06 › DICEMBRE 2019
Anno 09 - Direttore Responsabile Marco Valenti - Mensile di informazione tecnica, economica, professionale - Forlì, viale Oriani, 1 Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale in regime libero D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”
L’impresa cuore del territorio Il convegno “fare impresa in montagna” realizzato lo scorso 2 dicembre è stata l’occasione per avviare una riflessione sul futuro dell’artigianato e della micro impresa nelle aree del forlivese meno servite. Il territorio ha tradizioni, cultura, storia e tipicità produttive che devono essere tutelate e valorizzate. Quali strategie possono essere messe in campo per aiutare chi produce in queste zone? Quali incentivi possono essere offerti perché la collina e la montagna tornino a essere attrattive? Un dibattito promosso da Confartigianato di Forlì, per immaginare il futuro dell’economia forlivese, che vedrà sempre più protagonisti i piccoli impreditori. L’EDITORIALE: Il presidente Morigi si interroga sulle polemiche innescate sui social a seguito della presentazione, a Forlì, del libro bianco della Federazione Regionale alla candidata del centro destra alle prossime elezioni regionali. A pagina 3
IL NOTIZIARIO TECNICO: Tutte le novità in materia di consulenza fiscale e del lavoro. Maggiore attenzione alla privacy con le nuove tecnologie. Cosa cambia per chi fa manutenzione del verde. Da pagina 15 a pagina 21
ASSOCIAZIONE: Confartigianato riporta al centro dell’attenzione delle istituzioni chi fa impresa nei territori collinari e montani: nessun favore, ma condizioni paritarie con chi opera in pianura. Da pagina 4
VITA ASSOCIATIVA: Una ricca attività convegnistica per approfondire alcuni temi indispensabili per chi fa impresa, dalla leadership al web marketing, ha fornito ai partecipanti numerosi spunti di riflessione. A pagina 25
editoriale
Fare impresa in montagna
Una opportunità da cogliere
C
onfartigianato di Forlì ha organizzato il convegno dal titolo “fare impresa in montagna” per promuovere una riflessione sul ruolo dell’artigianato e della piccola impresa nei territori collinari e montani, non solamente come propulsori dell’economia locale, ma anche come strumento di contrasto allo spopolamento di queste aree. L’obiettivo che ci siamo posti è riportare all’attenzione delle istituzioni l’urgenza di provvedimenti che possano ridare slancio a queste attività favorendo l’insediamento di nuove realtà. Lo vogliamo ribadire: senza l’artigianato di servizio e le piccole imprese, si perde il senso di comunità. I comuni montani e collinari non devono diventare meri dormitori, a vantaggio dei comuni a valle. Dobbiamo ripartire dall’impresa e da ciò che serve per favorirne la crescita, per evitare la desertificazione di queste zone. Le imprese che operano in questi territori, infatti, necessitano di un ammodernamento delle infrastrutture che possa colmare i gap che attualmente patiscono nei confronti di chi opera lungo l’asse viario della via Emilia. Il primo tema sollevato da chi vive e lavora nel territorio è proprio la viabilità, spesso carente. La riforma delle province ha di fatto creato un vuoto, di cui nessuno pare preoccuparsi. La competenza provinciale sui tratti viari, ritenuti a torto “minori”, fa sì che questi, a causa della manutenzione azzerata dai tagli, divengano pericolosi, quando non inservibili. Occorre invece un piano di costante manutenzione del territorio per scongiurare che si verifichino situazioni d’emergenza quale, per esempio, quella che vivono le imprese del Tramazzo Marzeno con il ponte Rosso o l’annosa questione della Strada Statale 67, da anni la grande incompiuta. Anche le infrastrutture telematiche non sono sempre adeguate, in alcuni comuni sono ancora in atto interventi per garantire la copertura della banda larga. L’artigianato e la piccola impresa svolgono una duplice funzione per il territorio, offrendo servizi di cui la comunità abbisogna e creando opportunità lavorative. L’economia italiana si basa sulla piccola e micro impresa, anche artigiana, che spesso opera nei comuni più distanti dal capoluogo, una peculiarità del nostro Paese, che è anche la sua forza. Quello che l’imprenditore chiede è di poter continuare a lavorare, collaborando a ricostruire un contesto favorevole al fare impresa.
ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE
Anno IX • n. 06 DICEMBRE 2019 Chiuso in stampa il 6 dicembre redazione@confartigianato.fo.it www.confartigianato.fo.it
essere impresa
2 › dicembre 2019
Viale Oriani, 1
Direttore Responsabile Marco Valenti
tel 0543 452811 • fax 0543 452852
Redazione Roberta Zoli
Reg. Naz. Stampa 06185 del 17/2/98 - ROC 5252
Fotocomposizione e Stampa Litocartotecnica Citienne srl Forlì Tel. 0543 480580 • www.citienne.com
Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/1978 Tariffa R.O.C: “Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale in regime libero D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009
Il prezzo di abbonamento al periodico è pari a 6 € ed è compreso nella quota associativa. La quota associativa non è divisibile. La dichiarazione viene effettuata ai fini postali.
il commento
Elezioni regionali
Il significato di equilibrio › a cura del presidente Luca Morigi
L
a federazione regionale di Confartigianato Emilia Romagna, in vista del voto del 26 gennaio ha incontrato entrambi gli schieramenti in lizza per la prossima tornata elettorale. Il futuro governatore della Regione avrà una responsabilità molto forte: partendo dai buoni livelli raggiunti in questi anni, dovrà incrementare la qualità della vita dei cittadini. Che si traduce in qualità del lavoro, della sanità, dell’istruzione, solo per citare alcuni snodi chiave. Come associazione di rappresentanza di oltre 50.000 imprenditori dell’Emilia-Romagna abbiamo presentato le richieste della piccola impresa attraverso un dettagliato documento dal titolo “valore artigiano”. Tra le proposte, accanto ai temi più volte sollecitati delle dotazioni infrastrutturali, abbiamo chiesto una riprogrammazione della distribuzione degli incentivi del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale che stabilisca una quota significativa dedicata alla micro e piccola impresa; agevolazioni finalizzate a favorire l’insediamento di attività artigianali in zone a rischio spopolamento; sostegno alle neoimprese, soprattutto per i giovani e provvedimenti più incisivi per contrastare l’abusivismo. Sollecitazioni per sostenere chi fa impresa, soprattutto i piccoli imprenditori, che incarnano il 98% della forza produttiva italiana e che spesso operano in aree marginali, non riuscendo a intercettare autonomamente i trend di crescita proposti dal mercato globale. I candidati hanno ricevuto il documento e, alla compagine che vincerà, chiederemo di tenerne conto, continuando il dialogo franco e improntato alla collaborazione che, da sempre, contraddistingue il nostro operato, a favore dell’imprenditoria, scevro da affiliazioni politiche o partitiche. Ciò che amareggia, tuttavia, sono le pesanti polemiche innescate sui social a seguito del confronto con la candidata Lucia Borgonzoni, al quale ha preso parte, in sua vece, il senatore Matteo Salvini. Incontro privato, come già quello realizzato a Bologna con il governatore Bonaccini, riservato ai dirigenti della Confederazione, proprio per non alimentare dispute dell’una o dell’altra parte, visto che la nostra base associativa rappresenta l’intero arco costituzionale. Confartigianato è un corpo intermedio e come tale dialoga con tutte le forze politiche, per tutelare gli interessi dei propri associati. Non abbiamo una fede politica, ma abbiamo ben chiara la nostra mission, riportare al centro dell’attenzione della politica la piccola impresa, base dell’economia regionale e nazionale. Per questo continueremo a confrontarci con tutti i candidati, presentando proposte e fatti concreti, senza perderci in sterili dispute, che vogliono attribuirci etichette politiche inconciliabili con il nostro operato. essere impresa
dicembre 2019 › 3
l’evento
Il legame con il territorio più forte delle criticità
Fare impresa in montagna, una sfida
I
l convegno “Fare impresa in montagna” realizzato lo scorso 2 dicembre nella sede di Confartigianato di Forlì, è stata l’occasione per far ascoltare ai politici intervenuti, l’onorevole Simona Vietina, sindaco di Tredozio e il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, la voce della piccola impresa che opera nelle zone collinari e montane. Con il contributo dell’economista Giulio Sapelli e moderato dal giornalista Marco Bilancioni caporedattore dell’edizione forlivese de Il Resto del Carlino, l’approfondimento è stato aperto dal presidente di Confartigianato Luca Morigi. Nell’introduzione il presidente ha chiarito “è proprio per chi fa impresa, che abbiamo chiesto ai relatori di prendere parte a questo dibattito. Un pomeriggio dedicato al confronto sereno, lontano dai toni da campagna elettorale. Un momento costruttivo, per cercare assieme soluzioni concrete a favore di chi sfida quotidianamente le difficoltà, poste non solo dalla crisi
essere impresa
4 › dicembre 2019
economica e dal mercato, ma dall’operare in zone maggiormente decentrate, nelle quali il sistema viario è meno performante, dove la tecnologia arriva con anni di ritardo, nelle quali, tuttavia, la piccola impresa è anima del territorio, garantendo servizi e occupazione. Riportiamo quindi al centro l’imprenditore e i suoi bisogni, per consentire ai comuni montani di non perdere la propria identità, di non divenire mere città dormitorio, rischiando la desertificazione delle aree più periferiche, causando un depauperamento dell’intero comprensorio. Al di là della politica, ciò che oggi vorremmo che emergesse è un progetto che tenga in debita considerazione l’artigianato e la piccola impresa, che da sempre, incarnano l’economia locale. Soprattutto le realtà che operano nelle aree collinari e montane, di cui è fortemente connotato il forlivese, con le sue quattro vallate: Montone, Bidente, Rabbi e Continua a pagina 5 ›››
l’evento
‹‹‹ Segue da pagina 4
Fare impresa in montagna, una sfida Tramazzo Marzeno.” Non è un caso che Confartigianato di Forlì, con ostinata determinazione, abbia deciso di essere presente con sette sedi e cinque mandamenti, capillarmente distribuiti nel forlivese, anche in questi anni di crisi, quando sarebbe stato semplice realizzare economie di scala chiudendo i recapiti nei centri più piccoli. Ha continuato il presidente “è proprio ciò che, chi vive i territori collinari e montani, ci chiede di non fare. La vicinanza, anche fisica, a chi fa impresa, è ciò che distingue l’attività di Confartigianato. Svolgiamo la funzione di collettore delle richieste della comunità, come cassa di risonanza dei bisogni di cittadini e imprenditori, lavorando in sinergia con le amministrazioni comunali, per un obiettivo condiviso: creare un contesto favorevole all’impresa. Tutelare il nostro patrimonio di micro e piccole realtà che, soprattutto in questi ultimi dieci anni, sono state sia ammortizzatori sociali per i lavoratori, impegnando risorse personali per cercare di mantenere inalterati gli organici aziendali, sia propulsori del ter-
ritorio, innovando lavorazioni e prodotti, per essere competitivi, nonostante il difficile contesto.” La piccola impresa e l’artigianato rappresentano il cuore dei piccoli centri: le imprese di servizio garantiscono ciò che occorre nella quotidianità. In assenza di queste risposte, i cittadini non vivranno realmente il paese, riducendo la permanenza al solo riposo notturno. “Per questo chiediamo la collaborazione delle amministrazioni pubbliche. Ci sono emergenze a cui dare risposta. Sollecitazioni che le imprese ci hanno sottoposto e che noi abbiamo presentato alla forze politiche, in occasioni delle elezioni del 2018 e che ancora oggi attendono soluzioni incisive. Gli imprenditori sono stanchi di riflettori che si accendono e che, tuttavia, sono presto spenti, a seguito di interventi che hanno lo scopo di fronteggiare l’emergenza, senza tuttavia risolvere il problema.” Sul tema della viabilità, per esempio, sono molteplici i progetti da sviluppare: a partire dalla Statale 67, che, soprattutto Continua a pagina 6 ››› essere impresa
dicembre 2019 › 5
l’evento
‹‹‹ Segue da pagina 5
Fare impresa in montagna, una sfida nel tratto appenninico, risulta inadeguata alla circolazione del traffico pesante. La situazione è grave per tutto il sistema imprenditoriale del comprensorio, penalizzato da un sistema viario che abbisogna di interventi strutturali importanti, da anni procrastinati per l’assenza di fondi. Ha ripreso il presidente “non vogliamo alimentare una polemica sterile, vogliamo piuttosto evidenziare come, ancora una volta, i cittadini e le imprese subiscano le conseguenze di una situazione che denunciamo da oltre vent’anni. Era il 1997 quando promuovemmo un confronto fra amministratori pubblici, Anas e imprese per ribadire che la “statale dei due mari” non era in grado di sopportare il traffico pesante. Realtà che, nonostante le rassicurazioni, non è mutata nel tempo. Con le precipitazioni invernali, la paralisi del traffico è ancora più evidente e quella che venne definita, già allora, come priorità strategica, rimane una trappola per chi si illude di poter percorrere una strada statale degna di tale definizione. Ma uguale importanza essere impresa
6 › dicembre 2019
meritano i collegamenti intervallivi, percorsi quotidianamente non solo da mezzi pesanti per il trasporto di materie prime e produzioni, ma dagli stessi lavoratori. Le infrastrutture sono un elemento chiave per la competitività di un territorio. Quindi non solo infrastrutture materiali, ma anche immateriali. Si parla di impresa 4.0 e di digitalizzazione dell’economia. Addirittura sono stati introdotti adempimenti obbligatori per le imprese, come la trasmissione elettronica dei corrispettivi, che richiedono l’utilizzo di internet e della tecnologia per rispondere a quanto previsto dalla normativa. Impensabile, per un’impresa, non poter accedere alle dotazioni necessarie, come la banda ultralarga, per poter essere sempre connessa, non solo con l’Agenzia delle Entrate, ma con fornitori, clienti o per cogliere i trend del momento. Non è ammissibile che, chi decide di rimanere a operare in un territorio collinare o maggiormente decentrato, debba scontare questa scelta coraggiosa in termini di disservizi.” Continua a pagina 7 ›››
l’evento
‹‹‹ Segue da pagina 6
Fare impresa in montagna, una sfida La Confederazione, in questi anni, è riuscita a far introdurre significative modifiche alla normativa sugli appalti, che hanno consentito assegnazioni di lavori e opere pubbliche a misura di piccola impresa, permettendo, in vari casi, concessioni attraverso l’affidamento diretto, ampliando la soglia da 40mila a 150mila euro. Una misura determinante per poter sostenere e valorizzare le imprese locali, che potrebbe essere incentivata consentendo ai comuni collinari e montani di frammentare ulteriormente gli appalti, dando alle imprese del territorio l’opportunità di ottenere il lavoro. Una misura pensata non solo per sostenere l’imprenditoria locale, ma anche per garantire la qualità del lavoro, mantenendo le risorse, già risicate, nell’area. Ha ripreso “La proposta di legge promossa dalla deputata Vietina contro lo spopolamento delle comunità montane coglie i temi, che anche noi solleviamo. L’introduzione di agevolazioni fiscali per chi opera in aree meno servite è essenziale per incentivare la presenza delle imprese, già gravate da costi maggiori rispetto a chi fa impresa lungo l’asse della via Emilia. L’eliminazione dell’Imu sugli immobili strumentali potrebbe essere una prima risposta, ma numerosi sono gli adempimenti che potrebbero essere rivisti per questa tipologia di aziende. La riduzione dell’Irap introdotta dalla Regione Emilia-Romagna va in questa direzione. Il contributo stanziato dimezza l’imposta per le realtà esistenti e l’azzera per tre anni alle nuove attività e le start up. Un provvedimento atteso e che evidenzia l’attenzione al tema da parte della Giunta regionale. Tuttavia, dobbiamo evidenziare un limite: questi
provvedimenti sono pensati solo per chi opera nei territori montani. Non possiamo dimenticare la presenza di zone che, pur non classificate montane, corrono gli stessi rischi di quei comuni classificati come “completamente montani” e di fatto esclusi da bandi di investimento. Pur comprendendo la necessità di stabilire delle regole per la concessione di finanziamenti, è difficile spiegare agli imprenditori di Dovadola esclusi dal taglio dell’Irap, i criteri di attribuzione che, sulla base della classificazione Istat, inquadrano il comune come parzialmente montano. Occorre maggiore attenzione: preservare il territorio e valorizzare il lavoro di chi opera più lontano dal comune capofila è una priorità, che esula dalle classificazioni Istat.” Ha poi concluso “l’ultimo punto riguarda il turismo. Viviamo in una delle Regioni più belle d’Italia, in cui l’offerta turistica spazia in ogni direzione, mare, montagna, collina, termalismo, cultura, turismo religioso ed enogastronomia rendono l’Emilia-Romagna unica al mondo. Creare sinergie e offerte integrate che valorizzino non solo i comuni più grandi, ma anche i piccoli borghi, meno noti, ma altrettanto ricchi di fascino, è un primo passo. Noi, assieme ad altre associazioni del forlivese, stiamo lavorando in questa direzione, una buona prassi che può essere replicata e messa a sistema, affinché chi sceglie un soggiorno nel nostro territorio possa conoscere le molteplici opportunità che il nostro territorio riserva.”
Le evidenze emerse dall’indagine dell’ufficio studi Licia Redolfi dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Emilia-Romagna ha illustrato i dati del forlivese. La forte vocazione del territorio alla micro piccola impresa delle nostre vallate trova conferContinua a pagina 8 ›››
essere impresa
dicembre 2019 › 7
l’evento
‹‹‹ Segue da pagina 7
Fare impresa in montagna, una sfida ma nel dato: il 99,3 % del tessuto produttivo è rappresentato da aziende con meno di 50 addetti. Queste occupano il 74,6% dei lavoratori dipendenti e indipendenti presenti nelle quattro vallate (escluso il comune di Forlì), che hanno contribuito alla fase di ripresa dell’occupazione registrando nel 2017 un +2,5 di addetti rispetto al 2015. Le imprese artigiane, che presentano una dimensione pari a 2,5 addetti per impresa, costituiscono il 30,7% del numero totale di quelle attive nel territorio montano e collinare del forlivese. Circa 1 occupato su 3 lavora in queste imprese artigiane (30,5%) Tra le sfide per l’imprenditoria c’è quella del digitale che spinge le imprese a fare investimenti 4.0 (stampanti 3D, sicurezza informatica, ecc) e ricercare profili altamente qualificati per rispondere alle nuove esigenze. Per permettere alle imprese di cogliere la sfida del digitale è fondamentale lo sviluppo di infrastrutture telematiche come la banda ultra larga. La diffusione della banda larga coinvolge il 35,4% delle famiglie delle essere impresa
8 › dicembre 2019
vallate (connessione in banda ultralarga maggiore di 30 Mbps) quota inferiore di oltre 28 punti percentuali rispetto alla media provinciale.
La testimonianza di chi fa impresa Roberto Biondi, titolare della Bimp Srl ha raccontato cosa significa vivere il territorio montano, l’impresa ha, infatti, sede a Modigliana e ben conosce le problematiche che ogni giorno affronta chi lavora nei territori collinari e montani. “Fare impresa in montagna è una missione, una scelta fatta sulla base del forte legame col proprio territorio, in cui si vive e di cui si è parte attiva. Presi dalle incombenze del quotidiano spesso non ci si ferma a fare un’analisi delle difficoltà incontrate, perché, se lo facessimo, ci penseremmo pazzi. Le piccole aziende dell’area di Modigliana sono nate all’interno di distretti produttivi, in particolare quelli del legno, Continua a pagina 9 ›››
l’evento
‹‹‹ Segue da pagina 8
Fare impresa in montagna, una sfida dell’elettronica e del tessile. Con la crisi del 2007 e la chiusura di importanti gruppi industriali, numerose realtà che operavano in filiera hanno perso il lavoro e, per non chiudere, si sono dovute reinventare l’organizzazione. A questa delicata situazione si aggiungono problemi infrastrutturali. Il vero tallone d’Achille per noi è la viabilità, fortemente limitata dall’imprescindibile, ma molto scomodo, collegamento alle principali arterie viarie di fondovalle. Le precarie condizioni in cui versa il principale accesso stradale, il Ponte Rosso, destano preoccupazioni, uno snodo chiave per la valle del Tramazzo, oggi è un collo di bottiglia che crea pesanti ritardi alla circolazione. La banda larga e internet sono ancora oggetto di interventi da parte di Lepida, per superare i problemi che ancora interessano alcune aree della nostra vallata. Un quadro tutt’altro che roseo. Eppure noi vogliamo ancora investire nel nostro territorio. Tenerlo vivo e valorizzarlo, producendo e creando lavoro. Sì, siamo positivi e per fortuna in buona compagnia. Nella vicenda del recupero dell’Ex Macmoter, la Bimp, assieme ad altre 4 imprese ha risanato una situazione allarmante. Uno stabilimento, fermo da 12 anni, era diventato una discarica. Dandoci forza l’un l’altro abbiamo superato le differenze e le difficoltà connesse alla divisione dello stabile e dei terreni, che fosse funzionale a tutte le svariate esigenze delle nostre imprese. Animati dalla volontà di fare il bene per le nostre imprese e per la comu-
nità di Modigliana ci siamo riusciti. Il recupero dei vecchi stabilimenti produttivi può essere una opportunità, un aiuto potrebbe arrivare dalla Regione qualora anche Modigliana rientrasse fra i comuni beneficiari degli incentivi per le aree interne. Non vogliamo interventi di stampo assistenziale, ma chiediamo di poter competere ad armi pari con le altre imprese, perché sia il mercato a stabilire chi è il migliore. Per far questo è indispensabile che le nostre amministrazioni comunali, oggi fortemente sotto organico e con bilanci risicati, possano disporre di personale in grado di dare servizi alla comunità locale e alle imprese. Per continuare a fare impresa in montagna abbiamo bisogno che la comunità sia viva, che i servizi siano efficienti, che ci siano i piccoli negozi, dall’alimentari al barbiere, che sono i primi aggregatori della società. La Regione e l’amministrazione possono supportare noi imprenditori, è però indispensabile che cambi la percezione del ruolo dell’artigianato e della piccola impresa, che per diffusione e per raccolta rappresentano il cuore produttivo della nostra provincia, ma che godono di sgravi e incentivi meno significativi di quanto accada ai grandi gruppi industriali. Forse in questi anni si è persa la voglia di mettersi in gioco in prima persona, di aprire una propria attività, una bottega in cui costruire. La scuola stessa dovrebbe essere più vicina al mondo dell’impresa per consentire ai giovani di conoscere le opportunità alternative al lavoro dipendente. Continua a pagina 10 ››› essere impresa
dicembre 2019 › 9
l’evento
Il contributo di Giulio Sapelli L’economista, storico e accademico Giulio Sapelli è un profondo conoscitore del mondo della micro e piccola impresa italiana. Spesso presente alle convention della Confederazione nazionale, il docente ha chiarito il ruolo chiave svolto dalle piccole realtà imprenditoriali. “La micro e piccola impresa rappresenta una risorsa, la perormance innovativa del sistema imprenditoriale italiano sottende una cospicua attività di ricerca e sperimentazione effettuata dalle piccole imprese in modo informale e senza una contabilizzazione in una voce specifica nei bilanci aziendali, con un intenso impegno delle risorse umane nelle attività innovative.” Una vivacità che tuttavia non viene premiata da condizioni, spesso difficili, in cui operare. Eppure queste realtà giocano un ruolo fondamentale per la sopravvivenza dei piccoli comuni a rischio di spopolamento. Addirittura l’economista parla di desertificazione “l’Italia, dopo essere stata e in parte ancora lo è una grande economia manifatturiera e dopo essere diventato terra di conquista soprattutto per francesi e tedeschi, che hanno preso il controllo i primi il settore bancario e i secondi del tessuto industriale di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, rischia di diventare non appetibile nemmeno per investimenti interessati. Questo vorrebbe dire la desertificazione e la marginalizzazione totali, che unita alla crisi bancaria nel Mezzogiorno costituirebbe una vera bomba economica e sociale.” La preoccupazione si lega anche all’attualità “chi potrebbe mai investire in Italia dopo aver visto quello che è accaduto con l’ex Ilva? Espropri, chiusure arbitrarie di altoforni, dietrofront rispetto ad accordi già fatti. Questa è l’ultima chiamata per riportare il Paese sulla giusta rotta.” Un appello per contrastare il rischio del “baratro di una lotta europea che sarà senza quartiere e che ha come fine abbattere le borghesie nazionali italiche privandole di ogni capacità di resistenza dinanzi alle formule predatorie di una divisione internazionale del lavoro più spietata che mai e che non potrà che condurre all’italica desertificazione.” essere impresa
10 › dicembre 2019
‹‹‹ Segue da pagina 9
Fare impresa in montagna, una sfida Per incentivare la presenza di distretti con una specifica vocazione si potrebbero ripristinare strumenti simili ai piani integrati che sostengano la nascita di insediamenti produttivi. Non si può correre il rischio di disperdere il patrimonio di abilità, che sono nate grazie alla presenza di grandi gruppi industriali. Quello che la piccola impresa chiede non è un trattamento di favore e la creazione di finanziamenti destinati a chi opera in territori collinari e montani non può essere una soluzione, se non si interviene sul contesto generale. Che deve essere efficiente. La riforma delle province ha di fatto creato un vuoto: Modigliana e Tredozio sono all’incrocio di tre province e secondo me Forlì-Cesena è quella che offre la minore qualità in termine di gestione delle infrastrutture viarie. Occorre invece un piano di costante manutenzione del territorio per scongiurare che si verifichi l’emergenza, il nostro territorio è fragile e basta poco per metterlo in crisi. L’economia italiana si basa sulla piccola e micro impresa, anche artigiana, che spesso opera nei comuni più distanti dal capoluogo, una peculiarità del nostro Paese, che è anche la sua forza. Quello che chiediamo è di consentirci di continuare a lavorare, collaborando a ricostruire un contesto favorevole al fare impresa, senza cedere completamente alla razionalità, che ci inviterebbe a trasferire la sede produttiva, lungo l’asse della via Emilia.” Fotoservizio Sabatini
€
€
essere impresa
dicembre 2019 › 11
associazione
Elezioni regionali
Libro bianco di Confartigianato la presentazione ai candidati
C
onfartigianato Emilia-Romagna ha organizzato lo scorso 5 dicembre, all’Hotel Globus City un confronto con l’onorevole Lucia Borgonzoni, candidata del centrodestra alla Presidenza della Regione, per presentare il documento dal titolo “Il Valore Artigiano protagonista nelle scelte del governo dell’Emilia-Romagna”. All’incontro era presente il senatore Matteo Salvini, intervenuto al posto della candidata, impossibilitata a raggiungere Forlì per un imprevisto. Il memorandum, composto dopo un’approfondita analisi della situazione economica e sociale del territorio regionale dal punto di vista delle micro, piccole e medie imprese, era già stato presentato al candidato di centrosinistra Stefano Bonaccini, in un precedente evento a Bologna. “In questo momento, per le Pmi, è fondamentale che il legislatore lavori con la consapevolezza del reale valore del tessuto economico dei territori, che è legato alle piccole imprese e agli artigiani - commenta Marco Granelli, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna -, che oggi rappresentano il 99% dell’economia regionale. I rappresentanti della politica che incontriamo ai nostri convegni raccontano di essere figli o nipoti di imprenditori ma nei fatti riscontriamo poca attenzione e vicinanza alle reali esigenze di chi crea lavoro. Inoltre c’è da parte nostra una forte preoccupazione per come gli artigiani e le piccole imprese vengano, sempre più spesso, associati al tema dell’evasione fiscale. Crediamo sia necessaria un’inversione di tendenza, anche da parte essere impresa
12 › dicembre 2019
della politica, spesso responsabile di un’errata comunicazione nei nostri riguardi”. “I temi sul tavolo sono numerosi - prosegue il presidente Granelli -, a partire dal più impellente che è quello del credito, diminuito verso gli artigiani e le Pmi, del 42,50% a partire dal 2010. Accanto a questo, più urgente, vi sono il tema delle infrastrutture, da realizzare e da mantenere, e quello del lavoro, che va incentivato per tenere vive le nostre attività, in particolare con l’apprendistato che è lo strumento che, negli anni, ha dato i migliori risultati, permettendo un naturale passaggio di know-how e memoria storica attraverso un sistema virtuoso”. “Un’ultima richiesta, a costo zero e a massimo risparmio, è la limitazione della burocrazia - conclude Marco Granelli -, che oggi fa perdere molto tempo e consuma l’entusiasmo di molti imprenditori. Sarebbe sufficiente creare un tavolo di confronto nel quale i rappresentanti delle imprese possano presentare le semplificazioni necessarie, attraverso un confronto corretto e serio con l’interlocutore pubblico”.
Storie d’imprese e di successi
Cinquant’anni di storia per Sab Snc
Formazione e innovazione indispensabili per crescere
L’
imprenditore Patrizio Rossi, titolare dell’azienda Sab Snc, da alcuni anni è dirigente di Confartigianato di Forlì, ricoprendo incarichi nell’ambito del consiglio di categoria dei manutentori di impianti, nel consiglio dell’Associazione e in quello del Ciaf di Forlì. Dal 1970 la Sab rappresenta un punto di riferimento nel campo dell’assistenza e manutenzione delle caldaie. Il nome stesso, Sab, è l’acronimo di Servizio Assistenza Bruciatori ed è stato scelto, dal fondatore, per rendere immediatamente evidente l’ambito di operatività dell’azienda. Nel 1977 anche Patrizio Rossi inizia a lavorare, come dipendente, per l’impresa, che nel 1989 rileverà, per portarla a crescere fino a oggi, quando assieme a tre soci Rino Basini, Giorgio Fabbri e Alessandro Palotti gestisce una realtà che occupa 34 persone. L’imprenditore spiega che il mondo in cui opera la Sab Snc è radicalmente mutato, dai bruciatori e dal riscaldamento centralizzato, nucleo fondamentale del lavoro negli anni settanta e ottanta, il mercato si è orientato maggiormente verso il riscaldamento autonomo e sono cresciute notevolmente le richieste per il settore del condizionamento e raffrescamento, esploso all’inizio degli anni novanta. Rossi racconta che la vera sfida oggi è rappresentata dal far fronte alle nuove tipologie di intervento, le risposte all’utenza devono essere immediate, oltre che efficaci. Per questo il personale, costituito prevalentemente da periti termotecnici, viene costantemente formato. La formazione è proprio uno dei requisiti fondamentali per essere com-
petitivi in questo mercato, la tecnologia è in continua evoluzione e le competenze sono sempre più raffinate, per questo l’azienda investe molto nelle abilità dei propri collaboratori, spesso impegnati in corsi di aggiornamento per conoscere le innovazioni tecnologiche. Per l’imprenditore le persone sono la vera risorsa dell’attività “utilizziamo i tirocini formativi per testare i giovani da inserire nell’organico. È un lavoro che richiede passione: garantendo la reperibilità al cliente, i turni comprendono anche il sabato lavorativo, un sacrificio per i giovani. Per riuscire a operare autonomamente, diventando specialisti di prodotto, inoltre, occorrono circa quattro anni di affiancamento e formazione, un percorso che richiede impegno e volontà da parte del lavoratore e un importante investimento per l’impresa.” Per questo il clima aziendale è una priorità all’interno della Sab, “il lavoro deve appassionare, deve esserci la soddisfazione di sentirsi parte della squadra”. La collaborazione fra colleghi è fondamentale per Rossi, che si avvale non solo di tecnici, ma anche di quattro amministrative che si occupano, fra l’altro, della gestione del rapporto con i clienti. L’imprenditore chiarisce ancora “il nostro mestiere richiede anche molta sensibilità, entriamo in casa delle persone, spesso in ambienti che sono molto privati, come il bagno e la cucina, in cui frequentemente vengono installate le caldaie. I nostri collaboratori sanno che devono avere particolare attenzione, cercando di ridurre al minimo il disagio degli utenti.” L’attività dell’azienda è rivolta al futuro “dobbiamo essere capaci di prevedere la direzione del mercato, continuiamo a essere attivi anche nella manutenzione dei bruciatori industriali, oltre che in quello del riscaldamento e condizionamento, ma vogliamo essere sempre al passo coi tempi. I nostri tecnici sono abilitati per rilasciare le certificazioni richieste dalla normativa, sulle diverse tecnologie, ma l’obiettivo è quello di incrementare la nostra attività, creando una seconda sede a Faenza, per rispondere sempre meglio alle richieste della clientela.” Una storia iniziata quasi cinquant’anni e che è ancora tutta da scrivere. essere impresa
dicembre 2019 › 13
essere impresa
14 › dicembre 2019
notiziario tecnico
Consulenza fiscale › a cura di Francesco Bandini LA DETRAZIONE IVA SULLE FATTURE RICEVUTE A FINE ANNO A fine anno occorre monitorare attentamente l’arrivo delle fatture di acquisto per determinare il momento in cui è possibile detrarre l’Iva a credito (per le imprese in contabilità semplificata con opzione del registrato anche per consentire la deduzione del costo). Il diritto alla detrazione dell’imposta relativa ai beni e servizi acquistati o importati sorge nel momento in cui l’imposta diviene esigibile ed è esercitato al più tardi con la dichiarazione relativa all’ anno in cui il diritto alla detrazione è sorto ed alle condizioni esistenti al momento della nascita del diritto medesimo (art.19 comma 1 D.P.R.633/1972). Il momento a partire dal quale è possibile detrarre l’Iva è determinato dall’esigibilità dell’imposta, individuata dall’effettuazione dell’operazione ai sensi dell’articolo 6 D.P.R. 633/1972 (consegna o spedizione per la vendita di beni, pagamento o emissione della fattura per le prestazioni di servizi). Il contribuente (al fine della detrazione) deve annotare in un apposito registro le fatture e le bollette doganali relative ai beni e ai servizi acquistati o importati nell’esercizio dell’impresa, arte o professione, anteriormente alla liquidazione periodica nella quale è esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta e comunque entro il termine di presentazione della dichiarazione annuale relativa all’anno di ricezione della fattura e con riferimento al medesimo anno. La regola della detrazione Iva a fine anno richiede quindi l’analisi delle fatture distinguendo tra: fatture ricevute e registrate nel mese di dicembre, che rientrano nella liquidazione Iva di dicembre 2019; fatture ricevute nel mese di gennaio 2020 (datate
dicembre 2019) che saranno registrate nel mese di gennaio 2020 e confluiranno nella liquidazione Iva del mese di gennaio 2020; fatture ricevute nel mese di dicembre 2019 non registrate a dicembre 2019: per tali fatture è possibile detrarre l’Iva nella dichiarazione annuale Iva relativa all’anno 2019, da presentare entro il 30 aprile 2020; fatture ricevute nel mese di dicembre 2019 e registrate dopo il 30 aprile 2020: tali operazioni richiedono la presentazione della dichiarazione annuale Iva integrativa. Per l’individuazione del termine di ricezione della fattura e la verifica dell’eventuale mancata ricezione della fattura di acquisto, riportiamo le indicazioni delle specifiche tecniche di cui al provvedimento Prot. 89757 del 30 aprile 2018, come modificato (da ultimo) dal provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate del 30 ottobre 2019: “dopo l’effettuazione dei controlli con esito positivo, il SdI recapita la fattura elettronica al soggetto ricevente e in caso di esito positivo del recapito invia al soggetto trasmittente una ricevuta di consegna della fattura elettronica che contiene anche l’informazione della data di ricezione da parte del destinatario”. Da quanto sopra emerge che la detrazione dell’Iva nell’anno 2019 è ammessa solo se la fattura di acquisto datata 2019 sarà disponibile nel Sistema di Interscambio (SDI) entro il 31/12/2019. Sarebbe opportuno, pertanto, sollecitare i propri fornitori ad emettere ed inviare le fatture al sistema di interscambio (SDI) il prima possibile, in modo da poter consentire la ricezione delle stesse fatture entro il 31/12/2019 e quindi permettere la relativa detrazione dell’Iva nell’anno 2019.
OMAGGI NATALIZI Come capita ogni anno al termine dell’esercizio e in concomitanza con l’arrivo del natale le aziende provvedono ad omaggiare i propri clienti, fornitori, dipenContinua a pagina 17 ›››
essere impresa
dicembre 2019 › 15
essere impresa
16 › dicembre 2019
notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 15
denti e terzi di un dono e/o di una cena natalizia. La scelta tra le diverse tipologie di omaggio può essere dettata da svariati fattori, tuttavia dal punto di vista fiscale occorre tener conto dei limiti di deducibilità dei costi e della relativa detraibilità dell’Iva, ed è pertanto necessario identificare: la tipologia dei beni oggetto dell’omaggio, le caratteristiche del soggetto ricevente. Relativamente ai beni, invece, occorre differenziare tra beni acquisiti appositamente per essere omaggiati e omaggi costituiti da beni oggetto dell’attività di impresa. Omaggi a soggetti terzi di beni che non rientrano nell’attività d’impresa I costi sostenuti per l’acquisto di beni ceduti gratuitamente a terzi la cui produzione o il cui scambio non rientra nell’attività propria dell’impresa sono: integralmente deducibili dal reddito di impresa nel periodo di sostenimento, se di valore unitario non superiore a 50 euro; qualificati come spese di rappresentanza. Valore unitario inferiore a 50 euro integralmente deducibili. Valore unitario superiore a 50 euro la spesa rientra tra quelle di rappresentanza. In merito alle spese di rappresentanza occorre ricordare che a far data dal 1° gennaio 2016 il testo dell’articolo 108, comma 2, Tuir è stato modificato. Nella sua versione attuale esso lega la deducibilità delle spese di rappresentanza sostenute nel periodo di imposta ai requisiti di inerenza, come stabiliti con decreto del Mef (tenuto conto anche della natura e della destinazione delle stesse), e di congruità. L’inerenza si intende soddisfatta qualora le spese siano: sostenute con finalità promozionali e di pubbliche relazioni; ragionevoli in funzione dell’obiettivo di generare benefici economici;
coerenti con gli usi e le pratiche commerciali del settore. Quanto alla congruità essa andrà determinata rapportando: il totale delle spese imputate per competenza nell’esercizio con i ricavi e proventi della gestione caratteristica del periodo di imposta in cui sono sostenute (come risultanti da dichiarazione). Le nuove soglie contenute nel testo dell’articolo 108, Tuir sono le seguenti: 1. 1,5% dei ricavi e altri proventi fino a 10 milioni di euro; 2. 0,6% dei ricavi e altri proventi per la parte eccedente 10 milioni di euro e fino a 50 milioni; 3. 0,4% dei ricavi e altri proventi per la parte eccedente 50 milioni di euro Superato il limite di deducibilità così stabilito, la restante parte delle spese sono da intendersi indeducibili con necessità di operare apposita variazione in aumento in dichiarazione dei redditi. In merito all’Iva il D.P.R. 633/1972 afferma che non è ammessa la detrazione dell’Iva relativa alle spese di rappresentanza, tranne quelle sostenute per l’acquisto di beni di costo unitario non superiore a 50 euro. Da cui: spese di rappresentanza di importo non superiore a 50 euro detraibilità del 100% spese di rappresentanza superiori a 50 euro indetraibilità del 100% Omaggi a soggetti terzi di beni che rientrano nell’attività d’impresa In taluni casi, a essere destinati a omaggio sono i beni che costituiscono il “prodotto” dell’azienda erogante o i beni che l’azienda commercializza. La precisa individuazione della documentazione relativa al bene omaggiato è tutt’altro che agevole e, quasi sempre, la successiva destinazione a omaggio del bene richiede Continua a pagina 18 ›››
essere impresa
dicembre 2019 › 17
notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 17
una rettifica delle scelte (in termini di classificazione contabile) originariamente operate: dal punto di vista reddituale, tali beni acquistati o prodotti per la commercializzazione e successivamente destinati a omaggio costituiscono spesa di rappresentanza, con la conseguenza che andrà cambiata la classificazione contabile degli stessi e andranno rispettate le regole già esposte per la deduzione dei costi (le medesime previste nel caso di omaggio di beni che non rientrano nell’attività di impresa); dal punto di vista Iva, la cessione gratuita deve essere assoggettata a imposta (tramite fattura al cliente, con o senza rivalsa; solitamente si preferisce l’utilizzo dell’autofattura o del registro omaggi) sulla base del prezzo di acquisto o, in mancanza, del prezzo di costo dei beni, determinato nel momento in cui si effettua la cessione gratuita. Omaggi a dipendenti di beni da parte dell’impresa Nel caso in cui i destinatari degli omaggi siano i dipendenti dell’impresa, il costo di acquisto di tali beni va classificato nella voce “spese per prestazioni di lavoro dipendente” e non nelle spese di rappresentanza; pertanto, tali costi saranno interamente deducibili dalla base imponibile al fine delle imposte dirette, a prescindere dal fatto che il bene sia o meno oggetto di produzione e/o commercio da parte dell’impresa. Ai fini Iva, invece, nel caso di cessione gratuita a dipendenti di beni che non rientrano nell’attività propria dell’impresa, l’imposta per tali beni è indetraibile e la loro cessione gratuita è esclusa dal campo di applicazione dell’Iva. L’acquisto e la successiva cessione gratuita di beni la cui produzione o il cui commercio rientra nell’attività propria dell’impresa segue il medesimo trattamento già commentato relativamente agli omaggi effettuati nei confronti di soggetti terzi (clienti, fornitori, etc.).
Si ricorda che le erogazioni liberali in natura (sotto forma di beni o servizi o di buoni rappresentativi degli stessi) concesse ai singoli dipendenti costituiscono reddito di lavoro dipendente per questi ultimi se di importo superiore a 258,23 euro nello stesso periodo d’imposta (se di importo complessivo inferiore a 258,23 euro sono esenti da tassazione). Pertanto, il superamento per il singolo dipendente della franchigia di 258,23 euro comporterà la ripresa a tassazione di tutti i benefits (compresi gli omaggi) erogati da parte del datore di lavoro. Omaggi a clienti/fornitori Il costo sostenuto all’atto dell’acquisto costituisce spesa di rappresentanza, indipendentemente dal valore unitario del bene, e la sua deducibilità è integrale fino al limite dell’1% dei compensi percepiti nel periodo di imposta (oltre tale limite l’importo degli acquisti per omaggi non risulta più deducibile). Gli omaggi di beni acquisiti appositamente a tal fine di valore imponibile inferiore a 50 euro scontano la piena detrazione dell’imposta, mentre quelli di valore superiore a 50 euro sono caratterizzati dalla totale indetraibilità dell’Iva. Omaggi a dipendenti Il costo di acquisto degli omaggi va classificato nella voce “spese per prestazioni di lavoro dipendente” e non nelle spese per omaggi; pertanto, tali costi sono interamente deducibili dalla base imponibile al fine delle imposte dirette. L’Iva è indetraibile
L’ACCONTO IVA 2019 Entro il prossimo 27 dicembre i contribuenti soggetti passivi Iva devono provvedere al versamento dell’acconto Iva 2019, il cui ammontare va definito utilizzando uno dei seguenti metodi: metodo storico; Continua a pagina 19 ›››
Continua a pagina 19 ›››
essere impresa
18 › dicembre 2019
notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 18
metodo previsionale; metodo delle operazioni effettuate. Il versamento va effettuato tramite modello F24 con indicazione dei seguenti codici tributo: “6013” per i contribuenti mensili e “6035” per quelli trimestrali, indicando come periodo di riferimento il 2019. L’acconto così determinato verrà poi scomputato dall’imposta dovuta risultante dalla liquidazione effettuata per il mese di dicembre per i contribuenti mensili (con pagamento al 16 gennaio 2020), per il quarto trimestre 2019 per i contribuenti trimestrali speciali (con pagamento entro il 16 febbraio 2020), o dalla liquidazione annuale per l’anno 2019 per i contribuenti trimestrali su opzione (pagamento entro il 16 marzo 2020). Il relativo ammontare e il metodo utilizzato per determinarlo vanno infine riportati nel rigo VP13 della liquidazione periodica di dicembre 2019 o, in caso di compilazione, nel rigo VH17 del modello Iva 2020. Passando all’analisi dei metodi di determinazione dell’acconto Iva, secondo il metodo storico, che è sicuramente il più utilizzato, l’ammontare è calcolato in misura pari all’88% del saldo a debito relativo al periodo precedente, individuato sulla base della periodicità di liquidazione adottata dal contribuente. In alternativa al metodo storico il contribuente ha la facoltà di adottare il metodo previsionale e quello delle operazioni effettuate. Per quanto riguarda il primo, capita che in determinate situazioni (es. calo di fatturato rispetto al mese di dicembre dello scorso anno), possa risultare più conveniente commisurare l’acconto, anziché al dato storico, al dato previsionale del 2019, ovvero tenendo conto delle operazioni che verranno effettuate nel mese di dicembre, o nel quarto trimestre o nella dichiarazione annuale dell’anno in corso. Con il metodo delle operazioni effettuate, invece, l’Iva dovuta in acconto è pari al 100% dell’importo che deriva effettuando un’apposita liquidazione Iva al 20 dicembre. Tale metodo consiste quindi nel determinare l’ammontare dell’acconto dovuto tenendo conto delle operazioni effettuate ai sensi dell’articolo 6 D.P.R. 633/1972 facendo riferimento al periodo 1.12 - 20.12 (contribuente mensile), ovvero 1.10 - 20.12 (contribuente trimestrale). È importante evidenziare che vanno considerate nel calcolo non solo le operazioni effettuate e registrate nei registri Iva, ma anche quelle effettuate e non ancora annotate, come il caso delle cessioni effettuate
tramite documento di trasporto fino al 20.12, per le quali la fattura non è stata ancora emessa e quindi neppure annotata
Consulenza del lavoro › a cura di Susi Silvani AMPLIAMENTO TUTELE MALATTIA E DEGENZA OSPEDALIERA PER GLI ISCRITTI ALLA GESTIONE SEPARATA La circolare Inps n. 141 del 19 novembre 2019 ha ampliato la tutela previdenziale relativa all’indennità di degenza ospedaliera e all’indennità di malattia per gli iscritti alla Gestione Separata, non titolari di pensione e non iscritti ad altra forma di previdenza, così come dal DL n. 101/2019 riepilogando, inoltre, il campo di applicazione e i requisiti di spettanza.
RESPONSABILITÀ SOLIDALE DEL COMMITTENTE: INAPPLICABILE IL TERMINE DI 2 ANNI AI DEBITI CONTRIBUTIVI L’Ispettorato Nazionale del Lavoro, anche alla luce delle recenti pronunce della Corte di Cassazione, con la nota n. 9943 del 19 novembre 2019, ha fornito alcuni chiarimenti in merito al termine entro cui è possibile far valere la responsabilità solidale del committente per debiti contributivi. La Corte ha affermato il principio per il quale il termine di decadenza di due anni previsto dall’art. 29, c.2, riguarda esclusivamente, da parte del lavoratore, l’esercizio dell’azione nei confronti del responsabile solidale per l’assolvimento dei crediti retributivi; non è applicabile, invece, all’azione promossa dagli Enti previdenziali per la richiesta contributiva poiché quest’ultima risulta soggetta alla sola prescrizione prevista dall’art. 3, c.9, L.33/1995.
RIPOSI GIORNALIERI DEL PADRE (LAVORATORE DIPENDENTE) QUANDO LA MADRE È LAVORATRICE AUTONOMA L’INPS con la circolare 140 del 18 novembre 2019 fornisce le istruzioni amministrative relative al diritto alla fruizione dei riposi giornalieri (art. 40 del Dlgs Continua a pagina 20 ››› essere impresa
dicembre 2019 › 19
notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 19
151/2001) nel caso di padre lavoratore dipendente anche durante il periodo di trattamento economico di maternità spettante alla madre lavoratrice autonoma. In questo caso il padre lavoratore dipendente può fruire dei riposi dalla nascita o dall’ingresso in famiglia/ Italia in caso di adozioni o affidamenti nazionali o internazionali del minore, a prescindere dalla fruizione dell’indennità di maternità della madre lavoratrice autonoma. Rimangono, invece, le indicazioni fornite nella circolare n. 8/2003 in materia di incompatibilità: il padre lavoratore dipendente non può fruire dei riposi giornalieri nel periodo in cui la madre lavoratrice autonoma si trovi in congedo parentale; il padre lavoratore dipendente non ha diritto alle ore che l’articolo 41 del DLgs n. 151/2001 riconosce al padre, in caso di parto plurimo, come “aggiuntive” rispetto alle ore previste dall’articolo 39 del medesimo decreto legislativo (vale a dire quelle fruibili dalla madre), per l’evidente impossibilità di “aggiungere” ore quando la madre non ha diritto ai riposi giornalieri.
li il tasso di disparità uomo-donna, in termini occupazionali, è superiore al 25%. Tale determinazione è necessaria per la corretta applicazione dello sgravio per l’assunzione di lavoratrici introdotto dalla legge Fornero (legge n. 92/2012) nel settore privato. Gli incentivi consistono nella riduzione del 50% dei contributi a carico del datore di lavoro, in relazione alle assunzioni effettuate con contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, a tempo determinato o con contratto di somministrazione, di donne di ogni età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi. Lo sgravio spetta per un periodo massimo di 18 mesi per le assunzioni a tempo indeterminato e di 12 mesi per quelle a termine. Restano validi i requisiti generali necessari per la fruizione degli incentivi. I settori in cui saranno possibili assunzioni di donne con incentivi sono quelli dell’agricoltura, costruzioni, industria estrattiva, acqua e gestione rifiuti, industria energetica, industria manifatturiera, trasporto e magazzinaggio, informazione e comunicazione, servizi generali della Pa. Fra le professioni incentivate, la conduzione di veicoli e macchinari, le attività di progettazione, la direzione d’azienda e molte lavorazioni artigianali. Un’ulteriore elencazione dettagliata viene fornita negli allegati al decreto in esame.
Le indicazioni fornite dalla circolare n. 140/2019 si applicano alle domande pervenute e non ancora definite e, a richiesta dell’interessato, anche agli eventi pregressi per i quali non siano trascorsi i termini di prescrizione ovvero per i quali non sia intervenuta sentenza passata in giudicato.
Sportello privacy
CONFERMATA LA RIDUZIONE CONTRIBUTIVA NEL SETTORE DELL’EDILIZIA PER L’ANNO 2019
Smart tv e privacy
La circolare Inps n. 145 del 28 novembre 2019, fornisce le indicazioni operative per l’ammissione alla riduzione contributiva, per l’anno 2019, prevista dall’articolo 29 del Decreto Legge n. 244/1995, e successive modifiche e integrazioni, per gli operai a tempo pieno del settore edile. Precisando che il beneficio può essere fruito entro il 16 marzo 2020. I datori di lavoro possono inviare le relative domande fino al 15 marzo 2020
INCENTIVI ALL’ASSUNZIONE DI DONNE: I SETTORI E LE PROFESSIONI CON DISPARITÀ DI GENERE VALIDI PER IL 2020 Con il Decreto interministeriale n. 371 del 25 novembre 2019 i Ministeri del Lavoro e dell’Economia hanno individuato i settori di attività e le professioni nei quaessere impresa
20 › dicembre 2019
› a cura di Luca Gaspari CONOSCERE I RISCHI PER UN USO CONSAPEVOLE È stata rilanciata anche dai giornali italiani la notizia del rischio per la sicurezza e privacy rappresentato dai televisori di nuova generazione. Le smart tv possono essere violate da criminali informatici per sottrarre dati e informazioni o ascoltare in segreto le persone in casa attraverso microfoni e videocamere. Le smart tv connesse alla rete, che sempre più di frequente soppiantano i televisori tradizionali, possono essere usate per spiare le persone in casa. Un fatto noto, ma stavolta a evidenziare il pericolo è l’FBI. La principale agenzia di polizia investigativa degli Usa, famosa in tutto il mondo, propone perfino di applicare del nastro adesivo sulla videocamera delle smart tv come estremo rimedio per evitare di essere spiati. Si tratta di una misura di sicurezza Continua a pagina 21 ›››
notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 20
nell’ambito di una serie di suggerimenti contro il rischio di una eventuale violazione e intrusione da parte di criminali informatici. Con le smart tv gli utenti possono navigare online e guardare programmi dalle loro piattaforme di streaming preferite come Netflix. Sono, inoltre, dotati di app e una gamma di funzioni personalizzabili, possono essere abilitati al comando vocale e gestuale per cambiare canali o aumentare il volume, hanno integrato un microfono e, quelli più recenti, anche una videocamera con cui si può attivare il riconoscimento facciale. È chiaro che, come tutti i dispositivi connessi a Internet, anche le smart tv devono affrontare i pericoli di accesso illegale al sistema perpetrati da criminali informatici per sottrarre dati e informazioni o per impadronirsi del mezzo. «Oltre al rischio che produttori e sviluppatori di app siano in grado di ascoltare e osservare gli utenti, - avverte l’FBI - i televisori connessi a Internet possono essere una via di accesso all’ambiente domestico per gli hacker». Nella migliore delle ipotesi, chi viola una smart tv può riuscire a cambiare canale, alzare o abbassare il volume, o mostrare video inappropriati. Nel peggiore dei casi, continua la nota dell’FBI, i criminali informatici potrebbero segretamente attivare microfono e videocamera per spiare le persone nell’intimità della propria casa. Per impedire queste spiacevoli eventualità e proteggere al meglio privacy e famiglia, sarebbe bene usare accorgimenti come cambiare la password predefinita, disattivare microfoni e videocamere, al limite schermandole, e controllare sempre gli aggiornamenti sulla sicurezza.
Affari generali › a cura di Paolo Liverani MANUTENTORI DEL VERDE, LE NOVITÀ La legge n. 154/2016 stabilisce che, chi svolge attività di manutenzione del verde, debba acquisire tramite corsi specifici, organizzati dalla Regione Emilia Romagna, “standard professionali e formativi”. I corsi sono rivolti sia a coloro che intendono avviare l’attività di manutentore del verde, sia al titolare o al preposto facente parte dell’organico dell’impresa, per le imprese già attive. I requisiti per essere ammessi al corso prevedono l’essere maggiorenni e aver conseguito il diploma di scuola secondaria di primo grado, tuttavia sono ammessi al corso anche i minorenni nel caso in cui abbiano conseguito la qualifica professionale triennale.
La durata del corso è di 180 ore minime, delle quali almeno 60 di esercitazioni pratiche. La verifica finale prevede una parte teorica e una pratica. C’è la possibilità di essere esentati dal partecipare a tale formazione se le imprese già iscritte alla Camera di Commercio con Ateco 81.30.00 al 25/08/2016 (data di entrata in vigore delle legge), possono dimostrare una esperienza almeno biennale maturata entro il 22 febbraio 2018, presentando al Registro Imprese/Albo artigiani idonea documentazione entro il prossimo 21 febbraio. In alternativa, altri casi di esonero sono: il possesso di una laurea, anche triennale, nelle discipline agrarie e forestali, ambientali e naturalistiche; aver frequentato un master post-universitario in materie legate alla gestione del verde e del paesaggio; il possesso di un diploma di istruzione superiore di durata quinquennale sempre in materie agrarie e forestali; essere iscritti a Ordini o Collegi professionali del settore agrario e forestale; il possesso di una qualifica di operatore agricolo e il diploma di tecnico agricolo rilasciati a seguito della frequenza dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP). Per informazioni è possibile contattare Paolo Liverani, responsabile del settore Affari Generali di Confartigianato Forlì.
Confartigianato e Telethon
ASSIEME PER LA RICERCA Confartigianato e Artigiancassa scendono in campo per sostenere la ricerca scientifica e la campagna di raccolta fondi della Fondazione Telethon. Una collaborazione che continua ormai da anni e che ha perso a tutto il Sistema Confartigianato di contribuire a finanziare la ricerca scientifica contro le malattie genetiche. Per partecipare alla gara di solidarietà, cittadini e imprenditori possono effettuare una donazione sul conto intestato a Telethon, IBAN: IT55L0100503215000000011100, inserendo nella causale la dicitura “Elargizione liberale” ai fini della detraibilità fiscale e “Raccolta Artigiancassa”, specificando la regione di provenienza per facilitare la rintracciabilità del bonifico e la sua attribuzione all’associazione di appartenenza, per esempio: “Elargizione liberale Racc. Artigiancassa - Confartigianato Piemonte”. In alternativa, è possibile finanziare la ricerca scientifica acquistando i regali solidali, come il cuore di cioccolato, il profuma biancheria, la candela profumata, le agende, i quaderni e gli astucci, a disposizione sul sito della fondazione e presso le associazioni territoriali di Confartigianato. essere impresa
dicembre 2019 › 21
giovani imprenditori
I Giovani guardano al futuro
La convention del movimento under 40
S
i è tenuta il 12 novembre a Roma la convention annuale dei Giovani Imprenditori di Confartigianato dal titolo “Imprese di valore per l’economia del futuro” (nelle foto) a cui ha preso parte anche la delegazione forlivese guidata dalla presidente Ana Isabel Perez Alvarez. I lavori sono stati aperti dal Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti e da Rosa Gentile, Delegata ai Movimenti Donne Impresa e Giovani Imprenditori. Il titolo della Convention riassume il significato dei lavori: le nuove leve dell’artigianato e delle piccole imprese sono pronte a sfoderare talento, competenze e innovazione per raccogliere le sfide di un’economia globalizzata e rivoluzionata dalle tecnologie digitali. Ma il contesto non aiuta i giovani imprenditori. A cominciare dalla scuola che è ancora distante dal mondo del lavoro e delle imprese, come hanno dimostrato i dati del rapporto presentato da Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio studi della Confederazione. Damiano Pietri, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, ha sottolineato che “i piccoli imprenditori puntano sempre di più sull’innovazione: in un anno - ha detto citando il rapporto dell’Ufficio studi - i nostri investimenti in ricerca e sviluppo sono aumentati del 28,9%. Ma molti progetti rischiano di bloccarsi per carenza di personale qualificato. Siamo al paradosso, con un tasso di disoccupazione dei giovani under 30 al 23,9%, non riusciamo a reperire giovani da inserire in azienda. Bisogna risolvere il corto circuito di due mondi che non si incontrano: da una parte aziende pronte ad assumere, dall’altra giovani in cerca di lavoro e pronti ad emigrare per trovaessere impresa
22 › dicembre 2019
re un’occupazione. In mezzo la scuola e un sistema formativo che non riesce ad orientare e preparare i ragazzi alle nuove sfide del mercato del lavoro e a al grande salto nel futuro dell’economia”. Un allarme al quale ha risposto la Viceministro all’Istruzione, Università e Ricerca, Anna Ascani, intervistata dal giornalista Nicola Porro, che ha condotto i lavori della Convention: “La distanza fra mondo della scuola e mondo delle imprese - ha detto la vice ministro - si colma introducendo a scuola un po’ di ‘educazione finanziaria’, ovvero educazione all’imprenditoria, cioè bisogna allargare l’idea che il lavoro, in questa fase del nostro sviluppo al livello mondiale, si crea prima ancora che cercarlo”. Il gap scuola-lavoro, secondo Ascani può essere ridotto “sicuramente anche con una migliore alternanza scuola-lavoro, cioè con percorsi che, dopo esser stati indeboliti dal precedente Governo, ridiano dignità al rapporto fra mondo della scuola e mondo del lavoro”. La Viceministro del Miur ha quindi ribadito che vanno ripristinate le 400 ore di alternanza scuola lavoro, almeno negli istituti tecnici e professionali, che sono state dimezzate dal precedente Governo e serve maggiore contatto tra la scuola e le Associazioni di rappresentanza delle imprese per far conoscere le loro esigenze”. Insieme a nuove politiche formative, dalla Convention è arrivata la sollecitazione a interventi di politica economica capaci di sostenere la competitività delle piccole imprese, di accompagnare la creazione di aziende e il passaggio generazionale. Immediato e inevitaContinua a pagina 23 ›››
giovani imprenditori
I dati dell’Osservatorio
Più dialogo fra scuola e lavoro
N
el 2018 le imprese hanno registrato difficoltà di reperimento per 1.198.680 persone, pari al 26,3% delle entrate previste, a causa della scarsità dei candidati ma anche per la loro inadeguatezza rispetto alle mansioni da svolgere. L’allarme carenza di manodopera riguarda anche i giovani under 30: lo scorso anno le imprese non hanno potuto assumerne 352.420, pari al 27,8% del fabbisogno. Il problema di trovare personale peggiora per le piccole imprese che nel 2018 non hanno potuto mettere sotto contratto 836.740 persone, di cui 245.380 sono giovani under 30. A scarseggiare sul mercato del lavoro sono soprattutto le professionalità dell’ambito digitale e dell’Ict: in questi settori nel 2018 le imprese richiedevano 48.800 giovani, ma quasi la metà (48,1%), pari a 23.450, sono considerate di difficile reperimento. Mancano all’appello soprattutto i giovani analisti e progettisti di software (difficile da trovare il 71,3% del personale richiesto dalle imprese, pari a 6.720 unità), e i tecnici programmatori (il 64,2%, pari a 6.990 unità, è di difficile reperimento). Le competenze digitali, al di là delle mansioni svolte anche quelle più tra-
dizionali, sono richieste da quasi il 60% delle imprese. Ma questo requisito è difficile da soddisfare e lascia scoperti 236.830 posti di lavoro per giovani under 30. A livello regionale, la situazione più critica per assumere giovani under 30 si registra in Friuli-Venezia Giulia con il 37,1% dei posti di lavoro di difficile reperimento, Trentino-Alto Adige (34,2%), Umbria (31,6%), Veneto (31,6%) e Emilia-Romagna (30,5%). Il rapporto di Confartigianato mette in evidenza anche la difficoltà a trovare professionalità con titolo di studio adeguato alle esigenze delle imprese. In testa i laureati in ingegneria industriale: 55,5%, pari a 5.750 persone difficili da reperire, seguiti dai laureati in indirizzo scientifico, matematico e fisico (54,7%, pari a 3.370 persone introvabili sul mercato del lavoro), ingegneri elettronici e dell’informazione (52,4%, pari a 7.480 unità) e i diplomati in informatica e telecomunicazioni (50,4%, pari a 9.930 unità). L’emergenza manodopera nelle imprese è causata della scarsa preparazione dei ragazzi al mondo del lavoro: in Italia gli under 30 occupati o in formazione sono appena il 4,2% del totale, a fronte della media del 15% nell’Ue a 28, al terzultimo posto in Europa.
‹‹‹ Segue da pagina 22
La convention del movimento under 40 bile il richiamo alle misure della Legge di bilancio all’esame del Parlamento. Ne hanno discusso alla tavola rotonda ‘Le imprese di valore per l’economia del futuro: le sfide in campo’ il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli insieme con gli onorevoli Mattia Fantinati, componente della Commissione Attività Produttive della Camera ed esponente del Movimento 5 Stelle, Massimo Garavaglia, componente della Commissione Bilancio della Camera ed esponente della Lega, Mattia Mor, anch’egli alla Commissione Attività Produttive della Camera e rappresentante di Italia Viva, Paolo Trancassini, membro della Commissione Ambiente e Lavori Pubblici della Camera ed esponente di Fratelli d’Italia. Fumagalli ha ribadito il giudizio critico sulla manovra economica, condizionata dalla steri-
lizzazione delle clausole di salvaguarda e ‘svuotata’ di 3,6 miliardi destinati alla riduzione della pressione fiscale sulle piccole imprese. Anche da questa tavola rotonda, pur da posizioni politiche e con ricette diverse, è emersa unanime la convinzione che le piccole imprese vanno sostenute negli sforzi per innovare e cogliere le sfide della globalizzazione. essere impresa
dicembre 2019 › 23
anap
Guardia medica
Urgenze: un nuovo numero telefonico La guardia medica (o servizio di continuità assistenziale) garantisce l’assistenza sanitaria per le urgenze notturne, festive e prefestive, assicurando, negli orari non coperti dal medico di famiglia o dal pediatra di libera scelta, interventi domiciliari e territoriali. A partire da lunedì 2 dicembre 2019, per i cittadini che necessitano di contattare la Guardia Medica, viene attivato un nuovo numero, unico per Forlì e i 15 Comuni dell’Unione, il numero gratuito da comporre 800 533118 (sia da telefono fisso sia da cellulare). Il nuovo numero che entra in funzione a
partire dalle ore 20 del 2 dicembre 2019, da utilizzare per contattare il servizio di Continuità Assistenziale (Guardia Medica), sarà unico per gli abitanti di tutti i comuni del comprensorio forlivese. Il nuovo numero telefonico è gestito da un sistema informatizzato, in modo da garantire sempre al cittadino una risposta da parte di un medico. Le telefonate verranno indirizzate alle sedi di Guardia Medica con due modalità: se la chiamata è effettuata da un telefono fisso, il sistema riconosce la collocazione geografica corrispondente al numero del chiamante e trasferisce
la chiamata sulla sede più vicina. Se la chiamata è effettuata da un telefono cellulare, o da numero senza identificativo del chiamante, l’utente viene invitato a scegliere sulla tastiera un numero da 1 a 8, per ottenere risposta dalla sede più vicina. Nel caso in cui il telefono fisso sia occupato, il sistema trasferirà la chiamata al cellulare di servizio, così da garantire in ogni caso la risposta al cittadino. Il traffico telefonico in entrata ed in uscita, sia da fisso sia da mobile, è registrato su supporto digitale, a tutela dei cittadini e degli operatori, nel rispetto delle norme sulla privacy.
Festa del Socio 2020
Festa dei “Nonni e Nipoti”
La Festa del Socio si svolgerà presso il complesso CLUB HOTEL MARINA BEACH RESORT Golfo Di Orosei (Nu) dal 17 al 27 settembre 2020. La Festa è occasione di incontro e confronto tra i soci e anche un momento per creare coesione nel movimento. La manifestazione intitolata “SENIOR 2020” nasce in collaborazione, con ANCoS e con artQuick e oltre al soggiorno marino offrirà tantissimi momenti di confronto e di svago. La quota di adesione prevista per ciascun partecipante è di 735 euro a persona in camera doppia (soci anap/ancos e coniugi) e 765 euro a persona in camera doppia (non soci). La quota comprende il soggiorno in pensione completa, il servizio di ristorazione (prima colazione, a buffet con caffetteria calda, pranzo e cena con servizio a buffet pietanze calde e fredde) con bevande ai pasti (acqua minerale e vino della casa) incluse. Posto spiaggia assegnato (un ombrellone e due lettini per camera), uso individuale delle attrezzature sportive, partecipazione a lezioni collettive, animazione diurna/serale. Le camere disponibili sono 430 e verranno assegnate in ordine di prenotazione entro e non oltre il 31 marzo 2020.
Il consueto appuntamento della festa dei Nonni e Nipoti si terrà presso Voi Aliminini Resort Otranto (LE) dal 7 al 14 giugno 2020. La formula prevede la possibilità di partecipazione anche dei nipoti con offerte vantaggiose e per i quali sarà prevista animazione specifica.
essere impresa
24 › dicembre 2019
La quota di adesione prevista per ciascun partecipante è di € 555 a persona in camera doppia (soci anap/ancos e coniugi) € 585 a persona in camera doppia (non soci), per i bambini sono previste specifiche scontistiche in base all’età. Soggiorno in pensione completa e servizio spiaggia attrezzata con ombrelloni e 2 lettini (ad esaurimento prime file escluse, posti in spiaggia non assegnati). Attività sportive, animazione diurna e serale per adulti e bambini. Le camere disponibili sono 100 e verranno assegnate in ordine di prenotazione entro e non oltre il 21 febbraio 2020. Per adesioni contattare Giuseppe Mercatali allo 0543 452960
vita associativa
L’approfondimento sulla leadership
Le risorse umane: fulcro e motore della crescita aziendale
C
onfartigianato di Forlì, in collaborazione con lo Studio Mantini Ricerca e Selezione del personale e la formatrice Francesca Di Falco, ha promosso un incontro gratuito sul tema della leadership dedicato agli imprenditori, ma anche a tutti gli interessati a migliorare le proprie capacità professionali (nella foto). L’appuntamento dal titolo “Leadership. Le risorse umane: fulcro e motore della crescita aziendale” è stato realizzato il 26 novembre nella sede dell’associazione in viale Oriani 1 a Forlì, introdotto dal vicesegretario dell’associazione, Mauro Collina. Nel corso dei lavori sono stati affrontati il tema della leadership, il significato di coaching, strumento per migliorare e acquisire competenze da leader e offrendo al contempo una rosa di soluzioni per la crescita aziendale, proprio grazie alla capacità di motivare gli individui a raggiungere un determinato obiettivo, comune e condiviso. Un’opportunità organizzata per approfondire il tema del coaching, teso a far emergere le potenzialità di ogni componente della squadra per accrescere le prestazioni di ciascuno, sino al raggiungimento degli obiettivi aziendali. Il corso fa parte della serie di appuntamenti pen-
sati per favorire la conoscenza di imprenditori e collaboratori sui temi aziendali. Come chiarito dai vertici di Confartigianato Forlì “chi non si forma, si ferma. Tra gli strumenti per incrementare la competitività della micro e piccola azienda c’è anche la formazione mirata, per offrire stimoli e strategie a chi, quotidianamente, deve confrontarsi con un mercato sempre più dinamico. Il ruolo primario della conoscenza non riguarda solo la dimensione economica, ma riguarda l’intera società: è fondamentale non smettere di dedicarsi allo studio e al confronto con esperti. La nostra associazione vuole dare l’opportunità di conoscere formatori e professionisti, in grado di dare i necessari input.”
Local web marketing
Farsi trovare con Google Maps Confartigianato di Forlì, in collaborazione con l’azienda associata Logicamente Srl, ha promosso un approfondimento sul tema del “local web marketing”, giovedì 28 novembre. Come illustrato dal formatore Ugo Cacciaguerra, titolare di Logicamente, “con il local web marketing anche una micro o piccola azienda può promuoversi all’interno dell’area in cui opera, integrando gli strumenti del marketing tradizionale con le strategie, le opportunità e la velocità del marketing digitale”. L’incontro è stato promosso per offrire una panoramica dei mezzi per promuovere e vendere sul territorio grazie ai nuovi strumenti a disposizione dei local business, per aumentare il numero di clienti, la riconoscibilità nel
territorio in cui l’azienda opera. Spiega Paolo Ricci responsabile dello sviluppo marketing di Confartigianato Forlì “stiamo attivando sinergie per offrire agli imprenditori e ai loro collaboratori le conoscenze base per poter muoversi con maggiore accortezza sul web, sfruttando le potenzialità offerte da Google. È ormai noto che la maggior parte delle ricerche avvenga attraverso lo smartphone per questo diviene determinante riuscire a farsi trovare agevolmente da potenziali clienti. La collaborazione con i formatori di Logicamente Srl ci consente di presentare un ventaglio di soluzioni a misura di micro e piccola impresa per consolidare la propria presenza nel web.” essere impresa
dicembre 2019 › 25
i numeri dell’economia
Frenata delle esportazioni
Crescita, Italia fanalino di coda in Europa I dati sui conti nazionali del terzo trimestre del 2019 pubblicati recentemente dall’Istat confermano la bassa crescita del PIL, con un +0,1% rispetto al trimestre precedente. Secondo le previsioni della Commissione europea, l’Italia, nel 2019, è il paese UE con la più bassa crescita (+0,1%), instradato in un sentiero di crescita ‘zero virgola’, con un +0,4% nel 2020 e un +0,7% nel 2021. Si evidenzia una frenata delle esportazioni che, nel terzo trimestre 2019 sono diminuite dello 0,1% (a prezzi costanti) mentre le importazioni sono aumentate dell’1,3%, con un ampio contributo negativo al PIL della domanda estera netta. Un segnale positivo, ma limitato ai beni strumentali, arriva dai dati provvisori del commercio estero extra Ue pubblicati dall’Istat. A ottobre 2019 si osserva un marcato aumento congiunturale del valore delle esportazioni (+6,1%), interamente determinato dal forte aumento delle vendite di beni strumentali (+21,4%) mentre diminuisce l’export extra UE di beni di consumo, beni intermedi ed energia. L’analisi per mercato evidenzia che nei primi nei primi nove mesi del 2019 l’export sale del 2,5%, con una debolezza in Germania, principale mercato di sbocco del made in Italy, che si ferma allo 0,5%. La produzione manifatturiera in Germania nel terzo trimestre 2019 perde il 4,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il settore dell’automobile in Germania segna una
caduta della produzione del 7,9%. Evidente anche un calo dell’export sul mercato tedesco per Autoveicoli (-7,7%), Apparecchi elettrici (-5,9%), Carta e prodotti della stampa (-4,2%), Chimica (-3,5%), Metalli e prodotti in metallo (-3,1%), Mobili (-2,6%), Tessile, abbigliamento, pelli (-2,2%), Gomma e plastica (-1,3%), Computer, apparecchi elettronici (-0,2%). Il segno negativo (-3,1%) della produzione tedesca di macchinari frena, inevitabilmente, la domanda di tecnologia made in Italy. Negli altri maggiori mercati la domanda di prodotti italiani risulta più debole della media in Francia (1,7%) e Spagna (0,3%); persiste un marcato dinamismo delle esportazioni negli Stati Uniti (+9,4%), Regno Unito (+6,3%) e Svizzera (+17,2%). Da segnalare la crescita del Giappone (+20,2%) e Belgio (+5,0%), mentre sono in territorio negativo Turchia (-11,4%), Polonia (-3,1%), Romania (-2,9%) e Cina (-2,3%). Al rallentamento delle esportazioni si associa l’indebolimento delle aspettative basate sugli ordinativi: a novembre 2019 il giudizio sugli ordini esteri delle imprese manifatturiere presenta il saldo negativo più accentuato degli ultimi tre anni. A settembre 2019 le imprese manifatturiere indicano un calo tendenziale del fatturato estero del 2%. Sulla base dei nuovi dati Eurostat l’Italia si conferma il primo
Forlì in Via Anrico Acquedotto 27 - Tel. 0543 800888
essere impresa
26 › dicembre 2019
Continua a pagina 27 ›››
i numeri dell’economia
Tecnologia digitale
Piccole imprese poco connesse Una delle leve per sostenere lo sviluppo delle piccole imprese si chiama ‘banda ultra larga’. E su questo fronte, in Italia, c’è ancora molto da fare. Confartigianato ha scattato una fotografia impietosa della situazione attuale: nel nostro Paese le imprese connesse alla banda ultra larga sfiorano appena il 27%, mentre nell’Unione Europea si supera il 40%. ‹‹‹ Segue da pagina 26
Crescita, Italia fanalino di coda in Europa paese europeo per occupati nelle imprese della manifattura fino a 50 addetti - gravano alcune criticità, pericolosamente sincronizzate con il rallentamento della domanda internazionale, quali l’aumento dei costi dell’energia elettrica, i rischi di aumenti della tassazione nel settore della plastica, una crisi dell’acciaio che influenza tutta la filiera. Condizioni che appesantiscono un settore, quello manifatturiero appunto, che negli ultimi anni ha raggiunto importanti risultati sul fronte della creazione di valore aggiunto e dinamica dell’occupazione.
Un gap che si riflette anche sull’attività commerciale delle aziende: infatti, la quota di piccoli imprenditori italiani che vende i prodotti on line si ferma al 9,4% mentre in Europa si supera il 15%. Il ritardo delle infrastrutture italiane penalizza proprio le imprese artigiane, metà delle quali è localizzata fuori dai grandi centri urbani e in montagna, cioè nelle aree poco coperte dalla rete. In molti piccoli comuni, paesini, località e frazioni, addirittura telefonare col cellulare è complicato, così come navigare su internet attraverso lo smartphone. La differenza fra chi vive in pianura e chi nelle aree collinari e montane è riassumibile con il dato relativo alle famiglie connesse con la banda ultra larga: dall’80,2 % di Forlì, si scende al 55,5% della vallata del Bidente, dato che però è influenzato dalla diffusione a Forlimpopoli (79,3%), Meldola (72,5%) e Bertinoro (65,2%). Tutti gli altri comuni risultano esclusi dalla banda ultra larga a velocità maggiore di 30 Mbps. Il digital divide comporta un’esclusione dai benefici che questa tecnologia e tutte le potenzialità dell’innovazione comportano. A fronte di un’importanza crescente nella società delle tecnologie, il divario digitale grava sempre di più su chi non può fruirne. Chi è escluso dal digitale viene penalizzato in termini economici, culturali e sociali.
Fisco, dialogo da salvaguardare
Confartigianato non approva la revisione degli ISA Pollice verso di Confartigianato alla revisione 2019 degli Indici Sintetici di Affidabilità. Nel corso della riunione della Commissione degli Esperti per gli ISA, i rappresentanti della Confederazione, insieme con le altre Organizzazioni di Rete Imprese Italia e Cndcec, hanno deciso di non esprimere parere sulla effettiva capacità degli ISA in evoluzione nel 2019 di rappresentare in modo idoneo la realtà economica di riferimento. Una scelta motivata con un documento consegnato alla Commissione e nel quale si esprimono una serie di sollecitazioni. A cominciare dalla necessità di intervenire sul meccanismo applicativo del coefficiente individuale, perché il coefficiente positivo nelle annualità pregresse - gli Isa prendono in considerazione otto anni - penalizza, con la richiesta di adeguamenti eccessivi, i soggetti maggiormente performanti, qualora si trovassero ad avere risultati meno brillanti a causa, per esempio, della perdita di un cliente importante o della rottura di un macchinario. Sono due, in sostanza, le richieste avanzate dalle rappresentanze del mondo produttivo e professionale: riconoscere il sistema premiale a chi ne ha diritto e sterilizzare il risultato 2018, così da evitare la filosofia del «chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato». Le richieste di Confartigianato hanno l’obiettivo di migliorare il rapporto tra fisco e contribuenti e salvaguardare il dialogo istituzionale tra l’amministrazione finanziaria e le organizzazioni di rappresentanza delle imprese, all’insegna della compliance, nelle fasi di costruzione ed evoluzione dei nuovi indici e per giungere all’applicazione di ISA, al periodo d’imposta 2019, più rispondenti alle realtà economiche che devono rappresentare. essere impresa
dicembre 2019 › 27
categorie e mercato
Volano per il turismo
Cultura traino dell’economia Il settore culturale è costituito dall’insieme delle attività economiche e produttive a elevato contenuto di conoscenza e di innovazione che intrecciano creatività e know-how - come nei settori dell’architettura, design, moda e pubblicità - e includono sia la filiera delle industrie creative, sia le imprese dell’artigianato artistico che riflettono ed esprimono la tradizione culturale locale e nazionale. Le imprese del settore culturale contribuiscono per il 2,9% alla creazione del valore aggiunto del totale di industria e servizi. All’attività delle imprese si associa la vasta dotazione di beni culturali, con 55 siti del patrimonio mondiale Unesco e 4.976 musei e istituzioni culturali di cui 2.820, pari al 56,7%, sono inseriti in percorsi museali provinciali, individuati come quegli itinerari che dal museo più visitato della provincia conducono in 30 minuti di auto ad altri musei. Un report dell’Istat di recente pubblicazione sottolinea che “il concetto di percorso museale rappresenta il primo passo conoscitivo verso la costruzione di una vera e propria rete culturale a livello locale”. In questa prospettiva si armonizza l’iniziativa di Confartigianato di ‘Percorsi Accoglienti’ con la quale si propone un nuovo modello di turismo sostenibile che valorizza la biodiversità dei territori italiani. All’offerta di beni e servizi in ambito culturale contribuiscono le 288 mila imprese artigiane dell’artigianato artistico che danno
essere impresa
28 › dicembre 2019
lavoro a 801 mila addetti. In relazione ai materiali utilizzati o i servizi offerti, nell’artigianato artistico dei Metalli lavora il 27% degli occupati (pari a 216 mila addetti), nei Tessuti il 14,6% (117 mila addetti), nel Cibo il 12,7% (102 mila addetti) nel Multimateriale il 10,8% (86 mila addetti), nel Legno e carta l’8,7% 70 mila addetti), nei Servizi creativi l’8% (64 mila addetti), nella Pelle e pelliccia il 6,9% (55 mila addetti) e nel Restauro, riparazione e tappezzeria il 3,6% (29 mila addetti). I territori più vocati all’artigianato artistico sono la Toscana le Marche, il Veneto l’Umbria e la Lombardia. L’offerta dell’artigianato artistico rappresenta un fattore di attrattività per i turisti, su cui prevale la componente degli stranieri: negli ultimi dodici mesi a settembre 2019 si registrano 426 milioni di presenze turistiche, di cui più della metà (50,4%) costituite da stranieri. Nel 2018 i viaggiatori stranieri in Italia - al netto della spesa per alloggio (pari a 18,1 miliardi di euro) - hanno speso 23,6 miliardi di euro di cui 9,2 miliardi di euro nella ristorazione, 7,3 miliardi di euro nello shopping, 4,1 miliardi di euro per trasporto e i rimanenti 2,9 miliardi di euro per altre spese. attenzione e sostegno ad artigiani e piccole imprese che nell’ultimo anno hanno esportato prodotti per un valore di quasi 132 miliardi con una crescita del 3,6% e rappresentano la qualità made in Italy che il mondo apprezza e acquista.
categorie e mercato
Percorsi Accoglienti, un nuovo concept di itinerario
Risorse turistiche e culturali un modello basato sulle persone Il progetto Percorsi accoglienti promuove una comunicazione efficace anche online, considerandola tra i requisiti del percorso esterno della bottega accogliente, che si svolge fuori del laboratorio artigiano ma ne costituisce parte integrante, con l’obiettivo di fare del web un ‘luogo’ di relazioni, di conversazioni e di gestione del ricordo. Autenticità, fiducia, unicità: internet ha rivoluzionato i rapporti tra i consumatori e le aziende, aprendo le porte del mercato globale anche alle piccole realtà come le botteghe artigiane e creando un dialogo diretto tra chi produce e chi compra grazie alla disintermediazione digitale. I consumatori si informano di più, sono molto più selettivi nelle scelte e più attenti alla credibilità e all’unicità di un marchio o di un prodotto. Oggi chi acquista è più consapevole e non si accontenta più del ‘solo’ prodotto: è interessato al come si realizza un prodotto, al dove lo si produce e al perché, alle storie e alle persone che sono dietro alla sua realizzazione. Sono entrate in gioco nuove variabili, soprattutto per le realtà artigiane: l’unicità dei prodotti è fortemente ricercata, il territorio dove i prodotti sono realizzati è un valore aggiunto, le storie e i sentimenti di chi li produce crea-
no empatia e coinvolgimento, orientando le scelte di acquisto. Se Internet è ormai diventato il mezzo principale per soddisfare le nuove esigenze di chi acquista, informarsi, scegliere, comprare prodotti con un’identità), è necessario che, allo stesso modo, diventi uno strumento strategico per chi vende, per costruire relazioni, intercettare nuovi pubblici e far crescere il business. Il digitale è una scelta obbligata perché oggi non avere una propria presenza online efficace significa condannarsi all’invisibilità e all’irrilevanza. Se la bottega artigiana sceglie di non utilizzare il web, o dargli un ruolo secondario, saranno comunque i suoi clienti, reali o potenziali, a usare la rete, per soddisfare le proprie esigenze e coltivare i propri interessi. L’artigiano è chiamato a un nuovo ruolo, di ‘artigiano influencer’, protagonista della propria presenza online, voce narrante con i social network come principale palcoscenico. Conoscere le regole della comunicazione online e imparare a gestire la propria presenza in rete può dare alle botteghe artigiane uno slancio nuovo, consolidando i propri target di riferimento e raggiungendo nuove nicchie di mercato.
Assapora la Romagna
Il portale delle eccellenze romagnole Assapora La Romagna è un progetto nato dalle Confartigianato della Romagna per valorizzare le eccellenze enogastronomiche del territorio. L’obiettivo del portale è, infatti, offrire a tutte le aziende aderenti l’opportunità di inserirsi in un importante circuito promozionale del territorio e stimolare turisti e residenti alla scoperta della grande offerta enogastronomica della Romagna. Le imprese di produzione dell’artigianato enogastronomico possono aderire gratuitamente al por-
tale per promuovere la propria produzione, andando ad aggiun-
La Romagna è ricca di piccole imprese, vere e proprie eccellenze del nostro territorio: piadinerie, produttori di vini, salumifici, gelaterie, mulini, produttori di cibi artigianali e molti altri esercizi, tutti ambasciatori dell’enogastronomia romagnola, da secoli sinonimo di sapori inconfondibili.
COSA ASPETTI A SCOPRIRLE? VISITA IL SITO WEB
SCOPRI
ECCO COSA PUOI
VINCERE:
La Romagna è ricca di piccole imprese familiari e artigianali, espressione della cultura del fare tipica di questo territorio. SCOPRILE! Un premio settimanale e uno mensile consistente in un cestino di prodotti enogastronomici locali offerti da:
ASSAGGIA
Un maxi premio finale che consiste in una preziosa ceramica faentina offerta da:
Sono tante le eccellenze enogastronomiche che caratterizzano le nostre province. GUSTA I SAPORI DELLA TRADIZIONE!
VINCI!
Con il contributo di
Chiedi all’esercente il Codice QR, scansionalo col tuo smartphone e PARTECIPA AL CONCORSO.
gersi alle oltre 130 realtà che hanno già aderito al progetto. In particolare, le Confartigianato di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini, stanno lavorando in sinergia per promuovere iniziative mirate che consentano di far conoscere la qualità della vera produzione artigianale, realizzata con materie prime di indiscussa qualità e freschezza. Per informazioni è possibile contattare Gianluigi Bandini, referente dell’associazione di Forlì per il progetto, allo 0543 452895. essere impresa
dicembre 2019 › 29
categorie e mercato
Energia e crescita
Preoccupazione per il costo del greggio L’Italia presenta una elevata dipendenza energetica e i processi di crescita sono condizionati dalla pressione dei costi delle commodities energetiche importate. Una analisi condotta recentemente indica che i livelli del prezzo del greggio superiori di 20 dollari rispetto a quelli ipotizzati nel quadro tendenziale - pari 57,3 dollari al barile nel 2020, e 56,2 dollari nel 2021 - costituirebbero un freno alla crescita: -0,4 punti di PIL nel 2020 e 0,5 punti in meno nel 2021. Un segnale positivo proviene dall’analisi dei flussi di commercio estero dell’energia che negli ultimi dodici mesi a settembre 2019 cumula un saldo negativo di 41.373 milioni di euro, con un miglioramento di 1.522 milioni rispetto al picco rilevato a maggio; il saldo è la risultante di 13.779 milioni di euro di esportazioni energetiche e 55.152 milioni di importazioni. Il 96,8% dell’export si concentra nei prodotti della raffinazione del petrolio mentre le importazioni sono composte per il 48,6% da petrolio greggio, per il 27,8% da gas naturale, per il 17,1% da prodotti della raffinazione del petrolio, per il 4,1% da energia elettrica e per il rimanente 2,3% da carbone. Nei primi nove mesi del 2019 la bolletta energetica migliora dell’1,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una riduzione delle esportazioni del 13% mentre le importazioni diminuiscono del 4,5%; il calo dell’import è determinato una contemporanea diminuzione dei prezzi (-3,4% per i valori medi unitari) e delle quantità importate (-1,2% per i volumi importati). Gli acquisti dall’estero di petrolio greggio e gas naturale valgono, su base annua, 42.176 milioni di euro e nel 2019 provengono prevalentemente da Medio oriente (31,1%), Africa (28,1%) e Paesi europei extra UE (26,4%); seguono, con quote più contenute, l’Unione europea (5,7%), l’Asia centrale (4,9%) e l’America (3,8%). Il peso dell’import dai Paesi Opec è del
42,9%. Da notare che, nel corso dell’ultimo anno, caratterizzato dagli effetti delle sanzioni nei confronti dell’Iran, si sono registrati significativi cambiamenti nelle quote relative ai singoli paesi che ridisegnano il profilo delle partnership energetiche dell’Italia. Il primo fornitore di energia rimane la Russia con il 23,7% dell’import totale di petrolio greggio e gas naturale, anche se la quota si riduce di 1,5 punti nel corso dell’ultimo anno. Nel dettaglio la Federazione russa è il primo fornitore di gas naturale e il terzo fornitore di petrolio greggio. Al secondo posto nella graduatoria dei fornitori energetici sale l’Iraq con il 12,6% del totale, +4,8 punti in più rispetto al 2018 quanto era il nostro quinto partner; l’Iraq è il primo fornitore di petrolio greggio. Al terzo posto troviamo l’Azerbaigian con il 10,6%, in calo di 1,5 punti rispetto al 2018 quando la repubblica azera era il nostro secondo fornitore. Al quarto posto si consolida la Libia con il 10,2%, quota in riduzione di 1,6 punti; il paese nordafricano è al quarto posto sia nelle forniture di petrolio greggio che in quelle di gas naturale. Seguono Algeria con 8,9% - è il secondo partner per il gas e l’undicesimo per il petrolio greggio e Arabia Saudita con 5,0%: questi ultimi due partner hanno perso quote significative, rispettivamente pari a 1,6 e 2,3 punti. Al contrario risalgono il ranking di due posizioni il Kazakhstan, che arriva al settimo posto con il 4,7%, in aumento di 2,1 punti, e la Nigeria che sale all’ottavo posto con il 4,4%, con un aumento di 1,8 punti. Il Qatar rimane al nono posto con il 2,9%, seguito dai Paesi Bassi con il 2,3%, in aumento di 1,6 punti. Tra gli altri paesi registriamo aumenti di quota superiori al punto percentuale per Norvegia (+1,6 punti) e Germania (+1,3 punti) mentre si azzera la quota dell’Iran che, nei primi otto mesi del 2018, deteneva il 7,3% dell’import di commodities energetiche.
GREEN FOCUS SRL al servizio dell’economia circolare “FAI LA DIFFERENZA” scegliamo la strada giusta Un progetto innovativo di educazione civica col coinvolgimento dei cittadini nel compiere un gesto utile che procura benefici. Prevede l’installazione nel territorio di Riciclatori-Incentivanti chiamati ECO-COMPATTATORI, progettati per rilasciare coupon e benefit, per ogni rifiuto conferito. SCONTI RISERVATI AGLI ASSOCIATI CONFARTIGIANATO
Via M. Sauli, 1/E - 47122 Forlì - p.iva: 04416720409 - info@greenfocus.it - Cell. 348 08 14 653 - 371 37 81 605
essere impresa
30 › dicembre 2019
CON LO SPORTELLO ENERGIA DI CONFARTIGIANATO RISPARMI SUI CONSUMI di CASA e in AZIENDA VERIFICA GRATUITAMENTE LE TUE BOLLETTE di LUCE e GAS RIVOLGITI ALLA REFERENTE: Fabiola Foschi • Tel. 0543 452844 • ffoschi@confartigianato.fo.it
essere impresa
dicembre 2019 › 31
• Forlì - Via Oriani, 1 - Tel 0543 452811 - Fax 0543 452852 www.confartigianato.fo.it • • • • • • • • • • •
Castrocaro Terme e Terra del Sole - Piazza Mazzini, 11 Castrocaro Tel 0543 452950 - Fax 0543 766742 Civitella di Romagna - Piazza Matteotti, 6 - Tel 0543 452980 - Fax 0543 983733 Forlimpopoli e Bertinoro - Via Montegrappa, 5 Forlimpopoli Tel 0543 452937 - Fax 0543 742750 Galeata - Via IV Novembre, 12/A - Tel 0543 981240 - Fax 0543 981240 Meldola - Viale Roma, 172 - Tel 0543 452910 - Fax 0543 490568 Modigliana - Corso Garibaldi, 67 - Tel 0543 452960 - Fax 0546 940285 Predappio - Via Roma, 100/B - Tel 0543 452921 - Fax 0543 921584 Premilcuore - Piazza Caduti, 3 - Tel 0543 452920 - Fax 0543 921584 Rocca San Casciano - Piazza Garibaldi, 53 - Tel 0543 452970 - Fax 0543 960068 Santa Sofia - Via Giovannetti, 6 - Tel 0543 452980 - Fax 0543 970170 Tredozio - Via XX Settembre - angolo Vicolo Biscanto, 1 Tel 0546 943493 - Fax 0546 943493