Coltivatore n.7 anno 2017

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1-31 luglio 2017 - Anno 71

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SOMMARIO Il Brexit rallenta l’export. La carne Piemontese IGP contro i vegani......................................................... 4

I fatti (da non dimenticare e da moltiplicare) che fanno grande Coldiretti ................................... 6-7

Mobilitazione di Coldiretti per bloccare la ratifica che penalizza il Made in Italy. . .................... 8 Accordo UE-Canada: così non va. Moncalvo incontra Grasso .......................................... 9 Il “Vitellone piemontese della coscia IGP” agli onori dell’Italia intera................................. 10-12

Per contare di più in Europa dobbiamo credere di più nell’Unione Europea.. ..................................... 13

Danni dei selvatici, in arrivo i fondi...................... 14

Con Creditagri Italia possibile richiedere l’anticipo della Pac 2017........................................... 20

Scadenze per le verifiche degli impianti produttori di energia elettrica . . ............................. 21 Piano di controllo dell’IBR sui bovini.. ................. 22 Lavoratori extracomunitari, la nostra risposta è con i fatti e non con le parole.................................. 24 Con la Manovrina fiscale i nuovi voucher .. ....... 25 Speciale salariati ................................................. 26-29 Speciale Flavescenza dorata ............................ 30-35 Prodotti biologici e nazionali in aumento... 36-37

Assemblea dei Pensionati e Donne Impresa Coldiretti Cuneo: che successo!. . ............................ 15

Linee tecniche per una corilicoltura sostenibile .................................... 38-39

Le Nostre Radici........................................................... 17

Un progetto triennale per combattere la cimice. . .................................................................. 42-45

“Nost gran… nost pan”: con il Catac di Fossano dal campo alla tavola........................... 16

“Nocciole: Qualità, Gusto e Salute”........................ 40

Interventi agronomici del mese...................... 46-48

La gestione ecologica delle infestanti ................. 49

Lago d’Iseo e Puglia, due nuovi viaggi per Pensionati e Donne Impresa.. .................................. 50 Con “A Casa”, l’assistenza è a portata di casa. . .............................. 51 Coldiretti alla Grande Fiera d’Estate per promuovere il Made in Italy.. ........................... 52 Assegno di divorzio: addio al “tenore di vita”. . ........................................... 53 Un nuovo grande successo per la frutta in Università......................................... 54 Attenzione all’albero cardanico.. ............................ 55 Epaca......................................................................... 56-61 Scadenze.. ................................................................. 62-63

Il Mercatino del Coltivatore........................................................ 64-65

Stop alla confusione: l’Olanda cancella la Tonda gentile delle Langhe dal registro varietale

L’Olanda ha annunciato con una comunicazione ufficiale la cancellazione dal proprio registro delle varietà vegetali della “Tonda gentile delle Langhe”, la cui iscrizione era attiva dal 2012. “Un risultato importante messo a segno grazie alla vigile attenzione di Coldiretti – dicono Delia Revelli, presidente e Tino Arosio, direttore di Coldiretti Cuneo - impegnata a difendere i produttori cuneesi e piemontesi dalla confusione sulla denominazione che si era creata nei mesi scorsi con il concreto rischio di indurre in errore i consumatori sulla provenienza della nocciola e arrecare un grave danno all’economia del nostro territorio”. La produzione di questo pregiato frutto a livello regionale è di oltre 200mila quintali su un totale di 18mila ettari e la parte più cospicua del raccolto è prevalentemente nelle Langhe Cuneesi, con oltre 140mila quintali su una superficie investita a noccioleto di 13mila ettari, di cui 12mila in piena produzione. Negli ultimi anni si è estesa anche nelle aree pianeggianti con numeri progressivamente in crescita, che vanno ad alimentare una filiera di grande rilevanza per l’economia della nostra provincia. Non dimentichiamo che la produzione certificata della Nocciola IGP Piemonte viaggia intorno alle 50mila tonnellate. “L’obiettivo – conclude Coldiretti Cuneo - è quello di valorizzare il prodotto che identifica pienamente il nostro territorio, attraverso l’Indicazione Geografica Protetta della Nocciola Piemonte e mettere in campo attività di promozione per far sì che questa eccellenza sia sempre più tutelata e conosciuta anche oltre i confini nazionali”.

Editore: Edizioni Il Coltivatore Srl P. Foro Boario n°18 12100 Cuneo edizioni.ilcoltivatore@coldiretti.it Direttore Amministrativo Tino Arosio Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino

Coordinamento di redazione Chiara Serra

Grafica e impaginazione Mara Chiardola

Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Lorenzo Berra, Roberto Bianco, Egle Borgia, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Simona Daniele, Cesare Gallesio, Rosanna Giraudo, Elena Gola, Hada Kamela, Romina Imberti, Giulia Marinari, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Davide Nari, Matteo Orcellet, Franco Parola, Nadia Olivero,

Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Luca Nari, Davide Roà, Francesca Vinai, Graziano Vittone Redazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it Stampa: Arti Grafiche Cuneo S.r.l. – agam.it

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EDITORIALE

Il Brexit rallenta l’export. La carne Piemontese IGP contro i vegani

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li inglesi non brindano più con le bottiglie di vino in vendita in Gran Bretagna. Non sono mai state così care per effetto dei tassi di cambio sfavorevoli, ma anche per l’aumento della tassazione sugli alcolici. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti nella quale si evidenzia che calano del 7% anche le vendite del vino italiano sulla base dei dati Istat relativi al primo bimestre del 2017. Sulle tavole inglesi il vino, che è in gran parte di importazione, è la prima vittima del caos provocato da Brexit ed elezioni per effetto della svalutazione record della sterlina che lo ha reso sempre più inaccessibile. La Gran Bretagna è stata nel 2016 il primo mercato mondiale di sbocco dello spumante italiano con il 30% delle bottiglie esportate. Ora si è invertita la tendenza e le esportazioni sono in calo anche per gli aumenti delle accise che riguardano tutti i vini e gli spumanti.

IN RIPRESA LE ESPORTAZIONI CUNEESI

Nei primi tre mesi del 2017 il valore delle esportazioni cuneesi di

Di Delia Revelli presidente Coldiretti Cuneo e Piemonte

Inglesi in fibrillazione a seguito dell’avvio delle trattative per l’uscita dalla UE. Sul fronte agroalimentare il semaforo sulla qualità dei cibi genera problemi anche ai nostri prodotti di eccellenza merci è risultato pari a 1.838 milioni di euro, registrando una crescita del 14,2% rispetto allo stesso trimestre del 2016, periodo durante il quale le vendite all’estero avevano evidenziato una variazione tendenziale negativa del 7,1%. Nel medesimo lasso temporale il valore delle importazioni di merci ha raggiunto i 1.029 milioni di euro, con un incremento del 4,2% rispetto ai primi tre mesi del 2016. Il saldo della bilancia commerciale si è portato, così, sul valore di 810 milioni di euro, in aumento rispetto ai

623 milioni di euro del I trimestre 2016. La dinamica delle esportazioni di merci cuneesi nel I trimestre 2017 risulta in linea con quella evidenziata a livello medio regionale (+14,1%) e migliore rispetto a quella realizzata a livello complessivo nazionale, dove l’incremento è stato del 9,9%.

COLDIRETTI E ASSOCARNI INSIEME PER LA CARNE ITALIANA

Assocarni e Coldiretti hanno dato vita insieme ad una esclusiva piattaforma di dialogo con valenza nazionale e territoriale per salvare gli allevamenti italiani e valorizzare l’intera filiera nell’interprofessione. Il patto nasce in riferimento anche all’iniziativa #NoVeganAllaRiscossa organizzata da Coldiretti, durante la quale è stata presentata la Piemontese IGP (vedi articoli pagina 10,11,12). Anche la Corte di Giustizia Europea ha affermato che i prodotti vegetali non possono essere commercializzati con denominazioni come “latte, crema di latte, panna, burro, formaggio e yogurt” perchè inganna i consumatori ed ingenera confusione.

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IL PUNTO

A noi il compito di ricordarceli e di raccontarli

I fatti (da non dimenticare e da moltiplicare) che fanno grande Coldiretti Di Tino Arosio direttore di Coldiretti Cuneo decidono liberamente di venire con noi. Ci vedono all’opera. E allora il tema della nostra crescita sta dentro la capacità di comprendere a quale livello siamo arrivati (continuando a mettere in campo risultati politici e opportunità economiche) e quale autorevolezza ci viene riconosciuta. Dobbiamo essere consapevoli di questo, conoscere quel che siamo e quindi raccontare quel che abbiamo fatto e facciamo. E ciò è tutt’altro che scontato. Questo è un pezzo della sfida che ognuno di noi ha sulle spalle. A proposito di fatti ottenuti, ho cercato di capire ad esempio cosa ha voluto dire per i soci di Cuneo eliminare l’Irap in agricoltura (vi ricorderete, un successo solo di Coldiretti annunciato il 15 settembre 2015 alla nostra grande assemblea in Expo dal Presidente del Consiglio di allora). Mi sono un po’ sorpreso per gli importi: si tratta di milioni di euro che grazie a questo successo restano nelle aziende anziché finire all’erario! Non per un anno, ma per sempre. Senza dimenticare che tutti gli agricoltori professionali già non pagano l’Imu, da quest’anno neppure l’Irpef e se sono giovani appena insediati in agricoltura neppure i contributi pre-

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videnziali per tre anni. Questa è la Coldiretti del fare, che ottiene questi risultati grazie alla stima e alla reputazione che ha saputo costruirsi. Qualcun altro può mettere in campo simili risultati? Qualcun altro può dire di aver lavorato per arrivare all’obbligo dell’indicazione dell’origine del latte annunciato (e realizzato) dal Governo guarda caso nella tappa lombarda del nostro Tour delle regioni il 31 maggio dello scorso anno? La risposta è semplice: no nessuno. C’erano i soliti noti che a parole volevano l’etichettatura, ma dicevano che questa cosa doveva essere fatta a livello europeo. Come dire: la voglio, ma faccio in modo che non arrivi mai (siccome in Europa in troppi non vogliono questa trasparenza). Gli effetti di questo provvedimento li vedremo tra qualche mese. Di certo c’è una cosa: appena entrato in vigore, questo provvedimento ha fatto schizzare in su la quotazione del latte spot. Ma per restare a noi: qualcuno altro può dire di aver mosso un dito per AUTOL I P E R V I VELLANTE GNETI

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o incontrato tutti i dipendenti della nostra Federazione e sto terminando gli incontri con i consiglieri di ogni zona. Una gran bella esperienza. Ho visto tanta capacità imprenditoriale, la forza dei pensionati, l’intelligenza delle nostre imprenditrici, la vivacità dei nostri giovani. Ho avuto modo di ascoltare, ma anche di dialogare con chi ho incontrato su cos’è oggi Coldiretti, su cosa vuole essere la Nuova Coldiretti e sulle ragioni per cui le imprese agricole italiane continuano a ritenerci il loro punto di riferimento. Ed anche puntualizzare una nostra decisiva caratteristica: essere uniti da Bolzano a Palermo con un centro forte e territori forti. Insieme e coesi. Su queste cose è emerso tanto di interessante. Ad esempio che le imprese che fanno grande la nostra Organizzazione non si accontentano più di un atto di fiducia per aderirvi. Stanno con noi perché vedono i risultati, non perché sono impressionati dall’annuncio di possibili fumose future risposte alle loro esigenze. Fanno così anche le numerose e soprattutto prestigiose imprese agricole (spesso tra le più grandi d’Italia) che


IL PUNTO

ottenere con le unghie e con i denti il successo tutto targato Coldiretti del riconoscimento dell’IGP del vitellone di carne piemontese? Sarà un male o un bene questa certificazione per le nostre imprese? Ad ognuno la risposta. Potremmo andare avanti a lungo a raccontare fatti. Cito solo quello del Ceta, ovvero il disgraziato accordo sottoscritto da Ue e Canada per l’eliminazione dei dazi negli scambi commerciali. Una vera e propria disgrazia, in particolare per i nostri produttori di carne, di cereali, per le nostre produzioni protette, ma in genere per il modello di agricoltura italiana. Esporteremo Parmigiano reggiano in Canada che subirà però la concorrenza del parmesan canadese; importeremo senza dazi cereali pieni del cancerogeno glifosate ed esporteremo pasta fatta con quei grani canadesi pericolosi, ma con la

bandiera italiana. Pensate che per il Piemonte gli unici prodotti a denominazione che saranno riconosciuti e protetti in Canada sono il gorgonzola, il grana padano, la mortadella di Bologna e il taleggio! Non saranno protetti prodotti tipicamente delle nostre terre come la carne di vitellone piemontese, la nocciola piemontese, il castelmagno, il crudo di Cuneo, il fagiolo di Cuneo, il raschera, eccetera. Avete sentito qualcuno che sta denunciando questo rischio incredibile che stiamo correndo se il nostro Paese ratificherà questo accordo? Nessuno. Anzi qualcuno del cosiddetto “mondo agricolo” dice che è un grande accordo! Bene, noi scendiamo in campo. Non da soli perché ci sono con noi tante associazioni dei consumatori, sindacali, del mondo ambientalista, del mondo sociale. Abbiamo incontrato

VIENI VEDI VIVI

il Presidente del Senato, stiamo coinvolgendo tutti i sindaci e saremo in piazza a Roma il 5 luglio. Bisognerebbe aggiungere qualche fatto locale come la filiera del latte in polvere e il Green Experience per il vino o gli altri progetti di filiera che stiamo costruendo. Fermiamoci qui anche perché ce ne sarebbero di cose che possono descrivere cos’è Coldiretti, segnando la differenza con chi – nel mondo agricolo - invoca ad esempio gli ogm come via maestra dell’agricoltura italiana o cuneese! Quale morale tirare quindi? Bisogna saper scegliere chi sta dalla parte giusta, cioè quella degli agricoltori. E chi ha scelto ha una responsabilità: raccontare questi fatti. Se tutti, ma proprio tutti, avremo coscienza di cos’è oggi Coldiretti, chi ci potrà fermare!

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ACCORDO UE-CANADA

Il CETA:un’assurdità l’accordo UE-Canada

Mobilitazione di Coldiretti per bloccare la ratifica che penalizza il Made in Italy Grande adesione dei Comuni cuneesi con l’approvazione di ordini del giorno a sostegno delle imprese di Coldiretti. A Roma manifestazione davanti al Parlamento

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ercoledì 5 luglio a Roma una manifestazione indetta da Coldiretti per denunciare la contrarietà dell’Organizzazione alla ratifica da parte del Parlamento Italiano dell’accordo Ceta (Comprehensive Economic and Trade Agreement). Dalla provincia di Cuneo partecipa una nutrita delegazione. La Camera dei Deputati sta dibattendo l’accordo siglato tra Unione Europea e Canada. E’ stata inviata a tutti i Comuni della Provincia di Cuneo la richiesta di approvare un ordine del giorno a sostegno della battaglia di Coldiretti, poiché non si tratta di affrontare un tema di esclusivo interesse agricolo, ma sono in gioco gli interessi reali dell’intera società italiana ed europea.

A questo proposito, la presidente Delia Revelli ed il direttore Tino Arosio invitano i dirigenti di sezione ed in particolare i presidenti di Coldiretti ad attivarsi nei confronti dei loro Comuni, affinché i Consigli Comunali o le Giunte procedano alla loro approvazione prima possibile. L’accordo di libero scambio (Ceta) con il Canada non solo legalizza la pirateria alimentare, accordando il via libera alle imitazioni canadesi dei nostri prodotti più tipici. Secondo il Dossier della Coldiretti, delle 291 denominazioni Made in Italy registrate, risultano

protette appena 41, peraltro con il via libera all’uso di libere traduzioni dei nomi dei prodotti tricolori (un esempio è il parmesan) e alla possibilità di usare le espressioni “tipo; stile o imitazione”. Ma peserebbe anche l’impatto di circa 50.000 tonnellate di carne di manzo e 75.000 tonnellate di carni suine a dazio zero e l’azzeramento strutturale del dazio per il grano, proprio mentre il governo canadese si è già mosso per sollevare questioni di compatibilità del trattato con il decreto di indicazione obbligatoria dell’origine della pasta che l’Italia ha depositato a Bruxelles.

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ACCORDO UE-CANADA

Nessuna protezione per i marchi Igp e Dop dei nostri territori

Accordo UE-Canada: così non va. Moncalvo incontra Grasso

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e diffuse preoccupazioni sugli impatti economici e sociali del CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement), l’accordo commerciale tra Unione Europea e Canada che il Senato italiano dovrà ratificare, sono state presentate in un incontro con il presidente del Senato Piero Grasso (nella foto a destra). Coldiretti, rappresentata dal presidente nazionale Roberto Moncalvo (nella foto a sinistra) ha sottolineato la necessità di analizzare più a fondo i potenziali effetti del trattato sull’ordinamento democratico, l’uguaglianza di fronte alla legge, l’occupazione, il settore agricolo e agroalimentare, i diritti dei consumatori e dei lavoratori, il settore dei servizi, il principio di

Coldiretti denuncia l’impatto negativo del Ceta sull’ambiente, sull’economia e sui cittadini precauzione, la salute e l’ambiente. In particolare, si è evidenziata l’opportunità di attendere il pronunciamento della Corte Costituzionale francese, alle prese con un ricorso firmato da 106 Parlamentari, sui possibili vizi di incostituzionalità dell’accordo, che potrebbe minare l’esercizio della sovranità nazionale, violare il principio di precauzione, l’indipendenza e l’imparzialità dei giudici e il principio di uguaglianza davanti alla legge.

Non solo, ma l’urgenza di un voto di ratifica tanto ravvicinato viene a cadere di fronte al fatto che in Canada nulla verrà deciso fino al prossimo autunno. L’assemblea legislativa del Quebec, infatti, ha terminato le sue sessioni deliberative e non tornerà a riunirsi prima di settembre. Per questa ragione, rimane incompiuta l’approvazione della legge sull’implementazione provvisoria del CETA, che dunque non potrà entrare completamente in vigore per i prossimi tre mesi. L’incontro ha offerto l’occasione per consegnare al Presidente Grasso il documento “Alla ricerca di un commercio libero e giusto (free and fair)”, firmato da Coldiretti e da numerose Associazioni ed Organizzazioni dei lavoratori.

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IGP PIEMONTESE

Svolto a Roma, a Palazzo Rospigliosi sede di Coldiretti, l’evento

Il “Vitellone piemontese della coscia IGP” agli onori dell’Italia intera

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a capitale ha dato il benvenuto a Roma con un caloroso abbraccio all’Igp dei Vitelloni Piemontesi della Coscia durante la presentazione, moderata da Jimmy Ghione di Striscia la Notizia ed alla quale hanno preso parte oltre 500 allevatori dal Piemonte, a Palazzo Rospigliosi a Roma, con il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo. Dopo l’ufficialità da parte dell’Unione Europea del riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta, arrivato a seguito di un iter burocratico partito nel 2009 e fortemente sostenuto dagli allevatori di Coldiretti, è stata l’occasione per conoscere ed apprezzare direttamente le caratteristiche della più importante razza bovina da carne Made in Piemonte, nota in tutto il mondo per la qualità di altissimo livello. Con la presidente di Coldiretti Piemonte Delia Revelli ed il delegato Confederale Bruno Rivarossa hanno tracciato il percorso che ha portato ad ottenere questo importante risultato e ne hanno sottolineato l’importanza economica il presidente ed il direttore del Coalvi, consorzio di tutela della razza Piemontese, Carlo Gabetti e Giorgio Marega. A spiegare il lavoro svolto da Coldiretti presso l’Ue Maurizio Reale, responsabile nazionale di Coldiretti a Bruxelles e ad illustrare le analisi svolte per la sicurezza delle carni italiane Maria Caramelli, direttrice dell’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. L’agrichef di Campagna Amica Stefania Grandinetti ha illustrato l’importanza nella tradizione gastronomica del Piemonte della carne

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La carne IGP della Piemontese verrà presentata al Festival Agrirock di Collisioni a Barolo

Giorgio Ferrero e dal responsabile del settore promozione Paolo Cumino e tra le varie associazioni quella dei Piemontesi a Roma. “Un risultato frutto di un grande lavoro di squadra tra la nostra Organizzazione e tutte le associazioni, quali il Coalvi, l’Anaborapi, l’Arap Piemonte e l’Asprocarne, oltre agli uffici Confederali e a quelli di Bruxelles che hanno permesso un’accelerazione dell’iter burocratico – spiega Delia Revelli presiden-

te di Coldiretti Piemonte – L’Igp va a valorizzare e a tutelare una razza storica, legata fortemente al nostro territorio, il cui allevamento è sempre più diffuso, arrivando a contare 276 mila capi nel 2016. Ora guardiamo al futuro affinché questo riconoscimento si possa concretizzare sul territorio attraverso importanti progetti a beneficio delle nostre imprese e del tessuto economico locale”. La Razza Bovina Piemontese ha il

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IGP PIEMONTESE suo zoccolo duro in provincia di Cuneo, dove si allevano 155.000 capi e vi sono 2.200 allevamenti. “In Piemonte - ha precisato Bruno Rivarossa - si contano 6 mila aziende che allevano la razza bovina Piemontese con 15 mila addetti. Il fatturato arriva a 500 milioni di Euro e per l’intera filiera, comprendente la logistica, il trasporto, la mangimistica, la macellazione ed il sezionamento, si raggiungono quasi 800 milioni di Euro”. Concludono Rivarossa e il diretto-

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Oltre che in provincia di Cuneo, la Razza Bovina Piemontese viene allevata in provincia di Torino con 65.448 capi, ad Asti con 19.526, Alessandria con 6.282, Vercelli con 4.875 e Novara con 1.989

re di Coldiretti Cuneo, Tino Arosio: “Questi dati denotano quanto incida il comparto nel panorama dell’economia piemontese e cuneese, oltre che del suo indotto. Un patrimonio consolidato grazie anche ad azioni messe in campo da Coldiretti, da Campagna Amica attraverso la vendita diretta e dai nostri imprenditori. Un risultato che, oltretutto, garantisce al consumatore tracciabilità ed elevata qualità del prodotto per la sicurezza alimentare”.


ECONOMIA EUROPEA

L’appello finale lanciato dal Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, al sistema economico piemontese nell’incontro svoltosi a Cuneo

Per contare di più in Europa dobbiamo credere di più nell’Unione Europea

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’Italia si merita di contare di più in Europa, ma per farlo deve essere più attenta a quello che accade a Bruxelles, deve smettere di lamentarsi dell’Unione Europea. All’Italia serve un cambio di mentalità. D’altra parte l’Europa deve cambiare, perché se è vero che la maggioranza degli italiani vuole restare in Europa, dall’altra giustamente vuole sentirsi protetta dall’Unione Europea”. Questo, in sintesi, l’appello finale lanciato ai massimi rappresentanti del sistema economico piemontese a Cuneo dal Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani (nella foto), in un incontro organizzato dal Sistema camerale. Nel suo intervento, Tajani ha spiegato come l’obiettivo primario del suo mandato è quello di riavvicinare le istituzioni europee ai cittadini e che per raggiungerlo si è prefissato di far fronte alla disoccupazione giovanile, all’immigrazione illegale e alla paura del terrorismo, tre grandi problemi che nessun Paese europeo può risolvere da solo. Quindi il suggerimento all’Italia ad avere maggiore stabilità politica per diventare più competitiva in Europa e l’invito accorato a trasmettere alle nuove generazioni l’identità più profonda del nostro esse-

re europei, perché senza valori siamo destinati a perdere la sfida globale. Per il mondo agricolo cuneese, è in-

tervenuta Delia Revelli, presidente di Coldiretti Cuneo e Piemonte, la quale ha affermato che: “Oggi l’agroalimentare made in Italy è motore di sviluppo per la ripresa economica del Paese. Continueremo a portare avanti in Europa le nostre richieste di massima trasparenza nei confronti dei consumatori come l’etichettatura e l’indicazione dell’origine sui prodotti agroalimentari. Bisogna però che la politica Europea tenga a freno le lobbies che non favoriscono percorsi legislativi orientati alla trasparenza”.

Cuneo: l’agricoltura è il settore più dinamico con un significativo + 1,20% nel primo trimestre 2017

In provincia di Cuneo, all’agricoltura è riconosciuto un ruolo trainante. Un dato significativo che testimonia questa vivacità emerge dal registro imprese della Camera di Commercio di Cuneo, in base al quale, tra le voci più dinamiche, spicca il comparto agricolo con un una crescita per numero delle aziende che raggiunge il +1,20 per cento nel primo trimestre 2017 rispetto al primo trimestre del 2016. Un riscontro che giunge ad ulteriore conferma dei dati camerali divulgati in occasione della Giornata Provinciale dell’Economia, secondo cui le imprese agricole in provincia di Cuneo sono al primo posto con il 29,7 per cento rispetto agli altri settori di attività economica. Commentano Delia Revelli, presidente di Coldiretti Cuneo e del Piemonte e Tino Arosio, direttore della Federazione Provinciale: “I dati fotografano un settore in continua evoluzione, polo di attrazione per i giovani che si insediano con nuove attività e con un grande potenziale di crescita. Questo dimostra quanto sia stato lungimirante e proficuo il percorso portato avanti da Coldiretti”.

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ATTUALITÁ

Per Coldiretti bene lo stanziamento, ma sono indispensabili piani efficaci di contenimento degli animali soprattutto cinghiali, caprioli e colombi

Danni dei selvatici, in arrivo i fondi

“U

n primo passo certamente positivo”. Coldiretti Cuneo esprime soddisfazione per la decisione dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura di erogare 750 mila euro per il rimborso dei danni provocati dagli animali selvatici. Le risorse sono destinate agli anticipi per i danni riscontrati nel 2015 e rientrano nello sforzo compiuto fin dall’inizio dall’amministrazione regionale per saldare gli anni arretrati nel pagamento dei danni da selvatici come più volte sollecitato da Coldiretti. In provincia di Cuneo, i danni da selvaggina sulle coltivazioni agricole ammontano a circa 500-600 mila euro l’anno pari al 50 per cento dei danni patiti dall’agricoltura piemontese a causa della selvaggina. “Alla soddisfazione per tale deci-

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sione - commentano Delia Revelli e Tino Arosio, presidente e direttore di Coldiretti Cuneo – aggiungiamo l’auspicio che entro l’anno possano essere messe a disposizione altre risorse per pagare i danni del 2016. Siamo però convinti che la soluzione del problema non passa dagli indennizzi dei danni, ma dall’attivazione di piani efficaci di contenimento degli animali selvatici. Sono necessari interventi

anche fuori dal periodo di caccia per ristabilire il giusto equilibrio tra selvaggina ed agricoltura sul territorio. Teniamo conto che cinghiali e caprioli rappresentano anche un pericolo per l’incolumità delle persone. Sono molti gli incidenti stradali, alcuni anche mortali, che si sono verificati in questi anni. Il contenimento va fatto nell’interesse, non solamente dell’agricoltura, ma di tutta la società”.


MOVIMENTI

Presente il Presidente Nazionale dei Senior Coldiretti per Sempre Grenzi

Assemblea dei Pensionati e Donne Impresa Coldiretti Cuneo che: che successo!

S

ono arrivati in oltre 500 i pensionati di Coldiretti che con Donne Impresa hanno indetto presso la struttura Nuova Giacobba di Vicoforte la loro giornata provinciale. Un momento di festa, ma anche di progettualità. Presenti Giorgio Grenzi e Danilo Elia presidente e segretario nazionale del Movimento Senior Coldiretti per Sempre. Grenzi ha ricordato il progetto europeo sulla salute per mantenere gli iscritti in piena autosufficienza. Ha evidenziato il disegno di legge per garantire la sicurezza alle persone della terza età soprattutto quelle che vivono nelle cascine già oggi vittime di frodi, violenze ed abusi. Infine Grenzi ha presentato la carta vantaggi con oltre 1500 servizi convenzionati per i soci. Presenti anche il delegato Confederale Bruno Rivarossa, il presidente regionale dei Senior Coldiretti Pierluigi Cavallino. Il livello provinciale era rappresentato dalla presidente di Coldiretti Cuneo Delia

Revelli e dal direttore Tino Arosio oltreché dal presidente dei Pensionati Coldiretti Cuneo Lorenzo Bergese e

dalla responsabile di Coldiretti Donne Impresa Silvia Viazzi.

Nel suo intervento Lorenzo Bergese ha sostenuto che: “Non siamo qui solo per parlare dei nostri problemi. Una giornata di festa che ha visto un’adesione entusiasta e che consolida l’attività organizzativa svolta nel periodo invernale dal Movimento”, mentre Silvia Viazzi ha evidenziato come: “La presenza delle donne in agricoltura ha certamente una valenza imprenditoriale e mette a schema le strategie di Coldiretti”. Le conclusioni di Delia Revelli: “L’Organizzazione ha bisogno dei contributi costruttivi dei due Movimenti che servono da stimolo per portare avanti l’ampia progettualità di Coldiretti che si rivolge certamente ai soci ma anche ai cittadini” e da Tino Arosio che ha detto: “Che bello essere accolto in questa grande famiglia che avete contribuito a costruire, come la storia bella che avete realizzato per il Paese. Ora avete una grande responsabilità: quella di aiutare i vostri figli e i vostri nipoti a costruire la nuova Coldiretti del domani”.

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ECONOMIA AGRICOLA

Tre giorni di festa e un convegno a Fossano per le filiere Coldiretti

“Nost gran… nost pan”: con il Catac di Fossano dal campo alla tavola

“N

ost gran… Nost pan”: è il titolo del convegno di Coldiretti, organizzato a Fossano nell’ambito della sagra “Il grano in festa” in collaborazione con l’assessorato all’agricoltura e quello alle manifestazioni del comune di Fossano retti rispettivamente da Cristina Ballario e Michele Mignacca. “Nella nostra provincia, la voce cereali è strategica, con una produzione che, per quanto riguarda le filiere seguite da Coldiretti, nel 2016 è stata di circa 120mila quintali tra frumento tenero ed orzo, in leggero aumento rispetto all’annata precedente” – dicono Dino Ambrogio e Raffaele Tortalla rispettivamente vicepresidente di Coldiretti e consigliere provinciale nonché presidente del Catac di Fossano. Al convegno, sono intervenuti consulenti tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo che hanno approfondito il ruolo della consulenza tecnica nelle filiere; il dottor Paolo Rosa, responsabile delle filiere e dei cereali del Consorzio Agrario delle Provincie del Nord Ovest, ha analizzato gli aspetti fondamentali di tracciabilità, monitoraggio e aspetti qualitativi nel grano ad uso alimentare; Roberto

Il momento dell’inaugurazione

Gabutti del Molino Gaiero e Gabutti srl ha esaminato la qualità delle farine locali e il dottor Pietro Devalle del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione ASL CN1 ha trattato l’importanza dei cereali nella dieta e le intolleranze alimentari ad essi connesse. “Per fare filiera occorre che il mondo produttivo e l’industria di trasformazione dialoghino attivamente - commentano Delia Revelli e Tino Arosio, presidente e direttore di Coldiretti Cuneo -. Per fare questo, è essenziale il lavoro della consulenza tecnica”. In provincia di Cuneo, nel 2016, i contratti sui cereali autunno-vernini riguardavano essenzialmente orzo, ovalo, glutine, bologna e graindor. Anche per la campagna in corso, sono stati proposti alle aziende diversi

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contratti di filiera: mais (precoci, micorizzato e alimentare), soia (media ottobrenovembre-dicembre e prezzo fisso), orzo, frumento tenero (panificabile, panificabile superiore e di forza). I tecnici dell’Agenzia 4A hanno stabilito collaborazioni e contratti con i mulini locali, riscoprendo antiche varietà di cereali come il triticum monococcum (enkir) con il Mulino Marino, che oggi è una delle colture economicamente più rilevanti per le aziende dell’Alta Langa e le filiere di frumento tenero biologico con i Mulini Marino e Sobrino. “Fondamentale nella filiera – spiegano Franco Ramello, responsabile economico e Lorenzo Martinengo, coordinatore dei tecnici Agenzia 4A di Coldiretti - è il ruolo dei mulini locali come Stenca, Gaiero e Gabutti srl e, soprattutto, del Consorzio Agrario delle Province del Nord Ovest”. Presenti all’incontro oltre a numerosi cerealicoltori ed ai tecnici di Coldiretti Cuneo il delegato Confederale Bruno Rivarossa ed il vice direttore del Cap Nord Ovest Diego Bono. PRIMA

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DOPO


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QUANDO ARRIVAVANO “BOCIA” E “BAROT” IN CASCINA Filippo Gallino, cantiniere appassionato

F

ilippo Gallino è nato il 5 maggio 1939 a Canale d’Alba, nella cascina di famiglia, dove vive oggi: “Qui sto bene, è il mio mondo”.

IL GEMELLO MORTO

La sua famiglia: “Mia madre era Carolina, mio papà Felice: aveva le vigne (tradizione di famiglia già da mio nonno Stefano). Hanno avuto 4 figli: Stefano (morto un anno fa), Margherita, io e il mio gemello Mario, morto a 15 mesi di polmonite. Quando vado nel cimitero lo piango sempre, mia madre mi diceva: “Tu e Mario eravate uguali e papà non vi distingueva! Io invece sì”. E’ stata una prova difficile per i miei genitori, i grandi dolori che cambiano la vita …”. Le scuole: “Ho fatto la quinta Elementare a San Defendente, eravamo una cinquantina in classe, ho avuto le maestre Giordano e Toso e don Moretti. La Giordano aveva una lunga bacchetta d’ottone, che finiva sulle unghie nere! A me piaceva abbastanza studiare, ma dovevo lavorare: andavo con le tre mucche al pascolo con mio cugino Beppino”. Niente fame: “Noi siamo stati fortunati, eravamo in 15 ma il pane non è mai mancato. La fame per fortuna non l’ho conosciuta”.

LE SS IN CORTILE

La guerra: “Ero un bambino ma ricordo quando nel 1944 sono arrivate le SS nel cortile, han preso un tavolo di legno e hanno piazzato la mitragliatrice: non hanno sparato, ma io non avevo capito la gravità della situazione. E’ da stupidi combattere le guerre e di mezzo ci va sempre la povera gente”. Le veglie: “Le ricordo bene, si rac-

contavano le storie vere dei banditi Delpero, Aimasso, Bonino e Piovano! Ma anche storie di masche, che facevano paura a noi ragazzi. La masca di Ferrere ballava sulle grondaie delle case … e altre storie strane … che ti facevano venire dei dubbi”. In cascina arrivavano personaggi: “C’era “Bocia”, era vecchio e chiedeva da bere e da mangiare e da dormire nel fienile, si fermava una notte. Poi “Barot”, che arrivava con un bastone grosso, era vecchio e malandato … Arrivava l’arrotino, chi faceva piccoli tini e anche i due con il carro che facevano la pasta fresca a domicilio, che poi facevamo seccare. Un mondo che è sparito negli anni Cinquanta”.

UVA E NOCCIOLE

Filippo è un vignaiolo appassionato: “Sono un vignaiolo e cantiniere (i trucchi del mestiere me li ha insegnati mio zio Giovanni) e da cinque anni abbiamo anche alcune giornate di nocciole, al posto del grano e del mais. Le vigne sono una tradizione familiare. Oggi i miei figli Gianni e Laura producono tanti tipi di vino (con attenzione a non usare pesticidi e diserbanti, per non far prendere il cancro agli altri) ma io non sono capace di stare fermo! Se posso, dò una mano, è più forte di me”. Il vino della cantina Gallino gira il mondo: “Oggi finisce in Cina, negli Usa, in Norvegia, a Singapore, in Messico … Qui in collina arrivano tanti stranieri e per me questo è motivo di grande soddisfazione! I miei figli producono 100 mila bottiglie all’anno”.

NONNO FELICE

L’incontro con la moglie: “Maria è di Madonna di Loreto, qui dietro … Siamo stati fidanzati per due anni, le nozze qui in paese il 16 ottobre 1966, davanti a don Giovanni Conte. Al pranzo eravamo una cinquantina poi siamo

partiti con la Fiat 600 per la Liguria. Ma siamo tornati a casa dopo tre giorni, perché pioveva sempre! Abbiamo tre figli: Gianni, Enrica (collaboratrice scolastica) e Laura. Abbiamo otto nipoti, sono sempre qui … e io sono un nonno felice! I ragazzi di oggi sono molto svegli, i miei nipoti sono educati e rispettosi”. I valori in cui crede: “Ho messo al primo posto la famiglia e il lavoro (che ci regala tante soddisfazioni: tanti si complimentano per il nostro vino!). Ai nostri figli ho spiegato l’importanza di essere onesti e corretti, provo fastidio quando incontro qualcuno che cerca di fregare gli altri. Credo in Dio e di fronte ai tanti spettacoli della Natura, mi viene da pensare: “Non è un caso, credo che ci sia un Autore!. Io prego di mattina e di sera, ma non recito le orazioni al completo. A Messa vado sempre. Una volta recitavamo insieme il Rosario tutti insieme in famiglia, oggi lo facciamo ancora ai Santi, quando ci ritroviamo a pregare per i nostri morti”. La morte: “Sovente penso al nostro destino, ma l’idea della morte non mi spaventa. Spero di non dover soffrire e soprattutto di non rovinare la vita ai miei cari, dando a loro preoccupazioni e fastidi. Dopo la morte credo che ci sia qualcosa, non credo che finiamo qui la nostra esistenza terrena. Rivivrei di nuovo un’altra volta e risposerei Maria! Provo pena nel vedere tante separazioni, oggi: tanti giovani oggi non sono abituati ai sacrifici”. Si è impegnato in Coldiretti: “Sono stato presidente per tre mandati della Sezione Coldiretti di Canale, mi avevano chiesto dopo la scomparsa di Ternavasio: l’ho fatto volentieri e mi sono impegnato, ho anche fatto delle battaglie (con i cacciatori c’è da discutere) ottenendo dei risultati concreti, anche sul disciplinare dei vini”.

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ATTUALITÁ

Pubblicati i bandi. La scadenza delle domande é il 15 settembre

Fondi europei per progetti con i GAL I GAL della provincia di Cuneo hanno pubblicato il Bando di finanziamento multi-operazione per la selezione di Progetti Integrati di Filiera (PIF) a valere sulle seguenti Operazioni del PSR: • 4.1.1: “Miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole” • 4.2.1: “Trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli” • 6.4.2: “Investimenti nella creazione e nello sviluppo di attività extra agricole (microimprese non agricole)” Il bando sostiene investimenti in

impianti, macchine, attrezzature e riqualificazione di fabbricati aziendali nelle microimprese agricole, di trasformazione, artigianali e commerciali che collaborano in Filiera. Le risorse pubbliche disponibili per la realizzazione di questi interventi sono importanti. È prevista l’erogazione con una percentuale di contributo in conto capitale variabile dal 40 al 50% sulla spesa ammessa (IVA esclusa); le domande di finanziamento – che dovranno essere presentate entro la scadenza telematica del 15.09.2017 su Sistema Piemonte – dovranno avere un importo di spe-

sa variabile da un minimo di 5mila euro ad un massimo 70mila euro (importi variabili a seconda dell’Operazione 4.1.1, 4.2.1 e 6.4.2). I beneficiari dovranno concludere gli investimenti e pagare le spese entro un anno dalla comunicazione di approvazione. Gli imprenditori interessati devono tenere conto che la partecipazione agli incontri informativi è condizione indispensabile per poter presentare le domande. Gli uffici di zona della Coldiretti sono a disposizione per ulteriori informazioni e per la presentazione delle domande.

I primi raccolti confermano il calo delle produzioni

Siccità: serve maggior concretezza per un problema che si sarebbe già potuto risolvere

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La siccità imperversa. L’agricoltura soffre così come sono in difficoltà anche alcune realtà di erogazione dell’acqua potabile. In montagna, anche i margari si lamentano. L’erba è poca ed il pascolo è scivoloso. In pianura, i costi di pompaggio hanno raggiunto livelli altissimi, tanto che Coldiretti ha chiesto all’UMA una integrazione dei buoni del carburante. Puntualmente, sui giornali si è scatenata la corsa alle dichiarazioni. Tutti si ricordano degli invasi in questa stagione di siccità, salvo dimenticarsene puntualmente non appena cade la prima pioggia. È un sistema che Coldiretti non può accettare. Non si può infatti guardare al quotidiano senza una visione a lungo termine. Nella nostra provincia si è scelto sin dagli anni ’80 di abbandonare la politica del grande invaso e di lavorare su quelli medio piccoli. Salvo il caso di Serra degli Ulivi, tutti le altre ipotesi progettuali non sono state portate avanti. Di qui,

la necessità che il sistema politico provinciale e regionale operi con maggior concretezza, cercando di evitare dichiarazioni che non hanno più alcun senso. Lo abbiamo scritto altre volte: se l’inchiostro utilizzato per scrivere e stampare studi, fare dichiarazioni o tracciare delle linee sulle carte geografiche fosse acqua, si sarebbe già irrigata mezza provincia. Soprattutto di questi tempi, l’ap-

pello di Coldiretti alle Istituzioni è fortissimo: l’Europa sta investendo molto in questo settore. Non solo l’Italia e in questo caso il Piemonte non riescono ad attrarre risorse per costruire gli invasi, ma abbiamo la matematica certezza che i Paesi dell’Est stanno presentando progetti per l’utilizzo plurimo delle acque (potabile, energia Green ed irriguo) e stanno ottenendo finanziamenti importanti.


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Con Creditagri Italia possibile richiedere l’anticipo della Pac 2017

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reditAgri Italia, attraverso il Sistema Servizi Coldiretti, mette a disposizione delle imprese agricole che hanno presentato la Domanda Unica 2017, lo strumento dell’Anticipo Pac per soddisfare, almeno in parte, le esigenze di credito a breve. Attraverso infatti la sottoscrizione di specifici accordi con istituti di credito di primaria importanza a livello territoriale (Unicredit, Cassa di Risparmio di Saluzzo, Cassa di Risparmio di Bra, Gruppo Credit Agricole, Banca Nazionale del Lavoro, Monte dei Paschi di Siena) le aziende beneficiarie del contributo Pac, a fronte della presentazione della Domanda Unica, hanno la possibilità di richiedere un finanzia-

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mento attraverso il quale ottenere un’anticipazione il cui importo può variare da un massimo del 80% del premio spettante in caso di anticipo annuale, al 70% se l’anticipo è biennale e fino al 60% per l’anticipo triennale. In modo semplice ed immediato, i titolari delle aziende che decideranno di aderire, potranno richiedere l’anticipazione annuale o pluriennale del premio senza dover attendere l’erogazione da parte dell’Organismo pagatore. Per maggiori dettagli sulle opportunità offerte, contattare la segreteria provinciale di CreditAgri Italia ai numeri 0171/447297 - 0171/447350 o recarsi direttamente presso l’ufficio in Via Caraglio n. 16.

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Scadenze per le verifiche degli impianti produttori di energia elettrica

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a Delibera 786/16/R/eel dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico ha stabilito le scadenze per le verifiche periodiche dei sistemi di protezione di interfaccia (ai sensi delle norme CEI 0-21 e CEI 0-16) che, se non rispettate, potranno determinare la sospensione dell’incentivo e

Tipologia

delle relative convenzioni di ritiro e scambio sul posto da parte del GSE nonché il distacco dell’impianto da parte del gestore di rete (il gestore di rete invierà comunque un sollecito nel corso del primo mese successivo alla scadenza). I risultati delle verifiche periodiche dovranno essere comunicati al

Scadenza

gestore di rete attraverso un apposito canale informatico. Le scadenze riguardano gli impianti di potenza nominale superiore a 11,08kW, debbono essere fatte anche se si tratta di sostituzione della protezione e differiscono in funzione della data di entrata in produzione dell’impianto come riportato nello schema che segue:

impianti di produzione connessi in bassa/media tensio- Entro 5 anni dalla data di entrata in esercizio ne entrati in esercizio dall’1 agosto 2016

impianti di produzione connessi in bassa/media tensio- Entro l’ultima data tra: ne entrati in esercizio dall’1 luglio 2012 fino al 31 lu- -31 marzo 2018 glio 2016 -.5 anni dalla data di entrata in esercizio -.5 anni dalla precedente verifica documentata effettuata prima dell’entrata in vigore della deliberazione impianti di produzione connessi in bassa/media tensio- Entro l’ultima data tra: ne entrati in esercizio dal 1 gennaio 2000 fino al 30 -31 dicembre 2017 giugno 2012 -.5 anni dalla precedente verifica documentata effettuata prima dell’entrata in vigore della deliberazione

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Piano di controllo dell’IBR sui bovini

C

on la Delibera della Giunta Regionale del 22 maggio scorso è stato approvato il Piano di controllo della Rinotracheite Bovina Infettiva (IBR) nel territorio della Regione Piemonte per gli anni 2017-2019. L’IBR è una malattia virale contagiosa del bovino, che causa notevoli perdite economiche nel comparto zootecnico sia da latte che da carne. I danni economici sono riconducibili agli effetti diretti del virus sull’apparato respiratorio e genitale, al calo della produzione del latte e, non meno importante, alle restrizioni commerciali imposte da Stati, Regioni o Province che, in possesso di uno stato sanitario favorevole, possono richiedere garanzie aggiuntive all’importazione di animali vivi da territori con qualifica sanitaria inferiore. E l’Unione Europea ha inserito l’IBR nella lista delle malattie per le quali gli Stati Membri possono predisporre programmi obbligatori di lotta per tutto o parte del proprio territorio. Alcuni Stati Membri hanno già concluso la fase di eradicazione della malattia e ottenuto la qualifica comunitaria di “territorio indenne da IBR”; in Italia hanno raggiunto questo status solamente il Friuli Venezia Giulia, il Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta. Per gli allevamenti da latte, già iscritti ai programmi di controllo sull’attitudine produttiva ARAP e con qualifica di “indenne” o

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E’ nell’interesse degli allevatori per evitare danni all’apparato respiratorio e genitale delle vacche con calo della produzione di latte

ufficialmente indenne” IBR, il test non verrà più eseguito sui singoli capi ma su campioni di latte (2 accertamenti all’anno). I prelievi verranno eseguiti nell’attività dei controlli funzionali di

ARAP e l’esame sarà eseguito dall’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Nel caso degli allevamenti di capi di razza Piemontese iscritti al libro genealogico, il Piano della Sanità regionale terrà conto del piano IBR predisposto recentemente dall’Anaborapi e approvato dal Ministero delle Politiche agricole. Il Piano IBR dell’Anaborapi, a cui hanno aderito in questi mesi la stragrande maggioranza delle aziende, consentirà di beneficiare di una maggiorazione del premio “vacche nutrici” della PAC (novità introdotta dal 2017). Per queste aziende il test dovrà essere effettuato su tutti i capi di età superiore a 12 mesi adibiti alla riproduzione. L’obiettivo finale è di ottenere quanto prima la qualifica comunitaria di “territorio indenne da IBR”. Il precedente Programma della Sanità regionale ha registrato, al termine del 2016, l’adesione dell’81,6% degli allevamenti da riproduzione presenti sul territorio regionale; di questi il 64,3% risulta già in possesso della qualifica di ufficialmente indenne o indenne.

Sistema Allevatori: tagli incomprensibili

“I drastici tagli al sistema allevatoriale mettono in serio pericolo il lavoro delle associazioni allevatori”, Coldiretti Cuneo, esprime preoccupazione, a seguito della decisione presa dalla Conferenza Stato Regioni sul finanziamento del Piano nazionale dei controlli sulla produttività animale svolti dalle associazioni allevatori che, a causa del ridimensionamento della spesa pubblica, passerebbe dagli attuali circa 22,5 milioni di euro a soli 7 milioni. “Disimpegnare 15,3 milioni a fronte dei 22,5 milioni precedentemente stabiliti comporta un taglio di quasi il 70% che segue alla già drastica riduzione dei finanziamenti avvenuta negli ultimi anni”.



MANODOPERA STAGIONALE

Lavoratori extracomunitari, la nostra risposta è con i fatti e non con le parole

E’

in corso un dibattito che coinvolge i Comuni del Saluzzese in primis, ma poi tutti gli altri relativamente all’ospitalità dei migranti per la raccolta della frutta. Spesso viene confuso il ruolo di Coldiretti. L’organizzazione rappresenta la categoria dei datori di lavoro e le risposte che si danno sono di ordine economico, pur senza dimenticare il ruolo sociale. Il problema dei migranti in cerca di lavoro non è di natura economica, bensì sociale. Solo se si hanno ben chiare le differenze, si può partecipare ad un dialogo costruttivo tra imprenditori agricoli che fanno riferimento a Coldiretti, Caritas ed altre organizzazioni di natura sociale e pubblica amministrazione. Non è veritiera l’immagine descritta da alcuni organi di informazione nei giorni scorsi perché non fa giustizia agli sforzi che Coldiretti, con le aziende agricole associate, ha compiuto e continua a compiere nei confronti di persone in cerca di lavoro e di una vita degna di questo nome. Al di là della legge “Alemanno”, a cui non possiamo assegnare aspettative messianiche, vogliamo rispondere con i fatti. Le nostre imprese associate danno lavoro nel solo bacino del Saluzzese ad alcune centinaia di lavoratori stagionali che arrivano con i flussi ministeriali, oltre a quasi 1000 occupati stagionali residenti localmente. Ciò nonostante

Aperti i campi accoglienza di Coldiretti a Saluzzo e Lagnasco. Ai 300 stranieri del Foro Boario di Saluzzo serve una risposta di ordine sociale e non occupazionale le gelate primaverili hanno falcidiato quest’anno il 50 per cento dei raccolti. Non sfugge a Coldiretti il problema delle 300 persone del Foro Boario di Saluzzo, ma la risposta a questo bisogno non può essere evidentemente di ordine occupazionale, ma sociale.

Questo tema è stato per altro affrontato con il Prefetto recentemente, a dimostrazione di quanta attenzione Coldiretti pone a questa situazione. Pur senza avere obblighi contrattuali, non può essere sottovalutato l’intervento che Coldiretti ha realizzato anche quest’anno a Saluzzo per dare non solo un lavoro, ma anche un luogo dignitoso ad oltre 100 persone dove abitare nel periodo della occupazione lavorativa. Coldiretti poteva non farlo, ma si è deciso di intervenire mettendo a disposizione moduli abitativi dotati di adeguati servizi. Ognuno è libero di commentare, giudicare, proporre, discutere. La realtà è però che c’è qualcuno che sta evitando che tanti giovani extracomunitari stiano a dormire nelle piazze.

Comunicazione liquidazioni Iva Importante la consegna tempestiva delle fatture emesse

Gli interventi del Decreto Fiscale hanno posto a carico dei contribuenti in contabilità Iva il nuovo adempimento di comunicazione telematica degli importi derivanti dalle liquidazioni periodiche Iva. L’adempimento in questione, che deve essere effettuato ogni trimestre, deve essere eseguito anche se il risultato è a credito o a zero per effetto della detrazione sulle percentuali di compensazione. La tardività o la non corretta indicazione dei dati richiesti comporta l’applicazione di importanti sanzioni. E’ importante e necessario, di conseguenza, che vengano sempre consegnate nei termini di legge previsti tutte le fatture emesse e ricevute al fine di evitare ritardi e l’applicazioni di sanzioni particolarmente onerose.

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MANODOPERA AGRICOLA

Il Parlamento reintroduce la disciplina del lavoro occasionale

Con la Manovrina fiscale i nuovi voucher

I

l Parlamento ha definitivamente approvato con la “manovrina fiscale” la norma che reintroduce, seppur con modifiche significative, la disciplina del lavoro occasionale (“voucher”). La legge di conversione è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 23 giugno. Come richiesto anche da Coldiretti, questa disciplina viene introdotta per sopperire al vuoto normativo conseguente all’abolizione dei voucher voluta dal Governo per evitare il referendum voluto dalla CGIL. La norma introduce delle modifiche riguardo agli utilizzatori prevedendo che possano essere utilizzati i “nuovi voucher” solo per le aziende che hanno fino a 5 dipendenti a tempo indeterminato. Inoltre, per il settore agricolo, i voucher possono essere utilizzati per lavoratori, titolari

di pensione di vecchiaia o di invalidità, giovani con meno di 25 anni di età (se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado ovvero a un ciclo di studi presso l’università), persone disoccupate, percettori di prestazioni integrative del salario, di reddito di inclusione (REI) ovvero di altre prestazioni di sostegno del reddito. Sono anche previsti limiti economici annuali. Ciascun lavoratore, con i voucher, potrà percepire fino ad un massimo di 5.000 euro l’anno, con l’altro limite che ogni datore di lavoro non potrà superare i 2.500 euro per ogni lavoratore e 5.000 per la totalità dei lavoratori. I compensi percepiti dal prestatore sono esenti da imposizione fiscale, non incidono sul suo stato di disoccupato e sono computabili ai fini della determina-

zione del reddito necessario per il rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno. La misura minima oraria del compenso è pari a 9 euro, fatto salvo il settore agricolo per il quale trovano applicazione le tabelle retributive stabilite dalla contrattazione collettiva agricola. Significativi anche i maggiori costi dal momento che sono a carico dell’utilizzatore la contribuzione alla gestione separata INPS (nella misura del 33% del compenso) e il premio assicurativo INAIL (nella misura del 3,5% del compenso). Viene confermata la procedura di comunicazione preventiva della prestazione lavorativa che per le aziende agricole è fissata nell’arco temporale di tre giorni. La nuova disciplina sarà operativa quando sarà disponibile l’apposita piattaforma telematica INPS.

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L’importanza di regolarizzare la manodopera: prevenire è meglio che curare

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egli ultimi anni, abbiamo assistito ad un progressivo aumento delle aziende agricole che assumono manodopera dipendente. Ciò è conseguenza di fenomeni noti che qui non si intende analizzare (riduzione del numero di addetti familiari, ampliamento delle dimensioni medie aziendali, ecc.). Questa tendenza è tanto più importante se si analizzano i costi/ benefici che deve valutare l’azienda nel momento in cui inizia ad assumere. Infatti, è evidente che diventare datore di lavoro per un’azienda agricola familiare significa intraprendere un percorso burocratico - amministrativo complesso e articolato, giustificato almeno in parte dalla attenzione che la legge pone a tutela del lavoratore dipendente. Ma la burocrazia non può dissuadere dall’intraprendere il percorso virtuoso della regolarizzazione della manodopera. In questo quadro, va evidenziato, innanzitutto, che l’azienda deve regolarizzare il lavoratore con una comunicazione telematica al Centro per l’Impiego entro le ore 24 ore del giorno antecedente, salvo cause di forza maggiore o d’urgenza. Il lavoratore può essere assunto a tempo determinato o indeterminato; è noto come nel settore agricolo la prevalenza dei rapporti di lavoro

sia a tempo determinato, cioè stagionale, della durata necessaria allo svolgimento dei lavori (qualche settimana o qualche mese, in relazione ai bisogni aziendali). Come previsto dalla legge, il lavoratore che presta la propria attività in azienda senza aver preventivamente sottoscritto un contratto di lavoro con espressa indicazione del termine, viene considerato un lavoratore a tempo indeterminato. Dalla regolarizzazione del rapporto di lavoro, scaturisce la necessità di adempiere ai successivi obblighi quali l’emissione di un cedolino paga, la corresponsione della retribuzione nel rispetto delle tabelle salariali previste dalla contrattazione collettiva (tenendo che gli stagionali vengono pagati per le giornate effettivamente lavorate), la comunicazione delle retribuzioni all’INPS per il pagamento dei contributi previdenziali e l’assicurazione infortuni INAIL. Al riguardo, si consideri che in base al luogo di svolgimento della prestazione lavorativa, si può beneficiare dell’abbattimento dei contributi al 25% se in zona montana e al 32% se in zona svantaggiata. Dalla regolarizzazione del rapporto di lavoro, derivano, altresì, gli obblighi in materia di sicurezza, tra cui la redazione del documento di valutazione dei rischi, la visita medica dei lavoratori, la formazione dei

lavoratori, ecc. In questo contesto, si consideri che tali adempimenti non sono altro che l’estensione e la formalizzazione degli obblighi in materia di sicurezza sul lavoro previsto dal “testo unico sicurezza sul lavoro” a carico di tutte le imprese familiari. Ma quali sono i rischi a cui si espone un’azienda che non regolarizza un dipendente? Il primo rischio è quello di dover pagare la maxisanzione, per la mancata regolarizzazione del rapporto di lavoro (che va da 1.500 euro in su). Non va sottovalutato che, relativamente ai lavoratori extracomunitari, non regolarizzando il rapporto di lavoro probabilmente non si controlla con attenzione il motivo per il quale il lavoratore è in Italia scoprendo, magari in occasione di un controllo dell’Ispettorato del Lavoro, che trattasi di un extracomunitario privo del permesso di soggiorno o permesso di soggiorno che non consente l’attività lavorativa (es. permesso di soggiorno turistico); in questo caso la sanzione è penale con arresto da sei mesi a tre anni e ammenda pari a 5.000 euro per ogni lavoratore. Alla luce di ciò, si rende necessaria la massima attenzione alla puntuale regolarizzazione della manodopera. Gli Uffici di zona Coldiretti sono a disposizione per la necessaria consulenza e assistenza.


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Ora si attendono le indicazioni operative da parte dell’INPS

La nuova disciplina del lavoro occasionale in agricoltura

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ei giorni scorsi, il Parlamento ha definitivamente approvato la legge che introduce la disciplina delle prestazioni occasionali e il cosiddetto “Libretto Famiglia”. Come richiesto anche da Coldiretti, questa disciplina viene introdotta per sopperire al vuoto normativo conseguente all’abolizione dei voucher voluta dal Governo per evitare il referendum voluto dalla CGIL. Di seguito una sintesi della nuova disciplina tenendo in considerazione che per la piena operatività è necessario che l’INPS metta a disposizione l’apposita piattaforma informatica. La legge definisce il “contratto di prestazione occasionale” come il contratto mediante il quale un utilizzatore acquisisce con modalità semplificate prestazioni di lavoro occasionali o saltuarie di ridotta entità, entro i limiti e le modalità stabilite dalla legge. Innanzitutto, la norma divide gli utilizzatori in famiglie (mediante il Libretto Famiglia) ed imprese (sono escluse le imprese con oltre cinque dipendenti

a tempo indeterminato). Di seguito ci riferiamo solo alle imprese.

Limiti di utilizzo

Il limite economico annuale è così suddiviso: • per ciascun prestatore, con riferimento alla totalità degli utilizzatori, a compensi di importo complessivamente non superiore a 5.000 euro; • per ciascun utilizzatore, con riferimento alla totalità dei prestatori, a compensi di importo

complessivamente non superiore a 5.000 euro; • per le prestazioni complessivamente rese da ogni prestatore in favore del medesimo utilizzatore, a compensi di importo non superiore a 2.500 euro. Per il settore agricolo, inoltre, è ammesso il lavoro occasionale limitatamente a: • titolari di pensione di vecchiaia o di invalidità, • giovani con meno di 25 anni di età

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SPECIALE SALARIATI (se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado ovvero a un ciclo di studi presso l’università), • persone disoccupate, percettori di prestazioni integrative del salario, di reddito di inclusione (REI) ovvero di altre prestazioni di sostegno del reddito. L’importante è che le suddette persone non siano state iscritte l’anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli.

Compensi

I compensi percepiti dal prestatore sono esenti da imposizione fiscale, non incidono sul suo stato di disoccupato e sono computabili ai fini della determinazione del reddito necessario per il rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno. La misura minima oraria del compenso è pari a 9 euro, fatto salvo che per il settore agricolo per il quale trovano applicazione le tabelle retributive stabilite dalla contrattazione collettiva agricola. Sono a carico dell’utilizzatore la contribuzione alla gestione separata INPS (nella misura del 33% del compenso) e il premio assicurativo INAIL (nella misura del 3,5% del compenso).

Piattaforma INPS

Per l’accesso alle prestazioni occasionali gli utilizzatori e i prestatori sono tenuti a registrarsi su un’apposita piattaforma informatica gestita dall’INPS che supporta le operazioni di erogazione e di accreditamento dei compensi e di valorizzazione della posizione contributiva dei prestatori attraverso un sistema di pagamenti

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elettronici. Ai fini dell’attivazione del contratto di prestazione occasionale, ciascun utilizzatore versa, attraverso la piattaforma informatica INPS, le somme utilizzabili per pagare le prestazioni, tenendo in conto che l’1% degli importi versati è destinato al finanziamento degli oneri gestionali INPS.

Attivazione del rapporto occasionale

Operativamente, almeno un’ora prima dell’inizio della prestazione, l’utilizzatore è tenuto a trasmettere, attraverso la piattaforma INPS (ovvero il contact center INPS) una dichiarazione contenente tra l’altro le seguenti informazioni: • dati anagrafici e identificativi del prestatore • luogo di svolgimento della prestazione • oggetto della prestazione • durata della prestazione con riferimento ad un arco temporale non superiore a tre giorni • il compenso pattuito per la prestazione

Il prestatore riceve contestuale notifica della dichiarazione attraverso comunicazione SMS o posta elettronica. Nel caso in cui la prestazione non abbia luogo, l’utilizzatore è tenuto a comunicare, attraverso la piattaforma INPS, a revoca della dichiarazione trasmessa all’INPS entro i tre giorni successivi al giorno programmato di svolgimento della prestazione. In mancanza della revoca, l’INPS provvede al pagamento delle prestazioni ed all’accredito dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi. Il compenso viene accreditato dall’INPS entro il 15 del mese successivo sul conto corrente bancario del prestatore oppure attraverso bonifico bancario domiciliato pagabile presso gli uffici postali.

Sanzioni

In caso di violazione dell’obbligo di comunicazione sulla piattaforma INPS si applica la sanzione amministrativa da 500 a 2500 euro, non diffidabile (per cui la sanzione pecuniaria è pari a euro 1.000 per ogni violazione).


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Sanzioni in materia di sicurezza sul lavoro

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a sicurezza sul lavoro rappresenta sicuramente per i datori di lavoro un corollario necessario nell’organizzazione aziendale. Anche a causa del fatto che il settore agricolo è caratterizzato da un fenomeno infortunistico ancora molto elevato, è molto forte l’attenzione degli Organi di controllo (Spresal in particolare) sul settore agricolo. Visto che il sistema sanzionatorio in materia di lavoro è stato oggetto di modifiche anche recentemente (con il c.d. Job Act), si ritiene utile di seguito indicare le sanzioni in materia di sicurezza sul lavoro circa la violazione di alcuni dei principali obblighi. ÂÂ VDR (arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2740 a 7014,40; art. 55 comma 1) ÂÂ SORVEGLIANZA SANITARIA Mancata nomina del medico competente (arresto da

due a quattro mesi o ammenda da 1644 a 6576 euro (art. 55 comma 5 lett. d) Mancato invio dei lavoratori alla visita medica periodica e mancata richiesta a medico competente dell’osservanza degli obblighi previsti a suo carico (ammenda da 2000 a 4000 euro; art. 55 comma 6 -bis); la sanzione viene raddoppiata qualora riguardi più di cinque lavoratori ovvero triplicata qualora la violazione riguardi più di dieci lavoratori ÂÂ RSPP corso base e aggiornamento (arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2740 a 7014,40; art. 55 comma 1); ÂÂ MANCATA CONSEGNA DPI (arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1644 a 6576 euro; art. 55 comma 5 lett. d) ÂÂ PRONTO SOCCORSO corso base

e aggiornamento (arresto da due a quattro mesi o ammenda da 822 a 4384 €; art. 55 comma 5 lett. a); ÂÂ PREVENZIONE INCENDI corso base e corso integrativo (arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1315,20 a 5699,20, art. 55 comma 5 lett. c); ÂÂ CORSO LAVORATORI DIPENDENTI formazione generale e formazione specifica – arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1200 a 5200 euro; la sanzione viene raddoppiata qualora riguardi più di cinque lavoratori ovvero triplicata qualora la violazione riguardi più di dieci lavoratori (art. 55 comma 6-bis ÂÂ CORSO PER LE ATTREZZATURE (arresto da tre a sei mesi o ammenda da 2740 a 7014,40; art. 87 comma 2 lett. c).

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Linee d’intervento obbligatorie e consigli utili La tutela del patrimonio vitato

Il Settore Fitosanitario della Regione Piemonte annualmente diffonde le misure per l’applicazione della lotta obbligatoria contro la flavescenza dorata della vite. Coldiretti divulga le linee d’intervento e tramite un costante impegno dell’equipe dei tecnici assicura ai conduttori dei vigneti una consulenza attenta e sempre aggiornata. Nonostante siano molte le ricerche scientifiche (sul nostro territorio segnaliamo INTEFLAVI a cura dell’Università di Torino con il finanziamento A ! NT NA O G PR SE N CO

di Fondazione CRC e alcuni Consorzi) ad oggi non sono ancora disponibili strumenti di cura post infezione risolutivi e pertanto ogni azione contro la diffusione della malattia deve essere preventiva. E’ importante evidenziare che l’epidemia non è arrestata, anzi si espande anche su territori nuovi ed occorre non dimenticare che è necessario “convivere” con la malattia e che è strategico nel lungo periodo del suo ciclo, tenere bassa la pressione del patogeno. Per fare questo si eseguono le operazioni che nel seguito vengono indicate, ma che in sostanza puntano a:

contenere le popolazioni del cicadellide Scaphoideus titanus (insetto vettore che diffonde il fitoplasma) • eliminare i focolai d’infezione, vale a dire le piante malate e i luoghi di rifugio e massima incubazione come gli ex vigneti abbandonati. Una lotta efficace si basa su un’azione di comprensorio, altrimenti, risulta poco utile quando non totalmente inutile. Segue un estratto sintetico che riporta le aree interessate per la provincia di Cuneo della Determinazione DD. 10 maggio 2017, n. 401- Aggior-

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SPECIALE FLAVESCENZA DORATA namento dell’applicazione in Piemonte del Decreto Ministeriale del 31/05/2000 “Misure per la lotta obbligatoria contro la Flavescenza Dorata della vite” per l’anno 2017. Si premette che non ci sono sostanziali cambiamenti rispetto la precedente campagna.

d’Alba, Murazzano, Narzole, Neive, Neviglie, Novello, Perletto, Piobesi d’Alba, Pocapaglia, Priocca, Rocca Cigliè, Rocchetta Belbo, Roddi, Roddino, Rodello, Santa Vittoria d’Alba, Santo Stefano Belbo, Santo Stefano Roero, Serralunga d’Alba, Sinio, Sommariva Perno, Treiso, Trezzo Tinella, Trinità, Verduno, Vezza d’Alba. • Sono individuate come zone indenni particolarmente a rischio tutti i comuni della Provincia di Cuneo non inseriti in zona focolaio o in zona insediamento.

La definizione delle zone •

Sono individuate come zone focolaio i seguenti comuni della Provincia di Cuneo: Albaretto della Torre, Bastia Mondovì, Belvedere Langhe, Bene Vagienna, Briaglia, Carrù, Castellino Tanaro, Costigliole Saluzzo, Lesegno, Magliano Alpi, Marsaglia, Monastero di Vasco, Mondovì, Niella Tanaro, Piozzo, Saluzzo, San Michele Mondovì, Somano, Vicoforte, Villanova Mondovì. • Sono individuate come zone insediamento focolaio i seguenti comuni della Provincia di Cuneo: Alba, Baldissero d’Alba, Barbaresco, Barolo, Camo, Canale, Castagnito, Castellinaldo d’Alba, Castiglione

Interventi Agronomici Prescritti

Falletto, Castiglione Tinella, Castino, Cherasco, Cigliè, Clavesana, Corneliano d’Alba, Cortemilia, Cossano Belbo, Diano d’Alba, Dogliani, Farigliano, Govone, Grinzane Cavour, Guarene, La Morra, Magliano Alfieri, Mango, Marsaglia, Monchiero, Monforte d’Alba, Montà, Montaldo Roero, Montelupo Albese, Monteu Roero, Monticello

- Nelle zone focolaio e nelle zone di insediamento è sempre obbligatorio dopo ogni trattamento insetticida (si veda di seguito indicazioni per i trattamenti) asportare la vegetazione sintomatica o capitozzare le piante, senza attendere la vendemmia; in inverno estirpare le ceppaie comprese le radici. Le aziende biologiche devono comunque effettuare tali ope-

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SPECIALE FLAVESCENZA DORATA razioni nel corso di tutta la stagione vegetativa, anche se sono effettuati i trattamenti solo sui giovani. - Nelle zone focolaio, ogni pianta con sintomi sospetti di flavescenza dorata deve essere immediatamente estirpata. Nei vigneti dove è presente più del 30% di piante infette, l’estirpo dell’intero vigneto è obbligatorio. - Nelle zone di insediamento, è sempre consigliato l’estirpo delle piante infette; in vigneti con percentuale di presenza della malattia inferiore al 2%, è obbligatorio estirpare le viti infette. Nei vigneti dove non esistano le condizioni per effettuare un efficace controllo del vettore e nei vigneti dove è presente più del 30% di piante infette, il Settore Fitosanitario può disporre l’estirpo dell’intero vigneto. - In qualsiasi tipo di zona, comprese le zone indenni particolarmente a rischio, nel caso di superfici vitate abbandonate, trascurate o viti inselvatichite dove non esistano le condizioni per effettuare un efficace controllo del vettore, è obbligatorio l’estirpo di tutte le viti

o dell’intero appezzamento.

Trattamenti

Nelle zone focolaio e nelle zone di insediamento devono essere effettuati obbligatoriamente due trattamenti insetticidi all’anno. Se il livello di popolazione lo richiede può essere effettuato un terzo trattamento Insetticida (anche previsto dalle Norme Tecniche 2016 di “Produzione Integrata”). Le aziende aderenti alle azioni di Produzione integrata possono effet-

tuare anche un quarto trattamento. In prossimità di incolti o capezzagne con presenza di viti selvatiche il trattamento deve essere localizzato e rivolto al vigneto; è vietato trattare gli incolti e le capezzagne al fine di evitare danni agli insetti pronubi e alle api. Le aziende che aderiscono alle azioni di Produzione Integrata della programmazione del PSR 2014-2020 per un eventuale terzo e quarto trattamento insetticida possono impie-

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SPECIALE FLAVESCENZA DORATA gare una delle sostanze attive già utilizzate nei primi due interventi; una sostanza attiva non potrà comunque essere impiegata più di due volte. A seguito dei monitoraggi effettuati dal Settore Fitosanitario e servizi tecnico-scientifici e/o dagli organismi di assistenza tecnica e dai tecnici aziendali, potrà essere concessa una deroga territoriale. Tutte le aziende e i conduttori hobbisti sono tenute a seguire le indicazioni che vengono emanate a livello locale dagli organismi di assistenza tecnica e dai Progetti Pilota territoriali. Le aziende viticole in agricoltura biologica devono effettuare obbligatoriamente almeno tre trattamenti insetticidi, con piretro o sali potassici degli acidi grassi, di cui almeno due con piretro, sui giovani ogni 7-10 giorni, nel periodo maggio-giugno; il posizionamento dei trattamenti deve essere stabilito tenendo in considerazione la fioritura della vite e il ciclo dello scafoideo. Appositi bollettini curati dai tec-

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nici di Coldiretti Cuneo forniranno disposizioni precise in termini anche cronologici, in base alle zone d’intervento. Nelle situazioni (sia in zona focolaio sia in zona insediamento) in cui non sono presenti piante con sintomi e viene opportunamente documentata l’esiguità di popolazione di Scaphoideus titanus i trattamenti obbligatori possono essere ridotti a due. - Nelle zone indenni particolarmente a rischio deve essere effettuato obbligatoriamente un trattamento insetticida all’anno.

Attenzione alle api

Al fine di salvaguardare l’azione pronuba delle api, sono vietati i trattamenti con prodotti fitosanitari (insetticidi, erbicidi e fungicidi) tossici per le api durante il periodo di fioritura della vite. I trattamenti sono vietati anche se sono presenti secrezioni nettarifere extrafiorali; in presenza di eventuali fioriture spontanee nella vegetazio-

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ne sottostante le viti, occorre eliminare la vegetazione stessa tramite sfalcio e appassimento o asportazione. Il trattamento deve inoltre essere effettuato in assenza di vento per evitare fenomeni di deriva. Devono essere evitati i trattamenti in presenza di melata nei mesi di luglio, agosto e settembre. Catalogo_2016_1_2

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Eventuali deroghe sugli interventi

In specifici casi (dove non sono presenti piante con sintomi e viene opportunamente documentata l’esiguità di popolazione di Scaphoideus), il numero di trattamenti obbligatori può scendere a 1 solo. Occorre in ogni caso preavvisare entro il 30 giugno 2017, il Settore Fitosanitario della Regione Piemonte (casi da valutare con i tecnici).

Varie

Deve essere tenuta la registrazione dei trattamenti insetticidi effettuati in ogni appezzamento con l’indicazione della data e del prodotto fitosanitario impiegato. Per le registrazioni può essere usato il quaderno di campagna; per le aziende che aderiscono alle azioni di Produzione Integrata della programmazione del PSR 2014-2020, è sufficiente la compilazione della scheda di registrazione già prevista. Nel periodo invernale è obbligatorio eseguire le seguenti operazioni al

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fine di migliorare la situazione per la stagione successiva: • eliminare e distruggere la vite selvatica presente in incolti, boschi, rive, gerbidi vicini ai vigneti dove potrebbero essere presenti le uova dell’insetto vettore; • durante la potatura eliminare le piante che hanno manifestato tardivamente i sintomi. Per i nuovi impianti e per la sostituzione di singole viti è raccomandato l’utilizzo di materiale di moltiplicazione che sia stato sottoposto a trattamento termo terapico. I vivai soggiacciono a specifiche indicazioni.

Sanzioni

Per le violazioni alle disposizioni regionali sono applicate sanzioni amministrative. I soggetti che non rispettano l’obbligo di estirpazione entro i termini fissati dal Settore fitosanitario regionale, sono puniti con la sanzione amministrativa del pagamento di una

somma di 0,3 euro per metro quadrato di superficie; in ogni caso la sanzione pecuniaria non può essere inferiore a 1.500,00 euro. Chiunque non rispetti gli obblighi relativi all’esecuzione di trattamenti fitoiatrici obbligatori entro i termini fissati dal settore fitosanitario è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 200,00 euro a 1.200,00 euro. Sono inoltre applicate • l’esecuzione coatta delle misure fitosanitarie ponendo a carico del trasgressore le relative spese; • la sospensione di ogni forma di contributo economico in ambito agricolo a qualsiasi titolo amministrato dalla Regione Piemonte. La determinazione dirigenziale sarà pubblicata on line nella sezione dedicata a Flavescenza dorata alla pagina: http://www.regione.piemonte.it/ agri/area_tecnico_scientifica/settore_fitosanitario/vigilanza/flavescenza.htm

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Vigilanza fitosanitaria

La vigilanza fitosanitaria di carattere ispettivo rientra fra le attività obbligatorie che devono essere svolte dal Settore Fitosanitario e servizi tecnico-scientifici al fine di garantire l’applicazione del Decreto Ministeriale del 31/05/2000 ed è finalizzata a: 1. verificare la presenza della malattia o di situazioni con elevato rischio fitosanitario in appezzamenti segnalati (vedi punto successivo); 2. ispezionare tutti i campi di piante madri utilizzati per la produzione di materiale vivaistico; 3. verificare l’esecuzione dei trattamenti insetticidi. In caso di inadempienza si procede con l’adozione delle sanzioni e dei provvedimenti previsti dalla normativa vigente in materia.

Segnalazione delle situazioni a rischio

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Il Settore Fitosanitario definisce le

procedure per inoltrare le segnalazioni delle seguenti situazioni: a. appezzamenti che rappresentano un elevato rischio fitosanitario causa l’impossibilità di un efficace controllo del vettore (vigneti abbandonati, trascurati, incolti con presenza di numerose viti selvatiche) in zona focolaio e in zona insediamento; b. vigneti con percentuale di infezione superiore al 30% in zona focolaio; c. vigneti con percentuale di infezione superiore al 30% in zona insediamento.

Il Settore Fitosanitario e servizi tecnico-scientifici riceve le segnalazioni delle situazioni sopra elencate. Devono inviarsi al Settore Fitosanitario e servizi tecnico-scientifici all’indirizzo mail virologia@regione. piemonte.it o via fax 011 4323710 o via posta (Via Livorno 60 - 10144 Torino) complete dei seguenti dati: Comune, estremi catastali (foglio di mappa, eventuale sezione, mappale), tipologia situazione segnalata Le segnalazioni devono pervenire in un periodo utile per predisporre il materiale per le verifiche di campo, e quindi entro il 15 luglio di ogni anno. Se pervengono prive dei dati richiesti al punto 2 non potranno essere trattate. Se pervengono oltre la scadenza indicata nel punto 3 saranno prese in carico nell’anno successivo. In ogni caso anche se corredate di foto di campo dovranno essere oggetto di sopralluogo ufficiale da parte del Settore Fitosanitario e servizi tecnico-scientifici per poter inviare un’ingiunzione.

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BIOLOGICO

Prodotti biologici e nazionali in aumento

L’

attenzione per il settore biologico e le sue produzioni certificate resta sempre molto alto. A livello europeo continua la diatriba tra gli stati circa la modifica dei regolamenti Biologici (834 e 889): continuano a dividere nettamente le questioni circa i residui di prodotti non ammessi in agricoltura biologica, le produzioni in serra, le sementi certificate e le deroghe per il settore. L’ unione europea sta cercando un accordo per avere un Regolamento uguale per tutti gli Stati, per garantire al meglio le produzioni biologiche salvaguardando da una parte le Imprese e dall’altra i consumatori evitando che regolamenti statali diversi creino situazioni difficili e di concorrenza sleale. Analizzando i dati economici del settore risalta agli occhi come fattori quali il metodo di produzione biologico, la sostenibilita’ e il benessere

degli animali hanno ormai un peso molto rilevante nelle scelte d’acquisto dei consumatori. A livello Europeo notizie incoraggianti arrivano dai “cugini” d’oltralpe, dove i consumi di prodotti biologici nel 2016 sono aumentati quasi del 22% con un giro d’ affari

complessivo che supera i 7 miliardi di euro. Importante ribadire come il 70% dei prodotti acquistati dai consumatori francesi sia prodotto nel territorio nazionale, perché il consumatore non cerca solo il prodotto Bio ma il prodotto Bio e Nazionale mentre il restante 30% è rappresen-

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BIOLOGICO tato per lo più o da prodotti del mercato europeo oppure da prodotti definiti esotici non coltivabili pertanto in Francia. Il prodotto più esportato a livello Nazionale resta sempre il vino. Anche il mercato Americano ha iniziato ad affacciarsi sul mercato biologico, infatti anche oltre oceano i dati sono molto positivi: nel 2016 le vendite complessive del settore biologico sono state di 47 miliardi di dollari. Gli alimenti biologici rappresentano il 5,3% del totale delle vendite di cibo negli Stati Uniti. I prodotti ortofrutticoli rimangono il portabandiera del settore biologico in America con una fetta da 15,6 miliardi di dollari dell’industria bio ma anche la carne e soprattutto il pollame biologico sono in crescita, con un aumento di più del 17% nel 2016. In Italia intanto continua l’ iter burocratico al Senato per l’ approvazione del Disegno di legge sul Biologico e sull’ acquacoltura Biologica. A firma diretta del Ministro Martina è stato presentato a fine giugno al Senato anche un emendamento sul-

le mense scolastiche bio, ulteriore passo avanti per il settore Biologico nazionale che permetterà al settore di crescere ulteriormente ed offrire nuove opportunità per le aziende agricole del settore. L’obiettivo è quello di promuovere e diffondere l’utilizzo di prodotti biologici nell’ambito dei servizi di ristorazione scolastica. L’ emendamento prevede anche l’ istituzione di un Fondo di 44 milioni gestito direttamente dal Ministero con lo scopo di ridurre i costi a ca-

rico delle famiglie per le mense scolastiche ed aumentare il consumo di cibo certificato. In Italia al momento sono censite oltre 1200 mense che fanno uso di prodotti biologici, per un quantitativo di circa un milione di pasti serviti giornalmente. L’emendamento del Governo prevede che le scuole che vorranno attivare il servizio di mensa biologica dovranno inserire le percentuali minime di utilizzo di prodotti biologici, dei requisiti e delle specifiche tecniche fissate dai ministeri dell’Agricoltura e dell’Istruzione.

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Una pubblicazione curata da Agrion in collaborazione con i tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo

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a Fondazione Agrion esce con la Guida alla coltivazione del nocciolo in Piemonte. In 60 pagine è concentrato tutto quello che occorre sapere sul nocciolo, per coltivarlo in modo sostenibile. Sono descritte le tappe del percorso colturale: dall’impianto, alle forme di allevamento, dalla conduzione agronomica (fertilizzazione, gestione delle infestanti, potatura) alla difesa contro malattie e insetti. Il taglio è pratico, da manuale operativo: indicazioni, tabelle, immagini per il riconoscimento. Ne sono autori la dott.ssa Maria Corte, responsabile della Centro sperimentale per la corilicoltura della Fondazione Agrion e il collega ricercatore dott. Claudio Sonnati.

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Rispetto alla prima pubblicazione del 2016, quest’anno il numero di pagine è raddoppiato, consentendo una trattazione completa e approfondita di tutti gli argomenti. Sono tante le aziende che iniziano, o hanno iniziato proprio in questi anni, a coltivare il nocciolo. Un ritmo di crescita che in Piemonte sfiora i 1.000 ettari/anno. Non tutte le aree sono adatte e non tutti i terreni. Per questo, in collaborazione con i tecnici di campo dell’ agenzia 4A di Coldiretti Cuneo è stato dedicato ampio spazio alle istruzioni per i nuovi impianti: dai requisiti pedologici dei terreni, per evitare quelli non adatti che spesso manifestano problemi a distanza di anni, magari proprio quando la pianta dovrebbe entrare in piena

produzione, all’ attenzione al materiale vivaistico e alle relative certificazioni.


CORILICOLTURA La guida traduce in indicazioni operative l’attività di ricerca svolta in questi anni dalla Fondazione Agrion, che dal 2015 ha incorporato l’ex Creso in collaborazione sempre con i tecnici di campo assieme anche al Settore Fitosanitario della Regione Piemonte e al Disafa dell’Università di Torino. “Il focus sulle principali avversità del nocciolo e relative strategie di difesa” - precisa Maria Corte – “saranno il punto chiave del coordinamento corilicolo per la campagna 2017. “Ribadiamo l’ importanza dei frappage e dei monitoraggi visivi, soprattutto per la cimice asiatica di recente introduzione che monitoreremo assieme ai tecnici di campo”. Altro tema importante è la gestione del suolo. Il team di Agrion ha studiato a fondo la gestione integrata del suolo e dei polloni (i ricacci alla base della pianta). Nella guida sono proposti i piani di fertilizzazione che rispondono agli effettivi fabbisogni/ asporti del nocciolo, arricchendone la componente organica (biologica) e la biodiversità in microorganismi

e micorrize. “Nell’ambito della difesa abbiamo dedicato un capitolo alla necrosi batterica (Xantomonas campestris pv. corilyna) – conclude Claudio Sonnati – in espansione sul territorio. Abbiamo pubblicato i risultati della prova sperimentale condotta a Cherasco”. La Guida è in distribuzione gratuita ai produttori piemontesi: 5.000 copie, fino a esaurimento. E’ disponibile presso i tecnici del coordinamento corilicolo (elenco a pag. 59). Può essere consultata e scaricata sul

sito della Fondazione: www.agrion. it oppure ritirata presso le sedi della Fondazione: • Centro sperimentale per la corilicoltura (c/o UM Alta Langa – Via Oberto 1, Bossolasco - CN) • Agrion – sede (via Falicetto 24, Manta - CN) • Centro sperimentale per la vitivinicoltura (Località Tenuta Cannona 518, Carpeneto - AL) • Centro sperimentale per l’orticoltura e piccoli frutti (via Albertasse 16, Boves - CN)

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CORILICOLTURA

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“Nocciole: Qualità, Gusto e Salute”

a coltivazione della nocciola è in forte espansione su tutta la provincia di Cuneo, così come nel resto del Piemonte. Coldiretti continua a lavorare affinché siano costituite le filiere e l’aumento di produzione che inevitabilmente nei prossimi anni caratteriz-

zerà il mercato e riconosca alle imprese agricole il giusto prezzo per rendere la coltivazione remunerativa dal punto di vista economico. Oggi Coldiretti non perde occasione per partecipare ad iniziative, come quella del prestigioso convegno internazionale, ospitato

DECALOGO

a fine maggio dal Castello di Grinzane Cavour. Nella due giorni, coordinata dai professori Attilio Giacosa del Policlinico di Monza e Mariangela Rondanelli dell’Università di Pavia si è promosso il consumo della nocciola anche con il decalogo che pubblichiamo qui sotto.

1. I frutti a guscio (in particolare noci, nocciole e mandorle) costituiscono una componente cardine della dieta mediterranea unitamente alla ricchezza in frutta e verdura, legumi, cereali integrali, pesce, olio d’oliva, 1 o 2 bicchieri di vino al giorno e moderati consumi di carni magre e latte e derivati. 2. La ricerca scientifica ha dimostrato, con certezza, che il consumo di frutta a guscio riduce l’incidenza di malattia coronarica e di diabete e diminuisce la mortalità per malattie cardiovascolari in generale. 3. La frutta secca a guscio è ad alta densità calorica ed è ricca in lipidi e in acidi grassi insaturi. La frutta a guscio contiene molti composti bioattivi favorevoli alla salute: proteine vegetali, fibre, minerali (eccetto il sodio), tocoferoli (vitamina E), fitosteroli e composti fenolici. 4. In virtù della sua composizione nutrizionale, la frutta a guscio influenza in modo positivo vari marcatori biologici di rischio cardiometabolico, quali la riduzione del colesterolo LDL e miglioramento del controllo glicemico unitamente ad effetti antiossidanti ed antiinfiammatori e ad una riduzione delle disfunzioni endoteliali. 5. Le nocciole manifestano aspetti nutrizionali simili a quanto osservato negli altri tipi di frutta a guscio. In studi clinici controllati, la supplementazione dietetica con nocciole ha manifestato una riduzione significativa del colesterolo LDL, senza modificazioni del colesterolo HDL o dei trigliceridi. Similarmente all’olio extravergine di oliva, le nocciole sono molto ricche in acidi grassi monoinsaturi (acido oleico); vitamina E, fitosteroli (soprattutto beta-sitosterolo) e polifenoli. Inoltre sono particolarmente ricche in minerali benefici, quali il magnesio, il rame ed il selenio. 6. In Italia, nonostante sia triplicato negli ultimi dieci anni, il consumo di frutta a guscio è modesto: pari a circa 3 kg/ anno pro capite, prevalentemente associato a prodotti dolciari. 7. Pur essendo l’Italia il secondo produttore mondiale di nocciole, la produzione copre attualmente l’80% del fabbisogno nazionale. Si suggerisce l’implementazione di filiere che valorizzino le produzioni tipiche (in particolare le DOP e IGP) delle diverse aree corilicole attraverso la commercializzazione di nocciole destinate anche al consumo diretto, in guscio, sgusciate o minimamente trasformate. 8. L’evidenza scientifica dimostra che gli effetti salutistici delle nocciole sono raggiungibili con il consumo abituale di 30-40 grammi al giorno di nocciole sgusciate. Emerge la raccomandazione all’incremento del consumo soprattutto sotto forma di prodotto crudo (non tostato) e non privato della pellicina (perisperma). 9. Il consumo di nocciole con la pellicina è preferibile perché questa contiene la maggior parte degli antiossidanti del prodotto. 10. Un consumo moderato e abituale di frutti a guscio favorisce la salute senza influenzare in modo critico il bilancio energetico, vale a dire senza indurre un aumento del peso corporeo, anche se la quantità di lipidi e di calorie in una porzione è elevato. NOVITÀ 2017

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Un progetto triennale per combattere la cimice

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nche per il 2017 Coldiretti Cuneo tramite la consulenza tecnica dell’ Agenzia 4 A ha installato sul territorio una rete di monitoraggio per questo nuovo insetto. La cimice asiatica tristemente conosciuta già nel 2016 è riapparsa nei vari appezzamenti e vista la sua grande polifagia anche quest’ anno verrà riscontrata su gran parte delle coltivazioni del territorio. Ricordiamo infatti che può nutrirsi a scapito di oltre 200 specie tra coltivate e selvatiche e che ciascuna femmina può deporre fino a 30 uova e fino a 10 volte l’ anno, dati che sicuramente la rendono un parassita temibile per le produzioni agricole. Il monitoraggio verrà eseguito dai tecnici dell’ agenzia 4A in collaborazione con alcune aziende della Provincia per cercare di monitorare tutte le colture provinciali. Le trappole installate sono sempre le americane

Sul problema un progetto triennale finanziato dalla Fondazione CRC e dalla CRT. La ricerca condotta dall’Università di Agraria, dall’Agenzia 4A di Coldiretti e dalla Fondazione Agrion mentre il feromone rispetto allo scorso anno è stato cambiato con uno di nuova immissione in commercio. Oltre a questo monitoraggio verranno eseguiti anche test per paragonare i diversi feromoni presenti sul mercato e verificare così eventuali differenze. L’utilizzo delle trappole di monitoraggio per la cimice asiatica deve essere assunto sempre con grande cautela e, allo stato attuale delle co-

noscenze, è consigliabile che esse vengano gestite dal tecnico e non dal produttore in quanto, una non appropriata collocazione nel frutteto, potrebbe inaspettatamente condurre ad un aumento della stessa popolazione con un incremento del danno ai frutti. I tecnici Coldiretti, con l’ ausilio dell’ Università di Agraria di Torino e di Agrion stanno sperimentando

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CIMICE ASIATICA nell’ ambito di un progetto triennale promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo diversi metodi per cercare di arginare il problema e trovare soluzioni utili per le Aziende agricole. L’ obbiettivo del progetto è quello di trovare risposte concrete e di tendere ad un controllo biologico dell’ insetto, utilizzando insetti parassiti o i predatori, sulla falsa riga di quanto fatto per il problema del cinipide del castagno oggi ormai risolto sul territorio. Per arrivare alla soluzione durante gli anni si continuerà ad accrescere la conoscenza del ciclo dell’ insetto presso le aziende agricole, insegnando a riconoscere non solo il parassita ma anche il danno ed a impostare assieme una corretta strategia di lotta, non basata unicamente sulla chimica ma basata anche con metodi fisici ed agronomici. L’ importanza in questo senso di un coordinamento e della figura dei consulenti risulta fondamentale per le aziende agricole per cercare assieme una strategia di lotta funzionale e rispettosa allo stesso tempo dell’ ambiente.

CONVENIENTE

La cosa più importante è sicuramente non sottovalutare la problematica ma anche non creare allarmismi. I primi danni del 2017 si sono riscontrati su ciliegio e albicocco (come si può vedere dalle foto) dove i sintomi sono state deformazioni e formazione di zone callose all’ interno della polpa. Diventano di fondamentale importanza i monitoraggi degli appezzamenti aziendali e delle colture. Non esistono infatti trattamenti preventivi o contenitivi dell’ insetto. I trattamenti insetticidi sono utili e funzionano unicamente dove vi è presenza accertata del patogeno, per contatto diretto sul parassita. La

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sola lotta chimica non garantisce risultati positivi o risolutivi. Parlando di monitoraggi sulle colture la sequenza dei controlli da effettuare in campo è il seguente: • Iniziare precocemente dalle file perimetrali (bordi e capezzagne); • Se il controllo della parte perimetrale evidenzia già la presenza dell’insetto procedere con i controlli anche all’interno del frutteto. • Per eseguire i monitoraggi si può adoperare in due metodi distinti: 1. Visivo: è il più sbrigativo ma non fornisce dati esatti al 100% e va eseguito entro la mattinata. Su ogni filare in cui si andrà ad effettuare tale rilievo identificare tre punti equidistanti, per ogni punto controllare 3-5 piante osservandole almeno per 2 minuti ciascuna (parte alta con semovente). In assenza della piattaforma mobile, ispezionare da terra la vegetazione

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CIMICE ASIATICA a partire da 1,5m c.a. fino alla fine della chioma. 2. Frappage: consiste nel percuotere con una pertica la chioma della pianta in modo da far cadere gli insetti su di un telo di raccolta steso al di sotto della branca-pianta percossa. Questo metodo va eseguito di mattina presto quando la cimice è ancora poco mobile, utilizzando la medesima modalità di rilievo sopra descritta. Oltre a questi metodi che dovranno diventare sempre più utilizzati dagli agricoltori e all’ ordine del giorno, esistono altri metodi anche relativamente sostenibili per le aziende agricole come ad esempio l’ istallazione di reti anti-insetto. Questo metodo ha però il forte vincolo di non poter essere adoperato per tutte le colture, soprattutto per quelle di pieno campo come mais e soia ad esempio, ma anche per colture voluminose come nocciolo e castagno. Per la gestione della frutta, soprattutto se già dotata di impianto antigrandine, nelle situazioni a maggior

rischio di attacchi da cimice, si consiglia di completare questa copertura con una protezione perimetrale delle file esterne e sulle capezzagne. Per fare ciò è sufficiente servirsi di una rete con maglia di 4,5x2 mm. Per quanto riguarda i sistemi di chiusura delle capezzagne, è possibile disporre di due diverse soluzioni: con avvolgitore della rete pluri-filare o attraverso la creazione di un unico corridoio di passaggio. In ogni caso il risultato è notevole in quanto, ad una riduzione

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degli interventi, risulterà altresì un’analoga diminuzione dei danni ai frutti. Esistono anche strategie con reti anti-insetto con maglia 4x2 mm definite “monofila”, ovvero singole a copertura dei singoli filari, già largamente utilizzate ad esempio per il controllo della Drosofila su mirtillo e piccoli frutti. L’efficacia contro l’ insetto è quasi totale ma fornisce una protezione inferiore nei confronti della grandine e tende a bloccare la vegetazione apicale della pianta. Con

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questo metodo va anche ricordato che la gestione della pianta, soprattutto per specie come pesco e melo dove i passaggi sono notevoli (diradamento, potatura verde ecc) e si ha uno sviluppo della vegetazione molto più estesa in larghezza rende maggiormente difficoltosa la gestione dell’ impianto. La rete diventa di facile utilizzo invece per colture sotto serra dove limita totalmente l’ ingresso del parassita nell’ ambiente protetto. Occorre ricordarsi si chiudere sempre la rete nei passaggi. Per le colture in pieno campo parallelamente al controllo visivo e al metodo dei

campionamenti, l’ istallazione delle reti può servire come contenimento, ad esempio se installata dal lato vicino alle colture maggiormente attrattive oppure a vegetazione spontanea (boschi, tare ecc). Si creano delle vere e proprie barriere che possono servire per arginare la problematica. In questo caso porre massima attenzione ai confini degli appezzamenti e al rischio del cosiddetto effetto “vela” della rete in caso di vento. Come detto, questo insetto si nutre di molte specie tra cui le spontanee, per cui anche molte pratiche agronomiche possono servire fortemente a contenere la problematica. Tra queste possiamo citare lo sfalcio a file alterne nei frutteti - vigneti in modo da attirare a terra le cimici nelle infestanti con successiva trinciatura nelle ore più calde. Il ragionamento è che le cimici vengono maggiormente attratte dalle colture spontanee del sottochioma dove l’ umidità è maggiore specie nelle ore più calde per poi spostarsi verso l’ alto nella notte (motivo per cui si esegue il frappage all’ alba). Sarà quindi importante collabo-

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CONSULENZA AGRONOMICA

A cura dei tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo

Interventi agronomici del mese

U

no sguardo alle coltivazioni del territorio mese per mese a cura dei tecnici dell’ Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo. Con il mese di luglio 2017, entriamo proprio nel cuore della stagione estiva con temperature al di sopra della media nella seconda metà del mese ed instabilità occasionale, con precipitazioni però nella norma.

Nel dettaglio: CEREALI: Procedere con eventuali semine di soia di secondo raccolto in zone vocate dopo triticale, orzo e grano; a seconda delle malerbe potenzialmente infestanti e delle condizioni meteo, posizionare diserbi di pre-emergenza, post-emergenza precoce o postemergenza; monitorare con attenzione eventuali presenze di cimice asiatica e ragnetto rosso e, se necessario, intervenire con prodotti specifici. Anche per il

In ottemperanza a quanto disposto dal decreto 22 gennaio 2014 (PAN) punto A.7.2 Difesa integrata obbligatoria

mais, procedere con eventuali semine di secondo raccolto in zone vocate dopo triticale, orzo e grano; con presenza accertata di insetti terricoli (elateridi), impiegare seme di mais conciato con insetticidi, in alternativa impiegare geodisinfestanti. Con preoccupante presenza di corvidi, impiegare seme di mais conciato con repellenti per uccelli. A seconda delle malerbe potenzialmente infestanti e delle condizioni meteo, posizionare eventuali diserbi di preemergenza, post-emergenza precoce o di post-emergenza. Monitorare con attenzione gli appezzamenti di mais di secondo raccolto ed in presenza di tripidi o nottue terricole, intervenire con insetticidi specifici. Monitorare con molta attenzione eventuali presenze di adulti di diabrotica, ricorrendo all’impiego di trappole cromotropiche e, qualora necessario, soprattutto se in appezzamenti in cui nel 2018 si riseminerà mais, in-

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CONSULENZA AGRONOMICA tervenire indicativamente nella prima decade di luglio con trattamenti specifici. Verso la metà di luglio, in base alle catture rilevate dalle trappole luminose ed a feromoni, posizionare eventuali insetticidi per il contenimento della piralide o distribuire insetti predatori. Qualora fosse necessario controllare sia la piralide che la diabrotica chimicamente, individuare la strategia migliore. In presenza di intemperie, abbinare agli insetticidi eventuali fungicidi. Monitorare con attenzione eventuali presenze di cimice asiatica e ragnetto rosso, qualora necessario, intervenire con prodotti specifici. Per il Sorgo, procedere con eventuali semine di secondo raccolto; posizionare diserbi di post-emergenza precoce o post-emergenza. Si ricorda sempre di porre massima attenzione alla tutela degli insetti pronubi e che i trattamenti chimici sono vietati in fioritura. FRAGOLA e PICCOLI FRUTTI: Iniziano le raccolte sugli impianti di mirtillo. Importante in questa stagione la copertura anti pioggia su lampone e rovo, qualora non fosse possibile provvedere con anti-botritici. Terminano

invece le raccolte sulle fragole unifere. Iniziano le preparazioni per i nuovi impianti di fragole unifere. Favorire la radicazione delle giovani piantine messe a dimora, limitando le irrigazioni. Sugli impianti che vengono mantenuti, effettuare il taglio della vegetazione ed effettuare trattamenti acaricidi ed antibotritici. Sulle varietà rifiorenti invece mantenere la copertura antioidica e il controllo dei tripidi. Vista la maturazione di molte specie, iniziare a controllare la presenza della Drosophila; intervenire con prodotti chimici solo in caso di presenza accertata, consigliato l’uso di reti anti-insetto. FRUTTA: Il mese di luglio coincide nella nostra provincia con la maggiore esigenza di acqua per le piante; è quindi necessario continuare su tutte le specie la corretta restituzione dell’acqua evapotraspirata. Il clima caldo e secco, registrato finora ha favorito ovunque un’elevata aggressività di tutti gli insetti e degli acari, rendendo necessaria una maggiore attenzione nella difesa. Oltre a questo, si è registrata una ulteriore presenza di cimice asiatica.

Per questi motivi, si consiglia di effettuare monitoraggi e campionamenti in tutti gli appezzamenti, almeno due volte alla settimana. Dal mese di Luglio è sconsigliata su tutte le specie frutticole la concimazione. Le varietà più tardive di albicocco e la maggior parte delle varietà di pesco e di susino si stanno avvicinando alla maturazione e in questa fase è molto importante prevenire lo sviluppo delle marcescenze dovute a monilia e altri funghi parassiti, programmando una accurata strategia di difesa, ma soprattutto, favorendo l’arieggiamento della chioma e controllando la vigoria delle piante con potature di sfoltimento. La sola applicazione di prodotti fungicidi, se non si sono seguite le corrette pratiche agronomiche su questi funghi, non produce alcun effetto. La psilla del pero è presente in tutte le zone e, per il suo controllo immediato, si rendono necessari un continuo monitoraggio e l’applicazione dei cosiddetti “lavaggi”; per un migliore e più duraturo controllo è consigliabile il lancio degli antocoridi (Anthocoris nemoralis).

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CONSULENZA Su melo è consigliabile monitorare con attenzione lo sviluppo della carpocapsa (cydia pomonella), effettuando accurati campionamenti sui frutti. NOCCIOLO e CASTAGNO: Il monitoraggio degli insetti dannosi quali agrilo, balanino e soprattutto delle cimici tramite frappage, trappole e controlli visivi saranno il tema principale per rendere gli interventi più adeguati ed utili. Nelle zone irrigue, sarà importante ricorrere ad irrigazioni trattandosi del periodo centrale e cruciale per la quantità e qualità dei frutti. Le operazioni agronomiche più importanti sono la trinciatura ed il controllo dei polloni. Intervenire seguendo i bollettini tecnici e solo in caso di presenze reali e in aumento. Su castagno, importante controllare la popolazione delle cydie, posizionando la confusione sessuale ad inizio mese oppure con interventi specifici. ORTICOLE: Sui pomodori in pieno campo, mantenere le coperture a base di rame per il controllo della peronospora. Su peperoni, sono iniziati i voli della piralide; intervenire con insetticidi specifici e, ove possibile, applicare delle reti anti-insetto. Monitorare le coltivazioni di fagioli e alla comparsa degli afidi intervenire con aficidi selettivi. Effettuare coperture con zolfo per il

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mal bianco e controllare gli afidi con aficidi specifici anche su zucchino in pieno campo. Su patata, mantenere la copertura con prodotti rameici per la peronospora e monitorare la presenza della dorifora, eventualmente anche chimicamente. Su cipolle, in presenza di tripidi, effettuare insetticidi specifici attivi anche contro la mosca della cipolla. Curare bene le irrigazioni sui cetrioli in modo da non mandare in stress le piante. Viste le alte temperature, soprattutto in serra, si consiglia di imbiancare le coperture con ombreggianti specifici. VITE: Luglio è il mese in cui si manifesta maggiormente il cosiddetto “mal dell’esca”, ovvero una malattia della vite da funghi che colpiscono il legno. Come per tutti i funghi, le

condizioni migliori per lo sviluppo della malattia sono grossi tagli di potatura, presenza di inoculo in campo (errata gestione dell’anno precedente), condizioni di elevata umidità e frequenti piogge. Si manifesta con una “tigratura” delle foglie, macchie bruno violacee sugli acini, crescita stentata e difficoltà di lignificazione con conseguente morte improvvisa della pianta. In caso si manifestassero questi sintomi, fare riferimento al proprio tecnico e provvedere ad estirpare le piante colpite allontanandole dall’appezzamento per evitare il proliferare della malattia, cercando di eradicare il più possibile anche le radici. Entrando dalla ferite, si consiglia di sterilizzare i tagli sulla coltura, specie dopo le potature con trattamenti a base di trichoderma.


PROVE TECNICHE IN CAMPO

Molto partecipata la giornata organizzata dall’Agenzia 4A a Verduno

La gestione ecologica delle infestanti

viste lavorazioni interceppo sicure ed efficaci. Le aziende costruttrici che hanno aderito alla dimostrazione in campo sono state : A. Spedo & Figli s.r.l, Agrisanstefanese di Vola Claudio, Borio Fratelli Alba, Braun Macchine Agricole, Dragone Srl, Falconero Group, Musso Agrienogarden, Olmi s.r.l Costruzioni Macchine Agricole e Barale Stefano di Fossano con le trattrici. Il successo registrato da questa iniziativa evidenza ulteriormente l’interesse che sempre di più hanno i produttori verso un’ agricoltura “ripensata”, attenta all’ ambiente e al consumatore, il contenere o addirittura l’abbandonare l’uso del di-

serbo chimico, mantenere la cotica erbosa nell’interfila integrando le essenze indigene con semine mirate di specie erbacee miglioratrici è senza dubbio un passo importante e un cambiamento culturale storico. La necessità di ridurre l’utilizzo dei prodotti chimici e le linee di produzione sempre più restrittive in particolare nei confronti dei diserbanti, favoriscono il ritorno alle lavorazioni meccaniche del filare. In quest’ottica, è essenziale il ruolo dell’assistenza tecnica, che per alcune aziende è diventata un partner indispensabile, in particolare per coloro che hanno scelto di aderire alla certificazione collettiva, integrata “The Green Experience” .

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rovare per credere”, negli anni Ottanta era una frase usata nella pubblicità di una famosa caramella, oggi è la scintilla che ha dato il via ad una iniziativa dell’Agenzia 4 a settore viticolo dell’ area braidese. Tutti ne parlano, qualcuno è già partito, altri vorrebbero ma…. “devo vedere”, quale macchina sarà la migliore? Riuscirà a lavorare in pendenza? E le piante non ne risentiranno? Eccoli accontentati! Giovedì 18 maggio con inizio alle ore 9.15 presso un vigneto dell’azienda “I bre’” di Brero Corrado a Verduno, un primo gruppo di viticoltori professionali ha potuto visionare in diretta le macchine operatrici utili a contenere le erbe infestanti in vigneto. Le prove dinamiche si sono poi susseguite durante tutta la giornata, soddisfando i numerosi viticoltori che a cadenza raggiungevano i cantieri di prova. L’evoluzione tecnologica delle attrezzature utili alle lavorazioni meccaniche del terreno lungo la linea del filare erano fino a ieri considerate troppo rischiose per i danni che si arrecavano ai ceppi. A Verduno, si sono

ORARIO: dal lun. al ven. 8,30-12,30 / 14-19,30 - sabato 9,30-12,30 / 15-19,00

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SOCIALIZZAZIONE

Lago d’Iseo e Puglia,due nuovi viaggi per Pensionati e Donne Impresa

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ei prossimi mesi sono in programma due nuovi viaggi organizzati dall’Associazione Pensionati e da Donne Impresa Coldiretti Cuneo, in collaborazione con l’agenzia In Terre di Granda. Il primo è una gita in giornata in Franciacorta e al Lago d’Iseo, domenica 6 agosto. Tra i vigneti della Franciacorta, si visiterà il castello di Bornato. All’interno delle sue antiche mura, si ergono la raffinata Villa Orlando, rinascimentale, e una cantina che conserva la tradizione di vinificazione di alcuni fra i più prestigiosi vini della regione, che si potranno anche degustare. Il viaggio proseguirà a Iseo, per un tour guidato della città e una mini crociera sul lago, tra la costa bresciana e quella bergamasca, alla scoperta dei borghi e degli scorci più affascinanti, a cominciare da Monte Isola, l’isola lacustre più grande d’Europa. Il secondo viaggio, in programma dal 15 al 22 ottobre, sarà in Puglia, nel cuore del Salento, che si raggiungerà in pullman (è possibile chiedere il trasferimento in aereo o treno).

Sarà una settimana di completo relax in un resort con spiaggia privata di sabbia fine in località Torre Canne, a due passi da Ostuni. L’hotel, oltre al mare da sogno e a tre piscine, offre l’accesso ad uno dei più rinomati

centri termali della regione, che sorge direttamente sul mare. Durante la settimana, con trattamento di pensione completa (bevande incluse), saranno proposte attività di intrattenimento ed escursioni alla scoperta delle tradizioni e del territorio pugliese, da San Giovanni Rotondo alle Grotte di Castellana, da Alberobello a Matera. Le escursioni saranno occasione non solo per apprezzare le bellezze culturali e naturali di questo angolo d’Italia, ma anche per conoscere da vicino l’agricoltura pugliese d’eccellenza, con visite previste in alcune aziende locali. Per richiedere i programmi con le quote dettagliate di partecipazione (a partire da 56 euro per la gita al lago d’Iseo, a partire da 640 euro per il viaggio in Puglia) contattate gli Uffici Zona Coldiretti, la Segreteria provinciale Pensionati e Donne Impresa (0171 447280) o l’agenzia In Terre di Granda (0171 67575). Per entrambi i viaggi, la scadenza delle prenotazioni è fissata al 15 luglio, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

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MANIFESTAZIONI

Migliaia di visitatori ai nostri stand

Coldiretti alla Grande Fiera d’Estate per promuovere il Made in Italy

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al 10 al 18 giugno, Coldiretti Cuneo ha partecipato alla Grande Fiera d’Estate, tornata per l’edizione numero 42 nella “storica” sede di Piazza d’Armi. Alla base della partecipazione di Coldiretti “la convinzione che, oggi più che mai, sia fondamentale fare rete sul territorio per far crescere in modo sostenibile la provincia Granda e, più in generale, l’economia dell’intero Paese”, commentano la Presidente Coldiretti Cuneo, Delia Revelli, e il Direttore Tino Arosio. “Nel farlo - proseguono - da un lato ci prendiamo un preciso impegno, quello di promuovere un’agricoltura capace di dialogare in modo aperto e costruttivo con i cittadini,

dall’altro lato portiamo avanti la nostra azione concreta di tutela e valorizzazione del vero Made in Italy, per riconoscere ai nostri agricoltori il giusto valore e consentire ai consumatori di fare acquisti sani e consapevoli”. Proprio il Made in Italy è stato il tema centrale dell’area Coldiretti alla GFE, in cui abbiamo presentato i progetti messi in campo per promuovere una filiera agricola tutta italiana. Da anni, per esempio, al fianco di produttori e consumatori portiamo avanti la battaglia per l’etichettatura obbligatoria, all’insegna della trasparenza sull’origine dei prodotti, della qualità e della tracciabilità. Sosteniamo le filiere agroindustriali virtuose, per far sì che i prodotti 100% italiani arrivino ad una platea sempre più ampia di consumatori, garantendo un cibo tracciato e di qualità, al giusto prezzo. Tuteliamo il territorio, nella consapevolezza che l’agricoltura è un fondamentale strumento di gestione ambientale e presidio del nostro Paese. Infine, proponiamo occasioni di vendita diretta dal produttore al consumatore grazie a Campagna Amica, il marchio di qualità in cui si riconoscono oltre 10.000 aziende, che portano in tavola ogni giorno

prodotti di origine certa, italiana e garantita. Made in Italy sono anche i prodotti delle nostre terre trasformati in gustosi piatti della tradizione, quelli proposti ai visitatori della GFE con il progetto AgriArti, che vede agricoltori ed artigiani impegnati fianco a fianco per valorizzare le eccellenze del nostro territorio. Infine, Coldiretti ha portato in fiera i servizi per gli imprenditori agricoli e i cittadini, nello specifico l’attività di consulenza del nostro Centro Servizi alla Persona e l’assistenza del Patronato Epaca, a cui affidarsi per le pratiche previdenziali, infortunistiche ed assistenziali.

1 2 0 3 8 S AV I G L I A N O ( C N ) - V I A D E L L’ A R T I G I A N AT O 3 9 / V I A S . N . O . S . 2 T E L . / FA X 0 1 7 2 6 3 3 . 6 5 5 - m t a @ m t a a g e n z i e . i t - w w w. m t a a g e n z i e . i t

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CONSULENZA LEGALE

Assegno di divorzio: addio al “tenore di vita”

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l divorzio è l’istituto giuridico che permette lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio quando tra i coniugi è venuta meno la comunione spirituale e materiale di vita. Salvo casi particolari, prima di divorziare è necessaria la separazione dei coniugi protratta ininterrottamente per un periodo di tempo (almeno 12 mesi nel caso di separazione giudiziale e 6 mesi nel caso di separazione consensuale o di accordo di separazione raggiunto a seguito di convenzione di negoziazione assistita da un avvocato ovvero di accordo di separazione concluso innanzi all’ufficiale dello stato civile). Per legge, il Tribunale dispone l’obbligo per un coniuge di somministrare periodicamente a favore dell’altro un assegno quando quest’ultimo non ha mezzi adeguati o comunque non può procurarseli per ragioni oggettive, tenendo conto, anche in rapporto alla durata del matrimonio: - delle ragioni della decisione; - del contributo personale ed economico dato da ciascuno dei coniugi alla conduzione familiare ed alla formazione del patrimonio di ciascuno o di quello comune; - del reddito di entrambi. Da anni, la giurisprudenza era solita individuare il parametro di rife-

rimento per la determinazione del diritto all’assegno nel tenore di vita goduto in costanza di matrimonio. Facciamo un esempio. I coniugi Giovanna e Tommaso decidono di divorziare. Giovanna è dirigente presso un’importante multinazionale e Tommaso non ha mai lavorato godendo dell’alto tenore di vita garantito dallo stipendio della moglie. In questo caso, secondo l’orientamento giurisprudenziale consolidato da tempo, Tommaso ha diritto a percepire da Giovanna un assegno periodico che gli permetta di continuare l’alto tenore di vita avuto in costanza del matrimonio. Con una svolta epocale, la Corte di Cassazione chiarisce che per riconoscere il diritto al mantenimento nel divorzio è necessario verificare che il coniuge più debole non abbia autosufficienza economica, a prescindere dal tenore di vita goduto durante il matrimonio. Secondo i giudici di legittimità il parametro del tenore di vita si giustificava perché vi erano molte coppie che si erano unite quando il divorzio non esisteva ed avevano perciò una legittima aspettativa a conservare i benefici economici del matrimonio anche dopo il suo scioglimento. Questa esigenza, tuttavia, si è molto attenuata nel corso degli anni, essendo ormai generalmente superata la concezione del matrimo-

nio inteso come “sistemazione definitiva”, in quanto il divorzio è stato assorbito dal costume sociale. L’interesse tutelato con l’attribuzione dell’assegno divorzile non è più il riequilibrio delle condizioni economiche degli ex coniugi, ma il raggiungimento dell’indipendenza economica. I principali “indici” – forniti dal verdetto della Cassazione – per accertare la sussistenza, o meno, dell’autosufficienza dell’ex coniuge richiedente sono: 1) il possesso di redditi di qualsiasi specie; 2) il possesso di cespiti patrimoniali mobiliari ed immobiliari, tenuto conto di tutti gli oneri e del costo della vita nel luogo di residenza della persona che richiede l’assegno; 3) le capacità e le possibilità effettive di lavoro personale, in relazione alla salute, all’età, al sesso ed al mercato del lavoro dipendente o autonomo; 4) la stabile disponibilità di una casa di abitazione. Ricapitolando, il nuovo parametro per calcolare l’assegno di mantenimento viene individuato nel raggiungimento dell’indipendenza economica del richiedente: se quest’ultimo è economicamente indipendente oppure è effettivamente in grado di esserlo, non ha più diritto ad ottenere l’assegno.

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ONAFRUT

Un nuovo grande successo per la frutta in Università

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nche quest’anno O.N.A.Frut (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Frutta) ha partecipato alla festa AgroVet, organizzata presso il Campus della Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Torino nella giornata del 25 maggio scorso. Il momento principale della presenza di O.N.A.Frut è stato raggiunto conducendo un incontro pratico con studenti e consumatori interessati ad approfondire le proprie conoscenze nel campo della produzione frutticola di qualità. L’incontro è stato aperto dal neo-presidente dott. Luca Castellino, che ha descritto le attività e le finalità dell’organizzazione, l’importanza dell’analisi sensoriale nella valutazione delle carat-

teristiche organolettiche e gustative dei frutti e le differenti applicazioni pratiche che questo strumento può avere, nella vita quotidiana come nel mondo scientifico. A seguire, la dott.ssa Maria Gabriella Mellano ha presentato ai partecipanti le basi delle tecniche di assaggio, per poi guidarli ad eseguire direttamente un test di assaggio su due varietà di fragole, fornite dalla cooperativa Al-

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bifrutta di Costigliole Saluzzo, fornendo al numeroso ed interessatissimo pubblico le nozioni per compilare una scheda di gradimento composta da semplici descrittori basati sui cinque sensi. A chiudere l’incontro l’intervento di Cesare Gallesio, che ha fornito una descrizione circa l’origine, la storia e le schede tecniche delle varietà assaggiate e ha risposto alle curiosità degli studenti relative al mondo della produzione frutticola. L’iscrizione all’O.N.A.Frut è aperta a chiunque abbia interesse ad approfondire le proprie conoscenze nel campo dell’analisi sensoriale delle produzioni frutticole di qualità. (Per informazioni, 0171 447249 info@onafrut.it - www.onafrut.it).

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Attenzione all’albero cardanico

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albero cardanico è tra le principali cause di infortunio sul lavoro nel comparto agricolo, questo, insieme alle prese di potenza rappresentano i dispositivi più pericolosi in assoluto. Generalmente, la dinamica degli incidenti consiste nell’impigliamento e nel trascinamento da parte dell’organo in rotazione. Dal punto di vista normativo, i riferimenti tecnici sono costituiti dalla UNI EN 12965:2004. L’albero cardanico rientra anche tra le categorie di macchine elencate nell’Allegato IV della Direttiva 2006/42/ CE, ritenute a priori potenzialmente pericolose, per cui la marcatura CE delle macchine nuove segue un iter particolare, che coinvolge la figura dell’Ente Notificato. Le norme prevedono che l’attrezzatura sia completa di protezioni antinfortunistiche; si tratta di diversi componenti, molti dei quali

prodotti in plastica ad alta resistenza e relativamente insensibile alle escursioni termiche. Inoltre sono prese in considerazione altre parti, quali: • le cuffie, costituite da imbuti di base e fasce di estremità • le ghiere di collegamento, per consentire la rotazione dell’albero rispetto alla protezione • i tubi telescopici • le catenelle di ritegno, atte ad impedire il parziale trascinamento in rotazione della protezione rispetto all’albero cardanico, ad esempio in presenza di scarsa lubrificazione • i pittogrammi applicati alle protezioni, il cui significato deve essere illustrato nel manuale d’uso e manutenzione. Per garantirne l’univoca identificabilità, tutte le attrezzature devono essere corredate da una targhetta di identificazione, riportante i dati del

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costruttore, il modello e le caratteristiche principali della macchina. È fondamentale conoscere e mettere in pratica quanto disposto nel Manuale di Uso e Manutenzione della macchina: in particolare, per eseguire qualunque intervento (manutenzione, riparazione, regolazione, ecc.). L’utilizzatore deve provvedere a garantire il mantenimento della funzionalità della trasmissione cardanica; le operazioni di manutenzione e ripristino vanno eseguite nel rispetto delle indicazioni fornite dal costruttore nel manuale di istruzioni. Avvicinarsi all’albero cardanico risulta oltremodo pericoloso se si indossano indumenti non idonei: un utile accorgimento è usare abiti da lavoro aderenti, privi di parti svolazzanti, come lacci, cravatte, sciarpe, spesso causa scatenante nelle dinamiche di infortuni.

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La caffeina è la sostanza psicoattiva più consumata al mondo. Nonostante sia di origine naturale, il suo uso eccessivo (abuso) e il rischio di interazioni con terapie farmacologiche in corso (misuso), può causare serie conseguenze sulla popolazione

Caffeina: usi clinici, abuso e misuso

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a caffeina è un alcaloide naturale presente nelle piante di caffè, cacao, tè, cola, guaranà e mate, nelle bevande da esse ottenute, negli integratori alimentari, in alcuni alimenti (cioccolato) ed è anche disponibile come farmaco. La caffeina si trova, in associazione ai farmaci antipiretici, antidolorifici e antistaminici, per il trattamento sintomatico del mal di testa, nevralgie, mal di denti, dolori mestruali, dolori articolari, stati febbrili e sindromi da raffreddamento, con lo scopo di incrementare l’effetto analgesico del costituente principale; inoltre è utilizzata come farmaco nel trattamento dell’apnea primaria del neonato prematuro. Il consumo di più di 400 mg al giorno (l’equivalente di circa 5 tazze di

caffè espresso), porta alla condizione conosciuta come caffeinismo, una forma di dipendenza legata all’assunzione di grosse quantità di caffeina che possono causare nausea, vomito,

nervosismo, ansia, tachicardia e convulsioni. Inoltre può potenziare gli effetti collaterali di alcuni farmaci o alterarne il funzionamento: contrasta l’azio-

ne dei farmaci per l’insonnia, riduce i livelli plasmatici di litio, aumenta il rischio di sanguinamenti nei soggetti in cura con anticoagulanti, riduce l’efficacia dei farmaci usati per l’incontinenza urinaria… La caffeina è la sostanza psicoattiva più consumata al mondo. Nonostante sia di origine naturale, il suo uso eccessivo (abuso) e il rischio di interazioni con terapie farmacologiche in corso (misuso), può causare serie conseguenze sulla popolazione, compresa l’inefficacia terapeutica; proprio per queste ragioni è opportuno che il paziente chieda sempre informazioni aggiuntive al proprio medico o farmacista in merito alle potenziali interazioni tra farmaci e sostanze di origine naturale.

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Diritto alla maternità per le lavoratici autonome: chiarimento dell’Inps

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on il messaggio n. 1947/2017, l’INPS ha fornito importanti precisazioni in merito alla verifica dei requisiti necessari per il diritto alla maternità delle lavoratrici autonome (coltivatrici dirette, artigiane e commercianti) che usufruiscono di esoneri contributivi totali o parziali in relazione a normative specifiche. L’INPS interviene a seguito di diverse richieste di chiarimenti giunte all’Istituto sull’argomento. Nello specifico, è stato chiesto se il requisito, da verificare nel periodo precedente l’inizio della maternità, sussista quando vi sia la sola regolarità contributiva ovvero sia necessario anche l’accreditamento di un numero sufficiente di mesi di con-

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tribuzione. E’ stato definitivamente chiarito che il requisito si ritiene soddisfatto quando risultino versati tutti i contributi previsti dalla legge, compreso il contributo di maternità, che rimane invariato rispetto al regime ordinario. In tale situazione, precisa dunque l’INPS, la prestazione della maternità deve essere riconosciuta anche nell’ipotesi in cui il vers a -

mento contributivo sia insufficiente a coprire tutte le mensilità. Invitiamo le lavoratrici autonome che si fossero viste negare il diritto all’indennità di maternità per questa motivazione a rivolgersi al più presto agli uffici del Patronato EPACA della Coldiretti per la richiesta di riesame della pratica.


EPACA

Il supplemento di pensione Cos’è

Il pensionato che, dopo la liquidazione della pensione, continua a lavorare e, conseguentemente, a versare i relativi contributi, può chiedere all’INPS che la pensione venga ricalcolata con l’aggiunta dei nuovi contributi, attraverso la liquidazione di un supplemento di pensione.

siano trascorsi due anni dalla decorrenza della pensione o del precedente supplemento, purché l’interessato abbia superato l’età prevista per la pensione di vecchiaia. Quest’ultima possibilità è concessa una sola volta

Il supplemento si può chiedere a condizione che: • siano trascorsi almeno cinque anni dalla decorrenza della pensione o del precedente supplemento

Nel caso in cui l’interessato sia già titolare di pensione come lavoratore dipendente e possa far valere anche contributi versati nelle gestioni speciali per i lavoratori autonomi (cioè coltivatori diretti, artigiani, commercianti), può chiedere il supplemento di pensione solo dopo aver compiuto l’età pensionabile per vecchiaia nelle gestioni speciali (requisiti modificate dalla Riforma Monti) e sempreché siano trascorsi almeno due anni o

Quando

oppure

Contributi versati in diverse gestioni

cinque anni come precisato in precedenza.

Pensione ai superstiti

I contributi versati dopo la decorrenza della pensione o del precedente supplemento e non richiesti in aggiunta dal defunto, vengono automaticamente inseriti nell’importo della pensione ai superstiti, cioè senza necessità di presentare ulteriori domande oltre a quella di reversibilità.

Decorrenza

Il supplemento decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della relativa domanda, pertanto è utile controllare attraverso l’assistenza del Patronato Epaca della Coldiretti l’esistenza del relativo requisito, ciò per non perdere dei ratei di pensione maggiorati del relativo supplemento.

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EPACA

Interessano i Coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali

L

“Contributi obbligatori dovuti per l’anno 2017”

’INPS ha reso noto l’importo dei contributi obbligatori dovuti per l’anno 2017 dai coltivatori diretti, coloni, mezzadri ed imprenditori agricoli professionali che, come risaputo, si basano sulla classificazione delle aziende nelle quattro

fasce di reddito convenzionale. Ogni azienda è inclusa annualmente nella fascia di reddito convenzionale corrispondente al reddito agrario dei terreni condotti e/o a quello determinato dall’allevamento degli animali.

Tabella B – Aliquota di finanziamento Anno

2017

Zona normale

Maggiore di 21 anni 23,6%

Riduzione contributiva per pensionati ultra65enni

Si ricorda che il contributo previdenziale dovuto dai lavoratori autonomi agricoli ultra65enni, già pensionati presso le gestioni dell’INPS, può essere, a richiesta, applicato nella misura della metà. La riduzione contributiva non è applicabile ai lavoratori autonomi già pensionati delle GESTIONI EX IPOST, EX INPDAP ED EX ENPALS che abbiano compiuto l’età di 65 anni.

Modalità di pagamento “novità importante”

Si ricorda che l’INPS non invierà più, come in precedenza, le lettere contenenti gli estremi per il pagamento mediante modelli F24 dei contributi previdenziali, gli uffici del Patronato EPACA, in collaborazione con la Federazione Provinciale Coldiretti i Cuneo, darà la consueta assistenza ai soci per questa importante scadenza.

Esonero contributivo per i neo imprenditori agricoli

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Come già pubblicato nel “Coltivatore Cuneese” di giugno 2017, l’esonero dal versamento dei contributi

Minore di 21 anni 23,4%

Il reddito medio convenzionale giornaliero, per l’anno 2017, è pari a € 56,83. Nella sottostante tabella, sono riportate le aliquote da applicare al suddetto reddito convenzionale per l’anno 2017 alle diverse tipologie di aziende.

Zona svantaggiata

Maggiore di 21 anni 23,2%

previsti per l’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti, per coloro che saranno ammessi al beneficio, neo imprenditori agricoli che non abbiano compito 40 anni d’età alla data di inizio della nuova attività, è quantificato nella misura di seguito indicata: • Esonero del 100% per i primi 36 mesi di attività; • Esonero del 66% per gli ulteriori 12 mesi; • Esonero del 50% per gli ulteriori 12 mesi. Ricordiamo che l’esonero ha ad oggetto la quota per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti (IVS) e il contributo addizionale di cui al comma

Minore di 21 anni 22,5%

1, dell’art. 17, della legge 3 giugno 1975, n. 160, cui è tenuto lo IAP e il CD per l’intero nucleo. Sono esclusi pertanto dall’agevolazione: • Il contributo di maternità, dovuto per ciascuna unità attiva iscritta nella Gestione speciale dei coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli professionali; • Il contributo INAIL, dovuto dai soli Coltivatori Diretti; si precisa che nell’ipotesi in cui il coltivatore diretto operi in zona montana o svantaggiata, tale contributo verrà calcolato e riscosso per intero come si evince dall’art. 1, comma 344, della legge 11 dicembre 2016 n. 232, che stabilisce che l’esonero in argomento “non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente”.

Termini di scadenza

I termini di scadenza per il pagamento, presso qualsiasi Istituto di Credito o Ufficio Postale sono il 17 luglio, il 18 settembre, il 16 novembre 2017 e il 16 gennaio 2018. Gli Uffici EPACA di Coldiretti sono a disposizione per ogni eventuale chiarimenti in merito.


EPACA

Quattordicesima ai pensionati con piu’ di 64 anni

Il Bonus asilo nido 2017 è la nuova agevolazione per le famiglie, pensata per sostenere le spese necessarie all’iscrizione dei propri figli al nido che, insieme al bonus mamme domani 2017, estende le agevolazioni già presenti e prorogate per il sostegno alle famiglie. Per richiedere il Bonus asilo nido 2017 sarà fondamentale presentare domanda Inps e potranno accedere al bonus fiscale tutte le famiglie con figli nati a partire dal 1° gennaio 2016. Ricordiamo fin da subito che non è necessario rispettare specifici requisiti di reddito e che quindi potranno richiedere l’importo di 1.000 euro per pagare l’iscrizione all’asilo nido tutte le famiglie con figli. Le domanda di bonus asilo nido 2017 potranno essere inoltrate dal 17 luglio 2017, g i o r - no in cui l’INPS aprirà la procedura telematica; le richieste potranno essere inviate fino al 31 dicembre 2017. Gli Uffici del Patronato EPACA di Coldiretti sono a disposizione per l’inoltro di tali istanze.

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La legge di bilancio 2017, legge n. 232/2016, è intervenuta a modificare la normativa vigente in materia di somma aggiuntiva spettante ai pensionati, sulla base della legge n.127/2007, ( v. articolo più approfondito su Il Coltivatore del mese di giugno, pagine 68-69) incrementandone la misura ed i limiti di reddito, pertanto più pensionati potranno goderne. Cos’è? La cosiddetta “Quattordicesima mensilità”, consiste nella erogazione di una somma aggiuntiva a favore dei pensionati ultra sessantaquattrenni titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico dell’assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della medesima gestite da enti pubblici di previdenza obbligatoria, in presenza di determinate condizioni reddituali “personali” e “contributive”. Quando verrà pagata? Il pagamento verrà effettuato d’ufficio per i pensionati di tutte le gestioni con: A) il rateo di pensione di luglio 2017, per coloro che perfezionano il requisito anagrafico di 64 anni entro il 31/7/2017; B) con il rateo di pensione di dicembre 2017, per coloro che perfezionano il requisito anagrafico nel secondo semestre dell’anno 2017. ATTENZIONE - Nell’ipotesi in cui l’INPS non abbia a disposizione i dati reddituali del pensionato, è necessario che gli interessati inoltrino una domanda di ricostituzione tramite il Patronato EPACA di Coldiretti. Contattate i nostri Uffici per la verifica della vostra pensione!

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Scadenze 17 LUGLIO 2017 (essendo il 16 luglio festivo) IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI GIUGNO Annotazione di liquidazione per il mese di giugno e versamento dell’eventuale imposta tramite modello F24 telematico da parte dei contribuenti che esercitano attività agricola, d’impresa e di lavoro autonomo che nell’anno 2016 hanno realizzato un volume d’affari superiore a euro 400.000,00 se prestazione di servizio o di euro 700.000,00 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore ai limiti suddetti che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66 legge 427/93.

VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti diretti, delle ritenute effettuate nel mese di giugno sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente.

25 LUGLIO

ACQUISTI-CESSIONI E PRESTAZIONE DI SERVZI INTRACOMUNITARI – mese di giugno e 2 trimestre 2017. Scade il termine per i contribuenti mensili e trimestrali per la trasmissione, in via telematica,

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all’Agenzia delle Dogane dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti rispettivamente nel mese di giugno e nel 2 trimestre 2017.

31 LUGLIO

VERSAMENTO IRPEF, ADDIZIONALE REGIONALE E COMUNALE IRPEF, IRAP ecc.. saldo 2016 con maggiorazione dello 0,40% Scade il termine per effettuare il versamento del saldo IRPEF, addizionale regionale e comunale IRPEF ed IRAP anno 2016, per i contribuenti obbligati alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Entro tale termine, deve anche essere effettuato il versamento del saldo relativo alla cedolare secca, IVIE e IVAFE. ACCONTO IRPEF con maggiorazione dello 0,40% Scade il termine per versare la prima rata di acconto IRPEF, nella misura del 40% dell’acconto totale dovuto (100%) se l’importo risultante al rigo RN34 è pari o superiore a euro 257,52. Entro lo stesso termine deve anche essere effettuato il versamento del primo acconto, se dovuto, della cedolare secca, dell’IVIE e IVAFE.

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SCADENZE

Scadenze

DIRITTO ANNUALE CCIAA 2017 con maggiorazione dello 0,40% Entro tale data, le imprese iscritte al Registro annuale della Camera di Commercio sono tenute al versamento, tramite modello F24, del diritto annuale 2017 maggiorato dello 0,40%.

DENUNCIA DELLE RETRIBUZIONI DEGLI OPERAI AGRICOLI Entro tale data, devono essere inviate in via telematica all’INPS ex Scau le denunce delle retribuzioni (modello DMAG) corrisposte agli operai a tempo determinato ed indeterminato nel trimestre aprile – maggio – giugno 2017. IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla de-

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trazione della relativa imposta. TRASMISSIONE TELEMATICA MODELLO 770 SEMPLIFICATO Entro tale termine, deve essere inviato in via telematica all’amministrazione finanziaria il modello 770 semplificato. Sono obbligati alla presentazione di tale modello i datori di lavoro che hanno assunto manodopera nel corso dell’anno 2016 ed i soggetti che hanno versato ritenute d’acconto per prestazioni professionali.

IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento dell’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

16 AGOSTO (essendo il 15 festivo)

IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A seguito delle modifiche apportate all’art. 21 del D.P.R. 633/72 deve essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di luglio, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè luglio.

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ACCONTO IRAP con maggiorazione dello 0,40% I contribuenti che esercitano attività diretta alla produzione o allo scambio di beni ovvero alla prestazione di servizi debbono effettuare il versamento della prima rata di acconto IRAP nella misura del 40 per cento dell’acconto totale dovuto (100%) se l’imposta è pari o superiore a euro 257,52. Sono esclusi dall’ Irap i soggetti passivi che esercitano attività agricola ai sensi dell’art. 32 del TUIR 917/86.

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Lavoravo alla serra e non c’era nessuna più contenta di me, perchè i fiori sono tutta la mia vita. Purtroppo hanno chiuso l’attività, ho trovato un altro lavoro ma sento tanta nostalgia. Nella vita sono un po’ sfortunata, essendo rimasta vedova dopo due anni di matrimonio. Cerco ragazzo un po’ di una volta per ricostruire la mia vita. Ho 33 anni.

Sono signora di anni 54, nativa del monregalese, operaia di buona presenza.Cerco per amicizia e futuro sentimentale uomo di oltre 60 anni, purchè amante degli animali e possibilmente piemontese. Sono automunita e ho sempre avuto la testa sul collo. Mi piace il liscio ma non frequento locali. Sono interessata a conoscenza in tempi brevi.

Ora che il tempo è bello mi ricordo quando andavo con mia mamma alla piscina di Savigliano. È brutto non avere nessuno in casa per scambiare due parole. Io faccio le pulizie nei tre istituti del consorzio, mi trovo bene, ma mi manca una persona da volergli bene. Spero che qualcuno legga l’annuncio e mi voglia conoscere. Sono del ‘79.

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Ho compiuto 34 anni da poco e lavoro come persona di servizio. Sono una ragazza piemontese, non ho tanta parlantina e non navigo sul computer, ma in compenso so far bene da mangiare e accudire la casa. Mi piacciono i bambini e abito in un paese vicino a Fossano. Cerco bravo ragazzo per fidanzarmi. No scherzi o ragazzi inaffidabili.

Tel. 320 8685863 L’ età non conta se si vuole trovare una persona alla quale voler bene. Io la penso così e anche se ho più di 65 anni vorrei ancora incontrare l’anima gemella. Ho lavorato la terra per una vita e adesso non merito di invecchiare da sola. Sono vedova di Sant’Albano Stura, guido ancora la macchina e ogni tanto frequento il centro anziani.

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61enne, senza figli, buona presenza. Per 30 anni ho avuto un negozio che non mi ha lasciato il tempo di fare conoscenze. Sento il bisogno di un affetto serio e sincero, visto che cessando l’attività avrò del tempo libero. Ho una tranquillità economica che mi consente di pensare al futuro senza preoccupazioni. Cerco uomo piemontese pari requisiti.

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Gli uffici di Sede provinciale: Cuneo – piazza Foro Boario, 18 tel. 0171447211 fax 0171447300 – tutti i giorni* direttore: Tino Arosio *Orario apertura al pubblico: dal lunedì al sabato dalle 8 alle 12.30 martedì e mercoledì pomeriggio dalle 14 alle 17

ALBA Corso Matteotti, 7 - tel. 0173292711, fax 0173292777 tutti i giorni* Segretario di zona: Cesare Gilli Canale - Via B.Fenoglio,2 - mar. 8.30-12 e 14-17 - tel. 0173978333 apertura straordinaria da gennaio a giugno il giovedì 8.30-12.00 Lequio Berria - Piazza Roma (palazzo Protezione Civile) mercoledì 9-11.30 - tel. 0173522017 Mango - Palazzo Comunale, P. XX Settembre, piano secondo lunedì 9-11.30 - tel. 014189704 Montà – Piazza Vittorio Veneto (vic. uff. post.) giovedì 9-11.30 Neive – Via XX Settembre, 10 - merc. 8.30-12 - tel. 0173677137 Niella Belbo – Municipio - 2º e 4º giovedì 9-11.30 Santo Stefano Belbo – Corso IV Novembre 33 - Tel. 0141840635 dal lunedì al sabato dalle 8 alle 12.30 martedì e mercoledì pomeriggio dalle 14 alle 17

BRA Via A. Mathis, 3 - tel. 0172429411 - fax 017244920 - tutti i giorni* Segretario di zona: Giorgio Bergia Ceresole Alba – Municipio - 1º e 3º mercoledì 14.30-16.30 Cherasco - Corso L. Einaudi, 1/A giovedì 8.30-12 - tel. 0172489465 La Morra – Via Richieri, 1 presso sede Avis - lun. 8.30-12 tel. 0173509794 Sommariva Bosco - Ex-Scuole Elementari - martedì 8.30-11 Sommariva Perno – Piazza Torino, 8 - mercoledì 14.30-16.30

CEVA Piazza Cappuccini - tel. 0174701103 - fax 0174700203 - tutti i giorni* Segretario di zona: Elio Gasco Garessio – Piazza Bava, 5 - giovedì 8.30-12 Monesiglio – Municipio - martedì 8.30-12 Murazzano – Via Roma, 34 (c/o Municipio) venerdì 8.30-12 - tel. 0173791611 Ormea – Piazza Romita, 6 - 2º e 4º sabato 9-12 Saliceto – Municipio (piano terra) - 4º venerdì 9- 12

Via Alfieri, 15/a - Cond. Viola, 2 Segretario di zona: Cesare Gilli tel. e fax 017381153 - ogni martedì 8.30-12 e 14-17 - venerdì 8.30-12 apertura straordinaria da gennaio a giugno il mercoledì 14-17

CUNEO Piazza Foro Boario, 18 - tel. 0171447227 - fax 0171447400 - tutti i giorni* Segretario di zona: Massimo Meineri Borgo San Dalmazzo – Via Lovera, 50 - giovedì 8.30-12 Boves – Via Moschetti, 8 - merc. 8.30-12 - tel. 0171387441 Busca - C.so Giolitti,10 - c/o CAP - merc./ven. 8.30-12 - tel. 0171944567 Caraglio - Via Vecchia di Cuneo n.2 merc. 8.30-12 - tel. 0171618532 Chiusa Pesio - P. Cavour, 14 - venerdì 8.30-12 - tel. 0171734125 Demonte – Via Martiri e Caduti Libertà, 20 giovedì 8.30-12 - tel. 0171955079 Dronero – Via Garibaldi, 16 - lun./ven. 8.30-12 - tel. 0171905551 Peveragno - Via Piave, 23 - lunedì 8.30-12 - tel. 0171339785 Roccavione – Via Barale, 38 - mercoledì 8.30-12 Tarantasca – Municipio - 1º e 3º lunedì 8.30-12 Villafalletto – V. Roma, 28 - martedì/giovedì 8.30-12 - tel. 0171938650

FOSSANO Via Foro Boario, 3 - tel. 0172698711 - fax 0172698777 - tutti i giorni* Segretario di zona: Corrado Bertello Benevagienna - Via G. Marconi, 21 venerdì 8.30-12 - tel. 0172654884 Centallo – Via Ospedale, 30 - c/o Cassa di Risparmio lunedì, martedì, giovedì e sabato ore 8.30-12 - tel. 0171214814

MONDOVÌ Via Biglia, 5 - tel. 0174560211 - fax 0174560300 - tutti i giorni* Segretario di zona: Elio Gasco Carrù - P. Mercato, 6 - lun./giov. 8.30-12 - tel. 0173759130 Dogliani -P. Umberto I, 21 - mar./ven. 8.30-12 - tel. 0173721269 Morozzo – Via Marconi, 60 - lunedì 8.30-12 - tel. 0171772285

SALUZZO Via Circonvallazione, 25/h - tel. 0175210211 - fax 0175210300 - tutti i giorni* Segretario di zona: Mario Dotto Bagnolo P. - Via Einaudi 1 - mercoledì 8.30-12 - tel. 0175348340 Barge – Piazza S. Giovanni martedì/giovedì 8.30-12 - tel. 0175343337 Lagnasco – Saletta CRS (entrata cortile Municipio) - martedì 9-11 Paesana – Via Roma, 35 - venerdì 8.30-12 - tel. 0175987299 Sampeyre – P.zza della Vittoria, 45 martedì e venerdì 8.30-12 - tel. 3398427526 Sanfront – Piazza Statuto - lunedì 8.30-12 - tel. 0175986214 Venasca – Via G. Marconi, 5 - lunedì 8.30-12 - tel. 0175567109

SAVIGLIANO Piazza Schiaparelli, 10 - tel. 0172727000 - fax 0172715903 - tutti i giorni* Segretario di zona: Danilo Todini Caramagna Piemonte – Municipio - mercoledì 9,30-12 Casalgrasso – P.za Donatori del sangue, 2 - 2º lunedì 15-16.30 Cavallermaggiore – Via Roma, 112 - lunedì 8.30-12 - tel. 0172389306 Racconigi – Piazza Vitt. Emanuele - giovedì 8.30-12 - tel. 0172820705


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