Essere Impresa luglio 2021

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Anno 11 - Direttore Responsabile Marco Valenti - Mensile di informazione tecnica, economica, professionale - Forlì, viale Oriani, 1 Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale in regime libero D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”

Più forza al territorio Il progetto Cambia Vita promosso dal Comune di Rocca San Casciano ha come obiettivo la riscoperta della qualità della vita nei piccoli comuni collinari e montani. Per dare valore alle realtà in cui la dimensione umana è ancora possibile, in cui la qualità della vita e il sentirsi parte di una comunità compensano la breve distanza dal comune capoluogo. Con Cambia Vita è possibile sperimentare per una settimana la vita di paese, per valutarne i pro e i contro. In questo momento, in cui la pandemia ha comportato un potenziamento dell’utilizzo del lavoro agile e, al contempo, ha favorito la riscoperta dell’Appennino e dei suoi boschi, ben si comprende la decisione di chi ha abbandonato la città per trasferirsi a Rocca San Casciano. L’EDITORIALE: Il presidente Luca Morigi ricorda il ruolo delle piccole imprese nel fronteggiare la pandemia, che, tra chiusure e ristori insufficienti, continuano a resistere. A pagina 3 TERRITORIO: Il comune di Rocca San Casciano col progetto Cambia Vita vuole far conoscere la qualità della vita in un piccolo comune appenninico, immerso nel verde ma a poca distanza dalla via Emilia. Le testimonianze di chi ci vive e lavora. Da pagina 4

IL NOTIZIARIO TECNICO: Novità sulle proroghe estive per le riscossioni, Confartigianato in pressing per un fisco più leggero. Il punto della situazione sulla cassa integrazione. Da pagina 15 a pagina 19 MOVIMENTI: Anap Confartigianato torna a incontrare i cittadini per parlare di sicurezza e prevenzione. Le proposte del Cupla per il post pandemia. Donne Impresa Emilia Romagna nomina la nuova presidente. Donne e giovani, l’effetto Covid sull’occupazione. Da pagina 20


editoriale

Per la ripresa dell’economia

Indispensabile un fisco più leggero

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ulla riforma dell’Irpef il Parlamento ha compreso le ragioni e recepito molte delle sollecitazioni di Confartigianato per un alleggerimento del fisco per chi lavora e produce. Diviene fondamentale che il Governo accolga queste indicazioni e le attui, entro il 31 luglio, in una riforma fiscale orientata allo sviluppo e a misura di micro e piccole imprese. L’intensa attività di lobbying esercitata negli ultimi mesi da Confartigianato ha orientato le scelte su posizioni espresse dalla Confederazione. In particolare, il documento appena licenziato mette in evidenza che la tassazione sui fattori produttivi (reddito e capitale) è più elevata in Italia rispetto alla media europea, che l’IRPEF ha un buon grado di progressività e che non debba essere solo tale imposta a perseguire obiettivi redistributivi. Coglie le indicazioni di Confartigianato anche l’osservazione sul fatto che il sistema fiscale deve essere semplificato attraverso la codificazione dei testi normativi, la “costituzionalizzazione” di alcune parti dello Statuto del contribuente, la cancellazione di tributi minori. Sono in linea con le sollecitazioni confederali anche il rilievo sulla necessità di far evolvere il sistema di tassazione personale verso un sistema duale. In particolare, le Commissioni sostengono che l’unità impositiva dell’IRPEF deve restare l’individuo e non la famiglia, che va abbassata la tassazione sullo scaglione 28.000/55.000 euro e che va previsto un minimo esente IRPEF. Condivise altresì le sollecitazioni di Confartigianato per quanto riguarda il mantenimento del regime forfetario sino a 65.000 euro, con introduzione inoltre di un regime opzionale per chi supera per due anni il limite dei 65.000 euro. Interessante la proposta di trasformare le addizionali regionali e comunali in sovraimposte IRPEF. Recepita la richiesta per introdurre una nuova modalità di rateazione delle somme dovute da dichiarazione, positive anche le indicazioni per reintrodurre l’IRI, superare l’IRAP con un riassorbimento del relativo gettito nei tributi attualmente esistenti, stabilizzare le misure per la riqualificazione energetica e antisismica. Sull’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica anche ai soggetti forfetari, Confartigianato osserva che lo scambio fra digitalizzazione e riduzione degli adempimenti deve essere reale e deve portare all’eliminazione, in primis, del meccanismo del reverse charge.

Viale Oriani, 1 tel 0543 452811 • fax 0543 452852

ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE

Anno XI • n. 04 LUGLIO 2021 redazione@confartigianato.fo.it www.confartigianato.fo.it

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Reg. Naz. Stampa 06185 del 17/2/98 - ROC 5252 Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/1978 Tariffa R.O.C: “Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale in regime libero D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009

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il commento

Quelli che resistono

Le piccole imprese continuano a creare ricchezza › a cura del presidente Luca Morigi

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iccolo è ancora bello? Recentemente il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha affermato che il numero estremamente elevato di micro imprese italiane sarebbe la causa principale della fragilità del sistema produttivo. Eppure, da più di un anno chi fa impresa è stato costretto a convivere con la crisi pandemica e le sue inattese conseguenze. Appena nel 2019 nessuno avrebbe potuto pronosticare una situazione tanto complessa, che avrebbe profondamente ridisegnato non solo il mondo produttivo, ma persino le relazioni. A partire dallo smart working, prima utilizzato marginalmente e solo per particolari categorie di lavoratori, oggi invece così diffuso. E al massiccio ricorso alle tecnologie digitali, divenute improvvisamente essenziali, imponendo anche ai più restii di adeguarsi all’e-commerce, al lavoro da remoto, ai meeting su zoom. Ci sono stati momenti di rabbia ed è facilmente comprensibile la frustrazione di chi ha patito la chiusura dell’attività produttiva per mesi, soprattutto le palestre, il comparto benessere, la ristorazione e l’indotto del settore fieristico, solo per citare quelli più duramente colpiti. E, di certo, i ristori non sono stati adeguati alle perdite registrate. Tuttavia, va ricordato che la crisi non ha risparmiato nessuno, perché l’economia è un sistema e la crisi di un comparto, inevitabilmente, ha ripercussioni sulla globalità delle imprese. Imprese che, oltretutto, sono costrette a confrontarsi con un contesto ostile. Artigiani, micro e piccoli imprenditori, senza ricevere alcun sussidio dallo Stato, sostengono e promuovono l’eccellenza manifatturiera di prodotti fatti interamente in Italia e nel 2019 hanno esportato un valore di quasi 132 miliardi. È quasi superfluo ricordare quali siano le difficoltà per l’impresa o in quali condizioni versino le infrastrutture materiali e immateriali che, troppo spesso, penalizzano l’impegno degli imprenditori, piccoli o grandi che siano. Proprio nel momento in cui le infrastrutture telematiche hanno assunto un’importanza cruciale, persistono aree in cui la connessione a internet è a singhiozzo e la banda larga ancora una chimera. Nelle aree collinari e montane e in quelle interne più lontane dalla via Emilia, le difficoltà, che quotidianamente fronteggiano le imprese, sono aggravate da minori dotazioni infrastrutturali. Eppure la micro e piccola impresa resiste, forte di un legame con il territorio in cui opera che trascende gli interessi economici, crea lavoro e ricadute positive per l’intera comunità di cui è parte. E noi siamo al loro fianco, ogni giorno, accanto alle realtà locali che, dalla metalmeccanica alla moda, passando per l’alimentare, fanno scuola nel loro settore, incarnando la migliore essenza dell’artigianalità. essere impresa

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territorio

Confartigianato di Forlì tra i partner del Comune di Rocca San Casciano

Primo bilancio per Cambia Vita

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l progetto Cambia Vita, da luglio dell’anno scorso, ha permesso agli interessati di soggiornare, per una settimana, gratuitamente a Rocca San Casciano in un immobile di proprietà del Comune per toccare con mano la quotidianità vissuta nel piccolo paese appenninico. Alla base del progetto, c’è proprio la volontà di far provare l’esperienza di un piccolo comune montano, ben servito e poco distante dal comune capofila in termini chilometrici, ma immerso nel verde e circondato dalla bellezza dei crinali della Romagna toscana, caratterizzato da un’elevata qualità della vita, grazie a una comunità inclusiva e disponibile. Lo scorso sabato 26 giugno è stato presentato il primo bilancio del progetto, ufficialmente nato a dicembre 2019 ma più volte bloccato da lockdown e zone rosse, frutto dell’impegno del Comune di Rocca San Casciano, guidato dal sindaco Pier Luigi Lotti e che vede, tra gli altri partner, la collaborazione di Confartigianato di Forlì. Nella cornice del Parco Gramsci, a una anno di distanza dalla presentazione, i promotori hanno fatto il punto della situazione di quanto realizzato i questi mesi, pur estremamente complessi per gli effetti della pandemia. Come spiegato da Maurizio Gardini, neoeletto presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, che ha aperto la sessione degli interventi, il progetto mette al centro la comunità. I piccoli comuni collinari e montani soffrono, da anni, di una lenta emorragia di popolazione a favore delle città poste lungo la via Emilia; paradossalmente la essere impresa

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pandemia ha favorito una riflessione sulla qualità della vita, spingendo molti a ripensare il proprio stile di vita. Tuttavia, per poter essere realmente attrattive, queste realtà necessitano di investimenti in infrastrutture materiali e immateriali: dalla banda larga alla viabilità stradale. Dello stesso segno l’intervento di Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia Romagna, che ha ricordato la grande opportunità offerta dallo smartworking, oggi stabilmente introdotto da importanti realtà aziendali. Questa modalità offre l’opportunità di scegliere di abitare lontano dal luogo di lavoro, in comunità meno frenetiche rispetto alle città della pianura, riscoprendo il piacere di vivere la casa e i propri spazi. Come evidenziato anche dagli altri relatori presenti, la popolazione residente attiva è presidio del territorio, garantendo la manutenzione e la tutela dell’ambiente, elemento prezioso per prevenire il dissesto idrogeologico. Ma ancora più importante, per essere attrattivi, non solo per i potenziali nuovi residenti ma anche per sostenere la riscoperta turistica della zona, la presenza dell’artigianato di servizio, elemento aggregante di ogni comunità. L’obiettivo è favorire la crescita di un tessuto produttivo ecosostenibile, che sappia coniugare i bisogni della comunità, tutelando al contempo le risorse ambientali. Le realtà del territorio possono contrastare lo spopolamento con la presenza in loco di imprese che creano ricchezza economica e benessere sociale, relazioni, rapporti di comunità, qualità della vita della collettività e del turista. Il futuro delle aree interne e delle zone montane dipende quindi anche dalla capacità di sostenere nuove forme di imprenditoria, di economia circolare e innovazione sociale, puntando sulla tradizione, sapientemente coniugata con l’innovazione. Oltre agli interventi dei relatori, la mattina di lavori è stata arricchita dai contributi video di due famiglie che hanno aderito alla prova e successivamente scelto di trasferirsi nel comune rocchigiano, la testimonianza più tangibile della validità dell’iniziativa, che, a oggi, ha visto il tutto esaurito nelle prenotazioni, sospese nei mesi di lockdown e, da maggio, riprese a pieno ritmo.


territorio

Il contributo della Regione

Barbara Lori “più risorse per la montagna”

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ra i relatori presenti alla mattinata di lavori di Cambia Vita, particolarmente apprezzato è stato il contributo di Barbara Lori, assessore alla montagna, aree interne, programmazione territoriale, pari opportunità. L’assessore, presente anche al lancio del progetto nel 2020, ha ricordato che l’assessorato alla montagna è nato proprio nello stesso periodo, da un’intuizione del presidente della Regione Stefano Bonaccini, che ha riconosciuto l’importanza del tema. I territori montani hanno, infatti, ampi spazi di rigenerazione del patrimonio edilizio, valorizzando i servizi ecosistemici, riducendo le diseguaglianze fra territori. L’assessore Lori, intervenendo sui fondi del PNRR, ha evidenziato l’attuale assenza di chiarezza sulle modalità per disporne, quindi l’impossibilità di individuare quali dei progetti, attualmente nel cassetto, potranno essere finanziati, tuttavia la Regione ha messo in campo, in questi anni, interventi che diventeranno strutturali, come il bando Montagna. La Regione nel 2021 ha, infatti addirittura raddoppiato lo stanziamento, prevedendo 20 milioni per il bando rivolto a giovani coppie e famiglie che decidono di andare a vivere in montagna e che potranno ricevere 30mila euro a fondo perduto per acquistare o ristrutturare un’abitazione in uno dei 119 comuni montani dell’Emilia-Romagna. Nel 2020 sono stati 341 coloro che si sono aggiudicati il contributo nella prima graduatoria del Bando Montagna, tuttavia, ha spiegato l’assessore, ci sono state richieste per 61 milioni di euro, segnale evidente che il tema è molto sentito. L’assessore ha ricordato come la pan-

demia abbia accelerato un processo già avviato di riscoperta del territorio, uno sguardo diverso che oggi porta molti a valutare questa opportunità. Chiaramente per essere attrattivo, il territorio montano richiede anche infrastrutture viarie adeguate, il Fondo regionale per la montagna per il periodo 2021-2023 prevede 15 milioni di euro, in parte destinati alla viabilità e alla manutenzione stradale, potenziando la dotazione di servizi, proprio per contrastare l’abbandono e lo spopolamento. Ma non solo, tra le misure previste anche il taglio dell’Irap per le imprese che operano in montagna e gli interventi volti a incrementare la copertura delle reti di telefonia mobile e della banda ultralarga. Barbara Lori spiega anche che si vuole dare uno slancio forte ai servizi all’infanzia e all’istruzione, fondamentali per attrarre giovani nuclei familiari e alla sanità, fondamentale per la vita della comunità, puntando sulle case della salute strutture facilmente raggiungibili dai cittadini, punti di riferimento in cui trovare risposta alla maggior parte dei bisogni in ambito sanitario. L’amministrazione regionale pone grande attenzione alle imprese, riconoscendone la centralità per la capacità di creare occupazione, indotto e ricadute positive in termini di impatto economico e di sostenibilità ambientale e sociale. Il bando attrattività è rivolto alle imprese che esercitano attività diretta alla produzione di beni e di servizi già presenti con almeno una unità locale in Emilia-Romagna o non ancora attive in territorio regionale, ma che intendono investirvi e premierà sia la capacità dei progetti di creare occupazione, sia la sostenibilità ambientale, attraverso interventi di efficientamento energetico, cogenerazione, produzione di energia da fonti rinnovabili, interventi per il riciclo e il riutilizzo dei rifiuti. L’assessore ha concluso sottolineando il grande lavoro svolto dal comune di Rocca San Casciano, comunità accogliente e fortemente impegnata nel processo di valorizzazione del comprensorio, esempio di ciò che viene auspicato dalla Regione per la rinascita dei territori collinari e montani. essere impresa

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territorio

Intervista a Pier Luigi Lotti

Accendiamo la luce su Rocca

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l comune di Rocca San Casciano negli ultimi 15 anni, ha subito la perdita di più di 300 posti di lavoro, a seguito di chiusure o trasferimenti di importanti realtà produttive. Come spiega il sindaco Pier Luigi Lotti, dal 2019 alla guida del piccolo comune “la perdita di posti di lavoro ha determinato un effetto a catena: per cercare lavoro alcuni rocchigiani hanno scelto di trasferirsi in altri comuni, altri hanno iniziato a fare la vita del pendolare, tornando in paese solo la sera, di conseguenza anche i negozi hanno subito importanti contrazioni nelle vendite e molti hanno chiuso, impoverendo ulteriormente il paese. Oggi i residenti possono usufruire di un supermercato e di un negozio di generi alimentari e di piccole attività artigiane, ma l’offerta si è notevolmente ridotta.” Da qui l’idea, nata per caso, da una chiacchierata con alcuni giovani residenti innamorati di Rocca San Casciano, di dar vita a un progetto che potesse far conoscere i vantaggi di una realtà inserita fra le bellezze paesaggistiche dell’Appennino, ma al contempo poco distante dal capoluogo. “Cambia Vita” ha preso le mosse dalla consapevolezza che il comune ha molto da offrire in termini di qualità della vita, un patrimonio che non si vuole disperdere. La tranquillità di un piccolo comune, si coniuga, infatti, con una comunità accogliente e con panorami paesaggistici di grande fascino. La presenza di tutti i servizi essenziali, dalla Casa della Salute, alle scuole elementari e medie e il buon collegamento con la via Emilia contribuiscono a rendere la realtà una valida alternativa alla vita cittadina. Continua il primo cittadino “Cambia Vita è nato a dicembre 2019, lo scoppio della pandemia ha bloccato il progetto, ma paradossalmente lo ha favorito, dando una spinta propulsiva a nuove modalità di lavoro, non in presenza e sempre più diffuse. Smart working e lavoro agile richiedono infatti un collegamento a internet veloce e stabile e finalmente a Rocca c’è questa opportunità, stiamo ultimando i lavori per stendere la fibra e a breve tutto il comune sarà coperto dal servizio, consentendo ai residenti di lavorare comodamente da casa.” Nonostante gli stop imposti dalla pandemia, il progetto ha fatto registrare il tutto esaurito, anche graessere impresa

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zie al rilievo mediatico su Rai e Mediaset, riscosso dall’originalità del progetto. Il boom di richieste è tale che a breve sarà messo a disposizione un secondo appartamento così da poter ricevere più famiglie, anche per un periodo più lungo. Chiarisce Lotti “a oggi sono tre le famiglie che, dopo la prova, hanno scelto di trasferirsi a Rocca San Casciano. Il merito va sicuramente ai ragazzi che animano il progetto, che credono fortemente nelle opportunità di questo territorio e per questo si impegnano per far crescere la comunità di residenti.” L’obiettivo è innescare un circuito virtuoso. La presenza di nuove famiglie e la riscoperta del comprensorio potrebbe spingere qualche imprenditore a trasferire o installare l’attività produttiva nell’area comunale, continua il sindaco “stiamo studiando nuovi incentivi per attrarre le imprese, abbiamo a disposizione interessanti spazi nei siti produttivi; a maggio si è chiuso un bando rivolto alle imprese commerciali e artigiane del territorio per la concessione di contributi a fondo perduto per spese di gestione per agevolare la ristrutturazione, l’ammodernamento, l’ampliamento per innovazione di prodotto e di processo di attività artigianali e commerciali. Siamo una piccola realtà con poche risorse, ma grazie ai fondi della regione quest’anno abbiamo sostenuto le nostre aziende con la riduzione sulla TARI.” Un’opportunità per valorizzare il territorio viene poi dalla Scuola di Falegnameria gestita dal Cnos e che avrà sede proprio nel comune, il comprensorio rocchigiano Continua a pagina 7 ›››


storie di imprese

Chi investe a Rocca San Casciano

La storia dell’Artigianeria di Viola

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iola Pezzani nel 2019 decide di seguire la sua passione per i lavori di una volta, lasciando un posto da dipendente, a tempo indeterminato, a Forlì, dove vive con la famiglia, per aprire un laboratorio di sartoria e maglieria a Rocca San Casciano. Come spiega l’imprenditrice, la scelta del piccolo comune appenninico

nasce da una diretta conoscenza della qualità della vita a Rocca San Casciano, comune in cui vivono i suoi suoceri e in cui la figlia minore frequenta la scuola materna. “È un posto bellissimo in cui crescere, i bambini e i ragazzi possono muoversi liberamente senza rischi di traffico e ci sono tutti i servizi a loro dedicati, c’è persino la piscina.” Con l’apertura della nuova impresa, Pezzani ha riacceso una luce nelle vetrine della centralissima via Cairoli, contribuendo alla vita della comunità; il negozio in cui ha sede l’attività in precedenza era una merceria, attività che l’imprenditrice ha mantenuto, affiancandola alla realizzazione dei suoi capi di sartoria, in maglieria e all’uncinetto. Come lei stessa spiega, nel suo negozio trovano spazio tutte quelle lavorazioni tipicamente femminili e molto diffuse ai tempi delle nonne e oggi riscoperte dalla moda. Il pezzo unico, la personalizzazione in base ai desideri di chi poi dovrà indossare il capo, la cura del dettaglio sono ciò che caratterizzano l’attività sarto-

riale artigianale, che ben si differenzia dall’omologazione della produzione in serie. “Più che una semplice merceria definirei il mio negozio una artigianeria” evocativo neologismo che campeggia anche nell’insegna sulla vetrina, “la vendita e le attività di sartoria, di ricamo all’uncinetto e macramè si uniscono alla riparazione di capi e alla realizzazione di abiti su misura. C’è stata molta curiosità quando ho inaugurato i locali, il 7 settembre 2019 e le persone mi hanno sempre dato una bella risposta, facendomi sentire la benvenuta e parte della comunità.” Continua a pagina 8 ›››

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Accendiamo la luce su Rocca ha una tradizione legata alla lavorazione del legno, creare un legame col mondo dell’istruzione, affinché si formino le professionalità richieste, può dare un’ulteriore spinta propulsiva al settore. Una nota attiene anche all’attrattività turistica, il Covid ha fatto riscoprire il turismo di prossimità e l’area può giovarsi di percorsi sentieristici di varie difficoltà, oggi sistemati e adeguatamente segnalati anche grazie alla collaborazione col Cai Forlivese. essere impresa

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storie di imprese

L’esperienza di Marco Laghi

Antiquitas, un’eccellenza del restauro

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arco Laghi da 27 anni è il titolare di Antiquitas, la bottega del restauro che ha sede a Rocca San Casciano in via Cappelli 1. L’imprenditore nel ripercorrere la sua storia, racconta di aver frequentato il percorso da ebanista restauratore all’Enfap, dando seguito alla sua passione per il restauro e la lavorazione del legno. Una volta terminati gli studi, nel 1984, tuttavia ha trovato lavoro al Poligrafico Cappelli, continuando a coltivare l’amore per l’antiquariato, in un piccolo laboratorio personale. Poi, nei primi anni ‘90, il destino lo ha condotto a concretizzare il sogno, grazie a un docente di restauro conosciuto all’istituto professionale, che lo ha messo in contatto con un ebanista, alla ricerca di un apprendista che lo

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La storia dell’Artigianeria di Viola Un’accoglienza più che positiva che si è trasformata, in questi mesi, in un rapporto di amicizia con molti clienti “è un paese molto carino, che offre tanto, soprattutto dal lato umano, c’è attenzione nei confronti delle persone, è una dimensione più tranquilla rispetto alla città.” L’imprenditrice sottolinea anche la vicinanza con Forlì e il buon collegamento viario fra Rocca San Casciano e la pianura, che in mezz’ora consente di raggiungere il capoluogo. L’entusiasmo di Viola Pezzani si è scontrato con gli effetti di un evento inatteso: la diffusione del Covid-19 e il conseguente lockdown hanno reso la situazione molto complessa: a pochi mesi dall’inaugurazione, l’imprenditrice è stata costretta a una chiusura forzata e proprio la crisi derivata dalla pandemia rende più difficile fare progetti per il futuro, anche se il sogno è quello di far crescere l’attività. La volontà è di continuare a produrre creazioni originali, come quelle già commercializzate e che possono essere ammirate anche sul profilo instagram latramaviola e acquistate nel negozio di via Cairoli 6. essere impresa

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affiancasse nell’attività. L’esperienza gli ha permesso di formarsi sul campo, così da mettere in pratica quanto appreso durante gli studi, affrontando al contempo problematiche differenti e imparando a trattare con clienti e fornitori. Il periodo da dipendente gli ha consentito di completare la formazione scolastica, fornendogli lo spunto per decidere di avviare la propria azienda, dopo aver individuato il locale idoneo all’attività. Come spiega lo stesso Laghi “l’ubicazione del laboratorio consente molto visibilità, affacciandosi sulla Statale 67 ed è ben identificabile da coloro che percorrono la strada. Negli anni Novanta c’era moltissimo interesse per l’antiquariato e grazie alla forte richiesta ho potuto farmi conoscere e creare Continua a pagina 9 ›››


storie di imprese

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Antiquitas, un’eccellenza del restauro un giro di clientela che, ancora oggi, si affida a me e mi consiglia ad altri clienti. Fino al 2008 il mercato era fiorente e la concorrenza numerosa, poi la crisi ha ridisegnato il settore, imponendo uno stop alle vendite di mobili antichi, tanto che molti hanno dovuto abbandonare il comparto.” La lunga fase recessiva, di fatto, ha espulso dal mercato chi non ha saputo investire in qualità e professionalità, aggiunge infatti Laghi “pur nascendo come ebanista specializzato in mobili e portali antichi, nel tempo ho inserito fra le mie attività anche il restauro

di porte e finestre e di fatto non ho mai risentito della crisi, potendo contare su una clientela affezionata e su nuovi clienti che mi scelgono anche grazie al passaparola, di chi si è già rivolto a me. È un lavoro particolare, si trattano pezzi di pregio, ci deve essere una relazione di fiducia, si entra a casa delle persone, indispensabile il rispetto della loro privacy.” La professionalità di Laghi è conclamata e la sua clientela non si limita al forlivese, operando anche a Bologna, a Firenze e nell’area di Ravenna. E continua “la scelta di lavorare a Rocca San Casciano si è rivelata vincente, nel mio lavoro comunque devo muovermi per prelevare e riconsegnare i pezzi da trattare e in un comune più grande, come Forlì, avrei avuto meno visibilità.” Spiega infatti di avere, dal 2005, una vetrina anche nella comune capoluogo, in viale dell’Appennino, ma di fatto oggi è solo un’esposizione “il mercato è cambiato, in passato la ricerca di pezzi e la vendita costituivano una parte determinante del fatturato, oggi l’attività prevalente è il restauro, un’attività artigianale che ha una sua stagionalità, infissi e porte nel periodo estivo o autunnale, se la stagione è mite, e il restauro di mobili negli altri mesi. Oggi c’è meno liquidità, le persone sono più attente a come spendono, tuttavia negli ultimi mesi è cresciuta l’attenzione alla cura della casa. Sicuramente gli incentivi messi a disposizione per le ristrutturazioni stanno creando un’onda lunga che apporta benefici all’intero comparto. Forse anche il lockdown ha portato le persone ad avere più cura dell’ambiente in cui si vive.”

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a cura di Casa Artusi

Casa Artusi, in Romagna rietta e dei nostri Maestri di cucina, e che decidono negli anni di tornare per vivere l’emozione dell’imparare a costruirsi il proprio cibo. Per maggiori informazioni visitare la sezione corsi personalizzati su www.casartusi.it Con la stagione estiva oramai iniziata in Scuola di cucina mettiamo l’accento su materie prime di qualità, buon gusto a cui non si può mai rinunciare e tanto esercizio pratico. Eccovi alcune ricette de La Scienza in Cucina che ben raccontano l’estate artusiana.

R

omagna, terra dell’accoglienza e del sorriso. Vivere un’esperienza di cucina in Casa Artusi ricorda quanto l’ingrediente fondamentale del menu romagnolo sia la cordialità. In questa terra, in Romagna, scrive Artusi: “In Romagna basta che vi siate veduti una volta o due che nasce una confidenza, un affiatamento tale da parere una conoscenza di vent’anni”. Lo confermano tutti i visitatori, i turisti, gli appassionati che mettono piede per la prima volta in Casa Artusi durante i nostri corsi personalizzati dedicati alla Romagna in compagnia di una Ma-

Nella prima ricetta si propone una salsa verde, ottimo accompagnamento dei nostri antipasti estivi, anche se come scrive Artusi “La migliore salsa che

possiate offrire ai vostri invitati è un buon viso e una schietta cordialità”

119. SALSA VERDE Per fare la salsa verde, tritate tutto insieme colla lunetta, capperi spremuti dall’aceto, un’acciuga, poca cipolla e pochissimo aglio. Stiacciate il composto colla lama di un coltello per renderlo fine e ponetelo in una salsiera. Aggiungete una buona dose di prezzemolo, tritato con qualche foglia di basilico, e sciogliete il tutto, con olio fine e agro di limone. Questa salsa si presta bene coi lessi di pollo o di pesce freddi, e colle uova sode o affogate. essere impresa

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Mancando i capperi, possono servire i peperoni. Nella seconda ricetta si propone uno dei piatti emblematici del successo di Pellegrino Artusi non solo culinario ma anche come costruttore di un’identità e di una lingua comune a tavola a tutti gli italiani. La lingua e la cucina ancora una volta intrecciati in un percorso incrociato come quello tra il Romagnolo Artusi e il Toscano Dante.


a cura di Casa Artusi 455. CACCIUCCO Cacciucco! Lasciatemi far due chiacchiere su questa parola la quale forse non è intesa che in Toscana e sulle spiagge del Mediterraneo, per la ragione che ne’ paesi che costeggiano l’Adriatico è sostituita dalla voce brodetto. A Firenze, invece, il brodetto è una minestra che s’usa per Pasqua d’uova, cioè una zuppa di pane in brodo, legata con uova frullate e agro di limone. La confusione di questi e simili termini fra provincia e provincia, in Italia, è tale che poco manca a formare una seconda Babele. Dopo l’unità della patria mi sembrava logica conseguenza il pensare all’unità della lingua parlata, che pochi curano e molti osteggiano, forse per un falso amor proprio e forse anche per la lunga e inveterata consuetudine ai propri dialetti. Tornando al cacciucco, dirò che questo, naturalmente, è un piatto in uso più che altrove nei porti di mare, ove il pesce si trova fresco e delle specie occorrente al bisogno. Ogni pescivendolo è in grado di indicarvi le qualità che meglio si addicono a un buon cacciucco; ma buono quanto si voglia, è sempre un cibo assai grave e bisogna guardarsi dal farne una scorpacciata.

Per grammi 700 di pesce, trinciate fine mezza cipolla e mettetela a soffriggere con olio, prezzemolo e due spicchi d’aglio intero. Appena che la cipolla avrà preso colore, aggiungete grammi 300 di pomodori a pezzi, o conserva, e condite con sale e pepe. Cotti che siano i pomodori, versate sui medesimi un dito d’aceto se è forte, e due se è debole, diluito in un buon bicchier d’acqua. Lasciate bollire ancora per qualche minuto, poi gettate via l’aglio e passate il resto spremendo bene. Rimettete al fuoco il succo passato, insieme col pesce che avrete in pronto, come sarebbero, parlando dei più comuni, sogliole, triglie, pesce cappone, palombo, ghiozzi, canocchie, che in Toscana chiamassi cicale, ed altre varietà della stagione, lasciando interi i pesci piccoli e tagliando a pezzi i grossi. Assaggiate se sta bene il condimento; ma in ogni caso non sarà male aggiungere un po’ d’olio tenendosi piuttosto scarsi nel soffritto. Giunto il pesce a cottura e fatto il cacciucco, si usa portarlo in tavola in due vassoi separati; in uno il pesce asciutto, nell’altro tante fette di pane, grosse un dito, quante ne può intingere il succo che resta, ma prima asciugatele al fuoco senza arrostirle.

697. PESCHE RIPIENE Pesche spicche grosse, poco mature, n. 6. Savoiardi piccoli, n. 4. Zucchero in polvere, grammi 80. Mandorle dolci con tre mandorle di pesca, grammi 50. Cedro o arancio candito, grammi 10. Mezzo bicchiere scarso di vino bianco buono. Dividete le pesche in due parti, levate i noccioli ingrandendo alquanto i buchi ove stavano colla punta di un coltello; la polpa che levate unitela alle mandorle, già sbucciate, le quali pesterete finissime in un mortaio con grammi 50 del detto zucchero. A questo composto unite i savoiardi fatti in bricioli, e per ultimo il candito tagliato a piccolissimi dadi. Eccovi il ripieno col quale riempirete e colmerete i buchi delle dodici mezze pesche che

poi collocherete pari pari e col ripieno all’insù in una teglia di rame. Versate nella medesima il vino e i rimanenti grammi 30 di zucchero e cuocetele fra due fuochi per servirle calde o diacce a piacere e col loro sugo all’intorno. Se vengono bene devono far bella mostra di sé sul vassoio, e per una crosticina screpolata formatasi alla superficie del ripieno, prenderanno aspetto di pasticcini.

Mattia Fiandaca, Gastronomo e collaboratore di Casa Artusi essere impresa

luglio 2021 › 11


i numeri dell’economia

La forza delle piccole imprese

Chiari segnali di ripresa

A

ll’inizio dell’estate 2021 si infittiscono i segnali congiunturali positivi. Gli investimenti e il comparto delle costruzioni trainano la ripresa, mentre il dinamismo della produzione manifatturiera sostiene la crescita dell’export. Le previsioni della Commissione europea pubblicate il 7 luglio indicano una ripresa dell’economia europea e di quella italiana più rapida di quanto atteso in precedenza, con l’attività nel primo trimestre dell’anno superiore alle aspettative e un allentamento più rapido delle restrizioni a seguito del miglioramento della situazione sanitaria. L’economia dell’Italia dovrebbe registrare un incremento del 5% quest’anno e del 4,2 % nel 2022. Rispetto alle previsioni di primavera preceden-

ti, il tasso di crescita del PIL per il 2021 è significativamente più elevato (+0,8 punti percentuali) mentre per il 2022 vi è un ritocco al ribasso (-0,2 punti percentuali). Sulla base di queste previsioni, nel 2022, il PIL reale tornerà al livello precedente alla crisi in tutta l’Unione europea, a eccezione dell’Italia, che il prossimo anno registrerà un livello del PIL inferiore dello 0,3% rispetto a quello del 2019. I dati dell’ufficio studi confederale confermano il miglioramento del clima di fiducia delle imprese a sostegno degli investimenti in Italia, che nel primo trimestre del 2021 registrano una crescita congiunturale del 3,7%, migliore della media europea. Uno dei driver della ripresa è il recupero della domanda estera. Al primo trimestre 2021,

l’export di prodotti manifatturieri in Italia registra, rispetto allo stesso periodo pre pandemia (primo trimestre 2019), un lieve recupero pari al +0,7%. A livello territoriale tale incremento trova spiegazione nel ritorno alla crescita della domanda estera di prodotti manifatturieri in otto delle quindici principali regioni: Lazio (+10,2%), Toscana (+9,4%), Sardegna (+7,2%), Trentino-Alto Adige (+6,5%), Campania (+5%), Abruzzo (+4,8%), Emilia-Romagna (+2,7%) e Veneto (+0,7%).

Export alimenti e bevande ai massimi storici

Netto recupero per il made in Italy L’export di alimentare e bevande, negli ultimi dodici mesi, ha cumulato un valore di 38,2 miliardi di euro. Nei primi quattro mesi del 2021 risulta superiore del 5,2% rispetto allo stesso periodo del 2020 e addirittura del 10,6% rispetto allo stesso periodo del 2019, anno precedente al manifestarsi del virus. L’alimentare è il terzo comparto per recupero dopo computer ed elettronica, la cui domanda è salita per effetto della crescita di smartworking e didattica a distanza e i metalli, la cui crescita è influenzata dall’aumento dei prezzi conseguenti all’escalation delle commodities. La natura anticiclica del comparto dei prodotti alimentari e delle bevande emerge in modo netto anche analizzando la serie storica delle esportazioni che, per quest’anno, salgono al massimo storico del 2,3% del PIL, +0,2 punti essere impresa

12 › luglio 2021

rispetto al 2,1% del 2020 e +0,3 punti rispetto al 2% registrato nel 2019. Nel confronto internazionale, riferito al primo trimestre dell’anno, le esportazioni del settore alimentare in Italia si attestano al +7,5% superiore allo stesso periodo del 2019, a fronte del +4,9% dei Paesi Bassi, del +1,9% della Francia e del +1,2% della Germania. L’analisi dei dati della produzione evidenzia ad aprile 2021 un calo dello 0,2% rispetto a marzo, ma nel trimestre febbraioaprile 2021 la produzione cresce del +3,3% rispetto al trimestre precedente, un ritmo doppio del +1,7% della media della manifattura. Nell’artigianato dei prodotti alimentari e delle bevande operano 34.326 imprese artigiane attive con 150.533 addetti, pari al 62,4% delle imprese del settore e al 32,9% della relativa occupazione.


i numeri dell’economia

Artigianato traino della manifattura

Segno positivo per tredici settori

B

uona performance di 13 dei 24 settori di cui si compone la manifattura: il livello della produzione nei primi quattro mesi del 2021 è superiore a quello del primo quadrimestre del 2019. In alcuni settori si osservano ottimi risultati: aumenti del 10% nel legno, del 9,4% nei mobili, del 9,2% per computer e prodotti di elettronica, del 9,1% per apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche, del 7,3% per vetro, ceramica, cemento (prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi), del 6,2% per altre industrie manifatturiere e del 5% per gomma e materie plastiche. Nei 13 comparti in crescita sono attive 183 mila micro e piccole imprese che danno lavoro a quasi un milione di addetti (956 mila), il 56,9% del totale, superiore al 49,4% degli altri settori manifatturieri. Alta la vocazione artigiana, con 119 mila imprese artigiane e 471 mila addetti, il 28,1% del totale, un peso superiore di oltre sei punti al 21,8% dei restanti settori manifatturieri in cui vi è un ritardo nella ripresa. Tra i fattori di traino della produzione la forte domanda di prodotti per l’edilizia, stimolata dagli interventi incentivati dal superbonus, la maggiore spesa sanitaria per contrastare l’epidemia, la maggiore presenza in casa - con restrizioni alla mobilità e smart working - e lo

svolgimento di attività sportive e ludiche in forma individuale. Ossevando i dettaglio si evidenzia un aumento della produzione del 69,8% per articoli in plastica per l’edilizia, del 56,1% per articoli sportivi, del 47,8% per prodotti in calcestruzzo per l’edilizia, del 46,5% per strumenti per irradiazione, apparecchiature elettromedicali ed elettroterapeutiche, del 34,1% per armi e munizioni, del 22% per giochi e giocattoli, del 21% per elettrodomestici e del 20,5% per coloranti e pigmenti. La ripresa della manifattura si riverbera sulla crescita dell’economia italiana, a cui contribuisce nel primo trimestre del 2021 l’aumento dell’1% del valore aggiunto del settore, il risultato migliore rispetto agli altri maggiori paesi dell’Europa a 27.

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14 › luglio 2021


notiziario tecnico

Consulenza fiscale › a cura di Francesco Bandini MODELLO REDDITI E PROROGA PER I SOGGETTI ISA Recentemente, in sede di conversione del c.d. “Decreto Sostegni-bis”, è stato approvato uno specifico emendamento contenente la proroga del termine per il versamento del saldo 2020 e del primo acconto 2021 delle imposte sui redditi nonché del saldo IVA 2020 a favore dei soggetti ISA. In base alla nuova disposizione i versamenti che scadono nel periodo 30.6 - 31.8.2021 possono essere effettuati entro il 15.9.2021, senza alcuna maggiorazione. Non è prevista la possibilità di utilizzare l’ulteriore differimento di 30 giorni con la maggiorazione dello 0,40%. Resta fissato al 30.6 / 30.7.2021 (con la maggiorazione dello 0,40%) il termine di versamento per i contribuenti “privati”. Con riguardo al versamento del saldo 2020 e del primo acconto 2021 delle imposte sui redditi nonché del saldo IVA 2020, il DPCM 28.6.2021 ha disposto la proroga a favore dei contribuenti interessati dall’applicazione degli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA), compresi i contribuenti forfetari. In particolare i versamenti potevano essere effettuati:  entro il 20.7.2021, senza alcuna maggiorazione;  dal 21.7 al 20.8.2021 con la maggiorazione dello 0,40%.

Anche il nuovo slittamento dei termini quindi:  è riconosciuto (soltanto) ai soggetti “interessati” dall’applicazione degli ISA. Tra i beneficiari sono compresi anche i contribuenti forfetari e i contribuenti minimi. Per tali soggetti pertanto i versamenti che scadono nel periodo 30.6-31.8.2021 possono essere effettuati entro il 15.9.2021, senza alcuna maggiorazione. Come specificato dalla nuova disposizione, la proroga riguarda anche:  i soggetti nei cui confronti sussiste una causa di esclusione dagli ISA;  i soggetti che partecipano a società / associazioni / imprese “interessate” dagli ISA; non interessa le persone fisiche “private” per le quali il versamento va effettuato nel rispetto delle ordinarie scadenze, ossia:  entro il 30.6.2021, senza alcuna maggiorazione;  dall’1.7 al 30.7.2021, con la maggiorazione dello 0,40%. Per le società di capitali con esercizio coincidente con l’anno solare, posto che l’approvazione del bilancio 2020 è stata stabilita entro 180 giorni dall’art. 3, comma 6, DL n. 183/2020, c.d. “Decreto Milleproroghe”, la proroga dei versamenti al 15.9.2021 risulta applicabile anche in caso di approvazione del bilancio nel mese di maggio / giugno. In merito alle somme interessate dalla proroga, la stessa riguarda, oltre al versamento del saldo IRPEF / IRES / IVA 2020 e dell’acconto 2021 IRPEF / IRES, anche i versamenti relativi a:  addizionali IRPEF;

Ora l’art. 9-ter, DL n. 73/2021, c.d. “Decreto Sostegnibis”, introdotto in sede di conversione (il Decreto dopo l’approvazione della Camera deve passare al Senato per l’approvazione definitiva entro il 24.7.2021), prevede un’ulteriore proroga.

 contributi previdenziali (IVS, Gestione separata INPS);

Questa prevede: “per i soggetti che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale, e che dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore al limite stabilito, per ciascun indice, dal relativo decreto di approvazione del Ministro dell’economia e delle finanze, i termini dei versamenti risultanti dalle dichiarazioni dei redditi, da quelle in materia di imposta regionale sulle attività produttive e da quelle dell’imposta sul valore aggiunto che scadono dal 30 giugno al 31 agosto 2021, in deroga a quanto disposto dall’articolo 17, comma 2, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 dicembre 2001, n. 435, sono prorogati al 15 settembre 2021 senza alcuna maggiorazione”.

 imposta sostitutiva rivalutazione beni d’impresa;

 cedolare secca;  acconto del 20% per i redditi a tassazione separata;  IVIE / IVAFE;  diritto CCIAA 2021.

NUOVA SOSPENSIONE DELLA RISCOSSIONE FINO AL 31 AGOSTO 2021 È in vigore dal 30 giugno il D.L. n. 99/2021, che dispone una ulteriore proroga - dal 30 giugno al 31 agosto - dei termini di notifica delle cartelle di pagamento, degli avvisi di accertamento esecutivo e degli avvisi di addebito INPS, la cui scadenza ricade nel periodo tra l’8 marzo 2020 (20 febbraio per i contribuenti Continua a pagina 16 ››› essere impresa

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notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 15

con sede nei comuni della “prima zona rossa”) e il 31 agosto 2021. Poiché i versamenti devono essere effettuati entro il mese successivo alla fine del periodo di sospensione, tale termine verrà a scadenza il 30 settembre 2021. Il nuovo termine non riguarda, invece, le rate della rottamazione e del saldo e stralcio delle cartelle. Cosa viene sospeso La sospensione dei termini di versamento, in scadenza nel periodo dall’8 marzo 2020 al 31 agosto 2021 riguarda le entrate tributarie e non tributarie derivanti da:  cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione;  accertamenti esecutivi emessi dall’Agenzia delle Entrate (art. 29, D.L. n. 78/2010);  avvisi di addebito emessi dall’INPS (art. 30, D.L. n. 78/2010);  atti di accertamento emessi dall’Agenzia delle Dogane e dei monopoli ai fini della riscossione delle risorse proprie tradizionali e della connessa IVA all’importazione (art. 9, comma 3-bis, D.L. n. 16/2012);  ingiunzioni emesse dagli enti territoriali (ai sensi del R.D. n. 639/1910);  accertamenti esecutivi emessi dagli enti locali (art. 1, comma 729, L. n. 160/2019);

Termine per i versamenti sospesi I versamenti oggetto di sospensione devono essere effettuati in unica soluzione entro il mese successivo al termine del periodo di sospensione, vale a dire entro il 30 settembre 2021. Con riferimento alla precedente disposizione (che prevedeva la sospensione dei pagamenti fino al 30 giugno 2021 e, quindi, fissava il termine per il pagamento al 31 luglio 2021) è stato precisato che, in alternativa al pagamento in unica soluzione, il contribuente poteva chiedere la rateazione (art. 19, D.P.R. n. 602/1973). La FAQ n. 3 dell’Agenzia delle EntrateRiscossione precisava, per evitare l’attivazione di procedure di recupero, l’opportunità di presentare la domanda entro il termine di pagamento (che oggi diventa 30 settembre 2021). Veniva, inoltre, chiarito che, durante il periodo di sospensione (quindi, ai sensi del decreto Sostegni, fino al 30 aprile 2021), l’Agenzia delle Entrate-Riscossione non attiverà alcuna nuova procedura cautelare (ad esempio, fermo amministrativo o ipoteca) o esecutiva (ad esempio, pignoramento) (FAQ n. 16 e n. 17). essere impresa

16 › luglio 2021

Sospensione termini di prescrizione e decadenza, notifica di nuove cartelle L’art. 68 del D.L. n. 18/2020 richiama l’applicabilità dell’art. 12 del D.Lgs. n. 159/2015. Tale disposizione disciplina la sospensione dei termini per eventi eccezionali, disponendo che: a) le disposizioni in materia di sospensione dei termini di versamento dei tributi, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali, a favore dei soggetti interessati da eventi eccezionali, “comportano altresì, per un corrispondente periodo di tempo, relativamente alle stesse entrate, la sospensione dei termini previsti per gli adempimenti anche processuali, nonché la sospensione dei termini di prescrizione e decadenza in materia di liquidazione, controllo, accertamento, contenzioso e riscossione a favore degli enti impositori, degli enti previdenziali e assistenziali e degli agenti della riscossione” (comma 1); b) i termini di prescrizione e decadenza relativi all’attività degli uffici degli enti impositori, degli enti previdenziali e assistenziali e degli agenti della riscossione aventi sede nei territori dei Comuni colpiti dagli eventi eccezionali, ovvero aventi sede nei territori di Comuni diversi ma riguardanti debitori aventi domicilio fiscale o sede operativa nei territori di Comuni colpiti da eventi eccezionali e per i quali è stata disposta la sospensione degli adempimenti e dei versamenti tributari, che scadono entro il 31 dicembre dell’anno o degli anni durante i quali si verifica la sospensione, sono prorogati “fino al 31 dicembre del secondo anno successivo alla fine del periodo di sospensione” (comma 2); c) l’Agente della riscossione non procede alla notifica delle cartelle di pagamento durante il periodo di sospensione (comma 3).

Sospensione della compensazione tra credito d’imposta e debito iscritto a ruolo Il comma 2 dell’art. 2, D.L. n. 99/2021 proroga anche il termine, scaduto in realtà al 30 aprile 2021, di sospensione della compensazione tra credito d’imposta e debito iscritto a ruolo. In proposito, si evidenzia che l’art. 28-ter del D.P.R. n. 602/1973 stabilisce che in sede di erogazione di un rimborso d’imposta, l’Agenzia delle Entrate verifica se il beneficiario risulta iscritto a ruolo e, in caso affermativo, trasmette in via telematica apposita segnalazione all’agente della riscossione che ha in carico il ruolo, mettendo a disposizione dello stesso le somme da rimborsare. Continua a pagina 17 ›››


notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 16

Ricevuta la segnalazione, l’agente della riscossione notifica all’interessato una proposta di compensazione tra il credito d’imposta e il debito iscritto a ruolo, sospendendo l’azione di recupero ed invitando il debitore a comunicare entro 60 giorni se intende accettare tale proposta. Al fine di non penalizzare i contribuenti sotto il profilo della liquidità finanziaria, è previsto che la sospensione, fino al 31 agosto 2021, della possibilità di operare detta compensazione su iniziativa dell’Amministrazione finanziaria.

Pignoramenti su stipendi e pensioni La sospensione degli obblighi derivanti dai pignoramenti presso terzi effettuati su stipendi, salari, altre indennità relative al rapporto di lavoro o impiego, nonché a titolo di pensioni e trattamenti assimilati, già prorogata al 30 giugno 2021 (D.L. n. 73/2021), viene ora spostata al 31 agosto 2021. Il datore di lavoro riprenderà ad effettuare le relative trattenute a decorrere dal mese di settembre 2021.

CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO ALTERNATIVO Con un comunicato stampa del 2 luglio 2021 l’Agenzia delle Entrate segnala l’apertura del canale telematico per le richieste del contributo a fondo perduto alternativo ai Cfp automatici, previsto dal Dl Sostegni bis (Dl n. 73/2021, art. 1, commi da 5 a 15). Il provvedimento firmato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha infatti approvato il modello da utilizzare per chiedere il contributo con le relative istruzioni. Dal 5 luglio e fino al 2 settembre, i contribuenti interessati potranno presentare domanda tramite il servizio web presente sul portale Fatture e Corrispettivi, mentre la trasmissione tramite i canali telematici Entratel/Fisconline può essere effettuata dal 7 luglio 2021. Il contributo a fondo perduto, alternativo a quello automatico previsto dal Dl Sostegni bis, è rivolto ai soggetti con un ammontare di ricavi o di compensi non superiore a dieci milioni di euro e può avere un importo massimo di 150.000 euro. Due i requisiti per accedere al sostegno: aver conseguito nel 2019 ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro e aver avuto un calo mensile medio del fatturato e dei corrispettivi dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 di almeno il 30% rispetto al periodo dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2020.

A chi spetta il contributo In base a quanto stabilito dal “Decreto Sostegni bis”, il nuovo contributo è alternativo al contributo “Sostegni bis automatico” (articolo 1, commi da 1 a 3, del Dl

73/2021), di recente erogato a tutti i soggetti che avevano ottenuto il contributo Sostegni nei mesi di aprile e maggio scorsi. Quindi, chi ha i requisiti previsti per ottenere questo nuovo contributo ma ha già ottenuto il contributo “Sostegni bis automatico”, potrà ottenere l’eventuale maggior valore del contributo determinato. Il nuovo contributo a fondo perduto può essere richiesto dai soggetti esercenti attività d’impresa, arte e professione e di reddito agrario, titolari di partita Iva residenti o stabiliti nel Territorio dello Stato, che nel secondo periodo di imposta precedente al periodo di entrata in vigore del decreto (per la gran parte dei soggetti si tratta dell’anno 2019) abbiano conseguito un ammontare di ricavi o di compensi non superiore a 10 milioni di euro. Inoltre, il contributo spetta anche agli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, in relazione allo svolgimento di attività commerciali. Il contributo non spetta invece ai soggetti la cui attività e partita Iva non risulti attiva alla data del 26 maggio 2021, agli enti pubblici (art. 74 del TUIR), agli intermediari finanziari e alle società di partecipazione (art. 162-bis del Tuir).

I requisiti per ottenere il Bonus I requisiti per avere il bonus sono due. Il primo consiste nell’aver conseguito nel 2019 ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro. Il secondo requisito da soddisfare è che l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 sia inferiore almeno del 30% rispetto all’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2020. A differenza dei precedenti contributi a fondo perduto, la norma non prevede l’ottenimento di un contributo minimo per chi ha attivato la partita Iva successivamente al 31 dicembre 2018. Pertanto tutti i richiedenti devono possedere il requisito del calo minimo del fatturato di almeno il 30%.

Come si calcola il contributo Una volta verificato il possesso dei requisiti, per calcolare il contributo spettante, la differenza tra le due medie mensili viene moltiplicata per una percentuale diversa, a seconda che il richiedente abbia precedentemente ottenuto o meno il contributo “Sostegni bis automatico” e a seconda della fascia di ricavi 2019. Se il richiedente ha ottenuto il contributo “Sostegni bis automatico”, le percentuali vanno dal 60% per i soggetti più piccoli (fino a 100.000 euro di ricavi 2019) al 20% dei soggetti più grandi (oltre 5 milioni e fino a 10 milioni di euro), passando dalle percentuali intermedie del 50%, 40% e 30%. Se il richiedente invece non ha ottenuto il contributo “Sostegni bis automatico”, le Continua a pagina 18 ››› essere impresa

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notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 17

percentuali vanno dal 90% per i soggetti più piccoli al 30% dei soggetti più grandi, passando dalle percentuali intermedie del 70%, 50% e 40%. A differenza dei precedenti contributi è non è previsto un importo di contributo minimo, mentre l’importo massimo ottenibile è pari a 150mila euro. Anche in questo caso il richiedente può scegliere tra l’accredito su conto corrente o il riconoscimento del contributo sotto forma di credito d’imposta compensabile sul modello F24.

Come utilizzare il canale telematico Per chi utilizzerà il portale Fatture e Corrispettivi sarà possibile accedere tramite le credenziali Spid, Cie o Cns o quelle rilasciate dall’Agenzia per l’utilizzo dei servizi telematici Entratel e Fisconline. Ok anche all’invio tramite gli intermediari delegati per il Cassetto fiscale o per il servizio di consultazione delle fatture elettroniche o specificatamente incaricati per la richiesta di contributo.

I tempi per l’invio della domanda La trasmissione dell’Istanza può essere effettuata a partire dal giorno 5 luglio 2021 e non oltre il 2 settembre 2021. La procedura web è resa disponibile nell’area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” del sito internet dell’Agenzia delle Entrate a partire dal 5 luglio 2021, mentre la trasmissione tramite i canali telematici Entratel/Fisconline può essere effettuata dal 7 luglio 2021. Entro il 2 settembre, in caso di errore, sarà possibile presentare una nuova domanda per sostituire quella errata.

Commissioni Finanze per un fisco semplice e leggero

Attuare una riforma a misura di Pmi “Il Parlamento ha compreso le nostre ragioni e recepito molte delle sollecitazioni di Confartigianato per un fisco più semplice e più leggero su chi lavora e produce. Ora confidiamo che il Governo accolga queste indicazioni e le attui, entro il 31 luglio, in una riforma fiscale orientata allo sviluppo e a misura di micro e

essere impresa

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piccole imprese”. Questo il commento del Presidente di Confartigianato Marco Granelli sul documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sulla riforma dell’IRPEF approvato il 30 giugno a larga maggioranza dalle Commissioni Finanze congiunte di Camera e Senato. L’intensa attività di lobbying esercitata negli ultimi mesi da Confartigianato ha orientato le scelte su posizioni espresse dalla Confederazione. In particolare, il documento licenziato ieri mette in evidenza che la tassazione sui fattori produttivi (reddito e capitale) è più elevata in Italia rispetto alla media UE e che l’IRPEF ha un buon grado di progressività e non deve essere solo tale imposta a perseguire obiettivi redistributivi. Coglie le indicazioni di Confartigianato anche l’osservazione sul fatto che il sistema fiscale deve essere semplificato attraverso la codificazione dei testi normativi, la “costituzionalizzazione” di alcune parti dello Statuto del contribuente, la cancellazione di tributi minori. Sono in linea con le sollecitazioni confederali anche il rilievo sulla necessità di far evolvere il sistema di tassazione personale verso un sistema duale. In particolare, le Commissioni sostengono che l’unità impositiva dell’IRPEF deve restare l’individuo e non la famiglia, che va abbassata la tassazione sullo scaglione 28.000- 55.000 euro e che va previsto un minimo esente IRPEF. Condivise altresì le sollecitazioni di Confartigianato per quanto riguarda il mantenimento del regime forfetario sino a 65.000 euro, con introduzione inoltre di un regime opzionale per chi supera per due anni il limite dei 65.000 euro. Condivisibile la proposta di trasformare le addizionali regionali e comunali in sovraimposte IRPEF. Nel documento, le Commissioni hanno recepito la richiesta di Confartigianato per introdurre una nuova modalità di rateazione delle somme dovute da dichiarazione: versamento del saldo e del primo acconto in sei rate mensili di uguale importo da luglio a dicembre dello stesso anno; versamento del secondo acconto o in un’unica soluzione entro il 31 gennaio dell’anno seguente o in sei rate mensili di pari importo da gennaio a giugno dell’anno seguente. Vanno nella direzione indicata da Confartigianato anche le indicazioni per Continua a pagina 19 ›››


notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 18

reintrodurre l’IRI, superare l’IRAP con un riassorbimento del relativo gettito nei tributi attualmente esistenti, stabilizzare le misure per la riqualificazione energetica e antisismica. Sull’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica anche ai soggetti forfetari, la Confederazione osserva che lo scambio fra digitalizzazione e riduzione degli adempimenti deve essere reale e deve portare all’eliminazione, in primis, del meccanismo del reverse charge. Positiva la previsione di meccanismi automatici di premialità come nel caso degli ISA, anche mediante l’introduzione di forme di certificazione per riconoscere benefici automatici.

da anche il divieto di licenziamento. Viene introdotto, infatti, un divieto generalizzato per tutti i settori fino al 30/06/2021 mentre per le aziende che potenzialmente rientrano nell’applicazione della CIG in deroga o dell’assegno ordinario, il divieto viene spostato fino al 31/10/2021. Queste ultime, avendo la possibilità di richiedere gli ammortizzatori fino al 31/12/2021, manterranno il divieto di licenziamento anche oltre il 31/10/2021 per tutta la durata di effettiva fruizione degli stessi. In data 30 giugno 2021 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 155 il Decreto Legge n. 99 entrato in vigore nella stessa data.

Consulenza del lavoro

L’articolo 4, comma 2, riconosce ai datori di lavoro delle industrie del tessile allargato e della moda, identificati dai codice Ateco 13, 14 e 15, ulteriori 17 settimane di CIGO per causale COVID-19 fruibili nel periodo compreso tra l’1/07/2021 e il 31/10/2021.

› a cura di Susi Silvani

Per tali settori viene prorogato quindi anche il divieto di licenziamento fino al 31/10/2021.

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE SU CASSA INTEGRAZIONE

DIVIETO DI LICENZIAMENTO E D.L. N. 99 DEL 30 GIUGNO 2021 La Legge 178/2020 prima e il D.L. 40/2021 poi, hanno diversificato gli ammortizzatori sociali in base al settore di appartenenza delle aziende. La Legge 178/2020 aveva previsto 12 settimane di trattamento ordinario di integrazione salariale da collocare tra il 1° gennaio 2021 e il 31 marzo 2021 a favore delle aziende industriali e del settore edile, mentre per le aziende artigiane e del terziario i trattamenti di CIG in deroga e di Assegno Ordinario potevano essere collocati tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021. Di pari passo, con la L. 178/2020 veniva prorogato anche il divieto di licenziamento per tutti i settori fino al 31 marzo 2021. Il D.L. 41/2021, in vigore dal 23 marzo 2021, all’articolo 8 proroga la cassa integrazione COVID-19 mantenendo la differenziazione preesistente tra i settori di inquadramento delle aziende, aggiungendo un’ulteriore differenza anche nel numero delle settimane richiedibili. Il Decreto prevede infatti per le aziende industriali o del settore edile la possibilità di richiedere ulteriori 13 settimane di trattamento ordinario di integrazione salariale dall’1/04/2021 al 30/06/2021, mentre per gli altri settori prevede la possibilità di richiedere ulteriori 28 settimane di assegno ordinario o CIG in deroga dall’1/04/2021 al 31/12/2021. Da qui parte anche un’ulteriore spaccatura che riguar-

Ripresi da tutte le leggi e decreti qui esaminati, restano invariati i casi di non applicazione del divieto di licenziamento che possiamo così riepilogare:  cessazione definitiva dell’attività d’impresa;  cessazione conseguente alla messa in liquidazione della società senza continuazione, anche parziale, dell’attività, nei casi in cui nel corso della liquidazione non si configuri la cessione di un complesso di beni o attività che possano configurare un trasferimento d’azienda o di un ramo di essa;  stipula di un accordo collettivo aziendale, con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale, che prevede l’incentivo alla risoluzione del rapporto di lavoro;  fallimento, quando non sia previsto l’esercizio provvisorio dell’impresa o ne sia disposta la cessazione;  lavoratori già impiegati nell’appalto, che siano riassunti a seguito di subentro di nuovo appaltatore in forza di legge, di contratto collettivo nazionale di lavoro o di clausola del contratto di appalto. Oltre a queste cause di licenziamenti per giustificato motivo oggettivo esclusi dal divieto per espressa previsione normativa, resta sempre valida la possibilità di interrompere il rapporto di lavoro per causa diverse dal giustificato motivo oggettivo, quali ad esempio, il licenziamento per giusta causa o giustificato motivo soggettivo, per superamento del periodo di comporto, durante il periodo di prova, per raggiunti limiti di età ai fini della fruizione della pensione di vecchiaia, l’interruzione al termine del periodo di apprendistato, il licenziamento per i lavoratori domestici o ad nutum del dirigente. essere impresa

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movimenti

anap

Primo appuntamento al mercato di Forlimpopoli

Anap Confartigianato Forlì incontra i cittadini

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itornare a incontrarsi, riprendere il dialogo interrotto dalla pandemia. È questo l’obiettivo che si è posto il consiglio di Anap (Associazione Nazionale Anziani e Pensionati) Confartigianato Forlì organizzando la presenza di un gazebo informativo del movimento, nei mercati cittadini del comprensorio. Il debutto è avvenuto a Forlimpopoli; giovedì 17 giugno, è, infatti, stato allestito nell’ambito del mercato settimanale lo stand Anap per sensibilizzare i cittadini, in primis sul tema della sicurezza. Come riportano le cronache, complici anche i timori legati al Covid-19, si moltiplicano i casi di tentativi di truffa a opera di malfattori che si fingono operatori sanitari e che cercano di carpire la fiducia degli malcapitati per entrare nelle abitazioni e sottrarre denaro e gioielli. Ma non solo, con l’avvicinarsi del termine per il passaggio dal mercato tutelato dell’energia, sono frequenti i tentativi posti in essere dai truffatori, che millantando false credenziali come operatori di gestori di note multiutility, cercano di appropriarsi di dati bancari. Fenomeni che devono essere resi noti per scongiurare il rischio di cadere nel raggiro, segnalando prontamente alle forze dell’Ordine eventuali contatti, senza paura o vergogna. Spiega il presidente di Confartigianato Forlì, Luca Morigi “il materiale distribuito dai nostri volontari mira ad aiutare i cittadini a riconoscere comportamenti sospetti, dando suggerimenti di facile applicazione come evitare di comunicare a

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persone sconosciute i nomi dei propri familiari e gli spostamenti quotidiani che si fanno, né tantomeno rivelare l’indirizzo di casa. L’attenzione è la prima forma di difesa che ciascuno può attuare. Ma l’idea del gazebo nasce da un progetto più ampio, ritrovare la socialità, interrotta in questi mesi, pur nel rispetto del distanziamento e dell’utilizzo di dispositivi di protezione. I lunghi mesi di lockdown e la progressiva riduzione delle opportunità di incontro ha avuto effetti devastanti anche sul benessere psichico delle persone. Ora che la diffusione del vaccino sta contrastando l’incidenza del virus, vogliamo tornare a proporre momenti di incontro all’aperto, in piena sicurezza.” L’Associazione Pensionati di Confartigianato promuove eventi culturali, gite e organizza appuntamenti informativi e di svago, pensati proprio per favorire un invecchiamento attivo, l’ultimo dei quali la visita guidata ai musei San Domenico per la mostra dedicata a Dante.


anap

movimenti

L’attività di Anap

Sempre vicino ai più fragili

L

a pandemia da SarsCov-2 ha messo a dura prova l’intero sistema socio, economico e sanitario, limitando fortemente non solo le libertà individuali, ma colpendo duramente le fasce più deboli, gli anziani. Giuseppe Mercatali, coordinatore e consigliere del movimento a Forlì chiarisce “l’Associazione Anziani e Pensionati di Confartigianato da oltre

quarant’anni ha come obiettivo principale, quello di garantire a tutti i cittadini anziani, senza limitazioni di sesso, età, etnia e condizione sociale, lo sviluppo della propria personalità tramite la giusta soddisfazione, sia a livello individuale sia collettivo, dei bisogni morali, intellettuali e materiali dell’individuo. La pandemia ha evidenziato tutte le criticità del sistema sanitario,

Dopo pandemia

Le proposte del CUPLA Il CUPLA (Comitato Unitario Pensionati Lavoro Autonomo) al quale aderiscono i Sindacati e le Associazioni di Anziani e Pensionati di Confartigianato, Confagricoltura, Confcommercio, Cna, Coldiretti, Confesercenti, Casartigiani e Cia ha recentemente incontrato il Ministro per le disabilità, Erika Stefani. All’incontro ha partecipato il Coordinatore Nazionale, Gian Lauro Rossi, che ha sottolineato la grande solerzia del Ministero nella concessione dell’incontro, che non era affatto scontata, nonché la qualità della discussione che ha consentito di verificare l’attenzione del ministro Stefani sul documento del Cupla per il dopo pandemia. Nell’incontro è stato ribadito l’impegno del Ministero affinché i temi sollevati (non autosufficienza, tavolo permanente di confronto, maggiore coinvolgimento dei CUPLA Regionali), possano trovare una evoluzione positiva, garantendo una continuità del dialogo. Rossi sottolinea che è stata trasferita nelle sedi istituzionali l’immagine di un CUPLA partecipativo, teso al benessere degli anziani e dei soggetti più fragili.

colpendo gli anziani, i soggetti più fragili e non autosufficienti, isolandoli in un lungo e deleterio oblio. L’Anap, durante tutto il periodo della pandemia, ha voluto sensibilizzare la popolazione, attraverso le proprie sedi territoriali, non solo con materiale informativo, ma con attività e iniziative di sostegno psicologico e vicinanza.” E continua “Anap Confartigianato auspica che il Recovery Plan diventi uno strumento fondamentale non solo per stimolare la ripresa economica, ma per introdurre riforme radicali in campo sociale e sanitario. I disagi economici e psicologici degli anziani hanno subito un incremento preoccupante, aggravando il problema della solitudine mentre l’introduzione delle novità tecnologiche introdotte dal Governo, come lo Spid, hanno aumentato il gap tecnologico e informatico con le generazioni più giovani.” E conclude “RSA, strutture pubbliche o private, devono subire un cambiamento epocale oggi troppo arretrate e inadeguate per fornire la corretta assistenza. Serve quindi un intervento necessario e mirato per migliorare la condizione delle strutture assistenziali.”

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movimenti

Donne Impresa Emilia-Romagna

Eletta Cinzia Ligabue alla presidenza

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inzia Ligabue succede a Emanuela Bacchilega alla presidenza regionale di Donne Impresa, l’elezione è avvenuta nel corso della settima edizione del “Summer Camp” del Gruppo, realizzato a fine giugno, a cui hanno preso parte oltre quaranta imprenditrici. “Non posso che essere contenta per questo nuovo impegno che mi trasmette molta carica - ha affermato a caldo la neo eletta presidente Cinzia Ligabue -. Questo lunghissimo lockdown ci ha catapultato in una gravissima crisi e, in questo contesto, le donne sono tra coloro che hanno pagato i prezzi più alti. Pensare di poter essere d’aiuto a tutte le imprenditrici mi fa veramente felice. Nel mio programma di lavoro questo è ben presente, così come l’impegno di essere al fianco di tutte le ragazze giovani per creare nuovi stimoli a diventare imprenditrici. È una scelta che rende liberi, non tanto dall’orario di lavoro perché quello è interminabile, ma libere nel modo di pensare, di agire, di potersi circondare di persone interessanti, di poter esprimere la propria creatività. Una libertà molto particolare che cercherò di fare comprendere nella sua essenza”. “Il Gruppo Donne Impresa è una parte molto importante della nostra federazione regionale - ha detto il presidente di Confartigianato Emilia-Romagna, Davide Servadei nel suo intervento al Summer Camp -. Oggi finisce il mandato della precedente presidenza e di una squadra che ha molto ben lavorato, ma abbiamo la certezza che la nuova

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compagine farà altrettanto bene. È certamente un momento delicato, siamo di fronte alla ripartenza di tutto il mondo economico. Quello di oggi è un primo passo che dà il senso della nostra capacità di farci trovare pronti per le prossime sfide. Il Gruppo Donne Impresa è caratterizzato da un alto dinamismo operativo; la parte formativa che fa parte integrante di questa due giorni lo dimostra. L’obiettivo è quello di diffondere una preparazione sempre più alta per le imprenditrici, non a caso Donne Impresa è una fucina della classe dirigente di Confartigianato, ciò che importa di più è la partecipazione attiva del mondo femminile a tutto il sistema Confartigianato”. Cinzia Ligabue succede a Emanuela Bacchilega, presidente di Confartigianato Ravenna, ed eletta alla carica di vicepresidente nazionale del Movimento Donne Impresa. “Questo Summer Camp ha rappresentato un momento importante sia per l’elezione del nuovo gruppo dirigente di Donne Impresa Emilia-Romagna, al quale auguro un buon lavoro in un momento importante e anche difficile per tutto il Paese, sia per il momento seminariale che ci ha permesso di approfondire temi importanti come quello del credito alle imprese, grazie al contributo di Donatella Zuffoli, responsabile credito di Confartigianato Ferrara”, ha sottolineato la presidente uscente Emanuela Bacchilega. Il “Summer camp” ha visto la presenza di ospiti importanti. Accanto ai massimi dirigenti regionali: il già citato presidente Davide Servadei e il segretario Amilcare Renzi, hanno partecipato ai lavori Daniela Biolatto, presidente nazionale del Gruppo Donne impresa di Confartigianato, la consigliera regionale Roberta Mori, delegata dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna, Sonia Alvisi, consigliera regionale di Parità, Licia Redolfi dell’Osservatorio Mpi di Confartigianato, che ha presentato i dati sull’imprenditoria femminile in regione e sul ruolo che le donne imprenditrici avranno in questa fase di ripresa economica. Importante la presenza istituzionale che ha permesso di fare il punto sulle politiche della Regione Emilia-Romagna sull’imprenditoria femminile. Come ha ricordato la consigliera Continua a pagina 23 ›››


movimenti

Effetto Covid

Giovani, scuola e lavoro

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Italia presenta un ritardo strutturale sui segmenti del mercato del lavoro composti da giovani e donne. In particolare, nel 2020, il Paese è al penultimo posto in Europa sia per tasso di occupazione delle donne sia per quello dei giovani under 30. Dopo cinque anni di attenuazione, torna a salire la quota di giovani tra 15 e 29 anni che non sono occupati né impegnati in percorso di istruzione o attività formativa che si attesta al 23,3%, quasi dieci punti superiore al 13,7% della media europea: l’Italia è il paese dell’Unione con il valore più elevato di questo indicatore. In Italia la quota di giovani under 30 che studiano - o sono in formazione - e che lavorano è pari al 3,8% del totale ed è sensibilmente inferiore rispetto alla media dell’Unione europea a 27 pari al 13,5%. In par-

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Eletta Cinzia Ligabue alla presidenza regionale Roberta Mori, la Regione si è dotata di un “Fondo regionale per l’imprenditoria femminile e women new deal” con una dotazione finanziaria di partenza di un milione di euro nel 2021 e operativo dopo l’estate, per favorire l’avvio, la crescita e il consolidamento di attività imprenditoriali a conduzione femminile, con la maggioranza dei soci donne e professioniste. Si tratta di contributi a fondo perduto fino a un massimo di 30mila euro le micro e piccole imprese, anche in forma associata, e le singole partite Iva che operano sul territorio regionale da non più di cinque anni.

ticolare, la Germania - che ha un modello di lunga tradizione di formazione duale che alterna scuola e lavoro - evidenzia una quota di giovani che studiano e lavorano pari al 24,7%, che tra gli under 30 tocca il massimo del 34% per i giovani tra 20 e 24 anni mentre il Italia la quota sale di poco attestandosi sul 4,2%. Un importante canale di ingresso per i giovani nel mercato del lavoro è costituito dall’apprendistato. Nel corso del 2020 questa tipologia contrattuale ha registrato segnali di tenuta, con il minor saldo negativo tra le forme contrattuali diverse dal lavoro a tempo indeterminato. Altro spunto positivo proviene dalle trasformazioni di rapporto di lavoro: lo scorso anno sono saliti del 9% le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo, in netta controtendenza rispetto a quelle a tempo determinato, che crollano del 22%. La maggiore diffusione dell’apprendistato nelle imprese artigiane si conferma anche nel difficile contesto della crisi da Covid-19: per il 2020 il 9,5% delle assunzioni delle imprese artigiane sono previste con contratto di apprendistato, a fronte di una media del 6,8%. L’incidenza massima di apprendisti nell’artigianato, pari al 12,8%, si raggiunge nei comparto servizi, quota quasi doppia rispetto alla media di settore del 7%. Per lo sviluppo di queste competenze, sempre più rilevanti per il mercato del lavoro e in particolare per quello giovanile, sono essenziali le esperienze formative oltre che quelle lavorative. In questo ambito l’Italia ha una rilevante patrimonio di istruzione tecnico-professionale con una diffusa rete di 3.858 scuole tecnico-professionali, di cui 2.345 istituti tecnici e 1.513 istituti professionali. Nel 2017, l’Italia registra una spesa pubblica per l’istruzione, dal livello primaria al livello terziario, del 3,9% del PIL, inferiore di 1,1 punti percentuali rispetto alla media dell’OCSE (2020). Una più bassa retribuzione degli insegnanti in Italia si associa a una minore efficacia del sistema formativo: sulla base dell’ultima rilevazione sulle competenze di base degli studenti quindicenni, l’Italia ha ottenuto un punteggio inferiore alla media OCSE in lettura e scienze e in linea con la media in matematica. essere impresa

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Confartigianato Forlì, grazie al consorzio CENPI, offre un servizio gratuito di consulenza per utenze Energia e Gas alle imprese Associate e alle Famiglie. È un momento in cui il mercato energetico è in forte cambiamento: il passaggio dalla maggior tutela al libero mercato che ci sarà da ora per tutto il prossimo anno, crea non pochi disagi e caos alle famiglie e alle imprese. L’Associazione è presente e attiva anche su queste dinamiche: contatta lo 0543 452811, per avere tutte le informazioni che riguardano sia l’azienda che la casa. ARERA, autorità del mercato energetico, ha riconosciuto al Cenpi e all’Associazione Confartigianato, il ruolo di “partner affidabile e professionale”.

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categorie e mercato

Comparto Benessere

Fidati solo di mani esperte Con l’arrivo della stagione estiva, riparte la campagna di sensibilizzazione contro l’abusivismo nel settore estetica e acconciatura. È importante ribadire che solo le imprese regolari offrono servizi professionali, con prodotti testati e con la massima garanzia di igiene e sicurezza, fondamentale soprattutto in questo delicato momento in cui la pandemia non è ancora sconfitta. Solo gli imprenditori in regola con gli adempimenti previsti dagli enti preposti al controllo sono veri “consulenti del benessere”, professionisti in grado di offrire un trattamento che contribuisce all’equilibrio psicofisico del cliente, curandone l’immagine e l’autostima. Rivolgersi ad ambulanti e abusivi non è solo un reato, ma espone il cliente a gravi rischi per la salute. Infine, ma non certo per importanza, Confartigianato auspica che sia intensificata l’attività di contra-

sto al fenomeno dell’abusivismo, piaga che affligge pesantemente il settore, da attuarsi attraverso un’azione coordinata con i territori, in sinergia con i locali Organismi di vigilanza affinchè le norme che già esistono vengano fatte rispettare severamente, sanzionando i comportamenti lesivi della libera e leale concorrenza tra imprese. Per informazioni contattare Fabiola Foschi allo 0543 452844

Con Cenpi

Il futuro è Elettrico Il futuro delle automobili è elettrico. Le limitazioni alla circolazione per le auto inquinanti sono sempre più frequenti e gli incentivi per la mobilità a emissioni zero sono sempre più interessanti. Per questo Confartigianato, attraverso il Cenpi vuole offrire a un prezzo competitivo alcuni tra i modelli più avanzati di stazioni di ricarica per auto e bici elettriche. Fornirsi di una stazione di ricarica elettrica in azienda è una dimostrazione concreta di impegno per la tutela dell’ambiente oltre che un servizio in più a disposizione di clienti e dipendenti. La power station - geolocalizzata e presente negli itinerari calcolati dai navigatori di bordo - è facilmente rintracciabile da qualsiasi utente interessato a fare il ‘pieno’. Con Cenpi è possibile entrare a far parte di una rete di imprenditori che hanno a cuore l’ambiente e che scelgono di risparmiare investendo sull’energia pulita. Ma non solo: wallbox, colonnina o rastrelliera per le bici elettriche sono un’opportunità di business. Ma anche a casa è possibile avere energia a km 0! Semplice, comodo, zero pensieri, con Cenpi, per avere sempre disponibile nel confort della propria abitazione una power station in tutto e per tutto adatta alle proprie esigenze. Le Wallbox sono disponibili in differenti tipologie e capacità di portata. La procedura di ricarica è sicura, facile e veloce. Per informazioni contatta lo 0543 452811 essere impresa

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categorie e mercato

Odontotecnici

Continua la battaglia per il profilo professionale filiera della tutela della salute dentale. L’approvazione di una norma in tal senso sarebbe quanto mai opportuna e urgente anche alla luce del diritto europeo sul versante della valutazione di conformità, della vigilanza, della sorveglianza sul mercato e della tracciabilità dei dispositivi, che i limiti dettati dal profilo attualmente in vigore rendono di difficile se non impossibile applicazione.

Si apre un nuovo spiraglio nella ormai ventennale battaglia condotta da Confartigianato per ottenere il riconoscimento di un profilo professionale adeguato al ruolo e alla professionalità dell’odontotecnico, la cui attività è a tutt’oggi regolata dal Regio Decreto del 1928. Il nuovo profilo professionale, predisposto dalla competente Direzione Generale del Ministero della Salute nel lontano 2007, il cui iter era stato interrotto dall’intervenuta revisione del Titolo V della Costituzione, era stato successivamente riproposto attraverso motivata istanza di riconoscimento della professione sanitaria dell’odontotecnico ai sensi della Legge 3/2018 cd. “Legge Lorenzin”, ma aveva ricevuto il diniego dello stesso Ministero, decisione che Confartigianato aveva deciso di impugnare, proponendo ricorso al TAR del Lazio, a tutt’oggi senza esito. In tale contesto, le organizzazioni di rappresentanza della categoria hanno iniziato un percorso a livello politico di verifica di possibili alternative all’iter previsto dalla Legge 3/2018, che ha portato alla presentazione in Senato del DDL 2203, a firma della Sen. Paola Boldrini, alla quale va il ringraziamento di Confartigianato Odontotecnici per la sensibilità dimostrata nei confronti di una tematica di grande impatto sul benessere della collettività. Il testo proposto ricalca sostanzialmente lo schema di profilo professionale già approvato dal CSS nel 2007 e quindi già legittimato dal massimo organismo scientifico del Ministero della salute e prevede l’istituzione della professione sanitaria di odontotecnico, da inserire nel quadro delle professioni sanitarie, quale professione afferente all’area tecnico-assistenziale della essere impresa

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La professione è al centro di un poderoso rinnovamento, dal 26 maggio è in vigore il Regolamento europeo 745/2017, che ha introdotto importanti novità sul piano della trasparenza e della sicurezza dei dispositivi medici stabilendo regole chiare per rendere disponibili ai pazienti dispositivi medici innovativi e sicuri. I controlli pre e post-commercializzazione dei prodotti, la creazione di un sistema di identificazione unica del dispositivo che faciliti anche il richiamo dei prodotti difettosi e contribuisca a lottare contro i dispositivi contraffatti, ma anche la maggiore responsabilizzazione dei fabbricanti, sono gli elementi maggiormente qualificanti della norma, mirati ad accrescere la sicurezza e la trasparenza dei prodotti. Confartigianato Odontotecnici ritiene che, proprio nell’ottica della massima trasparenza nei confronti dell’utilizzatore, questi aspetti debbano essere resi noti a coloro che fruiscono dei dispositivi odontoiatrici e per farlo ha voluto diffondere alcune “pillole” informative a diretto beneficio dei cittadini. La norma europea ribadisce con forza la centralità del ruolo dell’odontotecnico, tenuto a una serie di adempimenti direttamente correlati con la sicurezza dei dispositivi prodotti. L’odontotecnico è ben consapevole dell’importanza del rispetto delle norme in tutte le fasi della produzione ed è tenuto a rilasciare una serie di informazioni a corredo della protesi, una sorta di carta d’identità nella quale sono contenute tutti gli elementi utili a garantirne tracciabilità e sicurezza. Per questo Confartigianato ha promosso una campagna di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini affinché esercitino il diritto di richiedere al proprio dentista la certificazione di accompagnamento che attesti la conformità del proprio dispositivo. L’auspicio è quello che divenga una prassi, nell’ottica di una sempre maggiore trasparenza e sicurezza a beneficio della salute collettiva.


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Cresce la fiducia

Costruzioni e manifattura trainano la crescita del PIL La nuova rilevazione dell’ufficio studi di Confartigianato sul clima di fiducia delle imprese indica una forte accelerazione della tendenza positiva, in atto da dicembre 2020, raggiungendo il livello più elevato da febbraio 2018. Il miglioramento della fiducia delle imprese è diffuso a tutti i comparti. Un confortante segnale statistico, che conferma la ripresa in corso, viene dalle attese sugli ordini, che a maggio sono in territorio positivo in tutti i settori e in marcata crescita rispetto ad aprile. Il saldo più elevato si registra nel manifatturiero (+15,6) e nei servizi di mercato (+13,2), proprio quest’ultimo segna il miglioramento più accentuato (+11,9 punti rispetto ad aprile 2021). Il ritorno in territorio positivo dell’indicatore sul-

le attese degli ordini è avvenuto a fine 2020 per le imprese del manifatturiero e delle costruzioni mentre si è ritardato fino ad aprile 2021 per le imprese dei servizi di mercato e per il commercio. Nel confronto internazionale la manifattura in Italia ha performance migliori di quella di Spagna (-2,1%), di Germania (valore aggiunto invariato) e di Francia (+0,2%), mentre la dinamica delle costruzioni in Italia è in controtendenza rispetto alla flessione rilevata in Germania (-4,9%) e Spagna (-4,2%) e sopravanza la crescita registrata in Francia (+0,5%). Nel nostro paese, il solo settore delle costruzioni (+871 milioni di euro di valore aggiunto nel primo trimestre 2021) giustifica pressoché interamente la variazione comples-

siva (+886 milioni di euro) del valore aggiunto dell’economia italiana, che sostiene la crescita del PIL del +0,1%, in rialzo rispetto alla stima preliminare diffusa il 30 aprile scorso, quando la variazione congiunturale del PIL era stata del -0,4%. Da segnalare che, con questa revisione, il PIL dell’Italia è in controtendenza rispetto al calo dell’Eurozona, dove il PIL segna una flessione dello 0,3%.

E-commerce in crescita

Quelli che vendono in rete

Il 2020, anno della pandemia, sarà ricordato anche come quello del boom del commercio elettronico. Nell’ultimo anno le vendite di e-commerce sono salite del 34,6%, arrivando a raddoppiare nell’arco degli ultimi quattro anni: nel 2020 l’indice del valore delle vendite di e-commerce è essere impresa

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aumentato del 104,8% rispetto al livello del 2016, con una accelerazione della crescita nell’ultimo triennio: con il tasso di incremento che passa dal +12,1% del 2018 al 18,3% del 2019 fino al 34,6% dello scorso anno. L’escalation dell’e-commerce, se da un lato ha determinato lo spiazzamento di vendite sui canali tradizionali, dall’altro ha stimolato la reattività di un’ampia quota di piccole imprese che hanno diversificato i canali di vendita, intensificando l’uso di quello digitale. Nel corso dell’emergenza sanitaria, sono raddoppiate le MPI che

vendono online: le imprese tra 3 e 49 addetti che fanno vendite di e-commerce tramite il proprio sito web sono passate dal 9% di prima dell’emergenza all’attuale 17,2%, con un aumento di +8,2 punti percentuali, mentre quelle che vendono tramite comunicazioni dirette come e-mail, moduli online e social network, sono salite dal 15,6% pre emergenza, all’attuale 27,8%. Prossima al raddoppio anche la quota di MPI attive nella vendita mediante comunicazioni dirette che sono passate dal 15,6% pre emergenza, al 27,8%.


categorie e mercato

Accolta richiesta di Anara al Ministero

Posticipato il termine del passaggio a PagoPa Anara Confartigianato ha ottenuto la proroga dal Ministero delle Infrastrutture sulla migrazione alla piattaforma PagoPa per i pagamenti delle operazioni di revisione. La migrazione alla piattaforma PagoPa per i pagamenti delle operazioni di revisione non scatterà quindi dal 13 luglio ma inizierà gradualmente da settembre. Il Ministero dei Trasporti ha recepito le ripetute sollecitazioni di Anara Confartigianato per evitare disfunzioni e discontinuità nel servizio revisioni a danno dei centri di controllo e dei cittadini. Secondo quanto formalmente comunicato dal Ministero dei Trasporti dal 14 luglio continuerà a essere applicata la procedura attualmente in uso tramite il canale PosteMotori. I Revisori auto di Confartigianato si sono a lungo battuti affinché l’iter per l’entrata a regime del nuovo sistema avvenisse in modo da garantirne la piena funzionalità. I Revisori Auto di Confartigianato avevano più volte manifestato la preoccupazione che la transizione al nuovo sistema, in tempi molto ristretti, potesse causare disservizi e criticità per le aziende associate, con ripercussioni anche per i consumatori: la funzionalità del meccanismo è essenziale per l’operatività dei centri di controllo e non può subire interruzioni. Altra incognita motivo di disagio, su cui Anara Confartigianato aveva chiesto chiarimenti, atteneva alla validità dopo il 13 luglio dei titoli di pagamento già acquistati (prepagati, bollettini di

c/c postale). Per Confartigianato è indispensabile che la migrazione al nuovo sistema sia gestita in modo da garantire la continuità e la piena funzionalità della procedura, al fine di scongiurare il rischio di black-out dell’attività dei centri di controllo.

Autotrasporto

Al via le deduzioni forfetarie Confartigianato Trasporti esprime soddisfazione per il comunicato ufficiale da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze degli importi relativi alle agevolazioni fiscali 2021 per gli autotrasportatori, inerenti al periodo d’imposta 2020 e relative indicazioni operative dell’Agenzia delle Entrate per compilare la dichiarazione dei redditi. Il MEF ha fissato le misure agevolative relative alle deduzioni forfetarie per spese non documentate a favore degli autotrasportatori nel 2021 in misura pari a quelle stabilite per l’anno precedente. Pertanto, per i trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore oltre il Comune in cui ha sede l’impresa (autotrasporto merci per conto di terzi) è prevista una deduzione forfetaria di spese non doContinua a pagina 30 ›››

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categorie e mercato

Aumento dei costi delle materie prime

A rischio gli investimenti “L’attuale escalation dei prezzi, dopo la peggiore recessione in tempi di pace dall’Unità d’Italia, rischia di depotenziare una ripresa che rimane ancora fragile, colpendo i settori della manifattura e dell’edilizia che stanno sostenendo l’attuale fase d recupero. A seguito della mancanza di materie prime le imprese rallentano la produzione e, in alcuni casi, tornano a utilizzare gli ammortizzatori sociali nonostante la ripresa degli ordinativi”. Confartigianato lancia l’allarme sui rischi connessi all’aumento dei prezzi delle materie prime. “L’Italia è il secondo paese dell’Unione europea per produzione manifatturiera, con una alta dipendenza dall’estero di commodities: nella media dell’ultimo triennio il saldo annuo del commercio con estero dell’Italia ‹‹‹ Segue da pagina 29

Al via le deduzioni forfetarie cumentate, per il periodo d’imposta 2020, nella misura di 48 euro. La deduzione spetta una sola volta per ogni giorno di effettuazione del trasporto, indipendentemente dal numero dei viaggi. La deduzione spetta anche per i trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore all’interno del Comune in cui ha sede l’impresa, per un importo pari al 35 per cento di quello riconosciuto per i medesimi trasporti oltre il territorio comunale. Confartigianato Trasporti ringrazia la viceministra alle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili Teresa Bellanova per aver dato corso all’impegno assunto durante l’Assemblea pubblica dell’associazione di sabato 26 giugno su una misura cruciale che abbatte il carico fiscale degli artigiani autotrasportatori.

per le principali materie prime estrattive, industriali ed energetiche è negativo per 56,6 miliardi di euro, mentre per i restanti prodotti manifatturieri si registra un surplus di 119,2 miliardi di euro”. Con una bolletta energetica che ad aprile 2021, su base annua, vale 23,5 miliardi di euro e i prezzi delle commodities energetiche importate che ad aprile 2021 salgono del 25,8% rispetto alle quotazioni di fine 2020, si prevedono ulteriori effetti recessivi: secondo l’analisi di sensitività contenuta nel Documento di Economia e Finanza 2021, da un prezzo del petrolio più alto di 9 dollari al barile rispetto allo scenario base deriva un effetto recessivo di 3 decimi di punto per il PIL nel 2021 e di 4 decimi di punto nel 2022, cumulando nel triennio 10,7 miliardi di euro di minore prodotto interno lordo. “La spinta dei prezzi delle materie prime determinerà un incremento dei prezzi alla produzione e al consumo - che per gli economisti della Bce è dovuto a fattori temporanei - di cui si colgono diversi segnali su scala mondiale: mentre ad aprile 2021 i prezzi alla produzione in Cina salgono del 6,8% (+4,4% a marzo), a maggio negli Usa il tasso di inflazione balza al +5% (era +4,2% ad aprile e +2,6% a marzo) mentre in Germania arriva al +2,5% (era +2,0% ad aprile e +1,7% a marzo).” Un aumento persistente del tasso di inflazione, negli Stati Uniti e nell’Eurozona, potrebbe innescare un cambio di direzione della politica monetaria delle banche centrali, con rialzi dei tassi di interesse che rallenterebbero gli investimenti, ribaltandosi pericolosamente sulle imprese, ancora soggette a forti tensioni di liquidità, e sui bilanci dei paesi con elevato debito pubblico, come l’Italia, in cui un aumento della spesa per interessi verrebbe prevalentemente finanziato con incrementi di imposte, con ulteriori effetti recessivi.

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