Coltivatore n.06 anno 2018

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N. 06 Giugno 2018 - Anno 72

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IN PRIMO PIANO

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Agricoltori in piazza ed esposto all’Autorità anticorruzione. Lo Stato deve 25 milioni alle aziende agricole cuneesi

ASSICURAZIONI: LA BUROCRAZIA FA PIÙ DANNI DELLA GRANDINE

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iogge incessanti, bombe d’acqua, grandinate: questo è lo scenario che sta diventando quotidiano con danni che appaiono molto gravi e pesanti ritardi che si registrano per le coltivazioni in pieno campo, per le piante da frutta e per le operazioni di fienagione. Proprio per mettersi al riparo da questi rischi, le imprese agricole si assicurano attraverso un sistema che prevede un contributo sulle polizze. Un sistema che è un fiore all’occhiello del nostro Paese e che tutta Europa ci invidia, “ma - denuncia Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti e delegato Confederale della Federazione di Cuneo - anche se può apparire paradossale, la burocrazia collegata al pagamento dei contributi per le calamità naturali fa danni ancora peggiori del maltempo!”

Lo Stato deve pagare agli agricoltori italiani 500 milioni di euro per il mancato versamento dei contribuiti alle imprese per le assicurazioni contro le calamità nelle campagne.

In provincia di Cuneo, 25 milioni non sono ancora stati pagati alle aziende e rischiano di essere restituiti a Bruxelles, se non verranno erogati a breve.

“Davanti a quest’ultimo scandalo della macchina burocratica - prosegue Moncalvo - Coldiretti è scesa in campo a fianco dell’Asnacodi, l’associazione nazionale dei Con-

I Presidenti dei Condifesa piemontesi a Roma

sorzi di Difesa, e ha chiamato a raccolta gli agricoltori in occasione dell’Assemblea Nazionale dell’ente che si è tenuta nella capitale davanti al Ministero delle Politiche Agricole, per denunciare l’urgenza e la necessità di una azione straordinaria per il pagamento immediato dei contributi, che non può essere ulteriormente procrastinata. Di particolare rilievo – continua Moncalvo – è la giusta richiesta di Asnacodi al presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone per un suo intervento”.

In Italia, sono quasi centomila gli agricoltori che hanno stipulato polizze assicurative incentivati dallo Stato che ora non sta rispettando gli impegni. In provincia di Cuneo, le imprese attendono da quasi tre anni il rimborso parziale dei costi assicurativi: gli importi da liquidare sono di

circa 5 milioni e mezzo per il 2015, quasi 9 milioni per il 2016 e 11 milioni e mezzo per il 2017.

A rischio, oltre ai fondi di Bruxelles, i Consorzi di Difesa ed un sistema di prevenzione all’avanguardia in Europa che andrebbe incentivato, perché gli interventi post calamità costano il quadruplo rispetto al sostegno alle polizze.

“I troppi ritardi nei pagamenti – conclude il Presidente Moncalvo - rischiano di vanificare quanto di buono è stato fatto negli anni per far sì che le aziende possano assicurare le produzioni e i recenti risultati che abbiamo ottenuto a partire dalla riduzione della soglia di franchigia fino all’incremento della percentuale di contribuzione”.

Il problema interessa tutti i settori, ma è particolarmente grave in quello frutticolo e orticolo, dove il costo assicurativo è più elevato rispetto agli altri comparti produttivi e si va ad aggiungere ad una situazione economica estremamente complessa legata alla bassa rimuneratività delle produzioni. Il sistema finanziario dei Consorzi di Difesa che, solo a livello provinciale, ha anticipato la percentuale di contributo statale esponendosi per 40 milioni di euro con le banche per coprire polizze e interessi, non può reggere oltre.

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Editore: Edizioni Il Coltivatore Srl P. Foro Boario, 18 - 12100 CUNEO Direttore Amministrativo: Tino Arosio Direttore Responsabile: Tino Arosio Coordinamento di redazione: Chiara Serra Grafica e impaginazione: Mara Chiardola Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Fabrizio Bonardo, Laura Calcagno, Mara Chiardola, Simona Daniele, Damiano Dutto, Cesare Gallesio, Rosanna Giraudo, Elena Gola, Hada Kamela, Attilio Ianniello, Romina Imberti, Giulia Marinari, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Franco Parola, Nadia Olivero, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Simonetta Re, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Luca Nari, Davide Roà, Francesca Vinai Progetto grafico: Edzioni il Coltivatore Srl - TEC arti grafiche Redazione: Piazza Foro Boario, 18 - 12100 (CN) Tel. 0171 447211 - Fax: 0171 447300 e-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito: www.cuneo.coldiretti.it Stampa e Concessionaria esclusiva della pubblicità: TEC arti grafiche, via dei Fontanili, 12 - 12045 Fossano (CN) Tel. 0172 695770 - Fax 0172 695898 e-mail: adv@tec-artigrafiche.it “Il Coltivatore Cuneese” Registrazione del tribunale di Cuneo n. 100 del 7/12/1955 Reg. Cronol. n. 3296 - 1 copia € 3.00 Abbonamento annuo € 30,00 Abbonamento annuo soci Coldiretti Cuneo € 5.00 Abbonamento annuo soci Coldiretti altre province € 20.00 - Altri abbonamenti ridotti € 6.00

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FONDO

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Assicurazioni: la burocrazia fa più danni della grandine

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Il Villaggio Coldiretti, io “stocoicontadini” e tu?

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ECONOMICO

• Nocciole: la sentenza del TAR fa giustizia • Coltivare piante officinali è attività agricola • Coldiretti dice no alla nuova discarica di Salmour • Commissioni Uniche Nazionali, confermate le 5 già esistenti • Piano di sviluppo rurale: nuove opportunità per i giovani imprenditori • Creditagri a sostegno delle aziende per gli anticipi dei premi PAC 2018 • Dal 25 maggio e’ in vigore la nuova Normativa sulla privacy • Il 30 giugno scade il termine per le verifiche annuali UMA • Apicoltura, al via i fondi per i piani di miglioramento • Prorogata la scadenza per le domande di adesione ai regimi di qualità • Slittano i termini per la presentazione delle domande dei prestiti di conduzione • Dal 9 maggio in vigore le sanzioni sull’etichettatura degli alimenti • Controlli funzionali: fondamentale la prenotazione per le macchine aziendali • Previsioni italiane ed europee per le pesche e le nettarine • Kiwi italiano: un primo bilancio • Coldiretti: “scelta miope, pesanti danni a carico dei viticoltori” • Premio fedeltà al lavoro 2018: iscrizioni entro il 26 settembre • Nuovi impianti, il Piemonte sfora il tetto più del doppio • Etichettatura - Nuove regole dopo i decreti sugli alimenti • Stati Uniti: possibili “agevolazioni” per il vino • Piemonte al top della qualità con il laboratorio ARAP

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ASSORTIMENTO QUALITÀ PREZZO

ATTUALITÀ

• Barilla: no al grano canadese e Coldiretti sigla il più garnde accordo per la pasta bio • Il Villaggio Contadino a Torino, prima capitale del Regno d’Italia • Etichetta d’origine: fino al 2020 vince la tracciabilità • Governo: Buon lavoro a Centinaio • L’Italia investe sulla qualità con il progetto di filiera sulla carne bovina • ...Mentre l’UE fa marcia indietro sull’import di carne dal Brasile...

• Senza voucher, burocrazia asfissiante • Con i selvatici fuori controllo a rischio l’agricoltura e la sicurezza dei cittadini • Ok dell’ISPRA al piano di controllo dei ghiri nei corileti • Grandine e piogge eccezionali

ORGANIZZAZIONE

• La tutela del cibo Made in Italy alla Grande Fiera d’Estate • Cibo e innovazione, Giovani Impresa a Milano • Giornata Regionale Pensionati a Fenis • Federpensionati chiede nuove politiche • Donne Impresa eletta la nuova Responsabile piemontese • Giovani Impresa, Danilo Merlo neo delegato regionale

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

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• In Alta Langa e nel Cebano, il Consorzio che valorizza cereali e legumi • “Famiglia6granda” con le Agritate • Expo Flora a Fossano • Non solo Erbe a Sale San Giovanni • Con Educazione alla Campagna Amica “A scuola di Agricoltura” • Con il CAP NORD OVEST incontro formativo in campo su erbai autunno primaverili

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RECENSIONI

• Nunzio Primavera racconta la gente nei campi e il sogno di Bonomi

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CONSULENZA AGRONOMICA

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• La concimazione del noccioleto, risultati pratici • Interventi agronomici del mese di Giugno • Cimice asiatica: nasce l’osservatorio regionale • Ortofrutta: iscrizione alla Banca Dati Nazionale

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MACCHINE AGRICOLE

• Macchine agricole: quando è consentito il trasporto

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ONAFRUT

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Onafrut al convegno G.I.A. di Milano

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CONSULENZA

LEGALE • Prelazione e conferimento del fondo in società

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SPORTELLO SALUTE

• Protesi biologica per interventi alla colonna cervicale

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EPACA

• Biomicroscopia oculare a ultrasuoni - UBM • Flussi di pensionamento INPS, effetti della riforma Fornero • Supplemento di pensione: cos’è e quando si può chiedere • Invalidità civili: semplificazioni

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FONDO

6 TinoArosio

Direttore Coldiretti Cuneo

IL VILLAGGIO COLDIRETTI, IO “STOCOICONTADINI” E TU? Tutti a Torino dal 15 al 17 giugno, nel salotto della città, prima capitale del Regno d’Italia. Una città ancora ferita e preoccupata per la sicurezza, dopo i tragici fatti dello scorso anno in Piazza San Carlo, che decide di ripartire con un grandissimo evento.

Non con il mega concerto della star del rock mondiale, ma con il Villaggio Coldiretti e con lo slogan “stocoicontadini” di 700/800 mila cittadini, che nei tre giorni di metà giugno vivranno con noi questo evento.

Pensateci su, chi fa più cose così?

Nessuno. Oggi la gente si incontra sul web. E’ tutto virtuale. Il nostro sarà invece un incontro reale tra i bambini e i nostri allevatori che li introdurranno nelle stalle vere; tra le mamme e i nostri produttori che spiegheranno loro perché il cibo della nostra terra oltre ad essere buono è sano e sostenibile; tra intere famiglie e i nostri agrichef che dimostreranno che si può mangiare italiano a prezzi giusti, ecc.

Tutti, ma proprio tutti a Torino quindi, per il più grande investimento su di noi e per l’Italia. C’è chi investe con pubblicità raffinata sulla stampa patinata e sulle tv, noi investiamo in un altro modo, in un rapporto continuo tra noi e gli italiani.

Non possiamo non richiamare cosa rende possibile tutto ciò e allo stesso tempo cosa produce tutto ciò. Cosa rende possibile tutto ciò è la stima degli italiani per noi, per i nostri agricoltori, per la Coldiretti e per la reputazione che ci riconoscono. Non è regalata, ma è frutto di un lavoro quotidiano non fatto di promesse ma di fatti che fanno dire alla gente “di voi ci fidiamo, siete una cosa buona per noi, continuate cosi”.

Cosa produce tutto ciò lo stiamo

vedendo. Provate a fare lo sforzo di immaginare cosa penseranno quelli che verranno al Villaggio e quelli che invece ci osserveranno da lontano.

I cittadini, le famiglie, i consumatori che vivranno il Villaggio testimonieranno il positivo stupore verso il popolo dei contadini perché in noi trovano quel che cercano, cibo sicuro, italiano e sostenibile che gusteranno a soli 5 euro rendendosi conto che mangiare italiano e spendere il giusto è possibile per tutti.

Ci osserveranno gli industriali e cosa pensate che possano dire se non prendere ancora una volta atto che la gente vuole bene al cibo italiano. E aggiungeranno – ne sono sicuro - che con noi è necessario stringere rapporti – quelli che noi chiamiamo “contratti di filiera” – garantendo il giusto prezzo agli agricoltori. E’ una strada segnata, innanzitutto per loro! Sta già accadendo a Cuneo, in Piemonte e in Italia (nella pagina accanto trovate un esempio).

E poi la politica, grande ammalata del nostro Paese, guarderà con attenzione e forse con discrezione, convincendosi ancora di più che quel che chiede Coldiretti (distintività, origine, difesa del made in Italy dagli attacchi di accordi internazionali scellerati, regole che mettano le ali alla creatività agricola per lo sviluppo del Paese), non sono richieste di una parte economica, ma di una intera società. E si convinceranno che conviene prenderle seriamente in considerazione.

L’ultimo messaggio è per noi. Un incontro di questo tipo è possibile con tanti agricoltori in carne e ossa che racconteranno questa straordinaria e bella storia italiana. Appuntamento a Torino!

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Importanti conquiste per i consumatori e le imprese italiane

BARILLA: NO AL GRANO CANADESE E COLDIRETTI SIGLA IL PIU’ GRANDE ACCORDO PER LA PASTA BIO Il più grande accordo sul grano biologico mai realizzato al mondo per quantitativi e superfici coinvolte è stato siglato di recente nel nostro Paese: è l’accordo di filiera tra Coldiretti, Consorzi agrari d’Italia, Fdai (Firmato dagli agricoltori italiani) e Gruppo Casillo, che prevede la fornitura di 300 milioni di chili di grano duro biologico destinato alla pasta e 300 milioni di chili di grano tenero all’anno per la panificazione. L’intesa ha una durata di tre anni con la possibilità di una proroga per altri due, per un totale di 5 anni. In questo modo si rafforza la leadership dell’Italia in Europa nel numero di imprese che coltivano biologico con 72.154 operatori e 1.796.363 ettari, con un aumento del 20% su base annua.

L’intesa Coldiretti/Casillo segue un’altra grande conquista che è stata messa a segno grazie alla mobilitazione di Coldiretti contro il grano al glifosate. Una vittoria storica a favore dei consumatori e delle imprese italiane è la decisione della Barilla, che ha annunciato di aver “aggiornato i parametri qualitativi” e di aver chiesto “ai produttori di grano duro di tutti i Paesi di non usare il glifosato prima del raccolto” come avviene in

Canada che fino allo scorso anno era il principale fornitore straniero dell’Italia. La decisione è stata comunicata dal direttore degli acquisti di Barilla, Emilio Ferrari, a Toronto al Canadian Global Crops Symposium, dove ha sottolineato che “al momento Barilla non ha firmato nessun contratto per l’importazione del grano dal Canada”.

In una situazione in cui un pacco di pasta su sette prodotto in Italia è fatto con grano canadese, si tratta di una svolta storica della principale industria pastaia del mondo che risponde alle sollecitazioni che vengono dai consumatori che chiedono garanzie di sicurezza alimentare. Insieme alla Barilla, un numero crescente di operatori

ha infatti smesso di importare grano da Paesi a rischio glifosate.

“Ora da Barilla fanno sapere – commenta il presidente Roberto Moncalvo – di aver investito 240 milioni in progetti che coinvolgono 5000 imprese agricole italiane che coltivano una superficie di circa 65 mila ettari “con un incremento del 40% dei volumi di grano duro italiano nei prossimi tre anni.

“La scelta di Barilla è una buona notizia perché dimostra la capacità di un`azienda di rispondere alla preoccupazioni dei consumatori del nostro Paese che chiedono pasta fatta con il grano italiano ma anche di sostenere l’economia e l’occupazione sul territorio contro la delocalizzazione”.

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ATTUALITÀ

Da venerdì 15 a domenica 17 giugno a partire dalle ore 9,30

IL VILLAGGIO CONTADINO A TORINO, PRIMA CAPITALE DEL REGNO D’ITALIA La grande festa dell’agricoltura Made in Italy sarà allestita in Piazza Castello e in esclusiva - per la prima volta - nei Giardini Reali Superiori

“L

a prima Capitale del Regno di Italia è stata scelta per far conoscere il contributo dell’agricoltura alla storia e allo sviluppo del Paese con il Villaggio contadino della Coldiretti che coinvolgerà la nostra Regione insieme a Liguria e Valle d’Aosta - spiega il vice delegato Confederale Bruno Rivarossa - il villaggio sarà inaugurato venerdì 15 giugno e resterà aperto tutto il weekend”.

“Le aree dedicate - continua Bruno Rivarossa - saranno piazza Castello e per l’occasione i Giardini Reali Superiori, che verranno aperti al pubblico per la prima volta con l’esclusivo abbinamento tra cultura ed enogastronomia. Quale migliore benvenuto per i visitatori attesi a centinaia di migliaia che avranno l’opportunità unica di conoscere la vera agricoltura e i veri agricoltori e per tre giorni potranno “gustare” tutte le peculiarità dell’agroalimentare Made in Italy, con il Mercato di Campagna Amica, ma anche workshop ed eventi dedicati”.

Sarà allestita la stalla con gli ani-

L’assemblea plenaria svoltasi a Torino il 28 maggio in preparazione del Villaggio

mali della fattoria, ci sarà l’agriasilo per i bambini, l’orto con le verdure di stagione, ma vi saranno anche “i trucchi di bellezza” delle nonne con l’agricosmetica e le ricette tradizionali dei cuochi contadini, con la possibilità di acquistare direttamente dagli agricoltori esclusivi “souvenir” da regalare.

Il Villaggio è l’unico posto al mondo dove tutti possono fare

una esperienza da gourmet con il miglior cibo italiano a soli 5 euro per tutti i menu preparati dagli agrichef con i sapori antichi della tradizione, dal riso Carnaroli al basilico genovese Dop e Parmigiano Reggiano Dop al riso S.Andrea al gorgonzola Dop e nocciole del Piemonte Igp fino al riso Vialone nano Igp all’isolana e alla pasta di grano

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Senatore Cappelli e condimenti all’amatriciana, al pesto, al basilico, all’oliva taggiasca e Grana Padano.

Senza dimenticare l’innovazione con i salumi e la carne 100% italiana servita nelle bracerie e la pizza autenticamente tricolore, dalla farina all’olio, dal pomodoro alla mozzarella di bufala campana Dop ma anche il pesce ligure, lo street food green, gli agrigelati con latte d’asina e la torta di nocciole Piemonte Igp. E ancora birre agricole e degustazione di vini. Spazio al più grande mercato a chilometro zero con Campagna Amica con aree dedicate alla solidarietà per aiutare le categorie più deboli e alle specialità delle aree terremotate che saranno offerte dagli agricoltori colpiti dal sisma in Piazza Castello.

Il Villaggio è anche una occasione unica per scoprire la Fattoria italiana, dalla mastodontica Piemontese alla minuta Pezzata Rossa Oropa fino alla Cabannina, dal cavallo da tiro pesante alla pecora delle

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Un’immagine virtuale del Villaggio itinerante che sarà nel cuore di Torino per la quarta tappa nelle regioni italiane

Langhe che stava scomparendo alla Sambucana dalla preziosa lana, ma anche la capra di Roccaverano, dal cui latte si ottiene la inimitabile robiola di Roccaverano DOP. E ancora, le razze curiose di oche, anatre, conigli e galline come il Bionda Piemontese, detta anche bianca di Cavour, che animano la campagna

italiana. Saranno presenti esponenti Istituzionali, rappresentanti della società civile, studiosi, sportivi ed artisti che discuteranno su esclusivi studi e ricerche elaborate per l’occasione dalla Coldiretti sui temi dell’alimentazione, del turismo dell’ambiente e della salute… cosa aspetti, partecipa anche tu!

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ATTUALITÀ

Grazie alle battaglie di Coldiretti

GOVERNO: BUON LAVORO A CENTINAIO

ETICHETTA D’ORIGINE: FINO AL 2020 VINCE LA TRACCIABILITA’ Il decreto firmato dal Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in qualità di Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, e dal Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che assicura l’applicabilità fino al 31 marzo 2020 dei decreti ministeriali che hanno introdotto l’obbligo di indicazione dell’origine della materia prima in etichetta, è una ottima notizia!

Il provvedimento tutela prodotti fondamentali, alla base della nostra alimentazione: il latte, burro, yogurt, mozzarella, formaggi e latticini, il grano duro utilizzato per fare la pasta, il riso e derivati del pomodoro, come sughi e salse.

Per ciascuno di questi alimenti, dovrà essere sempre specificato, in etichetta - qualora siano diversi - il Paese di coltivazione, quello in cui è stata effettuata la lavorazione e quello di confezionamento.

Proteggere la salute dei consumatori, difendere l’economia, bloccan-

do le speculazioni e sostenendo l’agricoltura italiana: sono i valori fondamentali che Coldiretti difende da sempre e oggi ancora di più, vista la volontà di Bruxelles che si è pronunciata a favore dell’etichettatura di origine volontaria, rimessa, di fatto, all’arbitraria decisione degli operatori alimentari. Proprio per contrastare questa impostazione, Coldiretti ha lanciato la raccolta di firme #stopcibofalso, in tutta Italia, che sta avendo un grande successo tra i consumatori con migliaia di firme raccolte in poche settimane, di cui 10.000 nella Granda.

Grazie alle mobilitazioni di Coldiretti, il nostro Paese si pone come “apripista” in Europa nelle politiche per la chiarezza dell’informazione ai consumatori, con l’etichetta di origine Made in Italy su ¾ della spesa, ma per riuscire a vincere la battaglia sulla tracciabilità, è necessario il sostegno di tutti i consumatori.

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“Con la nomina di Gian Marco Centinaio a Ministro delle Politiche Agricole nel giorno in cui l’Unione Europea ha presentato la riforma con i tagli alla politica agricola, inizia una dura battaglia per difendere il primato dell’agricoltura italiana in Europa per valore aggiunto, qualità, sicurezza alimentare ed ambientale”. Lo ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo che si congratula con il neo ministro e con l’intero Esecutivo guidato dal premier Giuseppe Conte e assicura “piena collaborazione nella difesa e valorizzazione del Made in Italy agroalimentare”. “Sovranità alimentare, etichettatura di origine obbligatoria di cibi e bevande, un nuovo approccio nei trattati di libero scambio con i Paesi terzi e il ripensamento delle scelte fatte sui voucher, la cui cancellazione ha creato tanti disagi al settore, sono da sempre al centro dell’azione di Coldiretti e ora trovano riscontro anche nel contratto di Governo” ha precisato Moncalvo.

“Il primo impegno ora è la difesa dell’Italia nel negoziato avviato con la proposta di riforma della politica agricola (Pac)”.

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ATTUALITÀ

Coldiretti insieme a Inalca, Bonifiche Ferraresi e Filiera Bovini Italia

L’ITALIA INVESTE SULLA QUALITÀ CON IL PROGETTO DI FILIERA SULLA CARNE BOVINA..

Un progetto di filiera bovina sostenibile che si presenta come un modello virtuoso di green economy. E’ il contratto di filiera “firmato” Coldiretti, Inalca, Bonifiche Ferraresi e Filiera Bovini Italia che prevede lo sviluppo di allevamenti di carne con capi al 100% made in Italy. Il progetto punta ad aumentare nel nostro Paese la quota di carni provenienti da capi nati

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e allevati in Italia. In questo modo, si garantisce ai consumatori un prodotto sano, sicuro e di qualità, si sostiene un’attività che può offrire nuove opportunità di lavoro, con un prezzo minimo garantito agli allevatori, e si offre un contributo al sistema Paese con la riduzione delle importazioni (il tasso di autoapprovvigionamento è del 55%) e il mantenimento del territorio. In 5 anni la produzione dovrebbe essere di 125mila bovini e l’impegno di 4.200 allevatori. Il punto di forza del nuovo contratto è il coinvolgimento di tutte le fasi produttive, dall’allevamento alla macellazione, lavorazione e confezionamento

fino alla commercializzazione, realizzando così una vera filiera. Inoltre in questo modo si valorizzano sia le aree agricole marginali del Sud vocate all’allevamento estensivo della linea vacca-vitello, sia le regioni padane del Nord adatte alle fasi successive di allevamento intensivo. La sostenibilità è un altro elemento cardine del progetto che persegue benessere nelle stalle, gestione sostenibile dei pascoli, mantenimento dell’occupazione, miglioramento della genetica. I consumatori, da parte loro, sono anche disposti a pagare di più un prodotto di qualità e 100% italiano (quasi il 40% è pronto a spendere il 5% in più e il 31,4% fino al 20%).

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Non rispondono alle regole sanitarie europee

... MENTRE L’UE FA MARCIA INDIETRO SULL’IMPORT DI CARNE DAL BRASILE E’ ancora in corso il negoziato con i Paesi Mercosur e l’Unione Europea blocca gli acquisti di carni dal Brasile perché non rispondono agli standard sanitari europei e sarebbero pericolosi per la salute pubblica.

Sulla Gazzetta ufficiale Ue è stato

pubblicato il provvedimento che vieta l’ importazione di carne bovina e di pollame da 20 stabilimenti brasiliani. Da marzo 2017, la Commissione aveva segnalato la presenza di salmonella in carni di pollo e preparazioni a base di pollame in vari industrie del paese sudamericano e casi di frodi relative alla certificazione di laboratori per carni bovine e preparati di carni. Le autorità competenti del Paese sono state informate, ma i successivi controlli non hanno verificato l’adozione di adeguate misure correttive in Brasile. Per la Ue i prodotti non offrono garanzie sul rispetto dei requisiti richiesti e costituiscono pertanto un rischio per la salute pubblica. I problemi

sanitari rilevati in Brasile dalle istituzioni comunitarie si uniscono alle difficoltà riscontrate dall’Unione Europea anche nel quadro dell’accordo commerciale con i Paesi Mercosur.

Bruxelles si accorge solo adesso che sono fondate le preoccupazioni di Coldiretti sugli accordi commerciali che non tengono nella dovuta considerazione la salubrità e la tracciabilità delle produzioni alimentari

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ATTUALITÀ

Moncalvo: “Il nuovo Governo deve farsene carico!”

SENZA VOUCHER, BUROCRAZIA ASFISSIANTE Con l’avvicinarsi delle campagne di raccolta dei prodotti agricoli, tornano in primo piano gli effetti della riforma del lavoro che nel 2017 ha abolito i “vecchi” voucher introducendo un lavoro accessorio occasionale che, anziché portare ulteriore semplificazione ed efficienza, ha dato origine ad un sistema complicato e burocratico.

Risultato? Nessun imprenditore ha più potuto utilizzare questo strumento per assumere manodopera perché le modalità attuali lo rendono di fatto inutilizzabile! A livello nazionale, sono stati persi 50mila posti di lavoro: a farne le spese soprattutto pensionati e studenti

impiegati nelle attività stagionali.

Fatte le dovute proporzioni, parliamo di una cifra importante anche per la nostra Provincia: secondo i dati INPS, nel 2015 erano stati venduti oltre 90.000 voucher per l’attività agricola, valore che era sostanzialmente stabile dal 2011.

“Il nuovo Parlamento e il Governo hanno il dovere di ripensare ad uno strumento per il settore che semplifichi la burocrazia per l’impresa, sia agile e flessibile, rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestiva disponibilità all’impiego e dall’altra generi opportunità di integrazione al reddito di cui c’è particolarmente bisogno - ha affermato il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo - . L’Italia non può permettersi di perdere in questo modo le grandi opportunità di lavoro che vengono da uno dei settori più dinamici dell’economia, mettendo in seria difficoltà le stesse imprese agricole per l’addio ad una modalità di pagamento che si era dimostrata valida nel favorire l’occupazione e l’emersione del sommerso”.

L’estate coincide con il periodo di maggior impiego di lavoro nelle campagne a partire dalle attività di raccolta di verdura e frutta come ciliegie, albicocche o pesche, fino ad arrivare alla vendemmia che si concentra nel mese di settembre.

Secondo un sondaggio Coldiretti/Ixe’ il 68% dei giovani italiani sarebbe disponibile a partecipare alla vendemmia o alla raccolta della frutta, ma la nuova normativa ha fatto crollare del 98% in valore l’uso dei buoni lavoro per effetto di in primis di un eccesso di inutile burocrazia di cui, in parte non irrilevante, è responsabile la piattaforma informatica creata dall’Inps che non tiene in considerazione le specificità del lavoro nei campi.

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ATTUALITÀ

Attacchi degli ungulati, agricoltori sempre più esasperati

CON I SELVATICI FUORI CONTROLLO A RISCHIO L’AGRICOLTURA E LA SICUREZZA DEI CITTADINI “Nonostante i ripetuti appelli forse non è ancora a tutti chiaro che sono indispensabili provvedimenti urgenti e straordinari di fronte alle devastazioni compiute da cinghiali, caprioli e cervi che interessano ormai tutta l’area pedemontana e montana della nostra provincia, con incursioni anche in pianura”.

“Di fronte ad una situazione drammatica, che non fa che peggiorare – denuncia Tino Arosio, direttore di Coldiretti Cuneo - è molto grave che gli Ambiti Territoriali di Caccia e i Comprensori Alpini non abbiano sfruttato la possibilità di anticipare la caccia al cinghiale, attraverso l’attivazione di piani di prelievo selettivo”.

In molte aree, gli indennizzi per i danni subiti tardano ad essere erogati e sono così esigui che non possono risarcire adeguatamente gli imprenditori. Sono incalcolabili i danni che gli ungulati arrecano puntualmente ai terreni coltivati, scavando solchi come aratri, devastando tutto ciò che incontrano al loro passaggio, senza dimenticare il grave problema della sicurezza

sulle strade.

Una problematica specifica è legata alla caccia di selezione al capriolo. “In alcune aree non si riesce neppure a raggiungere il numero minimo di capi fissato dai piani di selezione. Chiediamo – prosegue la Federazione Provinciale - di anteporre a qualsiasi interesse economico l’obiettivo di ridurre la popolazione di ungulati”.

“Con gli strumenti e le forze esigue messe in campo la battaglia è già persa in partenza. Per rendere l’idea, è come curare un cancro con l’aspirina” – conclude Coldiretti Cuneo -. “Lo abbiamo già detto e non ci stancheremo di ripeterlo, è indispensabile permettere agli imprenditori agricoli in possesso di porto d’armi di difendersi nei propri fondi”.

OK DELL’ISPRA AL PIANO DI CONTROLLO DEI GHIRI NEI CORILETI Anche per il 2018 - 2019 la Provincia di Cuneo ha ottenuto, da parte dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), il parere favorevole per la prosecuzione del programma di prevenzione e controllo della specie ghiro nei corileti.

Com’è noto anche questa specie arreca, insieme a cinghiali e caprioli, danni di una tale intensità da rendere necessaria l’adozione di idonee strategie di contenimento.

La prevenzione, in corso fin dal

2011, si basa sull’utilizzo di trappole che, pur richiedendo un impegno non trascurabile per la loro gestione, se ben utilizzate permettono un’efficace attività di controllo. Risulta quindi importante che questa attività prosegua in conformità con le disposizioni impartite dalla Provincia, anche al fine di poter fornire all’ISPRA dati certi sulle catture effettuate ed ottenere ancora in futuro l’approvazione per lo svolgimento di questa attività.

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ATTUALITÀ

Danni nell’areale cuneese alle colture in campo e agli impianti frutticoli

GRANDINE E PIOGGE ECCEZIONALI Non è ancora finita la conta dei danni per le colture in campo, mais, orzo, coltivazioni orticole e frutticole colpite dalla grandinata di metà maggio, che ha interessato l’areale del Cuneese, con particolare gravità a Cervasca, Bernezzo, Caraglio, Dronero e Busca, dove in molte aree sono scesi più di dieci centimetri di grandine in pochi minuti e si registrano già altre pesanti grandinate nelle ultime ore. Rilevano i tecnici dell’Agenzia 4 A di Coldiretti: “Nella grandinata che ha interessato la bassa Val Varaita con i comuni di Costigliole, Piasco, Venasca, Rossana, ma anche i comuni di pianura come Verzuolo, i danni interessano per lo più i kiwi, sui quali generalmente non vengono

L’anno scorso in provincia di Cuneo in tutto l’anno sono scesi 600 millimetri di pioggia in pianura, quest’anno a fine maggio siamo già a 720 millimetri, lo rilevano le capannine metereologiche dell’Agenzia 4A di Fossano

usati gli impianti antigrandine.

Siamo impegnati con i rilievi in campo per valutare l’entità dei danni e per garantire l’assistenza necessaria alle imprese agricole”.

Gli eccezionali eventi atmosferici hanno provocato diversi danni alle colture, dalla cascola dei frutti per la grandine, alla perdita di gran parte della fioritura delle varietà tardive di susino per le abbondanti piogge con un consistente abbassamento della produzione. Molti impianti frutticoli sono coperti da reti antigrandine, ma in alcuni casi, per la violenza

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e la rapidità dei fenomeni, il peso della grandine ha fatto aprire le reti, provocando danni soprattutto nella parte bassa delle piante.

Sono già 4 le grandinate che hanno colpito l’areale frutticolo: si tratta di episodi eccezionali, per la quantità e la violenza con cui la grandine è caduta e per l’anomalia che sta diventano sempre più frequente per cui questi fenomeni colpiscono nelle ore notturne.

Anche i cereali non sono esenti da questi problemi, in particolare il ritardo delle semine per il mais, per il quale si segnalano anche

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alcuni casi di asfissia radicale per eccesso idrico e il ritardo nella gestione delle coltivazioni autunno vernine come frumento ed orzo.

Per le colture orticole chi non ha ancora seminato o trapiantato ha enormi difficoltà nel farlo visto l’andamento climatico che rende pressoché impossibile entrare

negli appezzamenti, mentre chi ha già provveduto alle semine o ai trapianti sta andando incontro a fallanze di emergenza in campo e problemi fitosanitari principalmente di tipo fungino.

Concludono i tecnici dell’Agenzia 4A: “L’esperienza insegna che in annate come questa, il persistere di pioggia per un tempo così prolungato potrebbe provocare ulteriore sofferenza alle colture in campo, agli alberi da frutta e un’ulteriore cascola di frutti per tutte le specie”.

Sabato 26 maggio Vicoforte è stata investita da un nubifragio: folate di vento, allagamenti e un intensa grandinata con frane e alberi caduti in frazione Moline e sulla strada per San Giacomo di Roburent. I terreni coltivati sono stati letteralente invasi dall’acqua. Oltre al ritardo per le produzioni in pieno campo i fieni allettati e con queste bombe d’acqua non si possono portare a termine le operazioni di fienagione. Quest’anno ci sarà una carenza qualitativa e quantitativa del

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fieno. Un grave problema che si aggiunge all’annata eccezionalmente siccitosa dell’anno scorso, per cui le aziende avevano scorte limitate: se le condizioni meteo non migliorano, gli allevamenti saranno in grande difficoltà per nutrire gli animali.

Accumulo mm di pioggia accumulata nel mese di MAGGIO 2017 mm di pioggia accumulata nel mese di MAGGIO 2018

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Dati pluviometrici delle capannine della provincia di Cuneo. Fonte: rete RAM Piemonte. Elaborazione: 3a srl Torino www.green-planet.it

Totale Acc

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ECONOMICO

Grande soddisfazione di Coldiretti che ha aderito al ricorso

NOCCIOLE: LA SENTENZA DEL TAR FA GIUSTIZIA “Un risultato per il quale ci siamo a lungo battuti, che arriva in risposta alle nostre richieste di chiarezza e che fa vincere prima di tutto il territorio”.

Con soddisfazione, i vertici di Coldiretti Cuneo commentano la sentenza del Tar del Lazio, che ha accolto il ricorso presentato nel 2016, sottoscritto da Coldiretti Cuneo contro la registrazione della dicitura «Tonda gentile delle Langhe» nel Registro nazionale delle varietà delle piante da frutto. La decisione definitiva del giudice ha ritenuto illegittima l’iscrizione che autorizzava l’uso del nome geografico “Langhe” in tutta Italia, tranne che in Piemonte, per indicare genericamente una determinata tipologia di nocciola.

Il TAR del Lazio con sentenza del 14 marzo e pubblicata lo scorso 8 maggio, si è espresso in merito al ricorso collettivo, presentato a fine 2016, in opposizione al decreto che consentiva di utilizzare, oltre al nome varietale “Tonda gentile” sia il sinonimo “Tonda Gentile Trilobata” che “Tonda Gentile delle Langhe”. Al ricorso avevano aderito Coldiretti, altre Associazioni di categoria, il Consorzio di tutela Nocciola Piemonte e i Comuni del territorio chiedendo che venisse eliminato il sinonimo “Tonda Gentile delle Langhe” dal Registro nazionale delle varietà delle piante da frutto, pubblicato sul sito del Ministero delle politiche agricole. Il TAR si è espresso sostanzialmente a favore dei ricorrenti annullando il Decreto del Direttore Generale dello Sviluppo Rurale Prot. n.29589/2016 del 12 dicembre 2016 limitatamente alla parte in cui esso prevedeva quale sinonimo della varietà “Tonda gentile” la denominazione “Tonda gentile delle Langhe”. Infatti con decreto

del 12 dicembre 2016, prot. uscita n.

0029589, il Direttore Generale per lo sviluppo rurale presso il Ministero, modificando il precedente decreto del 4 ottobre 2016 Prot. n.

0023583 con cui erano state originariamente iscritte nel Registro nazionale due varietà di nocciolo piemontese, aveva eliminato l’iscrizione di una delle due varietà ma aveva attribuito all’unica varietà (pianta) di nocciolo rimasta iscritta la denominazione “Tonda gentile” e aveva previsto per tale denominazione varietale due sinonimi, ossia: “Tonda gentile trilobata” e “Tonda gentile delle Langhe”.

Pertanto, a seguito della sentenza del TAR del Lazio, per indicare la varietà “Tonda gentile” si potrà utilizzare solamente il sinonimo “Tonda Gentile Trilobata”.

LE TAPPE CHE HANNO PORTATO A QUESTO RISULTATO Alcuni anni fa era stata fatta la scelta di inserire nel disciplinare dell’IGP Nocciola Piemonte la varietà Tonda Gentile Trilobata (anziché Tonda e Gentile delle Langhe) - con Reg. 858/2013 del 4 settembre 2013 - per le seguenti motivazioni: • la precedente nomenclatura conteneva il toponimo “Langhe”, il quale si riferiva ad una zona geografica inclusa nell’areale di coltivazione della Nocciola Piemonte IGP; • il regolamento comunitario in materia di DOP e IGP (oggi è il Regolamento Ue 1151/2012) prevede chiaramente che le denominazioni d’origine non debbano essere in conflitto con nomi che inducano erroneamente il consumatore a pensare che i prodotti siano originari di un altro territorio.

Il tutto sembrava essersi risolto positivamente e consolidato ormai da quasi 10 anni se non che, nel corso del 2016 é riemersa nuovamente la problematica. Il Ministero delle

politiche agricole con il Decreto Ministeriale 7521 del 4 marzo 2016 - “Attuazione del registro nazionale delle varietà delle piante da frutto” istituito anche in Italia il registro nazionale delle varietà di piante da frutto ammesse alla commercializzazione, sulla base di quelle che erano le ricognizioni svolte in precedenza dalle Regioni. Con successivo Decreto del Direttore Generale del 4 ottobre 2016 Prot. n. 0023583 veva iscritto nel Registro nazionale delle varietà delle piante da frutto 2 varietà di noccioli piemontesi (la varietà “Tonda Gentile” e la varietà “Tonda Gentile trilobata”), laddove la Regione Piemonte aveva proposto l’iscrizione di una sola varietà con la denominazione di “Tonda Gentile Trilobata”, indicando in tale Registro, quale sinonimo della varietà di nocciolo “Tonda Gentile”, la denominazione “Tonda Gentile delle Langhe”.

Con successivo Decreto del 12 dicembre 2016 n. 0029589 veniva eliminata l’iscrizione di una delle due varietà di nocciolo piemontese dal Registro nazionale delle varietà delle piante da frutto, e veniva attribuito all’unica varietà iscritta la denominazione “Tonda Gentile” lasciando quale sinonimo, oltre a “Tonda Gentile Trilobata”, anche la denominazione “Tonda Gentile delle Langhe”.

A fine 2016, avverso questi 2 provvedimenti, è stato presentato il ricorso collettivo chiedendo che venisse eliminato il sinonimo “Tonda Gentile delle Langhe”.

Il problema di fondo era che, mentre per il prodotto IGP Nocciola Piemonte, che ben identifica le nocciole del nostro territorio, non era possibile da regolamento comunitario utilizzare la denominazione “Tonda Gentile delle Langhe”, paradossalmente lo avrebbero potuto fare produttori di altri territori ma che nulla hanno a che fare con le Langhe. In sostanza una sorta di vero e proprio furto d’identità territoriale.

e Consorzio di tutela Nocciola Piemonte hanno portato avanti un’altra importante partita, quella della modifica del disciplinare della Nocciola Piemonte IGP per poter consentire l’utilizzo della menzione aggiuntiva “Langhe” per il prodotto proveniente da questo territorio.

Quella della menzione aggiuntiva è stata considerata la strada più semplice da percorrere, come peraltro già avviene per alcune DOP e IGP (per esempio nell’olio), rispetto alla creazione di una nuova DOP “Langhe”, con tutte le difficoltà che ne potevano conseguire nel raggiungerne il riconoscimento ma soprattutto con il rischio di confondere ulteriormente il consumatore.

A seguito del via libera avuto dal Ministero nell’incontro del 31 gennaio scorso, il Consorzio di tutela Nocciola Piemonte ha avviato l’iter di modifica dell’articolo 8 (Etichettatura) del disciplinare di produzione, con la possibilità di aggiungere alle diciture “Nocciola Piemonte IGP” o “Nocciola del Piemonte IGP” la parola “delle Langhe”. In questo modo, sarà mantenuta inalterata la struttura della Nocciola Piemonte IGP e i produttori che ricadono nei comuni del territorio delle Langhe, oltre a fregiarsi dell’”IGP Nocciola

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Piemonte”, potranno inserire la menzione aggiuntiva “delle Langhe”. Analogamente la menzione aggiuntiva potrà successivamente essere richiesta anche per altri territori.

In Piemonte la superficie complessiva a noccioleto è di circa 18 mila ettari, di cui 15 mila sono impianti attivi. La produzione totale è mediamente di 190 mila quintali. Nella Granda, che è la provincia corilicola per eccellenza, vi è una superficie dedicata di circa 14 mila ettari e una produzione media di 140 mila quintali. La produzione certificata IGP Nocciola Piemonte in questi anni è aumentata progressivamente raggiungendo, con il raccolto 2016, oltre 90 mila quintali. A testimonianza del crescente interesse di un prodotto e di un territorio unico e, a maggior ragione, da tutelare.

A lato di questa vicenda, nel giugno dello scorso anno, l’Olanda, su richiesta del Ministero delle politiche agricole, ha comunicato formalmente la cancellazione dal proprio registro delle varietà vegetali della “Tonda gentile delle Langhe”. L’iscrizione era attiva dal 2012.

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Una volta presentato il ricorso il TAR del Lazio non aveva concesso la sospensiva e aveva fissato una prima udienza il 4 aprile dello scorso anno. In udienza i giudici del TAR avevano chiesto alle parti, Avvocatura dello Stato per il Ministero delle politiche agricole e dall’altra i ricorrenti, di completare e presentare le rispettive difese, prima del giudizio. Il TAR aveva inoltre deciso di attivare la formula del “pubblico proclamo” peraltro in modo inusuale a livello giudiziario.

In pratica, con il pubblico proclamo, tutti coloro che avessero avuto un qualche interesse sulla problematica avrebbero potuto esprimere la propria posizione in merito.

Con l’Ordinanza del 6 giugno il TAR Lazio aveva: • autorizzava il pubblico proclamo dandone pubblicità sul sito del Ministero delle politiche agricole per 60 giorni; • chiesto al Ministero delle Politiche Agricole maggiori spiegazioni e farle avere al TAR entro 60 gg dalla notifica dell’ordinanza; • rinviato il tutto all’udienza del 21 novembre scorso.

Nell’udienza del 21 novembre, a cui era seguita la relativa ordinanza, il TAR aveva deciso di entrare nel merito rinviando la decisione al 14 marzo 2018. Contestualmente i ricorrenti avevano deciso di rinunciare all’istanza cautelare (sospensiva).

E con la sentenza del 14 marzo, il TAR ha dato finalmente ragione ai produttori e al territorio.

In parallelo al ricorso, Coldiretti

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ECONOMICO

Con 600 ettari e circa 150 aziende in provincia di Cuneo, un’importante risorsa del territorio da valorizzare

COLTIVARE PIANTE OFFICINALI E’ ATTIVITA’ AGRICOLA Coltivare, raccogliere e trasformare piante officinali è a tutti gli effetti un’attività agricola: lo ha stabilito il Consiglio dei Ministri che ha da poco introdotto la nuova disciplina in materia.

Utilizzate fin dai tempi più antichi come alimento, per aromatizzare vivande, preparare infusi e tisane, ma anche per la salute ed il benessere, da oggi le erbe officinali possono contribuire ancora di più a incrementare l’offerta di prodotti del nostro territorio e - se opportunamente valorizzate - diventare un’attrattiva turistica naturale.

Importanti le novità introdotte dalla nuova legge: istituisce i registri delle specie ammesse alla vendita, indica modalità e condizioni per la certificazione delle sementi e disciplina la raccolta spontanea, per evitare l’impoverimento delle aree interessate, ma sarà necessario un successivo intervento per rendere obbligatoria l’etichettatura di origine anche in questo settore.

“La nuova disciplina prevede che le Regioni possano creare, nel rispetto della normativa dell’Unione Europea, marchi finalizzati a certificare il rispetto di standard di qualità per le piante officinali e Coldiretti su questo fronte rimarca il grande impegno, con cui da sempre difende le produzioni di qualità nazionali per assicurare l’assoluta

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“Per ciò che riguarda la nostra provincia le aziende produttrici di erbe officinali ed aromatiche che fanno capo alla Coldiretti sono circa 150 per una superficie complessiva di circa 600 ettari: le specie più diffuse sono menta, camomilla e lavanda e le aree più intensamente coltivate sono quelle di Savigliano, Saluzzo. Negli ambienti pedemontani e collinari, vi sono aziende di minori dimensioni dove si coltivano lavanda, salvia, artemisia, assenzio ed altre ancora. La produzione di erbe officinali è inoltre diffusa in molte vallate alpine della nostra provincia, con realtà differenti in bassa ed alta valle.

Un cenno particolare merita la consolidata tradizione di Sale

San Giovanni in Alta Langa, dove la produzione avviene essenzialmente con il metodo biologico e nell’ultimo fine settimana di giugno si svolge “Non solo erbe” un’importante fiera che attrae un gran numero di turisti ed operatori del settore.

“Il consumo di piante officinali in Italia ha superato le 25mila tonnellate all’anno, è un peccato però che si tratti per lo più di prodotto importato, che non offre le dovute garanzie di tracciabilità e salubrità, visto che per il 75% proviene dall’estero. Sicuramente sostenere la crescita della produzione Made in Italy è il primo passo da fare per dare il giusto valore ad una risorsa che è peculiare anche del nostro territorio”, concludono Bruno Rivarossa e Tino Arosio di Coldiretti Cuneo.

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ECONOMICO

Da evitare ulteriori rischi ambientali in un territorio che produce eccellenze a marchio IGP, dal vitellone della coscia alla nocciola del Piemonte

COLDIRETTI DICE NO ALLA NUOVA DISCARICA DI SALMOUR Coldiretti esprime preoccupazione sul progetto che vorrebbe realizzare una nuova discarica a Salmour che andrebbe ad aggiungersi all’impianto già esistente. Negli ultimi giorni si è tornato a parlare dell’impianto poiché la Provincia ha sospeso per 60 giorni l’iter autorizzativo per la nuova discarica, ordinando nuovi esami a seguito di analisi dell’Arpa che rileverebbero una contaminazione delle acque sotterranee. Il provvedimento cautelativo dà ragione alle considerazioni della Federazione Provinciale.

Commentano i vertici di Coldiretti Cuneo: “Ci troviamo in un’area a vocazione agricola, caratterizzata da produzioni di pregio la cui esistenza e lo sviluppo futuro dipendono fortemente dalle scelte che verran-

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no assunte riguardo la gestione dell’ambiente e l’utilizzo del suolo; progetti come quello della discarica che rischiano di compromettere l’immagine di questo territorio e possono produrre rilevanti danni al settore agricolo non hanno la nostra condivisione”. Così, dopo un’attenta analisi degli elaborati progettuali e considerati i già rilevanti disagi arrecati all’agricoltura dalla discarica esistente, l’Organizzazione

Gruppo

ha deciso di presentare nelle sedi preposte un proprio documento in cui espone con chiarezza le ragioni della contrarietà.

“L’area che ospiterebbe l’impianto - dice Corrado Bertello segretario Zona Fossano - è caratterizzata dalla presenza di suoli fertili, caratterizzati da una buona attitudine alla produzione di mais; la vocazione cerealicola - zootecnica del comune di Salmour è evidenziata dai dati relativi all’utilizzo del suolo. In una superficie agricola utilizzata complessiva di 624 ettari, circa 280 sono riferibili a foraggere e 180 a cerali a semina autunnale. Complessivamente, a Salmour sono presenti circa 50 aziende agricole e in molte di esse assumono notevole importanza l’allevamento dei suini, di pol-

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li, conigli e bovini”. Da un’analisi del territorio estesa ai comuni limitrofi, tra cui Narzole, Cherasco, Cervere, Bene Vagienna e Fossano emerge l’importanza che l’agricoltura e la zootecnia rivestono in quest’area: sono circa 1500 le aziende agricole con una Superficie Agricola Utilizzabile totale di oltre 22.000 ettari ed è consistente anche il patrimonio zootecnico – con 130.000 capi suini, 53.000 capi bovini, 580.000 avicunicoli e 1.700 ovicaprini. Un’ampia superficie è dedicata alle colture foraggere, cerali autunno – vernini e mais e circa 1200 ettari sono investiti a corileto per la produzione della Nocciola del Piemonte IGP. “In un momento in cui appare in tutta la sua evidenza la necessità di preservare il paesaggio e valorizzare le eccellenze agricole dell’area, tra cui la produzione del Vitellone Piemontese della Coscia e la coltivazione di nocciole con ben 42 ettari dedicati - produzioni entrambe riconosciute con l’indicazione geografica protetta – non possiamo che far sentire il nostro forte dissenso contro questo progetto”, concludono Bruno Rivarossa e Tino Arosio.

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Fotografia aerea in cui si evidenzia l’area ove si ipotizza la realizzazione della discarica ed il mosaico ambientale disegnato dai campi agricoli con le formazioni boschive

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ECONOMICO

In fase di definizione la nuova CUN uova

COMMISSIONI UNICHE NAZIONALI, CONFERMATE LE 5 GIA’ ESISTENTI A fine aprile sono stati firmati, di concerto tra il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e il Ministero dello sviluppo economico, i decreti direttoriali istitutivi di 5 Commissioni Uniche Nazionali, ovvero: CUN Conigli, CUN Suini da macello, CUN Suinetti, CUN Tagli, CUN Grasso e strutti. Si tratta delle CUN già esistenti, per le quali è stato necessario avviare un nuovo iter di riconoscimento a recepimento delle ultime disposizioni introdotte precedentemente dal Decreto “Agricoltura” (Legge n.91/2015) e dal successivo Decreto 31 marzo 2017, n. 72.

Secondo queste nuove norme le CUN sono chiamate a formulare, in modo regolamentato e trasparente, la tendenza del mercato e i prezzi di uno o più prodotti a livello nazionale, per le quali sono riconosciute e che sono le filiere più rappresentative del sistema agricolo-alimentare.

Per la prima volta i due Ministeri hanno disposto una verifica dell’effettiva rappresentatività delle parti per le 5 CUN già esistenti - CUN Conigli, CUN Suini da macello, CUN Suinetti, CUN Tagli, CUN Grasso e strutti - attraverso la raccolta delle deleghe dei loro associati e la relativa ripartizione dei commissari. Terminata la raccolta delle deleghe, le Associazioni di categoria, in proporzione al

Presenti in Fiera C u n e o P i a z za d ’A r m i - D a l 0 9 a l 1 7 G i u g n o 2 0 1 8

corrispondente quantitativo di settore/categoria di prodotto/prodotto rappresentato dai propri associati, sul totale del corrispondente quantitativo a livello nazionale, hanno provveduto a nominare i nuovi commissari all’interno delle rispettive CUN, i quali rimarranno in carica per 3 anni. I commissari della parte venditrice e della parte acquirente, presenti in numero paritetico all’interno delle rispettive CUN, si riuniranno periodicamente (in genere a cadenza settimanale) per formulare la tendenza e il prezzo di mercato per uno o più determinati prodotti.

Con il riconoscimento definitivo delle CUN si è ottenuta un’unica quotazione a livello nazionale per quel o quei determinati prodotti.

Di conseguenza saranno sospese, per quel medesimo prodotto, le rilevazioni dei prezzi da parte delle Borse merci territoriali. Grazie al lavoro svolto nei mesi scorsi e

grazie alla sensibilità espressa da propri soci, Coldiretti Cuneo ha contribuito a far sì che la nostra organizzazione potesse ottenere un’ampia rappresentanza a livello nazionale. In particolare, all’interno della CUN dei conigli vivi da carne da allevamento nazionale che ha sede a Verona, è stato eletto tra i commissari di parte agricola in rappresentanza del Piemonte, l’allevatore Fabrizio Devalle di Busca (nella foto).

Nel complesso Coldiretti valuta positivamente le nuove CUN, le quali rappresentano un punto di riferimento per il mercato evitando la frammentazione delle quotazioni. Inoltre i decreti spingono verso una maggiore trasparenza dei prezzi.

Ora si attende l’avvio delle CUN anche in altre filiere; in questi giorni si sta lavorando alla definizione della CUN per le uova, con la raccolta delle deleghe di rappresentanza. In questo caso si tratta di una novità assoluta per il comparto. Così come avvenuto per le CUN già attive, anche per le uova i commissari della parte venditrice e di quella acquirente si riuniranno periodicamente per definire il prezzo delle uova. Altrettanto i commissari saranno nominati dalle varie Organizzazioni in base alla rappresentatività data dalle deleghe dei singoli allevatori.

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ECONOMICO

PIANO DI SVILUPPO RURALE: NUOVE OPPORTUNITA’ PER I GIOVANI IMPRENDITORI Con l’approvazione, da parte della Giunta regionale, dello scorrimento della graduatoria Psr relativa al Progetto Integrato (Operazione 4.1.2 e 6.1.1 – bando 2017), si aprono nuove opportunità per i giovani imprenditori. Con il cosiddetto “pacchetto giovani”, infatti, vengono messi a disposizione altri 13,5 milioni di euro (che vanno ad aggiungersi alle risorse iniziali di 17 milioni di euro) che daranno sostegno all’attività imprenditoriale di 130 giovani Piemontesi.

Una decisione che va incontro alle richieste dei neo imprenditori che hanno inteso intraprendere un’attività agricola sviluppando, in parallelo, un progetto di miglioramento, che copre sia i territori di pianura sia quelli di montagna.

“Bene che l’attenzione ai giovani imprenditori venga data anche dalle Istituzioni locali a supporto di quanto Coldiretti si impegna già a fare per il futuro dell’agricoltura Made in Italy”, commenta Tino Arosio, direttore di Coldiretti Cuneo. L’agricoltura è, infatti, capace di offrire concrete possibilità e per questo nella nostra Provincia molti giovani hanno deciso di dare continuità all’azienda familiare o hanno dato vita a nuove realtà tanto che le aziende under 40, rispetto allo scorso anno, sono in costante aumento.

Nello specifico a livello di punteggio in pianura e collina rientrano tutte le domande con punteggio di priorità pari a 25 punti e superiore ed in montagna tutte le domande

con punteggio di priorità pari a 22 e superiore; nelle prime graduatorie uscite ad agosto 2017, per le zone di pianura e collina la soglia di finaziabilità si era fermata a 27 punti e superiori mentre per le zone di montagna si era fermata a 28 punti.

CREDITAGRI A SOSTEGNO DELLE AZIENDE PER GLI ANTICIPI DEI PREMI PAC 2018 CreditAgri Italia ha attivato l’operazione che consente di ottenere l’anticipo annuale del premio PAC. Nello specifico ogni impresa titolare di una Domanda Unica ha la possibilità di richiedere la concessione di un finanziamento della durata massima di 12 mesi, di importo pari al 80% del premio base 2018, oltre al greening. Si tratta di un utile strumento di carattere finanziario per rispondere, nell’immediato, a quelle che possono

essere le esigenze di liquidità.

Relativamente alla Campagna 2018 le banche convenzionate sono Credit Agricole e Banca IFIS. I costi connessi con il rilascio della garanzia da parte di CreditAgri Italia sono invariati rispetto al 2017, ovvero pari all’ 1,60% dell’importo nominale del finanziamento. Per maggiori informazioni o per analizzare specifiche situazioni, è possibile contattare direttamente gli uffici Coldiretti

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DAL 25 MAGGIO E’ IN VIGORE LA NUOVA NORMATIVA SULLA PRIVACY Dal 25 maggio 2018, entra in vigore il Regolamento UE 2016/679 noto come GDPR (General Data Protection Regulation), relativo alla protezione dei dati personali.

Il Regolamento, che abroga il Codice della Privacy, introduce un principio innovativo (mutuato dalla normativa in materia di sicurezza sul lavoro) prevedendo che il titolare del trattamento dei dati personali adotti misure tecniche e organizzative adeguate per garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio. In altri termini, viene introdotto il principio della “valutazione dei rischi derivante dal trattamenti dei dati personali” (secondo una logica analoga a quella prevista dalla disciplina in materia di sicurezza sul lavoro).

Si evidenzia che l’adeguamento alla nuova normativa richiede la predisposizione di una valutazione dei rischi sul trattamento dei dati personali. Tale operazione, oltre che un adempimento di legge, può utilmente diventare la base su cui elaborare una policy aziendale, strumento di regolamentazione del rapporto di lavoro a livello aziendale. Non va sottovalutato che ad oggi la normativa italiana è incompleta in quanto manca un decreto legislativo, approvato dal Governo e all’esame del Parlamento, ma non ancora pubblicato.

Per la necessaria consulenza e assistenza le aziende possono rivolgersi agli Uffici di zona di riferimento.

IL 30 GIUGNO SCADE IL TERMINE PER LE VERIFICHE ANNUALI UMA Il 30 giugno scade il termine per la presentazione delle verifiche annuali del carburante agricolo 2017/2018 – UMA- (d.m. 454 14/12/2001).

Come ormai da anni, è indispensabile aver costituito e validato il fascicolo aziendale contenente tutte le informazioni riguardanti la consistenza aziendale della ditta.

Gli adempimenti da rispettare per lo svolgimento della verifica UMA sono sempre i medesimi: Devono essere presentate per la verifica tutte le ditte munite di buono/assegnazione 2017 anche se non prelevato e tutte quelle ditte che, anche se sprovviste di buono/assegnazione 2017 presentano una rimanenza. In caso di omessa/tardiva presentazione della verifica annuale, l’Agenzia delle Dogane, su segnalazione dell’Ufficio Regionale UMA, procederà all’invio di “processi verbali di constatazione” che daranno origine a sanzioni pecuniarie.

I nostri Uffici di Zona sono a disposizione per rilascio del buono carburante, nonché per ogni ulteriore chiarimento.

APICOLTURA, AL VIA I FONDI PER I PIANI DI MIGLIORAMENTO Buone notizie per l’apicoltura nazionale con il via libera alle risorse nazionali per il settore. Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del 26 maggio è diventato operativo il decreto del ministero dell’Economia e Finanze relativo al cofinanziamento nazionale del programma per il miglioramento della produzione e commercializzazione dei prodotti dell’apicoltura. Lo stanziamento nazionale per il cofinanziamento ammonta a 3.045.357 euro per la campagna 2017-2018 a carico del Fondo di rotazione. Per quanto riguarda la produzione nella nostra provincia, dopo un inizio stagione incerto, a causa delle condizioni meteo, che ha reso difficoltosa in particolare la raccolta del nettare di acacia, la media per alveare si attesta comunque su livelli positivi con una produzione di 10 – 15 kg per alveare. Un sospiro di sollievo per gli apicoltori dopo un 2017 estremamente negativo.

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ECONOMICO

PROROGATA LA SCADENZA PER LE DOMANDE DI ADESIONE AI REGIMI DI QUALITÀ In riferimento all’Operazione 3.1.1.del PSR 2014 2020 Partecipazione a regimi di qualità, a seguito di richieste da parte di Coldiretti, è stata concessa la proroga per la presentazione delle domande di sostegno. Le nuove scadenze relative alle domande di saldo e nuove domande sono: domande di saldo 2017 16 luglio 2018; nuove domande 21 agosto 2018. Per entrambe le domande la scadenza originaria era stata fissata al 31 maggio.

L’Operazione 3.1.1 riveste, anche in termini di sostenibilità dell’agricoltura piemontese a livello prospettico, una rilevanza di primaria importanza. Sotto questo punto di vista significativo è il numero di imprese agricole che, nel biennio 2016 e 2017, vi hanno aderito

SLITTANO I TERMINI PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DEI PRESTITI DI CONDUZIONE La regione Piemonte ha prorogato la scadenza per la presentazione delle domande volte alla Concessione di contributi negli interessi su prestiti di conduzione contratti da imprenditori agricoli singoli o associati, ovvero da società composte da meno di cinque imprenditori agricoli, (scadenza prevista al 31/05/2018) la nuova scadenza è stata fissata al 20/06/2018. L’agevolazione consiste nella concessione di contributi negli interessi sui prestiti contratti da imprenditori agricoli singoli od associati per le esigenze della conduzione aziendale, tali prestiti hanno durata non superiore ad un anno; Possono beneficiare dell’aiuto le piccole e medie imprese (PMI) aventi sede operativa in Piemonte condotte da imprenditori agricoli singoli e da altre forme associate composte da meno di cinque imprenditori agricoli iscritte al Registro delle Imprese, che rispettino le norme in materia di previdenza agricola, e risultino in possesso di Partita I.V.A. per il settore agricolo.

L’aiuto consiste in un contributo regionale pari all’1% per le imprese ubicate in zona di pianura o di collina e all’1,5% per quelle ubicate in zona di montagna; nel caso in cui almeno il 50% dell’importo del prestito sia assistito da garanzia prestata da confidi il contributo sia aumentato di 0,30 punti percentuali.

DAL 9 MAGGIO IN VIGORE LE SANZIONI SULL’ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI Con la pubblicazione del Decreto Lgs 231/2017 riguardante la disciplina sanzionatoria per le violazioni delle disposizioni del Reg. Ce 1169/2011 vi sono alcune importati novità in materia di etichettatura per le aziende. In particolare: all’articolo 3 sono previste sanzioni da 3000 € a 24000 € per le aziende che riportano in etichetta informazioni fuorviante per quanto riguarda le caratteristiche degli alimenti, attribuendogli caratteristiche o proprietà che non possiede; all’articolo 4 sono previste sanzioni da 500 € a 16000 € per l’azienda che non riporta o non si assicura che gli alimenti commercializzati riportino le indicazioni obbligatorie previste: denominazione dell’alimento; elenco ingredienti; allergeni; quantità netta; TMC o data di scadenza; nome indirizzo stabilimento; dichiarazione nutrizionale. Per quanto concerne i prodotti è possibile procedere fino all’esaurimento scorte dei prodotti confezionati ed etichettati. Per ulteriori informazioni, rivolgersi agli Uffici Zona.

CONTROLLI FUNZIONALI: FONDAMENTALE LA PRENOTAZIONE PER LE MACCHINE AZIENDALI Entro i primi mesi del 2018, le aziende hanno ancora la possibilità di far eseguire - senza incorrere in sanzioni pecuniarie - il controllo funzionale delle macchine irroratrici aziendali. Tutte le tipologie di macchine irroratrici devono essere obbligatoriamente controllate secondo le modalità imposte dal PAN. Il controllo funzionale può essere fatto esclusivamente dalle ditte autorizzate dalla Regione e consultabili sul Sito istituzionale della Regione Piemonte che sono le uniche a poter fornire la prenotazione alle aziende per ovviare alle sanzioni. Il controllo funzionale non è un mero adempimento burocratico, ma fornisce un’indicazione sul regolare funzionamento della macchina ed è fondamentale per garantire una corretta riuscita dei trattamenti fitosanitari, nel massimo rispetto dell’ambiente. Le aziende che non abbiano ancora ottemperato devono - nel minor tempo possibile - formalizzare la prenotazione presso un centro autorizzato dalla Regione Piemonte.

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ECONOMICO

In calo la produzione in Italia, Spagna e Francia

PREVISIONI ITALIANE ED EUROPEE PER LE PESCHE E LE NETTARINE Sulle previsioni produttive 2018 di pesche e nettarine, le ultime stime fatte dall’Associazione dei frutticoltori della Catalogna hanno di fatto confermato le anticipazioni, date ai primi di maggio al Macfrut di Rimini, di un significativo calo produttivo. Calo che per l’Italia il Cso Italy stima in un meno 16%, con una produzione totale di pesche, nettarine e percoche che dovrebbe fermarsi a 1,147 milioni di tonnellate. Un decre-

mento che riguarda un po’ tutto lo Stivale. Va giù il Sud, che l’anno scorso aveva avuto rese elevatissime e quest’anno ha subito i danni del maltempo, ma diminuisce anche la produzione del Nord, sia per la contrazione costante delle superfici, sia per l’andamento climatico non ideale. In particolare, per l’Emilia Romagna i volumi sono in calo del 15%, mentre Piemonte e Veneto dovrebbero attestarsi al meno 10%. In Piemonte, in particolare, la forte piovosità che ha caratterizzato il mese di maggio sta provocando su molte varietà un’ulteriore cascola dei giovani frutti e questo causerà inevitabilmente un decremento della produzione. Oltre a ciò va ricordato il calo delle superfici destinate alle colture che va ad incidere nella diminuzione produttiva. Anche il

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calendario produttivo dovrebbe presentarsi maggiormente equilibrato rispetto alle ultime stagioni senza pesanti accavallamenti produttivi che hanno caratterizzato il 2016 e 2017. Per quanto riguarda gli altri Stati europei, le previsioni per la produzione 2018 di pesche e nettarine in Catalogna, indicano un calo su base annua del 17%, per un totale di 471.430 tonnellate. In particolare, rispetto alla raccolta 2017 le pesche sono stimate in flessione del 13% (114.250 ton previste), le pesche piatte del 18% (127.560 ton) e le nettarine del 19%, per un totale di 207.310 ton. A Lleida è atteso un decremento limitato per le varietà precoci che risultano, invece, le più colpite a Tarragona e a Barcellona. E’ stato anche confermato il ritardo di 8-10 giorni dell’inizio della campagna. Per la prima

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KIWI ITALIANO: UN PRIMO BILANCIO

volta, poi, è stato segnalato il calo (-2%) delle superfici destinate a pesche e nettarine. Se la Francia si trova nella stessa condizione di Italia e Spagna, la Grecia dichiara invece un aumento delle produzioni. Aumento che, però, riguarda soprattutto le percoche destinate all’industria e poco influenzerà il mercato di pesche e nettarine.

Intanto, anche le stime europee sulla produzione di albicocche (eccezion fatta per la Spagna che prevede un incremento tra il 5 e il 10%) registrano cali significativi.

Con il mese di giugno, la campagna commerciale del kiwi italiano e anche se non è ancora possibile delineare un bilancio complessivo, il Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara ha già stilato alcune valutazioni. La campagna 2017-2018 verrà sicuramente ricordata per le scarse raccolte, ma anche per l’andamento commerciale inconsueto rispetto alle prospettive iniziali. L’offerta italiana, attestata sul minimo storico di 332.000 tonnellate di prodotto verde commercializzabile, sin dalla fase previsionale ha alimentato aspettative positive tra gli operatori, sia relativamente alla gestione che alla remunerazione del prodotto, vista la scarsa disponibilità rispetto al potenziale produttivo di 560.000 tonnellate di kiwi verde raggiunto nel 2015. L’offerta disponibile ha reso necessaria sin dalle prime fasi una buona programmazione delle vendite sia sull’interno che sui mercati esteri, soprattutto per quanto riguarda i limitati volumi dei calibri maggiori.

Il collocamento è infatti proseguito per tutta la campagna con un’adeguata selezione delle vendite per ottimizzare al massimo i listini, cercando al contempo di assicurare la continuità delle forniture prestabilite alla clientela abituale, fino al termine della campagna. Rispetto alle annate precedenti, si preannunciano sicuramente migliori le liquidazioni: vi daremo puntuale informazione nel prossimo numero de Il Coltivatore Cuneese.

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ECONOMICO

Moscato DOCG: il Consorzio dice no allo “sblocco”

COLDIRETTI: “SCELTA MIOPE, PESANTI DANNI A CARICO DEI VITICOLTORI” Anche l’Assessore regionale all’agricoltura si è dovuto arrendere. Dopo aver accettato di fare l’ennesimo tentativo richiesto da Coldiretti, convocando il Consorzio dell’Asti Docg, ha preso atto che durante l’incontro in Regione è stata confermata la volontà di non consentire il cosiddetto “sblocco” delle partite assoggettate a riserva vendemmiale delle aziende vitivinicole. E ha quindi scritto a tutte le parti in causa comunicando che … non se ne fa niente.

Una scelta – quella presa dal Consorzio - miope, irragionevole, che non tiene conto della realtà e che pare essere giustificata esclusivamente da vicende interne allo stesso Consorzio che non sempre si sposano con gli interessi veri delle imprese.

E così le aziende che hanno in cantina mosti pronti per diventare “moscato docg”, che avrebbero già acquirenti sparsi per il mondo, senza quindi produrre eccedenze, potranno mettere sul mercato quel vino solo in

forma anonima, slegandole dal territorio che le ha originate con pesanti danni ai viticoltori interessati.

Il tutto dopo che nell’accordo quadro dello scorso anno sottoscritto dalle parti era stato deciso di provvedere allo sblocco entro il mese di febbraio 2018 per i soli vinificatori delle proprie uve. Forse anche questa vicenda spiega perchè qualcosa andrà rimesso in discussione prima di trovarsi chiusi in qualche gabbia da cui sarà impedito uscire!

PREMIO FEDELTÀ AL LAVORO 2018: ISCRIZIONI ENTRO IL 26 SETTEMBRE La Giunta della Camera di Commercio di Cuneo ha bandito, anche per il 2018, il concorso per l’assegnazione di medaglie d’oro e diplomi per la premiazione della “Fedeltà al lavoro e progresso economico”. Le richieste di partecipazione al concorso, da redigersi esclusivamente su appositi moduli scaricabili dal sito internet www. cn.camcom.it o ritirabili presso la Camera di Commercio o presso le Associazioni di categoria, dovranno pervenire alla Camera di Commercio di Cuneo - Ufficio Segreteria Affari Generali – Via Emanuele Filiberto n. 3, entro il 26 settembre 2018. Le domande dovranno essere inviate esclusivamente tramite posta elettronica all’indirizzo protocollo@cn.legalmail.camcom.it. Per la compilazione del modulo e l’invio della domanda, gli interessati possono rivolgersi agli uffici di Coldiretti. Per partecipare al concorso sono necessari alcuni requisiti, per la categoria V: bisogna essere componenti di famiglie diretto-coltivatrici che alla data del 31 dicembre 2017 abbiano prestato almeno 40 anni di ininterrotto lavoro su fondi di proprietà (l’inizio della conduzione è considerato valido non prima del compimento del 18° anno di età). per categoria IV, che si riferisce ad affittuari o mezzadri attuali titolari di azienda con almeno 35 anni di propria ininterrotta conduzione dello stesso fondo alla data dell’11 novembre 2017 (l’inizio della conduzione è considerato valido non prima del compimento del 18° anno di età); oppure appartenenti a famiglia che da almeno 80 anni si trovi alla conduzione a affittanza o mezzadria del medesimo fondo.

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ECONOMICO

Sono stati richiesti 1076 ettari con 1037 domande

NUOVI IMPIANTI, IL PIEMONTE SFORA IL TETTO PIU’ DEL DOPPIO Il Ministero ha fornito i primi dati sull’esito delle istanze per l’impianto dei nuovi vigneti: potrebbero subire lieti variazioni in quanto non sono definitivi.

La situazione italiana appare notevolmente sbilanciata, tant’è che su 6.500 ettari a disposizione (1% della superficie nazionale a vite) le richieste sono arrivate a 63.561 ettari, vale a dire più di 10 volte tanto, confermando il trend “esplosivo” in alcune regioni delle due campagne precedenti.

Il Piemonte sfora in modo evidente e dalla situazione di equilibrio tra richiesta e disponibilità nel 2016, passa a eccedere del 30% l’anno scorso, arrivando a quasi 60% di disavanzo con il bando odierno. Sono stati richiesti 1076 ettari con 1037 domande, partendo da una quota disponibile iniziale di 463 ettari (1% di superficie vitata piemontese).

Segno evidente questo di una positiva dinamicità del settore, con

crescente interesse ad estendere la superficie vitata, ma generalmente senza grandi stravolgimenti, osservando che l’aspettativa media è poco più di un ettaro per singola domanda.

Nei casi come questo di eccedenza di domanda rispetto la disponibilità, dovrà applicarsi il criterio pro-rata (assegnazione di superficie come da domanda ridotta in proporzione allo sforamento generale regionale), ma con la clausola “soglia minima rilascio” di 0,5 ettari, come fissato dal bando.

Si attende ora la graduatoria finale, che avverrà a cura della Regione, già sapendo che l’assegnazione rispetto le domande si fermerà intorno al 43%.

Per esempio se la domanda era per 15.000 mq (4 giornate piemontesi) l’assegnazione sarebbe al disotto di 6450 mq, poiché tutte le

richieste saranno prioritariamente soddisfatte fino a 5.000 mq.

Successivamente alla graduatoria regionale le assegnazioni saranno visibili ai produttori nell’area pubblica del portale AGEA e SIAN. In caso di accoglimento per una superficie inferiore al 50% della propria richiesta, il produttore potrà rinunciare direttamente, comunicandolo entro 30 giorni, viceversa sarà obbligato a realizzare l’impianto entro due anni.

Al fine di scongiurare fenomeni elusivi, è previsto con decreto che la superficie deve essere realizzata nella stessa regione in cui si presenta domanda anche se il produttore dispone di superfici agricole libere in più regioni e l’impianto deve essere mantenuto per almeno 5 anni, altrimenti l’estirpazione non darà origine ad una autorizzazione al reimpianto.

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Aggiornata la normativa sull’informazione ai consumatori

ETICHETTATURA – NUOVE REGOLE DOPO I DECRETI SUGLI ALIMENTI Considerando i conflitti che potrebbero sorgere tra la recente normativa orizzontale che riguarda gli alimenti e le disposizioni verticali inerenti il settore vitivinicolo, Coldiretti è intervenuta per chiedere chiarimenti ufficiali presso gli uffici competenti.

Relativamente al settore vitivinicolo, i vari regolamenti negli anni hanno originato una specifica disciplina, che oggi va rivista e aggiornata.

Dal 5 aprile 2018, è scattato l’obbligo di indicare in etichetta la sede e l’indirizzo dello stabilimento di produzione o di confezionamento degli alimenti, secondo quanto previsto dal Decreto Legislativo 145/2017. Inoltre dal 9 maggio entra in vigore quanto disposto dal successivo Decreto Legislativo 231/2017, ordinamento che prevede una serie di aspetti per le aziende che effettuano la trasformazione e vendita di prodotti agricoli e per gli agriturismi. In particolare, sono previste modifiche sulle sanzioni in materia di etichettatura, nonché un aggiornamento della normativa nazionale in materia di informazione ai consumatori.

Sin dall’emanazione del Reg. CE 1169/201, che ha introdotto per primo (i Decreti di cui sopra sono conseguenti e subordinati) gli obblighi più precisi riguardo l’etichettatura degli alimenti, Coldiretti ha informato dei possibili “restringimenti”, per lo specifico settore vitivinicolo.

Ma le nuove regole e sanzioni si aggiungono/sovrappongono a quelle del vino oppure si applicano i criteri di sussidiarietà (significa che se esiste già una norma di settore più specifica dovrebbe valere quella), come sembra stabilire il suddetto regolamento?

E ancora, a cosa sarebbe servito il testo Unico della Vite e del Vino -Legge 238/2016 con il quale si è riformulato il quadro sanziona-

torio, rendendolo adeguato alle singole non conformità e introducendo criteri applicativi nuovi quali tolleranze, diffide, proporzionalità, errori formali, ecc.? Sono queste in breve le domande e le osservazioni che Coldiretti ha presentato, rispetto alle quali attende ora risposta per assicurare alle imprese chiarezza e certezza per non incorrere in contestazioni e ai consumatori per avere sempre di più garanzie, specie in settori, e non ci riferiamo al nostro comparto vinicolo, dove è necessario colmare enormi carenze in questo ambito.

(Si vedano iniziative Coldiretti contro il plagio, copiatura, false origine italiane che sottraggono ai veri produttori italiani 100 miliardi di euro all’anno,ingannando chi consuma: www.stopcibofalso. coldiretti.it).

In attesa di sapere quale disciplina si dovrà applicare per il vino (quella specifica, quella degli alimenti o a seconda dei casi l’una o l’altra…) è utile sapere che le nuove disposizioni sugli alimenti prodotti in Italia e destinati al mercato italiano, prevedono sia riportato in etichetta, tra l’altro: la denominazione del prodotto, gli ingredienti, la presen-

za di allergeni, quantità, scadenza, nome del responsabile delle informazioni, paese di origine, istruzioni per l’uso, titolo alcolometrico e dichiarazione nutrizionale.

Gli operatori dovranno inoltre, indicare la località e l’indirizzo dello stabilimento (o solo la località se questa consente l’immediata identificazione dello stabilimento) di produzione o di confezionamento, se l’alimento è confezionato in uno stabilimento diverso da quello dove è stato prodotto. Nelle more dei chiarimenti sopracitati suggeriamo per il vino di integrare in caso di riassortimento, le etichette con l’indicazione per esteso dell’indirizzo della cantina o del luogo di confezionamento se diverso.

Oltre il Comune in cui è stato effettuato l’imbottigliamento e/o la sede dell’azienda, come già è previsto, è bene sia precisato in modo completo l’indirizzo con la via e il numero civico della cantina .

Torneremo sull’argomento appena avremo conferme ufficiali relativamente alla disciplina sul vino

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ECONOMICO

La riforma fiscale prevede nuove aliquote più vantaggiose

STATI UNITI: POSSIBILI “AGEVOLAZIONI” PER IL VINO

Quantità prodotta (galloni = 3,785 litri) Credito sull’accisa ($ /gallon) Da 0 a 30.000 galloni (circa 113.550 litri) 1,00 (1 $ dollaro USA ogni 3,785 litri) Da 30.000 a 100.000 galloni (circa 378.532 litri) 0,90 Da 100.000 a 270.000 galloni (circa 2.346.700 litri) 0,535 I vini spumanti beneficiano dello stesso credito dei vini fermi, ma riferito a un’aliquota accisa diversa: con una riduzione di 1,00 USD, l’aliquota accisa residuale sul vino spumante è 2,40 USD sulla prima fascia quantitativa (originariamente lo spumante è tassato di 3,40 USD).

Il produttore straniero di vino potrà assegnare il suo credito “fiscale”

a uno o più importatori, assicurandogli un’importante leva negoziale.

L’esportatore potrà, attribuire le quantità di prodotto che beneficiano della riduzione al suo o ai suoi importatori, ad esempio, attribuendo in via preferenziale le quantità che godono di sconto daziario.

Le disposizioni normative attuali non chiariscono, tuttavia, le modalità con le quali saranno calcolati i volumi importati. L’onere della prova quanto all’ammissibilità del tax credit per una determinata quantità di vino spetterà all’importatore.

Le autorità di controllo americane (il TTB e le autorità doganali) si interfacceranno con l’importatore e non con il produttore straniero. È verosimile che i crediti siano riscossi dall’importatore attraverso un credito o un rimborso che si applica a partire dall’entrata in vigore delle nuove disposizioni, con una verifica a posteriori (procedura ex post) a conclusione dell’anno fiscale. Si consiglia di conservare la documentazione commerciale e fiscale relativa alle esportazioni negli USA dell’anno corrente.

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Dal primo gennaio 2018, negli USA è operativa la riforma fiscale voluta dal presidente Trump, per rendere maggiormente competitiva l’economia a stelle strisce, ma spuntano anche aspetti che interessano le imprese vitivinicole che esportano verso quel mercato.

In particolare, il “Craft Beverage Modernization” apporta dei cambiamenti sull’imposizione fiscale e le disposizioni sulle bevande alcoliche sia prodotte all’interno che di quelle importate. E’ interessante l’introduzione di aliquote agevolate per l’immissione in commercio per soglie di quantità definite.

Le agevolazioni fiscali sono state introdotte in via provvisoria già per il 2018 e il 2019; a seguito dell’attuazione nelle due annualità, anche in base ai risultati gli USA valuteranno se rendere tale regime strutturale. Le nuove aliquote, o “tax credit” (di cui possono beneficiarne i prodotti nazionali e quelli importati), per il vino “fermo” e fino a 16 gradi, si applicano secondo i seguenti crediti e per soglia quantitativa prodotta:

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ECONOMICO

400 tipologie di analisi in tempo reale a servizio del sistema allevatoriale

PIEMONTE AL TOP DELLA QUALITÀ CON IL LABORATORIO ARAP E’ un’importante realtà il nuovo Laboratorio di analisi dell’Associazione Regionale Allevatori che pone il Piemonte ai vertici nazionali per qualità e quantità di servizi al sistema zootecnico (filiere latte, carne, settori suini e avicoli) e più in generale a vantaggio dell’intero comparto agroalimentare. Il Laboratorio è in grado di assicurare un’offerta analitica a 360° gradi con circa 400 differenti tipologie di analisi e circa 70 prove accreditate Accredia (l’ente unico nazionale di accreditamento designato dal Ministero che attesta la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità degli organismi di certificazione, ispezione e verifica, e dei laboratori di prova e taratura, ndr). Un impegno sostenuto da uno staff di analisti altamente qualificati, che comprende

biologi, agronomi, medici veterinari, biotecnologi, zootecnici, chimici, oltre al personale amministrativo.

Per latte e derivati sono previste analisi automatiche con tecnologia IR e analisi con metodiche chimico-fisiche su latte e prodotti lattiero-caseari, nonché per la carne.

Il laboratorio opera poi nel settore

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della Microbiologia alimenti umani (controlli per la sicurezza alimentari degli alimenti) e su quello dei foraggi e alimenti zootecnici (analisi NIRS con spettroscopia nel vicino infrarosso e chimiche per valutare la qualità degli alimenti). Figurano poi la Diagnostica (analisi per le principali patologie di ruminanti e

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Giugno | 2018

monogastrici) e la Biologia molecolare, mediante analisi basate sull’estrazione del Dna riguardanti la Salmonella su calzari per avicoli, i ceppi verocitotossici Escherichia coli, e gli agenti di mastite. Per le Mastiti esiste un focus specifico centrato su analisi batteriologiche, antibiogrammi ed analisi lettiere.

Per quanto riguarda le modalità di ritiro dei campioni, il servizio è giornaliero presso le 8 sedi Arap sparse in tutta la Regione, i caseifici e le aziende che ne fanno richiesta. Si ritirano anche campioni in tutta Italia con corriere dedicato e consegna in laboratorio entro le 24 ore. Collegate al laboratorio sono garantite attività di consulenza in tema di autocontrollo, Hccp, benessere animale, consulenza alle filiere e alla Grande Distribuzione. Una sottolineatura speciale è dovuta all’assistenza tecnica agli allevamenti, declinata su due servizi strategici.

Il primo è il Servizio Dairy Self, rivolto al settore dell’alimentazione del bovino da latte con l’obiettivo di fornire all’allevatore una

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Le analisi si svolgono in giornata (12-24 ore), e gli esiti sono inviati attraverso un sistema informatizzato ad allevatori, tecnici ed aziende.

I dati confluiscono sul Portale Arap Lab per la consultazione e archiviazione dei Rapporti di prova

consulenza di alto livello, terza e indipendente, mirata all’ottimizzazione della formulazione della razione, la valorizzazione massima degli alimenti e foraggi prodotti in azienda e l’ottimizzazione dei costi.

A breve partirà un analogo servizio di assistenza tecnica anche per il comparto carne.

Il secondo è il Servizio Masti-Stop,

rivolto agli allevamenti da latte per la corretta gestione delle cellule somatiche, la prevenzione delle mastiti ed un uso più razionale del farmaco in linea con la nuova normativa europea.

Il Lab Arap è inserito nell’elenco del Ministero della Salute quale Laboratorio registrato per le analisi su prodotti alimentari o materiali a contatto destinati all’esportazione verso il Giappone.

Il Laboratorio è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 17 con orario continuato e il sabato mattina dalle 8 alle 12

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Presenti Fiera di Savigliano 15/18 marzo 2018

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ORGANIZZAZIONE

Dal 9 al 17 giugno in Piazza d’Armi a Cuneo

LA TUTELA DEL CIBO MADE IN ITALY ALLA GRANDE FIERA D’ESTATE Dal 9 al 17 giugno torna a Cuneo la Grande Fiera d’Estate che, per l’edizione numero 43, resta in centro città, in Piazza d’Armi.

Presente anche Coldiretti Cuneo, che quest’anno punta sull’impegno concreto in difesa dell’agroalimentare Made in Italy e della sua unicità.

Un impegno che la nostra Organizzazione porta avanti da anni, coinvolgendo aziende, istituzioni e consumatori, perché nuove conquiste si affianchino a quelle già raggiunte, come l’etichettatura per il grano duro, il latte, il riso, i derivati dal pomodoro.

Da febbraio Coldiretti prosegue la battaglia con la raccolta firme “Stop Cibo Falso”, una petizione nata allo scopo di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni a salva-

guardia della nostra agricoltura e a protezione della nostra salute.

Grande il successo della petizione, che in un mese e mezzo ha raccolto oltre 10.000 firme nella sola provincia di Cuneo.

“Anche alla Grande Fiera d’Estate portiamo l’impegno Coldiretti per

l’indicazione d’origine dei prodotti in etichetta, per garantire la tracciabilità e la salubrità di ciò che consumiamo e contrastare le imitazioni e falsificazioni che tanto penalizzano le nostre produzioni di eccellenza” dichiara Tino Arosio, direttore di Coldiretti Cuneo.

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Le nuove tecnologie anticipano l’agricoltura del futuro

CIBO E INNOVAZIONE, GIOVANI IMPRESA A MILANO

Lo scorso 9 maggio, una delegazione di giovani imprenditori agricoli della nostra provincia (nella foto) ha partecipato all’edizione 2018 di Seeds&Chips, il summit sull’innovazione in campo alimentare.

L’evento, negli spazi di Fiera Milano Congressi, ha presentato progetti e nuove risorse legati al cibo, proponendo discussioni e lanciando idee

per l’agricoltura del futuro. I nostri giovani hanno partecipato al convegno “Impresa 4.0 per chi? Per un approccio italiano alle tecnologie abilitanti” per discutere delle tecnologie chiamate a migliorare la produzione e la filiera agroalimentare.

Tra i relatori il Presidente nazionale Coldiretti, Roberto Moncalvo.

Infine, nello stand allestito a Se-

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ORGANIZZAZIONE

GIORNATA REGIONALE PENSIONATI A FÉNIS Quest’anno la Giornata regionale dei Pensionati Coldiretti si terrà mercoledì 27 giugno a Fénis, in Valle d’Aosta.

A meno di 20 Km dalla città di Aosta, Fénis è celebre per il suo castello medievale, uno dei più scenografici e meglio conservati in Italia.

Come da tradizione, sarà la Santa Messa a dare il via alla Giornata, che proseguirà con il pranzo ed un pomeriggio all’insegna di condivisione e aggregazione. Al momento di andare in stampa, il programma della Giornata è in via di definizione, ma stiamo organizzando un pullman in partenza dalla provincia per i nostri Pensionati.

Per maggiori dettagli e prenotazioni, potete rivolgervi alla Segreteria provinciale dell’Associazione Pensionati di Coldiretti Cuneo (0171 447280).

FEDERPENSIONATI CHIEDE NUOVE POLITICHE Con quasi 20 milioni di persone sopra i 60 anni in Italia bisogna porre attenzione alle politiche europee sulla qualità della vita ai cittadini europei. E’ quanto emerso dal vertice tenuto presso la sede nazionale di Coldiretti a Palazzo Rospigliosi a Roma fra il Presidente della Federpensionati Coldiretti Giorgio Grenzi e il responsabile delle Politiche Ue Maciej Kucharczyk in merito alle prossime azioni di “Age Platform Europe”, organismo sostenuto dalla Commissione europea che raggruppa i rappresentanti delle maggiori associazioni di pensionati della Ue. “Dobbiamo riflettere su politiche di invecchiamento attivo che uniscano l’accresciuta longevità della popolazione a una maggiore salute e qualità di vita e bisogna spingere sul Parlamento europeo affinché siano messe in campo azioni in grado di rispondere a queste esigenze della nostra società e sviluppare il potenziale ancora attivo e il contributo che gli anziani possono offrire” hanno spiegato Grenzi e Kucharczyk sottolineando poi come in Italia molto spesso a fare la differenza sia la rete sociale e familiare più che le strutture di assistenza istituzionale come avviene con maggior frequenza nei paesi del nord Europa.

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DONNE IMPRESA, ELETTA LA NUOVA RESPONSABILE PIEMONTESE

GIOVANI IMPRESA, DANILO MERLO NEO DELEGATO REGIONALE

Silvia Beccaria è la nuova responsabile Donne Impresa di Coldiretti Piemonte, eletta all’unanimità durante il Coordinamento regionale svoltosi a Torino il 22 maggio scorso. Alessandrina, è laureata in Scienze Politiche e, con il fratello Davide e la sorella Laura, conduce l’azienda vitivinicola di famiglia situata ad Ozzano, nel Monferrato casalese.

Silvia Beccaria succede a Graziella Boveri e, con la Viceresponsabile Maria Bono, guiderà il gruppo Donne Impresa regionale con entusiasmo, per proseguire lo sviluppo dell’imprenditoria agricola femminile Made in Piemonte. “Sono onorata di poter rappresentare tutte le imprenditrici piemontesi grazie alla fiducia che mi è stata accordata” ha dichiarato la neo Responsabile, che annuncia: “Il lavoro sarà mirato alla valorizzazione e promozione dei progetti di filiera, al fine di tutelare le eccellenze del nostro patrimonio enogastronomico e far crescere dal punto di vista economico il tessuto imprenditoriale piemontese.

Continueremo, inoltre, a portare avanti i temi più vicini al mondo femminile, dalla prevenzione alla corretta alimentazione”.

E’ Danilo Merlo il nuovo delegato di Giovani Impresa Coldiretti Piemonte, eletto all’unanimità durante l’assemblea elettiva che si è tenuta, presso Palazzo Svolta a Torino, alla presenza del vice presidente della Federazione regionale Fabrizio Galliati. Imprenditore agricolo di Monastero Bormida, in provincia di Asti, ventiseienne, succede a Valentina Binno che per cinque anni ha guidato il gruppo con dedizione ed impegno. L’impresa di Danilo è un vero esempio di realtà multifunzionale: dall’allevamento, soprattutto, di bovini e suini alla vendita diretta, dalla fattoria didattica fino all’agriturismo di Campagna Amica dove le ricette tipiche del territorio vengono preparate rigorosamente con i prodotti aziendali. “Sono onorato per la fiducia che mi è stata accordata da tutta l’assemblea e accolgo l’incarico con l’obiettivo di proseguire quanto è stato fatto fino ad oggi, mirando ad implementare le progettualità che possano dare un vero riscontro economico al territorio – commenta il neo delegato Danilo Merlo -. Auspico di poter attuare un vero lavoro di squadra con il nuovo gruppo affinché tutti possano dare il proprio contributo a livello di idee, tempo ed impegno”.

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

Con Inipa Piemonte, protagoniste le aziende del territorio

IN ALTA LANGA E NEL CEBANO, IL CONSORZIO CHE VALORIZZA CEREALI E LEGUMI Il Consorzio di Valorizzazione e Tutela dei cereali e legumi dell’Alta Langa è un’entità senza fini di lucro che si occupa principalmente di valorizzare e tutelare le produzioni di legumi e cereali del territorio dell’Alta Langa e Cebano con la creazione di un marchio e disciplinari di produzione a garanzia delle procedure di coltivazione, rispettose dei canoni dell’agricoltura biologica o integrata.

Imprenditori agricoli del territorio, per ora circa una ventina, con aziende dislocate in Alta Langa e nel Cebano, che hanno la profonda ambizione, non solo di ridare forte economia alle aziende agricole che operano e vorranno insediarsi in Alta Langa e nel Cebano, ma di consolidare la loro funzione di “custodi” di un paesaggio rurale che esercita grande attrattiva sui turisti.

Nelle ultime settimane si è svolto un corso, riservato alle aziende agricole, dal titolo “La riscoperta delle vecchie varietà e colture cerealicole”, realizzato dal Consorzio in collaborazione con INIPA PIEMONTE, Agenzia di formazione della Coldiretti, finanziato dal PSR Piemonte 2014/2020, misura 1 operazione 1.1.1.

La prima giornata è stata lunedi 23 aprile scorso, con la dottoressa Paola Migliorini, ricercatrice in Agronomia e Coltivazioni Erbacee presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, che ha approfondito le conoscenze sulle varietà che venivano coltivate prima che si iniziasse a selezionare i cereali per fini industriali, per rispondere ad esigenze odierne dell’industria alimentare che lavora velocemente ed ad alte temperature, per accorciare i tempi di produzione.

Con il secondo appuntamento, venerdi 4 maggio scorso, si è orga-

nizzata per i partecipanti la visita guidata al Mulino dell’azienda Sobrino di La Morra.

Il Signor Renzo, cotitolare dell’azienda, ha illustrato tutte le varie procedure della macinazione a pietra e approfondito le caratteristiche delle antiche varietà di cereali, che danno vita ad alcuni prodotti da forno peculiari, quali il “Pan ed Langa”, che può essere prodotto solo dalle panetterie che hanno sottoscritto un preciso disciplinare.

Sono frumenti dai nomi antichi, che evocano immagini e tradizioni : Rosso Gentile, Gamba di Ferro, Frassineto, Verna ed Autonomia.

Il Consorzio infatti ha voluto iniziare quest’anno, un campo varietale di questi grani, in Alta Langa per controllare e sperimentare l’andamento delle produzioni e per garantire con tante altre aziende questo piccolo patrimonio di biodiversità.

Oltre al frumento le aziende aderenti stanno seminando grano saraceno, mais otto file e poi svariati legumi : fagioli con caratteristiche diverse , ceci bianchi e neri e lenticchie Una delle “chicche” della produzione di legumi è un particolare tipo di fagiolo, il cui risultato è stato anche frutto della collaborazione

del Consorzio con il Centro Nazionale di Ricerca CNR di Milano, che per le sue particolari caratteristiche non contiene la “lectina” una proteina, la cui presenza impedisce il consumo senza opportuna cottura ad alte temperature. L’assenza di questa proteina in questi fagioli, permette quindi di consumare la farina del prodotto secco a basse temperature per la produzione di pasta fresca, dolci o prodotti da forno in generale consentendo ad una grande platea di consumatori, anche con intolleranze alimentari, di utilizzarli come ingrediente per la preparazione di cibi.

Alcune aziende di trasformazione locali ad esempio dolciarie o pastifici stanno collaborando con il Consorzio, per sperimentare ricette o novità sia con i legumi che con i cereali.

Il Consorzio partecipa ad iniziative didattiche con adulti o scuole.

Con il Comune di Ceva e le Scuole Primarie e Secondarie ha realizzato gli orti didattici (vedi articolo a pag. 54 la collaborazione con le Scuole Primarie e dell’Infanzia in una giornata teorico/pratica sulle semine a Roccaforte Mondovi).

Per informazioni sul Consorzio rivolgersi agli Uffici della Coldiretti di Ceva 0174/701103

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“FAMIGLIA6GRANDA” CON LE AGRITATE Si sta svolgendo in queste settimane l’ottava edizione di “Famiglia sei Granda”, la festa diffusa della famiglia promossa dal Forum delle Associazioni Familiari della provincia di Cuneo, cui Coldiretti aderisce.

Tantissime le iniziative organizzate nella nostra provincia tra maggio e giugno nell’ambito della manifestazione, che promuove la famiglia come nucleo e risorsa fondamentale della società. Nella città di Cuneo, gli eventi di “Famiglia sei Granda” in programma domenica 13 maggio sono stati rinviati causa maltempo a domenica 3 giugno. Via Roma e piazzetta Audiffredi sono stati animati da laboratori artistici e creativi, giochi e tornei rivolti a bimbi e famiglie, aventi come fulcro il tema “Verso i piccoli, incontro ai grandi”. Nel pomeriggio non sono mancate le Agritate, che hanno presentato il servizio educativo alle famiglie e accolto i più piccoli in Via Roma all’interno di uno spazio dedicato, chiamato “La grandezza dei piccoli”. Hanno partecipato ai momenti di gioco e ai laboratori con i bambini alcune nuove Agritate fresche di diploma, che hanno frequentato il corso a Torino iniziato ad ottobre 2017 e superato il relativo esame finale.

EXPO FLORA A FOSSANO Sabato 12 maggio e domenica 13 si è svolta Fossano Expo Flora 2018. Anche quest’anno la manifestazione, patrocinata dall’Amministrazione Comunale, ha saputo coniugare l’arrivo della primavera con l’esplosione floreale nelle sue mille sfaccettature alla tradizione agricola e valorizzazione dei prodotti del territorio. Il bilancio della manifestazione è stato molto positivo per le aziende di Campagna Amica: Il mercato con le sue eccellenze ha attratto i numerosi visitatori lungo via Roma, viale Alpi e il parco cittadino.

NON SOLO ERBE A SALE SAN GIOVANNI Il Comune di Sale San Giovanni, in collaborazione con la Pro Loco, organizza la Fiera delle Erbe officinali ed aromatiche “Non solo erbe” Il 23 e il 24 giugno: la manifestazione giunta alla 21 edizione vuole promuovere le coltivazioni di piante officinali e aromatiche presenti sul territorio comunale, (lavanda, elicriso, issopo, salvia, melissa, finocchio e tante altre ancora).

Le coltivazioni, tutte dotate di certificazione biologica e biodinamica, rappresentano il secondo polo per la produzione di erbe officinali in Piemonte e hanno fatto conoscere il piccolo paese in Italia, Francia, Germania Svizzera e Olanda. “Non solo Erbe” si svolge nel periodo di massima fioritura delle piante officinali per dare la possibilità a tutti di partecipare a visite guidate alle coltivazioni e di immergersi tra i meravigliosi colori e gli inebrianti profumi della campagna. Nelle giornate di sabato e di domenica le suggestive vie del centro storico si riempiranno di stands con esposizione e vendita di erbe officinali e aromatiche, prodotti erboristici, agricoli e loro derivati, tutti rigorosamente provenienti da coltivazioni biologiche.

Da non perdere domenica mattina a partire dalle 10,30 il convegno: Le piante officinali in Naturopatia, a cura del Dott. Rudy Lanza (psicologo, naturopata e fondatore della Naturopatia in Italia)

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

CON EDUCAZIONE ALLA CAMPAGNA AMICA “A SCUOLA DI AGRICOLTURA” Una giornata indimenticabile per i piccoli allievi della scuola dell’infanzia e della scuola primaria di roccaforte Mondovì: sabato 5 maggio in occasione della fiera di San Pio si è svolta l’iniziativa di Coldiretti ed educazione alla campagna amica insieme al Consorzio di Valorizzazione e Tutela Dei Cereali e Legumi dell’alta Langa. Una vera e propria lezione per i piccoli allievi oltre 120 che hanno assistito entusiasti ad un momento didattico speciale fuori dalle aule scolastiche imparando come si coltiva l’orto, la stagionalità, l’importanza delle culture locali a km zero, i piccoli studenti hanno portato a casa una vaschetta in cui sono stati seminati fagioli, lenticchie ceci e ceci neri. E con i consigli ricevuti

dagli esperti, le piantine i loro frutti cresceranno e con essi una nuova consapevolezza sull’importanza di un’alimentazione sana della difesa dell’ambiente dello sviluppo sostenibile.

Alla giornata hanno partecipato Marcello Gatto presidente ed Enrico Barbieri segretario del Consorzio, Gianni Gentile segretario di zona Coldiretti Mondovì e Ceva. “Questa iniziativa in collaborazione con il Comune e la Proloco - commenta Gianni Gentile - aiuta i ragazzi a sentirsi protagonisti di una relazione forte con l’agricoltura e li prepara ad essere i consumatori del domani a scoprire i processi produttivi come si continuano i campi ma anche il tempo dell’attesa dalla semina al raccolto”.

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CON IL CAP NORD OVEST INCONTRO FORMATIVO IN CAMPO SU ERBAI AUTUNNO PRIMAVERILI

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Il Cap Nord Ovest in collaborazione con la Società Italiana Sementi ha organizzato una visita al campo vetrina degli erbai autunno primaverili a Racconigi presso l’azienda agricola Angelina. All’incontro hanno partecipato agricoltori, allevatori, gli staff agronomico e zootecnico di Cap Nord Ovest ed alcuni tecnici 4A Coldiretti. E’ stato un bel momento di valutazione e di confronto, molto partecipato e stimolante, riguardo agli aspetti agronomici e di utilizzo zootecnico nelle varie forme di condizionamento del foraggio prodotto dagli erbai, in particolare quelli consociati di graminacee e leguminose.

Sono state presentate le caratteristiche specifiche dei diversi tipi di erbaio legati alla scelta del mix

di essenze in funzione della zona di coltivazione, della resistenza al freddo, della tipologia di terreno, della destinazione d’uso, mentre gli specialisti della nutrizione animale di Cap Nord Ovest hanno descritto l’utilizzo del foraggio in funzione della tipologia di allevamento al quale è destinato, dell’ap-

petibilità, del mantenimento degli elementi nutritivi ecc.

“E’ stata una vera occasione di confronto - dice il presidente del CAP Tonino Gai - con importanti contributi da parte degli allevatori, degli agricoltori e dei tecnici Coldiretti, che hanno messo in evidenza l’importanza di queste colture per la sostenibilità. Si tratta di un servizio che il Consorzio Agrario vuole dare nell’ottica di sviluppare la ricerca, accompagnando le esigenze delle aziende: realizzare prodotti altamente proteici è indispensabile per portare maggiore economia alle imprese e la produzione di questi erbai va nella direzione dei vincoli della Pac che chiede la coltivazione di prodotti miglioratori del terreno”.

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RECENSIONI

NUNZIO PRIMAVERA RACCONTA LA GENTE NEI CAMPI E IL SOGNO DI BONOMI Nell’autunno del 1944 in Italia rinascono partiti e sindacati. Paolo Bonomi, giovane partigiano cattolico di famiglia contadina, fonda la Coldiretti e non sottoscrive il Patto di Roma rompendo l’unità sindacale disegnata da Bruno Buozzi, Achille Grandi e Giuseppe Di Vittorio. Realizza inoltre il sogno di dare dignità economica, politica e sociale alle famiglie coltivatrici: oltre otto milioni di italiani senza diritti e tutele sociali e mai considerati giuridicamente ed economicamente come categoria lavoratrice. La riforma agraria di Bonomi, osteggiata da comunisti e latifondisti, riassegna le terre ai contadini creando - di fatto - la più grande redistribuzione di ricchezza mai realizzata in Italia.

L’AUTORE Nunzio Primavera, giornalista esperto sui temi sindacali, economici e agroalimentari.

Fin dagli anni Settanta in Coldiretti, è stato redattore de “Il Coltivatore”, “Il Coltivatore Italiano” e “Campagna Amica”. Ha pubblicato con l’editrice Elledici Velar, insieme a padre Francesco Occhetta, Paolo Bonomi e il riscatto delle campagne per i cento anni della nascita del fondatore della Coldiretti. Inoltre, con l’editrice Pro Sanctitate Sacre & Profane. Viaggio tra cibi e fede nell’Italia delle sagre e La storia cambiata, cronache fra due millenni.

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CONSULENZA AGRONOMICA

L’indagine di Coldiretti fotografa le peculiarità dei corileti

LA CONCIMAZIONE DEL NOCCIOLETO, RISULTATI PRATICI

L

a superficie regionale investita a noccioleto supera ormai al momento i 15.000 ettari, di cui 10.900 nella sola provincia di Cuneo, che, con circa 125.000 quintali, continua ad essere la principale area produttiva regionale. Negli ultimi anni si è registrato un ulteriore incremento della superficie corilicola, con un picco nella provincia di Cuneo in cui si è verificato un aumento di quasi 3000 ettari rispetto al 2010, corrispondenti a un incremento del 32%.

Tale espansione, avvenuta anche al di fuori dell’areale storico del nocciolo, ha conseguentemente aperto a situazioni colturali profondamente differenti tra loro.

Poiché una equilibrata concimazione del noccioleto è fondamentale per l’ottenimento di produzioni elevate, costanti e di buona qualità e viste le lacune a livello biblioDistretti corilicoli

Sabbia %

grafico e sperimentale riguardo le esigenze nutritive del nocciolo, nel 2014 il Coordinamento Corilicolo Coldiretti, con la supervisione scientifica del Prof. Roversi, già docente di coltivazioni arboree all’Università di Piacenza, ha avviato un progetto sperimentale riguardante gli aspetti della concimazione nell’areale corilicolo della Provincia di Cuneo.

Per caratterizzare le diverse realtà produttive, il territorio della Provincia è stato suddiviso in 6 distretti nei quali, complessivamente, si sono individuati 46 noccioleti campione nei quali si sono svolte indagini riguardanti gli aspetti agrotecnici e nutrizionali e le caratteristiche del terreno.

Nell’impostare le prove ci si è basati sulla teoria di base per cui, per scongiurare un impoverimento del terreno con effetti in termini di deficit nutrizionale, va restituito al Limo %

Argilla %

noccioleto quantomeno quello che viene asportato. Per approssimazione l’asporto è identificato con la produzione.

Analisi dei terreni

Come previsto, vista la sostanziale variabilità tra gli areali corilicoli, che interessano sia i fondovalle sia zone pedemontane ad elevata pendenza, i risultati delle analisi dei terreni mostrano un’elevata variabilità. Per quanto riguarda la tessitura, aspetto di notevole importanza data l’elevata sensibilità del nocciolo nei confronti della compattazione del terreno, si riscontrano notevoli differenze (Tabella 1): i terreni del distretto di Cuneo presentano una tessitura più sciolta (sabbioso-franca), quelli di Bra risultano avere tessitura franco limosa, ovvero con dimensioni delle particelle di suolo, e di conseguenza dei pori, più piccole.

pH

Sostanza Organica %

Albese

51.48 B

27.89 B

20.63 AB

7.73 b

1.86 A

Bra

28.62 A

45.77 C

25.61 B

7.90 b

2.06 AB

Ceva

52.75 B

28.55 B

18.70 AB

7.89 b

2.18 AB

Cuneo

69.80 B

15.80 A

14.40 A

5.89 a

2.83 B

Fossano

54.96 B

26.25 B

18.79 AB

5.97 a

1.88 AB

Monregalese

52.29 B

27.13 B

20.58 AB

6.54 ab

1.51 A

Tabella 1: Tessitura, pH e sostanza organica

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Analizzando il contenuto di sostanza organica, eccezion fatta per la zona di Cuneo che mostra un contenuto di sostanza organica appena accettabile, tutte le altre risultano piuttosto scarse.

La sostanza organica svolge numerose funzioni nel terreno, a livello fisico, chimico e biologico, quali: miglioramento della struttura, miglioramento delle potenzialità nutrizionali mediante aumento della capacità di scambio, aumento del potere tampone e della ritenzione idrica, creazione di un ambiente favorevole ai microorganismi del suolo.

Anche dall’esame dei dati della

ricerca emerge chiaramente che un contenuto di S.O. superiore al 2% incrementa significativamente i tenori e la disponibilità di fosforo e di potassio.

Per quanto concerne il pH, considerando i dati dei singoli noccioleti campione, un quarto dei terreni ha un pH acido (inferiore a 6), il 32% ha un pH alcalino (superiore ad 8), mentre i restanti sono più vicini alla neutralità. Pur non essendo il nocciolo una coltura che presenti particolari esigenze in termini di pH, il grado di reazione è un parametro che va attentamente considerato nelle dinamiche sulla disponibilità dei nutrienti, nella

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maggior parte dei casi, infatti, quanto più il pH si allontana da valori neutri, quanto più aumenta la probabilità di andare incontro a qualche carenza nutrizionale.

Nei distretti presi in esame i valori del rapporto C/N risultano tutti intorno a 10, ossia evidenziano come nei terreni a noccioleto esaminati via sia in generale un equilibrio tra mineralizzazione della sostanza organica, con conseguente liberazione dell’azoto e umificazione. I terreni dell’Albese, in media, vanno più verso la mineralizzazione, mentre quelli di Fossano tendono all’immobilizzazione dell’azoto (Grafico 1).

11,5

Distretti corilicoli

Azoto ‰

Fosforo Potassio ppm ppm

Albese

0.10 a

14.57 a

198,50 a

Bra

0.12 ab

8.36 a

278.33 a

Ceva

0.15 b

20.93 a

354.00 a

Cuneo

0.19 b

38.00 a 241.00 a

Fossano

0.10 a

17.00 a

193.00 a

19.61 a

290.00 a

Monregalese 0.12 ab

11 10,5 10 9,5

C/N

9 8,5

Tabella 2: Tenore in macronutrienti dei terreni

Il contenuto medio di azoto (Tabella 2) è piuttosto scarso: in pratica di tale deficienza si dovrà tener conto nel predisporre interventi mirati di concimazione. Anche per il fosforo i dati mostrano contenuti scarsi in quasi tutti i punti campione, mentre per il potassio Ceva, Cuneo e Fossano mostrano dotazioni sufficienti.

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CONSULENZA AGRONOMICA

Analisi delle nocciole

Per ogni punto campione si è provveduto a quantificare l’asporto dei principali elementi minerali mediante l’analisi chimica di campioni rappresentativi di nocciole prodotte (Tabella 3).

Distretti corilicoli

Produzione (qli/ha)

Albese

22.6 b

25

Bra

21.0 ab

20

N

14.3 ab

15

P

10

K

5

Ca

0

Mg

Ceva Cuneo

21.5 ab

Fossano

12.5 a

Monregalese

18.1 ab

30

Tabella 3: Produzione media ad ettaro dei distretti (2014)

Dalla composizione media delle nocciole in guscio e dai dati produttivi di ciascuno dei 6 distretti corilicoli considerati è stata calcolata la quantità di elementi minerali consumati annualmente per la produzione dei frutti (Grafico 2). Le asportazioni minerali riportate appaiono piuttosto modeste, ma interessano, con sensibili variazioni in funzione dell’elemento, della produzione, dell’annata e della tecnica colturale, almeno il 25-30% dei consumi globali e da 3 a 5 volte di meno di quelli dovuti alle foglie, che come noto restano sul terreno con il conseguente riciclo del loro contenuto in elementi minerali.

Come si evince dal grafico 1, per quanto riguarda i macronutrienti (azoto, fosforo e potassio), i noccioleti testati mostrano uno scarsissimo asporto di fosforo, mentre presentano un certo fabbisogno in azoto e, secondariamente, in potassio, con un rapporto medio di N:P:K=13:0,3:1.

Conclusioni

In definitiva queste indagini mostrano che i terreni a corileto dei 6 distretti corilicoli considerati risultano scarsamente dotati di sostanza organica e quindi di azoto, particolarmente scarsi di fosforo assimilabile e con contenuti sufficienti o medio-buoni di potassio scambiabile. Poiché è appurato il ruolo fondamentale della sostanza organica per la disponibilità di taluni macronutrienti assibilabili di cui i terreni analizzati risultano carenti, l’indicazione che emerge per tutti

i distretti considerati è l’attuazione di pratiche agronomiche atte all’incremento (dove possibile) e alla conservazione della sostanza organica.

Quindi pratiche come l’inerbimento, il sovescio, evitare l’eccesso di lavorazioni, sono sicuramente da incoraggiarsi. Vista la scarsa dotazione generalizzata in elementi minerali dei terreni analizzati, la realizzazione di piani di concimazioni mirati alle esigenze dei singoli appezzamenti che tengano conto anche degli aspetti agrotecnici applicabili, risultano indispensabili per una valorizzazione economica dell’impianto.

Infatti, nonostante il fatto che i dati mostrino produzioni medie non eccessivamente basse, si può facilmente prevedere che una gestione più razionale della coltura e dei mezzi tecnici impiegati possa indirizzare verso una produzione quantitativamente e qualitativamente migliore.

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CONSULENZA AGRONOMICA

A cura dei tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo

INTERVENTI AGRONOMICI DEL MESE DI GIUGNO Uno sguardo alle coltivazioni del territorio mese per mese a cura dei tecnici dell’ Agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo.

Primo mese estivo caratterizzato da temperature nella media o poco sopra. Precipitazioni più probabili e marcate al nord.

Nel dettaglio:

CEREALI: Continuare con

le semine della soia di secondo raccolto; a seconda delle malerbe, posizionare gli appositi diserbi di pre-emergenza, post-emergenza precoce e post-emergenza. Procedere anche con le semine di mais di secondo raccolto. Con presenza accertata di insetti terricoli (elateridi, diabrotica) impiegare seme conciato con insetticidi o in alternativa, impiegare geodisinfestanti da posizionarsi nel solco di semina mediante i microgranulatori. Con preoccupante presenza di corvidi, impiegare seme di mais conciato con repellenti per uccelli. Anche in questo caso a seconda delle malerbe, posizionare eventuali diserbi di pre emergenza, post emergenza precoce o di post emergenza. Monitorare con attenzione

In ottemperanza a quanto disposto dal decreto 22 gennaio 2014 (PAN) punto A.7.2 Difesa integrata obbligatoria gli appezzamenti di mais ed in presenza di tripidi o nottue terricole, intervenire con insetticidi specifici.

FRAGOLA e PICCOLI FRUTTI: Mantenere la

copertura in fase di raccolta su fragola unifera per oidio e per la botrite solo in caso di forte umidità. Monitorare durante la raccolta la presenza di stelidota ed eventualmente posizionare un insetticida in esca autorizzato sulla coltura. Iniziare sulle varietà rifiorenti in fase di crescita una strategia preventiva per il controllo di oidio; monitorare attentamente la presenza di ragnetto rosso e se necessario intervenire precocemente alla comparsa utilizzando acaricidi specifici con azione collaterale anche su tarsonemide. Ai primi fiori verificare la presenza di tripidi ed eventualmente posizionare un insetticida. Fortemente consigliato l’utilizzo di ausiliari, il posizionamento degli acari predatori per ragnetto rosso e per il tripide quando le piante hanno

raggiunto dimensioni tali da toccarsi tra di loro; alla comparsa dei fiori introdurre anche l’ Orius m. per il controllo del tripide. Su mirtillo in fase di post-fioritura, con le piogge intense, intervenire con fungicidi registrati per prevenire la botrite. Monitorare la presenza di antonomo e intervenire con antibotritici sui lamponi uniferi. Sui tralci rifiorenti intervenire manualmente per sfoltire i tralci e defogliare la parte bassa, controllare la presenza di lasioptera e cecidomide della corteccia e posizionare eventualmente un insetticida. Da controllare anche la presenza di ragnetto rosso. Su rovo in fase post-fioritura con eccessi di pioggia posizionare intereventi antibotritici, controllare anche la presenza di tripidi sui fiori, monitorare costantemente la presenza di eriofide e nel caso intervenire.

FRUTTA:

Il mese di giugno coincide, nella nostra regione, con la maturazione delle prime specie frutticole che sono la maggior parte delle varietà di ciliegio e le varietà più precoci di albicocco e susino; a causa del pesante ritardo vegetativo e del lungo periodo piovoso registrato a maggio, la maturazione, almeno per le varietà più precoci avverrà ovunque, con

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almeno una settimana di ritardo rispetto alla passata stagione. Sul pesco e sulle varietà più tardive di albicocco e susino, bisogna affrettarsi a terminate le operazioni di dirado dei giovani frutti in eccesso e favorire la luminosità e l’arieggiamento all’interno dell’albero, attraverso la cosiddetta tecnica della “potatura verde”. Le pratiche agronomiche del diradamento e della potatura verde, oltre a migliorare le qualità organolettiche dei frutti, contribuiscono notevolmente anche a prevenire le principali affezioni soprattutto fungine, degli alberi da frutto. Sul kiwi, terminata la fioritura, sarà necessario intervenire, dove necessario, col diradamento manuale, per eliminare gli eventuali frutti in eccedenza o mal fecondati; in questa epoca è molto importante provvedere all’eliminazione dei tralci secchi o affetti dalla cosiddetta “carie del kiwi” o dalla PSA. Su melo e pero, col mese di giugno termina il periodo di pericolo per le cosiddette “infezioni primarie” di ticchiolatura. Anche sulle pomacee, sarà necessario provvedere a potature di sfoltimento della vegetazione, laddove le piante sono troppo vigorose; oltre a ciò sarà necessario provvedere al diradamento manuale dei frutti in eccesso.

NOCCIOLO e CASTAGNO: Su nocciolo

monitorare la presenza degli insetti dannosi, in particolare le cimice mediante frappage alle prime ore del mattino e monitoraggi visivi nel frutteto. Visto il particolare andamento climatico, porre attenzione alla batteriosi

specialmente nelle zone in cui lo scorso anno si è manifestato il problema intervenendo preventivamente con prodotti rameici. Controllare i polloni con asportazione manuale o tramite trattamento chimico da eseguirsi entro una altezza massima di 15/20 cm con i prodotti registrati per tale intervento rispettando le dosi riportate in etichetta. Su castagno la presenza di danni da gelo sui nuovi impianti è altissima, in conseguenza di ciò si possono notare fortissimi attacchi di scolitidi. Non ci sono interventi efficaci da fare in questa fase per queste problematiche, quindi si sconsigliano qualsiasi intervento; è consigliato però mantenere le piante per valutare nuovi ricacci per rigenerare la pianta. In caso di piante completamente colpite da scolitidi consigliamo di tagliare e allontanare il legno colpito per diminuire la popolazione dell’insetto per il prossimo anno.

Su impianti in produzione in prefioritura intervenire con fungicidi, ove possibile, per il marciume dei frutti.

ORTICOLE: Sugli asparagi

dopo 50-60 gg di raccolta sospendere le operazioni e provvedere alle concimazioni azotate ed ai diserbi estivi. In presenza di infestanti già sviluppate intervenire con disseccanti non selettivi dopo aver asportato tutti i turioni. Tenere sotto controllo gli afidi sugli zucchini. Mantenere le coperture con antiperonosporici e antibotritici sui pomodori fuori serra. Su patate prima della rincalzatura intervenire con concimi azotati ed intervenire, se presente, contro la dorifora ed

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iniziare le coperture con antiperonosporici. Subito dopo la semina dei fagioli provvedere ai diserbi di pre-emergenza con erbicidi residuali selettivi. Attenzione alle prime presenze di tripide sui peperoni e sui pomodori che se non adeguatamente controllati, possono trasmettere pericolose infezioni di virus, specialmente su varietà non tolleranti. Su aglio e cipolla tenere sotto controllo le larve della mosca e intervenire con fungicidi adeguati contro la ruggine. In generale per tutte le colture sotto tunnel in caso di eccessiva luminosità/temperatura provvedere a imbiancare il telo con calce o ombreggianti appositi oppure usare reti foto selettive che oltre a proteggere il telo hanno la caratteristica di eliminare solo i raggi solari che causano l’aumento della temperatura senza però ridurre significativamente la luminosità.

VITE:

Fase fenologica della coltura, fioritura e allegazione. Si continuano i trattamenti fitosanitari contro peronospora ed oidio Monitorare in campo le carenze nutrizionali di ferro ,potassio e boro in fioritura; ad inizio mese procedere alla palizzatura dei tralci, mentre a fine mese iniaziare la sfemminellatura. Per le aziende che hanno seminato il sovescio è il momento giusto per sfalciarlo.

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DOPO

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CONSULENZA AGRONOMICA

Lotta all’insetto che colpisce l’intera produzione frutticola piemontese

CIMICE ASIATICA: NASCE L’OSSERVATORIO REGIONALE Per far fronte comune contro la grave emergenza per le colture agrarie, e in particolare per il nocciolo, rappresentata dalla cimice asiatica Halyomorpha halys è stato costituito l’Osservatorio Cimice Asiatica.

L’Osservatorio Cimice Asiatica, promosso dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte, riunisce in un unico gruppo di lavoro i principali attori della filiera agricola regionale, colpita dalla diffusione di questo nuovo insetto.

Siedono al tavolo di lavoro ricercatori dell’Università di Torino (DISAFA Entomologia), che assicurano il coordinamento scientifico; tecnici dell’ Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo tecnici della Coldiretti Piemonte e Fondazione Agrion, referenti del monitoraggio e del trasferimento dei risultati; rappresentanti di Fer-

rero e tecnici dei Servizi fitosanitari e tecnico-scientifici della Regione Piemonte, che garantiscono l’integrazione di tutte le attività nell’ambito di un’azione corale di difesa e di ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse. Le attività di ricerca e divulgazione sono sostenute finanziariamente dalla divisione Hazelnut Company del gruppo Ferrero, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e dalla Regione Piemonte.

L’Osservatorio Cimice Asiatica persegue il duplice obiettivo di minimizzare i danni causati dall’insetto nella stagione 2018 (breve periodo) e di individuare e mettere in atto soluzione efficaci e durature(lungo periodo). Le attività possono essere così suddivise in due categorie: quelle più di ricerca che mirano ad accrescere la comprensione del

comportamento e delle dinamiche di popolazione della cimice asiatica per individuare le possibili soluzioni (es. risposta ai feromoni, utilizzo di antagonisti naturali e/o sostanze battericide) e quelle più applicate di mitigazione dell’impatto della cimice sulla produzione della stagione corrente (es. monitoraggio in tempo reale della diffusione, emissione di bollettini alle organizzazioni tecniche e di produttori per l’esecuzione dei trattamenti volti a ottimizzarne efficacia ed efficienza).

Nel mese di maggio le attività dell’Osservatorio Cimice Asiatica previste per la stagione 2018 sono state regolarmente avviate. Al termine della stagione sulla base dei risultati conseguiti sarà possibile programmare il piano degli interventi per la stagione seguente.

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CONSULENZA AGRONOMICA

Quali sono le aziende tenute allo specifico obbligo e quali sono esentate

ORTOFRUTTA: ISCRIZIONE ALLA BANCA DATI NAZIONALE Tutte le aziende ortofrutticole che commercializzano la propria produzione al di fuori della vendita diretta o della cessione alla propria cooperativa sono tenute al rispetto delle norme di commercializzazione e conseguentemente all’iscrizione nella Banca Dati Nazionale degli Operatori Ortofrutticoli (BDNOO). Per fornire un’informazione esaustiva alle aziende associate, ecco nello specifico la casistica di riferimento. Sono tenuti all’iscrizione le seguenti categorie: • grossisti di mercato e fuori mercato (operatori che commercializzano all’interno o al di fuori dei mercati all’ingrosso, che utilizzano gli appositi stand e/o che sono in possesso di magazzini idonei per la commercializzazione dei prodotti); • imprese che commercializzano per conto terzi (es. commissionari); • Organizzazione dei Produttori (OP), loro associazioni (AOP) e gruppi di produttori (GP); • cooperativa di produttori non associati ad OP/AOP/GP o ad

altra cooperativa;

• imprenditore agricolo (non

associato ad OP/AOP/GP od a cooperativa) con un volume annuo commercializzato, superiore a € 60.000 IVA esclusa, per i prodotti soggetti a norme; • centrali di acquisto per la grande distribuzione; • grande distribuzione organizzata GDO (ipermercati, supermercati, discount ed altre grandi superfici di vendita con un volume annuo di commercializzato del comparto ortofrutticolo superiore a € 60.000 IVA esclusa);

• dettaglianti (con volume annuo

commercializzato del comparto ortofrutticolo superiore a € 60.000) IVA esclusa; • tutti gli operatori che effettuano importazioni e/o esportazioni di prodotti ortofrutticoli freschi di cui all’allegato I parte IX Reg. (CE) 1234/2007 (ora sostituito dall’allegato I parte IX del Regolamento UE n.1308/2013 che conferma i medesimi prodotti) da e verso Paesi terzi all’Unione.

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merce) dei prodotti ortofrutticoli anche nel caso di non detenzione degli stessi.

Importante: Questi soggetti sono tenuti a riportare anche sui documenti di trasporto e sulle fatture, oltre che in etichetta, il numero di iscrizione alla BDNOO. Sono esentati dall’obbligo d’iscrizione le seguenti categorie: • gli imprenditori agricoli che vendono, consegnano o avviano i prodotti ortofrutticoli ai centri di confezionamento o di deposito, all’interno dell’ambito italiano; • i titolari di centri di deposito che avviano esclusivamente i prodotti ortofrutticoli verso i centri di confezionamento e di imballaggio, all’interno dell’ambito italiano; • gli imprenditori agricoli che avviano esclusivamente i prodotti ortofrutticoli agli impianti di trasformazione; • gli imprenditori agricoli che cedono nella propria azienda i prodotti ortofrutticoli direttamente al consumatore, per il fabbisogno personale di quest’ultimo;

• le imprese agricole che conferi-

scono esclusivamente prodotti ortofrutticoli alle organizzazioni di produttori o alle cooperative di appartenenza per la commercializzazione; • le cooperative che conferiscono esclusivamente prodotti alle organizzazione dei produttori per la commercializzazione; • gli imprenditori agricoli ortofrutticoli (non associati ad OP o a Cooperativa), con un volume annuo di prodotto commercializzato inferiore a € 60.000.

Tale importo è riferito all’anno precedente, escludendo l’IVA e solo per i prodotti soggetti a norma di commercializzazione; • strutture della G.D.O. (ipermercati, supermercati, discount ed altre grandi superfici di vendita) con un volume annuo di prodotto commercializzato del comparto ortofrutticolo inferiore a € 60.000 (fatto salvo per imprese di nuova costituzione). Tale importo è riferito all’anno precedente, escludendo l’IVA e solo per i prodotti soggetti a norma

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di commercializzazione;

• dettaglianti (esercizi specializ-

zati in frutta e verdura, ambulanti), con un volume annuo di prodotto commercializzato inferiore a € 60.000 (fatto salvo per imprese di nuova costituzione).

Tale importo è riferito all’anno precedente, escludendo l’IVA e solo per i prodotti soggetti a norma di commercializzazione; • le persone fisiche o giuridiche, la cui attività nel settore degli ortofrutticoli consiste esclusivamente nel trasporto delle merci (trasportatori).

Per ulteriori informazioni, contattare gli Uffici tecnici di Zona Coldiretti

Importante: i soggetti esentati dall’obbligo di iscrizione alla BDNOO devono riportare sui documenti di trasporto e sulle fatture la seguente dicitura “esonerato ai sensi del D.M. del 03/08/2011 n. 5462”

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MACCHINE AGRICOLE

Le disposizioni del codice della strada da conoscere

MACCHINE AGRICOLE: QUANDO È CONSENTITO IL TRASPORTO

C

on l’avviarsi della bella stagione e la ripresa dei lavori nei campi è utile ribadire cosa prevedono le norme circa l’utilizzo dei mezzi agricoli legati al trasporto di prodotti.

Le macchine agricole sono destinate ad essere impiegate nelle attività agricole e forestali e possono circolare su strada per il proprio trasferimento e per il trasporto per conto delle aziende agricole e forestali di prodotti agricoli e sostanze di uso agrario, nonché di addetti alle lavorazioni; possono, altresì, portare attrezzature e trainare rimorchi agricoli destinati alla esecuzione di dette attività.

Da questo articolo del codice della strada emerge chiaramente come le macchine agricole possano essere impiegate esclusivamente per attività prettamente agricole.

Non è consentito il trasporto di prodotti non agricoli come ad esempio materiale edile, mobili o altro. Occorre anche prestare attenzione al fatto che le macchine agricole devono essere utilizzate per il trasporto di prodotti agricoli o di attrezzatura dell’azienda nell’ambito del trasferimento dalla aziende ai terreni e viceversa, pertanto, Il solo trasporto per conto terzi con macchine agricole non è autorizzato, fatto salvo per quanto concerne le attività legate alla mietitrebbiatura, dove è invece possibile effettuare il trasporto del prodotto trebbiato dal campo all’azienda.

Questo genere di attività si configura perfettamente come una attività ricompresa nelle attività agricole ed infatti è anche concesso l’uso del carburante agevolato, infatti non sarebbe agevole in molte situazioni, come terreno bagnato o impervio, utilizzare un autocarro per il caricamento del prodotto trebbiato in campo.

Tutti gli altri tipi di trasporti non sono ammessi.

Pertanto il contoterzista, oppure l’azienda agricola nell’ambito delle attività connesse, può svolgere tutti i lavori agricoli in campo, ma ad esempio non può trasportare paglia o mangime e di conseguenza anche il gasolio agevolato non può essere utilizzato. Qualora venisse riscontrato, dagli organi di controllo e vigilanza, un trasporto su macchina agricola di prodotti non di proprietà dell’azienda agricola, ma per conto terzi, scattano sanzioni molto onerose fino ad oltre i 4.000 euro ed il fermo del veicolo per 3 mesi.

Nell’ambito delle attività connesse è invece consentito effettuare lo sgombero neve, ma anche in questo caso non è possibile utilizzare il gasolio agevolato.

Questo aspetto è molto importante e deve essere tenuto in debita considerazione in quanto l’utilizzo improprio del gasolio ad accisa agevolata può avere anche dei riscontri penali.

La pura attività di autotrasporto invece, è consentita esclusivamente con l’utilizzo di veicoli – furgoni, camion, autotreni….- e nella fattispecie del conto terzi, ai sensi della normativa vigente, occorre ottenere la licenza trasporti per conto

terzi ed è necessario che l’imprenditore sia iscritto nell’albo nazionale degli autotrasportatori di cose per conto di terzi ed abbia ottenuto apposita autorizzazione.

Tale tipo di licenza non esiste per le macchine agricole, proprio in forza del fatto che non è ammesso il “solo trasporto fine a se stesso” per conto terzi, utilizzando macchine agricole. Il conto terzi con macchine agricole è previsto da parte delle aziende agromeccaniche o con attività connessa quando la prestazione è rivolta ad aziende agricole iscritte alla CCIAA e che riguardano specifici lavori agricoli (aratura, trebbiatura…..) svolti con attrezzature agricole e che consente, quindi, l’utilizzo del carburante agevolato.

Si ricorda che per ottenere l’assegnazione di carburante agevolato in caso di attività connessa, occorre produrre dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che specifica che tale attività è svolta con determinazione separata dal reddito di impresa.

E’ molto importante prestare la massima attenzione a queste regole basilari, in quanto la normativa illustrata è molto chiara e soprattutto rigida e vi è il rischio di cadere in sanzioni amministrative e/o penali di non poco conto.

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ONAFRUT

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Guido Crapanzano socio onorario dell’organizzazione

O.N.A.FRUT AL CONVEGNO G.I.A. DI MILANO

D

omenica 6 maggio presso il Palazzo Delle Stelline a Milano, in occasione di “Gocce di Stilla”, manifestazione clou organizzata dall’A.N.A.G. (Associazione Nazionale Assaggiatori Grappa e Acquaviti) nell’ambito degli eventi per i festeggiamenti del 40° Anniversario dell’Associazione, si è tenuto l’incontro di coordinamento del GIA (Gruppo Italiano Assaggiatori).

Hanno partecipato alla riunione i delegati delle 7 Organizzazioni facenti parti del Gruppo: AED ABTM (Associazione Esperti Degustatori di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena), AMi (Ambasciatori dei Mieli),

A.N.A.G. (Associazione Nazionale Assaggiatori Grappa e Acquaviti), ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi), O.N.A.Frut (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Frutta), O.N.A.S. (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Salumi) e ONAB (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Birra).

O.N.A.Frut è stata rappresentata da Cesare Gallesio e dal presidente Luca Castellino.

Nel corso della riunione semestrale sono state rese note le attività svolte ed è stata messa a punto la programmazione delle iniziative future. Il prossimo incontro di coordinamento del GIA è stato fissato per l’autunno a Fossano, ospiti di O.N.A.Frut, Onas e ONAB. Terminata la riunione del GIA, la delegazione di O.N.A.Frut ha conferito al dott. Guido Crapanzano - famoso cantante negli anni 60, poi imprenditore, consulente numismatico della Banca d’Italia, economista e Grande Uffficiale al Merito della Repubblica Italiana - l’attestato di Socio Onorario dell’Organizza-

Consegna dell’attestato a Guido Crapanzano in arte “Guidone”

zione. Il Dottor Crapanzano con grande soddisfazione ed orgoglio del Direttivo entra a far parte dei Soci Onorari di O.N.A.Frut insieme, tra gli altri, all’ex Ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini ed al regista televisivo Antonio Ricci.

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CONSULENZA LEGALE

Il diritto di prelazione agraria consiste nel diritto di essere preferiti ad altri per l’acquisto di un fondo agricolo, a parità di condizioni

PRELAZIONE E CONFERIMENTO DEL FONDO IN SOCIETÀ

N

ella definizione di prelazione agraria rientrano due distinti diritti di prelazione, soggetti a regole in parte diverse e rispondenti a differenti finalità. Da una parte c’è la prelazione riconosciuta all’affittuario del fondo offerto in vendita, dall’atra quella del proprietario del fondo confinante con quello offerto in vendita.

Il diritto di prelazione è previsto per il trasferimento a titolo oneroso (o di concessione in enfiteusi) di fondi agricoli. L’ipotesi principale in cui si applica il diritto di prelazione è dunque la compravendita.

Il diritto di prelazione è invece espressamente escluso quando il fondo è oggetto di permuta, vendita forzata, liquidazione coatta,

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fallimento, espropriazione per pubblica utilità.

Cosa succede nell’ipotesi di conferimento di un terreno in una società?

Come è noto, con il contratto di società due o più persone conferiscono beni o servizi per l’esercizio in comune di una attività economica allo scopo di dividerne gli utili.

Soprattutto nel contesto agricolo,

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non è infrequente che il proprietario di terreni agricoli intenzionato a costituire una società opti di conferire un proprio fondo al fine di acquisire la qualifica di socio. Con il conferimento, avviene un trasferimento di proprietà dal futuro socio alla società. Quindi, viene da domandarsi se sia necessario porre in essere tutte le formalità per permettere all’affittuario o al confinante proprietario di esercitare il predetto diritto di prelazione.

Secondo la giurisprudenza, la soluzione deve essere ricercata nella ratio che sottende il passaggio di proprietà del fondo dal futuro socio all’ente, in quanto essa è ben differente rispetto alle ragioni e soprattutto agli effetti che derivano dalla cessione a

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titolo oneroso del terreno. Difatti, in una normale vendita a fronte del passaggio di titolarità del fondo il venditore ottiene, quale contropartita, un bene fungibile, consistente in denaro. Ecco che allora, in una simile circostanza è evidente come il titolare del diritto di prelazione, sia esso l’affittuario o il confinante, si possa sostituire nel garantire, a parità di condizioni, il medesimo bene fungibile al cedente. In concreto, al venditore spetterebbe sempre e comunque del denaro in cambio della proprietà del terreno a prescindere dall’identità dell’acquirente.

Diversamente, nel caso del conferimento, la controprestazione, che consiste nell’acquisto della qualità di socio, ha carattere infungibile. Il proprietario del fondo conferisce il terreno ricevendo in cambio la qualifica di socio, da cui ne deriva anche la titolarità di diritti, doveri e responsabilità, che non possono essere fungibili e soprattutto non sono ripetibili in capo ad altri soggetti.

In ragione di quanto detto, la giuri-

sprudenza ritiene che la prelazione non possa essere azionata allorquando il proprietario del fondo conferisca il proprio terreno in una società.

Viene peraltro sottolineato in alcune pronunce della Cassazione che occorre accertare che il conferimento del terreno, di per sé lecito, non sia inserito in un’operazione negoziale strutturata al fine di elu-

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dere o aggirare il diritto di prelazione e, pertanto, in frode alla legge.

Nei casi analizzati l’esistenza di un’operazione volta ad eludere il diritto di prelazione del confinante si potrebbe desumere dalla costituzione da parte del venditore di una società unipersonale, seguita dal conferimento del terreno e dalla immediata successiva cessione delle quote a terzi.

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Il primo intervento al mondo è stato eseguito al S. Croce di Cuneo

PROTESI BIOLOGICA PER INTERVENTI ALLA COLONNA CERVICALE Progettata personalmente dal direttore della struttura di Neurochirurgia dell’azienda ospedaliera S. Croce e Carle, Michele D’Agruma, quindi brevettata e prodotta da un’azienda svizzera, la protesi di smartbone (nome del materiale di cui è costituita) è stata impiantata recentemente, per la prima volta al mondo, in un paziente sottoposto a un intervento alla colonna cervicale presso l’ospedale cuneese.

La tecnica è utilizzata per trattare mielopatie cervicali, ernie discali cervicali o alterazioni traumatiche (fratture cervicali).

Spiega D’Agruma: “Normalmente le protesi utilizzate a livello cervicale hanno lo scopo di stabilizzare il segmento trattato: finora per produrle sono stati utilizzati materiali

sintetici, mentre oggi la novità è quella del ricorso allo smartbone, materiale biologico costituito di biopolimeri, che nel tempo si degradano. Precedentemente erano impiantati materiali sintetici con sostanze che favoriscono la formazione dell’osso, però il materiale impiantato rimaneva nel corpo del paziente per il resto della vita”.

Il nuovo materiale genera osso a mano a mano che si degrada e, alla

fine del processo, si avrà la scomparsa del materiale impiantato.

Il risultato è un minor disagio post-operatorio: il collare cervicale che finora era tenuto circa due mesi fino all’artrodesi (azione per unire le ossa del tratto cervicale) completa, potrà essere tolto dopo soltanto un mese, con un dimezzamento anche dei tempi per la rieducazione muscolare cervicale.

Il nuovo materiale può essere utilizzato in qualunque paziente, anche in chi presenta problemi di rigenerazione ossea (quindi l’osteoporotico può trarne addirittura benefici).

Una curiosità: la nuova protesi è stata battezzata “D’Agruma truss rod” (truss rod è l’anima del manico della chitarra e, in questo caso della colonna cervicale).

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golo stretto), in quanto consente la scansione dell’angolo camerulare • nei soggetti sottoposti a chirurgia filtrante, in quanto consente la verifica del corretto posizionamento delle valvole e della pervietà delle bozze • nella determinazione della posizione delle anse di una lente intraoculare (IOL) • nelle misurazioni preoperatorie in caso di impianto di lenti fachiche per la miopia • nella visualizzazione e misurazione dell’estensione dei tumori dell’iride e del corpo ciliare, usando i calibri dello strumento

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razioni della porzione anteriore della sclera • nello studio dei traumi oculari (dialisi iridee).

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Periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo.

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EPACA

I dati del primo trimestre del 2018

FLUSSI DI PENSIONAMENTO INPS, EFFETTI DELLA RIFORMA FORNERO

L’

INPS ha effettuato la rilevazione provvisoria inerente le pensioni liquidate a livello nazionale nei mesi da gennaio a marzo 2018 che fotografa in modo chiaro gli effetti della “Riforma Fornero”.

Mentre il 2017 è stato un anno in cui sia i requisiti di età per la vecchiaia, sia quelli di anzianità per la pensione anticipata, sono rimasti immutati rispetto al 2016, nel 2018 invece si conclude il percorso di equiparazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia tra uomini e donne nel settore dei dipendenti privati e dei lavoratori autonomi.

La pensione di vecchiaia nel 2018 viene infatti erogata al raggiungimento dell’età di 66 anni e 7 mesi sia per gli uomini che per le donne, arrivando quindi alla completa armonizzazione dei requisiti per tutti i lavoratori dipendenti privati ed i lavoratori autonomi.

Per quanto riguarda invece la pensione anticipata, per il 2018 non sono previsti cambiamenti nei requisiti per la generalità dei lavoratori, ma viene introdotta la possibilità di pensionamento anticipato con soli 41 anni di contributi, per i cosiddetti “lavoratori precoci” (12 mesi di contributi maturati entro il compimento dei 19 anni di età e in una determinata condizione di tutela stabilita dalla norma), nei limiti dei Fondi annualmente stanziati.

Il Coordinamento Generale Statistico Attuariale INPS registra, con riferimento al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, un numero complessivo di liquidazioni di vecchiaia e anzianità/anticipate decorrenti nel primo trimestre decisamente inferiore al corrispondente valore del 2017. Analogo andamento si osserva nelle tre principali gestioni dei lavoratori autonomi: la differenza rilevata è riconducibile essenzialmente all’aumento del requisito di età richiesto per la liquidazione della pensione di vecchiaia delle donne.

Gli assegni sociali liquidati nel primo trimestre 2018 sono di entità molto esigua rispetto al valore rilevato nel medesimo periodo dell’anno precedente, in quanto si è innalzato di un anno il requisito di età utile per la liquidazione dell’assegno.

Osservando poi gli indicatori statistici del primo trimestre 2018, quanto alla composizione per categoria, si rileva un peso decisamente superiore delle pensioni di anzianità/anticipate su quelle di vecchiaia rispetto al dato annuo del 2017, poiché i requisiti richiesti per quest’ultimo tipo di trattamento si sono innalzati per le donne, mentre quelli relativi alle pensioni di anzianità/anticipate sono rimasti uguali all’anno precedente, ed è stata inoltre introdotta una

possibilità di uscita anticipata per i cosiddetti “lavoratori precoci”.

Per quanto riguarda il peso delle pensioni di invalidità, su quelle di vecchiaia l’indicatore statistico risulta mediamente in linea con l’analogo valore del 2017.

La ripartizione delle tipologie di pensione nella gestione dei “COLTIVATORI DIRETTI MEZZADRI E COLONI” conferma l’andamento generale, infatti sul complesso delle pensioni liquidate dall’Istituto, si evidenzia una percentuale mag giore delle pensioni Anzianità/Anticipate (24%) rispetto alle Pensioni di vecchiaia (11%).

Per quanto riguarda il sistema di calcolo, si rileva che nella gestione dei “COLTIVATORI DIRETTI MEZZADRI E COLONI” il 98% delle pensioni sono calcolate con il sistema misto/retributivo e il 2% con il sistema contributivo.

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Tutti i requisiti necessari

SUPPLEMENTO DI PENSIONE: COS’È E QUANDO SI PUÒ CHIEDERE Contributi versati in diverse gestioni Nel caso in cui l’interessato sia già titolare di pensione come lavoratore dipendente e possa far valere anche contributi versati nelle gestioni speciali per i lavoratori autonomi (cioè coltivatori diretti, artigiani, commercianti), può chiedere il supplemento di pensione solo dopo aver compiuto l’età pensionabile per vecchiaia nelle gestioni speciali (requisiti modificate dalla Riforma Monti) e sempreché siano trascorsi almeno due anni o cinque anni come precisato in precedenza.

Pensione ai superstiti I contributi versati dopo la decorrenza della pensione o del precedente supplemento e non richie-

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Il pensionato che, dopo la liquidazione della pensione, continua a lavorare e, conseguentemente, a versare i relativi contributi, può chiedere all’INPS che la pensione venga ricalcolata con l’aggiunta dei nuovi contributi, attraverso la liquidazione di un supplemento di pensione.

Il supplemento si può chiedere a condizione che: siano trascorsi almeno cinque anni dalla decorrenza della pensione o del precedente supplemento oppure siano trascorsi due anni dalla decorrenza della pensione o del precedente supplemento, purché l’interessato abbia superato l’età prevista per la pensione di vecchiaia.

Quest’ultima possibilità è concessa una sola volta

sti in aggiunta dal defunto, vengono automaticamente inseriti nell’importo della pensione ai superstiti, cioè senza necessità di presentare ulteriori domande oltre a quella di reversibilità.

Decorrenza

Il supplemento decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della relativa domanda, pertanto è utile controllare attraverso l’assistenza del Patronato Epaca della Coldiretti l’esistenza del relativo requisito, ciò per non perdere dei ratei di pensione maggiorati del relativo supplemento.

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EPACA

INVALIDITÀ CIVILI: SEMPLIFICAZIONI Nel quadro delle attività di semplificazione degli adempimenti sanitari e amministrativi relativi alla concessione dei benefici di invalidità civile, l’INPS ha avviato azioni di semplificazione del procedimento di concessione dell’indennità di accompagnamento. In particolare, l‘attività di semplificazione è rivolta ai cittadini non in età lavorativa, che presentano una domanda di invalidità civile.

L’Istituto infatti ha informato che dal 9 maggio è possibile, per i soggetti che risultano ultra65enni alla data della domanda, inserire i dati necessari alla liquidazione dell’eventuale prestazione (AP70) contestualmente alla presentazione della domanda. Ciò consentirà una maggiore velocità di liquidazione delle prestazioni di invalidità civile, gli uffici del Patronato EPACA di Coldiretti sono a disposizione per i chiarimenti in merito.

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18 giugno 2018 (essendo il 16 giugno sabato) IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI MAGGIO Annotazione di liquidazione per il mese di maggio e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano attività agricola d’impresa e di lavoro autonomo che nell’anno 2017 hanno realizzato un volume d’affari superiore a euro 400.000,00 se prestazione di servizio o di euro 700.000,00 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore ai limiti suddetti che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66, legge 427/93.

VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti diretti, delle ritenute effettuate nel mese di maggio sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente.

VERSAMENTO ACCONTO IMU e TASI 2018 Scade il termine per il versamento della prima rata di acconto IMU e TASI anno 2018, tramite modello F24 o conto corrente postale.

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SCADENZE

CONTRIBUTI INPS DATORI DI LAVORO AGRICOLI I datori di lavoro che hanno assunto alle proprie dipendenze operai agricoli a tempo determinato e/o indeterminato nel 4 trimestre 2017 devono effettuare entro tale data il versamento della relativa rata dei contributi.

25 giugno 2018 ACQUISTI E CESSIONI INTRACOMUNITARI Scade il termine per i contribuenti mensili, per la trasmissione in via telematica all’Agenzia delle Dogane dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di maggio 2018.

2 LUGLIO (essendo il 30 giugno sabato) VERSAMENTO IRPEF, ADDIZIONALE REGIONALE E COMUNALE IRPEF, IRAP,ecc. SALDO 2017 Scade il termine per effettuare il versamento del saldo IRPEF, addizionale regionale e comunale IRPEF, IRAP

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e imposte sostitutive anno 2017, per i contribuenti obbligati alla presentazione della dichiarazione dei redditi.

ACCONTO IRPEF Scade il termine per versare la prima rata di acconto IRPEF, nella misura del 40% dell’acconto totale dovuto (100%) se l’importo risultante al rigo RN34 è pari o superiore a euro 257,72. Il contribuente può dedurre dagli acconti da versare i relativi crediti d’imposta.

ACCONTO IRAP I contribuenti che esercitano attività diretta alla produzione o allo scambio di beni ovvero alla prestazione di servizi debbono effettuare il versamento della prima rata di acconto IRAP nella misura del 40 per cento dell’acconto totale dovuto (100%) se l’imposta è pari o superiore a euro 257,52. Sono esclusi dall’Irap i soggetti passivi che esercitano attività agricola ai sensi dell’art.32 del TUIR 917/86.

DIRITTO ANNUALE CCIAA 2018 Entro tale data le imprese iscritte al Registro annuale della Camera di Commercio sono tenute al versamento, tramite modello F24, del diritto annuale 2018.

IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse.

Le fatture d’acquisto devono essere annotate in

apposito registro anteriormente alla liquidazione periodica, ovvero alla dichiarazione annuale, nella quale è esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta.

IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento all’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

UMA VERIFICA LIBRETTI Scade il termine per eseguire le operazioni di verifica dei libretti riguardanti il carburante agevolato consumato nel 2017 e le richieste per l’anno 2018.

15 luglio IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A seguito delle modifiche apportate all’art.21 del D.P.R. 633/72 deve essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di giugno, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè giugno.

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BRA Via A. Mathis, 3 - tel. 0172429411 - fax 017244920 - tutti i giorni* Segretario di zona: Giorgio Bergia Cherasco - Corso L. Einaudi, 1/A giovedì 8.30-12 - tel. 0172489465 La Morra – Via Richieri, 1 presso sede Avis - lun. 8.30-12 tel. 0173509794 Sommariva Perno – Piazza Torino, 8 - mercoledì 14.30-16.30

CEVA Piazza Cappuccini - tel. 0174701103 - fax 0174700203 - tutti i giorni* Segretario di zona: Gianni Gentile Garessio – Piazza Bava, 5 - giovedì 8.30-12 Monesiglio – Municipio - martedì 8.30-12 Murazzano – Via Roma, 34 (c/o Municipio) venerdì 8.30-12 - tel. 0173791611 Ormea – Piazza Romita, 6 - 2º e 4º sabato 9-12 Saliceto – Municipio (piano terra) - 4º venerdì 9- 12

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CUNEO Piazza Foro Boario, 18 - tel. 0171447227 - fax 0171447400 - tutti i giorni* Segretario di zona: Massimo Meineri Borgo San Dalmazzo – Via Lovera, 50 - giovedì 8.30-12 Boves – Via Moschetti, 8 - merc. 8.30-12 - tel. 0171387441 Busca - C.so Giolitti,10 - c/o CAP - merc./ven. 8.30-12 - tel. 0171944567 Caraglio - Via Vecchia di Cuneo n.2 merc. 8.30-12 - tel. 0171618532 Chiusa Pesio - P. Cavour, 14 - venerdì 8.30-12 - tel. 0171734125 Demonte – Via Martiri e Caduti Libertà, 20 giovedì 8.30-12 - tel. 0171955079 Dronero – Via Garibaldi, 16 - lun./ven. 8.30-12 - tel. 0171905551 Peveragno - Via Piave, 23 - lunedì 8.30-12 - tel. 0171339785 Roccavione – Via Barale, 38 - mercoledì 8.30-12 Tarantasca – Municipio - 1º e 3º lunedì 8.30-12 Villafalletto – V. Roma, 28 - martedì/giovedì 8.30-12 - tel. 0171938650

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Semplice, bellissima ragazza acqua e sapone, bruna, capelli lunghi, occhi azzurri, ha un sorriso che incanta, lavora nel negozio dei genitori, classe 1987, vorrebbe incontrare l’uomo giusto, leale, di cui innamorarsi e creare una famiglia. Per favore NO stranieri o malintenzionati.

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VIVAI FISSORE Piante da orto in cubetto e alveolo Fiori annuali in vaso Vivaio accreditato Regione Piemonte QUALITÀ CEE

VENDITA INGROSSO E MINUTO Via Cuneo 96 - CERVASCA (Cn) tel./fax 017185141 e-mail: vivai.fissore@hotmail.it

Si occupa di bioagricoltura, produce vini, deliziosa 37enne, folti e fluenti capelli castani, occhi verdi, espressivi, gentile nei modi, le piace la vita tranquilla, cucinare, stare con gli amici, ha tutto ciò che la vita può dare, le manca solo un uomo sincero da amare con dedizione, non importa l’età, ma il buon cuore.

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Sogna d’incontrare un uomo onesto, fedele, con cui ricominciare a vivere una bella storia d’amore e pensare a un futuro insieme, lei è una bella 43enne, alta, slanciata, bionda, occhi nocciola, lavora in ospedale ed è una donna generosa, allegra che crede che la vita sia più bella se condivisa con la persona giusta.

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Ha trascorso la sua esistenza facendo crescere l’azienda familiare ed accudendo la sua famiglia, ora che i figli si sono sistemati, è rimasta sola. Aspetto giovanile, ben curata, è una bella donna 50enne, vedova. Incontrerebbe uomo serio con cui trascorrere un futuro sereno.

v 349 5601018 Ama la vita e le persone semplici, fa volontariato, ha 55 anni, ma non li dimostra affatto, donna molto attraente, carattere allegro, è circondata da amici e persone che le vogliono bene, ma ha perso il marito e vive sola, e non è completamente felice, cerca un uomo buono che colmi la sua esistenza.

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L’amore e l’affetto non hanno età, lei è una splendida 60enne, vedova, pensionata, autosufficiente, molto carina, snella, bionda, occhi scuri, ama cucinare, coltiva bellissime rose, sarebbe disponibile anche a trasferirsi, se incontrasse un bravo signore motivato a futura convivenza.

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Gentiluomo, 59enne, imprenditore nel settore vini, vedovo, da’ un senso di sicurezza e fiducia, ama le cose semplici, come cucinare e coltivare il giardino, il suo sogno più grande è quello di conoscere una signora dolce e carina con cui vivere una bella vita a due.

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MATRIMONIALI AMICIZIE

& a cura di Anna & Anna - Carmagnola - tel. 011 9626940