Coltivatore Cuneese n.01 anno 2018

Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione

Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione.

N. 01 Gennaio 2018 - Anno 72

RECORD STORICO EXPORT VINO

Editoriale

Attualità

Economico

IL 2018 SARÀ UN ANNO IMPEGNATIVO

CONSIGLIO PROVINCIALE DI COLDIRETTI

FORMAGGI: RADDOPPIATE LE ESPORTAZIONI

Possiamo iniziare il nuovo anno con un “sabaudo” ottimismo

Bilancio 2017 positivo.

Il 2018 vedrà i rinnovi degli organi dirigenti

È del 63% l’incremento delle esportazioni all’estero

EDITORIALE

Gennaio | 2018

Delia Revelli

Presidente Coldiretti Cuneo e Piemonte

ANNO 2018: SARÀ IMPEGNATIVO MA INTERESSANTE

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i siamo, abbiamo iniziato un nuovo anno. Un brindisi al 2018 lo abbiamo fatto tutti! A detta di alcuni articoli di giornale il 2018 sarà l’anno del cibo italiano, ma sarà l’anno anche delle elezioni politiche e di scelte concrete che come Coldiretti Cuneo dovremo affrontare.

Gli oroscopi ci dicono che sicuramente sarà migliore del precedente, perché Saturno non è più contro.....che per i segni di aria sarà tutto “rosa”... per quelli di acqua, siccità permettendo, andrà tutto bene...

Io credo che quello che avverrà nel 2018 ben poco dipenderà dagli influssi astrali, quanto piuttosto dalla volontà delle persone, ognuna nelle proprie responsabilità. Un augurio, questo si può fare, a chi ci governerà perché tenga sempre in massima considerazione il nostro settore. Grazie alla pressante azione di Coldiretti, nella legge di bilancio approvata di recente abbiamo ottenuto importanti risultati come potete vedere nelle pagine interne.

Quindi possiamo iniziare il nuovo anno con un “sabaudo” ottimismo.

Abbiamo detto che il 2018 sarà l’anno del cibo: eventi, manifestazioni, appuntamenti che daranno risalto alla cultura e tradizione enogastronomica, occasioni per valorizzare i patrimoni Unesco legati al cibo come i nostri paesaggi vitivinicoli delle Langhe Roero e Monferrato, come la dieta mediterranea, come l’arte del pizzaiuolo napoletano... con novità sulle tavole italiane: da febbraio entreranno in vigore le norme per l’etichettatura di origine di pasta e riso, a giugno toccherà a sughi e

derivati dei pomodori.

Sarà il 2018 un anno impegnativo sul piano politico: andremo a votare il prossimo 4 marzo e questa è sempre un’esperienza positiva, perché potremo esercitare un principio essenziale della nostra democrazia, il voto appunto. Ma il futuro si presenta incerto. Ce la farà una delle coalizioni “in corsa” a raggiungere una maggioranza parlamentare che le permetterà di governare? La situazione si presenta complessa: il nostro contributo sarà quello di andare a votare. Quello di cui abbiamo meno bisogno come Paese, ma anche come settore, è di un clima di incertezza, come quella tedesca, con il rischio di andare nuovamente ad elezioni in autunno, ma per risolvere cosa? Io sono sempre ottimista e quindi sono persuasa, che una italianissima soluzione si troverà!

Anche noi saremo impegnati nelle nostre elezioni “interne”. Un momento importante per vari motivi.

Il primo è sicuramente che attraverso il voto avremo la possibilità di esprimere quelli che saranno i Dirigenti che guideranno Coldiretti Cuneo ai vari livelli, il secondo è l’opportunità che i rinnovi cariche ci danno: la possibilità di incontrarci, confrontarci, di portare all’attenzione i problemi che ognuno di noi vive nella propria azienda e che possono diventare “azione sindacale comune”. Quindi, un invito da parte mia: cari Soci, partecipate agli incontri, dite la vostra, rendetevi disponibili a rappresentare i nostri colleghi ad ogni livello.

Lascio perdere ogni ulteriore sollecitazione, perché sono sicura che ognuno di voi ha capito l’importanza di esserci!

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EDITORIALE

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FONDO

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ATTUALITÀ

p/ Editore: Edizioni Il Coltivatore Srl P. Foro Boario, 18 - 12100 CUNEO

• Anno 2018: sarà impegnativo, ma interessante

Direttore Amministrativo: Tino Arosio

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Direttore Responsabile: Michelangelo Pellegrino Coordinamento di redazione: Chiara Serra Grafica e impaginazione: Mara Chiardola Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Fabrizio Bonardo, Laura Calcagno, Mara Chiardola, Simona Daniele, Damiano Dutto, Cesare Gallesio, Rosanna Giraudo, Elena Gola, Hada Kamela, Attilio Ianniello, Romina Imberti, Giulia Marinari, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Franco Parola, Nadia Olivero, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Luca Nari, Davide Roà, Francesca Vinai

Redazione: Piazza Foro Boario, 18 - 12100 (CN) Tel. 0171 447211 - Fax: 0171 447300 e-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito: www.cuneo.coldiretti.it Stampa e Concessionaria esclusiva della pubblicità TEC arti grafiche, via dei Fontanili, 12 12045 Fossano (CN) Tel. 0172 695770 - Fax 0172 695898 e-mail: adv@tec-artigrafiche.it ___________________________________________ “Il Coltivatore Cuneese” Registrazione del tribunale di Cuneo n. 100 del 7/12/1955 Reg. Cronol. n. 3296 - 1 copia € 3.00 Abbonamento annuo € 30,00 Abbonamento annuo soci Coldiretti Cuneo € 5.00 Abbonamento annuo soci Coldiretti altre province € 20.00 - Altri abbonamenti ridotti € 6.00

• Tesseramento 2018: i fatti che generano l’appartenenza

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• Dal Consiglio Provinciale di Coldiretti un bilancio del 2017 e le prospettive 2018 • Certificati antimafia: mitigato l’impatto • Siccità: avviata la procedura per il riconoscimento del carattere di eccezionalità • Alluvione 2016 e gelate 2017: contributi per le aziende • Notizie in pillole per le imprese • Variazioni colturali

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ECONOMICO

• Acqua irrigua, un tavolo per rivedere la normativa • In agricoltura l’acqua non è uno spreco!

• La trasparenza non si tocca • Vino: record storico di consumi • Il brand “Fassoneria” pronto a sbarcare nella capitale • Formaggi: raddoppiate le esportazioni

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FISCALE

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AMBIENTE E TERRITORIO

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ORIENTAMENTO SCOLASTICO

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MOVIMENTI

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• Legge di Bilancio 2018, le novità in agricoltura • Legge di Bilancio 2018... per i datori di lavoro agricoli • Cassetto digitale per le imprese

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• Registro delle imprese agricole e piano di controllo del cinghiale

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• L’innovazione è fondamentale per l’istruzione agraria • Progettualità concrete per formare i tecnici dell’ambiente • La scuola con specifiche sezioni sul territorio per ogni comparto produttivo • Dall’esperienza internazionale un punto di forza per l’istruzione e la ricerca

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• Donne Impresa, filiere innovative al centro degli incontri territoriali • Granda Bus, rinnovata la convenzione con i pensionati • Donne Impresa in Tirolo • Welfare: Nuove opportunità per investire nel sociale

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

• CATAC Centallo: 40 anni di progressi in agricoltura • A Melaverde due imprese cuneesi • A Prato Nevoso i prodotti del territorio • COMPRAL Latte, cresce la filiera

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• La celiachia

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p/ CONSULENZA AGRONOMICA • L’utilità della lotta biologica • L’analisi del terreno per razionalizzare gli interventi in azienda • Come combattere le malerbe in pieno campo • Gennaio, le operazioni colturali del mese • Deroga nitrati • Raffaele Bassi: passione per l’orto-frutticoltura

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CONSULENZA LEGALE

• Utenze elettriche e gas: risoluzione delle controversie

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LETTERE

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• Pensioni 2018. Nuove rivalutazioni • Variazioni Inps per coltivatori diretti/imprenditori agricoli professionali • Diminuzione della capacità uditiva

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SCADENZE

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ACSTE

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• Protagonista il mondo dei cavalli

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IL MERCATINO

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CARO SOCIO… COMUNICACI IL TUO INDIRIZZO E-MAIL Al fine di rendere più tempestive le comunicazioni di Coldiretti verso i soci, anche per le note disfunzioni nella consegna delle lettere da parte delle Poste, Coldiretti ha attivato un programma di comunicazione alle imprese associate utilizzando la posta elettronica. Il servizio non ha costi per l’impresa ma solo vantaggi in termini di velocità nella comunicazione. Ormai le imprese agricole sono tutte dotate di un computer. Nel caso l’imprenditore non lo usi direttamente ci pensano i figli od i nipoti a controllare la posta elettronica.

Molte imprese già l’hanno fatto gli scorsi anni, altre lo possono fare sia in occasione del tesseramento che scrivendo una mail all’indirizzo segreteria.cn@coldiretti.it indicando anche il codice associato rilevabile dalla tessera di iscrizione ed il settore produttivo. E’ evidente che ci rivolgiamo principalmente alle imprese che hanno il fascicolo Pac e la contabilità Iva. Per l’impresa la comunicazione via mail diventa ormai una necessità.

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FONDO

6 Tino Arosio

Direttore Coldiretti Cuneo

TESSERAMENTO 2018: I FATTI CHE GENERANO L’APPARTENENZA

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i riparte con davanti un altro anno di lavoro con tanta voglia di rappresentare al meglio le nostre imprese. Gli auguri di inizio anno, del resto, contengono anche questo desiderio, insieme alla convinzione che sarà comunque un anno positivo, se sapremo cogliere il senso di ogni cosa che ci capiterà.

I primi giorni dell’anno sono quelli in cui i nostri soci “pagano la tessera”, come si usa dire. Se ci pensate bene si tratta della decisione più importante nel rapporto tra noi. Dentro questo libero gesto, c’è tutto. Liberamente un’impresa decide se essere parte (appartenere) di una organizzazione alla quale assegnare una grande responsabilità (quella di rappresentarla al meglio) e della quale si sente parte protagonista.

Capite perché la stagione del tesseramento va ben oltre il giudizio sul “costo” della tessera. Dentro la decisione di essere socio ci sono tanti ragionamenti, ma innanzitutto una domanda e una risposta decisiva. La domanda vera è se la nostra Coldiretti, il suo fare, le sue battaglie, soprattutto i risultati che porta a casa, corrispondono a quel che ci aspettiamo. Solo quando ci poniamo queste domande e seriamente vi rispondiamo, costruiamo la vera “appartenenza”.

Ho l’impressione che senza questa consapevolezza, la nostra decisione sia debole. Dobbiamo mettere alla prova la nostra “appartenenza” guardando i fatti.

Proviamo a fare qualche esempio.

Oggi l’agricoltura ha prospettive di sviluppo? Chi risponde negativamente non guarda la realtà! E

queste positive prospettive non hanno forse a che fare con quanto ha fatto e sta costruendo ancora Coldiretti? Pensiamo solamente alla decisione, ormai antica, di far diventare il cibo italiano protagonista tra la gente, garantendo alle famiglie, ai cittadini ciò che si aspettano: cibo buono, sano, fatto rispettando gli uomini, gli animali e l’ambiente.

Questo è stato il punto di svolta quando altri erano impegnati in percorsi che andavano da tutt’altra parte (penso agli ogm o alla ritrosia degli “altri” verso la filiera cortissima dei nostri mercati di Campagna Amica). Da quel momento la gente è stata dalla nostra parte, ha creduto in noi. I successi della vendita diretta; i risultati “politici” ottenuti in materia fiscale e sulla trasparenza (etichettatura); il cambio di rotta dei contribuenti europei sulla Pac che doveva scomparire e che invece continua ad essere un pilastro dell’Europa e i tanti altri grandi successi di Coldiretti sono lì a dimostrare che la gente ha fiducia in noi, nelle imprese che fanno l’agricoltura e soprattutto in chi le rappresenta. Anche gli importanti contratti di filiera nella nostra provincia sono figli di questa stima.

Chi accetta di fare il latte in polvere con il latte piemontese, anziché importarlo o chi si coinvolge nella produzione di farine che vanno in tutto il mondo con i grani speciali dei nostri territori documentano la stima verso il nostro modello di sviluppo.

Quando parliamo di prospettiva ci riferiamo a tutto ciò. Per questo oggi sempre più giovani decidono di stare in agricoltura, non perché

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fuori non c’è di meglio, non perché sanno fare bene questo mestiere, non solo perché hanno la passione, ma perché in questa agricoltura che siamo riusciti a far amare al mondo intero, c’è spazio, c’è futuro in cui starci. Ci sono anche le ombre, ma non oscurano le prospettive positive. Non le oscurano le lungaggini di una pubblica amministrazione inefficiente che non ha ancora completato il pagamento dei contributi assicurativi del 2015 (ma intanto abbiamo portato a casa l’innalzamento al 70% dell’entità del contributo), né la incompleta semplificazione in molti ambiti (pensiamo al vitivinicolo o alla zootecnia), né la crisi di parte del settore frutticolo (se sapremo rimettere in discussione un certo modo di essere rappresentanza economica), né il chiaroscuro che caratterizza il PSR piemontese.

Siamo partiti dalle ragioni del perché “pagare la tessera”. Se però sono decine di migliaia i nostri soci che rinnovano questo patto ogni anno, queste ragioni sono ben presenti e condivise.

Questo ci rafforza e ci riempie di responsabilità in un anno di cambiamenti dentro

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(per il rinnovo delle cariche) e fuori (per le elezioni politiche) Coldiretti.

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ATTUALITÀ

Sin dalla seconda metà di gennaio, saranno programmate le assemblee di sezione e quelle dei movimenti di Coldiretti Cuneo per approdare al rinnovo degli organi provinciali in tarda primavera

DAL CONSIGLIO PROVINCIALE DI COLDIRETTI UN BILANCIO DEL 2017 E LE PROSPETTIVE 2018

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Fossano la presidente di Coldiretti Cuneo Delia Revelli insieme a tutti i membri di giunta e al direttore Tino Arosio, nell’ambito del consiglio provinciale di fine anno, ha tracciato un bilancio organizzativo del 2017 e guardato alla progettualità del nuovo anno.

Il 2017 è stato un anno di successi per le battaglie sindacali intraprese e concluse da Coldiretti nell’interesse delle imprese associate e della società intera.

Il 19 aprile 2017 è entrato in vigore il decreto che riguarda l’indicazione dell’origine del latte anche per

quello utilizzato come ingrediente nei prodotti trasformati. Il 26 luglio arriva il decreto per l’indicazione dell’origine in etichetta del grano duro per la produzione di pasta e riso. Con un altro decreto, emanato lo stesso giorno, è data la possibilità di utilizzare la dicitura “prodotto di montagna” per quelli ottenuti nelle aree così classificate. Il 15 settembre - con decreto legislativo - scatta l’obbligo di indicare in etichetta lo stabilimento di produzione.

Ad ottobre i Ministri Martina e Calenda hanno firmato, su spinta di Coldiretti, il decreto intermini-

steriale per introdurre sperimentalmente per due anni l’obbligo di indicazione dell’origine dei derivati del pomodoro.

Coldiretti ha portato a termine questa progettualità, forte del fatto che nel 2015 al termine della consultazione pubblica online sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari promossa dal Ministero delle Politiche Agricole, il 96 per cento dei consumatori ha dichiarato che è importante indicare l’origine degli alimenti e l’84 per cento ha sostenuto la necessità di indicare il luogo in cui è avvenuto il processo di trasformazione.

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I positivi risultati conseguiti nel 2017 ci debbono stimolare a continuare sulla strada della trasparenza nel rapporto con i consumatori attraverso il completamento dell’etichettatura per quei prodotti, anche trasformati, che ancora non ce l’hanno. Dal punto di vista economico, i contratti di filiera rappresentano l’ancora per guardare al futuro delle nostre imprese. Insieme ai soci, per costruire prospettive soprattutto per i giovani

LE FILIERE PER CONSEGUIRE I RISULTATI ECONOMICI Quella del latte con Inalpi e Ferrero, quella delle nocciole con Novi e Pernigotti, quella degli ortaggi con Saclà, Orto Piemonte e Galfrè Antipasti d’Italia, quella dei cereali con il Cap Nord Ovest, la Barilla, la distilleria Sacchetto ed i mulini locali Gabutti, Sobrino e Marino, quella con la ristorazione collettiva tra Agrisviluppo, Amos, Sodexò, Markas, Camst; quella del fagiolo

Cuneo Igp con la ditta Montello e infine, non per questo meno importante, quella dei bovini con il gruppo Cremonini ed Inalca, sono l’esemplificazione che Coldiretti sa agire con concretezza.

Ad inizio anno, è giunta la notizia da parte degli uffici Coldiretti di Bruxelles, dell’approvazione dell’Igp sulla carne Piemontese. Un altro fiore all’occhiello che contribuisce alla valorizzazione dell’attività svolta dal Coalvi e dal sistema allevatoriale.

CONCRETEZZA È LA PAROLA D’ORDINE DI COLDIRETTI

Si provi ad immaginare che cosa ha voluto dire eliminare l’Irap in agricoltura: milioni di euro che, grazie a questo successo di Coldiretti, restano nelle aziende anziché finire all’erario. Non per un anno, ma per sempre! Senza dimenticare che gli agricoltori professionali già non pagano l’Imu, da quest’anno neppure l’Irpef e, se sono giovani appena insediati, neppure i contributi previdenziali per tre anni.

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Questa è la Coldiretti del fare, che ottiene questi risultati grazie all’autorevolezza costruita con fatica e con impegno.

MA I PROBLEMI DA RISOLVERE SONO DIETRO L’ANGOLO

La siccità del 2017 impone a Coldiretti di affrontare la troppe volte rimandata decisione di costruzione degli invasi per trattenere l’acqua in inverno e cederla in estate.

Non nascondiamo che le pesche quest’anno sono state pagate ai produttori meno del valore di un Sms! Ci si deve dare una progettualità che metta all’angolo posizioni consolidate che non interagiscono con le imprese agricole, spesso usate per drenare risorse pubbliche per iniziative che non hanno alcuna ricaduta economica sull’agricoltore. Stiamo vivendo l’emergenza della cimice asiatica.

L’Agenzia 4 A di Coldiretti sta operando con energia accanto all’Università e agli Istituti di Ricerca per sconfiggere l’insetto, introducendo la lotta biologica proprio come è

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ATTUALITÀ Una alleanza, quella del mondo agricolo con i cittadini consumatori, che Coldiretti ha costruito con impegno e risorse che oggi dà frutti positivi, soprattutto alle imprese agricole che vedono valorizzato il loro prodotto

avvenuto con il cinipide del castagno. Nel campo vitivinicolo, deve continuare la virtuosa esperienza del progetto “The Green Experience” quale segnale di una vitivinicoltura di territorio, rispettosa dell’ambiente. Ma anche la produzione dell’Asti Secco, che sta avendo un discreto successo tra i consumatori, può rappresentare una innovazione nel rispetto delle tradizioni.

E’ tanta la superficie investita a noccioleti. Sicuramente i buoni prezzi degli scorsi anni e la scarsa produzione nei paesi tradizionalmente vocati ha favorito l’interesse delle imprese agricole.

E’ necessaria la gestione in filiera di una produzione che può rappresentare un nuovo sbocco per l’economia agricola cuneese e piemontese.

L’accordo Ceta non è stato ratificato dall’attuale Governo grazie alle azioni sindacali intraprese da Coldiretti. Non lo sarà, se si sapranno costruire le giuste alleanze accanto ai consumatori al fine di condizionare le scelte politiche.

LE INIZIATIVE DI PROMOZIONE PER LE IMPRESE

La promozione delle eccellenze agricole vede Coldiretti – Campagna Amica costantemente presente sul territorio.

Le imprese del circuito cuneese hanno partecipato attivamente al “Villaggio Coldiretti” allestito a Milano a fine settembre, una delegazione ha rappresentato la Provincia al “Villaggio Coldiretti”

di Napoli a fine novembre e siamo pronti a dare il nostro contributo al “Villaggio Coldiretti” che sarà allestito a Torino in tarda primavera. Sono aumentati i punti vendita di Campagna Amica e la presenza a manifestazioni come Collisioni a Barolo, la fiera del Marrone e Scrittori in città di Cuneo o la fiera del Tartufo di Alba con il Campagna Amica Day, tanto per citare le più importanti, sono l’esempio di un contatto costruttivo e costante con i consumatori.

L’IMPORTANZA DELL’AGRICOLTURA SOCIALE Coldiretti non si ferma alle questioni economiche. Con la progettualità che esprime l’agricoltura sociale continueranno le convenzioni con i Consorzi Socio Assistenziali per l’assistenza alle persone anziane che vivono nei nostri piccoli comuni. Il virtuoso e consolidato progetto delle Agritate ha ancora buoni margini di crescita.

COLDIRETTI RIBADISCE IL PROPRIO NO AL CORPORATIVISMO Grandi risultati frutto di importanti battaglie sindacali che fanno di Coldiretti la più grande forza sociale del Paese.

Organizzazione amica dei consumatori, che punta dritto verso la trasparenza e l’affidabilità anche attraverso una capillare e professionale erogazione dei servizi alle imprese con la società di servizi Impresa verde.

Il vero motore di Coldiretti sono le imprese associate, testimonianza autentica di un’agricoltura diversa.

Una grande responsabilità la cui azione mette al centro i giovani che hanno riscoperto il settore agroalimentare e debbono essere incentivati ad affrontare le nuove sfide.

Insieme ai soci, ai dirigenti e alla struttura coltiviamo un grande amore. L’Italia.

CONVOCATE LE ASSEMBLEE DI SEZIONE Il direttore Tino Arosio, tra gli altri argomenti di carattere più gestionale, ha informato i Consiglieri che a seguito della scadenza del loro mandato, si rende necessario convocare le assemblee di sezione per l’elezione dei nuovi dirigenti.

Questo avverrà sin dalla seconda metà del mese di gennaio.

Parallelamente, saranno convocate anche le assemblee dei movimenti.

Una particolare attenzione sarà data ai giovani, vista la grande presenza degli stessi tra gli associati.

Le assemblee di sezione dovrebbero concludersi entro la metà di aprile per consentire il rinnovo dei consigli zonali e la convocazione entro maggio dell’assemblea provinciale.

Da parte di tutta la dirigenza provinciale è emerso un corale appello ai soci per la partecipazione alle assemblee sezionali quali momento di autentica impostazione dell’articolata progettualità di Coldiretti.

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CERTIFICATI ANTIMAFIA: MITIGATO L’IMPATTO Grazie al forte impegno di Coldiretti per garantire che l’erogazione dei contributi europei alle aziende avvenga nei tempi stabiliti, con la legge di Bilancio 2018 (a cui è dedicato un ampio servizio dalla pagina 22 alla pagina 27) è stata ottenuta la proroga al 1° gennaio 2019 dell’obbligo di produrre il certificato Antimafia per tutti i beneficiari di premi comunitari a superficie di importo superiore a 25 mila euro. Inoltre Coldiretti ha ottenuto che, per le domande presentate prima del 19 novembre 2017, continui a valere la disposizione che prevede la presentazione del certificato anti-

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SICCITÀ: AVVIATA LA PROCEDURA PER IL RICONOSCIMENTO DEL CARATTERE DI ECCEZIONALITÀ

mafia solo se si ricevono contributi superiori a 150mila euro. Nel complesso, a seguito dei diversi interventi del legislatore (legge n.

161 del 2017, decreto-legge n. 148 del 2017 e legge di bilancio 2018), l’attuale quadro normativo prevede: a) le domande di pagamento di importo superiore a 25.000 euro sono sempre soggette all’obbligo di presentazione della documentazione, a partire dal 19 novembre 2017 (legge n. 161/2017); b) le domande di pagamento di importo fino a 5.000 euro non sono mai soggette ad obblighi di documentazione antimafia (decreto-legge 148/2017); c) le domande di pagamento di importo uguale o inferiore a 25.000 euro non sono soggette ad obblighi di documentazione antimafia fino al 31 dicembre 2018 (legge di bilancio 2018).

La Giunta Regionale del Piemonte con delibera ha chiesto al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali il riconoscimento dell’esistenza del carattere di eccezionalità della siccità verificatasi tra il 21 marzo ed il 21 settembre 2017. A tal fine è stata delimitata, su base regionale, l’area in cui si sono registrati danni alle produzioni; per la provincia di Cuneo si tratta di 146 comuni coinvolti per un danno complessivo stimato pari a 47 milioni di euro. A seguito del formale riconoscimento dell’eccezionalità dell’evento, ovvero della pubblicazione del decreto ministeriale sulla Gazzetta Ufficiale, decorrerà il termine perentorio di 45 giorni per la presentazione delle domande di indennizzo.

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ATTUALITÀ

Il termine per presentare le domande è il 28 febbraio 2018

ALLUVIONE 2016 E GELATE 2017: CONTRIBUTI PER LE AZIENDE La regione Piemonte ha riconosciuto un contributo alle imprese (PMI condotte da imprenditori agricoli professionali iscritti alla Camera di Commercio, in possesso di partita Iva Agricola ed in regola con il versamento dei contributi previdenziali agricoli) con terreni e/o strutture produttive nelle zone delimitate riconducibili all’alluvione ed al gelo, può essere pari al totale degli interessi pagati nel corso dell’esercizio 2017 per le operazioni di finanziamento a breve termine (comprese le aperture di credito in c/c) della durata massima di 12 mesi.

L’aiuto è concesso in applicazione del regime del de minimis agricoltura (15.000 € nell’arco di 3 esercizi finanziari).

L’intervento si concretizza in un contributo in c/capitale, attraverso il quale sono rimborsati gli interessi passivi versati dai soggetti beneficiari nel corso dell’esercizio 2017.

In caso di risorse non sufficienti a garantire la copertura finanziaria di tutte le domande di contributo presentate, è prevista l’assegnazione di priorità alle imprese agricole che hanno presentato richiesta di risarcimento/indennizzo ai sensi dell’art. 5 del D. Lgs. n. 102/2004 (indipendentemente dall’eventuale esito del processo di istruttoria).

Qualora le risorse non siano suf-

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A seguito di forti pressioni ed una intensa attività esercitata da Coldiretti, la Regione ha riconosciuto un contributo a copertura degli interessi passivi su operazioni di finanziamento a breve termine riguardanti le imprese operanti nelle aree interessate dagli eventi alluvionali del novembre 2016 e dalle gelate dell’aprile 2017 ficienti a finanziare tutti i soggetti beneficiari, il contributo è previsto venga ridotto proporzionalmente al fine di garantire l’ammissione di tutte le domande presentate.

Il termine per la presentazione delle domande è fissato al 28/02/2018.

Alle richieste dovrà essere allegata

anche la documentazione/rendicontazione bancaria attestante gli interessi passivi versati nel corso dell’esercizio 2017, la dotazione finanziaria sarà di € 829.700,00.

Gli uffici Coldiretti sono a disposizione per fornire maggiori informazioni e assistenza alla compilazione delle domande.

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NOTIZIE IN PILLOLE PER LE IMPRESE Aperto il bando regionale per le imprese forestali È stato approvato il bando inerente l’Operazione 8.6.1 “Investimenti per incrementare il potenziale economico delle foreste e dei prodotti forestali” del PSR 2014-2020.

Le domande di aiuto potranno essere presentate dalle 12.00 del 05/02/2018 alle 12.00 del 02/04/2018.

Possono partecipare le imprese singole o associate, che operano nel settore forestale, iscritte sia al Registro Imprese della CCIAA che all’Albo delle Imprese Forestali del Piemonte e che lavorano annualmente meno di 10.000 metri cubi di legname.

Il contributo in conto capitale, è pari al 40% delle spese ammissibili; la spesa minima è di € 50.000 e la massima non superiore a 7 volte il fatturato medio degli ultimi 3 anni. Sono ammessi i seguenti interventi: acquisto di macchinari ed attrezzature per il taglio e/o allestimento di legname; acquisto di macchinari ed attrezzature per il trasporto ed esbosco del legname; acquisto di macchinari connessi al trattamento ed alla trasformazione della biomassa forestale ad uso energetico.

Non sono ammessi gli acquisti di: macchinari ed attrezzature per la

realizzazione del prodotto finito; macchinari ed attrezzature usati; beni di consumo; autocarri, carrelli e rimorchi per il trasporto stradale di macchine ed attrezzature forestali; hardware e software; attrezzature che operano esclusivamente presso la sede aziendale.

Il comodato... della discordia È scattato il nuovo obbligo di registrazione scritta dei contratti di comodato previsto dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nel caso della richiesta di carburante agevolato per le lavorazioni agricole.

Questo è avvenuto con comunicazione del 15 settembre 2017 da parte della Direzione Centrale dell’Agenzia con la precisazione che il contratto di comodato di fondi rustici, per i quali vengono svolti lavori agricoli, deve necessariamente assumere forma scritta ed essere sottoposto a registrazione.

Coldiretti è intervenuta sia a livello regionale che nei confronti del Ministero dell’Agricoltura, richiedendo un congruo tempo per l’adeguamento dei contratti di comodato in essere.

Coldiretti stigmatizza il fatto che per quanto riguarda le richieste in ambito PAC e PSR sia sufficiente un certificato di atto notorio del comodato.

L’Organizzazione continuerà a

seguire la complessa norma burocratica.

Voucher per la digitalizzazione Dal 30 gennaio al 9 febbraio 2018 è possibile presentare domanda di accesso alle agevolazioni “Voucher per la digitalizzazione delle Pmi”.

La misura, predisposta dal Ministero dello Sviluppo economico a favore delle micro, piccole e medie imprese, prevede un contributo finalizzato all’adozione di interventi di digitalizzazione dei processi aziendali e di ammodernamento tecnologico. L’impresa richiedente beneficerà di un voucher di importo non superiore a 10.000 euro, nella misura massima del 50% del totale delle spese ammissibili.

CCIAA Cuneo Voucher digitali I4.0 La Camera di commercio di Cuneo, nell’ambito del progetto “Punto Impresa Digitale” (PID), ha approvato il bando Voucher digitali I4.0 rivolto alle imprese della provincia di Cuneo. La presentazione della domanda dell’intervento innovativo deve avvenire entro il 28 febbraio 2018.

Maggiori informazioni presso gli uffici Coldiretti

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ATTUALITÀ

VARIAZIONI COLTURALI: PUBBLICAZIONE ELENCO 2017 PER TERRENI PAC

SCADENZA AL 31 GENNAIO PER GLI ALTRI

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29 dicembre 2017, è stato pubblicato il comunicato dell’Agenzia Entrate con il quale viene reso noto che sono state completate le operazioni di aggiornamento della banca dati catastale per i comuni indicati nell’elenco allegato al comunicato. L’operazione di aggiornamento delle colture catastali dei terreni è avvenuta, come ormai da diversi anni, sulla base delle dichiarazioni presentate dai produttori nel corso del 2017 agli organismi pagatori, quali Agea, per il riconoscimento dei contributi agricoli comunitari. Gli elenchi delle particelle interessate possono essere consultati nei 60 giorni successivi alla pubblicazione presso i comuni, presso le sedi dell’Agenzia Entrate o sul suo sito internet. Contro tali variazioni, che producono effetti fiscali sia ai fini delle imposte sul reddito che dell’IMU, può essere proposto ricorso presso la Commissione tributaria provinciale competente nel termine di 120 giorni dalla pubblicazione dell’elenco.

In alternativa, a fronte di errori palesi, può essere chiesta la rettifica in autotutela.

Mentre per i produttori che presentano le domande ad Agea la variazione è automatica, per le variazioni di coltura poste in essere da soggetti che non presentano le suddette domande, il termine per presentare le dichiarazioni di variazione catastale è il 31 gennaio dell’anno successivo a quello in cui la variazione è intervenuta. Per le variazioni intervenute nel 2017 il termine è pertanto quello del 31 gennaio 2018. Tale dichiarazione produce effetto dall’anno in cui è intervenuta se si tratta di variazione in diminuzione, ovvero dall’anno successivo se si tratta di variazione in aumento. E’ opportuno che i soggetti interessati presentino le variazioni in aumento nei termini di legge onde evitare l’applicazione di sanzioni che vanno da un minimo di 258 a un massimo di 2065 euro.

Gli uffici zona di riferimento potranno fornire agli associati tutte le ulteriori informazioni necessarie e l’assistenza del caso.

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ECONOMICO

Indispensabile migliorare la gestione della risorsa, dopo la siccità del 2017

ACQUA IRRIGUA, UN TAVOLO PER RIVEDERE LA NORMATIVA

“C

hiediamo alla Regione di aprire al più presto un tavolo di lavoro per rivisitare la normativa vigente in materia di utilizzo dell’acqua a scopo irriguo e valutare strumenti idonei, applicabili su tutto il territorio regionale, per migliorare la gestione della risorsa acqua. Occorre intervenire sul piano strutturale al fine di supportare con le giuste formule sia le imprese agricole sia l’attività svolta dai consorzi irrigui”. Questa la richiesta di Coldiretti Piemonte alla Regione. In provincia di Cuneo, la siccità estiva ha compromesso i raccolti di cereali con una produzione stimata intorno al meno 40 per cento, ha messo a dura prova la raccolta del fieno, particolarmente il secondo e terzo taglio che hanno visto una riduzione complessiva del 30 per cento. Ne ha risentito negativamente l’orticoltura, il cui pompaggio dell’acqua ha inciso in modo rilevante sui costi di produzione. Nel corso del 2017, la siccità

Lo chiede Coldiretti alla Regione Piemonte: “Servono interventi strutturali per evitare che si parli di acqua solo quando non piove” non ha risparmiato nessun settore produttivo, toccando anche la frutta e la coltivazione della vite.

“A fronte della situazione che i nostri imprenditori hanno vissuto nei mesi scorsi, è necessario attivarsi per prevenire tali fenomeni ed essere pronti ad affrontare il ripresentarsi di una eventuale siccità - spiegano Delia Revelli e Tino Arosio presidente e direttore di Coldiretti Cuneo-.

L’acqua è una risorsa importante non solamente per l’agricoltura ma

per l’intera società piemontese”.

Il 2017 è stato il secondo anno più caldo del pianeta con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani addirittura superiore di 0,91 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo. Le anomalie sono state evidenti anche in Italia dove la primavera 2017, dal punto di vista meteorologico, è stata la seconda più calda dal 1800, con +1,9 gradi ma a giugno, secondo il Cnr, lo scarto è stato addirittura di +3,2 gradi.

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Insieme a Coldiretti, lo sostengono Autorevoli Professori Universitari

IN AGRICOLTURA L’ACQUA NON È UNO SPRECO! Si è svolto a Torino a fine anno un importante convegno dal titolo L’acqua in agricoltura non è uno spreco, affermazione sacrosanta che può anche essere letta come: “In agricoltura nessuno spreca l’acqua!”, contrariamente a quanto qualcuno, poco informato, vorrebbero talvolta far credere.

Nella giornata, dopo i saluti del Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e del Direttore Nazionale dell’AMBI Massimo Gargano, sono state presentate tre relazioni dagli importanti contenuti tecnici; giudizio unanime è stato espresso ed argomentato, “dati alla mano”, dai Professori Amedeo Rayneri e Carlo Grignani del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari di Torino: “L’agricoltura non solo non spreca l’acqua ma si inserisce nell’ambito del ciclo idrico giocando un ruolo insostituibile”.

Nel suo intervento il Prof. Grignani ha ricordato, tra l’altro, che l’agricoltura della nostra Regione è cresciuta, sotto il profilo quantitativo e qualitativo, grazie soprattutto

Dalla giornata è emersa con chiarezza la necessità in Piemonte di intervenire strutturalmente per garantire una migliore gestione della risorsa idrica, attraverso la realizzazione di strutture di stoccaggio che possano garantire l’accumulo dell’acqua durante il periodo piovoso e di disgelo primaverile per renderla disponibile in coincidenza con il periodo siccitoso e di massima esigenza delle colture agrarie all’irrigazione, tecnica che non solo ci ha “affrancati dalla fame”, ma che ha anche consentito lo sviluppo di quelle filiere di prodotti tipici e di alta qualità che i consumatori ci chiedono.

Il Prof. Rayneri, intervenendo sul tema dei rapporti tra cambiamenti climatici ed agricoltura, ha ricordato come l’incremento della CO2 e l’innalzamento delle temperature potranno produrre un incremento dell’efficienza della fotosintesi clo-

rofilliana svolta dalle colture agrarie ed in qualche modo contribuire quindi ad un riequilibrio dei cambiamenti in atto. Per l’adattamento alle mutate condizioni - ha sottolineato il professore - giocherà un ruolo strategico il miglioramento genetico, che dovrà produrre nuove “varietà” in grado di garantire elevati standard produttivi pur in presenza dei futuri mutamenti del clima.

Il dott. Comba Malerba, esperto di gestione delle risorse idriche, è intervenuto ricordando la necessità di indirizzare le politiche di gestione della risorsa idrica verso una strategia di integrazione degli usi, considerando la risorsa acqua nella sua complessità ed in un’ottica di utilizzo sostenibile.

Dai lavori è emerso in modo inequivocabile il messaggio che, pur se occorre continuare a perseguire l’obiettivo di un utilizzo sempre più consapevole della efficiente di questa risorsa, le accuse che vengono rivolte al mondo agricolo sono prive di fondatezza scientifica.

MATTEO CASTELLA NEO PRESIDENTE UECOOP PIEMONTE Matteo Castella è il nuovo presidente di Uecoop Piemonte. E’ stato eletto l’11 gennaio durante i lavori che si sono svolti a Torino alla presenza del coordinatore organizzativo nazionale Vincenzo Sette. Castella, che succede a Daniela Pallisco, è presidente della cooperativa sociale Patchanka di Chieri, nata nel 2012 con l’obiettivo di consentire ai giovani del territorio di realizzarsi all’interno del mondo del lavoro, ai soggetti in difficoltà di trovare una strada occupazionale, al territorio e alla città di usufruire di una giovane impresa votata al rilancio economico in un momento di crisi.

“L’intento del mio operato sarà quello di mettere al centro le persone e i territori – ha affermato il neo presidente - al fine di sostenere i valori ed i principi del modello cooperativo che si fondano sulla solidarietà, sulla sostenibilità e sulla sussidiarietà per essere uno strumento efficace al servizio degli associati”.

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ECONOMICO

Coldiretti ha lanciato un appello a tutte le industrie agro-alimentari

LA TRASPARENZA NON SI TOCCA preraccolta con il glifosato, proibito in preraccolta sul grano italiano, o se il riso viene dai campi della Birmania sequestrati alla minoranza Rohingya contro la quale è in atto una pulizia etnica o ancora se il concentrato di pomodoro proviene dalla Cina, ai vertici mondiali per l’insicurezza alimentare. Si tratta di mettere fine all’inganno dei consumatori ed è corretto che l’Italia, che vanta un eccellente patrimonio agroalimentare, faccia da apripista nelle politiche alimentari comunitarie per garantire trasparenza dell’informazione e scelte di acquisto libere e consapevoli per i consumatori”.

La questione riso rimane amara per il Piemonte che resta la regione italiana con i numeri maggiori a livello produttivo con 117 mila ettari, 8 milioni di quintali di produzione e quasi 1900 aziende. Dall’ultima

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analisi, svolta in occasione della visita del Santo Padre in Myanmar, sono aumentati del 736% rispetto al 2016 gli arrivi di riso dalla Birmania dove le autorità locali hanno avviato, a fine ottobre, la raccolta nei campi abbandonati dai musulmani Rohingya in fuga dalla repressione nello stato occidentale del Rakhine e rifugiatisi nel vicino Bangladesh.

Per un certo tipo di industria l’etichettatura d’origine genera una paura che fa riflettere

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L’organizzazione dell’industria alimentare europea FoodDrinkEurope ha presentato un reclamo alla Commissione Ue contro l’Italia per l’adozione dei decreti sull’indicazione obbligatoria di origine per il grano, riso e pomodoro.

“Assurdo andare contro l’interesse del 96% dei consumatori che, invece, chiedono che venga scritta sull’etichetta in modo chiaro e leggibile l’origine degli alimenti e contro tutte le battaglie che abbiamo sostenuto per ottenere l’etichettatura per il grano, il riso ed il pomodoro – commenta Coldiretti Cuneo – . Basta, quindi, col perseguire gli interessi dell’industria a discapito delle produzioni sane e genuine frutto del lavoro dei nostri imprenditori agricoli. E’ importante poter conoscere se nella pasta che si sta acquistando è presente o meno grano canadese trattato in

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In Piemonte ha debuttato l’Asti Secco.

Un successo tra i giovani per le bollicine made in Piemonte

VINO: RECORD STORICO DI CONSUMI Conclusi i brindisi di fine anno è tempo di bilanci per il vino Made in Italy che aumenta del 7% il valore dell’export e raggiunge il massimo storico di sempre a circa 6 miliardi di euro. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sul bilancio dell’anno trascorso che conferma il successo della prima voce dell’export agroalimentare nazionale.

La crescita all’estero, in valore ed in volume, è una ottima premessa dopo una vendemmia che si è classificata tra le più precoci e scarse del dopoguerra con un taglio della produzione del 26% rispetto allo scorso anno. Addio nel 2018 dunque ad una bottiglia di vino Made in Italy su quattro, anche se l’Italia mantiene comunque il primato mondiale tra i produttori, davanti alla Francia, con circa 40 milioni di ettolitri destinati per oltre il 40 per cento ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola.

A spingere la crescita del vino italiano sono soprattutto le bollicine che fanno registrare un aumento delle vendite all’estero del 15% in valore nel 2017 con il record storico dell’esportazioni all’estero vicino a 1,2 miliardi.

Tra le novità di

quest’anno si registra nel 2017 anche la svolta sulle tavole degli italiani con un aumento record degli acquisti delle famiglie trainato dai vini Doc (+5%), dalle Igt (+4%) e degli spumanti (+6%), secondo l’ analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea del primo semestre dalla quale si evidenzia che, dopo aver conquistato bar e ristoranti, si registra complessivamente un balzo del 3% anche tra le mura domestiche, con una profonda svolta verso la qualità come dimostra il fatto che a calare sono solo gli acquisti di vini comuni (-4%). Dopo che negli ultimi 30 anni i consumi di vino si sono più che dimezzati toccando il minimo storico dall’unità di Italia con una stima di 33 litri a persona alla anno, il calo si è arrestato anche se i livelli nazionali restano di molto inferiori a quelli della Francia dove il consumo di attesta sui 45 litri.

“Il futuro del Made in Italy dipende dalla capacità di promuovere e tutelare le distintività che è stata la chiave del successo nel settore del vino dove ha trovato la massima esaltazione la valorizzazione delle specificità territoriali che rappresentano la vera ricchezza del Paese” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “il vino italiano è cresciuto scommettendo sulla sua identità con una decisa svolta verso la qualità che ha permesso di conquistare primati nel mondo”.

Il Piemonte sta facendo bene la sua parte. Nel 2107 ha debuttato con successo l’Asti secco. Bollicine aromatiche strettamente collegate al territorio che piacciono soprattutto ai giovani.

Nel 2017 rispetto all’anno precedente le vendite all’estero hanno avuto un incremento in valore del 6% negli Usa che sono di gran lunga il principale cliente anche se per il 2018 pesa l’impatto del supereuro che ha raggiunto il massimo da tre anni. L’aumento è stato del 3% in Germania al secondo posto e dell’8% nel Regno Unito che nonostante i negoziati sulla Brexit resta sul podio dei principali clienti. In termini di aumento percentuale pero’ la migliore performance con un balzo del 47% viene fatta registrare dalla Russia dove il vino è uno dei pochi prodotti agroalimentari Made in Italy non colpiti dall’embargo. Buona anche la crescita del 25% in Cina dove tuttavia la presenza rimane limitata rispetto ai concorrenti francesi che hanno superato quest’anno l’Italia anche sul mercato statunitense.

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ECONOMICO

Giornata promossa da Aia e da Arap a Fossano su “allevare in salute”

IL BRAND “FASSONERIA” PRONTO A SBARCARE NELLA CAPITALE É stato un grande anno per la razza Piemontese, sempre più protagonista nel dibattito pubblico sul ruolo della carne nella nutrizione umana e il suo impatto sulla salute umana e sull’ambiente. Il tema è stato discusso nel recente seminario dell’Accademia Nazionale dell’Agricoltura a Bologna e ha trovato il suo naturale approfondimento a Fossano, durante la giornata promossa dall’Aia (l’associazione nazionale allevatori) con l’Arap sul percorso “virtuoso” dell’esperienza piemontese nella filiera dell’allevamento del bovino da carne.

Il dato sottolineato a più voci è che “allevare in salute”, in Piemonte non è solo uno slogan.

L’opera di sensibilizzazione sul benessere animale è stata accompagnata da una grande attenzione alla selezione genetica e da tutta una serie di interventi nel campo dell’assistenza tecnica e specialistica, oggi in ulteriore crescita con il potenziamento dei laboratori Arap. Passi da gigante - è stato rilevato da più parti - si sono compiuti anche sul fronte del discorso “qualità”, attraverso procedure di certificazione e attestazione del prodotto che hanno portato tra l’altro al riconoscimento dell’Igp europeo al Vitellone della coscia piemontese.

Compral ha dato vita, negli ultimi due anni, al brand Fassoneria, con l’apertura iniziale di due locali a Torino cui ha fatto seguito l’inaugurazione dell’hamburgeria di Reggio Emilia, salutata da un notevole successo di pubblico. Ora è tutto pronto per un locale a Roma.

Un traguardo prestigioso per gli allevatori Compral, che avranno nella Fassoneria della Capitale una vetrina nazionale.

Un sistema che vale 450 milioni alla stalla, come produzione, e genera un miliardo all’interno del comparto agroalimentare. Il merito va sicuramente agli allevatori della Piemontese, capaci di modernizzare le loro aziende conservando il dna agricolo tradizionale, e al consolidarsi di una mentalità cooperativa responsabile che ha trovato il suo sbocco produttivo e commerciale nella Compral Carni e al laboratorio di lavorazione e porzionatura delle carni sorto cin-

que anni fa al Miac di Cuneo.

In questo contesto di acquisizione di nuovi spazi sul mercato, un assist formidabile è venuto dall’affermarsi della carne di Fassone, dove il termine - inizialmente promosso dagli chef stellati - ha preso larga diffusione presso i consumatori. I menu di Natale e Capodanno lo testimoniano: una portata di Fassone (o Fassona) non manca mai, perchè nobilita ed è intrinsecamente un omaggio all’eccellenza del territorio.

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Mai così tanti formaggi italiani all’estero.

Crescono le spedizioni in Francia che è diventato il principale cliente

FORMAGGI: RADDOPPIATE LE ESPORTAZIONI Mai così tanto formaggio italiano è stato consumato all’estero come nel 2017 che ha fatto segnare un record storico con l’aumento del 6% in quantità rispetto allo scorso anno che ha portato a ben 63% l’incremento delle spedizioni nel corso di un decennio. E’ quanto emerge dal bilancio della Coldiretti sul 2017 durante il quale per la prima volta sono stati superati i 400 milioni di chili di formaggio Made in Italy consumato all’estero, sulla base delle proiezioni su dati Istat relativi ai primi nove mesi dell’anno.

La dimostrazione piu’ eclatante del successo è il fatto che i francesi sono diventati i principali consumatori di formaggi Made in Italy con le esportazioni che sono praticamente raddoppiate (+100%) in quantità nel decennio nel Paese piu’ nazionalista del mondo togliendo spazio sugli scaffali d’Oltralpe a Camembert, Brie, Roquefort e alle altre specialità locali che, come ricordava Charles De Gaulle, sono i prodotti piu’ rappresentativi del Paese. Oggi le esportazioni di formaggio Made in Italy in Francia sono pari al doppio a quelle dei cugini d’oltralpe in Italia, che sono rimaste praticamente stabili nel decennio.

In cima alla lista dei formaggi italiani piu’ richiesti all’estero ci

sono il Grana Padano ed il Parmigiano Reggiano che in quantità rappresentano il 21% del totale esportato e che guidano la lista del 51 formaggi italiani che hanno avuto il riconoscimento dell’Unione Europea come denominazione di origine (Dop/Igp) a partire dal Pecorino Romano, dal Gorgonzola e dalla mozzarella di Bufala Campana e che fanno segnare volumi importanti di esportazioni.

I formaggi Made in Italy piu’ esportati sono purtroppo anche quelli piu’ taroccati nel mondo dove le imitazioni del Parmigiano reggiano e del Grana Padano hanno superato addirittura i prodotti originali, dal parmesao brasiliano al reggianito argentino fino al parmesan, canadese e australiano e statunitense. Ma in tutti i continenti sono diffuse brutte copie di tutti i principali formaggi italiani che se fossero seriamente contrastate farebbe moltiplicare le esportazioni italiane.

Il successo dei formaggio italiano all’estero è la punta dell’iceberg del segnale di ripresa registrato nel settore lattiero caseario nazionale dopo l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte entrato in vigore in Italia il 19 aprile 2017 che ha rivitalizzato il mercato e salvato molte stalle dalla chiusura.

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In realtà il formaggio italiano ha conquistato molti altri Paesi e continenti, oltre alla Francia dove è diretto quasi un quarto del totale esportato (23%), la Germania che si colloca al secondo posto tra i principali clienti, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti dove nel 2017 si è verificato un aumento del 10% delle spedizioni.

Ancora contenuta anche se in crescita è invece la presenza in Cina dove tuttavia lo scorso anno le esportazioni sono aumentate addirittura del 35%.

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FISCALE

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 205 del 27 dicembre 2017

LEGGE DI BILANCIO 2018, LE NOVITÀ IN AGRICOLTURA Nell’articolo, le principali novità che riguardano il mondo agricolo.

AGEVOLAZIONI PREVIDENZIALI GIOVANI

Il comma 117 proroga di un anno l’agevolazione per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali di età inferiore a 40 anni che si iscrivono nella previdenza agricola nel 2018, essi fruiscono di uno sgravio contributivo totale per i primi tre anni, della riduzione a due terzi per il quarto anno e della metà per il quinto anno. L’esonero non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento.

• Sgravi contributivi in agricoltura per gli under 40 • Nasce l’“enoturismo” • Resistono le percentuali di compensazione per le cessioni di animali vivi della specie bovina e suina • benefit anche per l’apicoltura

IVA - PERCENTUALI DI COMPENSAZIONE Le percentuali di compensazione applicabili dagli imprenditori agricoli in regime speciale Iva alle cessioni di animali della specie bovina e suina, attualmente in misura aumentata rispettivamente al 7,65 e al 7,95 per cento, rimarranno nella misura aumentata anche per il triennio 2018/2020. Lo prevede il comma 506 dell’art. 1 della Legge di Bilancio 2018. L’esatta misura, nel limite massimo del 7,7 e dell’8 per cento saranno definite, per ciascun anno, da un apposito Decreto ministeriale da adottare entro il 31 gennaio.

ENOTURISMO

La Legge di Bilancio 2018 introduce inoltre con i commi da 502 a 505 una nuova forma di attività agricola connessa: l’enoturismo.

Con tale termine si intendono le attività di conoscenza del vino nel luogo di produzione, le visite nei luoghi di coltura e di produzione, la degustazione e la commercializzazione delle produzioni vinicole aziendali, anche in abbinamento ad alimenti, le iniziative a carattere didattico e ricreativo nell’ambito delle cantine. A tali attività si rende applicabile il regime fiscale proprio

dell’agriturismo, ossia la tassazione in misura del 25 per cento dei ricavi, mentre per l’Iva si applica la detrazione forfettaria pari al 50 per cento.

L’inizio attività deve essere comunicato al Comune con la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA).

APICOLTURA ZONE MONTANE

Una ulteriore novità è quella relativa all’apicoltura nelle zone montane introdotta dal comma 511.

La disposizione prevede infatti che in tali aree i proventi dell’apicoltura condotta con meno di 20 alveari non concorrono alla formazione del reddito complessivo. L’attività, in sostanza, può essere esercitata anche senza terra, senza che si applichino le disposizioni fiscali del reddito di allevamento eccedente.

La novità non comporta tuttavia novità da un punto di vista Iva, per cui i produttori interessati potranno continuare ad applicare il regime speciale agricolo e nel caso di volume d’affari inferiore a 7.000 euro, a beneficiare del regime di esonero.

Gli uffici di zona Coldiretti, potranno fornire tutte le ulteriori indicazioni e precisazioni necessarie.

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FISCALE

Manodopera agricola, come cambia la legge

LEGGE DI BILANCIO 2018... PER I DATORI DI LAVORO AGRICOLI

Corresponsione retribuzione in modalità tracciata (dal 1.7.2018) Tra le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2018, la previsione che le retribuzioni dei lavoratori dipendenti possano essere corrisposte solo in modalità tracciata.

Più precisamente, la norma pre-

vede che, a far data dal 1° luglio 2018, i datori di lavoro o committenti corrispondono ai lavoratori la retribuzione, nonché ogni anticipo di essa, attraverso una banca o un ufficio postale con uno dei seguenti mezzi: a) bonifico sul conto identificato

dal codice IBAN indicato dal lavoratore; b) strumenti di pagamento elettronico; c) pagamento in contanti presso lo sportello bancario o postale dove il datore di lavoro abbia aperto un conto corrente di tesoreria con

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Gennaio 2018

mandato di pagamento; d) emissione di un assegno consegnato direttamente al lavoratore o, in caso di suo comprovato impedimento, a un suo delegato. L’impedimento s’intende comprovato quando il delegato a ricevere il pagamento è il coniuge, il convivente o un familiare, in linea retta o collaterale, del lavoratore, purché di età non inferiore a sedici anni.

I datori di lavoro o committenti non possono corrispondere la retribuzione per mezzo di denaro contante direttamente al lavoratore, qualunque sia la tipologia del rapporto di lavoro instaurato.

La firma apposta dal lavoratore sulla busta paga non costituisce prova dell’avvenuto pagamento della retribuzione.

La violazione della modalità tracciata comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa da 1.000 euro a 5.000 euro.

Agevolazioni per stabilizzazioni Gli articoli 1 commi da 100 a 108 introducono una agevolazione per le aziende che stabilizzano i rapporti di lavoro.

Di seguito, si sintetizzano gli aspetti principali della disciplina rimandando a successive comunicazioni alla luce dei chiarimenti ministeriali.

Decorrenza – assunzioni a tempo indeterminato a tutele crescenti stipulate dal 1.1.2018.

Misura dell’agevolazione - esenzione dal versamento del 50% dei contributi previdenziali a carico datore di lavoro, con esclusione dei contributi INAIL, per un periodo massimo di trentasei mesi.

L’agevolazione spetta nel limite massimo di importo pari a 3000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile.

Beneficiari – lavoratori che al momento della stabilizzazione non abbiano compiuto il trentacinquesimo anno di età per le assunzioni stipulate entro il 31.12.2018 e il trentesimo anno di età per le stabilizzazioni dal 1.1.2019; i lavoratori non devono essere occupati a tempo indeterminato con il medesimo o altro datore di lavoro; non sono ostativi eventuali periodi di apprendistato con altro datore di

lavoro e non proseguiti a tempo indeterminato.

Limiti – quando il lavoratore è già stato assunto da altri datori di lavoro con questa agevolazione, al nuovo datore di lavoro spetta solo la parte residua.

Condizioni a carico datore di lavoro – l’agevolazione spetta se il datore di lavoro, nei sei mesi precedenti l’assunzione, non ha proceduto a licenziamenti individuali per motivo oggettivo ovvero a licenziamento collettivi – l’agevolazione viene revocata se viene effettuato il licenziamento per giustificato motivo oggettivo del medesimo lavoratore o altro lavoratore inquadrato con la medesima qualifica del lavoratore agevolato nei sei mesi successivi all’assunzione agevolata.

Prosecuzione di apprendistato – l’agevolazione spetta nella misura di 12 mesi dalla prosecuzione dell’apprendistato successiva al 31.12.2017, nei limiti dei 3000 euro netti a condizione che il lavoratore non abbia compiuto il trentesimo anno di età al momento della prosecuzione. L’agevolazione

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26 decorre dal primo mese successivo al termine del periodo formativo previsto dall’apprendistato Esonero totale - l’esonero è totale nel caso di stabilizzazioni entro sei mesi dall’acquisizione del titolo di studio di studente che hanno svolto presso il medesimo datore di lavoro attività di alternanza scuola lavoro o periodi di apprendistato per la qualifica o diploma professionale o alta formazione.

Tutela vittime violenza di genere L’articolo 1 commi da 217 a 218 della Legge di Bilancio 2018 introduce nuove norme a tutela delle vittime oggetto di violenza di genere.

In particolare, • Astensione dal lavoro viene esteso anche ai lavoratori domestici il diritto di astenersi dal lavoro per motivi connessi al percorso di protezione relativi alla violenza di genere, debitamente certificati dai servizi sociali del comune di residenza o dai centri antiviolenza o dalle case rifugio; l’astensione è per un periodo

FISCALE massimo di tre mesi.

• Molestie e discriminazioni

sessuali sono considerate come discriminazioni le molestie, ovvero quei comportamenti indesiderati, posti in essere per ragioni connesse al sesso, aventi lo

Il servizio Datori di lavoro presso gli Uffici di zona Coldiretti è a disposizione per la necessaria consulenza e assistenza

scopo o l’effetto di violare la dignità di una lavoratrice o di un lavoratore e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo.

Sono, altresì, considerate come

discriminazioni le molestie sessuali, ovvero quei comportamenti indesiderati a connotazione sessuale, espressi in forma fisica, verbale o non verbale, aventi lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una lavoratrice o di un lavoratore e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo. Sono, infine, considerati come discriminazione i trattamenti meno favorevoli subiti da una lavoratrice o da un lavoratore per il fatto di aver rifiutato i comportamenti di cui sopra o di esservisi sottomessi.

Gli atti, i patti o i provvedimenti concernenti il rapporto di lavoro dei lavoratori o delle lavoratrici vittime dei comportamenti di cui sopra sono nulli se adottati in conseguenza del rifiuto o della sottomissione ai comportamenti medesimi.

Sono considerati, altresì, discriminazioni quei trattamenti sfavorevoli da parte del datore di lavoro che costituiscono una reazione ad un reclamo o ad

Gennaio | 2018

una azione volta ad ottenere il rispetto del principio di parità di trattamento tra uomini e donne.

• Tutela del lavoratore che agisce in giudizio Viene, inoltre, previsto che la lavoratrice o il lavoratore che agisce in giudizio per la dichiarazione delle discriminazioni per molestia o molestia sessuale non può essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi, diretti o indiretti, sulle condizioni di lavoro, determinati dalla denuncia stessa. Il licenziamento ritorsivo o discriminatorio del soggetto denunciante è nullo.

Sono altresì nulli il mutamento di mansioni nonché qualsiasi altra misura ritorsiva o discriminatoria adottata nei confronti del denunciante. Le tutele di cui sopra non sono garantite nei casi in cui sia accertata, anche con sentenza di primo grado, la responsabilità penale del denunciante per i

reati di calunnia o diffamazione ovvero l’infondatezza della denuncia.

• Azioni per prevenire

I datori di lavoro sono tenuti, ai sensi dell’articolo 2087 del codice civile, ad assicurare condizioni di lavoro tali da garantire l’integrità fisica e morale e la dignità dei lavoratori, anche concordando con le organizzazioni sindacali dei lavoratori le iniziative, di natura informativa e formativa, più opportune al fine di prevenire il fenomeno delle molestie sessuali nei luoghi di lavoro. Le imprese, i sindacati, i datori di lavoro e i lavoratori e le lavoratrici si impegnano ad assicurare il mantenimento nei luoghi di lavoro di un ambiente di lavoro in cui sia rispettata la dignità di ognuno e siano favorite le relazioni interpersonali, basate su princìpi di eguaglianza e di reciproca correttezza.

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CASSETTO DIGITALE PER LE IMPRESE Infocamere per conto delle Camere di Commercio ha realizzato il “Cassetto digitale per le imprese” che è uno strumento dedicato al titolare di un’attività imprenditoriale iscritta al Registro delle Imprese. Tramite il servizio disponibile all’indirizzo www.impresa.italia.it, il legale rappresentante o titolare di un’impresa può accedere direttamente a tutte le informazioni o ai documenti ufficiali della propria azienda. Usando le credenziali digitali SPID o la Carta Nazionale dei Servizi potrà consultare gratuitamente visure, ricevute di presentazione pratiche, attività produttive, situazione Diritto Annuale e altro. Il nuovo strumento si colloca all’interno del processo di trasformazione digitale voluto dal Governo per il rafforzamento delle competenze digitali e mirato all’adozione di nuove tecnologie (Industria 4.0)

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AMBIENTE E TERRITORIO

Adottati dall’Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi marittime

REGISTRO DELLE IMPRESE AGRICOLE E PIANO DI CONTROLLO DEL CINGHIALE

L’

Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi Marittime, che ha il compito di gestire un’ampia area tutelata della provincia di Cuneo, come si vede nella cartina,, ha recentemente pubblicato sull’albo pretorio un avviso pubblico per l’istituzione del registro delle imprese agricole multifunzionali per l’affidamento di incarichi di lavori e servizi a imprenditori agricoli singoli e/o associati. Il registro offre la

possibilità alle imprese agricole in possesso dei necessari requisiti, di presentare, in qualsiasi momento, una domanda di adesione e proporsi per l’esecuzione di attività di sfalcio, pulizia e manutenzione di parcheggi ed aree attrezzate e di pertinenza delle sedi dell’Ente, di taglio alberi, potature ed altri servizi selvicolturali, di manutenzione e realizzazione della viabilità minore, di sgombero neve o di piccole

opere di ingegneria naturalistica nonché di ripristino e consolidamento frane o di realizzazione e manutenzione di opere pubbliche.

Il bando è scaricabile dal sito dell’Ente all’indirizzo http://www. parcoalpimarittime.it/albopretorio/2775; la domanda potrà essere consegnata a mano o spedita alla sede legale a Valdieri in Piazza Regina Elena 30 o mediante PEC all’indirizzo aree.protette@pec.

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Gennaio | 2018

parcoalpimarittime.it L’Ente di Gestione ha inoltre recentemente elaborato un Piano di Gestione e Controllo della specie Sus scrofa (cinghiale), già valutato positivamente dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ed ora in corso di esame da parte dei competenti uffici della Regione.

Tale piano prevede la possibilità di eseguire, nel quinquennio della sua validità (a fronte di un auspicato definitivo assenso della Regione), un abbattimento medio di 180 capi/anno, ripartiti tra le aree del Parco Naturale del Marguareis e delle Alpi Marittime e delle Riserve Naturali di Crava Morozzo, Sorgenti del Belbo e Benevagienna.

Occorre considerare infatti che l’attività di contenimento delle specie dannose all’agricoltura nell’ambito delle aree protette è disciplinata dall’art. 33 del testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità (L.R. 29 giugno 2009 n.

19), provvedimento che prevede la possibilità di eseguire abbattimenti selettivi e/o catture e prelievi al

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Si tratta di due importanti provvedimenti per dare il giusto valore all’agricoltura di montagna fine di contenere i danni alle colture agricole ed alle aree destinate al pascolo, in quanto espressione di attività economica da valorizzare e qualificare, compatibilmente con le normative che regolano la salvaguardia ambientale delle aree protette, e costituiscono elemento di rilievo paesaggistico …”.

Tale legge prevede altresì che gli abbattimenti ed i prelievi vengano effettuati sulla base di appositi piani, elaborati ed approvati dal soggetto gestore dell’area protetta, previa acquisizione del parere dell’ISPRA e sulla base di osservazioni vincolanti formulate dalla Regione.

Ecco dunque che il disporre, nell’ambito delle aree protette, di

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un Piano di Gestione e Controllo del cinghiale, costituisce un elemento fondamentale per perseguire, con la maggiore efficacia possibile, l’obiettivo di contenimento dei danni causati da tali animali alle attività agricole.

Gli interventi di contenimento, qualora approvati, dovranno essere eseguiti, sotto la diretta responsabilità e sorveglianza del soggetto gestore dell’area protetta, dal personale dipendente del soggetto gestore e/o da personale autorizzato dal soggetto gestore, scelto con preferenza tra i cacciatori residenti nel territorio dell’area protetta o iscritti agli ambiti territoriali di caccia (ATC) e/o ai comprensori alpini (CA) contermini.

In particolare per ciò che riguarda i cinghiali, la legge evidenzia inoltre la necessità, al fine di garantire un’efficace gestione della specie, di assicurare il necessario coordinamento dei prelievi all’interno delle aree protette con gli interventi effettuati dalla Provincia all’esterno di esse.

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ORIENTAMENTO SCOLASTICO

Una panoramica sulle competenze che offre l’Istituto di Istruzione Superiore “Virginio Donadio” di Cuneo

L’INNOVAZIONE È FONDAMENTALE PER L’ISTRUZIONE AGRARIA

“Produzioni e trasformazioni” vengono approfondite le problematiche collegate all’organizzazione delle produzioni agricole, le trasformazioni, la commercializzazione dei relativi prodotti e l’utilizzo razionale e sicuro delle biotecnologie. Nell’articolazione “Gestione dell’ambiente e del territorio” vengono approfondite le problematiche della conservazione e tutela del patrimonio ambientale, l’estimo e il genio rurale.

La Scuola è dotata di moderni ed attrezzati laboratori (chimica, informatica, biologia e microbiologia) e di un’azienda agraria sperimentale.

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Istituto “Virginio Donadio” di Cuneo con indirizzo tecnico “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” prevede un programma di studio che si prefigge l’obiettivo di fornire una sensibilità ed una attenta consapevolezza sulle tematiche studiate anche attraverso una continua e dinamica sinergia tra scuola e strutture che operano nello scenario agricolo italiano e in ambito comunitario.

Presso l’IIS “Virginio” sono attive le articolazioni “Produzioni e trasformazioni” e “Gestione dell’ambiente e del territorio”. Nell’articolazione

L’azienda agraria sperimentale, situata a Madonna dell’Olmo, è suddivisa in due aree, di cui una a settore prettamente frutticolo e l’altra costituita da una vasta collezione di piante arboree e arbustive ornamentali tipiche italiane. Nell’area frutticola si trovano, oltre a vecchie varietà di melo, diverse forme di allevamento di differenti piante da frutto (melo, pero, pesco, ciliegio, vite, castagno e piccoli frutti) utili soprattutto ai fini didattici. Gli allievi, infatti, hanno modo di acquisire, tramite periodiche esercitazioni, le abilità e gli strumenti specifici della loro futura professione.

Durante il percorso quinquennale gli studenti, oltre alle lezioni e alle esercitazioni in laboratorio, affrontano stages presso aziende del settore ed hanno la possibilità di affrontare praticamente quanto appreso ed ottenere maggiori e specifiche competenze professionali.

Fra i progetti didattici di maggiore interesse si segnalano il corso per RSPP, il corso per il conseguimento dell’abilitazione alla conduzione in sicurezza delle trattrici agricole e i corsi di informatica finalizzati al conseguimento della certificazione ECDL. In particolare il corso

Gennaio 2018

Il diplomato in “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” è un tecnico polivalente, la cui figura professionale si è molto evoluta ed ampliata nel corso degli ultimi decenni, al fine di innovare la pratica agricola e renderla sempre più compatibile con le crescenti esigenze di protezione e difesa dell’ambiente, senza trascurare il miglioramento degli aspetti qualitativi

per RSPP - primo con queste caratteristiche in Italia - permette agli studenti di affrontare durante il triennio terminale quasi tutto il percorso formativo che consentirà loro di affrontare, dopo la maturità, l’esame finale (per cui è indispensabile il diploma) per il conseguimento della certificazione.

Le prospettive occupazionali sono molteplici: imprenditore agricolo in grado di competere con i colleghi europei (i quali dispongono quasi sempre di un titolo di studi nel settore), tecnico presso la pubblica amministrazione, presso organismi di collegamento e controllo (associazioni sindacali, associazione dei produttori, cooperative, Camere di Commercio, uffici di repressione frodi), tecnico nel settore agroalimentare, nel settore

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commerciale (emporio enologico, consulenza vendita di prodotti dell’agricoltura e del giardinaggio), libera professione, accesso a qualunque facoltà universitaria.

L’Istituto “Virginio” ha inoltre attivato da alcuni anni un percorso serale triennale rivolto agli adulti, finalizzato al conseguimento del diploma di Perito Agrario.

Maggiori informazioni sui percorsi didattici, sui quadri orari e sulle attività formative della scuola sono disponibili sul sito internet www.virginiodonadio.t o direttamente presso la sede dell’Istituto (via Savigliano 25, Cuneo, telefono 0171 65658, e-mail info@isvirginio.it)

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ORIENTAMENTO SCOLASTICO

A Mondovì, l’Istituto d’Istruzione Superiore “Giolitti - Bellisario” sez. associata Istituto Tecnico Agrario

PROGETTUALITÀ CONCRETE PER FORMARE I TECNICI DELL’AMBIENTE L’Istituto Tecnico Agrario di Mondovì, situato in via Nino Manera 13 nel complesso dei “Passionisti” adiacente al Palamanera, è nato nel 1973 e per un ventennio ha formato periti agrari con una sperimentazione autonoma. Dal 1994 al 2000 è stato aggregato all’Istituto Tecnico di Alba.

Attualmente ha trovato la sua naturale collocazione all’interno dell’Istituto Alberghiero “Giolitti”, con il quale trova continuità per l’utilizzo dei propri prodotti.

Il Dirigente scolastico è la Prof.ssa Donatella Garello.

La denominazione completa dell’indirizzo è “istituto tecnico settore tecnologico ad indirizzo agraria, agroalimentare e agroindustria con articolazione gestione dell’ambiente e del territorio”.

Sono a disposizione dei ragazzi per le attività agricole circa sei ettari di terreno annessi alla scuola. Gran parte della superficie è occupata dai meleti speritmc bozza1:Layout 1 24-11-2008 mentali. Gli allievi imparano

sia l’impianto razionale di un frutteto, sia le varie cure stagionali, in particolare la potatura.

Attualmente è in produzione anche un noccioleto impiantato a “nocciola tonda gentile trilobata della Langa”.

Esistono poi ad uso didattico un vigneto, un impianto a susine, uno a kiwi e dei ciliegi.

Gli allievi hanno a disposizione moderne attrezzature di rilevamento del territorio. In primavera, in stretto collegamento con il momento dell’impollinazione, viene tenuto agli studenti un corso di apicoltura, in un’ottica multifunzionale e complementare delle attività agricole. L’Istituto cura con attenzione ogni problematica relativa all’ambiente ed opera al fine di formare i suoi iscritti riguardo alla sostenibilità delle produzioni. Ha così avviato un percorso, a partire dalla classe che1 porterà, 16:59 terza, Pagina quest’anno, al consegui-

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Per informazioni, contattare l’Istituto Tecnico Agrario Via Nino Manera 13 – Mondovì Tel. 0174/43954 www.giolittibellisario.it mento per gli allievi di classe quinta, dopo un esame integrativo, di un certificato di Tecnico in agricoltura

biodinamica rilasciato dall’“AGRI.BIO PIEMONTE”, ente di formazione e certificazione riconosciuto

Gennaio 2018

dalla Regione Piemonte in Agricoltura biodinamica.

Tale certificazione apre ai giovani possibili scenari di sviluppo professionale nel medio termine.

Quest’anno si concretizzerà anche un progetto per gli alunni portatori di handicap che vedrà la realizzazione di una serra riscaldata. Qui gli alunni avranno modo di concretizzare le conoscenze con produzioni orticole, in particolare di erbe aromatiche, che troveranno impiego nei laboratori di cucina dell’Istituto.

Oltre alle sperimentazioni settoriali, l’Istituto ha intrapreso un progetto di ricerca storica sul mondo contadino monregalese, finalizzato alla rivalutazione della cultura contadina, con il suo bagaglio sapienziale. Il progetto è patrocinato dal Comizio agrario di Mondovì che offre supporto didattico e documentale.

La collaborazione con il Comizio, in atto da più anni, permette ai ragazzi di attingere ad un patrimonio di inestimabile valore in quanto questo Ente si propone di riscoprire e conservare la biodiversità del nostro territorio. Ne è un esempio il “Campo varietale da frutto” in località San Biagio, con 252 vecchie varietà da frutto, di cui 115 solo di melo. In quest’ottica, l’Istituto Tecnico Agrario partecipa ai convegni che il Comizio organizza per coniugare presente e passato al fine di promuovere nuovi modelli di sviluppo nel rispetto del pianeta e della salute dell’uomo.

Arricchiscono poi l’offerta formativa la partecipazione a fiere ed eventi sul territorio e i percorsi di alternanza scuola-lavoro a partire dal terzo anno di frequenza. Il diploma conseguito presso l’Istituto Tecnico Agrario dà

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I diplomati acquisiscono competenze sia nelle attività produttive e trasformative proprie del campo agrario, sia nella gestione del territorio attraverso stime di valore, relazioni costi/ benefici e valutazioni di impatto ambientale, sia nella gestione contabile dei capitali di un’azienda attraverso bilanci aziendali ed indici di efficienza accesso a tutte le facoltà universitarie, con particolare preparazione per quelle attinenti ai settori agrari e zootecnici. Permette inoltre di esercitare l’attività di tecnico nei settori econo-

mico, estimativo, catastale e di consulenza ambientale, come pure nel campo delle industrie enologica, mangimistica, zootecnica; o di collaborare presso le organizzazioni di settore.

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ORIENTAMENTO SCOLASTICO

Le attività di laboratorio, fiore all’occhiello dell’Istituto di Istruzione Superiore “Umberto I” di Alba

LA SCUOLA CON SPECIFICHE SEZIONI SUL TERRITORIO PER OGNI COMPARTO PRODUTTIVO

Il modello didattico è fondato sull’analisi dei processi produttivi e di trasformazione e poggia su laboratori ed aziende agrarie ben organizzate e gestite, da utilizzare non come sussidi complementari per l’apprendimento, ma come luogo elettivo, in cui gli allievi acquisiscono reali capacità professionali di base e specifiche, legate ai diversi comparti produttivi.

L’Istituto di Istruzione Superiore “Umberto I” di Alba, istituito nel 2000 attualmente è l’unico centro di istruzione superiore agraria “puro” della Provincia di Cuneo.

La didattica dell’Istituto Umberto I si basa sulle attività di laboratorio, questo perché l’obiettivo primario è quello di formare futuri tecnici del settore agrario con competenze tecnico-professionali in grado di affrontare e risolvere le problematiche del mondo del lavoro e le attività pratiche risultano un formidabile strumento didattico volto a favorire la comprensione dei concetti teorici necessari alla professione.

La sezione di Alba, tecnica agraria con articolazione in “Viticoltura ed Enologica” immersa nei vigneti (~ 10 ha) può contare su laboratori di chimica enologia attrezzati e sulla cantina sperimentale all’avanguardia attrezzata è suddivisa in reparti razionalmente predisposti per l’assolvimento di specifiche funzioni e per lo svolgimento sia delle lezioni teoriche, sia delle attività pratiche di laboratorio. Il reparto di enologia e viticoltura è supportato dai vigneti e dalla cantina sperimentale dove vengono rispettivamente

coltivati e trasformati i vitigni più diffusi nella regione.

Le sezione di Fossano e Grinzane Cavour, professionali agrarie con opzione “Valorizzazione e Commercializzazione dei prodotti agricoli del Territorio” sono dotate di aziende agrarie rispettivamente di ~ 5 ha e ~ 10 ha. La prima è incentrata sull’indirizzo cerealicolo-foraggero e presso di essa è attivo un micro-birrificio didattico ed un incubatoio ittico di valle; la seconda ha indirizzo viticolo ed ospita la famosa collezione “Dalmasso” realizzata in collaborazione con il C.N.R. e l‘Università degli Studi di Torino. Presso le due sedi professionali gli allievi, al terzo anno, hanno l’opportunità di conseguire il diploma di qualifica regionale.

La sezione di Verzuolo, tecnica agraria con le articolazioni “Produzioni e Trasformazioni” e “Gestione dell’Ambiente e del Territorio”, anch’essa con annessa azienda agraria ( ~ 8 ha) ha indirizzo prevalentemente frutticolo. E’ attivo un laboratorio succhi a servizio anche del territorio per la produzione di succhi limpidi di mela, di aceto di miele e di mele. E’ presente inoltre un laboratorio di analisi sensoriale

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utilizzato anche da Enti ed Associazioni di categoria del sistema agroalimentare per l’ organizzazione di corsi di formazione destinati ai tecnici del settore.

Gli allievi diplomati presso l’Umberto I sono in grado di organizzare e gestire le attività produttive, trasformative e valorizzative del settore agroindustriale con attenzione alla qualità dei prodotti ed al rispetto dell’ambiente; controllare

la qualità delle produzioni sotto il profilo fisico-chimico, igienico ed organolettico; analizzare i costi e i benefici dei processi di produzione e trasformazione; organizzare e gestire attività di promozione e marketing dei prodotti agrari ed agroindustriali; attivare, nell’ambito della trasformazione, processi tecnologici e biotecnologici per ottenere qualità ed economicità dei risultati nonché smaltire e

riutilizzare correttamente reflui e residui delle lavorazioni.

Per maggiori info e per conoscere le date di “scuola aperta” delle diverse sedi vi invitiamo a visitare il nostro sito www.iisumbertoprimo.it

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ORIENTAMENTO SCOLASTICO

Tutti i progetti dedicati agli allievi dalla Scuola Forestale di Ormea

DALL’ESPERIENZA INTERNAZIONALE UN PUNTO DI FORZA PER L’ISTRUZIONE E LA RICERCA

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studenti delle classi terze al fine di acquisire capacità e competenze specifiche nell’impiego in sicurezza di attrezzature per l’abbattimento, l’allestimento e l’esbosco del legname. Nel corso degli ultimi anni la Scuola ha fatto dell’esperienza internazionale un punto di forza per la ricerca, l’innovazione tecnologica e l’acquisizione di competenze specifiche mediante tirocini, risultando, per quattro anni consecutivi, dal 2013, vincitrice del Bando Erasmus+ KA1 Forest4Life. Come capofila di un ampio e consolidato partenariato europeo la Scuola ha così potuto permettere, a circa 80 studenti per ogni anno, la partecipazione a tirocini formativi all’estero riconosciuti poi per i percorsi di alternanza scuola lavoro, in un’ottica di integrazione tra nuove metodologie per il settore e rispetto per la tradizione, possibilità di progresso economico e salvaguardia e sostenibilità dell’ambiente.

Recentemente la Scuola si è dotata di un’azienda agraria ad indirizzo produttivo misto, caratteristico delle aziende di montagna. Le attività produttive svolte in azienda dagli studenti si intersecano alle attività didattiche previste dal curriculum scolastico dell’IPSASR.

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La Scuola forestale di Ormea è frequentata da 140 allievi provenienti dalle Province di Cuneo, Savona, Genova, Imperia, Asti e Torino, Como

L’Istituto forestale al 3° anno, consente agli allievi di conseguire la qualifica di “Operatore agricolo indirizzo Silvicoltura, Salvaguardia dell’Ambiente” mentre al 5° anno conferisce il diploma di Agrotecnico opzione “Gestione delle risorse forestali e montane”.

L’offerta formativa dell’Istituto fornisce agli allievi le competenze professionali necessarie per gestire superfici boschive ai fini della protezione del territorio e della produzione di legname, per effettuare interventi di cura e tutela dell’ambiente silvestre e naturale, per realizzare e gestire aree di verde urbano, parchi e giardini, per intervenire nei processi produttivi nel rispetto della sostenibilità ambientale, per progettare interventi naturalistici e silvicolturali.

La Scuola organizza numerose attività e progetti per gli allievi dalla classe prima alla quinta, mantiene relazioni con Enti e Istituzioni del territorio, organizza Convegni a tematiche ambientali in collaborazione con il Comune di Ormea, l’Università di Torino e gli Enti del territorio.

Nel periodo primaverile, presso un’area sottoposta ad utilizzazione boschiva, la Scuola organizza un cantiere forestale rivolto agli

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L’azienda è composta dai seguenti comparti produttivi: coltivazione di piante forestali, ornamentali ed officinali, produzione di uva da vino ,coltivazione di meli, apicoltura.

La legge 107/2015 prevede l’alternanza scuola lavoro dall’anno scolastico 2015-2016 attraverso percorsi obbligatori da inserire nel Piano triennale dell’offerta formativa per almeno 400 ore negli istituti professionali.

La scuola forestale di Ormea, per consentire ai propri studenti di formarsi attraverso esperienze di lavoro organizzate all’interno della stessa istituzione scolastica, ha costituito un’impresa: l’azienda agraria IIS “G.Baruffi” annessa all’Istituto con filiale operativa presso l’IPSASR di Ormea. L’azienda agraria didattica funziona come una vera e propria azienda, con un proprio bilancio e i relativi registri di contabilità, di magazzino ecc. In essa gli studenti non simulano ma apprendono attraverso esperienze reali di lavoro in un’azienda che vende i prodotti secondo le norme previste per legge e reinveste gli utili nell’attività di impresa, senza

PRIMA

DOPO

scopo di lucro ma esclusivamente con finalità didattiche.

Anche quest’anno la Scuola forestale organizzerà un corso con esame finale per il conseguimento della Certificazione “Patentino europeo della motosega”.

Gli sbocchi lavorativi offerti dal Diploma consentono di esercitare la libera professione tramite iscrizione all’Albo Professionale, lavorare presso Enti Parco, Aziende agricole e Cooperative di settore.

Inoltre il diplomato può proseguire gli studi presso qualsiasi facoltà universitaria e perfezionare le

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competenze già acquisite tramite percorsi formativi e/o professionali specialistici. Chiunque desideri visitare l’Istituto forestale di Ormea può farlo domenica 14 gennaio 2018 e domenica 28 gennaio dalle 10,00 alle 17,00 oppure in settimana previo appuntamento telefonico al numero 0174 391042. Inoltre gli allievi delle medie che lo desiderano potranno essere studenti della scuola forestale per un giorno durante le lezioni settimanali.

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MOVIMENTI

Le progettualità di Coldiretti per le imprese al femminile

DONNE IMPRESA, FILIERE INNOVATIVE AL CENTRO DEGLI INCONTRI TERRITORIALI

C

on l’autunno sono iniziati su tutto il territorio provinciale gli incontri del Movimento Donne Impresa Coldiretti.

Oltre a fare il punto sull’attività sindacale Coldiretti e sulla prossime attività organizzative del Movimento, sono stati introdotti i progetti Coldiretti per lo sviluppo di filiere innovative. Tra queste anche la collaborazione con Terre dei Savoia nell’ambito del progetto “MÚSES Accademia Europea delle Essenze”, ideato per valo-

Un terzo delle donne coltivatrici, in provincia di Cuneo, è a capo di un’impresa agricola, oltre il 40% sono co-imprenditrici che apportano nell’impresa agricola una spiccata sensibilità nell’organizzazione delle vendite e nella capacità di far apprezzare il Made in Cuneo agricolo nel mondo attraverso contatti con bacini di consumo emergenti come, nel caso dei vini, l’America, il Giappone e la Cina

rizzare le tradizioni e i saperi del Piemonte nella produzione delle erbe officinali. Una progettualità che vedrà coinvolte le aziende agricole che trasformano prodotti (oltre alle erbe officinali, anche ortaggi e frutta) in collaborazione con i migliori istituti di ricerca del Piemonte e con l’utilizzo di tecnologie innovative. Il 13 dicembre a Savigliano, le Dirigenti Donne Impresa componenti il Coordinamento provinciale, hanno visitato il MÚSES nella splendida cornice di Palazzo Taffini: un museo vivente che nelle sue sale offre ai visitatori esperienze sensoriali in dialogo continuo con tecnologia ed arte. Ad accogliere le Dirigenti Antonio Miglio ed Elena Cerutti, rispettivamente Presidente e

Direttore dell’Associazione Terre dei Savoia, oltre al Procuratore legale Umberto Pecchini, che insieme a Delia Revelli e Silvia Viazzi hanno accompagnato il gruppo.

“Gli incontri territoriali Donne Impresa - dichiara la Presidente di Coldiretti Cuneo - rientrano nella prassi ormai consolidata della nostra Organizzazione e questa collaborazione sarà sicuramente foriera di nuove opportunità per le nostre aziende agricole in cui le donne hanno dimostrato in questi anni di saper utilizzare al meglio la legge sulla multifunzionalità voluta e ottenuta dalla nostra Organizzazione, innovando le attività in azienda e sviluppando il rapporto con i consumatori”.

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Gennaio | 2018

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Tariffe più agevolate per chi attiva l’abbonamento entro il 31 gennaio

GRANDA BUS, RINNOVATA LA CONVENZIONE CON I PENSIONATI Anche nel nuovo anno, Granda Bus riconosce ai Pensionati Coldiretti la possibilità di aderire all’iniziativa “Granda Bus 65+”, che consente a chi ha più di 65 anni di viaggiare, anche tutti i giorni fino al 31 dicembre 2018, sui servizi del trasporto pubblico locale (urbani ed extraurbani) della provincia di Cuneo, a tariffe molto agevolate: • 65 euro per un abbonamento annuale “Granda Bus 65+” illimitato; • 40 euro per un abbonamento annuale “Granda Bus 65+” con orario ridotto, ossia valido ogni giorno dalle ore 9 in avanti; Attivando l’abbonamento dopo il 31 gennaio, le tariffe subiranno un aumento.

La promozione è valida sulle linee delle aziende di trasporto pubblico locale aderenti al consorzio Granda Bus: ACTP, Autolinee Allasia, Autolinee Gunetto, Autolinee Nuova Benese, Autolinee Sav, Autolinee Valle Pesio, Bus Company, Geloso Bus, Giors, Nuova Beccaria, Nuova SAAR, Riviera Trasporti Piemonte, SAC e STP. Gli ultraottantenni residenti nel Comune di Cuneo - compreso chi compie 80 anni nel corso del 2018 - possono richiedere un abbonamento semestrale gratuito per viaggiare in città e nelle frazioni. Pagheranno soltanto la tessera personale di 5 euro, della durata di 4 anni.

“Il rinnovo della convenzione con Granda Bus - dichiara il Presidente dell’Associazione Pensionati Coldiretti Cuneo, Lorenzo Bergese - prosegue l’impegno di Coldiretti a favore dei pensionati. È un’opportunità, questa del trasporto pubblico locale, che anche nel 2018 garantirà a noi ‘senior’ la possibilità di muoverci senza uso dell’auto, con un grande vantaggio in termini di costi e un’indubbia attenzione all’ambiente”.

Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi agli uffici zona o alla Segreteria provinciale Pensionati Coldiretti (0171 447280).

Prosegue per il 2018 la convenzione tra l’Associazione Pensionati Coldiretti Cuneo e il Consorzio Granda Bus, inaugurata un anno fa per facilitare la mobilità degli anziani nella nostra provincia

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MOVIMENTI

Una due giorni ricca di emozioni alla scoperta dei mercatini di Natale

DONNE IMPRESA IN TIROLO

Gli scorsi 2 e 3 dicembre un nutrito gruppo ha partecipato al viaggio organizzato dalla sezione Donne Impresa di Pocapaglia in Alto Adige e Tirolo, in occasione dei mercatini di Natale. È stata una due giorni suggestiva, che ha portato il gruppo alla scoperta di Bressanone e di Innsbruck

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con, in più, interessanti visite all’Abbazia di Novacella e allo splendente museo Swarovski.

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TAVOLA ROTONDA

Nuove opportunità per investire nel sociale venerdì

2018

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ore LIVIO TESIO Dirigente Assessorato Politiche Sociali della Regione Piemonte GIAMPIERO PIOLA Presidente Consorzio Monviso Solidale AURELIO GALFRÈ Direttore Consorzio socio-assistenziale del Cuneese BEPPE BENEDETTO Esperto in programmazione socio-economica MARIO CALDERINI Professore ordinario e Direttore di Tiresia, Centro di

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

Giornata di festa domenica 3 dicembre al Pala Crf per il Catac pioniere dell’innovazione in agricoltura nella nostra provincia

CATAC CENTALLO: 40 ANNI DI PROGRESSI IN AGRICOLTURA

Al Catac di Centallo si deve tanta parte del progresso del mondo agricolo, frutticolo e orticolo soprattutto, nelle zone fossanesi e del centallese

U

n compleanno importante, celebrato in simbiosi con la Giornata del Ringraziamento alla presenza di circa 300 soci e dei vertici Coldiretti: la presidente provinciale Delia Revelli, il direttore Tino Arosio, il presidente di Zona Dino Ambrogio e, ospite graditissimo, l’ex senatore Natale Carlotto.

Tanti i passi fatti da precursore: dalle prime reti antigrandine alla lotta integrata che ha permesso di ridurre l’impiego di antiparassitari, dalle selezioni varietali (su fagiolo, pomodoro, zucchino, cavolfiore, ecc.) alle nuove tecniche di produzione, dalle potature ai corsi di aggiornamento.

Alle competenze del Catac - a quelle dei suoi tecnici (Giampiero Sabena, specializzato nel settore frutticolo e Mauro Ternavasio, in quello orticolo) - si rivolgono oggi 280 associati, agricoltori di Centallo e di Comuni limitrofi. Ma la sua attività di sperimentazione, in collaborazione con i centri di ricerca, ha prodotto effetti ben più vasti, che vanno a beneficio anche dell’ambiente e dei consumatori. La bella storia del Catac ebbe inizio il 25 gennaio 1977 con la firma dell’atto costitutivo davanti al notaio Parola di Cuneo. Nato sulle ceneri dei 3P (provare-produrre-progredire), con l’emanazione della Coldiretti e parzialmente finanziato dalla legge

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“La terra è una realtà preziosa, che ha sempre più a che fare con l’ospitalità, l’accoglienza e il turismo sostenibile – commenta il presidente del Catac Francesco Bodrero –.

Con il nostro grazie, confermiamo l’impegno di custodirla e di operare nell’interesse della comunità con tutte le sfaccettature in cui si declina oggi la nostra agricoltura, sempre più protagonista nelle tematiche del sociale e dell’accoglienza.

A nome del consiglio ringrazio la Coldiretti, la Cassa di Risparmio di Fossano e tutti gli sponsor della manifestazione e in modo particolare i soci che hanno creduto nel nostro Centro”.

49 O A 19 IZI TUR L V L DA SER ICO R L A AG ’ LL E D

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A MELAVERDE DUE IMPRESE CUNEESI Due importanti realtà del Cuneese sono state protagoniste domenica 14 gennaio della trasmissione Melaverde in onda su Canale 5 con la collaborazione di Enjoy Bisalta.

La prima è l’azienda agricola San Biagio di Delia Revelli, che nella località di Margarita porta avanti un allevamento di trote non intensivo a ciclo chiuso, in cui la deposizione e la schiusa delle uova avvengono all’interno dell’azienda e le trote, seguite con una alimentazione assolutamente naturale, vivono in un habitat perfetto e per leloro carni magre e pregiate, molto apprezzate dai consumatori.

La seconda è la Società Cooperativa “I Lauri” presieduta da Franco Cibrario che a Rialpo di Demonte valorizza con l’affumicatura le

produzioni tipiche locali, tra le quali l’agnello sambucano, la trota salmonata alpina, la carne bovina Coalvi, polli e conigli di razza pregiata, selvaggina di qualità superiore secondo antiche ricette locali con erbe alpine e provenzali e spezie selezionate.

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A PRATO NEVOSO I PRODOTTI DEL TERRITORIO I prodotti locali sbarcano sulle piste da sci di Prato Nevoso nel comprensorio del Mondolé Ski. L’iniziativa è stata fortemente voluta dalla società di gestione del comprensorio sciistico in collaborazione con la cooperativa Agrisviluppo che si occupa dell’organizzazione logistica.

Tra i prodotti proposti, il distributore di latte fresco ed i formaggi di Gianni Riberi, le trote ed i trasformati di Delia Revelli, i prodotti della panificazione e della pasticceria secca di Giacomo Vacchino.

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

Ottimi risultati grazie alla sinergia con l’Inalpi e la Ferrero

COMPRAL LATTE, CRESCE LA FILIERA

Un’assemblea all’insegna di ottimi numeri ha chiuso nel migliore dei modi l’annata della Compral latte, sempre più protagonista all’interno di una filiera piemontese del latte che - grazie alla partnership industriale dell’Inalpi di Moretta e commerciale della Ferrero di Alba - rappresenta un “unicum” a livello nazionale ed europeo. Il presidente Raffaele Tortalla (nella foto in alto a destra) ha ripercorso le ultime vicende della cooperativa, con la crescita della base sociale e il progressivo aumento della raccolta di latte. A dare soddisfazione è soprattutto il miglioramento diffuso della qualità, fattore decisivo per ottenere prezzi ancora maggiori dei pur già importanti 42 centesimi spuntati negli ultimi dodici mesi. “Questo perché - ha detto Tortalla - le buone pratiche che ci siamo dati, nelle modalità di allevamento, nella cura del benessere animale, nel seguire i protocolli dei capitolati, sono state premianti. i abbiamo costituito un bel gruppo, supportati dal sistema Arap”. Tra i progetti Compral figura la realizzazione di una sede propria della cooperativa, che andrebbe ad affiancare quella di Compral Carni al Miac di Cuneo.

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La Scuola Agraria di Cussanio, tra le altre attività che svolge, coltiva il luppolo e prepara la birra, offrendo un’opportunità in più agli allievi per intraprendere un’attività del mondo agricolo che riscuote sempre più appeal tra i consumatori.

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CONSULENZA AGRONOMICA

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Per impostare una strategia di lotta vincente, occorre lavorare molto in prevenzione, affiancati dal supporto tecnico dell’Agenzia 4A

L’UTILITÀ DELLA LOTTA BIOLOGICA

Q

uesto metodo di lotta presenta notevoli vantaggi: in primis, la riduzione dell’uso dei prodotti fitosanitari, evitando così problematiche di accumuli e residui di sostanze chimiche, oltre alla possibile insorgenza di resistenza.

Non presentano tempi di carenza, sono rispettosi dell’ambiente e degli equilibri naturali, ma soprattutto riescono a risolvere alcune problematiche che non vengono controllate con il solo utilizzo dei prodotti chimici. Questo spiega perché la lotta biologica si sia diffusa maggiormente e con rapidità nelle aziende convenzionali: importante infatti sottolineare la differenza tra lotta biologica e agricoltura biologica!

Nel caso degli insetti utili, non son si tratta di prodotti esclusivi per l’agricoltura biologica, ma di prodotti biologici per l’agricoltura, quindi utilizzabili da tutti i tipi di agricoltura (tradizionale e biologica).

La lotta biologica si basa sull’uso di esseri viventi con specifiche esigenze (a differenza delle molecole chimiche che sono pronte all’uso e immediate) pertanto per impostare una strategia di lotta biologica vincente, bisogna lavorare in prevenzione e con un supporto tecnico preparato e con esperienza su questa tecnica. Parliamo di esseri viventi in quanto si utilizzano ad esempio insetti per il controllo di altri insetti, oppure formulati biotecnologici composti da microrganismi come virus per il controllo dei lepidotteri, oppure batteri per il controllo di insetti, oppure an-

Metodologia di gestione delle problematiche delle colture mediante l’utilizzo di organismi definiti utili, in quanto controllano o riducono la popolazione di organismi che causano danno alle coltivazioni che funghi per il controllo di altri malattie crittogame. Gli insetti che vengono utilizzati in lotta biologica sono selezionati sulla base delle loro caratteristiche e sulla capacità di vivere a spese di altri insetti che per noi sono considerati dannosi per la nostra coltivazione. Gli insetti utilizzati riescono a ridurre la popolazione di quelli dannosi cibandosene (predatori) oppure utilizzandoli come fonte per la riproduzione (parassitoidi). Il caso più importante e famoso di lotta biologica nelle nostre zone è senz’ altro quello del cinipide del castagno, dove è stato possibile controllare la popolazione di questo parassita del castagno sfruttando un suo antagonista naturale, un parassitoide specifico, il Toymus sinenses. Il caso cinipe del castagno è sicuramente un esempio fortunato, in quanto è stato selezionato l’insetto utile perfetto, il Torymus è infatti un parassitoide obbligato, ovvero vive unicamente a spese del cinipe del castagno e quindi la sua efficienza è praticamente del 100%. Capita spesso che gli insetti si nutrano o parassitiz-

zino più specie differenti e questo li rende meno interessanti e meno adatti all’applicazione di lotta biologica, in quanto non sono in grado di ridurre in maniera efficiente una problematica. Un esempio é la recentissima cimice asiatica, di cui ad oggi, si conoscono solo parassitoidi occasionali, compresi quelli esotici dell’ areali d’origine e cioè non specifici su questa problematica, e quindi al momento non in grado di assicurare livelli interessanti di contenimento. Sicuramente aiuteranno a contenerla, ma assieme agli altri metodi di lotta.

Altri esempi virtuosi di insetti utili, utilizzabili in campo agrario sono: Anthocoris, per il controllo biologico della psilla su pero, già utilizzato con successo dai tecnici dell’ Agenzia 4 a nel saluzzese; l’ Orius laevigatus per il controllo dei tripidi, il Phytoseiulus persimilis utilizzato contro il ragnetto rosso in floricoltura ed orticoltura. Altri esempi di lotta che si stanno sperimentando sul territorio riguardano la Drosophila suzukii, con l’utilizzo del parassitoide Trichopria drosophilae.

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CONSULENZA AGRONOMICA

Strumento indispensabile per la corretta gestione delle colture

L’ANALISI DEL TERRENO PER RAZIONALIZZARE GLI INTERVENTI IN AZIENDA ~~ Azienda A: 3 ha di vite, 0,4 ha

Una buona produzione dipende da una buona fertilità del suolo, pertanto è importantissimo conoscere le condizioni del suolo agrario per utilizzarlo al meglio L’analisi del suolo è un prerequisito fondamentale per le aziende agricole in quanto indispensabile per la redazione di un corretto ed efficace piano di concimazione e per la gestione colturale; per impostare una corretta gestione delle fertilizzazioni delle colture aziendali in un’ottica di razionalizzazione degli interventi e per gestire meglio anche a livello economico l’azienda.

Tutte le aziende che hanno aderito alle misure del PSR 10.1.1 e 214.1, devono essere tutte in possesso di una analisi per ognuno dei seguenti ordinamenti colturali: • Orticole sotto serra;

• Frutticole (compreso noce,

nocciolo e castagno coltivato);

• Seminativi, orticole e colture erbacee permanenti;

• Riso in mono-successione • Vite.

Le deroghe riguardano unicamente le aziende che hanno i sopracitati ordinamenti colturali nelle seguenti condizioni: • Seminativi, orticole e colture erbacee permanenti < 3 ha; • Tutti gli altri ordinamenti (serre, frutticole, vite e riso) < 0,5 ha.

Fermo restando che tutte le aziende devono comunque avere 1 analisi, di seguito si riportano alcuni esempi pratici:

di pesco e 5 ha di prato = 2 analisi ~~ Azienda B: 0,3 ha di mais = 1 analisi ~~ Azienda C: 4 ha di nocciolo, 4 ha di mais, 7 ha di frumento = 2 analisi Ricordiamo inoltre che l’analisi serve preventivamente per redigere correttamente il piano di concimazione e che se questa manifesta valori di Fosforo e Potassio, elevati tali macroelementi, ai fini del PSR, non possono essere ulteriormente apportati mediante concimi chimici. La validità di ciascuna analisi è di 5 anni e la mancata presenza dell’ analisi o la presenza di una analisi “scaduta” in azienda durante il controllo da parte dell’ autorità competente prevede la perdita di parte del contributo erogato per l’anno controllato.

Coldiretti Cuneo dispone di un laboratorio di analisi interno e del personale Tecnico specifico per svolgere l’analisi e commentarla assieme all’Associato, per verificare eventuali miglioramenti della gestione delle risorse aziendali, evitare di incorrere in sanzioni, per mancati adempimenti e per migliorare la redditività dell’ azienda stessa.

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Metodi che possono servire al controllo meccanico delle erbe dannose

COME COMBATTERE LE MALERBE IN PIENO CAMPO Le infestanti sfruttano le lavorazioni del terreno, le concimazioni, le irrigazioni e il sole per svilupparsi a scapito della coltura principale sottraendo così nutrimento, spazio e luce che - tradotte a livello economico - significano perdita di produzione, competizione e di conseguenza perdita economica.

Occorre infatti pensare al terreno come una vera e propria “banca del seme”, ovvero a qualcosa di vivo che contiene al proprio interno tantissimi semi di infestanti a profondità diverse, pronte a germinare appena riceveranno luce e acqua.

Le infestanti hanno la capacità di essere molto competitive, di sfruttare al meglio l’ambiente (pensiamo al convolvolo “curiole” che si arrampica direttamente sul mais ad esempio) adattandosi al clima e alle colture che trovano. Inoltre, la capacità delle infestanti di rigenerarsi è davvero incredibile: alcune piante producono fino a 180.000 semi per stagione! Conoscere bene le infestanti del proprio campo, permette di adottare corrette strategie di lotta. Le infestanti infatti possono propagarsi tramite seme, pertanto è necessario non farle arrivare a fioritura oppure tramite radice-rizomi.

Per queste specie, elevate lavorazioni significano sostanzialmente aumentare la prolificazione della specie infestante nel campo.

L’ agronomia ha fatto notevoli passi in avanti e oggi esistono molte tecniche e diverse attrezzature per gestire agronomicamente e meccanicamente le infestanti in campo. Analizziamone alcune.

GLI ERPICI Tra le attrezzature più utilizzate in tal senso vi sono gli erpici, ovvero attrezzature decisamente semplici, ma che hanno notevole efficacia in campo. Definiamo questa tecnica come metodo fisico-meccanico.

Gli erpici strigliatori servono per il contenimento in pieno campo su colture seminate a file. L’erpice strigliatore a denti flessibili - ad esempio - è una macchina che permette di fare interventi ad elevata velocità operativa a costi contenuti, ma presenta una buona selettività per frumento fino a fine accestimento, su mais fino alla 5 foglia e su soia fino ai 20 cm. Funziona bene sulle dicotiledoni, poco sulla graminacee.

Le novità sono gli erpici a dita, che consentono di lavorare direttamente sulla fila delle colture, permettendo interventi selettivi lungo la fila. Sono efficaci contro le monocotiledoni e le dicotiledoni. Questi erpici possono essere combinati alla sarchiatura.

FALSA SEMINA

controllo meccanico delle malerbe è la falsa semina. Questo metodo consiste sostanzialmente nel preparare il campo come se si dovesse seminare ma poi non si effettua la semina. Le infestanti germinano e proprio in quel momento si può fare una lavorazione superficiale per asportare le giovani piantine emerse per poi seminare. Importantissimo lavorare a poca profondità, per evitare di riportare in superficie nuove sementi di infestanti pronte a germinare successivamente.

La problematica maggiore per chi attua colture in pieno campo sia in agricoltura biologica (quindi con il divieto di utilizzo di prodotti diserbanti di qualsiasi tipo) che per chi adotta metodi di lotta integrata è il controllo delle infestanti

Un altro metodo che può servire al

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CONSULENZA AGRONOMICA

A cura dei tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo

GENNAIO, LE OPERAZIONI COLTURALI DEL MESE In ottemperanza a quanto disposto dal decreto 22 gennaio 2014 (PAN) punto A.7.2 Difesa integrata obbligatoria

U

no sguardo alle coltivazioni del territorio mese per mese a cura dei tecnici dell’ Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo.

Mese di gennaio tendenzialmente nella norma con temperature ancora rigide e possibili rovesci. Si ricorda che sulla neve non si possono fare trattamenti fitosanitari e neanche effettuare concimazioni organiche.

Nel dettaglio: CEREALI: I cereali autunno vernini non presentano patologie, pertanto non sono necessari trattamenti

fitosanitari e diserbi.

FRAGOLA e PICCOLI FRUTTI: Su Mirtillo, a seconda del clima e delle precipitazioni, è possibile proseguire con le operazioni di potatura delle piante. Sulle Fragole fuori suolo è importante il controllo dell’umidità del substrato al fine di evitare un’eccessiva disidratazione delle radici.

FRUTTA: In questo mese è possibile proseguire nella potatura. Risulta importante gestire correttamente le ferite di potatura: le più grandi vanno protette con una buona pasta cicatriz-

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zante o cera e le ferite più piccole si possono coprire con l’applicazione di rame. Sono sconsigliate le potature di Albicocco, Ciliegio e del Pero in modo particolare sulle varietà Abate Fetel, Conference e Decana del Comizio rimandandola alla ripresa vegetativa; su queste specie la cosiddetta “potatura di sgrossatura” deve essere fatta in autunno e potrà essere rifinita alla fine dell’inverno.

FRUTTA A GUSCIO E CASTAGNO: Nelle zone più esposte e riparate compaiono i primi fiori femminili; sospendere quindi anche i trattamenti con rame sul bruno. Su Castagno non sono necessari interventi.

ORTICOLE: Mese sostanzialmente tranquillo.

Importante in questi mesi iniziare a ragionare sulle scelte varietali per la futura campagna. La suscettibilità o la resistenza delle diverse varietà alle diverse malattie è il punto di partenza per limitare alcune delle più comuni malattie e future problematiche. Virosi, batteriosi e malattie fungine pos-

sono essere combattute preventivamente scegliendo delle varietà commerciali tolleranti, in base al ciclo di produzione e/o alla zona di coltivazione. Importante sempre pensare all’andamento dell’annata e delle annate precedenti.

VITE: Possibile continuare la potatura. Con terreno asciutto sarà poi possibile procedere alla trinciatura utile anche per apportare sostanza organica al vigneto. Rippature e concimazioni saranno possibili in primavera.

DEROGA NITRATI Anche per il 2018 la Regione Piemonte permette alle aziende zootecniche di aderire alla deroga nitrati grazie alla quale, nel rispetto di alcuni aspetti vincolanti, è possibile aumentare i quantitativi di effluente zootecnico destinati all’utilizzo agronomico nelle zone vulnerabili ai nitrati da 170 kg/ha fino a 250 kg/ha. Il vincolo è annuale e deve essere formalizzato entro il 15 febbrai. Informazioni: presso gli uffici della Coldiretti .

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All’inizio di dicembre il noto agronomo ci ha lasciato all’età di 91 anni

RAFFAELE BASSI: PASSIONE PER L’ORTO-FRUTTICOLTURA Un uomo che ha dato tanto allo sviluppo dell’agricoltura cuneese e che sarà ricordato per il suo grande entusiasmo e la passione per le novità e per l’innovazione L’agronomo Raffaele Bassi all’età di 91 anni è mancato all’affetto dei suoi cari e di tutto il mondo agricolo cuneese. Grande ricercatore e divulgatore nel campo orticolo e frutticolo, Bassi ha formato generazioni di coltivatori anche nei corsi organizzati prima dai Club 3 P e poi dall’Inipa, ma soprattutto come direttore tecnico della Piemonte Asprofrut con il campo sperimentale di Spinetta. Nato nel 1926 a Solarolo in provincia di Ravenna si era laureato a Bologna ed era giunto in Piemonte come tecnico della Siapa, nota azienda di agrofarmaci per la quale svolgeva la consulenza tecnica nei punti vendita dei Consorzi Agrari.

Quando venne fondata la Piemonte Asprofrut, i frutticoltori cuneesi gli chiesero la disponibilità di occuparsi della ricerca di nuove varietà orticole e frutticole. Senza esitare e con l’entusiasmo di chi sa scommettere sul futuro, lasciò il posto fisso in Siapa per dedicarsi attraverso la sperimentazione del campo sperimentale di Spinetta all’assistenza tecnica.

Il suo nome è molto legato a Coldiretti non solamente per il grande lavoro svolto nei corsi di formazione gestiti dai Club 3 P e dall’Inipa, ma per aver trasmesso attraverso i tecnici di Coldiretti elementi di crescita e di sviluppo ai frutticoltori ed agli orticoltori favorendo anche azioni economiche che diedero vita a realtà cooperative ancora oggi operanti

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mo scritto. Solo dopo aver ricevuto una risposta ritenuta insoddisfacente o dopo che siano decorsi 50 giorni dall’invio della richiesta, è possibile presentare la domanda di conciliazione, che comunque deve essere presentata entro un anno dalla data di invio del suddetto reclamo.

L’istanza può essere presentata presso: ~~ il Servizio Conciliazione dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (il Servizio Conciliazione è gratuito e si svolge on-line.

L’incontro è moderato da un conciliatore del Servizio, esperto in mediazione e nel settore energia-gas, che aiuta le parti a trovare una soluzione concordata della controversia.

Gli incontri tra le Parti ed il Conciliatore avvengono in “stanze virtuali” (chat room o

l tentativo obbligatorio di conciliazione, quale condizione di procedibilità della domanda giudiziale, già attivo da anni per le controversie in materia di telecomunicazioni (per esempio disservizi del telefono e internet), è già in vigore dal 1° Gennaio 2017. In particolare, il tentativo di conciliazione è obbligatorio per: • clienti finali di energia elettrica alimentati in bassa e/o media tensione; • clienti finali di gas alimentati in bassa pressione.

Il tentativo obbligatorio di conciliazione non si applica invece alle controversie: • attinenti esclusivamente a profili tributari o fiscali; • per le quali sia intervenuta la prescrizione ai sensi di legge.

Come si svolge la procedura Innanzitutto è necessario inviare all’Operatore o al Gestore un recla-

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video-conferenza); oppure presso ~~ le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura (si presenta il modulo di domanda direttamente allo sportello camerale ovvero tramite invio all’indirizzo di posta elettronica certificata e l’incontro avviene fisicamente innanzi ad un conciliatore. La procedura non è gratuita ed è previsto un costo per le spese di avvio e di mediazione che variano a seconda del valore della lite); ~~ gli organismi ADR iscritti nell’elenco disponibile sul sito web dell’Autorità.

In ogni caso, la conciliazione deve svolgersi entro 30 giorni dalla presentazione della domanda e, ad ogni modo, la procedura dovrà obbligatoriamente concludersi entro 90 giorni dalla presentazione dell’istanza.

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Non è richiesta l’assistenza di un avvocato ed è prevista la facoltà di farsi assistere da un’associazione di categoria.

Se la conciliazione ha esito positivo

L’eventuale accordo concluso tra le parti al termine della procedura costituisce titolo esecutivo, quindi è possibile procedere in via esecutiva in caso di inadempimento degli obblighi ivi previsti.

Se la conciliazione ha esito negativo

Il conciliatore redige verbale dando atto che il tentativo di conciliazione non è andato a buon fine. A questo punto la parte interessata può esperire l’azione giudiziale, dando atto dell’avvenuto svolgimento del tentativo di conciliazione e del mancato raggiungimento dell’accordo. Se il Gestore non partecipa all’incontro il responsabile del servizio invierà una segnalazione all’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico “per i seguiti di competenza”.

Per ora, l’obbligo riguarda solo i settori energia elettrica e gas, mentre per quanto riguarda il settore idrico nulla è previsto.

Come già anticipato, una procedura analoga è contemplata in caso di controversie con gli operatori delle telecomunicazioni (servizi di telefonia mobile e fissa, operatori internet, telefonia pubblica, servizi di televisione a pagamento).

In tale caso, l’utente può rivolgersi al CORECOM Piemonte (Comitato Regionale per le Comunicazioni) richiedere il servizio gratuito di conciliazione, la quale si svolge in un’udienza alla presenza delle parti (anche in via telematica) e con l’intervento del conciliatore.

In conclusione, è auspicabile risolvere questo tipo di controversie in sede di conciliazione, la quale può avere i suoi vantaggi in termini di costi (non ci sono spese legali) e di tempo (la procedura deve concludersi entro 90 giorni dalla domanda) rispetto ad una causa civile che può durare anni e comportare una spesa non indifferente.

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Dal 1° gennaio 2018 per risolvere un problema con il proprio fornitore di energia elettrica o gas, che non sia già stato risolto con il reclamo all’operatore e con la successiva conciliazione, si ha a disposizione un’ulteriore possibilità: su richiesta del cliente sarà l’Autorità a decidere la controversia

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ecc. il tutto di produzione autoctona. E quante volte si andava nella stalla a controllare che tutto fosse in ordine e le “bestie”stessero tutte bene e al pulito?

Questo bagaglio di saggezza e di attenzione massima verso il mondo animale è riaffiorato sentendo alcune interviste ad anziani allevatori di buoi, presenti a Carrù. La capacità di interpretare i segnali che venivano dalle stalle o dai campi, erano la base di una cultura contadina unica che dobbiamo avere sempre

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in testa e che mai deve perdersi.

Chiudo ricordando la buona anima di mio padre che alla vigilia del Santo Natale, sapendo quanto fossi “tifoso “di Gesù Bambino e del suo asinello porta doni, metteva fuori dalla stalla il mangiare ed il bere per il povero asinello. Al mattino, ansioso, andavo a verificare ed ero fiero e trionfante che l’asinello di Gesù Bambino avesse pasteggiato a casa nostra.

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n questi giorni post natalizi, vengo assalito dai ricordi della mia infanzia. Pur avendo intrapreso un percorso diverso, mi ricordo intensamente i miei primi quattordici anni trascorsi aiutando i miei genitori contadini. Sono stato testimone di tante fatiche e sudori.

Il seminare il grano, la sua falciatura a mano, i successivi passaggi: fare il covone, legarlo con le sue stesse spighe, fare le biche per poi più tardi trasportarlo nel cortile per la trebbiatura. Oppure il medesimo grande lavoro per la coltivazione del mais con l’aggravio oneroso delle continue irrigazioni. Mai usato diserbanti, era la zappa che sradicava le piante infestanti.

E poi il lavoro delicatissimo di allevatore. Allevamento non intensivo e sicuramente buono. Al mattino ed alla sera si provvedeva a distribuire il mangiare, alle mucche e ai vitellini: farina di grano, di mais,di fave

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Non esiste alcuna prova scientifica in grado di confermare la sua efficacia, l’unica utilità dell’urina in campo medico è costituita dall’analisi che ne viene fatta per fini diagnostici

politici sotto elezioni (candidati) venivano messe in grandi tini colmi di urina e cenere, poi gli uomini vi saltavano sopra per sciogliere lo sporco.

Si usava anche per rendere smagliante il sorriso, tanto che Catullo prendeva ferocemente in giro un tale Egnazio.

Anche gli Etruschi praticavano l’urinoterapia nella cosmesi per rendere la pelle più luminosa e nella pulizia dei denti, sbiancati con una mistura di corallo rosso, tartaro di vino bianco, polvere di osso di seppia e marmo, il tutto mischiato con le proprie urine.

Molti altri ancora sono i richiami all’urinoterapia presso la storia del Medioevo, dove era usata da contadini, maghi e streghe, come testimoniano i testi di alchimia.

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della lana), l’imperatore Vespasiano avrebbe risposto “Pecunia non olet” (il denaro non puzza).

Le proprietà sbiancanti dell’ammo-

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urina nel mondo antico ha sempre occupato un posto di rilievo, come dimostrano i suoi appellativi: “Fonte dell’eterna giovinezza”, “Frutto della Vita”, “Fontana d’oro, “Acqua Santa”, “Nettare Celeste”, “Oro del sangue”.

Se ne parla in testi indù, egiziani, indiani e cinesi. E nel mondo tibetano.

Anche presso il Talmud, testo sacro dell’ebraismo, si trovano richiami all’uso dell’urina animale e umana come medicinale, per curare ittero, gotta e altri disturbi.

Ampie sono le testimonianze di fonti greche e romane.

Al figlio Tito che gli rimproverava la vectigal urinae (tassa sull’urina) imposta a coloro che si procuravano l’urina delle latrine pubbliche (conciatori e addetti al trattamento

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EPACA

Perequazione automatica: tutto ciò che è bene conoscere

PENSIONI 2018, NUOVE RIVALUTAZIONI

L

a perequazione è il termine che identifica la “rivalutazione dell’importo pensionistico” legato all’inflazione.

In pratica, si tratta di un meccanismo attraverso il quale l’importo delle prestazioni medesime viene adeguato all’aumento del costo della vita come indicati dall’Istat.

Il fine che la legge intende perseguire è quello di proteggere il potere d’acquisto del trattamento previdenziale pensionistico, qualsiasi esso sia.

L’adeguamento di cui stiamo parlando deve essere effettuato su tutti i trattamenti pensionistici erogati dalla previdenza pubblica e vi rientrano sia le pensioni dirette (es. pensione di vecchiaia,

pensione anticipata) sia quelle indirette (pensione ai superstiti) a prescindere dalla circostanza che tali prestazioni siano o meno integrate al trattamento minimo.

L’applicazione della rivalutazione, com’è noto, avviene ad inizio di ogni anno in via provvisoria rispetto all’inflazione dell’anno uscente (2017) ed in via definitiva rispetto a quella dell’anno prima (2016) sulla base dei valori indicati in un decreto del Ministero dell’economia adottato alla fine dell’anno. Il tasso di inflazione definitivo relativo all’anno 2016 è risultato pari a zero e quello provvisorio relativo ai primi 9 mesi del 2017 è risultato pari a 1,1%.

In questi ultimi anni, le modalità di erogazione della rivalutazione sono state più volte riviste dal legislatore per esigenze di “contenimento della spesa pubblica” e per far comprendere queste modifiche non sempre organiche abbiamo illustrato, sul nostro giornale, le normative che si sono susseguite nel tempo

Nella tabella, si consultare possono consultare le percentuali di l’anno rivalutazioni Nella tabella, si possono le percentuali di rivalutazioni delle pensioni per 2017/2018 delle pensioni per l’anno 2017/2018 Le percentuali di rivalutazione nel 2017 e nel 2018 Fascia

Importo Lordo

Sino a 3 volte il minimo

Fino a 1.505,67 euro

Oltre 3 e fino a 4 volte il minimo

Oltre 1.505,67 e fino a 2.007,56 euro Oltre 2.007,56 e fino a 2.509,45 euro Oltre 2.509,45 e fino a 3.011,34 euro Oltre 3.011,34 euro

Oltre 4 e fino a 5 volte il minimo Oltre e fino a 6 volte il minimo Oltre 6 volte il minimo

Indice di Perequazione da Attribuire

Rivalutazione Provvisoria 2017

Riv. Effettiva 2017

Rivalutazione Provvisoria 2018

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Anno 2017

TM = 501,89 euro; PS = 369,26 €; AS = 448,07 €

Anno 2018

TM = 507,41 euro; PS = 373,32 €; AS = 453,00 €

Gli uffici del Patronato EPACA sono a disposizione per i chiarimenti in merito merito

Gennaio | 2018

VARIAZIONI INPS PER COLTIVATORI DIRETTI/IMPRENDITORI AGRICOLI PROFESSIONALI

I coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali sono tenuti ai sensi della legge n.

233/90, a comunicare all’INPS qualunque variazione aziendale concernente: • iscrizioni e cancellazioni di unità attive; • acquisti e vendite terreno; • affitto e dismissione di terreno; • cambiamento sostanziale di colture o tipologie di allevamento in atto; Infatti, tali situazioni possono

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incidere sull’importo dei contributi da versare negli anni successivi e, qualora non venissero effettuate, potrebbero comportare l’imposizione di sanzioni amministrative ed interessi legali.

Si informa che tali variazioni vanno segnalate all’INPS entro 90 giorni dalla decorrenza delle stesse.

Gli uffici del Patronato Epaca di Coldiretti sono a disposizione per l’assistenza in merito alla presentazione di queste istanze.

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DIMINUZIONE DELLA CAPACITÀ UDITIVA I lavoratori che sono affetti da ipoacusia percettiva bilaterale simmetrica per essere stati esposti a lavorazioni rumorose nell’industria, nei trasporti o in agricoltura hanno diritto alla richiesta di indennizzo per il riconoscimento della malattia professionale: a titolo esemplificativo, in ambito agricolo, è una patologia che colpisce frequentemente i trattoristi o coloro che, comunque, utilizzano in modo frequente macchinari piuttosto rumorosi.

Può essere richiesto l’indennizzo entro 4 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia.

Per informazioni in merito, potete contattare gli Uffici del Patronato EPACA di Coldiretti

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25 GENNAIO ACQUISTI – CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI Entro tale data, scade il termine per i contribuenti mensili e trimestrali per la trasmissione in via telematica all’Agenzia delle Dogane, dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti rispettivamente nel mese di dicembre e nel 4 trimestre 2017.

31 GENNAIO DENUNCIA DELLE RETRIBUZIONI RELATIVE ALLA MANODOPERA AGRICOLA Entro tale data, devono essere trasmesse, in via telematica all’INPS (ex Scau) le denunce delle retribuzioni corrisposte agli operai agricoli a tempo determinato ed indeterminato nel trimestre ottobre-dicembre 2017.

VARIAZIONI COLTURALI anno 2017 I soggetti che hanno effettuato la variazione di coltura nel corso dell’anno 2017 devono, entro tale data, presentare all’Agenzia del Territorio apposita denuncia.

Sono esclusi i soggetti che richiedono contributi ad AGEA, per i quali le variazioni vengono effettuate automaticamente.

COMUNICAZIONE DEI SOCI ALLE COOPERATIVE AGRICOLE IN REGIME AGRICOLO I soci delle cooperative agricole devono comunicare di possedere i requisiti per l’applicazione della detrazione IVA in base alle percentuali di compensazione. In sostanza, la dichiarazione del socio deve attestare soltanto che i prodotti conferiti sono di propria produzione come da circolare ministeriale n. 328/97.

IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita, il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta.

IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta, devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 25 ovvero 39, secondo comma D.P.R. 633/72, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento dell’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’im-

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posta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

15 FEBBRAIO FATTURAZIONE DIFFERITA Scade il termine per l’emissione e la registrazione delle fatture differite relative ai beni spediti con documento di trasporto nel mese di gennaio.

16 FEBBRAIO VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti delle ritenute effettuate nei mesi di gennaio sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente.

IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI GENNAIO Annotazione di liquidazione per il mese di gennaio e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano attività agricola, d’impresa e di lavoro autonomo che nell’anno 2017 hanno realizzato un volume d’affari superiore a euro 400.000,00, se prestazione di servizio o di euro 700.000,00 per le altre attività.

Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66,legge 427/93.

VERSAMENTO DEL SALDO RIVALUTAZIONE TFR Entro tale data, i datori di lavoro devono versare il saldo dell’imposta sostitutiva dovuta sulle rivalutazioni TFR calcolate al 31/12/2017 per i propri dipendenti. Entro il 16 dicembre era già stato versato un acconto pari al 90 per cento delle rivalutazioni calcolate al 31/12/2016. Il codice tributo da utilizzare è il 1713.

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Gennaio 2018

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I primi appuntamenti del 2018 per l’associazione

ACSTE: PROTAGONISTA IL MONDO DEI CAVALLI

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ccoci arrivati nel 2018, in mente i bei ricordi dell’anno appena trascorso e tanti progetti da realizzare nei prossimi mesi. Doverosi i ringraziamenti a tutti i soci A.C.S.T.E. ed ai vari collaboratori che con il loro impegno ed entusiasmo hanno portato avanti tantissime iniziative nel “mondo dei cavalli”.

Se, da un lato, le giornate invernali hanno limitato un po’ le uscite con i nostri animali, dall’altro si sta lavorando a pieno ritmo in ambito organizzativo e di segreteria.

Qui di seguito riportiamo i primi appuntamenti, presso il Circolo ACLI di S. Biagio – Centallo.

• Sabato 27 Gennaio: cena sociale (prenotazioni entro giovedì 25: Ivo Bianco 3356874008 – Michele Donadio 389-4349236).

• Giovedì 1° Febbraio: serata informativa sul Modello 4 (Rosa/Bianco) – Relatore Dr. Belliardo Gian Pietro.

Ricordiamo alcuni riferimenti importanti per la vita della

nostra associazione: E’ aperto il tesseramento e l’iscrizione, invariata rispetto all’anno precedente, sarà gratuita per i ragazzi con meno di 16 anni con genitore socio e per i cavalieri over 65.

A fine 2018 scadrà il mandato quadriennale dell’attuale Direttivo: invitiamo tutti gli interessati a far pervenire le proprie candidature.

Il Direttivo si sta attivando per approntare il Calendario 2018: tutti coloro che desiderano inserire un raduno/evento devono comunicarlo in segreteria tassativamente entro la fine di Gennaio

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Purtroppo hanno abitare ai miei genitori. chiuso l’attività, ora ho un altro laSono dei dintorni di Busca, voro ma mi sentoreligiosa, triste. Nella vita carattere timido, buona sono statacorporatura decisamentesnella, sfortunata, presenza, essendo rimasta veramente moltovedova sincera.dopo due di matrimonio.

Ho da Nonanni per convivenza, ma solo poco compiuto 34 anni.

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Ora che si avvicina Natale, ricordo Il mio nome è Nevena, con mia 36 quando ero in vacanza con anni. Sono la ragazza mamma a Lurisia e homacedomolta ne che ha il lavoro da badante nostalgia. Adesso sono sola ed è vicino non al paese di fare Saluzzo.

Sono brutto poter due parole. ancora le sempre del mio Faccio puliziealla neiricerca tre istituti del fidanzato voglio farebene, le nozze consorzio, mi trovo ma con mi tanta gioia diventare manca unaepersona damamma. volergli Non mandate messaggio con il bene.Classe 79.il Mi piacerebbe telefoninoma e non chiamate se non sposarmi anche la convivenza siete tanto sinceri. può andare bene.

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Ho avuto affetto sincero, vistoche cheilcessando solo amore e spero 2018 mi l’attività avrò del tempo libero. porti finalmente il ragazzo giusto Ho tranquillitàVivo economica per una innamorarmi. e lavoro in che mi consente di pensare al campagna in provincia di Cuneo, futuro senza preoccupazioni. non sono bellissima ma carina.

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Ho una lieve Mi interesso anche diinvalidità astrologia che noni segni mi impedisce di faremiuna perchè dello zodiaco vita normalissima.

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Lo voglio sola come un cane. Voglio conoonesto ed affidabile.

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Ciao, circa 30 anni.

Arrivosono da Abito ho in provincia di Cuneo, Benevagenna non ho avuto Maddalena, 64e anni benmai portati. il ragazzo perché i miei non mi Sono in buona salute, ancora lasciavano uscire.

Oranormale ho trovato dinamica, non fumo, un lavoro quiordinata e così abito da mia corporatura, e semplice. zia Centallo. sonovedova tanto Mi apiace fare l’oNon rto. Sono moderna e non mi intendo di da tempo, non ho figli, l’unica computer ecc. vorreiche parente che hoQuindi è mia sorella uno che non signore racconti abitasemplice a Genova.

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& a cura di Anna & Anna - Carmagnola - tel. 011 9626940

Per rispondere alle richieste degli associati la Coldiretti di Cuneo destina uno spazio de Il Coltivatore Cuneese agli associati che intendono pubblicare avvisi di vendita, scambio od acquisto di attrezzature, prodotti od altro. A) La rubrica è gratuita qualora l’annuncio sia inerente l’attività agricola per i soci della Coldiretti di Cuneo in regola con il versamento della quota associativa. B) L’avviso economico deve essere contenuto in un max di 10 parole; articoli, preposizioni, sigle e numeri compresi. L’indirizzo od il recapito telefonico sono conteggiati a parte.

C) Dell’annuncio e della sua veridicità risponde direttamente l’interessato attraverso la pubblicazione del recapito telefonico o dell’indirizzo personale. D) Si precisa che l’art. 6 c. 2 - quater, d. lgs.

192/05 nel caso di annunci di vendita o locazione di fabbricati, rurali compresi, impone venga indicato l’indice di prestazione e classe energetica, a pena di una sanzione da 500 a 3000 Euro.

E) Sono esclusi dal Mercatino gli annunci strettamente personali (matrimoniali, ecc.).

F) Ogni socio ha diritto alla pubblicazione di un solo annuncio economico nell’arco dell’anno solare (come da punto A); eventuali altri annunci, o quelli non attinenti l’attività agricola, saranno pubblicati, compatibilmente con lo spazio, al costo di Euro 20 cadauno. Il pagamento potrà essere effettuato presso gli Uffici della Coldiretti. G) Tutti gli annunci devono pervenire sull’apposito tagliando che deve essere spedito a: “Il Mercatino del Coltivatore” P.zza Foro Boario, 18 - 12100 Cuneo.

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