Coltivatore 15 2015

Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione

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n. 15 - ANNO 69 - 16 - 31 ottobre 2015

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GITE DA 1 GIORNO:

Mercatini in Val Vigezzo MartedÏ 8 dicembre 2015 L’accensione del Presepe di Manarola: Natale alle 5 Terre MartedÏ 8 dicembre 2015 Oh Bej Oh Bej a Milano MartedÏ 8 dicembre 2015 La Grotta di Babbo Natale nelle vallatte Walser Domenica 13 dicembre 2015 Torino in tram con la merenda del Re a Palazzo Reale Sabato 19 dicembre 2015 Aosta e la merenda valdostana Domenica 20 dicembre 2015

AVVENTO IN TOSCANA: FIRENZE, LUCCA E SIENA +&. '" !"' &) - &(").* *-+&. /) (", .&)* !& . '" ! ''6 .(*-#", ."!"- (").," &") & ..")!" *) &' ", .* !"' (+* " *) / & +,&, ))* ."-*,& !6 ,." &)"!&.& "! &(+",!& &'& $, 1& '' *'' *, 1&*)" *) &' Dal 5 al 7 dicembre 2015 TRENTINO IN FESTA ROVERETO, LEVICO E TRENTO ' ,").&)* *##," *,$%& " &..2 (", 0&$'&*-" !*0" -& +/4 + --"$$& ," ., 0&" ,& %" !& -.*,& "! &' + "- $$&* !"''" *'*(&)&.& )"'' ( $& !"& (", .&)& !& ., !&1&*)" )*,!& Dal 12 al 13 dicembre 2015 NATALE DEI TRE STATI: BASILEA, STOCCARDA E STRASBURGO .* ,! &) ",( )& 3 &' (", .&)* +&5 $, )!" !6 /,*+ . - /,$* &) , ) & *##," /)6 .(*-#", /)& ''6*( , !"'' .."!, '" -&'" &) 0&11", 3 &' +",#"..* 7) '" +", $*!"," ' ( $& !"' . '" &) .," !&0",-" ) 1&*)& Dal 18 al 20 dicembre 2015 LA REGATA DELLA BEFANA A VENEZIA ) '& !& ")"1& *(" - ") ,&* +", /) +&..*,"- ,"$ . &) $*)!*' *)!*.. ! '' "# ) +", 0&0"," /) $&*,)* !& #"-. "! /) !"''" &..2 !6 ,." +&5 "''" !"' (*)!* &) ( )&", !&0",- " -+".. *' ," 6 e 7 gennaio 2016

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Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione

n. 15 - ANNO 69 - 16 - 31 ottobre 2015

Foto di Chiara Serra

Editore: Edizioni Agami s.r.l. via Flli. Ceirano, 13 - 12100 Cuneo Reg. Trib. CN 4985/9206/10200 info@agami.it Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino Direttore Amministrativo Enzo Pagliano Coordinamento di redazione Chiara Serra

LEGGE STABILITA’: RENZI RISPETTA GLI IMPEGNI SU IMU E IRAP “Ad un mese esatto sono stati rispettati gli impegni assunti per il taglio delle tasse a chi vive di agricoltura che viene esentato dal pagamento dell’Imu e dell’Irap come aveva annunciato il Presidente del Consiglio Matteo Renzi all’incontro con i trentamila della Coldiretti ad Expo il 15 settembre nella ggiornata gi ornata dell’agricoltura de italianaâ€?. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto M Moncalvo in riferimento all’approvazione della legge di stabilitĂ da parte del Govern che nel pacchetto “Tornare alla terraâ€? prevede tra l’altro l’azzeramento Governo dell’IRA e la cancellazione dell’IMU per i coltivatori diretti e per gli imprenditori dell’IRAP agricoli professionali sia nei terreni in pianura che nelle aree montane, dove è stata tolta a tutti. L’operazione non comporta per il settore un aggravio dei costi di p odu pr produzione su voci importanti come il gasolio agricolo agevolato che invece era stato pesantemente ridimensionato negli ultimi anni. La riduzione degli oneri fiscal consente alle imprese agricole professionali di recuperare risorse per gli fiscali i investimenti finalizzati all’innovazione e alla crescita dell’occupazione in un settore particolarmente dinamico come l’agroalimentare Made in Italy.

Sommario Il bicameralismo va in pensione ......................................................4-5

“Un convegno sul credito in vista del PSR� .............................27

Legge di stabilita’: accolte le richieste di Coldiretti ........6-7

Il buon cibo si promuove attraverso le produzioni di filiera.........................................................................................................28-29

Burocrazia: fatti e non parole‌ almeno in Coldiretti ...... 7 'RAlCA E IMPAGINAZIONE Mara Chiardola Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Aldo Brustolon, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Lino Cusano, Pasqualino Cusano, Simona Daniele, Rosangela Giordana, Rosanna Giraudo, Giacomo Golinelli, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Franco Parola, Luisa Peano, Nadia Olivero, Matteo Orcellet, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo,

Latte alla stalla: le proposte di Coldiretti ..................................... 8 Italia del bio protagonista a Torino .................................................... 9

Potatura dei noccioleti: molto seguito il corso ..........30-31 Kiwi: produzione 2015 in aumento .................................................32

Terramica attiva in Piemonte dal 1991 ........................................... 9

Imballaggi: il contributo ambientale e il CONAI per le cantine .....................................................................................................33

Nei parchi insostituibile il ruolo dell’agricoltura .................10

Obiettivo Agricoltura voce dell’agroalimentare ....................35

Il nostro grazie alla Terra ..........................................................................11

Aumenta del 20% la produzione di castagne .......................36

A Savigliano la Giornata del Ringraziamento 2015...........11

Cuneo: la castagna protagonista .....................................................37

Il Corsivo del Coltivatore .....................................................................12

Donne Impresa Coldiretti ad Expo....................................................38

Storie di vita ....................................................................................................13

Un aiuto per gli anziani che vivono a casa propria ..........39

Redazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it

La Posta del Coltivatore.............................................................................14

Le Agritate all’ottobrata............................................................................39

Che cos’è il Greening? ................................................................................15

Fiera di San Luca .............................................................................................40

Domanda PAC: requisiti per il pagamento accoppiato zootecnia .....................................................................................................16-17

Secondo appuntamento biologico per i consumatori.....................................................................................................40

PSR Piemonte al via. In arrivo l’approvazione Europea.........................................................................................................18-19

�Mostra ortofrutticola a Fontanelle di Boves� ......................40

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!BBONAMENTO ANNUO EURO

Linee guida per la classificazione del digestato ..................21 Nuovo servizio di consulenza ambientale per gli allevamenti.........................................................................................22 Lupi: in Francia li abbattono da noi si cincischia! ...............23 Roberto Buratto nuovo presidente di Asprocarne Piemonte..................................................................................24 Marco Martini, nuovo Segretario Generale della Camera di Commercio...................................................................24 Bando di 550mila euro per i Consorzi di Tutela per DOP e IGP ....................................................................................................26

Ăˆ FACILE FACILE, Ăˆ FINSTRAL FINS Sostituzione finestre senza opere murarie.

Semplice, veloce, pulita.

Cereali biologici: investire conviene .....................................42-43 Inaugurati i nuovi uffici Coldiretti a Bra .....................................43 Nuovo contrassegno europeo per auto che trasportano disabili .......................................................................................44 Tunnel carpale...................................................................................................44 Pagamenti rateali INPS ............................................................................44 Coltiva la tua salute.........................................................................................45 Scadenze aziendali.........................................................................................46 Festa dell’ACSTE al MIAC ..........................................................................47 Il Mercatino del Coltivatore..............................................................48

Sede Legale: via Bonissani, 54/B - CERESOLE D’ALBA (CN) Showoom: via Statale, 161 - S. VITTORIA D’ALBA (CN) Tel. 0172.575216 - Fax 0172.574317 YYY TQGTQKPƂUUK KV KPHQ"TQGTQKPƂUUK KV

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IL BICAMERALISMO VA IN PENSIONE

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i sono alcune ragioni per cui la riforma del Senato può essere definita storica, non solo importante. E’ la prima volta che la Costituzione viene modificata sul serio: niente di paragonabile, per intendersi, a ciò che accadde nel 2001, quando un centrosinistra esausto, nel vano tentativo di agganciare la Lega già in parola con Berlusconi, varò con soli 4 voti di maggioranza la frettolosa riforma del Titolo V che quella attuale correggerà, dopo quattordici anni di conflitto permanente alla Corte costituzionale tra Regioni e Stato.

E neppure, sia detto per inciso, alla finta riforma del centrodestra del 2006, smentita dal voto popolare del referendum, che

introduceva solo a parole il taglio del numero dei parlamentari rinviandolo in realtà di due legislature.

Stavolta si cambia per davvero e il bicameralismo perfetto, croce e delizia di 67 anni di vita politica e parlamentare va in pensione, sostituito da un monocameralismo imperfetto, che grazie anche alla legge elettorale maggioritaria da poco approvata sposta consistentemente il potere dal Parlamento centro di tutto, voluto dai padri costituenti, al Governo, anzi ai Governi scelti direttamente dagli elettori. Diciamo la verità, non c’è alcun motivo per preoccuparsi che questo nuovo sistema, che somiglia a quello in vigore in molti paesi europei,

possa sortire un regime, come appunto si temeva settant’anni fa, all’uscita dal fascismo; oggi il problema è rimettere in condizioni di decidere una democrazia che si è autocondannata al potere di veto. Il fatto che la riforma abbia tra i suoi padri, oltre a Renzi, che giustamente sottolinea il risultato, alla giovane e testarda ministra Boschi, anche un padre della Patria come il Presidente emerito della Repubblica Napolitano, è la dimostrazione che non c’è stata alcuna forzatura, e i sei, non solo i quattro passaggi parlamentari, che saranno necessari per approvarla compiutamente, sono un’ulteriore prova di questo.

Infine c’è chi dice che per ot-

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tenere l’approvazione definitiva della riforma Renzi si convincerà o sarà costretto a modificare l’Italicum nel punto che assegna il premio di maggioranza alla lista, cioè al partito, vincente, restaurando il premio alla coalizione. Può darsi, la politica è l’arte del possibile. Ma è inutile nascondersi che sarebbe un passo indietro: la governabilità, introdotta dalla riforma e corroborata dalla cancellazione del bicameralismo perfetto, verrebbe di nuovo sopraffatta dalle risse e dalle divisioni di cui i governi di centrodestra e centrosinistra hanno dato prova negli ultimi vent’anni.

LE PRINCIPALI NOVITÀ 1 - CAMERA Sarà l’unica assemblea a votare la fiducia al Governo. I deputati rimangono 630 e verranno eletti a suffragio universale, come oggi.

2 – SENATO Sarà composto da 95 eletti dai Consigli Regionali (21 sin-

Il Ministro Maria Elena Boschi

daci e 74 consiglieri), anziché 315, più 5 nominati dal Capo dello Stato che resteranno in carica 7 anni.

3 – COMPETENZE Il Senato avrà competenza legislativa piena solo su leggi costituzionali. Su quelle ordinarie, potrà chiedere modifiche, ma la Camera potrà ignorare la richiesta.

4 – METODO DI ELEZIONE I cittadini, al momento di eleggere i Consigli Regionali, indicheranno quali consiglieri saranno anche senatori. I Con-

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sigli saranno tenuti a ratificare la scelta.

5 – ALTRI ORGANI Aboliti il Cnel (Consiglio nazionale economia e Lavori) Dei cinque giudici della Corte costituzionale di origine parlamentare, tre spettano alla Camera, due al Senato.

6 – REFERENDUM Introdotto un quorum minore (metà degli elettori delle ultime politiche, anziché metà degli aventi diritto) quando sono raccolte 800.000 firme anzichè500.000 7 – CAPO DELLO STATO Lo eleggeranno deputati e senatori. Per i primi tre scrutini occorrono i due terzi dei componenti, poi dal quarto si scende ai tre quinti; dal settimo scrutinio i tre quinti dei votanti.

8 – FEDERALISMO Tornano statali competenze su energia, infrastrutture e protezione civile. Inoltre, su proposta del governo, la Camera potrà approvare leggi nei campi di competenza regionale.

La BCC di Casalgrasso e Sant’Albano Stura organizza il convegno

NUOVE OPPORTUNITÀ PER IL SETTORE AGRICOLO: PSR In collaborazione con Coldiretti Cuneo e Torino, Iccrea BancaImpresa, Sta Engineering di Andrea Chiabrando

26 Novembre 2015 • ore 17,30 presso l’Hotel IL GIARDINO DEI TIGLI Frazione Cussanio, 2 • 12045 Fossano (CN) La partecipazione, comprensiva di cena, è gratuita. È richiesta l’iscrizione entro Venerdì 20 Novembre 2015.

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LEGGE DI STABILITA’: ACCOLTE LE RICHIESTE DI COLDIRETTI

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l Governo ha approvato la legge di stabilità che ora dovrà essere discussa nei due rami del Parlamento.

“Per quanto riguarda l’agricoltura – afferma Delia Revelli presidente di Coldiretti Cuneo e Piemonte - il disegno di legge tiene conto delle richieste di Coldiretti, annunciate dal presidente del Consiglio Matteo Renzi con il ministro dell’Agricoltura -AURIZIO -ARtina, all’Assemblea di Coldiretti all’Expo di Milano il 15 settembre scorso. La logica ispirata da Coldiretti e recepita dal Governo è stata quella di diminuire la pressione fiscale con l’esclusione da Imu e Irap dell’agricoltura per favorire la ripresa degli investimenti produttivi”.

Di seguito una prima disa-

Delia Revelli

mina dei contenuti della Legge di Stabilità. Potrebbero ancora essere introdotte delle modifiche.

ESENZIONE IMU: articolo 4 comma 3 a decorrere dal 2016 per coltivatori diretti e iap iscritti a previdenza agricola

indipendentemente dall’area geografica l’imposta è abolita.

ESENZIONE IRAP: articolo 6 a decorrere dal 2016 esenzione dell’imposta per chi esercita attività agricola e per le cooperative della piccola pesca e loro consorzi.

ASSUNZIONI GIOVANI IN AGRICOLTURA: articolo 10 commi 2 e 3, estensione al settore agricolo degli sgravi previsti dalle assunzione a tempo indeterminato previsti dal COMMA 1. Per contro l’articolo 68 comma 9 riduce di 8,3 milioni di euro nel 2016; 7,9 nel 2017 e 8 8 ne 2018 il fondo per l’incentivo all’assunzione di giovani lavoratori in agricoltura.

PIANO MADE IN ITALY: articolo 29 stanzia ulteriori 50

milioni per il 2016 ISMEA: ARTICOLO 46 prevede incorporazione in ISMEA di ISA e SGFA ed il commissariamento e riordino dell’istituto con nomina di commissario ed eventuali subcommissari.

FONDO MACCHINE AGRICOLE: articolo 62 quater stanzia 45 milioni di euro per istituzione fondo per la realizzazione di progetti di innovazione tecnologica per impianti, le macchine e le attrezzature.

CESSIONE TERRENI AGRICOLI: articolo 64 comma 2, vengono raddoppiate le aliquote delle imposte sostitutive relative alla cessione di terreni agricoli (4 per cento).

IVA: articolo 68, comma 1 dal 1 gennaio 2017 abroga il regime attuale per i soggetti con un volume d’affari non superiore a 7000 euro.

IMPOSTA DI REGISTRO: articolo 68 comma 2 innalza dal 12 al 15 per cento l’aliquota per le transazioni di terreni

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agricoli se non destinati a coltivatori diretti e iap, salvando così la ppc.

IVA LATTE: articolo 68 comma 3 porta dall’8,8 per cento al 10% le percentuali di compensazione IVA per le cessioni di latte fresco.

RIVALUTAZIONE REDDITI AGRARI E DOMINICALI: articolo 68 comma 4 rivaluta, a decorrere dal 2016, i redditi agrari e dominicali modificando il tasso di rivalutazione dal 7 al 30 per cento.

Burocrazia: Fatti e non parole… almeno in Coldiretti Di questi tempi, vi sono soggetti singoli od aggregati che non mettono la scala nel fare polemiche e nel sollevare dubbi circa il ruolo dei sindacati e delle Organizzazioni Agricole. Non si perde occasione per dire che in realtà queste organizzazioni chiedono la diminuzione del carico burocratico, ma hanno tutto l’interesse a mantenere le cose come stanno. In altre parole, si cerca di mettere il socio contro la propria organizzazione. Coldiretti Cuneo prende spunto dalla Legge di Stabilità recentemente proposta dal Governo per evidenziare che per quanto riguarda la nostra organizzazione non è così. L’art. 43 riduce i finanziamenti ai Caaf di 60 milioni nel 2016, di 100 milioni nel 2017. Inoltre, sempre lo stesso articolo riduce di 28 milioni gli stanziamenti pubblici in favore dei Patronati.

Questi fondi direttamente erogati, per la parte di competenza, ai Caaf di Coldiretti e al Patronato Epaca, saranno dirottati direttamente per i provvedimenti qui a fianco illustrati, alle imprese agricole, sia sotto forma di sgravi che di interventi diretti.

Questo per evidenziare che Coldiretti intende tutelare fino in fondo gli interessi delle imprese aderenti e non di strumentalizzarle come altre organizzazioni o pseudo tali hanno fatto o stanno facendo.

TASSAZIONE AGROENERGIE: articolo 68 commi 5, 6 e 7 tutte le produzioni agroenergetiche fino a 2,4 milioni kwh/anno e fotovoltaiche sino a 260 mila kwh/anno si considerano produttive di reddito agrario.

CAPITALE DI RISCHIO: articolo 68 comma 8, riduce di 45 milioni il fondo investimenti capitale di rischio Ismea.

TUTELA DEL REDDITO: 140 milioni per assicurazioni contro calamità.

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LATTE ALLA STALLA: LE PROPOSTE DI COLDIRETTI

È

nota a tutti gli allevatori la crisi che sta attraversando il settore zootecnico.

In particolare, con la fine delle quote latte, il prezzo alla stalla è a livelli inaccettabili, in quanto non copre neppure i costi di produzione. Coldiretti ha chiesto alla Regione Piemonte ed in particolare all’assessore Giorgio Ferrero, di indire un tavolo di lavoro per sostenere concretamente gli allevatori, pur consapevoli che il prezzo del latte alla stalla, a livello europeo, è insufficiente anche per gli allevatori degli altri Paesi.

Di seguito la proposta articolata in quattro punti che la Coldiretti del Piemonte ha avanzato all’assessorato regionale all’Agricoltura. Questo per essere concreti e soprattutto cercare di affrontare questo momento particolarmente difficile per il mercato del latte.

1.Il Piemonte, da ormai sei anni, 1.Il territorio un sperimenta sul territ valorizzazione nuovo sistema di valor economica del latte, aattraverso lo schema di prezzo indicizzavoluto anche tto,, fortemente volu to Piemonte. I dalla Regione Pie stati signirisultati sono st creando tra gli ficativi, crean della filiera aattori at tori de nuovi rapporti contrattuacon li, bbasati su dati oggettivi nella comnell pposizione del prez-

zo. Questo modello, pur con l’esigenza di adeguamenti resisi assolutamente necessari per i limiti mostrati negli ultimi mesi da alcuni indici, è stato adottato anche a livello ministeriale per un riferimento nazionale sul prezzo del latte, su cui è stato impegnato anche l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo alimentare (ISMEA). Sarebbe pertanto opportuno ottenere un’accelerazione di tale percorso, riprendendo anche il lavoro già realizzato in Piemonte.

2. E’ in dirittura di arrivo l’approvazione definitiva del PSR 20142020. E’ indispensabile, così come abbiamo già sostenuto nei tavoli propedeutici, orientare una parte delle risorse sulle filiere agroindustriali, attraverso un bando specifico. Siamo pienamente convinti che i prodotti agricoli possano aumentare il proprio valore aggiunto solo se trasformati in modo corretto.

Questo vale ancora di più per il latte. Chiediamo, quindi, che sui prossimi bandi del nuovo PSR, siano posti precisi vincoli sui finanziamenti alle imprese industriali, rendendo prioritario l’approvvigionamento della materia prima sul territorio piemontese, secondo precisi schemi di valorizzazione economica, riferiti ai modelli in via di definizione a livello nazionale.

3. Nel reddito di impresa la riduzione dei costi è un elemento

molto importante. Nell’azienda zootecnica la voce di maggiore incidenza è quella del costo dell’alimentazione. Con queste motivazioni, la Coldiretti ha già in stato avanzato un progetto per incidere fortemente sulla filiera mangimista attraverso i Consorzi Agrari. Un “idea elaborata” da ormai 2 anni, che ora si sta concretizzando attraverso la produzione di un mangime “no ogm” fatto con i cereali, soia nazionale compresa, coltivati dalle nostre imprese agricole. Pertanto, sarà fondamentale individuare risorse adeguate per sostenere il completamento del progetto stesso all’interno del PSR, con il concorso di diverse misure.

4. E’ opportuno che l’Italia mantenga la posizione nei confronti dell’UE sull’utilizzo della polvere di latte per la produzione di formaggi e yogurt.

Contestualmente è necessario completare il percorso per l’indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta, già ottenuta per il latte fresco, anche per UHT e derivati del latte.

Dice Enzo Pagliano direttore Coldiretti Cuneo: “Il momento è pesante non solo in Italia, ma anche in Europa. Noi stiamo cercando di portare avanti alcune proposte concrete che possano fornire risposte alle necessità che le imprese lattiere hanno in questo momento”.

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ITALIA DEL BIO PROTAGONISTA A TORINO

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ella tre giorni di Italia del Bio a Torino sono state protagoniste oltre 50 aziende di Campagna Amica provenienti da tutta Italia: una partecipazione che conferma il grande interesse dei consumatori per le produzioni biologiche. L’evento è stato inaugurato ufficialmente alla presenza del Presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo insieme al presidente della Federazione piemontese e cuneese Delia Re-

velli. L’oasi di Campagna Amica ha colorato di giallo via Montebello. I prodotti del territorio piemontese sono stati ancheprotagonisti della cena di gala che ha chiuso la XVIII edizione di CinemAmbiente, curata da Ste-

fania Grandinetti, presidente di Terranostra Piemonte, dell’Agriturismo Le Piagge.

“Nella nostra regione, oltre 30 mila ettari sono coltivati con metodo biologico e sono oltre 2 mila gli operatori certificati

Terramica attiva in Piemonte dal 1991 L’Italia è leader in Europa per superficie coltivata e per numero di aziende che praticano il biologico essendo gli operatori certificati 55.433, con un aumento complessivo del numero di operatori del 5,8% rispetto al 2013. Tali dati, aggiornati al 31 dicembre 2014, sono forniti al Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, dagli Organismi di Controllo operanti in Italia nel settore dell’agricoltura biologica e dalle Amministrazioni regionali sulla base delle elaborazioni del SINAB – Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica (www.sinab.it).

Nella nostra regione fin dal 1991, opera l’Associazione produttori biologici Terramica, emanazione della Coldiretti, riconosciuta dalla Regione nel

1999. Strutturata in Sezioni Provinciali, annovera tra i propri associati imprese ubicate soprattutto nelle province di Cuneo, Asti, Torino ed Alessandria, rappresentative della quasi totalità dei settori produttivi presenti in Piemonte, siano essi riferibili alle produzioni vegetali o zootecniche.

L’Associazione si propone di fornire un supporto alle aziende operanti nel settore, di sviluppare e valorizzare le produzioni agricole biologiche, di contribuire all’equilibrio dell’ambiente naturale al benessere degli animali, rispondendo alla domanda dei consumatori di alimenti autentici, di alta qualità, contribuendo al mantenimento di un alto grado di diversità biologica ed alla conservazione delle specie e dell’habitat naturale.

Terramica si impegna anche in campagne di educazione ed informazione nelle scuole programmando percorsi educativi anche in collaborazione di Fattorie Didattiche che permettono di coinvolgere i bambini ed avvicinarli al mondo dell’agricoltura trasmettendo i valori del rispetto dell’ambiente e di una sana alimentazione.

L’Associazione fornisce inoltre assistenza tecnica, cura l’aggiornamento dei produttori mediante l’organizzazione di corsi di formazione e l’invio di periodici bollettini informativi, organizza la partecipazione a fiere e manifestazioni nazionali ed internazionali e collabora con enti, istituzioni ed organizzazioni di consumatori per sostenere il settore dell’agricoltura biologica.

biologici tra produttori, trasformatori ed importatori. Per diffondere le eccellenze bio è molto importante l’ attività messa in atto da Coldiretti che attraverso Terramica, l’associazione dei produttori biologici più grande a livello regionale con oltre 500 soci iscritti, promuove il biologico e le produzioni locali partecipando anche fiere internazionali”, ha evidenziato il direttore di Coldiretti Cuneo, Enzo Pagliano.

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NEI PARCHI INSOSTITUIBILE IL RUOLO DELL’AGRICOLTURA

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Alberto Valmaggia

ome si ricorderà, con provvedimento di legge, la Regione Piemonte ha riordinato i parchi piemontesi, riducendo a due i parchi della Granda, rinominati Enti di gestione delle aree protette. Il primo ente riguarda l’unione dei parchi delle Alpi Marittime e del Marguareis, il secondo il futuro parco del Monviso. In questi mesi, il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, dovrà nominare i presidenti scelti tra “soggetti di comprovata competenza, nel rispetto del criterio di rappresentatività territoriale e d’intesa con le comunità delle aree”.

Alla figura del presidente, si affiancherà un Consiglio Direttivo di sei componenti segnalati dalle associazioni agricole, ambientaliste, categorie produttive e dai Sindaci

dei Comuni con i territori più ampi nel perimetro dei parchi.

Le nomine, secondo quanto è stato dichiarato anche dall’Assessore alla montagna e ai parchi Alberto Valmaggia, dovrebbero essere effettuate entro la fine dell’anno e quindi porre in condizione i nuovi enti di operare e di gestire.

Coldiretti Cuneo ribadisce che, sino ad ora, la gestione dei parchi ha generato problemi non indifferenti alle imprese agricole che operano all’interno dello stesso. Vincoli assurdi anche in termini di operatività agronomica, di realizzazione ed ammodernamento delle strutture. In alcuni casi si è arrivati all’ingessamento dell’attività agricola, quasi questa fosse in contrasto con gli obiettivi di salvaguardia previsti dalle leggi

istitutive dei parchi.

L’auspicio è che il riordino degli enti di gestione e la composizione snella dei consigli direttivi come previsto dalla legge di riordino, generi una gestione che mette al centro del parco il coltivatore, l’allevatore e l’impresa agricola.

Questi devono poter operare senza bardatura burocratica pur nel rispetto degli indirizzi di tutela ambientale che il mondo agricolo per primo provvede a mantenere e a consolidare. In altre parole, i parchi senza l’agricoltura non sarebbero tali. Il presidio del territorio e la salvaguardia di questi ambienti passa attraverso la tutela dell’attività agricola. Troppi vincoli la mortificano ed annullano gli effetti positivi votando il territorio all’inselvatichimento.

ATTUALITĂ

11

IL NOSTRO GRAZIE ALLA TERRA

L

’8 dicembre papa Francesco aprirà la porta Santa e darà inizio al Giubileo della Misericordia. La Giornata del Ringraziamento è l’occasione per interrogarci: c’è ancora spazio per la misericordia nelle imprese agricole? Oppure ormai la lotta è diventata spietata?

Il lavoro agricolo può diventare sicuramente una scuola di misericordia. Per vedere crescere un campo di grano, una vigna o un frutteto ci vuole tanta pazienza. La dura legge della produzione moderna, però, mette fretta e rende insofferenti a tutti gli imprevisti.

E spinge poi a combattere tutti

contro tutti.

Come si fa a perdonare la lentezza della natura, la cattiveria di una grandinata, l’invasione di parassiti infestanti ‌? Ăˆ nostro dovere prevenire e lottare contro ogni male! Ma senza un po’ di misericordia le nostre lotte ci esasperano e fanno il sangue cattivo contro tutti?

Il lavoro agricolo è cambiato molto, ma piÚ di ogni altro continua a doversi misurare con i limiti del tempo, della natura, delle avversità . Dobbiamo ringraziare di questo! Anzi, tutta la società dovrebbe ringraziare perchÊ ancora esiste un lavoro che tenga aperta la scuola della misericordia!

La marginalitĂ sociale che, nonostante tutto, ancora penalizza gli agricoltori (quelli veri) talvolta genera in loro sentimenti negativi di risentimento, di durezza, di rivalsa oppure tristezza, solitudine, chiusura.

Lo spirito della Misericordia è

C U N E O

-

A Savigliano la Giornata del Ringraziamento 2015 Un MOMENTO DI RImESSIONE E CONDIVISIONE AL TERMINE DELL ANNATA AGRARIA RICCO DI SIGNIlCATO CHE SI ARRICCHISCE DI ANNO IN ANNO E RENDE PARTECIPI TUTTI GLI IMPRENDITORI agricoli e le loro famiglie. ,A 3ANTA -ESSA IN OCCASIONE DELLA Š 'IORNATA 0ROVINCIALE DEL 2INGRAZIAMENTO SARº CELEBRATA DOMENICA NOVEMBRE A 3AVIGLIANO PRESSO LA #HIESA DI 3AN 'IOVANNI ALLE ORE una medicina che guarisce da questo e fa nascere i sentimenti positivi opposti ai precedenti, ossia lo spirito di umiltà , di amicizia, di collaborazione, di pazienza. Vivere con misericordia significa sapere di essere miseri, ma non farne una malattia! Farne una scuola di vita per tutti!

Nelle giornate del Ringraziamento delle prossime settimane ringraziamo perchĂŠ ancora

F O S S A N O

-

esiste il lavoro agricolo! Ringraziamo per l’insegnamento che esso ci dà a proposito della misericordia! E se qualche volta abbiamo perso le staffe, la bussola, il senso della misura ‌ ringraziamo il papa per il Giubileo: un anno intero per fare penitenza e lasciarci rimettere sulla via giusta, quella della Misericordia di Dio! Buona festa del Ringraziamento!

M O N D O V ĂŒ

DON 'IUSEPPE 0ELLEGRINO

-

S A V I G L I A N O

BASTIAN CONTRARI

12 I L C O R S I V O D E L C O LT I V ATO R E TAPPO IN BOCCA

E

il Barolo cambia il tappo. La novità è di questi giorni ed ha un ruolo sperimentale.

A presentare il tutto è un’azienda di La Morra che ha mostrato ufficialmente il suo Docg 2011 non già con la tradizionale “nata” in sughero, ma con quella innovativa, realizzata in materiale derivato dalla canna da zucchero.

Nulla resiste al cambiamento. Un cambiamento si era già prospettato in passato, con l’introduzione delle chiusure in materiale plastico. Adesso, si tenta una via nuova, meno impattante a causa del suo Dna naturale, ma pur sempre di rilievo se si tien conto della svolta nei confronti di una tradizione saldissima.

Il tappo, uno dei re delle cantine, scelto con cura, esaminato con minuzia, valutato ed annu-

sato, ma anche colpevole dell’alterazione di sapore per migliaia di bottiglie se non trattato a dovere, tanto ardito da condizionare l’invecchiamento del vino, tanto sfrontato da rovinarlo con la trasmissione di sentori impropri, tanto forte da tener sotto controllo la comunicazione tra contenuto in bottiglia e mondo esterno, tanto altezzoso da dire la sua sull’ingresso di ossigeno, vede vacillare il proprio trono. E non certo per aver perso smalto, ma perché le querce da sughero scarseggiano e i prezzi salgono, spingendo anche i vinicoltori più tradizionali a farsi realisti ed a guardarsi intorno.

Gli anziani scuotono la testa, scettici ed amareggiati dal tracollo di uno dei più saldi baluardi del cerimoniale enologico. La modernità non rispar-

mia nessuno ed anche le “nate” sono attaccate dalla febbre del cambiamento. Qualcuno ha l’impressione che il processo innovativo le allontani sempre più dalla interpretazione simbolica che si sono conquistate, legata soprattutto al concetto di occlusione e di impenetrabilità.

“Gaute la nata!”, cioè fatti furbo, esci dall’isolamento, tuonavano i miei nonni, quando ne combinavo una delle mie. Nel mondo d’oggi il “tappo” è simbolo, nel vissuto collettivo, della funzione di blocco, di interruzione di un flusso di ragionamenti inaccettabili ed insostenibili. L’invito a “tapparsi la bocca”, con una chiusura in sughero, in plastica o in materiale bio manterrà tutta la sua efficacia, indipendente dal materiale di fabbrica-

zione. L’importante è che venga interrotto il fiume di parole cui si affidano coloro che compensano la carenza di contenuto con i florilegi del linguaggio. Tappi in bocca quindi, per politici, amministratori, burocrati, venditori di fumo, persone vacue e ciarliere.

Che la chiusura sia in plastica, sughero o derivati dalla canna da zucchero poco importa. Il cemento armato, forse, in parecchi casi, sarebbe consigliabile.

Bastian Contrari

L

a signora Felicita Migliore vedova Lerda vive a Castelletto di Busca. ,A SUA CARTA DI IDENTITº SIgnora Felicita …

“Sono nata a San Pietro del Gallo il 24 giugno del 1922, nel giorno dedicato a San Giovanni. Vivo a Castelletto di Busca con una figlia e sono circondata dall’affetto di altri tre figli e dalle attenzioni e dall’affetto di sette nipoti”.

UNA FAMIGLIA NUMEROSA ) SUOI GENITORI COSA FACEVAno? “Mio papà si chiamava Giovanni, la mia mamma si chiamava Maria. Lavoravano la terra e facevano i contadini a Tetti Brizio, a San Pietro del Gallo”. ,A SUA FAMIGLIA DA CHI ERA formata?

“La mia famiglia era composta dai miei genitori ed eravamo in otto, tra fratelli e sorelle. Andavamo d’accordo fra di noi e in quei tempi tutti lavoravamo nei campi”.

Da bambina con cosa giocava?

“Con tanti altri bambini, nel cortile. Si giocava alle bambole (non le bambole di oggi!), erano “povere” e fatte in casa. Giocavamo a nascondino e alla sera ci travestivamo da masche per spaventare i vicini e i passanti.

Riuscivamo a divertirci con poco o niente!”. ,E SCUOLE DOVE LE HA FREQUENTATE “Ho frequentato fino alla quinta Elementare alla scuola di San Pietro del Gallo, ricordo bene che avevo una maestra molto severa, che mi ha insegnato tante cose importanti”.

S TO R I E

D I

V I TA

a cura di "ARBA "ERTU info@barbabertu.com

FELICITA MIGLIORE: “LE GIOIE DELLA FAMIGLIA 2)0!'!./ 4!.4% &!4)#(%v

Felicita Migliore, classe 1922

“Mangiavamo sempre gli ortaggi e la frutta e la polenta che coltivavamo e le bestie che allevavamo noi. Poche volte si andava al mercato o ai negozi, e quando si andava era una festa”.

Le veglie nelle stalle le facevate?

“Le facevamo tutti insieme e si faceva una gran festa, raccontando le storie strane delle masche (storie che a noi ragazzi facevano venire i brividi nella schiena!) e le storie del nostro paese”.

Le masche: lei ci credeva?

“Non ci credevo e non ci ho mai creduto! Ma giocavo alle “masche” perchè era divertente quando noi riuscivamo a spaventare le persone!”.

POCHI GIOCHI 2ICORDA QUALCHE PERSONAGHa iniziato a lavorare da gio particolare che passava a piccola? chiedere elemosina?

“Lavoravo sì, sempre, fin da “Si, passavano sempre tanti piccola, nei campi. Non ho avuto poveri e noi davamo a tutti da troppo tempo per giocare!”. mangiare e da dormire, volen,EI HA CONOSCIUTO LA POVERTº tieri”.

QUANDO ERA BAMBINA “No, per fortuna non l’ho coTANTI FIGLI nosciuta. Perché, ringraziando Cosa sognava di fare da Dio, l’orto e la campagna ci da- bambina? vano da mangiare”.

“Di andare a vivere bene, di #OSA MANGIAVATE IN QUEI avere un marito che mi volesse tempi? bene e di avere una mia famiglia

numerosa con tanti figli”. ,A GUERRA L HA VISTA “L’ho vista e ho visto e sentito raccontare tante cose brutte di bombardamenti, incendi e fucilazioni. Se ci penso ci sto male”.

1UALI I SUOI RICORDI “Ricordo i bombardamenti e che noi nella nostra casa nascondevamo i partigiani dai tedeschi. E quando passavano i tedeschi, nascondevamo anche il mangiare, perché avevamo paura che lo portassero via!”. #OSA PENSA DELLA GUERRA “La guerra è stata una brutta cosa, che ha portato morte e distruzione. Non deve più tornare nessuna guerra, ma purtroppo oggi le guerre si combattono ancora nel mondo”.

1UANDO HA CONOSCIUTO SUO marito e come si chiamava?

“Mio marito si chiamava Giovanni Lerda. Veniva a San Pietro del Gallo perché corteggiava una mia amica. Ma poi ha conosciuto me nella primavera del 1945, è nata la simpatia e non mi ha più lasciata!”.

Le nozze dove le avete fatte?

“Le nozze le abbiamo celebrate nel novembre del 1945 a San Pietro del Gallo. Dopo, da spo-

sati, abbiamo sempre vissuto a Castelletto di Busca”.

E il pranzo e il viaggio di nozze?

“Il pranzo di nozze l’abbiamo fatto a Castelletto di Busca e sono arrivata con un “barroccino”, e faceva un freddo della galera!”. Il pranzo è stato consumato sotto la “pantalera” ed andavamo spesso nella stalla per scaldarci. Il viaggio di nozze non lo abbiamo fatto, perché non avevamo i soldi!”.

1UANTI lGLI AVETE AVUTO “Ho avuto otto figli e siamo vissuti qui a Castelletto di Busca dove li ho cresciuti tutti in cascina”. #HE LAVORI FACEVATE LEI E SUO marito?

“Facevamo i contadini in cascina”. ,EI À VEDOVA LE MANCA SUO marito?

“Sono vedova dal 1999. Mio marito Giovanni mi manca tanto perché mi voleva tanto bene. E io volevo tanto bene a lui”.

MEGLIO LA VITA DI IERI 5N BILANCIO DELLA SUA VITA “Non è stata molto bella perché ho sempre lavorato tanto!

Ma ho i figli che mi vogliono tanto bene, mi sono vicini e le gioie della mia famiglia ricompensano tutte le fatiche che abbiamo fatto”.

-EGLIO LA VITA DI IERI O QUELla di oggi?

“Meglio quella di ieri. Anche se eravamo poveri, eravamo sempre tutti contenti e ci volevamo bene. Sapevamo accontentarci di poco, eravamo uniti e ci aiutavamo a vicenda nei momenti di bisogno”.

Lei è credente?

“Certo che credo in Dio, e molto!”.

Prega sovente?

“Si, tutti i giorni, dico il Rosario e sino a pochi anni fa andavo tutti i giorni in bicicletta alla chiesa di Castelletto di Busca”.

3IGNORA QUALI SONO I VALORI che lei ha cercato di trasmetTERE AI SUOI lGLI “Ho cercato di trasmettere il rispetto per il lavoro, ho insegnato a loro di volersi sempre bene e di seguire sempre la retta via”.

RITRATTI

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ATTUALITÁ

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LA POSTA DEL COLTIVATORE BASTA INCIDENTI CAUSATI DA CINGHIALI Ho studiato medicina perché per me l’esistenza di una persona è sacra e farei qualunque cosa per difenderla. Da medico, ho ben presente che il corpo altro non è che una bellissima e complicatissima macchina, fatta di pezzi che già naturalmente si usurano, o può essere soggetto ad incidenti e qui è solo questione di dove e come viene colpito. Ma, dietro a ogni corpo, strumento meraviglioso e fragile, c’è una storia, un’anima, una famiglia, ci sono sogni, passioni, progetti e speranze. Ora più che mai, mi sembra che tutto questo valga così poco, che sia così facile passare oltre e tornare alla normalità. Circa sette mesi fa una ragazza di Niella Belbo è rimasta vittima di un incidente, mentre era a bordo di un’auto, insieme ad altri quattro amici, uscita fuori strada per colpa di un cinghiale.

L’incidente non è un caso isolato: anche qualche anno fa, a Ceva, sono state spezzate due giovani vite. L’ultimo incidente mi ha coinvolto da vicino e mi ha spinto alla riflessione. Mi risulta, avendo consultato diverse fonti, che molti cinghiali vengano allevati e poi lasciati nelle campagne, per permettere ai cacciatori di esercitare il loro sport. Non voglio entrare nel merito del diritto alla caccia, tuttavia non posso non chiedermi quanto questa abitudine possa incidere sulla vita (e sulla morte) di tutti noi. Sicuramente l’incremento, nelle nostre campagne, dei cinghiali e degli animali selvatici aumenta a dismisura la probabilità che questi si imbattano nelle nostre auto, quindi credo che la questione meriti particolare attenzione.

Chiedo alle associazioni venatorie e naturalistiche che si smetta di ripopolare i boschi e le campagne con questi animali che possono causare tanti danni e tanto dolore. Un plauso va a tutti i comitati anti fauna selvatica e alle organizzazioni di categoria degli imprenditori agricoli, che da anni cercano di risolvere il problema.

Spererei anche che qualche politico si decidesse di occuparsi seriamente del problema. So che questa lettera non servirà a ridare la vita a chi l’ha persa, ma piace pensare che possa contribuire ad evitare che altre famiglie piangano per una morte assurda.

Marina Camoirano medico Mondovì (lettera già pubblicata su La Stampa del 15 ottobre 2015) Ringraziamo la dottoressa Camoirano per la lettera inviata a La Stampa e per aver permesso anche a noi di pubblicarla.

A parte la grande sensibilità espressa nei confronti della tutela della vita umana, ci preme evidenziare come la lettera confermi che l’emergenza cinghiali non è solamente più un problema agricolo ma interessa la società intera.

Coldiretti lo va sostenendo da molti anni, ma gli appelli sono sempre o quasi caduti nel vuoto. E’ evidente che vi sono delle gravi responsabilità politiche da parte di chi avendo la possibilità di autorizzare l’abbattimento dei cinghiali sorpresi a fare danni sui fondi agricoli, da parte dei coltivatori dotati di porto d’armi, non lo ha fatto per mancanza di coraggio politico.

Ma molte respopnsabilità ricadono anche sulle Organizzazioni venatorie che hanno sempre difeso ad oltranza l’attività anche quando il buon senso metteva in evidenza che bisognava abbattere più cinghiali nel periodo di caccia, effettuare concretamente (e non farli correre...) le battute autorizzate dalla Provincia.

Come mondo agricolo le abbiamo studiate tutte per affrontare il fenomeno: dal posizionamento delle gabbie per le catture all’autocostruzione delle stesse, molte di queste puntualmente manomesse ad opera di ignoti...!?

Questa lettera mette dunque a nudo anni di riunioni inutili, di strategie inattuate e di impegni

disattesi. I nodi stanno venendo al pettine: incidenti stradali in aumento, vite umane stroncate, danni agricoli pagati in ritardo. E allora? Torniamo a quanto avevamo scritto un po’ di tempo fa: la poca serietà leggitima il fai da te.

ANCHE IL GHIRO E’ UN FLAGELLO Gentile Direttore, Il flagello dei ghiri è in atto dal 7/Nov/2005, battaglia iniziata con la comunità montana Alta Langa Bossolasco a presidenza di Alessandro Barbero,con l’assessore all’agricoltura Giovanni Bazzano. Dieci anni di riunioni e incontri a vari livelli. Siamo ancora in attesa che qualcuno con i” maroni” ci indichi la soluzione di questo animale distruttore dei prodotti agricoli,dei danni arrecati alle attrezzature agricole, alle orditure piccole e grandi delle case. Questo roditore semestrale di attività terrena ha spodestato il nostro scoiattolo rosso, facendolo sparire dai nostri territori. Questo roditore rosso, non ha mai fatto pestilenze come il ghiro. La documentazione riguardante il ghiro è già in possesso degli Enti da troppi anni, e mai nessuno ha smentito i contenuti.

-OLINARI 'IUSEPPE presidente del comitato Langa Alta Langa per la tutela del prodotti agricoli dagli animali selvatici fuori controllo e dell’utenza stradale da scontri improvvisi da ungulati Ha ragione il presidente Molinari che anche il ghiro rappresenta un problema per la nostra agricoltura soprattutto nella fascia pedemontana e di Langa dove sono intense le coltivazioni del nocciolo. Siccome il piano per le catture del ghiro era in scadenza, come Coldiretti abbiamo sollecitato ed ottenuto dalla Provincia di Cuneo il rinnovo delle autorizzazioni per le catture da parte dell’ISPRA. Se questa soluzione non è sufficente bisognerà ridiscuterne e non lasciarla cadere.

15 ATTUALITÁ

NOVITÀ INTRODOTTA DAL 2015 CON LA RIFORMA PAC

CHE COS’È IL GREENING?

I

l greening è una delle più importanti novità del nuovo regime di pagamenti diretti in vigore dal 2015. Consiste nell’obbligo per gli agricoltori che ricevono il pagamento di base di rispettare pratiche benefiche per il clima e l’ambiente o, in alternativa, di attuare pratiche equivalenti che apportino un beneficio pari o superiore alle pratiche benefiche per il clima e l’ambiente. Le pratiche agricole per il clima e l’ambiente sono: 1. DIVERSIFICAZIONE: le aziende con una superficie a seminativo superiore a 10 ettari devono prevedere 2 colture (seminativi tra 10 e 30 ettari con la coltura principale che copre al massimo il 75%;) o 3 colture (seminativi superiori a 30 ettari, con la coltura principale che copre al massimo il 75% e le due principali al massimo il 95%.); sono previste esenzioni.

2. MANTENIMENTO DEL PRATO PERMANENTE ESISTENTE: gli agricoltori non possono convertire i prati permanenti situati in zone sensibili sotto il profilo ambientale e contemplate nelle zone “Natura 2000”.

Ulteriori zone sensibili potranno essere individuate dalle Regioni e Province

PRIMA

DOPO

Autonome. I prati permanenti al di fuori delle aree sensibili potranno essere convertiti previa autorizzazione di Agea.

3. CREAZIONE DI AREE DI INTERESSE ECOLOGICO (EFA): il 5% dei seminativi aziendali dichiarati dall’agricoltore deve essere costituito da aree di interesse ecologico. L’Italia ha scelto di considerare le seguenti aree di interesse ecologico: • terreni lasciati a riposo • terrazzamenti • elementi caratteristici del paesaggio • fasce tampone, comprese le fasce tampone occupate da prati permanenti • ettari agroforestali, realizzati con i PSR • fasce di ettari lungo le zone periferiche delle foreste • superfici con bosco ceduo a rotazione rapida • superfici oggetto di imboschimento con i PSR • superfici con colture azotofissatrici IMPORTANTE: per poter raggiungere il 5% di aree di interesse ecologico occorre prestare attenzione ai fattori di ponderazione (per es: 1 ettaro di azotofissatrici corrisponde a 0,7 ettari di EFA).

L’obbligo è previsto solo per le aziende la cui superficie a seminativo supera i 15 ettari; come per la diversificazione, sono previste esenzioni.

Le tre pratiche benefiche devono essere applicate congiuntamente e non sono alternative. Le aziende biologiche sono considerate greening ipso facto cioè esenti dagli obblighi greening. Tale esenzione, però, è prevista solo per le unità aziendali condotte in biologico. Sono inoltre esonerati dal greening, gli agricoltori che aderiscono al regime semplificato dei piccoli agricoltori; che, a seguito dell’adesione a misure agro-climatico-ambientali dei Psr o ad alcune tipologie di certificazione, adottano pratiche benefiche per l’ambiente e per il clima che danno benefici equivalenti

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o maggiori rispetto a quelli del greening (questa opzione non è stata utilizzata dall’Italia per il 2015); le cui aziende sono situate in tutto o in parte nelle zone rientranti nelle direttive Habitat, Acqua e Uccelli, le quali hanno diritto al pagamento ecologico purché applichino le pratiche agricole benefiche, nella misura in cui tali pratiche siano compatibili, nell’azienda in questione, con gli obiettivi delle suddette direttive. Delle sette tipologie di pagamento, il greening è obbligatorio e assorbe il 30% del massimale nazionale (nel 2015 le risorse per il greening ammonteranno a 1,17 miliardi di euro). Il pagamento è calcolato annualmente in modo individuale per ogni agricoltore come percentuale del pagamento di base.

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DOMANDA PAC: REQUISITI PER IL PAGAMENTO ACCOPPIATO ZOOTECNIA

D

opo la notifica inviata alla Commissione europea il Ministero delle politiche agricole ha pubblicato il decreto n. 5145 del 24 settembre 2015 con cui vengono stabiliti i requisiti e le date entro cui i capi bovini ed ovicaprini dovranno essere correttamente identificati e registrati in BDN per poter beneficiare del pagamento accoppiato della PAC. Il decreto si applica agli agricoltori che presentano domanda per il sostegno accoppiato a partire dalle domande di aiuto per animali relative all’anno civile 2015 e agli anni successivi. Nello specifico il Dm, riprendendo quanto stabilito nel Regolamento delegato (UE) n.

2015/1383 della Commissione europea, stabilisce che, per ciascun capo richiesto a premio,

le condizioni di ammissibilità si considerano soddisfatte se gli obblighi di identificazione e registrazione sono adempiuti entro: a. il primo giorno del periodo di detenzione nell’azienda del richiedente, nel caso in cui è applicato un periodo

di detenzione; b. il 31 dicembre dell’anno di presentazione della domanda, nel caso in cui non è applicato alcun periodo di detenzione.

Mentre, attraverso la successiva circolare del 28 settembre, Agea ha definito le regole per la

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corretta identificazione e registrazione dei capi ai fini dell’ammissibilità al sostegno. Vediamo ora nel dettaglio i singoli adempimenti a secondo del tipo di premio.

Per il premio alla macellazione bovina è previsto un periodo minimo di detenzione di 6 mesi e, conseguentemente, gli animali devono essere correttamente identificati e registrati a partire dall’inizio del periodo minimo. Qualora la registrazione della movimentazione sia eseguita oltre i tempi stabiliti dalla normativa in materia di Anagrafe zootecnica, il periodo di detenzione decorre dal giorno dell’avvenuta regolarizzazione della registrazione in BDN. In merito al premio previsto per il settore latte e per le vacche nutrici, la data per la regolarizzazione degli obblighi di registrazione è fissata al 31 dicembre di ogni anno. E’ bene distinguere tra identificazione (intesa quale prima registrazione in BDN) e registrazione (delle successive movimentazioni).

Infatti, ai fini dell’ammissibi-

lità all’aiuto, è necessario che le vacche siano correttamente identificate alla data di presentazione della domanda unica.

Le movimentazioni successive possono essere regolarizzate entro il 31 dicembre dell’anno di domanda, e comunque prima della nascita del vitello la cui registrazione deve avvenire entro i termini previsti dalla normativa.

Relativamente al settore degli ovini, per quanto concerne il premio alle agnelle da rimonta, considerati gli obblighi previsti dal Reg. (CE) n. 21/2004, la data per la regolarizzazione degli obblighi di registrazione è fissata al 31 dicembre dell’anno di domanda, con la specificazione che l’obbligo comporta la registrazione individuale in BDN di tutte le agnelle (registrazione capo-capo) dell’allevamento destinate alla rimonta potenzialmente ammissibili sulle quali sarà calcolata la percentuale per la concessione del premio.

Con riferimento al premio alla macellazione degli ovini, per gli animali destinati alla

ATTUALITÁ

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macellazione e di età inferiore a 12 mesi e non destinati né a scambi intracomunitari, né all’esportazione verso i Paesi terzi, è prevista l’applicazione di un unico marchio auricolare riportante almeno il codice di identificazione dell’azienda di nascita e la registrazione nel registro d’azienda per partite di animali. Conseguentemente, la corretta registrazione è da ritenersi soddisfatta con l’acquisizione del certificato dell’Organismo di certificazione attestante la macellazione degli animali destinati ai circuiti protetti.

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ATTUALITÁ

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ASSOCIAZIONE REGIONALE GRUPPI COLTIVATORI SVILUPPO del PIEMONTE

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione B) Informazione in campo agricolo

PSR PIEMONTE AL VIA. IN ARRIVO L’APPROVAZIONE EUROPEA

I

l Tavolo Verde convocato dall’Assessore regionale all’Agricoltura ha iniziato il percorso per avviare l’applicazione del PSR che dovrebbe essere approvato in via definitiva dall’Unione Europea entro la fine del mese di ottobre. Intanto, sono state individuate le priorità e le necessità al fine di individuare le Misure da attivare il prima possibile. Per anticipare ed accelerare al massimo le tempistiche si dovrà inizialmente lavorare alla predisposizione dei criteri di selezione e quindi per la stesura dei bandi. La Regione chiederà ai soggetti componenti il Comitato di Sorveglianza le designazioni dei propri rappresentanti al fine di sottoporre alla sua approvazione i criteri di selezione.

La Regione ha sottoposto al

Giorgio Ferrero

Tavolo le prime misure per le quali avrebbe intenzione di aprire i primi bandi già entro l’anno: le misure sulle quali vi è la piena condivisione del Tavolo riguardano l’insediamento giovani, gli investimenti nelle aziende agricole e per l’agroindustria, la formazione e l’informazione e la consulenza aziendale, oltre che

tutte le operazioni previste nella misura agro ambientale non attivate nel 2015.

Circa le modalità di gestione dei bandi e le modalità di presentazione delle domande, sono in fase di valutazione varie opzioni: aperture a sportello, calendarizzazione delle aperture in modo che si conoscano da subito le date di apertura dei futuri bandi , bandi mirati su tematiche specifiche, bandi “generalisti “ che tengano conto delle esigenze complessive delle aziende, necessità delle strutture deputate all’istruttoria di potere gestire numeri di domande ragionevoli in tempi compatibili con le esigenze aziendali, pacchetti di misure integrate, distribuzione delle risorse per sportello, apertura /chiusura bandi in

ASSOCIAZIONE REGIONALE GRUPPI COLTIVATORI SVILUPPO del PIEMONTE

2013/2017 saranno saldate ad inizio 2016”.

Per quanto riguarda la campagna 2015,verrà pagato entro fine mese, in acconto il 65% del premio agro ambientale .

Per quanto riguarda infine le tipologie di sostegno, l’Assessore ha segnalato che pensa di utilizzare, oltre al contributo in conto capitale, anche il conto interessi e la garanzia assicurativa .

PAGAMENTI DELLA MISURA 214

L’Assessore Ferrero ha poi fornito un aggiornamento sul tema dei danni da fauna selvatica, a seguito della riunione della Commissione Agricoltura del MIPAAF. L’impressione generale è che della problematica causata dall’applicazione del de minimis risultano interessate poche Regioni, nel senso che a molte di esse tale modalità di liquidazione fa comodo in quanto non dispongono delle risorse per potere pagare. Co-

PAGAMENTO DANNI DA SELVAGGINA IN DE MINIMIS

ATTUALITÁ

periodi predefiniti o gestione “ a contatore “, con chiusura bandi all’esaurimento del budget assegnato , ecc.

A differenza della scorsa programmazione, al fine di assicurare un “livello qualitativo “ accettabile delle domande ,si intenderebbe stabilire quale requisito di ammissibilità il superamento di un punteggio minimo. Con il nuovo meccanismo, esaurito il budget, il bando verrebbe chiuso senza possibilità di successivo scorrimento delle graduatorie.

A margine dell’incontro, l’assessore Giorgio Ferrero ha poi spiegato il sistema di pagamento adottato per la liquidazione, in parte,delle domande della misura 214 del 2014, per il quale erano disponibili 10 milioni di euro. Ad inizio novembre dovrebbero essere disponibili altri 5/6 milioni. Le domande non liquidabili con fondi PSR

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Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione B) Informazione in campo agricolo

munque la Regione Piemonte confida nel negoziato che si intende aprire da parte del MIPAAF con l’UE per la corretta interpretazione della legge 157/1992. La Regione ha chiesto agli Atc e CA di cominciare a fare una verifica circa l’impatto che avrebbe da subito l’applicazione del de minimis per i danni 2014 sulle aziende in funzione del budget triennale aziendale e considerando quanto di tale disponibilità non sia già stata intaccata da precedenti aiuti in de minimis.

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GIORNATA DI STUDIO SUI MICRO IMPIANTI DI BIOGAS SALUZZO NOVEMBRE 0RESSO 5FlCIO :ONA #oldiretti Via Circonvallazione 25/H PROGRAMMA „ ore 9:00 – 9:30: introduzione sugli impianti di biogas di piccola taglia alimentati esclusivamente con reflui zootecnici e/o sottoprodotti di origine aziendale - Relatore: Franco Parola Coldiretti Cuneo „ ore 9:30 – 11:30: è ancora conveniente fare un impianto di produzione di biogas? Business plan e valutazione di fattibilità - Relatore: 2EMIGIO "ERRUTO DISAFA Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari Università di Torino „ ore 11:30 – 13:00: il biometano: reale prospettiva di sviluppo per il settore del biogas?

Relatore: Andrea Chiabrando Consorzio Monviso Agroenergia „ ore 13:00 – 14:00 pausa pranzo „ ore 14:00 - 18:00: visita all’impianto di biogas della Soc. Agr. Forestello S.S. di Saluzzo

,A PARTECIPAZIONE Ă€ GRATUITA E DÂş L OPPORTUNITÂş AI SOCI #OLDIRETTI A RICEVERE UN ELABORATO COMPRENSIVO DI BUSINESS PLAN E VERIlCA DI FATTIBILITÂş PER LA REALIZZAZIONE DI UN MICRO IMPIANTO di biogas Se sei interessato a partecipare alla “giornata di studioâ€?, puoi comunicarlo al seguente indirizzo di posta elettronica: federica.scaperrotta@coldiretti.it o telefonando al n. 0171/447240

COSâ€™Ăˆ BIOENERGYFARM 2 Questa giornata di studio è uno dei prodotti del progetto BioEnergyFarm 2, cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Intelligent Energy Europe della Commissione Europea (n.° contratto IEE/13/683/SI2.675767).

Scopo del progetto è quello di diffondere informazioni oggettive e tecnicamente corrette sulla sostenibilità ambientale ed economica dei piccoli impianti di produzione di biogas basati sull’utilizzo prevalente o esclusivo di reflui zootecnici e sottoprodotti di origine aziendale.

Partecipano a questa iniziativa sette Paesi dell’UE e per l’Italia i partner del progetto sono Coldiretti Piemonte e il DISAFA (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari Università Torino).

timento.

Gli out-put di tali impianti cono infatti l’energia, a zero emissioni di CO2, ed un prodotto, il cosĂŹ detto “digestatoâ€?, con caratteristiche di fertilizzante ed ammendante migliori di quelle dei prodotti di partenza.

Questi impianti, stante le ridotte dimensioni (< 300 KWe), non richiedono per il loro funzionamento lâ&#x20AC;&#x2122;utilizzo di materie prime agricole e non si pongono in â&#x20AC;&#x153;competizioneâ&#x20AC;? con le tradizionali produzioni alimentari.

#/3! 3/./ ) -)#2/ n )-0)!.4) $) PRODUZIONE DI BIOGAS E PERCHĂ&#x2030; Ă&#x2C6; AUSPICABILE UNA LORO DIFFUSIONE La sostenibilitĂ economica ed ambientale dei micro impianti di biogas si basa essenzialmente sul principio fondamentale di utilizzare, per lâ&#x20AC;&#x2122;alimentazione del digestore, esclusivamente reflui zootecnici e sottoprodotti di origine aziendale.

Un tale approccio permette di produrre energia, termica e/o elettrica, nellâ&#x20AC;&#x2122;ambito di un processo basato sul reimpiego di prodotti che, diversamente, presentano problemi di gestione e smal-

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LINEE GUIDA PER LA CLASSIFICAZIONE DEL DIGESTATO QUANDO È POSSIBILE L’UTILIZZO AGRONOMICO DEL DIGESTATO Affinché il digestato prodotto da impianti di biogas possa essere considerato sottoprodotto ed utilizzato come ammendante, è necessario che soddisfi le condizioni elencate qui sotto: 1. L’impianto di produzione di biogas deve essere alimentato esclusivamente con effluenti di allevamento e/o prodotti derivanti da colture agrarie e/o paglia, sfalci ed altri sottoprodotti agricoli e/o acque reflue e/o residui dell’industria agroalimentare e/o acque di vegetazione dei frantoi e/o sottoprodotti di origine animale 2. Quando l’utilizzo agronomico di tale materiale avviene da parte di un soggetto diverso da quello del produttore di digestato, è necessario dimostrare l’esistenza di un rapporto contrattuale tra il produttore del digestato e l’utilizzatore 3. Il digestato deve soddisfare determinate caratteristiche chimiche, fisiche e microbiologiche 4. Il rispetto delle condizioni di cui sopra deve essere attestato da una relazione scritta, redatta da un professionista abilitato, e sottoscritta dal legale rappresentante dell’impianto.

QUALI E QUANTE TIPOLOGIE DI “DIGESTATO 3/44/02/$/44/v %3)34/./ Esistono due tipologie di “digestato sottoprodotto”: • Agro – zootecnico, quando ottenuto esclusivamente a partire da effluenti di allevamento e/o prodotti derivanti da colture agrarie e/o paglia, sfalci ed altri sottoprodotti agricoli • Agro – industriale, se l’impian-

to viene alimentato anche con acque reflue, residui dell’industria agro – alimentare, acque di vegetazione di frantoi e sottoprodotti di origine animale COSA DEBBONO FARE IL PRODUTTORE E L’UTILIZZATORE DEL “DIGESTATO 3/44/02/$/44/v I soggetti potenzialmente coinvolti possono appartenere ad una delle tre categorie seguenti • Il soggetto che produce digestato come sottoprodotto è il medesimo che lo utilizza a fini agronomici. In questo caso il soggetto deve presentare, annualmente, prima dell’avvio della distribuzione in campo e tramite l’applicativo informatico, una comunicazione di utilizzo agronomico. Tale comunicazione deve contenere una serie di informazioni relative: alla localizzazione dell’impianto e dei terreni su cui si svolge l’utilizzo, alle tipologia di digestato, alla quantità distribuita, al tenore in azoto. Deve inoltre tenere aggiornato un registro relativo ai materiali in ingresso all’impianto ed uno delle operazioni di utilizzo agronomico (anche in modalità digitale) nonché elaborare un piano di concimazione (tramite l’applicativo informatico) • Il soggetto che produce digestato non lo utilizza in proprio. In questo caso il titolare dell’impianto deve presentare la comunicazione di utilizzo agronomico, tenere aggiornato il registro relativo ai materiali in ingresso all’impianto ed uno relativo alle cessioni di digestato • L’impresa che utilizza il digestato è diverso da quella che lo produce: l’utilizzatore deve semplicemente adempiere a

quanto previsto dal regolamento regionale 10/R/2007 e s.m.i.

CRITERI GENERALI DI UTILIZZAZIONE AGRONOMICA DEL “DIGESTATO 3/44/02/$/44/v In linea generale il “digestato sottoprodotto” può essere utilizzato con le stesse modalità previste per i reflui zootecnici (liquame se non palabile, letame se palabile) e quindi nel rispetto del regolamento regionale 10/R/2007 e s.m.i. Ciò significa, tra le altre cose, che nelle zone vulnerabili da nitrato l’apporto di azoto zootecnico non dovrà superare i 170 kg/ha e che, a tal fine, l’azoto di origine zootecnica presente nel digestato dovrà essere conteggiato TECNICHE DI DISTRIBUZIONE DEL “DIGESTATO 3/44/02/$/44/v L’incorporazione al terreno deve avvenire al massimo entro il giorno successivo allo spandimento. Non è ammesso l’accumulo temporaneo in campo dei digestati palabili se non durante le operazioni di distribuzione.

STOCCAGGIO DEL “DIGESTATO 3/44/02/$/44/v Valgono sostanzialmente le regole già vigenti per i reflui zootecnici. La capacità di stoccaggio dei materiali palabili non deve essere inferiore al volume di materiale palabile prodotto in 180 giorni (al lordo di eventuali cesioni a terzi) Lo stoccaggio dei materiali non palabili deve anch’esso consentire un’autonomia di 180 gg. (al lordo di eventuali cessioni a terzi ed al netto del volume del digestore primario). In entrambe i casi sono fatte salve le capacità di stoccaggio degli impianti già autorizzati alla data di adozione delle linee guida.

La Regione Piemonte ha recentemente pubblicato le Linee guida per LA CLASSIlCAZIONE del digestato come sottoprodotto e per LA SUA UTILIZZAZIONE agronomica.

Riportiamo qui di seguito, in forma riassunta, quanto in esse contenute, ma invitiamo i titolari di impianti di biogas ad esaminare attentamente e per intero il documento UFlCIALE

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NUOVO SERVIZIO DI CONSULENZA AMBIENTALE PER GLI ALLEVAMENTI

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egli ultimi anni, i vincoli e le norme di carattere ambientale in tema di allevamenti ed insediamenti zootecnici sono diventati sempre più restrittivi e complessi. Le modifiche introdotte al Codice Ambientale (D.Lgs 152/2006) e quelle più recenti sulle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale obbligano gli allevatori che intendono ottenere un’autorizzazione di inizio attività o un permesso di costruire a presentare, presso gli enti preposti e a firma di un tecnico competente abilitato, domande e relazioni tecniche sempre più complesse ed articolate. Le autorizzazioni riguardano tutti i possibili impatti determinati da un insediamento zootecnico sul territorio circostante, attra-

verso le emissioni in atmosfera, l’inquinamento dell’acqua e del suolo, le emissioni odorigene, le emissioni sonore, lo smaltimento dei rifiuti, gli scarichi delle acque reflue, i consumi energetici, idrici e di materie prime.

Con lo scopo di offrire ai propri associati un utile servizio in grado di far fronte a queste esigenze, Coldiretti attraverso le potenzialità tecniche dell’Agenzia 4A, ha avviato una nuova attività di consulenza ed assistenza in tema di autorizzazioni ambientali per gli insediamenti zootecnici; nel dettaglio, ecco i servizi offerti: • Domande di Autorizzazione per le Emissioni in Atmosfera (AVG e AVE) • Domande di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)

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• Domande di Verifica di Assoggettabilità • Domande di Valutazione Integrata Ambientale (VIA) • Domande di Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) L’attuale normativa coinvolge gli allevamenti suini con più di 1.000 capi all’ingrasso o 400 scrofe, gli allevamenti avicoli con più di 25.000 ovaiole o 30.000 polli da carne, gli allevamenti bovini con più di 200 vacche da latte, 300 vacche nutrici o 300 vitelloni all’ingrasso.

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LUPI: IN FRANCIA LI ABBATTONO DA NOI SI CINCISCHIA!

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n questi giorni i giornali si sono occupati nuovamente del problema “lupo”, dopo che in Francia è stato abbattuto il settimo dei trentasei lupi con specifica autorizzazione del Governo. I Prefetti hanno autorizzato dei cacciatori per abbattimenti specifici. In Italia si sta ancora attendendo che il Governo conceda l’autorizzazione richiesta soprattutto dalle istituzioni piemontesi e contenute in un documento del gruppo di lavoro che è stato insidiato di concerto tra il Ministero dell’Agricoltura e quello dell’ Ambiente. Siccome la Regione Piemonte non dispone di dati aggiornati, questi sono stati richiesti al Parco Alpi Marittime che gestisce la parte italiana del progetto europeo Life Wolf Alpes. I dati trasmessi

faranno parte della relazione che accompagnerà il provvedimento del Governo che dovrebbe consentire gli abbattimenti necessari per l’inderogabile contenimento della specie. Secondo indiscrezioni, in Italia sarà incaricato degli abbattimenti il Corpo Forestale dello Stato che potrà avvalersi dei selecontrollori, un gruppo di cacciatori che hanno frequentato un corso specifico presso l’ammi-

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nistrazione provinciale di Cuneo e che potrebbero affiancare gli agenti del CFS. Coldiretti Cuneo ha già pressato, e continuerà a farlo, il Ministero dell’Agricoltura italiano affinché venga emesso il provvedimento di abbattimento da parte del Governo. Inutile affermare che la popolazione del lupo in Piemonte ha raggiunto livelli inaccettabili che hanno stravolto gli equilibri naturali.

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ROBERTO BURATTO NUOVO PRESIDENTE DI ASPROCARNE PIEMONTE

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l Consiglio di Amministrazione di Asprocarne Piemonte, riunitosi lo scorso 5 Ottobre, ha eletto all’unanimità RoberTO "URATTO, già socio fondatore dell’Asprocarne e vicepresidente negli ultimi 3 mandati, nuovo Presidente dell’Organizzazione più rappresentativa del nord ovest del Paese che associa oltre 700 allevatori di bovini da carne della Regione Piemonte.

“Il Consiglio di Amministrazione di Asprocarne si riunisce per un triste motivo che tutti noi avremmo voluto evitare – questo il commento a caldo del neo eletto presidente Buratto.

- La scomparsa improvvisa del nostro presidente Mario Panero ha sconvolto tutti ed è difficile in questo momento pensare ad una sua sostituzione. Tuttavia la nostra Organizzazione riveste un’importanza notevole nell’economia del settore sia per i

Roberto Buratto (60 anni) è conduttore e proprietario dell’azienda agricola “Il Maiseto” di San Carlo Canavese (TO) ad indirizzo foraggiero, cerealicolo e zootecnico. In stalla vengono allevate circa 100 fattrici di razza Limousine inseminate con tori di razza Piemontese.

I vitelli nati in azienda vengono ingrassati e venduti alle migliori macellerie del torinese.

soci che per il mercato e questo lo dobbiamo all’enorme lavoro svolto negli anni da Panero. Per questo sarà mio e nostro dovere proseguire il cammino sulla strada tracciata da Mario nel segno della continuità e dell’innovazione”.

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato, con l’approvazione del Collegio Sindacale, di cooptare un nuovo consigliere in sostituzione di Panero. Entrerà quindi a far parte del Consiglio il socio Marco Beltrando di Ceresole d’Alba (CN), conduttore insieme alla famiglia di un allevamento di bovini da ingrasso di razza Piemontese.

Mantengono la carica di Vicepresidenti i già eletti Franco Martini di Chivasso (TO), Giacomo Baravalle di Solero (AL), -AURO #APELLO di Ceresole d’Alba (CN) e Marco Favaro di Piscina (TO).

Marco Martini, nuovo Segretario Generale della Camera di Commercio Con Delibera N. 141 del 28/09/2015 è stato conferito al Dr. Marco Martini, già dirigente della Camera di Commercio e Conservatore del Registro Imprese, l’incarico di Segretario Generale della Camera di Commercio di Cuneo. Al neo Segretario l’augurio di buon lavoro da Coldiretti Cuneo.

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BANDO DI 550MILA EURO PER I CONSORZI DI TUTELA PER DOP E IGP

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ulla Gazzetta Ufficiale n.

209 del 9 settembre è stato pubblicato il Decreto del Ministero delle Politiche agricole “Determinazione dei criteri e delle modalità per la concessione di contributi, concernenti la valorizzazione e la salvaguardia delle caratteristiche di qualità dei prodotti agricoli ed alimentari, contraddistinti da riconoscimento UE, ai sensi dei regolamenti (UE) n. 1151/2012, (UE) n.

1308/2013, (CE) n. 607/2009”. A questo bando possono accedere: • Organismi a carattere associativo dei Consorzi di tutela riconosciuti ai sensi della legge 21 dicembre 1999, n. 526 e/o del decreto legislativo 8 aprile 2010, n. 61; • Organismi a carattere

associativo delle Associazioni dei Consorzi di tutela riconosciuti ai sensi della legge 21 dicembre 1999, n. 526 e/o del decreto legislativo 8 aprile 2010 n. 61; • Consorzi di tutela riconosciuti ai sensi della legge 21 dicembre 1999, n. 526 e del decreto legislativo 8 aprile 2010, n. 61; • Associazioni temporanee tra Consorzi di tutela di cui alla precedente lette-

ra c) e/o organismi associativi operanti nel settore dell’agroalimentare.

Le attività finanziabili sono: organizzazione e partecipazione a fiere, convegni, esposizioni, e concorsi; pubblicazioni e divulgazioni di conoscenze; attività di formazione professionale e acquisizione di competenze; scambi interaziendali di breve durata; attività di consulenza; studi e ricerche.

La scadenza per la presentazione delle domande, inizialmente prevista per il 30 ottobre 2015, è stata posticipata al 9 novembre 2015 (mentre per gli anni successivi la scadenza sarà il 18 ottobre). E’ già possibile presentare le domande. Le risorse disponibili per il 2015 sono di 550 mila euro.

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,A PRESENTAZIONE delle domande per la concessione di contributi scade il 9 novembre

FINANZIAMENTI A TASSO “0”

EVENTO IL 26 NOVEMBRE A CUSSANIO

“UN CONVEGNO SUL CREDITO IN VISTA DEL PSR” ha avuto un notevole successo – commenta il direttore Generale #LAUDIO 0ORELLO – arricchito dai nuovi documenti a disposizione dei relatori. Con l’avvicinarsi dell’approvazione del Psr 2014/2020, infatti, vorremmo offrire un tavolo di lavoro in cui il confronto possa sciogliere i dubbi degli imprenditori del territorio”.

La tavola rotonda avrà un taglio volutamente pratico e dovrà essere un’occasione di condivisione e di scambio tra i relatori e i partecipanti. La nuova Politica Agricola regionale, inserendosi nel contesto della “Strategia Europa 2020”, è finalizzata a rilanciare l’economia dell’UE nel prossimo decennio, convogliando attenzione e risorse su occupazione, innovazione, istruzione, integrazione sociale e rapporto clima-energia.

“Stimolare la competitività del settore agricolo – commenta Antonello Ronco, responsabile Area Commerciale della Banca - diventa quindi una priorità, da attuare attraverso il potenziamento della redditività delle aziende agricole e la promozione di tecnologie innovative collegate”. Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi in una delle filiali della Bcc di Casalgrasso e Sant’Albano Stura oppure contattando direttamente l’Ufficio Marketing e relazioni esterne al 011 9730062 oppure marketing@banca8833. bcc.it. Interverranno: Enzo Pagliano, direttore di Coldiretti Cuneo, Andrea Chiabrando, Sta Engineering, ,UIGI $URANTI, Iccrea BancaImpresa, &AUSTO ,Asagna, Resp. Agricoltura BCC Casalgrasso e Sant’Albano Stura.

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uali sono le nuove opportunità per il settore agricolo? Se ne parlerà in un convegno organizzato da BCC di Casalgrasso e Sant’Albano Stura, in collaborazione con Coldiretti Cuneo e Torino, Iccrea BancaImpresa e Sta Engineering di Andrea Chiabrando.

L’incontro sarà il 26 novembre 2015 alle ore 17.30 presso l’Hotel Giardino dei Tigli in Frazione Cussanio, nel Fossanese.

Il tema principale sarà il Nuovo Piano di Sviluppo Rurale, in fase di approvazione, e si valuteranno le opportunità concrete che riguardano le Imprese Agricole e che possono essere sfruttate per affrontare il futuro con maggiore serenità. “Abbiamo scelto di replicare un evento già organizzato ad aprile nel Carmagnolese, che

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IL BUON CIBO SI PROMUOVE ATTRAVERSO LE PRODUZIONI DI FILIERA

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enerdì 9 ottobre, nell’ambito della Festa d’Autunno (già Coloratissimo Autunno di Fossano), i tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo, con il contributo della CCIAA di Cuneo, hanno organizzato una serata rivolta ai consumatori per promuovere il “buon cibo” e le produzioni delle filiere locali.

L’attenzione dei consumatori sulla questione del cibo sano è in costante crescita, come testimoniato da alcuni dati emblematici presentati nella serata: il calo del 20% dei consumi di Mc Donald’s in tutta la Germania e l’aumento del 20% della richiesta di cibo biologico nelle mense e nei supermercati italiani.

Ricerca e promozione del cibo sano sono uno dei principali obiettivi di Coldiretti, che

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attraverso i tecnici dell’Agenzia 4A svolge un duplice ruolo sindacale, cercando da una parte di portare economia nelle aziende, promuovendo la qualità alla quantità e dall’altra informando il consumatore sulla sicurezza delle produzioni locali e sull’importanza della consulenza in

agricoltura. Coldiretti - attraverso la consulenza dei tecnici - si impegna a sensibilizzare l’attenzione sul tema della sicurezza alimentare, effettuando la taratura delle macchine irroratrici, utilizzando metodi previsionali delle malattie attraverso l’analisi dei dati meteorologici e utilizzando trappole e strumenti all’avanguardia per verificare la presenza o meno dei patogeni in campo e credendo molto nella prevenzione, attraverso mezzi fisici come reti o impedimenti; mezzi agronomici come rotazioni, lavorazioni meccaniche al posto dei diserbi, false semine; mezzi biologici, come l’uso degli insetti utili e metodi di lotta genetica basata sull’utilizzo di varietà resistenti o tolleranti. Questi concetti, pilastri

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della lotta integrata moderna e dell’agricoltura biologica, per offrire al consumatore cibi sani e buoni, sono alla base del PAN (Piano d’ azione nazionale per l’uso sostenibile dei fitofarmaci), la recente normativa che regola per la prima volta non solo l’agricoltura, ma anche la gestione degli spazi verdi pubblici e privati, imponendo regole ferree sull’uso di prodotti fitosanitari per garantire la sicurezza dei cittadini. Questa normativa, per la prima volta, considera l’agricoltura come parte integrante del territorio, come bene da tutelare, evidenziando il prezioso ruolo degli agricoltori come produttori di cibi sani e sicuri per il consumatore.

Durante la serata, accanto alla posizione più agronomica dei tecnici Coldiretti, il dottor Pietro Devalle (nella foto pagina accanto) dell’ Asl CN1 ha presentato la nuova regolamentazione in merito all’etichettatura dei cibi, insegnando come leggerla per capire realmente cosa si stia acquistando.

Trattando come argomento

principale il buon cibo, dopo la parte introduttiva, l’incontro, è proseguito sotto forma di apericena, in cui parallelamente venivano servite degustazioni di prodotti locali e presentati i prodotti ai consumatori con interventi del Dottor Devalle e dei conoscitori del cibo.

I principali prodotti presentati e degustati durante la serata sono stati: il grano saraceno (filiera dei cereali minori e dei prodotti senza glutine), il fagiolo, il miele e il polline anche in abbinamento ai trasformati del latte (formaggi e yogurt) e la frutta fresca.

Hanno preso la parola, durante la serata, oltre a Pietro Devalle, medico nutrizionista dell’Asl, Lorenzo Martinengo (nella foto a destra), referente del comparto Biologico di Coldiretti Cuneo ed Ermanno Giordanengo di Aspromiele. Quest’ultimo ha descritto le qualità del miele, analizzando il processo produttivo dall’ape fino alla tavola, descrivendo i gusti dei vari mieli e un altro prodotto dell’ alveare, ancora poco conosciu-

to ma dalle qualità eccellenti: il polline. Infine, ,UCA #ASTELLINO, vice presidente di O.N.A.Frut, l’ organizzazione nazionale degli assaggiatori di frutta e verdura, ha descritto la produzione frutticola del cuneese e l’importanza del consumo della frutta, specializzandosi maggiormente sulle mele e guidando i presenti nell’assaggio di due varietà estreme per le loro caratteristiche: la mela Golden più commerciale e la mela Renetta del Canada più locale.

“Complessivamente - commenta Lorenzo Martinengo possiamo definirci soddisfatti del raggiungimento degli obbiettivi della serata, in cui abbiamo sensibilizzato il consumatore e promosso le buone produzioni del territorio. L’idea dell’apericena è stata apprezzata dai partecipanti che ne hanno sottolineato gli aspetti dinamici e conviviali. Vedere finalmente produttore e consumatore seduti accanto, allo stesso tavolo, a mangiare lo stesso cibo e parlare di alimentazione sana è il risultato più grande!”

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A CURA DEL COORDINAMENTO CORILICOLO DI COLDIRETTI

POTATURA DEI NOCCIOLETI: MOLTO SEGUITO IL CORSO

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o scorso 1° ottobre, a completamento di un corso dedicato alla coltivazione del nocciolo tenuto nella zona di Carrù e Dogliani, il coordinamento corilicolo dell’Agenzia 4A di Coldiretti ha organizzato un incontro tecnico incentrato sul tema della potatura dei corileti.

Tale incontro è stato ospitato dall’azienda dei F.lli Lasagna a San Grato di Piozzo, dove la presenza di noccioleti di diverse età ha consentito di mostrare a livello pratico i criteri fondamentali della potatura nelle diversi fasi di vita di un corileto.

Nella fase iniziale della coltivazione si effettua la potatura di allevamento, che consiste nel dare l’impostazione alla pianta in funzione della forma di allevamento scelta (cespuglio,

Il metodo tradizionale per ridare il sorriso ai pazienti che devono sostituire un’intera arcata dentaria è la protesi mobile, la classica dentiera. Chi porta questo tipo di protesi ne conosce però bene i limiti: palato lungo per aumentare la tenuta, scarsa sensazione del gusto dei cibi, necessità di ricorrere a paste adesive o a continue ribasature per evitare che la protesi balli.

Oggi l’odontoiatria moderna ha a portata di mano le soluzioni più confortevoli per evitare tutto questo: gli impianti.

Gli impianti sono delle vere e proprie radici artificiali che permettono, con un semplice intervento, di fissare in giornata la vecchia protesi, in tempi brevi e con costi molto contenuti.

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re, occorre intervenire con una potatura definita di produzione, finalizzata a riequilibrare la proporzione tra fruttificazione e sviluppo vegetativo. Durante gli interventi di potatura, si provvede anche a pulire le piante, eliminando rami secchi e branche in eccesso, soprattutto quelle orientate verso

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vaso cespugliato, alberello).

Tale scelta va fatta prevalentemente in funzione delle caratteristiche dell’areale in cui si effettua l’impianto (rischio di abbondanti nevicate, presenza di agrilo, etc.).

Successivamente, quando la pianta raggiunge una certa dimensione e inizia a fruttifica-

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Inserendo 4 impianti invece è possibile sostituire tutti i denti grazie al carico immediato.

In un solo intervento che comprende estrazioni, posizionamento degli impianti ed impronte, viene confezionata una protesi provvisoria fissa, sostituita da quella definitiva non appena avvenuta la corretta guarigione.

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l’interno della chioma, cercando di favorire il passaggio della luce in tutta la parte aerea della pianta. Nella fase di piena produzione, per mantenere giovane e produttiva la pianta, occorre intervenire con tagli di ritorno per favorire la produzione di legno nuovo.

Con l’invecchiamento dell’impianto si interviene con la potatura di rinnovamento per stimolare la formazione di rami nuovi che daranno poi origine a gemme da fiore. L’intervento, nel

caso non si fosse effettuato in precedenza, diventa fondamentale nel momento in cui le chiome si allargano nell’interfila fino a toccarsi, in quanto la parte di chioma che porta frutto è quella esposta al sole. Poiché da diversi studi scientifici è emerso che vi è una stretta correlazione tra età dei rami, lunghezza, esposizione alla luce e produzione, la potatura è di fondamentale importanza per mantenere una buona produttività durante tutta la vita del noccioleto. Inoltre è ormai assodato che la potatura influisce positivamente non solo sulla quantità, ma anche sulla qualità del raccolto.

Chiaramente il metodo di potatura che offre i migliori risultati qualitativi è quello manuale, in quanto l’operatore può selezionare cosa eliminare con i tagli, ma è anche il metodo più oneroso in termini di tempo e, quindi, di costi. Un’alternativa alla potatura manuale è rappresentata dalla potatura meccanica che, viceversa, è più veloce, ma non consente la selezione dei rami da eliminare, ma sola-

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Potatura di allevamento

mente la profondità del taglio e il posizionamento dello stesso (solo laterale o laterale con cimatura). Gli interventi di potatura possono essere effettuati al verde o in inverno. Nel caso di interventi di potatura “pesanti”, poiché si riduce drasticamente la produzione nell’anno successivo, generalmente si sceglie di scaglionare l’intervento in più annate.

I tecnici dell’Agenzia 4 A di Coldiretti sono a disposizione per supportare le aziende nell’individuazione dei metodi di gestione più opportuni nelle diverse realtà aziendali.

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KIWI: PRODUZIONE 2015 IN AUMENTO

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i è tenuto a Katerini in Grecia, dal 30 settembre al 2 ottobre, l’incontro dell’International Kiwifruit Organization (IKO). Durante l’importante convegno annuale, giunto quest’anno alla trentaquattresima edizione, oltre a fare il punto sulla produzione internazionale, sono state presentate le stime di produzione del kiwi per il 2015, da parte delle principali nazioni produttive del nostro emisfero.

Per l’Italia, come nelle passate stagioni, ha partecipato all’incontro il Centro Servizi Ortofrutticoli (CSO) di Ferrara ed una delegazione delle più importanti imprese del settore.

In Europa la produzione complessiva dovrebbe raggiungere le 764.000 tonnellate, con un incremento produttivo, rispetto al 2014, di circa il 9%. L’Italia si conferma il primo paese produttore ed esportatore europeo e mondiale: la produzione nazionale attesa sfiora le 500.000 tonnellate (pari a circa il 65% della produzione europea), con un aumento di circa l’8% rispett o

all’anno precedente. Seguono la Grecia (170.000 tonnellate, +11%), la Francia (60.000 tonnellate, +10%), il Portogallo (24.000 tonnellate, +10%) e la Spagna (14.500 tonnellate, +16%).

Sempre nell’emisfero Nord, dove è prevista una produzione globale di 798.450 tonnellate, con un +9% rispetto al 2014, tra i più importanti produttori vanno poi menzionati gli Stati Uniti (23.445 tonnellate), anch’essi in crescita (+10%) e la Corea del Sud (11.000 tonnellate) che invece ha mantenuto il livelli dello scorso anno.

In Piemonte, si stima una produzione di 114.612 tonnellate e si prevede un aumento produttivo di circa il 3% rispetto al 2014.

Le forti grandinate avvenute all’inizio dell’Estate, che hanno azzerato la produzione in alcuni comuni del Torinese, hanno reso molto difficile la previsione che, a consuntivo, potrebbe quindi variare ulteriormente.

A livello qualitativo la produ-

zione del Piemonte è ovunque buona, con frutti ben impollinati, di buona pezzatura, in linea con la produzione del 2014.

In linea di massima questo tipo di situazione è riscontrabile anche nelle altre regioni del Nord Italia (Emilia Romagna e Veneto), mentre al Sud (Lazio), il notevole incremento della produzione è andato inevitabilmente a scapito della pezzatura dei frutti.

La produzione fortemente limitata dalla P.S.A. nelle passate stagioni, continua quindi a salire e va registrato, sia in Piemonte, che nelle altre regioni produttive, un nuovo deciso incremento, nella coltivazione delle nuove varietà, prime fra tutti le varietà a polpa gialla.

Al momento le imprese produttrici sono nel pieno della raccolta ed è ancora difficile fare delle previsioni sulla futura campagna di commercializzazione, che entrerà nel vivo solo nei prossimi mesi.

IMBALLAGGI: IL CONTRIBUTO AMBIENTALE E IL CONAI PER LE CANTINE IL CONAI è un consorzio privato, senza fini di lucro, ed è costituito da tutti i produttori ed utilizzatori di imballaggi al fine di attuare un sistema integrato di gestione basato sul recupero e sul riciclo dei rifiuti di imballaggio. Per utilizzatori si intendono: gli acquirenti – riempitori di imballaggi vuoti, gli importatori di “imballaggi pieni”, gli auto produttori, i commercianti di imballaggi pieni, i commercianti di imballaggi vuoti.

La quota è costituita da un importo fisso (più un eventuale importo variabile ) e si traduce nell’acquisizione di quote di partecipazione al Consorzio. Essa viene versata solamente una volta e può essere adeguata successivamente, a discrezione del Consorziato.

COME CONTEGGIARE LA QUOTA D’ADESIONE il contributo ambientale, stabilito varia per ciascuna tipologia di imballaggio e rappresenta la forma di finanziamento attraverso la quale CONAI ripartisce tra produttori e utilizzatori il costo

In sintesi: le imprese che confezionano sono tenute a versare un “contributo ambientale” all’atto dell’acquisto dei materiali (varia a seconda del materiale). Il corrispondente addebito viene prelevato ed esposto in fattura dal produttore degli imballaggi quali vetreria, scaTOLIlCIO ECC INSIEME AL COSTO per gli imballaggi stessi. Sul terRITORIO NAZIONALE AI lNI DELL ORganizzazione e della gestione del recupero e del riciclo dei suddetti materiali è incaricato un Consorzio, il CONAI, al quale sono tenuti ad associarsi sia i produttori di imballaggi che gli utilizzatori – quindi le cantine. L’adesione al CONAI prevede una quota d’ingresso (quindi non annuale) CHE CONSTA DI UN IMPORTO lSSO DI 5,1 euro (2015) e uno variabile di 150 euro ogni milione di euro di costo per i materiali d’imballaggio (0.015 %).

per i maggiori oneri della raccolta differenziata, per il riciclaggio e per il recupero degli imballaggi.

Tale ripartizione “deve avvenire” in proporzione alla quantità totale, al peso e alla tipologia del materiale di imballaggio immesso sul mercato nazionale, al netto delle quantità di imballaggi usati riutilizzati nell’anno precedente per ciascuna tipologia di materiale. Le somme dovute da tutti i consorziati, produttori e utilizzatori, sono sempre prelevate, sulla base di una specifica indicazione in fattura dell’ammontare del Contributo Ambientale CONAI dovuto e della tipologia del materiale di imballaggio oggetto della cessione.

APPENDICE ESPORTAZIONE (PROCEDURA SEMPLIFICATA DI ESENZIONE) La procedura semplificata si basa sulla determinazione della quota di imballaggi che si prevede siano destinati all’esportazione. Maggiori informazioni e moduli di adesione su www.conai.org

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OBIETTIVO AGRICOLTURA VOCE DELL’AGROALIMENTARE

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ontinua con successo “Obiettivo Agricoltura”, in onda su Telecupole tutte le domeniche alle 12 e 10 e alle 19 30. Da quest’anno, la trasmissione si è arricchita di un nuovo spazio di approfon-

dimento: “Anteprima Obiettivo Agricoltura”, con le interviste e l’attualità sulle tematiche più dibattute, il sabato, alle 20,50.

In questa stagione, la trasmissione ha dato ampio rilievo alle castagne non solo con la Fiera

Nazionale del Marrone, ma anche andando a presentare le realtà del territorio che effettuano la lavorazione ed esportano la Castagna Cuneo IGP in tutto il mondo. Nelle immagini la ditta Castellino di Villanova Mondovì.

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AUMENTA DEL 20% LA PRODUZIONE DI CASTAGNE

D

opo anni drammatici che ne avevano fatto temere la scomparsa, torna a crescere la produzione di castagne Made in Italy con un aumento stimato in media del 20 per cento rispetto a un 2014 che aveva fatto segnare il minimo storico, per effetto degli attacchi del cinipide, il parassita cinese che fa seccare gli alberi ed ha provocato nei castagneti italiani una vera strage. E’ quanto emerge da una indagine della Coldiretti in occasione dell’avvio della raccolta segnato da feste e manifestazioni, come la Fiera Nazionale del Marrone di Cuneo.

Il raccolto di castagne Made in

Italy con una qualità comunque ottima risalirà quest’anno a oltre i 20 milioni di chili, pur restando al di sotto della media. La situazione è in realtà a macchia di leopardo lungo la Penisola con una ripresa dei raccolti che arriva al 50 per cento in Toscana mentre il raccolto è ancora in calo in Basilicata. A pesare sulla ripresa è stata anche l’attività di lotta al cinipide attraverso i lanci del suo nemico naturale, il parassitoide Torymus sinensis, che ha dato risultati positivi nei castagneti di molte regioni, tra cui il Piemonte e la provincia di Cuneo in particolare. Saranno comunque necessari altri anni per ritornare ad un livello produttivo degno della tradizione nazionale. Basti dire che nel 1911 la produzione di castagne ammontava a 829 milioni di chili, ma ancora dieci anni fa era il triplo rispetto a quella attuale.

Nonostante il ritorno delle castagne Made in Italy resta il rischio di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto dalla Spagna, dal Portogallo, dalla

Turchia e dalla Slovenia, con le importazioni che nel giro di due anni sono quasi triplicate in valore, passando dai 38,7 milioni di euro in valore del 2012 ai 67,8 milioni di euro del 2013 fino ai 95,3 milioni euro del 2014, pari ad oltre 38 milioni di chilogrammi di castagne in guscio e 800.000 kg di castagne sgusciate, spesso spacciate per italiane, con forti ripercussioni sui prezzi corrisposti ai produttori, anche inferiori a 2 euro al chilo. Da qui la richiesta di Coldiretti di assicurare più controlli sull’origine delle castagne messe in vendita in Italia per evitare che diventino tutte, incredibilmente, tricolori. Non sono noti invece i dati relativi alle importazioni di farina di castagne, perché non esiste un codice doganale specifico, ma solo un codice relativo alla farina ottenuta da frutti di diverse tipologie. Serve pertanto l’introduzione di un codice doganale specifico per la farina di castagne, in modo da poterne monitorare i flussi e l’obbligo di etichettatura di origine per i derivati a base di castagne.

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CUNEO: LA CASTAGNA PROTAGONISTA

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otevole successo di pubblico ha riscosso la Fiera Nazionale del Marrone di Cuneo. Coldiretti-Campagna Amica era presente con oltre cinquanta imprese agricole che effettuano

la vendita diretta, con i laboratori didattici ed insieme alla Confartigianato è proseguita la collaborazione del progetto AgriArti: nel padiglione ristorazione sono state presentate e preparate secondo le

prelibate ricette della tradizione le migliori materie prime agricole e artigiane del territorio: un modo per fare sistema tra imprese agricole e artigianali, premiato dalla scelta dei visitatori.

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na delegazione provinciale di Donne Impresa Cuneo è stata invitata all’Expo per partecipare al convegno “Leadership delle donne in agricoltura: cibo, benessere, arte”. Al tavolo dei relatori Lorella Ansaloni, responsabile nazionale Donne Impresa di Coldiretti, e il Presidente nazionale Roberto Moncalvo, il cui intervento ha chiuso il convegno.

L’obiettivo dell’incontro è stato riflettere sul ruolo delle donne nell’agricoltura di oggi e sullo stretto legame tra un’alimentazione corretta, il benessere della persona e la valorizzazione dei beni artistici locali.

“Il convegno si basa su un dato di fatto: in Italia, un’azienda su tre è diretta da un’imprenditrice. Nel settore agricolo, inoltre, la donna spicca da decenni per la sua capacità di portare innovazioni concrete” ha dichiarato Silvia Viazzi, responsabile di Donne Impresa

Coldiretti Cuneo “spesso le donne introducono e seguono i progetti multifunzionali dell’azienda. Ma non si limita a questo il loro contributo: hanno anche creato e messo in pratica nuove attività connesse che si sono dimostrate economicamente rilevanti e il cui valore, proprio nelle scorse settimane, è stato riconosciuto dalla legge nazionale sull’Agricoltura Sociale. Un esempio è l’Agritata, un altro le fattorie didattiche”.

“Quello che

distingue molte imprenditrici” ha dichiarato Enzo Pagliano, direttore di Coldiretti Cuneo, “è l’attenzione al consumatore, la capacità di cogliere le dinamiche del mercato e di soddisfarne le richieste, senza per questo snaturare l’impostazione agricola della propria azienda. Il loro ruolo propositivo è d’esempio, specie di fronte al perdurare dei problemi sollevati dalla crisi economica”.

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UN AIUTO PER GLI ANZIANI CHE VIVONO A CASA PROPRIA

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l progetto â&#x20AC;&#x153;Incontriamoci nelle nostre case â&#x20AC;&#x201C; Reti per la domiciliaritĂ nel cebanoâ&#x20AC;? si rivolge alle persone anziane che vivono a casa propria e residenti nei comuni di #EVA

Ormea e Garessio. Il progetto è svolto in collaborazione con le Residenze Assistenziali del territorio allo scopo di aiutare gli anziani a prolungare la vita al proprio domicilio. Sono giĂ 16 gli anziani che usufruiscono dei servizi messi a disposizione, tra cui la consegna pasti a domicilio o in struttura, la partecipazione ad eventi socializzanti nella struttura piĂš vicina a casa propria e lâ&#x20AC;&#x2122;affiancamento do-

mestico per la cura della casa.

I servizi offerti dal progetto sono anche altri: la preparazione del pasto a domicilio, il bagno protetto in struttura, il servizio di lavanderia e di supporto allâ&#x20AC;&#x2122;igiene personale. Insieme ai volontari e alle Residenze Assistenziali, per i servizi di affiancamento domestico e di accompagnamento collaborano anche le Aziende Agricole Coldiretti che hanno aderito alla rete.

A tutti gli ultrasettantenni residenti nei Comuni di Ceva, Garessio e Ormea sarĂ recapitata una lettera per presentare Samanta, il â&#x20AC;&#x153;Visitatore Itineranteâ&#x20AC;? del progetto, e le attivitĂ

proposte.

0ER AVERE ULTERIORI INFORmazioni è possibile contattaRE L 5FlCIO :ONA #OLDIRETTI DI #EVA AL NUMERO Il progetto, che coinvolge Coldiretti Cuneo e i suoi Soci, è promosso con lâ&#x20AC;&#x2122;Istituto De Rossi di Ceva, lâ&#x20AC;&#x2122;Opera Pia Garelli di Garessio, la casa di riposo â&#x20AC;&#x153;Renzo Merlinoâ&#x20AC;? di Ormea e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, il Servizio Socio-Assistenziale del Distretto di Ceva gestito dallâ&#x20AC;&#x2122;Unione Montana, il Distretto di Ceva - ASL 1 CN1 e le Associazioni di Volontariato del territorio.

Progetto Incontriamoci nelle nostre case â&#x20AC;&#x201C; reti per la domiciliaritaâ&#x20AC;&#x2122; nel cebano

Le Agritate allâ&#x20AC;&#x2122;Ottobrata Anche questâ&#x20AC;&#x2122;anno le Agritate hanno partecipato allâ&#x20AC;&#x2122;Ottobrata di Barge, manifestazione giunta con successo alla trentesima edizione. Lo stand organizzato dalle Agritate ha presentato alle famiglie numerose attivitĂ e giochi legati al mondo agricolo. Lâ&#x20AC;&#x2122;Agritata accoglie i bambini presso la propria casa, che è collocata presso unâ&#x20AC;&#x2122;azienda agricola.

Il servizio, promosso da Coldiretti in collaborazione con la Regione Piemonte, si basa su un progetto pedagogico che mira a valorizzare la casa e il contesto agricolo e rurale in cui è inserita, ritenendoli luoghi ideali per la crescita e lo sviluppo dei bambini. ul enti s ram i d n e o Coop pprof Per a tattare la lidale, n o io, co infa S serviz Sociale L 47 287 tiva l. 0171 4 dale.it te oli linfas idale.it @ o f n i sol .linfa www

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Fiera di San Luca

Secondo appuntamento biologico per i consumatori Lunedì 30 novembre alle ore 18.15 presso il Seminario di Cuneo, via Amedeo Rossi 28, si terrà il secondo incontro organizzato per i consumatori dal titolo “Scopriamo assieme la frutta e la verdura bio” a cura dei tecnici biologici dell’ Agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo. In questa seconda serata si analizzeranno le produzioni biologiche di frutta e verdura e si farà una degustazione guidata della frutta a cura dei maestri assaggiatori dell’organizzazione nazionale dell’ O.N.A.Frut.

Domenica 11 ottobre 2015 si è svolta a Demonte la Fiera di San Luca, considerata uno degli appuntamenti più importanti dell’autunno in Valle Stura. La manifestazione, organizzata dal Comune di Demonte, nasce per rendere omaggio ad un’antica tradizione: la transumanza. Tale usanza, che prevede la salita agli alpeggi in primavera ed il ritorno nella pianura per il periodo invernale, è stata rivissuta, con una tradizionale e “suggestiva” sfilata di mandrie, greggi e cavalli nel centro del paese. In origine, la fiera rappresentava infatti un momento di incontro per i malgari che scendevano dagli alpeggi ed un vero e proprio mercato di acquisto e vendita di bestiame.

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BRA: presso OTTICA BOSCHIS DARIO Via Vittorio Emanuele, 253 (vicino alla Chiesa S. Antonio).

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MONDOVÌ: presso BIOS POLIAMBULATORIO Via Beccaria, 16. Tel. 0174/40336. Tutti i primi e terzi giovedì di ogni mese al mattino.

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Tutti i secondi venerdì e quarti mercoledì di ogni mese al mattino.

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CEREALI BIOLOGICI: INVESTIRE CONVIENE La realtà dei cereali biologici è ad oggi economicamente vantaggiosa ed agronomicamente sostenibile.

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razie alla ricerca di varietà locali o meglio adattabili al metodo biologico anche i cereali stanno diventando una ottima opportunità per le aziende biologiche, entrando e migliorando la rotazione delle colture aziendali e diventando parte integrante del reddito.

In particolare i tecnici biologici dell’ agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo sostengono e seguono ormai da anni due tipi di contratti vantaggiosi in tal senso: • Farro monococco e frumento tenero con il molino Marino • Frumento tenero con il molino Sobrino.

Per il farro, il contratto prevede la semina della varietà selezionata dal molino Marino stesso, denominata Enkir, che è una popolazione di semi unica nella sua diversità, ottenuta da una selezione ventennale di più varietà di farri antichi che ben si adattano al nostro areale ottenendo una buona produzione.

L’ Enkir è una coltura davvero da poche pretese: ben si adatta a terreni marginali (anzi sembra esprimere al meglio le proprie qualità proprio in questi terreni), sopporta bene la siccità, resiste bene a parassiti e patogeni, si adatta anche bene all’ altitudine, non richiede concimazioni e risponde molto bene alle malerbe chiudendo velocemente le file.

Per quanto riguarda l’aspetto

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agronomico, essendo un cereale autunnale vernino, viene seminato in autunno e trebbiato in estate. Richiede una buona lavorazione del terreno e una falsa semina per gestire le infestanti. È importante evitare il ristagno idrico, specie nelle prime fasi di crescita del cereale. Non richiede concimazioni e la produzione media per giornata piemontese è di circa 8-10 q. L’ Enkir è un cereale povero in glutine, ma altamente ricco in proteine (circa 18% di media) e carotenoidi che conferiscono il classico colore giallo alla farina prodotta. Questo cereale viene utilizzato principalmente per produrre farina e gallette. La particolarità del prodotto ne ha permesso l’ingresso tra gli Alti Cibi di Eataly.

Attualmente, la zona di maggiore interesse e crescita della coltivazione di questo cereale è il cebano, realtà in cui i terreni

sopra descritti sono facilmente riscontrabili e in cui il coraggio e la forza degli agricoltori del territorio, che hanno creduto nel progetto, hanno salvaguardato dall’abbandono molti campi, portando economia alle proprie aziende. Gli agricoltori, uniti nella cooperativa Le sette vie del Belbo e seguite dall’assistenza tecnica di Coldiretti in questi anni hanno cresciuto la quantità e la qualità del prodotto, riuscendo ad arrivare a produrre circa 600 q. Commenta Ferdinando Marino, titolare dell’ omonimo molino: “L’ Enkir è un progetto ambizioso, che tende alla tutela del territorio e al rispetto e alla bellezza dello stesso e delle aziende agricole che hanno creduto e credono ancora in questo progetto! La potenzialità di commercializzazione è alta e si cercherà di crescere fino ad arrivare a 2000 q di prodotto conferito.”

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Continua !LDO "RUSTOLON, coordinatore provinciale dei tecnici dell’ agenzia 4 A di Coldiretti: “Rispettoso delle aziende agricole perché produce economia e per la campagna 2016, grazie all’ ottima collaborazione con il molino Marino, il prezzo del cereale al conferimento passerà da 71 a 80 E al q! Questo significa ritorno economico per tutte le aziende agricole”.

Per quanto riguarda il frumento tenero biologico, anche la richiesta di questo cereale è in aumento e vi sono dei contratti di filiera specifici per le aziende biologiche associate a Coldiretti e seguite dai tecnici di campo.

Le varietà coltivate vanno dalle più comuni anche nel convenzionale come il Bologna a quelle più tipiche per la coltivazione biologica, purché le sementi siano certificate biologiche.

Agronomicamente, i consigli sono molto simili a quelli per l’Enkir: buona lavorazione del terreno, falsa semina per contenere le malerbe ed evitare il ristagno idrico.

Il frumento biologico, sempre più richiesto sul mercato, visto l’ incremento delle richieste di alimenti biologici da parte dei consumatori, viene utilizzato per gli stessi scopi di quello convenzionale, come farine e basi per altri preparati. Il prodotto biologico permette però di dare un valore aggiunto ai trasformati, consentendo una maggior remunera-

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione B) Informazione in campo agricolo

43 ATTUALITÁ

ASSOCIAZIONE REGIONALE GRUPPI COLTIVATORI SVILUPPO del PIEMONTE

zione per l’ azienda agricola. Per quanto riguarda questi contratti, il prezzo viene stabilito sulla base del tipo di grano coltivato: biscottiero, panificabile o di forza a seconda dei valori di W e P/L ottenuti dalla partita conferita. Il conferimento può essere effettuato sempre presso il già citato molino Marino oppure presso il molino Sobrino a cui quest’ anno sono stati conferiti circa 400 q di frumento bio.

Ricordiamo a tutti che per aderire a questi tipi di contratti biologici ci si avvale dell’assistenza specialistica dei tecnici di campo dell’ Agenzia 4 A ed essere soci della cooperativa “Le sette vie del Belbo”, cooperativa che permette anche di poter aderire ad altri tipi di contratti di filiera biologici come le patate e il fagiolo nano. Per ulteriori informazioni, rivolgersi ai tecnici degli Uffici Zona Coldiretti.

INAUGURATI I NUOVI UFFICI ZONA DI COLDIRETTI A BRA Lo scorso 19 ottobre, alla presenza del Consiglio di Zona,del Presidente Provinciale Delia Revelli, del direttore Enzo Pagliano e di tutto il personale, sono stati inaugurati i nuovi uffici della Zona Coldiretti di Bra. Qui si sono aggiunte alle strutture già esistenti al secondo piano (area fiscale) un’area spaziosa, funzionale e gradevole all’utenza, dove i servizi del CAA, dei 4A, dell’ EPACA e del Segretario di zona sono offerti con professionalità. Il Segretario Zona di Bra, Giorgio Bergia dice: Nel 2010 giunsero da parte di alcuni Presidenti di Sezione le prime segnalazioni e richieste in merito alla necessità di dotare l’ufficio di ’ nuovi spazi per far fronte alle mutate esigenze dei soci.

La dirigenza ha individuato nella rimodulazione degli spazi la risposta per garantire attività di consulenza ottimale.

ATTUALITÁ

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NUOVO CONTRASSEGNO EUROPEO PER AUTO CHE TRASPORTANO DISABILI

T

ra le varie agevolazioni previste per facilitare la mobilità dei disabili c’è il contrassegno per auto che, in deroga ad alcune prescrizioni di legge, mette al riparo i soggetti portatori di handicap e/o invalidi da improprie contestazioni o verbalizzazioni di infrazioni.

Hanno diritto al rilascio del contrassegno: • le persone con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta; • le persone non vedenti; Per un periodo inferiore ai cinque anni, quindi a tempo determinato, può essere rilasciato anche a: persone con temporanea riduzione della capacità di deambulazione a causa di infortunio o per altre cause patologiche; persone con totale assenza di ogni autonomia funzionale e con necessità di assistenza continua, per recarsi in luoghi di cura.

Il contrassegno invalidi non è vincolato a uno specifico veicolo perché ha natura strettamente personale, quindi può essere utilizzato su qualunque mezzo destinato alla mobilità del disabile, a prescindere dalla titolarità di una patente di guida o dalla proprietà di un veicolo.

TUNNEL CARPALE

Deve essere usato solo ed esclusivamente se l’intestatario del contrassegno è a bordo, alla guida o accompagnato da terzi, e deve essere sempre esposto in originale, in modo ben visibile, sul parabrezza del veicolo.

Infine, in caso di decesso del titolare, di perdita dei requisiti o di scadenza del termine di validità, il contrassegno deve essere restituito all’ufficio competente che lo ha rilasciato.

IMPORTANTE Tutti i possessori di un contrassegno disabili rilasciato prima del 3 dicembre 2012 (vecchio contrassegno di colore arancio) dovevano provvedere, entro il 15 settembre 2015, alla sua sostituzione con il nuovo contrassegno europeo di colore azzurro valido in tutti i paesi membri dell’Unione Europea.

I nuovi pass sono entrambi in vigore a dicembre 2012, e per tutto questo tempo hanno convissuto coi vecchi che, dal 16 settembre 2015, non anno più valore.

I nuovi contrassegni saranno

difficili da falsificare, perché sulla parte anteriore c’è una vignetta olografica anticontraffazione.

A partire da questa data, dunque, chi ha il vecchio tagliando arancione dovrà sostituirlo col nuovo.

I nuovi contrassegni riportano la foto e la firma di chi ha diritto ed avranno una durata di 5 anni anche in caso di disabilità permanente, bisognerà pertanto rinnovarli a scadenza.

E’ bene sapere che l’utilizzo improprio dei pass regolari è passibile di multe che vanno da 84 a 335 euro, mentre la falsificazione degli stessi è una fattispecie di reato ed è punita penalmente.

I possessori dei vecchi contrassegni devono rivolgersi al proprio Comune di residenza per la sostituzione, presentandosi con una foto-tessera, il documento di identità ed il vecchio contrassegno.

'LI UFlCI %0!#! SONO a disposizione per i chiarimenti in merito

Chiedere l’indennizzo INAIL Viene riconosciuta come malattia professionale La sindrome del tunnel carpale per chi è impegnato in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza.

E’ opportuno presentare la domanda di riconoscimento della malattia professionale appena viene diagnosticata la patologia e comunque entro 2 anni dall’abbandono della lavorazione

PAGAMENTI RATEALI INPS Coloro che stanno pagando ratealmente un riscatto di contributi, una ricongiunzione, una rendita vitalizia o i versamenti volontari, devono utilizzare i modelli MAV. Qualora l’INPS non invii i bollettini MAV utili per proseguire il pagamento rateale entro le scadenze “perentorie” previste dalla norma, occorre presentarsi presso gli uffici del Patronato Epaca per la stampa degli stessi.

COLTIVA LA TUA SALUTE TEMA DEL MESE: MALATTIE NEFROLOGICHE Le malattie renali possono evolvere del tutto asintomatiche.

Circa il 10% della popolazione è affetto da malattia renale cronica e questa percentuale è piÚ elevata in alcune particolari categorie quali anziani, ipertesi, diabetici o persone obese.

I reni hanno la funzione di filtrare le urine e di riequilibrare nellâ&#x20AC;&#x2122;organismo il contenuto dei sali minerali presenti nel sangue, nei liquidi organici e nelle cellule.

Unâ&#x20AC;&#x2122;ulteriore attivitĂ dellâ&#x20AC;&#x2122;apparato urinario è quella di secernere gli ormoni che regolano la produzione di globuli rossi, il mantenimento in equilibrio della pressione arteriosa ed il metabolismo del calcio/fosforo.

Quando compare una pato-

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logia renale, queste funzioni possono essere progressivamente alterate, nei casi piĂš gravi fino alla completa abolizione.

Le malattie renali possono mostrarsi in maniera diversa a secondo della componente in cui si manifesta il primo danno: glomerulonefriti, pielonefriti, nefropatie vascolari, nefropatie tubulo interstiziali, di nuova insorgenza o ereditarie, acute o

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croniche, primitivamente renali o secondarie ad una malattia sistemica come il diabete o le collagenopatie.

I segni piĂš frequenti sono unâ&#x20AC;&#x2122;alterazione del colore (scure, rosse) o del volume (scarso) delle urine, lo stimolo ad urinare piĂš frequentemente o con bruciore, edemi intorno agli occhi o alle estremitĂ , ipertensione arteriosa, dolore alla schiena.

Pertanto, una diagnosi clini ca, laboratoristica e strumentale precoce, delle differenti patologie renali, è particolarmente importante, perchĂŠ consente di mettere in atto tutte le terapie e di adottare i cambiamenti di stile di vita che possono rallentare lâ&#x20AC;&#x2122;evoluzione.

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ATTUALITÁ SCADENZE AZIENDALI

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SCADENZE AZIENDALI 31 OTTOBRE IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta.

IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento all’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

2 NOVEMBRE (essendo il 1° novembre festivo) !##/.4/ )20%& n )2%3 E )2!0 !../ Da oggi decorrono i termini per effettuare il versamento dell’acconto IRPEF, IRES ed IRAP anno 2015.

Per le persone fisiche l’acconto IRPEF è stabilito nella misura del 100% mentre per i soggetti IRES è stabilito nella misura del 101,5%.

L’acconto IRAP è previsto per tutti i soggetti nella misura del 100%.

ACCONTO CEDOLARE SECCA SUGLI AFFITTI Da tale data decorrono i termini per il versamento dell’acconto della cedolare secca sugli affitti per i soggetti che hanno optato per il nuova sistema previsto per il 2015 per le locazioni di immobili ad uso abitativo.

L’acconto è dovuto nella misura del 95% e dall’importo va detratto l’eventuale primo acconto.

11 NOVEMBRE 3!. -!24)./ n ).):)/ !..!4! !'2!2)!

Per consuetudine e per convenzione San Martino è il momento iniziale delle affittanze agrarie.

15 NOVEMBRE IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A seguito delle modifiche apportate all’art.21 del D.P.R. 633/72 deve essere emessa , entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di ottobre, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè ottobre.

16 NOVEMBRE VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti diretti, delle ritenute effettuate nel mese di ottobre sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente.

IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI OTTOBRE Annotazione di liquidazione per il mese di ottobre e versamento dell’eventuale imposta, tramite modello F24 telematico, da parte dei contribuenti che esercitano l’attività agricola , d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2014 hanno realizzato un volume d’affari superiore a 400.000,00 se prestazione di servizio o di 700.000,00 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66, legge 427/91. )-0/34! 35, 6!,/2% !'')5.4/ n #/.42)"5%.4) TRIMESTRALI Entro tale data i contribuenti che esercitano l’attività agricola, d’impresa o di lavoro autonomo che hanno realizzato nell’anno 2014 un volume d’affari inferiore a euro 400,000,00 se esercitano l’attività di prestazioni di servizi, ed arti e professioni: E inferiore a euro 700.000,00 se esercitano l’attività agricola o di impresa ed hanno optato ai sensi dell’art. .66 L..427/93 per la liquidazione trimestrale devono annotare sul registro delle vendite la liquidazione periodica dell’imposta relativa al trimestre luglio – agosto – settembre 2015 ed effettuare il relativo versamento IVA.

FESTA DELL’ACSTE AL MIAC “giacche blu” e gli indiani.

“Questo spettacolo - commenta 'IANLUCA #ALLERI, presidente del direttivo Acste - ha esaltato uno degli aspetti della nostra comune passione, quello della monta americana ed è stato apprezzato da una parte dei soci, altri invece hanno apprezzato maggiormente la presentazione dei Merens, cavalli di montagna specializzati nei trek-

S

abato 3 e domenica 4 ottobre si è svolta al MIAC di Cuneo la tradizionale festa dell’ACSTE, Associazione Cuneese di Turismo Equestre. L’area mercatale è stata raggiunta già il sabato sera da numerosi cavalli e cavalieri. L’evento, seppure non pubblicizzato in maniera adeguata, ha visto una buona affluenza di visitatori, soprattutto famiglie con bimbi al seguito, sempre entusiasti alla vista dei cavalli. Grazie ad alcuni soci “driver”, (n.d.r. possessori

di cavalli attaccati a carrozze), in molti tra il pubblico hanno potuto fare l’esperienza di un piccolo percorso in su questo mezzo ecologico e alternativo.

Non dimentichiamo poi il battesimo della sella, per la gioia dei più piccini.

Nel pomeriggio della domenica lo spettacolo “Yankee and Indians” organizzato ed eseguito da Ezio Bianco ed %LENA 1UAglia che, con il loro staff, hanno entusiasmato i presenti con la rievocazione di una battaglia tra

king. Un’ esemplare femmina di questa razza è stata presentata montata secondo la scuola classica”. “Questo evento, conclude Calleri, fortemente voluto dal direttivo ACSTE ha lanciato, col nome di CUNEO CAVALLI, un appuntamento fisso per i prossimi anni con il quale, con i dovuti aggiustamenti, si spera di coinvolgere e deliziare un più vasto pubblico”.

Fiera Cavalli a Verona Il Circolo Ippico “I SERIVAJ” di Bombonina (affiliato ACSTE) organizza, per domenica 8 novembre 2015, il viaggio in pullman a Verona in occasione della “Fiera Cavalli”. Il programma prevede la partenza alle ore 04:00 da Cuneo – Piazza Galimberti (lato tribunale); alle ore 04:15 da Castelletto Stura di fronte al Bar Asti – Cuneo (in prossimità della rotonda di Castelletto). Il ritorno è previsto in serata con partenza da Verona alle ore 18:00 circa. Il costo del viaggio verrà calcolato in base al numero di partecipanti. N.B: per le prime 30 prenotazioni possibilità di prenotare il biglietto per l’ingresso in fiera scontato! Per informazioni e prenotazioni rivolgersi a: Silvio Regis tel. 3382542192.

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