Coltivatore Cuneese - settembre 2016 by Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo

1946

2016

70 ANNI

1-30 Settembre 2016 - Anno 70

Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione

Dedicato ai Lettori de IL COLTIVATORE CUNEESE:

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SOMMARIO Campagna agricola Frumento di qualità 2015 e 2016. . ........................ 30

Latte, al via le nuove misure Ue di sostegno al settore.......................................... 32-33

Saldo 2015 al Condifesa di Cuneo entro il 30 settembre. . ............................................................ 33

Actinidia. Dopo la batteriosi, piante ancora in sofferenza ...................................................................... 34

La moria del kiwi ................................................. 35-41

Mele: in Europa scende la produzione................ 44

E’ ora che Lactalis alzi il prezzo alla stalla in Italia

E’ ora che Lactalis alzi il prezzo alla stalla in Italia................................................................................ 4

Terremoto: la solidarietà concreta del mondo agricolo di Coldiretti............................... 5 Brexit: il vero test sarà nel 2017........................... 6-7

La Russia perde la “Guerra del Prosciutto”. . ............................................... 7 Glifosate: in arrivo le prime restrizioni anche per l’Italia................................ 8-10

Il Corsivo del Coltivatore. . ......................................... 12

Le nostre radici. . ........................................................... 13 E’ legge il “Collegato Agricoltura”................... 14-15

Coldiretti Cuneo sostiene il progetto regionale “Ami i lupi? Adotta un pastore!” ............................ 16

Fisco agevolato in montagna: si applichi la legge Carlotto...................................... 17 “Un progetto per recuperare i terreni abbandonati”.. .............................................. 20 La Regione sostiene le scuole di montagna ............................................... 22 Psr 2014-2020: la Regione apre i bandi per il miglioramento delle infrastrutture e delle strutture d’alpeggio............................................ 23-24

Viabilità forestale e agropastorale: i bandi regionali.. .......................................................... 26

Aperta l’operazione 5.1.2 del Psr “reti antigrandine”.. ...................................... 28 Editore: Edizioni Il Coltivatore Srl P. Foro Boario n°18 12100 Cuneo edizioni.ilcoltivatore@coldiretti.it Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino

Direttore Amministrativo Enzo Pagliano

Coordinamento di redazione Chiara Serra

In provincia di Cuneo, si segnala una produzione in leggero aumento .................................................... 45

Grande festa del biologico a Savigliano............... 61

A Roccavione la 54° Edizione della Sagra del Marrone........................................................................... 61 Nuovi punti vendita Presto Fresco. . ...................... 62

Crociera in Spagna e Sicilia a novembre............. 62 Coldiretti Cuneo presente alla Grande Fiera d’Estate. . ....................................... 63

Poste italiane: gli utili vanno su, i servizi giù..................................................................... 64

Accordo di filiera e rese uve moscato atte a Docg Asti. . .......................... 46-48 Dematerializzazione registri di cantina: le norme da conoscere. . ...................................... 49-52

Al via la prima vendemmia certificata The Green Experience. . .............................................. 53

Nocciole: elevata produzione e ottima qualità.. .................................................... 54-55

A Venasca il nuovo Ufficio recapito Coldiretti ........................................ 55

Il risparmio del territorio che finanzia la crescita del territorio .................. 56 I vincitori della mostra ovina Razza delle Langhe di Murazzano...................................... 58 Tequila regina della Mostra della frisona di Saluzzo. . ....................................................... 58

Marchio Ospitalità, aperto il bando 2017 per gli agriturismi Marchio Ospitalità, aperto il bando 2017 per gli agriturismi. . ...................................................... 65 La posta del Coltivatore. . ........................................... 66 L’impegno del Gruppo Italiano Assaggiatori per valorizzare le produzioni di eccellenza .. ................................................................ 67 Segnaletica di sicurezza: le regole da seguire..................................................... 68 Servitù di passaggio: doveri del titolare del fondo servente.. ................ 69 Interventi agronomici del mese...................... 70-71

Acste: Raduno annuale al Miac............................... 73

I “biosimilari” sono farmaci sicuri .. ...................... 74 LA PSORIASI: conoscerla e curarla . . ................................................. 75

Psr 2014-2020

I premiati a Schina cinà 2016.. ................................ 59 Cena del Ricetto a Boves........................................... 60 Mostra ortofrutticola “Ai piedi della Bisalta”.... 60

Grafica e impaginazione Mara Chiardola

Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Alberto Burzio, Daniele Caffaro, Laura Calcagno, Dario Castagneri, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Simona Daniele, Cesare Gallesio, Rosangela, Giordana Rosanna Giraudo, Paolo Lirelli, Flavio Marchisio, Giulia Marinari, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Matteo Orcellet, Franco

Eliminazione della penalizzazione per pensioni anticipate, novità . . ............................. 76-77

Le Scadenze. . .................................................................. 78

Il Mercatino del Coltivatore........................................................ 80-82

Parola, Nadia Olivero, Walter Orsi Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Davide Roà.

Redazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it Stampa: Arti Grafiche Cuneo S.r.l. – agam.it

Concessionaria esclusiva della pubblicità TEC arti grafiche Via dei Fontanili 12 - 12045 Fossano (CN) Tel. 0172.695770 • Fax 0172.695898 E-mail: adv@tec-artigrafiche.it “Il Coltivatore Cuneese” Registrazione del tribunale di Cuneo n.100 del 7/12/1955 - Reg. Cronol. n.3296 - 1 copia € 3.00 Abbonamento annuo € 30,00 - Abbonamento annuo soci Coldiretti Cuneo € 5.00 - Abbonamento annuo soci Coldiretti altre province € 20.00 - Altri abbonamenti ridotti € 6.00

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EDITORIALE

Dopo la Francia ora le condizioni anche da noi

E’ ora che Lactalis alzi il prezzo alla stalla in Italia di Delia Revelli presidente di Coldiretti Cuneo e Piemonte

i sono tutte le condizioni per alzare anche in Italia il prezzo pagato agli allevatori dopo che la Lactalis ha chiuso un accordo in Francia con un aumento di 3 centesimi al litro. Coldiretti chiede l’immediata apertura del confronto con l’industria lattiero casearia italiana per discutere un prezzo del latte che tenga conto della nuova situazione di mercato. Prendiamo a riferimento il contratto francese di Lactalis poichè ormai siamo tutti ben consapevoli che il prezzo del latte non lo fanno più le piccole industrie, ma i grandi gruppi

che alla fine si riducono a stare tutti sul palmo della mano. Occorre adeguare i contratti ai cambiamenti degli ultimi mesi: come emerso dalle ultime quotazioni del latte spot. Anche i principali formaggi dop italiani hanno sostanzialmente tenuto in questi mesi e ora danno segni di ripresa sui prezzi. Ad oggi, agli allevatori cuneesi, il latte viene pagato su prezzi a volte inferiori ai 30 centesimi per litro che non coprono neanche i costi dell’alimentazione degli animali. La multinazionale transalpina che in Italia opera con i marchi nazionali Parmalat, Locatelli, Inverniz-

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zi, Galbani e Cademartori, è il primo gruppo lattiero caseario nel mondo con un fatturato complessivo di 16 miliardi che in Italia sviluppa un giro d’affari per 1,4 miliardi di euro con una quota di mercato complessiva nel settore lattiero caseario del 23,4% in volume mentre acquista circa l’8% del latte italiano. Detiene il 33% del mercato italiano del latte a lunga conservazione, ma la quota sale al 37% nei formaggi freschi e arriva addirittura la 49,8 % nella ricotta. Mentre restiamo in attesa di conoscere i dati delle importazioni piemontesi chiediamo la convocazione di un tavolo di filiera.

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CALAMITA’ NATURALI

Terremoto: la solidarietà concreta del mondo agricolo di Coldiretti

ecine di animali morti sotto le macerie, greggi abbandonati, stalle, fienili e casolari lesionati, distrutti o inagibili, sistemi di mungitura inutilizzabili, ma anche frane e smottamenti sulle strade rurali che impediscono la necessaria consegna quotidiana di latte che è andato perduto. Il 90 per cento delle stalle sono state danneggiate. Nella zona sono allevate 2800 pecore e 3000 vacche. E’ il primo bilancio sulla situazione nelle campagne terremotate in un territorio a prevalente economia agricola con una significativa presenza di allevamenti di bovini e pecore. Circa mille aziende agricole operano nell’area interessata dal sisma dove c’è bisogno, tra l’altro, di foraggi, mangimi, generatori di corrente, carrelli per la mungitura, pali e filo elettrificato per le recinzioni,

Agricoltori, cittadini, strutture economiche e cooperative lungo tutta la Penisola possono contribuire a questa azione di solidarietà donando su uno specifico conto corrente denominato “COLDIRETTI PROTERREMOTATI” (IBAN: IT 74 N 05704 03200 000000127000)

ma ci sono difficoltà per accudire gli animali, dove le persone sono state costrette ad allontanarsi e si temono azioni di sciacallaggio nelle aziende agricole isolate. Sono in azione ronde realizzate dai giovani della Coldiretti che di sera vigilano sulle aziende agricole lontane dai centri abitati e più vulnerabili a furti e abigeato, mentre sulla base delle esigenze si sta procedendo alla consegna di car-

a tutti gli artigiani ed tesserati AUSER

relli per la mungitura e generatori di corrente alle aziende colpite con la collaborazione dell’Associazione Italiana Allevatori (AIA), ma anche mezzi tecnici e mangimi per garantire l’alimentazione degli animali con l’aiuto dei Consorzi Agrari d’Italia (CAI). Vasco Errani coordinerà la ricostruzione: Coldiretti ha già preso contatti con il Commissario che ha acquisito una esperienza analoga in Emilia. E’ stato aperto ad Amatrice un ufficio di Coldiretti perchè anche i locali dell’Organizzazione sono stati distrutti dal terremoto. Coldiretti Nazionale ha costituito una specifica unità di crisi che lavora per affrontare le emergenze delle aziende agricole: dalla possibilità di mungere le vacche due volte al giorno, alla consegna del latte a caseifici già ristrutturati.

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UNIONE EUROPEA

In Italia, autunno caldo dal punto di vista politico ed economico

Brexit: il vero test sarà nel 2017

quasi tre mesi dalla Brexit i primi dati offrono segnali moderatamente incoraggianti per l’economia britannica, allontanando, almeno per ora, i timori paventati alla vigilia del referendum. Ma gli analisti avvertono: è troppo presto per determinare il vero impatto del voto del 23 giugno. E per la Banca centrale europea l’esito del referendum può avere conseguenze imprevedibili sull’economia mondiale e presenta «nuove difficoltà» per l’Eurozona. Secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica, le vendite al dettaglio a luglio sono cresciute dell’1,4% rispetto al mese precedente, al di sopra delle attese degli analisti che avevano previsto un + 0,2%. Su base annua, l’incremento è stato del 5,9%, contro il 4,2% stimato dalle attese. Dati positivi, che hanno avuto un effetto immediato sulla sterlina: +0,4% sul dollaro e +0,2% sull’euro. L’incremento delle vendite però potrebbe essere solo contingente: il bel tempo ha spinto i britannici a rifarsi il guardaroba per l’estate, favorendo la vendita di abbigliamento e scarpe, mentre la sterlina debole ha incoraggiato i turisti stranieri a spendere. Bene soprattutto gioielli e orologi (+16,6% su base annua, +3,1% su base mensile). Il dato fa ben sperare per la crescita nel terzo trimestre, soprattutto se sommato a quello sul mercato del lavoro: il numero di quanti hanno

richiesto sussidi nel mese di luglio è sceso a 763600 unità, circa 8600 in meno rispetto a giugno. E secondo una rivelazione IpsosMori i britannici sono un po’ meno pessimisti sulle prospettive economiche derivanti dalla decisione di lasciare l’Ue (ad agosto il 43% si aspetta un peggioramento dell’economia contro il 57% di luglio). Ma i segnali sono contrastanti. Per molti esperti, un rallentamento dell’economia è solo questione di tempo. La sterlina resta al di sotto del valore pre-referendum; l’inflazione a luglio è tornata a crescere, + 0,6%; e molti datori di lavoro prevedono un calo delle assunzioni nel prossimo anno. Il vero

test sarà nel 2017, quando si faranno sentire i tagli all’occupazione e l’inflazione eroderà il potere d’acquisto.

Un’Europa sempre più economica

Secondo la Bce bisogna aspettare, ed è prematuro fare previsioni. I banchieri centrali ritengono necessario più tempo per valutare le informazioni in arrivo nei prossimi mesi, anche se i rischi al ribasso sono chiaramente aumentati. La maggior parte degli economisti si aspetta un prolungamento di sei mesi del programma di acquisto dei titoli di Stato (Qe). Intanto, esce uno studio di Standard & Poor’s secondo cui l’impat-

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UNIONE EUROPEA to della politica dei tassi negativi della Bce “è stato reso ancora più incerto della Brexit, dalla caduta del valore della sterlina e del ‘quantitative easing’ annunciato a inizio agosto dalla Banca d’Inghilterra”. Il rapporto sostiene che il ricorso a tassi negativi, deciso da varie banche centrali a livello globale, che pure ha contribuito a stimolare la crescita, può avere ricadute negative non desiderate sull’economia mondiale. Vedremo e continueremo a seguire questa fase storica per l’Eurozona, ora alle prese con il complesso problema della Turchia.

Resta l’embargo costato 600 mln all’italian food

La Russia perde la “Guerra del Prosciutto”

Autunno caldo per l’Italia

Intanto emerge un fronte comune Francia – Italia contro l’austerità voluta dal Governo tedesco. Purtroppo, la Francia di Hollande non ha fatto le riforme concordate con la Germania, per cui parte svantaggiata. Mentre l’Italia, avendo soprattutto riformato la normativa sul lavoro, dovrebbe ottenere un’apertura di credito in termini di deroghe fiscali e di bilancio. Tutto questo prima dell’approvazione della prossima legge di stabilità. Un autunno caldo per l’Europa, ma anche per l’Italia che vedrà con il referendum costituzionale la conferma o meno del lavoro svolto dal Governo Renzi. Tante critiche anche se, il tentativo di cambiare è innegabile e lo stesso sia stato perseguito dal Governo con grande determinazione. Proprio nei giorni scorsi la rassicurazione del Presidente del Consiglio Matteo Renzi: la legislatura durerà cinque anni e avrà la scadenza naturale della primavera 2018. michelangelo.pellegrino@coldiretti.it

a Russia ha perso la “guerra del prosciutto” al Wto che ha dichiarato illegittimo il divieto di importazione imposto dal Paese di Putin nel 2014 su suini vivi, carni suine fresche e altri prodotti suini provenienti dall’UE, alla luce delle regole del commercio internazionale. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che la misura era stata presa prendendo a pretesto la scoperta di casi di peste suina africana in alcuni cinghiali in Lituania e Polonia, in zone di frontiera con la Bielorussia. Questa misura secondo il panel dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) non si basa sulle pertinenti norme internazionali e viola le norme dell’accordo Wto. La guerra del prosciutto è stata la pri-

ma ritorsione alle sanzioni decise dall’Unione Europea ed ha anticipato di pochi mesi l’embargo totale sancito dalla Russia ad una lista di prodotti per i quali è del tutto vietato l’ingresso, frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce, provenienti da Ue, Usa, Canada, Norvegia ed Australia con decreto n. 778 del 7 agosto 2014 e successiva proroga. Una guerra commerciale che ha colpito duramente l’agroalimentare Made in Italy con un taglio delle esportazioni stimato dalla Coldiretti in 600 milioni di euro nell’arco di due anni, dovuto per circa la metà al completo azzeramento delle spedizioni di ortofrutta, formaggi, latticini, carni e salumi italiani interessate direttamente dall’embargo.

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AMBIENTE

Il Ministero della Salute adotta il primo Decreto Applicativo

Glifosate: in arrivo le prime restrizioni anche per l’Italia

a lunga questione del Glifosate, che ha tenuto con il fiato sospeso venditori e utilizzatori per mesi, sembrava aver trovare fine con l’approvazione alla deroga per l’utilizzazione e la vendita ancora per tutto il 2017, invece sono usciti i primi decreti di sospensione. Il Glifosate, scoperto nel 1950 in Svizzera e poi “fissato” nel 1970 dal chimico Franz della Monsanto, è la molecola chimica più utilizzata come erbicida, il cui utilizzo in agricoltura serviva anche come disseccante in pre raccolta per molte colture. L’efficacia di questa molecola è data dalla sua fitotossicità praticamente per tutte le piante in post emergenza: l’assorbimento avviene per via fogliare per poi essere spostato in tutte le parti del vegetale, rendendolo così efficace anche sui rizomi e fittoni; queste due caratteristiche lo definiscono una molecola “non selettiva” e “sistemica”. Questa molecola nel corso degli anni ha subito diversi divieti in Europa: • In Olanda dal 2014 è stata vietata la vendita agli hobbisti; • In Francia dal 2015 è stata vietata la vendita dagli scaffali aperti dei garden center. A seguito invece della decisione di

fine luglio, l’Unione Europea ha emanato un Regolamento applicativo obbligatorio per tutti gli stati Membri in data 1° agosto 2016. Tale regolamento prevede di: •.. autorizzare gli usi della molecola solo come erbicida; • prestare massima attenzione alle acque sotteranee, soprattutto in rapporto ad usi non colturali; • porre massima attenzione ai rischi dell’ utilizzo del principio attivo (p.a.) in aree specifiche; • verificare che gli usi del p.a. in pre-raccolto rispettino le buone pratiche agronomiche; • provvedere all’eliminazione dalla vendita di tutti i prodotti contenenti glifosate e il coformulante ammina di sego polietossilata. A seguito di questo regolamento, anche l’Italia è stata obbligata a rispondere mediante un Decreto applicativo in data 9 agosto 2016 e poi subito rettificato in data 16 agosto 2016. Il decreto, che è entrato in vigore il 22 agosto 2016, impone: • la revoca dell’ utilizzo del glifosate in aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili quali parchi, giardini, campi sportivi e aree

• •

•

ricreative, cortili e aree verdi all’interno di plessi scolastici, aree gioco per bambini e aree adiacenti alle strutture sanitarie; la revoca dell’ impiego in preraccolta al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura; l’inserimento in etichetta del divieto di utilizzo in aree non agricole del p.a in caso di suoli contenenti percentuale di sabbia maggiore all’ 80%; la revoca dell’autorizzazione all’immissione in commercio dei prodotti contenenti glisofate e il coformulante ammina di sego polietossilata. Di seguito l’ elenco dei prodotti che verranno tolti dal commercio:

1 2 0 3 8 S AV I G L I A N O ( C N ) - V I A D E L L’ A R T I G I A N AT O 3 9 / V I A S . N . O . S . 2 T E L . / FA X 0 1 7 2 6 3 3 . 6 5 5 - m t a @ m t a a g e n z i e . i t - w w w. m t a a g e n z i e . i t

TABELLA DEI PRODOTTI A BASE DI GLIFOSATE NUMERO REGISTRAZIONE 002634 004833

NOME PRODOTTO FITOSANITARIO BUGGY

IMPRESA Sipcam Italia S.p.a.

Glifosate

Nufarm Gmbh & Co Kg

Glifosate

FANDANGO 360 SL

Monsanto Agricoltura Italia S.p.a.

005193

GLIFONE

Helm Ag

008201

GLISTER

Agrowin Biosciences S.r.l.

008429

GLYFOS SL

Cheminova A/s

008575

TECOGLIF

Tecomag S.r.l.

004909 007630

008377 008499

008859 008883

009011

GUIDOX GLYFIN

GLIFOSIM EFESTO

MASTIFF

GLIFO DISERBANTE TOTALE KLARO

Novafito S.p.a.

Cheminova Agro Italia S.r.l.

Glifosate

Glifosate Glifosate

Nufarm S.a.s.

Glifosate

Cheminova A/s

PANTOX 360

Arysta Lifescience Benelux Sprl

009751

NETGROUND 360

Sivam S.p.a.

009989

SVELLER

Glifosate

Zapi Industrie Chimiche S.p.a.

Glifosate

Gowan Italia S.p.a.

Glifosate

Albaugh Uk Ltd.

Glifosate

SETTER

Dow Agrosciences Italia S.r.l.

010404

CLINIC 360 SL

Nufarm Gmbh & Co Kg

010465

ROUNDUP MAX

010424

010575 010715

RASIKAL QUICK

VEBIGLYF

LOGRADO 360 SILGLIF NF

010897

AMEGA PLUS

011099

GLIFOGOLD S

011127

HOPPER BLU

011076

CLINIC PRO

Nufarm Gmbh & Co Kg

Vebi Istituto Biochimico S.r.l.

Glifosate Glifosate

Glifosate

Monsanto Agricoltura Italia S.p.a.

Glifosate

Nufarm Gmbh & Co Kg

Glifosate

Comercial Quimica Masso' S.a. Nufarm S.a.s.

Nufarm Gmbh & Co Kg

Rotam Agrochemical Europe Limited Dow Agrosciences Italia S.r.l.

Glifosate

011842

KEIRON

Monsanto Agricoltura Italia S.p.a.

Glifosate

011922

MYRTOS SL

Nufarm S.a.s.

012245

ROUNDUP 360 POWER

Monsanto Agricoltura Italia S.p.a.

012329

STRINGER

Cheminova Agro Italia S.r.l.

011736

011869

011954

012249 012411

Glifosate

Glifosate Glifosate

SUPER E! ION VALUTAZ

KERNEL

NEGHEV

TERMINAL DUO ERMEX

Cheminova A/s

Glifosate

Adama Italia S.r.l.

Glifosate Oxyfluorfen

Cheminova Agro Italia S.r.l.

Monsanto Agricoltura Italia S.p.a.

012973

GLYFOS RAPID

Cheminova A/S

013943

SINPHOSATE

012670 013670 013972 014647 014718

RISOLUTIV SL

Cheminova Agro Italia S.r.l.

VOLDER

Agrowin Biosciences S.r.l.

GLIFENE 360 HP

Diachem S.p.a.

VIVAL

BARCLAY GALLUP 360 GALAXIA

Sinon Eu Corporation Helm AG

Glifosate Glifosate Glifosate Glifosate Glifosate Glifosate Glifosate Glifosate Glifosate

Glifosate

Industrias Afrasa S.a

Dow Agrosciences Italia S.r.l.

015442

SYMBOL 360 SL

Upl Italia S.r.l.

015644

LANDMASTER

016001

RASIKAL QUICK AL

COCTEL

Glifosate

RASIKAL PRO

015590

Glifosate

Barclay Chemicals Manufacturing Ltd

014760

ETNA

Glifosate

Nufarm Italia s.r.l

ROUNDUP

015146

Zapi Industrie Chimiche S.p.a.

010372

Nufarm S.a.s.

Glifosate

DESERT

010260

GLIFOSISTEM 360

014719

Glifosate

Natan S.r.l.

011729

Glifosate

Nufarm Italia S.r.l.

009803

GLIFOSAN

Glifosate

Nufarm Italia S.r.l.

009675

009726

Glifosate

ROSATE 36 GLIFOSAR

Glifosate

Nufarm S.a.s.

009518 009602

Glifosate

GLIFO 41 RAPIDO

Glifosate

Althaller Italia

009330

009364

SOSTANZE ATTIVE

Upl Europe L.t.d. Lainco S.a.

Albaugh Uk Ltd.

Glifosate Glifosate Glifosate Glifosate Mcpa

Glifosate

CLEAR SUPREME

Cheminova Agro Italia S.r.l.

Glifosate

016256

PANTOX 360 SL

Barclay Chemicals (r&d) Ltd.

Glifosate

016327

HELOSATE

Helm AG

015925

016326 016411

SMASH 360

Nufarm Italia S.r.l.

Helm Ag

ALSECA

Albaugh Uk Ltd.

016414

MASTIFF TEN

Cheminova A/s

016504

VESUVIUS

016412

016487 016539 016546

GLYFOS TEN

GUIDOX RTU

MASTER GLY 36T

NETGROUND GOLD

Cheminova A/s

Nufarm Italia S.r.l.

Ventura Agroscience Limited

Generica Europa Limited Albaugh UKm Ltd

Glifosate

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AMBIENTE IN MERITO ALLE MODIFICHE E ALLE REVOCHE SOPRA RIPORTATE SI SPECIFICA CHE: • le imprese titolari delle autorizzazioni sono obbligate a rietichettare tutti i prodotti entro il 20 novembre 2016 non ancora immessi in commercio ed a fornire ai rivenditori copia delle nuove etichette da fornire a loro volta agli utilizzatori finali al momento della vendita per i prodotti già presenti in magazzino; • per i prodotti revocati, la commercializzazione e l’impiego delle scorte sono consentite secondo le seguenti modalità: 1. 3 mesi per i rivenditori per poter vendere i prodotti ancora presenti in magazzino; 2. 6 mesi per gli utilizzatori per l’impiego finale. Fare massima attenzione in caso di eventuali controlli in azienda ed eventualmente contattare i tecnici dell’Agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo. A seguito di questo divieto, non sono mancati i commenti anche da parte del Presidente Nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo. “Con il decreto del Ministero della Salute che in attuazione del regolamento Ue 1313 del primo agosto scorso, ha disposto la revoca delle autorizzazioni all’immissione in commercio e modifica delle condizioni d’impiego di alcuni prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva glifosate, sospettato di essere cancerogeno, è scattato anche in Italia, dal 22 agosto scorso, il di-

vieto di utilizzare il glifosate nelle coltivazioni in pre-raccolta ‘al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura’. Occorre ora adottare coerentemente misure precauzionali sull’ingresso in Italia di prodotti stranieri trattati con modalità analoghe come il grano, utilizzato per la pasta, proveniente da Usa e Canada dove viene fatto un uso intensivo del glifosate proprio nella fase di pre-raccolta per seccare e garantire “artificialmente” un livello proteico elevato. L’Italia è il principale produttore europeo di grano duro, destinato alla pasta con 4,8 milioni di tonnellate su una superficie coltivata, pari a circa 1,3 milioni di ettari ma sono ben 2,3 milioni di tonnellate di grano duro che arrivano dall’estero e di queste oltre la metà per un totale di 1,2 milioni di tonnellate arrivano dal Canada, con note marche che lo usano in maniera esclusiva facendone addirittura un elemento di distintività. Il risultato è che quasi un pacco di pasta fatto in Italia su cinque è fatto con grano canadese che continua ad essere trattato con glifosate, nonostante il divieto imposto in Italia. Il provvedimento del Ministero della Salute prevede anche il divieto di utilizzazione del principio attivo in Italia nelle aree frequentate dalla popolazione o da “gruppi vulnerabili” quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie. Il Decreto ministeriale obbliga all’inse-

rimento nella sezione delle prescrizioni supplementari dell’etichetta in caso di impieghi non agricoli, della seguente frase: ‘divieto, ai fini della protezione delle acque sotterranee, dell’uso non agricolo su: suoli contenenti una percentuale di sabbia superiore all’80%; aree vulnerabili e zone di rispetto, di cui all’art. 93, comma 1 e all’art. 94, comma 4, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152’. Infine, il Decreto ministeriale ordina la revoca, sempre dal 22 agosto 2016, della ‘autorizzazione all’immissione in commercio ed impiego di 85 prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva glifosate ed il coformulante ammina di sego polietossilata’. Con questa scelta l’Italia si conferma all’avanguardia in Europa e nel mondo nelle politiche rivolte alla sicurezza alimentare ed ambientale, ma non siamo all’altezza nella difesa dei cittadini se non verranno bloccate le importazioni dai Paesi che continuano ad utilizzare il glifosate in preraccolta - ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo - l’agricoltura italiana è la piu’ green d’Europa con il divieto all’utilizzo degli ogm e il maggior numero di aziende biologiche, ma è anche al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,4%), quota inferiore di quasi 4 volte rispetto alla media europea (1,4%) e di quasi 14 volte quella dei prodotti extracomunitari (5,7%)”.

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I L C O R S I V O D E L C O LT I VAT O R E VICINI DI SPIAGGIA

ono andato quattro giorni al mare, a poche centinaia di metri dal centro raccolta migranti di Ventimiglia. Vedere tanti ragazzi, giovani e sani, aspettare nella noia assoluta che la giornata passasse, con l’occhio rivolto ad ovest, verso la costa francese di Mentone, mi ha messo in crisi. Prendere coscienza che, mentre io oziavo, appagato da un’annata di lavoro, “loro”, sulla stessa spiaggia, portavano avanti un’attesa senza speranza, con il tedio come compagno di vita e la determinazione di fare qualsiasi cosa pur di non tornare indietro, è stato traumatico. Noi, anche con una famiglia che non funziona, il conto in banca che fa acqua, i figli che ci creano problemi , la moglie che rompe (come tutte o quasi), abbiamo in serbo, in qualche parte

sconosciuta del cuore o della mente, un sogno, un desiderio e siamo legati ad un passato che ci appartiene, in cui ci riconosciamo. I migranti paiono non godere di questo privilegio. Non hanno programmi, se non quello, fisso, di passare la frontiera per andare in Francia a fare non si sa bene cosa. Vivono in un’apatia che forse fa parte della loro natura o è la reazione ad un contesto capace di far uscire di testa. Non hanno nulla, ma sembrano non desiderarlo. A parte il cellulare, appendice irrinunciabile, non danno valore ad altro. Pantaloni e giacche, una volta sporchi, vengono buttati; le coperte sono abbandonate là dove si è riposato, gli oggetti per la pulizia non fanno parte della dotazione individuale, non c’è voglia di un minimo di

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ordine. Anche l’emotività sembra spenta o, perlomeno, soffocata da uno spesso strato di rassegnazione. Non si vive, ma si vivacchia e ci si trascina; non si fa strada ai sentimenti, per non rendere ancor più duro il presente. Alle spalle, una vita difficile, una stanchezza atavica.. Sembrano più tranquilli loro, tra ripari improvvisati e pasti distribuiti dai volontari, di noi, in panciolle sotto l’ombrellone, con il pensiero fisso a ciò che ci attende al rientro. Un altro motivo di perplessità, per me, è il rifiuto a restare in Italia, espresso senza mezzi termini, fuori dai denti. Mi sento cittadino di un Paese sfruttato e sbeffeggiato, sopportato senza gratitudine: un passaggio obbligato da gettare nel dimenticatoio.

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“BEPPE DEL GAT”, IL FACTOTUM DEI CANALI IRRIGUI Giuseppe Pastorelli, iperattivo

iuseppe Pastorelli (“Beppe del gat”, perché i suoi familiari erano veloci come i gatti nel salire sugli alberi!) è nato il 10 luglio 1942 a Roccaforte Mondovì, a Casali Bassi, nella casa in cui vive. Legge molto e non è capace di stare fermo: la moglie lo sgrida, ma non serve a nulla.

BIANCHINA E “RUSA”

La sua famiglia: “Mia madre Caterina e mio padre Giovanni lavoravano la terra ed abitavano qui. Mio padre faceva anche il boscaiolo, erano emigrati in Francia poi sono ritornati qui”. I suoi giochi da bambino: “Oh, ce li inventavamo! Ricordo una palla fatta di caucciù che arrivava dalla Franca e gliene mancava un pezzo e con quel pallone ho giocato per anni! Giocavamo col coltello e con le pietre, più tardi sono arrivate le biglie. A 5 anni portavo già al pascolo le due capre, Bianchina e “Rusa”: era abbastanza impegnativo, perché le capre sono dispettose per natura!”. Studiava volentieri: “Ho frequentato fino alla quarta Elementare a Norea, poi la quinta a Roccaforte, eravamo 30 bambini. La vede questa cicatrice sul braccio? Me la sono fatta in quarta Elementare, andavo già a tagliare gli alberi. Mi piace vivere qui, sono affezionato a questi luoghi, anche se mi fa male vedere che tutte le case sono vuote: quando ero ragazzo, qui vivevano 43 persone, oggi siamo rimasti solo noi due!”.

L’AMORE PER GLI ANIMALI

Nella sua vita, ha lavorato molto: “Ho sempre fatto il contadino e il boscaiolo. Oggi alleviamo ancora una ventina di capi, mia moglie mi prende in giro

e non è molto entusiasta: gli animali contribuiscono a consumare le nostre magre pensioni, ma va bene così, perché io li amo. Oggi si fa fatica ad andare avanti, perché la burocrazia uccide e le spese sono sempre tante. Per una telefonata, devi correre a Mondovì negli uffici, dove perdi tempo e mangi nervoso … io, mentre aspetto, mi leggo un libro”. Il suo rapporto con gli animali: “Far nascere un vitello non è cosa da poco! O accorgerti che quando chiami una mucca, l’animale alza la testa … Si creano dei rapporti belli e intensi con gli animali e le emozioni sono tante. Il vedere un prato ben tagliato e ben irrigato, le piante ben tenute e ben potate per me sono piaceri impagabili!”. L’incontro con la futura moglie: “Rosangela l’ho conosciuta perché era a servizio di una famiglia torinese che veniva d’estate a Roccaforte, la nostra amicizia è nata nel cinema parrocchiale. Siamo stati fidanzati per tre anni, ma non ricordo il primo bacio (“Io invece sì!” sorride la moglie). Ci siamo sposati il 17 ottobre del 1971 nel Santuario della Mellea, davanti a don Costamagna. Abbiamo fatto un bel pranzo con una ottantina di persone, il viaggio di nozze con la “Fiat 850” in Toscana ed in Emilia, andando a trovare alcuni amici. Dopo 6 giorni eravamo già a casa. Nostro figlio Giovanni Marco lavora alla Lurisia, dove imbottigliano l’acqua e siamo nonni felici di due nipoti, Pietro e Patrizio, che sono bravi … Le gioie di essere nonni sono indescrivibili. Andiamo d’accordo e non abbiamo dubbi: ci sposeremmo di nuovo!”.

“TAGLIATI FUORI”

Il mondo di oggi: “E’ un mondo frenetico, dove noi anziani siamo tagliati fuori, un modo che non capisco. Una volta c’era più solidarietà (anche se in taluni casi forzata, fatta di paure e

soggezioni verso i ricchi). Oggi la solidarietà nei nostri paesi c’è ancora, nei momenti del bisogno te ne accorgi”. Il futuro della montagna non lo vede roseo: “Finisce male, se non cambia la situazione! Oggi i piccoli soccombono e con loro soccombe l’ambiente, i boschi purtroppo sono deserti, negli ultimi anni una delle poche cose che ha tenuto il prezzo sono le nostre castagne “Ciapastre”, le prime a maturare e scendere senza foglie e senza ricci, di pezzatura grossa e le cogliamo a mano. La Cinipide ha decimato le piante vecchie, gli alberi giovani invece si sono ripresi”. I valori in cui crede: “A me piace lavorare, non so fare altro! Ma non per i soldi, e sono contento quando riesco ad aiutare gli altri. Credo in Dio, ma non sono molto praticante. Una cosa è la Fede, l’altra è il Vaticano con le sue ricchezze, che faccio fatica ad accettare. La Chiesa è fatta di uomini che sbagliano, Papa Francesco mi piace perché è sincero, schietto e dice quel che deve, ma ha tanti avversari, c’è sempre il Marcinkus di turno. Oggi il Papa è un punto di riferimento importante nel mondo”. La morte gli è passata vicino: “Non ci penso troppo, anche se l’ho vista da vicino. C’è un inizio e c’è una fine, ma io vivo un po’ con l’idea di essere immortale, come facciamo un po’ tutti: la morte è la fine. Se non c’è nulla dopo, è una grande fregatura”.

AIUTARE GLI ALTRI

L’impegno in Coldiretti: “Sono stato presidente della Sezione Coldiretti a Roccaforte per 25 anni, l’ho fatto per aiutare i veri agricoltori. Soddisfazioni non tante, ma non fa nulla. Sono il “factotum” dei canali irrigui Rià e Bertina, dei quali conosco tutti i segreti. Non prendo soldi e a volte sono pagato con le critiche, ma va bene lo stesso!”.

COLLEGATO AGRICOLO

E’ legge il “Collegato Agricoltura”

l Collegato Agricoltura, approvato definitivamente dal Senato nel mese di luglio, è entrato in vigore il 25 agosto con la legge n. 154/2016. Di seguito la disamina dei contenuti del provvedimento, che ha l’obiettivo di rilanciare l’agricoltura e l’agroalimentare made in Italy, con successivi provvedimenti del Governo per renderlo operativo. Semplificazioni e snellimento degli adempimenti burocratici: • vengono ridotti i termini, da 180 a 60 giorni, per la formazione del silenzio assenso nei procedimenti amministrativi di interesse agricolo entro i quali l’Amministrazione pubblica deve adottare il provvedimento finale dal ricevimento della richiesta presentata dal Centro di assistenza agricola (CAA); • al fine di garantire la trasparenza e la celerità dei procedimenti amministrativi relativi all’esercizio delle attività agricole, è previsto l’obbligo a carico dello Sportello unico per le attività produttive (SUAP), operativo presso i Comuni, di applicare le normative regionali che prevedano forme di semplificazione più avanzate rispetto alle disposizioni generali relative all’attività di competenza del SUAP; • viene introdotto l’esonero dalla tenuta del fascicolo aziendale per i produttori di oli vergini, extravergini e lampanti, che producono olio destinato esclusivamente all’autoconsumo purché la produzione non superi i 350 kg di olio per campagna di commercializzazione; • è prevista l’esenzione per le imprese agricole che utilizzano o importano imballaggi dall’obbligo di iscrizione e di pagamento della relativa contribuzione al Consorzio nazionale imballaggi (CONAI) ed ai Consorzi per il trattamento delle varie tipologie di imballaggio;

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è prevista l’esenzione dagli adempimenti previsti dalla normativa in materia di prevenzione incendi per gli imprenditori agricoli che utilizzano depositi di olio di oliva di capienza non superiore a 6 metri cubi; viene introdotta l’esenzione dall’obbligo di possesso del passaporto di accompagnamento degli animali di specie bovina qualora destinati alla sola commercializzazione nazionale; viene istituito il Sistema informativo per il biologico (SIB) presso il MIPAAF al fine di gestire e semplificare i procedimenti amministrativi di interesse per le imprese dedite all’agricoltura biologica e per i relativi organismi di controllo; viene ridotto dal 50 al 40 per cento il numero di imprese agricole partecipanti ad un contratto di rete affinché sia possibile l’utilizzo da parte di tali imprese dell’assunzione congiunta di lavoratori dipendenti per lo svolgimento di prestazioni lavorative presso le relative aziende; è previsto l’esonero dall’obbligo di tenuta del registro di carico e scarico del burro per gli imprenditori agricoli aventi una produzione annua inferiore a 5 tonnellate di burro; non sono considerati forniture di medicinali veterinari distribuiti all’ingrosso gli acquisti collettivi e la distribuzione agli apicoltori, da parte delle organizzazioni di rappresentanza degli apicoltori maggiormente rappresentative a livello nazionale, di presìdi sanitari per i quali non è previsto l’obbligo di ricetta veterinaria; vengono esclusi dall’ambito di applicazione della normativa sulla gestione dei rifiuti la paglia, gli sfalci e le potature, nonché di ogni altro materiale agricolo o forestale naturale non pericoloso, de-

stinati alle normali pratiche agricole e zootecniche o utilizzati in agricoltura. Ricambio generazionale Al fine di favorire processi di affiancamento economico e gestionale nell’attività d’impresa agricola nonché lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile in agricoltura, il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, un decreto legislativo per disciplinare forme di affiancamento tra agricoltori over 65 o pensionati e giovani, non proprietari di terreni agricoli, di età compresa tra i 18 e i 40 anni, allo scopo del graduale passaggio della gestione dell’attività di impresa agricola ai giovani. Tutela contrattuale degli allevatori Viene riconosciuto alle associazioni di categoria maggiormente rappresentative a livello nazionale nel settore lattiero la legittimazione ad agire in giudizio per la tutela contrattuale degli allevatori che vendono latte crudo al fine di garantire nei contratti di cessione del latte il rispetto delle corrette relazioni commerciali, in particolar modo assicurando agli allevatori una remunerazione che non sia inferiore ai costi medi di produzione. Disposizioni in materia di servitù E’ garantita la tutela delle colture stagionali presenti sui terreni adiacenti alle strade private in caso di passaggio di tubazioni per l’allacciamento alla rete del gas e per la trasmissione di energia geotermica e viene riconosciuto il diritto al risarcimento in caso di danni arrecati alle predette coltivazioni ed alle attrezzature di produzione. Indennità espropriative giacenti Al fine di favorire lo svincolo delle indennità espropriative giacenti (somme depositate da oltre dieci anni e dovute a seguito di procedimenti di espropriazione per pubblica utilità di aree non edificabili, per le quali si presume che sia ignota agli aventi titolo la relativa spettanza), viene riconosciuto alle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale, per il tramite delle proprie articolazioni provinciali, il diritto di ottenere dagli Uffici territoriali dell’Ammini-

COLLEGATO AGRICOLO strazione finanziaria l’elenco delle indennità espropriative giacenti per individuare gli aventi titolo tra gli associati e per assistere loro nella corresponsione di tali somme. Individuazione di percorsi per la pastorizia transumante Viene riconosciuta alle Regioni la facoltà di individuare percorsi per la pastorizia transumante nell’ambito dei ripari, degli argini e delle loro dipendenze, nonché delle sponde, scarpe e banchine dei corsi d’acqua e dei pubblici canali e loro accessori. Consulenza aziendale Vengono ampliate le attività per le quali le imprese agricole possono beneficiare della misura dei PSR relativa alla consulenza aziendale, comprendendovi anche l’innovazione tecnologica ed informatica, l’agricoltura di precisione ed il trasferimento di conoscenza dal campo della ricerca al settore primario. Confidi I consorzi di garanzia collettiva dei fidi (CONFIDI) iscritti nell’albo degli intermediari finanziari e vigilati dalla Banca d’Italia possono costituire cauzione a favore dello Stato o altri enti pubblici, a garanzia di obbligazioni contratte da imprese nei confronti di detti enti. Banca delle Terre agricole Viene istituita presso ISMEA la Banca delle Terre agricole, con l’obiettivo di costituire un inventario completo della domanda e dell’offerta dei terreni e delle aziende agricoli, che si rendono disponibili anche a seguito

di abbandono dell’attività produttiva e di prepensionamenti. Contributo al CONOE Sono previste specifiche ipotesi di esonero dall’obbligo di pagamento al Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti (CONOE) del contributo dovuto dai produttori e dagli importatori di oli e grassi vegetali e animali per uso alimentare destinati al mercato interno, ad esempio con riguardo agli imprenditori agricoli che esercitano la vendita diretta dei suddetti prodotti o dei prodotti alimentari conservati mediante il loro impiego. Pomodoro Per tutelare e promuovere la qualità delle produzioni vengono previste disposizioni specifiche sulla definizione dei prodotti derivati dalla trasformazione del pomodoro, sui relativi requisiti, sull’etichettatura e sul confezionamento, nonché sulle sanzioni. Riso Sono previste disposizioni volte a favorire la tracciabilità del riso e del suo processo produttivo, mediante l’impiego di sistemi informatici e codici identificativi da apporre sulle singole confezioni di vendita per consentire al consumatore di ricevere un’adeguata informazione sul prodotto acquistato. Apicoltura Viene introdotto l’obbligo per chiunque detenga alveari di farne denuncia e comunicazione di variazione alla Banca dati dell’anagrafe apistica nazionale (BDA) e sono previste

sanzioni a carico dei trasgressori. E’ prevista la possibilità per gli apicoltori che abbiano dovuto distruggere la totalità dei propri alveari in quanto colpiti dal “coleottero degli alveari” di reintrodurre immediatamente nella zona di protezione lo stesso numero di alveari perduti purché gli stessi siano dichiarati indenni dal suddetto parassita. Birra Artigianale Viene introdotta la definizione di birra artigianale e di piccolo birrificio indipendente, nonché norme a sostegno della filiera del luppolo. Disposizioni in materia di Fungo Cardoncello Viene limitato l’utilizzo della denominazione di “fungo cardoncello” alla sola specie, spontanea o coltivata, Pleutorus Eryngii. Disposizioni in materia di Pesca e Acquacoltura Vengono introdotte norme per la tutela delle risorse biologiche delle acque marine, per il contrasto della pesca illegale in acque marine ed interne e del bracconaggio ittico, anche attraverso la modifica del relativo impianto sanzionatorio. Consorzi di Tutela E’ prevista la possibilità di costituire un Consorzio di tutela per ciascuna Dop e Igp nell’ambito della produzione di vini liquorosi al fine di assicurare la piena integrazione con la disciplina in materia di indicazioni geografiche dei prodotti agroalimentari e dei vini.

ANIMALI SELVATICI

Coldiretti Cuneo sostiene il progetto regionale “Ami i lupi? Adotta un pastore!”

oldiretti Cuneo sostiene “Ami i lupi? Adotta un pastore!”, il progetto di Coldiretti Piemonte dedicato ai pastori, presentato nel mese di agosto al rifugio Barbara, a Bobbio Pellice, con l’obiettivo di condividere e sensibilizzare in merito alle difficoltà che i pastori incontrano tutti i giorni nel loro lavoro e di sottolineare la loro funzione fondamentale per la salvaguardia dei territori. Alla presentazione è intervenuta anche una numerosa delegazione di margari e allevatori di montagna della provincia di Cuneo, rappresentati da A.RE.MA. (Associazione Regionale Margari) e presieduta da Massimo Tribolo. Roberto Miretto di Ostana, allevatore di capre Alpaca, titolare di un laboratorio di filatura artigianale e di un agriturismo, ha portato la sua testimonianza sui danni subiti a nome degli allevatori presenti. “La frequenza degli attacchi da parte dei lupi, non solo in alta montagna, è ormai davvero elevata (nel solo 2016 sono già oltre 20 gli attacchi a greggi e mandrie del cuneese) – ha detto Delia

Revelli, presidente di Coldiretti Cuneo e Piemonte aprendo la conferenza stampa con cui è stato presentato il progetto –. Coldiretti sta portando avanti il lavoro ministeriale affinché il problema sia contenuto. Chiaramente, la priorità è quella di tutelare gli allevatori, ma per farlo abbiamo deciso di lanciare un progetto innovativo e di condivisione che coniuga la tradizione dell’allevamento alla pastorizia 2.0 dei giorni d’oggi per dare un reale sostegno alla categoria”.

“L’obiettivo del progetto di crowdfunding a difesa dei pastori ha commentato Enzo Pagliano, direttore di Coldiretti Cuneo - ha certamente una valenza economica ma soprattutto ambientale a tutela della pastorizia e delle produzioni di eccellenza”. Tutti gli interessati possono scrivere all’indirizzo mail adottaunpastore.piemonte@coldiretti.it per avere maggiori informazioni, dare la propria adesione al progetto, chiedere materiale informativo.

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MONTAGNA

Contro la desertificazione commerciale, un valido strumento che agevola le imprese

Fisco agevolato in montagna: si applichi la legge Carlotto

Natale Carlotto

Subito dopo ferragosto, l’Uncem (l’Unione Nazionale Comuni, Comunità ed Enti Montani) ha lanciato l’ennesimo grido d’allarme in relazione allo spopolamento delle zone montane andando ad evidenziare la desertificazione commerciale dei piccoli comuni. Dallo studio emerge che la Provincia di Cuneo ha il triste primato in Piemonte, di paesi in cui non c’è nemmeno più un negozio dove comprare il pane. Sono ventisei i paesi situati prevalentemente nelle valli e sulle colline di Langa e Cebano. Per l’Uncem, presieduta da Lido Riba, l’unica soluzione è abbassare le tasse e le imposte a chi vive e lavora in montagna. Lo studio dell’Uncem viene commentato dall’ex sen. Natale Carlotto, per tanti anni direttore di Coldiretti Cuneo, il quale sostiene che “la legge per la defiscalizzazione delle attività che si svolgono in montagna c’è già e basta applicarla. L’articolo 16 della legge 97/94 è a tutti gli effetti una legge dello Stato, ma non è mai stata attuata. Non c’è nemmeno bisogno di decreti attuativi e quindi non è necessario un intervento del legislatore. Sarebbe sufficiente una circolare del Ministro dell’Economia e delle Finanze che indicasse ai comuni come stipulare le convenzioni con gli esercenti”. Come si ricorderà, la legge fu scritta e proposta dal sen. Carlotto e

rappresenta ancora oggi una sorta di testo unico sulla montagna. Dunque, il problema sollevato dall’Uncem, sicuramente reale, potrebbe trovare una soluzione senza troppe difficoltà. E’ sufficiente la volontà politica. Di qui, una serie di incontri estivi promossi dal coordinamento “Gente di montagna” (che riunisce i Sindaci delle Valli Alpine e Presidenti delle Associazioni Alte Terre) che, rivolgendosi al Governo, chiedono la circolare a cui faceva riferimento Carlotto nella sua dichiarazione. Ovvero che il Governo inserisca nella legge di stabilità 2017, che sarà approvata in autunno, le modalità di attuazione dell’articolo 16 della legge 97/94. Ad uno di questi incontri ha garantito la presenza il Ministro per il coordinamento delle politiche regionali Enrico Costa, il quale ha assicurato il proprio interessamento. Ancora una volta dalla Provincia di Cuneo parte un grido dall’allarme sulle difficoltà oggettive vissute dalla nostra montagna. La speranza è che i giustificati appelli trovino una risposta concreta nell’interesse dei pochi rimasti a lavorare in montagna. Spiace constatare come, spesso, il dialogo tra i pochi protagonisti che hanno a cuore le sorti della montagna avvenga attraverso i giornali e non ci sia quel dialogo costruttivo che è spesso ostacolato dall’appartenenza

partitica. Sappiamo tutti che l’epoca dei protagonismi politici non giova a nessuno, anzi, sul territorio serve il dialogo e la collaborazione costruttiva per salvare il salvabile.

ECCO COSA PREVEDE LA LEGGE

L’art. 16 della “legge Carlotto” sulla montagna (numero 97 del 1994) recita: “Per i comuni montani con meno di 1.000 abitanti e per i centri abitati con meno di 500 abitanti ricompresi negli altri comuni montani ed individuati dalle rispettive Regioni, la determinazione del reddito d’impresa per attività commerciali e per i pubblici esercizi con giro di affari assoggettato all’imposta sul valore aggiunto (Iva), nell’anno precedente, inferiore a lire 60.000.000 può avvenire, per gli anni di imposta successivi, sulla base di un concordato con gli uffici dell’amministrazione finanziaria. In tal caso le imprese stesse sono esonerate dalla tenuta di ogni documentazione contabile e di ogni certificazione fiscale”.

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Dalla Giunta regionale il disegno di legge sulle associazioni fondiarie

“Un progetto per recuperare i terreni abbandonati”

ecuperare aree incolte o abbandonate, contrastare il frazionamento fondiario che ne rende poco redditizia la coltivazione, rilanciare l’attività agro-forestale in territori montani e collinari, in modo da aiutarne il rilancio turistico produttivo. Sono gli obbiettivi del disegno di legge presentato dagli assessori Giorgio Ferrero e Alberto Valmaggia e approvato dalla Giunta regionale, che comincia ora il suo iter in Consiglio. Lo strumento su cui si fa leva per il recupero l’associazione fondiaria, una libera associazione fra i proprietari dei terreni delle zone interessate, eventualmente, ma non necessariamente, patrocinata dal Comune, che si farebbe inoltre garante per i terreni di cui non è pos-

Giorgio Ferrero Assessore Regionale all’agricoltura

sibile rintracciare la proprietà. Alle associazioni riconosciute la Regione erogherà contributi per coprire parte delle spese di costituzione. “Il disegno di legge incentiva uno strumento utile per il rilancio delle nostre colline e delle nostre monta-

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gne”, commentano Giorgio Ferrero e Alberto Valmaggia. “In Francia l’accorpamento gestionale delle superfici abbandonate è stato affrontato promuovendo l’Association Foncière pastorale e i Groupements pastoraux. In Italia, in particolare in Piemonte, si sono già costituite spontaneamente 12 associazioni fondiarie. Pensiamo che incentivarne la formazione permetta di costituire superfici di dimensioni tali da poter essere redditizie per una attività agricola. Il Piemonte, con le sue eccezionali montagne e le sue colline, deve proporre paesaggio e con esso tutto ciò che può garantire qualità di vita ai produttori e ai visitatori, come i tanti prodotti tipici dei nostri territori”.

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La regione sostiene le scuole di montagna Alberto Valmaggia Assessore alla montagna

er il prossimo anno scolastico 2016-2017, in Piemonte ci sono disponibili 600.000 euro con l’obiettivo di sostenere il mantenimento, lo sviluppo e la valorizzazione degli istituti di montagna. Le stesse risorse economiche messe in campo per quello appena terminato. A deciderlo è stata la Giunta Chiamparino, su proposta dell’assessore cuneese, Alberto Valmaggia. Obiettivo dello stanziamento? Coprire i costi necessari all’impiego di personale capace di garantire la salvaguardia dell’offerta scolastica nei complessi dell’Infanzia, delle Primarie (ex

Elementari) e delle Secondarie di Primo Grado (Ex Medie). Le priorità d’intervento riguardano gli istituti in accertate situazioni di sofferenza economica e il conseguente rischio di chiusura e le pluriclassi in condizioni di difficile sostenibilità. “Come per l’anno 2015-2016 - afferma Valmaggia - attraverso il provvedimento intendiamo dare una risposta importante per aiutare le realtà scolastiche che non avrebbero i numeri e la possibilità di andare avanti da sole, ma che rappresentano un presidio fondamentale delle aree montane: in Piemonte il 53% della superficie complessiva regionale. Un modo per essere vicini alle Terre Alte con un servizio essenziale come quello scolastico”.

Nel 2015-2016 i fronti di intervento furono tre: le scuole in condizioni di criticità e di sofferenza economica (ambito A); quelle che necessitavano di un supporto alle pluriclassi (ambito B) e le strutture con progetti di valorizzazione dell’offerta formativa (ambito C). In Piemonte vennero distribuiti, complessivamente, 602.586,63 euro a 189 istituti così suddivisi: ambito A-223.137,27 euro a 11 istituti; ambito B-299.263,75 euro a 103 istituti; ambito C-80.185,61 euro a 75 istituti. In provincia di Cuneo trovarono risposta positiva 2 istituti nella graduatoria A (25.391,60 euro); 37 in quella B (113.204,70 euro) e 31 nella C (30.968,46 euro). Per un totale di 70 scuole sostenute (37% delle richieste provenienti dall’intero Piemonte) e 169.564,76 euro ricevuti (28%).

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Psr 2014-2020: la Regione apre i bandi per il miglioramento delle infrastrutture e delle strutture d’alpeggio

La Regione Piemonte ha aperto i bandi relativi alle operazioni 4.3.3. “Infrastrutture per gli alpeggi” e 7.6.1 “Miglioramento dei fabbricati di alpeggio”, si tratta di due operazioni volte a incentivare da un lato la realizzazione di infrastrutture per i fabbricati d’alpe e dall’altro la ristrutturazione, restauro o riqualificazione dei fabbricati d’alpeggio

’operazione 4.3.3 “infrastrutture per gli alpeggi” ha una dotazione finanziaria di euro 1.460.000,00 e prevede che le domande di sostegno si possano presentare dal 30 settembre 2016 fino al 30 dicembre 2016; il bando è riservato agli Enti pubblici (Comuni, Unioni montane di Comuni ed Enti di gestione delle aree protette),

singoli o associati, proprietari di alpeggi; l’operazione si attua esclusivamente nelle zone della Regione Piemonte classificate montane. Su questa operazione sono ammesse le seguenti tipologie di interventi: 1. nuove infrastrutture finalizzate all’approvvigionamento elettrico; 2. collegamenti a linee telefoniche; 3. opere di presa o adduzione degli acquedotti a servizio degli alpeggi (escluso il fine irriguo), compreso il loro adeguamento o potenziamento; 4. teleferiche per il trasporto di materiali. L’ammissibilità delle domande è subordinata al rispetto delle seguenti condizioni: 1. se la domanda è presentata da enti associati, le forme associative tra Enti pubblici devono già essere formalmente costituite al momento della presentazione della domanda; 2. gli interventi proposti devono essere di tipo infrastrutturale, ovvero a servizio di più aziende agricole. Non sono ammessi interventi a servizio di una singola azienda agricola; 3. le aree interessate dagli interventi e gli alpeggi da essi serviti devono essere nella piena di-

sponibilità dei richiedenti nelle forme previste dalla legge; 4. gli interventi devono essere compatibili con la normativa vigente in campo ambientale, paesaggistico, forestale e urbanistico-territoriale e la loro realizzazione è comunque subordinata all’acquisizione, da parte del beneficiario, di tutte le autorizzazioni di legge previste; Non sono ammesse le seguenti tipologie di intervento: 1. interventi a servizio della singola azienda agricola; 2. interventi di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, di opere esistenti; 3. interventi iniziati o realizzati prima della presentazione della domanda di sostegno; 4. interventi esclusivamente riferiti ad adeguamento a norme obbligatorie; 5. interventi già finanziati con il PSR 2007-2013; 6. interventi che usufruiscono di altri contributi pubblici erogati a qualunque titolo da Unione europea, Stato, Regione o altri Enti per gli stessi scopi (divieto di cumulo di finanziamenti). Il sostegno previsto dall’operazione 4.3.3 è concesso in forma di contributo in conto capitale nella mi-

MONTAGNA sura massima dell’80% delle spese effettivamente sostenute e documentate dal beneficiario per la realizzazione degli investimenti e ritenute ammissibili a seguito dell’istruttoria delle domande di pagamento. Il contributo è calcolato su una spesa ammissibile compresa tra un minimo di euro 62.500,00 ed un massimo di euro 187.500,00. Gli importi del sostegno, pertanto, variano da un minimo di euro 50.000,00 ad un massimo di euro 150.000,00. Non sono finanziabili domande di sostegno di importo inferiore ad euro 62.500,00 di spesa ammissibile e relativo contributo concedibile di euro 50.000,00. Eventuali importi di spesa superiori ad euro 187.500,00 restano a totale carico del beneficiario e non sono conteggiati nel calcolo del contributo. Gli interventi dovranno essere conclusi entro 36 mesi dalla data di comunicazione dell’ammissione a finanziamento. È prevista la redazione di una graduatoria alla base di punteggi assegnati alle domande presentate, i criteri di attribuzione dei punteggi si basano su alcuni parametri come l’estensione dell’alpeggio, la sua dotazione di fabbricati e la loro destinazione, il suo utilizzo negli ultimi 2 anni, l’applicazione di tecnologie innovative per la produzione di energia, la concomitante domanda sull’operazione 7.6.1.

Bando “Miglioramento dei fabbricati d’alpeggio”

L’operazione 7.6.1 –“Miglioramento dei fabbricati d’alpeggio” prevede contributi per i proprietari di alpeggi pubblici o privati. Volti a restaurare, ristrutturare e riqualificare i fabbricati d’alpeggio. La dotazione finanziaria dell’operazione ammonta ad euro 9.800.000,00. Le domande di sostegno si potranno presentare esclusivamente per via telematica, a partire dal 30 settembre 2016 e fino al 30 dicembre 2016, l’adesione al presente bando è riservata ai soggetti proprietari di alpeggi pubblici e privati, singoli o associati.

Sono ammesse le seguenti tipologie di interventi: 1. restauro, ristrutturazione e riqualificazione dei fabbricati di alpeggio e delle loro pertinenze; 2. realizzazione di locali e strutture in ampliamento o completamento dell’esistente; 3. miglioramento del rendimento energetico dei fabbricati (es. interventi di isolamento termico,…); 4. costruzione e/o il potenziamento di impianti di approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili; 5. costruzione e/o potenziamento di opere per la raccolta e la distribuzione dell’acqua sia per i fabbricati, sia per l’abbeverata del bestiame; 6. investimenti per la diversificazione in attività extra-agricole, fermo restando l’obbligo di proseguire l’esercizio dell’attività agricola di alpeggio e limitatamente ai seguenti ambiti: agriturismo, sviluppo integrato con il turismo montano, servizi educativi, sociali didattici e per il tempo libero. Non sono ammessi: 1. interventi di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, di opere esistenti; 2. interventi iniziati o realizzati prima della presentazione della domanda di sostegno; 3. interventi esclusivamente riferiti ad adeguamento a norme obbligatorie; 4. interventi già finanziati con il PSR 2007-2013; 5. interventi che usufruiscono di altri contributi pubblici eroga-

ti a qualunque titolo da Unione europea, Stato, Regione o altri Enti per gli stessi scopi (divieto di cumulo di finanziamenti). Il sostegno previsto è concesso in forma di contributo in conto capitale calcolato su una spesa ammissibile compresa tra un minimo di euro 50.000,00 ed un massimo di euro 200.000,00. Per i soggetti pubblici l’intensità di contributo è pari al 90% della spesa ammessa, per i soggetti privati l’intensità di contributo è pari al 50% della spesa ammessa. Non sono finanziabili domande di sostegno di importo inferiore ad euro 50.000,00 di spesa ammissibile; e gli interventi dovranno essere conclusi entro 30 mesi dalla data di comunicazione dell’ammissione a finanziamento della domanda. Anche per questa operazione è prevista la redazione di una graduatoria, i punteggi verranno assegnati alla domande in base ad una serie di criteri che tengono conto di: estensione dell’alpeggio; presenza di più attività economiche nell’ambito del fabbricato d’alpeggio e aree pertinenti; progetti integrati con l’operazione 4.3.3; aspetti innovativi nell’uso dell’acqua e nel rendimento energetico; coerenza con soluzioni architettoniche e paesaggistiche previste da manuali per il recupero / utilizzo dei materiali tipici del paesaggio alpino; ubicazione dell’alpeggio in aree ad alto valore naturalistico; utilizzo dell’alpeggio negli ultimi 2 anni.

Per ulteriori informazioni, potete rivolgervi agli Uffici Zona Coldiretti Cuneo

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Viabilità forestale e agropastorale: i bandi regionali

a Regione ha approvato il bando per l’operazione 4.3.4 “Infrastrutture per l’accesso e la gestione delle risorse forestali e pastorali” del P.S.R. 2014-2020. In particolare si tratta di un’operazione volta a sostenere la realizzazione di viabilità per l’accesso e la gestione delle risorse forestali aventi una potenziale gestione attiva ( previsione di un taglio di maturità entro i prossimi 5 anni) e l’accesso e la gestione di superfici d’alpeggio. Il bando prevede, per l’intero periodo di applicazione del PSR, la seguente dotazione finanziaria così ripartita: 10.800.000 € per gli investimenti relativi alle superfici forestali; 6.150.000 € per gli investimenti relativi alle superfici d’alpeggio. Le domande potranno essere presentate per 150 giorni a partire dal 30 settembre 2016. Possono beneficiare degli aiuti solo le forme associate a

carattere permanente costituite fra soggetti pubblici, privati o miste quali consorzi, associazioni, cooperative, unioni di comuni, amministrazione beni usi civici (ASBUC) o le forme associate a carattere temporaneo costituite fra soggetti pubblici, privati o miste quali le ATS o le ATI, sono quindi escluse le ditte singole. Il tipo di sostegno consiste in contributo in conto capitale destinato a compensare parte (80%) dei costi ammissibili effettivamente sostenuti per l’investimento realizzato. Sono ammissibili i costi materiali per realizzazione di: nuove infrastrutture viarie silvopastorali di tipo permanente comprese quelle logistiche (piazzole di sosta e di movimentazione) a servizio delle superfici forestali e d’alpeggio; adeguamenti, ampliamenti e messa in sicurezza della viabilità silvopastorale esistente.

Le operazioni potranno essere realizzate esclusivamente nelle zone montane e dovranno essere prevalentemente a servizio di superfici forestali o di alpeggi per fini agricolopastorali. Gli interventi dovranno essere compatibili con la normativa vigente in campo energetico, ambientale, paesaggistico e forestale, e la loro realizzazione sarà comunque subordinata all’acquisizione, da parte del beneficiario, di tutte le autorizzazioni di legge previste. Le aree oggetto di impegno dovranno essere nella piena disponibilità dei richiedenti nelle forme previste dalla legge. Non saranno ammessi investimenti realizzati prima della presentazione della domanda di aiuto o quelli connessi alla manutenzione di opere esistenti. Per ulteriori informazioni, rivolgersi agli Uffici Zona Coldiretti.

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Aperta l’operazione 5.1.2 del Psr “reti antigrandine”

minima ammissibile è di 1.000 €. Le spese ammissibili riguardano: a. acquisti materiali e attrezzature, anche in leasing fino a copertura del valore di mercato del bene; b. spese per l’istallazione delle reti antigrandine; c. investimenti immateriali (spese generali e tecniche, spese di progettazione, di predisposizione del-

le domande di sostegno, consulenze, studi di fattibilità) nella misura massima del 12% delle spese ammissibili fatturate. Non sono ammesse le spese in economia, in natura o non fatturate, per materiali o attrezzature usati. Le domande dovranno essere corredate da i 3 preventivi di fornitori diversi confrontabili tra loro in quanto per la concessione del sostegno si farà riferimento al preventivo più basso.. Le domande verranno inserite in graduatoria in base ai punteggi attribuiti in automatico in fase di predisposizione della domanda i criteri di punteggio tengono conto dell’età del beneficiario, del valore della coltura e dell’età dell’impianto. Le domande si possono presentare per 90 giorni a partire dal 25 agosto 2016. Per ulteriori informazioni, rivolgersi agli Uffici Zona Coldiretti.

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a Regione Piemonte ha aperto il bando per l’operazione 5.1.2 (reti antigrandine) del PSR 2014-2020, a cui sono stati destinati, in questo primo bando, 4 milioni di €. Questo bando fornisce un sostegno alle aziende agricole che intendono porre in opera le reti antigrandine per proteggere i raccolti da tale avversità atmosferica, l’aiuto consiste in un contributo in conto capitale per un importo pari all’80% delle spese sostenute per la posa in opera delle reti. La spesa massima ammissibile, è pari a € 9.000 euro/ettaro fino ad un massimo di 90.000,00 euro/beneficiario. Per i beneficiari che aderiscono ad organizzazioni di produttori la spesa minima per domanda è pari a 5.000€, per il settore corilicolo e 20.000 € per altri settori ortofrutticoli; per i produttori non aderenti ad organizzazione di produttori la spesa

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La forza delle filiere dei cereali locali grazie al Cap Nord Ovest e alla consulenza tecnica dell’Agenzia 4A

Campagna agricola Frumento di qualità 2015 e 2016 Per tutti gli interessati ai contratti di filiera cereali di qualità, al Giardino dei Tigli martedì 13 settembre 2016 alle ore 20,30 verranno presentati i nuovi contratti per l’ annualità 2016/2017 e discussi i disciplinari di produzione, per maggiori informazioni contattare i tecnici cerealicoli 4 A di riferimento.

el 2015, i frumenti teneri di qualità ritirati dal Cap Nord Ovest rappresentavano il 44,4% del ritirato totale, mentre per la campagna di ritiro 2016 si è passati a circa il 47%, registrando quindi un incremento del 2,5% rispetto allo scorso anno con un aumento pari a circa 80 tonnellate di cereali. Le industrie di trasformazione ricercano sul mercato il frumento tenero omogeneo e di qualità e sono disposte a pagare per avere prodotto certificato e garantito, cosa che molte volte non trovano nelle partite a prezzi più bassi di importazione. Questo è stato lo spunto per la creazione delle filiere dei cereali locali: ottenere produzioni certificate e di qualità al prezzo giusto per aumentare il reddito delle aziende agricole

e offrire un prodotto ricercato dal mercato. La forza di questi contratti è anche la struttura del Consorzio Agrario, in grado di ritirare i cereali e saperli gestire, sia a livello di stoccaggio che di vendita. Oltre a questo, ovviamente fondamentale la consulenza tecnica dei tecnici 4 A in grado di consigliare e supportare le aziende agricole aderenti al contratto per tutto il ciclo colturale, dalla concimazione alla gestione delle malerbe, fino al momento della trebbiatura. Fiore all’ occhiello della filiera la copertura assicurativa gratuita dei campi sottoposti a contratto. Afferma Tonino Gai, presidente del CAP Nord Ovest: “Anche quest’ anno, come nel 2015, la caratterizzazione dei silos con la creazione di partite omogenee e di buone caratteristiche molitorie determinerà il prezzo in base al contratto scelto. Inoltre, la liquidazione due mesi dopo la raccolta e non dopo mesi come avviene in molte altre zone d’ Italia è sicuramente un valore aggiunto per le aziende agricole”. “Questo è un esempio virtuoso di filiera locale che ha permesso alla cerealicoltura piemontese di far conoscere il suo prodotto di qualità, por-

Tonino Gai

Raffaele Tortalla

tando economia su tutto il territorio e valorizzando la produzione delle nostre campagne”, aggiunge Raffaele Tortalla, presidente del Catac di Fossano. Per quanto riguarda la raccolta 2016, sono stati conferiti circa 2570 t. di cereali. Da contratto, il pagamento verrà effettuato entro il 18 settembre 2016 tramite bonifico bancario.

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LATTE

Da metà settembre le domande di incentivo per chi riduce la produzione

Latte, al via le nuove misure Ue di sostegno al settore

o scorso 18 luglio il Commissario Europeo all’agricoltura Phil Hogan ha presentato al Consiglio agricolo, di cu fanno parte i Ministri dell’agricoltura di tutti gli Stati membri, le nuove misure che la Commissione Ue intende adottare per far fronte alla crisi dei mercati agricoli e per il comparto lattiero caseario. Complessivamente sono stati stanziati aiuti per un ammontare complessivo di 500 milioni, suddivisi in diverse forme di intervento. Alla fine di agosto, con il giornale in stampa, non sono ancora stati pubblicati i regolamenti comunitari e i provvedimenti nazionali definitivi con all’interno i dettagli delle singole misure. Proviamo tuttavia a fornire alcune anticipazioni, tenuto conto che alcune di esse (per esempio le domande per ricevere l’incentivo a ridurre la produzione) dovrebbero già scattare già verso la metà di settembre.

Incentivi per ridurre la produzione

Sono stati stanziati 150 milioni di euro per tutta l’Unione europea per sostenere una riduzione volontaria

delle consegne di latte. Il sistema funzionerà con la logica “primo arrivato/ primo servito” e sarà messo a disposizione per gli agricoltori nel mese di settembre. Gli aiuti per la riduzione della produzione saranno calcolati sulla base del confronto della produzione dell’ultimo trimestre (ottobre-dicembre 2016) con il medesimo trimestre dell’anno precedente (ottobre-dicembre 2015). E’ prevista, qualora gli aiuti non si esauriscano con la prima tranche di settembre (riferite ad ottobredicembre 2016) presentare altre domande nei mesi seguenti e in quel caso il trimestre di riferimento cambierà: per le richieste di ottobre il trimestre sarà novembre-gennaio; mentre sarà dicembre-febbraio e gennaio-marzo per le domande rispettivamente di novembre e dicembre. In sintesi: –– Il sistema sarà disponibile solo per le consegne di latte bovino (la vendita diretta e il latte di altre specie sono considerate una quota marginale della produzione di latte dell’UE). –– L’ammissibilità sarà limitata ai produttori che hanno consegnato il latte ai primi acquirenti nel mese di luglio 2016 (periodo di conse-

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gna più recente per il quale i richiedenti possono dimostrare di essere attivi). L’aiuto coprirà una riduzione massima del 50% delle consegne rispetto al periodo di riferimento, per richiedente, mentre è prevista una riduzione minima di almeno 30 q.li kg per richiedente, per coprire gli oneri amministrativi e ottenere una significativa riduzione delle consegne di latte bovino. L’aiuto sarà pari a di 14 €/q.le (con un budget totale di 150 milioni di euro per complessive 11 milioni di quintali). La data limite della prima presentazione delle domande è il 23 settembre. I termini successivi (qualora ci fossero delle disponibilità) saranno il 14 ottobre, l’11 novembre e il 9 dicembre. I richiedenti non possono presentare più di una domanda, fatta eccezione per il primo e il quarto periodo di applicazione (se ci sarà). Il pagamento dell’aiuto sarà fatto sull’effettiva riduzione delle consegne del latte bovino (rispettando il massimo del 50% e il minimo di 30 q.li). L’importo dell’aiuto sarà ridotto se

CONDIFESA la riduzione reale non corrisponde a quanto pianificato, come di seguito: se la riduzione effettiva è inferiore al 20% non è concesso nessun aiuto; quando la riduzione reale è tra il 20% e il 50% verrà pagato il 50% degli aiuti; quando l’effettiva riduzione è compresa tra il 50% e l’80, sarà concesso l’80% degli aiuti; se la riduzione reale è superiore all’80% sarà versato l’intero importo. L’aiuto andrebbe perciò a premiare

una riduzione complessiva dell’UE di circa11 milioni di quintali, pari al 10% della produzione nazionale. Seppure lodevole l’iniziativa, avendo però un budget limitato, è difficile immaginare che da sola possa contribuire in modo determinante a far risalire il prezzo del latte, attualmente su livelli insostenibili per gli allevatori. Infine, se le domande dovessero arrivare in proporzione alle produzione di latte dei singoli paesi dell’UE, per l’Italia significherebbe ricevere all’incirca 8,5 milioni di euro, per

una riduzione di circa 600 mila quintali.

Aiuti all’adattamento condizionali

E’ anche previsto un ulteriore regolamento che prevede un aiuto eccezionale ai produttori di latte e agli agricoltori in altri settori zootecnici (latte ovino, suini) per un totale di 350 milioni di risorse a livello UE. Per l’Italia sono stati assegnati 20.942.300 euro, che possono diventare 41.884.800 euro con il cofinanziamento nazionale.

Saldo 2015 al Condifesa di Cuneo entro il 30 settembre

Dopo ferragosto il Condifesa di Cuneo ha inviato lettere, per la richiesta di saldo per la campagna assicurativa anno 2015, ai propri associati. Il Consiglio di amministrazione nella seduta del 28 Giugno 2016 ha deliberato di richiedere il saldo anno 2015 con pagamento al 30 settembre 2016. Per l’anno 2014 il saldo era stato richiesto al 30 giugno 2015. Con la nuova normativa, sulla contribuzione pubblica delle polizze assicurative PAC 2014-2010 per la “Gestione del Rischio”, i Soci al fine di ottenere i benefici di legge devono predisporre la domanda di sostegno e di pagamento per la richiesta di contributo ad AGEA. Saranno convocati dal CAA quando sarà possibile presentare le domande. Il Condifesa Cuneo che si appresta a pagare alle Compagnie, già dal mese di settembre, i premi assicurativi per la campagna 2016 (circa 22 milioni di euro) ricorre alle anticipazioni bancarie. Per tale motivo è stata fissata la data di scadenza ai Soci al 30 settembre 2016, questo per permettere al Condifesa di chiudere per il 2015 (circa 10 milioni di euro) e anticipare per conto dei Soci i premi assicurativi 2016. Si evidenzia che il Condifesa di Cuneo ha in essere una esposizione bancaria di €. 2.200.000 relativa all’integrazione del Fondo di Solidarietà Nazionale relativa all’anno 2014, di cui i Soci ne hanno beneficiato immediatamente mentre il Condifesa è in attesa del pagamento da parte del Ministero delle politiche agricole.

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Actinidia. Dopo la batteriosi, piante ancora in sofferenza

on una lettera indirizzata all’assessore all’Agricoltura regionale Giorgio Ferrero, Coldiretti Piemonte ha segnalato la grave problematica che riguarda gli impianti di actinidia. Il problema sta interessando vaste zone frutticole del Cuneese e del territorio piemontese. Negli ultimi anni, sulla coltura dell’actinidia hanno iniziato a manifestarsi gravi situazioni di attacchi provocati da batteriosi ed ultimamente si è aggiunto un grave problema che sta interessando vaste zone, dove si sono evidenziati fenomeni di marciumi radicali provocati da asfissia radicale. Fenomeno che già lo scorso anno si era manifestato e che oggi si presenta addirittura più grave del problema Batteriosi. Nella lettera firmata dal Delegato Confederale Bruno Rivarossa si leg-

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ge: “Il problema è generato probabilmente da una serie di cause e di condizioni sfavorevoli, cui concorrono il metodo di irrigazione che generalmente è a scorrimento, la Batteriosi che comunque se presente nell’impianto debilita la pianta, il repentino cambiamento climatico che genera delle precipitazioni violentissime con quantitativi d’acqua impressionati: tutto ciò nel tempo produce nel terreno fenomeni di asfissia radicale che distrugge lentamente l’impianto”.

In alcuni comuni si sono svolte riunioni, molto partecipate, sul tema e sulle sue ricadute sulle imprese allo scopo di individuare interventi utili alla soluzione del problema. Oltre all’attività sindacale svolta presso gli Organismi regionali, Coldiretti con il proprio servizio di consulenza tecnica sta monitorando la situazione, sia nei confronti delle singole imprese associate, fornendo elementi di ordine tecnico-scientifico al Coordinamento frutticolo di Agrion.

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SPEIALE ACTINIDIA

La moria del kiwi LA MORIA DEL KIWI INTRODUZIONE

Il fenomeno della cosiddetta “moria del kiwi” è stato segnalato per la prima volta nel veronese nel 2012 allorquando si è iniziato ad assistere al collassamento d’interi actinidieti fino a giungere al 2016 con l’estirpo di oltre 1000 ha di superficie. A distanza di 3 anni, nel 2015, anche in Piemonte sono stati segnalati i primi impianti colpiti da questo fenomeno, dapprima nell’areale di produzione vercellese (Borgo d’Ale – Alice Castello) e quest’anno anche nel cuneese nell’areale di Saluzzo e Lagnasco.

DESCRIZIONE DEI SINTOMI

Gli impianti colpiti manifestano inizialmente la presenza di alcune piante in via di appassimento, sovente concentrate in alcune zone dell’appezzamento (capezzagne – file esterne), sino a giungere al loro completo collassamento e morte. Il fenomeno in genere si diffonde all’interno dell’actinidieto abbastanza ve-

A sinistra pianta con apparato radicale sofferente – A destra grossa radice marcescente

locemente nell’arco di una stagione. L’apparato radicale Le radici delle piante colpite sono quelle di grosse dimensioni, e la loro corteccia è di colore rosso-bruno e fa-

cilmente si sfila dal cilindro centrale. Significativa è la riduzione del capillizio radicale che, come è noto, è quello che svolge la vera e propria funzione di assorbimento.

SPECIALE ACTINIDIA

Porzioni di radici: a sinistra ormai inattiva, a destra, vitale e ricca di capillizio

L’apparato fogliare La pianta colpita presenta inizialmente un appassimento delle foglie che ben presto necrotizzano e cadono. Ovviamente anche i frutti arrestano il loro accrescimento e di conseguenza la produzione risulta completamente compromessa. Va sottolineato come le piante interessate a questo fenomeno non presentino, a differenza di quelle colpite da altre avversità compreso Psa, nessuna risposta vegetativa come ad esempio i ricacci dalla base o dal tronco

IL CAMPO D’INDAGINE

Essendo ancor vivo il ricordo dello, sconvolgimento causato dalla batteriosi del kiwi (PSA) a partire dal 2011, l’attenzione si è concentrata nella direzione d’individuare, come causa primaria del fenomeno, la presenza di un qualche patogeno: al momento però, come meglio si dirà fra breve, non si è potuto dimostrare questa correlazione, analogamente a quanto è emerso dalle indagini svolte nel veronese per lo stesso fenomeno. A tale proposito si sono prese in considerazione tutte le possibili cause del fenomeno che possono venire così sintetizzate.

Analisi microbiologiche Sulle radici in osservazione non si è mai riscontrata presenza di micelio ascrivibile ai patogeni agenti di marciumi radicali quali Armillaria sp. e Rosellinia sp.; dalle centinaia di espianti eseguiti, nel laboratorio del

Piante in fase di collassamento nel saluzzese

Impianto in allevamento totalmente collassato causa “moria del kiwi” a Borgo d’Ale

SFR della Regione Piemonte, dal confine dell’alterazione radicale, il 75% degli isolamenti su piastra è rimasto sterile a conferma che l’alterazione del tessuto è dovuta ad una fattore fisico e non ad una causa parassitaria. Solo da alcuni espianti di tessuto radicale (2%) si sono sviluppate colonie di funghi appartenenti al genere Cylindrocarpon, Fusarium, Phytophthora, Rhizoctonia: la loro scarsa presenza nelle radici deperienti esaminate, consente di escludere una loro responsabilità diretta nel fenomeno. Gli ulteriori espianti hanno prodotto sviluppo di funghi e lieviti privi di ruolo patogenetico.

Stato idrico del terreno In diversi casi esaminati è stata rilevata uno stato di saturazione idrica proprio nella porzione esplorata dalle radici che in questo caso presentano un evidente stato di sofferenza. Questa situazione anomala, trova

conferma dalla pratica ricorrente di fornire alla pianta quantità d’acqua molto superiori alla reale necessità, superando frequentemente 80 o 100 litri al giorno per pianta (40 a 45 m3/ ha/giorno) e nell’arco della stagione vegetativa anche i 4000 – 4500 m3/ ha/anno. Va aggiunto che non sono rari i casi in cui si attua una sovrapposizione dei sistemi irrigui adottati: a quello localizzato (goccia o spruzzo), spesso viene praticato quello a scorrimento, e, senza alcun criterio, viene ripreso, immediatamente, il sistema presente nell’impianto. Diversamente, esistono casi nei quali si è solo attuato il sistema localizzato a goccia, tuttavia, il tempo di accensione troppo prolungato e turni troppo ravvicinati, determinano comunque le condizioni di criticità che causano la moria delle piante. Tuttavia va detto che non esiste un valore indice di apporto

SPEIALE ACTINIDIA idrico generalizzabile e valido per tutti gli impianti; è l’osservazione diretta dello stato idrico di quel terreno, meglio se correlata alla lettura di tensiometri posti a diverse profondità, a convalidare la corret-

ta gestione irrigua. Riguardo alla effettiva esigenza idrica della coltura, la sperimentazione CReSO, ha iniziato nel 2008 ad approfondire le conoscenze proprio per la determinazione del fabbisogno

idrico delle colture attraverso il monitoraggio dell’umidità del terreno. Di seguito si riportano i metri cubi di acqua restituiti/anno e i litri acqua giorno per pianta nei diversi anni di sperimentazione:

Acqua apportata su actinidia e risparmio idrico conseguito (colonna di destra) 2008 2009 2010 2011

* dati da luglio

TESI SPERIMENTALE (m3/ha/anno) 840* 1730 2020 2340

TESI AZIENDALE (m3/ha/anno) 1730* 2570 2540 3100

RISPARMIO % 51 32 20 25

Acqua apportata giornalmente in litri nella tesi sperimentale e aziendale

Giugno Luglio Agosto Settembre

TESI SPERIMENTALE Litri/pianta/giorno 2008 2009 2010 24 32 21 32 47 24 37 29 11 15 21

TESI AZIENDALE Litri/pianta/giorno 2008 2009 2010 38 38 40 48 49 53 45 38 27 27 33

SPECIALE ACTINIDIA

Attenzione! Si è già verificato che la sintomatologia descritta sia, in alcuni casi, causata, al contrario, da un insufficiente apporto idrico dovuto ad un non corretto funzionamento dell’impianto oppure ad un errata dislocazione degli irrigatori. In queste situazioni, per assurdo, si assiste ad una manifestazione dei sintomi del tutto analoga all’eccesso idrico. con la tipica presenza di foglie necrotiche. Questo fenomeno, si è accentuato in questi ultimi anni nei quali si sono registrate temperature elevate nei mesi di luglio e agosto. In questo caso la causa sarà facilmente individuabile con la semplice” prova della pala” che consentirà di valutare l’effettiva copertura del terreno da parte dell’impianto irriguo. In questa situazione le radici appaiono sane ma meno sviluppate e sarà sufficiente apportare le dovute correzioni al sistema irriguo e la pianta riprenderà la sua normale attività. La sistemazione e la fertilità del terreno Col tempo la baulatura, normalmente

Foglie necrotiche causa di squilibrio evapotraspirativo

attuata all’impianto, è ormai scomparsa, ponendo i filari e la zona dell’interfila, completamente in piano, determinando la formazione, in certe zone del suolo, di accumuli idrici. Purtroppo, si constata, anche in impianti realizzati di recente, l’assenza di una sistemazione adeguata che, nei terreni di natura argillosa è assolutamente necessaria e deve formare un dislivello, fra il colmo della fila ed il punto più basso del centro del filare, di almeno 50 cm. Non va anche trascurata

Impianto gravemente colpito con sistemazione del terreno non idonea all’irrigazione per scorrimento

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SPEIALE ACTINIDIA dalle tabelle riportate, si deduce come gli ultimi anni siano stati caratterizzati da inverni piovosi ed eccezionalmente miti che non hanno determinato l’azione del gelo e disgelo del terreno tipico della stagione invernale. A questo si aggiunga il raggiungimento di elevate temperature estive nei mesi di luglio e Agosto dell’ultimo biennio che, aumentando il livello di evapotraspirazione, hanno accelerato ed amplificato il fenomeno della moria.

Precipitazioni dal 2010 al 2015 suddivise per mese 350

mm di pioggia

300 250 200 150 100 50

I FATTORI DA CONSIDERARE

0 MARZO

APRILE

MAGGIO 2010

GIUGNO

2011

2012

la formazione, in certe zone dell’appezzamento, di vere e proprie rotaie dovute a frequenti passaggi con l’atomizzatore in condizioni di saturazione idrica che favoriscono poi i ristagni dell’acqua; in tal caso andranno rimosse con un’operazione di risanamento del suolo attraverso opportune lavorazioni. Un altro aspetto, sempre più messo in secondo ordine, è il mantenimento di un buon contenuto di sostanza organica nel ter-

LUGLIO 2013

AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE 2014

2015

reno; in questi ultimi tempi si è infatti trascurato questo aspetto che invece è fondamentale per mantenere una corretta struttura del terreno che consenta un normale sviluppo delle radici Le condizioni ambientali Se si osservano le condizioni climatiche degli ultimi anni, emerge che le precipitazioni concentrate in certi periodi e le temperature anomale, possono aver peggiorato situazioni già critiche: infatti

Poiché, allo stato delle conoscenze attuali, sono da escludere cause di natura biotica (patogeni ecc) l’attenzione va incentrata nella parte agronomica riguardante in particolare lo stato idrico e sanitario del terreno e quindi trovandosi in un impianto con la sintomatologia descritta si consiglia: • Attraverso uno scavo superficiale, verificare lo stato di sviluppo delle radici: ubicazione, sviluppo e presenza di radi-

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chette assorbenti. Accertare lo stato idrico del terreno attraverso un semplice esame sensoriale o meglio ancora attraverso uno strumento di controllo Valutare il sistema d’irrigazione in uso, definendone le modalità (quantità d’acqua e tempi di funzionamento dell’impianto).

mente peggiorativo, sarebbe invece un incremento dell’apporto idrico in quanto le poche radici presenti e ancora efficienti andrebbero incontro ad una rapida disgregazione e perdita di assorbimento. In queste condizioni sono da sconsigliare le concimazioni per via radicale attuate con l’intento di rinvigorire la pianta in quanto l’apparato radicale, ridotte al minimo, non è in grado di utilizzare i concimi distribuiti che anzi lo danneggerebbero ulteriormente.

CONCLUSIONI E PRIME INDICAZIONI PRATICHE

1. Va subito detto che purtroppo le piante che presentano i sintomi descritti e con l’apparato radicale compromesso, certamente non porteranno a termine la produzione e, quanto è peggio, con ogni probabilità non sopravvivranno. In questo caso ogni azione attuata, non avrà quindi effetto e non resterà altro che estirpare l’impianto 2. Sui soggetti non ancora del tutto collassati o comunque negli impianti che iniziano a manifestare i primi

sintomi è importante, previa valutazione delle modalità irrigue sopra accennate, ridurre l’apporto idrico evitando però la completa interruzione in quanto si accentuerebbe ulteriormente il fenomeno. Sicura-

• In ogni caso si consiglia di collocare in almeno 2 punti di profondità dei tensiometri o altri sistemi di misurazione, in grado di fornire un valore oggettivo dello stato idrico del terreno e comprendere effettivamente quando/quanto la pianta ha bisogno di acqua • Tipo d’irrigazione: per stabilire se il sistema d’irrigazione è corretto si dovrà valutare l’uniformità della superficie irrigata, eventualmente spostando gli irrigatori o operan-

SPEIALE ACTINIDIA do altri piccoli accorgimenti. Nella maggior parte dei casi si tratterà comunque di ridurre l’apporto idrico sovente in eccesso. • Per quanto riguarda i trattamenti, non sono hanno fornito risultati i fertilizzanti fogliari, e l’impiego di prodotti contro i marciumi del colletto (Fosetyl, Metalaxil ecc) risultano inutili. • Per quanto riguarda l’arieggiamento del suolo attraverso lavorazioni, in questo periodo può ancora trovare una sua validità il passaggio col ripuntatore o con un’erpicatura in particolare nei terreni più compatti, mentre per operare una risistemazione del terreno sarà conveniente attendere a fine stagione. 3. Nuovi impianti: nel caso s’intenda realizzare un nuovo impianto è assolutamente necessario mettere a dimora le piante creando una buona baulatura (vedi foto) create ad hoc (con almeno 50 cm di dislivello) al

Esecuzione di una corretta baulatura in un impianto sano

fine di evitare fenomeni di ristagno idrico e successiva asfissia radicale. Non è invece necessario effettuare disinfezioni o spostamenti di terreno, in quanto, come detto, non sono stati trovati patogeni nel terreno, mentre si dovrà riservare la massima cura nell’asportazione dei residui ra-

dicali. La nota tecnica è stata realizzata dalla Fondazione Agrion in collaborazione con i tecnici dell’Agenzia 4A e del Coordinamento frutticolo. Per maggiori informazioni, è possibile rivolgersi ai tecnici degli Uffici Zona Coldiretti.

FRUTTICOLTURA

Secondo le stime dell’Associazione mondiale per le pomacee

Mele: in Europa scende la produzione L’Associazione mondiale per le pomacee (WAPA) ha reso note le stime sul raccolto 2016 di mele europee. Nell’UE la produzione di mele di quest’anno diminuirà del 3% rispetto al 2015. Ad eccezione di alcune gelate registrate nelle nazioni dell’Europa centrale, dovunque le condizioni climatiche sono state favorevoli, con una conseguente buona qualità dei frutti. Mele - produzione per nazione _ (1) Differenza in percentuale tra le stime 2016 e 2015. (2) Differenza in percentuale tra le stime 2016 e la media di 2013 - 2014 - 2015.

Le stime europee per il 2016 ammontano a poco più di 12 milioni di tonnellate, il 3% in meno rispetto allo scorso anno e l’1% in più rispetto alla media degli ultimi tre anni. Il dato proviene dalle stime di 21 stati membri dell’UE-28. Nello specifico delle varietà: la produzione di Golden Delicious diminuirà del 7% fino a 2,364 milioni di ton;

in calo del 4% anche quella di Gala, fino a 1,329 milioni di ton; Idared mostrerà un ribasso produttivo del 6% per 1,064 milioni di ton mentre Red Delicious registrerà una produzione di 633mila ton, il 2% in meno. Altre nuove varietà, come quelle club, mostreranno invece un aumento del 14% per 530mila ton. A preoccupare particolarmente,

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quest’anno, sono state le intense gelate che hanno colpito l’Europa centrale, soprattutto in Slovenia, Austria e alcune zone di Croazia e Ungheria. Cambiamenti produttivi significativi nell’emisfero nord del mondo si sono registrati in Canada (+24%), Turchia (+16%), Stati Uniti (+12%) e Russia (+2%) mentre la produzione è diminuita in Messico (-16%) e Svizzera (-5%). In Bielorussia, la produzione di mele rimarrà simile a quella dello scorso anno e l’Ucraina mostrerà un 1% in più.

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in controtendenza rispetto alle previsioni europee

In provincia di Cuneo, si segnala una produzione in leggero aumento

n provincia di Cuneo, l’inverno mite ed una primavera caratterizzata da poche piogge, ha favorito su tutte le varietà di mele una abbondante fioritura e una conseguente ottima allegagione, che ha reso necessario un energico diradamento manuale dei frutti, andando anche ad incidere pesantemente sui costi di produzione. Sulle varietà prossime alla raccolta, In diversi appezzamenti si nota una diminuzione media del calibro dei frutti, rispetto alla passata stagione. Fortunatamente, gli effetti delle violente grandinate che si sono susseguite sul territorio provinciale, sono stati notevolmente mitigati dagli impianti antigrandine posti a difesa dei meleti. Grazie agli effetti del diradamento manuale e alla protezione antigran-

dine esercitata dagli impianti di difesa attiva, la produzione in provincia di Cuneo, si presenta su ottimi livelli

qualitativi e quantitativi. Gli sbalzi termici di metà Agosto, hanno notevolmente favorito la colorazione delle mele, aumentandone nel contempo la lucentezza. Contrariamente all’andamento europeo, si prevede una produzione in leggero aumento di circa il 3% rispetto alla passata stagione; tale incremento è attribuibile in ad una prevedibile maggiore produttività dei singoli impianti ed in parte all’incremento della superficie coltivata. La maturazione delle cosiddette “mele estive” del gruppo Gala, è cominciata dal 22 di agosto con un ritardo di circa una settimana, rispetto alla passata stagione e tale ritardo, è prevedibile su tutte le varietà. Per quanto riguarda il mercato, la richiesta in questa fase è da considerarsi in linea con quella delle annate precedenti.

VITIVINICOLO

Accordo di filiera e rese uve moscato atte a Docg Asti

d inizio agosto, è stato raggiunto l’accordo economico di filiera per le uve moscato adatte a produrre la DOCG Asti. Il contesto non era semplice: da un lato le cospicue giacenze di prodotto della vendemmia scorsa ( si stimano 400 – 450 mila ettolitri ), dall’altro l’intervento dell’antitrust che ha letteralmente “spazzato via” la Commissione Paritetica. In sostituzione della storica Commissione, è stato attivato un tavolo interprofessionale di filiera che le disposizioni legislative prevedono possa appoggiarsi ai consorzi. Nella fattispecie trova sede formale presso il Consorzio dell’Asti. L’accordo siglato ha efficacia sulla presente vendemmia e contiene indicazioni per le rese che la Regione dovrà ufficializzare in questi prossimi giorni.

Insieme alla fissazione delle rese, l’intesa tende a non alimentare ulteriormente le giacenze, individuando una resa contenuta e tarata sulla base dell’ attuale mercato, ma necessariamente punta l’obiettivo ad un rilancio della denominazione median-

te due strumenti: 1) diversificazione delle tipologie prevedendone per l’immediato futuro una di carattere innovativo dal gusto “secco” 2) la promozione, attraverso la realizzazione di un fondo alimenta-

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VITIVINICOLO to dalle trattenute, come di seguito illustrato. Sono anche indicati i prezzi della quota a DOCG e dei “superi”, tuttavia sempre a causa delle limitazioni antitrust, sono definibili come “consigliati”. Il buon esisto dell’operazione dipenderà dal rispetto degli impegni e dalle scelte d’indirizzo della promozione e della nuova tipologia secco/ dry per stimolare un mercato dormiente, ma si ritiene nel complesso l’intesa positiva, poiché in grado di gestire una situazione di squilibrio tra domanda e offerta, che auspichiamo possa superarsi grazie agli interventi prospettati e che solo con l’accordo possono effettuarsi. Il reddito ad ettaro atteso è inferiore all’anno scorso, pur restando a livelli ancora “accettabili” considerando, come più volte evidenziato, una congiuntura sfavorevole.

Contenuti dell’accordo di filiera Anno 2016 per la Docg Asti

Base potenziale della vendemmia

C.M.D.

e del mercato attuale: superficie Ha 9.600 e vendite pari a 50 milioni di bottiglie di Asti e 30 milioni di bottiglie di Moscato d’Asti. Resa massima rivendicabile per le uve destinate alla produzione della tipologia Asti spumante: 78 q/ha Quota di produzione aggiuntiva sottoposta bloccaggio temporaneo : 10 q/ha . (il produttore di uva incassa il valore corrispondente alle uve di supero – 30 euro /q - poiché la differenza anche in caso di “deblocage” sarà incamerata per alimentare il fondo promozione descritto nel seguito) Frazione di supero aromatico: 32 q/ha Resa massima rivendicabile per uve destinate a produrre la tipologia Moscato d’Asti (“tappo raso” ): 95 q/ ha . Frazione di supero aromatico 25 q/ha Trattenuta per il fondo di promozione: calcolata sulla differenza di resa tra i 95 q del moscato (comprese le sottozone)e i 78 q dell’Asti , vale a dire per i 17 quintali/ettaro.

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Per questi 17 q il prezzo dell’uva pagata al viticoltore è di 30 euro /q, mentre i restanti 77 euro/q , pari alla differenza tra il prezzo DOCG e l’aromatico, andranno a costituire il fondo di promozione. Deroga – sono esentati dalla trattenuta le aziende agricole per la parte direttamente raccolta dai propri vigneti e poi trasformata e venduta imbottigliata. Resa da riclassificazione Moscato Asti a Piemonte Moscato ( escluso i vigneti iscritti alla DO specifica che resta a 115 q/ha e non gravata da trattenute) : 110 quintali per ettaro (riduzione di 5 q – rispetto 115 della DOC). La suddetta parte di produzione riclassificata contribuirà anch’essa all’alimentazione del fondo di promozione al pari del Moscato d’Asti. Prezzi “consigliati”: - uve atte a DOCG (78 q per l’Asti e 95 q per Moscato d’Asti ): 107 euro/q - uve di supero aromatico 30 euro/q - mosto bianco aromatico 0.54

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euro/ kg Gestione del fondo: le trattenute saranno versate su un conto che verrà utilizzato per la pubblicità della denominazione (compresa la nuova versione Asti secco che sarà presto inclusa con una modifica del disciplinare in via di definizione) con azioni definite da una commissione da costituire tra parte agricola e parte industriale. Riclassificazione Moscato d’Asti a Asti: in caso di scelta in cantina si riconduce alla resa rivendicabile dell’Asti e cioè da 95 a 78 q. Quindi, con riferimento al disciplinare di produzione – Art 5 punto 15 il Consorzio avanza la richiesta affinché il rivendicato della denuncia di produzione a Moscato d’Asti docg possa essere destinato, entro il 30 luglio successivo alla vendemmia, all’elaborazione della docg “Asti spumante” nella misura massima di 58,50 hl/ha e la restante quantità di 12,75 hl/ha da declassare come esubero di produzione. Altri aspetti: per tutti gli altri punti non contemplati si farà riferi-

mento all’accordo dell’anno precedente. Stima reddito medio ad ettaro: 78 q × 107= 8.346 € DOCG + 42× 30= 1.260 € (blocage + aromatico) = Totale 9.606 € circa Riepilogando per sintesi le rese: ASTI docg: Resa: 78 ql/ha Riserva Vendemmiale: 10 ql/ha Esubero di produzione: 32 ql/ha da destinarsi come da DD della ven-

demmia 2015 MOSCATO D’ASTI docg: Resa: 95 ql/ha Riserva Vendemmiale: no Esubero di produzione: 25 ql/ha da destinarsi come da DD della vendemmia 2015 Le rese suindicate saranno considerate ufficiali dopo la pubblicazione della Determinazione Regionale in corso di preparazione.

VITIVINICOLO

Dematerializzazione registri di cantina: le norme da conoscere

iguardo all’annunciata dematerializzazione dei registri di cantina, c’è chi “non vede l’ora” di iniziare e chi viceversa teme la novità e vorrebbe ancora protrarre l’impiego del cartaceo. L’inizio con il nuovo sistema (SIAN) è previsto dal 1-1 2017, se non ci saranno intoppi durante la prima fase sperimentale volontaria e se il sistema informatico verrà approntato integralmente, come prevede l’agenda dei lavori. Senza dubbio, la dematerializzazione nel suo complesso avrà insieme alle rose pure qualche spina. Coldiretti è stata la prima organizzazione a sostenere la necessità di ridurre il carico burocratico e unificare registri e dichiarazioni e fino ad ora ha concentrato l’attenzione per proporre e ottenere un quadro normativo

alleggerito con il nuovo testo Unico del vino. Durante il’iter parlamentare di approvazione in corso, qualche pezzo si sta perdendo (per esempio sarebbe stralciato l’articolo inerente l’armonizzazione delle scadenze e degli adempimenti per le accise da noi fortemente voluto), e il risultato finale, se sarà positivo o almeno soddisfacente, lo sapremo a breve, forse già nel mese di settembre. Nel frattempo, coloro che vogliono approfondire il tema “registri dematerializzati” potranno leggere lo speciale dossier che segue (lo scenario che cambia, chi è obbligato e chi esonerato, come attivare il servizio on line o web- service …) e sono invitati a rivolgersi presso gli Uffici di Zona Coldiretti per segnalare eventualmente l’intenzione a partecipare a incontri specifici di natura informati-

va e conoscere le modalità operative più conformi e utili al proprio profilo aziendale. I produttori potranno e dovranno quindi valutare se accedere direttamente al sistema nazionale, oppure utilizzare software aziendali di contabilità cantina, gestione dei dati, dei documenti di vendita e delle informazioni. Coldiretti fornirà la necessaria consulenza ed assistenza, in base alle preferenze che le singole aziende indicheranno.

Registri telematici norme per la dematerializzazione

Il DM n. 293 del 20/03/2015 ha previsto la dematerializzazione dei registri vitivinicoli mediante l’annotazione delle operazioni di cantina sul sistema SIAN. Si tratta di un cambiamento “epocale” nello scenario degli adempimenti amministrativi

VITIVINICOLO per le aziende vitivinicole. L’obbligo scatterà il prossimo 01 gennaio 2017.

Approfondimenti scenario: cosa cambia

Il Decreto Legge 91/2014 “CAMPO LIBERO” ha stabilito che tutti i registri di settore siano unificati e telematizzati in un solo registro realizzato nell’ambito dei servizi del Sian e il DM n. 293 del 20/03/2015 ne ha previsto l’attuazione. Con successive note il Mipaaf ha prorogato l’obbligatorietà di tenuta telematica dei registri nel settore vitivinicolo (il «Registro») al prossimo 01 gennaio 2017. Si tratta di un cambiamento “epocale” nello scenario degli adempimenti amministrativi per le aziende vitivinicole e di un passo importante verso la semplificazione e la razionalizzazione dei procedimenti amministrativi. Niente più registri cartacei, stampe periodiche e vidimazioni preventive. Ma soprattutto l’implementazione di una base dati unica per il settore

attraverso cui sarà possibile eliminare o semplificare informatizzando moltissimi adempimenti per i quali i dati richiesti sono già presenti nel registro telematico. Le varie comunicazioni all’ ICQRF e agli organismi di certificazione, le dichiarazioni di produzione e giacenza vitivinicola ne sono alcuni esempi. Per altri versi il nuovo registro telematico semplificherà l’attività di verifica da parte degli organi di controllo e renderà più agevole e meno costosa la preziosa attività di prevenzione delle frodi, a tutela delle Denominazioni di Origine e del vino italiano anche sui mercati esteri. In questa fase l’azione di Coldiretti e la battaglia contro la burocrazia inutile ha già portato alcune importanti semplificazioni; l’esonero dalla tenuta dei registri per le micro aziende (fino a 50 hl di capienza con annesse attività di vendita diretta o ristorazione) e modalità ulteriormente semplificate di compilazione dei registri dematerializzati,

compresa la concessione di termini più favorevoli, per le aziende vitivinicole che producono, prevalentemente con uve di produzione aziendale, meno di mille ettolitri di vino l’anno. L’impegno per il futuro è di continuare a presidiare il processo di sviluppo perché non si perdano di vista le facilitazioni connesse. Fino ad oggi, siamo abituati a ragionare nei termini di tenuta di più registri di cantina: con la dematerializzazione, invece, tutte le operazioni di cantina - così come individuate dal Mipaaf

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dovranno essere annotate nell’unico “Registro” all’interno del Sian. Esisterà, pertanto, un unico registro di cantina dematerializzato per ciascun stabilimento (non ci saranno più, quindi, il registro di commercializzazione, quello di vinificazione, di imbottigliamento, degli spumanti, ecc….). Il processo di dematerializzazione dei registri non va a modificare la normativa Comunitaria, pertanto i termini di registrazione e gli obblighi rimangono quelli già esistenti, seppure con delle semplificazioni nell’invio delle annotazioni sul Sian per talune situazioni, in relazione alle dimensioni e caratteristiche aziendali. Le aziende vitivinicole possono scegliere anche di delegare la tenuta del registro ad un soggetto terzo o ad una Impresa Specializzata, fra le quali il CAA Coldiretti. Soggetti obbligati ed esonerati Il DM 293 all’articolo 2 individua i soggetti obbligati alla tenuta del Registro e quelli esentati dall’obbligo, che si riepilogano di seguito. Sono obbligati alla tenuta del Regi-

stro i soggetti che per la propria attività professionale o a fini commerciali detengono un prodotto vitivinicolo, compresi i titolari di stabilimenti o depositi che effettuano operazioni per conto terzi (registrazioni distinte per ciascun committente nel proprio Registro); i titolari di stabilimenti di produzione e imbottigliamento dell’aceto (registrazioni di carico/ scarico e imbottigliamento); i titolari di distillerie (registrazione dei prodotti vitivinicoli introdotti e successive lavorazioni/utilizzazioni) e di stabilimenti che elaborano prodotti aromatizzati a base di vino (registrazione dei prodotti vitivinicoli introdotti e successive lavorazioni/utilizzazioni). Non sono invece obbligati alla tenuta del Registro i titolari di stabilimenti enologici con capacità complessiva inferiore a 50 hl con annesse attività di vendita diretta o ristorazione (l’obbligo è assolto con la dichiarazione vitivinicola e di giacenza); gli esercenti l’attività di commercio all’ingrosso di prodotti vitivinicoli confezionati (che non effettuano trasformazione o manipolazioni…

compreso l’imbottigliamento ); coloro che detengono in luoghi diversi dagli stabilimenti, depositi e acetifici i prodotti vitivinicoli tal quali, senza attività di trasformazione e manipolazione, per utilizzarli esclusivamente come ingredienti di bevande/ alimenti diversi dai prodotti vitivinicoli/aromatizzati/bevande spiritose; vettori e spedizionieri che detengono prodotti confezionati; soggetti che effettuano attività di ricerca e sperimentazione; rivenditori al minuto di piccoli quantitativi; rivenditori di bevande da consumare esclusivamente sul posto; operatori viticoltori non vinificatori che non effettuano alcuna pratica enologica/imbottigliamento; soggetti che non dispongono di stabilimenti ma detengono presso propri depositi esclusivamente prodotti vitivinicoli confezionati da terzi per la successiva rivendita.

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cantina per tutti i soggetti obbligati direttamente sul Sian. La registrazione sul Sian potrà avvenire in 2 modalità: on-line: direttamente sul sistema con le proprie credenziali di accesso; Mediante servizio di web-services: con l’invio telematico al sistema delle informazioni. I tempi di registrazione sono quelli previsti dalla

normativa Comunitaria, e sono riepilogati all’art. 5 del DM 293. Nel caso, però, di tenuta computerizzata della contabilità di magazzino, le registrazioni delle operazioni possono essere inviate al Registro sul Sian entro 30 giorni dall’operazione, a condizione che le operazioni e le giacenze possano essere controllate in qualsiasi momento, che la contabilità computerizzata possa giustificare, a richiesta dell’organismo competente, le operazioni non ancora inviate al Registro e che siano disponibili i documenti giustificativi per le operazioni non ancora inviate. Per le aziende che producono meno di 1.000 hl di vino l’anno, inoltre, le operazioni di vinificazione possono essere registrate in forma riepilogativa entro 30 giorni.

Cosa deve fare l’azienda

Come prima cosa, ogni azienda vitivinicola tenuta all’obbligo del Registro deve accreditarsi al Sian, iscrivendosi direttamente al sito http:// mipaaf.sian.it > Accesso all’area riservata > iscrizione utente, con il

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proprio cuaa ed i dati del Rappresentante Legale. L’azienda riceverà una mail con il PIN e la password di primo accesso. Successivamente potrà poi accedere all’area riservata dove selezionerà il codice ICQRF dello stabilimento di cui tiene il registro. Questa procedura non è “immediata”, pertanto si consiglia di procedere all’iscrizione sul Sian per tempo. Successivamente, al primo accesso, l’azienda nella sezione “Gestione Delegati” potrà se interessata fornire delega alla tenuta del Registro ad un altro soggetto (CAA Coldiretti).

Appendice - Orientamento al servizio ideale per la tenuta dei registri

Il CAA Coldiretti Srl già da anni offre ai propri utenti un servizio di tenuta e aggiornamento dei registri di cantina, e si è attrezzato per continuare ad offrire il servizio al passo con l’evoluzione della normativa, nell’ottica anche di cogliere le semplificazioni e le opportunità che porterà la dematerializzazione.

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Cresce il network per una viticultura ripensata e sostenibile

Al via la prima vendemmia certificata The Green Experience

l network piemontese nato ad inizio anno per valorizzare e tutelare i prodotti vitivinicoli ottenuti secondo criteri di sostenibilità ambientale, è cresciuto in estate e si prepara alla vendemmia 2016. Ad agosto hanno preso il via i controlli in campo e in cantina sulle aziende che, aderendo al disciplinare The Green Experience o The Green Experience Plus, hanno scelto di utilizzare metodi di lotta integrati e sostenibili, tra cui la lotta biologica e l’eliminazione totale dei diserbanti. In tali aziende l’Ente di controllo preleva un campione per le analisi multiresiduali e verifica il totale rispetto del disciplinare prescelto per una maggiore tutela del consumatore finale. Intorno al 20 del mese, nelle zone a maturazione più precoce, è iniziata la vendemmia delle varietà pinot nero e

chardonnay per base spumante. Per il moscato, si stima che la vendemmia 2016 inizierà i primi giorni di settembre; seguiranno dolcetto e barbera, per poi terminare con i nebbioli intorno alla metà di ottobre. Dalle curve di maturazione si rileva un ritardo di circa 10 giorni rispetto al 2015. Dove non è grandinato, le uve sono in ottimo stato e le escursioni termiche delle ultime settimane, con il deciso abbassamento delle tempe-

rature minime, fanno ben sperare per un’annata di buona qualità, dopo un inverno particolarmente mite e un germogliamento anticipato. Per quanto riguarda le fitopatologie della vite, è stata riscontrata presenza elevata di oidio, mentre la botrite è stata rilevata soltanto su alcune varietà grandinate. Nel suo complesso, la produzione vitivinicola piemontese dovrebbe confermare i numeri del 2015. A livello nazionale è prevista una produzione in aumento di almeno il 5% rispetto ai 47,5 milioni di ettolitri dello scorso anno. La produzione Made in Italy sarà destinata per oltre il 40% ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30% ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% a vini da tavola.

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Nocciole: elevata produzione e ottima qualità

’annata 2016 è iniziata con un inverno mite e poco piovoso, la fioritura del nocciolo, in più riprese si è protratta per un periodo lungo, indicativamente dai primi di dicembre a marzo. Le condizioni metereologiche favorevoli hanno permesso una buona allegazione con una conseguente abbondante produzione di nocciole. La primavera si è presentata con temperature mediamente alte e con precipitazioni moderate; la presenza dell’eriofide è stata disomegenea nelle varie aree, con zone di forte intensità. Nonostante questo, si è potuto intervenire con trattamenti mirati per l’avversità. L’estate siccitosa con temperature nella media ha permesso il regolare sviluppo dei frutti. Il lavoro attento dei Tecnici 4 A, svolto in occasione dei frappage, ha potuto indirizzare

In occasione della rinomata Fiera che Castagnole Lanze dedica alla Nocciola da 157 anni, lunedì 29 agosto, è stata la fissata la quotazione di partenza a 420 euro al quintale. Il prezzo deve valorizzare il lavoro dei corilicoltori le aziende agricole nel dare il trattamento per la cimice nel momento più opportuno. La grandinata di fine luglio che ha interessato alcune zone di produzio-

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ne, tra cui Cravanzana ed i comuni vicini, ha danneggiato gli impianti. Per le zone non colpite, le piogge hanno contribuito ad elevare ulteriormente la qualità, tardando la maturazione e consentendo un maggior raggiungimento degli stadi qualitativi del gheriglio. La raccolta delle nocciole è iniziata nei giorni dopo Ferragosto, partendo dalla pianura Cuneese sino alla zona storica dell’ Alta Langa. Il protrarsi dell’alta pressione consente l’esecuzione della raccolta senza difficoltà. Dai primi dati a nostra disposizione, si evince un’elevata produzione (30-40% in più rispetto al 2015): dati tali quantitativi di frutto, in concomitanza con la siccità, la nocciola presenta un guscio sottile ed un gheriglio con calibro moderato. Nella zona storica della coltivazione del nocciolo, l’Albese e l’Alta Lan-

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SERVIZI AI SOCI ga, per le aziende che hanno seguito le indicazioni fornite il cimiciato risulta minimo. Considerato il calibro moderato, il guscio sottile e la poca presenza di cimice, le rese alla sgusciatura sono più alte delle aspettative. L’umidità del frutto alla raccolta si presenta elevata in quanto le nocciole non sono ancora secche. Pertanto, si consiglia di stoccare le nocciole in locali areati, su grigliati (in strati non superiori ai 30 cm.), meglio se prima essiccate al sole su battuto o con un giusto ciclo di aria calda/fredda in essiccatoio. La movimentazione delle nocciole stoccate è fondamentale per evitare la formazione di muffe e marciumi. Ricordiamo l’importanza dell’operazione di pulitura e stoccaggio delle nocciole, fondamentale tanto quanto un trattamento in campo. I tecnici sono a disposizione per il controllo dell’umidità delle nocciole.

A Venasca il nuovo Ufficio recapito Coldiretti Dopo quasi trent’anni, la sede del recapito Coldiretti di Venasca viene traslocata da Vicolo Mauro Bogetti n. 11 (fronte Municipio) in Via Marconi n. 5 di fronte al complesso scolastico dell’Istituto Valle Varaita. La nuova postazione è altresì mediana e comoda all’utenza dei nostri soci. La rappresentatività Sindacale della Coldiretti in Valle Varaita supera il 90% degli addetti a cui si deve aggiungere un gran numero di privati cittadini che usufruiscono dei vari servizi offerti dall’Organizzazione a partire dal Patronato Epaca, al servizio “A Casa – Chez Soi”, Il bacino di utenza che gravita sul recapito di Venasca comprende i Comuni di Piasco, Rossana, Venasca, Isasca, Brossasco, Valmala e Melle con il seguente orario: tutti i lunedì del mese dalle ore 8:30 Nella foto (a partire da sinistra): Italo alle ore 12:00. Parizia presidente di Sezione di Venasca, Oltre all’impegno sempre profuso Paola Rinaudo referente Ufficio Recapito, dai Presidenti di Sezione e da tutti i Anna Maria Rosso presidente di Sezione Brossasco/Valmala, Bruna Giordano dirigenti locali la presenza del servidelegata del Coordinamento Provinciale zio recapito si ritiene sia un servizio Donne Impresa, Chiaffredo Ballatore indispensabile soprattutto per quelle presidente di Sezione di Melle, Manuele realtà di montagna che già di suo sono Barbero presidente di Sezione di Rossana e Giovanni Fina funzionario Coldiretti. disagiate nei servizi in genere.

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Il risparmio del territorio che finanzia la crescita del territorio

n un periodo in cui il sostegno di un istituto di credito è più che mai fondamentale per lo sviluppo di un’azienda, Banca di Cherasco si impegna a supportare gli imprenditori della propria terra attraverso strumenti finanziari come le obbligazioni e gli innovativi mini bond. Un esempio ne è il progetto “Roero Bond Soci”, nato per finanziare le piccole e medie imprese socie della Banca ubicate nel cuneese; un’idea in continuità con la tradizione di innovazione nei prodotti finanziari di Banca di Cherasco, dopo il bond etico del 2011 per la Fondazione Nuovo Ospedale Alba – Bra e il primo mini bond italiano emesso nel 2013 a favore della C.A.A.R. Spa. Questo progetto chiama a raccolta l’intero tessuto imprenditoriale, coinvolgendo tutti gli attori del terri-

torio per stimolare sinergie e condivisione del futuro. L’iniziativa è stata articolata in due fasi. Innanzitutto Banca di Cherasco ha emesso, nei mesi scorsi, un prestito obbligazionario a tasso fisso pari all’1.40% della durata di 30 mesi con cedola semestrale per complessivi

10 milioni di euro. Le risorse raccolte - cui si sono aggiunti altri 5 milioni di euro messi a disposizione dalla Banca, per un totale di 15 milioni di euro – permetteranno di finanziare piccole e medie imprese dei comuni di Bra, Cherasco, Pocapaglia, Marene, Cervere, Sommariva del Bosco e Cavallermaggiore. Terminata la fase di raccolta, Banca di Cherasco è ora pronta a erogare, alle aziende del territorio, mutui chirografari dell’importo massimo di 150 mila euro, con un tasso a partire dall’1.90% da rimborsare entro 5 anni. In questo modo, Banca di Cherasco utilizzerà le risorse raccolte per sostenere, grazie a un tasso agevolato, le imprese che operano nel cuneese. Tenendo così fede al motto dei Roero Bond Soci “il risparmio del territorio che finanzia la crescita del territorio”. I.R.

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I vincitori della mostra ovina Razza delle Langhe di Murazzano

Parata di grande bellezza zootecnica alla mostra degli ovini di razza delle Langhe che si è svolta da venerdì 26 a domenica 28 agosto a Murazzano, nell’ambito dell’Antica Fiera dei 30. Quest’anno, la novità della manifestazione era rappresentata dall’aperitivo della Fiera, che ha visto domenica sette fra ristoranti e agriturismo presentare le loro specialità, abbinate ai nobili vini del territorio. Una proposta golosa per dimostrare la versatilità dei prodotti derivati dalla pecora di Razza delle Langhe a tavola. Dopo tre giorni di passerella sul ring, la giuria della rassegna organizzata dall’associazione regionale allevatori ha incoronato campione l’ariete Lapo di Elda Barbero e campionessa la pecora Italia di Rocco Gatto. Dal gregge di Gatto sono usciti altri vincitori nelle varie categorie che hanno visto sfilare un totale di 105 capi, il fior fiore della razza. Ed ecco la classifica per i migliori allevamenti: 1° Rocco Gatto, 2° Giovanni Vacchiero, 3° azienda agricola Perla di Langa, 4° Marco Ferrero; 5° Elda Barbero della società agricola Il Forletto. Seguono Christine Draps Veglio, Germana Ramonda, la società semplice Le Langhette e l’azienda agricola Abate di Carlo Giordano.

Dirigenti Coldiretti e allevatori alla Fiera dei Trenta

Tequila regina della Mostra della frisona di Saluzzo

Tre allevamenti del Torinese e due del Cuneese hanno dominato la scena alla 44esima mostra regionale della Frisona di Saluzzo che ha incoronato regina Tequila della Magnolia di Venaria. Una gara di altissimo livello sotto ogni profilo – tecnico, morfologico, genetico e genomico – che ha visto il pubblico trattenere il fiato fino all’ultimo, come se si trattasse di una finalissima di Miss Italia. Presenti alla premiazione il presidente dell’associazione regionale allevatori Roberto Chialva con il direttore Tiziano Valperga, il presidente della sezione Frisona Livio Diale, il vicesindaco di Saluzzo Franco Demaria e il presidente della fondazione Bertoni – che cura con il Comune l’allestimento della rassegna – Enrico Falda. “Una mostra di straordinario livello – sottolinea Chialva – che ha richiamato una folla d’altri tempi. Saluzzo si conferma con pieno merito capitale della Frisona in Piemonte e dà ulteriore lustro alla sua dimensione di polo agricolo e zootecnico di eccellenza”.

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MANIFESTAZIONI

I premiati a Schina cinà 2016

i è svolta in Borgata Casale a Dogliani la ventesima edizione del premio culturale Schina cinà e Schina cinà nel mondo. Il premio 2016 di Schina cinà è stato assegnato a Barbara Audasso (foto2). Schina cinà nel mondo 2016 a Luigi Roberto Einaudi (foto1) ed a Carlo De Blasio rappresentato da Alberto Gedda al centro di foto 4. Contadina dell’anno Pierina Occelli, Contadino dell’anno Ottavio Gambera (foto3). Presenti alla manifestazione, indetta dal Comune di Dogliani insieme al Comitato festeggiamenti di San Colombano, autorità amministrative, 1

istituzionali e politiche. Anche quest’anno, si è voluto sottolineare il ritorno alla terra da parte di 2

coloro che si occupavano di altri settori e premiare quanti promuovono il Made in Piemonte nel mondo. 3

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MANIFESTAZIONI

Cena del Ricetto a Boves: prodotti locali e tipicità del territorio cuneese Lunedì 29 agosto si è svolta a Boves la tradizionale “Festa del Ricetto” con un ricco menù che ha visto anche quest’anno come piatto forte il tipico minestrone di fagioli. Ad organizzare l’evento, insieme al comune di Boves, è stata la sezione bovesana del gruppo Donne Impresa Coldiretti . La “cena sotto le stelle” è stata servita nel centro storico del paese a oltre 500 commensali che hanno potuto apprezzare la cucina tipica del territorio con l’utilizzo di prodotti locali a KmØ.

Mostra ortofrutticola “Ai piedi della Bisalta”

In frazione Rivoira di Boves è ormai giunta alla trentesima edizione la mostra ortofrutticola. Frutto del lavoro di

tanti piccoli ortofrutticoltori, negli anni ha testimoniato il progresso compiuto in queste zone dall’agricoltura di qualità. Un ruolo fondamentale lo hanno certamente avuto gli imprenditori agricoli, ma va anche evidenziato lo

sforzo compiuto da Coldiretti con un’assistenza tecnica qualificata e capillare. Rivoira di Boves è la culla del Consorzio della Patata della Bisalta a dimostrazione della lungimiranza degli imprenditori e dei tecnici dell’Agenzia 4A.

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MANIFESTAZIONI

Grande festa del biologico a Savigliano Alla nona edizione della Festa del Pane di Savigliano (24-25 settembre), Terramica e Fattoria Amica vi invitano a partecipare, in Piazza Santarosa, alla festa del biologico “Per una Terra Amica”, iniziativa realizzata nell’ambito delle azioni di promozione del PSR 2014-2020. Sarà una due giorni ricca di eventi, in cui potrete incontrare le principali aziende agricole biologiche, assaggiare e acquistare un’ampia rassegna di prodotti bio, freschi e trasformati. Vi attendono degustazioni guidate, approfondimenti tecnici, laboratori didattici, momenti di intrattenimento per i più piccoli e altro ancora. L’occasione è unica, non mancate!

PROGRAMMA sabato 24 settembre ∙ ore 10

tavola rotonda “Mangiarbio: la sana alimentazione inizia dalla qualità dei prodotti” sabato 24 settembre ∙ ore 15 laboratori didattici e giochi per i più piccoli sabato 24 settembre ∙ ore 17 degustazione guidata di formaggi e mieli biologici con maestri assaggiatori

domenica 25 settembre

ore 15: laboratori didattici e giochi per i più piccoli ore 17: degustazione guidata di vini biologici con maestri assaggiatori

A Roccavione la 54ª Edizione della Sagra del Marrone Domenica 9 ottobre, a Roccavione si svolgerà la 54a edizione della Sagra del Marrone, la più antica del Piemonte, un evento che richiama un gran numero di visitatori da tutta la provincia e non solo. Il programma è ricco: mostre fotografiche, di pittura, di modellismo, l’allestimento di un banco di beneficenza, la visita guidata presso il Museo del Vecchio Mulino, divertimenti per i più piccoli, il tutto accompagnato dalla “Gran Baldoria dei Moundaj”, le castagne saranno le protagoniste della festa con esposizione delle varietà locali e degustazione dei tipici “moundaj” - le caldarroste - cucinati nelle tradizionali padelle imbrunite....in quantità sufficiente per tutti i partecipanti ben 17 quintali. La manifestazione sarà rallegrata dalle sfilate dei gruppi folkloristici delle Valli Vermenagna e Gesso e da ottima musica che spazierà dalle tradizionali Curente e Balet fino al ritmo trascinante di musiche folk. Per le vie del centro storico saranno esposti i prodotti agricoli e artigianali, saranno presenti le aziende del circuito di “Campagna Amica” di Coldiretti per promuovere e valorizzare le eccellenze locali. Durante la Sagra del Marrone e per tutto il mese di ottobre è possibile acquistare le castagne locali (garrone rosso, marrone, gentile, rusbella, siria, ecc) direttamente dai produttori.

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MANIFESTAZIONI

Nuovi punti vendita Presto Fresco Continua l’espansione e la crescita del Gruppo Presto Fresco con a capo la famiglia Sapino di Moretta. Subito dopo il Ferragosto sono stati inaugurati tre punti vendita fuori provincia: a Santhià, Trino Vercellese e Torino in via Adorno, 31. Il Gruppo Presto Fresco è convenzionato con il Movimento Pensionati Coldiretti e Donne Impresa Coldiretti ed applica presso tutti i suoi punti vendita il 10% di sconto a coloro che producono la tessera di adesione ai due movimenti. La collaborazione con il Gruppo avviene anche con la fornitura del prodotto locale, attraverso la cooperativa AgriSviluppo.

Crociera in Spagna e Sicilia a novembre A bordo dell’elegante Costa Fascinosa

Una vacanza all’insegna del relax a bordo di Costa Fascinosa. Una crociera che attraverserà il Mediterraneo occidentale alla scoperta di alcune delle più belle città marinare fra Spagna e Italia… siete pronti a partire? Il prossimo 12 novembre vi aspetta una settimana sull’elegante nave Costa Crociere, un nuovo viaggio organizzato dall’Associazione Pensionati e da Donne Impresa Coldiretti Cuneo, in collaborazione con In Terre di Granda. Accompagnati in pullman fino a Savona, partirete dal porto della città ligure alla volta di Barcellona e Valencia. Poi sarà la volta di Palma di Maiorca, nelle isole Baleari. Infine toccherete Palermo e Napoli, prima di far ritorno a Savona. Potrete scendere ogni giorno nei luoghi di attracco per la visita delle città, e poi tornare a bordo per godervi il comfort e tutto l’intrattenimento che la nave offre: teatri, spettacoli di cabaret, piste da ballo, tanti ristoranti e molto altro. Per richiedere il programma dettagliato, contattate l’Ufficio zona Coldiretti o la Segreteria provinciale Pensionati e Donne Impresa (0171 447280). Non perdete l’occasione: la raccolta adesioni è agli sgoccioli!

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MANIFESTAZIONI

Coldiretti Cuneo presente alla Grande Fiera d’Estate

nche quest’anno Coldiretti Cuneo ha partecipato alla Grande Fiera d’Estate, in programma dal 2 all’11 settembre 2016 a Cuneo, nell’area fieristica MIAC. Un’occasione di grande visibilità per la nostra organizzazione, in cui abbiamo presentato le attività e i servizi che offriamo alle imprese agricole e alle famiglie. L’abbiamo fatto nella nostra area espositiva, che quest’anno ha avuto come tema il Settantennio di Coldiretti Cuneo. Nel 2016, infatti, celebriamo i primi 70 anni di attività. 70 anni di dedizione alla terra, di battaglie quotidiane e di vittorie per l’intero territorio. Ma le sfide - lo sappiamo bene - non si esauriscono, anzi restano e saranno molte, dal sostegno dei nostri agricoltori e allevatori alla difesa del Made in Italy, dalla sostenibilità ambientale all’etichettatura dei prodotti alimentari. Senza contare che l’economia agricola cambia rapidamente e noi dobbiamo evolverci con lei e con il nuovo modo di fare impresa, per restare al passo coi tempi e - dove

possibile - anticipare i cambiamenti. Per questo, “Coldiretti Cuneo - spiega la presidente Delia Revelli - prosegue il suo cammino con energia ed entusiasmo, fa rete sul territorio e crea sinergie per dare nuova linfa alle aziende agricole della Granda, sostenere il Made in Italy, presidiare e promuovere il territorio”. Durante la GFE, Coldiretti ha dato spazio e risalto alle eccellenze del Cuneese, grazie al progetto AgriArti, nato in collaborazione con Confartigianato Cuneo per promuovere l’agricoltura e l’artigianato agroalimen-

tare cuneese. Nel vasto spazio AgriArti alla GFE, i prodotti di alta qualità della nostra provincia - materie prime agricole e prodotti artigianali - sono stati trasformati in prelibatezze per i visitatori: gustosi piatti legati alla tradizione o innovative rivisitazioni dai sapori autentici e genuini. Un connubio, quello tra Coldiretti e Confartigianato, che costituisce un esempio virtuoso di unione d’intenti e sinergia per ottimizzare l’intera filiera agroalimentare locale, a beneficio delle imprese e del territorio.

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Poste italiane: gli utili vanno su, i servizi giù

a anni Coldiretti si oppone con determinazione al taglio dei servizi postali sul territorio provinciale. Mesi fa abbiamo segnalato il problema al Presidente del Consiglio Renzi e al Ministro dell’economia Padoan, offrendo la nostra disponibilità a sperimentare sul territorio soluzioni alternative e praticabili. Purtroppo, la nostra proposta è rimasta inascoltata. Ma non ci fermiamo qui: montagne e periferie meritano una nuova opportunità di crescita! 451 milioni di euro. A tanto ammonta l’utile netto di Poste Italiane nei primi sei mesi del 2016, diffuso ad inizio agosto. Numeri in decisa crescita rispetto allo scorso anno. Secondo Francesco Caio, Amministratore Delegato e Direttore generale Poste Italiane, questi numeri sono frutto dell’attuazione di “un programma di investimenti, di innovazione e cambiamento fortemente orientato al miglioramento della qualità del servizio ai cittadini”. Eppure molti degli sportelli po-

stali nei nostri comuni chiudono, i giorni di consegna si dimezzano e i servizi subiscono un netto taglio, a tutto svantaggio di chi abita le aree lontane dai grandi centri urbani. I più penalizzati? I pensionati agricoli che oggi si prendono cura delle aree rurali e montane. Non stiamo parlando di numeri irrisori: in ben 197 comuni della provincia di Cuneo vige la nuova modalità di consegna della posta a giorni alterni. In 38 comuni a partire da ottobre 2015, negli altri 159 da aprile 2016.

È una rivoluzione che sta costando molto alle aziende e ai cittadini e impoverisce i territori periferici e montani, già colpiti dalla riduzione di altri servizi pubblici e privati, sempre più concentrati a valle e nelle città più grandi. Si tratta di scelte aziendali adottate a tavolino, che non tengono conto delle specifiche esigenze locali. Tanto più che la fruizione sostitutiva dei servizi informatici è spesso impraticabile per via delle infrastrutture tecnologicamente inadeguate.

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Marchio Ospitalità, aperto il bando 2017 per gli agriturismi

nche quest’anno si riapre il Bando per il Marchio Ospitalità Italiana, certificazione promossa dalla Camera di Commercio di Cuneo, con le associazioni imprenditoriali agricole e dei consumatori, per promuovere la qualità nel settore agrituristico e per meglio rispondere alle aspettative dei clienti. Per l’anno 2017 sono 10 i posti disponibili per le nuove strutture turistiche. La partecipazione al marchio di qualità è volontaria per tutte le strutture che svolgono l’attività da almeno un anno, rispondono ai requisiti previsti dal bando e svolgono l’attività secondo i disciplinari previsti per la propria categoria. La quota per partecipare al progetto e ricevere la visita di controllo dell’organismo certificatore è pari a 100 € + Iva per le strutture iscritte al Registro Imprese; 200 € + Iva per la categoria dei bed & breakfast non iscritti al Registro Imprese. Il pagamento va effettuato tramite bonifico bancario intestato alla Camera di commercio di Cuneo.

Gli interessati possono presentare domanda di ammissione al marchio di qualità inviando l’apposita scheda di adesione compilata (è scaricabile dal sito della Camera di Commercio di Cuneo) con copia del bonifico, all’indirizzo PEC protocollo@cn.legalmail. camcom.it, indicando nell’oggetto “Bando per il marchio Ospitalità Italiana - anno 2017”. L’invio può essere effettuato anche da un indirizzo di posta non certificata. Le domande si possono presentare dall’8 agosto al 20 settembre 2016; per l’ammissione delle domande si terrà conto dell’ordine cronologico di arrivo delle schede di adesione. Le strutture che rinnovano il mar-

chio conseguito negli anni scorsi saranno soggette al pagamento di una quota annuale di 50 € + Iva. Queste aziende dovranno confermare l’interesse a proseguire il percorso intrapreso con la Q di Qualità Italiana, inviando la scheda compilata, che la Camera di Commercio ha spedito loro, unitamente alla copia del bonifico all’indirizzo PEC protocollo@ cn.legalmail.camcom.it. Anche in questo caso, si può effettuare l’invio da un indirizzo email non certificato. Trovate maggiori informazioni sul bando visitando il sito web della Camera di Commercio o contattando la segreteria provinciale Terranostra (0171 447 336-245).

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LETTERE

La posta del Coltivatore La “bufala” sul Castello di Valcasotto

In prossimità del Ferragosto, mi sono recato con famiglia ed amici presso il Castello di Valcasotto. Con somma delusione ho constatato per il terzo anno consecutivo che il Castello Reale di Casotto è chiuso al pubblico per lavori di restauro e recupero funzionale.

Un secondo cartello recava scritto che questi lavori sono iniziati il 15 settembre 2008! Ho incrociato almeno una trentina di turisti, che come noi sostenevano l’assurdità di tale situazione, nonostante le assicurazioni avute in più occasioni dalla Regione Piemonte e dall’assessore Alberto Valmaggia in prima persona relativamente al fatto che i lavori sono conclusi e si sta facendo (sicuramente un eufemismo) la gara per l’assegnazione della gestione. Più in basso, un allevamento di asine con sala di mungitura e sterilizzatore del latte con cessione dello stesso ad Unifarma e vendita del latte d’asina nelle farmacie. Persone gentili, che ci hanno fatto da cicerone, ma intanto l’assurdità continua. Lettera firmata

Se ne va un amico della Provincia

mancato il prof. Fulvio Basteris per tanti anni insegnante e direttore del settimanale La Bisalta e del quotidiano Il Giornale del Piemonte. Persona di cultura, ha toccato diverse realtà locali e ha diretto anche Il Giornale della Liguria, Piazza Grande, Il Braidese, Espansione, Banca&Affari, Il Giornale delle Assicurazioni. Sul quotidiano e sui settimanali locali ha sempre valorizzato le realtà locali con particolare attenzione agli scenari di sviluppo futuri in riferimento all’occupazione giovanile, settore nel quale ha operato con convinzione ed impegno.

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Nella riunione annuale, obiettivi e sinergie, guardando al futuro

L’impegno del Gruppo Italiano Assaggiatori per valorizzare le produzioni di eccellenza

abato 4 settembre, si è tenuta a Lesignano De’ Bagni, in provincia di Parma, la riunione periodica annuale del Gruppo Italiano Assaggiatori (GIA). Continua infatti, senza soste, l’attività in comune delle sette organizzazioni facenti parte del GIA; il gruppo fin dalla sua costituzione, è coordinato dal Presidente dell’ONAS d.ssa Bianca Piovano ed è formato da: Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Salumi (ONAS), Associazione degli Esperti Degustatori dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena (AED – ABTM), Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Formaggio (ONAF), Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Vino (ONAV), As-

saggiatori di Grappa e Acquaviti (ANAG), dall’Albo Nazionale degli Esperti in Analisi sensoriale del Miele (CRA - API) e Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Frutta (ONAFrut). Lo scopo del gruppo di lavoro è quello di mutuare le esperienze fatte dalle diverse organizzazioni che ne fanno parte, organizzare eventi e attività in comune e, più in generale, fare sinergia, affinché lo strumento dell’analisi sensoriale possa essere d’aiuto all’enorme patrimonio di eccellenze produttive che il territorio italiano sa esprimere. Proprio per questo motivo, l’ordine del giorno prevedeva l’individuazione e il potenziamento delle future attività in comune.

La delegazione è stata ospitata nell’occasione dall’ONAS che il prossimo 24 settembre, insieme ad O.N.A.Frut., in occasione della Festa del Pane di Savigliano, presenterà una degustazione abbinata di salumi e frutta del nostro territorio. “Le possibilità per la nostra organizzazione e anche per il comparto frutticolo che questo tipo di sinergia può offrire alla nostra produzione e al nostro territorio sono innumerevoli – ha evidenziato Giovanni Quaglia Presidente di O.N.A.Frut. - starà a noi la capacità di coglierle. Poter collaborare con una così qualificata partecipazione di esperti ci onora e ci deve spronare a fare sempre di più e meglio per la valorizzazione delle nostre produzioni di eccellenza”.

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I segnali devono essere chiari ed efficaci e saper indicare dove si trovano i rischi, le attrezzature e le vie di fuga in caso di pericolo

Segnaletica di sicurezza: le regole da seguire

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rendere visibile la segnaletica da tutte le posizioni ritenute critiche rispetto al messaggio che si vuole fornire; Per favorire l’efficacia della segnaletica è necessario predisporre un progetto globale che tenga in considerazione non solo gli aspetti normativi ma anche la fruibilità delle informazioni che si vogliono comunicare, la corretta manutenzione dei segnali, la regolare pulizia ed i materiali impiegati. Le caratteristiche dei diversi tipi di

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segnali sono le seguenti: • segnali di divieto, vietano un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo; • segnali di avvertimento, avvertono di un rischio o pericolo; • segnali di prescrizione, prescrivono un determinato comportamento; • segnali di salvataggio o di soccorso, forniscono indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio; • segnali per le attrezzature antincendio, forniscono indicazioni relative ai mezzi di estinzione presenti nel luogo di lavoro; Inoltre di fondamentale importanza, a completamento di quanto riportato, risulta essere la segnalazione a pavimento, delle vie di circolazione dei veicoli, la segnalazione di ostacoli e di punti di pericolo utile per segnalare i rischi di urto contro ostacoli, di cadute di oggetti e di caduta da parte delle persone entro il perimetro delle aree edificate dell’impresa cui i lavoratori hanno accesso nel corso del lavoro.

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l decreto legislativo 81/08 e s.m.i. dà disposizioni riguardanti la segnaletica di sicurezza che deve essere presente in tutte le aziende e unità produttive. Tali disposizioni fanno sempre parte dell’informazione dei lavoratori, infatti la segnaletica serve a indicare loro dove si trovano i rischi, le attrezzature o le vie di fuga nel caso in cui si verifichi un pericolo. La segnaletica diventa dunque parte integrante delle misure di prevenzione e protezione da attuare per il controllo di uno o più rischi nell’ambiente di lavoro e, in questo senso, il Testo Unico stabilisce precisi criteri per la scelta dei segnali e per le relative caratteristiche. Vediamo alcuni dei criteri per la scelta e la collocazione dei segnali. Perché la segnaletica sia efficace e dia un messaggio rapido e facilmente interpretabile si devono seguire alcune regole: evitare la disposizione ravvicinata di un numero di cartelli eccessivo, ciò al fine di favorirne l’individuazione e la comprensione del messaggio; • non utilizzare contemporaneamente segnali che possano generare confusione tra di loro (es.: fornire messaggi contraddittori);

CONSULENZA LEGALE

Occorre tener conto dell’interesse dei titolari del diritto di passaggio e predisporre ogni mezzo necessario per renderlo fruibile

Servitù di passaggio: doveri del titolare del fondo servente

hi è proprietario di un fondo, può decidere di recintarlo anche se su di esso grava una servitù di passaggio? Accade spesso che un cortile o un fondo siano soggetti al passaggio di uno o più vicini, che hanno diritto di attraversarli per raggiungere la propria abitazione o il loro terreno. Questo diritto viene chiamato servitù di passaggio, che consiste nel peso imposto sopra un fondo (che viene detto fondo servente) per l’utilità di un altro (che viene detto fondo dominante), appartenente ad un diverso proprietario. In questi casi, se il proprietario del fondo gravato dalla servitù ha la necessità di chiudere il cortile mediante un cancello sorgono frequentemente delle discussioni con i vicini circa la legittimità di tale comportamento. In linea generale, la presenza di una servitù di passaggio non esclude il diritto del proprietario di chiudere il proprio fondo mediante un cancello. Difatti, rientra nel diritto del proprietario la facoltà di apportare modifiche al proprio fondo e di apporvi un cancello per impedire l’accesso ai non aventi diritto, anche se da ciò possano derivare disagi minimi e trascurabili al titolare della servitù di passaggio. Dall’altra parte occorre però tener conto dell’interesse dei titolari del diritto di passaggio: il proprietario del fondo servente dovrà predisporre ogni mezzo necessario per rendere accettabile il disagio determinato dalla presenza del cancello. Sarà quindi necessario consegnare al titolare della servitù la chiave della serratura del cancello, in modo da consentirgli di aprirlo in qualsiasi momento. In alcuni casi però potrebbe non essere sufficiente. Si

pensi all’ipotesi in cui il passaggio consenta di accedere dalla strada pubblica all’abitazione o all’azienda agricola ed il cancello sia situato ad una certa distanza dall’abitazione o dall’azienda. La sola consegna delle chiavi potrebbe recare un eccessivo disagio per i titolari del diritto di transito soprattutto se il cancello non è visibile dall’abitazione o dai campi o dalle stalle dell’azienda presso cui i titolari sono impegnati durante il giorno e se il passaggio è attraversato da fornitori o clienti dell’azienda con orari variabili o, come nel caso della raccolta latte, anche nella notte. In casi analoghi, alcune sentenze hanno ritenuto necessaria l’istallazione anche di un meccanismo elettrico di apertura del cancello, consegnando il telecomando al titolare della servitù. E’ chiaro che tutte le spese saranno a carico del proprietario del fondo servente. Se il passaggio rappresenta l’unico accesso principale all’abitazione (o all’azienda) si è ritenuta necessaria anche l’installazione di un campanello o di un citofono che colleghi il cancello con l’abitazione in modo

da consentire un facile accesso anche ai visitatori, fornitori o clienti dell’azienda. Il campanello o il citofono non saranno invece necessari nel caso in cui il passaggio garantito dalla servitù non porti ad un’abitazione né ad un locale aperto al pubblico oppure qualora rappresenti solo un ingresso secondario. Tuttavia, le necessità del titolare del diritto di passaggio potrebbero mutare nel tempo. Per esempio, se un ingresso secondario non ha attualmente bisogno di un citofono, questa necessità potrebbe sorgere in futuro, qualora esso dovesse divenire ingresso principale. In tal caso, il proprietario del fondo servente dovrebbe provvedere ai lavori necessari. E’ evidente che se i vicini non trovano un accordo sarà il giudice a stabilire in concreto quali misure risultino più idonee a contemperare i due diritti (quello del proprietario del fondo servente e quello del titolare della servitù di passaggio) avendo riguardo al contenuto specifico della servitù, alla frequenza del passaggio, alle caratteristiche dei luoghi, alle particolari esigenze del transito e ad ogni altra precedente condizione di esercizio.

CONSULENZA AGRONOMICA

In ottemperanza a quanto disposto dal decreto 22 gennaio 2014 (PAN) punto A.7.2 Difesa integrata obbligatoria

Interventi agronomici del mese

no sguardo alle coltivazioni del territorio mese per mese a cura dei tecnici dell’ Agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo. Prolungamento del bel tempo estivo ancora per gran parte del mese con probabilità di piogge da metà mese.

CEREALI:

Procedere con la raccolta della Soia di 1° raccolto e continuare a monitorare la presenza della cimice asiatica sulle soie di 2° raccolto. Eventualmente contattare il tecnico di riferimento. Mais trinciato di 1° raccolto in trebbiatura, mentre per il 2° raccolto valutare eventuale trattamento chimico per controllo della piralide e della cimice asiatica e posizionamento fungicida per controllo elmintosporiosi e fusariosi. Verso fine mese iniziano anche le raccolte del mais da granella. Per la semina del Colza, per

il raccolto 2017, si consigliano diserbi di pre-emergenza, mentre per le semine dei Medicai si consigliano diserbi di post emergenza precoce.

FRAGOLA e PICCOLI FRUTTI:

Sono in conclusione i trapianti con fragole unifere in cima radicata. Sui nuovi impianti e su quelli mantenuti al secondo anno porre estrema attenzione alla presenza di acari, da controllare con acaricidi specifici ed effettuare trattamenti per la gestione del mal bianco Sono altresì consigliati trattamenti antimarciume per il controllo di antracnosi e altri patogeni a carico della radice. Da monitorare anche la presenza di afidi e aleurodidi, in caso di presenza utilizzare trattamenti insetticidi, ed eventuale presenza di oziorrinco e maggiolino

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sulle radici delle piante. A Fine mese effettuare trattamenti fungicidi per il controllo della vaiolatura. Su fragola rifiorente iniziare ad utilizzare prodotti per la gestione dei marciumi dei frutti, da abbinare a prodotti per il controllo del mal bianco. Sono in forte aumento le presenze di piante colpite da tarsonema, che vanno trattate immediatamente. Monitorare costantemente le presenze di tripide e ragnetto rosso. In caso di forte presenza di miridi e cimici è consigliato effettuare trattamenti specifici. E’ in forte aumento la presenza di Drosophila su frutti di fragola, si ricorda che i soli trattamenti chimici presentano una bassa risoluzione del problema: per ottenere risultati soddisfacenti occorre abbinarli alle buone pratiche di gestione quali il mantenimento delle piante pulite, evitare dimenticanze di frutti in raccolta, evitare di

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NOCCIOLO:

trattamenti nella prima settimana di settembre con prodotti ad alto titolo di potassio.

FRUTTA:

Su ciliegio, albicocco, susino e pesco, una volta terminata la raccolta anche delle varietà più tardive è consigliabile intervenire con una potatura utile ad eliminare i rami secchi o colpiti da malattie fungine e favorire una corretta maturazione del legno. Per il Pero si stanno ultimando la raccolta delle principali varietà e entro la fine del mese, si consigliano uno o due interventi con zolfo per il controllo dell’eriofide galligeno. Su Melo si stanno ultimando le raccolte delle varietà a maturazione precoce; si consiglia sulle varietà a maturazione media e tardiva di continuare con i test di maturazione, utili a stabilire il momento ideale per una buona conservazione delle singole partite. Per il Kiwi in questa fase risulta utile una leggera potatura “verde”, utile ad agevolare le operazioni di raccolta. Monitorare con attenzione l’eventuale presenza di cimice asiatica specie sulle varietà tardive di tutte le specie frutticole.

ORTICOLE:

Su pomodoro, con le prime rugiade mattutine, monitorare le piante per verificare la presenza di macchie di peronospora sulle foglie e comunque non chiudere i tunnel durante la notte per evitare l’aumento dell’umidità dell’aria. Su peperone, continuare a mantenere le coperture per la piralide e dove presente la rete antinsetto fare attenzione a non lasciare aperte le aperture durante le fasi di raccolta. Per Zucchini e zucca, in caso di attacchi di peronospora e oidio, intervenire rispettivamente con rame e zolfo. Monitorare attentamente su fagiolo la presenza di cimice asiatica. Cavare i tuberi di patata non appena le piante sono mature per evitare danni da attacchi tardivi di elateridi. Su Cavoli, Cavolfiori e Broccoli prestare attenzione alla presenza di altica e intervenire con larvicidi se si notano voli di adulti di cavolaia.

VITE:

Mese della raccolta e del lavoro in cantina. Non sono previsti interventi. Inizio della vendemmia dai vini spumanti per poi proseguire prima con i bianchi e terminare con i dolcetti.

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avere frutti eccessivamente maturi sulla pianta, allontanare i frutti colpiti o di scarto dall’impianto senza gettarli a terra o tra i tunnel, effettuare cattura massale con trappole ad aceto di mele ai bordi degli impianti ma, se possibile, la miglior strategia risulta sempre l’adozione di reti antiinsetto. Su mora e lampone controllare la presenza di cecidomia ed effettuare trattamenti insetticidi al fine di ridurne il danno, finita la raccolta di more e lampone unifere vanno allontanati il prima possibile i tralci che hanno prodotto al fine di migliorare i tralci per la produzione del prossimo anno. Effettuare trattamenti fungicidi nel mese di settembre per la gestione di marciumi e altre patologie fungine. Monitorare la presenza di acari sulle foglie e di cimice sui rifiorenti. Effettuare anche in questo caso trattamenti per il controllo di cecidomia e Drosophila. Su mirtillo in questa fase controllare la presenza sotto le foglie di cocciniglia. Si consigliano applicazioni fogliari di boro per migliorare la ripartenza vegetativa nel prossimo anno, per chi ha la possibilità della fertirrigazione importante effettuare

Il periodo che precede la raccolta porta le ultime attenzioni nella gestione del suolo. La gestione meccanica (trinciatura) non è più possibile in quanto si rovina il suolo appena preparato e spianato. In alcuni casi, da valutare l’intervento localizzato con diserbo (dosi molto basse) per ritardare la crescita del cotico erboso che potrebbe divenire un problema per le operazioni di raccolta.

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RECENSIONI

“Luigi-uomoruota” di Graziano Isaia

raziano Isaia vive in Provincia di Cuneo. Insegnante di scuola primaria, laureato in Scienze dell’educazione, è stato selezionato per la Biennale dei giovani artisti ad Atene. Ha vinto numerosi concorsi letterari e ha pubblicato racconti sia per adulti sia per bambini. E’ autore del libro che vi Luigi-uomoruota, ambientato tra le vigne delle Langhe. Luigi è un ragazzo di vent’anni che abita a Bra (CN) e che fin dalla nascita ha gambe immobili. Suo fratello Francesco scopre in cantina un diario che racconta che Luigi è stato adottato e lo condivide col lui. La sua madre naturale sarebbe una masca, ovvero una strepiemontese, isolata e disprezzata in un luogo non meglio precisato delle Langhe. Contro ogni buon senso, Luigi si mette allora in viaggio con la propria carrozzina. Parte da Bra, giunge ad Alba in treno e con uno speciale uniciclo si dirige verso le colline del Barbaresco... Collana Composizioni, 320pg, € 18,00 (www.ilibridiemil.it).

“C’era una volta a Cuneo, storia di un amore”

n romanzo storico legato alla città di Cuneo: “Rosita e Michele - C’era una volta a Cuneo, storia di un amore” edito da ArabAFenice. L’autore è Mario Rosso, che una volta dismessa la carriera forense e politica, si è dedicato interamente alla sua grande passione: la scrittura di romanzi storici.. Il libro, attraverso gli occhi dei protagonisti, racconta i cambiamenti della società nel primo Novecento. Dopo le prime pagine, ambientate in Argentina, che la protagonista del romanzo dovette lasciare ancor piccola, la storia si svolge interamente a Cuneo, fra il 1900 e il 1918. Attraverso gli occhi dei protagonisti, i giovani di allora erano i nostri nonni o bis nonni, rivivono quegli anni che videro l’euforia del frastornante impatto del progresso - cinema, automobili, aerei, telefono tutto si diffuse in quegli anni - contrapporsi all’orrendo rovescio della medaglia, all’immensa capacità distruttiva, materiale ma anche morale, della prima grande guerra moderna. (342pg. € 16,00).

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NOTIZIE DAL MONDO DEI CAVALLI

Acste: Raduno annuale al Miac

Acste Cuneo

i terrà sabato 1 e domenica 2 ottobre 2016 il Raduno annuale dell’Acste all’ Area M.I.A.C. – Ronchi. Sarà la II edizione Fiera Cavalli Cuneo con un ricco programma dedicato agli appassionati del mondo dell’equitazione. Sabato 1° ottobre: a partire dalle ore 16.00: accoglienza e sistemazione cavalli, alle ore 20.00: cena a prenotazione. A seguire lotteria . Domenica 2 ottobre: ore 9.30: passeggiata nel Parco Fluviale e sfilata in Cuneo; ore 10.00: inizio spettacoli equestri e presentazioni razze; ore 12.30: pranzo libero a tutti; ore 14.30: continuazione spettacoli equestri. Parteciperanno con i loro esemplari i due gruppi: “Associazione Merens” e “Allevatori Merens” che si esibiranno con carrozze e dimostrazioni di utilizzo. Dicono gli organizzatori: “ Potrete trovare: vasto spazio per il fermo animali e per la sistemazione delle tende, bancarelle di ogni genere, varie razze di cavalli in esposizione. Vi aspettiamo numerosi. Ricordiamo a tutti i partecipanti che I cavalli devono essere muniti di documentazione sanitaria in regola“. La cena del sabato e il pranzo della domenica si organizza presso il ristorante “Oh Cuntacc!” – Area M.I.A.C.. Per informazioni e prenotazioni, contattare Gian Luca Calleri tel. 335-6445043, Ivo Bianco tel. 335-6874008; Michele Donadio 328-0152568.

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SALUTE

L’autorizzazione a produrre e commercializzare un “biosimilare” è rilasciata solo nel caso in cui la qualità, l’efficacia e la sicurezza siano comparabili a quelle dei prodotti di marca

I “biosimilari” sono farmaci sicuri

’era dei medicinali biotecnologici è iniziata negli anni ’80 con l’avvento sul mercato del primo farmaco biotech, l’insulina umana ricombinante, che ha rivoluzionato la storia della malattia del paziente diabetico. Da allora, i farmaci biologici si sono confermati valide scelte terapeutiche nel trattamento di gravi problematiche, aprendo frontiere insperate nel campo dell’oncologia, della reumatologia, delle malattie infettive (epatite virale), rare, e delle patologie neurodegenerative. I medicinali biotecnologici sono farmaci il cui principio attivo è una sostanza prodotta o estratta da un sistema biologico (come una cel-

lula) oppure derivata da una sorgente biologica attraverso procedimenti di biotecnologia. Ad oggi, i brevetti di molte molecole sono scaduti o stanno per scadere e ciò consente ai servizi sanitari di avere a disposizione “farmaci copia”, detti “biosimilari”, che rappresentano un’occasione unica per la gestione efficiente delle terapie, poiché garantiscono la massima affidabilità dal punto di vista clinico, pur essendo meno costosi. Nell’accezione comune, il termine “biosimilare”, che rimanda al concetto di “simile, ma non identico”, sembra alimentare dubbi e una certa diffidenza nei confronti di questi medicinali. In realtà, l’impossibilità di

ottenere una replicazione esatta del prodotto è intrinseca alla variabilità stessa dei sistemi biologici utilizzati per la produzione; quindi, il prodotto finale sarà caratterizzato inevitabilmente da un certo grado di variabilità, anche nel caso di lotti diversi dello stesso medicinale “di marca”. Il fatto che il prezzo dei biosimilari sia inferiore a quello degli originatori non dipende, quindi, da una minor attenzione in fase di produzione o controllo: le aziende produttrici, per essere autorizzate a commercializzare un biosimilare, sono tenute a garantire gli stessi elevati standard di quelle che producono il farmaco di riferimento.

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LA PSORIASI: conoscerla e curarla

a Psoriasi è una malattia inﬁammatoria ad andamento cronico-recidivante con possibile interessamento sia cutaneo che articolare. Esistono varie forme cliniche di psoriasi, distinte per morfologia ed andamento: la psoriasi a grandi placche, la psoriasi guttata, la psoriasi inversa, la psoriasi pustolosa e la psoriasi eritrodermica; diverso anche il coinvolgimento solo delle unghie o del capillizio. Grazie a recenti studi, la Psoriasi non è più intesa come patologia ad esclusivo interessamento cutaneo, ma è considerata una malattia sistemica per l’ampio ventaglio di patologie alle quali può essere associata, come ad esempio le malattie infiam-

matorie croniche intestinali, le patologie oculari, le malattie metaboliche, i disturbi psicologici ed in particolare un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, con incremento dei tradizionali fattori di rischio cardiovascolare quali obesità, diabete, sindrome metabolica, iperlipidemia. Fattore molto importante è la frequente associazione di un interessamento articolare, che si presenta più spesso nei pazienti affetti da psoriasi cutanea da più di 10 anni. E’ quindi molto importante proporre al paziente terapie valide ed appropriate per il grado di malattia e per le eventuali patologie associate, che consentano di migliorarne la qualità di vita. Il paziente deve essere seguito durante l’intero percorso, dalla diagnosi

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alle eventuali terapie, sia con farmaci topici per i casi più lievi e circoscritti, che con farmaci sistemici, riservati alle forme particolarmente estese. La terapia topica, ovvero l’utilizzo di principi attivi farmacologici applicabili direttamente sulla cute, rappresenta senza dubbio il principale cardine della cura della psoriasi, sempre valido nonostante l’avvento di nuovi farmaci. La terapia sistemica tradizionale si avvale di farmaci in uso da anni (metotrexare, ciclosporina e retinoidi), riservati ai casi più complessi e con peggiore qualità di vita. La risposta clinica il più delle volte è ottima, ma tali farmaci non sono immuni da effetti collaterali, e per questo motivo il paziente è costantemente monitorato con controlli ravvicinati.

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Eliminazione della penalizzazione per pensioni anticipate, novità

l decreto legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011, aveva stabilito che, a decorrere dal 1° gennaio 2012, nei confronti dei soggetti che accedono alla pensione anticipata ad un’età inferiore a 62 anni si applicava, sulla quota di trattamento pensionistico calcolata secondo il sistema retributivo, una riduzione pari ad 1 punto percentuale per ogni anno di anticipo nell’accesso al pensionamento rispetto all’età di 62 anni; tale percentuale annua era elevata a 2 punti percentuali per ogni anno ulteriore di anticipo rispetto a due anni. La norma stessa disponeva che le

penalizzazioni non trovassero applicazione limitatamente ai soggetti che maturano il previsto requisito di anzianità contributiva per il diritto alla pensione anticipata entro il 31 dicembre 2017, qualora la predetta anzianità contributiva derivi esclusivamente da prestazione effettiva di lavoro, includendo i periodi di astensione obbligatoria per maternità, per l’assolvimento degli obblighi di leva, per infortunio, per malattia e di cassa integrazione guadagni ordinaria ecc. Successivamente, la legge di stabilità 2015 ha introdotto una importante novità prevedendo che “Con effetto sui trattamenti pensionistici decorrenti dal 1º

gennaio 2015, le riduzioni percentuali dei trattamenti pensionistici, non trovano applicazione limitatamente ai soggetti che maturano il previsto requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017 ”. E’ stata quindi “esclusa” la riduzione percentuale dei trattamenti pensionistici anticipati, con effetto sui trattamenti pensionistici decorrenti dal 1° gennaio 2015, in rapporto ai soggetti che maturano il previsto requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017. La successiva legge n. 190/2015 ha ulteriormente modificato la normativa originaria, prevedendo la disapplicazione della penalizzazio-

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EPACA ne per i trattamenti pensionistici liquidati negli anni 2012, 2013 e 2014, tuttavia si ricorda che la penalizzazione, già applicata ai trattamenti pensionistici anticipati liquidati nel corso degli anni sopra richiamati, deve essere eliminata con decorrenza dal 1° gennaio 2016. ATTENZIONE: L’INPS, con apposito messaggio, informa che la maggior parte delle pensioni delle Gestioni private sono state ricalcolate con effetto dalla rata di agosto 2016 e sulla medesima rata vengono corrisposti gli arretrati relativi al periodo gennaioluglio 2016. Agli interessati è stata inviata un’apposita comunicazione in merito. Gli Uffici del Patronato EPACA di Coldiretti sono a disposizioni per i chiarimenti in merito. Allevamento F.lli Belliardo Vendita - Addestramento Stazione di monta pubblica

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Entro la data del 30 Settembre 2016 i titolari di pensione od assegno di invalidità INPS sono tenuti a produrre all’ente erogatore delle predette prestazioni pensionistiche la dichiarazione dei redditi da lavoro autonomo in via consuntiva, per l’anno precedente, e presuntiva per l’anno in corso. Dal 1 Gennaio 2009 la legge 6 Agosto 2008, n. 133 ha invece previsto l’abolizione del divieto di cumulo per le altre prestazioni pensionistiche. Il Patronato Epaca della Coldiretti è a disposizione per fornire assistenza in merito.

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Scadenze 16 SETTEMBRE VERSAMENTO CONTRIBUTI INPS “Si informano i soci che il termine di scadenza per il pagamento della seconda rata dei contributi previdenziali INPS è venerdì 16 settembre 2016.

26 SETTEMBRE (essendo il 25 festivo)

ACQUISTI – CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI Scade il termine per i contribuenti mensili per la trasmissione, in via telematica, all’Agenzia delle Dogane dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di agosto 2016.

30 SETTEMBRE

IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta. IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento all’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente. TRASMISSIONE TELEMATICA MODELLO UNICO 2016 (redditi anno 2015) Entro tale data devono essere trasmessi in via

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IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A seguito delle modifiche apportate all’art.21 del D.P.R. 633/72 deve essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di settembre, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè settembre.

17 OTTOBRE (essendo il 16 festivo)

VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti delle ritenute effettuate nel mese di settembre sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO (contribuenti mensili) Annotazione di liquidazione per il mese di settembre e versamento dell’eventuale imposta tramite modello F24 telematico da parte dei contribuenti, che esercitano attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2015 hanno realizzato un volume d’affari superiore a € 400.000,00, se prestazione di servizio o di € 700.000,00 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art .66, legge 427/93.

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MATRIMONIALI AMICIZIE

& a cura di Anna & Anna - Carmagnola - tel. 011 9626940 Per rispondere alle richieste degli associati la Coldiretti di Cuneo destina uno spazio de Il Coltivatore Cuneese agli associati che intendono pubblicare avvisi di vendita, scambio od acquisto di attrezzature, prodotti od altro. A) La rubrica è gratuita qualora l’annuncio sia inerente l’attività agricola per i soci della Coldiretti di Cuneo in regola con il versamento della quota associativa. B) L’avviso economico deve essere contenuto in un max di 10 parole; articoli, preposizioni, sigle e numeri compresi. L’indirizzo od il recapito telefonico sono conteggiati a parte. C) Dell’annuncio e della sua veridicità risponde direttamente l’interessato attraverso la pubblicazione del recapito telefonico o dell’indirizzo personale. D) Si precisa che l’art. 6 c.2 - quater, d. lgs. 192/05 nel caso di annunci di vendita o locazione di fabbricati, rurali compresi, impone venga indicato l’indice di prestazione e classe energetica, a pena di una sanzione da 500 a 3000 Euro. E) Sono esclusi dal Mercatino gli annunci strettamente personali (matrimoniali, ecc.). F) Ogni socio ha diritto alla pubblicazione di un solo annuncio economico nell’arco dell’anno solare (come da punto A); eventuali altri annunci, o quelli non attinenti l’attività agricola, saranno pubblicati, compatibilmente con lo spazio, al costo di Euro 20 cadauno. Il pagamento potrà essere effettuato presso gli Uffici della Coldiretti. G) Tutti gli annunci devono pervenire sull’apposito tagliando che deve essere spedito a: “Il Mercatino del Coltivatore” P.zza Foro Boario, 18 – 12100 Cuneo. H) La Coldiretti, oltre a non rispondere del contenuto degli annunci e della qualità della merce proposta, si riserva il diritto di non pubblicare eventuali inserzioni.

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