Anno 09 - Direttore Responsabile Marco Valenti - Mensile di informazione tecnica, economica, professionale - Forlì, viale Oriani, 1 Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale in regime libero D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”
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04 › LUGLIO 2019
La bellezza dell’impresa Conoscere la storia di un’azienda è affascinante. Cosa spinge un imprenditore a rischiare in prima persona, impegnando risorse, lavorando senza sosta per concretizzare un sogno? Rispettare i vincoli imposti dalla burocrazia, interagire con le banche, che nulla sanno delle vicende umane sottese ai freddi dati di bilancio, confrontandosi con un mercato sempre più complesso e riuscire, al contempo, a realizzare il proprio prodotto erogando il miglior servizio al cliente, diviene sempre più complesso. Eppure la motivazione c’è. È la passione, che porta a impegnare tutte le energie per la propria impresa, una bella realtà che merita di essere conosciuta. L’EDITORIALE: Il presidente Luca Morigi ha avviato una serie di incontri con gli imprenditori associati per conoscere meglio le esigenze di chi fa impresa nel nostro comprensorio, per costruire assieme il contesto più favorevole in cui operare. A pagina 2
IL NOTIZIARIO TECNICO: Gli aggiornamenti sulla fatturazione elettronica e la trasmissione dei corrispettivi telematici. La nuova disciplina regionale in materia di tirocini formativi. Chiarimenti sul MOCA. Da pagina 13 a pagina 21
ASSOCIAZIONE: Presentata la seconda edizione del bilancio sociale di Confartigianato Forlì per rendere noto l’operato dell’Associazione e il suo ruolo positivo nei confronti della comunità locale. Da pagina 4
CATEGORIE E MERCATO: Rinnovati i consigli di categoria dell’Associazione forlivese. Le piccole imprese sono il presidio del territorio, anche per la tutela ambientale. Lo sconto in fattura altera la concorrenza, la pronuncia dell’Antitrust. Da pagina 26
editoriale
a cura del presidente Luca Morigi
La vitalità del nostro territorio
L’impresa che non ti aspetti
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onfartigianato Forlì ha recentemente rinnovato la squadra dei dirigenti artigiani. Fra gli obiettivi di mandato, individuati dal nuovo gruppo, anche l’intensificare il dialogo con le aziende associate, per ascoltare con attenzione ciò che gli imprenditori ritengono prioritario per un contesto favorevole al lavoro. È forse ridondante ribadire, ancora una volta, che la crisi ha profondamente modificato il mercato e la modalità del fare impresa. L’imprenditore è stato costretto a rincorrere una situazione complessa, difficile da interpretare, i cui contorni, per molteplici aspetti, sono ancora oggi indefiniti. Nuove modalità produttive, la ricerca continua della qualità, l’abilità di fare squadra, il moltiplicare i contatti con l’estero per incrementare l’export, sono state alcune delle procedure messe in campo da coloro che hanno saputo reagire in
ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE
Anno IX • n. 04 LUGLIO 2019 redazione@confartigianato.fo.it www.confartigianato.fo.it
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questi anni. Uomini e donne che hanno creduto nel proprio sogno imprenditoriale e per questo si sono spesi, impegnando energie e risorse personali, con l’obiettivo di non disperdere un patrimonio di saperi e competenze non solo proprie, ma anche di collaboratori e dipendenti. Storie di imprese che non hanno mai smesso di guardare avanti, che hanno imparato a reinventarsi e che è stimolante conoscere. Racconti di vite che si legano strettamente a quella della propria azienda, di sconfitte e successi, di fatica e di soddisfazioni. Per questo, oltre a ribadire che i dirigenti artigiani sono sempre disponibili al dialogo coi colleghi associati, per un reciproco scambio di idee, per un confronto su problemi e per cercare assieme soluzioni praticabili, abbiamo avviato un percorso di visite alle nostre aziende, per scoprire le realtà del nostro territorio. Molte delle quali sono vere e proprie eccellenze. Per l’abilità nel creare progetti perfettamente rispondenti alle richieste del cliente, nell’essere innovativi, nella qualità offerta, tanto da farsi apprezzare anche all’estero, con importanti collaborazioni, anche oltreoceano. Realtà forse poco conosciute, ma che meritano di essere presentate e apprezzate, aziende artigiane con dimensioni contenute, che realizzano volumi di rilievo e hanno partnership prestigiose, che lavorano ricercando la qualità totale. Fiori all’occhiello del made in Italy, orgogliosamente artigiani e legati al territorio in cui producono e vivono. Aziende che vorremmo raccontare, come testimonianza del valore artigiano, che non è un romantico anacronismo, ma il cuore produttivo dell’economia italiana. Da qui ripartiamo, con rinnovato entusiasmo e la voglia di rappresentare e sostenere al meglio i nostri associati.
Viale Oriani, 1
Direttore Responsabile Marco Valenti
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Redazione Roberta Zoli
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Metalmeccanica Rossi srl, un’eccellenza del territorio
La passione alla base del successo
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a storia della Metalmeccanica Rossi srl, che oggi esporta i suoi prodotti in Francia, in Inghilterra e persino oltreoceano, negli Stati Uniti e in Canada, affonda le sue radici negli anni sessanta. Era il 1967 quando Franco Rossi, nato e cresciuto nell’area in cui, ancora oggi, ha sede l’azienda, iniziò a progettare la costruzione di rimorchi agricoli. In breve tempo, ciò che era iniziata come semplice passione, diventò un’occupazione con lo studio e la realizzazione di silos in tessuto sintetico Trevira. Anni non meno difficili di quelli di oggi, ma dove, rivela lo stesso Rossi, c’era più solidarietà. Il prestito per installare una cabina Enel per disporre della corrente elettrica industriale venne offerto spontaneamente da un vicino di casa, dopo aver visto i primi risultati conseguiti. Una persona che aveva intuito il potenziale di Rossi decidendo di dargli fiducia. Altra tappa importante è il 1978, anno dell’inaugurazione del primo capannone, dove, prima in Italia, la metalmeccanica Rossi produceva silos per le aziende alimentari, panifici, pasticcerie e molini. Un’evoluzione che ha visto l’azienda innovare il settore in molti ambiti, lavorando acciaio, inox e alluminio non solo per la progettazione e la costruzione di silos di stoccaggio, ma anche vasche di decantazione, miscelatori e setacci vibranti. Una crescita continua anche grazie alla presenza in azienda delle due figlie del fondatore. Prima Erica, che nel 1992 è entrata in azienda occupandosi della progettazione dei pezzi, personalizzandoli in base alle esigenze del cliente e poi, dal 2002, con l’ingresso di Franca, qualificata come addetto ai controlli non distruttivi delle saldature. Una realtà a conduzione familiare che, dal 2015, si è qualificata UNI EN 1090, per la costruzione di elementi strutturali. Qualificata sia per l'acciaio,
l'acciaio inox e l'alluminio. Le imprenditrici, coadiuvate dagli otto dipendenti, hanno diversificato la produzione, ampliando l’attività anche nei settori industriali: plastico, riciclaggio alimentare, zootecnico, minerario e chimico. La Metalmeccanica Rossi segue tutte le fasi della realizzazione del prodotto, dal disegno al montaggio e i tecnici dell’azienda seguono il montaggio anche all’estero. Per i non addetti ai lavori è sorprendente vedere come viene progettato un silos e poi suddiviso, in fase di realizzazione, in pezzi che ne facilitano il trasporto, senza inficiarne la tenuta e il funzionamento. Erica Rossi chiarisce che, una volta definita la necessità del cliente, diviene fondamentale disegnare un prodotto che non solo sia funzionale ed efficiente, ma che rispetti i numerosi adempimenti burocratici, per questo, oltre al continuo aggiornamento sulle soluzioni tecnicamente più all’avanguardia, è costante lo studio della normativa di riferimento. Il desiderio per il prossimo futuro è costruire un altro capannone per ampliare il volume d’affari e il numero delle commesse soddisfatte, assumendo nuovo personale. Purtroppo la scelta di mantenere la sede dell’attività nell’area in cui è sorta costituisce oggi un vincolo a questo desiderio. Al momento l’amministrazione comunale ha, infatti, concesso l’autorizzazione al cambio di destinazione d’uso da terreno agricolo a produttivo solamente per un capannone di 500mq, mentre all’azienda ne occorrerebbero mille, per poter rispondere alle esigenze produttive. La vitalità dell’azienda meriterebbe di essere premiata, uno dei fiori all’occhiello dell’economia del forlivese, che riesce a realizzare l’80% del proprio fatturato esportando non deve essere fermata dai vincoli imposti dalla burocrazia. essere impresa
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vita associativa
Un documento snello e di facile consultazione
Bilancio sociale di Confartigianato Forlì presentata la seconda edizione
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onfartigianato Forlì ha scelto di dotarsi, per il secondo anno consecutivo, di un bilancio sociale. Già da anni attiva anche in ambiti che esulano dal quello sindacale e di erogazione dei servizi alle imprese, la realtà forlivese, nel 2018, ha adottato il modello organizzativo 231/2001 relativo alla responsabilità amministrativa di società ed enti associativi e il codice etico. Il modello organizzativo prevede, tra l’altro la nomina dell’organismo di vigilanza, individuato e già operativo, così da garantire al massimo la trasparenza. Un passo importante, che ha richiesto una profonda riorganizzazione, effettuata per sancire la solidità del sistema e, al contempo, testimonianza della volontà di offrire le migliori garanzie agli associati. Una pubblicazione frutto di uno studio approfondito
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sull’attività dell’Associazione e sulle sue ricadute in ambito sociale, realizzato da Michele Tempera di CSR41, estensore anche della precedente edizione. Lo studio si articola in tre sezioni. Si parte con la presentazione di Confartigianato di Forlì Federimprese, attraverso i numeri salienti e la mission che non si esaurisce nella promozione della piccola e media impresa sul territorio, ma consiste anche nell’impegno profuso per creare le condizioni affinché il lavoro e l’occupazione possano generare un beneficio per l’intera comunità, di cui la piccola impresa è sicuramente elemento chiave. Nella seconda parte si chiarisce il contributo che Confartigianato ha fornito alle imprese associate, investendo in innovazione tecnologica per incrementare l’efficienza dei servizi erogati, garantendo formazione e orientamento, gratuitamente, a oltre 600 imprese a seguito dei cambiamenti normativi introdotti, dalla fatturazione elettronica al regolamento europeo sulla privacy. Un apporto prezioso anche in termini di nuove aziende costituite, a cui è stata fornita assistenza per avviare l’attività e di nuove assunzioni; non dimenticando l’attività sindacale che ha consentito di introdurre significative semplificazioContinua a pagina 5 ›››
vita associativa
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Bilancio sociale di Confartigianato Forlì presentata la seconda edizione ni sulla burocrazia, che regola la vita dell’impresa. Un aiuto è stato fornito anche in ambito finanziario, favorendo l’erogazione di crediti per investimenti, soprattutto in innovazione digitale. Più di un milione di euro sono stati distribuiti alle imprese, grazie all’intermediazione di Confartigianato. Allo stesso tempo, tramite l’opera dei consulenti, le aziende sono state accompagnate in un percorso volto ad affrontare criticità in termini di liquidità e finanze, per scongiurare la perdita di posti di lavoro e chiusure di attività. La terza sezione, infine, è dedicata alla presenza dell’Associazione nella società, con un approfondimento incentrato su Confartigianato Persone, che va dall’attività del Caf e del patronato Inapa alle attività di sostegno della terza età, svolte soprattutto da Anap. Spiega il segretario Marco Valenti “sintetizzare l’attività svolta da Confartigianato non è semplice, il lavoro curato da Tempera offre uno spaccato per punti di quello che abbiamo messo in campo lo scorso anno, in cui, incalzati dai numerosi cambiamenti che hanno investito le imprese, abbiamo avuto una ricchissima attività convegnistica e formativa per dare risposta alle numerose domande provenienti dagli imprenditori.” Una parola ha caratterizzato questi ultimi anni,
non solo per il sistema delle imprese, ma anche per chi lo ha rappresentato ed è incertezza. Continua Valenti “stiamo costruendo un nuovo modello di rappresentanza, fare associazione oggi significa affiancare l’imprenditore in tutte le sue necessità, anche come individuo, inserito in un contesto sociale.” Malgrado l’impegno in termini di risorse economiche, Confartigianato ha continuato a presidiare il territorio, collettore delle istanze di imprese e cittadini, con l’operatività dei Caf e del patronato. È un periodo storico difficile, che sfugge a ogni definizione e in continua evoluzione. Punto fermo è che non esiste una crescita economica disgiunta da quella sociale dell’intero territorio. Chiarisce il presidente Luca Morigi “il benessere della società passa anche dallo sviluppo della piccola impresa che crea occupazione, che ha svolto e che, in molti casi, ancora oggi svolge, il ruolo di ammortizzatore sociale. Per questo è necessario creare il contesto più favorevole alla vita dell’impresa, che non può prescindere da quella dell’imprenditore e della sua famiglia. In questi anni, abbiamo riscontrato come la sede territoriale sia spesso punto di aggregazione, dove gli imprenditori manifestano bisogni e segnalano problemi che poi vengono trasferiti nelle sedi più opportune. Dalla collaborazione con le forze dell’ordine, con cui c’è costante confronto, alle istituzioni e le associazioni più attive, l’attenzione alle nostre imprese si traduce in impegno a favore delle comunità in cui queste realtà operano.”
Inaugurati i nuovi locali di Forlì Self Storage Forlì Self Storage si rinnova. Nella sede di via Zotti 20 a Forlì, lo scorso 28 giugno è stata inaugurata la nuova area uffici, progettata senza barriere architettoniche e perfettamente accessibile. All’inaugurazione dell’ampliamento sono intervenuti il presidente della Provincia di Forlì-Cesena Gabriele Fratto, Luca Morigi (presidente di Confartigianato Forlì), Marco Valenti (segretario di Confartigianato Forlì) e don Enzo Scaioli (parroco di Coriano e vicario episcopale Salute e Pastorale Famigliare), che ha benedetto i locali.
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vita associativa
Artusiana, un appuntamento sempre molto gradito
Il successo dello stand di Confartigianato
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ove offerte gastronomiche si sono alternate allo stand Confartigianato in Piazza Garibaldi, all’edizione 2019 dell’Artusiana. A inaugurare la kermesse, sabato 22 giugno, il panificio Castellucci di Meldola che ha consentito di gustare la bontà della pizza alla pala, farcita con prodotti di stagione del territorio, assieme a un bicchiere di birra artigianale. Domenica, invece, protagonisti sono stati gli straccetti di filetto di maiale con radicchio e restrizione di sangiovese e scaglie di grana, accompagnati da un bicchiere di rosso e dalla dolcezza di una mousse alla pesca e amaretto, deliziose creazioni di Pane e Olio di Chypchayev Pavlo. Lunedì un grande ritorno, anche quest’anno sono stati particolarmente apprezzati i tortelli alle pesche preparati dalle insuperabili azdore dell’Associazione Culturale San Marten, di San Martino in Villafranca. A seguire, le ricette dell’Artusi sono state rivisitate in chiave scherzosa dallo chef dell’agriturismo La Minarda, con un debutto di rilievo: la bibita artusiana alla spina. Mercoledì lo stand Confartigianato ha ospitato Biancomangiare di Lorenza Righini con la degustazione di rotolini farciti e di tortelli alla lastra, servita con un calice di Sangiovese di Romagna. Dopo la serata dedicata alla lasagna al rogout di lepre e ai bocconcini di cinghiale fritti serviti dalla Locanda Guelfo di Tredozio, è stato protagonista il
tortello alla lastra, con zucca e patate o erbe miste, premiato all’Expo 2015 preparato dall’azienda Bel Posto di Adriana Maretti. Sabato i passatelli romagnoli asciutti di Aspasso foodtruck e di ALPARCO di Gambettola accompagnati con birra artigianale mentre a concludere la manifestazione è stata la Cooperativa Sociale Abbraccio Verde di Modigliana con le frittelle e le polpettine fritte a base di erbe spontanee. Il segretario dell’Associazione forlivese, Marco Valenti, spiega: “Confartigianato ha scelto di prendere parte anche quest’anno alla festa Artusiana nella convinzione che porre l’accento sull’enogastronomia del territorio, promuovendo la qualità dell’offerta, funga da traino per promuovere l’intera offerta turistica del forlivese. Viviamo in un territorio ricco di opportunità, dalla costa all’Appennino, sono moltissimi i luoghi ancora poco conosciuti. Termalismo, cammini, anche dedicati alla spiritualità, bellezze paesaggistiche e architettoniche rendono il comprensorio meritevole di ben più di una visita. Coniugare enogastronomia e turismo è sicuramente una strategia vincente.”
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Contesto migliore nel resto d’Europa
Le difficoltà del fare impresa in Italia
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stato presentato l’Indice Confartigianato della qualità della vita delle imprese europee, elaborato dall’ufficio studi della Confederazione. Come spiegano i vertici delll’Associazione, le condizioni di contesto sono un fattore essenziale per favorire i processi di crescita, in particolare in una economia, come quella italiana, caratterizzata da un sistema diffuso di piccola impresa. L’analisi mira a comprendere quali siano le criticità e i punti di forza per le imprese italiane, sulla base di specifici indicatori, misurabili e confrontabili coi competitor europei. La domanda di lavoro e di credito, la propensione all’innovazione, la crescita della produttività sono strettamente correlate a un habitat favorevole alle piccole imprese. L’Indice Confartigianato della qualità della vita delle imprese europee misura la capacità di ogni paese dell’Unione europea di mettere a disposizione le migliori condizioni ambientali per l’evoluzione delle piccole imprese sulla base di trenta indicatori raggruppati in sei ambiti: Energia, Credito, Lavoro e capitale umano e Tassazione, più legati alla produzione dell’imprese e Infrastrutture e rapporti con la pubblica amministrazione e qualità dei servizi pubblici, relativi al contesto. I primi posti della classifica sono occupati da paesi del Nord Europa e in particolare primeggia il Lussemburgo, davanti a Danimarca, Paesi Bassi, Svezia; l’Italia è al 27° posto davanti solo alla Grecia. Nel confronto con i principali paesi dell’UE l’Italia è essere impresa
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molto distante da Regno Unito (5° posto) e da Germania (8° posto); ampia la distanza rispetto a Spagna (16° posto) e Francia (18° posto). Tra i sei ambiti esaminati il miglior piazzamento per il nostro Paese si osserva sul tema credito. Al primo posto troviamo l’Estonia, l’Italia occupa il 15° posto davanti al Regno Unito, ma tra i principali paesi dell’Unione il nostro Paese segue la Germania (4°), la Francia (12°) e la Spagna (13°). Sul tema energia il primo posto è occupato dall’Irlanda e l’Italia è al 20° posto, ultima tra i principali paesi europei, presentando un grave ritardo rispetto a Germania (3°), Spagna (6°), Regno Unito (8°) e Francia (9°). Per gli altri quattro ambiti la performance italiana è particolarmente deludente. Per quanto attiene alle infrastrutture si posizionano al primo posto i Paesi Bassi e l’Italia è terzultima davanti a Croazia e Grecia; sono distanti gli altri principali paesi:
Regno Unito (6°), Germania (10°), Francia (12°) e Spagna (16°). L’Italia è penultima nel ranking europeo per gli ambiti di lavoro e capitale umano e per la tassazione. Per quanto attiene al primo punto, i Paesi Bassi sono al primo posto e il nostro Paese è penultimo posto davanti alla Grecia e molto distante da Regno Unito (3°) e Germania (8°); le condizioni del mercato del lavoro sono migliori rispetto a quelle del nostro Paese anche in Francia (20°) e Spagna (25°). Altro tema chiave è la tassazione. Primeggia l’Irlanda, per converso l’Italia è al penultimo posto, davanti solo alla Croazia; migliore la performance degli altri principali paesi UE quali Spagna (8°), Germania (10°) e Francia (25° posto). Altra nota dolente, in conclusione; l’ambito in cui l’Italia si mostra meno ospitale per le imprese è quello dei rapporti con la pubblica amministrazione e la qualità dei servizi pubblici.
No allo stalking telefonico alle aziende
La denuncia all’Antitrust, al Garante della Privacy e a quella dell’Energia Confartigianato ha denunciato all’Autorità Antitrust, al Garante della Privacy e all’Autorità di regolazione dell’energia la tempesta incessante di telefonate alle imprese associate da parte di sedicenti operatori per conto di società di vendita di energia elettrica e gas. Secondo quanto segnalato dalla Confederazione, in un libero mercato è legittimo contattare i clienti per proporre i propri servizi, ma diventa scorretto se chi chiama è a conoscenza di informazioni riservate, come, ad esempio, chi fosse il precedente fornitore del cliente, i dati utili per concludere una fornitura e, in alcuni casi, addirittura gli Iban bancari. Si ricorda inoltre che, salvo ulteriori slittamenti, la scadenza per passare al libero mercato è fissata al 1° luglio 2020.
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Le priorità di Confartigianato
Merletti al Viminale incontro con Salvini
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el corso dell’incontro organizzato dal vicepremier Matteo Salvini, il Presidente Giorgio Merletti (nella foto) ha indicato le priorità che, per Confartigianato, devono caratterizzare la manovra economica. A cominciare dalle clausole di salvaguardia. “Occorre evitare - ha detto Merletti - che la sterilizzazione delle aliquote IVA assorba nella prossima legge di bilancio, come avvenuto nelle ultime manovre, la quasi totalità delle risorse disponibili, lasciando, di fatto, margini quasi inesistenti per le politiche per lo sviluppo e la competitività. Dalla rimodulazione delle aliquote IVA potrebbero scaturire le risorse per sostenere una improcrastinabile riduzione della tassazione personale e sarebbe l’occasione per la correzione di alcune incongruenze e disequilibri”. Il peso del fisco è un altro fronte caldo, evidenziato dal presidente della Confederazione: deve essere garantito che il recupero dei proventi derivanti dalla lotta all’evasione e all’elusione venga effettivamente destinato alla riduzione del carico fiscale. “Abbiamo apprezzato l’avvio di una
generalizzata riduzione della pressione fiscale attraverso l’estensione del regime forfetario. A questo proposito evidenziamo che, in ragione della più generale politica di riorganizzazione del sistema fiscale, è necessaria una organica estensione della flat tax a tutti i soggetti IRPEF, rispettosa del vincolo Costituzionale della progressività. Nel caso in cui un’applicazione generalizzata della flat tax, per motivi di finanza pubblica, non fosse possibile con la prossima legge di bilancio andrebbe prevista l’introduzione della possibilità di tassare al 24% gli utili non distribuiti maturati da imprese individuali e società di persone in contabilità ordinaria. In tal modo, in attesa dell’estensione della flat tax, sarebbero eliminati gli ostacoli alla produzione garantendo parità di trattamento nella tassazione indipendentemente dalla natura giuridica del soggetto. Da subito, per tutte le attività d’impresa escluse dalla flat tax, la prossima legge di Bilancio, anche per incentivare la produttività delle imprese, potrebbe, comunque, introdurre un meccanismo premiale, assoggettando ad aliquota piatta del 15% l’ammontare di redditi in più dichiarati nel 2020 rispetto all’annualità fiscale antecedente. Si tratterebbe, in pratica, di una flat tax sui redditi incrementali. È importante, infine, evitare che la progressiva introduzione della flat tax sia coperta tramite una
riduzione delle spese fiscali. Non vorremmo, cioè, che il finanziamento della progressiva introduzione della flat tax avvenga rimodulando le spese fiscali anche in capo a coloro che non sono direttamente interessati dall’estensione della tassa piatta. In tal caso si verificherebbe una redistribuzione del carico fiscale a loro svantaggio”. La semplificazione del sistema tributario è poi un altro tema urgente secondo Merletti, a giudizio del quale vanno eliminati adempimenti conseguenti all’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica. E quindi vanno abrogati: l’obbligo di comunicazione delle liquidazioni periodiche IVA, il regime IVA dello split payment e del reverse charge, va ridotta dall’8% al 4% la ritenuta applicata dagli istituti di credito e dalle poste sui bonifici che danno diritto a detrazioni d’imposta, va innalzata da 5.000 a 50.000 euro l’obbligo di apposizione del visto per la compensazione dei crediti IVA, vanno unificate IMU e TASI in un’unica imposta comunale. Tra gli obiettivi più immediati anche la riduzione del costo del lavoro, con un intervento strutturale che punti alla revisione, quando non alla eliminazione, di voci di costo che incidono sull’attuale cuneo contributivo determinando altresì una forbice rilevante tra costo sostenuto dalle imprese e componente netta dei salari. essere impresa
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Rinnovato il comitato zonale di Forlimpopoli
Diana Lolli al secondo mandato da presidente
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ssere dirigente artigiano significa credere nel valore dell’Associazione. Impegnarsi per ricoprire un incarico in uno degli organi elettivi si traduce nell’opportunità di dare il proprio personale contributo in rappresentanza della piccola impresa e dell’artigianato. Per questo il nuovo comitato zonale di Forlimpopoli è pronto a portare avanti le istanze delle imprese nelle sedi deputate. La presidente Diana Lolli, al secondo mandato, assieme al vicepresidente Arturo Michellod, Xingle Hu, Mauro Lorenzi, Davide Ragizi e Walter Turci, saranno il punto di riferimento dell’area del basso Bidente per il prossimo quadriennio. Forlimpopoli è un comune che ha saputo darsi una forte identità, legando il proprio nome a quello di uno dei suoi più illustri cittadini, Pellegrino Artusi. E proprio la manifestazione artusiana, che vede la
partecipazione di uno stand di Confartigianato, sin dalla prima edizione, è nota in tutta Italia. Come spiega la presidente Lolli “è una partecipazione attiva, volta a valorizzare i panificatori prima e oggi le tipicità del nostro comprensorio con un’offerta in grado di attrarre ogni sera un pubblico diverso. Proprio le eccellenze gastronomiche connotano fortemente il nostro territorio, Forlimpopoli e Bertinoro si candidano a vero polo del buon cibo e della tradizione culinaria romagnola. Ma non solo la tradizione gastronomica caratterizzano l’area: importanti realtà produttive hanno scelto il nostro territorio, creando un indotto che, malgrado dieci anni di crisi, ancora garantisce un buon livello di benessere. Per questo, pur consapevoli dell’impegno, siamo fieri di impegnarci nel comitato zonale, per mantenere, se non innalzare, la qualità della vita per le imprese e di conseguenza per l’intera comunità.”
Turismo e piccola impresa risorse dell’area
Comitato Zonale Montone e Rabbi: Quinto Biondi presidente Stefano Agatensi, Fabio Bassini, Quinto Biondi, Carmine Coppola, Fabio Fabbri, Franco Ferrini, Mirco Fornasari e Oriano Rimini, sono i dirigenti artigiani che compongono il comitato zonale di Confartigianato per l’area Montone Rabbi. Nel corso del primo incontro il comitato ha nominato presidente Biondi e Fornasari alla vicepresidenza, un gruppo coeso per affrontare il prossimo quadriennio che si apre con una sfida: la recessione che incombe sulla nostra economia. Una situazione estremamente delicata per un’area che, in questi ultimi anni, ha subito pesantemente gli effetti della crisi. Importanti realtà imprenditoriali hanno chiuso i battenti nell’area di Rocca San Casciano e Portico, determinando perdite di posti di lavoro, in parte compensati dai marchi storici che ancora resistono, dando lustro al territorio e dalla nascita di micro imprese che contribuiscono a mantenere vivo il tessuto produttivo. Ma il rischio essere impresa
10 › luglio 2019
spopolamento esiste, per questo, obiettivo del comitato sarà mettere in campo tutte le iniziative necessarie per supportare l’imprenditoria locale, incentivando l’insediamento di nuove realtà. Per quanto attiene all’area di Castrocaro e Terra del Sole ci sono aspettative sul rilancio turistico, legato non solo al termalismo, ma anche al grande interesse che sta nascendo attorno ai cammini e al turismo slow. Un’opportunità da cogliere in sinergia con le altre realtà dell’entroterra, ricche di bellezze paesaggistiche. Predappio, infine, in questi anni si è candidata a diventare sede per un centro studi di rilievo internazionale sui totalitarismi, accompagnando la solida vocazione imprenditoriale a quella di punto di riferimento per accademici e storici del novecento, non soltanto italiani. Un quadriennio che si annuncia molto denso per la nuova dirigenza, determinata a essere partner efficace per le imprese del comprensorio.
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Marzeno: insediato il nuovo comitato zonale di Confartigianato
Riconfermato presidente Graziano Fabbri
S
i è insediato il comitato zonale di Confartigianato dell’area Marzeno (nella foto), che rappresenta gli imprenditori associati di Modigliana e Tredozio. I componenti del consiglio sono: il presidente, Graziano Fabbri di Modigliana, al secondo mandato, il vice presidente Stefano Fabbri di Tredozio, Roberto Biondi, Sebastiano Guelfo Laghi, Marta Marchi e Graziella Perini. Gli imprenditori sono stati eletti durante la tornata elettorale che ha interessato tutti gli organi elettivi di Confartigianato Forlì e, nel primo incontro, hanno provveduto a individuare presidenza e vicepresidenza. È lo stesso presidente Fabbri a chiarire che, malgrado i cambiamenti che affrontano le aziende, impiegando modalità produttive innovative, con l’ausilio di tecnologie sempre più complesse e distanze che si accorciano grazie al web e alla rete, l’artigianato mantiene come pilastri la ricerca della qualità, la passione per il bello e ciò che è fatto a regola d’arte. “Questo è ciò che distingue il prodotto made in Italy, la nostra produzione artigianale, dalla rigida
e standardizzata produzione in serie.” E, proprio sul riconoscimento del vero made in Italy, è in corso il confronto tra Confartigianato e il Governo. L’identificazione dell’origine e delle lavorazioni dei prodotti richiedono più informazione e maggiore trasparenza per tutelare le oltre 300mila imprese artigiane manifatturiere, con un milione di addetti che producono l’eccellenza apprezzata nel mondo. Un valore, in esportazioni, di 125 miliardi. Numeri chiave che impongono di difendere e valorizzare l’identità della nostra produzione.
Nuove sfide per le imprese dell’Alto Bidente
Eraldo Cucchi guida il nuovo comitato zonale La riconferma alla presidenza di Eraldo Cucchi, coadiuvato da Giovanni Milanesi alla vicepresidenza, rappresenta la testimonianza che la direzione intrapesa è corretta. Malgrado le numerose difficoltà che l’economia dell’area registra, l’obiettivo è tutelare la piccola impresa e l’artigianato. L’imprenditoria insediata nel comprensorio è, infatti, ciò che ha impedito ai nostri comuni di perdere la propria identità. Una dichiarazione di intenti condivisa anche dai consiglieri Michele Bellini, Luca Gabelli ed Eros Mambelli. Tutela della piccola impresa che richiede di continuare la collaborazione avviata con l’amministrazione locale e con le istituzioni dell’area. Iniziative quali quelle realizzate sulla sicurezza, che hanno visto la partecipazione e il contributo delle forze dell’ordine per informare sia le imprese, sia i cittadini, soprattutto la popolazione anziana, maggiormente esposta ai rischi di truffe e di raggi-
ri da parte di malintenzionati, sono indispensabili per mantenere alta l’attenzione su temi di grande impatto. L’Associazione è parte integrante del territorio, punto di raccordo fra le diverse anime che costituiscono la comunità. Come testimonia anche la scelta di donare un defibrillatore all’amministrazione comunale di Civitella, nell’ottica di una collaborazione sempre più efficace tra pubblico e privato, per contribuire agli standard qualitativi del welfare di comunità. I tre uffici di Civitella, Galeata e Santa Sofia sono un luogo di confronto non solo con gli imprenditori, ma anche coi cittadini che qui possono trovare molteplici risposte, con il caf, il patronato e, più in generale Confartigianato per il sociale. Un impegno che l’Associazione intende mantenere anche per il prossimo quadriennio, con il nuovo gruppo dirigente, pronto ad affiancare la squadra dei collaboratori. essere impresa
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Consulenza fiscale › a cura di Francesco Bandini PROROGA DEI VERSAMENTI DELLE IMPOSTE Il decreto legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, nella legge 28 giugno 2019 n. 58, prevede all’articolo 12-quinquies, comma 3, la proroga al 30 settembre 2019 dei termini di versamento che scadono dal 30 giugno al 30 settembre 2019 per i soggetti che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale di cui all’art. 9- bis del D.L. n. 50/2017 e che dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore al limite stabilito, per ciascun indice, dal relativo decreto di approvazione del Ministro dell’economia e delle finanze. La disposizione in esame prosegue, al comma 4, precisando che la proroga si applica anche ai soggetti che partecipano a società, associazioni e imprese “trasparenti” di cui agli articoli 5, 115, e 116 del TUIR, purchè possiedano i requisiti sopra indicati. Si tratta dei termini dei versamenti risultanti dalle dichiarazioni dei redditi, Irap e IVA che scadono dal 30 giugno al 30 settembre 2019. Tali indici sono stati approvati con i decreti del Ministro dell’economia e delle finanze del 23 marzo 2018 e del 28 dicembre 2018. La risoluzione 28 giugno 2019, n. 64, avente oggetto gli Indici sintetici di affidabilità fiscale-Proroga dei versamenti, ricorda che con le disposizioni normative richiamate sono state quindi individuate le attività economiche per le quali, se esercitate in forma di impresa o di lavoro autonomo, risultano approvati gli ISA in argomento. L’Agenzia delle Entrate, commentando l’articolo 12-quinquies, chiarisce che detto articolo nel disporre la proroga al 30 settembre 2019 dei termini dei versamenti per i soggetti che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli ISA, si riferisce a tutti i contribuenti che, contestualmente: esercitano, in forma di impresa o di lavoro autono mo, tali attività prescindendo dal fatto che gli stessi applichino o meno gli ISA; dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore al limite stabilito, per ciascun ISA, dal relativo decreto ministeriale di approvazione. Al riguardo la normativa prevede che gli ISA si applicano ai contribuenti che hanno dichiarato ricavi di cui all’art. 85, comma 1, esclusi quelli di cui alle lettere c), d) ed e), ovvero, compensi di cui all’art.
54, comma 1, del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, di ammontare non superiore a euro 5.164.569. Per gli indici AG40U, AG50U, AG69U e AK23U, ai fini della determinazione del limite di esclusione dall’applicazione degli indici stessi, di cui alla lettera a) del comma 1, i ricavi devono essere aumentati delle rimanenze finali e diminuiti delle esistenze iniziali valutate ai sensi degli articoli 92 e 93 del testo unico delle imposte sui redditi. Ricorrendo tali condizioni, l’Agenzia delle Entrate precisa che risultano interessati dalla proroga anche i contribuenti che, per il periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2018: applicano il regime forfetario agevolato, previsto dall’articolo 1, commi da 54 a 89, della legge 23 dicembre 2014, n. 190; applicano il regime fiscale di vantaggio per l’im prenditoria giovanile e lavoratori in mobilità di cui all’articolo 27, commi 1 e 2, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111; determinano il reddito con altre tipologie di criteri forfetari; dichiarano altre cause di esclusione dagli ISA.
TRASMISSIONE TELEMATICA DEI CORRISPETTIVI E INAPPLICABILITA’ DELLE SANZIONI L’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 15 del 29 giugno 2019, ha fornito gli attesi chiarimenti sulla inapplicabilità delle sanzioni in sede di avvio dell’obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi, dopo la modifica normativa inserita nell’articolo 12-quinques in sede di conversione del decreto legge n. 34/2019 (decreto legge “crescita”, convertito in legge n. 58 del 28 giugno 2019 e pubblicato nel S.O. n. 26/L alla G.U. n. 151 del 29 giugno 2019). Innanzitutto la disposizione ha introdotto a regime un maggior arco temporale (12 giorni) entro cui i dati relativi ai corrispettivi giornalieri sono trasmessi telematicamente all’Agenzia delle Entrate, fermo restando l’obbligo di memorizzazione giornaliera dei dati relativi ai corrispettivi e i termini di liquidazione dell’IVA. Inoltre, ha previsto una “moratoria dalle sanzioni” nel primo semestre di vigenza dell’obbligo (quindi, fino al 31 dicembre 2019 per i soggetti tenuti all’avvio dal 1° Continua a pagina 14 ››› essere impresa
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luglio 2019; fino al 30 giugno 2020 per i soggetti tenuti all’avvio dal 1° gennaio 2020). In particolare: a) i soggetti che alla data del 1° luglio 2019 (o 1° gennaio 2020) non hanno la disponibilità di un Registratore Telematico (RT) devono: • continuare a certificare i corrispettivi mediante scontrini o ricevute fiscali fino alla messa in uso del Registratore Telematico e comunque per un periodo non superiore ai sei mesi; • annotare i dati dei corrispettivi nel registro dei corrispettivi (ex art. 24 DPR 633/72); • trasmettere i dati relativi ai corrispettivi giornalieri entro la fine del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione (con le modalità che saranno stabilite con apposito provvedimento direttoriale); • liquidare l’IVA del periodo nei termini ordinari. b) I soggetti che alla data del 1° luglio 2019 (o 1° gennaio 2020) hanno tempestivamente “messo in servizio” il Registratore Telematico: • devono memorizzare il corrispettivo mediante il RT e rilasciare il documento commerciale; • possono trasmettere i dati relativi ai corrispettivi giornalieri entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione; • liquidano l’IVA del periodo nei termini ordinari.
ta automaticamente al dispositivo in uso; con la procedura web, i soggetti interessati potranno predisporre online il documento commerciale e allo stesso tempo memorizzare e inviare all’Agenzia delle Entrate i dati dei corrispettivi di ogni singola operazione effettuata. Per accedere al sistema è possibile utilizzare le credenziali Spid (Sistema pubblico di identità digitale), dei servizi telematici Entratel e Fisconline o la Carta Nazionale dei Servizi (Cns). Una volta entrato, l’operatore Iva che effettua la cessione o prestazione dovrà verificare i suoi dati già precompilati e inserire i dati relativi all’operazione effettuata (quantità, descrizione, prezzo unitario e aliquota Iva) e la modalità di pagamento (denaro contante o elettronico). Il documento commerciale potrà, quindi, essere stampato e consegnato al cliente su carta oppure, se quest’ultimo è d’accordo, inviato via email o con altra modalità elettronica. Gli utenti potranno ricercare e visualizzare i documenti commerciali mediante una specifica funzionalità online messa a disposizione all’interno del portale Fatture e Corrispettivi.
LE DATE DELLA FATTURA ELETTRONICA DOPO IL 1 LUGLIO 2019 L’art. 11 D.L. 119/2018, modificando l’art. 21 D.P.R. 633/1972, ha previsto due novità per le fatture emesse a far data dal 1.07.2019:
Infine, si fa presente che l’Agenzia delle entrate ha attivato la procedura web gratuita per la memorizzazione e trasmissione dei dati dei corrispettivi, accessibile all’interno dell’area riservata del portale Fatture e Corrispettivi.
1) il documento deve recare “la data in cui è effettuata la cessione di beni o la prestazione di servizi ovvero la data in cui è corrisposto in tutto o in parte il corrispettivo, sempreché tale data sia diversa dalla data di emissione della fattura”;
Nel comunicato stampa, in allegato, emanato a commento della Circolare n. 15/2019 viene precisato che:
2) la possibilità di emettere la fattura entro 12 giorni dall’effettuazione dell’operazione. In relazione a quest’ultimo termine, modificato con la legge di conversione del decreto Crescita, la previsione originaria era di 10 giorni.
il nuovo servizio è attivo all’interno dell’area riservata del portale Fatture e Corrispettivi; potrà essere utilizzato, oltre che da pc, anche tramite tablet e smartphone poiché la visualizzazione si adat-
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Si ricorda inoltre che l’Agenzia delle Entrate, con la circolare 17.06.2019, n. 14/E, ha fornito ulteriori chiarimenti in tema di fatturazione elettronica. Come noto, per il primo semestre, era prevista la possibilità di emettere (e quindi trasmettere alla piattaforma SdI) le fatture entro il termine previsto per la liquidazione periodica senza applicazione di sanzioni per omessa/tardiva fatturazione. Per i contribuenti mensili la moratoria (per le fatture emesse nel primo semestre) è prevista fino a settembre. In sostanza, l’invio entro tali termini veniva considerato tempestivo. Era inoltre prevista una riduzione delle sanzioni in caso di invio entro il termine per la liquidazione periodica del periodo successivo. Per quanto riguarda le fatture differite, il termine ultimo di emissione rimane fermo al giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione delle operazioni. Sempre in tema di fatturazione differita è stato precisato dall’Agenzia delle Entrate, attraverso la circolare n.14/E del 17/06/2019, che in caso di cessione di beni la cui spedizione risulti da uno o più d.d.t. (documenti di trasporto), la data di effettuazione dell’operazione (campo “Data fattura” del file fattura elettronica) dovrà coincidere con la data dell’ultimo D.d.t. e la fattura potrà poi essere inviata (emessa) a S.d.i. entro il 15 del mese successivo. Tale comportamento non sembra però escludere altre possibilità come quella di poter indicare come data della fattura quella di fine mese, ovvero una data intermedia tra quella dell’ultimo d.d.t. e fine mese, o anche una data successiva alla fine del mese. In tal caso, però, da interlocuzioni con l’Agenzia delle Entrate, la fattura elettronica deve essere trasmessa a S.d.i. nella stessa data in cui è generata. Per quanto riguarda le sanzioni, in caso di omessa o tardiva fatturazione e perciò di trasmissione oltre i termini previsti, è prevista la sanzione tra il 90% e il 180% dell’imposta relativa all’imponibile non fatturato. In caso di violazioni che non hanno inciso sulla liquidazione dell’IVA, viene applicata la sanzione fissa tra 250 e 2.000 euro..
Consulenza del lavoro › a cura di Susi Silvani TIROCINI FORMATIVI: LA NUOVA DISCIPLINA IN EMILIA-ROMAGNA La Legge Regionale numero 1 del 2019, entrata in vigore il 1° luglio, riscrive la disciplina applicabile ai tirocini formativi stipulati in Emilia Romagna. Di seguito si riportano le principali modifiche apportate alla precedente normativa applicata (L.R. n. 17/2005).
Autorizzazione preventiva Dal punto di vista procedurale, l’avvio dei tirocini potrà avere luogo solo dopo che l’Agenzia regionale per il lavoro dell’Emilia-Romagna, ricevute le previste comunicazioni da parte dei soggetti promotori e dei datori di lavoro ospitanti ed esperite una serie di verifiche e di controlli dall’esito positivo, avrà autorizzato l’attivazione degli stessi.
Destinatari Tutti possono svolgere un tirocinio senza differenziazioni di tipologie: maggiorenni, minorenni (purché abbiamo assolto al diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, in possesso di una qualifica professionale o un diploma) occupati e non occupati. È fatto divieto di attivare un tirocinio per soggetti abilitati o qualificati all’esercizio di una professione regolamentata (come ad es. estetista, farmacista, geometra, commercialista etc.) per attività riconducibili alla stessa professione, nonché per tutti quelli che abbiano già lavorato presso il soggetto ospitante, nei due anni precedenti, come lavoratori subordinati o con qualunque altra forma contrattuale.
Durata Per quanto concerne la durata del tirocinio (compreContinua a pagina 16 ›››
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se eventuali proroghe), la stessa viene stabilita nelle seguenti misure: da 2 a 6 mesi per la generalità dei tirocini;
durata di almeno 6 mesi), indeterminato, o apprendistato, l’azienda può attivare un ulteriore tirocinio, fino ad un massimo di 4.
Indennità
fino a 12 mesi in caso di persone svantaggiate ai sensi della legge n. 381 del 1991, richiedenti di asilo e protezione internazionale o umanitaria e titolari di status di rifugiato e di protezione sussidiaria ex DPR 21/2015, vittime di violenza e di grave sfruttamento da parte delle organizzazioni criminali e titolari di permesso di soggiorno rilasciato per motivi umanitari nonché in percorsi di protezione sociale;
L’azienda deve riconoscere al tirocinante una indennità minima mensile pari a € 450, che sarà riconosciuta per intero a fronte di una partecipazione mensile non inferiore al 70% delle presenze. Ai tirocinanti percettori di forme di sostegno al reddito, in assenza di lavoro (es. “NASpI”), l’azienda ospitante ha la facoltà di erogare l’indennità cumulabile con l’ammortizzatore anche oltre i 450€.
fino a 24 mesi per tirocini riguardanti soggetti di sabili rientranti nell’ambito di applicazione della legge 68/1999;
Divieto di attivazione per l’azienda
da 1 a 6 mesi per le attività stagionali; Il tirocinio può essere sospeso in caso di malattia, maternità, infortunio per periodi continuativi pari o superiori a 30 giorni di calendario, oppure per chiusure aziendali di almeno 15 giorni.
Limiti quantitativi Parzialmente modificati i criteri di computo del numero massimo dei tirocinanti “ospitabili”, essendo ora ammessa la possibilità di tener conto anche dei lavoratori a tempo determinato, a condizione che la data d’inizio del contratto sia anteriore alla data d’avvio del tirocinio e la scadenza posteriore alla data di fine del tirocinio: n. 1 tirocinante per aziende da 0 a 5 dipendenti a tempo indeterminato (esclusi gli apprendisti) nonché a tempo determinato se questi iniziano prima dell’avvio del tirocinio e terminano dopo la fine. n. 2 tirocinanti per aziende da 6 a 20 dipendenti a tempo indeterminato (esclusi gli apprendisti) nonché a tempo determinato se questi iniziano prima dell’avvio del tirocinio e terminano dopo la fine. n. 10% con arrotondamento all’unità superiore per aziende con più di 21 dipendenti a tempo indeterminato (esclusi gli apprendisti) nonché a tempo determinato se questi iniziano prima dell’avvio del tirocinio e terminano dopo la fine. Nel numero massimo di tirocini ospitabili non si computano i tirocini curricolari, nonché i tirocini per inclusione sociale, disabili, soggetti svantaggiati, etc. Viene introdotta una sorta di “premio alla stabilizzazione”, per i datori di lavoro che assumano soggetti in precedenza ospitati come tirocinanti, che si sostanzia nella possibilità di stipulare tirocini oltre la quota sopra riportata: per ogni tirocinante assunto negli ultimi 24 mesi, con contratto a tempo determinato (della
Non è possibile attivare tirocini se, negli ultimi 12 mesi, sono stati effettuati licenziamenti, eccetto quelli per giusta causa e per giustificato motivo soggettivo, per attività equivalenti a quelle del tirocinio. Rientrano nel divieto: Licenziamento collettivo (Procedure di mobilità), Licenziamento per giustificato motivo oggettivo, Licenziamento per superamento del periodo di comporto; Licenziamento per mancato superamento del pe riodo di prova; Risoluzione del rapporto di apprendistato, per vo lontà del datore di lavoro, al termine Il del periodo formativo; Licenziamento per fine appalto. È possibile derogare alla norma se sono presenti specifici accordi sindacali.
Sistema sanzionatorio È stato introdotto un sistema sanzionatorio molto rigido e gravoso per le aziende, che prevede il divieto di attivazione di nuovi tirocini per 1 anno oppure 3 anni a seconda della tipologia della violazione constatata. Divieto di attivazione di nuovi tirocini per 1 anno nei casi di: Violazione limiti di durata minima e massima; Violazione dei limiti numerici; Svolgimento attività diverse dal progetto; Mancata erogazione formazione sicurezza; Riqualificazione del tirocinio in rapporto di lavoro da parte dell’INL; Mancata indennità - Min. 450€ con effettiva pre senza del 70%; Continua a pagina 18 ››› essere impresa
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Attivazione con un minorenne senza qualifica. Se tali violazioni vengono sanate il divieto si riduce di 1/3. Divieto di attivazione di nuovi tirocini per 3 anni nei casi di: Avvio senza autorizzazione; Mancata assicurazione INAIL; Attivazione tirocinio con una persona che aveva già lavorato presso l’azienda; Attivazione tirocinio per una persona già abilitata o qualificata; Inoltre i tirocini dovranno essere immediatamente interrotti e al tirocinante dovrà essere comunque riconosciuta l’intera indennità. Le disposizioni in materia di tirocini sopra descritte non trovano in ogni caso applicazione per i tirocini CURRICULARI promossi da Università, Istituzioni scolastiche, centri di formazione professionale, fondazioni di Istruzione Tecnica Superiore (ITS).
DAL 30 GIUGNO 2019 LE NOVITA’ DEL DECRETO CRESCITA Nella Gazzetta Ufficiale n.151 del 29 giugno 2019 è stato pubblicata la Legge n.58 del 28 giugno 2019 contenente “Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi” entrata in vigore dal 30 giugno 2019. Fra le disposizioni che riguardano i datori di lavoro ricordiamo:
RIDUZIONE “STRUTTURALE” DELLE TARIFFE INAIL (ART. 3-SEXIES) La Legge di Bilancio 2019 ha stabilito che dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2021 la riduzione dei premi e contributi INAIL per l’assicurazione obbligatoria
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contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali; stabilendo inoltre che alla scadenza del triennio di applicazione della riduzione tariffaria saranno revisionate tenendo conto delle trasformazioni del mondo produttivo nonché tecnologiche. Con la Legge n. 58/2019 sono disposti gli stanziamenti relativi alle risorse necessarie a rendere strutturali tali misure. Ne la Legge di Bilancio 2019 ne la Legge n. 58/2019 non hanno stabilito niente in riferimento alla riduzione delle tariffe INAIL per l’anno 2022
RAVVEDIMENTO PARZIALE (ART. 4-DECIES) Con la Legge 58/2019 è stata introdotta una norma di interpretazione autentica in materia di ravvedimento operoso. È prevista infatti, l’introduzione del nuovo articolo 13bis del D.Lgs n. 472/1997 recante “Ravvedimento parziale” con il quale è previsto che il contribuente possa avvalersi del ravvedimento operoso anche in caso di versamento frazionato dell’imposta. Per cui, nel caso in cui l’imposta dovuta sia versata in ritardo e il ravvedimento, con il versamento della sanzione e degli interessi, intervenga successivamente, la relativa sanzione corrisponderà a quella riferita all’integrale tardivo versamento e gli interessi saranno dovuti per l’intero periodo del ritardo. La riduzione prevista in caso di ravvedimento è riferita al momento del perfezionamento dello stesso. Invece nel caso in cui il versamento tardivo dell’imposta frazionata in scadenze differenti, il contribuente potrà operare il ravvedimento per i singoli versamenti, con le riduzioni di cui al precedente periodo, per il versamento complessivo, applicando alla sanzione la riduzione individuata in base alla data in cui la stessa è regolarizzata. Continua a pagina 19 ›››
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OBBLIGO DI EFFETTUAZIONE DELLE RITENUTE PER I DATORI DI LAVORO FORFETTARI (ART. 6) Con la conversione in legge del Decreto Crescita l’art.6 viene confermato nella versione prevista dal DL n. 34/2019, sancendo il ripristino dell’obbligo di effettuazione delle ritenute da parte dei datori di lavoro in regime forfettario per cui i predetti soggetti, hanno l’obbligo di operare le ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilati erogati con effetto retroattivo dal 1° gennaio 2019. Di conseguenza le eventuali ritenute non operate sulle retribuzioni e sui compensi corrisposti nei primi mesi dell’anno (gennaio, febbraio e marzo) devono essere trattenute in modo frazionato in tre rate mensili, di pari importo, a partire dalle retribuzioni erogate nel mese di agosto 2019.
PREVISIONE SALVA INPGI (ART. 16-QUINQUIES) L’INPGI, (Istituto nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani) entro 12 mesi dal 30 giugno 2019, dovrà predisporre un nuovo regime previdenziale in modo tale da contenere i costi riequilibrando dal punto di vista finanziario la gestione sostitutiva dell’assicurazione generale obbligatoria. Entro 18 mesi dal 30 giugno 2019, l’Istituto dovrà trasmettere ai Ministeri che controllano le condizioni economiche un bilancio tecnico attuariale. Nel caso in cui il bilancio non sia in grado di evidenziare la sostenibilità economica del sistema pensionistico nel medio-lungo termine, il Governo adotterà uno o più regolamenti atti al passaggio di alcune categorie assicurate dall’INPS all’INPGI. Il governo ha predisposto le risorse economiche per attuare l’eventuale passaggio. Con questa disposizione si sospende inoltre il commissariamento dell’Istituto previdenziale fino al 31 ottobre 2019.
BONUS GIOVANI ECCELLENZE (ART. 39-BIS) La Legge n. 58/2019 non ha apportato alcuna modifica alla Legge di Bilancio 2019, chiarendo la destinazione degli oneri economici che derivano da tale esonero. Ricordiamo che l’incentivo introdotto è quello dell’esonero dal versamento dei contributi a carico del datore di lavoro (ad esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL) in caso di assunzione a tempo indeterminato, dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019, di cittadini in possesso: della laurea magistrale, ottenuta nel periodo 1° gennaio 2018 - 30 giugno 2019 con la votazione di 110 e lode (e con una media ponderata di almeno
108/110), entro la durata legale del corso di studi e prima del compimento del 30° anno di età, in università statali o non statali legalmente riconosciute; di un dottorato di ricerca, ottenuto nel periodo 1° gennaio 2018 - 30 giugno 2019 e prima del compimento del 34° anno di età, in università statali o non statali legalmente riconosciute. L’esonero spetta per un periodo massimo di 12 mesi decorrrenti dalla data di assunzione, nel limite massimo di 8.000 euro per ogni assunzione effettuata e riproporzionati in caso di assunzione a tempo parziale; nonché per le trasformazioni a tempo indeterminato dal periodo 1° gennaio 2019 - 31 dicembre 2019, di chi è in possesso dei requisiti sopra descritti.
AGEVOLAZIONI PER LE ASSUNZIONI NEL MEZZOGIORNO (ART. 39-TER) La Legge n. 58/2019 provvede al rifinanziamento dell’incentivo anche per le assunzioni effettuate dal 1° gennaio 2019 al 30 aprile 2019 e fino a un limite di 200 milioni di euro). Rammentiamo che con la Legge di Bilancio 2019 (art. 1, comma 247), è possibile prevedere speciali misure che favoriscono le assunzioni con contratto a tempo indeterminato, nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, di giovani sotto 35 anni, o soggetti di età superiore a 35 anni, privi di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi. Per i datori di lavoro che assumono tali soggetti è previsto un esonero contributivo (con esclusione di premi e contributi dovuti all’INAIL) pari al 100% nel limite massimo di importo annuo di 8.060 euro. Le regole per la fruizione del suddetto beneficio sono state definite dall’ANPAL con il Decreto n. 178 del 19 aprile 2019. In particolare, l’incentivo riguarda le assunzioni effettuate nel periodo compreso tra il 1° maggio 2019 ed il 31 dicembre 2019, di persone disoccupate che abbiano un’età compresa tra 16 e 34 anni, ovvero di età superiore a 34 anni, purché privi di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi.
INCENTIVO ALL’INSERIMENTO DI GIOVANI NEL MONDO DEL LAVORO (ART. 49-BIS) I datori di lavoro che corrispondono erogazioni liberali non inferiori a 10.000 euro nell’arco di un anno a favore di Istituti secondari di secondo grado o di Istituti professionalizzanti (anche in ambito agrario) per la realizzazione, riqualificazione e l’ammodernamento di Continua a pagina 20 ››› essere impresa
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laboratori professionalizzanti; assumono a tempo indeterminato giovani diplo mati presso le medesime istituzioni al termine del ciclo di studi è previsto un parziale esonero dal versamento dei contributi dovuti (eccetto i premi e i contributi dovuti all’INAIL). Si ha diritto all’incentivo per periodo massimo di 12 mesi a decorrere dalla data di assunzione ed è riconosciuto dall’esercizio finanziario 2021 ai titolari di reddito di impresa, ma non è cumulabile con altre agevolazioni previste per le medesime spese. Qualora il datore di lavoro abbia la possibilità di usufruire fruire del beneficio, le erogazioni liberali erogate agli istituti devono mirare alla realizzazione di laboratori professionalizzanti per lo sviluppo delle competenze, o di laboratori e ambienti di apprendimento innovativi per l’utilizzo delle tecnologie, o di ambienti digitali e innovativi per la didattica integrata, oppure di attrezzature e dispositivi hardware e software per la didattica. Per quanto riguarda le modalità e i tempi di predisposizione delle erogazioni e la misura dell’incentivo verranno indicate con Decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.
Trasporti › a cura di Alberto Camporesi MACCHINE AGRICOLE E OPERATRICI Pubblicato il decreto attuativo per la revisione Arriva il Decreto attuativo 2019 per la revisione delle macchine agricole e macchine operatrici. Un decreto già annunciato con scadenze pensate per garantire una maggiore sicurezza stradale e lavorativa. Un provvedimento che si aggiunge alla rosa degli interventi e degli incentivi previsti dallo Stato per ottimizzare le condizioni del parco mezzi. Le macchine operatrici e le macchine agricole sono soggette a revisione periodica nel rispetto di quanto previsto dagli articoli 111 e 114 del Codice della Strada. Ecco, dunque, che arriva il decreto attuativo, pubblicato in Gazzetta Ufficiale nei primi giorni di luglio, circa le nuove scadenze da rispettare. Il decreto attuativo conferma le date e le scadenze già rese note con il decreto n° 80 del 28 febbraio 2019. Unico requisito da considerare è la data di immatricolazione del veicolo: entro il 30 giugno 2021 per i veicoli immatricolati entro il 31 dicembre 1983; entro il 30 giugno 2022 per i veicoli immatricolati dal 1° gennaio 1984 al 31 dicembre 1995; entro il 30 essere impresa
20 › luglio 2019
giugno 2023 per i veicoli immatricolati dal 1° gennaio 1996 al 31 dicembre 2018. Al quinto anno entro la fine del mese di prima immatricolazione per i veicoli immatricolati dopo il 1° gennaio 2019. Nel rispetto di quanto indicato dagli articoli 111 e 114 del Codice della Strada, il decreto attuativo conferma l’entità dei mezzi inclusi nell’obbligo della revisione periodica. Si tratta di macchine agricole e macchine operatrici che rispondono ai seguenti requisiti: macchine impiegate per la costruzione e la manutenzione di opere civili e per le infrastrutture stradali o impiegate per interventi di ripristino del traffico; macchine spartineve, sgombraneve o ausiliarie come spanditrici di sabbia o simili; carrelli o altri mezzi destinati alla movimentazione di cose. I possessori e i gestori di macchine operatrici e macchine agricole dovranno rispettare le scadenze indicate per evitare sanzioni e ritiro di documenti. Infatti, coloro che continuano a circolare con mezzi non revisionati saranno tenuti al pagamento di una sanzione amministrativa dell’importo compreso tra i 64 e i 345 € e alla consegna dei documenti alle autorità preposte ai controlli, quali carta di circolazione o certificato di idoneità tecnica. Esclusi dai provvedimenti sanzionatori solo i soggetti che dimostreranno di essere in attesa della data di prenotazione per effettuare la revisione.
Ambiente e Sicurezza › a cura di Alberto Camporesi MOCA L’applicazione del Decreto legislativo n. 29/2017 Dal 2 aprile è entrato in vigore il Decreto legislativo n. 29/2017 che prevede sanzioni più severe per chi viola le norme, contenute nel Regolamento 1935/2004, sulla sicurezza di materiali e oggetti che entrano in contatto con gli alimenti, i cosiddetti MOCA. Parliamo di piatti, bicchieri, posate, bottiglie, coltelli da lavoro, incarti, etichette, imballaggi. Confartigianato segnala che gli operatori AUSL stanno controllando le imprese del comparto alimenti che utilizzano dei M.O.C.A. per verificarne le effettive caratteristiche (dichiarazione di conformità alla normativa) e corretta applicazione delle procedure previste nel manuale HACCP. Le misure specifiche prevedono che i materiali e gli oggetti MOCA siano corredati di una dichiarazione scritta che attesti la loro conformità alle norme vigenti. Una Continua a pagina 21 ›››
notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 20
documentazione appropriata deve essere disponibile per dimostrare tale conformità e deve essere resa disponibile alle autorità competenti che la richiedano. Analogo obbligo è previsto per l’utilizzazione di MOCA, in sede di produzione o commercio degli alimenti, che è subordinata all’accertamento della loro conformità alle norme vigenti nonché della idoneità tecnologica allo scopo cui sono destinati. Pertanto, l’impresa dovrà essere fornita della dichiarazione di conformità rilasciata dal produttore, ed essere sempre in grado di consentire all’autorità sanitaria di identificare il fornitore o il produttore dell’oggetto impiegato. In generale la dichiarazione di conformità è un’assunzione di responsabilità da parte del produttore e attesta l’idoneità del MOCA con il prodotto alimentare alle norme vigenti, nelle condizioni e con le eventuali limitazioni indicate, ivi compresi gli utilizzi previsti e, ove applicabile, le informazioni fornite dal cliente utilizzatore. Nella dichiarazione devono essere riportate tutte le informazioni che devono essere analizzate e valutate dalle imprese del settore alimentare che si assumono la responsabilità di porre il materiale a contatto con l’alimento. Nel decreto vengono di fatto praticamente accomunati nella medesima responsabilità per mancato rispetto delle disposizioni richiamate sia i produttori dei materiali ed oggetti destinati a venire in contatto con gli alimenti che i semplici utilizzatori degli stessi, ossia gli alimentaristi. Si riporta a titolo di esempio di buona pratica, una serie di elementi che possono essere presenti nelle dichiarazioni di conformità dei MOCA, salvo disposizioni specifiche, affinché sia assicurata un’adeguata informazione, tra le parti interessate: identità ed indirizzo del produttore o dell’importa tore (ragione sociale dell’emittente della dichiarazione e dati di riferimento per contattare lo stesso); identità dell’azienda destinataria del documento; descrizione della tipologia ed identificazione del materiale a cui si riferisce (denominazione commerciale, nome o altre informazioni di identificazione); presenza di codice identificativo o numero della di
chiarazione che consente di stabilire in modo univoco la relazione tra la dichiarazione ed i singoli lotti del medesimo materiale; la dichiarazione che i materiali rispettano le norme per la tutela della salute dei consumatori; lingua del documento comprensibile per il cliente utilizzatore (in italiano per l’Italia); conformità con un richiamo alla normativa di rife rimento (Regolamento CE 1935/2004 più eventuale normativa specifica); informazioni pertinenti l’uso, ivi comprese le even tuali restrizioni (temperature, tempi di contatto, sostanze e ambienti, ecc.), le sostanze di composizione e soggette a limitazioni o restrizioni o agli additivi a doppio uso; tipologia di alimenti per i quali il materiale o l’og getto è adeguato per essere destinato a venire a contatto; informazioni sull’impiego di biocidi di superficie; data di compilazione della dichiarazione; firma del responsabile della dichiarazione e la po sizione che ricopre all’interno dell’azienda. La dichiarazione deve essere tempestivamente aggiornata quando cambiamenti significativi di fabbricazione determinino variazioni di migrazione o quando si è in presenza di nuovi dati scientifici o di adeguamenti della legislazione attinente. La dichiarazione di conformità rilasciata dal produttore non esclude quindi che il cliente utilizzatore effettui le dovute verifiche a conferma della completa idoneità, anche tecnologica, del materiale, segnalando tempestivamente eventuali discordanze rispetto alle indicazioni fornite dal produttore. La responsabilità dell’utilizzatore viene addebitata anche se proporzionalmente in relazione al ruolo svolto nella filiera, prevedendo una forbice tra minimo e massimo delle sanzioni. Pertanto alla luce di quanto sopra esposto si consigliano le imprese utilizzatrici di MOCA di effettuare le opportune verifiche, richiedendo le dichiarazioni di conformità ai produttori e adeguando il Piano HACCP con le procedure di gestione.
GREEN FOCUS SRL al servizio dell’economia circolare “FAI LA DIFFERENZA” scegliamo la strada giusta Un progetto innovativo di educazione civica col coinvolgimento dei cittadini nel compiere un gesto utile che procura benefici. Prevede l’installazione nel territorio di Riciclatori-Incentivanti chiamati ECO-COMPATTATORI, progettati per rilasciare coupon e benefit, per ogni rifiuto conferito. SCONTI RISERVATI AGLI ASSOCIATI CONFARTIGIANATO
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essere impresa
luglio 2019 › 21
anap
Presentata la quarta edizione di “Più sicuri Insieme”
A Roma la conferenza stampa con il ministro degli Interni
L’
impegno di Confartigianato contro le truffe agli anziani continua con la 4° edizione di Più Sicuri Insieme, la campagna nazionale contro le truffe agli anziani promossa da Anap Confartigianato e dal Ministero dell’Interno, con la collaborazione di Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza. Un’alleanza per la legalità nata quattro anni fa per contrastare uno dei reati più spregevoli della nostra società: le truffe agli anziani. “La nostra collaborazione con il mondo di Confartigianato è fondamentale, non solo sul tema delle truffe agli anziani, ma anche sulla riduzione fiscale, sull’attenzione agli artigiani, alle partite IVA e alle piccole imprese perché è proprio questa la spina dorsale economica e sociale di questo Paese - ha sottolineato il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione di Più Sicuri Insieme - Sulle truffe siamo partiti anni fa con diverse iniziative di informazione e sensibilizzazione su come comportarsi in caso di truffa, quando aprire la porta di casa, cosa dire e non dire al telefono o su come muoversi in banca, alle poste o lungo la via di casa. Dopo anni di crescita costante, finalmente le truffe agli anziani sono in calo, così come i reati in generale. Mi piace pensare che questo risultato sia frutto del lavoro di associazioni come Confartigianato nell’educazione e nella sensibilizzazione essere impresa
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dei cittadini, oltre che della specializzazione delle forze dell’ordine italiane”, ha ribadito il Ministro Salvini. Un reato in costante calo nell’ultimo triennio. Secondo i dati del Viminale, infatti, dal 2016 ad oggi sono diminuiti i reati contro gli over 65, con un significativo - 2,7% rispetto al 2017, così come le truffe agli anziani, scese sotto la soglia dei 20mila raggiri annui. Un risultato importante, ottenuto grazie al lavoro quotidiano delle forze dell’ordine e alle campagne di sensibilizzazione messe in campo negli ultimi anni a sostegno di anziani, malati e persone sole. “Sono orgoglioso di questa campagna e dell’impegno che Confartigianato Persone dedica alla sicurezza dei nostri artigiani e pensionati - ha detto il Presidente del movimento anziani, Giampaolo Palazzi - I numeri portati oggi dal Ministro Salvini sono numeri davvero interessanti. Il nostro obiettivo resta quello di sostenere gli anziani e i pensionati nel momento del bisogno, è un impegno che portiamo avanti da quattro anni e che continueremo anche quest’anno nelle
oltre 100 province italiane dove organizzeremo eventi ed incontri con le prefetture e le forze di polizia. Credo che il fatto di essere partiti per primi e di continuare con questo impegno significa che crediamo in questo progetto, ma soprattutto che nel nostro dna c’è la difesa dei nostri pensionati, da un punto di vista economico ma anche per assicurare loro un futuro tranquillo dopo 50 anni di lavoro”. Più Sicuri Insieme nasce per sensibilizzare gli anziani e i cittadini a rischio sul tema della sicurezza e della legalità, offrendo loro informazioni e consigli utili per evitare di incappare nelle trame dei truffatori, al citofono di casa, al telefono, in strada e, sempre più spesso, su internet. Un rischio che può essere disinnescato dalla collaborazione tra le forze dell’ordine e un sistema radicato sul territorio come quello di Confartigianato. Quest’anno, Anap Confartigianato e le prefetture italiane organizzeranno eventi e appuntamenti di sensibilizzazione in più di cento province italiane, distribuendo materiale informativo facile e di immediata comprensione per conoscere le modalità più comuni e diffuse di truffe e raggiri agli anziani. L’ennesima iniziativa che conferma Confartigianato, le Associazioni provinciali e le imprese artigiane come un punto di raccordo tra cittadini e forze di polizia, vere e proprie sentinelle di legalità in tutta Italia.
anap
Case Famiglia, la riflessione del Cupla regionale
Strutture per anziani, legge contro le aperture ‘facili’ coltà scienze politiche dell’Università di Teramo e di Andrea Mazzini, amministratore Smart Security sistemi di sicurezza. I dati sono chiari, oltre 1.200 strutture, per quasi 28mila posti. Un sistema dedicato all’assistenza socio-sanitaria e socio-assistenziale di persone anziane e con disabilità in Emilia-Romagna che comprende 980 strutture per gli anziani (19.600 posti) e più di 250 per le persone con disabilità (8.200 posti) fra case residenza, centri diurni, case di riposo e comunità alloggio.
U
n percorso di qualificazione dei servizi privati per scongiurare situazioni irregolari e, nei casi limite, di vera e propria illegalità. Un rafforzamento degli elementi di prevenzione attraverso regole più stringenti di autorizzazione al funzionamento (oggi assenti), di innalzamento della qualità e delle professionalità coinvolte.
Case Famiglia (nella foto). Nel corso del dibattito si sono succeduti i contributi di Mario Zecchini, Presidente CUPLA Provinciale Forlì-Cesena, Venier Rossi, CUPLA Regionale Emilia Romagna, di Everardo Minardi, professore ordinario di sociologia della Fa-
Realtà pubbliche, private accreditate o private autorizzate, il che significa che tutte, prima di poter aprire, devono essere appunto valutate e autorizzate. Una galassia sostenuta in gran parte con il Fondo regionale per la non autosufficienza, struContinua a pagina 24 ›››
Un cambiamento tempestivo della norma nazionale, che ora permette con troppa facilità l’apertura di case famiglia, introducendo verifiche preventive e condizioni di maggior garanzia prima del rilascio della concessione. È questa la richiesta del Cupla (Comitato Unitario Pensionati Lavoratori Autonomi) di Forlì Cesena, a cui aderisce anche l’Anap e che si è recentemente riunito per avviare una riflessione sulla situazione delle essere impresa
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anap
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Strutture per anziani, legge contro le aperture ‘facili’ mento unico in Italia, portato nel 2019 a oltre 441 milioni di euro dalla Regione e che da solo eguaglia la cifra stanziata a livello statale per tutto il Paese. A questo si aggiungono poi 505 case famiglia (398 per anziani e 107 per persone con disabilità), piccole strutture totalmente private che possono ospitare fino a un massimo di 6 persone e che per avviare l’attività è sufficiente che presentino una segnalazione certificata di inizio attività ai Co-
muni, così come prevede l’attuale normativa nazionale, senza alcuna autorizzazione preventiva al funzionamento. Si tratta dunque di un ambito diverso e distinto di servizi, totalmente privati, rivolto a persone autosufficienti o non autosufficienti di grado lieve. Ugualmente importanti per una società che ha visto nel tempo aumentare costantemente l’aspettativa di vita, ridursi la dimensione dei nuclei familiari e, con essa, la capacità delle fa-
miglie di accudire con continuità le persone anziane. Ma è proprio questo valore sociale a rendere necessario prevedere il recepimento, nei regolamenti comunali, di quei requisiti di qualità facoltativi - già oggi molto avanzati rispetto al panorama nazionale. In particolare verifiche prima dell’apertura, con comunicazione preventiva e disponibilità al controllo della struttura prima della sua apertura, la presenza di spazi adeguati oltre che, naturalmente, a norma; personale qualificato, e disporre di personale adeguatamente formato, un’organizzazione strutturata di attività di animazione, motorie, gite e uscite, con la presenza di un “diario di bordo” dove vengano annotati ogni giorno le attività e gli eventi accaduti e, infine, ma non ultimi, i requisiti di moralità. Nella catena dei controlli, oltre agli Enti Istituzionali preposti, un ruolo molto importante per la loro indiscussa professionalità, possono sicuramente rivestirlo anche i medici di base che hanno in carico i pazienti ospitati in Case Famiglia.
Gita Anap
Alberobello, Matera, Bari Il 27 settembre 2019 si parte in autobus da Forlì alle ore 4.30/5.00. Soste durante il percorso anche per il pranzo libero. Arrivo a Ostuni e visita guidata della cittadina. Partenza per Alberobello e visita guidata della città. Nel periodo scelto, ad Alberobello si svolge la festa patronale dei Santi Medici Cosma e Damiano. Al vespro vengono accese le luminarie, tradizione risalente ai primi del novecento. Trasferimento in hotel, sistemazione nelle camere e cena. Dopo cena possibilità di recarsi in centro con le navette dell’hotel. Pernottamento in hotel. Il giorno successivo, dopo colazione, partenza per Matera e visita guidata della città. Pranzo libero. Cena in ristorante centrale a Matera con menu tipico. Breve passeggiata per ammirare la città di notte e rientro in hotel ad Alberobello. Il 29 settembre dopo colazione partenza per Bari e visita guidata della città. Pranzo libero. Partenza per Forlì con arrivo in serata. Quota individuale di partecipazione a seconda dei partecipanti da un minimo di 30 a un massimo di 50 da 270 a 220 euro. La quota comprende: Bus GT A/R - due pernottamenti e colazione in hotel ad Alberobello, una cena in hotel (bevande incluse), una cena in ristorante tipico a Matera, guida per le visite dei 3 giorni, costo dei due autisti, assicurazione. Per informazioni contattare Giuseppe Mercatali allo 0543452960. essere impresa
24 › luglio 2019
anap
Confartigianato Forlì dona una lavagna interattiva multimediale
Uno strumento per coadiuvare la didattica Rapporto Istat
Anziani sempre più attivi
C
onfartigianato di Forlì continua la sua attività a favore della comunità. È stata infatti donata e già installata nella sede della scuola media Mercuriale, del’Istituto Comprensivo 5 “Tina Gori”, una lavagna interattiva multimediale (LIM), dotata di proiettore, casse e di computer portatile acquistata con i fondi del 5 per mille raccolti da ANCoS Confartigianato. Un dispositivo completo, che consente ai docenti di integrare l’attività formativa con un supporto altamente tecnologico.
La consegna è avvenuta alla presenza del personale docente e della direttrice didattica Daniela Bandini, da parte del vicesegretario dell’associazione forlivese Mauro Collina, del coordinatore Anap Giuseppe Mercatali, assieme al presidente del movimento Alvaro Ravaglioli e di Ernesto Partisani, presidente emerito, nonché del presidente provinciale Ancos, Giampaolo Ciappelli. Come spiegano i vertici di Confartigianato la scelta di investire risorse in strumenti che siano di
aiuto alla comunità, s’inserisce pienamente nelle finalità dell’Associazione. “Dopo aver dato in comodato d’uso a un’associazione del territorio che si occupa di malati d’Alzheimer, un pulmino attrezzato per il trasporto dei disabili, abbiamo ritenuto di dare un piccolo contributo all’educazione dei ragazzi, ribadendo la nostra volontà di creare un ponte col mondo della scuola. È importante che i ragazzi possano entrare in contatto con l’impresa e l’artigianato, per poter meglio orientare il proprio percorso formativo. Coltiviamo e favoriamo gli incontri con gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, nella consapevolezza che i ragazzi incarnano il futuro e devono avere l’opportunità di pensare di poter costruire autonomamente il proprio lavoro, ribadendo che essere imprenditore, oggi, non può prescindere da una buona formazione. Riteniamo che questo messaggio debba essere trasferito con ogni mezzo, inclusa la donazione di uno strumento utile per la loro formazione”
L’invecchiamento della popolazione in Italia non è novità, così come non lo è che gli anziani di oggi sono più attivi di quelli del passato. La fotografia che restituisce il rapporto Istat conferma dunque questa evidenza. I dati forniti dall’Istituto di Statistica rappresentano un ulteriore motivo di riflessione per le politiche sociali che devono essere portate avanti per assicurare agli anziani una vita piena e attiva, in conformità alle loro aspettative. Secondo il Rapporto dell’Istat al 1° gennaio 2019 si stimano circa 2,2 milioni di persone di età pari o superiore agli 85 anni, il 3,6% del totale della popolazione residente (15,6% della popolazione di 65 anni e oltre). Gli ultracentenari sono quasi 15 mila. Sono inoltre cambiate le abitudini e i comportamenti della terza età: vi è una maggiore diffusione, tra gli anziani, di stili di vita e abitudini salutari. Aumenta la pratica di sport (dall’8,6 del 2008 al 12,4% del 2018) e si riducono i comportamenti sedentari. Anche la partecipazione sociale (in attività di partiti politici, sindacati, associazioni) e quella culturale (andare al cinema, a teatro, visitare musei, gite turistiche) risultano in aumento. essere impresa
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categorie e mercato
Servizi alla persona
Continua l’impegno contro l’abusivismo Con la bella stagione torna l’appello di Confartigianato contro l’abusivismo nel settore dell’estetica. Il presidente del comparto di Confartigianato Forlì Alberto Brunelli assieme alla vicepresidente Emeralda Robi sottolineano l’importanza di rivolgersi unicamente a professionisti del comparto per i propri trattamenti di benessere. Spiegano infatti “Confartigianato in questi anni si è adoperata in tutte le sedi istituzionali per la costruzione di regole certe a tutela degli operatori e dei loro clienti, sottolineando l’importanza di una corretta e costante informazione nei confronti del consumatore sui rischi derivanti da trattamenti eseguiti senza il rispetto delle prescrizioni. Vogliamo riaffermare l’importanza di affidarsi a operatori qualificati a garanzia della corretta esecuzione dei trattamenti.” Il settore del benessere è stato in questi ultimi anni oggetto di profonde modificazioni per effetto dell’evoluzione della cultura dell’immagine e del cambiamento di approccio rispetto allo star bene da parte del consumatore, per questo si rileva, in primis una modifica delle caratteristiche della domanda da parte dei consumatori, che, con sempre maggiore cognizione, chiedono al mercato trattamenti a elevato grado di specializzazione e, conseguentemente, il diffondersi dell’offerta attraverso canali innovativi, in grado di raggiungere capillarmente l’utenza. Continuano i rappresentanti della categoria “Confartigianato nazionale ha diffuso una nota per mettere in luce che l’innovazione tecnologica ha favorito la creazione di piattaforme di servizi hair & beauty on demand in un settore già ad alto rischio per i consumatori, da troppo tempo vittime del fenomeno del low-cost, dell’offerta di trattamenti a prezzi stracciati, che, nella quasi totalità dei casi, sono proposti da soggetti scarsamente o per nulla professionali che ignorano sia i requisiti igienico-sanitari sia in materia di sicurezza, garantiti dalle imprese regolari ai sensi della legislazione vigente.” Confartigianato ribadisce che le attività di acconciatura ed estetica, nel nostro Paese, sono regolamentate rispettivamente dalle Legge 174 del 2005 e dalla Legge 1 del 1990, sia con riferimento alla formazione obbligatoria per gli operatori sia rispetto ai requisiti igienico-sanitari dei locali nei quali l’attività viene svolta. L’offerta di servizi itineessere impresa
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ranti non può corrispondere alla tutela della salute del consumatore voluta dalle norme vigenti che, non a caso, prevedono lo svolgimento dell’attività in sede fissa - se non con alcune particolari eccezioni - il divieto dell’esercizio in forma ambulante, nonché l’obbligo della presenza stabile e della relativa indicazione e identificazione del Responsabile Tecnico e il rispetto dei requisiti igienico-sanitari. Senza dimenticare che, per le attività estetiche, c’è uno specifico decreto relativo all’utilizzo delle apparecchiature elettromeccaniche. Tra i componenti del consiglio di categoria anche Loretta Farneti, Alessia Giannessi, Giuseppe Pazzaglia, Antonella Petruzzelli, Andrea Pini e Catia Zanetti.
Orafi
Contributo 2019 “Compro oro” La circolare 32/19 dell’OAM prevede che i “Compro oro” iscritti al Registro OAM al 31 dicembre 2018 dovranno versare, a partire dal prossimo 15 luglio ed entro il 30 settembre di quest’anno, i contributi relativi al secondo semestre 2019. Lo stabilisce la Circolare che ha fissato il contributo per il 2019 confermando i criteri di determinazione del contributo stesso: quota fissa, differenziata in ragione della natura giuridica dell’operatore e dell’esclusività o meno dell’attività e quota variabile legata al numero di sedi operative. Gli operatori che si iscriveranno per la prima volta nel 2019 dovranno invece pagare il contributo di prima iscrizione; pertanto, gli operatori Compro oro che risultano iscritti tra il 1° gennaio 2019 e il 16 giugno 2019 non sono tenuti al versamento di ulteriori contributi per l’anno in corso, salvo eventuali variazioni di sede operativa/punto vendita o la trasformazione dell’attività da secondaria a prevalente secondo quanto previsto dalla circolare n. 30/18. Per ulteriori informazioni contattare la referente di categoria Fabiola Foschi all’indirizzo email ffoschi@confartigianato.fo.it
categorie e mercato
Metalmeccanica, segnali positivi
Soddisfazione del nuovo consiglio Segnali positivi per la metalmeccanica: nel settore dei macchinari la produzione in Italia cresce più che in Germania. Nella riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature l’Italia sale del 7,9% rispetto al +3% della Germania e nella produzione di macchinari e apparecchiature la crescita del 3,1% supera di un punto il +2,1% tedesco. L’attività della filiera italiana dei macchinari registra nel lungo periodo una performance migliore che in Germania. Addirittura, nell’arco del triennio 2016-2019 fa segnare un incremento della produzione del 12,5%, al ritmo doppio rispetto al +6,2% del competitor. Come spiegano gli imprenditori del comparto metalmeccanica, Luca Gabelli, Ivo Gunelli, Paolo Maraldi, guidati dal presidente Manuel Andreini e dal vicepresidente Giovan Battista Pazzi, “le condizioni di contesto sono un fattore essenziale per favorire i processi di crescita, soprattutto in una economia come quella italiana, caratterizzata da un sistema diffuso di piccola impresa. La domanda di lavoro e di credito, la propen-
sione all’innovazione, la crescita della produttività sono strettamente correlate a un habitat favorevole all’imprenditorialità.” L’economia italiana si caratterizza per una elevata presenza del micro e piccole imprese, nel confronto europeo le realtà italiane rappresentano il 65,7% degli occupati del segmento, davanti a Spagna (59,1% di occupati), Francia (48,6%) e Germania (43,2%). L’Italia è il secondo paese nell’Unione Europea per occupati nel comparto manifatturiero ma diventa il primo per occupati nelle micro e piccole imprese del settore. Tra i maggiori paesi europei l’Italia è il secondo esportatore di prodotti manifatturieri, ma diventa il primo per esportazioni manifatturiere dirette.
Plastica e chimica
Si consolida l’utilizzo di nuove tecnologie Rinnovato il consiglio del settore plastica chimica, Massimo Gardini e Alberto Argnani sono i due rappresentanti della categoria, recentemente eletti. Il settore si caratterizza per il crescente utilizzo di nuove tecnologie digitali. Dato che trova conferma nell’introduzione, all’interno del questionario 2018 della rilevazione annuale dell’Istat sull’utilizzo delle tecnologie informatiche, dei quesiti relativi all’utilizzo della robotica nelle imprese. L’esame dei dati evidenzia che, nel settore manifatturiero, i robot sono utilizzati dal 16% delle piccole imprese, stimabili in circa 9.500 piccole imprese tra 10 e 49 addetti robotizzate, di cui oltre un terzo (36,4% pari a circa 3.500 unità) sono realtà artigiane. Le piccole imprese utilizzano maggiormente i robot nelle applicazioni di automazione industriale (13,1%), mentre è più limitato (4,1%) l’uso di quelli di servizio. I settori dove gli automi sono maggiormente presenti sono la fabbricazione di mezzi di trasporto (41,4% delle impre-
se), la metallurgia e prodotti in metallo (29,2%), per le apparecchiature elettriche e macchinari (24,2%), nella petrolchimica (21%), poi nel comparto informatico, computer ed elettronica (19%). Dai dati in possesso di Confartigianato emerge che le piccole imprese hanno bisogno di personale. Ciò che fa difetto sono le competenze. Per arrivare a raggiungere un livello adeguato, si deve passare per il contratto di apprendistato, che è stato letteralmente massacrato dal Jobs Act. Le figure che mancano sono quelle vicine alle nuove tecnologie, alla programmazione, alle macchine a controllo numerico. Ma si rendono necessari anche gli analisti di software e i tecnici per sostenere i comparti in forte evoluzione. Come spiegato anche dal segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli “il digitale è uno straordinario driver nei confronti della globalizzazione. E il portato storico degli artigiani italiani, incrociato con il digitale, è in grado di dare risultati meravigliosi”. essere impresa
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categorie e mercato
Un tavolo di lavoro per la filiera del legno
Le piccole imprese presidio del territorio La filiera del legno rappresenta un settore rilevante per l’economia italiana con oltre 73.000 imprese e 240.000 addetti. Confartigianato, a livello nazionale, partecipa al neo istituito Tavolo istituito al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, che ha funzioni di coordinamento tra le componenti della filiera foresta-legno ed energia e le diverse politiche di settore nazionali e regionali. È costituito dai rappresentanti delle principali associazioni del settore del legno, delle organizzazioni agricole, delle Università, dai funzionari delle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, dai componenti le associazioni di protezione ambientale e di ricerca, del Consiglio dei Dottori Agronomi, dell’ISTAT e del CNEL. I rappresentanti di categoria di Confartigianato Forlì
guidati dal presidente Crispino Nicola e dal vicepresidente Roberto Biondi, assieme a Franco Frassineti e Walter Turci, spiegano “la Confederazione valuta molto positivamente l’avvio dei lavori del Tavolo, chiave sia per seguire il lavoro di stesura dei decreti attuativi del Testo Unico Forestale, sia per operare sulla filiera del legno, rispondendo pienamente alle caratteristiche di multifunzionalità della foresta. Fondamentale il ruolo delle imprese artigiane nel settore forestale in quanto garanti della
sostenibilità anche dei territori periferici nei quali sono ubicate prevalentemente le foreste, creando lavoro e contribuendo a garantire il presidio del territorio ed evitare lo spopolamento.” Per Confartigianato, la tempesta Vaia e la sua furiosa violenza devono essere l’occasione per portare all’attenzione dei media il ruolo delle foreste come patrimonio, auspicando che l’attuale interessamento delle istituzioni per l’argomento diventi innesco di una rinnovata sensibilità di tutto il Paese.
L’Antitrust dà ragione a Confartigianato
No allo sconto in fattura: altera la concorrenza Lo sconto in fattura per i lavori relativi a ecobonus e sismabonus rischia di distorcere la concorrenza a danno dei piccoli imprenditori. A dirlo è l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che, in una pronuncia del 17 giugno, riconosce e condivide le ragioni espresse da Confartigianato in merito all’articolo 10 del Decreto Crescita. Secondo l’Autorità Antitrust la norma, nella sua attuale formulazione, appare suscettibile di creare restrizioni della concorrenza nell’offerta di servizi di riqualificazione energetica a danno delle piccole e medie imprese, favorendo i soli operatori economici di più grandi dimensioni. L’Antitrust evidenzia che il nuovo sistema si pone, in ragione delle modalità prescelte per il trasferimento dei crediti fiscali dai soggetti aventi diritto ai fornitori, quale meccanismo fruibile, nei fatti, solo dalle imprese di grande dimensione, che risultano le uniche in grado di praticare gli sconti corrispondenti alle detrazioni fiscali senza confronti concorrenziali, potendo compensare i correlativi crediti d’imposta in ragione del consistente volume di debiti fiscali, godendo anche di un minor costo finanziario connesso al dimezzamento da dieci a cinque anni del periodo di compensazione del credito d’imposta. La disposizione normativa appare quindi introdurre una discriminazione fra operatori concorrenti - in termini di impossibilità, per alcuni di essi, di utilizzare nelle proprie offerte di mercato tutti i diversi meccanismi di incentivazione normativamente previsti per la domanda di lavori di efficientamento energetico - avvantaggiando gli operatori di maggiori dimensioni e capacità finanziaria e rischiando, conseguentemente, di distorcere le dinamiche del relativo mercato con l’effetto di restringere le possibilità di offerta per i consumatori finali. essere impresa
28 › luglio 2019
categorie e mercato
Divieti al Brennero
Un rischio per l’export italiano A pochi giorni dall’entrata in vigore dei nuovi divieti per il trasporto merci in Austria, su cui i governi di Italia e Germania sono intervenuti tramite comunicazione al Commissario europeo ai Trasporti, Violeta Bulc, Confartigianato pubblica i risultati di uno studio dettagliato sulle ricadute del provvedimento. Le ripercussioni delle limitazioni del traffico merci sul Brennero sono rilevanti per l’economia italiana, fortemente vocata alle esportazioni. L’analisi dell’ufficio studi di Confartigianato mette in luce i dati sul traffico merci attraverso le Alpi: nel 2017 il Brennero è il valico alpino che registra il maggior traffico di merci su strada con 35,6 milioni di tonnellate, pari a un quarto (24,4%) del totale, davanti a Ventimiglia (13,4%), Schoberpass (12,4%), Tauern (11,2%) e Wechsel (10,9%); il valico è anche primo per merci trasportate in treno con 13,8 milioni di tonnellate, pari a un quinto (19,7%)
del totale, seguito da Sempione (19,3%), Gottardo (19,3%), Semmering (15,7%) e Tauern (14,6%). L’analisi dei flussi di made in Italy trasportati attraverso il Brennero verso l’Austria e i paesi europei quali Germania, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia e Svezia evidenzia che, nel 2018, ammonta a 90.043 milioni di euro. Un volume pari a un quinto (20,3%) delle esportazioni manifatturiere italiane e che rappresenta il 5,2% del PIL. Nel dettaglio l’export è diretto principalmente in Germania (61,6%), seguita da Austria (10,5%) e Belgio (9,9%). In un anno le esportazioni verso questi paesi crescono del 4,3%. Attraverso la direttrice del Brennero transitano 2.855 euro di made in Italy al secondo. Come evidenziato dai vertici di Confartigianato Trasporti si conferma l’importanza strategica dell’arteria del Brennero per la merce trasportata verso i mercati esteri. Freni artificiosi al flusso di merci esportate sarebbero par-
ticolarmente gravi nell’attuale fase di rallentamento del ciclo economico: nel primo trimestre del 2019 si registra una ‘crescita zero’ della produzione manifatturiera in Germania. L’analisi del grado di esposizione sui sette mercati del Nord-Ovest d’Europa evidenzia che il rapporto tra export nei sette paesi in esame e PIL del territorio tocca il massimo dell’8,7% nel Nord-Est, seguito dal 5,4% del Nord-Ovest, dal 4,6% del Centro e dall’1,9% del Mezzogiorno. Nel 2018 l’Autostrada del Brennero ha registrato un volume di traffico pesante di 1.489,4 milioni di veicoli-km, pari al 7,6% del traffico autostradale italiano di veicoli pesanti, ed è risultato in salita del 4% nell’ultimo anno, quasi il doppio del +2,3% della media nazionale.
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luglio 2019 › 29
categorie e mercato
Analisi di Confartigianato: la moda sostiene l’export
Tessile e abbigliamento la subfornitura artigiana leader Le piccole imprese partecipano al commercio internazionale dell’Italia sia attraverso le esportazioni dirette sia attraverso la subfornitura a imprese esportatrici. Proprio su questo secondo fronte si è concentrata l’analisi promossa da Confartigianato sulle tendenze del made in Italy nei settori dove sono maggiormente presenti le micro e piccole imprese. Si tratta di comparti nei quali l’occupazione nelle imprese con meno di 50 addetti supera il 60% del totale e che comprendono, oltre all’alimentare, i comparti di moda e design: tessile, abbigliamento, calzature, legno, mobili, prodotti in metallo, gioielleria, occhialeria e altre manifatture. Pur in un contesto di incertezza per gli scambi internazionali, nel 2018, si è confermata comunque la performance positiva nei settori dove sono maggiormente concentrate le micro e piccole Imprese, che sale a 127,3 miliardi di euro, arrivando a una incidenza sul PIL del 7,3%, il massimo storico della serie iniziata nel 1995. Le vendite della moda - che include i comparti tessile, abbigliamento e calzature - ammontano a 52.691 milioni di euro, pari all’11,9% delle esportazioni manifatturiere. Dall’analisi emerge che, nella composizione delle
esportazioni per settori, un quinto (20,2%) proviene dall’alimentare, seguito da abbigliamento e pelle entrambi con una quota del 16,7%, dai metalli con il 16,3% e dal tessile (8%), risulta evidente che, complessivamente, la moda rappresenta il 41,4% delle esportazioni dei settori di micro e piccole imprese. Nel 2018 l’export dei settori di MPI cresce del 2,5% - a fronte di un aumento del manifatturiero del 3% - trainato dalla moda con il +3,3%: positivo il contributo di tutti i principali comparti: pelle (+4%), abbigliamento (+3,7%), metalli (+3,1%), legno (+3,0%), mobili (+2,7%), tessili (+1%) e altre manifatture (che comprendono in particolare gioielleria e occhialeria) (+0,7%). Un risultato che premia, nonostante le criticità legate alla lunga crisi, l’impegno degli operatori del comparto, rappresentati, all’interno dell’Associazione forlivese dalla presidente Maria Teresa D’Amato e dalla vicepresidente Eleonora Tassani, assieme a Federica Siboni e Xingle Hu.
Settore commercio
Patrizia Piovacari presidente del nuovo gruppo Si è insediato il nuovo gruppo commercio di Confartigianato Forlì. Guidato dalla presidente Patrizia Piovacari e dalla vicepresidente Nicoletta Galassi, il gruppo è composto dai consiglieri Antonietta Bagioni, Patrizia Carpi, Stefano Fabbri, Davide Ragizi. Tra le prime azioni, il gruppo sta monitorando l’andamento degli effetti scaturirti dalla sentenza n. 1570/2019 del TAR di Milano con la quale è stato accolto il ricorso di Repower contro la delibera 109/2017 di Arera (Autorità di regolazione per energia, reti, ambiente). Il principio sancito nella sentenza, che collega l’obbligo al versamento degli oneri generali del sistema elettrico all’effettivo incasso da parte del venditore, è condivisibile, tuttavia preoccupa per gli effetti che questa sentenza può determinare sulle piccole imprese già esposte sul fronte degli oneri generali del sistema che gravano in bolletta. Secondo alcune prime stime di Confartigianato questo provvedimento potrebbe comportare un ammanco di circa 200 milioni al mese, mentre attualmente l’impatto delle morosità altrui è di 200 milioni l’anno. Ciò produrrebbe effetti molto gravi se non si inverte decisamente rotta rispetto al ricorso a soluzioni di socializzazione che fanno pagare chi rispetta i propri obblighi per le mancanze altrui. La Confederazione ha già chiesto un intervento urgente del Governo per risolvere il problema legislativamente, garantendo che, a differenza di quanto fatto in passato, le piccole imprese che hanno assolto i propri doveri non siano chiamate a pagare per le morosità altrui. essere impresa
30 › luglio 2019
categorie e mercato
Odontotecnici: una professione da regolamentare
L’impegno di Valbonesi e Liverani Lo scorso 7 giugno Confartigianato ha promosso a Roma una giornata di riflessione sulla professione di odontotecnico. Oggetto dell’approfondimento la regolamentazione del settore, che nell’ordinamento italiano è ferma ad un Regio decreto del 1928. Oggi occorre ripensare alla legislazione per una professione profondamente modificata dalla tecnologia digitale e dal mercato globale, con protesi a basso costo che invadono il mercato italiano e quelli degli altri paesi comunitari. Tutto a discapito della professionalità e della sicurezza dei pazienti. L’obiettivo principale della giornata del 7 giugno è far capire a tutti gli italiani che è molto importante prestare la massima attenzione a materiali e prodotti che devono essere certificati come i nostri dispositivi, realizzati in Italia con qualità e competenza. Obiettivo era informare e sensibilizzare gli italiani su tanti aspetti della professione. Organizzata dalla FEPPD, la Federazione europea di categoria, la giornata degli odontotecnici è stata l’occasione giusta per approfondire un tema che, dal 2020, coinvolgerà tutti i paese membri: l’adozione dell’MDR, il Medical Devices Regulation, il nuovo
regolamento comunitario sui dispositivi medici su misura. La battaglia che la FEPPD sta combattendo per tutti i professionisti del settore. Come spiegato da Vittorio Valbonesi e Marzio Liverani del consiglio dei servizi parasanitari di Confartigianato Forlì “il tema più importante è l’MDR, il regolamento che obbliga i fabbricanti, gli odontotecnici di tutta Europa, a rilasciare la dichiarazione di conformità quando si fabbrica un dispositivo medico su misura. Nel 2020 ci sarà l’applicazione della nuova MDR e ogni stato membro dovrà applicare questa legge con i ministeri di riferimento e le organizzazioni nazionali di settore”.
Made in Italy
Piccole imprese, artigianato, occupazione L’ufficio studi di Confartigianato ha analizzato l’andamento del comparto moda. Le micro e piccole imprese operanti in questo ambito, che comprende i settori del tessile dell’abbigliamento, della pelle, dell’occhialerie e gioielleria, ammontano a 79.266 unità, il 98,4% delle imprese totali del settore e occupano 372.108 addetti, due terzi (67,2%) del totale degli occupati. Nel 2018 si stima un fatturato della moda di 43,5 miliardi di euro (il 45,9% del totale) e generano un valore aggiunto di 12,2 miliardi di euro (il 47,5%). Le imprese artigiane del comparto sono 57.902 unità (il 71,9%) e impiegano 204.764 addetti (il 37% degli occupati); per esse si stima un fatturato di 21,3 miliardi di euro (il 22,5%) e un valore aggiunto di 6,1 miliardi di euro (il 23,8%). Le micro e piccole imprese del settore del Tessile, Abbigliamento e Pelle (TAC) ammon-
tano a 55.491 unità (98,1%) di cui 27.882 (50,2%) nell’Abbigliamento, 14.518 (26,2%) nella Pelle, e 13.091(23,6%) operano nel Tessile. Si contano, inoltre, 35.914 imprese artigiane, rappresentanti quasi due terzi (63,5%) del totale delle imprese del settore. Gli addetti delle micro e piccole imprese dello specifico comparto sono 311.697, di questi 143.475 (46%) lavorano nell’Abbigliamento, 94.833 (30,4%) nella Pelle e 73.389 (23,5%) nel Tessile, ed esprimono due terzi dell’occupazione totale del settore. Gli addetti nelle imprese artigiane sono 158.267, circa un terzo (34,3%) degli addetti del TAC. Nel confronto europeo relativo al 2018 l’Italia si posiziona al primo posto in Europa per numero di occupati nel settore della moda, registrando un aumento dello 0,5% rispetto all’anno precedente a fronte del -2,1% registrato dall’UE. essere impresa
luglio 2019 › 31
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