1946
2016
70 ANNI
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1-30 aprile 2017 - Anno 71
Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione
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SOMMARIO Vigneti – bando idoneità Roero (atteso ancora Alta Langa)................................ 30-31
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La coltivazione del nocciolo nell’area Saluzzese: opportunità per una coltura in espansione ........................ 32-33
Nocciolo: tecniche di gestione sostenibile......... 33
Carne: chiudere le frontiere con il Brasile
Carne: chiudere le frontiere con il Brasile.. ........... 4
Coltivazione della patata: prove di semina anticipata........................................................................ 35
Alluvione, emessa l’ordinanza per il ripristino dei terreni ......................................... 5
Aiuti eccezionali zootecnia, al via la seconda misura varata dall’Unione Europea ........................................... 36-38
Nominati gli amministratori degli ATC e CA.................................................................. 7
Blue tongue: tra le province piemontesi Cuneo è ancora interamente indenne............................ 42-43
PSR 2014-2020 - Riaperto il bando per l’insediamento giovani . . ....................................... 6 Europa: le due velocità rialzano il muro................ 8
Domanda PAC: da quest’anno la maggiorazione al premio vacche nutrici .. .................................. 39-40
10
La legge per la tutela del suolo va approvata. I comuni debbono modificare i piani regolatori .. . 9
Le Nostre Radici........................................................... 15 La Posta del Coltivatore. . .................................... 16-19 Pubblicato il Decreto Flussi Stagionali 2017. . ....................................... 20-21
Latte: i progetti di filiera per sostenere i produttori ....................................... 22
Pasquetta con l’Enkir.. ................................................ 23 Patentini trattori: proroga al 31 12 2017 . . . 24-25 The Green Experience si afferma tra i produttori e all’estero . . .................................... 26-27
Doc Piemonte : Si allarga la famiglia ................... 28
Direttore Amministrativo Bruno Rivarossa Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino
Coordinamento di redazione Chiara Serra
“La festa dell’albero” in Granda.............................. 61 Il primo latte di capra 100% piemontese biologico e Uht.............................................................. 62 La cena di solidarietà pro terremotati a Cardé............................................................................. 62 Terramica guarda al futuro ..................................... 64 Interventi agronomici del mese...................... 66-67
E siamo nuovamente all’emergenza acqua ........................................... 12-13
Rottamazione cartelle: proroga.. ............................ 14
Educazione alimentare nelle scuole con “Tutti giù per terra”............................................ 60
CreditAgri Italia: le Garanzie Finanziarie ................................................................... 65
Voucher: quando la politica non aiuta le imprese e l’occupazione ............................... 10-11
Editore: Edizioni Il Coltivatore Srl P. Foro Boario n°18 12100 Cuneo edizioni.ilcoltivatore@coldiretti.it
Con Giovani Impresa, Coldiretti guarda al futuro dopo 70 anni di attività
L’importanza del monitoraggio per la cimice asiatica.................................................. 34
Voucher: quando la politica non aiuta le imprese e l’occupazione
Miele: arriva la primavera e riparte la stagione produttiva tra timori e speranze. . ................... 44-46
Il diradamento dei fruttiferi.. ........................................................... 48-52 Con Giovani Impresa, Coldiretti guarda al futuro dopo 70 anni di attività...................................... 54-55 Donne Impresa, viaggio studio in Veneto.... 56-57
“Donne in agricoltura”, premiata la responsabile Donne Impresa di Ormea .. ............ 58
Pensionati e Donne Impresa in treno sul Bernina .................................................................... 59 Mari e monti: nuovo viaggio fra Genova e Casella . . ........................................................................ 59
Grafica e impaginazione Mara Chiardola
Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Dario Castagneri, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Simona Daniele, Tiziana Franchino, Cesare Gallesio, Rosanna Giraudo, Elena Gola, Tiziana Franchino, Paolo Lirelli, Giulia Marinari, Lorenzo Martinengo, Manuele Molinari, Laura Occelli, Matteo Orcellet, Franco Parola,
“La sicurezza dei locali agricoli. Norme per l’impianto elettrico”............................. 69
Eredità: donazione con riserva di usufrutto.............................................. 70-71
Con O.N.A.Frut, la frutta nella scuola primaria di Manta. . ...................................................... 72
Acquista bene, conserva meglio!.. .......................... 73 La rieducazione respiratoria................................... 74 Variazioni Inps per Coltivatori Diretti ed Imprenditori agricoli . . ......................................... 75 Il Supplemento di pensione..................................... 76 La pensione agli invalidi civili.......................................................... 77 Scadenze.. ........................................................................ 78 Il Mercatino del Coltivatore........................................................ 79-82
Nadia Olivero, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Davide Roà, Francesca Vinai.
Redazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it Stampa: Arti Grafiche Cuneo S.r.l. – agam.it
Concessionaria esclusiva della pubblicità TEC arti grafiche Via dei Fontanili 12 - 12045 Fossano (CN) Tel. 0172.695770 • Fax 0172.695898 E-mail: adv@tec-artigrafiche.it “Il Coltivatore Cuneese” Registrazione del tribunale di Cuneo n.100 del 7/12/1955 - Reg. Cronol. n.3296 - 1 copia € 3.00 Abbonamento annuo € 30,00 - Abbonamento annuo soci Coldiretti Cuneo € 5.00 - Abbonamento annuo soci Coldiretti altre province € 20.00 - Altri abbonamenti ridotti € 6.00
EDITORIALE
Sottoscritto nei giorni scorsi l’accordo di filiera tra Saclà e Coldiretti Piemonte
Carne: chiudere le frontiere con il Brasile
Di Delia Revelli presidente Coldiretti Cuneo e Piemonte
N
elle ultime settimane da parte di alcune realtà del territorio è stata manifestata la volontà di candidare il Tartufo ed il Prosecco quali prodotti patrimonio dell’Unesco. L’Iter sarà molto lungo ma fa parte di quelle iniziative che Coldiretti annuncia con grande convinzione poiché tutte le proposte che tendono a valorizzare il territorio ed i suoi prodotti sono il frutto delle strategie di Coldiretti. Ma le brutte notizie non mancano. Sappiamo tutti che l’Italia è uno dei maggiori importatori europei di carne dal Brasile, per quantitativi superiori a 30 milioni di chili che hanno varcato i confini nel solo 2016. Lo scandalo della carne avariata dal Brasile e le intercettazioni del maggio 2016 nelle quali Andre’ Luis Baldissera, il direttore del colosso BRF finito in carcere, perchè discuteva di tangenti con funzionari pubblici dopo che alcuni carichi di pollame inviati a Genova erano stati bloccati dalle autorità sanitarie locali per la scoperta del bacillo della salmonella è necessario che dall’Unione Europea arrivi il blocco delle importazioni di
carne dal Brasile, come hanno già fatto Cina e Corea del Sud, in attesa che venga fatta chiarezza sul più grande scandalo mondiale sulla carne. Le indagini della polizia brasiliana coinvolgono i più grandi produttori mondiali di carne, con interessi anche in Italia, che avrebbero aggirato controlli sanitari con la commercializzazione di carni avariate poi contraffatte attraverso l’acido ascorbico, evidenziando che c’è un rischio per i cittadini europei sul quale occorre
fare immediatamente chiarezza per non mettere a rischio la salute dei consumatori. Anche sul Parmigiano Reggiano è opportuna una rapida conclusione dell’inchiesta avviata nel 2013 su segnalazione del Consorzio facendo luce su eventuali responsabilità, a garanzia di un settore che rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’agroalimentare Made in Italy nel mondo. Infine, Coldiretti Piemonte continua nella sottoscrizione dei contratti di filiera. Per il settimo anno consecutivo, l’accordo di filiera è stato siglato fra la f.lli Saclà Spa e gli orticoltori delle province di Asti, Alessandria e Cuneo. Per i raccolti dell’annata agraria 2017 sono previste diverse tipologie di ortaggi. In totale, i conferimenti alla prestigiosa industria conserviera astigiana, raggiungeranno anche quest’anno almeno 9 mila quintali di ortaggi made in Piemonte. Proseguiamo con soddisfazione il cammino intrapreso da diversi anni, nonostante una congiuntura economica sfavorevole. Con unità di intenti da entrambe le parti, sono rimaste invariate le referenze e restano stabili i prezzi.
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ATTUALITÁ
Alluvione, emessa l’ordinanza per il ripristino dei terreni
I
l presidente della regione Piemonte Sergio Chiamparino, in qualità di Commissario delegato per il superamento dell’emergenza derivante dagli eventi alluvionali, il 23 marzo u.s. ha emesso l’ordinanza commissariale con la quale sono stabilite le disposizioni da adottare per la rimozione dei materiali litoidi dai terreni privati e dagli alvei fluviali, questi ultimi finalizzati ad eliminare situazioni di pericolo ed a ripristinare l’officiosità dei corsi d’acqua. Riguardo ai fondi privati, l’ordinanza prevede che nel caso in cui non siano gravati dal vincolo idrogeologico (è possibile effettuare la verifica della ricadenza o meno nel vincolo presso l’ufficio tecnico comunale) gli interventi di rimozione materiale litoide, ivi depositato, possano essere effettuati autonomamente dai proprietari previa comunicazione al co-
mune territorialmente competente). Sui terreni soggetti a vincolo idrogeologico, in deroga alle vigenti disposizioni di legge sul vincolo, l’ordinanza concede ai proprietari la facoltà di rimuovere autonomamente
i materiali litoidi depositati e di rimodellare i fondi se necessario, previa semplice comunicazione al Comune ed al settore tecnico regionale competente che per la provincia di Cuneo è il settore tecnico regionale con sede in Cuneo, Corso Kennedy 7/ Bis; la deroga vale per volumi di rimozione dei materiali non superiori a 5 mila metri cubi/ettaro e per superfici non superiori a 5 ettari. Le disposizioni dell’ordinanza valgono fino alla scadenza dello stato di emergenza indicativamente fino al 14 luglio 2017, ovvero 180 giorni dalla deliberazione del Consiglio dei Ministri del 16/12/2016. Le deroghe contenute dall’ordinanza sono state fortemente volute e sollecitate da Coldiretti già nell’immediato post alluvione, per assecondare un sollecito ripristino dei terreni e dei danni causati dalle esondazioni.
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PSR
PSR 2014-2020 - Riaperto il bando per l’insediamento giovani
L
a regione ha riaperto il bando per presentare domanda di insediamento per giovani agricoltori, (operazione 6.1.1 del PSR 2014-2020) la chiusura del bando è prevista per il 31 maggio 2017, possono presentare domanda i giovani agricoltori che al momento della presentazione della domanda hanno una età compresa tra 18 anni (compiuti) e 40 anni (non compiuti) e sono già titolari di una azienda agricola, da non più di 12 mesi. Le domande di adesione a questo bando potranno essere presentate anche dai giovani di età compresa tra 40 e 41 anni non compiuti, ma la loro eventuale ammissione all’aiuto è condizionata all’avvenuta approvazione da parte della Commissione Europea della proposta presentata dalla Regione Piemonte di modifica in tale senso del PSR 2014-2020 del Piemonte.
Prossime aperture
Per inizio aprile è prevista l’apertura del bando: “progetto integrato tra le Operazioni 4.1.2 “Miglioramento
del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole dei giovani agricoltori” e 6.1.1 “Premio per l’insediamento di giovani agricoltori”. In pratica, con una sola domanda, si potrà presentare richiesta di aiuto per l’operazione 6.1.1 che concede un sostegno (Premio di insediamento) ai giovani agricoltori per l’avviamento di imprese, l’insediamento iniziale e l’adeguamento strutturale delle aziende, e per operazione 4.1.2 che ha lo scopo di migliorare il rendimento globale delle aziende agricole sostenendo l’acquisizione, la costruzione, la ristrutturazione, l’ampliamento e la modernizzazione dei fabbricati e dei relativi impianti nonché la dotazione di attrezzature e macchinari e l’impianto di coltivazioni legnose agrarie. Riguardo alle misure agro ambientali, è prevista l’apertura di nuovi bandi per le operazioni 10.1.4 (conversione dei seminativi in foraggere permanenti) - 10.1.6 (cani da guardiania, per tale operazione dovrebbe essere stata ampliata la gamma
di razze canine ammissibili) - 10.1.7 (gestione di elementi del paesaggio e dell’agroecosistema) - 10.1. 8 (allevamento razze animali in via di estinzione) in quanto su tali operazioni ci sono ancora delle disponibilità finanziarie. Infine, verrà riaperta l’operazione 13.1.1 (indennità compensativa) operazione annuale che riguarda le aziende operanti stabilmente in zona montana. Prestiti di conduzione per le aziende agricole Sono stati riaperti i prestiti di conduzione per imprenditori agricoli singoli o associati (meno di cinque imprenditori agricoli); le domande si possono presentare fino al 31 maggio 2017. Il contributo è erogato per coprire parzialmente gli interessi pagati dalle imprese agricole che accendono un prestito di conduzione della durata di un anno, il contributo regionale è pari all’1% del tasso di interesse applicato dall’istituto bancario al prestito di conduzione, aumentato al 1,5% per le aziende in zona montana.
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ATTIVITA’ VENATORIA
Nominati gli amministratori degli ATC e CA
N
ei mesi scorsi, Coldiretti ha provveduto alle nomine dei propri rappresentanti negli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e nei Comprensori Alpini (CA). La stessa cosa l’hanno fatta le altre Organizzazioni agricole, le Associazioni venatorie, gli enti locali e le Associazioni ambientaliste. Con il mese di febbraio, gli amministratori hanno eletto i presidenti e i vice presidenti degli ATC e CA. Si è operato in assenza di una legge regionale specifica in materia di caccia, dopo l’avvenuta abrogazione della legge regionale n.70. Di qui, le numerose incertezze che ci sono nella gestione degli organi amministrativi. L’intento dei rappresentanti di Coldiretti resta quello di sempre: difendere il ruolo degli agricoltori nella
produzione di cibo e nel voler ristabilire il giusto equilibrio, soprattutto per quanto concerne cinghiali, cervi e caprioli, che generano non pochi danni all’agricoltura e sono spesso causa di gravi, in alcuni casi mortali, incidenti stradali. Gli amministratori nominati si troveranno anche a gestire la difficile CA CN1 e CA CN2
CA CN3
CA CN4 e CA CN5
CA CN6 e CA CN7
ATC CN1
ATC CN2 e ATC CN3
ATC CN4 e ATC CN5
Presidente
situazione dei rimborsi danni agricoli. La regione Piemonte è ferma al 2014 nell’erogazione dei fondi. Conseguentemente le pratiche inevase di pagamento danni sono molto elevate e vicine al milione di euro. Di seguito la tabella dei presidenti e vice presidenti degli ATC e CA cuneesi. Vice Presidente
RINAUDO Sergio
MATTIO Daniele
FAZIO Ferruccio
ROATTA Sebastiano
FERRANDO Ignazio
SALOMONE Livio
SUMMA Roberto
GALLESE Alfonso
AUDINO Giuseppe
ARLOTTO Albino
LIEUTAUD Christian
MARENGO Alessandro TROSSARELLO Sergio
BAUDUINO Armando
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ATTUALITA’
Europa: le due velocità rialzano il muro
L
a congiuntura politica è complicata. La popolarità di Bruxelles è ai minimi storici. Le elezioni nazionali in Olanda (appena fatte), Francia e Germania risentono dell’incognita del populismo arrembante, anche se forse meno rispetto a qualche mese fa grazie alla timida ripresa dell’economia. I continui calci di Donald Trump alla Ue in favore di più nazionalismo e protezionismo non sembrano provocare uno scatto d’orgoglio europeo. Conclusione, il Libro bianco che la Commissione ha recentemente scritto e buttato nella mischia in vista del vertice di Roma prevede non uno ma ben cinque scenari possibili. Si oscilla dallo scenario numero uno (andiamo avanti così sul programma di riforme) all’ultimo, parecchio velleitario, che prevede di fare molto di più insieme in tutte le aree politiche. C’è la via di mezzo, chi vuole di più fa di più, che incontra i maggiori consensi. Tant’è che dal vertice di Versailles tra i quattro grandi, Germania, Francia, Italia e Spagna, è arrivata una spinta alle cosiddette due velocità. A François Hollande e Angela Merkel l’idea piace. A Paolo Gentiloni pure, “l’Unione Europea è piena di dossier che hanno livelli di cooperazione e integrazione diversi”. La cooperazione rafforzata potrebbe
entrare in gioco per la difesa, la sicurezza, l’armonizzazione fiscale. A Francia e Germania interessa il tema della sicurezza, più che comprensibile dopo gli attentati subiti. A Italia e Spagna, la crescita economica, la lotta alla disoccupazione, l’immigrazione. L’Europa a due velocità invece all’Est viene bocciata. I paesi Ue dell’ex blocco sovietico non ci stanno. Non vogliono tornare in serie B. La verità è che sull’economia si rischiano addirittura le 27 velocità. Tutti nel mercato unico, è vero. Nell’eurozona, tutti con una politica monetaria unica (quella di Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea) che ha consentito di uscire dall’incubo deflazione. Ma con situazioni molto diverse se si considerano le politiche fiscali, le riforme, lo sviluppo economico, il futuro demografico, il benessere reale. La scorsa settimana l’Eurostat ha reso noti i dati sulla crescita del Pro-
dotto interno lordo nel quarto trimestre 2016 dei 27 paesi. Ebbene in testa ci sono Estonia, Polonia, Lettonia e Romania. In coda la Grecia, quart’ultima l’Italia. La produttività va al rallentatore da anni: tra il 2000 e oggi è cresciuta del 4 per cento contro il 19 per cento della Germania e il 25,2 della Francia. Il debito pubblico viaggia oltre il 130 per cento del Pil. Il deficit va al di là dei limiti consentiti e la Commissione europea ha richiesto la scorsa settimana al governo Gentiloni una manovra bis di circa 3,4 miliardi. Ma al di là dei conti pubblici, vi sono comportamenti che indicano anomalie, eccezioni, privilegi. Il Fisco agevolato in Irlanda e Lussemburgo, genera concorrenza sleale verso gli altri. O la Germania, con i suoi surplus commerciali da record che non investe e si tiene stretti. Berlino ha finora negato l’ipotesi dei titoli europei, gli Eurobond. Si è concluso il vertice di Roma dal quale è emersa forte la volontà di rilanciare l’Europa nell’interesse dei singoli Paesi aderenti. Come sempre non sono i documenti ufficiali a fare la storia dell’Europa ma le scelte operative di tutti i giorni che debbono avvicinare l’Europa ai cittadini e non allontanarla con aspetti burocratici che complicano loro la vita.
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TUTELA DEL SUOLO
La legge per la tutela del suolo va approvata. I comuni debbono modificare i piani regolatori
O
ra anche i comuni attraverso le loro associazioni chiedono alla Regione di ritirare la proposta di legge sul consumo del suolo “perché ogni piano regolatore è il risultato di anni di decisioni, di confronti e di scelte da parte delle collettività locali e perché l’accordo tra comuni per dare vita ad un piano intercomunale è problema complesso e delicato che non può nascere da imposizioni”. Quanto virgolettato è la motivazione che alcuni Comuni hanno comunicato alla Regione con la sponsorizzazione dell’associazione costruttori. Secondo loro la proposta stravolge la legge urbanistica, si cambiano le prospettive e si pone il divieto di utilizzare del suolo già bloccato dalla non facile congiuntura economica. “Senza polemica - precisa Bruno Rivarossa delegato confederale (nella foto) - Coldiretti rileva innanzitutto che i piani regolatori sono stati redatti in anni in cui la crisi non era così forte come i momenti attuali. Oggi il mercato edilizio è praticamente bloccato. Molte aree industriali, edificate o in via di edificazione sono state rallentate ed in molti casi fermate poiché non vi è più l’interesse economico per questo genere di investimenti”.
Inoltre molti terreni agricoli sono stati urbanizzati dai piani regolatori ed oggi i proprietari versano fior di quattrini nelle casse dei comuni. Sono infatti molti i cittadini che chiedono ai comuni di riclassificare il terreno e farlo tornare agricolo poiché oltre al mancato interesse da parte di acquirenti la proprietà si sobbarca anche gli oneri delle imposte ( Imu, ecc..). Spesso sono proprio i comuni a non voler rivedere i piani regolatori per non perdere questi incassi, in alcuni casi vitali per le casse comunali. “E’ evidente che è una guerra tra poveri dove nessuno è colpevole e al momento stesso tutti lo siamo -continua Rivarossa - . Ma chiedere di ritirare una legge che tenta in
SUPER E! ION VALUTAZ
qualche modo di salvaguardare un bene non riproducibile come il suolo agricolo ci pare lesivo del buon senso e dei più volte annunciati intenti di tutela del territorio”. I piani regolatori vanno modificati, i terreni classificati per fini edilizi che non hanno ragion d’essere debbono tornare agricoli, ma soprattutto occorre che i comuni attuino una politica per recuperare i fabbricati sfitti siano essi alloggi che capannoni. La legge per la tutela del suolo dovrebbe avere questi obiettivi. L’augurio è che prevalga il buon senso e che da parte dei comuni si intraprenda velocemente la modifica degli strumenti urbanistici adeguandoli alle mutate situazioni attuali.
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POLITICHE DEL LAVORO
Voucher: quando la politica non aiuta le imprese e l’occupazione Il mondo agricolo è deluso dalla strumentalizzazione politica dei voucher. Non ha alcuna logica l’aver evitato un referendum che sarebbe stato sicuramente un fallimento, con un provvedimento di abrogazione dei voucher da parte del Governo. Ma nessun politico si è mosso in difesa dei voucher forse perché erano tutti impegnati a dibattere il caso della trasmissione di Paola Perego su Rai 1
N
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ei giorni scorsi è imperversata la polemica sui voucher. Va subito detto che questa forma di pagamento del lavoratore era nata nel 2008 per soddisfare le esigenze dell’agricoltura, soprattutto in riferimento alle campagne di raccolta: chi è del mestiere lo sa che basta un temporale per rallentare la maturazione della frutta, che è sufficiente un colpo di calore per anticipare la raccolta delle uve. Questo per spiegare che i voucher avrebbero dovuto servire al datore di lavoro per regolarizzare assunzioni di manodopera non programmabili e non programmate. L’invenzione di questo strumento di pagamento della manodopera occasionale nacque proprio negli uffici della Coldiretti di Cuneo, quando il Ministro del Lavoro era il torinese Cesare Damiano, che aveva militato per tanti anni nella CGIL. Successivamente, e succede spesso quando qualcosa funziona bene, sul carro dei voucher sono saltati anche altri settori: dall’edilizia alle badanti, dal commercio alle manifestazioni sportive ad alcune categorie di operatori turistici. Tutto questo ha generato, come risulta dalla tabella pubblicata qui a fianco, che nei primi sei mesi del 2016, in Piemonte sono stati venduti 9.440.180 euro di voucher. In provincia di Cuneo, sempre secondo i dati dell’INPS, sono stati venduti 1.680.943 euro sempre relativi ai primi sei mesi del 2016. Dalla disamina della tabella, emerge che solo 90.048 euro sono stati spe-
si per voucher agricoli. La parte del leone l’ha fatta la categoria ‘attività non classificata’ con 747.602 euro, il commercio per 230.288 euro, il turismo 284.396 euro ( v. ancora la tabella a lato). È evidente che l’utilizzo dei voucher negli ultimi anni è stato eccessivo ed è sfuggito al controllo delle Istituzioni competenti. Buoni ultimi, ma per questo non meno importanti, il controllo è sfuggito anche alla triplice sindacale ed alla CGIL in particolare che, con la minaccia di un referendum, ha imposto al Governo l’abrogazione della legge Damiano, sconfessando anche la collaborazione costruttiva che a suo tempo c’era stata tra il mondo agricolo datoriale e le Organizzazioni sindacali. Cosa succederà ora è facile da immaginare. L’agricoltura ha nella contrattualistica agricola possibilità di regolarizzazione, mentre negli altri settori è il caos più totale con il forte rischio che il lavoro nero proliferi nuovamente. Per quanto riguarda l’agricoltura vi sarà in ogni caso un aumento della burocrazia, dei costi
per le imprese in un momento di crisi economica acclamata, senza che i lavoratori, soprattutto pensionati, studenti e disoccupati ne traggano beneficio. Sarebbe stato molto meglio che quel dialogo che aveva portato all’individuazione di uno strumento risolutivo di alcune situazioni di emergenza lavorativa, prima di abrogarlo o di renderlo inutilizzabile per via delle complicanze di ordine burocratico imposte dalle ultime modifiche, fosse stato oggetto di una riflessione seria e non dato in pasto alla politica che, ancora una volta, dimostra la propria incapacità ad interpretare le esigenze del mondo produttivo. Infatti, parliamo di Cuneo, ma la situazione vale per tutta Italia, non c’è stato un politico, a qualsiasi colore esso appartenga, che abbia mosso un dito in difesa di uno strumento che ha dimostrato di funzionare. E poi ci si lamenta della disaffezione dei cittadini verso la politica! Non siamo dei forsennati estimatori di Paola Perego, in questi giorni nell’occhio del ciclone per un dibattito sulle donne dell’Est. Una conduttrice e una trasmissione di cui possiamo fare anche a meno. Ci chiediamo: la chiusura del programma è una grande vittoria dell’Italia civile oppure l’ennesima conferma che i nostri politici vivono per queste frivolezze, rimandando ogni scelta che affronti i problemi veri del Paese? Propendiamo per la seconda ipotesi. michelangelo.pellegrino@coldiretti.it
POLITICHE DEL LAVORO
Numero Voucher Venduti (equiv. € 10) Attività Giardinaggio Lavori Commercio agricola e pulizia Domestici
Manifestazioni sportive e culturali
Servizi
Turismo
Restanti attività
Attività non classificata
Totale
ALESSANDRIA
19.233
105.452
40.452
22.132
39.172
67.790
85.976
4.641
311.173
696.021
ASTI
17.448
63.144
20.795
13.213
6.947
37.437
24.930
4.852
211.471
400.237
BIELLA
1.721
87.732
31.737
23.006
8.995
34.491
40.689
13.689
221.524
436.584
CUNEO
90.048
230.288
58.866
57.443
39.923
136.633
284.396
35.744
747.602
1.680.943
NOVARA
7.095
125.539
39.132
26.210
27.426
129.359
70.809
11.317
376.962
813.849
TORINO
14.114
656.441
233.165
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313.182
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VERBANIA
2.149
75.485
32.993
10.239
7.753
49.994
171.497
6.816
224.661
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VERCELLI
4.440
47.473
25.187
10.827
8.187
24.259
51.958
3.449
185.002
360.782
TOTALE
156.248
1.391.554
482.327
432.151
591.674
1.153.525 1.043.437
Sbagliato abolire i voucher Lauro Pelazza, vice direttore di Coldiretti Cuneo ed esperto giuslavorista: “La cancellazione totale dei buoni lavoro rischia di favorire il lavoro illegale, fortemente combattuto dalla nostra Organizzazione. I voucher hanno aiutato ad avvicinare in modo trasparente al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti pensionati, offrendo loro un’opportunità di integrazione al reddito. Quella dei buoni lavoro è una formula assolutamente sostenibile per l’agricoltura che, oltretutto, è stata utile a colmare un vuoto legislativo. Relativamente agli aspetti prettamente sindacali della vicenda, è necessario sottolineare la netta opposizione di Coldiretti a tale scelta governativa che interviene su un istituto contrattuale, della cui genesi eravamo anche stati artefici con
171.685
1.739.184 4.443.177
4.017.579 9.440.180
Abrogazione e disciplina transitoria
Lauro Pelazza Vice direttore Coldiretti Cuneo
la sperimentazione nella vendemmia 2008, che per l’utilizzo fatto in agricoltura ha contribuito ad agevolare la regolarizzazione di molti rapporti di lavoro occasionali, senza creare alcuna forma di destrutturazione del rapporto di lavoro”.
Nella Gazzetta Ufficiale del 17 marzo 2017, è stato pubblicato il Decreto Legge 17 marzo 2017 n. 25 che abroga la disciplina del lavoro accessorio occasionale (voucher). Pertanto, da tale data non si possono instaurare nuovi rapporti di lavoro accessorio. La medesima norma fa salvi i buoni richiesti alla data dell’entrata in vigore della norma abrogativa (cioè il 17 marzo 2017) che possono essere utilizzati entro il 31 dicembre 2017. La medesima norma modifica anche la disciplina dell’appalto nel senso di meglio definire la responsabilità in solido del committente per le retribuzioni e i contributi dovuti ai lavoratori dell’impresa appaltatrice. Gli uffici di Zona Coldiretti sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.
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IRRIGAZIONE
E siamo nuovamente all’emergenza acqua
L’
inverno che si è chiuso con il 24% di pioggia in meno è solo l’ultimo segnale dei profondi cambiamenti nella disponibilità di acqua e nella distribuzione della pioggia in Italia con la tendenza alla tropicalizzazione del clima che ha provocato danni alla produzione agricola, alle strutture e alle infrastrutture per più di 14 miliardi di euro nel corso di un decennio. La giornata mondiale dell’acqua si è festeggiata con l’Italia a secco per la mancanza di precipitazioni. Il fiume Po è in magra come ad agosto. Secondo l’ultimo monitoraggio della Coldiretti, lo stato di riempimento del lago Maggiore è al 51,5%, quello del Lago di Iseo al 22,1% quello del Lago di Como al 17,1% mentre più positiva è la situazione del Garda con il 79,2%. Al Nord in
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Piemonte e in Emilia Romagna il volume complessivo delle risorse idriche disponibili è ai livelli minimi dal 2010, ma in difficoltà sono anche la Lombardia dove è già attivato da settimane l’ Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici, il
Trentino Alto Adige e il Veneto. Nel resto della Penisola, la situazione è a macchia di leopardo con Abruzzo, Basilicata e Sicilia, che segnalano le più basse disponibilità idriche degli ultimi anni. Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando con pesanti conseguenze sull’agricoltura italiana perché si moltiplicano gli sfasamenti stagionali e gli eventi estremi con precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal maltempo al sereno. Siccità e forti piogge a carattere alluvionale rappresentano gli eventi climatici che si sono maggiormente abbattuti sulle Regioni italiane. Servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua, un impegno per la dif-
o d n o M o r t s o n è il
IRRIGAZIONE
fusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico.
La situazione in provincia di Cuneo
Lorenzo Bergese, (nella foto) nostro presidente onorario, non perde occasione per ricordare che in provincia di Cuneo abbiamo l’acqua sui tetti e non sappiamo conservarla per la stagione estiva quando serve alla pianura. E’ evidente che il riferimen-
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39%
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questi giorni è circolata anche l’ipotesi di costituire una fondazione che possa raccogliere i vari portatori di interesse affinché l’ipotesi del lago di cui se ne parla sin dal 1920 compia dei passi in avanti. Per ora il Comitato spontaneo sta dibattendo l’idea in Valle Stura incontrando alcuni sostenitori ma anche molte contrarietà. Certamente l’acqua è una risorsa per la pianura, ma se ben gestita, potrebbe rappresentare anche una ricchezza per le comunità di montagna. Il dibattito su quest’ultimo progetto è più che mai attuale. Intanto da più parti i vari consorzi irrigui segnalano le oggettive difficoltà a mantenere funzionante l’intreccio della rete irrigua cuneese, vetusta e dove spesso la manutenzione non è più sufficiente ma è necessario intervenire per il rifacimento di interi tratti. In questi casi a livello ministeriale sono disponibili risorse che in questi mesi saranno gestite sulla base delle priorità che saranno stabilite dal Governo.
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to è alla risorsa acqua che è presente sulle nostre montagne. Negli ultimi 50 anni si è parlato molto di invasi in Piemonte, ma soprattutto in provincia di Cuneo. Teniamo conto che nella nostra Regione le opere irrigue che hanno lasciato una traccia indelebile risalgono all’epoca di Cavour. In provincia di Cuneo non si è mai andati al di là dei convegni. Attualmente è in fase di ultimazione la progettazione di massima dell’invaso di Serra degli Ulivi di Pianfei realizzato con un cospicuo contributo della Fondazione CRC dopo che la regione Piemonte non ha più stanziato risorse. Entro fine anno la progettazione di massima sarà passata all’Ismea che dovrebbe approdare alla progettazione definitiva ed esecutiva. Quindi, sempre da Ismea dovrebbero arrivare i fondi per la sua realizzazione prevista nel prossimo decennio. In Valle Stura si sta discutendo del Lago di Moiola che dovrebbe da una parte soddisfare le esigenze irrigue e dall’altra utilizzare il dislivello per generare energia idroelettrica. In
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Rottamazione cartelle: proroga
I
contribuenti avranno tempo fino al 21 aprile per rottamare le cartelle esattoriali di Equita-
lia. Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che proroga la scadenza relativa alla “rottamazione” delle cartelle. In particolare, si proroga dal 31 marzo al 21 aprile 2017 il termine entro il quale i debitori potranno presentare la dichiarazione prevista per aderire alla definizione agevolata che consente di estinguere il debito con Equitalia senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora sulle cartelle. E’ possibile fare domanda per tutti i carichi affidati a Equitalia per la riscossione tra il 2000 e il 2016. E’ possibile ottenere una rateizzazione fino a un massimo di cinque tranche. Il conteggio esatto sarà reso noto probabilmente entro il 15 giugno con una lettera che comunicherà l’ammontare complessivo della somma dovuta, la scadenza delle eventuali rate ed i relativi bollettini di pagamento. Per il pagamento in un’unica soluzione il termine è luglio. La proroga era già stata inserita
in un emendamento approvato dalla Camera in sede di conversione del Decreto legge 8/2017, recante interventi urgenti per le zone terremotate, che però ha tempi di approvazione piuttosto lunghi. Quindi, per mettere al riparo il contribuente da eventuali ritardi nell’approvazione della proroga da parte del Senato, il Consiglio dei Ministri ha adottato un decreto ad hoc che probabilmente non verrà convertito (cosiddetto “decreto legge a perdere”), in quanto i sui effetti verranno stabilizzati dalla Legge di conversio-
ne del sopra citato decreto “terremoto”. Ricapitolando: con l’odierno decreto legge, immediatamente vigente, la rottamazione è ufficialmente prolungata fino al 21 aprile, mentre le altre disposizioni, contenute nell’emendamento, tra cui quella sul termine ultimo per la risposta di Equitalia, spostato dal 31 maggio al 15 giugno, acquisteranno forza di legge solo dopo l’approvazione e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Legge di Conversione al Decreto n. 8/2017.
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MARTINO, PRESIDENTE DI SEZIONE DA OLTRE 40 ANNI Martino Barberis, attivo e lucido
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artino Barberis vive a Valgrana e da oltre 40 anni è il presidente della Sezione Coldiretti di Valgrana e di Montemale: “Così sono sempre aggiornato sui vari problemi, organizziamo gite e sono contento di essere ancora presente in questo ambiente”. Martino Barberis è nato a Valgrana il 26 settembre 1938, “nella casa in cui vivo oggi, dei miei genitori, che si chiamavano Margherita Maria e Paolo. Lavoravano la terra e coltivavano grano, mais e un po’ di frutta, oltre ad avere qualche animale. Eravamo tre figli, sono rimasto l’unico in vita e questo mi fa pensare che sono diventato vecchio!”.
NAZISTI CRUDELI
Le scuole: “Ho frequentato le Elementari a Valgrana, eravamo una dozzina di ragazzi. Ricordo con piacere la maestra della prima Elementare Lucia Molineri, bravissima! Dopo ho avuto un maestro che non mi sembrava molto capace. Le Medie le ho frequentate a Caraglio”. La guerra: “Per fortuna, la povertà non l’ho conosciuta. E avevamo ospitato anche alcuni sfollati di Torino, nel periodo della seconda guerra mondiale, mia madre li trattava bene e dava a loro da mangiare gratis. Il 12 gennaio 1944, quando il nostro paese è stato incendiato dai tedeschi, le case vicine bruciavano e mia mamma ospitò per tre notti alcuni di loro nella stalla. Un disastro! Mia madre era una donna buona d’animo che aiutava sempre gli altri. Ricordo bene la tragedia di Giovanni Borsotto, ucciso a pochi metri da casa nostra, con i camion delle SS che lo stritolarono a forza di passargli
addosso. Il suo corpo sfregiato fu poi riconosciuto dal parroco Don Luzzi e dal necroforo, per via della giacca: una lapide lo ricorda. La guerra è una cosa bruttissima e di mezzo ci va sempre la povera gente!”.
L’AMORE PER LA TERRA
I suoi lavori: “Ho sempre fatto il coltivatore, avevo 10 anni e portavo già le mucche al pascolo, ma non era faticoso, perché c’era l’armonia e soprattutto non c’erano i pericoli di oggi. Ho sempre vissuto qui, tranne il periodo in cui ho fatto il miliare, a Novara. Mi piace Valgrana, qui conosco tutti e ho tanti amici, ho rapporti cordiali con tutti e quando riesco aiuto gli altri ”. Le sue giornate: “Sveglia alle 7, faccio colazione e poi inizio a lavorare. Oggi sto spaccando la legna, ma ho ancora dei frutteti che danno sempre lavoro. Ho ancora delle energie e vorrei far cambiare la mia carta d’identità … ma non è possibile!”.
LA SOLITUDINE
La solitudine: “Sono vedovo dal 13 ottobre 1999. Io suono ancora il sassofono, in un gruppo che va a suonare gratis per gli anziani delle Case di riposo: mi piace tantissimo… Quando vado nelle Case di riposo, scherzo e dico che sto cercando una camera per me, ma non la trovo mai! Vedendo gli anziani nelle strutture, penso che potrei finirci anch’io ed è un pensiero triste. La vedovanza: “Mia moglie Olga faceva la fisioterapista, l’avevo conosciuta nelle sale da ballo, ci siamo sposati dopo un anno di fidanzamento: era l’11 settembre 1965, a Caraglio. Lei era molto religiosa e così il viaggio di nozze, con la “Fiat 600”, l’abbiamo fatto a Lourdes e anche in Liguria. Con Olga andavo d’accordo e sono stato felice, per questo mi man-
ca molto, ma lo sappiamo che la vita è così. Lei poi era una donna che aiutava tutti e in tanti venivano a parlarle, anche per avere solo un consiglio o anche una sola buona parola da lei”. La famiglia: “Ho tre figli: Franca (ginecologa ad Asti), Pierpaola (anestesista al San Luigi di Orbassano) mentre Alessandro fa il dentista a Caraglio e a Mondovì. Sono contento che tutti hanno potuto studiare e sono dei bravi figli, mi vogliono bene. Ho 5 nipoti e un altro è in arrivo, mi piace fare il nonno, purtroppo non li vedo tanto”. Il mondo di oggi: “Bisogna abituarsi. C’è più benessere, ma anche tanta agitazione: corriamo tutti, ma non si capisce bene dove andiamo. Una volta la gente si aiutava di più. Purtroppo si sono persi i valori e anche le numerose separazioni delle famiglie lo dimostrano”.
FRA’ GERMANO
In cosa crede: “Credo nell’importanza di essere onesti e corretti, e ho cercato di trasmettere questi valori ai figli. Lavorando spero sempre di incrociare persone corrette, ma oggi purtroppo non sempre accade e bisogna fare attenzione”. La morte: “Non ci penso troppo, è una cosa triste, la fine della vita. Non so che succederà dopo”. Le veglie: “Le ricordo bene, le facevamo nelle stalle, quasi tutte le sere. Ricordo le storie delle masche che mi facevano paura quando ero bambino, oggi invece i giovani non hanno paura di nulla! E ricordo bene chi si presentava in cascina: Fra’ Germano, il Cappuccino che arrivava da Caraglio in Quaresima a fare la questua, era simpatico e ci dava le medagliette della Madonna! Quelli che arrivavano ad aggiustare i tini, a sistemare le pentole di rame, l’arrotino … tutte figure che sono sparite negli anni Cinquanta”.
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LETTERE
La posta del Coltivatore Pulizia fiumi: chiesta audizione dell’Aipo in Commisione Regionale Gentile Direttore, Abbiamo presentato richiesta ufficiale per una audizione dei tecnici dell’AIPO nelle Commissioni regionali competenti al riguardo del problema della pulizia degli alvei dei fiumi e dello stato generale dei corsi d’acqua in Piemonte. Quotidianamente registriamo segnalazioni di pericolosi accumuli di sedimenti, alberi e altri materiali che mettono a rischio la sicurezza dei nostri cittadini. Abbiamo registrato con sorpresa la presenza di AIPO in Commissione per rispondere in dieci minuti, senza possibilità di contradditorio, ad una interrogazione del M5S. Confidiamo però che la disponibilità dimostrata dall’AIPO venga utilizzata per realiz-
zare in tempi brevi un’audizione che ci permetta di sollevare i problemi che dall’inizio del mandato sottoponiamo all’attenzione dell’assessore e dell’Aula: la pulizia dei fiumi è un elemento imprescindibile e le regole al riguardo vanno cambiate. L’assessore Balocco e Aipo hanno affermato che la pulizia dei fiumi non è elemento centrale nella messa in sicurezza dei corsi d’acqua per evitare i danni da alluvione. Hanno affermato che non c’è mercato per la ghiaia sedimentata, che i due bandi fino ad oggi attivati dalla Regione sono andati deserti e che non ci sono importanti sedimentazioni. Non siamo d’accordo su queste affermazioni: i bandi vanno deserti quando chi li redige non trova un punto di equilibrio tra l’interesse privato e quello pubblico tale da rendere minimamente appetibile il partecipare. Basta farsi un giro lungo i principali corsi d’ac-
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qua piemontesi per vedere quanti isolotti si sono formati in questi ultimi anni, molti superano l’altezza degli argini, di fatto aumentando il pericolo di tracimazioni e esondazioni. Ad oggi, solo per il Tanaro c’è uno studio complessivo di un intero fiume; il Piemonte ha invece bisogno di un Piano per ogni bacino finendola con la vecchia prassi degli interventi spot, spesso attivati post eventi calamitosi. Confidiamo che l’audizione con AIPO possa essere utile per mettere ordine agli indirizzi della Regione Piemonte su questa materia”. Franco Graglia vicecapogruppo di Forza Italia Diego Sozzani consigliere regionale Forza Italia
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LETTERE
La posta del Coltivatore “Grazie, per averci insegnato che la vita è bella” Egr. Direttore,
“Nonostante i grandi dolori, la vita è bella… E siamo qui per vivere!”: Graziella Villois, vigilessa di Saluzzo, tre anni fa ha perso nell’arco di due giorni l’unica figlia Alessandra Bianco, a seguito di un improvviso aneurisma, e queste sue parole hanno colpito nel profondo i giovani studenti della classe prima B della Scuola Agraria di Verzuolo. Graziella Villois e il giornalista Alberto Burzio (“Barba Bertu”) hanno incontrato i giovani studenti nella mattina di lunedì 27 marzo, presenti anche gli insegnanti Anna Garnero e Gualtiero Giordanino. Una mattina intensa, carica di emozioni e di momenti toccanti e
“veri”, che i ragazzi hanno apprezzato. La studentessa Romina conosceva Alessandra Bianco, e parlando di lei, ha detto che “trascinava la r” ed è scoppiata in lacrime …. Graziella Villois ha raccontato chi era Alessandra, quali erano i suoi sogni, le sue aspirazioni, l’amore per Caparezza … ma anche i momenti terribilmente dolorosi e difficili del distacco: “Ho capito che Con gli studenti dell’Agraria di Verzuolo. “Nonostante i grandi dolori, la vita è bella. E siamo qui per vivere” la sofferenza non è successa solo a me … è chiaro importante fare sempre attenzione a che mia figlia mi manca tantissimo, chi ci passa vicino: cari ragazzi, se vi ma se non fosse successo quello che accorgete che è una persona in diffiè successo, non avrei imboccato i coltà, fermatevi a parlargli, perché le sentieri che sto percorrendo. E tanti amici per fortuna mi hanno aiutata”. difficoltà della vita si superano solo Il giornalista Alberto Burzio ha invi- se c’è qualcuno che ci vuole bene e ce tato i giovani a riflettere: “La vita è un lo fa capire!”. bene prezioso e non va sprecato … E’ Lettera firmata
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MANODOPERA
Pubblicato il Decreto Flussi Stagionali 2017 Il Ministero del Lavoro, con circolare n 6 del 22 marzo, ha provveduto alla ripartizione delle quote assegnando in particolare al Piemonte 1585 quote stagionali, di cui 1100 alla provincia di Cuneo e, sempre a livello regionale, 175 quote per la conversione da stagionale a non stagionale, di cui 101 alla provincia di Cuneo
È
stato pubblicato lo scorso 13 marzo 2017, in Gazzetta Ufficiale il decreto flussi 2017. E dal 28 marzo si possono inviare le domande per far arrivare in Italia e assumere i lavoratori stagionali. Il Decreto prevede 5750 quote per conversione da stagionale a lavoro subordinato non stagionale e 17.000 quote per flusso stagionale (quindi, della durata massima annuale, non rinnovabile, fino a 9 mesi) riservata a datori di lavoro del settore agricolo e turistico-alberghiero a favore di cittadini extracomunitari provenienti dai seguenti Paesi: Albania, Algeria, Bosnia- Herzegovina, Repubblica di Corea, Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, Macedonia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina). L’ingresso è ammesso anche per stranieri di altre nazionalità purché abbiano già fatto almeno un ingresso stagionale negli ultimi cinque anni.
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• Il Decreto prevede inoltre: • 5750 quote per conversione da stagionale a lavoro subordinato non stagionale; al riguardo, si evidenzia che lo straniero può richiedere la conversione sin dal primo ingresso purché
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abbia lavorato almeno tre mesi per un numero di giornate complessive di almeno 39 giornate lavorative; 500 quote per extracomunitari che abbiano completato programmi di formazione nei Paesi di origine ex art. 23 TU Immigrazione 100 quote per lavoro subordinato o autonomo per lavoratori di origine italiana per parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado in diretta di ascendenza di Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile 4000 quote per conversione di permesso di soggiorno per studio/tirocinio a permesso di soggiorno per lavoro subordinato 500 quote per conversione di permesso di soggiorno per studio/tirocinio a permesso di soggiorno per lavoro autonomo 500 quote per conversione permesso di soggiorno CE lun-
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a
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ratore abbia già fatto ingresso stagionale per il medesimo datore di lavoro fermo restando il limite di nove mesi massimi nell’anno, il nulla osta al lavoro stagionale si intende prorogato e il permesso di soggiorno può essere rinnovato in caso di nuova opportunità di lavoro stagionale offerta dallo stesso o da altro datore di lavoro fino alla scadenza del nuovo rapporto di lavoro stagionale il nulla osta può essere rilasciato con validità pluriennale fino a tre annualità quando riguarda il lavoratore che abbia fatto almeno un ingresso stagionale negli ultimi cinque anni con indicazione del periodo di validità per ciascun anno. La richiesta di assunzione, per le annualità successive alla prima, può essere effettuata da un datore di lavoro anche diverso da quello che ha ottenuto il nullaosta triennale al lavoro stagionale.
% 25 tori TO ltiva ON i co SC tutti
go soggiornanti (carta di soggiorno) rilasciato da altri Paesi comunitari in permesso di soggiorno per lavoro subordinato • 100 quote per conversione da permesso di soggiorno CE lungo soggiornanti (carta di soggiorno) di altri Paesi comunitari in permesso di soggiorno per lavoro autonomo • 2400 quote per lavoro autonomo (per investimenti di interesse nazionale, start up innovative, liberi professionisti, artisti di chiara fama, ecc.). Si ricorda che la conversione richiede che il permesso di soggiorno da convertire (es. quello stagionale) sia in corso di validità al momento della domanda di conversione. Con il Decreto flussi 2017 trovano applicazione anche le nuove norme introdotte con il D. Lgs. 203/2016 secondo le quali il nulla osta al lavoro stagionale può essere rifiutato ovvero, nel caso sia stato rilasciato, può essere revocato quando: a. il datore di lavoro è stato oggetto di sanzioni a causa di lavoro AZIENDA AGRICOLA
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FILIERE ECONOMICHE
A Savigliano nell’ambito della 36esima Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola
Latte: i progetti di filiera per sostenere i produttori
È
stato molto partecipato il convegno di Coldiretti organizzato sul futuro del mercato del latte nell’ambito della 36esima Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola. Delia Revelli, presidente provinciale e regionale di Coldiretti, ha ricordato le tante battaglie dell’Organizzazione per dare un futuro al settore: “Il prezzo del latte alla stalla è determinante per mantenere in piedi le aziende agricole. Oggi questo è più remunerativo di pochi mesi fa, ma dobbiamo lavorare per dare stabilità a questo prezzo, nell’ottica di fornire le giuste prospettive al settore con contratti di filiera che debbono ancora crescere nel nostro Piemonte”. Tonino Gai, presidente di zona Coldiretti Savigliano e membro di giunta di Coldiretti Cuneo ha evidenziato “la necessità di potenziare le filiere tutelando la qualità della produzione di latte”. “La filiera Compral Latte – Inalpi - Ferrero è nata in provincia di Cuneo – ha ricordato Dino Ambrogio, vice presidente di Coldiretti Cuneo ed ha avuto un impatto positivo sul prezzo del latte prodotto dagli allevatori di tutto il Piemonte. Daniele Rama, direttore della Scuola di direttore dell’Alta Scuola di Management ed Economia Agro-
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alimentare (SMEA), dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza: “Dopo le quote latte, è aumentata la produzione più di quanto non lo siano i consumi di latte a livello mondiale. Evidentemente, i produttori hanno cercato di colmare i bassi prezzi alla stalla aumentando la produzione. L’instabilità dei mercati e dei consumi ha generato un basso margine degli operatori per cui con il prezzo indicizzato si cerca di dare la giusta dignità ai produttori di latte nell’ambito della filiera”. “Il nostro è un progetto che si è consolidato - commenta Raffaele Tortalla, presidente di Compral Latte - ed oggi siamo pronti ad accogliere le sfide del mercato, nell’ottica della trasparenza e della ferma volontà
di difendere la nostra produzione. Abbiamo realizzato una filiera lunga con Inalpi e Ferrero che oggi ci è invidiata da molti”. Alessandro e Matteo Fusero titolari dell’omonima azienda agricola a Savigliano: “Abbiamo dotato la nostra azienda di un impianto di pastorizzazione al fine di giungere direttamente al consumatore finale. Un’esperienza impegnativa, che oggi inizia a dare concreti risultati anche dal punto di vista economico. Arriviamo ai consumatori in modo diretto senza intermediazioni”. Bruno Rivarosssa, delegato Confederale: “Coldiretti vede nella realizzazione delle filiere il futuro del made in Italy. Dobbiamo avere la convinzione che il nostro brand è apprezzatissimo soprattutto all’estero. È un percorso che non vogliamo fare da soli, ma che vogliamo condividere sia con i consumatori e con quella parte di industria agroalimentare che crede in questa progettualità”. Bruno Pasero, vice presidente Fedeconsumatori Piemonte: “Abbiamo condiviso con Coldiretti molte battaglie. Costruire le filiere rappresenta la chiara volontà di procedere con trasparenza nell’interesse anche dei consumatori”.
MANIFESTAZIONI
F
Pasquetta con l’Enkir
ervono i preparativi a Sale San Giovanni per la prima edizione “Pasquetta con l’Enkir”, che avrà luogo lunedì 17 aprile. La manifestazione, in collaborazione con Coldiretti Ceva, nasce per promuovere il rinomato Enkir (Triticum monococcum), farro selvatico che cresce anche nelle zone più ostili. Ed è proprio nel cebano, territorio caratterizzato da una natura generosa ma impegnativa e ‘’faticosa’’, che l’Enkir si è sviluppato in modo ottimale. In questo areale, vi è un elevata concentrazione di aziende agricole certificate biologiche che coltivano questo antico cereale, grazie anche ad un‘ottima sinergia con i tecnici del Servizio 4A; trovando una giusta valorizzazione economica per la qualità di prodotti biologici e di eccellenza prodotti. Una Pasquetta ricca di gusto quindi, in cui i visitatori potranno seguire una giornata densa di appuntamenti per toccare con mano questa realtà che si è sviluppata nell’Alta Langa. Il ritrovo è alle ore 10.00 presso la Piramide delle Erbe, dove ci sarà una tavola rotonda con introduzione alla coltura dell’Enkir. Seguirà, alle 11.15, la visita ai campi di coltivazione raggiungibili, con bici elettriche o servizio navetta. Alle ore 13, come da tradizione del giorno di Pasquetta, vi sarà il caratteristico ‘Merendino nei Prati’ dove si potranno assaggiare piatti preparati a base di Enkir. Per informazioni e prenotazioni al 347.0450797 – 0174.15184
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ATTUALITÁ
Determinante azione sindacale di Coldiretti
Patentini trattori: proroga al 31.12.2017
S
ulla Gazzetta Ufficiale del 28 febbraio u.s., è stata pubblicata la L. 19/2017 di conversione, con modifiche del D. L. 244/2016 (c.d. Decreto Milleproroghe), che tra le altre, proroga l’entrata in vigore della normativa circa l’obbligo di formazione per l’uso di attrezzature (c.d. “patentini”). In particolare, l’articolo 3 comma 2-ter D. L. 244/2016 prevede che l’entrata in vigore della norma circa l’abilitazione per l’uso delle “macchine agricole” sia prorogata al 31.12.2017. Inoltre, viene previsto che coloro che abbiano l’esperienza biennale nell’uso delle attrezzature alla data del 31.12.2017, possono fare il corso di aggiornamento entro il 31.12.2018.
Infine, coloro che al 31.12.2017 risultano essere “incaricati” nell’uso delle suddette attrezzature (e cioè che non hanno esperienza biennale, ma utilizzano già tali attrezzature), devono fare il corso base entro il 31.12.2019. Per chiarezza, trovate nella pagina a fianco uno schema di sintesi che illustra i nuovi termini di entrata in vigore della normativa. Come già la precedente proroga, il termine del 31 dicembre 2017 trova applicazione alle “macchine agricole”, cioè nei confronti “tutti gli operatori agricoli”, da ritenersi inclusi quindi sia coltivatori diretti, coadiuvanti, lavoratori dipendenti e assimilati. Si ritiene fondamentale, infine, evi-
prima
denziare quanto sottolineato dal Ministero del Lavoro nella circolare n. 12/2013 secondo cui “a prescindere dall’esperienza biennale pregressa” (che consente il solo aggiornamento entro marzo 2017), il datore di lavoro “è sempre tenuto a verificare le capacità tecnico professionali dichiarate dal lavoratore”. Alla luce di ciò, pertanto, si ritiene confermata la raccomandazione rivolta ai datori di lavoro che, pur in presenza dell’esperienza biennale, solo l’effettiva formazione (pur semplificata, come nell’aggiornamento) tutela il datore di lavoro. Gli Uffici di zona Coldiretti sono a disposizione per i necessari chiarimenti e approfondimenti.
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Caso
Adempimento
Scadenza
Operatori incaricati all’uso delle attrezzature dopo il 31/12/2017
Conseguimento abilitazione
Prima dell’uso delle attrezzature
Operatori già incaricati dell’uso delle attrezzature alla data del 31/12/2017
Conseguimento abilitazione
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Operatori già formati (corsi di tipo a) alla data del 31/12/2017
Corso di aggiornamento
Entro il 31 dicembre 2022
Operatori già formati (corsi di tipo b)) alla data del 31/12/2017
Corso di aggiornamento
Entro il 31 dicembre 2019
Operatori già formati (corsi di tipo c)) alla data del 31/12/2017
Corso di aggiornamento + Verifica apprendimento
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VITIVINICOLO
The Green Experience si afferma tra i produttori e all’estero “The Green Experience ” é un marchio che identifica la viticoltura sostenibile, per la tutela di ambiente e salute, per la biodiversità e per la bellezza del paesaggio COS’E’ E… PERCHE’? “The green experience“ e “The green experience plus“ sono marchi che Coldiretti propone per identificare, distinguere, certificare e promuovere le produzioni ottenute seguendo protocolli di coltura ecosostenibile. Il primo si ispira ad un disciplinare di lotta integrata, il secondo si rivolge al biologico. La nostra vitivinicoltura collinare, dai costi elevati e minimamente meccanizzata, per restare competitiva, necessita di valorizzazione e di tutela
e deve potersi sempre distinguere. Da qualche anno Coldiretti, anticipando i nuovi bisogni dei consumatori ha orientato studi, ricerche, prove finalizzate a individuare un modo di condurre il vigneto attento all’ambiente ed alla naturalità. Si punta alla qualità che non è solo organolettica, ma aggiunge salubrità del prodotto e più in generale vivere bene in un ambiente più ospitale. Il 2016 è il primo millesimo di vendemmia che potrà fregiarsi
dei marchi, “The green experience“, ma alcuni operatori esteri, attenti e sensibili, hanno subito richiesto le bottiglie con le etichette così “griffate”.
I DISCIPLINARI
The Green Experience prevede la scelta tra due tipologie di conduzione, regolamentate dai rispettivi disciplinari . Il primo disciplinare, denominato “The Green Experience”, contraddistinto da scritte di colore blu, si rivolge a produzioni integrate, attente alla sostenibilità ambientale, ma non biologiche. La base del disciplinare è la lotta integrata, con l’aggiunta di pratiche agronomiche e il divieto all’uso del diserbo. • Il secondo disciplinare, denominato “The Green Experience Plus”, con scritte in colore giallo/oro, si rivolge a produzioni ottenute con le regole del biologico, a cui aggiunge nuovi parametri per accrescere la conservazione dell’ambiente come l’installazione dei nidi e la semina delle specie fiorigene.
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VITIVINICOLO
I NUMERI
• 24 e 1200 sono gli anni di consulenza tecnica erogata da Coldiretti e il numero di aziende aderenti, vale a dire il know-how, base del progetto • 4 anni di lavoro (che continua) di formazione già sostenuta del team e di incontri con i produttori sotto il titolo “viticoltura ripensata” • 2016 primo anno di vendemmia con uso del marchio con circa 90 aziende che già certificano • 2 tipologie differenti di conduzione e 2 disciplinari con elementi aggiuntivi peculiari, che si ispirano alla lotta integrata o al protocollo biologico. • 700 ettari sui quali si è applicato il sovescio • 500 ettari la superficie sulla quale si effettua il controllo delle tignole tramite “confusione sessuale”
REGOLE CENTRALI E OBIETTIVI
Abolito l’impiego di diserbanti chimici. Applicazione di operazioni colturali (minime lavorazioni, inerbimento, sovescio ecc.) che preservano, migliorano il suolo e conservano l’ambiente, riducendo gli interventi e i prodotti chimici, dai fitofarmaci ai concimi. Sono introdotti elementi che favoriscono e migliorano le difese naturali come l’installazione dei nidi per gli uccelli e i chirotteri che predano
i parassiti (obbligatori per la versione con il protocollo biologico) e le essenze floreali per favorire la biodiversità e per la piacevolezza estetica dei vigneti. Molte malattie della vite sono contrastate con metodi innovativi agronomici sostenibili: dalle trappole per la cattura e il monitoraggio alla “confusione sessuale” per non usare insetticidi contro le tignole dell’uva, all’uso di sostanze naturali. Azioni intelligenti e virtuose che accresceranno ulteriormente l’interesse dei visitatori e dei consumatori verso la nostra vitivinicoltura, in territorio riconosciuto dal 2014 patrimonio UNESCO L’impiego del marchio Green Experience, per ragioni di serietà e trasparenza e subordinato alla verifica e conseguente certificazione della produzione rilasciata da un Organismo terzo, ufficialmente autorizzato dal Ministero.
RIEPILOGANDO … le 10 priorità di The Green Experience
1. Viticoltura eco-sostenibile 2. Eliminazione del diserbo chimico 3. Tutela della biodiversità e dell’ambiente 4. Miglioramento estetico del paesaggio 5. Soluzioni agronomiche per la conservazione del suolo 6. Semina di essenze erbacee e floreali nel vigneto 7. Diffusione degli insetti utili e stimolazione autodifese della
pianta 8. Collocazione di nidi per favorire presenza di uccelli e pipistrelli 9. Attenzione alla salute di produttore e consumatore 10. Tracciabilità, controlli, certificazione esterna
LAVORI IN CORSO …
Promuovere la nascita di distretti e comprensori per sinergie con le altre attività e settori economici e per ottimizzare e amplificare i benefici delle azioni previste dal progetto.
PER ADERIRE
Visita thegreenexperience.it - Scopri il network dei produttori che praticano una viticultura green, ripensata e sostenibile. The Green Experience è un progetto riservato alle aziende agricole Coldiretti. Per aderire occorre presentare una richiesta a scadenza annuale, sottoscrivere il disciplinare scelto e il regolamento di utilizzo del marchio (l’impiego del logo è consigliato, ma resta facoltativo). Le aziende che aderiscono a The Green Experience saranno seguite dall’assistenza tecnica specialistica dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo e saranno verificate e certificate da organismo di controllo certificato e riconosciuto dal Mipaaf. Maggiori informazioni presso gli uffici Zona e di recapito Coldiretti Cuneo
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VITIVINICOLO
Vitigni, versioni, tipologie dal dolce al secco, dallo spumante al passito…
Doc Piemonte : Si allarga la famiglia
I
l Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, titolato a rappresentare gli interessi della DOC Piemonte ha completato la proposta di modifica e integrazione del disciplinare. Occorre procedere ora con la raccolta delle firme dei produttori interessati, necessarie per avviare l’iter di approvazione definitiva. Da noi in Piemonte storicamente si è scelto di non produrre vini IGT/ IGP, poiché considerati questi una via di mezzo tra il vino generico e quello a DOC/DOP. La viticoltura subalpina, infatti, non può permettersi compromessi: o si punta in alto o non si è competitivi. Di qui l’esigenza di coprire con la Denominazione regionale l’intero patrimonio, costituito dai numerosi vitigni, prevalentemente autoctoni. Si propone con questa modifica l’inserimento di alcune varietà fino ad ora escluse. Solo per citarne alcune: Bussanello; Viognier; Cortese Marengo; Croatina, ecc. Insieme alle varietà, l’elenco si estende alle varie tipologie, quali spumanti, frizzanti, dolci, secchi, passiti. Un abbinamento a tutto tondo per la cucina piemontese e non. Tra le varie declinazioni tipologiche vediamo versioni dolci, abboccate, secche ed anche un Barbera chinato.
Il Moscato potrà essere presentato in versione meno dolce, completamente fermentato per adattarsi all’intero pasto; un vino bianco secco di facile consumo con bassa alcolicità, morbido e profumato e con una nota gradevolmente aromatica. Versione questa che potrà avvicinare i giovani e abbinarsi eccezionalmente con antipasti, piatti semplici come la pizza, il pollo arrosto o raffinati, come pesci e crostacei. Da un po’ di anni questa tipologia viene prodotta, ma fino ad oggi è proposta, anche dalle aziende vitivinicole, come vino generico, etichettato con marchi privati e nomi di fantasia. Il principale vitigno piemontese, appunto il moscato, potrà inoltre aggiungersi al Piemonte bianco, in assemblaggio. Un ventaglio di proposte, in grado di soddisfare ogni esigenza o occa-
sione di consumo, dall’aperitivo, al tutto pasto,dallo spumante al vino da dessert, a quello da meditazione, ma precisiamo, tutte sotto la tutela della DOC e quindi assoggettate alla disciplina più rigorosa, per la tutela dell’origine e della qualità. La proposta, per poter proseguire il percorso fino al definitivo riconoscimento dovrà essere sottoscritta dal 66% dei produttori interessati. Il Consorzio precisa che “non entrano a far parte del conteggio i produttori che dichiarano come scelta vendemmiale Piemonte i cui vigneti sono iscritti ad altre denominazioni…”, ma solo le dirette iscrizioni all’idoneità Piemonte. Termine previsto per la raccolta firme: 10 aprile. Gli uffici Coldiretti sono a disposizione per la raccolta delle adesioni.
MODELLO DI SOTTOSCRIZIONE PER LA RICHIESTA DI MODIFICA DELLA DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA “PIEMONTE” I produttori di seguito indicati, presenti nell’elenco delle Superfici iscritte a Schedario con idoneità alla d.o.c. ‘Piemonte’, dichiarano di assoggettarsi alla disciplina prevista dalla proposta di modifica del disciplinare di produzione del vino “PIEMONTE” come da copia allegata, presentata dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato alla Regione Piemonte e, per tramite di questa, al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (rif. D.M. 7 novembre 2012). Letto, confermato e sottoscritto. DENOMINAZIONE AZIENDA 1
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Novità dal settore vitivinicolo
Vigneti – bando idoneità Roero (atteso ancora Alta Langa)
E’
operativo il bando 2017 per l’assegnazione delle idoneità riferite alla DOCG Roero Arneis. Le domande devono essere presentate entro il 13 aprile 2017. Il Bando è disponibile alla pagina Viticoltura ed Enologia all’indirizzo: http://www.regione.piemonte.it/ agri/politiche_agricole/viticoltura/ schedario.htm. Per quanto riguarda i termini di presentazione e le disposizioni operative, le domande, come è ormai prassi comune a tutti questi e altri bandi inerenti il viticolo, si presentano sul portale SIAP (fino al 13 aprile 2017 e fa fede la data trasmissione telematica). E’ obbligatorio allegare copia del documento di identità. Per le società con attività prevalente agricola (ai fini dell’ottenimento dei 4 punti priorità) è necessaria anche la copia della visura camerale. Le aziende che hanno presentato domanda e ricevuto l’assegnazione di superfici nella campagna precedente non otterranno alcun “punto priorità” (resteranno in fondo alla classifica). Il Settore Produzioni Agrarie e Zootecniche, con propria determinazione, approva la graduatoria delle domande, entro il 9 giugno 2017.
La determinazione dirigenziale di approvazione della graduatoria viene pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte entro il 15 giugno 2017. Tale pubblicazione assume valore di notifica alle aziende collocate nella graduatoria, assegnatarie e non assegnatarie di superficie. La graduatoria verrà pubblicata anche nel sito della Regione Piemonte all’indirizzo: http://www.regione.piemonte.it/ agri/politiche_agricole/viticoltura/ schedario.htm Eventuali rinunce devono essere inviate entro 30 giorni dalla data di pubblicazione della graduatoria nel Bollettino ufficiale a mezzo PEC all’indirizzo produzioni.agricole@ cert.regione.piemonte.it. Per la tipologia “variazione di ido-
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neità” (vigneti già esistenti per cambio di DOCC/G) non sarà necessario presentare la dichiarazione di variazione di idoneità in quanto verrà aggiornata direttamente su schedario successivamente alla data fissata per la richiesta della rinuncia o della revoca. Per la tipologia “reimpianto”, nel caso in cui la riconversione derivi da un vigneto esistente, entro il 31.07.2018 dovrà essere effettuata l’estirpazione del vigneto esistente da riconvertire. Tale intervento andrà dichiarato entro i 60 giorni successivi. Il reimpianto della superficie oggetto di assegnazione dovrà essere effettuato entro il 31.07.2019; tale intervento andrà dichiarato entro i 60 giorni successivi (per questo intervento può essere richiesto il contributo OCM ristrutturazione vigneti). Per la tipologia Nuovo impianto, l’impianto della superficie oggetto di assegnazione dovrà essere effettuato entro il 31.07.2019; tale intervento andrà dichiarato entro i 60 giorni successivi. In caso di mancato rispetto di questi tempi l’assegnazione verrà revocata. Non viene consentita (per le finalità di cui al presente bando) la pratica del sovrainnesto.
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INTERVENTI E SUPERFICI
Superficie massima annua iscrivibile per denominazione Superficie massima annua iscrivibile per azienda 15 ha
Per quanto riguarda invece la DOCG Alta Langa spumante DOCG sono ancora attese le decisioni del Consorzio in rappresentanza delle aziende interessate, relativamente a criteri di assegnazione, priorità e superifici in deroga consentite per l’impianto/ iscrizione. Per ulteriori informazioni e domande, contattare gli Uffici Zona Coldiretti con anticipo rispetto alla scadenza.
Registri Telematici: tempi troppo stretti e complicazioni
Coldiretti Piemonte è intervenuta per evidenziare che l’avvio del registro di cantina telematico non può prescindere dal corretto funziona-
mento dei sistemi operativi del Ministero. Le attese rispetto alla sburocratizzazione che il Testo Unico deve portare sono ancora disattese e le imprese vitivinicole non devono trovarsi in difficoltà per formule che, sicuramente possono avere un’utilità, ma che ad oggi evidenziano palesi difficoltà di funzionamento. Nello specifico la gestione dei registri di cantina telematici si sta rivelando complicata. In alcune aree inoltre, il segnale internet è insufficiente o instabile. Sarà vero che grazie ai cellulari – come ci hanno risposto – la copertura del segnale è pressoché totale sul territorio, ma per garantire un’operatività professionale dell’operazione di telematizzazione dei registri, occorre ben altro. Occorre, prima di tutto, rendere
0,5 ha
funzionanti i sistemi operativi e predisporre gli applicativi per le procedure che vengono richieste. Coldiretti, quindi, proseguirà ad impegnarsi nelle sedi deputate affinché si possa andare a regime, nei tempi opportuni, e con le semplificazioni legate allo sviluppo delle attività connesse al registro di cantina telematico, che hanno una ricaduta positiva sulle imprese utenti quali: l’automatizzazione delle dichiarazioni di produzione; il “dialogo” con gli organismi di Controllo; le notifiche delle varie pratiche enologiche e di lavorazione. Solo risolvendo tali problematiche, la sburocratizzazione prevista dal Testo Unico sul vino, raggiunta grazie ad anni di lavoro della nostra Organizzazione, potrà portare i vantaggi prefissi e fortemente attesi.
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CORILICOLTURA
La coltivazione del nocciolo nell’area Saluzzese: opportunità per una coltura in espansione
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artedì 14 marzo presso il salone della Coldiretti di Saluzzo, oltre settanta aziende hanno partecipato ad un importante focus sulla coltivazione del nocciolo, rivolto anche a zone come il Saluzzese, ove l’indirizzo colturale era esclusivamente frutticolo o cerealicolo. I relatori, Mauro Forneris e Giancarlo Gonella, tecnici dell’agenzia 4 A, specializzati da anni nel settore corilicolo, hanno illustrato pregi, difetti e possibilità future per la coltivazione della nocciola, in particolare si è discusso della pregiata nocciola tonda gentile trilobata. L’incontro era rivolto anche e soprattutto a coloro i quali si affacciano per la prima volta al mondo della frutta a guscio, la cui espansione è nota a tutti, visto l’interesse da parte dei mercati di tutto il mondo. Ad oggi il maggior produttore mondiale è la Turchia, che da sola contribuisce fino al 70% della produzione mondiale di nocciole, seguita dall’Italia, in grado di sopperire ad un 1015% della produzione mondiale. Ad oggi, circa 21000 Ha di suolo piemontese sono coltivate a nocciolo, per la maggior parte nella cultivar tonda gentile. “Trattandosi di un investimento a lungo termine – un impianto a noc-
cioleto può avere una vita di 30/40 anni – è fondamentale iniziare con il giusto piede, sottolinea Mauro Forneris, acquistando materiale vivaistico certificato dal Servizio Fitosanitario Regionale, inoltre, è opportuno procedere alla preparazione del terreno, per cui si consiglia di effettuare una ripuntatura profonda, utile a ossigenare il terreno”. E’ altresì importante valutare la semina di un erbaio da sovescio, nel caso in cui il noccioleto segua un frutteto o vigneto; attraverso la consulenza dei tecnici dell’agenzia 4 A, si consiglia di procedere all’analisi del terreno oggetto dell’impianto, al fine di effettuare una corretta concimazione. Il nocciolo, essendo una pianta storicamente rustica, è in grado di adattarsi anche a terreni poveri e/o non irrigui (es. Langhe), di conseguenza
terreni più ricchi di sostanza organica e con la possibilità di essere irrigati offrono la possibilità concreta di una maggior resa produttiva, senza però intaccare la qualità della nocciola. Inoltre, si è sottolineata l’importanza della fase di essicazione del prodotto, visto che al momento della raccolta, l’umidità è troppo elevata per una corretta conservazione. Molto importante è la scelta di un adeguato sesto di impianto (almeno 3,5x6 metri) e della forma di allevamento; nei primi anni di impianto è opportuno limitare il più possibile i diserbi sul sottofila, poiché possono nuocere gravemente allo sviluppo della pianta. Si può sostituire questa pratica con la lavorazione meccanica del terreno, interfila e sottofila, ottenendo risultati analoghi o migliori
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CORILICOLTURA rispetto al diserbo chimico. Così facendo, l’apparato radicale tende ad approfondirsi maggiormente rispetto ad un suolo inerbito, limitando la sensibilità delle radici a fattori esterni. Si è inoltre approfondita la questione della potatura che, grazie a macchinari di ultima generazione, è in grado di trovare un buon connubio tra velocità e qualità dell’operazione stessa. Disinfettare eventuali grandi tagli dovuti alla potatura stessa, è fondamentale onde evitare l’instaurarsi di funghi patogeni. Nell’ultima parte, Giancarlo Gonella ha fatto un focus sulle principali avversità del nocciolo, affrontando strategie di difesa appropriate; in particolare, si è affrontata la questione della cimice asiatica e della necrosi batterica; in entrambi casi, si tratta di avversità potenzialmente molto dannose per la pianta, la cui lotta deve essere attentamente programmata in ottemperanza ai regolamenti comunitari. In ogni caso è opportuno pianificare insieme ai tecnici dell’agenzia 4A una buona strategia di difesa, valutando attentamente ove e quando sia necessario trattare i fitofagi più aggressivi. L’incontro si è concluso con un esaustivo dibattito che, grazie alla disponibilità dei tecnici coinvolti, ha saputo soddisfare le domande esposte dai numerosi agricoltori partecipanti, confermando un notevole interesse ad un settore in crescita anche in una realtà storicamente poco incline alla corilicoltura come il Saluzzese.
Ad Asti, il convegno organizzato da AGRION
Nocciolo: tecniche di gestione sostenibile
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dati regionali parlano chiaro – afferma Giacomo Ballari, Presidente della Fondazione Agrion: 21.000 ettari distribuiti su 9.800 aziende. Un trend in forte crescita (+300% dal 2000), con un ritmo di crescita che si avvicina a 1.000 ettari/ anno. Agrion – la Fondazione di ricerca per l’agricoltura piemontese supporta questa crescita con la sperimentazione sul territorio e il coordinamento dei tecnici di base. Abbiamo invitato tutti i produttori per fare il punto con il convegno “Nocciolo – cimice asiatica, nuovi impianti e tecniche di gestione sostenibili - i risultati della ricerca Agrion”, organizzato ad Asti presso l’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Agrario “G. Penna”. Sono intervenuti l’Assessore all’agricoltura della Regione Piemonte Giorgio Ferrero e il Vice-Ministro Andrea Olivero. La diffusione in aree nuove per la specie deve prendere atto che non tutte le zone sono adatte al nocciolo e non tutti i terreni. In quelli soggetti a ristagno idrico, le piante vanno soggette a patologie dell’apparato radicale e le batteriosi sono in agguato. Si è parlato di come progettare i nuovi impianti, a partire dalla scelta del materiale vivaistico certificato, per passare alle distanze di impian-
to, alla scelta degli impollinatori, tanto più importante nelle aree dove manca un’impollinazione naturale da piante selvatiche. Al convegno sono intervenuti i rappresentanti del gruppo di lavoro Halyomorpha: SFR – Settore fitosanitario Regionale (Pier Mauro Giachino e Giovanni Bosio), Disafa dell’Università di Torino (Luciana Tavella) e Agrion (Claudio Sonnati). Sono stati trattati tutti gli aspetti, da quelli normativi, connessi all’introduzione di insetti antagonisti, gli unici in grado di contrastare efficacemente (ma solo nel medio periodo) l’insetto dannoso, alle strategie di difesa ecosostenibili, che si avvalgono di un monitoraggio puntuale e interventi mirati e tempestivi. Roberto Botta e Nadia Valentini del DISAFA – Università di Torino hanno illustrato le tecniche corrette per la realizzazione di un nuovo impianto: la scelta del materiale vivaistico, la preparazione del terreno, i sesti di impianto, la scelta della forma di allevamento delle piante e quella degli impollinatori con calendari di fioritura compatibili con la Tonda Gentile Trilobata. Gianfranco Latino, della Regione Piemonte, ha concluso i lavori con un’analisi della situazione attuale del mercato corilicolo e sui futuri scenari di un settore in crescita a livello italiano e mondiale.
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CONSULENZA TECNICA
Monitoraggi visivi e la tecnica del frappage spiegata dai tecnici 4 A
L’importanza del monitoraggio per la cimice asiatica
I
n vista dell’uscita dai ricoveri invernali della varie cimici del nocciolo, ma soprattutto della cimice asiatica Halyomorpha halys, i tecnici 4 A ricordano l’ importanza per tutte le aziende corilicole in primis, ma anche per le aziende frutticole, di effettuare dei corretti e continui monitoraggi visivi sulle colture. Il monitoraggio degli insetti dannosi è il primo passo e la pratica agronomica più giusta e rilevante da attuare per una corretta gestione delle problematiche fitosanitarie nel frutteto. Oltre, o meglio, parallelamente al monitoraggio visivo del frutteto per verificare la reale presenza dell’ insetto e le relative ovature o stadi giovanili, il FRAPPAGE (dal francese frapper = scuotere) rappresenta la tecnica migliore per verificarne la presenza in campo. Questa tecnica prevede alcuni semplici passaggi, ma fondamentali:
•
collocare un telo sotto la pianta scelta nel frutteto; • scuoterne energicamente le pertiche e le branche di almeno 3 piante; • raccogliere tutto ciò che cade - materiale vegetale e insettisul sacco e mettere tutto in un sacco di plastica; • procedere con il conteggio degli insetti dannosi riscontrati e catturati. Il frappage va eseguito nelle prime ore del mattino (5.00- 6.00), in quanto deve rendere una fotografia della presenza degli insetti e, all’alba, la probabilità di riuscire a fare cadere dalla chioma sul telo degli insetti è maggiore in quanto intorpiditi ancora dalla notte; indicativamente va
eseguito nei mesi da aprile a luglio, su un numero rappresentativo di piante dell’appezzamento, avendo cura di non effettuare il frappage sulle stesse piante dei rilievi precedenti per avere un dato attendibile. I tecnici dell’ agenzia 4 A dei vari comparti produttivi concordano sull’importanza strategica dei monitoraggi e del frappage da effettuare sulle colture soprattutto per il controllo della cimice asiatica. Il trattamento chimico da solo non è sufficiente. Si consiglia pertanto di effettuare i frappage nella propria azienda e si ricorda inoltre che i tecnici 4 A sono disponibili ad “addestrare” gli Associati al riconoscimento delle specie di insetti catturate.
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I tecnici orticoli 4 A hanno intrapreso una sperimentazione nel biologico e nell’ integrato
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Coltivazione della patata: prove di semina anticipata
a coltivazione della patata, tubero da sempre conosciuto nelle valli del cuneese, e non solo, e protagonista indiscusso di alcune realtà territoriali come ad esempio la Bisalta (Patata della Bisalta) e la valle Belbo (Patata della Valle Belbo) negli ultimi anni ha riscosso interesse sia sul mercato convenzionale, ma anche e soprattutto per quello del biologico. La necessità di una maggiore domanda ha spinto i tecnici di campo dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo ad analizzare la tecnica produttiva, cercando innovazioni agronomiche in grado di aumentare la qualità e
la produzione e di conseguenza il reddito dell’azienda. In questi anni molte sono state le prove varietali per analizzare quelle che meglio si adattano ai nostri areali e le prove di gestione delle malerbe e della coltura in generale, passando dalla gestione dei patogeni terricoli e non solo. Quest’ anno invece, grazie alla collaborazione di due aziende agricole: “La Felicina di Calizzano” e “Az. Canavese Emilio di Priola” rispettivamente una Biologica ed una convenzionale, sono state effettuate delle prove di semina anticipata. Nello specifico, come si può vedere dalle foto, la semina è stata eseguita
già a fine marzo e successivamente alla semina sono stati coperti i campi
con del tessuto non tessuto (classico “velo della sposa”) che ha la poten-
zialità di aumentare di qualche grado la temperatura. Anticipando le semine si presuppone anche un anticipo della raccolta: questa prova è stata indotta dalla richiesta di prodotto prima della consueta epoca di raccolta. Economicamente, poter essere presenti sul mercato, in un’epoca con ridotta concorrenza, consente di ottenere remunerazioni che giustificano la particolare tecnica di coltivazione ovviamente più onerosa rispetto alla tradizionale. I tecnici seguiranno la sperimentazione sopra descritta e forniranno maggiori dettagli circa i risultati ottenuti. Per maggiori informazioni, rivolgersi ai tecnici di campo orticoli delle varie Zone di Coldiretti Cuneo.
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ZOOTECNIA
Per l’Italia sostegno a suini, ovicaprini e allevamenti di bovini da latte in zone montane
Aiuti eccezionali zootecnia, al via la seconda misura varata dall’Unione Europea
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ei giorni scorsi sono stati emanati il Decreto 1° marzo n. 940 del Ministero delle Politiche Agricole e la circolare Agea prot. n. 19393 del 3 marzo 2017, che definiscono le modalità di ripartizione delle risorse da destinare quali aiuti eccezionali alla zootecnia. Tale iniziativa rientra nell’ambito della seconda misura varata lo scorso anno dall’Unione Europea, per 350 milioni di euro complessivi, a sostegno dei settori zootecnici. La prima misura, che aveva visto un budget di 150 milioni a livello europeo, aveva riguardato la riduzione temporanea (3 mesi) della produzione di latte vaccino, attraverso l’adesione ad un piano volontario. Con questa seconda misura, invece, all’Italia è stata assegnata una dotazione di 20,9 milioni euro di fondi comunitari, raddoppiata da ulteriori fondi nazionali per un totale di 41,9 milioni, così ripartiti: • 28,4 milioni di euro sono destinati alle aziende ubicate su tutto il territorio nazionale; • 13,5 milioni sono destinati delle aziende ubicate nelle aree colpite dal sisma del
2016/2017. In particolare i 28,4 milioni di euro sono stati a loro volta suddivisi in: • 14 milioni di euro per gli allevamenti di bovini da latte ubicati in zone di montagna; • 8,4 milioni di euro per gli allevamenti di scrofe; • 6 milioni di euro per gli allevamenti di ovini e caprini. Le domande di aiuto possono essere presentate fino al 2 maggio 2017 tramite apposita funzione sul SIAN – Sistema Informativo Agricolo Nazionale. Per beneficiare di tali aiuti occorre conformarsi ai requisiti pre-
visti dalla normativa regolamentare UE e nazionale in materia di identificazione e registrazione dei capi bovini, ovini e caprini e suini. Di seguito i dettagli e le tempistiche delle singole misure destinate alle aziende situate sul territorio nazionale.
Sostegno agli allevamenti che producono latte bovino, ubicati in zone di montagna
a. Requisiti: l’aiuto è destinato a: - aziende ubicate in zone di montagna che, nel corso dell’anno 2016, abbiano prodotto latte e
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ZOOTECNIA tare domanda; in caso di doppia domanda da parte sia del beneficiario che del detentore, l’aiuto sarà pagato al detentore. e. Controlli: verranno utilizzati i dati delle consegne e delle vendite dirette presenti nel SIAN; nel caso in cui non siano presenti le vendite dirette, il produttore deve comunicare le produzioni mensili.
Sostegno alle aziende di allevamento ovino e caprino per il miglioramento della qualità del gregge
Tubi in cemento Pozzetti irrigui Canali per irrigazione Vasche raccolta acqua
Sostegno alle aziende di allevamento di suini che migliorano la qualità ed il benessere degli allevamenti ai sensi della direttiva 2008/120 (CE)
a. Requisiti: l’aiuto è concesso alle aziende suinicole che non si avvalgono della deroga prevista all’Allegato 1, capitolo 2, lettera c), paragrafo 3, comma 2, della direttiva 2008/120 (CE) [possibilità di svezzamento prima dei 28 giorni] e che svezzano i lattonzoli non prima di 28 giorni di età. - per le scrofe che terminano la lattazione nel periodo che va dal 15 marzo 2017 al 30 giugno 2017, per le quali un certificato rilasciato da un veterinario iscritto all’albo dell’ordine professionale, attesti il rispetto del periodo di lattazione di almeno 28 giorni. b. Richiesta dell’aiuto e beneficiari: per poter beneficiare dell’aiuto è necessario presentare domanda; in caso di doppia domanda da parte sia del beneficiario che del detentore, l’aiuto sarà pagato al detentore. c. Calcolo dell’aiuto: l’aiuto è determinato dal rapporto tra gli 8,3 milioni di euro del budget e il numero di capi ammissibili. d. Variazioni all’ importo dell’a-
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lo abbiano consegnato ad uno o più acquirenti o abbiano effettuato vendite dirette di latte o prodotti lattieri ottenuti dal latte prodotto in azienda; - ogni vacca da latte che abbia partorito almeno una volta e presente in azienda al 31 luglio 2016, sulla base dei bovini registrati ed identificati in BDN. b. Calcolo dell’aiuto: l’aiuto è determinato dal rapporto tra i 14 milioni di euro del budget e il numero di capi ammissibili. c. Riduzioni: l’importo unitario, verrà ridotto - del 50% per i capi che, per ogni singola azienda, eccedono i primi 100; - del 75% per i capi che, per ogni singola azienda, eccedono i primi 200. d. Richiesta dell’aiuto e beneficiari: per poter beneficiare dell’aiuto è necessario presen-
a. Requisiti: l’aiuto è destinato alle aziende, per i capi ovini e caprini, di sesso femminile, di età superiore a 4 anni, macellati nel periodo tra il 15 marzo 2017 e il 30 giugno 2017, sulla base dei dati della BDN. b. Richiesta dell’aiuto e beneficiari: per poter beneficiare dell’aiuto è necessario presentare domanda. c. Calcolo dell’aiuto: l’aiuto è determinato dal rapporto tra i 6 milioni di euro del budget e il numero di capi ammissibili. d. Limite dell’aiuto: l’aiuto è limitato al 15% della consistenza del gregge al 31 dicembre 2016. I capi pagabili sono individuati singolarmente o desunti dal censimento annuale o dalle movimentazioni comunque registrate in BDN. e. Importo massimo dell’aiuto: non potrà essere superiore a 15,00 euro.
f. Risorse residue: eventuali risorse residue verranno destinate all’aiuto per le vacche in aziende ubicate zone di montagna.
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ZOOTECNIA gola azienda, eccedano le prime 2.000. e. Limite dell’aiuto: l’importo dell’aiuto unitario non potrà comunque essere superiore a 45,00 euro per scrofa. f. Risorse residue: eventuali risorse residue verranno destinate all’aiuto per le vacche in aziende ubicate zone di montagna.
Presentazione delle domande
iuto: l’importo unitario, viene - maggiorato del 50% per le aziende che, alla data del 31 marzo 2017, detengano meno di 500 scrofe; - ridotto del 50% per le scrofe ammissibili al premio che, per ogni singola azienda, eccedono le prime 500; - ridotto del 75% per le scrofe ammissibili che, per ogni sin-
La domanda di aiuto sisvolgerà in 2 fasi: • dal 28 marzo 2017 al 2 maggio 2017 presentazione della domanda di aiuto all’Organismo pagatore • entro il 31 luglio 2017, decorso il periodo di maturazione delle condizioni di ammissibilità, presentazione della dichiarazione integrativa riportante obbligatoriamente i dati dei capi per i quali è richiesto l’aiuto. Per i suini occorre allegare il certificato del veterinario,
pena l’inammissibilità della domanda. Ovviamente, la dichiarazione integrativa può essere presentata esclusivamente dagli agricoltori che abbiano preventivamente presentato la domanda di aiuto dal 28 marzo 2017 al 17 aprile 2017.
Calcolo dell’aiuto
Successivamente alla presentazione delle dichiarazioni integrative e ai relativi controlli istruttori, Agea provvederà al calcolo dell’importo unitario degli aiuti.
Pagamento
Il pagamento dell’aiuto deve essere eseguito entro il 30 settembre 2017.
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Esclusivamente per gli allevamenti di razza Piemontese che aderiscono al piano IBR dell’ANABORAPI
Domanda PAC: da quest’anno la maggiorazione al premio vacche nutrici
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on le modifiche introdotte dal DM 11 ottobre 2016 è stata estesa anche ai capi di razza Piemontese, iscritti al Libro genealogico, la possibilità di beneficiare di una maggiorazione al premio vacche nutrici, qualora l’allevamento aderisca al Piano di gestione dell’ANABORAPI finalizzato al risanamento dal virus dell’IBR. Tale piano, approvato a fine 2016 dal Ministero delle politiche agricole, prevede: • Il monitoraggio sierologico di tutti gli animali riproduttori di ANNUALITÀ
età superiore ai 12 mesi presenti in allevamento, alla data del prelievo di sangue. • Il prelievo dei campioni di sangue dovrà essere eseguito dai Servizi Veterinari delle Asl competenti o da medici veterinari autorizzati sulla base di appositi programmi di cooperazione. Il piano ANABORAPI, della durata complessiva di 6 anni, indica anche gli obiettivi minimi da raggiungere anno per anno e che sono i seguenti:
OBIETTIVI
1° anno
monitoraggio sierologico di tutti gli animali riproduttori di età superiore ai 12 mesi
3° anno
non superare il 15% la sieroprevalenza riscontrata nel secondo anno; per gli allevamenti sieronegativi nel secondo anno è tollerata una sieropositività non superiore al 5%
2° anno
4° anno 5° anno 6° anno
non superare del 20% la sieroprevalenza riscontrata nel primo anno; per gli allevamenti sieronegativi è tollerata una sieropositività non superiore al 10%
non superare il 10% la sieroprevalenza riscontrata nel secondo anno; per gli allevamenti sieronegativi nel terzo anno è tollerata una sieropositività non superiore al 5% non superare del 5% la sieroprevalenza riscontrata nel secondo anno; per gli allevamenti sieronegativi nel quarto anno non è tollerato un aumento delle sieropositività Idem come 5° anno
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ZOOTECNIA Poiché in Piemonte è anche presente un piano volontario di controllo dell’IBR della Sanità regionale, gli allevamenti interessati alla maggiorazione PAC già da quest’anno devono presentare apposita domanda di adesione al piano ANABORAPI, almeno entro il 15 maggio 2017 (scadenza Domanda Unica PAC), trasmettendo l’apposito modulo sia all’ASL di competenza che alla stessa ANABORAPI. I costi a carico degli allevatori, che verranno pagati interamente all’ASL di competenza, variano a seconda delle casistiche in cui si trova l’azienda e cioè: • agli allevamenti aderenti in precedenza al piano della Sanità già in possesso di qualifica per IBR (ufficialmente indenne, indenne, negativo, negativo vaccinato) e allevamenti positivi nei quali non sono più presenti capi infetti non è previsto alcun costo per il prelievo ma solo il costo di 1 euro per ogni capo per l’esame di laboratorio;
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•
agli allevamenti positivi, aderenti in precedenza al piano della Sanità, è previsto il pagamento del prelievo (7,50 euro per il primo capo +2,50 euro/ capo per i successivi) e costo di 1 euro per ogni capo per l’esame di laboratorio. • agli allevamenti senza qualifica (ovvero non aderenti in precedenza al piano della Sanità) è previsto il pagamento del prelievo (7,50 euro per il primo capo +2,50 euro/capo per i successivi) e costo di 1 euro per ogni capo per l’esame di laboratorio. Inoltre si precisa che: • con l’adesione al piano non va rinnovata ogni anno; • l’allevatore si impegna, all’atto dell’adesione, ad aderire contestualmente al Piano Regionale IBR e a quello ANABORAPI (quest’ultimo dura 6 anni); • l’allevatore non più interessato può inviare disdetta; • in caso di allevamenti multirazza, il prelievo verrà effet-
tuato su tutti i capi da riproduzione di razza Piemontese di età superiore ai 12 mesi, come prevede il piano ANABORAPI; mentre per i capi da riproduzione NON di razza Piemontese il prelievo dovrebbe venir effettuato solamente su quelli di età superiori a 24 mesi, come prevede il piano regionale della Sanità. Tali disposizioni, attualmente ancora ufficiose, verranno formalizzati a breve con una apposita Delibera della Giunta della Regione Piemonte. Nella stessa delibera verrà anche approvato il nuovo Piano IBR sugli allevamenti da latte e che consentirà di effettuare i test sui campioni di latte (e non più sui capi) e che vedrà la partecipazione di ARA Piemonte. Coldiretti auspica che l’intera operazione, che ha visto il coinvolgimento e la partecipazione di tutto il sistema, possa portare ad un risparmio delle risorse pubbliche, di questi tempi sempre più risicate, e soprattutto ad un risparmio per gli allevatori.
ZOOTECNIA
Nuove disposizioni ministeriali per le movimentazioni dei capi nelle aree di restrizione
Blue tongue: tra le province piemontesi Cuneo è ancora interamente indenne
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on il dispositivo Prot. 6478 del 10 marzo 2017, il Ministero della Salute ha aggiornato le disposizioni per la gestione della movimentazione degli animali sensibili alla Blue tongue a livello nazionale dalle zone di restrizione. Tali disposizioni sono state emanate a seguito: • della situazione epidemiologica venutasi a determinare in conseguenza della diffusione del sierotipo BTV4 in alcune Regioni del Nord Italia dal mese di agosto 2016 • della conclusione del periodo stagionalmente libero da vettori che per il Piemonte è arrivata a fine febbraio e che consentiva, pur con alcuni vincoli, una relativa movimentazione dei capi. La febbre catarrale degli ovini, più comunemente conosciuta come Blue tongue (BT), é una malattia infettiva, non contagiosa, dei ruminanti trasmessa dagli insetti vettori. L’agente eziologico è un virus, del quale si conoscono 24 sierotipi. La loro patogenicità è variabile e, benché tutte le specie di ruminanti siano recettive, la malattia si manifesta in forma grave negli ovini. La Blue tongue non è una zoonosi e pertanto non infetta l’uomo. Non esiste alcun pericolo di infezione né per contatto né attraverso il consumo del latte e della carne. Come ribadito più volte, e confermato anche nel recente dispositivo, il Ministero della salute e la stessa Sanità regionale hanno espresso l’im-
nisteriale sono state indicate le zone di restrizione attuali e che, rispetto al precedente dispositivo del 7 dicembre 2016, ha comportato per il Piemonte un notevole ampliamento. Al momento, infatti, sono ancora interamente indenni (di colore bianco sulla cartina) le sole province di Cuneo, Savona e Imperia. Mentre sono solo parzialmente indenni quelle di Torino, Asti, Alessandria e Genova. Come si può vedere, le diverse colorazioni della cartina fanno riferimento alle zone di restrizione a seconda dei sierotipi della Blue tongue. Per il Piemonte le movimentazioni da “vita” dalle zone di restrizione a quelle indenni sono attualmente disponibili in commercio 2 vaccini, il primo solamente per il sierotipo 4 e il secondo bivalente, in quanto garantisce la copertura sia del sierotipo 1 che del 4. Qualora gli allevatori siano interessati ad acquistare dosi di tali vaccini è possibile farlo facendo richiesta ad ARAP, compilando un apposito modulo. In questi casi, visto l’evolversi della situazione epidemiologica, con la possibilità che le zone di restrizione/indenni vengano modificate ulteriormente e considerando le tempistiche di consegna dei vaccini (10-15 gg), si suggerisce agli allevatori interessati all’acquisto di informarsi attentamente sull’effettiva necessità. Di seguito si riporta anche un riepilogo degli adempimenti a cui sono soggetti attualmente gli allevamenti situati in zone di restrizione, a seconda delle casistiche, e che attualmente non interessa la provincia di Cuneo.
Allegato A
Data ultimo aggiornamento: 9 marzo 2017
possibilità a sostenere una vaccinazione a tappeto di tutto il patrimonio zootecnico nazionale sensibile (la precedente vaccinazione era stata fatta sul sierotipo 8), per un costo complessivo stimato in 25 milioni di euro, considerato troppo oneroso per il controllo di una patologia non zoonotica. Perciò gli allevamenti risultano attualmente scoperti e recettivi. Tuttavia, per la sola specie ovina, vista la particolare sensibilità alla Blue tongue che spesso è causa di mortalità e forme cliniche gravi con rilevanti ripercussioni economiche, il Ministero della salute e la Sanità regionale hanno confermato che nei programmi di vaccinazione si troverà la copertura finanziaria nell’ambito di piani di profilassi obbligatori. Nell’Allegato A del dispositivo mi-
BLUE TONGUE 2017 MOVIMENTI di BOVINI e OVINI in ZONA DI RESTRIZIONE BLUE TONGUE SIEROTIPO 4 (BTV - 4) TIPO MOVIMENTO
AZIONI e ADEMPIMENTI Trattamento insetticida dell'automezzo Trattamento insetto repellente degli animali
INOLTRO DIRETTO AL MACELLO Visita clinica (solo gli OVINI) nelle 24 ore da ZONA DI RESTRIZIONE a ZONA precedenti la partenza INDENNE Vincolo sanitario, disposto dal VETERINARIO UFFICIALE sul Modello 4
Trattamento insetto repellente, con prodotti autorizzati attestato dal DETENTORE sul Modello 4 Esito visita attestato da un VETERINARIO UFFICIALE sul Modello 4
Notifica a carico dell'ASL di PARTENZA
Trattamento insetticida dell'automezzo
Trattamento insetticida, con prodotti autorizzati attestato dal TRASPORTATORE sul Modello 4 Trattamento insetto repellente, con prodotti autorizzati attestato dal DETENTORE sul Modello 4 Esito visita attestato da un VETERINARIO UFFICIALE sul Modello 4 SPOSTAMENTO consentito a partire da 10 giorni dopo la vaccinazione di "richiamo", effettuata dopo 3-4 settimane dalla prima. Le SPESE per la vaccinazione (vaccino + Veterinario libero professionista) sono a carico dell'allevatore. Le spese per il test PCR sono a carico del richiedente
Trattamento insetticida, con prodotti autorizzati attestato dal TRASPORTATORE sul Modello 4 Trattamento insetto repellente, con prodotti autorizzati attestato dal DETENTORE sul Modello 4
Visita clinica (OVINI e BOVINI ), nelle 2448 ore precedenti la partenza
Esito visita attestato da un VETERINARIO UFFICIALE sul Modello 4
Vincolo sanitario, disposto dal VETERINARIO UFFICIALE sul Modello 4
Nell' azienda di destino: DIVIETO di SPOSTAMENTO per 60 GIORNI, e divieto di esportazione, anche in tempi successivi
Notifica, nelle 48 ore precedenti il carico, all'ASL di destino
Notifica a carico dell'ASL di PARTENZA
Trasporto in orario diurno ( 8 - 18 ) Trattamento insetticida dell'automezzo Trattamento insetto repellente degli animali Visita clinica OVINI: SOLO SE SI TRANSITERA' IN ZONA INDENNE Notifica, nelle 48 ore precedenti il carico, all'ASL di destino
MOVIMENTAZIONI da ZONA INDENNE a ZONA DI RESTRIZIONE
NESSUNO
MOVIMENTAZIONE TRA STALLE DI SOSTA
NON CONSENTITA
MOVIMENTAZIONE VERSO PAESI ESTERI
Trattamento insetticida, con prodotti autorizzati attestato dal TRASPORTATORE sul Modello 4
Notifica, nelle 48 ore precedenti il carico, al Servizio Veterinario del macello
INOLTRO DIRETTO AL MACELLO da ZONA DI RESTRIZIONE a ZONA Trattamento insetto repellente degli animali DI RESTRIZIONE per MEDESIMO SIEROTIPO circolante Se provenienti da aziende sedi di focolaio visita clinica (solo gli OVINI) nelle 24 ore precedenti la partenza Animali VACCINATI per BTV-4 o, se di età inferiore a 90 giorni, FIGLI DI MADRI VACCINATE ( = nati dopo la vaccinazione della madre) In alternativa: entro 7 giorni prima dello spostamento, test PCR sui capi che si spostano e su una percentuale degli altri capi dell'azienda MOVIMENTAZIONI "DA VITA" da Trasporto in orario diurno ( 8 - 18 ) ZONA DI RESTRIZIONE a ZONA INDENNE (ALTRE AZIENDE, Trattamento insetticida dell'automezzo PASCOLI, ALPEGGI, FIERE, MERCATI, MANIFESTAZIONI Trattamento insetto repellente degli ZOOTECNICHE, in pratica tutte le animali, iniziato almeno 1 settimana destinazioni diverse dal macello) prima del trasporto
MOVIMENTAZIONI "DA VITA" da ZONA DI RESTRIZIONE a ZONA DI RESTRIZIONE per MEDESIMO SIEROTIPO CIRCOLANTE (ALTRE AZIENDE, PASCOLI, ALPEGGI, FIERE, MERCATI, MANIFESTAZIONI ZOOTECNICHE, in pratica tutte le destinazioni diverse dal macello)
NOTE
Trattamento insetticida, con prodotti autorizzati attestato dal TRASPORTATORE sul Modello 4 Trattamento insetto repellente, con prodotti autorizzati attestato dal DETENTORE sul Modello 4 Esito visita attestato da un VETERINARIO UFFICIALE sul Modello 4 Notifica a carico dell'ASL di PARTENZA Per l'eventuale "RITORNO" ( es. rientro da alpeggio ), vedi paragrafi precedenti
SPOSTAMENTO consentito a partire da 10 giorni Animali VACCINATI per BTV-4 o, se di età dopo la vaccinazione di "richiamo", effettuata inferiore a 90 giorni, FIGLI DI MADRI dopo 3-4 settimane dalla prima. Le SPESE per la VACCINATE ( = nati dopo la vaccinazione vaccinazione (vaccino + Veterinario libero della madre) professionista) sono a carico dell'allevatore.
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APICOLTURA
Miele: arriva la primavera e riparte la stagione produttiva tra timori e speranze
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a stagione apistica 2016 sarà ricordata come una delle peggiori degli ultimi 50 anni dal punto di vista produttivo; crollano le produzioni di miele in tutta Italia, ma, come è logico aspettarsi, continua il trend positivo dei prezzi. Magra consolazione, questa, per chi ha visto ridursi il quantitativo di miele prodotto del 75%. Sulla questione prezzi però, sembrerebbero calare delle ombre di abbassamento dei prezzi a livello internazionale. Ciò pare sia imputabile principalmente ad una questione qualitativa del prodotto: ovvero le grosse partite di miele internazionale, in primis quelle cinesi, possono creare problemi al mercato italiano, nonostante le grandi differenze organolettiche e qualitative. In questo caso sussistono situazioni di con-
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correnza sleale a discapito di prodotti di qualità come ad esempio il miele prodotto in Italia. Inoltre, va ricordato che la tecnologia in campo analitico per affinare le tecniche e le indagini di antisofisticazione dei prodotti dell’alveare ha fatto passi da gigante negli ultimi tempi, riuscendo ad individuare zuccheri estranei nei mieli anche solo derivanti da una nutrizione troppo spinta in prossimità dei raccolti principali. Sull’aspetto della provenienza del prodotto miele fortunatamente viene in aiuto la normativa sull’etichettatura, la quale prevede obbligatoriamente il paese di origine del prodotto. Lo spirito con cui gli apicoltori guardano all’avvio della nuova annata è un misto di apprensione e speranza. Fortunatamente, l’inverno è sta-
APICOLTURA to favorevole al mantenimento degli alveari: temperature relativamente rigide, freddo non eccessivamente prolungato, decorso invernale secondo le consuetudini stagionali. Bene la fioritura del nocciolo, che consente all’ape un’abbondante raccolta di polline e le successive fioriture prevalentemente arboree del mese di marzo. Nel cuneese, come per gran parte del nord Italia, le prime raccolte sono rappresentate dal miele di ciliegio e tarassaco. Il ciliegio si sta affermando sempre più tra i mieli monoflorali, grazie ad una forte espansione della specie nei territori collinari e pedemontani; per contro, la produzione in purezza del tarassaco è sicuramente in regresso a causa di una riduzione della superficie adibita a pratopascolo e a tecniche colturali mutate nella conduzione dei prati. Il periodo primaverile vede l’apicoltore impegnato anche in un’altra attività che non ha nulla a che vedere con la produzione del miele: il servizio d’impollinazione dei fruttiferi. L’azione impollinatrice dell’ape
Il miele da sempre fa parte della cultura alimentare italiana, oggi la richiesta di un prodotto sano e genuino avvicina sempre di più il consumatore al prodotto nazionale e locale, un giusto riconoscimento all’impegno degli apicoltori italiani. Il miele è sicuramente il prodotto più conosciuto delle api, ma non il più importante. Le api, grazie al loro lavoro di impollinazione, sono essenziali per mantenere la biodiversità del pianeta, e assolutamente necessarie per l’impollinazione di gran parte delle colture agrarie, con una ricaduta sulle attività dell’uomo o sul mercato difficilmente valutabile economicamente
ha assunto negli ultimi decenni una valenza economica diretta per l’apicoltore tanto da divenire per alcune realtà apistiche nazionali l’unica o più importante fonte di reddito aziendale. Se l’importanza economica del servizio d’impollinazione non ha raggiunto i livelli americani, dove ha superato come risorsa aziendale la produzione del miele, in Italia è un’attività sempre più richiesta dalle aziende frutticole e orticole professionali come valido strumento per incrementare produzioni e soprattutto qualità del prodotto. Il prosieguo della stagione vede in maggio un mese cruciale per via della fioritura dell’acacia. Il miele di acacia è sicuramente una delle produzioni
36ª Fiera Nazionale della MECCANIZZAZIONE AGRICOLA
Grazie!!! A tutti gli espositori, agli sponsor e ai migliaia di visitatori che credendo nella manifestazione hanno permesso a questa edizione di ottenere un grandissimo successo!!! Arrivederci al prossimo anno...
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1967-2017
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APICOLTURA più apprezzate dal mercato e fortemente richiesto dai consumatori. Le ultime annate sono state particolarmente negative e l’apice si è toccato lo scorso anno con raccolte quasi nulle. Fare previsioni anticipate è praticamente impossibile, la fioritura della robinia è fortemente influenzata dalle condizioni ambientali: temperature inferiori ai 20°C o bassi livelli di umidità dell’aria riducono la produzione di nettare dei fiori. Le aspettative sono quindi incentrate su un decorso stagionale propizio, per giungere a fine stagione con livelli produttivi almeno discreti. Una boccata di ossigeno per molte imprese apistiche che in questi ultimi anni hanno realizzato investimenti economici importanti per avviare o modernizzare la loro attività. La rinnovata fiducia che caratterizza la ripresa della stagione produttiva non deve indurre l’apicoltore a tralasciare vecchi e nuovi pericoli che preoccupano l’apicoltura. Mai abbassare la guardia nel confronti della varroa, l’acaro parassita che dagli anni 80 affligge i nostri alveari. In-
trodurre, inoltre, nuove strategie di lotta per impedire il diffondersi della Vespa velutina. E’ importante che gli apicoltori collochino le bottiglie trappola presso i propri apiari per intercettare le regine del calabrone asiatico che escono dal riposo invernale, controllarne periodicamente il contenuto e rinnovare l’esca (secondo le modalità). Per contrastare questa specie invasiva che provoca
gravi danni all’apicoltura e alla biodiversità, nasce nell’agosto del 2015 il progetto LIFE STOPVESPA. Si tratta di un progetto europeo che vede l’Università degli studi di Torino come capofila e numerosi partners, tra cui Aspromiele e Coldiretti Cuneo, attivamente impegnate sul territorio della provincia Granda che ha visto la comparsa della Vespa velutina già nel 2013.
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Ogni vostra esigenza è il nostro obiettivo La Metal Agricola nasce nel 1979 in Provincia di Cuneo grazie al fondatore Berardo Anselmo, il quale ha sempre puntato al più alto livello di sicurezza e professionalità dei prodotti, ponendosi come primo obiettivo il massimo risultato tecnico per raggiungere i migliori standard qualitativi. La Metal Agricola, come da Normativa europea, ha sempre investito sia in brevetti sia in innovazioni tecniche, certificando tutti i prodotti secondo la Direttiva 2006/42 CE, requisito che non tutti i macchinari in commercio hanno. Negli anni il mercato ha subito varie flessioni e cambiamenti e la Metal Agricola ha dovuto prendere diverse decisioni, sia commerciali sia costruttive, che si sono rivelate ottimali fino ad oggi e stanno portando i loro risultati non solo in successo dell’ azienda ma soprattutto in soddisfazione personale che si traduce in passione per il lavoro.... Tanto che i prodotti sono apprezzati anche da collaboratori, rivenditori e importatori d’ Europa accrescendo il sapere e l’esperienza aziendale in quanto ogni Stato, Regione e Paese nutre una propria filosofia di lavoro che la rende unica. Oggi la Metal Agricola continua ad essere attiva sul mercato grazie al solido lavoro dei figli e di validi collaboratori, offrendo ai suoi affezionati clienti una vasta gamma di attrezzature forestali con caratteristiche diverse, per fornire la soluzione più adatta a ciascun utilizzatore. Nonostante il successo raggiunto negli anni la Metal Agricola è in continua ricerca e sviluppo sulle sue macchine per arrivare ad un prodotto sempre migliore ed all’ avanguardia, perchè non è tanto cosa facciamo, ma come lo facciamo che realmente conta.”
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Analisi dei prodotti di sintesi e le opportunità del metodo meccanico
Il diradamento dei fruttiferi
I
l diradamento è in frutticoltura una pratica fondamentale innanzitutto per conseguire una produzione di qualità, ma anche per favorire un adeguato carico produttivo, tale da consentire alla pianta il normale ritorno a fiore per l’anno successivo. Questa importante operazione un tempo veniva fatta esclusivamente a mano, richiedendo un impiego di tempo e di conseguenza un costo elevato per le aziende agricole. Oggi invece la situazione è nettamente suddivisa: • Su pesco e drupacee in generale, non si è ancora reperito un prodotto diradante affidabile, pertanto il diradamento viene ancora eseguito prevalentemente a mano con una stima di circa 150-180 ore/ha; • Su melo, invece, l’esperienza applicativa di sostanze diradanti, è oramai più che trentennale e il diradamento viene fatto principalmente con prodotti fito regolatori specifici; • Da alcuni anni, è stata presentata una macchina per effettuare il diradamento meccanico sia su melo che su pesco.
Di conseguenza, non sempre, anzi solo in alcuni casi l’efficacia del prodotto diradante risulterà perfetta tale da non richiedere più un ulteriore passaggio manuale. Naturalmente, però, la riduzione del tempo occorrente per la rifinitura manuale sarà tanto più marcata quanto più l’utilizzo del programma di applicazione dei prodotti diradanti sarà stato appropriato. Di seguito un elenco delle principali sostanze diradanti principalmente utilizzate.
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Come precedentemente ribadito, su melo sono utilizzabili diverse sostanze diradanti, va però tenuto presente che nessuna di queste è in grado di garantire un’azione completa e soprattutto certa, in quanto si deve fare il conto con alcuni fattori che possono essere così sintetizzati: –– Sensibilità varietale al prodotto diradante; –– Condizioni metereologiche (temperatura, umidità, radiazione solare); –– Stato della pianta (età, vigoria, ecc.).
La molecola agisce bloccando il trasporto non ciclico degli elettroni nel fotosistema II, riducendo di conseguenza l’intercettazione della luce e la produzione di carboidrati. La ridotta disponibilità di carboidrati genera competizione per i fotosintetati tra i germogli e i frutti, provocando la cascola dei frutticini laterali in eccesso ed il conseguente miglioramento qualitativo del frutto centrale. Nello specifico, la temperatura media notturna e la radiazione solare, sono i parametri climatici che più di altri influenzano l’efficacia diradante. Temperature notturne ele-
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SPECIALE DIRADAMENTO vate e tempo nuvoloso nella settimana prima e dopo l’applicazione aumentano l’effetto diradante, pertanto, al fine di determinare il timing di applicazione più appropriato, risulta fondamentale disporre dei dati meteo della capannina metereologica più prossima, per la settimana precedente all’applicazione del prodotto e valutare le previsioni meteo della settimana successiva contemplando, nel caso di condizioni climatiche che potrebbero causare fenomeni di sovra diradamento (temperature notturne elevate e giornate nuvolose), la possibilità di posticipare l’applicazione, che comunque non deve essere eseguita oltre i 16 mm di diametro del frutto centrale. La ripetizione dell’intervento è in generale sconsigliata in quanto è determinante la prima applicazione; solo su impianti caratterizzati da abbondante allegagione e/o storicamente difficili da diradare, è il caso di valutare la possibilità di un secondo intervento eventualmente localizzato solo sulla parte apicale della pianta, la quale,
NAA (acido)
a causa della maggiore radiazione percepita e del maggior diametro dei frutticini, risulta più difficile da diradare. Nel caso si fosse nella necessità di eseguire una seconda applicazione, l’intervallo dalla precedente dovrà essere di almeno 5-10 giorni.
NAD (amide)
È’ il fitoregolatore di riferimento per la Golden Delicious. Non va utilizzato, neppure accidentalmente per deriva, sulle cv. Red Delicious e Braeburn. La temperatura ottimale di utilizzo va da 10 – 20 °C con elevata umidità atmosferica, evitando l’aggiunta dell’olio.
Nuovo sistema di miscelazione tridimensionale
È impiegabile preferibilmente sulle Golden Delicious e sul gruppo Gala. Viene consigliato in condizioni avverse all’utilizzo del NAD (es. temperature troppo basse, umidità insufficiente, piogge persistenti) o in caso di frutteti misti con varietà sensibili al NAD (vedi sopra). Le condizioni ambientali ottimali per un corretto funzionamanto della molecola sono una temperatura compresa tra i 10° e 25° C, alto grado di umidità e poco vento.
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La molecola funziona bene se si manifestano temperature di 19 – 20 °C dopo la sua applicazione. Può’ invece manifestarsi la possibilità di un azione insufficiente se non esistono le condizioni climatiche ideali. L’aggiunta di olio bianco o bagnanti lo rende più efficace
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Insieme ad ATS rimane una delle poche possibilità di prodotti diradanti da impiegare in epoca precoce su Fuji e Red Delicious anche se i risultati non sono sempre costanti. Questo prodotto va impiegato senza
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SPECIALE DIRADAMENTO bagnante ed a una temperatura di almeno 12 °C ma non superiore ai 20 °C per evitare un sovra-diradamento. La sua migliore attività è svolta su Fuji a bottoni rosa.
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Il meccanismo di azione si basa unicamente sull’azione fitotossica nei confronti dei fiori non ancora fecondati (un fiore infatti è fecondato dopo 24 - 36 ore dalla sua completa apertura). L’utilizzo più idoneo è quello nei confronti di varietà sulle quali il NAD non può venire impiegato. Richiede due trattamenti distanziati 1-2 giorni, evitando l’utilizzo del prodotto su vegetazione bagnata o in previsione di una pioggia imminente. Funziona bene a temperature comprese tra i 18 - 20 °C e quando sono presenti almeno il 50% dei fiori aperti su legno di 2 anni. In generale si possono riassumere alcune regole generali per un corretto utilizzo di questi formulati:
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ÂÂ Temperature fra i 15 e 20°C per alcune ore dopo il trattamento e umidità relativa superiore al 70%, sono i presupposti per una buona riuscita del diradamento con i prodotti fitoregolatori; ÂÂ È’ necessario scegliere con oculatezza il giorno per eseguire l’intervento; è preferibile ritardare l’intervento, operando in condizioni di buona umidità, piuttosto che centrare perfettamente il periodo ma in condizioni non ottimali. Nella generalità dei casi sarà sempre preferibile intervenire a sera tardi o a mattino presto; ÂÂ E’ consigliabile usare i diradanti fitoregolatori sempre da soli, non in miscela con altri agrofarmaci soprattutto per ragioni di volumi d’acqua. Totalmente diversa invece la tecnica del diradamento meccanico; esso infatti è una metodologia alternativa al diradamento con fitoregolatori del melo e innovativa su pesco dove non vi sono sostanze attive a disposizione.
Viene definito meccanico in quanto viene usata una particolare macchina dotata di flagelli morbidi che fatti ruotare a velocità elevata, dalla presa di potenza della trattrice colpiscono letteralmente la pianta e la vegetazione. Il passaggio della macchina va programmato nel periodo fiorale su melo e tra la fioritura e la scamiciatura su pesco e l’impiego della macchina deve tenere in considerazione i seguenti fattori: • Su pesco va impiegata tenuto conto del rischio di gelate tardive e in presenza di fioriture abbondanti. Le esperienze condotte negli anni precedenti hanno sempre dato ottimi risultati aumentando il calibro dei frutti alla raccolta e riducendo il numero di stacchi; • Su melo va riservata agli impianti con forma di allevamento in parete laddove la macchina svolge la sua azione su tutta la parete fruttifera evitando di azzerare la produzione esterna come nel casi di forme in volume.
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SPECIALE DIRADAMENTO Di seguito una tabella descrittiva degli interventi:
Epoca intervento
Velocità di avanzamento della trattrice*
MELO
PESCO
Piena fioritura Da evitare interventi più precoci (stadio D,E), in quanto eliminerebbero completamente il mazzetto fiorale o più tardivi, per possibili danni ai frutti
Inizio scamiciatura Questo ritardo nell’intervento consente di diminuire i rischi derivanti da gelate tardive e non arreca danno ai frutti
6.5 - 7 km/h
6.5 - 7 km/h
Non sono consigliabili velocità maggiori di 8 km/h in quanto ne risulta una più difficile conduzione della macchina
Velocità di rotazione del mandrino
Sulla base delle informazioni della tabella si sottolinea che: • L’efficacia diradante aumenta con la velocità di rotazione e cala al crescere della velocità di avanzamento; • Le velocità di avanzamento della trattrice e di rotazione del mandrino vanno decise in funzione del carico produttivo presente in pianta e della cultivar. Questa tecnica meccanica presenta indubbiamente dei vantaggi rispetto alla pratica manuale e tramite prodotti specifici quali: –– Su pesco, diminuisce significativamente il tempo necessario per il diradamento manuale di circa il 30 / 50 % e su melo rappresenta una reale alternativa ai prodotti specifici; –– indipendenza dalle condizioni meteo; –– E’ impiegabile nel biologico (vantaggio rivolto solo all’ utilizzo dei prodotti); –– il costo dell’intervento risulta
200 - 250 giri/min
molto contenuto e il tempo necessario per l’intervento è di circa 1,2 a 1,5 ore/ha; D’altro canto manifesta anche dei limiti: Le forme di allevamento in volume NON si adattano al passaggio della macchina e richiedono un adattamento con una razionale potatura; Non è applicabile nel caso in cui il piano di campagna sia sconnesso o presenti pendenza elevata; Una cima poco sviluppata può rompersi o essere sovra-diradata; L’acquisto della macchina non è conveniente per un’azienda di piccole dimensioni. Per tutte le tipologie presentate e descritte, si ricorda sempre che si
160 - 200 giri/min
tratta di pratiche “delicate” e che, se fatte al momento sbagliato oppure senza accortezza, possono provocare grosse perdite di prodotto e di conseguenza economiche all’azienda, pertanto consigliamo a tutte le aziende di chiedere consigli al proprio tecnico aziendale 4 A delle varie Zone di Coldiretti Cuneo.
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ORGANIZZAZIONE
Con Giovani Impresa, Coldiretti guarda al futuro dopo 70 anni di attività
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i è concluso a Fossano con una conferenza stampa il ricco programma di eventi che Coldiretti Cuneo ha organizzato per ricordare - e non celebrare - i suoi 70 anni. L’incontro è avvenuto con il Movimento Giovani Impresa Coldiretti in occasione dell’ultimo degli eventi territoriali dedicati ai giovani imprenditori agricoli. “In occasione dei nostri 70 anni, abbiamo voluto dedicare particolare attenzione ai giovani con un percorso di seminari sulla cultura d’impresa. Si tratta di una formula, strutturata fra incontri sul territorio e un viaggio studio, che abbiamo scelto per raggiungere un duplice obiettivo – ha dichiarato Luca Beltrando, delegato Giovani Impresa Cuneo - far crescere i nostri giovani sotto il profilo imprenditoriale e fornire loro le basi fondanti
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dell’impegno sindacale in Coldiretti e uno stimolo a costruire insieme una Coldiretti costantemente proiettata al futuro”. “La nostra Organizzazione – ha detto Delia Revelli, presidente di Coldiretti Cuneo e Piemonte - crede fortemente nell’imprenditoria giovanile e punta a sostenere e valorizzare il lavoro dei giovani che hanno scelto per il pro-
prio futuro l’agricoltura. Il futuro della Granda fa rima con agricoltura. Non lo diciamo noi ma da un recente sondaggio emerge che il 75% degli intervistati dichiara che il maggior punto di forza dell’economia provinciale è l’agricoltura, seguita da turismo (70%) e da commercio e servizi (62%). Un riconoscimento importante, che dimostra quanto sia forte nella “coscienza
ORGANIZZAZIONE collettiva” l’idea che l’agricoltura sia leva di sviluppo e crescita per l’economia cuneese nel suo complesso”.
TRE TESTIMONIANZE D’IMPRESA
Paesi Arabi. Si sta dedicando anche alla coltivazione e alla vendita diretta di zafferano.
CONCLUSIONI
Lauro Pelazza, vice direttore di Coldiretti Cuneo: “Soprattutto nella nostra provincia, l’agricoltura avrà un futuro reale. L’agricoltura si conferma il principale settore di attività anche nel 2016, anno in cui il comparto ha fatto registrare un tasso di variazione annuale delle imprese agricole con un +0,44% rispetto al 2015. I giovani hanno una marcia in più con loro l’agricoltura cuneese è pronta ad un nuovo scatto in avanti”.
Bruno Rivarossa, delegato Confederale: “A fine 2016, il sistema imprenditoriale italiano conta 6.073.763 aziende registrate, 41.000 in più rispetto all’anno precedente. Di queste, una su 10 è guidata da under 35. E proprio a loro si deve il bilancio positivo del 2016: 64.000 le imprese giovanili in più. L’Italia è leader in Europa per numero di giovani che hanno intrapreso attività imprenditoriali. Coldiretti investe sui giovani non solamente per il ricambio generazionale, ma perché i giovani sono portatori di innovazione, capacità di governare il mercato e di intraprendere percorsi economici dinamici”. www.tec-artigrafiche.it
Al fine di dare concretezza all’incontro si sono volute proiettare tre delle tante storie di impresa under 35. Simona Cerrino – con il fratello Alberto ha fatto crescere un’azienda vitivinicola a Trezzo Tinella, sviluppando l’imbottigliamento e l’esportazione dei vini prodotti dall’omonima azienda, facendo crescere l’accoglienza nell’impresa agricola con l’attività agrituristica. Matteo Fusero – con il fratello Alessandro ha sviluppato a Savigliano la trasformazione del latte bovino, con un impianto aziendale di pastorizzazione e la distribuzione capillare presso i negozi di latte fresco pastorizzato e di latte UHT. Alessandro Garnerone di Manta ha trasformato l’azienda hobbistica di famiglia in impresa agricola professionale, con oltre 500 arnie, esportando miele di alta qualità in tutti i Paesi Europei, negli Stati Uniti e nei
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ATTUALITÁ
Donne Impresa, viaggio studio in Veneto
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na nutrita delegazione di nostre imprenditrici agricole ha partecipato al viaggio studio in Veneto, organizzato da Donne Impresa di Coldiretti Cuneo. Il gruppo - guidato dalla Responsabile Provinciale, Silvia Viazzi, e dalla Presidente Coldiretti Cuneo, Delia Revelli - tra il 12 e il 14 marzo è andato alla scoperta delle eccellenze imprenditoriali agricole delle province di Venezia, Verona e Treviso. Quattro le aziende visitate, selezionate con cura in quanto modelli di qualità e innovazione, sia di prodotto che di metodo, e “custodi” di un legame unico prodotto-territorio. Come l’Azienda Agricola Borgo Michele di Cavallino Treporti (VE), produttrice del carciofo violetto di Sant’Erasmo, la vicina Azienda Agricola Valleri che, oltre
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a produrre piante aromatiche biologiche in serra e ortaggi a pieno campo, diversi in base alla stagionalità, ha creato una linea di prodotti freschi confezionati (IV gamma). E ancora, l’Azienda di Alex Vantini a Sommacampagna (VR), specializzata nella produzione, conservazione, lavorazione e commercializzazione del kiwi. Esperienze imprenditoriali che dimostrano come sia centrale per le aziende agricole di oggi, accanto alla produzione, la trasformazione delle materie prime e la loro valorizzazione al momento della commercializzazione, in un’ottica di completa tracciabilità e garanzia di qualità in tutte le fasi della filiera. Spazio anche per il settore vitivinicolo veneto, con la visita all’Azienda Agricola Nadal di Conegliano (TV) e la “scoperta” dei due prodotti di punta, il Prosecco Spu-
mante Extra Dry e il Raboso. Molto apprezzate, infine, le realtà agrituristiche locali tra cui “La Cascina”, del Presidente nazionale Terranostra Diego Scaramuzza, e “Ai laghetti”, di proprietà della Responsabile Donne Impresa Venezia, Tiziana Favaretto. Entrambi gli agriturismi si sono rivelati un ottimo esempio di agricoltura multifunzionale che diventa traino per la promozione del territorio. Conosciute da vicino le realtà imprenditoriali venete e visitata la Bottega Campagna Amica di Mestre, le nostre imprenditrici hanno sviluppato stimolanti confronti e scambi di idee, portando a casa un bagaglio ricco di nuove opportunità. Per conoscere le prossime attività di Donne Impresa Coldiretti, si contatti la Segreteria provinciale (0171 447280 • donne.impresa.cn@coldiretti.it).
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Il gruppo in visita all’Az. Agr. Valleri
Visita all’Az. Agr. Vantini
Visita all’Az. Agr. Borgo Michele
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Donne Impresa Cuneo nell’Az. Agr. Nadal
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MOVIMENTI
“Donne in agricoltura”, premiata la responsabile Donne Impresa di Ormea
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ell’anno del suo 150esimo compleanno, il Comizio Agrario di Mondovì ha offerto un riconoscimento simbolico a quattro imprenditrici agricole per i meriti sul lavoro. Nel corso della sua secolare attività, il Comizio Agrario ha sempre promosso l’importanza della figura femminile in agricoltura, non soltanto nelle sue mansioni domestiche, ma anche nel suo ruolo attivo di conduzione dell’azienda agricola familiare. Per questo, lo scorso 4 marzo a Mondovì, il Comizio Agrario ha voluto dedicare alle donne impegnate in agricoltura un momento di riflessione, cui ha collaborato anche Coldiretti. L’iniziativa, dal titolo “Donne in agricoltura”, è stata occasione per consegnare quattro diplomi di meri-
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to ad altrettante donne che si sono distinte quali ottime imprenditrici agricole. Tra queste, Anna Maria Castagnino, titolare dell’omonima azienda agricola di Ormea, che produce formaggi di alpeggio. Responsabile Donne Impresa Coldiretti della sezione di Ormea, la Castagnino era già stata premiata lo scorso anno alla finale regionale del concorso Oscar Green di Giovani Impresa, con la menzione speciale per la categoria “Fare Rete”. All’evento “Donne in agricoltura” sono intervenuti, tra gli altri, il presidente del Comizio Agrario Oreste Bertola, il vicepresidente Attilio Ianniello, il presidente Coldiretti di zona Ceva Marcello Gatto e il segretario Coldiretti delle zone Mondovì e Ceva, Elio Gasco.
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MOVIMENTI
Pensionati e Donne Impresa in treno sul Bernina È stato particolarmente numeroso il gruppo di Pensionati e Donne Impresa che hanno viaggiato, il 4 e 5 marzo scorsi, a bordo del Trenino Rosso del Bernina. La linea ferroviaria, inserita nel 2008 fra i Patrimoni mondiali dell’Umanità dall’Unesco, è un itinerario panoramico sulle montagne d’Italia e Svizzera, che supera pendenze del 7% (senza cremagliera) sino all’altitudine di 2.253 metri, tra panorami mozzafiato, serpentine, viadotti, il ghiacciaio di Morteratsch ed il gruppo del Bernina. Un’esperienza entusiasmante per gli oltre 40 partecipanti, oltre che un’occasione importante di aggregazione e condivisione, caratteristica che da sempre contraddistingue i viaggi dei gruppi Coldiretti Pensionati e Donne Impresa.
Mari e monti: nuovo viaggio fra Genova e Casella
Dopo il “tutto esaurito” dello scorso 26 marzo, Pensionati e Donne Impresa Coldiretti ripropongono il viaggio in treno Genova-Casella, fra mari e monti. La nuova data in programma è domenica 7 maggio, ottima occasione - per chi si fosse persa quella di marzo - per trascorrere una giornata tra l’azzurro del Golfo di Genova e il verde delle colline del suo entroterra. Giunti in pullman nel capoluogo ligure, si viaggerà in treno dalla piccola stazione genovese di Manin fino al borgo di Casella, in alta Valle Scrivia: una linea ferroviaria unica che, lungo i suoi 24 km, offre scorci sulla città e sul mare di incredibile bellezza. Lungo il tragitto su carrozza storica, sono previste tappe gastronomiche e visite per conoscere da vicino profumi e sapori della tradizione ligure. Per maggiori informazioni e prenotazioni, da comunicare entro il 26 aprile, contattate l’Ufficio zona Coldiretti più vicino o la Segreteria provinciale Pensionati e Donne Impresa (0171 447337).
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EDUCAZIONE ALIMENTARE
Educazione alimentare nelle scuole con “Tutti giù per terra”
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ono partiti alla Scuola dell’infanzia “Divina Provvidenza” di Rivoira, a Boves, i laboratori di educazione alimentare realizzati nell’ambito del progetto “Tutti giù per terra”. Stiamo parlando del progetto educativo, attivo da settembre 2016, che garantisce continuità con il servizio offerto dalle AgriTate, ai bambini
nella fascia d’età 3 mesi - 5 anni. Capofila del progetto è la cooperativa sociale Linfa Solidale, che l’ha realizzato in partenariato con la Scuola dell’infanzia e il Comune di Boves e con il contributo economico della Fondazione CRC. I primi laboratori di educazione alimentare - dedicati uno alla patata, l’altro al miele - sono stati organizzati
con i tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo. Ai bambini si insegnano l’origine degli alimenti e il ciclo “dal campo alla tavola”: un percorso di scoperta del cibo, che li avvicina alla natura e alla stagionalità dei prodotti della terra. Gli stessi prodotti che, dopo essere stati presentati, vengono cucinati in mensa e proposti ai bambini per pranzo.
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EDUCAZIONE ALLA CAMPAGNA AMICA
La progettualità di Educazione alla Campagna Amica per gli alunni della scuola primaria
“La festa dell’albero” in Granda
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ar comprendere ai più piccoli l’importanza degli alberi nei cicli naturali ed educarli a una più profonda conoscenza della natura ed al rispetto dell’ambiente. Questo l’obiettivo della “Festa degli alberi nelle scuole” istituita con Decreto Ministeriale delle Politiche Agricole e della Pubblica Istruzione e promossa da Fondazione Campagna Amica della Coldiretti. Nell’ambito del progetto Educazione alla Campagna Amica, Coldiretti Cuneo ha promosso alcune attività in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Giovanni Giolitti di Dronero. In concomitanza con l’inizio della primavera, i bambini delle scuole elementari sono stati coinvolti nella messa a dimora di un albero nell’orto-frutteto comunale, gestito dall’Istituto, e hanno seguito con interesse l’intervento di un tecnico agronomo sui benefici ambientali, paesaggistici e agricoli delle piante.
L’obiettivo dell’evento è anche quello di educare all’importanza e alla riscoperta della stagionalità delle colture per promuovere uno stile di vita sano per i consumatori di domani. I progetti promossi da Coldiretti
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CONTERNO OCCELLI
non finiscono qui: Educazione alla Campagna Amica rinnoverà infatti la sua collaborazione con la scuola dronerese con il progetto “Cari bambini, siamo in linea con il benessere?”. L’iniziativa, giunta alla seconda edizione, ha in programma alcuni incontri per supportare gli alunni nella conduzione dell’orto-frutteto curato dall’Istituto. “In parallelo a questa attività spiega Lauro Pelazza, vice direttore di Coldiretti Cuneo - sarà avviata un’iniziativa volta a favorire il consumo di frutta tra i bambini, che si realizzerà attraverso la distribuzione di frutta fresca e di stagione nei mesi di maggio/giugno e di settembre/ottobre”. Protagoniste le principali produzioni frutticole cuneesi: mele, pere, albicocche, kiwi e altri piccoli frutti. “Anche in questo caso – conclude il vice direttore - l’obiettivo è quello di educare i consumatori di domani alle buone abitudini alimentari e alla consapevolezza della ciclicità delle produzioni della terra”.
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EVENTI
Il primo latte di capra 100% piemontese, biologico e Uht Un prodotto 100% piemontese, biologico e a lunga conservazione. Un prodotto unico nel suo genere. Dall’inizio del mese di marzo il latte di capra della Cooperativa Agricola “BiancoViso” è disponibile sugli scaffali della grande distribuzione piemontese e ligure firmata Dimar (Mercatò, Big Store e Maxisconto) e nei negozi specializzati che, in tutta Italia, aderiscono alla catena “Fior di Loto”. Un lavoro lungo e condiviso dai titolari di due aziende agricole, Angelo Gautero (Saluzzo) e Giuliano Fino (Revello), che hanno deciso di “unire” i propri allevamenti con l’obiettivo di far conoscere e apprezzare a tutti un prodotto locale di alta qualità. Un’idea che si è trasformata in realtà con la costituzione, resa possibile grazie all’appoggio di Coldiretti Saluzzo, della Cooperativa Agricola Giuliano Fino e Angelo Gautero con il latte di capra “BiancoViso” “BiancoViso”; un prodotto che è già a disposizione in tetrapak da mezzo litro, confezionato dalla ditta Cerri di Buronzo (Vercelli). Il latte di capra “BiancoViso” è un prodotto unico perché nasce dalla miscela di due latti provenienti da due razze di capre: la Saanen, allevata da Angelo, e la Camosciata delle Alpi, allevata da Giuliano. I due latti hanno proprietà organolettiche differenti che, unite, danno origine a un prodotto davvero unico. Il latte proviene esclusivamente dagli allevamenti di Saluzzo e Revello, dove le capre vengono allevate in stabulazione libera con ampi paddock esterni; è biologico, le capre vengono allevate con una dieta bilanciata di fieni e mangimi certificati e l’intero processo di produzione sfrutta energia da fonti rinnovabili; è Uht, trattamento che garantisce l’assenza di micro-organismi e la conservazione a temperatura ambiente fino a 4 mesi. Il latte di capra “BiancoViso” sarà presto a disposizione anche sul mercato on line e i due titolari pensano già a nuovi progetti per il futuro, tra cui la produzione di bevande alla frutta con il latte di capra, utilizzando mele e mirtilli coltivati nelle rispettive aziende agricole. Per info 347.6512416; info@biancoviso.it; www.biancoviso.it.
La cena di solidarietà pro terremotati a Cardè
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Ha avuto un grande successo l’iniziativa pro terremotati tenutasi sabato 18 marzo a Cardè, organizzata dalla sezione locale della Coldiretti. Più di 300 persone hanno partecipato alla serata di allegria, il cui scopo era raccogliere fondi da destinarsi a 3 aziende agricole della zona di Norcia, gravemente colpite dagli eventi sismici. Il direttivo della sezione Coldiretti di Cardé e il suo presidente, Romano Prone non nascondono la soddisfazione: “Per questa finalità, siamo riusciti a raccogliere oltre 6 mila euro: anche in momenti economicamente non facili, riusciamo a fare qualcosa di concreto in aiuto di nostri colleghi colpiti da gravi calamità”. Una delegazione si è recata in visita nella zona di Norcia per conoscere le aziende che ricevono la solidarietà concreta degli agricoltori di Cardè e dintorni.
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EVENTI
Uragano è la campionessa delle Frisone alla Mostra Provinciale di Saluzzo
La campionessa di primavera alla mostra provinciale della Frisona organizzata dall’Arap in collaborazione con il Comune di Saluzzo è Uragano. La campionessa proviene dalla Muri Holstein di Caraglio, la farm dei Morisiasco che si è aggiudicata anche il titolo di vicecampionessa, grazie a Paramza. Menzione d’onore per Tipa Et, dell’allevamento Albus di Valerio Busso di Tarantasca. Ed ecco la classifica degli allevatori: 1) Muri Holstein Società semplice agricola di Caraglio; 2) Società semplice Pessine di Sommariva Bosco; 3) Società semplice agricola Ceresetta di Allasia e Gianoglio di Savigliano; 4) Azienda agricola Albus di Busso Valerio, Tarantasca; 5) Società agricola Oria Fratelli S.S. di Savigliano. Alla giornata sono intervenute le autorità comunali e della Fondazione Bertoni, presente il vertice Arap con il presidente Roberto Chialva, il direttore Tiziano Valperga, il dottor Bartolomeo Bovetti, il presidente della sezione Frisona Livio Diale. “Saluzzo conferma la sua vocazione di capitale zootecnica - sottolineano Chialva e Diale – tenendo alta la qualità espositiva e la partecipazione di operatori professionali e visitatori”.
La filiera corta tra l’azienda Rabino e la macelleria Testa
Dopo l’IGP sulla Piemontese, ecco un esempio di filiera corta tra l’azienda agricola Rabino di Canale e la macelleria Testa di Torino. Nella foto, la dirigenza del Coalvi incontra i protagonisti della consolidata filiera.
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BIOLOGICO
Sul sito www.terramicabio.it, i nuovi servizi offerti dall’associazione
Terramica guarda al futuro
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ercoledì 22 marzo, presso l’Ufficio Zona Coldiretti di Fossano, si sono tenute l’Assemblea ed il Consiglio Direttivo dell’Associazione Produttori Biologici Terramica, che associa oltre trecento aziende, rappresentative di tutte le produzioni vegetali e zootecniche piemontesi ottenute con metodo biologico. L’associazione costituisce a livello regionale un punto di riferimento per tutte le imprese, sempre più in forte aumento, che intendono aderire a questo sistema di produzione. Il biologico rappresenta, infatti, un settore ben consolidato nel panorama agricolo nazionale e regionale con numeri in continua crescita: in Piemonte si contano oltre 2300 operatori certificati e circa 34.000 ettari di superfici biologiche (dati SINAB riferiti al 2015). L’incontro è stato un’occasione per progettare le iniziative future e per esaminare le attività svolte nel 2016 tra le quali la partecipazione al Salone Internazionale del Biologico e del Naturale (SANA), la manifestazione di settore più importante in Italia, tenutasi a Bologna dal 9 al 12 settembre 2016. La partecipazione alla fiera è stata resa possibile grazie ad un progetto co-finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 della Regione Piemonte nell’ambito della misura 3.2.1 “Attività di informazione e promozione dei prodotti agricoli e alimentari di qualità”. Nel corso dell’evento è stato esposto, presso lo stand dell’Associazione, un ampio “paniere” di prodotti biologici freschi e trasformati che ha
permesso di valorizzare la varietà delle
produzioni biologiche piemontesi. Dato il riscontro positivo dimostrato dalle aziende direttamente coinvolte, Terramica intende riproporre la partecipazione all’edizione 2017 per garantire la presenza piemontese in fiera. Sempre grazie al co-finanziamento del PSR, l’Associazione ha partecipato anche a Bionazur, svoltasi a Nizza dal 2 al 4 settembre 2016, e ha organizzato la Festa del Biologico “Per una Terra Amica”, nell’ambito della Festa del Pane di Savigliano dal 24 al 25 settembre 2016. Il mese di settembre è stato quindi particolarmente ricco di fiere e manifestazioni che hanno favorito il contatto diretto tra produttori e consumatori. La campagna di sensibilizzazione e di promozione dell’agricoltura biologica è stata portata avanti anche mediante la revisione e la ristampa di
due pubblicazioni a scopo divulgativo: “Io Cucino Bio”, una raccolta di ricette per scoprire i sapori dei piatti tipici piemontesi utilizzando prodotti biologici di qualità, e “Guida all’agricoltura biologica”, una panoramica sui diversi aspetti che caratterizzano questo settore. Particolarmente innovativo il nuovo sito internet di Terramica, completamente rivisto nella grafica e nei contenuti multimediali. Il risultato è un sito dinamico ed intuitivo che rappresenta un utile strumento a servizio delle aziende e dei consumatori. In particolare nella sezione “Dove trovi la tua azienda biologica” l’utente potrà facilmente risalire all’elenco delle aziende di interesse tramite una rapida ricerca per mappa o prodotto. L’Associazione vi invita quindi a visitare il nuovo sito, accessibile al seguente link www.terramicabio.it, per scoprire le varie sezioni ed i nuovi servizi offerti.
CREDITO
Nuove Opportunità e Servizi per le Imprese e la Cooperazione
CreditAgri Italia: le Garanzie Finanziarie Chi è CreditAgri Italia: • CreditAgri Italia è un Ente Finanziario di Interesse Pubblico Intermediario Finanziario Vigilato dalla Banca d’Italia, iscritto dal Giugno 2016, all’Albo Unico degli Intermediari finanziari previsto dall’art.106 del nuovo Testo Unico Bancario, e si occupa in modo specialistico di assistenza e consulenza tecnico-finanziaria in Agricoltura, Agroindustria ed Agroalimentare. • Creditagri Italia favorisce l’accesso al credito ordinario e agevolato e incentiva lo sviluppo con prodotti dedicati ed un servizio di consulenza personalizzata creditizia-finanziaria, con prodotti esclusivi a condizioni di mercato riservate, a sostegno di progetti di investimento e gestione ordinaria delle PMI e Cooperazione, oltre altri aggregati d’impresa. Lo Scenario ed i Processi Evolutivi: • I recenti interventi normativi in tema di Confidi hanno tracciato una linea di demarcazione molto forte tra i Confidi minori di cui all’art. 112 del TUB, iscritti nello specifico elenco tenuto da un Organismo gestore, ed i Confidi Vigilati, detti anche “maggiori” iscritti all’Albo Unico degli intermediari finanziari (art.106 del Testo Unico Bancario), sottoposti, come le banche, alla vigilanza di Bankitalia, come ne caso specifico di Cre-
ditagri Italia. • I Confidi vigilati sono ad ogni effetto società finanziarie abilitate non solo alla concessione di finanziamenti a favore delle imprese socie e/o clienti (non associate), ma anche all’esercizio di attività di erogazione di Fideiussioni a favore dell’Amministrazione finanziaria dello Stato, delle Regioni e degli Enti Pubblici, al fine dello smobilizzo di crediti tributari e commerciali, e concessione anticipazioni contributive cicliche o straordinarie (vedasi interventi contributivi PSR). • Di particolare interesse per il futuro dei Confidi vigilati, appare l’esercizio di attività di rilascio di garanzie finanziarie destinate alla copertura dei rischi rilasciabili a favore di una pubblica amministrazione a fronte di specifiche obbligazioni assunte da una Impresa che si impegni a svolgere attività di pubblico servizio (per esempio gli interventi di Project Financing). Nuovi Servizi ed Opportunità: • CreditAgri Italia ha recentemente attivato una serie di servizi innovativi di particolare interesse come ad esempio l’erogazione di garanzie verso Stato e Regioni, così come contemplato nell’Art.13 delle Legge 28.07.2016 n. 154 modificativa dell’Art. 1 della Legge 10.06.1982 n. 348. • A titolo esemplificativo i servizi di
recente attivazione sono così riassumibili: 1. Rilascio Fideiussione a Garanzia verso la Pubblica Amministrazione per la partecipazione di una Impresa a pubblici appalti 2. Rilascio Fideiussione a Garanzia verso Stato e Regioni per l’ottenimento delle anticipazioni contributive previste da bandi pubblici 3. Rilascio Fideiussione a Garanzia verso gli Enti gestori dei PSR territoriali a fronte delle obbligazioni assumibili da una Impresa Beneficiaria di qualsiasi intervento rientrante nelle misure dei Piani di Sviluppo Rurale (Primi Insediamenti, Investimenti Strutturali) e OCM Vini 4. Rilascio Fideiussione a Garanzia richiesta all’interno delle disposizioni contenute e previste ai sensi del Codice degli Appalti Pubblici 5. Rilascio Fideiussione a Garanzia richiesta a garanzia di adempimenti contrattuali commerciali tra Imprese e Pubblica Amministrazione Informazioni ed attivazione del servizio: • Per info contattare il Resp.le Creditagri (Andrea Castellino) al telefono 0171-447297 oppure mobile 3669728183, email andrea. castellino@creditagri.com • Informazioni ed assistenza Sito internet: www.creditagri.com oppure info@creditagri.com
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CONSULENZA AGRONOMICA
A cura dei tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo
Interventi agronomici del mese
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no sguardo alle coltivazioni del territorio mese per mese a cura dei tecnici dell’ Agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo. Mese caratterizzato da temperature gradevoli, tranne per la prima decade in cui vige il rischio di temperature basse, ma anche da una generale instabilità determinata da perturbazioni atlantiche e dai temporali di calore sempre più frequenti. Nel dettaglio:
CEREALI:
Posizionare diserbi di post emergenza sui cereali autunno vernini per il controllo delle infestanti; in presenza di avverse condizioni meteo posizionare fungicidi di copertura per controllo septoria e mal del piede. Monitorare gli appezzamenti e verificare eventuali presenze di afidi, pericolosi vettori di virosi; in caso di presenza diffusa ed accertata, intervenire con insetticidi specifici. Su soia verso fine mese, in presenza di favorevoli condizioni pedo climatiche, procedere con le semine ed eventuali diserbi di pre emergenza. Procedere con le semine del mais, impiegando semente conciata con insetticidi nei terreni con problemi di insetti terricoli come elateridi e diabrotica. In alternativa alla concia, utilizzare geodisinfestanti da posizionarsi nel solco durante la semina, utilizzando i microgranulatori montati sulle seminatrici. In aree forte-
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In ottemperanza a quanto disposto dal decreto 22 gennaio 2014 (PAN) punto A.7.2 Difesa integrata obbligatoria mente a rischio di danni da corvidi, si consiglia di impiegare seme di mais conciato con repellenti per uccelli. Posizionare eventuali diserbi di pre emergenza, post emergenza precoce o di post emergenza. Monitorare con attenzione gli appezzamenti di mais ed in presenza di tripidi o nottue terricole, intervenire con insetticidi specifici. Procedere con le semine anche del girasole con relativi eventuali diserbi di pre o post emergenza. Su erbai, prati, segale e triticale se necessario intervenire con eventuali diserbi autorizzati di post emergenza per il controllo di infestanti graminacee o dicotiledoni.
FRAGOLA e PICCOLI FRUTTI:
Per rovo e lampone si consiglia di proseguire con la potatura per sistemare i tralci che andranno in produzione, non si consigliano trattamenti specifici in questa fase iniziale. Su mirtillo completare le operazioni di
potatura e trattare con olio minerale solamente in caso di presenza accertata di cocciniglia e con le gemme ancora chiuse. Su fragola unifera proseguire le operazioni di pulizia della pianta ed al termine impostare trattamenti acaricidi per il controllo del ragnetto rosso e del tarsonemide. Dopo alcuni giorni impostare trattamenti fungicidi per i diversi patogeni tellurici.
FRUTTA:
Le temperature particolarmente miti di inizio aprile, hanno favorito la ripresa vegetativa di tutte le specie frutticole. Pesco, susino, albicocco e ciliegio hanno terminato ovunque le fasi fenologiche di fioritura e allegagione e nel mese di aprile, è molto
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CONSULENZA AGRONOMICA importante controllare le eventuali infestazioni di afidi su pesco e susino. Posizionare gli erogatori per la “confusione” della cidya. Nelle zone e sulle varietà più sensibili è importante prevenire gli attacchi di oidio con lo zolfo o prodotti specifici. Soprattutto sulle varietà più sensibili di melo e pero è basilare prevenire in questo mese le possibili infezioni di ticchiolatura e oidio, intervenendo con prodotti specifici. Su actinidia durante il risveglio vegetativo, si è evidenziata quasi ovunque, una notevole recrudescenza della cosiddetta “batteriosi” ed è importante intervenire in previsione di pioggia, con un trattamento a base di rame.
NOCCIOLO e CASTAGNO:
Su castagno applicare le trappole per il monitoraggio degli scolitidi. L’aumento delle temperature ha determinato una veloce attività vegetativa dei noccioleti. Monitorare la a presenza dell’eriofide specialmente nei versanti più esposti e posizionare eventuali trattamenti a base di zolfo. La gestione delle infestanti sulla fila
è invece da valutare attentamente e procedere dove è necessario.
ORTICOLE:
Su Asparagi intervenire in pre ricaccio con i diserbi di pre emergenza ponendo attenzione ai tempi di carenza. Sull’aglio intervenire con i primi trattamenti insetticidi per la mosca e con fungicidi per la ruggine. Effettuare le semine delle cipolle e provvedere ai diserbi di pre emergenza. Seminare le patate e provvedere ai diserbi di pre emergenza. In appezzamenti fortemente infestati da ferretto, localizzare accanto al seme un geodisinfestante specifico. Monitorare la presenza degli afidi sui piselli ed eventualmente intervenire con un insetticida e un fungicida contro il mal bianco. In serra, dopo i trapianti dei pomodori, attenzione alla gestione della temperatura e dell’umidità. Attenzione ai ritorni di freddo notturni: provvedere a ulteriori coperture con tnt o mini tunnel all’interno della serra ad esempio su zucchino.
VITE:
Alla ripresa vegetativa delle viti è necessario provvedere alla dislocazione dei dispenser per la confusione sessuale di tignola e tignoletta; importante valutare il posizionamento anche delle trappole per valutare i primi voli dell’ insetto. Verificare in vigneto l’ eventuale presenza di fori sui tralci riconducibili al bostrico della vite. Tale avversità può essere controllata “biologicamante” mediante la posa di fascine di tralci legate al filo piu’ alto della palizzatura del vigneto per attirare la ovodeposizione dell’insetto. Occorrerà in seguito provvedere alla distruzione delle stesse.
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SICUREZZA
Per la manutenzione degli impianti è importante tenere in considerazione le indicazioni normative ed affidarsi a personale qualificato e con idonee competenze tecniche.
“La sicurezza dei locali agricoli. Norme per l’impianto elettrico”
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elle aziende agricole la sicurezza degli impianti elettrici è un aspetto che non dovrebbe mai essere sottovalutato, in particolar modo per la specificità di questi ambienti che, di per sé, comportano un elevato rischio di natura elettrica, basti pensare, per esempio agli impianti esposti alle intemperie, ad impianti ed attrezzature impiegati in ambienti umidi (stalle, sale di mungitura) o in presenza di materiali infiammabili (fienili) o persino in presenza di atmosfere potenzialmente esplosive (silos per mangimi o granaglie, essiccatoi). Dal punto di vista normativo, all’interno nella NORMA CEI 64-8/7 nella Sezione 705 sono classificate le strutture agricole e zootecniche come ambienti particolari che richiedono provvedimenti supplementari per la sicurezza. La Norma si applica ai locali di ricovero degli animali ma anche a tutti i luoghi esterni o interni destinati alle lavorazioni o al deposito di prodotti agricoli (ad esempio serre per la produzione di fiori o ortaggi) con esclusione, anche se facenti parte dell’azienda, dei locali ad uso civile che non contengono prodotti agrico-
li o animali (abitazioni, uffici, ecc..). Tra le varie indicazioni si ricorda che: Gli impianti e i componenti devono essere in grado di resistere alle sollecitazioni elettriche, meccaniche, climatiche ed ambientali nel punto di installazione. Nei locali agricoli, tutti i circuiti che alimentano prese e spine devono essere protetti mediante interruttori differenziali con corrente di intervento inferiore o uguale a 30mA. Per la protezione contro gli incendi, deve essere installato un interruttore differenziale con corrente di intervento inferiore o uguale a 500mA. Gli apparecchi per il riscaldamento utilizzati nei locali dove si trovano gli animali, devono essere fissati o sospesi in modo sicuro. La distanza dalle parti suscettibili al calore deve essere almeno 0,5 m salvo più severe istruzioni del costruttore. I componenti elettrici e gli apparecchi fissi, se alimentati alla tensione di rete, devono essere protetti contro l’ingresso di corpi solidi di dimensioni superiori al millimetro e siano inoltre protetti dagli spruzzi d’acqua da tutte le di-
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rezioni (IP44). Anche nei depositi d’immagazzinaggio del fieno e della paglia, di fertilizzanti, nelle serre o nei locali di preparazione dei mangimi gli apparecchi devono possedere almeno il grado di protezione IP44. Le prese e spine fisse quindi dovranno avere un grado di protezione minimo pari a IP 44; tale grado di protezione dovrà essere più elevato se le influenze esterne saranno più gravose: IP 55 all’interno dei luoghi di ricovero degli animali, ove sono previste operazioni di lavaggio dei locali con getti di acqua o vi sia presenza di polvere. Per i circuiti e gli apparecchi alimentati mediante bassissima tensione di sicurezza (BTS), la protezione contro i contatti diretti deve essere assicurata mediante: barriere o involucri con grado di protezione non inferiore a IP2x; isolamento capace di sopportare una tensione di prova di 500V in c.a. per un minuto. I dispositivi elettrici d’emergenza, compreso l’arresto di emergenza, non devono essere installati in posizioni accessibili agli animali o in luoghi che non possono essere raggiunti dagli operatori per la presenza di animali.
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oniamo il caso che la signora Maria, vedova, con due figli Marco e Antonio, decida di donare tutti i suoi beni (la casa dove abita ed un alloggio al mare) al figlio Antonio, riservandosi la possibilità di continuare a vivere nella casa e di alloggiare al mare finché sarà in vita. Maria non vuole lasciare nulla a Marco perché non è in buoni rapporti con la nuora. L’atto sopra descritto, che deve essere necessariamente fatto davanti ad un notaio, è conosciuto come “donazione della nuda proprietà con riserva di usufrutto in capo al donante”. Dopo 12 anni dalla donazione, Maria muore ed Antonio diventa pieno proprietario della casa e dell’alloggio al mare. Il figlio Marco scopre allora che la
madre non ha più alcun bene, avendo donato tutto ad Antonio 12 anni fa. Cosa può fare Marco? La legge dispone che se alla morte del donante non si rinvengono nel suo patrimonio beni sufficienti a rispettare la quota di legittima, ri-
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conosciuta per legge ai figli, questi ultimi possono agire in giudizio nei confronti del donatario, entro 10 anni dalla morte del donante. Difatti, una parte del patrimonio del defunto deve essere obbligatoriamente riservata ai figli. Non è possibile privare la prole della co-
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siddetta “quota di legittima”, neppure con donazioni effettuate in vita. Nel caso di specie, la mamma Maria poteva disporre liberamente con donazione o testamento dei suoi beni nel limite di 1/3 e doveva riservare ai figli almeno 2/3 del patrimonio da dividere in parti uguali. Per stabilire se la madre ha violato i diritti del figlio Marco, occorre calcolare i beni che appartenevano a Maria al tempo in cui si è aperta la successione (ovvero la data del decesso), sottrarre eventuali debiti e sommare il valore dei beni che la defunta ha donato in vita. Ebbene, alla data della morte, Maria non era intestataria di alcun bene e non aveva debiti, risultava solamente la donazione al figlio Antonio. A Marco spetterà, quindi, per legge, 1/3 del valore della donazione. Occorre però prendere in considerazione il fatto che Maria ha donato esclusivamente la nuda proprietà. Quindi, per calcolare la legittima che spetta a Marco, si dovrà prendere in considerazione il valore della sola nuda proprietà del bene donato oppure il valore della piena proprietà di detto bene? La questione è di non poco rilievo poiché quando un bene è gravato da un usufrutto vitalizio, la nuda proprietà tanto meno vale quanto più sia giovane l’usufruttuario (e, viceversa, tanto più vale quanto più l’usufruttuario sia avanti con gli anni); inoltre, conseguire la nuda proprietà di un bene significa non poterlo utilizzare né poterne trarre i frutti poiché è all’usufruttuario che compete il diritto di uso di quel bene e il diritto di farne propri i frutti. Poniamo che la donazione abbia ad oggetto un bene di valore 100, la cui nuda proprietà, in ipotesi, sia di valore 40 e l’usufrutto di valore 80, e che la piena proprietà di quel bene, alla morte del donante, venga a valere 200. Se, nel calcolo della quota di legittima, si dovrà tener conto del valore della nuda proprietà al momento della donazione, a Marco spetterà 1/3 del valore 40. Se nel calcolo della quota legittima, si dovrà tener conto del valore della piena proprietà di quel bene alla morte del donante, a Marco spetterà 1/3 del valore 200. Il problema è stato risolto dalla Corte di Cassazione, la quale, con sentenza del 19 Luglio 2016, ha previsto che se un bene viene donato per il solo diritto di nuda proprietà, con riserva dell’usufrutto in capo al donante, quando si tratta di effettuare i calcoli per verificare se la donazione abbia leso la quota di legittima spettante agli eredi del donante, il bene oggetto di donazione deve essere considerato per il suo intero valore (al momento di apertura della successione e cioè alla data del decesso del donante) e non per il solo valore della nuda proprietà. In conclusione, Marco potrà pretendere dal fratello Antonio 1/3 del valore della casa e dell’alloggio al mare, calcolato facendo riferimento al momento della morte della madre.
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ONAFRUT
L’associazione propone attività didattico-divulgative nell’ambito del progetto “FruttAScuola”
Con O.N.A.Frut, la frutta nella scuola primaria di Manta
L’
attività di divulgazione di O.N.A.Frut (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Frutta) si rivolge non solo ai consumatori, ma anche ai giovanissimi studenti delle scuole primarie. Nel mese di febbraio, i Maestri assaggiatori di O.N.A.Frut hanno tenuto tre lezioni di due ore ciascuna presso gli edifici della scuola primaria di via Valerano a Manta. Il ciclo degli interventi ha avuto inizio giovedì 16 febbraio con gli studenti delle due classi quarte, lunedì 20 febbraio si è proseguito con le classi quinte e si è completato giovedì 23 febbraio con gli alunni delle classi terze. Sulla base di esperienze sviluppate nell’ambito del progetto “FruttAScuola” sono state organizzate delle attività didattico-divulgative con l’obiettivo di coinvolgere una fascia di età che da sempre ha manifestato un grande interesse verso il mondo della frutta. Nel corso dei tre incontri i Maestri Assaggiatori di O.N.A.Frut hanno alternato l’attività didattica vera e propria (toccando argomenti chiave quali l’importanza della frutta nell’alimentazione, la piramide alimentare, i colori della frutta, la stagionalità e la territorialità) con attività ludico-
ricreative (giochi sulla stagionalità, sul colore, sui sensi) e di vere e proprie prove di assaggio di frutta. Al fine di promuovere l’interesse nei confronti della frutta e del suo consumo, ai bambini ed alle Maestre che hanno partecipato alle lezioni è stata offerta la pubblicazione ”FruttAScuola”: realizzata in prima edizione nel 2005 da O.N.A.Frut in collaborazione con Coldiretti Cuneo, Campagna Amica e la Provincia di Cuneo, è una pubblicazione di 22 pagine ricca di illustrazioni e giochi, che aiuta il giovane studente ad apprendere nozioni sul mondo della frutta in modo divertente e simpatico. Attraverso lo svolgimento di attività ludico – didattiche rivolte specificatamente ai bambini, si auspica
il coinvolgimento dei genitori che, grazie a questo primo appuntamento, potrebbero essere interessati a partecipare alle attività future di O.N.A.Frut che da sempre sono mirate a promuovere la valorizzazione delle produzioni ortofrutticole del territorio ed al consumo consapevole di frutta e verdura di stagione. Qualora i Dirigenti delle Scuole Primarie del Territorio cuneese fossero interessati al coinvolgimento del proprio corpo docente e dei propri giovani alunni al progetto “Frutta In Scuola” portato nelle aule delle scuole dai Maestri Assaggiatori di O.N.A.Frut, sono pregati di contattare la segreteria dell’organizzazione al n. 0171.447249 oppure tramite e-mail: info@onafrut.it.
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Campagna regionale per la sicurezza alimentare, partono i corsi per imprese ed esercenti
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a metà degli episodi di tossinfezione in Piemonte si verifica in ambito domestico. Tra gli alimenti sospetti nello sviluppo dei focolai di tossinfezione prevalgono le preparazioni a base di carne (13%) e i prodotti della pesca (13%). Per affrontare questo problema l’assessorato regionale alla Sanità ha siglato un accordo con le associazioni dei produttori, del commercio e dei consumatori per fornire al consumatore, con l’aiuto dell’esercente, consigli pratici per preservare la sicurezza degli alimenti nelle fasi di acquisto, conservazione, preparazione, cottura e consumo domestico, ma anche informazioni sulle caratteristiche qualitative e nutrizionali degli alimenti. I partecipanti all’iniziativa espongono un poster che indica i cinque punti chiave per alimenti più sicuri (indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità): acquista alimenti sicuri e
freschi; tieni gli alimenti alle giuste temperature; abituati alla pulizia; fai cuocere bene gli alimenti; separa gli alimenti crudi da quelli cotti. Obiettivo della campagna (http://www.regione.piemonte. it/sanita/cms2/notizie-87209/ n o t i z i e - d a l l a s s e s s o ra to / 4 8 9 4 23-2-2017-acquista-bene-conservameglio) è spingere il consumatore a migliorare la sicurezza alimentare nella sua cucina, scegliere alimenti
salubri e di qualità, prepararli e conservarli con attenzione. Ora parte la fese in cui il progetto viene declinato sul territorio, attraverso corsi di informazione/ formazione agli esercenti. Gianfranco Corgiat Loia, responsabile del settore Prevenzione e Veterinaria della Regione Piemonte: “Occorrerà lavorare molto sul piano della cultura, creando una rete capillare sul territorio per migliorare il rapporto del consumatore con il cibo.” Referente del progetto per la CN1 è Marcello Caputo, responsabile per l’applicazione del Piano della prevenzione: “E’ un’iniziativa indubbiamente innovativa, nella quale si intravvede un cambiamento del ruolo degli operatori dell’Asl. Cambia il ruolo di associazioni e imprese che dovranno inserire nel prodotto un valore aggiunto utile per produrre politiche per la salute, per creare contesti che inducano il consumatore a effettuare la scelta giusta”.
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a Rieducazione Respiratoria è la terapia di supporto indicata in quasi tutte le patologie dell’apparato respiratorio, quali: bronchite cronica ostruttiva, asma bronchiale, enfisema polmonare, insufficienza respiratoria, bronchiectasia, fibrosi polmonare, cifoscoliosi, sclerosi laterale amiotrofica, apnea ostruttiva notturna. La Rieducazione Respiratoria è finalizzata ad aumentare l’autonomia della capacità funzionale respiratoria nel Paziente, favorendo il ripristino dei meccanismi fisiologici di pulizia delle vie respiratorie. La Rieducazione Respiratoria è rivolta a bambini, adolescenti, adulti e anziani e può essere indicata: • In fase pre-operatoria: per preparare Pazienti a rischio (soggetti
La rieducazione respiratoria anziani, fumatori, obesi, affetti da precedenti malattie respiratorie) a interventi chirurgici programmati in chirurgia toracica e chirurgia dell’addome • In fase post-operatoria: per interagire con le cure mediche, accelerando i processi di risoluzione delle affezioni respiratorie acute e limitando i danni delle patologie croniche. La Rieducazione Respiratoria prevede esercizi di: • Coordinazione respiratoria: per insegnare a respirare correttamente, sfruttando al meglio i movimenti, al fine di compiere il minor lavoro possibile • Respirazione diaframmatica: per riallenare i muscoli respiratori, migliorandone la forza e la resistenza, al fine di aumentare il livello di ven-
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tilazione e la resistenza allo sforzo fisico • Fisioterapia toracica: per rimuovere l’eccesso di secrezioni delle vie aeree, riducendo la resistenza al flusso aereo e il lavoro respiratorio e migliorando l’ossigenazione (aerosol terapia, drenaggio autogeno, drenaggio posturale) • Ricondizionamento fisico: per aumentare il metabolismo della muscolatura scheletrica. Gestione Crisi Asma Bambini Nell’ambito dell’attività di Rieducazione Respiratoria, è attivo un percorso dedicato alla gestione delle crisi d’asma dei bambini da parte dei genitori, che vengono istruiti sulle modalità da mettere in atto per prevenire ed affrontare in modo corretto ed efficace il verificarsi di queste situazioni.
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Variazioni Inps per Coltivatori Diretti ed Imprenditori agricoli
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coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali che sono iscritti nelle relative gestioni previdenziali, sono tenuti, ai sensi di quanto stabilito dalla legge n. 233/90, a comunicare all’INPS qualunque variazione aziendale concernente: • iscrizioni e cancellazioni di unità attive; • acquisti e vendite terreno; • affitto e dismissione di terreno; • cambiamento sostanziale di colture o tipologie di allevamento in atto; Tali situazioni, infatti, possono incidere notevolmente sull’importo dei contributi da versare negli anni successivi e, qualora non venissero
effettuate, potrebbero comportare l’imposizione di sanzioni amministrative ed interessi legali. Com’è noto, a decorrere dal 1° luglio 1990, tutti coloro che sono iscritti nella Gestione speciale dei coltivatori diretti, mezzadri, coloni ed imprenditori agricoli sono stati anche inquadrati in una specifica
fascia di reddito agrario (dalla 1a alla 4a) sulla base della quale vengono calcolati i contributi da versare annualmente dal punto di vista aziendale e la pensione che verrà erogata al raggiungimento dei requisiti previsti dalle normative in materia di anzianità e vecchiaia. Tali variazioni devono essere tempestivamente segnalate all’INPS entro 90 giorni dal loro verificarsi. Di conseguenza, invitiamo tutti coloro le cui situazioni si sono modificate entro il 31.12.2016 a presentarsi quanto prima presso gli uffici di Zona e recapito Coldiretti, dove gli operatori del Patronato Epaca provvederanno a trasmettere tali variazioni.
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EPACA
Il Supplemento di pensione Cos’è
te dalla Riforma Monti) e sempreché siano trascorsi almeno due anni o cinque anni come precisato in precedenza.
Il pensionato che, dopo la liquidazione della pensione, continua a lavorare e, conseguentemente, a versare i relativi contributi, può chiedere all’INPS che la pensione venga ricalcolata con l’aggiunta dei nuovi contributi, attraverso la liquidazione di un supplemento di pensione.
Pensione ai superstiti
Quando
Il supplemento si può chiedere a condizione che: • siano trascorsi almeno cinque anni dalla decorrenza della pensione o del precedente supplemento •
•
concessa una sola volta
Contributi versati in diverse gestioni
Nel caso in cui l’interessato sia già titolare di pensione come lavoratore dipendente e possa far valere anche contributi versati nelle gestioni speciali per i lavoratori autonomi (cioè coltivatori diretti, artigiani, commercianti), può chiedere il supplemento di pensione solo dopo aver compiuto l’età pensionabile per vecchiaia nelle gestioni speciali (requisiti modifica-
oppure
siano trascorsi due anni dalla decorrenza della pensione o del precedente supplemento, purché l’interessato abbia superato l’età prevista per la pensione di vecchiaia. Quest’ultima possibilità è
I contributi versati dopo la decorrenza della pensione o del precedente supplemento e non richiesti in aggiunta dal defunto, vengono automaticamente inseriti nell’importo della pensione ai superstiti, cioè senza necessità di presentare ulteriori domande oltre a quella di reversibilità.
Decorrenza
Il supplemento decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della relativa domanda, pertanto è utile controllare attraverso l’assistenza del Patronato Epaca della Coldiretti l’esistenza del relativo requisito, ciò per non perdere dei ratei di pensione maggiorati del relativo supplemento.
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EPACA
La pensione agli invalidi civili Soggetti interessati
Possono essere interessati tutti i soggetti in età lavorativa tra i 18 e 65 anni affetti da malattie e menomazioni permanenti e croniche di natura fisica e/o psichica ed intellettiva che abbiano una riduzione della capacità lavorativa non inferiore ad un terzo. Anche i minori di diciotto anni, affetti da malattie e menomazioni permanenti che abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età rientrano nella categoria degli assistibili.
gli atti della vita e/o impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore.
Limiti di reddito
Infine, i cittadini ultra sessantacinquenni affetti da malattie e menomazioni permanenti e croniche possono ottenere l’indennità di accompagnamento qualora necessitino di assistenza continua per incapacità a compiere
Importi mensili
Per l’attribuzione della pensione agli invalidi civili sono presi in considerazione soltanto i redditi personali del richiedente e gli stessi, per l’anno 2017, non devono superare € 4.800,38 se riferiti all’invalidità parziale e € 16.532,10 se attinenti all’invalidità totale. L’indennità di accompagnamento è erogata indipendentemente dalle condizioni economiche dell’interessato.
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LIMITE DI REDDITO
Invalidità civile parziale (dal 74% al 99%)
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€ 4.800,38 annui
Invalidità civile totale (100%)
Indennità di accompagnamento
IMPORTANTE
Si ricorda che i minori, già titolari di indennità di frequenza, devono presentare domanda di invalidità civile entro i sei mesi precedenti il compimento della maggiore età. Ciò consente, nell’eventualità in cui sia riconosciuto il diritto all’invalidità civile, la continuità di pagamento della prestazione.
€ 279,47 mensili € 515,43 mensili
Documenti
La documentazione da presentare a corredo della relativa domanda è costituita dal certificato medico su modulo INPS (telematico), dal codice fiscale e dalla carta d’identità del richiedente. Si ricorda che dal 01 aprile 2010 la presentazione delle domande d’invalidità civile avviene esclusivamente tramite programma telematico INPS. Tale procedura, di-
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sponibile presso il Patronato EPACA, consente di dialogare con l’INPS e ridurre i tempi di attesa per ottenere le pensioni agli invalidi civili. Al fine di velocizzare la trattazione di queste istanze, invitiamo tutti gli interessati ad avvalersi della professionalità del Patronato EPACA Coldiretti che, coadiuvata dai consulenti medico-legali e legali convenzionati, garantiranno l’assistenza in merito.
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SCADENZE
Scadenze 18 APRILE (essendo il 16 e 17 festivi)
VERSAMENTO RITENUTE FISCALI Scade il termine per i versamenti diretti, con modello F24, delle ritenute effettuate nel mese di marzo sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI MARZO Annotazione di liquidazione per il mese di marzo e versamento dell’eventuale imposta, con modello F24 telematico, da parte dei contribuenti che esercitano attività agricola d’impresa e di lavoro autonomo che nell’anno 2016 hanno realizzato un volume d’affari superiore a euro 400.000,00, se prestazione di servizio o di euro 700.000,00 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art. 66, legge 427/93.
20 APRILE
TRASMISSIONE SPESOMETRO Entro tale data devono essere inviate telematicamente le comunicazioni delle operazioni rilevanti ai fini IVA (speso metro) relative all’anno 2016 per tutti i contribuenti IVA compresi i soggetti esonerati IVA (con esclusione dei contribuenti IVA mensili la cui scadenza era prevista al 10/04/2017).
26 APRILE (essendo il 25 aprile festivo)
ACQUISTI – CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI - mese di marzo Entro tale data scade il termine per i contribuenti mensili per la trasmissione in via telematica, all’Agen-
Sincera, alla buona, bellissima 30enne, capelli neri e occhi verdi, fisico armonioso, Impiegata in confagricoltura, è cresciuta in una famiglia cristiana, ha sani principi morali, volontaria autista CROCE ROSSA, incontrerebbe uomo, max 45enne, seriamente intenzionato a formare famiglia.
Semplice, pura d’animo, 47enne, è una bella donna bruna, imprenditrice settore vini, le piace cucinare, cerca un uomo maturo, onesto, lei vive da sola e sarebbe disposta anche a trasferirsi, se incontrasse un uomo ancora motivato ad amare sinceramente, e per tutta la vita.
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Ha sempre lavorato nella gastronomia di famiglia, 53enne, rimasta vedova, è ancora una bellissima donna, giovanile, curata, sempre sorridente, begli occhi verdi, ora che anche suo figlio si è sposato, non ha piu’ impegni familiari, e vorrebbe incontrare un bravo signore, non importa età, con cui rifarsi una vita e stare in compagnia.
Ha modi gentili, molto carina, sorriso smagliante, lunghi capelli castani e occhi scuri, 40enne, vive sola, libera sentimentalmente, non ha figli, insegna educazione fisica in una scuola media, felice e appagata della sua vita, le manca solo l’uomo giusto di cui innamorarsi, e con cui vivere.
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zia delle Dogane, dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di marzo. ACQUISTI – CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI - 1 trimestre I soggetti che hanno realizzato nei quattro trimestri precedenti, rispetto a quello di riferimento, cessioni, acquisti di beni e prestazioni di servizi rese o ricevute di importo non superiore a 50.000 euro debbono trasmettere in via telematica gli elenchi delle operazioni effettuate nel 1 trimestre 2017.
30 APRILE
IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta. IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento dell’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta, il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.
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IVA FATTURAZIONE DIFFERITA Entro tale data deve essere emessa la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di aprile la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna cioè aprile.
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