2 minute read
Laringite...................................................................................... »
tetracicline non sono utili nelle tonsilliti streptococciche (Weber, Current Therapy 2020). Non sono consigliate colture in caso di risoluzione ma solo nelle recidive che si hanno nel 10-15% dei casi (Wessels, NEJM 364, 648; 2011). Nel 10% i tamponi rimangono positivi, ma questo non ha importanza clinica ed epidemiologica. Le cefalosporine orali, Clindamicina o Amoxicillina + Rifampicina rappresentano un’utile alternativa nei casi refrattari (15-20%) (Wessels, NEJM 364, 648; 2011).Nel caso di portatori sani dello streptococco è utile un trattamento per 10 gg con Rifampicina o Clindamicina 300 mg/die, ma con attenzione per il rischio di sviluppo di una colite da Clostridium difficile.
Cronica
Antibioticoterapia mirata, su coltura, per periodi adeguati e a dosaggi opportuni (vedi cap 19). I portatori sani richiedono terapia solo se sono a rischio (es valvulopatici). Tonsillectomia: riporto uno schema di indicazione, ricordando che, nonostante la frequenza con la quale viene eseguita, le opinioni dei vari Autori sono contrastanti:
Tab. 39.3.1
Indicazioni
certe: a) quando le tonsille sono l’unica causa o sono alla base della malattia b) infezioni acute recidivanti o croniche persistenti, nonostante adeguata terapia antibiotica c) infezioni recidivanti dell’orecchio d) ascessi peritonsillari
Indicazioni
dubbie: a) quando le tonsille possono essere un fattore aggravante della malattia b) respirazione con la bocca c) rinite allergica ed asma d) malattie tipo nefrite, cardiopatie reumatiche, febbre reumatica e) frequenti infezioni delle prime vie aeree
Controindicazioni
relative: a) palatoschisi (può esserci un aggravamento del disturbo della parola) b) malattie sistemiche (cardiopatie, diabete, tubercolosi, diatesi emorragica) c) infezioni intercorrenti
Controindicazioni
assolute: infezioni acute in atto
4. LARINGITE
Per approfondire Wood, BMJ 349, g5827; 2014.
Acuta
Vedi par 10. Abitualmente è autolimitante in 2 settimane, ma la terapia può accelerare la guarigione. Evitare ogni forma di irritazione, astensione dal fumo. Idratazione, ambienti umidificati, evitare diuretici e caffeina, che causa disidratazione e reflusso gastroesofageo (Wood, BMJ 349, g5827; 2014). Riposo della voce (bisbigliare non è riposare la voce). Terapia di eventuali infezioni della gola, naso e seni. Antitussigeni, in quanto la tosse può irritare il laringe (vedi cap 16). L’85% delle laringiti infettive è di origine virale, nel restante 25% i germi più frequentemente in causa sono: la Moraxella catarrhalis e l’Haemophilus influenzae. Gli antibiotici vengono riservati alle infezioni batteriche, escreato purulento, febbre persistente >48h, rinorrea, adenopatia (vedi cap 19). L’antibiotico di scelta è l’associazione Amoxicillina-Ac.
Clavulanico o in alternativa, Cefuroxima o Amoxicillina, Eritromicina,
Azitromicina (Akst, Current Therapy 2018). Gli antistaminici sono utili nei casi dovuti ad allergie. Cortisonici, da riservare ai casi con edema polmonare. Utili in certi casi per aerosol. Quando “The show must go on” impiegare Prednisone per os 40 mg 4h prima e un vasocostrittore locale a lunga azione, tipo l’Oximetazolina (vedi par 2). Se dopo 2 settimane la voce non è migliorata, potrebbe sottintendere la presenza di altre cause organiche come la paralisi della corda vocale,