Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione
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SOMMARIO Gentili Lettori, il Coltivatore Cuneese si rinnova: nei contenuti, con un’attenzione più specifica a tutte le novità del comparto, uno sguardo più ampio sullo scenario politico – economico e sulle dinamiche più complessive e con un editoriale, firmato sul primo numero da Delia Revelli, presidente di Coldiretti Cuneo, che ospiterà anche nei prossimi numeri la voce autorevole dei Dirigenti della Federazione. Lo sappiamo che è sempre più difficile trovare il tempo per leggere: da qui, un’impostazione nuova, in cui il Coltivatore diventa mensile. Abbiamo pensato di rendere il tempo che ci dedicherete più gradevole con una impostazione grafica, che rende i contenuti i veri protagonisti. Osservazioni e suggerimenti sono graditi. Scrivete a: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Affrontiamo il 2016 con concretezza ..................... 4
l’Italia, sotto la pressione economica mondiale, interroga la coscienza dei cittadini...................... 5-6
L'unione fa la forza?....................................................... 6
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Verso la costituzione di un gruppo unico nazionale. . ....................................................................... 14
Nasce il Ministero dell’Agroalimentare italiano ........................................................................... 15 Il Corsivo del Coltivatore. . ......................................... 16 Le nostre radici. . ........................................................... 17 I produttori di uva moscato, ringraziano!... 19-20
22
Il prezzo indicizzato del latte funziona!.............. 29
Risorse alle unioni dei Comuni e Montane in provincia di Cuneo.. .............................................. 30-31
Lupi da contenere, parchi per valorizzare l’agricoltura. . .................................................................. 32
Salsotto e Marengo presidenti dei due parchi cuneesi............................................................... 32 Principali novità fiscali con la nuova legge di Stabilità. . .............................................................. 33-34
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Agricoltura: ridurre i costi del lavoro e la pressione fiscale. . ......................................................... 35
Aperto il bando ristrutturazione vigneti 2016 e notizie del settore................... 22-27
#Sviluppiamoci, le opportunità per i Giovani... 27 Editore: Edizioni Il Coltivatore Srl P. Foro Boario n°18 12100 Cuneo edizioni.ilcoltivatore@coldiretti.it
Legge di stabilità 2016: principali novità per i datori di lavoro............................................ 36-38 Le cooperative e la nuova legge di Stabilità. . .............................................................. 39-41 A Sandro Montevecchi il sigillo d’oro della
Grafica e impaginazione Mara Chiardola
Hanno collaborato: Alberto Andreis, Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Pasqualino Cusano, Simona Daniele, Damiano Dutto, Paolo Ferrero, Cesare Gallesio, Roberto Giobergia, Rosangela, Giordana, Rosanna Giraudo, Giacomo Golinelli, Giulia Marinari, Lorenzo
Pubblicato il Bando Inail Isi 2015 ........................ 47 Il progetto BioEnergyfarm2 alla Fieragricola di Verona ....................................................................... 48 Coldiretti per un territorio più sicuro.. ................ 49 Prosegue nel Cuneese il progetto Agritata.. ...... 50 Nuovi incontri “l’economia agricola al centro”......................................................................... 51
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Pubbicato Bando Iail Isi 2015
Prevenzione incendi: le norme che riguardano le attività agricole................................................. 52-53
La posta del Coltivatore. . ........................................... 54
Speciale datori di lavoro
Aperto il bando ristrutturazione vigneti 2016
Coordinamento di redazione Chiara Serra
Agricoltura & Multifunzionalità ............................ 46
La troppa burocrazia rallenta la concessione dei premi ................................................................ 28-29
Piccoli e medi risparmiatori in affanno… Giustamente !............................................................ 7-13
Direttore Amministrativo Enzo Pagliano
105ª Fiera Nazionale del Bue Grasso a Carrù.. ............................................................................ 43
Principali novità fiscali con la nuova legge di stabilità
Piccoli e medi risparmiatori in affanno... Giustamente!
Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino
Camera di Commercio di Cuneo. . ........................... 42
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Giovani impresa Coldiretti Cuneo alla Massey Ferguson di Parigi. . ...................................................... 55 Zone vulnerabili da nitrati: Coldiretti punta a modifiche sostanziali.. ................................................ 56 Assicurazione Inail Casalinghe 2016................... 57 Il rinnovo delle pensioni per l’anno 2016 .. 58-59
Sortello in Salute.......................................................... 60
Coltiva la tua salute..................................................... 61 Scadenze.. ................................................................. 62-63 Il Mercatino del Coltivatore.............................. 64-66
Martinengo, Laura Occelli, Franco Parola, Luisa Peano, Nadia Olivero, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Davide Roà. Redazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it
Stampa: Arti Grafiche Cuneo S.r.l. – agam.it Concessionaria esclusiva della pubblicità
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EDITORIALE
Il futuro passa attraverso i progetti di filiera
Affrontiamo il 2016 con concretezza di Delia Revelli Presidente Coldiretti Cuneo e Piemonte
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nno nuovo, problemi vecchi. Un esordio quello del 2016 caratterizzato da tensioni a livello nazionale e internazionale. Da una parte il rallentamento dell’economia mondiale tanto da imporre alla seconda potenza economica, la Cina, la svalutazione della moneta al fine di far riprendere le esportazioni dal paese del Drago. Dall’altra un’Europa ancora in allerta per fenomeni di terrorismo che soprattutto nelle città sta mettendo a dura prova i cittadini. Nel settore agricolo il 2016 si porta dietro problemi e situazioni che già nel 2015 non sono stati risolti. Stiamo parlando della crisi dei prezzi nel settore zootecnico dove il prezzo del latte alla stalla continua ad essere insoddisfacente e quello dei bovini da carne, pur essendo lievemente aumentato nell’ultimo anno, non soddisfa le attese degli allevatori. Per fortuna, per quanto riguarda il latte, in Piemonte è stato realizzato il progetto di filiera che vede in quanto al prezzo il proprio cardine sul prezzo indicizzato. Detestato dagli industriali del latte e non sempre capito dagli allevatori che non fanno parte della filiera, rappresenta comunque un indiscusso punto di riferimento positivo per il settore. Per quanto riguarda la carne, le eccellenze cuneesi e piemontesi hanno visto crescere e concretizzarsi grandi progetti di filiera che hanno promozionato il prodotto sui media nazionali ed alleggerito il mercato con vendite importanti, come nel caso di Mcdonald’s. La cerealicoltura cuneese non è più solamente una commodity ma, con il progetto di filiera che fa perno sul Consorzio Agrario del Nord-
Ad essere ottimisti, nel 2016, ci dovrebbe aiutare anche il nuovo piano di sviluppo rurale sia per le misure tese a favorire gli investimenti sia per l’insediamento dei giovani che le misure agroambientali. Via via saranno aperte anche le misure che interessano la montagna, lo sviluppo delle filiere Ovest, il nostro grano è stato valorizzato con vendite direttamente alla Barilla, ai mulini e distillerie provinciali che credono nel percorso di valorizzazione, consentendo la liquidazione del prezzo del grano di 3 euro al quintale in più rispetto al prezzo di mercato. Sono in crescita gli allevamenti così detti minori: ovini e caprini per una richiesta specifica del mercato ma anche quello della carne bianca, quale risposta dei consumatori alla crisi economica nelle famiglie. Il vitivinicolo, grazie ad un lavoro capillare e di grande impegno nel valorizzare la qualità delle produzioni da parte dei nostri viticoltori, è quello che più di altri sa dialogare con il mercato internazionale, dove la nostra qualità si sta imponendo anche su paesi a tradizione vitivinicola come la Francia o, più di recente, la California. La suinicoltura e la frutticoltura,
da sempre ancorate a produzioni di alto profilo, hanno un mercato altalenante poiché l’eccellenza di cui sono portatori non trova sufficiente valorizzazione nella trasformazione e nel mercato locale. Settori sui quali abbiamo lavorato in termini di progettualità, rispetto ai quali garantiamo, come Coldiretti provinciale e regionale, il massimo impegno. La situazione complessiva è da vedere con un cauto ottimismo anche per l’orientamento dei consumatori a privilegiare il made in Italy come proposto dalla progettualità di Campagna Amica. A livello piemontese, una cosa è certa: il PSR deve essere considerato uno strumento a servizio delle imprese agricole soprattutto dei giovani. Non deve rappresentare l’occasione fine a se stessa per rilanciare i consumi di macchine agricole o la costruzione di capannoni, se questi non sono inseriti in un preciso piano di sviluppo e di crescita dell’impresa agricola. Lo affermiamo con grande determinazione anche correndo il rischio di essere un tantino impopolari perché nei giorni passati se ne sono sentite di tutti i colori: secondo alcuni venditori tutto è finanziabile, secondo molti professionisti tutte le imprese hanno necessità di ammodernarsi. Coldiretti non vende nulla e non fa progetti. E' stato costituito uno staff di tecnici in grado di analizzare la situazione delle singole aziende e di valutare, alla luce del fatturato e delle prospettive di mercato, le reali necessità e gli investimenti da compiere in questi anni a dir poco difficili. Con questi intendimenti, auguro a tutti i soci un buon 2016 delia.revelli@coldiretti.it
IL PUNTO
Finanza, riforme e politica: cosa ci aspetta nel nuovo anno
l’Italia, sotto la pressione economica mondiale, interroga la coscienza dei cittadini
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e il 2015 a livello generale lo possiamo considerare un anno caratterizzato dalla problematica della migrazione, il 2016 sarà sicuramente l’anno dell’economia. A livello nazionale, sicuramente, l’anno del completamento delle grandi riforme politiche ed istituzionali. Gli esperimenti nucleari nord Coreani hanno sicuramente qualcosa a che vedere con le tentazioni egemoniche cinesi nel mondo. La banca mondiale ha tagliato le stime di crescita sia in Cina che negli USA: il PIL del paese con gli occhi a mandorla potrebbe essere intorno ad un più 6,7 per cento, mentre quello USA intorno ad un più 2,7 per cento. L’Europa continua ad avere una crescita molto fragile intorno all’un per cento. Rallentano pure il loro ritmo economico il Brasile, la Russia, il Sud Africa. Nell’ottica di evitare pesanti crolli, la Cina ha svalutato più volte lo Yuan. Queste improvvise mosse finanziarie confermano anche l’incapacità dei cinesi di affrontare i problemi di base della loro economia. Certo le prospettive di esportazione migliorano e questo giustifica la
Il rallentamento della crescita economica nei paesi emergenti pone rischi di contagi per tutto il mondo. L’economia globale deve adattarsi a un nuovo periodo di crescita modesta caratterizzata dai più bassi prezzi delle materie prime e da ridotti flussi di scambi commerciali e di capitali
lieve ripresa dei mercati azionari locali. Come tutti avranno notato, il prezzo dei carburanti è notevolmente diminuito rispetto all’inizio del 2015. Il petrolio è sceso al di sotto dei 34 dollari al barile. E’ in atto una guerra tra petrolieri. Da una parte, l’Arabia Saudita che nel
2015 ha presentato un deficit del bilancio statale di 98 miliardi di dollari (87 miliardi sono attesi nel 2016) dall’altra le grosse società americane che cercano la predominanza. I sauditi hanno pilotato la caduta del prezzo del petrolio grezzo, aumentando l’estrazione per mandare fuori mercato gli estratto-
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ATTUALITÁ
Nell'economico cuneese
segue da pag. 5
ri americani che, economicamente parlando, sono agli sgoccioli e molti di loro hanno già chiesto l’amministrazione controllata. Secondo gli esperti, l’Arabia potrebbe vincere questa sfida poiché per altri sei anni può permettersi di andare avanti estraendo sottocosto. Le previsioni degli economisti sono che in caso di fallimento delle maggiori imprese petrolifere americane, entro la fine del 2018 il petrolio potrebbe raggiungere i 100 dollari al barile. Attorno alla guerra del petrolio che solo apparentemente non interessa l’economia europea, occorre fare una considerazione: il crollo del prezzo del petrolio rende più difficile far risalire l’inflazione nell’euro zona al 2 per cento che è l’obiettivo della BCE. In parole povere, se l’Europa vuole uscire dal processo di deflazione, non ha che una strada obbligata da percorrere: stampare altra carta moneta. Il 2016 sarà anche l’anno del completamento delle grandi riforme politiche ed istituzionali. Da una parte il referendum, dall’altra la legge che disciplina le unioni civili e le convivenze. Mentre il referendum diventa un atto politico, la legge sulle unioni civili interroga la cultura e le coscienze dei politici e del popolo. La Chiesa apre ai gay, ma non alle adozioni. Molta gente e molta parte politica si oppone senza fare crociate. Scelte importanti per un Paese che, prima ancora di interrogarsi sui processi economici in corso, si dovrà confrontare in termini culturali e politici.
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L'unione fa la forza?
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he il momento economico nell’agroalimentare provinciale non sia facile, gli imprenditori lo constatano tutti i giorni. Questo vale per tutti i settori produttivi, dal vino alla frutta, dalla carne al latte, ai cereali. È così che, ogni tanto circolano sui giornali proposte che avrebbero la necessità di essere meglio pianificate, prima di darle in pasto all’opinione pubblica. Nel settore lattiero caseario è circolata l’ipotesi, peraltro non nuova, di mettere insieme realtà cooperative che, con finalità diverse, hanno caratterizzato il mondo degli allevatori e del latte in particolare. Realtà nate spesso all’ombra di un campanile che in passato hanno dato sicuramente risposte concrete, che oggi non riescono più a soddisfare in tutto o in parte le esigenze economiche degli associati. La proposta è sicuramente interessante e va valutata ed approfondita. Ma su questi argomenti vi è anche una questione di metodo, che in qualche modo, dovrebbe vedere prima di tutto gli attori seduti attorno ad un tavolo, per dare pari dignità ed evitare che proposte così importanti ed innovative vengano vissute come la difesa degli interessi di una parte a scapito dell’altra. Nel settore della frutta è stata an-
nunciata la costituzione di una nuova "Op" in capo ad una organizzazione agricola che ci ha messo il cappello, ma in realtà essa nasce attorno ad un magazzino che effettua la lavorazione della frutta. Se per l’azienda che effettua il condizionamento e la vendita della frutta, questo rappresenta un sicuro modo per legare ulteriormente a sé i produttori di frutta suoi clienti, non si intravedono grossi vantaggi per i produttori che perdono una ulteriore fetta di autonomia. Anche questa è una questione di scelte: da una parte, la copertura di una organizzazione agricola all’ennesimo tentativo di togliere autonomia ai produttori di frutta, dall’altra, la necessità non già di dividere, bensì di unire il mondo economico che soprattutto nella frutta sul mercato nazionale ed europeo non è riuscito ad imporsi. Nel ricordare a tutti che le Op non sono nate per gestire solamente i piani operativi, scriviamo queste cose con un po’ di amarezza, perché da una parte continuiamo a dire che il mercato moderno richiede aggregazioni per contare di più a livello economico, mentre dall’altra continuiamo, almeno in provincia di Cuneo, a dividere e parcellizzare il mondo agricolo. michelangelo.pellegrino@coldiretti.it
FOCUS ECONOMIA
Gli Istituti bancari del Cuneese rassicurano sulla solidità dei loro investimenti
Piccoli e medi risparmiatori in affanno… Giustamente ! c’è una Direttiva europea, la 2014/59, conosciuta come “bail-in” che impone la partecipazione di tutti i portatori di interessi – azionisti, obbligazionisti e anche i correntisti al salvataggio di Istituti in crisi. La direttiva è del maggio 2014, recepita nel nostro ordinamento con un decreto legislativo del 16 novembre scorso, entrata in vigore il 1° gennaio 2016. Nell’anno e mezzo che passa tra l’approvazione della direttiva e il suo recepimento, quattro piccole banche (quelle citate prima) che tutte insieme fanno poco più dell’1% degli attivi del sistema bancario italiano si trovano in una situazione di crisi dalla quale non si vede via d’uscita. E così che le quattro banche sono state commissariate da Banca Italia. Prima ancora del decreto, spunta l’ipotesi di fare intervenire il Fondo Interbancario di tutela dei depositi. Si tratta di uno strumento finanziato da tutte le banche che dovrebbe garantire i depositi fino a 100 mila euro in caso di fallimenti. Vi è però il problema che l’Unione Europea ritiene quell’intervento un aiuto di Stato. Così, mentre a Roma si studia un intervento complessivo per tutte le banche a cominciare dalle quattro
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in crisi, a Bruxelles si negozia, ma in realtà la situazione finanziaria di Banca Marche CariFerrara, Banca Etruria e CariChieti peggiora, deteriorandosi un mese dopo l’altro. Si arriva quindi al 22 novembre con il decreto del Governo italiano, che tenta di evitare una serie di fallimenti a catena con conseguenze incalcolabili per la nostra economia. La soluzione scelta ha evitato il peggio, ma sarà difficile farlo digerire a chi ha perso i propri risparmi venduti come sicuri. Di qui, le domande ai rappresentanti delle piccole e medie banche cuneesi.
Tre domande a: Bre Banca, Banco Azzoaglio, Cr Bra, Cr Fossano, Cr Savigliano, Federazione regionale delle Casse Rurali (che racchiude tutte le banche di credito cooperativo e casse rurali operative in provincia di Cuneo) Unicredit.
Nelle pagine che seguono i lettori troveranno le risposte date dai singoli Istituti bancari. Emerge una situazione economica complessivamente non facile, ma gestita da amministratori con alto senso di responsabilità. AUTOL I P E R V I VELLANTE GNETI
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fine 2015 e inizio del 2016, tra i tanti problemi che affliggono il nostro Paese, vi è il caso banche, non perché gli Istituti bancari della Provincia abbiano agito male, ma per il fatto che le banche che hanno generato preoccupazione tra i risparmiatori italiani sono molto simili per dimensioni alle nostre. E allora abbiamo pensato, nell’interesse di tutti i cittadini e quindi anche delle imprese, di chiedere a quelle che maggiormente sono presenti sul territorio cuneese un parere rispetto a quanto è avvenuto a livello nazionale. Nella storia del risparmio italiano, il 22 novembre 2015 rappresenta una data cruciale. Prima non era mai accaduto che i risparmiatori perdessero soldi come conseguenza di un decreto del Governo. Le banche oggetto di attenzione sono la Banca Marche, CariFerrara, Banca Etruria e CariChieti. In queste quattro banche ci sono diecimila risparmiatori che hanno perso molto o tutto, sostanzialmente perché hanno comprato come sicuri prodotti che in realtà non lo erano affatto. Alla base del decreto del Governo
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FOCUS ECONOMIA
Tre domande alle Banche Cuneesi: 1. In questi giorni, molti risparmiatori si stanno chiedendo se hanno fatto le scelte più sicure. Ma esistono davvero investimenti privi di rischio? 2. Considerata la situazione di scarsa redditività del mercato azionario, ci si butta spesso sulle obbligazioni bancarie. Quali i margini di rischio? 3. Nella società Cuneese prevale il piccolo risparmiatore che si fida della banca e dello sportellista, quali sono le regole che i vostri Istituti adottano nei confronti di questi vostri clienti o soci? Risponde Riccardo Barbarini, Direttore Generale Banca Regionale Europea 1. Non esistono investimenti privi di rischio, vi sono però delle indicazioni da tenere presente per essere meno esposti. In primis, se il tasso di rendimento proposto risulta doppio o triplo rispetto ai tassi di mercato, Riccardo Barbarini questo fattore deve essere un Direttore Generale Banca Regionale Europea campanello d’allarme in merito all’elevata rischiosità. In seconda istanza, è importante diversificare i propri investimenti, è sempre bene non investire tutti i propri risparmi in un’unica soluzione. 2. La rischiosità delle obbligazioni bancarie risulta legata alla solidità del soggetto emittente. La solidità è misurabile grazie all’indicatore CET 1 (Common Equity Tier 1) che è il rapporto tra il capitale ordinario di un istituto e le sue attività ponderate per il rischio: più è alto il parametro, più la banca è solida. La soglia minima prevista dalla BCE è 7,5%, la Banca Regionale Europea ha un CET1 tmc bozza1:Layout 1 24-11-2008 16:59 Pagina 1pari a 19,44% (*). Inoltre, da
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una ricerca pubblicata a fine dicembre 2015 da Altroconsumo su 300 banche italiane, sia la Banca Regionale Europea che il Gruppo UBI Banca di cui fa parte risultano tra le 29 banche a “5 stellette” ovvero tra le più affidabili in Italia. 3. La Banca è obbligata a mettere a disposizione della propria clientela appositi documenti (“Guide”) predisposti da Banca d’Italia concernenti i contratti di conto corrente offerti e i servizi più comunemente associati. Viene inoltre sottoposto alla clientela retail, interessata a delle forme di investimento, un breve questionario (MiFID – introdotto da una direttiva comunitaria del primo novembre 2007) al fine di avere un “profilo di rischio” della persona in base alle sue conoscenze in materia finanziaria, alla sua situazione economica e agli obiettivi di investimento per offrire una consulenza trasparente e adatta alle esigenze di ogni singolo cliente. (*) dato riferito al 30 giugno 2015
FOCUS ECONOMIA Risponde Erica Azzoaglio amministratore del “Banco Azzoaglio” 1. Ritengo più corretto parlare di scelte con maggiore o minore rischiosità: per definizione, nessun investimento può esserne considerato totalmente privo. Sono numerosi gli elementi da valutare per minimizzare non solo il rischio di perdita del capitale, ma anche di volatilità, di smobilizzo anticipato ecc. Il principio cardine è quello di un’attenta e capillare diversificazione. 2. La rischiosità di un’obbligazione dipende dalla solvibilità dell’Istituto che la emette,
Erica Azzoaglio Amministratore del “Banco Azzoaglio”
Risponde Franco Guida presidente della Cr Bra 1. In sintesi direi che l’investimento “privo di rischio” è un concetto astratto più da libro di finanza che reale. Storicamente l’investimento privo di rischio veniva identificato con il titolo di Stato, dal 2008 ad oggi con la crisi subprime e del debito sovrano di alcuni paesi, vedi Argentina, questa equazione si è indebolita. Nella realtà ci sono rischi più bassi e rischi più alti. Rischi nulli non esistono. 2. Oltre al rischio di mercato e di liquidità, oggi appare evidente il rischio di credito ovvero la solidità dell’emittente. L’investitore deve operare scelte consapevoli: è fondamentale diversificare. Un fondo, per esempio, è composto da centinaia di
Franco Guida presidente della Cr Bra
oltre che dal suo “status” giuridico: obbligazioni ordinarie (o senior) e obbligazioni “subordinate”, i cui possessori potrebbero essere penalizzati in situazioni straordinarie, come recentemente purtroppo accaduto. 3. Prima di tutto un’attenta applicazione delle normative sui servizi d’investimento, che non vanno intese come adempimento burocratico fine a se stesso; poi un’attività di consulenza personalizzata improntata alla diversificazione ed una costante formazione del nostro personale.
titoli; è impossibile che abbiano tutti rendimento negativo o scarsa solidità. Il risparmiatore deve essere soggetto attivo: si informa, valuta e decide, potendo contare, in provincia, su una rete di sportelli di banche notoriamente serie ed efficienti. 3. Oltre al rispetto della normativa Mifid, la Banca investe sulla professionalità e serietà dei consulenti, su piattaforme informatiche offrendo un servizio di consulenza finanziaria evoluto i cui cardini sono diversificazione, riduzione e controllo del rischio, varietà di gestori e prodotti (architettura aperta) con controlli periodici del portafoglio. CrBra, peraltro, è soggetta alle policy particolarmente severe, di un grande Gruppo come Bper.
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FOCUS ECONOMIA Risponde Beppe Ghisolfi presidente CR Fossano 1. Investimenti in assoluto completamente privi di rischio non ne esistono. Sono tutelati sempre il conto corrente ed i depositi sino a centomila euro pro capite. Tutto il resto può presentare qualche margine di rischio soprattutto dopo le normative volute dalla Commissione Europea. I rischi si verificano quando la banca o la società è insolvente. Se la banca è solida non c’è rischio. 2. Le obbligazioni sono da considerare dei prestiti che il risparmiatore fa alla banca. Quelle subordinate, in caso di insolvenza, vengono rimborsate dopo quelle ordinarie. Con la nuova normativa in vigore dal primo gennaio (bail-in), in caso di insolvenza di una banca, saranno prima penalizzati gli azionisti, poi i detentori di obbligazioni subordinate, quindi quelli che posseggono obbligazioni ordinarie ed infine i correntisti con importi superiori ai cento mila euro. Questo meccanismo si applica per ripianare il debito e quindi dipende dall’entità dello stesso.Se la banca va bene non esiste il problema.
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3. La regola base è che il cliente va informato scrupolosamente, secondo le normative, sui prodotti che intende sottoscrivere. Occorre accertarsi che abbia compreso perfettamente il rischio che corre firmando un apposito modulo. Un consiglio è quello di documentarsi. Non per nulla da quindici anni mi batto in tutte le sedi per diffondere l’educazione finanziaria ed ho scritto un manuale di educazione finanziaria che ha ottenuto un enorme successo. La Cassa di Risparmio di Fossano regala l’edizione per ragazzi mentre quella per adulti è stata pubblicata da Nino Aragno e si trova facilmente sui siti Amazon o IBS o in libreria. Spero che dopo l’autorevole intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’educazione finanziaria, come da me richiesto da anni, venga insegnata nelle scuole e trovi spazio anche nei programmi della TV pubblica.
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FOCUS ECONOMIA
Emanuele Regis Direttore Generale CR Savigliano
Risponde Emanuele Regis direttore generale CR Savigliano Investimenti a rischio zero non esistono: il free-risk sui mercati finanziari è pura illusione. Qualsiasi strumento finanziario comporta un rischio per chi lo acquista. Persino i risparmi stipati sotto il materasso sono esposti al rischio di inflazione e quindi di perdita di potere d’acquisto. Questo non significa che non si debbano più fare investimenti, ma che occorre valutare alla luce delle proprie possibilità ed aspettative le soluzioni più adatte e per questo è preferibile rivolgersi a personale qualificato. 1. Il mercato azionario, di per sé, non ha affatto una scarsa redditività; anzi, chi nel 2015 ha diversificato i propri investimenti inserendo in portafoglio una quota di azioni meglio se tramite fondi comuni o gestioni patrimoniali, ha ottenuto risultati migliori di chi si è concentrato su un unico asset. Sicuramente è più volatile e questo può non renderlo adatto a tutti gli investitori soprattutto a quelli
che hanno una bassa propensione al rischio. Il nostro consiglio è comunque di approcciare questo mercato evitando il “fai da te” ma tramite professionisti della gestione del risparmio. 2. La nostra Banca, che risulta fra le più solide del sistema bancario, possiede un’ottima qualità del credito, aspetto che può essere ben sintetizzato nel rapporto sofferenze nette su impieghi di bilancio che risulta essere tra i più contenuti dell’intero sistema bancario italiano. 3. Risposta: Tutti i dipendenti della nostra Banca sono tenuti al rispetto delle regole di trasparenza e di correttezza nei confronti degli investitori. I nostri specialisti, nella loro attività di consulenza, partono dalle caratteristiche e dalle esigenze del cliente in un’ottica di pianificazione finanziaria del nucleo famigliare. Solo dopo aver ascoltato il cliente vengono formulate le proposte che più si adattano ai suoi obiettivi e al suo profilo di rischio.
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FOCUS ECONOMIA
Sergio Marro Presidente della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria
Ivo Omento Direttore Area Commerciale Provincia di Cuneo Unicredit
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Risponde Sergio Marro presidente della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria 1. No, esiste, soprattutto oggi in materia di scelte di investimento, una gerarchia di strumenti finanziari da tenere bene in considerazione (più rischiose azioni, obbligazioni non garantite e obbligazioni subordinate). Importante oggi più di prima, in considerazione delle nuove normative europee, la solidità, la trasparenza, la correttezza della banca. 2. Maggiore è il tasso/rendimento dell’investimento e maggiore po-
Risponde Ivo Omento Direttore Area Commerciale Provincia di Cuneo Unicredit 1. Ogni investimento va analizzato e valutato con la massima consapevolezza. E’ certamente possibile arginare la componente di rischio con poche semplici regole. Le due principali sono: la scelta di emittenti trasparenti e certificati e la diversificazione, ovvero il frazionamento dell’investimento. E’ importante che la selezione dell’emittente sia fatta da soggetti che hanno le competenze per verificarne la solidità e anche il rendimento. Il risparmio gestito rappresenta uno strumento rispondente ai requisiti sopra sintetizzati: attraverso i Fondi è infatti possibile diversificare e tutelare il patrimonio dei nostri Clienti, anche quando è ancora in fase di costituzione. 2. La domanda porta agli accadimenti recenti e affinché l’esperienza degli obbligazionisti delle banche che sono state ristrutturate qui in Italia possa risultare utile bisogna imparare a distinguere e non cadere nell’errore della generalizzazione. Questi dissesti non sono stati un fulmine a ciel sereno: tutte e quattro le banche erano già commissariate e La Banca d’Italia aveva destituito i loro amministratori mettendo al loro posto commissari straordinari. Il sistema bancario italiano è solido a livello comples-
trebbe essere il rischio. Le obbligazioni sono/dovrebbero essere meno volatili e meno rischiose delle azioni. Naturalmente, come già sottolineato, esistono obbligazioni non garantite che con la nuova legge potrebbero essere rischiose come le azioni. 3. Le banche di Credito Cooperativo hanno sempre adottato criteri di trasparenza nell’ambito della consulenza agli investitori (soci e clienti). Richiedete sempre allo sportellista consigli privilegiando, negli investimenti, il mantenimento del vostro capitale anche a scapito di un maggior rendimento.
sivo e possiamo pertanto restare ampiamente tranquilli sulle prospettive delle obbligazioni emesse dagli istituti bancari che hanno dei coefficienti di patrimonializzazione elevati e ancora di più quando l’emittente è anche un istituto di rilevanza sistemica come UniCredit. A seguito dell’introduzione dell’unione bancaria con la BCE come supervisore unico, l’eventualità che in una banca sistemica possano insorgere tensioni è infatti veramente remota. 3. Le normative in materia sono precise, valgono per l’intero sistema bancario e sono correttamente ispirate a criteri essenziali quali la trasparenza e l’appropriatezza. All’interno di UniCredit l’applicazione delle regole è basato su solidi pilastri: la formazione, le procedure interne, le procedure informatiche e i controlli. Essere una grande Banca internazionale è un vantaggio che si trasferisce ai nostri Clienti, ai nostri Azionisti e aggiungo anche a noi Dipendenti: le nostre azioni e le nostre obbligazioni sono generalmente quotate, liquide, prezzate e scambiate ogni giorno sui mercati in tutta trasparenza. Le nostre azioni e le nostre obbligazioni si possono vendere e acquistare, ogni giorno. Essere Banca sistemica significa anche avere controlli e regole più severi e anche questo è un vantaggio che si trasferisce ai nostri Clienti e ai nostri Azionisti.
FOCUS ECONOMIA
Roberto Civalleri Presidente della CR Saluzzo
Risponde Roberto Civalleri presidente della CR Saluzzo 1. Non esiste alcun investimento finanziario privo di rischio; esso è strettamente correlato con il rendimento ed entrambi devono essere adeguatamente valutati sulla base dei propri obiettivi di rendimento e della propria propensione, appunto, al rischio. Per effettuare una corretta valutazione dei propri investimenti e una prudente pianificazione finanziaria, il risparmiatore dovrà valutare attentamente il proprio profilo finanziario definendo i propri obiettivi in termini di orizzonte temporale, rendimenti attesi e livello di rischio che è disposto ad accettare. 2. Le obbligazioni bancarie sono state interessate dalla recente normativa sul Bail-in, che aumenta il rischio per gli azionisti e gli obbligazionisti che hanno investito in strumenti emessi da istituti bancari. Sono comunque tutelati dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi i conti correnti, i conti deposito (anche vincolati), i libretti di risparmio, gli assegni circolari e i certificati di deposito nominativi fino a 100.000 euro per depositante
presso la stessa banca. In generale, per la valutazione del rischio degli emittenti bancari gli investitori dovrebbero tener presenti gli indicatori “common equity tier 1” (minimo richiesto 7%) e il “total capital ratio” (minimo richiesto 10,50%) che, rappresentando il rapporto tra il patrimonio della banca e gli impieghi, offrono un’indicazione sulla liquidità dell’Istituto e sulla sua capacità di fronteggiare eventuali difficoltà nel recupero dei crediti. 3. La fiducia è uno dei pilastri della CR Saluzzo, che da sempre è a disposizione della clientela per fornire tutte le informazioni necessarie per un corretto percorso di investimento e segue le regole dettate da Banca Italia e Consob. In qualità di emittente può rassicurare i propri obbligazionisti sia dal punto di vista delle caratteristiche patrimoniali, che di liquidità e solidità. La Cassa si colloca infatti in provincia tra le prime posizioni secondo una classifica “di sicurezza” redatta da Altroconsumo, sulla base dei sopracitati parametri, pubblicata su “La Stampa” il giorno 6 gennaio.
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FOCUS ECONOMIA
Nel 2016 la riforma del credito cooperativo. Con decreto del Governo sarà costituita una capogruppo
Verso la costituzione di un gruppo unico nazionale A giorni è atteso il decreto del Governo che modificherà l’organizzazione delle Banche di Credito Cooperativo e delle Casse Rurali. Sarà comunque salvaguardata l’autonomia delle singole BCC
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ccelera il percorso verso una soluzione unitaria condivisa per la realizzazione di un’unica Capogruppo del futuro Gruppo Bancario Cooperativo, nell’ambito della riforma del Credito Cooperativo italiano. E’ quanto si apprende da una nota di Federcasse (la Federazione nazionale delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali) redatta in collaborazione col Gruppo Bancario ICCREA ed il Gruppo Bancario Cassa Centrale Banca. Si intende così perseguire l’obiet-
tivo di ottimizzare quanto di meglio oggi il Credito Cooperativo esprime in termini di modelli di business al servizio delle diverse realtà locali, valorizzando le migliori risorse professionali e le più significative risorse economiche. L’obiettivo è quello di accrescere la competitività e la capacità di servizio nelle comunità sia di potenziare gli strumenti che garantiranno ulteriormente la stabilità e la capacità autonoma di prevenire e risolvere eventuali situazioni di criticità delle singole Banche di Credito Cooperativo - Casse Rurali. Vi è piena consapevolezza che una strategia di maggiore integrazione sul versante imprenditoriale consentirà la focalizzazione degli investimenti, il conseguimento di più consistenti economie di scala e capacità di supporto alle singole BCC-CR aderenti al Gruppo Bancario Cooperativo unitario. Il Credito Cooperativo ha l’ambizione di poter vedere realizzato - sulla base dei 10 punti dell’Autoriforma consegnati da tempo alle Autorità - un quadro di regole coerente con i requisiti normativi e prudenziali dell’Unione Bancaria e conseguentemente un modello organizzativo
originale ed innovativo che non ha uguali in Europa. Questo modello, basato su un’architettura che rafforza le finalità mutualistiche, mantiene i centri decisionali delle singole BCC-CR nei rispettivi territori e quindi vicini al milione e 320 mila soci e consente - grazie alla adesione ad una Capogruppo mediante un “contratto di coesione” che prevede un’autonomia correlata a criteri di meritevolezza (risk based approach) - di poter contare sulla forza di un efficiente sistema a rete in grado di rispondere alle sollecitazioni delle normative europee ed a regole di mercato sempre più selettive. Alla luce anche di questa significativa convergenza realizzativa - che segue l’unitarietà che ha contraddistinto nei mesi scorsi la fase elaborativa dei contenuti normativi guidata da Federcasse - il Credito Cooperativo confida in un rapido provvedimento da parte del Governo in linea con quanto scritto nella proposta di Autoriforma. In Piemonte ed in provincia di Cuneo in particolare in questi mesi si sta parlando di aggregazioni e fusioni. L'obiettivo è quello di rafforzare il sistema del Credito Cooperativo in provincia di Cuneo.
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FOCUS ECONOMIA
La comunicazione ufficiale durante la conferenza sull’accordo da 6 miliardi di euro per il credito al settore agricolo
Nasce il Ministero dell’Agroalimentare italiano Ad annunciarlo il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dopo che il Ministro Martina aveva anticipato la novità in occasione dell’assemblea della Coldiretti prima di Natale
L
e Politiche Agricole cambiano nome. Si chiameranno Ministero dell’Agroalimentare. Secondo quanto spiegato dal presidente del Consiglio, “con i decreti Madia il ministero dell’Agricoltura prenderà il nome di ministero dell’Agroalimentare”, “un ministero centrale nello sviluppo e nell’identità del sistema Paese”. “L’agricoltura – ha aggiunto Matteo Renzi – è un settore strategico della nostra economia, dove emergono le qualità, le capacità, l’identità stessa del nostro paese, del nostro territorio, anche nel mondo”. “Un passo necessario per valorizzare i primati dell’agroalimentare Made
in Italy nella definizione delle misure che vanno dalla tutela della qualità e delle caratteristiche degli alimenti alle norme sull’etichettatura fino agli interventi per ottimizzare la penetrazione dei mercati esteri e raggiungere presto l’obiettivo dei 50 miliardi di export fissato dal presidente del Consiglio” ha commentato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nell’esprimere apprezzamento per l’annuncio del premier. “Si tratta di una scelta importante per avere un interlocutore di governo forte e univoco nei confronti dell’Unione Europea dalla quale dipendono oggi gran parte delle politiche nell’agroalimentare ma anche per rafforzare la fi-
liera agroalimentare Made in Italy dal campo alla tavola” ha concluso Moncalvo nel ricordare che “non è un caso che da tempo la Francia può contare su un unico Ministero dell’agricoltura, dell’agroalimentare e delle foreste”. L’annuncio di Renzi conferma il trend che nel 2015, l’anno di Expo, ha visto il fatturato dell’agroalimentare italiano raggiungere i 135 miliardi sotto la spinta del record storico delle esportazioni e della ripresa dei consumi interni. Si tratta del secondo comparto manifatturiero Made in Italy che svolge però un effetto traino unico sull’intera economia per l’impatto positivo di immagine sui mercati esteri dove il cibo Made in Italy è sinonimo di qualità.
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I L C O R S I V O D E L C O LT I VAT O R E L’ ANNO CHE VERRÀ 2016 : anno bisestile. Sento an-
cora, nelle orecchie, l’asserzione di mia nonna. “An bisest, an funest” e non è certo un motivo per farmi coraggio. Eppure, siamo ormai degli esperti. Quello che ci attende è il quinto anno bisestile del millennio. Hanno avuto 366 giorni il 2000, il 2004, il 2008, il 2012 ed ora ci attende il 2016. Cosa dobbiamo aspettarci dall’anno che verrà, indipendentemente dalla sua caratteristica? Potrei rispondere con la canzone di Lucio Dalla: “Ma la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasformazione e tutti quanti stiamo già aspettando. Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno ogni cristo scenderà dalla croce ed anche gli uccelli faranno ritorno”.
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É uno scherzo naturalmente, ammesso all’istante. “Vedi caro amico cosa si deve inventare per poterci ridere sopra per continuare a sperare”. Questa è una verità. Ci affacciamo con speranza al 2016, diamo una scorsa al calendario, alla collocazione della Pasqua e delle altre festività religiose e civili e facciamo volare i nostri sogni: che finisca la crisi, che il cielo ci sia propizio nel lavoro, che la politica si acquieti e le riforme siano veramente tali, che gli uomini capiscano che le guerre non sono mai risolutive, che tutti abbiano modo di vivere decentemente, che la salute prevalga sulle malattie e gli affanni abbiano tregua, che non si verifichino disastri da terremoto o inondazione e che si impari di nuovo a guardarci l’un l’altro
negli occhi, con simpatia, fiducia e spirito di solidarietà. E se le cose andranno diversamente? Poco male. Torniamo a Dalla e facciamoci coraggio, visto che “L’anno che sta arrivando tra un anno passerà”. Buon 2016 a tutti!!!!. Bastian Contrari
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ALDO, FIGLIO ORGOGLIOSO DI PASTORI DI ROASCHIA loro: “Oh povere anime, se siete morte, pazienza … Se siete invece vive, vi ammazzo!”. E gli altri sono scappati” . Aldo Viale, impegnato in Coldiretti da una vita
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ldo Viale è nato l’8 giugno 1939 a Borgo San Dalmazzo. Orgoglioso di essere figlio di pastori di Roaschia: “Ho ricordi bellissimi dei miei, che mi hanno sempre voluto bene! Mi hanno insegnato a rispettare gli altri e la parola data. Eravamo sette figli maschi, oggi siamo ancora in tre. So che incontrerò tutti i miei cari, anzi oggi siamo già insieme”.
“Giacu Tribula”
Da bambino Aldo ha conosciuto la povertà: “Tutte le mattine alle 6, col buio pesto, c’era già la polenta che cuoceva e la mangiavamo con il “seirass”. La carne non la ricordo”. Ha sempre amato le pecore (“Mio padre ne aveva 200. Sono animali miti, le capre sono molto più intelligenti”) e ha studiato fino alla quinta Elementare, in provincia di Pavia, dove i suoi si spostavano d’inverno con le bestie. D’estate invece erano sui pascoli di Casterino: “Un posto magnifico, dove c’erano tanti pastori con gli animali. Ricordo bene l’eremita “Giacu Tribula”: era valdostano e zoppicava. Viveva in una baita e mi diceva nel dialetto tendasco: “Sai Aldo, la mia baita è come una pianta: quando smette di piovere, ci piove dentro ancora il giorno dopo!”. Lui viveva sempre lassù, tutto l’anno. Veniva ad aiutarci ma non voleva dei soldi, gli davamo formaggio e pane. Era un uomo con una forza enorme, mai si era sposato. Non aveva paura di nulla. Una notte degli amici davanti al cimitero per fargli uno scherzo si erano trasformati in fantasmi. Lui disse a
La Bibbia in cucina
Dopo il militare, Aldo Viale ha fatto il pastore transumante fra Roaschia, Casterino e la Lombardia. Poi ha iniziato a coltivare un po’ di terra a Borgo San Dalmazzo, dove oggi ancora vive. Nella cucina di casa sua, c’è una Bibbia aperta: “Perché è un libro di saggezza, da cui c’è sempre da imparare. Io sono un “uomo di fede”, so che la vita finirà comunque bene nonostante tribolazioni e fatiche, so che dopo la morte incontrerò tutti quelli a cui ho voluto bene”. Aldo Viale ama molto il Vangelo: “Un giorno Giors Giordano, un anziano saggio che viveva a Casterino, ha regalato a me, avevo 12 anni, il Vangelo: sono stato colpito dalla semplicità e dall’umanità di Gesù, che non c’era nei nostri preti di montagna”. Non ama le gerarchie: “La Chiesa cattolica è fatta da donne e da uomini in cammino verso Dio, con difficoltà per tutti. Della Chiesa amo che mi parla di Gesù, non mi piacciono invece i gerarchi, che si vestono in modo diverso e si atteggiano a semidei. Il Vangelo mi ha fatto capire che uno solo è il Signore, tutti gli altri sono fratelli e sorelle”.
L’impegno in Coldiretti
Il suo impegno in Coldiretti si è sviluppato in modi diversi: “E’ iniziato con il “Club 3P” (Provare, produrre, progredire), associazione di giovani per innovare le nostre aziende. Sono stato presidente del Fac (Frutticultori associati cuneesi), una cooperativa con sede a Cussanio che commercializzava ortaggi e frutta. Credo nel biologico, non dobbiamo avvelenare la terra ricevuta in prestito dai nostri padri! Da alcuni anni mi batto in Coldiretti, da quando noi coltivatori sia-
mo diventati una minoranza in Italia, a dare importanza all’aspetto culturale. A Natale, per anni, mi hanno chiamato al primo Consiglio provinciale per fare alcune riflessioni su Dio. Non condivido che la Coldiretti di Cuneo abbia un assistente spirituale, mi pare fuori luogo: i preti dovrebbero fare altre cose. Così come non capisco i cappellani militari”.
Creature di Dio
Non ha dubbi sull’esistenza di Dio, ma è un uomo sempre alla ricerca: “Noi siamo creature di Dio, nel mondo. Dio ci ha dato la libertà, e possiamo trasformare il mondo in paradiso o in un piccolo inferno. Il nostro è un mondo ingiusto, l’uomo deve imparare a condividere le risorse e ripensare tutto il sistema. Gesù ci invita ad amare i nostri nemici, ma noi ai nostri nemici andiamo a buttare le bombe, risposta sbagliatissima! Bisognerebbe invece parlare a chi taglia le gole, dialogare … San Francesco era andato a parlare di pace ai nemici di allora”. E’ orgoglioso della sua famiglia: “Lucia Musso l’ho conosciuta 50 anni fa a Borgo, abbiamo 5 figli maschi e 9 nipoti: ogni giorno che passa ci vogliamo sempre più bene! C’è un grande rispetto fra di noi, la sposerei di nuovo! Di mattina mi sveglio presto e penso sempre a Dio”.
Il buon credente
Aldo Viale è convinto che “il buon credente è quello che condivide la vita e allarga la cerchia. La vita possiamo renderla facile o difficile, se ti apri agli altri è bellissima. I soldi sono un mezzo per vivere però non dobbiamo fare l’errore di vivere per i soldi. Io ho sempre cercato di vivere le giornate senza mai sprecare un’ora della mia esistenza. Tutte le sere ringrazio il Signore e sono felice della vita condotta”.
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VITIVINICOLO
I produttori di uva moscato, ringraziano! Giovanni Satragno Presidente associazione produttori moscato
L’attenta disamina del Presidente dell’ Associazione Produttori ci rende partecipi di quindici anni di storia del moscato ed evidenzia i problemi del comparto
S
iamo all’inizio di un nuovo anno e mi pare opportuno, almeno, ringraziare chi ci ha risolto, in modo sostanziale e radicale, i problemi del comparto moscato, chi, insomma, ha inventato una nuova ricetta per far guadagnare ai viticoltori tanti soldi! Il tempo, per fortuna, è galantuomo e, quanto prima, i nodi son venuti al pettine. Percorrendo quindici anni di storia del moscato, partendo dal 1999 (gestione Marabese), anno in cui si fece una resa di 110 quintali/ettaro, ci fu una super-produzione rispetto alle vendite e, al 30 Agosto 2001 (periodo di riferimento per le giacenze) lo stock fu di 331 mila ettolitri. L’industria non assorbiva tutto quel quantitativo e la Produttori Moscato Associati (gestione attuale) e solo la
Produttori, riuscì ad ottenere la distillazione di crisi, con un costo, per lo Stato, di 32 miliardi di lire. Da allora e per un po’ di anni, continuò un calvario di rese basse di prodotto DOCG e, di conseguenza, tanta produzione di aromatico, ma ci eravamo presi l’impegno di produrre solamente per il mercato e di non fare più stock deleteri. Tant’è che nel percorso fu stabilita una regola di buon senso, condivisa in paritetica, di non superare (sempre al 30 Agosto) il volume di 220 mila ettolitri, portato, successivamente, a 250 mila su insistente richiesta industriale e così fu fino al 2013. Orbene, nel 2014 ci fu l’avvento di una nuova associazione di produttori, formata da CIA e Confagricoltura, chiamata Agrinsieme (esclusa la CIA di Alba). Questi signori, in modo
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VITIVINICOLO esplicito, si sono mostrati in sostanziale sintonia con la parte industriale (risparmio le prove documentali per motivi di spazio) e, nonostante fosse opportuno una resa da disciplinare, soprattutto per motivi di qualità, hanno forzato il disciplinare con una resa di 107 quintali, più 8 di blocage. La Produttori Moscato e Coldiretti protestarono contro tale proposta, in quanto già si capiva che il mercato fosse in flessione. La crisi del mercato russo non è iniziata l’altro ieri. Per l’occasione fu anche presentata una memoria scritta, redatta da un noto avvocato, esperto in diritto amministrativo, che, purtroppo, la Regione Piemonte non ha preso in dovuta considerazione. C’era la nostra piena consapevolezza che avremmo superato di gran lunga la soglia di salvaguardia, ovvero i 250 mila ettolitri. Il mercato continuava a cedere, ma ciò nonostante a marzo 2015 il Consorzio di Tutela dell’Asti, fece richiesta di déblocage e la Regione Piemonte, dopo qualche cincischio, approvò anche questa “proposta”. Risultato: ulteriori 85 mila ettolitri di mosto in più riversati nelle scorte, per aver superato di gran lunga i 100 quintali di uva previsti dal disciplinare. Si giunge quindi all’anteprimavendemmia 2015, per la quale la resa si era già stabilita, purtroppo, ma, fortunatamente l’anno precedente a 100 quintali ad ettaro. Pressante fu la richiesta di Industria e di Agrinsieme per aggiungere ai 100 previsti dall’accordo, altri 10 di blocage. Questa volta la “proposta” non è passata per la ferma opposizione di Produt-
tori Moscato e Coldiretti che minacciarono il ricorso al TAR, in funzione del fatto che l’accordo era già stato firmato da tutti l’anno precedente. Risultati ottenuti grazie a queste scelte. Considerando che l’anno scorso si sono persi 8 milioni di bottiglie rispetto al 2013 e quest’anno con tutta probabilità, altre 18 milioni di bottiglie, sempre rispetto al 2013, le vendite sicuramente si attesteranno molto al di sotto degli 85 milioni di bottiglie. Ragionevolmente, si può affermare che, per soddisfare il fabbisogno dell’annata, i 90 quintali di resa, bastano ed avanzano, ma per riportare le scorte nei limiti dei 250 mila ettolitri, bisognerebbe scendere a 70 quintali ad ettaro, più 50 di aromatico, che resta pur sempre un forte concorrente dell’Asti. Se tutto andrà per il meglio, le scorte al 30 Agosto 2016, supereranno i 400 mila ettolitri. Se fosse passata la proposta di Agrinsieme (10 quintali di blocage) si sarebbe conquistato il guinnes dei primati (500 mila ettolitri): complimenti! Mercato inchiodato. Quando l’industria ha la “pancia” piena, taglia i premi, in quanto non c’è più il rischio che i conferenti scappino, quindi si verifica una reale diminuzione del prezzo (non meno del 10%). Grave danno per chi ha osservato
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il disciplinare e nel 2014 ha prodotto solamente 100 quintali e ora deve subire l’abbassamento di resa per l’ingordigia di altri. Meno interesse per il moscato ed inevitabile calo del valore dei vigneti. Gravi ripercussioni sull’economia generale dei 52 Comuni del moscato. Poca o quasi nulla capacità contrattuale nei confronti dell’industria. I vignaioli devono “ringraziare”, per il risultato raggiunto, i seguenti soggetti: l’industria, per l’ottima regia, il Consorzio di Tutela dell’Asti, per aver supinamente obbedito all’industria, Agrinsieme, per aver abboccato ed infine la Regione Piemonte, per esserci cascata. Avere Agrinsieme come partner a trattare il Moscato è impossibile in quanto si è dimostrata solidale con la controparte. Agrinsieme è un po’ come “Garibuja” che, per paura di smarrire i soldi, li nascondeva nelle tasche degli altri; a spese di un comparto che meritava più rispetto, un comparto che funzionava abbastanza bene, seguendo le regole del buon senso e che ha fatto grandi investimenti. Non dimentichiamo che impiantare un ettaro di vigneto di moscato, acquistando il terreno e i diritti, costa almeno 100 mila euro e ci sono imprenditori che, su tale investimento, contavano. Ironicamente, non ringrazio Produttori Moscato e Coldiretti, in quanto impopolari, perché chiedevano rese equilibrate, quindi, apparentemente, meno soldi. Giovanni Satragno Presidente associazione produttori moscato
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Aperto il bando ristrutturazione vigneti 2016
E’ ufficialmente aperto dalla Regione Piemonte il periodo utile per la presentazione delle domande finalizzate all’ottenimento degli aiuti alla misura OCM Riconversione e Ristrutturazione
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empi stretti che richiedono di programmare e decidere rapidamente le operazioni nei vigneti, anche se il passaggio dal sistema dei diritti a quello delle autorizzazioni impone la variazioni di programmi gestionali delle notifiche di estirpazione e reimpianto. La scadenza iniziale per la presentazione telematica delle domande, che da quest’anno saranno effettuate non più sul SIAP (regionale), ma su base nazionale SIAN
era stabilita al 28 gennaio 2016. Tuttavia, confermiamo che la proroga chiesta da Coldiretti farà slittare il termine al 29 febbraio. Una copia cartacea della domanda e dei relativi allegati deve poi essere presentata entro 7 giorni dalla suddetta scadenza informatica, alla Regione per il tramite degli uffici provinciali competenti delle Province (per Cuneo Provincia di Cuneo – Corso Nizza 21 12100 CN). La dotazione finanziaria è di circa 9 milioni di euro. Non ci sono particolari novità rispetto il precedente bando eccezion fatta per l’annunciata sottomisura “D “ relativa alla ristrutturazione a seguito di provvedimenti dovuti a ragioni fitosanitarie. Il DM nel merito consente una destinazione massima del 15% del budget regionale in via prioritaria a tale sottomisura; l’accesso è sempre vincolato ad un provvedimento di estirpazione obbligatoria rilasciato dalle autorità competenti e per adesso possono beneficiare
esclusivamente i vigneti colpiti da flavescenza dorata. Altre variazioni attengono la composizione della scala delle priorità dove sono assegnati punteggi maggiori a seconda di criteri riferiti all’azienda/conduttore e all’intervento. In particolare sono assegnati 5 punti in più per l’utilizzazione dei pali di legno (senza precisazioni ulteriori sulle caratteristiche di questi ultimi ). Confermata la possibilità di riconoscere il contributo (in deroga al limite minimo dei 5.000 mq), anche domande con soli 3.000 mq di superficie d’intervento nel caso le aziende conducano almeno 1 ettaro di vigneto e con 1.000 mq nei casi di altitudini superiori a 500 m. s.l.m o per terrazzamenti o ciglionamenti. Disposizione importante: la misura non è ammissibile per nuovi impianti ottenuti dalle autorizzazioni future. Gli uffici Coldiretti sono a disposizione per informazioni e presentazione delle domande.
VITIVINICOLO
Coldiretti Cuneo: qualche timore per la deregulation al primo anno
Dai diritti alle autorizzazioni: il decreto
E’
stato approvato dal Consiglio dei Ministri e firmato l’atteso decreto nazionale sul nuovo sistema di autorizzazione degli impianti vitati. Sono tre le problematiche importanti alle quali il provvedimento deve dare risposte, vale a dire: l’ultima fase per completare i trasferimenti dei diritti; le modalità di conversione in autorizzazioni; le disposizioni per le autorizzazioni ai nuovi vigneti. Il contenuto del suddetto decreto per punti.
• Dal 1-1-2016 al 31-12 -2030 gli impianti avvengono dietro rilascio di autorizzazioni, che sono gratuite e non trasferibili e durano 3 anni • Il termine ultimo per presentare la richiesta obbligatoria di conversione dei diritti posseduti alla data 31-12-2015 in autorizzazioni è il 31-12-2020. Una volta richiesta la conversione ed ottenuta l’autorizzazione, l’impianto va effettuato entro 3 anni. • Requisito di ammissibilità per le autorizzazioni ai nuovi im-
pianti (1% della superficie vitata nazionale): occorre disporre sul fascicolo aziendale di una superficie agricola pari o superiore a quella richiesta ( unico criterio limitativo rispetto la gestione e l’assegnazione dei circa 6500 ettari concedibili per il 2016. Coldiretti non voleva la “lotteria nazionale” e aveva richiesto l’applicazione di criteri oggettivi e soggettivi) • Le autorizzazioni per i nuovi vigneti non accedono ai contributi della misura ristrutturazione • Possibilità, ma solo dalla campagna 2017, di regolamentare o limitare per specifiche aree il rilascio delle nuove autorizzazioni ( NDR come più sopra detto per 2016 unico limite rispetto la domanda è disporre di almeno pari superficie agricola) • Tempi e procedure per le domande di autorizzazione per nuovi vigneti: le domande si presentano dal 15-2 al 31-3 di ogni anno e ottengono risposta entro 1°giugno. In caso di superamento della quota nazionale la superficie per richiedente sarà ridotta proporzionalmente
con facoltà di rinuncia se inferiore al 50% di quella richiesta. • Applicazione del principio del mantenimento della competitività di settore a livello regionale mediante garanzia in caso di superamento del’1% che a ciascuna Regione sia assicurata la superficie di spettanza (1% degli ettari a vigneto della regione interessata) • Autorizzazioni per reimpianti: dal 1-1 2016 l’estirpazione di un vigneto aziendale - da notificarsi entro la fine della seconda campagna viticola successiva all’estirpazione - origina un’ autorizzazione che consentirà il reimpianto nella stessa azienda, non sarà trasferibile ed avrà validità 3 anni dopodiché se non utilizzata sarà persa. Le autorizzazioni originate da estirpazione, al pari dei diritti potranno beneficiare dei contributi OCM ristrutturazione/riconversione • Per impianto di vigneti in difformità alle disposizioni è prevista l’estirpazione e l’applicazione di sanzioni amministrative minime da 6.000 e 20.000 euro per ettaro.
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VITIVINICOLO
Ocm vino - La misura investimenti 2016
È
aperto il bando relativo alla misura investimenti per la campagna 2015/2016 con le scadenze: 29 febbraio 2016 per il rilascio telematico della domanda; 7 marzo 2016 per la consegna cartacea della domanda; 4 luglio 2016 per il completamento dell’investimento e il rilascio telematico della domanda di pagamento. Tipologia degli investimenti ammissibili - In osservanza alle disposizioni per la demarcazione con il
Piano di Sviluppo Rurale (non consentite due misure d’intervento per la medesima azione) l’unico intervento ammissibile resta la realizzazione dei punti vendita aziendali purché non ubicati all’interno delle unità produttive di trasformazione e conservazione, i cosiddetti punti vendita extra-aziendali. Sono contemplate le operazioni di costruzione o ristrutturazione dei locali da adibire a negozio, sala degustazione e annessi. Previsti anche l’ac-
quisto impianti ed attrezzature, gli arredi ecc, gli investimenti materiali e immateriali per l’esposizione e la vendita dei prodotti vitivinicoli (compresi computer e relativi programmi, stampanti…). La domanda per beneficiare dell’aiuto viene presentata direttamente sul portale SIAN e rivolta ad AGEA. Per informazioni utili alla presentazione della domanda, rivolgetevi agli Uffici Coldiretti.
Proroga dematerializzazione registri di cantina
È
pubblicato il decreto che fissa ufficialmente lo slittamento dei termini di entrata obbligatoria del sistema telematizzato dei registri di cantina dal 1° gennaio 2016, inizialmente previsto, al 30 giugno 2016. Dal 1 aprile 2016 le aziende potranno comunque volontariamente già tenere i registri, secondo il sistema nazionale informativo. Non nascondiamo qualche timore per la non previsione nel DM di deroghe per le imprese più piccole e per le zone non coperte da segnale internet o raggiunte da linee con discontinuità di servizio.
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VITIVINICOLO
Piani triennali idoneità D.O. Moscato
D
ue determinazioni dirigenziali, esattamente la 900 e 902 del 29 dicembre 2015 contengono l’approvazione dei programmi triennali per la gestione delle DO Asti e Piemonte Moscato. Con il 1° Gennaio 2016 è deca-
duto il divieto di impianto su tutto il territorio Piemontese (compresa l’area annessa al disciplinare laddove invece fino al 31-12-2015 vigeva tale divieto d’impianto). Possono però continuare a regolamentarsi le idoneità/ iscrizioni
DENOMINAZIONE ANNO
Asti DOCG
Piemonte Moscato DOC
2016
2017
0
100
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Le determinazioni in oggetto precisano che successivamente saranno definite modalità e criteri per concedere, tramite bando, ai produttori la possibilità di realizzare nuovi impianti e ottenere la idoneità/iscrizione alle DO. Le superfici previste nella suddetta programmazione – come da decisione della filiera alla riunione del 14-12-2015- saranno oggetto di ulteriore verifica e compatibilità con gli andamenti di vendita dei singoli prodotti. Considerando che i recenti dati di produzione e vendita della DOCG Asti evidenziano il crescere di uno squilibrio che non può trascurarsi, Coldiretti Cuneo ha inviato
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alle DOC-DOCG. Per questo e su specifica richiesta e proposta dei Consorzi di rappresentanza sono programmate per i prossimi tre anni, tramite le suddette determinazioni, le seguenti possibili nuove superfici idonee alla DO: 2018 100
alla Regione alcune osservazioni per meglio considerare e approfondire le problematiche, onde evitare che lo stravolgimento repentino della precedente situazione (che prevedeva il divieto d’impianto) possa ingenerare un impatto negativo, anche tenuto conto che il nuovo sistema per l’assegnazione delle autorizzazioni ai nuovi impianti per il 2016 non prevede un minimo governo di superfici o regole o limiti di assegnazione per varietà o tipologie. E’ in ogni caso fondamentale sottolineare che le superfici inserite nei piani triennali indicati sono a carattere previsionale e saranno quindi oggetto di ulteriori
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approfondimenti e valutazioni sulla base delle risultanze dell’andamento di mercato, prima di fissare definitivamente le superfici disponibili per ciascuna DO. Altrettanta attenzione e ulteriore confronto, ha ribadito Coldiretti, richiederà la scelta dei criteri oggettivi e soggettivi da inserire nei bandi finali.
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VITIVINICOLO
A cura dei tecnici dell’Agenzia 4 A Coldiretti
Nuove tecniche di potatura del vigneto I tecnici dell’Agenzia 4 A di Coldiretti hanno da tempo iniziato un percorso attento, scrupoloso e mirato alle nuove possibili impostazioni di gestione del vigneto rivolte a limitare le fisiopatie e creare maggiore longevità (viti vecchie) e maggiore qualità dei frutti.
I
l nuovo procedimento adottato dai tecnici dell’Agenzia 4A consente riduzione dei costi di gestione, resistenza alla siccità, maggiore resistenza alle malattie del legno. Fondamentale è dare la corretta formazione al fusto della vite già dai primi anni dopo la messa a dimora delle barbatelle, cercando di evitare strozzature ed impedimenti alla normale circolazione del flusso linfatico, e scegliendone accuratamente i tralci più verticali. Questa metodologia, può essere introdotta nei vigneti di qualsiasi età e si adatta molto bene sia a quelli allevati a guyot, che a cordone speronato potati in “maniera tradizionale”. E’ noto, che la vite non si cicatrizza, e difende la propria ferita tramite il disseccamento di una porzione del fusto. Infatti per ogni taglio si forma
un cono di disseccamento profondo quanto il diametro della ferita stessa. Ne consegue che piccoli tagli su legno di 1-2 anni corrispondono a coni di disseccamento piccoli e meno dannosi per la pianta, mentre tagli ripetuti di grandi dimensioni riducono o annullano la vitalità di porzioni importanti della pianta. Inoltre, se non si effettuassero operazioni di potatura, la vegetazione si allontanerebbe dal tronco. Continui tagli ripetuti costringono la pianta a modificare continuamente la circolazione della linfa e i canali linfatici vengono sollecitati in modo differente da un anno all’altro (viene a mancare un canale preferenziale) e questo è dannoso per la vite in quanto il fusto è un organo di riserva della pianta, e tagliarne il fusto significa tagliare le riserve. Alla luce di queste prime considerazioni, l’operazione agronomica
CI.EMME
della potatura è di fondamentale importanza, e si configura come una pratica “delicata” e “rispettosa” per lo sviluppo della vite e di assoluta novità nella gestione agronomica colturale del vigneto. Pertanto, fondamentale è impostare già dai primi anni di allevamento una corretta forma e gestione sia della potatura “bruna” invernale che della potatura “in verde” scacchiatura. La corretta gestione della forma di allevamento e della scelta accurata dei tralci da sviluppare, l’accurata gestione del taglio cercando di diminuire il numero delle ferite di potatura evitando di eseguire tagli grossi a favore di tagli effettuati solamente sui tralci giovani, sono le fondamentali regole per l’applicazione di questa metodologia di potatura, ove con un taglio “netto” e “pulito” si opererà nel rispetto delle gemme della corona. Questa pratica di potatura, inoltre,
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GIOVANI IMPRESA limita l’ingresso di funghi patogeni (esempio i funghi diffusori del Mal dell’Esca) nelle ferite, mantenendone l’integrità fisica del legno all’interno del fusto. Per meglio capirne i contenuti e darne dimostrazione pratica di applicazione alla metodologia, si organizzano incontri specifici. Le foto si riferiscono agli incontri tecnici del 03 dicembre presso l’azienda agricola Caracciolo Cristian a Castiglione Tinella e Ferro GianLuca a Mango. Per ulteriori delucidazioni in merito, i tecnici della Coldiretti sono a disposizione per ragguagli tecnici e/o per effettuare visite aziendali ad esse dedicate. Telefonare al 0173/292750 per appuntamenti specifici.
#Sviluppiamoci, le opportunità per i Giovani
È
stata la nuova misura del PSR riguardante l’Insediamento Giovani, l’argomento trattato nel convegno tenutosi giovedì 17 dicembre presso l’antico Castello comunale di Lagnasco, organizzato da Coldiretti Giovani Impresa Saluzzo. Il convegno “#Sviluppiamoci”, questo il nome deciso dai Delegati Giovani Impresa Coldiretti Saluzzo, ha attirato l’interesse di tantissimi giovani imprenditori incuriositi dalle prossime opportunità per lo sviluppo delle proprie imprese, tant’è che erano presenti quasi 200 giovani agricoltori. Ad aprire l’incontro il Delegato provinciale di Giovani Impresa Luca Beltrando, seguito dai Delegati Giovani Impresa Saluzzo, rappresentati da Valentino Sacchetto. “Il Psr deve essere un’opportunità per fare crescere le aziende e sarà sicuramente
un ottimo strumento. Coldiretti è in prima linea per trovare le giuste formule al bando che riflettano le reali esigenze delle aziende del nostro areale” queste le parole del Delegato Provinciale Beltrando. Si è poi entrati nello specifico con la relazione del Responsabile economico di Coldiretti Piemonte Franco Ramello. Dopo una breve precisazione sulle modalità per il passaggio di azienda, illustrate da Secondina Colombero e dal Segretario di zona Saluzzo Mario Dotto, a concludere il convegno sono state le considerazioni del Direttore Provinciale Coldiretti Cuneo Enzo Pagliano che ha rimarcato l’importanza del nuovo PSR per lo sviluppo delle imprese. Ha anche ricordato che il PSR è un mezzo e non un fine per gli imprenditori.
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GESTIONE AZIENDALE
Ritardi ingiustificati nei pagamenti della Pac
La troppa burocrazia rallenta la concessione dei premi Penalizzati i piccoli agricoltori, che non hanno ancora ricevuto nulla. I pascoli pagati a metà! Complessivamente il 43% delle imprese agricole cuneesi sta aspettando o il saldo o il pagamento. Situazione più volte affrontata da Coldiretti con Arpea, l’organismo pagatore della regione Piemonte, che non sa come dipanare la matassa
A
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rpea, l’ente regionale piemontese per le erogazioni in agricoltura, nel mese di novembre ha provveduto a pagare l’anticipo dei contributi comunitari relativi alle domande presentate dalle aziende agricole sulla PAC 2015; per quanto concerne la provincia di Cuneo, un numero piuttosto alto di aziende non ha ricevuto alcun importo in quanto trattasi di aziende che per vari motivi sono oggetto di una serie di controlli di ammissibilità. Tali controlli, gestiti da Agea, sono effettuati come routine tutti gli anni, ma per il 2015 sono in fortissimo ritardo in quanto l’applicazione della nuova Pac ha imposto una revisione delle metodologie di accertamento. In particolare, risultano non pagate circa il 43% delle aziende che hanno fatto domanda, nello specifico non risultano pagate: • le aziende che hanno dichiarato superfici a pascolo. Per queste, Agea non ha ancora effettuato gli incroci con la Banca dati nazionale delle anagrafi zootecniche per verificare l’effettivo utilizzo di tali pascoli. Per questa specifica categoria di aziende, quelle non pagate
arrivano ad oltre il 50%! • le domande presentate da beneficiari che, ai sensi del regolamento comunitario 1307/2013, sono classificati come “piccoli agricoltori”cioè aziende che, per le loro limitate dimensioni, percepiscono un aiuto che arriva al massimo a 1.250 €; • domande sottoposte ai controlli sul rispetto delle norme di condizionalità; • domande per cui Agea non ha ancora effettuato l’assegnazione corretta dei titoli; • domande sottoposte a controllo per verificare il rispetto del greening. Le motivazioni dei mancati pagamenti sono quindi molteplici; da un lato è comprensibile che l’applicazione della nuova Pac abbia complicato il quadro dei controlli, ma desta forti perplessità l’inefficienza di Agea nel programmare e gestire le attività necessarie a garantire un celere pagamento delle domande. L’informatizzazione totale delle domande e la possibilità di incrociare banche dati in tempo reale dovrebbe rendere velocissimo lo svolgimento della maggior parte dei controlli, in-
vece si assiste ad un’inefficienza delle procedure che lascia allibiti. Non va dimenticato che il Piemonte, a sua volta, ha un proprio organismo pagatore (Arpea) che costituisce un ulteriore punto di controllo delle pratiche, per cui quando Agea avrà svolto i suoi controlli, ci sarà ancora da attendere che Arpea svolga quelli di propria competenza. Coldiretti sta facendo tutto quanto è in suo potere per contrastare la burocrazia elefantiaca che allunga a dismisura i tempi di erogazione dei premi comunitari. L’attuale congiuntura economica impone di cercare in tutti i modi di far arrivare liquidità alle imprese nel minor tempo possibile, ma questo concetto a quanto pare è sconosciuto in troppi uffici della pubblica amministrazione.
...e Arpea sta a guardare!
Una ventina di anni fa, sull’onda del federalismo, propinatoci da una certa parte politica, si disse che anche per la gestione dei premi della Pac fosse maggiormente opportuno avvicinare il “Palazzo” ai cittadini in quanto Agea era a Roma e troppo lontana dalle esigenze del Piemonte. Fu così che la politica inventò gli organismi
GESTIONE AZIENDALE pagatori regionali che in Piemonte chiamarono Arpea. Da allora ad oggi, tanta acqua è passata sotto i ponti, ma la costante è che, dopo l’avvio entusiasmante, iniziarono i problemi e presto si capì che Arpea era un carrozzone come tanti altri: anziché semplificare la vita ai cittadini, in questo caso agli imprenditori agricoli, sono riusciti a complicarla, accumulando ritardi ingiustificabili, tanto che in almeno due casi Coldiretti Piemonte si trovò costretta a manifestazioni di protesta ed alla simbolica occupazione degli uffici. Oggi, siamo nella stessa situazione di cinque, sei anni fa con l’aggravante che in questi anni sono cambiati i Commissari (manager molto costosi), ma i problemi sono rimasti irrisolti, crescendo giorno dopo giorno. E non c’è Santo che tenga: ci si lamenta della disfunzione in Regione ed in particolare in Assessorato Agricoltura e la risposta è sempre la stessa: “Non è un problema nostro, ma dovete gestirlo con Arpea”. Coldiretti ritiene che la politica non possa più stare ad attendere ed a nascondersi dietro programmi informatici che non funzionano e funzionari impotenti nella soluzione dei problemi. Si chiede che, come avviene nel resto d’Europa, i pagamenti siano concessi alle imprese in tempo utile e che qualora in caso di controlli l’azienda abbia ricevuto dei pagamenti non dovuti, questi debbano essere restituiti con gli interessi. Ci pare un modo molto semplice per dare una risposta concreta alle imprese agricole strette dalla morsa della liquidità e da un mercato difficile che spesso non riconosce neanche più i costi di produzione.
Assemblea Compral
Il prezzo indicizzato del latte funziona!
C
ompral Latte ha pagato mediamente a dicembre ai 230 produttori di latte che fanno parte del progetto Coldiretti –Inalpi – Ferrero, 36,9 centesimi più Iva per ogni litro di latte raccolto nelle imprese dei soci. Ma la prospettiva per i primi mesi del 2016 è quella di migliorare ancora il prezzo del latte alla stalla, puntando sul riconoscimento della qualità, in funzione delle esigenze della trasformazione. La notizia è stata data a Fossano, durante l’assemblea annuale, proprio nel momento in cui a livello regionale come a quello nazionale si sta discutendo di applicare l’accordo stipulato presso il Ministero con la Lactalis. Il progetto del polverizzatore di Moretta poggia le basi, per quanto riguarda il pagamento del latte alla stalla, sul prezzo indicizzato, che tiene conto dei costi di produzione sostenuti dagli allevatori, ma anche di
La prospettiva per i primi mesi del 2016 è quella di migliorare ulteriormente il prezzo del latte alla stalla, puntando sul riconoscimento della qualità, in funzione delle esigenze della trasformazione quelli della trasformazione e della polvere di latte a livello internazionale. Una filiera, unica in Italia, che ha anticipato l’orientamento nazionale di sostituire alla trattativa per il prezzo del latte alla stalla in modo tradizionale, il prezzo indicizzato basato su fondamenti economici e scientifici. Attualmente, la torre di sprayatura di Moretta lavora circa 4000 quintali di latte al giorno.
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ENTI LOCALI
Ai Comuni Cuneesi le prime risorse del Bando 2014 riguardanti le funzioni associate
Risorse alle unioni dei Comuni e Montane in provincia di Cuneo
P
er i Comuni del Piemonte che hanno deciso di percorrere la strada delle Unioni sono in arrivo le prime risorse del Bando 2014 riguardanti le funzioni associate. Ai nuovi enti costituiti in provincia di Cuneo saranno assegnati 425.000 euro. Ecco come saranno suddivise le risorse: Unione dei Comuni del Fossanese (80.000 euro); Unione dei Comuni Roero tra Tanaro e Castelli (40.000 euro); Unione di Comuni Colline di Langa e del Barolo (125.000 euro); Unione Terre dai Mille Colori (20.000 euro); Unione Montana Alta Langa (20.000 euro); Unione Montana Valle Stura (20.000 euro); Unione Montana del Monviso (20.000 euro); Unione Montana delle Valli Mongia e Cevetta-Langa Cebana-Alta Val Bormida (20.000 euro); Unione Montana Valle Maira (20.000 euro); Unione Montana Alta Val Tanaro
(20.000 euro); Unione Montana Valle Varaita (20.000 euro); Unione Montana Valle Grana (20.000 euro). Quest’anno per le funzioni associate 2015 la Regione mette a disposizione oltre duemilioni settecentomila euro per l’intero territorio piemontese con l’obiettivo di dare ulteriore slancio a questi nuovi enti. “Tutta la programmazione dei fondi europei 2014-2020 punta sulle forme aggregative – spiega l’assessore allo Sviluppo della Montagna, Alberto Valmaggia -. Il concetto è chiaro: chi si mette insieme viene premiato. Particolarmente importante è il risultato positivo che si sta ottenendo con le Unioni Montane. Nell’ultimo periodo, in Piemonte ne sono state riconosciute altre 4, tra le quali la cuneese delle Alpi del Mare. Adesso sono 49 (10 nella provincia “Granda”), per un totale di oltre 500 Comuni interessati, sui 524 presenti
nelle terre alte. All’appello, quindi, mancano ancora poche realtà che stanno provvedendo ad adottare gli statuti”.
UNIONI MONTANE IN PROVINCIA DI CUNEO
UNIONE MONTANA ALPI DEL MARE
Abitanti: 19.998; Comuni: Boves; Chiusa Pesio; Peveragno; Roaschia; Valdieri UNIONE MONTANA ALTA LANGA Abitanti: 19.502 Comuni: Albaretto della Torre; Arguello; Belvedere Langhe; Benevello; Bergolo; Bonvicino; Borgomale; Bosia; Bossolasco; Camerana; Castelletto Uzzone; Castino; Cerretto Langhe; Cissone; Cortemilia; Cossano Belbo; Cravanzana; Feisoglio; Gorzegno; Gottasecca; Igliano; Lequio Berria; Levice; Mombarcaro; Monesiglio; Murazzano; Niella Belbo; Paroldo; Perletto; Pezzolo Valle Uzzone; Prunetto; Rocchetta Belbo; San Bene-
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ENTI LOCALI detto Belbo; Santo Stefano Belbo; Serravalle Langhe; Somano; Torre Bormida; Trezzo Tinella. UNIONE MONTANA ALTA VAL TANARO Abitanti: 7.689 Comuni: Alto; Bagnasco; Briga Alta; Caprauna; Garessio; Nucetto; Ormea; Perlo; Priola UNIONE MONTANA DEI COMUNI DEL MONVISO Abitanti: 12.268 Comuni: Brondello; Castellar; Crissolo; Gambasca; Martiniana Po; Oncino; Ostana; Paesana; Pagno; Revello; Sanfront. UNIONE MONTANA DELLE VALLI MONREGALESI
Abitanti: 22.335 Comuni: Briaglia; Frabosa Soprana; Frabosa Sottana; Monastero di Vasco, Monasterolo Casotto; Montaldo di Mondovì; Niella Tanaro; Pamparato, Pianfei; Roburent; Roccaforte Mondovì; San Michele Mondovì; Torre Mondovì; Vicoforte; Villanova Mondovì UNIONE MONTANA DI COMUNI DELLE VALLI MONGIA E CEVETTA-LANGA CEBANA-ALTA VALLE BORMIDA Abitanti: 12.123 abitanti Comuni: Battifollo; Castellino Tanaro; Castelnuovo di Ceva, Ceva; Cigliè; Lesegno; Lisio; Mombasiglio;
Montezemolo; Priero; Roascio; Rocca Cigliè; Sale delle Langhe; Sale San Giovanni; Saliceto; Scagnello; Torresina; Viola UNIONE MONTANA VALLE GRANA Abitanti: 17.269 Comuni: Bernezzo; Caraglio; Castelmagno; Cervasca; Montemale; Monterosso Grana; Pradleves; Valgrana UNIONE MONTANA VALLE MAIRA Abitanti:11.764. Comuni: Acceglio; Canosio; Cartignano; Celle Macra; Dronero; Elva; Macra; Marmora; Prazzo; Roccabruna; San Damiano Macra; Stroppo; Villar San Costanzo. UNIONE MONTANA VALLE STURA Abitanti: 19.971 Comuni: Aisone; Argentera; Borgo San Dalmazzo; Demonte; Gaiola; Moiola; Pietraporzio; Rittana; Roccasparvera; Sambuco; Valloriate; Vignolo; Vinadio UNIONE MONTANA VALLE VARAITA Abitanti: 10.730 Comuni: Bellino; Brossasco; Costigliole Saluzzo; Frassino, Isasca; Melle; Piasco; Pontechianale; Rossana; Valmala; Venasca
UNIONI DI COMUNI IN PROVINCIA DI CUNEO
UNIONE COMUNITA’ COLLINARE
ROERO: TARTUFO E ARNEIS Abitanti: 4.485 Comuni: Montaldo Roero; Santo Stefano Roero; Vezza d’Alba UNIONE DEI COMUNI DEL FOSSANESE Abitanti: 33.313 Comuni: Fossano; Genola; Montanera; Salmour; Sant’Albano Stura; Trinità UNIONE DEI COMUNI ROERO TRA TANARO E CASTELLI Abitanti: 7.081 Comuni: Castellinaldo; Govone; Magliano Alfieri; Priocca UNIONE DI COMUNI COLLINE DI LANGA E DEL BAROLO Abitanti: 9.990 Comuni: Barolo; Castiglione Falletto; Grinzane Cavour; Monchiero; Monforte d’Alba; Novello; Roddi; Roddino; Sinio; Verduno UNIONE TERRE DELLA PIANURA Abitanti: 25.347 Comuni: Marene; Monasterolo di Savigliano; Savigliano
UNIONE DEI COMUNI IN PROVINCIA DI CUNEO E TORINO
TERRE DAI MILLE COLORI Abitanti: 3.417 Comuni: Casalgrasso (Cn); Lombriasco (To); Osasio (To)
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GESTIONE DEL TERRITORIO
Lupi da contenere, parchi per valorizzare l’agricoltura
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n questi giorni sono stati pubblicati articoli relativi a contestazioni ai lupi ed ai parchi. Molti contenuti sono condivisibili, mentre appare prematuro il giudizio negativo sulla nuova impostazione dei parchi. Coldiretti Cuneo, sul fronte lupo, sostiene da sempre che la loro presenza non è compatibile con la pastorizia e le attività allevatoriali in generale. Ma non bisogna fermarsi alla denuncia come spesso avviene, ma occorre agire con concretezza. Presso il Ministero dell’Agricoltura è insediato un gruppo di lavoro che ha previsto l’abbattimento di alcuni esemplari per avviare un piano di contenimento sulla base dei censimenti del Life Wolf Alpes (l’unico progetto europeo nei confronti del lupo). La realizzazione degli abbattimenti dovrebbe portare il nostro Paese all’uscita dalla convenzione di Berna che, come noto, considera il lupo specie in via di estinzione e quindi protetto. Coldiretti ribadisce che, se non viene sbloccata questa situazione, si continuano a fare gran convegni e discorsi inutili dal punto di vista del contenimento del lupo.
Salsotto e Marengo presidenti dei due parchi cuneesi Relativamente a quanto sostenuto su alcuni giornali, per quanto attiene la gestione dei parchi naturali va subito detto che Coldiretti ha chiesto nel momento della nomina dei consigli direttivi che venisse sempre e comunque salvaguardato lo sviluppo agricolo e l’equilibrio eco-ambientale. E’ vero che, in passato, spesso i parchi si sono rivelati fonte di rallentamento dell’attività agricola ed in molti casi hanno compromesso lo sviluppo dello stesso. Ora, con lo snellimento degli organi gestionali previsti da una legge della Regione Piemonte, si auspica una gestione che non solo tenga conto dell’agricoltura e delle sue attività, ma metta al centro la produzione e la trasformazione dell’agroalimentare, dando fiato agli imprenditori che sull’agricoltura intendono ancora investire. Non si tratta, quindi, di contestare i parchi in quanto tali od accusarli di essere soggetti attuatori di politiche falsamente ambientaliste imposte alle comunità locali, ma considerati strumenti di promozione delle attività, dei prodotti e della cultura montana come avviene nel resto d’Europa.
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Sono stati nominati i Consigli dei parchi delle Alpi Marittime e del Monviso
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a Comunità del Parco delle Alpi Marittime ha proposto, in modo unanime, come presidente dell’Ente di gestione della zona protetta, Paolo Salsotto: comandante regionale e provinciale del Corpo Forestale dello Stato. La Comunità del Parco del Monviso (sindaci dei Comuni e presidenti delle Unioni Montane il cui territorio ricade nella zona interessata) ha designato, a larga maggioranza, alla guida dell’Ente di gestione dell’area protetta, Gianfranco Marengo: ex sindaco di Verzuolo dal 2004 al 2014 e, attualmente, insegnante all’Istituto Agrario della stessa cittadina. La nomina ufficiale dei due nuovi presidenti, che spetta alla Regione, verrà effettuata nei prossimi giorni dal governatore Chiamparino.
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FISCALE
In Gazzetta Ufficiale la legge n 302 del 30 dicembre 2015
Principali novità fiscali con la nuova legge di Stabilità Nelle pagine che seguono cerchiamo di riassumere i contenuti relativi alla Legge di Stabilità che, come tutti ricorderanno, oltre ad aver esonerato gli agricoltori dal versamento dell’Imu e della Tasi ha previsto una serie di provvedimenti attinenti alle imprese agricole ed in particolare ai datori di lavoro, nonché alle cooperative Imu Terreni Agricoli
Dal 1° gennaio 2016 viene eliminato il moltiplicatore favorevole, pari a 75, riservato per la determinazione della base imponibile dei terreni agricoli dei coltivatori diretti (CD) e imprenditori agricoli professionali (IAP) e vengono eliminate le riduzioni a scaglioni previste per i CD e IAP dall’art. 13, comma 8-bis, D.L. n. 201/2011. Si introduce l’esenzione per i terreni agricoli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, iscritti nella previdenza agricola, indipendentemente dalla loro ubicazione (comuni montani, comuni totalmente o parzialmente svantaggiati e comuni di pianura). Ripristinata la classificazione territoriale dei terreni in base alla circolare 9/1993 già in vigore per la ex ICI e pertanto i terreni agricoli ubicati in comuni montani, totalmente o parzialmente svantaggiati, da chiunque possedu-
ti, dal 2016 diventano esenti dal pagamento dell’IMU (quindi, in questi comuni l’esenzione dal pagamento dell’IMU riguarda anche i proprietari non iscritti Inps come CD/IAP).
Tasi Abitazione Principale
L’abitazione principale viene eliminata dal campo di applicazione della TASI. Ciò sia quando l’unità immobiliare è adibita ad abitazione principale del possessore, sia quando è l’occupante a destinare l’immobile detenuto ad abitazione principale, ad eccezione di quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (immobili di lusso).
Imu Immobili in comodato e canoni concordati
Viene ridotta del 50% della base imponibile IMU per gli immobili dati in comodato d’uso a figli o genitori. Il beneficio si applica purché il contratto sia registrato e il comodante possieda un solo immobile in Italia, e risieda anagraficamente nonché dimori abitualmente nello stesso comune in cui è sito l’immobile concesso in comodato. Al contempo si estende il beneficio anche al caso in cui il comodante, oltre all’immobile concesso in comodato, possieda nello stesso comune un altro immobile
adibito a propria abitazione principale (non di lusso). Su alloggi concessi in affitto a canone concordato IMU e TASI sono dovute nella misura del 75% di quanto calcolato sulla base delle aliquote stabilite dal Comune.
Irap
Dall’anno di imposta 2016, viene cancellata l’IRAP agricola ovvero l’IRAP sui redditi agricoli che fino ad oggi venivano tassati con aliquota ridotta dell’ 1,9%. Resta l’imposta IRAP per l’imponibile delle attività extra agricole o agricole per connessione su cui già oggi viene applicata l’aliquota ordinaria.
Aliquota IVA in compensazione per latte, bovini e suini
A decorrere dal 1/1/2016 l’aliquota Iva di compensazione sul latte passa da 8,80% a 10% (di fatto azzerando il versamento per le aziende agricole che adottano il regime speciale agricolo), l’aliquota Iva di compensazione sulla cessione di bovini passa da 7,00% a 7,70% e l’aliquota Iva di compensazione sulla cessione di suini passa da 7,30% a 8,00%.
Uso del contante
Da 2016 viene elevato a 3.000,00 euro il limite per l’uso del contante. Resta invariato a 1.000,00 euro il li-
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FISCALE mite per le rimesse in denaro all’estero e per i pagamenti dalla pubblica amministrazione come nel caso delle pensioni.
Camera Commercio diritto annuale
Ulteriore riduzione dei canoni del diritto annuale per la Camera di Commercio annualità 2016. La quota annuale base passa a 53,00 euro per le ditte individuali (11,00 per le unità locali) e 60,00 euro per le società semplici agricole ( 12,00 per le unità locali di società semplici agricole.
Sanzioni su tardivi versamenti di imposte
Dal 1/1/2016 la sanzione per versamenti di tributi effettuata entro 90 giorni dalla scadenza viene ridotta del 50%.
Rivalutazione aree edificabili e terreni agricoli
Prorogata al 2016 la normativa che permette di rivalutare il valore delle arre edificabili o di terreni agricoli. Con perizia asseverata entro il 30 giugno 2016 viene attribuito il valore al primo gennaio 2016 che può essere utilizzato come valore iniziale per determinare le plusvalenze tassabili in caso di cessione. L’imposta sostitutiva è dovuta nella misura dell’8% del valore peritato e dovrà essere versata totalmente entro il 30 giugno 2016 o in 3 rate annuali di pari importo maggiorate degli interessi.
Acquisto Terreni con le agevolazioni della
Piccola Proprietà Contadina (Ppc)
Viene ammessa la tassazione con le agevolazioni fiscali della PPC anche se gli acquisti sono effettuati da parte di coniuge o parenti in linea retta purché già in possesso di terreni agricoli e conviventi con soggetti in possesso di qualifica CD/IAP con relativa iscrizione Inps.
Imposta di registro sui trasferimenti di terreni agricoli
Si innalza dal 12% al 15% l’aliquota relativa ai trasferimenti aventi per oggetto terreni agricoli e relative pertinenze a favore di soggetti diversi dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale.
Rivalutazione reddito domenicale ed agrario
Si fissa nel 30% - in luogo dell’attuale 7% - l’ulteriore rivalutazione dei redditi dominicale e agrario a decorrere dal periodo di imposta 2016. Da tale rivalutazione, sono esclusi i terreni agricoli posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti alla previdenza agricola.
Imposta di registro su acquisto prima casa
Può usufruire dell’imposta di registro con aliquota agevolata al 2%, prevista per l’acquisto dell’abitazione principale anche a chi al momento del rogito possiede già un immobile, a condizione che lo alieni entro un anno dalla data dell’atto.
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Detrazione per acquisto unità immobiliari soggette ad Iva
Introdotta una detrazione dall’IRPEF del 50% dell’importo corrisposto per il pagamento dell’IVA sull’acquisto effettuato entro il 2016 di abitazioni di classe energetica A o B cedute dalle imprese costruttrici. La detrazione, pari al 50% dell’imposta dovuta, è ripartita in 10 quote annuali.
Fonti rinnovabili
Costituiscono attività connesse ai sensi dell’art. 2135, comma 3, c.c. e si considerano produttive di reddito agrario, tutte le produzioni agro energetiche, compresa la produzione e la cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali, sino a 2.400.000 kWh anno, e fotovoltaiche, sino a 260.000 kWh anno, nonché di carburanti e prodotti chimici di origine agroforestale provenienti prevalentemente dal fondo. Per la produzione di energia oltre i limiti suddetti, il reddito delle persone fisiche, delle società semplici e degli altri soggetti di cui all’art. 1, comma 1093, legge n. 296/2006, è determinato, ai fini IRPEF ed IRES, applicando all’ammontare dei corrispettivi delle operazioni soggette a registrazione IVA, relativamente alla componente riconducibile alla valorizzazione dell’energia ceduta, con esclusione della quota incentivo, il coefficiente di redditività del 25%, fatta salva l’opzione per la determinazione del reddito nei modi ordinari, previa comunicazione all’Ufficio, secondo le modalità previste dal Regolamento di cui al D.P.R. n. 442/1997.
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DOPO
DATORI DI LAVORO
Agricoltura: ridurre i costi del lavoro e la pressione fiscale
Come tutte le riforme “massicce”, anche quella del Job Act poteva essere meglio soppesata e introdurre novità ancora più importanti, ciò però non ci impedisce dall’essere fiduciosi che alcuni tasselli introdotti dalla riforma potranno nel medio-lungo termine apportare positivi benefici
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ome da tradizione, con l’arrivo del nuovo anno, si fanno buoni propositi! Rivolgendoci alle aziende datrici di lavoro, ci piace essere più concreti e meno “sdolcinati”, come è giusto che sia parlando di imprese agricole che tutti i giorni lavorano per competere sui mercati, anche internazionali. In questo contesto, il nostro augurio per l’Anno Nuovo è che tutti gli attori in campo sappiano avere più coraggio di quanto sinora dimostrato.
Il quadro generale dell’economia italiana continua ad avere degli inquietanti “chiaro-scuri” che ci invitano a non demordere sul piano di una profonda riforma del mercato del lavoro italiano. L’anno scorso è stato sicuramente segnato da una importante accelerata voluta dal Governo Renzi che, in forza della legge delega sul Job Act, ha adottato una serie importante di Decreti attuativi che, in vario modo, cercano di riformare il mercato del lavoro: dall’introduzione delle c.d. “tutele crescenti” alle semplificazioni in materia di lavoro quali la nuova “maxisanzione”, l’abolizione del registro infortuni e altre modalità di semplificazione collegate all’utilizzo sempre più intenso ed efficace della telematica. In questo contesto, si inserisce la proroga, con modifiche, anche per l’anno 2016 degli sgravi per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro e la reintroduzione della detassazione dei premi di produttività. Tutto ciò, però, non è sufficiente per una platea imprenditoriale che tutti i giorni deve affrontare una sempre più agguerrita concorrenza internazionale e con una logica di filiera agroalimentare che sistematicamente tende a penalizzare il produttore. Il settore agricolo, che ha andamenti
economici normalmente anticiclici, ha dato segnali importanti di tenuta negli anni passati quando il quadro generale era nero, ma ora quando il trend generale vede qualche bagliore all’orizzonte, ha bisogno di un adeguato sostegno. In questo quadro, solo con coraggiose scelte anche di riduzione dei costi del lavoro, il settore agricolo può mantenere il suo ruolo nell’economia italiana. Riduzione del costo del lavoro che passa attraverso una riduzione delle aliquote contributive e una riduzione della pressione fiscale. E un ruolo non secondario spetta alle parti sociali. L’anno 2016 sarà l’anno del rinnovo provinciale del contratto degli operai agricoli e in questa sede, Coldiretti Cuneo come forza agricola maggiormente rappresentativa, sarà impegnata con la controparte sindacale per un rinnovo che sappia tenere la “barra al centro” rispetto al mercato del lavoro, riconoscendo un aumento retributivo che sia equo per i lavoratori ma anche per le imprese, altrimenti si realizzerà una pericolosa deriva “utopistica” a favore di un salario come variabile indipendente che ci riporterà agli errori già visti nei decenni passati.
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DATORI DI LAVORO
Flessibilità in uscita, detassazione e congedo di paternità
Legge di stabilità 2016 novità per i datori di lavoro
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ulla Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre u.s., è stata pubblicata la legge 28 dicembre 2015 n. 208 (Legge di Stabilità 2016) composta da un solo articolo con 999 commi. La legge introduce alcune novità in tema di c.d. “welfare aziendale” (cioè sostegno a favore di interventi delle aziende a favore dei dipendenti) che saranno oggetto di successivi approfondimenti. In questa sede, si intendono sviluppare alcuni aspetti maggiormente rilevanti quali la c.d. “flessibilità in uscita”, la “detassazione premi di produzione anno 2016” e il congedo di paternità.
Flessibilità in uscita
Relativamente alla flessibilità in uscita si evidenzia che: • si tratta di un part-time agevolato rivolto a chi si avvicina alla pensione al fine di favorire il ricambio in azienda: sono previsti orario dimezzato, 65% dello stipendio e 100% della pensione dopo tre anni, con contributi figurativi ga-
rantiti dallo Stato. • il part-time agevolato è riservato ai lavoratori dipendenti del settore privato che maturano, entro il 31 dicembre 2018 il diritto al trattamento pensionistico di vecchiaia, iscritti all’assicurazione generale obbligatoria e alle forme sostitutive della medesima e con contratto di lavoro a tempo pieno e indeterminato. • Il lavoratore interessato potrà ridurre l’orario del rapporto di lavoro in misura compresa tra il 40 per cento e il 60 per cento, beneficiando mensilmente di una somma corrispondente alla contribuzione previdenziale a fini pensionistici a carico del datore di lavoro relativa alla prestazione lavorativa non effettuata. Tale importo non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente e non è assoggettato a contribuzione previdenziale. Inoltre, per i periodi di riduzione della prestazione lavorativa viene riconosciuta anche la contribuzione figurativa commisurata alla retribuzione corrispondente
alla prestazione lavorativa non effettuata • il lavoratore in possesso dei predetti requisiti potrà accedere alla facoltà di ricorso al lavoro a tempo parziale, a domanda e nei limiti delle risorse, previo accordo con il datore di lavoro, con comunicazione all’INPS e alla Direzione territoriale del lavoro della stipulazione del contratto e della relativa cessazione. Se ne ricorrono i necessari presupposti il beneficio è riconosciuto dall’INPS. Pertanto, si rimane in attesa del Decreto Ministeriale e delle successive indicazioni operative.
Detassazione premi di produttività
Viene reintrodotta la disciplina sulla detassazione dei premi di produttività corrisposti ai lavoratori dipendenti, che l’anno scorso era rimasta inoperativa per mancanza di copertura finanziaria. Si allarga la platea dei beneficiari: viene aumentato il limite di reddi-
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DATORI DI LAVORO
to necessario per poter beneficiare della detassazione prevedendo che possono avere diritto i lavoratori dipendenti reddito lordo annuo fino a 50 mila euro. Il premio di produttività, su cui si applicherà la cedolare secca al 10%,
sarà da ora in poi fino ad un massimo di 2.000 euro estendibile fino a 2.500 “se vengono contrattati anche Istituti di partecipazione” cioè se le aziende coinvolgono i lavoratori nell’organizzazione del lavoro. Così come in passato, i criteri di misurazione degli incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione nonché le modalità attuative della nuova disposizione, compresi gli strumenti e le modalità di partecipazione all’organizzazione del lavoro saranno stabiliti con un decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Fi-
nanze. Pertanto, al momento la norma non è operativa in attesa del citato Decreto Ministeriale.
Congedo obbligatorio di paternità
Viene prorogato a tutto il 2016 il congedo obbligatorio di paternità per il lavoratore dipendente, da fruire entro i 5 mesi dalla nascita del figlio, che viene elevato da 1 a 2 giorni. Viene prorogato anche il congedo facoltativo da utilizzare nello stesso periodo, in alternativa alla madre che si trovi in astensione obbligatoria.
Durata e percentuali ridotti rispetto all’anno 2015
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Sgravi stabilizzazione anno 2016
commi dal 178 al 181 della Legge di Stabilità 2016 disciplinano il nuovo esonero contributivo in caso di assunzioni a tempo indeterminato nel corso dell’anno 2016. L’esonero contributivo è riconosciuto per un periodo massimo di 24 mesi, e riguarda il 40% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro – con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL – nel limite massimo di 3.250 euro su base
annua. L’esonero non spetta alle assunzioni di: • lavoratori che nei 6 mesi precedenti siano risultati occupati a tempo indeterminato presso qualsiasi datore di lavoro • lavoratori per i quali il beneficio all’esonero contributivo del 2015 o del 2016 sia già stato usufruito in relazione a precedente assunzione a tempo indeterminato • lavoratori i quali hanno avuto rap-
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DATORI DI LAVORO Regole per il settore agricolo
Per i datori di lavoro del settore agricolo l’esonero contributivo si applica: a) nel limite di 1,1 milioni di euro per l’anno 2016, 2,8 milioni di euro per l’anno 2017, 1,8 milioni di euro per l’anno 2018, 0,1 milioni di euro per l’anno 2019 per i lavoratori con qualifica di impiegati e dirigenti; dal tenore letterale della norma, si ritiene che gli impiegati e dirigenti agricoli hanno le limitazioni di carattere
generale su illustrati, salvo il contingentamento delle risorse b) nel limite di 1,6 milioni di euro per l’anno 2016, 8,8 milioni di euro per l’anno 2017, 7,2 milioni di euro per l’anno 2018, 0,8 milioni di euro per l’anno 2019, con riferimento alle nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, con esclusione dei contratti di apprendistato, con esclusione dei lavoratori che nell’anno 2015 siano risultati occupati a tempo indeterminato e
relativamente ai lavoratori occupati a tempo determinato che risultino iscritti negli elenchi nominativi per un numero di giornate di lavoro non inferiore a 250 giornate con riferimento all’anno 2015. Sempre per quanto riguarda le assunzioni in agricoltura, l’esonero contributivo è riconosciuto dall’Inps in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande. Al riguardo, si attendono indicazioni dall’INPS.
Una semplificazione importante per i datori di lavoro
Abolizione registro infortuni
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on decorrenza dal 23 dicembre u.s., come disposto dall’articolo 21 comma 4 D. Lgs. 151/2015 (uno dei Decreti attuativi del Job Act) “e’ abolito l’obbligo di tenuta del registro infortuni”. L’abolizione del registro infortuni si pone nel processo di semplificazione in materia di lavoro in fase di attuazione in seguito alla riforma del c.d. Job Act e fa seguito all’intervento della Regione Piemonte che già nei mesi scorsi aveva abolito l’obbligo di vidimazione del registro infortuni. La riforma si inserisce nel con-
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testo di una sempre più completa telematizzazione dei flussi infor-
Si evidenzia che nulla è mutato rispetto all’obbligo del datore di lavoro di denunciare all’ Inail gli infortuni occorsi ai dipendenti
mativi all’interno della pubblica amministrazione, tale per cui il
registro infortuni ha perso la sua funzione di “indicatore” del trend infortunistico in azienda dal momento in cui il datore di lavoro trasmette la denuncia di infortunio in modalità telematica. Come chiarito dall’INAIL con la circolare n. 92/2015, il registro infortuni va conservato quale documento su cui andavano registrati gli infortuni avvenuti fino al 23 dicembre u.s. Da tale data, gli ispettori possono disporre di una apposita banca dati denominata “cruscotto infortuni”.
COOPERAZIONE
Una scheda di sintesi elaborata dal Coordinamento Organizzativo Nazionale di UE.Coop
Le cooperative e la nuova legge di Stabilità
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a Legge di Stabilità 2016 (Legge 28 dicembre 2015, n. 208 pubblicata in G.U. Serie Generale n.302 il 30-12-2015), prevede varie novità in ambito cooperativo. In sintesi, le principali tematiche d’interesse diretto per le cooperative e i loro soci.
Cooperative Sociali
I commi 960-963 dell’art. 1 della Legge di Stabilità 2016 prevedono l’istituzione della nuova aliquota IVA del 5% per le prestazioni di cui ai numeri 18), 19), 20), 21) e 27-ter) dell’articolo 10, primo comma, del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 18) prestazioni sanitarie di diagnosi,
cura e riabilitazione rese alla persona nell’esercizio delle professioni e arti sanitarie soggette a vigilanza ovvero individuate con decreto del Ministro della sanità, di concerto con il Ministro delle finanze; 19) prestazioni di ricovero e cura, compresa la somministrazione di medicinali presidi sanitari e vitto, nonché le prestazioni di cura rese da stabilimenti termali; 20) prestazioni educative dell’infanzia e della gioventù e quelle didattiche di ogni genere, anche per la formazione, l’aggiornamento, la riqualificazione e riconversione professionale, comprese le prestazioni relative all’alloggio, al vitto e alla fornitura di libri e materiali didattici;
21) prestazioni proprie dei brefotrofi, orfanotrofi, asili, case di riposo per anziani e simili, delle colonie marine, montane e campestri e degli alberghi e ostelli per la gioventù, comprese le somministrazioni di vitto, indumenti e medicinali, le prestazioni curative e le altre prestazioni accessorie; 27-ter) prestazioni socio-sanitarie, di assistenza domiciliare o ambulatoriale, in comunità e simili. In particolare, con l’integrazione del sesto comma dell’articolo 17 del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, si prevede che alle prestazioni di servizi rese dalle imprese consorziate nei confronti del consorzio di appartenenza che ha partecipato ad una procedura
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COOPERAZIONE di affidamento di contratti pubblici e che si è aggiudicato una commessa nei confronti di un ente pubblico al quale il predetto consorzio è tenuto ad emettere fattura, si applichi il reverse charge (ovvero la fattura delle cooperative sociali nei confronti del consorzio sarà senza IVA). L’efficacia della disposizione in esame è tuttavia subordinata al rilascio dell’autorizzazione in deroga da parte del Consiglio dell’Unione Europea e, pertanto, non è immediatamente attuativa.
Cooperative Agricole e Della Piccola Pesca:
IMU Il comma 13 dell’art. 1, conferma per i terreni agricoli l’esenzione IMU in relazione ai beni posseduti e condotti da soggetti in possesso della qualifica di IAP e di coltivatori diretti. Inoltre, la definizione dei terreni collinari e montani, esenti da IMU a prescindere dalla qualifica del possessore, torna ad essere ricollegata alla elencazione contenuta nella circolare 9/1993, in vigore prima dell’e-
manazione del DM 28.11.2014, che aveva stabilito il criterio altimetrico, e del D.I. 4/2015, che aveva sostituito il criterio altimetrico con la classificazione Istat del territorio. Dal 2016, saranno dunque esenti Imu i terreni agricoli: • ricadenti in aree montane e di collina, come individuati ex lege; • posseduti e condotti da coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali (di cui all’art.1 del D.lgs. 99/2004), iscritti alla previdenza agricola (CD e IAP), indipendentemente dalla loro ubicazione; • ubicati nelle Isole minori; • a immutabile destinazione agrosilvo-pastorale, a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile. IRAP I commi da 70 a 72 dell’art. 1, apportano, a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2015 (ossia, dal 2016), modificazioni al D.Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446, recante previsioni in materia di IRAP, relativamente ai settori dell’agricoltura e della pesca. In primo luogo, vengono esclu-
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si dal novero dei soggetti passivi dell’imposta regionale sulle attività produttive i soggetti che esercitano un’attività agricola, ai sensi dell’art. 32 del TUIR. Sono, altresì, espressamente esclusi dall’ambito soggettivo di applicazione dell’IRAP: • le cooperative e loro consorzi che forniscono in via principale, anche nell’interesse di terzi, servizi nel settore selvicolturale, ivi comprese le sistemazioni idraulico-forestali equiparati agli imprenditori agricoli dall’art. 8, D.Lgs, n. 227/2001; • le cooperative e loro consorzi di cui all’art. 10, DPR n. 601/1973 - Cooperative agricole e loro consorzi che svolgono attività consistenti in: 1) allevamento di animali utilizzando mangimi che, per almeno un quarto, provengono dai terreni dei soci; 2) attività di manipolazione, trasformazione, valorizzazione, conservazione e alienazione di prodotti sia agricoli che zootecnici e di animali nel rispetto della prevalenza e quindi, conferiti in via prevalente, da parte dei soci.
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Cooperative della piccola pesca e loro consorzi
Resta ferma, invece, la soggezione ad Irap per le attività di agriturismo, allevamento e per le attività connesse rientranti all’art. 56-bis del TUIR, per le quali continua ad applicarsi l’aliquota ordinaria.
Cooperative Edilizie e Di Abitazione
Il comma 15 dell’art. 1, estende l’esenzione dall’IMU alle unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa destinate a studenti universitari soci assegnatari, in deroga al richiesto requisito della residenza anagrafica.
Soci Cooperative Artigiane
Ai fini IRPEF, il comma 114 dell’art. 1, assimila ai redditi di lavoro dipendente il reddito dei soci delle cooperative artigiane che hanno un rapporto di lavoro in forma autonoma, fermo restando il loro trattamento previdenziale.
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Il comma 911, dispone che l’art. 52, comma 3, lettera b), D.Lgs. n. 504/1995 - il quale esenta dall’accisa l’energia elettrica prodotta con impianti azionati da fonti rinnovabili con potenza disponibile superiore a 20 kW consumata dalle imprese di autoproduzione in locali e luoghi diversi dalle abitazioni - si applica anche all’energia elettrica prodotta con impianti azionati da fonti rinnovabili con potenza disponibile superiore a 20 kW, consumata da soci delle società cooperative di produzione e distribuzione dell’energia elettrica di cui all’art. 4, comma 1, n. 8), legge n. 1643/1962 (dunque società cooperative di produzione e distribuzione dell’energia elettrica che non sono state assoggettate a trasferimento all’ENEL) in locali ed in luoghi diversi dalle abitazioni. Vittorio Marabotto Coordinatore provinciale e regionale di UE.Coop
È disponibile nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 302 del 30 dicembre 2015 l’elenco dei Comuni per i quali è stato completato l’aggiornamento catastale sulle particelle di terreno che, nel corso del 2015, hanno subito variazioni colturali, effettuate a seguito di presentazione delle domande di contributi ad AGEA. Gli elenchi delle particelle sono disponibili presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate o sul suo sito internet e presso i Comuni. I ricorsi contro la variazione dei redditi, che producono effetti fiscali e rilevano anche nella determinazione dell’IMU eventualmente dovuta, possono essere proposti entro il termine di 120 giorni decorrenti dalla data di pubblicazione dell’elenco dei Comuni nella Gazzetta Ufficiale, innanzi alla Commissione tributaria provinciale competente.
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RICONOSCIMENTI
63a edizione della premiazione della fedeltà al lavoro ed al progresso economico a Savigliano
A Sandro Montevecchi il sigillo d’oro della Camera di Commercio di Cuneo
A
nche quest’anno, nel mese di dicembre, si è svolta la premiazione Fedeltà al Lavoro e Progresso Economico. Sono stati consegnati complessivamente 167 diplomi e medaglie. Per quanto riguarda l’Agricoltura, è stato premiato con il “Sigillo d’oro”, Sandro Montevecchi, già direttore del Consorzio Agrario del Nord Ovest.
Coltivatori Diretti:
Abbà Giacomo – Caraglio; Agosto Evro - Belvedere Langhe; Ballario Aldo – Fossano; Barbero Matteo Simone – Monticello; Barbero Teresa – Magliano Alpi; Bertaina Francesco –Peveragno; Bertola Francesco - Villar S. Costanzo; Boasso Franco – Alba; Bossolasco Luigi – Mon-
dovì; Bovetti Matteo Luigi - Belvedere Langhe; Bozzolo Angela – Viola; Bruno Armanda – Viola; Bruno Dario – Pianfei; Cellario Caterina – Dogliani; Cera Bruno – Savigliano; Chiarena Edoardo – Dogliani; Dematteis Armado – Sanfront; Dematteis Carlo - Belvedere Langhe; Dragone Sebastiano - Frabosa Soprana; Drocco Luigi – Alba; Ferrero Cesare – Farigliano; Galliano Elio Secondo – Sanfront; Galliano Giuseppe – Sanfront; Garnero Battista – Frassino; Giordanengo Luigina – Farigliano; Giordanino Remo Francesco - Costigliole Saluzzo; Giordano Silvio – Vinadio; Giorsetti Giuseppe – Cervasca; Grasso Mario – Castellinaldo; Maero Giuseppino – Brondello; Maestro Quintilia – Viola; Meissent Daniele
- Costigliole Saluzzo; Musso Margherita - Roccaciglie’; Musso Michele – Boves; Parola Giovanni – Caraglio; Peirano Natalina – Viola; Peirone Luciana - Castellino Tanaro; Porro Giovanni – Dogliani; Porro Secondino – Dogliani; Previotto Giuseppina – Somano; Ravera Michele Magliano Alpi; Revelli Eraldo – Farigliano; Revelli Secondino – Farigliano; Rocca Aurelio - Belvedere Langhe; Rossi Lucia Maria – Frassino; Sampò Tommaso – Trinità; Sardi Giuseppe – Dogliani; Schellino Giovanni – Dogliani; Terreno Giovanni – Carrù; Torta Maria – Farigliano; Tropini Margherita – Sambuco; Veglia Pietro – Mondovì; Viberti Amabile – Roddino; Zanone Maria – Viola; Zanone Teresita – Viola.
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105ª Fiera Nazionale del Bue Grasso a Carrù Primi classificati nelle singole categorie Buoi Grassi della Coscia 1. Migliore Andrea - Caraglio Premio Speciale al Bue Pesante (kg. 1.308) Vallino Luigi Carlo - Marene Buoi Grassi Migliorati 1. Migliore Andrea - Caraglio Buoi Grassi Nostrani
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1. Società Agricola San Quirico Rocca de’ Baldi Manzi Grassi della Coscia 1. Vallino Luigi Carlo - Marene Manzi Grassi Migliorati 1. Viglietti Marco - Rocca de’ Baldi Manzi Grassi Nostrani 1. Pecchenino Ivo - Dogliani Vitelli Castrati della Coscia 1. F.lli Delsoglio - Fossano Vitelli Castrati Migliorati
1. Quaglia Ivano - Busca Vitelli Castrati Nostrani 1. Az. Agr. La Fasenda - Centallo Vitelle della Coscia 1. F.lli Delsoglio - Fossano Manze Grasse 1. F.lli Delsoglio - Fossano Vacche Grasse 1. Cogno Renato - Carrù Torelli della Coscia 1. Vallino Luigi Carlo - Marene
Bue più pesante kg 1308 VALLINO LUIGI CARLO
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2° premio buoi grassi della coscia ROCCA GIOVANNI, allevatore e vice presidente Cnsorzio delBue Grasso di Carrù
Sebastiano Gallo, al centro della foto, è il nuovo presidente del Consorzio di tutela del Bue grasso di Carrù. E’ stato eletto all’unanimità dal Consiglio di amministrazione e succede a Giovanni Comino, primo presidente dell’associazione nata nell’autunno del 2014
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CORTEMILIA
Gli uffici di Sede provinciale: Cuneo – piazza Foro Boario, 18 tel. 0171447211 fax 0171447300 – tutti i giorni* direttore: Enzo Pagliano *Orario apertura al pubblico: dal lunedì al sabato dalle 8 alle 12.30 martedì e mercoledì pomeriggio dalle 14 alle 17
ALBA Corso Matteotti, 7 - tel. 0173292711, fax 0173292777 tutti i giorni* Segretario di zona: Cesare Gilli Canale - Via B.Fenoglio,2 - mar. 8.30-12 e 14-17 - tel. 0173978333 apertura straordinaria da gennaio a giugno il giovedì 8.30-12 Lequio Berria - Piazza Roma (palazzo Protezione Civile) mercoledì 9-11.30 - tel. 0173522017 Mango - Palazzo Comunale, P. XX Settembre, piano secondo lunedì 9-11.30 - tel. 014189704 Montà – Piazza Vittorio Veneto (vic. uff. post.) - giovedì 9-11.30 Neive – Via XX Settembre, 10 - merc. 8.30-12 - tel. 0173677137 Niella Belbo – Municipio - 2º e 4º giovedì 9-11.30 Santo Stefano Belbo – Corso IV Novembre 33 merc. 8.30-12 e 14-17 - ven. 8.30-12 - tel. 0141840635 apertura straordinaria da gennaio a giugno il lunedì 8.30-12
BRA Via A. Mathis, 3 - tel. 0172429411 - fax 017244920 - tutti i giorni* Segretario di zona: Giorgio Bergia Ceresole Alba – Municipio - 1º e 3º mercoledì 14.30-16.30 Cherasco - Corso L. Einaudi, 1/A giovedì 8.30-12 - tel. 0172489465 La Morra – Via V. Emanuele, 29/31 - lun. 8.30-12 - tel. 0173509794 Sommariva Bosco - Ex-Scuole Elementari - martedì 8.30-11 Sommariva Perno – Piazza Torino, 8 - mercoledì 14.30-16.30
CEVA Piazza Cappuccini - tel. 0174701103 - fax 0174700203 - tutti i giorni* Segretario di zona: Elio Gasco Garessio – Piazza Bava, 5 - giovedì 8.30-12 Monesiglio – Municipio - martedì 8.30-12 Murazzano – Via Roma, 34 (c/o Municipio) venerdì 8.30-12 - tel. 0173791611 Ormea – Piazza Romita, 6 - 2º e 4º sabato 9-12 Saliceto – Municipio (piano terra) - 2º e 4º venerdì 9-11.30
Via Alfieri, 15/a - Cond. Viola, 2 Segretario di zona: Cesare Gilli tel. e fax 017381153 - ogni martedì 8.30-12 e 14-17 - venerdì 8.30-12 apertura straordinaria da gennaio a giugno il mercoledì 14-17
CUNEO Piazza Foro Boario, 18 - tel. 0171447227 - fax 0171447400 - tutti i giorni* Segretario di zona: Massimo Meineri Borgo San Dalmazzo – Via Lovera, 50 - giovedì 8.30-12 Boves – Via Moschetti, 8 - merc. 8.30-12 - tel. 0171387441 Busca - C.so Giolitti,10 - c/o CAP - merc./ven. 8.30-12 - tel. 0171944567 Caraglio - V. Roma, 201/b (davanti posta) merc. 8.30-12 - tel. 0171618532 Chiusa Pesio - P. Cavour, 14 - venerdì 8.30-12 - tel. 0171734125 Demonte – Via Martiri e Caduti Libertà, 20 giovedì 8.30-12 - tel. 0171955079 Dronero – Via Garibaldi, 16 - lun./ven. 8.30-12 - tel. 0171905551 Peveragno - Via Piave, 23 - lunedì 8.30-12 - tel. 0171339785 Roccavione – Via Barale, 38 - mercoledì 8.30-12 Tarantasca – Municipio - 1º e 3º lunedì 8.30-12 Villafalletto – V. Roma, 28 - martedì/giovedì 8.30-12 - tel. 0171938650
FOSSANO Via Foro Boario, 3 - tel. 0172698711 - fax 0172698777 - tutti i giorni* Segretario di zona: Corrado Bertello Benevagienna - Via G. Marconi, 21 venerdì 8.30-12 - tel. 0172654884 Centallo – Via Ospedale, 30 - c/o Cassa di Risparmio lunedì, martedì, giovedì e sabato ore 8.30-12 - tel. 0171214814
MONDOVÌ Via Biglia, 5 - tel. 0174560211 - fax 0174560300 - tutti i giorni* Segretario di zona: Elio Gasco Carrù - P. Mercato, 6 - lun./giov. 8.30-12 - tel. 0173759130 Dogliani -P. Umberto I, 21 - mar./ven. 8.30-12 - tel. 0173721269 Morozzo – Via Marconi, 60 - lunedì 8.30-12 - tel. 0171772285
SALUZZO Via Circonvallazione, 25/h - tel. 0175210211 - fax 0175210300 - tutti i giorni* Segretario di zona: Mario Dotto Bagnolo P. - Via Einaudi 1 - mercoledì 8.30-12 - tel. 0175348340 Barge – Piazza S. Giovanni martedì/giovedì 8.30-12 - tel. 0175343337 Lagnasco – Saletta CRS (entrata cortile Municipio) - martedì 9-11 Paesana – Via Roma, 35 - venerdì 8.30-12 - tel. 0175987299 Sampeyre – P.zza della Vittoria, 45 - venerdì 8.30-12 - tel. 3398427526 Sanfront – Piazza Statuto - lunedì 8.30-12 - tel. 0175986214 Venasca – Via G. Marconi, 2 - lunedì 8.30-12 - tel. 0175567109
SAVIGLIANO Piazza Schiaparelli, 10 - tel. 0172727000 - fax 0172715903 - tutti i giorni* Segretario di zona: Danilo Todini Caramagna Piemonte – Municipio - venerdì 9-12 Casalgrasso – Municipio - 2º lunedì 15-16.30 Cavallermaggiore – Via Roma, 112 - lunedì 8.30-12.30 - tel. 0172389306 Racconigi – Piazza Vitt. Emanuele - giovedì 8.30-12.30 - tel. 0172820705
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oldiretti Cuneo, nell’ottica di sviluppare nuove forme d’imprenditorialità in agricoltura e incentivare le opportunità offerte dalla multifunzionalità, organizza una giornata di approfondimento e formazione per imprenditori e coadiuvanti di azienda. L’obiettivo è trasmettere la panoramica più completa possibile per coloro che stanno valutando di rendere la propria impresa multifunzionale, anche alla luce delle possibilità di “miglioramento e sviluppo delle aziende agricole” inseriti nei prossimi bandi del nuovo PSR 2014-2020. La giornata si concentrerà nello specifico sugli inquadramenti normativi, sulle questioni fiscali, sulle norme igienico-sanitarie da rispettare e sulle attività di valorizzazione possibili. Il corso, della durata di otto ore, è previsto per lunedì 15 febbraio e si terrà presso l’Agriturismo Fior di Campo (Frazione Pratavecchia, via Prese
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SICUREZZA
L’ammissione al contributo avviene nel rispetto del c.d. “de minimis”
Pubblicato il Bando Inail Isi 2015
Il bando ISI 2015 prevede una dotazione nazionale di 276.269.986,00 €; per la Regione Piemonte ammonta a complessivi 18.843.201 Euro zione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale; 5.652.960 euro per i progetti di bonifica da materiali contenenti amianto. Il contributo è pari al 65% dell’investimento, per un massimo di 130.000 euro. Il contributo minimo ammissibile è pari a 5.000 euro. L’ammissione al contributo avviene nel rispetto del c.d. “de minimis” che per le aziende agricole è fissato in 15.000 euro; per le aziende degli altri settori, è fissato in 200.000 euro. Al riguardo, si sottolinea che, anche a seguito delle pressioni di Coldiretti, l’INAIL ha intrapreso la procedura presso la Commissione Europea al fine di escludere i finanziamenti in materia di sicurezza sul lavoro dal “de minimis”. Per i progetti che comportano l’acquisto di macchine vale quanto segue: a) le macchine da acquistare devono essere non usate;
b) nel caso in cui la tipologia di intervento richieda la sostituzione, le macchine sostituite devono essere alienate dall’impresa. Esse possono essere vendute o permutate solo qualora siano conformi alle specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto. In caso contrario devono essere rottamate. Sono state previste specifiche peculiarità relativamente ai progetti che comportano l’acquisto di trattori agricoli e forestali. Altra particolarità del bando ISI 2015 è lo stanziamento appositamente dedicato alla rimozione dell’eternit (amianto). Le spese ammesse a contributo devono essere riferite a progetti non realizzati e non in corso di realizzazione alla data del 5 maggio 2016. Gli Uffici di Zona Coldiretti sono a disposizione per la necessaria consulenza e assistenza a favore delle aziende associate.
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ei giorni scorsi, l’INAIL ha pubblicato il Bando ISI 2015 in cui sono previsti contributi a favore di interventi che comportino un miglioramento in materia di sicurezza sul lavoro. Di seguito, si indicano le date FONDAMENTALI relative alle gestione del bando: 1 marzo 2016: apertura della procedura informatica per la compilazione delle domande; 5 maggio 2016: chiusura della procedura informatica per la compilazione delle domande; 12 maggio 2016: acquisizione codice identificativo per l’inoltro online; 19 maggio 2016: comunicazione relativa alle date dell’inoltro online; Il bando ISI 2015 prevede una dotazione nazionale di 276.269.986,00 euro; per la Regione Piemonte ammonta a complessivi 18.843.201 euro di cui: 13.190.241 euro per i progetti di investimento ed i progetti per l’ado-
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INNOVAZIONE
Un’iniziativa dedicata agli imprenditori agricoli interessati al biogas
Il progetto BioEnergyfarm2 alla Fieragricola di Verona
L
a Coldiretti e il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Agroalimentari di Torino, dal 3 al 6 febbraio saranno presenti a Verona alla Fieragricola (112th International Agricultural Technologies Show) per presentare i servizi, i prodotti ed i risultati ottenuti dal progetto BioEnergyFarm2. “Lo stand di BioEnergyFarm2 – spiegano gli organizzatori - si trova presso il padiglione 12 stand F5, dedicato alle Energie rinnovabili in agricoltura (biogas e biometano). Visitandoci, gli imprenditori agricoli potranno usufruire gratuitamente di una consulenza per verificare le differenti possibilità di sviluppo
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TERRITORIO
Promosso un incontro dedicato alla sicurezza delle zone rurali e montane
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dirigenti Pensionati Coldiretti e Donne Impresa hanno promosso lo scorso 21 dicembre un incontro dedicato alla sicurezza delle zone rurali e montane presso la sede della Federazione Provinciale Coldiretti. Sono intervenuti il Sostituto Commissario della Polizia di Stato Luigi Chilla incaricato dal Questore di Cuneo e il Maggiore Nicola Ricchiuti Comandante del Reparto Operativo Provinciale dei Carabinieri. L’incontro ha dato voce alla preoccupazione delle persone che risiedono nelle campagne e in luoghi lontani dai centri abitati. Insieme al presidente di Coldiretti Cuneo, Delia Revelli e al direttore Enzo Pagliano, erano presenti al qualificato tavolo di relatori, il presidente dell’Associazione Pensionati, Lorenzo Bergese, la responsabile di Donne Impresa Cuneo, Silvia Viazzi, il segretario AZIENDA CERTIFICATA ISO 9001:2000 - CERT. N° 0453725
“I reati commessi nella nostra provincia sono stati 17.746 nel 2014. In media, i delitti consumati sono 342 alla settimana, di cui 49 al giorno contro il patrimonio” dell’associazione Pensionati, Marcello Cavallo. Lorenzo Bergese e Silvia Viazzi: “La politica tende a depenalizzare i reati minori e per le Forze dell’Ordine diventa difficile agire, perché per condurre indagini adeguate, è indispensabile che siano dotate di tutti gli strumenti necessari. Per questo, chiediamo alla politica di assumere iniziative per tutelare meglio i cit-
tadini”. Conclude Marcello Cavallo, segretario dell’Associazione Pensionati: “A fronte del maggiore impegno da parte delle Forze dell’Ordine e dei politici, dichiariamo la disponibilità di Coldiretti ed in particolare dei Movimenti Pensionati e Donne a collaborare attivamente sul territorio con segnalazioni circostanziate che facilitino il lavoro relativo alla tutela della sicurezza”. I rappresentanti delle Forze dell’Ordine si sono impegnati a proseguire il dialogo e a dar seguito a questo incontro.
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AGRICOLTURA SOCIALE
Nel 2016 voucher in via sperimentale anche per i lavoratori autonomi
Prosegue nel Cuneese il progetto Agritata
S
uperato il corso di formazione regionale, Federica Pellegrino di Mellana inizia la sua attività di Agritata portando questo servizio, promosso da Coldiretti e già sperimentato con successo in Piemonte, in una posizione chiave, alle porte di Boves, Cuneo e Borgo San Dalmazzo. Ma chi sono le Agritate? E cosa fanno? Le Agritate offrono presso la propria abitazione, che è collocata nel contesto di un’azienda agricola, un servizio educativo domestico e agricolo dedicato alla prima infanzia. Il carattere “agri” del servizio dà ai bambini la possibilità di instaurare un rapporto diretto con la natura, l’agricoltura, il cibo e le stagioni, per un percorso di crescita ed educazione ricco e adatto a tutti. “Con il nostro lavoro” dice Federica “non vogliamo offrire una semplice alternativa a chilometro zero agli asili nido o ai baby parking. Le
Agritate permettono alle famiglie di integrare l’utilità di un percorso educativo creato su misura per il proprio figlio, con il bisogno di flessibilità”. Le Agritate, infatti, “non hanno proprio orari: possono accogliere i bambini tutti i giorni, dal lunedì alla domenica inclusi, in base alle esigenze della famiglia”. Il servizio è pensato per essere un aiuto concreto per coloro che lavorano in orari non convenzionali, ad esempio in ospedale, in fabbrica o nella ristorazione. È possibile comunicare gli orari di frequenza dei bambini di settimana in settimana e in questo modo anche i professionisti e gli imprenditori possono lavorare in tranquillità senza rinunciare a trascorrere il proprio tempo libero con i figli. Si estende al 2016, inoltre, il contributo economico statale (voucher) per sostenere le spese del servizio Agritata! Con un’importante novità: appena
Il servizio Agritata continua a crescere: la new entry è bovesana, Federica Pellegrino sarà emanato il decreto attuativo relativo alla Legge di stabilità, in via sperimentale il voucher potrà essere richiesto anche dai lavoratori autonomi (coltivatori diretti, artigiani, liberi professionisti, commercianti, …). La Cooperativa Sociale Linfa Solidale, la cui sede operativa si trova in piazza Foro Boario presso la sede di Coldiretti Cuneo, è l’ente – senza scopo di lucro – gestore di tutte Agritate piemontesi. Gli uffici della Cooperativa sono a completa disposizione per approfondimenti sulla metodologia educativa, sul servizio offerto dalle Agritate, sui voucher e sulle opportunità rivolte alle famiglie (tel. 0171 447 337 / 280 – info@linfasolidale.it – www.linfasolidale.it).
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Per i soci e i dirigenti donne impresa e pensionati
Nuovi incontri “l’economia agricola al centro” prospettive delle imprese agricole della nostra provincia. Ad ogni appuntamento sarà fornito anche un aggiornamento su PAC, PSR e sui prossimi interventi a favore delle nostre aziende.
I prossimi appuntamenti sono:
dicati sopra, che possono essere contattati per avere maggiori informazioni e ulteriori dettagli. In alternativa, è possibile contattare le segreterie provinciali di Donne Impresa e dell’Associazione Pensionati al numero 0171 447.287.
• Coldiretti Saluzzo, venerdì
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GLI INCONT RI
29 gennaio 2016 ore 9:30; • Coldiretti Cuneo, mercoledì
Donne Impresa Associazione Pensionati
Coldiretti Cuneo
ntro ce
C
ontinua la serie di appuntamenti dedicati ai Soci e Dirigenti sul tema “L’economia agricola al centro”, organizzati dal coordinamento provinciale di Donne Impresa e il Consiglio Provinciale dei Pensionati Coldiretti. Il primo incontro, svolto a dicembre presso l’Ufficio Zona di Mondovì, ha ottenuto un ottimo riscontro da parte dei Soci presenti. Gli incontri sono un’importante occasione di confronto: oltre a presentare la situazione economica dell’agricoltura cuneese, servono a discutere i dati e le informazioni raccolti da Coldiretti Cuneo e a valutare, assieme ai partecipanti, l’andamento reale dei vari settori, Zona per Zona, le difficoltà e le
3 febbraio 2016 ore 9:30.
Tutti gli incontri si terranno alle ore 9:30 presso gli Uffici Zona in-
Prossimi appuntamenti nelle Zone di
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PREVENZIONE INCENDI
Prevenzione incendi: le norme che riguardano le attività agricole Con il decreto approvato nel 2015, si fa strada un approccio più aderente al progresso tecnologico e agli standard
I
internazionali
l 20 agosto 2015 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dell’Interno 3 agosto 2015 relativo alla “Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell’art. 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139”. L’obiettivo è ambizioso, oltre a ridurre ad appena 200 pagine la normativa tecnica per l’antincendio dalle attuali mille e più, la norma prevede un nuovo approccio metodologico, più aderente al progresso tecnologico e agli standard internazionali. Il nuovo dettame normativo fa seguito ai recenti cambiamenti iniziati con il D.P.R. 151/2011 che regola le procedure di prevenzione incendi. Infatti il D.P.R. 151/2011 semplifica gli adempimenti assicurando, per tutti, tempi certi e prevedendo procedure diverse sulla base del rischio, per questo le attività vengono distin-
te in tre categorie:
Categoria “A”, attività a basso rischio e standardizzate
appartengono alla Categoria A le attività che non sono suscettibili di provocare rischi significativi per l’incolumità pubblica e che sono contraddistinte da un limitato livello di complessità e da norme tecniche di riferimento.
Categoria “A”, attività a basso rischio e standardizzate
un imprenditore che desidera costruire un’attività secondo la nuova disciplina compie tutti i lavori necessari alla realizzazione dell‘opera senza dover richiedere pareri preventivi ai Vigili del Fuoco. Dopo aver realizzato la costruzione, per dare inizio all’attività, è sufficiente che invii al SUAP - Sportello Unico per le Attività Produttive (o ai Vigili del Fuoco tramite procedura online) il progetto dell’opera e una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) con al-
Categoria “B”, attività a medio rischio
rientrano nella Categoria B le attività caratterizzate da una media complessità e da un medio rischio, nonché le attività che non hanno normativa tecnica di riferimento e non sono da ritenersi ad alto rischio.
• Il rispetto per la terra è la strada giusta per il rispetto dell’uomo
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attività ad alto rischio e ad alta complessità tecnico-gestionale. A seconda del livello di rischio le attività interessate richiedono al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di competenza i relativi permessi secondo le modalità sotto riportate:
Categoria “C”, attività a elevato rischio
nella Categoria C rientrano tutte le
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PREVENZIONE INCENDI
Categoria “B”, attività a medio rischio
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l’imprenditore che ha intenzione di aprire un’attività complessa che secondo le nuove norme per la prevenzione incendi, presenta alti rischi, per ottenere il permesso di costruire l’edificio, deve ricevere il parere positivo dei Vigili del Fuoco sul progetto: il SUAP a cui si rivolge provvede a richiedere ai Vigili il parere preventivo di conformità del progetto, che viene rilasciato entro 60 giorni. Terminati i lavori, invia al SUAP una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) con allegata la documentazione che attesti la conformità dell’attività realizzata alle prescrizioni vigenti in materia di sicurezza antincendio. Al momento della consegna della documentazione, la ricevuta ottenuta dallo Sportello Unico per le Attività Produttive - SUAP e/o VV.F. consente di esercire immediatamente. I Vigili del Fuoco, entro 60 giorni, effettueranno il sopralluogo per controllare che tutte le norme antincendio sono rispettate e, in caso positivo, rilasciano il Certificato di Prevenzione Incendi (CPI).
Le principali attività agricole soggette a controllo secondo l’allegato II del D.P.R. n. 151/11 risultano:
28.1.C impianti per l’essiccazione di cereali e di vegetali in genere con depositi di prodotto essiccato con quantitativi in massa superiori a 50.000 kg.
POZZI e P
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se un imprenditore intende avviare un’attività che presenta una media complessità tecnico - gestionale, è necessario che il Comando provinciale competente dei Vigili del Fuoco valuti il progetto e si pronunci sulla sua adeguatezza alle norme e alle regole tecniche. Il SUAP - Sportello Unico per le Attività Produttive a cui l’imprenditore si rivolge per ottenere il permesso di costruire invierà ai Vigili del Fuoco il progetto: entro 60 giorni il Comando esprimerà il parere sull’eventuale adeguatezza dell’opera alle norme antincendio. Dopo aver terminato la costruzione, per avviare l‘esercizio è sufficiente che invii al SUAP e/o VV.F. una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) con allegata la documentazione che attesti la conformità dell‘opera realizzata alle prescrizioni vigenti in materia di sicurezza antincendio. Al momento della consegna della documentazione, viene rilasciata una ricevuta che le consente di esercire immediatamente. I Vigili del Fuoco effettuano, entro 60 giorni, controlli a campione e rilasciano, dietro richiesta, una copia del verbale della visita tecnica
Categoria “C”, attività a elevato rischio
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Attività 36.1.B depositi di legnami da costruzione e da lavorazione, di legna da ardere, di paglia, di fieno, di canne, di fascine, di carbone vegetale e minerale, di carbonella, di sughero e di altri prodotti affini con quantitativi in massa da 50.000kg a 500.000 kg. Attività 36.2.C depositi di legnami da costruzione e da lavorazione, di legna da ardere, di paglia, di fieno, di canne, di fascine, di carbone vegetale e minerale, di carbonella, di sughero e di altri prodotti affini con quantitativi in massa superiore a 500.000 kg. 74.1.A impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 116 kW (fino a 350 kW) 74.2.B impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 350 kW (fino a 700 kW) 74.3.C impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 700 kW Il quadro normativo si inserisce in un più ampio contesto di prevenzione legato alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che con il Decreto Legislativo 81/2008 prevede obblighi da parte da parte del datore di lavoro in merito a: • adozione di misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze; • informazione, formazione e relativo aggiornamento.
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legata la documentazione che attesti la conformità dell’attività realizzata alle prescrizioni vigenti in materia di sicurezza antincendio. Una volta presentata la documentazione, si ottiene la ricevuta dal SUAP e/o VV.F. e può immediatamente cominciare l’esercizio. I Vigili del Fuoco effettuano controlli a campione entro 60 giorni e rilasciano, dietro richiesta, una copia del verbale della visita tecnica.
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LETTERE
La posta del Coltivatore Complimenti a Bastian Contrari
Non conosco il nome di Bastian Contrari, ma mai come in questo momento vorrei complimentarmi per “IL CORSIVO DEL COLTIVATORE” nel nome di Allah – n° 18 del 31 Dicembre 2015. Bell’articolo di pag. 12 mi sono identificato e condivido pienamente e totalmente le Sue affermazioni davvero interessanti. Grazie per l’attenzione. Giancarlo Perrone Boves
Raggi... di speranza
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La nostra associazione, “Raggi da oltre confine”, approda su internet col suo sito. Abbiamo voluto un prodotto che rispecchiasse una delle parole chiavi su cui poggia tutto il nostro operare: “semplicità”. In questo primo anno di vita più volte abbiamo constatato come la semplicità è davvero una conquista, semplicità nei contenuti da trasmettere, ma cura nei dettagli del lavoro per creare un clima favorevole per i ragazzi con cui veniamo in contatto. Infatti da un anno e mezzo ormai abbiamo creato, con la collaborazione di un educatore, un percorso di “educazione alle emozioni”: percorso fatto di stimoli, ma anche di spazi per il lavoro personale di auto analisi e per la condivisione di ogni ragazzo o ragazza davanti ai propri compagni. Il mio ruolo è quello di testimoniare il mio limite, la mia disabilità, ma anche la forza e il coraggio che ho nel non arrendermi e nell’affrontare il quotidiano. Uso esempi semplici, dico spesso loro che la mia paura di non riuscire a mangiare da solo la supero con la semplicità di chiedere a chi è con me di imboccarmi, e spunti come questo aiutano i ragazzi a dare un nome ai loro disagi per riuscire ad esprimerli davanti ai compagni di classe. In questo anno scolastico (20152016) lavoriamo in 15 scuole medie inferiori e superiori della provincia
di Cuneo, coinvolgendo circa 50 classi, 1200 ragazzi e tanti insegnanti che assistono e osservano i ragazzi durante i laboratori. I nostri laboratori puntano a stimolare i giovani e a mandar loro qualche “raggio” di speranza al di fuori del confine della loro esperienza, far loro respirare la possibilità di investire anche sulle debolezze per trasformarle in risorse. È un progetto che ha come obiettivo la prevenzione primaria della salute e la promozione del benessere psico-sociale. Con “Raggi da oltre confine” io posso testimoniare che questo è possibile anche quando una grave disabilità o un disagio sono nostri compagni di viaggio. Da quest’anno anche l’Università degli studi di Torino ha creduto nel progetto. Da ottobre abbiamo con noi un tirocinante educatore professionale che ci affianca, osserva i laboratori, e con l’aiuto di questionari che facciamo fare a tutti i ragazzi verifica il lavoro svolto. Sul nostro nuovo sito trovate tutte le informazioni dell’associazione, e tutti coloro che credono in questo progetto e lo sostengono col loro prezioso contributo. Dateci un’occhiata: www.raggidaoltreconfine.it Sandri Gian Paolo
Incontro alla scuola di Ormea
“Di che cosa si occupa in Coldiretti ?”, “Che ricordi ha della scuola ?”, “Che tipo di lavoro ci consiglia
di fare ?”, “Quali difficoltà ha incontrato nel modo del lavoro ?”; queste sono alcune delle domande che gli studenti e le studentesse della classe Quinta della Scuola Forestale di Ormea hanno posto ad Andrea Garelli nell’incontro di Giovedì 10 Dicembre. Andrea, classe 1990, si diplomò (brillantemente) presso il nostro istituto nel 2009, pochi mesi dopo fu assunto da Coldiretti Cuneo. La classe Quinta ha conosciuto con piacere questo ex studente che è riuscito ad inserirsi nel mondo del lavoro e lo ha intervistato. Garelli è stato paziente e, con competenza, ha saputo rispondere a tutti i quesiti che gli sono stati posti. Prof. Roberto Marchisio
Su Telecupole riprende Dalla Parte del Consumatore Riprende su Telecupole Piemonte la rubrica Dalla parte del consumatore alle ore 12 di ogni domenica. Dieci minuti di informazioni rivolte ai cittadini ed ai consumatori che saranno pubblicate sul sito www.cuneo.coldiretti.it e con un link saranno visibili anche su un canale You tube. Il format è frutto della collaborazione tra Coldiretti – Campagna Amica e la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo
DALLE ZONE
Una curiosità che ci inviano i nostri lettori
Presso l’Azienda agricola Bruno Fabio si Mondovì, si sono verificati due parti plurigemellari, con la nascita di 4 agnelli e 3 agnelli di razza Sanbucana lo scorso 30 dicembre 2015.
A Borgo la Fiera Fredda Nazionale della Lumaca
Dal 4 al 8 dicembre 2015 a Borgo San Dalmazzo si è svolta la 446a edizione della Fiera Fredda Nazionale della Lumaca. Nata nel 1569, oltre ad essere una delle più antiche fiere del Cuneese, ricopre una notevole importanza nell’ambito delle fiere enogastronomiche per la degustazione delle lumache. Anche questa edizione ha visto un notevole afflusso di visitatori: molto apprezzato dal pubblico il mercato di Campagna Amica con le eccellenze agroalimentari e i prodotti tipici del territorio.
“Parla la frutta, lo sapevi che”
Una serata organizzata da Coldiretti Cuneo, O.n.a.frut e Camera di Commercio Il 14 dicembre, presso la sede di Coldiretti Cuneo, si è tenuto un convegno intitolato “Parla La Frutta, lo sapevi che…” organizzato da O.N.A.Frut (Organizzazione Nazionale assaggiatori Frutta), Coldiretti Cuneo e Camera di Commercio di Cuneo. Obiettivo della serata, rivolta ai consumatori della città di Cuneo, è stato quello di presentare le attività dell’ O.N.A.Frut e di fornire alcune informazioni relative alla produzione ed al consumo di prodotti vegetali. Hanno preso la parola Lorenzo Martinengo, del servizio tecnico dell’Agenzia 4A e Giovanni Quaglia, Presidente dell’O.N.A.Frut. La serata è continuata con l’intervento di Cesare Gallesio, in veste di Maestro Assaggiatore di O.N.A.Frut e di Luca Castellino, il vice presidente, che ha fatto un rapido excursus sulla storia della frutticoltura. A conclusione della serata, un rinfresco a base di frutta di stagione locale offerto ai partecipanti.
Giovani Impresa Coldiretti Cuneo alla Massey Ferguson di Parigi
Una due giorni intensa per Giovani Impresa Coldiretti Cuneo: lo scorso mese di dicembre, precisamente il 3 e il 4 dicembre, una delegazione di giovani imprenditori ha visitato a Parigi - Beauvais il più grande stabilimento europeo della Massey Ferguson, l'azienda americana tra le più importanti al Mondo per la produzione di trattori. Il viaggio in Francia è stato possibile grazie alla collaborazione che il Comitato provinciale Giovani Impresa porta avanti da tempo con il Cap Nord-Ovest. I giovani cuneesi hanno avuto anche la possibilità di visitare i luoghi più caratteristici della capitale francese: le occasioni di condivisione scaturite nel viaggio hanno consolidato ulteriormente il dialogo tra i giovani imprenditori.
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AMBIENTE
Vecchie norme non modificate continuano a penalizzare l’agricoltura
Zone vulnerabili da nitrati: Coldiretti punta a modifiche sostanziali Dopo oltre 8 anni di sostanziale invarianza, tanto delle prescrizioni quanto della perimetrazione delle zone vulnerabili da nitrati, il riesame del Piano d’Azione avrebbe dovuto rappresentare l’occasione per un’approfondita analisi dei risultati raggiunti, dell’efficacia delle misure adottate e della possibilità di mitigare l’attuale regime vincolistico
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oldiretti Piemonte, in una lettera indirizzata alla Regione Piemonte, nello specifico alla Direzione Ambiente Governo e Tutela del Territorio e alla Direzione Agricoltura, ha trasmesso le osservazioni al nuovo Piano di Azione per le zone vulnerabili da nitrati, curate dall’Ufficio Ambiente e Territorio. Con riferimento alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), il nuovo Piano d’Azione proposto, se si prescinde da quanto disposto dal titolo II bis relativo all’utilizzazione agronomica del digestato e dal comma 2 dell’art. 25, non prevede sostanziali modifiche rispetto a quanto in vigore ormai dal 2007. L’individuazione delle zone vulnerabili da nitrati necessiterebbe di essere riesaminata in considerazione anche dei risultati scaturiti dagli studi condotti dall’ISPRA che
mostrano un’inequivocabile diversa suddivisione delle responsabilità per l’inquinamento da nitrati delle acque sotterranee ed un importante coinvolgimento in tale processo di settori diversi da quello zootecnico. L’art. 25, così come riformulato, modifica l’attuale gestione del periodo di divieto di distribuzione, nel periodo autunno - invernale, degli effluenti zootecnici, delle acque reflue, dei concimi azotati e degli ammendanti organici. Constatata l’inadeguatezza di quanto precedentemente previsto e la necessità di tener conto delle differenze esistenti nelle molteplici realtà pedoclimatiche della nostra Regione, si è intervenuto esclusivamente sul periodo di divieto previsto per il liquame distribuito su terreni dotati di copertura vegetale, su terreni con residui colturali ed in preparazione di una semina primaverile anticipata. Solo per tale fattispecie è stato previsto che il divieto di 90 giorni debba essere continuativo per soli 60 a decorrere dal 1° dicembre, prevedendo per i restanti 30 la possibilità di gestire gli stessi in modo non continuativo nei mesi di novembre e febbraio
(ciò in funzione dell’andamento meteorologico e delle condizioni di saturazione d’acqua nei terreni). E’ del tutto evidente che le stesse necessità e motivazioni, evidenziate per il liquame distribuito su terreni dotati di copertura vegetale, sussistono anche per tutti gli altri casi previsti dal regolamento all’art. 25 comma l punto a) e b), per i quali invece non è stata prevista alcuna possibilità di deroga. Nella vecchia formulazione, l’art. 25 prevedeva, per tutti i casi contemplati al comma l, la possibilità di ricorrere alle eccezioni previste ai commi 2 e 2bis, ovvero la possibilità di disporre una temporanea sospensione del periodo di divieto o di ricorrere ad una sua differente decorrenza. Se da un lato si condivide la diversa prescrizione individuata per ciò che riguarda il liquame distribuito su terreni dotati di copertura vegetale, su terreni con residui colturali ed in preparazione di una semina primaverile anticipata, si considera altresì irrinunciabile prevedere, anche per i casi previsti al punto a) e b) del comma l art. 25, analoghe possibilità di differente gestione dei periodi di divieto.
EPACA
L’assicurazione è obbligatoria ed il costo annuale è deducibile ai fini fiscali
Assicurazione Inail Casalinghe 2016
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ome di consueto, il 1° febbraio 2016 ( il 31 gennaio è festivo) scade il termine di pagamento per l’assicurazione Inail contro gli infortuni in ambito domestico. L’assicurazione è obbligatoria per i soggetti che: • hanno un’età compresa tra i 18 ed i 65 anni; • svolgono un attività rivolta alla cura della famiglia e dell’amConto corrente postale 30621049
biente in cui dimorano; non sono legate da vincoli di subordinazione, non sono iscritte a casse previdenziali e prestano lavoro domestico in modo esclusivo. Il costo annuale dell’assicurazione è fissato in € 12,91 ed è deducibile ai fini fiscali. Dal 2016, il pagamento del premio per il rinnovo dell’assicurazione può essere effettuato con modalità elettroniche esclusivamente •
Utilizzabile per il bollettino postale TD 451 intestato a INAIL ASSICURAZIONE INFORTUNI DOMESTICI P.le G. Pastore,6 - 00144 ROMA ( da usare per gli utenti che effettuano per la prima volta l'iscrizione);
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Le persone già iscritte riceveranno in tempo utile apposita comunicazione con l’informativa circa le nuove modalità di pagamento e allegato il bollettino postale. ll premio è a carico dello Stato se l’assicurato ha un reddito che non supera i 4.648,11 Euro e se appartiene ad un nucleo
con il sistema “pagoPA”. Ovviamente i soggetti che non utilizzano modalità di pagamento elettroniche possono continuare a versare il premio con le modalità tradizionali presso gli Uffici Postali, presentando agli sportelli il bollettino postale intestato all’INAIL. Si precisa che per le persone che si iscrivono la prima volta non è possibile effettuare il pagamento con il sistema “pagoPA”. I conti correnti postali attivi pertanto sono:
Utilizzabile per il bollettino postale premarcato TD 896 con i dati anagrafici dei soggetti già iscritti con cui gli utenti possono effettuare il rinnovo dell'assicurazione presso gli uffici postali;
Dedicato ai pagamenti elettronici per i rinnovi. il pagamento del premio tramite " pagoPA" si effettua da www.inail.it (previa registrazione per ottenere le credenziali di accesso).
familiare il cui reddito complessivo non supera i 9.296,22 Euro (occorrono entrambi i requisiti). Per la determinazione di questi limiti si deve far riferimento al reddito complessivo lordo IRPEF relativo all’anno precedente. Questi soggetti, già iscritti, dovranno solamente
verificare di rimanere sempre nei suddetti limiti di reddito senza necessità di nessuna ulteriore comunicazione. In caso contrario, deve essere effettuato il versamento. Gli uffici EPACA di Coldiretti sono a disposizione per i chiarimenti in merito.
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EPACA
EPACA
Il rinnovo delle pensioni per l’anno 2016 Come previsto dalla legge, all’inizio di ciascun anno le pensioni vengono adeguate in relazione alle variazioni del costo della vita. Il meccanismo consiste nell’attribuire per l’anno in corso, in via previsionale, il relativo incremento ed in via definitiva quello riferito all’anno trascorso. Dal
Fasce trattamento complessivo
1° Fino a 3 volte il TM gennaio 2015: Fascia di Garanzia * Oltre 3 e fino a 4 volte il TM
Indice di rivalutazione definitivo delle pensioni anno 2015
Con il decreto del 20 novembre 2014 il Ministero aveva fissato nella misura del 0,3 per cento l’aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni, in via “previsio-
% indice perequazione da attribuire 100
0,2 %
95
0,190 %
75
0,150 %
50
0,100 %
-
0,090%
Importo garantito
Fascia di Garanzia *
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Oltre 4 e fino a 5 volte il TM
Oltre 5 e fino a 6 volte il TM Oltre 6 volte il TM
Aumento del
nale”, per l’anno 2015. Il decreto del 19 novembre 2015 fissa nella misura del 0,2 per cento l’aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni, in via “definitiva”, per l’anno 2015. La tabella sottostante riporta i coefficienti di rivalutazione per l’anno 2015, sulla base dell’indice di rivalutazione definitivo. Importo trattamento complessivo (somma dei trattamenti dello stesso soggetto)
fino a € 1.502,64
oltre € 1.502,64 e fino a € 1.502,79 garantiti 1.505,65
oltre € 1.502,64 e fino a € 2.003,52
oltre € 2.003,52e fino a € 2.004,32 garantiti 2.007,33 oltre € 2.007,33e fino a € 2.504,40
oltre € 2.504,40e fino a € 2.505,65 garantiti 2.508,16 oltre € 2.504,40e fino a € 3.005,28
oltre € 3.005,28 e fino a € 3.005,58 garantiti 3.008,29 Nessun tetto di importo
*Le fasce di garanzia sono applicate quando, calcolando la perequazione con la percentuale della fascia di appartenenza, il risultato ottenuto è inferiore al limite della fascia precedente perequato.
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EPACA
Importi dei trattamenti minimi e delle pensioni sociali anno 2015
Si riportano di seguito i valori definitivi del 2015, rammentando che Decorrenza
1° gennaio 2015 Importi annui
l’importo del trattamento minimo viene preso a base anche per l’individuazione dei limiti di riconoscimento delle prestazioni collegate al reddito.
Trattamento Minimo
501,89
6.524,57
Conguagli IRPEF a debito
Per i pensionati con importo annuo complessivo di pensione fino a 18.000 euro e conguagli di importo superiore a 100 euro sono state applicate le disposizioni che prevedono la rateazione in 11 mensilità, da gennaio a novembre. Negli altri casi, il conguaglio fiscale a debito viene trattenuto in due rate, sulle mensilità di gennaio e febbraio 2016 (nelle gestioni private il recupero viene effettuato in unica soluzione nel caso in cui l’importo non superi 6,00 euro).
Assegni Vitalizi
286,09
3.719,17
Pensioni Sociali
369,26
4.800,38
pari a quello spettante in via definitiva a gennaio 2015, salvo variazioni intervenute a titolo diverso dalla perequazione nel corso dell’anno 2015.
Obbligo di comunicazione da parte dei titolari di pensioni e prestazioni
Si rammenta che i titolari di prestazioni sottoposte a limiti di reddito
Assegni Sociali
448,07
5.824,91
sono tenuti a comunicare all’INPS ogni situazione che possa incidere sul diritto e sulla misura della prestazione quali ad esempio la variazione dello stato civile, della residenza, dei periodi di soggiorno all’estero, della situazione reddituale, dello stato di famiglia. Gli uffici EPACA della Coldiretti sono a disposizione per i chiarimenti in merito.
Conguagli IRPEF a credito
I conguagli IRPEF a credito vengono corrisposti unitamente alla rata di gennaio 2016 se di importo fino a 5 euro. I conguagli di importo superiore saranno corrisposti a seguito dell’elaborazione della certificazione unica 2016.
Perequazione provvisoria delle pensioni per l’anno 2016
Il citato decreto del 19 novembre 2015 fissa nella misura dello 0,0 per cento l’aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni, in via previsionale, per l’anno 2016. Pertanto, i valori provvisori dell’anno 2016 sono identici a quelli definitivi dell’anno 2015 riportati nella precedente tabella. In assenza di rivalutazione per l’anno 2016, ai destinatari della disposizione sarà quindi posto in pagamento un importo di pensione
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SALUTE
Una patologia che si manifesta in forme diverse
Le demenze
C
on il termine di “demenza”, si definisce un quadro caratterizzato da un lento e graduale deterioramento di alcune importanti funzioni del cervello quali: memoria, attenzione, linguaggio, pensiero. Ciò si verifica a causa della perdita di cellule nervose (neuroni) delle zone del cervello che svolgono tali funzioni. La malattia che più frequentemente causa la demenza è l’“Alzheimer”, responsabile di circa la metà dei casi. Si tratta di una patologia di tipo “degenerativo”: le cellule, nello specifico quelle della corteccia cerebrale, muoiono per una sorta di invecchiamento precoce. Vi sono poi le “demenze vascolari”, una sorta di “ictus” spesso di modesta entità dei quali frequentemente nessuno si
accorge, che colpiscono zone strategiche del cervello. Poiché la causa principale di questi danni è un processo di deterioramento delle arterie definito col termine di “arteriosclerosi”, talora si parla anche di “demenza arteriosclerotica”; da qui l’uso popolare, in parte improprio, di riferirsi a soggetti affetti da demenza dicendo “ha l’arteriosclerosi” o anche “ha la sclerosi” e, tra i giovani, di definire persone bizzarre col termine di “sclerato”. Altre forme di demenza possono manifestarsi come complicazione di malattie relativamente comuni: alcune patologie della tiroide, malattie renali, morbo di Parkinson. Anche la depressione nelle persone anziane spesso si manifesta con disturbi simili e in questo caso si parla
si “pseudodemenza depressiva”. Il sintomo di esordio più frequente è costituito dalle alterazioni della memoria (distrazioni o dimenticanze di poco conto non devono allarmare). Nella demenza, è compromessa la memoria “di fissazione”, cioè la capacità di creare nuovi ricordi, mentre si conserva la memoria “remota”, i ricordi del passato. Inizialmente ciò causa dimenticanze ma, col tempo, determina situazioni di confusione e di disorientamento in particolare riferito al tempo (il soggetto non sa in che anno, mese o giorno sta vivendo), ma anche allo spazio (non sa dove è, si perde, etc). Col progredire della malattia, il linguaggio si impoverisce poiché vengono perse molte parole, specie nomi di persone o di oggetti.
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’articolazione temporo-mandibolare è una delle articolazioni più complesse del corpo umano, che collega la mandibola al cranio e permette di parlare, masticare, deglutire e compiere movimenti mimici. I sintomi più diffusi dei disturbi all’ATM sono: affaticamento durante la masticazione, lo sbadiglio o semplicemente l’apertura della bocca; dolore all’articolazione, sia a riposo sia durante l’utilizzo (ad esempio mangiando o parlando); rumori causati dall’articolazione quando si apre o si chiude la boc-
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occlusione sbagliata della bocca; situazioni fisiche e mentali molto stressanti; scoliosi. Le patologie che possono beneficiare del trattamento sono: malattie reumatiche; mioartropatie sistema masticatorio; disturbi della coordinazione dell’apparato masticatorio; riabilitazione postchirugica e post-traumatica; ipertonia della muscolatura masticatoria, cintura scapolare, cervicale; limitazione del movimento per il dolore; postura errata della colonna vertebrale e della testa; patologia neurologica; alterazioni congenite e acquisite di accrescimento; cefalea; cervicogenica, prevenzione di eventuali recidive. In molti casi il dolore, il mal di testa e gli altri sintomi associati ai disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare possono rapidamente migliorare se trattati precocemente.
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SCADENZE
Scadenze 25 GENNAIO ACQUISTI – CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI Entro tale data scade il termine per i contribuenti mensili e trimestrali per la trasmissione in via telematica all’Agenzia delle Dogane, dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti rispettivamente nel mese di dicembre e nel 4 trimestre 2015.
31 GENNAIO
DENUNCIA DELLE RETRIBUZIONI RELATIVE ALLA MANODOPERA AGRICOLA Entro tale data, devono essere trasmesse, in via telematica all’INPS (ex Scau) le denunce delle retribuzioni corrisposte agli operai agricoli a tempo determinato ed indeterminato nel trimestre ottobre-dicembre 2015. VARIAZIONI COLTURALI anno 2015 I soggetti che hanno effettuato la variazione di
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coltura nel corso dell’anno 2015 devono entro tale data presentare all’Agenzia del Territorio apposita denuncia. Sono esclusi i soggetti che richiedono contributi ad AGEA per i quali le variazioni vengono effettuate automaticamente COMUNICAZIONE DEI SOCI ALLE COOPERATIVE AGRICOLE IN REGIME AGRICOLO I soci delle cooperative agricole devono comunicare di possedere i requisiti per l’applicazione della detrazione IVA in base alle percentuali di compensazione. In sostanza la dichiarazione del socio deve attestare soltanto che i prodotti conferiti sono di propria produzione come da circolare ministeriale n.328/97. IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione
SCADENZE
Scadenze della relativa imposta. IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 25 ovvero 39, secondo comma D.P.R. 633/72, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento dell’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.
15 FEBBRAIO
FATTURAZIONE DIFFERITA Scade il termine per l’emissione e la registrazione delle fatture differite relative ai beni spediti con documento di trasporto nel mese di gennaio.
16 FEBBRAIO
VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti delle ritenute
effettuate nei mesi di gennaio sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI GENNAIO Annotazione di liquidazione per il mese di gennaio e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano attività agricola, d’impresa e di lavoro autonomo che nell’anno 2015 hanno realizzato un volume d’affari superiore a euro 400.000,00, se prestazione di servizio o di euro 700.000,00 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66,legge 427/93. VERSAMENTO DEL SALDO RIVALUTAZIONE TFR Entro tale data i datori di lavoro devono versare il saldo dell’imposta sostitutiva dovuta sulle rivalutazioni TFR calcolate al 31/12/2015 per i propri dipendenti. Entro il 16 dicembre era già stato versato un acconto pari al 90 per cento delle rivalutazioni calcolate al 31/12/2014. Il codice tributo da utilizzare è il 1713.
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M AT R I M O N I A L I a cura di Gruppo CN 334.3354847 Lavoro in campagna, sono vedova da quasi undici anni, piemontese, classe del 1958. Sono molto semplice e alla buona, non fumo e ho sempre avuto un carattere tanto sensibile. Conoscerei un signore anche lui di campagna per frequentarsi e trascorrere insieme il futuro. Non ho figli. Mariuccia. Tel. 3311677184
Dicono che il 2016 sarà quello giusto per il segno del Capricorno. Essendo nata il 9 gennaio, spero sia la volta buona per fidanzarmi. Ho 46 anni, mai stata sposata, residente nella provincia di Cuneo, seria, di bell’aspetto, lavoro come infermiera ospedaliera. Chiamare solo se veramente interessati. Tel. 3339320673 Cerco per unione uomo di almeno 45-50 anni. Sono una ragazza cinese di oltre 30 anni, abitante vicino a Bagnolo Piemonte dal 2001. Preferisco una persona che abbia l’automobile perché io non ho ancora preso la patente. Sono veramente corretta, gentile e molto lavoratrice. Nubile. Posso trasferirmi. Tel. 3290333853
Trascorrere le feste senza un affetto è stata un’esperienza triste che spero di dimenticare presto. Mi auguro che il 2016 possa farmi incontrare la persona giusta. Non ho tante pretese, mi basta sia leale, con un buon lavoro e tanta voglia di volere bene. Sono Natascia, ho quasi 43 anni, vedova dal 2012. Tel. 3889266253
Avevo già messo un annuncio, ma ho ricevuto telefonate da uomini separati. Sono interessata solo ed esclusivamente a uomini vedovi o celibi. Ho quasi 46 anni, attualmente abito con mia mamma, lavoro, sono veramente seria e sincera. No tassativo ad avventure. Marina, vicinanze di Saluzzo. Tel. 3275783405
Mi sono lasciata con il mio fidanzato da un anno e adesso ho paura a fidarmi perchè temo di rimanere nuovamente scottata. Ho 39 anni e vorrei ancora credere nell’amore. Lavoro presso un’azienda agricola, sono alta 1,63, capelli neri, non bellissima ma carina. Cerco uomo max 50enne. No avventure. Tel. 3343376141 Il mio desiderio per il 2016 è quello di incontrare un uomo per bene. Sono ragazza del 1979 provincia di Cuneo, ancora da sposare, onesta e senza grilli per la testa, sono vegetariana, capelli biondi lunghi, un pò magrolina, abbastanza carina. Cerco compagno preferibilmente piemontese e automunito. Tel. 3290324126
Mi chiamano Didy anche se il mio nome è Doriana. Fino a fine Gennaio sono vicino a Frabosa per le vacanze, poi tornerò a Pinerolo dove abito. Cerco un tipo serio di oltre 45 anni, simpatico, allegro e soprattutto fedele. Ho 32 anni. Mi piace sciare e adoro tantissimo gli animali, specialmente cani e gatti. Tel. 3313814725
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