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1-31 marzo 2016 - Anno 70
Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione
Presenti in Fiera a Savigliano - Stand da J 43 a J 52 FIERA DI SALUZZO - STAND E19/22
SOMMARIO
Suonano le campane di Pasqua!
A Pasqua le campane suonano a festa! Perché? «Perché Cristo è risorto» dicono i credenti più convinti! «Facciamo festa per lui!». Certamente la risposta è giusta, ma non sufficiente. Neppure per Pietro, Tommaso, Natanaele, Giacomo e Giovanni è stato sufficiente sapere che il loro Maestro era risorto per far festa. Il vangelo di Giovanni (capitolo 21) racconta che proprio questi cinque discepoli dopo Pasqua tirano la semplice conclusione: «Andiamo a pescare», cioè: «Bello! Gesù è risorto! Ma per noi niente di nuovo…». La campana di Pasqua per loro dovrà suonare una seconda volta. E così sarà. Dopo una notte di inutili fatiche nella pesca, Gesù si presenta sulla riva. Non l’hanno neppure riconosciuto, ma egli ha preparato per loro «un fuoco di brace con del pesce sopra e del pane» (Gv 21,10). Ed ecco che suona la campana del pranzo: «Venite a mangiare!» (Gv 21,12). Ecco la campana di Pasqua che suona per la seconda volta! Non ne parla il vangelo, ma possiamo immaginarla quella campana! È come quella che suonava un tempo quando non c’erano i telefonini per chiamare i lavoratori a tavola. È come quella che ancora oggi suona in molte comunità monastiche o religiose: la campana che chiama a mangiare! E’ stata per Pietro una campana di riconciliazione! Nel suo cuore mancava ancora qualche cosa per poter veramente fare festa per la Risurrezione di Gesù. C’era ancora il ricordo del tradimento, la tristezza per la propria meschinità. L’invito a mangiare pane e pesce sostituisce ogni parola e guarisce le ferite interiori. Come il figliol prodigo del vangelo (Lc 15,23) Pietro inizia a fare festa quando è invitato personalmente a tavola! Le campane di Pasqua fanno festa quando le sentiamo suonare per noi! In questo Anno Santo sono campane di Misericordia! Ci invitano a lasciarci riconciliare in profondità! Ecco la Pasqua! Auguri! Don Giuseppe Pellegrino - Consigliere Ecclesiastico Provinciale Cambio di direzione in Coldiretti Piemonte ..... 15
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Poste Italiane torni a fare il suo mestiere . . ........ 17 La Corte dei Conti italiana bacchetta il Governo. . ...................................................................... 18 Costruire le filiere agroalimentari è una priorità assoluta
Referendum inglese, immigrazione, economia e banche: i temi scottanti dell’Europa . . ................ 6-7
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Allarme OCSE: “crescita mondiale deludente”
Per l’Europa, due anni difficili.. ............................. 7-8
Lavoratori stagionali: ecco il Decreto Nazionale....................................................... 21
Il Patto per lo sviluppo: la voce autorevole che rappresenta la Granda................................ 11-13
Camera di Commercio, al via i bandi 2016 per le imprese............................................................... 23
Allarme OCSE: “Crescita mondiale deludente”.................................................. 10
Editore: Edizioni Il Coltivatore Srl P. Foro Boario n°18 12100 Cuneo edizioni.ilcoltivatore@coldiretti.it
Direttore Amministrativo Enzo Pagliano
Coordinamento di redazione Chiara Serra
Saltano le esenzioni per i piccoli produttori vitivinicoli dal sistema accise?. . ...................... 25-27 Il nuovo sistema delle autorizzazioni, Istruzioni per l’uso............................................... 28-33 Latte: mercato sempre difficile .. ..................... 34-35
Costruire le filiere agroalimentari è una priorità assoluta. . ............................................................................. 5
Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino
Le aziende vinicole di Langa e Roero a Helsinki ....................................................................... 24
Le nuove percentuali di compensazione ........... 22
Grafica e impaginazione Mara Chiardola
Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Simona Daniele, Cesare Gallesio, Rosangela, Giordana Rosanna Giraudo, Giacomo Golinelli, Flavio Marchisio, Giulia Marinari, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Franco Parola, Luisa Peano, Nadia Olivero, Walter Orsi
Troppo latte e disaffezione dei consumatori non aiutano i produttori sul prezzo alla stalla . . ........................ 36
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Le aziende vinicole di Langa e Roero a Helsinki
Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Simonetta Re, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Davide Roà.
Redazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it
Stampa: Arti Grafiche Cuneo S.r.l. – agam.it Concessionaria esclusiva della pubblicità TEC arti grafiche Via dei Fontanili 12 - 12045 Fossano (CN) Tel. 0172.695770 • Fax 0172.695898 E-mail: adv@tec-artigrafiche.it “Il Coltivatore Cuneese” Registrazione del tribunale di Cuneo n.100 del 7/12/1955 - Reg. Cronol. n.3296 - 1 copia euro 3,00 Abbonamento annuo euro 30,00 Abbonamento annuo soci Coldiretti euro 5.00
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SOMMARIO Fiori e frutti protagonisti a Lagnasco................... 50
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Benvenuti allo Stao!............................................. 51-52 Come gustare la frutta... in cucina......................... 53
…C’è anche Fruttinmostra........................................ 54
Latte: mercato sempre difficile
Agea, definite le procedure per l’assegnazione del centesimo aggiuntivo ai produttori............. 37
Mele: mercato fluido ................................................. 38
Prezzi dei conigli: sospesa l’attività della Cun.................................................................. 39-40
Interventi agronomici del mese ........................... 40
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Alla Fiera della Meccanizzazione Agricola: tutte le novità del settore ................................. 55-62
Nel PSR oltre 66 milioni di euro per i GAL......... 64
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La Fiera del Tartufo di Alba è una manifestazione prioritaria....................................... 46
A Genola nuovo mercato di Campagna Amica in collaborazione con La Granda ........................... 47
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A Savigliano la Fiera della meccanizzazione agricola
Acste: Il primo appuntamento dell’anno è alla Fiera di Quaresima .................................................... 77
O.N.A.Frut. Continua l’attività del progetto FruttAScuola................................................................103 Tema del mese: diagnostica senologica........... 104
Antibiotici: meglio non abusarne ...................... 105
Aggravamento conseguente ad infortunio sul lavoro o malattia professionale........................... 106 Disoccupazione agricola 2016 (anno 2015) “informativa” ............................................................ 107
Il Corsivo del Coltivatore........................................... 79
Disoccupazione agricola. Scadenza 31 marzo 2016 ...................................... 108
Il Piano Operativo di Sicurezza ed il ruolo del Committente ............................. 82-83
Il Mercatino del Coltivatore......................... 110-114
Le nostre radici............................................................ 80
Coldiretti Cuneo e il Biologico.........................85-88
Frutticoltura biologica in Piemonte..............88-90 Messico e Unione Europea insieme nel commercio “bio” .................................................. 91
I permessi di circolazione per i mezzi agricoli eccezionali
Stabilità e Collegato Ambientale, le misure per Comuni, Unioni, Montagna e Territori................ 98
La posta del Coltivatore..........................................1 02
Bandi forestali del PSR 2014-2020 ..................... 75
I permessi di circolazione per i mezzi agricoli eccezionali ............................................................ 42-44
Fiori e frutti protagonisti a Lagnasco
Defiscalizzare le imprese e i negozi in montagna ......................................................100-101
PSR: Pubblicate le nuove linee guida sulle misure 4.1.1 e 4.1.2................................... 65-74
Mele: mercato fluido
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Meritocrazia in alpeggio.....................................92-94 Canone Rai, la rivolta dei Comuni montani....... 96
Scadenze...................................................................... 109
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PSR: pubblicate le linee guida sulle misure 4.1.1 e 4.1.2
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In questi giorni sono circolate voci secondo le quali una fantomatica fondazione od associazione collegata a Coldiretti stia raccogliendo fondi per fini umanitari. Questa non meglio precisata istituzione non ha nulla a che vedere con Coldiretti ed i suoi Movimenti e Dirigenti. Invitiamo pertanto gli associati a respingere qualsiasi tipo di approccio, ribadendo la totale estraneità all’iniziativa.
EDITORIALE
Costruire le filiere agroalimentari è una priorità assoluta di Delia Revelli Presidente Coldiretti Cuneo e Piemonte
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rollano i prezzi nelle campagne italiane, dal -60 per cento dei pomodori al -30 per cento per il grano duro fino al -21 per cento per le arance rispetto all’anno scorso. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti in occasione della divulgazione dei dati Istat sull’inflazione, sulla base dei dati Ismea a febbraio 2016. In controtendenza all’andamento dei prezzi alimentari che fanno registrare una crescita dello 0,6% nei freschi e dello 0,3% nei trasformati, nelle campagne la discesa delle quotazioni al di sotto dei costi di produzione sta mettendo a rischio il futuro della “Fattoria Italia”. L’effetto congiunto dell’andamento climatico anomalo e le speculazioni e distorsioni lungo la filiera hanno allargato la forbice dei prezzi dal campo alla tavola. La situazione dei prezzi in campagna sta assumendo toni drammatici anche per gli al-
levamenti con le quotazioni per i maiali nazionali destinati ai circuiti a denominazione di origine (Dop) che ormai da giorni sono scesi ben al di sotto della linea di 1,25 centesimi al chilo che copre appena i costi della razione alimentare. Cosi come i bovini da carne che sono pagati su valori che si riscontravano 20 anni fa, per non parlare del prezzo del latte che, con il venir meno degli accordi, da marzo sarà ancora in balìa delle inique offerte dell’industria. In crisi anche il grano a causa delle scelte poco lungimiranti fatte nel tempo da chi ha preferito fare acquisti speculativi sui mercati esteri di grano da “spacciare” come pasta o pane Made in Italy, per la mancanza dell’obbligo di indicare in etichetta la reale origine del grano impiegato. Un comportamento reso possibile dai ritardi nella legislazione comunitaria e nazionale che non obbliga ad
indicare la provenienza del grano utilizzato in etichetta ma l’etichetta è anonima anche per i formaggi e i salumi. Questo quadro conferma che per tutti i settori produttivi il futuro passa solamente attraverso gli accordi di filiera, dove tutti i componenti della stessa sono impegnati a valorizzare la materia prima prodotta nei nostri campi, nelle nostre stalle e nelle serre. Solo se si riuscirà a realizzare una stretta collaborazione tra chi produce, chi trasforma e chi vende, si daranno risposte affermative alle problematiche che prima sono state elencate. In questo senso e con questi intendimenti, Coldiretti si è mossa e continuerà a farlo non solamente nell’interesse delle imprese associate, ma dell’intero sistema agroalimentare piemontese ed italiano e, più in generale del Paese. Ufficio.stampa.cn@coldiretti.it
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EUROPA
Referendum inglese, immigrazione, economia e banche: i temi scottanti dell’Europa
La coraggiosa presa di posizione del Presidente del Consiglio soprattutto nei confronti del rigore tedesco ha rischiato di rompere gli equilibri europei. Ma Renzi ha recuperato la bacchettata sull’economia inflitta alla Merkel con un immediato sostegno alla Germania in materia di immigrazione europea
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I
l referendum in Gran Bretagna per chiedere ai cittadini inglesi se restare od uscire dall’Unione Europea, il trattato di Schengen e i problemi dell’immigrazione, la situazione economica e bancaria italiana ed europea, rappresentano i tre punti cardini che impegneranno la politica europea ed anche quella nazionale. A questo proposito, riportiamo lo stralcio di una relazione del presidente del Consiglio Matteo Renzi. L’Europa tornerà ad essere una comunità o sarà solo un contratto? ha chiesto. Noi pensiamo che l’Europa sia un destino comune, un’identità non solo fondi, ha detto il Presidente. “Vanno fatti tutti gli sforzi per
tenere il Regno Unito nell’Unione Europea e questo prima di tutto per gli inglesi”, ha asserito Renzi. “Perché - ha spiegato - con la riduzione da 28 a 27 saremmo di fronte ad un segnale di controtendenza non buono”. “La richiesta formale di adesione della Bosnia Erzegovina rappresenta uno spartiacque, un simbolo di quello che l’Europa deve continuare ad essere” e che la vittoria dei brexit stroncherebbe, ha proseguito il Presidente del Consiglio. Naturalmente non si può volere la Gran Bretagna nell’UE a qualsiasi costo, per esempio non ridimensionando il valore dell’euro, ha puntualizzato Renzi. In ogni caso va rispettata la scelta del go-
EUROPA verno Cameron di ricorrere al referendum. Il presidente ha poi affrontato il problema dell’immigrazione, mettendo in chiaro che i rimpatri fatti dall’UE sono cosa diversa da quelli fatti dai singoli stati. La proposta italiana va affinata nel senso di dare sicurezza ai cittadini italiani in ordine alle preoccupazioni generate dall’immigrazione, ha spiegato il Presidente. “Se l’Europa è una comunità, questo è il momento chiave per ricordare che le barriere sono cadute e i muri caduti” e toccherà a noi italiani ricordare che l’Europa è stata pensata per attrare e non per respingere. “Abbiamo bisogno di ricordare che quando parla l’Italia parla un grande Paese con un carico di storia che ha bisogno di essere declinato al presente. L’Europa senza l’Italia è più debole”, ha puntualizzato Renzi. “Noi stiamo offrendo all’Europa di essere l’Europa dei ponti più che dei conti” ha indicato il presidente del Consiglio che ha criticato la politica di austerity dell’Unione Europea degli ultimi anni, indicando nelle banche tedesche un problema che va risolto con presa di posizione italiana. “Bisogna vincere la nostra sudditanza”, creare un servizio civile europeo. “Il nostro compito perché l’Europa sia una comunità e non un contratto è proporre una diversa politica economica europea”, ha concluso Renzi, sottolineando i progressi fatti dall’Italia sia sul piano dell’occupazione sia su altri piani, a cominciare da quello istituzionale. ufficio.stampa.cn@coldiretti.it
Sono sempre di più i Paesi stanchi della burocrazia che condiziona l’economia europea
Per l’Europa, due anni difficili
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li inglesi invocano autonomia da Bruxelles. In modo diverso anche Francia, Germania ed Italia vogliono ridare ai governi nazionali una maggior autonomia decisionale. Ma soprattutto sono molti i Paesi che più o meno esplicitamente sono stanchi dell’apparato burocratico che condiziona l’economia europea, non sufficientemente tutelata rispetto a quella americana, asiatica o cinese. La crisi greca, con la possibilità di un ritorno alla dracma, rischia di far saltare ogni certezza all’interno dell’area euro e proietta un’ombra lunga sulla salute degli altri Paesi della periferia di Eurolandia. Eppure, c’è il fondato timore degli effetti negativi sui mercati finanziari, che può determinare la prospettiva dell’uscita dalla Ue di uno dei Grandi d’Europa, un paese potente e influente come la Gran Bretagna. Forse, ancor più durante il cammino che porterà al referendum, piuttosto che con i risultati in mano. Dopo la convincente vittoria elettorale, d’altra parte, Cameron non può sfuggire all’impegno di tenere il referendum che aveva promesso, ancor prima della campagna elettorale. L’impegno è votare nel 2017 e anche la data è un rischio: è lo stesso anno in cui la Merkel si pre-
senta alle elezioni federali tedesche e Hollande a quelle presidenziali francesi. Il cocktail è esplosivo. Per evitare il referendum, Cameron dovrebbe ottenere, a Bruxelles, soddisfazione sui sette punti del suo piano di rinegoziazione della partecipazione inglese. Gli analisti dell’Eurasia Group li riassumono in tre punti. 1. L’immigrazione. Qui, lo stesso Cameron fa intravedere un’ipotesi massima e una minima. Quella massima prevede un maggior controllo inglese su chi può entrare in Gran Bretagna e chi può lavorarvi. Quella minima si limiterebbe a negare agli immigrati tutti i benefici del sistema di welfare inglese. 2. La normativa. Londra vuole contenere, limitare, circoscrivere il potere di Bruxelles di imporre norme, direttive, regolamenti, in particolare su commercio e affari. 3. La Costituzione europea. Anche qui, c’è un’ipotesi massima ed una minima. Nell’ipotesi minima, si stabilirebbe che, fra Londra e Bruxelles, comanda Londra e, dunque, i poteri dell’Unione sarebbero subordinati a quelli di Westminster. L’obiettivo massimo sarebbe
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EUROPA contemplare il veto del Parlamento inglese ad ogni mossa verso una maggiore integrazione europea. L’Europa che abbiamo conosciuto finora è un’altra cosa e, certamente, non si sarebbe arrivati alla situazione attuale di integrazione, partendo con i freni che ora Londra vorrebbe imporre. Tuttavia, il disagio che Cameron esprime verso Bruxelles non è isolato. La tentazione di riequilibrare, a favore dei Parlamenti nazionali, la bilancia dei poteri fra Bruxelles e le capitali è diffusa, anche in posti insospettabili. La campagna della Corte costituzionale tedesca contro le incursioni della Bce sui poteri del Bundestag, in materia di soldi prestati o meno dai tedeschi ad altri paesi europei, è, in fondo, sulla stessa linea. E, al di là di quello che pensano la Merkel, Hollande, lo stesso Renzi, gli obiettivi di Cameron coincidono, in larga misura, con quelli di leader politici di successo - limitato, ma solido - presenti in vari paesi e che, normalmente, dipingiamo come populisti: la Le Pen in Francia, Grillo e Salvini
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in Italia, Geert Wilders in Olanda, i capi di Alternativa per la Germania. Il negoziato Londra-Bruxelles può suscitare e chi non del tutto prevedibili. L’ostacolo, però, è tanto istituzionale, quanto politico. Il blocco dell’immigrazione o il potere di veto ai Comuni su Bruxelles vanno a colpire principi portanti dell’Unione, come la libertà di circolazione delle persone e il meccanismo stesso dell’integrazione. Ma anche modifiche più limitate potrebbero ugualmente richiedere un intervento sui trattati e, dunque, il ricorso al referendum anche in altri Paesi, oltre
alla Gran Bretagna, cosa che i leader europei, proprio perché consapevoli della presa dei movimenti populisti, intendono evitare come la peste. Ma negoziato e referendum sono pillole avvelenate anche per Londra. Quanto più Cameron si sforzerà di presentare come decisive eventuali modifiche, magari puramente estetiche, al rapporto con la Ue, tanto più i nazionalisti scozzesi - alla testa di un elettorato assai più europeista di quello inglese - si sentiranno titolati a chiedere un nuovo referendum sulla scissione da Londra. ufficio.stampa.cn@coldiretti.it
NO SAVIGLIA rzo a 17-20 m 2016
ECONOMIA MONDIALE
Tagliate le stime dell’economia mondiale, il Pil dell’Italia scende da + 1,4 a + 1%
Allarme OCSE: “crescita mondiale deludente”
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zo punto di prodotto (rispettivamente da +2,5 per cento a +2 e da +1,8 a 1,3) l’area euro e l’Italia quattro decimali. Ad oggi, il +1,4 per cento di novembre è sceso a +1, stima lontana dal +1,6 dell’ultimo documento del Tesoro. Quello dell’Ocse è un appello: c’è bisogno di “una più forte e collettiva M
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Gli Stati devono fare di più, il piano Juncker e la politica monetaria non bastano La crescita prevista per la Germania è del 1,3 per cento. L’organizzazione ha tagliato la sua stima di novembre dello 0,5 per cento. Il tasso di crescita della Cina è del 6,5 per cento. L’incertezza spaventa tutti i paesi globali
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risposta fiscale per sostenere la crescita”. C’è anche bisogno di un “ambiente più favorevole per riforme che aumentino la produttività”. L’occasione non va sprecata: “In molti Paesi c’è spazio per fare prestiti a prezzi bassissimi”, in altri per “usare la leva fiscale”. La ricetta è quella proposta da Mario Draghi pochi giorni fa al Parlamento europeo: meno tasse, più investimenti pubblici. L’Ocse chiede “un impegno collettivo” senza il quale l’Europa rischia grosso, e con lei l’economia mondiale. “La politica monetaria da sola non risolve tutti i problemi”, né salva il vecchio continente dai “rischi di shock” ai quali è esposta. In teoria la soluzione ci sarebbe: un piano di investimenti finanziato con fondi comunitari, il piano Juncker. Con probabile soddisfazione dell’Italia. Per questo ora la politica monetaria “deve rimanere accomodante fino a quando l’inflazione non sarà ripartita”. A fine gennaio, in un documento della Luiss poco pubblicizzato, alcuni economisti avevano ricordato che “l’aiuto della Bce all’Italia non sarà per sempre” e che per questo l’Italia si deve preparare per tempo alla fine di quell’ombrello protettivo.
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n problema mondiale e anzitutto europeo. Non la chiamano recessione, non siamo ancora a questo punto. Il rapporto li definisce “disappointing data”, numeri deludenti. L’inflazione resta bassa, scambi e investimenti anche, i rischi di instabilità finanziaria sono “sostanziali”. I prezzi delle azioni dei titoli bancari del Continente sono “ai livelli più bassi dal 2009”, l’indimenticata peggior crisi dal dopoguerra. Per di più “l’alto livello di sofferenze in alcuni Paesi dell’area euro” (il riferimento è chiaramente all’Italia) impedisce di aumentare la quantità di buon credito. Intanto l’Europa non trova di meglio da fare che litigare sui migranti, come completare l’Unione bancaria, la politica estera, insomma “non è capace di parlare con una voce sola”. Raramente l’Ocse, organismo di studi direttamente finanziato dai governi dei trenta Paesi più ricchi del mondo ha usato parole così nette per descrivere la situazione. A tre mesi dalle ultime previsioni per il 2016, e con l’eccezione di Cina e India, tutte le stime sono state riviste al ribasso: Stati Uniti e Germania perdono mez-
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PATTO PER LO SVILUPPO
Coldiretti insieme a Confartigianato, Confcommercio, Confindustria e Confagricoltura.
Il Patto per lo sviluppo: la voce autorevole che rappresenta la Granda Ufficialmente è nato all’alba del secondo Millennio, ma le sue origini risalgono al 1992, quando le principali associazioni di categoria della Granda hanno avvertito l’esigenza di rappresentare insieme le problematiche comuni dei comparti industriale, artigianale, turistico, artigianale, commerciale, turistico e agricolo della provincia, mettendo in atto iniziative, proposte, studi, azioni tese alla promozione e allo sviluppo dell’imprenditoria e del territorio provinciale
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15 anni esatti dalla sua nascita ufficiale – era il 21 gennaio del 2000 - il Patto per lo sviluppo della provincia di Cuneo, il sodalizio che raggruppa Confindustria, Coldiretti, Confartigianato, Confcommercio e Confagricoltura, rilancia il suo ruolo strategico fondamentale nel panorama economico provinciale, riproponendosi con forza come interlocutore unico, unitario e autorevole delle istituzioni e delle forze politiche locali in rappresentanza del mon-
do imprenditoriale, in un territorio in cui la capacità di fare impresa rappresenta un indiscusso primato a livello nazionale. Un’importanza, quella del mondo produttivo, che gli è già stata riconosciuta, ad esempio, attraverso l’ottenimento della presenza di un suo esponente nei consigli generali delle fondazioni d’origine bancarie della provincia di Cuneo. La decisa volontà delle cinque organizzazioni di riaffermare la propria funzione di primaria importanza
a tutti i livelli nel contesto provinciale, è emersa in maniera trasversale a metà gennaio, nel corso di un incontro svoltosi a Cuneo a cui hanno partecipato tutti i presidenti e i direttori delle rispettive associazioni di categoria. “Non è più tempo di stare alla finestra a guardare quello che succede al di fuori delle nostre aziende né di chiuderci all’interno delle nostre imprese - spiega Franco Biraghi, attuale presidente del Patto per lo sviluppo della provincia di Cuneo
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PATTO PER LO SVILUPPO (le cariche di presidenza e di segreteria sono a rotazione biennale) e presidente di Confindustria Cuneo. La gravità della situazione che il mondo imprenditoriale cuneese e italiano stanno vivendo, ci obbligano a mettere almeno temporaneamente da parte le questioni che ci dividono e fare tutta la nostra parte per aiutare questo territorio a compiere le scelte opportune e prendere le decisioni adeguate per far fronte al difficile contesto economico, politico e sociale in cui viviamo. Sono gli imprenditori, infatti, ad avere più di ogni altro il polso della situazione economica generale, l’unico vero termometro capace di misurare oggettivamente le previsioni dei politici e le analisi degli economisti. Oggi più che mai non possiamo abdicare al nostro ruolo, ma dobbiamo metterci a disposizione ed essere presenti in tutti quegli enti, società, organismi, fondazioni e istituzioni di rappresentanza del territorio che svolgono un ruolo cruciale per lo sviluppo e la crescita della nostra provincia”. “In un territorio noto per la straordinaria capacità imprenditoriale della sua gente - gli fa eco Ferruccio Dardanello, presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia della provincia di Cuneo -, che è il vero motore di quello che spesso e giustamente
abbiamo definito ‘il miracolo Cuneo’, le organizzazioni di categoria come Confcommercio rappresentano uno strumento con cui imprese anche molto piccole sanno fare rete per ottenere risultati d’eccellenza. Il Patto per lo sviluppo è un’esperienza, unica, che testimonia la consapevolezza di come solo il lavoro comune possa consentire di confermare e migliorare gli eccellenti risultati raggiunti ed affrontare unitariamente le tematiche più difficili e trasversali”. “Il patto per lo sviluppo rappresenta un utile strumento di proposta economica e di pressione politica nei confronti delle istituzioni per la ripresa del processo economico e per garantire occupazione e reddito a tutti i cittadini ed in modo particolare ai giovani - continua Delia Revelli, presidente Coldiretti Cuneo e Piemonte -. La ripresa economica passa attraverso lo sviluppo equilibrato delle imprese ed attraverso formule concordate e proposte concrete. Dalla viabilità alle altre opere pubbliche indispensabili per uscire dalla crisi economica, dalla valorizzazione dell’agro alimentare fino alla sua trasformazione e a livello artigianale e industriale ancorato al vero ed autentico Made in Italy: sono elementi indispensabili su cui il percorso virtuoso, il patto per lo sviluppo, deve coinvolgere la politica e le istituzio
Delia Revelli Presidente Coldiretti Cuneo e Piemonte
Domenico Massimino PresidenteConfartigianato Imprese Cuneo
Ferruccio Dardanello Presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia della provincia di Cuneo
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PATTO PER LO SVILUPPO ni. L’obiettivo deve essere quello di far sentire l’impresa meno sola, non certamente abbandonata al proprio destino, ma parte integrante in un percorso che generi ricchezza sia alle imprese che alle famiglie”. “Per quanto riguarda il mondo della micro, piccola e media impresa, con particolare riferimento alle aziende artigiane – sostiene Domenico Massimino, presidente territoriale Confartigianato Imprese Cuneo -, l’impatto di una rivisitazione di compiti, funzioni e rappresentatività delle associazioni di categoria può risultare notevole. Negli anni, i piccoli imprenditori si sono affidati con fiducia alle associazioni come Confartigianato proprio per essere tutelati sindacalmente e poter usufruire di servizi professionali e convenienti, che anche per fisiologici limiti strutturali non riuscirebbero a gestire autonomamente. Vista la perdurante difficoltà dello Stato italiano di sopperire alle esigenze di imprese e famiglie e la crisi dei meccanismi di protezione sociale, siamo convinti che nel prossimo futuro le Associa-
zioni, magari riviste un po’ nei modelli organizzativi, continueranno a confermarsi come partner delle imprese e punti di riferimento per il sostegno del territorio”. “Obiettivo principale del Patto per lo sviluppo è quello di far parlare con voce univoca il mondo produttivo cuneese, soprattutto in relazione ad alcune tematiche e questioni di interesse comune a tutte le categorie produttive – conclude Enrico Allasia, presidente Confagricoltura Cuneo -. L’agricoltura moderna, ad esempio, è sempre più un’attività connotata da aspetti trasversali a tutte le altre, dall’artigianato, all’industria di trasformazione, al commercio, ed è dunque interesse primario di ogni azienda del settore far sì che le istanze vengano sostenute con forza di fronte alle istituzioni, anche oltrepassando le logiche di categoria. Solo facendo fronte comune su determinate situazioni, infatti, il mondo produttivo cuneese riuscirà a sensibilizzare la politica locale e l’opinione pubblica, incidendo in maniera efficace”.
Franco Biraghi Presidente Confindustria Cuneo
Enrico Allasia Presidente Confagricoltura Cuneo
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ORGANIZZAZIONE
Cambio di direzione in Coldiretti Piemonte Bruno Rivarossa, capo Area Organizzazione della Confederazione, già delegato Confederale per il Piemonte, assume temporaneamente anche le deleghe alla direzione piemontese
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oldiretti Cuneo rivolge al direttore di Coldiretti Piemonte Antonio De Concilio, chiamato alla direzione di Coldiretti Toscana, un caloroso e sentito ringraziamento per il lavoro svolto in questi anni importanti per la programmazione e lo sviluppo futuro dell’agricoltura della nostra Regione. La dirigenza dell’organizzazione della Granda augura a Bruno Rivarossa, capo area organizzazione della Confederazione nazionale, già delegato confederale per la federazione regionale del Piemonte, che assume in questa fase anche le deleghe alla direzione regionale, un caloroso augurio di buon lavoro in questi mesi molto impegnativi soprattutto nella fase attuativa del nuovo PSR. Dicono Delia Revelli ed Enzo Pagliano, presidente e direttore di Coldiretti Cuneo: “Ci auguria-
Antonio De Concilio
Bruno Rivarossa
mo che la determina con cui l’assessorato regionale agricoltura ha rettificato i bandi della misura 4 rivolti al finanziamento degli investimenti materiali delle aziende agricole, e consenta di migliorare la fase di attuazione di questa parte di PSR anche in vista dell’apertura della misura 6.1 relativa all’insediamento dei giovani in agricoltura”.
Il Consiglio di Coldiretti Piemonte, nella stessa riunione, ha dato notizia dei nuovi incarichi di direzione nelle federazioni di Alessandria, dove Leandro Grazioli succede a Simone Moroni, che andrà a dirigere Savona, e delle Coldiretti di Vercelli-Biella e Novara-Vco le cui direzioni vengono unificate con Maria Lucia Benedetti.
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SERVIZI
I servizi postali di base vanno garantiti
Poste Italiane torni a fare il suo mestiere
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di Michelangelo Pellegrino
n questi giorni è stato reso noto il bilancio di Poste Italiane. Questo ci offre lo spunto per una riflessione che interessa non solo le imprese agricole, ma tutti i cittadini. Non siamo dei commercialisti che spaccano un capello in quattro su ogni voce del bilancio, ma una cosa ci è saltata subito all’occhio: nella voce entrate il servizio di distribuzione della posta e di gestione dei servizi postali rappresenta circa il 10 per cento delle attività svolte da Poste Italiane Spa. Il restante 90 per cento sono tutti servizi che nulla hanno a che vedere con le poste tradizionali, ma sono servizi finanziari,
integrazioni di reddito, investimenti Che senso ha che una azionari, assicurativi e gestioni previdenziali privatistiche. busta spedita da Cuneo Ci sovviene la nostra battaglia per mantenere sul territorio il servizio venga trasportata da un camion sino a postale. Una battaglia sostenuta anche da molti sindaci e da qualche politico. Torino per poi tornare Ultima quella della consegna della poin provincia di Cuneo, sta a giorni alterni. Tanti articoli, tantissime delibere, incontri e convegni caricata su motocicli per constatare che Poste Italiane ha continuato imperterrita nel suo piano. e Panda per essere Ora, abbiamo capito perché le nostre distribuita quando in denunce sono state quasi tutte puntempo reale si spedisce tualmente disattese: a Poste Italiane del territorio gliene importa poco, una e.mail a New York? spa perche questo è un servizio che non rende, anzi consegnare la posta costa sia in termini di mezzi che di personale. Ma vi è un altro punto da considerare: molti dei servizi erogati da Poste Italiane sono in diretta concorrenza con quelli dati dalle banche o dalle finanziarie, con una differenza sostanziale: i controlli sui servizi diversi da quelli di postalizzazione sono molto inferiori a quelli che subisce una qualsiasi www.craverobonetto.it banca. E questo si traduce in una minore garanzia per il cittadino e per i risparmiatori. LA NOSTRA Certo, al punto in cui siamo sarà ben difficile che si torPROFESSIONALITA’ ni indietro. Ma una proposta ci sentiamo di farla a chi ci Governa: Vi sono servizi come quelli postali di base che AL VOSTRO SERVIZIO vanno garantiti coprendo gli stessi con voci che attingoPROGETTAZIONE: no dal bilancio sociale. Parimenti, i costi vanno contenu|Agricola|Produttiva|Residenziale|Commerciale| ti potenziando la banda larga anche nelle nostre vallate, AMMINISTRAZIONE: nelle nostre campagne anche in pianura. La spedizione |Contabilità | Successioni | Atti | Scritture Private| ALTRI SERVIZI : può avvenire utilizzando il web. Certo anziché ricevere |Catasto | Topografia |Valutazioni immobiliari | una busta con la Panda guidata da un postino con il Tom Tom impazzito perché non ha trovato la cascina sulle UFFICIO DI TORRE SAN GIORGIO Via Fornace 19| Tel.: 0172 96038 | Fax 0172 96132 mappe in dotazione al satellitare, la riceveremo via e.mail UFFICIO DI SALUZZO Corso Piemonte 5 | CONTATTA Tel.: 0172 96038 – Solo su appuntamento e ce la scarichiamo dal computer di casa. Utopia? Certo, I NOSTRI UFFICI UFFICIO DI MURELLO Via Caduti Murellesi 60 | sin tanto che abbiamo il segnale assente o scarso come Tel.: 0172 98283 UFFICIO DI RACCONIGI Via Giovanni Augusto Levis 5| | avviene oggi fuori dai centri urbani. Realtà, se ci si desTel.: 0172 1795141 se una mossa e si iniziasse ad investire seriamente sulle nuove tecnologie. Ecco allora che le Poste tornerebbero a fare bene il loro mestiere, lasciando la finanza a chi storicamente la fa. ufficio.stampa.cn@coldiretti.it
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ECONOMIA NAZIONALE
La Corte dei Conti italiana bacchetta il Governo Ammontano a 25 miliardi gli interventi fatti dal Governo negli ultimi due anni per migliorare l’efficienza
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dello Stato
l rapporto completo arriverà tra un mese in Parlamento, ma già oggi per la Corte dei conti la spending review è un insuccesso, “parziale”, ma pur sempre un insuccesso. “Si è trascurata l’interrelazione con la qualità dei servizi, col risultato che anziché puntare ad una migliore efficienza della spesa e ad una sua razionalizzazione si è risolto il tutto con operazioni assai meno mirate di contrazione se non di soppressione di presentazioni
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rese alla collettività”. Insomma, alla fine sono stati tagliati i servizi. Nel periodo successivo all’esplosione della crisi mondiale, la dinamica della spesa pubblica ha subito una netta decelerazione rispetto alla continua e sostenuta espansione che aveva contrassegnato l’intero arco degli anni 2000. E il flop, a cosa sarebbe dovuto? Alla poca conoscenza delle diverse categorie di spesa, “dei meccanismi regolatori e dei vincoli che caratte-
rizzano le diverse voci oggetto dei propositi di taglio” sostiene la Corte dei conti tutti fattori “che hanno generato, nel dibattito pubblico di politica economica, proposte di razionalizzazione che non offrono più scorciatoie percorribili in direzione di una efficace spending review”. In più dai tagli operati è derivato anche “un progressivo offuscamento delle caratteristiche dei servizi che il cittadino può e deve aspettarsi dall’intervento pubblico cui è chiamato a contribuire”. Anche il futuro, secondo la Corte, non presenta prospettive migliori visto che “i margini di risparmio potrebbero rivelarsi limitati”, e questo nonostante il quadro di finanza pubblica imponga “ancora di trovare spazi di correzione non marginali della spesa, anche allo scopo di affrontare la questione complessa del carico fiscale”.
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MANODOPERA
1100 ingressi per la provincia di Cuneo
Lavoratori stagionali: ecco il Decreto Nazionale
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ei giorni scorsi, secondo le indicazioni ministeriali, è stato possibile procedere all’invio delle domande di flusso stagionale relativo ai lavoratori extracomunitari provenienti dall’estero. Intanto, il Ministero del Lavoro ha provveduto anche alla ripartizione territoriale assegnando alla provincia di Cuneo 1100 ingressi, mentre in totale al Piemonte sono state assegnate 1470 quote stagionali; al livello nazionale, le quote stagionali sono 13.000. In questo modo, si è avviata una procedura informatica con domande di ingresso on line per lavoratori stagionali extracomunitari che troverà occupazione soprattutto in agricoltura che, insieme
al turismo e all’edilizia, è il settore con maggiori opportunità occupazionali. Possono essere assunti per lavori stagionali cittadini non comunitari originari di Albania, Algeria, BosniaHerzegovina, Croazia Corea, Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Macedonia, Marocco, Mauritius, Moldavia, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Ucraina e Tunisia, ma anche cittadini stranieri non comunitari di altre nazionalità purchè abbiano già fatto ingresso regolare in Italia negli anni precedenti con permesso di lavoro stagionale. “In provincia di Cuneo- sottolinea
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Lauro Pelazza il vicedirettore Coldiretti Cuneo – è molto forte l’esigenza di manodopera stagionale proveniente dall’estero che serve a garantire le attività a maggiore fabbisogno di lavoro quale la raccolta frutta e la vendemmia”. La procedura amministrativa è completamente telematica e, originatasi dalla domanda dell’azienda a favore del lavoratore, comporta il nulla osta della Questura, che verifica che non ci siano cause ostative all’ingresso sia a carico del lavoratore che del datore di lavoro, e della Direzione Territoriale del Lavoro che verifica la capacità economica dell’azienda e la congruità della proposta contrattuale offerta al lavoratore. PRIMA
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IVA
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale
Le nuove percentuali di compensazione Le aliquote sono più elevate per determinati gruppi di prodotti
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l Decreto Ministeriale che doveva provvedere ad aumentare le percentuali di compensazione Iva relativamente a taluni prodotti agricoli previsto dalla Legge di Stabilità è giunto finalmente in Gazzetta Ufficiale, anche se solo il 17 febbraio, quindi successivamente alla scadenza prevista dell’Iva mensile di gennaio. Il Decreto 26 gennaio 2016, le cui disposizioni hanno effetto dal 1° gennaio 2016, innalza al 10 per cento l’aliquota di compensazione di due gruppi di prodotti compresi nel numero 9 della prima parte della tabella A e precisamente: a. Latte fresco non concentrato né zuccherato e non condizionato per la vendita al minuto, esclusi yogurt, kephir, latte cagliato, siero di latte, latticello
sono innalzate le percentuali di compensazione relative alle cessioni delle seguenti specie: a. Aumento dal 7 al 7,65 per cento relativamente alle cessioni di animali vivi della specie bovina, compresi gli animali del genere bufalo; b. Aumento dal 7,3 al 7,95 per cento relativamente alle cessioni di animali vivi della specie suina.
(o latte battuto) e altri tipi di latte fermentati o acidificati; b. Gli altri prodotti compresi nel citato numero 9, escluso il latte fresco non concentrato né zuccherato, destinato al consumo alimentare, confezionato per la vendita al minuto, sottoposto a pastorizzazione o ad altri trattamenti previsti da leggi sanitarie. L’aumento sopra descritto è definitivo. Invece, per il solo anno 2016,
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CAMERA DI COMMERCIO
Contributi a fondo perduto per la competitività
Camera di Commercio, al via i bandi 2016 per le imprese
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a Camera di Commercio di Cuneo ha pubblicato i bandi relativi al 2016 che prevedono l’erogazione di un contributo a fondo perduto, pari al 30% delle spese al netto dell’IVA, a favore delle imprese regolarmente iscritte al Registro Imprese della provincia di Cuneo e in regola con il diritto annuale. Quest’anno le risorse stanziate, per un ammontare complessivo di 1,5 milioni di euro, sono state così suddivise: • bando per l’adeguamento al D.Lgs. 81/2008 sulla normativa sulla sicurezza e salute negli ambienti di lavoro, le certificazioni, l’ambiente e le certificazioni SOA; • bando per ICT – Information and Communication Technology; • bando per marchi e brevetti; • bando sulle reti d’impresa e i consorzi, ad esclusione di quelli agricoli; • bando sulle nuove strategie di marketing; • bando per corsi obbligatori per legge in tema di sicurezza, aggiornamento professionale di categoria, settore autotrasporto e privacy.
Per tutti i bandi, il contributo riguarderà le spese sostenute dal 1°gennaio al 31 dicembre 2016 Pur con alcune modifiche, sono stati sostanzialmente confermati i bandi e le finalità del 2015. E proprio per questo motivo la Camera di Commercio, al fine di ampliare il numero di imprese beneficiarie, ha inserito il vincolo per cui non potranno presentare domanda sullo stesso bando le imprese che già avevano ottenuto il contributo lo scorso anno. Unica eccezione è il bando sulle reti d’impresa e i consorzi: quest’ultimo, infatti, è una novità rispetto al 2015 o, meglio, il risultato dell’accorpamento con alcune correzioni, di quelli che lo scorso anno erano i due bandi distinti per le reti d’impresa e per i consorzi artigiani. Per le reti d’impresa, in particolare, saranno ammesse a contributo non solo le spese per la costituzione, ma anche eventuali costi di promozione sia per nuove reti che per quelle già costituite.
Le domande di contributo saranno esaminate e accolte dalla Camera di Commercio secondo il criterio dell’ordine cronologico di presentazione online fino ad esaurimento del fondo previsto per ciascun bando. Per tutti i bandi, il contributo è concesso in regime De Minimis e riguarderà le spese sostenute dal 1°gennaio al 31 dicembre 2016. Il bando per ICT si articolerà in due fasi: –– domanda iniziale in cui verranno presentati i preventivi e la relazione dettagliata delle attività; –– una volta esaminata e ammessa la domanda, potranno essere presentate le fatture di spesa (oltre all’eventuale studio di fattibilità se oggetto del contributo). Per tutti gli altri bandi le domande potranno essere presentate una volta sostenute le spese. E’ possibile consultare il testo integrale dei bandi sul sito internet www.cn.camcom.gov.it/bandi e i nostri uffici Zona sono a vostra disposizione per ogni approfondimento, oltre che per la predisposizione e l’invio telematico delle domande di contributo.
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La vetrina finlandese ha offerto ottimi contatti con il mercato locale e possibilità di nuovi rapporti commerciali
Le aziende vinicole di Langa e Roero a Helsinki
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i è conclusa con un interesse reciproco la missione in Finlandia che, nel mese di febbraio, ha visto protagoniste 10 aziende di Langa e Roero prendere parte alla IV edizione di “Selezione Italia Wine” presso il prestigioso hotel Ravintola Palace di Helsinki. L’esclusivo evento, oltre a rappresentare la principale vetrina promozionale di settore nel Paese, grazie a workshop e incontri B2B, permette alle aziende partecipanti di far conoscere i loro prodotti agli importatori con licenza finlandesi, a quelli estoni, a opinion leader, esperti, wine lover e giornalisti. Le nostre aziende, grazie all’ottima
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organizzazione dell’iniziativa che ha visto operare il Ceam (Centro Estero Alpi del Mare), braccio operativo dell’ente camerale per gli eventi promozionali all’estero, hanno visitato i principali punti vendita di settore della capitale, incontrando i buyer del monopolio finlandese Alko e quelli
che riforniscono il settore Ho.re.ca. La vetrina di Helsinki ha infatti contemplato alcuni tra i migliori vini della provincia: Barolo, Barbaresco, Dolcetto d’Alba, Dogliani, Nebbiolo d’Alba, Barbera d’Alba, Roero, Verduno Pelaverga, Roero Arneis e Moscato d’Asti.
Le aziende associate a Coldiretti che hanno partecipato all’evento:
Bel Colle di Verduno; Bosio di Santo Stefano Belbo; Burlotto Gian Carlo di Verduno; Cascina Val Del Prete di Priocca; Clerico Aldo di Monforte d’Alba; Fratelli Giacosa di Neive; La Fusina Azienda Agricola di Dogliani; Rivetto Alessandro di La Morra.
VITIVINICOLO
Quando “semplificazione” non è la parola giusta
Saltano le esenzioni per i piccoli produttori vitivinicoli dal sistema accise?
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a Commissione Europea, nell’ambito del processo di revisione dei regolamenti applicativi dell’OCM unica per adattarli ai nuovi indirizzi politici e, ci dicono, per rispondere alle esigenze di semplificazione, sta sfornando una serie di ipotesi di modifica alle disposizioni oggi vigenti. Le proposte, una dopo l’altra, si stanno profilando opposte agli interessi dei produttori vitivinicoli italiani e, più in generale, ai Paesi tradizionalmente produttori. Dopo l’idea di estendere ai vini generici l’uso in etichettatura del nome dei vitigni poco diffusi/autoctoni e che storicamente sono
legati a specifiche DO, di cui abbiamo trattato sul numero precedente, ora spuntano l’annullamento delle agevolazioni del “piccolo produttore” (colui che ha una produzione di vino inferiore a 1000 hl. all’anno) e di conseguenza la necessità che anche le più piccole aziende debbano osservare le formalità previste per il regime d’accisa come i grandi stabilimenti. E questo in sede CE lo giustificano anche come una necessaria semplificazione del sistema. In effetti si semplifica, ma nell’accezione generale della parola (uniformare gli adempimenti), non nel senso del vantaggio per i soggetti interessati, che è quello che importa.
Si ribaltano i concetti: dal servizio per le imprese alle imprese al servizio ...della burocrazia!
Coldiretti che già si è mossa pochi giorni fa per mantenere la tutela dei vini identitari, chiedendo di riservare ancora temporaneamente l’uso del vitigni “rari” alle sole DO/IG che ne portano direttamente il nome, ha manifestato preoccupazione e contrarietà verso l’ultima novità scaturita, quella di far decadere lo status di “piccolo produttore” per le realtà, anche piccole se queste non si limitano alle vendite all’interno e cedono all’estero il loro vino. Quali sarebbero le
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possibili conseguenze? Che tutte le cantine, anche quelle piccole dovrebbero diventare “depositi fiscali”. Una condizione che già mette in difficoltà anche i grandi enopoli e che da anni si chiede di modificarla per questi, figuriamoci che impatto avrebbe per le piccole aziende vitivinicole. Raddoppio delle registrazioni, una serie di adempimenti e l’obbligo di utilizzare un sistema telematico zoppicante e pure incompleto (non opera direttamente on-line) che richiede sempre l’appoggio di altri programmi informatici aziendali. Infatti non sarebbe più ammesso l’impiego del documento odierno MVV oggi utilizzato dal piccolo produttore negli scambi con i Paesi UE, ma solo il documento accise elettronico E-ADE, utilizzato ed obbligatorio appunto dalle cantine dotate di deposito fiscale e codice d’accisa. Il MIPAF nei giorni scorsi ha organizzato un incontro con la presenza del funzionario della Commissione che segue i lavori e le organizzazioni. Nell’incontro, Coldiretti in particolare e con minore o nulla sensibilità da parte di tutte le altre rappresentanze, ha ribadito la forte contrarietà a perseguire tale direzione di lavoro per una serie di ragioni. In Italia ci sono 48.000 produttori di vino di cui solo 2500 superano i 1000 hl di produzione e sono obbligati al regime del deposito fiscale, non senza problemi più volte richiamati. Moltissimi piccoli produttori, non sempre esportatori abituali, vendono vini in ambito Ue e extra Ue e l’impiego del documento MVV per questi scambi (specie quelli occasionali) è largamente diffuso e consente di
semplificare le procedure evitando le complessità del sistema dell’E-AD. L’accesso al sistema doganale dei documenti di accompagnamento Accise (E-AD) non è agevole e non è previsto per soggetti che non siano in possesso di licenza deposito fiscale pertanto un eventuale uso obbligatorio di tale strumento obbligherebbe tutti i produttori – come dicevamo poco sopra - a diventare deposito fiscale con enorme aggravio di costi e di burocrazia.
Oggi il sistema doganale non risolve il problema delle vendite dirette al consumatore nell’UE
L’impiego del sistema doganale odierno non risolve assolutamente (anzi peggiora) il problema delle vendite dirette al consumatore finale intra Ue in quanto come noto al sistema EMCS non può accedere il privato cittadino ma solamente un soggetto con codice accisa. Esattamente il contrario di come bisognerebbe fare per seguire in concreto il principio della libera circolazione delle merci. Se quindi verrà a modificarsi e quindi a decadere la definizione di “piccolo produttore” verranno meno gli altri esoneri concessi dagli stati membri che riconoscono i piccoli produttori (esonero dal deposito fiscale, esoneri dai documenti di accompagnamento, garanzie, facilità di scambio tra prodotti ad accisa zero ecc...) Da evidenziare come l’ingresso obbligatorio di tutti i produttori di vino nel sistema EMCS determinerebbe un forte aumento del carico di lavoro
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dei sistemi doganali a fronte di nessuna imposta da riscuotere ovvero importi spesso bassissimi da garantire (vendita di piccoli quantitativi e/o occasionali). Inoltre è prossimo – e questa è semplificazione vera – il provvedimento che avvia la dematerializazzione dei registri laddove il Ministero ha previsto anche lo sviluppo del documento di accompagnamento attuale MVV in versione informatizzata, che potrebbe rispondere molto bene ad eventuali esigenze della Ue in tema di tracciabilità e controllo sugli scambi INTRA UE dei piccoli produttori italiani. Per ora, anche considerando la poca sensibilità del problema dei piccoli produttori dimostrata nel corso del suddetto incontro, eccetto Coldiretti, il prosieguo lascia fredde prospettive sulle reali possibilità di mantenere le attuali agevolazioni, tuttavia il funzionario della CE ha mostrato interesse ad approfondire meglio la situazione italiana richiedendo la fornitura di un dossier informativo, relativamente al quale Coldiretti ha immediatamente assicurato la più ampia collaborazione, nell’intento di rinnovare la condizione agevolata del “piccolo produttore”. ***Ultima ora: per la vicenda “estensione sull’uso in etichetta dei vitigni anche ai vini generici e stranieri”, dopo gli scudi sollevati da Coldiretti pare che la Commissione Europea sia intenzionata a desistere dalla proposta, almeno così è stato annunciato in questi ultimi giorni.
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Dossier riepilogativo speciale
Il nuovo sistema delle autorizzazioni, Istruzioni per l’uso Al momento di andare in stampa alcuni aspetti e scadenze sono ancora da definire, informiamo pertanto che le date riportate o dettagli normativi potrebbero subire leggere variazioni Con l’introduzione del nuovo sistema che dal 1-1- 2016 ha soppiantato il vecchio regime dei diritti, emergono una moltitudine di problematiche dovute alle novità normative in sede applicativa (che ancora non prevedono ogni reale situazione) e all’adattamento dei sistemi informatici( procedimento complesso e lento a completarsi). Non sono ancora bastati il decreto 15-12-2015 e una successiva Circolare AGEA a superare i numerosi dubbi. Non passa giorno che gli uffici Coldiretti non segnalino ai competenti servizi regionali o nazionali malfunzionamenti dei programmi o quesiti circa l’interpretazione delle disposizioni e l’applicazione dei bandi emanati. Sovente poi le scadenze prefissate a tavolino dal legislatore, non trovando preparati i sistemi
telematici, devono essere posposte con continui rimandi e ovvie ripercussioni sui viticoltori che sono costretti, nostro malgrado, a ripresentarsi più volte per la stessa pratica o per avere una risposta definitiva. Questo giornale ha già precedentemente pubblicato articoli singoli di indirizzo anche tecnico, al fine di dare la massima divulgazione delle informazioni, ma ritenendo utile riassumere le varie indicazioni in un unico documento propone di seguito un breve dossier riepilogativo e soprattutto aggiornato sulle diverse tematiche connesse al suddetto cambio di sistema dai diritti alle autorizzazioni. Migliori approfondimenti, i necessari aggiornamenti del quadro normativo in corso di completamento ed ovviamente l’assistenza per la presentazione delle istanze possono
aversi presso gli sportelli Coldiretti nei vari uffici di Zona. Le pratiche riguardanti il potenziale viticolo oggetto di trattazione sono le seguenti: • Contributi ristrutturazione vigneti; • estirpazioni e reimpianti reimpianti e divieto cessione dell’autorizzazione; • conversione dei diritti in autorizzazione; • nuovi impianti da autorizzazioni; • bandi per idoneita’ doc/g vincolate. Causa i difetti di funzionamento Causa difetti di funzionamento del sistema, soprattutto dovuti al difficoltoso flusso dei dati dallo scheda-
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Contributi Ristrutturazione Vigneti
VITIVINICOLO rio regionale al nazionale (alcuni dei quali ancora irrisolti o comunque con anomalie funzionali), la scadenza sarà ulteriormente posticipata dall’attuale 29 febbraio. E’ atteso l’atto ufficiale in questi giorni. Coldiretti ha richiesto che le scadenze di tutti i bandi, non solo questo, siano fissate con almeno un mese di tempo da quando il corrispondente programma risulta funzionante, poiché le imprese devono poter usufruire al meglio delle risorse disponibili e avere i necessari tempi di programmazione. La dotazione finanziaria anno 2016 della misura è di circa 9 milioni di euro. Non ci sono particolari novità rispetto il precedente bando eccezion fatta per l’annunciata sottomisura “D“ relativa alla ristrutturazione a seguito di provvedimenti obbligatori dalla PA emanati per ragioni fitosanitarie. Altre variazioni attengono la composizione delle graduatorie, dove sono assegnati punteggi maggiori a seconda di criteri riferiti all’azienda/ conduttore e all’intervento. In particolare sono assegnati 5 punti in più per l’utilizzazione dei pali di legno (senza precisazioni ulteriori sulle caratteristiche di questi ultimi ). E’ confermata la possibilità di riconoscere l’aiuto (in deroga al limite minimo dei 5.000 mq.), anche per domande con soli 3.000 mq. di superficie d’intervento sempreché le aziende conducano almeno 1 ettaro di vigneto, oppure 1.000 mq. nei casi di altitudini superiori a 500 m. s.l.m o per terrazzamenti o ciglionamenti.
La misura non è ammissibile per nuovi impianti ottenuti dalle autorizzazioni. (vedere capitolo successivo). E utile inoltre richiamare che il contributo non spetta nel caso di normale rinnovo del vigneto. Per normale rinnovo del vigneto si intende il reimpianto di una superficie con la stessa varietà di vite, secondo lo stesso sesto di impianto e forma d’allevamento.
Reimpianto e divieto cessione dell’autorizzazione
Alcune eccezioni confermano la regola I diritti potevano essere comprati o ceduti entro il 31-12-2015. Dal 1-12016 ogni trasferimento da e verso terzi di ex diritti o di autorizzazioni non è più ammesso. L’autorizzazione al reimpianto ottenuta dal 2016 o un diritto in portafoglio una volta convertito in autorizzazione potranno esercitarsi solo dal beneficiario all’interno della sua azienda. Coldiretti ha richiesto che vengano previste deroghe che tengano conto delle reali situazioni di passaggio nell’ambito della stessa azienda o tra famigliari ed affini aventi titolo. La circolare AGEA ACIU.2016.49 resasi necessaria per integrare le disposizioni applicative ha raccolto in parte le suddette nostre richieste e ha previsto situazioni e chiariti alcuni dubbi evidenziati quali: superfici ammissibili per autorizzazioni di nuovo impianto, utilizzo parziale dell’autorizzazione, durata dell’autorizzazione da conversione di di-
ritto, trasferimenti per successione, subentri e scissioni, autorizzazione al reimpianto per quota parte della superficie estirpata, non applicabilità delle sanzioni al mancato utilizzo della autorizzazione al reimpianto e gestione della fase transitoria. In linea generale valgono queste disposizioni: Dal 1-1 2016 l’estirpazione di un vigneto aziendale origina un’autorizzazione che consentirà il reimpianto nella stessa azienda, non sarà trasferibile ed avrà validità 3 anni dopodiché se non utilizzata sarà persa. Le autorizzazioni originate da estirpazione, al pari dei diritti potranno beneficiare dei contributi OCM ristrutturazione/riconversione. In caso di vigneto da rinnovare occorre: presentare comunicazione di avvenuta estirpazione (decade la domanda di intenzione d’estirpazione) entro la fine della campagna viticola (31 luglio) in cui è avvenuta l’estirpazione. Presentare domanda di autorizzazione entro la fine della seconda campagna viticola successiva alla estirpazione e successiva comunicazione di avvenuto impianto anche parziale entro 60 giorni dalla data di impianto In caso di reimpianto anticipato occorre: presentare domanda di autorizzazione secondo specifiche disposizioni regionali, allegando a garanzia la fidejussione con l’importo che sarà presto stabilito. Estirpazione del vigneto esistente entro la fine del quarto anno dalla data di impianto. Sussisterà la sovrapposizione fino a di due annualità di produzione (il nuovo impianto inizierà a produrre
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VITIVINICOLO quando il vecchio è ancora in piedi) e pertanto dovrà essere trovata una soluzione per le DO sottoposte a vincolo di idoneità. In Regione Piemonte l’applicativo telematico per la gestione del potenziale vitato è messo in linea solo in questi giorni. Conversione dei diritti in autorizzazione Chi al 1-1-2016 possiede in portafoglio un diritto ottenuto da estirpazione di vigneto aziendale o acquistato da terzi potrà convertirlo in autorizzazione e realizzare un reimpianto usufruendo dei contributi OCM misura ristrutturazione/riconversione vigneti. Il termine ultimo per presentare la richiesta obbligatoria di conversione dei diritti posseduti alla data 31-12-2015 in autorizzazioni è il 3112-2020. il termine di utilizzo delle autorizzazioni ottenute da conversione dei diritti di cui al punto sopra e quindi dell’effettuazione dell’impianto è 31-12-2023. L’ex diritto una volta convertito manterrà la predetta validità temporale e non scadrà,
come invece inizialmente era stato previsto, dopo i 3 anni dalla conversione avvenuta. Attenzione però ai diritti originatisi ante 31-7-2008 che scadono quest’anno. Il corrispondente impianto del vigneto deve essere realizzato in questi casi entro il prossimo 15-7-2016 Abbiamo richiesto che la conversione da ex diritto ad autorizzazione avvenga in automatico, ma fintanto che questa agevolazione non sarà operativa chiunque voglia utilizzare
un diritto o passarlo al nuovo titolare (senza trasferimento, che resta vitato), della medesima azienda deve presentare apposita istanza di conversione, ancor prima di ogni operazione. Nuovi impianti da autorizzazioni Dal 1-1-2016 ogni Stato Membro della CE potrà aprire bandi per assegnare nuove autorizzazioni nella misura dell’1% del potenziale vitato nazionale (in Italia la quota di nuove autorizzazioni annua è di 6500 ettari circa) . Le autorizzazioni a realizzare
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VITIVINICOLO nuove superfici vitate saranno erogate a coloro che ne faranno richiesta. Tali autorizzazioni sono erogate a titolo gratuito, ma non potranno consentire l’accesso ai contributi OCM misura ristrutturazione/riconversione vigneti. Come previsto nel dm per ottenere le autorizzazioni per nuovo impianto bisognerà presentare domanda in modalità telematica sul sistema nazionale SIAN fino al 31 marzo di ogni anno (compreso il 2016). L’applicativo per richiedere nuovi impianti è da poco tempo attivato. Una volta ottenuta l’autorizzazione, essa ha validità 3 anni e se il beneficiario non realizza il vigneto dovrà pagare una sanzione. Occorre comunicare l’avvenuto impianto - anche parziale rispetto la totalità di superficie autorizzata - entro 60 giorni (norma che vale anche per altri impianti e reimpianti) In caso di richieste superiori all’1% della superficie vitata nazionale (circa 6500 ettari) l’assegnazione sarà fatta mediante il riparto proporzionale, garantendo ad ogni singola re-
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gione la quota teorica di spettanza e rendendo disponibile le superfici non assegnate alle regioni con richieste in eccedenza. Secondo le indicazioni contenute nella recente circolare AGEA e 2016/49 occorre disporre, quindi detenere sul fascicolo, all’atto della domanda una superficie agricola di pari entità o superiore, esclusa quella investita a vigneto per uva da vino (eccetto fino a 0.10 ettari di vigneto famigliare considerato non produtti-
vo che attraverso una parte dell’autorizzazione potrà passare a produttivo/commerciale) o quella che per i regolamenti vigenti non può essere trasformata in vigneto (vincoli di varia natura). Per il 2016 – primo anno - non sussistono altri vincoli in quantità qualità, o priorità o caratteristica soggettiva. Noi l’abbiamo per questo definita “lotteria nazionale”. La superficie assegnata se sarà almeno pari al 50% di quella richiesta dovrà obbligatoriamente essere im-
VITIVINICOLO piantata entro 3 anni. Se inferiore al 50% entro 10 gg. dalla comunicazione, il richiedente potrà rifiutarla senza incorrere nelle sanzioni. Rispondiamo di seguito a due quesiti che ci sono stati posti dai soci e che è bene siano noti: • Domanda - posto che per ottenere l’autorizzazione l’interessato deve al momento della domanda disporre della suddetta superficie, successivamente se verrà a disporre di altri terreni idonei diversi dai precedenti, potrà effettuare su questi l’impianto? Risposta - sì per quest’anno, negli anni successivi se si introdurranno criteri piu’ selettivi e connessi a priorita’ dovra’ essere meglio regolamentato il tutto. • Domanda - A quanto ammonta la sanzione nell’eventualità non si
utilizzi in toto o in parte la nuova autorizzazione nei tre anni? Esistono circostanze di deroga o per causa di forza maggiore? Quali gli orientamenti ? Risposta : ad oggi non e’ definita una sanzione specifica. il ministero conta di fissarla prossimamente e quindi di renderla efficace prima della scadenza dei tre anni previsti per realizzare l’impianto . E’ una situazione delicata poiché non nota al memento della presentazione della domanda e possono aprirsi contestazioni per la retroattività della stessa norma. In ogni caso è sconsigliabile richiedere una superficie che poi non si ha la certezza di realizzare. In teoria la sanzione potrebbe ricondursi al Dlvo 260/2000 che prevede da 2500 a 5.000 euro per ettaro . Oc-
corre aggiungere che scatterebbe il diniego di contributi previsti dal piano nazionale di sostegno (ocm)
Stiamo ancora attendendo la pubblicazione del bando per l’ampliamento vincolato delle superfici idonee alla produzione della DOCg Alta Langa, mentre è assodato che per le
restanti DO sottoposte a autoregolamentazione le istanze devono essere presentate secondo la forma telematica entro il 16-3-2016 . Queste le superfici massime stabili-
te per ogni DO e per ogni beneficiario dal Consorzio di competenza . Per la DOCG Dogliani non sono consentiti ampliamenti (blocco totale).
BANDI PER IDONEITA’ DOC/G VINCOLATE
ROERO ARNEIS DOCG BAROLO DOCG BARBARESCO DOCG LANGHE ARNEIS DOC
Superficie massima annua iscrivibile
Superficie massima annua iscrivibile per azienda
10 ha
0,5 ha
7 ha
0,4 ha
20 ha 10 ha
0,4 ha 0,5 ha
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LATTE
Per affrontare la crisi dei prezzi, secondo Coldiretti, dovrebbero essere attribuiti agli imprenditori agricoli le risorse del fondo di solidarietà per la filiera del settore lattiero caseario
Latte: mercato sempre difficile
Sarebbe opportuno prevedere misure in grado di legare il prezzo del latte al valore del mercato dei formaggi Dop e garantire una giusta remunerazione
I
l mercato del latte continua ad essere in difficoltà, perché non ce la fa ad assorbire gli aumenti di produzione del cinque per cento, determinato dalla fine delle quote latte, e perché contemporaneamente ha subito gli shock dell’embargo russo, la diminuzione dell’export verso la Cina e la caduta dei consumi nazionali, che a gennaio hanno fatto registrare un meno dieci per cento. Interprete di queste situazioni di difficoltà l’assessore regiona-
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le all’agricoltura della Lombardia Gianni Fava chiesto chiarimenti, che ha chiesto chiarimenti sollecitando l’intervento del ministro Martina. “La nostra linea è sempre la stessa: non vogliamo intervenire sul prezzo, perché lo fa il mercato, ma chiediamo che le oscillazioni del prodotto siano legate dalle oscillazioni del valore trasformato, perché se lo agganciamo ai valori europei non saremo mai competitivi”. A soffrire di più sono le aziende ben strutturate, che negli anni hanno fatto investimenti importanti e
che ora faticano a sostenere quei costi; per questo occorre invertire la tendenza e individuare nuovi strumenti che portino alla riduzione delle produzioni e che possano agevolare il superamento di questo momento di fortissimo squilibrio tra domanda e offerta. Sarebbe opportuno prevedere anche misure in grado di legare il prezzo del latte al valore del mercato dei formaggi Dop e garantire così una giusta remunerazione, come peraltro espressamente previsto dal decreto “agricoltura” – Legge
LATTE 91/2015 – varato la scorsa estate. All’articolo 2, comma 2, infatti, è previsto non solo l’obbligo che i contratti del latte debbano essere in forma scritta, avere una durata non inferiore ai 12 mesi (salvo rinuncia scritta dell’allevatore) ma che il prezzo del latte non sia pagato sottocosto, rispetto ai costi medi di produzione elaborati da Ismea per territorio e tipologia di latte. Coldiretti interviene sulla delicata questione del prezzo del latte con il vicepresidente nazionale Ettore Prandini nonché presidente di Coldiretti Lombardia (regione nella quale si produce il 40% del latte italiano) il quale chiede di lasciare alle aziende agricole, in modo da affrontare la crisi dei prezzi, i soldi del fondo di solidarietà per la filiera del settore lattiero caseario, che - spiega - dovrebbe essere alimentato, a livello nazionale, da 70 milioni di euro di prelievi fra gli allevatori in base ai criteri stabiliti dalla legge 33 del 2009. Ci sono già 30 milioni e mezzo di euro di multe per gli splafonamenti della campagna produttiva 2014/2015, l’ultima sottoposta ai limiti delle quote, e in questo momento storico di grave crisi per il sistema latte bisogna trovare ogni modo per dare sollievo al sistema zootecnico nazionale. La campagna 2014/2015, conclusa-
si lo scorso 31 marzo 2015, è stata l’ultima soggetta al regime delle quote latte ma anche la prima in cui sono state applicate le nuove regole sulla compensazione introdotte in precedenza dalla Legge 33/2009. Infatti nelle precedenti cinque campagne l’Italia era riuscita a rimanere al di sotto della propria quota nazionale evitando il pagamento di nuove multe. Sarebbe positivo che il ministero valutasse la possibilità di lasciare quei fondi direttamente a disposizione di tutti gli allevatori, mentre misure aggiuntive dovranno essere sicuramente studiate per evitare che, a causa delle tensioni al ribasso sui prezzi, l’intero settore crolli.
LATTE: IRLANDA GUIDA LA CLASSIFICA DEI PAESI UE CHE HANNO AUMENTATO LA PRODUZIONE La raccolta di latte in Europa, tra il 2014e il 2015, è cresciuta del 2,1%. a guidare la classifica degli aumenti della produzione è l’Irlanda, dove si registra una crescita del 13,3%, seguita da Olanda (+6,9%), Slovenia (+4%), Portogallo (+3,9%), Repubblica Ceca (+3,6%), Danimarca (+3,1%), Belgio (+2,8%), Regno Unito (2,7%), Polonia (+2,2%), Spagna (2,1%) Italia (+0,9%), Germania (+0,2%) e Francia (+0,1%).
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LATTE
Troppo latte e disaffezione dei consumatori non aiutano i produttori sul prezzo alla stalla
L
a scoperta di segatura di leA peggiorare la gno in una confezione di situazione le imitazioni formaggio duro grattugiato made in Usa e venduto come ‘Parestere con nomi ambigui mesan’ conferma che i consumatori che richiamano il statunitensi e non solo, continuano ad essere esposti a rischi di frodi Made in Italy e contraffazioni che vanno assolutamente rimossi nell’ambito dei Se a questa situazione, ormai nota negoziati ttip tra Unione Europea si aggiunge il fatto che il dopo quote e Usa, consentendo di eliminare latte è caratterizzato da un aumento anche i danni che continuano a ri- della produzione dello stesso, resta versarsi sui produttori di Parmigia- difficile immaginare una ripresa dei no Reggiano a causa di imitazioni prezzi del latte alla stalla. All’eccesso e richiami alla denominazione ori- di offerta, rispetto alle esigenze del ginale che generano confusione e mercato, si aggiungono questi scansospetti tra i consumatori d’oltre dali che generano dubbi e disaffeziooceano. ne tra i consumatori. Il vero problema è rappresentato In conclusione, non ci resta che tordai prodotti che circolano libera- nare al vecchio discorso che alcuni mente negli Stati Uniti e sono carat- allevatori (per la verità molto pochi) terizzati non solo da denominazioni non hanno mai voluto capire: occorambigue, ma anche da elementi gra- re finalizzare la produzione naziofici che sulle confezioni si richiamano nale alle esigenze di trasformazione direttamente al nostro paese, indu- dell’industria. Di qui i contratti di cendo i consumatori a ritenere che filiera, di qui ancora la considerail prodotto provenga dall’Italia. L’au- zione che un prezzo uguale per tutti spicio è che anche il prossimo accor- non potrà più esserci. Un’importante do bilaterale tra l’UE e gli Stati Uniti, realtà, in Piemonte, è il prezzo inditmc bozza1:Layout 24-11-2008 1 utilizzato nell’ambito del proil TTIP, possa 1in qualche modo16:59 porre Pagina cizzato getto polvere di latte che vede coinrimedio a questo grave fenomeno.
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volti Compral-latte, Inalpi e il Gruppo Ferrero. Un meccanismo che mensilmente viene adeguato al mercato e che consente di attenuare le forti oscillazioni dei prezzi che hanno caratterizzato il mercato, sia verso l’allto, ma soprattutto verso il basso. Uno strumento che può, pur con eventuali accorgimenti – vedasi l’ultimo elaborato dal Ministero e da Ismea - potrà essere applicato con ogni singola industria o gruppo di industrie per garantire una remunerazione del latte accettabile, anche in relazione di determinate caratteristiche qualitative richieste che possano essere valorizzate e valorizzare il successivo processo di trasformazione. Di latte ce n’è troppo e venderlo senza neppure recuperare i costi di produzione ci pare veramente paradossale. In questo senso l’impegno di Coldiretti è massimo.
LATTE
I 25 milioni di euro arrivano dal fondo comunitario come previsto dal Protocollo di filiera
Agea, definite le procedure per l’assegnazione del centesimo aggiuntivo ai produttori
L
o scorso 26 novembre, al Ministero delle politiche, è stata raggiunta l’intesa tra Lactalis e le Organizzazioni agricole sul prezzo del latte per il periodo dicembre 2015/febbraio 2016. Accordo ottenuto soprattutto grazie alla mobilitazione organizzata da Coldiretti nella prima settimana di novembre, con la protesta davanti allo stabilimento Galbani del Gruppo Lactalis di Ospedaletto Lodigiano. E, contestualmente, tra le organizzazioni che rappresentano le imprese delle filiera e il Mipaaf venne firmato anche un “Protocollo d’intenti per la stabilità e la sostenibilità della filiera lattiero casearia italiana”, che ha tra le sue finalità: • garantire un equilibrio nella filiera sostenibile e in grado di assicurare il futuro di tutti gli operatori del settore; • assicurare la remuneratività di ciascuna componente della filiera; • valorizzare il latte e i prodotti lattiero caseari italiani; • promuovere l’efficienza e la competitività dell’intera filiera lattiera casearia. Sostanzialmente, un punto di partenza per quelli che saranno gli sviluppi dei prossimi tavoli di filiera, e che hanno portato, già in questi mesi, all’elaborazione di un primo indice nazionale, da parte di Ismea, per il calcolo del prezzo del latte. Oggi, questo nuovo meccanismo di calcolo è ancora oggetto di discussione tra le parti, ma è certamente un primo passo importante. Un indice, per dirla tutta, che ricalca in parte quello già applicato in Piemonte, nell’ambito del “Progetto polvere di latte” e che vede protagonisti, dal 2010, gli allevatori della cooperativa Compral-
latte, l’industria di trasformazione INALPI di Moretta e il Gruppo Ferrero di Alba. Tornando invece ad esaminare il Protocollo di filiera firmato lo scorso novembre, uno degli interventi, di cui concretamente beneficeranno i produttori di latte, riguarderà la ripartizione dei 25 milioni di euro, per l’esattezza 25.017.897 euro come da Regolamento di esecuzione n. 2015/1853, stanziati dall’UE all’Italia come sostegno straordinario per la crisi del comparto zootecnico. E il 22 gennaio il ministro Martina ha firmato il decreto ministeriale per dare il via libera alla ripartizione di questi aiuti, a cui è seguita la circolare operativa Agea dello scorso 15 febbraio, contenente le disposizioni e le modalità specifiche per definirne l’assegnazione. L’aiuto è stato quantificato, indicativamente, in un ulteriore centesimo al prezzo riconosciuto ai produttori nello stesso periodo dicembre 2015/ febbraio 2016. Ma vediamo ora nel dettaglio come verrà correttamente conteggiato. Innanzitutto come beneficiari verranno considerati tutti i produttori attivi al 31 dicembre 2015, mentre la produzione di riferimento sarà quella della scorsa campagna 2014/2015 sia per le vendite dirette che per le consegne, attraverso i dati già presenti all’interno del SIAN – Sistema Informativo Agricolo Nazionale. Nel caso in cui i produttori abbiano iniziato l’attività solo dopo il 31 marzo 2015, occorre invece fare la seguente distinzione: • per le consegne verrà presa in considerazione almeno una dichiarazione mensile nel semestre giugno – novembre 2015, periodo anch’esso già presente sul SIAN;
• per le vendite dirette, e solo per le aziende che hanno iniziato a produrre dopo il 31 marzo 2015, le stsse hanno dovuto presentare un’apposita domanda entro il 25 febbraio 2016, non essendo ancora disponibile alcuna loro dichiarazione di produzione sul SIAN. L’importo unitario dell’aiuto per chilogrammo di latte prodotto verrà calcolato dividendo tutto il plafond a disposizione (25 milioni di euro) per la somma dei quantitativi ammissibili dai singoli produttori beneficiari. E i quantitativi corrispondono alla media mensile delle produzioni in consegne e vendite dirette per i mesi di riferimento sopra riportati. Inoltre le produzioni verranno calcolate a livello di singolo produttore individuando, separatamente per le consegne e per le vendite, la produzione realizzata entro la quota nel periodo 2014/2015. Prerequisito essenziale per poter beneficiare dell’aiuto è l’essere in regola con il versamento del prelievo. L’aiuto verrà erogato successivamente dall’AGEA mediante pagamento diretto in favore dei produttori, mediante bonifico sul conto corrente registrato nel fascicolo aziendale del beneficiario. Infine, come stabilito dal decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro delle Politiche Agricole del 26 gennaio, dall’inizio dell’anno è stata introdotta la compensazione totale, al 10%, dell’IVA applicabile alla cessione di latte fresco destinato al consumo alimentare, confezionato per la vendita al minuto, sottoposto a pastorizzazione o ad altri trattamenti previsti da leggi sanitarie. E che, mal contato, vorrebbe dire un altro mezzo centesimo.
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SETTORE ORTOFRUTTA
Vendite superiori all’anno precedente
Mele: mercato fluido Si registrano dinamiche positive per le varietà del gruppo Gala, nell’articolo un’attenta disamina del panorama nazionale e internazionale
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econdo i dati resi noti da parte di Assomela - associazione che rappresenta attraverso i suoi membri l’80% della produzione melicola nazionale - la campagna di commercializzazione delle mele continua in modo abbastanza fluido e grazie alle buone vendite del mese di gennaio, gli stock attualmente disponibili di di mele da tavola sono inferiori a quelli dell’anno precedente. Le vendite sono state finora superiori a quelle dell’anno precedente, un po’ per tutti i gruppi varietali, ma particolarmente importanti per le mele del gruppo varietale Gala dove si registrano quantitativi di vendite record, sia per il mese di gennaio, che
da inizio stagione. In occasione dell’ultima edizione di Fruit Logistica, si è tenuto il tradizionale meeting di WAPA (World Apple and Pear Association), dove sono state presentate le previsioni di produzione e i programmi di esportazione dei maggiori paesi produttori dell’emisfero Sud. Per la prossima campagna di raccolta, si prospetta nell’emisfero Sud una produzione in diminuzione di circa il 2% inferiore a quella dell’annata precedente. In particolare, si segnalano danni da grandine su un’area di circa 3.500 ettari in Argentina e calibri mediamente inferiori in Sud Africa, a causa del caldo e della siccità. I primi arrivi in Europa della pro-
duzione dell’altro emisfero, sono previsti verso la metà - fine del mese di marzo, anche se tutti i paesi dell’emisfero Sud indicano la propria volontà di rivolgersi a mercati diversi da quello dell’Unione europea. Considerate le dinamiche positive per le varietà del gruppo Gala, gli stock particolarmente bassi delle mele del gruppo Red Delicious (-36%) negli Stati Uniti rispetto all’anno precedente, tenendo presente che anche la Polonia non manifesta una forte pressione sul mercato europeo, le dinamiche di vendita dovrebbero ulteriormente migliorare. Il report completo è disponibile sul sito www.assomela.it
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CUNICOLTURA
Viene meno il riferimento di mercato e a farne le spese sono gli allevatori
Prezzi dei conigli: sospesa l’attività della Cun
L
a cunicoltura piemontese e nazionale vive un momento molto delicato: il comparto in questi anni ha attraversato ciclicamente notevoli criticità, soprattutto per quanto riguarda il mercato, con allevatori in balia di un’elevata volatilità dei prezzi, che troppo spesso non ha trovato una motivazione oggettiva con una domanda invece stabile. Secondo i dati dell’Anagrafe Agricola Unica di Sistema Piemonte - anno 2015 - nella sola provincia Granda sono 162 gli allevamenti per circa 618 mila capi. La differenza la fanno sostanzialmente i numeri: pochi sono i macellatori presenti a livello piemontese e nazionale, cosa che permette loro di aver maggiore potere contrattuale sui ritiri e sui prezzi, a fronte di un tessuto allevatoriale ancora capillare, soprattutto qui in Piemonte. La frammentazione non gioca cer-
Il Piemonte, dopo il Veneto, è la seconda regione italiana per importanza nel settore cunicolo, contando circa 230 allevamenti per oltre 700.000 capi, concentrati soprattutto nella provincia di Cuneo to a favore degli allevamenti nella gestione dei rapporti commerciali, sbilanciati inevitabilmente verso la parte dei macellatori. A ciò si aggiunge la mancanza di una normativa comunitaria che preveda l’obbligo di etichettatura delle carni cunicole e che, invece, potrebbe garantire una maggiore trasparenza al mercato, tutelare i nostri allevamenti e il con-
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CONSULENZA AGRONOMICA
In ottemperanza al disposto dal decreto 22/01/14 (PAN) punto A.7.2 Difesa integrata obbligatoria
Interventi agronomici del mese
della CUN di Verona - Commissione Unica Nazionale dei conigli vivi da carne da allevamento – che settimanalmente, pur tra alti e bassi, avrebbe il compito di definire le tendenze e i prezzi del mercato all’ingrosso per tutto il territorio italiano – è stata sospesa. Venendo così a mancare quello che, faticosamente, negli anni era riuscito a diventare un preziosissimo riferimento per l’intero comparto, fortemente voluto e sostenuto da Coldiretti. “Un elemento che, venendo meno, priva il settore di un importante riferimento di prezzo - evidenzia Davide Musso presidente del Conalpi - Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione del coniglio del Piemonte - . Prezzo che ad inizio dicembre viaggiava nell’ordine di 2,40 – 2,45 €/kg, complice la scarsa offerta di conigli, per poi progressivamente calare a fine gennaio a 1,70 €/kg”. “Nonostante tutte queste difficoltà – conclude il responsabile del settore economico di Coldiretti Cuneo Franco Ramello - Coldiretti, tra i principali fautori e sostenitori della CUN conigli, non si tirerà di certo indietro e, con il sostegno di tutti i suoi associati, farà di tutto per farne ripartire l’operato, per la tutela dei propri allevatori e per la trasparenza del mercato”.
U
no sguardo alle coltivazioni del territorio mese per mese a cura dei tecnici dell’ Agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo. Sono previste piogge e nevicate che riporteranno almeno in parte le temperature ai limiti stagionali. Nel dettaglio: CEREALI: Iniziare a valutare i diserbi di post emergenza su cereali autunno vernini, prati e medicai. Valutare attentamente le temperature e il meteo settimanale per evitare effetti fitotossici e deleteri dovuti a ritorni di freddo, calendarizzare il trattamento nel momento corretto e valutare lo stadio delle infestanti in campo. FRAGOLA e PICCOLI FRUTTI: Non si segnalano problematiche di rilievo sui piccoli frutti. Monitorare la cocciniglia su mirtillo e provvedere alla potatura e legatura dei tralci su rovo e lampone. Su fragola effettuare la pulizia delle piante ed intervenire con zolfo bagnabile per il mal bianco. Verificare anche la presenza del ragnetto rosso e degli afidi sui germogli. FRUTTA: Con l’ avvento della nuova stagione vegetativa continuare a monitorare la presenza della cocciniglia, disinfettare le ferite delle potature appena concluse e provvedere al fissaggio delle piante in allevamento alle strutture di sostegno e se neces-
sario alla piegatura dei rami più vigorosi. NOCCIOLO: le previsioni che volgono ad un nuovo abbassamento di temperature dovrebbero rallentare (nella norma) la ripresa vegetativa. Solo al germogliamento si interverrà con rame per il controllo preventivo della batteriosi. ORTICOLE: Terreno permettendo procedere alle semine primaverili di fave, taccole e piselli. Effettuare i diserbi pre-ricaccio su asparagi (attenzione ai tempi di sospensione di 60gg). VITE: al germogliamento controllare presenza nottue e viene consigliata la raccolta manuale delle stesse. In caso di forte infestazione provvedere all’ utilizzo di deltametrina o betaciflutrin, dopo consulto tecnico, localizzando il trattamento alla base del ceppo.
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Fiera di Savigliano Venerdì 18 marzo alle ore 11,45 c/o Padiglione Agrimedia siete invitati al convegno:
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CIRCOLAZIONE MEZZI AGRICOLI
Tutto ciò che bisogna sapere sulle autorizzazioni necessarie e il calendario dei divieti di circolazione
I permessi di circolazione per i mezzi agricoli eccezionali Autorizzazioni mezzi agricoli eccezionali
Sono eccezionali i mezzi agricoli che superano i m. 2,55 di larghezza ed i sollevati che oltre a superare i m. 2,55 di larghezza superano il 90% della lunghezza del trattore se posteriori o il 60% se anteriori. L’autorizzazione è rilasciata dall’ANAS per le strade statali e dall’Amministrazione Provinciale di Cuneo per le strade provinciali e comunali che ricadono sotto la Provincia di Cuneo e le altre Province del Piemonte. Le autorizzazioni rilasciate dalla Provincia di Cuneo e dall’ANAS potranno essere rinnovate e/o rilasciate con
scadenza biennale (restano a scadenza annuale le autorizzazioni relative alle trattrici munite di attrezzatura per attività di manutenzione territorio es. sgombraneve…); Dovranno sempre essere versati gli oneri per “ la maggiore usura della strada (art.18 reg. C.d.S. )” per tutte quelle macchine agricole eccezionali che superano le 14 t. Tale indennizzo è dovuto sia quando si transita su strade statali che su strade di competenza della Provincia di Cuneo. Le autorizzazioni rilasciate sia dalla Provincia sia dall’ANAS con “usura strade” avranno validità pari al periodo versato di usura (es. 4 mesi, sei mesi…..).
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E’ importante ricordare che la Provincia di Cuneo autorizza il transito solamente nelle ore diurne, ma se eccezionalmente si deve transitare nelle ore notturne “le macchine agricole dovranno essere precedute da scorta tecnica (indipendentemente dalle misure del veicolo e/o del convoglio) ed essere dotate di cartello luminoso di cm. 90 x 90 dotato di quattro luci lampeggianti gialle applicato alla parte posteriore del convoglio (mietitrebbiatrici) e per i soli complessi agricoli eccezionali (trattrice più attrezzo portato), in alternativa al cartello luminoso, possono essere posti all’estremità laterali della parte posteriore del convoglio due luci
CIRCOLAZIONE MEZZI AGRICOLI lampeggianti del tipo omologato”.
Permessi di Circolazione festivi
Sono pure eccezionali quei mezzi agricoli, che oltre a superare i limiti di sagoma, superano le 7,5 t. a pieno carico. Tali mezzi agricoli, solo quando circolano su strade statali nei giorni di divieto indicati dal calendario prefettizio, devono essere muniti di permesso rilasciato dalla Prefettura. Il permesso dura 3/4 mesi rinnovabili e devono essere indicati il più dettagliato possibile, il percorso effettuato e la motivazione del transito (comprovata necessità ed urgenza). Di seguito è pubblicato il calendario dei divieti che deve essere consultato con la massima attenzione.
Calendario 2016 : Divieti di circolazione (D.M. n. 517 22.12.2015)
E’ vietata la circolazione fuori dai centri abitati, ai veicoli ed ai complessi di veicoli, per il trasporto di cose, di massa complessiva massima autorizzata superiore a 7,5 t. nei giorni festivi e negli altri particolari giorni dell’anno 2016 di seguito elencati: a. tutte le domeniche dei mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre novembre e dicembre, dalle ore 9.00 alle ore 22.00; b. tutte le domeniche dei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, dalle ore 7.00 alle ore 22.00; c. dalle ore 9.00 alle ore 22.00 del 1 gennaio; d. dalle ore 9.00 alle ore 22.00 del 6 gennaio;
e. dalle ore 14.00 alle ore 22.00 del 25 marzo; f. dalle ore 9.00 alle ore 16.00 del 26 marzo; g. dalle ore 9.00 alle ore 22.00 del 28 marzo; h. dalle ore 9.00 alle ore 22.00 del 25 aprile; i. dalle ore 8.00 alle ore 22.00 del 2 giugno; j. dalle ore 8.00 alle ore 16.00 del 2 luglio; k. dalle ore 8.00 alle ore 16.00 del 9 luglio; l. dalle ore 8.00 alle ore 16.00 del 16 luglio; m. dalle ore 8.00 alle ore 16.00 del 23 luglio; n. dalle ore 16.00 alle ore 22.00 del
29 luglio; o. dalle ore 8.00 alle ore 22.00 del 30 luglio; p. dalle ore 14.00 alle ore 22.00 del 5 agosto; q. dalle ore 8.00 alle ore 22.00 del 6 agosto; r. dalle ore 8.00 alle ore 22.00 del 15 agosto; s. dalle ore 8.00 alle ore 16.00 del 20 agosto; t. dalle ore 8.00 alle ore 16.00 del 27 agosto; u. dalle ore 9.00 alle ore 16.00 del 29 ottobre; v. dalle ore 9.00 alle ore 22.00 del 1° novembre; w. dalle ore 9.00 alle ore 22.00 del 8 dicembre;
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CIRCOLAZIONE MEZZI AGRICOLI x. dalle ore 9.00 alle ore 22.00 del 26 dicembre. Il divieto non trova applicazione per i veicoli e per i complessi di veicoli, di seguito elencati (tra gli altri), anche se circolano scarichi: • macchine agricole adibite al trasporto di cose che circolano su STRADE NON STATALI; • veicoli per il trasporto di derrate alimentari deperibili in regime di ATP; • veicoli per il trasporto di prodotti deperibili, quali frutta e ortaggi freschi, carni e pesci freschi, fiori recisi, animali vivi destinati alla macellazione o provenienti dall’estero, nonché i sottoprodotti derivati dalla macellazione degli stessi, pulcini destinati all’allevamento, latticini freschi, derivati del latte freschi e sementi vive. Detti veicoli devono essere muniti di cartelli indicatori di colore verde delle dimensioni di 0,50 m. di base e 0,40 m. di altezza, con impressa in nero lettera “d” minuscola di altezza pari a 0,20 m. fissati in modo ben visibile su ciascuna delle fiancate e sul retro.
• latte, escluso quello a lunga conservazione, o di liquidi alimentari, purchè, in quest’ultimo caso, gli stessi trasportino latte o siano diretti al caricamento dello stesso (sempre muniti di cartelli indicatori verdi). Sono anche esclusi dal divieto , purché muniti di autorizzazione prefettizia, i seguenti veicoli: macchine agricole eccezionali (massa complessiva superiore alle 7,5 t. o superiori per limiti di sagoma) destinate al trasporto di cose che transitano su STRA-
DE STATALI; veicoli adibiti al trasporto di prodotti che per la loro intrinseca natura o per fattori climatici e stagionali, sono soggetti ad un rapido deperimento e che pertanto necessitano di un tempestivo trasferimento dai luoghi di produzione a quelli di deposito o vendita, nonché i veicoli adibiti al trasporto di prodotti destinati all’alimentazione degli animali (sempre muniti di cartelli verdi).
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Nel 2016, il Ministero delle Politiche Agricole la inserisce, per la prima volta, tra le 12 manifestazioni principali del settore a livello nazionale
La Fiera del Tartufo di Alba è una manifestazione prioritaria
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ppuntamenti enogastronomici, culturali e folkloristici.. tutto questo è la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco di Alba, con le luci della ribalta accese sul prezioso “tubero”, ma anche sui prestigiosi vini e l’incantevole paesaggio offerto dal territorio delle Langhe e del Roero, riconosciuto Patrimonio Unesco dell’Umanità. Nel 2016, l’iniziativa potrà vantare una grande novità: “Per la prima volta, la Fiera del Tartufo d’Alba è stata inserita nelle manifestazioni prioritarie del ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali: cioè tra i dodici principali eventi del 2016, insieme, tra gli altri, a Vinitaly di Verona, a Cibus di Parma e al Salone del Gusto di Torino. Un grande riconoscimento
Il viceministro Olivero: “Un grande riconoscimento per la manifestazione diventata un’eccellenza dell’intero Paese” ed insieme anche un forte incoraggiamento alla manifestazione albese, che sempre di più è diventata un biglietto da visita dell’eccellenza agricola ed enogastronomica del Piemonte e dell’intero Paese”. “I vantaggi saranno reali – spiega il viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero - La presenza diretta del ministero
nella Fiera è volta a garantire ancora di più la connessione tra questo appuntamento e la promozione internazionale del Made in Italy agroalimentare. Inoltre, è un modo concreto per indicare l’attenzione del Governo al settore tartuficolo, che necessita di risposte sul piano fiscale e garanzie sulla tracciabilità del meraviglioso prodotto delle nostre incantevoli colline”.
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A Genola nuovo mercato di Campagna Amica in collaborazione con La Granda
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a filiera, dalla terra alla tavola, è diretta e “virtuosa”: con il dialogo semplice e autentico tra produttore e consumatore. Questo è quanto avviene a Genola, ogni seconda e quarta domenica del mese, nel piazzale antistante il punto vendita “La Granda incontra Eataly”. Qui i frutti del lavoro nei campi, i formaggi freschi e stagionati, miele e marmellate a chilometri zero ma anche pasta e biscotti vanno a popolare le bancarelle del mercato di Campagna Amica e si aggiungono all’offerta di Carne di razza Piemontese de “La Granda”. “Abbiamo accolto il loro invito a completare con le produzioni del territorio, soprattutto quelle freschissime, la gamma presente nel loro punto vendita. Per noi produttori è un’occasione per valorizzare e presentare a un pubblico
punto vendita. Sui banchi del mercato si trovano le lumache dell’az. agricola Giacosa, i formaggi dell’az. agricola Tortalla, il miele dell’az. agricola ‘L Brusc E ‘L Bast, il pane dell’az. agricola Manassero, il farro, i cereali e i prodotti trasformati dell’az. agricola Il Farro, gli ortaggi e la frutta delle az. agricole Mandrile e Il Giardino dell’Assunta.
interessato la qualità delle nostre eccellenze agricole” ha commentato Giacomo Ballari, presidente provinciale dell’associazione Agrimercati – Campagna Amica. La collaborazione ha creato una sinergia commerciale e un’offerta estremamente varia, attirando molti consumatori nel piazzale antistante il
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ALBA Corso Matteotti, 7 - tel. 0173292711, fax 0173292777 tutti i giorni* Segretario di zona: Cesare Gilli Canale - Via B.Fenoglio,2 - mar. 8.30-12 e 14-17 - tel. 0173978333 apertura straordinaria da gennaio a giugno il giovedì 8.30-12 Lequio Berria - Piazza Roma (palazzo Protezione Civile) mercoledì 9-11.30 - tel. 0173522017 Mango - Palazzo Comunale, P. XX Settembre, piano secondo lunedì 9-11.30 - tel. 014189704 Montà – Piazza Vittorio Veneto (vic. uff. post.) - giovedì 9-11.30 Neive – Via XX Settembre, 10 - merc. 8.30-12 - tel. 0173677137 Niella Belbo – Municipio - 2º e 4º giovedì 9-11.30 Santo Stefano Belbo – Corso IV Novembre 33 merc. 8.30-12 e 14-17 - ven. 8.30-12 - tel. 0141840635 apertura straordinaria da gennaio a giugno il lunedì 8.30-12
BRA Via A. Mathis, 3 - tel. 0172429411 - fax 017244920 - tutti i giorni* Segretario di zona: Giorgio Bergia Ceresole Alba – Municipio - 1º e 3º mercoledì 14.30-16.30 Cherasco - Corso L. Einaudi, 1/A giovedì 8.30-12 - tel. 0172489465 La Morra – Via V. Emanuele, 29/31 - lun. 8.30-12 - tel. 0173509794 Sommariva Bosco - Ex-Scuole Elementari - martedì 8.30-11 Sommariva Perno – Piazza Torino, 8 - mercoledì 14.30-16.30
CEVA Piazza Cappuccini - tel. 0174701103 - fax 0174700203 - tutti i giorni* Segretario di zona: Elio Gasco Garessio – Piazza Bava, 5 - giovedì 8.30-12 Monesiglio – Municipio - martedì 8.30-12 Murazzano – Via Roma, 34 (c/o Municipio) venerdì 8.30-12 - tel. 0173791611 Ormea – Piazza Romita, 6 - 2º e 4º sabato 9-12 Saliceto – Municipio (piano terra) - 2º e 4º venerdì 9-11.30
Piazza Foro Boario, 18 - tel. 0171447227 - fax 0171447400 - tutti i giorni* Segretario di zona: Massimo Meineri Borgo San Dalmazzo – Via Lovera, 50 - giovedì 8.30-12 Boves – Via Moschetti, 8 - merc. 8.30-12 - tel. 0171387441 Busca - C.so Giolitti,10 - c/o CAP - merc./ven. 8.30-12 - tel. 0171944567 Caraglio - V. Roma, 201/b (davanti posta) merc. 8.30-12 - tel. 0171618532 Chiusa Pesio - P. Cavour, 14 - venerdì 8.30-12 - tel. 0171734125 Demonte – Via Martiri e Caduti Libertà, 20 giovedì 8.30-12 - tel. 0171955079 Dronero – Via Garibaldi, 16 - lun./ven. 8.30-12 - tel. 0171905551 Peveragno - Via Piave, 23 - lunedì 8.30-12 - tel. 0171339785 Roccavione – Via Barale, 38 - mercoledì 8.30-12 Tarantasca – Municipio - 1º e 3º lunedì 8.30-12 Villafalletto – V. Roma, 28 - martedì/giovedì 8.30-12 - tel. 0171938650
FOSSANO Via Foro Boario, 3 - tel. 0172698711 - fax 0172698777 - tutti i giorni* Segretario di zona: Corrado Bertello Benevagienna - Via G. Marconi, 21 venerdì 8.30-12 - tel. 0172654884 Centallo – Via Ospedale, 30 - c/o Cassa di Risparmio lunedì, martedì, giovedì e sabato ore 8.30-12 - tel. 0171214814
MONDOVÌ Via Biglia, 5 - tel. 0174560211 - fax 0174560300 - tutti i giorni* Segretario di zona: Elio Gasco Carrù - P. Mercato, 6 - lun./giov. 8.30-12 - tel. 0173759130 Dogliani -P. Umberto I, 21 - mar./ven. 8.30-12 - tel. 0173721269 Morozzo – Via Marconi, 60 - lunedì 8.30-12 - tel. 0171772285
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Dall’8 al 10 aprile la XIV edizione di Fruttinfiore
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Fiori e frutti protagonisti a Lagnasco
orna a Lagnasco dal 8 al 10 aprile Fruttinfiore, la manifestazione che per tre giorni vuole festeggiare la migliore produzione frutticola locale, per la frutta: quella sana, buona… e in fiore! Giunta alla sua XIV edizione, l’inaugurazione sarà venerdì 8 aprile alle 17.00 nel piazzale Asprofrut. Fruttinfiore accompagnerà i visitatori in una full immersion nel mondo della frutta, valorizzando il lavoro di un intero territorio. Come da tradizione, anche l’edizione 2016 vanterà un calendario ricco di appuntamenti. Protagonisti saranno, come sempre, lo STAO, il Salone delle Tecnologie Applicate all’Ortofrutticoltura, i mercatini ricchi di prelibatezze, i laboratori e tante attività didattiche per tutti, anche per i più piccoli. E non solo: arte e convegni, bancarelle ricche di curiosità, fuochi d’artificio, OFFICINE
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ospiti e, per tutti gli appassionati di Fitwalking, la VIII edizione della “Camminata tra i frutteti in fiore” . Confermato, inoltre, Fruttintavola, il percorso gastronomico in collaborazione con le Associazioni di categoria, per celebrare la frutta anche a tavola, tra piatti tradizionali e gustose ricette innovative in una location suggestiva vicino al Castello, ma con accesso da Piazza Umberto I.
Tra le novità di questa edizione, un’area dedicata alle degustazioni, a “golose” dimostrazioni con i prodotti del territorio e il coinvolgimento delle aziende presenti a Fruttinfiore, per conoscere le eccellenze della nostra provincia (e non solo) in tutte le sue forme. Tre giornate davvero intense, dunque, che porteranno i visitatori a conoscere ed apprezzare il mondo della frutta, nella splendida cornice di un territorio ricoperto di fiori e frutti. All’organizzazione, la cui regia è affidata alla Pro Loco di Lagnasco, partecipano, oltre all’Amministrazione comunale che ha fortemente voluto ed appoggiato la manifestazione, Coldiretti Cuneo, CReSO e Assortofrutta. Il programma dettagliato dell’evento è visitabile sul sito ufficiale della manifestazione: www.fruttinfiore.it.
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Benvenuti allo Stao! Da non perdere il percorso legato alla scienza tecnologica, insieme a quello gastronomico dedicato alla frutta e alle sue tradizioni
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ruttinfiore è una fiera nazionale che va ben oltre la semplice sagra. Lo dimostra l’attenzione che ogni anno viene riservata allo STAO, il Salone delle Tecnologie Applicate all’Ortofrutticoltura: aziende nazionali ed estere proporranno il meglio della strumentazione tecnologica in ambito frutticolo con prodotti competitivi e all’avanguardia. Non mancheranno, inoltre, incontri e
convegni per approfondimenti. L’obiettivo è quello di rafforzare il raccordo tra i vari segmenti della filiera, attraverso l’incontro dei maggiori rappresentanti del settore, senza dimenticare il consumatore fi-
nale. L’appuntamento per gli addetti ai lavori (e non solo) è nel piazzale della sede dell’Asprofrut, a partire dalle ore 14,00 di venerdì 8 aprile con ingresso libero e gratuito (sabato e domenica dalle ore 9,00 alle 20,00). Anche per la quattordicesima edizione troveranno spazio, in Piazza Umberto I, gli stand istituzionali che ospiteranno gli ospiti provenienti anche da altre regioni, ma soprattutto i Consorzi di Tutela dei prodotti agricoli della Provincia di Cuneo. Un momento di incontro tra realtà diverse, ma vicine per la volontà di valorizzare i prodotti del territorio. L’area degli ospiti sarà aperta venerdì dalle ore 16,00 alle 19,00, sabato dalle ore 10,00 alle 23,00 e domenica dalle ore 9,00 alle 20,00. Fruttinfiore sarà un connubio
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FRUTTINFIORE perfetto per valorizzare il prodotto sotto tutti gli aspetti: economico, culturale e territoriale. Partendo dal mercatino di via Roma e via Tapparelli, fino all’area delle Eccellenze di Fruttintavola. Gli espositori propongono prodotti legati alla frutta ed alle eccellenze enogastronomiche ed artigianali della Provincia di Cuneo (venerdì dalle ore 14,00 alle 20,00, sabato dalle ore 9,00 alle 23,00 e domenica dalle ore 9,00 alle 20,00). La novità dell’edizione 2016 è rap-
presentata dal “Villaggio dell’Editoria”, allestito in Via Tapparelli, che raccoglierà numerosi editori del territorio che proporranno le loro produzioni letterarie dedicate in modo particolare al territorio, all’ambiente ed alla frutticoltura. Piazza Umberto I si riconferma, quindi, la Piazza dei Sapori e per questa edizione accoglie una grande novità: l’area di Fruttinpiazza, allestita in un’apposita struttura in Piazza Umberto I, ospiterà un fitto
calendario di venti lungo i giorni della manifestazione. Si susseguiranno spettacoli musicali, presentazione di libri e laboratori. Nella giornata di domenica inoltre, a cura di “The Cheese Storyteller”, tre appuntamenti con le “esperienze sensoriali”: il pubblico sarà guidato alla scoperta delle piccole grandi produzioni del territorio tra assaggi e piacevoli chiacchierate con i produttori ed esperti di analisi sensoriale che ne sveleranno i segreti.
PREMIO FRUTTINFIORE 2016 L’8 aprile, subito dopo l’inaugurazione ufficiale, con l’apertura dello S.T.A.O. (il Salone delle Tecnologie Applicate all’Ortofrutticoltura), del Villaggio ospiti e dei Consorzi di Tutela, vi sarà la visita delle autorità agli stand espositivi ed il trasferimento presso la Sala Convegni del Castello di Lagnasco dove si terrà il Convegno, al termine del quale si procederà alla consegna della 7a edizione del “Premio Fruttinfiore”. Il premio “Fruttinfiore 2016” vuole rappresentare il forte interesse che la manifestazione attribuisce a chi, per vari motivi, valorizza il settore ortofrutticolo ed il territorio ed, in particolare, quello locale. La consegna avverrà venerdì 8 aprile alle ore 18,30 circa al termine del Convegno che si svolgerà nella sala convegni del Castello di Lagnasco, a seguire “rinfresco delle Eccellenze”.
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Vendita diretta, degustazioni ed eccellenze in mostra
Come gustare la frutta... in cucina
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iazza Umberto I sarà la Piazza dei Sapori di FruttinTavola! Sabato (dalle ore 10,00 alle 22,00) e domenica (dalle ore 10,00 alle 20,00) verrà allestito un percorso gastronomico in collaborazione con le Associazioni di Categoria ed il filo conduttore sarà naturalmente la frutta. Visto il grande successo delle prime quattro edizioni (più di 13.000 ticket venduti nei 2 giorni della manifestazione), si è deciso di riconfermare questo appuntamento dedicato agli amanti della buona tavola e soprattutto dell’eccellenza territoriale. Coldiretti ed altre Organizzazioni del settore promuoveranno le eccellenze uniche del territorio cuneese e ligure. Il contatto diretto con le persone che lavorano la terra e con gli artigiani del gusto sarà impreziosito nella piazza da uno scenografico allestimento ispira-
to all’architettura e alle tipicità locali. Vendita diretta, percorsi culinari ed eccellenza artigiana in una sola piazza per celebrare la frutta. Tutti i piatti proposti avranno come ingrediente costante la frutta oppure i fiori, ovviamente legati al territorio: tradizioni e gustose novità gastronomiche accompagneranno le visite nella capitale cuneese dell’ortofrutticoltura. Le degustazioni verranno gestite tramite ticket per dare la possibilità a tutti di mangiare un pasto completo, dagli antipasti al dolce, passando tra primi, secondi ed ovviamente la Frutta, oppure anche solo di gustare un aperitivo o un digestivo. All’inizio del percorso i visitatori potranno valutare i piatti proposti dalle singole aziende ed acquistare i ticket da utilizzare tra i diversi stand. Un apposito spazio sarà dedicato all’abbinamento con il vino del territo-
rio, la birra locale e con i succhi di frutta prodotti dalle aziende di Lagnasco. Tra le novità importanti previste per Fruttinfiore 2016: l’area di Fruttinpiazza, allestita in un’apposita struttura in Piazza Umberto I, ospiterà un fitto calendario di eventi lungo i giorni della manifestazione. Si susseguiranno spettacoli musicali, presentazione di libri e laboratori. Nella giornata di domenica inoltre, a cura di “The Cheese Storyteller”, tre appuntamenti con le “esperienze sensoriali”: il pubblico sarà guidato alla scoperta delle piccole grandi produzioni del territorio tra assaggi e piacevoli chiacchierate con i produttori ed esperti di analisi sensoriale che ne sveleranno i segreti (sabato pomeriggio e domenica dalle ore 10,00 alle 18,00). Non mancheranno le invitanti frittelle di mele preparate della Pro Loco Lagnasco nella giornata di domenica.
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FRUTTINFIORE
…C’è anche Fruttinmostra
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ll’interno del suggestivo scenario del Castello di Lagnasco, l’IGP Mela Rossa Cuneo si mette in mostra e anche quest’anno, si abbina con un’altra eccellenza del territorio la DOP “Crudo di Cuneo”. Accanto alla consueta mostra pomologica allestita con cura dal CReSO, con la presentazione di tutte le più importanti varietà di mele coltivate nel saluzzese, troverà spazio una profumata esposizione di prosciutti curata dal “Consorzio di Tutela e Promozione del Prosciutto Crudo di Cuneo”. Un connubio di gusti e profumi in una cornice suggestiva che esalta due grandi eccellenze locali. Le sale del Castello saranno aperte venerdì 8 aprile dalle ore 18,00 alle 20,00; sabato 9 aprile dalle ore 9,00 alle 12,00 e dalle 14,00 alle 23,00; domenica 10 aprile dalle ore 9,00 alle 20,00. Il Salone di Via Tapparelli, invece, ospiterà una mostra - esposizione, dedicata in particolare alla storia della frutticoltura sul nostro territorio. Un’ottima occasione per conoscere meglio il presente facendo un tuffo nel passato. Il Salone di Via Tapparelli sarà aperto sabato dalle ore 9,00 alle 22,00 e domenica dalle ore 9,00 alle 19,00. Per informazioni e prenotazioni: Flyeventi - Tel: 0172 474003 Mail: commerciale@gruppofly.com
A grande richiesta, torna domenica 10 aprile in occasione di Fruttinfiore, la Camminata tra i frutteti in fiore. Organizzata con il patrocinio della Scuola del Cammino di Saluzzo e a carattere non competitivo, la camminata si snoderà alla scoperta delle campagne lagnaschesi, abbinando la valorizzazione del territorio e dell’ambiente a una sana pratica sportiva accessibile a tutti. La partenza dal piazzale dell’Asprofrut è prevista per le ore 10.00. Le iscrizioni si riceveranno dal 11 marzo al 6 aprile presso: Filo di Fiaba – Piazza Umberto 1° - Lagnasco; Locanda del Marchese - Piazza Umberto I – Lagnasco; Gianet’s Pub - Via Roma, 7 – Lagnasco; Distributore Bar Erg - Via Circonvallazione, 3 – Lagnasco; Macelleria F.lli Gaveglio – Piazza Vittorio Emanuele, 10 – Scarnafigi; Sarà possibile iscriversi anche domenica 10 aprile, alla partenza della Camminata fino alle ore 9.30 fino ad esaurimento dei posti disponibili.
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A Savigliano, dal 17 al 20 marzo, l’esposizione dedicata alle tecnologie in agricoltura
Alla Fiera della Meccanizzazione Agricola:tutte le novità del settore
L
a Fiera della Meccanizzazione Agricola di Savigliano, giunta alla sua 35a edizione, si svolge anche quest’anno con una certezza: l’Italia è ai vertici delle classifiche dei Paesi produttori ed esportatori di meccanizzazione agricola di alto livello. Ciò evidenzia come nel comparto dei macchinari l’Italia risulti tra i maggiori operatori globali, grazie alla specializzazione manifatturiera e alla capacità
competitiva. Di tutto l’export prodotto da questo comparto, inoltre, i due terzi si riferiscono a trattori e ad apparecchi per la raccolta e trebbiatura. Esistono, poi, elementi che prospettano un’ulteriore crescita: secondo un recente rapporto del gruppo SACE pubblicato nel Rapporto Export 2015-2018 è possibile incrementare l’export attuale di altri 2 miliardi di euro entro il 2018. In questa prospettiva, gioca
un fattore determinante la tecnologia che, applicata alle attrezzature, potrebbe aiutare ad aumentare la produttività e allo stesso tempo ridurre gli sprechi. Anche su questo fronte l’Italia non ha da temere confronti. Di questi e molti altri temi si discuterà a Savigliano dal 17 al 20 marzo 2016 presso l’area fieristica di Borgo Marene. Un’esposizione di quattro giorni – uno in più rispetto alle pas-
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sate edizioni - dedicata alle tecnologie in agricoltura che si estende su una superficie di oltre 48 mila metri quadri e ospita più di 350 espositori di attrezzature e macchinari agricoli per la pianura, la collina, la montagna, il giardinaggio. La Fiera è da anni occasione di approfondimento sulle più recenti novità del settore: sono tanti i passi in avanti compiuti dalla ricerca scientifica e tecnologica, frutto della continua innovazione delle aziende del comparto meccanico, che stanno aiutando le aziende agricole nella non facile congiuntura economica, spesso coniugando l’efficienza lavorativa con la massima attenzione all’incolumità del lavoratore e al rispetto dell’ambiente. Innovazione e applicazione della ricerca, inoltre, costituiscono un aspetto di primissimo piano che si concretizza con il “Concorso novità tecniche”, un’iniziativa indetta e seguita direttamente dal CNR – IMAMOTER, che ha lo scopo di valorizzare la realizzazione da parte di costruttori italiani di macchine o componenti che presentino perfezionamenti idonei ad assicura-
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Il settore è in crescita: l’Italia è tra i più grandi Paesi produttori ed esportatori di meccanizzazione agricola di alto livello. Per quanto riguarda l’export di macchine agricole, il nostro Paese è terzo con una quota dell’8,4%, dietro agli Usa, secondi con il 15,1% e alla Germania, saldamente prima con una percentuale del 18,8%
re un progresso tecnico nell’ambito della meccanizzazione agricola, con particolare attenzione alle ricadute sull’ambiente. Le aziende vincitrici verranno premiate giovedì 17 marzo alle 11.00 in occasione dell’inaugurazione della Fiera. Proprio per dedicare uno spazio a questi approfondimenti, da quest’anno sarà attiva una nuova area, battezzata AGRIMEDIA, dedicata a incontri e dibattiti che inizieranno già qualche giorno prima della manifestazione e continueranno fino alla chiusura. La Fiera della Meccanizzazione Agricola di Savigliano diventa ogni anno di più una vetrina di rilievo su scala nazionale per un settore che in Italia si conferma strategico: aumentano infatti gli espositori, la superficie dedicata – per un totale di 48.600 metri quadrati - così come le relazioni con le associazioni di categoria e la visibilità accordata dai media. Una Fiera che, anno dopo anno, pur mantenendo un forte legame con la tradizione a cui il mondo agricolo è collegata, ha saputo rinnovarsi, adattarsi ai cambiamenti e recepire
FIERA MECCANIZZAZIONE AGRICOLA la profonda riorganizzazione che sta interessando l’agricoltura. Dice Andrea Coletti, Presidente dell’Ente Manifestazioni: “I 35 anni della Fiera della Meccanizzazione ricorrono in un momento storico di grande complessità. Il mondo sta cambiando molto velocemente ed è estremamente importante saper interpretare il cambiamento come una faticosa, importante opportunità. L’Ente Manifestazioni, nella veste di organizzatore dell’evento, propone alcune novità con l’intenzione di qualificare sempre di più e meglio la Fiera della Meccanizzazione di Savigliano nella consapevolezza che un passato glorioso non è condizione sufficiente per garantire un futuro radioso. Il messaggio che vorremmo lasciare a tutti coloro che si avvicineranno alla Fiera è un messaggio di fi-
ducia, di speranza, di entusiasmo. Gli anni migliori della nostra Fiera della Meccanizzazione sono quelli che devono ancora venire.” L’ingresso in fiera è libero e gratuito ed è messo a disposizione dei visitatori un servizio gratuito di navetta
nella giornata di Domenica. Nei giorni della Fiera il Múses – Accademia Europea delle Essenze - offrirà una tariffa ridotta con biglietto di ingresso a 5 euro per la visita del museo nei seguenti orari: 10, 11, 12, 14, 15, 16, 17.
Nell’ambito della Fiera, il convegno: “Mercati agricoli in evoluzione. Quale futuro per l’agricoltura di pianura?”
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abato 19 marzo, alle ore 10.30, presso il padiglione AgriMedia, della 35a Fiera della Meccanizzazione Agricola di Savigliano si terrà il workshop dal titolo: “Mercati agricoli in evoluzione”. Quale futuro per l’agricoltura di pianura? Il convegno si pone l’obiettivo di analizzare, con l’aiuto di un esperto di Economia Agraria, la situazione mondiale del mercato agro-alimentare e cercare di capirne gli effetti e le conseguenze che in base agli andamenti ed alle previsioni ne potranno derivare. A seguito di questa analisi, si presuppone l’eventuale necessità di modificare le impostazioni delle aziende della pianura cuneese attraverso nuovi metodi di commercializzazione dei cereali (filiera del grano, della soia, ecc.) oppure introducendo nuove colture per la produzione di ortaggi da industria, leguminose, pomodori da industria, ecc., prodotti che potrebbero essere ricercati anche da una possibile filiera locale per valorizzare al meglio il “Made in Italy”. In questa direzione, alcune aziende agro-alimentari in espansione porteranno la loro testimonianza di trasformazione di prodotti derivanti da colture alternative ai cereali. Interverranno: Gabriele Canali - docente di Economia Agraria presso l’Università Cattolica di Piacenza; Paolo Voltini - presidente del Consorzio Casalasco del Pomodoro Soc. Agr. Coop.; Tommaso Pochettino - amministratore delegato della Di Vita S.p.a.; Michele Fasano - presidente della Valverbe Soc. Agr. Coop.; Paolo Rosa - dirigente Area Commerciale del C.A.P. Nord Ovest Soc. Coop.; Giacomo Ballari - presidente AGRION – Fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese. Modererà il convegno Giuseppe Olivero, già dirigente Scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore di Stato “Umberto I” di Alba.
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La Regione ha indicato i criteri del Bando al quale possono partecipare i Gruppi di Azione Locale (4 nella Granda)
Nel PSR oltre 66 milioni di euro per i GAL
S
u proposta dell’assessore Alberto Valmaggia, la Giunta regionale ha approvato i criteri di assegnazione delle risorse relative alla misura 19 “Leader” del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. La successiva Determina dirigenziale del settore Montagna e Cooperazione Transfrontaliera ha elaborato il Bando per la presentazione e la selezione dei progetti, che portano il nome di Programmi di Sviluppo Locale (Psl). Sono riservati ai Gruppi di Azione Locale (Gal): società miste del territorio a partecipazione pubblico-privata a cui è demandato il compito del rilancio economico delle zone rurali più fragili e marginali (Comuni di montagna e collinari). Nella Regione sono tredici e in provincia di Cuneo quattro: Langhe e Roero; Mongioie; Valli Gesso Vermenagna Pesio e Tradizione delle Terre Occitane.
I Comuni della Granda che possono partecipare al Bando, attraverso l’adesione ai Gal, sono 206. Le risorse utilizzabili nell’intero Piemonte ammontano a 66.190.000 euro, di cui 28.541.128 euro a carico del Fondo Europeo per lo Sviluppo Agricolo (Feasr); 26.356.858 euro finanziati dallo Stato e 11.292.014 euro stanziati dalla stessa Regione. Nel precedente settennato 2007-2013 i contributi avevano raggiunto i 52 milioni di euro grazie ai quali erano stati sostenuti 1548 progetti, con interventi finalizzati a rendere più attrattivo il territorio, sviluppare e potenziare le
attività imprenditoriali e migliorare la qualità della vita. I Gal devono avere una popolazione compresa fra 30.000 e 100.000 abitanti. I contributi sono conteggiati fino a 7.000 residenti per Comune. Le domande devono essere presentate entro il 22 aprile 2016. Per ulteriori informazioni, è possibile consultare i siti della Regione: http://www.regione.piemonte.it/ bandipiemonte/appl/dettaglio_bando_front.php?id_bando=481 http://www.regione.piemonte. it/cgi-bin/agri/leggi/pub/bando. cgi?id=286&montagna=
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SPECIALE PSR
Determinanti le prove simulate effettuate da Coldiretti
PSR: Pubblicate le nuove linee guida sulle misure 4.1.1 e 4.1.2 Coldiretti ha sollecitato l’intervento della Regione per semplificare le procedure necessarie ad attivare i bandi, onde evitare che oltre il 50% delle aziende richiedenti non potesse accedere alla misura degli investimenti
L
a Regione Piemonte, a seguito di continue e ripetute sollecitazioni da parte di Coldiretti, ha pubblicato le linee guida per definire le domande delle operazioni 4.1.1 e 4.1.2 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. Le misure si riferiscono agli investimenti nelle aziende agricole: la 4.1.1. è aperta a tutte le aziende agricole, la 4.1.2 è specifica-
mente riservata ai giovani che si insediano per la prima volta in azienda agricola. Schematicamente, le linee guida sono le seguenti e dovrebbero significativamente migliorare l’applicabilità sulle singole imprese agricole. Si invitano tutte le imprese agricole interessate al provvedimento a verificare con gli Uffici di Zona Coldiretti la loro posizione.
Realizzazione di investimenti di dimensioni superiori a quella finanziate
Il beneficiario può realizzare investimenti di dimensioni superiori a quella finanziate, realizzando completamente in autofinanziamento la parte eccedente.
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SPECIALE PSR
Realizzazione di fosse liquami e platee per reflui zootecnici
internet di azienda agricola
E’ ammissibile la realizzazione di un sito internet di una azienda agricola nell’ambito di un progetto più ampio (la realizzazione di un sito internet aziendale non deve essere considerato “investimento immateriale” , in quanto rappresenta un vero e proprio “strumento di lavoro” per promozione e vendita dei prodotti, per cui non è soggetto al limite del 12% massimo che le spese immateriali devono rappresentare sul totale della domanda)
Fosse liquami e platee per reflui zootecnici possono rientrare tra gli investimenti finanziabili per la parte che supera la dimensione minima di adeguamento a normative obbligatorie.
Termini di durata dei contratti di affitto
I requisiti che danno titolo ad avere gli aiuti devono essere mantenuti fino alla scadenza del vincolo di destinazione (in caso si ottenga l’aiuto per investimenti di tipo edilizio o fondiario, 10 anni dopo il saldo). Pertanto se i terreni o strutture in affitto sono determinanti per questi requisiti (ad es. se sono terreni coltivati a colture che danno luogo a priorità), devono essere affittati fino alla scadenza del vincolo di destinazione. Qualora non sia possibile stipulare un contratto di durata così lunga possono essere stipulati dal beneficiario anche più contratti in anni successivi, ma il beneficiario deve sapere che il contributo verrà revocato se a verifiche successive venisse riscontrato che i terreni non sono stati nella disponibilità della azienda fino alla scadenza del vincolo di destinazione (affittati o in alternativa, acquistati).
Ampliamento di impianti irrigui pivot
Potenzialmente sono ammissibili interventi di ampliamento di impianti irrigui pivot (nel rispetto di tutte le prescrizioni e limitazioni indicate nel bando), se realizzati su superfici già irrigate a scorrimento o sommersio-
Ammissibilità della realizzazione di punti vendita dei prodotti aziendali
ne. Il pivot potenzialmente determina un risparmio di acqua rispetto alle irrigazioni a scorrimento o sommersione. Il risparmio, almeno potenziale, deve però essere rilevabile dalle caratteristiche dell’impianto, e la superficie irrigua non deve aumentare.
I punti vendita sono ammissibili solo se situati all’interno della azienda agricola, in fabbricati rurali (non necessariamente nel centro aziendale principale). Non sono ammissibili punti vendita dei prodotti aziendali collocati all’interno di una struttura commerciale esistente, neppure se con proprio spazio separato.
di produzione di energia da fonti rinnovabili se nel corso dell’anno l’energia prodotta non è superiore a quella consumata dalla azienda agricola, indipendentemente dal fatto che in certi periodi dell’anno una parte di energia venga immessa in rete.
La cooperativa sociale per essere ammessa ai benefici previsti dalla misura deve svolgere l’attività di cui all’’art. 2135 del cc, la prevalenza del proprio fatturato deve derivare da tale attività agricola ed infine almeno un amministratore (che deve essere anche socio: d.lgs 101/2005) deve essere in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale.
Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili Ammissibilità ai contributi E’ ammissibile (nel rispetto di tutte della Misura 4.1 di una le prescrizioni relative al rendimencooperativa sociale to, indicate nel bando) un impianto
Ammissibilità della realizzazione di un sito
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Ammissibilità dei cosiddetti “lavori in economia”
Non sono ammissibili al contributo le prestazioni lavorative volontarie dell’imprenditore (cosiddetti “lavori in economia”).
Limite di spesa ammissibile per i ricoveri macchine / scorte
Il limite di importo di 70.000 euro si applica solo per i ricoveri macchine / scorte e non ai fabbricati per la conservazione / stoccaggio dei prodotti dell’azienda destinati alla vendita e per la lavorazione e trasformazione dei prodotti stessi. Trattandosi di un limite generale, si applica anche in caso di acquisto fabbricati e non solo in caso di costruzione.
Limite di spesa ammissibile per l’acquisto di macchine
Il limite di spesa ammissibile per l’acquisto di macchine (70.000 euro) si applica a macchine ed attrezzature mobili e, nel caso della Operazione 4.1.2, è comprensivo del limite di spesa previsto per le trattrici, per cui ad es. una azienda può acquistare una trattrice per 40.000 euro ed altre macchine / attrezzature mobili per 30.000 euro.
Ammissibilità dell’acquisto dei fabbricati
Ammissibilità dell’acquisto di attrezzature atte allo spandimento di reflui zootecnici
Non sono ammesse le attrezzature che rientrano nella competenza della Operazione 4.1.3 (vedi, nel bando, demarcazione con 4.1.3).
Ammissibilità delle reti antigrandine
Non sono ammesse ai sensi delle Operazioni 4.1.1 e 4.1.2 le reti antigrandine (vedi, nel bando, demarcazione con la Misura 5).
Valore minimo di Produzione Standard per presentare le domande delle Operazioni 4.1.1 e 4.1.2
Diversamente da quello che avviene per la misura 6.1, non esiste un minimo di Produzione Standard per presentare le domande delle Operazioni 4.1.1 e 4.1.2, ma solamente delle fasce di priorità.
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Ai sensi del PSR l’acquisto di fabbricati è ammissibile “in via residuale”, cioè quando, per ragioni oggettive, è impossibile procedere alla costruzione in azienda di un fabbricato nuovo o alla ristrutturazione di un fabbricato
aziendale già esistente e quindi l’imprenditore non abbia altre alternative per dotare l’azienda di un nuovo fabbricato di cui l’azienda non dispone ancora e di cui ha necessità. Sulla base delle documentazioni detenute dagli uffici istruttori, i fabbricati devono risultare non essere mai stati finanziati per la costruzione (all’attuale proprietario o a proprietari / affittuari precedenti, in quanto situazione equivalente, poichè l’attuale proprietario ha comunque incamerato il valore dell’aiuto). E’ previsto l’obbligo di sottoporre il fabbricato ad una ristrutturazione che comporti una spesa almeno del 20% del costo di acquisto; detta ristrutturazione è parimenti finanziata, ma considerando la rimanente parte delle disposizioni (“l’acquisto del fabbricato rispetto ad altre soluzioni alternative consenta di ridurre il consumo di suolo ed abbia un costo inferiore”) la somma degli importi di acquisto e ristrutturazione deve essere inferiore al costo di costruzione di un equivalente fabbricato nuovo.
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SPECIALE PSR
Ammissibilità delle spese di impianto di un bambuseto
Il bambuseto non è classificato tra le coltivazioni agrarie poliennali e pertanto le spese di impianto non possono essere finanziate con le Operazioni 4.1.1 o 4.1.2.
Ammissibilità delle spese per la realizzazione di recinti con punti di abbeverata e ricoveri per gli Alpaca (camelidi)
Il settore non è prioritario ma non è escluso. I recinti non sono ammissibili, i ricoveri possono essere richiesti sotto la voce “ricoveri per animali (altri)”.
ché, anche se poliennali, non sono classificate quali “coltivazioni legnose agrarie”, le uniche per le quali il PSR prevede l’ammissibilità delle spese di impianto. Per le aziende che coltivano tali piante è comunque possibile (sussistendo i necessari requisiti e condizioni) accedere agli aiuti per altre tipologie di investimenti (macchine e attrezzature, investimenti fondiari ed edili,...).
Gli essiccatoi sono ammissibili, gli impianti per estrazione di oli essenziali non sono ammissibili in quanto gli oli essenziali non sono prodotti compresi nell’allegato I del trattato UE. Non sono ammissibili le spese di impianto per le erbe officinali, poi-
la base delle regole date dal Reg. CE 1242/2008 ed alle tabelle elaborate da INEA. OTE e PS non sono modificabili dall’operatore / compilatore / istruttore della domanda. La procedura di compilazione delle domande acquisisce automaticamente i dati
Determinazione della Piante officinali. Ammissibilità delle spese Produzione standard (PS) e dell’Orientamento tecnico per la realizzazione di economico (OTE) della impianti di essicazione azienda e di impianti per OTE e PS vengono determinate auestrazione di oli essenziali. tomaticamente dalla procedura di Ammissibilità delle spese gestione del Fascicolo aziendale nella di impianto Anagrafe delle Aziende agricole, sul-
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SPECIALE PSR compresi nell’ultimo fascicolo validato, quindi rivalidando un fascicolo (e ripresentando la domanda) la procedura acquisisce i dati di quest’ultimo. In base alle regole per il calcolo della PS date dal Reg. CE 1242 / 2008, le attività connesse (ad es. agriturismo) e le colture di secondo raccolto non entrano nel calcolo della PS. Su indicazione di INEA, per le aziende che praticano allevamenti in soccida, ai fini della PS viene tenuto conto solo del bestiame in proprietà (la soccida viene considerata “attività di servizio” per cui i relativi proventi possono essere indicati nel business plan aziendale tra le “altre attività” ma non entra a far parte del calcolo della PS)
Ammissibilità all’aiuto della sostituzione / smaltimento dei tetti in eternit e manufatti in cemento-amianto
La sostituzione / smaltimento dei tetti in eternit (ed in genere di manufatti in cemento-amianto) non è ammissibile come spesa a se stante
ma è ammissibile nel quadro di un intervento di ristrutturazione di un fabbricato finalizzato a raggiungere uno degli obiettivi della Misura 4.1 e solamente qualora lo smaltimento sia volontario e non obbligatorio (tenendo conto del fatto che la normativa obbliga le aziende alla bonifica solo in caso di lastre deteriorate), dovendo rispettare la regola generale per cui non sono ammissibili all’aiuto gli adeguamenti a norme obbligatorie. A queste condizioni la ristrutturazione ottiene un punteggio di priorità dovu-
to alla positiva ricaduta ambientale.
Ammissibilità all’aiuto delle spese di impianto delle coltivazioni legnose
Le spese di impianto (intendendo come spese di impianto sia l’acquisto delle piantine che le strutture di sostegno tipo paleria , centine , fili metallici , tendifilo ecc.) sono ammissibili solo per il nocciolo, in quanto tutte le altre “coltivazioni legnose agrarie” (compresi i piccoli frutti) ricadono nell’ambito della OCM per quanto ri-
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SPECIALE PSR guarda la finanziabilità delle spese di impianto, fermo restando che tale limitazione non vale per gli investimenti diversi dalle spese di impianto (ad es. investimenti edili aziendali, acquisto di macchine / attrezzatura). Il costo dell’impianto si valuta in base al prezzario regionale.
Ammissibilità all’aiuto delle spese di spianamento di terreni
Gli spianamenti di terreni sono ammissibili come miglioramento fondiario nel quadro di un intervento complessivo finalizzato a raggiungere uno degli obiettivi della Misura 4.1.
Incremento di giornate lavorative previsto dalla Misura 4.1 al fine della attribuzione di un punteggio di priorità (120 o 240 giornate convenzionali di lavoro)
Il criterio di priorità approvato da bando prevede che la priorità venga riconosciuta a “ …domande con in-
vestimenti che permettano di incrementare l’occupazione…”. Pertanto, i punteggi di priorità possono essere riconosciuti solamente per incrementi di giornate convenzionali di lavoro che siano effetto diretto degli investimenti effettuati e non per incrementi di giornate convenzionali di lavoro che derivino da un mero incremento della superficie dell’azienda. Inoltre, nell’eventualità di insediamento giovani, si consideri che i limiti di incremento di giornate lavorative previsti dalla Misura 4.1 al fine della attribuzione di un punteggio di priorità (120 o 240 giornate convenzionali di lavoro) sono limiti aziendali e quindi non sono legati al numero di giovani che eventualmente si insediano in azienda (cioè non raddoppiano qualora vi siano due giovani che si insediano). Da rilevare comunque che l’insediamento di uno o più giovani, non determina, di per sé, un incremento di giornate lavorative. Il giovane quando presenta la domanda deve obbligatoriamente già essere titolare della azienda (deve già avere la parti-
ta IVA ed avere costituito il fascicolo aziendale in anagrafe). La valutazione sull’incremento del fabbisogno lavorativo aziendale viene fatta per confronto tra la situazione iniziale come emerge dal fascicolo che risulta validato nel momento in cui viene presentata la domanda e la situazione finale alla conclusione della realizzazione del Piano aziendale.
Limiti di spesa previsti dalla Misura 4.1 per alcune categorie di investimenti (40.000 euro per le trattrici; 70.000 euro per i ricoveri macchine/ scorte) nell’eventualità di insediamento giovani
I limiti di spesa previsti dalla Misura 4.1 per alcune categorie di investimenti (40.000 euro per le trattrici; 70.000 euro per i ricoveri macchine/ scorte) sono limiti aziendali e non sono legati al numero di giovani (cioè non raddoppiano qualora vi siano due giovani che si insediano).
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SPECIALE PSR
Ammissibilità dell’asfaltatura di una strada aziendale
L’asfaltatura di una strada aziendale è ammissibile nel quadro di un intervento complessivo finalizzato a raggiungere uno degli obiettivi della Misura 4.1, se l’asfaltatura si deve ritenere determinante ai fini del raggiungimento degli obiettivi aziendali (ad es. per consentire agevole accesso a punti vendita aziendale da parte della clientela oppure per consentire il transito a mezzi pesanti se è dimostrato che per questi mezzi una strada non asfaltata non sarebbe percorribile)
Ammissibilità (con riconoscimento della finalità ambientale) di un ricovero/tettoia sul quale si colloca un impianto fotovoltaico
La finalità ambientale è attribuibile al solo impianto fotovoltaico (se investimento prevalente) e non al ricovero/tettoia sul quale si colloca.
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Un ricovero/tettoia è potenzialmente ammissibile (nei limiti di spesa previsti dalla Misura 4.1) nel quadro di un intervento complessivo finalizzato a raggiungere uno degli obiettivi della Misura 4.1.
Costruzione di un nuovo fabbricato con contestuale demolizione di un vecchio fabbricato
La costruzione di un nuovo fabbricato su terreno agricolo nudo con contestuale demolizione di un vecchio fabbricato può essere conside-
rata “costruzione senza consumo di nuovo suolo”, attuando un regime di compensazione, purchè sia effettivamente riscontrabile che è stato demolito un vecchio fabbricato (di superficie almeno pari a quella del nuovo fabbricato costruito) e si è reso coltivabile il sedime sul quale era costruito.
Ammissibilità di mezzi refrigerati
Per autocarri refrigerati si possono intendere anche i furgoni di portata inferiore ai 35 quintali.
SPECIALE PSR
Determinazione del valore ammissibile in caso di acquisto di terreni e fabbricati
Per i terreni il valore che viene preso in considerazione è quello previsto dalle tabelle di valori medi approvati dalla Agenzia del Territorio. Per i fabbricati è quello indicato nell’atto di acquisto, valore che è comunque soggetto al controllo della amministrazione tributaria.
Ammissibilità di investimenti per il settore apistico (laboratori/ attrezzature per la smielatura)
per la predisposizione della domanda e della documentazione da allegare compresa la relazione tecnica
Di per se i costi sostenuti per la compilazione / presentazione della domanda di aiuto non sono spese ammissibili. Sono invece ammissibili (nell’ambito degli investimenti immateriali previsti nella misura massima del 12%), se sostenuti dopo la presentazione della domanda, i costi
sostenuti per gli studi di fattibilità del programma di sviluppo aziendale previsto e le conseguenti analisi connesse (ad es. analisi del mercato, della concorrenza,…).
Ammissibilità delle spese per l’adesione a regimi di qualità e l’acquisizione della relativa certificazione
I regimi di qualità che possono essere fatti valere per la Misura 4.1 sono quelli previsti dalla Misura 3.1. Le spese per la certificazione non è
Al momento (fino alla approvazione dei Programmi pluriennali di applicazione del Reg. UE 1308/2013 – nuova OCM unica) i laboratori/attrezzature per la smielatura sono ammissibili sul PSR (sussistendo i necessari requisiti e condizioni).
Ammissibilità dei costi della consulenza fornita
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SPECIALE PSR (nell’ambito delle disposizioni generali per la trasformazione aziendale): macchine per la pulitura – macchine per la sgusciatura – mulini per la produzione della farina – forno per la tostatura – macchine per la produzione finale di pasta di nocciole per punto vendita aziendale.
ammissibile sulla Misura 4.1. Per le nuove adesioni a tali regimi, le spese di certificazione sono ammissibili agli aiuti della Misura 3.1 (per cui l’iter può essere il seguente: presentazione della domanda di Misura 3.1, presentazione della domanda di adesione al regime di qualità; presentazione della domanda di Misura 4.1).
trezzature analogo.
Ammissibilità delle spese per la demolizione di vecchi edifici finalizzata alla costruzione ex novo di altri edifici
In caso di demolizione di vecchi edifici per la costruzione ex novo di altri edifici, sono spese ammissibili solo quelle per la costruzione degli edifici nuovi e non quelle per la demolizione dei vecchi edifici (fatto salvo quanto precisato a proposito dello smaltimento dell’eternit e dei manufatti in cemento – amianto).
Ammissibilità delle spese per l’acquisto di materiale e/ o attrezzature di durata inferiore a 5 anni (ad es. manichette per irrigazione, botti in legno e barriques, )
Sono spese ammissibili, ma solo per quanto riguarda la prima dotazione. Stante il vincolo di destinazione pari a 5 anni, qualora il beneficiario alieni anticipatamente il bene finanziato, vi è obbligo di sostituzione in autofinanziamento con nuovo materiale e/ o at-
Ammissibilità delle spese per la lavorazione delle nocciole
In caso di aziende corilicole sono finanziabili i seguenti investimenti per la trasformazione delle nocciole
Decorrenza dei 30 giorni previsti dal bando per la presentazione della documentazione non allegata alla domanda
I 30 giorni previsti dal bando per la presentazione della documentazione non allegata alla domanda decorrono dal momento in cui saranno richiesti dall’ufficio istruttore, dopo la chiusura del bando.
Validità delle graduatorie delle domande presentate sul bando delle Operazioni 4.1.1 e 4.1.2 e non ammissibili all’aiuto per carenza di risorse
Le domande presentate sul bando delle Operazioni 4.1.1 e 4.1.2 e non ammissibili all’aiuto per carenza di risorse non transiteranno sulle graduatorie del bando successivo e dovranno essere ripresentate (sempreché gli investimenti siano ancora da realizzare).
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Bandi forestali del PSR 2014-2020
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a Regione Piemonte ha presentato, in un convegno svoltosi a Torino lo scorso 24 febbraio, il “pacchetto” degli interventi previsti in campo forestale dal PSR 2014-20. Si tratta di una serie di misure che spaziano dalla formazione professionale alla realizzazione di infrastrutture per l’accesso e la gestione delle risorse forestali e pastorali, dall’imboschimento di terreni agricoli agli investimenti necessari per accrescere resilienza e pregio ambientale degli ecosistemi forestali. Di particolare interesse le misure di compensazione del mancato reddito e dei costi aggiuntivi derivanti dai vincoli ambientali che gravano sulle imprese nelle aree forestali dei siti Natura 2000 e la possibilità di sviluppare progetti pilota e costituire dei “Gruppi Operativi” per sviluppare progetti innovativi. Nel dettaglio: Misura 1.1.1 Formazione Professionale in campo forestale Apertura imminente (entro aprile) con un bando che potrà coprire il primo triennio ed un successivo bando presumibilmente nel 2018.
Tutti i dettagli sulle misure del Programma di Sviluppo Rurale che saranno aperte a breve Misura 4.3.4. Infrastrutture per l’accesso e la gestione delle risorse forestali e pastorali (es .viabilità) Probabile apertura entro giugno con tempi di istruttoria di 5 mesi, a seguire presentazione del progetto esecutivo ed inizio lavori (4 mesi) e 32 mesi per l’ultimazione dei lavori. Misura 8.1.1 Imboschimento di terreni agricoli e non agricoli Possibilità di presentazione delle domande a partire da marzo. Interventi possibili nella filiera della pioppicoltura, arboricoltura a ciclo lungo (anche con impianti misti) e forestazione. Probabile apertura a marzo. Misura 8.5.1. Investimenti per accrescere resilienza e pregio ambientale degli ecosistemi forestali Beneficiari selvicoltori privati e pubblici e altri enti di diritto privato o pubblico, singoli o associati. Contributo in conto capitale destinato a compensare, in tutto (100%)
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o in parte (80%), i costi ammissibili sostenuti per la realizzazione di investimenti volti ad accrescere la resilienza e il pregio ambientale degli ecosistemi forestali. Probabile apertura a novembre. Misura 12.2.1 Compensazione del mancato reddito e dei costi aggiuntivi da vincoli ambientali nelle aree forestali dei siti Natura 2000 Possibilità di acquisire il mancato reddito (senza oneri aggiuntivi) da parte dei soggetti proprietari e/o gestori di boschi. Probabile apertura ad aprile. Misura 16.1.1 Costituzione, gestione e operatività dei gruppi operativi dei PEI Occorre costituire dei G.O. (Gruppi Operativi) rappresentati d almeno 2 soggetti. I G.O. entrano a far parte della RETE europea PEI (Piano Europeo di Innovazione). Probabile apertura a giugno. Misura 16.2.1 Attuazione di progetti pilota Finalizzata a fornire risposte a problematiche specifiche. Ci saranno 2 bandi: uno nel 2016 ed uno nel 2018. Probabile apertura del primo bando a giugno.
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NOTIZIE DAL MONDO DEI CAVALLI
Acste: Il primo appuntamento dell’anno è alla Fiera di Quaresima APPUNTAMENTI DI PRIMAVERA A VERONA E A CUNEO
L’Associazione fa un’incursione alla Fiera di Verona e sarà presente domenica 13 marzo al Miac
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i va affermando sempre di più la razza criolla in Europa e all’ultima Fiera di Verona sono arrivati ottimi risultati per quanto riguarda l’Italia con soggetti di alta qualità, discendenti da linee di sangue rinomate, colonne portanti della razza. Stalloni e fattrici che danno i primi splendidi frutti, portati al campionato europeo di morfologia hanno fatto sognare gli appassionati, dando la possibilità di possedere un criollo anche puledro a tutti. Bella notizia per la nostra provincia è sapere che uno di questi pluripremiati stalloni sarà presente sul nostro territorio e disponibile per la stagione di monta 2016, lo si potrà
ammirare alla fiera di Quaresima al Miac di Cuneo.
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Domenica 13 Marzo presso l’area mercatale zootecnica del M.I.A.C di Cuneo ; si terrà la 66a edizione della Fiera di Quaresima. A.C.S.T.E. sarà presente come primo appuntamento della stagione; con gazebo e materiale informativo per chi desidera venire a cavallo ci sarà il raduno e sarà il benvenuto.
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he incubo la Borsa!!! E dire che sono stato diligente. Ho diversificato, ho fatto il “giardinetto”. Un po’ di azioni, un po’ di fondi, qualche bot. Mentre manovravo i miei quattro soldi, mi sono sentito campione inattaccabile nel mondo della finanza e – lo confesso – ho anche guardato con atteggiamento compassionevole ai poveri diavoli che si son fatti trascinare dai bot argentini o dalle grandi manovre del Monte dei Paschi di Siena. Io, al contrario, non ho ceduto, ho mantenuto la mia autonomia operativa, ho scelto, da persona forte di un pizzico di passione per la finanza, le vie più sagge da imboccare. Conclusione? Dal primo gennaio ho perso quasi il 50% sui bancari ed una bella fetta sui valori delle utilities (come Eni, Enel e via discorrendo). Non sono ricco, non ho mai pensato di portare a casa grandi margini, ma una botta del genere proprio non me la aspettavo. Come se fossi andato a farmi un giro, con soggiorno, alle Bahamas, avessi cambiato la
mia malandata utilitaria con un’auto di cilindrata più potente, avessi sostituito l’apparecchio tivù e rifatto il bagno vetusto di casa mia. Da qualche tempo, ogni giorno, all’apertura del giornale ( sarà il caso di non comprarlo più tutti i giorni?), il coltello penetra di qualche centimetro in più nella piaga. Ormai son quasi arrivato al manico. Che fare, a questo punto? Quello che mi fa saltare i nervi è che la causa vera del tracollo non è qui, in Italia, ma ha radici in Europa, dipende dalla normativa sulle banche, dal prezzo del petrolio, dalle decisioni della Cina e dell’Iran. E, intanto, io ci rimetto, o meglio, “io pago!!!” come diceva Totò. Da gennaio sono anche lo zimbello dei miei familiari. “Hai visto? - mi dicono a fior di labbra - Bel vantaggio essere tanto tirato nelle spese, tanto attento a non fare il passo più lungo della gamba, tanto rigoroso nel concederti anche il più piccolo extra! I nipoti ridacchiano. Per loro la politica finanziaria familiare migliore è la spesa ad oltranza, per andare
in ferie, frequentare assiduamente i ristoranti, abbonarsi alla palestra, cambiare la moto e concedersi la sciata settimanale. “Almeno così – sostengono - insieme ai soldi spariscono le preoccupazioni. Alla faccia dei cinesi, degli iraniani che hanno invaso il mercato con il loro petrolio e della politica opinabile di molti istituti di credito”. Mia suocera ha ritirato i suoi risparmi, ma non sa dove nasconderli. Con i materassi a molle i biglietti di banca rischiano la triturazione e con le pareti di carta velina dei nostri alloggi, se si realizza la cassaforte a muro, si rischia di buttare il malloppo direttamente in casa del vicino. Io ammetto le mia ingenuità, mi rimprovero i sacrifici che ho fatto per accumulare il mio gruzzoletto e constato, ancora una volta, come il guadagno facile continui ad essere una chimera. Meglio, in definitiva, stendere un velo pietoso. Se ne riparlerà in estate, nella speranza che il mercato abbia, finalmente, pietà dei poveri diavoli come il sottoscritto! Bastian Contrari
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lio Giuliano è nato il 4 agosto 1939 a Roata Chiusani, nella casa in cui vive. Si è impegnato tanto in Coldiretti: “Il parroco don Ambrosino mi spinse a fare il delegato di zona della Coldiretti, avevo 18 anni e accettai, per 5 anni. Sono stato fra i fondatori dei Club 3P: c’era una bella filosofia dietro, avevamo comperato i fagioli da seme più belli in valle Grana, li abbiamo piantati, comprato dei macchinari usati dai soci a rotazione, trasformato l’agricoltura in attività redditizia e investendo nella ricerca. Erano i primi contratti di filiera in visione embrionale, i primi kiwi sono arrivati qui da noi! I primi esperimenti di lotta integrata li abbiamo fatti qui e nei nostri campi sono state provate innovative macchine agricole. Le prime reti antigrandine dalla Francia sono arrivate qui a Centallo. Sono stato il primo presidente del Catac di Centallo, che ha promosso tante iniziative di assistenza tecnica per i soci. Come assessore comunale all’Agricoltura, tra il 1975 e il 1980 mi sono impegnato per creare il “Mercato del fagiolo” (che ha determinato la ricchezza del nostro territorio) e per attuare diversi provvedimenti in favore del mondo dei campi”.
“Che belli, i mercati …”
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Così descrive i genitori: “Mia madre Camilla e mio padre Giovanni erano agricoltori, con due giornate di terreno. Ottime persone, mi hanno insegnato a lavorare la terra. Io, figlio unico, ho fatto sempre l’agricoltore, non mi è mai piaciuta l’idea di andare in fabbrica! Nel 1955 sono partito con poche bestie, c’era ancora mio padre, per arrivare alla stalla con 36 mucche. Sono sempre stato un “bastian contrari” e con mio padre sovente discutevo. Qui abbiamo coltivato i fa-
gioli, i pomodori, i peperoni. In quegli anni si guadagnava bene, però non sono mai voluto passare attraverso i commercianti. Andavamo sempre noi a vendere tutti i giorni ai mercati: a Centallo, a Cuneo e anche a Saluzzo. Loro avrebbero voluto che i prodotti si cogliessero una sola volta alla settimana, ma non mi piaceva. Inoltre non sapevi quanti soldi avresti preso, e quando. Mi piaceva molto andare ai mercati, perché incontravo tanti amici e bastava una stretta di mano per mettersi d’accordo”. La povertà l’ha conosciuta: “La carne la mangiavamo alla festa patronale di San Bernardo. E poteva succedere se moriva una gallina. Ero già un tipo molto difficile da bambino, perché non avevo voglia di mangiare! E mia madre ogni tanto perdeva la pazienza”.
Ferito dalle SS
La guerra: “Ero bambino, ma ricordo molti episodi. La casa vicino a noi era quella dei Conti Riccardi: era diventata il comando tedesco. Un giorno arrivarono le SS e noi bambini eravamo su un ciliegio, un tedesco sparò per farci paura. Fui ferito di striscio ad una gamba, ma non dissi nulla a mia mamma”. Ha visto con i suoi occhi l’eccidio di San Benigno: “Li ho visti morti, quei poveri ragazzi. Ero in bici con mio padre, siamo passati poco dopo, c’erano anche due miei cugini. Una vera tragedia!”.
L’incontro con Mariuccia
Da giovane non aveva voglia di sposarsi: “Un giorno mia madre mi minacciò quasi: “O ti sposi, o io me ne vado via di qui”. Mia moglie, Mariuccia Curti, è originaria di Narzole e l’avevo conosciuta ad un matrimonio dove avevo accompagnato il parroco come autista. In quel giorno nacque la simpatia … Siamo stati fidanzati per 5 anni, ma non ho fatto fatica a conqui-
Elio Giuliano, originale “bastian contrari”
starla! Ci siamo sposati il 17 gennaio 1970, a Sant’Antonino di Salmour. Al pranzo di nozze eravamo 150, e l’anno scorso abbiamo fatto una grande festa, festeggiando i 45 anni di matrimonio di 4 coppie!”. Racconta divertito il viaggio di nozze: “Siamo partiti con l’auto, una Consult, direzione Firenze. Abbiamo forato, cerco la ruota di scorta ma poi ci siamo accorti che non c’era, i nostri amici l’avevano tolta!”.
“Le donne sono bugiarde”
Delle donne, ha una idea tutta sua: “Sono bugiarde al massimo, ma a casa mia mai! Battute a parte, le donne ragionano diversamente da noi, e comandano sempre loro. Io poi in famiglia ne ho tre, con mia moglie ci sono le figlie Raffaella, avvocato e Isabella, che coltiva i kiwi e lavora in Coldiretti”. Roata Chiusani è la terra del cardinale Michele Pellegrino: “Non mi piaceva: perché faceva le prediche lunghe ed era troppo schierato dalla parte degli operai, e a me questo dava fastidio”. Da qualche anno, ha seri problemi di salute: “Faccio fatica a vedere il lavoro da fare, io sono senza energie. Amo i libri di storia, ma oggi non riesco nemmeno più a leggere tanto. La vita è difficile, ma a me è sempre piaciuto fare festa. Sono credente e prego Dio, l’ho cercato quasi mai, ma sono convinto che c’è. Quando non riesco a dormire recito il Rosario. Non ho paura di morire e sono soddisfatto della vita che ho fatto”. La moglie Mariuccia, fino ad ora silenziosa, e che da anni è a lui vicina, come un angelo custode, confida: “Elio è una persona stupenda e io lo sposerei di nuovo!”.
SICUREZZA
Manutenzione edile: le norme e gli obblighi di legge
Il Piano Operativo di Sicurezza ed il ruolo del Committente
I
lavori di manutenzione edile, prevedono da parte dell’impresa esecutrice la redazione del Piano Operativo di Sicurezza (POS), obbligo previsto dall’art. 96 comma 1 lettera g) del Decreto Legislativo 81/2008. Per meglio chiarire quest’obbligo, è fondamentale sapere dove ci si sta muovendo all’interno del Decreto sopra citato. Il D.Lgs 81/2008 chiamato anche Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro, è suddiviso in XIII titoli e consta di cinquantuno allegati; in particolare il titolo IV tratta la tematica dei cantieri temporanei o mobili. Viene definito cantiere temporaneo o mobile, qualunque luogo in cui si effettuano lavori edili o di ingegneria civile il cui elenco è riportato
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nell’ALLEGATO X, ovvero: • I lavori di costruzione, manutenzione, riparazione, demolizione, conservazione, risanamento, ristrutturazione o equipaggiamento, la trasformazione, il rinnovamento o lo smantellamento di opere fisse, permanenti o temporanee, in muratura, in cemento armato, in metallo, in legno o in altri materiali, comprese le parti strutturali delle linee elettriche e le parti strutturali degli impianti elettrici, le opere stradali, ferroviarie, idrauliche, marittime, idroelettriche e, solo per la parte che comporta lavori edili o di ingegneria civile, le opere di bonifica, di sistemazione forestale e di sterro.
• I lavori di costruzione edile o di ingegneria civile gli scavi, ed il montaggio e lo smontaggio di elementi prefabbricati utilizzati per la realizzazione di lavori edili o di ingegneria civile. La sicurezza è un obiettivo prima-
SICUREZZA rio a cui il datore di lavoro ed i lavoratori devono tendere, per tutelare il bene assoluto; la salute. Non dimentichiamoci che il legislatore ha chiarito inequivocabilmente il concetto di valutazione dei rischi (DVR): valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza. Il POS, pertanto non è nient’altro che la valutazione dei rischi, riportata nel settore delle costruzioni. Tale indicazione si trova nell’art. 89 comma 1 lettera h). piano operativo di sicurezza: il documento che il datore di lavoro dell’impresa esecutrice redige, in riferimento al singolo cantiere interessato, ai sensi dell’articolo 17 comma 1, lettera a), i cui contenuti sono riportati nell’ALLEGATO XV Proviamo a fare un esempio che
chiarisca meglio tale obbligo: 1. Il sig. Rossi deve rifare la copertura del proprio capannone, ricorre ad un impresa (Verdi), quest’ultima cosa deve fare? a- Qualunque sia l’assetto societario dell’impresa Verdi, quindi anche se trattasi di impresa famigliare, deve redigere, prima dell’inizio dei lavori il POS. Se il lavoro viene affidato ad un lavoratore autonomo e lo stesso è in grado, da solo di eseguire completamente l’opera, non dovrà redigere tale documento. Esistono più obblighi in capo sia al committente che all’impresa esecutrice. Nel nostro esempio il sig. Rossi risulta il committente, ovvero il soggetto per conto del quale l’intera opera viene realizzata, indipendentemente da eventuali frazionamenti della sua realizzazione. Il nostro committente deve essere in grado di capire se il lavoro di rifacimento del tetto, può essere eseguito da una sola impresa o ne occorrono più d’una. In tal caso, il sig. Rossi (committen-
te) dovrà nominare un professionista che curi il progetto della sicurezza dell’opera, ovvero il Coordinatore in fase di Progettazione (CSP) e successivamente, all’inizio dei lavori il Coordinatore in fase di Esecuzione, ovvero colui che gestisca e pianifichi la sicurezza nelle varie fasi operative. Un ulteriore aggravio per il committente è relativo alla verifica dell’idoneità dell’impresa o del lavoratore autonomo, verifica che viene espletata seguendo le indicazioni dell’ALLEGATO XVII del D.Lgs 81/2008. Tale normativa, così complessa, può sicuramente spaventare un non addetto ai lavori, per cui è fondamentale richiedere il consiglio di un esperto. Non dimentichiamo che, qualora il committente sia un datore di lavoro con dipendenti e la lavorazione venga espletata da una sola impresa edile, dovrà essere redatto il DUVRI a cura del datore di lavoro committente che identifichi gli eventuali rischi interferenziali tra l’impresa (es. agricola) e la ditta edile che esegue le lavorazioni (es. rifacimento del tetto).
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BIOLOGICO
Nel progetto, si è sviluppata una proficua collaborazione con le aziende del territorio
Coldiretti Cuneo e il Biologico
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e serate di promozione delle filiere locali e dei prodotti del territorio si sono tenute presso il seminario Vescovile di Cuneo e hanno preso la parola alcuni tecnici di campo dell’ Agenzia 4 A e un’azienda agricola che presentava i propri prodotti collegandosi all’ argomento trattato dai docenti. La partecipazione è stata ottima a tutte le serate, sintomo che manifesta come l’interesse sul cibo sano sia davvero alto tra i consumatori. Nello specifico le serate sono state le seguenti: • “Le buone vecchie farine” in cui Martinengo Lorenzo e Forneris Mauro hanno presentato le produzioni dei cereali biologici soprattutto delle nostre valli, quindi legate più alla storia passata come la segale e realtà
Si sono conclusi nel mese di febbraio gli incontri sul Biologico destinati ai consumatori organizzati dall’ Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo in collaborazione con la bottega del Germoglio Verde in ambito del progetto P.I.S.U del Comune di Cuneo: ottimi il riscontro e l’interesse del pubblico
molto moderne e remunerative per le aziende agricole biologiche come l’Enkir e il Grano Saraceno. Realtà remunerative perché in grado di fornire un’ottima economia alle aziende locali che nel meccanismo delle rotazioni imposte dal disciplinare del Bio inseriscono questi cereali nel loro ordinamento colturale. Sono cereali molto rustici, forti e davvero resistenti alle malattie; richiedono davvero poche cure e ben si adattano ai terreni anche definiti più marginali. L’Agenzia 4 A assieme al molino Marino nel Cebano e la cooperativa Le sette vie del Belbo ha realizzato una filiera molto redditizia legata alla coltivazione dell’ Enkir, una popolazione di sementi di farro monococco in grado di ottenere una farina dalle nobili proprietà quali la presenza di
NUOVE MODALITÀ FATTURAZIONE ELETTRONICA GSE FATTURE “ENERGY” Ai sensi del DM 3 aprile 2013, n. 55, dal 21 settembre 2015 sono state attivate, per i regimi commerciali Ritiro Dedicato - Tariffa Onnicomprensiva Certificati Verdi - Tariffa Fissa Onnicomprensiva - Certificati Bianchi da CAR le funzionalità dei Portali GSE relative alle “Fatture Energy” emesse dagli operatori nei confronti della Pubblica Amministrazione. Dalla data sopraindicata il GSE emetterà - per conto degli operatori - le fatture in formato XML, provvedendo a firmarle digitalmente e a trasmetterle al Sistema di Interscambio - SDI. Gli operatori sono tenuti ad effettuare la conservazione sostitutiva delle fatture e delle notifiche del Sistema di Interscambio, messe a disposizione dal GSE sui relativi Portali. STP PROGETTI mette a disposizione di tutti i fornitori GSE il servizio di Conservazione a Norma delle fatture elettroniche emesse secondo le modalità previste dalla Normativa attraverso l’adozione di procedure e metodi consolidati, sistemi affidabili e sicuri e personale qualificato con esperienza e competenze specifiche nel settore. Per info e costi chiamare il numero 0172 21383 dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 18.00.
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BIOLOGICO carotenoidi e un alto contenuto proteico. Questo antico cereale è la forza presente per la rinascita economica anche di terreni definiti per posizione e struttura del terreno più poveri o marginali. • “Conosciamo la frutta e la verdura bio” presentate da Lorenzo Martinengo e Cesare Gallesio che dopo aver indicato la normativa vigente sulla frutta e verdura bio fresca e confezionata hanno presentato le maggiori produzioni locali soffermandosi sull’importanza della biodiversità e della riscoperta delle antiche varietà locali. Sempre nella serata, in collaborazione con Onafrut, l’ Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori della Frutta hanno anche presentato una degustazione guidata di quattro varietà di mele biologiche locali. Per quanto riguarda la frutticoltura biologica negli areali massimamente vocati, come il Saluzzese, si è notato un aumento della richiesta di prodotto bio da parte della GDO, sia per quanto riguarda frutta e verdura da consumo
Lunedì 15 febbraio - “Alleviamo Bio, mangiamo buono e sano”
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fresco che per quanto riguarda le linee baby food. Risultava pertanto necessario andare a porre l’attenzione su alcuni aspetti, in particolare sulla gestione agronomica dell’azienda che decide di richiedere la certificazione biologica. Partendo da questo presupposto, sono stati organizzati nella primavera 2015 dei corsi sulla gestione del suolo e sulla frutticoltura biologica e biodinamica. Nella campagna 2015/2016, è stato registrato un incremento dell’80-90% rispetto alle campagne precedenti sia di aziende che richiedono la certificazione biologica che di superficie investita a colture certificate. Le coltivazioni principalmente interessate da questo metodo di fare agricoltura sono essenzialmente pero, melo, kiwi, pesco e piccoli frutti tra cui spicca la coltivazione di mirtillo. Le produzioni, nel complesso vengono destinate per un 70% all’industria di trasformazione e per il restante 30% al consumo fresco. Tra le coltivazioni da consumo fresco, sta crescendo l’interesse per le nuove varietà di melo ticchiolatura – resistente, che per le loro intrinseche caratteristiche organolettiche, rispecchiano i gusti dei consumatori. Le aziende già certificate
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da tempo, hanno manifestato una tendenza ad incrementare la produzione di derrate alimentari da destinare al consumo fresco, rispetto all’industria, in particolare sulle pere delle varietà abate e conference e sulle mele ticchiolatura resistenti. Anche il settore biologico del vitivinicolo ha subito un forte aumento nell’ ultimo periodo e i dati lo confermano appieno: +91% la crescita delle vendite di vino e spumanti nel 2015 rispetto al 2014, con un totale di 11% dei vigneti del territorio nazionale certificati biologici che determina un aumento del 6,5 % sulle viti coltivate biologicamente nel 2014 e un consumo aumentato del 17%! Notevole interesse si riscontra anche sull’orticoltura biologica, seppur restino ancora alcune problematiche agronomiche come la gestione delle malerbe e le infestazioni da afidi che rendono purtroppo molto difficile ad esempio la coltivazione delle carote e delle zucchine. Ci sono però diversi ortaggi come ad esempio la patata che rappresentano invece un’ottima opportunità alle aziende agricole e una coltura molto interessante e remunerativa da inserire all’interno della propria rotazione aziendale. L’Agenzia 4A
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buon interesse nel consumatore e nella GDO. Il disciplinare del biologico impone anche il paddock esterno per gli animali e la possibilità di pascolamento per i soggetti allevati, adottando anche una alimentazione con mangimi certificati biologici e prodotti aziendali biologici autoprodotti. Fondamentale ricordarsi sempre che l’ allevamento biologico è strettamente legato alla terra, infatti non può esistere un allevamento biologico senza terreni aziendali. Possiamo ribadire come l’interesse per le produzioni biologiche sia molto alto in tutti i campi. Coldiretti è presente e rivolta verso alle aziende
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insieme alla Cooperativa le Sette Vie del Belbo ha istituito il consorzio della Patata della Valle Belbo per la tutela e la valorizzazione di questo ortaggio biologico. Importanti contratti sono stati conclusi e verranno ripresentati anche per il 2016 per il fagiolo nano adzuki, occhio nero e borlotto e per il rampicante molto richiesto anche dal mercato Estero. • “Alleviamo Bio, mangiamo buono e sano” in cui Lorenzo Martinengo ha presentato l’importanza della zootecnia biologica e la normativa del Bio legata agli allevamenti e alla gestione dei capi biologici. La zootecnia è un altro must delle produzioni locali, pertanto è interessante anche per le produzioni biologiche. In zootecnia il latte biologico non ha subito forti scossoni e il prezzo è rimasto interessante e remunerativo per le aziende. Certo fare zootecnia biologica non è facile, perché occorre utilizzare razze più rustiche come ad esempio le vacche pezzate rosse per la linea latte e piemontesi per la linea carne. Anche le uova biologiche hanno un mercato notevole e riscontrano un
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Frutticoltura b BIOLOGICO
Un incontro rivolto a tutti i soggetti che operano nella filiera biologica
anche in campagne di educazione ed informazione nelle scuole attraverso percorsi educativi che permettono di coinvolgere i bambini ed avvicinarli al mondo dell’agricoltura, trasmettendo i valori del rispetto dell’ambiente e di una sana alimentazione. L’attenzione sul comparto del biologico è massima anche da parte delle Istituzioni, infatti anche l’Unione Europea sta accelerando notevolmente sulla riforma dei regolamenti Europei 834 e 889 volendo introdurre norme rigide e serie per tutelare le vere produzioni biologiche a scapito del falso bio. Lo stesso PSR proporrà nei prossimi bandi misure specifiche per le aziende biologiche e in conversione al biologico. Per ulteriori informazioni sulle certificazioni biologiche, sui contratti e sulle opportunità del settore biologico contattare gli uffici tecnici delle varie Zone.
situazione FrutticolturaLa biologica in Piemonte
a supporto de
La situazione, le prospettive, la ricerca a supporto dei processi di innovazione
L
a produzione biologica è in piena crescita. In Piemonte, i numeri mostrano un’impennata: decine di aziende di tutte le dimensioni sono coinvolte nel percorso di conversione al metodo biologico. Melo e pero sono le specie più coinvolte, con rispettivamente 680 e 389 ettari, già ben oltre il 10% della superficie regionale. La scelta è dettata dall’attenzione
all’ambiente e al consumatore, ma anche dalle opportunità di un mercato che riesce a remunerare l’impegno dei produttori. La filiera si sta strutturando, con aggregazioni che dialogano con la grande distribuzione e con buyer internazionali. Anche la trasformazione in prepadi 0,5 CF rati innovativiRiconoscimento sta crescendo con e dottori Fore nuove struttureAgronomi sul territorio. Uno scenario in fermento, in cui oc-
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BIOLOGICO corre fare il punto su: il trend dei mercati locali e internazionali, i percorsi commerciali e il ruolo del marketing. Ma anche il percorso in campo: più ricerca mirata, più consulenza tecnica, per fornire un supporto adeguato ai produttori, specie a chi inizia il percorso di conversione. Insieme con gli altri attori della filiera biologica piemontese, la Fondazione Agrion ha voluto organizzare un momento di confronto e discussione circa lo stato dell’arte, le criticità ancora irrisolte, gli spunti per la ricerca e le reali prospettive di mercato. Il convegno vuole dunque essere un’occasione per affrontare a 360° le problematiche e le opportunità cui si trova di fronte chi sceglie di intraprendere questo percorso. Agrion si è occupata, attraverso l’incorporata Creso, di ortofrutticoltura biologica fin dai suoi primi passi in Piemonte. Mette a disposizione della filiera i risultati della propria attività di ricerca traducendola in indicazioni applicative, trasmesse ai tecnici che seguono le aziende a conduzione biologica. L’assessore regionale all’agricoltu-
ra Giorgio Ferrero e il presidente di Agrion Giacomo Ballari hanno delineato un quadro della situazione piemontese, le opportunità e le attese, oltre alle misure attivate sul PSR. Roberto Della Casa, docente dell’Università di Bologna e fondatore del network Italiafruit, studioso d’avanguardia delle filiere dei prodotti alimentari freschissimi, esperto di marketing ed economia agricola, ha presentato con una relazione focalizzata sulla situazione attuale e sulle prospettive di mercato dell’or-
tofrutta biologica, con particolare riferimento agli elementi critici su cui concentrarsi per uno sviluppo duraturo oltre le mode del momento. Graziano Vittone di Agrion ha illustrato lo sviluppo della frutticoltura biologica in Piemonte. Agrion coordina i consulenti tecnici, definisce le linee tecniche condivise sul territorio e diffonde la newsletter Frutticoltura/BIO che supporta le scelte tecniche degli operatori. Luca Nari ha presentato l’attività sperimentale: i progetti di ricerca nell’ambito dei
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quali sono state e sono attualmente studiati i nuovi approcci per una frutticoltura sempre più ecosostenibile, in linea con i precetti del protocollo biologico. Sono infatti allo studio, in collaborazione con Università e Politecnico di Torino, metodi innovativi per una difesa “di precisione” contro la ticchiolatura, il controllo meccanico delle infestanti e la valorizzazione della fertilità organica del suolo. A seguire, l’intervento di Lorenzo Berra di Agrion, focalizzato sulle recentissime acquisizioni in tema di varietà naturalmente tolleranti o resistenti alle patologie più gravi delle specie da frutto. Si tratta di risultati di un lavoro continuativo: attraverso una successione di incroci controllati con specie selvatiche portatrici di caratteri di resistenza naturale alle malattie, la ricerca è approdata ad un panel di varietà di interesse, capaci di coniugare tratti qualitativi di ottimo livello con un elevatissimo quoziente di gestione sostenibile, grazie al corredo cromosomico che le rende “immuni” o poco sensibili ad uno o più patogeni. Ciò significa ridurre drasticamente gli
interventi fitosanitari necessari per il controllo della avversità. Nel corso del convegno, è stato affrontato anche il tema centrale delle certificazioni, le novità previste da una normativa in costante evoluzione per stare al passo con un settore dinamico e in crescita. La relazione è stata a cura di Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio. A seguire l’intervento di un frutticoltore biologico piemontese di lungo corso, Sergio Bunino, che ha impreziosito la giornata con i suggerimenti scaturiti da un’esperienza pluridecennale sul campo. I temi toccati dai relatori sono poi
stati discussi in un dibattito animato dagli interventi programmati degli operatori della filiera. Un settore in crescita si deve infatti strutturare per cogliere tutte le opportunità e le diversificazioni di un mercato interessato alle produzioni ottenute ai piedi dell’arco alpino, un ambiente che contribuisce al valore nutrizionale e salutistico dell’ortofrutta biologica piemontese. Il materiale presentato dai relatori è stato successivamente reso disponibile per una libera consultazione sul portale istituzionale della Fondazione: www.agrion.it.
BIOLOGICO
in vista un accordo sui prodotti biologici
Messico e Unione Europea insieme nel commercio “bio”
DAVICCO SEBASTIANO
Il mercato biologico europeo resta uno dei settori più dinamici e il Messico ha grandi potenzialità per sviluppare il comparto tando per posizionarsi all’interno del mercato europeo. “L’obiettivo di questo esercizio è quello di fornire prosperità e benessere ai nostri produttori e ai nostri consumatori, attraverso una maggiore cooperazione su questioni di interesse comune”, ha dichiarato il segretario del Sagarpa. Nel 2014, in Messico, 24.500 ettari di terra sono stati coltivati con colture biologiche, con una produ-
zione che ha raggiunto le 104.000 tonnellate, per un valore complessivo di 1,062 miliardi di pesos messicani. Nello stesso periodo, all’interno dell’Unione Europea, l’area destinata alla coltivazione di questi prodotti ha raggiunto quota 10,3 milioni di ettari, contro i 6,4 milioni di ettari del 2005. L’Unione Europea è, inoltre, il secondo maggior mercato mondiale di prodotti biologici, costituendo il 40% di tutte le vendite, dietro agli Stati Uniti con il 43%. La scorsa settimana, Phil Hogan, commissario europeo all’Agricoltura, ha visitato il Messico, accompagnato da una delegazione di 35 uomini d’affari, che rappresentano un’ampia gamma di prodotti dell’industria agroalimentare europea.
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I
l governo messicano e il Consiglio Agricoltura della Commissione Europea hanno annunciato l’avvio dei negoziati per il raggiungimento di un accordo bilaterale concernente il commercio di prodotti biologici. Intervenendo a margine di una conferenza stampa, Jose’ Calzada, segretario del Ministero dell’Agricoltura, del Bestiame, dello Sviluppo Rurale, della Pesca e dell’Alimentazione (SAGARPA) del Messico, ha sottolineato come, negli ultimi quindici anni, il commercio di prodotti alimentari tra Messico ed Unione Europea abbia registrato una crescita del 150%, passando dagli 890 milioni di euro del 2000, ai 2,2 miliardi di euro del 2015. Banane, caffè, miele e manzo sono tra i prodotti cui il Messico sta pun-
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Meritocrazia in alpeggio
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a Coldiretti con i suoi dirigenti della Valle Maira ed in collaborazione con il Comune di Prazzo ed A.RE.MA hanno predisposto delle linee guida di indirizzo per la redazione di un Regolamento Tipo per la gestione degli alpeggi gravati da uso civico. Il 12 Febbraio del 2016 il lavoro svolto è stato presentato presso la Federazione Provinciale Col-
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Il documento presentato all’Assessore prevede l’assegnazione attraverso appositi bandi delle malghe di proprietà pubblica
diretti Cuneo all’Assessore Regionale Agricoltura Ferrero Giorgio e ai Dirigenti competenti della struttura: erano presenti alcuni dirigenti Coldiretti, i rappresentanti del Comune di Prazzo, il presidente dell’Arema e dei funzionari Coldiretti che hanno coadiuvato i lavori. I pascoli alpini costituiscono un patrimonio della collettività, il cui utilizzo necessita di strumenti adeguati a
ALPEGGI garantire la conservazione dei beni, dei paesaggi e dell’assetto idrogeologico territoriale ad alto valore ecologico ed elevato grado di biodiversità ed a consentire alle imprese agricole di esercitare l’attività, coniugando tradizione e innovazione. Gli obbiettivi perseguiti sono i seguenti: - rivisitare i criteri che prevedono la monticazione in alpeggio mediante clausole volte a tutelare le imprenditorie storiche e tradizionali radicate sul territori ed a evitare fenomeni speculativi, - preservare ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla silvicoltura, - evitare il possibile abbandono e degrado dei pascoli alpini al fine di assicurarne la conservazione ed il tipico paesaggio alpino caratterizzato da notevole attrattività turistica. Il documento presentato prevede i criteri di massima per l’assegnazione attraverso appositi bandi delle malghe di proprietà pubblica mediante contratti previsti dalle normative vigenti in materia. Gli usi civici vengono definiti quali diritti reali, imprescrittibili,
goduti in comune da una determinata collettività locale su beni di proprietà, pubblica o privata, inalienabili ed inusucapibili, assimilabili ai beni demaniali. L’esercizio del diritto di uso civico di pascolo permette l’utilizzo delle risorse erbacee del terreno finalizzato all’alimentazione del bestiame, l’abbeveraggio degli animali, l’utilizzo di risorse idriche del territorio, l’utilizzo di strutture eventualmente esistenti in loco, la sistemazione in loco del personale addetto alla cura del bestiame durante il periodo di pascolo e la trasformazione dei prodotti derivanti dall’attività di allevamento degli
animali. Le linee guida predisposte costituiscono un ausilio e contengono suggerimenti di indirizzo per i Comuni tenuti per legge a redigere un Regolamento che disciplini: l’esercizio dei diritti di uso civico utile da parte della comunità locale determinandone il contenuto, i limiti e l’eventuale corrispettivo a carico degli utenti, nonché le modalità di imposizione e riscossione; le modalità, le forme e le condizioni anche economiche ai fini del rilascio delle assegnazioni per uso esclusivo delle terre civiche; - interventi di recupero dei pascoli
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ALPEGGI abbandonati e depauperati; - il numero e la tipologia di capi monticabili, in modo da non superare quello del carico massimo sopportabile da ciascun pascolo, al fine di non compromettere nel tempo il valore del bene, dotandosi di piani pastorali o di piani speditivi. All’inizio della stagione pascoliva ed al termine viene previsto un sopralluogo per la verifica dell’osservanza delle prescrizioni comunali inerenti al carico pascolivo ed alle modalità di pascolo. Il Comune potrà prevedere che l’inosservanza delle prescrizioni comunali, comporti la perdita dell’esercizio del diritto di uso civico per la stagione pascoliva successiva e, in casi di particolare gravità, l’immediata decadenza dal diritto, applicando eventuali sanzioni. L’esercizio dell’uso civico di pascolo nella proprietà comunale spetta ai residenti possessori di animali idonei al pascolo. Ove non risulti possibile assegnare i pascoli gravati da uso civico ai residenti titolari del diritto, gli stessi verranno
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estesi a titolo oneroso a terzi, mediante un bando. Tuttavia, anche in questa casistica è previsto un bando che vedrà prevalere non solo l’aspetto economico, ma caratteristiche premianti individuate dal bando per coloro che offrono una migliore garanzia per la corretta gestione dei pascoli, senza dare adito a pratiche speculative. In ragione di ciò, una previsione di canone sarà determinata dall’amministrazione comunale prima della pubblicazione degli avvisi di bando. In pratica, i pascoli verranno assegnati sulla base di punteggi attributi ai candidati in possesso di speci-
fiche caratteristiche tecniche (quali, ad esempio, la storicità dell’azienda, la tipologia dei capi monticati, etc.) Una particolare attenzione, con relativo punteggio aggiuntivo è prevista per i margari che hanno già utilizzato in precedenza l’alpe in modo idoneo e corretto. L’auspicio è che le medesime modalità vengano adottate da parte delle Amministrazioni Comunali utilizzandole altresì per l’affidamento dei pascoli montani non gravati da uso civico, relativamente ai quali le linee guida presentate possono trovare applicazione.
CULTURA
Il libro “Il Popolo Dei Malgari” presentato a Saluzzo A Saluzzo, giovedì 25 febbraio, presso la Fondazione Amleto Bertoni - Salone degli Specchi, è stato presentato il libro “Il popolo dei Malgari tra passato, tradizione e futuro”. Autore del libro Gian Andrea Porro, che ha diviso l’opera in tre parti: una prima parte di testi a cura di archeologi esperti della storia delle vallate piemontesi, una seconda fotografica con frasi in dialetto e tradotte in italiano, infine una terza parte costituita dall’indice fotografico corredato dalle miniature con didascalie e numero di pagine per rintracciare le foto. Il libro, disponibile presso le principali librerie piemontesi, è prenotabile anche sul sito internet thinkphoto.it. L’iniziativa è stata patrocinata dal Comune di Saluzzo, dalla Fondazione Amleto Bertoni e da Arema (associazione regionale Margari) emanazione di Coldiretti Cuneo. Hanno preso la parola Giovanni Fina, segretario Arema e Mario Dotto, segretario di zona Coldiretti di Saluzzo.
“I Senza voce”
In “I Senza voce” Il Risorgimento dimenticato, Giancarlo Gili narra la storia di una famiglia contadina che, con il passare delle sue generazioni, ha collaborato con il suo determinante contributo di uomini, a completare il disegno unitario del nostro Paese. Così, dopo la prima edizione, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, in cui con uno stile narrativo semplice ed essenziale, ma sempre coinvolgente, l’autore raccontava la vita di tutti quei “senza voce” di cui non parlano i libri di storia, in particolare “gli eroi del Piemont”, in questa seconda edizione, il libro è più corposo: 95 pagine anziché 75. Il testo è arricchito da dialoghi fra i protagonisti e quadretti di vita contadina di quei tempi, nonchè da due poesie molto belle: una in prima ed una in ultima pagina. Confrontata con la prima edizione, l’utlima da più spazio alla storia locale; la piccola storia prevale sulla grande storia d’Italia.
Assemblea annuale del Catac di Fossano
Grande partecipazione all’ assemblea annuale CATAC del fossanese. Dopo la relazione di Raffaele Tortalla e del Presidente del Consorzio Tonino Gai si è parlato delle opportunità e convenienze economiche che l’assistenza tecnica con l’aggregazione ha creato in questi anni a partire dai contratti di filiera del settore cerealicolo e le vantaggiose convenzioni con le aziende del territorio. Soddisfazione e incoraggiamento da parte dei coltivatori nel proseguimento di questo percorso.
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MONTAGNA
La proposta in Senato: usare il gettito aggiuntivo di quest’anno per migliorare il segnale, assente in molte zone
Canone Rai, la rivolta dei Comuni montani
I
l canone Rai finirà in bolletta, così - almeno in teoria - lo pagheranno davvero tutti, anche gli evasori. Solo che per chi vive in montagna, specie nelle vallate più remote, il discorso vale fino a un certo punto: alcuni di loro si troveranno a pagare la tassa pur non ricevendo il segnale. Numerosi sindaci continuano a denunciare costanti e crescenti difficoltà di accesso al servizio televisivo. L’Unione delle Comunità montane non punta il dito contro l’iniziativa in sé. È certamente necessario ridurre l’evasione però deve essere assicurato un adeguato servizio consentendo la ricezione di tutti i canali. In Piemonte non sempre succede. Nel 2014 il Corecom, il Comitato regionale che vigila sulle comunicazioni, ha svolto un sondaggio tra i Comuni della regione. Le indicazioni hanno fatto capire all’organo che «i problemi di ricezione del segnale Rai sono riconducibili a due macroaree: quelle attigue alla Lombardia, per problemi di interferenza e quelle montane, per assenza del segnale». Queste ultime sono soprattutto nel Cuneese: da Roaschia, Valmala e Monchiero fanno sapere che la Rai proprio non si vede, a Igliano l’emittente raggiunge il 15 per cen-
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to dei residenti, a Ostana la metà. “I dati in nostro possesso ci dicono che molte più aree del Piemonte non vedono Rai e altre tv”, evidenzia il presidente regionale Uncem Lido Riba. Il problema dell’interferenza riguarda invece il canale su cui viene irradiato il tg regionale in onda da Torino che, in alcuni casi, è disturbato dal segnale della lombarda Tele Libertà. Accade in molte zone della regione, dice il Corecom, anche nella collina torinese: “Si stima che siano penalizzati circa 600 mila abitanti”, si legge nel documento. Eppure, nota l’organo, basterebbero circa 500mila euro per coprire l’intero territorio. Da Raiway, la società della Rai che si occupa dell’infrastruttura, ridimensionano molto il fenomeno: “Da parte nostra ci impegniamo a garantire il servizio ovunque è possibile. Dove tecnicamente non lo è, c’è la piattaforma satellitare”. Del resto, non è facile irraggiare l’area montana, soprattutto le valli più anguste e remote. L’Uncem regionale fa notare che la soluzione via satellite ha comunque un costo di installazione elevato (si parla di 400 euro) e invita i Comuni piemontesi a deliberare ordini del giorno in cui richiedano una migliore diffusione del servizio televisivo. Una sponda potrebbe arrivare dal
Parlamento: il senatore piemontese Federico Fornaro ha proposto in Commissione Rai di reinvestire il gettito aggiuntivo del canone per risolvere i problemi di ricezione. Le Comunità montane hanno poi anche il problema dei 50 piccoli ripetitori che hanno installato in Piemonte negli ultimi 20 anni per migliorare la situazione: con la trasformazione in Unioni montane non è chiaro chi dovrà gestirli e se ci saranno le risorse per la manutenzione.
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Stabilità e Collegato Ambientale, le misure per Comuni, Unioni, Montagna e Territori
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d un mese dall’approvazione della legge di stabilità e collegato ambientale da parte del Parlamento, le sfide aperte sono molte e complesse. Nelle mani di Regioni, Enti locali e Parlamento, che devono varare una serie di decreti attuativi. Se ne è parlato a Torino, in un incontro promosso da Uncem. Sono state presentate le misure specifiche per Comuni, Unioni, montagna, ambiente e territori. “A dicembre abbiamo approvato la manovra di politica economica maggiormente espansiva dal 2001 - ha sottolineato la sen. Magda Zanoni -. È una scelta di grande forza per sostenere la ripresa e per recuperare in tempi rapidi i livelli pre-crisi di reddito e di occupazione. Importante associare, in considerazione dei gravi episodi di terrorismo, alle manovre tipiche della sicurezza, gli interventi per la difesa dei valori culturali pilastro della nostra società con interventi di contrasto alla povertà culturale dei nostri giovani”. “Eliminata la Tasi sull’abitazione principale e l’imu agricola, sono stati sbloccati due miliardi di euro per gli enti locali che così possono fare investimenti in tempi brevi. È stato reintrodotto il fondo nazionale per la montagna e aumentato a 30 milioni annui il fondo per l’associazionismo comunale. Cogliamo in questi punti, nell’assenza di tagli agli
enti locali, un segnale forte, sul quale lavorare ulteriormente nel perfezionare la riforma Delirio e il sistema di fiscalità locale. Dobbiamo permettere ai Comuni di tornare a fare programmazione”. “Nell’ottica dello sviluppo sostenibile, la montagna è il mondo nuovo, quello che dispone delle risorse, a partire dall’acqua. E’ necessario che i territori montani si organizzino per essere protagonisti del cambiamento, altrimenti prevarrà la logica dell’accaparramento e finiranno colonizzati”, ha sottolineato a Torino il presidente nazionale dell’Uncem, on. Enrico Borghi. “Bisogna agire subito - ha esortato Borghi -, con la nascita delle Unioni montane di Comuni si stanno scrivendo le regole del gioco. Siamo a una svolta, dopo tanti anni nei quali è stata fatta un’operazione di destrutturazione del
territorio montano mirata alla sua colonizzazione, finalmente si è tornati a parlare di montagna in modo diverso”. “L’Italia - ha aggiunto - ha il 42% della superficie alpina e, a differenza di Paesi come gli Usa, ha una montagna molto popolata. Queste sono carte da giocare, ma se non emerge una nuova soggettività del territorio, saranno altri a decidere. Sono necessarie forti politiche di riaggregazione territoriale, altrimenti la montagna finirà espropriata. E’ fondamentale il raccordo fra autonomie locali montane e Regioni, per cui lancio un appello al Consiglio regionale del Piemonte, affinché si portino temi quali la Strategia macroregionale alpina, la Strategia nazionale Aree interne, l’uso dei fondi europei per investimenti e sviluppo, al centro del dibattito politico”.
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I consigli comunali delle terre alte impegnano Regione, Parlamento e Governo
Defiscalizzare le imprese e i negozi in montagna
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arare una legge che individui sgravi fiscali e minor carico burocratico per chi possiede un negozio in un Comune montano, per chi avvia un’attività nelle Terre Alte, per chi vuole potenziare una piccola impresa, per chi apre una partita iva. Prevedere opportune “zone a fiscalità di vantaggio” nella legislazione regionale e anche all’interno dei provvedimenti adottati con la Strategia nazionale Aree interne. Incentivare i centri multifunzionali, “negozi che vendono prodotti e allo stesso tempo svolgono dei servizi”, d’intesa anche con associazioni locali presenti nei piccoli Comuni, come Pro Loco e gruppi Alpini.
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Sono le tre principali richieste contenute nell’ordine del giorno inviato dall’Uncem ai 553 Comuni montani piemontesi e già condiviso da molti altri centri alpini e appenninici. Un atto politico da varare in Giunta o in Consiglio comunale, che chiede a Regione, Parlamento e Governo, oltre ai piani per la defiscalizzazione, anche di sostenere la campagna “Compra in valle, la Montagna vivrà”, favorendo così tutte le azioni possibili di marketing territoriale individuate dalle Unioni montane di Comuni, in accordo con i soggetti privati, le imprese e le loro rappresentanze. Nonché di favorire nuovi progetti di sostegno agli esercizi commerciali di prossimità dei piccoli Comuni, già pro-
mossi in passato dalla Regione. Un programma di mobilitazione dal basso, di proposta e di sensibilizzazione per le necessità delle aree ad “alta marginalità socioeconomica” che arriva a pochi giorni da due ordini del giorno per la defiscalizzazione delle aree monta-
MONTAGNA ne già varati all’unanimità in Consiglio regionale del Piemonte. Ora si attende una specifica legge: che consenta ad esempio di eliminare l’Irap ai negozi e alle imprese delle Terre Alte o comunque di avviare nuovi progetti per il sostegno al commercio di prossimità. L’odg che i Comuni approveranno richiama la Strategia Aree interne che dovrà individuare sgravi fiscali per le zone montane. Ma anche la necessità di superare gap strutturali permanenti che finora hanno impedito a molti esercizi commerciali e a molte imprese di crescere e sopravvivere nei Comuni montani più distanti dai poli dei servizi. Così è aumentata la desertificazione commerciale (80 Comuni piemontesi senza negozi, altri 200 a rischio). L’odg lancia un monito all’Europa, affinché dal Governo, dal Parlamento e dalla Regione possa partire un chiaro no ai blocchi di Bruxelles alle iniziative contro la defiscalizzazione in alcune aree, in nome della concorrenza. “Visto che alla Germania è stato recentemente concesso
“La voce e le proposte dei Comuni sono un chiaro segnale di impegno e mobilitazione istituzionale che interpella tutte le forze politiche, affinché agiscano subito. Uncem farà la sua parte e dà la massima disponibilità al Consiglio regionale del Piemonte per approfondire il tema e individuare soluzioni” di portare in house i suoi porti, per evitare finissero in mano cinese, si permetta dunque all’Italia di varare
una legge che permetta di sostenere la montagna, le zone più interne e le sue imprese, di tutti i tipi - afferma Lido Riba, presidente Uncem Piemonte - È un’azione di civiltà, di buon senso e di grande vantaggio per l’intera collettività piemontese. Sui media leggiamo di abbandono delle aree montane, ma sempre più anche storie di ‘ritorno’. Si possono moltiplicare. Ma servono norme e azioni chiare, occorre agire subito. La politica deve fare la sua parte, le sue scelte”. Recenti rapporti sulla montagna, dimostrano che ove vi sono state opportune strategie regionali (come in Trentino Alto Adige e in Valle d’Aosta), la popolazione è cresciuta. “Nelle aree montane delle altre Regioni alpine si sono perse quasi un milione di persone, scese a valle - evidenzia Riba - Non vogliamo assistenza, ma sgravi fiscali sì, capaci di sostenere chi sceglie di restare e far crescere l’economia di un territorio. Non saranno le ideologie UE sulla concorrenza a bloccarci”.
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LETTERE
La posta del Coltivatore MONTAGNA: LA REGIONE INTERVENGA PER GESTIRE L’EMERGENZA LUPI
di fondi regionali stanziati ma in regime di de minimis e quindi è facile che il plafond non sia sufficiente a garantire il risarcimento pieno del danno visto che spesso gli operatori del settore accedono anche ad altre contribuzioni e sostegni che fanno raggiungere il limite velocemente. Attendiamo invece di comprendere le due misure che l’assessore all’Agricoltura ha annunciato essere contenute nel PSR. Verranno messe
a bando a metà del 2016 e la prima prevede contributi per l’acquisto di accorgimenti tecnici o per il pagamento di personale al fine di vigilare sui capi di bestiame, la seconda è una misura a superficie dei lotti coinvolti. Vigileremo sull’applicazione di questi due interventi che confidiamo non tarderanno ad essere aperti. Franco Graglia vice presidente Forza Italia in Regione Piemonte
Scompare il senatore Carlo Baldi
“La Regione intervenga per frenare l’emergenza lupi che sempre più frequentemente colpisce il mondo rurale e montano delle nostre vallate”. A domandarlo il gruppo regionale di Forza Italia. Si moltiplicano i casi di pastori e margari che, in numero crescente minacciano di lasciare gli alpeggi e di abbandonare la pratica della monticazione. E’ facile comprendere gli effetti devastanti che deriverebbero dalla scomparsa di queste attività: si perderebbero presidi di biodiversità agroalimentare e la tenuta idrogeologica dei terreni che solitamente viene favorita grazie alle attività di pascolamento. Proprio per tale ragione è centrale l’intervento della Regione che abbiamo sollecitato sull’argomento”. “Sicuramente risulta essere insufficiente la misura prevista dal Piano Regionale Interventi per risarcimenti da canidi. Ci sono 287mila euro prima
E’ mancato il Sen. Carlo Baldi classe 1926, nel ‘57 venne eletto vicepresidente Coldiretti Cuneo quindi diventò presidente. Incarico che ricoprì per decenni, facendo parte anche del direttivo regionale e nazionale. Parlamentare democristiano per sette legislature (quattro alla Camera, tre al Senato), iniziò la carriera politica giovanissimo nelle file dello «scudo crociato» e fu eletto nel ’56 alle provinciali, nel collegio di Cortemilia. Nel 1958 entrò per la prima vola alla Camera. Riconfermato nel ’63, nel ’68 e nel ’72. Quindi passò per tre legislature al Senato (’76, ’79, ’83). Fu sottosegretario per l’Industria, Commercio e l’Artigianato in due Governi Andreotti e con Cossiga. Fu presidente della Commissione parlamentare all’Agricoltura e componente della Commissione P2. È sempre risultato il più votato nelle liste Dc in provincia di Cuneo. La Coldiretti provinciale esprime alla famiglia le più sentite condoglianze. dopo
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di fornire un contributo a questo tipo di percorso, parlando ai bambini della frutta e della verdura prodotta in Italia e in Piemonte, della stagionalità delle produzioni agricole e del forte legame che le lega al territorio di origine”. In una breve lezione ludicodidattica sul variegato mondo dell’ortofrutta, viene lasciato spazio alle domande dei bambini, dopodiché si passa alla degustazione di un frutto di stagione. I bambini vengono aiutati ad apprezzare il frutto proposto, utilizzando i cinque sensi: vista, tatto, olfatto, gusto e udito. Alla fine dell’incontro a tutti i bambini, viene consegnato un opuscolo realizzato da O.N.A.Frut., utile per continuare, divertendosi, a incrementare la
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partire dall’autunno, con l’inizio dell’attività scolastica, gli esperti assaggiatori di O.N.A.Frut. hanno ricominciato un fitto calendario di presenze nelle scuole della nostra provincia, con il progetto denominato “ FruttAScuola”. Durante le lezioni, che durano circa un’ora e sono destinate alla scuola primaria, uno o più esperti dell’organizzazione presentano ai bambini il panorama produttivo orto frutticolo provinciale e le sue eccellenze. “In tutte le classi dove siamo stati ci dice Giovanni Quaglia, Presidente dell’organizzazione - i singoli istituti e le maestre avevano già sviluppato dei percorsi sulla conoscenza degli alimenti e sulla corretta alimentazione. La volontà di O.N.A.Frut. è quella
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l tumore della mammella è la diagnosi oncologica femminile più frequente. In Italia sono diagnosticati ogni anno circa 40.000 nuovi casi ed in media 1 donna su 8 rischia di contrarre un tumore della mammella. La diagnosi precoce è dunque fondamentale ed incide pesantemente sulla prognosi. Tecnologie e metodiche altamente innovative consentono di effettuare una diagnosi precoce anche di micro lesioni e quindi di intervenire con tempestività, aumentando notevolmente le possibilità di sopravvivenza e la qualità di vita in caso di tumore. Il percorso di Diagnostica Senologica generalmente si articola in tre fasi: Visita Senologica. Mammografia
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Tema del mese: diagnostica senologica
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SALUTE
E’ indispensabile contemperare rischi e benefici
Antibiotici: meglio non abusarne
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uò sembrare paradossale, ma più gli antibiotici sono utilizzati più diventano inefficaci. Questo perché un loro uso eccessivo permette ai batteri di instaurare meccanismi di “resistenza”, ossia di sopravvivere e diffondersi nonostante la somministrazione del farmaco. Spiega Stefania Mellano, direttore della Farmacia territoriale dell’Asl CN1: “Il problema della resistenza agli antibiotici è aggravato dal fatto che la scoperta di nuovi antibiotici è al minimo storico. Se si tiene presente che nel 2014 l’Italia si è collocata ai primi posti, insieme alla Grecia, nel consumo di antibiotici, a fronte di paesi come la Germania, Svezia e Austria che hanno consumi nettamente inferiori (circa la metà) e che i dati riguardanti il periodo gennaio-settem-
bre 2015 indicano che gli antimicrobici per uso sistemico rappresentano nel nostro paese la seconda categoria terapeutica a maggior spesa pubblica (era la quarta nel 2014), è chiaro come l’utilizzo appropriato di questa classe terapeutica abbia notevoli margini di miglioramento”. Recentemente è stata pubblicata una guida sulla gestione antimicrobica allo scopo di modificare le pratiche prescrittive per contribuire a rallentare la comparsa della resistenza antimicrobica e assicurare che gli antimicrobici rimangano un trattamento efficace per le infezioni. La linea guida raccomanda ai medici di dedicare tempo alla discussione con i pazienti sulla natura probabile della loro patologia, sui benefici e i rischi di una immediata prescrizione antimicrobica, sulle alternative,
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come una “vigile attesa” o una prescrizione ritardata e sulle ragioni per cui la prescrizione di antibiotico possa non essere la migliore scelta - per esempio, se hanno una infezione del tratto respiratorio autolimitante o se la loro patologia è dovuta ad un’infezione virale, su cui l’antibiotico non ha effetto.
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Aggravamento conseguente ad infortunio sul lavoro o malattia professionale
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l fine di garantire la corrispondenza tra il danno subito per infortunio e l‘indennizzo erogato dall’INAIL, considerato che, decorsi determinati periodi di tempo, le variazioni dello stato di inabilità permanente possono essere connesse all’evento, l’art. 13 del D.Lgs 38/2000 prevede che il lavoratore che abbia subito un infortunio sul lavoro, per il quale l’Inail abbia riconosciuto: • un danno non indennizzato da 0% a 5%. • una menomazione pari o superiore al 6% ed inferiore al 16% già indennizzata diritto ad un in capitale, In caso di peggioramento delle condizioni di salute, e quindi di aggravamento del danno subito, ha diritto a richiedere entro 10 anni dalla data dell’evento: 1. Il riconoscimento del danno permanente oppure l’adeguamento dell’indennizzo in capitale già concesso; 2. La costituzione della rendita, qualora la menomazione sia aggravata e raggiunga il grado minimo del 16%. Il procedimento può essere pro-
mosso unicamente dall’interessato (non avviene quindi su iniziativa dell’INAIL), tuttavia la valutazione circa l’opportunità e la sussistenza dei requisiti per richiedere un eventuale aggravamento è sempre di natura medica, e presuppone quindi una valutazione da parte del medico legale. I termini entro i quali può essere presentata la richiesta di aggravamento sono: • entro i primi quattro anni, la prima revisione per aggravamento può essere richiesta non prima di un anno dalla data dell’infortunio, e non prima di 6 mesi dalla cessazione della temporanea; le successive revisioni possono essere richieste a distanza di almeno un anno dalla precedente; • al settimo anno; • al decimo anno (l’ultima). Va altresì sempre tenuto che, in sede di richiesta di aggravamento, nel rispetto dei termini sopra indicati, è possibile richiedere una sola volta l’adeguamento del danno per il quale vi sia già stato indennizzato in capitale (dal 6% al 15%); le successive volte, quindi, si potrà richiedere un nuovo aggravamento del danno,
solo ai fini della costituzione della rendita (la quale, come detto, presuppone una menomazione di grado almeno pari al 16%). ATTENZIONE; anche nel caso di riconoscimento della MALATTIA PROFESSIONALE, se si evidenzia un peggioramento delle condizioni di salute, e quindi di aggravamento del danno subito, l’interessato a diritto a richiedere l’aggravamento entro 15 anni dalla costituzione della rendita. Consigliamo pertanto ai lavoratori che abbiano subito un infortunio sul lavoro o abbiano ottenuto il riconoscimento della malattia professionale e che si riconoscano in alcune di queste situazioni, cioè ritengano di avere un peggioramento delle proprie condizioni fisiche derivanti dallo stesso infortunio o dalla malattia professionale, di rivolgersi al Patronato EPACA. Il medico convenzionato con il Patronato EPACA valuterà l’opportunità di presentare le istanze di aggravamento ed ottenere l’eventuale riconoscimento dell’indennizzo, si ricorda che il medico riceve presso l’Ufficio Provinciale EPACA tutti i sabati previo appuntamento telefonico al numero 0171/447265.
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Disoccupazione agricola 2016 (anno 2015) “informativa”
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er aver diritto alla disoccupazione agricola 2016 (anno 2015) occorrono entrambi i seguenti requisiti: 1. Aver lavorato per un totale di almeno 102 giornate nel biennio 2014/2015. Le giornate possono essere lavorate anche in altri settori, purché la prevalenza nel biennio sia in agricoltura. 2. Far valere un’anzianità assicurativa di almeno 2 anni ovvero: due anni di iscrizione negli elenchi dei lavoratori agricoli (2014 e 2015). In assenza del biennio essere iscritti negli elenchi dei lavoratori agricoli nell’anno 2015 ed avere almeno un contributo settimanale coperto da assicurazione contro la disoccupazione per lavoro extra-agricolo negli anni precedenti (2012-2013-2014, eccetera). Documenti necessari Coordinate bancarie o postali - Iban per l’ accredito bancario o postale; codice fiscale; documento di identità; passaporto per il lavoratori extracomunitari. Contestualmente alla disoccupazione può essere richiesto l’assegno per il nucleo familiare (documenti necessari: redditi del nucleo familiare 2013-2014, codici fiscali del richiedente e dei figli minori o mag-
giorenni inabili, stato di famiglia). Scadenza La domanda va presentata entro il 31 marzo 2016. I “lavoratori agricoli” dipendenti delle Cooperative aderenVia Marconi, 2 tel. 0175.210238
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ti a UECOOP possono rivolgersi agli Uffici di Coldiretti/Patronato EPACA che li assisteranno per la compilazione e l’invio delle domande di disoccupazione agricola all’INPS. Via Mathis, 3 tel. 0172.413695
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EPACA
I requisiti e i documenti necessari per avere diritto all’indennità
Disoccupazione agricola. Scadenza 31 marzo 2016
L
a disoccupazione agricola è una particolare indennità cui hanno diritto gli operai che lavorano in agricoltura iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli. La disoccupazione agricola spetta: agli operai a tempo determinato; ai piccoli coloni; ai compartecipanti familiari; ai piccoli coltivatori diretti che integrano fino a 51 le giornate di iscrizione negli elenchi nominativi mediante versamenti volontari; agli operai agricoli a tempo indeterminato che lavorano per parte dell’anno.
REQUISITI
Per aver diritto alla disoccupazione agricola 2016 – relativa all’anno 2015 – occorrono entrambi i seguenti requisiti: 1. Aver lavorato per un totale di almeno 102 giornate, nel biennio 2014/2015. Esempi: anno 2014 giorni 20, anno 2015 giorni 82, totale 102 giorni; oppure anno 2014 giorni 51, anno 2015 giorni 51, totale 102 giorni. Le giornate possono essere lavorate anche in altri settori, purché la prevalenza nel biennio sia in agricoltura. 2. Far valere un’anzianità assicurativa di almeno due anni ovvero: due anni di iscrizione negli elenchi dei lavoratori agricoli (2014 e 2015).
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In assenza del biennio, essere iscritti negli elenchi dei lavoratori agricoli nell’anno 2015 ed avere almeno un contributo settimanale coperto da assicurazione contro la disoccupazione per lavoro extraagricolo negli anni precedenti.
DOCUMENTI
I documenti per presentare per presentare la domanda di disoccupazione sono: • le coordinate bancarie o postali con l’Iban per l’accredito bancario o postale; • il documento di identità e il Codice fiscale del richiedente; • il Passaporto per i lavoratori extracomunitari. ATTENZIONE - Contestualmente
alla domanda di disoccupazione può essere richiesto l’assegno per il nucleo familiare. I documenti necessari sono: - i codici fiscali del richiedente e dei figli minori o maggiorenni inabili - i redditi del nucleo familiare 20132014; - lo stato di famiglia (autocertificazione).
“IMPORTANTE”: LA SCADENZA DELLA DOMANDA
La domanda di disoccupazione agricola deve essere presentata entro il 31 marzo 2016, si ricorda che la scadenza è “perentoria”. Gli Uffici del Patronato Coldiretti/Epaca sono a disposizione per l’assistenza in merito alla presentazione di tali istanze.
SCADENZE
Scadenze 16 MARZO VERSAMENTO IVA DICHIARAZIONE ANNUALE Scade il termine per effettuare il versamento relativo alle dichiarazioni annuali IVA 2015 senza maggiorazione. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI FEBBRAIO Annotazione di liquidazione per il mese di febbraio e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano l’attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2015 hanno realizzato un volume d’affari superiore a euro 400.000, se prestazione di servizio o di euro 700.000 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66 legge 427/93. VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti diretti, delle ritenute effettuate nel mese di febbraio sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente CONTRIBUTI INPS DATORI DI LAVORO AGRICOLI I datori di lavoro che hanno assunto alle proprie dipendenze operai agricoli a tempo determinato e/o indeterminato nel 3 trimestre 2015 devono effettuare entro tale data il versamento della relativa rata dei contributi.
25 MARZO
ACQUISTI , CESSIONI INTRACOMUNITARI E PRESTAZIONI DI SERVIZI RESE O RICEVUTE Entro tale data scade il termine per i contribuenti mensili per la trasmissione in via telematica, all’Agenzia delle Dogane, dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di febbraio.
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IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquista-
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