Coltivatore n.12 anno 2017 by Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo

1-31 dicembre 2017 - Anno 71

Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione

SOMMARIO Caccia: in arrivo la nuova legge ............................. 27

Glifosate: l’Italia chiude ma l’Europa riapre!..................................................... 30

Concretezza ed ottimismo ci guidino anche nel 2018!

Concretezza ed ottimismo ci guidino anche nel 2018!........................................................................ 4-5

Etichettatura: a che punto siamo?. . ....................... 32

Forza ragazzi.. ............................................................... 6-7

A Mondovì celebrata la Giornata provinciale del Ringraziamento. . ...................................................... 8 «Un bambino è nato per noi!». . .................................. 9 Napoli Villaggio Coldiretti: sempre più orientati alla difesa del Made in Italy.. .................................... 10

L’Europa fermi le importazioni dai Paesi che non rispettano i diritti umani................................. 11 Giovani Impresa, l’innovazione al centro del nuovo percorso formativo . . ..................................... 12 Gli incontri Donne e Pensionati Coldiretti danno voce al territorio.......................................................... 13 Psr 2014-2020: approvate le graduatorie dell’operazione 4.1.1 ... ........................................................ 15

Come è cambiata la normativa sull’etichettatura. . ................................................. 33-36 Nasce il Consorzio di Tutela e Valorizzazione Cereali e Legumi Alta Langa . . ............................. 38-39 SPECIALE ANNATA AGRARIA 2017 TRA LUCI ED OMBRE.......................................... 40-53

L’agricoltura italiana è la più “bio” d’Europa............................................... 54

Reti Antigrandine: aperto il bando per la presentazione delle domande.. ............................... 20

Gelate primaverili: fino al 19 dicembre si può chiedere l’indennizzo . . ................................. 20 Dal Progetto “Special Wheat” alla filiera del grano locale di qualità ........... 22-23

Commissione prezzi bestiame bovino: le modifiche chieste da Coldiretti.. ............................. 24

Piemonte Latte: 35 anni di attività .. ..................... 24 La caccia è vietata nei Comuni colpiti da incendi.. ........................................................ 26

Direttore Amministrativo Tino Arosio Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino

Coordinamento di redazione Chiara Serra

Glifosate: l’Italia chiude, ma l’Europa riapre

Divieto invernale di distribuzione dei liquami. . ............................................................. 62-63

Napoli Villaggio Coldiretti: sempre più orientati alla difesa del Made in Italy

Chiarimenti e specifiche sulle rotazioni colturali...................................... 16-18

Editore: Edizioni Il Coltivatore Srl P. Foro Boario n°18 12100 Cuneo

Cimice asiatica, preparativi invernali per la prossima campagna agraria ................................... 28

Campagna Amica Day, tutto il buono della nostra terra in scena ad Alba.. ................................. 64

Imprenditori agricoli premiati per la “Fedeltà al lavoro progresso economico” ............................ 66 Il Premio Italialleva 2017 a Bartolomeo Bovetti.. ................................................ 67 “L’agri-cultura” a Scrittorincittà............................. 68 Accertamenti alcolimetrici: quando rifiutarli non è reato............................ 70-71

Il Centro Accoglienza e Servizi (C.A.S.)................ 72

Il Computo nella Gestione separata................................................. 74-75

Rivalutazione delle pensioni: “parziale” sì della Corte Costituzionale .................................................. 76

SPECIALE ANNATA AGRARIA

Interventi agronomici del mese...................... 56-57

Le Nostre Radici........................................................... 58

La posta del Coltivatore. . ........................................... 59 Pac: spunta il certificato antimafia per quasi tutti gli imprenditori!.......................................... 60-61

Grafica e impaginazione Mara Chiardola

Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Lorenzo Berra, Roberto Bianco, Egle Borgia, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Simona Daniele, Cesare Gallesio, Rosanna Giraudo, Elena Gola, Hada Kamela, Attilio Ianniello, Romina Imberti, Giulia Marinari, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Davide Nari, Matteo Orcellet, Franco

Campagna Amica Day, tutto il buono della nostra terra in scena ad Alba

Verifica posizione Inps per gli allevatori .......................................................... 77 Il Mercatino del Coltivatore........................................................ 80-82

Parola, Nadia Olivero, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Luca Nari, Davide Roà, Francesca Vinai, Graziano Vittone Redazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it Stampa: Arti Grafiche Cuneo S.r.l. – agam.it

Concessionaria esclusiva della pubblicità TEC arti grafiche Via dei Fontanili 12 - 12045 Fossano (CN) Tel. 0172.695770 • Fax 0172.695898 E-mail: adv@tec-artigrafiche.it “Il Coltivatore Cuneese” Registrazione del tribunale di Cuneo n.100 del 7/12/1955 - Reg. Cronol. n.3296 - 1 copia € 3.00 -

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EDITORIALE

L’occasione dell’anno che si chiude per alcune considerazioni che guardano al nuovo anno

Concretezza ed ottimismo ci guidino anche nel 2018! Di Delia Revelli presidente Coldiretti Cuneo e Piemonte

i sta concludendo il 2017. Tentare un bilancio sia sul piano agricolo che su quello generale non è facile perché si rischia di dimenticare qualcosa. All’interno di questo giornale trovate comunque uno speciale sull’andamento dell’annata agraria. Cito a titolo esemplificativo le difficoltà causate dal tempo con le gelate primaverili e la siccità estiva. Ricordo che mentre la zootecnia da latte, da carne e la suinicoltura hanno dato concreti segnali di ripresa, sulla frutta estiva abbiamo registrato prezzi in campo a dir poco vergognosi. La risposta di Coldiretti è stata all’altezza delle necessità: per affrontare la siccità sono necessari gli invasi. Abbiamo posto questa problematica in tutte le sedi istituzionali e politiche ricevendo anche dei concreti impegni affinché non si parli di

Un bilancio che volge al positivo ci deve motivare per ulteriori impegni al fine di fornire sempre risposte puntuali alle imprese associate acqua solo quando non piove, ma che sia un argomento ben presente nelle agende della politica e delle istituzioni. Nell’economico la risposta di Coldiretti è stata quella di costruire le filiere al fine di valorizzare il prodotto agricolo made in Cuneo: lo abbiamo fatto con il Consorzio Agrario del Nord Ovest ed i cerealicoltori, con i produttori di latte nel progetto “Coldiretti – Inalpi – Ferrero”, nella carne

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promuovendo l’Igp per la razza bovina Piemontese. Sulla frutta vi sono tante idee, ma scarsa progettualità. In questo settore è necessario che si dia vita ad un percorso di trasformazione industriale al fine di alleggerire il mercato del fresco. Possiamo dire che le cose stanno andando un po’ meglio rispetto agli scorsi anni? Illustri analisti in un recente convegno tenutosi a Cuneo dicono di sì! A volte siamo noi produttori che vediamo nero, condizionati come siamo da certa informazione che per vendere e fare ascolti deve mettere in evidenza più gli aspetti negativi che quelli positivi. Abbiamo la consapevolezza di vivere, tutto sommato, in un’area dove la qualità della vita è migliore rispetto alla generalità del Paese? Che la nostra sanità è al top a livello nazionale? Che i nostri stili di vita sono sobri,

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EDITORIALE ma di livello molto più elevato che non in altre realtà? Che l’economia tutto sommato stia andando bene e questo grazie al nostro settore che genera andamenti positivi anche nell’industria, nell’artigianato e nel commercio? Un noto economista mi diceva qualche giorno fa che quando viene in provincia di Cuneo gli sembra di essere in Baviera! Forse esagerava per compiacermi! Ma certamente la laboriosità, la dedizione, l’impegno dei residenti in provincia di Cuneo è eccezionale! E, credo di non esagerare nel dire, che tutto questo nasce dalla nostra cultura contadina. Una cultura non da museo, ma di vita. Ci lamentiamo, ma intanto tiriamo avanti il carretto (come si dice in piemontese), spesso con grandi sacrifici a beneficio di tutta la collettività. Ci lamentiamo a ragione quando una burocrazia troppo pressante ci complica la vita sia come cittadini che come imprenditori. Quando vediamo che i soliti “noti” raggirano i nostri anziani e poi sono nuovamente lì, a delinquere. Quando la tv ci parla di

artisti o pseudo tali, di calciatori strapagati. Quando vediamo tutti questi ragazzi stranieri che girano sulle nostre strade... A loro la nostra umana comprensione e la nostra disponibile accoglienza, ma facciamoli lavorare per il bene comune, per pulire gli argini dei fiumi, per tenere in ordine le nostre strade, per fare tante cose che servirebbero. Ma occupiamoli perché si sentano utili, perché imparino un mestiere, perché si inseriscano nella nostra società. E’ tempo di regali, acquistati nei ne-

gozi o comprati on line. Credo di interpretare il pensiero degli associati a Coldiretti, chiedendo come regalo di poter essere lasciati in pace a lavorare! Questo è l’augurio che rivolgo a tutti voi per il prossimo anno. Un anno di salute. Essa è importante e spesso lo riconosciamo solo quando è compromessa o non c’è più. Un anno di serenità alle nostre famiglie. Alle imprese qualche euro in più e qualche fatica in meno! Buon Natale e Buon Anno.

FONDO

Per la nuova Coldiretti abbiamo bisogno di voi!

Forza ragazzi

Di Tino Arosio direttore di Coldiretti Cuneo

uesto periodo di relativa calma per le attività aziendali è dedicato a numerosi incontri che stiamo realizzando con i giovani, i pensionati e le imprenditrici della nostra Coldiretti. Sono momenti importanti che rinsaldano il rapporto dentro la nostra Organizzazione. Mi ha particolarmente colpito il fatto che i nostri pensionati abbiano posto l’attenzione sui giovani. Sui loro nipoti, su chi sarà il futuro della nostra agricoltura, sulla difficoltà spesso di motivarli alla partecipazione. Temi decisivi, prima ancora di quelli che spesso solo apparentemente sembrano più concreti. Cosa c’è infatti di più decisivo dell’avere a cuore il destino delle nuove generazioni? Le analisi abbondano in un contesto sociale che spinge sempre più all’individualismo, al disimpegno, allo stravolgimento delle “certezze di una volta”, ai valori dimenticati per strada, alla famiglia sempre più in crisi, alla politica sempre meno attraente, alla disillusione, al relativismo

Anche se non mancano le difficoltà, la nostra agricoltura è il fattore che costruisce sviluppo e il bene comune. Il suo valore è riconosciuto dal mondo intero imperante. In tutto ciò rientra anche il coinvolgimento dei giovani dentro gli ambiti della rappresentanza. Ma non possiamo fermarci qui. Perché ognuno di noi non è definito da questo contesto “negativo”. Dobbiamo piuttosto riassumerci la grande responsabilità educativa che appartiene agli adulti. E’ ingiusto ribaltare tutto sul mondo che è cambiato e risolvere la questione dicendo che una volta tutto era meglio… Abbiamo quindi un bel compito, noi adulti. Che non è quello di risolvere i problemi dei giovani, ma piuttosto quello di accompagnarli nella

splendida avventura della vita, senza dimenticare nulla delle circostanze che caratterizzano la vita, compreso la dimensione del lavoro, dell’impresa, delle loro responsabilità nel percorso imprenditoriale, dell’impegno sociale. E’ finito il tempo in cui quasi naturalmente – senza insistenze o senza particolari ragioni – i giovani seguivano la strada dei padri e si buttavano dentro la vita associativa. Non so se è meglio o se è peggio. Certamente oggi tutto è più accattivante perché non c’è nulla di scontato. Il nostro compito non è di poco conto. I giovani non si aspettano di avere l’elenco dei problemi (li conoscono già), ma di incontrare testimoni che sappiano indicare loro come stare di fronte alla realtà. Si aspettano di incontrare chi li guarda e li abbraccia con rispetto, assicurando loro che non saranno lasciati soli, valorizzando i loro tentativi, testimoniando loro che c’è un destino buono che – passando da tutte le circostanze della vita – non li abbandona. Che seguen-

1 2 0 3 8 S AV I G L I A N O ( C N ) - V I A D E L L’ A R T I G I A N AT O 3 9 / V I A S . N . O . S . 2 T E L . / FA X 0 1 7 2 6 3 3 . 6 5 5 - m t a @ m t a a g e n z i e . i t - w w w. m t a a g e n z i e . i t

FONDO do questo destino buono si impara a non annodare le nostre vite attorno ai problemi che si aggrovigliano. I problemi ci saranno sempre, ma il problema non è questo ma sapere che – come dice Papa Francesco – ci sarà sempre Chi ci dà una mano per risollevarsi. Il mondo è pieno di persone che ci testimoniano questo. Tutto ciò c’entra con Coldiretti e in questo caso con il desiderio che abbiamo di una rinnovata partecipazione dei giovani, anche in vista del rinnovo delle cariche di Giovani Impresa e della Federazione. Il “Forza ragazzi” con cui abbiamo titolato questo articolo non vuole essere un incitamento sterile alla partecipazione, ma un invito a riconsiderare da cosa partire per un coinvolgimento serio e responsabile. E’ una sfida personale a ridomandarsi quali sono le vere ragioni per riappropriarci di un vero protagonismo. Lo dobbiamo a noi personalmente, a Coldiretti, ma anche al Paese che si attende tanto da noi.

In tanti hanno deciso questo passo. Tanti altri sono pronti per farlo perché, come non mai, oggi Coldiretti ha saputo rappresentare un intero popolo e proprio per questo aprire spazi di sviluppo per le nostre imprese inimmaginabili solo qualche anno fa. Due ultime riflessioni. La prima. Tutto ci dice che l’Italia arranca. Eppure quel che fanno gli italiani (il cibo ad esempio) è amato in tutto il mondo. I dati sull’export agroalimentare lo dimostrano. Perché accade questo? Per fattori che vengono definiti immateriali, ma che in realtà sono concretissimi, che ci arrivano per tradizione da una storia millenaria. Qualche esemplificazione: il gusto del bello e del buono che è dentro il nostro modo di produrre; il lavoro che non riduciamo ad un mero strumento per sostenerci, ma al desiderio di fare le cose bene; l’attenzione quasi naturale a legare ciò che facciamo con il territorio che ci ha generato facendo piazza pulita di tante accuse di provincialismo; la capacità

di metterci la faccia che rende facile il rapporto con chi ci incontra. Sono queste le leve del nuovo corso di Coldiretti, su cui abbiamo investito e che oggi ci fanno dire che la strada imboccata è la vera novità di un Paese e di una agricoltura che è considerata da tutti il fattore che costruisce sviluppo e il bene comune. Giro la seconda riflessione senza commenti ai giovani. La traggo dal titolo di un importante meeting che si tiene ogni anno ad agosto a Rimini. L’ultima edizione aveva come titolo una frase di Goethe: “Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo per possederlo”. E’ una bella sfida per tutti, perché nulla si tramanda automaticamente, ma sempre c’è bisogno che ognuno personalmente ci metta del suo e se ne faccia carico per poter dire che ciò che abbiamo ereditato è affettivamente nostro. Forza ragazzi! Abbiamo bisogno di voi, di gente che abbia coscienza di cosa è la nostra nuova Coldiretti, che la sappia rappresentare e raccontare.

ATTUALITÁ

Tanti i risultati sindacali positivi in questa annata agraria, nonostante i momenti critici legati a siccità e al gelo

A Mondovì celebrata la Giornata provinciale del Ringraziamento

stata officiata a Mondovì Piazza, nella Cattedrale di San Donato, da Mons. Luciano Pacomio e concelebrata dal Parroco della Cattedrale, Don Beppe Bongiovanni, e dal Consigliere ecclesiastico di Coldiretti Cuneo, Don Giuseppe Pellegrino. Come da tradizione, durante la celebrazione sono stati portati all’altare i doni della terra, in segno di ringraziamento per quanto ricevuto. Un gesto semplice che riconosce i solidi valori cristiani, fondanti dell’azione sociale dell’Organizzazione. “Coldiretti - ha ricordato la Presidente Delia Revelli al termine della Messa - è un’associazione a forte ispirazione cristiana, che punta a far crescere un modello di sviluppo socio-economico caratterizzato dalla sostenibilità ambientale e sociale nel

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pieno rispetto della terra, un modello che sia vicino a quell’impronta di prossimità che parte dalle nostre famiglie e mantiene un ruolo centrale nell’agricoltura e nella comunità... Un modello che contribuisce a preservare il nostro pianeta che, come ricorda Papa Francesco, chiede di essere abitato come casa comune”. Numerosi i soci che hanno partecipato alla Giornata, insieme con il Direttore di Coldiretti Cuneo Tino Arosio, i componenti della Giunta e del Consiglio provinciale, i Segretari di zona e tanti collaboratori di Coldiretti. Presente anche l’Amministrazione comunale di Mondovì, rappresentata da Maria Cristina Gasco, Consigliere comunale oltre che imprenditrice agricola.

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omenica 12 novembre Coldiretti Cuneo ha celebrato la 67a Giornata provinciale del Ringraziamento, che ha suggellato la fine della stagione agraria. Si tratta di un appuntamento sempre molto atteso, che offre l’opportunità di rinsaldare il legame con la terra e di raccogliersi in una preghiera condivisa con le famiglie, per esprimere il proprio grazie per l’annata appena conclusa. Un’annata in chiaroscuro, da un lato colpita da siccità e gelo, dall’altra scandita da importanti risultati sindacali, dall’etichettatura obbligatoria di latte, pasta e derivati del pomodoro alla creazione di Filiera Italia. La Santa Messa è

ATTUALITÁ

L’invito a riscoprire il profondo significato della festa del Natale

«Un bambino è nato per noi!»

l Natale è una buona notizia per il nostro Paese affetto da de-natalità, da mancanza di bambini. Ogni bimbo che nasce è prezioso, perché immette nella società una speranza nuova. Il Natale è una buona notizia per la nostra vita super-organizzata, calendarizzata e programmata. Il Natale di Betlemme è stato un imprevisto, che però ha inaugurato un modo nuovo di guardare alla vita. Il Natale è una buona notizia per chi è deluso dal mondo, vedendo che le ingiustizie ci sono sempre, le guerre non finiscono, chi è più povero paga di più. L’arrivo di un bambino porta lo sguardo altrove e rende meno importante ogni delusione. La cosa più importante è lasciare che il Natale sia ciò che è: la festa per la nascita di un Bambino! Ogni società rischia di chiudersi in se stessa, se non accoglie gli impulsi

nuovi che vengono dagli imprevisti. Subito sembrano un inciampo e un contrattempo. Impediscono di continuare quello che si era progettato di fare. Ma, alla lunga, l’assenza di imprevisti affatica ancora di più, perché fa percepire come una vana corsa tutta la propria attività. La nascita di un bambino sposta l’attenzione: è lui che porta novità e obiettivi per cui vivere. Il Natale è questa buona notizia: «Un bambino è nato per noi!». La nostra vita moderna è malata di paura nei confronti degli imprevisti. Eppure quello che può rinnovare la nostra vita è un imprevisto. Le previsioni non ci promettono grandi svolte di giustizia, di pace, di benessere per tutti. Solamente se capiterà qualche cosa di imprevisto, l’umanità potrà prendere un altro giro. Questo è il miracolo del Natale di Betlemme, che si ripete ogni volta in cui un bimbo nasce e viene accol-

to. Si ripete anche ogni volta in cui accogliamo un imprevisto come un’occasione di crescita, di rinnovamento, di apertura. Nella nostra civiltà occidentale questa apertura è diventata una difficoltà enorme. Anche la festa di Natale finisce per essere una scadenza sul calendario con tutti gli impegni connessi. Ci auguriamo di poterla riscoprire nella sua semplicità: fare festa perché è nato un Bambino! Auguri! don Giuseppe Pellegrino

ATTUALITÁ

Seconda tappa del Tour

Napoli Villaggio Coldiretti: sempre più orientati alla difesa del Made in Italy

opo Milano Coldiretti ha bissato il successo allestendo il “Villaggio” a Napoli che ha portato sul lungo mare Caracciolo un chilometro e mezzo di mercato, cibo di strada contadino e altre eccellenze del made in Italy. Un’altra occasione di incontro tra il mondo dei consumatori e quello dei produttori in difesa delle tipicità e delle eccellenze del nostro territorio. L’obiettivo è soprattutto quello di combattere le paure degli italiani. Infatti, secondo un’analisi Coldiretti – Ixè, due italiani su tre (68%) sono preoccupati dell’impatto sulla salute di quello che mangiano anche per effetto del ripetersi degli scandali alimentari.

FRODI E CONTRAFFAZIONI SEMPRE IN AGGUATO

Quasi 1 italiano su 3 (29%) ritiene che i casi di frode e contraffazione alimentare dovrebbero essere puniti con l’arresto, con la maggioranza dei cittadini (51%) che chiede comunque la chiusura dell’attività. Si va dalla semplice alterazione delle etichette alla adulterazione, come l’utilizzo di polvere di latte vietata per i formaggi o all’olio di semi trattato con clorofilla spacciato per extravergine, fino alla sofisticazione come l’uso di perossido di benzoile per sbiancare

la mozzarella, di anidride solforosa per rendere più rossa la carne o del Cafodos utilizzato per far sembrare il pesce artificiosamente più fresco.

REGALI DI NATALE… ONLINE

La preoccupazione aumenta in vista delle prossime festività natalizie. Più di 1/3 della spesa per i regali di Natale degli italiani nel 2017 viene fatta on line per un totale di ben 72 euro a famiglia. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati Deloitte pubblicata in occasione del Cyber Monday, la data di super sconti online in tutto il mondo. Gli Italiani quest’anno hanno deciso di destinare per regali un budget complessi-

vo di 208 euro a famiglia che per il 35% sarà speso on line. Si tratta di una percentuale che non è mai stata così elevata ma che resta inferiore a quella di molti Paesi Europei dal 51% della Gran Bretagna al 48% della Germania, dal 44% dell’Olanda al 42% della Polonia. Percentuali di valore di acquisto online più ridotte si rilevano in Spagna (30%), Belgio (27%), Grecia (24%) e Portogallo (19%). E’ noto a tutti che in occasione delle feste natalizie il consumatore ha una maggior propensione per la spesa. Non bisogna però dimenticare la percentuale di quanti temono delle fregature. Il nostro mondo che si è imposto tra i consumatori non può e non deve rischiare brutte figure.

ATTUALITÁ

L’Europa fermi le importazioni dai Paesi che non rispettano i diritti umani E’ il caso del riso, ma vale anche per altri cereali od altre produzioni. L’etica nelle produzioni rappresenta un elemento che fa la differenza anche a livello economico.

umentati del 736% rispetto al 2016 gli arrivi di riso dalla Birmania dove le autorità locali hanno avviato, a fine ottobre, la raccolta nei campi abbandonati dai musulmani Rohingya in fuga dalla repressione nello stato occidentale del Rakhine e rifugiatisi nel vicino Bangladesh. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti in occasione della visita del Santo Padre nel sottolineare che le importazioni di riso in Italia dalla Birmania hanno raggiunto addirittura il valore record di 7,3 milioni di chili in soli otto mesi sulla base dei dati Istat. “Non è accettabile che l’Unione Europea continui a favorire con le importazioni lo sfruttamento e la violazione dei diritti umani - sottolinea Bruno Rivarossa (nella foto), delegato confederale alla direzione di Coldiretti Piemonte - La raccolta riguarda poco più di 28 mila ettari a Maungdaw, la zona a maggioran-

za Rohingya nello stato di Rakhine, in Birmania che, nonostante l’accusa di pulizia etnica denunciata dalle Nazioni Unite, gode da parte dell’Unione Europea del sistema tariffario agevolato a dazio zero per i Paesi che operano in regime EBA (tutto tranne le armi). Questo scenario asiatico si ripercuote sulle nostre imprese risicole che stanno vivendo una stagione problematica proprio a causa del boom di importazioni a dazio zero, oltre ad un sistema della commercia-

lizzazione rimasto ancora ai tempi del Medioevo”. Adesso le industrie italiane dicano per trasparenza, giusta informazione e per far compiere una scelta etica a tutta la società da dove proviene il riso che importano alla luce di quanto avviene in alcuni paesi asiatici dove, oltre alla criticità dei Rohingya, si stanno vivendo tensioni. E’ necessario, inoltre, che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri a tutela del lavoro dei nostri imprenditori e della salute dei consumatori . Noi continuiamo la nostra battaglia, etica e di civiltà, tanto che, grazie alle sollecitazioni della nostra Organizzazione di Coldiretti, il Governo italiano ha inviato a Bruxelles una richiesta di adozione delle misure di salvaguardia europee nei confronti dell’importazione di riso greggio asiatico del tipo Indica a dazio zero dai Paesi asiatici EBA.

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“Fare impresa” in agricoltura a 360° con gli eventi formativi di Coldiretti

Giovani Impresa, l’innovazione al centro del nuovo percorso formativo alle visite nel luppoleto e nel birrificio, i giovani imprenditori hanno sperimentato come si possa fare innovazione in concreto lungo la filiera agroalimentare. L’innovazione non è stata declinata soltanto in chiave di progresso e di miglioramento del processo produttivo; oggi come non mai, infatti, parlare di innovazione significa confrontarsi con la comunicazione. A tal proposito, sono straordinarie le potenzialità che i new media hanno da offrire alle imprese agricole. Per questo, il percorso Giovani Impresa ha focalizzato uno degli incontri sull’utilizzo del digitale e del web marketing, per fornire agli imprenditori partecipanti utili spunti di riflessione e prove pratiche di utilizzo delle nuove tecnologie a

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Fossano, numerosa partecipazione dei giovani al primo incontro

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sostegno dell’attività di un’azienda agricola. In conclusione, non poteva mancare un appuntamento più specifico legato all’agricoltura, con un incontro legato alle tecniche e pratiche innovative di allevamento e coltivazione, argomenti che hanno suscitato molto interesse da parte dei tanti under 30 coinvolti nel percorso. Insomma, il tema dell’innovazione è stato approfondito a 360 gradi per una formazione puntuale capace di avvicinare i giovani imprenditori agricoli cuneesi a nuove e stimolanti prospettive del “fare impresa” in agricoltura. Per scoprire le prossime attività di Giovani Impresa Coldiretti, si contattino i Referenti di zona o la Segreteria provinciale (0171 447245 • giovani.impresa.cn@coldiretti.it).

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l Movimento Giovani Impresa di Coldiretti Cuneo, tra novembre e dicembre, ha dedicato un nuovo ciclo di eventi formativi ai giovani imprenditori agricoli. Con lo sguardo proiettato al futuro, il percorso Giovani Impresa ha guidato i partecipanti alla scoperta di un concetto ampio, ricco di sfaccettature e di applicazioni pratiche come quello dell’ “innovazione”. Dopo un primo appuntamento generale dedicato all’innovazione in senso lato all’interno del contesto socio-economico attuale, i giovani imprenditori hanno visitato lo stabilimento Baladin di Piozzo, una realtà territoriale affermata, che ha saputo rinnovarsi mantenendo saldo il legame con il territorio. Grazie

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MOVIMENTI

In questi mesi le riunioni zonali in provincia di Cuneo

Gli incontri Donne e Pensionati Coldiretti danno voce al territorio

iniziata a fine novembre la stagione degli incontri territoriali organizzati dal Coordinamento Provinciale Donne Impresa e dal Consiglio Provinciale Pensionati Coldiretti. Prima Alba e Cortemilia, poi Cuneo, Saluzzo, Bra, Fossano e Savigliano, infine Ceva e Mondovì: tutte le zone sono state o saranno a breve coinvolte nelle riunioni, sinora molto seguite. Questi incontri rappresentano un’occasione significativa di interazione tra i dirigenti Donne Impresa e Pensionati delle singole zone e i vertici provinciali Coldiretti, intorno ai temi di maggior rilevanza per il mondo agricolo. Per i “senior”, ciascun incontro fa il punto della situazione sull’attività organizzativa dell’Associazione Pensionati e presenta le ultime novità

Per fare il punto sulla progettualità e aprire il confronto sulle tematiche che stanno a cuore alle imprenditrici e agli associati senoir relative all’attività sindacale e alle progettualità Coldiretti. Offre, poi, un interessante focus sulle dinamiche finanziarie e la ripresa economica. Le riunioni Donne Impresa, oltre a fare il punto sull’attività sindacale Coldiretti e sulle prossime attività organizzative del Movimento Donne Impresa, introducono i progetti Coldiretti per lo sviluppo di filiere innovative connesse con la trasformazione di prodotti - frutta, ortaggi,

erbe officinali - in collaborazione con i migliori istituti di ricerca del Piemonte e con l’utilizzo di tecnologie innovative. Infine, le riunioni Donne Impresa portano una testimonianza di successo su cosa significhi essere imprenditrice agricola oggi. “Gli incontri territoriali Donne Impresa e Pensionati - dichiarano la Presidente e il Direttore di Coldiretti Cuneo, Delia Revelli e Tino Arosio - rientrano nella prassi ormai consolidata della nostra Organizzazione di un confronto sul territorio aperto e diretto, a 360 gradi, sulle problematiche agricole. Vi partecipiamo con la volontà di ascoltare le esigenze delle donne imprenditrici e dei pensionati, nella piena consapevolezza del ruolo chiave che rivestono per le nostre aziende agricole”.

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Il bando è riservato al miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole

Psr 2014-2020: approvate le graduatorie dell’operazione 4.1.1 ...

ono state approvate le graduatorie relative alle domande di sostegno presentate dalle aziende agricole piemontesi a valere sull’operazione 4.1.1 del PSR 2014-2020. A livello piemontese, sono state presentate in totale 930 richieste per un importo complessivo di contributo richiesto pari a 64.928.857 di euro; le risorse disponibili erano di complessivi 22 milioni di euro, per cui solo alcune domande risultano ammissibili e finanziabili e precisamente: in Area pianura, collina le domande finanziabili sono 186: corrispon-

dono a tutte le richieste che hanno ottenuto un punteggio di priorità pari a 27 punti ed in parte a quelle che hanno ottenuto un punteggio di priorità pari a 26 punti; in Area montagna e collina depressa, le domande ritenute ammissibili sono 66 e corrispondono a tutte le richieste che hanno ottenuto un punteggio di priorità pari a 25 punti ed in parte a quelle che hanno ottenuto un punteggio di priorità pari 24 punti. Le domande complessivamente ammesse a contributo risultano 252 e costituiscono il 27% di quelle presentate.

Ma Coldiretti non è soddisfatta e scrive all’Assessore Ferrero

oldiretti Piemonte ha scritto all’Assessore Ferrero in relazione al bando 2017 dell’Operazione 4.1.1 del PSR 2014-2020, che avrebbe dovuto “privilegiare” attraverso l’assegnazione di uno specifico punteggio di priorità due tipologie di interventi: gli investimenti collettivi e la ricostituzione di progetti integrati.

Se nel primo caso, come evidenzia l’analisi delle graduatorie attualmente approvate, l’obiettivo risulterebbe raggiunto, per quanto concerne i giovani imprenditori insediatisi in attuazione del bando 2016 che sono risultati ammissibili, ma non finanziabili, si rileva una situazione ben diversa. Infatti, minima è la percentuale di domande di sostegno che, pur usu-

fruendo di un punteggio di priorità di 7 punti, saranno finanziate. Al riguardo, Coldiretti evidenzia la necessità di porre la massima attenzione rispetto a tali situazioni, prevedendo la possibilità di poter utilizzare le economie che dovessero risultare a fronte della chiusura del processo di istruttoria, per scorrere le graduatorie ed incrementare il numero dei soggetti beneficiari.

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PSR

Riguarda tutte le imprese agricole certificate biologiche e aderenti alla lotta integrata

Chiarimenti e specifiche sulle rotazioni colturali

a rotazione colturale è una pratica agronomica che consiste essenzialmente nel fare susseguire colture diverse sul medesimo appezzamento. Questa è molto importante e permette tra le tante cose di mantenere alta la sostanza organica del suolo agrario, ridurre i fitofagi tellurici come i ferretti e una migliore gestione delle infestanti sulle colture per la diversa gestione del suolo agrario. A seconda del tipo di azienda e della “certificazione” aziendale esistono diversi tipi di rotazione. Un’impresa che ha aderito alla misura dal PSR Misura 10.1.1, avendo adottato su tutta l’azienda la lotta integrata volontaria, deve inserire una rotazione colturale che la Regione ha definito: “Adozione di un avvicendamento quinquennale che comprenda almeno tre colture e preveda al massimo un ristoppio per ogni coltura”. Nel caso del PSR, per essere più chiari, formuliamo alcuni esempi • MAIS-MAIS-FAGIOLOFRUMENTO-FRUMENTO • LOIETTO-MAIS-LOIETTOMAIS-ORZO • FAGIOLO-FAGIOLO-CAVOLIMAIS-FRUMENTO Alcune colture tuttavia possono “interrompere” questo meccanismo.

E’ indispensabile conoscere la normativa per non compromettere il contributo PSR e la certificazione biologica Il prato avvicendato ad esempio può sussistere sulla stessa particella anche per più di due o tre anni. Gli erbai invece (loietto ad esempio) vengono considerati colture annuali, pertanto entrano in rotazione come le altre colture. Orzo e frumento non fanno rotazione. Una coltura utilizzata con destinazione d’uso diverso come ad esempio mais insilato e mais secco non fanno rotazione in quanto la

coltura è la stessa. Anche il terreno lasciato a riposo (ex set-aside) può essere considerato valido ai fini della rotazione del PSR, ma non essendoci una coltura non si percepisce il premio per quell’ annualità. Per le colture orticole a ciclo breve (erbette da taglio ad esempio) è ammissibile la ripetizione di più cicli nello stesso anno sullo stesso terreno e ciascun anno - con cicli ripetuti - viene considerato come un anno di coltura; nell’ambito della stessa annata agraria, la successione fra colture orticole a ciclo breve appartenenti a famiglie botaniche diverse o un intervallo di almeno 60 giorni senza coltura tra due cicli della stessa ortiva, sono considerati sufficienti al rispetto dei vincoli della rotazione. Le colture protette prodotte all’interno di strutture fisse (che permangono almeno 5 anni sulla medesima porzione di appezzamento) sono svincolate dall’obbligo della rotazione a condizione che, almeno ad anni alterni, vengano applicati sistemi non chimici di contenimento delle avversità (ad es. innesti erbacei, solarizzazione, impiego di piante biocide, ecc). Tuttavia esiste una proroga nell’ obbligo delle tre colture per alcune tipologie di aziende: • Aziende con terreni situati in aree individuate come collinari

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e montane; Aziende miste frutticole o viticole in cui le aree a seminativi, inferiori a 5 ettari (13 giornate), dove la superficie a seminativi non supera il doppio di quella viticola o frutticola; • Aziende con terreni situati in zone con forti limitazioni dovute alla natura del suolo e a vincoli imposti da Enti territoriali (Consorzi irrigui, ecc.), le cosiddette “valbe”. Per questi casi, stante quanto contenuto nel dispositivo del PSR, “è consentito ricorrere a un modello di rotazione che nei 5 anni preveda la successione di sole 2 colture e permetta al massimo un ristoppio per coltura; rendendo anche possibile avere due ristoppi della stessa coltura a condizione che la coltura inserita tra i due ristoppi sia di famiglia botanica diversa”. In tal senso, si ricorda che mais e loietto sono la stessa famiglia botanica. Anche qui per essere più chiari, pubblichiamo alcuni casi di rotazione: • MAIS-MAIS-FAGIOLO-MAISMAIS • MAIS-MAIS-SOIA-SOIA-MAIS Infine per le aziende aderenti alla misure del PSR 10.1.1 (ex 214.1) si precisa che è ammessa la possibilità di praticare colture da sovescio, che non possono essere oggetto di raccolta e la cui produzione va quindi totalmente interrata. •

La rotazione per le aziende biologiche

Anche le aziende Biologiche, sia aderenti alla misura PSR 11.1.1 oppure semplicemente certificate devono rispettare una rotazione particolare e definita dai regolamenti comunitari 834/07 ed 889/08: “la medesima specie può tornare ad essere coltivata sulla medesima superficie solo dopo I’avvicendarsi di due cicli colturali di specie diverse, uno dei quali destinato ad una coltura leguminosa o a coltura da sovescio”. Sostanzialmente in un’ ottica pluriennale per la successione è fondamentale che si succedano sempre 3 colture diverse di cui almeno 1 leguminosa o un sovescio. A questa regola sono state concesse alcune deroghe ad esempio: • I cereali autunno-vernini e il pomodoro in ambiente protetto possono succedere a se stessi per un massimo di due cicli colturali ma

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devono poi essere seguiti da due cicli di specie differenti, uno dei quali destinato a leguminosa o a coltura da sovescio; • il riso può succedere a sé stesso per un massimo di tre cicli, seguiti da almeno due cicli di colture di specie differenti, uno dei quali destinato a leguminosa o altra coltura da sovescio; • gli ortaggi a foglia a ciclo breve possono succedere a loro stessi al massimo per tre cicli consecutivi, successivamente ai quali occorrono tre cicli con almeno una coltura da radice/tubero oppure una coltura da sovescio. In merito all’ agricoltura biologica, si precisa inoltre che il sovescio deve rimanere in campo per almeno 70 giorni; le colture consociate con leguminose (inclusi gli erbai misti) vengono considerati come una coltura leguminosa in purezza. Per maggiori informazioni fare riferimento ai vari uffici Zona di Coldiretti Cuneo.

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La dotazione finanziaria attribuita al bando è di € 4 milioni, il bando rimarrà aperto fino al 23 marzo 2018

Reti Antigrandine: aperto il bando per la presentazione delle domande

E’

stato pubblicato il bando n. 2/2017 inerente l’Operazione: 5.1.2 del PSR Prevenzione dei danni da calamità naturali di tipo abiotico. La finalità degli investimenti è la realizzazione di impianti di protezione con reti antigrandine. Ogni intervento deve fare riferimento ad uno specifico prodotto, la cui coltivazione deve essere presente nel momento in cui è presentata la richiesta di

contributo. La dotazione finanziaria attribuita al bando è di € 4 milioni, il bando rimarrà aperto fino al

23/03/2018. L’agevolazione consiste in un contributo in conto capitale, in misura pari al 50% delle spese ammissibili, per le imprese aderenti ad OP/AOP è stabilito che il PSR possa intervenire solo per investimenti di importo superiore ai 5.000 euro. Alla domanda di sostegno devono essere allegate la planimetria e la documentazione fotografica georeferenziata dello stato di fatto delle superfici su cui verrà realizzato l’impianto.

Per gli eventi che si verificarono tra il 18 ed il 21 aprile 2017

Gelate primaverili: fino al 19 dicembre si può chiedere l’indennizzo

er le gelate che colpirono il territorio piemontese e cuneese nel mese di aprile, è stato riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole il carattere di eccezionalità dell’evento. E’ pertanto possibile presentare richiesta di indennizzo per le imprese agricole che si trovino nelle aree colpite delimitate dai Comuni e abbiano subito danni alle produzioni in misura superiore al 30% della propria produzione lorda vendibile. A seguito di una richiesta di Col-

Grazie all’impegno di Coldiretti l’accesso agli interventi compensativi è stato esteso anche alle imprese agricole che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura dei rischi

diretti, è stato esteso l’accesso agli interventi compensativi anche alle imprese agricole che pur conducendo colture assicurabili, non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura dei rischi. Senza questa apertura, le domande di indennizzo riguardanti le colture assicurabili, non si sarebbero potute presentare. Le richieste di indennizzo dovranno essere presentate entro il 19 dicembre. Per ulteriori informazioni, contattare gli uffici Zona Coldiretti.

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ECONOMIA

Il Convegno dibattito si è svolto mercoledì 29 novembre nello Spazio Incontri della Fondazione CRC

Dal Progetto “Special Wheat” alla filiera del grano locale di qualità

icerca universitaria e sperimentazione scientifica a servizio dell’agricoltura: è stato presentato nello Spazio Incontri della Fondazione CRC il momento conclusivo del progetto triennale “Specialwheat”, finanziato dalla Fondazione CRC e dedicato alle Filiere avanzate per la produzione di frumenti speciali per l’industria alimentare. Capofila del progetto il Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università degli Studi di Torino, che ha coinvolto gli attori più importanti del territorio: Coldiretti Cuneo, che si è avvalsa dell’assistenza tecnica dell’Agenzia 4A per seguire le imprese che hanno aderito al progetto, il Consorzio Agrario delle Province del Nord Ovest, che ha evidenziato l’importanza del disciplinare di produzione e della qualità nello stoccaggio per mantenere elevata la qualità del prodotto. Hanno partecipato ai lavori anche il Dipartimento di Scienze Chimiche di Parma, che nell’ambito del

progetto ha eseguito le analisi di laboratorio sulla qualità delle farine e il Molino Valente in rappresentanza del mondo della trasformazione. Hanno aperto i lavori Delia Revelli, presidente di Coldiretti Cuneo, Giandomenico Genta, presidente della Fondazione CRC e Tonino Gai, presidente del Consorzio Agrario delle Province del Nord Ovest. “Questo progetto - commentano Delia Revelli, presidente, e Tino Arosio, direttore di Coldiretti Cuneo - ha

confermato quanto di buono fatto fin ora dalla filiera grano in termini di quantità e qualità in questi anni: un esempio virtuoso che è stato possibile raggiungere lavorando insieme e valorizzando una produzione che in poco più di dieci anni è diventata d’eccellenza per il nostro territorio. Grazie alle progettualità sviluppate da Coldiretti, la produzione di grano di qualità dal 2003 al 2015 è passata da meno di tremila quintali a duecentomila quintali, coinvolgendo da una

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ECONOMIA

tinengo, coordinatore del Servizio Tecnico di Coldiretti Cuneo: “Con l’obiettivo di massimizzare il reddito delle aziende agricole coinvolte, puntando sulla qualità e su ulteriori progetti di filiera per creare un vero e proprio “Polo della qualità” nel settore cerealicolo, in grado di produrre la più ampia gamma di frumenti speciali, modellandosi sulle esigenze del mercato”. A seguire il convegno, insieme agli addetti ai lavori e agli imprenditori agricoli, vi erano anche numerosi studenti della Facoltà di Agraria di Torino e della Scuola Agraria di Cuneo, e a loro in particolare

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si è rivolto, nelle sue conclusioni il direttore Tino Arosio, invitandoli ad investire il loro futuro nell’agricoltura: “Quando parliamo di agroalimentare, nel mondo ci viene riconosciuto un grande successo. I fattori che ci premiano all’estero sono la cultura del bello e del buono, che ci portiamo dietro da una tradizione millenaria e la cultura del lavoro legata al far bene le cose, a partire dall’attaccamento e dal dare valore al nostro territorio… non mancano le difficoltà da affrontare, ma forti di questo appeal che abbiamo nel mondo, sapremo cogliere le sfide e vincerle”!

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trentina di aziende alle 340 di oggi”. “La qualità del frumento di base è dominata dal prezzo e su questo fronte siamo e saremo sempre meno competitivi - ha spiegato nel suo intervento il prof. Amedeo Reyneri, del DISAFA, coordinatore del progetto - da qui la necessità di orientarci verso la qualità e la distintività in modo elastico e coordinato con la filiera”. La strategia vincente del progetto è stata quella di slegare il prodotto dal mercato del frumento comune, portando il grano da “commodity” a “specialty” e ora si guarda al futuro, puntualizza Lorenzo Mar-

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Per migliorare il sistema e renderlo un riferimento sempre più importante per il comparto

Commissione prezzi bestiame bovino: le modifiche chieste da Coldiretti

ei giorni scorsi, è stato convocato un incontro in Camera di Commercio, a seguito della richiesta di Coldiretti di apportare modifiche ai criteri di funzionamento della Commissione prezzi del bestiame bovino: “L’attuale meccanismo - commenta il direttore Tino Arosio - non consente di effettuare una puntuale rilevazione dei reali valori del mercato. Da qui, il nostro impegno a migliorare il sistema e a renderlo sempre più un importante riferimento per il comparto e venire incontro alle richieste dei nostri numerosi associati”.

La proposta di modifica elaborata da Coldiretti è stata condivisa da tutte le altre Associazioni Nello specifico, Coldiretti ha chiesto l’aumento da 2 a 3 rappresentanti per la parte allevatoriale; l’aumento da 1 a 2 rappresentanti per la parte macellatori e che la rilevazione dei prezzi venga avvalorata da una cospicua raccolta di documentazione (fatture, contratti, ecc.). Nell’ambito del tavolo, è emersa la

possibilità di portare le sedute della Commissione bovini a una cadenza non più settimanale, ma quindicinale. Le altre Associazioni di categoria agricole hanno supportato le proposte di Coldiretti. Nei prossimi giorni la Camera di commercio invierà una proposta di modifica che, una volta concordata dalle parti, potrà essere successivamente esaminata nella Giunta camerale di fine anno. Per Coldiretti, erano presenti la presidente Delia Revelli, il direttore Tino Arosio e i tecnici del Servizio Economico dell’Organizzazione.

ospiti illustri per parlare del futuro del latte. Tra gli altri, l’Assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero. “Vogliamo partire dai nostri primi 35 anni per provare a riflettere sul futuro del latte piemontese - spiega il presidente Roberto Morello -. L’11 novembre è stato un momento importante per ritrovarci e per fare il punto sull’annata che si sta concludendo. Quest’anno vogliamo anche ricordare la fondazione della nostra cooperativa, con i tanti traguardi raggiunti, e guardare

avanti, alle nuove collaborazioni in essere, al futuro del latte Piemontese nei prossimi anni”. La Cooperativa Piemonte Latte partecipa al progetto del polverizzatore di Moretta, consegnando 1500 quintali di latte al giorno. Inoltre, questa primavera ha dato vita con Inalpi a Latterie Alpine, rilevando lo stabilimento e i macchinari del Caseificio Valle Josina di Peveragno. Una nuova società, che rappresenta un virtuoso esempio di collaborazione tra il mondo cooperativo e quello industriale.

Piemonte Latte: 35 anni di attività

abato 11 novembre, presso lo stabilimento di Savigliano, si è svolta la tradizionale Festa di San Martino di Piemonte Latte con i festeggiamenti per i 35 anni della storica cooperativa. Piemonte Latte unisce oltre 250 produttori - dal cuneese all’alessandrino -, raccoglie 125 milioni di litri anno di latte e fornisce ai propri clienti un prodotto di qualità, certificato per produzioni DOP e IGP piemontesi. I soci conferitori, insieme al Consiglio di Amministrazione, hanno accolto

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Da una prima delibera regionale che includeva i Comuni delle intere vallate ora una modifica positiva

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sospensione all’attività venatoria. La Giunta regionale con provvedimento n. 17-5930 del 17.11.2017 ha deliberato, accogliendo le richieste del mondo agricolo e dei Comprensori Alpini interessati di estendere la caccia in tutte le vallate ad esclusione dei Comuni realmente colpiti da incendi. Ricordiamo che, misure “antismog” coordinate su tutto il territorio della Pianura Padana, impongono il divieto di bruciatura all’aperto di residui vegetali di qualsiasi genere fino al 31 marzo del 2018.

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causa dell’emergenza incendi verificatasi prima delle piogge dell’inizio di novembre, con due distinte delibere assunte dalla Giunta Regionale era stata temporaneamente sospesa l’attività venatoria nelle vallate colpite dal fuoco. I provvedimenti adottati riguardano i Comprensori Alpini direttamente interessati dagli incendi (CACN2, CACN4, CATO1, CATO3 e CATO5) con sospensione disposta fino al 30 novembre 2017 e le aree ri-

cadenti nei territori limitrofi. La suddetta sospensione è stata adottata in riferimento alle segnalazioni pervenute dalle province (Cuneo e Città Metropolitana di Torino) e dagli organi di gestione dell’attività venatoria dei CA interessati. Sulla base di quanto sopra, considerando le condizioni metereologiche ed il fatto che la situazione di emergenza può essere considerata risolta, in accordo con la Direzione Regionale della Caccia, Coldiretti ha ritenuto opportuno avviare un’azione di coinvolgimento dei rappresentanti dei Comitati di Gestione. Si è quindi proceduto alla discussione della proposta inerente la presentazione di una specifica richiesta di revoca della

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Coldiretti ha insistito sulla richiesta di limitare il divieto di caccia nei soli comuni colpiti per evitare che in Valle Varaita e in Valle Stura gli ungulati, cinghiali in particolare, ma anche cervi e caprioli aumentassero a dismisura, venendo a mancare la pressione venatoria

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Le proposte di Coldiretti a tutela del mondo agricolo

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Caccia: in arrivo la nuova legge Dopo l’approvazione in terza Commisione ora l’assegnazione al Consiglio Regionale per la discussione finale ed

LA SCELTA VINCENTE, DAL 1936 LA SCELTA VINCENTE, DAL 1936 LA SCELTA VINCENTE, DAL 1936

fine novembre, sono stati chiusi i lavori della III Commissione, che ha licenziato per la votazione del Consiglio Regionale il testo del ddl 182 sulla caccia presentato dalla Giunta su proposta dell’Assessore Ferrero. Coldiretti, consultata dalla Regione rispetto a questa proposta normativa, aveva a suo tempo individuato in alcuni grandi temi le priorità della legge per il mondo agricolo.

La nostra Organizzazione ha chiesto che venga sempre e comunque riconosciuto il risarcimento totale dei danni, che oggi avviene con molto ritardo e in maniera incompleta, inoltre Coldiretti ha evidenziato la necessità di effettuare piani di prelievo che contengano in maniera decisa e ferma il proliferare degli ungulati, in particolate dei cinghiali, dei caprioli e, nelle zone montane, dei cervi. Altro ANNI aspetto fondamentale, la legge deve

approvazione riconoscere all’agricoltore la possibilità di partecipare al contenimento delle specie dannose, purché in possesso di porto d’armi seppure limitatamente ai fondi in proprietà o condotti a qualsiasi titolo. “Ci auguriamo che la proposta licenziata accolga le legittime aspettative del mondo agricolo – commentano i vertici di Coldiretti Cuneo – e nel frattempo continueremo a seguire l’evolversi del dibattito ANNIpolitico”.

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Continua il monitoraggio dell’insetto da parte di Coldiretti Cuneo e dell’Agenzia 4A per cercare soluzioni concrete alla problematica

Cimice asiatica, preparativi invernali per la prossima campagna agraria

ome ribadito al convegno organizzato da Coldiretti a Cherasco in questo periodo dell’anno, per via delle basse temperature e per la carenza di cibo, le cimici adulte, sopravvissute all’estate, sono oramai in diapausa, una sorta di letargo in cui le cimici passano la stagione fredda immobili e in gruppi più o meno numerosi. Principalmente prediligono ambienti chiusi come le case, ma anche i sotto-tetti, gli anfratti, le scatole degli avvolgibili e i locali e magazzini agricoli magari poco frequentati nei mesi invernali. Sicuramente eliminando possibili e papabili ripari attorno ai frutteti ed ai campi (cataste di legno, sacchi, tubi ecc..) in questa stagione si possono eliminare già grandi numeri di cimici; fare un controllo, magari alle zone più riparate dei magazzini o anche dei contatori aiuta comunque, in parte, a contenere la popolazione. Importantissima anche la collabora-

Parte il secondo anno della progettualità finanziata dalla Fondazione CRC in collaborazione con il DISAFA, il Dipartimento di Agraria dell’Università di Torino

zione con tutta la popolazione e con la limitazione delle cimici svernanti nelle abitazioni che devono essere prontamente eliminate quando trovate nelle case. Ogni Comune piemontese ha ricevuto una scheda tecnica informativa in tal senso per informare la popolazione. Coldiretti Cuneo e l’Agenzia 4A anche nel 2018 continueranno il monitoraggio dell’insetto sulla Provincia per cercare concretamente soluzioni alla problematica ed in collaborazione con Agrion e l’Università di Torino continueranno gli studi e le prove non solo sugli insetticidi, ma anche sull’utilizzo delle reti anti-insetto, dei parassitoidi indigeni e del metodo proposto dal Professor Alma a Cherasco dei simbionti intestinali. Con il secondo anno della progettualità promossa dalla Fondazione CRC, molte prove verranno non solo verificate in laboratorio ma anche in campo, per testare l’effettiva efficacia sul territorio.

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AMBIENTE

L’Ue rinnova per 5 anni la licenza di utilizzo dell’erbicida

Glifosate: l’Italia chiude ma l’Europa riapre!

Il fatto che Paesi come il Canada continuino a permettere l’uso del glifosato in preraccolta rappresenta un pericolo per i

consumatori

urtroppo dall’Europa arrivano ancora segnali di cedimento sul fronte ambientale e della qualità dei prodotti. In Italia resta il divieto di uso del glifosato nelle aree frequentate dalla popolazione o da “gruppi vulnerabili” quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie, ma anche in campagna in pre-raccolta “al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la

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trebbiatura”. Il decreto del Ministero della Salute in vigore dal 22 agosto del 2016 non verrà modificato dalla decisione dell’Unione Europea di rinnovare per 5 anni la licenza di utilizzo. L’Italia, secondo Coldiretti, deve porsi all’avanguardia nelle politiche di sicurezza alimentare nell’Unione Europea e fare in modo che le misure precauzionali introdotte a livello nazionale riguardino coerentemente anche l’ingresso in Italia di prodotti stranieri trattati

con modalità analoghe come il grano proveniente dal Canada dove viene fatto un uso intensivo di glifosato proprio nella fase di preraccolta”. Un principio che deve essere ben evidenziato anche nell’ambito dell’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada (CETA) dove al contrario si prevede invece l’azzeramento strutturale dei dazi indipendentemente dalle pratiche culturali dove spesso si annidano rischi per la sicurezza alimentare e ambientale

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Etichettatura: a che punto siamo? I risultati già raggiunti e i prossimi obiettivi di Coldiretti

L’

etichettatura e l’indicazione dell’origine rappresentano da sempre il fiore all’occhiello nelle proposte sindacali di Coldiretti. Questo a tutela del lavoro delle imprese agricole ed a salvaguardia del diritto dei consumatori di sapere ciò che portano in tavola. La prima legge, approvata trasversalmente dal Parlamento italiano nel 2011, di fatto non aveva avuto seguito, in quanto non erano stati introdotti i decreti applicativi. O meglio, l’Italia aveva inoltrato alla Commissione europea, nel novembre 2012, un primo progetto di decreto attuativo per l’indicazione dell’origine in etichetta del latte a lunga conservazione, ma aveva avuto una risposta negativa nel settembre 2013. E, nel caso del latte a lunga conservazione, si trattava del secondo tentativo fatto dall’Italia, dopo quello fallito nel 2009. In sostanza, rispetto al passato, si è trattato di un primo importante cambio di orientamento da parte dell’Unione Europea che aveva bocciato tutti i precedenti provvedimenti nazionali (tra cui anche la Legge n.204/2004). La norma comunitaria, in estrema sintesi, riguarda il prodotto confezionato, il quale, dal 13 dicembre 2014 deve contenere:

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una dichiarazione obbligatoria sulla nutrizione; • divieto di informazioni fuorvianti; • l’indicazione degli allergeni, • ma soprattutto, l’Unione Europea dal 1°aprile 2015 ha introdotto l’obbligatorietà dell’indicazione del Paese di origine o del luogo di provenienza delle carni fresche, refrigerate o congelate di animali della specie suina, ovina, caprina e di volatili. Sino ad allora, l’indicazione del Paese di origine in etichetta era obbligatoria solo per le carni fresche bovine, frutta e verdura fresche, miele, olio d’oliva, latte fresco e passata di pomodoro. Oltre, ovviamente, alle produzioni DOP e IGP, nel rispetto dei rispettivi disciplinari. Lo stesso regolamento (UE) n. 1169/2011 consente ai singoli Stati membri di introdurre norme nazio-

nali in materia di etichettatura obbligatoria di origine geografica degli alimenti, qualora i cittadini esprimano, in una consultazione, parere favorevole in merito alla rilevanza delle dicitura di origine ai fini di una scelta di acquisto informata e consapevole. E nel 2015, al termine della consultazione pubblica online tra i cittadini sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari, promossa dal Ministero delle politiche agricole, oltre il 96% dei consumatori ha dichiarato che è molto importante che sull’etichetta sia scritta in modo chiaro e leggibile l’origine dell’alimento e per l’84% è fondamentale ci sia il luogo in cui è avvenuto il processo di trasformazione. Per 8 italiani su 10, assume un’importanza decisiva al momento dell’acquisto che il prodotto sia fatto con materie prime italiane e sia trasformato in Italia, a seguire il 54% controlla che sia tipico, il 45% verifica anche la presenza del marchio DOP e IGP, mentre per il 30% conta che il prodotto sia biologico. Per 9 su 10 è importante conoscere l’origine per questioni legate al rispetto degli standard di sicurezza alimentare, mentre per il 70% è utile per questione etiche, come il rispetto delle normative sul lavoro.

ETICHETTATURA

Come è cambiata la normativa sull’etichettatura Dal 2016 ad oggi il nostro Paese ha presentato molte proposte alla Commissione Europea per salvaguardare le produzioni agricole

Latte e prodotti lattiero caseari Sulla scia dei risultati della consultazione, nel 2016 l’Italia ha presentato alla Commissione europea uno schema di decreto di etichettatura del latte e dei prodotti lattiero caseari, che ha avuto l’assenso comunitario a fine dello scorso anno. Al termine dell’iter di approvazione, sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n.15 del 19 gennaio 2017 è stato pubblicato il Decreto 9 dicembre 2016 “Indicazione dell’origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattieri caseari, in attuazione del regolamento (UE) n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori”. In pratica, riguarda l’indicazione di origine del latte o del latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari e prevede l’utilizzo in etichetta delle seguenti diciture: • “Paese di mungitura”: nome del Paese nel quale è stato munto il latte; • “Paese di condizionamento o di trasformazione”: nome del Paese nel quale il latte è stato condizionato o trasformato. Qualora il latte o il latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, condizionato o trasformato, nello stesso Paese, l’indicazione di origine può essere assolta con l’utilizzo della seguente dicitura: “origine del latte”: Italia (nel caso del nostro Paese). Qualora le operazioni avvengano nel territorio di più Pa-

esi membri dell’Unione europea, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è effettuata possono essere utilizzate le seguenti diciture: • “latte di Paesi UE” per l’operazione di mungitura; • “latte condizionato o trasformato in Paesi UE” per l’operazione di condizionamento o di trasformazione. Per i prodotti a marchi DOP e IGP continuano ad applicarsi le disposizioni già attualmente in vigore (Regolamento UE 1151/2012), così come per il latte fresco (Dm 27 maggio 2004). Il decreto è entrato in vigore dal 19 aprile 2017. Le disposizioni si applicheranno in via sperimentale fino al 31 marzo 2019.

Analogo iter è stato seguito per il riso e sulla Gazzetta Ufficiale n. 190 del 16 agosto il Decreto 26 luglio 2017. Indicazione dell’origine in etichetta del riso. Sull’etichetta del riso devono essere indicate le seguenti diciture: • “Paese di coltivazione del riso”: nome del Paese nel quale è stato coltivato il risone; • “Paese di lavorazione”: nome del Paese nel quale è stata effettuata la lavorazione e/o trasformazione del risone; • “Paese di confezionamento”: nome del Paese nel quale è stato confezionato il riso. Qualora il riso sia stato coltivato, lavorato e confezionato nello stesso paese, l’indicazione di origine può essere assolta con l’utilizzo della seguente dicitura: “origine del riso”: nome del paese. Qualora le operazioni avvengano nei territori di più Paesi membri dell’Unione europea o situati al di fuori dell’Unio-

ne europea, per indicare il luogo in cui la singola operazione è stata effettuata, anche in assenza di miscele, possono essere utilizzate le seguenti diciture: “UE”, “non UE”, “UE e non UE”. Il decreto entrerà in vigore il 12 febbraio 2018 (180 gg dalla pubblicazione in GU del decreto) e le disposizioni verranno applicate fino al 31 dicembre 2020.

Riso e prodotti derivati

ETICHETTATURA

Pasta e grano duro Altrettanto è stato fatto per la filiera della pasta e del grano duro. Sulla Gazzetta Ufficiale n. 191 del 17 agosto è stato pubblicato il Decreto 26 luglio 2017 “Indicazione dell’origine, in etichetta, del grano duro per paste di semola di grano duro”. Sull’etichetta della pasta devono essere indicate le seguenti diciture: • “Paese di coltivazione del grano”: nome del Paese nel quale è stato coltivato il gra-

no duro; “Paese di molitura”: nome del Paese nel quale è stata ottenuta la semola di grano duro. Qualora le operazioni avvengano nei territori di più Paesi membri dell’Unione europea o situati al di fuori dell’Unione Europea, per indicare il luogo in cui la singola operazione è stata effettuata, anche in assenza di miscele, possono essere utilizzate le seguenti diciture: “UE”, “non UE”, “UE e non UE”. Il decreto entrerà in vigore il 13 febbraio 2018 (180 gg dalla pubblicazione in GU del decreto) e le disposizioni verranno applicate fino al 31 dicembre 2020.

I ministri Martina e Calenda hanno firmato a ottobre anche il decreto interministeriale per introdurre l’obbligo di indicazione dell’origine dei derivati del pomodoro. Anche qui il provvedimento introduce la sperimentazione per 2 anni del sistema di etichettatura, nel solco della norma già in vigore per i prodotti lattiero caseari, per la pasta e per il riso. Il decreto si applicherà ai derivati come conserve e concentrato di pomodoro, oltre che a sughi e salse che siano

composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro. Il provvedimento prevede che le confezioni di derivati del pomodoro, sughi e salse prodotte in Italia dovranno avere obbligatoriamente indicate in etichetta le seguenti diciture: • Paese di coltivazione del pomodoro: nome del Paese nel quale il pomodoro viene coltivato; • Paese di trasformazione del pomodoro: nome del Paese in cui il pomodoro é stato trasformato.

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In dirittura d’arrivo anche il decreto per i trasformati del pomodoro

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ETICHETTATURA

Torna l’obbligo di indicazione dello stabilimento di produzione o di confezionamento Sulla Gazzetta Ufficiale n.235 del 7 ottobre 2017 è stato pubblicato il Decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 145 - Disciplina dell’indicazione obbligatoria nell’etichetta della sede e dell’indirizzo dello stabilimento di produzione o, se diverso, di confezionamento, ai sensi dell’articolo 5 della legge 12 agosto 2016, n. 170 - Legge di delegazione europea 2015. Il decreto si era reso necessario dopo la “scomparsa” dell’obbligo di indicare in etichetta lo stabilimento di produzione a seguito dell’entrata in vigore il 13 dicembre 2014 del Regolamento UE n. 1169/2011. Ma come già fatto per i decreti sull’etichettatura precedenti, è stato possibile reintrodurlo in forza della consul-

tazione pubblica citata precedentemente. Il Decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 145 prevede per i prodotti alimentari preimballati, destinati al consumatore finale o alle collettività, la reintroduzione dell’indicazione obbligatoria sull’etichetta della sede dello stabilimento di produzione o, se diverso, di confezionamento, al fine di garantire, oltre ad una corretta e completa informazione al consumatore, una migliore e immediata rintracciabilità dell’alimento da parte degli organi di controllo e, di conseguenza, una più efficace tutela della salute. Le disposizioni si applicheranno dal 6 aprile 2018 (180 gg dalla pubblicazione in GU del decreto).

Sulla Gazzetta Ufficiale n.214 del 13 settembre 2017 è stato pubblicato il Decreto 26 luglio 2017 Disposizioni nazionali per l’attuazione del Regolamento (UE) n. 1151/2012 e del Regolamento delegato (UE) n. 665/2014 sulle condizioni di utilizzo dell’indicazione facoltativa di qualità “prodotto di montagna”. Con questo decreto viene finalmente definito un quadro normativo comunitario sull’utilizzo del termine “prodotto di montagna”. Il provvedimento riguarda i prodotti destinati al consumo umano elencati nell’Allegato I del Trattato UE. Per “zone di montagna” si intendono le aree delimitate dal PSR. Per poter utilizzare la dicitura L’utilizzo della dicitura “prodotto di montagna” deve essere segnalata alla Regione ove é situato l’allevamento, l’azienda di produzione o lo stabilimento di produzione attraverso la trasmissione dell’Allegato I del decreto. A

loro volta le Regioni, entro il 31 gennaio di ogni anno, comunicheranno al Ministero l’elenco degli operatori richiedenti (Allegato II del decreto). Tale elenco verrà messo a disposizione anche della Repressione frodi e degli altri Organi di controllo ufficiali. Deroghe L’eventuale ricorso alle deroghe (per es. luogo di trasformazione fuori dal zona di montagna) deve essere comunicato, entro 30 giorni dall’avvio delle operazioni in deroga sia alla Regione sul cui territorio insiste la produzione che al Ministero delle politiche agricole. Quest’ultimo pubblicherà sul proprio sito, entro 30 gg dal ricevimento dell’Allegato I del decreto, l’elenco di tali impianti. Controlli Gli operatori interessati devono garantire la tracciabilità dei prodotti, delle materie prime e dei mangimi e fornire la relativa documentazione su richiesta degli Organi di controllo ufficiali, preposti a verificare il rispetto del decreto.

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ECONOMIA

Costituito da 16 produttori, ha sede a Castelnuovo di Ceva

Nasce il Consorzio di Tutela e Valorizzazione Cereali e Legumi Alta Langa

ella serata di lunedì 13 novembre, presso la sala consiliare del Comune di Castelnuovo, 16 produttori dell’Alta Langa Cebana hanno sottoscritto l’atto costitutivo del Consorzio Tutela e Valorizzazione Cereali e Legumi Alta Langa. Con questa importante decisione, si presenta sul territorio delle terre alte di Langa un nuovo soggetto che grazie al lavoro di gruppo valorizza legumi e cereali della tradizione agricola, aiutando gli imprenditori a trarre una maggiore visibilità legata all’indiscussa qualità delle loro produzioni. I soci fondatori del consorzio sono: Fulvio Barbiero di Mombarcaro,

la S.S. Agricola Orti di Rusei di Castelnuovo Ceva, Renato Icardi dell’Azienda Brovia Marisa di Sale Langhe, Valter Berutti dell’Azienda Agricola Calvo Margherita di Ceva, Ferdinando Garabello di Prunetto, Marcello Gatto di Murazzano, Costantino Germone di Sale San Giovanni, Simone Gioannini di Castellino Tanaro, Mauro Grasso di Sale San Giovanni, la Cooperativa “Sette Vie del Belbo” di Mombarcaro, Cinzia Bar-

biero di Mombarcaro, Mario Raimondi di Torresina, Mauro Ravotto di Mombarcaro, Gabriele Rossotti di Sale Langhe, Daniele Saffirio di Prunetto ed Angela Biga, titolare della Pasticceria “Primo Pan” di Battifollo. I fondatori hanno votato Marcello Gatto, in qualità di presidente, Mauro Ravotto, vicepresidente ed Enrico Barbieri, segretario. “Questo Consorzio - dice il presidente Marcello Gatto - può diventare l’interlocutore adatto a rispondere alle nuove, economicamente interessanti, esigenze del mercato; di quella parte di domanda che sa riconoscere valore al lavoro e la genuinità del prodotto, che comprende le differenze con prodotti indif-

ECONOMIA ferenziati di scarsa qualità, che sa (e può) scegliere non solo in base al criterio del prezzo più basso. L’obiettivo è conservare tradizioni e qualità proponendosi commercialmente in modo originale, dialogare con persone sensibili alla riscoperta dei territori autentici, conoscendo direttamente chi coltiva”. “ Il Consorzio appena nato - dice il vicepresidente Mauro Ravotto - rappresenta inoltre la consapevolezza del produttore agricolo della necessità di esprimere una più alta visibilità lavorando in rete, in filiera, in squadra. Uno degli obbiettivi sarà cercare i partner artigianali o commerciali (panettieri, mulini, trasformatori ..) che siano disposti a scommettere con i produttori nella partita del creare cibo per la tavola del consumatore completamente locale, tracciato, salubre e garantito. Da questo patto, deve scaturire la giusta soddisfazione ed un prezzo equo per tutti gli attori della filiera”. “Puo’ diventare un mezzo - aggiunge il segretario Enrico Barbieri - che concorre, ricreando un modello eco-

nomico sostenibile per chi ha scelto di restare o di tornare, alla costruzione di un futuro anche per le aziende giovani, che sono il domani del nostro territorio”. Nel corso dell’incontro, il sindaco di Castelnuovo, Mauro Rebuffo, ha espresso grande apprezzamento per l’iniziativa e per il fatto che il Comune da lui amministrato, conosciuto per la lunga ed importante tradizione nella coltivazione di fagioli, sia stato proposto come sede del Consorzio.

E’ poi intervenuto Gianni Gentile, segretario di Zona Coldiretti Mondovì e Ceva, per dichiarare il sostegno dell’Organizzazione ad un iniziativa consortile che porterà nuova preziosa energia al territorio. Per approfondimenti, sono attivi la pagina FB e l’indirizzo e-mail del Consorzio: info.consorzioclalanga@ gmail.com Inoltre, per informazioni, è disponibile anche la Segreteria Coldiretti Ceva: 0174/701103.

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ANNATA AGRARIA 2017 TRA LUCI ED OMBRE I dati mettono in evidenza che nella nostra provincia sono carenti le infrastrutture per la trasformazione sul posto della frutta estiva, pesche in particolar modo. Si è ripreso il mercato dei bovini da carne e dei suini. Bene il latte grazie all’etichettatura e alla filiera Coldiretti-Inalpi-Ferrero. Per i cereali annata difficile sul fronte dei prezzi. Tengono i grani speciali. Preoccupazioni per i prezzi delle nocciole soprattutto quando entreranno in produzione i nuovi impianti. La siccità si affronta solo costruendo gli invasi.

ubblichiamo di seguito un breve commento sull’andamento dell’annata agraria 2017. Il nostro obiettivo non è di descrivere ciò che tutti più o meno conoscono ma, di fornire elementi per valutazioni di ordine sindacale ed organizzativo. Due esempi su tanti: inutile sarebbe scrivere che il 2017 è stata una annata siccitosa. Lo sanno tutti. L’esperienza di questo anno deve però portare alla realizzazione di invasi senza i quali non vi è soluzione. E qui nessuno si può tirare indietro: dai Consorzi irrigui ai Comuni, dalla Provincia alla Regione. All’interno leggerete il commento dei tecnici rispetto all’andamento del settore frutticolo. Le basse quotazioni soprattutto della frutta estiva mettono

La siccità ha colpito tutte le colture generando una mancata produzione che a seconda dei settori varia tra il 25 e il 40 per cento in evidenza che il sistema commerciale cuneese è tarato sul fresco che però non garantisce l’attesa valorizzazione dei prodotti e non gestisce la trasformazione che potrebbe rappresentare un elemento di riequilibrio dei prezzi pagati al produttore. Potremmo continuare ma ci fermiamo qui. Con l’inverno e la successiva primavera Coldiretti intraprende sul territorio una serie di incontri di carattere organizzativo. Già hanno iniziato i giovani, le donne e gli anziani. Prossimamente saranno

chiamate a questo confronto le sezioni. L’obiettivo è di partire da dati certi per impostare l’azione sindacale di Coldiretti Cuneo in un’ottica di concrete riposte alle imprese nel solco delle iniziative più ampie e di carattere anche economico della nostra Confederazione Nazionale. E solo facendo sistema e collaborando per la parte di competenza al disegno complessivo di Coldiretti che si confermano i già concreti risultati ottenuti sul fronte delle imposte e si individuano percorsi di filiera dove l’impresa agricola non deve più essere l’anello debole. Risposte concrete che si debbono dare soprattutto ai giovani che hanno dimostrato di tornare a credere nel settore primario.

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Settore frutticolo: prezzi bassi. Manca una adeguata valorizzazione

el corso del 2017 la produzione frutticola in Piemonte è stata pesantemente condizionata dalle gelate primaverili, che hanno colpito l’intero territorio della nostra Regione dal 18 al 21 aprile, producendo danni sia quantitativi sia qualitativi a tutte le coltivazioni in atto. Dopo un inverno e una prima fase della primavera abbastanza miti e poco piovosi, il clima secco ed il vento hanno provocato un brusco abbassamento delle temperature, provocando danni alle piante da frutto, che ad eccezione del kiwi, si trovavano già nella fase di post fioritura. La piovosità particolarmente bassa, soprattutto nel periodo estivo, ha favorito la difesa fitosanitaria dalle specie fungine mentre, al contrario, ha reso più aggressivi alcuni insetti, in particolare lepidotteri carpofagi e le cimici, che nel corso del 2016 e del 2017, hanno colonizzato tutto il territorio della nostra Regione. Per quanto riguarda il kiwi, nonostante l’inverno particolarmente mite, la batteriosi del kiwi (PSAPseudomonas syringae pv. Actini-

diae) ha fatto registrare in primavera una notevole recrudescenza, soprattutto nelle zone colpite dalla grandine nel 2016, ma non solo. Al contrario delle annate precedenti, l’allegazione naturale dei frutti non è stata favorita dal clima secco e ha contribuito ad abbassare le rese produttive, già pesantemente compromesse dal gelo. Per le mele si registra, sia a livello piemontese che italiano ed europeo, un notevole ridimensionamento produttivo rispetto al 2016, causato dal freddo. Le pere hanno subito meno dan-

ni rispetto alle mele e in Piemonte l’entrata in produzione dei nuovi impianti ha permesso di mantenere la produzione su livelli simili al 2016. In Piemonte, come da consuetudine, la maggior parte delle partite é ceduta dai produttori con il cosiddetto sistema del “conferimento” e, per questo motivo, le liquidazioni ai produttori saranno note solo al termine della campagna di commercializzazione. Un sistema da rivedere in quanto penalizza le imprese agricole, anello debole della filiera.

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Settore orticolo e piccoli frutti: gli accordi di filiera salvano il settore

er il comparto orticolo il 2017 è stato un’annata caratterizzata da criticità produttive un po’ su tutte le referenze, legate sia ad andamenti climatici anomali che relative a problematiche fitosanitarie. Per il fagiolo da raccolta cerosa dei baccelli (fagiolo fresco) le produzioni sono state inferiori alle aspettative a causa del clima molto caldo e, in molte zone, per la mancanza di acqua per le irrigazioni. Nel complesso si è avuto un prodotto sano, prezzi elevati intorno ai 2 €/kg. Per quanto riguarda il fagiolo da granella secca le produzioni della selezione Billò e del Lamon sono state leggermente inferiori alla media, con buoni prezzi a inizio stagione (fino a 3 €/kg) e un deciso ribasso nella seconda parte della campagna commerciale. Annata positiva per quanto riguarda la coltivazione del fagiolo nano, con produzioni medio basse a causa del clima caldo, ma quotazioni mediamente elevate, seppur in calo da ottobre in avanti. Annata abbastanza altalenante per la produzione di pomodori da mensa, con la varietà cuore di bue che ha sofferto le temperature estive e, in molti casi, la qualità non era ottimale. Prezzi comunque nella media ed in particolare molto interessanti dalla fine dell’estate in avanti, anche

legati a problematiche di natura fitosanitaria. Da ferragosto in poi il prodotto ha raggiunto i 2€/kg e, ad oggi, si colloca a 1,5 €/kg. Per il peperone i prezzi hanno premiato le produzioni con quotazioni delle tipologie quadrate tipo “Cuneo” e “Carmagnola” a 1,60-1,20 €/kg e per la tipologia “mezzo lungo” tra 0,80 e 1,10 €/kg. Si conferma un mercato stabile quello delle zucchine, con produzioni nella media e prezzi bassi durante l’estate; quotazioni decisamente interessanti da metà agosto in poi. Ancora un’annata caratterizzata da quotazioni insoddisfacenti per le insalate, che vanno da 0,50 a 0,90 €/kg. Si tratta di una situazione che ormai dura da diversi anni e che, in alcuni casi, comporta costi di produzione non più sostenibili da parte dei produttori. La produzione di ortaggi autunnali (cavoli, cavolfiori e broccoli) non sono stati certamente favoriti dal clima autunnale eccezionalmente

caldo, ma la domanda è stata positiva e ha consentito di ottenere prezzi interessanti(da 0,80 a 1,20 €/kg) stabilizzandosi attualmente su una media di 0,60 0,80 €/kg. Per la fragola unifera si è avuta una resa inferiore della produzione a causa delle gelate, anche fino al 40%, con tuttavia una buona remunerazione poiché le raccolte non si sono mai concentrate eccessivamente, spuntando prezzi quasi sempre al di sopra dei 2,5 €/kg in alcune aree vocate, come il Roero e il Cuneese, e addirittura ai 3 €/kg nelle zone più tardive. Per la fragola rifiorente, invece, le quotazioni sono state attorno ai 2,5-3 €/kg e con una produzione. Per il mirtillo l’annata è stata caratterizzata da cali produttivi a causa delle gelate nel periodo di fioritura. Raccolte di ottima qualità senza problematiche di Drosophila suzukii nelle cultivar precoci, con prezzi molto interessanti sui 4 ma anche a 5 €/kg. Per le patate da consumo fresco gli investimenti in termini di superficie sono stati leggermente al di sotto della media, ma a semine concluse la situazione si è presentata sicuramente migliore rispetto alle previsioni iniziali dell’annata 2017, dove stante il continuo aumento del prezzo del seme e le rese mediocri del 2016, si temevano fortissime riduzioni in termini di superficie.

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Settore corilicolo: prezzi interessanti. Ma la produzione è in aumento

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a campagna di commercializzazione 2016/2017 ha visto un mercato relativamente diverso dalle precedenti annate produttive. La maggior parte della produzione è stata venduta entro il mese di luglio ma, ancora oggi, sono commercializzate partite del vecchio raccolto 2016 e, come previsto dal disciplinare della Nocciola Piemonte, sarà possibile farlo fino al 31 dicembre di quest’anno, senza che venga meno la certificazione IGP. Da evidenziare il crescente interesse e richiesta di nocciole marchiate IGP: secondo i dati diffusi dal Consorzio Tutela Nocciola Piemonte, pur ancora in corso la campagna di commercializzazione 2016/2017, sono state scambiate 100.008 quintali

(nel 2015/2016 erano invece 48.800 quintali). Un aumento notevole che conferma il crescente interesse da parte del mercato per il prodotto e un numero sempre più ampio di produttori (ad oggi 1.600) che aderiscono al sistema di certificazione Nocciola Piemonte IGP. Le quotazioni della campagna di commercializzazione 2016/2017, a differenza delle precedenti, han-

no avuto un avvio di mercato abbastanza vivace con quotazioni superiori ai 9,00 €/punto resa pari a 420 – 430 €/quintale. Successivamente, di settimana in settimana, le quotazioni hanno iniziato a calare arrivando, nell’estate, a quotazioni pari di 310 – 320 €/quintale, pari a 6,70 – 6,80 €/ punto resa. Da evidenziare, rispetto ad annate precedenti il fatto che, a fronte dei minori volumi e ad una qualità inferiore del raccolto 2017, le nocciole nel 2016 hanno ripreso quotazione con la riapertura del mercato del nuovo prodotto, collocandosi ad appena 20 – 30 € in meno a quintale rispetto al nuovo raccolto, raggiungendo nuovamente le quotazioni di 360 – 370 €/quintale.

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Settore castanicolo in netta ripresa. La valenza ambientale dei boschi

nche il 2017 si è confermato un altro anno di ripresa per la castanicoltura piemontese. Le prime raccolte di ibridi euro giapponesi, particolarmente diffusi negli impianti realizzati post-cinipide, sono state caratterizzate da frutti di pezzatura buona, in particolare dove si è potuta gestire correttamente l’irrigazione. Situazione opposta, invece, negli appezzamenti dove non è stata possibile l’irrigazione è dove si è riscontrato un calo produttivo rispetto al 2016, anche se il fenomeno non si è verificato in modo generalizzato. Il prodotto si è presentato nel complesso sano e solo in pochissimi casi, limitato ad alcuni

areali, si è constatata la presenza di marciumi interni dei frutti, dovuti al fungo parassita Gnomoniopsis castanea. Modesti anche nel complesso gli attacchi di Cydia e balanino. Già da inizio raccolta i prezzi sono stati superiori a 4 €/kg, mantenendosi oltre i 3,5 €/kg fino alla fine della raccolta delle cultivar precoci. Per quanto riguarda le castagne e per i marroni, la cui campagna è iniziata successivamente, si preannunciava un’annata con poca produzione e cali di pezzatura a causa del clima caldo e siccitoso. E, terminata la raccolta, nella maggior parte degli impianti si è verificato un netto calo produttivo. Anche per castagne

e marroni i prezzi sono stati sin da subito molto interessanti, con quotazioni in linea con le ultime annate, seppur differenti a seconda degli areali di raccolta. Per esempio nelle aree del Cuneese le quotazioni sono partite, già da inizio campagna, al di sopra dei 2 €/ kg e i prezzi dei marroni, variabili in base alla pezzatura, oscillavano da 3,50 a 4,00 €/kg.

ti penalità per chi avesse superato il tetto produttivo concordato, e un capitolato ad hoc per il prodotto biologico. La fascia di neutralità produttiva concordata é stata di 2,4-2,5 milioni di tonnellate (nel 2016 era di 2,35-2,55 milioni). Il prezzo di riferimento concordato è stato di 79,75 €/tonnellata, in ribasso (-6%) rispetto a quello della scorsa campagna di 85,20 il quale a fine campagna 2016 (dopo l’applicazione della tabella qualitativa), era stato di 82,95 €/tonnellata.

Analizzando la campagna in Piemonte la principale area di coltivazione si conferma l’Alessandrino, con una superficie complessiva di quasi 2000 ettari, e i restanti 200 ettari in provincia di Cuneo. La produzione è stata complessivamente medio/buona, con qualità buona e caratterizzata da un prodotto senza particolari criticità dal punto di vista fitopatologico. Si è tuttavia riscontrato una diminuzione dei gradi brix, calo generalizzato in tutto il Nord Italia.

Settore colture industriali (pomodoro e patate da industria): il Made in Italy tira

er il pomodoro da industria, lo scorso marzo a Parma, é stato siglato l’Accordo quadro 2017 per il Nord Italia tra gli agricoltori e l’industria di trasformazione. L’intesa ha stabilito un l e g g e ro calo delle quantità contrattate, con pesan-

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Cereali: si salvano le filiere “speciali”

n chiusura di un’annata agraria particolarmente siccitosa, che al mese di ottobre registra una differenza negativa del 39% (534 mm cumulati contro 742) rispetto allo stesso dato medio calcolato nel periodo dal 1971-2000 (fonte: Arpa Piemonte, 2017), la produttività delle colture cerealicole del nostro territorio è dipesa, per ovvie ragioni, dalle disponibilità idriche delle varie zone. Per quanto riguarda i mais si sono verificati temporanei arrossamenti delle plantule, sintomo di incapacità delle stesse ad assorbire il fosforo per effetto delle basse temperature, esponendole in parte ad attacco di elateridi e nottue, ampliamente controllati nei casi in cui sia stata adottata un’efficace e preventiva agrotecnica (utilizzo di geodisinfestanti e trattamenti tempestivi e mirati in caso di presenza accertata del parassita). Nell’ambito dei cereali autunnovernini, per quanto riguarda il frumento, l’ago della bilancia è andato nettamente a favore delle zone che hanno avuto la possibilità di irrigare la coltura entro il mese di maggio. In tali zone, il fatto di riuscire a soddisfarne il fabbisogno idrico, le

temperature favorevoli, l’assenza di precipitazioni ed umidità vettori di patologie fungine, il tutto accompagnato da un’ormai assodata agrotecnica, hanno permesso di raggiungere dei livelli produttivi mai registrati, che, in alcune zone, sono stati superiori alle 9 tonnellate/ettaro. La coltura dell’orzo ha risentito molto meno della carenza idrica, registrando lievi differenze tra le aziende che hanno provveduto all’irrigazione e quelle che invece non hanno avuto la possibilità di effettuarla. Le calde temperature di tutto il mese di agosto, hanno in parte compromesso l’allegagione degli apici fiorali della soia e soprattutto del grano saraceno. La possibilità di irrigare ha comunque permesso di raggiungere livelli produttivi soddisfacenti (oltre le 3,5 tonnellate/ettaro per la soia e oltre le 2 tonnellate/ ettaro per il grano saraceno). In zone

asciutte, invece, la soia non è riuscita a raggiungere produzioni unitarie adeguate (inferiori a 1,5 tonnellate/ettaro); nel caso invece di molti appezzamenti a grano saraceno in asciutto, le aziende hanno addirittura scelto di non procedere con la raccolta, a causa di non nascita della coltura e costi di raccolta non sostenibili. Queste due colture godono comunque, al momento, di prezzi remunerativi sul mercato (355-360 €/ tonnellata la soia, 500 €/ tonnellata il saraceno). Seri problemi sono stati rilevati sulle colture foraggere, sia in termini produttivi che per quanto riguarda la panoramica dei prezzi di mercato. Le gelate tardive di aprile hanno fortemente penalizzato le produzioni di maggengo dei prati stabili, avvicendati e, seppur in misura minore, di loietto. La successiva siccità non ha consentito di procedere con i successivi sfalci e il perdurare della carenza idrica non ha permesso la semina di loietto o, nei casi di semina avvenuta, una nascita ottimale della coltura. Il prezzo del foraggio ha raggiunto livelli storici, da 180 €/tonnellata per il fieno di prato stabile a 220 €/ tonnellata per quello di erba medica.

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Momenti positivi di mercato per il settore lattiero-caseario

L’

annata agraria 2017 si può considerare nel complesso positiva per il comparto lattiero caseario regionale. Se già negli ultimi mesi dell’annata 2016 (settembre, ottobre) iniziavano a intravedersi i primi timidi spiragli di ripresa, nel corso del 2017 si è verificata una costante crescita delle quotazioni del latte alla stalla. Se nell’estate 2016 si era arrivati a raggiungere i livelli della crisi del 2009, a distanza di poco più di un anno il contesto del mercato è diametralmente opposto. Vari fattori hanno contribuito alla ripresa. Dopo mesi di surplus di latte e prezzi ai minimi storici, tra il 2016 e il 2017, si è verificato una progressiva diminuzione dei volumi, come confermato dai dati produttivi dei paesi comunitari ed extraeuropei. Nell’UE questo calo è stato supportato anche dal piano volontario di riduzione della produzione, a cui hanno aderito oltre 50 mila allevatori dell’UE, con uno stanziamento complessivo di 150 milioni di euro, i quali si sono impegnati a diminuire le loro produzioni per 3 mesi nello scorso

autunno-inverno, per un ammontare di 1,071 milioni di tonnellate e che corrisponde all’incirca al 10% del latte prodotto in tutta Italia. Altro fattore determinante è stato la ripresa delle importazioni da parte della Cina, tra i principali importatori mondiali di prodotti lattiero caseari. Da gennaio a settembre 2017 le importazioni cinesi sono aumentate in volume su base tendenziale (rispetto allo stesso periodo 2016) dell’11,9%. I prodotti maggiormente richiesti sono tuttora: burro, crema di latte, siero di latte in polvere, polvere di latte scremato (SMP), polvere di latte intero (WMP). Questo aumento della domanda ha avuto, inevitabilmente, un effetto estremamente positivo

sull’andamento del mercato lattiero caseario globale, comunitario e nazionale. L’annata è stata caratterizzata da un aumento delle quotazioni del burro, i cui listini sono pressoché raddoppiati nei mesi passati a fronte di una notevole carenza di prodotto e rispetto alla richiesta del mercato. In Italia un ulteriore elemento a conferma del momento positivo del mercato, lo si è avuto dalle quotazioni del latte spot (latte commercializzato da contratti di fornitura), costantemente al di sopra dei 40 centesimi/litro. Un altro fattore che ha contribuito a valorizzare la produzione di latte nazionale è stato l’introduzione dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine del latte e dei prodotti lattieri caseari. Questi importante risultato, voluto e ottenuto fortemente da Coldiretti, ha garantito una maggiore trasparenza del mercato e ha dato un nuovo sostegno agli allevatori italiani e piemontesi. Queste disposizioni, scattate già dall’aprile di quest’anno, sono entrate appieno dallo scorso 16 ottobre.

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Riparte la carne con l’IGP piemontese

l mercato dei bovini, dopo anni di crisi, intravede una ripresa. Gli allevatori vedono migliorare il margine di redditività grazie ai prezzi in allevamento in graduale crescita e ai costi che crescono a un minor tasso, in particolare con una stabilità dei costi di produzione soprattutto quelli legati all’alimentazione. La principale novità di quest’annata agraria rimarrà invece il riconoscimento ottenuto a livello comunitario dell’IGP Vitelloni

Piemontesi della coscia. La Piemontese, con circa 300.000 capi e allevata in 4.200 allevamenti, rappresenta la principale razza da carne. E’ la prima razza autoctona a livello nazionale per numero di capi allevati, raggiungendo da sola il 50% del patrimonio delle razze autoctone italiane da carne. E anche in quest’annata i tagli di carne delle razza Piemontese sono stati sempre più apprezzati del mercato, in forte crescita su tutti il terri-

torio nazionale e con un conseguente aumento dei prezzi dei bovini. Oltre ad allevamenti di Piemontese, nella nostra Regione sono presenti anche importanti realtà da ingrasso di Blonde d’Aquitaine, Limousine e Charolaise.

Commissione Unica Nazionale dei suini da macello di Mantova - il prezzo medio nell’annata agraria 2017, per la categoria 160/176 kg del circuito tutelato, è stato di oltre 1,660 €/kg, con punte anche vicine a 1,800 €/kg. Ancora nell’ultima parte dell’annata, pur con un leggero calo dei prezzi si mantengono su livelli elevati, di poco inferiori a 1,700 €/kg. Nella categoria 160/170 kg del circuito tutelato rientra la stragrande maggioranza degli allevamenti piemontesi, specializzatisi negli anni per la produzione di suino pesante

da destinare alle filiere DOP, in particolare Prosciutto di Parma e San Daniele DOP. In Piemonte sono presenti poco meno di 3.000 allevamenti per un numero di capi che supera 1,2 milioni di suini. Il momento positivo del mercato è legato sia ad una diminuzione generale dell’offerta nazionale ed europea rispetto al 2016, sia ad ulteriore aumento della esportazioni di carne suina di provenienza UE, in particolare sulla spinta delle importazioni cinesi.

Settore suinicolo: quotazioni in crescita

er il comparto suinicolo il 2017 è stato positivo in termini di mercato, proseguendo il trend iniziato dalla seconda metà del 2016 e con quotazioni ancora in crescita per buona parte del 2017, raggiungendo i picchi m a s s i m i nei primi mesi dell’autunno. Secondo i prezzi formulati dalla CUN –

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Settore avicunicolo: l’aviaria abbatte il mercato e i conigli sono in netto calo

er il comparto avicolo da carne, in particolare per i broiler, l’annata si è mantenuta sui livelli poco soddisfacenti del 2016. Solamente negli periodo estivo i listini delle principali piazze italiane hanno evidenziato segnali di crescita, nonostante l’aumento del consumo procapite. Secondo quanto riportato da una recente analisi di Ismea, riferita al periodo 2012-2016, fotografa il settore: oltre 70% degli acquisti di carni avicole avviene negli iper/super mercati, e con una evidente

L’’Istituto

espansione anche i discount stanno acquistando la loro fetta di consumatori (20% in quota) con un trend nel quinquennio del +57%). Al contempo ambulanti, mercati rionali e liberi servizi vedono ridursi la loro quota distributiva a valori oramai residuali. Da evidenziare infine che la maggior parte degli acquirenti approfitta di prodotti in promozione. Parallelamente cresce anche la produzione interna. Per quanto riguarda la produzione di uova il 2017 il mercato ha mostrato segnali di ripresa, con quotazioni in forte crescita soprattutto dall’estate in avanti, come conferma l’andamento dei listini di Milano e Forlì, principale piazze nazionali per il comparto. Nel 2017 il comparto cunicolo, ancora una volta ha evidenziato una notevole volatilità del mercato, con

un’andamento altalenante dei prezzi per i conigli da macello, raggiungendo i livelli minimi nel periodo estivo, per poi risalire gradualmente nell’autunno fino alle attuale quotazioni prossime ai 2,40 euro/kg. Tutto ciò nonostante una domanda di mercato pressoché stabile ed un’offerta invece in netto calo del 20-25% in Piemonte, passando dai 50 mila capi settimanali agli attuali 35-38 mila. I cali produttivi si sono verificati in particolare per le elevate temperature estive che hanno portato ad fertilità minore e un conseguente calo delle nascite. Nell’ultimo periodo, a testimonianza proprio della carenza di prodotto, si stanno verificando anticipi nei carichi ma, il che si auspichi possa portare ad ulteriore aumento dei listini. In Piemonte operano circa 250 allevamenti per un totale di 730 mila capi.

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Una vendemmia da record

l record della vendemmia 2017 è dovuto all’anticipo della raccolta e alla breve durata della stessa. Iniziata a fine luglio-inizio agosto per le uve da spumante, ha visto poi il sovrapporsi del distacco dei grappoli di tutte le altre varietà a ritmo incalzante, anche se la poca pioggia di inizio settembre (l’unica di tutto il periodo estivo), benedetta dai produttori, ha consentito di rallentare i lavori, a ulteriore beneficio della qualità. Qualità che è indiscussa anche se come sempre è variata da vigna a vigna, ma nel complesso si è rivelata eccellente. In taluni casi gli acini si presentavano poco “gonfi” oppure denotavano segni di disidratazione e a volte qualche ustione da irradiamento solare. L’assaggio di queste bacche ha tuttavia evidenziato un concentrato di sapori. La quantità è stata certamente non elevata, anzi generalmente piuttosto

scarsa, evidenziando in media un calo del 20-25% (il gelo si è fatto sentire in vari areali e la siccità ha asciugato un pò). Qualità e meno quantità, l’obiettivo che una viticoltura di pregio e di collina si pone, che però dovrà trovare valorizzazione lungo la filiera, partendo dalle uve, fino al vino. Il mercato di questi ultimi mesi dell’anno sembra dare conferma e ragione. Il vino Made in Piemonte rimane molto richiesto all’estero ed aumenta, oltretutto, come sta avvenendo anche a livello nazionale, la domanda per il vino biologico: attualmente nella nostra regione sono 20 mila gli ettari destinati a questo tipo di produzione. Segno di un’agricoltura sempre più green e di un’attenzione maggiore da

parte dei nostri imprenditori verso l’ambiente. Il protocollo “The Green Experience” - Coldiretti con propensione al sostenibile e al biologico, celebra la sua seconda vendemmia e riscuote crescente interesse da parte di produttori e operatori commerciali per l’attenzione alla qualità, alla cura dell’ambiente e alla bellezza dei vigneti. Sul mercato quest’anno c’è attesa per le prime bottiglie dell’Asti Secco che dovrebbe contribuire a tonificare il mercato.

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Settore florovivaistico: il bonus verde novità sul mercato

el 2017 il settore florovivaistico ha avuto una vendita costante per il periodo primaverile, sia per quanto riguarda il comparto fiori che il comparto piantine da orto nonostante ci sia stata una forte concorrenza da parte di grandi aziende che fanno produzione e spedizioni quotidiane in tutta Italia. Una leggera flessione nella vendita c’è stata nel periodo estivo nel comparto piantini da orto, in quanto le elevate temperature e la scarsa disponibilità d’acqua hanno limitato la messa a dimora e di conseguenza l’acquisto. Buono è stato il mercato del crisantemo che nonostante le elevate temperature estive, che non hanno di certo reso facile la coltivazione di questa pianta, si é riusciti

ad avere un prodotto di qualità e con la giusta fioritura. Vi è sempre molta concorrenza per questa tipologia di prodotto proveniente da altre regio-

ni italiane, che però non sempre é di buona qualità. Una novità importante che potrebbe portare benefici positivi per il comparto e nuove opportunità economiche é il “bonus verde” per la cura del verde privato, inserito nel disegno di Legge di bilancio (ex Legge finanziaria), approvato dal Consiglio dei Ministri e attualmente in discussione in Parlamento. In pratica questo cosiddetto “bonus verde” prevedrebbe una detrazione del 36% per la sistemazione a verde di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari private di qualsiasi genere, quali terrazzi, giardini, anche condominiali, anche mediante impianti di irrigazione nonché a lavori di recupero del verde di giardini di interesse storico.

e si stima un calo di circa il 70%

rispetto a una media produttiva definita normale. Il mondo dell’apicoltura non si aspettava un ulteriore calo delle produzioni, tanto che l’affermazione più comune è diventata “non c’è limite al peggio”. Due gli elementi fortemente negativi che si sono verificati nel decorso del 2017: la gelata del 18-21 aprile e la prolungata siccità estiva unita a temperature eccezionalmente elevate.

Poco miele per il troppo caldo

commenti sulla scorsa campagna apistica erano all’incirca questi “La stagione apistica 2016 sarà ricordata come una delle peggiori dal punto di vista produttivo degli ultimi 50 anni. Crollano le produzioni di miele in tutta Italia, ma, com’è logico aspettarsi, continua il trend positivo dei prezzi.”. Oggi, valutando l’annata attuale, constatiamo che le produzioni di miele sono ulteriormente calate

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Settore biologico in costante crescita

agli ultimi dati Ministeriali si conferma una crescita costante sul settore del biologico. Il 2017 è stato caratterizzato anche da un forte interesse politico sulla materia e che ha portato a diverse proposte di modifiche e relative variazioni ai Regolamenti comunitari, soprattutto nell’ambito, molto controverso, dei controlli. Anche l’Italia ha presentato diverse istanze sul tema, come ad esempio la norma per le mense biologiche e il disegno di legge sull’ agricoltura biologica; disposizioni tutte quante volte a creare le migliori condizioni di crescita di un settore che rappresenta propone, a tutti gli effetti, opportunità concrete per la aziende agricole italiane e piemontesi ma allo stesso tempo per tutelare maggiormente i consumatori. Se analizziamo i dati del settore ci rendiamo conto che le superfici coltivate con metodo biologico in Ita-

lia hanno raggiunto quota di circa 1.800.00 ettari, ovvero con un trend di crescita del 20% rispetto nell’arco di un anno. Si evidenzia anche un’importante crescita nel settore orticolo e del vino biologico, soprattutto per il mercato estero. In Piemonte la SAU regionale certificata è ormai il 16% di quella complessiva e le aziende sono circa il 4% del totale, con una superficie media di 20 ettaro ciascuna. Come espresso anche dai dati sopra esposti rimane alta l’attenzione e la richiesta per cereali biologici, per i

quali per la prima volta l’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo ha preparato due campi sperimentali per testare pratiche agronomiche e varietà di frumento tenero. Continuano in tal senso le proposte di contratti di filiera con alcuni importanti molini locali: Molino Marino di Cossano Belbo per frumento tenero e triticum monococco “Enkir”; molino Sobrino di La Morra per il frumento biologico ed il mangimificio Abello di Verzuolo per frumento ed orzo.

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BIOLOGICO

I numeri del settore confermano che il nostro Paese ha una marcia in più nella sensibilità all’ambiente e all’attenzione ai consumatori

L’agricoltura italiana è la più “bio” d’Europa

L’

agricoltura italiana è diventata la più green d’Europa con il maggior numero di prodotti a denominazione di origine Dop/Igp, ha la leadership nel numero di imprese che coltivano biologico, ma vanta anche la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma e ha sempre sostenuto la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati. È il quadro che emerge dalla presentazione del Rapporto GreenItaly di Symbola, consegnato dal presidente Ermete Realacci al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. L’Italia è l’unico Paese al mondo con 292 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 523 vini Docg/ Doc/Igp ed è anche leader in Europa con quasi 60mila aziende agricole biologiche. Sul territorio nazionale, ci sono 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi e su 533 varietà di olive contro le 70 spagnole, ma nel Belpaese si trovano ben

La filosofia green in Italia si è sviluppata grazie a Coldiretti, artefice della più vasta rete di aziende agricole e mercati di vendita a chilometri zero con circa diecimila punti dove acquistare prodotti alimentari locali

40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione. In Italia, grazie a Coldiretti, è nata anche la più vasta rete di aziende agricole e mercati di vendita a chilometri zero lungo tutta la Penisola. “Un bene prezioso che non ha solo un fine naturalistico, ma è anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole Made in Italy”, afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “investire sulla distintività è una condizione necessaria per le imprese agricole che vogliono distinguersi in termini di qualità delle produzioni ed affrontare il mercato globalizzato, salvaguardando, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore del cibo”. Una risposta alla domande dei consumatori, ma anche un contributo concreto all’economia e all’occupazione come dimostra il fatto che l’agricoltura italiana può contare nel 2017 su 53500mila giovani imprenditori under 35, con un aumento del 5,8 per cento rispetto allo scorso anno.

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CONSULENZA AGRONOMICA

A cura dei tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo

Interventi agronomici del mese

no sguardo alle coltivazioni del territorio mese per mese a cura dei tecnici dell’ Agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo. Il mese si preannuncia caratterizzato da temperature nella media con la stagione ed il periodo invernale. Precipitazioni nella media con possibile neve fino a bassa quota.

FRAGOLA e PICCOLI FRUTTI:

Nel dettaglio:

CEREALI:

qualora le condizioni meteorologiche abbiano impedito l’esecuzione dei trattamenti preventivi di diserbo sulle colture autunno-vernine, è possibile ricorrere alle applicazioni di post emergenza precoce (prime foglie dei cereali autunno vernini) con gli erbicidi residuali non distribuiti in pre-emergenza.

In ottemperanza a

quanto disposto dal decreto 22 gennaio 2014 (PAN) punto A.7.2 Difesa integrata obbligatoria

mese del riposo vegetativo per fragola, mora e lampone; assicurarsi di aver effettuato trattamenti a base di rame più eventuale zolfo su fragola e mora. Su mirtillo, alla completa caduta foglie si può effettuare un trattamento con olio bianco minerale, solo nei formulati ammessi, se non è ancora stato effettuato.

FRUTTA:

nel mese di dicembre si procederà con le operazioni di potatura per eliminare la vegetazione in eccesso, eventuali parti malate della pianta e per migliorare l’equilibrio tra massa vegetativa e frutti per la prossima stagione. Terminare nel mese le operazioni sulle drupaceae e utilizzare i

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CONSULENZA AGRONOMICA giorni più miti ed asciutti per le potature del kiwi per scongiurare e prevenire la PSA. Su melo e pero si iniziano generalmente in questa fase le operazioni di potatura e diradamento manuale delle gemme che proseguiranno fino alla prossima primavera. Si ricorda che per disinfettare le ferite causate dai tagli è opportuno utilizzare prodotti cicatrizzanti. A totale caduta foglie utilizzare prodotti rameici autorizzati.

NOCCIOLO e CASTAGNO:

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ORTICOLE: asportare o eliminare il più possibile i residui della coltura precedente in vista delle prossime coltivazioni. Questa operazione risulta molto utile, specialmente dove si siano verificate infezioni fungine e/o batteriche soprattutto se non si riescono ad eseguire adeguate rotazioni colturali.

VITE:

il mese è dedicato al lavoro in can-

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tina ed in campo, dove si ultimano le operazioni di concimazioni e movimentazione terra nei filari e cominciano le operazioni di potatura, che proseguiranno fino a febbraio/marzo. Vi sono molte tecniche di potatura, ma negli ultimi anni si è ampiamente diffusa la cosiddetta ‘potatura soffice’, ovvero un sistema di potatura innovativo che ha come obbiettivo un maggior rispetto della pianta, garantendo una maggiore longevità.

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su nocciolo, a caduta foglie completata, si consiglia di eseguire un trattamento a base di rame per contenere e prevenire lo sviluppo di batteriosi e cancri rameali. Dove possibile, è bene favorire l’arieggiamento del terreno mediante l’utilizzo di ripper (nei terreni acclivi si consiglia di eseguire queste lavorazioni a file alterne per evitare problemi di erosione in caso di forti piogge). Su castagno alla completa caduta foglie è consigliato effettuare un trattamento a base di rame.

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“PIERRE”: GRANDI DOLORI E UNA VITA DI LAVORO

ietro Pautassi (“Pierre”) è nato il 15 giugno 1932 a Saluzzo, in una cascina della Torrazza: “I miei genitori lavoravano la terra: mia madre era Maddalena Allasia, mio padre si chiamava Giuseppe. Avevano una cinquantina di mucche. Eravamo nove figli, le tre sorelle più vecchie di me (Margherita, Anna e Lucia) sono già mancate, è la vita. La povertà non l’ho conosciuta, da mangiare per fortuna ce n’era sempre”. I giochi da bambino: “Andavo a servire la Messa qui a Centallo, dove ci eravamo trasferiti nel 1936. Ho frequentato la quinta Elementare, erano abbastanza severi gli insegnanti, ma non sono mai andato in castigo. Non ero tanto bravo a fare i compiti, ma di sera la mia sorella Margherita mi aiutava sempre. Non ho giocato tanto, avevo 7 anni e mi mandavano al pascolo. A 11 anni toglievo già da solo il letame con il cavallo dalla stalla. Giocavo con le biglie, a “testa o croce”, o a buttare le foto contro il muro. E qualche volta usavo la fionda. Giocavo a pallone con i miei cugini, dove capitava, ed era un gran divertimento per noi ragazzi”.

IL GRANDE TORINO

Il grande Torino: “Andavamo a vedere le partite del grande Torino, andato giù con l’aereo sopra Superga, partendo di qui con il treno di mattina e tornando a casa dopo cena: ricordo Bacigalupo, Mazzola, Ossola, Gabetti, Ferraris … quello era uno squadrone!”. I dolori della vita: “Avevo 18 anni e sono andato a prendere la patente da Giannoni a Cuneo. Abbiamo deciso di comprare una “Fiat 1100 B” di seconda mano a Torino (per 640 mila lire), tornando a casa c’è stato un incidente, guidava il suocero di Giannoni e a fianco c’era mio padre: loro due sono

morti per l’incidente. Io e Giannoni eravamo sul sedile dietro e ci siamo salvati. Era il 19 novembre 1950. E’ stato un momento molto difficile e complicato della mia vita: ero il più vecchio, la mia sorella Margherita era emigrata in Argentina e ho dovuto fare anche un po’ il papà ai miei fratelli, aiutando mia madre, una donna molto forte e molto buona. Per fortuna lo zio “Pierin”, uomo dal cuore buono, ci ha sempre aiutati”. I lavori: “Ho sempre fatto il contadino. Prima con le mucche, poi nel 1950 abbiamo puntato sulla frutta. Oggi lavoro ancora, finché riesco, perché non sono capace di stare fermo! Faccio ancora andare 46 giornate di frutteti, d’estate è più faticoso, perché c’è più da fare. I miei figli han preso altre strade: Yvonne lavora per l’Asl, Mauro fa il macellaio mentre Norma fa la pettinatrice. Abbiamo un nipote che ha 45 anni e fa andare avanti due pizzerie in Francia, a Nizza: quando torna, viene sempre a trovarci!”.

“BARBA PIERIN”

Le veglie: “Le facevamo nelle stalle, tutte le sere. Prima cosa, mia madre ci faceva recitare il Rosario: poi giocavamo a carte. “Barba Pierin” raccontava delle storie che facevano paura, e diceva sempre: “Testa del mort, berlica la peila!” (“Testa del morto, lecca la pentola!”) … e nessuno fiatava”.

IL FRATE UBRIACO

I personaggi di una volta: “Arrivavano tanti mendicanti. Tutti uomini. Ricordo Vittorio Belmondo (avo della campionessa di sci Stefania Belmondo), era di Sambuco, entrava in casa e voleva mangiare! Ricordo Pierino Arese di Centallo, sovente dormiva nella stalla e di giorno dava una mano a mia madre ad accudire le mucche. Arrivava da Busca anche un

Pietro Pautassi

Cappuccino, era Frate Marco Busso: una volta all’anno veniva a prendere un sacco di farina per i Frati. Una volta ha bevuto un po’ troppo Marsala, mischiato con la grappa: il caro Cappuccino è andato via e faceva fatica ad attraversare il cortile! Mia mamma, molto buona, ha sempre aiutato i poveri, ai Santi ne arrivavano una trentina, e per tutti c’era una palettata di farina”. Centallo: “Qui a Centallo conosco tutti. Io vado in Bocciofila sovente, gioco a carte. Qui ci troviamo bene. La Bocciofila delle Acli ha 32 anni e ieri a mangiare pranzo insieme eravamo 400 persone!”. L’incontro con Olga: “Mia moglie Olga Margaria l’ho conosciuta da giovane, ho passato la vita con lei! Siamo stati fidanzati un anno e mezzo, ci siamo sposati il 20 agosto 1953 a San Benigno Canavese, perché si era trasferita là. Poi il viaggio di nozze a Roma e a Napoli: ricordo quell’uomo che in una strada di Napoli passava con la mucca a vendere il latte appena munto! Siamo contenti dei nostri figli. Sposerei di nuovo Olga!”.

LE ORFANELLE UCCISE

Un momento bello: “E’ stato quello della nascita dei nostri figli, certamente”. La guerra: “Ricordo l’Orfanotrofio colpito dalla bomba sganciata dall’aereo tedesco, che aveva ucciso 14 orfanelle, nel 1944: una tragedia!”. La vita: “E’ difficile, e ho sempre lavorato. Io sono credente, ma non prego tanto (mia moglie prega anche per me), e sono diventato un po’ “barbet”. Alla morte ci penso e so che arriverà, ma non ho paura: però non so cosa mi aspetta dopo”.

LETTERE

La posta del Coltivatore Egregio Direttore, innanzitutto un ringraziamento per lo spazio concesso sul “Coltivatore” di novembre alla recensione del mio sesto libro “Il respiro del bene. Raggi del sole all’ombra del Monviso” (edito da Primalpe). Una precisazione, nel rispetto della realtà dei fatti, è doverosa: sono più di 270 le persone che ho già avuto il piacere e l’onore di raccontare, e che ringrazio per aver aperto i loro cuori con me. Dagli incontri avuti, sono venute fuori le “storie di vita” che sono poi state pubblicate su “Il Coltivatore” e sul settimanale di Cuneo “La Guida” (i giornali su cui scrivo). Nell’ultimo volume fresco di stampa, in particolare, 22 storie prendono spunto da quelle pubblicate su “Il Coltivatore”, le altre 22 da quelle uscite su “La Guida”. Grazie per lo spazio concesso e auguri di Buon Natale a tutti i lettori. Alberto Burzio (“Barba Bertu”)

“Il grande libro della cucina

piemontese. Ricette, saperi, curiosità” di Elma Schena e Adriano Ravera La cucina piemontese più autentica, un legame costante con la stagionalità e i prodotti di una terra generosa. Circa 400 piatti alla portata di tutti, il rito della buona tavola custode di amicizia e convivialità. Elma Schena e Adriano Ravera, forti di una lunga esperienza di ricerca, hanno raccolto con passione, scartabellato in archivi, dialogato con la gente. La curiosità li ha portati ovunque, anche nelle valli più aspre e lontane delle otto province del Piemonte. Hanno soprattutto intervistato tante donne depositarie di piatti antichi, in una bottega, ai mercati, nella cucina di un’osteria: il piacere dell’incontro, casuale e senza fretta. L’obiettivo era raccogliere un materiale destinato ad andare perduto, un patrimonio gastronomico di grande valore culturale. Poi hanno sperimentato ai fornelli. Nasce così «Il grande libro della cucina piemontese. Ricette, saperi, curiosità», 238 pagine, Blu edizioni. “Solo in Piemonte, una terra ricca di prodotti d’eccellenza, con marchi di qualità rigorosi per valorizzare tracciabilità e qualità, poteva nascere una simile ricerca. La nostra regione offre prodotti certificati dalle denominazioni Dop, Doc, Docg, Igp, chiavi di lettura del migliore settore agroalimentare”, sostengono con orgoglio Elma Schena e Adriano Ravera, autori dei testi di molte pubblicazioni Coldiretti, l’ultima, a giugno 2017, per il Progetto «Una terra d’eccellenza», promotori Fattoria Amica e Piccole Vigne.

Ricordo di Paolo Fontana

Vogliamo ricordare l’Amico Dirigente che ha profuso talenti con diligenza e impegno a favore della categoria agricola come Delegato nella sezione di La Morra dal 2003 e membro il Consiglio Provinciale dell’Associazione Pensionati dal 2008. Paolo Fontana ha inoltre presieduto per anni la Casa di riposo di La Morra impegnandosi in prima persona con umanità e grande senso di responsabilità nei confronti dei anziani assistiti. NOVITÀ 2017

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FISCALITA’ AGRICOLA

In fase di approvazione la nuova legge di bilancio che prevede la certificazione antimafia per gli imprenditori agricoli beneficiari dei fondi europei

Pac: spunta il certificato antimafia per quasi tutti gli imprenditori!

Forte impegno di Coldiretti per modificare la norma. Intanto si segnala la positività delle aliquote di compensazione sulle carni bovine e suine vive, nonché nuovi fondi per la realizzazione degli invasi guente aumento dei costi e l’aggravamento del carico burocratico. Se malauguratamente questo dovesse avvenire, si potrebbe giungere alla paralisi del flusso delle erogazioni

dei fondi UE alle imprese agricole. Al carico burocratico di oggi, si aggiungerebbe anche questa nuova incombenza. Di qui, il grande lavoro della Confederazione nazionale affinché si giunga ad una mitigazione dell’impatto al fine di non compromettere le erogazioni dei fondi comunitari. Vediamo di seguito le altre misure previste dalla nuova legge finanziaria: ART. 2: IVA: l’articolo prevede la sterilizzazione totale dell’incremento delle aliquote iva e delle accise nel 2018, con aggravio rimandato e rimodulato a partire dal 2019. ART. 3: BONUS VERDE: l’articolo reca una detrazione al 36% per una spesa fino a 5.000 euro per la sistemaa

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i seguito una sintesi dei provvedimenti contenuti nella Legge finanziaria di interesse per l’agricoltura. Si tratta di misure positive per il settore agricolo con però il grande problema generato dalla nuova normativa che impone la certificazione antimafia per i beneficiari dei fondi europei. Il principio visto in un’ottica generale è sicuramente positivo. Si vuole evitare che i fondi europei vadano ad alimentare, come purtroppo successo in passato, canali finanziari poco puliti. Dall’altra però si corre il rischio di bloccare l’erogazione degli aiuti comunitari alle imprese agricole. Sarà inevitabile l’intasamento delle Prefetture con migliaia di pratiche con conse-

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FISCALITA’ AGRICOLA zione a verde di aree scoperte di edifici e immobili esistenti, valida anche per impianti di irrigazione e la realizzazione di pozzi, copertura a verde e giardini pensili. ART. 5: SUPER E IPER AMMORTAMENTO: l’articolo proroga per il 2018 il superammortamento per gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi e l’iperammortamento con maggiorazione del 150% per gli investimenti tecnologici. ART. 16-17: GIOVANI IN AGRICOLTURA: si prevedono incentivi strutturali e sgravi contributivi per gli under 40 con lo scopo di promuovere forme di imprenditoria in agricoltura. per gli imprenditori agricoli under 40 che tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2018 si iscrivono per la prima volta alla previdenza agricola e’ previsto l’esonero totale per tre anni dal pagamento dei contributi; o sgravio scende al 60% nel quarto anno e al 50% nel quinto. ART. 22: PENSIONI: l’articolo proroga fino alla fine del 2019 della sperimentazione dell’anticipo finanziario a garanzia pensionistica (ape). ART. 24: RAPPORTI STATO-INPS:

l’articolo mira alla regolazione del rapporti finanziario tra lo stato e l’inps per compensare i debiti dell’istituto nazionale di previdenza sociale. ART. 27: ISTRUZIONE PROFESSIONALE: l’articolo prevede l’incremento di 2 milioni dal 2018 del fondo sociale per l’occupazione e la formazione professionale. ART. 29: CENSIMENTI AGRICOLTURA: l’articolo reca norme per l’utilizzazione per i censimenti dell’agricoltura degli archivi amministrativi delle aziende agricole e dei dati geografici detenuti da Agea. ART. 47: DISTRETTI DEL CIBO: l’articolo istituisce i ‘distretti del cibo’, realtà che uniscono imprese agricole, agroalimentari e sociali per fare rete nello sviluppo del territorio con l’obiettivo di promuovere l’integrazione

delle filiere anche con le attivita’ commerciali di prossimita’ e la crescita della sostenibilita’. per tale obiettivo sono stanziati 5 milioni di euro per il 2018 e 10 milioni di euro per ciascuno degli anni successivi. ART.48: CARNI BOVINE E SUINE: si innalza la percentuale di compensazione iva per le carni vive bovine e suine dal 7,7% all’8% per gli anni 2018, 2019, 2020. ART. 49: PIANO INVASI: l’articolo reca norme per la realizzazione di un piano straordinario per gli invasi, con una dotazione finanziaria di 50 milioni di euro. ART. 51: CLIMA: l’articolo prevede il rafforzamento e la razionalizzazione dell’azione nazionale di meteorologia e climatologia e la costituzione dell’agenzia italiameteo. ART. 87: VALORE TERRENI AGRICOLI: prevede la riapertura dei termini per la rideterminazione del valore dei terreni a destinazione agricola. ART. 114: MIPAAF: l’articolo riguarda lo stato di previsione del ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.

TERRITORIO

Il calendario è in vigore dal 1° dicembre

Divieto invernale di distribuzione dei liquami

l Regolamento Regionale 10/R del 2007 disciplina l’utilizzo agronomico dei reflui zootecnici e dei materiali ad esso assimilabili. Con specifico riferimento alle Zone Vulnerabili da Nitrati ed ai materiali non palabili (liquami, materiali assimilabili ai liquami, acque reflue), quando la distribuzione avvenga su terreni dotati di copertura vegetale (prati, pascoli, cereali vernini, erbai autunno-invernali, colture arboree inerbite, cover-crops) oppure su terreni con residui colturali ed in preparazione di una semina primaverile anticipata, la norma prevede un periodo di divieto di distribuzione di 90 giorni. Di questi 90 giorni, tuttavia, solo 60 debbono risultare continuativi (a partire dal 1° dicembre fino al

L’utilizzo agronomico dei reflui zootecnici è vietato fino a tutto il mese di febbraio

31 gennaio), mentre i rimanenti 30 possono essere individuati, nei mesi di novembre e febbraio, sulla base di bollettini bisettimanali basati su dati relativi alle previsioni meteorologiche ed allo stato di idratazione dei terreni. Quest’anno, dato il perdurare per tutto il mese di novembre di condizioni climatiche caratterizzate da cielo sereno ed assenza di piogge, nell’areale del cuneese sono stati registrati solo due giorni di divieto, lasciando così un “residuo” di 28 giorni da “recuperare” entro il mese di febbraio. Pertanto, dal mese di dicembre fino a tutto il mese di febbraio, non sarà possibile, in quest’areale, eseguire interventi di utilizzo agronomico con reflui zootecnici non palabili.

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TERRITORIO

PERIODI DI SOSPENSIONE DELLO SPANDIMENTO VIGENTI NELLA STAGIONE INVERNALE 2017/2018 IN ZONA VULNERABILE Refluo Materiali palabili Letame distribuito sui prati (permanenti o avvicendati) Letame distribuito su altri terreni; Materiali assimilati ai letami * Ammendante compostato con tenore di N totale inferiore al 2.5% (sul secco), di cui non oltre il 15% come N ammoniacale Altri ammendanti organici; Digestato classificato sottoprodotto Deiezioni di avicunicoli essiccate con processi rapidi a tenori di sostanza secca oltre il 65% Concimi contenenti azoto Materiali non palabili Liquami, Materiali assimilati ai liquami **, Acque reflue - se distribuiti su terreni dotati di copertura vegetale (prati, pascoli, cereali vernini, erbai autunno-invernali, colture arboree inerbite, cover-crops) oppure su terreni con residui colturali ed in preparazione di una semina primaverile anticipata Liquami, Materiali assimilati ai liquami **, Acque reflue - se distribuiti su altri terreni Digestato classificato sottoprodotto

Periodo vietato

Durata del divieto (gg)

15 dic-15 gen 15 nov-15 feb

30 90

15 dic-15 gen

15 nov-15 feb 1 nov – 28 feb 15 nov-15 feb

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

L’evento ha richiamato gli appassionati del “cibo giusto” Made in Cuneo

Campagna Amica Day, tutto il buono della nostra terra in scena ad Alba

igliaia di visitatori hanno affollato la centralissima Piazza Risorgimento ad Alba, il 18 e 19 novembre scorsi, per il Campagna Amica Day, la manifestazione vetrina organizzata da Coldiretti Cuneo e Campagna Amica nel prestigioso contesto della Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. Protagonisti sono stati i prodotti agricoli di eccellenza presenti sui banchi del grande mercato Campagna Amica e declinati in sfiziosi piatti per lo street food, fra richiami alla tradizione piemontese e spirito solidale: una delle proposte di “cibo da strada” è stata l’amatriciana, cucinata con materie prime delle aziende del Centro Italia colpite dal terremoto. Particolarmente apprezzati sono stati gli appuntamenti del gusto, grazie ai quali i visitatori hanno potuto apprezzare i prodotti delle aziende Campagna Amica in uno speciale aperitivo “consapevole”, imparare nuove ricette dagli Agrichef degli Agriturismi Campagna Amica e assaggiare i vini The Green Experience in una degustazione guidata con i viticoltori. Non è mancato lo spazio per i consumatori di domani, coinvolti in tante attività pratiche nei laboratori didattici dei formaggi, del miele e della pasta. Ad intrattenere i più piccoli, infine, le Agritate, che hanno avuto modo di incontrare le famiglie interessate al servizio. “Con gli eventi Campagna Amica ad Alba - commentano la Presidente di Coldiretti Cuneo, Delia Revelli, e il Direttore, Tino Arosio - proseguiamo il nostro impegno concreto per valorizzare la Granda, terra di eccellenze unica al mondo, per sostenere la filiera corta e tutta italiana dell’agroalimentare e far crescere la consapevolezza che i prodotti locali e di stagione sono più buoni e offrono maggiori garanzie, a vantaggio di tutti: cittadini, consumatori e aziende”.

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

Per il mondo agricolo, il sigillo d’oro della 65ª edizione a Michele Quaglia

Imprenditori agricoli premiati per la “Fedeltà al lavoro progresso economico”

omenica 10 dicembre si è svolta ad Alba la 65ª edizione della premiazione Fedeltà al Lavoro e Progresso Economico 2017 indetta dalla Camera di Commercio di Cuneo. Sono stati consegnati complessivamente 154 diplomi e medaglie, dei quali: 44 a coltivatori diretti con 40 anni di ininterrotto lavoro e 4 a cooperative costituite da almeno 40 anni. Sono state inoltre premiate con il “Sigillo d’oro” alcune persone che si sono particolarmente distinte nel campo economico e sociale o che hanno dimostrato particolare capacità ed impegno nel settore in cui svolgono la loro attività: Armando BIANCO - Cooperazione Ornella BRACCO - Industria Giampaolo DEL SANTO - Formazione Sebastiano DUTTO - Artigianato Michele QUAGLIA - Agricoltura (nella foto) Sandro RULFI - Commercio

Il premio speciale “Cuneese nel mondo” è stato assegnato a Giuseppe

Elenco premiati Fedeltà al Lavoro 2017

CAT. V COLTIVATORI DIRETTI Coltivatori con 40 anni di anzianità 1 -ABRATE Giovanni - Busca 2 -AGOSTO Roberto - Somano 3 -BELLONE Bartolomeo - Boves 4 -BOTTERO Battista - Costigliole Saluzzo 5 -BRESSI Mario - Villafalletto 6 -BRUNETTI Riccardo - Verzuolo 7 -CHIEROTTI Angelanna - Carrù 8 -CIRAVEGNA Luciano - Cherasco 9 -COGNO Giuseppe - Carrù 10 -COSTAMAGNA Valter - Dogliani 11 -CULASSO Giovanni - Villafalletto 12 -DANIELE Luigi - Cuneo 13 -DELFINO Mario - Tarantasca 14 -DELFINO Teresio - Tarantasca 15 -DEMARIA Quintina - Costigliole Saluzzo 16 -DRAGONE Giuseppe - Vicoforte 17 -FERRERO Vittorio - Monteu Roero 18 -GASTAUDO Maria - Bra 19 -GATTI Dino - Santo Stefano Belbo 20 -GHIBAUDO Angela - Cuneo 21 -GIORDANENGO Giovanna Peveragno 22 -LUCIANO Franco - Dronero 23 -MACCAGNO Alessio - Villanova Solaro

24 -MARCHISIO Michelangelo Cuneo 25 -MARTRA Valentina - Paesana 26 -MASSIMINO Francesco - Carrù 27 -MINETTI Aldo Giovanni - Cardè 28 -MINETTI Bruno - Cardè 29 -MONDINO Giovanni - Rocca de’ Baldi 30 -PEIRONE Silvio - Revello 31 -PEROTTO Maddalena - Cuneo 32 -PORELLO Carlo - Canale 33 -PORELLO Serafino - Canale 34 -QUAGLIA Mariella - Marsaglia 35 -RAVERA Paolo - Magliano Alpi 36 -RIBODETTI Rosa Anna Costigliole Saluzzo 37 -RIBOTTA Luigi - Revello 38 -ROLFO Donato - Borgomale 39 -ROSSO Giovanni - Cervasca 40 -SERVETTI Maria Teresa - Bra 41 -SEVEGA Giancarlo - Cervere 42 -TARDITI Angela - Feisoglio 43 -TERRENO Renato - Bastia Mondovì 44 -TORRERO Rina Elena - Levice CAT. III COOPERATIVE – CONSORZI Cooperative con 40 anni di attività 1. Cooperativa Libraria La Torre Società Cooperativa - Alba 2. Macello Sociale Valle Bormida Soc. Agr. Coop. - Saliceto 3. Piemonte Miele Società Agricola Cooperativa – Fossano 4. Vivaio Cooperativo Regionale Piemontese S.C.Agr. - Alba

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La cerimonia di premiazione è avvenuta nel corso di Allevatorissima

Il Premio Italialleva 2017 a Bartolomeo Bovetti

rande successo di partecipazione al galà dei frisonisti giovedì 23 novembre alle Cupole di Cavallermaggiore. “Allevatorissima”, promossa dalla sezione Frisona Spa di Cuneo dell’associazione regionale allevatori, si è svolta nella cornice di una qualificata presenza di sponsor tecnici. L’importanza dell’evento è stata sottolineata dalla consegna del Premio Italialleva 2017, attribuito a una personalità del mondo allevatoriale e zootecnico ben nota e apprezzata dalla platea. Si tratta del dottor Bartolomeo Bovetti (nella foto), storico direttore dell’Apa di Cuneo. Mettendo fine alla “suspense” sul nome rimasto sconosciuto fino all’ultimo, i vertici dell’Arap, con il presidente Roberto

Chialva e il presidente della Sezione Frisona Livio Diale, hanno invitato Bovetti sul palco presentandolo al pubblico. Il direttore dell’Arap, Tiziano Valperga, ha letto le motivazioni del Premio: “È difficile riassumere un percorso professionale, in ambito zootecnico, così importante ed intenso come quello del dottor Bartolomeo Bovetti, iniziato nel 1978 e che dura tutt’oggi, anche perché un percorso professionale non può essere disgiunto da quello dell’esistenza di una persona. Quello di Bartolomeo è un percorso di vita che ha avuto inizio in un periodo difficile, il “dopoguerra”, che però ha consentito opportunità importanti grazie al sacrificio di tutte

quelle persone che la guerra l’avevano subita”. Entrando nell’ambito zootecnico non è possibile oggi elencare tutti i risultati ottenuti dal dottor Bovetti, ma se vogliamo condensarli in una unica constatazione possiamo affermare, con certezza, che la zootecnia cuneese, dal 1978 ad oggi, è passata da “cenerentola“ a punto di riferimento dell’intero comparto zootecnico regionale e nazionale. Per questo salto di qualità l’Apa di Cuneo ed il direttore Bovetti hanno svolto un ruolo fondamentale”. Il dottor Bovetti continua la sua attività dedicandosi soprattutto al mondo cooperativo che ha contribuito a portare a livelli di eccellenza, in qualità di direttore di Compral Carni e Compral Latte.

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

Al Festival letterario, Coldiretti ha portato le eccellenze del territorio

“L’agri-cultura” a Scrittorincittà

ra le grandi sfide della nostra prodotti di punta della nostra terra epoca, vi è quella di riappro- in occasione della cerimonia di assepriarci di un rapporto più gnazione del Premio Città di Cuneo profondo e più ricco con l’alimen- per il Primo Romanzo, lo scorso 17 tazione e Coldiretti, da sempre, è novembre presso il circolo ‘l Caprissi. in prima linea nel diffondere la cul- “In un Festival che richiama e premia tura del gusto e del cibo genuino e le eccellenze della letteratura - diautentico. chiarano Delia Revelli, presidente e Da qui il feeling con Scrittorincit- Tino Arosio, direttore di Coldiretti Cuneo - Coldiretti tà: il nostro modo Il cibo porta a di mangiare fa parte promuove le ecdella nostra identicellenze agroaliriscoprire la tà culturale, il cibo mentari e porta la come “carburante” dimensione del gusto, testimonianza di un impegno quoesistenziale e cultudella convivialità rale porta a riscopritidiano fatto di dere la dimensione del gusto, della condizione alla terra, di battaglie portate vivialità e una rinnovata centralità avanti e di vittorie conseguite. Sono delle persone e delle emozioni, vere tasselli fondamentali che si uniscono protagoniste al Festival letterario di per rispondere alle sfide dell’econoCuneo. mia globale, per riconoscere il giusto Il vero Made in Italy è stato propo- valore ai produttori agricoli e restitusto a Scrittorincittà con alcuni fra i ire certezze ai consumatori”.

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Delia Revelli consegna il Premio Città di Cuneo per il primo Romanzo al giornalista scrittore Maurizio Crosetti, autore di Esercizi preparatori alla melodia del mondo, Baldini&Castoldi

EVENTI E MANIFESTAZIONI

Pensionati e Donne Impresa in crociera

Dal 5 al 12 novembre un nutrito gruppo di Pensionati e Donne Impresa ha viaggiato a bordo della “Costa Deliziosa”, alla scoperta del Mediterraneo orientale. Salpata da Venezia, la nave ha toccato Bari, poi le coste greche di Corfù, Santorini e Atene, infine la città croata di Dubrovnik. Il tempo a volte inclemente non ha scalfito l’entusiasmo dei cinquanta del gruppo Coldiretti, che hanno apprezzato il clima di convivialità, aggregazione e condivisione che si è venuto a creare durante la settimana di viaggio.

A Boves, una caccia al tesoro in fattoria Caccia al tesoro per scoprire il mistero della zucca in Scuderia, laboratori con elementi naturali a tema Halloween, giochi di squadra e disegni.. un modo divertente per conoscere il mondo dei cavalli e come funziona una vera azienda agricola, questo il pomeriggio organizzato a Boves presso la Scuderia La Quercia di Fabio Marchisio in collaborazione con la fisioterapista Erica Parola, a cui hanno partecipato oltre novanta bambini con i loro genitori.. visto il successo dell’iniziativa, i piccoli ospiti hanno chiesto di replicare presto!

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Divieto di guida in stato di ebbrezza, le norme del Codice della Strada

Accertamenti alcolimetrici: quando rifiutarli non è reato

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art. 186 del Codice della strada stabilisce che “È vietato guidare in stato di ebbrezza in conseguenza dell’uso di bevande alcoliche”. Ai fini dell’accertamento dello stato di ebbrezza le forze dell’ordine si servono del c.d. etilometro elettronico, ovvero uno strumento di misurazione che determina la quantità di alcool contenuta nel sangue, che viene indicata in g/l, ovvero grammi su litro. L’etilometro è uno strumento che può rilevare la presenza di etanolo nell’aria espirata, il quale viene espulso tramite l’apparato respiratorio sempre in quantità proporzionale a quella contenuta nel sangue nel preciso istante in cui si espira. Attraverso un sistema di calcolo e conversione, l’etilometro segnala la

Se un conducente in stato di ebbrezza provoca un incidente, tutte le sanzioni, amministrative e penali, vengono raddoppiate e viene disposto il fermo amministrativo del veicolo, a meno che il veicolo appartenga ad altri quantità di alcool presente nel sistema circolatorio. Le sanzioni variano a seconda del tasso alcolemico: • nessuna sanzione è prevista nel caso in cui il valore del citato

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PROPOSTE D’AFFARI alcolemico superiore a 1,5 g/l integra il reato più grave, è punita con l’ammenda da euro 1.500 ad euro 6.000 e l’arresto da sei mesi ad un anno. La patente di guida è sospesa da uno a due anni. E’ inoltre prevista la confisca del veicolo, salvo che il veicolo stesso appartenga a persona estranea al reato. Se un conducente in stato di ebbrezza provoca un incidente, tutte le sanzioni, amministrative e penali, vengono raddoppiate e viene disposto il fermo amministrativo del veicolo, a meno che il veicolo stesso appartenga ad altri. Integra inoltre reato il rifiuto di sottoporsi agli accertamenti alcolimetrici: si applicano le pene previste per chi guida in stato di ebbrezza con un tasso alcolemico superiore ad 1,5 g/l. Tuttavia, secondo la giurisprudenza, in quest’ultimo caso esiste un’eccezione: la Corte di Cassazione ha statuito che non integra reato il rifiuto all’accompagnamento presso l’ospedale per eseguire l’accertamento alcolimetrico, se questo dista molti chilometri dal luogo in cui il condu-

cente è stato fermato (Cass. pen. 12 Luglio 2017, n. 40758). Il caso riguardava un conducente, il quale si era rifiutato di sottoporsi all’accertamento relativo all’assunzione di sostanze stupefacenti o alcolemiche, in quanto i Carabinieri intervenuti non avevano a disposizione un sistema per l’alcooltest e per poter eseguire l’accertamento presso l’ospedale più vicino era necessario percorrere circa 10 km. Ebbene, il Codice della Strada punisce esclusivamente il rifiuto del conducente di sottoporsi agli accertamenti con l’etilometro oppure il

rifiuto di essere accompagnato presso il più vicino ufficio o comando. Inoltre, l’accompagnamento presso l’ospedale è ammesso solo in caso di incidente stradale. Nel caso di specie, difettavano tutti i presupposti per poter applicare il Codice della Strada: gli agenti in questione non avevano la strumentazione necessaria sul posto, gli stessi non avevano invitato il conducente presso il più vicino ufficio o comando e non si era verificato alcun incidente stradale. In definitiva, il rifiuto del conducente di seguire i Carabinieri presso l’ospedale si è rivelato legittimo.

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l Centro Accoglienza e Servizi (CAS) è istituito per espressa volontà della Rete Oncologica del Piemonte e Valle d’Aosta ed è la struttura di riferimento del paziente oncologico lungo l’intero percorso diagnostico-terapeutico e assistenziale. Questo sportello è il punto d’ingresso del malato nel percorso e consente la presa in carico globale del paziente. Spiega Cristina Granetto, responsabile del CAS del S. Croce e Carle: “La malattia oncologica travolge il paziente e la sua famiglia come uno tsunami. Il Centro di Accoglienza e Servizi è stato istituito alcuni anni fa e serve da regia per il paziente. Con la presa in carico globale, assume un ruolo fondamentale anche la figura

La Rete Oncologica regionale ha chiesto di definire precisi percorsi diagnostico terapeutici assistenziali dell’infermiere, che rileva i bisogni dei pazienti collaborando con psicologo, assistente sociale, dietologo”. Le aziende hanno definito precisi percorsi detti PDTA (percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali) per ciascuna patologia, gli specialisti si riuniscono nel GIC (Gruppo interdisciplinare di Cura) che rappresenta una collegialità più strutturata rispetto al passato. Con questo sistema, si garantisce la

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EPACA rio, per centrare l’uscita a 63 anni, anche avere un maturato contributivo tale che il primo rateo dell’assegno - che viene determinato con il sistema contributivo - superi 2,8 vol-

te il valore dell’assegno sociale, cioè 1.250 euro circa al mese. Se questo requisito non è soddisfatto l’età per il pensionamento è 66 anni e 7 mesi unitamente a 20 anni di

contributi se il valore della pensione non risulti inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale oppure, se tale ultima condizione non è rispettata, l’età della pensione sale a 70 anni e 7 mesi. Consigliamo a tutti di verificare la propria posizione assicurativa, in particolare ai lavoratori con alte carriere retributive che intorno alla metà degli anni novanta hanno perso il lavoro dopo diversi anni di versamenti ed hanno avviato un’attività in proprio iscrivendosi alla gestione separata. Gli uffici del Patronato EPACA sono a disposizione per la consulenza in merito.

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Una recentissima sentenza conferma la legittimità del “Decreto Poletti”

l 30 aprile 2015 era stata depositata la sentenza numero 70/2015 con la quale la Corte Costituzionale aveva bocciato il blocco della perequazione (con la “perequazione” automatica, l’Inps adegua ogni anno gli importi delle pensioni per allinearli all’aumento del costo della vita, cioè all’inflazione) per tutte le pensioni superiori a tre volte il minimo INPS (1.405 € lordi mensili dell’epoca) per gli anni 2012/2013 deciso a suo tempo dal governo Monti con la cosiddetta manovra “Salva Italia”. Con il decreto-legge n. 65/2015, il Governo aveva recepito “parzialmente” quanto disposto dalla sentenza della Corte Costituzionale

Rivalutazione delle pensioni: “parziale” sì della Corte Costituzionale

n.70/2015 in materia di “rivalutazione automatica delle pensioni”. Secondo il Governo si era imposta, pertanto, la necessità di adottare lo strumento del decreto-legge n.

La disciplina salvaguarda i diritti dei pensionati e riconosce le esigenze della finanza pubblica

65/2015 per la regolamentazione della “rivalutazione automatica delle pensioni” per gli anni 2012 e 2013 (direttamente incisi dalla sentenza) e per gli anni successivi con riconoscimento parziale della rivalutazione.

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Più pensionati, in tutta Italia, hanno instaurato i ricorsi giudiziari e, conseguentemente, quattordici tribunali italiani e una sezione della Corte dei conti hanno sollevato le questioni di “legittimità costituzionale” del decreto-legge n. 65/2015 nella parte in cui prevede il pagamento solo “parziale” della rivalutazione. Il 25/10/2017 la Corte costituzionale ha respinto, in Camera di Consiglio, la questione di “legittimità costituzionale” sostenendo che “la nuova e temporanea disciplina prevista dal decreto-legge n. 65 del 2015 realizza un bilanciamento non irragionevole tra i diritti dei pensionati e le esigenze della finanza pubblica”.

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Verifica posizione Inps per gli allevatori

li allevatori che superano, per effetto del numero di capi, la potenzialità del terreno condotto in base ai parametri stabiliti dalla legge, sono tenuti a presentare - insieme alla denuncia dei redditi - il modello RD (già A1). Dalla compilazione di questo specifico quadro, emerge il reddito di allevamento. In relazione a tale reddito, va attentamente modificata la collocazione in una delle fasce previste dall’INPS

per il versamento dei contributi pre-

INPS – Regolarizzazione Contributi Previdenziali 2016

L’INPS ha provveduto ad elaborare le “posizioni debitorie” inerenti i

contributi previdenziali dei coltivatori diretti anno 2016. Gli interessati

possono verificare l’emissione di eventuali avvisi bonari presso gli uffici EPACA di Coldiretti.

videnziali. La comunicazione circa l’eventuale variazione di fascia va presentata all’INPS entro il mese di dicembre 2017. Pertanto le aziende interessate dovranno presentarsi, quanto prima, presso gli Uffici EPACA/Coldiretti con la copia della denuncia dei redditi (se non presentata tramite Impresa Verde – Coldiretti) per inoltrare le opportune istanze all’INPS

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Scadenze 18 DICEMBRE (essendo il 16 sabato) VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti diretti delle ritenute effettuate nel mese di novembre sui redditi di lavoro dipendente e di lavoro autonomo. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI NOVEMBRE Annotazione di liquidazione per il mese di novembre e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano l’attività agricola, d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2016 hanno realizzato un volume d’affari superiore a 400.000,00, se prestazione di servizio o di euro 700.000,00 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66 legge 427/93. VERSAMENTO I.M.U. SALDO 2017 Entro tale termine deve essere effettuato il versamento relativo al saldo dell’imposta I.M.U. anno 2017, tramite modello F24 o conto corrente postale.

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VERSAMENTO TASI SALDO 2017 Entro tale termine deve essere effettuato il versamento relativo al saldo della TASI dovuta per l’anno 2017. CONTRIBUTI INPS DATORI DI LAVORO AGRICOLI I datori di lavoro che hanno assunto alle proprie dipendenze operai agricoli a tempo determinato e/o indeterminato nel 2° trimestre 2017 devono effettuare entro tale data il versamento della relativa rata dei contributi. VERSAMENTO IMPOSTA SOSTITUTIVA TFR I datori di lavoro agricoli che hanno alle proprie dipendenze operai a tempo indeterminato devono effettuare, entro tale termine, il versamento dell’acconto dell’imposta sostitutiva sul TFR pari al 90% delle rivalutazioni TFR maturate al 31/12/2016. Il codice tributo è il 1712.

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Scadenze 2017 hanno superato il volume d’affari di euro 7.000 devono da oggi iniziare la fatturazione diretta delle vendite. Per la tenuta della contabilità IVA, gli associati possono avvalersi dell’apposito servizio di Impresa Verde Cuneo srl, società di servizi della Coldiretti di Cuneo.

Entro tale data scade il termine per i contribuenti mensili per la trasmissione in via telematica, all’Agenzia delle Dogane, dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di novembre. ACCONTO IVA Entro tale data deve essere effettuato il versamento dell’acconto IVA stabilito nella misura del 88 per cento. Si assume come riferimento l’ imposta relativa al mese di dicembre 2016 per i contribuenti mensili e l’ultimo trimestre 2016 (dichiarazione annuale) per i contribuenti trimestrali. Inoltre si potrà in alternativa adottare il metodo previsionale o il metodo analitico.

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IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A seguito delle modifiche apportate all’art.21 del D.P.R. 633/72 deve essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di dicembre, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna cioè dicembre.

31 DICEMBRE 2017

IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta. IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento dell’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza il pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

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Sono vedova da oltre quindici anni, piemontese di anni 61. Per 30 anni ho avuto un negozio che non mi ha lasciato tempo di fare conoscenze. Ho bisogno di un affetto sincero, visto che cessando l’attività avrò del tempo libero. Ho una tranquillità economica che mi consente di pensare al futuro senza preoccupazioni. Cerco uomo affidabile.

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Facevo la commessa in una serra ed ero contenta perchè i fiori sono tutta la mia vita. Purtroppo hanno chiuso l’attività, ora ho un altro lavoro ma mi sento triste. Nella vita sono stata decisamente sfortunata, essendo rimasta vedova dopo due anni di matrimonio. Ho da poco compiuto 34 anni. Cerco un ragazzo veramente bravo e serio.

Lavoro da tempo presso un distributore di benzina e compio 32 anni a fine Dicembre. Piemontese, nubile, figlia unica, un po’ timida. Essendo del capricorno sono rispettosa e precisa, sia nel lavoro che nella vita privata. Anche se sono una ragazza mi piacciono le macchine sportive e adoro il tuning. Cerco ragazzo serio scopo fidanzamento.

Ora che si avvicina Natale, ricordo quando ero in vacanza con mia mamma a Lurisia e ho molta nostalgia. Adesso sono sola ed è brutto non poter fare due parole. Faccio le pulizie nei tre istituti del consorzio, mi trovo bene, ma mi manca una persona da volergli bene.Classe 79. Mi piacerebbe sposarmi ma anche la convivenza può andare bene.

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VARIE

Per rispondere alle richieste degli associati la Coldiretti di Cuneo destina uno spazio de Il Coltivatore Cuneese agli associati che intendono pubblicare avvisi di vendita, scambio od acquisto di attrezzature, prodotti od altro. A) La rubrica è gratuita qualora l’annuncio sia inerente l’attività agricola per i soci della Coldiretti di Cuneo in regola con il versamento della quota associativa. B) L’avviso economico deve essere contenuto in un max di 10 parole; articoli, preposizioni, sigle e numeri compresi. L’indirizzo od il recapito telefonico sono conteggiati a parte. C) Dell’annuncio e della sua veridicità risponde direttamente l’interessato attraverso la pubblicazione del recapito telefonico o dell’indirizzo personale. D) Si precisa che l’art. 6 c.2 - quater, d. lgs. 192/05 nel caso di annunci di vendita o locazione di fabbricati, rurali compresi, impone venga indicato l’indice di prestazione e classe energetica, a pena di una sanzione da 500 a 3000 Euro. E) Sono esclusi dal Mercatino gli annunci strettamente personali (matrimoniali, ecc.). F) Ogni socio ha diritto alla pubblicazione di un solo annuncio economico nell’arco dell’anno solare (come da punto A); eventuali altri annunci, o quelli non attinenti l’attività agricola, saranno pubblicati, compatibilmente con lo spazio, al costo di Euro 20 cadauno. Il pagamento potrà essere effettuato presso gli Uffici della Coldiretti. G) Tutti gli annunci devono pervenire sull’apposito tagliando che deve essere spedito a: “Il Mercatino del Coltivatore” P.zza Foro Boario, 18 – 12100 Cuneo. H) La Coldiretti, oltre a non rispondere del contenuto degli annunci e della qualità della merce proposta, si riserva il diritto di non pubblicare eventuali inserzioni.

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