Coltivatore Cuneese n. 11 anno 2016

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Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione

ULTIME MODIFICHE AL PSR DEL PIEMONTE

LE MODIFICHE AL PSR DEL PIEMONTE

1946

2016

70 ANNI

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1-30 Novembre 2016 - Anno 70



SOMMARIO Confermata l’abolizione dell’ Irpef, arriva la decontribuzione giovani e un piano cereali..... 4-5

L’arroganza di chi possiede il denaro. . ................ 6-7

Crescono le importazioni di cibi pericolosi, ecco la “lista nera”.......................................................... 8 Troppi interessi dietro al TTIP.................................. 9 Via libera dall’Ue all’etichettatura del latte. . .................................. 10-11

Prezzo del latte indicizzato alla stalla: sarà la volta buona?.................................................... 12

L’Europa favorisce l’industrializzazione dei prosciutti ..................... 14 PSR Piemonte: Coldiretti Cuneo sostiene con forza e convinzione la necessita’ di modifiche urgenti della normativa.... . ........................................ 16 ... e l’assessore Giorgio Ferrero recepisce le richieste già approvate dall’UE e dal Comitato di sorveglianza.............................................................. 17 I margari sono penalizzati dal Psr: Indispensabile l’intervento urgente della Regione................................................................. 18 Pac, chiesto il pagamento degli anticipi della Domanda Unica alla Regione. . ................................. 20 Campagna Amica Day: Alba 12-13 novembre.. ........................................ 22-23 Voucher: La nuova disciplina .......................... 24-25

Cosa cambia per i voucher....................................... 26

Inps: in arrivo i modelli di accertamento dei requisiti per le prestazioni assistenziali .. .. 27 Prime indiscrezioni sulla legge di stabilità . . .............................................. 28 La Regione riforma gli Atc ed i Ca. . ........................ 30

Dopo l’AgriTata arriva “Tutti giù per terra”: nuovo progetto educativo per i bimbi da 3 a 5 anni.. .......................................... 64

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E’ boom cibo locale: sagre e fiere fidelizzano il consumatore ............................................................. 66

PSR Piemonte: Coldiretti Cuneo sostiene con forza e ...

prezzi buoni............................................................ 34-35 Castagno: Determinante il lavoro dei tecnici Coldiretti per la corretta gestione agronomica degli impianti................................ 36-37

Vendemmia 2016: un duemilasedici coi fiocchi! .................................. 38

Valori dell’uva per calcolare l’affitto dei terreni................................................ 39-40 Registri Dematerializzati: dal 1-1 2017 si comincia . . ............................................................ 41-42

Termini di registrazione con la dematerializzazione .................................................. 43

Orientamento al servizio ideale per la tenuta dei registri ................................... 44-45 Kiwi: previsti cali produttivi, soprattutto nel Lazio e al sud. . ......................... 46-48 Kiwi: come si presenta il mercato ................ 49-50 Luci ed ombre sulla coltura del fagiolo........ 51-52

Aggiornamento normativo per il settore orticolo.. ......................................... 53-55 Dalla Regione chiarimenti sull’ impegno “Erbai autunno-vernini da sovescio”. . ........... 56-57

Florovivaismo: Sì a misure di defiscalizzazione delle opere a verde . . ................................................... 58

Zone vulnerabili da nitrati: accolte le richieste di Coldiretti .. .......................... 31

Istituito il Comitato per la Ricerca in agricoltura biologica. . ............................................ 59

Castagne: sconfitto il cinipide. Produzione e

Pensioni: accolte le richieste di Coldiretti. . ........ 62

La lotta alla cimice asiatica è indispensabile per difendere le produzioni agricole . . ................. 32 Editore: Edizioni Il Coltivatore Srl P. Foro Boario n°18 12100 Cuneo edizioni.ilcoltivatore@coldiretti.it Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino

Direttore Amministrativo Enzo Pagliano

Coordinamento di redazione Chiara Serra

Variazioni ai Regolamento Comunitari del Biologico .................................. 60-61

Grafica e impaginazione Mara Chiardola

Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Alberto Burzio, Daniele Caffaro, Laura Calcagno, Dario Castagneri, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Simona Daniele, Cesare Gallesio, Rosangela, Giordana Rosanna Giraudo, Paolo Lirelli, Flavio Marchisio, Giulia Marinari, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Matteo Orcellet, Franco

Ad Alba, protagonista il mercato di Campagna Amica ................................................... 67 Alla fiera del Marrone, il mercato di Campagna Amica, i laboratori didattici e “Autunno da gustare”.............................................. 68 I Micun di Belvedere a New York........................... 69 Una rassegna e un convegno dedicati al settore suinicolo ..................................................... 73 Le Nostre Radici........................................................... 75 In margine alla Giornata del Ringraziamento. . ................................................... 76

In ricordo di Don Bernardino Agnese. . ................ 77 Interventi agronomici del mese...................... 78-79

Corso per conducenti di veicoli che trasportano animali vivi. . .......................................... 81

Sicurezza sul lavoro: Aggiornamento datori di lavoro entro il 10-1-2017.................................... 82 Segnaletica stradale per le attività lavorative in presenza di traffico veicolare. . ............................... 84 Con la nuova legge, più semplice donare cibo agli enti no profit .. ................................................ 85-86

ACSTE: Il raduno annuale a Cuneo presso l’area MIAC è stato un successo. . ........................................ 87

O.N.A.FRUT, l’attività autunnale è iniziata alla grande.. ................................................. 88 Ileo paralitico: mastica che ti passa ................................................... 89 La disfagia: come riconoscerla....................................................... 90 La Pensione agli invalidi civili”............................... 91 Il Mercatino del Coltivatore Cuneese............ 96-98

Parola, Nadia Olivero, Walter Orsi Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Davide Roà.

Redazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it Stampa: Arti Grafiche Cuneo S.r.l. – agam.it

Concessionaria esclusiva della pubblicità TEC arti grafiche Via dei Fontanili 12 - 12045 Fossano (CN) Tel. 0172.695770 • Fax 0172.695898 E-mail: adv@tec-artigrafiche.it “Il Coltivatore Cuneese” Registrazione del tribunale di Cuneo n.100 del 7/12/1955 - Reg. Cronol. n.3296 - 1 copia € 3.00 Abbonamento annuo € 30,00 - Abbonamento annuo soci Coldiretti Cuneo € 5.00 - Abbonamento annuo soci Coldiretti altre province € 20.00 - Altri abbonamenti ridotti € 6.00

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EDITORIALE

Confermata l’abolizione dell’ Irpef, arriva la decontribuzione giovani e un piano cereali di Delia Revelli presidente di Coldiretti Cuneo e Piemonte

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bolizione dell’Irpef agricola, decontribuzione degli agricoltori under 40 e più tutela per il Made in Italy in particolare per il grano. Sono i provvedimenti per il settore primario contenuti nella Legge di Stabilità approvata dal Consiglio dei Ministri, che portano complessivamente a 1,3 miliardi il taglio delle tasse per le imprese agricole, considerato lo stop a Imu e Irap in vigore dallo scorso anno. Come anticipato dal premier Matteo Renzi e dal ministro Maurizio Martina, per il triennio 2017-2019

La legge di stabilità confermerà l’addio all’imposta e introduce la decontribuzione per i giovani. viene dunque abolita la cosiddetta “Irpef agricola”. I redditi dominicali e agricoli non concorreranno cioè alla base imponibile Irpef di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Un provvedimento che interessa circa quattrocentomila aziende agricole in Italia e oltre 15 mila in

provincia di Cuneo. Esso consente di recuperare risorse per gli investimenti finalizzati all’innovazione e alla crescita dell’occupazione in un settore particolarmente dinamico come l’agroalimentare Made in Italy. E’, inoltre, previsto anche il rifinanziamento del fondo Mipaaf per il piano cerealicolo 2017-2019, che servirà a sostenere e stabilizzare gli investimenti per la filiera del grano. Per gli agricoltori under 40 che aprono un’impresa la Finanziaria dispone poi l’esonero dei contributi previdenziali al 100% per i primi tre anni e poi del 66% e 50% per il quarto e quinto

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anno. Un sostegno concreto alle circa 20mila start up agricole promosse dai giovani italiani, che nasceranno da qui al 2020. Consci della delicatezza dei primi anni di vita delle nuove aziende agricole, abbiamo da subito proposto al Governo una misura che potesse aiutare a ridurre il carico fiscale. Tra i provvedimenti, confermata anche la compensazio-

ne iva sulle carni bovine e suine per circa 20 milioni di euro. Azzerati i costi della garanzia bancaria, concessa da Ismea, a favore delle imprese agricole, grazie al piano Industria 4.0 che prevede anche l’accesso delle imprese agricole, alimentari e contoterzisti ad ammortamento e super ammortamento per gli investimenti in macchine innovative.

37ª

Sono anticipazioni che i nostri uffici tecnici e fiscali approfondiranno, nei particolari, sul prossimo numero del nostro giornale. Per ora queste informazioni sono dovute a conferma che Coldiretti continua ad essere l’Organizzazione che con determinazione e lungimiranza si batte per dare una mano concreta ai propri associati.

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FONDO

L’arroganza di chi possiede il denaro

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iviamo un momento dove a livello istituzionale le contraddizioni sono all’ordine del giorno. Per essere concreti pensiamo a quanto avviene in Commissione Europea. Da una parte, dopo l’insistenza italiana e francese si approva con il silenzio assenso il decreto nazionale per l’etichettatura del latte (vedi articolo a pagina 8), dall’altra, la stessa Commissione Europea approva un regolamento che consente l’aumento dell’1 per cento dell’acqua nei prosciutti e l’utilizzo di aromi chimici oggi vietati (vedi articolo a pagina 16). Un controsenso evidente che dimostra quanto la politica, quella con la P maiuscola, sia succube delle lobbies internazionali. Se per ottenere un decreto sull’etichettatura del latte in due Paesi europei, ci sono voluti anni di battaglie, dall’altra si impone con un regolamento una norma produttiva che va a scapito delle tradizioni

Stiamo pagando gli errori della politica che ha costruito l’Europa economica e non quella dei cittadini. A volte viene vanificata anche l’azione del nostro Governo di trasformazione delle carni suine. Tutto questo avviene perché non abbiamo creato in questi anni l’Europa dei cittadini, ma l’Europa degli affari dominata dalle lobbies economiche che tendono a calpestare la storia produttiva del continente europeo, tagliando fuori o riducendo a nicchie economiche le produzioni frutto di tradizioni e consuetudini. In questi giorni nel nostro Paese non si perde occasione per trattare, a seconda dell’appartenenza politica,

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la problematica del referendum del 4 dicembre. Un po’ come nei mesi precedenti il Brexit. C’è chi dipinge situazioni catastrofiche, chi invece sostiene che i tanti problemi del nostro Paese si possano affrontare solo dopo quel voto. Un referendum costituzionale è sicuramente un momento importante per i cittadini, ma non possiamo dimenticare che sono troppi i problemi che aspettano una soluzione. Continuiamo ad avere un Pil che cresce la metà di quanto era stato previsto (se va bene a fine anno saremo ad un +0,8 %), una disoccupazione che continua ad essere elevata, soprattutto non accenna a diminuire quella giovanile. Tra le riforme annunciate, non trova concretezza quella previdenziale che non consente di liberare posti di lavoro, favorendo l’ingresso dei giovani. Ad onor del vero, dobbiamo dire che il Governo Nazionale sul fronte agricolo ha dato segnali di attenzione verso il settore. Dopo l’eli-

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FONDO minazione dell’Imu agricola, ora anche l’Irpef va in soffitta. Le annunciate defiscalizzazioni contributiva e fiscale (di cui parla il nostro editoriale) che saranno concesse a quanti hanno meno di 40 anni rappresentano una indubbia boccata d’ossigeno per il settore. Esse tendono ad incentivare i giovani che si avvicinano all’agricoltura. Certo, non sono provvedimenti risolutivi, ma danno sicuramente una buona mano alle nostre imprese. Quello che dovrebbe ripartire è una politica di sostegno all’economia in termini di trasparenza e di semplificazione. Trasparenza significa serietà e continuità del rapporto con i consumatori. Semplificazione invece è proprio quello che ci manca: la recente riforma dei voucher, ad esempio, non aiuta chi ha necessità di manodopera occasionale e la presa di posizione delle Organizzazioni Sindacali, Cgil in particolare, è frutto delle storture dell’utilizzo dei voucher non causate dal settore agricolo, ma da tutte le assunzioni, operate da tutti gli altri settori. Se poi a tutta questa situazione

legislativa, aggiungiamo la crisi del settore bancario e finanziario, dove il senso di sfiducia dei cittadini è alle stelle, ecco che ci troviamo nella necessità di ripartire non già su singoli settori o situazioni, bensì su una riforma culturale che deve coinvolgere non solo gli agricoltori, ma tutta la società. E qui non ci aiutano i social network che ormai sono diventati un contenitore dove insulti e insinuazioni vengono scritti da chiunque abbia libero accesso ad una connessione internet senza che la connessione vera, quella con il cervello, funzioni.

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L’augurio è che prima o poi chi pensa di essere intoccabile, nascosto tra le mura di casa o dietro il touch screen di uno smartphone, sia richiamato all’ordine e paghi le sue prodezze. Se è lecito e doveroso che ognuno si senta libero di esprimere il proprio pensiero sui più svariati fatti che la rete puntualmente ci propone, è altrettanto vero che il clima rissoso per certi aspetti e di mancato dialogo e confronto per altri, non porta la nostra società da nessuna parte. michelangelo.pellegrino@coldiretti.it

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ALLERTA IMPORT

Crescono le importazioni di cibi pericolosi, ecco la “lista nera”

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alle nocciole turche alle arachidi dalla Cina inquinate da aflatossine cancerogene fino alle spezie dall’India, come il peperoncino contaminato da pesticidi oltre i limiti o con problemi da infezioni microbiologiche, salgono sul podio dell’elenco dei prodotti alimentari più a rischio per la salute che vede al decimo posto il pesce vietnamita, per la presenza di pericolosi livelli di metalli pesanti. E’ quanto emerge dal dossier Coldiretti su “La classifica dei cibi più pericolosi” presentato al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio ed elaborato sulla base del Rapporto del Ministero della Salute sui sistema di allerta europeo, che registra gli allarmi per rischi alimentari verificati a causa di residui chimici, micotossine, metalli pesanti, contaminanti microbiologici, diossine o additivi e coloranti nel 2015. Se le nocciole e l’altra frutta secca dalla Turchia contaminate da aflatossine cancerogene sono quelle che hanno fatto scattare il maggior numero di allerta comunitari, a seguire da vicino ci sono le arachidi dalla Cina per lo stesso tipo di pericolo men-

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tre il peperoncino e le altre spezie dall’India, per la presenza di contaminazioni microbiologiche e di residui chimici in eccesso, sono al terzo posto. Una classifica che dovrebbe far riflettere i quasi 35 milioni di italiani, di cui 9,7 milioni regolarmente, che abbinano ingredienti italiani con prodotti provenienti da altri paesi, come ad esempio la curcuma originaria dell’India o le bacche di goji, i fagioli azuchi e lo zenzero che sono in gran parte di provenienza cinese. Per numero di allarmi fatti scattare nel 2015 al quarto posto della classifica si trova il pesce proveniente dalla Spagna che ha fatto registrare contenuti fuori norma di metalli pesanti per tonno e pesce spada, mentre preoccupante è la situazione della frutta e verdura proveniente dalla Turchia con fichi secchi fuori norma per la presenza di aflatossine e i peperoni per i pesticidi. Al sesto posto la frutta secca proveniente dall’India con l’allarme salmonella scattato nei semi di sesamo, mentre irregolarità per le aflatossine sono state trovate nei pistacchi dall’Iran. Nella frutta e verdura proveniente dall’Egitto, che gode di un regime agevolato per l’esportazione in Italia, è stata segnalata la presenza irregolare di pesticidi in prodotti

come le olive e le fragole, ma hanno creato problemi anche i pistacchi provenienti dagli Usa per le aflatossine cancerogene e il pesce dal Vietnam con un eccessivo contenuto di metalli pesanti, che chiude la lista dei dieci cibi più pericolosi. Fuori dalla classifica vanno però anche segnalati i casi delle erbe e delle spezie come paprika e peperoncino cinesi con pesticidi, i formaggi francesi con contaminazioni microbiologiche, i prodotti alimentari con vendita non autorizzati da parte degli Stati Uniti e il pollame con contaminazioni microbiologiche proveniente dalla Polonia mentre, irregolarità sui contenuti di pesticidi hanno generato allarmi per la frutta e verdura dalla Cina, come broccoli e funghi. “Non c’è più tempo da perdere e occorre rendere finalmente pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per far conoscere anche ai consumatori i nomi delle aziende che usano ingredienti stranieri”, ha sottolineato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “bisogna liberare le imprese italiane dalla concorrenza sleale delle produzioni straniere realizzate in condizioni di dumping sociale, ambientale con rischi concreti per la sicurezza alimentare dei cittadini”.


ECONOMIA AGROALIMENTARE

Troppi interessi dietro al TTIP

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uesta fotografia riassume in modo eloquente come i produttori europei ed italiani in particolar modo, subiscano una concorrenza sleale soprattutto da parte dei Paesi asiatici dove, nel caso specifico, i sistemi di trasporto sono completamente diversi e sicuramente da loro meno costosi. Se poi si pensa che a livello sanitario le normative vigenti sono molto permissive in quei Paesi e molto più rigorose da noi, è evidente che sia logico chiedere alla Politica le opportune mediazioni affinché si giunga ad una armonizzazione anche della legislazione sul piano sanitario. Da mesi è stato avviato il TTIP, un negoziato, o meglio un gigantesco accordo commerciale di cui parliamo sempre troppo poco, tra Stati Uniti e Unione Europea. Con questa sigla, si intende il Trattato Transatlantico per il commercio e gli investimenti. TTIP è un acronimo del nome inglese Transatlantic, Trade and Investment Partnership. Si tratta di un accordo commerciale di libero scambio che inizialmente veniva chiamato TAFTA riprendendo l’acronimo di altri trattati simili già esistenti come il NAFTA. Il TTIP è in fase di discussione non solo tra le parti: nella politica e tra i gruppi che ne stanno seguendo i negoziati, per alcuni prevede che le legislazioni di Stati Uniti ed Europa si

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pieghino alle regole del libero scambio stabilite da e per le grandi aziende europee e statunitensi, per altri faciliterebbe i rapporti commerciali, portando opportunità economiche, sviluppo, aumento delle esportazioni e anche dell’occupazione. Il trattato coinvolge i 50 Stati degli Stati Uniti d’America e le 28 Nazioni dell’Unione Europea per un totale di circa 820 milioni di cittadini. La somma del Pil di Usa e Ue corrisponde a circa il 45 per cento del Pil mondiale. Di qui, per il suo impatto globale e potenziale un trattato di portata storica. L’accordo è stato avviato nel giugno del 2013 dal Presidente Obama e dal Commissario europeo Barroso, dopo più di dieci anni di preparazione ed avrebbe do-

MACCHINE AGRICOLE, GIARDINAGGIO E fORESTALI

vuto essere completato nel 2015. Problemi e tensioni tra i due continenti, non ultima l’intromissione della Cina nel cercare un TTIP anche con i Paesi asiatici ha allungato il trattato che è in parte vincolato da “segretezza” e che dovrà comunque essere votato dalla Commissione Europea. Indiscrezioni evidenziavano che Obama non intendeva lasciare incompiuto il TTIP con l’Europa. Realisticamente dobbiamo però immaginare che il fascicolo finirà sul tavolo del suo successore. Ci sono talmente tali e tanti interessi dietro questo accordo che i comuni mortali non osano neppure immaginare. Però Coldiretti lo segue perché sarà vincolante per i commerci dei prossimi 20 anni.

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LATTE

Via libera dall’Ue all’etichettatura del latte

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torico via libera dell’Unione europea alla richiesta italiana di indicazione di origine obbligatoria per il latte e i prodotti lattierocaseari, perché sono scaduti senza obiezioni alle ore 24 del 13 ottobre i tre mesi dalla notifica previsti dal regolamento 1169/2011 quale termine per rispondere agli Stati membri che ritengono necessario adottare una nuova normativa in materia di informazioni sugli alimenti. E’ quanto annunciato dalla Coldiretti in occasione dell’apertura del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio. Il provvedimento fortemente sostenuto dalla Coldiretti era stato annunciato dal premier Matteo Renzi e dal ministro delle politiche agricole Maurizio Martina in occasione della Giornata nazionale del latte Italiano a Milano, organizzata proprio da Coldiretti.

Il via libera comunitario risponde alle esigenze di trasparenza degli italiani che, secondo la consultazione pubblica online del Ministero delle Politiche agricole, in più di 9 casi su 10, considerano molto importante che

l’etichetta riporti il Paese d’origine del latte fresco (95%) e dei prodotti lattiero-caseari quali yogurt e formaggi (90,84%), mentre per oltre il 76% lo è per il latte a lunga conservazione. Il provvedimento riguarda l’indicazione di origine del latte o del latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari che dovrà essere indicata in etichetta con: a. “Paese di mungitura: nome del Paese nel quale è stato munto il latte”; b. “Paese di condizionamento: nome della Nazione nella quale il latte è stato condizionato”; c. “Paese di trasformazione: nome della Nazione nella quale il latte è stato trasformato”; Qualora il latte o il latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, condizionato e trasformato nello stesso Paese, l’indi-

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LATTE cazione di origine può essere assolta con l’utilizzo della seguente dicitura: “origine del latte: Italia”. Se invece le operazioni indicate avvengono nei territori di più paesi membri dell’Unione Europea, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata effettuata possono essere utilizzate le seguenti diciture: “miscela di latte di Paesi UE” per l’operazione di mungitura, “latte condizionato in Paesi UE” per l’operazione di condizionamento, “latte trasformato in Paesi UE” per l’operazione di trasformazione. Infine se le operazioni avvengono nel territorio di più Paesi situati al di fuori dell’Unione Europea, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata effettuata possono essere utilizzate le seguenti diciture: “miscela di latte di Paesi non UE” per l’operazione di mungitura, “latte condizionato in Paesi non UE” per l’operazione di condizionamento, “latte trasformato in Paesi non UE” per l’operazione di trasformazione. “Con l’etichettatura di origine si dice finalmente basta all’inganno del falso Made in Italy con tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro

Soddisfatta la Coldiretti di Cuneo In provincia di Cuneo, dove sono censiti 1200 allevamenti per un totale di 230mila vacche da latte, la notizia era parecchio attesa. Delia Revelli, presidente di Coldiretti Cuneo e Piemonte: “L’obbligo di trasparenza del decreto autorizzato dalla Comunità Europea e da sempre sollecitato da Coldiretti, dovrebbe dare nuovo slancio al latte prodotto nella nostra provincia. Si tratta di valorizzare il latte italiano e di informare i consumatori sui contenuti del tetra pack. Dal nostro punto di vista speriamo che l’etichettatura obbligatoria possa dare le giuste soddisfazioni economiche ai nostri produttori che da anni vivono una situazione di difficoltà legate al prezzo a loro riconosciuto del latte alla stalla”. Enzo Pagliano, direttore di Coldiretti Cuneo: “L’autorizzazione ottenuta dal nostro Paese, insieme alla Francia, ha creato non pochi malumori all’interno della Commissione UE, facendo alzare la guardia alla Germania, al Portogallo, alla Grecia e alla Finlandia, preoccupati che la strada imboccata dal nostro Paese venga seguita da altri introducendo, secondo loro, una forma di protezionismo mascherato. Precisiamo che la nostra battaglia è di sola trasparenza ed ha l’obiettivo di valorizzare il lavoro delle imprese agricole che producono latte di ottima qualità nella nostra provincia”.

venduti in Italia che sono stranieri, cosi come la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “si tratta anche di un importante segna-

le di cambiamento a livello comunitario sotto la spinta dell’alleanza con la Francia che ha adottato un analogo provvedimento”. L’entrata in vigore è fissata 60 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale e quindi auspicabilmente dal primo gennaio 2017 come è stato previsto per un testo analogo in Francia.

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LATTE

Prezzo del latte indicizzato alla stalla: sarà la volta buona?

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n Piemonte, potrebbe cambiare il sistema del pagamento del latte alla stalla: dalla tradizionale trattativa tra le parti, nell’ultima riunione svoltasi presso l’Assessorato all’Agricoltura, l’Assessore Ferrero ha fatto propria la richiesta di Coldiretti di costituire uno specifico gruppo di lavoro per riprendere lo studio di una forma indicizzata del prezzo del latte che tenga conto delle necessità della parte agricola, riportando ai costi reali delle materie prime e allo scenario internazionale che le diverse industrie di trasformazione devono affrontare a seconda della tipologia di prodotto finale, considerato anche i prezzi del latte spot di queste ultime settimane. Per Coldiretti, nella nostra Provincia, con il progetto del polverizzatore è stato ampiamente testato il sistema del prezzo indicizzato del latte che tiene conto dei costi reali della filiera sia a livello di produzione che di trasformazione, nonché di utilizzo del prodotto finale. Ormai il progetto è consolidato e, attraverso la cooperativa Compral Latte (240 soci ed un fatturato di 70 milioni di euro), sta dando risultati concreti a tutta la filiera. Questo ha creato la condizione per cui nell’ultimo anno ai produttori sono stati riconosciuti alcuni centesi-

mi in più al litro rispetto al normale prezzo di mercato, che hanno coperto i costi produttivi consentendo a queste aziende di affrontare meglio la crisi del settore. E’ necessaria anche una rivisitazione dei parametri per il pagamento della qualità del latte. Il latte piemontese è di ottima qualità e per questo deve essere giustamente remunerato. Coldiretti Cuneo mette a disposizione sia della Regione che del Tavolo di Lavoro la pluriennale esperienza positiva del progetto che in questi anni si è consolidato con il polverizzatore per ora unico esempio sul territorio nazionale. Al tavolo verde Regionale, come Coldiretti abbiamo proposto di lavorare su due fronti: nell’immediato sulla tabella qualità per migliorare

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quella attuale, partendo da quella in uso in Lombardia e sull’eliminazione delle fasce; in prospettiva su un metodo di indicizzazione del prezzo. Confindustria ha affermato di aver partecipato a diversi tavoli sull’indicizzazione; inizia a diffondersi il concetto anche nel mondo industriale, ma che diventa di difficile applicazione nella realtà per le diverse destinazioni d’uso del latte. Si è concordato di elaborare una simulazione delle 1800 aziende aderenti al progetto Bovilat, suddividendole in vari range a seconda dei parametri qualità in cui rientrano (carica, cellule, proteine/caseina, grasso). Questo al fine di avere una fotografia più rappresentativa della realtà piemontese e per ottenere dati per elaborare una nuova tabella qualità. In conclusione dell’incontro, Coldiretti ha sostenuto che il riferimento dei valori rimangono comunque quelli Lombardia, compreso il ragionamento come base P/V e non P/P, nonché l’abolizione delle fasce quantitative ed ha sottolineato l’importanza di iniziare a lavorare su uno schema di prezzo indicizzato, ricordando l’esperienza iniziata 4 anni fa con l’applicazione di un indice “Piemonte” (utilizzato da alcune realtà industriali piemontesi).

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ECONOMIA

L’Europa favorisce l’industrializzazione dei prosciutti

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ul fronte alimentare, dall’Europa è arrivata anche una notizia che Coldiretti giudica molto negativa. Il così detto “decreto salumi” recepisce norme comunitarie concernenti la disciplina e la vendita di taluni prodotti di salumeria. Sempre al Forum di Cernobbio Coldiretti ha puntato l’attenzione sul prosciutto che, d’ora in avanti, contiene più acqua e anche aromi chimici, sinora vietati. Vengono aumentati di un punto percentuale i tassi di umidità relativi al prosciutto cotto, a quello cotto scelto e a quello cotto di alta qualità, il che significa che il contenuto di acqua consentito sarà pagato dagli acquirenti come se fosse carne. L’incremento del tasso di umidità previsto per le tre categorie di prosciutto andrà a minare la qualità del prodotto stesso a scapito del maiale italiano, le cui carni hanno caratteristiche qualitative superiori a quelle dei maiali importati dai Paesi del nord, penalizzando i nostri allevatori. Il decreto cancella poi il divieto di utilizzo di aromi chimici, aprendo così la strada alla possibilità di correggere gusto e sapore dei salumi fatti con materia prima scadente e di dubbia origine. Viene, infatti, sostituita la distinzione tra aromi artificiali e naturali identici con un riferimento generale al regolamento UE 1334/2008, relativo agli aromi e alle sostanze aromatizzanti. Ad essere abolita è anche la “scadenza”, il cosiddetto termine minimo di conservazione che era fissato al massimo entro 60 giorni dalla data di confezionamento del prosciutto cotto e che ora sarà invece deciso direttamente dal produttore. Paradossalmente, viene mantenuta, invece, la possibilità di utilizzare le cosce di maiale congelate per produrre il prosciutto crudo stagionato per il quale viene però ridotta a 40 giorni la fase minima di riposo (55

giorni per le cosce superiori agli 11 chili). Si tratta di norme per favorire le importazioni dall’estero di maiali più leggeri di quelli italiani in una situazione in cui due prosciutti su tre venduti oggi in Italia provengono da maiali allevati in Olanda, Danimarca, Francia, Germania e Spagna senza che questo venga evidenziato chiaramente in etichetta dove non è ancora obbligatorio indicare l’origine. Altra novità del provvedimento è l’inserimento nel decreto del Culatello, sino ad oggi assente, ma anche qui si apre a una “industrializzazione” del prodotto (uso di involucri artificiali al posto del tradizionale budello naturale, ecc.) che rischia di abbassarne la qualità. “Occorre salvaguardare la tradizio-

ne artigianale della nostra salumeria che ha conquistato i mercati internazionali nel rispetto della tradizione e della qualità”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “va fermata una deriva comunitaria che punta all’omologazione verso il basso della qualità, troppo spesso con la complicità di una parte dell’industria anche nazionale”. In Italia, sono allevati meno di 8,7 milioni di maiali, destinati per il 70 per cento alla produzione dei 36 salumi che hanno ottenuto dall’Unione Europea il riconoscimento di denominazione di origine (Dop/Igp). Il settore della produzione di salumi e carne di maiale in Italia, dalla stalla alla distribuzione, vale 20 miliardi.

Ma in Piemonte la trasformazione è scarsa

Enzo Pagliano Direttore Coldiretti Cuneo

In provincia di Cuneo sono allevati oltre un milione di suini. Una percentuale molto alta pari a circa il 55 per cento è avviata alla produzione dei prosciutti dei circuiti Dop Parma e San Daniele. Delia Revelli, presidente Coldiretti Cuneo e Piemonte: “La decisione

della Commissione Europea è la conseguenza delle pressioni esercitate dalla lobby industriale che non perde occasione per globalizzare gusti e consumi, andando a diminuire il valore delle eccellenze che soprattutto in Italia sono prodotte”. Enzo Pagliano, direttore Coldiretti Cuneo: “Nel nostro Paese, abbiamo sempre puntato sulla produzione di Igp e Dop. Anche i dati della suinicoltura cuneese confermano che almeno la metà della nostra produzione è orientata ai circuiti di qualità che non saranno toccati da questo provvedimento. In Piemonte ed in provincia di Cuneo in particolare, si deve riprendere il discorso dello sviluppo di realtà di trasformazione per evitare di essere dei bravi produttori che portano il valore aggiunto della trasformazione in altre parti d’Italia con costi di trasporto che incidono sull’economia del comparto”.


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PSR Piemonte: Coldiretti Cuneo sostiene con forza e convinzione la necessita’ di modifiche urgenti della normativa...

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ull’attuazione del Psr del Piemonte continua il pressing di Coldiretti nei confronti della Regione. La Presidente di Coldiretti Cuneo e Piemonte Delia Revelli ha incontrato l’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero evidenziando le parecchie aspettative nel mondo agricolo. “Dal tavolo di confronto con l’Assessore – spiega Delia Revelli – è nato il decalogo presentato durante il Comitato di Sorveglianza. Passo fondamentale per ottenere le modifiche necessarie”. Tra queste i seguenti punti: • Scorrimento delle graduatorie relative alla misura 4.1.1 sugli investimenti. Su questa misura, ora che sono terminate le istruttorie, Coldiretti sostiene

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che i fondi non assegnati non debbano essere accantonati, ma interamente spesi per soddisfare altri aventi diritto. • Riapertura dei nuovi bandi sugli insediamenti e gli investimenti per i giovani agricoltori (misure 6.1 e 4.1.2), entro gennaio 2017. Il nuovo bando dovrà tenere conto delle domande escluse da questo bando per carenza di fondi, ma finanziabili. • Nuove risorse per le misure agroambientali riguardanti la produzione integrata e la gestione ecosostenibile dei pascoli, non finanziate dal bando 2016 per carenza di fondi. “Si può concretizzare, così, la vera svolta del Psr piemontese – ha con-

cluso Delia Revelli – Monitoreremo, inoltre, passo passo i futuri sviluppi sia in sede regionale, sia in quella comunitaria affinché le rivisitazioni proposte e condivise con la Regione vengano definitivamente accolte ed attuate”. “Le richieste attuali sono più che motivate” tiene a precisare il direttore Enzo Pagliano che continua: “I bandi 2016 hanno lasciato fuori finanziamento molte imprese. Quelle escluse sono per un’altissima percentuale tutte finanziabili, ma i vari bandi non sono coperti da fondi. Coldiretti in modo coerente continua a concertare con la Regione le modifiche al Psr. Saremo però vigili e determinati affinché siano accolte per soddisfare le legittime attese delle imprese agricole cuneesi”.


PSR PIEMONTE

... e l’assessore Giorgio Ferrero recepisce le richieste già approvate dall’UE e dal Comitato di sorveglianza

Giorgio Ferrero

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n relazione alle richieste di Coldiretti la Regione si è pronunciata con il Comunicato Stampa che pubblichiamo integralmente. Si è tenuta la riunione del Comitato di sorveglianza del PSR piemontese, nel quale si sono discussi i criteri per l’emanazione dei bandi a partire dal 2017. Molti gli interventi fatti per esplicitare il lavoro svolto negli ultimi mesi. Di estrema importanza la presentazione del nuovo cronoprogramma che evidenzia l’impegno di oltre il 50% delle risorse dell’intero piano entro il 2016. Nel corso del Comitato è stata anche richiesta la possibilità di anticipare consistenti risorse a favore delle misure agroambientali, in particolare sulla misura 10.1 lotta

integrata e sulla misura 10.9 dei pascoli, per un importo complessivo di ulteriori 24,4 milioni di euro. Nei giorni scorsi si erano svolti importanti incontri con alcune componenti del tavolo verde al fine di definire la fruizione delle risorse su alcuni bandi in essere. In particolare, vista la necessità di dare risposta al bando investimenti giovani, oltre alle risorse recentemente aggiunte che portano a 37 milioni di euro la dotazione, si procederà a definire la percentuale di fondo perduto nella misura di 50% e 60% rispettivamente per pianura e montagna, senza ulteriore aggiunta del 10%. Questo consentirà a circa un centinaio di aziende nuove insediate di giovani, di accedere ad un piano di miglioramento collegato al premio di 35.000 e 45.000 euro a fondo perduto.

Inoltre, considerato che in fase di istruttoria sono frequenti i casi che dimostrano di non avere i requisiti dichiarati in domanda, sulla misura investimenti 4.1., qualora questi dati vengano confermati, si procederà al finanziamento di ulteriore punteggio su entrambe le graduatorie, pianura e montagna, aggiungendo così ulteriori 7,5 milioni di euro a quanto già finanziato finora. Saranno invece previsti, come da cronoprogramma, i bandi investimenti e insediamento giovani, per l’inizio del 2017. “Mi sembra un ottimo risultato, frutto di un lavoro di concertazione tra le parti, che tiene conto delle esigenze del mondo agricolo e insieme dei vincoli determinati dalle risorse messeci a disposizione”, commenta Giorgio Ferrero.

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I margari sono penalizzati dal Psr: Indispensabile l’intervento urgente della Regione

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oldiretti Cuneo insieme ad A.Re.Ma (Associazione Regionale Margari) ha denunciato la grave disfunzione che si sta nuovamente verificando sul Piano di sviluppo rurale relativamente alla misura Pascoli estensivi 10.1.9 (ex F6). A fronte delle domande presentate sia da margari che da allevatori che operano in montagna in modo stanziale, poco più del 30% sarà finanziato. Da una prima valutazione di Coldiretti ed A.Re.Ma, emerge che i criteri di selezione individuati dalla Regione per l’assegnazione dei punteggi e la contestuale ridotta dotazione di fondi penalizzano le realtà delle imprese che traggono fonte di red-

dito dal presidio delle nostre montagne e che da anni individuano nella specifica misura del Psr, che favorisce la corretta gestione dei pascoli, un’integrazione economica quanto mai necessaria. Dicono Massimo Tribolo e Giovanni Fina, presidente e segretario di A.Re.Ma: “Sorge il dubbio che l’impostazione della misura nel PSR non abbia tenuto conto di tutte le realtà che avrebbero potuto accedere a questa misura di finanziamento e conseguentemente non siano state stanziate sufficienti risorse. Il sistema a punteggio esclude molte imprese dai finanziamenti e l’assurdo ad oggi è che alcune aziende che hanno presentato domande su una altra mi-

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sura del Psr ad essa collegata risultano finanziabili”. Coldiretti Cuneo ribadisce: “Interverremo immediatamente nei confronti della Regione. Questa misura riguarda esclusivamente i margari e gli allevatori stanziali di montagna. La Regione non può continuare a dire di voler salvaguardare la montagna e le attività insite su quei territori, senza poi accompagnare alle parole i fatti. Questa misura va fortemente potenziata per non danneggiare coloro che già hanno pascolato le loro mandrie nella stagione estiva e che si trovano, a fine alpeggio, esclusi dai finanziamenti sperati per mancanza di fondi”.

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PAC

Pac, chiesto il pagamento degli anticipi della Domanda Unica alla Regione

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oldiretti ha chiesto alla Regione i pagamenti degli anticipi della Domanda Unica di Pagamento (DUP) presentata dagli agricoltori per l’anno 2016. Con il Regolamento Ue 2016/1617 la Commissione ha autorizzato gli Stati membri a versare fino al 70% dei pagamenti diretti richiesti nel 2016. L’Organismo pagatore Arpea disporrà l’erogazione dell’anticipo del 70% dei pagamenti diretti spettanti a ciascun agricoltore. Un provvedimento fortemente sollecitato da Coldiretti che rappresenta una boccata d’ossigeno per le aziende agricole soprattutto dopo il crollo dei prezzi dei prodotti agricoli. In Italia, l’ammontare dei pagamenti diretti spettanti ad un agricoltore corrisponde alla somma del pagamento di base, del pagamento greening e al pa-

gamento per i giovani agricoltori. Ai fini del calcolo del pagamento di base verranno presi in considerazione tutti i titoli presenti nel portafoglio di ciascun produttore. Restano esclusi dal pagamento degli anticipi, gli aiuti accoppiati e gli importi/titoli derivanti dall’accesso alla riserva nazionale avanzata per il 2016. Anche i produttori per

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i quali il controllo amministrativo ha riscontrato delle consistenti anomalie non potranno beneficiare di questa prima fase di pagamento. Dal 1° dicembre, poi, non appena saranno effettuati i controlli per tutti i settori di pagamento, gli Organismi pagatori potranno procedere con l’erogazione dei saldi.

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Campagna Amica Day: Alba 12-13 novembre

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ell’ambito degli appuntamenti che ricordano il Settantennio di Coldiretti Cuneo, il Campagna Amica Day, in programma ad Alba il 12 e 13 novembre, dedica un’attenzione particolare al consumatore, naturale interlocutore delle nostre imprese. Sarà una manifestazione vetrina, che trasformerà la centralissima piazza Risorgimento in punto di eccellenza della filiera agricola locale, dal produttore al consumatore. Campagna Amica, con la vendita diretta sia nei mercati che in azienda, ha impresso una nuova consapevolezza nei consumatori: il prodotto agricolo locale e stagionale è più buono e offre maggiori garanzie. Lo confermano gli ultimi dati Istat sul commercio al dettaglio alimentare: ben 43,4 milioni di italiani acquistano prodotti a chilometri zero e, tra questi, 18 milioni lo fanno regolarmente. “I consumatori sono sempre più attenti a ciò che mangiano e le nostre imprese sono preparate a raccogliere questa sfida, offrendo prodotti all’altezza. È un’onda lunga per l’intero comparto agricolo che, nell’anno in cui Coldiretti Cuneo taglia il traguardo dei 70 anni, ci fa guardare al futuro con positività”, commenta Delia Revelli, Presidente Coldiretti Cuneo. “Il Campagna Amica Day - aggiunge il Direttore Enzo Pagliano - sarà un’occasione imperdibile per far conoscere al grande pubblico il nostro impegno nel promuovere una vendita e un consumo più sostenibili, responsabili e vantaggiosi sia per le aziende agricole che per gli acquirenti”. Il mercato, cuore della manifestazione, esibirà una porzione rappresentativa dell’ampia e variegata eccellenza agroalimentare cuneese e non solo. Al fianco dei produttori, Campagna Amica si metterà in gioco e si confronterà con i visitatori, nel prestigioso contesto della Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba, ponendo il suo marchio a garanzia

della qualità dei prodotti in vendita. In più, il Campagna Amica Day si arricchirà di spettacoli e animazioni di grande attrattiva. Ecco una sintesi degli appuntamenti in programma.

IL MERCATO CAMPAGNA AMICA

Sabato 12 novembre, a partire dalle ore 18, e tutta la giornata di domenica, piazza Risorgimento ad Alba diventerà la scenografia di un grande mercato che promuoverà la filiera corta dell’agroalimentare. Protagoniste saranno 30 aziende agricole di Campagna Amica, che esporranno e venderanno frutta e ortaggi freschi e trasformati, salumi, latte, formaggi, farine, riso di Bra, trote trasformate, lumache, prodotti a base di farro, zafferano, miele, vini, olio, ecc.

LE SFIDE CULINARIE TRA GLI AGRITURISMI CAMPAGNA AMICA

Evento clou di domenica 13 novembre sarà la sfida AgriChef, nella grande pagoda allestita in piazza Risorgimento, in cui i cuochi degli agriturismi aderenti alla rete Terranostra e Campagna Amica duelleranno prima a colpi di antipasti, poi di primi piatti. Animeranno gli appuntamenti Fede e Tinto, conduttori di “Decanter”, programma di successo di Rai Radio2 su agricoltura ed enogastronomia, e volti noti di programmi TV dedicati al territorio e alla cucina.

I round tra AgriChef saranno veri spettacoli di cucina in cui i cuochi prepareranno dal vivo i piatti in gara, con prodotti rigorosamente del territorio, che i visitatori potranno poi acquistare al mercato.

I LABORATORI DELLE FATTORIE DIDATTICHE CAMPAGNA AMICA

Il Campagna Amica Day coinvolgerà anche i più piccoli. Domenica 13 novembre le Fattorie didattiche di Educazione alla Campagna Amica in piazza Risorgimento avvicineranno i consumatori di domani al mondo rurale. I bambini scopriranno da dove arrivano i prodotti che troviamo ogni giorno sulle nostre tavole e sperimenteranno come vengono trasformati. In più, per loro, ci sarà una caccia al tesoro nel pomeriggio.

IL CIBO DI STRADA CAMPAGNA AMICA

Per tutta la durata del Campagna Amica Day, in piazza Risorgimento sarà possibile gustare le prelibatezze dell’AgriStreetFood, il buon cibo di strada legato al territorio: soluzione ideale per chi non rinuncia alla qualità per un pasto a passeggio. Protagonisti saranno i prodotti dela tradizione piemontese, rivisitati in versione più “veloce”, ma altrettanto gustosa in abbinamento ai prestigiosi vini delle aziende Campagna Amica, gli stessi in vendita al mercato.


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Voucher: “La nuova disciplina penalizza le attività agricole”

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e norme entrate in vigore nelle ultime settimane irrigidiscono la disciplina dei voucher con un evidente paradosso: uno strumento che per definizione doveva essere snello ed efficace, introdotto nel 2008, in occasione della vendemmia, per disciplinare il lavoro accessorio in agricoltura e renderlo accessibile innanzitutto agli studenti e ai pensionati, è proporzionalmente sempre meno utilizzato per le attività agricole”. È il commento del direttore di Coldiretti Cuneo, Enzo Pagliano, che prende spunto dai dati nazionali pubblicati dall’Osservatorio dell’INPS relativi ai primi sei mesi del 2016, evidenziando che i voucher sono adoperati nel turismo, nel commercio e soprattutto per i lavori di giardinaggio e pulizia, ma sempre di meno in agricoltura, ambito che

rappresenta poco più dell’uno per cento rispetto all’utilizzo totale. “Le nuove norme introducono limitazioni e appesantimenti burocratici ed è notevole lo sconcerto del settore agricolo di fronte a questa involuzione dello strumento dei voucher – sottolinea Lauro Pelazza, vicedirettore di

Coldiretti Cuneo -. Erano nati proprio per l’agricoltura con la sperimentazione nella vendemmia allo scopo di semplificare e snellire e ora ci troviamo fra le mani uno strumento che ha perso gran parte delle semplificazioni. I problemi del mercato del lavoro

Farigliano

Programma 2016

2-3-4 dicembre 2016 Venerdì

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Sabato

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Domenica

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ore 15.00 Presso la Chiesa di San Nicolao dalle 10 alle 18 Biblioteca Civica “Nicola e Beppe Milano”: (Loc. San Nicolao) - Santa Messa. I trenini di zio Jerry. Modelli ore 18.00 Ricerca dei tartufi sui sentieri di treni in miniatura. fariglianesi. Attrazione per adulti e bambini. ore 16.30 Biblioteca Civica “Nicola e Beppe Milano” Piazza S. Giovanni 12/bis: - Inaugurazione mostra fotografica di Arianna Pellegrino: “Colori ed emozioni d’autunno”. ore 17.30 Biblioteca Civica “Nicola e Beppe Milano”: Cerimonia di consegna del Premio “Isabella Doria” Premio alla cultura e all’intraprendenza femminile. ore 22.30 Piazza Vittorio Emanuele II: inizio della preparazione della “Minestra degli Uomini” e cottura durante la notte.

- Apertura fiera “Colori e Sapori di Langa” ore 11.30 Inizio visite guidate alla Chiesa di San Nicolao con partenza dalla Biblioteca Civica in navetta. - “Minestra degli Uomini” Distribuzione del tradizionale minestrone di trippa con ceci di Nucetto e street food per tutti.

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DATORI DI LAVORO si risolvono solo ponderando in modo obiettivo tutti i risvolti. In agricoltura e in particolare nella nostra provincia,

i voucher hanno dato risposte puntuali senza creare condizioni che debbano essere ridimensionate.

Da qui l’aggravante che l’agricoltura si trova fortemente penalizzata per colpe non sue”.

Numero Voucher Venduti (equiv. € 10) Manifestazioni sportive e culturali

Servizi

Turismo

Restanti attività

Attività non classificata

Totale

22.132

39.172

67.790

85.976

4.641

311.173

696.021

20.795

13.213

6.947

37.437

24.930

4.852

211.471

400.237

87.732

31.737

23.006

8.995

34.491

40.689

13.689

221.524

436.584

90.048

230.288

58.866

57.443

39.923

136.633

284.396

35.744

747.602

1.680.943

NOVARA

7.095

125.539

39.132

26.210

27.426

129.359

70.809

11.317

376.962

813.849

TORINO

14.114

656.441

233.165

269.081

453.271

673.562

313.182

91.177

1.739.184

4.443.177

VERBANIA

2.149

75.485

32.993

10.239

7.753

49.994

171.497

6.816

224.661

581.857

VERCELLI

4.440

47.473

25.187

10.827

8.187

24.259

51.958

3.449

185.002

360.782

TOTALE

156.248

1.391.554

482.327

432.151

591.674

1.153.525

1.043.437

171.685

4.017.579

9.440.180

Attività agricola

Commercio

Giardinaggio Lavori e pulizia Domestici

ALESSANDRIA

19.233

105.452

40.452

ASTI

17.448

63.144

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DATORI DI LAVORO

Con le nuove indicazioni operative dal 17 ottobre scorso

C

Cosa cambia per i voucher

on la pubblicazione del Decreto correttivo del Job Act e la successiva circolare applicativa dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, è andata a regime la nuova disciplina in materia di lavoro occasionale accessorio (“voucher”). Innanzitutto, la procedura, ad oggi si articola in due fasi. La prima mediante l’attivazione dei voucher tramite il Portale INPS con il quale si va a comunicare la durata del rapporto di lavoro (in questo modo si evita la maxisanzione per lavoro nero). La seconda (è questa la novità) viene previsto che, almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione lavorativa, i committenti imprenditori agricoli sono tenuti a inviare anche all’Ispettorato del lavoro (voucher.cuneo@ispettorato. gov.it) una mail che deve riportare nell’oggetto il codice fiscale e la ragione sociale del committente e deve contenere: 1. i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore (o dei lavoratori) 2. il luogo 3. la durata della prestazione con riferimento ad un arco

temporale non superiore a tre giorni. Ai fini della prova dell’avvenuta trasmissione della mail, è fondamentale conservarne una copia. Eventuali modifiche alle informazioni trasmesse andranno inviate non oltre i 60 minuti prima della attività a cui si riferiscono. Pertanto, con l’entrata in vigore di questa norma, le comunicazioni obbligatorie per i voucher sono due. Inoltre, la comunicazione andrà fatta “almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione lavorativa” (prima la comunicazione poteva anche essere contestuale). Infine, il Decreto nulla modifica in tema di limitazione all’uso dei vou-

cher, per cui i lavoratori possono percepire per ciascun committente imprenditore, anche agricolo, fino a 2.000 euro salvo il limite di 7.000 euro complessivi per la complessità dei committenti. Rimane salvo il limite di 3.000 euro per i percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito. Relativamente alla tipologia di lavoratori, gli imprenditori agricoli possono assumere pensionati e studenti con meno di 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi, oltre che ai percettori di integrazioni al reddito; le imprese agricole in regime di esonero IVA possono assumere chiunque, ovviamente nei limiti di reddito su evidenziati. La mancata o tardiva comunicazione all’Ispettorato del Lavoro comporta l’applicazione della sanzione amministrativa da 400 a 2400 euro, per ciascun lavoratore, non diffidabile (quindi, in concreto la sanzione è pari a 800 euro). Gli Uffici del Servizio Datori di Lavoro di Coldiretti Cuneo sono a disposizione delle aziende associate per la necessaria consulenza e assistenza.

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CAF COLDIRETTI

Inps: in arrivo i modelli di accertamento dei requisiti per le prestazioni assistenziali

I

l Caf Coldiretti informa che, in questi giorni, l’INPS ha inviato ai soggetti interessati la richiesta annuale obbligatoria di accertamento dei requisiti per le prestazioni sociali (Campagna 2016 – redditi 2015 – modelli ICRIC – ICLAV – ACC AS/PS) ovvero per il mantenimento: dell’accompagnamento; dell’indennità di frequenza per i minori; della pensione/assegno sociale; dell’assegno mensile

Modello ICRIC

per gli invalidi che lavorano. I soggetti che non risultano aver trasmesso, per il passato anno, questa verifica, riceveranno dall’INPS specifico sollecito per la Campagna 2015 (redditi 2014). Secondo quanto previsto dalla normativa in vigore, la verifica viene richiesta ai titolari delle provvidenze economiche di invalidità civile, la dichiarazione annuale relativa a eventuali periodi di ricovero gratuito e a

Modello ICRIC/Indennità di frequenza

Modello ICLAV Modello ACC.AS/PS

Modello ICRIC/ICLAV 2014 SOLLECITO -

Dichiarazioni reddituali (modelli RED) L’INPS, come lo scorso anno, non inoltrerà ai pensionati i modelli RED 2016 ma invia la richiesta al CAF che, per l’anno passato, ha assistito l’interessato in tale verifica. Il RED è il modello annuale, con cui l’INPS acquisisce i redditi che incidono sulle prestazioni legate al reddito che il pensionato percepisce al fine di valutare se lo stesso possa averne

pagamento/frequenza e all’eventuale svolgimento di attività lavorativa, da comunicare all’Istituto tramite gli Uffici CAF di riferimento. Gli uffici del CAF COLDIRETTI, aperti presso gli uffici di zona Coldiretti, sono a disposizione dei soggetti interessati per l’assistenza relativa e all’invio telematico della verifica. Per opportuna informazione, elenchiamo nella tabella sottostante le tipologie di modelli richiesti dall’INPS

Da utilizzare per la dichiarazione di responsabilità relativa ad un eventuale ricovero a titolo gratuito e a pagamento.

Da utilizzare per la dichiarazione di responsabilità relativa alla frequenza scolastica obbligatoria (soltanto nel caso in cui l’istituto scolastico frequentato sia variato rispetto all’anno precedente), alla eventuale frequenza di centri di formazioneaddestramento professionale, alla frequenza di centri ambulatoriali da parte del titolare. Per la dichiarazione di responsabilità relativa allo svolgimento o meno di attività lavorativa.

Viene inviato ai titolari di assegni sociali/pensioni sociali, per la dichiarazione di responsabilità relativa alla permanenza del requisito della residenza stabile e continuativa in Italia. Inoltre, i titolari di assegno sociale devono rendere una dichiarazione di responsabilità relativa ad un eventuale ricovero a titolo gratuito. A coloro per i quali non risulta presentata la dichiarazione relativa all’anno 2014, viene inviato il sollecito del modello ICRIC per l’indicazione di eventuali periodi di ricovero e/o del modello ICLAV per l’indicazione di periodi di svolgimento o meno di attività lavorativa.

ancora diritto. Eventuali somme percepite indebitamente verranno recuperate dall’INPS. Per alcune prestazioni sono oggetto di verifica anche i redditi del coniuge e/o dei familiari a carico. I soggetti che già per il passato anno si sono rivolti al CAF della Coldiretti per tale adempimento, verranno contattati nel corso del prossimo mese dagli uffici di zona della Coldiretti al fine di predisporre la verifica anche per il corrente anno.

Gli uffici del CAF COLDIRETTI, aperti presso gli uffici di zona Coldiretti, sono a disposizione di tutti i soggetti interessati,anche se per l’anno passato si sono rivolti altrove, per il recupero della comunicazione, per l’assistenza e per l’invio telematico della verifica.

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FISCALITA’ AGRICOLA

S

Prime indiscrezioni sulla legge di stabilità

tanno circolando in queste ore bozze non ufficiali del disegno di legge di bilancio 2017, la cui presentazione alle Camere sta ritardando rispetto alla scadenza prevista (24 ottobre). Ad una prima lettura delle norme, quelle riguardanti direttamente o indirettamente agricoltura sono le seguenti: Irpef: l’art. 12 contiene l’abolizione dell’Irpef per imprenditori agricoli professionali e coltivatori diretti, stabilendo che “per gli anni 2017, 2018 e 2019, non concorrono alla formazione della base imponibile ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, iscritti nella previdenza agricola, i redditi dominicali e agrari”. Giovani Agricoltori: il capo VI, misure in favore dell’agricoltura, si compone di un solo articolo, l’art. 47, che reca l’esonero contributivo per nuovi coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali con meno di 40 anni. Accise e Iva: l’art. 99 contiene l’eli-

minazione degli aumenti di accise ed Iva per l’anno 2017. Agriturismi: il comma 2 dell’art. 2 estende la disciplina del credito di imposta per le strutture turistico alberghiere prevista dall’art. 10 della L. 106/2014, riconosciuto anche nel periodo 2017-2019 nella misura del cinquanta per cento e ampliato anche alle strutture che svolgono attività agrituristica come definita dalla legge 96/2006 e dalle norme regionali vigenti. Superammortamento: l’art. 3 proroga e rafforza il cosiddetto superammortamento, stabilito nel 150% beni funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale delle imprese in chiave industria 4.0 (allegato a) e nel 190% per i beni immateriali (software, sistemi e /system integration, piattaforme e applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali industria 4.0 (allegato b). Mini-Sabatini: l’art. 14 proroga al 31 dicembre 2018 il termine per la cosiddetta mini-Sabatini, ovvero per la concessione di finanziamenti agevolati per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature di cui alla legge 98/2013, ampliandola

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inoltre agli investimenti in tecnologie 8big data, cloud computing, banda ultralarga....). Autoimprenditorialità: l’art. 16 rifinanzia gli interventi per l’autoimprenditorialità e le start-up innovative. Enti Previdenza: l’art. 19 prevede agevolazioni per investimenti a lungo termine da parte degli enti di previdenza obbligatoria di cui al d. leg. 509/1994 (ap) - n. 280 2./.. Fondo Investimenti Infrastrutturali: l’art. 22 istituisce un fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del paese, che comprende anche la spesa per difesa del suolo e lotta al dissesto idrogeologico, ma le bozze attualmente in circolazione non ne definiscono l’entità. Lavoro e Pensioni: il capo IV, composto degli articoli dal 24 al 36, contiene le norme su lavoro e pensioni, tra cui quelle sull’anticipo pensionistico (ape), il cumulo dei periodi assicurativi e la rendita integrativa temporanea anticipata (rita). A cura di AGRAPRESS PLI_PZ_VG/Pli_Langa_6_1-3

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CACCIA

La Regione riforma gli Atc ed i Ca

C

on DGR n. 33-3978 del 26/09/2016 dal titolo “Razionalizzazione dei Comitati di gestione degli Ambiti territoriali di caccia (ATC) e Comprensori Alpini (CA)”, sono stati riorganizzati gli ATC ed i CA del Piemonte. Per quanto riguarda la provincia di Cuneo, a seguito dell’accorpamento di molti Ambiti di gestione e della riduzione degli amministratori che passano da 20 a 10 è prevista la seguente situazione: ATC CN1(CuneoFossano-Cherasco) resta invariato. ATC CN2 (Saluzzo-Savigliano) e ATC CN3 (Bra-Roeri) vengono accorpati. ATC CN4 (Alba-Dogliani) e ATC CN5 (Cortemilia), vengono accorpati. CA CN1 (Valle Po) e CA CN2 (Valle Varaita) vengono accorpati. CA CN3 (Valli Maira e Grana) resta invariato. CA CN4 (Valle Stura) e CA CN5 (Valli Gesso Vermenagna e Pesio) vengono accorpati. CA CN6 (Valli Monregalesi) e CA CN7 (Valle Tanaro) vengono accorpati. A seguito di tale modifica, gli enti competenti per territorio (la Provincia nel caso di Cuneo) sono chiamati a procedere, entro la scadenza del 31/12/2016, alla nomina dei nuovi Comitati di gestione, i quali dovranno essere operativi dal 1° febbraio 2017. Qualora ciò non si dovesse verificare, la Giunta regionale procederà con la nomina di Commissari. Le principali novità introdotte riguardano:

I vecchi comitati di gestione degli Atc e dei Ca devono ancora liquidare danni agli agricoltori per il saldo 2014, tutto il 2015 e il 2016. Da una prima stima ammontano a 1.300.000 euro!

• Riduzione dei componenti del Comitato di Gestione (da 20 a 10); • Introduzione di nuovi criteri di controllo della Regione sull’amministrazione degli ATC e CA; • Limite di due mandati consecutivi per il Presidente del Comitato o del Comprensorio Alpino; • L’introduzione del controllo amministrativo-contabile affidato ad un Collegio unico di Revisori dei Conti nominato dalla Regione. In termini di rappresentanza è previsto che la composizione dei Comitati di gestione sia ripartita nel se-

guente modo: a) tre su designazione delle strutture provinciali delle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale; b) tre su designazione delle strutture provinciali delle associazioni venatorie nazionali riconosciute; c) due su designazione delle associazioni di protezione ambientale più rappresentative territorialmente presenti; d) due in rappresentanza degli enti locali compresi nell’ATC o CA. Prevista, inoltre, la possibilità che alle riunioni del Comitato di gestione possa partecipare, come uditore (senza, quindi, diritto di voto e di parola), un rappresentante delle associazioni, organizzazioni o enti non nominati, ma presenti sul territorio. Coldiretti seguirà l’evoluzione delle deliberazioni della Giunta Regionale ed informerà tempestivamente gli associati. Ricordiamo che questo cambiamento di organizzazione degli organismi di gestione della caccia preoccupa non poco il mondo agricolo poiché gli ATC e CA sono fermi al versamento di un acconto per il 2014 dei danni agricoli. Non sono stati liquidati i danni del 2015 e del 2016. Da una prima stima gli ATC e CA della provincia di Cuneo sono debitori nei confronti delle imprese agricole di oltre 1 milione e 300 mila euro, che ci auguriamo siano assunti dai Comitati dopo la riforma.

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NITRATI

Vi sarà un’applicazione più elastica dei periodi di divieto degli spandimenti di reflui non palabili nel periodo invernale

Zone vulnerabili da nitrati: accolte le richieste di Coldiretti

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ai 90 gg. previsti dalla legge) saranno definiti dalla Regione a partire dal 15 novembre, sulla base dell’effettiva situazione di idratazione del terreno e delle previsioni meteorologiche. In sostanza la Regione emetterà due volte la settimana un bollettino (il primo con un dato previsionale di 3 giorni, il secondo di 4) nel quale verranno indicati in rosso i giorni di divieto ed in verde quelli per i quali, sulla base dei dati citati, risulterà invece possibile eseguire la distribuzione. L’individuazione dei periodi di divieto (rosso) o di autorizzazione (verde), terrà altresì conto della collocazione geografica, essendo stata suddivisa la regione in 6 aree omogenee. Il primo bollettino verrà dunque emanato il 15 di novembre, data ultima di distribuzione SABBIATURE

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libera, ed andrà ad indicare se per i 3 giorni successivi risulterà consentita o non consentita la distribuzione. Seguirà quindi un secondo bollettino e così via fino al 1° dicembre. Dovendo essere il periodo di divieto di almeno 90 gg. complessivi, nei giorni che dal 15 al 30 novembre verrà eventualmente concessa la possibilità di distribuzione, dovranno ovviamente essere recuperati a partire dal 1° febbraio, ma anche a partire da tale data varrà il meccanismo descritto basato su periodi a semaforo “rosso o verde”. Restano invece invariati i calendari degli spandimenti invernali di: effluenti distribuiti su terreno nudo, digestati, letami e compost sia alL’interno che all’esterno delle zone vulnerabili da nitrati.

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on quest’anno cambia il meccanismo di interruzione invernale del periodo utile per la distribuzione dei reflui zootecnici. Ad essere interessati sono i liquami ed i reflui ad essi assimilabili, distribuiti in zona vulnerabile da nitrati su terreni dotati di copertura vegetale (prati, pascoli, cereali vernini, erbai autunno-invernali, colture arboree inerbite, covercrops) o su terreni con residui colturali ed in preparazione di una semina primaverile anticipata. Com’è noto, negli anni il meccanismo previgente ha reso necessario il frequente ricorso a complessi meccanismi di proroga o di sospensione che richiedevano tempi spesso non compatibili con le necessità operative degli allevamenti. A partire da quest’anno, in via sperimentale, si adotterà un nuovo meccanismo, che, pur nel rispetto dei vincoli posti dalla normativa comunitaria e nazionale, dovrebbe consentire una gestione più elastica del calendario di sospensione. Il divieto assoluto e continuativo di 60 gg. previsto dalle norme sovranazionali e nazionali, scatterà il 1° dicembre e perdurerà fino al 31 gennaio andando a coprire i primi 60 giorni di divieto obbligatorio continuativo. Gli ulteriori 30 giorni di sospensione (necessari per arrivare

e-mail: allemano-fossano@libero.it

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CONSULENZA TECNICA

La lotta alla cimice asiatica è indispensabile per difendere le produzioni agricole

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n questi giorni, i cittadini cuneesi sono presi d’assalto dalla cimice asiatica. Coldiretti aveva già denunciato lo scorso anno al Settore fitosanitario regionale e alla Regione Piemonte il problema, che si manifesta sulle coltivazioni, in particolare a partire dal periodo primaverile ed estivo. Le specie vegetali colpite sono più di duecento: l’insetto colpisce, pungendo il frutto di cui si nutre e il danno economico che ne consegue è enorme, sia sotto l’aspetto estetico che sotto il profilo organolettico, il prodotto non può più essere commercializzato, né trasformato, a causa del cosiddetto cimiciato. In autunno, con le temperature che tendono al ribasso nelle campagne, le cimici si spostano in prossimità delle abitazioni e attraverso porte e finestre entrano nelle case, cercando un rifugio per trascorrere la stagione fredda. Nella nostra Provincia si sta assistendo ad una vera e propria invasione. Non sono pericolose per le persone, ma alquanto fastidiose per l’odore sgradevole che emanano. I tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti da un paio d’anni monitorano il fenomeno dal punto di vista agricolo. Ora il problema si sposta dalla campagna alle città e non riguarda solamente la provincia di Cuneo, ma tutto il territorio nazionale. Coldiretti Cuneo mette a disposizione non solamente delle imprese agricole ma di tutte le Istituzioni che intendono affrontare e risolvere il problema, le specifiche conoscenze acquisite di ordine tecnico e scientifico al fine di impostare una lotta efficace. I tecnici dell’Agenzia 4A riferiscono che ad oggi vi sono più tecniche di lotta alla cimice asiatica. La prima è la lotta integrata, che prevede alcune pratiche innovative quali il monito-

raggio per verificare la reale presenza in campo e l’apposizione di reti dalle fessure molto piccole, per evitare che le cimici invadano ad esempio le serre di coltivazione. La seconda è la lotta chimica con presidi sanitari. Inoltre si sta lavorando per consentire in futuro un metodo di lotta biolo-

gico, come quello attuato a suo tempo per il cinipide galligeno che aveva attaccato i castagneti, individuando un insetto predatore della cimice. Coldiretti Cuneo ribadisce: “Considerata la sensibilità del mondo agricolo e dei cittadini-consumatori, siamo favorevoli a metodi di lotta biologica e vorremmo evitare un uso irrazionale di prodotti fitosanitari che generano inquinamento e distruzione dell’equilibrio agroambientale che, con fatica, abbiamo ristabilito in questi ultimi 10 anni. Chiediamo alle Istituzioni, dalle Università al CNR ai Centri di Ricerca pubblici e privati di mettere in rete le numerose professionalità che possono interagire per affrontare la complessa problematica. Come Coldiretti, faremo fino in fondo la nostra parte, basandoci anche sulle rilevazioni tecniche fin qui acquisite”.

Consigli tecnici per la gestione delle cimici in inverno In questa stagione, con l’avvento delle temperature fredde, le cimici si avvicinano alle case e alle strutture per passare l’inverno. Risulta pertanto importante impostare una corretta strategia di lotta anche in questi periodi in cui l’insetto non si trova sulle colture agrarie: pulizia nei dintorni delle aziende con asporto di residui di plastica, pallet, contenitori vuoti, teli e quant’ altro possa rappresentare un ipotetico ricovero; trinciatura di stocchi e residui post-raccolta; trinciatura e pulizia dei bordi campo e capezzagne. Queste semplici operazioni hanno unicamente lo scopo di ridurre il numero di insetti che potenzialmente in primavera si potrebbero ritrovare nell’ambiente e sulle colture. Parallelamente alle aziende agricole, essendo un problema anche per i cittadini in generale, anche un loro controllo e gestione degli insetti svernanti diventa di fondamentale importanza. Ricordiamo che nelle case si può utilizzare un contenitore con del sapone all’ interno del quale gettare gli insetti ritrovati nelle abitazioni; liberarle all’ esterno non è un sistema corretto in quanto cercheranno nel rapidissimo tempo un nuovo ricovero.


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Castagne: sconfitto il cinipide. Produzione e prezzi buoni

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l 2016, per la castanicoltura, si conferma l’anno in cui la provincia di Cuneo si lascia alle spalle il cinipide galligeno. Dopo che nell’ultima decade era stata pesantemente colpita e pressoché azzerata la produzione, con l’introduzione dell’insetto predatore a seguito delle decisioni assunte in sede tecnica dal Comitato di monitoraggio, il successo è sotto gli occhi di tutti. In tutti i luoghi dove i lanci del Torymus sinesis, insetto parassita del cinipide del castagno, sono stati effettuati nei primissimi anni di avvio della lotta biologica (2005 – 2007), i risultati ottenuti sono stati pari alle migliori aspettative, con percentuali di parassitizzazione dell’85 – 90% e tali da ricondurre i danni a livelli pressoché trascurabili. La situazione sembra quindi ormai potersi ritene-

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La troupe di Rai Tre con la giornalista Milena Boccadoro ha dedicato un ampio servizio al castagno nell’ambito del telegiornale regionale

re stabile su tutto il territorio della provincia di Cuneo ove, pur se la presenza di galle è destinata a perdurare, questa avversità non dovrebbe più rendersi responsabile di perdite significative di prodotto. Non mol-

to dissimile è la situazione nel resto del Piemonte dove la popolazione del Torymus, ormai stabile, è in rapida crescita e la situazione è destinata a fornire risultati analoghi a quelli conseguiti nella provincia Gran-


CASTANICOLTURA da. Trattandosi di cicli biologici e di un’operazione molto complessa, la prudenza tuttavia non è mai troppa, ed è pertanto necessario continuare a monitorare attentamente lo sviluppo delle popolazioni dei due insetti coinvolti: da un lato il temibile cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus), dall’altro il “provvidenziale” parassitoide (Torymus sinesis). Purtroppo però in questi ultimi anni due nuovi problemi sono stati registrati a carico dei castagneti: il marciume dei frutti e il progressivo deperimento di ampie aree. Nel primo caso si tratta di un fungo parassita che, con andamento incostante negli ultimi anni, ha determinato, in talune zone, danni importanti, con perdite di prodotto elevate. Responsabile di questa avversità è Gnomoniopsis castanea, un fungo microscopico ancora poco conosciuto, pur se soggetto ad intensa attività di studio da parte del DISAFA dell’Università di Torino. Quest’anno, a causa del tempo estivo molto asciutto, il fenomeno si è molto contenuto. In ultimo, si deve registrare la ricomparsa di este-

si fenomeni di particolare virulenza: tanto del mal dell’inchiostro che del cancro corticale, con danni visibili a volte anche a grande distanza, in ragione degli estesi disseccamenti resi in alcuni casi più gravi da fenomeni climatici, soprattutto grandine e siccità, che sicuramente concorrono nel determinare questo diffuso deperimento. I prezzi quest’anno si sono rivelati molto interessanti anche perché nel resto delle altre Regioni d’Italia vi era poco prodotto poiché, mentre da noi il cinipide è sconfitto, altrove la situa-

zione è ancora in fase critica. Infatti, in Campania si è verificato il crollo del raccolto: nella prima regione produttrice, si prevede un taglio fino al 90% . Cali sono segnalati in tutto il meridione. Il raccolto di castagne Made in Italy, con una qualità comunque ottima, rimarrà quest’anno inferiore ai 20 milioni di chili dello scorso anno, ben al di sotto delle medie storiche. Basti dire che nel 1911 la produzione di castagne ammontava a 829 milioni di chili, ma ancora dieci anni fa era il triplo rispetto a quella attuale.

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CASTANCOLTURA

Analisi tecnica ed economica dell’annata agraria 2016

Castagno: Determinante il lavoro dei tecnici Coldiretti per la corretta gestione agronomica degli impianti

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a castanicoltura ha rappresentato per molto tempo la fonte economica e di sostentamento delle popolazioni alpine e non solo, garantendo economia, legna e alimentazione; in un perfetto equilibrio. Con l’ avvento delle ultime patologie e l’introduzione di specie esotiche questo equilibrio si era nettamente spostato portando sempre di più a ridurre la produzione di questo frutto. La forza di volontà del territorio, grazie anche all’ottima collaborazione tra istituti di ricerca come l’ Università di Torino, l’ ex CReSO, i tecnici dell’ agenzia 4 A e diversi esperti del settore, ma soprattutto degli agricoltori che hanno creduto nel progetto,

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ha portato alla creazione di una rete di assistenza tecnica specializzata che nel giro di alcuni anni ha portato risposte dirette alle richieste degli agricoltori del territorio. Per effetto della lotta biologica, del tutto ecosostenibile e naturale contro il Cinipide, si è ristabilito l’ equilibrio, mentre in altre zone, come il sud Italia le rese sono state del tutto rovinate dal parassita in questione. Parallelamente anche la ricerca ha fatto grandi passi avanti, infatti ora parlando di castagni possiamo essenzialmente suddividere il tutto in due parti: • Boschi di castagni, in cui si possono citare diverse varietà locali come Garrone Rosso,

Garrone Nero, Ciapastra, Tempuriva, Bracalla, Castagna della Madonna, Gabiana, Gentile, Crou, Rossastra, Marrone di Chiusa, Spina lunga, Marrubia, Siria, Sarvaschina, Contessa, Rubiera, Sarvai d’oca, Sarvai di gurd, Verdesa; • Frutteti veri e proprio di varietà più moderne tra le quali la più diffusa è la Bouche De Betizac con relativi impollinatori come la Belle epinne. Analizzando le produzioni del 2016 possiamo dire che nell’ ambito del frutteto, quindi castagne definitive “ibridi” essendo anche varietà resistenti al cinipide, non ci sono stati problemi di questo tipo e le rese sono


CASTANICOLTURA state interessanti. In media possiamo parlare di rese di circa 60 q/ha e circa 20 q/gt piemontese. La pezzatura era leggermente inferiore ma in compenso ottima la qualità. I mercati sono andati molto bene con prezzi compresi tra i 3 e i 4 Euro. Principali problemi fitosanitari non sono stati riscontrati, se non qualche attacco di Cidya oppure qualche marciume nelle zone pianeggianti. A livello di bosco invece si è riscontrato un leggero calo produttivo, anche se il castagno già di per sé rappresenta molta alternanza produttiva tra gli anni, e un calo di calibro soprattutto nelle prime raccolte, ma anche in questo ambito la qualità era molto alta. A livello di produzione sono stati prodotti in media 20/25 q/ha con prezzi compresi tra 2 e 3 Euro. Il cinipide come già detto non ha rappresentato un problema e sono stati riscontrati alcuni problemi di marciume interno (gnomognopsis) e di Cydia. A tal proposito nel 2016 l’agenzia 4A di Coldiretti ha iniziato a svolgere attività di monitoraggio sui lepidot-

teri che colpiscono le castagne tra cui Pammene fasciana, Cydia splendana e Cydia fagiglandana in modo da poter indicare i momenti giusti per i trattamenti negli impianti specializzati; a tal fine sono stati anche testati formulati a base di nematodi entomopatogeni, da applicare al suolo, che hanno evidenziato ottimi risultati non soltanto nei frutteti, ma anche nei boschi. Si tratta sicuramente di un metodo che verrà potenziato in futuro visto che si tratta di prodotti naturali, ammessi anche in agricoltura biologica e che possono essere applicati anche nei boschi vista la distribuzione a terra e non sulla chioma (possibile esclusivamente in frutteto), favorendo anche i produttori di frutteti specializzati che non possiedono macchinari adatti alla distribuzione di fitofarmaci. Pesanti danni negli impianti si verificano ancora a causa del mal dell’inchiostro (Phytophthora cambivora) che può essere gestito preventivamente con soluzioni di tipo agronomico e nutrizionale. Sempre nel periodo estivo sono anche stati

eseguiti dai tecnici di campo alcune prove mediante trattamenti endoterapici con formulati a base di fosfito di potassio, formulato indicato in diverse pubblicazioni scientifiche negli anni passati dall’Università di Torino. Il castagno pertanto, sta diventando una coltura molto interessante per l’economia agricola ed aziendale, ma un impianto di successo ha bisogno di una gestione attenta e ben studiata così come avviene per altre specie frutticole, facendo si che l’approccio dell’agricoltore verso il castagneto dovrebbe essere lo stesso di un frutteto di melo e pesco. Per maggiori informazioni e per ricevere assistenza specialistica per la coltivazione del Castagno si rimanda ai tecnici di Campo dell’ Agenzia 4 A delle varie zone di Coldiretti Cuneo.

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VITIVINICOLO

Grande annata per qualità e quantità

Vendemmia 2016: un duemilasedici coi fiocchi!

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a vendemmia del 2016 nel Cuneese è stata eccellente: l’annata viticola si sta chiudendo con la raccolta delle barbere e dei nebbioli. I pronostici non solo sono stati confermati, ma ancora migliorati rispetto alle attese: qualità e quantità su tutte le varietà e ovunque. “Nemmeno l’avessimo dipinta col pennello avremmo potuto ottenere una vendemmia così bella”, il team dei tecnici Coldiretti, che quotidianamente opera sulle nostre colline, presenta un bilancio molto positivo. I due mesi di agosto e settembre decorsi sono stati molto luminosi, anche se con temperature non elevate di giorno, ma con le minime in riduzione di notte e la quasi assenza di precipitazioni ha consentito alla pianta di proseguire la maturazione dei grappoli in condizioni ottimali. In questi casi, si realizza un costante aumento degli zuccheri, una moderata riduzione degli acidi e una produzione e fissazione della sostanza colorante nella buccia. Luglio aveva già fatto registrare temperature nella media delle annate, anche se gli accumuli termici sono stati

leggermente inferiori al 2015 e la piovosità è stata più elevata della media. Condizioni che hanno evitato il verificarsi di stress idrici, temuti ma non verificatisi salvo in taluni rari casi. I bianchi Alta Langa spumante DOCG, Asti DOCG, Moscato d’Asti DOCG, Roero Arneis DOCG, Chardonnay ecc, vendemmiati a fine agosto inizio settembre sono ora vini nuovi e sono freschi equilibrati e dai profumi suadenti. I dolcetti e le barbere sono finiti nelle ceste già a metà-fine settembre e in cantina, ora si sta concludendo la fermentazione, annunciando intensità colorante e profumi eccezionali. L’uva presentava una carica zuccherina notevole, ma in equilibrio con il resto dei componenti e questo ci regalerà vini memorabili. Anche gli ultimi grappoli di nebbiolo da Barolo, che hanno fatto bella mostra presentandosi integri, (eccetto rari casi dove la grandine ha “insistito” di più) e anch’essi, come le barbere e i dolcetti, con una carica zuccherina ottimale, hanno ormai i giorni contati. In ordine, si sono raccolti il Roero DOCG insieme al Nebbiolo d’Alba DOC e il Barbaresco

DOCG subito a ruota e per finire il Barolo DOCG , che spegnerà come d’abitudine i riflettori sulla vendemmia. “Il bilancio finale nel vigneto dà grande soddisfazione. Tutte le uve sono sane, senza segni di attacchi parassitari di rilievo. La peronospora non si è praticamente vista, se non a inizio stagione o nei vigneti colpiti dalle grandinate. L’oidio è stato controllato e la muffa grigia, data la stagione asciutta, non si è sviluppata - commenta Fabrizio Rapallino, responsabile del Servizio Vitivinicolo di Coldiretti Cuneo -. Si conferma anche l’utilità dei protocolli a basso impatto. Il controllo della tignola dell’uva, mediante la confusione sessuale, alla prova dei fatti ha fatto registrare attacchi contenuti nell’ordine dell’12% rispetto un testimone colpito per il 15%, mentre inerbimento e sovescio hanno contribuito a portare il vigneto ad una condizione vegetativa – produttiva più equilibrata, inducendo la pianta ad essere più resistente agli agenti esterni in modo da ridurre gli interventi di difesa chimica. Uva bella e buona per vini di qualità e sostenibili, possiamo brindare!”.


VITIVINICOLO

Accordo collettivo provinciale

Valori dell’uva per calcolare l’affitto dei terreni

L’

Accordo Collettivo sui Contratti Agrari per la provincia di Cuneo (siglato ai sensi dell’articolo 45 della Legge 203/82) prevede che le Organizzazioni agricole si incontrino al fine di rilevare i valori delle uve delle varie Denominazioni d’Origine, finalizzati alla determinazione del canone d’affitto annuale dei vigneti, secondo i parametri contenuti nei singoli contratti sottoscritti tra le parti. L’apposita commissione si è riunita il 19 ottobre e, fatte le necessarie considerazioni sull’annata 2016, sicuramente di eccezionale qualità per tutte le uve, ha analizzato le quotazioni delle avvenute compravendite ed infine determinato i valori minimi e massimi, e di conseguenza medi in-

dicativi riferiti alle produzioni delle DOC e DOCG più rappresentative.

La forbice tra i valori di minimo e

massimo, necessaria per cogliere la nota variabilità che le partite di uva da vino solitamente presentano, per il millesimo 2016 e in particolare per talune tipologie è stata più stretta considerando la costante e diffusa perfetta maturazione dei grappoli. Hanno concorso a determinare sul mercato un plusvalore delle partite, oltre alla domanda/offerta alcuni fattori quali la maggior cura e selezione o diradamento, esposizione, pendenza, microclima, varietà ecc. Si precisa che dette quotazioni non possono considerarsi prezzi di accordo interprofessionale. La tabella delle quotazioni è disponibile presso gli uffici della Coldiretti e può essere liberamente consultata da chi ne ha interesse. (segue tabella)

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VITIVINICOLO

CAMPAGNA VENDEMMIALE 2016 VALORI INDICATIVI (in EURO)

ACCORDO COLLETTIVO ART. 45 LEGGE 203/82

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VITIVINICOLO

Guida a impostare la contabilità di cantina con il nuovo sistema

Registri Dematerializzati: dal 1-1 2017 si comincia

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l Coltivatore n.9 del 1-30 settembre 2016 dedicava ampio spazio a questa importante novità nel sistema di tenuta dei registri di cantina. Per non ripeterci, rimandiamo ad esso per approfondimenti, mentre ora puntualizziamo alcuni aspetti, in vista della data di entrata in vigore dell’obbligo e di abbandono dei tradizionali supporti cartacei sui quali potremmo annotare le operazioni solo fino al 31-12 pv. È importante che i produttori vitivinicoli non attendano oltre e incomincino a valutare l’impostazione futura della gestione della contabilità della cantina secondo le nuove disposizioni di legge.

Dal 1-1-2017 inizia - come previsto dal DM 293/2015 - l’obbligo di tenuta dei registri di cantina con il sistema dematerializzato. La novità, pur se orientata a ridurre l’onere burocratico, non mancherà di alimentare dubbi e preoccupazioni e, specie nel primo tempo d’avvio, c’è da aspettarsi un carico di maggiori impegni e qualche intoppo. Coldiretti ha concentrato finora tutta l’attenzione per ottenere semplificazioni effettive a favore del settore anche attraverso il Testo Unico della vite e del vino già approvato dalla Camera ed in attesa del sì definitivo del Senato. Considerando l’avvicinarsi dell’obbligo suddetto, d’ora in poi si pone al fianco delle imprese

per garantire un servizio a misura d’impresa, a seconda delle sue dimensioni e caratteristiche, al fine di minimizzare i costi e cogliere le opportunità che la dematerializzazione potrà presentare in futuro.

SOGGETTI OBBLIGATI ED ESONERATI

Il DM 293 all’articolo 2 individua i soggetti obbligati alla tenuta del Registro e quelli esentati dall’obbligo, che si riepilogano di seguito. Sono obbligati alla tenuta del Registro i soggetti che per la propria attività professionale o a fini commerciali detengono un prodotto vitivinicolo, compresi i titolari di stabilimenti o depositi che

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VITIVINICOLO effettuano operazioni per conto terzi. Non sono invece obbligati alla tenuta del Registro per esempio: i viticoltori che non procedono alla vinificazione; i titolari di stabilimenti enologici con capacità complessiva inferiore a 50 hl con annesse attività di vendita diretta o ristorazione; gli esercenti l’attività di commercio all’ingrosso di prodotti vitivinicoli confezionati; rivenditori al minuto di piccoli quantitativi; aziende vitivinicole che non effettuano alcuna pratica enologica compreso l’imbottigliamento (vale a dire che cedano il vino sfuso, in contenitori/recipienti aventi capacità oltre 60 litri). I produttori potranno e dovranno quindi rapidamente valutare come attivare la “dematerializzazione” e comunicare (come anticipavamo sul numero 9) con il sistema nazionale SIAN, scegliendo, tra due forme: • modalità ON LINE, direttamente sul SIAN. Questa forma ha il pregio della semplicità e del costo d’impianto praticamente nullo. Presenta alcune criticità: la ripetuta digitazione

di medesimi dati, specie inerenti la codifica dei vari prodotti; il “divario digitale” dove il segnale internet è assente o debole e incostante; il rischio di intasamento delle linee durante le ore lavorative. Oppure utilizzare software aziendali di contabilità cantina attivan-

do la : • modalità WEB SERVICE, anteponendo al riversamento dei dati sul SIAN un sistema informatico aziendale direttamente gestito o delegato. In caso di autogestione occorre mettere in conto l’acquisto e/o l’aggiornamento di applicativi informatici. Con la modalità web service è prevista anche la possibilità (come già in parte accade oggi) di affidare l’aggiornamento dei dati sul sistema SIAN a terzi come il CAA Coldiretti. La struttura CAA è abilitata a gestire dati, documenti di vendita e informazioni, ovviamente in base alle preferenze ed ai livelli che le singole aziende indicheranno e con assunzione di responsabilità (in caso di altri soggetti delegati la responsabilità invece resta a carico dell’utente). I tempi di registrazione sono quelli previsti dalla normativa Comunitaria, e sono riepilogati all’art. 5 del DM 293.

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Termini di registrazione con la dematerializzazione

E’

consentita la trasmissione delle registrazioni al SIAN entro 30 giorni dalla data di effettuazione delle operazioni per le aziende: 1. Tutte quelle (non ci sono limitazioni e prescrizioni) che si avvalgono di una contabilità computerizzata. Restano sempre escluse le operazioni di arricchimento; 2. Che vinificano meno di 1000 hl prevalentemente con uve aziendali, escluse le operazioni di: –– Arricchimento con dichiarazione cumulativa per periodo –– Ottenimento e detenzione di mosti e/o vini aventi un titolo alcolometrico totale inferiore a 8% in volume, non denaturati. Inoltre coloro che vinificano

meno di 1000 hl da propria produzione, nel periodo vendemmiale possono registrare in forma riepilogativa le uve introdotte ed i prodotti ottenuti. Nei casi 1 e 2 suddetti le operazioni e le giacenze debbono poter essere controllate in qualsiasi momento sulla base dei documenti giustificativi.

CRONOLOGIA OPERAZIONI

La sequenza delle registrazioni di operazioni correlate deve essere congruente con l’effettiva cronologia delle operazioni stesse. Qualora i termini di due o più operazioni correlate siano diversi, si applica il termine più restrittivo a tutte le operazioni. E’ esclusa la responsabili-

tà dell’operatore per eventuali ritardi nella re g i s t ra zione conseguenti al malfunzionamento del sistema telematico, attestato dal SIAN o ad altre cause di forza maggiore che impediscono l’utilizzo del sistema telematico, se tempestivamente comunicate all’Ufficio ICQRF competente per territorio. casatredi.it

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Servizio “modalità web service” con assistenza e consulenza CAA Coldiretti

Orientamento al servizio ideale per la tenuta dei registri

L’utenza potrà scegliere: ÂÂ SOLUZIONE A) Avviamento con documentazione cartacea – Opzione di minima autogestione: consegna o trasmissione periodica dei documenti di vendita compilati su carta e comunicazione delle operazioni di cantina effettuate all’ufficio delegato di competenza . Detto ufficio/servizio carica i dati ricevuti e li riversa sul SIAN entro 30 gg (eccetto operazioni particolari). ÂÂ SOLUZIONE B) Gestione attraverso il programma aziendale (fornito con il servizio) – Opzione di media autogestione. L’azienda tramite il software, collegandosi on line con il Servizio delegato che tiene cari-

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cati e aggiornati i dati e periodicamente li riversa sul SIAN , effettua le operazioni parziali a seconda della sua attitudine a usare strumenti informatici, stampa direttamente documenti di trasporto/vendita con l’ap-

plicativo suddetto e trasmette le informazioni. (Il software fornito consente agli utenti di svolgere anche operazioni di tipo gestionale non strettamente finalizzate alla tenuta dei registri mediante accesso a una sezione


VITIVINICOLO protetta e riservata esclusivamente all’utente, accessibile mediante password) ÂÂ SOLUZIONE C) Fare tutto da sé – Opzione di massima o totale autogestione. 1. Primo caso l’azienda non ha ancora un programma: si adotta l’applicativo fornito dal CAA Coldiretti (anche in crescendo con versioni più articolate e complete con un rapido progressivo passaggio verso le fasi autogestite, secondo le preferenze dell’utenza).

2. Secondo caso: l’azienda dispone già di programmi aziendali diversi da quelli utilizzati dal CAA Coldiretti. Insieme agli addetti informatici, l’utente valuterà la possibilità di connessione con il sistema di Coldiretti per effettuare la dematerializzazione (riversamento dati al SIAN), oppure la necessità o convenienza a dotarsi di un applicativo diverso in sostituzione del proprio.

I produttori interessati ad approfondire la complessa materia possono rivolgersi agli Uffici di Zona o di recapito Coldiretti Coldiretti fornisce informazioni e servizi finalizzati ad affiancare l’impresa in questa fase di passaggio per dare una risposta a chi vorrà ancora mantenere un’operatività più tradizionale senza che sia necessario rivoluzionare le proprie abitudini (es. continuare ad usare documenti di trasporto cartacei), ma anche a chi intende passare in modo progressivo alla telematizzazione della contabilità . Tale “passaggio” potrà effettuarsi grazie agli strumenti forniti con differente livello di meccanizzazione delle operazioni ( dalla sola emissione dei documenti, alla completa telematizzazione e de materializzazione), trovando un punto d’incontro ideale tra obblighi di legge ed esigenze dei produttori.

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Kiwi: previsti cali produttivi, soprattutto nel Lazio e al sud

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i è svolto lo scorso il 13 ottobre a Verona, l’incontro annuale che Veronamercato e C.C.I.A.A. di Verona dedicano alle previsioni di produzione del kiwi. Con poche settimane di anticipo dalla raccolta, sono state diffuse da parte del Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara (CSO), le previsioni di produzione. In Italia, che è il principale produttore di kiwi d’Europa e del nostro emisfero, è previsto un notevole calo di produzione rispetto al 2015. Secondo i dati presentati dal CSO Servizi, nel nostro Paese, si prevede un raccolto di poco superiore alle 450mila tonnellate, quasi 100mila (-19%) in meno rispetto al 2015, e in linea con la media del periodo 20122014, questo a fronte di un lievissimo aumento delle superfici dedicate al kiwi, salite a 24.350 ettari (+1% sul 2015).

La produzione di kiwi in Italia negli ultimi anni e la stima del 2016. Fonte grafico: CSO Servizi)

In Piemonte, che si conferma il secondo areale produttivo italiano, si prevede un calo della produzione stimabile in circa il 9% a fronte di una superficie coltivata pressoché costante rispetto all’anno scorso.

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Nonostante l’ottima allegazione, la causa del calo è duplice: da un lato si stanno facendo i conti con la grandine che ha colpito la provincia di Cuneo; dall’altro in alcune aree del cuneese e nella zona di Vercelli si se-

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FRUTTICOLTURA gnalano per la prima volta danni da asfissia radicale, denominata “moria del kiwi”, anche se non ci sono ancora statistiche precise, si stima che il fenomeno interessa circa 200 ettari, la cui produzione è stata azzerata. Negli actinidieti che si sono salvati dalle ripercussioni delle due pesanti problematiche, la raccolta è ormai terminata e le performance produttive,

La produzione di kiwi e gli ettari coltivati in Piemonte negli ultimi anni e la stima del 2016. Fonte grafico: CSO Servizi)

sia quantitative che qualitative, sono da ritenersi ottime. In Italia la prima regione produttrice è il Lazio, dove a fronte di un aumento delle superfici del 5%, si stima una produzione che per il 2016 sarà del 36% inferiore rispetto all’anno precedente. La pesante riduzione di produzione è da attribuirsi ad un inferiore carico di frutti e ad effetti negativi nel meteo primaverile che ha portato ad una cattiva impollinazione. Tale fenomeno ha caratterizzato anche tutte le aree produttive del sud del Sud Italia. In Calabria ad esempio la produzione è stimata in calo del 30% contro un aumento delle superfici del 15%, in Campania la contra-

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FRUTTICOLTURA zione produttiva è prevista attorno al 15%, mentre in Basilicata del 25%. Anche in Emilia Romagna, come nel Lazio e nelle regioni del sud Italia, si segnalano meno frutti per pianta e si stima che la produzione del 2016 sarà del 14% inferiore rispetto al 2015; fa eccezione soltanto alla provincia di Forlì-Cesena dove la resa del 2016 appare più in linea rispetto a quella dell’anno passato. Nel Veneto si registra un -17% di produzione e -18% gli ettari coltivati. Su questa diminuzione, incide particolarmente l’area di coltivazione del veronese, che continua a registrare perdite significative di ettari coltivati per la cosiddetta “moria”. Nel 2015 gli ettari colpiti erano circa mille, nel 2016, sono già 1200 e di questi 866 non produrranno. Solo nella provincia di Verona si parla di un calo produttivo stimato in circa il 26% rispetto al 2015 e il convegno è stato l’occasione per fare il punto anche sulla ricerca delle cause e dei possibili rimedi. Oltre ad essere il secondo polo produttivo italiano, il Piemonte si conferma come primo polo italiano e uno dei più importanti poli mondiali per il condizionamento e la commercializzazione del kiwi. Nonostante i danni della grandine in diverse zone, nel 2016 la nostra area di produzione si è sicuramente distinta per la qualità commerciale delle singole partite. In questa annata, dopo i cospicui danni registrati a causa del batterio PSA, la superficie coltivata a kiwi in Italia è ritornata a crescere e nei prossimi anni è prevedibile che ci sarà un sempre maggiore equilibrio tra la domanda e l’offerta. Per questo motivo è facilmente prevedibile, che per competere, sarà sempre più importante la qualità del prodotto.

La produzione di kiwi e gli ettari coltivati nel Lazio negli ultimi anni e la stima del 2016. (Fonte grafico: CSO Servizi)

La produzione di kiwi e gli ettari coltivati in Emilia Romagna negli ultimi anni e la stima del 2016. (Fonte grafico: CSO Servizi)

La produzione di kiwi e gli ettari coltivati nel Veneto negli ultimi anni e la stima del 2016. (Fonte grafico: CSO Servizi)

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FRUTTICOLTURA

Intanto nei supermercati arriva il prodotto locale

N

Kiwi: come si presenta il mercato

el convegno di Verona, il Centro Servizi Ortofrutticoli di Verona, ha presentato un interessante documento sui consumi del kiwi in Italia, dal quale emerge come 8 famiglie italiane su 10 acquistano almeno una volta all’anno dei kiwi, per una spesa media annua di 12 euro, per un consumo medio pro capite di circa 6 chilogrammi all’anno.

L’andamento delle esportazioni italiane di kiwi. (Fonte grafico: CSO su dati Istat)

E’ evidente come la scarsità di consumi interni contribuisca a spingere il mondo della produzione italiana ad indirizzarsi verso i mercati esteri. L’Italia è il primo Paese produttore del nostro emisfero ed esporta

circa il 70% dei kiwi che produce. Nella stagione 2015/16, l’Italia ha esportato 392.000 tonnellate (+21% rispetto al 2014/15); un aumento tuttavia penalizzato, sul fronte della redditività, dai bassi prezzi di vendita realizzati.

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FRUTTICOLTURA Pur senza scendere nei particolari, è interessante notare come i mercati di destinazione del kiwi italiano si siano diversificati negli anni. Pur rappresentando ancora la principale destinazione, la Comunità Economica Europea, sta man mano perdendo d’importanza e nel frattempo aumentano le spedizioni per il resto dell’Europa e per le destinazioni

d’oltremare. Dall’analisi fatta dal CSO, sulla produzione nel nostro emisfero nel 2016, emerge da diversi indicatori che sul fronte della commercializzazione internazionale del kiwi questa campagna 2016/17 potrebbe essere particolarmente movimentata. La produzione in Portogallo e Spagna che è secondo mercato di desti-

Il confronto negli anni delle esportazioni italiane di kiwi indirizzate ai paesi comunitari e a quelli non. (Fonte grafico: CSO su dati Istat)

nazione europeo per il nostro kiwì, è prevista in calo, rispettivamente del 20% e del 16% rispetto alla produzione del 2015. Ciò dovrebbe far aumentare la quota d’importazione a tutto vantaggio dell’Italia e della Francia, dove è stimato un aumento di produzione del 3%. Sempre sul mercato europeo va tenuta in forte considerazione la Grecia dove le superfici dedicate al kiwi sono cresciute notevolmente negli anni. Complice la poca propensione al consumo degli ellenici, il prodotto greco potrebbe, come già avvenuto nelle passate stagioni, creare problemi all’export italiano, soprattutto per le aumentate capacità di conservazione rispetto al passato, dei produttori greci. Si stima che in questa campagna 2016/17, la Grecia produrrà 170.000 tonnellate di kiwi e questo fa prevedere che l’esportazione supererà le 100.000 tonnellate. Rimandiamo al sito del CSO Servizi di Ferrara, per visionare la relazione completa.

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ORTICOLTURA

Luci ed ombre sulla coltura del fagiolo

P

er il fagiolo fresco, la cui commercializzazione è iniziata a fine luglio e si è pressoché chiusa a fine ottobre, si tratta di una delle peggiori campagne degli ultimi anni. Ad inizio campagna, i presupposti non erano dei migliori, con il verificarsi di alcune problematiche nelle semine, soprattutto per alcune varietà. Successivamente, le prime vendite della stagione, a fine luglio, sono state caratterizzate da prezzi bassi e qualità del prodotto non in linea con le altre annate. I maggiori problemi riscontrati sono stati dovuti alla presenza di macchie sui baccelli di natura fitosanitaria, molto spesso di natura virale, confermate anche dalle analisi effettuate sulle produzione da parte dei tecnici dell’Agenzia 4A – Coldiretti; oppure da condizioni atmosferiche avverse, come ad esempio il forte caldo con pochissima escursione termica tra il mese di luglio e

agosto. Ad agosto, sempre a causa di virosi, le produzioni sono calate drasticamente, confermate anche dalla scarsità di prodotto sui mercati locali. Ad esempio, sul mercato di Boves, si è riscontrata una netta contrazione delle partite contrattate, addirittura una decima parte rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le quotazioni in questa fase sono saliti anche

a 3 euro al chilogrammo ma, a fronte di una gran parte degli impianti con produzioni notevolmente inferiori, il prezzo non ha compensato comunque il calo produttivo. A tutto ciò, si deve aggiungere che in molti casi la produzione è stata pressoché azzerata, sia a causa di grandinate, ma soprattutto per problematiche virali, che non hanno nemmeno portato alla produzione di baccelli. Dalla fine di agosto/inizio settembre in avanti gli impianti in raccolta hanno mostrato produzioni soddisfacenti sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo e, pur aumentando l’offerta, i prezzi si sono comunque mantenuti interessanti. Sul mercato di Boves, principale piazza di riferimento della provincia di Cuneo, così come su quella di Centallo, l’andamento dei prezzi è stato praticamente analogo. A campagna ormai conclusa, dalle prime indicazioni forniteci da Pietro Marchisio, presidente del Mercato

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ORTICOLTURA di Boves, il prezzo medio della campagna è andato da 1,80 a 2,00 euro al chilogrammo; nel complesso sono state commercializzate circa 150 – 160 mila cassette per una produzione di circa 1 milione di chilogrammi, ma inferiore di ben 100 mila cassette rispetto allo scorso anno (-60%). Passando invece al fagiolo borlotto rampicante (secco), anche qui la campagna di raccolta si è ormai conclusa, con una produzione nettamente inferiore (-50%) ad un’annata media, ma in linea con il 2015 contraddistinto anch’esso da un netto calo dei volumi, dovuto essenzialmente ad un andamento climatico sfavorevole nel corso della stagione. A fronte di rese produttive basse e pur con prezzi di mercato interessanti, la PLV (Produzione Lorda Vendibile) ad ettaro, così come il fresco, non è risultata soddisfacente. Per quanto riguarda la commercializzazione del fagiolo borlotto rampicante, nello specifico la tipologia Billò, da alcuni anni opera sul territorio la Cooperativa Fagiolcoop delle Valli Cuneesi, che

raggruppa circa 30 produttori e che si occupa della commercializzazione collettiva dei fagioli conferiti dai soci. “Siamo alle prime battute della campagna di commercializzazione – afferma il presidente di Fagiolcoop, Aldo Marchisio (nella foto)– con l’auspicio che possa essere positiva in termini di prezzi, visti anche i risultati non molto esaltanti in campo, e che ci possa consentire di pagare nel miglior modo possibile i nostri soci.” “Parte della produzione – prosegue Marchisio - viene inoltre certificata e commercializzata Fagiolo Cuneo IGP, riconoscimento ottenuto nel maggio 2011 a livello europeo, dopo un lungo lavoro da parte del Consorzio per la Valorizzazione e la Tutela del Fagiolo Cuneo, e che ci permette di valorizzare e differenziare maggiormente le nostre produzioni. Ora non resta che attendere le risposte dal mercato, che per la nostra realtà cooperativa sono principalmente confezionatori, grossisti, aziende agroalimentari provenienti dal Centro – Nord Italia, con alcuni dei quali

abbiamo intrapreso da anni proficui rapporti commerciali.” Discorso a parte va fatto invece per il fagiolo secco nano, dove le produzioni sono risultate buone (rese oltre i 10 quintali a giornata) e con prezzi soddisfacenti, considerando che si tratta di una coltura in secondo raccolto, la quale sta riscontrando un crescente interesse da parte dei produttori e viene seminato dopo l’orzo o una coltura foraggiera primaverile (loietto, primo taglio di fieno, ecc.). In particolare per questa tipologia di prodotto è giunta al secondo anno la stipula del contratto di filiera in collaborazione con il CAP Nord Ovest che ha portato ad ottimi riscontri, con una media dei prezzi al di sopra degli 80 euro al quintale. Infine in questi ultimi anni anche il prodotto biologico sta riscontrando un crescente interesse sul mercato e attraverso la cooperativa 7 Vie del Belbo di Mombarcaro, già certificata bio, i produttori interessati hanno potuto siglare un apposito contratto di fornitura.

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ORTICOLTURA

Aggiornamento normativo per il settore orticolo

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urante questa campagna agraria, per il settore orticolo, sono state modificate le etichette di alcuni prodotti fitosanitari. Queste modifiche sono state segnalate dal Ministero direttamente ai rivenditori che devono predisporre e fornire le nuove etichette sulle confezioni. Per quanto riguarda le aziende, è importante ribadire che le confezioni acquistate dopo le date indicate in tabella devono essere accompagnate dalle nuove etichette, quindi chi acquista i prodotti deve chiedere gli aggiornamenti ai propri rivenditori. Le confezioni acquistate prima delle date indicate (e quindi tutte le giacenze) devono comunque essere utilizzate rispettando le modifiche Sostanza attiva

apportate sulla nuova etichetta. Non sono previsti decreti ministeriali di variazione delle deroghe per lo smaltimento delle scorte ( la vecchia etichetta non è più valida a partire dalla data indicata in tabella è necessario fare riferimento esclusivamente alla nuova etcihetta sia per quanto riguarda i prodotti immagazzinati in azienda sia presso i rivenditori) . Formulato commerciale

Abamectina + Voliam Targo Clorantraniliprole

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Zelig 480 EC Bilo 7,5 C, Direx 7,5 GR, Geopyr, Geotex 7,5 C, Omes, Poker 7,5, Thitan 7,5 GR, Trapper GR, Vebiphos 7,5, Zelig GR Carposan 40 CE, Rotiofen Gold

Per maggiori informazioni chiedere indicazioni ai tecnici di campo delle varie zone di Coldiretti Cuneo.

Modifiche autorizzate Dal 21 luglio 2016 ha ottenuto l’estensione d’impiego sulle seguenti colture in serra: peperone, cetriolino, zucca e fragola Dal 26 luglio 2016 eliminazione di patata, cavolo cappuccio e cavolo cinese Dal 26 luglio 2016 eliminazione di patata, peperone, pomodoro, cavolo cappuccio e cavolo cinese. Non c’è più nessun formulato a base di clorpirifos granulare autorizzato su queste colture

Dal 26 luglio 2016 eliminazione di patata, cavolo cappuccio e cavolo cinese Dal 26 luglio 2016 eliminazione di cavolo cappuccio, cavolo cinese. Pomodoro e peperone: E' consentito un solo Cyren 44 EC, Groove trattamento per stagione da effettuarsi prima della 44 EC, Pershing 44 EC fioritura. Su tutte le colture l’irrorazione è possibile solo più a pieno campo Master, Pyrinet, Dal 26 luglio 2016 eliminazione di cavoli a testa e a Pyrinet ME foglia, patata, peperone, pomodoro

CONTINUA ...

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ORTICOLTURA SEGUE ...

Sostanza attiva

Glifosate

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Formulato commerciale Amega Plus, Arid, Buggy, Clinic 360 SL, Clinic pronto (ppo), Coctel, Compo diserbo facile rtu (ppo) Efesto, Fandango 360 SL, Glifene 360 HP, Glifo 41, Glifo diserbante totale, Glifogan pronto, Glifosan, Glifosim, Glifosystem 360, Glister, Glyfos rapid, Glyfos SL, Glyphyt, Guidox RTU (PPO), Logrado 360, Mastiff, Mizar, Montana, Neghev, Pantox 360 SL, Rapido, Rapido ppo (ppo), Rasikal quick, Rasikal quick al, Risolutiv SL, Roundup Max, Silglif mk, Silglif nf, Sinphosate, Smash 360, Sveller, Taifun ppo (ppo), Terminal Duo, Vival

Modifiche autorizzate

Dal 22 agosto 2016 è revocata l'autorizzazione all’immissione in commercio ed impiego dei prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva glifosate ed il coformulante ammina di sego polietossilata (n. CAS 61791-26-2). La commercializzazione e l’impiego delle scorte giacenti sono consentiti: - fino al 22 novembre 2016 per la commercializzazione da parte del titolare delle autorizzazioni e la vendita da parte dei rivenditori e/o distributori autorizzati; - fino al 22 febbraio 2017 per l’impiego da parte degli utilizzatori finali.


ORTICOLTURA Sostanza attiva Clorpirifos + Deltametrina

Formulato commerciale Afidina Quick, Clor Quick, Pyrinex Quick, Rotiofen Quick

Modifiche autorizzate Dal 26 luglio 2016 eliminazione di peperone e pomodoro

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Dal 27 settembre 2016 eliminate le colture piccoli frutti (more, rovo, lampone, mirtilli, ribes, uva spina), erbe fresche, fava da baccello fresco, cece. Per il castagno la carenza passa da 14 a 21 giorni, l’aglio da 7 a 14 gg; per il fagiolino da 7 a 3 gg. E’ stato inserito per tutte le colture il n. massimo di inerventi/anno. Consultare l’etichetta per quanto riguarda i fitofagi inseriti o eliminati per le singole colture. Per le scorte giacenti ci sono 6 mesi per la commercializzazione e 12 mesi per l’impiego tenendo conto delle variazioni di etichetta.

Folpet

Faltex Flow, Folpan 80 WDG, Folvit 80 WDG, Folpan SC,

Dal 28 settembre 2016 eliminazione impiego su cipolla, aglio e patata

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Dal 28 settembre 2016 la carenza passa da 7 giorni a 10 giorni

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Dal 27 settembre 2016 eliminazione di melanzana e fragola e estensione di impiego in serra su zucchino, cetriolo e cetriolino Dal 01.01.2016 etichetta autorizzata in pieno e serra su pomodoro, peperone, melone, cocomero, zucchino, zucca, cetriolo e fragola; in pieno campo carciofo e ribes a grappoli

Topas 10 EC, Radar 10 Dal 21 febbraio 2016 fragola pieno campo e serra. EC Effettuare 1 solo trattamento.

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FORAGGERE

Dalla Regione chiarimenti sull’ impegno “Erbai autunno-vernini da sovescio” La Regione ha emanato una circolare per chiarire l’operatività in merito all’impegno facoltativo “Erbai autunno-vernini da sovescio” per le operazioni del PSR 10.1.1(Produzione integrata), 10.1.2 (lnterventi a favore della biodiversità nelle risaie) e 10.1.3 (Tecniche di agricoltura conservativa). L’intervento è finalizzato a ridurre i rischi di lisciviazione dei nutrienti, ad assicurare un’adeguata copertura vegetale e a favorire la diversità biologica e la dotazione di sostanza organica dei suoli. L’impegno facoltativo deve essere attuato in almeno due anni del periodo di attuazione dell’impegno di base

e richiede di seminare come coltura intercalare, entro il 15 novembre successivo alla presentazione della domanda, un erbaio da sovescio autunno-vernino, di mantenerlo in campo fino all’epoca usuale di preparazione del terreno nella primavera successiva e quindi di effettuare il sovescio. L’erbaio non deve essere sottopo-

Coltura principale 10.1.1 (produzione integrata) 2016 10.1.3 (agricoltura conservativa)

Riso

Operazioni

sto a fertilizzazioni o trattamenti con prodotti fitosanitari. In particolare, al termine del periodo di coltivazione non è consentito il diserbo chimico (la coltura deve essere terminata meccanicamente). Trattandosi di una coltura da sovescio, essa non può essere raccolta, asportata o utilizzata in alcun modo, nemmeno con sfalci intermedi o per scopi energetici. L’erbaio intercalare non può coincidere con la coltura principale dell’anno successivo. La composizione degli erbai autunno-vernini da sovescio deve essere conforme a quanto indicato nel PSR e nel bando:

10.1.2 (biodiversità nelle risaie)

>Erbaio di sole graminacee >Erbaio con prevalenza di graminacee (>50% in peso della miscela seminata) più altre essenze (leguminose, crucifere, ecc.) >Erbaio di sole leguminose >Erbaio di leguminose più altre essenze (graminacee, crucifere, ecc.)

>Erbaio di sole leguminose >Erbaio di leguminose più altre essenze (graminacee, crucifere, ecc.)

>Erbaio di sole graminacee Altri >Erbaio con prevalenza di graminacee (più del 50% seminativi in peso della miscela seminata) più altre essenze (leguminose, crucifere, ecc.)

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FORAGGERE Riguardo alla composizione degli erbai autunno-vernini da sovescio, è in corso di esame una proposta di modifica del PSR che prevede l’adozione di un criterio più flessibile (comprendente, in particolare, anche gli erbai di crucifere) e comune alle tre operazioni. Tale modifica sarà applicabile soltanto dopo l’eventuale approvazione della Commissione Europea. Non è ammesso l’utilizzo di seme autoprodotto; la documentazione di

acquisto del seme deve essere conservata durante il periodo di impegno. Non è richiesto l’uso di seme certificato. La quantità di semente deve essere adeguata alla superficie interessata. A titolo orientativo, si riportano di seguito le quantità di seme utilizzabili per graminacee e leguminose fra le più comunemente impiegate nella realizzazione di erbai intercalari da sovescio.

SPECIE

QUANTITA’ DI SEME (kg/ha) Graminacee

Lolium perenne, Lolium multiflorum Panicum miliaceum, Panicum italicum Avena Segale Frumento, Orzo

20-45 10-40 120-150 150-200 200-250 Leguminose

Veccia villosa Veccia vellutata Trifoglio incarnato Altri trifogli

200 80-120 30-40 5-7 Miscugli

Segale + Veccia vellutata Loiessa + Veccia vellutata Nella domanda del 2016 sono state individuate le particelle in cui l’agricoltore intendeva applicare, nel successivo periodo autunnale e invernale, l’impegno facoltativo “coltivazione di erbai autunno- vernini da sovescio” in aggiunta all’impegno di base cui

130+40 20+40

esso era associato. Come previsto dal bando, qualora circostanze impreviste (es. condizioni meteorologiche avverse) impediscano l’effettuazione dell’Intervento o ne compromettano la buona riuscita, il richiedente può presentare una domanda di revoca to-

tale o parziale dell’impegno facoltativo per l’anno 2016, senza incorrere in ulteriori riduzioni di pagamento. La scadenza per la trasmissione delle domande di revoca sarà comunicata dopo l’attivazione dell’apposita funzione informatica.

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VIVAISMO

Florovivaismo: Sì a misure di defiscalizzazione delle opere a verde

B

oom di giardinieri in Italia con le attività di manutenzione del paesaggio che si classificano tra le opportunità occupazionali più promettenti con un aumento record del 51% delle iscrizioni alle Camere di Commercio nel croso degli ultimi sei anni. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti, realizzata dopo la svolta storica con il riconoscimento all’interno del collegato agricolo della professione del costruttore e del manutentore del verde e, parallelamente, cresce il consenso diffuso attorno all’ipotesi di misure che portino alla defiscalizzazione delle opere a verde, sulla falsa riga del modello attivato per le ristrutturazioni edilizie. Diverse iniziative intendono rafforzare nel nostro Paese una sana e

Il riposo in Langa

diffusa cultura del verde, attraverso la previsione di specifici incentivi per la realizzazione di interventi di riqualificazione e recupero di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari di proprietà privata da destinare a zone verdi, che abbiano come effetto quello di incrementare il valore ecologico e ambientale delle zone densamente edificate ovvero di recuperare quello estetico e paesaggistico di spazi privati spesso caratterizzati da degrado e abbandono, nonché l’emersione del lavoro som-

merso e dell’abusivismo. Queste misure andrebbero a concretizzare quanto indicato anche nel Piano Nazionale del settore florovivaistico, approvato dalla conferenza stato-regioni, ma mai attuato, relativamente alla possibilità di utilizzare la leva degli sgravi fiscali per intervenire sul verde privato con un meccanismo simile a quello previsto per il risparmio energetico, le abitazioni, i mobili o gli elettrodomestici, etc.. Un simile meccanismo avrebbe un non trascurabile impatto economico, innescando virtuosi investimenti che non solo migliorano l’arredo complessivo delle nostre aree urbane - soprattutto periferiche - e, comunque, dei nostri centri abitati, ma generano anche occupazione e valore aggiunto con benefici per i cittadini, le imprese, ma anche lo Stato.

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BIOLOGICO

Istituito il Comitato per la Ricerca in agricoltura biologica

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i è insediato presso il Ministero delle Politiche agricole il Comitato permanente di coordinamento per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica. Nell’ambito del Programma Nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura biologica la ricerca ha una valenza strategica e le è stata dedicata la misura 10 in quanto la diffusione di tale metodo di produzione è legato all’innovazione delle tecniche colturali e di allevamento che richiedono da parte degli imprenditori agricoli un know how volto a sostituire i mezzi di produzione tradizionali con quelli meno impattanti sull’ambiente e la salute umana mantenendo delle rese produttive in grado di soddisfare la domanda di mercato. La ricerca in agricoltura biologica offre conoscenze che gli agricoltori convenzionali possono applicare per rendere più sostenibile il proprio processo di produzione. Oltre agli incentivi che i Piani di Sviluppo Rurale prevedono per la ricerca, la Legge 488/99 (finanziaria del 2000) ha istituito il Fondo per la ricerca nel settore dell’agricoltura biologica e di qualità, alimentato dalle entrate derivanti dal versamento di contributi, nella misura del 2% del fatturato dell’anno precedente, relativo alla vendita di prodotti fitosanitari, di fertilizzanti di sintesi chimica e di presidi sanitari. La dotazione media annuale è di circa 3 milioni di euro e sono attualmente in corso 17 progetti nazionali e 7 internazionali. Al Comitato, insieme a Coldiretti, partecipano il Crea, una rappresentanza delle Regioni e le associazioni della filiera agricola biologica. Nel corso dell’incontro, il Ministero ha illustrato i progetti di ricerca che sono agganciati al Piano Nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura biologica ed ha chiesto alle associazioni ed agli enti presenti di indicare delle

priorità e formulare eventuali ulteriori proposte. Coldiretti ha indicato alcune priorità. In primo luogo, la prosecuzione del piano sementiero, visti i risultati interessanti prodotti dal progetto del Ministero conclusosi nel 2014 rispetto alle varietà più adatte per il metodo di produzione biologico e maggiormente resistenti alle avversità. Una seconda proposta di Coldiretti in assenza di dati precisi da parte del mondo scientifico che quantifichino esattamente i benefici dell’ agricoltura biologica rispetto al minore impatto ambientale, riguarda l’avvio di uno studio comparato tra agricoltura biologica, produzione integrata e convenzionale rispetto all’impatto ambientale in modo da poter quantificare la minor incidenza delle pratiche colturali e di allevamento del biologico con riferimento alla produzione integrata e all’agricoltura convenzionale in modo da circostanziare il beneficio che questa apporta nel contenere le emissioni che incidono sul cambiamento climatico. Il terzo filone di ricerca proposto da Coldiretti riguarda le pratiche colturali e l’individuazione di principi attivi di origine naturale per la lotta alle avversità ed alle malattie delle piante vista la scarsità di mezzi a disposizione dell’agricoltura biologica per fronteggiare la presenza dei parassiti e delle nuove avversità che si stanno verificando nel settore ortofrutticolo a causa sia del cambiamento climatico che della movimentazione delle merci dovuta alla globalizzazione, fattori di ingresso di nuovi parassiti. Coldiretti ha, inoltre, evidenziato la necessità che, per tutti i progetti di ricerca, si individui un sistema di divulgazione dei risultati che raggiunga il maggior numero di operatori possibile. Il Comitato ha poi convenuto che un focus specifico debba essere dedicato all‘agricoltura biodinamica.

La misura 10 del programma nazionale prevede per la ricerca le seguente linee di approfondimento: Il rafforzamento delle filiere di produzione vegetale ritenute strategiche, quali quelle per l’ottenimento delle produzioni cerealicole, per le quali si è assistito negli ultimi anni ad una perdita di competitività dopo l’ingresso dei nuovi Paesi nella Ue; il miglioramento genetico delle specie frutticole (inclusa la vite), orticole e cerealicole; studio di nuovi sistemi colturali per l’adattamento ai cambiamenti climatici; rafforzamento e lo sviluppo delle produzioni ortofrutticole biologiche Mediterranee in ambiente protetto; rafforzamento di filiere di produzione animale di maggiore rilievo economico e/o particolari prospettive di sviluppo; delineare e validare nuovi modelli di produzione primaria che superino il dualismo tra produzioni vegetale (agro - forestale) ed animale, ricollegando e richiudendo, almeno a livello aziendale, le catene di produzioni e di riutilizzo (riciclo della sostanza organica e degli elementi nutritivi) e aumentino l’efficienza energetica delle produzioni ricercando un approvvigionamento a livello locale degli input di produzione; il miglioramento dei modelli di trasformazione e commercializzazione tramite innovazioni finalizzate alla riduzione dei consumi energetici, alla conservazione delle proprietà alimentari e salutistiche dei prodotti biologici e alla prevenzione degli sprechi alimentari; la riduzione dell’uso degli input di origine extra - aziendale per la difesa delle coltivazioni biologiche mediante la promozione dell’approccio agro-ecologico.

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BIOLOGICO

Pubblicato sulla GU il decreto attuativo del 5 agosto 2016 recante alcune modifiche ai Regolamento 834/2007-889/2008 e 1235/2008.

Variazioni ai Regolamento Comunitari del Biologico

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a crescita del settore biologico e delle necessità del settore portano sempre di più questo tipo di agricoltura ad adattarsi ai tempi che cambiano e alle nuove esigenze delle aziende agricole moderne, pertanto i Regolamenti Comunitari, nello specifico i due capisaldi ovvero l’ 834/2007 e l’ 889/2008 subiscono annualmente variazioni ed integrazioni e anche adesso sono state introdotte alcune modifiche sostanziali che vi riportiamo. Nello specifico si tratta di alcuni chiarimenti e di maggiori possibilità per le aziende zootecniche e non solo che permettono ad ulteriori aziende di avvicinarsi al settore del Biologico e a permettere la crescita del settore zootecnico biologico anche in Piemonte. Alcune di queste modifiche sono state richieste, su invito degli associati, direttamente da Coldiretti sia ai Tavoli Regionali ma direttamente anche al Ministero. Per il documento definitivo rimandiamo alla GU del 26/10/2016- serie generale 251. Di seguito le principali osservazioni del documento: • Art. 3. Introduzione di una variante sulla rotazione del Riso nelle aziende biologiche « Il riso può succedere a se stesso per un massimo

di tre cicli seguiti almeno da due cicli di colture principali di specie differenti, uno dei quali destinato a leguminosa.».e l’ apertura alla possibilità di richieste di deroghe anche alle Amministrazioni regionali: «Ulteriori, specifiche, deroghe possono essere adottate dalle amministrazioni regionali, previo parere di conformità alla regolamentazione europea rilasciato dal MIPAAF, per gli ambiti territoriali soggetti ad ordinari vincoli pedoclimatici, supportati da adeguata documentazione scientifica.». Queste variazioni possono aiutare anche le realtà più piccole a richiedere specifiche e deroghe direttamente senza passaggi intermedi. • Art. 4. Specificazioni sull‘ introduzione in allevamento di animali non certificati biologici nel caso essi non siano disponibili sul mercato e la specifica dei documenti necessari per poterne permettere l’ introduzione. «Nel caso in cui non risultino disponibili animali biologici in numero sufficiente, possono essere introdotti animali non biologici[…]. L’operatore, al fine di dimostrare la mancata disponibilità degli animali biologici, tiene a disposizione delle Autorità competenti e del proprio organi-

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smo di controllo la documentazione comprovante l’indisponibilità sul mercato di animali biologici. Tale documentazione è costituita da un minimo di due richieste di acquisto ad altrettanti fornitori di animali biologici e dalle relative risposte negative. La mancata risposta, entro il termine di 5 giorni dalla data di ricevimento della richiesta, equivale a risposta negativa.». Questo articolo aggiorna inoltre sulle tecniche e le modalità per poter applicare pratiche quali ad esempio la decornazione degli animali: «Le mutilazioni e le altre pratiche, inclusa la cauterizzazione dell’abbozzo corneale, sono consentite a seguito del parere di un medico veterinario dell’Autorità sanitaria competente per territorio. Tali pratiche devono comunque essere effettuate in conformità a quanto previsto dal punto 19 (Mutilazioni e altre pratiche) dell’allegato al decreto legislativo n. 146 del 26 marzo 2001 e dalla normativa vigente in materia di protezione degli animali. L’organismo di controllo a cui l’operatore è assoggettato, preventivamente informato dallo stesso operatore, verifica il rispetto delle procedure stabilite.» Introduce inoltre alle Re-

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la zootecnia biologica. Variazioni anche per l’ avicoltura, mediante l’ introduzione di maggiori competenze delle regioni e specifiche e disposizioni utili alle aziende agricole per l’ introduzione in aziende di pollastre non certificate biologiche: « l’introduzione nelle unità di produzione biologiche di pollastrelle allevate nel rispetto delle disposizioni reg. 889/2008, viene concessa dalle regioni e provincie autonome. L’operatore biologico che introduce nella propria azienda tali pollastrelle tiene a disposizione delle Autorità competenti e del proprio organismo di controllo copia della “Comunicazione inizio ciclo di allevamento di pollastrelle allevate con metodi non biologici nel rispetto delle pertinenti disposizioni “[…];il fornitore di pollastrelle deve inviare all’Autorità competente apposito modulo allegato al presente Decreto; Tale operatore deve, inoltre, attenersi a quanto previsto relativamente al periodo di conversione di sei settimane per le pollastrelle non biologiche introdotte» Per richiedere tale modulo fare riferimento ai vari uffici zona. Lo stesso articolo introduce specifiche anche per l’ apicoltura biologica specificando l’ iter per il mancato reperimento

di cera grezza biologica: «Al fine di verificare la mancata disponibilità di cera grezza biologica e/o fogli cerei ottenuti con cera biologica[…], l’operatore deve tenere a disposizione delle Autorità competenti e del proprio Organismo di controllo idonee prove atte a dimostrare tale indisponibilità. La documentazione comprovante l’indisponibilità è costituita da un minimo di due richieste di acquisto ad altrettanti fornitori di cera grezza biologica e dalle relative risposte negative. La mancata risposta, entro il termine di 5 giorni dalla data di ricevimento dalla richiesta, equivale a risposta negativa.». • Art. 7. Importanti specifiche sulle tempistiche per il rilascio del certificato di conformità: «gli organismi di controllo rilasciano il documento giustificativo associandolo alla notifica presentata dall’operatore controllato, nei termini e secondo le modalità stabilite nello stesso decreto ministeriale.».Questa modifica aiuta direttamente le aziende agricole spesso in difficoltà per il mancato o per il ritardo nel rilascio di questo certificato da parte degli Organismi di Controlli. Queste in estrema sintesi le modifiche importanti e di interesse diretto per le aziende agricole biologiche. Nello stesso Decreto sono state anche presentate modifiche procedurale anche per gli Organismi di Controllo. Per maggiori chiarimenti o delucidazioni in merito rivolgersi agli uffici zona di Coldiretti.

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PREVIDENZA

Con la finanziaria 2017 più quattordicesime e meno imposte

Pensioni: accolte le richieste di Coldiretti

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opo le parole arrivano i fatti. Le richieste che la Federazione Nazionale Pensionati Coldiretti ha avanzato al Ministro del lavoro Giuliano Poletti a settembre, attraverso il CUPLA, hanno ottenuto le prime risposte positive dal Governo. Nella Legge di bilancio 2017 - la manovra finanziaria varata dal Consiglio dei Ministri lo scorso 15 ottobre - non mancano le misure a sostegno delle pensioni del mondo agricolo (e non solo). Il testo, che dovrà essere approvato da Camera e Senato entro fine anno, contiene due interventi pensionistici che rafforzeranno il potere di acquisto dei pensionati con assegni più bassi. Vediamoli in dettaglio.

Quattordicesima

Oggi la quattordicesima - l’assegno “extra” erogato nel mese di luglio - viene riconosciuta ai pensionati con più di 64 anni che hanno un reddito lordo annuale non superiore a 9.786,86 euro, ossia fino a 1,5 volte il trattamento mensile minimo (quest’anno pari a 501,89 euro). Nel calcolo del reddito complessivo sono escluse alcune voci ben precise, tra cui gli assegni famigliari, le indennità di accompagnamento e il reddito della casa di abitazione. Sono oltre 2.100.000 i pensionati che attualmente percepiscono la quattordicesima, il cui importo varia

di

Detrazione di imposte

in base agli anni di contributi versati: per gli autonomi, è di 336 euro fino a 18 anni di contributi, 420 euro fino a 28 anni, 504 euro oltre 28 anni di contributi. Se la nuova Legge di bilancio passerà all’esame delle Camere, dal 2017 questi pensionati potranno contare su un incremento del 30% dell’importo della quattordicesima: da 336 euro a 437 euro, da 420 a 546 euro, da 504 a 655 euro, a seconda degli anni di contributi versati. In più, il beneficio della quattordicesima sarà esteso ad un’altra fascia di pensionati, precisamente a chi ha un reddito complessivo superiore a 1,5 volte il trattamento minimo pensionistico e fino a 2 volte tale importo. Sono più di 1.100.000 i pensionati che dal prossimo anno potranno ricevere la quattordicesima.

Una seconda misura inserita dal Consiglio dei Ministri nella Finanziaria 2017 alza a 8.125 euro la soglia di reddito dei pensionati al di sotto della quale non saranno dovute le imposte. La cosiddetta “no tax area” dei pensionati verrà così uniformata a quella dei lavoratori dipendenti. In questo modo, il Governo perfeziona l’intervento inserito nella Legge di Stabilità 2016, che alzava la soglia della “no tax area” a 7.750 euro per i pensionati con meno di 75 anni e a 8.000 euro per quelli con 75 anni o più. In concreto, i pensionati vedranno ridursi le imposte che devono versare in termini di Irpef. “È un segnale importante, quello che il Governo ci manda: un sostegno economico tangibile per i nostri pensionati, per ridare dignità e valore sociale al lavoro svolto nei campi per tanti anni”, commenta Lorenzo Bergese, Presidente dell’Associazione Pensionati Coldiretti Cuneo. “Ora attendiamo l’approvazione finale di Camera e Senato; siamo fiduciosi che non cambieranno le carte in tavola” è l’auspicio di Natale Carlotto del Consiglio nazionale di Federpensionati Coldiretti. Non ci resta che aspettare le ultime settimane dell’anno perché la manovra finanziaria diventi legge. Vi terremo aggiornati!

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AGRICOLTURA SOCIALE

Dopo l’AgriTata arriva “Tutti giù per terra”: nuovo progetto educativo per i bimbi da 3 a 5 anni

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a anni, le AgriTate accolgono ed educano i bimbi dai 3 mesi ai 3 anni in un ambiente domestico e agricolo. Il servizio oggi si estende fra il Cuneese e le province di Asti, Novara e Torino ed è apprezzato al punto che in alcune aree, come quella tra Boves, Peveragno e Chiusa Pesio, non copre per intero la domanda crescente da parte delle famiglie. Famiglie che chiedono anche l’attivazione, per i bambini che hanno raggiunto i 3 anni d’età, di un servizio vicino e coerente con quello dell’AgriTata, per i tre anni successivi. Tutti giù per terra è il progetto nato per garantire questa continuità educativa nella fascia di età 3-5 anni. Capofila del progetto è Linfa Solidale, cooperativa sociale emanazione di Coldiretti Cuneo, che l’ha sviluppato in partenariato con la Scuola dell’infanzia “Divina Provvidenza” di Rivoira (Boves) e il Comune di Boves e con il contributo economico della Fondazione CRC. L’obiettivo è creare una rete collaborativa tra due servizi complementari per la prima infanzia, collocati sullo stesso territorio rurale: il servizio AgriTata di Boves (per i bimbi da 3 mesi a 3 anni) e l’Asilo di Rivoira (per i bambini dai 3 ai 5 anni). Al centro del progetto educativo c’è

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Presentiamo il progetto! Sabato 19 novembre, ore 10 | Boves

“Tutti giù per terra” sarà presentato da Linfa Solidale e dagli altri partner del progetto sabato 19 novembre alle ore 10 nei locali della Scuola dell’infanzia “Divina Provvidenza” di Rivoira, a Boves. Sono invitate tutte le famiglie interessate ad approfondire il progetto educativo: scopriranno da vicino i laboratori e le attività ludiche proposte sia dall’educatrici dell’asilo che dalle AgriTate. L’invito è esteso alle aziende agricole del territorio: potranno avvicinarsi al mondo delle AgriTate e conoscere l’opportunità lavorativa che rappresenta per loro. All’interno dell’azienda agricola di famiglia, infatti, ogni AgriTata, adeguatamente formata, integra il reddito aziendale accogliendo in casa i bambini.

lo spazio rurale: la terra e la natura, la ciclicità delle stagioni, il rispetto dell’ambiente, l’attenzione ad un’alimentazione sana e legata al territorio. Intorno a queste tematiche-chiave, che già fondano il modello pedago-

gico delle AgriTate, le educatrici di Rivoira proporranno ai bambini attività ed esperienze sensoriali uniche: lettura espressiva e creativa, circo, musica con strumenti naturali, fattorie didattiche. Il tutto grazie alla collaborazione, nell’ambito del progetto “Tutti giù per terra”, con le associazioni Sillabaria e Fuma che ‘nduma, La Fabbrica dei Suoni Onlus ed Educazione alla Campagna Amica di Coldiretti. “È un progetto dalle grandi potenzialità, che ci auguriamo possa essere replicato in altre realtà territoriali. ‘Tutti giù per terra’ testimonia quanto Coldiretti punti sulle più giovani generazioni, per rifondare l’educazione al mondo agricolo e costruire insieme l’ambiente rurale di domani” commentano il Presidente e il Direttore di Coldiretti Cuneo, Delia Revelli ed Enzo Pagliano.


DONNE IMPRESA E PENSIONATI

Viaggio in Sicilia, un successo! Ottima riuscita per il viaggio organizzato in Sicilia da Donne Impresa e Pensionati Coldiretti. Sono partiti in più di 70 dalle province di Cuneo e Torino per godere del sole e delle bellezze naturali e culturali dell’isola, fra il 3 e il 10 ottobre scorsi. Tante le escursioni che li hanno portati da Cefalù, città in cui “facevano base”, a Trapani, Marsala, Monreale e Palermo (in foto, il gruppo a Bagheria). Non è mancata la visita guidata in un’azienda agricola del palermitano, che coltiva ulivi e ortaggi secondo il metodo biologico e produce olio, paté, conserve e confetture: un’interessante occasione per conoscere da vicino una realtà agricola siciliana. Al prossimo viaggio!

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La Festa della Cipolla, la più importante festa folkloristica della città, è un divertente appuntamento per scoprire le bellezze della capitale svizzera diventata Patrimonio dell’Umanità.

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Un castello medievale e il suo borgo, a poca distanza da Piacenza: Grazzano Visconti offre un’atmosfera perfetta nel periodo di Natale per visitare il borgo e il suo mercatino. Per richiedere i PROGRAMMI DETTAGLIATI: contattare gli Uffici Zona Coldiretti, la Segreteria Provinciale Pensionati e Donne Impresa (0171 447280) o l’agenzia di viaggi che ne cura l’organizzazione tecnica, In Terre di Granda Club (0171 67575)

AGRICOLTURA BIODINAMICA

A Busca l’11 dicembre il Mercatino di Natale

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Sede: C.F.P. Ceva/Sale S. Giovanni Docenti: Patrizio Michelis e Roberto Bellei.

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A Busca, domenica 11 dicembre, si svolgerà il “Mercatino di Natale”: l’evento, giunto alla 4a edizione si svolgerà lungo le vie principali con l’apertura dei negozi con esposizione esterna, l’intrattenimento con gruppi musicali, animazione per bambini, mostre e visite guidate ai siti storici di Busca. Coldiretti parteciperà con il mercato di Campagna Amica: le aziende agricole porteranno le selezionate eccellenze del territorio a km zero. Un’ottima occasione per gustare acquistare i prodotti di qualità nei tradizionali cesti da donare in occasione delle festività natalizie. Da non perdere anche il percorso enogastronomico nelle vie del centro storico con le specialità preparate da ristoratori e comitati frazionali buschesi.

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

E’ boom cibo locale: sagre e fiere fidelizzano il consumatore

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ogliamo approfondire, alla luce dei dati Censis, l’andamento dei consumi dei prodotti locali, perché con novembre si chiude una stagione di sagre e di fiere che hanno popolato il territorio provinciale e che ha visto negli ultimi anni un crescente numero di imprese agricole impegnate nella vendita diretta dei loro prodotti. Una testimonianza delle eccellenze che la terra cuneese produce e un modo per fidelizzare sempre di più e meglio il consumatore al prodotto locale. Ma l’analisi che presentiamo mette anche in rilievo come i grandi supermercati stiano anche segnando il passo . In controtendenza al marcato calo ad agosto dello 0,7% nel commercio al dettaglio alimentare, ben 43,4 milioni di italiani acquistano prodotti locali e a chilometri zero e tra questi 18 milioni regolarmente e 25,4 milioni di tanto in tanto con una decisa tendenza a caratterizzare la spesa dal punto di vista qualitativo, salutistico ma anche etico. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo in occasione della divulgazione dei dati Istat sul commercio al dettaglio alla presentazione del rapporto Censis su “Gli italiani a tavola: cosa sta cambiando” nel sottolineare che “il cibo ha ormai un alto valore simbolico, perché incarna l’identità e promuove la distintività di un territorio ma entrano in gioco anche valori etici e sociali dei consumatori”. A provocare il calo del commercio al dettaglio è il crollo delle vendite alimentari negli ipermercati che fanno segnare un -2,7% che è il peggior risultato tra tutte le diverse tipologie distributive alimentari e non. La riduzione del commercio alimentare è provocata dalla riduzione che colpisce dagli ipermercati (-2,7%) ai supermercati (-1,1%), mentre più tenue è il calo nelle piccole botteghe alimentari (-0,5%) e aumentano an-

cora le vendite nei discount (+1,3%). A condizionare l’andamento della spesa sono sempre di più i nuovi modelli di consumo che favoriscono forme di vendita alternative, dagli acquisti in rete fino a quelli direttamente dal produttore, ma anche i negozi specializzati. Il carrello della spesa è diventato sempre più l’espressione di uno stile di vita con il 40,7% degli italiani che considera i prodotti a chilometro zero una garanzia di cibi freschi e sicuri in cucina e il 38,9% che li ritiene essere anche una soluzione per sostenere l’economia e lo sviluppo locale. Nonostante la congiuntura sfavorevole, non è un caso che sono 36,3 milioni gli italiani maggiorenni che sarebbero disposti a pagare di più per un prodotto italiano rispetto ad uno di altra provenienza: 21,8 milioni pagherebbero fino al 10% di più, 9,5 milioni tra il 10% e il 20% in più, 4,9 milioni oltre il 20% in più. E questo perché quasi la metà (48,9%) dei cosiddetti Millennials pensa che il patrimonio enogastronomico incarni l’identità di un territorio e di una comunità, molto più di quello culturale, storico artistico. Lo dimostra il crescente numero di chef e cuochi prestigiosi che scelgono accuratamente gli ingredienti dei menu offerti, valorizzando le produzioni locali, ma anche il boom dei cosiddetti agrichef che utilizzano solo materiale prime del territorio.

“In questo quadro va letto il successo dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica in netta controtendenza rispetto alla chiusura dei negozi alimentari tradizionali”. I mercati degli agricoltori vengono scelti per trovare prodotti locali del territorio, cosiddetti a chilometri zero, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto della stagionalità dei prodotti in alternativa ai cibi che devono percorrere lunghe distanze con le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio. Gli effetti positivi per i consumatori si fanno sentire anche sugli sprechi che vengono ridotti per la maggiore freschezza della frutta e verdura in vendita che dura anche una settimana in più, non dovendo rimanere per tanto tempo in viaggio. Oltre a ciò, nei mercati dei contadini è possibile trovare specialità del passato che sono state salvate grazie all’importante azione di recupero degli agricoltori e che non trovano spazi nei normali canali di vendita, dove prevalgono rigidi criteri dettati dalla necessità di standardizzazione e di grandi quantità offerte. L’Italia ha conquistato in pochi anni la leadership mondiale nei mercati contadini davanti agli Usa e Francia con la più vasta rete di vendita diretta degli agricoltori organizzata con proprio marchio del mondo grazie alla Fondazione Campagna Amica, alla quale fanno riferimento oggi quasi ventimila agricoltori. In pochi anni è nata e cresciuta in Italia una rete unica a livello internazionale per dimensioni e caratteristiche che ha esteso la sua presenza dalle fattorie ai mercati, dai ristoranti al cibo di strada, dagli agriturismi agli orti urbani. Complessivamente la rete di Campagna Amica è composta da 9030 fattorie, 1135 mercati, e 171 botteghe, cui si aggiungono 485 ristoranti, 211 orti urbani e 34 punti di street food, dove arrivano prodotti coltivati su circa 200mila ettari di terreno.


EVENTI E MANIFESTAZIONI

In occasione della Fiera del Tartufo, la bella vetrina con le eccellenze del territorio

Ad Alba, protagonista il mercato di Campagna Amica

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l 7 Ottobre 2016 è stata inaugurata l’ 86a Fiera Internazionale del Tartufo Bianco di Alba, evento dove ogni anno i profumi e la storia del territorio emergono e alimentano l’interesse nei confronti di questa zona, ricca di tradizioni e prodotti di eccellenza enogastronomica. Coldiretti e Campagna Amica, in questa importante occasione, hanno arricchito con la loro presenza con il caratteristico mercato, posizionato nella piazza antistante il tribunale della città di Alba. Ogni domenica di Ottobre, all’interno di questo, oltre 40 aziende aderenti al circuito hanno partecipato al mercato arricchendo l’offerta d’eccellenza del territorio. Quest’ anno si è voluto dare risalto anche alle aziende fuori provincia e fuori regione, permettendo così alla piazza di presentare un ventaglio sempre più ampio di prodotti e una maggiore omogeneità. Attraverso l’incontro diretto tra produttori e consumatori, sono stati esaltati il buon cibo di qualità, la trasparenza

e un prezzo equo: aspetti che i mercati di Campagna Amica sostengono e portano sempre con sé e che rafforzano il rapporto di fiducia tra chi compra e chi vende. Le aziende presenti hanno proposto ai visitatori un’ampia gamma di prodotti rispettando il requisito della stagionalità, tra cui: nocciola IGP e trasformati, frutta e verdura, miele, vino, formaggi, olio di oliva e molto altro ancora, la cui derivazione è esclusivamente aziendale.

Campagna Amica promuove e sostiene il prodotto agricolo italiano, e l’affluenza di pubblico che si è manifestata fino ad ora fa emergere l’apprezzamento nei confronti di questo progetto, il cui obiettivo è quello di sensibilizzare il consumatore ad un’alimentazione più consapevole e legata anche alle tipicità del territorio. Gli stand sono stati presenti domenica 2 ottobre, 9 ottobre, 23 ottobre (dalle ore 8.00 alle 19.00) presso la piazza in fronte al Tribunale di Alba.

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

Alla fiera del Marrone, il mercato di Campagna Amica, i laboratori didattici e “Autunno da gustare”

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a venerdì 14 a domenica 16 ottobre, la grande kermesse nazionale dedicata ai “mondaj”è stata una vetrina unica per presentare le produzioni del territorio con i colori, i profumi e i gusti dell’autunno. Coldiretti e Campagna Amica han-

no arricchito la 18a edizione con tre appuntamenti. Le eccellenze del territorio sono state al centro del mercato di Campagna Amica, allestito in Piazza Galimberti. Oltre cinquanta aziende agricole aderenti al circuito di Coldiretti hanno portato il meglio delle loro produzioni: i pregiati vini del territorio, i formaggi, gli yogurt, le carni e i salumi, gli ortaggi, la frutta fresca, le farine, i prodotti da forno, il miele e le confetture, lo zafferano, le trote. Il fulcro della Fiera, molto apprezzato dai visitatori è stato quello di presentare e far gustare tutte le eccellenze di cui il nostro territorio è particolarmente ricco in questa stagione. In piazza Virginio, nell’ambito della progettualità Educazione alla Campagna Amica, Coldiretti ha proposto insieme a Confartigianato otto laboratori didattici, sulla filiera del pane, sul miele, sulla semina nell’orto e le altre attività del mondo contadino, a cui hanno partecipato oltre un migliaio di allievi delle scuole di Cuneo.

In collaborazione con Confartigianato, è stato allestito nel padiglione di Piazza Galimberti,il punto ristorazione “Autunno da gustare”, con le ricette che hanno esaltato le produzioni delle imprese agricole e la maestrìa artigiana.

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

Per il video su You Tube digitare “Belvedere Langhe Festa dei Micun”

I Micun di Belvedere a New York

“I

Micun”, i pani benedetti di Belvedere Langhe, sono stati al centro dell’inaugurazione del nuovo Eataly a New York nel World Trade Center, nella Torre N. 4 che si affaccia su una delle due grandi piscine di Ground Zero, dove sorgevano le Torri Gemelle, distrutte nell’attentato aereo dell’11 settembre 2001. Lo ha voluto Oscar Farinetti, fondatore della catena Eataly, che ha rivolto l’invito durante la consegna del Premio Scaviss a Belvedere Langhe lo scorso 10 maggio, al termine della cerimonia della “Festa dei Micun”, la tradizionale festa dei pani benedetti che si svolge ininterrottamente dal 1612 la seconda domenica dopo Pasqua. Eataly Dpwntown in Lower Manahattan è stato dedicato alla Pace e come simbolo il Pane, l’unico vero cibo che unisce i vari continenti. Al centro il pane di Belvedere Langhe, I Micun, panificati sul posto da Luigi Barroero, che attualmente detiene la ricetta della Confraternita dei Battuti Bianchi, che viene tramandata di generazione in generazione. Ad accompagnare i Micun otto pani di tutto il mondo: Arepa della Colombia, Bagel di New York, Chalka della Polonia, Mantou della Cina, Injera dell’Etiopia, Pumpernichel della Germania, Simit della Turchia e Soda Bread dell’Irlanda. Oscar Farinetti, patron di Eataly, per il momento dell’inaugurazione ha voluto accanto a sé come special guests Carla Meriggio e Luigi Barroero del Gruppo Corale Le Raviole al Vin di Belvedere Langhe, per cantare insieme “ Se la Langa è così”, prima del taglio del nastro e della foto ricordo con i Micun. Luigi Barroero E’ stata una emozione unica quella di panificare a New York i nostri Micun, con le farine macinate a pietra fornite dal Mulino Marino di Cossano Belbo. Debbo ringraziare il giovane Fulvio Marino, che ha curato l’allestimento del Forno, per il sostegno e la collaborazione che mi ha fornito per la panificazione il giorno prima dell’inaugurazione. Senza di lui non ce l’avrei fatta.

Poi l’altra forte emozione, insieme a Carla, è stata quella di cantare all’inaugurazione con Oscar Farinetti nel salone dei ristoranti del nuovo Eataly a New York, davanti a centinaia di persone. Piercarlo Grimaldi – Antropologo - Rettore Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Sul pane c’è un detto che tutti voi conoscete, che però, se ci riflettete, ha una profondità direi quasi filosofica che è straordinaria: “Buono come il pane”. Detto così non sembra nulla e invece è la misura del mondo. Non c’è misura più importante per un uomo Buono come il pane. Pensateci bene. E’ un ‘espressione che usiamo sempre, ma non la usiamo per comparare il pane con un altro cibo, per compararlo con un’altra cosa o un altro oggetto; noi la usiamo per comparare l’altro da noi, la persona, l’altro che noi incontriamo. Perché “buono come il pane” lo dici riferito all’umanità della persona a cui tu affideresti tutto, gli lasceresti mettere le mani nelle tue tasche, quindi una persona di cui tu hai fiducia. Giudicarlo buono come il pane è dare dell’onesto, è dare del buono a una persona. La sacralità del pane: è la pratica più sacra che l’uomo ha compiuto nel suo percorso di civiltà. Il pane è la misura del mondo.

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

“L’aj a Caraj” il 19 e 20 novembre Il 19 e 20 novembre prossimo torna l’aromatico appuntamento con “Aj a Caraj – quando la festa sa di aglio”. Momento di festa per il pregiato bulbo caragliese che giunge alla 14a edizione. Ma non ci sarà solo aglio. Alla sua corte si presenteranno le migliori eccellenze contadine del territorio, con alcune novità come l’esposizione di Batate o patate americane e topinambur selezionati nell’areale caragliese. La manifestazione prevede per la sera del 19, alle ore 19.00, cena con la mitica bagna càuda presso l’area coperta del Pelerin, nella centrale piazza Cavour. A seguire, serata danzante con l’orchestra Maurizio e la Band. Domenica 20 novembre: il clou della festa. Da mattina e sera esposizione, degustazione, mercato tematico lungo la via principale del paese. Alle fatidiche e scaramantiche ore 17,17, vi sarà la sfilata e l’investitura dei nuovi soci della confraternita dell’aglio di Caraglio al motto: “in Caraglio Aliud pro Aglio et Aglio Pro Aliis” (in Caraglio tutti per l’aglio e aglio per tutti).”

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

37ª Mostra Nazionale della razza Piemontese al Miac di Cuneo il 4, 5 e 6 novembre

Proprio mentre andiamo in stampa stanno sfilando i campioni 2016 della razza bovina Piemontese. Una tre giorni che ha mobilitato allevatori, tecnici, studenti e semplici appassionati tra sfilate, incontri e show, con la partecipazione di delegazioni da tutto il mondo. Presenti anche i rappresentanti di alcune associazioni di allevatori di piemontese nel mondo prime fra tutte quella tedesca, svizzera e olandese. Hanno partecipato anche allevatori francesi entusiasti delle straordinarie performance della razza piemontese soparttutto nell’incrocio con le loro razze rustiche. Molto apprezzate le degustazioni ed il Novembre 2015 i due bovini campioni assoluti, «Pioppa» e il toro padiglione gastronomico “Sapori della carne”. oggi sono «Tislando», con i loro allevatori al Miac di Cuneo 4000 gli allevamenti iscritti al libro genealogico della razza bovina piemontese. Sul prossimo numero la graduatoria e le foto 2016.

Coldiretti a Scrittorincittà

È tempo di Scrittorincittà. Alla 18esima edizione del festival letterario, in scena a Cuneo dal 16 al 21 novembre, Coldiretti collabora a due appuntamenti chiave. Il primo è la cerimonia di assegnazione del “Premio Città di Cuneo per il Primo Romanzo” (venerdì 18 novembre alle 18.30 al Circolo ‘l Caprissi), che si concluderà con una degustazione di prodotti del territorio. Il secondo è “Cavoli a merenda”, evento che vede protagoniste le Fattorie didattiche di Educazione alla Campagna Amica e coinvolge i bambini dai 3 ai 6 anni (domenica 20 novembre alle 16.30 al Centro Incontri, Sala Robinson).

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RASSEGNA

Una rassegna e un convegno dedicati al settore suinicolo

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l 13 novembre, al Castello di Fossano, ONAS - Organizzazione Nazionale Assaggiatori Salumi, presenta la 1ª rassegna dedicata al “Miglior Salame Crudo del Cuneese”e un convegno dedicato alla filiera. L’obiettivo, nella costante ricerca di nuove iniziative per la promozione e la diffusione dei prodotti di eccellenza legati alla tradizione del nostro territorio, è di valorizzare le produzioni agricole e zootecniche locali, in particolare quelle legate alla filiera suinicola. Dopo la selezione aperta a tutte le aziende che producono direttamente insaccati di puro suino e svolta il 5 novembre, la premiazione si svolgerà domenica 13 novembre al Castello degli Acaja di Fossano, al termine del Convegno dedicato alla filiera suinicola. Il convegno di domenica 13 novem-

NO bre è un’ottima occasione per tutti DI FOSSA O L L E T S A coloro che vogliono conoscere 2016 / C OVEMBRE N 3 1 meglio la filiera suinicola cuneese, una delle più importanti di tutto il Piemonte. Conoscere questa realtà è il primo passo per poterla apprezzare e gustare fino in fondo. Il salame non è solo un insaccato: rappresenta un momenE to di convivialità, come lo è ritrovarIZION 1ª ED si attorno a un tavolo e condividere IGLIOR ESE M E N O I SELEZ DO DEL CUNE esperienze e progetti ed emozioni. Si RU riprende così la tradizione del nostro ALAME C S I? eese E, A CraHsuinicola cun mondo contadino. Tempi di una trae SALAM li fi a L me dizione che continua, custodita nelo al sala Dal suin le molte aziende agricole del nostro territorio. Far conoscere i prodotti che derivano della trasformazione della carne di maiale non vuol dire solo assaporare un po’ di quel passato, ma apprezzare il lavoro che oggi Per informazioni: c’è dietro a tutta la filiera suinicola cuneese. tel. 0172.699712

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GIOVANNI TOSELLO, PRIGIONIERO DEI FRANCESI IN AFRICA Giovanni Tosello, classe 1920

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iovanni Tosello di Centallo alla sua invidiabile età non prende una medicina: “Sono nato a Cuneo il 18 aprile 1920 e nella mia vita ho sempre lavorato la terra”. E’ sempre il primo a rinnovare la tessera della Coldiretti nella sua sezione. I suoi genitori: “Celestina e Bartolomeo lavoravano la terra. Noi eravamo 7 figli, mio padre si era sposato due volte. Siamo restati in vita in 4 figli”.

TANTA POLENTA

Le scuole: “Ho fatto la quinta Elementare qui a San Biagio di Centallo, eravamo una decina di scolari. Non ricordo il nome della mia maestra, sono passati tanti anni!”. Ha conosciuto la povertà da bambino: “Mio padre andava in giro con il carretto a vendere i prodotti della terra e faceva l’agricoltore. Mangiavamo sempre polenta, e tanta, la carne solo ogni tanto”.

SCAMPATO AL DON

Ha vissuto l’esperienza difficile della guerra in Africa: “Sono stato arruolato in Fanteria, sono stato congedato e poi sono stato richiamato quando è scoppiata la guerra. Avrei dovuto andare sul Don , ma per mia fortuna ci sono stati dei problemi sulle coincidenze della tradotta e allora sono stato destinato a combattere in Africa. Avevo 20 anni. Sono stato cinque anni in Marocco, dove sono stato fatto prigioniero dai Francesi. Ci facevano lavorare nei porti a scaricare le navi e poi ho anche lavorato la terra per loro. Dovevi fare attenzione agli Arabi, che facevano paura … Ho ricevuto la Croce di guerra al merito dallo Stato Italiano e anche un riconoscimen-

to dall’Associazione dei combattenti e reduci. Io penso che l’uomo è davvero stupido a combattere le guerre, che non ci dovrebbero essere mai. A me le guerre non piacciono proprio”. In quegli anni scriveva lettere alla famiglia: “Riuscivo a scrivere a casa e loro ricevevano le mie lettere. E ricordo bene quando sono tornato a casa. Con la nave sono arrivato a Napoli, alla stazione dei treni a Centallo sono arrivati a prendermi mio fratello Lorenzo e mio cugino Giovanni Giraudo. Siamo andati all’osteria a fare una grande festa, perché avevo salvato la pelle!”. Ama coltivare la terra: “Ho sempre fatto il contadino. Ho fatto l’allevatore, arrivando a tenere una trentina di animali, poi mi sono dedicato alla coltivazione dei cereali, perché c’erano stati dei cambiamenti. Mi dà tante soddisfazioni vedere crescere bene le piante. Oggi faccio fatica a stare fermo e mi viene da dare ancora degli ordini sulle cose da fare a mio figlio Remo”.

GIOIE E DOLORI

Da due anni è vedovo: “Teresa Picco l’avevo conosciuta a San Biagio, dove allora vivevamo tutti e due. Non ho fatto fatica a conquistarla! Siamo stati fidanzati per qualche anno e poi ci siamo sposati il 18 aprile del 1953 a San Biagio, davanti al parroco don Roccia. Al pranzo nuziale eravamo una trentina di persone, ma il viaggio di nozze non l’abbiamo fatto, perché mancavano i soldi. Eravamo andati a vivere a San Biagio, dove è nato nostro figlio Remo. Poi nel 1961 ci siamo trasferiti a Centallo, nella casa dove oggi viviamo e dove l’anno dopo è nata nostra figlia Ivana. Purtroppo mia moglie Teresa è morta due anni fa, aveva 84 anni, io ho accettato la cosa. Ci siamo voluti bene. Io oggi vivo qui con mio

fratello Lorenzo, mio figlio Remo ed Elena che è la nostra badante. Mia figlia, che è sposata e ha una sua famiglia, non ci fa mancare il suo prezioso sostegno. Sono contento della mia famiglia, perché sono buoni e mi vogliono bene … sono io che ogni tanto li faccio arrabbiare!”. E’ felice di vivere a Centallo: “E’ il mio mondo. Qui ho vissuto la mia vita, qui vivo bene in serenità. Avevo tanti amici, sono rimasti in pochi. Ero un assiduo frequentatore della Bocciofila per la immancabile partita a carte, ora per via dell’età (e dei miei amici che non ci sono più), me ne sto a casa. Ricevo ancora delle visite da mio cugino Mario Giraudo, vedovo come me, e questo mi fa molto piacere”. Si alza presto: “Mi sveglio alle 7, faccio la colazione. Poi faccio un giro nel cortile, do una occhiata all’orto (dove però non mi lasciano fare più niente). Leggo tutte le mattine il quotidiano, senza avere bisogno degli occhiali. Di sera vado a dormire presto. Per me era meglio la vita di una volta: c’erano meno soldi, però la gente si aiutava di più. Oggi purtroppo non è più così”.

UNA BELLA VOCE

Alle masche non ha mai creduto: “Mia moglie raccontava sovente le storie delle masche, che ascoltavamo di sera nelle veglie e che facevano paura, ma io non ci ho mai creduto”. Ha una bella voce e ha sempre amato cantare: “Vado in chiesa, sono cattolico e per tanti anni sono andato a cantare nella corale parrocchiale. Alle feste, sono andato sempre volentieri, per rallegrarle. Alla mia età, non penso alla morte, perché mi piace vivere: e poi per morire c’è sempre tempo! Io ho vissuto sempre per il lavoro e per la mia famiglia, ho cercato di insegnare ai miei figli l’onestà e il rispetto”.

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LETTERE

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In margine alla Giornata del Ringraziamento

n questo Grande Giorno del Ringraziamento noi Lavoratori e Custodi della Terra ci sentiamo in dovere di alzare gli occhi al cielo per Ringraziare il Signore per i frutti della nostra Madre Terra. La nostra Madre Terra richiede più rispetto perché su questo pianeta siamo tutti chiamati a rispettare l’ambiente così come rispettiamo la nostra casa e la nostra stessa vita. Purtroppo, molto resta ancora da fare, cominciando dal semplice cittadino, per poi arrivare un giorno a cambiare le politiche ambientali di industrie e di multinazionali, in quanto pare che molte malattie siano causate dall’inquinamento stesso. “Dobbiamo tutti fare un esame di coscienza”, come ha ribadito più volte papa Francesco, “Più rispetto per il creato”! Se prendessimo più seriamente le

parole del Pontefice, forse un giorno la nostra Terra sarà di nuovo pulita, più verde e rigogliosa, e grazie alla nostra buona volontà e al lavoro dell’uomo potrà magari risolvere la grande piaga della fame nel mondo. Come sostenuto dagli scienziati e dai meteorologi, questi uragani ed acquazzoni esagerati sono senza dubbio frutto dell’inquinamento dell’aria, senza contare le piogge acide che provocano numerose malattie alle piante, come ad esempio la “ruggine” delle foglie dei ciliegi, dei fagioli e degli ortaggi in generale. Io personalmente nella mia piccola azienda agricola sono contrario all’uso di veleni e disinfettanti soprattutto perché sono nocivi alla fauna locale, specie ai piccoli volatili come la cinciallegra, il coda rossa, il pettirosso, il fringuello, il verdone, il cardellino ed alcuni ormai quasi completamente

estinti come il “torcicollo”, l’usignolo, l’upupa, la ghiandaia, ecc.. Vogliamo sperare che chi ha voce in capitolo si metta una mano sulla coscienza e prenda a cuore la questione iniziando a sensibilizzare il problema fin dalla scuola materna in avanti e, in particolare, educando i bambini a nutrire il massimo rispetto dell’ambiente, perché il futuro degli ecosistemi sarà tutto nelle loro mani. Diciamo quindi grazie a Dio se un giorno che verrà, girando il mondo, lo troveremo più sano ed accogliente, questo senz’altro rappresenterà un dono prezioso per tutta l’umanità. Vorrei concludere con un ringraziamento speciale a tutti coloro che vorranno prendere a cuore e mettere in pratica questo richiamo: Grazie di cuore! Giuseppe Rosso imprenditore agricolo, Tarantasca ideadiidrote r m . com 0171 410. 6 00

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LETTERE

In ricordo di Don Bernardino Agnese www.rimorchicrosetto.com

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i è spento nella nativa Boves a 85 anni, don Bernardino Agnese, Consigliere Ecclesiastico Coldiretti Diocesi di Cuneo da ottobre 1976 a maggio 2004 e dagli anni 90 anche Consigliere Provinciale. Don Dino, come tutti lo appellavano, era nato a Fontanelle di Boves, trasferendosi poi nel capoluogo bovesano, dove ha vissuto fino al 1944, quando entrò in seminario per essere ordinato sacerdote nel Duomo di Cuneo il 29 giugno 1957. Don Dino in Coldiretti, dove è sempre stato presente ai consigli provinciali, aveva profuso il suo impegno di C. Ecclesiastico nel periodo in cui il settore dell’agricoltura ha subito profonde trasformazioni, occupandosi anche dei giovani negli anni in cui nascevano e prosperavano i Club 3P. Un servizio operoso, generoso, sereno per 28 anni. Il 20 novembre 2005, nel duomo di Fossano, al termine della Giornata del Ringraziamento Provinciale, presieduta dall’allora Vescovo Mons. Cavallotto, Don Dino ha ricevu- nati Sen. Natale Carlotto. Ad applaudirlo una folla di coltivatori e coltivatrici che to un importante riconoscimento: una medaglia d’oro dal Consiglio Direttivo Federazione Nazionale Pensionati Col- per anni hanno visto don Dino adoperarsi per illustrare e ANNI è principio ispiratore diretti, su proposta di Padre Renato Gaglianone, già Consi- veicolare il messaggio cristiano che ANNI di base della Organizzazione Professionale Agricola. gliere Ecclesiastico nazionale. La consegna della benemerenza e diploma sono stati Coldiretti Cuneo consegnati a don Dino dall’allora Presidente Federpensio-

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CONSULENZA AGRONOMICA

A cura dei tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo

Interventi agronomici del mese

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no sguardo alle coltivazioni del territorio mese per mese a cura dei tecnici dell’ Agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo. Novembre aprirà la porta all’ inverno, con temperature basse ed eventi atmosferici anche abbondanti. Nel dettaglio:

CEREALI:

Per i cereali autunno-vernini, se necessario, posizionare diserbi di post emergenza precoce. Ove necessario, posizionare geodisinfestanti durante le semine per il controllo degli insetti terricoli. Monitorare con attenzione eventuali attacchi di zabro gobbo in particolar modo su grano ed orzo e, qualora necessario, intervenire con insetticidi specifici.

FRAGOLA e PICCOLI FRUTTI:

Su lampone e mora, si consigliano trattamenti a base di rame e zolfo a fine stagione di raccolta o di potatura per la preparazione alla prossima stagione. Per il mirtillo, si consiglia un trattamento a base di rame in pre-caduta foglie e un controllo della presenza di cocciniglia, in quel caso dopo la caduta foglie intervenire con olio minerale. Su fragola, per il controllo del mal bianco si consiglia di intervenire con lo zolfo; per finire la stagione si consiglia un intervento a base di TIRAM oppure di CAPTANO (quest’ultimo autorizzato solo in serra) per il controllo di antracnosi,

In ottemperanza a quanto disposto dal decreto 22 gennaio 2014 (PAN) punto A.7.2 Difesa integrata obbligatoria botrite e vaiolatura. Per una gestione biologica si consiglia invece l’ applicazione di rame.

FRUTTA:

Tutte le specie frutticole hanno ormai cominciato la fase che le porta alla caduta delle foglie e al riposo vegetativo. Le drupacee sono le prime a perdere le foglie e risulta utile proteggere le ferite lasciate dal distacco delle foglie, con l’applicazione di Sali rameici; sulle giovani piante che sono state innestate a gemma, è necessario slegare l’innesto e proteggere la ferita con un mastice cicatrizzante. Su melo e pero, una volta terminata la raccolta anche delle varietà più tardive, è consigliabile una prima applicazione di rame, che andrà ripetuta alla completa caduta delle foglie. Negli actinidieti, appena terminata la raccolta, risulta utile il taglio dei tralci che hanno prodotto, per limitare i punti di accesso al batterio PSA. Gli ultimi inverni hanno favorito molto il compattamento del terreno, è quindi consigliabile in tutti i frutteti, procedere in questa fase ad una lavorazione soprattutto del sottofila,

che potrà coincidere con l’apporto di sostanza organica attraverso il letame o il compost.

NOCCIOLO:

Appena i terreni sono agibili a seguito delle piogge, si dovrebbe intervenire con la concimazione autunnale a base di sostanza organica (e simili) ed a trattare da metà caduta foglie con prodotti a base di rame per la batteriosi.

ORTICOLE:

Per le insalate, terminati gli ultimi trapianti, si raccomanda di non chiudere ermeticamente le serre, in modo da non favorire l’insorgere della bremia (peronospora) ed altri patogeni fungini. Su cavoli e cavolfiori in questo periodo non dovrebbero

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CONSULENZA AGRONOMICA più essere necessari trattamenti insetticidi contro la cavolaia che, anche se ancora si possono vedere volare gli adulti, non riuscirebbero più a generare larve pericolose per le colture. Aglio: continuano le semine per tutto il mese di novembre. Si raccomanda il diserbo di pre emergenza subito dopo la messa a dimora dei bulbilli. La buona preparazione del letto di semina è necessaria per prevenire pericolosi ristagni idrici invernali e primaverili. Proseguono le semine dei piselli e valgono le stesse indicazioni date per l’aglio. Asparagi: Quando il terreno lo permette e se già completamente secca, asportare la vegetazione degli asparagi tagliandola o trinciandola. Cosa buona sarebbe portare via dal campo le vegetazione per evitare inoculi di patogeni fungini la primavera successiva.

VITE:

mese dedicato al lavoro in cantina. Non sono previsti interventi fitosanitari. IL SOVESCIO IN VITICOLTURA Il sovescio è una pratica agronomica che negli ultimi anni è stata ri-

scoperta fortemente dai viticoltori. Permette di aumentare la struttura del terreno, stimola l’approfondimento delle radici della vite ed ha effetti limitanti sulle erbe infestanti. Molti ed importanti sono gli effetti positivi della pratica: incremento della sostanza organica, incremento della popolazione microbica, aumento dell’entomofauna, protezione del suolo e il trattenimento dell’acqua. Un sovescio fatto bene, con un numero adeguato di essenze che si sviluppano sia in profondità che in altezza,

può apportare sino ad un kg per metro quadrato, pari a 25 q. di sostanza secca per ettaro. Considerando che il sovescio autunnale si applica a filari alterni, interessando quindi il 50% della superficie, questa tecnica apporta nelle migliori situazioni circa 12 q. di humus paragonabili a 250 q. di buon letame bovino. Da ricordare che in caso di necessità si può ulteriormente intervenire, previa consultazione con il tecnico, con apporti mirati di circa 5-7 q/ha di letame palettato.

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BENESSERE ANIMALE

Corso per conducenti di veicoli che trasportano animali vivi

L’

Asl Cn 1 organizza il 18 e 19 novembre 2016 a Saluzzo, presso il Salone degli Specchi ex caserma Mario Musso in piazza Montebello 1, il corso di formazione propedeutico al rilascio del certificato di idoneità ai guardiani ed ai conducenti di veicoli stradali che trasportano animali vivi, ex art. 6 , art. 9 e art. 17 reg. 1/2005 CE. Il corso è aperto a 40 operatori del settore. Le iscrizioni (che comportano una spesa di € 50,00 + IVA) scadono l’11 novembre e si raccolgono presso la segreteria amministrativa, tramite fax 01721795456. Per informazioni, contattare la signora Roberta Ramundi tel. 0175 479756 roberta.ramundi@aslcn1.it. Nella prima giornata di lavoro, saranno trattate le tematiche inerenti al benessere animale, al concetto di

stress riguardo il comportamento e la movimentazione degli animali, per poi affrontare gli aspetti legislativi, con il Regolamento CE 1/2005, scendendo nello specifico sulle autorizzazioni e divieti e sul D.Lgs 151/2007per quanto riguarda gli aspetti sanzionatori. Dopo aver affrontato gli aspetti più

teorici, la seconda giornata sarà dedicata all’esperienza pratica dell’arrivo dei capi al macello, allo stile di guida e qualità delle carni, alle simulazioni per le varie tipologie di trasporto con la discussione dei casi pratici. Seguirà l’esame finale con domande a risposte multiple ed eventuale colloquio.

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SICUREZZA

Sicurezza sul lavoro: Aggiornamento datori di lavoro entro il 10-1-2017

I

datori di lavoro che svolgono direttamente il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) sono tenuti ad adempiere ad un obbligo formativo di 32 ore più un aggiornamento quinquennale di 10 ore. Coloro che hanno frequentato il corso RSPP ai sensi della vecchia normativa, D.M. 16.01.1997 (corso da 16 ore), hanno l’obbligo di frequentare 10 ore di aggiornamento entro il 10.1.2017.

già frequentato un corso da 32 ore, ai sensi del nuovo Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, che dovranno partecipare a 10 ore di aggiornamento entro i 5 anni successivi dal conseguimento dell’attestato. Le aziende che ad oggi non svolgono attività con dipendenti ma hanno, prossimamente, necessità di assumere personale potranno rivolgersi ai nostri uffici ed iscriversi al previsto corso di RSPP da 32 ore necessario per legge.

Queste 10 ore di aggiornamento vengono organizzate, attraverso l’ente di formazione accreditato INIPA Piemonte, presso tutti gli uffici Zona Coldiretti. Le aziende che si trovano in questa situazione possono presentarsi presso l’ufficio Zona di competenza, con la massima sollecitudine, con tutta la documentazione relativa ai corsi in oggetto (attestato del corso RSPP conseguito, attestato delle eventuali ore di aggiornamento, ecc.) al fine di verificare la loro situazione e procedere all’iscrizione versando la quota prevista. Anche coloro che hanno frequentato negli anni il corso per datori di lavoro da RSPP anche se oggi non assumono possono valutare l’opportunità di fare l’aggiornamento al fine di mantenere la validità del corso base. Ricordiamo a coloro che hanno

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SICUREZZA

Segnaletica stradale per le attività lavorative in presenza di traffico veicolare

N

ella quotidianità, normalmente, le aziende agricole operano su proprietà privata su cui hanno piena disponibilità. Ciò comporta che nella gestione della sicurezza sul lavoro, naturalmente non si pongono particolari problemi sulla presenza di terzi. In alcuni casi, però, l’attività agricola si svolge su suolo pubblico, come può essere la strada di pubblico transito che rende necessario fare attente e specifiche valutazioni in tema di sicurezza sul lavoro. In questo contesto si pone il Decreto Interministeriale marzo 2013, “Criteri generali di sicurezza relativi alle procedure di revisione, integrazione e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si svolgono in presenza di traffico veicolare” che ha dato piena applicazione a quanto previsto dall’articolo 161 comma 2 bis del D.Lgs 81/2008 che così disciplina:

Articolo 161 - Campo di applicazione

Comma 2-bis. Entro 20.08.2010,

con decreto dei Ministeri del lavoro e dei trasporti, è stato emanato il regolamento per l’individuazione delle procedure di revisione, integrazione e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si svolgono in presenza di traffico veicolare. Il decreto interministeriale individua i criteri generali di sicurezza relativi alle procedure di revisione, integrazione e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si svolgono in presenza di traffico veicolare.

Basti pensare a tutte le numerose lavorazioni che vengono effettuate sulle strade es. scavi, delimitazioni per lavori di potatura, manutenzione all’illuminazione pubblica, tracciamento della segnaletica orizzontale, taglio di sterpi su massicciate, ecc. La strada è un luogo di lavoro diverso dall’azienda e dallo stesso cantiere edile: è la stessa presenza del traffico veicolare, che a seconda del flusso e della velocità con cui gli utenti percorrono la strada, fa aumentare anche in maniera considerevole il rischio d’investimento. Lo stesso cantiere influenza fortemente la probabilità di accadimento d’incidenti stradali che a loro volta possono coinvolgere utenti ed addetti. Il percorso formativo, teorico-pratico è rivolto ai preposti ed ai lavoratori, rispettivamente con un monte ore di 8 e 12. Sono inoltre previsti, periodici aggiornamenti, con arco temporale di quattro anni, frequentando un modulo teorico pratico di durata minima di 3 ore.

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CONSULENZA LEGALE

La norma si applica alle aziende che operano nel settore alimentare e agli agriturismi

Con la nuova legge, più semplice donare cibo agli enti no profit

I

l 14 Settembre del 2016 è entrata in vigore la legge n. 166/2016 che ha introdotto semplificazioni burocratiche per la gestione delle eccedenze alimentari al fine di limitare lo spreco alimentare e la produzione di rifiuti. In altre parole, per le aziende operanti nel settore alimentare diventa più semplice donare cibo alle organizzazioni non profit ed ottenere i relativi vantaggi fiscali. In dettaglio, chi può donare? La legge in questione si applica agli operatori del settore alimentare: i soggetti pubblici o privati, operanti con o senza fini di lucro, che svolgono attività connesse ad una delle fasi di produzione, confezionamento, trasformazione, distribuzione e somministrazione degli alimenti. A chi donare? La cessione deve essere gratuita e deve essere effettuata a favore di enti pubblici o privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche e solidaristiche, comprese le ONLUS (c.d. soggetti donatari). Cosa può essere donato? Possono essere ceduti prodotti alimentari, agricoli e agroalimentari che, fermo restando il mantenimento dei requisiti di igiene e sicurezza del prodotto, sono, a titolo esemplificativo: • invenduti o non somministrati per

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• •

carenza di domanda; ritirati dalla vendita in quanto non conformi ai requisiti aziendali di vendita; rimanenze di attività promozionali; prossimi al raggiungimento della data di scadenza; rimanenze di prove di immissione in commercio di nuovi prodotti; invenduti a causa di danni provocati da eventi meteorologici; invenduti a causa di errori nella programmazione della produzione; non idonei alla commercializzazione per alterazioni dell’imballaggio secondario che non inficiano le idonee condizioni di conservazione; gli alimenti che presentano irregolarità di etichettatura, che non siano riconducibili alle informazioni relative alla data di scadenza o alle sostanze o prodotti che provocano allergie e intolleranze; i prodotti finiti della panificazione ed i derivati degli impasti di farina prodotti negli impianti di panificazione che non necessitano di condizionamento termico, che, non essendo stati venduti o somministrati entro le ventiquattro ore successive alla produzione, risultano eccedenti presso le rivendite di negozi, anche della grande distribuzione, i produttori artigia-

nali o industriali, la ristorazione organizzata, inclusi gli agriturismi, e la ristorazione collettiva. Le donazioni sono consentite anche oltre il termine minimo di conservazione (la data fino alla quale un prodotto alimentare conserva le sue proprietà specifiche in adeguate condizioni di conservazione), purché siano garantite l’integrità dell’imballaggio primario e le idonee condizioni di conservazione. Per le imprese agricole che vogliono cedere eccedenze di prodotti agricoli in campo o di prodotti di allevamento idonei al consumo umano ed animale, è inoltre prevista un’ulteriore misura: non è necessario che le operazioni di raccolta o di ritiro siano effettuate dall’impresa. Nel caso in cui i soggetti donatari o loro incaricati siano disponibili, sotto la propria responsabilità tali soggetti potranno procedere direttamente alla raccolta (ovviamente nel rispetto della normativa in materia di igiene e sicurezza alimentare). In altre parole, la raccolta dei prodotti agricoli ceduti gratuitamente dall’imprenditore agricolo potrà essere effettuata a cura e sotto la responsabilità dell’associazione di volontariato o Onlus ricevente. Gli uffici sono a disposizione per la necessaria consulenza legale, fiscale e giuslavoristica.

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CONSULENZA LEGALE Agevolazioni fiscali sulle cessioni gratuite ed adempimenti burocratici:

Operazioni

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Agevolazioni

Sono considerate come operazioni esenti I.VA.

I prodotti alimentari non più commercializzati o non idonei alla commercializzazione per carenza o errori di confezionamento, di etichettatura, di peso o per altri motivi similari nonché per prossimità della data di scadenza, se ceduti a enti di beneficenza, si considerano distrutti agli effetti dell’imposta sul valore aggiunto. Pertanto, si consente di detrarre l’Iva pagata, essendo la cessione considerata fuori campo Iva.

Deduzione dal reddito dei costi di produzione o di acquisto delle derrate alimentari che vengono cedute gratuitamente.

I Comuni hanno la facoltà di prevedere “sconti” sulla TARI.

Cessioni gratuite agli enti pubblici o privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche e solidaristiche.

Adempimenti necessari per fruire delle agevolazioni

 Comunicazione, con modalità telematiche agli uffici dell’amministrazione finanziaria o ai comandi del Corpo della guardia di finanza competenti, avente ad oggetto: 1) data, ora e luogo di inizio del trasporto; 2) destinazione finale dei beni; 3) ammontare complessivo, calcolato sulla base dell’ultimo prezzo di vendita, dei beni gratuitamente ceduti, ivi incluse le derrate alimentari. La comunicazione deve pervenire ai suddetti uffici o comandi entro la fine del mese cui si riferiscono le cessioni gratuite in essa indicate. Esonero dall’obbligo di comunicazione: 1) il valore dei beni non è superiore a 15.000 euro per ogni singola cessione effettuata nel corso del mese cui si riferisce la comunicazione; 2) cessioni di beni alimentari facilmente deperibili.  Per ogni singola cessione deve essere predisposto un documento di trasporto.  Il soggetto beneficiario deve effettuare un’apposita dichiarazione trimestrale di utilizzo dei beni ceduti, da conservare agli atti dell'impresa cedente, con l’indicazione degli estremi dei documenti di trasporto corrispondenti ad ogni cessione, e in cui attesti il proprio impegno a utilizzare direttamente i beni ricevuti in conformità alle finalità istituzionali, e che, a pena di decadenza dai benefici fiscali, ne realizzi l’effettivo utilizzo diretto a fini di solidarietà sociale senza scopo di lucro.


NOTIZIE DAL MONDO DEI CAVALLI

ACSTE: Il raduno annuale a Cuneo presso l’area MIAC è stato un successo

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abato 1° e domenica 2 ottobre i soci e i simpatizzanti dell’A.C.S.T.E. si sono ritrovati alla II Fiera Cavalli Cuneo per il raduno annuale dell’Associazione. Il tempo è trascorso veloce, tra i vari appuntamenti in programma, condividendo la passione per il mondo equestre. La principale novità è stata la passeggiata in Cuneo, con partenza dal M.I.A.C. e arrivo in Piazza Galimberti, percorrendo un bel tratto di Parco Fluviale. Numerosi cavalieri hanno risposto all’invito e con i loro animali e le carrozze hanno regalato un’immagine davvero suggestiva del centro città. Gli spettacoli e le dimostrazioni equestri, messi in scena e commentati con impegno e professionalità, hanno intrattenuto ed emozionato il pubblico presente. Il raduno annua-

le infatti è aperto a tutti perché gli organizzatori vogliono far conoscere il mondo dei cavalli ad un numero sempre più grande di persone. Particolarmente attesa la lotteria, che nella serata di sabato ha premiato molti biglietti fortunati e regalato all’ultimo estratto una bella sella western.

Durante la fiera si è svolto anche il “mercato cavalli” con la partecipazioni di alcuni operatori commerciali. Il direttivo desidera ringraziare in particolar modo: il Comune di Cuneo, che ha autorizzato la passeggiata e ha messo a disposizione le transenne e la società che gestisce il M.I.A.C. Si ricorda che è aperto il tesseramento per l’anno 2017.

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ONAFRUT

O.N.A.FRUT, l’attività autunnale è iniziata alla grande

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uccesso di pubblico per la degustazione guidata con prodotti in abbinamento condotta dall’ONAS insieme ad O.N.A.Frut. nel pomeriggio di sabato 24 settembre all’interno del folto programma di eventi della Festa del Pane di Savigliano (foto a destra). Le due organizzazioni, facenti parte del GIA e quindi particolarmente interessate alla promozione di eventi svolti in collaborazione, hanno presentato una degustazione abbinata di salumi e frutta tipici del territorio. In particolare sono stati sottoposti ad un assaggio guidato da parte di un pubblico molto interessato, il salame cotto e salame crudo del cuneese più la pesca noce tardiva e la mela estiva. I prodotti sono stati fatti apprezzare nelle loro peculiarità sia in purezza che in abbinamento tra loro, aprendo alla piacevole sorpresa nella scoperta di gusti nuovi e insoliti. Intanto prosegue la collaborazione tra “Il Mercato della Terra” di Cairo

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Montenotte (SV) ed O.N.A.Frut. Sabato 8 ottobre, per il terzo anno consecutivo, si è registrata la partecipazione di una delegazione di Maestri Assaggiatori di frutta alla conferenza “La volpe e l’uva: un autunno frizzante” organizzata presso l’area eventi del mercato che si tiene ogni secondo sabato del mese sulla piazza della cittadina ligure (foto sotto). I Maestri Assaggiatori O.N.A.Frut. Cesare Gallesio e Luca Castellino, in collaborazione con l’Az. Agr. Paolo Sandri di Castagnito d’Alba, hanno condotto un incontro

con i consumatori con lo scopo di far conoscere le proprietà nutrizionali, le virtù più nascoste ed i principali utilizzi dell’uva: dal consumo come frutta fresca sulle nostre tavole, alla produzione di vino, dall’impiego ed il recupero dei sottoprodotti della vinificazione alla produzione di succo d’uva. Nel corso dell’evento, il pubblico ha assaggiato le diverse varietà di uva presentate. Alle persone intervenute sono state offerte alcune degustazioni come la tipica merenda della vendemmia, costituita da uva e formaggio, poi l’abbinamento delle pesche tardive di vigna e vino: un’accoppiata di prodotti del territorio che nasce nella notte dei tempi e che, ancora oggi, riscontra grande successo. In ultimo, un abbinamento un po’ più moderno tra il succo limpido d’uva e le pesche di vigna dell’azienda Sandri, che è stato particolarmente apprezzato. L’attività di O.N.A.Frut. procede!


SALUTE

Dall’uso del Chewing Gum si può trarre beneficio

Ileo paralitico: mastica che ti passa

L’

ileo paralitico rappresenta una delle principali complicanze del periodo post-operatorio nella chirurgia addominale. Esso consiste in un rallentamento o interruzione momentanea della funzionalità intestinale persistente oltre tre giorni dopo l’intervento. I fattori che influenzano l’insorgenza dell’ileo paralitico sono la manipolazione intestinale, il tipo di anestesia, i sedativi e gli anestetici intra-operatori (oppiodi). I principali sintomi sono nausea, vomito, dolore, distensione addominale, stitichezza. Le tecniche attualmente utilizzate per ridurre il periodo di ileo paralitico possono essere la promozione della mobilizzazione precoce e/o il limitare la somministrazione intravenosa di fluidi. Negli ultimi anni, le evidenze scientifi-

che hanno dimostrato come anche il Chewing Gum favorisca la ripresa precoce della peristalsi a seguito di un intervento di chirurgia addominale. Nelle ricerche effettuate, è stato rimosso il sondino naso-gastrico nell’immediato post-operatorio e le persone sono state invitate a masticare il Chewing Gum da cinque minuti a un’ora al giorno ad orari prestabiliti della giornata. Si è dimostrato che il Chewing Gum, simulando il meccanismo della masticazione, stimola la motilità dello stomaco, del duodeno e del retto e, inoltre, favorisce il mantenimento di un ambiente umido a livello buccale. La masticazione di Chewing Gum potrebbe quindi ridurre il tempo di permanenza in ospedale, in quelle persone che non possono rientrare

S

in programmi di riabilitazione precoce post-operatoria. COME AGISCE IL CHEWING GUM? Il Chewing Gum stimola i riflessi vaso-vagali, promuove il rilascio di ormoni da parte del tratto gastrointestinale e aumenta la secrezione di saliva e di succo pancreatico. QUALI SONO I SUOI BENEFICI? Contribuisce al controllo dell’appetito, aiuta a ridurre lo stress e stimola la salivazione. QUALI SONO GLI INTERVENTI DI CHIRURGIA ADDOMINALE IN CUI È’ INDICATO L’USO DEL CHEWING GUM? Recenti studi suggeriscono che le persone che possono trarre beneficio dall’uso del Chewing Gum sono quelle sottoposte a taglio cesareo, colectomia, resezione intestinale, gastrectomia subtotale.

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hi ha una disfagia può avere i seguenti disturbi: tosse, soprattutto in coincidenza con la deglutizione; voce gorgogliante; febbre; residui alimentari in bocca e possibile fuoriuscita di cibo dal naso; risveglio notturno per eccessi di tosse e soffocamento; perdita di peso non spiegata. In presenza di questi sintomi, si deve consultare per tempo il proprio medico. E’ importante infatti sottoporsi a una diagnosi precoce per trattare il disturbo fin dai primi segnali: se non trattata, la disfagia può causare complicanze gravi. La valutazione del paziente disfagico si esegue mediante l’introduzione attraverso le fosse nasali di un endoscopio a fibre ottiche flessibile

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La disfagia: come riconoscerla collegato a una telecamera ad alta risoluzione, a sua volta collegata a un computer che, attraverso un software dedicato, consente il salvataggio e l’archiviazione delle immagini acquisite. Durante l’esecuzione dell’esame, che non richiede preparazione né anestesia, il fibroscopio rimane posizionato a livello del cavo rinofaringeo, senza che il paziente avverta particolare disagio. A questo punto, è possibile somministrare per via orale boli successivi di diverse consistenze (liquido, semiliquido, semisolido, solido) preventivamente colorati con colorante alimentare blu e seguirne il decorso durante le fasi di deglutizione, documentando eventuali problematiche

di aspirazione nelle vie aeree o ristagno. A seconda della situazione clinica e anatomica è possibile far eseguire al paziente atti deglutitori ripetuti anche in determinate posture (es. capo flesso o ruotato). La procedura diagnostica è particolarmente indicata negli esiti della chirurgia maggiore del capo collo, durante il recupero funzionale e si rivela fondamentale in caso di patologie neurologiche post acute (esiti di ictus o emorragie) o croniche e progressive (Morbo di Parkinson, SLA, SM).


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La Pensione agli invalidi civili” Chi sono i soggetti interessati?

Possono essere interessati tutti i soggetti in età lavorativa tra i 18 e 65 anni affetti da malattie e menomazioni permanenti e croniche di natura fisica e/o psichica ed intellettiva che abbiano una riduzione della capacità lavorativa non inferiore ad un terzo. Anche i minori di diciotto anni affetti da malattie e menomazioni permanenti che abbiano difficoltà Importi mensili PRESTAZIONE

persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età rientrano nella categoria degli assistibili. Infine, i cittadini ultra sessantacinquenni affetti da malattie e menomazioni permanenti e croniche possono ottenere l’indennità di accompagnamento qualora necessitino di assistenza continua per incapacità a compiere gli atti della vita e/o impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore.

Invalidità civile parziale (dal 74% al 99%) Invalidità civile totale (100%)

Indennità di accompagnamento

Che documenti devono essere inoltrati a corredo della domanda?

La documentazione da presentare a corredo della relativa domanda è costituita dal certificato medico su modulo INPS (telematico), dal codice fiscale e dalla carta d’identità del richiedente. Si ricorda che dal 01 aprile 2010 la presentazione delle domande d’invalidità civile avviene “esclusivamente” tramite programma telematico INPS. Tale procedura, disponibile presso

Quali sono i limiti di reddito?

Per l’attribuzione della pensione agli invalidi civili sono presi in considerazione soltanto i redditi personali del richiedente e gli stessi, per l’anno in corso, non devono superare € 4.800,38 se riferiti all’invalidità parziale e € 16.532,10 se attinenti all’invalidità totale. L’indennità di accompagnamento è erogata indipendentemente dalle condizioni economiche dell’interessato.

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LIMITE DI REDDITO

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€ 279,47 mensili € 279,47 mensili

il Patronato EPACA, consente di dialogare con l’INPS e ridurre i tempi di attesa per ottenere le pensioni agli invalidi civili.

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Gli Uffici del Patronato EPACA sono a disposizione per i chiarimenti in merito.

IMPORTANTE

Al fine di velocizzare la trattazione di queste istanze, invitiamo tutti gli interessati ad avvalersi della professionalità del Patronato EPACA di Coldiretti che, coadiuvata dai consulenti medico-legali e legali convenzionati, garantiranno l’assistenza in merito alla gestione di queste pratiche in ogni fase, dalla prima istanza sino al ricorso medico legale.

VERSAMENTO DEI CONTRIBUTI INPS Si informano i soci che il termine di scadenza per il pagamento della terza rata dei contributi previdenziali INPS è mercoledì il 16 novembre 2016.

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SCADENZE

Scadenze 16 NOVEMBRE VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti diretti, delle ritenute effettuate nel mese di ottobre sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI OTTOBRE Annotazione di liquidazione per il mese di ottobre e versamento dell’eventuale imposta, tramite modello F24 telematico, da parte dei contribuenti che esercitano l’attività agricola , d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2015 hanno realizzato un volume d’affari superiore a 400.000,00 se prestazione di servizio o di 700.000,00 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66, legge 427/91. IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO – CONTRIBUENTI TRIMESTRALI Entro tale data i contribuenti che esercitano l’attività agricola, d’impresa o di lavoro autonomo che hanno realizzato nell’anno 2015 un volume d’affari inferiore a euro 400,000,00 se esercitano l’attività di prestazioni di servizi, ed arti e professioni e inferiore a euro 700.000,00 se esercitano l’attività agricola o di impresa ed hanno optato ai sensi dell’art. .66 L..427/93 per la liquidazione trimestrale devono annotare sul registro delle vendite la liquidazione periodica dell’imposta relativa al trimestre luglio – agosto – settembre 2016 ed effettuare il relativo versamento IVA. VERSAMENTO CONTRIBUTI AGRICOLI INPS LAVORATORI AUTONOMI Entro tale data scade il termine per il pagamento della terza rata dei contributi previdenziali agricoli Inps anno 2016 dei lavoratori autonomi.

25 NOVEMBRE

ACQUISTI E CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI Entro tale data scade il termine per i contribuenti mensili per la trasmissione in via telematica, all’Agenzia delle Dogane dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di ottobre.

30 NOVEMBRE

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IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in appo-

sito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta. IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento dell’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta, il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente. ACCONTO IMPOSTA IRPEF 2016 Scade il termine per versare l’acconto dell’imposta sui redditi delle persone fisiche (IRPEF), il versamento dell’acconto è stabilito nella misura del 100% e si calcola sull’imposta relativa all’anno 2015 dedotte le detrazioni, i crediti d’imposta e le ritenute. Dall’importo suddetto deve essere dedotto l’eventuale primo acconto. ACCONTO IRAP 2016 – PERSONE FISICHE E SOCIETA’ DI PERSONE I contribuenti che esercitano attività dirette alla produzione o allo scambio di beni ovvero alla prestazione di servizi debbono entro tale termine effettuare il versamento dell’acconto IRAP stabilito nella misura del 100%. Dall’importo suddetto deve essere dedotto l’eventuale primo acconto. Dall’anno 2016 non sono tenuti al versamento i soggetti che esercitano attività agricola, ai sensi dell’art.32 del TUIR 917/86 mentre continuano ad essere soggetti al versamento le attività di agriturismo, allevamento e le attività connesse rientranti nell’art.56 del TUIR. ACCONTO CEDOLARE SECCA SUGLI AFFITTI Scadono i termini per il versamento dell’acconto della cedolare secca sugli affitti per i soggetti che hanno optato per il nuovo sistema per le locazioni di immobili ad uso abitativo. L’acconto è dovuto nella misura del 95% e dall’importo va detratto l’eventuale primo acconto.

15 DICEMBRE

IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A seguito delle modifiche apportate all’art.21 del D.P.R. 633/72 deve essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni effettuate nel mese di novembre, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè novembre.


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Sono ormai vicina ai 40 anni, anche se non li dimostro. Nubile, nativa di Aosta, da molti anni abito nel cuneese. Non cerco un’amicizia, ma vorrei tanto sposarmi, perchè il mio sogno è ancora quello di avere una bella famiglia. Ho un buon lavoro fisso. Cerco un uomo della mia età o un po’ più grande.

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& a cura di Anna & Anna - Carmagnola - tel. 011 9626940 Per rispondere alle richieste degli associati la Coldiretti di Cuneo destina uno spazio de Il Coltivatore Cuneese agli associati che intendono pubblicare avvisi di vendita, scambio od acquisto di attrezzature, prodotti od altro. A) La rubrica è gratuita qualora l’annuncio sia inerente l’attività agricola per i soci della Coldiretti di Cuneo in regola con il versamento della quota associativa. B) L’avviso economico deve essere contenuto in un max di 10 parole; articoli, preposizioni, sigle e numeri compresi. L’indirizzo od il recapito telefonico sono conteggiati a parte. C) Dell’annuncio e della sua veridicità risponde direttamente l’interessato attraverso la pubblicazione del recapito telefonico o dell’indirizzo personale. D) Si precisa che l’art. 6 c.2 - quater, d. lgs. 192/05 nel caso di annunci di vendita o locazione di fabbricati, rurali compresi, impone venga indicato l’indice di prestazione e classe energetica, a pena di una sanzione da 500 a 3000 Euro. E) Sono esclusi dal Mercatino gli annunci strettamente personali (matrimoniali, ecc.). F) Ogni socio ha diritto alla pubblicazione di un solo annuncio economico nell’arco dell’anno solare (come da punto A); eventuali altri annunci, o quelli non attinenti l’attività agricola, saranno pubblicati, compatibilmente con lo spazio, al costo di Euro 20 cadauno. Il pagamento potrà essere effettuato presso gli Uffici della Coldiretti. G) Tutti gli annunci devono pervenire sull’apposito tagliando che deve essere spedito a: “Il Mercatino del Coltivatore” P.zza Foro Boario, 18 – 12100 Cuneo. H) La Coldiretti, oltre a non rispondere del contenuto degli annunci e della qualità della merce proposta, si riserva il diritto di non pubblicare eventuali inserzioni.


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