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Pneumotorace spontaneo............................................................. »
7) Vaccinazioni per l’influenza e per lo pneumococco. 8) La gravidanza non è controindicata, anzi spesso coincide con un miglioramento clinico nel 65%. Andranno evitate le radiografie, seguita l’attività della malattia e impiegati i cortisonici a dosaggi più bassi. 9) Miscellanea. Altri farmaci impiegati in casi selezionati sono: Ciclofosfamide 50-150 mg/die per os oppure 500-1200 mg ogni 3-4 settimane ev in bolo, Talidomide 50-200 mg/die, Pentoxifillina 400-2000 mg/die, Micofenolato 500-3000 mg /die, Infliximab 3-5 mg/kg alla settimana 0-2-6 e quindi ogni 4-8 settimane, con aspetti di efficacia anche nelle localizzazioni extrapolmonari, Adalimumab, efficace soprattutto nelle uveiti Leflunomide 10-20 mg/die e le tetracicline (Valeyre, Lancet 383, 1155; 2014). 10) Trapianto renale o cardiaco o polmonare in casi selezionati, con sopravvivenza a 2 anni del 70%. Nel 50% ci può essere una recidiva nel polmone trapiantato, da riservare quindi agli stadi finali.
13. PNEUMOTORACE SPONTANEO
Per approfondire Bintcliffe, BMJ 348, g2928; 2014.
Tab. 39.13.1 Indicazioni al
L’urgenza e il tipo di trattamento sarà in rapporto al grado di collasso polmonare, allo stato di ossigenazione, alla pressione intrapleurica e alla presenza o trattamento chirurgico (Chesnutt, Current Med. Diag. Treat. 2005) Se non c’è riespansione con il semplice drenaggio In caso di pneumotorace bilaterale Le perdite aeree persistono dopo 7 gg meno di ripercussioni sul sistema Paziente a rischio: piloti, subacquei ecc cardiocircolatorio. In presenza di Alterata funzione polmonare e/o presenza pneumotorace secondario, il trat- di grosse bolle tamento sarà più incisivo, a causa Alla terza recidiva delle comorbidità e del maggior interessamento cardiocircolatorio e sintomatologia. Collasso polmonare < 15% (o <2 cm dal bordo del polmone a livello dell’ilo), asintomatico. Controllare accuratamente il paziente senza praticare terapia specifica. Il riassorbimento è pari al 2,2%/die (Bintcliffe, BMJ 348, g2928; 2014). Dal momento che la velocità di riassorbimento incrementa di 4 volte durante l’ossigenoterapia, viene consigliata la somministrazione di ossigeno ad alti flussi (Bintcliffe, BMJ 348, g2928; 2014) Collasso polmonare > 15-20%. Praticare la decompressione, introducendo un agocannula al secondo spazio intercostale sull’emiclaveare del lato affetto. Successivamente alla decompressione si potrà posizionare il drenaggio con aspiratore a sifone applicando una pressione negativa di -10/20 cm H2O (Bintcliffe, BMJ 348, g2928; 2014). Secondo le linee guida della British Toracic Society, il ricorso all’aspirazione è di utilità solo in caso di mancata riespansione polmonare (Bintcliffe, BMJ 348, g2928; 2014). Il drenaggio non andrà rimosso prima di 48h e la rimozione dovrà essere preceduta, qualche ora prima, dalla sua chiusura e, immediatamente prima, da una radiografia del torace, per escludere che si sia riformato il pneumotorace. Tolto il drenaggio verranno ripetute radiografie di controllo. Nei casi di emergenza in cui non si disponga di cateteri per drenaggio toracico si potrà usare un grosso ago a tre vie collegato con una siringa da 50 mL. Finché non è stato introdotto il drenaggio la ventilazione assistita è controindicata. (vedi cap 91 par 2). La pleurodesi, ottenuta mediante instillazioni di tetracicline o talco nel cavo pleurico, è dolorosa e richiede un’adeguata analgesia e anestesia locale, nonché una ospedalizzazione di almeno 2 giorni (Bintcliffe, BMJ 348, g2928; 2014). In relazione alla dubbia efficacia e la possibilità di recidiva, non è un trattamento di prima scelta; è da considerare nei pazienti che presentano rabbocco continuo di aria allo pneumotorace e hanno controindicazioni all’intervento chirurgico (Bintcliffe, BMJ 348, g2928;