Essere Impresa dicembre 2020

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Anno 10 - Direttore Responsabile Marco Valenti - Mensile di informazione tecnica, economica, professionale - Forlì, viale Oriani, 1 Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale in regime libero D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”

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06 › DICEMBRE 2020

Un Natale in rosso Una doccia fredda. Il Decreto legge del Governo condiziona pesantemente l’attività di 285.000 imprese artigiane con 812.000 addetti che, proprio durante le festività natalizie, realizzano gran parte del loro fatturato. Tra i settori che risentiranno maggiormente delle restrizioni l’alimentazione, in cui operano 86.500 imprese artigiane che danno lavoro a 276.000 addetti. Confartigianato sta lavorando in pressing sul Governo affinché i ristori previsti siano realmente adeguati a compensare le perdite subite dalle imprese, sia dal punto di vista della quantità delle risorse messe in campo, sia nel tenere conto di tutte le attività collegate a quelle soggette a chiusura. Siamo a fianco delle aziende per avere chiarezza e regole certe. L’EDITORIALE: Il 2020 sarà ricordato nei libri di storia per la diffusione di un virus che ha ridisegnato completamente il modo di vivere e relazionarsi. Un anno difficile, diventato occasione per ripensare alla rappresentanza, per ripartire assieme. Da pagina 2 STORIE DI IMPRESE: L’imprenditoria femminile è uno dei punti di forza del sistema produttivo locale. Imprese in crescita e passaggi generazionali, raccontate da donne determinate. Da pagina 6

IL NOTIZIARIO TECNICO: L’approfondimento degli aspetti fiscali del Decreto Ristori Quater e sulla lotteria degli scontrini. Prorogate le scadenze dell’Albo Gestori Rifiuti. Le novità per i datori di lavoro. Da pagina 15 a pagina 20 SPORTELLO SPID: Con il Sistema Pubblico d’Identità Digitale il cittadino può accedere ai servizi online della pubblica amministrazione, con Confartigianato richiederlo è semplice. A pagina 21


editoriale

2020, l’anno del coronavirus

Diventiamo migliori Nel contempo, la paura ha reso le persone maggiormente fragili, causando rabbia e frustrazione. La pandemia ha determinato anche un nuovo ruolo per l’associazione, abbiamo ridato vigore al nostro ruolo di corpo intermedio intervenendo a diversi livelli, nel confronto con le istituzioni. A livello locale siamo riusciti a consolidare il dialogo con le amministrazioni comunali, ribadendo che senza piccola impresa non c’è futuro: la riduzione della quota fissa della Tari per le imprese colpite dalla crisi e la semplificazione della disciplina sui dehors, sono solo due esempi dei risultati conseguiti. Il clima di collaborazione creato è sicuramente frutto dell’accresciuta consapevolezza della centralità di queste realtà produttive, elemento fondante della nostra economia, la cui tutela è indispensabile.

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l numero di dicembre della nostra rivista è sempre l’occasione per offrire qualche spunto di riflessione sull’anno che sta per concludersi. Il 2020 è stato straordinario e, purtroppo, non nell’accezione positiva del termine. Da febbraio a oggi abbiamo imparato a convivere con le mascherine, il distanziamento sociale, ad accettare misure restrittive eccezionali per cercare di arginare la diffusione del Covid-19. Solo un anno fa pareva impossibile che un simile scenario da film catastrofista potesse verificarsi e, invece, facciamo i conti con una nuova quotidianità. Le imprese sono state duramente colpite dalla crisi e dal primo lockdown prima e poi dai divieti negli spostamenti e dalla divisione del Paese in zone di rischio, che hanno messo in crisi numerosi settori.

ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE

Anno X • n. 06 DICEMBRE 2020 redazione@confartigianato.fo.it www.confartigianato.fo.it

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A livello regionale l’impegno di Confartigianato nella stesura dei protocolli di sicurezza ha permesso a molte attività di riaprire in sicurezza: parrucchiere ed estetiste, attenenendosi a quanto indicato, hanno infatti potuto riprendere il lavoro senza ulteriori stop. Linee guida chiare e soprattutto efficaci sono state frutto di un lavoro di studio e mediazione con esperti, per contemperare le esigenze di salute pubblica e la prestazione del servizio. Mai come in questi mesi ci siamo resi conto che la burocrazia, originariamente pensata per garantire la legalità delle decisioni della pubblica amministrazione, oggi diviene un modo per scaricare la responsabilità a qualcun altro, quando non addirittura alla stessa persona a cui il provvedimento è rivolto. Per questo ci siamo battuti per snellire le procedure che ritenevamo ridondanti, soprattutto Continua a pagina 3 ›››

Viale Oriani, 1

Direttore Responsabile Marco Valenti

tel 0543 452811 • fax 0543 452852

Redazione Roberta Zoli

Reg. Naz. Stampa 06185 del 17/2/98 - ROC 5252

Fotocomposizione e Stampa Litocartotecnica Citienne srl Forlì Tel. 0543 480580 • www.citienne.com

Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/1978 Tariffa R.O.C: “Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale in regime libero D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009

Il prezzo di abbonamento al periodico è pari a 6 € ed è compreso nella quota associativa. La quota associativa non è divisibile. La dichiarazione viene effettuata ai fini postali.


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Diventiamo migliori nella concessione dei contributi messi a disposizione dallo Stato per gli imprenditori maggiormente penalizzati. Le proroghe delle scadenze, il rinvio dei versamenti sono tutti provvedimenti frutto di una concertazione fra le parti. Confartigianato ha sempre partecipato attivamente, con proposte concrete, ai tavoli di lavoro accogliendo spunti da parte di chi fa impresa. Siamo orgogliosi di essere riusciti a intervenire concretamente per riavviare settori che erano stati ingiustamente colpiti dal lockdown, come il comparto della nautica, che, proprio su iniziativa dell’Associazione forlivese, è stata riconosciuto in filiera, potendo riaprire l’attività a marzo. Numerosi sono stati gli appelli a favore del comparto trasporto persone, con la richiesta, poi accolta, di integrare il sistema di trasporto pubblico, sottoposto a una forte riduzione della capienza, con quello privato, per sopperire in parte alle perdite causate dallo stop ai viaggi turistici. Per uscire dalla crisi ci vorranno tempo e fatica, ma dal nostro osservatorio vediamo negli associati grande determinazione e la voglia di ripartire. Lo sguardo è rivolto al futuro: pur consapevoli delle difficoltà del presente, la maggior parte delle persone si impegna per pianificare il domani. E noi con loro.

Investiamo sulla squadra affinché il personale sia sempre formato, abbiamo avviato collaborazioni per offrire nuovi servizi e l’intero gruppo dirigente si impegna a raccogliere gli spunti per migliorare il sistema rendendolo sempre più a misura di piccola impresa. Un gruppo coeso, che nei momenti più critici ha saputo fare quadrato, dimostrando affiatamento e voglia di esserci. Durante il primo lockdown il mantra ripetuto ovunque era “ne usciremo migliori”, a conti fatti, in molto ambiti, è rimasto solo uno slogan. Noi, invece, vogliamo tenere ben a mente gli insegnamenti di questa pandemia, che ha evidenziato in modo netto che i corpi intermedi, di cui una certa classe politica aveva profetizzato la sparizione, hanno ancora un ruolo da giocare. Siamo la voce di chi, silenziosamente, crea quotidianamente benessere. Solo facendo massa critica possiamo ribadire le istanze delle migliaia di micro e piccole imprese che tengono duro nonostante tutto. E ci impegniamo affinché i decisori, a tutti i livelli, riconoscano il ruolo di queste persone, che con passione, non hanno smesso di credere in ciò che fanno. L’artigianato e la piccola impresa sono portatori di valori: della cultura del lavoro, della produzione a regola d’arte, su misura, della tradizione che sposa le nuove tecnologie, baluardi del made in Italy, senza i quali l’Italia perderebbe la propria peculiarità. Agli uomini e alle donne che lavorano nelle micro e piccole aziende vanno i nostri più sinceri auguri di buone feste e di un 2021 che sia di rinascita.

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vita associativa

Marco Granelli alla presidenza di Confartigianato nazionale Il nuovo Presidente sarà affiancato dai vice Presidenti Eugenio Massetti (Vicario), Domenico Massimino, Filippo Ribisi. Granelli raccoglie il testimone da Giorgio Merletti che ha guidato la Confederazione dal 2012 e al quale ha rivolto il ringraziamento di Confartigianato per il grande impegno dedicato, in questi anni difficili per l’economia italiana, alla valorizzazione e allo sviluppo dell’artigianato e delle piccole imprese. Nella squadra del nuovo Presidente entra anche Vincenzo Mamoli il quale, a seguito delle dimissioni di Cesare Fumagalli, assume l’incarico di Segretario Generale. Granelli ha ringraziato Fumagalli per l’intenso lavoro svolto in questi 16 anni per consolidare il ruolo della Confederazione quale forte attore sociale ed economico del Paese e per promuovere il valore artigiano delle piccole imprese diffuse di territorio.

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l presidente di Confartigianato Emilia Romagna Marco Granelli, il 3 dicembre, ha assunto la presidenza di Confartigianato Imprese per il quadriennio 2020-2024, eletto per acclamazione dall’Assemblea della Confederazione che rappresenta 700.000 artigiani, micro e piccole imprese. Marco Granelli è nato nel 1962 a Salsomaggiore (Parma) dove è titolare di un’impresa nel settore delle costruzioni. Da lungo tempo è impegnato nell’attività associativa: dal 2012 è vice presidente vicario di Confartigianato e dal 2009 è alla guida di Confartigianato Emilia Romagna, dopo essere stato per molti anni alla presidenza di Confartigianato Imprese Parma. Il neopresidente nazionale è, da sempre, vicino alla realtà forlivese, come spiega il segretario di Confartigianato di Forlì Marco Valenti “Granelli conosce il nostro comprensorio ed è stato ospite di numerose iniziative realizzate dall’associazione. Per citare solo l’ultimo appuntamento, lo scorso giugno, ha preso parte alla conferenza realizzata a Rocca San Casciano dal titolo ‘cambia vita’ per la promozione del territorio montano. Il presidente saprà portare le istanze locali nell’arena nazionale, per tutelare la piccola e micro impresa, particolarmente diffusa nel forlivese.” essere impresa

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Marco Granelli, nell’indicare il programma di lavoro della sua presidenza, ha sottolineato: “Usciremo da questa crisi con uno sforzo eccezionale di responsabilità e coraggio da parte di tutti per ricostruire un modello di sviluppo economico e sociale che faccia leva sul valore espresso dagli artigiani e dalle piccole imprese che rappresentano il 98% delle aziende italiane. Confartigianato intensificherà l’impegno di rappresentanza e di servizio al fianco degli imprenditori. A chi guida il Paese sollecitiamo altrettanto impegno deciso e concreto nel costruire un contesto favorevole alle potenzialità imprenditoriali del nostro Paese, puntando su competenze, innovazione, sostenibilità, fattori indispensabili per irrobustire il tessuto produttivo e migliorarne la capacità competitiva”. “In questi mesi - ha detto ancora il neoeletto - le micro e piccole imprese italiane hanno sofferto ma hanno anche dato una grande prova di reattività. Ora non possiamo vanificare i loro sforzi. Ci giochiamo il futuro: mai come quest’anno la manovra economica deve essere una legge di rilancio e non possiamo permetterci esitazioni nell’utilizzare le risorse europee per investire sui punti di forza del nostro sistema produttivo, vale a dire gli oltre 4 milioni di artigiani e piccole imprese del nostro Paese”.


vita associativa

Un omaggio a chi sfida la pandemia

Nel presepe la figura dell’infermiera

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l Presepe della tradizione napoletana si arricchisce di un nuovo personaggio, che ben rappresenta il 2020: l’infermiera impegnata a salvare la vita delle persone colpite dal Covid-19. Raffigurata in una statuina, è stata realizzata da un laboratorio di arte di Napoli, associato a Confartigianato. Il simbolo della dedizione e del sacrificio di tutto il mondo della sanità per la cura delle persone colpite dalla pandemia è stato consegnato a Sua Eccellenza il vescovo Livio Corazza, dai vertici di Confartigianato di Forlì e Coldiretti. Un’iniziativa realizzata su tutto il territorio nazionale, su impulso delle due realtà, per valorizzare la tradizione del Presepe. Come spiega il presidente di Confartigianato di Forlì, Luca Morigi, “in questo anno così complesso è stato deciso di rendere omaggio agli operatori sanitari con la raffigurazione di un’infermiera

realizzata in esclusiva per l’occasione dalla prestigiosa bottega d’arte presepiale ‘La Scarabattola’ dei Fratelli Scuotto. Con questo gesto, Confartigianato vuole onorare tutti gli eroi della quotidianità che si impegnano per gli altri in questi mesi così difficili, in sintonia con il messaggio di Papa Francesco che nei giorni scorsi ha ringraziato chi si adopera per gli altri nella pandemia, paragonandoli a San Giuseppe: l’uomo che passa inosservato.” Nel promuovere l’adesione all’iniziativa il presidente di Confartigianato nazionale Marco Granelli ha spiegato così il significato e i dettagli dell’iniziativa: “Artigianato significa impresa che fa comunità. E lo abbiamo dimostrato anche in questa terribile circostanza della pandemia. Con il nostro lavoro abbiamo garantito prodotti e servizi indispensabili alle persone. Ma abbiamo anche contribuito a offrire sostegno alla collettività. Per questo, per celebrare il Natale, malgrado le

criticità per le nostre comunità e per i nostri imprenditori abbiamo voluto mettere al centro del Presepe i valori della solidarietà e della generosità testimoniati da tutti coloro che si battono per salvare la vita delle persone. Le statuine che raffigurano l’operatrice sanitaria, realizzate in esclusiva dalla nostra bottega d’arte, sono il simbolo di questi valori e della tradizione ed eccellenza manifatturiera dell’artigianato italiano. Confartigianato, tramite le proprie Associazioni territoriali, le dona alle Diocesi italiane in segno di riconoscenza e a testimonianza del coraggio e dell’impegno concreto di oltre 4 milioni di artigiani e piccoli imprenditori per costruire la rinascita del tessuto produttivo del nostro Paese”. Da un’indagine di Confartigianato emerge che quest’anno il 40% degli italiani ha deciso di fare il presepe per non rinunciare a una tradizione che considerano importante . Questo 40% sale al 48% tra le persone più anziane e al 49% nel Mezzogiorno dove è praticamente presente in una casa su due.

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storie di imprese

Intervista a Diana Lolli

La tenacia chiave per il successo

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a determinazione è una delle qualità che non possono mancare in chi sceglie di guidare un’azienda. Requisito di cui l’imprenditrice forlimpopolese Diana Lolli è dotata da sempre, sin da quando, da ragazzina, frequentava le scuole superiori per diventare maestra d’asilo nido, ottenendo ottimi voti, tanto da riuscire a ottenere incarichi a scuola ancora prima di aver terminato gli studi. Lavoro che abbandona per sposarsi e dedicarsi alla famiglia. Ben presto tuttavia, l’imprenditrice si rende conto che la vita casalinga non è ciò che desidera e viene assunta in un’azienda di Forlimpopoli, la Fages, che in quegli anni aveva vinto un’importante commessa per realizzare i palloni per i mondiali di calcio del 1982. In questo ambiente, non facile, Diana Lolli matura la consapevolezza di voler dar vita a una propria azienda nella quale i dipendenti siano al centro, ognuno portatore del proprio entusiasmo. Conclusa l’esperienza con Fages il destino decide di indicarle il settore in cui poi essere impresa

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si affermerà come imprenditrice. Viene infatti assunta da una ditta di Roma che, a fine anni ottanta, ottiene l’appalto per le pulizie negli spazi comuni degli ospedali di Forlì e Forlimpopoli. È in questo contesto che si appassiona al lavoro, in cui vengono richieste molteplici competenze, dalla conoscenza dei materiali da trattare, all’utilizzo di macchine per le pulizie, alla composizione di solventi, detergenti e disinfettanti. Il contesto lavorativo è difficile e fortemente competitivo, ma Lolli accetta di buon grado la sfida continua, stimolata a impegnarsi ancora di più per raggiungere la direzione dei lavori. Come spiega l’imprenditrice “è stata un’esperienza molto formativa, sia per le competenze acquisite su prodotti e modalità di gestione del lavoro, sia perché ho avuto modo sin dai primissimi giorni di mettere in campo la capacità di

gestire le persone”. Messa a capo della squadra che doveva pulire l’intero ospedale di Forlimpopoli, reparto di chirurgia incluso, pur non avendo ancora tutte le conoscenze necessarie, l’imprenditrice ha, infatti, saputo creare un clima di fiducia e collaborazione, mettendo in chiaro da subito che era una sfida che avrebbero vinto o perso tutte insieme. In pochi mesi, Diana Lolli diventa quindi responsabile della gestione delle pulizie dei tre nosocomi, delle sedi dei Vigili del Fuoco e dell’azienda trasporti, da Rimini a Forlì. Un’esperienza che si conclude nel 1992, quando, a seguito della perdita dell’appalto da parte dell’azienda romana, Diana Lolli assieme alla collega Sonia Romualdi decidono di aprire un’impresa, inizialmente denominato Arcobaleno, che diventerà, nel giro di un anno, Puliproject sas. La compagine societaria cambia nel 2010 con l’uscita di Romualdi e nell’ultimo decennio la società vede l’ingresso di Dino Palazzesi, marito dell’imprenditrice, che spiega “entusiasmo per il lavoro, capacità di rinnovarsi, responsabilità da parte di ciascuno in base alle proprie mansioni, sono il fondamento del successo dell’azienda.” L’azienda già prima dell’insorgere della pandemia aveva come politica la tracciabilità dei lavori che consente di individuare in qualsiasi momenti problemi o criticità e l’adozione di protocolli che prevedono non solo la detersione delle superfici di contatto, ma anche l’utilizzo di soContinua a pagina 7 ›››


storie di imprese

Contro il virus

Pulizia e sanificazione in prima linea

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el corso dell’emergenza sanitaria conseguente al contagio da coronavirus è stata resa evidente l’importanza di numerose attività imprenditoriali che hanno consentito a cittadini e imprese di fronteggiare al meglio una situazione inedita che ha imposto un repentino cambio di mentalità. Tra questi settori impegnati fortemente nel contrasto alla diffusione del Covid-19 il 63,2% delle imprese sono artigiane, in particolar modo il settore della pulizia e sanificazione. Le attività economiche per poter riaprire e ricominciare a operare si sono giovate del supporto delle imprese dei servizi di pulizia, a cui si aggiungono attività di decontaminazione e disinfezione. Nel settore in Italia operano 34.298 imprese e 436.944 addetti, di cui 403.570 sono dipendenti e rappresentano il 92,4% degli addetti. Le micro e piccole imprese con meno di 50 addetti delle attività di pulizia e disinfestazione sono la quasi totalità delle imprese del comparto (96,5%) per un totale di 33.106 imprese e concentrano un terzo (32,6%) degli addetti, pari a 142.246 unità. Nel confronto internazionale l’Italia

è il 4° paese Ue per numero di occupati nell’attività di pulizia ma diventa il 2° dietro alla Germania per numero di occupati nelle micro e piccole imprese. Tra gli indicatori di performance, il fatturato per addetto di una MPI in Italia è pari a 35.100 euro, il valore più elevato dei maggiori paesi dell’Ue, risultando superiore a quelli rilevati per una omologa impresa in Germania (31.900 euro), Francia (23.100 euro) e Spagna (19.800).

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grazie a Confartigianato, i cui operatori mi hanno affiancato nella gestione dei bilanci e nella contrattualistica, senza dimenticare che è proprio grazie all’Associazione che mi è stato conferita dalla locale Camera di Commercio un’onorificenza. Far parte degli organi dirigenti permette di confrontarsi con altri imprenditori e avere una conoscenza più approfondita del sistema economico.” L’imprenditrice è anche presidente del Gruppo Donne ed è impegnata a uscire dagli stereotipi, promuovendo una politica che miri a tutelare la persona indipendentemente dal genere. “Puliproject è impegnata anche nel sociale, la festa di Babbo Natale in piazza a Forlimpopoli è un appuntamento fisso per la nostra realtà. Ma cerchiamo di mostrare attenzione alle categorie più fragili ogni giorno, in azienda lavorano anche ragazze straniere e il nostro impegno è favorire l’integrazione, come scambio di culture e tradizioni.” L’esperienza dell’imprenditrice dimostra come la forza di un sogno, unita alla tenacia di una donna gentile, siano più forti delle avversità.

La tenacia chiave per il successo stanze disinfettanti. “Oggi c’è maggiore attenzione nei confronti dell’attività del nostro settore a causa della pandemia, ma la Puliproject da sempre è attenta alla corretta igienizzazione degli ambienti, frutto sicuramente della mia formazione in ambito ospedaliero.” L’azienda opera infatti anche presso aziende alimentari e per quattro anni ha gestito la pulizia di tutte le strutture che ruotano attorno ai forni dell’inceneritore “un lavoro estremamente pesante per le elevate temperature in cui si opera.” Oggi in azienda lavorano quattordici dipendenti, esclusivamente donne, a cui viene affiancato, in caso di picchi di lavoro, personale interinale e si caratterizza per la scelta di prodotti a basso impatto ambientale. L’imprenditrice, dirigente di Confartigianato ormai da alcuni mandati e attualmente presidente del comitato zonale del Basso Bidente, racconta “la crescita dell’azienda è avvenuta anche

Nell’artigianato si contano 21.627 imprese e 70.861 addetti, di cui 45.629 sono dipendenti e rappresentano il 64,4% degli addetti dell’artigianato del comparto. Tra le imprese del settore è marcata la vocazione artigiana: nell’artigianato si concentra, infatti, il 63,1% delle imprese, quota ampiamente superiore al 23,7% registrato per il totale dell’economia, mentre per quanto riguarda gli addetti e i dipendenti l’incidenza dell’artigianato è in linea con quella media. Il fatturato riferito alle imprese artigiane è di 2.482 milioni di euro, pari al 17,9% del totale del comparto e un valore aggiunto di 1.370 milioni di euro, pari al 16,5% del totale del comparto.

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storie di imprese

Intervista alla parrucchiera Letizia Casadei

La tradizione di famiglia si rinnova

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n mestiere che si tramanda da madre in figlia, da due generazioni. Letizia Casadei il 24 novembre ha inaugurato, dopo una attenta ristrutturazione, il negozio di acconciatura di famiglia e che, dagli anni sessanta, ha sede a Meldola in via Menotti 6. Era il 1954 quando la nonna di Letizia, Caterina Graziani, avviò la sua attività nel centro storico cittadino per poi trasferire l’attività nella casa di famiglia. La madre dell’imprenditrice, Nadia Zampi, appena quattordicenne affiancò Caterina, ereditandone la passione per la professione, continuando a gestire il salone sino al 2020, quando è diventata collaboratrice dell’attività della figlia, la LC Hair spa. Come spiega la stessa Casadei “inizialmente avevo scelto un percorso professionale differente, optando per un lavoro da impiegata in ufficio”. Poi, complice la cessazione del rapporto di lavoro, l’imprenditrice ha scelto di mettersi alla prova, aiutando la madre in negozio, rendendosi presto conto di essersi appassionata all’attività. “Ho frequentato la scuola professionale per parrucchieri a Ravenna per ottenere la qualifica professionale e poi ho fatto uno stage presso un salone d’acconciatura a Cesena, dove sono rimasta per quattro anni come dipendente. Dopo la nascita di mia figlia Matilde, ho deciso di rilevare l’attività di famiglia e da giu-

gno sono la titolare dell’attività.” Spiega ancora “ho deciso di utilizzare una linea di prodotti di un’azienda di Bologna che impiega piante officinali, prodotti che rispettano non solo la persona ma anche l’ambiente, non lasciando residui. Anche il confezionamento è fatto senza l’utilizzo di plastica, per un minore impatto ambientale”. La Oway Agricosmetica si caratterizza per l’attenzione all’ecologia e la scelta di utilizzare esclusivamente questi prodotti testimonia la sensibilità dell’imprenditrice. La decisione di rilevare l’attività, proprio in un anno particolarmente difficile quale il 2020, è una bella testimonianza di fiducia nel futuro. Dal giorno dell’inaugurazione abbiamo sempre lavorato, non c’è timore da parte delle clienti di venire in negozio, con l’applicazione dei protocolli i trattamenti avvengono in tutta sicurezza. Anzi, spesso le richieste sono più numerose della disponibilità di appuntamenti, il periodo prenatalizio è sempre molto vivo per il nostro settore.” All’inaugurazione era presente il sindaco del Comune di Meldola Roberto Cavallucci e una rappresentanza di Confartigianato di Forlì, a sottolineare l’orgoglio per l’associazione di rappresentare imprese che hanno una bella tradizione familiare e la capacità di rinnovarsi per essere sempre al passo coi tempi.

Questo è un libro fatto di parole destinate al tuo corpo, alla tua mente e al tuo spirito! Sono parole dolci come il miele ma forti come un uragano. Sono parole per te, ispirate da un uomo piccolo ma grande, semplice ma saggio, umile ma illuminato che si chiama... Angelo. Sfogliando i suoi scritti potresti trovare il modo, a seconda della problematica che stai vivendo, di metterti nello stato d'animo adatto per affrontare il tuo dolore. Stringi fra le mani una storia incredibile e meravigliosa, piena di sorrisi e di insegnamenti... ma soprattutto di Amore. <<Riusciamo a guardare oltre la nostra ragione? Qui troverai solo parole, è pur vero, ma se le leggerai col cuore e le farai risuonare in te, prima o poi, sentirai anche tu il primo “magico clic”>> essere impresa

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Luce del nostro essere Persiani Editore, 2018 Pag.232 - Prezzo 14,90 ISBN:978-88-85804-48-7


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territorio

Giovani e lavoro, il ruolo del Cnos

Sergio Barberio presenta la scuola di falegnameria

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al 1952 a Forlì in via Episcopio Vecchio ha sede il Centro di Formazione Professionale (Cnos) Don Bosco, una realtà fortemente radicata in città e che, negli ultimi vent’anni, ha avuto un importante sviluppo, tanto che nei suoi laboratori si sono formati molti degli imprenditori che oggi guidano affermate realtà locali. La centralità del ruolo dei salesiani per il tessuto produttivo locale è evidente, la sua capacità di cogliere i bisogni occupazionali delle aziende è tale che gli studenti, concluso l’iter formativo, possono agevolmente trovare collocazione nel mercato del lavoro. A raccontare la realtà forlivese è il suo direttore, Rosario Sergio Barberio, che spiega “il centro nasce in risposta a un bisogno del territorio, l’aderenza alla realtà in cui opera permette di avviare al lavoro tutti i nostri studenti, molti dei quali hanno raggiunto ottimi traguardi professionali, ma non solo, sono diversi coloro che decidono di continuare il percorso scolastico, conseguendo anche la laurea. Tra questi c’è anche qualcuno dei nostri docenti, che rinunciando a incarichi forse meglio remunerati, ha scelto di tornare a calcare le nostre aule, questa volta dall’altra parte della cattedra.” Il direttore, da dodici anni, segue con attenzione i ragazzi, interrogando al contempo il mercato del lavoro per coglierne le esigenze, tarando al meglio i percorsi formativi così da offrire ai circa 200 alunni l’opportunità di trovare agevolmente un impiego. “I nostri ragazzi vanno dai 15 ai 18 anni, arrivano al nostro centro dopo aver frequentato il primo anno di scuola superiore o in ritardo con l’obbligo scolastico e possono diventare operatore meccanico e di sistema od operatore dell’autoriparazione, oppure continuare gli studi. C’è una forte collaborazione con il mondo della scuola, per esempio con Ipsia di Galeata, per consentire ai ragazzi di proseguire l’iter scolastico sino a ottenere il diploma di maturità.” E continua “il rischio era di sembrare un percorso di serie B, ma negli anni abbiamo dimostrato che è una scelta fatta dai ragazzi che hanno le idee chiare. Il centro ha un indice di occupabilità di circa il 75%”. Per il direttore “il sistema preventivo nell’educazione dei giovani, essere impresa

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dà ottimi frutti. In ognuno c’è un punto accessibile al bene e su questo si interviene, col dialogo, col confronto. Le relazioni sono fondamentali, il rapporto umano e il legame che si crea fra docenti e studenti è il punto di forza del nostro sistema formativo. La socialità è un punto cardine, il confronto serve per costruire una propria identità, senza un’identità forte non è possibile una relazione.” Nell’equipe del Cnos anche uno psicologo, Denis Ceccarelli, che lavora assieme a progettisti e coordinatori per definire i percorsi. Racconta Barberio “i primi due anni di corso prevedono gli stage a fine anno, per dar modo ai ragazzi di acquisire le conoscenze da mettere in campo in azienda, mentre il terzo anno vede l’ingresso in azienda sin da ottobre, affinché il giovane possa lavorare sulle competenze richieste dall’azienda. Grande importanza ha anche il lavoro svolto in laboratorio, in cui vengono affinate le tecniche apprese in aula.” Il continuo confronto con il mondo del lavoro prevede anche l’interazione con le associazioni di categoria e dalla collaborazione Continua a pagina 11 ›››


territorio

Occupazione giovanile e crisi

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o scrittore Diego Marani afferma “non esiste un lavoro inutile, nessun lavoro è spreco, perché ogni lavoro è un uomo e il suo valore sta nella dignità che gli conferisce eseguirlo e riceverne un compenso.” Una citazione che riassume alcuni concetti chiave, in primo luogo la nobiltà del lavoro, di qualsiasi occupazione si tratti, secondariamente l’importanza del compenso che ogni lavoro deve avere. Il lavoro manuale e l’artigianato ancora oggi scontano il pregiudizio di essere riservati a coloro che non hanno saputo o voluto portare a termine un percorso di studi. In realtà le statistiche dimostrano come sia in aumento il numero di imprenditori con un curriculum scolastico di rilievo, senza sottovalutare la diffusione della tecnologia anche nelle lavorazioni di tipo tradizionale. L’autoimprenditorialità può essere una risposta anche alla difficoltà nel reperimento di poti di lavoro. In questi mesi il tasso di occupazione degli under 35 ha risentito fortemente della crisi legata al virus scendendo al 38,8%, quasi tre punti in meno rispetto al 41,7% di febbraio e vicino al minimo storico di 38,4% di maggio 2015. Pur rimanendo ancora significativamente positivo il saldo dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato (+194 mila), l’impatto del

Covid-19 si è scaricato sui contratti a termine, accentuandone la flessione, con un saldo negativo di 224 mila rapporti a tempo determinato, penalizzando in particolare i giovani. Spiega il presidente di Confartigianato di Forlì Luca Morigi “è interessante notare che solo l’apprendistato segna un saldo positivo, l’istituto è più diffuso tra le imprese artigiane e in generale tra le micro e piccole imprese in cui gli apprendisti rappresentano il 5,2% dell’occupazione dipendente delle imprese fino a 50 addetti, a fronte dell’1,5% rilevato nelle medie e grandi imprese. Segno evidente che l’artigianato e la piccola impresa sono impegnati a tutelare i propri dipendenti e collaboratori, considerandoli una risorsa preziosa che non deve essere dispersa.”

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regione.” Sarà previsto anche un corso dedicato alla liuteria, un’arte che rischia di andare persa “va rivalutata la centralità del passato come forza motrice che spinge verso il futuro. È indispensabile recuperare la nostra storia.” Conclude il direttore.

Sergio Barberio presenta la scuola di falegnameria con Confartigianato di Forlì sta nascendo un progetto, che prevede, da settembre 2021, il debutto di un corso biennale dedicato alla falegnameria, che avrà sede a Rocca San Casciano, in linea anche con le strategie della Regione per la valorizzazione dei comuni montani. La scelta ha molteplici motivazioni “la presenza di importanti gruppi che operano nel settore del mobile rendono Rocca sede ideale per il progetto. La vicinanza con il parco consentirà una collaborazione con il corpo Forestale per approfondire la conoscenza del legno, il recupero del bosco e l’importanza della sua tutela. Senza dimenticare che Rocca San Casciano è strategica anche per i comuni della Toscana che si affacciano sulla Statale 67, consentendo di attrarre giovani anche da fuori

Confartigianato di Forlì ha creduto fortemente nel progetto e nella sua valenza educativa, investendo risorse, consapevole che il dialogo fra mondo della formazione e quello delle imprese è indispensabile per garantire ai giovani un futuro lavorativo e per consentire agli imprenditori di introdurre personale formato e in grado di svolgere assolvere le proprie mansioni sin dall’ingresso in azienda. Con questo progetto i ragazzi avranno modo di confrontarsi con macchine, lavorazioni e competenze che sono quelle effettivamente richieste dal mercato, consentendo al contempo alle aziende di formare giovani, anche in vista di una successiva assunzione, una volta terminato l’iter formativo. essere impresa

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i numeri dell’economia

Ripartire si può

L’Italia lavora al Piano di ripresa

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e ultime previsioni sulla crescita per l’area Euro pubblicate recentemente dalla Banca Centrale Europea indicano una attenuazione della recessione nel 2020 a fronte di un maggior ritardo della ripresa: nel 2020 il PIL dell’area scende del 7,3% a fronte del -8% contenuto nelle previsioni di settembre della Banca, mentre nel 2021 è previsto salire del 3,9%, a fronte del +5% previsto a settembre; la ripresa si rafforzerebbe nel 2022 (+4,2% a fronte del 3,2% di settembre). Le misure di contenimento in risposta alla recrudescenza delle infezioni da coronavirus estendono gli effetti recessivi nel primo trimestre 2021 mentre le notizie sullo sviluppo di vaccini rendono più probabile una graduale risoluzione della crisi sanitaria. Per l’Italia lo straordinario aumento del debito pubblico - 172,6 miliardi di euro in più nei primi nove mesi del 2020 - dovrà essere fronteggiato con una maggiore crescita, sostenuta dagli investimenti. La Bce ha anche prolungato a marzo 2022 il programma di acquisti di titoli pubblici, aumentandolo di 500 miliardi di euro. Tra febbraio e settembre 2020, la banca centrale ha sottoscritto l’88% dell’aumento del debito pubblico italiano in titoli. Dopo il 2022 dovrebbe disattivarsi la clausola di salvaguardia generale del Patto di stabilità e crescita e il rap-

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porto debito/PIL dovrà instradarsi in un sentiero di discesa, possibile solo con un forte aumento del denominatore. Le previsioni del Mef indicano che lo shock sul debito pubblico determinato dalla crisi Covid-19 dovrebbe riassorbirsi completamente nel 2030. Nella bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) si indicano interventi per 196 miliardi di euro, con il 40,8% delle risorse dedicate al contrasto del cambiamento climatico (transizione green, a fronte del 37% del target Ue) e il 23% alla transizione digitale (20% target Ue). Gli effetti dell’espansione fiscale del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono stimati, nello scenario più favorevole, in una maggiore crescita di 1,3% medio annuo tra 2021 e 2026, mentre nello scenario in cui sono finanziati investimenti pubblici con una minore efficacia sulla dinamica del PIL potenziale, la maggiore crescita annua si ferma allo 0,8%. Il Piano preannuncia la “centralità degli investimenti pubblici”, ma i progetti non presentano un dettaglio sufficiente per valutarne il contributo su crescita e occupazione. Una eccessiva complessità di governance potrebbe influenzare negativamente costi e tempi degli interventi, depotenziando gli effetti del Piano sulla crescita. Continua a pagina 13 ›››


i numeri dell’economia

Superbonus 110%

Confartigianato chiede la proroga

I

l superbonus 110% va prorogato fino al 2023, dotandolo di adeguate risorse finanziarie aggiuntive. È la richiesta che Confartigianato rivolge al Governo e in particolare al Ministero dell’Economia. Il superbonus 110% è una delle misure più efficaci per contribuire al rilancio delle attività produttive e alla riqualificazione del patrimonio edilizio in un’ottica di transizione green. Non si devono vanificare le aspettative e gli sforzi di imprese e consumatori che stanno mostrando di apprezzare e utilizzare questo strumento. La richiesta è che venga rispettata la volontà del Parlamento che ha proposto la proroga del superbonus almeno fino al 2023. Per utilizzare al meglio le opportunità offerte dall’incentivo è, infatti, necessario un finanziamento aggiuntivo di almeno 20 miliardi per i due anni di proroga già annunciati al 2022. ‹‹‹ Segue da pagina 12

L’Italia lavora al Piano di ripresa Circa 27,2 miliardi di euro di risorse di Next Generation EU trovano allocazione nella manovra di bilancio per il triennio 2021-23, a copertura degli incentivi tributari agli investimenti delle imprese e delle misure per il Mezzogiorno per incentivi alle imprese, esonero contributivo del 30% e riduzione del gap infrastrutturale. Nel Piano di ripresa, articolato in 6 missioni, 17 componenti e 54 progetti, l’area di intervento più rilevante riguarda l’efficienza energetica e riqualificazione degli edifici: l’importo di 40,1 miliardi di euro rappresenta il 20% degli interventi complessivi e più della metà (54%) degli interventi della componente della rivoluzione verde e transizione ecologica. Sul fronte del lavoro va ricordato l’obiettivo ambizioso posto dal Piano, quello di portare il tasso di occupazione italiano in linea con la media dell’UE entro la fine del decennio. Nel 2019 il tasso di occupazione in Italia (15-64 anni) è del 59%, di 9,4 punti inferiore al 68,4% della media Ue a 27: la chiusura di questo divario, a fronte di un calo previsto della popolazione del 3%, implica un aumento dell’occupazione del 10,9%, pari a due milioni e mezzo di occupati in più.

Sono risorse indispensabili per rendere realmente utilizzabile il superbonus. In questa fase così delicata della nostra economia, è essenziale fornire certezze agli imprenditori e ai cittadini per consentire loro di programmare gli interventi previsti dall’incentivo. In caso contrario, avremmo sprecato l’ennesima occasione per trasformare gli annunci in azioni concrete. Nel frattempo Confartigianato e Gruppo BPER Banca hanno siglato un accordo di collaborazione che consente alle imprese associate alla Confederazione di ottimizzare la gestione degli incentivi previsti dalla misura del Superbonus 110%. La partnership prevede l’impegno reciproco ad assistere gli imprenditori che svolgono attività di riqualificazione edilizia. In particolare, il Gruppo BPER, tramite BPER Banca e Banco di Sardegna, metterà a disposizione delle aziende che ricevono il credito fiscale dal beneficiario (persona fisica o condominio) linee di finanziamento dedicate e offrirà la possibilità di acquistare il credito fiscale stesso a un prezzo determinato. Confartigianato si impegna, tramite le proprie Associazioni territoriali, ad assistere le imprese per facilitare la raccolta della documentazione e la gestione degli adempimenti amministrativi con la banca che, a sua volta, accelererà i tempi di perfezionamento delle pratiche per offrire rapido riscontro alle imprese sulla fattibilità dell’operazione. L’accordo segue quello sottoscritto con Intesa San Paolo, con il quale si mettono a disposizione delle imprese associate soluzioni innovative per gli interventi previsti dai meccanismi del Superbonus 110% e dagli altri incentivi fiscali introdotti dal Decreto Rilancio.

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notiziario tecnico

Consulenza fiscale › a cura di Francesco Bandini DECRETO RISTORI QUATER: TUTTI GLI AIUTI Con il decreto-legge n. 157 del 30 novembre 2020 (Decreto “Ristori 4”) pubblicato in Gazzetta n. 297 del 30 novembre 2020, sono state introdotte una serie di misure di carattere fiscale particolarmente importanti, quali la proroga di versamenti e di adempimenti, la cancellazione della seconda rata IMU per alcune ulteriori categorie di immobili e l’ampliamento delle attività ammesse a richiedere il contributo al fondo perduto. Con la presente informativa si commentano le disposizioni fiscali di maggior interesse

1. PROROGA DEL TERMINE DI VERSAMENTO DEL SECONDO ACCONTO DELLE IMPOSTE SUI REDDITI E DELL’IRAP L’articolo 1 del Decreto-legge n. 157 del 30 novembre 2020 dispone la proroga del termine di versamento della seconda o unica rata dell’acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP in scadenza il 30 novembre 2020 differenziando a seconda del tipo di soggetti e a seconda dell’attività esercitata e del luogo in cui la stessa viene svolta. L’articolo 1, comma 1 del decreto-legge n. 157 del 30 novembre 2020 prevede per i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, che hanno il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio dello Stato, la proroga del termine di versamento della seconda o unica rata dell’acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP in scadenza il 30 novembre 2020 al 10 dicembre 2020. Tale minimo slittamento riguarda la generalità dei contribuenti esercenti attività d’impresa, arte o professione con sede operativa su tutto il territorio nazionale. Il medesimo articolo 1, nei commi successivi disciplina una più ampia proroga, sempre relativamente al versamento del secondo o unico acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP, a seconda della tipologia di soggetti. In particolare, il comma 2 prevede che mantengono validità le disposizioni di cui all’articolo 98 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126, e all’articolo 6 del decreto-legge 9 novembre 2020, n. 149, le quali già introducevano la proroga del termine di

versamento della seconda o unica rata dell’acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP per i soggetti che applicano gli indici sintetici di affidabilità fiscale. Nello specifico l’articolo 98 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104/2020 (Decreto Agosto) dispone che per i soggetti aventi sede legale e operativa su tutto il territorio nazionale che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale che hanno subìto, nel primo semestre 2020, una riduzione di almeno il 33% del fatturato rispetto allo stesso periodo dell’anno 2019il termine di versamento della seconda o unica rata dell’acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP, la cui scadenza è fissata al 30 novembre 2020 è prorogato al 30 aprile 2021. Sempre il comma 2 dell’articolo 1 mantiene valide le disposizioni contenute nell’articolo 6 del D.L. n. 149/2020 (Decreto Ristori 2)le quali ammettono la possibilità di versare gli acconti relativi alle imposte dirette e all’IRAP in scadenza al 30 novembre 2020, entro il 30 aprile 2021indipendentemente dalla diminuzione del fatturato o dei corrispettivi conseguiti nel primo semestre dell’anno 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale beneficio si applica ai soggetti con domicilio fiscale o sede operativa:  nelle “zone rosse” che operano nei settori individuati dai codici ATECO elencato nell’Allegato 1 al decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, come sostituito dall’articolo 1, comma 1, del decreto-legge n. 149 del 2020 (D.L. “Ristori 2”) e nell’Allegato 2 del “Ristori 2”, come integrato dal “Ristori 3”;  ovvero esercenti l’attività di gestione di ristoranti nelle “zone arancioni”. Come sopra specificato, il riferimento al “colore delle zone” deve essere effettuato sulla base della “fotografia” alla data del 26 novembre 2020. Il comma 3 prevede la proroga al 30 aprile 2021,senza applicazione di sanzione e interessi, del termine di versamento della seconda o unica rata dell’acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP in scadenza il 30 novembre 2020per i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, che hanno il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio dello Stato, con ricavi o compensi non superiori a 50 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto-legge n. 157/2020. In particolare, la proroga riguarda:  i soggetti operanti su tutto il territorio nazionale purché abbiano subito una diminuzione del fattuContinua a pagina 16 ››› essere impresa

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rato o dei corrispettivi di almeno il 33 per cento nel primo semestre dell’anno 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In assenza di espressa previsione è dubbio che la disposizione si applichi anche nei confronti dei soggetti che partecipano a società, associazioni e imprese ai sensi degli articoli 5, 115 e 116 TUIR;  i soggetti con domicilio fiscale o sede operativa nelle “zone rosse”e operano nei settori individuati dai codici ATECO individuati nell’Allegato 1 al decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, come sostituito dall’articolo 1, comma 1, del decreto legge n. 149 del 2020 (D.L. “Ristori 2”) e nell’Allegato 2 del “Ristori 2” (come integrato nel D.L. “Ristori 3”) ovvero esercenti l’attività di gestione di ristoranti nelle “zone arancioni”a prescindere dai requisiti relativi ai ricavi o compensi e alla diminuzione del fatturato o dei corrispettivi. In assenza di espressa previsione è dubbio che la si applichi anche nei confronti dei soggetti che partecipano a società, associazioni e imprese ai sensi degli articoli 5, 115 e 116 TUIR. Come sopra specificato, il riferimento al “colore delle zone” deve essere effettuato sulla base della “fotografia” alla data del 26 novembre 2020. Si ritiene, stante il riferimento alle “imposte sui redditi”, che la proroga riguardi anche le relative imposte sostitutive (cedolare secca, imposta sostitutiva forfetari e regime di vantaggio), IVIE e IVAFE.

2. SOSPENSIONE DEI VERSAMENTI TRIBUTARI E CONTRIBUTIVI IN SCADENZA NEL MESE DI DICEMBRE L’articolo 2 del decreto “Ristori 4” in commento,come già anticipato dal comunicato del Mef n. 269 del 27 novembre 2020 e da quello Governo n. 81 del 29 novembre 2020, dispone per i soggetti, esercenti attività d’impresa, arte o professione,che hanno il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio dello Stato, con ricavi o compensi non superiori a 50 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del pre-

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sente decreto e che hanno subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33 per cento nel mese di novembre dell’anno 2020 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, la sospensione dei termini che scadono nel mese di dicembre 2020 relativi al versamento:  delle ritenute alla fonte di cui agli articoli 23 e 24 del decreto del Presidente della Repubblica29 settembre 1973, n. 600, e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale, che i predetti soggetti operano in qualità di sostituti d’imposta;  dell’Iva periodica e dell’acconto IVA;  dei contributi previdenziali e assistenziali. Il comma 3 del già menzionato articolo, inoltre, prevede che la proroga dei versamenti di dicembre si applica a prescindere dai requisiti relativi ai ricavi o compensi e alla diminuzione del fatturato o dei corrispettivi stabiliti:  ai soggetti che esercitano le attività economiche sospese ai sensi dell’articolo 1 del DPCM del 3 novembre 2020, aventi domicilio fiscale, sede legale o sede operativa in qualsiasi area del territorio nazionale,  ai soggetti che esercitano le attività dei servizi di ristorazione che hanno domicilio fiscale, sede legale o sede operativa nelle zone rosse e arancioni,  ai soggetti che operano nei settori economici individuati nell’Allegato 2 al medesimo decreto-legge n. 149/2020 (Ristori 2), ovvero esercitano l’attività alberghiera, l’attività di agenzia di viaggio o di tour operator, e che hanno domicilio fiscale, sede legale o sede operativa nelle zone rosse. Come sopra specificato, il riferimento al “colore delle zone” deve essere effettuato sulla base della “fotografia” alla data del 26 novembre 2020. I versamenti in commento sono sospesi, indipendentemente dal calo di fatturato, per i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, che hanno il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel Continua a pagina 17 ›››


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territorio dello Stato e che hanno intrapreso l’attività di impresa, di arte o professione, in data successiva al 30 novembre 2019 (come previsto dal comma 2). Per tali soggetti si prescinde dai parametri previsti dal comma 1 (calo di fatturato del 33%)data l’assenza di ricavi o compensi a novembre 2019.  I versamenti sospesi sono effettuati, senza applicazione di sanzioni e interessi:  in un’unica soluzione entro il 16 marzo 2021, o mediante rateizzazione, fino a un massimo di quattro rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata entro il 16 marzo 2021.

3. RICONOSCIMENTO DEL CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO ANCHE AD ALTRE ATTIVITÀ L’articolo 6 del Decreto “Ristori 4” amplia la categoria dei soggetti che possono richiedere il contributo a fondo perduto previsto dal decreto “Ristori”. I nuovi soggetti ammessi al beneficio sono riassunti nell’Allegato 1 al decreto in commento ed in particolare l’agevolazione è concessa anche ad altre categorie di soggetti tra cui agenti e rappresentanti di commercio.

LE MODIFICHE ALLA RATEIZZAZIONE DEI RUOLI E LA PROROGA DELLE SCADENZA DELLE DEFINIZIONI AGEVOLATE L’articolo 7 del c.d. Decreto Ristori-quater ha introdotto alcune significative modifiche alla disciplina della rateizzazione delle somme iscritte a ruolo. Alcune di tali modifiche hanno carattere strutturale, mentre altre sono temporanee in quanto espressamente connesse all’attuale situazione emergenziale.

Misure strutturali I commi 1 e 2 dell’articolo 7 contengono le modifiche di carattere strutturale, quindi a regime, apportate all’istituto della rateizzazione dei ruoli. Le novità sono le seguenti:  dalla data di presentazione della richiesta di dilazione e fino alla data dell’eventuale rigetto della stessa ovvero dell’eventuale decadenza dalla rateazione: 1) sono sospesi i termini di prescrizione e decadenza, 2) non possono essere iscritti nuovi fermi amministrativi e ipoteche, fatti salvi quelli già in essere alla

data di presentazione dell’istanza, 3) non possono essere avviate nuove procedure esecutive;  non può in nessun caso essere concessa la dilazione delle somme oggetto di verifica ai sensi dell’articolo 48-bis P.R. 602/1973 effettuata in qualunque momento antecedente alla data di accoglimento della richiesta di rateazione (si ricorda che l’articolo 48-bis prevede che le pubbliche amministrazioni, prima di effettuare, a qualunque titolo, il pagamento di un importo superiore a cinquemila euro, sono tenute a verificare se il beneficiario è inadempiente all’obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle di pagamento per un ammontare complessivo pari almeno a tale importo e, in caso affermativo, non procedono al pagamento e segnalano la circostanza all’agente della riscossione competente per territorio, ai fini dell’esercizio dell’attività di riscossione delle somme iscritte a ruolo);  il versamento della prima rata del piano di dilazione comporta l’estinzione delle procedure esecutive già avviate, sempreché non si sia ancora tenuto l’incanto con esito positivo o non sia stata presentata istanza di assegnazione ovvero il terzo non abbia reso dichiarazione positiva o non sia stato già emesso provvedimento di assegnazione dei crediti pignorati. Le regole sopra descritte si applicano ai provvedimenti di accoglimento emessi con riferimento alle richieste di rateazione presentate a decorrere dalla data di entrata in vigore del D.L. 157/2020, cioè a partire dal 30 novembre 2020.

Misure temporanee I commi 3 e 4 dell’articolo 7, invece, dettano alcune disposizioni che semplificano le procedure e le condizioni per l’accesso al beneficio della dilazione delle somme iscritte a ruolo e che si applicano alle sole richieste di dilazione presentate fino al 31 dicembre 2021. Le novità sono le seguenti:  con riferimento alle richieste di rateazione presentate dal 30.11.2020 e fino al 31.12.2021, in deroga alla disciplina generale (dettata dall’articolo 19, comma 1, ultimo periodo, D.P.R. 602/1973), la temporanea situazione di obiettiva difficoltà (condizione espressamente prevista per accedere alla dilazione delle somme iscritte a ruolo) deve essere documentata, ai fini della concessione della dilazione, nel caso in cui le somme iscritte a ruolo siano di importo superiore a 100.000 euro (in luogo dei Continua a pagina 18 ››› essere impresa

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000 ordinariamente previsti) - in altri termini, fino al 31 dicembre 2021 è possibile presentare istanza di rateazione senza documentare la temporanea obiettiva difficoltà per importi iscritti a ruolo che siano pari o inferiori a 100.000 euro;  in relazione ai provvedimenti di accoglimento delle “richieste semplificate” di cui al punto precedente, la decadenza dal beneficio della dilazione si verifica solo in caso di mancato pagamento di dieci rate, anche non consecutive, in luogo delle cinque ordinariamente previste.

Ulteriori disposizioni Infine, i commi 5 e 6 dell’articolo 7 contengono le seguenti ulteriori disposizioni finalizzate a riconoscere ai contribuenti una maggiore flessibilità nei pagamenti delle somme dilazionate alla luce del protrarsi della pandemia da Covid-19:  i carichi contenuti nei piani di dilazione, per i quali prima dell’inizio del periodo di sospensione dell’attività di riscossione a seguito dell’emergenza epidemiologica è intervenuta la decadenza dal beneficio, possono essere nuovamente dilazionati ai sensi dell’articolo 19 D.P.R. 602/1973, presentando la richiesta di rateazione entro il 31 dicembre 2021, senza necessità di saldare le rate già scadute (come invece previsto dalla disciplina generale); in questo caso, ai provvedimenti di accoglimento si applicano le disposizioni del comma 4 dell’articolo 7 del Decreto Ristori-quater (decadenza dal beneficio della dilazione che si verifica in caso di mancato pagamento di dieci, e non di cinque, rate, anche non consecutive);  a favore dei contribuenti decaduti dai benefici della “prima Rottamazione” (prevista dall’articolo 6 L. 193/2016) e della “Rottamazione-bis” (prevista dall’articolo 1, commi da 4 a 10-quater, D.L. 148/2017) per mancato, insufficiente o tardivo versamento delle rate scadute, è prevista la possibilità di chiedere (ai sensi dell’articolo 19 D.P.R. 602/1973) la rateizzazione del pagamento per le

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somme ancora dovute.  Differimento al 1° marzo 2021 del termine “ultimo” per il pagamento delle rate 2020 della Definizione agevolata (“Rottamazione-ter”, “Saldo e stralcio” e “Definizione agevolata delle risorse UE”), in precedenza fissato al 10 dicembre 2020 dal “Decreto Rilancio” (DL n. 34/2020). In particolare, per i contribuenti in regola con il pagamento delle rate 2019, il mancato, insufficiente o tardivo versamento di quelle in scadenza per l’anno 2020, non determina la perdita dei benefici della definizione agevolata se le stesse verranno integralmente corrisposte entro il 1° marzo 2021. Il pagamento entro questo nuovo termine di scadenza non prevede i cinque giorni di tolleranza di cui all’articolo 3, comma 14bis, del DL n. 119 del 2018.

LOTTERIA DEGLI SCONTRINI La lotteria nazionale degli scontrini è il nuovo concorso a premi gratuito, collegato allo scontrino elettronico. Partecipare è semplice: tutti i cittadini maggiorenni e residenti in Italia che acquistano beni e servizi, di importo pari o superiore a 1 euro, possono partecipare alle estrazioni annuali e mensili (con decorrenza da determinare, anche settimanali). A decorrere dal 1° dicembre 2020, sul Portale della lotteria degli scontrini è possibile ottenere il codice lotteria, utile per partecipare alle estrazioni. Nella sezione dedicata del Portale, inserendo il codice fiscale, si può visualizzare il codice lotteria, stamparlo e salvarlo sul dispositivo mobile, per esibirlo all’esercente al momento dell’acquisto. Il codice lotteria è generato previa verifica della esistenza e validità del codice fiscale, della maggiore età e dell’esistenza in vita. Si partecipa grazie ai biglietti “virtuali” generati da ogni acquisto (ogni euro speso dà diritto a 1 biglietto virtuale, fino a un massimo di 1.000 biglietti per un acquisto pari o superiore a 1.000 euro), se - prima dell’emissione dello scontrino - si chiede all’esercente di abbinare allo scontrino stesso il proprio “codice lotteria”. L’esercente, attraverso il proprio registratore Continua a pagina 19 ›››


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telematico, comunicherà i dati dello scontrino e del codice lotteria all’Agenzia delle Entrate. Una volta generato, il codice lotteria può essere utilizzato per tutti gli acquisti e partecipare a tutte le estrazioni. È sufficiente stamparlo su carta o salvarlo su un dispositivo mobile (come smartphone, tablet, cellulare) e mostrarlo al negoziante al momento dell’acquisto. La nuova lotteria prevede estrazioni “ordinarie” ed estrazioni “zero contanti”. Chi paga con la moneta elettronica (per esempio, bancomat, carta di credito, carta di debito) partecipa a entrambe le estrazioni. Infine, tutte le vincite alla lotteria degli scontrini sono esenti da imposte.

Consulenza del lavoro › a cura di Susi Silvani Decreto Ristori

fine di fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19. Nel periodo 16/11/2020 - 31/01/2021 le aziende potranno fruire di massimo 6 settimane di ammortizzatore con causale COVID-19. Le eventuali settimane richieste e autorizzate secondo la precedente normativa ma poste successivamente al 16/11/2020 verranno considerate nel computo delle 6 settimane previste dal D.L. 137/2020. Anche per le nuove 6 settimane è previsto il contributo addizionale nel caso in cui l’azienda non abbia avuto un calo di fatturato superiore al 20% tra il primo semestre 2020 e il primo semestre 2019. Il contributo addizionale non è dovuto in ogni caso dalle aziende che hanno iniziato l’attività nel 2019 o che sono state oggetto di sospensione/riduzione dell’attività in base al DPCM sopra richiamato. Commi da 9 a 13 Divieto di licenziamento: Resta preclusa la possibilità di effettuare licenziamenti per giustificato motivo oggettivo fino al 31/01/2021. La preclusione non si applica ai seguenti casi:  licenziamenti motivati dalla cessazione definitiva Continua a pagina 20 ›››

Il D.L. 137 del 28/10/2020, ullteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza, connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19, pubblicato in data 28/10/2020 sulla Gazzetta Ufficiale il D.L. 137/2020 è entrato in vigore il 29/10/2020. Di seguito le principali novità in materia di lavoro.

Articolo 12 - Nuovi trattamenti di Cassa integrazione ordinaria, Assegno ordinario e Cassa integrazione in deroga. Disposizioni in materia di licenziamento. Esonero dal versamento dei contributi previdenzialli per aziende che non richiedono trattamenti di cassa integrazione. L’articolo 12 è suddiviso in 17 commi che possiamo suddividere in 3 argomenti. Commi da 1 a 8 Cassa integrazione: Vengono previste ulteriori 6 settimane di cassa integrazione (CIGO, Cig in deroga, FIS e FSBA) per il periodo 16/11/2020 31/01/2021. Le ulteriori 6 settimane spettano a condizione che l’azienda abbia interamente fruito delle 18 settimane previste dal D.L. 104/2020 come convertito dalla legge 126 del 13/10/2020 oppure che la stessa rientri tra i datori di lavoro appartenenti ai settori interessati dal Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 24/10/2020 che dispone la chiusura o limitazione delle attività economiche e produttive al

Metalli preziosi

Marchio di identificazione Chiunque produca o importi oggetti in metallo prezioso è tenuto a richiedere all’Ufficio Metrico la concessione del marchio d’identificazione dei metalli preziosi. Gli oggetti in metallo prezioso (platino, palladio, oro ed argento) devono portare impresso il marchio di identificazione e il titolo in millesimi del fino contenuto. La concessione è soggetta a rinnovo annuale previo pagamento di un diritto da effettuarsi entro il mese di gennaio di ogni anno alla Camera di Commercio. Per informazioni contattare Fabiola Foschi allo 0543452844. essere impresa

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dell’attività dell’impresa;  accordo collettivo aziendale di incentivo alla risoluzione del rapporto di lavoro, limitatamente ai lavoratori che aderiscono al predetto accordo; licenziamenti intimati in caso di fallimento quando non sia previsto l’esercizio provvisorio dell’impresa. Commi da 14 a 17 esonero dal versamento dei contributi previdenziali: In aggiunta all’esonero già previsto dall’articolo 3 del D.L. 104/2020, sono previste ulteriori 4 settimane di esonero contributivo per le aziende che non intendono usufruire degli ammortizzatori sociali previsti dal presente articolo. L’esonero sarà riconosciuto per massimo 4 settimane fruibili entro il 31/01/2021 nel limite delle ore di integrazione salariale già fruite nel mese di Giugno 2020. Le aziende che abbiano richiesto l’esonero previsto dall’articolo 3 del D.L. 104/2020 potranno decidere di interromperne la fruizione rinunciando all’esonero non ancora utilizzato e contestualmente presentare domanda di accesso ai trattamenti di integrazione salariale previsti dal presente articolo. Il beneficio previsto nel presente articolo è subordinato all’approvazione della Commissione Europea.

Decreto Legge 149 del 09/11/2020 Decreto Ristori-Bis

La precedente previsione normativa ricomprendeva infatti tra i beneficiari di detti ammortizzatori solo il personale in forza alla data del 13/07/2020.

Decreto Legge 125/2020 convertito con la legge D.L. 159 del 27/11/2020 La legge 158 del 27/11/2020 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 3/12/202 ed è entrata in vigore dal giorno successivo. Oltre a confermare quanto già previsto dal decreto di origine del 7/10/2020, si segnalano:  la sospensione dei pignoramenti dell’Agente di Riscossione su stipendi e pensioni fino al 31/12/2020;  la conferma che dal 31/07/2020 la validità del modello DURC non è più differibile;  la proroga della validità dei permessi di soggiorno, compresi quelli aventi scadenza sino al 31/12/2020, fino alla cessazione dello stato di emergenza (attualmente 31/01/2021);  proroga della procedura semplificata per l’attivazione dello smart working fino alla fine dello stato di emergenza (attualmente 31/01/2021).

Ambiente e Sicurezza › a cura di Alberto Camporesi

In data 09/11/2020 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il D.L. 149/2020. Il decreto è entrato in vigore il giorno della sua pubblicazione, 09/11/2020. Di seguito le principali novità in materia di lavoro.

Albo Nazionale Gestori Ambientali

Articolo 12 - Misure in materia di integrazione salariale

In applicazione dell’articolo 3-bis della legge 27 novembre 2020 n. 159, di conversione del decretolegge 7 ottobre 2020 n.125, in vigore dal 4 dicembre 2020, tutti i certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi comunque denominati in scadenza tra il 31 gennaio 2020 e la data della dichiarazione di cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19, conservano la loro validità per i novanta giorni successivi alla dichiarazione di cessazione dello stato di emergenza e pertanto le iscrizioni in scadenza nell’arco temporale compreso tra il 31 gennaio 2020 e il 31 gennaio 2021, conservano la loro validità fino al 3 maggio 2021; ferma restando l’efficacia dei rinnovi deliberati nel periodo suddetto, a patto che si sia provveduto a inoltrare nel portale dell’Albo apposita domanda di rinnovo.

I trattamenti di integrazione salariale previsti dal D.L. 137/2020 (ulteriori 6 settimane a partire dal 16/11/2020), sono riconosciuti anche in favore dei lavoratori in forza al 09/11/2020.

Decreto Legge 157 del 30/11/2020 Ristori - quater: Novità in materia di ammortizzatori sociali In data 30 novembre 2020 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il D.L. 157 anche detto Ristori quater. Tra le novità introdotte, all’articolo 13 è stato previsto che gli ammortizzatori sociali previsti dall’articolo 1 del D.L. 104/2020 (9 + 9 settimane) siano riconosciuti ai lavoratori assunti entro il 9/11/2020 (data di entrata in vigore del D.L. 149/2020). essere impresa

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Proroga provvedimenti in scadenza

Per ulteriori informazioni è possibile contattare Gabriele Leoni allo 0543452820.


sportello SPID

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Confartigianato di Forlì diventa sportello SPID Con il Sistema Pubblico d’Identità Digitale - SPID il cittadino può accedere ai servizi online della pubblica amministrazione e dei privati aderenti, con una coppia di credenziali (username e password) personali. Lo SPID può essere utilizzato da qualsiasi dispositivo: computer, tablet e smartphone, ogni volta che, su un sito o un’app di servizi, è indicato il pulsante “Entra con SPID”. Con SPID è possibile accedere ai servizi di oltre 5.300 tra amministrazioni locali e centrali, enti pubblici e agenzie ed è anche la chiave di accesso ai servizi pubblici europei. Per attivare SPID è necessario essere maggiorenni e in possesso di un documento di riconoscimento italiano valido e di una tessera sanitaria o del tesserino del codice fiscale. Per i residenti in Italia occorre un indirizzo e-mail personale (non usare indirizzi di lavoro o altre email di cui si potrebbe perdere l’accesso); il numero di telefono del cellulare utilizzato normalmente (anche se non si è l’intestatario del contratto); un documento di identità valido (uno tra: carta di identità, passaporto, patente); tessera sanitaria con il codice fiscale. Anche i cittadini stranieri possono richiederlo, purché in possesso di un documento di identità italiano valido. L’identità digitale ad uso professionale veicola, oltre ai dati della persona fisica, anche i dati della persona giuridica e può essere richiesta per accedere a servizi dedicati a scopi professionali:

 a uso professionale della persona fisica, che veicola solo i dati della persona fisica;  a uso professionale della persona giuridica, che fornisce i dati della persona fisica e dell’organizzazione di appartenenza.

Il responsabile legale di un’organizzazione (società, ente, impresa, ecc.) può richiedere e utilizzare la propria identità digitale per accedere ai servizi online. A tale scopo è anche possibile dotare i propri dipendenti di identità digitali per uso professionale della persona giuridica. Confartigianato di Forlì è gestore di identità abilitato. Per richiedere un appuntamento è possibile registrarsi online https://identitadigitale.infocert.it/ welcome/ selezionando CAF ACAI. È possibile avere tutte le informazioni ed essere guidati nella richiesta contattando il numero 0543452883.

TRA LE OPZIONI CONSULTABILI CON L’IDENTITÀ DIGITALE  Accreditamento accesso bonus INPS, Agenzia Entrate, MEF  Accesso ai portali Istituzionali del cittadino  Consultazione fascicoli personali nel pieno rispetto della privacy  Stampe documentazione varia, per esempio Certificazione Unica e cedolini INPS

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movimenti

anap

​Intervento del Cupla di Forlì-Cesena

Anziani e maltrattamenti. Quali soluzioni?

I

l triste fenomeno dei maltrattamenti ai danni di anziani ospitati in strutture è ormai noto, manifestandosi con dimensioni e rilevanza molto frequenti. Abusi fisici e anche psicologici, che colpiscono chi è impossibilitato a difendersi. Per quanto si sia sollevato il velo su questa scottante questione, non è ancora correttamente conosciuta la dimensione reale del fenomeno, sia per la reticenza di chi dirige le strutture, sia per il silenzio che gli stessi ospiti mantengono per paura di ritorsioni o nuovi abusi. Senza sottostimare che, in molti dei casi emersi, il personale coinvolto era privo di una specifica qualifica, oltre che manifestamente ostile nei confronti dei pazienti, fenomeno definibile come gerontofobia, avversione per le persone anziane. Il lockdown ha acuito il rischio per gli anziani nelle strutture, per l’impossibilità di ricevere le visite dei familiari. Il Cupla (Coordinamento Unitario dei Pensionati del Lavoro Autonomo) interviene sul tema per sensibilizzare come, nel nostro paese, il fenomeno emerga solo in occasione di fatti di cronaca eclatanti, o a seguito di controlli da parte delle forze dell’ordine in cui si rilevano gravi carenze assistenziali o maltrattamenti. Affinché questi

eventi non si ripetano è indispensabile un piano nazionale di controllo efficace nonché una maggiore conoscenza del sistema. Per Cupla devono essere individuate leggi che disciplinino in modo chiaro l’apertura e la gestione delle strutture di accoglienza, in particolare le “case famiglia”, che in questi anni, per sopperire alla mancanza di posti disponibili in strutture pubbliche e RSA, sono cresciute in maniera significativa, moltiplicazione legata alla grande richiesta di posti per il forte aumento della popolazione over 65enne. Cupla evidenzia, infine, che qualche intervento per prevenire le violenze o limitarne i casi è applicabile, come è stato fatto in altri paesi, tra cui la Spagna, in cui è stato istituito un ente nazionale responsabile per il “controllo qualità” delle residenze per anziani, inserendo figure professionali, come il personale medico.

RSA: anche Anap in campo

Occorre intensificare i controlli Anche in questa seconda ondata della pandemia, le RSA e le Case di Riposo continuano a essere tra i focolai più preoccupanti di contagio. Gli anziani che ne sono ospiti e che si trovano in condizione di particolare vulnerabilità fisica, non solo per l’età ma anche per la sussistenza di patologie pregresse, sono le persone più a rischio. Bene quindi le misure prese dal Governo per contenere la pandemia in queste strutture ma evidentemente occorre che vengano osservate. Netta presa di posizione di Anap Confartigianato (Associazione Nazionale Anziani e Pensionati), in relazione alla notizia delle ispezioni effettuate dai NAS, su richiesta del Ministro della essere impresa

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Salute, che hanno rilevato come in ben 37 strutture su 232 siano state riscontrate irregolarità. Per Anap è impensabile che vi siano soggetti che, pur avendo responsabilità gestionali di strutture tanto importanti, non si rendano conto del pericolo che corrono gli anziani e non prendano tutte le misure necessarie per tutelarli. Anap auspica che il vaccino sia distribuito prioritariamente, oltre che agli operatori sanitari e alle forze dell’ordine, anche agli anziani che si trovano nelle RSA e nelle Case di Riposo. In attesa della vaccinazione è auspicabile che il Ministro della Salute intensifichi, attraverso i NAS, le verifiche a tutela degli ospiti.


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Solitudine e demenza

Il covid aggrava il tutto

I

l problema della solitudine negli anziani, sempre presente in tempi ordinari, diventa estremamente grave nell’attuale situazione di restrizioni e di necessarie cautele dovute alla pandemia da Covid-19. Per questo, anche se esso è per lo più sottovalutato o trascurato di fronte ai numeri davvero tragici dei morti a causa del virus o dei contagiati, si moltiplicano le iniziative di soggetti, Associazioni e Amministrazioni comunali - per esempio l’istituzione di numeri verdi - per cercare di alleviare la situazione di molti anziani che, pur non avendo contratto l’infezione, possono avere talvolta conseguenze non meno dolorose rispetto alle sofferenze di chi è affetto dal virus. L’Anap, l’Associazione Anziani e Pensionati di Confartigianato, ha istituito gratuitamente per i propri associati “Pronto ti ascolto”, un servizio di assistenza psicologica supportato da psicologi specializzati, per far fronte ai problemi di isolamento, paure, depressione o stress, grazie a un numero verde dedicato. Isolati in casa, lontani dagli affetti di figli e nipoti, senza poter incontrare gli amici, anche se liberi di uscire con la consapevolezza però di essere i soggetti più vulnerabili e a rischio di ammalarsi di Covid-19, una malattia particolarmente aggressiva dopo i 70 anni, spesso la scelta per molti anziani, libera o obbligata a causa delle condizioni di salute o della scarsa mobilità, è quella dell’isolamento, che è un fattore di rischio importante per problemi mentali come an-

sia e depressione. La riduzione delle attività fisiche, sociali e cognitive a causa dell’emergenza Covid-19, insieme al trascorrere la propria giornata in solitudine e in maniera passiva, sono comportamenti che mettono in serio repentaglio la salute mentale. Lo studio si è basato sull’analisi dei comportamenti di persone appartenenti alla fascia d’età over-60 che si sono volontariamente sottoposte al test. Ne è emerso come il lockdown abbia determinato cambiamenti rilevanti negli stili di vita di queste persone: oltre 1 persona su 3 ha ridotto i livelli di attività fisica; il 70% ha riferito un aumento della sedentarietà; circa 1 anziano su 3 ha modificato anche la propria dieta quotidiana; il 35% ha riferito un aumento del peso. Circa 1 persona su 5 ha ridotto anche i comportamenti attivi, come cucire, ricamare, lavorare a maglia, dedicarsi ad attività artistiche, bricolage o giardinaggio. Il 60% di essi si dedica ad attività ricreative passive come guardare la tv o ascoltare la radio. Proprio la riduzione dei contatti sociali che crea un enorme disagio psichico. Studi scientifici sostengono che, al contrario, poter contare su una rete sociale fatta di amici e familiari offrirebbe numerosi vantaggi fisici e cognitivi per gli anziani, stimolando il livello di attenzione, migliorando la concentrazione e le capacità di memoria. Una vita soddisfacente dal punto di vista sociale infatti è in grado anche di rallentare gli effetti di altre malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.

Confartigianato Persone ti semplifica la vita Un’unica denominazione che unisce Caaf, Anap, il patronato Inapa e Ancos. Tra i servizi del patronato Inapa: Gestione posizioni assicurative e pensioni (invalidità, anticipata, vecchiaia, superstiti-sociali)

Tra le opportunità del Caaf: compilazione 730 la dichiarazione ISEE il modello RED/INPS

tività di volontariato in vari ambiti tra cui quello culturale, sociale, assistenziale, compreso l’orientamento e la formazione professionale di tutti i cittadini.

versamenti IMU. Una pluralità di servizi per gli imprenditori, i collaboratori e i loro familiari.

Infortuni sul lavoro e malattie professionali

Anap rappresenta, tutela e difende gli anziani ed i pensionati.

Indennità di maternità ed esenzioni

ANCoS promuove l’impegno civile e sociale, la solidarietà e le at-

Per conoscere in dettaglio la nostra attività rivolgiti a Confartigianato di Forlì viale Oriani 1, 47122 Forlì 0543 452811 confartigianato@confartigianato.fo.it

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categorie e mercato

Italia sempre sul podio

L’export dei dolci da ricorrenza Nuova indagine dell’Uffioc Studi di Confartigianato che evidenzia la buona tenuta dell’export alimentare italiano. I dati di confronto europeo più aggiornati indicano che negli ultimi 12 mesi tra settembre 2019 e agosto 2020 le vendite italiane all’estero di dolci da ricorrenza ammontano a 696 milioni di euro: l’Italia è il secondo esportatore dell’Unione europea con una quota sul totale pari al 18,7%. Il nostro Paese è poco dietro alla Germania per cui le vendite ammontano a 712 milioni di euro (19,1%) ma precede la Francia con 679 milioni (18,2%), il Belgio con 329 milioni (8,8%), i Paesi Bassi con 275 milioni (7,4%), la Polonia con 232 milioni (6,2%), la Spagna con 167 milioni (4,5%), l’Austria con 117 milioni (3,1%), la Svezia con 99 milioni (2,7%) e l’Irlanda con 96 milioni (2,6%). La leadership

europea è saldamente in mano a Germania, Francia e Italia che migliora il suo posizionamento: nel 2019 era infatti terza dietro alla Francia, al primo posto, ma in particolare sofferenza nel 2020 e alla Germania. Complessivamente i primi dieci paesi europei esportatori concentrano il 91,4% delle vendite extra Unione europea. Per quanto attiene alla destinazione delle vendite dell’Italia di dolci da ricorrenza si evidenzia come il mercato di riferimento del nostro Paese sia prevalentemente l’Unione Europea che assorbe, infatti, il 69,2% del totale, pari a 482 milioni di euro. In particolare 500 milioni di prodotti sono diretti in dieci paesi che concentrano il 71,9% delle vendite, si tratta di Francia con 146 milioni di euro e Germania con 127 milioni di euro, che acquistano ciascuna

un quinto di questi nostri prodotti, rispettivamente il 21,0% ed il 18,2% del totale, seguite dal Regno Unito con 60 milioni di euro (8,6%), dagli USA con 33 milioni di euro (4,7%), dalla Spagna con 30 milioni di euro (4,3%), dalla Romania con 24 milioni di euro (3,5%), dall’Austria con 22 milioni di euro (3,2%), dalla Svizzera con 20 milioni di euro (2,9%), dall’Ungheria con 20 milioni di euro (2,8%) e dai Paesi Bassi con 19 milioni di euro (2,7%).Per quanto riguarda la dinamica delle vendite italiane all’estero dolci da ricorrenza, sono sostenute dal +1,1% del mercato dell’UE menContinua a pagina 25 ›››

Artigianato scelto come dono

La spesa alimentare a dicembre Le festività legate al Natale modificano notevolmente le abitudini di spesa dei consumatori: considerando il triennio 2017-2019 a dicembre si registra un valore delle vendite al dettaglio superiore del 25,1% rispetto alla media mensile annua (16,4% nel caso dei prodotti alimentari e 31,5% nel caso di quelli non alimentari). Le vendite al dettaglio alimentari del mese di dicembre rappresentano il 9,7% delle totale annuo. L’acquisto di prodotti alimentari e bevande assieme ai prodotti maggiormente scelti come regalo - per lo più realizzati da imprese artigiane - nonché ai servizi di cura della persona tradizionalmente presidiati dalle imprese artigiane, rappresentano la spesa per i regali di Natale. L’incrocio dei dati Istat permette di stimare a dicembre una essere impresa

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spesa delle famiglie in prodotti alimentari e bevande pari a 14.837 miliardi di euro, che rappresentano il 60,5% dei 24.537 milioni di euro spesi complessivamente in regali di Natale. La distribuzione delle famiglie e della spesa media mensile familiare sul territorio permette di stimare una spesa in prodotti alimentari e bevande da regalare a Natale che supera un miliardo di euro in: Lombardia con 2.572 milioni di euro, pari al 17,3% del totale, Lazio con 1.552 milioni di euro, pari al 10,5%, Campania con 1.366 milioni di euro, pari al 9,2%, Piemonte con 1.168 milioni di euro, pari al 7,9%, Emilia-Romagna con 1.141 milioni di euro, pari al 7,7% e Veneto con 1.102 milioni di euro, pari al 7,4% e Sicilia con 1.091 milioni di euro, pari al 7,4%.


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Più attenzione ai piccoli

Ristori: accolte le sollecitazioni di Confartigianato Le Commissioni Bilancio e Finanze del Senato hanno recentemente dato il via libera al Dl Ristori nel quale sono stati assorbiti anche i Decreti ristori bis, ter e quater varati dal Governo nell’ultimo mese e mezzo. Il provvedimento contiene molte misure sollecitate da Confartigianato. Tra le novità che, grazie all’azione confederale sono entrate nel Decreto Ristori, recepite da tutte le forze politiche, spicca la proroga per tutto il 2021 dello sgravio contributivo al 100% per le micro imprese fino a 9 addetti che assumeranno giovani con contratti di apprendistato di primo livello per la qualifica e il diploma professionale. Via libera anche alla detassazione dei contributi, indennità e ogni altra misura a favore di imprese e lavoratori autonomi relativi all’emergenza Covid-19, da chiunque erogati (anche enti locali, Comuni, Camere di commercio, Regioni). Viene inoltre destinato un contributo di 110 milioni di euro alle Regioni per ristorare le attività economiche che hanno registrato perdite di fatturato in seguito all’emergenza Covid. Le risorse saranno ripartite con un decreto del Ministero dell’Economia in base alla proposta delle Regioni da adottarsi entro il 31 gennaio 2021 con i seguenti criteri: nella misura del 50% per le zone rosse; nella misura del 30% per le zone arancioni e nella misura del 20% Image by Freepik

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L’export dei dolci da ricorrenza tre il mercato extra UE è in calo del 2,8%. In particolare, le vendite nei primi dieci paesi clienti sono in aumento dello +0,8% con crescite a due cifre per la Svizzera con il +36,4%, la Romania con il +20,3% e l’Austria con il + 19,8%. Segue la Germania, nostro secondo mercato di destinazione, con il +9,8%, mentre si segnala che la Francia, il nostro primo mercato, è in calo del 2%.

per le zone gialle. Ancora, è stato aumentato di 390 milioni di euro nel 2021 il Fondo per il trasporto pubblico locale: queste risorse potranno essere utilizzate, nel limite di 190 milioni, anche per finanziere servizi aggiuntivi destinati a studenti. Per i servizi aggiuntivi, le regioni e i comuni, nei limiti di 90 milioni di euro, comunque insufficienti a garantire una efficace integrazione dei servizi di TPL, possono anche ricorrere a operatori economici che esercitano il servizio di trasporto di passeggeri su strada nonché ai titolari di licenza per l’esercizio del servizio di taxi o di autorizzazione per l’esercizio del servizio di noleggio con conducente. Chiave anche l’istituzione di un fondo da 180 milioni di euro per ridurre, in via transitoria, a tutte le partite Iva e le imprese che rientrano nei codici Ateco del decreto Ristori, le voci della bolletta elettrica relative al trasporto dell’energia e agli oneri di sistema. La misura rinvia a un intervento dell’Arera, per i mesi di novembre e dicembre 2020, per la “riduzione della spesa sostenuta dalle utenze elettriche connesse in bassa tensione diverse dagli usi domestici” con partita IVA attiva al 25 ottobre e che rientrano nei codici Ateco previsti dai decreti.

Incentivare l’attività delle imprese locali L’acquisto di prodotti e servizi realizzati da imprese artigiane e micro piccole imprese locali è una scelta etica, a sostegno del territorio, in occasione delle festività natalizie così come nella quotidianità, che genera valore per l’acquirente, per il destinatario del dono e per la comunità. Sono 285.137 le imprese artigiane - per lo più imprese familiari - operanti nei settori in cui si realizzano prodotti artigianali e si offrono servizi di qualità che possono essere regalati in occasione del Natale: danno lavoro a 811.546 addetti e 377.952 sono lavoratori indipendenti con una quota del 46,6%. Oltre la metà (55%) delle imprese pari a 156.722 unità, operano nell’artigianato artistico, che esprime due terzi (67,4%) ed i tre quarti (74,3%) rispettivamente degli addetti e degli indipendenti, nei settori di offerta di prodotti e servizi tipici del Natale.

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dicembre 2020 › 25


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Effetto Brexit

Dalla marcatura CE alla marcatura UKCA Dal 1° gennaio 2021 il Regno Unito diventerà a tutti gli effetti un paese terzo rispetto alla Comunità Europea. Le esportazioni del Made in Italy nel Regno Unito hanno sempre visto un flusso notevole di denaro (nel 2019 circa 14 miliardi di euro e anche nel 2020, pur in presenza di una pandemia, il saldo è positivo) che il nostro paese non vuole venga interrotto o drasticamente ridotto causa Brexit. A tal fine gli uffici ICE (Istituto italiano per il Commercio Estero) con sede a Londra si stanno organizzando per fornire un supporto alle imprese, soprattutto piccole e medie, interessate al mercato britannico, che potrebbero avere problemi in questa delicata transizione. Il 31 gennaio 2020 il Regno Unito ha ufficialmente lasciato l’Unione Europea è stato concordato congiuntamente un periodo di transizione che durerà fino al 31 dicembre 2020 che mantiene lo status quo attuale per imprese, cittadini e consumatori. Nel corso di questo anno l’Ue e il Regno Unito si sono incontrati più volte per trovare un accordo ma a oggi i negoziati sono ancora aperti e nessun accordo è stato raggiunto. Per quanto riguarda il passaggio dalla Marcatura CE alla Marcatura UKCA essa verrà utilizzata per le merci introdotte sul mercato in Gran Bretagna (Inghilterra, Galles e Scozia) e sarà richiesta per i prodotti che in precedenza richiedevano la marcatura CE. Per quanto riguarda l’Irlanda del Nord, alla fine del periodo di transizione per l’uscita del Regno Unito dalla UE (31 dicembre 2020) entrerà in vigore il protocollo dell’Irlanda del Nord. La conformità alle Direttive e ai Regolamenti dell’Unione Europea e la marcatura CE continueranno a essere richiesti. Potrebbe essere necessario anche il marchio UKNI. La marcatura UKCA (United Kingdom Conformity Assessed) sostituirà la marcatura CE dal 1° gennaio 2021 ma la marcatura CE sarà ancora accettata fino al 31 dicembre 2021. Dal 1° gennaio 2022 per immettere merci (che in precedenza richiedevano la marcatura CE) nel mercato della Gran Bretagna sarà, quindi, obbligatorio apporre sui prodotti la marcatura UKCA e si potrà, se si vorrà, continuare ad affiancare anche la marcatura CE. Dal 1° gennaio 2021 la marcatura UKCA non sarà accettata nei 27 paesi UE. Poiché il Regno Unito ha adottato direttive e regolamenti europei essere impresa

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le procedure di valutazione della conformità saranno le stesse così come i contenuti del fascicolo tecnico; le norme tecniche e quelle armonizzate per testare i prodotti rimarranno le stesse così come rimarranno valide le regole per l’ispezione in fabbrica. I requisiti della marcatura UKCA sono gli stessi della marcatura CE: il fabbricante dichiara sotto la sua esclusiva e totale responsabilità che il prodotto è conforme a tutti i requisiti legislativi applicabili nel Regno Unito e che le dovute procedure di valutazione della conformità sono state espletate con successo (nelle linee guida in allegato troverete anche le dimensioni e altre caratteristiche fisiche). Per quanto riguarda gli Organismi Notificati, ci sono ulteriori requisiti da considerare a partire dal 1° gennaio 2021 (non esiste al momento una procedura di mutuo riconoscimento):  Un Organismo Notificato dell’UE con sede in Gran Bretagna non sarà valido nell’UE e verrà rimosso dal database NANDO (New Approach Notified and Designated Organisations)  Un Organismo Notificato nell’UE non sarà più valido in Gran Bretagna  Il dipartimento BEIS del governo del Regno Unito istituirà un database con l’elenco degli Approved Body in Gran Bretagna  Tutti gli Organismi Notificati esistenti in Gran Bretagna diventeranno Approved Body  Il Type Approval emesso da un Approved Body della Gran Bretagna non sarà accettato nei 27 stati dell’UE  Il Certificato di Esame del tipo UE rilasciato dall’Organismo Notificato dell’UE sarà accettaContinua a pagina 27 ›››


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Costruzioni, Anaepa presenta i dati

La burocrazia frena le imprese A ottobre 2020 la produzione nelle costruzioni diminuisce dell’1,8% rispetto a settembre, mentre su base annua, al netto degli effetti di calendario, la produzione nelle costruzioni cresce dell’1,6% a fronte di un calo dell’1,2% nell’Unione europea a 27. Nel dettaglio la Spagna segna un caduta dell’11,6%, la Francia del 4,6% mentre la Germania rimane, con l’Italia, in territorio positivo, con un aumento del 3,4%. A cavallo tra estate e autunno - tra giugno e ottobre 2020 - la produzione nelle costruzioni in Germania è aumentata del 3% rispetto allo stesso periodo del 2019, in Italia del 2,6%, mentre in Fran‹‹‹ Segue da pagina 26

Dalla marcatura CE alla marcatura UKCA to in Gran Bretagna fino al 31 dicembre 2021. Lo stock esistente, vale a dire i beni totalmente prodotti entro dicembre 2020, pronti per essere immessi sul mercato e recanti già il marchio e i dettagli dell’ente certificatore, possono essere venduti in Gran Bretagna con marchio CE sino a tutto il 2021, anche se il marchio era stato, in precedenza, rilasciato da un ente certificatore UK notificato all’Unione Europea.

cia è scesa del 6% e in Spagna è crollata del 10,9%. I numeri del comparto ediliizia sono stati presentati nel corso dell’assemblea di Anaepa Confartigianato, realizzato in streaming, dall’ufficio studi della Confederazione. Nonostante i segnali di ripresa degli ultimi mesi, la crisi Covid-19 sta colpendo duramente anche l’edilizia: nell’arco dei primi dieci mesi del 2020 il valore della produzione in Italia è sceso del 10,5%, che si traduce in una perdita di 15 miliardi di euro; la crisi è stata più acuta in Francia (-16,5%) e Spagna (-13,7%), mentre la Germania ha segnato un aumento del 3,1%. Tra le criticità riscontrate dalle imprese italiane, la difficoltà di relazione con gli uffici della Pubblica amministrazione, sia durante il lockdown, sia in autunno, complici il distanziamento sociale, i limiti agli orari di apertura al pubblico e lo smart working, reso meno efficace dalla scarsa digitalizzazione e dalla difficoltà di relazione anche telefonica con gli sportelli dedicati. Per Confartigianato la complessità delle pratiche burocratiche rischia di ritardare la ripresa, dopo una crisi che ha colpito tutti i settori della filiera dell’edilizia, installazione di impianti, immobiliare e studi professionali di architettura e ingegneria, in cui operano 921 mila micro e piccole imprese, che danno lavoro a 1 milione e 675 mila addetti, il 90,2% dell’occupazione dell’intero comparto.

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Revisioni

Continua il confronto con la Motorizzazione civile Importanti passi in avanti nel confronto tra i revisori auto di Anara Confartigianato e la Motorizzazione civile. Si è svolto a inizio dicembre un incontro durante il quale gli imprenditori hanno ottenuto risposte positive su alcuni aspetti riguardanti l’attività di revisione e che si dovrebbero tradurre al più presto in provvedimenti concreti. In particolare, sul fronte dell’adeguamento delle tariffe delle revisioni richiesto da Anara per agganciarlo all’indice Istat e all’incremento dei costi e degli investimenti già effettuati da centri di controllo, il Ministero dei Trasporti ha favorito la presentazione, nell’ambito del DDL Bilancio al momento in discussione al Parlamento, di un emendamento ad hoc. Sull’alleggerimento dei tempi e delle prove delle operazioni di revisione e la rivisitazione del Protocollo MCTNet2, il Ministero dei Trasporti, accogliendo la richiesta di Anara, procederà con le semplificazioni di immediata realizzazione per agevolare l’operatività dei centri di controllo, in vista di una rivisitazione più approfondita e funzionale del Protocollo per ridurre all’essenziale tempi e costi delle revisioni. Il Ministero sta anche mettendo a punto una soluzione per correggere il termine annuale per la verifica metrologica delle attrezzature previsto dal Decreto di recepimento della Direttiva Europea 2014/45/UE, con l’obiettivo di allinearsi ai

parametri della stessa Direttiva che stabilisce, invece, la cadenza biennale. Novità anche per l’attestazione della capacità finanziaria: il Ministero sta valutando ipotesi per ridurre la soglia economica a suo tempo prevista dalla normativa che è assai elevata, adeguandola ai costi reali delle attrezzature delle nostre aziende, nonché per rivedere la materia, anche alla luce delle novità legislative nel frattempo intercorse. Impegno dal Ministero anche per rafforzare e controlli e le iniziative contro i fenomeni di concorrenza sleale, per semplificare la procedura dei collaudi, relativi a 3 categorie (ganci traino; sostituzione bombole gpl-metano; montaggio comandi per veicoli adibiti a scuola guida) e sugli aspetti riguardanti gli accertamenti svolti dagli ispettori. Image by Freepik

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28 › dicembre 2020


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Cisternette gasolio

Indispensabile una deroga Attuare una deroga strutturale dei nuovi adempimenti per i possessori di distributori di carburante per uso privato, le “cisternette”, che alleggerisca di ulteriori oneri il carico per artigiani, piccole e medie imprese di autotrasporto (anche in ragione del procrastinarsi dell’emergenza Covid19) e che riconosca al comparto delle aziende Extrarete, fornitrici del carburante, il giusto ruolo nella filiera del trasporto merci. Questa la richiesta di Assopetroli-Assoenergia e delle organizzazioni sindacali delle imprese di autotrasporto (Assotir, CNA-FITA, Confartigianato Trasporti, FIAP, FAI-Conftrasporto, UNITAI) presentata al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli. Ora, grazie alle sollecitazioni, è stata emanata l’attesa circolare dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che fornisce gli opportuni chiarimenti in relazione agli obblighi, decorrenti dal

prossimo 1° gennaio 2021, di comunicazione di attività e di ottenimento di un codice identificativo, per depositi di carburanti per usi privati, agricoli ed industriali di capacità superiore ai 10 e fino a 25 mc (Depositi minori); esercenti apparecchi di distribuzione automatica di carburanti per usi privati, agricoli e industriali di capacità superiore ai 5 e fino a 10 mc (Distributori minori) quali le cosiddette “cisternette”. L’Agenzia chiarisce, anzitutto, come distinguere il deposito dall’apparecchio di distribuzione automatica di carburanti a uso privato, individuando, questi ultimi, come le infrastrutture dotate di un serbatoio di stoccaggio collegato a una qualsiasi sistema di erogazione che consenta il rifornimento diretto del serbatoio del veicolo. Per differenza, i depositi sono invece privi del sistema di erogazione e sono dotati di un collegamento fisso tra serbatoio di stoccaggio e bruciatore, sia

esso una caldaia, un motore fisso o un gruppo elettrogeno. I soggetti proprietari di depositi e/o distributori minori dovranno quindi inviare soltanto una comunicazione di attività all’ufficio delle dogane competente per territorio entro il 31 dicembre 2020. Confartigianato Trasporti insieme ad Assopetroli e le altre associazioni di categoria ha inviato una richiesta alla Ministra dei Trasporti Paola De Micheli, reiterata anche in sede di audizione confederale sul DDL Bilancio per il 2021, affinché si preveda definitivamente la deroga strutturale che esenti dai nuovi gravosi adempimenti artigiani e piccoli imprenditori dell’autotrasporto.

Nuove proroghe

Slittamento per patenti e CQC Un emendamento portato in sede di conversione in Legge del Decreto 125/2020 proroga per tutte le categorie di patenti di guida a causa dell’emergenza Covid-19. Le patenti in scadenza dal 31 gennaio 2020 restano valide fino al 30 aprile 2021 (mentre prima erano valide fino al 31 dicembre 2020). In questo modo, la normativa italiana si allinea con quella comunitaria sulle patenti

scadute dal 1° giugno al 31 agosto 2020. Non vi sono proroghe per le patenti che sono scadute prima del 31 gennaio 2020. Per la Carta di qualificazione dell’autista, la scadenza è diversa, poiché ricade sotto l’articolo 103 del Decreto Cura Italia, nel quale era stabilita la proroga di 90 giorni dopo la dichiarazione della fine dello stato di emergenza determinato con Decreto 125/2021 il

31 gennaio 2021, e quindi le Carte di qualificazione restano valide fino al 1° maggio 2021. Inoltre le stesse godono anche della proroga comunitaria: così, quelle che scadono tra il 30 marzo e il 31 dicembre 2020 hanno un rinvio di sette mesi a partire dalla data di scadenza, per cui quelle in scadenza a dicembre 2020 valgono fino a luglio 2021. essere impresa

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Energia: scendono i prezzi del gas

Ma non per le piccole imprese L’ufficio studi di Confartigianato ha analizzato gli ultimi dati pubblicati sul commercio estero da cui emerge l’ulteriore calo delle importazioni di energia, il cui valore nei primi nove mesi del 2020 scende del 41,1%, pari a 16,4 miliardi di euro in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La caduta delle importazioni è la combinazione di una riduzione del 29,7% dei valori medi unitari e di una contrazione del 16,2% dei volumi; a settembre i prezzi dell’import di energia - indice sintetico dei prezzi di petrolio greggio, gas naturale e prodotti raffinati - calano del 29,3% rispetto a un anno prima, collocandosi sui livelli del 2016. Sulla base di tali andamenti, a settembre la bolletta energetica degli ultimi dodici mesi scende a 25,7 miliardi di euro, collocandosi all’1,6% del PIL, in forte riduzione rispetto al 2,4% del 2018 e al 2,1% del 2019. La flessione dell’import è più marcata per il petrolio greggio, che scende del 44,5%, rispetto al gas naturale (-39,3%) energia elettrica (-38,2%) e prodotti raffinati (-34,1%). L’esame dei dati energetici del Mise evidenzia che nei primi nove mesi del 2020 i quantitativi di petrolio importato sono scesi del 19,9%, mentre nello stesso periodo le importazioni di gas sono scese dell’8,6%. Tra i paesi fornitori di gas dell’Italia, dal 2013 la Russia è al primo posto, con 4,6 miliardi di euro nell’ultimo anno, con una quota che nei primi 8 mesi del 2020 (i dati di import per paese sono disponibili ad agosto) è pari al 46,8% del totale import, in aumento di 5,9 punti rispetto il 2019. Seguono l’Algeria con il 23,1% (+2 punti rispetto al 2019), il Qatar con l’8,5% (+0,7 punti), la Libia con il 6,4% (-0,5 punti), la Norvegia con il 5,7% (+2,5 punti) e gli Stati Uniti con il 3,0% (+1,2 punti). Questi primi sei paesi fornitori concentrano il 93,6% delle importazioni di gas. Il ciclo ribassi-

sta dei prezzi dell’energia è intercettato anche dal prezzo del gas per usi industriali, anche se si intravedono aspetti di minore competitività per le aziende italiane. I prezzi del gas per le piccole imprese nella classe di consumo tra 1.000 e 10.000 GJ - sono in trend discendente: nel dettaglio nel primo semestre del 2020 segnano un calo tendenziale del 7,7% in Italia e del 3% in Eurozona, mentre salgono del 2,1% in Germania. Nonostante questo andamento divergente, il prezzo del gas per le piccole imprese in Italia è del 18,6% superiore a quello dei competitor tedeschi di analoga dimensione, superando dell’8,5% la media Ue a 27. Il gap di competitività si è allargato nella prospettiva di lungo periodo: dai massimi del primo semestre 2013, i prezzi del gas per le piccole utenze industriali sono scesi del 22,9% in Italia a fronte del calo del 30,1% rilevato in Germania, collocandosi al di sopra di quelli dei maggiori paesi dell’Unione europea. Secondo le ultime stime dell’Enea nel terzo trimestre del 2020 il prezzo del gas per le imprese si colloca al livello più basso degli ultimi sette anni, registrando una diminuzione tendenziale del 28% per quelli pagati dalle piccole imprese. Confartigianato ribadisce la necessità di adeguare le tariffe energetiche coi competitor europei, per non penalizzare ulteriormente le imprese italiane. Diviene oggi indispensabile l’avvio di un confronto sulle iniziative da adottare per consentire il recupero di 3,4 miliardi di addizionali illegittimamente versate per le annualità 2010 e 2011. Confartigianato, assieme alle altre organizzazioni di rappresentanza delle imprese, chiede al Ministro Gualtieri un incontro urgente sul tema delle addizionali provinciali sulle accise sull’energia elettrica, dichiarate in contrasto con la disciplina europea.

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