Coltivatore n.6 1-15 aprile 2015 by Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo

Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione

AL VINITALY Lâ&#x20AC;&#x2122;ECCELLENZA CUNEESE SI FA ONORE!

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n. 6 - ANNO 69 - 1 - 15 aprile 2015

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n. 6 - ANNO 69 - 1 - 15 aprile 2015

TROPPA BUROCRAZIA PER PULIRE I FIUMI... Grande partecipazione alla tavola rotonda dal titolo: “Passa l’acqua sotto i ponti?!”organizzata da Coldiretti lunedì 30 marzo sulla gestione dei corsi d’acqua, a 21 anni dalla devastante alluvione del 1994. Gremite le due sale dello Spazio Incontri della Fondazione Crc: elevata la partecipazione di sindaci e amministratori comunali, ma anche di tanti cittadini, per chiedere al viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero e agli assessori regionali, Alberto Valmaggia e Giorgio Ferrero, di fare chiarezza e dare risposte concrete per sconfiggere la burocrazia e innescare, finalmente, un percorso virtuoso. Dal dibattito è emerso che se è indispensabile puntare sulla prevenzione per scongiurare le situazioni di emergenza, così lo è riconoscere un ruolo attivo al territorio, per difendere il patrimonio idrogeologico e garantire la sicurezza delle persone. Ai lavori hanno partecipato anche Claudia Chicca, dirigente dell’Agenzia Interregionale Fiume Po del Piemonte e Francesco Campopiano, dirigente Servizio Ambiente Dipartimento della Protezione Civile nazionale.

AL VINITALY L’ECCELLENZA CUNEESE SI FA ONORE!

Foto da archivio Il Coltivatore Cuneese Editore: Edizioni Agami s.r.l. via Flli. Ceirano, 13 - 12100 Cuneo Reg. Trib. CN 4985/9206/10200 info@agami.it

SERVIZIO A PAGINA 28 - 29

Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino

Sommario

Direttore Amministrativo Enzo Pagliano

Parte l’Expo, ma l’agroalimenare italiano perde marchi prestigiosi.............................................................................................4-5

Coordinamento di redazione Chiara Serra Grafica e impaginazione Mara Chiardola Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Pasqualino Cusano, Simona Daniele, Cesare Gallesio, Rosangela, Giordana Rosanna Giraudo, Giacomo Golinelli, Giulia Marinari, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Franco Parola, Luisa Peano, Nadia Olivero, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Davide Roà. Redazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it Stampa: Arti Grafiche Cuneo S.r.l. – agam.it Concessionaria esclusiva della pubblicità TEC arti grafiche Via dei Fontanili 12 - 12045 Fossano (CN) Tel. 0172.695770 • Fax 0172.695898 E-mail: adv@tec-artigrafiche.it “Il Coltivatore Cuneese” Registrazione del tribunale di Cuneo n.100 del 7/12/1955 - Reg. Cronol. n.3296 1 copia euro 2,00 Abbonamento annuo euro 40,00

10 aziende per 10 giovani con disabilità................................22-23

Expo: l’agricoltura fa la sua parte .......................................................... 6

L’impegno sociale di coldiretti riconosciuto al tavolo dell’ASL CN1 ..........................................................................24-25

Carni: obbligo di etichettatura d’origine............................................ 7

La Fondazione CRC a servizio della comunità....................26-27

... E prosegue l’etichettatura facoltativa con infomazioni in più....................................................................................... 8

Combattere la burocrazia, per evitare le emergenze idrogeologiche .........................................................28-29

La viticoltura di eccellenza del Piemonte protagonista al Vinitaly..................................................................................... 9

Il mercato di Campagna Amica a Degustibus .............................30

Paesaggi Unesco a Verona............................................................................... 9 Fuori i nomi delle industrie piemontesi che importano vini.............................................................................................10 Tornano tre campi per i raccoglitori della frutta.......................11 Pascoli montani: prima i margari e gli allevatori locali.........................................................................................11 Il Corsivo del Coltivatore...........................................................................12 Storie di vita..........................................................................................................13 Il prezzo indicizzato del latte aumenta a febbraio...................14 Il dopo quote latte e’ tutto in salita.....................................................14

Perchè abolire la forestale?..........................................................................31 Pac: le novità nel terzo decreto sulla semplificazione ..............................................................................32-33 Goldwyn Nerz regina delle vacche da latte...................................34 Fiera di Quaresima al Miac...........................................................................34 Fiera del vitello grasso di Fossano: il podio all’azienda Delsoglio ........................................................................................35 Un successo il meeting degli allevatori di piemontese a “La Reale”...........................................................................35 Assegnate le deleghe ai membri di giunta di Coldiretti Cuneo..............................................................................................36

Quella lupa… il segnale dell’ esasperazione...................................15

A Feisoglio il concorso “Conosci la nocciola Piemonte IGP”........................................................................................................37

Silvia Viazzi nuova responsabile Donne Impresa Cuneo.......................................................................................................16

Il marchio Ospitalità Italiana alle aziende Terranostra Cuneo ...................................................................................38-39

Assistenza tecnica, non un costo ma un fattore della produzione................................................................................17

Convocazione Assemblee CO.SM.AN...................................................40

Tutto sulla fattura elettronica!.......................................................18-19 Con la primavera danni da cinghiali in aumento......................20 Incentivi statali per impianti fotovoltaici: definizione di terreni abbandonati........................................................20 Al via il Progetto Vela: si cercano

Gestione separata ..............................................................................................42 Pensioni supplementari..................................................................................43 Scadenze Aziendali ........................................................................................44 L’Acste alla Fiera di Quaresima ................................................................45 Il Mercatino del Coltivatore.........................................................48-50

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1-15 Aprile 2015

PARTE L’EXPO, MA L’AGROALIMENARE ITALIANO PERDE MARCHI PRESTIGIOSI

n questi giorni, si sta intensificando il battage pubblicitario intorno ad Expo, che aprirà i battenti il 1 maggio 2015 a Milano. Tra le tante osservazioni che sono circolate, vi è anche chi ha finto di scandalizzarsi di fronte al fatto che McDonalds e Coca Cola siano gli sponsors principali dell’Expo 2015. La domanda che sorge spontanea è la seguente: ma esiste ancora un’industria di trasformazione, che sia interamente Made in Italy e che abbia la forza economica di essere tra i grandi sponsors dell’evento? La domanda ci pare legittima, soprattutto considerando il tema dell’Expo 2015, tendente a valorizzare il cibo e le tradizioni agroalimentari, tan-

VI SONO GROSSE RESPONSABILITÀ NELLA POLITICA ECONOMICA DEI VARI GOVERNI CHE NEGLI ULTIMI VENT’ANNI SI SONO SUCCEDUTI, CHE HANNO PRIVILEGIATO L’INDUSTRIA MECCANICA IN UN PAESE SENZA MATERIE PRIME ED HANNO CONSENTITO L’INCETTA DEI MARCHI AGROALIMENTARI DA PARTE DI SOCIETÀ STRANIERE. to che Slow Food organizzerà anche un’edizione straordinaria di Terra Madre. La nostra risposta è che purtroppo il 90% dell’agroalimentare mondiale è in mano a grandi multinazionali, che hanno fatto in-

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cetta di marchi italiani, non li hanno modificati e li spendono ancora con i consumatori del resto del mondo, come se fossero prodotti Made in Italy. Questo a significare che l’Italia è vista come un paese dove si produce bene e si mangia anche bene. I BISCOTTI PLASMON PARLANO TEDESCO DA ANNI I biscotti Plasmon nati in Italia nel 1902 e le Sottilette sono alcuni dei prodotti “cult” coinvolti nella fusione Kraft- Heinz con i quali si sono nutrite generazioni di Italiani. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sull’impatto in Italia della storica fusione tra i due colossi, che segna la nascita del quinto maggiore gruppo alimentare al mondo. I due grandi marchi sono diffusi in Italia con i loro prodotti globali dal ketchup alla maionese, ma anche con specialità tipicamente nazionali immancabili sulle tavole delle famiglie. Se le sottilette sono forse i prodotti più conosciuti della Kraft in Italia, ci sono anche i biscotti Plasmon che fanno capo alla Heinz che è presente anche con importanti novità di mercato. Un esempio è dato dalla linea di alimenti rigorosamente senza glutine venduti con il marchio BiAglut che dal 1964 vende

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prodotti senza glutine o quelli venduti con il marchio Aproten per l’alimentazione ipoproteica che fanno capo al Gruppo Heinz. L’operazione di concentrazione dei marchi dell’industria alimentare in atto negli ultimi anni è stata accompagnata dalla progressiva cessione di marchi storici del Made in Italy all’estero. L’ultima è stata la vendita alla fine del 2014 della maggioranza del Gruppo oleario toscano Salov, proprietario dei marchi Sagra e Filippo Berio al Gruppo cinese Yimin, una sussidiaria del Gruppo Bright Food ma nel 2014 l’antico Pastificio Lucio Garofalo ha siglato un accordo preliminare per l’ingresso nella propria compagine azionaria, con il 52 per cento del capitale sociale, di Ebro Foods, gruppo multinazionale spagnolo che opera nei settori del riso, della pasta e dei condimenti, quotato alla Borsa di Madrid. I GRANDI MARCHI DELL’OLIO CONTROLLATI DAGLI AMERICANI. LA PERNIGOTTI CONTROLLATA DAI TURCHI. IL RISO SCOTTI CEDUTO AGLI SPAGNOLI Nello stesso anno, Bertolli, Carapelli e Sasso sono entrate a far parte del fondo statunitense CVC Capital Partners, che lo ha “strappato” al gruppo spagnolo SOS. Nel 2013 c’è stata la cessione da parte della società Averna dell’intero capitale dell’azienda piemontese Pernigotti al gruppo turco Toksoz, ma si è anche verificato il passaggio di mano del 25 per cento della proprietà del riso

Scotti ceduto dalla famiglia pavese al colosso industriale spagnolo Ebro Foods. Nel 2012 la Princes Limited (Princes), una controllata dalla Giapponese Mitsubishi, ha siglato un contratto con AR Industrie Alimentari SpA (ARIA), leader italiana nella produzione di pelati, per creare una nuova società denominata “Princes Industrie Alimentari SrL” (PIA), controllata al 51 per cento dalla Princes, mentre il marchio Star passa definitivamente in mano spagnola con il gruppo Agrolimen che ha aumentato la propria partecipazione in Gallina Blanca Star al 75 per cento. Infine, è volata in Inghilterra la Eskigel che produce gelati in vaschetta per la grande distribuzione (Panorama, Pam, Carrefour, Auchan, Conad, Coop). Nel 2011 la società Gancia, casa storica per la produzione di spumante, è divenuta di proprietà per il 70 per cento dell’oligarca Rustam Tariko, proprietario della banca e della vodka Russki Standard. DOPO LA GANCIA IN MANO AI RUSSI, LA PARMALAT FINISCE SOTTO IL CONTROLLO DI LACTALIS La francese Lactalis è stata, invece protagonista dell’operazione che ha portato la Parmalat a finire sotto controllo transalpino; il 49 per cento di Eridania Italia Spa operante nello zucchero è stato acquisito dalla francese Cristalalco Sas e la Fiorucci salumi è passata alla spagnola Campofrio Food Group, la quale ha ora in corso una ristrutturazione degli im-

pianti di lavorazione a Pomezia, che sta mettendo a rischio numerosi posti di lavoro. Nel 2010 il 27 per cento del gruppo lattiero caseario Ferrari Giovanni Industria Casearia S.p.A fondata nel 1823 che vende tra l’altro Parmigiano Reggiano e Grana Padano è stato acquisito dalla francese Bongrain Europe Sas e la Boschetti Alimentare Spa, che produce confetture dal 1981, è diventata di proprietà della francese Financière Lubersac che ne detiene il 95 per cento. L’anno precedente, nel 2009 è iniziata la cessione di quote della Del Verde industrie alimentari spa che è divenuta di proprietà della spagnola Molinos Delplata Sl, la quale fa parte del gruppo argentino Molinos Rio de la Plata. Nel 2008 è iniziata la cessione di Rigamonti salumificio spa, divenuta di proprietà dei brasiliani attraverso la società olandese Hitaholb International, mentre la Orzo Bimbo è stata acquisita dalla francese Nutrition&Santè S.A. del gruppo Novartis. La stessa Nestlè possedeva già dal 1993 il marchio Antica gelateria del Corso e addirittura dal 1988 la Buitoni e la Perugina. I grandi gruppi multinazionali che fuggono dall’Italia della chimica e della meccanica investono invece nell’agroalimentare nazionale perché, nonostante il crollo storico dei consumi interni, fa segnare il record nelle esportazioni grazie all’immagine conquistata con i primati nella sicurezza, nella tipicità e nella qualità.

ATTUALITÁ

EXPO: L’AGRICOLTURA FA LA SUA PARTE

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al maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario alla leadership nel numero di imprese che coltivano biologico, ma anche il primato nella creazione di valore aggiunto per ettaro e quello nella sicurezza alimentare mondiale con la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma, senza dimenticare il fatto che l’agricoltura italiana è tra le più sostenibili dal punto di vista ambientale per la ridotta emissione di gas ad effetto serra. E’ il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo a tracciare il bilancio dei primati conquistati dal Made in Italy agroalimentare in occasione di “Italia 2015: il paese nell’anno dell’Expo” a Firenze a poco più di un mese dall’appuntamento di Milano.

I PRIMATI DEL MADE IN ITALY AGROALIMENTARE

1. Il modello produttivo dell’agricoltura italiana è campione nella produzione di valore aggiunto. Il valore aggiunto per ettaro realizzato dal settore è più del doppio della media UE27, il triplo del Regno Unito, il doppio di Spagna e Germania, e il 70% in più dei cugini francesi. Non solo: siamo i primi anche in ter-

mini di occupazione, con 7,3 addetti per cento ettari a fronte di una media Ue di 6,6 (elaborazione su dati Commissione Europea); 2. L’agricoltura italiana è tra le più sostenibili. Con 814 tonnellate per ogni milione di euro prodotto dal settore, non solo l’agricoltura italiana emette il 35% di gas serra in meno della media Ue, ma fa decisamente meglio di Spagna (il 12% in meno), Francia (35%), Germania (39%) e Regno Unito (il 58% di gas serra in meno); 3. L’Italia è al vertice della sicurezza alimentare mondiale. Siamo il paese con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici (0,2%, un terzo in meno rispetto all’anno prima), quota inferiore di quasi

10 volte rispetto alla media europea (1,9%, aumentati di circa un terzo rispetto all’anno prima) e di oltre 30 volte quella dei prodotti extracomunitari (6,3%); 4. L’Italia è il primo paese europeo per numero di agricoltori biologici. Con 43.852 imprese biologiche (il 17% di quelli europei) siamo i campioni europei del settore, seguiti dalla Spagna (30.462 imprese, 12% dell’Ue) e Polonia (25.944, 10% di quello europeo); 5. L’Italia è il Paese più forte al mondo per prodotti ‘distintivi’ con 268 prodotti Dop e Igp e 4813 specialità tradizionali regionali. Nel settore vino l’Italia conta su ben 332 Doc, 73 Docg e 118 Igt.

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CARNI: OBBLIGO DI ETICHETTATURA D’ORIGINE...

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Nella foto a fianco la nuova etichetta della carne di maiale e di pollame nato, allevato e macellato in Italia

La lunga battaglia di Coldiretti approda alla concretezza. Ancora fuori le carni suine trasformate pose l’obbligo di indicare anche il luogo di nascita, oltre a quello di allevamento e macellazione. Dalla nuova norma restano ingiustamente escluse la carne di coniglio, e quella di cavallo, oggetto del recente scandalo, ma anche le carni di maiale trasformate in salumi. Una carenza particolarmente grave che va colmata al più presto in una situazione in cui in Italia due prosciutti su tre sono fatti da maiali stranieri, ma il consumatore non lo può sapere, e la situazione non è certo migliore per salami, soppressate, coppe o pancette. Su questi prodotti, come su altri, l’eventuale

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obbligo dell’origine dipenderà dagli studi di impatto che la Commissione Europea sta realizzando, con un certo ritardo sui tempi previsti dal Regolamento 1169/2011, nonché dalle successive valutazioni politiche degli Stati membri.

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Delia Revelli

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inalmente non sarà più anonima la provenienza della carne fresca di maiale, di agnello e capretto grazie all’entrata in vigore dal primo aprile anche in Italia del nuovo Regolamento che impone l’indicazione del paese di origine o del luogo di provenienza delle carni fresche, refrigerate o congelate di animali della specie suina, ovina, caprina e di volatili” dice la presidente provinciale e regionale Delia Revelli. E’ il risultato della lunga battaglia della Coldiretti per la trasparenza, con la maggioranza degli operatori che si sta già adeguando per rispettare la scadenza nei prossimi giorni. Per essere certi di portare a casa prodotto al 100 per 100 tricolore, occorrerà scegliere la carne con la scritta “origine Italia” poiché sta a significare che tutte le fasi, dalla nascita all’allevamento, fino alla macellazione si sono svolte sul territorio nazionale. Una storica novità che giunge dopo gli scandali della carne di maiale tedesca alla diossina venduta in tutta Europa e degli agnelli ungheresi spacciati per italiani. Si completa un percorso iniziato circa 15 anni dall’obbligo di etichettatura di origine per la carne bovina fresca, introdotta sotto la spinta dell’emergenza “mucca pazza” con il regolamento Ce 1760/2000 che im-

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... E PROSEGUE L’ETICHETTATURA FACOLTATIVA CON INFOMAZIONI IN PIÙ

on l’entrata in vigore del decreto del Ministero delle politiche agricole n 876 del 16 gennaio 2015, riguardante “Nuove indicazioni e modalità applicative del regolamento (CE) n. 1760/ 2000, relativo all’etichettatura delle carni bovine e dei prodotti a base di carni bovine a seguito delle modifiche introdotte dal Regolamento (Ue) n.653/ 2014”, il Mipaaf mantiene la possibilità di etichettare alcune informazioni facoltative, consentendo agli allevatori e alle loro associazioni di fornire informazioni suppletive in etichetta, a condizione che vi sia un adeguato sistema di controllo e certificazione. Le informazioni facoltative sull’animale e sulle relative carni, apposte sulle etichette delle confezioni di carne bovina (preconfezionati e preincartati), possono riguardare: • l’animale: razza o tipo genetico, indicazioni relative al benessere animale; • l’allevamento: azienda di allevamento, sistema di allevamento, la razione alimentare, i trattamenti

terapeutici, l’epoca di sospensione dei trattamenti terapeutici, indicazioni relative all’alimentazione; • la macellazione: periodo di frollatura delle carni. Una Banca dati a tutela della veridicità delle informazioni L’operatore che intende etichettare la carne bovina con informazioni facoltative deve garantire il riscontro della veridicità delle informazioni medesime, mettendo a disposizione una banca dati dalla quale è possibile risalire ai codici di rintracciabilità riportati sulla documentazione ufficiale medesima e inserita nella Banca Dati Nazionale (BDN) dell’anagrafe bovina; in caso di lotti di carne bovina con codici o numeri di rintracciabilità della carne bovina diversi, da quelli contenuti nella BDN, gli operatori o le organizzazioni che commercializzano carni bovine devono mettere a disposizione tutti i codici di rintracciabilità delle carni che costituiscono il lotto. Rispetto al vecchio Decreto 30/8/2000, il nuovo

decreto chiarisce che l’etichettatura facoltativa non si applica alle carni bovine DOP/IGP (normate dal Regolamento (UE) 1151/2012), biologiche (Regolamento (Ce) 834/2007) e ai Sistemi di Qualità Nazionali (Regolamento (Ce) 1974/2006), anche se di fatto il Mipaaf non ha mai autorizzato informazioni facoltative per queste tipologie. Inoltre, vengono per così dire “liberalizzate” alcune informazioni facoltative desumibili direttamente o indirettamente dalla documentazione ufficiale (es. passaporto), purché verificabili nella Banca Dati Na-

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zionale dell’anagrafe bovina, come ad esempio età, sesso, categoria, ecc. Infine, il tempo minimo di conservazione della documentazione cartacea e informatica necessaria allo svolgimento di quanto previsto dal disciplinare viene ridotto da 2 anni ad almeno 1 anno. Infine, sempre con l’entrata in vigore del nuovo decreto, gli allevatori aderenti a tale sistema potranno così beneficiare della maggiorazione del 30% per il premio accoppiato per la macellazione, componente prevista all’interno dei nuovi pagamenti diretti della PAC.

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lla 49a edizione di Vinitaly, le eccellenze delle produzioni del territorio sono state ben rappresentate dal comparto vitivinicolo di Coldiretti Piemonte. “L’obiettivo - spiega Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte – era quello di dare sostegno e visibilità alle nostre aziende che, con le loro pregiate etichette, valorizzano il patrimonio vitivinicolo piemontese, portandolo alla ribalta anche dei numerosi operatori stranieri che erano presenti a Verona”. La nostra Regione, che con una vitivinicoltura d’eccellenza vanta produzioni DOC e DOCG, è stata ben rappresentata, dalle diverse tipologie di vigneti, soprattutto di collina, ciascuno dei quali trasmette le peculiarità dei territori d’origine e nei quali la raccolta viene effettuata prevalentemente a mano. Buon riscontro tra i giovani vitivinicoltori. Proprio questi ultimi, reduci dal Prowein, tenutosi a Dusseldorf dal 15 al 17 marzo, sono ripartiti alla volta di Verona per presentare le loro interpretazioni aziendali, come alcuni vini rosati di più facile beva rispetto ai rossi austeri. E’, soprattutto, ai mercati esteri che ha guardato l’edizione 2015 di Vinitaly tanto che, rispetto all’anno precedente, è stato aumentato del 34% l’investimento

15 aziende del cuneese riunite nell’Associazione Piccole Vigne, altre cantine singole e sociali hanno fatto onore alla produzione vitivinicola della provincia di Cuneo per la realizzazione di un articolato piano di incoming che, oltre a quanto organizzato da Veronafiere, vede l’interazione con le Istituzioni. Sono state ospiti a Verona delegazioni provenienti da tutto il mondo: dall’America, all’Asia, dall’Europa all’Africa. “Un periodo ricco di appuntamenti per la vitivinicoltura piemontese: prima al centro dell’attenzione al convegno sulla semplificazione amministrativa, che si è tenuto a Torino lo scorso

11 marzo, poi alla kermesse di Dusseldorf e ora a quella veronese”, nota il direttore di Coldiretti Piemonte, Antonio De Concilio: “La battaglia agli eccessi burocratici ci sta particolarmente a cuore e ci fa piacere che, ad un anno dal lancio di una proposta della nostra Organizzazione, si stia definendo a livello nazionale, con il significativo contributo di Coldiretti Piemonte, l’abbattimento e l’armonizzazione del numero di adempimenti nelle pratiche vitivinicole”. Prosegue il direttore di Coldiretti Cuneo, Enzo Pagliano: “Si vuol far confluire nella normativa, in via di approvazione, molti elementi tra cui: un sistema informatico unico, la revisione del modello di certificazione dei vini, la rettifica del sistema di vigilanza sul mercato, oltre che la modifica del sistema sanzionatorio e le norme di tutela del Made in Italy”.

VITIVINICOLO

LA VITICOLTURA DI ECCELLENZA DEL PIEMONTE PROTAGONISTA AL VINITALY

Stand di Piccole Vigne

PAESAGGI UNESCO A VERONA I paesaggi Unesco del Piemonte sono stati protagonisti a Vinitaly, di un incontro nello stand della Regione. Per l’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero, “dopo l’impegno per il riconoscimento Unesco, occorre ora raddoppiare gli sforzi perché i nostri paesaggi vitivinicoli non siano solo una bellezza da tutelare, ma diventino motore di sviluppo turistico e di promozione delle nostre ricchezze in tutto il mondo. L’Expo ormai imminente, con i milioni di visitatori che attirerà non solo a Milano, e l’esposizione della Sindone sono i primi banchi di prova per saggiare la nostra capacità di attrazione e di valorizzazione delle straordinarie terre di Langhe- Roero-Monferrato”. Gianfranco Comaschi, presidente dell’associazione del paesaggi vitivinicoli di Langhe - Roero - Monferrato, ha ricordato che “il riconoscimento dell’Unesco è un punto di partenza per salvaguardare e tutelare questo patrimonio ed esaltarne il valore con opportune politiche territoriali, ambientali e paesaggistiche”.

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FUORI I NOMI DELLE INDUSTRIE PIEMONTESI CHE IMPORTANO VINI Enzo Pagliano Direttore Coldiretti

Bisogna modificare la normativa che prevede la secretazione dei dati e rendere pubblici i nomi e le quantita’ di vino importati dalle aziende per poi rivenderle in italia e all’ estero come made in italy

a richiesta di Coldiretti di avere al più presto un testo unico sulla normativa che regola il settore vitivinicolo è stato annunciato dal ministro dell’ agricoltura Maurizio Martina nel suo intervento all’ inaugurazione del Vinitaly, il quale ha confermato che porterà una sostanziale semplificazione al dedalo di norme che appesantiscono questo settore. Mentre arriva la notizia positiva sul fronte semplificazioni, dopo anni di lavoro di esperti di Coldiretti costantemente in contatto con i funzionari ministeriali, giunge la notizia che nel 2015 è aumentato del 46 per cento l’ import di vino straniero in Italia, soprattutto in cisterne, delle quali non si conosce la destinazione. A rivelarlo è stato l’ Istat. Per quanto concerne il Piemonte la preoccupazione è alta nei confronti delle aziende che importano vino a basso prezzo per poi spumantizzarlo e rivenderlo spacciandolo per vino made in Italy. Ancora una volta Coldiretti rimarca il pericolo che si nasconde dietro alla mancanza di trasparenza nell’ importazione agro-alimentare. Fino ad ora, una complessa normativa doganale, ha impedito l’ accessibilità ai dati sulle importazioni per ragioni legate alla

Il vino straniero proviene soprattutto dalla penisola iberica, 154 milioni di chili, e dagli Usa, da dove sono sbarcati 47 milioni di chili. Arrivando sfuso, per lo più, il rischio è che venga, poi, imbottigliato in Italia e senza un’adeguata tracciabilità finisca in commercio a danno dei produttori nazionali, oltre che dei consumatori. riservatezza, ma in questo momento particolarmente difficile per l’ economia, è indispensabile portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza e rendere pubblici i flussi commerciali oggi secretati. E’ quindi necessario pubblicizzare i nomi del-

le aziende che importano vino sfuso per consentire ai consumatori piena libertà di scelta ed evitare la messa in commercio di prodotti non autenticamente italiani. Un’ altra piaga del settore vitivinicolo, rispetto alla quale Coldiretti si sta battendo da anni, è quella relativa alla contraffazione del vino. L’ ultimo esempio è quello del Prosecco made in Crimea. “Se non si ferma anche questo fenomeno, dice il direttore di Coldiretti Cuneo Enzo Pagliano, si infierisce sui settori più dinamici dell’ alimentare made in Italy come gli spumanti che con balzo del 20 per cento nelle bottiglie spedite all’ estero, sorpassano lo Champagne e conquistano le tavole del mondo con un record storico”.

nche per il 2015 Coldiretti si impegna nell’ allestimento dei tre campi che dovranno ospitare oltre 100 raccoglitori stagionali della frutta. Saranno realizzati a Saluzzo, Lagnasco e Verzuolo dal 13 luglio fino al 31 ottobre. “Si tratta di una risposta sociale ad una situazione economica ben precisa”, dice Michele Quaglia, vice-presidente provinciale e presidente di Coldiretti Saluzzo. “Abbiamo chiesto alla regione Piemonte - specifica Quaglia di inserire una specifica misura sul nuovo piano di sviluppo rurale affinchè le aziende agricole che ritengono di adattare vecchi

fabbricati o realizzarne di nuovi, possano puntare anche in questo settore, all’ ospitalità dei propri raccoglitori. Vedremo in futuro gli sviluppi della situazione. Per quest’ anno i campi collettivi dei raccoglitori, saranno comunque realizzati”. Aggiunge Mario Dotto, segretario zona di Coldiretti Saluzzo, “teniamo a precisare che la nostra iniziativa è finalizzata ai raccoglitori di frutta che sono assunti dalle imprese agricole nostre associate. Diversa, è invece, l’ iniziativa del campeggio solidale nella zona del Foro Boario dove la Caritas, con il supporto logistico del comune di Saluzzo e dell’ associazione Papa

Giovanni XXIII, darà ospitalità a quanti si recano nella capitale piemontese della frutta nella speranza di trovare un lavoro”. Coldiretti auspica un’ azione di informazione che coinvolga anche il Ministero dell’ agricoltura e quello degli Interni, affinchè questi giovani stranieri non siano attratti da un messaggio sbagliato, dove pare che a Saluzzo e dintorni, ci sia un lavoro per tutti. Su questi problemi si auspica anche la collaborazione del volontariato locale e delle Amministrazioni comunali per evitare tensioni sul territorio e soprattutto, evitare di illudere queste persone con la chimera di un lavoro stagionale.

ATTUALITÁ

TORNANO TRE CAMPI PER I RACCOGLITORI DELLA FRUTTA

Michele Quaglia

Mario Dotto

Pascoli montani: prima i margari e gli allevatori locali Molti comuni hanno aderito alla proposta di coldiretti e di arema per privilegiare, nei bandi di assegnazione degli alpeggi, i margari e gli allevatori locali. Bisogna che nel mondo degli allevatori si parli tutti la stessa lingua. Nei mesi scorsi Coldiretti Cuneo, come noto, ha scritto a tutti i sindaci che si stavano preparando all’ emissione dei bandi per gli alpeggi, chiedendo di favorire l’ assegnazione degli stessi ai margari ed agli allevatori locali evitando abusi e speculazioni. Dobbiamo dire che la situazione, dopo i primi segnali di sconcerto, appare in netto miglioramento. Questo anche grazie all’ azione dell’ Arema, Associazione Regionale Margari, che fa riferimento a Coldiretti, che ha svolto una capillare attività di sensibilizzazione nei confronti delle amministrazioni comunali. Ad oggi abbiamo una situazione che vede la stragrande maggioranza dei sindaci sulla posizione di Coldiretti e di Arema. Da Roccaforte Mondovì che ha assegnato i pascoli ai margari locali, a Pontechianale che ha previsto l’ assegnazione dei lotti in una prima fase ai residenti con bestiame stabulante tutto l’ anno in loco; una seconda fase ai margari residenti nel comune di Pontechianale, ai sensi del regolamento anagrafico, con bovini stabulanti altrove, oppure non residenti che da almeno 5 anni usufruiscono di pascoli comunali. Esempi come questi ve ne sono tanti altri. Sono la realizzazione pratica degli obiettivi a cui vogliono approdare Coldiretti ed Arema: senza creare discriminazioni tra allevatori, prima vanno salvaguardati i locali e coloro che, pur svernando in pianura, praticano in modo abituale l’ alpeggio. Su queste battaglie sindacali portate avanti da Col- ASTA PUBBLICA PER L’AFFITTO DI ALPI PASCOLIVE diretti, fioriscono, di tanto in tanto, iniziative opporIl Comune di Prazzo ha esperito la seconda asta pubblica per l’aftunistiche. Non è dividendo il già basso numero degli fitto delle Alpi Pascolive comunali denominate “Gias Vecchio” e “Le allevatori di montagna, che si risolvono i problemi, ma Brune” per il sessennio 2015/2020. quello che conta è che ci si presenti alle Istituzioni in Le offerte in busta chiusa, in aumento sull’importo a base d’asta, modo unitario dove la visibilità di questo o quel sog- dovranno essere presentante entro e non oltre le ore 12,00 del getto od aggregazione, non prevalga sulla proposta di 09/04/2015. soluzione. Per eventuali chiarimenti contattare i seguenti recapiti: Tel Ai sindaci ed agli amministratori montani, Coldiretti 0171/99123 – Fax 0171/999900 – e-mail: info@comune.prazzo. mette a disposizione i suoi uffici per un confronto an- cn.it, oppure consultare il sito istituzionale dell’Ente (www.comune. prazzo.cn.it). che di carattere normativo e contrattualistico.

12 BASTIAN CONTRARI

I L C O R S I V O D E L C O LT I V ATO R E VITTIME SACRIFICALI

’intenzione è rispettabile, ma mi ha fatto girar le scatole. Anche quest’anno, in prossimità della Pasqua, è comparso il solito manifesto con l’agnellino, una grande macchia rossa e la scritta: “ A chi non si macchierà del mio sangue buona Pasqua!”. In teoria, avrei dovuto entrare in crisi, pormi mille interrogativi ed, infine, decidere di imporre alla mia famiglia, per il pranzo di Pasqua un menù a base di verdure (sempre che non soffrano ad essere sradicate, mutilate e lavate!), semi di miglio e frutta bio. In realtà mi sono sentito ribollire. Dato per scontato che non sono un vegetariano e tanto meno un vegano, che sono convinto che l’uomo sia onnivoro, che ho appreso dalla Bibbia che le piante e gli animali esistono per essere da lui utilizzati (con equilibrio, questo è ovvio) mi sono chiesto che cosa abbiano di più un agnello o un capretto rispetto a un pollo, un tacchino o un vitello per essere oggetto di puntuali, languide

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campagne in loro difesa. La rarità? Non mi risultano essere specie in via di estinzione! L’incapacità di difendersi? Li accomuna a molti altri animali! La bellezza? Questa sì, a loro non manca, mentre è più difficile da percepire il fascino del pollo, del maiale o di altri rappresentanti della categoria. La loro fine, inoltre, non è particolarmente crudele, sul piano operativo, ma rientra nei canoni previsti per buona parte degli animali destinati all’alimentazione umana. In compenso il significato simbolico dell’agnello è notevole ed appartiene alla tradizione cristiana. É, da sempre, la vittima sacrificale per eccellenza.

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Ma non basta. Guardiamo anche agli aspetti pratici. L’allevamento ovino consente a migliaia di di aziende di sopravvivere, è oggetto di una programmazione attenta ed è una risorsa importante per le aree marginali. Se tutti rinunciassero all’abbacchio, un intero settore zootecnico finirebbe a carte quarantotto e, soprattutto, non si salverebbe nessuno. Molti agnellini, infatti, non vedrebbero neppure la luce. Niente nascita, niente esistenza, anche se breve, e niente sofferenza. Problema risolto. Vedetevela un po’ voi. Buona Pasqua a tutti! Bastian contrari

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RITRATTI

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a cura di Barba Bertu info@barbabertu.com

“I CILIEGI SELVATICI”, PER IL BENESSERE DEI RAGAZZI DIVERSAMENTE ABILI

l benessere dei ragazzi diversamente abili è il loro sogno più importante . E così l’Associazione l’Airone di Manta, il gruppo Scout Agesci di Saluzzo, alcuni genitori di ragazzi diversamente abili e un gruppo di persone hanno creato “I Ciliegi Selvatici”, una cooperativa sociale di tipo B per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, ai sensi della legge 381. Il mantese Giovanni Vaschetto, 64 anni, pensionato, vedovo e padre di due figli, è il presidente della Cooperativa. UN GRANDE SOGNO Vaschetto, chi c’è con lei nel direttivo? “Il direttivo è composto da Alberto Gastaldi di Verzuolo (vicepresidente), mentre i consiglieri sono Aurora Rubiolo di Manta, Remo Petitti di Saluzzo e Monica Gastaldi di Verzuolo”. Come è nata l’idea della vostra Cooperativa? “L’idea della Cooperativa nasce da un gruppo di genitori in collaborazione con l’Associazione Airone di Manta: utilizzare un terreno agricolo a Canosio, in Valle Maira (messo a disposizione dalla famiglia Gastaldi) per dare la possibilità a ragazzi e ragazze svantaggiate di avere un occupazione al termine delle scuole superiori, adatta alle loro capacità, e quindi di sentirsi realizzati e utili nella vita di tutti i giorni. E’ il 26 gennaio 2011 quando parte la nostra avventura”. Quanti ragazzi seguite e che problemi hanno? “Attualmente abbiamo due dipendenti stipendiati che ci aiutano nei lavori agricoli più pesanti e sei giovani seguiti a progetto dall’Associazione l’Airone di Manta, nei lavori di etichettatura e con “borse lavoro”. Le difficoltà dei giovani sono

Giovanni Vaschetto, dinamico presidente della Cooperativa di Manta

principalmente di tipo psichico”. DIFFICOLTA’ E GIOIE Quali le difficoltà che incontrate? “Le difficoltà incontrate sono molteplici a cominciare da quelle economiche, ma non solo. Vorremmo ad esempio aumentare il numero dei volontari (istruttori agricoli e non, educatori, accompagnatori, ecc.), organizzare progetti più specifici per ogni giovane, per valorizzare i loro talenti, fare in modo che la gente impari a conoscere sempre di più le iniziative della Cooperativa e dell’Associazione l’Airone”. Le gioie? “Basta passare una giornata con i nostri ragazzi per capire quali sono le gioie che si provano, perciò invito chi è interessato a partecipare ai nostri eventi, perché è sicuramente il modo più diretto ed efficace anche per superare certi pregiudizi nei loro confronti”. Le istituzioni vi appoggiano? “Alcune sì, altre no. Attualmente abbiamo alcune difficoltà con la Regione, mentre voglio ringraziare il Comune di Manta

per aver messo a disposizione un terreno a Santa Brigida, in collina, per realizzare i progetti della Cooperativa”. LA SOLIDARIETA’ Perché lo fate? “Essendo principalmente genitori, in primis per i nostri figli e poi per tutti i ragazzi e le ragazze che come loro hanno difficoltà ad avere un occupazione giornaliera. Crediamo nella solidarietà”. Che prodotti fa la Cooperativa? “I nostri prodotti derivano principalmente dalla produzione agricola (confetture, miele, succhi di frutta, biscotti, ecc.), i nostri ragazzi però si destreggiano abilmente anche nella costruzione di casette in pietra”. Dove si possono comprare? “Attualmente non abbiamo un punto vendita fisso, ma partecipiamo sovente a fiere e mercati con un nostro stand, stiamo valutando la possibilità di costruire una sede con punto vendita sui terreni di Santa Brigida a Manta”. METTERSI IN DISCUSSIONE La fatica più grande? “Essendo poche persone in

Cooperativa, il carico di lavoro è molto alto ed impegnativo. Vorremmo condividerlo con altri che hanno a cuore il futuro dei nostri ragazzi”. Quali i vostri sogni? “Valorizzare il territorio di circa 15 ettari di Canosio. All’interno dell’area esistono spazi e varie costruzioni da ristrutturare, parzialmente e completamente. Vorremmo ristrutturare gli edifici in modo da avere: l’abitazione del pastore, ripari per animali, laboratori di trasformazione, locali per caseificio e lavorazione di miele e marmellate, piante officinali, casa per ferie completa di camere, cucina, sala da pranzo, sale per attività, locali deposito per attrezzature. Inoltre, vorremmo allestire piazzole e servizi per agricampeggio, realizzare percorsi sospesi e per non vedenti. Il tutto per migliorare la qualità delle vite dei nostri ragazzi, formando le persone ad una cultura della gratuità”. E poi? “E’ importante anche mettersi in discussione con una particolare attenzione ai valori economici, visti con gli occhi dell’essenzialità come sistema per ottenere la miglior gestione possibile delle risorse. Il tutto attraverso una democraticità della gestione (non intesa però come depotenziamento della capacità imprenditoriale ma, al contrario, come risorsa essenziale per meglio realizzare i nostri sogni)”. Un ultimo pensiero? “Voglio ringraziare con un abbraccio tutte le persone e gli enti che ci stanno aiutando, i volontari tutti e le famiglie dei nostri ragazzi”. La sede della Cooperativa è in via don Minzoni, 2 a Manta (tel. 0175. 062985 – 335. 572 4194; info@iciliegiselvatici.it ).

ATTUALITÁ

IL PREZZO INDICIZZATO DEL LATTE AUMENTA A FEBBRAIO

opo dieci mesi di calo ininterrotto dell’indice di valore del latte, che si sono tradotti in una diminuzione complessiva vicina al 18%, in febbraio si è invece visto un segno positivo: l’indice ha infatti guadagnato l’1,2%, il che significa in termini monetari poco meno di 0,4 centesimi per litro. Poiché febbraio 2014 era stato un mese di riduzione dell’indice, il divario a dodici mesi si è in questo modo sensibilmente ridotto, da oltre il 18% a meno del 16%. La variazione positiva deriva dal bilanciamento tra la crescita della componente estera e il calo di quella relativa ai costi di produzione. Il primo sotto-paniere ha infatti subito un aumento che sfiora il 9%: bisogna tornare al maggio 2010 per trovare un’analoga variazione positiva dell’indice parziale relativo agli indicatori del mercato europeo. Tutti i componenti di questo sotto-paniere hanno in effetti mostrato il segno positivo, anche se con intensità molto diversa, dallo 0,8% del Cheddar inglese al 20% del latte scremato in polvere tedesco. Lo

scarto rispetto a dodici mesi fa resta pesantemente negativo, ma si riduce dal -33% al -25%; il burro è tra i prodotti considerati quello il cui prezzo è regredito meno negli ultimi 12 mesi, non più del 10%, mentre lo scarto resta superiore al 33% per Edam e latte scremato in polvere. A fronte della crescita dei listini per le commodity europee, gli indicatori dei costi di produzione del latte hanno mostrato tutti un andamento negativo, che si è tradotto in quasi un -3% per il sottopaniere. L’incidenza maggiore è stata quella dell’orzo, sceso di oltre il 5%; il prezzo del gasolio è calato ancora, ma meno che in gennaio (-3%) mentre sono state tra l’1% e il 2% le diminuzioni per mais e fieno e un poco più sensibile quella della soia. Il fieno è l’unico prodotto il cui prezzo è appena leggermente calato nell’arco degli ultimi dodici mesi; nel suo insieme l’indice del sotto-paniere ha perso in questo arco di tempo il 15,9%. Per parte sua l’indice parziale riferito ai derivati del latte sul mercato nazionale ha invece avuto una variazione

leggermente positiva, poiché nel mese l’unico movimento che si è registrato è stato un progresso, inferiore a mezzo punto percentuale, del listino del Parmigiano Reggiano. Combinandosi con l’andamento registrato un anno fa, questo risultato ha comunque provocato un aumento del gap a dodici mesi, passato da -6% a -7,2%.

Produzione campagna 2014/2015: sul SIAN sono stati pubblicati i dati della produzione nazionale rettificata, aggiornati a gennaio. La produzione rettificata del periodo aprile/gennaio è la seguente: in Piemonte 829.965 tonnellate, +5,58% rispetto allo stesso periodo 2013/2014 (786.127 tonnellate) a dicembre era a +5,91%; - in Italia 9.116.836 tonnellate, +3% rispetto allo stesso periodo 2013/2014 (8.851.456 tonnellate) – a dicembre era a +3,25%; Dal mese di settembre é continuata la progressiva riduzione, sia in Piemonte che in Italia, ma non sufficiente per rimanere nel limite della quota nazionale.

IL DOPO QUOTE LATTE E’ TUTTO IN SALITA Il 31 marzo 2015 è terminato il regime delle quote latte, con l’arrivo di nuove multe per l’Italia che potranno essere rateizzate con le procedure previste dal regolamento pubblicato nella gazzetta ufficiale dell’unione europea serie l numero 82 del 27 marzo 2015. I dati parlano chiaro: solo 1 stalla su 5 è sopravvissuta al regime delle quote: emerge dal “Dossier sull’attuazione delle quote latte in Italia” presentato in occasione della mobilitazione degli allevatori della Coldiretti, a Roma in Piazza del Foro di Traiano, con la pronipote della mucca “Onestina”, simbolo della battaglia per il Made in Italy degli allevatori onesti. “In Italia esiste un evidente squilibrio contrattuale tra le parti lungo la filiera che determina un abuso, da parte dei trasformatori, della loro posizione economica sul mercato, dalla quale gli allevatori dipendono” ha affermato il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo nel denunciare che “questa situazione rischia di aggravarsi e non è un caso che nel mese di marzo comportamenti scorretti nel pagamento del latte agli allevatori hanno portato prima in Spagna e poi in Francia alla condanna da parte dell’Antitrust delle principali industrie lattiero casearie, molte delle quali operano anche sul territorio nazionale. Per questo Coldiretti e Codacons hanno chiesto con un esposto di fare luce sugli abusi di dipendenza economica a danno dei produttori di latte fresco all’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato.

QUELLA LUPA… IL SEGNALE DELL’ ESASPERAZIONE

l quotidiano La Stampa ha diffuso, nei giorni scorsi, la notizia che una lupa è stata uccisa da un proiettile nell’ Alto Cebano. Notizia poi ripresa anche dal TG3 del Piemonte. Non entriamo nel merito dei tanti perché che hanno portato qualche residente a sparare alla lupa. Evidenziamo solamente che queste situazioni sono il frutto dell’ esasperazione e della scarsa attenzione delle istituzioni nei confronti di un problema che va risolto prima che “il fai da te” prevalga. Siamo tutti a conoscenza del progetto Life Wolf Alps che ha l’ obiettivo di studiare la presenza del lupo al fine di monitorare la popolazione, ma anche di individuare il contenimento della specie, soprattutto se si tratta di ibridi (incrocio lupo-cane) il cui numero pare consistente. Ma l’ obiettivo del progetto è anche quello di proteggere e prevenire

gli attacchi alle mandrie in alpeggio attraverso opere tendenti ad evitare i danni. Coldiretti non ritiene quindi di condannare chi ha compiuto il gesto come invece è stato fatto dai gestori del progetto. L’organizzazione manifesta la massima attenzione ai pastori e ai residenti. Prima loro e poi i lupi. Di qui un chiaro invito ai responsabili del progetto affinchè sia data maggior attenzione a chi è arrivato prima del lupo. Questi segnali vanno letti nell’ottica

dell’esasperazione. La mancanza di risposte concrete nella direzione auspicata dai residenti non porta certo ad affrontare il problema con razionalità e alla fine se ne esce tutti perdenti. Lanciare anatemi nei confronti di chi ha sparato a un lupo non è certamente la strada che porta a continuare un dialogo che, seppur con difficoltà, Coldiretti intende mantenere vivo per evitare che si ergano le barricate tra chi è contro e chi è a favore del lupo. La considerazione che il lupo rappresenti comunque un problema anche per i non residenti lo si acquisisce consultando il social network Facebook. Nel gruppo “Lo splendore dei monti e delle valli del cuneese” emergono molti pareri preoccupati di persone che vivono la montagna come hobby e ritengono che la stessa sia bella così anche o con pochi lupi.

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SILVIA VIAZZI NUOVA RESPONSABILE DONNE IMPRESA CUNEO

Silvia Viazzi

Silvia Viazzi, di Barolo, imprenditrice agricola vitivinicola, coniugata e mamma di due bambine, la nuova Responsabile Donne Impresa Coldiretti, eletta lo scorso 18 marzo all’unanimità dal Coordinamento provinciale del Movimento. “In una provincia in cui un’azienda agricola su tre è al femminile – ha commentato subito dopo la sua elezione, Silvia Viazzi – accetto questo incarico con l’orgoglio di rappresentare il Movimento Donne Impresa, che è parte integrante della progettualità di Coldiretti, impegnata in tutti i settori a valorizzare l’imprenditorialità e il ruolo sempre più importante delle donne nelle aziende multifunzionali”. La neo eletta subentra a De-

lia Revelli, che ha lasciato l’incarico, dopo essere stata eletta presidente di Coldiretti Cuneo a fine gennaio, ed essere a capo di Coldiretti Piemonte dal mese di febbraio 2015. “Donne Impresa mi ha permesso di crescere all’interno di Coldiretti – ha detto Delia Revelli, presidente di Coldiretti Cuneo - ho scelto di rinunciare a questo ruolo, perché gli impegni assunti non mi avrebbero permesso di seguire le attività del Movimento e perché ritengo importante che il Coordinamento abbia una nuova responsabile, che possa essere pienamente a supporto delle aziende. A Silvia Viazzi auguro buon lavoro, nella certezza che Donne Impresa lavorerà elaborando nuove progettualità a servizio di tutte le imprese”.

Silvia Viazzi, dopo gli studi tecnico-commerciali e un percorso lavorativo come impiegata, affianca il marito nella gestione dell’azienda agricola di famiglia che produce vini tipici delle Langhe, tra i quali il pregiato Barolo docg. “I rinnovi delle sezioni hanno evidenziato un significativo ricambio, con il 35% di nuovi presidenti, di cui fanno parte numerose imprenditrici – ha evidenziato Enzo Pagliano, direttore di Coldiretti Cuneo -. Una ricchezza per la nostra Organizzazione, per le qualità che le donne hanno saputo mettere in campo, con la creatività e la capacità di gestione “multitasking”, valorizzando il ruolo femminile nell’impresa e nella famiglia”.

ono ormai trascorsi quasi quarant’anni dalla nascita del primo centro di assistenza tecnica agricola sul nostro territorio, quando per la prima volta una figura professionale non legata ad aspetti commerciali, inizia a farsi strada nelle nostre aziende proponendo un servizio di consulenza mirato all’uso sostenibile dei mezzi di produzione. Fino ad allora infatti, tutta la consulenza riguardante in particolare la difesa fitosanitaria, era gestita in toto dalle ditte specializzate nella produzione dei presisi sanitari, dai rappresentanti delle stesse, nonché dai rivenditori locali. I primi tecnici impiegati sul territorio della nostra regione, erano impegnati nella promozione della cosiddetta “lotta guidata”, un metodo di pro-

duzione volto al risparmio dei mezzi di produzione, legando gli interventi alle diverse fasi fenologiche o periodi di rischio, mirato anche alla ricerca di metodi di lotta alternativi all’utilizzo di prodotti di sintesi che già in quegli anni, cominciavano a deludere le elevate aspettative degli utilizzatori. Il secondo passo fu quello di avvicinare le imprese del nostro territorio, alla “lotta integrata”, un metodo basato sull’utilizzo economico e razionale, delle diverse tecniche di lotta ad una determinata avversità. La cosiddetta “assistenza tecnica”, si trasforma in una costante e puntuale azione di consulenza mirata alle diverse coltivazioni, caratterizzata da continui aggiornamenti tecnici, agronomici e tecnologici. Ancora oggi, dopo tanti anni

e tanti sforzi, compiuti in sinergia tra imprese e consulenti, il rischio che si corre è quello che l’attività costante, di ricerca e consulenza, venga ancora considerata solamente un costo e non un fattore di produzione e quindi, non opportunamente valorizzata. E’ invece facilmente dimostrabile come le spese sostenute dall’impresa per una consulenza “imparziale”, vengano facilmente recuperate in poco tempo, attraverso la scelta oculata di strategie di difesa mirate ad ottenere il massimo risultato, con la minor spesa possibile e soprattutto, nel rispetto dell’ambiente. I tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti, sono come sempre, a disposizione delle imprese associate.

ATTUALITÁ

ASSISTENZA TECNICA, NON UN COSTO MA UN FATTORE DELLA PRODUZIONE

Franco Ramello Responsabile Economico Coldiretti Cuneo

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TUTTO SULLA FATTURA ELETTRONICA!

Lauro Pelazza Vice Direttore e Responsabile Fiscale Coldiretti Cuneo

l 31 marzo 2015 entra in vigore l’obbligo di fatturazione elettronica nei confronti della Pubblica Amministrazione. Al fine di perseguire una maggiore efficienza e un corretto monitoraggio della spesa pubblica, il Decreto Legge 66/2014, in attuazione delle disposizioni della Legge 244/2007, ha stabilito che, dal 31 marzo 2015, questa modalità, ad oggi limitata ai rapporti economici con specifici enti pubblici, estenda il proprio campo di applicazione. La diffusione interesserà le amministrazioni locali, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità Montane, gli istituti scolastici, le Università, le Camere di Commercio, tutti gli enti pubblici non economici e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale. I meccanismi del sistema,

La norma presente dal 2007 va a regime per tutte le Amministrazioni dal prossimo 31 marzo illustrati sul sito web www.fatturapa.gov.it, sono stabiliti dal Decreto Ministeriale 55/2013, il quale sancisce che imprese e professionisti, fornitori della Pubblica Amministrazione, debbano gestire il proprio ciclo di fatturazione esclusivamente in modalità elettronica nelle fasi di emissione, trasmissione e conservazione. Una volta a regime le amministrazioni destinatarie non potranno accettare fatture in forma cartacea; in quel caso il fornitore riceverebbe, tramite PEC, una comunicazione di rifiuto da

parte dell’ente, con la richiesta ad adempiere secondo la normativa e con conseguente sospensione dei termini di pagamento. COME FUNZIONA LA FATTURA: VALIDITÀ E CONTENUTO All’atto pratico la nuova fattura è un documento informatico sottoscritto con firma digitale. Essa può essere trasmessa al cliente soltanto attraverso il Sistema di Interscambio, infrastruttura telematica dell’Agenzia delle Entrate dedicata allo scambio di dati con la Pubblica Amministrazione. Eseguite le opportune verifiche in termini di dimensione, validità e contenuto, la fattura sarà inoltrata automaticamente alle amministrazioni destinatarie, notificando l’esito ai fornitori tramite ricevuta. Nel caso in cui la fat-

tura non superi i controlli previsti, il Sistema di Interscambio rilascia una notifica di scarto. Al contrario, la fattura sarà considerata emessa dalla data della ricevuta di avvenuta consegna e dovrà essere conservata elettronicamente sia dagli operatori sia dalle pubbliche amministrazioni. Allo scopo di ottenere una gestione integrata, il Sistema di Interscambio interagirà con la Piattaforma di Certificazione dei Crediti allo scopo di monitorare i pagamenti, gli eventuali ritardi e il calcolo degli interessi di mora. Data l’imminenza della scaden-

za, è opportuno che i fornitori che non abbiano ricevuto comunicazione dal proprio cliente con l’indicazione del codice ufficio a cui attribuire la fattura (codice Ipa), consultino il sito web www.indicepa.gov.it, attraverso il quale è possibile verificare l’anagrafica e i riferimenti dell’acquirente. PASSARE AL DIGITALE: VANTAGGI E SVANTAGGI Con molta probabilità l’avvio del sistema si tradurrà, nel prossimo futuro, nello sviluppo della fatturazione elettronica anche tra privati, ad oggi non obbli-

gatoria, ma fondamentale per la spinta alla dematerializzazione a cui il Paese si sta indirizzando. I vantaggi del passaggio al digitale saranno sostanziali per gli enti pubblici e per quei fornitori che emettono molte fatture verso la Pubblica Amministrazione, ma restano ancora incerti sia i costi di gestione e le difficoltà, sia gli eventuali guadagni in termini di efficienza per le piccole e medie imprese. La conservazione di un documento informatico, infatti, deve seguire precise regole tecniche, affinché sia considerato a

È stato nominato da Monsignor Giuseppe Guerrini, vescovo di Saluzzo, don Antonio Audisio, parroco di Falicetto di Verzuolo, Consigliere Ecclesiastico di Coldiretti Cuneo per la Zona di Saluzzo.

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norma e ciò determina l’utilizzo di strumenti informatici avanzati ed aggiornati. E’ importante sottolineare che il Decreto del 2013 attribuisce validità al ruolo degli intermediari ai quali possono rivolgersi gli operatori economici, previo accordo tra le parti, per la trasmissione, la conservazione e l’archiviazione della fattura elettronica. Coldiretti, tramite la società di servizi Impresa Verde Cuneo, è a disposizione delle aziende associate per la necessaria consulenza e assistenza.

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CON LA PRIMAVERA DANNI DA CINGHIALI IN AUMENTO

on l’arrivo della primavera, si sono intensificati i danni della selvaggina, cinghiali e caprioli in particolar modo. Di qui, le più che giustificate lamentele di chi vive sul territorio. Fuori periodo di caccia, sono possibili interventi di abbattimento. Questi debbono essere richiesti sia dagli agricoltori che dai cacciatori. L’autorizzazione è rilasciata dall’ Amministrazione Provinciale che, avvalendosi delle squadre di volontari che fanno capo agli Atc e Ca, programma i vari interventi nominando, quando non lo possono fare le guardie venatorie provinciali, un responsabile della battuta scelto tra i volontari presenti sul territorio che abbiano svolto l’apposito corso per guardie faunistico-venatorie. Qualora, a seguito di una o più battute

fuori periodo di caccia, il problema persista e sia circoscrivibile ad un’area ben individuata, il sindaco può emettere un’ordinanza di abbattimento cinghiali al fine di tutelare la pubblica sicurezza anche di chi lavora nei campi o nei boschi. Purtroppo, in regione Piemonte, manca ancora la legge regionale sulla caccia. Questo rallenta notevolmente le operazioni di gestione degli ungulati, ma arreca danni non indifferenti all’agricoltura perché, mancando la legge regionale di riferimento, la Giunta non ha previsto, in bilancio, risorse per il pagamento dei danni agricoli nel 2015. Per cui, oltre ai ritardi nei pagamenti dei danni causati all’agricoltura per i quali gli Atc e i Ca hanno pagato un piccolo acconto del 2013 e ancora nulla per il 2014, si aggiunge anche

il problema della mancanza di fondi per il 2015. Sin qui le novità di quest’ anno. Oltre a ribadire che gli uffici di zona Coldiretti sono a disposizione per ulteriori ragguagli in merito, all’impresa agricola che subisce danni, lasciamo anche la valutazione di formule assicurative di copertura dei danni in assenza, o quasi assenza, del pubblico in questa vicenda.

Incentivi statali per impianti fotovoltaici: definizione di terreni abbandonati In base all’art. 10 del D. Lgs. 28/2011, per poter accedere agli incentivi statali, nel caso di impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole, sussiste il vincolo che non sia destinato all’installazione degli impianti più del 10% della superficie del terreno agricolo nella disponibilità del proponente e che, cosa molto importante, tale limite non si applica ai terreni abbandonati da almeno 5 anni. Con Deliberazione della Giunta Regionale 9 febbraio 2015, n. 29-1012, si precisano le modalità con le quali il proprietario o l’avente diritto può chiedere il riconoscimento della qualifica di terreni “abbandonati” ai fini dell’articolo del decreto legislativo citato. Possono essere considerati abbandonati i terreni agricoli che, per un periodo di almeno cinque anni precedente all’istanza, presentata dai soggetti di cui sopra, non siano stati utilizzati per la produzione di prodotti agricoli o forestali o per lo svolgimento delle attività pastorali e che non sono stati oggetto di pratiche di manutenzione periodica del fondo (es. trinciatura). Restano tuttavia validi i vincoli relativi alle formazioni boschive ed al relativo vincolo paesaggistico.

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AL VIA IL PROGETTO VELA: SI CERCANO 10 AZIENDE PER 10 GIOVANI CON DISABILITÀ

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oter vivere nel proprio paese, alzarsi e andare al lavoro, uscire per fare la spesa, scambiare due parole con un amico, scegliere un film da guardare il sabato pomeriggio: sono cose semplici, per molti di noi scontate, che ancora oggi però per i giovani con disabilità intellettiva e le loro famiglie rappresentano il sogno di una vita autonoma. Il progetto VelA (Verso l’Autonomia), promosso dalla Fondazione CRC, riunisce coloro che desiderano che le persone con disabilità intellettiva possano condurre un’esistenza indipendente nel mondo di tutti, con una casa, un

lavoro e degli affetti. Consentire alle persone con disabilità di vivere con gli altri, con gli stessi di-

ritti e le stesse opportunità, è la vera sfida per le nostre comunità. Perché ciò sia realizzabile occorre anzitut-

to formare le persone con disabilità, sin dalla più tenera età e insieme alle loro famiglie, a condurre una vita indipendente. Tuttavia, perché tale indipendenza possa realizzarsi appieno e durare a lungo deve passare anche attraverso il lavoro: contribuire alla vita del proprio paese svolgendo un mestiere utile e riconosciuto da tutti significa essere considerati persone di uguale valore, anche nella diversità. Questa è la prova che ogni giorno si pone di fronte ai giovani con disabilità che si avventurano nel mondo del lavoro e questa è la prova che dovranno sostenere i dieci giovani del

progetto VelA. A raccogliere la sfida dei giovani di VelA saranno i dieci agricoltori, imprenditori e commercianti della provincia di Cuneo che sceglieranno di partecipare al progetto perché credono nelle occasioni che generano miglioramenti. A loro il progetto VelA metterà a disposizione un supporto economico e metodologico, grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo che promuove l’intervento. Il supporto economico previsto per le aziende è sia di tipo “passivo” (l’azienda viene sgravata dai costi del tirocinio lavorativo), sia di tipo “attivo”: è previsto un contributo a chi nell’azienda affiancherà il lavoratore con disabilità, dal momento che il tempo e l’impegno da lui profusi nella formazione del ragazzo sono da considerarsi la chiave di volta per il successo e il buon esito dell’inserimento. Ma non finisce qui: né l’azienda e nemmeno il ragazzo verranno lasciati soli. A seguire l’andamento dell’inserimento ci sarà un team di educatori che,

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coordinati dal capo area lavoro, seguiranno passo dopo passo l’esito dell’inserimento, fornendo strumenti e chiavi di lettura su come ottimizzare la presenza del nuovo lavoratore in azienda. L’iniziativa è promossa dalla Fondazione CRC con la parte-

Il progetto VelA, grazie al sostegno fornito dalla Fondazione CRC, cerca dieci aziende interessate a inserire nel proprio organico un giovane con disabilità intellettiva.

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cipazione attiva dei consorzi socio-assistenziali della provincia, delle ASL CN1 e CN2, di numerose altre organizzazioni, associazioni e cooperative sociali del territorio tra cui Coldiretti Cuneo. Tutti gli imprenditori agricoli che sono interessati a conoscere i tempi e le modalità di questo progetto innovativo possono contattare senza impegno il settore Sociale di Coldiretti Cuneo telefonando al numero 0171.447337 o scrivendo all’indirizzo email michele.bongiovanni@coldiretti.it. La soluzione ideale per continuare ad essere indipendenti

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L’IMPEGNO SOCIALE DI COLDIRETTI RICONOSCIUTO AL TAVOLO DELL’ASL CN1

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Servizi sanitari e sociali nel contesto socioeconomico della Provincia di Cuneo”: se ne è discusso alla tavola rotonda promossa dall’ASL CN1 lo scorso 25 marzo, a cui ha partecipato Coldiretti, unica organizzazione di categoria ad essere invitata. L’invito è stato un’ulteriore conferma

del ruolo primario assunto da Coldiretti all’interno del contesto socio-economico cuneese e, in particolare, della capacità dell’organizzazione di fornire servizi sociali utili e innovativi sia ai suoi Soci che, in molti casi, agli abitanti della Granda. Delia Revelli, presidente di Coldiretti Cuneo, ha discusso

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insieme a Cristiano Burdese presidente Amos, Luigi Allasia, amministratore delegato di Carni Dock e Gianni Bonelli, direttore generale dell’ASL CN1, della situazione in cui versa la provincia di Cuneo, del bisogno di mantenere i servizi e i presidi sul territorio e del contributo che gli imprenditori e i lavoratori, le loro

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famiglie, i pensionati e tutti coloro che ruotano intorno al mondo agricolo possono dare all’economia e alla società locale qualora siano messi nella condizione di farlo. Si tratta di un indotto che Coldiretti ha quantificato in circa 180.000 persone, quasi un terzo della popolazione provinciale. L’intervento del presidente di Coldiretti Cuneo è servito a sottolineare come le sinergie tra pubblico e privato debbano essere finalizzate a migliorare le condizioni di vita di tutti i cittadini, non solo di quelli residenti nei grandi centri urbani. “Trasferire sempre più servizi e presidi nelle città alimenta un circolo vizioso che rende più disabitate, meno sicure, meno produttive, più povere e quindi, in futuro, più bisognose di aiuti tutte quelle aree geograficamente periferiche la cui importanza per l’ambiente e l’economia della Granda è invece primaria — ha dichiarato Delia Revelli — Coldiretti si è impegnata in prima persona attivando numerosi collaborazioni con gli enti pub-

blici che si sono mostrati disponibili, come le ASL CN1 e CN2, per assicurarsi che gli abitanti delle aree rurali non diventino di anno in anno cittadini di seconda categoria, ma possano avere accesso agli stessi servizi offerti a chi vive in città”. Tre gli esempi di collaborazione tra Coldiretti e gli enti pubblici messi sul tavolo da Delia Revelli: gli Sportelli (in) Salute, finalizzati a rendere capillare l’accesso a pratiche e richieste sanitarie, presenti grazie a Coldiretti in aree poco centrali come la Valle Tanaro, la Valle Bormida e l’Alta Langa con dodici recapiti attivi tra cui Garessio, Monesiglio, Murazzano, Ormea, Saliceto, Cortemilia, Lequio Berra e Niella Belbo; il servizio di assistenza domiciliare “A Casa”, che si avvantaggia della diffusione delle aziende agricole su tutto il territorio per erogare servizi di assistenza alle persone che vivono in zone periferiche; e il Fondo Aperto di Assistenza Sanitaria Integrativa, introdotto a breve grazie alla collaborazione

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con l’ASL, che sarà a disposizione di tutti i cittadini e non avrà scopo di lucro. “Dalle esperienze di tutti gli interlocutori è emersa la necessità di sviluppare ulteriori sinergie tra pubblico e privato per mantenere attivi i servizi e i presidi della nostra provincia — ha dichiarato Gianni Bonelli, Direttore dell’ASL CN1 — Da parte nostra continuiamo ad essere disponibili al confronto e siamo sempre pronti a intraprendere ogni percorso utile a questo fine”.

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Nella foto Delia Revelli, Luigi Allasia e Cristiano Burdese

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IL CONSIGLIO GENERALE HA APPROVATO IL BILANCIO 2014

LA FONDAZIONE CRC A SERVIZIO DELLA COMUNITÀ

“È

stato approvato un buon bilancio, con ricavi in crescita e costi in diminuzione. Crescono il patrimonio, l’utile, le erogazioni 2015 e il Fondo di stabilizzazione per le future erogazioni” dichiara Ezio Falco, presidente della Fondazione CRC, commentando il Bilancio di esercizio 2014, approvato insieme al Rapporto Annuale 2014.all’unanimità dal Consiglio Generale della Fondazione lo scorso 23 marzo. “Dentro un contesto difficile – continua il presidente Falco - la Fondazione si dimostra solida e pronta al futuro… al fianco delle sua comunità di riferimento. L’impegno profuso da tanti ha permesso di ottenere un buon risultato”.

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Ezio Falco

Pur nel contesto di una persistente crisi, il Bilancio 2014 presenta elementi molto positivi. L’utile consente di destinare 25 milioni all’attività progettuale ed erogativa dell’anno 2015 (a fronte dei 18 previsti dal Piano 2013-15) e 2,7 mi-

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lioni al Fondo di stabilizzazione per future erogazioni, che oggi vale 46,4 milioni di euro. Dei 25 milioni destinati ad erogazioni, 3 milioni andranno, in ricordo dei 160 anni dalla nascita della Cassa di Risparmio di Cuneo, a 3 interventi territorialmente rilevanti (1 milione di euro l’uno): la costruzione della nuova Scuola dell’infanzia del Quartiere San Paolo a Cuneo, i lavori dell’Ospedale Alba-Bra e la progettazione definitiva dell’invaso “Serra degli Ulivi” nel territorio di Villanova Mondovì. Più nello specifico, il Bilancio ha fatto registrare un aumento di 16 milioni di euro del patrimonio netto, che raggiunge la cifra complessiva di 1,36 miliardi di euro (la Fondazione

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CRC era a fine 2013 al 7° posto tra le 88 Fondazioni di origine bancaria italiane). Gli investimenti si attestano a valore contabile a 1,5 miliardi di euro, a valore di mercato superano 1,6 miliardi. I ricavi, pari a 72,4 milioni di euro, sono in aumento del 25,5% rispetto all’anno precedente. I dividendi derivanti da UBI Banca sono stati pari a 1,2 milioni di euro, quelli da BRE Banca ammontano a 14,4 milioni di euro (di cui 10,5 milioni da dividendo straordinario). L’ammontare dei dividendi dal Gruppo UBI rappresenta il 21,6% del totale dei ricavi (al netto del dividendo straordinario si scende al 7%). La maggior parte dei ricavi proviene dall’intensa attività di gestione operativa del patrimonio, condotta dalla Fondazione. I costi operativi, pari a 4,3 milioni di euro, sono in diminuzione del 3% rispetto al 2013. I compensi degli Organi sono in linea rispetto all’anno passato, in diminuzione del 18% rispetto all’inizio del mandato,

UTILE A 45,8 MILIONI DI EURO, +2,4% RISPETTO AL 2013 EROGAZIONI 2014 A 21,3 MILIONI DI EURO, EROGAZIONI 2015 IN SALITA A 25 MILIONI. FONDO DI STABILIZZAZIONE PER FUTURE EROGAZIONI IN CRESCITA A 46,4 MILIONI. con una previsione di ulteriore riduzione del 15% nel corso del 2015, a seguito delle recenti modifiche statutarie. Le spese di gestione sono in riduzione del 9%, le consulenze e collaborazioni esterne del 19%, mentre i costi del personale crescono dell’1,5%. L’utile consente inoltre di destinare 9,2 milioni di euro alla riserva obbligatoria, 6,9 milioni alla riserva per l’integrità del patrimonio (la quota massima consentita dalla legge) e 1,3 milioni al Fondo per il

finanziamento dei Centri Servizi per il Volontariato. Nel corso del 2014, la Fondazione ha deliberato risorse pari a 21,3 milioni di euro a favore del territorio, distribuite tra Progetti propri (21,6%), Bandi (18,1%), impegni pluriennali (22,3%) e tre Sessioni erogative (38%). Nello stesso periodo, sono stati liquidati agli Enti del territorio 22,5 milioni di euro, a fronte delle rendicontazioni su iniziative concluse o in corso di svolgimento. Nella stessa seduta, il Consiglio Generale ha approvato il Rapporto Annuale 2014, realizzato con modalità del tutto nuove rispetto alle annualità precedenti. La Fondazione si racconta attraverso la voce dei partecipanti ai progetti, l’analisi dei risultati e le attività svolte. Il Rapporto Annuale sarà presentato venerdì 17 aprile 2015 alle ore 16 presso lo Spazio incontri Cassa di Risparmio 1855, in Via Roma 15, a Cuneo.

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COMBATTERE LA BUROCRAZIA, PER EVITARE LE EMERGENZE IDROGEOLOGICHE “Passa l’acqua sotto i ponti?!” Dalla partecipata tavola rotonda organizzata da Coldiretti è emersa la richiesta di azioni coordinate tra Governo ed Enti locali. Oltre 50 i sindaci presenti a significare l’importanza della tutela idrogeologica

zioni concrete nella gestione dei corsi d’acqua, chiarezza di competenze tra Protezione civile, Aipo, Regione e Comuni: queste le conclusioni a cui è giunto il partecipato convegno indetto da Coldiretti Cuneo sul tema “Passa l’acqua sotto i ponti?” Le due sale della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo erano gremite di amministratori, sindaci, dirigenti di Coldiretti, presidente e tecnici dei Consorzi Irrigui. La presidente provinciale e regionale di Coldiretti, Delia Revelli, nell’introdurre il convegno, ha subito messo il dito nella piaga: “Per non tornare agli

eventi anche luttuosi del ’94, bisogna superare l’ostacolo della burocrazia. La pulizia dei fiumi, in molte zone, resta da fare, in moltissime da completare. Negli ultimi duecento anni, il fenomeno del rischio idrogeologico è andato in crescendo, anche a causa degli insediamenti urbani sconsiderati. Il deflusso naturale delle acque va imbrigliato, per cui vi è la necessità sia della manutenzione ordinaria che di quella straordinaria. Per fare questo, abbiamo la necessità di un quadro normativo molto più snello, nel quale agire”. A spiegare la portata del problema, è stato chiamato Franco Parola, responsabile del Ser-

vizio Ambiente e Territorio di Coldiretti Cuneo: “In Piemonte, vi sono tremila chilometri quadrati di territorio considerati ad alto rischio tra frane e alluvioni. Su questa superficie, insistono quattrocentomila abitanti, per cui un Piemontese su dieci vive in zona a rischio. Dal 1920 ad oggi, si sono persi dodici milioni di terreni agricoli, di cui sei urbanizzati ed altrettanti sono stati occupati da boschi non gestiti. Dal ’63 ad oggi, in Piemonte, si sono verificati 65 eventi alluvionali”. Per Giorgio Ferrero, assessore regionale all’Agricoltura, occorre affrontare il problema alla radice e lavorare per il presidio del territorio, a partire dalla montagna e dalla collina. In Piemonte, il 5% della superficie, inoltre, è stata cementificata e il 65% di questa riguarda suoli agricoli di prima categoria. Per questo, la Giunta regionale sta lavorando per una legge che si occupi della tutela del suolo in una regione dove si è costruito nove volte tanto il necessario. Claudia Chicca, dirigente dell’Aipo (Agenzia Interregionale Po) – sub Area Piemonte Ovest, ha evidenziato, come in Piemonte, l’Agenzia abbia un ruolo esecutivo dei progetti del Pai (Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del Po)

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e spenda mediamente quattro milioni duecentomila euro per manutenzione ordinaria e straordinaria nei fiumi di competenza, occupandosi del taglio della vegetazione ove questa impedisce il deflusso delle acque e della gestione dei corsi d’acqua e dei sedimenti con l’attuazione della direttiva che condiziona pesantemente le operazioni di asportazione della ghiaia”. Le competenze regionali sono coordinate dall’assessore Alberto Valmaggia, il quale ha evidenziato che “oggi, a differenza del ’94, vi sono strumenti di controllo delle precipitazioni sparse sul territorio regionale, per cui, si possono prevenire i disastri. A livello di Protezione Civile, le esercitazioni diventano un momento di prevenzione e di pulizia degli alvei. “Evidenzio però – ha concluso Valmaggia – l’assurdità di aprire le cave in pianura sui terreni fertili e l’impossibilità di prelevare pietre e ghiaia dai fiumi. Un’assurdità che la Giunta regionale si impegna a modificare”. È toccato a Francesco Campopiano, dirigente del Servizio Ambientale del Dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ammettere che il Governo non è in condizione di dare risposte concrete, al di là di gestire le emergenze. A fronte delle richieste di 33 milioni di danni per l’alluvione in Piemonte del 2013, sono stati stanziati solamente 2.5 milioni. Nel corso del 2014, i danni stimati delle alluvioni in Piemonte sono stati di 170 milioni a fronte di uno stanziamento di 22. Per

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tutti valga il dato nazionale. Rispetto ai 6 miliardi di euro causati dalle alluvioni nel 2014 in Italia, il Governo ha stanziato 450 milioni di euro. Andrea Olivero, vice Ministro alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ha evidenziato, la “situazione di ingolfamento e di difficoltà causata dalla burocrazia. Lo spopolamento delle aree interne è la causa del dissesto idrogeologico. Occorre tagliare la burocrazia, accompagnare le piccole - medie imprese agricole che presidiano il territorio, ma soprattutto vi è la necessità di una nuova legge nazionale sulla forestazione entro l’autunno, che vada a disciplinare l’attività forestale alla luce del fatto che solo il 14% della superficie italiana occupata da boschi ha un piano di manutenzione, mentre il resto è lasciato all’incuria totale”. Alla domanda di quanto il Governo intenda investire, Olivero ha risposto: “Sono necessarie strategie coordinate anche con la Regione, per l’utilizzo dei fondi europei, mentre nell’am-

prima

bito delle politiche di coesione, occorre responsabilizzare i funzionari pubblici apicali, affinché si snellisca la burocrazia e si eviti il problema sostanziale dello scarica barile che la sovrapposizione normativa ha contribuito a creare”. Numerosi gli interventi dei Sindaci e dei Dirigenti di Coldiretti che hanno messo in evidenza la troppa burocrazia, il conflitto legislativo e la scarsa concretezza ed incidenza della gestione, sia regionale che dell’Aipo. Un ruolo importante potrebbero averlo i Comuni ed i Consorzi Irrigui, ma hanno le mani legate da una situazione legislativa, che è veramente eccessiva. Ha concluso i lavori della partecipata tavola rotonda il direttore di Coldiretti Cuneo, Enzo Pagliano, il quale ha ribadito la disponibilità di Coldiretti ad essere soggetto costruttivo nel percorso di indispensabile semplificazione, nell’interesse sia delle imprese agricole che della società intera.

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itorna a Cuneo l’8, 9 e 10 maggio Degustibus, la manifestazione enogastronomica organizzata da CNA, dall’Associazione Culturale ALL 4U, Comitato di Corso Nizza e Confcommercio, e patrocinata dal Comune di Cuneo in collaborazione con Coldiretti e Confartigianato. La mostra mercato, benché appena alla sua sesta edizione, si è già guadagnata a buon diritto la reputazione di essere

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una tra le più caratteristiche rassegne enogastronomiche del Piemonte, ed è tra le vetrine più importanti per i prodotti locali. Degustibus, forte dell’affluenza registrata gli anni scorsi, ancora una volta si propone di creare itinerari enogastronomici che porteranno i visitatori alla scoperta di prodotti di eccellenza, con lo scopo di rafforzare l’identità del territorio cuneese e piemontese con la riscoperta di cultura e tradizioni locali.

Come per le passate edizioni, Coldiretti sarà presente con il Mercato di Campagna Amica, a cui parteciperanno diverse aziende aderenti al circuito, che proporranno un vero e proprio tour all’interno della città, con possibilità di degustare e acquistare i loro prodotti. Saranno molteplici le varietà di cibi e bevande proposti alla manifestazione: formaggi, salumi, carne, trote, vini e birre artigianali, piatti di pasta fresca, e ancora torte, biscotti e dolci, verranno messi a disposizione dei visitatori, che potranno degustarli e acquistarli. Il Mercato sarà posizionato all’ingresso di Piazza Galimberti dal lato di Corso Nizza e aperto nei seguenti orari: venerdì 8 maggio dalle 13.00 alle 24.00; sabato 9 maggio dalle 10.00 alle 24.00; domenica 10 maggio dalle 10.00 alle 22.00.

PERCHÈ ABOLIRE LA FORESTALE?

e insistenti e autorevoli voci sulla soppressione del Corpo forestale dello Stato, istituito sin dal 1822, ed il suo assorbimento in altra Forza di Polizia suscitano più di una perplessità: anzitutto per un indirizzo contradditorio che non può non essere rilevato. Tali intendimenti giungono infatti dopo una serie di atti normativi volti al potenziamento del Corpo stesso: solo da poco più di due anni infatti sono state istituite le Sezioni del CFS presso tutte le Procure della Repubblica e da pochi mesi sono operative aliquote del Corpo presso le DDA e presso la Direzione Nazionale Antimafia, con compiti specifici di contrasto alle eco-mafie. Inoltre, mal si giustifica la soppressione di una Polizia ambientale nel Paese che vive costantemente di emergenze e disastri ambientali, nel Paese della terra dei fuochi (dove fra l’altro il CFS sta svolgendo un importantissimo lavoro di repressione del fenomeno e bonifica dei siti inquinati), nel Paese dei mille dissesti idrogeologici e delle mille discariche abusive. Da considerare, inoltre, che il

Paolo Salsotto Comandante Regionale e Provinciale Corpo Forestale dello Stato

Corpo Forestale non è solo vigilanza e repressione sui reati ambientali; esso è anche, attraverso specifiche articolazioni, tutela degli animali e delle specie protette. Ed, ancora, si pensi all’importanza, anche per l’impatto non solo economico, ma di immagine per il nostro Paese all’estero del compito, fondamentale, di tutela e vigilanza sulla genuinità dei prodotti agro-alimentari italiani. Tutti questi compiti richiedono specifiche professionalità anche a livello di coordinamento e comando, specificità che nascono anche da una specifica preparazione professionale fondata su una tradi-

zione culturale ormai più che secolare che inevitabilmente si disperderebbero se confuse ad altri Corpi di Polizia nei quali, giustamente, sono valorizzate altre priorità e altre professionalità. Un altro aspetto merita di essere rilevato: si parla di esigenze di snellimento e razionalizzazione delle Forze di Polizia per giustificare questa soppressione; ma il CFS da questo punto di vista costituisce piuttosto un esempio da seguire. Esso infatti, pur con le sue molteplici specializzazioni, è un Corpo agile e snello, formato da poche migliaia di persone sul territorio nazionale, con un elevato tasso di specializzazione e con un numero ridotto di dirigenti e di funzionari. Tutti i requisiti di una moderna Forza di Polizia, pronta a porre la propria esperienza e professionalità a tutela di una collettività sempre più sensibile ai temi ambientali perché direttamente incidenti sulla qualità della vita dei singoli. A livello locale ricordiamo il recente investimento compiuto a Ceva con la scuola degli allievi CFS e la disponibilità del comando cuneese e regionale alla tutela dell’agroalimentare.

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l’obbligo per il beneficiario di essere agricoltore attivo (tabella 1), ma anche per quanto stabilito all’articolo 14 del decreto ministeriale numero 162 del 12 gennaio 2015 (requisiti ed adempimenti per gli incentivi assicurativi). La vera novità dell’articolo 1 deriva dalle modifiche apportate dal comma 2 all’articolo 9 del Dm 6513 del 18 novembre 2014 relativo alla definizione dei soggetti che possono presentare domanda di prima assegnazione dei titoli in caso di applicazione delle clausole dei contratti privati di affitto e di vendita. In particolare, in caso di cessione di azienda tramite affitto (sia esso totale o parziale) oppure cessione di azienda parziale per compravendita, la domanda di prima

assegnazione è presentata dal cedente. Diversamente, in caso di cessione totale di azienda per compravendita, la domanda di prima assegnazione dei titoli è presentata dal cessionario, anche se comunque andrà verificata l’autorizzazione da parte del cedente. Le suddette nuove regole sono applicate anche in deroga a precedenti accordi tra i contraenti.

La riserva nazionale L’articolo 2 dettaglia norme ulteriori relative alla riserva nazionale. Innanzitutto viene introdotta la superficie minima ammissibile necessaria per l’assegnazione di titoli dalla riserva che dovrà essere pari a 1 ettaro. Tale soglia non si applica ai soggetti che intendono chiedere titoli alla riserva al fine di

evitare l’abbandono delle terre, cioè nel caso di richiesta di accesso alla riserva per quelle superfici soggette a programmi di ristrutturazione e sviluppo per le quali l’impegno è scaduto entro i termini di presentazione della domanda unica.

I prati permanenti Con il Dm è istituito il registro dei prati permanenti all’interno del Sian.

I premi per animali Per i premi previsti per la zootecnia, il periodo di riferimento corrisponde all’anno solare. Relativamente all’ammissibilità degli aiuti per il settore latte (art. 20 del Dm 6513 del 18 novembre 2014) e per le vacche nutrici (art. 21, commi 1, 2 e 3 del Dm 6513 del 18 novembre 2014) possono essere inclusi solo i capi iscritti ai LLGG o nel Registro anagrafico delle razze bovine nell’anno di riferimento, a partire dalla data di iscrizione. Inoltre, il premio per le vacche nutrici potrà essere richiesto solo se il capo non è stato sottoposto all’applicazione di controlli funzionali del latte.

I capi ovi-caprini non possono usufruire di entrambi i sostegni previsti per il settore (misura premi alle agnelle e misura premi ovi-caprini macellati). Per il 2015 le razze ammissibili per ciascuna delle misure previste per il settore latte e per le vacche nutrici sono elencate nell’Allegato I del Dm. Per gli anni successivi si dovrà far riferimento alla BDN. Per consentire di finalizzare i controlli obbligatori, l’agricoltore dovrà individuare e comunicare all’organismo pagatore competente i singoli capi ammissibili ai sostegni previsti per il settore latte, per le vacche nutrici e per gli ovi-caprini.

Il premio per il pomodoro da industria e per il settore dell’olio di oliva L’articolo 5 riguarda il sostegno accoppiato previsto per il pomodoro da industria e per il settore dell’olio di oliva. Per il primo sostegno, nel caso di richiedenti associati a Organizzazioni di Produttori (OP), i contratti di fornitura stipulati con un’industria di trasformazione devono essere informatizzati a

cura dell’OP di riferimento. In merito al sostegno accoppiato per l’olio d’oliva, per “sistemi di qualità” si intendono quelli previsti dal Regolamento 1151 del 2015, comprendente il DOP e l’IGP.

Il greening e l’avvicendamento dell’articolo 68 L’articolo 6 pone chiarezza normativa sulla sovrapposizione del greening e del vecchio impegno avvicendamento per gli agricoltori che si trovano nel 2015 a dover rispettare il secondo anno di impegno del premio avvicendamento. In questi casi di sovrapposizione, il rispetto degli obblighi greening garantisce il soddisfacimento dell’impegno di avvicendamento. Gli Uffici del C a a Coldiretti sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.

ASSOCIAZIONE REGIONALE GRUPPI COLTIVATORI SVILUPPO del PIEMONTE Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione B) Informazione in campo agricolo

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34 MOSTRA PROVINCIALE DELLA FRISONA A SALUZZO

GOLDWYN NERZ REGINA DELLE VACCHE DA LATTE

oldwyn Nerz, elegante come una diva in passerella, potente e nevrile, è la campionessa assoluta alla mostra provinciale della Frisona che si è tenuta sabato 21 a Saluzzo al Foro Boario. La regina delle bianconere 2015 è stata portata alla rassegna dalla Società Pessine di Sommariva Bosco. La sezione Allevatori di razza Frisona in provincia conta più di 450 soci per un patrimonio di 65 mila capi, di cui 44.500 vacche in lattazione. Il giudice Marco Ladina dell’Anafi (l’associazione nazionale della Frisona con sede a Cremona) ha ammesso di trovarsi in imbarazzo a valutare i capi presenti alla rassegna e ad assegnare i premi.

“Vengo sempre volentieri qui a Saluzzo e a ogni tornata devo constatare che i frisonisti locali stanno lavorando alla grande, sotto tutti i punti di vista” . Alla fine, dopo due ore di sfilate sul ring, sono giunti i verdetti finali. Soddisfatto Livio Diale, presi-

dente della sezione provinciale Frisona dell’Apa, che ha ringraziato gli allevatori, gli sponsor sempre presenti in queste occasioni e il Comune di Saluzzo – rappresentato dall’assessore Francesca Neberti - per la generosa ospitalità.

Fiera di Quaresima al Miac Temperature tutt’altro che primaverili e tempo uggioso non hanno scoraggiato i temerari espositori della rassegna equina cuneese, che si sono riversati in massa al Miac domenica 22 marzo. Anche i piccoli animali hanno fatto la loro, presentati da un gruppo di appassionati del settore. Il successo è stato notevole, grazie anche alla parte gastronomica gestita dall’ oh cuntacc! Particolarmente apprezzati i maniscalchi, che hanno dato prova delle loro capacità, seguiti con attenzione da un folto pubblico. Lunedì 23 spazio ai campioni della razza piemontese, con i migliori esemplari della razza a sfidarsi sotto gli occhi attenti di allevatori e macellai. Da tempo non si vedevano animali così muscolosi e ben preparati, soprattutto nelle categorie adulte hanno gareggiato vacche di mole impressionante con record di peso di 1026… kg. fatti registrare da Ossola, presentata dai f.lli Panero da Cuneo San Pietro del Gallo. Nei maschi il soggetto più pesante è Uetto, con i suoi 1249 kilogrammi, allevato da Giacomo Serra e figli da Caraglio. Campione assoluto della manifestazione è stato Sancho, presentato dai f.lli Delsoglio di Fossano, mentre nelle vacche trionfo ancora di Ossola dei F..lli Panero da Cuneo. “La manifestazione, che abbiamo voluto rivisitare, con un taglio diverso, ha messo in luce la polifunzionalità delle nostre strutture - afferma il presidente del Miac, Stefano Dho - con la realizzazione di una kermesse che ha unito l’aspetto agreste, quello zootecnico e quello culinario”. “Non ci aspettavamo un successo di queste proporzioni - afferma il vice presidente, Secondo Arneodo - ma nonostante il tempo inclemente, la presenza di visitatori è stata molto elevata”.

FIERA DEL VITELLO GRASSO DI FOSSANO: IL PODIO ALL’AZIENDA DELSOGLIO

lla Fiera del vitello grasso di Fossano, momento clou delle Giornate zootecniche piemontesi che si tengono a inizio primavera, la campionessa è la fassona dei fratelli Delsoglio soci della Cooperativa Compral-Carne. Un successo per i fratelli, titolari dell’omonima azienda agricola fossanese e per la cooperativa degli allevatori cuneesi cui sono associati. Con un magnifico esemplare di Fassona, i fratelli Delsoglio hanno ottenuto il gradino del podio più alto nella categoria vacche grasse. Da quasi 80 anni, la fiera di

Fossano, ogni anno rappresenta un evento carico di fascino e di simboli, come la gualdrappa assegnata ai campioni, sinonimo di tipicità e di garanzia del prodotto. Gli animali presentati

provengono esclusivamente da allevamenti certificati, appartenenti a consorzi di tutela che garantiscono qualità e tracciabilità. Oggi la Fassona è un brand di grido.

Un successo il meeting degli allevatori di piemontese a “La Reale”

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Si è svolto giovedì 19 marzo, presso l’azienda agricola “La Reale” della famiglia Allocco a Sommariva Bosco (CN), l’annuale meeting nazionale degli allevatori di razza Piemontese organizzato alla perfezione dall’associazione di razza Anaborapi. L’allevamento della famiglia Allocco commercializza l’intera produzione aziendale di Vitelloni maschi e femmine nati e allevati in stalla, tramite il servizio commerciale di Asprocarne sui principali canali distributivi nazionali. Il meeting nazionale ha rappresentato un importante momento di aggregazione per gli oltre 1000 allevatori di razza Piemontese accorsi da tutto il Piemonte e non solo. Oltre alla visita all’allevamento è stato possibile raccogliere importanti informazioni commerciali e tecniche dai numerosi stand delle aziende espositrici.

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ASSEGNATE LE DELEGHE AI MEMBRI DI GIUNTA DI COLDIRETTI CUNEO

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DENTI NUOVI E FISSI IN GIORNATA? OGGI È POSSIBILE Il metodo tradizionale per ridare il sorriso ai pazienti che devono sostituire un’intera arcata dentaria è la protesi mobile, la classica dentiera. Chi porta questo tipo di protesi ne conosce però bene i limiti: palato lungo per aumentare la tenuta, scarsa sensazione del gusto dei cibi, necessità di ricorrere a paste adesive o a continue ribasature per evitare che la protesi balli. Oggi l’odontoiatria moderna ha a portata di mano le soluzioni più confortevoli per evitare tutto questo: gli impianti. Gli impianti sono delle vere e proprie radici artificiali che permettono, con un semplice intervento, di fissare in giornata la vecchia protesi, in tempi brevi e con costi molto contenuti.

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a Pierluigi Chiola, mentre la difesa delle colture e le tematiche giuslavoristiche a Michele Quaglia. I progetti economici di filiera e gli OGM a Tonino Gai, l’orticoltura e l’imprenditoria giovanile a Luca Beltrando. Campagna Amica, imprenditoria femminile, progetti di agricoltura sociale a Silvia Viazzi, mentre le politiche per

gli anziani sono state assegnate a Lorenzo Bergese. Non appena le Consulte saranno costituite, la loro composizione verrà resa nota. Va subito detto che l’obiettivo delle consulte economiche e di prodotto, ma anche quelle di natura più sociale ed organizzativa come Campagna Amica, hanno lo scopo di analizzare le problematiche dei vari settori e suggerire agli organi deliberanti le azioni da intraprendere. Di qui l’esigenza fondamentale svolta dal membro di giunta con delega specifica per rafforzare il lavoro di squadra in un momento particolarmente delicato ed impegnativo, ma anche stimolante per l’Organizzazione agricola cuneese.

prIMa

a presidente provinciale di Coldiretti Cuneo nell’ultima riunione di Giunta ha definito in accordo con tutti i componenti le deleghe. E’ stato deliberato che il membro di giunta con delega specifica per settore fungerà da raccordo tra gli organi esecutivi della Federazione e gli organi consultivi come appunto sono le consulte economiche e di prodotto. La delega alla montagna è stata assegnata a Marcello Gatto, quella della zootecnia volta alle varie razze da carne a Carlo Gabetti. Il latte e i rapporti con l’Associazione Allevatori sono stati delegati a Dino Ambrogio. Il settore frutticolo e le risorse idriche a Gianni Arnaudo. Il vitivinicolo a Loris Massucco, il corilicolo

Inserendo 4 impianti invece è possibile sostituire tutti i denti grazie al carico immediato. In un solo intervento che comprende estrazioni, posizionamento degli impianti ed impronte, viene confezionata una protesi provvisoria fissa, sostituita da quella definitiva non appena avvenuta la corretta guarigione. La semplice esecuzione di una radiografia panoramica, che farete nel nostro studio, permette di fare una corretta valutazione e di consigliare la giusta soluzione individuale per ogni caso.

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tecniche, lavorazioni e cotture diverse. Elemento fondamentale e predominante sarà la Nocciola, il gustoso frutto, ricco anche di proprietà utili all’organismo, che sarà utilizzato nelle sue mille sfaccettature”. La prova si svolgerà presso la cucina del salone polifunzionale Jolly in piazza Marconi 9 a Feisoglio il 18 aprile 2015 alle ore 15.00. Gli Istituti partecipanti saranno rappresentati da: un allievo/a di cucina; un insegnante accompagnatore. E’ invitato a partecipare anche il Dirigente Scolastico. L’allievo di cucina dovrà realizzare il piatto scelto per 5 persone della giuria (assaggi) più uno di presentazione da esposizione e relativa fotografia e dovrà occuparsi della relativa spiegazione alla giuria tecnica. I

piatti per la giuria verranno dati dall’ente organizzatore, mentre per il piatto da esposizione ogni candidato porterà il suo come meglio preferisce (dalla forma al colore). La giuria sarà composta da 5 membri: un presidente, un pasticcere, un giornalista del settore, un ristoratore, una figura di rilievo del mondo della nocciola.

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a Pro Loco di Feisoglio “Il fiore delle Langhe”,insieme al Comune di Feisoglio e in collaborazione con il Consorzio Tutela Nocciola Piemonte organizza il 1° Concorso Gastronomico “ Conosci la Nocciola Piemonte IGP” con l’obiettivo di incentivare l’utilizzo della Nocciola Piemonte IGP da parte degli allievi degli istituti professionali alberghieri, della ristorazione e i parificati. Il concorso è riservato agli alunni di cucina che frequentano la classe IV. La partecipazione è completamente gratuita “L’idea - spiegano gli Organizzatori - è quella di aprire le porte alla fantasia, alla creatività e alla professionalità, miscelando il tutto nella preparazione di un dolce che verrà creato da ogni partecipante utilizzando

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A FEISOGLIO IL CONCORSO “CONOSCI LA NOCCIOLA PIEMONTE IGP”

38 ATTUALITÁ

IL MARCHIO OSPITALITÀ ITALIANA ALLE AZIENDE TERRANOSTRA CUNEO

i è svolta lunedì 23 marzo, presso la Sala Einaudi del Centro Incontri della Provincia, la consueta cerimonia di premiazione per l’attribuzione del marchio “Ospitalità Italiana 2015”. Il riconoscimento è andato a 26 strutture tra alberghi, ristoranti, agriturismi e rifugi del nostro territorio, certificati da

una commissione provinciale. “I premi sono stati consegnati dal Presidente della Camera di Commercio, Ferruccio Dardanello, insieme agli assessori regionale e provinciale al Turismo, Antonella Parigi e Rocco Pulitanò, e ai due Presidenti delle ATL locali, Gianni Vercellotti e Luigi Barbero, che hanno colto l’occasione per ri-

cordare che il potenziale turistico della provincia di Cuneo è in parte ancora inespresso e che, come dimostrano le attività premiate, la qualità, nel turismo, è l’arma vincente.” Ai 48 agriturismi associati a Terranostra Cuneo già premiati negli anni precedenti vanno ad aggiungersi altre 4 aziende del circuito di Coldiretti, raggiun2

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gendo l’en-plein sulle domande di ammissione poste per il 2015. Sono l’Agriturismo Lo Chabrochanto di San Damiano Macra (foto 3), l’Agriturismo Cascina

L’Archè di Santo Stefano Belbo (foto 4), l’Agriturismo Cascina Cerea di Roccacigliè (foto 2) e l’Agriturismo Al Chersogno di Prazzo (foto 1). Un numero in continuo

aumento, anno dopo anno, che certifica la qualità e il valore delle aziende agrituristiche associate a Terranostra. Aziende che fanno dell’acco-

glienza e delle produzioni agricole locali le loro peculiarità, rappresentando un’eccellenza per l’intero territorio.

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Con l’arrivo della primavera e della bella stagione gli agriturismi di Terranostra propongono il meglio delle loro offerte, con serate a tema, degustazioni e semplici giornate all’aria aperta in luoghi incantevoli. Per informazioni e contatti, le strutture sono facilmente reperibili tramite l’opuscolo “Vivere l’agriturismo” disponibile in tutti gli uffici di zona Coldiretti della Provincia o direttamente sul portale web di Coldiretti Cuneo (www.cuneo. coldiretti.it), dove si trova la versione scaricabile. Qui troverete tutte le aziende e le loro caratteristiche principali. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare la segreteria provinciale Terranostra ai numeri: 0171-447336-348.

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CONVOCAZIONE ASSEMBLEE

ai sensi degli artt. 11÷18 dello Statuto sono convocate le seguenti assemblee: A)

Le Assemblee Parziali dei Consorziati con i seguenti punti all’Ordine del Giorno: 1) Discussione materie oggetto dell'Assemblea Generale; 2) Nomina dei delegati partecipanti all'Assemblea Generale; 3) Illustrazione dei programmi e delle attività del Consorzio.

Ai sensi dell’art. 17 dello Statuto ogni consorziato ha diritto ad un voto e può farsi rappresentare con delega scritta da altro consorziato o da un famigliare convivente. Ogni consorziato può rappresentare al massimo altri due consorziati. La delega deve essere accompagnata da fotocopia della carta d’identità del delegante e riportare chiaramente i dati identificativi del delegato. Le Assemblee Parziali avranno luogo: 1. Lunedì 14 APRILE 2014, (alle ore 20.00 in prima convocazione) ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE alle ore 21.00, a CARMAGNOLA (To), presso la Sala Comunale “Monviso”, Cascina Vigna, Via San Francesco di Sales n. 188, per i consorziati della Provincia di Torino; 2. Martedì 15 APRILE 2014, (alle ore 20.00 in prima convocazione) ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE alle ore 21.00, a SAN MICHELE Frazione di ALESSANDRIA (Al), presso la Sala della Parrocchia (uscita autostrada Alessandria Ovest) per i consorziati delle Province di Al, At, Bi, No, Vb, Vc; 3. Giovedì 17 APRILE 2014, (alle ore 20.00 in prima convocazione) ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE alle ore 21.00, a FOSSANO (Cn), presso il Salone “Brut e Bon”, area Foro Boario, per i consorziati della Provincia di Cuneo. B)

L’Assemblea Generale dei delegati eletti nelle Assemblee Parziali con i seguenti punti all’Ordine del Giorno: 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8)

Approvazione Bilancio Consuntivo 2013, della Relazione del Presidente e del Collegio Sindacale; Approvazione del Bilancio Preventivo 2014 e della Relazione Previsionale; Approvazione del Regolamento Consortile; Nomina dei componenti il Consiglio di Amministrazione; Nomina dei componenti il Collegio Sindacale; Nomina della Società di Revisione; Determinazione dei compensi, indennità e rimborsi spese ai Consiglieri, Sindaci e Revisori; Varie ed eventuali.

L’Assemblea Generale è convocata in prima convocazione per il giorno martedì 29 Aprile 2014 alle ore 9.30 presso la sede del Consorzio ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE MERCOLEDI’ 30 APRILE 2014, alle ore 9.30, presso la sede del Consorzio in Corso Stati Uniti, 21 - Palazzo della Regione - Torino. Il termine per la presentazione delle liste è fissato alle ore 16,00 del 22 Aprile 2014 presso la sede del Consorzio. Per ogni eventuale informazione in merito è possibile rivolgersi agli uffici del Consorzio, Tel. 011/432.60.84, Fax 011/432.60.85, e-mail info@cosmanpiemonte.it. Si rende noto che lo Statuto ed il Regolamento Consortile sono disponibili sul sito www.cosmanpiemonte.it.

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42 ATTUALITÁ

GESTIONE SEPARATA L’art. 10-bis del decreto legge 31 dicembre 2014, n. 142, “mille proroghe”, convertito con legge 27 febbraio 2015 n. 11, ha apportato importanti modifiche inerenti le aliquote contributive per i lavoratori che versano contributi nella Gestione Separata

dell’INPS. ALIQUOTE CONTRIBUTIVE Ai lavoratori autonomi, titolari di partita IVA, iscritti in via esclusiva alla Gestione separata di cui all’art. 2, comma 26, della legge n. 335/95, per l’anno 2015 si applica l’aliquota contributiva del

27%, per l’anno 2016 si applicherà l’aliquota contributiva del 28% e per l’anno 2017 del 29%. Per i soggetti iscritti alla Gestione Separata, i contributi dovuti per l’anno 2015 sono calcolati applicando le aliquote, così come di seguito specificato:

LIBERI PROFESSIONISTI

ALIQUOTE

Soggetti presso altre forme pensionistiche obbligatorie non assicurati

27,72% (27,00 IVS + 0,72 aliquota aggiuntiva)

Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria

23,50%

COLLABORATORI E FIGURE ASSIMILATE

ALIQUOTE

Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie

30,72% (30,00 IVS + 0,72 aliquota aggiuntiva)

Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria

23,50%

RIPARTIZIONE DELL’ONERE CONTRIBUTIVO E MODALITÀ DI VERSAMENTO La ripartizione dell’onere contributivo rimane fissata nella misura di un terzo a carico del collaboratore e due terzi carico del committente e il versamento dei contributi deve essere ese-

guito dal titolare del rapporto contributivo entro il sedici del mese successivo a quella di corresponsione del compenso. In caso di professionista iscritto alla gestione separata, l’onere contributivo è a carico dello stesso che dovrà provvedere al versamento entro le scadenze

fiscali previste per il pagamento delle imposte sui redditi con modello f24 (telematico). MASSIMALE ANNUO DI REDDITO Il massimale annuo di reddito per l’anno 2015 è pari a € 100.324,00.

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MINIMALE PER L’ACCREDITO CONTRIBUTIVO Per quanto concerne l’accredito dei contributi mensili, i minimali previsti per l’anno 2015 sono i seguenti;

CONTRIBUTO MINIMO ANNUO € 3.653,78 € 4.309,91 (IVS 4.197,96) € 4.776,35 (IVS 4.664,40)

Se a fine anno il minimale non è rispettato, vi sarà una contrazione dei mesi accreditati, in proporzione al contributo versato. Gli Uffici EPACA sono a disposizione per i chiarimenti in merito e per le valutazioni pensionistiche di coloro che hanno una posizione assicurativa in gestione separata.

PENSIONI SUPPLEMENTARI

Sei sicuro che sulla tua pensione sia accreditato tutto ciò che hai versato? Le normative previdenziali in continuo cambiamento e la maggior flessibilità nel mondo del lavoro hanno reso maggiormente complicata la comprensione dei diritti in materia di pensioni. Una delle situazioni che è maggiormente sconosciuta è quella relativa al diritto di coloro che hanno versato pochi contributi presso la Gestione separata INPS (in qualità di co.co.pro., collaboratori, amministratori di società o liberi professionisti) di poter usufruire di una pensione supplementare oltre a quella relativa alla gestione o cassa principale, in cui si è versato. In pratica, tutti coloro che hanno già raggiunto il diritto ad una pensione principale (di vecchiaia, anzianità o anticipata) possono anche usufruire di una seconda pensione, calcolata con criteri di natura contributiva, per i versamenti effettuati presso la Gestione separata INPS. Il diritto a tale ulteriore pensione si matura, avendo versato almeno un mese di contribuzione, al compimento del 66° anno di età e 3 mesi per l’anno 2015 (66 anni e 7 mesi nel 2016-2017-2018 e in aumento negli anni successivi). Il pagamento di suddetta pensione supplementare decorre dal mese successivo a quello di presentazione della domanda, per cui diviene particolarmente importante verificare preventivamente il diritto, al fine di non perdere alcuna mensilità.L’importo della pensione viene determinato con il sistema contributivo, pertanto non è prevista l’integrazione al trattamento minimo. Gli operatori del Patronato Epaca hanno, da tempo, approfondito le questioni attinenti tali pratiche e sono in grado di valutare, calcolare e consigliare nel migliore dei modi i soggetti interessati, dopo aver visualizzato l’estratto contributivo. A seguito dello specifico accordo stipulato da tempo con l’INPS, l’EPACA trasmette tutte le domande di pensione, comprese quelle supplementari, via Internet, garantendo tempi di liquidazione ridottissimi ed un’accurata verifica sull’importo messo in pagamento. Invitiamo tutti i soggetti interessati a rivolgersi agli uffici di Zona della Coldiretti per le informazioni in merito.

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Entro tale data devono essere inviate telematicamente le comunicazioni delle operazioni rilevanti ai fini IVA (speVERSAMENTO RITENUTE FISCALI Scade il termine per i versamenti diretti, con modello F24, sometro) relative all’anno 2014 per tutti i contribuenti delle ritenute effettuate nel mese di marzo sui redditi di IVA compresi i soggetti esonerati IVA (con esclusione dei contribuenti IVA mensili la cui scadenza era prevista al lavoro autonomo e di lavoro dipendente. 10/04/2015). IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI MARZO Annotazione di liquidazione per il mese di marzo e ver27 APRILE (essendo il 25 e 26 aprile festivo) samento dell’eventuale imposta, con modello F24 teleACQUISTI – CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INmatico, da parte dei contribuenti che esercitano attività TRACOMUNITARI - mese di marzo agricola d’impresa e di lavoro autonomo che nell’anEntro tale data scade il termine per i contribuenti menno 2014 hanno realizzato un volume d’affari superiore sili per la trasmissione in via telematica, all’Agenzia delle Dogane, dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti COMPRATE DIRETTAMENTE DAL COSTRUTTORE SERRE SU MISURA nel mese di marzo. per ortaggi, fiori, antigrandine, ricovero attrezzi, macchine agricole, paglia e voliere. Coperture per ogni esigenza. ACQUISTI – CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI - 1 trimestre Presenti a O LAGNASC I soggetti che hanno realizzato nei quattro trimestri precedenti, rispetto a quello di riferimento, cessioni, acquisti di beni e prestazioni di servizi rese o ricevute di importo non superiore a 50.000 euro debbono trasmettere in via Fraz. San Bernardo, 8 - Monteu Roero (Cn) telematica gli elenchi delle operazioni effettuate nel 1° tel./fax 0173 99155 - cell. 338 8593305 www.serresurra.it - e-mail: info@serresurra.it trimestre 2015.

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L’ACSTE ALLA FIERA DI QUARESIMA

i è svolta al 22 marzo al MIAC la 65a Fiera di Quaresima che ha visto quest’anno una ripresa della collaborazione tra la gestione della grande area mercatale e l’ACSTE, dopo quattro anni di assenza della nostra associazione in occasione di questo evento. Chi ha sfidato il vento e la pioggia ha potuto apprezzare la buona volontà degli organizzatori: i maniscalchi, coordinati da Ferruccio Blengino, hanno forgiato e ferrato per l’intera giornata, costantemente circondati da un capannello di visitatori attratti dai gesti e rumori di questo antico mestiere. I cavalli, gli asini e i muli, oltre a tutti gli animali della fattoria, hanno deliziato i più piccoli,

e non solo. Infine il gazebo della nostra associazione ha esposto e proposto l’immagine di quest’ultima, con l’intento sempre attuale di far conoscere il nostro sport inteso non tanto come agonismo bensì come equiturismo e passione semplice per i cavalli. L’appuntamento per i cuneesi è per l’edizione 2016 della Fiera di Quaresima.

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