Coltivatore n.3 anno 2015 by Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo

Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione

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n. 3 - ANNO 69 - 16 - 28 febbraio 2015

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n. 3 - ANNO 69 - 16 - 28 febbraio 2015

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Foto da archivio Il Coltivatore Cuneese “Il Coltivatore Cuneese” Editore: Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo 1 copia euro 2,00 Abbonamento annuo euro 40,00 Direttore Amministrativo Enzo Pagliano Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino Coordinamento di redazione Chiara Serra Grafica e impaginazione Mara Chiardola Stampa Arti Grafiche Cuneo Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Elena Bono, Silvia Bosco, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Pasqualino Cusano, Simona Daniele, Nicola Fontana, Cesare Gallesio, Rosangela, Giordana Rosanna Giraudo, Giacomo Golinelli, Giulia Marinari, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Franco Parola, Luisa Peano, Elisa Oberto, Nadia Olivero, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Davide Roà Redazione ed amministrazione: Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it Registrazione del tribunale di Cuneo n. 3296 del 7/12/55 40.000 Copie Concessionaria esclusiva della pubblicità: TEC arti grafiche Via dei Fontanili 12 12045 Fossano (CN) Tel. 0172.695770 • Fax 0172.695898 E-mail: adv@tec-artigrafiche.it

MICHELE FERRERO, L’ESEMPIO DI CHI AMA DAVVERO IL TERRITORIO La morte di Michele Ferrero ha creato nel tessuto sociale cuneese ed albese, in particolare, una sorta di apprensione ed allo stesso momento di grande rispetto per un industriale che ha saputo creare dal nulla una multinazionale, senza mai dimenticare il locale con lo stabilimento di Alba. Tre sono le ragioni di stima verso le scelte operate nella vita da Michele Ferrero: il rapporto umano con i dipendenti. Trattare sullo stesso piano l’operaio ed il dirigente non è cosa da poco. Significa rispetto della dignità delle persone, indipendentemente dal ruolo e dallo status sociale. L’aver fatto crescere su Alba lo stabilimento, mettendo i pullman a disposizione dei lavoratori, ha rappresentato la chiara volontà di credere nel presidio del territorio, dove accanto all’operaio della Ferrero non veniva sradicata la famiglia, ma i paesi hanno continuato a vivere e le vigne e i noccioleti, anche quando rendevano di meno, sono stati coltivati. Oggi questo ce lo troviamo grazie a scelte silenziose, ma intelligenti. Attualmente la Ferrero, pur essendo una multinazionale, ha voluto dare un chiaro segnale al territorio, sostenendo con un accordo interprofessionale la produzione in provincia di Cuneo della polvere di latte, che utilizza latte delle imprese agricole cuneesi e piemontesi. Un segnale che fa breccia in una mentalità industriale, dove il localismo appare come sinonimo di debolezza. Con Ferrero, si è ridata dignità economica ad una produzione cuneese. Attualmente, sono aperti progetti di collaborazione per altre produzioni che non potranno che portare ad ulteriori risultati concreti per il territorio. Michele Ferrero ha amato così la sua terra. Concretezza e determinazione. Un esempio che in tanti dovremmo imitare.

Sommario

Un giorno da allevatore a Palazzo Reale........................................4-5 Latte e carne della provincia di Cuneo sono fondamentali per la ripresa dell’economia ................................6-7 Zootecnia da carne................................................................................................ 7 Chi guadagna nel mercato del latte?.............................................8-9 Le prime risposte dalle Istituzioni................................................10-11 Etichettatura: basta con il teatrino della politica.....................11 Il Corsivo del Coltivatore...........................................................................12 Storie di vita..........................................................................................................13 Quando politica ed economia condizionano le imprese.........................................................................................................14-15 Appalti alpeggi dei comuni: troppo esosi per i veri margari.................................................................................................16-17 Più facile pulire l’alveo dei fiumi.............................................................17 Nitrati: bene Road Map per revisione zone vulnerabili........18 IMU: Coldiretti no alle sanzioni, rivisitazione, appello ai sindaci per aliquota minima ..............................................................18 Riconosciuta la grave avversità atmosferica del 2014..........18 Alba: l’agricoltura motore del turismo del territorio..............19 Continua la sperimentazione dello Sportello (in) Salute...........................................................................................20 Agriturismi, vendita diretta e fattorie didattiche: una giornata di formazione........................................................................21 Buono2volte: parlano i protagonisti........................................22-23 La Sanità piemontese è uguale per tutti?.......................................24 Consiglio Provinciale Pensionati: prima riunione del 2015 ...............................................................................................25

La viticoltura verso la qualita’ sostenibile ......................................26 Dematerializzazione dei registri delle cantine.............................27 Aperte le iscrizioni all’ Oscar Green 2015 .......................................28 Al Miac, la fiera zootecnica di Quaresima........................................29 Cereali, boom di adesioni ai contratti di filiera Cap Nord Ovest......................................................................................................30 Annuale assemblea del CATAC Fossano 2015...............................31 Diabrotica del mais: come combatterla..................................32-33 Il mercato di Campagna Amica ad “Un Borgo di cioccolato”................................................................................34 Italian Quality Experience valorizza le aziende agroalimentari........................................................................................................35 Kiwi: i frutticoltori si interrogano sul futuro del comparto ..............................................................................................36-37 Riconosciuta la grave avversità atmosferica del 2014..........37 Le novità Frandent alla fiera di Savigliano: 100% tecnologia italiana..............................................................................................38 Permessi di circolazione mezzi agricoli eccezionali .....39-41 Scadenze Aziendali.........................................................42 Quale futuro per l’ACSTE?.............................................................................43 Giornata bianca di Giovani Impresa Coldiretti............................43 EPACA: Malattie professional: aggiornate le tabelle ministeriali ...................................................................................44-45 Itinerari e proposte per un viaggio da scoprire...........................46 A Fruit Logistica la Mela Rossa cuneo IGP......................................46 Il Mercatino del Coltivatore .......................................................48-50

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Grande successo per la mungitura pubblica in piazza Castello a Torino, che raccoglie la solidarietà dei cittadini e le promesse dei politici

mpio successo di pubblico, con una grande attenzione dei media locali e nazionali per “Un giorno da allevatore a Palazzo Reale”: la mobilitazione che venerdì 6 febbraio, nel cuore di Torino, in piazza Castello, ha coinvolto oltre a 500 allevatori, provenienti da tutto il Piemonte, la solidarietà e la partecipazione delle autorità amministrative, politiche, insieme ai rappresentanti istituzionali e a tanti cittadini. I cappellini e i giubbotti gialli di Coldiretti hanno invaso pacificamente la piazza e idealmente

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hanno “riscaldato” una freddissima giornata, sfidando la pioggia battente mista a neve.“Mungere insieme per non essere munti” e “la nostra carne per il nostro Piemonte” sono stati gli slogan che hanno fatto da leitmotiv della mattinata che ha visto susseguirsi sul palco gli interventi dei presidenti delle Federazioni provinciali di Torino e Cuneo, zone particolarmente vocate alla zootecnia. A seguire hanno preso la parola i presidenti di Alessandria, Asti, dell’interprovincia VercelliBiella e Novara-Vco. Alla manifestazione piemontese ha preso parte anche una delegazione di Coldiretti Liguria e Valle d’Aosta. Per la città di Torino era presente l’assessore alle Attività Produttive Domenico Mangone, in rappresentanza del Sindaco Piero Fassino. Numerosi i gonfaloni e i sindaci dei comuni piemontesi. Un messaggio di solidarietà agli allevatori è arrivato dall’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, che ha esordito portando i saluti dell’assessore

regionale alle Politiche Sociali, Augusto Ferrari e ha poi proseguito così: “Pieno sostegno agli allevatori e condivisione della delibera presentata in Regione per sostenere l’origine in etichetta e l’eliminazione della secretazione dei dati sull’importazione del latte e dei suoi derivati”. Il primo passo è rendere noti i dati sulle importazioni “Ci uniamo a quanto ha affermato l’assessore Ferrero per rimarcare come ci sia l’esigenza di estendere l’origine in etichetta, attualmente obbligatoria per il latte fresco, anche al latte UHT e a tutte le produzioni lattiero caseari – hanno affermato i vertici di Coldiretti Piemonte - E’ fondamentale, inoltre, rendere noti i dati sulle importazioni al fine di rendere ancora più efficaci i controlli da parte degli organi preposti. Dobbiamo sostenere gli allevamenti da carne, in primis quelli della pregiata razza Piemontese, attraverso adeguati interventi di politica agricola”. Verso la fine della mattinata una delegazione

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un piano nazionale di promozione della carne bovina nata, allevata e macellata in Italia. Per far fronte, invece, al calo dei consumi di carne bovina, passati dai 21 kg pro capite all’anno ai 17, a causa soprattutto della crisi economica, Coldiretti chiede di promuovere iniziative per il consapevole, corretto ed “educato” consumo di carne bovina italiana, la più controllata al mondo e di mettere in atto, anche attraverso il Programma di sviluppo Rurale, strumenti atti a favorire l’aggregazione della filiera, riequilibrando il rapporto con la GDO. Parimenti a quanto richiesto per il latte, è opportuno rendere pubblici i dati relativi alle importazioni di carne in Italia e recepire, in tempi brevi, a livello nazionale, il regolamento UE 1337 del 2013 riferito alle nuove norme sull’etichettatura delle carni fresche, con l’indicazione obbligatoria dell’origine. Occorre anche incentivare, attraverso adeguate scelte nella PAC, la linea vacca/vitello che aiuterebbe a rendere l’Italia autosufficiente sul settore carne.

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fatta eccezione per il latte fresco ed i formaggi DOP, consente di importare latte dall’estero e trasformarlo magicamente in mozzarelle, grana e altri formaggi “italiani”, rendendo indistinta oltre il 40% della produzione nazionale. È indispensabile rendere obbligatoria l’origine in etichetta In questo scenario, Coldiretti chiede l’intervento del Governo, delle Regioni, della Comunità Europea per rendere obbligatoria l’origine in etichetta per il latte UHT e per tutti i prodotti caseari, oltre ad attuare misure di sostegno agli allevamenti previste dal Piano Nazionale di Sviluppo Rurale e a promuovere latte e formaggi di qualità italiani, a partire dalle scuole. All’autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, invece, si chiede anche di intervenire contro le forme di concorrenza sleale. Inoltre, in un contesto in cui quattro prosciutti su cinque venduti in Italia provengono da maiali allevati in Olanda, Danimarca, Spagna e Francia e la quasi totalità della bresaola Igp valtellinese ha origini da Zebù brasiliani, è necessario realizzare

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di dirigenti e funzionari regionali e provinciali di Coldiretti ha consegnato in prefettura il Dossier “L’attacco alle stalle italiane”. Il settore zootecnico registra uno stato di profonda sofferenza: i prezzi riconosciuti allo stato attuale sono palesemente inferiori ai costi di produzione del latte sostenuti dagli allevatori e non consentono un’adeguata remunerazione del loro lavoro. Per ogni litro di latte, solo il 17% va all’allevatore. Dal 2007 ad oggi il Piemonte ha perso il 16% di allevamenti e l’importazione di latte è pari ad un terzo di quello prodotto. Nella nostra regione, nonostante il prezzo del latte sia indicizzato, in seguito all’accordo Compral Latte – Inalpi –Ferrero che coinvolge tutte le province piemontesi, ha 260 soci ed una produzione annua del valore di 45 milioni di Euro, si è registrato un calo della remunerazione agli allevatori. Alla filiera vengono conferiti 2900 quintali di latte al giorno, 1 milione e 95 mila quintali annui pari all’11% della produzione regionale. Tale strumento d’indicizzazione costituisce un riferimento esemplare nel panorama italiano. Rimane il problema relativo all’aumento delle importazioni di latte e prodotti caseari per cui l’attuale normativa di riferimento in materia di etichettatura non consente un’adeguata e trasparente distinzione dei prodotti nazionali con il rischio di omologazione e di sostituzione, nella fase di trasformazione, del latte territoriale con latte importato. La mancanza d’informazioni sull’origine del prodotto, infatti,

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LATTE E CARNE DELLA PROVINCIA DI CUNEO SONO FONDAMENTALI PER LA RIPRESA DELL’ECONOMIA

a manifestazione indetta a Torino ha denunciato la situazione di crisi, sia per quanto riguarda il prezzo del latte alla stalla, sia per i bassi prezzi della carne al momento della vendita dei bovini. Delia Revelli, presidente di Coldiretti Cuneo: “Il gran numero di allevatori provenienti dalla Granda sta a testimoniare che la zootecnia da carne e da latte rappresenta un fiore all’occhiello per la provincia di Cuneo ed è un importante momento occupazionale anche nelle zone montane e periferiche, dove se scomparissero gli allevamenti si rischierebbe l’abbandono. Chiediamo attenzione al mondo politico e vorremmo con gli industriali e con la grande distribuzione costruire contratti di filiera, dove anche la produ-

zione riceva il giusto riconoscimento economico”. Oggi, il latte viene pagato alla stalla, quando va bene, un prezzo che varia tra i 34 e i 36 centesimi al litro. Vi è l’esempio virtuoso del contratto Coldiretti – Compral latte – Inalpi - Ferrero, il cui prezzo è stabilito su basi scientifiche, tenendo conto delle oscillazioni sia dei prezzi di vendita dei prodotti trasformati, sia del costo delle materie prime. Oggi, grazie anche ad un accordo, ai produttori in filiera viene riconosciuto un premio qualità. Il prezzo finale attualmente è intorno ai 38 centesimi il litro. Questa la situazione del prezzo del latte alle nostre stalle, ma il consumatore ha continuato a pagare il latte fresco oltre 1,30 euro al litro. Questo a significare che i bassi prezzi pa-

gati agli allevatori dall’industria di trasformazione non hanno giovato ai consumatori. Il prezzo indicizzato, non riconosciuto, almeno a parole dall’industria di trasformazione, rappresenta comunque un punto di riferimento, dopo che a livello regionale, da anni non si riesce ad ottenere un prezzo del latte alla stalla concordato tra i vari attori della filiera. Enzo Pagliano, direttore di Coldiretti Cuneo: “La nostra è una zootecnia di eccellenza. Gli sforzi compiuti dagli allevatori e dall’assistenza tecnica con il miglioramento genetico nel latte, ma soprattutto nella carne, non sono affatto riconosciuti dal mercato. Oggi abbiamo razze da carne che riutilizzano i cereali della nostra terra, che hanno conquistato

fette di mercato importanti, non solo nelle macellerie tradizionali, ma anche nei supermercati. Coldiretti continuerà a lavorare per potenziare queste filiere nell’interesse di tutta l’economia. Nel settore della carne, si è cercato di allargare il mercato portando fuori dal Piemonte la razza autoctona, stipulando accordi di filiera con catene come McDonald’s, Inalca del Gruppo Cremonini. Recentemente, l’accordo Buitoni – Nestlé con la Mec di Montanera per utilizzare carne cuneese nel ripieno dei ravioli, rappresenta un passo avanti nella collaborazione vera tra mondo allevatoriale e trasfor-

matori e industria agroalimentare”. Purtroppo, sui consumi, pesa la crisi economica che attanaglia le famiglie occidentali. Si mangia meno carne (i consumi sono diminuiti del 3,2 per cento negli ultimi 10 anni). Si beve meno latte (125 grammi al giorno, contro i 250-375 raccomandati dalle Linee guida di una corretta alimentazione). In Piemonte si producono 9.627.630 quintali di latte, ma ne sono importati 3.500.000: nella nostra provincia, si producono annualmente 5.055.210 quintali di latte ed il patrimonio di bovini è di 405.800 capi.

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Cosa chiediamo

Realizzare un piano nazionale di promozione della carne bovina nata, allevata e macellata in Italia; Incentivare la linea vacca/vitello in modo che l’Italia possa tendere all’autosufficienza sul settore carne, anche attraverso adeguate scelte nella PAC; Promuovere iniziative per il consapevole, corretto ed “educato” consumo di carne bovina italiana, la più controllata al mondo; Promuovere strumenti, anche attraverso il Programma di sviluppo Rurale, atti a favorire l’aggregazione della filiera, riequilibrando il rapporto con la GDO; Rendere pubblici i dati relativi alle importazioni di carne in Italia; Recepire in tempi brevi a livello Nazionale il regolamento UE 1337 del 2013 riferito alle nuove norme sull’etichettatura delle carni fresche, con l’indicazione obbligatoria dell’origine.

Il Consigliere Prov.le Coldiretti nonché vice-Sindaco di Marene Mario Bertola con un gruppo di Saviglianesi

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CHI GUADAGNA NEL MERCATO DEL LATTE? Per ogni litro di latte venduto al consumatore solo il 17% va all’allevatore! Situazione vergognosa!

PERCHÉ? nali i multinazio a basso • Le grand tt Italia la e riversano in nienza indefinita ve costo di pro elle il regime d e ir n fi r e p chio • Sta , con un ris quote latte ncorrenza sul co ulteriore di ito della qualità p a prezzo a sc zza alimentare re e della sicu usso l mercato r di e d a r u s iu h uote • La c antesche q “sposta” gig di dubbia ro latte stranie l’Italia o CE qualità vers I CHI PRODU D A IT V A L L CULA SU NON SI SPMEA U E CONS

DO? N E D A C C A COSA STA il prezzo o alla tavola p m a c l a D • adruplica del latte qu allevatori pagato agli o z z re p Il • libera è in caduta no ri italiani so • I produtto re meno senza p pagati sem io per i gg ta n alcun va ri to consuma non conosciuto ne ri o z z re p Il • di produzio copre i costi

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QUANTO COSTA AL PAESE L’AUMENTO DELL’IMPORTAZIONE SELVAGGIA? Mediamente l’Italia produce 110 milioni di quintali di latte e ne importa 86 milioni

E ora l’Unione Europea ha tolto anche l’obbligo di scrivere il luogo e lo stabilimento della trasformazione: un altro regalo all’industria ed uno schiaffo ai consumatori

Per ogni milione importato in più perdiamo: • 17.000 mucche • 1.200 occupati in agricoltura Dal 2007 ha chiuso 1 allevamento su 5 e si sono persi 32.000 posti di lavoro L’EMORRAGIA DI MUCCHE E DI POSTI DI LAVORO VA FERMATA

QUALI SONO E DEI FORM LE VIE DEL LATTE AGGI? • Germania, Au

Solo i similgra na valgono su l’export del “v l ero” Parmigia mercato mondiale quanto tutto no Reggiano e de In Italia import l Grana Padan iamo oltre 1.00 o al 10% dell’in tera produzio 0.000 di quintali di cagliate ne nazionale pa ri di latte

FERMIAMO L “SENZA NOME AUTOSTRADE DEL LA TTE E” E “SENZA VIRTÙ”

La carne ha bisogno di nuovi mercati ora anche McDonald’s è in crisi e Putin ha chiuso le frontiere

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Basta usare il latte estero per produrre formaggi italiani!

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ette d i tutti • La paro la “forma i prodotti derivati el latte (anche Uh t), dei ggio” solo dal latte per ciò ch • Applica e nasce d re la legg irettame e • Pubblic nte are i dati sul commercio s le re ale ciando le lativi all’i • Interve sostanze utilizza mport di latte e d nto erivati, tr te acMercato dell’Autorità Gar c a o n n te tro le form della Con • Attuare e c o d r i le re co Piano Na misure di sosteg ncorrenza sleale nza e del • Promuo zionale di Svilupp no agli allevamen oR ti previste ve dal scuole e re il latte e i form urale n a e g ll g e i d m i ense pub qualità it • Sempli bli aliani, ne fic lle • Garanti are le procedure che re che le burocrati risorse d c h agli allev e el “Piano atori latte” del Mipaaf va dano C

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LE PRIME RISPOSTE DALLE ISTITUZIONI DALL’UNIONE EUROPEA Finalmente, anche nell’Unione Europea, si comincia a cambiare verso nella trasparenza dell’informazione ai consumatori dopo i ripetuti scandali favoriti dal fatto che oltre la metà della spesa dei cittadini europei è anonima. La risoluzione non legislativa sull’indicazione del paese di origine in etichetta per la carne contenuta nei prodotti alimentari trasformati adottata dal Parlamento Europeo in seduta plenaria con 460 voti favorevoli, 204 contrari e 33 astensioni Con questa Risoluzione non legislativa, il Parlamento europeo – sottolinea la Coldiretti - esorta l’Esecutivo dell’Ue a far seguire alla sua Relazione proposte legislative che rendano obbligatoria l’indicazione dell’origine delle carni presenti negli alimenti trasformati onde assicurare maggiore trasparenza lungo la filiera alimentare ed informare meglio i consumatori europei. DAL GOVERNO Dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina è venuto un importante impegno a prendere contatti istituzionali con l’Autorità garante per il mercato e la concorrenza, in modo che le pratiche commerciali scorrette possano essere immediatamente segnalate. Ci si trova di fronte al caso di “relazioni economiche tra gli operatori della filiera connotate da un significativo squilibrio

Maurizio Martina

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nelle rispettive posizioni di forza commerciale” e si configura l’esistenza di “pratiche commerciali sleali” ed occorre pertanto intervenire per ripristinare le condizioni e assicurare una adeguata remunerazione del latte alla stalla sulla base dei costi di produzione. Si sta lavorando ad un nuovo modello di contratto che sarà già attuabile da aprile/maggio nel quale il periodo contrattualizzato sarà non più di qualche mese ma pluriennale, con alla base il prezzo riconosciuto in riferimento ai costi sostenuti dalle

aziende. Il viceministro delle Politiche Agricole, il cuneese Andrea Olivero:“Nell’ambito delle scelte nazionali sul primo pilastro della Politica Agricola Comune (Pac) è stato previsto, come segnale di attenzione alle dinamiche del comparto, un sostegno accoppiato per il settore latte, affiancato da una specifica misura aggiuntiva per le zone di montagna. In risorse economiche, si tratta di 110 milioni di euro”. Sergio Chiamparino, presidente della Conferenza Stato Regioni assicura sostegno alla battaglia di Coldiretti: “Le osservazioni sollevate dalla Coldiretti e rese note in molte piazze italiane sono in gran parte vere e condivisibili”. ‘Occorre un impegno serio del Governo e delle Regioni, anche presso le istituzioni europee, per difendere la filiera del latte”. “Su questo tema assicuro la massima attenzione e il sostegno da parte della Conferenza delle Regioni perché credo che sia fondamentale per le nostre imprese, soprattutto in questo momento di crisi, un impegno ulteriore per la difesa del made in Italy nel settore lattiero-caseario e della carne prodotta in Italia. Mi auguro che possano essere individuate azioni strategiche per fare squadra in un settore nevralgico dell’agricoltura italiana”.

DALLA REGIONE PIEMONTE Grande supporto agli allevatori è giunto dalla mobilitazione in piazza Castello. Un segno concreto l’hanno dato anche le Istituzioni. Attraverso l’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha dato assicurazione che nella prossima giunta utile adotteranno una delibera a sostegno

delle richieste di Coldiretti e daranno vita a tutti gli atti che sono di diretta competenza della Regione per la valorizzazione della zootecnia piemontese. Lo stesso impegno è stato assunto dal sindaco Piero Fassino, rappresentato alla manifestazione dall’assessore alle Attività Produttive Domenico Mangone e dall’assessore all’Ambiente

Enzo la Volta. Intanto, il prefetto Paola Balisone ha fatto giungere alla delegazione dei dirigenti delle Federazioni provinciali del Piemonte assicurazione in merito alla trasmissione del manifesto della mobilitazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero degli Interni ed al Garante della Concorrenza e del Mercato.

Sergio Chiamparino

Giorgio Ferrero

Piero Fassino

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Etichettatura: basta con il teatrino della politica

“Il Governo italiano che si propone di difendere il Made in Italy e la sicurezza alimentare non dovrebbe esitare a rendere di nuovo obbligatoria l’indicazione in etichetta dello stabilimento di lavorazione degli alimenti”. Lo afferma con determinazione Delia Revelli, presidente di Coldiretti Cuneo. Come noto, da quando è entrato in vigore il regolamento UE 1169/2011, l’indicazione sulla confezione del latte e dei trasformati, dello stabilimento di lavorazione è diventata facoltativa. Ogni Stato membro però può decidere di rendere di nuovo obbligatoria l’indicazione dello stabilimento di lavorazione degli alimenti, previa notifica a Bruxelles. Giungono voci secondo le quali il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina vorrebbe procedere, ma per la notifica a Bruxelles è necessario anche l’avallo del dicastero dello Sviluppo Economico con a capo il ministro Federica Guidi. Questo ministero ha comunicato l’intenzione di non procedere ad alcuna notifica se non dopo aver convocato un tavolo di lavoro con i rappresentanti della filiera produttiva. “Ovviamente i grandi gruppi industriali che detengono i marchi storici dell’agroalimentare hanno tutto l’interesse a continuare ad usare i marchi italiani da loro acquisiti senza indicare né l’origine della materia prima, né gli stabilimenti di produzione che, a questo punto, potranno ulteriormente essere delocalizzati anche per ragioni fiscali. Il rinvio consente anche ai supermercati di poter liberamente scegliere i loro fornitori senza che i consumatori ne siano informati” afferma Enzo Pagliano direttore di Coldiretti Cuneo. Un esempio per tutti, la mozzarella Santa Lucia: sino ad oggi, leggendo l’etichetta, è prodotta nello stabilimento di Corteolona-Pavia. Immaginiamo per un attimo che la Lactalis (nota multinazionale che ha fatto incetta di marchi italiani nel settore dei latticini) decidesse di non realizzare più la mozzarella in provincia di Pavia, ma di spostarla a Dussendorf, per il consumatore sarebbe impossibile venirne a conoscenza. Conclude Delia Revelli: “Chiediamo ai politici di non tollerare più queste situazioni di strapotere che sfruttano la buona fede dei consumatori per favorire il business delle multinazionali. Quando parliamo di chiarezza e di trasparenza desideriamo che questo avvenga ad ogni livello e la politica deve fare la sua parte. Ci sta bene l’adesione della Gdo alla proposta del ministro Martina di garantire al consumatore una maggiore trasparenza sull’origine del latte con l’indicazione della zona di mungitura in etichetta, chiediamo però che tutti i componenti del Governo si comportino allo stesso modo”.

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uesta volta il cielo è stato generoso. Quattro giorni di neve e...abbiamo avuto la nostra dose annuale. Come con il vaccino antinfluenzale, dovremmo essere a posto, o quasi, sino al prossimo inverno. In città e nei paesi, è iniziata la fase di disgelo. Secondo un principio giustificato dalla mancanza di fondi, non usa più sgomberare strade e piazze. É molto più facile aspettare che il manto posatosi ovunque si sciolga. Ci vorranno settimane e settimane, ma tant’è: non si spende nulla e si ottiene lo stesso risultato! Intanto, si cammina in strada , perché i tetti scaricano e tutti si salvaguardano ponendo le assi a sconsigliare il passaggio e continua l’affannosa ricerca di uno spazio in cui lasciare l’auto. Il generale Inverno ha occupato decine e decine di posteggi, con montagne di neve che resteranno lì sino a primavera, senza pagare il ticket né rispettare la scadenza oraria. Mi sono chiesto più volte se la decisione di non provvedere allo

sgombero sia economicamente conveniente nei centri abitati che hanno adottato le strisce blu a pagamento. Facciamo un calcolo: i cumuli di neve, ormai di color marroncino, che da giorni “stazionano” lungo le vie dei centri maggiori della provincia, occupano decine e decine di posti auto. Calcolando che gli stessi, lasciati liberi, renderebbero più o meno un euro l’ora, non ci si sbaglia. Sono andati in fumo, nell’ultima settimana, centinaia e centinaia di euro. Pagare un trattorista per lo sgombero sarebbe costato di più? Ci stiamo dimostrando sempre più deboli, di fronte a precipitazioni che, in passato erano affrontate con meno mezzi e più determinazione. Adesso, al comparire dei primi fiocchi, sull’onda di un meteo che la fa da padrone, tutto si ferma: scuole chiuse, uffici che funzionano a ritmo rallentato, inviti a non uscire di casa. L’unica azienda che sembra progredire, là dove un tempo si spalava, si buttavano i blocchi ghiacciati nei fossi e si mante-

che portano ai cascinali. In questi ultimi casi, è determinante la dotazione di trattore e lama da parte degli agricoltori. Molti aspettano un tempo ragionevole e poi... fanno ricorso a quelle soluzioni di autosufficienza che, in campagna, non sono mai venute meno e prendono spunto dalla inestinguibile teoria filosofica in base alla quale vantare i propri diritti è bene, ma, in qualche caso, provvedere da sé è meglio. Bastian Contrari

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neva un minimo di accessibilità, sembra essere quella dei pupazzi di neve, in qualche caso sponsorizzati dai Comuni: monumenti goffi ed irriverenti che proclamano la sconfitta degli umani, battuti da fantocci con la carota come naso, i bottoni sul petto, il cappello di traverso e la sciarpa annodata al collo. Diverso il discorso nei paesi più piccoli, dove si son cominciate a ripulire le vie principali, per passare, successivamente, a quelle periferiche ed alle strade

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a cucina è la sua vita. Da bambina, andava già a servire nelle Osterie: allo “Scudo di Piemonte” di Sampeyre, ai “Perpoin” di Saluzzo e alla “Croce Bianca” di Venasca. Maria Michelis (per tutti è “Mariuccia di Gian”) è nata il 14 novembre 1929 a Valmala e sale da Venasca, in Valle Varaita (dove vive) tutte le volte che può al Santuario di Valmala, dove il figlio Giulio manda avanti la “Trattoria Gian Giuli”, nota per la polenta. PANE E LATTE Racconta “Mariuccia di Gian”, in una pausa dal lavoro in cucina: “Già il mio bisnonno aveva questo locale, mio figlio Giulio ha fatto delle ricerche storiche e ha scoperto che la nostra trattoria, vicino al Santuario mariano, esisteva già dagli inizi del Novecento. Per noi è bello poter continuare la tradizione di famiglia e a me piace molto cucinare. Sono contenta nel vedere la gente felice che viene a fare i complimenti perché ha mangiato bene”. Signora Mariuccia, dove ha imparato i segreti della buona cucina? “Ho imparato da mia madre e dalle cuoche. A 10 anni seppure bambina mi mandavano già al pascolo, e ho guardato gli animali fino a 15 anni. Pane e latte non mi piacevano tanto e perciò mangiavo la zuppa solo se ero costretta. Abitavamo in località Palancià Soprano: l’energia elettrica non c’era e usavamo i lumi a petrolio! Dormivamo nella stalla, che era l’unico locale caldo della nostra casa”. PREZZEMOLO E AGLIO Quale è la ricetta che ama di più? “Il coniglio, senza ombre di dubbio! Io ci aggiungo sempre un trito di prezzemolo e aglio che lo rende molto saporito: e in tanti lo apprezzano. Una volta

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quando ero giovane si mangiava l’insalata russa, la “bagna cauda” con i peperoni e una buona fetta di salame o di formaggio … mica tutte le cose che si mangiano oggi! Oggi c’è troppa abbondanza”. Il segreto per fare una polenta buona? “L’acqua e la farina, indubbiamente. Noi poi a Valmala la polenta la facciamo sempre cuocere sulla stufa a legna,in qualunque stagione. E la serviamo ai clienti in diverse ricette”. Le piace il Santuario di Valmala? “Mi è sempre piaciuto, perché è il mio mondo! Ricordo quando non c’erano le strade e lo raggiungevamo a piedi … Quanti ricordi che serbo nel mio cuore, quanti momenti belli ho trascorso al Santuario ! A Valmala salgo tutte le domeniche che posso e spero di farlo ancora per tanto tempo”. Le sue giornate, oggi? “Io vivo a Venasca con mio marito Giovanni Allasina, che purtroppo ha perso l’udito, e con lui non riesco più a fare grandi discorsi: e questo a me dispiace. Oggi ho problemi di cuore e devo

stare attenta a quel che mangio, e devo fare anche attenzione a non stancarmi troppo. Cucino per lui, mando avanti la casa e salgo al Santuario di Valmala tutte le volte che riesco: l’estate scorsa ci sono stata due mesi”. Lei è credente? “Sì, certamente! Quest’estate non ho perso una Messa delle 8 del mattino, al Santuario, tutti i giorni … Per me, la preghiera è importante”. GRANDI DOLORI I dolori che ha provato nella sua vita? “Abbiamo avuto in famiglia il grande dolore della morte di mio figlio Graziano a 31 anni, nel 1999: è stata dura, molto dura! Anche mio marito ha sofferto molto per questo, Graziano era il suo braccio destro nel commercio dei legnami ... I sacerdoti del Santuario e la Madonna ci hanno aiutati ad andare avanti, ma perdere un figlio è davvero la prova più difficile che ti possa capire nella vita”. Conosce don Albino Ronco? “Certamente. Don Albino è un prete bravissimo, e io credo alle sue “roncografie”: ho verificato

di persona che quando lui fa una diagnosi, non sbaglia ”. E don Paolo Gerardi? “E’ stato il rettore del Santuario di Valmala, don Paolo Gerardi, a cui siamo legati da sincera amicizia, a celebrare la Messa dei 50 anni del nostro matrimonio lo scorso sabato 18 ottobre, quando abbiamo fatto una bella festa” Le vostre nozze? “Dopo 4 anni di fidanzamento, ci siamo sposati a Valmala davanti a don Cesare Arnaudo il 24 ottobre 1964 … Poi siamo stati quattro giorni in viaggio di nozze a Venezia: è stato bellissimo! Giovanni ha fatto il commerciante di legnami per 40 anni”. Quanti figli avete avuto? “Tre figli: Laura, Graziano (che ci ha lasciati) e Giulio”. LA VITA E’ DIFFICILE La Venasca di una volta se la ricorda? “Ricordo il Pastificio di Giovanni Bogetti, uomo mite dai capelli bianchi, che mi salutava sempre! Bogetti era un uomo dall’animo buono, e ai poveri che portavano la farina al suo Pastificio per avere la pasta, ne dava di più di quel che spettava a loro, se si trovavano in condizioni di bisogno. Ha dato lavoro a tante persone, facevano la pasta buona”. Il segreto per far durare i matrimoni , signora Mariuccia? “Occorre sopportarsi a vicenda, non impuntarsi, dialogare, cercare di andare d’accordo e andare uno incontro al’altro. La vita è sicuramente difficile”. Cosa pensa del mondo di oggi? “Una volta eravamo più poveri, ma più felici. La gente si aiutava di più. Oggi ci sono più soldi, ma la gente mi sembra meno felice. Quando vedo l’alluvione in tv ci sto proprio male”. Rivivrebbe un’altra volta? “Non lo so”.

14 ATTUALITÁ

QUANDO POLITICA ED ECONOMIA CONDIZIONANO LE IMPRESE Le tensioni internazionali come la crisi russo – ucraina scatenano un crollo nell’espansione economica. La Grecia non uscirà dall’Eurozona? La Germania riconquista la leadership politica dell’Europa. La Libia rischia di diventare il lasciapassare dell’Isis verso l’Europa. In questa situazione, molta parte della politica italiana continua a curare gli interessi di bottega.

er il mondo intero sono giornate di grande apprensione. Da una parte, la situazione politica internazionale e dall’altra i forti condizionamenti che questa esercita sull’improbabile ripresa dei mercati. Ma procediamo con ordine. Il nostro presidente del Consiglio, da Bruxelles, ha lanciato un doppio allarme. Dalla Libia, senza più filtri, vi è il fondato rischio che si riversino sulle coste italiane migliaia e migliaia di disperati, all’interno dei quali potrebbero esservi anche dei movimenti terroristici che sfruttano la situazione per fenomeni di terrorismo internazionale ed europeo in particolare. L’analisi della diplomazia italiana è allarmante: i due governi libici (Tripoli e Tobruk) controllano parti circoscritte del territorio, attraversato da bande e fazioni in lotta tra loro, con il rischio che la Libia diventi la piattaforma dell’Isis verso l’Europa. Una piattaforma che si troverebbe a pochi chilometri dall’Italia. Dunque, è ora di finirla con i soliti proclami o con operazioni buoniste come “Mare nostrum” che ha prosciugato le casse del Governo italiano, per poi non risolvere i problemi. O l’Europa si fa carico di questa problematica e l’Onu ne diventa il garante oppure il rischio è molto concreto, soprattutto per l’Italia che è molto vicina geograficamente alla Libia. Pare

strano, ma tutti questi problemi sembrano non interessare i partiti nazionali dell’opposizione alle prese con le loro beghe interne nell’individuazione della leadership del centro-destra. È vergognoso assistere al balletto delle poltrone e delle pseudo alleanze, quando il Paese va a rotoli. Se lo stanno chiedendo i cittadini che hanno un po’ di buon senso e che non si meritano una classe politica come quella che conosciamo. Ecco spiegato perché anche la riforma della legge elettorale e tante altre riforme come la riduzione degli stipendi ai parlamentari, non vadano, di fatto, al di là delle parole. L’Ucraina e la Russia preoccupano il mondo intero. Fughe di capitali russi verso l’America. I consumi non si riprendono Guardando alla situazione internazionale, stiamo assistendo ad una Germania che con la sua leader, Angela Merkel, è riusci-

ta ad imporsi sia sulla Russia di Putin che sull’America di Obama. Un accordo traballante, scaturito in una notte di trattative, dove si è concordato lo stop ai combattimenti nell’Est dell’Ucraina, il ritiro delle armi pesanti con la formazione di una zona cuscinetto tra i separatisti e i governativi, l’amnistia e l’immunità penale, nonché la liberazione di tutti i prigionieri, il ripristino dei confini tra Russia ed Ucraina con il controllo di Kiev dopo le elezioni locali, entro la fine del 2015. Infine, non per questo meno importante, lo stop dell’America all’invio di truppe pesanti a sostegno dei separatisti ucraini. Insomma, la Merkel è riuscita ad evitare l’esplosione di un conflitto che cova ancora sotto la cenere. Conflitto che non giova a nessuno e che penalizzerebbe ulteriormente a livello economico l’Europa e l’Italia in particolare. Di qui, lo stanziamento di 15,5 miliardi di euro di prestiti a favo-

re di Kiev da parte del Fmi (Fondo monetario internazionale). Una boccata di ossigeno con la moneta nazionale (rublo) in picchiata e un crollo del Pil provocato anche dalla guerra, che ha colpito pesantemente le tasche degli ucraini, già alleggerite da un aumento del 50% dei costi del gas di riscaldamento. L’Ucraina è a un passo dal default e resta gravata da un debito che, nel 2014, l’ha costretta a ripagare 14 miliardi di dollari a fronte di 9 miliardi di aiuti. Il rublo, a gennaio, ha perso un altro 10% di valore contro il dollaro, mentre l’inflazione su base annua ha raggiunto il 15,6% e le riserve della Banca Centrale Russa sono scese di 1,6 miliardi di dollari in una sola settimana, costringendo l’esborso di 500 miliardi di rubli da parte del fondo di riserva. Ma soprattutto, la crisi strutturale, le banche occidentali e il petrolio in picchiata hanno trasformato in un anno la Russia, da paradiso dei consumi, in economia in crisi. L’associazione dei consumatori chiede al Governo di far tornare le tessere

del cibo, non più il razionamento di sovietica memoria, ma piuttosto dei food stamps sul modello americano. Nel mese di dicembre, l’85% dei redditi delle famiglie è stato speso in beni e servizi essenziali, con diversi produttori e importatori che annunciano aumenti di prezzi del 20 – 30%. Ancora un esempio per evidenziare come la crisi russa non possa che avere ripercussioni sulle nostre esportazioni, al di là del contingentamento politico. La Renault ha mandato in ferie gli operai della sua fabbrica di Mosca, come hanno già fatto Volkswagen, Danone e altre multinazionali. Gli investimenti negli immobili industriali sono scesi in un anno di 26 volte ed il costo del denaro per le imprese rasenta il 15% con le banche restie a concedere mutui e propense ad investire all’estero. Nel frattempo, per ragioni di sicurezza, i capitali russi continuano a fuggire all’estero, soprattutto negli Stati Uniti, dove stanno gonfiando il mercato immobiliare di New York. Sono gli oligarchi russi, che cercano così di mettere le proprie fortune a riparo dalla guerra

in Ucraina, di aggirare le sanzioni economiche occidentali, di non pagare lo scotto del calo del prezzo del petrolio e, in futuro, anche l’incertezza sulla solidità politica dello stesso Putin. L’Europa torna ad essere centrale nella politica occidentale La Germania di Angela Merkel ha capito che l’Ucraina e la Russia rappresentano una bomba ad orologeria per il futuro dell’Europa, sia a livello politico che economico. Di qui, un approccio diverso alla problematica della Grecia, nel tentativo di tenere unita l’Europa, quale momento di forza e di equilibrio internazionale. A Bruxelles, la diplomazia ha fatto ripartire la trattativa sugli aiuti alla Grecia, che rischia, come sappiamo, la bancarotta. Un compromesso accettato dal ministro delle Finanze tedesco, su precisa indicazione della Merkel. Il presidente dell’Eurogruppo in accordo con il premier greco Tsipras ha avviato un negoziato tecnico dove, da subito, la Banca Centrale Europea ha alzato a 65 miliardi (dai precedenti 59,5) la disponibilità di liquidità

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per Atene, tramite il meccanismo di emergenza. Giornate vorticose, rapporti giocati sul filo del rasoio di una guerra prima ancora che politica ed economica, di nervi. La Germania riconquista la sua centralità europea appannata dall’eccessiva rigidità degli scorsi anni e le Borse europee, per ora, hanno reagito bene. Per esempio, l’accordo di tregua in Ucraina spinge le Borse europee, che vedono la crescita più elevata da sette anni. Sui mercati c’è poi ottimismo per il compromesso sul debito greco all’Eurogruppo, tra i principali listini italiani, Milano è tra le migliori, registrando il tutto esaurito sui Btp. Segnali che solo apparentemente non hanno alcuna incidenza sull’economia agricola. In realtà, l’economia agroalimentare ha reali prospettive di crescita, nella misura in cui a livello nazionale ed internazionale le pressioni politiche che generano incertezze e scarsa solidità sono attenuate da accordi che i grandi della Terra stipulano.

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ATTUALITÁ

APPALTI ALPEGGI DEI COMUNI: TROPPO ESOSI PER I VERI MARGARI

questi giorni, i Comuni montani stanno pubblicando i bandi d’asta per gli alpeggi estivi. Pur comprendendo che ogni comune abbia la necessità di fare bilancio, Coldiretti Cuneo ed Arema (associazione regionale margari) evidenziano però una serie di incongruenze che consistono in una speculazione eccessiva nei confronti dei pochi margari rimasti, che a determinate cifre e condizioni non possono assolutamente accedere, perché antieconomiche nella logica dell’allevamento tradizionale. Inoltre, le condizioni

previste in alcune aste attirano allevatori che fanno figurare sulla carta la monticazione per poter accedere ai premi della Pac mentre, in realtà, in alpeggio non ci vanno. Di qui, la doppia penalizzazione: i margari non partecipano perché le condizioni economiche sono proibitive e chi vince gli appalti non porta gli animali in montagna con conseguente grave danno per l’ ambiente. “La nostra non è una polemica nei confronti di un sindaco o di un’amministrazione comunale – precisa Delia Revelli presidente di Coldiretti Cuneo – ma la de-

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nuncia di una situazione intollerabile che non tutela i margari e gli allevatori del cuneese e favorisce speculatori che, con il nostro territorio, non hanno nulla da spartire”. Il primo bando che abbiamo visto è quello del Comune di Acceglio che con determinazione del 6 febbraio 2015 ha emesso un bando di gara, mediante asta pubblica, per l’affitto delle alpi di proprietà. Si tratta del bando per 6 annualità di alpeggio, dal 2015 al 2020, di dodici lotti, per un totale di poco meno di tremila ettari, per un canone di affitto di un milione di euro. In una lettera inviata al comune di Acceglio, all’assessore regionale alla montagna Alberto Valmaggia e all’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero, firmata oltre che dal presidente Delia Revelli anche dal direttore Enzo Pagliano, si legge: “La comunicazione inerente il Bando di Gara per gli alpeggi del Comune di Acceglio, non può non ingenerare preoccupazioni e perplessità sul futuro delle aziende dei margari che tradizionalmente si avvalgono degli alpeggi per la loro continuità aziendale. I pascoli montani hanno mantenuto nel tempo le loro proprietà produttive grazie a un sapiente equilibrio di regole, usi, consue-

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tudini e organiche concorrenze. I prezzi indicati a base d’asta, hanno ingenerato immediatamente nei tanti margari nostri associati, sia dalla Valle Maira sia delle altre Valli della nostra Provincia, forti reazioni e preoccupazioni sul futuro della loro attività agricola. Il contesto socio–economico di questi ultimi anni ha infatti falcidiato i redditi dei nostri allevatori della razza Piemontese, rendendo, imprenditorialmente del tutto ingiustificati sia certi costi sia l’aumento ulteriormente ingenerato dai valori a base d’asta

del Bando in itinere. Pur comprendendo altresì le difficoltà economico e gestionali delle Amministrazioni Comunali e specialmente quelle dei Comuni Montani meritevoli di una più puntuale attenzione delle maggiori istituzioni del nostro “sistema paese”, riteniamo quanto meno non prospettico ingenerare azioni che comportino un progressivo abbandono della tradizionale popolazione che continua e tramanda attività tipiche della montagna. Auspichiamo, per la salvaguardia della montagna e delle

sue attività, una rivisitazione urgente dei criteri che prevedono la monticazione in alpeggio, tarandola e focalizzandola su quei margari che hanno le caratteristiche tipiche dell’attività, per altro ancora presenti in modo significativo nelle nostre vallate. La scrivente Federazione nel condividere i problemi esposti dai propri associati rimane a disposizione per ogni eventuale momento di confronto e proposta, utile a prevenire difficoltà economiche e cessazioni di attività dei tradizionali margari della nostra Provincia”.

Più facile pulire l’alveo dei fiumi Con i nuovi canoni per asportare gli inerti dagli alvei, la Giunta regionale ‘semplifica’ la pulizia dei fiumi. L’obiettivo è fare prevenzione, incentivando la rimozione dei materiali in eccesso, rispettando le norme e tenendo sotto controllo gli eventuali abusi - spiega l’assessore alle Opere pubbliche e Difesa del suolo, Francesco Balocco – per questo, abbiamo ribassato i prezzi, per tenere conto del reale valore di mercato degli inerti. Le fasce sono tre: zona 1, di pregio, zona 2, valore scarso e, zona 3, valore nullo, a seconda della qualità degli inerti e della facilità di trasporto. Il canone per il Cuneese è di 3,9 euro al metro cubo nella zona di pregio. Nella zona 2 l’importo è di 2,2 euro al metro. Infine, per la zona 3, dove il materiale non è adatto per l’edilizia, non si applica il canone. Anche per rimuovere il legno dall’alveo e tagliare gli alberi d’ostacolo al deflusso non si pagano i canoni e le autorizzazioni sono semplici.

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NITRATI: BENE ROAD MAP PER REVISIONE ZONE VULNERABILI

opo che lo studio dall’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha scagionato definitivamente l’allevamento dalla responsabilità nell’inquinamento delle acque sotterranee, ora la salvaguardia delle nostre eccellenze alimentari passa attraverso una nuova delimitazione delle zone vulnerabili. Dalla “road map” dipende il futuro della nostra produzione. Nella nostra provincia, particolarmente vocata alla zootecnia, vanno salvaguardati i prodotti provenienti dagli allevamenti: carni, salumi e formaggi sono messi a rischio da una scorret-

ta delimitazione territoriale, che aumenta i costi di produzione a carico delle imprese, impedendo in molti casi l’ampliamento delle stesse. Coldiretti ritiene positiva la proposta dei ministri dell’Agricoltura Maurizio Martina e dell’Ambiente Gianluca Galletti di accelerare i tempi e prevedere la presentazione entro il 17 marzo delle proposte per la revisione delle zone vulnerabili. Questo a seguito dell’accordo di Milano di metà dicembre sottoscritto con il governo dal presidente Roberto Moncalvo. “Coldiretti Cuneo – commenta il direttore Enzo Pagliano - auspica che entro il 17 marzo, la regione Piemonte e

IMU: Coldiretti no alle sanzioni, rivisitazione, appello ai sindaci per aliquota minima

Coldiretti lancia un appello a tutti i Sindaci affinché venga ridotta al minimo l’aliquota da applicare ai terreni agricoli nei comuni interessati dall’Imu e, nell’immediato, per evitare le sanzioni nei casi di ritardato pagamento, dopo la scadenza del 10 febbraio, per rispettare lo Statuto del contribuente. E’ peraltro necessario apportare modifiche per evitare le incongruenze che esistono rispetto alle reali condizioni di terreni coinvolgendo gli enti territoriali. Queste modifiche necessarie rafforzano la scelta equa e coraggiosa di mantenere l’esenzione per le imprese agricole professionali in tutte le aree svantaggiate e ampliarla, riconoscendo il ruolo economico e di presidio territoriale di chi lavora e vive di agricoltura.

tutte le regioni interessate possano portare al tavolo di lavoro convocato in sede congiunta dai ministri dell’agricoltura e dell’ambiente una propria pro-

Con decreto del Ministro alle Politiche agricole del 29 dicembre 2014 (pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 20 gennaio 2015), sono stati individuati i Comuni per i quali sono state riconosciute le calamità naturali per le piogge nei mesi di luglio e agosto 2014. Sono interessati i comuni di Bernezzo e Caraglio ove possono essere presentate domande ai sensi del articolo 5 comma 3 del d.l.vo 102/04 che riguarda i danni alle strutture ed alle scorte aziendali ed i comuni di Baldissero d’Alba, Demonte, Farigliano, Montaldo Roero, Oatana, Paesana, Piozzo, Sampeyre, Valloriate, ove si possono presentare domande per accedere alle provvidenze di cui all’articolo 5 comma 6 del D.l.vo 102/04 che riguarda i danni alle infrastrutture connesse all’attività agricola come strade rurali, acquedotti, strutture di irrigazione o bonifica. Il termine per la presentazione delle domande scade il 6 marzo 2015.

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alorizzare l’agricoltura e le produzioni di eccellenza del territorio, creando un connubio con le bellezze paesaggistiche delle Langhe, riconosciute patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e coinvolgendo le aziende agricole e la proverbiale ospitalità che da sempre riservano ai visitatori e ai turisti: sono stati i temi al centro dell’incontro che si è svolto, nella mattinata di venerdì 13 febbraio, alla presenza dell’assessore al turismo di Alba, Fabio Tripaldi, l’assessore all’agricoltura di Alba, Massimo Scavino, Adriano Vittorio, presidente di sezione Coldiretti Alba e il segretario di Zona Coldiretti Alba, Cesare Gilli. Molti sono stati i temi affrontati: da parte di Coldiretti, sono state fatte proposte per

valorizzare, nell’ambito dei numerosi eventi già in programma, l’agroalimentare d’eccellenza del territorio: in particolare, in occasione della rassegna viticola Vinum, Coldiretti ha proposto di animare le piazze della città con la partecipazione dei produttori e di dare l’opportunità alle aziende di organizzare durante la fiera degli eventi in cascina: dalle degustazioni, alle passeggiate nei vigneti, alle visite guidate in azienda. Non è mancata l’attenzione alla presenza del Mercato di Campagna Amica all’interno della Fiera del Tartufo, con proposte innovative, per dare ancora più risalto alle aziende che vi partecipano. Infine, Coldiretti ha proposto di dare maggiore visibilità ai produttori vitivinicoli di Alba,

attraverso siti web e con una nuova brochure, appositamente dedicata, con tutte le informazioni che li riguardano. L’incontro è stato proficuo e il Comune di Alba si è attivato per realizzare il nuovo depliant, nell’ambito del tavolo sulla valorizzazione dell’agricoltura locale, voluto dal sindaco Maurizio Marello e condiviso da Coldiretti.

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CONTINUA LA SPERIMENTAZIONE DELLO SPORTELLO (IN) SALUTE

ncora un ampliamento per l’attività dello Sportello (in) Salute, la più innovativa sperimentazione di sanità partecipata della provincia, offerta da Coldiretti Cuneo in collaborazione con l’Asl CN1 per i territori del Monregalese e del Cebano, e ora, grazie all’accordo con l’Asl CN2, anche ai comuni dell’Alta Langa. Nonostante il progetto sia ancora in fase sperimentale, gli Sportelli hanno consolidato i l numero di richieste e stanno incrementando la varietà di servizi erogati. La distribuzione capillare degli Sportelli presso gli Uffici Zona e i Punti Recapito delle area interessate rappresenta per la sanità cuneese un’operazione in controtendenza. Ancora una volta, infatti, Coldiretti Cuneo conferma il suo impegno per garantire la diffusione dei servizi nelle aree rurali, cercando di ridurre i disagi causati dall’accentramento dei servizi sanitari nei centri urbani e offrendo dei punti di assistenza aperti ai suoi Soci e,

in parte, a tutti i cittadini. Gli Sportelli (in) Salute sono una sperimentazione che è oggi in grado di offrire diversi servizi a seconda delle zone, così come presentato nello schema sottostante. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi al settore Progetti Sociali di Coldiretti Cuneo, che risponde ai numeri 0171 447 337 / 244. Monregalese e Cebano Ufficio Zona di Mondovì (via Biglia 5, 0174/560211) Ufficio Zona di Ceva (piazza Cappuccini, 0174/701103) Ufficio recapito di Garessio (piazza Bava 5), Monesiglio (Municipio), Murazzano (Municipio, via Roma 34), Ormea (piazza Romita 6), Saliceto (Municipio) • Esenzioni per reddito • Richiesta di protesi e ausili Servizi riservati ai Soci: • Richiesta della cartella clini-

ca relativa a ricoveri ospedalieri • Richiesta e ritiro analisi e referti di laboratorio • Prenotazione visite ospedaliere e specialistiche Alta Langa Ufficio Zona di Cortemilia (via Alfieri 15/A, condominio viola, 0173/81153) Ufficio Recapito di Lequio Berria (piazza Roma, palazzo Protezione Civile), Niella Belbo (Municipio) • Esenzioni per reddito Servizi riservati ai Soci: • Richiesta della cartella clinica relativa a ricoveri ospedalieri • Richiesta e ritiro analisi e referti di laboratorio Alba e Bra Ufficio Zona di Alba (corso Matteotti 7, 0173/292711) Ufficio Zona di Bra (via Mathis 3, 0172/429411) • Esenzioni per reddito

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egli ultimi anni, rendere la propria azienda multifunzionale si è rivelato una buona via di investimento per molti imprenditori. Attività connesse come gli agriturismi, la vendita diretta e le fattorie didattiche sono diventate utili per integrare il reddito e consolidare l’azienda, ma anche per entrare in contatto con nuovi clienti e promuovere i propri prodotti. Per tutti coloro che stanno valutando la possibilità di rendere la propria azienda multifunzionale, Coldiretti Cuneo ha organizzato nel mese di marzo una giornata di formazione e approfondimento sulle opportunità offerte dalla legge di orientamento in materia (D.Lgs. 228/01). È un appuntamento da non perdere: l’incontro fornirà ai partecipanti tutte le informazioni pratiche necessarie a realizzare l’attività scelta, soffermandosi sull’ambito normativo e sugli aspetti fiscali, igienico-sanitari e organizzativi. Inoltre, grazie all’esperienza

maturata a fianco di numerose aziende da Coldiretti, saranno forniti degli spunti operativi utili a valutare la fattibilità del proprio progetto e a intraprendere con successo il nuovo percorso aziendale. Il corso è di otto ore e si svol-

gerà nell’arco di una giornata. La sede e gli orari saranno definiti in base alle adesioni. La partecipazione alla giornata formativa comporta un contributo di 20 euro comprensivo delle spese per il pasto. È necessario confermare la

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propria partecipazione, compilando e inviando il modulo sotto riportato entro giovedì 5 marzo. Per informazioni sui percorsi proposti contattare il 0171 447 248-348 oppure inviare una mail a: sabina.perotti@coldiretti.it

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BUONO2VOLTE: PARLANO I PROTAGONISTI

ono passati sei mesi da quando alcune aziende agricole del cuneese e del doglianese hanno accolto i tirocinanti del progetto “In agricoltura per guardare oltre”. Il progetto, finanziato della Compagnia di San Paolo, è stato organizzato da Buono 2 Volte, la rete di Coldiretti Cuneo che favorisce la collaborazione tra aziende agricole, cooperative, associazioni, consorzi e amministrazioni pubbliche allo scopo di promuovere tirocini e impieghi lavorativi per giovani e adulti in condizione di svantaggio sociale. Giacolino Gillardi, titolare dell’omonima azienda agricola vitivinicola di Farigliano, ci ha raccontato la sua esperienza. Signor Gillardi, qual è il

suo bilancio a più di tre mesi dall’inizio del tirocinio? «È andato tutto molto bene, Ivan si è dimostrato una persona molto attenta e capace. Per questi ragazzi è essenziale avere l’opportunità di conoscere il lavoro da vicino: è l’unico modo che hanno per

imparare un mestiere e assicurarsi un futuro migliore». Quale ruolo hanno le iniziative di Buono2Volte per la sua azienda? «Sono progetti di grande interesse perché da queste parti abbiamo bisogno di un ricambio generazionale: non sempre l’azienda–famiglia è la soluzione percorribile e dobbiamo prepararci ad avere una prospettiva futura più imprenditoriale. Per questo è importante insegnare tutte le sfumature e le piccole attenzioni che sono quotidianamente necessarie nel nostro lavoro». E con Ivan, come è andata? «Come già dicevo prima, Ivan è una persona attenta e capace. Le soddisfazioni per entrambi non sono mancate.

Ora sta a lui continuare: i giovani devono essere curiosi ed entusiasti, che sono le qualità che su noi più “anziani” fanno un’impressione migliore». Anche il signor Ivo, tirocinante presso l’Azienda Agricola Cascina Bianca di Cervasca, ha voluto raccontare il suo punto di vista sul progetto. Buongiorno Ivo, qual è la sua storia? «Sono stato un agente di commercio per 25 anni, ma quando il comparto tessile è andato in crisi, sono stato lasciato a casa insieme a molte altre persone. Così mi sono trovato a 55 anni a dovermi reinserire nel mondo del lavoro». Come si trova a Cascina Bianca? «È una bella esperienza, un’esperienza nuova. Cascina Bianca è un’azienda straordinaria: qui agricoltura e impegno sociale sono un tutt’uno. C’è molto da imparare, io mi sono tirato su le maniche e grazie al progetto Buono2Volte ho avuto di nuovo la possibilità di mettermi in gioco».

Oltre all’impegno della Compagnia di San Paolo e di Coldiretti, i tirocini attivati da “In agricoltura per guardare oltre” sono stati promossi dalla Cooperativa Linfa Solidale in collaborazione con i Consorzi Socio assistenziali del Monregalese e del Cuneese e sostenuti dal Comune di Dogliani, dalla Caritas diocesana e dalla Società San Vincenzo De Paoli di Cuneo. Hanno partecipato al progetto: l’Azienda Agricola Dutto Mattia e Giordanengo Bruno di Boves; l’Azienda Agricola Bernardi Donatella di Caraglio; l’Azienda Agricola Cascina Bianca e La Cooperativa Agricola I Tesori della Terra di Cervasca; l’Azienda Agricola Orto del Gallo e la Cooperativa Agricola Terra Nuova di Cuneo; l’Azienda Agricola Chionetti Quinto e Figlio di Chionetti Nicola, la Cantina del Dolcetto Dogliani e i Poderi Luigi Einaudi di Dogliani; l’Azienda Agricola Gillardi di Farigliano; il Caseificio Cooperativo Valle Josina di Peveragno.

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Ivan al lavoro nei vigneti dell’azienda agricola Gillardi

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Un trattamento iniquo per la Granda: è questa la denuncia dei delegati cuneesi presenti all’assemblea ordinaria elettiva dell’Associazione Regionale Pensionati di Coldiretti

I membri del nuovo Consiglio Regionale Pensionati

“I

conti non tornano. Nonostante l’attenzione e il rigore con cui la sanità cuneese è stata gestita in questi anni, le risorse destinate alla nostra provincia, se divise per il numero degli abitanti, sono inferiori a quelle destinate a molte altre province piemontesi. Non dico premiare, ma mi chiedo perché penalizzare chi rispetta le regole? È una situazione difficile da capire, credo che un chiarimento sia un atto dovuto nei confronti di molti i cittadini che negli ultimi anni hanno sopportato numerosi tagli al sistema sanitario locale”. Questo è quanto ha dichiarato Marcello Cavallo, segretario provinciale dei Pensionati Coldiretti, durante il suo intervento all’assemblea elettiva dell’Associazione regionale. Le cifre esposte nel bilancio (tratte dal DGR 59-6674 del 11 novembre 2013) sembrano confermare la situazione così come dipinta dall’Associazione Pensionati cuneese. Mentre l’indice di

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accesso medio individuale a livello regionale è di 1.779 euro per abitante (dato 2013), l’indice provinciale di Cuneo è solo 1.657 euro: ben 122 euro in meno che moltiplicati per i cittadini cuneesi diventano oltre 70 milioni di euro di mancato Alcuni delegati cuneesi presenti all’assemblea finanziamenequo tra i fondi sanitari destinati to sul bilancio provinciale delle ASL CN1 e CN2. alle diverse province piemontesi. Una situazione non straordinaria L’attenzione al sistema sanitario, dato che, nonostante il pareggio tuttavia, è solo uno dei pilastri di bilancio, i fondi sanitari per la dell’azione dell’Associazione che, Granda sono stati ulteriormente anzitutto, intende continuare a sostenere il ruolo dei suoi associaridotti nel 2014. La platea presente all’incontro ti nelle attività agricole. In questo ha ascoltato con interesse l’inter- periodo di crisi il contributo lavovento della delegazione cuneese rativo dei pensionati è determie ha sostenuto unanime la vo- nante per molte aziende e le loro lontà di mantenere un rapporto competenze sono indispensabili per realizzare con successo un reale ricambio generazionale. Durante l’elezione della nuova dirigenza regionale, l’astigiano Bruno Porta è stato confermato alla guida dell’Associazione Regionale Pensionati di Coldiretti Piemonte e i cuneesi Lorenzo Bergese, Presidente provinciale, Elsa Bonamico, Maddalena Sacchetto e Giuseppe Robaldo sono stati nominati membri del nuovo consiglio regionale.

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LA SANITÀ PIEMONTESE È UGUALE PER TUTTI?

n’inizio di 2015 molto vivace per il Consiglio Provinciale Pensionati: la prima seduta è stata segnata dalla partecipazione di Delia Revelli, nuovo Presidente di Coldiretti Cuneo. Nel suo intervento introduttivo Lorenzo Bergese, Presidente dell’Associazione Pensionati, ha espresso a nome di tutto il consiglio soddisfazione per la nomina: “Le qualità personali di Delia Revelli sono note a chiunque abbia collaborato con lei e le sue competenze imprenditoriali sono indiscutibili”, ha dichiarato durante l’intervento. In risposta alla calorosa accoglienza, Delia Revelli ha espresso la volontà di portare a tutti i livelli di Coldiretti il modello di sinergia che si è creato tra Donne Impresa, di cui è responsabile dal 2008, e l’Associazione Pensionati. I due movimenti sono stati motore di iniziative che hanno avuto ricadute positive su tutta la società locale. Come “A Casa”, il servizio di assistenza che ha creato una nuova forma di integrazione al reddito agricolo e, al tempo stesso, ha permesso a molte persone autosufficienti di continuare a condurre una vita autonoma presso il proprio domicilio, evitando il ricovero in struttura. Il Presidente di Coldiretti

Il 30 gennaio, alla presenza del neoeletto Presidente di Coldiretti Cuneo Delia Revelli, si è tenuto il consiglio provinciale dell’Associazione Pensionati Coldiretti. Cuneo, dopo aver sottolineato l’importanza che i pensionati ricoprono nella società di oggi, ha presentato i risultati del recente incontro con il prefetto di Cuneo e altre autorità locali sull’annoso problema della pulizia degli alvei dei i corsi fluviali, anticipando ai presenti l’organizzazione da parte della Federazione Provinciale di un

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CONSIGLIO PROVINCIALE PENSIONATI: PRIMA RIUNIONE DEL 2015 convegno sul tema che si terrà nella prima metà di marzo. L’accenno al convegno ha dato il via ad un ampio e partecipato dibattito sulla sicurezza nelle aree rurali e sui danni da ungulati, ponendo al vaglio del Consiglio diverse proposte per le prossime iniziative dell’Associazione. In un secondo momento, sono state presentate le recenti attività del CUPLA, riportate nel numero precedente de “Il Coltivatore Cuneese”. L’incontro si è concluso con un’espressione unanime di gratitudine nei confronti di Marcello Gatto, per l’impegno che ha dimostrato in quattordici anni di presidenza e per l’attenzione con cui ha sempre guardato all’Associazione Pensionati.

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26 ASSOCIAZIONE REGIONALE GRUPPI COLTIVATORI SVILUPPO del PIEMONTE Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione B) Informazione in campo agricolo

Riconsiderare insieme la conduzione per una viticoltura più naturale e competitiva

INIZIANO GLI INCONTRI 2016 – IL CALENDARIO DEFINITO E IN PROGRAMMAZIONE

LA VITICOLTURA VERSO LA QUALITA’ SOSTENIBILE

isto il crescente interesse dei produttori per i temi presentati sul territorio, nel contesto “ viticoltura ripensata”, Coldiretti per la terza annata consecutiva organizza un ciclo di riunioni finalizzate a diffondere i criteri e illustrare le linee di conduzione verso il sostenibile. Questo aggettivo richiama molti aspetti centrati sull’attenzione all’ambiente e sulla riduzione delle sostanze chimiche impiegate. Intanto l’interesse per le produzioni che guardano in misura sempre maggiore al naturale, si estende nei consumatori a

macchia d’olio, con la crescita del consumo dei prodotti biologici, la crescita delle superfici coltivate a bio (sono 67 mila gli ettari di vigneti in Italia in agricoltura biologica, pari al 10% del totale). La Francia viticola già annuncia di voler ridurre nei prossimi 10 anni il 50% di fitofarmaci. La nostra viticoltura si è distinta sempre per la qualità e così potrà e dovrà continuare, anche se il concetto di qualità cambia e si arricchisce di nuovi significati. La nostra è sempre di più una “viticultura” che punta a distintività e valorizzazione, gli ingredienti per la ricetta vincente per il futuro che è già cominciato. Ripensare significa :

• partecipare agli incontri e confrontarsi • conoscere meglio organismi e fenomeni naturali per governarli senza eccessivi contrasti • stimolare le autodifese della pianta • adattare alcune operazioni colturali dalla potatura al controllo delle erbe spontanee • conoscere gli esiti delle prove di nuovi prodotti antiparassitari naturali • successivamente scegliere il protocollo più adatto alla propri interessi : sostenibile, biologico, biodinamico… Qui di seguito gli incontri già definiti e i temi affrontati.

INCONTRO TECNICO PER UNA VITICOLTURA RIPENSATA ED ECOSOSTENIBILE Dalle ore 20.00 alle ore 23.00 presso: Mercoledì 25 febbraio Barolo Tempio dell’Enoturista Presso Castello Comunale Falletti - P.za Falletti

Apertura: Ripensando all’annata 2014, quali strategie di lotta per la vite si possono utilizzare per una viticoltura sempre più eco sostenibile. Relatori Fossato Mattia Approfondimenti nella conoscenza degli insetti patogeni: nottuidi, drosophile, tignole e cicaline, Esperienze di lotta e nuove prospettive di controllo Relatori Benotto Mario Disfunzioni nutrizionali. Nutrire e correggere il suolo secondo criteri naturali, per il rispetto ambientale, la tutela della salute, il miglioramento della qualità del prodotto, Gli effetti positivi dell’ inerbimento e del sovescio. Le problematiche legate al disseccamento del rachide Relatori Vivalda Giuseppe

Giovedì 05 marzo Barolo Tempio dell’Enoturista Presso Castello Comunale Falletti - P.za Falletti

L’importanza del ruolo degli endofiti e criticità dei prodotti alternativi in commercio Relatori Saccuzzo Vicki Tossicità ambientale e umana degli agro farmaci: evoluzione o involuzione …. Ritorno al passato Relatori Chiarle Ornella L’importanza dell’impronta carbonica nel mercato del vino. Un ambizioso percorso di qualifica ambientale, progettando una Cantina energeticamente autonoma e a basso impatto di CO2 Relatore Calorio Lorenzo La difesa del vigneto dai parassiti vegetali secondo il protocollo integrato, biologico e biodinamico. L’importanza della creazione e della certificazione dei biodistretti Relatore Vivalda Giuseppe – Pio Roberto Sono inoltre in corso di definizione incontri che tratteranno le stesse tematiche (vedi sopra programma di Barolo) nei comuni di Canale, Neive e Santo stefano Belbo. Per ulteriori informazioni rivolgetevi all’ufficio Coldiretti Zona di Alba – tel. 0173- 292753

anno trovato finalmente risposta le proposte contenute nel progetto che Coldiretti presentò ufficialmente, in occasione di Vinitaly 2012 (con aggiornamento ulteriore nell’edizione della fiera veronese di quest’anno), per migliorare la gestione del settore vitivinicolo. Tra i vari alleggerimenti richiesti anche e soprattutto i registri, le relative operazioni da non più annotarsi e soprattutto la moderna forma di tenuta attraverso unico sistema nazionale telematico, alimentato automaticamente sulla base delle emissioni dei vari documenti, certificati ecc, ecc. Sicuramente la prima operazione da non più registrare è la vinificazione (con i vari passaggi ragionieristici in fase di trasformazione. In particolare se riferita alle aziende vitivinicole, che lavorano uve

raccolte dai propri vigneti e per questo già scontano controlli e annotazioni in fase “viticola” e di conseguenza il carico è tracciato e comprovato a monte. In questi giorni il Ministero sta predisponendo un decreto che tratta la “dematerializzazione dei registri “. E’ recepito il principio del sistema unico e sono indicate semplificazioni importanti, ivi compresa la suddetta procedura di vinificazione ( ne sarebbero esentate le aziende vitivinicole). Come già accade per la tenuta informatica dei registri attualmente, saranno ammessi tempi di annotazione più lunghi, specie per le vendite dei piccoli recipienti. Addirittura verrebbero esentate alcune attività se riferite a piccoli quantitativi sfusi. L’avvio sperimentale di prova dei registri telematici è previsto già per il 1° marzo di quest’anno

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DEMATERIALIZZAZIONE DEI REGISTRI DELLE CANTINE e l’entrata in vigore applicativa attesa per il 1° agosto 2016. Stiamo anche vigilando in modo che l’informatica sia veramente a servizio dell’impresa e non come talvolta accade all’inverso. Dovrà prevedersi il cambio dal sistema convenzionale a quello telematico con tempi consoni alle esigenze dei produttori, e con sistemi di comprovata efficienza.

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28 ATTUALITÁ

APERTE LE ISCRIZIONI ALL’ OSCAR GREEN 2015

ono aperte le iscrizioni all’Oscar Green 2015, il premio arrivato alla IX edizione e promosso da Coldiretti Giovani Impresa, valorizza le giovani realtà imprenditoriali italiane del settore agricolo e alimentare, che sono riuscite ad emergere, grazie a un modello di impresa innovativo e sostenibile. Il 2015, l’anno dell’Expo di Milano che vedrà l’Italia sotto i riflettori internazionali, è rivolto al rinnovamento e alla valorizzazione del patrimonio agroalimenta-

re Made in Italy e del lavoro dei giovani agricoltori italiani. Nel segno del cambiamento, si rinnovano anche le categorie degli Oscar Green. Vogliamo puntare i riflettori sull’Italia, che produce eccellenze innovative, ma con un occhio di riguardo per le tradizioni. Le categorie dell’edizione 2015 sono: Impresa, Terra, Campagna Amica, Paese Amico, We Green, Fare Rete. Quest’ultima categoria è la grande novità di questa edizione, con la possibilità di partecipazione allargata anche

La trasmissione “L’altro Vissani”, in onda su Rai 1, si è occupata delle nocciole delle Langhe e la Cooperativa Corilanga ha organizzato le riprese presso i propri associati. Nella foto, al centro, lo chef – conduttore Gianfranco Vissani insieme ai soci della Cooperativa.

alle aziende non agroalimentari, che hanno dato vita a una forte collaborazione con imprese del settore e che si candidano insieme a queste ultime. Si darà particolare attenzione alla capacità di utilizzare l’innovazione per dare lustro alle tradizioni e ai prodotti locali, così come il ruolo dell’imprenditore per la tutela e l’arricchimento del territorio e degli enti che sostengono il loro lavoro. Cibo, agricoltura e innovazione: il mondo agroalimentare ha molte sfaccettature e diramazioni, che vanno a toccare e legarsi a molti altri settori, dal design al turismo. Agricoltura italiana come punto di forza nazionale, su cui puntare per la ripresa del Paese, facendo rete e sostenendo l’economia locale, per superare insieme le difficoltà economiche. Per ulteriori informazioni, si può visitare il sito ufficiale (http://www.oscargreen.it/ dotnetnuke/it-it/home.aspx) e compilare la domanda di partecipazione online. Le iscrizioni sono aperte fino al 5 aprile 2015, la finale nazionale si terrà a fine settembre all’Expo di Milano.

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AL MIAC, LA FIERA ZOOTECNICA DI QUARESIMA

n appuntamento che si rinnova nella tradizione e che guarda al futuro della zootecnia cuneese: è tutto pronto per la 65esima edizione della Fiera regionale zootecnica di Quaresima che si terrà al Miac di Cuneo il 22 e 23 marzo. I migliori bovini si contenderanno le gualdrappe create ad hoc per premiare i soggetti migliori. Quest’anno, oltre ai classici premi, il Miac metterà in palio anche degli omaggi per tutti gli allevatori espositori. La domenica verrà proposta la manifestazione Cuneo Cavalli, una rassegna di cavalli ed equini in generale, integrata da un raduno dell’Acste Cuneese. In collaborazione con il Club 3c si potranno ammirare avicoli ornamentali insieme agli animali della fattoria

Il tutto sarà integrato da stands commerciali, bancarelle di prodotti per l’hobbismo e l’equitazione, giardinaggio, prodotti gastronomici. Per l’occasione, il ristorante interno “Oh cuntacc” proporrà menu di carne, in particolare il gustosissimo asado e la taglia-

ta, rigorosamente solo a base di carne piemontese. Per esporre i propri animali o per promuovere i propri prodotti occorre contattare entro il 12 marzo il Miac ai numeri di tel. 0171 43055 336.242994 ovvero via mail: info@miac-cn.com

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CEREALI, BOOM DI ADESIONI AI CONTRATTI DI FILIERA CAP NORD OVEST Accordi mirati alle esigenze dell’industria che riconoscono un maggior prezzo ai produttori

Tonino Gai

a campagna dei cereali autunno-vernini è iniziata solamente da poco tempo ed è certamente prematuro e quanto mai azzardato lanciarsi in qualsiasi tipo di previsione. Determinante sarà l’andamento climatico dei prossimi mesi che ci separano da qui alla raccolta, con l’auspicio che possa nuovamente permettere, alle imprese cerealicole del territorio, di raggiungere ottimi livelli produttivi, sia in termini di quantitativi che qualitativi. Il meteo è un fattore fondamentale per l’ottima riuscita della campagna, basti ricordare quanto è accaduto lo scorso anno, con la raccolta di frumento e orzo caratterizzata da una situazione molto eterogenea, proprio a causa dell’andamento climatico che ha condizionato rese e qualità. Altro capitolo importante, sarà l’effettuare correttamente gli interventi tecnici e agronomici necessari durante il prosieguo della stagione, quali per esempio diserbi, trattamenti fungicidi ed insetticidi e concimazioni, ecc. Fatta questa dovuta premessa, vogliamo ora spostare l’attenzione su quella che è diventata, negli ultimi anni, un’importante realtà economica e che ha permesso di remunerare maggiormente

le aziende cerealicole del territorio, vale a dire gli accordi di filiera sul frumento tenero stipulati dal Consorzio Agrario della Province del Nord Ovest con alcune importanti industrie molitorie. Questi accordi di filiera mirano, in un’ottica di programmazione pluriennale, a stipulare annualmente contratti di fornitura che rispondano alle esigenze dell’industria di acquistare produzioni di qualità, e per i cerealicoltori di avere un riferimento dei prezzi precisi (principali Borse merci nazionali di riferimento), con il riconoscimento di un premio integrativo per il raggiungimento di determinati parametri molitori (proteine, valori di W e P/L) (P) valorizzando concretamente il loro prodotto. Per la campagna cerealicola 2013/2014, i contratti di frumento tenero e orzo proposti sono stati i seguenti: • Contratto Barilla - varietà Ovalo; • Contratto Molino Gabutti di Carrù - varietà Graindor; • Contratto Molino Stenca di Cortemilia - varietà di “forza” con spiccate attitudini panificatorie; • Contratto “Bologna” varietà Bologna commer-

cializzata direttamente dal CAP Nord Ovest; • Contratto “Distilleria Sacchetto” - varietà da glutine Music, Excelsior e Calabro; • Contratto “Qualità” - varietà Graindor commercializzata direttamente dal CAP Nord Ovest; • Contratti “Frumenti da seme Excelsior e Ovalo commercializzati direttamente dal CAP Nord Ovest; • Contratto “Orzo Qualità” - varietà commercializzate direttamente dal CAP Nord Ovest per la produzione di mangimi; E viste le difficoltà dell’annata precedente, i produttori che erano in filiera sono riusciti ad ottenere una liquidazione molto interessante, nettamente superiore ai valori realizzabili sul libero mercato. Anche per la campagna 2014/2015, questi contratti di filiera sono stati confermati e proposti nuovamente alle aziende agricole. E la conferma della loro validità è arrivata dalla fortissima adesione da parte dei produttori, tanto da raggiungere quasi 500 contratti, con una crescita pressoché esponenziale (lo scorso erano “solo” 300).

ANNUALE ASSEMBLEA DEL CATAC FOSSANO 2015

artedì sera 10 febbraio, presso il Giardino dei Tigli del comune di Fossano - Cussanio, si è tenuta l’assemblea annuale del CATAC. Il CATAC di Fossano (Centro di Assistenza Tecnica Agricola e Contabile) dell’AGENZIA 4A (Agenzia per l’Ambiente, l’Agricoltura e l’Alimentazione) della Coldiretti di Cuneo, diretto dal presidente Raffaele Tortalla di Fossano e dai membri del Consiglio Aldo Abrate, Giuseppe Ambrogio, Giovanni Eandi, Giuseppe Fruttero, Aldo Giordano, Piercarlo Panero, Elio Pettiti, Domenico Pirra, Stefano Rocca e Nicola Tortone, comprende un gruppo di circa 600 aziende agricole dell’areale compreso tra il braidese, fossanese e saviglianese. Il principale scopo del centro consiste nella valorizzazione del prodotto e nella massimizzazione del reddito, fondando le proprie basi su concetti quali la “collaborazione” e la “sinergia” che si instaurano tra le aziende agricole ed i vari enti che, a diverso titolo, le circondano. L’attuale momento di crisi stimola ulteriormente la squadra del CATAC, oltre alle già numerose attività e progetti intrapresi, ad operare sempre di più in un’ottica di tutela del reddito dell’impresa agricola. L’assistenza tecnica prevede una doppia tipologia di consulenza: una definita “d’ufficio” e una “di campo”. La prima tipologia si pone come obiettivo principale quello di elargire consulenze relative alla condizionalità e al greening della PAC, alla direttiva nitrati, alle misure agro ambientali del PSR, al benessere animale, alla sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08), e la compilazione di vari registri (quaderno di campagna, registro concimazioni, PUA,…). Il servizio prevede inoltre l’invio di bollettini e note tecniche di aggiornamento e l’invio di SMS e MAIL grazie alle quali, in tempo reale, è possibile informare gli associati su quanto avviene sul territorio.

La seconda tipologia di consulenza, quella “di campo”, rappresenta il fiore all’occhiello dell’attività del CATAC, grazie alla quale è stato possibile realizzare, con la collaborazione di vari enti sull’intero territorio provinciale, numerose iniziative sia di tipo tecnico che economico. Grazie alla fondamentale collaborazione con il CAP (Consorzio Agrario delle Province del Nord Ovest) e con il molino Gabutti di Carrù, sono stati stipulati diversi contratti di filiera cerealicola, quali l’orzo di qualità, il grano di qualità, il grano da glutine e il grano da seme; sono inoltre stati stipulati accordi commerciali di vendita di mais, soia, fagiolo, grano saraceno e sorgo per biomassa. Sempre con la collaborazione del CAP, è attivo già da diversi anni un vantaggioso acquisto collettivo di mezzi tecnici (sementi, crusca, concimi ed antiparassitari) grazie al quale si riescono ad ottenere prezzi interessanti; infine è attiva un’ulteriore convenzione per l’acquisto di cisterne per lo stoccaggio di carburanti a norma in base alle disposizioni del D.Lgs 81/08. Oltre al CAP, nella progettualità CATAC, sono state realizzate convenzioni con la ditta TEKFIRE di Fossano per l’acquisto di materiale antincendio e antinfortunistica; la ditta GARELLI OSVALDO di S.Chiaffredo di Tarantasca per l’acquisto di ricambi per macchinari agricoli; la ditta VETEFAR di Fossano per l’acquisto di medicinali veterinari e pro-

dotti per la zootecnia; la ditta MONDOSERVIZI di Bra per lo smaltimento dei rifiuti agricoli; la ditta EVISO di Saluzzo per la fornitura di energia elettrica. Inoltre, l’assistenza tecnica di campo prevede, grazie ad una proficua collaborazione con enti istituzionali quali la Provincia, la Regione e l’Università, la diagnosi delle erbe infestanti, il monitoraggio di insetti e patologie, la programmazione degli interventi fitosanitari, la predisposizione dei piani di concimazione. L’attività principe del CATAC rimane però la realizzazione di diversi campi sperimentali di cereali grazie ai quali è possibile dare sempre più corrette indicazioni agli associati per una migliore scelta di semina. Inoltre, grazie alla proficua collaborazione tra i vari tecnici della fitta rete Coldiretti sull’intero territorio provinciale, è possibile ampliare la consulenza a tutti i settori agricoli (corilicolo, frutticolo, viticolo, orticolo e piccoli frutti, ecc…). Sono anche previsti momenti di formazione (serate divulgative, convegni, corsi presso scuole, incontri tecnici, giornate dimostrative, fiere, rassegne) e momenti di aggregazione conviviali importanti per allietare corpo e spirito e fondamentali per un sempre maggior coinvolgimento ed aggregazione. I tecnici della Coldiretti sono a disposizione presso gli uffici della Coldiretti per dare le opportune informazioni a tutti coloro che siano interessati.

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DIABROTICA DEL MAIS: COME COMBATTERLA La Diabrotica del mais: Generalità La DIABROTICA v. virgifera è riconosciuta la specie più pericolosa tra gli insetti terricoli del mais per gli ingenti danni che può determinare, principalmente causati dalle larve sulle radici. Le larve si muovono nel terreno e raggiungono l’apparato radicale delle piante di mais iniziando ad alimentarsi e penetrare nelle radici determinando l’accorciamento o la loro sparizione e la formazione di fori e gallerie nelle radici rimaste. Le piante danneggiate presentano un indebolimento dell’apparato radicale con allettamenti precoci e successivo tentativo di riportarsi in posizione verticale assumendo la caratteristica forma a gomito detta a «collo d’oca» Come controllare la Diabrotica ? L’avvicendamento risulta tra i metodi di controllo esistenti quello di maggiore efficacia. L’impiego di altre colture in rotazione garantisce la pressoché totale scomparsa dell’insetto. Le aziende che nello stesso anno necessitano di coltivare mais da trinciato e rispettare la priorità di bonifica dei loro terreni dalla Diabrotica dispongono di una grande e nuova opportunità di realizzarla con la semina di varietà KWS del «Team Ronaldinio» Vengono proposti due pro-

grammi che rendono possibile produrre trinciato di mais con l’impiego di ibridi precocissimi di classe FAO 150-200 PROGRAMMA 1 Da applicare nei terreni con medio/bassa infestazione di Diabrotica dove sia ancora possibile coltivare mais, ma necessitano di una bonifica prima di poter seminare la stessa coltura l’anno successivo. In questo caso la «bonifica

dalla Diabrotica» avverrà durante la coltura del Sorgo in quanto la presenza significativa del volo degli adulti maschi e femmine della Diabrotica inizia nel momento in cui gli ibridi del Team Ronaldinio sono già stati trinciati, costringendo gli insetti a migrare verso altri campi di mais per alimentarsi evitando in tal modo le ovideposizioni nel terreno coltivato in seconda semina a Sorgo.

VANTAGGI PROGRAMMA 1 La rotazione annuale «Team Ronaldinio + Sorgo» permette di raggiungere importanti traguardi produttivi ed agronomici: 1. Irrigazioni limitate: le piogge primaverili di norma sono sufficienti. Possono rendersi necessari un paio di interventi tra fine Maggio e fine Giugno 2. Non occorre effettuare il trattamento contro la Piralide 3. Controllo Diabrotica: nessuna ovideposizione nell’appezzamento in cui si semina il Sorgo dopo la coltivazione del Mais

4. Primo trinciato di mais di alta qualità disponibile nel nuovo anno con 40-50 giorni di anticipo rispetto agli ibridi tardivi 5. L’opportunità di coltivare varietà di Mais KWS super precoci (FAO 150) garantisce un ulteriore anticipo nella raccolta e di conseguenza anticipare la semina del Sorgo 6. Si libera il terreno dal Sorgo ad inizio-metà Ottobre, in tempo utile per seminare un cereale autunno-vernino come Triticale, Frumento, Orzo.

PROGRAMMA 2 Da applicare nei terreni con alta infestazione di Diabrotica che devono essere assolutamente bonificati. In questo caso la «bonifica dalla Diabrotica» avviene tramite la coltivazione del cereale autunno-vernino (Triticale, Frumento,

Orzo) in quanto la semina del mais nella terza decade di Giugno avverrà dopo lo schiudersi delle uova ed il conseguente decesso delle larve causato dall’assenza delle radici del mais come nutrimento disponibile. Il mais seminato in successione crescerà senza rischi di allettamento.

VANTAGGI PROGRAMMA 2 La rotazione annuale «Cereale + Mais» permette l’ottenimento di importanti traguardi produttivi ed agronomici: 1. Permette irrigazioni contenute rispetto all’utilizzo di ibridi più tardivi che costringerebbero a raccolte molto più tardive 2. Rappresenta la successione ideale dopo un cereale autunnovernino coltivato per trinciato o granella 3. Consente di anticipare la raccolta rispetto ad ibridi tardivi in terza epoca di semina: in questo modo si riesce a seminare un

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cerale a paglia (Triticale) 4. Si dispone di un trinciato di mais di alta qualità ottenuto in un’epoca di semina tradizionalmente a rischio per quanto riguarda l’aspetto qualitativo 5. Il trattamento tempestivo con insetticidi garantirà inoltre un completo controllo degli adulti di Diabrotica ed un efficace controllo della 2^-3^ generazione della Piralide 6. Saranno necessari alcuni anni prima che la popolazione della Diabrotica torni a raggiungere livelli preoccupanti I.R.

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IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA AD “UN BORGO DI CIOCCOLATO”

abato 7 e Domenica 8 Marzo, torna a Borgo di San Dalmazzo “Un Borgo di Cioccolato”, che coinvolge con entusiasmo molti visitatori da oltre dieci anni. Borgo San Dalmazzo ha una ricca tradizione legata alla produzione pasticcera, con aziende locali specializzate nella produzione del cioccolato, che è diventato a buon diritto un vero ambasciatore del territorio. Il programma della sagra è da non perdere: due giorni tra laboratori di cioccolato, spettacoli di animazione con clown, serata della musica, elezione di

mister cioccolato, esibizioni di danza, mercatino delle pulci, dimostrazioni di arte pasticcera, sfide sul campo di maestri

cioccolatai, convegni tematici e ovviamente degustazioni del nettare degli dei e grande abbuffata finale con le creazioni di cioccolata realizzate in fiera. Anche all’edizione 2015, sarà presente il Mercato di Campagna Amica, dove saranno protagonisti i prodotti a KM Ø delle aziende associate al circuito. I visitatori potranno assaporare e acquistare direttamente dai produttori una vasta gamma di prodotti agricoli freschi e trasformati, quali ortaggi, frutta, formaggi, pesci, vino, pasta e nocciole.

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ITALIAN QUALITY EXPERIENCE VALORIZZA LE AZIENDE AGROALIMENTARI

prodotti agroalimentari italiani sono famosi in tutto il mondo e l’Italia è leader indiscusso in molte filiere che operano in questo ambito. Sono 700mila a livello nazionale, circa 3mila in provincia di Cuneo, le imprese della filiera agroalimentare e della meccanica applicata al settore, che dispongono oggi di una piattaforma web che assicura loro visibilità, con tanto di rating: Italian Quality Experience. Il portale, nato per iniziativa di Unioncamere e delle Camere di commercio in occasione di Expo 2015, presenta il grande universo produttivo che contribuisce quotidianamente a questo strategico comparto del made in Italy. Un progetto che il sistema camerale offre gratuitamente a cia-

scuna impresa, perché racconti la propria storia, competenze e prodotti e narri il magico territorio da cui provengono e di cui sono espressione. Le imprese produttrici possono registrarsi, inserendo all’interno della piattaforma tutte le informazioni utili per promuovere la propria azienda, video e fotografia per accompagnare in azienda e sul territorio nuovi potenziali clienti. Italian Quality Experience è uno strumento per promuovere il nostro Paese all’estero. In questo, un ruolo di rilievo sarà giocato dalle 105 Camere di commercio italiane e dalle 81 Camere di commercio italiane all’estero che, anche attraverso la rete dei 1700 ristoranti italiani nel mondo dislocati in 55 Paesi nei cinque continenti, consen-

tiranno di raggiungere oltre 60 milioni di persone. Attraverso i racconti e i video delle filiere dell’agroalimentare italiano, grazie alla collaborazione con Symbola e con la RAI, i cittadini del mondo possono vivere una sorta di “viaggio esperienziale”, in grado di stimolare il loro interesse verso i territori da cui provengono, verso i beni culturali e paesaggistici che li circondano. Per informazioni: Ufficio Promozione – Camera di commercio di Cuneo, tel. 0171318.746-811; email: promozione@cn.camcom.it; email: assistenza@italianqualityexperience.it.

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a minore pressione del batterio Pseudomonas syringae pv. actinidiae (PSA), registrata nel 2014, unita al sensibile rialzo nelle quotazioni, ha ridato speranza ai frutticoltori, che ora si interrogano sul futuro del comparto. Per questo motivo, venerdì 30 gennaio oltre 150 produttori piemontesi e delegazioni provenienti dalle principali aree di produzione italiane, hanno partecipato all’incontro che si è tenuto presso il Centro CReSO di Manta, dove sono stati presentati al pubblico i risultati del progetto PRO.ACT.IN, finanziato dalla Regione Piemonte, attraverso la misura 124.1 del PSR. Dai dati presentati da Tomas Bosi, del Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara (C.S.O.), emerge come nonostante la pesante incidenza della malattia, con la produzione di poco meno di 445.000 tonnellate, l’Italia continua ad essere il secondo paese produttore al mondo dopo la Cina (580.000 ton.) e il

primo paese per volume di prodotto esportato. La drastica riduzione di produzione delle varietà a polpa gialla, più sensibili alla malattia, ha incrementato la differenza di prezzo tra queste e le varietà a polpa verde. Nell’ultimo anno a livello nazionale la superficie coltivata a kiwi è scesa del 2%, ma solo nella regione Lazio si è registrata una significativa contrazione produttiva. In Piemonte, nonostante l’ulteriore calo del 4% della superficie coltivata, l’ottima allegazione e la minore incidenza di PSA, hanno invece generato un incremento di produzione, accompagnato da ottimi parametri qualitativi. Chiara Morone del Servizio Fitosanitario della Regione Piemonte ha relazionato sull’evoluzione delle malattia nella nostra regione, illustrando come la superficie coltivata a kiwi, è scesa dal 2010 al 2014 in Piemonte, di 1.026 ettari (da 5.496 a 4,363) ed analizzando la correlazione della maggiore aggressività di PSA, con lunghi periodi di freddo invernale: nel solo 2012, a causa della pesante gelata primaverile, l’aggressività della malattia ha causato l’estirpo di 411 ettari. Nella determina dirigenziale del 23 dicembre 2014, con cui la Regione ha recepito il nuovo decreto ministeriale sulle misure di contrasto alla PSA, la Regione Piemonte

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ha ribadito come chiunque effettua un nuovo impianto, ha l’obbligo di comunicarlo al Servizio Fitosanitario Regionale attraverso il portale Sistemapiemonte. Luca Nari del CReSO ha invece analizzato le possibili cause della regressione della malattia nel 2014. A incidere in modo positivo, sono stati sicuramente il clima più mite e meno favorevole allo sviluppo della malattia e l’adozione su larga scala di una corretta profilassi. La rimondatura delle parti colpite della pianta e l’introduzione di una corretta metodologia di prevenzione con sali rameici, così come consigliato dai tecnici Coldiretti e del coordinamento frutticolo, ha contribuito in modo sostanziale al contenimento ed alla regressione della malattia. Per l’Università di Torino, sono intervenuti Davide Spadaro e Simona Prencipe. Davide Spadaro dell’Università di Torino ha illustrato le recenti acquisizioni sul ciclo biologico e sulla diffusione del batterio, soffermandosi sulla variabilità genetica di PSA, sulla virulenza dei diversi ceppi e sul livello di tolleranza delle diverse specie o varietà di actinidia. Dalla relazione di Simona Prencipe, emerge come i frutti provenienti da piante colpiti da PSA, sono caratterizzati da minore qualità e minore

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KIWI: I FRUTTICOLTORI SI INTERROGANO SUL FUTURO DEL COMPARTO

DOPO

37 illustrato i risultati delle prove in vaso e in campo degli ultimi anni, soffermandosi in particolare sull’efficacia delle diverse formulazioni rameiche nel contrasto della Psa. Dalle diverse relazioni che si sono susseguite, è emerso in modo chiaro come la minore aggressività della malattia nel 2014, è senz’altro da collegare all’inverno particolarmente mite ed all’adozione di una corretta profilassi. Si è valutata anche una seconda ipotesi, ovvero la risposta immunitaria della pianta, che potrà essere comunque suffragata solo nelle prossime stagioni produttive. Con le dovute cautele, spinte dalle migliorate condizioni del mercato, le imprese piemontesi hanno ricominciato ad effettuare nuovi impianti di actinidia. E’ però certo che la virulenza della PSA risulta ancora molto alta

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attitudine alla conservazione, rispetto a frutti provenienti da piante non colpite. Graziano Vittone del Creso, in qualità di coordinatore dei tecnici frutticoli, ha invece presentato la strategia di difesa dalla PSA per la prossima stagione, basata sui risultati della sperimentazione fatta sia in laboratorio che in campo. La base della difesa, sarà anche nel 2015, costituita dall’utilizzo di Sali rameici, con l’introduzione quando necessario, di molecole di recente autorizzazione. Trattandosi di una strategia di difesa preventiva, risulta di fondamentale importanza l’analisi dell’evoluzione meteorologica per il singolo actinidieto, così come risulta fondamentale l’azione puntuale dei servizi di consulenza aziendale. Nel suo intervento Matteo Monchiero di Agroinnova ha

ed occorre quindi continuare lo studio della malattia e il continuo miglioramento della strategia di difesa. I tecnici frutticoli di Coldiretti, sono come sempre, a disposizione degli associati, per i necessari approfondimenti sull’argomento.

Riconosciuta la grave avversità atmosferica del 2014 Con decreto del Ministro alle Politiche agricole del 29 dicembre 2014 (pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 20 gennaio 2015), sono stati individuati i Comuni per i quali sono state riconosciute le calamità naturali per le piogge nei mesi di luglio e agosto 2014. Sono interessati i comuni di Bernezzo e Caraglio ove possono essere presentate domande ai sensi del articolo 5 comma 3 del d.l.vo 102/04 che riguarda i danni alle strutture ed alle scorte aziendali ed i comuni di Baldissero d’Alba, Demonte, Farigliano, Montaldo Roero, Oatana, Paesana, Piozzo, Sampeyre, Valloriate, ove si possono presentare domande per accedere alle provvidenze di cui all’articolo 5 comma 6 del D.l.vo 102/04 Che riguarda i danni alle infrastrutture connesse all’attività agricola come strade rurali, acquedotti, strutture di irrigazione o bonifica. Il termine per la presentazione delle domande scade il 6 marzo 2015.

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PERMESSI DI CIRCOLAZIONE MEZZI AGRICOLI ECCEZIONALI

ome ogni anno è arrivato il momento di predisporre le domande di richiesta autorizzazioni al transito per i mezzi agricoli eccezionali. Rivediamo in dettaglio tutte le casistiche. LICENZE MIETITREBBIATURA: non è più necessaria in quanto è stata abolita dalla Legge Regionale n. 6 del 29/04/2013 art.

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AUTORIZZAZIONI MEZZI AGRICOLI ECCEZIONALI: sono eccezionali i mezzi agricoli che superano i m. 2,55 di larghezza ed i sollevati che oltre a superare i m. 2,55 di larghezza superano il 90% della lunghezza del trattore se posteriori o il 60% se anteriori. L’autorizzazione è rilasciata dall’ANAS per le strade statali e dall’Amministrazione Provinciale di Cuneo per le strade provinciali e comunali che ricadono sotto la Provincia di Cuneo e le altre Province del Piemonte. Le autorizzazioni rilasciate della Provincia di Cuneo potranno essere rinnovate e/o rilasciate con scadenza biennale (restano a scadenza annuale le autorizzazioni relative alle trattrici munite di attrezzatura per attività di manutenzione territorio es. sgombraneve…); quelle rilasciate dall’ANAS

possono essere sia biennali che annuali. Dovranno sempre essere versati gli oneri per “la maggiore usura della strada (art.18 reg. C.d.S. )” per tutte quelle macchine agricole eccezionali che superano le 14 t. Tale indennizzo è dovuto sia quando si transita su strade statali che su strade di competenza della Provincia di Cuneo. Le autorizzazioni rilasciate sia dalla Provincia sia dall’ANAS con “usura strade” avranno validità pari al periodo versato di usura (es. 4 mesi, sei mesi…..). E’ importante ricordare che la Provincia di Cuneo autorizza il transito solamente nelle ore

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diurne, ma se eccezionalmente si deve transitare nelle ore notturne “le macchine agricole dovranno essere precedute da scorta tecnica (indipendentemente dalle misure del veicolo e/o del convoglio) ed essere dotate di cartello luminoso di cm.90 x 90 dotato di quattro luci lampeggianti gialle applicato alla parte posteriore del convoglio (mietitrebbiatrici) e per i soli complessi agricoli eccezionali (trattrice più attrezzo portato), in alternativa al cartello luminoso, possono essere posti all’estremità laterali della parte posteriore del convoglio due luci lampeggianti del tipo omologato”.

LA DITTA

DOGLIANI BARTOLOMEO con sede in Narzole è attrezzata per il trasporto verso il macello di animali che vengono destinati alla macellazione d’urgenza e di emergenza. Il servizio viene effettuato sia nell’allevamento, sia nel proprio macello. La Ditta dà la propria disponibilità 24 ORE SU 24 per tutti i giorni dell’anno compresi i festivi. Tel./Fax 0173 77057 (Macello) Cell. 339 3768420 / 333 6104550

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PERMESSI DI CIRCOLAZIONE FESTIVI: sono pure eccezionali quei mezzi agricoli, che oltre a superare i limiti di sagoma, superano le 7,5 t. a pieno carico. Tali mezzi agricoli, solo quando circolano su strade statali nei giorni di divieto indicati dal calendario prefettizio, devono essere muniti di permesso rilasciato dalla Prefettura. Il permesso dura 3 mesi rinnovabili e devono essere indicati il più dettagliato possibile, il percorso effettuato e la motivazione del transito (comprovata necessità ed urgenza). Di seguito è pubblicato il calendario dei divieti che deve essere consultato con la massima attenzione. CALENDARIO 2015 DIVIETI DI CIRCOLAZIONE (D.M. n. 533 04.12.2014) E’ vietata la circolazione fuori dai centri abitati, ai veicoli ed ai complessi di veicoli, per il trasporto di cose, di massa complessiva massima autorizzata superiore a 7,5 t. nei gior-

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ni festivi e negli altri particolari giorni dell’anno 2015 di seguito elencati: a. tutte le domeniche dei mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre novembre e dicembre, dalle ore 8.00 alle ore 22.00; b. tutte le domeniche dei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, dalle ore 7.00 alle ore 22.00; c. dalle ore 8.00 alle ore 22.00 del 1 gennaio; d. dalle ore 8.00 alle ore 22.00 del 6 gennaio; e. dalle ore 14.00 alle ore 22.00 del 3 aprile; f. dalle ore 8.00 alle ore 16.00 del 4 aprile; g. dalle ore 8.00 alle ore 22.00 del 6 aprile; h. dalle ore 8.00 alle ore 22.00 del 25 aprile; i. dalle ore 8.00 alle ore 22.00 del 1° maggio; j. dalle ore 8.00 alle ore 22.00 del 2 giugno; k. dalle ore 8.00 alle ore 16.00 del 4 luglio; l. dalle ore 7.00 alle ore

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14.00 del 5 luglio; m. dalle ore 7.00 alle ore 22.00 del 12 luglio; n. dalle ore 7.00 alle ore 22.00 del 19 luglio; o. dalle ore 7.00 alle ore 22.00 del 26 luglio; p. dalle ore 16.00 del 1° agosto alle ore 22.00 del 2 agosto; q. dalle ore 14.00 alle ore 22.00 del 8 agosto; r. dalle ore 7.00 alle ore 22.00 del 9 agosto; s. dalle ore 7.00 alle ore 22.00 del 15 agosto; t. dalle ore 7.00 alle ore 22.00 del 16 agosto; u. dalle ore 7.00 alle ore 22.00 del 23 agosto; v. dalle ore 8.00 alle ore 22.00 del 30 agosto; w. dalle ore 8.00 alle ore 22.00 del 1° novembre; x. dalle ore 8.00 alle ore 14.00 del 6 dicembre; y. dalle ore 8.00 alle ore 22.00 del 8 dicembre; z. dalle ore 8.00 alle ore 22.00 del 25 dicembre dalle ore 8.00 alle ore 22.00 del 26 dicembre. Le auto-

aa. Il divieto non trova applicazione per i veicoli e per i complessi di veicoli, di seguito elencati (tra gli altri), anche se circolano scarichi: • macchine agricole adibite al trasporto di cose che circolano su STRADE NON STATALI; • veicoli per il trasporto di derrate alimentari deperibili in regime di ATP; • veicoli per il trasporto di prodotti deperibili, quali frutta e ortaggi freschi, carni e pesci freschi, fiori recisi, animali vivi destinati alla macellazione o provenienti dall’estero, nonché i sottoprodotti derivati dalla macellazione degli stessi, pulcini destinati all’allevamento, latticini freschi, derivati del latte freschi e sementi vive. Detti veicoli devono essere muniti di cartelli indicatori di colore verde delle dimensioni di

ATTUALITÁ

rizzazioni rilasciate dalla Provincia avranno scadenza annuale

0,50 m. di base e 0,40 m. di altezza, con impressa in nero lettera “d” minuscola di altezza pari a 0,20 m. fissati in modo ben visibile su ciascuna delle fiancate e sul retro. • latte, escluso quello a lunga conservazione, o di liquidi alimentari, purchè, in quest’ultimo caso, gli stessi trasportino latte o siano diretti al caricamento dello stesso (sempre muniti di cartelli indicatori verdi). Sono anche esclusi dal divieto, purché muniti di autorizzazione prefettizia, i seguenti veicoli: macchine agricole eccezionali (massa complessiva

superiore alle 7,5 t. o superiori per limiti di sagoma) destinate al trasporto di cose che transitano su STRADE STATALI; veicoli adibiti al trasporto di prodotti che per la loro intrinseca natura o per fattori climatici e stagionali, sono soggetti ad un rapido deperimento e che pertanto necessitano di un tempestivo trasferimento dai luoghi di produzione a quelli di deposito o vendita, nonché i veicoli adibiti al trasporto di prodotti destinati all’alimentazione degli animali (sempre muniti di cartelli verdi).

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ATTUALITÁ SCADENZE AZIENDALI

SCADENZE AZIENDALI 2 MARZO (essendo il 28 febbraio sabato)

9 MARZO (essendo il 7 marzo sabato)

TRASMISSIONE TELEMATICA CERTIFICAZIONE UNICA Entro tale data deve essere effettuato l’invio telematico, all’Agenzia delle Entrate, dei dati relativi alle certificazioni rilasciate dai sostituti d’imposta relative ai redditi di lavoro dipendente, ai redditi di lavoro autonomo e ai redditi diversi corrisposti nel corso dell’anno 2014.

COMUNICAZIONE ANNUALE DATI IVA 2015 Entro tale data i soggetti IVA persone fisiche, società ed enti obbligati ad effettuare la liquidazione ed i versamenti IVA mensili o trimestrali debbono trasmettere in via telematica la comunicazione annuale dei dati IVA riferiti all’anno 2014. Sono esonerati dall’obbligo delle comunicazioni annuali 15 MARZO IVA le persone fisiche che hanno realizzato nell’anno 2014 IVA FATTURAZIONE DIFFERITA un volume d’affari inferiore a euro 25.000,00. A seguito delle modifiche apportate all’art. 21 del D.P.R. 633/72 deve essere emessa, entro tale data, la fattura per REGISTRAZIONE CUMULATIVA CONTRATTI AFFITTO le cessioni di beni effettuate nel mese di febbraio, la cui AGRARI consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La Entro tale data scade il termine per la registrazione cu- fattura differita deve essere registrate entro la stessa data mulativa dei contratti di affitto agrari stipulati nel corso e con riferimento al mese di consegna, cioè febbraio. dell’anno 2014. IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta. IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 25 ovvero 39,secondo comma D.P.R. 633/72, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento all’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

16 MARZO

VERSAMENTO IVA DICHIARAZIONE ANNUALE Scade il termine per effettuare il versamento relativo alle dichiarazioni annuali IVA 2014 senza maggiorazione. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI FEBBRAIO Annotazione di liquidazione per il mese di febbraio e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano l’attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2014 hanno realizzato un volume d’affari superiore a euro 400.000, se prestazione di servizio o di euro 700.000 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66 legge 427/93.

VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF CONSEGNA CERTIFICAZIONE UNICA PER LAVORO Scade il termine per i versamenti diretti, delle ritenute DIPENDENTE E LAVORO AUTONOMO effettuate nel mese di febbraio sui redditi di lavoro I datori di lavoro che hanno assunto manodopera nel autonomo e di lavoro dipendente. corso dell’anno 2014 devono consegnare entro tale data ai lavoratori la certificazione attestante i compensi corri- CONTRIBUTI INPS DATORI DI LAVORO AGRICOLI sposti. I datori di lavoro che hanno assunto alle proprie diEntro lo stesso termine, i sostituti d’imposta devono con- pendenze operai agricoli a tempo determinato e/o insegnare le certificazioni relative alle somme erogate nel determinato nel 3 trimestre 2014 devono effettuare 2014 riferite a redditi di lavoro autonomo e soggette a entro tale data il versamento della relativa rata dei ritenuta d’acconto. contributi.

Quale futuro per l’Acste? Giornata Bianca di Giovani I circoli stanno organizzando gli appuntamenti per la prossima Impresa Coldiretti stagione. Con tutti i problemi che la vita quotidiana ci riserva, questa può anche passare in secondo piano, ma è comunque importante per tutti noi fare qualcosa per mantenere viva la nostra associazione che rappresenta un punto di aggregazione per realizzare la nostra passione per i cavalli. Questo ci può un poco aiutare a superare tutti quei problemi, valvola di sfogo dallo stress e dalle preoccupazioni. Può essere una provocazione ed un invito alla discussione costruttiva, il nostro futuro come associazione andrebbe anche visto in una prospettiva diversa, soprattutto per ciò che riguarda i raduni, vale a dire organizzare questi in funzione dell’uscita a cavallo dove il ristoro di mezzogiorno è più che altro una pausa necessaria e non l’obbiettivo principale della giornata. Naturalmente questa è un’opinione, condivisa da molti ma non da tutti, ogni circolo al suo interno può fare delle scelte che lo distingueranno in seguito: anche questo contribuirà a rendere viva la nostra associazione: la discussione è aperta.

E’ in allestimento il calendario ACSTE 2015

Si ricorda che il 28-2-2015 è il termine ultimo per la presentazione delle date degli appuntamenti, raduni passeggiate, trekking ecc.

Torna la classica Giornata Bianca organizzata da Giovani Impresa, riservata a tutti i soci Coldiretti. L’appuntamento è giovedì 5 marzo presso il comprensorio sciistico di Limone Piemonte. Il programma prevede il ritrovo dei partecipanti alle ore 8,30 presso il bar L’Ange Blanc di Limonetto per il ritiro degli skipass giornalieri. Nel primo pomeriggio, la gara sociale, facoltativa, sul tracciato del “Morel”. A seguire, presso L’Ange Blanc avverranno le premiazioni e la “merenda sinoira” conclusiva. E’ possibile aderire presso i referenti Giovani Impresa di ogni Zona. Il costo è di € 30,00 (€ 28,00 per chi è già in possesso della Card Limone Piemonte) e comprende lo skipass giornaliero e la “merenda sinoira” di fine giornata. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero di telefono: 0171-447348.

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MALATTIE PROFESSIONAL: AGGIORNATE LE TABELLE MINISTERIALI

uò capitare a volte di sentire alcuni lavoratori autonomi lamentarsi per delle problematiche fisiche che nel tempo sono peggiorate, soprattutto in relazione ed a causa del lavoro svolto in ambito professionale. Non tutti sanno che questa situazione particolare potrebbe rientrare, a buon diritto, nel riconoscimento della malattia professionale da parte dell’INAIL; sono in molti a pensare

che questo tipo di indennizzo sia riservato solo ai lavoratori dipendenti, mentre anche i lavoratori autonomi, versando regolarmente la loro quota di contributi infortunistici, hanno titolo ad ottenere, in determinate situazioni, tali indennità. Infatti, a differenza dell’infortunio che viene causato da un evento causale improvviso, violento ed inatteso, la malattia professionale viene definita come una patologia che si re-

Incremento dell’aspettativa di vita a decorrere dal 1° gennaio 2016 Come risaputo il Dl 78/2010 convertito con legge 122/2010 ha previsto, dal 2013, il progressivo innalzamento dei requisiti per l’accesso alla pensione (di vecchiaia ed anticipata) che consentirà di calmierare gli effetti dell’allungamento della vita media della popolazione. Tale innalzamento è stato confermato anche dalla Riforma Fornero, pertanto gli adeguamenti interessano ogni tipologia di prestazione: la nuova pensione di vecchiaia, la pensione anticipata, pensione anticipata contributiva, l’assegno sociale, le pensioni in regime di armonizzazione, le pensioni dei lavoratori usuranti di cui al D.lgs. 67/2011, eccetera. L’Inps ha peraltro applicato gli adeguamenti anche a coloro che, a vario titolo, mantengono in vigore la vecchia disciplina di pensionamento. Si tratta dei lavoratori salvaguardati ma anche di coloro che accedono alla pensione con i requisiti “57/35” (come ad esempio le lavoratrici che optano per il regime sperimentale “opzione donna”). Con il decreto 16 dicembre 2014, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha stabilito che, a decorrere dal 1° gennaio 2016, i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici siano incrementati di 4 mesi. Tale decreto, quindi, conferma sostanzialmente l’incremento ipotizzato in sede di emanazione della riforma pensionistica ex lege n. 214/2011. Per le informazioni i merito gli interessati possono rivolgersi agli uffici del Patronato EPACA di Coldiretti.

alizza in funzione di una causa o concausa lenta nel tempo che sia riconducibile ad una o più attività svolte e ripetute su più anni. E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 212 del 12/09/2014 il decreto 10/06/2014 riguardante l’approvazione e l’aggiornamento dell’elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia ai sensi del Testo Unico sugli infortuni e malattie professionali n. 1124/65. Le tabelle sono suddivise in tre liste: Lista 1 – Malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità. Lista 2 – Malattie la cui origine lavorativa è di limitata probabilità. Lista 3 – Malattie la cui origine lavorativa è possibile. L’aggiornamento per ognuna delle tre liste, riguarda esclusivamente il Gruppo dei tumori professionali e delle malattie da agenti fisici, comprese le patologie muscolo scheletriche. Il Patronato EPACA della Coldiretti, attraverso una qualificata consulenza medica gratuita, garantisce, a coloro che ne potrebbero avere diritto, un’assistenza immediata con la possibilità di erogazione da parte dell’INAIL di indennizzi e rendite.

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Secondo la vigente normativa, qualora venga riconosciuta la malattia professionale (tunnel carpale, tendinite ecc…) e dalla stessa derivi una percentuale di invalidità permanente, verrà erogato un indennizzo una tantum

per i danni dal 6 al 15 per cento ed una rendita mensile per i danni cui venga riconosciuta una percentuale superiore al 15. E’ importante che tali patologie siano denunciate all’INAIL “tempestivamente” al fine di po-

PATOLOGIE

ter ottenere, dimostrato in nesso con l’attività agricola, il giusto indennizzo. A titolo esemplificativo si elencano alcune patologie che potrebbero essere ricondotte a malattie professionali:

LAVORAZIONI

TUNNEL CARPALE

la Sindrome del tunnel carpale può essere riconosciuta a chi è impegnato in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza;

TENDINITI

le tendiniti della spalla del gomito del polso, della mano per chi è occupato in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza

ERNIA AL DISCO

chi ha contratto ernia discole lombare in quanto impegnato in lavorazioni di movimentazione manuale dei carichi svolte in modo non occasionale o in lavorazioni svolte con macchine;

ASMA BRONCHIALE

le tabelle delle malattie a presunzione di origine professionale includono l’asma bronchiale contratta per esposizione a polveri, funghi, acari, ecc. in ambiente lavorativo.

Gli uffici del Patronato EPACA sono a disposizione per le informazioni in merito.

EPACA NOTIZIE IN PILLOLE RIDUZIONE CONTRIBUTI ULTRA65ENNI La legge finanziaria 1998 ha previsto la possibilità, per i pensionati INPS che hanno più di 65 anni e sono ancora iscritti come unità attive negli elenchi dei coltivatori diretti, di versare solo la metà dei contributi previdenziali (QUOTA INPS). Gli associati che compiono i 65 anni di età nel corso dell’anno 2015 possono chiedere tale riduzione presentandosi presso gli uffici EPACA di Coldiretti.

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