Coltivatore Cuneese mese di settembre anno 2017 by Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo

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SOMMARIO Apicoltura, risorse per 205.000 euro con i bandi per l’annualità 2017-2018 (1° agosto 2017/31 luglio 2018). . ......................... 26

Speciale Vendemmia. . .......................................... 28-39

Telematico e testo unico: Coldiretti “non si vedono ancora i vantaggi attesi”............................ 40

Siccità 2017: un'emergenza evitabile

Siccità 2017: un’emergenza evitabile..................... 4

Il mercato degli agrofarmaci e delle sementi senza concorrenza.......................... 5 Che sia una buona vendemmia... nonostante tutto.. ........................................................ 6-7

Pesche: un chilo pagato ai produttori meno di un singolo sms!........................................................... 8 Lo scandalo delle uova al fipronil scuote l’Europa intera................................................... 9 Gli scandali alimentari si combattono con la trasparenza............................................................. 10-11 Le domande del bando giovani finanziabili saranno tutte pagate . . ......................................... 13-14

Modello IV informatizzato: tra poco una "app" semplificherà l'attività.......................... 14

Ultime sul PSR. . ............................................................. 15 Ungulati: Le proposte di Coldiretti alle Istituzioni per arginare l’emergenza . . ................. 16 Non si puo’ difendere il lupo e non i vitelli e le pecore.. ..................................................................... 19 Comunicazione dati fatture (ex spesometro): esonerata la montagna. . ......... 20

Contenuti del contratto di filiera anno 2017 per la Docg Asti...................................... 41 Impianti a fonte rinnovabile: entro metà settembre va versato il contributo di funzionamento annuale....................................... 42 Impianti fotovoltaici: aggiornato il valore della rata di acconto .. ................................................. 43

Pesche: un chilo pagato ai produttori meno di un singolo sms!

Agrion: a servizio dell’agricoltura, per vincere le sfide dello sviluppo e dell’innovazione . . ............................................... 44-45 L’attività di ricerca su fragola, piccoli frutti e coltivazioni orticole.......................................... 46-49

Interventi agronomici del mese...................... 50-51

Marchio Ospitalità, aperto il bando 2018 per gli agriturismi. . ...................................................... 53

Perché scegliere un’Agritata per i propri bambini?................................................. 54

Il libretto famiglia: come si utilizza e quali norme si applicano. . .................................................... 22

Suini: inseminazione artificiale in azienda ....... 25

Emergenze pediatriche, appuntamento

Editore: Edizioni Il Coltivatore Srl P. Foro Boario n°18 12100 Cuneo edizioni.ilcoltivatore@coldiretti.it Direttore Amministrativo Tino Arosio Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino

Coordinamento di redazione Chiara Serra

a Barge il 29 settembre.. ............................................ 58

Schina cinà edizione 2017. . ...................................... 59 “Autovelox”: come sono disciplinati dalla legge.. ................ 60-61

La posta del Coltivatore. . ........................................... 62

Le Nostre Radici........................................................... 63

Viaggi d’autunno con Pensionati e Donne Impresa Coldiretti: ultimi posti disponibili.............................................. 56

Nocciole: la siccità - e non solo dimezza la produzione rispetto al 2016............. 24

Speciale Vendemmia

L’indennità di disoccupazione per i collaboratori “DIS-COLL”................................. 64-65

Infortunio sul lavoro: come si attiva l'iter di indennizzo...................................................... 66

Rieducazione dell’osso.............................................. 67 200 pazienti sottoposti a Pet ogni anno........................................................................ 69 Pensione di inabilità e malattia professionale................................................................. 70 Scadenze.. ........................................................................ 71 Il Mercatino del Coltivatore........................................................ 72-74

Tradizionale Cena del Ricetto a Boves con Donne Impresa..................................................... 58

Grafica e impaginazione Mara Chiardola

Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Lorenzo Berra, Roberto Bianco, Egle Borgia, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Damiano Dutto, Mara Chiardola, Simona Daniele, Cesare Gallesio, Rosanna Giraudo, Elena Gola, Hada Kamela, Romina Imberti, Giulia Marinari, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Davide Nari, Matteo Orcellet, Franco Parola, Nadia Olivero,

Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Luca Nari, Davide Roà, Francesca Vinai, Graziano Vittone, Roberto Giobergia Redazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it Stampa: Arti Grafiche Cuneo S.r.l. – agam.it

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EDITORIALE

In sofferenza i cerali, frutta ed eccellenze orticole

Siccità 2017: un’emergenza evitabile Di Delia Revelli presidente Coldiretti Cuneo e Piemonte

uesta estate, l’assenza di precipitazioni e di acqua irrigua è diventata insostenibile per le imprese agricole. Fin dalle prime avvisaglie di quella che sarebbe diventata una vera emergenza, Coldiretti Cuneo, in piena sintonia con la Federazione Regionale del Piemonte, ha monitorato la situazione, sottoponendo alle Istituzioni le urgenze che si sono manifestate nel corso dell’estate e chiedendo provvedimenti concreti. Ne sono un esempio la concessione dei supplementi di carburante agevolato per le imprese che hanno irrigato con il pompaggio dell’acqua e, per quanto concerne la problematica dei margari costretti a scendere a valle per carenza di foraggi, la Regione ha assicurato che i singoli casi di discesa anticipata saranno presi in considerazione a seguito di specifica segnalazione. Recentemente, a seguito dell’azzeramento, di fatto, della disponibilità idrica nella zona del Cuneese ed in particolare in quelle località la cui acqua irrigua è gestita dal Consorzio Naviglio e Vermenagna, dal Consor-

Coldiretti ha chiesto il rilascio dagli invasi in quota di ulteriori quantità di acqua. L’emergenza di quest’anno deve servire per dotare il territorio di infrastrutture che siano sostenibili economicamente se si prevede l’uso plurimo dell’acqua invasata zio Bealera Nuova e dal Consorzio Bealera Grossa, Coldiretti è immediatamente intervenuta presso l’Amministrazione Provinciale di Cuneo e l’Enel, chiedendo il rilascio dagli invasi in quota di ulteriori quantità di acqua. Hanno patito la siccità estiva tutte le colture. Dai cereali come mais e grano la cui produzione è stata mediamente compromessa dal 30 al 40 per cento, alle colture praticate negli

oltre 5mila ettari intensivamente coltivati con le eccellenze orticole. I provvedimenti adottati dall’Amministrazione Provinciale, nei confronti dei tre Consorzi Irrigui prima citati, non sono certamente risolutivi dei problemi. In accordo con i Consorzi Irrigui, occorre mettere mano alla dotazione dell’acqua nei confronti dei terreni urbanizzati. La siccità di quest’anno ha posto in grande evidenza queste storture che vanno affrontate e risolte nel cuneese come altrove. E’ evidente che i nuovi fenomeni climatici costringono a rivedere strutturalmente il grande tema della gestione dell’acqua irrigua, realizzando invasi laddove mancano e riorganizzando la distribuzione a valle per renderla efficacemente disponibile agli agricoltori. Con questi obiettivi, Coldiretti è impegnata affinché gli organi competenti agiscano con determinazione e situazioni come quelle vissute quest’anno non abbiano a ripetersi in futuro. In questo senso, sono già stati programmati incontri con le Istituzioni pubbliche e private, affinché si proceda velocemente e con concretezza.

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EDITORIALE

La Commissione UE ha aperto un'indagine sulla fusione tra Bayer e Monsanto. Una decisione attesa dal mondo agricolo. Determinante il ruolo del sistema dei Consorzi Agrari

Il mercato degli agrofarmaci e delle sementi senza concorrenza

on la fusione tra Bayer e Monsanto, tra DuPont e Dow Chemical e l’acquisizione di Syngenta da parte di ChemChina il 75% del mercato degli agrofarmaci e il 63% di quello delle sementi sono nelle mani di sole tre multinazionali con un evidente squilibrio di potere contrattuale nei confronti degli agricoltori. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente la decisione della Commissione Ue di aprire un’indagine approfondita sull’operazione per verificare se la fusione tra Bayer e Monsanto limiti la concorrenza nei settori delle sementi e degli agrofarmaci. Una preoccupazione reale anche per l’Italia dopo che le recenti operazioni finanziarie hanno fatto nascere un vero e proprio oligopolio in un settore particolarmente sensibile come è quello dell’agricoltura e dell’alimentazione. La concentrazione nelle mani di

poche multinazionali su mercati sensibili come quelli delle sementi mette a rischio la sovranità alimentare e la biodiversità dei singoli Paesi. E’ evidente la necessità per l’Italia di rafforzare il sistema dei Consorzi Agrari che sono l’unica struttura degli agricoltori italiani in grado di

sostenere il potere contrattuale delle imprese agricole. Oggi, il sistema dei Consorzi Agrari è il riferimento di 300mila aziende diffuse capillarmente su quasi tutto il territorio con circa 1300 recapiti, comprese le aree più difficili, a sostegno dello sviluppo e della competitività dell’agricoltura italiana, di fronte al crescente strapotere delle multinazionali nel mercato dei mezzi tecnici. Anche grazie ai Consorzi Agrari, negli ultimi 20 anni, l’agricoltura italiana ha resistito e conquistato il primato europeo nella qualità e nella sostenibilità ambientale e può vincere in futuro con nuovi investimenti la sfida dell’agricoltura di precisione. I Consorzi Agrari hanno esteso la propria operatività, dall’innovazione tecnologica ai contratti di filiera, dalle agroenergie al giardinaggio, dalla fornitura dei mezzi tecnici alla salvaguardia delle sementi a rischio di estinzione.

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Disperazione pesche: quando la filiera fa più male della siccità e intanto..

Che sia una buona vendemmia... nonostante tutto Di Tino Arosio direttore di Coldiretti Cuneo

uona vendemmia a tutti! A chi ha già iniziato e a chi inizierà a breve, sperando che tutto vada per il meglio. Questo bel momento che si svolge nelle nostre vigne, luoghi pieni di bellezza e fatica, è stato preceduto, tra la fine di luglio e i primi di agosto, da confronti accesi, anche “scontri”, su vicende che riguardano il settore, che vanno ad incidere sulla vita delle imprese e che hanno anche un valore politico. Ne cito due: la decisione della Camera di Commercio di Cuneo di procedere alla rilevazione dei prezzi delle uve e i provvedimenti assunti sulle rese del Moscato. Che la Camera di Commercio possa rilevare i prezzi delle uve non ci piove. Che tale rilevazione non debba condizionare la libera contrattazione tra chi vende e chi compra uve è un imperativo. Noi siamo convinti che la decisione della maggioranza della Giunta camerale (i nostri rappresentanti si sono opposti votando contro la delibera) di rilevare e di comunicare i risultati in un momento sbagliato

– indipendentemente dalla situazione di quest’anno - rischia purtroppo di condizionare il libero mercato. Noi, pur essendo profondamente contrari, non abbiamo detto “no” a priori alla volontà della Camera. Abbiamo fatto le nostre controproposte fondate sulla necessità che il numero dei contratti fosse importante, che le imprese “rilevate” fossero scelte a campione e che la pubblicazione dei prezzi avvenisse in un periodo molto lontano dalla vendemmia. Così purtroppo non sarà perché la comunicazione avverrà l’11 novembre di ogni anno, troppo vicino alla raccolta delle uve! Vogliamo credere che il tutto non abbia avuto, almeno nelle intenzioni, secondi fini. Preoccupa però il lapsus della prima versione della delibera camerale (poi corretta) in cui si leggeva di una rilevazione con scopi statistici ma anche di “regolazione del mercato”! Non vorremmo sia proprio questo il vero obbiettivo delle componenti economiche che più hanno voluto tutto ciò. Ai nostri soci rivolgiamo l’invito a

chiudere trattative vere, a prezzi di mercato stabiliti dalla domanda e dall’offerta, con contratti scritti e senza alcun riferimento o rimando all’esito della rilevazione dei prezzi della Camera di Commercio. E di segnalare ogni tentativo di turbamento della libera trattativa. Diversa, ma altrettanto importante la decisione sulle rese del Moscato. Degli aspetti tecnici parliamo all’interno del giornale. Qui serve ricordare che nei momenti delle decisioni importanti (e quello lo era, perché si doveva decidere di rese e di trattenute) una cosa è necessario evitare: dividersi andando dietro a chi, “armato” da altri, spesso ha interessi diversi dai nostri. Era certamente importante fissare una resa giusta tenendo conto del mercato e delle scorte, ma forse ancor più importante - d’ora in poi è domandarsi che fare della rilevante quantità di uva prodotta (40 quintali ad ettaro) che non gode della denominazione di origine del moscato, che finisce nelle mani di chi acquista per pochi soldi e che va a fare concorren-

FONDO za al vero moscato. Siamo sempre li: il finto grana che fa concorrenza al vero grana padano, il “finto” moscato che fa concorrenza al vero moscato! Scusate ma non mi lascio sfuggire l’occasione per ricordare che è solo “il modo di essere” di Coldiretti che consente di affrontare questi problemi andando al fondo delle questioni. E allora la domanda che forse ci dovremmo porre più frequentemente è: cosa interessa di più ad un vero imprenditore? Produrre a dismisura o vedersi pagare bene la bottiglia di vino buono che vende senza subire (dall’interno) la concorrenza sleale che fa diventare ricchi i soliti noti? Un cenno per finire non alla vendemmia ma ad un’altra campagna di raccolta, quelle delle pesche, conclusasi disperatamente. Non solo perché questo tema è stato oggetto di una seria valutazione all’interno della nostra Giunta, ma anche per dire quanta sensibilità c’è da parte dei cittadini quando denunciamo che agli agricoltori vengono pagati 20 centesimi per un chilo di pesche e loro spendono 10

volte tanto quando comprano le medesime pesche sui banchi della distribuzione; per sottolineare che i medesimi cittadini desiderano quanto noi sapere da dove arriva la poca frutta (ahinoi) che c’è nei succhi o nelle bevande a base di frutta o da dove arrivano – ad esempio - pesche e limoni che nobilitano il sapore del the; e ancora per evidenziare come sono sempre i cittadini ad invocare (come noi)

più controlli per verificare se la frutta fresca che viene venduta è veramente italiana, evitando così di essere truffati. E qui si capisce perché Coldiretti insiste tanto perché diventino pubblici i dati delle importazioni dei prodotti agricoli. Continueremo ancora perché le cose devono cambiare. Lo dobbiamo ai nostri soci e – appunto - ai cittadini. Occorre attivare efficaci investimenti, coinvolgendo in progetti di filiera partner che vogliano veramente bene all’Italia e ai nostri territori concretamente e non solo nelle dichiarazioni durante i convegni; occorre però anche avviare una sincera valutazione all’interno della rappresentanza economica dei produttori rispetto all’effettivo raggiungimento degli obiettivi – accompagnati da risorse finanziarie - che le norme comunitarie assegnano ad essa. In gioco c’è la ricostruzione di un nuovo modo di essere filiera, perché le distorsioni dentro quella che conosciamo fanno più male (agli agricoltori) del gelo e della siccità! … Vediamo chi ci sta.

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Il sistema economico frutticolo cuneese va rivisto urgentemente

Pesche: un chilo pagato ai produttori meno di un singolo sms! L’obiettivo dell’appello di Coldiretti è quello di fare in modo che tutto il mondo produttivo, singolo od associato si interroghi su una situazione che è vergognosa ed insostenibile

i produttori della Granda un chilo di pesche viene pagato meno che un sms per poi aumentare dal campo alla tavola di 9/10 volte! La dura denuncia è venuta da Coldiretti Cuneo che intende segnalare questa grave situazione ai consumatori e ai componenti della filiera. La raccolta delle pesche in provincia di Cuneo è ormai conclusa, ma mai come quest’anno, nonostante l’ottimo raccolto in termini qualitativi e il caldo che dovrebbe favorire il consumo di frutta estiva, la remunerazione del prodotto al frutticoltore ha raggiunto livelli a dir poco offensivi. 15/20 cent al kg. rappresentano infatti il 50% del costo di produzione: una situazione insostenibile per migliaia di frutticoltori della Granda, territorio da sempre dedito alla coltivazione della pesca con una produzione annua di oltre 3 milio-

ni di quintali tra pesche e nettarine. Coldiretti Cuneo denuncia con forza le distorsioni all’interno di una filiera troppo lunga, che vede “magazzini” e grande distribuzione scaricare il peso sui produttori insieme a tutti i rischi di impresa, con pratiche commerciali spesso sleali e pagando prezzi inqualificabili. Di questo passo, la Granda rischia di veder scomparire una delle colture che più hanno caratterizzato il territorio. Da Coldiretti è partito un appello ai cittadini che hanno sempre dimostrato attenzione verso gli agricoltori: consumate frutta di stagione proveniente direttamente dai nostri territori e, se potete, rifornitevi direttamente dai produttori e ai mercati agricoli di Campagna Amica. Tutta la filiera deve però riflettere profondamente sulla necessaria ristrutturazione di tutto il sistema che

deve avere regole più trasparenti e soprattutto una distribuzione più equa del valore del prodotto. Occorre inoltre estendere al più presto l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della frutta trasformata in conserve e succhi per evitare che venga spacciata come Made in Italy quella importata dall’estero, ed aumentare i controlli sull’ortofrutta fresca di importazione, spesso etichettata e venduta per nazionale. L’obiettivo dell’appello di Coldiretti è quello di fare in modo che tutto il mondo produttivo, singolo od associato in cooperative od O.P (Organizzazione dei produttori) si interroghi su una situazione che è vergognosa da un punto di vista generale, ma insostenibile, economicamente parlando, dalle imprese agricole che stanno seriamente pensando di limitare la coltivazione delle pesche, sostituendole con altre essenze frutticole.

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ATTUALITÁ

Arriva la certificazione “fipronil free” quale risposta della stragrande maggioranza di produttori di uova allo scandalo che coinvolge l’Europa intera

Lo scandalo delle uova al fipronil scuote l’Europa intera

L’

estate è stata caratterizzata dall’emergenza Fipronil sulle uova. Immediata la reazione di Coldiretti che da una parte plaude ai controlli, perché tutelano la stragrande maggioranza dei produttori seri e, dall’altra, offrono una certezza ai consumatori che giustamente si aspettano prodotti sani e genuini. Con questi obiettivi, è stato avviato un controllo a tappeto su tutti i singoli capannoni di galline ovaiole allo scopo di certificare, attraverso laboratori accreditati, l’assenza di contaminazioni dall’insetticida Fipronil (Fluocianobenpirazolo). Lo rende noto Coldiretti sulla base del protocollo operativo attivato da ASSOAVI l’associazione che rappresenta l’intera filiera dell’uovo in Italia. Si tratta di fatto di una “certificazione Fipronil free” realizzata con l’avvio immediato del campionamento, a supporto dell’attività degli organismi pubblici, che consisterà nel prelievo di un numero significativo di uova, secondo le metodiche utilizzate dai laboratori e dal numero di capi presenti in azienda per ogni capannone di produzione. Cessato il periodo di emergenza, il campionamento e controllo in questione verrà inserito nei piani di autocontrollo aziendali già operativi ogni

Va tolto il segreto sui flussi commerciali con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero per consentire interventi mirati 15 settimane come da normativa vigente. Un’azione di grande responsabilità dei produttori nazionali in attesa che si faccia chiarezza sulle reali fonti di contaminazione. Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto messa in atto dai Carabinieri dei Nas dimostra che in Italia il sistema dei controlli funziona, ma va sostenuto da un forte impegno sul piano della trasparenza dell’informazione al consumatore, estendendo l’obbligo

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di indicare l’origine a tutti i prodotti alimentari a partire dagli ovoprodotti ed i derivati, togliendo il segreto soprattutto sulla destinazione finale delle importazioni. Gli italiani consumano in media circa 215 uova a testa all’anno, di cui 140 tal quali mentre le restanti (circa 1/3) sotto forma di pasta, dolci ed altre preparazioni alimentari. Sulle uova in guscio l’indicazione di origine è presente, ma è necessario migliorarne la visibilità e la leggibilità non limitandosi ai codici, mentre bisogna togliere dall’ “anonimato” gli ovoprodotti ed i derivati e rendere finalmente pubblici i flussi commerciali di tutte le materie prime provenienti dall’estero. Una mancanza di trasparenza che alimenta l’incertezza e le frodi ed inganni anche attraverso le triangolazioni commerciali. Per combattere gli allarmismi e dare garanzia ai consumatori e ai produttori, l’esperienza delle emergenze degli ultimi anni ha dimostrato l’importanza della trasparenza delle informazioni con l’introduzione dell’obbligo di inserire in etichetta l’origine dei prodotti che va esteso a tutti gli alimenti, ma va anche tolto il segreto sui flussi commerciali con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero per consentire interventi mirati.

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Gli accordi di libero scambio hanno obiettivi diversi dalla tutela della salute e spesso sono in disarmonia con i protocolli della sanità pubblica

Gli scandali alimentari si combattono con la trasparenza

E’

proprio il caso di dire che l’Europa, in quanto a scandali alimentari non si fa proprio mancare nulla. Oggi sono le uova al fipronil, ma ieri erano i pesticidi nella frutta e verdura arrivate dalla Turchia, le aflatossine nelle noci e semi dell’Iran, il mercurio nel pesce proveniente dalla Spagna. Nel 2016 sono state 2.993 le segnalazioni inviate al sistema di allerta rapido per la sicurezza alimentare europeo Rasff. Il dubbio che ci poniamo tutti, produttori e consumatori è sempre lo stesso: Il sistema è sicuro? Ci protegge abbastanza? Quanti di quegli alimenti sono arrivati sulle nostre tavole? Domande legittime, in questo periodo. Eppure, gli ultimi dati della

A Torino , a fine settembre, si discuterà di un progetto nazionale per la certificazione delle imprese agroalimentari italiane che, partendo dal made in Italy, sia in grado di garantire l’intera filiera alimentare di un prodotto Rasff sembrano confortanti. Gli allarmi sono andati crescendo mentre le segnalazioni minori sono in dimi-

nuzione, segno che gli Stati si stanno concentrando sui casi più gravi e agiscono di conseguenza. Quando parte un’allerta, la Commissione europea la valuta e la rilancia. Un secondo sistema di monitoraggio verifica i cosiddetti follow-up, le risposte da parte degli altri Stati. Questi sono passati da 2.312 a 4.666 tra il 2012 e il 2015, segno che le maglie della rete sono sempre più fitte. Il sistema di allerta rapido è uno strumento che funziona ottimamente, sostiene Federconsumatori, ma prevede regole uniformi tra gli Stati e ci sono almeno due buchi legislativi enormi che hanno consentito lo scandalo delle uova al fipronil. Primo: non in tutti i Paesi esiste la tracciabilità dei prodotti come avviene in

ATTUALITA’ Italia per le uova (i codici stampati sul guscio forniscono tutte le informazioni). Secondo: non esiste ancora una legislazione che preveda la tracciabilità dei prodotti di base con cui poi vengono confezionati alimenti più complessi, pensiamo per esempio alle uova nelle torte. È una battaglia che l’Italia e gli altri Paesi del Mediterraneo combattono da anni, trovando però l’opposizione del Nord Europa. Il nostro Paese è da sempre al primo posto per numero di segnalazioni, segno di massima attenzione. Nel 2016 ne abbiamo inoltrate 417 quando altri Paesi come il Portogallo si sono fermati a 33. Anche Germania (369), Regno Unito (349) e Francia (194) viaggiano su grandi numeri, mentre i due Stati nel mirino per le uova all’insetticida, Belgio e Olanda, sono ferme a 129 e 287. Il sistema è allenato. In questi anni, ha dovuto affrontare crisi come quelle del vino al metanolo in Italia (1986), della mucca pazza (1995), dei polli alla diossina in Belgio (1999), della polvere di latte cinese contamina-

ta (2008). Ma sono superati i tempi del fax o del telex, oggi tutti i membri sono parte di un sistema online costantemente collegato e operativo 24 ore su 24, sette giorni su sette. Tuttavia, la globalizzazione e l’industria alimentare di grandi dimensioni continua a mettere sotto pressione il sistema. Frutta e verdura, pesce, integratori alimentari, carni, cereali e semi sono le produzioni più fragili, soprattutto a causa dell’arrivo di prodotti asiatici. E all’orizzonte si

profilano accordi internazionali di libero scambio come il Ceta con il Canada e il Ttip con gli Stati Uniti che pongono nuovi interrogativi. Reggeranno i nostri standard? Può un sistema come quello italiano, dove i controlli a monte sono tarati per ricercare 143.000 elementi chimici negli alimenti, ricevere prodotti canadesi dove gli elementi considerati a rischio sono appena 6? Sono domande lecite che mostrano notevoli differenze di approccio. Gli accordi di libero scambio hanno obiettivi diversi, industriali ed economici, non sempre in armonia con i rigidi protocolli italiani. Anche per questo, l’Unione delle Camere di Commercio sta pensando a un progetto nazionale che potrebbe aiutare a superare crisi come quella delle uova al fipronil. A settembre, proprio a Torino, s’incontreranno i responsabili dei laboratori chimici camerali. L’idea è quella di lanciare una certificazione per le aziende italiane che, partendo dal made in Italy, sia in grado di garantire l’intera filiera alimentare di un prodotto.

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Dal convegno sul PSR svoltosi a Saluzzo l’Assessore Ferrero risponde positivamente alle richieste di Coldiretti

Le domande del bando giovani finanziabili saranno tutte pagate Assicurazioni da Ferrero anche su una accelerazione dei pagamenti delle domande per le reti antigrandine ed un impegno per ridurre il carico burocratico. E’ ora di iniziare a scrivere il nuovo PSR 2020-2025 che dovrà tenere conto delle difficoltà generate dall’attuale

l convegno organizzato a Saluzzo dalla Fondazione Amleto Bertoni nell’ambito della fiera ha visto la presenza di due importanti convegni ai quali Coldiretti Cuneo ha preso parte con la presidente Delia Revelli accompagnata dalla Dirigenza di zona. Particolarmente atteso il convegno del sabato mattina che ha fatto il punto sullo stato di attuazione del PSR. La presidente Revelli ha evidenziato all’Assessore Giorgio Ferrero di intervenire urgentemente per risolvere alcuni problemi importanti che stanno particolarmente a cuore

alle imprese agricole. In particolare ha chiesto che tutte le domande presentate dai giovani, sia per l’insediamento che per i miglioramenti, vengano finanziate andando a far scorrere le graduatorie e dotando la misura dei fondi mancanti. La Revelli ha anche chiesto di considerare con celerità le domande relative al posizionamento delle reti antigrandine quale strumento per la tutela dei redditi dei frutticoltori. E’ stato infine chiesto di non penalizzare i margari costretti ad una discesa anticipata dagli alpeggi per causa della siccità. Ma soprattutto è stata condivisa la ri-

chiesta di diminuire la burocrazia che condiziona l’accesso al PSR e di iniziare a guardare a dopo il 2020 dove gli errori di questo PSR non devono più esserci. Può apparire prematuro parlare oggi del nuovo PSR ma non lo è nella misura in cui si riscrivono le misure che non hanno funzionato oppure si sono rivelate poco idonee alle esigenze delle imprese. La risposta dell’Assessore Giorgio Ferrero è stata chiara ed immediata: ci sarà lo scorrimento del bando giovani appena chiuso e tutte le richieste finanziabili saranno pagate perché si aggiungeranno 7,5 milioni sul bando integrato. Per quanto riguarda le infrastrutture massimo impegno per liquidare soprattutto le richieste dei frutticoltori considerando anche i cambiamenti climatici in atto. Relativamente alla discesa anticipata dagli alpeggi dei margari Ferrero ha assicurato la disponibilità della Regione a considerare i casi di discesa anticipata che, se effettivamente motivati, non subiranno alcuna penalizzazione sulla Pac. Quello che non può essere concesso è una autorizzazione generalizzata poiché la problematica in montagna si sta manifestando a macchia di leopardo. Sulla scrittura del bando 2020-2025 l’assessore Ferrero ha condiviso la necessità di iniziare a

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PSR lavorare per correggere le storture attuali e per diminuire l’eccessiva burocratizzazione di questo PSR. Ferrero ha anche fatto presente quanto sia difficile interloquire con gli Organi dell’ Unione Europea. In questo senso la presenza al convegno del viceministro Andrea Olivero e dell’onorevole Mino Taricco, membro della Commissione Agricoltura della camera dei Deputati, è da valutare come un impegno dei rappresentanti politici locali affinché il dialogo con l’Unione Europea sia costruttivo. Su quest’ultimo aspetto Delia Revelli ha anche evidenziato la professionalità ed il ruolo dell’ufficio Coldiretti di Bruxelles che come in passato continuerà a sostenere le istanze delle Regioni italiane. Il lunedì successivo la Presidente di Coldiretti ha partecipato al convegno dell’Uncem evidenziando che per le zone montane Coldiretti sta lavorando con due progettualità: la prima rivolta al sociale per mantenere la presenza degli anziani sul territorio con i servizi essenziali dal punto di vista sanitario. In secondo luogo ci si sta muovendo con grande concretezza per fornire risposte alle imprese che continuano a scommettere sulla tipicità e sulle tradizioni delle eccellenze agroalimentari della nostra montagna.

Aumentata di 7,5 milioni di euro la dotazione finanziaria per pagare le domande classificate finanziabili dal Bando Giovani

Su motivata richiesta e conseguente autorizzazione della Regione, i margari potranno anticipare, causa siccità, la discesa a valle

Modello IV informatizzato: tra poco una "app" semplificherà l'attività

D 14

al 2 settembre è entrato in vigore l’obbligo del modello IV informatizzato (Dichiarazione di provenienza e di destinazione degli animali), a norma del Decreto ministeriale 28 giugno 2016. La proroga - di quasi due anni - era stata ottenuta grazie all’azione di Coldiretti ed aveva permesso un passaggio più graduale al nuovo sistema. Ricordiamo che l’obbligo di utilizzo del Modello IV informatizzato mediante il rilascio dalla BDN riguarda tutte le specie animali (bovini, bufalini, suini, ovi-caprini, equidi, avicoli, ecc.) ad eccezione di quelle di cui non esiste ancora un’anagrafe informatizzata (conigli, ecc...), né per quelle specie per le quali la funzionalità informatica

per la compilazione del Modello IV è ancora in fase di predisposizione (animali d’acquacoltura). Per le specie escluse si potrà continuare ad utilizzare il cartaceo. Transitoriamente e solo per qualche mese, il cartaceo sarà ancora ammesso dal sistema delle ASL. È in fase di predisposizione anche l’ “app” per smartphone per agevolare la procedura di rilascio del Modello IV. In

questo ultimo periodo, gli allevatori si sono adoperati per adeguarsi alla procedura informatizzata. Salvo qualche caso, anche la collaborazione con gli autotrasportatori ha dato risultati positivi. Evidenziamo che, su richiesta di Coldiretti, non sono previste sanzioni, ma è necessario che tutti adottino il nuovo sistema, al fine di andare a regime nel più breve tempo possibile.

PSR

ULTIME SUL PSR PSR: FINANZIABILI TUTTE LE DOMANDE PRESENTATE PER ALCUNE OPERAZIONI DELLA MISURA “AGRO AMBIENTE” Per quanto riguarda il bando 2017 di alcune operazioni della misura 10 (misura agro ambiente del PSR 20142020) ed in particolare le seguenti: 10.1.4 Sistemi colturali eco-compatibili; 10.1.6 Difesa del bestiame dalla predazione di canidi sui pascoli collinari e montani; 10.1.7 Gestione di elementi naturaliformi dell’agroecosistema; 10.1.8 Allevamento di razze autoctone minacciate di abbandono; in base ad una elaborazione della Regione Piemonte che indica il numero delle richieste di contributo trasmesse, tutte le domande pervenute risulterebbero potenzialmente finanziabili. Le domande presentate sono state 445 per un contributo complessivo richiesto pari a € 1.290.872,69.

PSR: GRADUATORIA PROVVISORIA PER LA MISURA “PARTECIPAZIONE A REGIMI DI QUALITÀ” - TUTTE LE DOMANDE RISULTANO FINANZIABILI La regione Piemonte ha approvato la graduatoria provvisoria delle domande di aiuto presentate ai sensi dell’Operazione 3.1.1 (Partecipazione a Regimi di Qualità) del PSR 2014-2020. In totale, sono state presentate 1.230 domande di contributo ed in base ai criteri di punteggio del bando tutte risultano ammissibili e finanziabili.

PSR: APPROVATA LA GRADUATORIA PER L’ OPERAZIONE “INFORMAZIONE E PROMOZIONE DI PRODOTTI AGRICOLI DI QUALITA’”La regione Piemonte ha approvato

la graduatoria delle domande di contributo presentate in riferimento al bando 2017 dell’Operazione 3.2.1 – bando B – Informazione e promozione di prodotti agricoli e alimentari di qualità svolta da associazioni di produttori nel mercato UE. I soggetti beneficiari sono 21, per un contributo ammesso complessivo pari a € 3,826 milioni.

ATTENZIONE ALLE FALSE EMAIL A NOME DEL FISCO: I LINK CONTENGONO VIRUS INFORMATICI

L’Agenzia delle Entrate informa di aver ricevuto diverse segnalazioni relative a mail spedite ai cittadini in cui viene chiesto di attivare procedure di rimborso o di regolarizzare la posizione fiscale. Si tratta di email contenenti un link che, qualora cliccato, avvia il download di un virus che potrebbe danneggiare il computer dei destinatari. In una delle email si invita il destinatario a scaricare un modulo per richiedere un rimborso parziale del canone TV. Nell’altra tipologia di mail, si chiede ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione, scaricando un modulo e versando una determinata somma. Le mail si concludono con l’indicazione di alcuni numeri telefonici, relativi agli uffici delle Entrate. L’Agenzia delle Entrate invita tutti coloro che le ricevono a cancellarle immediatamente.

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DANNI AGRICOLI

Gravi danni alle coltivazioni di mais, ai prati e alle nocciole

Ungulati: Le proposte di Coldiretti alle Istituzioni per arginare l’emergenza

l clima siccitoso ha aumentato i danni da selvaggina sulle colture agricole. I cinghiali hanno preso di mira i seminativi, i campi coltivati a cereali e quest’anno anche i noccioleti. I danni causati sono numerosi e particolarmente gravi. In alcuni noccioleti la raccolta è stata particolarmente difficoltosa a causa delle superfici gruffolate che hanno reso quasi impossibile la raccolta meccanica. A fronte di questa situazione Coldiretti si è mossa chiedendo agli Atc ed alla Provincia di effettuare battute fuori periodo di caccia per contenere i danni causati agli ungulati. Oggettivamente è stata riscontrata una attenzione da parte degli Atc e della stessa Provincia, ma la sentenza della Corte Costituzionale che esclude dalle

Danni da ghiri e da caprioli completano il triste quadro causato dai cinghiali

battute autorizzate dall’Ispra i selecontrollori che si sono sempre affiancati alle guardie venatorie, non incentiva questi organismi ad impegnarsi della direzione auspicata da Coldiretti. L’Organizzazione ha chiesto misu-

re straordinarie che possano quanto meno mettere un argine all’aggravamento senza precedenti della presenza dei cinghiali. Per quanto riguarda la coltivazione delle nocciole, nella nostra Provincia operano cinquemila aziende su una superficie di oltre 14mila ettari. Se il fenomeno non verrà arginato in breve tempo, le imprese andranno incontro a ripercussioni gravissime per una filiera d’eccellenza del nostro territorio. I danni, dovuti anche ai caprioli e ai ghiri, sono incalcolabili. È assolutamente prioritario individuare azioni di contenimento tempestive ed efficaci. Una lettera è stata inviata alle Istituzioni preposte e agli Enti Locali. Al Servizio di vigilanza provinciale Coldiretti chiede di intervenire nelle ore notturne con strumenti e mezzi idonei.

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DANNI ALLEVAMENTI

Resi noti i dati sulla presenza di lupi in Piemonte che secondo Coldiretti appaiono sottostimati

Non si puo’ difendere il lupo e non i vitelli e le pecore

elle settimane scorse il problema generato dal lupo nei confronti degli allevatori è tornato di grande attualità. Coldiretti ha ribadito che pur prendendo atto del lavoro e dei numeri resi noti da “Life Wolf Alps” sulla presenza di lupi nella provincia di Cuneo, degli attacchi e delle conseguenze sugli allevamenti, c’è qualcosa che non torna perché gli allevatori pensano che la loro presenza negli alpeggi sia fortemente messa a rischio. Ancora una volta a lanciare questo grido di allarme sono la Presidente e il Direttore di Coldiretti Cuneo, Delia Revelli e Tino Arosio. “Qualcosa non funziona se, solo nell’ultimo periodo, abbiamo notizia di più di 20

attacchi e di circa 50 capi tra morti e dispersi tra bovini e ovini nelle sole valli Po e Varaita. Questi dati e i fatti più recenti dicono che il problema è ancora molto presente, nonostante gli sforzi che gli allevatori hanno compiuto negli anni per proteggere gli animali, attraverso la realizzazione delle recinzioni, la presenza costante di personale che segue le mandrie e le greggi, supportati dalla presenza dei cani, ecc. Gli allevatori, pur di difendere vitelli e pecore, si sono trasformati in esperti di logistica con grandissime difficoltà. Spostare le recinzioni di volta in volta seguendo gli animali al pascolo non è semplice, lasciare uomini a controllare senza sosta manze e pecore è praticamente impossibile

e molto costoso, usare i cani capaci di contrastare i lupi rischia di essere pericoloso per gli escursionisti che passano sui sentieri”. Difendersi dai lupi sta diventando ormai la prima preoccupazione degli allevatori. Se non si interviene con misure preventive e strutturali allontanando i lupi dai pascoli, la vita negli alpeggi prima o poi finirà con una perdita per tutti. Coldiretti chiede alla Regione di fare la propria parte ed utilizzando i dati del Life Wolf Alps trasmetta al Ministero il proprio contributo affinché il piano lupo che prevede anche abbattimenti mirati come avviene in Francia, sia operativo quanto prima. Se ne parla da troppo tempo. È ora di essere concreti.

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FISCALE

Comunicazione dati fatture (ex spesometro): esonerata la montagna

l Decreto Legge 193/2016, cosiddetto Decreto Fiscale, ha rivisitato profondamente un adempimento già affrontato negli ultimi anni e noto come “spesometro”, oggi chiamato “comunicazione dati fatture”. Una delle prime novità riguarda la periodicità della comunicazione che fino allo scorso anno era annuale, mentre per il 2017 vengono previsti due invii semestrali, con scadenza rispettivamente al 28 settembre 2017 (data prorogata rispetto al 16 settembre previsto in origine) per le operazioni del primo semestre e al 28 febbraio 2018 per le operazioni del secondo semestre. Cambiano inoltre i dati delle operazioni oggetto di comunicazione, per cui dovranno essere comunicate tutte le fatture emesse nel periodo (vendite) e tutte le fatture registrate nel periodo di riferimento per quanto attiene agli acquisti. Vengono meno quindi tutta una serie di operazioni escluse dal precedente spesometro, quali ad esempio le utenze o le operazioni intracomunitarie ed esportazioni. La comunicazione dovrà essere effettuata, in presenza di operazioni nel periodo, anche da parte degli imprenditori agricoli in regime di esonero Iva ai sensi dell’art. 34, comma 6, del DPR 633/1972. A differenza del passato per questi soggetti la co-

municazione riguarderà solo le operazioni attive (vendite) documentate da autofattura. Inoltre non tutti gli esonerati saranno obbligati alla comunicazione in quanto la norma ha disposto una specifica esenzione per gli imprenditori ricadenti in zona montana. L’esenzione si verifica quando ricorra una di queste tre condizioni: 1. I terreni condotti siano ubicati in comuni montani individuati nell’elenco compilato dalla commissione censuaria centrale; 2. I terreni condotti siano ubicati ad una altitudine non inferiore a 700 metri s.l.m.; 3. I terreni condotti facciano parte di comprensori di bonifica montana. In caso di omessa o tardiva comuni-

cazione, ovvero di comunicazione di dati errati o incompleti si applicano le seguenti sanzioni: 2 euro per ogni fattura con un massimo di 1000 euro per ciascun periodo; la stessa viene ridotta a metà se la trasmissione dei dati mancanti o errati viene effettuata entro 15 giorni dalla scadenza prevista. Come si può capire, è pertanto necessario che le imprese assistite prestino attenzione nel consegnare agli uffici tutta la documentazione necessaria con la massima tempestività al fine di ottemperare agli obblighi nei termini e di non incorrere in sanzioni che potrebbero avere anche effetti importanti. Gli Uffici Zona di riferimento potranno fornire agli associati tutte le informazioni e gli approfondimenti necessari.

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LAVORO OCCASIONALE

Prestazioni occasionali in ambito domestico o familiare

Il libretto famiglia: come si utilizza e quali norme si applicano Le prestazioni di lavoro occasionale sono strumenti che possono essere utilizzati dai soggetti che vogliano intraprendere attività lavorative in modo sporadico e saltuario

zia o di manutenzione; assistenza domiciliare ai bambini e alle persone anziane, ammalate o con disabilità; • insegnamento privato supplementare. Per l’utilizzo del libretto famiglia non sono previsti particolari adempimenti burocratici. Per usufruire del libretto famiglia sia l’utilizzatore che il prestatore devono accedere e registrarsi alla piattaforma tramite il servizio online •

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dedicato. L’utilizzatore è tenuto a comunicare, al termine della prestazione lavorativa e non oltre il terzo giorno del mese successivo allo svolgimento della prestazione stessa, i dati identificativi del prestatore; il compenso pattuito; il luogo di svolgimento della prestazione; la durata e altre informazioni per la gestione del rapporto. L’INPS, entro il 15 del mese successivo a quello in cui la prestazione si è svolta, eroga direttamente i compensi pattuiti a seconda della modalità prescelta dal prestatore all’atto della registrazione. Le prestazioni di lavoro occasionale prevedono i seguenti limiti economici, tutti riferiti all’anno civile di svolgimento della prestazione lavorativa e corrispondono: • per ciascun prestatore, con riferimento alla totalità degli utilizzatori, a compensi di importo complessivamente non superiore a 5.000 euro; • per ciascun utilizzatore, con riferimento alla totalità dei prestatori, a compensi di importo complessivamente non superiore a 5.000 euro; • per le prestazioni complessivamente rese da ogni prestatore in favore del medesimo utilizzatore, a compensi di importo non superiore a 2.500 euro. AUTOL I P E R V I VELLANTE GNETI

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l D. L. 97/2017 nell’introdurre le prestazioni occasionali ha disciplinato con disposizioni particolari una specifica forma di prestazioni occasionali denominato “Libretto famiglia”. Il libretto famiglia è rivolto alle persone fisiche che non esercitano attività professionale o d’impresa. Gli utilizzatori possono acquisire prestazioni di lavoro attraverso il libretto famiglia, un libretto nominativo prefinanziato, composto da titoli di pagamento, il cui valore nominale è fissato in 10 euro, importo finalizzato a compensare attività lavorative di durata non superiore a un’ora. Il libretto famiglia può essere acquistato mediante versamenti tramite F24 modello Elide, con causale LIFA, oppure tramite il “Portale dei pagamenti”. Del valore nominale di 10 euro di ogni titolo di pagamento, 8 euro costituiscono il compenso del prestatore, 1,65 euro vengono accantonati per la contribuzione IVS alla Gestione Separata, 0,25 euro per il premio assicurativo INAIL, e 0,10 euro per il finanziamento degli oneri gestionali. Le attività che l’utilizzatore può remunerare tramite il libretto famiglia sono tassativamente indicate dalla legge e consistono in: • piccoli lavori domestici, inclusi i lavori di giardinaggio, di puli-

ECONOMICO

I prezzi non compensano il calo produttivo

Nocciole: la siccità - e non solo dimezza la produzione rispetto al 2016

fine agosto, a Castagnole Lanze si è celebrata la nocciola, in un’annata avara di produzione causata dalla siccità e sono state fissate anche le prime quotazioni. Chi si aspettava una cifra che controbilanciasse la quantità scarsa dell’annata è rimasto un po’ deluso dal consueto appuntamento per corilicoltori, sgusciatori e trasformatori, che con il borsino della nocciola apre le quotazioni della campagna. Cifra fissata a 330350 euro al quintale. Il gelo primaverile, quando le piante avevano già iniziato la fioritura; la cimice asiatica, parassita che incide sulle qualità organolettiche del prodotto e che deforma il frutto e la siccità che dura da maggio, hanno certamente condizionato la coltivazione delle nocciole. La raccolta sta volgendo al termine con numeri più bassi rispetto al passato. I dati parlano di una produzione regionale diminuita della metà rispetto allo scorso anno: 15mila tonnellate di frutti in guscio nel 2017 contro le 30mila del 2016. La coltivazione delle nocciole, non è più una novità, è in forte aumento sia in provincia di Cuneo che nel resto del Piemonte. E’ evidente che i prezzi del prodotto sono sempre determinati dalla domanda e dall’offer-

In tutto il mondo, dall’Australia agli USA, dal Canada alla Serbia, la produzione è in costante aumento e nuovi impianti stanno entrando in raccolta

ta. Negli ultimi anni, gli spostamenti delle merci sono molto più veloci di un tempo. Ecco perché ci si deve preoccupare non tanto degli aumenti degli impianti in Piemonte, quanto di quello che sta succedendo nel resto del mondo. In Australia, ad esempio, la produzione aumenterà del 2000 per cento da qui al 2020, incrementando la produzione di 3000 tonnellate. In Oregon, la produzione di nocciole quest’anno è stimata in calo

del 18 per cento, ma se l’annata fosse stata normale, vi sarebbe stato un aumento superiore. Il Cile continua ad essere leader nel settore corilicolo nell’emisfero Sud, la Georgia punta ad incrementare la produzione e, di conseguenza, l’export delle nocciole. La nota industria Ferrero sta cercando partner per la produzione in Serbia e in Canada. Ovvio che si tratta di notizie generali, che però evidenziano la tendenza all’aumento della coltivazione e quindi della produzione globale, tenuto conto che i Paesi storici nella produzione corilicola come la Turchia mantengono i loro impianti. È evidente quindi che ci si debba preoccupare di sottoscrivere accordi di filiera con le industrie di trasformazione per garantire remuneratività agli investimenti fatti in Piemonte, dove mediamente i costi di produzione sono di gran lunga superiori a quelli sostenuti negli altri Paesi. A nulla servirebbe perfezionare le tecniche di coltivazione e di lotta ai parassiti, se poi tra qualche anno dovessimo sottostare ad un mercato mondiale che non riconosce le nostre tipicità e ad industrie che considerano le nocciole tutte uguali, quando sappiamo bene che l’IGP del Piemonte ha un valore organolettico superiore alla media.

A Cuneo da ottobre, la Scuola di specializzazione in medicina veterinaria

È stata presentata presso lo Spazio incontri della Fondazione CRC la nuova Scuola di Specializzazione in Ispezione degli Alimenti di origine animale di Medicina Veterinaria, che prenderà il via a Cuneo, presso la sede del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (ex Macello di Piazza Torino) da ottobre 2017. L’iniziativa vede il sostegno della Fondazione CRC e della Fondazione CRT, insieme con l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte. La Scuola di specializzazione, della durata di tre anni, preparerà 20 laureati in Medicina Veterinaria: una figura tecnica sempre più ricercata dalle aziende che si occupano di trasformazione alimentare. Quest’opportunità di formazione rientra nel più ampio obiettivo di rafforzamento della presenza universitaria in provincia di Cuneo, che la Fondazione CRC sostiene attraverso il “Patto locale” (impegno di 500 mila euro all’anno fino al 2024) insieme con i Comuni di Cuneo, Alba e Savigliano, l’Associazione insediamenti universitari e la Camera di commercio di Cuneo.

ECONOMICO

Per conseguire l’autorizzazione, si applica la nuova procedura della Regione

Suini: inseminazione artificiale in azienda

l servizio veterinario di igiene degli alimenti e delle produzioni zootecniche del Dipartimento di Prevenzione dell'ASL CN1 ha recentemente predisposto la nuova modulistica necessaria per gli allevatori che intendono praticare la fecondazione artificiale suina in ambito aziendale. Nella nota inviata nei giorni scorsi agli allevatori – oltre a ribadire la normativa di riferimento in materia (Legge n.30/1991 e Decreto Ministero Politiche Agricole del 403/2000), viene dettagliato l’iter da seguire per conseguire l’autorizzazione. Sostanzialmente, occorre presentare domanda alla Regione Piemonte - Assessorato agricoltura, tramite l’apposito modulo, scaricabile dal portale Sistema Piemonte. La nuova procedura consente di compilare e trasmettere in via telematica il documento,

E’ previsto un sopralluogo del Servizio Veterinario presso l’allevamento, per valutare i locali e la presenza di maschi riproduttori iscritti a libro genealogico che andrà successivamente stampato e firmato dall’allevatore ed inviato al Servizio Veterinario competente. Alla richiesta cartacea, l’allevatore dovrà inoltre allegare la seguente documentazione: Planimetria in scala 1:100 dei locali adibiti al prelievo, alla preparazione e alla conservazione del materiale seminale, fresco o refrigerato; • Relazione tecnica dell’attività svolta; • Copia di un documento di identità;

• Copia dell’attestato di abilitazione come operatore pratico; • Marca da bollo da Euro 16. Il Servizio Veterinario provvederà successivamente ad effettuare un sopralluogo presso l’allevamento, al fine di valutare i locali e la presenza di maschi riproduttori iscritti a libro genealogico o nel registro di suini ibridi. Previo parere favorevole del Servizio Veterinario competente, la pratica sarà inoltrata alla Regione Piemonte per l’autorizzazione. L’allevatore responsabile dell’inseminazione artificiale in ambito aziendale dovrà tenere traccia scritta dei prelievi di materiale seminale, come pure delle fecondazioni artificiali effettuate, compilando un apposito registro. Infine, annualmente, sarà sottoposto a controllo igienico-sanitario da parte di Veterinari dell’ASL di competenza.

ECONOMICO

I contributi sono erogati nell’ambito del Programma regionale triennale 2017-2019

Apicoltura, risorse per 205.000 euro con i bandi per l’annualità 2017-2018 (1° agosto 2017/31 luglio 2018)

a Regione Piemonte ha approvato i bandi per la concessione dei contributi per l’anno 20172018, previsti dal Regolamento (UE) n. 1308/2013 nell’ambito del’OCM (Organizzazione Comune di Mercato) e riguardanti le misure inserite nel Programma regionale triennale 2016-2019 relativo al settore apicoltura. La Determinazione Dirigenziale n. 841 del 17 agosto 2017 - pubblicata sul BURP n. 34 del 24/08/2017 – prevede che gli apicoltori potranno accedere per l’annata 2017-2018 allo specifico bando per l’erogazione di un contributo al 50% per investimenti in attrezzature e attrezzature per il nomadismo.

Risorse: 205.000 euro Scadenza per la presentazione delle domande di sostegno: 15 gennaio 2018 (ore 23.59) Beneficiari: apicoltori singoli o associati (che conducono almeno 52 alveari, regolarmente registrati presso la BDA nazionale nella denuncia annuale dell’anno 2016) Intensità del contributo: • 50% di contributo per attrezzature; • 50% di contributo per attrezzature per il nomadismo • Spesa minima investimenti: 2.400 euro Spesa massima ammessa: 10.000 €

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I PUNTI SALIENTI DEL BANDO

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ASSISTENZA

L’apposita modulistica per presentare le domande di contributo è a disposizione sul portale del SIAN www.sian.it. Gli altri bandi, finalizzati all’erogazione di contributi per attività di ricerca, valorizzazione dei prodotti dell’apicoltura, corsi di formazione, azioni di comunicazione, assistenza tecnica alle aziende, indagini sul campo finalizzate all’applicazione di strategie di lotta alla varroa e acquisto presidi sanitari, sono invece rivolti ad associazioni o più in generale a soggetti collettivi di apicoltori e istituti di ricerca. Per maggiori informazioni rivolgersi agli Uffici Zona Coldiretti di riferimento.

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SPECIALE VENDEMMIA 2017

n questo speciale, evidenziamo i principali adempimenti previsti nelle operazioni di raccolta, trasporto e vinificazione durante il periodo vendemmiale. Riguardo all’emissione dei documenti di trasporto è utile premettere che non sono cambiate modalità e stampati, ma chi ancora intendesse impiegare il formulario noto con gli acronimi DA/IT/DOCO oramai sostituito dall’MVV, deve tenere presente le limitazioni prescritte qualche mese fa dal Ministero. Questo è inoltre il primo anno di passaggio dai registri di cantina al registro dematerializzato e ad oggi il sistema telematico presenta ancora aspetti da migliorare. In caso di problemi con il sistema, è bene sempre annotare i carichi e gli scarichi (entrate uscite), anche se eventuali operazioni intermedie di trasforma-

Uno sguardo approfondito sulle disposizioni di legge e le linee guida predisposte dal Servizio Vitivinicolo con suggerimenti utili per l’interpretazione delle norme zione/vinificazione non risultassero possibili. Per ogni necessità, contattare gli Uffici di Zona Coldiretti Cuneo E’ possibile richiedere agli Uffici Zona anche servizi aziendali, contabilità di cantina e consulenze in base alle necessità. Informazioni, approfondimenti e risposte ai quesiti si realizzano tramite contatto diretto/appuntamento - help telefonico, invio

di e-mail o sms all’indirizzo: vitivinicolo.cn@coldiretti.it

IL PERIODO VENDEMMIALE

Il periodo delle fermentazioni e delle rifermentazioni è fissato dal 1° agosto al 31 dicembre in forza dell’art. 10, comma 1, della legge n. 238/2016. Derogano e possono svolgersi in un periodo diverso da quello sopra, le fermentazioni e rifermentazioni che sono: a. consentite dai disciplinari di determinati prodotti a DOP e IGP; in tal caso, l’effettuazione della fermentazione/rifermentazione è subordinata ad una comunicazione da inviarsi immediatamente all’ufficio territoriale ICQ; b. effettuate in bottiglia o in au-

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VITIVINICOLO toclave per la preparazione dei vini spumanti, dei vini frizzanti, del mosto di uve parzialmente fermentato con una sovrappressione superiore a 1 bar e dei vini con la menzione tradizionale «vivace», nonché quelle che si verificano spontaneamente nei vini imbottigliati; c. poste in essere in relazione alla produzione di particolari vini, ivi compresi i vini passiti e i vini senza IG, che, tuttavia, dovranno essere individuati con decreto annuale del Ministro, d’intesa con la Regione Piemonte.

po intercorrente dalla consegna del verbale di accertamento da parte del funzionario dell’Organismo di Controllo all’interessato, la sua definitiva conferma da parte dello stesso ODC e la notifica definitiva sul fascicolo a cura della Provincia può essere anche di alcuni giorni, è necessario prestare la massima attenzione. Quando si effettuano calcoli sulla produzione ottenibile DOC/G è bene verificare sempre se esiste o è atteso - il verbale di controllo, che potrebbe aver accertato una riduzione della superficie idonea risultante a fascicolo, anche se non ancora notificata nello schedario viticolo informatico.

I sopralluoghi previsti dai piani di controllo per verificare la congruenza tra la quantità di uva per ettaro effettivamente presente e la resa del disciplinare potrebbero ancora essere in corso anche nel periodo vendemmiale. Considerando che il tem-

Sono diversi gli stampati utilizzabili, ma quello specifico, principale e quindi sempre valido per ogni circostanza è l’MVV. Gli altri possono impiegarsi se ricorrono alcune condizioni e fintanto che non sarà introdotto il documento telematizzato. Questa l’estrema sintesi, ma per

RIVENDICAZIONE DOC/G. VERIFICA SUPERFICIE AZIENDALE

I DOCUMENTI DI TRASPORTO PER LE UVE

chi vuole approfondire, vediamo le tematiche in dettaglio.

NOVITA’ DAL 1° GENNAIO 2017 PER GLI STAMPATI “IT” O “DOCO”

Di seguito richiamiamo una nota del Ministero di fine 2016 con un’importante novità che riguarda i “vecchi” documenti mod. IT/ DA/ DOCO. Il provvedimento stabilisce che dal 1-1-2017 i suddetti IT/DOCO potranno essere ancora usati, fino ad esaurimento e fino a che non sarà introdotto l’MVV elettronico, per la circolazione interna (per la vendita intracomunitaria e l’export è obbligatorio l’ MVV), ma solo se si osservano queste condizioni: - devono essere stampati da tipografie autorizzate; - occorre averli preventivamente vidimati dal Comune o dall’ICQ entro il 31-12-2016. Nulla cambia per l’impiego dei DDT, che mantengono la validità per la circolazione interna, sempre con alcune limitazioni d’impiego.

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LA CONVALIDA TRAMITE PEC

Il sistema di convalida tramite PEC è riservato ai soli documenti MVV e può essere utilizzato oppure no, a discrezione dell’interessato. Di conseguenza i produttori potranno decidere di rinunciare alla convalida/ trasmissione tramite PEC o ancora utilizzare i precedenti documenti DA- IT - DOCO o dove consentito il DDT (tale possibilità è limitata alla sola circolazione nazionale). E’ consentito effettuare la convalida dei MVV, seguendo altre modalità: tramite Comune o con microfilmatrice e spedire, quando ciò è richiesto, con i mezzi tradizionali le copie di controllo.

CIRCOSTANZE CHE DETERMINANO IL TIPO DI DOCUMENTO

Sono state riassunte in uno schema (nella tabella inserita più avanti), le casistiche possibili per il trasporto delle uve. Qui di seguito si prendono

•

in considerazione e si commentano gli elementi che concorrono a determinare l’esonero, oppure l’obbligo a compilare il DA/IT/DOCO oppure l’MVV oppure a ad emettere in sostituzione DDT o altri documenti semplificati. • IL TIPO DI DESTINATARIO: cantina sociale - privato consu-

•

matore- commerciante intermediario - vinificatore. IL LUOGO DI PARTENZA E DI DESTINAZIONE: vigneto, cantina, mercato. Se le uve sono destinate ad un luogo in cui non avviene la vinificazione (elaborazioni di altri prodotti diversi dal vino es. succhi d’uva, oppure depositi ecc.), è sempre obbligatorio il DA/IT/DOCO oppure l’MVV NB Se il trasporto o la destinazione interessano un luogo fuori dei confini italiani è obbligatorio emettere esclusivamente il documento MVV LA DISTANZA PERCORSA: se è superiore a 40 Km decade ogni deroga ed è obbligatorio sempre emettere un DA/IT/DOCO o MVV, indipendentemente dagli altri fattori. IL TRASPORTATORE: può essere il produttore, il destinatario, un vettore terzo. Se il trasporto è affidato al destinatario, oppure al vettore incaricato dal destinatario, è obbligatorio emet-

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VITIVINICOLO tere DA/IT/DOCO oppure MVV. LA POSIZIONE FISCALE DEL VITICOLTORE E DEL DESTINATARIO: quindi a seconda se : 1) Produttore tenuto alla contabilità I.V.A. 2) Produttore esonerato dalla contabilità I.V.A. QUANDO E’ OBBLIGATORIO IL “DA” o l’ “MVV” Semplificando, occorre impiegare il DA/IT/DOCO oppure l’MVV quando si presenta almeno una di queste situazioni: • la distanza tra il vigneto o altro impianto del produttore e luogo di destinazione sia superiore a 40 km o si cambia la zona viticola; • il trasporto, nei casi di vendita, avviene a cura del destinatario o da vettore incaricato dal destinatario; • le uve non sono destinate a luoghi in cui non avviene la vinificazione, (esempio il mercato o stabilimenti per la produzione di succhi d’uva o altro). • Il luogo di destinazione non è •

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FORMALITA’ PER L’EMISSIONE DEL DOCUMENTO DI TRASPORTO VITIVINICOLO “MVV”

Se si utilizza un documento MVV per il trasporto delle uve da vino, esso dovrà essere convalidato osservando quanto segue.

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–– Possibilità di convalidarlo tramite PEC oppure, di continuare con la tradizionale convalida tramite Comune o microfilmatrice. –– Non occorre la timbratura preventiva dei moduli MVV aziendali (per quelli stampati da tipografie autorizzate già non era richiesta) se si impiega il sistema PEC. –– La convalida a mezzo PEC è effettuabile solo per i documenti MVV e non anche per i DA /

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––

IT/DOCO che continueranno a seguire le regole già note di emissione, convalida e trasmissione, quando richiesta. Possibile utilizzare la PEC anche solo per assolvere agli obblighi di trasmissione del documento di accompagnamento (nei casi in cui è richiesto), questo anche per MVV già convalidati mediante Comune o microfilmatrice. Per quanto riguarda le vinacce (consegnate per le prestazioni obbligatorie) non cambia nulla rispetto al passato. Sarà possibile utilizzare anche il nuovo MVV senza obbligo di convalida e trasmissione. Tutto il complesso delle deroghe sull’emissione dei documenti di accompagnamento per uve (si legga il seguito) e per vini rimane confermato. Qualora si voglia convalidare a mezzo PEC un MVV prestampato è obbligatorio “STAMPARE” l’apposito messaggio di avve-

nuta consegna della PEC sul MVV prestampato.

COMPILAZIONE

Per la compilazione si consultano le istruzioni ufficiali annesse al Decreto che qui di seguito riportiamo in forma sintetica. L’indicazione del quantitativo dei prodotti trasportati allo stato sfuso è effettuata in numeri e, nel caso della compilazione manuale, anche in lettere. Per le uve esprimere il peso in kg o tonnellate.

E’ sempre indicata l’ora d’inizio della spedizione, da annotarsi al momento in cui i prodotti vengono consegnati al trasportatore, facendo precedere dallo zero i numeri relativi all’ora, se costituiti da unità. Nel caso del MVV, corrispondente al modello “ufficiale” l’ora d’inizio della spedizione è annotata nella casella 18, facendo precedere dallo zero i numeri relativi all’ora, se costituiti da unità. Qualora in sede di spedizione la

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VITIVINICOLO pra specificati mancanti e mettere la spunta alla casella 18 sulla dicitura corrispondente alla suddetta convalida: “convalida ex art. 26 comma. 1 lett. d) punto i”. Per la convalida tramite PEC si vedano le specifiche disposizioni. quantità effettiva caricata sul mezzo di trasporto risulti maggiore o minore dell’1,5% rispetto a quella indicata sul documento convalidato, esso dovrà essere annullato. Nell’eventualità sia diverso dallo speditore, il trasportatore appone la propria firma nell’apposita casella del documento MVV al momento della consegna del prodotto.

CONVALIDA E DICHIARAZIONE DI CONVALIDA

Gli MVV stampati dalle tipografie autorizzate recano già stampato un codice alfanumerico progressivo univoco. Vanno compilati in ogni parte,

eccetto l’ora di partenza e la firma del trasportatore. Non necessita la vidimazione preventiva, ma per i prodotti sfusi – come le uve – è prescritta la convalida prima della partenza, da effettuarsi presso il Comune o con la microfilmatura, o tramite sistema PEC. Per la convalida in Comune occorre presentare entro e non oltre il 2° gg lavorativo precedente quello di partenza (non dopo!) tutti e tre gli esemplari del MVV compilati in ogni parte eccetto data inizio trasporto, ora di partenza e indicazioni riferite al trasportatore e al trasporto di cui alle caselle 15 e 16. Dopo la convalida occorre completare con i dati so-

FORMALITA’ PER L’EMISSIONE DEL “DA/IT/ DOCO”

Ricordiamo ancora la possibilità di utilizzo fino a esaurimento scorte di questi documenti se stampati da tipografie autorizzate e se preventivamente vidimati dal Comune o dall’ICQ entro il 31-12-2016. 5 TIMBRATURA E CONVALIDA - Il documento (che deve essere stato timbrato al più tardi il 31-12-2016) è soggetto a convalida prima del trasporto. La convalida è da effettuarsi presso il comune o su delega del sindaco presso i centri autorizzati e può avvenire fino a 2 giorni prima della partenza (non prima dei due giorni, ma anche immediatamente prima della partenza).

VITIVINICOLO Non necessita la spedizione della copia di controllo all’ICQRF, per le uve destinate alla vinificazione ottenute in un Paese UE. La spedizione (non ammessa tramite PEC), invece deve avvenire entro il giorno lavorativo successivo per altri prodotti ceduti sfusi quali i vini, eccetto i generici, ed i prodotti diversi dall’uva a monte del vino (mosti, mosti parzialmente fermentati, vini in fermentazione, ecc) e le fecce se non destinate alle distillerie per le prestazioni viniche.

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO (vale per tutti i moduli)

Nel documento dovrà essere descritta l’uva trasportata in modo dettagliato, come segue: Indicazione della categoria: “uve da vino ….”(specificare la DOC/DOCG e dello stato in cui le uve si trovano: (uve fresche, appassite, diraspate, ammostate, ecc); colore principale (uve bianche; A ! NT NA O G PR SE N CO

uve nere); le DOC/G di riferimento con eventuali sottozone o tutte indicazioni che si intendono far figurare in etichetta; l’eventuale specificazione del vitigno; l’indicazione “… da vino “ … rosso, bianco, rosato… (se non si rivendica la Denominazione d’Origine o l’IGP) se trattasi di uve di supero la specificazione da quale DOC/G

provengono; altre indicazioni concernenti le caratteristiche specifiche e le indicazioni previste da disciplinari o da accordi interprofessionali es. Asti (nel caso sia applicata la riserva vendemmiale tramite bloccaggio in attesa di decisione sulla destinazione finale della partita); uve ammostate: l’indicazione sui documenti per le uve trasportate già ammostate e/o

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VITIVINICOLO diraspate è: “uve da vino ….. pigiate e diraspate”. Attenzione, in occasione della dichiarazione di raccolta/produzione la quantità da indicare deve essere però comprensiva anche del peso dei raspi, come se fosse stata ceduta uva integra.

INDICAZIONE DEL PESO

Sul DA/IT/DOCO o sull’MVV presentato per la convalida è richiesto che figuri il peso effettivo delle uve espresso in chili (kg) o tonnellate (t). Alla partenza e durante il trasporto è ammessa la tolleranza in più o in meno massima del 1,5% del dichiarato. Se il peso effettivo riscontrato eccede tale percentuale il documento deve essere annullato e rifatto.

CASI DI ESONERO PARZIALE O TOTALE

Nei casi di esonero dal D/IT/DOCO o dal “MVV”, come si evince dalla tabella allegata, necessita in sua sostituzione compilare lo stampato “DDT”,

un documento commerciale (come prevede l’art . 36 del Reg. 436/09) o altro “documento giustificativo” per l’introduzione delle uve in cantina.

IL “DOCUMENTO GIUSTIFICATIVO”

Trattasi di semplice foglio, senza numero progressivo di emissione o altro. Necessita quale giustificativo d’ingresso in cantina e di presa in carico sul registro delle uve, nei casi di esonero di compilazione degli stampati precedenti. Si consiglia di accordarsi preventivamente con l’acquirente delle uve.

SCHEMA RIEPILOGATIVO DOCUMENTI TRASPORTO UVE DA VINO

È sempre obbligatorio emettere D.A. (ammesso per la sola circolazione sul territorio nazionale) oppure MVV se: * la distanza vigna – luogo di scarico supera i 40 km * il luogo di destinazione non è una cantina (mercato, deposito tempora-

neo, ecc.) * se le uve circolano al di fuori del territorio nazionale usare esclusivamente MVV, non essendo ammesso il DA * se lo speditore non è il produttore delle uve in oggetto (intermediario)

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SCHEMA RIEPILOGATIVO DOCUMENTI TRASPORTO UVE DA VINO E’ sempre obbligatorio emettere D.A. (ammesso per la sola circolazione sul territorio nazionale) oppure MVV se: • la distanza vigna - luogo di scarico supera i 40 km • il luogo di destinazione non è una cantina (mercato, deposito temporaneo, ecc.) • se le uve circolano al di fuori del territorio nazionale usare esclusivamente MVV, non essendo ammesso il DA • se lo speditore non è il produttore delle uve in oggetto (intermediario) Per distanze inferiori a 40 Km, vedere di seguito: DOCUMENTO NECESSARIO PRODUTTORE IN PRODUTTORE CONT.IVA ESONERATO

DESTINATARIO UVE

TRASPORTATORE

Produttore

Produttore Vettore

Nessuno DDT

Nessuno Dic. incarico*

Produttore Vettore Cantina sociale

Nessuno DA o MVV DA o MVV

Dic. Esonero IVA** Dic. incarico* DA o MVV

Produttore

DDT

Dic. Esonero IVA**

Priv. Consumat.

DA o MVV

Vettore a cura del produttore

DDT

Dic. incarico*

Vettore a cura del destinatario

DA o MVV

Produttore

DDT

Dic. Esonero IVA **

Vettore a cura del Produttore

DDT

Dic. incarico*

Destinatario

DA o MVV

Vettore a cura del destinatario

DA o MVV

Qualsiasi

DA o MVV

Cantina sociale

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VARIAZIONI IDONEITA’ E RESE RIDOTTE

DOCG ALTA LANGA - In merito alle domande con variazioni di idoneità, anche se presentate di recente, il bando ne prevede la decorrenza già dalla vendemmia 2017. In considerazione del fatto che l’approvazione della graduatoria e la conseguente variazione di idoneità avverrà a vendemmia conclusa, per fare valere la DOCG Alta langa per il raccolto 2017, è necessario attenersi alle seguenti indicazioni. Le uve possono essere cedute o vinificate con documentazione che riporti già la nuova denominazione Alta Langa, purché vengano presi in carico sul registro telematico con un codice partita differente (***)rispetto alle uve dei vigneti già iscritti. A seguito della pubblicazione della graduatoria, si potranno trasferire i quantitativi ottenuti al codice partita definitivo Alta Langa o ad altra denominazione in caso di mancata idoneità. (***) Il registro elettronico per “codice partita differente” intende in breve un carico separato con un’annotazione

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sulle bolle per facilitare la tracciabilità del prodotto in attesa del riconoscimento dell’idoneità. Questo significa che le uve dei vigneti in oggetto devono essere caricate sul registro e tracciate quindi dal vigneto in poi in modo non promiscuo rispetto le uve DOCG di vigneti già idonei precedentemente, facendo carichi separati e scrivendo sulle bolle – per esempio – “uve da vigneti con idoneità in corso 2017”. DOCG ASTI - Per utilizzare le sottozone previste nel disciplinare della DOCG Asti (Canelli, Santa Vittoria d’Alba, ecc) non occorre effettuare il cambio di idoneità. All’atto della rivendicazione delle uve, dopo la raccolta, il conduttore potrà decidere di fregiare la produzione DOCG attraverso la scelta vendemmiale con le opzioni: 1) Asti 2) Moscato d’Asti 3) Canelli o S. Vittoria ecc. Ovviamente, dovrà attenersi al principio del rispetto della resa massima più bassa tra le tipologie. Infine, la richiesta delle sottozone sott’intende anche all’innalzamento del livello qualitativo (meno uva e più qualità) e pertanto occorre verificare

il grado minimo potenziale delle uve che per esempio nel caso delle sottozone di cui sopra è di 11%vol contro i 9 dell’Asti e i 10 del Moscato d’Asti. DOC PIEMONTE MOSCATO -La resa massima della DOC Piemonte Moscato è di 115 q /ha, ma in ragione del contratto interprofessionale dell’Asti la resa per le uve provenienti da vigneti iscritti alla DOCG Asti e classificate Piemonte Moscato per scelta vendemmiale, è ridotta a 100 q/ha. I vigneti invece iscritti con idoneità specifica “Piemonte Moscato” osserveranno la resa massima fino a 115 q/ha.

LE PRESTAZIONI OBBLIGATORIE PER LA VINIFICAZIONE

Esonerati totali, da ogni obbligo, coloro che ottengono meno di 25 hl di vino all’anno. L’impiego alternativo alla consegna alle distillerie, denominato “ritiro sotto controllo”, è consentito a tutti i vinificatori senza più limitazioni quantitative (estensione introdotta dal DM 4-8-2010 e recepita dalla Regione Piemonte).

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VITIVINICOLO Caratteristiche minime: tutti i sottoprodotti devono presentare: vinacce 2,8 litri alcol/q; fecce 4 litri alcol /q e 45% umidità. Volume forfettario: occorre rispettare la “consegna” di un volume di alcol forfettario, pari al 10% (ridotto al 7% per i bianchi DOC/G e IGT e al 5% se si sono trasformati mosti, mosti parzialmente fermentati e vini nuovi in fermentazione), applicando un grado fisso stabilito nella nostra zona C2 in 9,5% vol Termini: l’allontanamento dalla cantina (occorre inviare comunicazione preventiva all’ICQ) deve avvenire entro il 30° giorno dal termine del periodo vendemmiale (fissato al 31-12-

2017) e quello delle fecce il 30° giorno dall’ottenimento. Impieghi alternativi alla consegna in distilleria (che tuttavia è sempre possibile): Uso agronomico diretto, che consiste nello spandere tal quali i sottoprodotti sui terreni condotti (presenti nel fascicolo aziendale), osservando il limite quantitativo massimo di 30 q per ha; Uso agronomico indiretto, per la preparazione di fertilizzante o compostaggio, produzione di letame/humus (non soggiace al limite di 30 q/ha); Uso energetico quale biomassa combustibile o per la produzione di biogas; Uso per prodotti agroalimentari le vinacce possono impiegarsi nelle pre-

parazioni/conservazioni di: 1. Prodotti ortofrutticoli; 2. Formaggi; 3. Prodotti da forno; 4. Salumi; Uso farmaceutico e uso cosmetico

DOCUMENTI TRASPORTO SOTTOPRODOTTI

Le vinacce e le fecce consegnate alle distillerie per le prestazioni obbligatorie sono scortate da un documento MVV, oppure da un DA/IT/DOCO (questi ultimi se timbrati preventivamente entro il 31-12-2016). Per l’emissione di questi documenti in ordine ai sottoprodotti consegnati, non è prescritto obbligo né di convalida e né di spedizione.

La vendemmia è “orfana” dei voucher!

Lo strumento di maggiore flessibilità che ha avuto, in primis, il suo debutto proprio per la vendemmia non costituisce più, nonostante un uso consono e mai eccessivo, una possibilità che riduceva burocrazia e tempi così preziosi per le aziende in questo frangente. L’abolizione, dopo varie modifiche, dello strumento iniziale e la sua sostituzione con il lavoro occasionale ha penalizzato l’agricoltura , studenti e pensionati. L’impiego di queste tipologie di lavoratori ha avuto infatti un sensibile calo di impiego. La minore quantità di prodotto da vendemmiare e la riorganizzazione delle aziende ha supplito, in questa annata particolare, a questa perdita. A questo tradizionale lavoro agricolo, con il suo carico di storia, tipicità, usi e passione studenti ed i pensionati avrebbero dato e ricevuto un “valore immateriale” difficile da quantificare ma sicuramente molto significativo!

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VITIVINICOLO

La semplificazione stenta e ritarda

Telematico e testo unico: Coldiretti “non si vedono ancora i vantaggi attesi”

a legge 238/2016 più nota come “Testo Unico della Vite e del Vino”, grazie agli interventi di Coldiretti, prevede nel vasto suo articolato molti elementi di snellimento burocratico. La rivoluzione introdotta con il concetto della dematerializzazione è iniziata e, come si prevedeva, non è né facile né immediata. La teoria rosea si scontra con la pratica quando il sistema deve prevedere migliaia di operazioni, di codici, di situazioni, deve essere preciso e stabile. Il Ministero ha dovuto rivedere l’iniziale “ottimistica” tabella di marcia e ha previsto un periodo di accompagnamento per consentire a tutte le realtà di adeguarsi, ma anche per avere tempo per completare le funzioni e eliminare le imperfezioni dell’applicativo nazionale. Evidentemente una così radicale riforma del sistema richiedeva tempi più lunghi e un approccio graduale, tenendo conto anche della tipologia degli operatori. In ogni caso, l’operazione è avviata e pur non senza difficoltà, siamo arrivati alla prima importante tappa, quella della chiusura della campagna con il calcolo delle rimanenze al 31-7 e la nota dichiarazione entro l’11-9 delle giacenze. Con il saldo di fine campagna si concentrano da sempre vari adempimenti: la dichiarazione delle giacenze

e, per le cantine con deposito fiscale (oltre 1000 hl), l’obbligo di trasmettere specifica documentazione all’Agenzia delle Dogane. Nel contempo, si apre la nuova campagna (dal 1-8) e con essa inizia il periodo vendemmiale, che all’impegno della raccolta in campo aggiunge un’infinità di obblighi di natura burocratica. Coldiretti è riuscita a fare introdurre nel Testo Unico della Vite e del Vino (TU) l’opportunità di eliminare, sia la dichiarazione delle giacenze che l’invio suddetto a carico dei depositi fiscali, ma tali semplificazioni quest’anno non sono state attualizzate. Secondo l’Agenzia delle Dogane le semplificazioni si potranno applicare solo dalla prossima campagna viticola e pertanto i titolari dei depositi fiscali hanno dovuto inviare il dossier cartaceo entro l’assurda scadenza del 16 di agosto. Altrettanto è successo per la dichiarazione delle giacenze. La circolare di Agea non ha tenuto in considerazione l’esonero previsto e pertanto Coldiretti tramite l’Ufficio Vitivinicolo Nazionale ha immediatamente sollecitato il Mipaaf a intervenire e rimediare. A causa di un “assurdo rimpallo di responsabilità” tra le Amministrazioni coinvolte (Mipaaf, Agea, Sian) non è stato dato seguito a nessuna delle soluzioni proposte

e quindi i produttori hanno dovuto sobbarcarsi l’onere della dichiarazione entro l’11 settembre, ripetendo i dati già contenuti nell’archivio nazionale del registro telematico. Coldiretti rileva non senza esprimere forte disappunto, che il nuovo sistema dematerializzato ancora non porta i frutti della semplificazione alle imprese vitivinicole. L’avvio rallentato e difficoltoso induce Ministero, Repressione Frodi e le altre Amministrazioni interessate alla prudenza, talvolta eccessiva e ingiustificata, a correre dietro le scadenze (con i noti intoppi tecnici informatici e i conseguenti disagi per le imprese) e quindi a rimandare quelle implementazioni che a gran voce stiamo chiedendo e che dovranno servire a eliminare o snellire alcuni adempimenti come previsto dal TU. E’ questa la condizione necessaria per considerare positivamente l’introduzione del nuovo sistema, altrimenti esso risulterebbe inadeguato e oneroso.

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Contenuti del contratto di filiera anno 2017 per la Docg Asti LE RESE DI UVA PER ETTARO (massimi)

ASTI DOCG E MOSCATO D’ASTI DOCG: • RESA MASSIMA : 80 ql/ha • RISERVA VENDEMMIALE: 10 ql/ha • “SUPERI”- Esubero di produzione: 30 ql/ha MOSCATO D’ASTI SOTTOZONE (CANELLI, SANTA VITTORIA D’ABA, STREVI) : • RESA MASSIMA : 80 ql/ha • RISERVA VENDEMMIALE: 10 ql/ha • “SUPERI”- Esubero di produzione - 18 ql/ha Santa Vittoria e 24 ql/ha per Strevi e Canelli. ASTI METODO CLASSICO – MOSCATO D’ASTI VENDEMMIA TARDIVA: come previsto dal disciplinare di produzione (80q) .

DESTINAZIONE DELLE UVE E DEI MOSTI ECCEDENTI LA RESA A D.O.C.G.:

• Mosto di uve parzialmente fermentato da uve aromatiche Moscato (tale dicitura non è da intendersi quale destinazione finale delle uve ma esclusivamente come prodotto intermedio nelle elaborazioni di vini spumanti di qualità del tipo aromatico con o senza l’utilizzo dell’indicazione della varietà a Moscato). • Ogni altra destinazione consentita dalla normativa di legge vigente in materia.

PREZZI ORIENTATIVI INDICATI DAL CONSORZIO PER I CONTRATTI STIPULATI TRA LE PARTI : Uva D.O.C.G.: €/ql. 107,5; Mosto D.O.C.G.: €/ql. 157,35.

DOC PIEMONTE MOSCATO

La resa da 115 q/ha è ridotta a 100 ql/ha per le uve provenienti da vigneti idonei (iscritti) alla DOCG Asti

• in caso di riserva vendemmiale svincolata : 10.725 euro

GESTIONE DELLE PARTITE DOCG E RISERVA VENDEMMIALE

in riferimento alla possibile scelta vendemmiale . (richiesta in corso)

RISERVA VENDEMMIALE

Stante le giacenze di mosti atti a originare Asti spumante, eventuali sblocchi saranno concessi sulla base delle evoluzioni positive del mercato e quindi dopo il riallineamento delle scorte a livelli fisiologici. Per le partite destinate a Moscato d’Asti è invece prevedibile che lo sblocco possa avvenire – salvo imprevisti – nel mese di febbraio 2018. I detentori dovranno versare una quota “compensativa” (per equità nell’acquisto delle uve) tranne coloro – imprenditori agricoli - che imbottigliano il Moscato d’Asti ottenuto esclusivamente dalle uve raccolte dai vigneti direttamente condotti. Eventuali partite di uve dai medesimi imprenditori agricoli acquistate da terzi, anche se direttamente trasformate, non rientrano nell’esonero e pertanto restano assoggettate alla suddetta compensazione.

IPOTESI RENDITA (PLV) VIGNETO CON RESA PIENA (120 Q):

• in caso di riserva vendemmiale non svincolata : 10.000 euro

Relativamente alla gestione delle partite classificabili in modi differenti (DOCG; riserva vendemmiale e superi), fornendo indicazioni operative per quanto riguarda l’emissione dei documenti di trasporto, la gestione dei carichi in cantina e le prescrizioni varie. DOCUMENTI DI TRASPORTO – Sui documenti di cessione e trasporto deve essere chiaramente e da subito indicata e distinta la diversa tipologia delle uve, vale a dire quelle immediatamente classificabili a DOCG pari a 80 q /ha “uve da vino fresche bianche atte a dare Asti (oppure moscato d’asti) docg 2017“ ; quelle concernenti i 10 q/ha sottoposti a bloccaggio “uve da vino fresche bianche atte a dare Asti (oppure moscato d’Asti) docg 2017 – riserva vendemmiale” ; e i superi fino a 30 q/ha, per un totale complessivo di uve massimo ammesso di 120 q/ha “uve da vino fresche bianche – supero di asti (oppure moscato d’asti ) docg 2017” REGISTRO E CARICHI - In fase di annotazione dei carichi sul registro di cantina, non è richiesta la separazione delle “colonne” e di conseguenza nemmeno dei recipienti nei quali i prodotti sono detenuti, della quota di DOCG fino a 80 q dalla parte di 10 q destinata a blocage. Unico “conto” quindi e unico contenitore per le due frazioni di prodotto. FATTURAZIONE - Per gli 80 + 10 q si precisa che sulla fattura si dovrà indicare 80 q. di DOCG al prezzo fissato di 107,5 euro/q e 10 q al “prezzo minimo salvo conguaglio”. Il prezzo da indicare minimo non è fissato dall’accordo, ma dovrebbe corrispondere a quello dei superi. Accordarsi con l’acquirente per definirlo.

ENERGIA GREEN

Semplificata la comunicazione ed il versamento all’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI)

Impianti a fonte rinnovabile: entro metà settembre va versato il contributo di funzionamento annuale

soggetti operanti nei settori dell’energia elettrica, che hanno installato uno o più impianti a fonte rinnovabile per una potenza complessiva superiore a 100 kWp, entro il 15 settembre sono tenuti al versamento del contributo di funzionamento. L’aliquota del contributo annuale agli oneri di funzionamento è pari allo 0,33 per mille dei ricavi relativi all’anno 2016, tuttavia, il versamento del contributo non è dovuto per somme uguali o inferiori a 100,00 euro. Da quest’anno, inoltre, solamente i soggetti obbligati a tale versamento sono altresì tenuti a comunicare all’AEEGSI, entro il 30 settembre, i dati

Per comunicare i dati relativi alla contribuzione va utilizzato il sistema informatico disponibile sul sito internet dell’Autorità relativi alla contribuzione (i piccoli operatori elettrici che non superano la franchigia dei 100,00 euro di contributo annuo non hanno infatti più l’obbligo di eseguire tale comunicazione telematica). Per la comunicazione dei dati relativi alla contribuzione è necessario utilizzare esclusivamente

il sistema informatico disponibile sul sito internet dell’Autorità, dopo aver completato l’accreditamento all’Anagrafica degli operatori. Il contributo deve inoltre essere effettuato tramite bonifico sui conti correnti bancari intestati all’Autorità ed i ricavi soggetti al contributo sono quelli costituiti dalle componenti positive di reddito. Ulteriori informazioni possono essere desunte direttamente dal sito dell’AEEGSI http://www.autorita. energia.it/it/comunicati/17/170810. htm. Per ulteriori informazioni o chiarimenti è possibile contattare l’Autorità al seguente indirizzo e-mail contributoaeegsi@autorita.energia.it

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ENERGIA GREEN

L’adeguamento interessa gli impianti incentivati con il “conto energia”

Impianti fotovoltaici: aggiornato il valore della rata di acconto

pprendiamo dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) che, a partire dalle competenze di luglio 2017, il valore della rata di acconto erogato sulla produzione di energia degli impianti fotovoltaici incentivati con il “conto energia” verrà aggiornato. L’adeguamento sarà effettuato: • sulla base delle ore di produzione di ciascun impianto con riferimento al 2016 o, in alternativa, al 2015 in funzione della disponibilità e validità dei dati di misura inviati al GSE dai gestori di rete; • nel caso in cui tali misure non siano disponibili o valide alla data di aggiornamento, il GSE determinerà la rata di acconto sulla base delle ore di produzione medie regionali (per il Piemonte si tratta

di 1082 ore annue equivalenti) La rata così rideterminata verrà erogata quale acconto relativo alle competenze che, a partire da luglio 2017, saranno corrisposte secondo il calendario di pagamento vigente. Con riferimento al conguaglio 2016, il GSE informa che nei prossimi mesi continueranno ad essere valutate le produzioni di competenza del sud-

detto anno eventualmente trasmesse dai gestori di rete, anche al fine di rideterminare l’importo del conguaglio annuale sulla base di più recenti versioni di misura; i corrispettivi così determinati verranno erogati anche in questo caso insieme alle rate di acconto 2017, secondo le scadenze previste dal calendario di pagamento. Il conguaglio annuale potrà essere corrisposto solo in presenza di contratto attivo e ferma restando la completezza e la validità dei dati di produzione dell’anno trasmessi al GSE dai gestori di rete. L’erogazione potrà avvenire solo nel caso in cui l’importo superi la soglia minima di pagamento di 100 euro, poiché in caso di importo inferiore il pagamento verrà effettuato alla successiva scadenza utile.

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Approvato all’unanimità il bilancio 2016 della Fondazione per la ricerca e l’innovazione dell’agricoltura piemontese. Ampia progettualità nel 2017-2018

Agrion: a servizio dell’agricoltura, per vincere le sfide dello sviluppo e dell’innovazione up, che vede in crescita l’approvvigionamento esterno di risorse. Ad aprire i lavori il presidente Giacomo Ballari (nella foto accanto) delineando il percorso di riorganizzazione dell’Ente, dopo l’incorporazione di Creso e Tenuta Cannona. “Vogliamo dare un forte slancio di riorganizzazione verso nuovi obiettivi, sempre più aderenti alle esigenze di innovazione delle imprese agricole piemontesi – ha evidenziato Ballari -. Un settore che sta dimostrando tutte le sue potenzialità in termini di qualità e competitività sui mercati, che deve saper affrontare le sfide poste dal mondo dei consumatori in termini di qualità e salubrità e sostenibili-

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tà ambientale delle produzioni”. I cambiamenti del clima e le conseguenti innumerevoli emergenze fitosanitarie creano una forte necessità di individuare delle soluzioni per dare un futuro all’agricoltura piemontese. “Agrion deve essere una struttura snella e dinamica, in grado di confrontarsi con tutti nell’interesse del settore, in costante dialogo con le organizzazioni agricole e dei produttori. In quest’ottica - ha continuato Ballari - deve essere letto il piano di riorganizzazione che ha visto una ottimizzazione dei costi che darà maggior sostenibilità e libertà di manovra. Ora siamo impegnati in una

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i è svolta, presso la sede di Manta, l’assemblea della Fondazione per la ricerca e l’innovazione dell’agricoltura piemontese, che rappresenta tutte le anime del settore agricolo con i soci fondatori Regione Piemonte e Unioncamere. L’assemblea ha analizzato il bilancio consuntivo del 2016 approvandolo all’unanimità. Un bilancio in pareggio con l’utilizzo del fondo start

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versità, Agrion ha avviato sperimentazioni sulle principali emergenze tra cui la Cimice asiatica, la Drosophila Suzukii, il collasso del Kiwi, ma queste attività straordinarie non sono ancora sufficienti. “La fame di innovazione e ricerca di soluzioni in un settore dinamico come quello agricolo di questi ultimi anni è elevatissima e sono tante le sfide che ci attendono nei prossimi mesi”, ha sottolineato il Presidente. Costruire una forte rete nazionale ed europea a favore della ricerca ed innovazione in agricoltura che veda coinvolti i principali centri di ricerca nazionali ed europei è una delle prio-

rità in agenda, ma non solo. “Occorre rigenerare l’attività di Agrion attraverso un maggior coinvolgimento dei soci e per raggiungere una completa sostenibilità economica, servirà uno sforzo nel cercare di intercettare i flussi di risorse europee dedicate alla ricerca - ha concluso Ballari -. Allo stesso tempo, i soci Fondatori dovranno continuare a fare la loro parte come anche le filiere. Dobbiamo mettere a disposizione dei tecnici di consulenza aziendale tutti gli strumenti a nostra disposizione perché possano essere i veri artefici dello sviluppo ed innovazione futura delle imprese agricole”. a

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riorganizzazione operativa in funzione delle competenze del personale e delle necessità determinate dalle priorità di ricerca”. Nei prossimi giorni verranno costituiti i comitati tecnici scientifici attingendo dalle candidature pervenute nei mesi scorsi di esperti di settore, rappresentanti di organizzazioni agricole e di prodotto e delle istituzioni. Questi organismi per noi strategici avranno la funzione di indicare e proporre al Consiglio le priorità in termini di ricerca e sperimentazione per ogni singolo settore. Guardando al futuro, serve una rilettura del modo di operare di Agrion e la capacità di mettersi in discussione. Da qui l’invito di Ballari a tutta la struttura a lavorare con serenità ed entusiasmo con il massimo impegno per stare al passo con le richieste di innovazione delle filiere agricole piemontesi. A fianco delle attività tradizionali di selezione varietale e di studio di nuovi meccanismi a minor impatto ambientale per la gestione delle av-

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A Boves, vi è l’unità operativa in cui sono condotte le prove sperimentali per innovazione varietale, tecniche di coltivazione, difesa e mantenimento in purezza di ecotipi. Determinante il ruolo dei tecnici 4A di Coldiretti

L’attività di ricerca su fragola, piccoli frutti e coltivazioni orticole

n Piemonte, fragola e piccoli frutti stanno vivendo un periodo di rinnovato interesse come dimostrano i dati statistici: fragola 163 ha (+76% dal 2006), lampone 52 ha (+60% dal 2006), mora 20 ha (+176% dal 2006) e soprattutto mirtillo, che ha raggiunto 436 ettari di superficie con un incremento del 273% rispetto al 2006. Per quanto riguarda l’orticoltura le superfici sono stabili e si stima che in Piemonte siano coltivati ortaggi su circa 10.000 ettari (Sistema Piemonte). La Fondazione Agrion ha un’unità operativa impegnata in attività di ricerca su fragola, piccoli frutti e coltivazioni orticole. E’ il Centro Sperimentale di Boves (Via Albertasse, 16 – Mellana) dove, su una superficie di 5,5 ettari, sono condotte la maggior parte delle prove sperimentali per innovazione varietale, tecniche di coltivazione, difesa e mantenimento in

purezza di ecotipi (varietà locali di ortaggi tipici piemontesi). Per lo svolgimento delle attività sono realizzate collaborazioni ad hoc con partner scientifici (Università, CNR, Crea, Servizio Fitosanitario della Regione Piemonte, etc.), rappresentanti della filiera produttiva (Organizzazioni di Produttori, con-

sorzi di valorizzazione, etc.) e in stretta sinergia con i tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo.

Fragola e piccoli frutti

La realizzazione di un impianto competitivo richiede specifiche conoscenze su tecniche di coltivazione ed una corretta scelta varietale. In

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RICERCA particolare, quest’ultima consente ai coltivatori di avere a disposizione i materiali migliori e più idonei alle esigenze produttive e commerciali. Il team di ricerca Agrion è composto dal responsabile dott. Cristiano Carli e dal tecnico Roberto Giordano. Hanno contatti con tutti i programmi di creazione varietale a livello internazionale, per portare sul territorio e sperimentare presso il Centro, le selezioni (i prototipi che poi diventeranno varietà commerciali) per scegliere quelle adatte ai nostri ambienti. L’allestimento in un unico ambiente di appezzamenti per la valutazione delle diverse accessioni consente di individuare quelle che superano i “testimoni” (le varietà coltivate oggi) e programmare le scelte del futuro. Per questo, presso il centro sperimentale, è attivo uno screening su fragola (unifera coltivata in terra e rifiorente in fuori suolo) articolato in verifiche di “I livello” (introduzione di nuove cultivar e selezioni) e “II livello” per una verifica dei materiali migliori testati nei cicli precedenti. Per le colture poliennali sono stati invece realizzati appezzamenti per ogni specie (mirtillo, lampone e rovo) e le valutazioni sono svolte su almeno quattro cicli produttivi. Come nel caso della fragola, le varietà più interessanti vengono avviate alla “sperimentazione este-

sa” coinvolgendo produttori, tecnici delle organizzazioni professionali e operatori del settore. Questo doppio passaggio ha l’obiettivo di definire i “punti di forza” e le “criticità” dei materiali a confronto e la creazione di “Liste di Orientamento Varietale per il Piemonte” rispondenti alle specifiche esigenze dei mercati di riferimento. Accanto ai tradizionali piccoli frutti sono in valutazione anche altre specie, quali goji e mirtillo siberiano, per seguire il trend della domanda di novità da parte del consumatore.

Ortaggi

Anche per le specie orticole vengono realizzate prove di confronto varietale. Ogni anno, infatti, le società sementiere sviluppano nuove cultivar studiate per altri areali (Est Europa, Spagna...) e, per questo, è necessario testarne la validità anche per gli ambienti di coltivazione piemontesi e identificare i canali commerciali più idonei alle loro caratteristiche. L’allestimento e la gestione di queste prove varietali è complesso e viene fatto realizzando parcelle di confronto presso il Centro Sperimentale o, in collaborazione con i tecnici 4 A, presso aziende del territorio cuneese. Per il 2017 si stanno svolgendo screening varietali su cavolfiore,

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broccolo, peperone ibrido mezzo lungo, pomodoro cuor di bue, zucchino scuro e patata da consumo fresco. Nel Cuneese sono ancora importanti realtà produttive che utilizzano ecotipi locali tra i quali il peperone Cuneo e il fagiolo “Billò”. La loro coltivazione garantisce la salvaguardia della biodiversità delle specie orticole, su cui si innesta la valorizzazione di questi prodotti tradizionali molto apprezzati dal consumatore. Non essendo materiali ibridi, occorre una costante selezione dei materiali che ne mantenga inalterate le caratteristiche di tipicità. Al tempo stesso è indispensabile migliorarle per renderle competitive a livello qualitativo e produttivo. Il fagiolo “Billò” rappresenta la varietà di riferimento dell’unica IGP regionale orticola ben conosciuta e apprezzata, la cui coltivazione è diffusa nell’areale cuneese. Il Centro Sperimentale Orticolo è stato individuato dal Consorzio di Tutela come soggetto per il mantenimento in purezza, la verifica delle caratteristiche fenotipiche e la produzione del seme di base. Il peperone Cuneo invece è stato inserito in un progetto avviato in collaborazione con il DISAFA dell’Università di Torino. Le attività di ricerca sono indirizzate alla produzione di semente se-

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Tecnica colturale e difesa

La filiera produttiva è sempre più influenzata dalle richieste dei consumatori per quanto riguarda “sostenibilità ambientale” e “sicurezza alimentare”. Per questo, oltre ad indagare quanto i nuovi materiali possano essere validi dal punto di vista agronomico - qualitativo, vengono costantemente realizzate prove di efficacia su nuove sostanze attive o testate tecniche agronomiche finalizzate a: migliorare gli aspetti quali/ quantitativi delle produzioni, soddisfare le richieste del consumatore e garantire la tutela della salute degli operatori. La globalizzazione ha favorito, insieme alla libera circolazione delle merci, anche lo spostamento e la diffusione di insetti e funghi esotici che possono determinare danni ingenti. Tra questi la Drosophila suzukii, il moscerino dagli occhi rossi, segnalata per la prima volta in Piemonte nel 2010. Attacca rovo, mirtillo, lampone, fragola e fruttiferi maggiori, le larve si nutrono delle

parti carnose del frutto, provocando depressioni superficiali e rammollimenti che rendono incommerciabili le produzioni. A questa si è aggiunta dal 2013 la cimice asiatica (Halyomorpha halys) che attacca anche su piccoli frutti e ortaggi. Per affrontare efficacemente queste nuove minacce è necessario un lavoro di gruppo tra ricercatori, tecnici e produttori per sviluppare strategie di difesa efficaci, operativamente applicabili e sostenibili sotto il profilo economico ma soprattutto ambientale. Per quanto riguarda la drosofila, vengono svolte molte attività sul territorio e sviluppate su un esteso arco temporale. Agrion esegue costantemente il monitoraggio delle popolazioni in diversi areali in collaborazione con i tecnici di campo e le aziende

Nuovo sistema di miscelazione tridimensionale

del territorio attraverso l’ utilizzo di trappole attrattive; a cui seguono le osservazioni dei tecnici 4 A in modo da diramare bollettini sull’andamento delle infestazioni e sulle misure da adottare. La ricerca contro questo moscerino è attiva anche per trovare metodi di difesa efficaci, attraverso prove di difesa attiva (test su sostanze attive, cattura massale, etc) e passiva con lo scopo di ridurre le popolazioni e contenere i danni alle produzioni. Le barriere fisiche con reti anti-insetto sono tra i metodi più efficaci. Le prove hanno riguardato fragola e piccoli frutti e sono state realizzate sia presso il centro sperimentale sia presso aziende dell’areale cuneese. Parallelamente, grazie anche ad un progetto finanziato dalla fondazione CRC, i tecnici 4 A hanno

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RICERCA avviato prove con insetti utili anche su drosofila (Trichopria drosophilae), dove seppur lentamente i risultati sono propositivi e sicuramente incoraggianti se utilizzati assieme agli altri metodi sopra descritti. Anche per quanto riguarda la cimice asiatica, si stanno facendo diversi lavori sul territorio: grazie ad un progetto pluriennale finanziato dalla Fondazione CRC i tecnici 4 A stanno monitorando l’insetto su tutto il territorio cuneese attraverso l’utilizzo di trappole sperimentali americane per cercare di definirne il ciclo biologico nel nostro areale e cercando di definirne gli spostamenti e i voli. I danni si sono riscontrati su molte colture e anche contro questo insetto si stanno testando diverse strategie di lotta, dalla fisica mediante l’utilizzo di reti (soprattutto in ortofrutticoltura), colture attrattive e catture massali. La lotta biologica contro la cimice è ancora condotta a livello di laboratorio e si stanno monitorando diversi insetti autoctoni per vedere se in grado di parassitizzare o predare questo insetto alieno. L’introduzione di una specie non presente nell’ambiente crea infatti condizioni dapprima molto favorevoli al nuovo insetto, non essendoci antagonisti naturali e non essendo riconosciuta dai predatori presenti (insetti, uccelli ecc), in attesa di un nuovo bilanciamento na-

turale. "Fondamentale, proprio per questi motivi, il monitoraggio degli appezzamenti e delle colture, perché la lotta chimica è efficace unicamante come abbattente della popolazione, ma non risolutiva e non esistono prodotti preventivi ma unicamente di contatto, quindi efficaci solo se la cimice è presente nell’ appezzamento", concludono i tecnici 4A. Anche in questo caso, occorre fare squadra con i tecnici e le aziende del territorio per trovare assieme un protocollo di lotta sostenibile sia a livello economico ma soprattutto ambientale. Infine anche la diffusione della

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coltivazione in “fuori suolo” in Piemonte è in progressivo aumento grazie all’introduzione di tecnologie innovative che hanno permesso lo sviluppo di nuovi sistemi di gestione degli impianti. Un secondo motivo va ricercato anche nella necessità di sopperire ai problemi di reimpianto cui la tecnica del “fuori suolo” rappresenta un’alternativa. Esistono in commercio diverse tipologie di substrati utilizzabili per la coltivazione di cui spesso non si conoscono a sufficienza le potenzialità. I teli per la protezione dei tunnel si sono arricchiti di diverse tipologie tra cui quelli a luce diffusa. Le loro caratteristiche potrebbero garantire corretta illuminazione, riduzione degli eccessi termici e ottimizzazione dell’efficienza fotosintetica delle piante. Su questo si sta concentrando un nuovo filone di ricerca Agrion. Il frutto della ricerca viene messo direttamente a disposizione degli operatori della filiera, per accelerare i processi di applicazione dei risultati. Questo è reso possibile dal coordinamento e dalla stretta collaborazione con i tecnici dell’ Agenzia 4 A che operano sul territorio, dalla programmazione di attività divulgative (incontri tecnici, convegni, mostre pomologiche) cui si aggiunge la "Guida alla difesa integrata di ortaggi fragola e piccoli frutti".

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CONSULENZA AGRONOMICA

A cura dei tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo

Interventi agronomici del mese

no sguardo alle coltivazioni del territorio mese per mese a cura dei tecnici dell’ Agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo. Settembre ci proietterà gradualmente verso l’inizio della stagione autunnale; malgrado ciò il mese presenterà ancora parentesi estive su gran parte dell’Italia soprattutto nella seconda decade, mentre ad inizio e sul finire del mese possibili infiltrazioni Atlantiche potrebbero portare fasi piovose. Prolungamento del bel tempo estivo ancora per gran parte del mese con probabilità di piogge da metà mese. Nel dettaglio: CEREALI: Procedere con la raccolta della Soia di 1° raccolto e continuare a monitorare la presenza della cimice asiatica sulle soie di 2° raccolto. Mais trinciato di 1° raccolto in trebbiatura, verso fine mese iniziano anche le raccolte del mais d a granella. Subito dopo la semina del colza, in presenza di condizioni pedo climatiche

In ottemperanza a quanto disposto dal decreto 22 gennaio 2014 (PAN) punto A.7.2 Difesa integrata obbligatoria favorevoli e se necessario, intervenire con diserbi di pre emergenza. Su Medica, qualora necessario, intervenire con diserbi di post emergenza precoce. FRAGOLA e PICCOLI FRUTTI: Su mirtillo in questa fase controllare la presenza della cocciniglia. Si consigliano applicazioni fogliari di boro per migliorare la ripartenza vegetativa del prossimo anno. Prima della caduta foglie effettuare trattamenti con rame per i cancri rameali. Su mora e lampone controllare la presenza di cecidomia ed effettuare trattamenti insetticidi al fine di ridurne il danno. Ultimata la raccolta delle more e dei lampone, allontanare quanto prima i tralci che hanno prodotto al fine di migliorare la produzione sui tralci del prossimo anno. Effettuare

trattamenti fungicidi nel mese di settembre per la gestione di marciumi e altre patologie fungine. Monitorare la presenza di acari. Sono in conclusione i trapianti con fragole unifere in cima radicata. Sui nuovi impianti e su quelli mantenuti al secondo anno porre estrema attenzione alla presenza di acari e tarsonema, da controllare con acaricidi specifici ed effettuare trattamenti per la gestione del mal bianco. Sono altresì consigliati trattamenti antimarciume per il controllo di antracnosi e altri patogeni a carico della radice. Da monitorare anche la presenza di afidi e aleurodidi, in caso di presenza utilizzare trattamenti insetticidi, ed eventuale presenza di oziorrinco e maggiolino sulle radici delle piante. A fine mese effettuare trattamenti fungicidi per il controllo della vaiolatura e alternaria con prodotti a base di iprodione. Su fragola rifiorente iniziare ad utilizzare prodotti per la gestione dei marciumi dei frutti, da abbinare a prodotti per il controllo del mal bianco. Monitorare costantemente le presenze di tripide e ragnetto rosso. In caso di forte presenza di miridi e

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CONSULENZA AGRONOMICA cimici è consigliato effettuare trattamenti specifici. Monitorare la presenza di Drosophila e della cimice asiatica specialmente su fragola e lampone. Si ricorda che i soli trattamenti chimici presentano una bassa risoluzione del problema: per ottenere risultati soddisfacenti occorre abbinarli alle buone pratiche di gestione quali il mantenimento delle piante pulite, evitare dimenticanze di frutti in raccolta, evitare di avere frutti eccessivamente maturi sulla pianta, allontanare i frutti colpirti o di scarto dall’impianto senza gettarli a terra o tra i tunnel specie per drosofila, ma se possibile la miglior strategia risulta sempre l’adozione di reti anti-insetto. FRUTTA: Su albicocco e ciliegio, considerata la forte sensibilità di queste specie alla batteriosi, occorre terminare entro il mese di settembre le operazioni di potatura. Su pesco e susino si ultima la raccolta delle varietà più tardive e soprattutto sulle piante che hanno avuto una forte attività vegetativa, intervenire con una potatura verde di sfoltimento per favorire un migliore passaggio della luce e una conseguente migliore maturazione del legno e delle gemme a frutto per la prossima stagione. Su melo

e pero, con un anticipo di circa dieci giorni rispetto alla passata stagione, sta’ terminando la raccolta delle varietà più precoci, mentre per le varietà a maturazione media e tardiva è consigliabile monitorare l’andamento della maturazione, per stabilire il momento ottimale per la raccolta. Su tutte le varietà di pero, dalla fine del mese, è consigliato intervenire con zolfo per il contenimento dell’eriofide galligeno. Sul kiwi è prevista per la seconda metà del mese la maturazione delle varietà più precoci e anche su questa specie è fondamentale seguire con attenzione l’evolversi della maturazione per stabilire il momento più opportuno per la raccolta. NOCCIOLO e CASTAGNO: durante questo periodo l’attività nei noccioleti riguarda essenzialmente l’operazione di raccolta ed in seguito l’eventuale trinciatura dei residui. La concimazione post-raccolta andrà prevista. Gli interventi rameici a metà caduta foglie sono strettamente correlati con lo stato vegetativo delle piante. Il perdurare della siccità sarà comunque il fattore che maggiormente influenzerà il momento per intervenire. Su castagno sono gli ultimi giorni per trattare cydia e balanino con insetticidi specifici. ORTICOLE: con le prime rugiade mattutine monitorare le piante di pomodori per verificare la presenza

Rotazioni P.S.R. ed EFA (P.A.C.)

di macchie di peronospora sulle foglie ed evitare di chiudere i tunnel durante la notte per evitare l’aumento dell’umidità dell’aria. Su peperone continuare a mantenere le coperture per la piralide e dove presente la rete antinsetto fare attenzione a non lasciare aperte le aperture durante le fasi di raccolta. Su zucchini e zucca in caso di attacchi di peronospora e oidio intervenire rispettivamente con rame e zolfo. Monitorare attentamente la presenza di cimice asiatica su fagiolo, ed in caso di presenza accertata ed elevate con piante in pieno sviluppo intervenire con insetticidi specifici. Dopo il trapianto di cavoli, cavolfiori e broccoli prestare attenzione alla presenza di altica e intervenire con larvicidi se si notano voli di adulti di cavolaia. Iniziare le semine in pieno campo degli spinaci sistemando il terreno in modo da non avere ristagni idrici VITE: mese della raccolta e del lavoro in cantina. Non sono previsti interventi fitosanitari. Attenzione a non vinificare uve troppo calde, scegliere pertanto le ore più fresche della giornata (mattina) per la raccolta, nel dubbio contattare i tecnici.

In preparazione delle semine autunnali ricordiamo alle Aziende le importanti regole da rispettare in merito alla rotazione P.S.R. e all’ EFA (P.A.C.).

Per le aziende che aderiscono alla misura 10.1.1 del P.S.R. vige l’ obbligo

dell’ adozione di un avvicendamento quinquennale che comprenda almeno tre colture e preveda al massimo un ristoppio per coltura: ES MAIS-MAISFAGIOLO-FRUMENTO-MAIS. I cereali autunno vernini (grano, orzo, triticale,

segale ecc…) sono considerati come una stessa coltura, gli erbai sono consi-

derati colture annuali e le colture erbacee poliennali tecnicamente non avvicendabili non sono soggette ai vincoli rotazionali. Per tutte le aziende che richiedono la PAC e che sono obbligate ad adottare le EFA (aziende che hanno

più di 15 ettari coltivati a seminativi -39,5 giornate piemontesi-) ricordiamo che dal 2018, esclusivamente sul-

le superfici EFA, NON sarà più possibile utilizzare prodotti fitosanitari compresi i diserbi; sarà possibile attuare erbai misti di azotofissatrici ed altre specie a patto che la predominanza sia delle colture azotofissatrici; se tale

superficie viene destinata a riposo, deve essere assente qualsiasi produzione agricola. Il periodo in cui è assente la produzione agricola non deve essere inferiore agli 8 mesi nell’anno di domanda.

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AGRITURISMO

Per l’anno 2018 vi sono dieci posti disponibili per le nuove strutture turistiche

Marchio Ospitalità, aperto il bando 2018 per gli agriturismi

Le domande si possono

nche quest’anno si riapre il Bando per il Marchio Ospitalità Italiana, certificazione promossa dalla Camera di Commercio di Cuneo, con le associazioni imprenditoriali agricole e dei consumatori, per promuovere la qualità nel settore agrituristico e per meglio rispondere alle aspettative dei clienti. Per l’anno 2018 sono 10 i posti disponibili per le nuove strutture turistiche. La partecipazione al marchio di qualità è volontaria per tutte le strutture che svolgono l’attività da almeno un anno, rispondono ai requisiti previsti dal bando e svolgono l’attività secondo i disciplinari previsti per la propria categoria. La quota per partecipare al progetto e ricevere la visita di controllo dell’organismo certificatore è pari a 100 € + Iva per le strutture iscritte al Registro Imprese; 200 € + Iva per la categoria dei bed & breakfast non iscritti al Registro Imprese. Il pagamento va effettuato tramite bonifi-

•

presentare fino al 21 settembre 2017

co bancario intestato alla Camera di Commercio di Cuneo. Gli interessati possono presentare domanda di ammissione al marchio di qualità inviando l’apposita scheda di adesione compilata (è scaricabile dal sito della Camera di Commercio di Cuneo) con copia del bonifico, all’indirizzo PEC protocollo@cn.legalmail. camcom.it, indicando nell’oggetto “Bando per il marchio Ospitalità Italiana - anno 2018”. L’invio può essere

effettuato anche da un indirizzo di posta non certificata. Le domande si possono presentare dall’8 agosto al 21 settembre 2017; per l’ammissione delle domande si terrà conto dell’ordine cronologico di arrivo delle schede di adesione. Le strutture che rinnovano il marchio conseguito negli anni scorsi saranno soggette al pagamento di una quota annuale di 50 € + Iva. Queste aziende riceveranno una comunicazione dalla Camera di Commercio e dovranno confermare l’interesse a proseguire il percorso intrapreso con la Q di Qualità Italiana, inviando la scheda compilata, che la Camera di Commercio ha spedito loro, insieme alla copia del bonifico all’indirizzo PEC protocollo@cn.legalmail. camcom.it. Anche in questo caso, si può effettuare l’invio da un indirizzo email non certificato. Trovate maggiori informazioni sul bando visitando il sito web della Camera di Commercio o contattando la segreteria provinciale Terranostra (0171 447 336-245).

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AGRICOLTURA SOCIALE

Spazio rurale, personalizzazione e flessibilità: i punti chiave del servizio educativo

Perché scegliere un’Agritata per i propri bambini?

n servizio innovativo e di qualità per la cura e l’educazione dei bimbi tra i 3 mesi e i 3 anni. È quello che da diversi anni le Agritate, grazie alla cooperativa sociale Linfa Solidale espressione di Coldiretti, offrono sul territorio piemontese. Perché una famiglia dovrebbe scegliere proprio un’Agritata? Ecco tre buone ragioni. 1. I bimbi sono accolti dall’Agritata in un contesto domestico e familiare, all’interno di un’azienda agricola che li avvicina alla natura e al rispetto dell’ambiente. Al centro del progetto educativo c’è, dunque, lo spazio rurale: la terra, la ciclicità delle stagio-

ni, l’attenzione ad un’alimentazione sana e legata al territorio. 2. Il percorso pedagogico a casa dell’Agritata è personalizzato per un piccolo gruppo di bambini, al massimo cinque in compresenza. Ciò, da un lato, consente all’Agritata di rispondere alle esigenze dei singoli bimbi nel modo più individualizzato possibile, dall’altro, permette ai bambini di socializzare con altri. 3. Il servizio Agritata è flessibile per adattarsi agli impegni lavorativi e alle esigenze delle singole famiglie. Non ha orari predeterminati e può essere attivato tutti i giorni della settimana (inclusi i sa-

bati e le domeniche), secondo un calendario concordato con ogni famiglia. Oggi le Agritate operano nelle province di Cuneo, Asti, Novara e Torino e il loro è un servizio molto apprezzato dalle famiglie, al punto che in alcune aree non riesce a coprire per intero la domanda crescente. Per questo, ad ottobre partirà un corso sulle tecniche di assistenza all’infanzia in ambito domiciliare destinato a formare nuove Agritate. Per scoprire l’Agritata più vicina e avere maggiori informazioni sul servizio, si può visitare il sito web www.linfasolidale.it o contattare la cooperativa Linfa Solidale: • tel. 0171 447280 • email info@linfasolidale.it

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MOVIMENTI

Viaggi d’autunno con Pensionati e Donne Impresa Coldiretti: ultimi posti disponibili

estano alcune cabine prenotabili per la crociera nel Mediterraneo orientale in programma dal 5 al 12 novembre, a bordo della Costa Deliziosa. La crociera, ricca di suggestioni, è organizzata da Pensionati e Donne Impresa Coldiretti Cuneo, con la collaborazione tecnica dell’agenzia In Terre di Granda. La nave salperà da Venezia e toccherà Bari, le coste greche di Corfù, Santorini e Atene e la città croata di Dubrovnik. Ultimissimi posti disponibili anche per il soggiorno in Puglia, dal 15 al 22 ottobre. Il viaggio è confermato sia per il gruppo Pensionati e Donne Impresa che ha scelto di raggiungere il Salento in aereo (con trasferimento compreso da e per l’aeroporto), sia

per chi ci andrà in pullman. Per informazioni e prenotazioni - in scadenza - contattate la Segreteria provinciale

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

Tradizionale Cena del Ricetto a Boves con Donne Impresa

Lunedì 28 agosto a Boves, in occasione della Festa patronale di San Bartolomeo, si è svolta la tradizionale Cena del Ricetto. Ricco il menù, che tra prodotti a Km zero e tipicità del territorio cuneese, ha avuto anche quest’anno come portata principale il minestrone di fagioli. Un classico della cucina bovesana, gustato da oltre 500 commensali. A cambiare, quest’anno, è stato lo spazio scelto e allestito per la serata: dopo anni in Via Roma, la Cena del Ricetto 2017 è tornata in Piazza Italia, che già la ospitò in anni passati. Ad organizzare l’evento, con il Comune di Boves e la Pro Loco, è stata la sezione bovesana del gruppo Donne Impresa Coldiretti.

Emergenze pediatriche, appuntamento a Barge il 29 settembre

Agritate in prima fila per la buona gestione delle urgenze che coinvolgono i bimbi Dal 29 settembre al 3 ottobre si terrà a Barge la tradizionale Ottobrata, che anche quest’anno porterà nelle vie del centro storico una mostra mercato dedicata all’artigianato, al commercio locale e alla filiera a Km zero. In occasione della manifestazione, venerdì 29 settembre alle ore 20.30 si terrà, nei locali della biblioteca comunale, l’evento “Noi e i bimbi, impariamo a gestire le emergenze pediatriche”. Ad organizzarlo, il Comune di Barge, il Centro Diagnostico Cernaia - CDC, Coldiretti Cuneo, la cooperativa sociale Linfa Solidale e le Agritate attive sul territorio. L’incontro, al quale interverrà un medico pediatra, fornirà indicazioni pratiche e tecniche di primo soccorso per imparare a gestire gli incidenti domestici e le situazioni critiche che riguardano i bambini, quali ustioni, traumi, folgorazione, soffocamento, intossicazioni, ecc. All’evento, gratuito, sono invitati a partecipare i genitori, i nonni e tutti coloro che hanno a cuore la salute dei più piccoli. Durante l’incontro, le Agritate di Barge accoglieranno i bimbi in uno spazio dedicato.

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

“Schina cinà” edizione 2017 Sabato 26 agosto in borgata Casale a Dogliani, sono stati assegnati i riconoscimenti di Schina cinà, l’evento ideato da Valter Costamagna con il premio per i contadini dell’anno, 31 anni fa. Quest’anno lo hanno ricevuto i coniugi Giuseppina Sobrero e Piero Caraglio, esempio di impegno e dedizione alla terra di Langa. Il premio Schina cinà, giunto alla 21 edizione ideato per chi ha il coraggio di lasciare un impiego certo per tornare a lavorare nei campi, è andato ad Andrea Schellino, chef che, dopo anni di lavoro, ha lasciato la ristorazione per seguire i vigneti e i noccioleti di famiglia. La 18a edizione di “Schina cinà” nel mondo, assegnato a chi attraverso la comunicazione valorizza il territorio, ha premiato la redazione e l’editore della rivista Idea “per aver promosso e sostenuto le eccellenze agroalimentari della terra cuneese, favorendo la crescita e lo sviluppo dell’economia piemontese”.

Nella foto a sinistra, il direttore della rivista Idea, Claudio Puppione, insieme agli Editori Simona e Davide Borsalino premiati con “Schina cinà” nel mondo ; nella foto a destra “I Contadini dell’anno” Giuseppina Sobrero e Piero Caraglio e lo Schina Cinà 2017 Andrea Schellino.

A San Sereno la “90ª Mostra Regionale Ortofrutticola città di Cuneo” Dall’ 8 al 10 settembre, si svolgerà la “90a Mostra Regionale Ortofrutticola Città di Cuneo” conosciuta come Sagra di San Sereno. Nelle passate edizioni, ha riscosso grande successo, confermato dall’affluenza di numerosi visitatori provenienti da tutto il Piemonte e dalla Liguria. La maggiore attrazione della mostra è rappresentata dal trionfo di frutti e ortaggi, sapientemente selezionati ed esposti lungo la passerella all’ombra del viale alberato. Come ogni anno, Coldiretti collaborerà attivamente per realizzare l’area espositiva e sarà fortemente impegnata anche l’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo, con l’apporto dei tecnici nell’allestimento della mostra e negli stand dei prodotti tipici e dei Consorzi di tutela e valorizzazione. Anche quest’anno all’interno della manifestazione sarà presente il Mercato di Campagna Amica, a cui partecipano diverse aziende del circuito, dove i visitatori avranno la possibilità di degustare e acquistare i loro prodotti. NOVITÀ 2017

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CONSULENZA LEGALE

Visibilità delle postazioni di controllo, distanze minime e cartelli di preavviso: tutto cambia a seconda del tipo di strada

“Autovelox”: come sono disciplinati dalla legge

ecentemente il Dipartimento della Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno ha fornito alcune indicazioni innovative in merito all’obbligo di segnalazione delle postazioni di controllo sulla rete stradale, con una circolare interpretativa del decreto ministeriale n. 282 del 13 giugno 2017.

Segnalazione delle postazioni di controllo

Viene sancito l’obbligo per gli organi di polizia stradale che utilizzano i dispositivi ed i sistemi di controllo della velocità di segnalare efficacemente e rendere visibile la postazione di controllo. I segnali stradali devono essere installati con adeguato anticipo rispet-

to alla postazione di rilevamento della velocità ed in modo da garantirne il tempestivo avvistamento. A tal fine si ritiene adeguata una distanza minima, secondo il tipo di strada:

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Quindi, l’operatore, durante i servizi di prevenzione e repressione degli eccessi di velocità con dispositivi temporanei, nello scegliere la posizione della postazione di controllo, oltre a rispettare le distanze indicate, dovrà anche tenere in considerazione che potrà usufruire dei segnali o dispositivi di segnalazione collocati in modo permanente sulla strada solo se quel tratto è oggetto di sistematica e pianificata attività di controllo. In caso contrario, l’attività di accertamento dovrà essere segnalata con segnali o dispositivi temporanei.

Visibilità delle postazioni di controllo

Le postazioni di controllo, sia fisse che temporanee, oltre ad essere presegnalate, devono anche essere rese visibili e quindi non nascoste (ad esempio dietro una siepe). Ciò determina che: per gli autovelox fissi (ad esempio quelli contenuti nei box), per i quali non è richiesta la presenza fisica della polizia, è necessaria la collocazione su di

essi, o nelle immediate vicinanze, di un segnale che riporti il simbolo dell’organo di vigilanza (carabinieri, polizia, guardia di finanza, polizia municipale); per gli autovelox con postazioni mobili (quelli cioè sul cavalletto che vengono montati e smontati all’occorrenza) è necessario che vi sia la presenza del poliziotto in uniforme o dell’autoveicolo di servizio contraddistinto dalle insegne di istituto oppure di un segnale di indicazione riportante il simbolo dell’organo. E’ chiaro che il mancato rispetto di tali disposizioni comporta delle conseguenze sull’attività di accertamento e su quella sanzionatoria, sotto il profilo della legittimità dell’accertamento medesimo. Nessuna preventiva segnalazione è invece prevista per i dispositivi di rilevamento della velocità installati a bordo di veicoli per la misura della velocità in movimento (il c.d. Scout Speed, che può essere nascosto a bordo delle auto-civetta).

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LETTERE

La posta del Coltivatore di assistenza tecnica agraria della Coldiretti - oltre che membro di giunta di Coldiretti negli anni ‘80 e presidente di sezione a Centallo. Attivo sostenitore del club 3P, ha lavorato con grande dedizione per la crescita e lo sviluppo del settore agricolo Coldiretti Cuneo

ELIO GIULIANO APPASSIONATO DIRIGENTE DI COLDIRETTI CI HA LASCIATI

All’età di 78 anni si è spento Elio Giuliano, dopo una lunga malattia. Frutticoltore e orticoltore, aveva ideato e lanciato il mercato ortofrutticolo di Centallo, paese in cui è stato assessore all’Agricoltura dal 1975 al 1980. Tanti i ruoli ricoperti e i riconoscimenti ottenuti per il suo impegno. Cavaliere della Repubblica, era stato il fondatore dei CATAC - Centri

L’ACCORDO CETA NON INCLUDE LA PROTEZIONE DELLA DOP CRUDO DI CUNEO IN CANADA

Gentile Direttore, Ho avuto modo di leggere sul n.8/17 di “Il Coltivatore Cuneese” il servizio inerente la manifestazione di Coldiretti contro l’accordo CETA, svoltasi a Roma lo scorso 5 luglio. Nel servizio lo scrivente Consorzio è elencato tra quelli schierati a fianco di Coldiretti contro la ratifica dell’accordo CETA da parte dello Stato Italiano. Tale unica elencazione è probabil-

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mente frutto di una semplificazione che però non offre al lettore la giusta chiave di lettura della posizione del Consorzio di Tutela che rappresento. Ci tengo a precisare, infatti, che il Consorzio di Tutela non ha compiti sindacali e nel comunicato stampa diffuso -anche tramite i vostri uffici- ha inteso stigmatizzare il fatto che l’accordo non include la protezione della DOP Crudo di Cuneo sul territorio canadese, cosa che invece prevede per altre 41 denominazioni italiane. Nel comunicato il Consorzio non è entrato nel merito dell’accordo complessivoperché non è un suo compito, ma ha voluto puntualizzare la criticità che si ripercuoterebbe direttamente sulla denominazione. In conclusione il Consorzio di Tutela del Crudo di Cuneo è al fianco della Coldiretti per contestare un aspetto specifico, non l’accordo nel suo complesso. Chiara Astesana Presidente

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LUIGI, INNAMORATO DEGLI OGGETTI DI UNA VOLTA

Luigi Varrone, uomo libero

uigi Varrone, nato a Boves il 24 giugno 1963, ama gli oggetti di uso quotidiano di una volta, per i quali ha creato un Museo, che sorge a Fontanelle, in uno spazioso locale, nato apposta per poter ospitare gli oggetti raccolti e da lui molto amati. Il Museo di Luigi Varrone si visita gratuitamente previo accordo (“Ma le scuole per ora vengono poco”) e piace ai tanti amici di Luigi. Ha una pagina Facebook (“Robe Veje Luigi Varrone”). Varrone è anche stato amministratore comunale a Boves dal 1999 al 2004: “Una esperienza positiva e per metà mandato ho fatto anche l’assessore”.

CELIBE CONTENTO

I suoi genitori: “Mio padre e mia madre Maria Giordano lavoravano la terra, non erano severi e ci hanno insegnato a comportarci bene. Siamo tre figli, ho due sorelle, Stefanina (con cui vivo e andiamo d’accordo, con lei non ho mai discussioni e non esistono problemi) e Luigina. Perché non mi sono sposato? Non lo so. Ma posso dire sicuramente che con mia sorella Stefanina mi trovo bene (e tra l’altro è anche una ottima cuoca!) e di certo se avessi una moglie al mio fianco, non sarei così libero di andare e venire e non potrei dedicare tempo e denaro alla mia grande passione di raccogliere gli oggetti di una volta! Per cui, non sono pentito di non essermi mai sposato”. Le scuole: “Ho frequentato le lezioni fino alla terza Media, poi ho iniziato ad aiutare mio papà, che era anziano. Abbiamo puntato, nella nostra azienda familiare, sulle fragole. Avevamo una quindicina di mucche, da mangiare ce n’era e per fortuna non ho mai cono-

sciuto la fame. Oggi coltiviamo anche i fagioli e le castagne”. Il servizio militare: “Ad Alessandria, ero stato arruolato in Fanteria, ero l’autista del colonnello, tutto sommato sono stato fortunato ed è stata per me una esperienza che è andata bene. Ricordo ancora una sua battuta quando lo portavo in giro in auto su “quelli di Cuneo”, poi gli avevo spiegato che anche io arrivavo dalla provincia Granda!”.

LE SGRANATRICI

L’idea di creare un Museo dedicato alle cose vecchie in via Carde Veje al numero 7 di Fontanelle di Boves, non lontano dal noto Santuario dedicato alla Madonna: “Nel 2000 ho comprato due sgranatrici per il mais da un privato a Falicetto di Verzuolo, per uso aziendale: le ho pagate 50.000 lire. Poi sono tornato da lui per comprare due carri, per 400.000 lire: nevicava e li ho recuperati col trattore. Mia sorella Stefanina non ha detto nulla e io ho continuato a recuperare oggetti di uso quotidiano di una volta e oggi sono arrivato ad avere circa 300 “pezzi”, il che non è poco, per me!”. Tanti gli oggetti raccolti in questi anni: “Il Museo custodisce due trattori della Porsche, tanti attrezzi da falegname, da fabbro, da ciabattino, strumenti per cardare la lana, per i bachi da seta, un attrezzo per fare la pasta in casa ... Uno dei più curiosi, è una rasoio da barbiere azionato da una ruota con manovella, un oggetto che è davvero molto particolare!”. Diversi i posti dove riesce a recuperarli: “ Trovo tutti questi oggetti di una volta, frequentando i mercatini dell’usato, dai privati, o tramite i muratori, quando magari ristrutturano vecchie case di campagna. Questi attrezzi sono il frutto di pensate di menti geniali e io resto sempre meravigliato di fronte a certe creazioni, davvero uniche”.

Il pezzo più vecchio: “I pezzi più vecchi risalgono alla fine del 1800, perché una volta le case erano piene di questi cose”. Gli oggetti che ama di più: “Sicuramente sono le tre trebbiatrici, che come “Comitato dei Santi Coronati” portiamo in giro per andare a fare rievocazioni storiche: hanno il potere di farmi ritornare ai tempi di quando ero bambino. Poi la macchina taglia capelli azionata da una ruota, che ho recuperato a Savigliano. E la fioccatrice per schiacciare i cereali, uno degli ultimi oggetti che ho comprato”.

RICCHI E MENO FELICI

La vita di una volta: “Era di certo più faticosa, c’erano meno soldi, ma la gente era molto più contenta e più unita e più solidale. I soldi hanno rovinato tanto, insieme all’arrivo della televisione”. Le grandi soddisfazioni: “Il Museo per me è motivo di grande orgoglio e dà tante soddisfazioni, in tanti si meravigliano. Quando, nelle domeniche scorse, Boves è finita in tv a “Mezzogiorno in famiglia”, sono stato intervistato sulla semina e sulla trebbiatura del grano”. Il mondo di oggi: “E’ tutto cambiato, ma in peggio. I valori sono saltati”. Qualche personaggio che passava in cascina: “Gli ombrellai, i ciabattini, l’arrotino che arriva dall’alta valle Varaita. Qualcuno passava a vendere le lenzuola e la biancheria con il carretto, qualcuno chiedeva l’elemosina”.

LA FRETTA

La sua qualità più grande: “Non la conosco!”. E il difetto più grande: “E’ sicuramente la fretta: compro un pezzo e arrivato a casa mi precipito per metterlo a posto!”. La morte: “Meglio non pensarci troppo!”.

EPACA

A chi spetta e i requisiti necessari per accedervi

L’indennità di disoccupazione per i collaboratori “DIS-COLL” Cos’è la “Dis-coll”

La “Dis-coll” è un’indennità di disoccupazione introdotta per i lavoratori parasubordinati che ha sostituito la vecchia indennità una tantum. Ha come destinatari i collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto iscritti in via esclusiva alla gestione separata presso l’Inps, non pensionati e privi di partita Iva, che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione. Lo strumento, partito dal 1° gennaio 2015 in via sperimentale, è divenuto strutturale grazie alla legge sul lavoro autonomo recentemente approvata dal Parlamento.

sindaci o revisori di società, associazioni e altri enti con o senza personalità giuridica.

Requisiti

Destinatari

L’indennità di disoccupazione spetta ai collaboratori coordinati e continuativi con o senza modalità a progetto, iscritti in via esclusiva alla Gestione separata, non pensionati e privi di partita Iva, che abbiano perduto involontariamente l’occupazione nel periodo che va dal 1° gennaio 2015 in poi. Sono esclusi gli amministratori, i

Per il diritto alla Dis-Coll i collaboratori il cui rapporto sia cessato a partire dal 1° gennaio 2016 devono essere in possesso congiuntamente dei seguenti requisiti: a. stato di disoccupazione al momento della domanda; b. almeno tre mesi di contributi accreditata nella gestione separata tra il 1° gennaio dell’anno solare precedente la data di cessazione dal lavoro fino al giorno di disoccupazione.

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Diminuzione della capacità uditiva

La Misura

La misura della Dis-Coll dipende dal reddito dichiarato ai fini previdenziali, in particolare la misura sarà pari al 75% del reddito dichiarato ai fini contributivi per l’anno della cessazione dal lavoro e per quello precedente, diviso per il numero di mesi di contributi, entro i limiti previsti dalla legge (in ogni caso, non potrà superare i 1.300 euro mensili)”.

La Durata

L’indennità spetta, infine, per un numero di mesi pari alla metà della durata del contratto di collaborazione calcolato dal 1° gennaio dell’anno civile antecedente la cessazione del rapporto di collaborazione e il giorno di cessazione dal lavoro. In ogni caso la durata non può superare i 6 mesi.

Incompatibilità

La prestazione, in generale, è incompatibile con il lavoro subordinato.

La Domanda

I lavoratori devono presentare le domande all’Inps, esclusivamente in via telematica, entro (a pena di decaden-

Gli Uffici del Patronato EPACA sono a disposizione per l’inoltro delle istanze za) 68 giorni dalla data di cessazione del contratto di collaborazione; l’indennità di disoccupazione DIS-COLL spetta a decorrere dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro se la domanda è presentata entro l’ottavo giorno o, qualora la domanda sia presentata successivamente a tale data, la prestazione DIS-COLL spetta dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda.

I lavoratori che sono affetti da ipoacusia percettiva bilaterale simmetrica per essere stati esposti a lavorazioni rumorose nell’industria, nei trasporti o in agricoltura hanno diritto alla richiesta di indennizzo per il riconoscimento della malattia professionale: a titolo esemplificativo, in ambito agricolo, è una patologia che colpisce frequentemente i trattoristi o coloro che, comunque, utilizzano in modo frequente macchinari piuttosto rumorosi. Può essere richiesto l’indennizzo entro 4 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. Per informazioni in merito, potete contattare gli Uffici del Patronato EPACA di Coldiretti.

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Per inoltrare la denuncia è necessaria l’assistenza degli uffici del Patronato Epaca

Infortunio sul lavoro: come si attiva l’iter di indennizzo

L’

assicurazione obbligatoria Inail copre ogni incidente avvenuto per “causa violenta in occasione di lavoro” dal quale derivi la morte, l’inabilità permanente o l’inabilità assoluta temporanea per più di tre giorni. Si differenzia dalla malattia professionale poiché l’evento scatenante è improvviso e violento, mentre nel primo caso le cause sono lente e diluite nel tempo. La causa violenta è un fattore che opera dall’esterno nell’ambiente di lavoro, con azione intensa e concentrata nel tempo. Può essere provocata da sostanze tossiche, sforzi muscolari, microrganismi, virus o parassiti e da condizioni climatiche e microclimatiche. In sintesi, una causa violenta è ogni aggressione che dall’esterno danneggia l’integrità psico-fisica del lavoratore. L’occasione di lavoro è rappresen-

tata dalle situazioni, comprese quelle ambientali, nelle quali si svolge l’attività lavorativa e nelle quali è imminente il rischio per il lavoratore. Il Decreto legislativo 151 del 2015, attuativo del Jobs Act, pone a carico dell’INAIL l’obbligo di trasmissione all’autorità di pubblica sicurezza delle informazioni concernenti le denunce di infortunio, esonerando il datore di lavoro da tale adempimento. Tale obbligo rimane a carico del datore di lavoro e del titolare del nucleo coltivatore diretto, relativamente agli infortuni mortali o con prognosi superiore a trenta giorni. ATTENZIONE - PER I COLTIVATORI DIRETTI ED I DATORI DI LAVORO AGRICOLI (anche per i lavoratori a tempo determinato) nulla è cambiato nei confronti dell’INAIL, è obbligatorio denunciare gli infortuni all’Istituto

entro 2 giorni dall’evento infortunistico. La corretta denuncia di infortunio, presentata nei termini di legge, attiva l’ITER di indennizzo della indennità temporanea ed, eventualmente, l’indennizzo dei postumi che derivino dallo stesso. Per l’inoltro della denuncia bisogna necessariamente usufruire dell’assistenza presso gli uffici del PATRONATO EPACA della COLDIRETTI (non basta il foglio del Pronto soccorso!!!). IMPORTANTE: il Patronato EPACA garantisce una qualificata consulenza medico-legale in materia di infortuni sul lavoro, malattie professionali, prestazioni di invalidità civile e invalidità INPS. l patrocinati possono usufruire della consulenza medica presso l’Ufficio Provinciale EPACA, per fissare l’appuntamento rivolgersi agli Uffici di Zona o telefonare al numero 0171/447265.

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adeguato stile di vita) • Imparare a fare un uso corretto della colonna vertebrale (posizioni da assumere nelle attività quotidiane lavorative, domestiche e di svago). Alla parte introduttiva, di carattere informativo sia teorico che pratico, segue un programma di rieducazione attiva, per mettere in pratica esercizi di mobilizzazione e di rinforzo muscolare finalizzati a stimolare le zone dello scheletro. Il miglioramento della postura e del tono muscolare contribuisce a limitare la sintomatologia algica eventualmente presente. Modalità di Accesso L’accesso al servizio di Rieducazione dell’Osso - Bone School può avvenire: in Regime Privato e in Regime Convenzionato con Enti Privati. C.D.C. è convenzionato con i più

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et Pet: una sigla che ci rende unici in Piemonte e rari in Italia. È lo studio del cervello con la metionina, un amminoacido che, legato con una sostanza radioattiva, permette di avere immagini funzionali dell’encefalo. La metodica è attuabile solo in pochi centri, poiché richiede la presenza del ciclotrone, indispensabile per produrre il radiofarmaco, come spiega Andrea Bianchi, medico della Medicina Nucleare dell’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle: “La sostanza radioattiva utilizzata ha una vita molto breve. Nell’arco di una mezz’ora dalla produzione occorre effettuare l’esame: non è quindi acquistabile al di fuori del Servizio, poiché i tempi di trasporto già la renderebbero inerte. È il motivo per cui esistono solo 6 centri in tutta Italia, di cui i più prossimi alla nostra zona sono i due di Milano”. La metodologia non è assolutamente invasiva. ANNI La me-

tionina marcata è somministrata al paziente con un’iniezione endovena. Dopo 30 minuti si procede all’acquisizione delle immagini, per circa 15 minuti. L’apparecchiatura è un tomografo simile alla Tac, per cui non sussistono problemi neppure per i claustrofobici. Non vi sono effetti collaterali, né controindicazioni, se non per le donne in stato di gravidanza, a causa della, seppur contenuta, dose di radiazioni ionizzanti. La Met Pet è indicata nello studio dei tumori cerebrali a basso grado di malignità. La combinazione di questo esame con la Risonanza consente di avere un quadro complementare e con un buon livello di precisione sulla lesione. L’esame fornisce risultati attendibili sulla presenza di malattia neoplastica, anche laddove le immagini della Risonanza sono dubbie a causa di esiti cicatriziali o infiammatori, conseguenti all’intervento chirurgico o alla radioterapia. ANNI

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Pensione di inabilità e malattia professionale

a legge di bilancio 2017 ha introdotto una norma speciale che prevede il riconoscimento della pensione di inabilità con particolari requisiti sanitari ed amministrativi nei confronti dei lavoratori dipendenti ed autonomi che siano affetti dalle seguenti patologie riconosciute di origine professionale: • mesotelioma pleurico • mesotelioma pericardico • mesotelioma peritoneale • mesotelioma della tunica vaginale del testicolo • carcinoma polmonare • asbestosi Il diritto alla pensione di inabilità si consegue in presenza di almeno 5 anni di contribuzione complessivamente versata in deroga alle normali condi-

zioni di concessione della pensione di inabilità. La pensione di inabilità non sarà cumulabile con gli altri benefici pensionistici previsti dalla normativa vigente in materia di amianto e con la rendita vitalizia liquidata dall’INAIL per lo stesso evento. La pensione di inabilità, come di consueto, è incompatibile con lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa, sia dipendente sia autonoma. L’erogazione di tale prestazione è però legata ad uno specifico monitoraggio del numero delle domande di riconoscimento delle condizioni per l’accesso al beneficio, in relazione a limiti annuali di spesa. E’ prevista, infatti, una particolare procedura di monitoraggio con un termine specifico (determinato annualmente) per la presentazione delle

domande. Per il 2017 chi è interessato deve presentare la domanda all’Inps entro il 16 settembre 2017, mentre a partire dal 2018 la domanda dovrà essere presentata entro il 31 marzo di ogni anno. L’INPS avverte che sono state istituite due nuove tipologie di domande finalizzate rispettivamente al riconoscimento delle condizioni per l’accesso al beneficio ed a richiedere il trattamento, cioè la domanda di pensione di inabilità ai sensi dell’articolo 1, comma 250, della legge 11 dicembre 2016, n. 232. Invitiamo tutti coloro che fossero interessati a tale istanza a presentarsi tempestivamente presso gli uffici del Patronato EPACA della Coldiretti che provvederanno ad inoltrare la domanda telematica.

SCADENZE

Scadenze 25 SETTEMBRE

16 OTTOBRE

ACQUISTI – CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI Scade il termine per i contribuenti mensili per la trasmissione, in via telematica, all’Agenzia delle Dogane dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di agosto 2017.

2 OTTOBRE (essendo il 30 settembre sabato)

IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento all’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

15 OTTOBRE

IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A seguito delle modifiche apportate all’art.21 del D.P.R. 633/72 deve essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di settembre, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè settembre.

VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti delle ritenute effettuate nel mese di settembre sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO (contribuenti mensili) Annotazione di liquidazione per il mese di settembre e versamento dell’eventuale imposta tramite modello F24 telematico da parte dei contribuenti, che esercitano attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2016 hanno realizzato un volume d’affari superiore a € 400.000,00, se prestazione di servizio o di € 700.000,00 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art .66, legge 427/93.

31 OTTOBRE

TRASMISSIONE TELEMATICA DICHIARAZIONI 2017 (redditi anno 2016) Entro tale data devono essere trasmessi in via telematica all’Amministrazione Finanziaria i modelli Redditi 2017 (redditi 2016) relativi alle persone fisiche, società di persone ecc... e le dichiarazioni IRAP per il medesimo periodo relative all’imposta regionale sulle attività produttive, nonché i modelli 770 anno 2017 redditi 2016.

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Non ho titoli di studio e faccio una vita semplice e alla buona. Lavoro con i malati. Non ho un compagno da parecchio tempo. Vorrei trovare il principe azzurro. Lo desidero sincero e lavoratore, anche non tanto istruito. Meglio se non abituato a bar e sale da gioco. Compio 44 anni alla fine di ottobre e abito non lontano da Villanova Mondovì.

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Sono una ragazza timida della classe 1974, segno zodiacale dei Pesci. Sono ancora da sposare, onesta, abito in zona di campagna. Ho i capelli lunghi castani, alta 1,64 abbastanza carina. Non mi piace uscire e non ho mai l’occasione di parlare con un ragazzo. Ho un buon lavoro. Mi chiamo Monica. Cerco la mia anima gemella.

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Ho quasi 64 anni e sono vedova da tre. Non ho figli. Sono ancora in gamba, ho sempre avuto un carattere allegro anche se ultimamente sono più malinconica perchè patisco la solitudine. Ho fatto la sarta per molti anni e ancora adesso faccio qualche lavoro di cucito. Desidero conoscere uomo educato, automunito e dalle buone maniere. Rina.

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Codice associato Socio: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Via . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Comune . . . . . . . . . . . . . . .

Data . . . . . . . . . . . firma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .