Essere Impresa Aprile 2015

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02 • APRILE 2015 Anno 05 - Direttore Responsabile Roberto Faggiotto - Mensile di informazione tecnica, economica, sindacale - Forlì, viale Oriani, 1 - Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”

Verso il congresso Sette incontri per l’impresa, ascoltando la voce di coloro che quotidianamente s’impegnano per tenere aperta la propria attività, malgrado una serie di provvedimenti che, pur finendo sotto la voce “semplificazioni”, non fanno altro che introdurre nuovi adempimenti e ulteriori irrigidimenti. E proprio le ultime riforme del Governo Renzi sono state al centro di una serie di approfondimenti sulla Legge di Stabilità, per fornire agli imprenditori gli strumenti per confrontarsi con un mercato in continua evoluzione. Per conoscere e valutare assieme strategie che supportino gli associati in attesa dell’auspicata ripresa.

in evidenza L’EDITORIALE: Al termine della tornata elettorale che ha portato al rinnovo degli organi elettivi dell’Associazione e alla vigilia del Congresso, una riflessione sul ruolo giocato dall’imprenditoria locale. A pagina 3 CONFARTIGIANATO INCONTRA: Quattro incontri informativi sulle novità contenute nella Legge di Stabilità, un confronto tra le imprese e i responsabili dei servizi di Confartigianato per conoscere adempimenti e opportunità delle riforme del Governo Renzi. A pagina 5

IL NOTIZIARIO TECNICO: nell’inserto centrale gli approfondimenti in materia di consulenza fiscale, del lavoro, ambiente e sicurezza, sui bandi a disposizione delle imprese. Da pagina 13 a pagina 18 I MOVIMENTI: Fitto calendario di appuntamenti per i pensionati dell’Anap Il progetto ABC promosso dai Giovani Imprenditori in dirittura d’arrivo. Donne Impresa ospita un approfondimento sul linguaggio di genere. Da pagina 20 a pagina 25


associazione editoriale La scommessa del rilancio

Il gusto di vivere Forlì • di Roberto Faggiotto

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ivitalizzare i centri storici è un obiettivo volto a garantire il benessere e la qualità della vita della comunità, non solo per l’importante valore storico-artistico normalmente offerto dai comuni italiani e di certo non soltanto per la capacità di dare una connotazione al territorio, ma anche e soprattutto per l’attrattività turistica che il cuore cittadino esercita. Ne è un esempio la recente apertura di Eataly a Palazzo Talenti Framonti, a Forlì, che ha avuto un impatto positivo, portando migliaia di visitatori in Piazza Saffi. Vedere il centro popolato di persone a passeggio è motivo di grande soddisfazione per ogni forlivese, nella convinzione che la nostra città abbia ancora la possibilità di rinascere. Per anni gli stessi residenti si sono lamentati di tutto ciò che non funziona e di certo siamo convinti che ci siano margini di crescita per Forlì, tuttavia quanti dei detrattori hanno frequentato una facoltà universitaria del polo forlivese, o hanno ammirato capolavori d’arte nello splendido complesso dei musei del San Domenico negli ultimi dieci anni, o sono assidui frequentatori dell’Iper Punta di Ferro e oggi si sono affrettati ad andare a visitare i duemila metri quadri del complesso targato Farinetti? È frustrante rendersi conto che, frequentemente, sono gli stessi abitanti a non voler vedere la bellezza e le potenzialità di Forlì, una realtà che sebbene abbia perso smalto ha numerosi punti d’attrazione. Eppure sono proprio i turisti, che sempre più spesso si vedono camminare per i corsi, a evidenziare gli aspetti positivi che i più tentano di sminuire, quasi ci fosse timore di riconoscere il valore di ciò che è fruibile. Gli imprenditori che vivono e hanno la loro azienda in città credono e vogliono investire nel territorio, scommettendo sul rilancio e ogni giorno s’impegnano per garantire i migliori servizi alla comunità, per fornire il proprio contributo alla crescita collettiva. Lo stesso impegno che pone l’Associazione nel portare avanti iniziative che possano contribuire alla vivibilità del nostro comprensorio. Con la consapevolezza che, alla costruzione della qualità della vita di una provincia, concorrono una molteplicità di fattori, di cui il lavoro è elemento centrale. Viale Oriani, 1

Direttore Responsabile Roberto Faggiotto

tel 0543 452811 • fax 0543 452852

Redazione Roberta Zoli

Reg. Naz. Stampa 06185 del 17/2/98 - ROC 5252

Fotocomposizione e Stampa Litocartotecnica Citienne srl Forlì Tel. 0543 480580 • www.citienne.com

ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE

Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/1978

Anno V • n. 02 APRILE 2015

Tariffa R.O.C: “Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale

redazione@confartigianato.fo.it www.confartigianato.fo.it

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D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009

Il prezzo di abbonamento al periodico è pari a 6 € ed è compreso nella quota associativa. La quota associativa non è divisibile. La dichiarazione viene effettuata ai fini postali.


il commento associazione Conclusa la tornata elettorale

Sette incontri per l’impresa

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l ciclo di incontri, tenuti in vista del Congresso che Confartigianato Forlì realizzerà nel prossimo maggio, ha evidenziato un dato per noi fondamentale: le imprese hanno ancora voglia di lottare per continuare a operare. Uno spirito battagliero ma propositivo, che ha portato numerosi associati a partecipare alle sette serate di confronto con i dirigenti e i funzionari dell’Associazione, intervenendo con spunti puntuali e indicazioni preziose per il prossimo futuro. I contributi presentati dai soci non sono mai stati mossi da intento polemico, piuttosto dalla volontà di migliorare un sistema nel quale s’identificano e del quale vogliono essere parte attiva. Certi che assieme stiamo delineando il futuro dell’economia, che non poggia sull’industria, ma sull’artigianato e i piccoli imprenditori. Un motivo di orgoglio per chi da quasi settant’anni sta portando avanti le istanze della micro e piccola impresa nei confronti delle istituzioni locali e nazionali. Un riconoscimento del lavoro quotidiano dei collaboratori di Confartigianato, ma anche del costante impegno che l’attuale gruppo dirigente ha profuso per contrastare gli effetti della crisi. Dal 2011 a oggi il gruppo dirigente ha operato con passione, proponendo iniziative e collaborando attivamente a tavoli istituzionali con le amministrazioni locali, per tenere alta l’attenzione sull’imprenditoria forlivese. Un lavoro svolto per passione, a titolo gratuito, sottraendo tempo al lavoro e agli affetti perché fortemente convinti del ruolo ricoperto. La nuova compagine, che uscirà dalla tornata elettorale di marzo, raccoglierà il testimone da un gruppo che ha dovuto affrontare un contesto di grande incertezza, caratterizzato sia dal perdurare di una crisi senza precedenti, sia dalle riforme istituzionali che stanno modificando il mercato nel quale le aziende dovranno competere. Una situazione inedita e complessa, fronteggiata sempre con attenzione ed equilibrio. Anche il nuovo mandato si aprirà in una fase di attesa del recupero dell’economia; pur consapevoli che la ripresa non sarà raggiungibile a breve, tra i punti fermi dell’attività di Confartigianato ci sarà la vicinanza alle imprese, incluse quelle che operano nelle zone più distanti dal Comune capofila. Una condivisione di intenti che nasce dal ruolo chiave della piccola impresa per il benessere dell’intero Paese. Il modello della micro impresa si è confermato positivo, i valori che da sempre muovono l’imprenditore sono la volontà di impegnarsi con coraggio in prima persona per continuare a produrre, magari reinventandosi il lavoro, rinunciando a guadagni sicuri nel breve periodo per costruire qualcosa di più duraturo. Nel corso di ogni appuntamento è stata infatti ribadita la stretta connessione tra l’artigianato e la comunità, la presenza di servizi, ma anche di opportunità lavorative diviene presidio della vitalità del territorio e dell’identità culturale italiana. essere impresa • • • aprile 2015 • 3


associazione Assemblee territoriali

Continua il dialogo con gli imprenditori

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li incontri realizzati in vista del rinnovo delle cariche elettive di Confartigianato Forlì hanno evidenziato il legame con gli associati: imprenditori che, dopo un’intensa giornata di lavoro, hanno scelto di essere presenti agli appuntamenti di confronto per tracciare un bilancio di quanto realizzato, individuando le priorità del prossimo mandato. Una partecipazione viva e attenta, che conferma la solidità del sistema associativo. Come ribadito nel corso delle serate dal presidente Giorgio Grazioso (nelle foto) l’economia della provincia è costruita sulla micro e piccola impresa ed è fortemente legata all’andamento dell’artigianato, motore del sistema produttivo del territorio. La piccola impresa può quindi essere definita a pieno titolo un elemento imprescindibile per il benessere di molte famiglie forlivesi e un bene da difendere, nonostante la scarsa attenzione del sistema politico, troppo concentrato sulle richieste della grande industria. Eppure, proprio la connotazione del sistema imprenditoriale ha consentito alla nostra provincia di arginare gli effetti della crisi: quello che prima era vissuto come un limite dimensionale, si è rivelato un punto di forza dell’economia locale. Le imprese artigiane hanno messo in campo maggio-

Da Modigliana a Castrocaro, da Meldola a Forlimpopoli, da Predappio a Civitella, sino a Forlì, sette incontri per parlare di impresa, di quanto è stato fatto in questi ultimi cinque anni per contrastare la crisi e del prossimo futuro, del quale l’Associazione vuole essere protagonista a fianco della piccola impresa. Attenti e puntuali gli interventi degli associati a seguito dei contributi dei presidenti dei comitati zonali e del segretario di Confartigianato Roberto Faggiotto, chiamato a presentare le linee d’intervento per il prossimo quadriennio. Il futuro si costruisce oggi, con il Jobs Act a modificare radicalmente il mercato del lavoro e coi nuovi adempimenti imposti dalla Legge di Stabilità, sfide e opportunità per chi fa impresa.

Forlì

Civitella

Forlimpopoli

Castrocaro Terme

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re flessibilità rispetto a quanto non abbia fatto la grande industria, soprattutto per quanto riguarda il mantenimento dell’organico aziendale, vissuto come prioritario dalla maggior parte degli imprenditori. Obiettivo di questi anni è stata, infatti, la conservazione dei posti di lavoro dei propri collaboratori, coi quali spesso esiste un legame che trascende il normale rapporto tra datore di lavoro e dipendente. Una comunanza di intenti che supera i meri interessi economici.


associazione Confartigianato Incontra

L'informazione per le imprese

L’

Associazione forlivese nel mese di marzo ha promosso una serie di seminari informativi realizzata nel territorio per approfondire i temi dell’imprenditoria (nelle foto). Quattro appuntamenti a Forlì, Modigliana, Rocca San Casciano e Meldola, così da consentire la più ampia partecipazione anche a chi vive e lavora più distante dalla sede centrale. I provvedimenti normativi, approntati dal Governo Renzi, hanno introdotto una serie di modifiche che determineranno importanti cambiamenti per le imprese. Diviene necessario per gli imprenditori essere informati sulle novità per cogliere le opportunità del cambiamento e per essere in regola coi nuovi adempimenti. Le riforme sono state pensate per conciliare la flessibilità del sistema produttivo, indispensabile per la competitività. Gli incontri coi responsabili dei servizi dell’Associazione hanno permesso di spiegare nel dettaglio le implicazioni per chi fa impresa. È una modalità nuova di confronto, pensata per facilitare il dialogo con gli imprenditori e i collaboratori delle aziende associate. Accanto agli approfondimenti sui contenuti del “Jobs Act”, della fatturazione elettronica, split payment e reverse charge, delle opportunità di finanziamento, il personale di Confartigianato ha risposto a dubbi e richieste di chiarimento che i partecipanti hanno formulato. Un’occasione di confronto, che inaugura una nuova stagione di appuntamenti informativi. “Confartigianato incontra” nasce per favorire l’interazione, dopo gli ottimi riscontri ricevuti nel corso delle serate organizzate in vista del rinnovo delle cariche, è stato naturale predisporre una serie di appuntamenti per illustrare le novità legislative.

Col Jobs Act sono stati tutelati i meccanismi di ingresso nel mondo del lavoro, attraverso gli strumenti di flessibilità che, nel perdurare di un elevato tasso di disoccupazione, possono contribuire in maniera sostanziale a introdurre opportunità occupazionali, agganciandole a una ripresa più complessiva dell’economia italiana. Come ribadito più volte era necessario riformare complessivamente il mercato del lavoro, cercando di conciliare le esigenze del sistema produttivo, evitando quindi l’eccessiva rigidità che blocca la competitività, senza pregiudicare la miglior tutela dell'occupazione.

L’analisi dell’Ufficio Studi Una recente indagine dell’Ufficio Studi della Confederazione evidenzia le difficoltà dell’artigianato, che presenta ancora condizioni critiche; in particolare al IV trimestre 2014 i due settori dove è maggiore l’incidenza delle imprese artigiane - manifatturiero e costruzioni - hanno registrato ancora una diminuzione congiunturale del valore aggiunto e, nel dettaglio, dell’1,4% nel manifatturiero e del 3,2% nelle costruzioni. I servizi, al contrario, sono in territorio positivo segnando una crescita del valore aggiunto dello 0,2%. Il segno della creazione di valore aggiunto per settore è confermato anche dall’andamento tendenziale del totale annuale: nel 2014 il comparto edile arretra del 3,6% rispetto al 2013, il manifatturiero cala dello 0,8% con una decelerazione del calo rispetto al -2,9% registrato nel 2013 solo l’artigianato di servizio, dopo un biennio di recessione, tornano a crescere (0,2%). essere impresa • • • aprile 2015 • 5


associazione Il comparto legno e arredo promuove le lavorazioni artigianali

Al debutto “Facciamo della Legna!” Primo atto del progetto la formazione rivolta ai ragazzi

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l comparto “Legno e Arredo” di Confartigianato Forlì promuove un progetto per la valorizzazione del legno. Con “Facciamo della Legna!” l’Associazione forlivese ha realizzato un contenitore di iniziative, volte a far conoscere più approfonditamente i diversi aspetti del prodotto e della lavorazione del legno. Attività di vario tipo e che si rivolgeranno a una platea molto vasta, dai professionisti e imprenditori sino agli studenti delle scuole medie, che avranno l’opportunità di confrontarsi con esperti per valutare le molteplici applicazioni del legno. Proprio l’attività rivolta agli studenti delle scuole medie di Modigliana, Tredozio e Santa Sofia ha inaugurato “Facciamo della Legna!” lo scorso 14 marzo con il primo incontro nella scuola media di Santa So-

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fia. Come spiegato dai vertici di Confartigianato Forlì in un incontro con la stampa (nelle foto) “le giovani generazioni sono il nostro futuro ed è giusto che abbiano la chance di avvicinare e apprezzare un prodotto naturale, rinnovabile, con molteplici applicazioni, frutto di una lavo-

razione artigianale, che coniuga tradizione e tecnologia. Confartigianato Forlì ha attivato una serie di contatti con le scuole di ogni ordine e grado per creare un legame con il mondo dell’istruzione, così da realizzare un ponte tra lavoro e formazione, Continua a pagina 7 • • •


associazione • • • Segue da pagina 6

Al debutto “Facciamo della Legna!” troppo spesso ancora distanti. Il legno è un materiale che fa parte della storia dell’uomo è simbolo della tradizione e dell’artigianalità, eppure è anche il prodotto che ha visto la maggior evoluzione della lavorazione, oggi le falegnamerie sono veri e propri laboratori ad alta precisione con macchine tecnologicamente avanzate. Permettere ai giovani di conoscere questa complessa realtà significa garantire strumenti per comprendere meglio anche le opportunità che il lavoro artigiano offre.” Un impegno che trova l’approvazione delle amministrazioni comunali in cui hanno sede gli istituti scolastici coinvolti, i Comuni di Modigliana, Tredozio e Santa Sofia hanno concesso il patrocinio all’attività formativa rivolta ai giovanissimi, testimonianza dell’attenzione al tema, anche da parte delle Istituzioni. Come spiegato dalla dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Modigliana Daniela Bandini il progetto riveste una duplice valenza, avvicinare i ragazzi alla materia prima e favorire la conoscenza delle realtà produttive insediate nell’area, per consoli-

dare il legame con la comunità di appartenenza. Entrando nello specifico del progetto Paolo Gabelli responsabile sindacale della categoria, ha chiarito “sotto un’etichetta scherzosa come “Facciamo della Legna!” abbiamo racchiuso una pluralità di idee, che ci piace definire cassetta degli attrezzi, rivolte a utenti diversi, per diffondere la cultura del legno, per approfondire le potenzialità offerte dal prodotto e, anche, per promuovere eventi informativi e formativi. Un insieme di azioni per ribadire la centralità di una materia prima duttile, flessibile, con una molteplicità di applicazioni e soprattutto rinnovabile ed ecologica. Il legno, nell’immaginario collettivo, è simbolo di artigianalità e di manualità ed è baluardo della produzione italiana, oggi è più che mai indispensabile ribadire che la centralità di un prodotto unico, dalle infinite applicazioni coincide con la tutela del made in Italy, del prodotto a regola d’arte.” La prima fase si avvale dell’esperienza e della professionalità del tecnico Alessandro Liverani, che accompagnerà le classi coinvolte nella conoscenza del prodotto. Continua Gabelli “l’iniziativa con le scuole è stata realizzata grazie al prezioso con-

tributo di due istituti di credito del territorio, Banca di Credito Cooperativo Ravennate e Imolese e Banca di Forlì, due realtà da sempre molto vicine alle imprese locali e attente ai temi del lavoro e dell’imprenditoria.” L’imprenditore Roberto Biondi socio dell’azienda Bimp e presidente del comparto sintetizza da dove “Facciamo della Legna!” abbia preso avvio “la rassegna di eventi nasce per diffondere la cultura di un materiale naturale e rinnovabile, con lo scopo di sostenere il comparto legno e arredo, per ribadire la centralità di un prodotto che risponde a requisiti di altissimo livello, frutto di una lavorazione ad hoc e soprattutto certificata.” Un obiettivo ambizioso che vedrà impegnata l’Associazione nei prossimi mesi su più fronti, proprio per evidenziare il valore del legno e della sua lavorazione.

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associazione

Assemblea ordinaria È convocata l’Assemblea Ordinaria dei Delegati, in seduta ordinaria e in prima convocazione per martedì 28 aprile 2015 alle ore 6.30 presso la sede di Confartigianato in V.le Oriani 1, e, in caso non venisse raggiunto il numero legale, in seconda convocazione per

Mercoledì 29 aprile 2015 alle ore 20.30

Per discutere il seguente ordine del giorno:

1 - Relazione del Presidente; 2 - Relazione del Consiglio Direttivo - Approvazione; 3 - Relazione dei Sindaci Revisori; 4 - Bilancio Consuntivo 2014 - Approvazione; 5 - Varie ed eventuali.

presso la sede di Confartigianato in Viale Oriani 1 - Forlì

Assemblea ordinaria dei soci L’Assemblea del Consorzio SATA Soc. Coop. è convocata in seduta ordinaria e in prima convocazione martedì 28 aprile 2015 alle ore 6.30 presso la sede di Confartigianato Forlì in Via Oriani 1 e, in caso non venisse raggiunto il numero legale, in seconda convocazione per

Mercoledì 29 aprile 2015 alle ore 20.45

Il Presidente Giorgio Grazioso

Per discutere il seguente ordine del giorno:

1 - Relazione del Presidente; 2 - Relazione Consiglio di Amministrazione - approvazione; 3 - Relazione dei Sindaci Revisori; 4 - Bilancio Consuntivo 2014 - Approvazione; 5 - Varie ed eventuali.

presso la sede di Confartigianato

Il Presidente Alvaro Ravaglioli

in Viale Oriani 1 - Forlì

Assemblea ordinaria L’Assemblea è convocata in seduta ordinaria presso la sede di Confartigianato Forlì in viale Oriani1

Mercoledì 29 aprile 2015 alle ore 21.00 presso la sede di Confartigianato in Viale Oriani 1 - Forlì

Per discutere il seguente ordine del giorno:

1 - Relazione del Presidente; 2 - Relazione del Consiglio di Amministrazione; 3 - Bilancio Consuntivo 2014 - approvazione; 4 - Varie ed eventuali. Il Presidente Luca Morigi

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associazione

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economia & lavoro a cura di Mauro Collina

La legalità paga

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uardo e riguardo quel mappamondo variegato, rappresentazione grafica del report annuale di Transparency International sull’indice di percezione della corruzione nel settore pubblico. L’indicatore si basa su percezioni, perché la corruzione nasce da attività illegali che sono nascoste deliberatamente e che vengono alla luce solo attraverso azioni penali e indagini. La percezione può sembrare un elemento intangibile ma può avere un peso enorme. Tanto più una persona ritiene che il mondo che lo circonda sia corrotto, tanto maggiore è per lui il costo di essere onesto. In quella mappa, i paesi, con i loro contorni frastagliati, sono colorati con tonalità che vanno dal giallo pallido al rosso scuro. La nostra penisola è tinta di arancione, sarà un bene o un male? Ognuno di noi conosce già la risposta, gli scandali del Mose, di “mafia capitale” e quello più recente, della gestione illecita degli appalti delle Grandi Opere sono lì a ribadirlo. In Europa ci posizioniamo all’ultimo posto, in compagnia di Grecia, Bulgaria e Romania, mentre a livello mondiale siamo 69esimi, alla pari con Swaziland e Senegal. Della corruzione ne scrivevo solo un mese fa, ma le recenti vergogne mi costringono a tornare sull’argomento. Per spezzare questo circolo vizioso, la repressione non basta, in Cina neanche la pena di morte frena il fenomeno. Dobbiamo promuovere tutte quelle pratiche utili ad arginare un flagello che induce povertà, sconvolge l’economia, mina la democrazia e la libertà dei popoli.

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Transparency International, l’organizzazione che ha realizzato l’indagine, si è posta come obiettivo la lotta alla corruzione e per far questo propone l’adozione di comportamenti etici trasparenti, mobilitando i cittadini e incoraggiando gli operatori pubblici e privati ad applicare principi condivisi di responsabilità, integrità, onestà e rispetto del bene comune. Una sorta di contagio benefico, dove le mele sane hanno il dovere di denunciare il marciume che le circonda, creando così un esempio da emulare e replicare. Dal 2012, con il decreto “Cresci Italia”del Governo Monti, anche l’imprenditore ha la possibilità di testimoniare il proprio comportamento virtuoso, chiedendo il Rating di Legalità all’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Se l’azienda rispetta i requisiti previsti, che vanno dall’assenza di condanne del titolare e dei soci, al rispetto dei protocolli di legalità stipulati con le prefetture (Confartigianato Forlì ne è firmataria) fino all’implementazione di modelli organizzativi etici, otterrà la certificazione di legalità. Le imprese dal “bollino blu” godranno di una serie di vantaggi: facilitazioni in sede di concessione di contributi pubblici, nell’accesso al credito bancario, punteggio aggiuntivo negli appalti pubblici (rendendoli terreno di conquista più difficile per quanti operano nell’illegalità) e una comprovata affidabilità che può essere spesa sul mercato, sia con i clienti sia con i concorrenti.


a cura di Mauro Collina economia & lavoro

Lavoriamo assieme per una svolta

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uali sono le condizioni necessarie per centrare l’obiettivo posto un anno fa dal Presidente del Consiglio ne “La svolta buona”? Com’è possibile per l’Italia risalire entro il 2018 dal 65° al 15° posto nella classifica mondiale del “Doing Business”? Le intenzioni sulla carta sembrano essere favorevoli. Eppure la crescita della spesa pubblica non si arresta, assorbendo metà del reddito nazionale. Come si può creare un contesto favorevole all’imprenditoria e risalire le cinquanta posizioni promesse? Promesse appunto. Peccato che il nostro Paese vanti anche il primato della più alta pressione fiscale, cresciuta di 4 punti negli ultimi dieci anni. Niente di incredibile, visto che si è sempre preferito adottare misure di austerity centrate sul prelievo fiscale, impoverendo i bilanci di imprese e famiglie, anziché intraprendere concreti processi di riforma. La svolta per la crescita e per la facilità di fare impresa sembra ancora lontana, non tanto per l’inefficacia delle misure adottate, ma per i ritardi nella loro attuazione. La nostra cronica ma comprensibile riluttanza ad applicare norme poco chiare si innesta in un contesto europeo di estrema incertezza. Mentre molte banche italiane mostrano interesse e disponibilità a prestare denaro, ci sono alcune novità che rischiano di restringere, nuovamente, i denti del pettine, memori di quanto avvenne negli USA con i mutui subprime. Il Comitato di Basilea sta valutando l’introduzione di nuovi criteri per limitare il pericolo di concedere mutui a chi

si rivela poi incapace di rimborsarli. Per privati e famiglie il discrimine si basa sulla proporzione fra prestito e valore dell’immobile, che non dovrebbe essere superiore al 60%, rispetto all’attuale 80%. Per le imprese il criterio considerato è il rapporto fra rata e reddito (debt service coverage, o DSC). La percentuale che viene frequentemente presa in considerazione oggi, pur con una certa elasticità, si aggira attorno al 35%, ma questo è un valore che ha dimostrato di non essere sufficiente per coprire il rischio di insoluto. Se il Comitato di Basilea imporrà questi adempimenti, gli istituti di credito dovranno aumentare ulteriormente le coperture patrimoniali e per le banche sarà più interessante e conveniente concedere mutui a chi ne ha meno bisogno. Stabilità finanziaria fa sempre rima con disuguaglianza. Con l’avvio del Quantitative Easing si riuscirà a combattere la deflazione? La concessione di credito, mai così razionata, tornerà a fluire? Ci piacerebbe avere risposte positive a queste domande e, se possibile, anche in tempi brevi. Due sono le condizioni che possono trasformare i punti interrogativi in punti esclamativi. La prima è che le banche tornino a fare il loro mestiere, abbandonano le rischiose avventure finanziare a cui si sono dedicate nei tempi recenti. La seconda è che gli imprenditori sappiano pianificare le attività delle proprie aziende, presentandosi in banca con progetti concreti e con iniziative economicamente valide. È un impegno al quale gli imprenditori non si sottrarranno, e noi, con loro.

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Emilia Romagna

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notiziario tecnico

Consulenza fiscale • a cura di Roberto Mambelli LE NOVITÀ DEL DECRETO “MILLEPROROGHE” DOPO LA CONVERSIONE IN LEGGE Sulla G.U. 28.2.2015 n. 49 è stata pubblicata la Legge 27.2.2015, n. 11 di conversione del DL n.192/2014, Decreto c.d. “Milleproroghe” e in sede di conversione sono state approvate una serie di importanti disposizioni fra cui, alcune delle principali, sono di carattere fiscale: Proroga 2015 Regime dei minimi: proroga al 31 dicembre 2015 della possibilità di aderire, sussistendone i requisiti, al vecchio regime dei minimi di cui all’art. 27 del D.L. n. 98/2011 (aliquota sostitutiva del 5% e limite di accesso compensi/ricavi fissato a 30 mila euro per tutte le attività), che dunque si affianca, per tutto l’anno in corso al nuovo regime forfettario introdotto a partire dal 1° gennaio 2015 (Legge di Stabilità). Aliquote 2015 gestione separata Inps: È prorogato anche per il 2015 il “blocco” al 27% dell’aliquota dei contributi dovuti alla Gestione separata INPS da parte dei lavoratori autonomi non iscritti ad altra forma previdenziale titolari di partita IVA. Di conseguenza, per il 2015 per detti soggetti l’aliquota è differenziata a seconda che siano o meno titolari di partita IVA, ossia è pari al  27% (+0,72%) per i lavoratori autonomi titolari di partita IVA analogamente a quanto già previsto per il 2014  30% (+0,72%) per i lavoratori autonomi non titolari di partita IVA.Si rammenta che per i pensionati e gli iscritti ad altra gestione obbligatoria l’aliquota per il 2015 è pari al 23,5%. Decadenza rateazione debiti tributari: È posticipato il termine entro il quale i contribuenti decaduti dal beneficio della rateazione dei debiti tributari, previsto dall’art.19, DPR n. 602/73 in caso di “temporanea situazione di obiettiva difficoltà”, possono chiedere la concessione di un nuovo piano di rateazione fino ad un massimo di 72 rate mensili. A tal fine è, infatti, ora richiesto che la decadenza sia intervenuta entro e non oltre il 31.12.2014 e che la richiesta sia presentata entro e non oltre il 31.7.2015 . La nuova rateazione non è prorogabile ed il mancato pagamento da parte del contribuente di 2 rate (anche non consecutive) costituisce causa di decadenza. Il Decreto in esame dispone inoltre che a seguito della presentazione della richiesta del piano di rateazione, non pos-

sono essere avviate nuove azioni esecutive e qualora la richiesta di rateazione sia presentata successivamente ad una segnalazione effettuata all’Agente della Riscossione da parte della Pubblica amministrazione ex art. 48-bis,DPR n. 602/73 (pagamenti di importo superiore a € 10.000 a favore del contribuente che risulta inadempiente all’obbligo di versamento derivante dalla notifica di cartelle di pagamento di ammontare almeno pari a tale limite), la rateazione non è concessa limitatamente agli importi che costituiscono oggetto della predetta segnalazione. Dichiarazione Iva: Sono prorogate dal mod. IVA 2016 al mod. IVA 2017 le disposizioni che, modificando il DPR n. 322/98, prevedono l’obbligo di presentazione della dichiarazione IVA annuale:  in forma autonoma. Non è pertanto più consentita l’inclusione della stessa nel mod. UNICO  entro il mese di febbraio di ogni anno. Conseguentemente è stata prorogata anche l’abrogazione dell’obbligo di presentare la Comunicazione dati IVA. IMU secondaria: È prorogata all’1.1.2016 la decorrenza dell’imposta municipale secondaria (IMUS) prevista dall’art. 11, comma 1, D.Lgs. n. 23/2011 a partire dall’1.1.2014 e già prorogata all’1.1.2015 dalla Finanziaria 2014. Si rammenta che l’IMUS sostituirà la tassa (TOSAP) ed il canone (COSAP) per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, l’imposta comunale sulla pubblicità e i diritti sulle pubbliche affissioni (ICPDPA) e il canone per l’autorizzazione all’installazione dei mezzi pubblicitari (CIMP).

RIMBORSI IVA SPRINT DA SPLIT PAYMENT I fornitori della Pubblica amministrazione, coinvolti nel meccanismo della “scissione dei pagamenti” e, per questo motivo, ammessi ai rimborsi Iva prioritari, potranno accedervi anche se non in possesso dei presupposti “generici”, indispensabili, invece, per gli altri contribuenti Iva autorizzati. Lo stabilisce il decreto MEF del 20 febbraio 2015 pubblicato sul sito del dipartimento Finanze e contenente le modifiche necessarie alla disposizione che aveva spianato la via per accedere ai rimborsi sprint. Il problema era già stato segnalato al momento dell’introduzione dello “split payment” e già con il Dm del 23 gennaio scorso ai cessionari/prestatori della Pa era stata data la possibilità di ottenere i rimContinua a pagina 14 • • • essere impresa • • • aprile 2015 • 13


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borsi, anche trimestrali, più velocemente, stabilendone l’inclusione fra le categorie di contribuenti per i quali la restituzione delle eccedenze Iva detraibili avvengono in via prioritaria, limitatamente al credito relativo alle operazioni soggette alla “scissione dei pagamenti”. L’inserimento, effettuato con l’articolo 8, era avvenuto applicando tout court, anche a questi operatori, tutte le regole fissate per gli altri ammessi ai rimborsi sprint; in particolare, le condizioni generiche stabilite dall’articolo 2 del Dm 22 marzo 2007.

FATTURAZIONE ELETTRONICA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Le disposizioni della legge finanziaria 2008 prevedono che, al fine di semplificare il procedimento di fatturazione e registrazione delle operazioni imponibili, l’emissione, la trasmissione, la conservazione e l’archiviazione delle fatture emesse nei rapporti con le pubbliche amministrazioni, anche ad ordinamento autonomo, e con gli enti pubblici nazionali, anche sotto forma di nota, conto, parcella e simili, deve essere effettuata esclusivamente in forma elettronica. A livello normativo, quindi, tutte le PA destinatarie non potranno né accettare le fatture emesse o trasmesse in forma cartacea né procedere al pagamento, neppure parziale, sino all’invio del documento in forma elettronica. I fornitori delle amministrazioni pubbliche dovranno invece gestire il proprio ciclo di fatturazione esclusivamente in modalità di fatturazione elettronica, non solo nelle fasi di emissione e trasmissione ma anche in quella di conservazione. Secondo il Decreto 3 aprile 2013 n. 55, dal 6 giugno 2014 le amministrazioni centrali (Ministeri, Agenzie Fiscali, Scuole ed Enti Previdenziali) non possono più accettare fatture emesse o trasmesse in forma cartacea. Per quanto riguarda le amministrazioni locali e i restanti Enti nazionali , il decreto legge 24 aprile 2014 n. 66 anticipa al 31 marzo 2015 il termine di decorrenza degli obblighi di fatturazione elettronica.

LE NUOVE REGOLE PER IL RIMBORSO DEL CREDITO IVA 2014 In alternativa all’utilizzo del credito IVA annuale in compensazione il contribuente può valutare la richiesta di rimborso dello stesso che è comunque ammesso soltanto in presenza di determinati requisiti ovvero in caso di cessazione dell’attività. Sul punto, il Decreto “Semplificazioni”, ha introdotto alcune significative novità, prevedendo in particolare che:  i rimborsi di importo fino a € 15.000 sono erogati

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senza prestazione di alcuna garanzia;  i rimborsi di importo superiore a € 15.000, richiesti da soggetti “a rischio”, sono erogati previa prestazione di idonea garanzia;  i rimborsi di importo superiore a € 15.000, richiesti da soggetti “non a rischio”, sono erogati previa prestazione di garanzia ovvero senza la stessa presentando la dichiarazione annuale munita del visto di conformità (o della sottoscrizione dell’organo di controllo) e di una specifica dichiarazione sostitutiva di atto notorio. Il rimborso del credito IVA annuale:  spetta in presenza di almeno 1 dei requisiti di cui all’art. 30, comma 3, DPR n. 633/72, ossia: - lett. a) Aliquota media delle operazioni attive inferiore a quella degli acquisti - lett. b) Operazioni non imponibili superiori al 25% del totale delle operazioni effettuate - lett. c) Acquisti di beni ammortizzabili e spese per studi e ricerche - lett. d) Prevalenza di operazioni non soggette ad IVA - lett. e) Soggetti non residenti Il credito IVA deve essere superiore a € 2.582,28. Il rimborso può essere richiesto anche solo per una parte del credito, ancorché inferiore al predetto importo minimo;  può essere richiesto, ai sensi dei commi 2 e 4 del citato art. 30, a prescindere dal sussistere dei predetti requisiti in caso di cessazione dell’attività ovvero per il minor importo risultante dalle dichiarazioni annuali del triennio L’art. 13, D.Lgs. n. 175/2014, Decreto c.d. “Semplificazioni”, riscrivendo l’art. 38-bis, DPR n.633/72 introduce significative novità in materia di rimborso del credito IVA e l’Agenzia delle Entrate con la Circolare 30.12.2014, n. 32/E, è intervenuta fornendo interessanti chiarimenti sulle nuove regole in vigore a decorrere dal 13.12.2014.

RIMBORSO FINO A € 15.000 Il rimborso di importo fino a € 15.000 è erogato senza prestazione di alcuna garanzia (in precedenza tale importo era pari a € 5.164,57). Sul punto nella Circolare n. 32/E del 2014 l’Agenzia confermando quanto già illustrato nella Risoluzione 3.11.2000 n. 165/E precisa che il predetto limite va calcolato facendo riferimento alla somma delle richieste di rimborso effettuate per l’intero anno e non alla singola richiesta. Continua a pagina 15 • • •


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RIMBORSO SUPERIORE A € 15.000 EROGABILE SENZA GARANZIA Il rimborso di importo superiore a € 15.000, richiesto da un soggetto “non a rischio”, è erogato senza garanzia presentando la dichiarazione annuale munita del visto di conformità (o della sottoscrizione dell’organo di controllo) e “allegando” alla stessa una dichiarazione sostitutiva di atto notorio attestante la sussistenza di determinati requisiti patrimoniali e la regolarità contributiva. In merito alla verifica del limite di € 15.000, va considerato che:  lo stesso va calcolato separatamente, per la compensazione e per il rimborso. Ad esempio, in presenza di un credito IVA chiesto in compensazione per € 10.000 ed a rimborso per ulteriori € 10.000, non è necessario apporre il visto di conformità ancorché la somma superi complessivamente la citata soglia;  anche le richieste di rimborso infrannuale (mod. IVA TR), devono recare il visto di conformità o la sottoscrizione alternativa nonché la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà al fine dell’erogazione del rimborso senza garanzia. Il limite è riferito all’intero anno.

RIMBORSO SUPERIORE A € 15.000 EROGABILE CON GARANZIA Come sopra accennato, per il rimborso di importo superiore a € 15.000, il comma 4 del citato art.38bis, prevede l’obbligo di prestare apposita garanzia da parte dei soggetti “a rischio”, ossia sussistendo le seguenti situazioni: a. esercizio dell’attività d’impresa da meno di 2 anni (escluse le start up di cui all’art. 25, DL n.179/2012). Nell’ambito del citato incontro l’Agenzia precisa che tale requisito non interessa i lavoratori autonomi. La stessa Agenzia chiarisce che per individuare il periodo di 2 anni rileva l’effettivo esercizio dell’attività e pertanto non va fatto riferimento alla data di apertura della partita IVA. Inoltre, il termine va riferito ai 2 anni precedenti la data di richiesta del rimborso. Ad esempio, in presenza di una richiesta di rimborso presentata l’11.4.2015, non è necessario prestare alcuna garanzia qualora l’attività d’impresa sia iniziata prima del 12.4.2013; b. notifica nei 2 anni antecedenti la richiesta di rimborso, di avvisi di accertamento / rettifica da cui risulti, per ciascun anno, una differenza tra importi accertati e importi dovuti (o di crediti dichiarati) superiore al:

- 10% degli importi dichiarati se questi non superano € 150.000; - 5% degli importi dichiarati se questi superano € 150.000 ma non superano € 1.500.000; - 1% degli importi dichiarati, o comunque a € 150.000, se gli importi dichiarati superano € 1.500.000. c. presentazione della dichiarazione a rimborso priva del visto di conformità (o della sottoscrizione dell’organo di controllo) o della dichiarazione sostitutiva di atto notorio; d. richiesta di rimborso a seguito di cessazione dell’attività.

CARATTERISTICHE DELLA GARANZIA La durata della garanzia è di 3 anni dall’erogazione del rimborso o, se inferiore, al periodo intercorrente tra la data di effettiva erogazione ed il termine per l’accertamento ex art. 57, DPR n. 633/72. Ai sensi del citato art. 38-bis, comma 5, la garanzia può essere costituita da:  cauzione in titoli di Stato o garantiti dallo Stato, al valore di borsa;  fideiussione rilasciata da una banca o un’impresa commerciale ritenuta affidabile da parte dell’Amministrazione finanziaria;  polizza fideiussoria rilasciata da un’assicurazione. Le garanzie possono essere cumulate e devono comprendere, oltre all’ammontare dell’imposta,anche i relativi interessi. Come previsto dal comma 9 del citato art. 38-bis, se successivamente alla corresponsione del rimborso o alla compensazione viene notificato avviso di rettifica o accertamento, il contribuente, entro 60 giorni, deve versare all’Ufficio le somme che risultano indebitamente rimborsate o compensate, oltre ai relativi interessi. In alternativa è possibile presentare ricorso assistito dalla suddetta garanzia fino a quando l’accertamento non sia divenuto definitivo.

DECORRENZA DEL TERMINE PER L’ESECUZIONE RIMBORSI Ai sensi del nuovo art. 38-bis, comma 1, il termine di 3 mesi per l’esecuzione del rimborso decorre non più dalla scadenza prevista per la presentazione della dichiarazione ma dalla data di effettiva presentazione della stessa. Ad esempio, in caso di un mod. IVA presentato l’1.2, il termine di 3 mesi per l’esecuzione dei rimborsi decorre da tale data. Il termine per il computo degli interessi (2%) sulla somma da rimborsare decorre dal novantesimo giorContinua a pagina 16 • • • essere impresa • • • aprile 2015 • 15


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no successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione.

Consulenza del lavoro • a cura di Susi Silvani

“JOBS ACT” In vigore il contratto a tutele crescenti Lo scorso 6 marzo è stato pubblicato il Decreto Legislativo n. 23/2015 recante “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della Legge 10/12/2014 n. 183”. Con la nuova legislazione, vengono introdotte importanti modifiche nella disciplina dei licenziamenti per le imprese con più di 15 dipendenti, relativamente ai lavoratori - operai, impiegati e quadri - che vengono assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a decorrere dal 07/03/2015 (data dell’entrata in vigore della normativa) oppure i cui contratti a termine o di apprendistato vengono convertiti a tempo indeterminato successivamente al 07/03/2015. Per tali lavoratori, in via generale, in caso di licenziamento per motivi economici o disposto per giusta causa viene esclusa la possibilità di reintegrazione nel posto di lavoro ed è previsto, qualora il recesso venga giudicato illegittimo, il solo diritto di richiedere un’indennità di natura economica, non assoggettata a contribuzione previdenziale, e crescente nel suo ammontare in base all’anzianità di servizio, ovvero di importo pari a due mensilità per ogni anno di anzianità aziendale e in misura comunque non inferiore a 4 e non superiore a 24 mensilità. Si evidenzia che la nuova disciplina non sostituisce in toto la precedente, ma rappresenta una marcata linea di confine temporale, in quanto la normativa in esame si applica a tutti i rapporti di lavoro a tempo indeterminato costituiti a decorrere dall’entrata in vigore del decreto legislativo in oggetto (07/03/2015), mentre ai rapporti già in essere continuerà ad essere applicata la disciplina prevista dalla Riforma Fornero (L. 92/2012) e sarà quindi possibile anche una coesistenza, in ambito aziendale, tra nuovo e vecchio regime. Si segnala, poi, che anche con la nuova disciplina legislativa le fattispecie di licenziamento discriminatorio, nullo e intimato in forma orale effettuato da un’impresa di qualunque dimensione rimangono

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- come in passato - assistite dall’istituto della reintegrazione nel posto di lavoro, oltre al risarcimento del danno subito dal lavoratore e al versamento dei contributi. Quanto alle piccole imprese (aziende con meno di 15 dipendenti) il decreto in oggetto prevede che in caso di licenziamento oggettivo o per giusta causa dichiarato illegittimo, sarà possibile per il lavoratore richiedere solamente il pagamento di un’indennità economica il cui importo è sempre commisurato all’anzianità di sevizio, nella misura di una mensilità per ogni anno di anzianità aziendale e in ogni caso non superiore ad un massimo di n. 6 mensilità.

“JOBS ACT” I nuovi ammortizzatori sociali È stato pubblicato il decreto che riordina la normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria. Il decreto istituisce l’ indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa e a progetto, in relazione agli eventi di disoccupazione verificatisi dal 01/01/2015 fino al 31/12/2015. Inoltre è introdotta, a far data dal 01/05/2015, la prestazione NASpI, (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) che sostituirà le attuali prestazioni di ASpI e mini-ASpI e la cui erogazione, secondo quanto previsto dalla nuova normativa, sarà condizionata alla regolare partecipazione alle iniziative di attivazione lavorativa nonché ai percorsi di riqualificazione professionale proposti dai Servizi competenti. Il trattamento NASpI sarà corrisposto mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione negli ultimi quattro anni e l’importo erogato mensilmente al lavoratore avrà una progressiva diminuzione, in quanto subirà una riduzione del 3% ogni mese a decorrere dal primo giorno del quarto mese di fruizione. Infine, a decorrere dal prossimo 1° maggio e in via sperimentale per l’anno 2015, è istituto l’ASDI, assegno di disoccupazione con funzione di fornire una tutela di sostegno al reddito ai lavoratori che, dopo avere beneficiato della NASpI, siano privi di occupazione e si trovino in una condizione economica di bisogno.

Contratti di solidarietà In data 28 febbraio è stata pubblicata la legge di conversione del c.d. “Milleproroghe” in cui è disposto, per i contratti di solidarietà, il rifinanziamento per l’anno 2015, nel limite di 50 milioni di euro, dell’ulteriore quota indennizzata dall’INPS pari al 10%, portando complessivamente l’integrazione saContinua a pagina 17 • • •


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lariale al 70%.

Lavori usuranti: comunicazione entro il 31 marzo Si ricorda che il prossimo 31 marzo scade il termine per l’invio della comunicazione annuale, da parte dei datori di lavoro, per i lavori usuranti, al fine di consentire il pensionamento anticipato ai lavoratori appartenenti a tale categoria. L’invio deve essere effettuato al Ministero del Lavoro con modalità telematica. Le tipologie di lavoro interessate sono quelle aventi ad oggetto particolari lavorazioni pesanti individuate dalla legge (quali ad esempio quelle svolte in galleria, cava o miniera), quella del lavoro svolto con le modalità c.d. “a catena”, e altresì il lavoro notturno, qualora sia effettuato in determinate fasce orarie (da mezzanotte alle cinque del mattino) e per un numero minimo di giornate nell’anno, secondo quanto indicato dalla normativa di riferimento (D.Lgs. n. 67/2011).

Ambiente e Sicurezza • a cura di Alberto Camporesi Sistri: necessario abolire un sistema fallimentare Le associazioni di categoria della provincia hanno incontrato la senatrice Mara Valdinosi e l’onorevole Enzo Lattuca, per parlare del Sistema di tracciabilità dei Rifiuti. Pur essendo d’accordo sul principio che ha originato il Sistri, la prevenzione dell’illegalità e delle ecomafie nello smaltimento rifiuti, le Associazioni hanno denunciato da tempo che l’adempimento è inutilizzabile per le piccole e micro imprese, e non solo è ingestibile e inapplicabile ma è già costato milioni di euro invano. Nonostante le recenti dichiarazioni sulla volontà del Governo di superare il Sistri, da parte del ministro Luca Galletti, indicassero la volontà di chiudere definitivamente questa esperienza fallimentare, non si è ancora riusciti a mettere il punto a questa triste e vergognosa vicenda. Anzi, il decreto legge “Milleproroghe”, ha prorogato al 31 dicembre 2015 il termine di adeguamento e al 1 Aprile 2015, l’applicazione delle sanzioni per omesso pagamento del contributo e di fatto le imprese sono chiamate a versare i contributi 2014 e 2015. Se il Governo ha

compreso l’inutilità di questo sistema, non obbligando più a servirsene, non rinuncia però, a pretendere i contributi dalle imprese a fronte di un servizio inesistente. I parlamentari hanno apprezzato il confronto, impegnandosi a verificare, nonostante la recente approvazione del D.L. Milleproroghe, la possibilità di bloccare il versamento dei contributi SISTRI. Piena disponibilità anche a riformare il sistema accogliendo le indicazioni offerte dalle associazioni presenti all’incontro. Confartigianato Forlì, al di là dei proclami. resta comunque in attesa di un intervento concreto, che dia risposte alle richieste degli associati.

Affari generali • a cura di Monica Gori L’entrata in vigore della fatturazione elettronica Il 31 marzo entra in vigore l’obbligo di fatturazione elettronica per i fornitori della pubblica amministrazione. Dopo la prima fase, in cui l’obbligo interessava solamente gli enti nazionali, da fine marzo la fatturazione digitale coinvolgerà anche chi interagisce con i livelli territoriali dello Stato. Sulla carta, i vantaggi sono per tutti, a cominciare dall’apparato statale. Costi di gestione inferiori, meno modulistica, fatture immediatamente disponibili e altri aspetti ancora. La direttrice dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, nel corso di un’audizione parlamentare proprio sulla fatturazione elettronica, ha sottolineato come, a regime, verranno gestite 50 milioni di fatture l’anno, attraverso il Sistema di Interscambio attivato dallo Stato, un sistema che interagisce con la piattaforma della certificazione dei crediti e che sarà la base per attivare la fatturazione elettronica anche tra privati, oggi soltanto facoltativa. Una vera e propria rivoluzione nella gestione fiscale delle fatture, che promette risparmi di tempo e denaro. La fatturaPa, questo il nome ufficiale della fatturazione elettronica con gli enti pubblici, non sembra avere soltanto vantaggi, però. Negli ultimi anni, infatti, ogni tentativo di semplificare la burocrazia italiana con tecnologie digitali si è trasformato in un incubo per le imprese. Dal Sistri e le sue chiavette usb alle essere impresa • • • aprile 2015 • 17


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recenti vicende della certificazione degli F-gas, la via della semplificazione non è mai una strada in discesa nel nostro Paese. Lo scorso 10 marzo, per esempio, la redazione di “Di Martedi”, la trasmissione di La7 condotta da Giovanni Floris, ha messo in luce alcuni aspetti inquietanti: il manuale per la fatturazione elettronica è un tomo da 135 pagine, 37 soltanto per l’intestazione della fattura. E non tutti devono aver capito come si compila, se si considera che l’Agenzia delle Entrate ha detto che 1 fattura su 5, oggi, viene inviata con errori di compilazione. Per questo, Confartigianato Forlì si è attivata sia per coadiuvare gli imprenditori nella gestione della fatturazione elettronica sia per una gestione diretta, dalla compilazione all’archiviazione, affinché la fatturazione elettronica diventi una vera e propria opportunità per lo Stato e per le imprese e non l’ennesima buona occasione mancata.

Credito • a cura di Collabora Fondo Energia: dal 2 marzo 2015 nuovamente operativo Il Fondo Energia è un fondo rotativo, dotato di un plafond di 9,5 milioni di euro a valere sull’Asse 3 del Por-Fesr 2007-2013 “Qualificazione energetico - ambientale e sviluppo sostenibile”. Il Fondo interviene concedendo finanziamenti a provvista mista, derivante per il 70% da risorse pubbliche (Por Fesr 2007-2013) e per il restante 30% da risorse messe a disposizione dalle banche convenzionate (BPER, Banco Popolare, BCC). I finanziamenti, chirografari, possono avere la durata massima di 84 mesi e un importo ricompreso tra un minimo di €. 20.000 e un massimo di 1 milione di euro. L’onere effettivo degli interessi a carico dell’impresa beneficiaria è pari alla media ponderata fra i due seguenti tassi:  TAEG (tasso annuo effettivo globale) 0% per il 70% di parte pubblica;  TAEM massimo pari all’Euribor 6 mesi mmp + spread massimo del 4,75%, per il 30% di finanziamento con provvista bancaria.

Ad esempio: Finanziamento di 500.000 euro con restituzione in 84 mesi Tasso di riferimento rilevato il 16 febbraio 2015:

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Euribor 6 mmp/365 pari a : 0,13% - 350.000 € al tasso del 0% pari a interessi € 0,00 - 150.000 € al tasso del Euribor 6 mmp/365 + 4,75 = 4,88 pari a interessi € 27.377,64 Il TAEG complessivo per l’operazione simulata è pari al 1,44% Il Fondo agevola progetti destinati all’efficientamento energetico, alla produzione di energia da fonti rinnovabili e alla realizzazione di impianti tecnologici che consentano la riduzione dei consumi energetici da fonti tradizionali. Possono beneficiare dell’intervento sia le imprese che realizzano investimenti finalizzati alla riduzione del consumo energetico da fonti tradizionali sia le imprese che producono impianti e attrezzature innovative per la riduzione dei consumi energetici da fonti tradizionali e per la produzione di energia da fonti rinnovabili. A titolo puramente esemplificativo si elencano alcune tipologie di investimento: a. miglioramento di efficienza energetica delle imprese; b. sviluppo di fonti di energia rinnovabile; c. sviluppo di reti intelligenti (smart grid); d. creazione di reti condivise per la produzione e/o auto consumo di energia da fonti rinnovabili; e. creazione di beni e servizi destinati a migliorare l’efficienza energetica ed allo sviluppo delle fonti rinnovabili. Sono considerate ammissibili le seguenti tipologie di spese, se compatibili con le finalità del Fondo:  Interventi su immobili strumentali: costruzione, acquisizione, ampliamento e/o ristrutturazione  Acquisizione di macchinari e impianti;;  Realizzazione di investimenti per la gestione logistica, energetica e ambientale;  Acquisizione di brevetti, licenze, marchi, ecc.;  Consulenze tecniche e/o specialistiche;  Spese del personale adibito al progetto con un massimo del 25%;  Spese per materiali utilizzati nel progetto;  Spese per la produzione documentazione tecnica necessaria per la presentazione della domanda (a titolo esemplificativo redazione di business plan; copertura costi di fidejussione);  Spese generali forfettarie con un massimo del 20% dell’importo delle spese ammissibili. Sono ammissibili le spese sostenute (data fattura) a partire dall’01/01/2013, mentre il progetto dovrà concludersi entro il 30/06/2016. L’Ufficio Credito è a disposizione per ogni chiarimento.


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ASSISTENZA

❖ Prestazioni integrative (domande disoccupazioni ordinarie-agricole-requisiti ridotti) ❖ Assegni familiari ❖ Invalidità civile ❖ Indennità accompagnamento

PRATICHE EXTRACOMUNITARI ❖ Rinnovi, conversioni, richiesta permessi di soggiorno ❖ Ricongiungimenti familiari ❖ Richiesta di cittadinanza italiana

❖ Indennità di maternità

CAAF

❖ Cure termali

❖ Compilazione del modello 730,

e modello Unico per privati ❖ Dichiarazione ISEE ❖ Modello RED/INPS ❖ Compilazione ed invio dei modelli per titolari di invalidità civile, accompagnamento ed assegni sociali ❖ Compilazione modulo per il bonus sociale energia e gas ❖ Calcolo dei versamenti IMU, TASI e relative pratiche ❖ Servizio di redazione e gestione rinnovi dei contratti di affitto per immobili appartenenti a privati cittadini essere impresa • • • aprile 2015 • 19


movimenti anap Allarme criminalità

Aumento record dei furti in abitazione

S

ono 689 al giorno, cioè 29 ogni ora: uno ogni due minuti. È questo il bilancio allarmante del numero di furti in abitazione commessi nell’ultimo anno. Questa tipologia di reato ha registrato un aumento record. Negli ultimi dieci anni, i furti in casa, sono più che raddoppiati, passando dai 110.887 denunciati nel 2004 ai 251.422 del 2013, con una crescita del 126,7%. Solo nell’ultimo anno l’incremento è stato del 5,9%. È un aumento molto più accentuato rispetto all’andamento del numero totale dei reati (+19,6% nel periodo 2004-2013) e dei furti nel complesso (+6%), e in controtendenza rispetto all’andamento dei furti di autoveicoli (-32,2%) e degli omicidi (-29,7%). La zona d’Italia più colpita è il Nord-Ovest, dove nell’ultimo anno i furti in abitazione sono stati 92.100, aumentati del 151% nel decennio. Oltre il 20% dei furti denunciati è avvenuto in tre province: Milano (19.214 reati), Torino (16.207) e Roma (15.779). Considerando il numero di reati rispetto alla popolazione residente, in cima alla graduatoria delle province italiane più bersagliate si trovano Asti (9,2 furti in abitazione ogni mille abitanti), Pavia (7,1 ogni mille), Torino (7,1 ogni mille) e Ravenna (7,0 ogni mille). E le province in cui i furti in casa sono aumentati di più nell’ultimo decennio sono Forlì-Cesena (al primo posto, +312,9%), Mantova (+251,3%), Udine (+250,0%), Terni (+243,7%)

e Bergamo (+234,3%). Cresce anche l’attenzione delle forze dell’ordine nei confronti di questo reato. Nel 2013 sono state denunciate a piede libero per furti in abitazione 15.263 persone (+139,6% rispetto al 2004), di cui 1.366 minori (il 9% del totale). E sono state arrestate 6.628 persone, di cui 486 minori (il 7,3% del totale). I detenuti per furto in abitazione e furto con strappo sono 3.530 nel 2014, con una crescita del 131,9% rispetto al 2007. I malviventi scelgono sempre di più le abitazioni private perché oggi negozi, banche, uffici postali e strade commerciali, sono maggiormente dotati di sistemi di sicurezza, come le telecamere, in grado di scoraggiare chi vuole commettere il reato o di individuarne il responsabile. I dati testimoniano una presenza consistente di stranieri sulla scena del crimine. Parallelamente all’aumento dei furti, a disturbare i sonni tranquilli degli italiani è la crescita di un altro reato ancora più allarmante: le rapine in abitazione, con violenza o minaccia ai proprietari. Nel 2013 sono state 3.619, con una crescita vertiginosa nel decennio (+195,4%) e un incremento del 3,7% solo nell’ultimo anno. L’Italia è al 6° posto in Europa per numero di furti e rapine in abitazione: 4 ogni mille abitanti rispetto alla media europea di 2,9. Più insicuri dell’Italia sono solo Grecia (7,9 reati ogni mille abitanti), Danimarca (7,8), Belgio (7,2), Paesi Bassi (6,7) e Irlanda (6,1).

8 e 9 maggio gita a Torino

stello, cuore del centro storico, si potranno ammirare Palazzo Reale, Palazzo Madama, la Real Chiesa di San Lorenzo, Piazza San Carlo, Piazza Carignano, la Mole Antonelliana e infine Piazza Vittorio Veneto. Al termine della visita pranzo. Nel pomeriggio viaggio di rientro in pullman, con arrivo ai luoghi di partenza in serata. La quota individuale di partecipazione è di 120 euro per i soli soci Anap, di 155 euro per gli associati Confartigianato e comprende il viaggio, la sistemazione in Hotel in camere doppie con servizi privati. Trattamento di pensione completa dalla cena del primo giorno al pranzo dell’ultimo giorno con bevande ai pasti; visite guidate come da programma; merenda golosa in celebre caffè del centro di Torino, assicurazione medico-sanitaria.

Ostensione della Sacra Sindone Anap e Confartigianato organizzano una gita a Torino venerdì 8 e sabato 9 maggio a Torino, in occasione dell’Ostensione della Sacra Sindone. Il trasferimento avverrà in pullman gran turismo con ritrovo dei partecipanti a Forlì nel parcheggio davanti alla sede di Confartigianato in viale Oriani 1 alle 6.30, alle ore 12,30 visita alla Sacra Sindone. Nel pomeriggio tempo libero in centro città per le visite individuali e merenda golosa in un celebre caffè. In serata trasferimento in hotel, sistemazione nelle camere riservate, cena e pernottamento. Il giorno successivo incontro con la guida e passeggiata nell’elegante centro storico della prima Capitale d’Italia per ammirare le tante bellezze che la città offre. Partendo da Piazza Ca-

20 • aprile 2015 • • • essere impresa

Per iscrizioni contattare Giuseppe Mercatali o gli uffici Inapa (0543 452811) entro il 15 aprile 2015.


anap movimenti Continua la campagna informativa sull'Alzheimer

Giornata nazionale di predizione

A

nap e ANCoS anche quest’anno, per l’ottava edizione, promuovono la “Giornata nazionale di predizione dell’Alzheimer”. Il prossimo sabato 11 aprile, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Geriatriche dell’Università la Sapienza di Roma, la Croce Rossa italiana e l’Istituto De Ritis, nelle piazze italiane ci saranno i gazebo per la sensibilizzazione sul tema. In piazza Saffi a Forlì ci sarà un punto informazione realizzato da Anap Forlì con il contributo dell’Associazione Rete Magica. Una campagna che vuole tenere alta l’attenzione sul tema e sull’importanza della diagnosi per una malattia con un’incidenza sempre più pesante. In Italia, la popolazione anziana sta evidenziando un processo di crescita inarrestabile: oggi una persona su cinque ha più di sessantacinque anni. Un dato che si presta a una duplice interpretazione, se, da un lato, le migliori condizioni di vita hanno infatti incrementato l’aspettativa di vita, dall’altro l’invecchiamento ha determinato una crescita del numero di persone colpite da demenza senile e patologie causate dall’incremento della longevità. Malattie mentali connesse all’invecchiamento oggi interessano più di 410mila anziani e sono in aumento; qualora le dinamiche di crescita del segmento più anziano della popolazione rispettassero le stime, verosimilmente, si verificherà un conseguente maggior peso anche di queste patologie. Le famiglie scontano il prezzo più alto della situazione: la malattia incide pesantemente non

solo sulle relazioni familiari, ma anche sui bilanci di coloro che affrontano una situazione che ha una durata media di circa 10 anni. Il patronato Inapa supporta i familiari nell’ottenimento del riconoscimento dell’invalidità, nella richiesta di contributi e, nel caso di lavoratori dipendenti, per l’accesso ai benefici della legge 104.

Festa “Nonni e nipoti”

Nuovo appuntamento a Ostuni La festa dei “Nonni e Nipoti” sarà realizzata al Club Valtur Ostuni dal 14 al 21 giugno 2015. La formula prevede la possibilità di partecipazione anche dei nipoti a un’offerta vantaggiosa (in 3° letto gratis fino a 16 anni) e per i quali sarà prevista animazione specifica. La quota di adesione prevista per ciascun socio partecipante è di € 520 a persona in camera doppia, con supplemento in camera singola € 210. La quota di partecipazione comprende il soggiorno in pensione completa: il servizio di ristorazione è a buffet con bevande ai pasti. Sono previsti inoltre cocktail di benvenuto all’arrivo, attività di villaggio sportive e di animazione, organizzazione di tornei di burraco e tombola, uso della spiaggia con ombrelloni e sdraio, una cena tipica di arrivederci. Per informazioni contattare Giuseppe Mercatali allo 0543 452960.

essere impresa • • • aprile 2015 • 21


movimenti anap Razionalizzare le spese per garantire un servizio migliore

Istituito presso l’Inps il Casellario dell’assistenza

È

stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto contenente le modalità attuative del Casellario dell’assistenza, che ha lo scopo della raccolta, conservazione e gestione dei dati, dei redditi e di altre informazioni relativi ai soggetti aventi titolo alle prestazioni di natura assistenziale. Istituito presso l’INPS, costituisce l’anagrafe generale delle posizioni assistenziali e delle relative prestazioni, condivisa tra tutte le amministrazioni centrali dello Stato, gli Enti locali, le Organizzazioni non profit e gli organismi gestori di forme di previdenza e assistenza obbligatorie, che forniscono in via telematica i dati e le informazioni contenute nei propri archivi e banche dati, per la realizzazione di una base conoscitiva per la migliore gestione della rete dell’assistenza sociale. Per i vertici Anap il provvedimento costituisce certamente una importante innovazione nel panorama variegato del nostro sistema assistenziale, che si perde in mille rivoli ed è gestito da una pluralità di soggetti pubblici e privati che non comunicano tra loro. Al di là della necessità di rivedere la normativa sull’assistenza, magari dando piena applicazione alla legge 328/2000, affinché essa sia più aderente ai bisogni degli individui e lavorando

affinché le poche risorse messe a disposizione siano utilizzate nella maniera più proficua possibile a favore di coloro che hanno effettivamente necessità, il Casellario costituisce uno strumento a disposizione dello Stato e delle Amministrazioni pubbliche centrali e locali per avere una compiuta conoscenza dei bisogni sociali e di come essi vengono soddisfatti dal sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali. È innegabile che il Casellario sia stato ideato e istituito con l’obiettivo principale di razionalizzare la spesa, visti anche i numerosi casi di abusi e prestazioni indebite, che si ripetono ai danni delle amministrazioni pubbliche e dei cittadini onesti, come abbiamo modo di constatare frequentemente dalle cronache dei giornali. Il Casellario, infatti, è intimamente legato all’indicatore della situazione economica (ISEE), rafforzando così il sistema dei controlli. L’auspicio di Anap è che i comportamenti disonesti da parte dei cittadini vengano puniti, tuttavia il Casellario non deve essere il mezzo per realizzare risparmi di spesa, bensì lo strumento per distribuire più equamente le risorse a disposizione.

Interessante opportunità per i soci

Visita guidata alla mostra del San Domenico Sabato 9 maggio 2015 alle 17, ai Musei San Domenico Piazza Guido da Montefeltro 12, Forlì si terrà la visita guidata promossa da Anap Forlì per i propri soci. La mostra mira a esplorare, attraverso nuovi studi e la riscoperta di opere poco note, la cultura figurativa tra l’Otto e il Novecento, proponendo un’approfondita rivisitazione della vicenda di Giovanni Boldini, certamente il più grande e prolifico tra gli artisti italiani residenti a Parigi. La visita, tenuta da una guida esperta è 22 • aprile 2015 • • • essere impresa

riservata a un gruppo di massimo venticinque persone. I costi a persona sono di 10 euro per i soci Anap, 14 euro per i non soci e gratuito per i bambini fino ai 6 anni. L’importo è complessivo di biglietto di ingresso, diritto di prenotazione, visita guidata e radioguida. L’incontro con la guida di fronte all’ingresso del Museo avverrà almeno 20 minuti prima. La prenotazione dovrà essere comunicata a Giuseppe Mercatali allo 0543 452960 o agli uffici Inapa allo 0543 452811.


giovani imprenditori movimenti I ragazzi dell’Itis Marconi a scuola d’impresa

Annual Business Contest in dirittura d’arrivo

I

mparare a redigere un piano d’impresa per trasformare un’idea in opportunità fattibile. Un’occasione offerta dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato di Forlì con ABC, la gara che mette in competizione i ragazzi delle terze e quarte classi dell’Istituto Tecnico Industriale Marconi, chiamati a ideare un progetto imprenditoriale. Attualmente i partecipanti sono impegnati a frequentare momenti di approfondimento con imprenditori e consulenti di Confartigianato per avvicinare e comprendere meglio il significato del fare impresa, così da acquisire i rudimenti per poter affrontare la gara. Una competizione nata per consentire agli studenti di toccare con mano le opportunità del lavoro imprenditoriale, che nasce da un sogno, una passione, un’idea che l’imprenditore trasforma, coadiuvato anche dai consulenti, in una realtà produttiva. Una sfida tra classi che, nella precedente edizione, ha visto trionfare in prima istanza la voglia

Confartigianato Annual Business Contest Una sfida fra classi per far vincere le idee. Per conoscere l’impresa, progettandone una.

Per diventare protagonisti del futuro. di fare, l’orgoglio diproprio concretizzare il proprio progetto, tanto che i vincitori, i ragazzi della classe quarta indirizzo chimica, hanno fondato l’azienda virtuale “il grappetto” per la distillazione di grappa, idea corroborata dalla reale produzione di una piccola quantità del loro prodotto, fatto assaggiare ai giurati. Una gara di idee che diviene occasione di confronto con l’opportunità di costruire autonomamente il proprio futuro.

Troppi tre mesi di vacanza?

Scuola e impresa s’incontrano d’estate Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha recentemente rilevato che tre mesi di vacanze estive per gli studenti sono troppi, proponendo un solo mese destinato al riposo e un altro dedicato alla formazione. Un iter d’apprendimento sul campo, che avvicini la scuola e il mondo del lavoro, da realizzare nei mesi estivi, così da non lasciare in ozio per troppo tempo i ragazzi. Dal Ministero dell’Istruzione fanno sapere che nel decreto legge sulla Buona Scuola già si ipotizzano provvedimenti in tal senso. In pratica l’obiettivo sarebbe dar vita a un’alternanza scuola-lavoro che accorci le distanze fra formazione e ciò che attende i ragazzi al termine dell’iter di studi. Al di là dell’opportunità o meno di destinare i mesi di vacanza alla formazione on the job, l’idea di consentire agli studenti di toccare con mano cosa significhi essere occupati in un’azienda trova Confartigianato favorevole. Numerosi sono i progetti promossi in questi anni dall’Associazione forlivese per aiutare i giovani a individuare meglio le opportunità che i diversi mestieri offrono, nella consapevolezza che conoscere da vicino le professioni dell’artigianato possa consentire una scelta meglio mirata anche

del corso di laurea all’università. È importante sgombrare il campo dai pregiudizi che vedono l’artigianato come il rifugio di coloro che non sono riusciti a completare un percorso scolastico, fare impresa oggi richiede competenze e preparazione per affrontare le sfide che la competizione sui mercati impone. Per realizzare il futuro c’è bisogno di menti pensanti, di giovani motivati che possano costruire le proprie scelte avendo a disposizione tutte le informazioni. La scuola valuta che sia l’estate il momento deputato a mettere in campo attività formative che favoriscano l’apprendimento, il potenziamento delle conoscenze e migliorino il dialogo con il mondo del lavoro? Lasciamo agli educatori la decisione, di certo lo spunto offerto dal ministro Poletti non è da sottovalutare, purché non sia l’ennesima proposta destinata a svanire nel nulla. I numeri sulla disoccupazione, soprattutto giovanile parlano chiaro: per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro è indispensabile che l’attività didattica fornisca anche competenze immediatamente spendibili nel mondo imprenditoriale. essere impresa • • • aprile 2015 • 23


movimenti donne impresa Donne Impresa promuove l’approfondimento

L’evoluzione del linguaggio non è al passo coi tempi

D

onne Impresa ha ospitato la formazione per i giornalisti, venerdì 20 febbraio nella sede di Confartigianato Forlì. Oltre ottanta giornalisti hanno preso parte al corso “Errori di genere, informazione e stereotipi” (nelle foto) avendo anche l’opportunità di conoscere l’impegno del movimento forlivese nel portare avanti politiche per promuovere una reale parità fra i generi e i diritti delle lavoratrici autonome. Un pomeriggio che ha visto i contributi di Mara Cinquepalmi, Beba Gabanelli e Serena Bersani, che hanno indicato gli stereotipi che ancora insistono nella nostra società. Malgrado siano sempre più numerose che rivestono incarichi e posizioni di prestigio nel mondo del lavoro, la lingua italiana non è evoluta di pari passo, non prevedendo la coniugazione al femminile di determinate parole. Basti pensare alla scarsa diffusione dei termini come “assessora” o “sindaca” e, per scendere nel concreto, al dubbio che coglie i più: cancelliere Angela Merkel o la cancelliera Angela Merkel? Spiega Patrizia Carpi presidente di Donne Impresa che ha fatto gli onori di casa “la formazione ha offerto una panoramica dei più diffusi termini declinati unicamente al maschile che, però, designano ruoli sempre meno monopolio maschile. Gli esempi portati sono suggestivi, potrebbe far sorridere la notizia del sindaco che ha partorito, ma non altrettanto lievi i casi di numerosi giornali online italiani, in cui la donna viene mercificata e mai raccontata per meriti e talenti ma per l’avvenenza fisica. La lingua purtroppo è lo specchio di una società permeata da sessismo”. Continua Carpi “pensiamo alla pubblicità nel 35% dei casi

la protagonista è una modella mentre nel 20% dei casi c’è la presenza di una grechina, una donna decorativa. Le mamme sono solo il 5%. Diversa la declinazione maschile in una su due l’uomo è un professionista e solo un caso su cinque ha come protagonista un modello.” Senza dimenticare che non è solo il linguaggio dei media a essere maschilista, nelle redazioni dei giornali le donne sono fortemente rappresentate, ma non nei ruoli di direzione: il censimento di ADS, evidenzia come su 65 quotidiani solamente quattro siano diretti da donne. Eppure di frequente sono le stesse donne che vogliono la declinazione al maschile dei titoli, come spiegato dalle relatrici, Susanna Camusso vuole essere definita “segretario”, probabilmente perché è ancora radicata la concezione che la segretaria sia quella che porta il caffè. Qualcuno sostiene che il femminile possa suonare male, essere cacofonico, eppure se divenissero termini di uso comune non risulterebbero più così insoliti. Divertente la disamina promossa da Beba Gabanelli che ha ricordato come il cane sia il migliore amico dell’uomo, ma probabilmente anche della donna, così come l’abominevole uomo delle nevi per esistere dovesse prevedere anche un’abominevole donna delle nevi. Sorridere si può, ma cambiare è un dovere, perché il linguaggio è ciò che supporta la cultura dominante. E il video mostrato ai presenti sull’impatto degli stereotipi sulle Continua a pagina 25 • • •

24 • aprile 2015 • • • essere impresa


donne impresa movimenti Tra stereotipi e sessismo

Donne: non solo 8 marzo

L

a festa della donna, l’8 marzo, è un’occasione per ribadirne la centralità del ruolo nella società. Non solo una ricorrenza da festeggiare, ma anche un appuntamento per ricordare le difficoltà quotidiane che ogni lavoratrice deve affrontare. Mettere in discussione i ruoli di genere all’interno della società. Iniziare a svuotare dall’interno i falsi miti che condizionano la vita. Perché, nonostante i cambiamenti della società, la parità tra uomini e donne è ancora lontana, perché essere genitore e lavoratrice richiede ancora enormi sacrifici e perché avere un anziano bisognoso di assistenza si traduce in una donna impegnata a districarsi tra professione e cura. Motivazioni che rendono indispensabile tenere alta l’attenzione sul tema, non per femminismo, ma per favorire una maggiore equità fra generi. Un giorno di festa per ricordare tutte le donne e l’occasione per il consiglio di Donne Impresa per fare gli auguri alle imprenditrici, alle lavoratrici, alle mamme e all’intero universo femminile. Donne che s’impegnano su tutti i fronti e che continuano a scontare il peso più gravoso della crisi. Le differenze nel mondo • • • Segue da pagina 24

L’evoluzione del linguaggio non è al passo coi tempi ragazzine è chiarificatore: le bambine sono prive di pregiudizi e se si chiede a una di loro di correre come una ragazza, correrà impegnandosi al massimo, ma se lo stesso esperimento viene effettuato sugli adolescenti il risultato è che le stesse ragazze assumeranno pose da smorfiosa, rafforzando un preconcetto imposto e assorbito senza neppure rendersene conto. La campagna #like a girl ha voluto evidenziare come l’autostima delle ragazzine crolli durante la pubertà, un’età vulnerabile, nella quale la frase “come una ragazza” troppo spesso viene percepita come un insulto, minando lo sviluppo futuro. In realtà agire “come una ragazza” è normale quando “sei una ragazza” e significa fare le cose al meglio. Conclude Carpi “se portare avanti la battaglia sul linguaggio di genere può sembrare superfluo, forse dovremmo fermarci a riflettere sull’immenso peso delle parole, se non per noi, per le donne di domani.”

del lavoro tra uomini e donne sono evidenti. La forza lavoro femminile, in Europa, ha stipendi mediamente più bassi del 16% rispetto a quella maschile, mentre in Italia, dal 2008, periodo in cui ha avuto inizio la crisi, la distanza tra i salari è cresciuta, attestandosi al 7,3%. Fabiola Foschi coordinatrice del movimento Donne Impresa di Confartigianato Forlì (nella foto) ricorda l’impegno delle componenti del consiglio a breve rinnovato “dal 2011 a oggi sono state numerose le iniziative intraprese per sensibilizzare sul tema della parità e della conciliazione, nella convinzione che il futuro si costruisca offrendo a tutti i lavoratori le stesse opportunità. Per esempio il congedo obbligatorio retribuito di maternità spetta per legge alla lavoratrice madre sia essa dipendente o lavoratrice autonoma eppure i più recenti dati in nostro possesso evidenziano che i beneficiari complessivi nel 92% dei casi sono dipendenti e i restanti lavoratori autonomi: di questo 8% gli artigiani sono solo un quarto. Già da questo rilievo è possibile intuire che la parità, anche tra donne, è una chimera.” Un impegno a tutto tondo che sarà portato avanti anche dal nuovo consiglio che si insedierà nel prossimo mese di aprile.

essere impresa • • • aprile 2015 • 25


categorie e mercato Le istituzioni ancora una volta non hanno valutato l’impatto delle norme

Classificazione rifiuti, l’ennesima beffa per le imprese “Le nuove norme in materia di classificazione dei rifiuti recentemente entrate in vigore dimostrano con chiarezza che Governo e Parlamento non valutano gli effetti sulle imprese dei provvedimenti adottati.” Alberto Camporesi, responsabile del servizio Ambiente e Sicurezza di Confartigianato Forlì (nella foto), condensa in poche parole l’amarezza e lo scoramento degli imprenditori associati. “La nuova disciplina, che dilata a dismisura il perimetro dei rifiuti considerati pericolosi, facendo lievitare i costi di gestione e smaltimento degli stessi, risulta quanto mai intempestiva, considerato che, a giugno, queste regole verranno nuovamente soppiantate dalle nuove direttive in materia imposte dall’Unione Europea.” Camporesi ha raccolto lo sfogo degli associati che si chiedono quale beneficio possa apportare la nuova normativa, che, entro pochi mesi dovrà essere nuovamente cambiata. La risposta è palese: non solo determina un nuovo appesantimento per le imprese, ma rende ancora più complessa una disciplina già di per sé intricata. Continua Camporesi “il caso è diventato evidente in sede di conversione in legge del Decreto Competitività, che ha dato attuazione al nuovo sistema di classificazione. Nonostante le pressioni esercitate da tutte le associazioni di categoria, Governo e Parlamento non sono intervenuti in tempo per bloccare l’entrata in vigore delle nuove norme. Per risolvere la vicenda, infatti, bastava concedere uno slittamento dei termini così da far coincidere la data di entrata in vigore del sistema con quella di debutto delle nuove norme europee, che tra l’altro, sono

praticamente sovrapponibili a quelle già vigenti da tempo in Italia. In questo modo, le imprese non sarebbero state costrette a un nuovo salasso, la tutela dell’ambiente sarebbe rimasta prioritaria e le Istituzioni avrebbero comunque garantito la vigilanza sul tema.” La situazione è ancora in evoluzione. “Il Ministero dell’Ambiente sta lavorando per porre rimedio all’accaduto, forse un decreto ad hoc, o magari una proroga da inserire in qualche norma in itinere. Un intervento indispensabile per porre un freno all’impatto devastante della nuova normativa soprattutto su settori come l’edilizia, già provati dalla crisi. Materiali di scarto come i calcinacci, finora destinati alle discariche comunali, sono stati assimilati a rifiuti pericolosi e come tali devono essere trattati, perché l’assunto della norma è che se non si può dimostrare, attraverso analisi accurate, che un rifiuto è innocuo, automaticamente viene considerato a rischio.” Una situazione paradossale. “Tra Sistri e gas Fluorurati, solo per citare due tra le svariate iniziative in ambito ambientale che stanno causando non pochi problemi alle attività produttive, le imprese si trovano a combattere con leggi sempre più complesse. Inutile auspicare la ripresa se poi si rende la vita degli imprenditori impossibile, con un mostro burocratico sordo alle ragioni delle imprese e di certo non rispondente a logiche di tutela del benessere della collettività.”

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categorie e mercato Certificazione F-gas

I costi lievitano La burocrazia italiana fa nuove vittime tra gli imprenditori. Stavolta a rimanere intrappolati nella rete di inutili costi e complicazioni sono circa 150.000 installatori di impianti e autoriparatori. Il Dpr 43 del 2012, che disciplina il trattamento dei gas fluorurati a effetto serra, li costringe a una assurda trafila di adempimenti per poter operare su apparecchiature di uso domestico e industriale contenenti i cosiddetti F-gas (pompe di calore, gruppi frigoriferi, condizionatori d’aria, lavatrici industriali, climatizzatori in abitazioni e su auto). La segnalazione di Confartigianato evidenzia come il Ministero dell’Ambiente abbia recepito in maniera inutilmente restrittiva e complessa le indicazioni di un regolamento europeo del 2006. Provocando un aggravio di oneri e di pastoie burocratiche per le imprese. Per poter lavorare, infatti, gli imprenditori devono iscriversi al Registro nazionale dei gas fluorurati al fine di ottenere il certificato che li abilita a operare sugli impianti. Certificato che si consegue soltanto presentando un complicato Piano di Qualità conforme alla norma tecnica UNI/ISO 10.005, da rinnovare ogni anno. Gli imprenditori poi devono presentare, ogni anno, al Ministero dell’Ambiente una dichiarazione con informazioni sulle emissio-

ni in atmosfera di gas fluorurati relativi all’anno precedente. Confartigianato segnala che l’obbligo imposto in Italia di presentare il Piano Qualità è un caso unico nell’Unione europea. Agli imprenditori - fa rilevare la Confederazione - la certificazione, rilasciata da appositi Organismi di certificazione, costa dai 2000 ai 3000 euro e ogni anno deve essere rinnovata con un altro onere che oscilla tra 500 e 800 euro. Costi e complicazioni che scoraggiano l’iscrizione al Registro nazionale gas serra: ad oggi sono certificate il 66% delle persone e il 29% delle imprese. Dal Ministero dell’Ambiente è arrivata la minaccia di controlli e pesanti sanzioni agli operatori che, pur essendosi iscritti al Registro, non hanno concluso l’iter di certificazione. Confartigianato contesta al Ministero dell’Ambiente l’inutile e costosa complessità degli adempimenti e sollecita allo stesso Ministero e ad Accredia (l’ente italiano di accreditamento degli organismi di certificazione) modifiche per snellire gli adempimenti e tagliare i costi a carico delle aziende. L’occasione per correggere quanto imposto finora è offerta dal nuovo regolamento europeo n.517/2014 sui gas fluorurati a effetto serra, in vigore dal 1° gennaio, che ancora una volta ribadisce l’inutilità delle certificazioni aggiuntive previste in Italia. È necessario riscrivere norme a misura d’Europa, che non richiede l’assurda e costosa burocrazia che riescono a elaborare i nostri legislatori, normativa che non serve alle imprese, non garantisce migliori interventi, non riduce le emissioni di F-gas. Ma pare serva soltanto a fare cassa sulle spalle degli imprenditori.

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categorie e mercato Autoriparazione e concorrenza

No al risarcimento in forma specifica Lo scorso 20 febbraio il Consiglio dei Ministri ha approvato il Disegno di Legge per il mercato e la concorrenza e la Conferenza Stato-Regioni sarà chiamata a breve a esaminarne l’impianto normativo, all’interno del quale sono contemplati anche interventi in materia di assicurazioni. Il Disegno di Legge contiene, infatti, norme che prevedono il divieto di cessione del diritto al risarcimento, il risarcimento in forma specifica, la limitazione alla libertà di scelta dell’autoriparatore, l’istituzione di una tabella nazionale per le menomazioni all’integrità psicofisica comprese fra 10 e 100 punti comprensiva del valore pecuniario relativo ad ogni singolo punto di invalidità. Chiarisce Alberto Camporesi responsabile sindacale del settore autoriparazione “a scapito dell’intitolazione, dunque, l’attuale formulazione del provvedimento non soltanto non favorisce la concorrenza nel settore dell’autoriparazione ma addirittura la comprime, consegnando di fatto l’intero mercato nelle mani delle assicurazioni e favorendo l’ulteriore rafforzamento di posizioni di cartello già consolidate e deleterie per l’economia del nostro Paese.” In particolare, viene prevista l’applicazione obbligatoria di sconti sui premi nel caso in cui l’assicurato accetti, all’atto della stipulazione della polizza, di riparare il veicolo incidentato presso un’officina convenzionata. Difficile per l’automobilista rifiutare, considerato che in Italia, dal 2004 al 2014, i prezzi relativi alle polizze assicurative sui mezzi di trasporto sono aumentati del 27,9% (segnando un incremento più che doppio rispetto al 13,6% dell’Eurozona). Continua Camporesi “di fatto s’impone il risarcimento in forma specifica, ossia l’obbligo di far eseguire la riparazione del veicolo incidentato esclusivamente presso le officine di carrozzeria convenzionate con l’assicurazione. Senza sottovalutare il fatto che in questo modo si attribuisce alla compagnia assicuratrice la facoltà di prevedere, all’atto della stipula del contratto e in occasione delle scadenze successive, che il diritto al risarcimento dei danni (derivanti dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti) non sia più cedibile a terzi senza il consenso dell’assicuratore.” E ancora “Confartigianato denuncia l’ennesimo tentativo di sottrarre alle piccole imprese dell’autoriparazione la propria libertà di iniziativa economica, con una decisa alterazione dei già compromessi equilibri di mercato in favore dei principali gruppi assicurativi. E, cosa 28 • aprile 2015 • • • essere impresa

ancora più grave, viene fatto passare per un’operazione in favore degli automobilisti.” È facilmente intuibile che le uniche beneficiarie dell’operazione siano le Assicurazioni, che potranno indirizzare i flussi di clientela presso i carrozzieri secondo le proprie convenienze, impedendo all’automobilista di scegliere a quale officina affidarsi, costringendolo ad accettare tempi, modi e qualità delle riparazioni e imponendo alle imprese i propri prezzi, e le proprie tempistiche, pena l’espulsione dal mercato. A rischio è la sopravvivenza stessa delle imprese dell’autoriparazione. Conclude Camporesi “già in passato la mobilitazione nazionale della categoria unitamente all’impegno delle competenti Istituzioni Regionali, ha impedito che operazioni simili andassero in porto, consentendo lo stralcio dell’analoga norma contenuta nel Decreto Destinazione Italia”. Confartigianato Autoriparazione chiede alle Istituzioni un impegno a tutela delle imprese di carrozzeria nonché dei consumatori, ponendo particolare attenzione alle conseguenze che la nuova norma apporterà in relazione al mercato delle riparazioni e ai relativi livelli occupazionali.

Le ragioni della contrarietà Col risarcimento in forma specifica le riparazioni a un veicolo danneggiato dovrebbero essere effettuate unicamente da una carrozzeria convenzionata con la compagnia dell’assicurato, anziché in una carrozzeria indipendente e di fiducia. Con l’evidente vantaggio per le assicurazioni di controllare il mercato della riparazione, la manodopera (tempi e costi) e i pezzi di ricambio, mentre per l’automobilista dovrebbero essere introdotti consistenti sconti sulle tariffe RCA, che però non sono mai stati introdotti nonostante i diversi provvedimenti in tal senso.


categorie e mercato Artigianalità e made in Italy

Lotta al falso, Confartigianato in prima linea La guerra alla contraffazione non conosce tregua. Recentemente la Guardia di Finanza ha sequestrato nel torinese 4 milioni e mezzo di prodotti falsi tra bigiotteria e articoli di moda. Una lotta senza quartiere contro cifre imponenti. Secondo gli studi realizzati da Confartigianato, la multinazionale del falso fattura 200 miliardi l’anno in tutto il mondo, ma la cifra è destinata a crescere del 74,5% in dieci anni. La contraffazione ha dimensioni globali e in Italia ha una valore di quasi sette miliardi, senza sottovalutare il fatto che il nostro Paese è anche il primo in Europa per quantità di merce sequestrata: tra il 2008 e il 2013 si sono registrati quasi 100 mila sequestri per 334 milioni di pezzi contraffatti. Come spiegato dal vicesegretario di Confartigianato di Forlì Marco Valenti “si tratta di un business colossale che gira a pieno regime e che è tra le cause della crisi delle nostre piccole imprese manifatturiere. Proprio nei settori trainanti del made in Italy, i più colpiti dai falsi, negli ultimi 5 anni le imprese artigiane sono state decimate, con una perdita di oltre settemila aziende, pari a un calo del 10%. Soltanto nell’ultimo anno le imprese artigiane di questi settori sono diminuite del 2,1%.” Nella battaglia contro i falsi spunta ora una nuova arma. Arriva dall’Europa, per la precisione dall’Ufficio per l’armonizzazione del mercato interno, l’agenzia dell’Unione europea preposta alla gestione dei marchi e del design industriale. Si chiama EBD, acronimo Enforcement Database, e si tratta di una banca dati anti contraffazione, un archivio informatico, che aiuta le autorità a riconoscere i falsi e a difendere i diritti di proprietà intellettuale delle aziende produttrici. La banca dati è disponibile a tutti gli imprenditori che possono registrarsi ed inserire le caratteristiche del loro marchio. Le informazioni raccolte nel database serviranno proprio a controllare e distinguere più rapidamente i prodotti contraffatti. La Guardia di Finanza italiana è tra le prime autorità di controllo a livello europeo ad utilizzare questa banca dati. Un ulteriore strumento nella guerra al mercato dei falsi che non conosce confini e che deve vedere alleati, in prima linea, imprenditori, istituzioni e organi di controllo. Continua Valenti “il valore dell’indotto del falso è di quasi mezzo punto percentuale di Pil, lo 0,45%, per l’esattezza. Sette miliardi di euro che

mettono in ginocchio la produzione di qualità ma anche la sicurezza dei consumatori. Se l’Italia è il primo paese europeo per efficacia dei controlli, le prospettive rimangono nere; le imprese che operano nella legalità meritano tutela e attenzione, anche da parte dell’utenza, la rincorsa al prezzo più basso non garantisce di acquistare un prodotto che rispetti i requisiti di salubrità per l’utilizzatore. Il risparmio è un dovere specie in tempi di crisi, ma il valore della materia prima e della qualità della realizzazione non sono elementi da sottovalutare nel momento in cui si valuta un acquisto.”

Pubblicità ingannevole

Maximulta a quattro produttori di patatine fritte industriali L’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato nha multato quattro tra i principali produttori di patatine fritte in busta per pubblicità ingannevole, caratteristiche nutrizionali non corrette e, soprattutto, per vanti di artigianalità. Quattro industrie alimentari vantavano descrivevano il prodotto come lavorato o cotto a mano. L’Antitrust, però, ha applicato sanzioni per oltre un milione di euro, tutelando consumatori e imprese del settore. Un successo per chi realmente rispetta l’artigianalità della lavorazione: le oltre 90mila imprese artigiane dell’alimentazione. essere impresa • • • aprile 2015 • 29


categorie e mercato Fare Impresa in Italia

Cambiare marcia si può? Il contesto del fare impresa è fondamentale per la competitività aziendale. Il Rapporto Doing Business è un confronto tra 189 economie internazionali sulla qualità della regolamentazione del sistema imprenditoriale che colloca il nostro Paese al 56esimo posto. Una posizione non particolarmente lusinghiera che il Governo Renzi si è impegnato a modificare entro il 2018. L’Osservatorio di Confartigianato sta monitorando i processi di riforma che sono stati messi in campo per raggiungere l’obiettivo. Lo studio evidenzia che “nell’ipotesi di rapida attuazione” i provvedimenti dovranno dare frutti sulla crescita e sulle condizioni per fare impresa; le condizioni di contesto sono particolarmente rilevanti l’Italia che, tra le sei maggiori economie avanzate, è quella con il più alto tasso di imprenditorialità, con 6,4 imprese ogni 100 abitanti, seguita dagli Stati Uniti (4,7%), dalla Francia (4%), dal Giappone (3,6%), dal Regno Unito (2,7%) e dalla Germania (2,5%). Da un lato le riforme previste sosterranno la crescita: gli interventi sulla Pubblica Amministrazione, sulla competitività, sul mercato del lavoro e sulla giustizia determineranno un impatto sul Pil in un arco di cinque anni stimato dall’Ocse nel 3,3% e dal Governo del 3,6%. Dall’altro lato le riforme potranno influire sulle condizioni di fare impresa: l’Italia è infatti al 23° posto nell’Unione Europea a 28 nella classifica stilata dalla Banca Mondiale sulle condizioni di fare impresa; l’obiettivo ambizioso che prevede l’Italia al 15° posto nel Mondo nel 2018 equivale ad arrivare all’8° posto in Europa, risalendo di ben 15 posizioni dall’attuale 23° posizione: mediamente quasi quattro sorpassi all’anno. In parallelo va osservato che l’Italia mostra, invece, un primato nelle politiche di austerity centrate sul prelievo fiscale e che hanno severamente influito in questi anni di crisi sui bilanci di imprese e famiglie: il nostro Paese, infatti, con una crescita di 4 punti della pressione fiscale in 10 anni, mostra l’aumento più elevato in tutta l’Unione (nello specifico per i 25 paesi per cui è disponibile la serie storica).

30 • aprile 2015 • • • essere impresa

L’economia italiana e la ripresa La fase di debolezza dei prezzi caratterizza la transizione dell’economia italiana tra una profonda e lunga recessione e una lenta ripresa. Si registrano, al contempo, condizioni favorevoli sul fronte dei prezzi del petrolio e della competitività sui mercati esteri grazie al deprezzamento del tasso di cambio euro/dollaro, condizioni favorevoli alla crescita che - su previsioni di Istat e Commissione Europea - dovrebbe manifestarsi già a partire da questi primi mesi del 2015. Il consuntivo annuale del commercio estero evidenzia che l’export lo scorso anno - pur salendo in valore del 2% rispetto all’anno precedente - ha mostrato una crescita che si ferma al +0,6%; i più recenti dati Istat confermano le condizioni di debolezza della domanda mondiale, con l’export che a gennaio 2015 segna una flessione congiunturale dell’export del 2,5% e in termini tendenziali del -4,2%. Dal mercato del lavoro si confermano i segnali di stabilizzazione: a gennaio 2015 gli occupati crescono dello 0,6% mentre si riduce sensibilmente l’aumento dei disoccupati (+0,2%, in diminuzione rispetto al +2,0% di dicembre); se le condizioni della domanda miglioreranno, la riforma del Jobs act e la decontribuzione per le nuove assunzioni potranno favorire la crescita dell’occupazione. Le condizioni espansive della politica monetaria spingono verso il basso i tassi sui prestiti alle imprese (2,45%) che, però, in Italia rimangono superiori di 37 punti base alla media europea; a gennaio 2015 i prestiti alle imprese rimangono in calo (-2,8% su base annua), anche se si osserva un rallentamento della contrazione. Al quarto trimestre 2014 la domanda per investimenti risulta in calo tendenziale del 3% e, in particolare, persiste un forte calo degli investimenti in costruzioni (-6,8%).


associazione

UN’OPPORTUNITÀ PER LA TUA AZIENDA Offriamo a tutte le imprese di produzione e di commercializzazione associate la possibilità di ampliare le occasioni di farsi trovare dai clienti grazie a un ulteriore e temporaneo punto vendita, in un locale a ridosso del centro e ben servito da parcheggi, comodo anche per chi viene da fuori città. Le piccole imprese del comprensorio, inoltre, possono usufruire dello spazio per far conoscere la propria attività anche a Forlì. Senza dimenticare la chance di intraprendere attività in sinergia con altri imprenditori per gettare le basi per sviluppare aggregazioni e reti. L’iniziativa di Confartigianato è pensata per supportare gli associati, per esporre, vendere, proporre idee innovative e artistiche, così da far conoscere la propria attività.

INIZIATIVA GRATUITA SCHEDA DI ADESIONE TEMPORARY SHOP Cognome e Nome / Intestazione Ditta ................................................................................................................ ………………………………………………… Indirizzo / Sede Impresa ...................................................................................... Comune di residenza ............................................................................ TEL. .................................................... FAX ............................................................. E-MAIL ............................................................................................... Persona di riferimento .......................................................................................... Associata Confartigianato dal .............................................................. Descrizione prodotti / servizi da esporre ............................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................

Nello spirito di corretta applicazione delle norme vigenti, ai sensi della Legge 196/2003 La informiamo che i dati personali in nostro possesso saranno trattati attraverso strumenti idonei a garantire la riservatezza nel rispetto delle norme di sicurezza previste dalla predetta legge.

DATA ............................................................................. TIMBRO E FIRMA ...........................................................................................................................

essere impresa • • • aprile 2015 • 31


Maggio - Ottobre 2015 - Milano, Via Tortona 32 www.italianmakersvillage.it

Fervono i preparativi per l'Italian Makers Village, il fuori expo di Confartigianato, imperdibile occasione per le imprese associate. Le aziende avranno l’opportunità di farsi conoscere nell’ambito di una vetrina di grandissimo impatto. In particolare la partecipazione delle imprese dell’Emilia Romagna si terrà dal 25 al 29 giugno e dal 17 al 21 settembre 2015 (settimana che coincide con la partecipazione della Regione Emilia Romagna all’interno di Expo).

Presso la nostra sede sono disponibili in vendita i biglietti per visitare l’Expo al prezzo di 22 euro l’uno.

FUORI EXPO BY


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