Coltivatore n. 07 anno 2018 by Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo

Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione.

N. 07 Luglio 2018 - Anno 72

IN PRIMO PIANO

FONDO

ATTUALITÀ

PARTE LA STAGIONE DELLA FRUTTA

IL NOSTRO VILLAGGIO E QUEL CHE PRODUCE

VILLAGGIO COLDIRETTI NEL CUORE DI TORINO

Coldiretti con le aziende del territorio hanno realizzato un progetto di integrazione e accoglienza

Oltre 700.000 persone lo hanno visitato: un evento eccezionale che ha conquistato tutti

Piemonte, Liguria e Val d’Aosta con le loro eccellenze protagoniste dell’evento dal 15 al 17 giugno

PRODOTTO PRODOTTO ETICO SOLIDALE ETICO SOLIDALE

Ricetta tipica

al Pecorino QUESTO PECORINO PAGA IL GIUSTO PREZZO AI PASTORI

IN PRIMO PIANO

Luglio | 2018

Contro il business dell’immigrazione e lo sfruttamento

PARTE LA STAGIONE DELLA FRUTTA: UNA BELLA ESPERIENZA DI ACCOGLIENZA NEL CUNEESE

entre non passa giorno in cui, prendendo spunto dai fatti di cronaca, c’è chi si interroga su come combattere lo sfruttamento dell’immigrazione e i dibattiti rischiano di accompagnarsi a sterili polemiche, Coldiretti non aspetta soluzioni dall’alto, ma fa del suo meglio, senza perdere di vista il valore delle persone. “Non mi dilungo sui bei progetti sviluppati da Nord a Sud del nostro Paese – commenta Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti e delegato Confederale della Federazione di Cuneo - ma non posso non citare un modello virtuoso di integrazione e accoglienza che abbiamo nella nostra Provincia, dove dal 2013 ad oggi grazie a Coldiretti vi è l’esperienza concreta dei campus allestiti nel Saluzzese per i raccoglitori della frutta”. Queste strutture, a partire da metà luglio fino ad inizio novembre, ospitano a Saluzzo e Lagnasco un centinaio di lavoratori, assunti dalle imprese agricole associate alla nostra Organizzazione per la campagna di raccolta. L’iniziativa - esempio da esportare, perché si può adattare ad altre realtà - ha visto la collaborazione attiva tra pubblico e privato per garantire l’ospitalità ai lavoratori

“In collaborazione con le aziende del territorio, in provincia di Cuneo abbiamo realizzato un progetto virtuoso di integrazione e accoglienza”

occupati nelle nostre aziende agricole, con l’allestimento di moduli abitativi, forniti dei servizi di prima necessità, bagni, docce e locali idonei alla ristorazione. Il lavoro è un aspetto fondamentale nella vita dei singoli e della comunità, ma affinchè abbia il giusto valore, vanno rispettati quegli elementi che gli conferiscono la legittima dignità. Come Coldiretti, ci siamo impegnati ad offrire buone condizioni di lavoro con una giusta retribuzione, nel rispetto della dignità di ogni persona, garantendo un luogo decoroso dove abitare che permetta di coniugare l’attività con la vita quotidiana. Grazie all’organizzazione dei servizi e al “sistema” Coldiretti che mette al centro le persone, sono molti i lavoratori che, di anno in anno, tornano a lavorare qui per le aziende associate, con le quali firmano un regolare contratto. Gli operatori di Coldiretti, oltre ad occuparsi dell’accoglienza, seguono passo passo il funzionamento delle strutture e da qui ai prossimi mesi forniranno un servizio quotidiano di assistenza a tutti i lavoratori ospitati. Una vita di comunità che, seppure realizzata “in scala”, ha successo perché c’è l’impegno di tutti. “La nostra agricoltura è oggi più che mai un vero strumento di integrazione e inclusione – conclude il presidente Roberto Moncalvo - . Senza bisogno di andare a cercare esempi lontano da noi, in provincia di Cuneo abbiamo realizzato un tassello che insieme alle strutture organizzate da alcune amministrazioni cittadine contribuisce all’eticità del lavoro delle nostre imprese e garantisce accoglienza e vivibilità a chi è protagonista insieme alle nostre imprese del successo del Made in Italy ”.

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Editore: Edizioni Il Coltivatore Srl P. Foro Boario, 18 - 12100 CUNEO Direttore Amministrativo: Tino Arosio Direttore Responsabile: Tino Arosio Coordinamento di redazione: Chiara Serra Grafica e impaginazione: Mara Chiardola

IN PRIMO PIANO

Parte la stagione della frutta: una bella esperienza di accoglienza nel cuneese

FONDO

Il nostro Villaggio e quel che produce

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ATTUALITÀ

• Coldiretti non molla e la UE apre all’origine in etichetta • Villaggio Coldiretti: abbiamo conquistato il cuore di Torino

Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Fabrizio Bonardo, Mara Chiardola, Angelo Coppola, Simona Daniele, Damiano Dutto, Cesare Gallesio, Rosanna Giraudo, Elena Gola, Hada Kamela, Attilio Ianniello, Romina Imberti, Giulia Marinari, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Franco Parola, Nadia Olivero, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Luca Nari, Davide Roà, Francesca Vinai

• La giornata nazionale della carne ha inaugurato il Villaggio

Progetto grafico: Edizioni il Coltivatore Srl - TEC arti grafiche

• Si approvi subito il piano lupi e si avvii il contenimento...

Redazione: Piazza Foro Boario, 18 - 12100 (CN) Tel. 0171 447211 - Fax: 0171 447300 e-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito: www.cuneo.coldiretti.it Stampa e Concessionaria esclusiva della pubblicità: TEC arti grafiche, via dei Fontanili, 12 - 12045 Fossano (CN) Tel. 0172 695770 - Fax 0172 695898 e-mail: adv@tec-artigrafiche.it “Il Coltivatore Cuneese” Registrazione del tribunale di Cuneo n. 100 del 7/12/1955 Reg. Cronol. n. 3296 - 1 copia € 3.00 Abbonamento annuo € 30,00 Abbonamento annuo soci Coldiretti Cuneo € 5.00 Abbonamento annuo soci Coldiretti altre province € 20.00 - Altri abbonamenti ridotti € 6.00

• E’ Gherardo Colombo il nuovo presidente UE.COOP • Lavoro: con i voucher 50mila posti, bene Centinaio • Uve: “No a meccanismi di rilevazione che minano la libera compravendita” • Nuova legge sulla caccia: “Finalmente un ruolo attivo riconosciuto agli agricoltori”

• ... Perchè vanno difesi alpeggi, pastori e le nostre montagne • Unione Europea: iniziato il percorso per arrivare all’intesa sulla PAC 2021-2027 • PAC: le modifiche del regolamento “OMNIBUS” • Aiuti PAC: gli importi unitari del sostegno accoppiato 2017 • Legge in difesa del suolo • Prestiti di conduzione: chiesto di riaprire il bando • Associazioni fondiarie: bando per nuovi contributi • Approvato l’intervento per “gestione risorse forestali”

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FISCALE

• Bonus verde 2018: tutto quello che è utile sapere sulla detrazione del 36% • Per i carburanti: fattura elettronica con rinvio parziale • Rinnovato il contratto nazionale operai agricoli

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ECONOMICO

• Malattia di aujeszky: il piano interregionale per debellarla • Flavescenza dorata: le linee d’intervento obbligatorie

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INIPA

• Patentino trattore: è un obbligo per tutti!

EVENTI E MANIFESTAZIONI

• Partecipa anche tu alla Festa del socio CATAC • “Il grano in festa” a Fossano insieme al Catac Coldiretti

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

• In Alta Langa e nel Cebano, il Consorzio che valorizza cereali e legumi • “Famiglia6granda” con le Agritate

• Il colpo di fuoco batterico in Piemonte nel 2018 • L’uso degli insetti utili nella lotta alla Psilla del pero • Coldiretti e CAP Nord Ovest insieme per la valorizzare la filiera cerealicola

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CONSULENZA

LEGALE

OFFERTA PRE-STAGIONALE PELLET del

• Limiti e divieti al diritto di proprietà: gli atti di emulazione

• Expo Flora a Fossano

• Non solo Erbe a Sale San Giovanni

• Con Educazione alla Campagna Amica “A scuola di Agricoltura”

• La donazione del sangue

• Con il CAP NORD OVEST incontro formativo in campo su erbai autunno primaverili

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ORGANIZZAZIONE

• Marchio opsitalità italiana, aperto il bando 2019 • I vini “The green experience” sul palco di Collisioni

SPORTELLO SALUTE

EPACA

• Valutazione neuropsicologica e training riabilitativo • Contributi obbligatori dovuti per l’anno 2018 • Infortuni sul lavoro e malattie professionali • Esonero ticket INAIL

• XXI Giornata Interregionale Pensionati a Fenis • Federpensionati chiede nuove politiche • Crociera nel Nord Europa

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CONSULENZA AGRONOMICA

• Interventi agronomici del mese di Luglio

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FONDO

6 Tino Arosio

Direttore Coldiretti Cuneo

IL NOSTRO VILLAGGIO E QUEL CHE PRODUCE

iù che il racconto sono le immagini che pubblichiamo in questo numero de Il Coltivatore Cuneese a dire cosa è stato il Villaggio Coldiretti che abbiamo insieme vissuto, dal 15 al 17 giugno scorso, nei Giardini Reali e in Piazza Castello a Torino. Certamente il successo di ogni evento sta (anche) nei numeri. E quelli del Villaggio sono importanti, perché oltre 700 mila persone lo hanno visitato. I numeri dicono tanto, ma non tutto. Non raccontano ad esempio la bellezza incontrata dai cittadini che si sono imbattuti in Coldiretti e nel modo di essere dei nostri soci. Non dicono dello stupore scolpito sui volti di migliaia di bambini che per la prima volta hanno visto una mucca o sono saliti su un cavallo. Non esprimono il piacere di cui hanno fatto esperienza cittadini e turisti, gustando cibi eccellenti fatti dagli agricoltori e dagli agrichef di Campagna Amica, a prezzi contenuti. I numeri non esprimono neppure la felicità di tantissimi nel poter finalmente acquistare direttamente dagli agricoltori il meglio della genuinità e della bontà agricola a km 0! E’ stata una grande festa popolare in un Paese incapace ormai di offrire momenti di sana convivenza. La fatica di chi ha lavorato al Villaggio è stata spazzata via da una esperienza di amicizia fortificata dalla convinzione di essere dalla parte giusta. Se ne sono accorti tutti. Qualcuno direttamente (penso alle tante autorità presenti, dal Vice Presidente del Consiglio, ai Ministri, al Sindaco di Torino, al Vescovo, agli assessori regionali, al Presidente della nostra Provincia, ai rappre-

sentanti di grandi gruppi industriali italiani, alla stampa, ecc.), qualcuno guardando da lontano. Abbiamo raccontato cose fatte, non fiabe, perché questa è la caratteristica di Coldiretti, in particolar modo in relazione ai grandi accordi di filiera, senza dimenticare questioni come la povertà, l’agricoltura sociale o i drammi che si vivono in tante realtà del mondo dove lo sfruttamento del lavoro è purtroppo la normalità. C’erano naturalmente tanti nostri soci, che sanno più di chiunque altro che la strada da percorrere non può che essere questa. Il Villaggio ce lo ha ribadito: la nostra forza si consolida col crescere della stima della gente nei nostri confronti. E nei nostri soci c’è la consapevolezza che senza questa reputazione non sapremmo neppure da dove partire per rispondere - ad esempio - al problema dei prezzi dei prodotti, piuttosto che al dramma delle devastazioni delle colture da parte di cinghiali (guarda caso la nostra proposta di autorizzare gli agricoltori a sparare è stata accolta in una legge regionale), o poterci sedere attorno ad un tavolo con importanti gruppi industriali per definire come valorizzare, ad esempio, la frutta superando sterili polemiche sulla rappresentanza economica in questo settore. Oppure ottenere dalla Regione (come sta accadendo) norme che vanno nella direzione della semplificazione della vita delle imprese. Grazie Villaggio e grazie a tutti quelli che lo hanno visitato e amato. Da qui trae origine la nostra forza che ci riempie di responsabilità.

Luglio | 2018

Mentre in Italia scattano le multe per chi non indica l’origine del prodotto

COLDIRETTI NON MOLLA E LA UE APRE ALL’ORIGINE IN ETICHETTA

n’etichetta per i prodotti agroalimentari a “due facce” come una moneta, da un lato l’indicazione Ue dall’altro quella dello Stato membro. Il commissario Ue per la Salute e la Sicurezza alimentare, il lituano Vytenis Andriukaitis, ha dichiarato di ritenere maturi i tempi per affrontare la questione dell’etichettatura con l’indicazione dell’origine dei prodotti agricoli a livello europeo. Commenta Bruno Rivarossa Vice Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo: “Salutiamo con favore il segnale positivo del Commissario Ue per la Salute, che arriva in risposta al vice presidente della Commissione agricoltura del Parlamento

L’obbligo di indicare in etichetta l’origine è una battaglia storica della Coldiretti che 15 anni fa con la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare portò all’approvazione della legge n.204 del 3 agosto 2004” che conteneva le prime fondamentali disposizioni per l’etichettatura dei prodotti agroalimentari

Ue, Paolo De Castro, sulla questione dell’etichettatura di origine dei prodotti agricoli”. Il Commissario alla Salute ha sottolineato che bisogna partire da un quadro comune della Ue per poi scendere a livello nazionale. Serve uno scatto per modificare il regolamento 1169/2011 con l’introduzione dell’obbligo dell’etichetta con l’origine per tutti gli alimenti. In questa direzione ha già votato più volte l’Europarlamento anche per il pressing di diversi Stati (ad oggi sono 8) che lo hanno chiesto. Una posizione espressa con chiarezza dai consumatori europei e italiani che in particolare nella consultazione pubblica on line del Mipaaf per il 96% si sono espressi a favore della “super” trasparenza in etichetta. L’Europarlamento ha anche ribadito la contrarietà all’etichettatura a semaforo. Intanto, sul piano nazionale si va avanti nella direzione della chiarezza in etichetta e scattano le multe per le ‘etichette anonime’ che non riportano l’origine del prodotto agricolo. Una nota inviata dal Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari - uno dei maggiori organismi europei di controllo dell’agroalimentare - agli uffici periferici di controllo, ricorda che i decreti sull’indicazione di origine in

Bruno Rivarossa vice delegato Confederale di Coldiretti Cuneo

etichetta per il latte e i formaggi, il riso, la pasta di grano duro, i derivati del pomodoro, grandi conquiste del nostro Paese ottenute grazie alle mobilitazioni di Coldiretti “sono vigenti e pienamente applicabili fino al 31 marzo 2020 e le violazioni delle disposizioni in essi contenute sono sanzionabili a tutti gli effetti di legge”. “Il nostro Paese è all’avanguardia in Europa nelle politiche per la trasparenza dell’informazione ai consumatori, con l’etichetta di origine made in Italy su ¾ della spesa per impedire di spacciare prodotti stranieri come nazionali - ha concluso Bruno Rivarossa - e confidiamo che l’Europa giunga quanto prima ad adottare provvedimenti in questa direzione”.

VILLAGGIO COLDIRETTI ABBIAMO CONQUISTATO IL CUORE DI TORINO Piemonte, Liguria e Val d’Aosta con le loro eccellenze protagoniste dal 15 al 17 giugno dell’evento in Piazza Castello e nei Giardini Reali Superiori Una bella storia tutta italiana al cento per cento: il racconto del Villaggio Coldiretti a Torino parte dagli ospiti e dai numeri, che rendono eccezionale questo evento e, almeno in parte mostrano quanto questa grande festa abbia coinvolto tutti: cittadini, turisti, agricoltori, istituzioni. Insieme al presidente Roberto Moncalvo e al segretario generale Vincenzo Gesmundo, vi erano i rappresentanti del nuovo Governo che nella loro prima visita ufficiale a Torino hanno scelto il Villaggio per rendere omaggio all’Agricoltura

del nostro Paese: il Vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini, il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa il Ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio. A fare gli onori di casa, la sindaca di Torino Chiara Appendino, l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia, l’assessore all’Agricoltura del Piemonte, Giorgio Ferrero. Per la Granda vi erano il presidente della Provincia e primo cittadino di Cuneo, Federico Borgna, parlamentari, sindaci e amministratori del territorio. Settecentomila è il numero delle persone che hanno

visitato il Villaggio Coldiretti, trentamila metri quadrati è la superficie dedicata ai mercati con duecento stand dedicati alle eccellenze delle tre regioni protagoniste: Piemonte, Liguria, Val d’Aosta, ma anche alle produzioni di altre regioni del Nord Italia e delle aree terremotate, senza contare le aree del gusto, lo street food, le stalle, gli agriasili, le fattorie didattiche, gli orti, gli antichi mestieri, la pet therapy, i laboratori. Vale una tonnellata il cibo fresco che è stato donato dagli agricoltori, insieme alla Fondazione Campagna

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Amica e Coldiretti alle famiglie in difficoltà con l’iniziativa la “spesa sospesa” in collaborazione con la Caritas, che ha coinvolto anche i visitatori del mercato nel lasciare pagati frutta, verdura, formaggi, salumi e ogni tipo di genere alimentare come gesto concreto di solidarietà a chi non può permettersi di fare la spesa. Ventimila gli agricoltori che hanno animato il Villaggio nella tre giorni e poi c’erano gli agrichef

di Campagna Amica con le ricette della tradizione che hanno dato a tutti la possibilità di vivere un giorno “da gourmet” a prezzi popolari, i workshop sui temi dell’agricoltura, dell’innovazione, delle tecnologie a servizio dell’agricoltura, l’agricoltura sociale e la solidarietà. A nome della Città, la sindaca Chiara Appendino ha chiesto al presidente nazionale Moncalvo di portare presto a Torino un nuovo evento come

il Villaggio contadino. “Il successo di questo evento - ha commentato il presidente Moncalvo - è la testimonianza dell’enorme crescita della sensibilità degli italiani vero stili di vita sani e in equilibrio con la natura per i quali l’agricoltura nazionale può offrire i primati conquistati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza alimentare a livello europeo e mondiale”.

I “NUMERI “ DEL VILLAGGIO

700.000 visitatori

30.000

mq. di mercato

20.000 agricoltori

1000

kg. di cibo donato

Enzo Gesmundo, Segretario Generale di Coldiretti

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Nella tre giorni, il villaggio delle idee, work shop, eventi e agricoltura sociale

LA GIORNATA NAZIONALE DELLA CARNE HA INAUGURATO IL VILLAGGIO Ad aprire il Villaggio Coldiretti, venerdì 15 giugno è stata la Giornata nazionale della carne italiana, a cui sono intervenuti il ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio e il ministro dell’ambiente Sergio Costa, oltre al presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e il segretario generale Vincenzo Gesmundo. E’ stata la rivincita della carne con il #bisteccaday per circa il 95% degli italiani che, nonostante gli allarmismi infondati, le provocazioni e le campagne diffamatorie, non rinunciano ad un alimento determinante per la salute; sono state accese griglie, forni e spiedi con i tutor della carne e gli agrichef che hanno realizzato piatti succulenti con tutti i tagli della carne. Nell’occasione, è stato presentato il report sul consumo di carne

Il Vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini (al centro) con il Presidente Roberto Moncalvo e il Segretario Generale Enzo Gesmundo

che segna la storica l’inversione di tendenza con l’aumento di oltre il 5% della spesa delle famiglie italiane per la carne nel 2018, il valore più alto degli ultimi sei anni che avevano fatto registrare un brusco

calo dei consumi. L’aumento dei consumi riguarda tutte le diverse tipologie di carne. “Inoltre nel 2018, ha evidenziato il nutrizionista Giorgio Calabrese, due italiani su tre hanno detto addio all’alimentazione vegana con oltre un milione di cittadini che sono tornati a consumare carne, latte o uova”. SALVINI: IO MANGIO LA BISTECCA! “Tutti possono mangiare quel che vogliono e io mangio la bistecca”, ha detto il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini che, applaudito da migliaia di visitatori, si è detto a fianco della Coldiretti nella battaglia a favore del Made in Italy ed ha usato parole positive sul progetto di mettere insieme agricoltura e industria con “Filiera Italia” invitando la

Luglio | 2018

Grande Distribuzione Organizzata a correggere e rivedere determinate scelte che penalizzano l’agricoltura italiana. CENTINAIO PARLA DI ITALIAN SOUNDING E DAZI “Il mio nemico numero uno sarà l’Italian sounding. Devo tutelare la mia agricoltura anche magari contro un’Europa che determinate sensibilità non le ha e farò tutto quello che la legge italiana e quella europea mi consentiranno per tutelare gli agricoltori italiani e le loro produzioni”, ha detto il ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio. In tema di dazi, chiare le parole del Ministro “La nostra agricoltura è sotto attacco e quindi è il momento di contrattaccare. Contrattaccare non vuol dire mettere dazi, ma controllare ciò che entra nel nostro Paese e combattere la concorrenza sleale”. Tra le eccellenze made in Cuneo al Mercato di Campagna Amica le produzioni DOP: il Castelmagno, il Raschera e il Bra tenero, la carne di razza piemontese, i salumi artigianali, pasta fresca, riso, ma

La sindaca di Torino Chiara Appendino insieme a Roberto Moncalvo

anche miele, yogurt, nocciole e creme di nocciola, biscotti di farro e grano saraceno, paste di meliga, farine macinate a pietra, ortofrutta e trasformati, confetture e produzioni biologiche del territorio. Tra le delizie dell’area ristorazione, molto apprezzate dal pubblico le specialità made in Granda: lo “zabajone alla spina” fresco da gustare, la birra agricola e i pregiati vini ospiti nell’enoteca interregionale Piemonte, Liguria, Val d’Aosta. Di rilievo anche la presenza di imprese cuneesi nel settore dedicato al

benessere “agricolo” e all’agricoltura sociale. Decine di migliaia di bambini hanno visitato l’area espressamente riservata a loro nell’agriasilo e nella fattoria didattica, dove hanno imparato a impastare il pane, a zappettare l’orto con l’assistenza dei tutor e delle agritate della Coldiretti e di Campagna Amica. Per i giovani l’appuntamento clou è stato al Villaggio delle idee con le opportunità lavorative per il futuro dove, insieme a Maria Letizia Gardoni Delegata Nazionale e Carmelo Troccoli Segretario di Giovani Impresa.

Le aziende cuneesi al Villaggio insieme a Roberto Moncalvo Presidente Nazionale e delegato Confederale di Coldiretti Cuneo e a Tino Arosio Direttore di Coldiretti Cuneo

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VILLAGGIO COLDIRETTI

Alcuni agrichef con il vice premier Matteo Salvini

Il Gonfalone della provincia di Cuneo

Grande affluenza di visitatori al mercato di Campagna Amica

Sul calesse alla scoperta del Villaggio

Luglio | 2018

Il Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio

L’Arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia alla “spesa sospesa”

Menu da gourmet protagonisti all’area ristorazione

L’area degustazione dell’Enoteca vini allestita al Villaggio

ATTUALITÀ

Vice Presidenti Paolo Bedoni, Angelo Maci, Enrico Luciani e Claudio Gallerani

È GHERARDO COLOMBO IL NUOVO PRESIDENTE UE.COOP Gherardo Colombo, ex giudice della Corte di Cassazione, storico componente del pool di Mani Pulite e magistrato protagonista di importanti inchieste della storia repubblicana, dalla P2 all’omicidio Ambrosoli, è il nuovo Presidente nazionale di Ue.Coop – Unione Europea delle Cooperative, la centrale cooperativa nata per segnare una forte discontinuità rispetto al vecchio mondo della cooperazione. L’elezione è avvenuta all’unanimità da parte dei delegati delle 4.000 cooperative associate che operano in tutte le categorie, con oltre 600 mila soci, dislocate in tutte le Regioni del Paese nel corso dell’Assemblea a Roma al Palazzo Rospigliosi sede della Coldiretti. Ue.Coop intende rilanciare in Italia un sistema cooperativo che rispetti le regole fondamentali di mutualità, solidarietà e trasparenza al servizio dei soci e della comunità. “Attraverso l’incarico di Presidente di Ue.Coop – ha dichiarato Gherardo Colombo – metto a disposizione delle realtà associate a Ue.Coop la mia esperienza istituzionale e il mio impegno nell’ottica della difesa della

legalità e delle regole. Il mio ruolo in Ue.Coop sarà anche quello di garantire i valori che contraddistinguono un modello di vera cooperazione in grado di dare un contributo reale alla soluzione dei problemi del Paese: dal lavoro ai migranti, dallo sviluppo economico al welfare.” All’assemblea elettiva ha partecipato la delegazione piemontese, guidata dal Presidente Regionale Matteo Castella, dal coordinatore regionale Vittorio Marabotto con il Delegato Confederale Coldiretti Bruno Rivarossa e il Presidente Nazionale Coldiretti Roberto Moncalvo, delegato per la Cooperativa Agricoltori Consapevoli. Presenti dalla provincia di Cuneo i delegati Antonio Gai del Cap Nord Ovest, Rita Marino della Cooperativa Coes e Massimo Fogliato per la Cooperativa Asilo Fissore. “L’elezione a Presidente Nazionale di Gherardo Colombo porta in UE.Coop una personalità di altissimo valore tecnico e morale, che consentirà di fare crescere le nostre progettualità focalizzandoci sulla tutela e sulla promozione dei valori della vera cooperazione”, ha affer-

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mato Matteo Castella presidente Ue.coop Piemonte. Gherardo Colombo è nato nel 1946 a Briosco, in provincia di Monza Brianza e nel 1974 ha indossato per la prima volta la toga. Dall’ingresso in Magistratura fino al 2005 ha condotto o collaborato a inchieste celebri come la scoperta della Loggia P2, l’omicidio dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, i c.d. fondi neri IRI, Mani pulite, i processi Imi-Sir. Lodo Mondadori e Sme. Dal 1978 al 1989 è stato Giudice Istruttore e dal 1987 al 1989 è stato componente della commissione ministeriale per la riforma del codice di procedura penale che si occupava della disciplina dei processi in tema di criminalità organizzata. Dal 1989 al 1992 è stato consulente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sul terrorismo in Italia, e poi per la Commissione Parlamentare di Inchiesta sulla mafia. Dal 1989 al 2005 ha svolto le funzioni di sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Milano. Dal marzo 2005 ha svolto le funzioni di giudice presso la Corte di Cassazione.

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ATTUALITÀ

Una decisione importante fortemente sostenuta da Coldiretti

LAVORO: CON I VOUCHER 50MILA POSTI, BENE CENTINAIO “Con i voucher circa 50mila posti di lavoro occasionali possono essere recuperati con trasparenza nelle attività stagionali in campagna dove con l’’estate sono iniziate le attività di raccolta e presto ci sarà la vendemmia”. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare positivamente le dichiarazioni del ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio che si è detto pronto a reintrodurre i voucher in agricoltura, come peraltro previsto nel contratto di governo. Una decisione importante fortemente sostenuta dalla Coldiretti dopo che la riforma ha di fatto praticamente azzerato questa opportunità in agricoltura per integrare il reddito delle categorie

piu’ deboli, ma anche per avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti o mantenere attivi anziani pensionati. La nuova normativa è stata un vero flop in agricoltura dove ha fatto crollare del 98% in valore l’uso dei buoni lavoro per effetto di in primis di un eccesso di inutile burocrazia di cui, per una parte non irrilevante, è responsabile la piattaforma informatica creata dall’Inps che non tiene in considerazione le specificità del lavoro nei campi. I voucher erano stati introdotti per la prima volta in via sperimentale nel 2008 per la vendemmia proprio per le peculiarità dell’offerta di lavoro nelle campagne. Non è un caso che il numero di voucher impiegati in agricoltura sia praticamente

rimasto stabile dal 2011 senza gli abusi che si sono verificati in altri settori. In agricoltura sono stati venduti nell’ultimo anno prima dell’abrogazione circa 2 milioni di voucher, parliamo di una cifra importante anche per la nostra Provincia: secondo i dati INPS, nel 2015 erano stati venduti oltre 90.000 voucher per l’attività agricola, valore che era sostanzialmente stabile dal 2011. “L’Italia non puo’ permettersi di perdere le grandi opportunità di lavoro che vengono da uno dei settori piu’ dinamici dell’economia”, ha concluso il presidente la Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare l’importanza di “assicurare al settore uno strumento che semplifichi la burocrazia per l’impresa e sia agile e flessibile”.

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ATTUALITÀ

Mancanza di chiarezza della delibera assunta dalla Camera di Commercio

UVE: “NO A MECCANISMI DI RILEVAZIONE CHE MINANO LA LIBERA COMPRAVENDITA” La delibera assunta dalla Camera di Commercio sulla rilevazione dei prezzi delle uve, richiesta dalla parte industriale, è inaccettabile. Il documento approvato in Giunta, a cui si è opposto con l’unico voto contrario l’esponente agricolo della Camera di Commercio in rappresentanza di Coldiretti, Marcello Gatto - peggiora una situazione che era già di una gravità assoluta a causa dei meccanismi di rilevazione introdotti nel 2017, che Coldiretti aveva seccamente respinto perché non tutelavano i produttori da possibili ingerenze poste in atto per condizionare il mercato. La delibera attuale conferma il “ridicolo” numero minimo dei contratti necessari a far considerare sufficiente la rappresentatività del campione. Come se non bastasse, considera validi ai fine della rilevazione anche contratti privi di un prezzo definito che rimandano ad una non meglio identificata “media dei valori” e, nel novero dei contratti validi, fa figurare anche le semplici autocertificazioni prive di valore legale che attesterebbero a quale prezzo le uve dovrebbero essere state vendute. L’operazione dà uno schiaffo ai produttori e rischia di mettere in crisi uno dei settori più importanti

della nostra economia. Coldiretti ribadisce ancora una volta la necessità di raccogliere dati statistici veramente rappresentativi, obiettivi e certi che si basino su principi di individuazione del campione numerico e per tipologia, turnazione dei soggetti coinvolti e modi di divulgazione che non in-

terferiscano con le contrattazioni. L’Organizzazione, che ha partecipato ai tavoli tecnici con l’esclusiva finalità di ribadire la propria contrarietà a tale operazione poco chiara, invita i propri associati a vendere le uve a prezzo certo in campagna e a non accettare subdoli meccanismi contenuti nella delibera.

COLDIRETTI RICORDA ANDREINO PONZO E’ improvvisamente mancato il Dott. Andreino Ponzo dirigente del servizio veterinario ASLCn1, vicesindaco di Chiusa Pesio e vicepresidente dell’Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime. Coldiretti lo ricorda per la sua competenza, la sua disponibilità e attenzione alle problematiche del mondo agricolo ed esprime alla famiglia le più sentite condoglianze per la grave perdita.

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ATTUALITÀ

Il testo apre qualche spiraglio alla legittima difesa come chiede Coldiretti

NUOVA LEGGE SULLA CACCIA: “FINALMENTE UN RUOLO ATTIVO RICONOSCIUTO AGLI AGRICOLTORI” “Un primo passo nella direzione auspicata, come chiediamo da tempo”. Così i vertici di Coldiretti Cuneo commentano la nuova legge sulla Caccia approvata dal Consiglio Regionale, che con la pubblicazione sul Bollettino Regionale lo scorso 21 giugno, è pienamente efficace. Il nuovo testo apre finalmente qualche spiraglio alla legittima difesa, riconoscendo un ruolo attivo agli imprenditori dei fondi danneggiati dai selvatici. Particolarmente innovativi gli articoli 19 e 20 del testo di legge. L’articolo 19 relativo al controllo della fauna selvatica prevede che per l’attuazione dei piani di controllo, le province e le città metropolitane

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335.5410433 335.5410433 339.3719590 339.3719590 349.2254583 349.2254583 339.1130291 339.1130291 329.1549814 329.1549814

possano coinvolgere attivamente proprietari e conduttori di fondi ricompresi nelle aree interessate, muniti di licenza di esercizio venatorio. Inoltre, l’articolo 20 nel considerare le misure straordinarie che potranno rendersi necessarie per il controllo dei selvatici prevede anche in questo caso che - su

1280 1280 X X 0,015MM 0,015MM X X 2000MT 2000MT

Rappresentante Rappresentante Ufficiale ITALIA Ufficiale ITALIA

richiesta delle Organizzazioni professionali agricole - i proprietari e conduttori di fondi agricoli, in possesso dell’abilitazione all’esercizio dell’attività venatoria possano essere coinvolti in azioni straordinarie di abbattimento. Il problema del controllo della fauna selvatica è enorme: ora molto dipenderà da come le Istituzioni saranno solerti nel rendere attuabili le opportunità che la legge contiene. “La possibilità di intervenire, riconosciuta agli imprenditori agricoli in possesso di porto d’armi ad uso caccia, è una richiesta che Coldiretti porta avanti da anni e che risponde al sacrosanto diritto di tu-

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Luglio | 2018

telare il proprio lavoro dalle incursioni ormai quotidiane della fauna selvatica - afferma Bruno Rivarossa, vice Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo - La situazione, come da noi più volte denunciato, è ormai da troppo tempo fuori controllo e tale da giustificare un cambiamento di passo nelle politiche di gestione dalla fauna dannosa alle coltivazioni”. Conclude Tino Arosio, direttore di Coldiretti Cuneo: “Siamo agricoltori e viviamo in prima persona

le conseguenze dello sviluppo incontrollato dei selvatici nei nostri territori e nelle nostre aziende. Stiamo pagando un prezzo altissimo come imprese agricole e come cittadini: non ci sfuggono gli aspetti relativi alla sicurezza e alla incolumità delle persone. Fino ad oggi siamo stati costretti ad essere spettatori di questo scempio, d’ora in poi vigileremo con attenzione sulla corretta applicazione della normativa, affinché le venga data effettiva e completa attuazione”.

“Dopo 6 anni il Piemonte ha finalmente una nuova legge sulla caccia, che speriamo possa essere in grado di produrre un’effettiva gestione della fauna selvatica, preservando la biodiversità e gestendo l’attività venatoria ma, soprattutto, che vada nella direzione di garantire maggiore tutela ai produttori agricoli rispetto ai danni ormai insopportabili causati dalla fauna selvatici”

ATTUALITÀ

36 ovini uccisi in Bassa Val Maira

SI APPROVI SUBITO IL PIANO LUPI E SI AVVII IL CONTENIMENTO... I 36 ovini uccisi nel giro di pochi giorni nella bassa Valle Maira rischiano di rappresentare solo l’inizio di una stagione che senza le necessarie contromisure peggiorerà drasticamente. Aumentano ogni giorno le segnalazioni di avvistamenti importanti di lupi nella nostra Provincia. Da anni, i nostri allevatori stanno pagando un prezzo altissimo e se andiamo avanti in questa direzione, dovremmo mettere all’ordine del giorno un vero e proprio piano per ripopolare le nostre Alpi con i pastori che rischiano di essere la “specie” in via di estinzione del domani. Una situazione che non è più

sostenibile e che è ai limiti del paradossale in un Paese ancora privo di un piano di gestione del lupo, che dovrebbe guardare a cosa succede in Europa e nella vicina Francia in materia. Su chi debba fermare i lupi, non abbiamo dubbi: non possiamo

invocare l’intervento della Provvidenza. Il nuovo Governo deve riprendere in mano il piano di gestione del lupo, arenatosi dopo anni di discussioni in Conferenza Stato-Regioni nella passata legislatura, per dare il via alle misure necessarie. Non si può più girare la testa dall’altra parte di fronte a questa situazione, bisogna decidere subito approvando il piano lupi e attuando le misure in esso presenti e rispondere a chi si scandalizza quando si parla di queste cose, invitando costoro a venire a vedere cosa accade in montagna ai vitelli e agli agnelli dei nostri allevatori quando vengono attaccati dai lupi.

In Granda 300 famiglie con circa 60 mila capi sono salite agli alpeggi

... PERCHÈ VANNO DIFESI ALPEGGI, PASTORI E LE NOSTRE MONTAGNE Con la fine di giugno, le nostre vallate hanno accolto la salita agli alpeggi delle mandrie e delle greggi: l’attività che si tramanda di generazione in generazione con i suoi tempi e riti irrinunciabili, seguendo i ritmi della natura. L’alpeggio fa ‘vivere’ la montagna e in provincia di Cuneo sono oltre trecento le famiglie che monticano i propri animali, circa 32mila vacche e 28mila ovi-caprini, su una superficie di quasi 100mila ettari. Numeri importanti che fanno ben sperare circa il futuro non solo di tante produzioni tipiche, dal burro di malga ai formaggi, ma anche dell’ambiente per il prezioso ruolo di salvaguardia che gli agricoltori svolgono in montagna. Le piogge primaverili hanno sicuramente favorito il risveglio

vegetativo e, anche se una parte dei pascoli non è nella piena produttività per le basse temperature registrate fino a pochi giorni fa, le premesse sono decisamente migliori rispetto a quelle dell’anno passato, in cui sia il periodo

estivo che quello invernale sono stati molto problematici, con la demonticazione anticipata per via dell’eccezionale siccità e, di conseguenza, la scarsità di foraggi e la necessità di far fronte a costi proibitivi per acquistarlo. “La permanenza dei malgari nei pascoli è indispensabile per l’economia locale – commenta Tino Arosio, direttore di Coldiretti Cuneo - così come quella degli allevatori stanziali: proprio negli alpeggi prendono vita alcune delle eccellenti produzioni di formaggi Dop che godono di una grande reputazione che va ben al di là dei confini della nostra provincia. Confidiamo che questa stagione permetta ai nostri margari, di ottenere il giusto riconoscimento della loro fatica”.

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ATTUALITÀ

In sintesi i contenuti principali delle proposte legislative

UNIONE EUROPEA: INIZIATO IL PERCORSO PER ARRIVARE ALL’INTESA SULLA PAC 2021-2027

ambiente, cambiamenti climatici e sostenibilità, applicando una maggiore sussidiarietà. Questo nuovo approccio, più semplice e flessibile, definirebbe le azioni dettagliate per il raggiungimento di questi obiettivi convenuti a livello dell’UE. Dopodiché, ogni Stato membro svilupperebbe il proprio piano strategico (comunque vagliato e approvato dalla Commissione), precisando come intende raggiungere gli obiettivi. La seconda tappa di questo percorso è stata, a inizio giugno, la presentazione, sempre da parte della Commissione europea, delle proposte legislative della PAC 2021-2027, ovvero le prime bozze di regolamenti che andranno a definirne l’articolazione. Le proposte presentate si compongono sostanzialmente di 3 regolamenti: • regolamento sui Piani strategici della PAC (contenenti le norme sui Pagamenti diretti,

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sullo Sviluppo rurale e sui Piani settoriali) e relativi allegati; • regolamento sull’OCM che modifica il Regolamento 1308/2013; • regolamento Orizzontale. Di seguito proviamo a sintetizzare alcuni contenuti introdotti dalle proposte legislative sui PAGAMENTI DIRETTI (vale dire la “Domanda PAC”), che ad oggi sono la principale voce di spesa della PAC e che in Italia ammontano ogni anno a circa 4 miliardi di euro. Il “CAPPING”, tetto massimo agli aiuti già introdotto nell’attuale, nella PAC 2021-2027 prevede: • applicazione delle riduzioni all’intero importo dei pagamenti diretti (non più solo al pagamento di base); • decurtazione dei costi del lavoro dall’importo totale dei pagamenti diretti: salario standard medio; • l’applicazione a scaglioni delle decurtazioni ◊ 60.000 – 75.000 euro: 25% di taglio ◊ 75.000 – 90.000 euro: 50% di taglio ◊ 90.000 – 100.000 euro: 75% di taglio ◊ > 100.000 euro: 100% di taglio

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E’ terminato recentemente l’iter di recepimento del regolamento Omnibus che ha introdotto, a partire da quest’anno e fino al 2020, alcune modifiche alla PAC ed è già tempo di pensare a quella futura. Già da alcuni mesi, infatti, si sta parlando di quella che sarà la Politica Agricola Comune per il periodo 2021-2027. La prima tappa di questo percorso è stata la Comunicazione sul futuro della PAC post 2020 dal titolo “Il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura”, presentata lo scorso 29 novembre, in cui la Commissione europea ha illustrato al Parlamento e al Consiglio le prime impostazioni. Tra i punti cardini della Comunicazione, in particolare, sono emersi: • la possibilità di individuare maggiori poteri agli Stati nella gestione della PAC; • la revisione della distribuzione delle risorse a disposizione; • più attenzione all’agricoltore attivo. Con la Comunicazione, la Commissione aveva annunciato l’intenzione di permettere agli Stati membri di assumersi maggiori responsabilità nella scelta di come e dove investire i loro fondi della PAC, al fine di raggiungere gli ambiziosi obiettivi comuni in materia di

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CONVERGENZA INTERNA, è previsto: • definizione del tetto massimo dei titoli; • tutti i titoli devono raggiungere il 75% del valore unitario medio; • possibilità di prevedere la perdita massima del 30% (meccanismo dello stop loss); SOSTEGNO COMPLEMENTARE RIDISTRIBUTIVO, è una novità proposta dalla Commissione europea e si tratta di: REQUISITI ORIZZONTALI: VERO AGRICOLTORE E CONDIZIONALITÀ per accedere agli aiuti: VERO AGRICOLTORE (Genuine farmer), che andrebbe a sostituire l’attuale “agricoltore attivo” prevede: • erogazione degli aiuti a coloro che vivono effettivamente di agricoltura; • definizione a carico dello Stato membro; • elementi da considerare: »» Verifiche del reddito; »» Lavoro utilizzato dall’impresa; »» Oggetto sociale; »» Inclusione nei registri. CONDIZIONALITÀ: • rimangono le BCAA (Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali ) e i CGO (Criteri di Gestione Obbligatoria). La condizionalità deve essere definita all’interno del Piano strategico nazionale della PAC; • trasferimento, seppur modificati, degli obblighi greening nella condizionalità (si parla di rotazione e non più di diversifi-

•

cazione); inserimento di uno strumento di sostenibilità da mettere a disposizione degli agricoltori per la gestione dei nutrienti; si passa da 7 BCAA e 13 CGO, a 10 BCAA e 16 CGO.

• pagamento annuale per ettaro ammissibile;

• obbligatorio per lo Stato membro;

• condizioni da definire: ◊ importo per ettaro o diversi

importi per intervalli di ettari ammissibili; ◊ numero massimo di ettari; ◊ importo unitario non può eccedere l’importo medio nazionale dei pagamenti diretti.

SOSTEGNO DI BASE AL REDDITO PER LA SOSTENIBILITÀ, in sostituzione dell’attuale pagamento che prevede:

• pagamento annuale per ettaro di superficie;

• destinatari i “veri agricoltori”; • lo Stato membro decide se

mantenere o meno il sistema dei titoli; • gli stati membri che mantengono i titoli e che nella programmazione 2014-2020 hanno utilizzato il metodo storico devono far convergere i titoli (meccanismo della convergenza interna); • calcolo titoli: importo titoli 2020, compreso il pagamento greening, riproporzionato con il massimale disponibile per il 2021; Riguardo al meccanismo della

CONDIZIONI PER IL SOSTEGNO COMPLEMENTARE PER I GIOVANI, le modifiche rispetto a quello attuale:

• pagamento annuale per ettaro

• •

ammissibile ai giovani che si insediano per la prima volta in qualità di capo azienda; volontario per lo Stato membro (e non più obbligatorio come allo stato attuale); condizioni da definire per l’individuazione del giovane agricoltore: ◊ limite di età non superiore a 40 anni; ◊ condizioni per essere capo azienda;

ATTUALITÀ ◊ formazione appropriata

e/o competenze richieste. Anche se questo aiuto non è più volontario, gli Stati membri sono però obbligati a destinare almeno il 2% della loro dotazione per i pagamenti diretti ai giovani o come sostegno complementare (come avviene attualmente) oppure trasferendo le risorse allo Sviluppo rurale (nell’ambito del PSR regionale). SCHEMA VOLONTARIO PER IL CLIMA E L’AMBIENTE: Si tratta di una sorta di “nuovo greening”, per cui: • lo Stato membro deve prevedere schemi volontari per il clima e l’ambiente; • adesione volontaria per gli agricoltori; • pagamento da erogare come importo addizionale ai pagamenti diretti disaccoppiati, oppure come importo che compensa i beneficiari, in tutto o in parte dei costi aggiuntivi sostenuti o del mancato guadagno. SOSTEGNO ACCOPPIATO, SETTORI E RISORSE:

• Settori interessati: cereali,

semi oleosi, colture proteiche, legumi da granella, lino, canapa, riso, frutta in guscio, patate da fecola, latte e prodotti lattiero-caseari, sementi, carni ovine e caprine, carni bovine, olio d’oliva, bachi da seta, foraggi essiccati, luppolo, barbabietola da zucchero, cicoria e canna da zucchero, ortofrutticoli, bosco ceduo a rotazione rapida e altre colture no-food che forniscono prodotti che potenzialmente potrebbero sostitui-

re i materiali fossili (esclusi gli alberi). • Risorse: fino al 10% del massimale per i pagamenti diretti. Gli Stati membri che nell’attuale programmazione 2014-2020 hanno destinato al sostegno accoppiato più del 13% delle proprie risorse possono decidere di innalzare la percentuale di sostegno oltre il 10%. In ogni caso, la percentuale da destinare al sostegno accoppiato può essere aumentata del 2% purché la percentuale eccedente il 10% sia destinata alla produzione delle colture proteiche. Con la presentazione formale da parte della Commissione europea delle bozze di regolamento si entra così ufficialmente in quello che sarà il dibattito tra le istituzioni comunitarie - Parlamento, Consiglio e Commissione - e che porterà, nell’ambito del processo di codecisione, a definire la nuova PAC 2021-2027. In parallelo alla definizione della nuova PAC si svolgerà anche il negoziato sul bilancio comunitario 2021-2027, i cui risultati andranno ad incidere inevitabilmente sulla scelte della riforma PAC, essendo questa una delle principali voci di spesa del bilancio dell’UE (per l’esattezza QFP – Quadro Finanziario Pluriennale). Secondo la proposta di bilancio della Commissione Ue per il periodo post 2020 - presentata lo scorso 31 maggio – è stato diminuito il budget per la PAC, con un taglio di circa il 5% rispetto alle risorse dell’attuale programmazione. Per la PAC sono previsti 365 miliardi di euro per

il 2021-2017 (il 30% del bilancio complessivo Ue), rispetto agli oltre 400 della programmazione precedente. La contrazione delle risorse corrisponde a un taglio del -5% secondo la Commissione ma per il Parlamento europeo arriverebbe ad un impatto reale del -1520% per ogni Paese. Il Parlamento europeo, sulla base di quanto dichiarato da Francia, Germania e Italia, aveva chiesto alla Commissione di passare dall’attuale 1% di contributo che ogni Stato versa all’Ue per la formazione del bilancio all’1,3%, in modo da non dovere andare ancora ad intaccare i fondi al momento previsti per la PAC. Un aumento minimo al quale però molti Stati europei dell’Est, ma anche Danimarca e Svezia, si oppongono con forza. Per l’Italia, il taglio sarebbe di 2,7 miliardi di euro a prezzi correnti, il 6,9% in meno dell’attuale programmazione che finisce nel 2020. All’Italia, tra il 2021 ed il 2027, sarebbero assegnati 36,3 miliardi di euro. Il budget della PAC è passato negli ultimi anni da ricoprire i 3/4 del bilancio Ue a poco più dell’30%. Ma siamo solamente alle battute iniziali della discussione. Quella presentata dalla Commissione europea, perciò, rappresenta quindi una mediazione fra le due posizione adottata dagli Stati Membri, ma potrà ancora essere modificata e migliorata prima dell’accordo finale. Le prossime tappe fondamentali saranno: a ottobre 2018 con la conclusione della Brexit; entro la fine del 2018 l’accordo finale sul bilancio con Consiglio e Parlamento e infine le elezioni europee nella primavera del 2019.

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Tutti i requisiti necessari che definiscono l’ agricoltore attivo

PAC: LE MODIFICHE DEL REGOLAMENTO “OMNIBUS” È stato approvato il Decreto Ministeriale che applica le modifiche previste dal regolamento comunitario “Omnibus” alla regole della PAC. Riguardo il riconoscimento dell’agricoltore attivo, vengono considerati agricoltori in attività le persone fisiche o giuridiche che soddisfano almeno una delle fattispecie seguenti: 1. hanno percepito nell’anno precedente pagamenti diretti per l’ammontare massimo di € 5.000 per le aziende le cui superfici agricole sono ubicate, in misura maggiore al cinquanta per cento, nelle zone svantaggiate e/o di montagna o € 1.250 negli altri casi; 2. sono iscritti all’INPS come coltivatori diretti, imprenditori agricoli professionali, coloni o mezzadri; 3. sono in possesso della partita IVA attiva in campo agricolo, con dichiarazione annuale IVA, o con comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini IVA, relativa all’anno precedente; 4. per le aziende con superfici

agricole ubicate, in misura maggiore al 50%, in zone montane e/o svantaggiate e per gli agricoltori che iniziano l’attività agricola nell’anno di domanda, è sufficiente avere la partita IVA attiva in campo agricolo; 5. per la sola Campagna 2018, per i soli agricoltori in possesso della partita IVA agricola attiva antecedentemente al 1° gennaio 2018 e che nella campagna 2017 non hanno presentato la dichiarazione annuale IVA/comunicazione polivalente - perché esenti da normativa fiscale - il requisito di agricoltore in attività è soddisfatto dal semplice possesso della partita IVA attiva in campo agricolo. 6. per quanto riguarda i terreni a riposo seminati con specie mellifere, il periodo minimo di ritiro dalla produzione è di 7 mesi e va dal dal 1° gennaio al 31 luglio di ciascun anno (per i terreni non seminati il periodo decorre dal 1° gennaio al 30

giugno) inoltre sui terreni a riposo seminati con mellifere è possibile effettuare lavorazioni meccaniche (impedita dal 1° marzo al 30 giugno, sul riposo senza mellifere); 7. altra novità riguarda il pagamento per i giovani agricoltori, ai fini del calcolo del numero degli anni per i quali si ha diritto a ricevere il pagamento, non si considerano più gli anni trascorsi tra l’insediamento e la prima presentazione della domanda di aiuto, quindi coloro che hanno cessato di ricevere il pagamento in ragione della formulazione originaria della norma, potranno ricominciare a percepirlo per un periodo massimo di 5 anni decorrente dalla prima presentazione della domanda. I pagamenti non erogati nelle precedenti campagne per il decorso dei 5 anni massimi di pagamento, non possono essere pagati, dato che la modifica è entrata in vigore a partire dal 1° gennaio 2018.

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Luglio | 2018

In sintesi l’elenco degli importi unitari per le principali tipologie di premio

AIUTI PAC: GLI IMPORTI UNITARI DEL SOSTEGNO ACCOPPIATO 2017 Agea Coordinamento ha reso disponibili gli importi unitari del sostegno accoppiato che gli agricoltori riceveranno in riferimento alla campagna 2017 (Domanda Unica 2017), sia per la zootecnia che per le misure a superficie. La definizione degli importi unitari rappresenta un ultimo passo verso il completamento della procedura di pagamento dei pagamenti diretti del 2017. Ecco l’elenco degli importi unitari riportati nella circolare Agea per le principali tipologie di premio.

ZOOTECNIA

Settore latte: • Vacche da latte appartenenti ad allevamenti di qualità: 79,67 euro/capo; • Vacche da latte appartenenti ad allevamenti di qualità siti in zone montane: 60,99 euro/capo (sommato al premio precedente la maggiorazione porta, per questa casistica, a un totale di 140,66 euro/ capo); Settore carne bovina:

• Vacche nutrici da carne e a du-

•

• •

plice attitudine iscritte ai libri genealogici o registro anagrafico: 111,17 euro/capo; • Vacche a duplice attitudine iscritte ai libri genealogici o registro anagrafico, inserite in piani selettivi o di gestione razza (per es. adesione al piano IBR per la razza Piemontese): 22,17 euro/capo (sommato al premio precedente la maggiorazione porta, per questa casistica, a un totale di 133,44 euro/capo); Vacche nutrici non iscritte nei Libri genealogici o nel registro anagrafico e appartenenti ad allevamenti non iscritti nella BDN come allevamenti da latte: 89,39 euro/capo; Capi bovini macellati di età compresa tra i 12 e 24 mesi allevati per almeno 6 mesi (premio base): 36,72 euro/capo; Capi bovini macellati di età compresa tra i 12 e 24 mesi allevati per almeno 12 mesi: 67,52 euro/capo; • Capi bovini

macellati di età compresa tra i 12 e 24 mesi allevati per almeno 6 mesi, aderenti a sistemi di qualità: 67,52 euro/capo; • Capi bovini macellati di età compresa tra i 12 e 24 mesi allevati per almeno 6 mesi, aderenti a sistemi di etichettatura: 67,52 euro/capo; • Capi bovini macellati di età compresa tra i 12 e 24 mesi allevati per almeno 6 mesi, certificati ai sensi del Reg. (UE) n. 1151/2012: 67,52 euro/capo.

SEMINATIVI • Soia (Piemonte, Lombardia,

• •

Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna): 55,17 euro/ ha fino ai primi 5 ettari (l’importo si riduce al 10% dell’importo unitario per la superficie eccedente i primi 5 ettari aziendali); Riso: 96,71 euro/ha; Pomodoro da industria: 173,74 euro/ha.

Gli uffici Coldiretti sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.

LEGGE IN DIFESA DEL SUOLO Coldiretti ha formalmente presentato le proprie osservazioni ai 3 disegni di legge in materia urbanistica e consumo di suolo recentemente presentati dalla Regione Piemonte. Dall’esame dei primi due documenti emerge apprezzamento

per l’obiettivo perseguito di contenere il consumo di suolo attraverso azioni volte alla riqualificazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente piuttosto che ulteriori consumi di terreno agricolo e naturale. Sarebbe risultato tuttavia più

organico ed incisivo, strutturare in via unitaria le 3 proposte legislative attraverso un unico provvedimento capace di integrare al suo interno sia gli strumenti di tutela diretta del suolo sia le procedure previste per il riuso ed il ripristino dell’edificato.

PRESTITI DI CONDUZIONE: CHIESTO DI RIAPRIRE IL BANDO Coldiretti Piemonte ha chiesto alla Regione di riaprire il bando 2018 sui prestiti di conduzione riguardante le imprese agricole singole (comprese quelle costituite da meno di cinque imprenditori), poiché risultano anco-

ra disponibili risorse non impegnate dal 1° bando 2018. La regione per finanziare i prestiti di conduzione ha previsto uno stanziamento di 300mila euro; il contributo complessivamente impegnato con le do-

mande presentate entro la scadenza del 20 giugno scorso è risultato pari a € 241.958,27 e le risorse ancora disponibili (circa 58.000 €) potrebbero essere impiegate in un nuovo bando da emanarsi ancora nel 2018.

ATTUALITÀ

La dotazione finanziaria per il 2018 è di 150.000 euro

ASSOCIAZIONI FONDIARIE: BANDO PER NUOVI CONTRIBUTI Il 7 Giugno 2018 è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte il bando per l’assegnazione di contributi alle associazioni fondiarie. La dotazione finanziaria disponibile per l’anno 2018 è pari a € 150.000,00 e potrà essere integrata in relazione alle disponibilità di Bilancio. Saranno concessi contributi per le seguenti finalità: • copertura delle spese sostenute per la costituzione dell’associazione fondiaria; • redazione del piano di gestione dei terreni conferiti all’associazione e realizzazione di opere di miglioramento fondiario; • conferimento dei terreni all’associazione fondiaria da

parte dei proprietari o degli aventi titolo. L’adesione al bando è riservata alle Associazioni fondiarie legalmente costituite in data antecedente la pubblicazione del bando sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte. A tal fine farà fede la data di registrazione all’Agenzia delle Entrate. L’associazione fondiaria potrà presentare una sola domanda. Il contributo riconosciuto ad ogni associazione fondiaria potrà raggiungere l’importo massimo di € 35.400,00. L’associazione fondiaria dovrà essere formata da un minimo di cinque soci conferitori (sono pertanto esclusi i soci che aderiscono all’associazione fondiaria ma che non conferiscono terreni).

PRIMA

L’associazione fondiaria deve disporre di una Produzione Standard minima. La concessione di contributi per la realizzazione dei miglioramenti fondiari è vincolata alla presentazione di un Piano di Gestione dei Terreni. Il documento dovrà essere presentato entro un anno dall’ammissione a finanziamento. L’associazione fondiaria dovrà impegnarsi a utilizzare i terreni conferiti dai proprietari beneficiari del contributo per almeno quindici anni. La domanda di contributo dovrà essere presentata alla Regione Piemonte – Settore Sviluppo della Montagna e Coop. Transfrontaliera - entro e non oltre il giorno giovedì 13 settembre 2018. I nostri Uffici sono a disposizione per ulteriori informazioni.

DOPO

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Luglio | 2018

500.000 euro è la spesa massima ammissibile per ogni domanda

APROVATO L’INTERVENTO PER “GESTIONE RISORSE FORESTALI” La Regione ha approvato il bando 2018 relativo all’Operazione “Infrastrutture per l’accesso e la gestione delle risorse forestali e pastorali”. Il bando sostiene gli interventi, realizzati nelle zone montane della regione Piemonte, in infrastrutture di viabilità e logistica, di tipo permanente, per migliorare le condizioni di accesso e la gestione delle risorse forestali. Possono presentare domanda di sostegno solo le forme associate legalmente costituite: consorzi, associazioni, cooperative, unioni di comuni, amministrazioni separate dei beni di uso civico; soggetti a carattere temporaneo costituiti fra enti pubblici, privati o misti quali le Associazioni temporanee di Impresa o di scopo. L’agevolazione consiste

in un contributo in conto capitale/ fondo perduto, da calcolarsi nella misura del 80% sulle spese ammissibili dell’investimento. La spesa massima per domanda è stabilita in 500mila euro; la spesa minima è pari a 60mila euro. Gli interventi ammissibili sono: nuova viabilità silvopastorale permanente; adeguamenti, ampliamenti e messa in sicurezza della viabilità silvopastorale permanente già esistente. Le operazioni possono essere realizzate esclusivamente nelle zone montane e devono essere prevalentemente a servizio di superfici forestali o di alpeggi per fini agricolo-pastorali. Gli interventi devono essere compatibili con la normativa vigente in campo energetico, ambientale, paesaggistico

e forestale e la loro realizzazione è subordinata all’acquisizione, da parte del beneficiario, di tutte le autorizzazioni di legge previste. La dotazione finanziaria dell’intervento si attesta in circa 2 milioni e settecentomila euro. Le domande di sostegno potranno essere presentate a decorrere dalle ore 12.00 del 30 luglio 2018 e fino al 28 settembre 2018 (ore 12.00).

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FISCALE

L’agenzia delle Entrate risponde a Coldiretti e fa luce su alcuni quesiti che erano stati lasciati in ombra dalla disciplina

BONUS VERDE 2018: TUTTO QUELLO CHE È UTILE SAPERE SULLA DETRAZIONE DEL 36% Nella disciplina del cosiddetto “bonus verde” la detrazione prevista per i lavori su giardini e terrazze introdotta dalla Legge di Bilancio 2018, non erano stati espressamente considerati alcuni casi peculiari. Coldiretti ha posto specifici quesiti, ai quali l’Agenzia delle Entrate ha risposto fornendo chiarimenti utili a definire in quali casi l’agevolazione è applicabile alle spese sostenute nell’anno di imposta 2018. Di seguito i quesiti che sono stati posti con le relative risposte:

piante, arbusti, cespugli o specie vegetali finalizzato all’intervento venga effettuato presso un soggetto diverso rispetto a quello che esegue la prestazione di sistemazione a verde?

D: L’agevolazione spetta nel caso in cui l’acquisto di alberi,

D: Possono ritenersi inclusi tra gli interventi agevolabili quelli

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R: E’ possibile rivolgersi a fornitori diversi per l’acquisto dei beni rispetto a quelli che effettueranno l’intervento, fermo restando che l’agevolazione spetta a condizione che l’intervento di riqualificazione dell’area verde sia complessivo e ricomprenda le prestazioni.

di manutenzione straordinaria degli alberi e piante ad alto fusto (ad esempio la potatura, abbattimento o la piantagione), nonché la cura di alberi monumentali inseriti in catasto nazionale, e la realizzazione di fioriere e allestimento a verde permanente di balconi e terrazzi? R: Sono ricompresi nell’ambito applicativo della disposizione gli interventi mirati al mantenimento del buono stato vegetativo e alla difesa fitosanitaria di alberi secolari o di esemplari arborei di notevole pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale salvaguardati ai sensi della Leg-

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Luglio | 2018

ge 14 gennaio 2013, n. 10, la cui conservazione è strettamente collegata alla tutela del territorio e dell’ecosistema; restano escluse le spese di conservazione del verde esistente o relative alla manutenzione ordinaria annuale dei giardini preesistenti, non connesse ad un intervento innovativo o modificativo; la realizzazione di fioriere e allestimento a verde dei balconi rientrano nell’agevolazione qualora se allestite in maniera permanente e sempreché si riferiscano ad un intervento innovativo. D: Possono essere ricomprese tra le spese di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione quelle sostenute per la realizzazione del progetto, in particolare quelle per indagini e stime relative al sito oggetto della progettazione, rese da tecnici e specialisti (esempio valutazioni microclimatiche e ambientali, analisi del terreno…)? R: Sì, possono essere ricomprese le spese per indagini e stime

relative al sito oggetto di intervento, purché direttamente riconducibili all’intervento stesso; D: Sul documento attestante la spesa (fattura), deve essere riportata una specifica dicitura per poterla ricondurre nell’ambito della disposizione (ad esempio il riferimento di Legge)?

R: Al fine della fruizione della detrazione, non è necessaria l’indicazione dei riferimenti normativi sul documento di spesa, fermo restando che la descrizione dell’intervento riportata nel documento di spesa deve permettere di ricondurre la spesa stessa tra quelle agevolabili individuate nella norma.

FISCALE

PER I CARBURANTI: FATTURA ELETTRONICA CON RINVIO PARZIALE Nell’ambito del più ampio lancio della fatturazione elettronica (E-fattura) dal 2019, la Legge di Bilancio 2018 ha introdotto l’obbligo di pagamento tracciabile ai fini della deducibilità dei costi e la detraibilità dell’IVA sull’acquisto dei carburanti, tra i quali il gasolio agricolo Nella Legge di Bilancio 2018 sono contenute alcune disposizioni in tema di fatturazione che cambieranno sicuramente il modo di operare delle imprese. A partire dal 1 gennaio 2019 è previsto infatti che tutte le fatture per operazioni effettuate tra soggetti residenti nel territorio dello Stato dovranno essere effettuate in forma elettronica, analogamente a quanto già avviene per chi opera con la Pubblica Amministrazione. Il formato di queste fatture è un formato elettronico provvisto inoltre di accorgimenti tecnici particolari, tali per cui ne risulta certo e integro il contenuto e lo rende inalterabile nel tempo. Tutti i documenti saranno veicolati tramite il Sistema di Interscambio, gestito dall’Agenzia delle Entrate, e saranno rese disponibili alle parti interessate secondo diverse modalità: tra +queste sicuramente il canale PEC, ma anche per il tramite di intermediari abilitati, come i soggetti che trasmettono le dichiarazioni dei redditi. Inizialmente era stato previsto un avvio anticipato al 1 luglio 2018

per “le cessioni di benzina e di carburanti per motori, nonché per le prestazioni rese da soggetti subappaltatori e subcontraenti della filiera di imprese nell’ambito di un contratto di appalto di lavori, di servizi o forniture stipulato con una pubblica amministrazione”. L’obbligo anticipato coinvolge quindi anche le cessioni di gasolio agricolo. Non riguarda invece gli acquisti di carburanti destinati ad altri utilizzi, quale il riscaldamento. Tuttavia il Consiglio dei Ministri del 27 giugno 2018 ha approvato un Decreto con il quale viene disposto il rinvio al 1 gennaio 2019 dell’entrata in vigore della fattura elettronica per le cessioni di carburanti ad uso autotraziane effettuate presso impianti stradali di distibuzione. La proroga non riguarda invece le prestazioni dei subappaltatori. Altra novità importante è data dal fatto che ai fini della detrazione dell’Iva assolta sull’acquisto e per la deduzione del costo sostenuto viene stabilito l’obbligo di pagamento con strumenti tracciabili,

quali carte di credito, di debito e prepagate emesse da operatori finanziari soggetti agli obblighi di comunicazione all’anagrafe tributaria. A questi strumenti se ne aggiungono di ulteriori individuati da apposito Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate e precisamente assegni bancari e postali, circolari e non, nonché i vaglia cambiari e postali e anche i mezzi elettronici di pagamento quali ad esempio quelli di pagamento con il credito telefonico.

Gli uffici di zona Impresa Verde potranno fornire agli associati tutte le informazioni sulle nuove modalità di fatturazione e l’assistenza necessaria particolarmente per quanto attiene al servizio di contabilità Iva

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FISCALE

Sottoscritto lo scorso 19 giugno, prevede un aumento retributivo del 2,9%

RINNOVATO IL CONTRATTO NAZIONALE OPERAI AGRICOLI

o scorso 19 giugno, è stato sottoscritto a Roma il rinnovo del contratto degli operai agricoli fra Coldiretti e le altre rappresentanze datoriali e i rappresentanti dei lavoratori, FAI CISL, FLAI CGIL e UILA UIL. Il contratto, che era scaduto lo scorso 31 dicembre 2017, riguarda anche le migliaia di lavoratori agricoli stagionali e fissi impegnati nelle aziende agricole del cuneese. Il contratto prevede un aumento retributivo, per il biennio 2018 e 2019, nella misura del 2,9%, di cui 1,7% a decorrere da luglio 2018 e 1,2% a decorrere da aprile 2019. “Il contratto rappresenta un momento importante nelle relazioni sindacali – sottolinea Lauro Pelazza, Vicedirettore di Coldiretti Cuneo – perché l’equilibrio tra gli interessi delle aziende e quelle dei lavoratori è alla base di una collaborazione che è utile a entrambe le parti, in una fase in cui le aziende agricole sono caratterizzate da

una forte evoluzione strutturale e da una crescente esigenza di manodopera”. Un punto qualificante del nuovo contratto è sicuramente l’introduzione di un meccanismo di welfare sociale nel quale, senza gravare di costi sulle aziende, sono state risposte importanti ai lavoratori, prevedendo interventi a carico dell’Ente Bilaterale Agricolo Nazionale (EBAN) a favore di lavoratori in aspettativa non retribuita per malattia oncologica oppure una indennità economica agli operai agricoli a tempo indeterminato licenziati nella misura del 30%

della retribuzione per tre mensilità. Per l’operatività di questa norma, servono le indicazioni operative di EBAN. Viene, inoltre, demandata alla contrattazione provinciale la possibilità di prevedere ulteriori ipotesi in cui il lavoratore può richiedere il part time quali la madre sola con figli di età inferiore a tre ani e genitori con figli conviventi di età non superiore ai tredici anni o portatori di handicap. Nel contratto viene, altresì, confermato il ruolo dell’Ente Bilaterale quale organismo di riferimento per il Rappresentante per la sicurezza sul lavoro, valorizzando un aspetto importante quale la crescita delle aziende agricole in un quadro di sicurezza sul lavoro e prevenzione degli infortuni. Infine, nel contratto viene prevista la possibilità per le aziende plurilocalizzate (in diverse provincie) di applicare, con apposito accordo sindacale aziendale, il contratto collettivo di una sola provincia.

RETRIBUZIONI PER LA MANODOPERA

ADDETTA ALLE OPERAZIONI DI RACCOLTA DEI PRODOTTI AGRICOLI IN VIGORE DAL 1° Luglio 2018 Retribuzioni orarie comprensive di paga-base, contingenza, 3° elemento, T.F.R.

Lavoratori avviati per la prima volta nelle operazioni di raccolta

PAGA BASE CONTINGENZA 3° ELEMENTO TOTALE ORARIO STRAORD. +25% FESTIVO +35%

2,06

2,61

1,82

6,49

7,66

8,13

Lavoratori con precedenti di lavoro nelle operazioni di raccolta

PAGA BASE CONTINGENZA 3° ELEMENTO TOTALE ORARIO STRAORD. +25% FESTIVO +35%

2,37

3,00

PENSIONE –MALATTIA

2,10

7,47

8,81

9,35

NOTT.STR. FESTIVO +40%

FESTIVO NOTTURNO +45%

NOTT.STR. FESTIVO +40%

FESTIVO NOTTURNO +45%

8,36

9,62

8,60

9,88

8.84%

E.B.A.T. – F.A.V.L.A. • 0,50% a carico del lavoratore, di cui 0,20% quale C.A.C. provinciale L’impresa che non aderisce all’EBAT FAVLA deve corrispondere al lavoratore una quota aggiuntiva di retribuzione (esclusa dalla base di calcolo del TFR) pari a euro 25,00 mensili, equivalenti a euro 1,00 giornalieri.(Contratto provinciale 2012) oltre che garantire integrazioni assistenziali equivalenti a quelle del FAVLA. Nel caso il datore di lavoro fornisca al lavoratore l’uso dell’abitazione, può trattenere, mensilmente i seguenti importi: Fino a 50 € se condiviso con altri lavoratori dell’azienda, Fino a 75 € se a uso esclusivo del lavoratore, Fino a 105 € se per uso del lavoratore e della sua famiglia. Inoltre il datore di lavoro avrà diritto a trattenere giornalmente i seguenti valori: Il 90% di un’ora di salario per la fornitura del pasto Il 90% di mezz’ora di salario per la prima colazione Il 90% di due ore e mezza di salario per la fornitura della pensione completa giornaliera; (in quest'ultimo caso non sarà cumulabile la trattenuta relativa all'alloggio).

Luglio | 2018

SALARI OPERAI AGRICOLI A TEMPO DETERMINATO ( in vigore dall'1/07/2018) Qualifiche

Salario Salario Contrattuale Contrattuale

Comune Comune P Qualificato Qualificato super Specializzato Specializzato Super

Nazionale

Provinciale

2,75 3,28 3,29 3,64 3,85 4,15

1,83 1,96 2,13 2,30 2,47 2,79

PENSIONE –MALATTIA

Paga Base Totale

. Contingenza

. E.D.R.

3° elemento

Totale orario

Straordinario + 25 %.

4,58 5,24 5,42 5,94 6,32 6,94

3,01 3,02 3,02 3,03 3,04 3,05

0,06 0,06 0,06 0,06 0,06 0,06

2,33 2,53 2,59 2,75 2,87 3,06

9,98 10,85 11,09 11,78 12,29 13,11

11,89 12,93 13,21 14,04 14,64 15,62

Festivo Nott. Straord. Fest. Nott. + 35 %. fest. + 40 % + 45 %.

12,66 13,76 14,06 14,94 15,58 16,63

13,04 14,18 14,49 15,39 16,06 17,13

13,42 14,60 14,91 15,84 16,53 17,63

8.84%

SALARI OPERAI AGRICOLI A TEMPO INDETERMINATO (in vigore dal 1° Luglio 2018)

Qualifiche

Salario contrat. nazionale SENZA SCATTI DI ANZIANITA' Comune Comune P Qualificato Qualificato super Specializzato Specializz. super

Contingenza

EDR

Scatti anzianità

Totale mensile

Paga giornaliera

Paga oraria

Straord. + 25 %.

Festivo + 35 %.

Nott. Str. Fest. + 40 %.

Festivo Notturno + 45 %.

308,80 331,25 360,74 388,22 417,78 470,93

507,99 511,11 511,11 511,32 514,07 516,05

10,33 10,33 10,33 10,33 10,33 10,33

1.291,07 1.406,85 1.437,98 1.524,40 1.593,65 1.697,92

49,66 54,11 55,31 58,63 61,29 65,30

7,64 8,32 8,51 9,02 9,43 10,05

9,55 10,41 10,64 11,28 11,79 12,56

10,31 11,24 11,49 12,18 12,73 13,56

10,70 11,65 11,91 12,63 13,20 14,07

11,08 12,07 12,34 13,08 13,67 14,57

463,95 555,80 614,53 651,47 700,61

308,80 360,74 388,22 417,78 470,93

507,99 511,11 511,32 514,07 516,05

10,33 10,33 10,33 10,33 10,33

9,89 11,36 11,93 12,50 12,78

1.300,96 1.449,34 1.536,33 1.606,15 1.710,70

50,04 55,74 59,09 61,78 65,80

7,70 8,58 9,09 9,50 10,12

9,61 10,70 11,35 11,86 12,63

10,37 11,55 12,25 12,80 13,64

10,75 11,98 12,70 13,28 14,14

11,14 12,40 13,15 13,75 14,64

463,95 555,80 614,53 651,47 700,61

308,80 360,74 388,22 417,78 470,93

507,99 511,11 511,32 514,07 516,05

10,33 10,33 10,33 10,33 10,33

19,78 22,72 23,86 25,00 25,56

1.310,85 1.460,70 1.548,26 1.618,65 1.723,48

50,42 56,18 59,55 62,26 66,29

7,76 8,64 9,16 9,58 10,20

9,67 10,77 11,42 11,94 12,71

10,43 11,62 12,32 12,88 13,71

10,81 12,05 12,77 13,35 14,22

11,19 12,47 13,22 13,82 14,72

463,95 554,16 555,80 614,53 651,47 700,61

Salario contrat. prov.le

CON 1 SCATTO DI ANZIANITA' Comune Qualificato Qualificato super Specializzato Specializz. super CON 2 SCATTI DI ANZIANITA' Comune Qualificato Qualificato super Specializzato Specializz. super

ECONOMICO

Nel nostro Paese solo la provincia di Bolzano è “territorio indenne”

MALATTIA DI AUJESZKY: IL PIANO INTERREGIONALE PER DEBELLARLA

La Malattia d’Aujeszky, morbo virale che colpisce gli allevamenti di suini, provocando gravi danni economici negli allevamenti e limitazioni alla commercializzazione di animali vivi e di loro prodotti provenienti da zone non indenni dalla malattia non è ancora stata completamente debellata nel nostro Paese. Oggi molti Stati Membri dell’Europa hanno concluso la fase di eradicazione della malattia, mentre Italia, Portogallo e Grecia sono ancora al lavoro: solo la provincia di Bolzano è riconosciuta come territorio indenne, mentre le altre

Coldiretti ha chiesto che il Ministero della Salute, con la collaborazione degli Assessorati regionali, assuma l’iniziativa per uniformare i piani regionali già approvati e estenda l’attività anche alle altre regioni italiane, in modo da sradicare quanto prima la malattia e rimuovere ogni barriera sanitaria alla movimentazione e commercializzazione di suini tra gli allevamenti e ottenere la qualifica di territorio indenne

Regioni ad alta densità suinicola (Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Veneto) hanno adottato dei piani di controllo e di eradicazione, ottenendo per questo già il riconoscimento della Commissione europea. Considerato che i flussi commerciali dei suini allevati in Piemonte sono rivolti prioritariamente verso queste regioni, anche la nostra Regione, a fine 2017, ha adottato un nuovo programma di controllo e di eradicazione della malattia, attualmente in corso di riconoscimento da parte dei competenti organi della Commissione europea ma già pienamente operativo. Poiché i singoli piani regionali presentano alcune differenze, è stato concordato un Protocollo interregionale che ha introdotto

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misure sanitarie aggiuntive per la movimentazione interregionali di suini vivi tra Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Piemonte e anche Umbria al fine di uniformare gli adempimenti. Queste misure riguardano sia i riproduttori sia i suini da ingrasso. L’obiettivo per il futuro è che i piani regionali di eradicazione della malattia di Aujeszky, ma anche per altre patologie, siano predisposti secondo un unico protocollo in modo tale da permettere la rimozione delle garanzie sanitarie aggiuntive per la movimentazione di suini riproduttori (razza pura e ibridi) e suini destinati all’ingrasso tra Regioni, come già avviene per alcune movimentazione intra-regionali. PRIMA

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FLAVESCENZA DORATA: LE LINEE D’INTERVENTO OBBLIGATORIE ATTENZIONE E IMPEGNO PER LA DIFESA DEL NOSTRO PATRIMONIO VITATO Coldiretti divulga le linee d’intervento del Settore Fitosanitario della Regione Piemonte contro la flavescenza dorata della vite e tramite un costante impegno dell’equipe dei tecnici, assicura una consulenza attenta e aggiornata ai conduttori dei vigneti. Nonostante siano molte le ricerche scientifiche, ad oggi non sono ancora disponibili strumenti di cura post infezione risolutivi e pertanto ogni azione contro la diffusione della malattia deve essere preventiva. L’epidemia non si è arrestata, anzi si espande anche su territori nuovi ed occorre non dimenticare che è necessario “convivere” con la malattia e che è strategico nel lungo periodo del suo ciclo, tenere bassa la pressione del patogeno. Per fare questo si eseguono le operazioni che delineiamo nel corso dell’articolo e che puntano a contenere le popolazioni del cicadellide Scaphoideus titanus (insetto vettore che diffonde il fitoplasma) e a eliminare i focolai d’infezione, vale

a dire le piante malate e i luoghi di rifugio e massima incubazione come gli ex vigneti abbandonati. Una lotta efficace si basa su un’azione di comprensorio, il più ampio possibile, altrimenti essa risulta poco utile. Segue un estratto sintetico che riporta le aree interessate per la provincia di Cuneo della DD n.630/2018 Aggiornamento dell’applicazione in Piemonte delle misure per la lotta obbligatoria contro la Flavescenza Dorata della vite – 2018 e della D.D. n. 631/2018 - Piano operativo 2018 e procedure per la segnalazione di situazioni a rischio per la diffusione della malattia. Evidenziamo che non ci sono sostanziali cambiamenti rispetto alla campagna 2017. LA DEFINIZIONE DELLE ZONE

• sono individuate come zone

focolaio i seguenti comuni della Provincia di Cuneo: Albaretto della Torre, Bastia Mondovì, Belvedere Langhe, Bene Vagienna, Briaglia, Carrù, Castellino Tanaro, Costigliole Saluzzo, Lesegno, Magliano

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Alpi, Marsaglia, Monastero di Vasco, Mondovì, Niella Tanaro, Piozzo, Saluzzo, San Michele Mondovì, Somano, Vicoforte, Villanova Mondovì; sono individuate come zone insediamento tutti i comuni dove la viticoltura è diffusa particolarmente eccetto quelli indicati come zona focolaio della Provincia: Alba, Baldissero d’Alba, Barbaresco, Barolo, Camo, Canale, Castagnito, Castellinaldo d’Alba, Castiglione Falletto, Castiglione Tinella, Castino, Cherasco, Cigliè, Clavesana, Corneliano d’Alba, Cortemilia, Cossano Belbo, Diano d’Alba, Dogliani, Farigliano, Govone, Grinzane Cavour, Guarene, La Morra, Magliano Alfieri, Mango, Marsaglia, Monchiero, Monforte d’Alba, Montà, Montaldo Roero, Montelupo Albese, Monteu Roero, Monticello d’Alba, Murazzano, Narzole, Neive, Neviglie, Novello, Perletto, Piobesi d’Alba, Pocapaglia, Priocca, Rocca Cigliè, Rocchetta Belbo, Roddi, Roddino, Rodello, Santa Vittoria d’Alba, Santo

Luglio | 2018

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Stefano Belbo, Santo Stefano Roero, Serralunga d’Alba, Sinio, Sommariva Perno, Treiso, Trezzo Tinella, Trinità, Verduno, Vezza d’Alba; sono individuate come zone indenni particolarmente a rischio: tutti i comuni della Provincia di Cuneo non inseriti in zona focolaio o in zona insediamento.

solo sui giovani.

◊ Nelle zone focolaio, ogni

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INTERVENTI AGRONOMICI PRESCRITTI

◊ Nelle zone focolaio e nelle

zone di insediamento è sempre obbligatorio dopo ogni trattamento insetticida (si veda di seguito indicazioni per i trattamenti) asportare la vegetazione sintomatica o capitozzare le piante, senza attendere la vendemmia; in inverno estirpare le ceppaie comprese le radici. Le aziende biologiche devono comunque effettuare tali operazioni nel corso di tutta la stagione vegetativa anche se sono effettuati i trattamenti

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pianta con sintomi sospetti di Flavescenza Dorata deve essere immediatamente estirpata. Nei vigneti dove è presente più del 30% di piante infette, l’estirpo dell’intero vigneto è obbligatorio. Nelle zone di insediamento, è sempre consigliato l’estirpo delle piante infette; in vigneti con percentuale di presenza della malattia inferiore al 2%, è obbligatorio estirpare le viti infette. Nei vigneti dove non esistano le condizioni per effettuare un efficace controllo del vettore e nei vigneti dove è presente più del 30% di piante infette, il Settore Fitosanitario può disporre l’estirpo dell’intero vigneto. In qualsiasi tipo di zona, comprese le zone indenni particolarmente a rischio, nel caso di superfici vitate abbandonate, trascurate o viti inselvatichite dove non esistano le condizioni per effettuare un efficace

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controllo del vettore, è obbligatorio l’estirpo di tutte le viti o dell’intero appezzamento. TRATTAMENTI OBBLIGATORI Nelle zone focolaio e nelle zone di insediamento devono essere effettuati obbligatoriamente due trattamenti insetticidi all’anno. Se il livello di popolazione lo richiede può essere effettuato un terzo trattamento Insetticida (anche previsto dalle Norme Tecniche 2018 di “Produzione Integrata”). Le aziende aderenti alle azioni di Produzione integrata possono effettuare anche un quarto trattamento. In prossimità di incolti o capezzagne con presenza di viti selvatiche il trattamento deve essere localizzato e rivolto al vigneto; è vietato trattare gli incolti e le capezzagne al fine di evitare danni agli insetti pronubi e alle api. Le aziende che aderiscono alle azioni di Produzione Integrata della programmazione del PSR 2014-2020 per un eventuale terzo Catalogo_2016_1_2

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e quarto trattamento insetticida possono impiegare una delle sostanze attive già utilizzate nei primi due interventi; una sostanza attiva non potrà comunque essere impiegata più di due volte. Sono inoltre stabilite limitazioni per alcuni prodotti e regole d’utilizzo anche in termini di cronologia degli interventi per evitare danni agli insetti pronubi e residui. A seguito dei monitoraggi effettuati dal Settore Fitosanitario e

servizi tecnico-scientifici e/o dagli organismi di assistenza tecnica e dai tecnici aziendali, potrà essere concessa una deroga territoriale. Tutte le aziende e i conduttori hobbisti sono tenuti a seguire le indicazioni che vengono emanate a livello locale dagli organismi di assistenza tecnica e dai Progetti Pilota territoriali. Le aziende viticole in agricoltura biologica devono effettuare obbligatoriamente almeno tre tratta-

menti insetticidi, con piretro o sali potassici degli acidi grassi, di cui almeno due con piretro, sui giovani ogni 7-10 giorni, nel periodo maggio-giugno; il posizionamento dei trattamenti deve essere stabilito tenendo in considerazione la fioritura della vite e il ciclo dello scafoideo. Non si effettuano interventi sugli insetti adulti, pertanto è fondamentale eseguire quelli suddetti sui giovani. Appositi bollettini curati dai tecnici di Coldiretti Cuneo forniranno comunque disposizioni precise in termini anche cronologici, in base alle zone d’intervento. Nelle situazioni (sia in zona focolaio sia in zona insediamento) in cui non sono presenti piante con sintomi e viene opportunamente documentata l’esiguità di popolazione di Scaphoideus titanus i trattamenti obbligatori possono essere ridotti a due (occorre osservare un preciso iter con il Settore Fitosanitario). Nelle zone indenni particolarmente a rischio deve essere effettuato obbligatoriamente un trattamento insetticida all’anno.

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TUTELA DELLE API Al fine di salvaguardare l’azione pronuba delle api, sono vietati i trattamenti con prodotti fitosanitari (insetticidi, erbicidi e fungicidi) tossici per le api durante il periodo di fioritura della vite. I trattamenti sono vietati anche se sono presenti secrezioni nettarifere extrafiorali; in presenza di eventuali fioriture spontanee nella vegetazione sottostante le viti, occorre eliminare la vegetazione stessa tramite sfalcio e appassimento o asportazione. Il trattamento deve inoltre essere effettuato in assenza di vento per evitare fenomeni di deriva. Devono essere evitati i trattamenti in presenza di melata nei mesi di luglio, agosto e settembre. DEROGHE SUGLI INTERVENTI In specifici casi (dove non sono presenti piante con sintomi e viene opportunamente documentata l’esiguità di popolazione di Scaphoideus), il numero di trattamenti obbligatori può scendere a 1 solo.

Occorre preavvisare il Settore Fitosanitario della Regione Piemonte (casi da valutare con i tecnici). VARIE Deve essere tenuta registrazione dei trattamenti insetticidi effettuati in ogni appezzamento con l’indicazione della data e del prodotto fitosanitario impiegato. Per le registrazioni può essere usato il quaderno di campagna; per le aziende che aderiscono alle azioni di Produzione Integrata della programmazione del PSR 2014-2020, è sufficiente la compilazione della scheda di registrazione già prevista. Nel periodo invernale è obbligatorio eseguire le seguenti operazioni al fine di migliorare la situazione per la stagione successiva: • eliminare e distruggere la vite selvatica presente in incolti, boschi, rive, gerbidi vicini ai vigneti dove potrebbero essere presenti le uova dell’insetto vettore; • durante la potatura eliminare le piante che hanno manifesta-

to tardivamente i sintomi. Per i nuovi impianti e per la sostituzione di singole viti è raccomandato l’utilizzo di materiale di moltiplicazione che sia stato sottoposto a trattamento termo terapico. I vivai seguono specifiche indicazioni. SANZIONI Per le violazioni alle disposizioni regionali sono applicate sanzioni amministrative. I soggetti che non rispettano l’obbligo di estirpazione entro i termini fissati dal Settore fitosanitario regionale, sono puniti con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di 0,3 euro per metro quadrato di superficie; in ogni caso, la sanzione pecuniaria non può essere inferiore a 1.500,00 euro. Chiunque non rispetti gli obblighi relativi all’esecuzione di trattamenti fitoiatrici obbligatori entro i termini fissati dal settore fitosanitario è punito con la sanzione amministrativa del pagamento

FLAVESCENZA DORATA

di una somma da 200,00 euro a 1.200,00 euro. Sono inoltre applicate: - l’esecuzione coatta delle misure fitosanitarie, ponendo a carico del trasgressore le relative spese; - la sospensione di ogni forma di contributo economico in ambito agricolo a qualsiasi titolo amministrato dalla Regione Piemonte. La determinazione dirigenziale è pubblicata on line nella sezione dedicata a Flavescenza dorata alla pagina http://www.regione.piemonte.it/ agri/area_tecnico_scientifica/settore_fitosanitario/vigilanza/flavescenza.htm VIGILANZA FITOSANITARIA La vigilanza fitosanitaria di carattere ispettivo rientra fra le attività obbligatorie che devono essere svolte dal Settore Fitosanitario e servizi tecnico-scientifici al fine di garantire l’applicazione del Decreto Ministeriale del 31/05/2000 ed è finalizzata a: • verificare la presenza della malattia o di situazioni con elevato rischio fitosanitario in appezzamenti segnalati (VEDI PUNTO SUCCESSIVO): • ispezionare tutti i campi di piante madri utilizzati per la produzione di materiale vivaistico. • verificare l’esecuzione dei trattamenti insetticidi; In caso di inadempienza, vengono esperite le sanzioni e applicati i provvedimenti previsti dalla normativa vigente in materia.

SEGNALAZIONE DELLE SITUAZIONI A RISCHIO Il Settore Fitosanitario definisce le procedure per inoltrare le segnalazioni delle seguenti situazioni: a. appezzamenti che rappresentano un elevato rischio fitosanitario causa l’impossibilità di un efficace controllo del vettore (vigneti abbandonati, trascurati, incolti con presenza di numerose viti selvatiche) in zona focolaio e in zona insediamento; b. vigneti con percentuale di infezione superiore al 30% in zona focolaio; c. vigneti con percentuale di infezione superiore al 30% in zona insediamento. Il Settore Fitosanitario e servizi tecnico-scientifici riceve le segnalazioni delle situazioni

sopra elencate. Devono inviarsi al Settore Fitosanitario e servizi tecnico-scientifici all’indirizzo mail virologia@regione.piemonte.it o via fax 0114323710 o via posta (Via Livorno, 60 - 10144 Torino) complete dei seguenti dati: Comune, estremi catastali (foglio di mappa, eventuale sezione, mappale), tipologia situazione segnalata. Le segnalazioni devono pervenire in un periodo utile per predisporre il materiale per le verifiche di campo, e quindi entro il 15 luglio di ogni anno. Nel caso in cui siano prive dei dati richiesti non potranno essere trattate. Se pervengono oltre la scadenza indicata, saranno prese in carico nell’anno successivo. In ogni caso anche se corredate di foto di campo dovranno essere oggetto di sopralluogo ufficiale da parte del Settore Fitosanitario e servizi tecnico-scientifici per poter inviare un’ingiunzione.

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INIPA consiglia di iscriversi presso gli Uffici zona di Coldiretti entro la fine di Settembre per permettere l’organizzazione di corsi in funzione delle necessità e delle comodità logistiche. Dopo la scadenza del 31/12/2018 inizieranno i controlli

dunque a corsi di aggiornamento di sole 4 ore. A partire da gennaio 2019, data che di fatto sancisce l’entrata in vigore della norma, si avvieranno i controlli e coloro che non avranno ottemperato all’obbligo formativo tramite l’aggiornamento dovranno partecipare a corsi con prova pratica della durata di almeno 8 ore e quindi sostenendo costi più elevati. I corsi obbligatori non sostituiscono le patenti di guida necessarie per la circolazione stradale, ma si integrano di fatto ad esse trattando del corretto uso delle attrezzature dal punto di vista della sicurezza nei luoghi di lavoro. Questo tipo di formazione costituisce, anche per chi ha ormai una completa familiarità del

mezzo, un’occasione importante di prevenzione dei rischi che nelle aziende agricole possono coinvolgere non solo gli operatori, ma anche gli altri soggetti che a vario titolo si possono trovare in questo ambiente.

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

PARTECIPA ANCHE TU ALLA FESTA DEL SOCIO CATAC Il prossimo 12 luglio presso l’area pic-nic “LA SORGENTE” di Demonte, l’Agenzia 4 A ed i Centri di Assistenza Tecnica Agraria e Contabile, organizzano per gli associati ed i loro famigliari la ormai tradizionale “Giornata del Socio” giunta alla 26ª edizione. La giornata è sempre molto apprezzata dagli associati e anche per questa edizione si prevede il tutto esaurito, come nelle ultime edizioni in cui hanno partecipato oltre 600 persone. Il programma prevede la celebrazione della Santa Messa, seguita dalla distribuzione di polenta con spezzatino, formaggio e macedonia di frutta. Nel pomeriggio vengono organizzati momenti di aggregazione sia per gli ospiti più piccoli, sia per gli adulti. Nell’area pic-nic “LA SORGENTE”, designata come sito anche per la festa del 2018, vi è la possibilità di usufruire del servizio Bar e di svolgere diverse attività ricreative quali pesca facilitata e sportiva, il gioco delle bocce ed il calcio. La giornata proseguirà con la distribuzione della “Merenda Sinoira” e con la premiazione dei vincitori dei giochi.

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Luglio | 2018

Sabato 30 giugno torna la manifestazione che inaugura l’estate

“IL GRANO IN FESTA” A FOSSANO INSIEME AL CATAC COLDIRETTI

Un’immagine dell’inaugurazione dell’edizione 2017

Anche quest’anno si svolgerà la manifestazione “Il grano in festa” – XIX Sagra d’Estate organizzata dal Catac - Coldiretti Fossano in stretta collaborazione con il Comune di Fossano nella serata di sabato 30 giugno in Piazza Dompè. Nuova veste per la manifestazione dedicata al grano che è, e rimane uno dei principali protagonisti del territorio Fossanese. Sulla piazza verranno esposti alcuni macchinari agricoli, ma la vera novità sarà l’esposizione con relativa la sfilata e la dimostrazione di

come venivano usate le macchine operatici in passato in concomitanza con l’evento Terramadre di Torino il quale farà tappa a Fossano nel mese di settembre. Il clou della giornata sarà la cena a cui si auspica parteciperanno oltre 400 commensali i quali potranno gustare la carne alla brace degli “Amici dei Boschetti”. Prima di dare il via alla cena ci sarà l’inaugurazione della nuova struttura che ospiterà la sala contrattazioni e la sala “Brut e Bon” e, come di consueto, il Presidente del Catac

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Raffaele Tortalla, accompagnato dalle autorità locali, si accingerà a premiare con il titolo di “Fomna Special” e di “Galantòm” due persone la cui storia si è intrecciata con quella della realtà rurale del Fossanese. “La Sagra d’Estate – dice il presidente del CATAC di Fossano Raffaele Tortalla – continua negli anni ad essere un evento importante per il CATAC e per Coldiretti, di promozione del territorio e del lavoro di ogni giorno delle imprese agricole”.

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ORGANIZZAZIONE

Luglio | 2018

Fino al 31 luglio gli agriturismi possono presentare domanda di ammissione

MARCHIO OSPITALITÀ ITALIANA, APERTO IL BANDO 2019 Anche quest’anno si riapre il Bando per il Marchio Ospitalità Italiana, la certificazione promossa dalla Camera di Commercio di Cuneo in collaborazione con Isnart di Roma, per promuovere e rendere distintiva la qualità delle strutture ricettive e ristorative, tra cui gli agriturismi. Per l’anno 2019 sono 10 i posti disponibili per le nuove strutture che intendono candidarsi. La partecipazione al marchio di qualità è volontaria per le strutture attive da almeno un anno, che rispondono ai requisiti previsti dal bando e svolgono l’attività secondo i disciplinari previsti per la propria categoria.

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Le domande di ammissione al marchio si possono presentare entro il 31 luglio 2018; la Camera di Commercio terrà conto dell’ordine cronologico di ricezione. La quota per partecipare al progetto e ricevere la visita di control-

Gruppo

lo dell’organismo certificatore è pari a 100 € + Iva per le strutture iscritte al Registro Imprese e a 200 € + Iva per la categoria dei bed & breakfast non iscritti al Registro Imprese. Le strutture che intendono rinnovare il marchio conseguito negli anni scorsi saranno soggette al pagamento della quota annuale di 50 € + Iva. La modulistica, il testo integrale del bando con indicazione delle modalità di pagamento, i disciplinari e le schede di adesione per ogni tipologia di struttura sono consultabili e scaricabili direttamente dal sito web della Camera di commercio di Cuneo.

ORGANIZZAZIONE

Vetrina d’eccezione per raccontare la viticoltura ripensata e sostenibile nata dal progetto Coldiretti

I VINI “THE GREEN EXPERIENCE” SUL PALCO DI COLLISIONI Anche quest’anno Coldiretti ha voluto partecipare a Collisioni, il Festival AgriRock di Barolo, palcoscenico unico di promozione del Made in Italy e di incontro con i consumatori, per portare l’impegno concreto a tutela delle eccellenze agroalimentari del nostro territorio. “Un impegno che portiamo avanti coinvolgendo consumatori, produttori e istituzioni - ricorda Tino Arosio, Direttore di Coldiretti Cuneo - perché nuove conquiste si affianchino a quelle già raggiunte a tutela dei prodotti agricoli italiani, come l’etichettatura obbligatoria per il grano duro, il latte, il riso e i derivati dal pomodoro”. Tra i prodotti di eccellenza delle nostre terre, il vino. Per questo, sul palco Food&Wine di Collisioni 2018, Coldiretti ha puntato sul progetto “The Green Experience”, certificazione collettiva, integrata e sostenibile, pensata su misura per i vini piemontesi e capace di

valorizzarne le peculiarità che li rendono unici al mondo. Per i vini certificati “The Green Experience” e “The Green Experience Plus” è stata una vetrina d’eccezione, occasione unica per raccontare ad un vastissimo pubblico la viticoltura ripensata secondo i due disciplinari del progetto e mirata alla biodiversità, alla

distintività e alla massima qualità. Sul palco di Collisioni è salito l’impegno dei nostri viticoltori che hanno scelto di utilizzare metodi di lotta integrati e sostenibili per prendersi cura del paesaggio collinare Unesco e per rispondere alle esigenze di consumatori consapevoli e attenti alla salubrità dei prodotti e al rispetto dell’ambiente.

CHIUSA DI PESIO HA FESTEGGIATO SANT’ISIDORO La festa di Sant’Isidoro a Chiusa di Pesio del 22 aprile scorso è iniziata in località Mombrisone, a casa del priore uscente Pierluigi Ravera, che ha gentilmente offerto un ricco ricevimento a cui hanno partecipato un gran numero di persone e autorità locali. I festeggiamenti sono poi proseguiti nella chiesa di Sant’Antonino, dove il parroco, Don Giancarlo Canova, ha celebrato la S. Messa, e sono continuati con la consueta benedizione dei mezzi agricoli e la loro tradizionale parata lungo le strade del paese, accompagnati dalla banda musicale Guido Vallauri. Dopo lo scambio delle bandiere, che ha siglato l’investitura ufficiale del priore entrante Bruno Gastaldi, i festeggiamenti si sono conclusi con un gustoso pranzo conviviale.

Luglio | 2018

XXI GIORNATA INTERREGIONALE PENSIONATI A FÉNIS Lo scorso 27 giugno la XXI Giornata interregionale dei Pensionati Coldiretti ha riunito a Fénis, in Valle d’Aosta, i pensionati piemontesi, liguri e valdostani. Una giornata di celebrazione, riflessione e aggregazione, cui ha preso parte anche una delegazione dalla nostra provincia. Dopo la Santa Messa officiata dal Vescovo della diocesi di Aosta, Monsignor Franco Lovignana, il segretario nazionale di Federpensionati Coldiretti, Danilo Elia, ha fatto il punto sulle numerose progettualità messe in campo per i “Senior Coldiretti”. La giornata è proseguita con il tradizionale pranzo e il mercato di Campagna Amica. Il gruppo cuneese ha poi visitato il Castello di Fénis e l’azienda orticola “Au Potager” di Mattia Nicoletta, Sindaco della cittadina valdostana.

CROCIERA NEL NORD EUROPA Dal 2 al 9 giugno scorsi una ventina di Pensionati Coldiretti Cuneo ha viaggiato a bordo della nave “Costa Magica” per una crociera alla scoperta delle città-gioiello del Nord Europa. Il gruppo Coldiretti è volato da Milano a Stoccolma e da qui ha navigato lungo le coste svedesi, finlandesi, russe ed estoni, fra panorami naturali unici al mondo ed eleganti città sul Mar Baltico, da Helsinki a San Pietroburgo, fino a Tallinn. È stata una settimana suggestiva, oltre che una nuova, importante occasione di aggregazione e convivialità, caratteristiche distintive e particolarmente apprezzate dei viaggi organizzati dall’Associazione Pensionati Coldiretti Cuneo, in collaborazione con l’agenzia In Terre di Granda.

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CONSULENZA AGRONOMICA

A cura dei tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo

INTERVENTI AGRONOMICI DEL MESE DI LUGLIO Uno sguardo alle coltivazioni del territorio mese per mese a cura dei tecnici dell’ Agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo. Il mese di Luglio segna l’inizio della stagione estiva con l’ingresso dell’anticiclone che dovrebbe garantire temperature nella media del periodo e minore instabilità. Nel dettaglio:

CEREALI:

Per il mais procedere con eventuali semine di secondo raccolto in zone vocate dopo triticale, orzo e grano; con presenza accertata di insetti terricoli (elateridi), impiegare seme di mais conciato con insetticidi, in alternativa impiegare geodisinfestanti. Con preoccupante presenza

In ottemperanza a quanto disposto dal decreto 22 gennaio 2014 (PAN) punto A.7.2 Difesa integrata obbligatoria di corvidi, impiegare seme di mais conciato con repellenti per uccelli. A seconda delle malerbe potenzialmente infestanti e delle condizioni meteo, posizionare eventuali diserbi di pre-emergenza, post-emergenza precoce o di post-emergenza. Monitorare con attenzione gli appezzamenti di mais di secondo raccolto ed in presenza di tripidi o nottue terricole, intervenire con insetticidi specifici. Monitorare con molta attenzione eventuali

presenze di adulti di diabrotica. Per il trattamento della piralide aspettare il volo della seconda generazione, contattare il tecnico. Procedere con eventuali semine di soia di secondo raccolto in zone vocate dopo triticale, orzo e grano; a seconda delle malerbe potenzialmente infestanti e delle condizioni meteo, posizionare diserbi di pre-emergenza, post-emergenza precoce o post-emergenza. Per il sorgo procedere con eventuali semine di secondo raccolto; posizionare diserbi di post-emergenza precoce. Si ricorda sempre di porre massima attenzione alla tutela degli insetti pronubi e che i trattamenti chimici sono vietati in fioritura.

FRAGOLA e PICCOLI FRUTTI: Iniziano le raccolte

sugli impianti di mirtillo, effettuare, se necessario, nel pre-raccolta interventi per il controllo della botrite. Importante, in questa stagione, la copertura anti pioggia su lampone e rovo, abbinata ad interventi specifici per la botrite, mantenendo anche il controllo dell’eriofide e del tripide su rovo. Su lampone, monitorare anche la presenza di antonomo sulla fioritura delle varietà rifiorenti. Iniziano le preparazioni per i nuovi

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Luglio | 2018

impianti di fragole unifere; con piante frigo conservate favorire la radicazione delle giovani piantine messe a dimora limitando le irrigazioni nella prima fase. Sugli impianti che vengono mantenuti al secondo anno, invece effettuare il taglio della vegetazione e trattamenti acaricidi specifici su tarsonemide ed antibotritici, controllare anche lo sviluppo dell’antracnosi. Sulle varietà rifiorenti mantenute, continuare la copertura antioidica e il controllo dei tripidi, monitorare la presenza di acari e in particolare di tarsonemide. Vista la maturazione di molte specie, iniziare a controllare la presenza della Drosophila; intervenire con prodotti chimici SOLO in caso di presenza accertata di adulti e delle

prime larve sul raccolto, evitare di sbagliare il posizionamento dei prodotti, visto che presentano un numero limitato di impiego. Consigliato l’uso di reti antiinsetto da posizionare a inizio maturazione, evitare di mantenere l’inerbimento e la vegetazione troppo folta con conseguente creazione di ambiente favorevole alla Drosophila.

FRUTTA:

Il mese di luglio, coincide nella nostra provincia, con la maggiore esigenza di acqua per le piante; è quindi necessario continuare su tutte le specie il controllo con i tensiometri delle necessità delle singole specie e la corretta restituzione dell’acqua evapotraspirata. Il clima piovoso dei mesi precedenti ha favorito lo sviluppo

delle principali specie fungine, rendendo necessaria una maggiore attenzione nella difesa anche nei mesi estivi. Per il controllo della cimice asiatica, si consiglia di effettuare monitoraggi e campionamenti in tutti gli appezzamenti, almeno due volte alla settimana. Dal mese di luglio si sconsiglia su tutte le specie frutticole la concimazione. Le varietà più tardive di albicocco e la maggior parte delle varietà di pesco e di susino, si stanno avvicinando alla maturazione e in questa fase è molto importante prevenire lo sviluppo delle marcescenze dovute a monilia e altri funghi parassiti, programmando una accurata strategia di difesa, ma soprattutto, favorendo l’arieggiamento della chioma e controllando la vigoria delle piante con potature di sfoltimento. La sola applicazione di prodotti fungicidi infatti, se non si sono seguite le corrette pratiche agronomiche, su questi funghi non ha effetto. La psilla del pero ( v. articolo pag. 63) è presente in tutte le zone e per il suo controllo immediato, si rendono necessari un continuo monitoraggio e l’applicazione dei cosiddetti “lavaggi”; per un migliore e più duraturo controllo è consigliabile il lancio degli antocoridi (Anthocoris nemoralis). Su melo è consigliabile monitorare con attenzione lo sviluppo della carpocapsa (Cydia pomonella), effettuando accurati campionamenti sui frutti.

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NOCCIOLO e CASTAGNO: Il controllo

delle trappole ed il monitoraggio tramite i frappage devono essere fortemente supportati dai controlli visivi nei noccioleti, in quanto si è nel cuore del momento critico per il controllo degli insetti dannosi quali agrilo, balanino e soprattutto delle cimici. I trattamenti verranno indirizzati capillarmente nelle varie areee corilicole che saranno concordati durante i coordinamenti settimanali. Nelle zone irrigue, sarà importante ricorrere ad irrigazioni trattandosi del periodo centrale e cruciale per la quantità e qualità dei frutti. Le operazioni agronomiche più importanti sono la trinciatura ed il controllo dei polloni. Sul castagno è importante, dove possibile, posizionare a fine fioritura il secondo trattamento anti-marciume dei frutti, effettuare monitoraggio cydie ed eventualmente effettuare trattamenti di controllo.

ORTICOLE: Sui pomodori in

ni meteo degli ultimi mesi. Effettuare coperture con zolfo per il mal bianco e controllare gli afidi con aficidi specifici anche su Zucchino in pieno campo. Su patata, mantenere la copertura con prodotti rameici per la peronospora e monitorare la presenza della dorifora. Su Cipolle, in presenza di tripidi, effettuare insetticidi specifici attivi anche contro la mosca della cipolla. Per gli imminenti trapianti di cavoli, cavolfiori e broccoli, dove possibile effettuare delle false semine, in modo da integrare efficacemente gli importanti diserbi di post trapianto. pieno campo mantenere le coperture a base di rame per il controllo della peronospora. Su peperoni sono iniziati i voli della piralide; intervenire con insetticidi specifici e dove possibile applicare delle reti anti-insetto. Monitorare le coltivazioni di fagioli e alla comparsa degli afidi, intervenire con aficidi selettivi e su coltivazioni di primo raccolto monitorare la comparsa di macchie di batteriosi, favorite dalle condizio-

VITE:

Fase fenologica di chiusura del grappolo e fine fioritura; si consiglia un trattamento antibotritico. Iniziare con le prime solforazioni con zolfo in polvere per la protezione dell’oidio su grappolo. Con lo stabilizzarsi del clima, il rischio della peronospora diminuisce. Finiscono anche le operazioni di pulizia del filare come la scarzolatura.

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Le misure di profilassi contro la patologia che colpisce melo e pero

IL COLPO DI FUOCO BATTERICO IN PIEMONTE NEL 2018 Si torna a parlare di questa patologia causata dal batterio Erwinia amylovora, in quanto sempre più numerosi sono i casi riscontrati nel nostro territorio di meli e peri risultati positivi ai test rapidi di laboratorio a cui seguiranno approfondimenti per l’accertamento di casi ufficiali.

La situazione in campo (Piemonte Cuneo)

Fino al 2012 in Piemonte i casi accertati in base al protocollo diagnostico erano limitati a piante ornamentali e un solo caso su un giovane pereto in Provincia di Cuneo ed un altro sempre su pero in provincia di Alessandria. Nel 2014, furono accertati 15 casi di colpo di fuoco in impianti di melo al primo anno, per i quali risultava evidente, anche se non dimostrabile, il collegamento con il materiale di moltiplicazione. Negli anni successivi la situazione si è normalizzata e, grazie anche ad una azione

di sensibilizzazione che ha convinto i produttori ad adottare le misure di contenimento, in particolare l’esecuzione di un’attenta rimondatura attraverso l’asportazione delle parti colpite, ha consentito di mantenere in vita tutti gli impianti colpiti. Purtroppo quest’anno, la patologia ha fatto la sua ricomparsa, certamente favorita dalle condizioni meteo contrassegnate da piogge frequenti durante le seconde fioriture intervallate da temperature e umidità elevate.

Biologia e riconoscimento della malattia

Questo batterio, infatti, a differenza di Pseudomonas syringae pv. actinidiae (PSA), si sviluppa in un intervallo di temperature più ampio, ben oltre i 30° C, purché in presenza di elevata umidità. Il batterio penetra nella pianta principalmente attraverso i fiori delle fioriture secondarie. Altre vie di penetrazione sono rappresen-

STRUTTURE PREFABBRICATE

tate dagli stomi delle foglie apicali (molto frequente nei casi piemontesi), da ferite causate sia da potature in verde sia da grandine. Il batterio presenta una velocità di penetrazione elevata e il contagio fra pianta infetta e sana risulta altresì assai rapido (da qui la definizione di “colpo di fuoco“). Dopo qualche giorno dall’avvenuta infezione le foglie interessate acquisiscono una colorazione brunastra e si osserva il tipico ripiegamento ad uncino degli apici. In condizioni di umidità e caldo si forma un essudato che favorisce ulteriormente la diffusione del batterio che in seguito andrà a svernare nei cancri presenti sul tronco e sui rami. E. amylovora provoca genericamente seccumi di fiori, foglie e germogli ma ciò che la differenzia da altri parassiti e che la rende più temibile è il fatto che agisce molto rapidamente. Per quanto riguarda la sintomatologia, uno stadio avanzato della malattia comporta il disseccamento di rami, branche o dell’intera

Luglio | 2018

pianta, nonché imbrunimenti sui frutti in maturazione. Elementi caratteristici della malattia sono: 1) Colature di linfa dai cancri che all’aria scuriscono e macchiano di color ruggine rami e tronchi;

2) Colorazione rosso-mattone dei tessuti, a confine sfumato, che si osserva attraverso l’asportazione di un sottile strato di corteccia;

3) Anomala permanenza in autunno delle foglie secche sui germogli colpiti ripiegati ad uncino;

4) Gocce lattiginose emesse dalle parti infette (solo in condizioni di elevata e persistente umidità);

Raccomandazioni

Si ribadisce la necessità, in caso di sintomi sospetti, di segnalarne tempestivamente la presenza al tecnico della propria struttura di appartenenza. In caso di sospetti o comunque in vicinanza ad impianti infetti, si raccomanda di: a. Asportare le fioriture secondarie in quanto siti privilegiati per l’infezione se le temperature massime sono in innalzamento attorno ai 30°C; b. Evitare potature o altre operazioni di tagli su piante sospette sino a che non vi sia una diagnosi certa che escluda l’infezione; c. Se possibile, attivare già al primo anno dell’impianto la protezione anti-grandine in quanto si è accertata la correlazione fra l’evento grandinigeno e l’insediamento del batterio;

Criteri di lotta

In caso invece di malattia accertata a seguito di diagnosi confermata dal tecnico e dal Settore Fitosanitario Regionale si dovranno immediatamente seguire le seguenti procedure: a. Asportare le parti colpite eliminandole con almeno 50 cm di tessuto sano e procedere all’estirpo della

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CONSULENZA AGRONOMICA pianta nel caso vi sia presenza di cancri sul tronco. Tutte le parti colpite e le piante dovranno essere successivamente distrutte e mai lasciate nell’appezzamento. Questa è sicuramente la pratica agronomica più importante, certamente più efficace di qualunque intervento; Effettuare interventi rameici a partire dalla ripresa vegetativa e proseguendo, dopo la fioritura riducendo i quantitativi a non oltre 50 g di rame metallo ad ettolitro (Es Poltiglia bordolese 20 % a 250 g/hl) nei periodi a maggior rischio e, in particolare subito dopo grandinate. Possono essere utilizzati, ad integrazione del rame e in certi periodi altri prodotti quali i batteri antagonisti (Amylo-X, Serenade), Bion e Fosetyl – Al (solo pero da disciplinare PSR) a partire da prima della seconda fioritura con intervalli regolari;

c. Negli appezzamenti in cui

si è osservata la patologia risultano essenziali oltre ad un’accuratissima potatura invernale, la disinfezione degli strumenti di potatura e la completa eliminazione, con bruciatura, delle parti colpite; Rispettare tutte quelle norme igieniche che tendono a risanare quanto può essere venuto a contatto con il batterio, in particolare: • Macchine e attrezzi = pulizia con getto a vapore a 70 °C; • Indumenti = disinfezione di tute, stivali, guanti ecc con prodotti battericidi (Lysoform ecc…).

Cosa prevede la normativa

Estratto dal Decreto 356/1999 di lotta obbligatoria che prevede: a. Indagini sistematiche mirate (vivai, rete di monitoraggio, parchi pubblici e privati, flora spontanea); b. Eradicazione del focolaio me-

diante asportazione dell’intera pianta o parziale (50 cm sotto il confine della lesione) e distruzione per incenerimento; c. Istituzione di zona di sicurezza (1 Km di raggio), solo nelle zone protette in cui per 12 mesi sono vietati i trasporti di piante sensibili senza autorizzazione del SFR; d. Divieto di spostamento degli alveari per periodi ed aree definiti dal SFR (15 marzo – 30 giugno); Sanzioni amministrative sono previste per tutti i decreti di lotta, con somme che variano dai 1000 ai 6000 euro.

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Tecnica “ecocompatibile” che si basa sul lancio degli antocoridi

L’USO DEGLI INSETTI UTILI NELLA LOTTA ALLA PSILLA DEL PERO La psilla del pero è uno dei più pericolosi insetti fitofagi dannosi per la coltura. Gli adulti sono piccoli insetti (2,5-3 mm) di colore nocciola con le ali trasparenti posizionate a tetto sul corpo. Le neanidi, con la tipica forma di “colomba pasquale”, poco mobili, hanno forma appiattita, di colore giallastro-arancio, nella prima età, e sempre più scure fino a divenire bruno-nerastre (ninfe). I giovani colonizzano i germogli, le foglie più tenere, i giovani rami e, più raramente, i frutti; per proteggersi, producono una abbondante melata che imbratta gli organi vegetativi. Infatti la maggior parte del danno è dovuto alle punture di nutrizione che provocano deformazioni ed arresti vegetativi, ma soprattutto dalla abbondante melata che ricopre i giovani e che, imbrattando la vegetazione, provoca danni diretti, perché determina asfissia degli organi vegetativi e dei frutti, nonché scottature degli stessi. Il predatore naturale della psilla del pero è l’Anthocoris nemoralis, un predatore della famiglia degli Antocoridi che, alla nostra latitudine, sverna come adulto nelle siepi, nella vegetazione selvatica o anche nei residui fogliari. Diviene attivo con i primi tepori primaverili, inizialmente può cibarsi di polline, ma anche di afidi, ragnetti rossi o adulti di psilla. Dopo la fioritura, gli antocoridi di questa specie, sono attratti dai

cairomoni emessi dalla melata prodotta dalla di Psilla e migrano dai ricoveri invernali verso i pereti iniziando subito a riprodursi e a predare la psilla. La popolazione di psilla in un pereto è influenzabile da molti fattori e può tranquillamente succedere, che si alternino annate con pochissima presenza di tale fitofago, ad annate con presenza e danni molto elevati e di conseguenza, anche la popolazione del predatore, segue la stessa dinamica. L’utilizzo di prodotti di sintesi per la lotta ad un parassita aggressivo e potenzialmente pericoloso come la psilla, può essere utile, ma non risolutivo, per cui si è cercato di capire come favorire lo sviluppo degli insetti utili e come perfezionare il giusto rapporto tra predatore e predato. Le imprese frutticole ed in particolare quelle piemontesi sono sempre più orientate verso metodi produttivi maggiormente eco compatibili e negli ultimi anni ciò ha favorito lo sviluppo di una tecnica di lotta basata sul cosiddetto “lancio” dei predatori, ovvero la preparazione all’interno di apposite bio fabbriche di insetti predatori, che al momento opportuno vengono liberati nei pereti infestati dalla psilla. I tecnici frutticoli dell’Agenzia 4A di Coldiretti, dopo alcuni anni di sperimentazione, hanno organizzato e promosso

Adulto psilla

Antocoride

Neanide psilla

l’acquisto collettivo di questi insetti e attualmente, ogni anno, su più della metà dei pereti piemontesi, vengono fatti lanci di antocoridi per il contenimento della psilla. Il tecnico frutticolo 4A Massimo Testa, che fin dal principio ha seguito questa tecnica di lotta, ci dice come in genere 1000 adulti ad ettaro per due applicazioni, siano sufficienti per garantire un contenimento ottimale della Psilla, ma alcune

volte nei pereti storicamente più a rischio possono essere necessari anche 1500 / 2000 individui per ettaro. Il primo lancio va effettuato quando è iniziata l’ovideposizione della prima generazione di psilla e, da quel momento in poi, la popolazione di insetti utili va tutelata, ponendo particolare attenzione ad ogni successiva operazione colturale e mantenendo dove possibile l’erba non sfalciata.

CONSULENZA AGRONOMICA

La sperimentazione è un tassello fondamentale delle filiere

COLDIRETTI E CAP NORD OVEST INSIEME PER VALORIZZARE LA FILIERA CEREALICOLA Nel mese di giugno è stato presentato il campo varietale di frumento realizzato in collaborazione da Coldiretti Cuneo, Agenzia 4A e Consorzio Agrario delle Province del Nord Ovest. Il campo vetrina presso l’azienda agricola Abrate Silvio di Genola è stato uno dei sette campi sperimentali della rete creata in provincia di Cuneo. La sperimentazione rappresenta un tassello fondamentale delle filiere quale quello della scelta varietale. L’individuazione delle varietà da coltivare nasce soprattutto dall’esperienza diretta di coltivazione in campi parcellari che forniscono l’indicazione della rispondenza all’adattabilità amRimozione amianto in totale sicurezza Ricopertura con materiali idonei alle vostre esigenze

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bientale delle zone di coltivazione. Il campo era costituito da 15 varietà di frumento tenero e da 5 varietà di frumento duro. Le varietà di tenero erano suddivise a loro volta in: • frumento di forza: Giorgione(SIS), Bardan (Novasem) e la novità Trafalgar (LG); • frumento panificabile superiore: Tiepolo (SIS), Belsito (Novasem), Salvador (Novasem) e le novità Donator (Novasem), Antonello (SIS), Annibale (Syngenta) ed Absalon (SIS); • frumento panificabile: Ovalo (Novasem), Fructidor (Novasem) e le novità Santorin (SIS) e Alhambra(LG); • frumento foraggero: Kalahari (LG). Accanto alle varietà di frumento tenero, è stata costituita una prova di frumento duro in cui erano testate le varietà Marco Aurelio (SIS), Cesare (SIS), Augusto (SIS), Claudio (SIS) e Athoris (LG). La prova dei frumenti duri aveva l’obiettivo di saggiare la produzione, l’adattabilità e le performances qualitative della nuova genetica costituita per

la coltivazione al nord Italia. Il campo era stato seminato in data 4 novembre 2017 ed è stato condotto con una normale tecnica di coltivazione sul modello del disciplinare di coltivazione frumento di qualità e cioè con apporto di sostanza organica in pre-semina seguito da tre apporti primaverili di azoto (nitrato all’accestimento e inizio levata ed urea all’inizio spigatura), due trattamenti fungicidi ed uno insetticida.

L’andamento climatico non favorevole della coltura del frumento ha messo a dura prova la coltivazione, rendendo indicare quali varietà abbiano avuto le performances migliori sia a livello produttivo che qualitativo. Occorre poi rilevare come alcune varietà di tenero hanno evidenziato la loro ottima adattabilità all’areale cuneese, così come anche il frumento duro che ha superato un inverno “vero” rigido e selettivo.

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CONSULENZA LEGALE

Piantare alberi sul proprio fondo, ad una distanza legale, ma con l’unica finalità di impedire la vista al vicino, è un atto emulativo

LIMITI E DIVIETI AL DIRITTO DI PROPRIETÀ: GLI ATTI DI EMULAZIONE

“I

l proprietario ha il diritto di godere e di disporre della cosa in modo pieno ed esclusivo entro i limiti e con l’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico”. E’ quanto statuito dall’articolo 832 del Codice Civile che nel disciplinare un diritto reale di ampia portata e rilevanza, piuttosto che specificarne le facoltà di esercizio, fissa dei confini, imposti dalla legge, alla illimitata signoria del proprietario. I limiti fissati dal nostro ordinamento al diritto di proprietà sono di due categorie: limiti imposti per ragione di pubblico interesse e limiti finalizzati a salvaguardare concorrenti diritti di altri soggetti privati. In particolare, discorrendo sui limiti al diritto di proprietà, il Codice Civile, all’art. 833, statuisce che “il proprietario non può fare atti i quali non abbiano altro scopo che quello di nuocere o recare molestia ad altri”. L’ordinamento giuridico italiano non prevede un divieto generale di abuso del diritto e, quindi, di compiere atti emulativi. Gli stessi sono contemplati solo con riferimento precipuo al diritto di proprietà nonché, ai diritti reali, limitati

o parziali, di godimento (usufrutto, uso, servitù, ecc.). Per abuso del diritto, si intende ogni forma anormale di esercizio di un diritto soggettivo che, senza realizzare un interesse per il suo titolare, provoca un danno o un pericolo di danno per altri soggetti. Come chiarito da giurisprudenza consolidata, per aversi atto emulativo, ai sensi e per gli effetti dell’art. 833 C.C., è necessaria la presenza delle seguenti condizioni: a) il compimento dell’atto nell’ambito dell’esercizio del diritto di proprietà; b)la finalità pregiudizievole; c)l’inutilità dell’atto; d)la molestia ed il danno che l’atto arreca ai terzi; e)la prova che l’atto compiuto dal proprietario appaia inutile. In particolare, affinché un comportamento posto in essere da un proprietario (o titolare di altro diritto reale di godimento) costituisca un atto emulativo vietato dalla legge, non basta che il predetto comportamento del soggetto attivo arrechi un pregiudizio o molestia ad altri bensì, è necessario che, l’azione sia posta in essere per questa esclusiva finalità senza essere supportata da una giustificazione di natura utilitaristica, sia da un punto di vista economico, che sociale, con la conseguenza che, il

comportamento non è configurabile come atto emulativo qualora il proprietario ponga in essere degli atti che, pur essendo contrari all’ordinamento e finalizzati ad arrecare nocumento e molestia ad altri, siano soggettivamente intesi a procurargli un vantaggio. La condotta dell’agente deve essere connotata da quella che dottrina e giurisprudenza prevalente indicano con la locuzione di “animus nocendi” ovvero, l’intenzione dolosa di arrecare danno e che consiste non solo nella dolosa volontà di nuocere, ma anche nella assenza di qualsivoglia vantaggio per l’agente, nonché nella intrinseca dannosità dell’atto. Si parla di azione poiché, l’art. 833 C.C., fa riferimento esplicito ad “atti” ovvero richiede un comportamento attivo, dovendosi, di conseguenza, escludere che sia configurabile, quale atto emulativo, un mero comportamento omissivo e/o passivo. E’ importante sottolineare che, per realizzare la previsione dell’art. 833 C.C., l’atto deve essere compiuto al “solo scopo” di arrecare danno o molestia. In tema di limiti di proprietà, non costituisce abuso del diritto, vietato ai sensi e per gli effetti dell’art.833 C.C., la creazione di un terrapieno in un

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Luglio | 2018

terreno agricolo, che pure determini, di fatto, una compressione della facoltà di godimento del proprietario confinante, non sussistendo, nel nostro ordinamento, una generale proibizione, per il proprietario di un fondo, di sopraelevare, in modo da non pregiudicare il panorama visibile da altro fondo, salva l’eventuale costituzione di una servitù di non sopraelevare. Né costituisce atto emulativo, la sostituzione di una siepe con un muro di cemento, volto a precludere “l’inspectio” (possibilità di veduta) nel proprio fondo, in quanto, rimanendo la funzione del manufatto identica a quella della siepe, tale sostituzione non può dirsi manifestamente priva di utilità. Non sono riconducibili ad atti emulativi eventuali azioni dei proprietari finalizzate ad intimare ad un confinante la riduzione in pristino e/o l’eliminazione di una costruzione o di una veduta realizzate in violazione delle distanze legali. E’, sicuramente, da ascriversi agli atti emulativi vietati dall’art.

833 C.C., l’azione del proprietario che installi, sul muro di recinzione del fabbricato comune, un contenitore avente aspetto di telecamera nascosta fra il fogliame degli alberi posto in direzione del balcone del vicino.

ONERE PROBATORIO

In merito all’onere della prova degli atti emulativi, si applica il disposto del primo comma dell’art. 2697 C.C., a mente del quale “chi vuol far valere un diritto in giudizio, deve provare i fatti che ne costituiscono il fondamento”. Ciò vuol dire che, l’onere di provare l’atto emulativo, incombe sulla parte che se ne lamenta.

TUTELA

Per quanto concerne, invece, gli strumenti di tutela in ambito civilistico, contro gli atti emulativi, nel silenzio dell’art.833 C.C., giurisprudenza e dottrina maggioritaria ritengono esperibili due rimedi: a) azione di risarcimento; b)tutela inibitoria.

Laddove l’atto emulativo è stato fonte di perdita o mancato guadagno, è possibile esperire un’azione di risarcimento danno per equivalente o, se possibile, in forma specifica. Infatti, la violazione dell’art.833 C.C., comporta, in capo al responsabile, l’obbligo di restituito in integrum (risarcimento in forma specifica) oppure, il risarcimento del danno patrimoniale arrecato (risarcimento per equivalente). Nell’ipotesi di una costruzione in spregio alle distanze legali, il danneggiato potrà chiedere o la demolizione dell’opera oppure, se non fattibile, il risarcimento del danno, ai sensi e per gli effetti dell’artt. 2043 e 2058 del C.C. (è possibile ottenere, previa dimostrazione, anche la tutela risarcitoria del danno biologico patito). L’altro rimedio è rappresentato dalla tutela inibitoria ovvero, la possibilità di richiedere all’Autorità Giudiziaria, l’immediata cessazione, anche prima del processo, dei comportamenti pregiudizievoli.

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Un GRANDE TEAM

al tuo servizio

evo confessarti una cosa che mi lascia sempre meravigliato. Ogni mese, da anni, circa 200 persone ci scelgono per eseguire una visita odontoiatrica...

Caspita, sono davvero tanti! Nonostante il mio timore che nel giro di qualche anno avremo esaurito gli abitanti di Cuneo, però, questa statistica continua a mantenersi regolare. Ok, la visita è gratuita, ma non siamo gli unici ad offrire questa opportunità a Cuneo, per cui non credo che questo sia il motivo per cui abbiamo questo successo. E non si tratta nemmeno della sola pubblicità che ci facciamo: quando leggo le risposte alla voce “come è venuto/a a conoscenza del nostro studio?” che abbiamo inserito al fondo dell’anamnesi che viene compilata prima della visita, infatti, la pubblicità è solo uno dei tanti fattori. E allora da dove vengono tutte queste visite? Dal passaparola! Eh sì, nel 2018 sono ancora i nostri pazienti soddisfatti i nostri principali promoter! E questo riempie me e il mio socio Federico di orgoglio, perché significa che la maggior parte dei nostri pazienti è soddisfatta del nostro operato. Ma la cosa di cui siamo convinti è che non sia soltanto la qualità eccellente delle nostre terapie a fare la differenza!

Essendo così tanti riusciamo a garantire il nostro servizio 357 giorni all’anno! Sì, hai capito bene, siamo aperti il sabato, la domenica, agosto e la maggior parte dei giorni festivi, a tutto vantaggio di chi riesce a liberarsi con fatica durante la settimana, ma anche e soprattutto a sostegno di chi ha mal di denti o qualche situazione urgente da porre all’attenzione del dentista: i problemi purtroppo non vanno mai in vacanza. I nostri pazienti sanno che ci siamo sempre e questo dà loro una grande serenità. E poi tutti i servizi con cui coccoliamo i nostri pazienti, che, una volta iniziate le cure, non devono più uscire dal nostro studio per nessun accertamento. La nostra infermiera, per esempio, esegue prelievi di sangue ed elettrocardiogrammi per accertamenti prima degli interventi più importanti. Se risulta necessario eseguire una panoramica o una scansione tridimensionale di un dente o di una porzione della bocca abbiamo tutto il necessario per eseguirle, compresi tre tecnici di radiologia per garantire la migliore esecuzione possibile di questi esami.

Quando leggo le centinaia di recensioni a 5 stelle che ci vengono rilasciate sui social network e i motori di ricerca, infatti, i nostri pazienti restano soddisfatti dal “contorno” e non dal “piatto principale”. Ma qual è il nostro “contorno”?

I pazienti che fanno fatica a recarsi in studio perché non possono guidare hanno a disposizione un servizio navetta. Le persone più ansiose possono affrontare le cure in serenità grazie all’ansiolisi eseguita dai tre anestesisti con cui collaboriamo. Una logopedista e un otorinolaringoiatra ci garantiscono il loro appoggio per eseguire consulenze direttamente nella nostra struttura. Due sale relax con tanto di frigo bar, chaise longue e tv, permettono di trascorrere piacevolmente ed in intimità le ore dopo gli interventi chirurgici.

Beh innanzitutto un team straordinario! 7 odontoiatri, 5 igienisti, 25 dipendenti e 8 odontotecnici che lavorano con passione per garantirti il miglior servizio possibile! Hai mai visto uno studio dentistico con uno staff simile?

E poi trattamenti agevolati per i nuclei famigliari più numerosi, per dare la possibilità di seguire i bimbi, che trattiamo fin dall’età di tre anni. Nicola, il nostro pedodontista, è davvero eccezionale! Riesce a curare anche i bimbi definiti dai genitori “intrattabili”!

Le nostre segretarie, inoltre, ricordano gli appuntamenti, anche quelli di richiamo semestrale, che spesso vengono dimenticati e innescano la classica “pausa di riflessione” in attesa che faccia male qualche dente, che è il modo migliore per condannarsi a cure più complesse e costose, che possono essere evitate con una attenta prevenzione. E alla prevenzione noi teniamo in particolar modo: pensa che abbiamo uno studio di igiene dentale dedicato solamente ai controlli periodici! Infine, le modernissime e stupefacenti tecnologie con cui trattiamo i nostri pazienti, lasciano sempre tutti stupefatti. Microscopi, supporti video, sistemi ingrandenti, tecnologie digitali, scanner intraorali che consentono in molti casi di evitare le fastidiose impronte, telecamere per confermare o potenziare l’individuazione di carie in aggiunta agli esami clinici e radiografici. Infine, voglio citare ancora il fatto che nella nostra struttura i dentisti si occupano solo di alcuni aspetti molto specialistici in modo da poter essere sempre aggiornati al meglio. Questo ci consente di affrontare con successo anche i casi più complessi e proprio la gestione dei casi complessi è il nostro fiore all’occhiello, grazie alla quale la nostra struttura sta ricevendo sempre più apprezzamenti nel settore odontoiatrico italiano! Sicuramente ho dimenticato decine di cose. Ma credo che ci siamo capiti. È proprio il servizio odontoiatrico a 360 gradi che ci consente di continuare ad avere un afflusso sorprendente e costante di nuovi pazienti da soddisfare. Cosa aspetti a prenotare anche tu una visita? Sono sicuro che non te ne pentirai. Chiama lo 0171/619210: una nostra segretaria ti risponderà entro il terzo squillo! Dott. Stefano Salzano Direttore Sanitario

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Informazione sanitaria ai sensi della legge 248 (del 04/08/06) - Direttore sanitario Dott. Stefano Salzano, Odontoiatra - Iscr. Albo Odontoiatri n° 488 di Cuneo

Luglio | 2018

SPORTELLO SALUTE

Un atto gratuito oggi insostituibile

LA DONAZIONE DEL SANGUE

“D

onare è importante”: quante volte lo abbiamo sentito dire? Quanto spesso è ripetuto, soprattutto durante il periodo estivo? Lo slogan, però, non è soltanto uno slogan: il dott. Marco Lorenzi, direttore del Servizio di Immunoematologia e Trasfusionale interaziendale dell’azienda ospedaliera S. Croce e Carle e della CN1 ci ha spiegato perché. Alcune terapie (quelle nei pazienti ematologici, le chirurgie maggiori, i traumi, gli incidenti, i trapianti) sono praticabili soltanto grazie alla trasfusione che, come è praticata oggi, è possibile a seguito della scoperta dell’AB0, la classificazione dei gruppi sanguigni. Sul sito www.scienceheroes.com è al secondo posto nell’elenco delle

invenzioni o scoperte che, nella storia, hanno salvato più vite. Volendo fare un excursus storico, nel passato al sangue veniva attribuito un potere curativo, tant’è che era pratica comune consigliare di berlo, ad esempio, per i casi di epilessia. Oggi tutto ciò è superato, ma il sangue mantiene ancora un’aura di fascino e mistero. Sarà forse per il fatto di esser l’unico tessuto non ancora riprodotto in laboratorio? Effettivamente, dal punto di vista della necessità di sangue, non c’è alcun elemento artificiale in grado di sostituirlo. Sono stati fatti esperimenti con soluzioni di emoglobina, tutti interrotti, sono stati prodotti globuli rossi, ma il bisogno è talmente elevato in tutto il mondo che, quando sarà possibile crearli in modo non solo sperimentale, saranno in grado di

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soddisfare una richiesta minima, quindi saranno riservati a gruppi rari e situazioni particolari. Altra curiosità sta nel fatto che i gruppi cambiano in base alla popolazione. Alcuni genetisti, come Luigi Luca Cavalli-Sforza, han fatto una storia delle migrazioni nei diversi secoli, seguendo proprio la diffusione dei gruppi sanguigni. In conclusione, in un momento di passaggio come quello che stiamo vivendo, con pazienti anche non caucasici, l’impegno per il futuro di tutti sarebbe quello di estendere quanto più possibile la base di donatori, in modo da avere giusto mix di caratteristiche.

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VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA E TRAINING RIABILITATIVO

LA VALUTAZIONE Il Neuropsicologo studia e valuta le funzioni del cervello umano. Attraverso la somministrazione di alcuni test è possibile stabilire l’eventuale presenza di problemi di memoria o di attenzione ed altre problematiche che riguardano le funzio-

ni esecutive. Identificare i problemi cognitivi nelle loro prime manifestazioni è essenziale al fine di poter attuare un efficace intervento sia terapeutico che riabilitativo. I CAMPANELLI DI ALLARME I segnali a cui bisogna prestare attenzione sono i seguenti: • Memoria Dimenticare gli appuntamenti, i nomi delle cose, la collocazione degli oggetti • Orientamento Essere disorientati nel percorrere strade

nuove o conosciute.

• Linguaggio

Perdere il filo del discorso, sentire di non avere argomenti o avere paura nell’esporli. IL TRAINING RIABILITATIVO E’ possibile intervenire attraverso un percorso di Stimolazione Cognitiva, ovvero con degli esercizi scritti o informatici somministrati dal Neuropsicologo volti a stimolare l’area identificata come deficitaria dalla valutazione svolta in precedenza. La stimolazione è essenziale al fine di far lavorare

in modo ottimale le aree da potenziare. Gli incontri sono settimanali e durano circa un’ora. Al termine di ogni seduta si assegnano delle esercitazioni studiate sulla persona che devono essere svolte durante la settimana al fine di potenziare la funzione cognitiva problematica.

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Per coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali

CONTRIBUTI OBBLIGATORI DOVUTI PER L’ANNO 2018

L’

INPS ha reso noto l’importo dei contributi obbligatori dovuti per l’anno 2018 dai coltivatori diretti, coloni, mezzadri ed imprenditori agricoli professionali che, come risaputo, si basano sulla classificazione delle aziende nelle

quattro fasce di reddito convenzionale. Ogni azienda è inclusa annualmente nella fascia di reddito convenzionale corrispondente al reddito agrario dei terreni condotti e/o a quello determinato dall’allevamento degli animali.

Il reddito medio convenzionale giornaliero, per l’anno 2018, è pari a € 57.60. Nella sottostante tabella sono riportate le aliquote da applicare al suddetto reddito convenzionale per l’anno 2018 alle diverse tipologie di aziende.

Tabella B – Aliquota di finanziamento Zona normale

Zona svantaggiata

Anno

Maggiore di 21 anni

Minore di 21 anni

Maggiore di 21 anni

Minore di 21 anni

2018

24,0%

Riduzione contributiva Esonero contributivo per pensionati per i neo imprenditori ultra65enni agricoli Si ricorda che il contributo previdenziale dovuto dai lavoratori autonomi agricoli ultra65enni, già pensionati presso le gestioni dell’INPS (per i quali la pensione è liquidata in tutto o in parte con il sistema retributivo), può essere, a richiesta, applicato nella misura della metà. La riduzione contributiva non è applicabile ai lavoratori autonomi già pensionati delle GESTIONI EX IPOST, EX INPDAP ED EX ENPALS che abbiano compiuto l’età di 65 anni.

L’incentivo ha come destinatari i coltivatori diretti (CD) e gli imprenditori agricoli professionali (IAP), con età inferiore a quaranta anni che effettuino l’iscrizione nella previdenza agricola nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2018. Tale esonero, come quello applicato alle nuove iscrizioni avvenute nel 2017 (legge n.232/2016), non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente. L’esonero dal versamento dei

contributi previsti per l’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti, per coloro che saranno ammessi al beneficio, è quantificato nella misura di seguito indicata: • Esonero del 100% per i primi 36 mesi di attività; • Esonero del 66% per gli ulteriori 12 mesi; • Esonero del 50% per gli ulteriori 12 mesi. Ricordiamo che l’esonero ha ad oggetto la quota per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti (IVS) e il contributo addizionale di cui al comma 1, dell’art. 17, della legge 3 giugno 1975, n. 160, cui è tenuto lo IAP e il CD per l’intero nucleo.

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Sono esclusi pertanto dall’agevolazione: • Il contributo di maternità, dovuto per ciascuna unità attiva iscritta nella Gestione speciale dei coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli professionali; • Il contributo INAIL, dovuto dai soli Coltivatori Diretti; si precisa che nell’ipotesi in cui il coltivatore diretto operi in zona montana o svantaggiata, tale contributo verrà calcolato e riscosso per intero come si evince dall’art. 1, comma 117, della legge 27 dicembre 2017 n. 205, che stabilisce che l’esonero in argomento “non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente”.

Contribuzione INAIL

Il contributo dovuto per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dai coltivatori diretti, mezzadri e coloni per l’anno 2018 resta fissato nella

misura capitaria annua di: 768,50 euro (per le zone normali) 532,18 euro (per i territori montani e le zone svantaggiate).

Modalità di pagamento

Si informano i soci che anche quest’anno l’INPS non invierà a domicilio i modelli F24 precompilati per il pagamento dei contributi previdenziali. Gli estremi per il pagamento mediante modelli F24 saranno disponibili nel Cassetto Previdenziale per gli Autonomi Agricoli. Al fine di agevolare i soci nelle operazioni di pagamento dei

modelli F24, coloro che non hanno rilasciato mandato al “servizio telematico”, possono rivolgersi agli uffici Coldiretti che provvederanno alla elaborazione degli stessi. Presso gli Ufficio di Zona e gli Uffici di Recapito si potranno ottenere l’assistenza e le informazioni in merito.

Termini di scadenza

I termini di scadenza per il pagamento, presso qualsiasi Istituto di Credito o Ufficio Postale sono il 16 luglio 2018, il 17 settembre 2018, il 16 novembre 2018 e il 16 gennaio 2019. Gli Uffici EPACA di Coldiretti sono a disposizione per ogni eventuale chiarimento in merito.

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INFORTUNI SUL LAVORO E MALATTIE PROFESSIONALI

16 luglio 2018 VERSAMENTO DEI CONTRIBUTI INPS Si informano i soci che il termine di scadenza per il pagamento della prima rata dei contributi previdenziali INPS è lunedì il 16 luglio 2018.

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coltivatori diretti, sono tenuti ad assicurarsi all’INAIL. Abbiamo detto che l’Inail protegge i lavoratori non solo dagli infortuni ma anche dalle malattie professionali. Vediamo allora quali sono le malattie professionali riconosciute dall’Inail.

Malattie professionali riconosciute dall’Inail: cosa sono?

La malattia professionale (o causa di servizio) è una patologia la cui causa agisce lentamente e progressivamente sull’organismo. Si è soliti dire che la malattia professionale possiede una causa diluita e non una violenta e concentrata nel tempo, come nel caso dell’infortunio. La legge dice che la causa deve essere diretta ed efficiente, cioè in grado di produrre l’infermità in modo esclusivo o prevalente, e deve essere contratta nell’esercizio e a causa delle lavorazioni rischiose. La malattia può derivare direttamente dall’attività che il lavoratore svolge, oppure dall’ambiente in cui la lavorazione stessa si sviluppa (cosiddetto rischio ambientale). L’Inail indennizza i danni provocati dalle malattie professionali prevedendo prestazioni di carattere economico, sanitario e riabilitativo. Le malattie professionali si distin-

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guono in tabellate e non tabellate. Malattie tabellate: sono riconosciute più facilmente al lavoratore. In presenza di una di queste patologie, infatti, il lavoratore non deve dimostrare l’origine professionale della malattia. Egli deve solamente provare l’esposizione a un rischio ambientale provocato da quella lavorazione tabellata, l’esistenza della malattia anch’essa tabellata e l’avvenuta denuncia nel termine massimo di indennizzabilità; in presenza di queste condizioni, si presume per legge che quella malattia sia di origine professionale. Questa presunzione è superabile soltanto con la prova, posta a carico dell’Inail, che la malattia è stata determinata da cause extraprofessionali e non dal lavoro. Malattie non tabellate: se la malattia non è presente in tabella, la professionalità può essere riconosciuta, ma l’onere della prova è a carico del lavoratore che deve dimostrare l’origine professionale della sua patologia fornendo le prove dell’ esistenza della stessa, della causa di lavoro, del rapporto eziologico

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L’Inail (Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) è un ente pubblico che gestisce l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Gli obiettivi dell’Inail sono: • ridurre il fenomeno infortunistico • assicurare i lavoratori che svolgono attività a rischio • garantire il reinserimento nella vita lavorativa degli infortunati sul lavoro L’assicurazione ha la funzione di garantire ai lavoratori, in caso di infortunio o di malattia professionale, prestazioni sanitarie relative alle prime cure, prestazioni economiche e forniture di apparecchi di protesi. L’iscrizione all’Inail è obbligatoria per tutti i datori di lavoro che assumono lavoratori dipendenti e che svolgono attività considerate rischiose dalla legge; anche i lavoratori autonomi, artigiani e

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Luglio | 2018

3. asma bronchiale 4. alveoliti allergiche 5. malattie causate da radiazioni

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6. ipoacusia da rumore; 7. malattie causate da vibrazio-

Non tutti sanno che le prestazioni sanitarie necessarie per la cura degli infortuni e le malattie professionali sono esenti dal pagamento del TICKET. Pertanto l’assistito che ha subito un infortunio sul lavoro è esente solo per le prestazioni riferite direttamente alle conseguenze dell’infortunio. L’esenzione è riportata per il periodo di durata dell’infortunio ed è valida anche se le prestazioni saranno effettuate successivamente a tale periodo purché richieste in fase di apertura della temporanea inabilità lavorativa. Ma anche successivamente, dopo la stabilizzazione dei postumi, sono esenti le prestazione connesse alle infermità riconosciute. I titolari di rendita INAIL (oppure danno biologico liquidato in capitale ) con grado di inabilità in misura inferiore ai 2/3, quindi fino a 66%, hanno diritto ad esenzione ticket per le prestazioni sanitarie

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ni meccaniche trasmesse al sistema mano braccio 8. ernia discale lombare; 9. malattie da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori.

IMPORTANTE:

Per qualisiasi dubbio non esitate a contattare il Patronato EPACA, dove troverete una qualificata consulenza medico-legale in materia di infortuni sul lavoro, malattie professionali, prestazioni di invalidità civile e invalidità INPS. l patrocinati possono usufruire della consulenza medica presso l’Ufficio Provinciale EPACA, per fissare l’appuntamento rivolgersi agli Uffici di Zona o telefonare al numero 0171/447265.

connesse all’infermità riconosciuta. I titolari di rendita INAIL con grado di inabilità superiore ai 2/3, quindi dal 67% in su hanno diritto all’esenzione dal ticket per tutte le prestazioni specialistiche, diagnostiche e di laboratorio. OPERATIVITA’- Gli interessati possono presentare le richieste di certificazioni all’INAIL tramite il Patronato EPACA, successivamente l’esenzione si ottiene presentando alla propria Unità Sanitaria la certificazione INAIL relativa alle proprie infermità e alla percentuale di inabilità.

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16 LUGLIO 2018 IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI GIUGNO Annotazione di liquidazione per il mese di giugno e versamento dell’eventuale imposta tramite modello F24 telematico da parte dei contribuenti che esercitano attività agricola, d’impresa e di lavoro autonomo che nell’anno 2017 hanno realizzato un volume d’affari superiore a euro 400.000,00 se prestazione di servizio o di euro 700.000,00 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore ai limiti suddetti che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66 legge 427/93. VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti diretti, delle ritenute effettuate nel mese di giugno sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente.

25 LUGLIO ACQUISTI-CESSIONI E PRESTAZIONE DI SERVZI INTRACOMUNITARI – mese di giugno e 2 trimestre 2018. Scade il termine per i contribuenti mensili e trimestrali per la trasmissione, in via telematica , all’Agenzia delle Dogane dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti rispettivamente nel mese di giugno e nel 2 trimestre 2018.

31 LUGLIO DENUNCIA DELLE RETRIBUZIONI DEGLI OPERAI AGRICOLI Entro tale data devono essere inviate in via telematica all’INPS ex Scau le denunce delle retribuzioni (modello DMAG) corrisposte agli operai a tempo determinato ed indeterminato nel trimestre aprile – maggio – giugno 2018. IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta. IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro

SCADENZE

ciascun mese, l’ammontare di riferimento dell’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

16 AGOSTO (essendo il 15 festivo) IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A seguito delle modifiche apportate all’art. 21 del D.P.R. 633/72 deve essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di luglio, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè luglio.

20 AGOSTO VERSAMENTO IRPEF, ADDIZIONALE REGIONALE E COMUNALE IRPEF, IRAP ecc. SALDO 2017 con maggiorazione dello 0,40% Scade il termine per effettuare il versamento del saldo Irpef, nella misura del 40% dell’acconto totale dovuto (100%) se l’importo risultante al rigo RN34 è pari o superiore a euro 257,52. Entro lo stesso termine deve anche essere effettuato il versamento del primo acconto, se dovuto, della cedolare secca, dell’IVIE e IVAFE. ACCONTO IRPEF con maggiorazione dello 0,40% Scade il termine per versare la prima rata di acconto IRPEF, nella misura del 40% dell’acconto totale dovuto (100%) se l’importo risultante al rigo RN34 è pari o superiore a euro 257,72. Il contribuente può dedurre dagli acconti da versare i relativi crediti d’imposta. ACCONTO IRAP con maggiorazione dello 0,40% I contribuenti che esercitano attività diretta alla produzione o allo scambio di beni ovvero alla prestazione di servizi debbono effettuare il versamento della prima rata di acconto IRAP nella misura del 40 per cento dell’acconto totale dovuto (100%) se l’imposta è pari o superiore a euro 257,52. Sono esclusi dall’Irap i soggetti passivi che esercitano attività agricola ai sensi dell’art.32 del TUIR 917/86. DIRITTO ANNUALE CCIAA 2018 con maggiorazione dello 0,40% Entro tale data le imprese iscritte al Registro annuale della Camera di Commercio sono tenute al versamento, tramite modelllo F24, del diritto annuale 2018 maggiorato dello 0,40%.

ACSTE

Luglio | 2018

L’appuntamento è domenica 15 luglio a Bernezzo

“MANGIANDO CAVALCANDO” PER IL BENVENUTO ALL’ESTATE Quest’anno l’A.C.S.T.E. propone un’alternativa al tradizionale raduno di fine estate e invita tutti gli amici a partecipare - domenica 15 Luglio - alla prima edizione della festa privata “MANGIANDO CAVALCANDO” I gruppi: • I CAVALIERI DEL DRAGO di Bernezzo • I SERVAJ di Bombonina • I CAVALIERI DELLA VALLE GRANA • I DUE PINI di Borgo S. Dalmazzo provvederanno ad allestire le varie tappe con i punti ristoro per cavalli e cavalieri. La partenza è prevista alle ore 9,30 presso l’area “FONTANA MAGNESIA” di Bernezzo, dove si potranno sistemare i mezzi di trasporto e gustare la colazione. Il percorso si snoderà sui bellissimi sentieri della zona di Bernezzo e vi

Golè Terzillo - classe 1952 – da molti anni socio A.C.S.T.E., partecipa attivamente alla vita associativa

saranno alcune tappe per il pranzo. E’ previsto il ritorno all’area Fontana Magnesia per gustare il dolce e per proseguire i festeggiamenti. Le prenotazioni si raccolgono entro il 12 luglio presso: Ivo Bian-

co 335/6874008, Silvio Regis 338/2542192, Michele Donadio 389/4349236, Fabio Giordano 335/6469268. Vi aspettiamo numerosi!!!

Ricordiamo che il mandato quadriennale dell’attuale Direttivo è in scadenza: invitiamo tutti gli interessati a far pervenire alla segreteria (indirizzo e-mail acste@libero.it) i nominativi dei nuovi candidati per dare ancora vita alla nostra associazione. Buona estate a tutti!

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Ciao, ho 29 anni, e sono piuttosto timida. Arrivo da Villanova d’Asti e non ho mai avuto il ragazzo perché i miei genitori non mi lasciavano uscire. Per fortuna ho trovato un lavoro qui e così abito da mia nonna vicino a Savigliano. Non sono tanto moderna e non mi intendo di computer ecc. Quindi vorrei un tipo semplice come me.

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Sono badante di circa 55 anni. Sono libera dal lavoro solo due giorni alla settimana. Non sono mai stata sposata, sono orfana, arrivata dall’Albania da diversi anni. Qui non conosco nessuno e mi trovo sola. Il mio desiderio è trovare un compagno bravo. Purtroppo non posso avere dei bambini. Io sono corretta e cerco un uomo sincero.

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Classe 1973, stupenda donna, molto femminile, elegante, distinta, bellissimi occhi verdiazzurri, dottoressa di famiglia, ha casa al mare e in montagna, molti amici, e persone che le vogliono bene, la sua vita è densa di emozioni, ma le manca la cosa più importante, un uomo che la ami veramente e con cui pensare a un futuro insieme.

Femminile, dolcissima, 36enne, nubile, molto carina, fisico slanciato, bionda, grandi occhi azzurri, sorriso smagliante, farmacista, vive sola, le piace cucinare, non frequenta locali, conoscerebbe un uomo onesto, lavoratore, non importa l’età, con sani principi e seriamente intenzionato a sposarsi o convivere.

Bella signora, 52enne, vedova, piemontese, casalinga, non ama le sale da ballo, è molto femminile, figli grandi, già sposati, vive serenamente, sola in casa propria, conoscerebbe signore, qualsiasi età, purchè affidabile e seriamente intenzionato a futura convivenza e se lo incontrasse sarebbe disponibile anche a trasferirsi.

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Stupenda 40enne, lunghi capelli castani, occhi verdi, formosa nei punti giusti, affascinante, commercia sementi e mangimi, aggraziata, buon carattere, ama le cose semplici come i fiori, e gli animali, ha l’hobby del giardinaggio, incontrerebbe un uomo corretto, sincero, non importa se più maturo, per una vita felice e serena.

Sola da tanto tempo, ha perso il marito da giovane e non ha avuto figli, 60enne, bella presenza, aspetto curato, fisico snello, coltiva rose inglesi, le piace giocare a bocce, fa volontariato presso un centro per anziani, le piacerebbe conoscere un uomo tranquillo, anche più grande, per farsi buona compagnia, per il resto della vita.

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