Coltivatore Cuneese n.1 anno 2015 by Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo

Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione

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n. 1 - ANNO 69 - 1 - 31 gennaio 2015

Foto da archivio Il Coltivatore Cuneese “Il Coltivatore Cuneese” Editore: Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo 1 copia euro 2,00 Abbonamento annuo euro 40,00 Direttore Amministrativo Enzo Pagliano Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino Coordinamento di redazione Chiara Serra Grafica e impaginazione Mara Chiardola Stampa Arti Grafiche Cuneo Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Elena Bono, Silvia Bosco, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Pasqualino Cusano, Simona Daniele, Nicola Fontana, Cesare Gallesio, Rosangela, Giordana Rosanna Giraudo, Giacomo Golinelli, Giulia Marinari, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Franco Parola, Luisa Peano, Elisa Oberto, Nadia Olivero, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Davide Roà

ABBRUCIAMENTI: DALLA REGIONE DIVIETO TEMPORANEO Con Determina n 2 dell’8 gennaio 2015 della Regione Piemonte, direzione Opere Pubbliche, difesa del suolo, montagna e foreste, a far data dal 09/01/2015, è stato dichiarato lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi. Ai sensi della legge regionale 21/2013, viene vietata l’accensione di fuochi nei boschi e viene innalzata da 50 a 100 metri la distanza dai boschi per l’accensione di ogni genere di fuochi. Una novità importante rispetto al passato è rappresentata dal fatto che con le norme introdotte con la legge “campo libero” nel 2014, nei periodi dichiarati di grave pericolosità per gli incendi boschivi, viene vietato anche l’abbrucciamento dei residui colturali derivanti dalle normali pratiche agricole, per cui fino alla cessazione dello stato di grave pericolosità non potranno essere bruciati neppure i residui di potatura, sfalci etc. derivanti dalle colture agrarie. Non appena cesseranno le condizioni di allarme, verrà nuovamente determinata dalla Regione con propria determina la cessazione dello stato di grave pericolosità.

Sommario

Anno nuovo, problemi vecchi..................................................................... 4

Apicoltura: Coldiretti incontra i Ministeri ..................................... 22

Una legge per difendere il suolo agricolo ......................................... 5

Corso conducenti e guardiani del trasporto animali vivi............................................................................................................... 22

Proroga per la revisione delle macchine agricole......................... 6 Lupi: tocca al Governo chiedere la deroga........................................ 6

Dall’Africa in visita all’azienda Biasin di Bra............................... 23

Il Governo non deve penalizzare la montagna.............................. 7

Vino: Coldiretti ottiene piu’ chiarezza su etichette DOP e IGP ............................................................................... 24-25

5 Milioni per un bando del vecchio PSR.............................................. 7

Le bollicine italiane vincono sullo champagne.......................... 25

Latte: mercato in difficoltà............................................................................. 8 Tassazione dell’energia dalle aziende agricole: proroga per l’anno 2015................................................................................... 9 Nitrati: l’impegno di Coldiretti sta portando risultati concreti................................................................................................... 10 Approvata la legge di Stabilita’ 2015................................................. 11 Il Corsivo del Coltivatore......................................................................... 12 Storie di vita........................................................................................................ 13

Serve il monitoraggio dei noccioleti da parte degli agricoltori........................................................................... 26-27 “ Scuola Forestale di Ormea… la nostra azienda è il territorio”.................................................... 28-29 Giunta camerale: eletti Marcello Gatto e Tonino Gai.......... 31 Giornate del ringraziamento........................................................... 32-35 Il melo in Piemonte: i risultati della ricerca del CRESO........................................................................................................ 36-37 Kiwi: quale futuro? Al CRESO convegno il 30 gennaio ........................................................................................................ 37

Redazione ed amministrazione: Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it

La Posta del Coltivatore................................................................................. 14 Coldiretti dà il benvenuto ai nuovi Consiglieri Ecclesiastici.............................................................................................................. 15

A Roccaforte Mondovì, la cena dei bergè e cravè.................. 39

Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it

Temperature primaverili: rischio siccità........................................... 15

Rinnovo delle cariche al MIAC ............................................................... 39

Bergese riconfermato presidente dei Pensionati Coldiretti............................................................................... 16-17

Eletto il nuovo direttivo ACSTE............................................................... 40

Registrazione del tribunale di Cuneo n. 3296 del 7/12/55 40.000 Copie Concessionaria esclusiva della pubblicità: TEC arti grafiche Via dei Fontanili 12 12045 Fossano (CN) Tel. 0172.695770 • Fax 0172.695898 E-mail: adv@tec-artigrafiche.it

Firmato l’accordo tra ATL e Campagna amica - Terranostra ............................................................. 18

Epaca: Penalizzazione per le pensioni conseguite prima dei 62 anni di età .............................................................................. 41

Fiera Nazionale del Cappone a Morozzo ........................................ 20

Assicurazione sociale per l’impiego ASpI.............................. 42-43

Terramica alla fiera del Cappone di Morozzo ............................. 20

Scadenze Aziendali..............................................................................44-45

Contributi per i giovani in agricoltura............................................... 21

Convocazione assemblea Co.sm.an.................................................... 46

Scuole: cosa cambierà in provincia di Cuneo ............................ 21

Il Mercatino del Coltivatore ....................................................47-50

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ANNO NUOVO, PROBLEMI VECCHI

anche la Germania dove sembra prevalere la volontà di concedere alla Grecia quanto richiesto. Ovvero la possibilità di rientrare nei parametri economici europei nei prossimi quattro anni. A livello nazionale, dopo il lungo negoziato tra maggioranza e minoranza interna al Pd che aveva preceduto l’approvazione della legge delega sul Jobs Act, e l’arrivo in Parlamento dei decreti delegati, L’Europa cade in deflazione. Ennesimo intervento della BCE per scongiurare il fallimento della politica economica europea. A livello nazionale, tensioni sul Jobs Act, a cui si aggiungono quelle relative alla votazione del Presidente della Repubblica. L’euro meno caro rispetto al dollaro fa ripartire le esportazioni con cui il Governo si accinge a rendere operativa la riforma, rischia di far ripartire il braccio di ferro. Ma la ragione vera delle turbolenze nel Governo nazionale sta nella corsa al Quirinale, partita nel momento in cui il presidente Napolitano ha annunciato l’addio nel messaggio tv di Capodanno. A parte la lista dei 19 candidati annunciata dal premier Renzi, la speranza è che debba maturare un’intesa su un

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l 2015 si è presentato da subito all’insegna delle difficoltà. A livello europeo, il rischio deflazione non è più così remoto tanto che la BCE sta tentando di liberare nuove risorse delle banche per sostenere una ripresa economica sempre più incerta e a rischio. E pensare che la flessione del prezzo del petrolio dovrebbe rivelarsi positiva per l’eurozona con un effetto benefico sulla domanda interna stimato dagli esperti in uno stimolo alla crescita europea fino al + 0,5%. Ma a riavvicinare le posizioni dei vari leader europei ha contribuito l’ondata di terrorismo che ha pervaso Parigi e l’intera Francia. Una parentesi nella giungla dell’economia europea, che guarda con attenzione alle scelte della Grecia in relazione alle elezioni politiche. Se ad Atene dovesse prevalere la linea di uscita dall’euro, tutta l’Europa, l’America lo sta già facendo, dovrà valutare il costo per l’eurozona di tutta questa operazione. Più morbida appare

numero ristretto di nomi sui quali iniziare la trattativa vera e propria, sui quali convergere i cinquecento e cinque voti sufficienti all’elezione del Presidente della Repubblica dopo la quarta votazione. Da Renzi in giù, sono tutti consapevoli che il fallimento delle votazioni del presidente della Repubblica del 2013 non è un’esperienza da ripetere, anche per via della delicata situazione di immagine del nostro Paese sul resto d’Europa. Quello che occorre comunque evitare è la guerriglia parlamentare, che porta ad un rinvio delle riforme in coincidenza con le votazioni per il Quirinale. Questo genererebbe uno stallo e rischia una soluzione imprevedibile e fuori controllo da parte dell’attuale premier che invece ha bisogno, come il resto del Paese, di stabilità. In questi giorni, abbiamo anche assistito ad una lieve flessione del valore dell’euro rispetto al dollaro. Questo fatto non è banale neanche per il settore agricolo. Esso favorisce le esportazioni italiane, soprattutto di quei prodotti agroalimentari di cui va ghiotto il mondo. Una boccata d’ossigeno per le nostre imprese, che a fronte di un mercato interno molto stanco, vedono nell’export una possibilità reale di dotarsi di quel minimo di liquidità per tirare avanti ed effettuare investimenti.

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agricolo e quello vergine, in modo che non possa più diventare oggetto di speculazioni edilizie. “Oggi tutelare il territorio commenta l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero, “non significa solo difendere il settore agricolo e il peso che ha nell’economia piemontese. Significa anche salvaguardare il paesaggio, un atto necessario per tutelarne la bellezza, ma anche un volano turistico; significa svolgere una funzione di prevenzione, di fronte al dissesto idrogeologico che colpisce anche la nostra Regione, il cui principale responsabile è la speculazione edilizia”. In Piemonte si è già costruito troppo. Di fronte alle migliaia di edifici rimasti inutilizzati, sarebbe sbagliato far finta di nulla e continuare nella corsa alla cementificazione “La difesa del suolo agricolo è assolutamente necessaria, da

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anni aspettavamo un provvedimento in questa direzione - evidenzia il direttore di Coldiretti Cuneo, Enzo Pagliano, la cementificazione ha letteralmente divorato le zone fertili. Rilanciare l’utilizzo agricolo dei terreni, a tutela dell’equilibrio idrogeologico è una priorità assoluta. Un territorio coltivato non frana ed è un presidio importante, per il futuro dei nostri giovani”.

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a Giunta regionale ha affrontato il tema della difesa del suolo in Piemonte e, su proposta del presidente della Giunta, Sergio Chiamparino, primo firmatario, insieme agli assessori all’agricoltura Giorgio Ferrero e alla Montagna, Alberto Valmaggia, sarà licenziato un apposito provvedimento legislativo che provvederà nei prossimi mesi a tutelare il suolo

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UNA LEGGE PER DIFENDERE IL SUOLO AGRICOLO

PROROGA PER LA REVISIONE DELLE MACCHINE AGRICOLE

ulla Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre u.s. è stato pubblicato il Decreto Legge 192/2014 (c.d. Decreto Milleproroghe), che tra le altre, proroga il termine per la revisione delle macchine agricole. In particolare, viene previsto che sia prorogato al 30 giugno 2015 il termine per l’adozione del Decreto Ministeriale per la revisione delle macchine agricole e al 31 dicembre 2015 l’entrata in vigore dell’obbligo di revisione delle macchine agricole soggette ad immatricolazione. Si ricorda che l’obbligo di revisione delle macchine agri-

cole è previsto dall’articolo 111 Codice della strada, riguarda le macchine agricole soggette ad immatricolazione ed “è finalizzato a garantire adeguati livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro e nella circolazione stradale accertando lo stato di efficienza e la permanenza dei requisiti mi-

nimi di idoneità per la sicurezza della circolazione”. Il Decreto Legge è all’esame del Parlamento per la conversione in legge e pertanto seguiranno ulteriori comunicazioni al riguardo. “Al riguardo, dice Lauro Pelazza, vice direttore Coldiretti Cuneo l’intervento sindacale di Coldiretti è diretto non solo ad ottenere la proroga del termine di entrata in vigore dell’obbligo ma anche ad evitare che l’adempimento diventi un mero costo burocratico dell’azienda e che avvenga nell’ottica della massima semplificazione possibile.”

Lupi: tocca al Governo chiedere la deroga In questi giorni si è tornati a parlare del lupo. Questo sulla base di una notizia secondo la quale in Francia si spara ai lupi. In realtà, si tratta di abbattimenti selettivi, svolti da personale autorizzato, dopo che lo Stato francese ha ottenuto una deroga ai sensi dell’art. 9 della Convenzione di Berna. La stessa cosa la deve fare il Governo italiano poichè senza la deroga alla Convenzione di Berna lo Stato non può autorizzare neanche gli abbattimenti selettivi. A queso fine segnaliamo un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio ed al Ministro delle Politiche Agricole, il cui primo firmatario è il cuneese, l’onorevole Mino Taricco. Va evidenziato che dal Parco Alpi Marittime, che gestisce per la parte italiana il progetto “LifeWolfalps”, vi è stato recentemente un pronunciamento, dove emerge la necessità della gestione della presenza del lupo e ammette che ad andare al pascolo in alcune zone della provincia di Cuneo, si corre l’alto rischio di predazione. Per questo, “LifeWolfalps” ha monitorato e sta osservando i vari branchi ed il loro sviluppo, al fine di fornire gli elementi scientifici al Governo affinché, se si dovesse chiedere ed ottenere l’abbattimento selettivo, come avviene in Francia, sono indispensabili studi scientifici che il progetto ha in dotazione e che mette a disposizione delle autorità governative italiane.

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na delegazione di 70 tra sindaci e amministratori delle Terre alte ha incontrato l’intergruppo parlamentare per lo sviluppo della montagna. L’iniziativa a cura dell’Uncem del Piemonte ha voluto evidenziare soluzioni percorribili e condivise ai problemi degli amministratori montani. Intanto, la Camera dei Deputati ha approvato una serie di ordini del giorno di interesse per i territori montani. Tra questi, l’odg a firma Realacci, Borghi, Arlotti, Bianchi, Braga e altri, in merito alla garanzia del servizio postale universale in tutti i Comuni, compresi quelli nelle aree a bassa capacità di utenza e a rischio fallimento di mercato. La Camera ha inoltre appro-

Lido Riba Presidente UNCEM

vato altri ordini del giorno in merito all’aumento dell’Iva sul pellet dal 10 al 22%. Tutti sottolineano il fatto che il riscaldamento a pellet è stato scelto da famiglie spesso a basso reddito, che hanno la necessità di risparmiare sul riscaldamento

e che l’Italia è il principale utilizzatore europeo di pellet con oltre 3,3 milioni di tonnellate l’anno consumate. Inoltre, come si legge nell’ODG a firma Braga, Borghi, Mariani, Rubinato D’Ottavio, le stufe a pellet utilizzano biomasse, che quando provengono da una filiera sostenibile hanno un bilancio zero in quanto a emissioni di Co2 e la loro combustione libera una percentuale di sostanze inquinanti (ossidi di azoto e zolfo) inferiore a quella rilasciata dai combustibili fossili. Nel rispondere all’Odg a firma De Girolamo, Piso, Tancredi, il viceministro all’Economia Morando ha detto: “ho preso atto dell’orientamento della Camera, ci torneremo”.

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IL GOVERNO NON DEVE PENALIZZARE LA MONTAGNA Coldiretti vicina ai sindaci ed agli amministratori montani nonché all’Uncem che sta coordinando i contatti con il Governo per una modifica della legge di stabilità

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La Giunta regionale ha varato, su proposta dell’assessore all’agricoltura Giorgio Ferrero, la proroga al 30 giugno delle procedure per l’assegnazione di altri 5 milioni per la copertura di domande già ammesse per l’ammodernamento delle aziende agricole, previste da un bando del vecchio PSR. “La Giunta ha recuperato 5 milioni di euro da altre misure, in accordo con l’Unione europea”, spiega Giorgio Ferrero (nella foto), “permetteranno di rispondere positivamente ad oltre 150 aziende piemontesi e di investirli nell’ammodernamento delle strutture e dei macchinari. Una scommessa sul futuro doppiamente importante per la difficile situazione economica in cui ci troviamo”. In considerazione della difficile congiuntura, aggravata anche da singoli fatti come l’embargo russo, la Giunta regionale ha abbassato al 50% il livello di investimento necessario per aver diritto al contributo. Altre risorse sono state recuperate per altre due misure: 2 milioni di euro per la Formazione-informazione, e 6,5 milioni di euro per l’agroambiente. “Sono risorse particolarmente gradite proprio per la grave situazione in cui vengono erogate. Abbiamo trovato la collaborazione dell’Unione europea, segno anche dell’attenzione di cui gode l’agricoltura piemontese”, conclude Ferrero.

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LATTE: MERCATO IN DIFFICOLTÀ

el testo definitivo della Legge di stabilità (ex legge finanziaria) approvato a fine anno e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (Legge 23.12.2014 n. 190 , G.U. n. 300 del 29 dicembre 2014) è stata confermata l’istituzione del fondo per gli investimenti nel settore lattiero, in vista della fine del regime delle quote latte prevista per marzo 2015. Il fondo ha uno stanziamento di 108 milioni di euro per il triennio 2015-2017 (8 milioni per il 2015, 50 milioni di euro all’anno per il 2016 e 2017), che serviranno per supportare investimenti mirati al miglioramento qualitativo del latte italiano. L’individuazione degli investimenti da finanziare con il fondo verrà fatta con un apposito decreto del Mipaaf ed i contributi dovranno esse-

re destinati alla ristrutturazione aziendale e al miglioramento della qualità e potranno essere assistiti dalle garanzie concesse da Ismea. Sull’argomento, non appena in possesso di ulteriori elementi, gli uffici della Coldiretti provvederanno ad informare gli allevatori. Relativamente al monitoraggio della produzione della campagna 2014/2015, si informa che sono stati pubblicati sul SIAN i dati della produzione nazionale, aggiornati al periodo aprile/ottobre. La produzione rettificata è la seguente: in Piemonte 577.847 tonnellate, +6,36% rispetto allo stesso periodo 2013/2014 (543.292 tonnellate); in Italia 6.362.568 tonnellate, +3,5% rispetto

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allo stesso periodo 2013/2014 (6.147.248 tonnellate). Anche nel mese di ottobre la produzione rimane superiore rispetto alla scorsa campagna. Il mercato del latte è sempre più stanco. Nonostante una diminuzione del prezzo dei cereali, ma non dei mangimi, gli allevatori stanno attraversando mesi difficili e la deflazione che sta colpendo l’Europa intera porta ad immaginare che sia sempre più difficile collocare a prezzi vantaggiosi i trasformati. La stessa polvere di latte ha prezzi in caduta per cui la situazione si prospetta alquanto pesante considerati anche gli aumenti della produzione di latte a livello europeo, in vista della liberalizzazione delle quote, prevista per marzo. Ancora una volta, Coldiretti invita gli allevatori a fare sistema e ad evitare che questi siano ostaggio dell’industria che gli ritira il latte. Lo abbiamo già scritto altre volte: questi sono mesi in cui il sistema deve tenere e le difficoltà del mercato mettono in evidenza tutta la debolezza del sistema allevatoriale, che in passato anziché costruire le filiere con l’industria di trasformazione, ha fatto crescere accordi singoli, che oggi si rivelano contro gli interessi complessivi.

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TASSAZIONE DELL’ENERGIA DALLE AZIENDE AGRICOLE: PROROGA PER L’ANNO 2015

l Governo, attraverso il cosidetto “Milleproghe” ha esteso a tutto il 2015 il periodo transitorio del regime fiscale relativo alla produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili da parte delle aziende agricole. L’articolo 12 del suddetto Decreto Legge (D.L.31 dicembre 2014, n. 192 “Proroga di termini previsti da disposizioni legislative”), approvato il 24 dicembre dal Consiglio dei ministri e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 31dicembre, ha infatti prorogato i termini transitori del regime fiscale sull’energia elettrica e termica prodotta da operatori agricoli con fonti rinnovabili e con esso riconfermato le franchigie al di sotto delle quali la produzione continuerà ad essere considerata derivante da reddito agrario e pertanto applicabile il conseguente regime fiscale. La norma estende dunque al 2015 il periodo transitorio già previsto dall’art. 22 della Legge 23 giugno 2014, n. 89 che ha introdotto la tassazione dell’energia prodotta dalle aziende agricole come segue: - per l’anno 2014 e 2015, l’imponibile è determinato applicando un coefficiente di redditività del 25% ai corri-

spettivi delle operazioni soggette a registrazione ai fini IVA, con esclusione della quota incentivo, limitatamente alle attività di produzione e cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali superiori a 2.400.000 kWh anno, e fotovoltaiche superiori a 260.000 kWh anno, nonché di carburanti ottenuti da produzioni vegetali provenienti prevalentemente dal fondo e di prodotti chimici derivanti da prodotti agricoli provenienti prevalentemente dal fondo effettuate dagli imprenditori agricoli. - a decorrere dal 2016, l’imponibile sarà determinato applicando un coefficiente di redditività del 25% ai corri-

spettivi delle operazioni soggette a registrazione ai fini IVA (compresi gli incentivi per gli impianti con tariffa omnicomprensiva, come il biogas). Restano da chiarire le modalità di applicazione tecnica delle disposizioni normative per la risoluzione del problema della determina del valore di cessione dell’energia elettrica. Il periodo transitorio previsto dalla norma viene pertanto esteso anche all’anno 2015, si applica solo al valore dell’energia elettrica prodotta ed esclude le aziende agricole con impianti fotovoltaici di potenza non superiore ai 200kW e gli impianti a biomassa/biogas di circa 250kW.

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10 ASSOCIAZIONE REGIONALE GRUPPI COLTIVATORI SVILUPPO del PIEMONTE Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione B) Informazione in campo agricolo

NITRATI: L’IMPEGNO DI COLDIRETTI STA PORTANDO RISULTATI CONCRETI

l Governo deve promuovere e sostenere il processo di revisione della «direttiva Nitrati» sulla base dei dati scientifici oggi disponibili, discriminando tra inquinamento prodotto da attività agricole, civili ed industriali al fine anche di pervenire ad una profonda revisione dei confini delle zone individuate come vulnerabili da nitrati. Questi alcuni degli impegni richiesti da Coldiretti alla Camera dei Deputati che, nella risoluzione approvata in Commissione Agricoltura, ha visto, nelle settimane scorse, la sottoscrizione del Protocollo tra Coldiretti, il Ministro dell’Agricoltura ed il Ministro dell’Ambiente per la tempestiva approvazione di un apposito decreto che definisca tempi, criteri e modalità per la ridefinizione del perimetro delle zone vulnerabili. La XIII Commissione, dopo aver analizzato la disciplina comunitaria di riferimento, ha preso atto del fatto che, stando ai risultati forniti da alcune ricerche compiute, ci sono intere zone designate come vulnerabili da nitrati che non presentano alcun superamento della soglia dei 50 mg/l, individuata per la designazione delle aree come vulnerabili. In altri casi, pur a fronte di un diffuso superamento di tale soglia, non risulta che ciò sia da imputarsi

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all’attività zootecnica, quanto piuttosto alla pressione esercitata dai processi di depurazione di reflui civili ed industriali come del resto pare confermare la condanna dell’Italia in Corte di Giustizia, per il mancato rispetto delle prescrizioni comunitarie riguardo tali scarichi. Come precisato nella risoluzione approvata dalla Camera dei deputati, occorre una interpretazione aggiornata dell’applicazione della deroga al limite di 170 chili di azoto per ettaro all’anno, che consideri l’evoluzione intervenuta nei sistemi di gestione e trattamenti dell’effluente di allevamento nel corso del quasi quarto di secolo che ormai contraddistingue la vita della direttiva stessa. Nella sostanza, quindi, considerato che il settore agricolo, ancora oggi, paga un prezzo pesantissimo in termini di limitazioni e costi produttivi, la Camera ha impegnato il Governo: a promuovere e sostenere il processo di revisione della «direttiva Nitrati» ed assicurare una chiara analisi delle fonti di inquinamento da nitrati, distinguendo la responsabilità del sistema agricolo rispetto a quelle dei sistemi civili ed industriali e per conseguenza a provvedere ad una revisione delle modalità di calcolo degli apporti di azoto di derivazione agricola, definendo le riduzioni percentuali da applicare in caso di

accertata concorrenza di altri fattori inquinanti La Camera si è pertanto impegnata ad assumere ogni iniziativa di competenza per la tempestiva revisione delle aree vulnerabili basata su dati scientifici aggiornati, promuovendo una modifica normativa in modo da inserire, tra i criteri di riferimento per la perimetrazione delle zone vulnerabili, l’obbligo di valutazione, da parte delle regioni, delle reali fonti di inquinamento riservandosi la possibilità di esercitare il potere sostitutivo nei riguardi delle regioni e delle province autonome che eventualmente non dovessero provvedere in tal senso Oltre a ciò l’impegno assunto prevede che vengano individuati efficaci strumenti per garantire la proporzionalità e l’adeguatezza delle misure di contenimento dell’apporto di nitrati applicate al settore agricolo e ad avviare un confronto con la Commissione europea per il superamento del regime delle deroghe individuali da sostituirsi con una deroga a validità generale per gli allevatori che presentano ed attuano un Piano di Utilizzazione Agronomica che dimostri di adottare le buone pratiche per innalzare l’efficienza dell’azoto e di somministrare quantitativi di azoto efficiente commisurati al reale fabbisogno delle colture.

n attesa di poter procedere ad uno studio più approfondito della Legge di Stabilità approvata in via definitiva dal Parlamento, di seguito si indicano le novità più rilevanti per i datori di lavoro. A. Conferma del “bonus Renzi” B. Dal 1° gennaio 2015 sono abrogate le agevolazioni per l’assunzione di lavoratori in mobilità C. I lavoratori agricoli e domestici sono esclusi dalla norma che consente ai lavoratori a decorrere dal 1° marzo 2015 di richiedere al datore di lavoro la quota maturanda di TFR D. Sgravi contributivi per assunzioni a tempo indeterminato di cui si sintetizzano gli aspetti più rilevanti in attesa dei necessari chiarimenti e indicazioni operative da parte del Ministero del Lavoro e dell’INPS: • Riguarda le nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato decorrenti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2015; • L’esonero spetta anche ai

ATTUALITÁ

APPROVATA LA LEGGE DI STABILITA’ 2015 • L’esonero non spetta ai lavoratori che nei 6 mesi precedenti siano risultati occupati a tempo indeterminato presso qualsiasi datore di lavoro; • L’esonero non spetta ai lavoratori per i quali il beneficio sia già stato usufruito in relazione ad una precedente assunzione a tempo indeterminato; • L’esonero non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente; • L’esonero non spetta nel caso in cui il datore di lavoro intenda assumere a tempo indeterminato un lavoratore che abbia avuto con l’azienda un precedente rapporto di lavoro a tempo indeterminato nei 3 mesi prima dell’entrata in vigore della legge di Stabilità (si conteggiano anche le società controllate o collegate). Gli Uffici di zona Coldiretti sono a disposizione per la necessaria consulenza e assistenza alle aziende associate.

datori di lavoro agricoli con esclusione dei lavoratori che nell’anno 2014 siano risultati occupati a tempo indeterminato e relativamente ai lavoratori occupati a tempo determinato che risultino iscritti negli elenchi nominativi per un numero di giornate di lavoro non inferiore a 250 con riferimento all’anno solare 2014. L’incentivo è riconosciuto dall’Inps in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande e, nel caso di insufficienza delle risorse, valutata anche su base pluriennale con riferimento alla durata dell’incentivo. Per il settore agricolo sono stati stanziati 2 milioni di euro per il 2015. • Sono esclusi i contratti di apprendistato ed i contratti di lavoro domestico; • L’esonero riguarda un periodo massimo di 36 mesi e un importo massimo pari a 8.060 euro su base annua; • L’esonero non riguarda i premi e contributi dovuti all’Inail;

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12 BASTIAN CONTRARI

I L C O R S I V O D E L C O LT I V ATO R E E IO NON CONCILIO

in da quando ero ragazzo, l’adone, tra gli uomini in divisa, è sempre stato il vigile urbano, selezionato non solo in base al livello culturale, ma anche alla prestanza fisica, con tanto di limite di altezza che ha fatto naufragare i sogni di molti. E poi, vederlo muoversi in paese o in città, con la sua divisa, il portamento altero, i guanti, i fascicoli (non sempre) sotto il braccio o dirigere il traffico nelle rotonde ha aggiunto altro smalto alla mia immagine. Ne avevo paura, per via delle contravvenzioni, ma, quanto ad aspetto, nulla da dire. Magari essere tutti come lui! Anche il linguaggio mi affascinava. Mentre noi diciamo: d’accordo sulla contestazione oppure no? Lui la prendeva più alta: concilia o non concilia? Il mito, negli ultimi tempi, ha dimostrato sempre più spesso di avere i piedi di argilla. Dietro l’apparente stato di forma, i civic, pizzardoni o ghisa come li si vuol chiamare, han lasciato

trapelare una grande debolezza, la carenza di anticorpi, la tragica difficoltà nell’affrontare i ritmi quotidiani. Per confortarli, per aiutarli a tirare avanti (poverini!) si sono persino rivoluzionate alcune delle regole del rapporto di lavoro. Non si applica la detrazione per le assenze, ma si premia la presenza, cioè si concede un riconoscimento economico a chi si limita a fare il proprio dovere. A Roma ben 767 vigili han dato forfait a Capodanno. Troppi acciacchi, troppa depressione nel vedere gli altri che stavano festeggiando e, soprattutto, un preoccupante attacco allergico nei confronti del lavoro, il che, al giorno d’oggi, fa scandalo. Ieri un quotidiano ha pubblicato la lettera di un artigiano in crisi. Propone ad un vigile della capitale di fare il cambio con lui. Assicura caldo, tranquillità (anche troppa, visto che il lavoro scarseggia) e possibilità di organizzare la giornata come meglio vorrà. Se poi, a fine mese, non avrà i soldi per tirare avanti, sarà

un altro discorso.16.11.2011 La sicurezza di ne di Roma ha concesso, dallo stare sempre nello stesso am- scorso 1° gennaio, il salario acbiente non gli mancherà. Perché cessorio: 16.11.2011 un premiuccio butanche questo è un cruccio dei tato lì per tirar su il morale, la vigili romani: stare a vita nello pressione e – si spera – anche la stesso quartiere, tra le battute voglia di lavorare dei suoi vigili. con i commercianti, la sosta al Da agricoltore che ogni giorbar, spesso a sbafo, la chiacchie- no, senza turni e senza incentivi, rata con quelli che, ormai, sono svolge la propria attività, sono amici e, nei confronti dei quali, a scandalizzato. Alla prossima S I S T EM IM S I IDC U IR S I ISD T E I S CE U volte, si può anche lasciar correre. contravvenzione, quando metAltrimenti la vita è inaccetta- terò il naso in città, mi dirò. ANTIFURTI ANTIFURTI Impianti con e senza bile e un sapiente dosaggio tra “Coraggio!– Lui ha il coltello per ilfilo per in esterno – Impianti con ee per senza filo per interno periodi di attività e soste e perpermanico, ma tu lo batti in digni– Controllo opere di valore esterno – Controllo finestre malattia diventa irrinunciabile, tà”. Conciliate? – Controllo opere di valore VIDEOBastian CONTROLLI anche se (udite...udite) il ComuContrari – Controllo finestre – Telesorveglianza – Controllo accessi

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F C V

D I

V I TA

RITRATTI

S TO R I E

a cura di Barba Bertu All’anagrafe è Edoardo Perasso, ma tutti lo chiamano Giovanni. E’ nato il 13 ottobre 1941 a Paesana: “Quando mio padre è andato a registrarmi all’anagrafe, hanno fatto delle questioni, perché di Giovanni Perasso c’erano già il mio bisnonno, mio nonno e mio padre. Così sono stato registrato con il nome del Santo del giorno della mia nascita”. LA POVERTA’ I suoi genitori cosa facevano? “Mio padre faceva il postino, mia madre Maddalena anche, ma avevano sempre lavorato la terra. Eravamo 11 figli, sono il più vecchio. Siamo rimasti in 10”. Con cosa giocava quando era bambino? “Con poco, eravamo poveri! Giocavo con delle scatolette, facevamo delle mucche con dei pezzi di legno. Avevamo delle piccole bocce di legno, giocavo anche con i bottoni o con i birilli”. Dove abitavate? “In borgata Bertoni a Pratogugliemo. Purtroppo la povertà l’ho conosciuta, mangiavamo pane e “tuma” e un po’ di minestra, polenta tutti i giorni e le castagne, la carne quasi mai!”. La scuola? “Ho frequentato a Pratoguglielmo, ho avuto la maestra Cane e il maestro Crosetti, c’erano due pluriclassi. Quando facevo il birichino finivo in castigo nella legnaia. Ho smesso in quinta Elementare, perché dovevo aiutare i miei nei lavori di campagna. Avevamo sei mucche”. Con fratelli e sorelle va d’accordo? “Sì, e ogni tanto ci ritroviamo”. La vita di una volta come era? “Era una vita dura! Non c’erano i macchinari, e si sudava lavorando tutto a mano”. Nevicava tanto? “Sì, c’erano anni in cui venivano anche due metri di neve. Per andare a scuola, dovevo fare tre chilometri a piedi, un’ora di

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GIOVANNI PERASSO: “LA MUSICA MAGNIFICA DEI CAMPANACCI, IN ALTA QUOTA …”

Giovanni Perasso con le sue creazioni

cammino sul sentiero. D’inverno bisognava liberarlo dalla neve con la pala”. “BARBA DEL SAC” Le veglie? “Ci trovavamo nelle stalle, erano i locali più caldi: tante volte ho dormito nella stalla, sulle foglie di castagno … i materassi sono arrivati tardi. Nelle veglie si raccontavano anche storie strane che impaurivano, anch’io ho creduto da bambino alle masche, poi crescendo ho capito che erano tutte fandonie”. Chi passava nelle vostre case? “Passavano dei vecchi con la barba lunga e con il sacco, quando ero bambino mi raccomandavano di “stare bravo, sennò arriva “Barba del sac” che ti mette dentro e ti porta via!”. A questi poveri davamo un pezzo di polenta, di pane o delle castagne … li abbiamo sempre aiutati”. Che lavori ha fatto? “Un po’ di tutto! A 10 anni portavo le mucche al pascolo e ho lavorato la terra fino a 25 anni. Poi ho fatto il postino supplente a Paesana, il margaro, ancora il postino, di nuovo il margaro, ho lavorato nei vivai e alla Saint Gobain come operaio, a 50

anni sono andato in pensione”. I campanacci cosa rappresentano per lei? “Io amo le mucche e il suono dei campanacci: trovo che fanno una musica magnifica, in alta quota! Da una decina d’anni mi sono messo a costruirli. E’ un hobby che mi piace molto e così passo il tempo. Credo di essere restato l’unico in provincia di Cuneo a costruire campanacci”. Quanti campanacci ha costruito? “Credo una sessantina, fare un campanaccio richiede una bella giornata di lavoro. Io prendo del ferro vecchio, normale: lo taglio di misura, lo piego a freddo con le morse e poi saldo”. Il suono da cosa dipende? “Dipende dal ferro e dal batacchio che si usa, io preferisco quelli di osso di animale: fanno un suono che mi piace di più. Quando abbiamo festeggiato i 47 anni di vita insieme con mia moglie, ho costruito un campanaccio bello e grande!”. E’ difficile costruire un campanaccio? “Non è facile, ci vanno tanta pazienza e tanto impegno”. Che soddisfazioni prova? “Sono contento quando suo-

nano bene”. LE FATICHE DEI MARGARI Perché le piacciono le mucche? “Perché sono cresciuto fra di loro, le mucche sono state il mio mondo”. Cosa pensa del lavoro del margaro? “E’ un lavoro pesante e faticoso, ce ne sono ancora di pastori, ma in tanti hanno smesso, perché non rende e si sono stufati”. Il futuro della montagna? “Lo vedo male, e sono triste nel vedere le borgate disabitate e i boschi pieni di ortiche e di rovi, mi fa male al cuore …”. Sua moglie come si chiama? “Irma Allio l’ho conosciuta a Paesana, ci siamo frequentati a Pratoguglielmo, poi ci siamo persi di vista. Dopo qualche anno ci siamo ritrovati, siamo stati fidanzati due anni e ci siamo sposati a Pratogugliemo davanti a don Beltramo il 18 settembre 1966. Abbiamo fatto festa con un centinaio di invitati e poi siamo andati vicino a Marsiglia in viaggio di nozze con la “Fiat 600”. Irma ha lavorato anche alla Tessitura di Paesana. Abbiamo 3 figli (Wilma, Paolo e Marco) e siamo nonni felici di 4 nipoti”. IL “PAPA DEL MONVISO” La vita come è? “E’ molto difficile e il mondo di oggi non mi piace, i rapporti fra le persone sono cambiati in peggio, la gente si aiuta di meno ed è diffidente”. Conosce il “Papa del Monviso”? “Lo conosco bene, don Luigi Destre è un personaggio che mi piace, molto amato dai montanari. Io sono credente, anche se non vado a Messa tutte le domeniche”. L’idea della morte la sfiora? “Non ci penso mai, ma so che c’è”. Le piace vivere a Ceretto di Costigliole? “Sì, siamo qui dal 1981, c’è uno splendido clima”. Rivivrebbe un’altra volta? “Perché no?”.

ATTUALITÁ

LA POSTA DEL COLTIVATORE ARRIVANO I MIGRANTI, LA FRUTTA SE NE VA La moderna frutticoltura soffre il mercato globale ormai da un decennio. I burocrati del settore ipotizzarono che con i super macchinari, alimentati da carburanti dai costi troppo alti, con le assicurazioni multi-rischio atte a coprire le bizze di un clima sempre più bizzarro e imprevedibile, con i fitofarmaci di nuova generazione non tossici e non inquinanti ma sempre più cari, la produttività sarebbe migliorata in termini di efficienza ed effettività. Purtroppo, come spesso accade, i burocrati sbagliano. Si parla di biodiversità in quanto sinonimo di riscontri economicamente positivi, ma pochi sanno che, per crearne, sono indispensabili imprenditorialità, tradizione e braccia, elementi che oggi mancano. Ormai, a fronte di redditi troppo bassi, i figli degli agricoltori migrano. Non si sa bene dove vadano, cosa faranno, in altri stati o continenti. Sta di fatto che il settore primario, senza la tradizione contadina che si trasmette di padre in figlio, si indebolirà sempre di più. A loro volta, i figli di chi lascia l’ agricoltura, saranno sprovvisti delle capacità necessarie per tornare nelle campagne. E’ certo che le pesche, o più in generale i prodotti agricoli, non mancheranno. Penso che alieni ignari ed

estranei al nostro mondo produrranno frutti profumatissimi, dai colori brillanti e dal sapore sorprendente, creati in laboratorio con un nuovo materiale plastico appena scoperto. Amazon prontamente li importerà sul nostro pianeta per il suo cliente migliore, la GDO “mangiabon”. Così inconsapevoli creature super tatuate compreranno questi alimenti, percorrendo un labirinto fatto di super scaffali e super offerte. Tornando a noi, forse era meglio quando nelle aziende agricole le famiglie contavano più braccia, quando c’ erano meno macchine e dai campi provenivano canti popolari. E anche quando si accendeva una candela in cucina per scongiurare l’imminente grandinata o la mamma pregava con il “libera nos domine” all’ accendersi di una saetta in cielo. Spero che i ricercatori inglesi si sbaglino e che l’ uomo non faccia uso di tutto il suo cervello. Ho paura che se così fosse, i nipoti di Carlin Petrini non sapranno più che cosa mangiare. Elisabetta Quaglia L’allarme lanciato da chi ci scrive è pienamente condiviso da Coldiretti Cuneo. Ha ragione quando sostiene che l’impresa frutticola ha investito per una frutticoltura sostenibile e pulita, compiendo notevoli sacrifici economici. Ma soprattutto, ha ragione quando afferma che la globalizzazione ha penalizzato

la nostra impostazione produttiva e questo sta ancora avvenendo, complice la crisi economica che affligge le famiglie e i consumatori di mezza Europa. Il sistema frutticolo ha aperto “ombrelli” per scongiurare che la grandine divenisse un problema per le imprese e per il mercato. Altri “ombrelli” sono stati aperti con la tecnologia e l’assistenza tecnica che hanno portato la nostra frutticoltura ad esportare in tutto il mondo. Ma l’unico “ombrello” che non è stato aperto e laddove questo è avvenuto non ha funzionato un gran ché, è quello dell’Organizzazione economica dei Produttori. L’impresa frutticola non ha avuto la forza di sganciarsi dal sistema dei commercianti e laddove si è tentata qualche esperienza con cooperative, queste non hanno prodotto risultati tangibili sul sistema frutticolo cuneese. La risposta a come mai non si siano raggiunti i risultati sperati sta nel fatto che ha prevalso la logica commerciale rispetto

a quella della filiera, dove tutti i componenti debbono concorrere al business. E non, invece come succede oggi, ovunque, che prima si soddisfano le esigenze economiche di tutti i componenti della filiera e poi, se resta qualcosa, viene dato ai produttori. L’altro aspetto che Coldiretti ha denunciato da tempo è che manca in provincia di Cuneo una alternativa alla commercializzazione della frutta fresca. È necessario perseguire una politica industriale di trasformazione in loco che consentirebbe intanto di alleggerire il mercato del fresco, garantendo allo stesso una maggior qualità. Concludendo, non è il caso di auspicare un ritorno al passato, ma se il settore saprà compiere un’analisi realistica sulla situazione del mercato, non potranno che svilupparsi comportamenti ed investimenti atti a superare le difficoltà che da cinque, sei anni hanno messo in ginocchio la nostra frutticoltura.

Nel mese di dicembre 2014 sono stati nominati due nuovi Consiglieri Ecclesiastici: don Daniele Mollo, Parroco di Feisoglio,

Consigliere per la Diocesi di Alba e don Roberto Fontana, Parroco di Sant’Albano Stura, Consigliere per la Diocesi di Mondovì. Don

Giuseppe Pellegrino è stato riconfermato, consigliere ecclesiastico provinciale di Coldiretti e della Diocesi di Cuneo.

Don Daniele Mollo

Don Giuseppe Pellegrino

Don Roberto Fontana

ATTUALITÁ

COLDIRETTI DÀ IL BENVENUTO AI NUOVI CONSIGLIERI ECCLESIASTICI

Temperature primaverili: rischio siccità Le temperature primaverili fuori stagione sono accompagnate dalla mancanza di neve sulle nostre montagne, con il rischio di siccità estiva in caso di primavera asciutta. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti in riferimento agli effetti di un inverno pazzo che conferma anche nel 2015 i cambiamenti climatici in atto. Nel primo mese dell’anno, le temperature medie sono state complessivamente superiori alla norma così come nel 2014 che si è classificato in Italia come l’anno più caldo della storia, da quando esistono i rilevamenti climatici nel 1880. L’andamento climatico del 2015, se dovesse seguire quello del 2014 potrebbe portare ad un inverno “non vero” e a stagioni non bene identificate con gravi rischi per l’agricoltura a causa di un risveglio vegetativo anticipato di molte coltivazioni che non sarebbero in grado di sopportare senza danni eventuali ed improvvisi periodi di freddo intenso.

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BERGESE RICONFERMATO PRESIDENTE DEI PENSIONATI COLDIRETTI

Lorenzo Bergese

ltre cento dirigenti locali hanno partecipato a Cherasco all’Assemblea Provinciale dei Pensionati Coldiretti. Hanno dibattuto le questioni che affliggono la società attuale e che non risparmiano i pensionati Coldiretti. È emerso che i coltivatori diretti ritiratisi dall’attività hanno visto ridurre drasticamente il potere d’acquisto delle loro pensioni. L’Assemblea ha proposto, in linea con la richiesta fatta dalla Comunità Europea all’Italia, il graduale adeguamento dei trattamenti minimi di pensione da 500 euro a 650 euro al mese e l’inclusione nel meccanismo di indicizzazione dell’aumento delle spese sanitarie e assistenziali. L’Associazione Pensionati è stata recentemente impegnata

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tervenuti Andrea Olivero, Vice Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Livio Tesio, Direttore del Consorzio Monviso Solidale, e Cecilia Marchisio, docente dell’Università degli Studi di Torino, oltre a Marcello Gatto ed Enzo Pagliano, rispettivamente Presidente e Direttore di Coldiretti Cuneo. Gli interventi hanno preso spunto dal filmato per discutere in maniera concreta del ruolo attivo e sempre più importante che i coltivatori in pensione ricoprono in questo periodo di crisi. Lorenzo Bergese, presidente dell’Associazione, ha dichiarato: “I coltivatori diretti oggi pensionati non sono certo inattivi. Continuiamo ad essere un punto di riferimento, affiancando l’a-

zienda familiare e gli imprenditori con consigli e mansioni ancora importanti. Con il nostro lavoro salvaguardiamo il territorio: i fiumi, i boschi, la campagna. È un impegno che sosteniamo volentieri ma che riteniamo debba essere riconosciuto con una diminuzione della pressione fiscale sulle nostre pensioni e un adeguamento delle stesse in vista degli aumentati costi a livello assistenziale che gli anziani o le loro famiglie, prima o poi, sono costrette a sopportare”. Durante l’assemblea sono stati eletti: dalla zona di Alba nel consiglio provinciale Giuseppe Rivetti di Alba e nel collegio dei revisori dei conti Ernesto Dellapiana di Treiso, come rappresentante per il consiglio di zona Renzo Icardi di Santo Stefano Belbo; dalla zona di Bra nel consiglio provinciale Paolo Fontana di La Morra, nel collegio dei revisori dei conti Anna Maria Mulassano di Cherasco, come rappresentante per il consiglio di zona Giovanni Mana di Bra; dalla zona di Ceva nel consi-

glio provinciale Marisa Giacosa di Castelnuovo Ceva, nel collegio dei revisori dei conti Elia Rozzo di Battifollo, come rappresentanti per il consiglio di zona Giovanni Vacchiero di Murazzano; dalla zona di Cortemilia nel consiglio provinciale Giuseppe Robaldo di Cravanzana e come rappresentante per il consiglio di zona Sandro Fresco di Perletto; dalla zona di Cuneo nel consiglio provinciale Natale Carlotto e Giorgio Giugia di Cuneo, come rappresentante per il consiglio di zona Aldo Viale di Borgo San Dalmazzo; dalla zona di Fossano nel consiglio provinciale Maria Anna Ambrosio di Bene Vagienna, nel collegio dei revisori dei conti Michele Angelo Sacchetto di Centallo, come rappresentante per il consiglio di zona Mario Massimino di Sant’Albano Stura; dalla zona di Mondovì nel consiglio provinciale Lucia Anna Aimo di Mondovì, Cristoforo Bessone di Magliano Alpi e Angela Chionetti di Bastia Mondovì, come rappresentante per il consiglio di zona Sergio Barroe-

ro di Farigliano; dalla zona di Saluzzo nel consiglio provinciale Aldo Barbero di Saluzzo, Elsa Bonamico di Verzuolo e Franco Cottura di Barge, come rappresentante per il consiglio di zona Giuseppe Accastelli di Moretta;

dalla zona di Savigliano: nel consiglio provinciale Giampiero Bravo di Savigliano, nel collegio dei revisori dei conti Teresio Spertino di Racconigi, come rappresentante per il consiglio di zona Maddalena Sacchetto di Savigliano.

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Il Consiglio Direttivo dell’Associazione

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18 ATTUALITÁ

FIRMATO L’ACCORDO TRA ATL E CAMPAGNA AMICA TERRANOSTRA Coldiretti Cuneo e l’ATL del Cuneese hanno firmato un accordo di promozione congiunta delle iniziative e degli eventi organizzati dalle strutture associate alla rete Campagna Amica Terranostra.

l turismo all’aria aperta è da alcuni anni un fenomeno sociale ed economico in stabile crescita, sia in Italia sia all’estero, come ha dimostrato anche la scelta del tema dell’EXPO 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Le strutture agrituristiche, immerse nel verde e fondate su una vita in simbiosi con l’ambiente, sono il luogo ideale per i turisti che non vogliono rinunciare al contatto con la natura durante i momenti di svago e relax. L’incontro tra questa crescente passione per le esperienze all’aria aperta e gli imprenditori che della natura hanno fatto la chiave del loro successo ha dato vita ad una rete promozionale, sostenuta dall’ATL e da Coldiretti Cuneo, capace di raccogliere tutte le proposte outdoor che il cuneese può offrire. La sinergia tra ATL e Coldiretti Cuneo per-

prima

metterà alle strutture associate a Campagna Amica – Terranostra di usufruire di un canale unico e privilegiato per offrire proposte di richiamo ai turisti in cerca di un contatto diretto e continuo con la natura. Il “cappello” sotto cui saranno raccolte le molteplici offerte dalla Granda è la passione per le pratiche sportive, le attività e gli itinerari fuori porta. In questo contesto, i prodotti della terra e l’enograstronomia saranno il filo conduttore per guidare gli appassionati dell’outdoor attraverso i vari territori della provincia, proponendo di scoprire ambienti diversi, mentre si sperimenta, di località in località, un’inaspettata ricchezza di sapori. L’impegno dei due partner è stato discusso e formalizzato lo scorso 10 dicembre a Limone Piemonte con la firma di un accordo ufficiale alla presenza

dell’avvocato Gianni Vercellotti e del dott. Paolo Bongioanni, Presidente e Direttore dell’ATL del Cuneese, di Marcello Gatto ed Enzo Pagliano, Presidente e Direttore di Coldiretti Cuneo, di Giuseppe Buttieri, Presidente dell’Associazione Provinciale Terranostra, e di altri dirigenti dell’organizzazione. La firma dell’accordo è stata l’occasione per discutere e provare a declinare localmente il concetto di turismo fuori porta, ma anche per presentare “Vivere l’agriturismo”, il nuovo opuscolo delle strutture cuneesi Campagna Amica – Terranostra e la neonata newsletter promozionale dello stesso circuito, oltre ad alcune proposte e pacchetti per il turismo all’aria aperta realizzati in collaborazione con l’agenzia T Cottage – In Terre di Granda (già Venus Viaggi).

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20 ATTUALITÁ

FIERA NAZIONALE DEL CAPPONE A MOROZZO

i è conclusa lunedì 15 dicembre con la premiazione delle migliori coppie di capponi, gallo-gallina, la Fiera nazionale del Cappone “fera del capun”, nell’area espositiva, alla presenza di autorità comunali, provinciali, regionali e del governo. “Sono soddisfatto più degli scorsi anni - ha detto il sindaco Piero Vittorio Ros-

saro - per la buona riuscita del mercato del cappone. Abbiamo avuto la prestigiosa concessione del patrocinio del ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, grazie anche alla parlamentare Chiara Gribaudo, che ci riempie di orgoglio in quanto valorizza maggiormente il nostro cappone nei suoi aspetti cardine di ‘buono, pulito e giusto”. La giuria ha assegnato il primo premio assoluto (medaglia oro 36 mm. e attestato) per la miglior coppia di capponi a Giampiero Ravera (RiforanoMorozzo). “Sono orgoglioso di questo premio - ha commentato l’allevatore - ma il merito è di mia mamma Graziella con la sua esperienza ventennale di allevatrice di capponi”. Altri quattro primi premi a pari merito (medaglia oro 24 mm e

attestato) a Giampiero Ravera (Riforano), Roberto Mellano (Morozzo), Eraldo ed Enrico Bramardo (Morozzo) ed Enrico Ravera (Riforano); quattro secondi premi (attestato e 15 euro) a Giuseppe Aime (Castelletto Stura), Simone Curetti (San Biagio Mondovì), Oreste Manassero (Castelletto Stura) e Maria Assunta Gandolfo (Castelletto Stura); terzo premio (attestato) per Enrico Ravera (Riforano), Carla Isoardi (Morozzo), Simone Curetti (San Biagio Mondovì) e Renato Sanino (Morozzo). Il primo premio assoluto per la miglior coppia di gallo-gallina (medaglia oro 24 mm) è stato vinto da Simone Curetti (San Biagio Mondovì); secondo e terzo premio (targa di merito) a Fabrizio Dutto (Castelletto Stura), a Eraldo ed Enrico Bramardo (Morozzo).

Terramica alla Fiera del Cappone di Morozzo Domenica 14 dicembre, alla fiera del Cappone di Morozzo, i produttori biologici della cooperativa Terramica erano presenti con le loro specialità agricole. Le aziende hanno presentato prodotti ortofrutticoli, miele e olio; ovviamente rigorosamente tutti biologici. La giornata, grazie anche alle miti temperature di stagione, è stata animata da molte persone sia al mattino che al pomeriggio con una buona partecipazione anche negli acquisti.

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CONTRIBUTI PER I GIOVANI IN AGRICOLTURA

dati Istat evidenziano come le aziende agricole condotte da giovani, con meno di 40 anni, sono il 10% del totale. Il numero aumenta al 17% se il riferimento è a lavoratori del settore che riescono a raggiungere la dimensione di impresa (fatturato maggiore di 15.000 euro) e al 22% se viene considerato il comparto biologico. Per favorire il ricambio generazionale in agricoltura il Governo ha messo in campo una serie di azioni. Gli under 40 che intendono insediarsi per la prima volta potranno ottenere, ad esempio, un contributo fino a 40.000 euro per l’abbattimento dei tassi di interesse sul leasing di acquisto di una struttura, sono previsti anche aiuti in caso di subentro in aziende già esistenti ma condotte da titolari non più giovani. Gli imprenditori agri-

coli di età inferiore ai 35 anni avranno la possibilità di avere la detrazione del 19% delle spese sostenute per i canoni di affitto dei terreni, diversi da quelli di proprietà dei genitori. Inoltre, agli under 40 è concesso il diritto di prelazione sulle aree agricole pubbliche.

Scuole: cosa cambierà in provincia di Cuneo La Giunta regionale ha dato il via libera al Piano, presentato dall’assessore all’Istruzione Gianna Pentenero, di riorganizzazione e dimensionamento, per l’anno 2015-2016, delle Scuole statali. La delibera comporta la riduzione di 14 autonomie scolastiche in Piemonte (da 586 a 572): due in meno nella provincia di Cuneo. Gli accorpamenti consentono di raggiungere la media di 938 allievi a Istituto. Per quanto riguarda la “Granda”, il piano ha in cantiere la creazione di un Comprensivo in Cuneo città, quattro ad Alba e uno a Dronero: quest’ultimo mette insieme anche le strutture dei Comuni di Villar San Costanzo, Prazzo, San Damiano Macra, Roccabruna e Stroppo. Poi, stabilisce la nascita di un nuovo complesso per l’Infanzia a Grinzane Cavour all’interno del Comprensivo di Diano d’Alba; la soppressione della sezione di Limone del Liceo Scientifico “Peano-Pellico” di Cuneo e la trasformazione in Liceo dell’Istituto Superiore “Vasco Beccaria Govone” di Mondovì. Inoltre, prevede la deroga per il mantenimento dell’autonomia all’Istituto di Santo Stefano Belbo, nonostante il sottodimensionamento (524 alunni).

ATTUALITÁ

Apicoltura: Coldiretti incontra i Ministeri Coldiretti è intervenuta all’incontro organizzato dal viceministro Andrea Olivero delle Politiche Agricole in merito al coordinamento degli interventi previsti a sostegno dell’apicoltura. Il viceministro ha annunciato l’elaborazione di un piano nazionale di settore collegato alle misure previste dai Piani di Sviluppo Rurale per il periodo 2014-2020. L’obiettivo è quello di presentare alle Regioni un atto di indirizzo a favore dello sviluppo dell’apicoltura del quale tengano conto vista la programmazione in corso dei nuovi interventi per il settore agricolo. A breve sarà recepita la direttiva miele e nell’ambito del provvedimento nazionale di attuazione sarà previsto un intervento a rilancio del miele italiano. Il Viceministro ha sottolineato l’avvio dell’anagrafe apistica che consentirà di avere finalmente un’esatta conoscenza della presenza delle imprese dedite all’apicoltura. Sarà inoltre sostenuto il settore della ricerca in apicoltura. Previsto anche un rafforzamento della rete Beenet che dovrebbe essere lo strumento in grado di monitorare tempestivamente lo stato di salute delle api. Coldiretti ha espresso apprezzamento per il piano di interventi previsti dal Ministero ed ha sollecitato l’esigenza di concentrare al momento l’attenzione sull’emergenza Aethina tumida chiedendo che sia dato un fermo alla distruzione degli alveari e che si proceda in tempi brevissimi tramite il supporto del Cra Api e degli esperti del mondo scientifico a elaborare un piano di contenimento della presenza dell’insetto. Coldiretti ha sottolineato l’importanza di negoziare con Bruxelles la proposta di autorizzare l’Italia a concedere aiuti di stato al settore apistico, per risarcire gli apicoltori che hanno visto distruggere i propri alveari a causa della presenza del coleottero. E stata poi posta l’esigenza di completare al più presto l’anagrafe apistica e di sbloccare il provvedimento da tempo giacente presso il Ministero della Salute che prevede interventi specifici per la lotta alla varroa.

Corso conducenti e guardiani del trasporto animali vivi Ogni giorno, migliaia di animali destinati all’allevamento e alla macellazione sono trasportati sulle strade d’Europa; l’Italia rappresenta un importante crocevia di questo commercio in quanto paese importatore e di transito verso altri Paesi UE o Paesi Terzi. Per tutelare il benessere degli animali durante il trasporto, l’Unione europea ha emanato il Regolamento 1/2005, entrato in applicazione dal 5 gennaio 2007, che ha cambiato radicalmente il quadro normativo precedente, prevedendo disposizioni più severe e restrittive. Il Legislatore ha previsto che i conducenti e i guardiani di veicoli che trasportano animali debbano essere adeguatamente formati ed essere in possesso di un certificato di idoneità che comprovi tale formazione. Il corso, che si terrà venerdì 6 e sabato 7 febbraio presso l’ospedale di Saluzzo, via Spielberg 58 (al primo piano, in sala archivio), ha l’obiettivo preparare adeguatamente i conducenti e i guardiani di animali vivi, divulgando la cultura della tutela del benessere animale e di valutare lo stato di apprendimento finale. Il corso è a numero chiuso: possono partecipare 40 operatori del settore. L’iscrizione scade il 30/01/2015. Per iscrizioni: Roberta Ramundi, tel. 0175/479756 roberta.ramundi@aslcn1.it; Fax 01721795456. Al centro dei lavori: le norme del regolamento CE 1/2015; quelle successive, il dlgs 151/2007, gli aspetti sanzionatori; la sicurezza del personale;simulazioni pratiche per le varie tipologie di trasporto; esame finale con eventuale colloquio.

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Dall’Africa in visita all’azienda Biasin di Bra

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Una delegazione proveniente dalla COFENABVI-AO, la Confederazione degli Stati del Nord Ovest dell’Africa, ha visitato l’azienda agricola Biasin di Battista Fissore, a conduzione familiare, e il punto vendita aziendale a Bra per conoscere tutte le peculiarità della Razza Piemontese. Questa azienda è stata fondatrice, negli anni 80, del marchio Coalvi e il suo bestiame è alimentato esclusivamente con cereali non OGM. La confederazione era guidata dal suo presidente, sig. Sawadogo Issaka ed era in visita nella nostra provincia, accompagnata dalla l.g.a. engineering di Savigliano, per prendere ad esempio le realtà del nostro territorio e costruire macelli e punti vendita nell’Africa del Nord Ovest.

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VINO: COLDIRETTI OTTIENE PIU’ CHIAREZZA SU ETICHETTE DOP E IGP

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inalmente è stata fatta chiarezza sull’uso dei nomi geografici per i consumatori e i produttori con una circolare del Ministero dell’ultimo giorno dell’anno, che mette fine alle incertezze per l’impiego di INO: O V nomi geografici di L EST A NE RAZI ETTI IL TE C O regione o provincia, R BU COLDIR A BEN 24 PER O NON V quando corrisponUNIC denti a DOC/DOCG diverse da quella a I cui sono riferiti. Nel nostro caso, la problematica era dovuta principalmente all’aggiunta nelle etichette, brochure o siti internet di nomi geo g ra f i c i più ampi, quali Langhe e Piemonte, nella descrizione aziendale o di elementi storico-culturali del vino Una lunga battaglia….. presentato. Assurdo ma vero, così denunciava il l’imbottigliatore non poteva Coltivatore Cuneese azzardarsi a scrivere o indicare del maggio 2014 che il suo vino o la sua azienda erano in territorio di Langhe o in Piemonte. Ultimamente era cresciuta la preoccupazione e la rabbia dei produttori, causa alcune notizie ritta una sc esenta in basso o che pr e chetta piuttosto ch del vigneto alto uanlocalità

in ilari (q ica la e ti che ind quisquilie sim e per rea re at i ch i a pe r o altre accaduto suale si pa Di ff id an ze m in or de i del e es visita o rv do è già sede proc ia di euro) della Renzi e in os se a de l pi an zz a in sione o gravi centina e la promoic re e if ra ia ch n occa l Govern ltu od Ch po M ico – dedicar de gano ro lli et ta tu ra . dell’Agr retti li che giu stampe di e Capo nt o an co str ldi e ch ini basta quindi le le identich del M Vinitaly, Co esentato r l’e ti nt i ca rd in e e n pe co ne a pr a c, zio sta all a i pu ie st siti ec te; ba Martin trati ed ha endamento So no fo rm a ch pliant, lle etichet pre contro on ri de a ha inc hieste di em semplificasem de lla Co ld ir et ti regole , ric re senz ioni le sue Unico sulla co incisivo da pegno interpretaz l produtto esa; baun im dif tà prese de Testo o po

di o al reale politica e formali ritenut l’interes mento servizi zione, se nel docu e seguenti. sto alla re lacci e vi- la possibilità l’azienda al giusto è ina impres o re ri racchiu nelle paginll’immediat ver mette quando nell’elimangolano le cceduti va o ne nel o sta nformatica ; basta do su str sentat hiesto sono li, iniziand pie rio ll’i diffida ri che m Si ra de rei nt lla le. ric r erro inico Ha ri tavo per arrivare l’esatto co carta pe n poter ne de duzio ecisioni o re le tiv stri e va più ti o no ca ra l’intro ini pr ionale non sono produrre prodot di potatu di im n appli - fino m livello reg a reta ro no l ro, m caso i sotto ti sta ioni , ovve - da o al Ministe gnali di conc pi le gare e gli scar rifiuti; ba di formali pesanti sanz ro - per er se m ilati ai bruciar renze imi te o fin cora giunti gli ult e Senato perché assim per diffe a canattuali 13 mila eu rtino frodi an ne lo ni re So un zio mera di ed olt non compo no trarre in azione. i di Ca lo studio ntesta di vino in porazione co ion e ie iss ssa ch ri ec o po pia sp mm iat l’eva rori i lit per atore, ione o - Co o annunc del Vino, am le poch dove solo giorno, o ri sig nn confus il consum di prodot ha i met tina, Unico dalle varie a ogni no partite ificare il un Testo ione, ne consum uva o poch ragioingan ndiviso mod piccole produz lcoli ili di per le rre anche - non solo mente co sia della tto ca chi ch conco re, a po neto, rispe in questi to. Oc i controlli r eliminare di setto vig a prim tti ustria. rdinam di da de nd , oo e pe ll’i ina sogli Unico e de tici piano ttarlo”corre ione sc dei vari - ch ile il Testo norme oc ed nieris basta all’az lle rodurre ne” Ut “imbe tili, per int a, per evita le per rolli oppio sti; e r cont torie: te quindi “d ri con costi poi rdinare pe rio fasi inu i di tolleranz lla sanzion r di are i costi alità vessa uti- ta e ti controllo strazione gli o ambit atismo de ormità, pe re mini gget l conom nf - ta inare form e per esse ve so Pubblica Am iende e su re l’aut di non co avità dell’i elim azion az tori de gr tità mplific ai produt re oc- la ersati sulle in caso il livello di o in se i l’ en ti la se te vin riv es en ind di n ere lm o qu e. on sc rived anza e nsum costrinle rea ofonda, no lizzare poco sumator n solo rv to il co o, nosse nzione. No iarezza sul- essere pr lo per rea ll’esistenE intan ogni giorn nere semso ch sa de le a te cala emsione della nzioni, ma rdino i per Italia produttori per cercare sizion - ca che un rio ariati gli ad e. te es sulle sa ssibili dispo no i produt oi inv on pr più nd o pr im ge nd i per le valigie a di le impo , che lascia erpretazion , lascia ro. te i te enti e i costi alla mult a al pre le nti all’este etichet lia delle int a e quind sta quire ittur ssi ba a pim ciamo ba o addir l’eti- ac Di tori in di chicche rollo, senz ila euro rtita per rte di cont vantaggio quattrom pa da pa della in sede un questro fragili assicuri alc se richie che ciò atore. um tempo al cons retti ha da Coldi

allarmistiche diffuse a mezzo stampa, secondo le quali sembrava che occorresse addirittura modificare Regolamenti della CE per consentire le suddette precisazioni di natura geografica senza incappare nelle non conformità sollevate da Repressione Frodi e organismi di controllo. Coldiretti ha invitato il Ministero a trovare rimedio con una semplice nota ufficiale di chiarimento, senza alzare grandi polveroni per ottenere i risultati rapidamente. L’attuale provvedimento risolutivo del Ministero recepisce la proposta dell’Organizzazione, anche se i contenuti del documento presentano ancora elementi migliorabili. E’ utile non trascurare che la contraffazione e l’usurpazione sono sempre in agguato. L’obiettivo principale resta la chiarezza verso il consumatore. Qualche esempio a riguardo aiuta a definire meglio la problematica: un produttore che ha la fortuna di avere sede nel comune di Barolo deve stare attento a scrivere quel nome su un’etichetta per un vino diverso dalla nota DOCG ed ancor di più se questo è un vino generico. Infatti la legge, per evitare che qualche furbastro scriva “Barolo” in grande nell’indirizzo, in modo da fare credere che quella bottiglia anziché un vino qualsiasi contenga

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il re dei vini, prevede da tempo che quel nome di comune, che è anche una DOCG (ma vale anche per altri che evocano DOC/G come “Alba”, “Barbaresco” ecc, ecc) nell’indirizzo venga minimizzato. Arrivano i problemi quando invece si estremizza il principio e si va a contestare al produttore, sempre per esempio, di un vino Barolo DOCG, Dogliani DOCG , Dolcetto d’Alba DOC, ecc, l’aggiunta che quel vino è prodotto (o la sua azienda si trova) in territorio di Langhe o in Piemonte. E’ palese che differentemente dal primo caso l’imbottigliatore non avrebbe interesse a indurre il consumatore a credere di comprare una bottiglia di Piemonte DOC invece di una DO di quelle summenzionate, che tra l’altro prescrivono condizioni produttive più rigorose. Coldiretti ha ottenuto dal Ministero la circolare esplicativa che da un lato conserva il principio di chiarezza e quindi tutela il consumatore e dall’altro consente ai produttori di aggiungere informazioni importanti nella presentazione, informazione e promozione del proprio vino. La circolare del 31-12-2014 prevede infatti che i disciplinari possano stabilire a priori con lista positiva l’impiego di nomi geografici più ampi (si potrà vedere se integrare i testi attuali)

ma stabilisce da subito che in assenza di precisazioni puntuali (come nel caso dei nostri vini), minimizzando i caratteri di

stampa, ed evitando forme ingannevoli o descrittive enfatiche o evocative, si possa aggiungere il territorio, la provincia o la re-

gione di appartenenza. Potremmo quindi inserire “Langhe”, “Piemonte” sia in etichetta che nei depliant o nei siti internet.

IMPIEGO IN ETICHETTA DEL NOME GEOGRAFICO PIU’ AMPIO SE INSERITO IN UNA DENOMINAZIONE D’ORIGINE 1. Se il disciplinare della DOC/G prevede espressamente l’uso di nomi geografici più ampi indicandoli ( non è il caso genericamente ricorrente nelle DO piemontesi) occorre attenersi alle specifiche prescrizioni e non occorre usare la minimizzazione dei caratteri di stampa. 2. Se il disciplinare non ha normato l’impiego del nome geografico più ampio ( caso ricorrente per le nostre DO del Piemonte) • Si procede minimizzando i caratteri di stampa e usando lo stesso colore delle altre indicazioni affinché la loro dimensione sia non superiore a 1/4 di quella usata per indicare la Denominazione del vino in oggetto e in ogni caso dovranno avere come massimo 3 mm di altezza x2 mm di larghezza. • l’informazione aggiuntiva geografica compare in una sezione separata da quella dove sono riportate le indicazioni obbligatorie (NDR pertanto non deve essere inserita dove si riporta l’indirizzo dell’imbottigliatore. Su questo punto abbiamo immediatamente richiesto chiarimenti, che attendiamo ) • Osservare i principi di veridicità, dimostrabilità e l’attenzione a non provocare confusione o inganno o enfasi o evocazione verso il consumatore. (NDR queste regole sono estese anche in sede di presentazione dei vini e quindi ai documenti, siti, depliant, brochure, imballaggi, scatole, ecc. Si ritiene che in sede di controllo sia più facilmente dimostrabile l’osservazione dei principi suddetti quando la DO a cui i nomi geografici (es. Langhe , Piemonte) sono aggiunti è riferita ad un disciplinare di produzione che richiede caratteristiche produttive più restrittive 3. Per i vini generici non DO occorre ricordare che le norme escludono l’indicazione di nomi geografici e che in sede di etichettatura per l’indirizzo è obbligatoria l’indicazione del Comune di imbottigliamento e dello Stato Membro, null’altro.

Le bollicine italiane vincono sullo champagne Con un aumento del 22 per cento nelle bottiglie spedite all’estero lo spumante italiano ha conquistato le tavole nel mondo, dove per le Festitività di inizio anno c’è stato il record storico di brindisi Made in Italy, come emerge da una analisi della Coldiretti, sulla base dei dati Istat. All’estero non ci sono mai state richieste cosi tante bollicine italiane come quest’anno, in netta controtendenza alle difficoltà dell’economia nazionale. Il risultato è che il 2014 si è chiuso con la spedizione ll’estero di poco meno di 300 milioni di bottiglie di spumante, tra metodo Charmat e Classico, il record di sempre. Nel mondo quest’anno si è bevuto piu’ spumante italiano che champagne, che ha fatto registrare un aumento delle esportazioni molto piu’ basso (+6 per cento) nello stesso periodo. Nella classifica delle bollicine italiane preferite nel mondo ci sono il Prosecco e l’Asti. Dall’inizio della crisi, nel 2007 le bottiglie di spumante italiano esportate all’estero sono raddoppiate con un aumento della presenza in Paesi tradizionali ma anche con la conquista di nuovi mercati dalla Russia alla Cina. Da segnalare i risultati ottenuti sui nuovi mercati come la crescita record nelle esportazioni in Cina dove le bottiglie di bollicine Made in Italy consumate nel 2014 sono addirittura triplicate (+195 per cento) rispetto allo scorso anno. Un vero e proprio boom di vendite nello stesso periodo si registra nel Regno Unito (+50 per cento in quantità) che scavalca gli Stati Uniti (+21 per cento) e diventa il primo mercato di riferimento per le bollicine tricolori mentre la Germania scende al terzo posto con le esportazioni che restano stabili.

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ell’areale Cuneese la superficie corilicola sta aumentando progressivamente, in seguito al forte interesse economico sviluppatosi intorno alla coltivazione del nocciolo. Accanto ai corilicoltori storici si stanno affiancando agricoltori alle prime armi nella coltivazione del nocciolo, che talvolta tentano di effettuare impianti in zone nuove, in cui questa coltura non c’è mai stata. Al di là dell’attenzione che va posta nella scelta del sito, di fronte a questa espansione, risulta sempre più importante estendere il monitoraggio delle condizioni fitosanitarie dei corileti, in modo da attuare una strategia di difesa opportuna per ogni sito, ovvero trattare solo se è necessario e al momento giusto. Effettuare un trattamento fitosanitario alla cieca, può tradursi nello spreco del prodotto e in un inutile danno all’ambiente, senza contare che, potendo disporre su un numero limitato di

trattamenti, può voler dire giocare male le poche carte a disposizione. Fondamentale per una corretta strategia di difesa è il monitoraggio degli insetti dannosi, in primis cimici e balanino, responsabili di danni sui frutti che, nei casi più gravi, possono compromettere fortemente la commerciabilità del raccolto. Poiché l’incidenza di tali insetti non è omogenea sul territorio, affidarsi a indicazioni derivanti da monitoraggi effettuati su un areale ampio risulta rischioso; viceversa, quanto più i rilievi saranno numerosi e ben distribuiti, tanto più saranno azzeccati i trattamenti che seguiranno. In quest’ottica, è fondamentale che i corilicoltori impostino un monitoraggio diretto delle loro aziende, in modo da affiancare questi rilievi a quelli fatti dai tecnici e dagli enti di ricerca per avere dati precisi di incidenza degli insetti per tutto il territorio corilicolo ed impostare una strategia di difesa studiata appositamente per ogni zona. Oltre al vantaggio diretto di ottenere linee di difesa mirate alla propria realtà, tutta la collettività ne trae beneficio in quanto, migliorando su vasta scala gli interventi fitosanitari, si diminuiscono globalmente le popolazioni di insetti dannosi. Il monitoraggio si effettua con

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la tecnica del frappage, che consiste nel collocare un telo sotto la pianta, scuoterla energicamente, raccogliere tutto ciò che vi cade – materiale vegetale e insetti metterlo in un sacco di plastica e procedere con la determinazione e la conta degli insetti dannosi presenti nel campione. Tale operazione va eseguita nelle prime ore del mattino (5:00- 6:00), indicativamente nei mesi da maggio a luglio, su un numero rappresentativo di piante dell’appezzamento, avendo cura di non effettuare il frappage sulle stesse piante dei rilievi precedenti. Il conteggio delle presenze di insetti è la base per fornire indicazioni di difesa, che vengono diramate da Coldiretti, differenziate in base alle realtà territoriali. Quando una delle due specie supera 2 adulti per pianta si interviene tempestivamente con insetticidi. In un primo momento, ci si potrà avvalere, per la classificazione degli insetti presenti nel campione, del servizio tecnico dell’Agenzia 4A di competenza che provvederà ad effettuare il conteggio delle forme adulte di insetti dannosi. E’ però indispensabile che i corilicoltori si rendano autonomi quanto prima nello svolgimento di tutte le fasi del rilievo, dall’esecuzione del frappage al

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conteggio degli insetti, in modo da velocizzare il processo che porta all’emanazione del bollettino, che deve essere il più tempestivo possibile per impostare interventi mirati. I tecnici dell’Agenzia 4 A di Coldiretti sono disponibili a illustrare nel dettaglio come effettuare la pratica del frappage, in modo tale che i corilicoltori siano preparati per iniziare la campagna di monitoraggio in primavera.

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a Scuola Forestale di Ormea, unica nel suo genere, ha sede in una splendida villa ottocentesca circondata da un parco nel quale si possono trovare sequoie secolari e specie tipiche dell’ambiente montano. Dal 2011 è stata riconosciuta all’Istituto la Qualifica Professionale che, al termine del terzo anno, consente agli allievi di conseguire la qualifica di “Operatore agricolo - Indirizzo Silvicoltura e Salvaguardia dell’Ambiente”. Nel 2012 il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ha inoltre riconosciuto l’Opzione “Gestione delle risorse forestali e montane”, conferendo così all’Istituto la possibilità di diplomare Agrotecnici specializzati nel settore forestale. Il Profilo professionale dello

studente consente di sviluppare i saperi necessari ad assumere ruoli tecnici operativi nel settore forestale e nell’ambito della protezione e salvaguardia ambientale. Una particolare attenzione viene rivolta allo studio e alla gestione del bosco, al riconoscimento delle specie forestali e delle loro principali malattie, alla stima delle produzioni legnose e all’uso di strumenti dendrometrici con esercitazioni sul campo, prove di produzione di compost, studio e uso della cartografia e monitoraggio dell’umidità del cippato. La qualifica regionale a indirizzo “Silvicoltura e salvaguardia dell’ambiente” permette di lavorare in enti pubblici, aziende di servizi e cooperative, ma anche in modo autonomo,

collaborando con altri professionisti per progetti di recupero e pianificazione ambientale e per il reperimento di finanziamenti comunitari, statali e regionali per la gestione dei boschi e la gestione del verde pubblico urbano. Il diploma di Agrotecnico - opzione “Gestione risorse forestali e montane” - permette di esercitare la libera professione tramite l’iscrizione all’Albo Professionale, partecipare a concorsi pubblici, lavorare presso Enti Parco, Cooperative di settore e accedere a qualsiasi facoltà universitaria per la prosecuzione degli studi. La Scuola organizza con regolarità incontri tematici inerenti la forestazione e il legno, corsi di formazione post-diploma e collabora alla realizzazione di

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ficevaormea.it o direttamente presso la sede dell’Istituto. Scuola Forestale di Ormea Viale A. S. Novaro 96, Ormea (CN) - telefono 0174-391042 e-mail scuolaforestale@barufficevaormea.it

Forestale”, che consentono di acquisire capacità e competenze specifiche nell’impiego in sicurezza di attrezzature per l’abbattimento e allestimento del legname, oppure “Protagonisti del verde”che vede i ragazzi impegnati nella gestione del Giardino Botanico di Ormea, del Parco della Scuola, dell’Area verde della casa di Riposo, del Vigneto e del Vivaio Forestale. Maggiori informazioni sono disponibili sulla nostra pagina Facebook, sul sito www.baruf-

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progetti con il Comune di Ormea, con il Consorzio Forestale “Monte Armetta”, con le Facoltà di Scienze Forestali e di Scienze Agrarie dell’Università di Torino e con il Parco del Marguareis; organizza, inoltre, stages in Italia e all’estero presso aziende di settore, Enti parco, Cooperative agricole e forestali, Enti montani. Per preparare gli allievi a un ingresso consapevole nella realtà lavorativa sono stati attivati progetti, quali il “Cantiere

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Dopo l’insediamento del Consiglio camerale composto da 33 membri in rappresentanza del mondo economico, imprenditoriale, professionale, delle organizzazioni sindacali e dei consumatori della provincia di Cuneo, il Consiglio Camerale si è riunito nel mese di dicembre e ha eletto la nuova giunta composta dai dieci membri che affiancheranno il presidente Ferruccio Dardanello nel compito di guida dell’ente. La nuova squadra camerale è costituita da: Patrizia Dalmasso, Giancarlo Drocco, Antonio Gai, Marcello Gatto, Mauro Gola,Domenico Massimino, Amilcare Merlo, Domenico Paschetta, Pierino Sassone, Bruno Tardivo.

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1. 2. 3. 4.

Beinette - 7 dicembre 2014 Boves - 16 novembre 2014 Brossasco - 23 novembre 2014 Busca - 30 novembre 2014

5. 6. 7. 8.

CardĂŠ - 30 novembre 2014 Castellino Tanaro - 23 novembre 2014 Ceresole dâ&#x20AC;&#x2122;Alba - 9 novembre 2014 Cervere - 30 novembre 2014

GIORNATE DEL RINGRAZIAMENTO 1

1. 2. 3. 4.

Ceva - 30 novembre 2014 CigliĂŠ - 30 novembre 2014 Costigliole Saluzzo - 23 novembre 2014 Dogliani - 30 novembre 2014

5. 6. 7. 8.

Envie - 16 novembre 2014 Faule - 30 novembre 2014 Fossano - 23 novembre 2014 Frazione Boschetti di Fossano - 7 dicembre 2014

GIORNATE DEL RINGRAZIAMENTO 2

1. 2. 3. 4.

Gaiola - 23 novembre 2014 La Morra - 16 novembre 2014 Lagnasco - 16 novembre 2014 Margarita - 16 novembre 2014

5. 6. 7. 8.

Mellana - 16 novembre 2014 MondovĂŹ Carassone - 14 dicembre 2014 Murazzano - 21 dicembre 2014 Polonghera - 7 dicembre 2014

GIORNATE DEL RINGRAZIAMENTO 1

1. 2. 3. 4.

Riforano - 9 novembre 2014 Rivalta di La Morra - 23 novembre 2014 Roascio - 30 novembre 2014 Rocca de Baldi-Crava - 14 dicembre 2014

5. 6. 7. 8.

Sale San Giovanni - 19 ottobre 2014 San Michele MondovĂŹ - 23 novembre 2014 Tetti Dronero - 23 novembre 2014 Torre San Giorgio - 23 novembre 2014

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IL MELO IN PIEMONTE: I RISULTATI DELLA RICERCA DEL CRESO

i è svolto a fine anno, con grande successo di pubblico, il convegno in cui il Creso ha presentato i risultati della ricerca svolta nel corso dell’anno. Oltre 250 persone hanno seguito gli interventi sui temi più attuali del momento, a dimostrazione dell’importanza che la ricerca applicata riveste per il territorio. Si tratta della ricerca disegnata per dare risposte domani. Il Creso coinvolge anche la ricerca di base (Università, CRA, etc.), quella che può dare risultati per il dopodomani, dando vita a una collaborazione che assicura un flusso ininterrotto di soluzioni innovative per il nostro territorio. I tecnici del

coordinamento, in particolare quelli dell’Agenzia 4A, trasferiscono l’innovazione alle imprese, grazie al contatto diretto con i frutticoltori. Lorenzo Berra ha illustrato il panorama delle varietà, fornendo i più recenti aggiornamenti sui temi dell’auto-diradamento e della resistenza a ticchiolatura. Da un lato, le liste delle varietà consigliate, dall’altro le informazioni di prima mano su quelle pronte per essere diffuse sul territorio: dai nuovi cloni di Gala, Fuji e Red Delicious, alle nuove varietà “promettenti”. Graziano Vittone ha introdotto i temi della difesa e delle pratiche agronomiche, per capire come gestire in forma sempre più ecosostenibile non solo la conduzione ordinaria del meleto, ma anche le nuove emergenze fitosanitarie che si presentano all’orizzonte. Il focus è inevitabilmente su Halyomorpha halys, la nuova cimice di origine orientale ritrovata per la prima volta nel 2013 nei pescheti cuneesi. Marco Pansa, dell’Uni-

versità di Torino, ne ha descritto il ciclo biologico, lo svernamento e la morfologia, mettendo in evidenza con immagini ingrandite le differenze rispetto alle cimici locali. Si tratta di un insetto polifago, che attacca un numero elevato di specie vegetali – non soltanto frutticole – e si adatta bene anche alla vita in ambienti urbani. I frutti colpiti sono deformati dalle punture, con formazioni suberose sottocutanee scure. Nel 2014, il Creso ha condotto un ampio monitoraggio su melo, ma anche su pero, nashi e nettarine. Alan Pizzinat ha illustrato le diverse fasi di tale attività, l’entità delle catture di esemplari a diversi stadi biologici (uova, giovani, adulti), i sintomi su 1000 frutti/specie e la percentuale di catture di Halyomorpha halys a confronto con altre cimici. Quest’ultimo dato lascia intendere la portata potenziale del fenomeno: le catture della nuova cimice hanno rappresentato oltre il 90% del totale. I presenti hanno potuto visionare alcuni esemplari adulti

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Kiwi: quale futuro? Al Creso convegno il 30 gennaio Dopo un anno di attenuazione dei sintomi della batteriosi dell’actinidia e di sensibile rialzo dei prezzi, i frutticoltori si interrogano sul futuro del kiwi. Quali prospettive commerciali, ma soprattutto quale potrà essere l’evoluzione della malattia. Il decorso favorevole del 2014 potrebbe semplicemente essere conseguenza di un inverno mite, che ha impedito la penetrazione dei batteri nelle microlesioni da freddo, oppure potrebbe essersi avviata una sorta di risposta immunitaria della pianta, il cosiddetto recovery – meccanismo di difesa attivato in seguito all’infezione del patogeno. Se ne discuterà al CReSO – Centro ricerche per la frutticoltura di Manta, venerdì 30 gennaio, dove saranno presentati i risultati del Progetto PRO.ACT.IN (finanziato dalla Regione Piemonte sulla misura 124. 2 del PSR), che ha visto lavorare insieme CReSO, Disafa dell’Università di Torino e le OP Asprofrut e Albifrutta. Il CSO di Ferrara presenterà le tendenze del mercato del kiwi a livello internazionale. Dopo la drastica riduzione delle varietà a polpa gialla (Hort16A – Zespri Gold è risultata la varietà più sensibile alla Psa), la forbice di prezzo tra le tipologie a polpa verde e gialla si è accentuata. I flussi tra continenti mostrano dinamiche interessanti, che devono guidare le nostre scelte. A seguire le relazioni del CReSO e dell’Università illustreranno i risultati del lavoro svolto in questi anni. Come si può produrre actinidia in Piemonte, nonostante la presenza della Psa e come incide la malattia su conservazione e qualità del frutto. Lo staff tecnico dell’Agenzia 4A è oggi in grado di applicare queste linee tecniche, supportando le scelte in campo (difesa, ma anche potatura, fertilizzazione…) e in magazzino.

mente più interessate da patina bianca (quelle ad altitudine più bassa, dove si verificano ristagni di umidità) occorre adottare tutti gli accorgimenti consigliati: potatura che arieggi la chioma, riduzione della concimazione fogliare azotata, etc. L’argomento conclusivo è stato il diradamento, su cui si gioca il delicato equilibrio tra qualità e produttività. Michele Giraudo ha affrontato l’intervento meccanico, descrivendo i principi di funzionamento, i parametri operativi della macchina diradante, le interazioni con l’architettura della parete fruttifera. Interessante l’effetto sul ritorno a fiore, così importante per le varietà soggette ad alternanza come Fuji. Di rilievo anche i risultati della ricerca triennale svolta dal Creso sul metamitron, la nuova molecola diradante che sarà disponibile in commercio a partire dal 2015. Tutte le relazioni presentate durante il convegno sono consultabili e scaricabili sul portale istituzionale del CReSO, alla pagina www.cresoricerca.it.

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di insetto isolati in capsula petri, oltre che le due tipologie di trappole selettive utilizzate nel monitoraggio. Sono stati svolti i primi saggi di difesa con le molecole segnalate dai colleghi americani, dove questa cimice è diventata un flagello su melo e pesco. Più che a tali insetticidi ad ampio spettro di azione, che vanno a complicare l’applicazione dei protocolli di difesa integrata e biologica, il Creso punta sull’impiego delle reti anti insetto, che hanno già dato risultati soddisfacenti contro la Carpocapsa. In questo modo,

il cosiddetto sistema Alt’Carpo potrebbe diventare un metodo multifunzionale, dalla carpocapsa alla Halyomorpha, ma anche alla piralide, proteggendo il frutteto con una barriera fisica efficace ed ecosostenibile. Ampio spazio è stato dedicato anche alla patina bianca, un difetto estetico di origine biotica che si ripresenta ciclicamente con più forza, come nella passata stagione, creando danni significativi in fase di post raccolta. Luca Nari e Silvio Grosso del Settore fitosanitario regionale hanno descritto sintomatologia e agenti responsabili. I grafici che descrivono l’andamento climatico degli ultimi anni evidenziano come piovosità e umidità relativa influenzino significativamente l’incidenza della patologia. Dal momento che nessuna strategia antiparassitaria è efficace nel combattere la patina bianca, tutto si gioca sulla prevenzione. Nelle zone storica-

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la Valle Ellero con la cena per sabato 31 gennaio 2015, presso l’albergo ristorante Commercio di Borgata Norea a Roccaforte Mondovì. Il menù è ricco di specialità, con una serie di portate che valorizzano i prodotti della vallata, tra le quali: l’aperitivo Valle Ellero con i salatini, gli gnocchi al ragù, l’agnello al rosmarino, i formaggi locali, i

alle 20,30. È obbligatoria la prenotazione, entro le ore 12 del 28 gennaio presso il Ristorante Commercio (tel. 0174/65549 0174/65126), con la possibilità per chi lo desidera di pernottare presso la struttura. Il costo della cena è di 27 euro a persona, con un simpatico omaggio per tutti i partecipanti. I bambini dai 4 ai 10 anni pagano 15 euro.

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Rinnovo delleTel. cariche al MIAC O. E PRENOTAZIONI: 0174 / 65549 - 0174 / 65126 ( Ristorante Commercio) Rinnovo delle cariche sociali al MIAC. Il nuovo consiglio di amministrazione è formato da Stefano Dho, presidente (vice sindaco di Peveragno, ha ricoperto numerosi incarichi tra cui quelli di Consigliere Provinciale, presidente della Comunità Montana Bisalta), Secondo Arneodo, vice presidente, Erio Paoletto, Vittorio Sabbatini e Primo Santini in qualità di consiglieri. Rinnovato anche il collegio sindacale, che è composto da Claudia Calandra, presidente, Marco Moratto ed Aurelia Isoardi sindaci effettivi. La società di Ronchi, alle porte di Cuneo, attiva dal 1997, gestisce il più importante mercato bovino da macello italiano, che vede la presenza di 20.000 capi annui, oltre ad un macello che lavora circa 22.000 capi annui. Sede del mercato del bestiame vivo da macello, la struttura ospita ogni ultima domenica del mese il mercatino piccoli animali, il mercato uve da vino e numerose manifestazioni: la Grande Fiera d’estate che si tiene nel mese di Agosto, Sapori della carne, nel mese di Novembre, insieme alla Mostra Nazionale bovini di razza Piemontese.

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ELETTO IL NUOVO DIRETTIVO ACSTE

on lo scadere del mandato quadriennale, sono state rinnovate le cariche del direttivo dell’associazione. L’assemblea dei soci si è tenuta lunedì 15 dicembre 2014 presso il Circolo Ricreativo di San Biagio di Centallo. I numerosi soci convenuti, molti

to radicale se non altro negli obbiettivi del nostro sodalizio, ma per questo non mancheranno occasioni e spazi di discussione. Per quanto riguarda gli incarichi ‘amoris causa’: GianLuca è il presidente, Ivo è il vice, Paola cura la segreteria, Michele e Fabio seguono i rapporti con le Istituzioni. Flavio cura la pagina Facebook e le foto, ad Andrea sono affidati i contatti con i soci, Debora si occupa del tesseramento e Lino Cusano degli articoli sul Coltivatore: a lui possono rivolgersi tutti i soci Acste per segnalare notizie e argomenti da cui trarre spunto.

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Il saluto tra il presidente uscente Regis e il neopresidente Calleri

dei quali portatori di una delega da parte di chi non ha potuto intervenire, hanno accolto con voto favorevole le candidature proposte. Il nuovo consiglio sarà guidato nei prossimi quattro anni da GianLuca Calleri coadiuvato dai consiglieri Ivo Bianco - Debora Vigna Michele Donadio - Paola Barale - Flavio Marchisio - Fabio Giordano - Andrea Tardivo - Roberta Viale e Lino Cusano. Da parte di tutti i soci ACSTE va un vivo ringraziamento al direttivo uscente, guidato negli ultimi quattro anni da Silvio Regis. Naturalmente le idee e la voglia di fare non mancano, come e’ giusto che sia quando si inizia una nuova avventura, queste potranno trovare attuazione solo con un coinvolgimento di tutti i soci e forse con qualche cambiamen-

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i ricorda che la Legge n. 214/2011, come integrata dalla Legge n. 216/2011, aveva previsto che alla pensione anticipata (spettante a soggetti in possesso di anzianità contributiva al 31/12/1995), se liquidata prima del compimento di 62 anni di età, venisse applicato un sistema di riduzione percentuale del trattamento pensionistico spettante, la “penalizzazione”. Tale regola generale non trova applicazione per i soggetti che maturano il previsto requisito di anzianità contributiva entro il 31/12/2017, qualora la predetta anzianità “derivi esclusivamente da prestazione effettiva di lavoro, includendo i periodi di astensione obbligatoria per maternità, per l’assolvimento degli

obblighi di leva, per infortunio, per malattia e di cassa integrazione guadagni ordinaria”. A tale elencazione tassativa erano state aggiunte altre tipologie di situazioni che non comportavano l’applicazione della penalizzazione, rimaneva comunque una ampia platea di assicurati che doveva subire la penalizzazione. Con l’entrata in vigore della legge 190 del 2014 (Legge di Stabilità 2015) pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 29.12.2014 arrivano importanti novità sulle penalizzazioni. Il comma 113 dell’art. 1 prevede, infatti, che per le pensioni percepite prima dei 62 e con decorrenza dal 1° gennaio 2015 non sarà applicabile la penaliz-

ATTUALITÁ

PENALIZZAZIONE PER LE PENSIONI CONSEGUITE PRIMA DEI 62 ANNI DI ETÀ zazione percentuale sull’importo del trattamento sancita dalla legge 214 del 2011 e successive modifiche. La nuova norma sterilizza ulteriormente la disposizione originaria per gli anni dal 2015 al 2017; si precisa che i trattamenti anticipati a partire dal 1° gennaio 2018 saranno nuovamente oggetto del sistema di penalizzazioni. Pubblicheremo ulteriori novità in merito appena verranno emesse le circolari Ministeriali attuative della norma. Gli uffici EPACA di Coldiretti sono a disposizione per le informazioni in merito.

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dinario nonché da maggiorazioni contributive. In particolare, l’ASpI eroga un trattamento di sostegno al reddito in relazione agli eventi di disoccupazione verificatisi a decorrere dalla data del 1° gennaio 2013, sostituendo le preesistenti indennità di disoccupazione non agricola ordinaria con requisiti normali e l’indennità di disoccupazione speciale edile nonché, a far tempo dal 1° gennaio 2017, l’indennità di mobilità. Una ulteriore misura introdotta è la mini ASpI, destinata a sostituire la precedente indennità di disoccupazione non agricola con requisiti ridotti. A CHI SPETTA Ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che abbiano perduto involontariamente l’occupazione, ivi compresi: • i dipendenti del settore privato, indipendentemente dalla

tipologia di contratto di lavoro subordinato; • gli apprendisti; • i soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato; • il personale artistico, teatrale e cinematografico con rapporto di lavoro subordinato. • i dipendenti a tempo determinato delle Pubbliche Amministrazioni; A CHI NON SPETTA Non sono destinatari della indennità di disoccupazione ASpI: i dipendenti a tempo indeterminato delle Pubbliche Amministrazioni; gli operai agricoli a tempo determinato e indeterminato per i quali continua a trovare applicazione la specifica normativa come modificata dalla stessa legge di riforma; i lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno

DENTI NUOVI E FISSI IN GIORNATA? OGGI È POSSIBILE Il metodo tradizionale per ridare il sorriso ai pazienti che devono sostituire un’intera arcata dentaria è la protesi mobile, la classica dentiera. Chi porta questo tipo di protesi ne conosce però bene i limiti: palato lungo per aumentare la tenuta, scarsa sensazione del gusto dei cibi, necessità di ricorrere a paste adesive o a continue ribasature per evitare che la protesi balli. Oggi l’odontoiatria moderna ha a portata di mano le soluzioni più confortevoli per evitare tutto questo: gli impianti. Gli impianti sono delle vere e proprie radici artificiali che permettono, con un semplice intervento, di fissare in giornata la vecchia protesi, in tempi brevi e con costi molto contenuti.

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a legge n. 92 del 28 giugno 2012 di riforma del mercato del lavoro ha operato una serie di interventi tra i quali si evidenzia quello di revisione degli strumenti di tutela del reddito. Con decorrenza 1° gennaio 2013 è stata istituita l’Assicurazione Sociale per l’Impiego - ASpI con la funzione di fornire ai lavoratori che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione un’indennità mensile di disoccupazione. Tale nuova assicurazione che ha sostituito la preesistente assicurazione contro la disoccupazione involontaria si caratterizza per l’ampliamento della platea dei soggetti tutelati, per l’aumento della misura e della durata delle indennità erogabili agli aventi diritto, nonché per un sistema di finanziamento alimentato da un contributo or-

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Inserendo 4 impianti invece è possibile sostituire tutti i denti grazie al carico immediato. In un solo intervento che comprende estrazioni, posizionamento degli impianti ed impronte, viene confezionata una protesi provvisoria fissa, sostituita da quella definitiva non appena avvenuta la corretta guarigione. La semplice esecuzione di una radiografia panoramica, che farete nel nostro studio, permette di fare una corretta valutazione e di consigliare la giusta soluzione individuale per ogni caso.

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43 chiarazione di disponibilità al lavoro, al momento della presentazione della domanda di indennità, anziché recarsi al Centro per l’impiego). b. lo stato di disoccupazione sia involontario, con esclusione, quindi, dei lavoratori il cui rapporto di lavoro sia cessato a seguito di dimissioni o di risoluzione consensuale; c. possano far valere almeno due anni di assicurazione, devono essere trascorsi almeno due anni dal versamento del primo contributo contro la disoccupazione (il biennio viene determinato a decorrere dal primo giorno in cui il lavora-

tore risulta disoccupato). d. possano far valere almeno un anno di contribuzione contro la disoccupazione, l’interessato deve possedere un anno di contributi (contributo DS e/o contributo ASpI) nel biennio precedente l’inizio del periodo di disoccupazione. DURATA DELLA PRESTAZIONE Le nuove norme prevedono un graduale aumento della durata della prestazione, collegata all’età anagrafica del lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro, nella sottostante tabella sono specificati i termini:

ANNO CESSAZIONE

ETA’ ASSICURATI

MESI INDENNIZZATI

2015

Meno di 50 anni

dieci mesi

ATTUALITÁ

per lavoro stagionale, per i quali resta confermata la specifica normativa. QUANDO SPETTA L’indennità è riconosciuta alle categorie di lavoratori che siano in possesso dei seguenti requisiti: a. siano in stato di disoccupazione con dichiarazione rilasciata al Centro per l’Impiego (la normativa già introdotta dalla legge n.92/2012, prevede che – al fine di semplificare la erogazione delle prestazioni di disoccupazione – il lavoratore disoccupato possa scegliere se rilasciare direttamente all’INPS la di-

Più di 50 anni e meno di 55 anni dodici mesi Più di 55 anni (nei limiti delle sedici mesi settimane di contribuzione negli ultimi due anni) 2016 ( a regime)

PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA Per fruire dell’indennità i lavoratori aventi diritto devono, a pena di decadenza, presentare apposita domanda, esclusivamente in via telematica, entro il termine di due mesi dalla data di spettanza del trattamento. La prestazione può decorrere dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro, se la domanda viene presentata entro lo stesso giorno, pertanto è consigliato presentare l’istanza senza

Meno di 55 anni

dodici mesi (periodo massimo)

Più di 55 anni

Diciotto mesi (periodo massimo)

ritardo.

DECADENZA DALL’INDENNITA’ Il beneficiario decade dall’indennità nei seguenti casi: • perdita dello stato di disoccupazione; • rioccupazione con contratto di lavoro subordinato superiore a 6 mesi; • inizio attività autonoma senza comunicazione all’INPS; • pensionamento di vecchiaia o anticipato; • assegno ordinario di invalidità, se non si opta per l’in-

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dennità; • rifiuto di partecipare, senza giustificato motivo, ad una iniziativa di politica attiva (attività di formazione, tirocini ecc.) o non regolare partecipazione; • mancata accettazione di un’offerta di lavoro il cui livello retributivo sia superiore almeno del 20% dell’importo lordo dell’indennità. Gli uffici EPACA di Coldiretti sono a disposizione per l’assistenza in merito alla presentazione di tali domande.

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SCADENZE AZIENDALI 26 GENNAIO (essendo il 25 gennaio festivo)

ACQUISTI – CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI Entro tale data scade il termine per i contribuenti mensili e trimestrali per la trasmissione in via telematica all’Agenzia delle Dogane, dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti rispettivamente nel mese di dicembre e nel 4 trimestre 2014.

31 GENNAIO

DENUNCIA DELLE RETRIBUZIONI RELATIVE ALLA MANODOPERA AGRICOLA Entro tale data, devono essere trasmesse, in via telematica all’INPS (ex Scau) le denunce delle retribuzioni corrisposte agli operai agricoli a tempo determinato ed indeterminato nel trimestre ottobredicembre 2014. VARIAZIONI COLTURALI anno 2014 I soggetti che hanno effettuato la variazione di coltura nel corso dell’anno 2014 devono entro tale data presentare all’Agenzia del Territorio apposita denuncia. Sono esclusi i soggetti che richiedono contributi ad AGEA per i quali le variazioni vengono effettuate automaticamente CANONE RADIO TELEVISIONE Scade il termine per il pagamento del canone di abbonamento annuo alla radio ed alla televisione. COMUNICAZIONE DEI SOCI ALLE COOPERATIVE AGRICOLE IN REGIME AGRICOLO I soci delle cooperative agricole devono comunicare di possedere i requisiti per l’applicazione della detrazione IVA in base alle percentuali di compensazione. In sostanza la dichiarazione del socio deve attestare soltanto che i prodotti conferiti sono di propria produzione come da circolare ministeriale n.328/97.

IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta. IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 25 ovvero 39, secondo comma D.P.R. 633/72, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento dell’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente. ELENCHI CLIENTI E FORNITORI “BLACK LIST”: soggetti mensili e trimestrali Invio telematico della comunicazione relativa ai contribuenti mensili e trimestrali che abbiano effettuato operazioni attive e passive (beni e servizi) con soggetti economici con sede o domicilio fiscale in Paesi “black list” registrate o soggette a registrazione rispettivamente nel mese di dicembre o nel 4 trimestre 2014.

15 FEBBRAIO

FATTURAZIONE DIFFERITA Scade il termine per l’emissione e la registrazione delle fatture differite relative ai beni spediti con documento di trasporto nel mese di gennaio.

16 FEBBRAIO

VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti delle ritenute effettuate nei mesi di gennaio sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente.

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SCADENZE AZIENDALI IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI GENNAIO Annotazione di liquidazione per il mese di gennaio e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano attività agricola, d’impresa e di lavoro autonomo che nell’anno 2014 hanno realizzato un volume d’affari superiore a euro 400.000,00, se prestazione di servizio o di euro 700.000,00 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66,legge 427/93. VERSAMENTO DEL SALDO RIVALUTAZIONE TFR Entro tale data i datori di lavoro devono versare il saldo dell’imposta sostitutiva dovuta sulle rivalutazioni TFR calcolate al 31/12/2014 per i propri dipendenti. Entro il 16 dicembre era già stato versato un acconto pari al 90 per cento delle rivalutazioni calcolate al 31/12/2013. Il codice tributo da utilizzare è il 1713.

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Ai sensi degli artt. 11÷18 dello Statuto è convocata l’Assemblea Generale Straordinaria dei delegati eletti nelle Assemblee Parziali con il seguente punto all’Ordine del Giorno: Adozione di un nuovo testo di Statuto del Consorzio in previsione dell’abrogazione, con decorrenza 1° Gennaio 2015, della L.R. n. 11 del 25 maggio 2001 istitutiva del Consorzio Co.Sm. An.. L’Assemblea Generale Straordinaria è convocata in prima convocazione per il giorno Lunedì 19 Gennaio 2015 alle ore 9.00 presso la sede del Consorzio ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE MARTEDI’ 20 GENNAIO 2015, alle ore 9.00, presso la sede del Consorzio in Corso Stati Uniti, 21 - Palazzo della Regione - Torino. Per ogni eventuale informazione in merito è possibile rivolgersi agli uffici del Consorzio, Tel. 011/432.60.84, Fax 011/432.60.85, e-mail info@cosmanpiemonte.it, PEC cosman@pec.cosmanpiemonte.it .

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