Essere Impresa febbraio 2021

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Anno 11 - Direttore Responsabile Marco Valenti - Mensile di informazione tecnica, economica, professionale - Forlì, viale Oriani, 1 Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale in regime libero D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”

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01 › FEBBRAIO 2021

Insieme per essere più forti Il presidente di Confartigianato di Forlì Luca Morigi è stato nominato alla vicepresidenza della Federazione dell’Emilia Romagna. Nell’accettare l’incarico, il presidente ha ribadito di voler portare avanti le iniziative di collaborazione con le altre associazioni romagnole per dare più forza alla rappresentanza delle imprese associate. Abbiamo vissuto un anno complesso, caratterizzato da emozioni contrastanti: da una parte la paura, il dolore, la frustrazione e la rabbia, dall’altra la solidarietà, la voglia di ricominciare e la determinazione per superare anche questa situazione. Vogliamo lavorare sulle energie migliori per costruire il prossimo futuro, di cui la piccola impresa sarà ancora protagonista. L’EDITORIALE: Il presidente Luca Morigi presenta la nuova collaborazione con Casa Artusi. Una rubrica dedicata alle attività di questa eccellenza, fiore all’occhiello del nostro comprensorio, un appuntamento fisso sulle pagine della nostra rivista. A pagina 3

IL NOTIZIARIO TECNICO: Le richieste di Confartigianato sulla riforma IRPEF, meno tasse e adempimenti. Lavoro e previdenza, qualche chiarimento. Appuntamento formativo per gli impiantisti. Da pagina 15 a pagina 19

STORIE DI IMPRESE: La qualità è l’arma vincente per far fronte alla crisi, la storia del forno Profumo di Pane, emblema dell’impresa artigiana che resiste. A pagina 8

GIOVANI IMPRENDITORI: Il 35enne Manuel Andreini, titolare di Centro Turbo Srl è il nuovo presidente del Gruppo Giovani Imprenditori. A pagina 21


editoriale

Legge di Bilancio

Più sostegno alle piccole imprese

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a Legge di Bilancio approvata a fine dicembre risente degli effetti dei lunghi mesi di pandemia, per questo apprezziamo l’impegno nel fornire risposte alla situazione contingente. Le prime stime indicano che, in dieci mesi del 2020 c’è stata una riduzione del 14,4% dei ricavi delle imprese e, a ottobre, il 32% delle micro e piccole imprese presentava seri rischi nella sostenibilità dell’attività. Bisogna dunque recuperare l’ambizione di una visione strategica complessiva per introdurre incisive riforme che valorizzino i punti di forza del Paese e rimuovano le criticità che il sistema imprenditoriale sopporta da anni. È indispensabile ridare centralità alla piccola impresa, troppo a lungo trascurata a favore della grande industria. Bisogna puntare a irrobustire il sistema dell’impresa diffusa che rappresenta il 99% del sistema imprenditoriale e che più di tutti ha sofferto l’impatto dell’emergenza, mostrando, comunque, una grande capacità di reazione. È fondamentale rendere strutturali alcune misure contenute nella manovra come, per esempio, gli incentivi in materia di riqualificazione energetica, per gli impianti di microcogenerazione, il recupero del patrimonio edilizio, l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici e la proroga del bonus facciate. Provvedimenti che, oltre ad aver ridato slancio a un comparto in affanno come l’edilizia e il suo indotto, stanno consentendo di migliorare l’abitabilità di edifici da riqualificare. Ma non può essere dimenticata l’importanza degli interventi per favorire l’accesso al credito e per sostenere la finanza d’impresa con la proroga delle misure già previste dal Decreto Liquidità, o l’istituzione presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di un fondo, con una dotazione di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021, destinato al ristoro di danni COVID-19 per il servizio trasporto persone con bus, una battaglia che ha visto anche l’Associazione forlivese in prima linea. Non smettiamo di ribadire che, per rilanciare il sistema imprenditoriale, sono fondamentali la riduzione della pressione fiscale e del costo del lavoro. Riforme più volte annunciate, ma che oggi devono diventare priorità assoluta, nell’ambito di un piano per utilizzare le risorse del Next Generation EU.

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ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE

Anno XI • n. 01 FEBBRAIO 2021 redazione@confartigianato.fo.it www.confartigianato.fo.it

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2 › febbraio 2021

Reg. Naz. Stampa 06185 del 17/2/98 - ROC 5252 Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/1978 Tariffa R.O.C: “Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale in regime libero D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009

Direttore Responsabile Marco Valenti Redazione Roberta Zoli Fotocomposizione e Stampa Litocartotecnica Citienne srl Forlì Tel. 0543 480580 • www.citienne.com Il prezzo di abbonamento al periodico è pari a 6 € ed è compreso nella quota associativa. La quota associativa non è divisibile. La dichiarazione viene effettuata ai fini postali. Immagini generiche di Freepik.


il commento

Puntare sulle eccellenze

Un territorio da riscoprire › a cura del presidente Luca Morigi

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a questo numero inauguriamo una rubrica curata da Casa Artusi, per far conoscere le attività, i corsi e l’impegno per valorizzare l’arte culinaria e il benessere. Una realtà affermata in tutto il mondo e che, in questi anni, ha portato il comune artusiano nei più importanti consessi internazionali. Proprio grazie al lavoro di Casa Artusi, Forlimpopoli ha saputo darsi una forte connotazione, legandosi al nome del noto gastronomo e critico letterario, che proprio qui nacque il 4 agosto del 1820 e, a buon diritto, oggi la città è riconosciuta come capitale del gusto. La festa artusiana, a cui Confartigianato di Forlì ha sempre preso parte con un proprio stand, sin dalla prima edizione del 1997, rappresenta un volano per l’intero territorio, quando, per nove giorni, accoglie nel centro cittadino le eccellenze locali e internazionali, attirando turisti, anche stranieri. Strade affollate di visitatori, piazze gremite dagli avventori dei diversi punti di ristoro, convivialità e connubio tra tradizione e innovazione gastronomica, da ventiquattro anni sono l’evento di inizio estate, che solo il Covid ha, in parte, limitato nella più recente edizione. Un bel momento di festa, un omaggio al buon vivere e, al contempo, l’opportunità per portare alla ribalta delle cronache non solo Forlimpopoli, ma la Romagna, dall’entroterra alla costa. Il nostro territorio e la sua economia hanno bisogno di questa vitalità, per ridare slancio all’economia indebolita da anni difficili e per ricostruire la fiducia, fiaccata dai lunghi mesi della pandemia. Siamo oltremodo orgogliosi della collaborazione appena avviata con Casa Artusi, un fiore all’occhiello del nostro territorio, un’eccellenza nata dalla passione di chi ha studiato e continua ad approfondire l’opera di Pellegrino Artusi, diffondendone la conoscenza nel mondo e che oggi, addirittura, contribuisce a sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’Unesco. Viviamo in un comprensorio ricco di bellezza, di cultura, di arte e di amore per il gusto, è indispensabile ripartire da qui, mettendo in luce queste doti come base di partenza per il nostro rilancio. Dobbiamo riconoscere il valore della cultura e valorizzare chi la produce, offrendo le migliori condizioni per continuare a farlo. La cultura non è fine a se stessa, deve essere creativa, frutto di una società e di un’economia viva per una evoluzione collettiva. Come ribadiamo in tutti i consessi, è il momento di mettere in rete le eccellenze romagnole, attribuendo loro ancora più lustro, lavorare in squadra, superare i campanilismi per raggiungere l’obiettivo comune: uscire dalle secche della crisi e riagganciare la ripresa. Per questo siamo particolarmente grati a Casa Artusi per la preziosa collaborazione. essere impresa

febbraio 2021 › 3


vita associativa

Rinnovati i vertici regionali

Luca Morigi alla vicepresidenza

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l Consiglio di Confartigianato Emilia Romagna, riunitosi in videoconferenza il 28 gennaio, ha eletto all’unanimità il ravennate Davide Servadei alla presidenza. Contestualmente il Consiglio ha provveduto a eleggere il vicepresidente vicario Gilberto Luppi di Modena e i vicepresidenti Graziano Gallerani di Ferrara e,

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4 › febbraio 2021

con delega alla Romagna, Luca Morigi presidente di Confartigianato Forlì. Confermato Amilcare Renzi come segretario regionale. Il neopresidente Servadei dopo aver ringraziato il suo predecessore, Marco Granelli, ora alla presidenza della Confederazione nazionale ha spiegato “nei prossimi mesi ci aspetta un duro lavoro. Confartigianato dovrà ripensare al proprio essere e alle modalità di sviluppo di una rappresentanza per le imprese oggi impegnate in una difficile trasformazione, verso la sostenibilità e la digitalizzazione.” Il presidente dell’Associazione forlivese, Morigi nell’assumere l’incarico ha spiegato “Confartigianato di Forlì crede fortemente nel ruolo della Federazione regionale, per questo abbiamo sempre offerto il nostro contributo senza pretendere in cambio riconoscimenti o incarichi.

La collaborazione non è mai mancata nella convinzione che soltanto attraverso il lavoro di squadra sia possibile raggiungere il miglior risultato per l’impresa.” Nel corso dell’incontro è emersa la volontà condivisa di rinnovare la cultura e la voglia di fare impresa, valorizzando e accompagnando le economie inserite nelle reti brevi delle comunità locali e connesse alle reti lunghe del mondo, supportando la voglia e la capacità degli imprenditori di partecipare a un nuovo rinascimento per il nostro Paese. La sfida da cogliere è la gestione della Next Generation EU. L’intervento europeo offre la straordinaria occasione di ripartire con un passo adeguato alla micro e piccola impresa. Per questo, la responsabilità, a tutti i livelli, sarà ridare centralità Continua a pagina 5 ›››


vita associativa

La ripresa è un gioco di squadra

Sinergia strumento per vincere la crisi

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l presidente di Confartigianato di Forlì, dopo la nomina alla vicepresidenza regionale ha sintetizzato gli obiettivi che si è posto nell’accettare il mandato “il risultato è frutto di un lavoro di squadra, dalla professonalità dei funzionari che hanno apportato il proprio contributo nei gruppi di lavoro istituiti a livello regionale, ai dirigenti e alla presidenza sempre disponibili al confronto con i colleghi delle altre province. Ma non solo, il risultato è frutto della sinergia con tutte le associazioni romagnole, con la consapevolezza che il nostro obiettivo è il bene della piccola e microimpresa, motore dell’economia romagnola.” Ogni provincia romagnola si connota per una specificità che deve essere tutelata e valorizzata, dal turismo di Rimini e della costa, a Ravenna che rappresenta il punto di approdo d’Europa, a Cesena coi grandi marchi, ormai affermati a livello mondiale, sino al comprensorio forlivese, ricco di opportunità ancora in divenire. Continua il presidente “già con Orizzonte Romagna le associazioni romagnole hanno avviato riflessioni su tematiche condivise e oggi ancora di più la direzione è tracciata.” Pur non essendoci contrapposizioni tra Emilia e Romagna, in passato la prima ha avuto maggiore forza nell’attrarre risorse e stanziamenti, l’auspicio del presidente è che l’alleanza fra associazioni dia più forza anche alle piccole imprese. La crisi da Coronavirus ha ridato rilievo ai corpi intermedi, che alcuni movimenti politici avevano ‹‹‹ Segue da pagina 4

Luca Morigi alla vicepresidenza all’artigianato e alla piccola impresa, con grande attenzione alle prossime generazioni. Tra i primi impegni del nuovo gruppo dirigente, il confronto con la Regione Emilia-Romagna che, come annunciato dall’assessore Vincenzo Colla, dovrà completare l’iter della Legge regionale per l’artigianato digitale riservando adeguate risorse finanziarie, anche per la formazione degli imprenditori e del loro personale.

tentato di mettere in ombra, bypassandoli, cercando di instaurare un contatto diretto con i cittadini e gli imprenditori. Ma è evidente che questo non può avvenire, la micro e piccola impresa rischierebbe di sparire dall’agenda politica se non riuscisse a fare massa critica, unendosi sotto le sigle dell’associazionismo artigiano. Confartigianato, in Emilia Romagna associa 44 mila imprese, un esercito di persone che quotidianamente contribuisce a mantenere la nostra regione ai vertici delle classifiche per qualità della vita e benessere. Ed è proprio grazie all’ottimo lavoro svolto a livello regionale che sono state sanate anomalie nella concessione dei ristori, per esempio a vantaggio delle nostre imprese della ristorazione. Il prossimo futuro ci riserverà un’altra importante sfida, diviene ormai improrogabile pensare alla Romagna come città metropolitana o come provincia unica, l’unione per territori omogenei consentirebbe di introdurre economie di scala per liberare risorse da dedicare all’ammodernamento delle infrastrutture. Dopo un decennio di crisi economica e uno segnato pesantemente dalla crisi sanitaria, occorre il coraggio di iniziare a progettare il futuro. Alzare lo sguardo dalle secche della crisi attuale per individuare la rotta per i prossimi anni. essere impresa

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a cura di Casa Artusi

Un uomo, un libro: l’Artusi

“La scienza in cucina ha fatto per l’unificazione nazionale più di quanto non siano riusciti a fare i Promessi sposi” (Piero Camporesi, 1970)

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rtusi, ancora prima di essere un uomo, è un libro di cucina. Anzi è il libro di cucina per eccellenza, quel ricettario che fonda la cucina moderna italiana.

i 200 dalla nascita, nei classici Bur deluxe Rizzoli e curata dal massimo esperto Alberto Capatti, impreziosita dalle belle tavole del pittore e illustratore bolognese Augusto Majani.

A dispetto degli inizi assai difficili, quel manuale pratico di cucina che si occupa di salute e felicità domestica, in nome di igiene, economia e buon gusto, si introduce inesorabilmente nella vita e nella quotidianità di tante famiglie italiane per non uscirne più.

Pellegrino Artusi, borghese benestante grazie all’attività commerciale di famiglia, pur trasferito a Firenze dopo la violenta notte del passatore, mai ha dimenticato la città natale, nominata esecutore ed erede testamentario della sua “vistosa” fortuna.

Il manuale artusiano è un long e best seller senza termini di paragone, piratato, copiato, trasportato nelle valigie dei migranti, regalato alle spose come augurio per una buona vita matrimoniale, e continuamente editato e tradotto nelle varie lingue del mondo perché è di una straordinaria modernità. L’edizione più recente e di pregio è quella del bicentenario, pubblicata nel 2020, anno in cui ricorrono

La città di Forlimpopoli, in suo nome, ha voluto e realizzato Casa Artusi, il primo centro italiano di cultura dedicato alla cucina domestica che, in un progetto pubblico/privato condiviso da subito, per la gestione, dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, opera quotidianamente, senza fini di lucro, in Italia e nel mondo per promuovere lo sviluppo del turismo culturale ed enogastronomico del territorio, mediante la diffusione della cultura gastronomica artusiana in ambito nazionale e internazionale.

Il tema proposto per questa prima rubrica è la dieta mediterranea, a 10 anni dal riconoscimento di patrimonio immateriale dell’Unesco. Artusi non si limita a raccogliere la tradizione, ma spesso anticipa tendenze che si affermeranno nel corso del novecento, come proprio il valore della pasta (anzi minestra, come i Romagnoli chiamano sia quella asciutta sia quella in brodo), al cuore proprio della tanto celebrata dieta mediterranea. essere impresa

6 › febbraio 2021


a cura di Casa Artusi

Dieta Mediterranea

Per chi ne vuole sapere di più:

Corso in Casa Artusi Benessere a tavola - La Dieta Mediterranea

Mercoledì 24/03 ore 18:30 CORSO WEBINAR Con chi? Con il Maestro di cucina Antonio Scaccio, profondo conoscitore delle materie prime, per lui la cucina mediterranea rappresenta un’evoluzione della cucina verso un maggior rispetto dell’ambiente tenendo conto del giusto equilibrio nutrizionale per piacere e per il palato. Insieme un esperto di Casa Artusi dialoga con il Maestro durante il webinar. Cosa impareremo? Impariamo a preparare una serie di piatti vegetariani e di pesce in perfetta sintonia con i sapori della Dieta Mediterranea. Tre piatti emblematici della piramide alimentare italiana, con materie prime semplici e poco lavorate. Come preparare un piatto completamente vegetale che non rinuncia in nessun modo al gusto seguendo i giusti abbinamenti. Parleremo delle Busiate di Timilia (grano antico tipo duro) tipico formato di pasta siciliano (terra di origine di Antonio Scaccio). Scopriamo come trattare al meglio il pesce del nostro mar Mediterraneo con semplici passaggi in cucina per preparare il condimento di un primo piatto o uno sfizioso secondo. https://www.casartusi.it/it/calendario-corsi

Erano gli anni 50 quando Ancel Keys avviò i suoi studi sul bacino mediterraneo. Il nutrizionista americano si accorse di come le popolazioni che abitavano nel bacino di questo mare di mezzo fossero più longeve e meno suscettibili alle cosiddette malattie del benessere. Possiamo quindi affermare come proprio negli anni del boom economico, dell’ascesa della società dei consumi e della cucina espressa, la Dieta Mediterranea con radici ben piantate nella cultura gastronomica territoriale di questi luoghi, è riuscita a farsi strada e a divenire un’àncora per il patrimonio di prodotti e di ricette del nostro sistema alimentare. E così lo stile di vita del vivere all’italiana, che è solo una delle diverse sfumature della culla mediterranea su cui si affacciano popoli a noi vicini, diventa il simbolo di un vivere bene, invidiato e imitato in tutti i Paesi sviluppati. Il concetto di Dieta Mediterranea è sicuramente recente, eppure Pellegrino Artusi nel suo manuale La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene già anticipa alcuni dei principali consigli nutrizionali contemporanei. Il gastronomo forlimpopolese scrive: “Piglia il cibo con misura dai due regni di natura”, così come suggerisce la piramide alimentare di oggi, che non prevede una dieta dell’esclusione ma semmai di un’inclusione equilibrata di prodotti di origine vegetale con prodotti di origine animale. Ma ciò che è davvero dirompente per la scienza nutrizionale contemporanea nell’opera artusiana non sono soltanto i consigli espliciti tra le ricette del manuale ma semmai i numerosi riferimenti a una cucina locale: “padronissimi di modificarlo a modo vostro a seconda del gusto d’ogni paese e degli ortaggi che vi si trovano”, alla stagionalità in cucina: “non fate uso che di frutta sana e ben matura a seconda della stagione”. L’importanza della convivialità in cucina: “la migliore salsa che possiate offrire ai vostri invitati è un buon viso e una schietta cordialità”. E infine il monito per eccellenza con cui si evince il buon gusto della cucina italiana: “scegliete sempre per materia prima roba della più fine, che questa vi farà figurare”. Località, stagionalità, convivialità e buon gusto, tutte parole chiave che si trovano sfogliando il manuale di Artusi e che sono oggi le fondamenta della piramide alimentare della Dieta Mediterranea diventata anche per questo nel 2010 patrimonio immateriale dell’umanità Unesco e dunque il muro portante su cui si costruisce il nostro essere italiani a tavola. Mattia Fiandaca, gastronomo e collaboratore di Casa Artusi essere impresa

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storie di imprese

Riaperti i locali dopo la ristrutturazione

Nuovo look per Profumo di Pane

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a qualità dell’offerta a disposizione del cliente è uno degli strumenti che le imprese artigiane hanno messo in campo per contrastare la crisi di questi mesi. Un esempio è il forno Profumo di Pane, che, venerdì 29 gennaio, ha riaperto il negozio, dopo un breve stop per effettuare lavori di ampliamento e ristrutturazione (nelle foto). La società, aperta nel 2002 da Francesco Beltrandi e Alessandro Tassani, compagine societaria ampliata pochi anni dopo con l’ingresso di Stefania Tassani, dopo vent’anni, ha riorganizzato i propri spazi, così da rafforzare l’impresa, per essere un punto di riferimento per la clientela. Come racconta la trentenne Martina Beltrandi, figlia di Francesco e Stefania, che, dopo aver studiato economia, ha scelto di entrare in azienda, “negli anni la nostra attività ha subito un’evoluzione. Oggi i classici prodotti da forno sono realizzati con farine diverse, sempre più pregiate, di grani antichi, biologiche, macinate a pietra. La nostra offerta conta 50 tipi di pane differenti, anche vegano. Abbiamo poi un’ampia offerta di dolci, mignon, monoporzioni e dolci della tradizione.” La pandemia e il lockdown hanno avuto un effetto propulsivo dell’attività, i clienti non hanno smesso di acquistare i prodotti da forno, incrementando al contempo la domanda di farine, zucchero e lievito di birra. Continua “la crisi fortunatamente non ha toccato il nostro settore, abbiamo continuato a lavorare, come attività essenziale, diventando

un riferimento per chi cercava prodotti diventati introvabili nella grande distribuzione. Da qualche tempo stavamo maturando l’idea di ammodernare il locale per ampliare la gamma di prodotti offerti e il 31 dicembre, dopo le festività natalizie, abbiamo salutato i nostri clienti per realizzare i lavori.” Lavori che hanno completamente ridisegnato l’area vendita. Con la ristrutturazione, infatti, da Profumo di Pane è possibile acquistare marmellate, sottoli, vini, prevalentemente biologici e di produttori romagnoli, con cui sono state avviate collaborazioni proprio durante le settimane di chiusura. Spiega ancora Beltrandi “durante l’ammodernamento non abbiamo smesso di essere attivi per creare contatti con fornitori locali da proporre ai nostri clienti. Già utilizziamo farine di mulini romagnoli, abbiamo cercato altri produttori per integrare la nostra produzione con eccellenze locali, per dare l’opportunità ai nostri clienti di provare sempre nuove specialità.” L’attesa per la riapertura e l’affetto dei clienti sono dimostrati anche dai commenti che popolano la pagina Facebook dell’attività “tra i sogni per il prossimo futuro c’è anche quello di vendere online, soprattutto le nostre produzioni stagionali, panettoni e colombe” e in attesa che il sogno si realizzi è possibile apprezzare la produzione a Forlì in via Ravegnana 350.

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8 › febbraio 2021


territorio

Camera di Commercio della Romagna

Nominato il nuovo segretario generale venuto al nuovo Segretario Generale e gli auguro buon lavoro. Il dottor Albonetti assume l’incarico in un momento particolarmente difficile, che sta mettendo a dura prova il tessuto imprenditoriale e sociale dell’intero Paese. I prossimi anni saranno caratterizzati dalla capacità di elaborare idee e progetti che permettano ai Territori di arrivare ai miliardi del “Recovery Plan” e, quindi, avere fra noi un dirigente con ottime competenze specifiche in quell’area ci darà ulteriore valore aggiunto. Desidero, poi, ringraziare la dott.ssa Maria Giovanna Briganti che negli ultimi due mesi si è fatta carico dell’intera gestione dell’Ente, con grande dedizione e professionalità e che continuerà a essere punto di riferimento ed esperienze, in qualità di vice segretaria generale”.

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oberto Albonetti ha ricevuto l’incarico di Segretario Generale della Camera di Commercio della Romagna - Forlì-Cesena e Rimini. Roberto Albonetti, nato a Meldola nel 1963, è laureato in giurisprudenza all’Università di Bologna. Nella sua carriera ha maturato esperienze manageriali in diversi ambiti, con incarichi dirigenziali in Confcommercio nazionale, al Ministero dell’Industria, Commercio e artigianato, alla Fondazione Alma Mater dell’Università di Bologna, in Technogym, Rizzoli Ortopedia e Federcarni. Nel 2004 è stato assunto in Regione Lombardia, dove è stato Direttore generale prima all’Istruzione, Formazione e Lavoro, poi alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale e successivamente alle Attività produttive. Nei suoi ultimi incarichi di Direttore Generale si è occupato di Ricerca, Innovazione, Università, Ricerca Export e Internazionalizzazione. Durante la sua esperienza lombarda ha avuto modo di collaborare con l’attuale segretario generale di Confartigianato nazionale Vincenzo Mamoli. Il presidente dell’Ente Alberto Zambianchi nell’accogliere il nuovo segretario ha commentato “a nome mio personale, della Giunta, del Consiglio e di tutti i dipendenti della Camera di Commercio della Romagna do il più caloroso ben-

Il neo segretario Albonetti ha commentato “sono grato dell’incarico che mi è stato affidato e assicuro il massimo impegno per continuare il buon lavoro fin qui svolto dalla Camera della Romagna. Intendo proseguire nel solco del dialogo e della collaborazione con Istituzioni, Associazioni, Imprese e tutte le componenti del tessuto sociale ed economico locali, per continuare a essere di supporto allo sviluppo del territorio in modo concreto ed efficace. So di potere contare sul lavoro degli Organi e sulle competenze e professionalità di tutti i dipendenti camerali e dell’Azienda Speciale CISE, per garantire la piena operatività dell’ente e offrire servizi efficienti e sempre più orientati alle esigenze delle imprese”. Nel congratularsi per l’incarico, il presidente di Confartigianato Forlì, Luca Morigi e il segretario Marco Valenti, nel corso di un primo incontro conoscitivo, oltre a confermare, ai vertici della Camera di Commercio, la piena disponibilità alla collaborazione per contribuire a rendere il nostro territorio terreno fertile per la piccola e media impresa, hanno illustrato la realtà rappresentata, connotata da imprese di piccole dimensioni, ma fortemente radicate nella comunità in cui operano, rappresentando non soltanto il fulcro dell’economia, ma svolgendo anche una funzione sociale, in grado di creare posti di lavoro e avere ricadute positive per l’intera comunità. essere impresa

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i numeri dell’economia

Un anno di pandemia

I dati dell’osservatorio regionale

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milia Romagna sotto la lente dell’ufficio studi della Federazione Regionale. I dati evidenziano che il tasso di crescita in volume del Pil nel 2019 si attestava al +0,7%, positivo ma in riduzione rispetto all’anno precedente (+1,5%). Nel 2020, anno della pandemia, in Regione, viene indicato un calo del Pil del -11,4%, riduzione più accentuata rispetto a quella prevista per la media nazionale (-9,6%). Per il 2021 è previsto un recupero del Pil del +5,8%, il più dinamico tra le regioni d’Italia, ma non sufficiente a recuperare quanto perso nel 2020. Confrontando il Pil del 2021 rispetto a quello del 2019 rimane inferiore di 6,3 punti. Nei primi 9 mesi dell’anno caratterizzati dal manifestarsi del Coronavirus il calo del fatturato per le micro e piccole imprese manifatturiere è stimato in -3,7 miliardi di euro, per le Costruzioni pari a -1,1 miliardi di euro e per i Servizi non commerciali pari a -5,5 miliardi di euro. Le micro e piccole imprese emiliano romagnole, nonostante le maggiori difficoltà (il 49,7% ha un’attività a regime ridotto, contro il 42% delle medie imprese e il 40,5% delle grandi), prevedono - sulla base delle conoscenze del mercato di riferimento - il recupero di un livello accettabile di attività entro la prima metà del 2021 nel 37,9% dei casi ed entro il secondo semestre 2021 nel 62,1% dei casi. Si osserva una maggiore resilienza delle microimprese, che prevedono di recuperare più velocemente rispetto alle medie essere impresa

10 › febbraio 2021

(di cui il 35,3% prevede il recupero entro la prima metà 2021) e grandi imprese (di cui il 35,2% entro la prima metà 2021). Grazie all’indice Google mobility è possibile monitorare le tendenze dei movimenti delle persone negli esercizi commerciali da febbraio 2020 all’inizio di gennaio 2021. Nell’osservare l’intera serie, le principali evidenze attengono alla forte riduzione degli spostamenti in concomitanza con il lockdown di primavera e il costante recupero nei mesi successivi, il secondo calo, più contenuto e graduale, in concomitanza con il lockdown d’autunno che ha visto la nostra regione classificata zona gialle dal 6 al 13 novembre, poi arancione dal 14 novembre al 6 dicembre. Successivamente l’emergenza è

rafforzata da ulteriori restrizioni previste dall’ordinanza regionale, che decadono dal 27 novembre in poi, momento in cui ha avuto inizio la fase di risalita della curva in occasione degli acquisti natalizi. Dato che torna a scendere in corrispondenza del periodo festivo dal 24 dicembre al 6 gennaio, con l’introduzione di misure che hanno nuovamente limitato gli spostamenti delle persone. L’indice mostra chiaramente come le limitazioni agli spostamenti sul territorio, alle attività commerciali e di ristorazione e all’apertura degli impianti sciistici stabilite dai decreti dei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020 hanno generato un nuovo forte impatto negativo sui flussi turistici dell’ultimo trimestre dell’anno.

Come affronta la crisi il sistema imprenditoriale Per quanto concerne la demografia d’impresa nel 2020 sono mancate all’appello 4.700 nuove imprese rispetto al 2019, una riduzione in termini percentuali del -18,5%, determinata, per lo più, dall’accentuato decremento delle iscrizioni nei mesi di aprile, maggio e giugno. Flessioni più rilevanti delle nuove iscrizioni si sono registrate a Parma (-23,3%), Reggio Emilia (-21,4%), Bologna (-20,3%) e Modena (-19,7%). Se da un lato si osserva la contrazione dei nuovi progetti imprenditoriali dall’altro si rileva una riduzione anche del numero di imprese esistenti: al IV trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 le imprese registrate totali sono 2.615 in meno e quelle artigiane 1.134 in meno. In termini assoluti si osserva una riduzione del numero di imprese registrate totali maggiore a Modena (-523), Bologna (-498) e Ferrara (-386) e per l’artigianato a Modena (-259), Bologna (-231) e Forlì-Cesena (-151). Continua a pagina 11 ›››


i numeri dell’economia dei casi una riduzione della domanda nazionale, nel 41,9% una riduzione della domanda a causa delle restrizioni introdotte per il contenimento del virus, nel 32,6% dei casi problemi di liquidità e nel 27,3% dei casi seri rischi operativi e di sostenibilità dell’attività.

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Come affronta la crisi il sistema imprenditoriale Sul fronte occupazionale, nonostante siano ancora attive misure di sostegno (blocco licenziamenti e ammortizzatori sociali), al III trimestre del 2020 si contano 42 mila occupati in meno (-2,1%). Il clima di incertezza che ha caratterizzato l’intero anno ha comportato effetti negativi anche sulle nuove assunzioni che nei primi 9 mesi dell’anno sono scese del 20% rispetto ai primi 9 mesi del 2019, si tratta di 152 mila avviamenti in meno. Trend negativo fortemente influenzato dalla drastica riduzione di nuovi avviamenti nel trimestre nero dell’anno. Il paradosso si manifesta quando, a fronte di un mercato del lavoro in crisi, in cui si riduce la platea di occupati e le nuove assunzioni sono limitate, aumenta la difficoltà di reperimento: la quota di entrate per cui le imprese lamentano difficoltà di reperimento sale di 3,1 punti nel 2020 rispetto al 2019, passando dal 30,2% al 33,3%. La difficoltà di reperimento a gennaio 2021 è molto elevata non solo per le professioni legate alla gestione della pandemia ma anche per professioni ad alta specializzazione in scienze informatiche, fisiche e chimiche. Le prospettive per il futuro risentono della situazione: le imprese prevedono che, per i prossimi sei mesi, l’emergenza causerà nel 42,7%

Rispetto al periodo pre emergenza si osserva una crescita più accentuata di imprese che si sono attivate sui canali “social” (promozione, vendita, fidelizzazione, ecc.) dove la quota che prima della crisi Covid-19 era pari al 21,8% raggiunge il 37,7% salendo di oltre 15,9 punti; imprese che offrono servizi digitali (newsletter, tutorial, webinar, corsi o consulenze online, ecc.) dove la quota che prima della crisi Covid-19 era pari all’8,6% raggiunge il 21,2% salendo di 12,5 punti; imprese che hanno incrementato le vendite mediante comunicazioni dirette (e-mail, moduli online, Facebook, Instagram, ecc.) dove la quota che prima della crisi Covid-19 era pari al 14,9% raggiunge il 27,3% salendo di 12,4 punti; imprese con sito o pagina web aziendale dove la quota che prima della crisi Covid-19 era pari al 41,5% raggiunge il 52,7% salendo di 11,2 punti. La crisi in corso ha difatti indirizzato una quota maggiore di imprese ad aumentare nel 2020 rispetto al 2019 i propri investimenti su tecnologie e digitalizzazione (17,4%). Mentre la seconda area di investimento verso cui le imprese hanno veicolato gli investimenti è quella della formazione e del capitale umano. La situazione ha avuto importanti contraccolpi anche per il commercio internazionale. Nei primi 9 mesi del 2020 la vendita oltre confine dei manufatti made in Emilia-Romagna ha subito un calo del 10,8%. L’export dei prodotti realizzati nei settori a maggior concentrazione di micro e piccole imprese si allinea con un -10,7%. A livello provinciale da segnalare le perdite più cospicue a Ferrara (-20,9%), Rimini (-20,3) e Reggio Emilia (-14,3%). Dato negativo anche per Forlì-Cesena (-19,4%).

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febbraio 2021 › 11


l’incontro

Scuola e impresa, dialogo possibile

La testimonianza di Loretta Carbonetti

L

oretta Carbonetti, amministratrice delegata di Casta Srl, ha portato la sua testimonianza di imprenditrice ai ragazzi delle quarte e quinte del Liceo Scientifico G. Marconi di Pesaro. L’imprenditrice spiega le motivazioni per cui ha accettato con entusiasmo l’invito dell’istituto scolastico “come madre di due ragazzi, sono consapevole che gli adolescenti stanno subendo pesantemente le restrizioni causate dal Covid, rinunciando alla socialità, fondamentale in questa fase della vita.

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12 › febbraio 2021

Pur mostrando grande senso di responsabilità, molti soffrono la situazione, chiudendosi in se stessi. Mai come adesso i giovani hanno bisogno di ritrovare fiducia e positività. Con la mia testimonianza voglio dire loro di guardare al domani, a un futuro di cui possono essere i protagonisti. Ho voluto presentare la mia storia e quella dei miei due soci Maurizio Casanova e Paolo Valmorri, con i quali condivido da anni questo grande sogno, per raccontare come, con tenacia e determinazione, sia possibile raggiungere i propri obiettivi. Quando ho iniziato a lavorare ero anch’io come loro, anzi, forse i ragazzi di oggi sono più smart già padroni della tecnologia e, attualmente, guidiamo una realtà che occupa 50 persone. È indispensabile ribadire l’importanza dell’impegno e della passione nell’affrontare le sfide che la vita quotidianamente pone. I modelli presentati dalla società sono fuorvianti, la figura dell’influencer illude i ragazzi che il successo sia facile da raggiungere, mentre nella vita reale, per conseguire un risultato autentico, che non sia momentaneo, è necessario dare il massimo. L’etica e il valore del lavoro sono concetti imprescindibili, spesso i giovani identificano in un oggetto il simbolo di una posizione sociale, la borsa firmata o l’ultimo modello di cellulare dovrebbero invece essere il risultato di un lavoro svolto, per comprendere il

valore del denaro e che il tutto e subito non è sostenibile.” Casta Srl grazie al lavoro di squadra dei soci Maurizio Casanova, Paolo Valmorri e Loretta Carbonetti può contare su un vasto catalogo di cucine, standard, etniche e personalizzabili esportate in tutto il mondo. Presentare la storia di una imprenditrice, amministratrice delegata di un’azienda che, da una città di provincia come Forlì, ha consolidato rapporti commerciali internazionali che le permette di esportare in tutto il mondo il valore del Made in Italy, ha una ulteriore valenza: in una società che ancora stenta a mettere in pratica l’abusato concetto di pari opportunità, l’esperienza di Loretta Carbonetti è sicuramente di stimolo anche per le studentesse che sono meno inclini a valutare settori ancora considerati appannaggio maschile. Il confronto tra mondo della scuola e imprese è fondamentale per aiutare i ragazzi a orientarsi nelle proprie scelte post diploma: avere l’opportunità di ascoltare dalla voce di un’imprenditrice il racconto di come, concretamente, si fa marketing e si cura la gestione dei clienti rende maggiormente tangibile ciò che si apprende dai libri.


l’incontro

Intervista a Eraldo Cucchi

Edilizia, professione da regolamentare qualifiche a garanzia dell’esperienza di chi materialmente svolge i lavori. Lavorare in edilizia non è facile, c’è stato un cambiamento radicale nelle tecniche costruttive e nell’applicazione dei materiali affinché l’immobile duri nel tempo, con conseguente richiesta di manodopera specializzata.”

N

el 1980 Angelo Cucchi avviò la propria azienda edile a Galeata assieme a due giovanissimi apprendisti, i figli Eraldo e Domenico. Una storia che continua da allora, con alcune tappe significative: la trasformazione dell’azienda da impresa individuale a società e il conseguente cambio di denominazione in Edilgaleatese Di Cucchi & C. S.n.c., nonché l’ingresso del terzo fratello Paolo e il pensionamento del fondatore. Oggi l’impresa occupa, oltre ai tre soci, due dipendenti, avvalendosi di collaboratori per specifici lavori. Una storia strettamente legata alle variazioni del mercato edile, sempre altalenante, ma dal 2008 in profonde difficoltà. A raccontare questi 40 anni il vicepresidente vicario di Confartigianato di Forlì, Eraldo Cucchi che, sin da giovanissimo scelse di affiancare il padre in un mestiere duro, ma affascinante. Spiega Cucchi “abbiamo sempre lavorato per il privato e abbiamo vissuto tutte le oscillazioni del mercato immobiliare, con momenti di boom alternati a fasi di stallo, tuttavia, nel 2008 c’è stato un crollo verticale improvviso e molto potente, contraccolpo della crisi bancaria e finanziaria che ha colpito tutti i mercati. Prima di quell’anno era possibile programmare i lavori, c’era pianificazione, da allora tutto è cambiato. Molte aziende sono state costrette a chiudere, altre a ridimensionarsi, noi siamo riusciti a limitarne l’impatto puntando sulla qualità del lavoro, che è ancora premiante.” Continua l’imprenditore “l’edilizia è un settore in cui la professionalità non è riconosciuta da leggi di settore, il geometra o l’ingegnere strutturista possono affidare a chiunque i lavori, non sono richieste

Senza dimenticare la svolta green “abitazioni con consumi ridotti o in grado di autoalimentarsi richiedono conoscenze approfondite, non basta la passione, sicuramente indispensabile per affrontare un lavoro così faticoso, ma anche la formazione, che esige tempo. Ormai sono rari i giovani che scelgono questo mestiere, l’apprendistato è lungo e la paga non commisurata al sacrificio, purtroppo scontiamo una contribuzione elevata, in quanto mestiere ad alto rischio, che si traduce in compensi non attrattivi per i giovani. L’alto Bidente aveva una consolidata tradizione nella lavorazione della pietra, con maestranze di grande rilievo, tradizione che purtroppo si sta perdendo.” Cucchi ricorda anche la piaga della concorrenza sleale e del lavoro nero, che compromettono ulteriormente il mercato “si sta perdendo la cultura del lavoro. Il superbonus 110% al momento non ha avuto la funzione di traino sperata, la mancanza di chiarezza nell’applicazione ha inizialmente bloccato anche i lavori per cui erano richiesti gli altri bonus. È indispensabile che il superbonus diventi strutturale per almeno 5 anni, perché tra progettazione e completamento dell’opera i tempi non sono brevi.” Una nota poi attiene al ruolo dell’imprenditore in seno a Confartigianato “sono entrato nel comitato zonale dell’alto Bidente nei primi anni 2000 e da allora ho sempre partecipato alla vita dell’Associazione. La vicepresidenza è un incarico di cui sono orgoglioso, soprattutto in questo momento, nel quale la collaborazione tra dirigenti e dipendenti ha consentito di stare vicino alle aziende durante le varie fasi della pandemia. A oggi è difficile progettare il futuro, proprio per l’emergenza sanitaria: i bilanci delle aziende risentono delle aperture a singhiozzo e i ristori hanno compensato in minima parte le perdite. Auspichiamo che la situazione si normalizzi, per far ripartire l’economia, in primis l’edilizia, volano per l’intero paese.” essere impresa

febbraio 2021 › 13


10 ORE

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14 › febbraio 2021


notiziario tecnico

Consulenza fiscale › a cura di Francesco Bandini Fisco nel 2021 pesa 24 mld in più di media Ue

CONFARTIGIANATO: RIFORMA IRPEF RIDUCA TASSE E ADEMPIMENTI “Nel 2021 in Italia il carico fiscale, secondo previsioni della Commissione Europea, sarà superiore di 24 miliardi rispetto alla media dell’Eurozona, pari a un maggiore prelievo di 943 euro per famiglia. Siamo ultimi nell’Unione europea e al 128° posto nel mondo per la pressione del fisco, tempi e procedure per pagare le tasse. La riforma dell’Irpef è il primo passo di una indispensabile revisione complessiva del sistema fiscale per ridurre il peso delle tasse su imprese e cittadini, il numero di adempimenti e le complicazioni per pagarle”. Lo hanno sottolineato i rappresentanti di Confartigianato intervenuti all’Audizione presso le Commissioni Finanze di Camera e Senato sulla riforma dell’Irpef. “Le imprese - sostiene Confartigianato - vanno accompagnate nella ripresa della normalità economica con misure strutturali di riduzione della pressione fiscale sul lavoro in ogni sua forma, sia esso subordinato che indipendente, e di semplificazione degli adempimenti. In particolare, la riforma dell’Irpef, che riguarda oltre 1,5 milioni di imprese individuali e i soci persone fisiche di circa 650.000 società di persone, dovrà assicurare pari trattamento a tutti i redditi da lavoro indipendentemente dalla loro categoria reddituale e garantire neutralità del prelievo rispetto

alla forma giuridica dell’impresa. Due gli obiettivi: riduzione generalizzata del prelievo e reale semplificazione del sistema di tassazione personale per rendere più trasparente ed immediatamente riconoscibile il carico tributario che grava sul contribuente. Secondo Confartigianato un primo intervento deve prevedere il riequilibrio della tassazione IRPEF sui redditi fra i 28.000 e i 55.000 euro, rimodulando in modo più equilibrato le aliquote per questa fascia di reddito. Al primo dei due scaglioni andrebbe applicata un’aliquota inferiore all’attuale 38%. L’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica e della trasmissione telematica dei corrispettivi - sottolinea infine Confartigianato - impone di abrogare adempimenti costosi e divenuti ridondanti, come il regime dello split payment e quello del reverse charge. Inoltre, va ridotta dall’8% al 4% la ritenuta applicata sui bonifici che danno diritto a detrazioni d’imposta e va innalzata da 5.000 a 50.000 euro il limite che rende obbligatoria l’apposizione del visto di conformità per la compensazione dei crediti IVA.

INVIO SEMESTRALE DEI DATI AL SISTEMA TESSERA SANITARIA Oltre a confermare lo slittamento - dal 1° all’8 febbraio 2021 - del termine per l’invio al Sistema Tessera Sanitaria dei dati delle spese sanitarie e dei rimborsi relativi al 2020, con D.M. 29 gennaio 2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 6 febbraio, il Ministero dell’Economia e delle finanze ha riscritto il calendario per le trasmissioni 2021: viene eliminata la periodicità menContinua a pagina 16 ›››

Scegli il servizio di consulenza fiscale di Confartigianato di Forlì per la tua azienda 1000 CONTABILITÀ 2200 DICHIARATIVI FISCALI 3 CONSULENTI IN MATERIA FISCALE E SOCIETARIA 24 ADDETTI

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febbraio 2021 › 15


notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 15

sile, sostituita con una nuova periodicità semestrale. Salvi ulteriori futuri ripensamenti, la trasmissione dei dati mese per mese scatterà dal 1° gennaio 2022. I dati che vanno trasmessi al Sistema Tessera Sanitaria sono, sostanzialmente, quelli che l’Agenzia delle Entrate utilizza per elaborare la dichiarazione dei redditi precompilata. Pertanto, il Sistema TS raccoglie i dati relativi: a) alle spese sanitarie sostenute nel periodo d’imposta precedente; b) ai rimborsi effettuati nell’anno precedente per prestazioni non erogate o parzialmente erogate, specificando la data nella quale sono stati versati i corrispettivi delle prestazioni non fruite.

 nel secondo semestre 2021 andranno trasmesse entro il 31 gennaio 2022;  dal 1° gennaio 2022 andranno trasmesse entro la fine del mese successivo. La data dell’8 febbraio per la trasmissione delle spese 2020 era stata già fissata dall’Agenzia delle Entrate con il provvedimento 22 gennaio 2021. Inoltre, il nuovo decreto specifica che per la scadenza della trasmissione dei dati delle spese sanitarie e veterinarie, si fa riferimento alla data di pagamento dell’importo di cui al documento fiscale.

Opposizione all’utilizzo dei dati Il nuovo decreto conferma anche le nuove date per esercitare l’opposizione all’utilizzo dei dati fissate nel provvedimento appena citato.

La trasmissione è obbligatoria per tutti coloro che operano, a vario titolo, nel mondo delle professioni sanitarie o comunque hanno a che fare con la sanità.

Infatti, l’opposizione può essere effettuata:

Pertanto, l’adempimento riguarda le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, i policlinici universitari, le farmacie, pubbliche e private, le parafarmacie, i presidi di specialistica ambulatoriale, le strutture per l’erogazione delle prestazioni di assistenza protesica e di assistenza integrativa, gli altri presidi e strutture accreditati per l’erogazione dei servizi sanitari e gli iscritti all’Albo dei medici chirurghi, degli odontoiatri, degli infermieri, degli psicologi, ostetriche, radiologi e tecnici di radiologia medica, gli ottici. Inoltre, sono obbligati all’invio anche molte altre professioni sanitarie (biologi, igienisti dentali, fisioterapisti, logopedisti, podologi, giusto per citarne alcuni). A partire dai dati relativi alle spese 2020, occorre indicare anche le modalità di pagamento delle spese sanitarie (art. 1, comma 679, legge n. 160/2019). Ciò in quanto dal 2020 possono essere detratti in dichiarazione solo le spese pagate con strumenti tracciabili (carte di credito, bancomat, etc.) ad esclusione delle spese sostenute per l’acquisto di medicinali e di dispositivi medici e le spese relative a prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche e da strutture private accreditate al Servizio Sanitario nazionale che, quindi, possono continuare ad essere pagate anche in contanti.

 dal 1° ottobre 2020 all’8 febbraio 2021, per chi sceglie di farlo mediante comunicazione all’Agenzia delle Entrate.

Il nuovo calendario per la trasmissione dei dati Viene completamente riscritta la tempistica per la trasmissione dei dati. In particolare, le spese sostenute:  nel 2020 vanno trasmesse entro l’8 febbraio 2021;  nel primo semestre 2021 andranno trasmesse entro il 31 luglio 2021; essere impresa

16 › febbraio 2021

 dal 16 febbraio 2021 al 15 marzo 2021 per chi opta per l’accesso diretto al sistema TS;

IMPOSTA DI BOLLO SU FATTURA ELETTRONICA Con il provvedimento n. 34958 del 4 febbraio 2021 l’Agenzia delle Entrate ha definito: - le modalità tecniche per l’effettuazione delle integrazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate delle fatture inviate tramite il Sistema di Interscambio per le quali è dovuto l’assolvimento dell’imposta di bollo;  le modalità telematiche per la messa a disposizione, la consultazione e la variazione dei dati relativi all’imposta di bollo da parte del cedente o prestatore o dell’intermediario delegato;  le modalità per l’invio delle comunicazioni, da parte dell’Agenzia delle Entrate, nei casi di ritardato, omesso o insufficiente versamento dell’imposta. L’art. 12-novies del decreto Crescita 2019 prevede che l’Agenzia delle Entrate, con procedure automatizzate, integri le fatture elettroniche inviate attraverso il Sistema di Interscambio che non recano l’indicazione dell’assolvimento dell’imposta di bollo, ma per le quali l’imposta risulta dovuta e, nei casi di ritardato, omesso o insufficiente versamento dell’imposta, comunichi al cedente/prestatore l’ammontare dell’imposta e della sanzione amministrativa dovuta nonché degli interessi dovuti. Con D.M. 4 dicembre 2020, il Ministero dell’Economia e delle finanze ha modificaContinua a pagina 17 ›››


notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 16

to le modalità di assolvimento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche e individuato le procedure di recupero dell’imposta di bollo non versata. In particolare, il decreto demanda a un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate la definizione delle modalità tecniche per l’integrazione delle fatture elettroniche e per la consultazione ed eventuale modifica, da parte dei contribuenti o dei loro intermediari delegati, dei dati proposti dall’Agenzia, nonché delle modalità di comunicazione delle irregolarità per il recupero dell’imposta dovuta e non versata. Con il provvedimento del 4 febbraio 2021 l’Agenzia stabilisce dunque le modalità tecniche per l’effettuazione delle integrazioni delle fatture elettroniche inviate, a decorrere dal 1° gennaio 2021, tramite il Sistema di interscambio nonché le modalità telematiche per la messa a disposizione, la consultazione e la variazione dei dati relativi all’imposta di bollo da parte del cedente/prestatore, o dell’intermediario delegato. In particolare, l’Agenzia delle Entrate fornisce a ogni soggetto titolare di partita IVA obbligato all’emissione di fattura elettronica, all’interno dell’area riservata del portale Fatture e Corrispettivi, due distinti elenchi, contenenti gli elementi identificativi, rispettivamente:  delle fatture elettroniche inviate tramite SdI che riportano l’assolvimento dell’imposta di bollo;  delle fatture elettroniche inviate tramite SdI che non riportano l’assolvimento dell’imposta di bollo ma per le quali l’imposta risulta dovuta. La messa a disposizione dei dati è eseguita mediante servizi web esposti nell’area riservata del contribuente.

Il cedente/prestatore, o l’intermediario delegato, qualora ritenga che, in relazione a una o più fatture riportate dall’Agenzia nell’allegato delle fatture elettroniche inviate tramite SdI che non riportano l’assolvimento dell’imposta di bollo ma per le quali l’imposta risulta dovuta, non risultino realizzati i presupposti per l’applicazione dell’imposta di bollo, procede all’indicazione di tale informazione spuntando gli estremi delle singole fatture. Il cedente/prestatore, o l’intermediario delegato, può inoltre integrare con gli estremi identificativi delle fatture elettroniche per le quali, ancorché non individuate dall’Agenzia, risulta dovuta l’imposta. Le modifiche sono effettuate entro l’ultimo giorno del mese successivo alla chiusura del trimestre solare di riferimento.

Consulenza del lavoro › a cura di Susi Silvani LEGGE DI BILANCIO 2021 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI LAVORO E PREVIDENZA Sulla Gazzetta Ufficiale del 30/12/2020 n. 322 è stata pubblicata la Legge 178/2020 contenente il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e il bilancio pluriennale per il triennio 2021 - 2023. Continua a pagina 18 ›››

Per la tua azienda scegli il servizio di consulenza del lavoro di Confartigianato Forlì 50960 cedolini elaborati 3339 movimenti SARE 18 addetti 3 consulenti del lavoro 1 responsabile area sindacale Sono alcuni dei numeri che caratterizzano la nostra attività.

TRA I SERVIZI EROGATI

speciali e/o agevolati e contratti di lavoro atipici; assistenza e consulenza sulla contrattazione collettiva di vario livello (nazionale, regionale di secondo livello e individuale); gestione di eventuali crisi aziendali; gestione ammortizzatori sociali: FSBA/CIGD/CIGO/FIS;

normative generali su lavoro e contrattazione collettiva;

assistenza per visite ispettive, gestione del contenzioso con gli Istituti;

assunzioni anche con rapporti

assistenza nelle vertenze di lavoro.

essere impresa

febbraio 2021 › 17


notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 17

Di seguito le principali novità in materia di lavoro e previdenza.

Comma 8 - Ulteriore detrazione A partire dall’01/01/2021, in attesa di una revisione del sistema delle detrazioni fiscali, diventa strutturale l’ulteriore detrazione prevista per i redditi da lavoro dipendente e assimilati compresi tra 28.000,01 e 40.000,00 che parte da Euro 1.200,00 annui e decresce con l’aumentare del reddito percepito.

Commi da 10 a 15 - sgravio contributivo per favorire l’occupazione giovanile stabile Per il biennio 2021 - 2022, l’esonero contributivo previsto dall’articolo 1 commi da 100 a 108 e da 113 a 115 della Legge 205/2017, viene esteso alle assunzioni a tempo indeterminato o alle trasformazioni a tempo indeterminato di lavoratori di età inferiore a 36 anni. I giovani non devono aver precedentemente lavorato a tempo indeterminato. Lo sgravio spettante è pari al 100% degli oneri contributivi (no Inail) per un massimo di 6.000,00 Euro annui per 36 mesi. L’esonero spetta ai datori di lavoro che non abbiano proceduto, nei sei mesi precedenti l’assunzione, né procedano, nei nove mesi successivi alla stessa, a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo ovvero a licenziamenti collettivi, nei confronti di lavoratori inquadrati con la medesima qualifica nella stessa unità produttiva. Restano invariati gli sgravi già previsti dalla stessa legge per i casi di assunzioni di studenti entro 6 mesi dall’acquisizione del titolo di studio che abbiano svolto presso il medesimo datore di lavoro attività di alternanza scuola-lavoro e per i casi di trasformazione a tempo indeterminato a seguito di contratto di apprendistato. L’esonero è subordinato all’autorizzazione della Commissione Europea.

Commi da 16 a 19 - Esonero contributivo per le assunzioni di donne Per il biennio 2021 - 2022, in via sperimentale, viene esteso lo sgravio contributivo già previsto per le lavoratrici donne dalle legge 92/2012. Lo sgravio viene elevato al 100% della contribuzione dovuta (no Inail) per un importo massimo di Euro 6.000,00 annui. La durata dello sgravio resta di 12 mesi per contratti a termine, elevabile a 18 in caso di assunzione o trasformazione a tempo indeterminato. Condizione per lo sgravio è che le assunzioni comportino un incremento occupazione netto calcolato sulla essere impresa

18 › febbraio 2021

base della differenza tra il numero dei lavoratori rilevato in ciascun mese ed il numero dei lavoratori mediamente occupati nei 12 mesi precedenti e al netto delle diminuzioni occupazionali verificatesi in società controllate o collegate o facenti capo, anche per interposta persona, allo stesso soggetto. L’esonero è subordinato all’autorizzazione della Commissione Europea.

Comma 279 - Rinnovo contratti a termine Viene prorogata al 31/03/2021 la possibilità di prorogare o rinnovare contratti a termine, ferma restando la durata massima di 24 mesi, per un periodo massimo di 12 mesi e per una sola volta anche senza indicazione delle causali.

Commi da 299 a 305 - Nuovi trattamenti di integrazione salariale con causale COVID-19 E’ previsto un ulteriore trattamento di cassa integrazione ordinaria, in deroga e di assegno ordinario con causale COVID-19, per un periodo pari a 12 settimane. Le 12 settimane di trattamento ordinario di integrazione salariale devono essere collocate tra il 1° gennaio 2021 e il 31 marzo 2021, mentre per i trattamenti di CIG in deroga e di Assegno Ordinario devono essere collocate tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021. I periodi di intregrazione salariale precedentemente chiesti ed autorizzati, collocati nahce parzialmente in periodi successivi all’01/01/2021 sono imputati alle 12 settimane di cui sopra. Non occorre aver terminato le precedenti settimane di intregrazione salariale per accedere alle suddette 12 settimane e non è previsto il pagamento di alcun contributo addizionale. Gli ammortizzatori potranno essere riconosciuti a tutti i lavoratori assunti dopo il 25/03/2020 e in forza alla data di entrata in vigore della legge di Bilancio (01/01/2021).

Commi da 306 a 308 - Esonero dal versamento dei contributi previdenziali per i datori di lavoro che non richiedono trattamenti di integrazione salariale L’esonero disciplinato dall’articolo 3 del D.L. 104/2020 è riconosciuto per un ulteriore periodo di 8 settimane, da fruirsi entro il 31/03/2021, nei limiti delle ore di integrazione salariale fruite nei mesi di maggio e giugno 2020. L’esonero è subordinato all’autorizzazione della Commissione Europea. Continua a pagina 19 ›››


notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 18

to, ha imboccato la strada del web in veste di evento digitale suddiviso in tre giornate ricche di appuntamenti, dal 28 al 30 aprile, fortemente orientate alla formazione e all’aggiornamento tecnologico e non solo. Nonostante il periodo difficile, si stanno delineando nuove opportunità nel settore sicurezza, negli ambiti di videosorveglianza, antintrusione e antincendio. Rispetto a un anno fa la situazione è notevolmente cambiata, con l’utilizzo massiccio delle tecnologie informatiche a livello operativo. Si assisterà pertanto a un ulteriore accelerazione nello sviluppo di varie soluzioni in una realtà iperconnessa. I nuovi scenari che si prospettano vedranno nella sicurezza informatica l’aspetto più cruciale: cloud, reti domestiche e rispetto della privacy assumeranno un ruolo ben più rilevante di quanto si possa immaginare. Sarà assolutamente necessario per tutti i professionisti di settore rimanere al passo con questi rapidi mutamenti in atto, comprendendo gli scenari di espansione per non restare fuori dai giochi.

Commi da 309 a 311 - Disposizioni in materia di licenziamento Viene prorogato il blocco dei licenziamenti per motivo economico fino al 31 marzo 2021 ad esclusione dei casi già individuati dalla precedente normativa.

Commi da 363 a 364 - Congedo di paternità Viene elevato da 7 a 10 giorni la durata, per il 2021, del congedo di paternità obbligatorio per il padre lavoratore dipendente.

Comma 481 - Misure in favore dei lavoratori fragili e con disabilità grave Sono estese fino al 28/02/2021 le misure a tutela dei lavoratori fragili e dei lavoratori con disabilità grave che prevedevano l’equiparazione del periodo di assenza dal servizio per quarantena al ricovero ospedaliero e possibilità di accedere allo smart working anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento o lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale anche da remoto.

Secsolutionforum punta da sempre a creare valore aggiunto attraverso le competenze. Per questo motivo saranno coinvolti autorevoli relatori, tra i più qualificati nelle rispettive aree di competenza.

La cultura della sicurezza in tutte le sue sfaccettature è l’arma giusta per affrontare il mercato odierno. Gli interventi, suddivisi in tre giornate, saranno contraddistinti da un taglio pratico e intuitivo, ideale per il formato web, e contribuiranno al dialogo aperto tra a cura di Alberto Camporesi imprese, istituzioni, utilizzatori. Un appuntamento digitale ricco di contenuti concreti per condividere strategie ed esperienze necessarie a cavalcare un mercaEvento digitale to che non sarà più come prima. La formazione, punto cardine di secsolutionforum, sarà ad ampio spettro: La formazione per impiantisti elettrici dalla privacy all’antincendio, dalle responsabilità cie di sicurezza, system integrator e vili e penali all’approfondimento delle norme, dalla progettisti valutazione del rischio nei sistemi antintrusione e antirapina, fino alle Torna l’appuntamento con Secpiù attuali modalità di vendita per solutionforum, l’approfondimenThe digital event for the security industry PROFESSIONISTI, COMPETENZE rispondere con più puntualità alle to rivolto a tecnici, installatori e E MERCATO SI INCONTRANO 29-301 8 NELL'EVENTO DIGITALE richieste del cliente in era Covid. 2 integratori e alle diverse figure 202 A P R IL E DELLA SICUREZZA professionali che formano il comI Workshop di approfondimento parto della sicurezza fisica e logisu vari temi completeranno il proca che vogliono tenersi aggiornati gramma davvero intenso per fae cogliere le necessità formative vorire la conoscenza e la crescita e informative legate al panorama professionale del comparto. La forin constante evoluzione. Nell’era The digit mazione di qualità, sempre aggioral event digitale e dell’impiantistica intefor the s tenuta da docenti riconosciuecurinata ty inde grata, è cambiato anche il mondo ustry ti e indipendenti, darà la possibilità dell’installazione dove i tradiziodi ottenere crediti formativi e attenali sistemi di sicurezza si integrastati validati da Enti terzi. no con i sistemi informatici.

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febbraio 2021 › 19


movimenti

giovani imprenditori

Nuovo presidente per il Gruppo dei Giovani Imprenditori

Manuel Andreini succede ad Ana Isabel Perez Alvarez

A

vvicendamento alla presidenza del Gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato Forlì.

A seguito del trasferimento all’estero, la presidente eletta nel 2018 Ana Isabel Perez Alvarez ha rimesso l’incarico e i componenti Fabio Bassini, Michele Bellini, Francesco Ciani, Claudio Frassineti, Riccardo Minghetti, Luca Palumbo, Clara Perugini, Francesco Perugini, Nicola Ravaioli e Michele Tempera hanno nominato alla successione Manuel Andreini, titolare dell’officina Centro Turbo Srl. Il movimento è espressione degli imprenditori under 40 e si adopera per incentivare e sostenere il lavoro in questa fascia d’età particolarmente colpita dalla crisi innescata dal Covid-19. Il problema della distanza tra i giovani e il mondo del lavoro è aggravato da un sistema formativo inadeguato a fornire le competenze richieste dalle imprese. La scuola e gli istituti tecnici non sempre sono al passo con la domanda delle imprese e i ragazzi non possiedono la formazione necessaria per entrare in azienda. Come chiarito anche dai vertici dell’associazione forlivese “i giovani rappresentano il futuro del nostro Paese. Per questo, oltre a promuovere l’autoimprenditorialità, impegnandoci ad accompagnare i giovani che hanno idee nella concretizzazione delle stesse, la Confederazione sta lavorando per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro di questi soggetti. Ne è essere impresa

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esempio l’attività di lobbying fatta per estendere nella Legge di Bilancio per il 2021, l’esonero contributivo per l’occupazione giovanile estendendolo, sino al 2022, alle assunzioni di giovani fino a 35 anni di età. L’esonero viene elevato al 100% dei contributi previdenziali a carico del

datore di lavoro, per un periodo massimo di 36 mesi ed entro il limite annuo di 6.000 euro.” La misura punta a sostenere i giovani attraverso una riduzione del costo del lavoro. Confartigianato, tuttavia, insiste nel sollecitare ulteriore sostegno all’apprendistato professionalizzante per rafforzare la richiesta di giovani accrescendo le competenze realmente richieste dal mondo del lavoro. Tra le azioni indispensabili le agevolazioni per favorire l’assunzione dei giovani, progetti e risorse dedicate a coloro che vogliono mettere a frutto la loro creatività creando un’impresa, strumenti e servizi per agevolare il passaggio generazionale in azienda, nonché risorse dedicate alle piccole imprese che fanno ricerca e sviluppo.

Intervista a Manuel Andreini

Ricostruire la fiducia nel futuro Il 35enne Manuel Andreini ha recentemente raccolto il testimone della presidenza del Gruppo Giovani Imprenditori, dopo le dimissioni di Ana Isabel Perez Alvarez. L’imprenditore, dal 2017 socio unico dell’azienda Centro Turbo Srl, che occupa tre dipendenti, racconta la propria esperienza “provengo da una famiglia di autotrasportatori, professione che ho praticato assieme a mio padre per alcuni anni, prima di seguire la mia passione per la metalmeccanica. Ho quindi trovato un’occupazione in un’azienda molto strutturata di Castel Bolognese, attiva anche nel settore aeronautico, occupandomi di saldature di precisione.” L’imprenditore per cinque anni ha affinato le sue conoscenze nel settore, poi, nel 2017, la svolta. Avendo appreso che la Centro Turbo 2000 stava per chiudere ha scelto di lasciare l’occupazione da dipendenContinua a pagina 21 ›››


giovani imprenditori

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Ricostruire la fiducia nel futuro te per rilevare l’attività, concretizzando un sogno che cullava sin da ragazzo, diventare imprenditore. Come spiega Andreini “la disciplina è fondamentale in azienda, che deve essere gestita con metodo.” Metodo appreso anche a scuola, durante le ore di laboratorio “mandare avanti un’azienda è come dirigere un’orchestra, non c’è qualcuno che lavora per un altro, c’è una coralità. Se il fatturato è buono, è un vantaggio per tutti.” E continua “credo fermamente che le aziende sane valorizzino il territorio e siano un beneficio per la comunità, creando un circolo virtuoso. Per questo sono convinto che debbano essere sostenute le aziende locali, non si può guardare solo alle logiche di prezzo, è necessario avere una prospettiva più ampia, se le nostre piccole realtà chiudono sarà un danno per tutti, non solo per chi perde il lavoro.” L’imprenditore, sposato e padre, rileva un limite della nostra società “oggi c’è bisogno di ascolto, le persone avvertono la necessità di parlare, di confrontarsi. Quando manca lo scambio, la relazione, viene a mancare una parte fondamentale del vivere: la fretta, la frenesia del lavoro, la mancanza di voglia di mettersi in gioco portano a una chiusura. Viviamo un momento storico in cui la stabilità è compromessa e ciò che può dare conforto alle persone è parlare con chi sa ascoltare.” L’azienda produce e fa manutenzione ai

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turbocompressori per il settore navale, industriale, dell’automobile, dei mezzi pesanti e delle macchine movimento terra, racconta Andreini “per trovare soluzioni adatte a ogni tipologia di richiesta bisogna prima capire, darsi il tempo di studiare bene le necessità del cliente. Operiamo in un settore in cui la concorrenza è tanta, ma offrendo soluzioni su misura ci distinguiamo da chi offre lo standard. Rilevando l’attività ho potuto giovarmi di quarant’anni di esperienza dei soci fondatori, che mi hanno insegnato a creare soluzioni. Oggi la Centro Turbo Srl ha un magazzino importante, attrezzature all’avanguardia e capacità di costruire. Essere artigiani significa questo, non offriamo mera vendita ma assistenza in ogni fase.” L’imprenditore ha le idee chiare “la nostra reputazione si costruisce con il quotidiano, ci impegniamo perché la soddisfazione dei nostri clienti sia la prima forma di promozione.” Per quanto attiene al Gruppo Giovani Imprenditori Andreini non ha dubbi “abbiamo un compito importante: stimolare le nuove generazioni, far conoscere ai ragazzi delle scuole medie inferiori le opportunità del fare impresa, così che possano scegliere con maggiore oculatezza il percorso di studi, individuando la propria predisposizione. I ragazzi hanno inclinazioni e passioni, l’istruzione deve valorizzarle, non spegnerle.” Per l’imprenditore le difficoltà richiedono una reazione “la crisi è una grande opportunità, la Centro Turbo durante il lockdown rientrava fra le imprese che hanno potuto continuare a lavorare, ma non c’erano clienti. Potevamo scegliere di stare chiusi e invece abbiamo colto l’occasione per riorganizzare completamente la nostra modalità lavorativa per preparaci alla riapertura. Bisogna sapersi adattare, ricordando che l’azienda è un organismo che deve essere costantemente curato e valorizzato, altrimenti, proprio come un essere vivente, si spegne e muore.” Al nuovo presidente i migliori auguri di buon lavoro da parte dei vertici dell’Associazione.

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Vaccini e coronavirus

ANAP: più tutele per i più deboli

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nap plaude alla notizia che l’Agenzia italiana del Farmaco (AIFA) abbia dato il via libera alla sperimentazione degli anticorpi monoclonali per il trattamento di Covid-19; ma non è sufficiente, serve un’accelerata su tutta la linea. Per l’associazione che tutela anziani e pensionati le autorità competenti devono potenziare e incentivare, con opportuni finanziamenti, le ricerche e le sperimentazioni per le cure Covid-19 in tutti i settori: non solo quindi anticorpi monoclonali, ma anche antivirali ad ampio spettro e alcuni antimalarici già in uso da decenni; senza ulteriori rinvii e soprattutto senza ritardi dovuti alla inef-

ficienza burocratica. In Italia le persone anziane muoiono con un indice di mortalità tra i più elevati rispetto ad altri paesi; i ritardi e le disfunzioni che si stanno manifestando nella acquisizione dei vaccini, nella programmazione e nella distribuzione degli stessi sono fonte di estrema preoccupazione. ANAP Confartigianato desidera quindi che le autorità competenti si impegnino a realizzare un efficace sistema di cura per il Covid-19 per tutta la popolazione e in particolare per i soggetti più a rischio (tra questi gli anziani), superando ritardi, incompetenze e incertezze che si sono manifestati in questo lungo periodo.

Mascherine chirurgiche, ffp2, ffp3

Quali sono le più affidabili? Dall’inizio della pandemia causa Covid-19, il moltiplicarsi di varie tipologie di mascherine ha portato ad una grande confusione generale. Sono DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) indossate per ridurre una possibile esposizione a batteri, virus, polveri e polveri sottili. Spesso indossate male o per niente con i rischi di contagiare o di essere contagiati, sono state oggetto di numerose discussioni soprattutto durante il primo periodo della pandemia perché difficili da trovare. Non sempre si conoscono le differenze e quali sono attendibili. Vediamo insieme le differenze. Le mascherine chirurgiche sono usa e getta e vanno indossate, come tutte le mascherine, per proteggerci dall’attuale pandemia Covid-19. Servono esclusivamente per proteggerci dalle goccioline (droplet) rilasciate dalle persone che ci circondano e non per gli agenti infettivi disperse nell’aria. Protegge chi le indossa, ma soprattutto chi sta vicino. Hanno una capacità filtrante verso l’interno del 20% circa e del 95% verso l’esterno. Sono di basso costo e sono quindi facilmente reperibili in farmacia come nei supermercati. Danno meno fastidio alla respirazione e sono facilmente indossabili. Per indossarle correttamente, bisogna necessariaessere impresa

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mente coprire naso e bocca evitando di toccarsi il viso e gli occhi. Sono realizzate in carta o materiale non tessuto e di norma sono a tre strati. Essendo quindi usa e getta, non sono lavabili e andrebbero cambiate dopo poche ore di utilizzo. Tutte le mascherine FFP hanno una capacità di protezione maggiore rispetto a quelle chirurgiche: quelle classificate FFP con sigla finale R possono essere riutilizzate e quindi disinfettate allungando di pochi giorni l’usabilità. Per disinfettarle si possono usare prodotti spray con soluzione idroalcolica del 70% di alcol. Subito dopo deve essere posta in luogo asciutto per circa 30-60 minuti. Mascherine di stoffa, realizzate spesso in cotone, possono essere lavate tranquillamente in lavatrice o un sapone disinfettante e igienizzante. Con i lavaggi non bisogna esagerare, perché essendo fibre naturali, il filamento tende a indebolirsi. Non hanno una protezione ottimale contro un eventuale contagio. A ogni modo, qualsiasi sia la mascherina indossata, i consigli sono sempre quelli di mantenere una distanza appropriata con le altre persone, lavarsi spesso le mani, non toccarsi mani e bocca e indossare sempre e in maniera corretta il proprio DPI. Solo in questo modo si può ridurre il pericolo di contagio.


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Tenere alta la guardia

Nuove truffe ai danni degli anziani

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nap Confartigianato lancia un nuovo allarme contro le truffe ai danni delle fasce più deboli. Il nuovo tentativo di raggiro segnalato dalla sede di Cremona, si concretizza con telefonate ad anziani soli, in cui i malfattori si fingono addetti di compagnie elettriche o addirittura del Governo, chiedendo Iban e dati personali per versare un rimborso di 90 euro per il Covid, rimborso che poi non arriverà mai. In precedenza erano alcuni call center che, con telefonate poco corrette, andavano a convincere il malcapitato ad accettare contratti per l’erogazione di energia con la promessa di far risparmiare parecchi soldi sulla bolletta. Senza sottovalutare le numerose denunce presentate per denunciare la truffa basata su ipotetici rimborsi del canone Rai, mascherati spesso e volentieri come aiuti per il difficile periodo della pandemia. Riconoscere una truffa a volte è semplice, ma capita spesso che il truffatore, con tecniche persuasive approfitti del momento di difficoltà o di sorpresa per truffare o raggirare il malcapitato,

riuscendo nel suo intento. Come ripetono i vertici Anap “in questi casi, non bisogna mai vergognarsi e contattare immediatamente, anche se non si è caduti nella truffa, le forze dell’Ordine. Solo in questo modo, il fenomeno tanto odiato può essere combattuto.” Anap Confartigianato, ha da sempre voluto sensibilizzare la fascia della popolazione più debole, gli anziani, attraverso una propria campagna nazionale “Più Sicuri Insieme” assieme al Ministero dell’Interno, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza - Direzione Centrale della Polizia Criminale, con il contributo della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza. L’Associazione anziani e pensionati con i propri gruppi territoriali, ha avuto modo grazie a questa campagna, di attraversare l’intero territorio nazionale più volte negli anni, sensibilizzando la popolazione stessa con materiale informativo e convegni, ribadendo il prezioso concetto di denunciare sempre e di non chiudersi in se stessi.

Emergenza Covid-19

Il Cupla chiede più attenzione alle strutture per anziani L’emergenza sanitaria continua e, anche in questa nuova ondata, a pagare il prezzo più alto, non solo in termini di vite spezzate, sono gli anziani. Gli ospiti delle case di riposo, Rsa e case famiglia da mesi sono costretti alla solitudine, per limitare il rischio di contagio; i più fortunati possono contare su un abbraccio attraverso una parete trasparente, ma siamo ancora ben lontani dalla normalità, forse percorribile nei prossimi mesi, con la somministrazione del vaccino a tutti gli anziani e agli operatori che se ne occupano. Più volte, come Cupla, abbiamo chiesto massima attenzione alle strutture dedicate agli anziani, soprattutto in occasione dell’emergere di fatti di cronaca particolarmente eclatanti, accaduti in altre regioni e che hanno portato alla luce maltrattamenti e violenze sugli ospiti. Sebbene consapevoli che, nel nostro territorio, i controlli delle forze dell’ordine sono puntuali e che i servizi offerti sono di alto livello, da tempo abbia-

mo segnalato la necessità di rendere più stringente la regolamentazione per l’apertura delle case famiglia, che non prevede particolari requisiti, pur riguardando un tema estremamente delicato quale quello dell’accudimento di soggetti fragili. I ritmi e i tempi di lavoro attuali mal si conciliano coi ruoli di cura di un familiare anziano, aumentando esponenzialmente il fabbisogno di queste realtà, per questo è fondamentale che, in assenza di regole più severe, gli organi di controllo preposti vigilino per proteggere gli anziani da eventuali abusi. Una nota attiene poi al personale a contatto con gli ospiti: è fondamentale che gli operatori possano accedere al piano vaccinale, ma non devono essere sottovalutati i rischi connessi ai soggetti che si occupano della manutenzione delle strutture o del servizio mensa, personale esterno che, quotidianamente, può esporre gli anziani al contagio. essere impresa

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categorie e mercato

Confartigianato a confronto con Mario Draghi

Investire sulle pmi per rilanciare il Paese

“L’Italia può ripartire se investirà sugli artigiani e sulle piccole imprese che rappresentano il 94% del sistema produttivo, sono l’anima del made in Italy e fattore di coesione sociale. Le riforme del fisco e della Pubblica Amministrazione e un piano di investimenti infrastrutturali rappresentano le priorità sulle quali agire subito”. Sono le indicazioni espresse dal presidente di Confartigianato Marco Granelli durante l’incontro svoltosi con il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi lo scorso 10 febbraio. Granelli si è detto certo che l’esperienza e la

lungimiranza del presidente Draghi potranno imprimere una svolta nella politica economica e sociale. “Le piccole imprese - ha detto - sono pronte a fare la propria parte ma vanno realizzate le riforme non più rinviabili per uscire dalla crisi e rilanciare la competitività del nostro Paese”. Draghi ha definito “confortante che ci sia un tessuto produttivo come quello rappresentato dalle piccole imprese” e ha apprezzato quanto emerso dall’incontro “che traccia una prospettiva generale da specifici punti di vista”. “Non possiamo permetterci di attendere i tempi infiniti visti nel passato e non possiamo - ha aggiunto Granelli - perdere la storica occasione di utilizzare bene le risorse del Recovery Plan per cambiare ciò che non va. Alle misure emergenziali a sostegno delle imprese colpite dalle restrizioni imposte dalla pandemia vanno fatti seguire rapidamente nuovi interventi strutturali: riduzione della pressione fiscale sui redditi Irpef e snellimento degli adempimenti tributari, riforma della PA all’insegna della semplificazione e della gestione manageriale al servizio dei cittadini. Contemporaneamente ci aspettiamo investimenti in infrastrutture materiali e immateriali di collegamento delle persone, delle merci e delle informazioni, puntando sugli appal-

Forlì in Via Anrico Acquedotto 27 - Tel. 0543 800888

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Problemi di telefonia mobile e internet a Rocca San Casciano

Tecnologia indispensabile per le imprese “I problemi che hanno afflitto gli imprenditori di Rocca San Casciano, privati del collegamento a internet e alla telefonia mobile a inizio febbraio per alcuni giorni, a seguito del danneggiamento di un ponte radio di un noto operatore telefonico, rendono evidente l’urgenza di impegnare gli stanziamenti previsti dal Recovery Plan per l’ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche dei comuni periferici.” Il segretario di Confartigianato di Forlì Marco Valenti chiede maggiore attenzione alle micro e piccole imprese che continuano a operare nei comuni collinari e montani. “Le aziende che lavorano nei comuni più distanti dalla via Emilia rappresentano l’unico freno allo spopolamento di questi insediamenti, non solo creando lavoro, ma offrendo servizi, per permettere alle famiglie di vivere attivamente queste realtà, scongiurando il rischio che diventino mere città dormitorio. È indispensabile che chi sceglie di continuare a operare in questi comuni, possa avere le dotazioni tecnologiche indispensabili sia per rispondere alle esigenze dei clienti sia per far fronte agli adempimenti burocratici, come la fatturazione elettronica e l’invio dei corrispettivi giornalieri. Viviamo in un mondo sempre più connesso, la stessa pubblica amministrazione si orien‹‹‹ Segue da pagina 24

Investire sulle pmi per rilanciare il Paese ti ‘a Km zero’ e sugli incentivi, come il superbonus 110%, per la riqualificazione del patrimonio edilizio”. “Per le piccole imprese - ha sottolineato il presidente di Confartigianato - va anche facilitato l’accesso a nuovi strumenti di finanza d’impresa, alla ricerca e all’innovazione digitale e tecnologica, ai progetti di transizione ecologica e di internazionalizzazione, agli interventi per la formazione e il trasferimento d’impresa e di competenze

ta verso una sempre più ampia digitalizzazione dei servizi, non è possibile che chi fa impresa sia ostacolato nel far fronte a queste richieste, per assenza di connessione a internet o accesso alla telefonia mobile.” Una problematica sollevata diverse volte dall’Associazione forlivese, in questi anni, in occasione di altri blackout delle vie di comunicazione. Conclude Valenti “il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) italiano deve diventare l’occasione per realizzare investimenti in infrastrutture materiali e immateriali di collegamento delle persone, delle merci e delle informazioni. Senza dimenticare di sostenere la vitalità e la capacità produttiva delle piccole imprese che rappresentano il 99 per cento del sistema produttivo del nostro Paese.”

ai giovani, a partire dal rilancio dell’apprendistato quale canale privilegiato di ingresso nel mondo del lavoro”. Sul fronte del lavoro e del welfare, Granelli ha insistito sulla necessità di puntare sulla formazione tecnica e professionale dei giovani, sulla valorizzazione del modello della bilateralità e ha ribadito il no ad un unico ammortizzatore sociale identico per tutti i settori. Granelli, poi, appresa la rosa di nominativi individuati per formare la nuova squadra di Governo, nel sottolineare l’alto profilo e le elevate competenze delle personalità che compongono l’Esecutivo, confida “nell’espe-

rienza del presidente Draghi e nell’impegno di tutti i Ministri per realizzare in tempi rapidi, con coraggio e con spirito pragmatico, un programma finalizzato a superare l’emergenza sanitaria e al rilancio della competitività del sistema imprenditoriale”. E ha concluso sottolineando la “necessità di porre l’artigianato e le piccole imprese al centro degli interventi di politica economica, valorizzandone le capacità di creare occupazione, sviluppo e innovazione e sostenendo gli imprenditori nei loro sforzi per garantire la qualità e la sostenibilità ambientale dei prodotti e dei servizi made in Italy”. essere impresa

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Il settore moda lancia un SOS

A rischio il made in Italy Tra gennaio e novembre 2020 le imprese del comparto moda hanno perso 16,9 miliardi di euro di fatturato e 10,7 miliardi di euro di esportazioni. Un dato che rende evidente l’urgenza di interventi strutturali per rilanciare il settore di punta del made in Italy nel mondo, ad alta vocazione artigiana, con 36mila imprese artigiane che danno lavoro a 157mila addetti, un terzo dell’occupazione del settore. Il presidente di Confartigianato Moda Fabio Pietrella, intervenuto in audizione alla Commissione Attività produttive della Camera sul Piano nazionale ripresa e resilienza ha espresso tutta la sua preoccupazione, lamentando l’assenza di interventi dedicati al settore della moda. Pietrella ha sottolineato la necessità di

misure per rilanciare i consumi interni di moda made in Italy e per accompagnare le imprese a riposizionarsi sui mercati internazionali in una logica di filiera. “Le nostre imprese - ha spiegato - hanno necessità di un sostegno, anche in forma di decontribuzione, per far fronte ai costi legati a ricerca e sviluppo, alla digitalizzazione delle collezioni, alla formazione del personale”. Il presidente di Confartigianato Moda ha inoltre sollecitato per le micro e piccole imprese un credito d’imposta per i costi legati alla creazione di campionari e allo sviluppo delle collezioni, oltre a una garanzia dello Stato sui pagamenti dei clienti. Impossibile non citare, quando si parla di moda, la piaga dei falsi. Il pre-

sidente ha chiesto una rigorosa attività di vigilanza e di contrasto nei confronti dei fenomeni di concorrenza sleale messa in atto da operatori abusivi e delle pratiche di subfornitura distorta che penalizzano le piccole imprese. Sul fronte del reshoring, il presidente di Confartigianato Moda chiede i contributi per riportare le produzioni in Italia siano subordinati al rispetto degli accordi di filiera pluriennali siglati con le Organizzazioni maggiormente rappresentative delle micro e piccole imprese manifatturiere italiane.

Battaglia di Confartigianato

In Italia un’unica figura di restauratore di beni culturali Importante traguardo raggiunto dalla categoria dei Restauratori di Confartigianato Imprese nell’annosa battaglia sull’elenco unico dei Restauratori di Beni Culturali, che ha ottenuto un grande riconoscimento giuridico grazie alla sentenza del Tar del Lazio (Sentenza n. 1568/2021), che si è espresso in favore degli operatori del settore. Il giudice, esprimendosi contro la richiesta di un’altra Associazione che chiedeva la creazione di più elenchi dei Restauratori di Beni Culturali in base al titolo di formazione, ha confermato che in Italia esiste essere impresa

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un’unica figura di Restauratore di Beni Culturali così come già riconosciuta anche dal Ministero dei Beni culturali e che tutti coloro che vi sono iscritti hanno gli stessi privilegi di legge. Rigettando tali richieste, la sentenza apre, quindi, alla prossima pubblicazione dell’atteso elenco unico. Come sottolineano i vertici di Confartigianato Restauro, “un unico elenco dei Restauratori di beni culturali abilitati a effettuare lavori di restauro su beni culturali mobili e superfici decorate dell’architettura risolverà la confusione creatasi con la per-

manenza di differenti modalità di riconoscimento. Nell’elenco unico gli iscritti dovranno legittimamente risultare differenziati soltanto in ragione del relativo settore di competenza e non anche, come pretendeva l’Associazione ricorrente, in funzione del “titolo” della rispettiva qualifica”. Confartigianato Restauro esprime grande soddisfazione per il risultato conseguito e per l’impegno della Confederazione su un tema tanto spinoso quanto vitale per molte imprese del restauro associate.


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Credito e imprese

Incremento di prestiti per superare la crisi

I dati dell’Osservatorio di Confartigianato mostrano come l’economia sia imbrigliata da un eccesso di risparmio, con i depositi di famiglie e imprese che salgono di 127,1 miliardi di euro nel corso dei primi undici mesi del 2020. Al contempo si osserva una pesante crisi dell’accumulazione di capitale, che influenza negativamente innovazione e dinamica della produttività: nel terzo trimestre 2020 gli investimenti annualizzati sono scesi ai livelli di quattro anni prima. A livello regionale, a fronte di richieste di moratoria e garanzie sui finanziamenti richieste al Fondo di garanzia, i prestiti alle

imprese segnano in Emilia-Romagna, come a livello nazionale, un aumento. A settembre 2020 prosegue la dinamica positiva dopo quasi nove anni - del trend dei prestiti alle micro e piccole imprese registrando una crescita del +5%, performance migliore rispetto al +2,5% di giugno 2020. I prestiti al totale delle imprese si attestano sul +4,3%, aumento quasi doppio rispetto al +2,1% di tre mesi prima. A ottobre 2020 si sono registrati incrementi dei prestiti alle piccole imprese in tutti i territori emiliano-romagnoli. La crescita maggiore dei prestiti alle piccole imprese si registra a: Modena (+10,4%), Bologna (+8,9%) e Ravenna (+6,5%). I più recenti dati disponibili, aggiornati al 21 gennaio 2021 indicano che le domande arrivate relative alle misure introdotte con i decreti ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’ in Emilia-Romagna sono 145 mila, di cui il 65,7% per operazioni fino a 30 mila euro. Gli importi finan-

ziati ammontano complessivamente a 13.279 milioni di euro. Da un recente studio risulta evidente che le competenze finanziarie degli imprenditori possono condizionare le prospettive economiche delle piccole aziende e la loro resilienza a shock avversi. A livello aggregato, ciò può riflettersi sulla crescita dell’intera economia, soprattutto in paesi come l’Italia dove le piccole imprese rappresentano un’elevata quota dell’occupazione e del valore aggiunto. Nella congiuntura attuale, l’obiettivo di innalzare i livelli di alfabetizzazione finanziaria dei “microimprenditori” sta assumendo una nuova urgenza. La conoscenza degli strumenti finanziari utilizzabili, la capacità di selezionare quelli più adeguati alle proprie esigenze e la consapevolezza dei rischi che possono derivarne sono divenute indispensabili per garantire la continuità stessa dell’attività economica e per progettare il futuro.

Come realizzare il tuo sogno imprenditoriale Con gli esperti di Confartigianato di Forlì è più facile diventare imprenditore. Consulenza e assistenza per tutte le pratiche di inizio attività: dalla valutazione dell’idea imprenditoriale alla verifica di fattibilità, dei requisiti professionali necessari per attività soggette a leggi di settore (impiantisti, acconciatori, centri di estetica, servizi all’auto, autotrasporto, pulizia locali, facchinaggio), sino alla redazione del Business Plan. Dall’individuazione della formula giuridica della ditta, alla predisposizione delle pratiche di iscrizione, variazione e cessazione di attività da inoltrare a Camera di Commercio, Albo Imprese Artigiane, Inail, Inps, Comune, Ausl, Prefettura/Questura un aiuto concreto per non soccombere alla burocrazia.

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Libero mercato per luce e gas

Al via il graduale passaggio Dal 1° gennaio 2021 è iniziata, in modo progressivo, la prima fase della completa liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica, un primo passo che riguarderà soltanto le piccole imprese e alcune microimprese che, appunto, dovranno passare al mercato libero. Il servizio di maggior tutela invece proseguirà per tutte le famiglie e la generalità delle microimprese fino al 2022. Secondo la legge, con il nuovo anno quindi dovranno scegliere un venditore del mercato libero le imprese con una fornitura in bassa tensione, che, secondo la definizione comunitaria, hanno tra 10 e 50 dipendenti e/o un fatturato annuo tra i 2 ed i 10 milioni di euro, e le microimprese (cioè quelle con meno di 10 dipendenti e fatturato annuo non superiore a 2 milioni di euro) che abbiano almeno un punto di prelievo con potenza contrattualmente impegnata superiore a 15kW. Per accompagnare in questo passaggio le circa 200mila piccole imprese interessate, finché non si sceglierà un nuovo venditore sul mercato libero si passerà automaticamente e senza interruzione della fornitura nel Servizio a Tutele Graduali definito dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). Il Servizio quindi consentirà a tutti gli utenti che ancora non hanno scelto un venditore sul mercato libero di non subire alcun tipo di interruzione della fornitura di energia. Nel periodo 1° gennaio 2021 - 30 giugno 2021 l’utenza sarà assegnata in modo transitorio allo stesso fornitore della maggiore tutela che già serve il cliente, con condizioni contrattuali coincidenti con quelle regolate delle offerte PLACET già esistenti (contratti a Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela). Il prezzo sarà in questa prima fase analogo a quello del servizio di maggior tutela, ma ancor più aderen-

te alla volatilità dei mercati all’ingrosso. In particolare per la parte della spesa per la materia energia continuerà a riflettere le variazioni del prezzo dell’energia elettrica nel mercato all’ingrosso, ma sarà basato sui valori consuntivi del PUN. Tutte le altre componenti della bolletta continueranno a essere stabilite dall’Autorità. Dopo questa prima fase di accompagnamento, a partire dal 1° luglio 2021, se ancora non si è scelto un venditore sul mercato libero, la fornitura verrà assegnata a regime e il Servizio a tutele graduali sarà erogato da operatori selezionati con delle gare (ripetute dopo tre anni) a livello di aree territoriali, sempre con le condizioni contrattuali delle offerte PLACET. Le condizioni economiche relative alla Spesa per la materia energia continueranno ad essere basate sui valori consuntivi del PUN, come nell’assegnazione provvisoria e a comprendere corrispettivi a copertura degli altri costi di approvvigionamento e commercializzazione, con una parte definita in base agli esiti di aggiudicazione della gara. Dal 1° gennaio, circa 200mila piccole imprese dovranno scegliere un fornitore di energia elettrica nel mercato libero, perché l’ombrello del mercato tutelato verrà gradualmente chiuso. Dal 2021 la novità riguarderà le piccole imprese (cioè quelle tra 10 e 50 dipendenti e un fatturato annuo tra i due e i dieci milioni di euro) o quelle che, comunque, abbiano un punto di prelievo con potenza impegnata superiore a 15 kilowatt. Confartigianato è come sempre al fianco degli imprenditori per accompagnarli anche in questo cambiamento. Per ulteriori informazioni è possibile contattare lo sportello energia dell’associazione: Fabiola Foschi 0543 452844, o Gianluigi Bandini 0543 452895.

GREEN FOCUS SRL al servizio dell’economia circolare “FAI LA DIFFERENZA” scegliamo la strada giusta Un progetto innovativo di educazione civica col coinvolgimento dei cittadini nel compiere un gesto utile che procura benefici. Prevede l’installazione nel territorio di Riciclatori-Incentivanti chiamati ECO-COMPATTATORI, progettati per rilasciare coupon e benefit, per ogni rifiuto conferito. SCONTI RISERVATI AGLI ASSOCIATI CONFARTIGIANATO

Via M. Sauli, 1/E - 47122 Forlì - p.iva: 04416720409 - info@greenfocus.it - Cell. 348 08 14 653 - 371 37 81 605

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Allarme rosso per gli allestitori fieristici

A rischio 120mila posti di lavoro perché, dopo aver terminato gli allestimenti degli stand, il sabato prima dell’apertura, fissata per il 29 ottobre è stato pubblicato l’ennesimo DPCM che ha bloccato l’appuntamento. Da qui la mobilitazione degli allestitori, che hanno manifestato di fronte alla fiera denunciando la situazione.”

Il comparto fiere continua a essere bloccato dall’emergenza Covid-19 e gli allestitori fieristici sono allo stremo. L’imprenditrice Diana Minghetti, titolare di Meeting Packet Snc, racconta “da febbraio 2020 le fiere sono state sospese, l’unico tentativo di riapertura, a ottobre, con la fiera di riferimento per l’industria manifatturiera, Mecspe di Parma, evento di rilevanza internazionale. Tentativo fallito,

Il gruppo Allestitori si nasce, nato spontaneamente sin dai primi mesi della pandemia, nell’occasione ha protestato per attirare l’attenzione sul settore che, nel 2020, ha fatto registrare fatturati prossimi allo zero, con perdite sino al 90%, ristorate con cifre irrisorie che non coprono neppure l’1% dei mancati incassi. Altri ristori sono stati promessi ma ancora non sono stati erogati. Continua Minghetti “molti di noi hanno anche dovuto anticipare la cassa integrazione ai dipendenti, i numeri parlano di perdite per 2 miliardi di euro e 120 mila posti di lavoro a rischio, senza

considerare che non ci sono prospettive per il 2021. Abbiamo necessità di aiuti legati al fatturato, corrispondenti al danno subito e non ai Codici Ateco, che non rispecchiano la realtà del mercato. Noi vogliamo ricominciare a lavorare. Per questo ci siamo organizzati, per far sentire la nostra voce, chiedendo il prolungamento della cassa integrazione per i dipendenti che a marzo rischiano di essere licenziati e, soprattutto, non possiamo accettare di subire la concorrenza dei preallestiti, imposti dale fiere per obbligo.”

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30 › febbraio 2021


la bacheca

Torna, sulle pagine del bimestrale Essere Impresa, la bacheca dedicata agli annunci degli associati a Confartigianato di Forlì. Accogliendo le numerose richieste da parte dei nostri lettori, verrà ripristinata la bacheca in cui trovano spazio gli annunci di compravendita di macchinari, licenze o attrezzature. I testi saranno pubblicati per due numeri, salvo decadenza degli annunci. Per informazioni o per conoscere le modalità per la pubblicazione del proprio annuncio è possibile inviare una email all’indirizzo bacheca@confartigianato.fo.it o chiamare allo 0543 452811

essere impresa

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Forlì - Via Oriani, 1 Tel 0543 452811 - Fax 0543 452852 www.confartigianato.fo.it Castrocaro Terme e Terra del Sole Piazza Mazzini, 11 - Tel 0543 452950 Civitella di Romagna Piazza Matteotti, 6 - Tel 0543 452980 Forlimpopoli e Bertinoro Via Vecchie Fondine, 31 - Tel 0543 452937 Galeata Via IV Novembre, 12/A - Tel 0543 981240 Meldola Viale Roma, 172 - Tel 0543 452910 Modigliana Corso Garibaldi, 67 - Tel 0543 452960 Predappio Via Roma, 100/B - Tel 0543 452921 Premilcuore Piazza Caduti, 3 - Tel 0543 452920 Rocca San Casciano Piazza Garibaldi, 53 - Tel 0543 452970 Santa Sofia Via Giovannetti, 6 - Tel 0543 452980 Tredozio Via XX Settembre - angolo Vicolo Biscanto, 1 - Tel 0546 943493


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