Coltivatore Cuneese n.01 anno 2017

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2016

70 ANNI

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1-31 gennaio 2017 - Anno 71

Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione


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SOMMARIO Controlli sanitari: Le aziende agricole possono essere esentate dal pagamento ......................... 25-26

27

Piano volontario di riduzione del latte ................27

Buoni i risultati della Compral Latte .....................28 Coldiretti ha aderito al ricorso per tutelare la nocciola delle Langhe ........................................................29

4

La Razza Bovina Piemontese sarà a Indicazione Geografica Protetta

Vino piemontese per il Vermut di Torino Igp...............................................................................30

La Razza Bovina Piemontese sarà a Indicazione Geografica Protetta.................................................................. 4

Il Coalvi ente proponente l’IGP “Vitelloni Piemontesi della Coscia”............................................................. 5 Gentiloni nuovo Presidente del Consiglio.........6-7

Due cuneesi nel Nuovo Governo .................................. 8 Riforma Pac e Agea le priorità........................................ 9 Il TTIP per il mercato del Made In Italy....... 10-11

Addio a Rosangela Giordana… Bastian Contrari .....................................................................12

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Le nostre Radici.......................................................................13 Alluvione: Coldiretti ha presentato in Regione un documento per le necessità urgenti delle imprese agricole............................................................. 14-18

Variazioni colturali: pubblicazione elenco 2016.............................................20

Rivalutazione dei terreni edificabili, agricoli e delle partecipazioni..............................................................21

Rottamazione cartelle: i termini da rispettare .......................................................22 Detrazioni per recupero edilizio, risparmio energetico, acquisto mobili ecc...................................23

Tartufi: Dal 1° gennaio si cambia...............................24 Editore: Edizioni Il Coltivatore Srl P. Foro Boario n°18 12100 Cuneo edizioni.ilcoltivatore@coldiretti.it Direttore Amministrativo Bruno Rivarossa Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino

Coordinamento di redazione Chiara Serra

Novità dal settore vitivinicolo......................................31

Una convention per discutere il futuro dell’agricoltura cuneese............................................................... 32-33

5

Piano volontario di riduzione del latte

Fotovoltaico: Le scadenze per i Sistemi Semplici di Produzione e Consumo....................................... 46-47 Gli adempimenti ambientali da rispettare nella realizzazione di nuove stalle o ampliamenti.................................................................. 48-52

Equitazione: una passione che nasce fin da piccoli .............................................................................................53

Prelazione agraria e revoca della proposta............................................ 54-55

Il Coalvi ente proponente l’IGP “Vitelloni Piemontesi della Coscia”

Nuova convenzione Pensionati Coldiretti - Granda Bus............................................. 36-37

Sanità, il CISeM chiede il riequilibrio dei fondi regionali per la Granda...............................38

Nuova crociera a marzo fra Sicilia, Malta, Spagna e Francia.....................................................39 “Il sapere della tradizione e la tecnologia sempre più aggiornata”!...............40

Interventi agronomici del mese......................... 56-57

Il mese del colesterolo BUONO O CATTIVO?.............................................................58 Le meningiti da Meningococco....................................59 Possibile pensionamento anticipato – Novità interpretativa Inps................................................................60 Ottava salvaguardia..............................................................61

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Tutte le competenze per gestire le superfici boschive............................................................41 Scuola e azienda agricola per formare i tecnici dell’ambiente........................................................42 L’istruzione agraria tra innovazione e tradizione.................................................................................43 Attività di laboratorio specifiche per i diversi comparti produttivi..............................................................44

Grafica e impaginazione Mara Chiardola

Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Dario Castagneri, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Simona Daniele, Tiziana Franchino, Cesare Gallesio, Rosanna Giraudo, Elena Gola, Tiziana Franchino, Paolo Lirelli, Flavio Marchisio, Giulia Marinari, Lorenzo Martinengo, Manuele Molinari, Laura Occelli, Matteo Orcellet,

Vino piemontese per il Vermut di Torino IGP

Scadenze........................................................................................62 Il Mercatino del Coltivatore.................................................................. 63-66

Franco Parola, Nadia Olivero, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Davide Roà, Francesca Vinai. Redazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it Stampa: Arti Grafiche Cuneo S.r.l. – agam.it

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EDITORIALE

La Razza Bovina Piemontese sarà a Indicazione Geografica Protetta Di Delia Revelli presidente Coldiretti Cuneo e Piemonte

Risultato ottenuto alla vigilia di Natale. Concreta sinergia tra il sistema allevatoriale (Coalvi che ha fatto da capofila, Anaborapi, Arap e Asprocarne) e Coldiretti attraverso i propri uffici di Bruxelles

L

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o scorso 23 dicembre, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea serie C481, è stata pubblicata la domanda di registrazione della denominazione “Vitelloni Piemontesi della coscia” IGP – Indicazione Geografica Protetta – nel Registro delle denominazioni di origine protette (DOP), delle indicazioni geografiche protette (IGP) e delle specialità tradizionali garantite (STG) previsto dal Regolamento UE n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 novembre 2012. Come prevede la stessa normativa UE, per poter ottenere il definitivo riconoscimento, occorrerà attendere ancora 3 mesi dalla pubblicazione della domanda, tempo previsto per un’eventuale opposizione da parte degli Stati membri. La pubblicazione comunitaria segna un momento importante per la razza Piemontese della Regione Piemonte e soprattutto uno strumento economico fondamentale a disposizione delle imprese agricole. Significativo il lavoro di questi anni e soprattutto la capacità di aver fatto sistema tra le Associazioni che a

vario titolo si occupano del settore (dall’Arap all’Anaborapi, da Asprocarne al Coalvi che ha avuto il ruolo di capofila nella predisposizione della complessa documentazione). La coesione del sistema allevatoriale supportato dagli uffici Coldiretti di Bruxelles ha prodotto i risultati auspicati soprattutto nei momenti in cui la Commissione europea chiedeva continuamente chiarimenti e osservazioni. L’Indicazione Geografica Protetta «Vitelloni Piemontesi della coscia» è riservata alle carni ottenute dalla macellazione di bovini maschi e femmine di razza Piemontese iscritti al relativo Libro Genealogico o figli di genitori entrambi iscritti al Libro Genealogico, di età superiore a 12 mesi, allevati e ingrassati, dallo svezzamento alla macellazione, nella zona di produzione che riguarda nella regione Piemonte le province di Alessandria, Asti, Cuneo e Torino ed alcuni comuni della provincia di Biella, di Novara, di Vercelli, mentre in Liguria sono interessati alcuni comuni della provincia di Savona e di Imperia. La carne sarà riconoscibile dall’etichetta che contiene la denominazione «Vitelloni Piemontesi della coscia», il logo della denominazione, la dicitura «Indicazione Geografica Protetta» anche abbreviata I.G.P. e il simbolo dell’Unione europea. In etichetta, dovrà essere riportata la denominazione di vendita «bovino adulto» prevista dalla normativa nazionale vigente. Come noto, la carne di Piemontese oggi è presente nei supermercati nazionali soprattutto nella parte che riguarda il nord ed il centro Italia.

Gli Stati Uniti potrebbero riaprire la disputa sulla carne agli ormoni

La notizia prenatalizia lascia ovviamente gli allevatori soddisfatti poiché difende una produzione di eccellenza che è minata alla base dai grandi produttori di bovini del mondo. Proprio mentre veniva confermata la notizia dell’accoglimento dell’IGP sulle carni di razza piemontese, l’amministrazione statunitense annunciava, con un comunicato sul sito del dipartimento per il commercio Usa, di star valutando di riaprire, in sede WTO, la disputa con l’Ue sul divieto europeo di importazione carne di manzo agli ormoni, agendo su richiesta del settore della carne bovina statunitense”. E’ già stata fissata una “udienza pubblica” anche per individuare “particolari prodotti e Stati membri dell’Ue” che possono essere soggetti “all’imposizione di dazi supplementari, con l’obiettivo di risolvere questo contenzioso”. Washington accusa gli europei di non rispettare gli impegni presi nel 2009. L’IGP sulla carne di Piemontese rappresenta dunque un momento di autentica valorizzazione delle nostre produzioni ma soprattutto è uno strumento in più per tutelare l’eccellenza ed i prezzi della nostra carne che essendo di qualità superiore deve vedere riconosciuti gli elevati costi di produzione agli allevatori. Ma è anche uno strumento di tutela e di trasparenza in mano ai consumatori che sono letteralmente bombardati da messaggi promozionali che generano confusione, ma soprattutto non aiutano a costruire un rapporto trasparente tra produttori e consumatori.


FOCUS

la parola ai protagonisti

Il Coalvi ente proponente l’IGP “Vitelloni Piemontesi della Coscia” Carlo Gabetti Presidente Coalvi

Domanda. Presidente Gabetti, un grande risultato per tutti gli allevatori di Piemontese raggiunto dopo un lungo iter burocratico durato quasi un decennio? Risposta. Sì, la richiesta di registrazione a livello europeo di una IGP, o anche per una DOP, è un percorso molto lungo, difficile e irto di ostacoli. In primo luogo, l’ente proponente, e in questo caso il Coalvi, deve interloquire con tre diversi enti istituzionali che a vario titolo intervengono (Regione, Stato, Unione Europea) e che si esprimono, ciascuno, con atti formali ben precisi. In secondo luogo, occorre ricercare la convergenza di tutti gli operatori del settore sull’obiettivo da raggiungere. In ultimo, non basta avere il prodotto, ma occorre dimostrare, senza ambiguità, che il prodotto che si vuole tutelare esiste ed è riconosciuto con quel nome, che ha una storia ed è un simbolo riconoscibile e indiscusso di un territorio ben circoscritto. Domanda. Un lungo lavoro condotto dal Coalvi, dunque, in qualità di ente proponente, di concerto con le organizzazioni che si occupano di allevamento e che hanno supportato a vario titolo l’idea di una IGP per la Razza Piemontese?

Risposta. Certamente. Per questo motivo il mio sincero ringraziamento va a tutti coloro che in questi anni si sono adoperati tenacemente per raggiungere l’obiettivo. Innanzitutto a chi ha redatto il Documento Unico approvato dalla Commissione Europea e il Disciplinare di pro-

duzione, coordinando i lavori delle varie riunioni operative, ovvero il Dr. Giuseppe Franco, vicedirettore Coalvi. Poi alla Federazione Coldiretti, che in questi anni è stata al nostro fianco mettendo a disposizione tutta l’esperienza del Dr. Franco Ramello e che nella fase “europea” della richiesta, attraverso i propri funzionari di Bruxelles, ha svolto con sapienza un’opera di alta diplomazia con i funzionari incaricati della pratica “Vitelloni Piemontesi della Coscia”. In ultimo, ma non per ultimi, alle associazioni degli allevatori e alle altre organizzazioni di categoria che, fin da subito, hanno sposato la causa apportando importanti contributi in fase di redazione dei vari documenti a supporto della richiesta di registrazione.

Domanda. Quali, a questo punto, i vantaggi per gli allevatori del Piemonte?

Risposta. Molti, ma mi limiterò a citarne due. Con l’IGP abbiamo uno strumento di valorizzazione e di tutela della carne di Razza Piemontese valido non solo in Italia ma in tutta l’Unione Europea. La carne dei “Vitelloni Piemontesi della Coscia” può essere prodotta solo da bovini di Razza Piemontese nati e allevati in Piemonte e in alcuni comuni delle province di Imperia e Savona. E in nessuna altra parte. Penso che questo rappresenti un riconoscimento morale a quegli allevatori che in questi anni - superando anche momenti drammatici- con il loro lavoro hanno continuato ad allevare, credendoci, la nostra razza autoctona. Una sorta di medaglia al

valore! Da un punto di vista economico, invece, non vi è alcun dubbio che l’GP manifesterà tutti i suoi effetti benefici nei prossimi 10-15 anni. Nel momento in cui la produzione della IGP “Vitelloni Piemontesi della Coscia” andrà a regime e sarà giustamente riconosciuta dal consumatore, l’allevatore potrà finalmente programmare con più certezza il futuro della propria azienda. Sono certo che poter offrire al consumatore un prodotto eccellente dal punto di vista organolettico, ricco di storia ed espressione di un determinato territorio e, in ultimo, riconosciuto e certificato dalla UE non possa che dare nuovi impulsi e aprire nuovi orizzonti alla zootecnia piemontese. E il mio pensiero è rivolto soprattutto ai giovani allevatori che decidono di restare in azienda. Domanda. Quali i prossimi passi che il Coalvi, in qualità di ente proponente, farà per rendere operativa l’IGP?

Risposta. La procedura di riconoscimento non è ancora terminata. Occorre ancora aspettare i 90 giorni di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Europea (che scadono il 23 marzo ndr). Dopo di che il Coalvi avrà un ruolo attivo, di concerto con l’ente di controllo, nella redazione del piano dei controlli da sottoporre all’approvazione del Ministero delle Politiche Agricole. Dopo questo adempimento, il Coalvi si metterà al lavoro per iniziare, finalmente, a certificare i primi bovini e di conseguenza la carne della tanto attesa IGP “Vitelloni Piemontesi della Coscia”.

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FONDO

Gentiloni nuovo Presidente del Consiglio

D

opo il NO degli Italiani al referendum sulle riforme Costituzionali, il Governo Renzi è caduto ed il Presidente della Repubblica ha nominato presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che ha ricordato che “il risultato referendario non si cancella”, ma non si può cancellare neppure quanto fatto nei tre anni scorsi dal Governo Renzi in tema di sicurezza, di crescita economica, di maggiore occupazione, di minori tasse, di recupero dell’evasione, di messa in sicurezza del risparmio e di maggiore ascolto a livello internazionale. Il Presidente neo incaricato che ha costituito un governo “fotocopia” a quello Renzi, ha affermato che intende proseguire il proprio impegno nella direzione tracciata da Renzi ed ha precisato che “non abbiamo finito e soprattutto non abbiamo scherzato; ci sono capitoli da completare”. Gentiloni ha

rivendicato la continuità con il precedente governo della scelta in ordine ai nomi dei Ministri e Sottosegretari. Per quanto riguarda la legge elettorale, il Presidente ha ribadito che il Governo sarà sollecito nello spingere affinché il Parlamento porti a termine le riforme perché “sono una necessità per le istituzioni e per la democrazia”. Tutta-

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via ha ribadito che un governo non ha scadenza per definizione. Per quanto riguarda gli appuntamenti del 2017 Gentiloni ha ricordato che l’Italia entrerà nel Consiglio di Sicurezza e avrà la presidenza del G7 e la regia dell’anniversario dei trattati di Roma. Dopo aver rivendicato la coerenza della politica estera dell’Italia “almeno del dopo


FONDO guerra” Gentiloni, ha annunciato per quanto riguarda la presidenza del G7 – che è sua intenzione utilizzarla per rafforzare la centralità del Mediterraneo affinché non sia mare nullius e relazioni diverse con la Russia che, “senza rinunciare ai principi”, tolgano idee di ritorno alla guerra fredda. Per quanto riguarda i rapporti con gli Stati Uniti il Presidente ha precisato – rispondendo ad una domanda - che questi non cambiano se cambia l’inquilino della casa bianca, pur avendo puntualizzato in precedenza che “l’Italia rimane un paese aperto al commercio internazionale”. In ordine alle questione dell’Unione Europea, Gentiloni ha ribadito che “l’Europa può essere rilanciata” purché “risolva problemi” ed elimini la “puntigliosità regolatoria” a corrente alternata che tanto le fa perdere popolarità. Il Presidente ha concluso dicendo “il Governo farà del suo meglio nell’anno che verrà lavorando per la coesione sociale che è uno dei compiti più ambiziosi che un esecutivo può porsi”. Nella

conferenza stampa di fine anno, rispondendo ad alcune domande dei giornalisti Gentiloni ha anche affrontato il tema dei voucher, sottolineando che essi rappresentano lo 0,23% del costo del lavoro in Italia e non possono essere considerati come la fonte del lavoro nero anche se gli abusi non possono essere tollerati e i meccanismi che li consentono vanno corretti, cosa a cui si sta lavorando.

I Ministri del Governo Gentiloni

• Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni • Affari Esteri Angelino Alfano • Interno Domenico Minniti • Giustizia Andrea Orlando • Difesa Roberta Pinotti • Economia e Finanze Pietro Carlo Padoan • Sviluppo Economico Carlo Calenda

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• Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina • Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare Gianluca Galletti • Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio • Lavoro e Politiche Sociali Giuliano Poletti • Istruzione, Università e Ricerca Valeria Fedeli • Beni, Attività Culturali e Turismo Dario Franceschini • Salute Beatrice Lorenzin • Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro • Semplificazione e Pubblica Amministrazione Maria Anna Madia • Affari Regionali Enrico Costa • Coesione territoriale e Mezzogiorno Claudio De Vincenti • Sport Luca Lotti

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ATTUALITÁ

Due cuneesi nel Nuovo Governo Enrico Costa monregalese e Andrea Olivero cuneese sono stati nominati nel Governo Gentiloni rispettivamente come Ministro per la Coesione Territoriale ed il Mezzogiorno il primo e come Viceministro per l’ Agricoltura il secondo. Incarichi che avevano già, pur con qualche delega diversa per Costa, nel Governo Renzi. Il primo atto compiuto dai due esponenti cuneesi è stato quello di promettere il massimo impegno per individuare risorse da destinare ai territori piemontesi colpiti dalla recente alluvione. Come noto in provincia di Cuneo, è stato toccato il Monregalese, il Cebano ed il Saluzzese. Problemi anche nell’Astigiano e nell’Alessandrino.

Enrico Costa è nato a Cuneo il 29 novembre 1969. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha sostenuto l’esame di Stato e ha iniziato ad esercitare la professione di avvocato. Ha intra-

Enrico Costa

preso fin da giovanissimo la carriera politica. Consigliere regionale del Piemonte nel 2005 (Gruppo FI). Nel 2006 viene eletto deputato. Rieletto deputato alle politiche del 2013, diventa vicepresidente della Giunta per le autorizzazioni della Camera. Viceministro alla Giustizia nel 2014, diviene Ministro per gli affari regionali e le autonomie nel 2016. Andrea Olivero nato a Cuneo, il 24 febbraio 1970, dopo la Laurea in Lettere classiche è stato dal 1997 al 2004 Presidente provinciale ACLI. Nel 2006 è stato eletto presidente nazionale delle Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani e, dimessosi dall’incarico nel 2012 per entrare in politica, è stato eletto

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POLITICA AGRICOLA

Il riconfermato ministro Martina anticipa gli interventi 2017 per l’agricoltura

Riforma Pac e Agea le priorità

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l 2016 si chiude con dati positivi per l’agricoltura e anche con un corposo pacchetto di misure finalizzate agli investimenti. La conferma nell’esecutivo Gentiloni di Maurizio Martina (nella foto) alla guida del ministero delle Politiche Agricole garantisce continuità all’agenda agroalimentare del governo che quest’anno ha puntato su fisco e giovani. Le sfide del 2017 saranno sostanzialmente imperniate sulla riforma della Politica Agricola Comune, sul riassetto dell’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) da cui transitano i circa 4 miliardi annui di aiuti Ue e sull’innovazione. Un tema quest’ultimo su cui Martina si è speso molto riuscendo a estendere all’agricoltura il piano “Industria 4.0”. E c’è poi la questione tutta italiana, dell’etichettatura trasparente dei prodotti agroalimentari che dopo il latte e i formaggi sta facendo rotta sulla pasta, anche se tra mille difficoltà e polemiche. Uno dei primi impegni del Ministro sarà a Bruxelles per l’avvio del confronto sulla nuova Pac per gettare le basi per il post 2020. “Vogliamo una Pac che guardi di più alla tutela del red-

dito degli agricoltori e meno ai vincoli burocratici obsoleti - spiega Martina – e per questo abbiamo chiesto con forza al Commissario Hogan di individuare nuovi strumenti di gestione del rischio e la proposta di rivedere la soglia del 30 % per l’intervento”. La linea italiana è chiara: “Servono

regole più semplici, che accompagnino concretamente lo sviluppo di un modello sostenibile sotto il profilo economico, sociale e ambientale. La Pac è la spina dorsale degli investimenti in agricoltura, passa da qui una delle più importanti sfide del futuro dell’Europa”.

COS’E’ AGEA?

L’Agenzia per le erogazioni in agricoltura è considerata la cassaforte del settore da cui transitano oltre 4 miliardi di euro annui di aiuti diretti della Politica Agricola Comune. Da anni è nell’occhio del ciclone per le inefficienze e i ritardi nell’erogazione dei premi Ue. Con il collegato agricolo è arrivata la delega al ministero delle Politiche agricole ad avviare la riforma dell’ente per garantire una maggiore efficienza e un sistema più efficace dei controlli.

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Il TTIP per il mercato del Made In Italy Abbiamo chiesto al viceministro alle Politiche Agricole Andrea Olivero di spiegare ai nostri soci su quali basi si regga il trattato di libero scambio tra Usa e Ue, che ha l’intento di modificare le regolamentazioni e di abbattere dazi e dogane tra Europa e Stati Uniti, per capire quali possano essere vantaggi e svantaggi per il settore agroalimentare italiano e in particolare come si prospetti il futuro delle nostre produzioni di eccellenza con i TTIP.

I

l TTIP (letteralmente “Transatlantic Trade and Investment Partnership”) è l’accordo commerciale in corso di negoziato tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti, allo scopo di integrare i due mercati attraverso l’abbattimento delle barriere economiche (dazi) e non tariffarie (regolamenti, norme e standard) e facilitare, quindi, la libera circolazione di beni e servizi nei rispettivi territori. Si tratta di un’operazione ambiziosa, non solo perché interessa molteplici settori economici, dall’industria all’energia, dallo sviluppo sostenibile ai servizi, ma anche per la difficoltà di superare le differenze che, storicamente, contraddistinguono i due sistemi economici: quello europeo e quello nord americano. Difatti, un negoziato di tale portata tra la Commissione Europea ed il Governo Americano è apparso subito un percorso complesso e articolato che, iniziato nel 2013, è tutt’ora in corso.

I vantaggi per il settore agroalimentare

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Anche il settore agroalimentare è interessato dall’accordo ed è, quindi, importante valutare attentamente le opportunità e, allo stesso tempo, i rischi e le sfide che una tale operazione presenta per il comparto. Da un lato, infatti, l’accordo può offrire prospettive di ulteriore crescita dell’export agroalimentare italiano, considerando che la bilancia commerciale fra Ue e Usa riporta un saldo attivo per l’Europa e che gli Stati Uniti costituiscono un mercato di sbocco strategico per il nostro Paese, soprattutto per vino, olio, formaggi, pasta, salumi e ortofrutta. Solo nel 2015, secondo i dati

“Pur nell’interesse di allargare i nostri potenziali clienti, dobbiamo vigilare sulla tutela del nostro intero sistema delle produzioni a denominazione di origine certificata e per la salvaguardia della nostra specificità” Istat, il fatturato complessivo delle esportazioni di prodotti agroalimentari italiani verso il Nord America ha superato i 3,5 miliardi di euro, segnando un incremento del 20% rispetto al 2014. Un accordo può, quindi, ampliare le possibilità per i nostri produttori di intercettare il grande interesse che i consumatori americani dimostrano per il “Made in Italy”.

I problemi per il settore agroalimentare

A fronte dello spazio di opportunità che si aprirebbe per il sistema agroalimentare nazionale, dobbiamo considerare anche i problemi che ci vengono posti dal percorso negoziale in corso: uno su tutti è la tutela del nostro modello produttivo e delle nostre specificità. Su questo aspetto, non ritengo che i negoziati sin qui svolti abbiano portato a condizioni sufficienti per la tutela delle nostre produzioni di qualità. In particolare, per noi risulta indispensabile tutelare le denominazioni connesse alle indicazioni geografiche dei nostri prodotti Igp, Dop, Doc e Docg. Aspetti non certo con-

nessi ad astratta rivendicazione della nostra specificità, ma alla possibilità di valorizzare opportunamente i prodotti sui mercati. Proprio in questo frangente, il sistema agroalimentare nazionale dovrebbe rafforzare l’azione di diffusione sul mercato Nord Americano della conoscenza dei nostri prodotti di eccellenza e della nostra idea di qualità, alla cui base vi sono il rispetto di rigorosi disciplinari, la stretta connessione con i territori di origine, la tutela dell’ambiente e le garanzie di sicurezza per i consumatori.

Cosa si dovrebbe fare

Negli accordi che si dovessero siglare dovranno essere previste modalità per garantire la tutela delle denominazioni contro truffe ed Italian Sounding, cioè evocazione scorretta dell’italianità a fronte di prodotti realizzati senza rapporto con il nostro Paese. È un percorso complesso, lo sappiamo, perché il modello storico-culturale americano prevede la sola tutela dei marchi aziendali, ma crediamo sia necessario se vogliamo garantire sicurezza ai consumatori e soddisfazione ai produttori che investono in qualità. Io stesso, sia prendendo parte a missioni internazionali sia partecipando a vertici interministeriali, ho avuto modo di constatare quanto i consumatori nord americani abbiano bisogno di comprendere lo straordinario patrimonio dal quale si originano le nostre produzioni e che le rendono uniche e riconoscibili a livello mondiale. Soltanto così, saremo in grado di far comprendere che la tutela di queste produzioni va ben al di là dell’aspetto puramente protezionistico. Nessuno può dimenticare, infatti, che gli accordi si fanno tra le due parti


e si deve sempre giungere ad un punto di compromesso, ma in questo caso siamo convinti che l’Europa - e l’Italia in primo luogo - non possa cedere su aspetti strategici connessi alla qualità. Gli Usa saranno sempre maggiormente competitivi sul piano delle quantità prodotte e sui prezzi delle materie prime, intese come commodity, ma cercano in Europa, e in particolare in Italia, quella qualità ricca di tradizione che affascina ed interessa una parte sempre più ampia dei propri cittadini consumatori. Inoltre, i modelli di produzione dei nostri Paesi sono particolarmente distanti e presentano caratteristiche che devono essere tenute in considerazione anche in vista dell’eventuale stipula di accordi. L’Italia, ad esempio, ha recentemente stabilito il suo no agli Ogm, ha intrapreso un percorso per la riduzione dell’uso di fitofarmaci e considera obiettivo prioritario la difesa della propria biodiversità agricola. Aspetti che non possono in alcun modo essere messi in discussione, neppure indirettamente, dall’eventuale accordo.

Il futuro dell’accordo

In ogni modo, il raggiungimento di un’intesa tra Unione Europea e Governo Americano entro la scadenza dell’Amministrazione Obama, come inizialmente previsto, appare impossibile e bisognerà attendere quanto deciderà Trump che ha sempre sbandierato la sua contrarietà ai TTIP. Questo, però, non deve far calare l’attenzione sulla tematica. Infatti, in ogni caso la questione TTIP resta aperta e dovrà comunque essere affrontata. Anche qualora non si raggiungesse un accordo diretto, infatti, non possiamo non considerare le ripercussioni per il nostro mercato di altri accordi similari in corso di stipula tra gli Usa ed altri Paesi. Da parte mia, posso dire che l’attenzio-

ne del Ministero sui negoziati è sempre stata elevata, sin dalle fasi iniziali, con l’obiettivo di vigilare sulla tutela dell’intero sistema delle produzioni a Denominazione di Origine Certificata e per tutelare la nostra specificità, pur nell’interesse di allargare i nostri potenziali mercati. Un Paese fortemente votato all’export come l’Italia non può certo chiudersi in una prospettiva protezionistica, ma neppure accettare qualsiasi prospettiva di libero mercato, anche alla luce delle evidenti storture che questo ha manifestato negli ultimi decenni, con danni sociali e ambientali che tutti stiamo pagando. E gli agricoltori più di tutti. Andrea Olivero Viceministro per l’agricoltura

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Addio a Rosangela Giordana…Bastian Contrari

Ha raccontato cinquant’anni di vita cuneese, con una spiccata sensibilità per l’agricoltura. Rosangela Giordana, la giornalista scomparsa a 77 anni nel generale cordoglio, è stata una testimone attenta dell’evoluzione del mondo rurale, dal riscatto sociale dei coltivatori negli anni Sessanta alla nuova dimensione economica e produttiva assunta dal settore in tutte le sue articolazioni. Su “Il Coltivatore Cuneese” l’abbiamo conosciuta con lo pseudonimo Bastian

Contrari. In molti ancora oggi sono convinti che fosse un uomo. In realtà era Rosangela che con arguzia sapeva affrontare le problematiche della società attuale, indice di una personalità ricca di umanità e cultura. La sua caratteristica era quella di essere semplice e diretta. Una dote rara nel mondo giornalistico che ha lasciato un’ impronta indelebile in tutto l’ufficio stampa della Coldiretti di Cuneo con il quale ha collaborato per oltre trent’anni. Accanto all’intensa attività pubblicistica prima sulle pagine della Gazzetta del Popolo e poi sul settimanale La Guida, Rosangela ha infatti sviluppato un’intensa collaborazione con la Coldiretti e l’Apa di Cuneo, diventandone voce autorevole. Ogni sua nota informativa era una puntuale disamina degli argomenti in discussione, scritta con penna leggera e una verve giornalistica da autentica fuoriclasse della notizia. Con Coldiretti Cuneo ha anche pub-

blicato una raccolta dei racconti di Bastian Contrari edita da Primalpe. Lascia il ricordo di una persona semplice ma determinata. Una professionalità di elevato profilo con una cultura che ha trasmesso soprattutto alle giovani generazioni con l’insegnamento. Al mondo economico cuneese ed a quello agricolo in particolar modo una traccia di lettura dei fatti e delle situazioni in modo unico e sempre costruttivo. Bastian Contrari sarà sempre in mezzo a noi. Coldiretti Cuneo

DENTI NUOVI E FISSI IN GIORNATA? OGGI È POSSIBILE

DOPO

PRIMA

Il metodo tradizionale per ridare il sorriso ai pazienti che devono sostituire un’intera arcata dentaria è la protesi mobile, la classica dentiera. Chi porta questo tipo di protesi ne conosce però bene i limiti: palato lungo per aumentare la tenuta, scarsa sensazione del gusto dei cibi, necessità di ricorrere a paste adesive o a continue ribasature per evitare che la protesi balli. Oggi l’odontoiatria moderna ha a portata di mano le soluzioni più confortevoli per evitare tutto questo: gli impianti. Gli impianti sono delle vere e proprie radici artificiali che permettono, con un semplice intervento, di fissare in giornata la vecchia protesi, in tempi brevi e con costi molto contenuti.

Inserendo 4 impianti invece è possibile sostituire tutti i denti grazie al carico immediato. In un solo intervento che comprende estrazioni, posizionamento degli impianti ed impronte, viene confezionata una protesi provvisoria fissa, sostituita da quella definitiva non appena avvenuta la corretta guarigione. La semplice esecuzione di una radiografia panoramica, che farete nel nostro studio, permette di fare una corretta valutazione e di consigliare la giusta soluzione individuale per ogni caso.

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LE NOSTRE RADICI a cura di Barba Bertu - info@barbabertu.com

“SONO NATO E CRESCIUTO NELLA STALLA” IL FRATE

A

Antonio Rinero di Cervere

ntonio Rinero è nato il 17 gennaio 1936 a Cervere: “Eravamo 12 figli, 6 maschi e 6 femmine. Io sono il settimo, siamo ancora in 9. In tanti era difficile andare d’accordo: tante teste, tante idee … Mia mamma Maddalena ha fatto grandi fatiche a tirare su la famiglia in tempi di vera miseria! Ci passavamo i vestiti l’uno all’altro, non c’erano i soldi per andare a comprarli … Mangiavamo a colazione la zuppa di latte, con il burro e il pane fatti in casa. E grandi minestroni, qualche volta la carne. La povertà l’ho conosciuta, ma la fame no, per fortuna”.

LA MAESTRA BUONA

I suoi giochi: “Ero bambino e giocavo con mio fratello Francesco, ma non c’erano i soldi per comprare un pallone! Un mio coetaneo aveva sette palloni a casa sua, allora abbiamo fatto un cambio: due micche di pane in cambio del pallone, con il consenso di mia mamma!”. La scuola: “Ho frequentato la quinta Elementare qui a Cervere, eravamo una ventina in classe, con la maestra Lucia Morra, che mi voleva molto bene! Aveva capito che eravamo poveri e mi ha sempre trattato benissimo”. A 6 anni già lavorava: “Con mia sorella Caterina, a guardare una decina di mucche. Con mio fratello Francesco tenevamo d’occhio una decina di pecore. E avevamo una quindicina di maiali, ma non era difficile, perché i prati erano vicini alla nostra casa. Mia mamma e le mie sorelle nelle veglie, dai Santi fino a San Giuseppe, filavano la lana nella stalla, con la luce dei lumi di petrolio. Si parlava in quelle sere di uno o dell’altro …”.

Ricorda chi passava in campagna: “Ho ben presente quel vecchio con la barba lunga che arrivava con un sacco sulle spalle, chiedeva del pane e qualcosa da mangiare. Uno di loro faceva un buco nel fienile, per dormire. Uno con la bici e con il carretto arrivava a comprare le ossa dei bovini (con cui facevano i bottoni) e gli stracci. Arrivava sovente a piedi un Frate Cappuccino di Bra, aveva la barba lunga e mia madre gli dava sempre qualcosa per il Convento: e poi dicevano una preghiera insieme. Dopo il 1950 sono spariti dalla scena”. La stalla: “Io sono nato e cresciuto nella stalla, a volte mi viene da andare a dormire nel fieno, ma la stalla non c’è più: certo che i materassi sono ben altra cosa! Ho iniziato nel 1969 per conto mio ad allevare 9 mucche ed 11 vitelli su 30 giornate di terreno. Nel 1976 sono passato ai maiali, che richiedevano meno terreno: oggi i miei figli Giovanni e Pietro hanno dai 2.500 ai 3.000 suini, da ingrasso. Io ho sempre lavorato tanto. Oggi la burocrazia complica la vita e c’è il problema dello smaltimento dei liquami. Mi diverto a guidare il trattore, amo la terra e dico ancora la mia. Vado ancora sempre ai mercati di Fossano e di Bra, dove incontro tanti amici”. Le nozze: “Margherita Carena abitava qui, vicino a casa mia. Ci siamo conosciuti a 16 anni, siamo stati fidanzati 4 anni, le nozze le abbiamo celebrate il 24 novembre 1959 davanti a don Carlo Cavallo, mancato da poco. Abbiamo fatto festa due giorni, ma niente viaggio di nozze, non c’erano i soldi! I nostri figli sono Giovanni, Maddalena, Pietro, Teresa e Laura, con 11 nipoti e 4 pronipoti. Io faccio poco il nonno, mia moglie invece li segue molto. Margherita la sposerei di nuovo!”.

DON CAVALLO

Don Carlo Cavallo: “Era severo. Soffriva se i giovani finivano in Fiat e ci incoraggiava sempre a coltivare la terra! E’ stato anche l’ideatore della “Fiera del porro”, era un prete d’altri tempi”. Il senso della vita: “Ho cercato di fare il mio dovere: il lavoro, la famiglia e trovare anche il tempo per andare in chiesa. Recito le orazioni, fino a qualche anno fa a novembre dicevamo sovente il Rosario insieme a mia moglie. Soffro nel vedere oggi che i ragazzi non servono più le Messe. Ai nostri figli abbiamo insegnato il rispetto per gli altri, l’onestà e l’importanza di essere corretti”.

MUSCHIO E STATUINE

Il Natale di una volta: “Era tutto diverso! Io non posso vedere i Babbi Natali appesi ai balconi, per me non hanno senso! Facevamo il Presepio con il muschio e le statuine, oggi il consumismo ha rovinato anche questa festa. A Natale scrivevamo una letterina ai genitori per ringraziarli, la nascondevamo sotto il piatto. La gente era più felice allora, quando eravamo poveri. Oggi i rapporti umani quasi non esistono più”. La morte: “Ci penso, so che è il nostro destino, spero di non soffrire quando arriverà. Dopo, non so che ci aspetta. Spero di poter riabbracciare i miei cari, che ricordo sempre nelle mie preghiere”. Il suo impegno in Coldiretti: “Rappresento i pensionati di Cervere, la Coldiretti la frequento da 50 anni e ogni venerdì vado a fare un giro negli uffici di Bra, dove ho diversi amici. Ho fatto il consigliere comunale dal 1975 al 1980, sono riuscito a risolvere alcuni problemi legati all’irrigazione dei campi, stabilendo alcune regole precise e dopo di me qui sono nati i Consorzi irrigui”.

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e. ATTUALITÁ

Alluvione: Coldiretti ha presentato in Regione un documento per le necessità urgenti delle imprese agricole

N

el mese di dicembre, Coldiretti ha consegnato all’Assessore Ferrero, un report relativo ai territori ed alle province che avevano subito i danni causati dal maltempo, evidenziando le problematiche che richiedevano interventi urgenti per dare ossigeno alle aziende danneggiate. Ecco i punti focali: • Prevedere l’assegnazione di carburante agevolato supplementare per i lavori di ripristino dei terreni alluvionati; • Per le aziende colpite che hanno in corso domande ammissibili e finanziabili sul PSR in riferimento alle misure: 6.1.1,4.1.1 e 4.1.2, prevedere una congrua proroga dei tempi di realizzazione degli investimenti ammessi a contributo; • Nel caso di interventi di ripristino o di fondi non più ripri-

stinabili, è necessario che venga riconosciuto il giusto valore dei fondi stessi; • Rapidi interventi autorizzativi per il ripristino di una sezione dell’alveo utile al contenimento delle portate a tutela anche del terreno agricolo prospiciente le sponde. • Utilizzare una corsia preferenziale di accesso ai fondi per tutte quelle aziende che effettuano i lavori di bonifica per il tramite dei consorzi irrigui o consorzi di bonifica, per incentivare il recupero di intere aree sommerse e non solo di alcuni appezzamenti; • Agire con tempestività nell’autorizzare gli uffici decentrati onde permettere la presa d’atto della situazione e consentire, laddove possibile, il ripristino dei fondi.

Determina regionale su massima pericolosità incendi boschivi

La Regione ha dichiarato, con propria determina, a partire dal 30 dicembre 2016, lo stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi. Ai sensi delle norme vigenti è vietato anche bruciare i residui vegetali derivanti dalle operazioni colturali (paglia, sfalci, potature, fogliame) nonché altro materiale agricolo o forestale il cui abbruciamento è consentito al di fuori dei periodi dichiarati di grave pericolosità. La cessazione dello stato di grave pericolosità verrà stabilita con nuova determina, di cui daremo puntuale informazione.

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Erogati i primi fondi ai Comuni La Regione Piemonte ha comunicato l’elenco delle risorse che andranno a coprire le opere più urgenti per sistemare i danni per opere di pubblico servizio nei Comuni colpiti dalla recente alluvione di novembre. La prima tranche, subito spendibile, è di 9.918.260 euro stanziati dall’Ente con l’ultimo assestamento di bilancio. La provincia di Cuneo riceverà 4.077.964,44 euro per effettuare 81 interventi (vedi tabella pag.18). La seconda parte di finanziamenti di 51 milioni di euro li ha messi in campo lo Stato e saranno assegnati quando Roma li renderà disponibili: probabilmente a breve (vedi tabella pag. 16). La “Granda”, riceverà, in base alle richieste di danni pervenute, 3.094.721,94 euro per 172 interventi. In totale, tra soldi regionali e statali, la provincia di Cuneo potrà contare su 7.172.686,38 euro.Si tratta di un primo passo fondamentale per rendere concreta la fase degli interventi di urgenza, in modo da eliminare i rischi immediati e ripristinare le condizioni minime di normalità.

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Albaretto della Torre

Bagnasco

Bagnolo Piemonte

Barge

Battifollo

Bergolo

Briga Alta

Brossasco

Cardè

Casteldelfino

Castelletto Uzzone

Castelnuovo di Ceva

Castino

Cerretto Langhe

Ceva

Cigliè

Cissone

Cortemilia

Cossano Belbo

Envie

Farigliano

Frabosa Soprana

Gambasca

Garessio

Gorzegno

Gottasecca

Levice

Macra

Marsaglia

Martiniana Po

Melle

INTERVENTI PREVISTI

1

4

10

19

1

1

1

1

1

1

3

1

1

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1

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2

1

1

1

9

2

3

1

1

2

1

2

1

2

IMPORTO (euro)

18.000

58.500

314.000

498.049,58

9.760

18.000

10.000

20.740

2.200

3.170

30.663,26

3.000

9.760,36

14.640

70.000

16.940

23.000

23.161,70

21.960

5.000

8.000

40.750

6.000

253.000

29.280

5.071

15.936

3.000

37.650

10.980

15.000

COMUNE

Mombasiglio

Monastero di Vasco

Monasterolo Casotto

Monchiero

Monesiglio

Montaldo Mondovì

Oncino

Ormea

Ostana

Paesana

Pagno

Pamparato

Paroldo

Pezzolo Valle Uzzone

Pradleves

Priola

Prunetto

Revello

Rifreddo

Roburent

Sale delle Langhe

Sampeyre

San Benedetto Belbo

San Michele Mondovì

Sanfront

Scagnello

Serravalle Langhe

Torre Mondovì

Valmala

Venasca

Vicoforte Mondovì

TOTALE

INTERVENTI PREVISTI

1

1

2

1

4

10

3

3

3

17

1

6

1

1

1

4

1

5

3

1

1

1

1

1

11

3

1

1

1

3

1

172

IMPORTO (euro)

5.500

5.000

16.000

1.915,46

46.116

161.000

22.000

297.023,58

61.000

292.500

10.000

56.187,49

36.600

8.000

2.440

119.500

17.605

22.240

15.500

20.000

2.440

7.000

19.800

8.052

173.742

27.113,51

7.950

1.525

5.860

28.000

1.900

3.094.721,94

1 2 0 3 8 S AV I G L I A N O ( C N ) - V I A D E L L’ A R T I G I A N AT O 3 9 / V I A S . N . O . S . 2 T E L . / FA X 0 1 7 2 6 3 3 . 6 5 5 - m t a @ m t a a g e n z i e . i t - w w w. m t a a g e n z i e . i t

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FINANZIAMENTI REGIONALI PER LA PROVINCIA DI CUNEO

Alto

Bagnasco

Bagnolo Piemonte

Barge

Battifollo

Bossolasco

3

2

4

1

1

Briga Alta

1

Brondello

1

Caprauna

Castellar

Castelletto Uzzone

Castellino Tanaro

Ceva

Clavesana

Cortemilia

Costigliole Saluzzo

Frabosa Soprana

Frabosa Sottana

Gambasca

Garessio

Gorzegno

1

1

1

1

2

1

2

1

1

1

2

2

1

Gottasecca

1

Levice

1

Lisio

Marsaglia

1

Martiniana Po

Mombarcaro

1

3

2

1

IMPORTO (euro)

COMUNE

Monastero di Vasco

15.100

Monasterolo Casotto

45.000

Monesiglio

301.000

Montaldo Mondovì

600.000

Monterosso Grana

7.930

Murazzano

40.500

Niella Tanaro

41.480

Nucetto

27.511

Oncino

7.440

Ormea

4.000

Ostana

7.270

Paesana

62.264

Pagno

87.285,26

Pamparato

32.818

Paroldo

6.954

Perletto

30.000

Pezzolo Valle Uzzone

220.000

Priola

55.000

Revello

16.500

Rifreddo

285.000

Roascio

67.100

Roburent

17.107

Rocchetta Belbo

30.500

Sale delle Langhe

8.000

Sanfront

39.150

Torre Mondovì

10.980

24.400

TOTALE

COSTRUZIONE MACCHINE AGRICOLE

Botti collaudate fino a 200 q. a partire da 3.000 a 30.000 lt. Carri spandiletame - Revisione cisterne - Spandisale e sabbia Carri botte per abbeveraggio bestiame omologati su strada

INTERVENTI PREVISTI

2

IMPORTO (euro)

3.000

1

16.000

2

46.600

3

222.000

2

4.880

1

13.000

1

22.900

2

47.239,18

1

42.000

2

388.652

1

43.000

4

364.000

1

44.200

2

106.200

2

24.450

1

15.255

1

8.000

3

395.000

2

6.200

1

10.000

1

35.000

1

10.000

1

8.540

1

6.750

1

96.258

1

8.551

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AGGIORNAMENTI FISCALI

Variazioni colturali: pubblicazione elenco 2016

S

ulla Gazzetta Ufficiale n. 305 del 31 dicembre 2016, è stato pubblicato il comunicato dell’Agenzia Entrate con il quale viene reso noto che sono state completate le operazioni di aggiornamento della banca dati catastale per i comuni indicati nell’elenco allegato al comunicato. L’operazione di aggiornamento delle colture catastali dei terreni è avvenuta, come ormai da diversi anni, sulla base delle dichiarazioni presentate dai produttori nel corso del 2016 agli organismi pagatori, quali Agea, per il riconoscimento dei contributi agricoli comunitari. Gli elenchi delle particelle interessate possono essere consultati nei 60 giorni successivi alla pubblicazione presso i comuni, presso le sedi dell’Agenzia Entrate o sul suo sito internet. Con-

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tro tali variazioni, che producono effetti fiscali sia ai fini delle imposte sul reddito che dell’IMU, può essere proposto ricorso presso la Commissione tributaria provinciale competente nel termine di 120 giorni dalla pubblicazione dell’elenco. In alternativa, a fronte di errori palesi può essere chiesta la rettifica in autotutela.

Scadenza al 31 gennaio per gli altri soggetti

Mentre per i produttori che presentano le domande ad Agea la variazione è automatica, per le variazioni di coltura poste in essere da soggetti che non presentano le suddette domande, il termine per presentare le dichiarazioni di variazione catastale è il 31 gennaio dell’anno successivo a quello in cui la variazione è inter-

venuta. Per le variazioni intervenute nel 2016 il termine è pertanto quello del 31 gennaio 2017. Tale dichiarazione produce effetto dall’anno in cui è intervenuta se si tratta di variazione in diminuzione, ovvero dall’anno successivo se si tratta di variazione in aumento. E’ opportuno che i soggetti interessati presentino le variazioni in aumento nei termini di legge, onde evitare l’applicazione di sanzioni che vanno da un minimo di 258 a un massimo di 2065 euro.

Gli uffici Zona di riferimento potranno fornire agli associati tutte le ulteriori informazioni necessarie e l’assistenza del caso


AGGIORNAMENTI FISCALI

Rivalutazione dei terreni edificabili, agricoli e delle partecipazioni

L

a vendita di terreni suscettibili di capacità edificatoria secondo gli strumenti urbanistici vigenti, può determinare ai fini reddituali il realizzo di una plusvalenza imponibile ai fini Irpef. Tale plusvalenza è quantificata in misura pari alla differenza tra il corrispettivo percepito dalla vendita e il costo fiscalmente riconosciuto. Negli ultimi anni le varie leggi finanziarie hanno più volte riaperto la possibilità di affrancare tali plusvalenze pagando un’imposta dell’8% sul valore di mercato del terreno, sulla base di una perizia giurata di stima redatta da un professionista abilitato. La Legge 232/2016 (Legge di bilancio 2017) ha nuovamente riaperto tale possibilità per le persone fisiche, società semplici ed

enti non commerciali, in relazione ai terreni posseduti alla data del 1 gennaio 2017. La perizia di stima deve essere redatta entro il 30 giugno 2017 e la relativa imposta pagata entro la medesima data in unica soluzione, ovvero in tre rate annuali di pari importo con l’applicazione degli interessi nella misura del 3% annuo. E’ possibile inoltre detrarre dall’imposta dovuta quanto eventualmente

versato in occasione di precedenti rivalutazioni sul medesimo terreno. Le stesse procedure possono essere poste in essere per rivalutare il costo fiscalmente riconosciuto di terreni agricoli, in quanto anche la loro cessione, se interviene in un arco temporale di 5 anni dall’acquisto a titolo oneroso, comporta il realizzo di plusvalenze imponibili. Determinano sempre realizzo di plusvalenze le cessioni di quote di partecipazione; su questo si segnala che non esiste più nell’edizione 2017 l’aliquota ridotta al 4% da applicare al costo rideterminato delle partecipazioni non qualificate, pertanto l’aliquota sarà unica pari all’8 per cento. Gli Uffici Zona di riferimento potranno fornire agli associati gli eventuali ulteriori chiarimenti necessari.

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AGGIORNAMENTI FISCALI

“Rottamazione” cartelle: i termini da rispettare

L’

art. 6 del decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2017 ha introdotto la cosiddetta “rottamazione” delle cartelle di pagamento Equitalia, che consente lo “stralcio” delle sanzioni amministrative fiscali e contributive nonché degli interessi di mora. In estrema sintesi, ricordiamo le “tappe” principali della procedura: • il contribuente interessato deve verificare se i carichi sono stati affidati ad Equitalia nel periodo compreso tra il 1° Gennaio 2000 ed il 31 Dicembre 2016; • prima di presentare l’istanza, è opportuno chiedere agli sportelli di Equitalia un estratto di ruolo aggiornato; • se alla data del 24 ottobre 2016 il contribuente ha una rateizzazione in corso, per poter essere ammesso alla definizione agevolata dovrà aver versato le rate scadute nel periodo compreso dal 1° Ottobre 2016 ed il 31 Dicembre 2016. Tuttavia, la definizione agevolata è ammessa a condizione che risultino versate tutte le rate scadute e non solo quindi quelle relative all’ultimo trimestre dell’anno. La condizione di avvenuto pagamento potrà ritenersi verificata anche in caso di versamenti eseguiti entro il termine

22

• • •

di presentazione dell’istanza (31 marzo 2017), comprensivo degli interessi di mora sulle rate scadute. Il chiarimento è stato fornito da Equitalia durante un incontro organizzato dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti; Equitalia entro il 28 febbraio 2017, con posta ordinaria, avviserà il debitore dei carichi affidati entro il 31 Dicembre 2016 per i quali risulta non ancora notificata la cartella di pagamento, l’avviso di accertamento o di addebito; entro e non oltre il 31 Marzo 2017 il contribuente interessato deve presentare l’apposita istanza utilizzando il modello denominato “DA1” - scaricabile sul sito di Equitalia; il modello compilato può essere presentato personalmente, o tramite soggetto delegato, presso gli sportelli di Equitalia oppure in modalità telematica;

entro il 31 Marzo 2017 il contribuente può integrare la domanda di rottamazione presentata anteriormente (ad esempio, per includere ulteriori carichi non indicati nel precedente modello già presentato); • il contribuente che ha aderito alla rottamazione delle cartelle potrà scegliere se versare le somme dovute in un’unica soluzione entro Luglio 2017 oppure dilazionare il pagamento in un massimo di 5 rate, con scadenza a Luglio 2017 (24% del dovuto), a Settembre 2017 (23% del dovuto), Novembre 2017 (23% del dovuto), Aprile 2018 (15% del dovuto) e Settembre 2018 (15% del dovuto); • in caso di pagamento rateale, sugli importi dilazionati saranno dovuti i relativi interessi nella misura del 4,5% annuo decorrenti dal 1° Agosto 2017; • entro il 31 Maggio 2017 Equitalia comunicherà al contribuente l’ammontare delle somme da pagare, nonché quello delle singole rate, il giorno ed il mese di scadenza di ciascuna di esse. I nostri Uffici rimangono a disposizione per ogni chiarimento in merito.


AGGIORNAMENTI FISCALI

Detrazioni per recupero edilizio, risparmio energetico, acquisto mobili ecc.

L

a Legge di Bilancio 2017 ha prorogato anche per il nuovo anno l’applicazione delle detrazioni per interventi di recupero edilizio, risparmio energetico e acquisto mobili, nelle maggiori misure già in vigore nell’anno 2016. Inoltre vengono introdotte alcune novità e nello specifico: • Per gli interventi su parti comuni condominiali che interessino l’involucro dell’edificio, con incidenza superiore al 25 per cento della superficie disperdente lorda la detrazione è stabilita in misura del 70 per cento; • Se gli interventi di cui al punto precedente sono finalizzati a migliorare le prestazioni energetiche invernali ed estive e conseguono almeno la qualità media di cui al Decreto ministeriale 26 giugno 2015, la detrazione è

stabilita in misura pari al 75 per cento; In entrambi i casi la detrazione spetta in relazione alle spese sostenute negli anni 2017-2021 su un massimo di spesa di 40.000 euro per il numero di unità che compongono il condominio ed è ripartita in 10 annualità. Inoltre viene confermata su tali casistiche la possibilità di optare per la cessione del credito verso i fornitori o altri soggetti privati, con esclusione degli istituti di credito o intermediari finanziari. L’altra novità è legata agli interventi antisismici; per tali interventi, le cui procedure autorizzative siano iniziate dopo l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2017, spetta una detrazione del 50 per cento sulle spese sostenute nel periodo 2017-2021 su una spesa massima di 96.000 euro. La detrazione è ripartita in 5 annua-

lità. Ulteriore elemento di novità è dato dal fatto che vengono ricompresi gli interventi su edifici collocati in zona sismica 3 prima esclusi, zona in cui ricadono diversi comuni della nostra Provincia. Se dagli interventi in questione deriva una riduzione di classe di rischio dell’edificio, secondo la classificazione che sarà stabilita con apposito Decreto da approvare entro il 28 febbraio 2017, la detrazione è elevata al 70 per cento; se invece gli interventi comportano la riduzione di due classi di rischio la detrazione è elevata all’80 per cento. Se gli interventi interessano parti comuni condominiali le due misure descritte sono aumentate rispettivamente a 75 e 85 per cento. Gli Uffici Zona di riferimento potranno fornire agli associati gli eventuali ulteriori chiarimenti necessari.

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AGGIORNAMENTI FISCALI

Tartufi: Dal 1° gennaio si cambia

A

partire dal 1° Gennaio 2017 entrano in vigore le disposizioni della legge europea 2015-2016, che hanno introdotto alcune modifiche alla disciplina fiscale dei raccoglitori occasionali di tartufi. In particolare: • è stato soppresso il regime speciale Iva applicabile agli acquisti da raccoglitori occasionali di tartufi non titolari di partita Iva, per cui l’acquirente, soggetto passivo Iva, doveva emettere autofattura senza detrarre la relativa Iva; • sono stati dispensati dagli obblighi contabili i soli raccoglitori occasionali e non più i raccoglitori dilettanti; In materia di imposte dirette viene introdotto un nuovo regime di tassazione applicabile ai raccoglitori occasionali (art. 25 quater D.P.R.

600/1973). In particolare per le cessioni di tartufi effettuate a partire dal 1° Gennaio 2017, alle somme corrisposte a raccoglitori occasionali, i soggetti che rivestono la qualifica di sostituto di imposta devono operare una ritenuta alla fonte: • sull’ammontare del corrispettivo pagato ridotto del 22% a titolo di deduzione forfettaria delle spese; • la ritenuta è a titolo di imposta (definitiva) con aliquota pari al primo scaglione IRPEF, attualmente 23%; • con obbligo di rivalsa. Con risoluzione del 28 Dicembre 2016, l’Agenzia delle Entrate ha previsto che per il versamento della citata ritenuta, mediante il modello F24, i sostituti d’imposta utilizzeranno il codice tributo “1040”, già in uso per il versamento delle ritenute sui redditi di lavoro autonomo e compensi per

l’esercizio di arti e professioni. Inoltre l’aliquota Iva applicabile da parte dei soggetti in contabilità, relativa alle cessioni di “tartufi freschi, refrigerati o presentati immersi in acqua salata, solforata o addizionata di altre sostanze atte ad assicurarne temporaneamente la conservazione, ma non specialmente preparati per il consumo immediato” passa da quella ordinaria, attualmente del 22%, a quella ridotta del 10% (la legge europea ha introdotto la voce 20 bis all’interno della Tabella A, Parte III, del D.P.R. 633/1972). Gli uffici zona di riferimento potranno fornire agli associati tutte le ulteriori informazioni necessarie.

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CONTROLLI SANITARI

Per l’esenzione occorre inviare l’autocertificazione all’ASL di competenza

Controlli sanitari: Le aziende agricole possono essere esentate dal pagamento

R

icordiamo che le aziende agricole possono beneficiare, annualmente, dell’esenzione dal pagamento delle tariffe dei controlli sanitari obbligatori, previsti dal Decreto Legislativo 194/2008. Per poter ottenere l’esenzione, che va rinnovata di anno in anno, occorre inviare all’ASL di competenza un’apposita autocertificazione. La normativa, entrata in vigore a partire dal 2009, ha subìto nel corso degli anni alcune modifiche che proviamo sinteticamente a riassumere. Per l’anno 2009 era possibile avere IMPIANTI DI MACELLAZIONE

Specie

B o v i n i , Suini solipedi, ovicaprini, ratiti

Polli

UGB (Unità Grande Bovino) 200

1000

l’esenzione solo se produttore primario (per attività primaria s’intende l’attività che non altera la natura del prodotto). Questa interpretazione parziale e riduttiva della figura dell’imprenditore agricolo escludeva dall’esenzione tutte quelle imprese agricole di trasformazione e vendita diretta, che erano tenute le rispettive tariffe. Successivamente, grazie all’azione portata avanti da Coldiretti, si era riusciti ad ottenere l’esenzione dal pagamento per tutte le attività svolte dall’imprenditore agricolo ai sensi dell’articolo 2135 del Codice Civile

Impianti di sezionamento: • fino a 50 tonnellate annue per bovini, solipedi, ovicaprini, ratiti e avicunicoli; • fino a 500 tonnellate annue per i suini. Centri di lavorazione della selvaggina cacciata: fino a 30 tonnellate annue; Stabilimenti riconosciuti per la successiva lavorazione del latte crudo: fino a 1.000 tonnellate annue. Lavorazione e trasformazione per l’immissione in commercio dei prodotti della pesca e dell’acquicoltura: fino a 100 tonnellate annue. Stabilimenti di lavorazione del risone e del riso: fino a 3.000 tonnellate. Mentre la maggior parte delle attività, che sono elencate nella Sezione 6 dell’Allegato A (vedi tabella a fianco), è possibile beneficare dell’esenzione solo se l’azienda rientra nella fascia produttiva annua A o nella fascia B. Se invece l’azienda rientra

150000

Tacchini

60000

Faraone

30000

(introdotto dalla Legge d’orientamento del 2001), senza alcun vincolo sui volumi di produzione. Questa esenzione, totale, è stata possibile per gli anni 2010, 2011 e 2012 compreso. Dal 2013 e gli anni successivi in poi, dopo la modifica introdotta dal Decreto Balduzzi, le imprese agricole potranno avere ancora l’esenzione, ma solo se imprenditore agricolo ai sensi dell’articolo 2135 del Codice Civile e se l’azienda rientra in determinate fasce produttive, dettagliate nella Sezione 8 dell’Allegato A dello stesso Decreto legislativo 194/2008 e di seguito riportate.

Anatre

Oche

Numero capi 150000

nella fascia produttiva C è tenuta a pagare una tariffa annuale di 1.500 euro, salvo nel caso in cui svolga prevalentemente attività al dettaglio. Esempio pratico: Un’azienda agricola che vinifica è esente dal pagamento della tariffe dei controlli sanitari se rientra nella fasce A (fino a 5.000 hl) oppure B (da 5.001 fino a 50.000 hl). Diversa-

150000

Conigli

300000

Selvaggina da penna

150000

mente, se la produzione rientra nella fascia C (oltre 50.000 hl) scatta l’obbligo di pagamento. In questo ultimo caso potrebbe ancora essere esonerata se fa attività prevalente al dettaglio (maggiore del 50%). La verifica o meno dei requisiti è annuale, per cui è necessario trasmettere periodicamente l’autocertificazione all’ASL di competenza.

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Sezione 6 - Stabilimenti non ricompresi nell'allegato IV sezione B del Regolamento CE n. 882/2004 Tipologia stabilimento (AttivitĂ prevalente ingrosso)

Fascia produttiva annua A

Fascia produttiva annua B

Fascia produttiva annua C

Prodotti e preparazioni di carne Latte trattato termicamente e prodotti lattieri (nei casi in cui non sia possibile applicare la sezione 4) Ovoprodotti

fino a 200 ton

da 201 a 1000 ton

oltre 1000 ton

Centri imballaggio uova

fino a 10.000.000 uova

Miele Molluschi bivalvi vivi Cosce di rana e lumache Grassi fusi di origine animale e ciccioli Stomaci, vesciche e budella Gelatina e collagene

fino a 500 ton fino a 10 ton fino a 10 ton

da 10.000.000 a 50.000.000 uova da 501 a 1.000 ton da 11 a 100 ton da 11 a 100 ton

fino a 100 ton

da 101 a 500 ton

oltre 500 ton

fino a 100 ton fino a 100 ton fino a 10 ton di materie prime

da 101 a 500 ton da 101 a 500 ton da 11 a 100 ton di materie prime

oltre 500 ton oltre 500 ton oltre 100 ton di materie prime

fino a 10.000 hl

da 10.001 a 100.000 hl

oltre 100.000 hl

fino a 100 ton

da 101 a 500 ton

oltre 500 ton

fino a 500 ton

da 501 a 1.000 ton

oltre 1.000 ton

fino a 500 ton

da 501 a 1.000 ton

oltre 1.000 ton

fino a 100 ton fino a 500 ton

da 101 a 500 ton da 501 a 1.000 ton

oltre 500 ton oltre 1.000 ton

fino a 500 ton

da 501 a 1.000 ton

oltre 1.000 ton

fino a 500 ton

da 501 a 10.000 ton

oltre 10.000 ton

fino a 5.000 hl fino a 1.000 hl fino a ton 500

da 5.001 a 50.000 hl da 1.001 a 10.000 hl da ton 501 a ton 1.000

oltre 50.000 hl oltre 10.000 hl oltre ton 1.000

fino a 500 ton

da 500 a 1.000 ton

oltre 1.000 ton

fino a 100 ton

da 101 a 500 ton

oltre 500 ton

fino a 500 ton

da 501 a 1.000 ton

oltre 1.000 ton

Centri di cottura Acque minerali e bevande analcoliche Integratori alimentari e prodotti dietetici Prodotti di iv gamma e di v gamma Molini, pastifici, panifici e prodotti da forno industriali Pasticcerie industriali Produzione surgelati Conserve vegetali frutta secca e spezie Alimenti vegetali non considerati altrove Vino e bevande alcoliche Produzione ed imbottigliamento olii Caffè e the Cioccolato e prodotti a base di latte ottenuti da materia prima trasformata Additivi e coloranti alimentari Operatori del settore alimentari operanti in mercati generali e del settore ortofrutticoli freschi Depositi alimentari Depositi alimentari per prodotti in regime di freddo e piattaforme di Distribuzione Stabilimenti di lavorazione del risone e del riso

oltre 50.000.000 di uova oltre 1.000 ton oltre 100 ton oltre 100 ton

fascia unica 1.500 euro

Tariffe annue forfettarie: fascia A 400 euro/anno - fascia B 800 euro/anno - fascia C 1.500 euro/anno

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ZOOTECNIA DA LATTE

Piano volontario di riduzione del latte Entro metà febbraio l’invio della richiesta di pagamento Per le aziende che hanno aderito alla prima tranche di domande per il periodo ottobre/dicembre 2016

C

on il mese di dicembre è terminato il trimestre (ottobredicembre 2016) per quei produttori che avevano aderito al piano volontario di riduzione della produzione di latte finanziato dall’UE. Una volta terminato il periodo, come riportato nelle Istruzioni Operative di Agea del 12 settembre scorso (“Ai fini della presentazione della

domanda di pagamento, che dovrà essere presentata entro quarantacinque giorni dalla fine del periodo di riferimento, AGEA emanerà una apposita circolare”.), entro 45 giorni il produttore dovrà inoltrare la richiesta di pagamento, per cui entro il 14 febbraio 2017. Pertanto nei prossimi giorni Agea provvederà a emanare un’apposita

circolare che definirà nel dettaglio le modalità per poter effettuare la richiesta di pagamento e verificare il rispetto degli impegni assunti in fase di domanda dai produttori che vi hanno aderito. Per coloro che invece hanno aderito alla secondo tornata di riduzione (novembre 2016 – gennaio 2017) i termini scadranno a metà marzo.

Decreto etichettatura del latte: manca solamente la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale

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Dopo un primo via libera da parte della Commissione europea lo scorso ottobre, principale ostacolo per la sua approvazione, e il parere favorevole della Conferenza Stato-Regioni, a breve dovrebbe entrare in vigore il decreto interministeriale – Ministero delle politiche agricole e Ministero dello sviluppo economico - concernente l’indicazione dell’origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattiero-caseari, in attuazione del Regolamento (UE) n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori. A ulteriore conferma sono arrivati anche i pareri favorevoli, seppur non vincolanti dal punto di vista legislativo, da parte di Camera e Senato. Ora non manca che il passaggio finale, ovvero la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana perché il decreto possa acquistare efficacia. Il provvedimento, sulla falsa riga di quanto approvato in Francia, prevede l’indicazione dell’origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti trasformati a base di latte (latte UHT, burro, yogurt, mozzarella, formaggi, latticini,ecc.).

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ZOOTECNIA DA LATTE

Buoni i risultati della Compral Latte

“E

ra importante crederci e noi della Compral latte ci abbiamo creduto”. Con queste parole che rappresentano insieme un ringraziamento e un viatico per le prossime sfide, il presidente della cooperativa Raffaele Tortalla (nella foto) ha salutato i partecipanti alla “giornata degli auguri” che si è tenuta giovedì 15 dicembre al Giardino dei tigli di Fossano. All’incontro era presente la stragrande maggioranza dei 220 soci si è svolto in un clima intonato a buoni pensieri per l’andamento del prezzo del latte (l’indice è attestato dai 38 ai 40 centesimi). Ma a regalare spunti di ottimismo è stata soprattutto la convinzione che la scelta di Compral latte, a sette anni dal via della filiera del latte piemontese con l’Inalpi di Moretta e la Ferrero di Alba, si è rivelata vincente. Un dato sottolineato dal presidente Arap Roberto Chialva e dalla presi-

dente regionale e provinciale Coldiretti Delia Revelli, dal presidente di Coldiretti Torino Fabrizio Galliati con il direttore Michele Mellano e il patron Inalpi Ambrogio Invernizzi. Delia Revelli, esprimendo la soddisfazione di Coldiretti per i risultati raggiunti da un’operazione agli inizi più sottovalutata che osteggiata, ha parlato di “lungimiranza dei produttori che associandosi hanno saputo fare squadra, in un territorio che ha lavorato bene, portando avanti un

INSEGUI NUOVE SENSAZIONI?

progetto di filiera che, grazie anche all’indice del prezzo, si è dimostrata capace di reggere ai momenti di difficoltà e oggi è indicato a modello nazionale. L’attivazione europea dell’etichettatura obbligatoria è un motivo in più per continuare la nostra battaglia a favore della tracciabilità e tutela del latte italiano”. Ambrogio Invernizzi, presente all’intera giornata di Cussanio, ha ricordato il lungo percorso fatto insieme con i produttori, oggi riconosciuto dagli addetti ai lavori, invitando i presenti a buttare l’occhio sul sito della Ferrero spa: “Dove si parla del latte, viene citata ad esempio la nostra filiera: una volta tanto, siamo più bravi dei tedeschi impegnati nella stessa esperienza”. Nota finale, l’anticipazione sul bilancio Compral 2016 illustrata dal direttore Bartolomeo Bovetti: “Il fatturato si consolida, i conti sono in ordine e chiudono in positivo.

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Coldiretti ha aderito al ricorso per tutelare la nocciola delle Langhe

S

arà il Tar del Lazio a esprimersi sull’inserimento della nocciola “Tonda Gentile delle Langhe” nel registro nazionale delle piante da frutto della varietà di nocciolo, operazione che ne consente la coltivazione in tutta Italia, aldilà quindi del territorio d’origine. Coldiretti ha deciso di appoggiare il ricorso al Tar, presentato dall’intera filiera corilicola e dalla rappresentanza degli Enti Locali, Unione montana Alta Langa e Unione Colline di Langa e del

Barolo in testa. Il ricorso è stato depositato lo scorso dicembre e si basa sul fatto che il regolamento europeo in materia di DOP e IGP (regolamento U 1151/2012) prevede che i nomi geografici non possano essere usati in denominazioni varietali che possono ingannare il consumatore.

Un atto necessario, dopo il paradosso burocratico che si era venuto a creare negli ultimi mesi per cui la nostra nocciola, una delle maggiori risorse economiche del territorio, la cui produzione a livello regionale è di oltre 200mila quintali, avrebbe potuto essere coltivata dappertutto con il nome “Langhe”, in Italia e nel mondo. “E’ necessario difendere il nostro territorio– commentano Delia Revelli presidente di Coldiretti Cuneo e Piemonte e Bruno Rivarossa, delegato Confederale – per questo

Ultim’ora Sistri

La presidente Delia Revelli omaggia con la nocciola Piemonte IGP Enrico Ianniello vincitore della XVIII edizione del Premio città di Cuneo per il Primo Romanzo all’edizione 2016 di Scrittori in Città

Coldiretti Piemonte si è decisamente schierata a favore del ricorso, al fine di prevenire danni economici e di immagine agli imprenditori del comparto, oltre che per fare chiarezza nei riguardi dei consumatori che si ritroverebbero sul mercato nocciole dal nome fuorviante rispetto alla loro reale provenienza sul luogo di coltivazione”.

Il DL 244/2016 (cd. “milleproroghe”) ha nuovamente prorogato il regime del cosiddetto “doppio binario” per la tracciabilità dei rifiuti; pertanto, fino alla più vicina data tra il subentro del nuovo gestore SISTRI e il 31/12/2017, restano in vigore sia il sistema tradizionale dei formulari che quello informatizzato del SISTRI. Resta confermata l’esenzione dall’obbligo di adesione al SISTRI per le aziende agricole

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ATTUALITÁ

Il disciplinare di produzione fisserà regole di produzione chiare contro le imitazioni

Vino piemontese per il Vermut di Torino Igp

C

oldiretti Piemonte sta seguendo l’iter burocratico per l’ottenimento dell’Indicazione Geografica Protetta del Vermut, il vino liquoroso aromatizzato che, storicamente, è la più nota bevanda piemontese per l’aperitivo, apportando il proprio contributo alla definizione del Disciplinare di produzione del “Vermouth o Vermut di Torino”. “Il percorso per l’ottenimento dell’Igp, secondo la norma comunitaria Reg. CE n. 251/2014, è già partito da alcuni anni e ci ha visto sempre presenti ai tavoli di lavoro – spiega Roberto Cabiale vicepresidente di Coldiretti Piemonte con delega al settore vitivinicolo – Abbiamo chiesto di introdurre nel Disciplinare di produ-

zione l’obbligo di utilizzare vini piemontesi: solo in questo modo si potrà essere certi della reale provenienza Made in Piemonte del Vermut”. “L’ottenimento dell’Igp rappresen-

ta un importante passo a sostegno di un prodotto di qualità, conosciuto in tutto il mondo che è storicamente legato alla nostra realtà produttiva piemontese – sottolinea Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte – Continueremo, quindi, a lavorare per arrivare a questo risultato che avrebbe una notevole ricaduta benefica sulle nostre imprese del comparto vitivinicolo”. “Fissare delle regole chiare e puntuali di produzione consente anche di evitare le imitazioni – conclude Bruno Rivarossa (nella foto) Delegato Confederale – L’Igp, infatti, andrebbe a tutelare il vero Vermut piemontese, prodotto con ingredienti del territorio, dando così ai consumatori uno strumento di trasparenza”.

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VITIVINICOLO

Novità dal settore vitivinicolo RISTRUTTURAZIONE VIGNETI 2016: FRAZIONATI GLI ELENCHI DI FINANZIABILITA’ E PROROGATI ALCUNI TERMINI

si evince che dal 1-1-2017 i suddetti IT /DA/DOCO potranno essere ancora usati, fino ad esaurimento (e fino a che non sarà introdotto l’MVV elettronico), per la circolazione interna, ma solo se si osservano queste condizioni : i documenti sono stampati da tipografie autorizzate; sono stati preventivamente vidimati dal Comune o dall’ICQ entro il 31-12-2016. La suddetta nota nulla cambia per l’impiego dei DDT, che conservano la validità per la circolazione interna dei vini confezionati e per gli MVV, che invece rappresentano il principale documento di accompagnamento per i prodotti vitivinicoli.

Il Servizio Vitivinicolo di Coldiretti Cuneo informa coloro che non sono ricompresi nell’elenco delle pratiche finanziabili 2016 pubblicato dalla Regione, che le aziende non presenti in quella prima lista rientreranno in successivi “scorrimenti”, fatte salve condizioni singole di non idoneità (mancanza di requisiti delle operazioni prospettate). A suo tempo si era deciso di non aprire il bando 2016 – seconda tranche - per favorire il deflusso delle numerose domande inevase giacenti. Dovrebbero rientrare tutte le istanze con istruttoria positiva poiché le risorse disponibili coprirebbero integralmente le richieste. Le aziende la cui istruttoria sarà invece negativa, riceveranno prossimamente una comunicazione di diniego contro la quale potranno presentare “ricorso” in 10 giorni dalla notifica stessa. Infine, AGEA per le domande 2016/2017 ha disposto una proroga del termine lavori domande con pagamento a collaudo: dal 31 maggio 2017 inizialmente fissato si va al 20 giugno 2017.

torie, documenti di accompagnamento e registri nel settore vitivinicolo). Per quanto riguarda la tenuta dei registri, viene riformulata la deroga dall’obbligo di tenuta del registro telematico a favore dei titolari di stabilimenti enologici con produzione annua pari o inferiore a 50 ettolitri con annesse attività di vendita diretta o ristorazione, per i quali l’obbligo si considera assolto con la presentazione della dichiarazione di produzione e la dichiarazione di giacenza …. dato previsionale, stimato dal produttore in piena autonomia”.

La recente legge L. 238/2016 – Testo Unico del vino ha modificato secondo le richieste di Coldiretti l’esonero dalla tenuta dei registri per le piccole realtà, sostituendo il limite dei 50 ettolitri precedentemente riferiti alla capacità di cantina con 50 ettolitri ora riferiti alla produzione annua. Tale modifica è esplicitata dalla circolare applicativa del 30-12-2016: “Articolo 58 (Dichiarazioni obbliga-

Una nota del 29-12 -2016 del Ministero -ICQ reca un’importante novità a riguardo i “vecchi” documenti noti con differenti sigle: IT/DA/ DOCO, ma in sostanza riconducibili ad un unico stampato. Questi formulari potranno ancora utilizzarsi, fintanto che il nuovo documento” MVV” non diventerà telematico ( si prevede nel corso dell’anno o poco più). Leggendo la nota, che tra l’altro è stata diffusa solo 2 giorni prima dell’operazione a cui fa specifico riferimento,

REGISTRI DEMATERIALIZZATI ESONERO SOTTO 50 HL PRECISAZIONI

TESTO ACCISE - MODIFICHE MIGLIORATIVE PER LE CANTINE

NOVITA’ DAL 1-1-2017 PER GLI STAMPATI “IT” o “DA” o “DOCO”

Il Decreto Legge 22-10-2016 ora convertito in Legge 1-12-2016 n° 225 reca modifiche al DLVO 26-10-1995 n° 504 noto come “ TU sulle Accise”. La novità più rilevante per il settore vitivinicolo, con riferimento alle ditte con deposito fiscale (produzioni oltre 1000 hl annui e commercio) è contenuta nella lettera “n” dell’articolo 4 ter che integra l’attuale articolo 37 del suddetto TU accise ed è riferito alle eccezioni previste per i vini. In sostanza si tratterebbe - il condizionale è perché non sono ancora emanate disposizioni applicative chiare - di due semplificazioni: 1) la conferma che il vino che circola sul territorio nazionale e che ad esso è destinato, è scortato dai documenti non riservati alla circolazione dei prodotti soggetti ad accisa EAD, ma ai DDT o MVV, ma soprattutto 2) che le dichiarazioni annuali di produzione finalizzate specificamente alla contabilità del deposito fiscale sono assorbite dai dati contenuti nei registri (tra breve telematizzati) e dalle dichiarazioni già presentate dalle cantine in osservanza delle norme vitivinicole (produzione e giacenza con bilancio annesso). Un inutile doppio adempimento che da anni Coldiretti chiedeva di eliminare.

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ORGANIZZAZIONE

Una convention per discutere il futuro dell’agricoltura cuneese

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ell’ambito degli eventi per il suo Settantennio, Coldiretti Cuneo dedica un appuntamento importante alle imprese agricole della nostra Provincia e al loro futuro. Si tratta della convention provinciale di Coldiretti “L’agricoltura ha futuro!”, in programma al Teatro Toselli di Cuneo venerdì 3 febbraio 2017, alle ore 9.30. “Abbiamo voluto creare l’opportunità di riflettere sul nostro futuro di

imprenditori, in una visione di carattere socio-economico”, spiega la Presidente di Coldiretti Cuneo, Delia Revelli. “Abbiamo riunito attorno ad un tavolo per una discussione a 360 gradi - aggiunge Bruno Rivarossa, Delegato Confederale - i massimi vertici dell’agricoltura italiana, dal Ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, al Presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, unitamente al Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio

di Cuneo, Giandomenico Genta, e al Rettore dell’Università degli studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, il Prof. Piercarlo Grimaldi”. A coordinare il dibattito sarà un volto televisivo molto conosciuto, Daniela Ferolla, conduttrice di “Linea Verde” su RaiUno. “L’evento - conclude Delia Revelli si rivolge a tutti i nostri imprenditori, perché con questa ‘convention’ cercheremo di tracciare alcune indicazioni utili per il futuro che ci aspetta”.

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venerdì

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Por�a il saluto della città di Cuneo e della Provincia FEDERICO BORGNA

tavola rotonda con

febbraio

ore

9.30

2017

Cuneo

TEATRO TOSELLI

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Minist�o dell’Ag�icolt�ra

ROBERTO MONCALVO

Presidente nazionale Coldiretti PIERCARLO GRIMALDI

Rettore dell’Università degli St�di di Scienze Gast�onomiche di Pollenzo GIANDOMENICO GENTA

Presidente Fondazione Cassa di Rispar�io di Cuneo

A 70 anni dalla sua nascita, Coldiret�i Cuneo organizza un incont�o per discutere i

PROSSIMI “70 ANNI”

dell’ag�icolt�ra cuneese. 1946

2016

DELIA REVELLI

Presidente Coldiretti Piemonte e Cuneo

70 ANNI

coordina il dibat�ito DANIELA FEROLLA

Condutt�ice di Linea Verde su RaiUno

con il cont�ibuto di


CARICAMENTO

1946

2016

IN CORSO...

70 ANNI

seminari

sulla

CULTURA d’

impresa

In occasione dei 70 anni di Coldiretti Cuneo, Giovani Impresa organizza un ciclo di eventi sulla cultura d’impresa riservato ai giovani imprenditori agricoli. Il percorso si propone di presentare l’agricoltura con idee, buone prassi, prospettive, strumenti, in modo da mettere in relazione il fare impresa nel settore primario con il contesto sociale ed economico attuale. Per fare questo vogliamo prendere spunto dalle nuove possibilità di fare impresa agricola, guardando alle iniziative virtuose presenti sul territorio e in altre realtà italiane interessanti, oltre ad affidarci alla competenza di esperti del settore. Il corso, comprensivo delle spese relative al viaggio studio, prevede una quota di 90 € a parziale copertura dei costi organizzativi.

Sei un giovane tra i 18 e i 30 anni e sei interessato a partecipare? Contatta i referenti Giovani Impresa di zona o la Segreteria provinciale (0171 447348 • giovani.impresa.cn@coldiretti.it). I posti disponibili sono limitati!

Lunedì 30 gennaio · Ore 14-17 • Fossano Seminario “Il contesto socio-economico” Lunedì 13 febbraio · Ore 14-18 • Fossano Seminario “Produzione & Innovazione, Filiere & Cooperazione in agricoltura” Martedì 21 · Mercoledì 22 · Giovedì 23 febbraio Viaggio studio in Veneto, alla scoperta delle esperienze imprenditoriali in una Regione a grande valenza agricola Lunedì 13 marzo · Ore 14-17 • Fossano Seminario “Gli aspetti giuslavoristici dell’attività agricola” Lunedì 27 marzo · Ore 14-17 • Fossano Seminario “L’impegno e il progetto sindacale di Coldiretti” Venerdì 7 aprile · Ore 10-13 Tavola rotonda “L’agricoltura ha futuro: Giovani Imprenditori protagonisti!”

con il contributo di


ORGANIZZAZIONE

Donne Impresa: rinnovo tessera per il 2017 Anno nuovo… timbro nuovo. Con l’inizio del 2017 arriva il momento di rinnovare la tessera Donne Impresa. Si tratta della tessera di adesione che identifica l’appartenenza al Movimento Donne Impresa Coldiretti, valida per quattro anni. Il Movimento si propone principalmente di promuovere lo sviluppo dell’imprenditoria femminile agricola, organizzare attività culturali di formazione e comunicazione con i consumatori ed elaborare proposte di politica sociale per il mondo rurale. Oltre al significato sul piano sindacale, la tessera Donne Impresa consente di fruire di tutte le convenzioni attivate o rinnovate per il 2017. Vi invitiamo dunque a recarvi presso gli uffici zona e di recapito Coldiretti per farvi apporre il timbro di rinnovo o per richiedere gratuitamente la tessera.

Carta Vantaggi Pensionati Una tessera gratuita che assicura sconti e vantaggi sull’acquisto di beni e servizi in tutta la provincia. È la Carta Vantaggi Pensionati, valida per il triennio 2016-2018. Se siete Pensionati Coldiretti, la Carta Vantaggi vi verrà consegnata nei prossimi mesi dagli uffici Zona e di recapito Coldiretti, per garantirvi l’accesso agevolato a moltissimi servizi e beni di consumo: dalle prestazioni mediche, ottiche e odontoiatriche ai prodotti delle aziende agricole, dai soggiorni in agriturismo agli acquisti in negozi qualificati.

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ASSOCIAZIONE PENSIONATI

Un’offerta speciale per la mobilità di chi ha più di 65 in provincia di Cuneo. Presso gli Uffici Coldiretti può essere attivato l’abbonamento

Nuova convenzione Pensionati Coldiretti - Granda Bus Il 17 gennaio Coldiretti Pensionati ha firmato una convenzione con il Consorzio Granda Bus, per facilitare la mobilità degli anziani nella nostra provincia. Il Consorzio Granda Bus riconosce ai Pensionati Coldiretti la possibilità di aderire all’iniziativa “Granda Bus 65+”, attiva per tutto il 2017. Si tratta di un’offerta che consente a chi ha più di 65 anni di viaggiare, anche tutti i giorni dal 1° gennaio al 31 dicembre 2017, sui servizi del trasporto pubblico locale (urbani ed extraurbani) della provincia di Cuneo, a tariffe molto agevolate: • 65 euro per un abbonamento annuale “65+” illimitato; • 40 euro per un abbonamento annuale “65+” con orario ridotto,

ossia valido ogni giorno dalle ore 8 in avanti; • 19 euro per un abbonamento trimestrale illimitato. La promozione è valida sulle linee delle quattordici aziende di trasporto pubblico locale della provincia di Cuneo aderenti al consorzio Granda Bus: ACTP, Autolinee Allasia, Autolinee Gunetto, Autolinee Nuova Benese, Autolinee Sav, Autolinee Valle Pesio, Bus Company, Geloso Bus, Giors, Nuova Beccaria, Nuova SAAR, Riviera Trasporti Piemonte, SAC e STP. I pensionati possono richiedere presso gli uffici Coldiretti l’attivazione di un abbonamento “Granda Bus 65+” e, se sono nuovi abbonati, della tessera personale (al costo di 5 euro). Si tratta di un’opportunità unica in

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Italia nel trasporto pubblico locale, che tende a soddisfare la sempre più diffusa richiesta di mobilità degli over 65, che ambiscono a spostarsi in autonomia per esigenze sanitarie o familiari o per il tempo libero. La promozione “Granda Bus 65+” risponde a questa esigenza: i pensionati con più di 65 anni, per un anno intero e con un unico abbonamento, possono salire su ogni mezzo pubblico in provincia, senza più preoccuparsi di fare il biglietto specifico per ogni tratta. “La nostra offerta per gli over 65 - commenta Clemente Galleano, Presidente del Consorzio Granda Bus - fa seguito alla promozione sperimentata lo scorso anno fra ottobre e dicembre. Le adesioni registrate

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ASSOCIAZIONE PENSIONATI nel 2016 ci hanno convinto ad estendere l’iniziativa a tutto il 2017. Il risparmio per gli utenti è considerevole e dimostra che la nostra non è un’operazione di marketing, ma una proposta seria per aiutare in concreto gli anziani a viaggiare di più e senza pensieri”. “Grazie alla nuova convenzione - aggiunge Lorenzo Bergese, Presidente dell’Associazione Pensionati Coldiretti Cuneo - l’impegno Coldiretti a favore dei pensionati si arricchisce di una nuova opportunità, quella del trasporto pubblico locale. Con Granda Bus contribuiamo ad offrire una libertà nuova ai pensionati con più di 65 anni, favorendone la libera circolazione in tutta la provincia. È una misura che garantisce ai ‘diversamente giovani’ la possibilità di muoversi senza uso dell’auto, con i costi e i rischi che ciò comporta e con un’indubbia attenzione all’ambiente”.

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SANITA’ PUBBLICA

La posizione di Coldiretti

Sanità, il CISeM chiede il riequilibrio dei fondi regionali per la Granda

N

ella ripartizione dei fondi regionali per la sanità, occorre riequilibrare le quote capitarie riconosciute alla provincia di Cuneo. A chiederlo è il CISeM (Comitato per l’Imprenditorialità Sociale e il Microcredito) operante presso la Camera di Commercio di Cuneo, che ha esaminato i criteri di determinazione delle quote capitarie applicati dalla Regione Piemonte nell’assegnazione dei fondi in materia di sanità. La Regione distribuisce in maniera difforme i fondi alle varie ASL, che hanno poi il compito di occuparsi della salute dei cittadini, cosicché non tutti i piemontesi arrivano a ricevere (indirettamente) lo stesso importo per le cure sani-

tarie. Il CISeM evidenzia che per ogni cuneese sono stati erogati alla propria ASL ben 98 euro in meno rispetto alla media di quanto erogato per la totalità dei piemontesi. Perché questo? Perché la Regione negli anni passati ha sempre coperto i “buchi finanziari” di alcune ASL a discapito di altre Aziende sanitarie, come quelle della nostra provincia, che hanno sempre rispettato le regole dettate dalla Regione Piemonte, non generando sofferenze economiche. In questa situazione le nostre ASL, essendo state virtuose, si trovano a ricevere meno soldi di quelle che non lo sono state. Si tratta di milioni di euro con i quali si potrebbero ampliare i servizi e migliorare

le strutture e la tecnologia sanitaria nel Cuneese. Da due anni la Regione ha affidato ai Direttori generali delle Aziende sanitarie l’obiettivo di ridurre progressivamente il fondo di riequilibrio. “Il CISeM - dichiara Marcello Gatto, Componente del Comitato e Vicepresidente vicario della Camera di commercio - ha chiesto con forza alla Regione di rendere più celere la riduzione della penalizzazione del nostro territorio”. Delia Revelli, Presidente di Coldiretti Cuneo, aggiunge che “l’Organizzazione sta seguendo da vicino il problema posto dal CISeM, riservando ogni attenzione per una rapida soluzione di questa situazione”.

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TEMPO LIBERO

Nuova crociera a marzo fra Sicilia, Malta, Spagna e Francia

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odersi l’inizio della primavera sul Mediterraneo è un’idea stuzzicante, non pensate? Clima mite, relax e città d’arte saranno protagoniste della crociera Costa Mediterranea in programma dal 19 al 26 marzo 2017: un nuovo viaggio organizzato, con la collaborazione tecnica dell’agenzia In Terre di Granda, dall’Associazione Pensionati e da Donne Impresa Coldiretti Cuneo. La crociera, aperta anche ad amici e parenti, intende creare momenti di aggregazione tra i soci ed un’opportunità di viaggio a prezzi competitivi. Accompagnati in pullman fino a Savona, partirete dal porto della città ligure alla volta di Napoli. Poi toccherete Palermo e Malta. Infine, attraccherete a Barcellona e a Marsiglia, prima di rientrare a Savona. Questa rotta nel Mediterraneo occidentale saprà soddisfare sia chi

prova l’esperienza di crociera per la prima volta, sia chi in crociera ci è già stato. In più, potrete alternare alla visita delle città, affascinanti e molto diverse tra loro, le tante occasioni di intrattenimento e i comfort offerti dal

la nave, elegantemente arredata in stile rinascimentale e barocco. Per richiedere il programma dettagliato, contattate l’Ufficio zona Coldiretti o la Segreteria provinciale Pensionati e Donne Impresa (0171 447280). Non perdete l’occasione: stiamo ultimando la raccolta delle adesioni!

A partire da 325 € in cabina interna uso doppia La quota comprende: trasferimento in bus privato da e per il porto di Savona • pernottamento di 8 giorni e 7 notti in cabina doppia • pensione completa • 1 pacchetto di acqua minerale da 13 bottiglie per cabina • accompagnatore agenzia • assicurazione medico-bagaglio La quota non comprende: escursioni • bevande extra e caffè • tasse portuali • assicurazione annullamento • quote di servizio facoltative da saldare a bordo Numero minimo di partecipanti 25 persone

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SPECIALE ORIENTAMENTO SCOLASTICO

Scuole salesiane Lombriasco

“Il sapere della tradizione e la tecnologia sempre più aggiornata”!

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he la nostra scuola abbia una lunga tradizione di formazione dei giovani è un fatto testimoniato da alcune migliaia di ex-allievi sparsi ormai in giro nel nostro territorio a cavallo fra le province di Torino e di Cuneo, ma anche nel resto del Piemonte. E non solo del Piemonte. Eppure la tradizione va coniugata anche con l’innovazione e per questo le Scuole Salesiane Lombriasco si rinnovano migliorando l’offerta formativa, inserendo alcune novità, offrendo nuove opportunità. Quali? Nella scuola media l’innovazione si specifica con: il potenziamento della lingua inglese, il potenziamento dell’informatica e la possibilità dell’uso dei tablet con apposito laboratorio. La tradizione parla di attenzione alla formazione della persona con il cuore di don Bosco, di studio assistito e guidato, di possibilità di partecipare all’attività educativa in tutti i pomeriggi in un ambiente sereno di crescita culturale e di socializzazione. Ecco allora le diverse proposte dallo sport, al teatro, ai corsi di lingua latina, scacchistica, ai laboratori di attività manuali e musicali. Nell’istituto tecnico agrario agroalimentare e agroindustria la tradizione parla di una lunga esperienza nel settore, di una proposta formati-

va qualificata, di una scuola a tempo pieno con proposte extradidattiche e possibilità di studio in un ambiente ricco di iniziative e incentrato sulla persona dell’allievo/a. L’innovazione parla di un percorso didattico per formare tecnici in grado di gestire l’agricoltura moderna, di futuri operatori attenti all’ambiente perché l’agricoltura sia anche sostenibile. Di tecnici per l’agricoltura di precisione e specializzati nella trasformazione dei prodotti. Ecco allora le sperimentazioni, i convegni, le collaborazioni con aziende, università, con quanti operano sul territorio nei

MIRETTIVIVAI

diversi settori che riguardano il campo agrario. L’apertura dei corsi per il pilotaggio dei droni sia agli allievi/e che ai professionisti è ormai una realtà avviata ed è diventata una proposta interessante ed innovativa. La scuola Salesiana di Lombriasco è ora orientata anche verso la formazione professionale con alcuni interessanti corsi nell’ambito agrario per imprenditori e/o amanti del settore agricolo in parte già sperimenti l’anno scorso. Il catalogo delle proposte si sta però arricchendo e merita attenzione non solo da parte di chi opera nel settore, ma anche di chi si affaccia con curiosità al mondo agricolo per la prima volta. Per tutte le proposte formative del nostro Istituto è sempre possibile contattare la direzione, fissare un appuntamento e visitare la scuola ricevendo tutte le dovute informazioni. Per tutti gli interessati, le giornate di porte aperte sono poi gli appuntamenti nei quali incontrare allievi/e, insegnanti, conoscere in maniera dettagliata la proposta didattica e partecipare a laboratori interattivi. Saremo lieti di presentare a tutti e a ciascuno la nostra scuola che continua a offrire al territorio il sapere della tradizione e la tecnologia dell’innovazione con lo stile educativo di don Bosco.

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SPECIALE ORIENTAMENTO SCOLASTICO

Benvenuti alla Scuola Forestale di Ormea

Tutte le competenze per gestire le superfici boschive

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a Scuola forestale di Ormea è frequentata da 150 allievi provenienti dalle Province di Cuneo, Savona, Genova, Imperia, Asti e Torino. L’Istituto forestale al 3° anno, consente agli allievi di conseguire la qualifica di “Operatore agricolo indirizzo Silvicoltura, Salvaguardia dell’Ambiente” mentre al 5° anno conferisce il diploma di Agrotecnico opzione “Gestione delle risorse forestali e montane”. L’offerta formativa dell’Istituto fornisce agli allievi le competenze professionali necessarie per gestire superfici boschive ai fini della protezione del territorio e della produzione di legname, per effettuare interventi di cura e tutela dell’ambiente silvestre e naturale, per realizzare e gestire aree di verde urbano, parchi e giardini, per collaborare nella esecuzione di interventi finalizzati a risanare situazione di degrado, per intervenire nei processi produttivi nel rispetto della sostenibilità ambientale, per progettare interventi naturalistici e silvicolturali. Oltre allo svolgimento delle lezioni ed ad un’ampia parte di esercitazioni pratiche l’Istituto attua progetti specifici quali il Cantiere forestale dove gli allievi hanno la possibilità di operare in bosco, l’indice E.B.I per valutare la qualità delle acque del fiume Tanaro, aderisce al progetto di mobilità europea FOREST4LIFE 2016 che dà la possibilità agli allievi di svolgere tirocini professionalizzanti all’estero nelle seguenti nazioni: Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovenia, Polonia. Anche quest’anno la Scuola forestale organizzerà un corso con esame finale per il conseguimento della Certificazione “Patentino europeo della motosega”.

Allievi al lavoro in apiario

Con il Comune di Ormea è stato avviato il “Progetto Migranti”che coinvolge alcuni migranti giunti recentemente ad Ormea con lo scopo di meglio integrarli nel tessuto sociale dove ora vivono. Il progetto prevede la frequenza dei migranti ad alcune lezioni per operare in sicurezza e una parte operativa in bosco rivolta alla pulizia dei castagneti, in collaborazione con insegnanti e allievi della Scuola forestale. La scuola partecipa anche ad un innovativo progetto sperimentale di Produzione di succo di frutta, derivante dalla lavorazione di mele conferite da produttori locali. Il progetto ha l’obiettivo di verificare la possibilità di tornare a valorizzare un frutto che in passato è stato fonte di economia per la zona e che potrebbe tornare ad esserlo grazie alle attuali tecnologie di lavorazione e alle crescenti richieste del mercato di prodotti alimentari “sani”. Sarà inoltre effettuato un censimento delle antiche varietà di mele presenti sul territorio di Ormea. Come previsto dalla legge

182/15 sono ormai avviati i tirocini di alternanza scuola-lavoro svolti sia in periodo scolastico che nel periodo estivo attuati presso aziende di settore, Enti parco, Cooperative agricole e forestali, Comuni ed Enti montani. Da quest’anno, gli allievi possono anche scegliere di svolgere parte del proprio periodo di tirocinio presso l’Azienda agraria della scuola, svolgendo attività agroselvicolturali o dedicandosi all’allevamento apicolo. Gli sbocchi lavorativi offerti dal Diploma consentono di esercitare la libera professione tramite iscrizione all’Albo Professionale, lavorare presso Enti Parco, Aziende agricole e Cooperative di settore. Inoltre il diplomato può proseguire gli studi presso qualsiasi facoltà universitaria e perfezionare le competenze già acquisite tramite percorsi formativi e/o professionali specialistici. Chiunque desideri visitare l’Istituto forestale di Ormea può farlo domenica 22 gennaio 2016 dalle 10,00 alle 17,00 oppure in settimana previo appuntamento telefonico al numero 0174 391042.

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SPECIALE ORIENTAMENTO SCOLASTICO

A Mondoví, l’Istituto Tecnico Agrario

Scuola e azienda agricola per formare i tecnici dell’ambiente

L’

Istituto Tecnico Agrario di Mondovì, situato in via Nino Manera 13 nel complesso dei “Passionisti”, adiacente al Palamanera, è nato nel 1973. Attualmente è sede associata dell’Istituto di Istruzione Superiore “Giolitti – Bellisario” di Mondovì. Il Dirigente Scolastico è la Prof.ssa Donatella Garello. Nel territorio Monregalese, l’agricoltura riveste un’importanza rilevante e con notevoli differenze tra le zone alpine, collinari o di pianura. Importanti sul territorio sono: l’allevamento della razza bovina Piemontese, che alimenta la produzione di rinomati formaggi d’alpeggio come il Raschera DOP e della pecora Frabosana. La viticoltura, nella zona collinare, produce Dolcetto e altre varietà autoctone; sempre in tale zona è rilevante la frutticoltura della quale troviamo nell’azienda agraria della scuola delle applicazioni significative. L’azienda agraria, principale struttura didattica e laboratorio all’aperto, è annessa all’Istituto. Essa rappresenta una piccola realtà economica produttiva dove si coltivano alcune varietà di meli, noccioli, susini, ciliegi, viti e piccoli frutti e consente lo svolgimento di esercitazioni per tutte le discipline tecnico professionali per consolidare negli allievi le

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conoscenze tecniche agrarie anche a fini orientativi. La nostra scuola è inserita nell’ordinamento dell’Istruzione Secondaria di II° grado con la seguente denominazione: Istituto Tecnico - Settore Tecnologico ad indirizzo “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” con articolazione “Gestione dell’ambiente e del territorio”. È una scuola indirizzata alla formazione di tecnici preparati ad affrontare le sempre più pressanti problematiche relative alla tutela dell’ambiente e alla salute del consumatore, senza tuttavia tralasciare le conoscenze indispensabili al tecnico in agricoltura, il quale è per sua natura il tecnico dell’ambiente, qualunque sia l’ambito in cui opera: viticoltura, industrie agroalimentari,

frutticoltura, zootecnia, economia ed estimo, costruzioni, agrimensura, verde urbano, ecc. Le tematiche affrontate nel corso degli studi, quindi, tendono a fornire competenze atte a discernere mezzi di produzione e sistemi di coltura ecocompatibili, nonché a utilizzare strumentazioni adeguate. A tale scopo vengono messi a disposizione degli studenti i laboratori di chimica, di biologia, di informatica, di disegno, unitamente all’azienda agraria, per consentire loro la simulazione di tutte le attività necessarie alla conduzione aziendale e alla libera professione. Sempre nell’ottica di fornire maggiori strumenti di conoscenza e per offrire strumenti più completi per l’orientamento lavorativo nel campo delle produzioni agricole di qualità, il nostro Istituto ha in atto una convenzione con la società AGRI.BIO PIEMONTE, ente di formazione e certificazione riconosciuto dalla Regione Piemonte in Agricoltura biodinamica. La convenzione, unica in Italia, prevede un progetto di approfondimento teorico - pratico nelle tematiche che caratterizzano il settore biodinamico rivolte agli alunni del triennio finale, all’interno dell’orario delle materie tecniche al mattino. Questa attività, insieme con gli Stage organizzati dalla scuola e a tutte le altre attività professionali previste dai progetti di ampliamento dell’offerta formativa (ad es. mantenimento di aree verdi, partecipazioni ad eventi e fiere, visite di istruzione ecc.) sono conteggiate per il raggiungimento del monte ore di Alternanza Scuola-Lavoro previste dalla legge “La buona Scuola” per gli alunni del triennio professionalizzante degli Istituti Tecnici. Istituto Tecnico Agrario Via N. Manera 13 – Mondovì Tel. 0174/43954 www.precarme.altervista.org


SPECIALE ORIENTAMENTO SCOLASTICO

A Cuneo l’Istituto di Istruzione Superiore“Virginio Donadio”

L’istruzione agraria tra innovazione e tradizione

L’

Istituto “Virginio Donadio” di Cuneo con indirizzo tecnico “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” prevede un programma di studio che si prefigge l’obiettivo di fornire una sensibilità ed una attenta consapevolezza sulle tematiche studiate anche attraverso una continua e dinamica sinergia tra scuola e strutture che operano nel quotidiano agricolo italiano e in ambito comunitario. Presso l’IIS “Virginio” sono attive le articolazioni “Produzioni e trasformazioni” e “Gestione dell’ambiente e del territorio”. Nell’articolazione “Produzioni e trasformazioni” vengono approfondite le problematiche collegate all’organizzazione delle produzioni agricole, le trasformazioni, la commercializzazione dei relativi prodotti e l’utilizzo razionale e sicuro delle biotecnologie. Nell’articolazione “Gestione dell’ambiente e del territorio” vengono approfondite le problematiche della conservazione e tutela del patrimonio ambientale, l’estimo e il genio rurale. La Scuola è dotata di moderni ed attrezzati laboratori (chimica, informatica, biologia e microbiologia) e di un’azienda agraria sperimentale. L’azienda, situata a Madonna dell’Olmo, è suddivisa in due aree di cui una a settore prettamente frutticolo e l’altra costituita da una vasta collezione di piante arboree e arbustive ornamentali tipiche italiane. Nell’area frutticola si trovano, oltre a vecchie varietà di melo, diverse forme di allevamento di differenti piante da frutto (melo, pero, pesco, ciliegio, vite e castagno) utili soprattutto ai fini didattici. Gli allievi, infatti, hanno modo di acquisire, tramite periodiche esercitazioni, gli strumenti e le abilità specifiche della loro futura professione. Durante il percorso quinquennale

gli studenti, oltre alle lezioni e alle esercitazioni in laboratorio, affrontano stages presso aziende del settore ed hanno la possibilità di affrontare praticamente quanto appreso ed ottenere maggiori e specifiche competenze professionale. Fra i progetti didattici di maggiore interesse si segnalano il corso per RSPP, il corso per il conseguimento dell’abilitazione alla conduzione in sicurezza delle trattrici agricole e i corsi di informatica finalizzati al conseguimento della certificazione ECDL. In particolare il corso per RSPP unico con queste caratteristiche in Italia - permette agli studenti di affrontare durante il triennio terminale quasi tutto il percorso formativo che consentirà loro di affrontare, dopo la maturità, l’esame finale (Per cui è indispensabile il diploma) per il conseguimento della certificazione. Il diplomato in “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” è un tecnico polivalente la cui figura professionale si è molto evoluta ed ampliata nel corso degli ultimi decenni al fine di innovare la pratica agricola e renderla sempre più compatibile con le crescenti esigenze di protezione e

difesa dell’ambiente, senza trascurare il miglioramento degli aspetti qualitativi. Le prospettive occupazionali sono molteplici: imprenditore agricolo in grado di competere con i colleghi europei (i quali dispongono quasi sempre di un titolo di studi nel settore), tecnico presso la pubblica amministrazione, presso organismi di collegamento e controllo (associazioni sindacali, associazione dei produttori, cooperative, Camere di Commercio, uffici di repressione frodi), tecnico nel settore agroalimentare, nel settore commerciale (emporio enologico, consulenza vendita di prodotti dell’agricoltura e del giardinaggio), libera professione, accesso a qualunque facoltà universitaria. L’Istituto “Virginio” ha inoltre attivato da alcuni anni un percorso serale triennale rivolto agli adulti, finalizzato al conseguimento del diploma di Perito Agrario. Maggiori informazioni sui percorsi didattici, sui quadri orari e sulle attività formative della scuola sono disponibili sul sito internet www.virginiodonadio.it o direttamente presso la sede dell’Istituto (via Savigliano 25, Cuneo, telefono 0171 65658, email info@isvirginio.it).

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SPECIALE ORIENTAMENTO SCOLASTICO

Istituto di Istruzione Superiore “Umberto I” di Alba

Attività di laboratorio specifiche per i diversi comparti produttivi

L’

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Istituto di Istruzione Superiore “Umberto I” di Alba, istituito nel 2000 attualmente è l’unico centro di istruzione superiore agraria “puro” della Provincia di Cuneo. L’Umberto I basa da sempre la propria didattica sulle attività di laboratorio, questo perché l’obiettivo primario è quello di formare futuri tecnici del settore agrario con competenze tecnico-professionali in grado di affrontare e risolvere le problematiche del mondo del lavoro, le attività pratiche risultano essere un formidabile strumento didattico volto a favorire la comprensione dei concetti teorici necessari alla professione. In particolare il nostro modello didattico fondato sull’analisi dei processi produttivi e di trasformazione poggia su laboratori ed aziende agrarie ben organizzate e gestite, da utilizzare non come sussidi complementari per l’apprendimento, ma come luogo elettivo in cui gli allievi acquisiscono reali capacità professionali di base e specifiche, legate ai diversi comparti produttivi. La sezione di Alba, meglio conosciuta come Scuola Enologica, tecnica agraria con articolazione in “Viticoltura ed Enologica” circondata dai vigneti (~ 10 ha), è suddivisa in reparti razionalmente predisposti per l’assolvimento di specifiche funzioni e per lo svolgimento sia delle lezioni teoriche, sia delle attività pratiche di laboratorio. Il reparto di enologia e viticoltura è supportato dai vigneti e dalla cantina sperimentale dove vengono rispettivamente coltivati e trasformati i vitigni più diffusi nella regione. Le sezioni di Fossano e Grinzane Cavour, professionale agraria con opzione “Valorizzazione e Commercializzazione dei prodotti agricoli del Territorio” sono dotate di aziende agrarie rispettivamente di ~ 5 ha e ~

10 ha. La prima è incentrata sull’indirizzo cerealicolo-foraggero e presso di essa è attivo un minicaseificio didattico ed un incubatoio ittico di valle; la seconda ha indirizzo viticolo ed ospita la famosa collezione “Dalmasso” realizzata in collaborazione con il C.N.R. e l‘Università degli Studi di Torino. Presso le due sedi professionali gli allievi, al terzo anno, hanno l’opportunità di conseguire il diploma di qualifica regionale. La sezione di Verzuolo, tecnica agraria con le articolazioni “Produzioni e Trasformazioni” e “Gestione dell’Ambiente e del Territorio”anch’essa con annessa azienda agraria agraria ( ~ 8 ha) ha indirizzo prevalentemente

frutticolo. E’ attivo un laboratorio succhi al servizio anche del territorio per la produzione di succhi limpidi di mela, di aceto di miele e di mele. E’ presente inoltre un laboratorio di analisi sensoriale utilizzato anche da Enti ed Associazioni di categoria del sistema agroalimentare per l’ organizzazione di corsi di formazione destinati ai tecnici del settore. Gli allievi diplomati presso l’Umberto I sono in grado di organizzare e gestire le attività produttive, trasformative e valorizzative del settore agroindustriale con attenzione alla qualità dei prodotti ed al rispetto dell’ambiente; controllare la qualità delle produzioni sotto il profilo fisico-chimico, igienico ed organolettico; analizzare i costi e i benefici dei processi di produzione e trasformazione; organizzare e gestire attività di promozione e marketing dei prodotti agrari ed agroindustriali; attivare, nell’ambito della trasformazione, processi tecnologici e biotecnologici per ottenere qualità ed economicità dei risultati nonché smaltire e riutilizzare correttamente reflui e residui delle lavorazioni. Per maggiori info e per conoscere le date di scuola aperta delle diverse sedi vi invitiamo a visitare il nostro sito www.iisumbertoprimo.it


EVENTI E MANIFESTAZIONI

Da “La Stampa” soddisfazione e stimoli per l’attenzione all’agroalimentare cuneese “L’evento realizzato da La Stampa a Cuneo in occasione dei 150 anni del Quotidiano è stato un momento importante per la valorizzazione del territorio e delle attività che insistono sullo stesso. Un grande ringraziamento lo facciamo nei confronti della direzione provinciale del Quotidiano per l’ampia attenzione dedicata alle attività agricole e agroalimentari. Con grande professionalità e con l’indagine economica presentata dal prof. Deaglio si è riusciti a mettere in evidenza le positività dell’economia cuneese che, pur tra molte difficoltà, costituisce un punto di riferimento per l’occupazione giovanile, la conservazione del territorio e la salvaguardia dell’ambiente. Il grande ruolo dell’agricoltura della nostra Provincia, riconosciuto dai cittadini intervistati e dalle Autorità intervenute, rappresenta al tempo stesso soddisfazione, stimolo e impegno per creare ulteriori percorsi di valore in sinergia con gli altri attori imprenditoriali. La stretta collaborazione tra i vari settori produttivi, tutti fortemente improntati alla qualità ed alla difesa delle tipicità e delle tradizioni, possono rappresentare un utile punto di riferimento per la ripartenza dell’economia cuneese e piemontese”. Questa la dichiarazione di Delia Revelli (nella foto intervistata dal Caporedattore de La Stampa di Cuneo Gianni Martini), presidente di Coldiretti Cuneo e Piemonte, che ha partecipato alla serata dei 150 anni de La Stampa di Cuneo.

Premio Fedeltà al Lavoro alla Cooperativa Agricola Buschese

Giovedì 8 Dicembre 2016 a Fossano durante l’annuale manifestazione indetta dalla Camera di Commercio di Cuneo per la consegna delle onorificenze della Fedeltà al Lavoro è stata premiata la Cooperativa Agricola Buschese per i quarantadue anni di attività nel settore della produzione, lavorazione e promozione dei prodotti agricoli del territorio provinciale, con particolare attenzione al prodotto di eccellenza, ovvero la carne di Razza Bovina Piemontese. L’azienda cooperativa fondata nel 1974 conta oggi un centinaio di soci e circa trenta dipendenti. L’onorificenza è un prestigioso riconoscimento ad un’azienda importante del territorio, sempre più apprezzata dai consumatori.

A Roccaforte Mondovì, la 35ª cena dei Pastori Torna l’appuntamento con la 35ª Sagra della Pecora, organizzata dai pastori della Valle Ellero con la cena per sabato 28 gennaio 2017, presso l’albergo ristorante Commercio di Borgata Norea a Roccaforte Mondovì. Il menù è ricco di specialità, con una serie di portate che valorizzano i prodotti della vallata, tra le quali: l’aperitivo Valle Ellero con i salatini, lo sformato di zucca con bagna caoda, l’involtino di asparagi, il risotto radicchio e salsiccia, i formaggi locali, i vini delle Langhe, per chiudere in bellezza con il tris di dolci della casa. L’inizio della cena è alle 21,00. È obbligatoria la prenotazione, entro le ore 12 del 24 gennaio presso il Ristorante Commercio (tel. 0174/65549 - 0174/65126), con la possibilità per chi lo desidera di pernottare presso la struttura. Il costo della cena è di 25 euro a persona. I bambini dai 4 ai 10 anni pagano 15 euro.

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ATTUALITÁ

Fotovoltaico: Le scadenze per i Sistemi Semplici di Produzione e Consumo

N

on tutti sanno che, chi ha istallato un impianto fotovoltaico per produrre e autoconsumare l’energia elettrica, a partire dal 1° gennaio 2014 è soggetto al pagamento dei corrispettivi tariffari a copertura degli oneri generali di sistema anche per l’energia elettrica auto-consumata. Tuttavia, qualora tali Sistemi conseguano una specifica qualifica (da richiedere al GSE-Gestore dei Servizi Energetici SpA) possono beneficiare di condizioni tariffarie agevolate. Com’è noto, per effetto del D.L. 91/2014, i “sistemi di autoapprovvigionamento di energia elettrica” sono infatti tenuti al pagamento degli oneri generali di sistema non soltanto per la parte di energia elettrica prelevata dalla rete, ma anche per la quota consumata e non prelevata dalla rete, ovvero per l’aliquota autoprodotta e consumata. Questi sono sistemi di autoapprovvigionamento di energia elettrica, denominati SSPC-Sistemi Semplici di Produzione e Consumo, composti da almeno un impianto di produzione di energia (quali ad esempio gli impianti fotovoltaici destinati all’autoconsumo) e da un’unità di consumo direttamente connessi tra loro mediante una rete elettrica privata senza obbligo di connessione a terzi e collegati, direttamente o indirettamente, tramite almeno un punto,

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Le norme riguardano i Sistemi Efficienti di Utenza con impianti fotovoltaici di potenza inferiore ai 20 kW incentivati con la tariffa omnicomprensiva e il premio sul consumo in sito stabiliti dal IV° e V° conto energia alla rete pubblica. Così, dal 1° gennaio 2014, i “sistemi di autoapprovvigionamento di energia elettrica” (SSPC), oltre a pagare la parte fissa, dovranno pagare gli oneri generali di sistema anche per la parte variabile di energia autoconsumata. Quanto sopra è stato deciso al fine di adeguare il sistema elettrico rispetto al nuovo modello di produzione della generazione distribuita, in attuazione della direttiva europea 2006/32/CE relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici. Sono tuttavia esclusi i sistemi con impianti a fonti rinnovabili di potenza inferiore o uguale ai 20kW ope-

ranti in regime di scambio sul posto (ovvero che hanno un contratto di SSP-Scambio Sul Posto in essere con il GSE) e che sono stati automaticamente qualificati dal GSE come SSPA (Sistemi Semplici di Produzione in regime di Scambio Sul Posto di tipo A). Tali sistemi continuano a concorrere con il solo pagamento della parte fissa degli oneri generali di sistema in relazione al punto di connessione con la rete pubblica e la parte variabile per l’energia elettrica prelevata da rete pubblica. Come detto, in tutti gli altri casi è prevista la corresponsione della parte variabile degli oneri generali di sistema anche per la parte di energia autoconsumata. Per alcune tipologie di sistemi, è tuttavia possibile accedere a condizioni tariffarie agevolate (che prevedono un abbattimento degli oneri generali di sistema pari al 95%), a condizione che si consegua una specifica qualifica. L’ottenimento della qualifica del Sistema, rilasciata dal GSE, comporta infatti il riconoscimento di condizioni tariffarie agevolate sull’energia elettrica consumata e non prelevata dalla rete, ciò come detto limitatamente alle parti variabili degli oneri generali di sistema e comporta l’applicazione di tali oneri a partire solo dal 1° gennaio 2015 in modo forfettario.


ATTUALITÁ La mancata qualifica comporta quindi un onere aggiuntivo a far data dal 1° gennaio 2014. A titolo di esempio un sistema semplice con un impianto fotovoltaico di 50kW connesso in BT, a servizio dell’azienda, che auto-consumata il 70% di energia prodotta, con contratto RID-Ritiro dedicato, per il 2015 dovrà sostenere un costo annuo di oltre 2.766 euro per i soli oneri generali variabili. A fronte del conseguimento della qualifica il costo forfettizzato si ridurrebbe a 36 euro/anno, con un risparmio di circa 2.730 euro/anno. A tali oneri, si somma inoltre la parte fissa degli oneri di sistema in relazione al punto di connessione con la rete pubblica, pari a circa 135 euro/anno. Al fine di usufruire delle riduzioni tariffarie, è pertanto necessario che i sistemi in questione vengano qualificati dal GSE come SEU (Sistemi Efficienti di Utenza), SEESEU (Sistemi Esistenti Equivalenti ai Sistemi Efficienti di Utenza, che possono essere di tipo A, B o C) o SSP (Sistemi Semplici di Produzione in regime

di Scambio Sul Posto, che possono essere di tipo A o B) attraverso procedure differenziate a seconda dei casi. Pertanto, è molto importante verificare che sia stata richiesta e conseguita la specifica qualifica nei termini di legge o che, in caso di variazioni del sistema, non siano stati persi i requisiti specifici della qualifica già conseguita. Occorre inoltre considerare che per i soli sistemi con impianti fotovoltaici di potenza inferiore ai 20 kW incentivati con la tariffa omnicomprensiva e il premio sul consumo in sito stabiliti dal IV° e V° conto energia, a partire dal 31 ottobre del 2016 è stata resa disponibile dal GSE la procedura per presentare la richiesta di qualifica, i cui benefici si applicano retroattivamente a partire dal 1° gennaio 2014. Tali sistemi possono presentare pertanto una richiesta di qualifica SEU semplificata secondo le procedure stabilite dal GSE essendo stati “pre-qualificati” dal GSE stesso. La procedura semplificata tuttavia

prevede l’obbligo, in capo al soggetto responsabile, di completare il “modello di richiesta precompilato”, attraverso il portale applicativo del GSE (attivando l’applicazione SEU), entro 90 giorni dal ricevimento della comunicazione email da parte del GSE. Il mancato completamento della domanda comporta anche in questo caso la perdita delle agevolazioni citate. I costi da sostenere per l’istruttoria della domanda al GSE sono di 250 euro per la «qualifica semplice» di un sistema costituito da un unico impianto di produzione solare, o di 300 euro per altre fonti (500 euro per la qualifica «complessa» nel caso di sistemi caratterizzati dalla presenza di più impianti di produzione solare). Sono esclusi dal pagamento dei corrispettivi, gli impianti destinati all’autoconsumo entro i 3 kW mentre per i soli SEU e SEESEU con impianti di produzione di potenza fino a 20 kW si applica, in tutti i casi, un contributo pari a 50 €.

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AMBIENTE

Gli adempimenti ambientali da rispettare nella realizzazione di nuove stalle o ampliamenti In questo ultimo periodo sono diverse le aziende che, grazie anche agli incentivi promossi dal nuovo Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Piemonte, hanno deciso di ampliare le proprie strutture destinate al ricovero degli animali, col conseguente aumento della consistenza zootecnica. Con questo articolo riepiloghiamo i diversi vincoli di carattere ambientale che occorre tener presenti nel momento in cui si decide di iniziare l’iter per la realizzazione di una nuova stalla o per l’ampliamento di una già esistente.

G

li adempimenti ambientali da rispettare sono numerosi, ma è bene precisare che molto probabilmente sarà l’ufficio tecnico del comune stesso a cui si presenta la pratica edilizia a chiedere la documentazione specifica necessaria per l’avvio dell’istruttoria, e più precisamente: • Chiarimenti in merito all’eventualità necessità di acquisire l’Autorizzazione Unica Ambientale (A.U.A.) ai sensi del D.P.R. 59/2013 per quanto riguarda l’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, valutando se l’attività sia soggetta a sole comunicazioni o autorizzazioni di carattere generale di natura ambientale; • Considerazioni in merito all’assoggetabilità o meno alla fase di verifica di cui all’allegato B2 n.1 della L.R. n. 40/1998 e s.m.i. o, in alternativa, predisposizione della scheda tecnica per la valutazione di compatibilità ambientale da sottoporre al dipartimento ARPA;

Predisposizione della scheda tecnica di valutazione igienicosanitaria per eventuale parere preventivo del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL. Il primo passo da affrontare consiste nella verifica della disponibilità di terreno in uso per l’utilizzazione agronomica degli effluenti prodotti nello stabilimento, in ottemperanza al D.P.G.R. 29 ottobre 2007, n.10/R e s.m.i. (recepimento regionale della Direttiva Nitrati 91/676/CEE); come noto, occorre rispettare i limiti di 170 kg/ha di azoto zootecnico sulle •

di Chiabrando Daniele

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superfici ricadenti all’interno delle zone vulnerabili ai nitrati (ZVN) e di 340 kg/ha sulle superfici esterne alle ZVN. La valutazione deve essere effettuata sia sulla situazione aziendale iniziale che su quella posteriore l’intervento in progetto. Si ricorda che il rispetto di questi limiti è imprescindibile per poter avviare un qualsiasi tipo di insediamento zootecnico (rimangono esclusi solo i piccoli allevamenti con produzioni di azoto inferiori a 1.000 kg/anno, corrispondente a circa 12 vacche da latte, 30 vitelloni all’ingrasso, 100 NOVITÀ 2017 taratura e controllo funzionale atomizzatori e revisione periodica carri raccoglifrutta elevabili

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AMBIENTE suini all’ingrasso, 4000 polli da carne, 2400 ovaiole). La comunicazione ai sensi del Regolamento regionale 10/R deve essere effettuata, per via telematica attraverso gli applicativi WEB regionali, entro 20 giorni dall’avvenuta modifica e comunque almeno una volta ogni anno, entro e non oltre il 31 dicembre. Una volta appurato che sono rispettati i limiti della direttiva nitrati, sempre in relazione alla disponibilità di terreno occorre verificare che questa sia sufficiente per escludere l’intervento dalla fase di verifica di compatibilità ambientale di cui alla L.R. 40/1998 e s.m.i. Le soglie di riferimento, riferite al peso vivo animale complessivamente allevato nello stabilimento, corrispondono a 20 q pv/ ha per le superfici interne alle zone vulnerabili (ZVN) e 40 q pv/ha per le superfici esterne alle ZVN. Nel caso in cui questi rapporti non vengano rispettati occorre presentare all’ufficio ambiente della Regione l’istanza per una verifica di impatto ambientale secondo le modalità dettagliate nei paragrafi seguenti. Sono comunque esclusi, indifferentemente dalla localizzazione, gli allevamenti con un numero di animali inferiore o uguale a: 1.000 avicoli, 800 cunicoli, 120 posti per suini da produzione (di oltre 30 kg) o 45 posti per scrofe, 300 ovicaprini, 50 posti bovini.

Il già citato Regolamento 10/R prevede, inoltre, che presso gli stabilimenti zootecnici vengano rispettati i volumi di stoccaggio minimi richiesti dalla normativa sulla base della dimensione dell’allevamento e della dislocazione aziendale (ricadente oppure no all’interno delle ZVN); lo stoccaggio richiesto varia da un minimo corrispondente al volume di refluo palabile prodotto in 90 giorni ad un massimo corrispondente al volume di liquame prodotto in 180 giorni. Anche la disponibilità aziendale di stoccaggio deve essere comunicata con le medesime modalità previste dal Reg. 10/R per l’utilizzazione agronomica sui terreni. Per quanto riguarda invece la normativa sulla tutela dell’aria e le emissioni in atmosfera occorre verificare se, in base alla potenzialità massima dello stabilimento, lo stabilimento rientri oppure no all’interno delle soglie previste dal D.lgs. 3 aprile 2006, n.152 ed eventualmente predisporre l’istanza autorizzativa corrispondente. Le soglie, da verificare sulla base della potenzialità dei ricoveri, sono le seguenti: • tra 1.000 e 2.000 posti per suini all’ingrasso, tra 400 e 750 posti per scrofe, tra 30.000 e 40.000 posti per polli da carne, tra 25.000 e 40.000 posti per galline ovaiole, oltre 200 posti

per vacche da latte, oltre 300 posti per vitelloni all’ingrasso e vacche nutrici: necessaria istanza per l’Autorizzazione alle emissioni in atmosfera • tra 2.000 e 3.000 posti per suini all’ingrasso, tra 750 e 900 posti per scrofe, tra 40.000 e 85.000 posti per polli da carne, tra 40.000 e 60.000 posti per galline ovaiole: necessaria istanza per l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) • oltre 3.000 posti per suini all’ingrasso, oltre 900 posti per scrofe, oltre 85.000 posti per polli da carne, oltre 60.000 posti per galline ovaiole: necessaria istanza per la Valutazione Integrata Ambientale (VIA) Nella tabella n.1 viene riportato un riepilogo utile ad identificare la propria situazione aziendale in quale casistica ricade e con quali conseguenze. Vediamo ora nel dettaglio le caratteristiche dei singoli procedimenti autorizzativi e quali adempimenti comportano:

Autorizzazione per le emissioni in atmosfera

Normativa di riferimento: D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 – Parte V e s.m.i., D.D. n. 518 del 6 luglio 2012 Durata autorizzazione: 10 anni

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AMBIENTE Si tratta di un’autorizzazione ambientale base e si presenta in via generale (AVG) ad eccezione degli allevamenti con oltre 400 posti per vacche da latte e oltre 600 posti per vitelloni e vacche nutrici per i quali occorre invece presentare un’autorizzazione in via ordinaria o espressa attraverso la procedura di AUA. L’istanza prevede l’invio di una scheda informativa generale, una planimetria generale dello stabilimento in scala adeguata e una relazione tecnica descrittiva in cui venga riportato il dettaglio dei ricoveri, le tipologie di stabulazione, le strutture di stoccaggio degli effluenti, le modalità di spandimento e la presenza di eventuali fasi accessorie all’allevamento, quali mangimifici ed impianti di macinazione cereali, impianti di essiccazione, stoccaggi di materiali polverulenti, biogas,… Occorre pertanto verificare che presso lo stabilimento siano rispettati i requisiti tecnico costruttivi e gestionali annoverati tra quelli a bassa emissione di ammoniaca e metano in atmosfera (es. stabulazioni ad elevata frequenza di rimozione dei reflui, coperture delle vasche dei liquami, spandimenti con interramento im-

mediato o a bassa pressione,…). Per ognuna delle fasi critiche è quindi necessario individuare i punti di emissione e, attraverso uno specifico procedimento di calcolo, verificare che siano rispettati i limiti previsti.

Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)

Normativa di riferimento: D.Lgs 3 aprile 2006, n.152 – Parte II e s.m.i., D.lgs. 18 febbraio 2005, n.59 e s.m.i. Durata dell’autorizzazione: 10 anni L’autorizzazione integrata ambientale ha per oggetto la prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento proveniente da talune attività e prevede misure intese a evitare, ove possibile, o a ridurre le emissioni nell’aria, nell’acqua e nel suolo, comprese le misure relative ai rifiuti, per

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conseguire un livello elevato di protezione dell’ambiente. Il fine è di ottenere un alto livello di protezione dell’ambiente nel suo complesso con interventi alle potenziali fonti di inquinamento, nonché garantire una gestione accorta delle risorse naturali, spingendo i processi verso livelli di efficienza sempre più elevati. Quest’autorizzazione promuove pertanto la progressiva adozione delle migliori tecniche disponibili (MTD) in fase di progettazione, gestione, manutenzione e dismissione di stabilimenti. La domanda deve contenere le seguenti informazioni: –– la descrizione dell’impianto, il tipo e la portata delle sue attività; –– le materie prime e ausiliarie, le risorse idriche e l’energia usate o prodotte dall’impianto; –– le fonti, il tipo e l’entità delle emissione dell’impianto in ogni settore ambientale; –– la tecnologia utilizzata e le tecniche in uso per prevenire o per ridurre le emissioni dall’impianto; –– le misure di prevenzione e di recupero dei rifiuti prodotti dall’impianto; –– una valutazione previsionale di

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AMBIENTE impatto acustico; –– un piano di gestione delle acque meteoriche e degli scarichi di acque reflue; –– un piano di monitoraggio, le misure previste di controllo e autocontrollo delle emissioni nell’ambiente; –– le eventuali principali alternative prese in esame dal gestore. Il provvedimento conclusivo autorizza l’esercizio di un impianto a determinate condizioni che devono garantire che l’impianto sia conforme ai requisiti richiesti; può valere per uno o più impianti o parti di essi, che siano localizzati sullo stesso sito e gestiti dal medesimo gestore. Lo stesso non autorizza invece l’inizio dei lavori per la realizzazione delle opere edili dell’impianto, non sostituisce gli adempimenti dovuti né costituisce avallo tecnico di alcun tipo in materia di benessere animale.

Valutazione Integrata Ambientale (VIA)

Normativa di riferimento: D.Lgs 3 aprile 2006, n.152 – Parte II e s.m.i., L.R. 40/1998 La Valutazione di Impatto Ambientale ha l’obiettivo di esaminare preventivamente gli effetti che la realizzazione di un progetto può produrre sull’ambiente circostante, al fine di tutelare la salute umana e le risorse naturali, salvaguardare la biodiversità di specie ed ecosistemi e preservare il patrimonio storico, artistico e culturale. Le procedure necessarie all’ottenimento di una pronuncia di compatibilità ambientale in merito al potenziale impatto ambientale di un progetto prevedono le seguenti fasi: • la fase di verifica di assoggettabilità, volta a determinare se un progetto, non obbligatoriamente sottoposto alla procedura di VIA, debba o meno essere sottoposto alla successiva fase di valutazione; • la fase di valutazione, finalizzata all’espressione del giudizio di compatibilità ambientale. L’stanza di avvio della procedura di verifica prevede l’invio di elaborati relativi al progetto preliminare;

uno studio preliminare ambientale consistente in una relazione contenente l’inquadramento dell’opera o intervento proposti nella programmazione, pianificazione e normativa ambientale vigenti, nonché i dati e le informazioni di carattere ambientale, territoriale e tecnico, in base ai quali sono stati individuati e valutati i possibili effetti che il progetto può avere sull’ambiente e le misure che si intendono adottare per ottimizzare l’inserimento nell’ambiente e nel territorio circostante, con riferimento alle soluzioni alternative tecnologiche e localizzative considerate ed alla scelta compiuta; l’elenco delle autorizzazioni, dei nulla osta, dei pareri o degli altri atti di analoga natura, da acquisire ai fini della realizzazione e dell’esercizio dell’opera o intervento. L’istanza di avvio della fase di valutazione prevede invece la predisposizione di uno Studio di Impatto Ambientale, accompagnato da relativi elaborati tecnici ad opera di un professionista abilitato, volto ad individuare e valutare, attraverso approfondimenti progressivi, gli impatti specifici e complessivi delle diverse alternative, per definire la soluzione progettuale e localizzativa ritenuta più compatibile con l’ambiente, nonché i possibili interventi di mitigazione e compensazione ambientale. Lo studio deve contenere pertanto: –– una descrizione del progetto con informazioni relative alle sue caratteristiche, alla sua localizzazione ed alle sue dimensioni; –– una descrizione delle misure previste per evitare, ridurre e possibilmente compensare gli impatti negativi rilevanti; –– i dati necessari per individuare e valutare i principali impatti sull’ambiente e sul patrimonio culturale che il progetto può produrre, sia in fase di realizzazione che in fase di esercizio; –– una descrizione sommaria delle principali alternative prese in esame dal proponente, ivi compresa la cosiddetta opzione zero, con indicazione delle principali ragioni della scelta, sotto il profilo dell’impatto ambientale; –– una descrizione delle misure pre-

viste per il monitoraggio. Il provvedimento autorizzativo di VIA sostituisce o coordina tutte le autorizzazioni, le intese, le concessioni, le licenze, i pareri, i nulla osta e gli assensi comunque denominati in materia ambientale e di patrimonio culturale secondo le previsioni.

Autorizzazione Unica Ambientale (AUA)

Normativa di riferimento: D.P.R. 13 marzo 2013, n.59 Durata dell’autorizzazione: 15 anni. L’AUA nasce nell’ottica di semplificare i procedimenti amministrativi con l’allungamento della durata delle autorizzazioni sostituite. Va a modificare l’iter procedurale mantenendo però invariati i riferimenti legislativi. E’ necessaria per l’ottenimento di diverse autorizzazioni ambientali previste da normative di settore (es. scarichi di acque reflue, emissioni in atmosfera in via espressa, impatto acustico, fanghi, rifiuti). Non si applica invece ad imprese soggette a processi autorizzativi gestiti in modo “integrato” quali ad esempio i progetti sottoposti ad A.I.A. e V.I.A ed è facoltativa per attività soggette soltanto a semplice comunicazione e/o ad autorizzazione di carattere generale per le emissioni in atmosfera. Si ricorda infine che l’Autorità Competente in merito alle istanze di carattere ambientale relative ad attività zootecniche è la Provincia di Cuneo, Settore Tutela del Territorio, a cui vanno inviate le domande secondo le procedure previste (in via telematica tramite sportello unico per le attività produttive (SUAP) competente per il territorio o via posta elettronica certificata PEC). La Coldiretti ha attivato già da un anno un apposito servizio di consulenza rivolto a tutti gli allevatori che necessitano di ottenere una delle autorizzazioni ambientali sopra citate. Gli uffici sono a disposizione per ogni eventuale chiarimento in merito. Il tecnico di riferimento è il dott. Manuele Molinari (0172 698725, 320 1595326).

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AMBIENTE Categoria animale

VACCHE DA LATTE (600 kg/capo) VACCHE NUTRICI e BOVINI ALL'INGRASSO (400 kg/capo)

Posti stalla o numero di capi potenziali

Esonero

< 200

X

AVG

200 - 400

AVO

Autorizzazione Integrata Ambientale

Valutazione Integrata Ambientale

AIA

VIA

X

> 400

X

< 300

X

300 - 600

X

> 600

X

< 1.000 SUINI ALL'INGRASSO (> 30 kg/capo)

Autorizzazione alle Emissioni in atmosfera

X

1.000 - 2.000

X

2.000 - 3.000

X

> 3.000

X X

< 400 SCROFE con suinetti

400 - 750

X

750 - 900

X

> 900

X

< 30.000 POLLI (broilers) e altro POLLAME DA CARNE

X

30.000 - 40.000

X

40.000 - 85.000

X

> 85.000 < 25.000 OVAIOLE e altri RIPRODUTTORI

X X

25.000 - 40.000

X

40.000 - 60.000

X

> 60.000

X

Tab.1 principali categorie animali e relativa autorizzazione necessaria in base all’intervallo di capi potenzialmente presenti nello stabilimento (per le categorie mancanti si rimanda alla DD 518 del 6/7/2012)

VASCHE IN CEMENTO ARMATO

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NOTIZIE DAL MONDO DEI CAVALLI

Acste: Tutte le attività dell’associazione che promuove il turismo equestre

Equitazione: una passione che nasce fin da piccoli

O

ggi vi presentiamo Matteo Durando che, con i suoi 6 anni di età, è uno dei più giovani cavalieri tesserati A.C.S.T.E. Seguendo le orme dei genitori, da un paio di anni Matteo monta la sua Jessica (di razza argentina e che di anni ne ha 26) e ha iniziato così una meravigliosa avventura nel mondo dei cavalli. Con impegno e costanza ha imparato a prendersi cura del suo animale, trascorre molto tempo con lui e, insieme alla mamma ed al papà, fa lunghe passeggiate all’aperto. “L’andare in campagna” a cavallo è un’attività tutt’altro che semplice e tranquilla, neppure per un adulto: richiede tecnica, doti psicofisiche e un insieme di cognizioni non indifferenti, e occorre aver instaurato con l’animale un rapporto di completa fiducia. E’ necessario sviluppare il senso dell’orientamento, la percezione dello stato dei terreni (dove poter trottare, galoppare, ecc.), il senso delle distanze e delle andature, la prudenza, la preveggenza per i pericoli, il coraggio nelle situazioni impreviste, ecc. Tutte queste doti servono per lo sport e in tutte le esperienza di vita: l’autodisciplina e il senso di responsabilità acquisiti con l’equitazione influenzeranno positivamente ogni scelta futura. Noi tutti auguriamo a Matteo di continuare a coltivare la

di

sua passione divertendosi un mondo, sicuro che nell’ambito della nostra associazione potrà sempre trovare degli amici pronti a sostenerlo e a condividere con lui tempo ed esperienza. L’A.C.S.T.E. – Associazione Cuneese Sport e Turismo Equestre - è attiva dal 2004 nella provincia di Cuneo e si adopera – senza scopo di lucro per promuovere e tutelare il turismo equestre, è organizzata in gruppi zonali e capitanata da un direttivo che si rinnova ogni 4 anni. Dal 2011 è riconosciuta dal CONI

ed è affiliata ad un ente di promozione sportiva in modo da garantire ai soci la copertura assicurativa infortuni durante gli eventi A.C.S.T.E. Le passeggiate, i raduni e i trekking che i vari gruppi organizzano durante l’anno offrono la possibilità di conoscere itinerari sempre nuovi e condividere con il proprio animale e con tanti amici la bellezza della natura e dello stare insieme. Altre attività messe in campo sono rappresentate dalle serate informative che spaziano da argomenti di veterinaria e mascalcia a quelli di sicurezza stradale. Si raccomanda di far pervenire entro fine gennaio le date degli eventi da inserire nella programmazione delle attività del nuovo anno E’ aperto il tesseramento per il 2017. Acste Cuneo

Per info contattare i componenti del direttivo: Calleri Gian Luca 335-6445043; Bianco Ivo 335-6874008; Donadio Michele 328-0152568; Fabio Giordano 3356469268; Debora Vigna 3335825948; Andrea Tardivo 3452435961.

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CONSULENZA LEGALE

Prelazione agraria e revoca della proposta

R

rio che ha comunicato la revoca è comunque tenuto a vendere il fondo? Il tutto è nato quando il signor Caio ha convenuto in giudizio il signor Tizio per sentir accertare il proprio diritto all’esercizio della prelazione su un fondo agrario. Tizio, proprietario del fondo, aveva notificato all’affittuario Caio un preliminare di compravendita che

ecentemente la Corte di Cassazione si è pronunciata sulla seguente questione: dopo la notifica del preliminare di vendita all’affittuario coltivatore diretto, il proprietario può cambiare idea e comunicare all’avente diritto alla prelazione che non ha più intenzione di vendere? Se nel frattempo l’affittuario esercita il diritto di prelazione, il proprieta-

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aveva stipulato con Sempronio, salvo poi comunicare - a mezzo di successivo telegramma - che il preliminare era stato risolto e che non era più intenzionato ad alienare il fondo. Come è noto, nel caso in cui il proprietario di un fondo intenda trasferire a titolo oneroso la proprietà ad un terzo ha l’obbligo di notificare la proposta di vendita, con lettera rac-

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DOPO


CONSULENZA LEGALE comandata, all’affittuario coltivatore diretto. Alla proposta di alienazione deve essere allegato il contratto preliminare di vendita con il nome dell’acquirente, il prezzo e le altre eventuali condizioni stabilite per la cessione, compresa la clausola per l’eventualità della prelazione. A questo punto l’affittuario ha trenta giorni di tempo per esercitare la prelazione agraria, se intende acquistare il fondo in vendita. Nel caso di specie, il 22 Novembre del 2003, il proprietario Tizio notificò all’affittuario Caio il preliminare di vendita stipulato con Sempronio. Con telegramma del 20 Dicembre 2003, prima del decorso dei trenta giorni per l’esercizio della prelazione, Tizio comunicò a Caio la revoca della proposta, chiarendo che il preliminare era stato risolto e che non aveva più interesse a vendere il fondo. Con comunicazione spedita il 18 Dicembre 2003, pervenuta il successivo 27 Dicembre 2003, l’affittuario notificò al proprietario la propria

volontà di esercitare la prelazione. Ebbene, Caio in Cassazione riesce a spuntarla perché la Corte ritiene che il termine di trenta giorni concesso al prelazionario non può essere interrotto e durante lo stesso è inefficace la revoca della denuntiatio. La Corte di Cassazione, con sentenza n. 12883/2016, ha statuito che, una volta azionata la procedura della denunciatio, non sia più possibile tornare sui propri passi e, quindi, una volta comunicato il preliminare al titolare del diritto di prelazione, non si può revocare la proposta di vendita nei trenta giorni successivi. Secondo i giudici di legittimità, la trasmissione del preliminare (rispetto al quale il prelazionante è chiamato ad esprimere la propria volontà) ha tutti i connotati della proposta contrattuale e la possibilità di revoca mal si concilierebbe con la natura della denuntiatio, “quale atto unilaterale di adempimento di obbligo legale destinato a rendere attuale l’altrui diritto soggettivo” e rischierebbe di sottrarre al destinatario che fosse esposto all’even-

tualità della revoca la possibilità di utilizzare l’intero termine stimato congruo dal legislatore per valutare la proposta e determinarsi in ordine all’eventuale accettazione. Un piccolo particolare però non è sfuggito ai giudici della Corte. I trenta giorni per l’esercizio della prelazione scadevano esattamente il 22 Dicembre 2003. Il signor Caio (affittuario) esercitò la prelazione con raccomandata spedita il 18 Dicembre 2003, ma pervenuta al proprietario solo 27 Dicembre 2003. Secondo la Corte, la dichiarazione di voler esercitare la prelazione integra un atto unilaterale recettizio e quindi produce effetto solo nel momento in cui giunge a conoscenza del destinatario o in cui deve reputarsi da questi conosciuta perché pervenuta al suo indirizzo. Parrebbe quindi che il signor Caio abbia reso nota la volontà di esercitare la prelazione oltre il termine prescritto di 30 giorni, a nulla rilevando che la lettera fu spedita nel termine.

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CONSULENZA AGRONOMICA

A cura dei tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo

Interventi agronomici del mese In ottemperanza a quanto disposto dal decreto 22 gennaio 2014 (PAN) punto A.7.2 Difesa integrata obbligatoria

U

no sguardo alle coltivazioni del territorio mese per mese a cura dei tecnici dell’ Agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo. Gennaio sarà il mese più freddo del trimestre invernale con un generale calo termico. Sulle regioni settentrionali le minime notturne scendono spesso al di sotto dello zero. Nel dettaglio: CEREALI: Per grano ed orzo al momento non si rilevano patologie, non sono pertanto necessari trattamenti fitosanitari, né diserbi. FRAGOLA e PICCOLI FRUTTI: Su mirtillo, dove le condizioni lo per-

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mettono, è possibile proseguire con le operazioni di potatura delle piante. Sulle Fragole in fuori suolo, per chi mantiene le piante durante l’inverno, si consiglia di controllare l’umidità del substrato e provvedere a mantenerlo umido con un paio di interventi di bagnatura, al fine di evitare un’eccessiva disidratazione delle radici. FRUTTA: Il tempo mite ha favorito

la prosecuzione delle attività di potatura. In questo mese, è consigliabile la potatura del melo e delle piante adulte di pesco e nettarine. Sul pero e in modo particolare sulle varietà Abate Fetel, Conference e Decana del Comizio si consiglia di rimandare la potatura alla ripresa vegetativa. La potatura dell’albicocco è in questa fase sconsigliata: la potatura cosiddetta “di sgrossatura” infatti deve


CONSULENZA AGRONOMICA essere fatta in autunno e potrà essere rifinita alla fine dell’inverno. Gestire correttamente le ferite di potatura: le più grandi vanno protette con una buona pasta cicatrizzante o cera,mentre le ferite più piccole si possono trattare con l’applicazione di rame. Nei frutteti domestici, la fine del mese di gennaio rappresenta il periodo migliore per prelevare le marze, da utilizzare alla ripresa vegetativa, per l’innesto.

NOCCIOLO: Nelle zone più esposte e riparate compaiono i primi fiori femminili; sospendere quindi anche i trattamenti con rame sul bruno.

ORTICOLE: Sulle coltivazioni orticole nulla da segnalare, non sono pertanto necessari trattamenti fitosanitari. Si approfitta del momento più tranquillo per alcuni consigli in merito alla scelte varietali per la futura campagna: nelle scelte è sempre buona norma tenere in considerazione le varie problematiche che si sono manifestate nella propria azienda o nella zona limitrofa negli ultimi anni.

La suscettibilità o la resistenza delle diverse varietà alle diverse malattie è il punto di partenza per limitare alcune delle più comuni malattie. Virosi, batteriosi e malattie fungine possono essere combattute preventivamente scegliendo delle varietà commerciali tolleranti, in base al ciclo di produzione e/o alla zona di coltivazione.

VITE: Continuano le operazioni di potatura e stralcio dei sermenti. Le nevicate e le piogge di dicembre hanno interrotto i lavori di concimazione

e rippatura che riprenderanno in primavera. Appena il terreno sarà sufficientemente asciutto si procederà alla trinciatura del legno di potatura che in questo modo apporterà anche un po’ di sostanza organica. Negli ultimi anni, alcune aziende hanno ricominciato a bruciare i sermenti per ridurre le malattie grittogame che svernano direttamente nei tralci della vite, in questo modo si abbassa l’inoculo per l’anno seguente con conseguente miglioramento della salute delle piante e riduzione degli interventi chimici.

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SALUTE

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COLESTEROLO HDL Le proteine HDL sono coinvolte nella rimozione dell’eccesso di colesterolo dalle arterie. E’ accettabile un valore compreso tra i 50 e i 59 mg/dl, è ottimo un valore superiore ai 60 mg/dl

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COLESTEROLO LDL Un aumento nel plasma delle lipoproteine LDL si associa ad un elevato rischio di malattia arteriosclerotica. Il valore deve essere sempre al di sotto dei 160 mg/dl

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SALUTE

Le meningiti da Meningococco

L

e infezioni meningococciche (il meningococco è un batterio responsabile della malattia) sono diffuse in tutto il mondo. L’incidenza maggiore si ha durante l’inverno e la primavera, colpiscono maggiormente i bambini con meno di 5 anni e giovani adulti, specie se vivono in condizioni di affollamento, come scuole, caserme e comunità chiuse. In Italia si contano mediamente ogni anno circa 200 casi e si mantengono stabili su questi valori. In Europa e negli Stati Uniti, la maggior parte dei casi è data da Meningococco B e C. In Africa esiste una vera e propria fascia di meningite endemica che comprende l’Africa subsahariana, dal Senegal all’Etiopia, interessata dal Meningococco A. I Sierotipi W135 e Y sono sporadicamente presenti anche nelle nostre latitudini. La

Dopo i recenti casi di meningite C a Milano e quelli degli ultimi due anni in Toscana, si è diffusa in molte persone la sensazione di trovarsi nel bel mezzo di una epidemia. Come sempre, occorre ragionare sui dati reali e non sulle suggestioni diffusione del germe è sostenuta dai portatori sani che nella stagione invernale possono raggiungere anche il 15-20% della popolazione.

I vaccini e le campagne vaccinali

Oggi disponiamo di vaccini sicuri

ed efficaci contro tutti e cinque i sierotipi di Meningococco, sia in forma singola che associata. Dal 2010 sono in atto campagne di vaccinazione contro il Meningococco C all’età di 14 mesi e 15 anni. Anno dopo anno tutti saranno chiamati e vaccinati. Dal 2017 saranno vaccinati anche per Meningococco B tutti i bambini nati dal 1° gennaio 2017. I ragazzi di 15 anni invece verranno vaccinati con il vaccino quadrivalente ACW135Y. Tutti i viaggiatori verso aree endemiche sono vaccinati e devono farlo prima di partire, prenotandosi presso l’ambulatorio della Medicina dei Viaggi del Servizio di Igiene Pubblica dell’Asl. Fino a 18 anni le vaccinazioni dei viaggiatori sono gratuite, poi sono soggette al pagamento del costo del vaccino.

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EPACA

Possibile pensionamento anticipato – Novità interpretativa Inps

C

on la circolare n. 196/2016 l’INPS ha comunicato una rilevante modifica dei criteri interpretativi relativi alla disposizione “eccezionale” contenuta nella legge Fornero (art. 24, comma 15-bis), consentendo ad un maggior numero di persone di poter accedere alla pensione in anticipo rispetto ai requisiti generali. La nuova linea interpretativa disposta dal Ministero del Lavoro e dall’INPS prevede l’applicazione della disposizione eccezionale anche a soggetti che, alla data del 28 dicembre 2011, fossero: a) privi di occupazione b) lavoratori autonomi c) in attività di lavoro presso una pubblica amministrazione In funzione della modifica interpretativa, quindi, le disposizioni eccezionali si applicheranno sia a coloro che svolgevano attività di lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro privato alla data del 28 dicembre 2011 che a coloro che in tale data si trovavano in una della tre condizioni sopra richiamate. Possono, pertanto, accedere alla pensione all’età di 64 anni (maggiorata degli incrementi dell’aspettativa di vita) coloro che possono far valere i seguenti requisiti:

DONNE •

Almeno 60 anni di età al 31/12/2012 Almeno 20 anni di contribuzione effettiva da lavoro dipendente al 31/12/2012

UOMINI

Almeno 60 anni di età e 36 anni di contribuzione effettiva da lavoro dipendente al 31/12/2012 • Almeno 61 anni di età e 35 anni di contribuzione effettiva da lavoro dipendente al 31/12/2012 • Situazioni intermedie alle due sopra riportate purchè il totale della sommatoria tra età e contribuzione sia sempre pari alla quota 96 entro il 31/12/2012 Restano comunque confermate le altre condizioni già previste per l’accesso al pensionamento

per coloro che fossero lavoratori dipendenti nel settore privato al 28/12/2011; in particolare la possibilità di poter usufruire di questa deroga da parte degli UOMINI che possono far valere questi requisiti: • Almeno 61 anni di età e 36 anni di contribuzione (anche mista lavoro autonomo + dipendente) al 31/12/2012 • Almeno 62 anni di età e 35 anni di contribuzione (anche mista lavoro autonomo + dipendente) al 31/12/2012 • Situazioni intermedie alle due sopra riportate purché il totale della sommatoria tra età e contribuzione sia sempre pari alla quota 97 entro il 31/12/2012 Gli uffici del Patronato Epaca della Coldiretti sono a disposizione per verificare i singoli casi e fornire la miglior consulenza possibile in materia.

16 gennaio 2017 VERSAMENTO DEI CONTRIBUTI INPS Si informano i soci che il termine di scadenza per il pagamento della quarta rata dei contributi previdenziali INPS è lunedì 16 gennaio 2017. SEGHERIA - COMMERCIO LEGNAMI LEGNA DA ARDERE - PELLET

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EPACA

Ulteriori possibilità di evitare la riforma Fornero domande da presentare entro il 1 marzo 2017

OTTAVA SALVAGUARDIA

L’

art. 1, commi dal 212 al 221 della Legge di bilancio 2017 ha previsto l’ottavo intervento di salvaguardia che consente ad alcune tipologie di lavoratori di poter andare in pensione con i requisiti previsti prima dell’entrata in vigore della riforma Fornero. Purchè rispettino determinati specifici requisiti, possono usufruire di questa deroga: • i lavoratori collocati in mobilità o in trattamento speciale edile • coloro che sono autorizzati ai versamenti volontari • i lavoratori con accordi individuali o collettivi, cessati dall’attività lavorativa entro il 30/6/2012, oppu-

re dopo il 30/6/2012 ma entro il 31/12/2012, e lavoratori con risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro tra il 1/1/2007 ed il 31/12/2011 • i lavoratori che, nel corso dell’anno 2011, risultano essere stati in congedo per assistere figli con disabilità grave, ai sensi dell’articolo 42, comma 5, del t.u.n. 151/2001 • i lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato e lavoratori in somministrazione con contratto a tempo determinato le domande per essere ammessi alla salvaguardia devono essere presentate assolutamente entro 1°

marzo 2017. Per le prime due casistiche specificate (lavoratori in mobilità o in trattamento speciale edile e prosecutori volontari) l’istanza deve essere presentata telematicamente all’INPS; per le altre casistiche, invece, l’istanza deve essere inoltrata alla Direzione Territoriale del Lavoro mediante posta elettronica certificata. Anche per evitare il rischio di non poter avvalersi di questa deroga, invitiamo tutti coloro che potrebbero teoricamente rientrare nelle casistiche sopra citate a rivolgersi al più presto agli uffici Epaca della Coldiretti, dove troveranno personale qualificato che potrà fornire le indicazioni corrette in merito.

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SCADENZE

Scadenze 25 GENNAIO ACQUISTI – CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI Entro tale data, scade il termine per i contribuenti mensili e trimestrali per la trasmissione in via telematica all’Agenzia delle Dogane, dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti rispettivamente nel mese di dicembre e nel 4 trimestre 2016.

31 GENNAIO

DENUNCIA DELLE RETRIBUZIONI RELATIVE ALLA MANODOPERA AGRICOLA Entro tale data, devono essere trasmesse, in via telematica all’INPS (ex Scau) le denunce delle retribuzioni corrisposte agli operai agricoli a tempo determinato ed indeterminato nel trimestre ottobre-dicembre 2016. VARIAZIONI COLTURALI anno 2016 I soggetti che hanno effettuato la variazione di coltura nel corso dell’anno 2016 devono entro tale data presentare all’Agenzia del Territorio apposita denuncia. Sono esclusi i soggetti che richiedono contributi ad AGEA per i quali le variazioni vengono effettuate automaticamente. COMUNICAZIONE DEI SOCI ALLE COOPERATIVE AGRICOLE IN REGIME AGRICOLO I soci delle cooperative agricole devono comunicare di possedere i requisiti per l’applicazione della detrazione IVA in base alle percentuali di compensazione. In sostanza la dichiarazione del socio deve attestare soltanto che i prodotti conferiti sono di propria produzione come da circolare ministeriale n. 328/97. IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta.

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IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 25 ovvero 39, secondo comma D.P.R. 633/72, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento dell’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

15 FEBBRAIO

FATTURAZIONE DIFFERITA Scade il termine per l’emissione e la registrazione delle fatture differite relative ai beni spediti con documento di trasporto nel mese di gennaio.

16 FEBBRAIO

VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti delle ritenute effettuate nei mesi di gennaio sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI GENNAIO Annotazione di liquidazione per il mese di gennaio e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano attività agricola, d’impresa e di lavoro autonomo che nell’anno 2016 hanno realizzato un volume d’affari superiore a euro 400.000,00, se prestazione di servizio o di euro 700.000,00 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66,legge 427/93. VERSAMENTO DEL SALDO RIVALUTAZIONE TFR Entro tale data i datori di lavoro devono versare il saldo dell’imposta sostitutiva dovuta sulle rivalutazioni TFR calcolate al 31/12/2016 per i propri dipendenti. Entro il 16 dicembre era già stato versato un acconto pari al 90 per cento delle rivalutazioni calcolate al 31/12/2015. Il codice tributo da utilizzare è il 1713.

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Trincia Dragone 1,5 m., lavoro spostabile Tel. 017367356 Elevatore Curti mais, fieno e legna Tel. 3459995212 676 pali per kiwi, traverse comprese Tel. 3384400665 Seme di foraggera, zona di Cuneo Tel. 3351604115

Piante di Goji per cambio attività Tel. 3473711021 Gabbie per conigli Clerici seminuove per cessata attività, silos 60-25 q.li e ventoloni Tel. 0172377265 ore pasti

Spollonatrice modello Olmi a Euro 2500 Tel. 3343769380

Stalle per suini con portico e magazzini, circa 2000 mq., totale circa 3 G.te P.si di terreno recintato, a pochi km. da Fossano Tel. 3383110015 Coppi vecchi, coppi anni ‘70 e tegole Tel. 3384579307 ore pasti

Trattore Ford 4600 65 CV sterzo idraulico, seminatrice grano 2,40 m., elevatore 10 m. x 70 cm., rullo, livellatore e betoniera Tel. 017143058 Pala Caterpillar cingolata mod. 941, lama livellatore tipo Greder con innesti rapidi a Euro 14.900, si esaminano richieste permute Tel. 0171385656

Fieno secondo e terzo taglio zona Chiusa di Pesio Tel. 3498684841

Due stufe in ghisa d’epoca, a 4 e a 2 fori a Euro 150 caduna Tel. 0174781458 ore serali Rotomix serie 1500 Tel. 3331387737

Gabbie in ferro per allevamento conigli, silos in resina da 60 q.li Tel. 3408639640

50 pali in cemento per kiwi, larghezza 8x8 cm., altezza 2,70-3 m., 53 getti antibrina più raccorderia e pompa rilancio Tel. 3474744363 Aratro fuorisolco Orsi Tel. 3471213252

Pali in cemento diametro 9x9 cm. altezza 3,5 m. prezzo trattabile e regalo rete antigrandine Tel. 3498652677 2 ventoloni per movimento aria per allevamenti e serre, bicicletta ibrida da strada, prezzo interessante Tel. 0171619270 3285366137

Cisterne Cubo pallet da 1000 l., pulite Tel. 0171383800

Rimorchio agricolo Silvercar Dumper 140 q.li freni ad aria 2 assi, rimorchio ribaltabile trilato 2 assi 40 q.li e lama neve 2,5 m. idraulica attacco a 3 punti Tel. 3336804905

Seminatrice mais a pressione 2 file, marca Carraro e sarchiatrice Rotomais per rincalzare mais Tel. 0175343168 Trattore Case IH 4240 XL 90 CV 4 RM, anno 1998, ottime condizioni a Euro 16500 trattabili Tel. 3479904300 ore pasti Silos in ferro 80 quintali con coclea di estrazione a Euro 500 Tel. 3887446401

Seminatrice grano e orzo, sollevamento 2 m. a disco, cisterna gasolio 1300 l. in ferro non omologata e spandiconcime 3 q.li Tel. 3385716633

Legna da ardere, consegna a domicilio Tel. 3425112503 Seme di foraggera Tel. 3488548236

Muletto portata 20 q.li, batteria, motore, sterzo e freni nuovi a Euro 6000 Tel. 0175278361 ore pasti Imballatrice ballotti piccoli, New Holland L 75 DT Tel. 3381819695 Circa 6 titoli Pac medio alti e legna da ardere Tel. 0171682620 Stufa putagè semi nuova, grigio scuro Tel. 3385600477

Paglia balle piccole Tel. 3802035353 ore pasti

Impastatrice per pane e pizza Tel. 3476853993 ore pasti

Trattore Fiat 640, mulino 16 martelli, rimorchio Dolce 4x1,8 m., soffione per impollinazione kiwi, 2 carriole per frutta, muletto a gasolio, per cessata attività e 1200 coppi vecchi Tel. 0171937218 ore pasti Spaccalegna pezzolato verticale 9 tonnellate, piano regolabile, prezzo modico Tel. 3391772457

Elevatore idraulico, Nobili 3,2 m. 15 q.li con distributore elettro idraulico joystic Tel. 335324931 Spandiletame Supertino 140 q.li freni ad aria, come nuovo Tel. 0175273177 360677904 Cerchiatore per mais con cassone zincato cardano mai usato con frizione per autocaricante Tel. 3669524027 5000 coppi vecchi Tel. 3357215157

Autocaricante Supertino tipo medio, non collaudato e autocaricante Supertino collaudato piccolo Tel. 0172697119

Sella americana Simco 7150 e 2 briglie, prezzo trattabile Tel. 0172635842 3478353168 Macchina Supertino per salami poco usata Tel. 3483727639

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Sono donna macedone di 39 anni. Non sono mai stata sposata, sono in Italia da quasi 6 anni e qui non ho nessun parente o amicizia. Il mio desiderio è di avere una famiglia. Sono sincera e lavoro molto, non guido ancora, ma sto prendendo la patente. Mi piace la casa e la cucina. Cerco uomo che abbia tanta sincerità, come ne ho io.

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Dopo 12 anni da coltivatrici, io e mia sorella abbiamo dovuto lasciare la cascina e andare a lavorare in un negozio cinese. Sono convinta che se i nostri genitori potessero vederci, ci starebbero male anche loro. Cerco un uomo che possa farmi tornare ad una vita forse più faticosa, ma molto più adatta a me. Ho 37 anni appena compiuti. Sono Elena, compio 42 anni a fine gennaio. Lavoro nel settore zootecnico, sono di gradevole aspetto, buoni valori morali, origini piemontesi, onesta e veramente corretta. Cerco compagno scopo fidanzamento. Chiamare solo se di almeno 45 anni, sincero e con voglia di lavorare. Preferenze: piemontese, amante natura, non pantofolaio.

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Medico chirurgo, 59enne, bel carattere, sorriso splendente, alto, brizzolato, nonostante la sua posizione sociale, conduce una vita essenziale, genuina. Ha la passione per le auto d’epoca, vedovo da tempo, ora vorrebbe rimettersi in gioco, con una donna semplice.

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Per rispondere alle richieste degli associati la Coldiretti di Cuneo destina uno spazio de Il Coltivatore Cuneese agli associati che intendono pubblicare avvisi di vendita, scambio od acquisto di attrezzature, prodotti od altro. A) La rubrica è gratuita qualora l’annuncio sia inerente l’attività agricola per i soci della Coldiretti di Cuneo in regola con il versamento della quota associativa. B) L’avviso economico deve essere contenuto in un max di 10 parole; articoli, preposizioni, sigle e numeri compresi. L’indirizzo od il recapito telefonico sono conteggiati a parte. C) Dell’annuncio e della sua veridicità risponde direttamente l’interessato attraverso la pubblicazione del recapito telefonico o dell’indirizzo personale. D) Si precisa che l’art. 6 c.2 - quater, d. lgs. 192/05 nel caso di annunci di vendita o locazione di fabbricati, rurali compresi, impone venga indicato l’indice di prestazione e classe energetica, a pena di una sanzione da 500 a 3000 Euro. E) Sono esclusi dal Mercatino gli annunci strettamente personali (matrimoniali, ecc.). F) Ogni socio ha diritto alla pubblicazione di un solo annuncio economico nell’arco dell’anno solare (come da punto A); eventuali altri annunci, o quelli non attinenti l’attività agricola, saranno pubblicati, compatibilmente con lo spazio, al costo di Euro 20 cadauno. Il pagamento potrà essere effettuato presso gli Uffici della Coldiretti. G) Tutti gli annunci devono pervenire sull’apposito tagliando che deve essere spedito a: “Il Mercatino del Coltivatore” P.zza Foro Boario, 18 – 12100 Cuneo. H) La Coldiretti, oltre a non rispondere del contenuto degli annunci e della qualità della merce proposta, si riserva il diritto di non pubblicare eventuali inserzioni.




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