Essere Impresa settembre 2014

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04 • SETTEMBRE 2014 Anno 04 - Direttore Responsabile Roberto Faggiotto - Mensile di informazione tecnica, economica, sindacale - Forlì, viale Oriani, 1 - Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”

Ritrovare la voglia di futuro Definire un sistema di orientamento e di sostegno al lavoro per offrire ai giovani un percorso di continuità e coerenza tra istruzione, formazione, esperienze on the job e inserimento lavorativo con contratto ad hoc. L’apprendistato è lo strumento fondamentale per avvicinare i giovani al mondo del lavoro e per trasmettere le competenze tipiche delle attività che hanno fatto grande il made in Italy nel mondo. Deve essere valorizzato il giusto strumento per coniugare il sapere e il saper fare, che ha aiutato a formarsi migliaia di lavoratori e consentito a schiere di giovani di costruire la conoscenza necessaria a dar vita a una propria impresa.

in evidenza L’EDITORIALE: Quale significato riveste oggi il fare parte di un sistema come Confartigianato? La forza dell’essere sistema coeso può essere efficace contro la crisi? A pagina 3

e affari generali. La costituzione da parte di Hera del fondo fughe acqua a carico del cliente desta qualche perplessità sugli utenti, alcuni chiarimenti. Da pagina 13 a pagina 19

VITA ASSOCIATIVA: Anche grazie al premio “Primo miglio” Ana Isabel Perez ha concretizzato il proprio sogno, apre a Bertinoro l’azienda Laboratorio Design. Da pagina 10

I MOVIMENTI: Tra i nuovi maestri d’opera artigiani, numerosi soci dell’Anap forlivese. Con la loro testimonianza danno l’esempio alle giovani generazioni. Donne Impresa commenta l’indagine sulla piccola impresa in rosa, una risorsa che non demorde. Da pagina 20 a pagina 23

IL NOTIZIARIO TECNICO: nell’inserto centrale gli approfondimenti in materia di consulenza fiscale, del lavoro, credito


associazione editoriale

L’efficacia della coesione • di Roberto Faggiotto

È

capitato almeno una volta, a ognuno di noi, di subire qualche tipo di disagio a seguito di uno sciopero. Dai trasporti pubblici alla sanità, passando per la scuola quando il pubblico impiego si mobilita per rivendicare qualche diritto, ha effetti negativi sull’intera collettività. Questo è lo scopo dello sciopero: negando un servizio si vuole ribadire la centralità di una categoria, senza la quale “si fermerebbe il Paese”. È giusto che ogni lavoratore abbia l’opportunità di tutelarsi e magari di ottenere condizioni migliorative per il proprio settore, eppure, complice il clima sempre più aspro generato dalla crisi, sono in aumento i cittadini insofferenti nei confronti di questa forma di protesta. E sono sempre più numerosi coloro che mettono in discussione il ruolo dei sindacati, ancorati a una forma di tutela ormai superata. Dal dopoguerra a oggi, come è evoluto il sistema della rappresentanza? Confartigianato negli ultimi anni ha avviato un percorso di cambiamento, nella consapevolezza che la contrapposizione, il muro contro muro, non possa rivelarsi la soluzione vincente di fronte a una crisi mondiale che rischia di far perdere tutti. L’obiettivo perseguito è costruire un futuro possibile, partendo dall’esistente. È sin troppo facile fare proclami che infiammino gli animi, ma assai più complesso proporre soluzioni che possano aiutare il rilancio di un Paese appannato. Una parte della politica vorrebbe spazzare via sindacati e associazioni, in nome di una presunta democrazia diretta, ideale sicuramente nobile, ma che assume più i contorni dell’utopia che di una via davvero praticabile. Siamo altresì consapevoli che l’associazionismo abbia valore unicamente se realmente rappresentativo, per questo è fondamentale che chi è socio di Confartigianato, si senta concretamente parte del sistema. Ogni giorno i collaboratori dell’associazione offrono servizi alle imprese, dalla consulenza fiscale a quella del lavoro, dal credito alla sicurezza, ma c’è molto di più, col dialogo è possibile condividere esperienze, cercare assieme soluzioni alle più varie problematiche. Anche attraverso la segnalazione di eventuali inefficienze o norme che vincolano l’attività, per darci l’opportunità di confrontarci con il governo, locale e nazionale, non per distruggere, bensì per garantire un clima favorevole al lavoro. Viale Oriani, 1

Direttore Responsabile Roberto Faggiotto

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Redazione Roberta Zoli

Reg. Naz. Stampa 06185 del 17/2/98 - ROC 5252

Fotocomposizione e Stampa Litocartotecnica Citienne srl Forlì Tel. 0543 480580 • www.citienne.com

ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE

Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/1978

Anno IV • n. 04 SETTEMBRE 2014

Tariffa R.O.C: “Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale

redazione@confartigianato.fo.it www.confartigianato.fo.it

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D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009

Il prezzo di abbonamento al periodico è pari a 6 € ed è compreso nella quota associativa. La quota associativa non è divisibile. La dichiarazione viene effettuata ai fini postali.


il commento associazione

Essere sistema, per vincere la crisi

U

n’estate anomala quella appena trascorsa. Non solo per l’anticiclone delle Azzorre che ha deciso di mancare il consueto appuntamento col solleone, ma anche e soprattutto per i contrasti politici ed economici che hanno riempito le pagine delle cronache. Viviamo una situazione di tensione internazionale, sotto la costante minaccia del terrorismo che crea instabilità e paure, che aggravano la precarietà frutto della crisi che da tempo mina la serenità di gran parte degli Italiani. Non molti anni fa, il mese d’agosto era dedicato alle ferie, le città si svuotavano, le aziende, salvo rare eccezioni, sospendevano ogni attività e al mare o in montagna i cittadini recuperavano le energie per affrontare un nuovo anno. Oggi non è più così, solo i più fortunati hanno un’occupazione alla quale tornare, pochi sono gli Italiani che hanno avuto l’opportunità di godersi un periodo di svago. Un clima di sfiducia pare pervadere la nostra società. Eppure la ripresa dipende anche da noi. Dalla capacità di affrontare la vita con grinta, senza lasciarsi andare alla rassegnazione. Gli ultimi cinque anni hanno fiaccato lo spirito di molti. È davvero logorante combattere quotidianamente su più versanti contro nemici subdoli che si oppongono alle esigenze di chi fa impresa: il mercato in contrazione, una burocrazia assurda, regole da interpretare. Decidere di abbandonare il campo sarebbe semplice. L’imprenditore per sua stessa natura è colui che ha coraggio, che ha deciso di mettersi in gioco in prima persona, che ha avuto un’idea e ha lottato per concretizzarla. Oggi sarebbe facile farsi vincere dal pessimismo, sentirsi perseguitati dal fato avverso, chiudersi in se stessi. Ma i capitani d’azienda non sono soli, fanno parte di un sistema che associa migliaia di altri uomini e donne che condividono lo stesso sogno. E, con la loro determinazione, le Associazioni di categoria, quotidianamente, vanno a confrontarsi col Governo e con le istituzioni per proporre migliorie che rendano il sistema meno iniquo e sordo. Chi vuole la sparizione dei corpi intermedi sa bene cosa implicherebbe; il rapporto diretto, spacciato per democratico, finirebbe col disperdere il peso del numero. Essere coesi consente di ottenere ascolto. Non è un caso che le manifestazioni unitarie realizzate sotto l’egida di Rete Imprese Italia abbiano maggiore risonanza rispetto alle proteste di gruppi sparuti. Il valore del fare sistema è proprio questo: la crisi ha portato alla sparizione del modello economico che, dal secondo dopoguerra al 2000, aveva portato un benessere diffuso, oggi dobbiamo ridisegnare un nuovo modo di produrre, che non può essere calato dall’alto, ma plasmato sulle esigenze di chi realmente si confronta con le problematiche del mercato. Questo significa essere parte di un’Associazione. Questa è la forza della rappresentanza. essere impresa • • • settembre 2014 • 3


associazione Un compleanno speciale per Narcisio Valentini

La forza di un uomo che ha reso grande Confartigianato collaboratori, gettando le basi di quella che dopo sessantotto anni è ancora una realtà solida, nonostante la crisi e le incertezze del mercato. Potrebbe essere immediato il parallelismo tra le difficoltà dei primi tempi dopo il secondo conflitto mondiale e gli ultimi cinque anni, caratterizzati da una crisi senza precedenti, di certo ciò che non muta sono la caparbietà e il coraggio di chi fa impresa e, al contempo, la dedizione da parte dei collaboratori del sistema agli associati. Attenzione alle esigenze degli artigiani, nel solco tracciato da chi, per primo, ha creduto nella fondazione di un’associazione in grado di portare avanti le istanze della piccola impresa. Da parte della dirigenza e dei collaboratori i migliori auguri di buon compleanno e un sincero grazie per l’esempio dato. Nelle foto il presidente di Confartigianato Forlì Giorgio Grazioso e il segretario Roberto Faggiotto donano una targa al primo segretario Narcisio Valentini

T

agliare il traguardo dei cento anni di vita non è un’opportunità concessa a tutti. Ed è con grande gioia che il personale e i dirigenti di Confartigianato Forlì festeggiano il compleanno di un uomo che ha fatto la storia dell’Associazione. Il 3 settembre Narcisio Valentini, primo segretario di Confartigianato, è, infatti, entrato nel club dei centenari. Un’occasione per ringraziare un uomo che nell’immediato dopoguerra, nel lontano 1946, ha creduto fermamente nella forza del’associazionismo, impegnandosi in prima persona per far nascere, anche nella nostra provincia, la casa degli artigiani. Uomini e donne che, dopo gli anni bui della guerra, decisero di aiutare il Paese a rimettersi in piedi col proprio lavoro e che, nell’allora Associazione Provinciale Artigiani, ebbero l’opportunità di trovare le risposte e il supporto per far fronte alla burocrazia necessaria ad aprire un’attività produttiva. Schiere di artigiani hanno trovato in Valentini un ascoltatore attento, in grado di guidare il primo nucleo di

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associazione

Confartigianato e i social media

I

social network sono una grande opportunità, consentono di raggiungere in tempo reale chiunque sia tra i propri contatti. Per questo Confartigianato di Forlì ha attivato nel 2012 un profilo facebook al quale è possibile chiedere amicizia, una pagina facebook da seguire e due account twitter, che affiancano il sito internet, ormai tradizionale strumento di comunicazione. L’obiettivo è chiaro, essere quanto più possibile interattivi e vicini agli associati e al contempo coinvolgere i giovani, abituati a reperire ogni sorta di notizia dal web. L’evoluzione tecnologica è un dono prezioso e rifiutarsi di stare al passo coi tempi sarebbe quantomeno inefficiente. In questi due anni abbiamo notato attenzione nei confronti dei social network e coinvolgimento da parte di molti, che commentano e arricchiscono con propri contributi il nostro lavoro. A volte qualcuno ha cercato di sfruttare la visibilità dell’associazione innescando polemiche sterili nella speranza di accreditarsi, ma, per contro, è risultato evidente che chi ci segue identifica e rapidamente ignora questi soggetti. Come Confartigianato di Forlì abbiamo da sempre scelto la linea del dialogo, mai della contrapposizione, nella consapevolezza che, pur avendo nette e chiare le nostre posizioni, la chiusura nei confronti di chi la pensa diversamente sia una perdita. Il confronto, anche e soprattutto con chi ha una visione differente, persino diametralmente opposta, consente di spiegare le proprie motivazioni e di conoscere nuove prospettive. Questo non significa essere deboli, in realtà chi si chiude al dialogo spesso lo fa

nel timore che qualcosa possa scuotere le proprie certezze, che finiscono col diventare prigioni. Negli ultimi cinque anni di crisi, inoltre, abbiamo sempre cercato di evitare il clamore di facili prese di posizione fatte di critiche, percorrendo la via della collaborazione, facendo nostra la frase dello scrittore francese Michel Quoist “se passi tutto il tuo tempo a criticare, non te ne resterà per agire”. Cerchiamo di essere propositivi, di costruire iniziative che siano realmente d’aiuto alle imprese, rinunciando anche alla facile pubblicità che la via della rottura può garantire. Siamo certi che chi s’identifica nel sistema Confartigianato ci apprezza, certo non accettiamo supinamente ciò che riteniamo lesivo per il fare impresa e interveniamo nelle sedi opportune presentando le nostre posizioni, da soli o come parte di Rete Imprese Italia. Se qualcuno ci accusa, sa bene di farlo in maniera strumentale. Noi continuiamo a lavorare perché “è più facile demolire una cosa che costruirla” ma di certo è molto più utile trovare soluzioni, che limitarsi a denunciare un problema.

Confartigianato è presente Su twitter con gli account @conf_forli @collaboraFo Su facebook con l’utente ufficio stampa Confartigianato Forlì o con la pagina fan Confartigianato di Forlì Federimprese

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i numeri della crisi Tra crisi e burocrazia

Quando essere imprenditore è “un’impresa” la parola semplificazione che, purtroppo, rimane un concetto astratto, da approfondire nei tavoli di concertazione, ma che non trova rispondenza nella realtà. Deve essere invertita la rotta, prima di portare alla chiusura, per eccesso di burocrazia, le realtà che, dal 2008 a oggi, sono coraggiosamente riuscite a contrastare la crisi”.

Aumenta la disoccupazione

Q

uella del 2014 sarà ricordata come l’estate più calda per le imprese e di certo non in riferimento al meteo. L’Ufficio Studi di Confartigianato ha monitorato gli adempimenti a carico delle aziende nei mesi estivi stimando un minimo di cinque provvedimenti al giorno, tra fisco e burocrazia. Gli imprenditori del territorio in questi giorni si trovano infatti a dover far fronte non solo alle scadenze di contributi di Inps, Inail, Iva, diritto camerale o alla denuncia dei redditi, ma anche alle richieste, spesso prive di fondamento, della Rai di versamento del canone speciale, della società che gestisce la tassa sulla pubblicità (Ica), che ha intensificato i controlli ed elevato numerose sanzioni, della Tari e una pletora di adempimenti che gravano soprattutto sulla micro e piccola impresa. Come chiarito dal vicesegretario di Confartigianato di Forlì Marco Valenti “la micro impresa è la più tartassata, sono più di centosettanta gli adempimenti a carico dell’imprenditore individuale, dato che rende evidente come si sia ancora lontani dalle promesse semplificazioni. Raccogliamo quotidianamente gli sfoghi di chi fa impresa, spesso pressati dalle difficoltà quotidiane di far quadrare bilanci purtroppo risicati da una crisi, che pare non finire mai e da una burocrazia sempre più opprimente, che crea veri e propri ostacoli alla gestione dell’attività lavorativa.” Spiega Valenti “l’economia italiana, e in special modo quella del nostro territorio, si basa sulla piccola impresa. Continuare a implementare politiche che - di fatto - penalizzano proprio questo modello è quantomeno strano, per non dire al limite della schizofrenia. I politici continuano a ripetere, come un mantra, 6 • settembre 2014 • • • essere impresa

Nuove tecnologie in controtendenza È stata pubblicata una nuova indagine sul mercato del lavoro, realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato. Dall’analisi si confermano le difficoltà in termini occupazionali, il secondo ciclo recessivo 2012-2013, dopo la Grande recessione 2008-2009, sta ancora manifestando effetti depressivi sul mercato del lavoro aggravati dal ritardo dell’avvio delle ripresa. Nell’ultimo anno il Centro Nord ha retto meglio del Sud, l’occupazione è scesa di un limitato 0,3% a fronte di una caduta del 2,8% nel Mezzogiorno. Mentre l’occupazione dei giovani fino a 35 anni è in calo di 367 mila unità, pari al -6,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente mentre, all’opposto, gli occupati senior, con 35 anni e oltre, crescono dello 0,9%. Va poi rilevata la miglior tenuta dell’occupazione femminile (-0,5%) rispetto al più marcato calo dell’occupazione maschile (-1,3%). Mentre il lavoro dipendente segna un calo dell’1,2%, il lavoro indipendente - che maggiormente ha sofferto nel corso i due cicli recessivi - registra una variazione più lieve, di - 0,2%. Sottolinea Marco Valenti “il comparto che registra la migliore performance occupazionale è quello della produzione di software e consulenza informatica con una variazione del +10,4% e con un peso dell’occupazione delle piccole imprese del 47,2%; crescita rilevante anche nelle produzione alimentare con +8,7% con un’incidenza delle piccole imprese pari al 65,1%. Cresce l’occupazione anche in settori dove è maggiore la presenza del Continua a pagina 7 • • •


i numeri della crisi L’Ente Camerale monitora l’economia provinciale

Ancora difficoltà per il nostro tessuto produttivo

È

stata presentata la rilevazione periodica promossa dall’ufficio studi della Camera di Commercio di Forlì-Cesena, da cui emerge che il tessuto imprenditoriale provinciale, con 38.562 imprese attive, risulta in diminuzione per il complesso dei comparti, con una variazione del -1,4% della consistenza delle imprese attive, rispetto all’anno precedente. La maggior parte del sistema imprenditoriale è costituita da imprese con meno di 10 addetti: a Forlì-Cesena sono il 94,6%. Le attività manifatturiere registrano qualche segnale positivo valori in aumento per la produzione +4,0%, il fatturato +4,1%, la domanda interna +1,6%, gli

ordini esteri +4,1% e l’occupazione +1,2%. Ancora in difficoltà il settore edile: con riferimento al secondo trimestre 2014, rispetto all’analogo periodo del 2013, il volume d’affari risulta in calo del 2,9%, la consistenza delle imprese attive in flessione del 3,3%. Riguardo al commercio al dettaglio, vendite in flessione del -3,3%, nel secondo trimestre 2014 rispetto allo stesso trimestre 2013, sia in ambito alimentare (-4,6%) sia non alimentare (-3,8%); difficoltà generalizzate si registrano per la piccola, media e grande distribuzione (rispettivamente -4,9%, -3,6% e -0,7%). Nei primi sei mesi del 2014 le esportazioni della pro-

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Nuove tecnologie in controtendenza pubblico: nei servizi di assistenza sociale residenziale si registra un incremento dell’8,4% e in quella non residenziale di un +7,6%.” Valenti fornisce spiegazioni sul trend “appaiono evidenti le ricadute sul mercato del lavoro dell’aumento degli utenti internet e della crescente offerta di beni e servizi in Rete; nel 2013 cresce di 2,3 punti la quota di utilizzatori di internet che arriva al 54,8% mentre la cultura digitale ha profondamente modificato il processo di acquisto di beni e servizi, con la quota di popolazione che ordina e acquista in rete e che nel 2013 arriva quasi un terzo (31,5%) degli utenti. La domanda di col-

laboratori domestici è determinata dalla crescita delle persone anziane con limitazioni funzionali. Nel 2013 le persone con 65 anni e oltre, con limitazioni funzionali sono il 20% della popolazione anziana, sono pari a 2.527.966 e sono aumentate di 400.029 unità tra il 20105 e il 2013. Nel dettaglio si riscontra che il 9,7% della popolazione anziana, pari a 1.226.063 soggetti sono in condizioni di confinamento, costretta permanentemente a casa. Nel 2013 sale al 4,1% (era 3,1% nel 2005) la quota di anziani over 65 anni con Alzheimer e demenze senili; un aumento dell’incidenza pari al 50% rispetto al 2005”.

vincia sono scese dell’1,8%, rispetto al 2013; tuttavia l’export di “pelle, calzature e accessori” si conferma in crescita (+10,9%), segno più per le esportazioni verso l’Unione Europea 28 (+9,7%) e verso l’Asia Orientale (+12,8%). Le importazioni provinciali, nel complesso, registrano un +9,2%. Prosegue la crisi dei trasporti: le imprese attive nel settore risultano in calo del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2013, sebbene il volume d’affari sia aumentato dell’1,1% nel secondo trimestre 2014, per effetto delle positive performance delle aziende con più di 9 dipendenti. In diminuzione il numero delle imprese artigiane (-1,9%), in linea con gli altri territori di riferimento. Calano anche le imprese cooperative dello 0,9% (in Emilia-Romagna +0,1% e in Italia +0,5%, dati al 31/08/2014); criticità maggiormente evidenti si riscontrano nelle aree cultura, servizi, “sociale”, edilizia e autotrasporti. Relativamente al ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, nel periodo gennaio-luglio 2014, sono state autorizzate circa 5,5 milioni di ore; rispetto al medesimo periodo 2013 emerge un calo significativo della CIG Ordinaria (-38,5%) ma, parallelamente, si riscontra una rilevante crescita di quella Straordinaria (+70,6%); in calo la CIG in Deroga (-50,3%). I principali settori interessati sono costruzioni, prodotti in metallo, macchine e apparecchi meccanici, commercio. essere impresa • • • settembre 2014 • 7


economia & lavoro a cura di Mauro Collina I numeri non possono prescindere da storia e cultura

Creditori e debitori

L’

OCSE, organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha diffuso i dati del test PISA (programma per la valutazione internazionale dell’allievo) sulle competenze economico-finanziarie dei ragazzi quindicenni. Già sapevamo di non brillare in matematica, purtroppo la mediocrità viene confermata anche in questo campo dove, fra 18 Paesi partecipanti, l’Italia si piazza al penultimo posto, davanti alla Colombia. Del resto anche l’indagine biennale condotta da Banca d’Italia sui bilanci delle famiglie italiane testimonia come, anche gli adulti, abbiano poca familiarità con le questioni economiche. Ci sorprende un esito così impietoso, proprio in un Paese come il nostro, in cui appena lo studente entra in classe già sente parlare di crediti e debiti scolastici, nel quale il capo d’istituto si arrovella per far tornare i conti chiedendo ai genitori di pagare la carta igienica e dove fra i corsi di laurea si tagliano i rami secchi, che non producono utili. D’altra parte non sono solo i ragazzi a essere ignoranti, anche gli adulti denotano lacune. Un’indagine condotta nel 2010 da Banca d’Italia mostra come la scarsa conoscenza dilaghi anche in ambito familiare: solo sei nuclei su dieci sanno scegliere la giusta forma di investimento. La ricerca evidenzia come il titolo di studio sia la caratteristica che risulta più strettamente connessa alle competenze finanziarie. Quelli che al momento della rilevazione non ne avevano alcuno hanno risposto correttamente per un misero 25 per cento. È quindi un problema di cultura nel quale la storia e la sua conoscenza giocano un ruolo fondamentale. La storia ci dice chi siamo e da dove veniamo. La storia ci spiega come sono sorti e come si sono sviluppati i nostri problemi. Perché continuiamo a far finta di nulla? Un esempio amaro, che ben conosciamo, è la spaccatura che oppone il Nord al Sud dell’Italia. Chi pensava bastasse installare nel Sud qualche fabbrica per colmare il contrasto fra i due tronconi del Paese, è un illuso che non conosce la storia. Non è bruciando qualche miliardo, sottraendoli a chi li avrebbe fatti fruttare, che si può cambiare una composizione sociale ed economica incancre-

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nitasi durante i secoli, dai tempi dell’élite dei baroni che soggiogavano i contadini analfabeti fino al dilagare attuale delle associazioni criminali. Nuccio Ordine, professore di letteratura nell’università della Calabria, nel saggio “L’utilità dell’inutile”, ci dà una scossa salutare. Ci apre gli occhi su come il prevalere della logica ossessiva del profitto, debilitando scuole, università, centri di ricerca, musei, biblioteche, laboratori e archivi, abbia azzerato i valori fondamentali e trasformato gli uomini in merce e denaro. Ogni forma di umanità è sistematicamente ignorata, come Shylock ne Il Mercante di Venezia, le banche reclamano la libbra di carne viva di chi non riesce a restituire il debito. Il libro di Ordine è un atto di accusa: a nulla valgono il rigore e i tagli alla spesa se non si combattono la corruzione, gli stipendi d’oro di manager, superconsulenti, ex-politici e banchieri. Corruzione e clientelismo nate con la complicità di tutti i partiti politici, della Chiesa e di altri gruppi esclusivi, che hanno portato, per decenni, grandi masse di giovani a intasare posti di lavoro, spesso inutili e creati ad hoc, in uffici bancari e uffici pubblici. C’è da chiedersi se quei ragazzi che ora non trovano occupazione siano i figli di coloro che l’hanno trovata in modo immeritato e distorto. Per attuare un processo di segno contrario dobbiamo ripartire da lontano, dal ritorno al sapere, dalla scuola, dalla cultura e dalla conoscenza, perché solo così possiamo crescere persone perbene. Ma per far questo occorrono tempo e pazienza, li abbiamo?


a cura di Mauro Collina economia & lavoro La Bce per le piccole imprese

Liquidità in arrivo per l’economia reale

TLTRO:

se volete, potete aggiungere un nuovo acronimo alle 100 parole presenti nell’opuscolo “Il Credito dalla A alla Z”. I più attenti lettori forse ricorderanno che, già nel numero di dicembre 2013 del presente bimestrale, nell’articolo intitolato “Lezioni d’Inglese per la BCE”, guardavamo con particolare interesse a una sigla analoga (LTRO). L’attenzione era motivata dal successo che stavano riscuotendo gli strumenti messi in campo nel Regno Unito per veicolare il credito verso le imprese e le famiglie. La speranza che Draghi prendesse spunto dall’esempio d’Oltremanica diventerà realtà a breve, con la prima di una serie di otto TLTRO (Targeted Long Term Refinancing Operation), cioè operazioni mirate di rifinanziamento a lungo termine. Le Banche potranno ottenere prestiti con scadenza a quattro anni, dalla BCE, a prezzi da saldo, visto che il tasso è dello 0,25%. Queste nuove risorse non potranno essere utilizzate, come già accadde nelle due precedenti occasioni, dicembre 2011 e febbraio 2012, per acquistare titoli di Stato, ma andranno trasformate in nuovi impieghi per l’economia reale (famiglie e aziende). La differenza sta proprio nella T iniziale di TLTRO, quel Targeted = mirato, che costringe gli Istituti di Credito a prestare il denaro ottenuto dalla BCE, pena la restituzione anticipata e l’impossibilità di partecipare alle successive TLTRO. I

principali gruppi italiani hanno già prenotato la provvista da “girare” alle PMI. L’assegnazione dei fondi, fissata al 18 settembre, vede l’ammontare complessivo di 52 miliardi di euro così suddivisi: 17 a favore di Intesa San Paolo, 15 a Unicredit, 6 a MPS, 3,8 al Banco Popolare, 3 a UBI, 2 a BPER. Anche le piccole realtà bancarie legate al territorio, che compongono il mondo delle BCC, non perderanno l’occasione di partecipare ai finanziamenti della BCE, grazie alla formazione di una cordata guidata da Iccrea. Grazie al costo ridotto della raccolta si ritiene verosimile un calo dei tassi d’interesse di circa 20-40 punti base. Questo sarà solo un beneficio irrisorio, se paragonato al circolo virtuoso che potrà scaturire dai 200 miliardi di euro che, finalmente, le banche italiane metteranno a disposizione delle imprese, lungo l’intero orizzonte del programma di TLTRO.

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Emilia Romagna

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vita associativa Nuove aziende sfidano la crisi

Laboratorio Design la creatività sposa l’artigianato

C’

è un confine fra artigianato e arte? Se esiste, è davvero labile, quasi invisibile. Arte e artigianato sono infatti correlati da secoli, non solo etimologicamente, perché rappresentano la prosecuzione di tradizioni e valori che fanno parte del patrimonio culturale di una comunità, attraverso l’espressione creativa dell’uomo. Alcuni mestieri, poi, per loro stessa natura, rientrano nel campo artistico e tra questi, sicuramente, la creazione di oggetti di design. A Bertinoro si è da poco insediata una nuova attività “Laboratorio Design” la cui titolare, Ana Isabel Perez (nelle foto col marito Enrico Cortesi), è tra i tre vincitori della prima edizione del premio “Primo Miglio” promosso da Confartigianato di Forlì, in collaborazione

con le aziende associate Forlì Self Storage, Agenzia Menabò e Casa Editrice In Magazine, con la partnership del quotidiano Corriere Romagna. La neo imprenditrice, che ha lasciato la Spagna nel 2009 per trasferirsi a Forlì, seguendo il proprio cuore, ha aperto l’azienda proprio con la collaborazione del marito Enrico Cortesi. I coniugi hanno scelto il piccolo comune del forlivese non solo come base per l’attività, ma anche come residenza, una scelta controcorrente rispetto al trend degli ultimi anni che vede i comuni collinari afflitti da un’emorragia di attività produttive. Come chiarito dall’imprenditrice la scelta del Colle sinora si è rivelata vincente, anche per la qualità della

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vita. Bertinoro è un luogo ottimale anche per crescere i figli Enzo, di venti mesi e il secondogenito, atteso per dicembre. Ana Isabel Perez, a dispetto della sua giovane età - ha ventinove anni - dopo aver conseguito la laurea in design a Madrid, ha al suo attivo significative esperienze, anche come dipendente, nel settore. La decisione di aprire un proprio studio per la progettazione d’interni è maturata per coniugare la maternità con la passione che l’accompagna sin da bambina, quando dedicava la propria creatività alla decorazione degli spazi domestici. Peculiarità di “Laboratorio Design”è la possibilità di progettare assieme alla designer gli arredi e i complementi che poi Cortesi provvede a realizzare, anche con materiali di recupero. Tra i primi lavori all’attivo si annovera la ristrutturazione di un locale di ritrovo a Forlì, di prossima apertura, nonché la vendita di numerosi oggetti disegnati e prodotti dalla coppia. Nel negozio, sito in via Roma 6 a Bertinoro, è possibile vedere e acquistare i prodotti unici già realizzati, ma anche valutare soluzioni in base alle proprie Continua a pagina 11 • • •


vita associativa A breve la seconda edizione del contest Primo Miglio

Le idee vincenti tornano in gara

S

timolare la voglia di autoimprenditorialità mettendo in palio servizi e opportunità per concretizzare la propria idea. Un premio che garantisce ai vincitori voucher per una postazione di lavoro in coworking presso Self Storage Forlì la progettazione gratuita della Corporate Identity della nuova impresa a cura dell’agenzia Menabò, la consulenza, il tutoraggio, l’assistenza e la gestione della contabilità gratuita a cura di Confartigianato, gli spazi redazionali e pubblicitari sulla stampa e sul web del Corriere Romagna e i servizi publiredazionali sulla rivista IN Magazine e sulle pagine dell’house organ associativo, Essere Impresa. La forza di “Primo Miglio” è proprio questa: dare assistenza all’impresa nel primo anno di attività, quando il neoimprenditore si trova ad affrontare una pletora di difficoltà che sottraggono tempo e risorse al lavoro quotidiano. Poter usufruire gratuitamente dei servizi messi a disposizione dai promotori del premio consente di affrontare con maggiore tranquillità l’approccio con il mercato nei primi dodici mesi di vita dell’azienda, fasi estremamente delicate, come evidenziato dalle statistiche sulla mortalità delle imprese. Il bando per la seconda edizione del premio sarà disponibile a breve sul sito dell’associazione, www.confartigianato.fo.it con il regolamento e la modulistica da compilare per essere ammessi alla selezione. • • • Segue da pagina 10

Laboratorio Design la creatività sposa l’artigianato

esigenze, per far dar vita a qualche pezzo che si armonizzi con ciò che già si possiede o addirittura studiare soluzioni innovative per spazi da rinnovare con gusto ed eleganza, ma sempre con un tocco personale. Punto forte dell’azienda è proprio l’abilità dei due coniugi di interpretare le esigenze

del cliente dando vita a qualcosa di esclusivo che rispecchi i gusti e la personalità dell’acquirente. Per l’imprenditrice il design non si limita a coniugare le tendenze moda, ma deve essere in grado di mostrare il carattere di chi vive gli spazi. Ana Isabel è anche curatrice degli allestimenti del Temporary Shop di Confartigianato (nella foto), valorizzando la merce di ogni espositore, all’interno di un percorso visivo accattivante per i visitatori e potenziali compratori. Per concordare un appuntamento è possibile contattare Laboratorio Design al numero 3453979238 essere impresa • • • settembre 2014 • 11


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notiziario tecnico

Consulenza fiscale • a cura di Roberto Mambelli “TREMONTI QUATER” Il Decreto c.d. “Competitività” ha previsto una specifica agevolazione a favore dei soggetti titolari di reddito d’impresa per gli investimenti in beni strumentali nuovi (acquisiti anche tramite leasing finanziario). L’agevolazione consiste in un credito d’imposta pari al 15% delle spese in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della Tabella Ateco 2007 sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti agevolabili realizzati nei 5 periodi d’imposta precedenti, con facoltà di escludere dal calcolo della media il periodo in cui l’investimento è stato maggiore.

SOGGETTI INTERESSATI L’agevolazione in esame spetta ai soggetti titolari di reddito d’impresa, compresi coloro che hanno iniziato l’attività:  da meno di 5 anni alla data del 25.6.2014, anche se con durata dell’attività inferiore a 5 anni;  dal 26.6.2014.

SPESE AGEVOLABILI Il beneficio in esame è riconosciuto per gli investimenti (anche tramite contratti di leasing finanziario):  di importo superiore a € 10.000 (per singolo bene);  effettuati dal 25.6.2014 al 30.6.2015;  in beni nuovi strumentali compresi nella divisione 28 della Tabella Ateco 2007.

DETERMINAZIONE DELL’AGEVOLAZIONE L’agevolazione consiste in un credito d’imposta pari al 15% delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti nei suddetti beni strumentali realizzati nei 5 periodi d’imposta precedenti, con facoltà di escludere dal calcolo della media il periodo in cui l’investimento è stato maggiore. Per i soggetti che hanno iniziato l’attività da meno di 5 anni alla data del 25.6.2014 va considerata la media degli investimenti in beni strumentali realizzati nei periodi d’imposta precedenti a quello in corso al 25.6.2014 o a quello successivo, con la facoltà di escludere dal calcolo della media il periodo in cui l’investimento è stato maggiore.

MODALITÀ DI UTILIZZO DEL CREDITO Il credito in esame:  è ripartito in 3 quote annuali di pari importo la prima delle quali utilizzabile a decorrere dall’1.1 del secondo periodo d’imposta successivo a quello in cui è stato effettuato l’investimento (così, per gli investimenti 2014, dall’1.1.2016);  è utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite il mod. F24;  non è tassato ai fini IRPEF / IRES / IRAP;

CAUSE DI DECADENZA Il bonus è revocato in caso di:  cessione a terzi o destinazione dei beni agevolati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa prima del secondo periodo d’imposta successivo all’acquisto;  trasferimento dei beni agevolati, entro il 31.12 del quarto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, in strutture produttive fuori del territorio italiano, anche se appartenenti al beneficiario dell’agevolazione. In caso di indebita fruizione il credito:  va restituito entro il termine per il versamento a saldo dell’imposta sui redditi dovuta per il periodo d’imposta in cui si è verificata la decadenza;  è recuperato dall’Agenzia delle Entrate maggiorato di interessi e sanzioni.

Pagamenti F24 solo on line sopra 1000 euro dal 1 ottobre 2014 Come previsto dall’art.11 co.2 D.L. n.66/14, dal prossimo 1° ottobre 2014 si estende in modo sensibile l’obbligo di utilizzo del canale telematico per il pagamento dei modelli F24. Per pagamento telematico si intende il divieto della presentazione cartacea presso gli uffici bancari, e quindi utilizzo dei canali alternativi ovvero invio del modello tramite Entratel, invio tramite il canale Fisconline per i contribuente abilitati o pagamento tramite i servizi online del proprio istituto di credito, solo con riferimento agli intermediari della riscossione convenzionati con l’Agenzia delle Entrate cioè Banche, Poste italiane o agenti della riscossione (servizi di home banking o Cbi). Il descritto obbligo, che dal 2006 interessa tutti i soggetti titolari di partita Iva (società, imprese e professionisti), a partire dai pagamenti in scadenza nel mese di ottobre sarà esteso anche ai soggetti non titolari di partita Iva (“privati”). Tale obbligo viene comunque limitato ai modelli F24 che presentano Continua a pagina 14 • • • essere impresa • • • settembre 2014 • 13


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determinate caratteristiche; i modelli F24 dovranno infatti essere presentati: a) esclusivamente mediante i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, nel caso in cui, per effetto delle compensazioni effettuate, il saldo finale sia di importo pari a zero; b) esclusivamente mediante i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate e dagli intermediari della riscossione convenzionati con la stessa, nel caso in cui siano effettuate delle compensazioni e il saldo finale sia di importo positivo; c) esclusivamente mediante i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate e dagli intermediari della riscossione convenzionati con la stessa, nel caso in cui il saldo finale sia di importo superiore a mille euro. Con la Circolare n. 27/E del 19 settembre 2014, l’Agenzia delle Entrate spiega nel dettaglio le modalità di presentazione delle deleghe cominciando dalle deleghe specificando i casi di esonero. In sostanza, è ancora possibile presentare l’F24 cartaceo nel caso in cui, senza compensazione, si deve pagare un importo pari o inferiore a mille euro e nei seguenti casi:  in caso di F24 precompilato dall’ente impositore, di qualsiasi importo, purché non siano indicati crediti in compensazione  per chi sta versando a rate tributi e/o contributi (ma solo fino al 31 dicembre prossimo), di qualsiasi importo e anche in caso di utilizzo di crediti in compensazione (pure con saldo pari a zero)  per i beneficiari di agevolazioni fiscali riconosciute sotto forma di crediti d’imposta, utilizzabili in compensazione esclusivamente presso gli agenti della riscossione.

Ambiente e Sicurezza • a cura di Alberto Camporesi Contributi Inail per l’innovazione tecnologica L’Inail finanzia le piccole e micro imprese operanti nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia, dell’estrazione e della lavorazione dei materiali lapidei per la realizzazione di progetti di innovazione tecnologica mirati al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. I destinatari degli incentivi sono le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato ed Agricoltura.

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Finanziamenti a disposizione Per il 2014 il bando Fipit mette a disposizione 30 milioni di euro ripartiti tra i tre settori di attività:  15.582.703 di euro per il finanziamento dei progetti del settore agricoltura  9.417.297 di euro per il finanziamento dei progetti del settore edilizia  5.000.000 di euro per il finanziamento dei progetti del settore estrazione e lavorazione dei materiali lapidei. I fondi di settore sono a loro volta suddivisi in budget regionali e provinciali come previsto nei relativi bandi. Per la Regione Emilia Romagna le risorse ammontano a € 1.627.545 e sono ripartire :  852.306 euro per il finanziamento dei progetti del settore agricoltura  510.180 euro per il finanziamento dei progetti del settore edilizia  265.059 euro per il finanziamento dei progetti del settore estrazione e lavorazione dei materiali lapidei.

Ammontare del contributo per singola impresa Il contributo, in conto capitale, è erogato fino ad una misura massima corrispondente al 65 per cento dei costi sostenuti e documentati per la realizzazione del progetto, al netto dell’ Iva. Il contributo massimo per ciascuna impresa, nel rispetto del regime “de minimis”, non può superare l’importo di 50.000,00 euro, mentre quello minimo ammissibile è pari a 1.000,00 euro.

Accesso ai finanziamenti Dal 3 novembre 2014 e fino alle ore 18.00 del 3 dicembre 2014 le imprese hanno a disposizione, nella sezione Servizi online, una procedura informatica per inserire la domanda di partecipazione. Per accedere alla procedura è necessario essere registrati sul portale Inail.

Autotrasporto: contributi per ammodernamento In vigore dal 19.9.2014 le disposizioni con le quali viene disciplinata la ripartizione e le modalità di erogazione delle risorse finanziarie, fino a esaurimento delle stesse nel limite di spesa di 15 milioni di euro, destinate all’acquisizione, anche mediante leasing:  di autoveicoli nuovi adibiti al trasporto di merci di massa complessiva a p.c. da 3,5 a 7 t, a trazione alternativa a gas naturale o biometano, per investimenti avviati a partire dal 19.9.2014 e Continua a pagina 15 • • •


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conclusi entro il 31 maggio 2015 o entro il 30 novembre 2015 per i soli veicoli non dotati di omologazione alla data di pubblicazione; l’importo del contributo è pari ad _ 2.400,00  di autoveicoli, nuovi adibiti al trasporto di merci di massa complessiva a p.c. pari o superiore a 16 tonnellate a trazione alternativa a gas naturale o biometano, per investimenti avviati a dal 19.9.2014 e conclusi entro il 31 maggio 2015 o entro il 30 novembre 2015 per i soli veicoli non dotati di omologazione alla data di pubblicazione; l’importo del contributo è pari ad _ 9.200,00;  di semirimorchi nuovi per il trasporto combinato ferroviario rispondenti alla normativa UIC 596-5 e per il trasporto combinato marittimo dotati di ganci nave rispondenti alla normativa IMO e purché consentano di innalzare il livello di tutela ambientale; il contributo è pari al 20% del costo di acquisizione, con un massimo di euro 4.500,00, aumentabile al 25% del costo, con tetto massimo pari a _ 6.000,00 qualora i rimorchi siano dotati di pneumatici di classe C3 con coefficiente di resistenza al rotolamento inferiore a 8,0 kg/g e TPMS, oppure si proceda a radiazione di un rimorchio o semirimorchio con più di 10 anni di età. Le domande dovranno essere inoltrate al MIT a partire dal 19.9.2014, ed entro il termine perentorio del 30 novembre 2014 secondo le modalità indicate. Con il DM si precisa che sono finanziabili gli investimenti avviati a partire dal 19.9.2014 e conclusi entro il 31 maggio 2015. I suddetti beni che beneficiano del contributo non possono essere alienati e devono rimanere nella disponibilità del beneficiario fino al 31 dicembre 2017. Possono beneficiare degli incentivi le imprese di autotrasporto di merci, di qualsiasi dimensione, attive sul territorio italiano, in regola con i requisiti di iscrizione al REN e all’Albo degli autotrasportatori di cose per conto di terzi; l’importo massimo ammissibile per singola impresa non può superare euro 500.000,00. Sono allegati il modello di domanda che ne specifica il contenuto e il modello della dichiarazione sostitutiva resa ai sensi del DPR n. 445/2000.

Consulenza del lavoro • a cura di Susi Silvani Ammortizzatori in deroga Nuovi criteri È stato firmato il Decreto Interministeriale del 1° agosto 2014 che definisce i nuovi criteri per l’eroga-

zione degli ammortizzatori sociali in deroga. In particolare, con riferimento alla cassa integrazione in deroga, si assiste ad un ridimensionamento della platea dei percettori del relativo trattamento: è ora richiesta, infatti, un’anzianità contributiva presso l’impresa di almeno 12 mesi alla data di inizio dell’intervento, anzianità ridotta, per il solo 2014, ad almeno 8 mesi. In precedenza era richiesta la sola anzianità aziendale di 90 giorni. La durata del trattamento si riduce sensibilmente: dai 12 mesi prorogabili previsti dalle previgenti regole, si passa al limite massimo di 11 mesi per il 2014 fino a scendere a non più di 5 mesi per il 2015. L’azienda deve però aver utilizzato gli strumenti ordinari di flessibilità, inclusa la fruizione delle ferie. Inoltre, il decreto specifica che in nessun caso il trattamento di integrazione salariale in deroga può essere concesso nell’ipotesi di cessazione dell’attività dell’impresa o di parte della stessa.

GARANZIA GIOVANI L’Emilia-Romagna aderisce alla Garanzia Giovani, il progetto dell’Unione Europea che intende assicurare ai ragazzi e alle ragazze tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano nuove opportunità per acquisire competenze ed entrare nel mercato del lavoro. I servizi e le opportunità che la Regione Emilia-Romagna mette a disposizione dei giovani che decideranno di aderire al progetto sono i seguenti: colloqui di orientamento, reinserimento in un percorso formativo, tirocinio, bonus occupazionale, sostegno all’inserimento lavorativo in particolare attraverso un contratto di apprendistato, mobilità professionale in Italia e in Europa, servizio civile, accompagnamento all’avvio di un attività autonoma e imprenditoriale.

Assunzioni di personale altamente qualificato A far data dal 15 settembre 2014, sarà possibile presentare le istanze di credito d’imposta per l’assunzione di personale altamente qualificato. Il legislatore ha istituito un contributo sotto forma di credito di imposta a vantaggio delle imprese per assunzioni a tempo indeterminato di personale in possesso di un dottorato di ricerca universitario ovvero di personale in possesso di laurea magistrale, impiegato in attività di ricerca e sviluppo. Continua a pagina 16 • • • essere impresa • • • settembre 2014 • 15


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ExtraUE: prorogati a fine 2014 gli ingressi per i cittadini formati all’estero Il Ministero del lavoro, di concerto con quello dell’interno, ha reso noto che è stato differito al 31 dicembre 2014 il termine entro il quale sarà possibile presentare allo Sportello unico per l’immigrazione la domanda per richiedere l’ingresso di lavoratori extraUE che hanno completato programmi di istruzione e formazione nel loro Paese di origine. Sempre al 31 dicembre 2014 è stato differito il termine per la richiesta di conversione dei permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati ai cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell’Unione europea in permesso di soggiorno per lavoro subordinato e in permessi di soggiorno per lavoro autonomo.

Credito • a cura di Collabora Agevolazioni maggiorate per le nuove imprese Ace, credito d’imposta e Nuova Sabatini sono strumenti di agevolazione di cui possono beneficiare le imprese che aumentano il proprio patrimonio, che acquistano beni strumentali e che ricorrono al mutuo bancario per finanziare gli investimenti. Le società che iniziano l’attività entro il 30 giugno del prossimo anno potranno ottimizzare e cumulare i benefici derivanti dalle tre forme di incentivo. Vediamo nel dettaglio: Credito d’imposta Gli acquisti, anche tramite leasing, effettuati dal 25/6/2014 al 30/06/2015, di beni strumentali nuovi, appartenenti alla divisione 28 della tabella Ateco 2007, aventi valore superiore a 10.000 euro, potranno godere di un credito d’imposta del 15% calcolato su tutto l’importo degli investimenti realizzati nel periodo agevolato. Ne deriva che il costo reale del bene sarà pari al’85% del prezzo pagato. Il credito d’imposta potrà essere utilizzato nel modello F24, in compensazione, suddiviso in tre rate annuali uguali, a partire a partire dal secondo esercizio successivo a quello di realizzazione dell’investimento. Prendiamo ad esempio il caso di una SRL nata in agosto 2014, che acquista nel mese di novembre 2014 un

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macchinario del valore imponibile di €. 600.000. Il credito sarà di €. 90.000, scalabile per €. 30.000 nel modello F24 di gennaio 2016, €. 30.000 a gennaio 2017 e €. 30.000 a gennaio 2018. ACE L’agevolazione ACE, introdotta dal decreto “salvaItalia” del governo Monti nel 2011, consente di dedurre dal reddito imponibile i capitali che vengono utilizzati per incrementare il patrimonio delle imprese. A differenza di quanto previsto per le società già esistenti, per quelle di nuova costituzione, il calcolo dell’ACE è effettuato sull’intero capitale derivante da conferimenti in denaro, con coefficienti del 4%, 4,5% e 4,75%, rispettivamente agli anni 2014, 2015, 2016. Nuova Sabatini Le micro, piccole e medie imprese, racchiuse nella sigla PMI, se ricorrono al finanziamento bancario per l’acquisto di beni strumentali nuovi di fabbrica, hardware, software e tecnologie digitali, possono accedere ai contributi in conto interessi previsti dal decreto-legge Del Fare (art. 2 decreto-legge n. 69/2013). Nel caso ipotizzato in precedenza, della SRL che investe in macchinari per un valore di €. 600.000, finanziando l’operazione con un mutuo di €. 500.000, il contributo erogato dal MISE corrisponderebbe a €. 38.586,83.

Sostegno alle imprese in occasione dell’Expo Milano 2015 Il bando, approvato con delibera di Giunta regionale n.1278/2014, è finalizzato a sostenere le iniziative promozionali del sistema imprenditoriale regionale connesse alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna all’Expo Milano 2015. Il bando ha l’obiettivo di supportare le piccole e medie imprese dell’EmiliaRomagna, sia singolarmente sia in forma aggregata, nella realizzazione di azioni promozionali con ricadute internazionali, nel periodo di durata dell’Expo 1° maggio 2015 - 31 ottobre 2015, da realizzarsi in EmiliaRomagna e inerenti al tema di Expo, Nutrire il pianeta, Energia per la vita, o comunque a esso correlate. Le domande devono essere inviate dal 15 settembre al 22 ottobre 2014 (ore 17:00), esclusivamente attraverso posta elettronica certificata, a sportelloestero@postacert.regione.emilia-romagna.it.

Ingenium Emilia-Romagna II Il fondo di investimento per le imprese innovative Il fondo di capitale di rischio, sostenuto con l’Attività II.1.3, è finanziato con 14 milioni di euro per favorire lo start up di imprese innovative - in particolare Continua a pagina 17 • • •


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di quelle operanti in settori ad alta tecnologia - e per sostenere le strategie di sviluppo e di investimento delle imprese nella direzione dell’innovazione.

Gli obiettivi del fondo di capitale di rischio Il fondo, nato grazie ai finanziamenti Por Fesr, vuole favorire lo start up di imprese innovative, in particolare di quelle che operano nei settori ad alta tecnologia (nate da spin off accademici, di ricerca e aziendali) e sostenere le strategie di sviluppo e di investimento innovativi delle imprese che garantiscano buone marginalità e prospettive, attraverso investimenti per la crescita e l’implementazione di programmi di sviluppo di imprese già esistenti.

Tipologia degli investimenti sostenuti dal fondo Il fondo è destinato esclusivamente agli investimenti in capitale di rischio nelle prime fasi di vita dell’impresa (early stage, nelle forme del seed financing e dello start up financing) e ad investimenti per supportare la crescita e l’implementazione di programmi di sviluppo di imprese già esistenti. Ogni singola tranche di investimento effettuata dal fondo non può superare, con riferimento alla quota messa a disposizione dalla Regione, l’importo massimo di 1 milione di euro per PMI destinataria su un periodo di 12 mesi.

I destinatari del Fondo Le imprese partecipate dal fondo regionale dovranno essere esclusivamente piccole e medie imprese, con localizzazione produttiva in Emilia-Romagna. Il fondo regionale, per quanto riguarda le operazioni investimento nelle prime fasi di vita dell’impresa, dovrà intervenire prioritariamente in imprese operanti nei settori di:  biotecnologie, farmaceutica, chimica organica  nanotecnologie, nuovi materiali, chimica fine;  meccanica di precisione, strumenti di misura e controllo, sensoristica, biomedicale, elettromedicale;  informatica e telematica, tecnologie digitali, audiovisivo;  tecnologie per le energie rinnovabili, il risparmio energetico, l’ambiente. Per quanto riguarda invece le operazioni di expansion financing, destinate cioè a supportare la crescita e l’implementazione di programmi di sviluppo di imprese già esistenti, le aziende partecipate dovranno appartenere ai settori di attività economica elencati nella Sezione C della classificazione ATECO 2007.

Informazioni Sportello Imprese: infoporfesr@regione.emilia-romagna.it

Affari generali • a cura di Marco Valenti Hera Costituzione fondo fughe acqua Le perdite d’acqua accidentali sono eventi non ricorrenti ma abbastanza frequenti (circa 10.000 casi all’anno nel territorio gestito da Hera ). Queste tipologie di fughe sono dovute a rotture non visibili dell’impianto idrico interno, motivo per il quale si possono avere notevoli dispersioni d’acqua, che danno origine a bollette con importi molto alti. Hera ha creato il Fondo Fughe Acqua che, a partire dal 1° luglio 2014, ha l’obiettivo di mitigare l’impatto della bolletta e quindi di coprire la gran parte degli oneri dovuti ai maggiori consumi causati, appunto, da perdite occulte nella rete idrica interna, dopo il contatore. L’adesione al fondo è automatica per chi è già cliente, incide per 15€ + IVA all’anno per contratto, e sarà comunque possibile recedere in qualsiasi momento anche nei mesi successivi all’avvio. Per la rinuncia si può compilare e consegnare in qualsiasi momento l’apposito modulo scaricabile anche sul sito di Confartigianato di Forlì all’indirizzo www.confartigianato.fo.it. Inoltre, è sempre possibile chiamare il Servizio Clienti Hera Famiglie (800.999.500) o quello Aziende (800.999.700): Hera provvederà a spedire via posta o e-mail ai cittadini interessati il modulo da compilare. La rinuncia può essere compilata e inviata anche su carta libera, purché la firma del cliente sia leggibile e sia riportato il numero del contratto acqua a cui si fa riferimento. Il modulo per recedere dal Fondo lo si può inviare Per posta a: Gruppo Hera Casella Postale 7155 - c/o FO 7 47122 FORLÌ (FC) Per e-mail: rinunciafondofughe@gruppohera.it Per Fax al 0542 368 165 Si ricorda che qualora non si rinunci al fondo, in caso di fuga, verrà rimborsato l’intero importo riferito ai volumi che eccedono dell’80% la media consumi degli anni precedenti, con un limite di 10.000€ in un biennio. Continua a pagina 18 • • • essere impresa • • • settembre 2014 • 17


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La soglia dell’80% funziona da “franchigia” ed è stata scelta perché è il limite entro il quale, statisticamente, consumi più alti della media non sono riconducibili a eventi straordinari. Per beneficiare del rimborso occorre procedere, il prima possibile, alla riparazione della rottura dandone comunicazione, entro 30 giorni dall’intervento, trasmettendo contestualmente la documentazione prevista dal regolamento. La documentazione va inviata, per la provincia di Forlì-Cesena a Gruppo Hera - Servizio Clienti - Via A. Spinelli, 60 47521 Cesena (FC) oppure all’indirizzo e-mail - fondofughe.est@gruppohera.it. La documentazione può anche essere consegnata direttamente presso uno degli sportelli. Per i nuovi clienti l’adesione al fondo decorre dalla data di sottoscrizione del nuovo contratto. L’importo raccolto da Hera viene completamente accantonato a totale disposizione per la copertura dei maggiori oneri dei clienti.

Con Multifor opportunità di lavoro nel mondo Multifor e la Banca di Forlì promuovono la nuova edizione di Moving Generation iniziativa che ha consentito, nei primi quattro cicli di attività, a oltre il 50% dei laureati partecipanti una stabile assunzione presso le imprese del territorio. L’iniziativa di Moving Generation, unica in Italia, parte dall’intuizione che un’esperienza professionale in imprese internazionali fatta da giovani forlivesi possa consentire un contributo di idee a quelle imprese locali che poi si candidano ad assumerli. I giovani forlivesi, selezionati da imprese locali, svolgono un tirocinio presso aziende di tutto il mondo godendo di vitto, alloggio e di un rimborso mensile di 500 Euro. Per informazioni: a.como@multifor.it

L’Italia è stato il primo Paese in Europa a introdurre il divieto di vendita di sacchetti di plastica non biodegradabili e ha fatto da apripista contribuendo alla proposta di nuova direttiva UE che è stata già esaminata in prima lettura dal Parlamento Europeo che a larghissima maggioranza l’ha integrata, prevedendo, tra l’altro, un’importante riduzione dell’utilizzo dei sacchetti di plastica nei prossimi anni La norma prescrive che l’infrazione sia punita con la sanzione di una somma da 2.500 euro a 25.000 euro, aumentata fino al quadruplo del massimo cioè sino a 100mila euro se la violazione del divieto riguarda quantità ingenti di sacchi per l’asporto. Gli spessori che i sacchi non biodegradabili e compostabili, secondo la norma entrata in vigore, debbono possedere determinate caratteristiche, per essere considerati riutilizzabili e dunque commercializzabili: 200 micron per i sacchi con maniglia esterna destinati all’uso alimentare, 100 micron per i sacchi con maniglia esterna non destinati all’uso alimentare, e per i sacchi cosiddetti a fagiolo, cioé senza manici esterni, 100 micron se destinati all’uso alimentare, 60 micron se non destinati all’uso alimentare.

Restauro: bando per la qualifica È stato pubblicato il Bando di selezione pubblica per la Qualifica del Collaboratore Restauratore e del Tecnico del Restauro. La domanda di partecipazione deve essere compilata e inviata esclusivamente in via telematica, pena esclusione, entro le ore 12 del prossimo 24 ottobre, utilizzando la specifica applicazione informatica attiva da mercoledì 24 settembre. Per eventuali chiarimenti e/o supporto per la compilazione e trasmissione del modulo, è a disposizione dei richiedenti la seguente casella di posta elettronica: collaboratorirestauratori@beniculturali.it Il bando è scaricabile dal sito MiBACT al seguente link: http://www.beniculturali.it/mibac/expor t/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/Avvisi/visualizza_asset. html_1419640277.html

Sacchetti di plastica: sanzioni per chi non rispetta le norme

Internazionalizzazione

Dallo scorso 21 agosto sono entrate in vigore le sanzioni previste dalla legge di conversione del decreto legge competitività, che ha completato l’iter della normativa italiana sulla commercializzazione degli shopper monouso non biodegradabili e compostabili. La normativa introduce l’obbligo dei sacchetti monouso biodegradabili e compostabili secondo la norma UNI EN 13432/2002 o, ovviamente, di quelli riutilizzabili secondo precisi requisiti di spessore.

Attivo un nuovo servizio

18 • settembre 2014 • • • essere impresa

L’ufficio internazionalizzazione di Confartigianato Forlì in collaborazione con la Camera di Commercio di Forlì-Cesena ha avviato un servizio gratuito per supportare le aziende nell’apertura verso i mercati esteri in espansione. Considerati gli attuali pochi sbocchi commerciali garantiti dal mercato interno Continua a pagina 19 • • •


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nonché l’esigenza di avviare nuove azioni pratiche che sostengano le aziende nel mercato mondiale così da creare nuovo valore, trovare nuove risorse, estendere il proprio vantaggio competitivo e accedere a nuove opportunità e mezzi per la crescita, l’Associazione ha deciso di offrire un nuovo servizio per fornire assistenza nella realizzazione di una strategia commerciale internazionale per entrare in nuovi mercati incrementando il fatturato estero. Le aziende interessate possono compilare il questionario scaricabile dal sito internet dell’Associazione e, sulla base dei dati raccolti, sarà effettuata un’analisi generale sulla struttura, sull’organizzazione e sulle potenzialità dell’azienda, programmando un eventuale colloquio con il referente aziendale per procedere allo studio di un piano strategico commisurato alle esigenze dell’impresa, in base alle sue dimensioni, al suo potenziale, al suo settore merceologico e alle sue aspettative. Per eventuali ulteriori informazioni è possibile contattare il numero 0543 452811 o mandare una mail all’indirizzo: dolcini@confartigianato.fo.it Per visualizzare e scaricare il questionario on line nella sezione NEWS internazionalizzazione al sito internet www.confartigianato.fo.it

Valorizzare il business italiano in Giappone Prima edizione La Camera di Commercio Italiana in Giappone (ICCJ) ha indetto un concorso a premi per la promozione del business italiano in Giappone. Nonostante la recente tendenza alla globalizzazione, il Giappone per le aziende italiane rimane un mercato con notevoli barriere d’ingresso e con un tasso di sopravvivenza limitato. Le cause sono da identificare essenzialmente con la distanza geografica e in maniera ancora maggiore con quella culturale e linguistica. Questo impone condizioni d’investimento spesso non sostenibili per le PMI e i nuovi business. Attraverso questo concorso, ICCJ vuole dare un supporto economico e logistico alle imprese che, per la natura dei loro prodotti o dei loro servizi, hanno la potenzialità di entrare nel mercato giapponese. I candidati dovranno compilare, in formato elettronico PowerPoint (formati ppt, pptx), una presentazione dell’azienda, del prodotto e della strategia di ingresso prevista. La lingua usata per la presentazione dovrà essere l’inglese. La presentazione non dovrà essere superiore alle 10 pagine, incluse le eventuali pagine di intestazione e di presentazione. La presentazione dovrà essere inviata tramite email all’indiriz-

zo analyst@iccj.or.jp con oggetto “Concorso A. Valignano - Nome Candidato” entro e non oltre le ore 16 ora italiana del giorno 18 novembre 2014.

Il progetto primo classificato otterrà  Un volo A/R dall’Italia su Tokyo (offerto da Alitalia Compagnia Aerea Italiana)  Agevolazione su un ulteriore volo Alitalia  Desk (scrivania con sedia) presso ICCJ con collegamento internet e saletta incontri in condivisione, per tre mesi (prima metà 2015)  Affiancamento di una risorsa italiana con conoscenza parlata e scritta della lingua giapponese per contatti alle aziende e traduzioni/interpretariato, sotto la supervisione della divisione ICCJ Assistenza alle imprese, per tutta la durata del Desk (non è necessariamente richiesta/prevista la presenza continuativa in Giappone per tutta la durata del Desk; sarà comunque necessaria una stretta coordinazione con la risorsa Italiana assegnata)

Il secondo progetto classificato otterrà  Lista di venti contatti nel settore di business interessato  Presentazione alle venti aziende da parte di personale ICCJ mirata all’organizzazione incontri B2B in loco.  Assistenza linguistica gratuita per due incontri B2B

Il terzo progetto classificato otterrà  Lista di dieci contatti nel settore di business interessato  Contatto delle dieci aziende da parte di personale ICCJ con organizzazione incontri B2B in loco. Possono partecipare persone fisiche o giuridiche con le seguenti caratteristiche:  Capitale sociale inferiore a 100.000 euro  Regolare registrazione presso una delle Camere di Commercio Italiane (l’attività non deve essere cessata, sospesa, o in gestione transitoria) I candidati si dovranno pre-registrare entro il 31 ottobre 2014 e inviare la presentazione all’indirizzo valignano@iccj.or.jp. È richiesta una quota di iscrizione di 100 euro per la partecipazione, da versarsi successivamente all’avvenuta pre-registrazione e comunque non oltre il 18 novembre 2014. Tutte le pre-registrazioni non seguite da pagamento della quota verranno considerate decadute dall’organizzazione. essere impresa • • • settembre 2014 • 19


movimenti anap Insigniti dieci nuovi maestri d’opera artigiani

Attraverso l’esempio promuovere i valori del lavoro

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remiare l’esperienza e incentivare il sapere che da essa nasce, è questo lo spirito dell’albo Maestri d’opera e d’esperienza a cui sono stati ammessi alcuni associati Anap di Confartigianato Forlì, con la consegna di attestati e medaglie d’argento e d’oro in base agli anni di attività svolta. Roberto Bondi, Antonio Brighi, Claudio Guidi, Vittorio Laghi, Sergio Lolli, Gastone Mambelli, Giorgio Malucelli, Vincenzo Panzavolta, Pino Raffaele Pondi e Guido Tumedei (nella foto alcuni dei premiati) hanno visto inserito il proprio nominativo nell’Albo, nato per la promozione e diffusione dei valori dell’artigianato in collaborazione con le scuole, per i progetti di valenza sociale, sia sul territorio locale, sia nazionale e anche all’estero. Durante la cerimonia di premiazione, il presidente nazionale Anap Giampaolo Palazzi e il senatore Carlo Giovanardi, presidente dell’A.N.I.O.C. hanno evidenziato l’importanza del lavoro, oggi elemento indispensabile per consentire un’esistenza dignitosa. A tal proposito è stata ribadita la necessità di mantenere alta l’attenzione anche sui flussi migratori e sulla percezione di insicurezza che ser-

peggia fra le fasce più deboli della popolazione a causa di un aumento dei reati, a cui purtroppo di frequente non corrisponde la percentuale di sanzioni comminate. Sicurezza e prevenzione sono un tema attuale e urgente che Anap sta affrontando con la collaborazione delle Forze dell’Ordine, anche attraverso l’attività di sensibilizzazione svolta con la campagna promossa da alcuni mesi fra gli anziani e i pensionati. La legalità è indispensabile per mantenere alta la qualità della vita dei cittadini, da qui la volontà di valorizzare, con i titoli onorifici conferiti, la carriera dei cittadini in pensione che si sono distinti per la loro onestà e onorevolezza.

Rapporto Cupla-Cer

Ripensare la tutela dei pensionati È stato presentato il rapporto sull’andamento pensionistico in Italia, realizzato dal Cupla (Coordinamento Unitario dei Pensionati del Lavoro Autonomo) in collaborazione con il Cer (Centro Europa Ricerche). La ricerca evidenzia che le condizioni di disagio sociale e di vera e propria povertà tra i pensionati si sono allargate negli ultimi anni a causa della pressione fiscale e dell’insufficiente adeguamento delle pensioni ai prezzi. L’aumento delle addizionali locali e il mancato recupero del drenaggio fiscale hanno ridotto ulteriormente il potere di acquisto delle pensioni medie e alte, ma anche delle pensioni più basse, inferiori a mille euro. L’adeguamento delle pensioni alla variazione dei prezzi risulta non solo ritardato di un anno, ma anche non proporzionale, perché avviene per fasce d’importo. Dai dati si evince inoltre che “il paniere di consumo sul quale sono basate le pen20 • settembre 2014 • • • essere impresa

sioni dovrebbe essere rivisto in modo che rifletta più accuratamente i beni e i servizi più rilevanti per la spesa dei pensionati più poveri”. Considerando l’andamento del reddito reale dei pensionati nel periodo 1997-2013 sono stati presi a riferimento 4 diversi importi definiti sulla base del trattamento minimo Inps nel 2013 (6.440 euro annui, pari 495 euro mensili). Lo stesso trattamento minimo che corrispondeva nel 1995 a 4.606 euro annui. Valutando quindi una proiezione su pensioni pari a 2, 4, 6 e 10 volte il trattamento minimo si è proceduto con una rivalutazione di anno in anno fino al 2013, seguendo quanto previsto dalla perequazione automatica. Ne consegue una sostanziale stabilità del potere d’acquisto delle pensioni più basse con contenute oscillazioni in alcuni anni. InContinua a pagina 21 • • •


anap movimenti Cresce il disagio sociale

Anziani e povertà: è allarme

I

vertici dell’Anap forlivese, nel corso dell’ultimo direttivo, hanno commentato la ricerca del Cupla. “I dati raccolti parlano chiaro: il 44% dei pensionati vive in condizioni di semi povertà con una pensione inferiore a 1.000 euro lordi mensili. La situazione è davvero allarmante, ma ancora più lo è il fatto che nell’ultimo anno, secondo l’Istat, è cresciuto del 22% il numero dei pensionati che sono caduti nella povertà assoluta. Questo porta a un totale complessivo di 888.000 pensionati oltre i 65 anni che non dispongono dei mezzi necessari per accedere a beni e servizi considerati essenziali per vivere.” Il rapporto realizzato dal Cupla, in collaborazione con il Cer, sul potere di acquisto delle pensioni dal titolo “Politiche fiscali, indicizzazione e progressivo impoverimento delle pensioni” non lascia adito a dubbi. Le condizioni di disagio sociale e impoverimento dei pensionati negli ultimi • • • Segue da pagina 20

Ripensare la tutela dei pensionati vece per gli importi superiori a tre volte il minimo le pensioni hanno registrato perdite di potere d’acquisto variabili. Senza sottovalutare il fatto che il potere di acquisto dei pensionati è stato influenzato non solo dal meccanismo di indicizzazione ma anche dal prelievo fiscale. Il Rapporto indica chiaramente che: “il prelievo fiscale ha svolto un ruolo significativo nel processo di impoverimento dei pensionati”. L’elaborazione dei dati dimostra che “l’assenza di un meccanismo correttivo del fiscal drag e il mancato coordinamento tra fisco centrale e locale sono state le cause principali che hanno portato a un maggiore prelievo locale, soprattutto a carico delle pensioni con imponibili più bassi e dei pensionati con coniuge a carico”.

anni si stanno sempre più aggravando a causa della pressione fiscale e dell’insufficiente adeguamento delle pensioni al costo della vita. L’aumento delle addizionali locali e il mancato recupero del drenaggio fiscale hanno ridotto il potere di acquisto soprattutto per i 7,4 milioni di pensionati, il 44% del totale, che vivono in semipovertà. Dal rapporto si evince come negli ultimi anni si siano allargate le condizioni di disagio sociale e di povertà tra i pensionati: anche quelli a reddito più basso, che teoricamente godono della piena indicizzazione dei loro trattamenti, hanno visto diminuire consistentemente il loro potere di acquisto. L’area del disagio cresce innanzitutto tra i pensionati più poveri, per il solo effetto del prelievo fiscale, le pensioni più basse hanno subito una perdita del potere d’acquisto del 4% e le pensioni più povere si collocano oggi oltre tre punti percentuali al di sotto della soglia di povertà assoluta. Un divario determinatosi interamente negli ultimi dieci anni. Le pensioni al di sopra dei 1.500 euro non godono più di un recupero pieno dell’inflazione. La perdita che ne consegue rispetto all’andamento dei prezzi al consumo è consistente, risultando compresa fra il 2 e il 7%. Il ridimensionamento del potere d’acquisto è stato particolarmente pronunciato nel 2010-2013, ossia nel pieno della crisi economica. In futuro, le misure introdotte con la legge finanziaria 2014 accentueranno ulteriormente la perdita di valore delle pensioni. Per il direttivo Anap di Confartigianato Forlì i provvedimenti finora presi, come la social card e i Sia (Sostegno per l’Inclusione Attiva) sono serviti a ben poco. che l’Italia, in ottemperanza a quanto stabilito dalla Carta Sociale Europea, adegui gradualmente i trattamenti minimi di pensione al 40% del reddito medio nazionale, cioè da 500 a 650 euro mensili. E non può essere accampata la solita scusa delle mancanza di risorse. Come dice un proverbio: se una cosa si vuole, una strada si trova.

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movimenti donne impresa Tra crisi e voglia di ripresa

L'ottimismo delle imprenditrici

È

stata presentata l’indagine congiunturale sulle micro e piccole imprese femminili, da cui emerge la crescita, nel secondo trimestre del 2014, della fiducia delle imprese femminili sull’andamento dell’economia italiana sulle opportunità per la propria attività. Il clima di fiducia resta tuttavia su livelli particolarmente bassi, ancora ben distanti dal periodo precedente la crisi. I principali indicatori economici certificano difatti la persistente situazione di difficoltà che attanaglia le imprese, con il livello dei ricavi ancora insoddisfacente, anche a causa del calo della domanda (sia interna sia estera). Non si inverte inoltre il trend che caratterizza da diversi trimestri lo scenario occupazionale, in progressivo deterioramento. Nei mesi di aprile, maggio e giugno, per quanto sia aumentata leggermente la percentuale delle micro e piccole imprese femminili che si sono recate in banca per chiedere un fido o un

affidamento o la rinegoziazione di quelli già esistenti, non è aumentata significativamente la percentuale delle imprese che hanno ottenuto il credito del quale avevano bisogno. Restano negativi i giudizi delle micro e piccole imprenditrici femminili circa i tassi di interesse e con riferimento alle altre condizioni alle quali il credito viene concesso e si inaspriscono le valutazioni anche per quel che riguarda la durata del credito e le garanzie richieste dalle banche. Il direttivo di Donne Impresa Con-

fartigianato Forlì nel vagliare i dati emersi dall’indagine ha commentato “in generale, peggiorano i giudizi circa il costo dei servizi bancari nel loro complesso, evidenziando le difficoltà che ancora permangono per le imprenditrici nell’accesso al credito. Rimane immutata la voglia di fare impresa e la grande vitalità che le imprenditrici mettono in campo per difendere ciò che hanno costruito. Tuttavia non si può ignorare il fatto che la crisi ancora non accenna a ridursi, continuando a funestare l’andamento economico, chiediamo maggiore attenzione da parte del sistema bancario, con l’attivazione di linee di credito specifiche per l’imprenditoria femminile.” La coordinatrice del movimento Fabiola Foschi (nella foto) ricorda la costante attività di Donne Impresa per sostenere le titolari d’azienda, sia con l’attività di lobby col governo, sia con numerose iniziative realizzate nel territorio.

Opportunità per le donne

Concorsi Women for Expo e Padiglione Italia In vista di Expo 2015 WeWomen for Expo, insieme a Padiglione Italia ha promosso due concorsi per la valorizzazione l’impegno e la capacità progettuale delle Donne. Entrambi i concorsi sono rivolti e dedicati al mondo femminile e alla valorizzazione delle proposte e delle iniziative pensate dalle donne e per le donne, per essere protagoniste del cambiamento e di uno

sviluppo pienamente sostenibile sul territorio italiano. Il primo bando, “Progetti delle donne” Concorso per la presentazione di idee de startup al femminile ha la finalità di individuare, promuovere e premiare progetti di start up di imprese femminili ed è rivolto a imprenditrici, sia in forma individuale sia associata, che vivono e lavorano sul territorio italiano. Il progetto

22 • settembre 2014 • • • essere impresa

candidato dovrà introdurre elementi di innovazione nei settori attinenti al tema di Expo Milano 2015 con l’obiettivo di mettere al centro il punto di vista femminile sul tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. In particolare saranno premiati i progetti che dimostreranno maggior attenzione nei confronti della tematica dell’empowerContinua a pagina 23 • • •


giovani imprenditori movimenti Giovani e futuro

Trasformare la crisi in opportunità

I

l giornalista Aldo Cazzullo nel suo libro “Basta piangere! Storie di un’Italia che non si lamentava” afferma che, a dispetto della crisi, le giovani generazioni, rispetto a quelle precedenti, hanno a disposizione immense potenzialità. Al di là degli agi, non così scontati per i nonni, che oggi ogni famiglia può assicurare ai figli, come sostenuto dall’autore quando ricorda che i ragazzi hanno “una casa riscaldata, illuminata, con il bagno e l’acqua corrente, vanno al mare o in campeggio, in discoteca e all’estero”, ciò che li avvantaggia notevolmente sono le dotazioni tecnologiche di cui dispongono. La diffusione di internet consente loro di accedere a una pletora di informazioni impensabile per qualunque altra generazione; gli adolescenti, attraverso smartphone, pc o tablet, sono connessi con tutto il mondo e possono confrontarsi in tempo reale con amici virtuali ubicati in ogni parte del globo. I social network aprono le por-

per giocare un ruolo centrale?

te a un numero potenzialmente infinito di contatti e relazioni, di avvicinare culture diverse e di abbattere ogni limite di spazio e di tempo. Certo non è tutto oro quello che luccica, le statistiche ribadiscono costantemente che sono i ragazzi sotto i trent’anni a pagare il prezzo più alto della crisi, con un tasso di disoccupazione da record, eppure, per l’autore ciò che rende le giovani generazioni fragili è la mancanza di desiderio. Al di là delle valutazioni, lo spunto offerto è interessante. L’Italia è un paese nel quale i giovani non vogliono essere protagonisti del futuro, o piuttosto non possono accedere ai ruoli chiave, indispensabili

• • • Segue da pagina 22

Con l’iniziativa Confartigianato ABC (Annual Business Contest), i Giovani Imprenditori hanno stimolato i ragazzi delle triennio dell’Itis Marconi nel proporre un’idea aziendale credibile, fornendo loro le informazioni necessarie, i modelli di business plan, la consulenza e soprattutto la testimonianza di chi ha concretizzato un progetto creando una propria impresa E i giovani hanno aderito con entusiasmo, hanno dimostrato voglia di fare, creatività e desiderio di mettersi in gioco. Solo una casualità fortunata? O forse non è più probabile che gli adulti di domani abbiano solo bisogno di conoscere, per essere stimolati? Scuola e impresa devono comunicare, creare percorsi comuni per avvicinare gli studenti al lavoro, che non è un’entità astratta, né un’opportunità riservata a pochi, bensì è ciò che dà dignità all’uomo, rendendolo parte attiva di una società, che pur in crisi, ha tanta voglia di ripartire.

ment femminile, dell’innovazione intesa come metodologia di business e di promozione dello stesso, della sostenibilità sia ambientale che economica. Alle tre finaliste sono destinati premi da € 40.000€, € 30.000, € 10.000 (Premio Vivaio, dedicato alle under 35), nonché la massima visibilità all’interno della programmazione degli eventi di Padiglione Italia durante il semestre di Expo Milano 2015.

ro, per le donne. La finalità è quella di individuare, promuovere e premiare progetti già realizzati che abbiano prodotto cambiamenti positivi dimostrabili, tangibili e sostenibili per la qualità della vita della donna. Padiglione Italia mette a disposizione dei primi 100 progetti selezionati una piattaforma di visibilità declinata in uno spazio espositivo che il soggetto selezionato potrà personalizzare per un periodo massimo di 7 giorni; una sezione dedicata nel palinsesto eventi di Women for Expo in Padiglione Italia; la visibilità del progetto sul sito web nello spazio Women for Expo di Padiglione Italia.

Il secondo bando è rivolto a Società, Fondazioni, Associazioni, PMI, ONG, Enti pubblici o privati con sede legale in Italia e agenzie internazionali che abbiano realizzato progetti, in Italia o all’Este-

Entrambi i bandi scadono il 31 ottobre 2014 e per partecipare occorre registrarsi e inviare la propria candidatura al sito: http://wepadiglioneitalia. ideatre60.it/bandi/we-progetti_delle_donne

Concorsi Women for Expo e Padiglione Italia

essere impresa • • • settembre 2014 • 23


categorie e mercato Contraffazione, numeri record

L’industria del falso mette in ginocchio l’Italia La multinazionale del falso fattura 200 miliardi l’anno in tutto il mondo, ma la cifra è destinata a crescere del 74,5% in dieci anni, in linea con la dinamica del commercio internazionale. La contraffazione è un affare di dimensioni globali che in Italia sottrae 6.924 milioni, pari allo 0,45% del Pil. Il nostro Paese è il primo in Europa per quantità di merce illegale sottratta al mercato: tra il 2008 e il 2013 si sono registrati 99.748 sequestri per 334,5 milioni di pezzi contraffatti del valore complessivo di 3.789 milioni. A mettere nero su bianco le cifre del fenomeno della contraffazione è un rapporto di Confartigianato, che evidenzia un business colossale e globalizzato che continua a crescere ed è tra le cause della crisi delle piccole imprese manifatturiere made in Italy. Secondo il rapporto di Confartigianato, infatti, i settori più esposti alla contraffazione sono quelli del tessile, abbigliamento, calzature, occhialeria, cosmetici, giocattoli che rappresentano l’89,2% dei valore delle merci sequestrate tra il 2008 e il 2013.E proprio in questi settori di punta del made in Italy - in cui operano 64.322 imprese artigiane con 194.555 addetti - negli ultimi 5 anni le imprese artigiane sono state decimate, con una perdita di 7.052 aziende, pari ad un calo del 9,9%. Soltanto nell’ultimo anno le imprese artigiane di questi settori ‘invasi’ dai falsi sono diminuite del 2,1%. Le più colpite sono state le imprese del Molise, calate negli ultimi 5 anni del 27,3%, seguite da quelle della Puglia ( -24,3%), della Sicilia (-19,1%), della Basilicata (-18,7%) e della Sardegna (-17,9%). Ma il mercato del falso minaccia tutte le regioni, soprattutto quelle con la maggiore presenza di imprese nei settori manifatturieri esposti alla contraffazione: in testa vi è la Toscana seguita da Marche, Umbria, Veneto e Abruzzo. A livello provinciale, il pericolo dei falsi riguarda soprattutto le imprese di Prato, Fermo, Firenze, Arezzo e Pistoia. La rilevazione di Confartigianato mostra che la Cina guida la classifica dei Paesi di provenienza di merce contraffatta con una quota del 66,1% dei prodotti sequestrati dalle autorità italiane. La contraffazione presenta alcuni casi di specializzazione settoriale: ad esempio per profumi e cosmetici la principale fonte di provenienza è la Turchia (51,2%), per i prodotti alimentari l’Egitto (34,3%). Per quanto riguarda la tipologia delle merci, il valore più alto di sequestri effettuati in 24 • settembre 2014 • • • essere impresa

Italia tra il 2008 e il 2013 riguarda gli accessori di abbigliamento (34,6%). Seguono i capi d’abbigliamento (14,1%), apparecchiature elettriche (9,9%), calzature (7,9%), occhiali (7,4%), profumi e cosmetici (6,6%), giocattoli e giochi (4,5%), orologi e gioielli (4,1%), cd, dvd, cassette (1,2%), apparecchiature informatiche (0,5%). A livello regionale, il valore più elevato di merci contraffatte sequestrate tra il 2008 e il 2013 si registra nel Lazio ed è pari a 966 milioni. Secondo posto per la Lombardia con 639 milioni e in terza posizione la Campania con 574 milioni. La modalità preferita per introdurre i falsi in Europa è il trasporto via mare che riguarda il 66,1% del valore dei sequestri effettuati nell’Ue. Nettamente distanziati i trasferimenti aerei (11%), per posta (9,1%), su strada (8,1%), per corriere espresso (5,6%). Un fenomeno criminale di dimensioni globali come la contraffazione per Confartigianato richiede un intervento coordinato che supera i confini nazionali. Serve un’azione congiunta di tutti i livelli di Governo, in Italia, in Europa e a livello internazionale. L’azione repressiva, la collaborazione tra le forze dell’ordine di tutti i Paesi, devono essere accompagnate da attività di prevenzione e da iniziative legislative a tutela dell’origine e della qualità dei prodotti, a cominciare dall’approvazione di una regolamentazione europea, come quella sul ‘made in’, che obblighi a indicare l’origine dei prodotti e garantirne la piena tracciabilità. Ma bisogna anche intensificare le attività di formazione e informazione alle imprese a ai consumatori sui danni provocati dalla contraffazione, sulla difesa della proprietà intellettuale e industriale, sulla tutela del made in Italy.


categorie e mercato Lotta al sommerso

Combattere l’abusivismo nel settore benessere Estetisti e acconciatori di Confartigianato di Forlì anche quest’anno hanno lanciato la campagna “fidati solo di mani esperte” per ribadire ai consumatori l’importanza di rivolgersi unicamente a personale qualificato per effettuare i trattamenti, per non mettere a rischio la propria salute. Fabiola Foschi responsabile dell’area benessere di Confartigianato Forlì chiarisce “la qualificazione professionale rappresenta l’unica garanzia per l’utente di essere sottoposto a interventi estetici personalizzati e sicuri. L’utilizzo di prodotti testati, di tecniche all’avanguardia e certificate, di attrezzature sterili e sanificate sono condizioni essenziali per tutelare gli utenti, caratteristiche di cui non dispongono gli operatori abusivi. Gli imprenditori iscritti alla Camera di Commercio sono sottoposti a rigidi controlli da parte delle autorità preposte, rivolgersi a chi s’improvvisa costituisce un autentico azzardo, a fronte di un eventuale risparmio in ter-

mini economici ci si espone al rischio di danni permanenti.” Il fenomeno dell’abusivismo s’intensifica soprattutto nel periodo estivo, quando si moltiplica la presenza di massaggiatrici e acconciatrici da spiaggia. Continua Foschi “il consumatore dovrebbe valutare i rischi legati a una scelta incauta come sottoporsi a un trattamento estetico sotto l’ombrellone da parte di abusivi, la mancanza di igiene e della qualità della conservazione dei prodotti è evidente.” Confartigianato da alcuni anni attraverso la campagna “Fidati solo di mani esperte” ribadisce i vantaggi per l’utenza di avvalersi di un’impresa regolare: in primis la certezza di affidare la cura della propria bellezza a personale qualificato frutto di anni di studio, apprendistato e aggiornamenti; senza tralasciare l’importanza di entrare in saloni in cui vengono rispettate le norme su ambiente, igiene e sicurezza, affidandosi a imprenditori in regola col fisco e coi contratti di lavoro.

essere impresa • • • settembre 2014 • 25


categorie e mercato Pubblica amministrazione e aziende, un rapporto difficile

Tempi medi di pagamento, Confartigianato propone la compensazione secca Uno studio di Confartigianato sui dati, che Ispo ha raccolto per la Confederazione su un campione di piccoli imprenditori che vantano crediti commerciali verso gli Enti pubblici, dimostra che è ancora lontano il traguardo del pagamento di tutti i debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese. L’elaborazione mostra che, al 21 luglio 2014, sono stati pagati alle aziende 26.139 milioni, pari al 55% dei 47.519 milioni di euro stanziati con i Decreti ‘Sblocca debiti’ dello scorso anno e con la più recente legge di stabilità. A un centinaio di giorni dalla fine dell’anno, gli imprenditori devono ancora riscuotere più di 21milioni. Nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi due anni, che hanno portato ad un calo del 15,4% dei debiti commerciali dello Stato, l’Italia rimane il Paese europeo con la più alta quota, pari al 3,3% del Pil. Nel frattempo, gli imprenditori proseguono la maratona per certificare i propri crediti e vederseli saldati, sulla piattaforma web messa a disposizione dal Governo. Dalla rilevazione di Confartigianato, all’8 settembre, risultano 15.613 registrazioni e, rispetto al 24 agosto, sono aumentate al ritmo di 49 imprese al giorno. Crescono anche le istanze di certificazione presentate dagli imprenditori: le richieste sono 56.189, cresciute al ritmo di 252 al giorno rispetto al 24 agosto. L’importo complessivo delle richieste di certificazione presentate dalle imprese ammonta a 6.005 milioni, vale a dire 327 milioni in più rispetto al 24 agosto, 22 milioni in più al giorno. L’importo medio delle richieste è di 107.762 euro. La quota maggiore riguarda gli Enti locali (3.092 milioni), seguiti dagli Enti del Servizio sanitario nazionale (1.298 milioni), Regioni e Province autonome (885 milioni), Amministrazioni statali (606 milioni), Enti nazionali (121 milioni), altri Enti (53 milioni). Ma rimane ancora molto da fare. Il sondaggio Ispo/Confartigianato rivela, infatti, che il 61% degli imprenditori intervistati non conosce l’esistenza della piattaforma governativa per certificare i crediti. Del restante 31% di imprenditori che invece la conosce, il 9% l’ha utilizzata ‘promuovendola’ con un voto più che sufficiente. Tra chi ha deciso di non usarla, prevale lo scetticismo sulla sua efficacia e il timore che la certificazione del credito allunghi i tempi di riscossione. 26 • settembre 2014 • • • essere impresa

Se sul fronte dei debiti arretrati la situazione è ancora incerta, da inizio anno si rileva un sensibile miglioramento sul versante dei tempi di pagamento della Pa. Il sondaggio Ispo/Confartigianato mostra che i tempi medi della Pa per saldare le fatture, tra gennaio e settembre 2014 si sono accorciati da 104 a 88 giorni. Gli Enti pubblici più virtuosi sono le ASL che riescono a saldare le fatture in 75 giorni, rispetto ai 106 rilevati a gennaio 2014. Più lenti i Comuni (89 giorni) rispetto ai 104 di gennaio. Peggiore, rispetto alla media nazionale, la situazione nel Mezzogiorno dove la Pa impiega 108 giorni per saldare le fatture alle imprese (erano 122 a gennaio 2014). Nonostante questa accelerazione, rimane lontano il traguardo imposto dalla legge in vigore dal primo gennaio 2013 che fissa a 30 giorni il termine per i pagamenti nelle transazioni commerciali. Soltanto il 15% degli imprenditori intervistati da Confartigianato dichiara di essere stato pagato entro il termine previsto dalla normativa. Mentre soltanto l’8% delle imprese sostiene di non aver ancora riscosso il credito. In crescita, invece, dal 12% al 19% la percentuale di imprese che segnala comportamenti anomali da parte della Pa: tra questi la richiesta di ritardare l’emissione delle fatture, la pretesa di remissione delle fatture, la contestazione pretestuosa dei beni e servizi forniti alla Pa. Confartigianato è impegnata ad accompagnare gli imprenditori nello sprint finale che consentirà di saldare tutti i debiti della Pubblica amministrazione. Le rilevazioni sulla piattaforma web confermano che, a presentare le istanze di certificazione, sono state in prevalenza le piccole imprese. Ora, però, i debiti vanno certificati, e soprattutto, bisogna pagarli. Qualora venisse sprecata anche questa occasione, gli imprenditori non saprebbero come vedersi riconosciuto il diritto a essere pagate dalla Pa. Confartigianato ritiene che il metodo più efficace sia la compensazione secca, diretta e universale tra i debiti della Pa verso le imprese e i debiti fiscali e contributivi delle imprese verso lo Stato. Senza dimenticare che, ai debiti arretrati degli scorsi anni, si stanno sommando quelli causati al mancato rispetto della legge in vigore dal primo gennaio 2013 che fissa a 30 giorni il termine per i pagamenti nelle transazioni commerciali.


categorie e mercato Un’azione concreta

La proposta di Confartigianato Il Presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti (nella foto), ha risposto alla provocazione di Bruno Vespa, conduttore di Porta a Porta, di un pellegrinaggio collettivo a Monte Senario in merito alla scommessa con il premier Matteo Renzi sul pagamento dei debiti della Pa: “Vista la bella compagnia, accetto l’invito. Però, se vogliamo davvero che le imprese italiane vengano pagate dalla Pa, meglio andare direttamente a Lourdes: è più proba-

bile che il miracolo si avveri. O, ancora meglio, in alternativa a Lourdes si dia attuazione, nel decreto della delega fiscale, alla civilissima compensazione diretta e universale tra i crediti vantati da un’impresa verso la Pubblica amministrazione e le tasse che la stessa deve pagare. E allora, se vuole davvero pagare i debiti alle imprese, il Governo non esiti a varare il decreto che attua il principio della compensazione contenuto nella delega fiscale.”

La piattaforma di certificazione dei crediti: poche aziende registrate

Mancata conoscenza o scarsa fiducia? La Pubblica Amministrazione ha attivato una piattaforma web sulla quale le imprese creditrici possono registrarsi per chiedere la certificazione del credito. È ancora minoritaria la quota di imprese che sono al corrente di questa possibilità: l’indagine di Confartigianato su un campione di imprenditori che settembre 2014 vantavano un credito in essere con la PA dimostra che l’utilizzo della piattaforma di certificazione dei crediti è sconosciuta a più di 6 su 10, che addirittura dichiarano di non averne mai sentito parlare. Il 9% delle imprese intervistate ha scelto di registrarsi, mentre il 30% ha preferito non farlo. Sono soprattutto le imprese commerciali che mostrano una maggiore conoscenza della piattaforma (71%), anche se in maggioranza hanno scelto di non registrarsi. La piattaforma di certificazione dei crediti è quindi stata utilizzata da una quota ristretta di imprese, ma chi l’ha fatto ne

è rimasto soddisfatto. Chiedendo una valutazione da 1 a 10, il voto medio attribuito è infatti 6,6, con quasi due terzi (63%) delle imprese che dà una valutazione positiva all’esperienza d’uso, e addirittura un terzo (34%) la valuta molto positivamente. Solo il 15% delle imprese giudica insufficiente il servizio fornito dalla pubblica amministrazione. Le imprese che pur a conoscenza della piattaforma di certificazione dei crediti non l’hanno utilizzata - il 30% del campione - nel 49% dei casi dichiara di non avere avuto tempo o voglia di approfondirne il funzionamento: sul totale delle imprese creditrici si tratta del 15% di imprese che non ha avuto il tempo di registrarsi e per cui l’accesso alla piattaforma costituisce un ulteriore appesantimento burocratico; in questa prospettiva la comunicazione dei vantaggi e dell’usabilità del servizio web devono essere migliorate. Per un ulteriore 6% di piccole imprese

fino a 20 addetti - si tratta del 21% del 30% di coloro che conoscono la piattaforma ma non l’hanno utilizzata - presenta una sfiducia completa nello strumento, segnalando che la piattaforma è inutile, e registrarsi è quindi una perdita di tempo. Un ulteriore 15% delle imprese che erano a conoscenza della possibilità di certificazione dei crediti non lo ha ancora fatto in quanto teme che la certificazione del credito possa allungare i tempi di riscossione. Minori le quote di coloro che hanno avuto difficoltà tecniche (9%). Minima la quota di coloro che sono state dissuasi dalla stessa PA all’utilizzo della piattaforma, solo l’1% del campione. È da notare come nessuna impresa intervistata abbia segnalato di non essersi registrata perché impossibilitata ad accedere al web, segno che ormai l’uso di internet non rappresenta più un ostacolo per l’accesso delle piccole imprese italiane a servizi a valore aggiunto.

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categorie e mercato Diminuisce l’occupazione

Edilizia ancora in crisi In Italia il comparto delle Costruzioni conta 866.131 imprese registrate di cui quelle artigiane rappresentano il 62,6%, pari a 542.169 unità, che tra il II trimestre 2013 e il II trimestre 2014 registrano un calo del -2,7% contro la flessione del -1,7% del totale imprese del comparto Imprese e lavoratori delle costruzioni sempre più in crisi: tra giugno 2013 e giugno 2014, le quasi 900mila aziende del settore hanno subito una contrazione dell’1,7%. Ancor più negativo l’andamento delle 542.169 imprese edili artigiane che nell’ultimo anno sono calate del 2,7%. Quanto agli occupati, sono poco meno di un milione e mezzo i posti di lavoro nel comparto, con una contrazione del 4,8%. Il rapporto di Confartigianato sulla situazione del settore delle costruzioni evidenzia in pochi dati il persistere degli effetti negativi della recessione. Sono in discesa sia il valore della produzione, - 4,7% tra maggio 2013 e maggio 2014, sia l’indice del valore aggiunto che è diminuito dell’1,7% tra il primo trimestre 2013 e il primo trimestre 2014. Senza sottovalutare i fatto che le imprese del settore costruzioni sono anche quelle che scontano maggiormente la diminuzione dei finanziamenti bancari: tra aprile 2013 e aprile 2014 lo stock di credito è calato del 10,8% rispetto alla flessione del 6,7% registrata dal totale delle imprese. Peggiora anche la qualità del credito all’e-

dilizia: i tassi di interesse sui prestiti bancari alle aziende si attestano al 7,21% a fronte del 6,48% applicato al resto delle imprese. I dati mettono in luce come la situazione del settore rimanga molto pesante. Non si vedono miglioramenti: le imprese si preparano ad affrontare un autunno addirittura peggiore rispetto a quello dello scorso anno. La crisi mantiene bloccato il mercato immobiliare e gli imprenditori sono stretti in una morsa fatta di scarso credito bancario con tassi in aumento e da tempi di pagamento sempre più lunghi. Per Confartigianato bisogna puntare con decisione su misure che incentivino la ristrutturazione e la manutenzione del patrimonio immobiliare pubblico e privato. È l’unica strada per evitare la chiusura delle imprese e la perdita di migliaia di posti di lavoro; la boccata d’ossigeno per il settore può arrivare unicamente dagli incentivi per le ristrutturazioni edili e il risparmio energetico. Confartigianato valuta che nel terzo trimestre di Continua a pagina 29 • • •

ULTIM’ORA

Ricognizione danni da maltempo

Confartigianato raccoglie i dati Confartigianato di Forlì da sempre ha investito e sostenuto il forte legame con il territorio, testimoniato anche dalla presenza capillare delle sedi e dei recapiti. Una vicinanza che si rafforza soprattutto di fronte alle difficoltà. Sono ingenti i danni provocati dal maltempo e dal conseguente straripamento del fiume Marzeno per questo l’associazione tramite

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gli uffici di Modigliana e Tredozio è al servizio di cittadini e imprese per la raccolta dei dati, utili in caso di risarcimento. Confartigianato offre piena collaborazione alle amministrazioni comunali coinvolte dal grave evento climatico, per essere un valido supporto in primo luogo alla popolazione, già toccata dai lunghi mesi di crisi che hanno portato a un depauperamento delle opportunità lavorative a causa di chiusure di attività produttive site nell’area. Per informazioni contattare Giuseppe Mercatali allo 0543 452960.


categorie e mercato Italia al top nell’Ue per caro-mutui

In calo stock dei prestiti per acquisto abitazioni L’importo medio di un mutuo supera di poco i 12mila euro a famiglia, con un’oscillazione di 14.332 euro al Centro-Nord e i 7.245 euro del Mezzogiorno. Il carico maggiore si registra in Lombardia, mentre quello minore in Basilicata Comprare casa, accendendo un mutuo, nel nostro Paese costa più che nel resto d’Europa: a maggio 2014 il tasso medio d’interesse sui prestiti per acquisto di abitazioni si attesta al 3,07%, vale a dire 36 punti base in più rispetto al 2,71% rilevato nei Paesi dell’Eurozona. Le più penalizzate sono le famiglie sarde: nell’isola il tasso medio di interesse su questi prestiti arriva al 4,12%. È un altro dato significativo fatto registrare dal rapporto di Confartigianato sulla situazione del mercato immobiliare e, in generale, del settore delle costruzioni. Segnali di difficoltà arrivano dalla diminuzione dello stock di mutui per l’acquisto di abitazioni concessi alle famiglie italiane: a maggio 2014 l’ammontare complessivo è pari a 360,1 miliardi, in flessione dell’1,1% rispetto all’anno precedente.

il restante 19,3% nel Mezzogiorno. Tra le regioni che utilizzano il maggior volume di mutui è in testa la Lombardia, con il 24,5% del totale, seguita da Lazio (12,9%), Emilia Romagna e Veneto (entrambe 9,1%), Piemonte (7,8%) e Toscana (7,2%). A pesare sulla crisi del mercato immobiliare vi è anche la tassazione che tra il 2011 e il 2013, nel passaggio da Ici a Imu, è aumentata del 107,2%. E con l’introduzione della Tasi, (la famigerata tassa sui servizi indivisibili) le cose paiono destinate a peggiorare. L’applicazione del nuovo tributo ad aliquota base farebbe crescere il prelievo fiscale del 12%, mentre se venisse applicata l’aliquota del 2,5 per mille la tassazione sull’abitazione principale aumenterebbe addirittura del 60% rispetto al 2013. Qualche spiraglio di luce si intravede nel trend delle compravendite immobiliari che nel primo trimestre 2014, per la prima volta dopo 8 trimestri consecutivi di calo, sono cresciute dell’1,6% rispetto a marzo 2013. Inoltre, nello stesso periodo, il prezzo delle abitazioni è diminuito del 5,3%.

Il calo maggiore si registra in Abruzzo ( - 4%), Basilicata ( - 3,4%), Molise (-3,4%), mentre soltanto il Trentino Alto Adige mostra un aumento (+1%) dello stock di mutui erogati. Il rapporto di Confartigianato mette in evidenza che, sul totale dei prestiti alle famiglie per acquisto di abitazione, l’80,7% si concentra nel Centro-Nord e • • • Segue da pagina 28

Edilizia ancora in crisi quest’anno siano 455.205 i proprietari di immobili orientati a effettuare nei prossimi 12 mesi un intervento di manutenzione sulla propria abitazione e il loro numero è aumentato del 22,4% rispetto allo scorso anno. Gli incentivi fiscali hanno già mostrato il loro effetto benefico sull’edilizia: Confartigianato rivela, infatti, che nel 2012 le detrazioni sono state utilizzate da 7.579.415 contribuenti italiani per una cifra di 4.056 milioni e hanno inciso per il 4,9% del valore aggiunto del settore costruzioni.

Gli ecobonus hanno prodotto anche un positivo impatto sull’ambiente: dal 2007 al 2012 hanno permesso un risparmio di energia pari a 8.899 Gwh/anno. In prospettiva, qualche speranza può arrivare dal programma di investimenti per l’edilizia scolastica indicato dal Governo che prevede interventi per 1.094 milioni nel biennio 2014-2015 e coinvolge 20.845 plessi scolastici nei 3 progetti: ‘scuolenuove’, ‘scuolesicure’, ‘scuolebelle’, tuttavia le regioni maggiormente interessate dal piano di finanziamenti del Governo sono la Campania (4,3% del totale), la Calabria (3,7%), il Molise (3,5%), mentre per il nostro territorio sono previsti solo interventi marginali. essere impresa • • • settembre 2014 • 29


categorie e mercato Gli autoriparatori di Confartigianato per la sicurezza stradale

La manutenzione del proprio veicolo è un dovere alizzato coi dovuti strumenti e, in caso ce ne sia necessità, può essere lasciata in carica per alcune ore o, qualora il tecnico ne verificasse la necessità, sostituita.” Conclude Camporesi “affidarsi a tecnici esperti garantisce un’accurata verifica del proprio mezzo di trasporto, l’imprevisto può essere in agguato, tuttavia tenere sotto controllo il veicolo consente di minimizzare questa sfortunata eventualità.” Gli autoriparatori di Confartigianato ricordano agli automobilisti di osservare alcune semplici regole per evitare di incorrere in sanzioni da parte delle forze dell’Ordine o spiacevoli pause forzate, causate da eventuali malfunzionamenti del veicolo. “Da quanto emerso da recenti statistiche, in Italia, non si presta sufficiente attenzione agli pneumatici. Far controllare dal gommista l’usura, la pressione delle gomme o eventuali danni è un’accortezza indispensabile per non compromettere la sicurezza del viaggio.” Spiega Alberto Camporesi, responsabile del settore autoriparazione di Confartigianato di Forlì (nella foto) “fare un check-up del proprio mezzo dovrebbe essere la norma, non soltanto prima di affrontare un lungo percorso. Dall’olio motore al liquido di raffreddamento, dall’usura delle pastiglie dei freni, al liquido lavavetri, può sembrare banale, ma sono verifiche necessarie per garantire un viaggio in sicurezza. Senza dimenticare lo stato della batteria: il controllo richiede pochi minuti se re-

Gli autoriparatori, inoltre, ricordano di tenere sotto controllo la data della revisione, obbligatoria per ogni auto dopo 4 anni dalla prima immatricolazione e successivamente ogni due. Utilizzare l’automezzo con la revisione scaduta può costare molto caro con sanzioni di diverse centinaia di euro, oltre all’impossibilità di circolare,

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in questa eventualità le forze dell’ordine apporranno un timbro sul libretto, che consente soltanto di raggiungere il più vicino centro per le revisioni. Confartigianato ribadisce l’importanza di affidarsi ai professionisti per la cura del proprio veicolo, gli unici in grado di garantire la sicurezza degli interventi. Il comparto registra 75.638 imprese, pari al 63,5% del settore del commercio e riparazione di autoveicoli. L’autoriparazione registra un fatturato di 14.498 milioni di euro, un valore aggiunto di 5.011 milioni di euro, occupa 204.755 addetti, il 52,4% dell’intera divisione, con una dimensione media di 2,7 addetti per impresa. Nel settore operano 101.407 dipendenti pari al 49,5% degli addetti.

Assicurazioni, in Italia i rincari più gravosi L’andamento dei prezzi delle assicurazioni sui mezzi di trasporto evidenzia che, negli ultimi cinque anni, in Europa c’è stato un aumento del 15,5%, mentre in Italia è stato pari al 21,2%. Nei dieci anni tra marzo 2004 e marzo 2014 i costi sono lievitati del 27,9%, più del doppio registrato nell’Eurozona (+13,6%), in pratica poco meno del doppio rispetto al 15% della Spagna, più di tre volte rispetto all’8% della Germania e più di quattro volte rispetto al +6,6% francese.


associazione

Dal 26/09/2014 al 25/10/2014 sono presenti le seguenti aziende:

ARTE LEGNO - Dovadola Produzione mobili da interno

AUTOAZZURRA SRL- Forlì E- bike

BALESTRA VERIS - COBÀ SOL - Forlì Articoli di profumeria e decorazione unghie

NANNINI GABRIELLA Predappio Produzione tessile a telaio OTTICA STRADAIOLI - Forlì Ottica PROFUMERIA PIOVACCARI SNC - Forlì Articoli di profumeria - bijoux pochettes

SCHEDA DI ADESIONE TEMPORARY SHOP Cognome e Nome / Intestazione Ditta ................................................................................................................ ………………………………………………… Indirizzo / Sede Impresa ...................................................................................... Comune di residenza ............................................................................ TEL. .................................................... FAX ............................................................. E-MAIL ............................................................................................... Persona di riferimento .......................................................................................... Associata Confartigianato dal .............................................................. Descrizione prodotti / servizi da esporre ............................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................

Nello spirito di corretta applicazione delle norme vigenti, ai sensi della Legge 196/2003 La informiamo che i dati personali in nostro possesso saranno trattati attraverso strumenti idonei a garantire la riservatezza nel rispetto delle norme di sicurezza previste dalla predetta legge.

DATA ............................................................................. TIMBRO E FIRMA ...........................................................................................................................

essere impresa • • • settembre 2014 • 31



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