Colt 13 2015 w by Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo

Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione

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n. 13 - ANNO 69 - 1 - 30 settembre 2015

I VIAGGI D’AUTUNNO MERAVIGLIE DEL SALENTO

GITE DA 1 GIORNO • Crociera sul Lago Maggiore Domenica 20 settembre • Genova dei Signori e Casa Carbone Domenica 25 ottobre • EXPO MILANO 2015 29 settembre e 11 ottobre • Fiera CAVALLI a Verona Sabato 7 novembre

Lecce, capitale del barocco più spettacolare e del Salento, terra di sapori, di borghi di una bellezza unica e ulivi secolari: Ostuni, Locorotondo, Alberobello, la costa tra Gallipoli e Galatina. Un itinerario per godersi il meraviglioso settembre pugliese. Dal 25 al 28 settembre 2015

SARDEGNA GIROGUSTANDO NEL SULCIS

La Sardegna della tradizione e dei sapori più veraci. Dall’Isola di San Pietro alla vivacità di Cagliari, dalla bellezza del mare di Sant’Antioco alla natura e gastronomia di una terra unica. Dal 4 al 9 ottobre 2015

VENEZIA

L’impareggiabile bellezza di una città unica al mondo, con i suoi tesori anche meno noti e le isole della laguna che custodiscono scorci inediti ed antiche tradizioni. Sabato 24 e Domenica 25 ottobre 2015

ISRAELE

Un viaggio per una terra unica per storia, per spiritualità, ma anche per slancio verso la modernità: dalla Gerusalemme, incrocio di religioni, alla Tel Aviv dinamica e trasgressiva. Dal 15 al 22 novembre 2015

APPUNTI D’ARTE Visita alle mostre più belle d’Italia con visita guidata (posti limitati). • Giotto A Milano Sabato 10 ottobre • Il Cenacolo di Leonardo e la nuova Milano Sabato 21 novembre • Raffaello a Venaria Sabato 28 novembre • Monet dal Musée d’Orsay a Torino Sabato 30 gennaio 2016 • Caravaggio e i caravaggeschi a Miradolo Domenica 28 febbraio 2016

CROCIERE CON TRANSFERIMENTO IN BUS PRIVATO ROTTA VERSO ORIENTE MSC MAGNIFICA Da Genova: Croazia, Grecia e la bellissima Istanbul Dal 15 al 22 novembre

MINI CROCIERA COSTA PACIFICA Da Savona: Marsiglia, Barcellona e Roma Dal 23 al 28 novembre

DUBAI E GLI EMIRATI COSTA FORTUNA Crociera da sogno tra Dubai, Abu Dhabi e la magia dell’Oman con volo da Milano Dal 19 al 26 febbraio 2016

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n. 13 - ANNO 69 - 1 - 30 settembre 2015

Foto da archivio Il Coltivatore Cuneese Editore: Edizioni Agami s.r.l. via Flli. Ceirano, 13 - 12100 Cuneo Reg. Trib. CN 4985/9206/10200 info@agami.it Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino Direttore Amministrativo Enzo Pagliano Coordinamento di redazione Chiara Serra Grafica e impaginazione Mara Chiardola Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Pasqualino Cusano, Simona Daniele, Rosangela Giordana, Rosanna Giraudo, Giacomo Golinelli, Andrea Ingaramo, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Franco Parola, Luisa Peano, Nadia Olivero, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Luca Scaglione. Redazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it Stampa: Arti Grafiche Cuneo S.r.l. – agam.it Concessionaria esclusiva della pubblicità TEC arti grafiche Via dei Fontanili 12 - 12045 Fossano (CN) Tel. 0172.695770 • Fax 0172.695898 E-mail: adv@tec-artigrafiche.it

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“Il Coltivatore Cuneese” Registrazione del tribunale di Cuneo n.100 del 7/12/1955 - Reg. Cronol. n.3296 1 copia euro 2,00 Abbonamento annuo euro 40,00

CONTRADDIZIONI… Viviamo un periodo pieno di contraddizioni. Se si pensa che, da una parte, la scorsa settimana Coldiretti Cuneo è tornata ad Expo con una rappresentanza delle imprese per presentare e promuovere le eccellenze agroalimentari, dall’altra, quasi contemporaneamente, una nutrita delegazione è andata al Brennero a presidiare in modo simbolico la frontiera, per denunciare ancora una volta l’abuso del Made in Italy. Se poi pensiamo anche che l’Europa non trova un accordo per la nota vicenda dei migranti, mentre dall’altra non è capace di mettere un freno alle porcherie agroalimentari che arrivano da tutto il mondo, viene da pensare che siamo davvero alla frutta. O questo sistema politico cerca di darsi delle regole e poi di rispettarle e farle rispettare, oppure subentrerà inevitabilmente il caos, dove le Istituzioni, a parte qualche azione di facciata, non riusciranno più ad incidere sulla vita dei cittadini e delle imprese. È con amarezza che scriviamo queste cose, ma una riflessione sui fatti che stanno succedendo ci porta a lanciare ancora una volta un allarme, che ci auguriamo trovi orecchie attente e risposte concrete al fine di ridare un minimo di fiducia ai cittadini e, soprattutto, ai nostri giovani.

Sommario Un’estate di tensioni ed un autunno incerto............................4-5 Il Brasile trascina in basso i Paesi Brics................................................. 4 Moncalvo “Taglio IRAP agricola sostiene imprese” .................. 5 Il “Made in Cuneo” piace ai turisti stranieri................................6-7 Migrazione: fenomeno sociale europeo….....................................8-9 Nuovamente al Brennero contro le schifezze dell’Europa ...............................................................................................................10 Frutta e ortaggi cuneesi protagonisti ad EXPO...........................11 Il Corsivo del Coltivatore...........................................................................12 Storie di vita..........................................................................................................13 La crisi cinese influenza negativamente i mercati: ne patisce il Made in italy ...........................................................................14

Pere – produzione in calo del 4%. L’italia prima in Europa.....................................................................................................................29 Nocciole: aumenta la superficie e la qualita’ della consulenza tecnica...................................................................................30-31 Nuove tecnologie in orticoltura con i 4A.............................32-33 Gioco di coppia a Murazzano....................................................................33 Drone: guerra biologica alla piralide del mais..............................34 Biologico: c’è intesa sul Regolamento Comunitario...............35 Giuliana Ceaglio guida il consorzio del söfran............................36 A Dogliani “Schina Cina’ e contadini dell’anno”.........................36 Mostra regionale della frisona a Saluzzo ........................................37 Coldiretti alla GFE ...............................................................................................37

La Posta del Coltivatore..................................................................................16

“Tracce”: in una inedita Saluzzo...............................................................38

“No all’impianto di dosaggio pet-coke” ...........................................17

Manuale di Educazione Finanziaria......................................................38

Vendemmia: un 2015 da ricordare per la qualita’ ...................18

Cena del Ricetto, Mostra varietale e Palio: così Boves ha valorizzato il fagiolo rosso rampicante......................................39

In due sul motorino a 16 anni. L’italia si adegua alle norme UE..........................................................................................................19 Per la Cassazione l’agricoltore puo’ sparare alla selvaggina ............................................................................................20-21 Valli Gesso Vermenagna e Pesio protagoniste di un video.................................................................................................................21 Con l’agenzia 4A, il meteo a supporto dell’agricoltura!...........................................................................................22-23

Premio Fedeltà alla Langa.............................................................................39 Variazioni INPS per coltivatori diretti imprenditori agricoli..........................................................................................40 Dichiarazione redditi lavoro autonomo (Mod 503 aut).........................................................................................................40 Tutte le novità sul congedo parentale................................................41 Controllo sulla commestibilità dei funghi.......................................42

Agricoltura Sociale: la legge c’è!.............................................................24

Autorizzazione raccolta funghi: ecco cosa fare........................43

Il Nuovo Regolamento Regionale forestale non piace ai boscaioli..................................................................................................26

Scadenze aziendali.................................................................................44-45

Mele: problemi per la polverizzazione della filiera.........27-28

Il Mercatino del Coltivatore.........................................................47-50

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1-31 AGOSTO

UN’ESTATE DI TENSIONI ED UN AUTUNNO INCERTO

a svalutazione dello yuan, il crollo della borsa malese e della lira turca, l’ incertezza della Federal Reserve, le perdite delle borse di Shanghai e di Shenzhen, sono gli ultimi scossoni subiti dalle borse internazionali a significare che non è tutto oro quello che luccica. Se a questo si aggiunge la crisi economica in termini di Pil dei paesi Brics (con in testa il Brasile), quella russa tormentata dalla crisi politica dell’Ucraina, non possiamo certo dire che l’estate è stata rilassante. In prospettiva le notizie estive dei mercati internazionali sembrano ridurre il caso greco ad una tempesta in un bicchiere d’acqua nonostante l’Europa sia assorbita ad evitare che questo si rompa. Intanto anche la Germania ha votato il sì al piano di aiuti di 86 miliardi

per Atene. Autorevoli fonti come il New York Times hanno diffuso in questi giorni la notizia che la Grecia viene usata da tutti gli altri paesi europei come capro espiatorio per coprire i bubboni dei partners. E questo non è del tutto infondato se pensiamo

IL BRASILE TRASCINA IN BASSO I PAESI BRICS C’è un altro terremoto, dopo la Cina, che sta per colpire l’economia globale. L’epicentro è sempre uno dei Paesi emergenti. Il Brasile, il primo (per ordine alfabetico) dei Brics, è in recessione e la Borsa ha accolto i dati sul Pil imponendo un brusco arresto al listino di San Paolo. Dopo Shangai, il Bovespa (l’indice brasiliano) diventa uno degli “osservati speciali” di questo periodo di turbolenze sui mercati emergenti. Negli ultimi 5 anni la crescita è rallentata, gli investimenti esteri si sono ridimensionati e, osservano gli economisti, il deficit pubblico è in aumento. Qualcuno la chiama maledizione delle materie prime, grazie alle quali il Brasile è riuscito a crescere a ritmi straordinari e ora, con la flessione della domanda di commodity unita a un rallentamento globale, porta alla svalutazione, il real in particolare ha perso il 30 per cento. L’inflazione (in Brasile l’aumento dei prezzi è stato di oltre il 9,5 per cento) fa il resto

che la Germania arranca con un +0,4% del Pil per via della brusca frenata della Cina, da sempre mercato di sbocco delle merci tedesche. L’Italia con un +0,2% e la Francia con un Pil 2015 su 2014 pari a 0, sono definite dal New York Times “le due grandi malate dell’Europa”. Unica consolazione arriva dal petrolio ormai a 40 dollari il barile che potrebbe contribuire a sostenere una ripresa moderata. A questo proposito va anche detto che i normali consumatori non beneficiano del calo dei costi del greggio. La logica ci porta a dire che potremmo aspettarci un ribasso dei prezzi della benzina e, invece, non è così. Tanto per essere concreti il prezzo del greggio è a livello del gennaio 2009. All’epoca la benzina costava 1,136 euro al litro. Oggi per via delle imposte la paghia-

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mo intorno ad 1,540 euro al litro. Questo perché, nonostante il ribasso del prezzo del greggio, il Governo ha aumentato l’Iva e le altre imposte sui derivati del petrolio. L’autunno che attende l’Europa è quindi carico di incognite. Immaginarla in grado di prendere decisioni di ampio respiro è arduo. Renzi ha riscritto l’Agenda di politica economica, annunciando una misura alla quale Bruxelles è contrarissima: l’abolizione dell’Imu sulla prima casa. Vedremo la risposta dell’Europa nonostante il nostro Governo sia convinto che in questi mesi siano aumentate le entrate fiscali di 2 miliardi oltre le attese, che

i tagli alla spesa pubblica siano cospicui e che la lista delle riforme, a cominciare da quella sull’organizzazione del servizio pubblico e della scuola, siano ormai date per fatte. Eppure si sta parlando di una legge di stabilità che secondo alcune voci dovrebbe superare i 30 miliardi di euro due terzi dei quali già impegnati per evitare l’aumento delle tasse. E’ il segno che il Governo si mantiene su una linea prudente, e non è sicuro di poter attenere più flessibilità di quella che le regole europee consentono. 10 miliardi arriveranno dai tagli alla spesa, altri 6 dalle riforme, 4 dalla minor spesa per interessi e dall’aumento del gettito fiscale.

MONCALVO “ TAGLIO IRAP AGRICOLA SOSTIENE IMPRESE” “Il taglio dell’Irap agricola rappresenterebbe un segnale concreto di una inversione di tendenza a sostegno del lavoro e della competitività delle imprese che in molti settori, dal latte alla carne fino all’ortofrutta, stanno ora affrontando difficili situazioni di mercato”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo in riferimento all’ipotesi dell`eliminazione dell`Irap per il settore agricolo con una disposizione da inserire già nella prossima legge di Stabilità, proposta dal ministro delle politiche Agricole Maurizio Martina e condivisa da Palazzo Chigi. Occorre liberare risorse per gli investimenti e la crescita delle imprese in un settore da primato per il Made in Italy nel mondo che - sostiene Moncalvo - piu’ di altri puo’ cogliere le grandi opportunità economiche ed occupazionali che vengono dall’Expo, con l’innovazione a sostegno dell’export. La riduzione del carico fiscale - conclude Moncalvo - è quindi una scelta coerente con l’impegno del Governo per sostenere il lavoro e combattere la burocrazia rafforzando le misure contenute in Campolibero.

Questa situazione porterà il Presidente del Consiglio e tutto il Governo a dover scegliere: o sfidare l’Europa, o venir meno ad alcune delle promesse fatte, tra cui l’abolizione dell’Imu sulla prima casa per recuperare consensi in casa Pd. In altre parole, ancora una volta, Renzi si troverà di fronte a un dilemma: puntare su ciò che gli garantirà più voti alle elezioni di primavera, come l’abolizione della tassa sulla casa, o invece su quelle che consiglierebbe una visione di lungo periodo come il taglio dei costi del lavoro. Di certo tutte le misure annunciate in questi giorni non sarà possibile ottenerle.

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IL “MADE IN CUNEO” PIACE AI TURISTI STRANIERI

Sagre di paese, territori che danno eccellenze, ricettività locale hanno fatto crescere la presenza turistica nel cuneese. L’albese fa da traino. Aumentano del 29 per cento le esportazioni agroalimentari verso gli Usa e la Cina, di quasi 10 per cento quelle nei paesi europei Quante volte abbiamo sentito dire che agricoltura e turismo rappresentano i settori portanti per la ripresa economica del nostro Paese. Dopo un’estate particolarmente favorevole, secondo i dati diffusi dall’ Atl di Cuneo, emerge come questo discorso sia inscindibile anche in provincia di Cuneo. Sono aumentati di

400.000 circa i turisti, il 60 per cento stranieri, che hanno visitato o soggiornato sul nostro territorio. A trainare le presenze i territori di Langa e Roero con epicentro Alba, dove il turismo enogastronomico rappresenta un’attrattiva in crescita. Certamente gioca un ruolo promozionale di primo piano il riconoscimento di questi territori da parte dell’Unesco. Turisti in crescita anche nell’altro polo cuneese, sul versante alpino. Qui un territorio diverso offre cultura, sport e passeggiate a dimensione sportiva e di famiglia. Il Sole 24 Ore ha qualificato cinque comuni cuneesi tra i cento “Borghi felici d’Italia”: Saluzzo ottava, Alba nona, Cherasco quarantaduesima, Borgo San Dalmazzo settantottesima e Villanova Mondovì novantatreesima. Il settore agricolo sta facen-

do fino in fondo la sua parte. Secondo una statistica di Coldiretti quattro turisti su dieci hanno fatto shopping in malghe, cantine, frantoi (per quelli che hanno sconfinato in Liguria). Stiamo assistendo al boom delle agrigelaterie che utilizzano latte vaccino e di capra tanto che, anche grazie al caldo, il consumo dei gelati è aumentato del 10 per cento. Sette famiglie su dieci hanno scelto nel periodo estivo il pasto a picnic oppure le grandi tavolate casalinghe. Gli agriturismi hanno lavorato molto collegandosi anche alle numerosissime sagre paesane dove hanno predominato i piatti tipici, le polentate e le grigliate. Sul fronte della filiera lunga va evidenziato che sono volate le esportazioni di prodotti agricoli verso gli Usa e la Cina con un aumento del 29 per cento, mentre nei paesi dell’Unione europea le esportazioni sono aumentate del 9,7 per cento. Sarà anche l’effetto dell’Expò a trainare le esportazioni di prodotti italiani. La Guardia di Finanza ha tracciato un primo bilancio dei controlli estivi evidenziando che il pericolo delle frodi riguarda anche il souvenir enogastronomico. Ciò a significare che i taroccatori sono sempre in agguato sia in Italia che all’estero. Se i tentativi di copiare i marchi della nostra enogastronomia sono così forti Magik Multiuse

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Si evidenziano alcuni errori di comunicazione da parte degli amministratori locali. Promozione non va d’accordo con denuncia e rivendicazione. Questo trend positivo ci deve incoraggiare, ma anche stimolare i cuneesi a continuare ad impegnarsi ora he siamo stati scoperti dal grande pubblico internazionale. Speriamo lo capisca anche la politica e qualche amministratore che nel periodo estivo ha scambiato la presenza turistica come un’occasione per sollevare problematiche locali di cui a turisti non gli importa nulla: questo vale per quel Sindaco che ha

proclamato il lutto cittadino per denunciare una problematica amministrativa con la Regione, oppure per l’Amministrazione provinciale che non è stata in condizione di dare risposte e prospettive agli abitanti di Elva che sin dalla primavera chiedevano il ripristino della strada per uscire dall’isolamento. Chissà cosa avranno pensato i turisti che, percorrendo la Valle Maira, hanno visto transenne, manifesti sgualciti e scritte su cartone all’imbocco della strada del vallone per Elva. Chissà quali pensieri hanno pervaso la mente dei turisti dell’Alta Valle Varaita che hanno visto affisso all’Albo Pretorio il manifesto di proclamazione del lutto cittadino per una ragione che nulla ha a che vedere con iniziative di questa portata. La provocazione, anche politica, ha un senso se finalizzata a sollevare e risolvere i problemi, ma guai a scaricare sul turista tensioni di cui non conosce la ragione e l’origine.

Anche l’industria cuneese in ripresa. Permane la cassa integrazione per alcune grandi aziende, ma il trend occupazionale è in miglioramento Secondo i dati diffusi dalla Camera di Commercio di Cuneo, la nostra Provincia può essere considerata locomotiva del Piemonte anche nel campo industriale. Nel secondo trimestre 2015 infatti, la produzione ha registrato una variazione tendenziale grezza del 4,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Da diversi trimestri non si registravano in provincia di Cuneo incrementi produttivi nè performance convincenti nel settore dell’industria. Permangono i problemi di cassa integrazione e di ripresa dei consumi nonostante questo segnale positivo.

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MIGRAZIONE: FENOMENO SOCIALE EUROPEO…

egli ultimi giorni giornali e televisioni non fanno altro che parlare dei barconi provenienti dall’Africa che giungono in Europa attraversando i tratti brevi del Mediterraneo. Per noi italiani è un fatto di cronaca ormai consolidato in quanto sono anni che l’immigrazione avviene costringendo il nostro Paese ad affrontare una emergenza, di cui faremmo volentieri a meno. Quest’anno però la problematica assume una dimensione europea. Da problema apparentemente italiano, ha assunto una dimensione europea Coldiretti ritiene che si tratta ormai di un problema di natura internazionale che solo l’Europa può cercare di affrontare, anche perché risolverlo non è poi così facile. Gli accordi di Schengen torna-

no sotto assedio e la normativa europea della libera circolazione rischia grosso, pressata dall’ondata migratoria che rimette in discussione anche la minaccia terroristica. A fronte di questa situazione drammatica, l’Europa cerca un capro espiatorio e nonostante la Commissione Europea abbia messo sul tavolo una serie di proposte per rafforzare le procedure di controllo sui movimenti interni, il dibattito al Consiglio non è ancora decollato. A luglio ci si è scannati malamente sulle quote dei migranti da ripartire. Tutto il resto è stato rinviato ad ottobre. Responsabilità politiche dei paesi dell’ Est Europa Con un po’ di egoismo affermiamo che si è riusciti a coinvolgere l’Europa grazie al fatto che il problema è andato ben

oltre Lampedusa e le coste meridionali italiane. Le Cancellerie tedesche hanno riscoperto la fretta, perché quest’anno la Germania dovrà valutare 800.000 mila richieste di asilo. Francesi e inglesi duellano a Calais nonostante i britannici non abbiano sottoscritto Schengen. Si tratta dunque di un problema europeo la cui agenda delle decisioni era stata scritta a maggio, ma la presidenza lituana di turno l’ha tenuta ferma fino a fine di giugno. Il passaggio semestrale del timone ai lussemburghesi ha solo prodotto ulteriori ritardi e nessuna decisione definitiva. Oltre al consolidamento della vigilanza sulle frontiere esterne si punta sul meccanismo di trasferimento di emergenza permanente per chi ha diritto alla protezione, sull’applicazione rigorosa delle norme, sulla defi-

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nizione dei paesi di origine sicuri per facilitare il rimpatrio, sull’obiettivo di esplorare come aprire canali legali per la migrazione. Niente di facile per un’Europa in crisi di identità e guidata da leader politici instabili. Deve riprendere il dialogo europeo ed evitare il populismo I Governi dovrebbero incontrarsi invece di sfidarsi a distanza. Il guaio è che in molti paesi, soprattutto nel nord e nell’est dell’Unione, la disponibilità a studiare un modo efficace per combinare solidarietà e responsabilità nell’affrontare il dramma migratorio è condizionato da euroscetticismo e da dichiarazioni meramente populistiche in cui cresce diffuso il sentimento che “l’altro” sia la radice di tutti i mali. È così che nel disaccordo generale, l’Ungheria fa da sola e costruisce 175 chilometri di muro con la Serbia. Protezione poi sfondata per la pressione dei migranti e per l’improvvisa apertura della Macedonia. La Germania sta riconsiderando la propria politica migratoria in

quanto i numeri la obbligano a fare molto di più. La Francia sta dialogando con la Germania e discutendo seriamente le quote dei migranti consapevoli ambedue di avere situazioni economiche ed occupazionali interne al limite del sopportabile, al di là di ogni statistica. Situazione difficile anche nel Cuneese Si sta ultimando la stagione di raccolta frutta per cui nel saluzzese Coldiretti smantellerà i campi dei raccoglitori di frutta. L’apice del dibattito sull’accoglienza dei migranti ha visto protagonista Ormea in alta Valle Tanaro, dove a fronte della disponibilità dell’albergo locale ad ospitare trenta migranti inviati dalla Prefettura, la popolazione ha manifestato la propria contrarietà, proponendo di versare all’albergo i circa 50mila euro che sarebbero stati erogati dalla Prefettura. Di qui, i titoloni sui giornali e il vivace dibattito non solo ad Ormea. Senza entrare nel merito della decisione che si andrà ad assumere, Coldiretti sostiene che si tratta, in

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Il campo migranti di Coldiretti a Lagnasco

piccolo, della stessa situazione che si verifica in Italia e nel resto d’Europa: da una parte, tutti o quasi manifestano solidarietà ai migranti, dall’altra c’è chi ha il timore di compromettere la già fragile economia. Quello che manca ovunque è il senso dell’equilibrio, l’incapacità politica di ragionare la situazione ed evitare imposizioni che generano tensioni certamente non costruttive.

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NUOVAMENTE AL BRENNERO CONTRO LE SCHIFEZZE DELL’EUROPA

unedì 7 settembre 2015 gli agricoltori Cuneesi, insieme a migliaia provenienti dalle diverse Regioni hanno presidiato il valico del Brennero per denunciare gli effetti dei ritardi e delle omissioni dell’Unione Europea che favoriscono le speculazioni che stanno provocando l’abbandono delle campagne con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia e sull’ambiente. Sotto accusa è un’Europa che chiude le frontiere ai profughi e le spalanca ai traffici di ogni tipo di schifezza alimentare, sulle quali si fanno affari a danno degli agricoltori e dei consumatori. Autobotti, camion frigo, container sono stati verificati senza tregua dagli agricoltori per smascherare il “finto Made in Italy”, dai prosciutti ai pomodori, ma anche il commercio di surrogati e sottoprodotti che abbassano la qualità, come le polveri di latte e

Il Ministro Martina con Moncalvo al Brennero dopo Bruxelles

le cagliate da utilizzare per fare formaggi Made in Italy al posto del latte vero senza indicazioni in etichetta. In contemporanea, si è svolta la mobilitazione dei giovani agricoltori della Coldiretti che a Bruxelles hanno mostrato le tante schifezze spacciate come Made in Italy per chiedere un impegno più forte dell’Unione Europea.

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FRUTTA E ORTAGGI CUNEESI PROTAGONISTI AD EXPO

abato 5 settembre è tornata ad Expo, nella settimana dedicata al Piemonte, la provincia di Cuneo con le sue eccellenze: protagonista la Frutta, ma non solo. Per ingolosire il palato dei visitatori e far conoscere le produzioni del territorio, c’erano la Nocciola Piemonte Igp, il riso di Bra, i trasformati di mele e pere bio e di piccoli frutti, le paste di meliga, il peperone Cuneo e i vini della Langhe. Grazie alla collaborazione con Onafrut, hanno avuto un ottimo riscontro le degustazioni guidate e i laboratori di analisi sensoriale con la Mela Rossa Cuneo. Altro momento da non perdere, “a tavola con il Piemonte”, pranzo e cena con menù ricchi di specialità preparate dalla cucina alla cui guida vi era Stefania Grandinetti, presidente di Terranostra Piemonte, ed il suo staff.

Le aziende di Campagna Amica prese d’assalto dai consumatori

Ecco le aziende cuneesi che hanno portato ad Expo le loro produzioni, sia per la vendita, che per le degustazioni: Az. Agr. Nocciole d’Elite di Canaparo

Emanuele (di Cravanzana): trasformati di nocciola piemonte igp; Az. Agr. Risicola Allocco Giovanni e Marco di Allocco Ernesto (di Bra): riso di bra e trasformati; Az. Agr. Isoardi Andrea (di Scarnafigi): trasformati di mele e pere bio; Le Batiaie di Fiorenzo e Germana (di Sanfront), Az. Agr. Dossetto Fiorenzo (di Sanfront): paste di

meliga; Az. Agr. Marchisio Pietro (di Boves): peperone cuneo fresco – trasformati di peperone cuneo – fagiolo fresco; Az. Agr. Elisir sui Monti di Barra Nives Francesca (di Piasco): trasformati di piccoli frutti; Cascina Principe Vacca S.S.A. (di Neive): vino Az. Agr. Cascina Cappellano di Veglio Luigi (di Diano d’Alba): vino.

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I L C O R S I V O D E L C O LT I V ATO R E LE GRATE ALLE FINESTRE

rrivano...arrivano...arrivano!!! E non si stancano mai, perché nulla è più forte della disperazione, della povertà e della fame. Il problema degli immigrati è al centro dell’attenzione oggi più che mai. Hanno il coraggio di chi non ha niente da perdere, le spalle larghe di chi sa che, nel mondo, la fortuna non è uguale per tutti, l’ingenuità di chi passa direttamente dalla capanna alle civiltà evolute, la rabbia e l’aggressività di chi non vuole tornare indietro. Ho una mia idea sull’argomento, ma non è questa la sede per divulgarla. Meglio osservare i diversi atteggiamenti nei confronti di chi arriva, senza arte né parte, perché vuole imprimere una svolta alla propria vita. Innanzitutto sgombriamo subito il campo dalle interpretazioni errate. Le genti dell’Africa e del Medio Oriente

sbarcano sulle nostre coste non perché pensano di restare in Italia, ma perché credono che nel nostro Paese le maglie dei controlli siano più larghe e più facile la prosecuzione del viaggio verso i territori che vogliono raggiungere: la Svezia, la Germania, l’Olanda, la Gran Bretagna. Sanno benissimo che da noi le opportunità occupazionali sono minime e i casi di sfruttamento molto comuni, sanno che si vedranno costretti ad una guerra tra poveri, che saranno guardati malamente da molti e che la loro dignità verrà messa a dura prova. Non gliene importa nulla di essere mantenuti in campi o anche in alberghi in cui non faranno alcun passo avanti verso l’emancipazione e l’integrazione. Lo dimostra il fatto che, appena possono, scappano a gambe levate!!! L’inserimento è sempre più dif-

ficile, non favorito e spesso non cercato. Chi non fugge, si accontenta. Viene da altri paesi chi infila la pubblicità nelle buche da lettere, chi aiuta i mobilifici nel pesante lavoro di consegna; è straniero chi bada agli anziani, chi sgombera cantine e solai, chi fa la guardia ai supermercati, chi si occupa dei lavori stagionali nelle campagne. Anche noi, frutticoltori, orticoltori o allevatori, sempre più spesso ci confrontiamo con dipendenti stranieri. Sono un po’ grezzi, spesso inesperti e lenti, ma quasi sempre docili e silenziosi, disponibili e obbedienti. In teoria chi li vuole ributtare in mare o aiutare nelle terre d’origine dovrebbe, per coerenza, non avvalersi del loro aiuto. E, invece, non se ne può fare a meno se non si vuole che gli anziani finiscano al ritiro, che i pomodori restino sulle piante, che nessuno raccolga

la frutta o gli animali non siano accuditi. Il problema è il numero e questa è una verità sacrosanta. Sarà proprio la rilevanza del fenomeno – speriamo – a far drizzare le orecchie ai paesi europei lontani dal Mediterraneo. Pensavano di essere più al sicuro, di potersene infischiare degli sbarchi in Sicilia e Grecia, di atteggiarsi ad esseri superiori, di guardare con sufficienza ai problemi dei poveracci, come noi italiani, messi in crisi dagli sbarchi. Adesso la fila alle porte di casa loro li sta portando a più miti consigli. E allora...vai con i proclami, gli affanni, i muri ed i fili spinati: le stesse misure che i romani adottavano contro i barbari. Difese ridicole nel terzo millennio. Come mettere le grate alle finestre per difendersi dalle formiche. Bastian Contrari

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D I

V I TA

RITRATTI

S TO R I E

a cura di Barba Bertu info@barbabertu.com

“IL SIGNORE HA UN DISEGNO MERAVIGLIOSO SU DI NOI” Don Remigio Luciano è nato il 17 agosto 1946 a Dronero: “Sono riconoscente di essere nato in campagna, perché ero appena capace di camminare, e c’era già il lavoro adatto a chi, a quell’età, portava da bere a chi lavorava nei campi. Questo mi ha dato amore al lavoro”. VOLEVO AIUTARE GLI ALTRI La sua famiglia? “Dalla famiglia ho ricevuto molto, perché si viveva in semplicità e lavorando tutti. Ho anche ricevuto un profondo senso religioso e di questo dono sono molto riconoscente”. I ricordi della scuola? “Essendo vissuto in un piccolo paese, più classi erano insieme, però ho un bel ricordo di certe insegnanti che ci trasmettevano non solo nozioni teoriche, ma anche l’amore per l’onestà, per l’impegno serio nei doveri e per l’accoglienza di chi ha bisogno di aiuto”. Aveva dei sogni? “Sì, volevo fare qualcosa per gli altri, anche se non sapevo in che modo”. Gli anni in Seminario e alla Città dei Ragazzi di Cuneo? “Mi hanno dato tanto perché ho avuto vicino persone che mi hanno voluto bene e hanno cercato di aiutarmi in tutti i modi possibili”. Un momento particolarmente significativo della sua vita? “Ricordo un periodo in cui mi sentivo addosso una particolare sofferenza. Ho incontrato una persona a cui ho chiesto: “Ma il Signore ci vuole bene anche quando sbagliamo, anche quando siamo in una sofferenza che è conseguenza di un nostro sbaglio?”. Ho ricevuto una risposta che ricorderò sempre perché mi ha colpito tanto: “Non pensa-

Don Remigio Luciano, prete molto umano

re che il Signore ti vuole bene anche in questo momento, ma credi che il Signore ti vuole bene soprattutto adesso!”. Mi pare che da quel momento la mia vita di fede e la mia gioia hanno fatto un salto”. A CASA, IN VALLE PO Lei ha viaggiato tanto … “Sono stato in tanti luoghi diversi, però in qualunque posto, dopo poco, mi sono sempre sentito a casa. Adesso sono a Paesana, e vivo qui come se dovessi lasciare le mie ossa in alta Valle Po”. Lei è stato 15 anni in Africa: che ricordi ha? “Dal primo agosto 1974 all’inizio di ottobre del 1989 sono stato nel Nord -Est del Kenya, in una zona semidesertica al confine con la Somalia e l’Etiopia. Tutta la popolazione locale era Mussulmana. In quel periodo però non c’era l’estremismo, oppure il fanatismo di oggi e la nostra attività era apprezzata dalla maggior parte della gente. Davamo assistenza soprattutto ai malati di tubercolosi, ai bambini denutriti, curavo l’amicizia con tutti. E’ stata una esperienza importante della mia vita e posso dire che gli anni passati con

loro sono stati belli e utili prima di tutto per me (ma spero anche per loro!)”. Lei è contento di essere prete? “E’un grande dono, uno dei più belli della mia vita, però vorrei aiutare tutti quelli che incontro a capire che il Signore ha un disegno meraviglioso su ciascuno di noi. Questo però non significa che la vita sia facile. Sono sempre più convinto che la vita non è una passeggiata per nessuno, ma è un impegno serio, e certe volte non riusciamo proprio a capirla … ma fidandoci di Dio e con l’aiuto degli altri, pian pianino la matassa si dipana e poi forse viene un po’ di sereno: le nubi non sono sempre allo stesso posto!”. I DOLORI DELLA VITA Cosa dice ad una madre e ad un padre che hanno perso un figlio? “E’ una domanda a cui è tanto difficile, anzi impossibile rispondere! Se posso, mi siedo vicino a loro, e sto lì in silenzio con loro, facendo sentire la mia vicinanza. Se sono davanti ad un papà o una mamma che non hanno fede, non so proprio dare una

risposta. Talvolta si sente dire: “Ma ci sono altri che hanno sofferenze ben più gravi”. A me pare una risposta un po’ magra, le sofferenze degli altri non alleggeriscono le nostre sofferenze”. E se avessero fede, cosa direbbe a loro? “Non credo che ci sia una risposta già confezionata … Forse cercherei di lasciare che l’altro si esprima con calma, che tiri fuori la sua sofferenza … Soprattutto che non pensi mai che la sofferenza è un castigo di Dio! E poi oltre a questo non saprei molto che cosa dire, perchè davanti alla sofferenza non c’è una risposta esauriente. Io trovo aiuto nella frase: “Se io mi abbandono al Signore, allora il Signore non abbandona me”. Non solo dicendola, ma vivendola ogni giorno”. PAPA FRANCESCO Che cosa pensa di Papa Francesco? “Il Signore sta facendo un grande dono alla Chiesa e al mondo intero. Noi ci avviciniamo a Dio, anche da molto lontano, sovente per l’aiuto di una persona che ci fa sentire, attraverso la sua vita, la vicinanza e l’amore di Dio. Papa Francesco sta trasmettendo questo dono a tante persone! Penso anche, però, che Papa Francesco abbia tante persone che gli stanno rendendo difficile ogni decisione di rinnovamento: infatti sono colpito dal fatto che ogni volta che parla alla gente, lui chiude sempre il discorso chiedendo di pregare per lui, e quindi sento questo dovere da parte mia, e di coloro a cui parlo, come un dovere verso di lui. Ho letto un libro: “Un Papa solo al comando”, con il sottotitolo: “… e una Chiesa che a fatica lo segue”. E’ un libro bello, che mi aiuta a pregare tanto per il Papa”.

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LA CRISI CINESE INFLUENZA NEGATIVAMENTE I MERCATI: NE PATISCE IL MADE IN ITALY

a crisi finanziaria della Cina di cui si è occupata in questi giorni l’economia internazionale non ha visto dichiarazioni dalle banche centrali, il cui silenzio, mentre i mercati cadevano, è stato assordante. I loro leader parleranno dopo, quando, sperabilmente, le tempeste borsistiche si saranno calmate. Constatiamo che c’è un’assoluta mancanza di idee su soluzioni di lungo termine. Per quanto riguarda i mercati finanziari, è frequente la tentazione di attribuire alla Cina, con la sua svalutazione del 5-6 per cento, di aver dato il via al collasso dei valori borsistici mondiali. Si dimentica che il cambio della moneta cinese si era consistentemente apprezzato negli ultimi 12 mesi e che la correzio-

ne è stata modesta. Durante due settimane circa di “crisi cinese” il dollaro si è deprezzato nei confronti dell’euro quasi nella stessa misura dello yuan, ma nessuno parla di aggressività americana. Situazione meno preoccupante di quanto non appaia dai giornali Per una volta, la realtà che sta dietro ai mercati finanziari è meno brutta di come la si

dipinge. La crescita cinese sta sicuramente rallentando e la spinta alla base delle crescita sta cambiando:i cinesi hanno capito di aver esagerato negli investimenti nell’industria pesante e stanno cercando una via d’uscita che sarà certamente faticosa, ma parliamo sempre di una crescita del 5-6 per cento l’anno, un tasso che l’economia italiana non è riuscita a realizzare nem-

meno in vent’anni. La Cina sembra avviata a una certa stabilizzazione, a definire meglio la propria zona di influenza economica e dispone di enormi riserve in dollari e in euro (è, tra l’altro, un grande investitore nel debito pubblico italiano). Tutto questo non può essere spazzato via da un vento maligno delle Borse, soprattutto se si tiene conto dell’influenza dello Stato nell’economia cinese che appare in grado di controbilanciare qualsiasi caduta non gradita. Nel 2008, la crisi finanziaria americana infettò l’economia reale di tutto il mondo; il 2015 non sarà la replica, in salsa cinese, della crisi americana di allora, a meno di un’improbabile, e quasi incredibile, serie di errori. Stati Uniti ed Europa pagano le debolezze strutturali della loro economia. Dietro le “colpe” troppo facilmente attribuite alla Cina si collocano le debolezze strutturali degli Stati Uniti, la cui economia, pur estremamente dinamica, culla mondiale dell’in-

novazione, non riesce a ridurre il divario tra ricchi e poveri, che anzi si allarga. L’occupazione aumenta ma i salari medi ristagnano e, trainati dai salari medi, ristagnano anche i consumi, mentre le tensioni sociali sono in forte crescita come dimostra il crescente attrito tra la polizia e gli abitanti dei quartieri poveri di molte aree disastrate. Sulle debolezze europee è meglio stendere un velo pietoso, con la crisi greca che ancora brucia e la mancanza di meccanismi adeguati per risolverla. La confusione sui fini e sui mezzi regna a Bruxelles e il campanello d’allarme di Pechino deve indurre a una revisione profonda dei meccanismi di funzionamento dei mercati finanziari europei che il Parlamento ha abbozzato ma che non è stato in grado di portare a termine. La crisi cinese si fa sentire sull’export agroalimentare, made in italy La difficile situazione Cinese rischia di frenare il boom delle esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy in Cina

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che sono amentate del 17 per cento nei primi cinque mesi del 2015. E’ quanto emerge da uno studio della Coldiretti dal quale si evidenzia che dall’inizio della crisi nel 2008 le esportazioni agroalimentari italiane nel gigante asiatico sono cresciute del 298 per cento facendo segnare nel 2014 il record di sempre per un importo di 367 milioni di euro. Ad essere particolarmente richiesti sono i prodotti base della dieta mediterranea come il vino e gli spumanti,, la pasta, l’ortofrutta e l’extravergine di oliva, ma anche il caffe ed i formaggi. Rilevante è anche il flusso di prodotti agroalimentari cinesi in arrivo sul territorio nazionale che nel 2014 è stato pari a 536 milioni di euro in calo del 4 per cento rispetto all’anno precedente. Si tratta soprattutto di pomodoro, miele, riso ed aglio. Secondo i dati del sistema di allerta comunitario, il gigante asiatico si classifica al primo posto nella commercializzazione di cibi a rischio per la salute con ben 469 allerte pari al 15 per cento del totale.

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LA POSTA DEL COLTIVATORE CHI MI RESTITUISCE BIANCHINA?

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Egr. Direttore, al mattino del 15 agosto, andando a controllare il recinto delle mie capre e pecore nei prati della frazione Allemandi a Prazzo, ho trovato la mia capra Bianchina morta impiccata nella rete di recinzione. La sera prima, a poche decine di metri in prossimità del mio recinto, c’era stata una festa conclusa con fuochi artificiali, ovviamente il gregge si è spaventato, alcuni capi avevano rotto la rete e li ho trovati fuori. Bianchina invece era appesa impiccata ai fili. Il danno non è solamente di tipo economico, Bianchina è stata la mia prima capra, l’ho allevata col biberon, mi seguiva come un cagnolino e tutto il gregge seguiva lei. Questo fatto mi mette di

fronte ad un altro problema inatteso nella conduzione difficile dell’azienda. Già devo recintare il bestiame per difenderlo dai lupi e fin’ora ci sono riuscito, ma contro queste avversità cosa posso fare? Come si può spiegare a coloro che salgono sui monti d’estate a rispettare il lavoro dei pochi montanari che con

sacrificio e determinazione si ostinano a voler vivere quassù? Salite a trovarmi se volete e vi spiego volentieri le difficoltà di questa vita, ma anche la serenità e quanto di bello circonda noi montanari, condividiamolo senza aggiungere altri problemi ai molti che già ci sono.

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“NO ALL’IMPIANTO DI DOSAGGIO PET-COKE”

a Società Unicalce S.p.A. ha presentato un progetto di impianto di dosaggio PetCoke, sostanza derivata dagli scarti della raffinazione del petrolio, al forno rigenerativo Maerz1 nel Comune di Bernezzo. Tale impianto andrebbe a sostituire parzialmente l’attuale sistema di alimentazione a gas metano. In data 23/06/2015 l’Organo Tecnico della Provincia di Cuneo ha ritenuto che il progetto proposto possa essere escluso dalla procedura di valutazione ambientale. Coldiretti esprime la viva preoccupazione per un’opera che potrebbe avere un impatto negativo, non solo sul territorio del Comune di Bernezzo, ma con ricadute anche su una vasta area limitrofa. Infatti le emissioni dell’impianto si potrebbero propagare nell’atmosfera e, di conseguenza, colpire una zona

agricola a vocazione orticolo zootecnica dove molte aziende si stanno convertendo alla produzione biologica. “Siamo stupiti della decisione della Provincia, commenta Mas-

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simo Meineri (nella foto in alto), segretario di Zona Coldiretti. La valutazione di impatto ambientale poteva essere l’occasione per far pervenire le osservazioni e le istanze del territorio”. “Coldiretti Cuneo - dichiara il direttore Enzo Pagliano - condivide le delibere del Comune di Bernezzo e dell’Unione dei Comuni che esprimono contrarietà al progetto presentato da Unicalce S.p.A sulla base del principio di precauzione”. “Chiediamo che vengano presi tutti i provvedimenti necessari a tutelare della sanità pubblica, dell’agricoltura e dell’ambiente conclude Gianni Arnaudo (nella foto in basso), presidente Zona Coldiretti Cuneo – e auspichiamo che la mobilitazione di numerosi cittadini e delle forze sociali possa impedire che il progetto venga approvato”.

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VENDEMMIA: UN 2015 DA RICORDARE PER LA QUALITA’

a oltre un decennio non si vendemmiava così presto in Italia. Grazie al clima favorevole di luglio e di agosto l’evoluzione dell’uva è stata ottimale e la maturazione è anticipata in modo evidente. Sono già in cantina le uve Pinot da Alta Langa Spumante DOCG, siamo al giro di boa con il Moscato ed addirittura è in fase di avvio la raccolta del Dolcetto e a breve anche del Roero Arneis. Dobbiamo evidenziare che il Dolcetto si presenta uniformemente maturo e non avendo ancora incrociato gli sbalzi termici soliti di questo periodo, non è soggetto alla tradizionale cascola. Pur essendo un vino poco internazionale, ha ritrovato un suo equilibrio sul mercato ed è oggetto di richiesta da parte delle cantine. Si attende almeno la metà del mese di settembre per raccogliere la Barbera,

che si farà sicuramente ricordare, considerando l’evoluzione di questi ultimi giorni e i sondaggi con le curve di maturazione. Chiuderà, come sempre il periodo vendemmiale il Nebbiolo, destinato a Nebbiolo d’Alba, Roero, Barbaresco e Barolo, che si staccherà a partire da fine mese. “L’andamento stagionale fin qui favorevole e i rilievi che si stanno facendo inducono all’ottimismo sulla qualità del prodotto di quest’anno. A favorire tale situazione anche un cambiamento del modus operandi in viticoltura: al diserbo chimico sta subentrando sempre più la lavorazione meccanica per il controllo delle infestanti e la lotta ai parassiti avviene attraverso l’utilizzo della lotta integrata che vede notevolmente diminuito l’uso dei fitofarmaci”, afferma Delia Revelli presidente di Coldiretti Cuneo.

“Relativamente alla quantità, sarà sicuramente equiibrata e molto dipende da zona a zona, in leggera crescita rispetto all’annata scorsa (al massimo un 10 per cento in più rispetto alla produzione 2014) – spiega Beppe Scavino coordinatore della Consulta Vitivinicola di Cuneo –. “Auspichiamo in un clima settembrino ancora mite su tutto il nostro territorio. Al momento ci sono tutte le condizioni per un’annata da ricordare e per far sì che il vino Made in Piemonte, grazie ai suoi alti standard qualitativi, continui ad essere molto richiesto anche all’estero: il mercato statunitense, in particolare, assorbe oltre il 30% dell’export di vino piemontese e nel 2014 le esportazioni negli USA hanno raggiunto i 200 milioni di Euro”, conclude Enzo Pagliano, direttore di Coldiretti Cuneo.

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IN DUE SUL MOTORINO A 16 ANNI. L’ITALIA SI ADEGUA ALLE NORME UE

’Europa ce lo chiedeva. Anzi ce lo imponeva. E così l’Italia chiude una procedura d’infrazione che poteva costarci cara adeguando il Codice della strada alle disposizioni Ue. Da oggi, quindi, cade un divieto storico per condurre un passeggero sui ciclomotori fino a 50 cc e su moto fino a 125 cc di cilindrata: finora era indispensabile che il conducente fosse maggiorenne, ora si scende a 16 anni. Resta indispensabile, però, onde evitare multe, che chi è alla guida abbia la patente Am (per guidare il ciclomotore) oppure A1 (per motocicli di 125 cc) e B1. Indispensabile anche che la moto sia abilitata al trasporto di un passeggero. A questo punto il divieto di circolazione in due resterà in vigore solo per i 14-15enni in motorino oppure nel caso di ciclomotori non idonei al trasporto di due persone. Così prevede una legge appena approvata dal Parlamento, pubblicata sulla Gazzetta

seguire la patente per il traino del rimorchio non leggero (tranne nel caso di patente categoria B per chiguida con un complesso veicolare la cui massa complessiva non superi i 3500 kg.).

DIFETTI ALLA VISTA

Ufficiale del 3 agosto, e che provvede a sanare una dozzina di procedure d’infrazione avviate a Bruxelles contro l’Italia. Spiega il Governo: “La Commissione ha contestato il divieto di trasporto passeggeri per i minorenni titolari di patenti Am, A1 e B1, rilevando che un simile divieto, previsto esclusivamente dalla normativa nazionale italiana, impedisce in Italia il riconoscimento delle medesime patenti rilasciate in altri Stati membri in favore di conducenti minorenni”

PATENTI SPECIALI Per quanto riguarda le persone disabili e il trasporto di rimorchi, diventa senza limiti il peso trasportabile se si sarà in possesso della nuova patente speciale. Fino ad oggi il limite era fissato a 750 chilogrammi. “Ciò consentirà alle persone con disabilità di conseguire una patente di guida “speciale” anche per condurre veicoli trainanti un qualsiasi tipo di rimorchio”: Rimane ovviamente l’obbligo di con-

L’idoneità visiva alla guida cambia leggermente: sono elevate da 25 a 30 gradi le prescrizioni in materia di estensione verso l’alto. La nuova versione del codice della strada ora recita: “Il campo visivo orizzontale binoculare posseduto deve essere almeno di 160°, con estensione di 80° verso sinistra e verso destra, e di 30° verso l’alto e 30° il basso. Non devono essere presenti binocularmente difetti in un raggio di 30° rispetto all’asse centrale. “La Commissione europea ha contestato al governo italiano di non aver recepito correttamente i requisiti di idoneità visiva previsti per il rilascio della patente di guida”.

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PER LA CASSAZIONE L’AGRICOLTORE PUO’ SPARARE ALLA SELVAGGINA Auspichiamo che i politici regionali e nazionali includano nelle nuove leggi sulla caccia la possibilità, per gli agricoltori in possesso di porto d’armi, di sparare quando cinghiali e altra selvaggina stanno rivoltando le proprie coltivazioni.

roprio nel momento in cui la Regione Piemonte ha deliberato l’assegnazione dei fondi per saldo del pagamento dei danni agricoli 2013 ( 1.700.000 euro circa) e il pagamento di un acconto per i danni agricoli peritati nel 2014(700.000 euro circa) e alla vigilia di una nuova stagione venatoria, la Corte di Cassazione ha deliberato che non commette reato chi, durante il periodo di chiusura della caccia, abbatte con il fucile un animale introdottosi nella sua proprietà per difendere il proprio allevamento e i suoi familiari da un grave pericolo alla loro incolumità. Una sentenza importante quella della Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione che ha annullato, senza rinvio, una sen-

tenza del Tribunale di Pordenone (Cass. 18/06/2009, n. 25526) che aveva ritenuto che la condotta posta in essere dall’agricoltore concretizzasse il reato (il reato esaminato punisce chi esercita la caccia in periodo di divieto generale, intercorrente tra la data di chiusura e la data di apertura indicato nel calendario fissato dalla Regione competente). La Corte di Cassazione ha però ribaltato la decisione di merito, facendo notare come l’animale abbattuto (una volpe) si fosse introdotto nel pollaio di proprietà dell’agricoltore, facendo razzia di polli e galline, per poi aggredire la moglie. L’imputato è stato dunque costretto ad abbattere l’animale per tutelare non solo i propri beni, ma anche per salvaguar-

dare la incolumità delle persone facenti parte del suo nucleo familiare. La Suprema Corte aveva già avuto modo di precisare, in caso analogo, che la necessità in cui si deve trovare la persona che uccide l’animale - e richiesta per escludere la configurabilità del reato - non comprende soltanto lo stato di necessità previsto dall’art. 54 c.p. Infatti, i Giudici avevano precisato che la necessità comprende anche ogni altra situazione che induca all’uccisione o al danneggiamento dell’animale per evitare un pericolo imminente o per impedire l’aggravamento di un danno giuridicamente apprezzabile alla persona propria o altrui o ai beni, quando tale danno l’agente ritenga altrimenti inevitabile. Sulla

base di tale nozione di necessità, la Cassazione aveva e avrà modo di escludere la sussistenza del reato nell’ipotesi di uccisione di un animale (cane, pastore tedesco) che, introdottosi in un pollaio, aveva mangiato gli animali ivi rinchiusi e quindi aggredito il loro proprietario, accorso per allontanarlo (Cass. 18/2/1998, n. 1963; Cass. 14/3/2006, n. 8820; Cass. 10/12/2010, n. 43722). I giudici della Suprema Corte hanno pertanto ritenuto che, nella specie, l’agricoltore dovesse essere assolto perché il fatto non costituisce reato, sussistendo l’esimente della legittima difesa (art. 52, comma 1 c.p.). L’imputato era stato costretto ad abbattere l’animale, per difendere l’incolumità delle persone con lui conviventi e il proprio allevamento. La Corte ha dunque ritenuto la sussistenza dei requisiti della legittima difesa: il pericolo attuale dell’offesa ingiusta al diritto altrui (solitamente riferita a comportamenti umani), la necessità di difendersi e la proporzionalità tra l’offesa e la difesa.

É bene ricordare che la proporzionalità è certamente garantita quando l’offesa riguardi il diritto all’integrità psicofisica della persona e la difesa si riferisca all’integrità dell’animale. Ci si domanda se tale rapporto sia mantenuto anche quando l’offesa rischi di arrecare un danno all’animale domestico e la difesa comporti un rischio analogo all’animale selvatico. La risposta della Corte di Cassazione sembrerebbe affermativa (si ricordi che il caso considerato prevede anche un rischio di danno alla moglie dell’agricoltore). Infine, si consideri che l’art. 52 c.p. consente di usare un’arma contro la persona che, violando il domicilio altrui, assuma dei comportamenti tali da mettere in pericolo i beni patrimoniali (e non le persone). L’unico limite imposto dalla legge è di invitare chi sta per danneggiare a desistere, prima di difendersi. Alla luce di tutto ciò, pare ragionevole che la stessa legge costringa l’agricoltore a non usare la stessa arma contro un animale selvatico che lede allo

stesso modo il patrimonio altrui? Una risposta negativa arriverebbe ad affermare l’assurdo: possiamo difenderci dalle persone, ma non dagli animali selvatici. La Corte di Cassazione sembra abbia capito il problema. Una considerazione ci sovviene: quando Coldiretti Cuneo chiese di concedere agli agricoltori e ai conduttori dei fondi la possibilità di sparare ai selvatici sorpresi in fragranza di reato ovvero mentre stavano causando il danno sulle coltivazioni, si sollevò un gran polverone. Dalla

Provincia di Cuneo ci dissero che non si poteva fare il far west, dalla Prefettura ci ammonirono di scarsa attenzione alla sicurezza. Insomma… la solita burocrazia! Ora abbiamo un elemento in più seppur consapevoli che servirà a ben poco. Coldiretti Cuneo auspica che a leggere la sentenza della Cassazione siano soprattutto i politici regionali e nazionali che in fase di approvazione della nuova legge inseriscano la possibilità per gli agricoltori, in possesso di porto d’armi, di difendere i loro raccolti dai selvatici.

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mpresa Verde Cuneo, in stretta collaborazione con i tecnici di campo dell’ Agenzia 4A è partner di un progetto di ricerca denominato “Cooperative Internet-of-Data Rural-alpine Community Environment”, acronimo “CIRCE”, che vede capofila il CNR-IMAMOTER (Istituto per le Macchine Agricole e Movimento Terra) di Torino. Il progetto, finanziato nell’ambito POR-FESR (Programma Operativo Regionale, Asse I, Innovazione e transizione produttiva / Linea d’Azione I.1.3 / Innovazione e PMI) sul bando della Regione Piemonte, prevede un sostegno ai progetti di ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale di applicazioni integrate e innovative in ambito internet of data.

Più nello specifico, si è deciso di utilizzare la tecnologia presente per aiutare l’agricoltura del domani, fornendo agli agricoltori le chiavi per poter produrre di più limitando le spese e aiutandoli nelle scelte aziendali. Per arrivare a ciò, soprattutto in campo agricolo significa poter “collaborare” con il tempo inteso come meteo e previsioni meteorologiche. Il clima infatti, specie in questi due anni, abbiamo notato come può influenzare l’ economia delle campagne e come poter prevedere ondate di calore o piogge sia di fondamentale importanza per limitare i danni, scegliere i corretti periodi di semina, scegliere le corrette cultivar e l’epoca dei trattamenti. Tutto questo si traduce in una diminuzione delle spese e delle

perdite in agricoltura e soprattutto alle tasche degli agricoltori! Per arrivare a questo però occorre che il servizio sia raggiungibile da tutti gli agricoltori e consultabile mediante delle app o applicazioni internet. Per questo motivo nell’ ambito del progetto, che si concluderà nel mese di Ottobre, si stanno creando due piattaforme di acquisizione di dati provenienti da stazioni e sensori in ambito ambientale ed soprattutto agricolo, in grado di convogliare dati e rilievi di campo verso l’ecosistema digitale della Regione Piemonte Smart Data Net. Ottenere una buona mappatura del territorio risulta fondamentale per la buona riuscita del progetto ed è per questo motivo

che dall’inizio dell’anno l’Agenzia 4 A, assieme alla ditta 3 A, ulteriore partner del progetto, ha localizzato le aree più sensibili del territorio ed istallato già una decina di stazioni agrometeorologiche, le cosiddette “capannine meteo”. La scelta delle zone d’istallazione è stata fatta sulla base delle aree rilevanti dal punto di vista produttivo, che consentiranno di integrare la rete di stazioni per l’agricoltura già presente sul territorio regionale. Accrescendo il numero dei rilevatori sul territorio si potrà dare maggiore chiarezza ai dati e mappare correttamente tutti gli eventi atmosferici accaduti e fare accurate previsioni statistiche sui futuri eventi atmosferici ed agronomici. La presenza delle capannine sparse sul territorio svolge anche un ruolo molto utile di affiancamento alle denunce di danno subite ad esempio per le eccessive e ripetute precipitazioni poiché permettono di ottenere i dati tangibili di quanto è realmente successo e che molto spesso sono difficili o impossibili

da ottenere. La presenza sul territorio delle capannine, nonostante questa implementazione grazie al progetto CIRCE, è sempre stata una priorità dell’ Agenzia 4 A che negli anni ha sempre cercato fondi per l’installazione delle centraline mediante autofinanziamenti o tramite partner progettuali quali ad esempio il Consorzio Agrario, l’ Eviso, la Sumitomo ed altri che assieme ai tecnici di campo hanno creduto nel progetto e credono nell’ importanza dei monitoraggi in agricoltura. In un territorio vasto e diversificato sia dal punto di vista climatico che paesaggistico legato anche alle produzioni locali una buona capillarità significa riuscire a fare previsioni corrette. Nell’ambito del progetto, saranno testati nuovi protocolli di taratura delle stazioni meteo, rendendole in grado di garantire una certificazione del dato agrometeorologico rilevato e di condividere anche standard costruttivi alle stazioni di misura. I sensori di queste stazioni saranno tarati nel laboratorio di

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Stazione di Mango

taratura di uno dei partner del progetto, seguendo un percorso non ancora mai tentato a livello regionale, che porterà ad un controllo della filiera delle informazioni agrometeorologiche. Così facendo tutti i dati elaborati ed ottenuti su tutto il territorio potranno essere di supporto per la difesa fitosanitaria delle colture, per la previsione delle malattie, delle fisiopatie e degli eventi futuri facilitando le scelte agronomiche ed economiche degli agricoltori. Questo servizio potrà inoltre ottemperare alle

richieste Europee riguardanti la lotta integrata obbligatoria, prevista dal Piano di Azione Nazionale (PAN) e recentemente ripreso nelle sue linee essenziali dalla Regione Piemonte. L’Agenzia 4 A intende con questo progetto favorire e accrescere la consulenza tecnica alle aziende fornendo un servizio sempre più accurato ed in grado di ottemperare alle sempre più specifiche richieste degli agricoltori e soprattutto dell’ Unione Europea offrendo un servizio utile e facilmente consultabile.

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24 DELIA REVELLI: “IN PROVINCIA DI CUNEO MOLTE ESPERIENZE VIRTUOSE CONSOLIDATE”

AGRICOLTURA SOCIALE: LA LEGGE C’È! getti svantaggiati fisicamente o socialmente o garantiscono la presenza di servizi in zone montane e rurali.

Il Parlamento ha recentemente approvato la legge sull’Agricoltura Sociale. Ma questo nome, Agricoltura Sociale, suona nuovo a molti di noi. Di cosa si tratta? È una novità introdotta dal legislatore? No, non è una “novità” apportata dallo Stato, almeno non in Provincia di Cuneo! Potremmo dire, anzi, che è lo Stato che con questa legge si sta adeguando alle innovazioni introdotte da molti produttori agricoli italiani. Per rispondere alla sua domanda, non esiste ancora una definizione condivisa di Agricoltura Sociale. Possiamo dire, però, che quando si parla di Agricoltura Sociale ci si riferisce ad aziende e cooperative agricole che, oltre a produrre beni agroalimentari, svolgono un’attività utile alla comunità: ad esempio favoriscono l’inserimento lavorativo di sog-

Quindi lei sta dicendo che nella nostra Provincia esistono già attività di Agricoltura Sociale? Certo! Molti Soci di Coldiretti Cuneo fanno Agricoltura Sociale da anni, ormai. Mi permetta di fare un esempio concreto: “A Casa”. A Casa è un servizio di assistenza a domicilio per anziani e famiglie in difficoltà svolto da produttori agricoli opportunamente formati da Coldiretti. È un servizio che – semplicemente portando un pasto, facendo due commissioni o una chiacchierata – ha permesso a molte persone di continuare a vivere in zone periferiche, come le nostre montagne, oggi sempre con meno servizi. Così come A Casa, Coldiretti Cuneo in questi anni ha promosso molti altri servizi: l’Agritata, per le famiglie con bambini piccoli che abitano in campagna, Educazione alla Campagna Amica, per tutti i ragazzi delle scuole, o gli Sportelli (in) Salute, per i cittadini dei piccoli paesi rurali. Perché un’azienda agricola dovrebbe essere interessata a fare Agricoltura Sociale? Per due ragioni, ugualmente importanti.

La prima ragione è difendere il territorio rurale, la nostra stessa Provincia: dunque evitare lo spopolamento delle campagne e l’impoverimento economico, naturale ma anche culturale, che vi sarebbe se tutti ci trasferissimo nelle grandi città. La seconda ragione è introdotta dalla legge sull’Agricoltura Sociale: il riconoscimento ufficiale delle attività creerà da subito interventi di promozione e sostegno, anche economico, dedicati alle aziende impegnate in questa forma di integrazione al reddito agricolo. Promozione e sostegno economico: può fare qualche esempio? Anzitutto le attività sociali saranno attività connesse, dunque tassate come quelle agricole. Inoltre il testo della legge prevede per chi fa Agricoltura Sociale: la priorità nella fornitura di prodotti alle mense statali; sgravi edilizi e la possibilità di mantenere la ruralità per gli edifici utilizzati per le attività sociali; la possibilità di avere spazi dedicati nelle aree comunali, come i mercati; l’accesso a nuovi finanziamenti, come quelli che ci si aspetta saranno dedicati all’Agricoltura Sociale all’interno del prossimo PSR. Insomma, molte possibilità che lo Stato e gli Enti locali

dovranno mettere a punto nei prossimi mesi. Sembra che questa legge sia perfetta. È davvero così? Non proprio. Diciamo che è un grande passo in avanti, ma restano degli elementi di perplessità. Ad esempio saranno solo due i membri dell’Osservatorio diretti rappresentanti del mondo agricolo (l’organo che dovrà fornire le linee guida, le proposte e monitorare lo stato dell’Agricoltura Sociale in Italia). Coldiretti sarà coinvolta, in qualità di più grande associazione nazionale di imprenditori agricoli, ma avremmo preferito comunque una distribuzione diversa dei pesi. L’Agricoltura Sociale è anzitutto Agricoltura, o no? Ora si può partire? L’attesa durerà ancora qualche mese, dopodiché la nuova legge sarà operativa. Seguiremo da vicino questa ultima fase di attuazione così come abbiamo fatto con la redazione della legge. Durante questi mesi di lavoro, infatti, abbiamo potuto contare sulla sensibile disponibilità del Ministero dell’Agricoltura, in particolare del Viceministro Andrea Olivero, e dei parlamentari Cuneesi per dare il nostro contributo e migliorare alcuni aspetti previsti nella prima stesura della normativa.

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IL NUOVO REGOLAMENTO REGIONALE FORESTALE NON PIACE AI BOSCAIOLI

ullo scorso numero del nostro giornale, abbiamo dato la notizia dell’approvazione da parte della regione Piemonte delle modifiche al regolamento regionale 8 R, evidenziando che erano stati introdotti alcuni appesantimenti tecnici e burocratici alla gestione forestale. In questi giorni, l’assessorato all’Ambiente e alla Montagna della regione Piemonte ha diffuso una nota nella quale si sostiene che sono state introdotte semplificazioni e sburocratizzazioni. Coldiretti Cuneo, che ha partecipato con i suoi esperti a tutte le fasi di consultazione della Regione, evidenzia che non sono state accolte le proposte di semplificazione avanzate dai rappresentanti di chi opera in campo forestale. Non solo, ma il provvedimento approvato è stato fortemente

contestato da Coldiretti e dalle Organizzazioni di rappresentanza delle imprese forestali. In pratica, si è riusciti solo ad ottenere che la Regione modificasse la propria proposta tendente a raddoppiare e talvolta triplicare l’importo delle sanzioni. Non si può considerare una semplificazione il mancato obbligo di comunicazione della superficie di taglio, solo per quelli finalizzati all’autoconsumo. Quello che pesa sull’economia forestale è la burocrazia che il nuovo provvedimento impone sia in termini di progetti redatti da un tecnico forestale abilitato, sia l’abilitazione professionale di chi propone l’intervento. Inoltre, le modifiche apportate sono piuttosto pesanti nei boschi a governo misto, nei tagli a scelta colturale in fustaia, nell’introduzione di una ulteriore limitazione di taglio nei cedri in-

vecchiati di faggio, ma soprattutto viene fortemente complicata e limitata la possibilità di realizzare le temporanee piste di esbosco. Lo abbiamo scritto tante volte: una provincia, come quella di Cuneo, ha un patrimonio forestale poco sfruttato, che potrebbe generare occupazione e reddito soprattutto nelle zone montane. Coldiretti aveva riposto fiducia nelle modifiche della Regione alla legge forestale prima che al regolamento forestale, nella consapevolezza che il patrimonio boschivo avrebbe potuto essere meglio sfruttato, sempre nel rispetto dell’ambiente. Purtroppo, anche in questo caso, ha vinto la politica gestita dai burocrati che siedono nelle stanze della Regione. Almeno si dovrebbe avere il buonsenso di evitare dichiarazioni che non rispecchiano la realtà.

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produttore del vecchio continente, con la produzione prevista in 3.750.000 tonnellate, sostanzialmente in linea con la produzione dell’anno precedente. La Francia si riporta su livelli produttivi normali con un aumento produttivo previsto del 10%, rispetto alla scorsa annata, mentre la Germania al contrario prevede una ulterio-

re contrazione produttiva del 21%. Per quanto riguarda l’andamento varietale, la produzione dei gruppi varietali Red Delicious e Golden Delicious sono previsti in calo di circa il 5% rispetto allo scorso anno, mentre per il gruppo Gala la produzione è prevista stabile. In Italia (secondo Paese pro-

duttore europeo), la produzione totale attesa si attesta su 2.327.609 tonnellate, di cui si prevede che circa il 7%, verrà destinato alla trasformazione industriale, riducendo la produzione destinabile al mercato a 2.048.296 tonnellate, mentre le dinamiche varietali sono sostanzialmente in linea con quelle degli altri paesi europei.

LA FILIERA FRUTTICOLA INERME AL CAMBIAMENTO

Quest’anno, la bella stagione ha favorito una produzione frutticola di qualità. Nonostante questo aspetto positivo, non accennano a diminuire le difficoltà del mercato. In buona sostanza, per i produttori è difficile riuscire a recuperare i costi di produzione. Come più volte detto e scritto da Coldiretti, vi sono seri problemi di ordine organizzativo-economico nell’ambito della filiera. Certamente un’offerta spezzettata, una conclamata incapacità dei magazzini a imporsi nei confronti delle piattaforme e delle catene di supermercati. Noi pensiamo che a livello di produzione abbiamo fatto, e stiamo facendo, la nostra parte. Quello che manca è l’organizzazione economica che il mondo agricolo non può farsi da solo, ma necessariamente va costruita una filiera dove la produzione conti per quello che è e non sia considerata l’ultimo anello della catena come avviene oggi, quando si procede con le liquidazioni. Siccome sono anni che Coldiretti afferma queste cose senza peli sulla lingua, ci sovviene il forte dubbio che vi sia una regia da parte di pochi che hanno interesse a tenere la nostra frutticoltura in serie B dal punto di vista dell’organizzazione commerciale. Se così fosse, resta solo la strada della ribellione ad un sistema che macina grazie ai frutticoltori, i cui proventi della farina però li incassano altri.

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principali produttori di mele europei, si sono riuniti lo scorso 6 agosto a Prognosfruit, il ritrovo annuale, nel quale vengono presentate e commentate le previsioni di produzione per la futura campagna di raccolta e commercializzazione delle mele. L’incontro quest’anno si è tenuto a Merano in Alto Adige, nel cuore del più grande distretto produttivo di mele d’Europa. Le previsioni di produzione 2015 indicano una diminuzione della produzione di circa il 5%, sia in Italia, sia in Europa. In Europa si stima una produzione di poco inferiore ai 12.000.000 di tonnellate di mele delle diverse varietà, mentre in Italia si attende una produzione destinabile al mercato fresco di poco superiore ai 2.000.000 di tonnellate. Per quanto riguarda i principali paesi produttori, la Polonia si conferma il primo paese

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MELE: PROBLEMI PER LA POLVERIZZAZIONE DELLA FILIERA

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Per il Piemonte, la riduzione di produzione prevista dovrebbe superare di poco il 5%, mentre, dal punto di vista qualitativo, le ultime analisi effettuate dai tecnici dell’Agenzia 4A Coldiretti, evidenziano parametri

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qualitativi ed organolettici ottimi. Guardando invece alla campagna di commercializzazione, I principali operatori europei e le loro organizzazioni, convengono nel confermare buone condizioni per l’avvio della campagna commerciale 2015/2016. Tale situazione è rilevabile anche in Piemonte, dove le quotazioni in campagna del prodotto e la richiesta dello stesso, sono in discreto aumento. Per quanto riguarda la destinazione delle nostre mele, l’area del Nord Africa continua a presentare un ottimo mercato, mentre restando in Europa, per la stagione entrante, la Germania e la Spagna, con il loro calo produttivo, potrebbero riconfermarsi come ottimi mercati di riferimento per l’esportazione italiana. Oltre a questo, il tasso di scambio dell’Euro con il dollaro dovrebbe favorire l’esportazione della produzione europea e, nel contempo, aprire l’accesso a nuovi mercati.

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el corso di Prognosfruit, sono state comunicate anche le stime produttive per la campagna di raccolta 2015 e di commercializzazione 2015/2016. Secondo queste stime, la produzione 2015 dovrebbe attestarsi su 2.343.000

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PERE – PRODUZIONE IN CALO DEL 4%. L’ITALIA PRIMA IN EUROPA tonnellate, pari al 4% in meno rispetto all’annata precedente. L’Italia si conferma il primo paese produttore europeo, con una produzione prevista di circa 723.000 tonnellate, corrispondente al 2% in meno rispetto alla passata stagione.

Nella nostra regione, la produzione prevista è leggermente superiore a quella della passata stagione, ma il piccolo aumento previsto è collegabile all’entrata in produzione dei nuovi impianti. Per quanto riguarda l’andamento del mercato, secondo i principali esperti del settore, le prospettive per la campagna di commercializzazione appena iniziata sono migliori rispetto all’annata precedente.

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tecnici dell’Agenzia 4A Coldiretti hanno da tempo iniziato un percorso attento, scrupoloso e mirato alle nuove impostazioni di gestione del corileto volto a limitare le fisiopatie, creare maggiore longevità e maggiore qualità dei frutti. La Nocciola Piemonte IGP è ampiamente usata nell’industria dolciaria: per la sua unicità di gusto, per la forma sferoidale, per la sua elevata pelabilità e la buona conservabilità è la più buona al mondo. “Per questo – spiegano i tecnici corilicoli - è fondamentale tutelarla. L’annata agraria 2015 è stata caratterizzata da un periodo primaverile di precipitazioni che hanno influenzato temperature ed umidità, determinando “microclimi” particolarmente favorevoli allo

sviluppo di funghi e batteri. Alla primavera abbastanza umida, è seguita un’estate molto calda e priva di precipitazioni che ha permesso un’ottimale formazione dei frutti ed un ridotto fenomeno di cascola. Mentre proseguono le operazioni di raccolta in tutte le zone, è iniziata anche la fase di essicazione delle nocciole, particolarmente critica visti le ultime piogge stagionali”.

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variabile in base alla percentuale di umidità di partenza) è opportuno muoverle lungo l’arco della giornata ed in caso di maltempo, ammucchiarle e coprirle con un telo. Se disponiamo di un grigliato sollevato da terra, è consentito uno stoccaggio a strato più alto, effettuando comunque la movimentazione. Dove necessario e disponibile, si consiglia di riscaldare l’ambiente mediante bruciatori e creando ricircolo di aria. In caso di finestre o teli, si consiglia di chiuderle durante la notte e le giornate umide. Si rammenta che le nocciole vanno stoccate pulite!! E’ fondamentale sempre, e soprattutto in annate come questa, eliminare tutti quei residui che mantengono alta l’umidità. Per chi usufruisce di essiccatoio, si consigliano temperature attorno ai 40°. Il ciclo d’essicazione è costituito da pari ore di caldo e pari di ore di raffreddamento. È preferibile far essiccare durante il giorno e raffreddare durante le ore della notte (ad esempio: 5-6 ore di essicazione seguite da altrettante ore di raf-

freddamento a bruciatore spento). L’umidità misurata a fine ciclo dell’essicatoio non è corretta in quanto minore rispetto alla reale. E’ opportuno misurarla almeno il giorno successivo in quanto il gheriglio, nelle ore post essicazione rilascia umidità al guscio. Posizionare l’essicatoio preferibilmente all’aperto o comunque garantire una corretta circolazione dell’aria. In locali chiusi c’è la possibilità che si verifichino problemi di condense. Si ricorda che l’umidità esterna delle nocciole in guscio, rilevabile con l’impiego di appositi misuratori (igrometro) deve essere compresa tra l’ 12% ed il 14% per garantire che l’umidità interna del seme non superi il 6%. Tra 12% - 14% - Ok per qualsiasi modalità di stoccaggio e pronte per la vendita Sul 15% - Porre particolare attenzione per la conservazione, evitare l’ammasso di grosse quantità Superiore a 16% - Umide.

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Evitare assolutamente i cumuli, rischio di muffe e semi avariati, non commerciabili se non previa essicazione. Le operazioni di corretta essicazione, sono indispensabili al fine della conservazione del prodotto e della riduzione del numero di semi avariati ed ammuffiti. Le annate agrarie non si presentano “standard” ed è quindi importante valutare in maniera idonea le scelte e le tempistiche di intervento. I tecnici 4A Coldiretti sono a disposizione per effettuare i controlli di umidità e di qualità dei vostri prodotti, previo contatto telefonico.

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NUOVE TECNOLOGIE IN ORTICOLTURA CON I 4A Con i tecnici dell’agenzia 4A di Coldiretti l’utilizzo dell’ozono in agricoltura

opo anni di esperienza, anche in Italia si sta scoprendo la grande efficacia dell’ozono applicato all’agricoltura e a molti altri settori. Simone Marchisio, tecnico orticolo dell’Agenzia 4A Coldiretti Cuneo: “Nelle attività istituzionali dell’Agenzia, l’ozono rappresenta una ricerca innovativa che serve soprattutto ad abbattere l’utilizzo dei fitofarmaci con notevole miglioramento delle produzioni, nel rispetto dell’ambiente”. L’ozono è un gas presente in natura, che viene prodotto in presenza di scariche elettriche o a contatto con raggi ultravioletti

di una determinata lunghezza d’onda. Parte dell’ossigeno presente nell’aria viene scomposto e ricomposto in ossigeno arricchito, ozono appunto. Questo elemento può essere utilizzato allo stato gassoso oppure disciolto in acqua, entro certi limiti e con precise modalità. L’ozono è un potente ossidante e questa sua caratteristica lo rende un energico disinfettante, antibatterico, antivirale, antimicotico, antiparassitario, antispora, antiacaro, etc. Dopo poco tempo, si trasforma nuovamente in ossigeno senza rilasciare derivati inquinanti. All’estero queste sue pe-

culiarità sono sfruttate da anni per il trattamento in serra, nella coltivazione fuori suolo, nella disinfezione del terreno prima della coltivazione e durante la crescita del prodotto, per l’eliminazione dei parassiti e nell’immagazzinamento post-raccolta per allungare la vita qualitativa dei prodotti e nella conservazione all’interno di celle frigorifere. Coldiretti, insieme a Protea, ha realizzato molti test applicativi della durata di molti mesi nei

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seguenti settori: • Caseifici per la disinfezione degli ambienti ed apparati di lavoro e delle acque di processo. In alcuni caseifici l’intervento è stato rivolto alla eliminazione degli acari nelle sale di maturazione e alla eliminazione/ riduzione dell’ammonio che si sviluppa durante tale fase. Sono stati raggiunti ottimi risultati, tra cui il miglioramento qualitativo del prodotto e delle condizioni di lavoro degli operai, oltreché alla sensibile riduzione dei costi. • Coltivazione di fragole fuori suolo. Con la nebulizzazione di acqua ozonizzata si è ridotta drasticamente la presenza di parassiti infestanti. Inoltre, è stato irrorato il substrato di coltura con acqua ozonizzata per il rinvigorimento della pianta e l’aumento della produttività. Il tutto senza usare prodotti inquinanti

e dannosi per l’uomo e per l’ambiente. • Conservazione delle fragole in cella nel periodo successivo alla raccolta. Si è avuta la conferma di quanto indicato dai trattati in merito, vale a dire l’allungamento della shelf life fino al 30-50%. Queste sono solo alcune delle sperimentazioni condotte, che confermano gli eccellenti risultati di quanto in atto da anni in campo internazionale per ottenere qualità e conservabilità ad un costo estremamente contenuto, soprattutto senza inquinamento. Questa tecnologia era nota sin dall’Ottocento ma la limitazione era dovuta alle dimensioni degli apparati. Nel dopoguerra, grazie allo sviluppo dell’elettronica, questi problemi sono stati superati e, nei prossimi anni, assisteremo sicuramente a un notevole sviluppo di

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questa tecnologia dagli innumerevoli vantaggi. Conclude il coordinatore dei tecnici Agenzia 4A, Aldo Brustolon: “Stiamo realizzando altre sperimentazioni, nelle stalle, nei macelli, nelle sale di mungitura, nel campo enologico e nel settore dell’acquacoltura. I primi risultati sono estremamente favorevoli all’impiego di questa tecnologia”.

Gioco di coppia a Murazzano A Murazzano, ad aprire l’antica fiera dei Trenta dedicata agli ovini di razza delle Langhe, lo scorso 28 agosto, nella cornice dei Giardini di Palazzo Tovegni, è stato l’incontro Gioco di coppia – 6 vini per 6 formaggi. Esponenti di spicco del mondo dell’enogastronomia e dell’analisi sensoriale sono stati chiamati a individuare gli abbinamenti migliori tra sei vini mascherati e sei formaggi locali appartenenti a categorie selezionate dall’Onaf in un gioco coinvolgente, dove sono stati protagonisti la vista, l’olfatto e il gusto.

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DRONE: GUERRA BIOLOGICA ALLA PIRALIDE DEL MAIS

i sono svolte in alcune località della Provincia iniziative di presentazione dei “drone” utilizzati per la lotta biologica alla piralide del mais con l’utilizzo del predatore Trichogramma. L’iniziativa è della società Agri-Copter che in provincia di Cuneo si avvale della collaborazione tecnica della società “Drone Sistem”. In pratica utilizzando tecnologia tedesca i piccoli velivoli telecomandati azionati da un motere elettrico si alzano in volo collegandosi al satellite che avrà già calcolato le dimensioni del campo da trattare e, in modo automatico, rilascia una pallina contenente uova di insetto predatore ogni 18 metri quadrati di mais. Prove in campo sono già state svolte in Germania e, in particolare, nella Baviera dove l’azienda proponente questo nuovo modo di trattare la piralide del mais sostiene che i risultati ottenuti sono simili a quelli avuti con l’utilizzo degli insetticidi ed i costi sono praticamente uguali per le due modalità di lotta al parassita.

Si tratta ora di capire se effettivamente i risultati sono quelli annunciati. I tecnici dell’Agenzia 4A sono al lavoro su sollecitazione del Consorzio Agrario del NordOvest che ha dichiarato interesse per il nuovo sistema di lotta alla piralide soprattutto per i contratti di filiera del mais da utilizzarsi in mangimistica, anche all’interno del proprio mangimificio. E’ fuori dubbio che, se i risultati dovessero essere confermati ed i costi, da parte delle imprese agricole, sostenibili, si avrebbero indubbi vantaggi sugli agricoltori non più costretti al trattamento chimico e per l’ambiente che vedrebbe introdotto un sistema di lotta biologico, ma anche un

vantaggio economico perché il mais così trattato ha caratteristiche di sicurezza superiori. Il team è comunque formato da piloti abilitati Enac, è dotato di aeromobili certificati per le operazioni di volo ed utilizza le più innovative tecnologie. Il “drone” era stato inventato dall’industria bellica americana ed impiegato per la prima volta in Vietnam. Oggi in Europa è conosciuto soprattutto per le riprese filmate ad una certa altezza. Telecomandato da terra in agricoltura è ancora stato poco utilizzato.

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Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione B) Informazione in campo agricolo

opo il semestre italiano e quello lettone, il regolamento biologico sembra aver imboccato la strada giusta.. Al momento si tratta solo di proposte, ma finalmente è stata raggiunta un’intesa tra i membri. Tra le novità più importanti proposte al consiglio europeo, rispetto all’attuale normativa, troviamo: • la modifica del regime di importazione dei prodotti biologici, fortemente voluta dall’Italia per tutelare i prodotti locali e i consumatori. La modifica proposta impone che i prodotti biologici importati da altri paesi extraeuropei, debbano essere conformi alle norme di produzione europee, per avere maggiore sicurezza delle produzioni. Così facendo, vengono tutelati tutti i prodotti locali certificati e allo stesso modo anche i prodotti importati avranno una corretta certificazione e il consumatore sarà più tutelato nella scelta. • l’introduzione della certifica-

zione di gruppo, che permetterà a molte aziende piccole di entrare più facilmente nel circuito della certificazione volontaria biologica. • I controlli sulle aziende e sulle certificazioni, come richiesto fortemente dagli stati membri per mantenere alto il valore delle produzioni, rimangono obbligatori in numero di uno all’anno per azienda (solo in particolari casi definiti “sicuri” gli Stati membri potranno evitare il controllo per un massimo di 30 mesi). • I residui delle sostanze non ammesse riscontrati su prodotti biologici, al momento non trattate dall’attuale regolamento, verranno considerate in un articolo con lo scopo di armonizzare le procedure tra gli stati membri. L’Italia su questo aspetto continua a sostenere l’importanza di ulteriori controlli per aumentare la sicurezza dei prodotti biologici. Nell’attesa della pubblicazione ufficiale del nuovo regolamento comunitario, arrivano le infor-

mazioni dal Ministero riguardanti le frodi alimentari nel settore biologico. Visto il sempre maggiore interesse economico del settore, sono cresciute di conseguenza anche le frodi a scapito dei consumatori. Il Mipaaf e l’Icqrf hanno raggiunto un accordo in data 3 luglio intensificando l’attività di controllo sugli operatori del settore biologico, sia come produttori che come importatori introducendo i “controlli rinforzati”. I controlli rinforzati dovranno essere a sorpresa, per riuscire a stroncare sul nascere ipotetiche frodi e verranno effettuati dagli Organismi di Controllo aziendali. Proprio gli OdC avranno il compito di presentarsi a sorpresa in azienda non appena si verificheranno delle casistiche come segnalazioni dall’autorità competente, dai consumatori o da segnalazioni di non conformità dello stesso ente per verificare la realtà aziendale. In tal caso, verranno effettuati immediatamente campioni sui prodotti o sulle produzioni segnalate e verrà re-

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BIOLOGICO: C’È INTESA SUL REGOLAMENTO COMUNITARIO datto un bilancio di massa. Potranno essere effettuate ulteriori analisi anche successivamente alla data del controllo a sorpresa. In caso di riscontro positivo l’OdC avrà l’obbligo di inserire il produttore nella classe di rischio maggiore e nel fare questo sarà visionato dall’ Icqrf stesso per evitare dimenticanze o collusioni. Per quanto riguarda l’import di prodotti biologici esteri, i controlli verranno effettuati sugli importatori e in caso di non conformità del prodotto estero, l’importatore dovrà fornire tutta la documentazione di conformità degli stessi al momento dell’ acquisto e la lista di tutte le importazioni effettuate dalla data del controllo per averne totale tracciabilità. Nel caso di soggetto che effettua mera commercializzazione di prodotti importati, i controlli rinforzati verranno effettuati direttamente all’ azienda produttrice.

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A DOGLIANI “SCHINA CINA’ E CONTADINI DELL’ANNO”

o scorso 22 agosto si è svolta la consegna del premio culturale “Schina Cinà” indetto dal Comitato di San Colombano di Borgata Casale di Dogliani, in collaborazione con Coldiretti. Il premio “Contadini dell’Anno” è stato assegnato ai coniugi Maria Assunta Bracco e Francesco Chiecchio, da sempre coltivatori diretti, impegnati nella conduzione di una piccola azienda vitivinicola. La 19a edizione di Schina Cinà è stata assegnata a Mario Bal-

lauri, che dopo un’esperienza professionale nel settore meccanico, è tornato ad occuparsi dell’azienda agricola di famiglia, producendo uva e nocciole. La 16a edizione di Schina Cinà nel mondo è stata assegnata al giornalista Rai Alberto Gedda per aver promosso l’agricoltura e gli agricoltori, elevando il ruolo economico e sociale del settore. Presente quest’anno l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero, il parlamentare cuneese Mino Taricco, la rappresentante dell’Amministrazione Provinciale Ada Toso. Coldiretti era rappresentata dalla presidente provinciale e regionale Delia Revelli, dal direttore di Cuneo, Enzo Pagliano, dal presidente e dal segretario Zona di Mondovì, Carlo Gabetti ed Elio Gasco. Particolarmente nutrita la presenza degli amministratori locali: dal sindaco di Dogliani, Franco Paruzzo, all’assessore comunale all’Agricoltura Federica Abbona,

dal sindaco di Farigliano, Mirko Spinardi a quello di Clavesana Luigi Gallo. Da sempre vicini all’iniziativa, la Cantina Sociale di Clavesana con il suo presidente Giovanni Bracco, la Cantina di Dogliani con Bruno Roggia, la cooperativa Bovinlanga con Guido Rinero e l’azienda Le Falci di Dronero, rappresentata da Sergio De Clementi, che ha forgiato a mano il premio consegnato a Mario Ballauri. “La considerazione unanime è che si tratta di un premio che ha lo scopo, come ha ricordato l’ideatore ed il fondatore Valter Costamagna, da una parte di riconoscere le fatiche e il lavoro svolto da chi, nonostante le difficoltà, ha continuato a credere nell’agricoltura e, dall’altra, a premiare ed incentivare chi è tornato ad occuparsi del settore agricolo, evitando lo spopolamento dei territori di Langa e, nel caso di Schina Cinà nel mondo, ne ha promosso l’immagine nella società”.

Giuliana Ceaglio guida il Consorzio del Söfran Con l’elezione del consiglio direttivo, è diventato operativo il Consorzio di promozione, tutela e valorizzazione del Söfran – Zafferano di Caraglio e della Valle Grana. Obiettivo primario dell’ente è il recupero di un’antica coltivazione presente sul territorio fin dal Medioevo. Notizie del prezioso fiore aromatico si trovano anche nell’elenco dei prodotti presenti alla Prima esposizione agraria-industriale-artistica della provincia di Cuneo del 1870, coltivato dal caragliese Antonio Delpuy. Il consiglio direttivo, formato da imprenditori agricoli con esperienza nella coltivazione, tra cui molte donne e diversi giovani, è formato da Lucio Alciati, Mauro Rosso, Fabrizio Lerda, Antonella Mori, Maria Grazia Morre (consigliere esterno), Nadia Marchiò, Francesco Blanc, Manfredi Rosso. Presidente è stato eletta Giuliana Ceaglio, titolare di un’azienda agricola biologica di Bernezzo. “Il Consorzio conta 28 soci (6 fondatori e 22 associati), forte la rappresentanza femminile (13 aziende) e delle aziende giovani (7); tra i Comuni più rappresentati: Caraglio (12 soci) e Valgrana (8). Gli associati seguono un disciplinare di produzione molto rigido: è ammessa una coltivazione unicamente manuale, ma ogni azienda sarà libera nella commercializzazione, mentre il Consorzio si occuperà della tutela e della promozione. La raccolta è prevista per ottobre.

Dal 11 al 13 Settembre a San Rocco Castagnaretta di Cuneo

88ª MOSTRA REGIONALE ORTOFRUTTICOLA

Anche quest’anno Coldiretti Cuneo, in stretta collaborazione con i tecnici dell’agenzia 4A di Cuneo, ha collaborato all’evento che da anni attira visitatori da tutto il Piemonte e dalla vicina Liguria. Il cuore della manifestazione rimane invariato: la meraviglia dei colori e delle forme della frutta e della verdura coltivata sul territorio e artisticamente sistemata sugli stand espositivi. La rassegna ha presentato i frutti della produzione agricola attentamente selezionati dai tecnici di campo nelle aziende del territorio che seguono tutto l’anno. Assieme agli stand, vi erano anche le esposizioni e i punti vendita dei Consorzi di tutela e valorizzazione del territorio che hanno presentato più nello specifico le qualità dei loro prodotti ai visitatori. Regina di questa 88° Mostra Regionale Ortofrutticola è stata La Patata, fortemente ancorata sul territorio, specie di Cuneo. Come sempre, grande successo per lo spazio dedicato ai produttori del circuito Campagna Amica con il consueto “Mercatipico” con la vendita al dettaglio a Km0 e lo spazio per i più piccoli, con il laboratorio “La scuola delle tradizioni”, in cui la sapienza e saggezza delle nonne si è unita alla fantasia dei bambini.

Mostra regionale della Frisona a Saluzzo

Al Foro Boario di Saluzzo, da sabato 5 a lunedì 7 settembre, giorno della fiera patronale di San Chiaffredo, con la rassegna della meccanica agricola si è svolta la 43a edizione della mostra regionale della Frisona, che include l’undicesimo Junior show, evento di grande successo tra i giovani. Ad organizzare l’evento l’Arap (associazione regionale degli allevatori) in collaborazione con la Città di Saluzzo e la Fondazione Bertoni. Un centinaio i capi presenti, ad elevato livello genomico, tra cui le regine bianconere della produzione lattifere, provenienti dai più quotati allevamenti del Cuneese e del Torinese. Spiega Livio Diale, presidente della Sezione Frisona all’interno dell’Arap: “Il nostro è un mondo di eccellenza zootecnica e insieme un motore economico di valenza strategica, se si pensa alle problematiche legate al settore lattiero-caseario. Lo dimostrano anche i qualificati sponsor, come le aziende mangimistiche, del seme e più in generale delle tecnologie e dei servizi che supportano l’allevamento della prima razza lattifera, che consentono di mantenere una manifestazione tra le più quotate a livello nazionale”.

Coldiretti alla GFE

È stata molto apprezzata l’iniziativa di Coldiretti di realizzare lo stand alla Grande Fiera d’Estate in collaborazione con la Confartigianato. I visitatori hanno potuto constatare come la valorizzazione delle produzioni agroalimentari locali passi attraverso momenti di trasformazione che vedono la collaborazione tra due categorie che costituiscono l’asse portante dell’economia agricola cuneese.

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n viaggio originale, per conoscere la storia di Saluzzo, camminando con il naso all’insù per le vie e le piazze della città. Un libro fotografico curioso, realizzato dal giornalista Alberto Gedda, redattore dei servizi giornalistici Rai, che a Saluzzo è nato e vive con la sua famiglia. Come dice l’autore “Quello che ho imparato dalla fotografia, lo devo a mio padre Nico che ha raccontato per immagini il Saluzzese e i suoi abitanti per settant’anni” e l’amore per la sua città si coglie in ogni scatto, così come la passione per la storia. Il volume, con il progetto grafico dell’art director Giorgio Lusso, contiene la presentazione dello storico Marco Piccat, la postfazione del giornalista Battista Gardoncini e una vignetta dell’umorista Gianni Audisio. È stato pubblicato dall’editore Paolo Fusta, con il contributo della Cassa di Risparmio di Saluzzo. Nel libro sono proposte sessanta “tracce”, colte sui muri della città: affreschi, scritte che diventano testimonianze vive per i visitatori che sanno alzare lo sguardo.

Manuale di educazione finanziaria Spread? Credit Crunch? Fiscal Compact? Un ripasso di economia finanziaria è utile, se non necessario, per capire il mondo di oggi e riuscire a districarsi tra concetti che è bene saper padroneggiare. Bastano alcune parole ad aiutarci a capire che cosa sta succedendo intorno a noi. Perché tra lo “spread”, la crisi in Grecia e gli ultimi fatti che stanno vedendo protagonista la Borsa in Cina, non è facile capirci qualcosa. Ecco perché Beppe Ghisolfi, vice presidente dell’Abi, ha scritto un vero “Manuale di Educazione Finanziaria” che si può chiedere gratuitamente alla Cassa di Risparmio di Fossano. In alternativa il manuale è disponibile anche in una versione più elegante, edita da Nino Aragno, in vendita online al prezzo di dieci euro.

Cena del Ricetto, Mostra varietale e Palio: così Boves ha valorizzato il fagiolo rosso rampicante Lunedì 31 agosto si è svolta a Boves la tradizionale “Festa del Ricetto” con un ricco menù che ha visto anche quest’anno come piatto forte il tipico minestrone di fagioli. Ad organizzare l’evento, insieme al comune di Boves, è stata la sezione bovesana del gruppo Donne Impresa Coldiretti . La “cena sotto le stelle” è stata servita nel centro storico del paese a oltre 600 commensali che hanno potuto apprezzare la cucina tipica del territorio con l’utilizzo di prodotti locali a KmØ. Si è svolto anche il secondo Palio del Fagiolo bovesano,che ha visto gareggiare le squadre di Boves, Castellar, Cerati, Fontanelle, Madonna dei Boschi, Mellana, Rivoira, Rosbella, Sant’Anna e San Mauro, quest’ultima vincitrice di quest’anno.

NOVITÀ 2015: UNA MOSTRA VARIETALE Ad accompagnare i giorni di festa, è stata aperta la mostra in Santa Croce, dal titolo “Morte, Vita e Miracoli del fagiolo”: un’esposizione fotografica realizzata da Michele Siciliano ha illustrato la vita del fagiolo, dall’aratura del terreno alla vendita. Sono state presentate, a cura del Creso ed in collaborazione con le principali case sementiere le oltre 60 varietà di fagiolo prodotte sul territorio e commercializzate presso il Mercato ortofrutticolo di Boves.

Premio Fedeltà alla Langa È giunto alla 42a edizione il Premio Fedeltà alla Langa, la cui premiazione è avvenuta domenica 13 settembre a Bergolo, alla presenza del presidente dell’Unione dei Comuni dell’Alta Langa, Roberto Bodrito e dei Sindaci del territorio. Il Premio, che si propone di riconoscere chi si è distinto particolarmente nella dedizione alla Langa e alla sua gente, è stato assegnato a: Luigi Carbone, nato a Lequio Berria l’8 novembre 1947, Franco Fenoglio, nato a Camerana il 13 giugno 1941, Francone Pietro, nato a Levice il 10 settembre 1922, Aldo Stenca (nella foto), nato a Cortemilia il 20 marzo 1936.

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coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli sono tenuti ai sensi della legge n. 233/90, a comunicare all’INPS qualunque variazione aziendale concernente: • iscrizioni e cancellazioni di unità attive; • acquisti e vendite terreno; • affitto e dismissione di

terreno; cambiamento sostanziale di colture o tipologie di allevamento in atto; Infatti, tali situazioni, possono incidere sull’importo dei contributi da versare negli anni successivi e, qualora non venissero effettuate, potrebbero comportare l’imposizione •

di sanzioni amministrative ed interessi legali. Si informa che tali variazioni vanno segnalate all’INPS entro 90 giorni dalla decorrenza delle stesse. Gli uffici del Patronato Epaca di Coldiretti sono a disposizione per l’assistenza in merito alla presentazione di tali istanze.

Dichiarazione redditi lavoro autonomo (mod 503 aut) Entro la data del 30 Settembre 2015 i titolari di pensione od assegno di invalidità sono tenuti a produrre all’ente erogatore delle predette prestazioni pensionistiche la dichiarazione dei redditi da lavoro autonomo in via consuntiva, per l’anno precedente, e presuntiva per l’anno in corso. Dal 1 Gennaio 2009 la legge 6 Agosto 2008, n. 133 ha invece previsto l’abolizione del divieto di cumulo per le altre prestazioni pensionistiche. Il Patronato Epaca della Coldiretti è a disposizione per fornire assistenza in merito.

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on decreto legislativo n. 80/2015, attuativo della legge delega n. 183/2014, entrato in vigore il 25 giugno 2015, è stato modificato l’art. 32 Testo Unico maternità/paternità di cui al decreto legislativo n. 151 del 2001 in materia di “congedo parentale”, altrimenti denominato come maternità facoltativa . La riforma dell’art. 32 citato consente ai genitori lavoratori o lavoratrici dipendenti di fruire dei periodi di congedo parentale residui fino a 12 anni di vita del figlio oppure fino ai 12 anni dall’ingresso in famiglia del minore adottato o affidato (prima erano 8 anni). Tale estensione è possibile per i periodi di congedo fruiti dal 25 giugno 2015 al 31 dicembre 2015. La riforma prevede, inoltre,

che i periodi di congedo parentale “indennizzabili” nella misura del 30% della retribuzione media giornaliera possano essere fruiti fino a 6 anni di vita del figlio oppure fino a 6 anni dall’ingresso in famiglia del minore adottato o affidato (prima erano 3 anni), entro il limite massimo complessivo tra i due genitori di 6 mesi e a prescindere dalle condizioni di

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reddito del genitore richiedente. Queste importanti novità normative rientrano nella più ampia riforma del Testo Unico maternità/paternità che sarà oggetto di ulteriori chiarimenti da parte dell’INPS. Gli Uffici EPACA di Coldiretti sono a disposizione per l’assistenza in merito alla presentazione delle istanze.

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CONTROLLO SULLA COMMESTIBILITÀ DEI FUNGHI

on l’arrivo dell’autunno ritorna il tempo, per gli appassionati, di concedersi una passeggiata nei boschi alla ricerca di funghi. Questo hobby a volte può portare però ad alcune conseguenze non proprio piacevoli. Sotto la parvenza della bellezza e dei colori di alcuni funghi può nascondersi l’insidia del veleno, in alcuni casi mortale; da sempre i funghi hanno mietuto vittime tra le persone incaute che se ne sono cibate dopo averli raccolti senza una indispensabile e certa conoscenza micologica. Purtroppo ancora oggi si riscontrano molti casi di avvelenamento e di morte da funghi velenosi; questo perché molte persone inesperte si affidano a personali criteri di valutazione con i quali

ritengono erroneamente di poter conoscere e di-

dal SIAN - si invitano i raccoglitori che destinano i fung h i ad

stinguere i funghi commestibili da quelli “cattivi”. Per evitare questi spiacevoli incidenti presso il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’Asl CN1, è attivo il Servizio Micologico di consulenza gratuita, rivolto a tutta la popolazione, per il riconoscimento delle specie fungine ai fini della commestibilità. Al fine di evitare l’insorgere di intossicazioni – raccomandano

uso privato a contattare le diverse sedi territoriali del Servizio (Cuneo 0171 – 450691; Mondovì 0174 – 676146; Fossano 0172 – 699245; Saluzzo 0175 – 479763; Savigliano 0172 – 240680) per prendere un appuntamento con gli esperti micologi che visioneranno il materiale raccolto per riconoscerne le specie commestibili. Consigliamo – affermano i micologi dell’Asl - di astenersi dal

consumo di specie fungine di cui non si posseggano le dovute conoscenze circa la commestibilità. Ricordiamo inoltre di non raccogliere funghi vecchi o in cattivo stato di conservazione (fradici, sporchi di terriccio, contenenti corpi estranei): in questo caso il fungo può produrre sostanze tossiche. Inoltre consigliamo di consumare i funghi dopo cottura. Solo poche specie fungine possono essere consumate crude, ma in questi casi bisogna ricordare che possono verificarsi dei disturbi da intolleranza in soggetti particolarmente sensibili. Ultima raccomandazione è di consumare i funghi in modica quantità poiché contengono sostanze (cellulosa e chitina) che rendono l’alimento poco digeribile.

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compagna munito del titolo. Dallo scorso autunno Le disposizioni prevedono il limite di raccolta giornaliera di sono in vigore le funghi: 3 chilogrammi per per- semplificazioni sona riposti in contenitori aperti deliberate dalla e non di plastica. Infine, l’attività è vietata dal tramonto al levare Giunta regionale, tra del sole e nei castagneti da frut- cui l’eliminazione to coltivati (pascolati, falciati o tenuti regolarmente puliti) an- della marca da che senza la presenza di cartelli bollo sul titolo indicatori del divieto; i funghi autorizzativo si devono raccogliere solo interi e identificabili in modo certo; è proibito distruggere quelli non commestibili o velenosi; non vanno usati rastrelli o attrezzi capaci di danneggiare il suolo. I comportamenti illeciti e dannosi per l’ambiente comportano delle sanzioni amministrative, così come per il mancato possesso STUDIO DENTISTICO del titolo è prevista una multa di 86 euro se pagataPOLISPECIALISTICO in misura ridotta”. • Diagnosi computerizzata • Cosmesi, igiene • Sbiancamento dentale • Conservativa • Endodonzia • Ortodonzia • Pedodonzia • Protesi fissa e mobile • Implantologia • Paradontologia • Rigenerativa ossea ed ingegneria tissutale • Chirurgia degli ottavi • Medicina estetica del viso fissa e mobile

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SCADENZE AZIENDALI 21 SETTEMBRE TRASMISSIONE TELEMATICA MODELLO 770 SEMPLIFICATO (Proroga) Entro tale termine deve essere effettuata la trasmissione telematica all’amministrazione finanziaria del modello 770 semplificato. Sono obbligati alla presentazione di tale modello i datori di lavoro che hanno assunto manodopera nel corso dell’anno 2014 ed i soggetti che hanno versato ritenute d’acconto per prestazioni professionali. 25 SETTEMBRE ACQUISTI – CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI Scade il termine per i contribuenti mensili per la trasmissione, in via telematica, all’Agenzia delle Dogane dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni Officina Meccanica e Oleodinamica

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dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette do- fettuate nel mese di settembre sui redditi di lavoro ganali registrate entro il mese precedente. autonomo e di lavoro dipendente. TRASMISSIONE TELEMATICA MODELLO UNICO 2015 (redditi anno 2014) Entro tale data devono essere trasmessi in via telematica all’Amministrazione Finanziaria i modelli Unico 2015 (redditi 2014) relativi alle persone fisiche, società di persone ecc... Entro lo stesso termine devono essere inviate le dichiarazioni annuali IVA da presentare in modo autonomo. 15 OTTOBRE IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A seguito delle modifiche apportate all’art.21 del D.P.R. 633/72 deve essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di settembre, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè settembre.

IMPOSTA VALORE AGGIUNTO (contribuenti mensili) Annotazione di liquidazione per il mese di settembre e versamento dell’eventuale imposta tramite modello F24 telematico da parte dei contribuenti, che esercitano attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2014 hanno realizzato un volume d’affari superiore a € 400.000,00, se prestazione di servizio o di € 700.000,00 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art .66, legge 427/93. SEGHERIA - COMMERCIO LEGNAMI LEGNA DA ARDERE - PELLET

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