Essere Impresa agosto 2024

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ESSERE IMPRESA

LUG/AGO

››› IL FOCUS

Impresa, cuore delle nostre città

Sono numerose le storie che si intrecciano in questo numero estivo di Essere Impresa, tutte con un comune denominatore, hanno per protagoniste persone che si sono messe in gioco per dare il proprio contributo a favore della comunità. È il caso dei due giovani imprenditori che con

l’apertura di Cab a Forlì stanno affiancando i cittadini e gli imprenditori a districarsi nel mondo delle utenze e in caso di controversie coi fornitori. È il racconto di Giuseppe Cipollini, la cui storica bottega di Corso Diaz è un punto di riferimento per i ciclisti dal 1924 ed è la storia della profumeria Piovaccari che, dopo 80 anni di attività, chiude, fra la commozione della clientela, che ha sempre trovato nel negozio di Piazzale Giovanni XXIII, non solo i prodotti di cui aveva necessità, ma anche un luogo dove avere consigli, confrontarsi e incontrare il sorriso di Paola e Patrizia. Voci di uomini e donne che contribuiscono al benessere della vita della collettività, un patrimonio che deve essere tutelato.

Mettersi

in gioco con l’artigianato

a cura del presidente Luca Morigi

Come avvicinare i più giovani all’artigianato? Il tema non è nuovo, ma diviene sempre più urgente. Per questo Confartigianato ha avviato una serie di incontri che vedono protagonisti il professor Vincenzo Schettini, influencer noto per i suoi video dedicati alla divulgazione della fisica e lo psicoterapeuta Giuseppe Lavenia

Il primo appuntamento è stato realizzato a Rimini il 10 luglio di fronte a oltre mille persone tra imprenditori e collaboratori del sistema Confartigianato per capire come rendere accattivanti ai più giovani le opportunità dell’artigianato. Come gli stessi relatori hanno evidenziato, viviamo in un’epoca fortemente condizionata dai social e dall’apparire. L’identità digitale è un fenomeno relativamente nuovo e non risparmia nemmeno i più piccoli, spesso inconsapevoli protagonisti di profili social aperti dai genitori per immortalare le gesta della progenie. Con conseguenze ancora da valutare: come può impattare sulla crescita l’esposizione ai social sin da piccolissimi è un fenomeno in fase di studio, ma i relatori sono concordi nel rimarcare l’importanza di preservare i più piccoli, per lo psicoterapeuta, addirittura, dovrebbe essere normato l’utilizzo degli smartphone, prevedendo un’età minima per un utilizzo maggiormente consapevole di una tecnologia fondamentale. Le piattaforme social possono, infatti, diventare lo strumento per innescare un circuito positivo che faccia conoscere, attraverso le testimonianze degli imprenditori, il vero significato dell’artigianato. Schettini cita Leonardo da Vinci “la conoscenza è figlia dell’esperienza”, ribadendo l’importanza della manualità per stimolare la creatività, la curiosità e l’innovazione.

Invita gli imprenditori ad avvicinare gli studenti, a far toccare loro con mano i materiali, perché possano appassionarsi alle lavorazioni, alla bellezza del creare, del dare vita alle proprie idee. Eppure, proprio l’influencer tiene a precisare di essere prima di tutto un insegnante di fisica e che è solo grazie allo studio e all’impegno che è riuscito a raggiungere la notorietà, sfatando l’erronea convinzione che per essere star del web non occorra alcuna preparazione.

IL SOMMARIO

STORIE DI IMPRESA: Tre racconti di lavoro e passione, chi ha avviato da pochi mesi il proprio progetto imprenditoriale, chi porta avanti una storia centenaria e chi, dopo ottant’anni, saluta i propri clienti. Da pagina 4

VITA ASSOCIATIVA: Confartigianato è sponsor di LAM Consulting nella II edizione del workshop Persone e risultati, dedicato al tema del disaccordo in azienda, che si terrà a Rimini in ottobre. A pagina 7

CATEGORIE E MERCATO: Confartigianato e CNA assieme per combattere la piaga dell’abusivismo nei settori dell’acconciatura e dell’estetica, che mette a rischio la salute del consumatore e turba la leale concorrenza. A pagina 12

CATEGORIE E MERCATO: L’Antica Pasticceria ha festeggiato i sessant’anni di lavoro della socia Maria Zimelli, fondatrice, assieme al marito Maurizio Corzani, di un’eccellenza del settore dolciario a Forlì. A pagina 13

ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE

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››› L’EDITORIALE

Un futuro da imprenditori è a portata di mano. Basta avere una guida per mettere a frutto il talento e realizzare le ambizioni. E Confartigianato ha deciso di accompagnare i giovani nel mondo dell’artigianato per mostrarne concretamente tutte le opportunità di crescita personale, di sbocco lavorativo, di maturazione di competenze. Lo fa con il ciclo di incontri “L’artigianato che ci piace”.

“Oggi nessuno racconta ai giovani quanto sia importante un mestiere nel quale metti in gioco tutto te stesso, la tua creatività, il tuo essere. La figura dell’artigiano è questa e da questa ne sono venute fuori tante altre. Leonardo da Vinci era un artigiano. Lui diceva: ‘la conoscenza è figlia dell’esperienza’. Aveva capito che il fare occupa la tua mente, mette in moto il meccanismo della creatività e ti rende una persona curiosa, il fare ti migliora, ti fa andare avanti e ti fa anche capire che la vita è dura, ma anche bella, che il mestiere dell’artigiano è complicato, ma affascinante”. Vincenzo Schettini, divulgatore e influencer, ha emozionato con le sue parole gli oltre 1.200 tra funzionari, imprenditori, dirigenti, liberi professionisti, presenti mercoledì 10 luglio al Palazzo dei Congressi di Rimini all’evento di apertura del format itinerante, che ha visto anche la presenza dello psicoterapeuta, nonché direttore del progetto, Giuseppe Lavenia. L’iniziativa è stata condotta dalla giornalista Rai Micaela Palmieri.

L’evento è stato aperto da un videomessaggio del presidente nazionale Marco Granelli, che ha spiegato il senso dell’iniziativa e il suo sviluppo futuro: “Quella di oggi è una nuova tappa delle iniziative di Confartigianato per la crescita dell’artigianato italiano e della cultura d’impresa. Da

A Rimini il primo appuntamento

L’artigianato che ci piace

Rimini inizia un percorso per colmare la distanza che separa i giovani dal mondo del lavoro e dell’impresa. Eventi come quelli di oggi toccheranno altri territori italiani e saranno l’occasione per esplorare il valore e le competenze manuali nell’era digitale, sottolineare l’importanza dell’Innovazione, dell’orientamento e della formazione professionale. Vogliamo in questo modo dare un contributo concreto alla costruzione del futuro delle nuove generazioni, vogliamo offrire loro una bussola per realizzare sogni, esprimere il talento facendo esperienza in azienda”. Grande soddisfazione per l’ottima riuscita dell’iniziativa è stata espressa dai vertici regionali di Confartigianato, “è un grande piacere avere qui oggi tanti giovani artigiani che portano alta la bandiera dell’artigianato e della cultura del fare. Le nostre imprese sono le luci e il motore delle nostre comunità. Una comunità senza luce è una realtà poco accogliente. Nelle nostre imprese la tradizione si mescola con l’innovazione, esiste una forte capacità di inclusione sociale, siamo aperti a coloro che vengono da terre lontane decisamente meno fortunate delle nostre. Con il nostro ente di formazione, Form.Art, facciamo crescere le persone e le inseriamo nelle aziende. Qui c’è la cultura del fare, c’è quell’intelligenza artigiana che ci regala emozioni tutti i giorni e che traina il made in Italy in tutto il mondo, ci sono tante storie. Ma la storia più bella è quella che stiamo costruendo assieme in questa terra, generazione dopo generazione, migliorando sempre la qualità del lavoro, della vita nelle nostre comunità e della nostra gente. Siamo l’Italia che non si arrende mai”, ha affermato Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Emilia Romagna.

"foto servizio Mauro Monti"

STORIE DI IMPRESA

Intervista a Gabriele Baffoni e Mattia Brugia

Con CAB la bolletta non è più un problema

Gabriele Baffoni e Mattia Brugia sono i due giovani imprenditori che hanno aperto la prima delegazione di CAB (Centro Assistenza Bollette) a Forlì. CAB nasce in Puglia, 8 anni fa, per supportare e tutelare il cittadino e le imprese nei rapporti con il mondo di luce, acqua, gas e telefonia e che oggi ha raggiunto oltre 240 delegazioni presenti in tutta Italia, in forte crescita al Nord. Quella di Forlì è una delle prime esperienze in Romagna e in pochi mesi ha già ottenuto ottimi risultati con oltre 56 mila euro recuperati nelle conciliazioni e reclami contro le compagnie, senza contare i risparmi ottenuti attraverso la valutazione del fornitore più idoneo alle reali esigenze dell’utente. Questa cifra di quasi 60mila euro è un risultato straordinario che ha permesso alla delegazione di Forlì di essere premiata durante la convention CAB di fine luglio come delegazione che ha recuperato maggiormente per i propri utenti (nella foto).

I due imprenditori precisano “siamo completamente autonomi e liberi di individuare le opportunità realmente più vantaggiose per il cliente, sulla

base di indicatori matematici oggettivi, che tengono conto delle abitudini di consumo della persona e del suo nucleo familiare.” La formazione giuridica di Brugia consente di offrire supporto nelle controversie legali che possono insorgere contro qualsiasi fornitori di luce, acqua gas, telefonia.

Inevitabile domandare ai due giovani imprenditori, con esperienze di lavoro pregresse nell’ambito della formazione e del marketing, perché abbiano scelto di avviare questa esperienza “Vogliamo aiutare chi è più debole. La tutela legale ha un costo, anche in termini di tempo e impegno, che dissuade molti consumatori nell'opporsi a costi indebiti o sbagli da parte delle compagnie, si finisce col pagare, valutando più costoso un eventuale ricorso. Con la nostra assistenza si possono recuperare non solo cifre importanti, ma anche pochi euro che però per qualcuno fanno la differenza.” Un approccio etico-sociale che nasce dalla sensibilità dei due imprenditori “la nostra soddisfazione più grande è vedere il cambiamento di umore delle persone che si rivolgono ai nostri uffici, rabbia e frustra-

La partnership con Confartigianato

Una serie di fatture, per un totale di oltre 32 mila euro, da parte del gestore telefonico, che non aveva informato il cliente sulle condizioni tariffarie che il servizio, adottato per ovviare a criticità sulla linea fissa, avrebbe comportato. È quanto accaduto ai taxisti di CO.TA.FO che, dopo un anno dall’attivazione, hanno avuto la sgradita sorpresa in bolletta. La Cooperativa Taxisti Forlivesi associata a Confartigianato di Forlì ha quindi chiesto il supporto dell’Associazione, che, dopo le prime fasi interlocutorie col gestore, si è affidata alla competenza dei professionisti di CAB di Forlì per la gestione della delicata pratica. Con grande celerità, i consulenti di CAB hanno risolto la controversia, ottenendo uno storno di 30800 euro, consentendo un risparmio quasi totale alla Cooperativa, che ha visto riconosciute le proprie ragioni, ottenendo un’assistenza legale totalmente gratuita. L’efficacia del lavoro svolto per tutelare i diritti della cooperativa taxisti, ha portato l’Associazione a instaurare una partnership con CAB, firmando una convenzione per consentire agli imprenditori associati di usufruire, anche con supporto in azienda, della competenza di CAB.

zione cedono il passo alla tranquillità, quando comprendono di aver trovato ascolto e aiuto.” L’utente si trova spesso disarmato di fronte agli operatori di call center che cambiano a ogni chiamata, dando spesso indicazioni differenti, potersi appoggiare alla professionalità e gentilezza di Baffoni e Brugia è una grande opportunità. Privati e aziende possono trovare in CAB tutto il supporto e le strategie necessarie per ridurre i costi legati al mondo dell'energia (luce e gas, acqua), telefonia e fotovoltaico, integrando un servizio di tutela legale per qualunque controversia nei confronti dei gestori.

La bottega da 100 anni in Corso Diaz

Intervista a Giuseppe Cipollini

Bicicletta

Italia leader del settore

Il 3 giugno è stata celebrata la Giornata Mondiale della Bicicletta, nell’occasione Confartigianato ha evidenziato l’importanza degli imprenditori che contribuiscono alla diffusione di un mezzo di trasporto ecologico, economico e salutare. Gli artigiani sono i protagonisti nella filiera italiana di produzione e riparazione delle biciclette, rappresentando il 61,5% delle imprese attive nel settore: il comparto in Italia conta 3.233 imprese, di cui 1.989 sono artigiane, con una crescita dell’1,4% in un anno. Le regioni più vocate nella filiera sono Trentino-Alto Adige, Veneto, Emilia-Romagna e Valle d’Aosta.

La produzione italiana di biciclette ha mostrato una crescita del 34,7% e l’export vale 1.149 milioni di euro, di cui 606 milioni di euro in componentistica e 543 milioni di euro in biciclette. L’Italia è al primo posto in Europa per numero di biciclette non elettriche esportate, 1.685.581, con una quota del 14,7% sul totale ed è secondo in Europa per biciclette muscolari, con una quota del 12,1% sul totale Ue, pari a 1.860.095 unità vendute all’estero.

Entrare nella bottega di Giuseppe Cipollini, in corso Diaz 106, significa fare un tuffo nel passato. Il tempo pare essersi cristallizzato e il bancone da lavoro, perfettamente ordinato, non sfigurerebbe in un museo. Racconta Cipollini che parte dell’arredo risale al 1924, quando il padre Mario avviò l’attività di costruzione di biciclette, allora infatti si producevano i componenti, dal telaio alle ruote, per rispondere alle richieste dei clienti. Fino a pochi anni fa, conservava in laboratorio anche una fucina per scaldare il metallo da piegare, mentre ancora fa bella mostra di sé una panca per costruire i cerchioni. Uno dei primi esemplari prodotti da Mario è ancora in negozio, l’acquirente, dopo la morte del fondatore, l’ha restituita a Cipollini non utilizzandola più, consentendogli di riportarla all’antico splendore, nonostante gli anni di intenso lavoro. Egli stesso rivela di utilizzare una bicicletta di circa sessant’anni fa “se una bicicletta è tenuta bene è sicuramente migliore di quelle prodotte oggi, con materiali di scarsa qualità.” Spiega, infatti, che i materiali impiegati rendono praticamente impossibile la riparazione a meno che non si spendano cifre superiori a quelle di acquisto, per sostituire integralmente le parti.

La cultura dell’usa e getta ha colpito anche il settore delle biciclette “la ricerca del prodotto a prezzi bassi si sconta nella mancanza di qualità di ciò che si acquista, ma è difficile farlo comprendere al cliente, per questo già da alcuni anni ho abbandonato la vendita.” Nonostante gli 85 anni compiuti ad aprile l’imprenditore è ancora attivo “ho iniziato a lavorare a 13 anni, non avevo voglia di studiare e il babbo mi prese con sé, abitando vicino alla bottega, anche da bambino stavo spesso a pasticciare con lui e da allora non ho più smesso. È un lavoro che mi ha dato molte soddisfazioni, ho conosciuto anche un grande campione come Costante Girardengo che, già molto anziano, venne a visitare l’attività. Oggi mi dedico soltanto a qualche lavoro, dalle riparazioni più semplici, come il cambio di una camera d’aria, a più complessi interventi di restauro: vengono da me appassionati che vogliono riportare in funzione biciclette ferme da anni. Sono lavori lunghi e costosi, ma ci sono ancora dei nostalgici che, per motivi affettivi, sono disposti a investire per recuperare. Ed è una soddisfazione quando mi ringraziano, felici mentre rivedono la bicicletta riparata, faticando quasi a riconoscerla.”

L’artigiano, in oltre settant’anni di lavoro, ha visto cambiare il mondo “in passato ho avuto apprendisti per imparare il mestiere e qualcuno ha aperto la propria attività, ma ormai è cambiato tutto, adesso è praticamente impossibile avviare un’attività simile, fra la burocrazia, i costi e il mercato caratterizzato dalla cultura dell’usa e getta.” Eppure le vetrine di Corso Diaz sono un punto di riferimento per molti: chi si affaccia per lasciare una bici con la gomma forata, chi per un consiglio, chi per un saluto, sempre accolti dalla gentilezza ed esperienza di Cipollini.

STORIE DI IMPRESA

Una vetrina si spegne

La chiusura della Profumeria Piovaccari

La profumeria Piovaccari, dopo ottant’anni, cessa l’attività il 31 luglio. La storia dell’impresa forlivese affonda le radici nell’immediato dopoguerra, quando Aurelio Piovacari affiancò le sorelle, parrucchiere, nella loro attività, dedicandosi al commercio all’ingrosso degli articoli per l’acconciatura prima e poi per la profumeria. All’epoca il settore profumiero era ancora agli albori, con pochi prodotti dedicati, ma nel corso degli anni è esploso, con linee pensate per ogni esigenza. In breve tempo nacque il negozio di profumeria, in Corso della Repubblica gestito dai coniugi Piovacari. Le figlie Paola e Patrizia, sin da piccole sono state affascinate da quel mondo e, pur avendo inizialmente fatto scelte professionali differenti, negli anni ottanta sono entrate nella società di famiglia, portando avanti il lavoro dei genitori. A raccontare lo sviluppo dell’attività è Patrizia Piovacari, da diversi anni anche dirigente di Confartigianato di Forlì “è un mondo che c’è sempre piaciuto, vivendolo sin da bambine e che ci ha dato grandi soddisfazioni. Nel 1989 aprimmo un secondo punto vendita, in piazzale Giovanni XXIII, occupando sino a otto persone nell’attività, tra cui due esteti-

Artigianato

Dare anima ai centri storici

Confartigianato ha recentemente avviato una riflessione sul ruolo dell’artigianato e dei negozi di prossimità nei centri storici, come anima di queste realtà. Nella seconda metà del Novecento c’è stata una progressiva separazione tra luoghi di vita e di produzione e le città si sono caratterizzate per un’economia basata sui servizi, che davano forma, finanziavano e garantivano i consumi di quanto era prodotto al di fuori di esse. Non solo le grandi fabbriche ma anche l’impresa diffusa è stata allontanata dai centri urbani. Da elemento imprescindibile della città sin dalla notte dei tempi, come evidenziato dalla toponomastica artigiana delle vie dei mestieri, l’artigianato veniva espulso dai centri cittadini, depauperandoli. Oggi si torna a guardare con attenzione alle piccole produzioni fortemente personalizzate ad alto valore aggiunto. Produzioni che devono stare in città: beneficiando del patrimonio di competenze e creatività che solo i centri urbani garantiscono e dell’attenzione di un pubblico di consumatori sempre più sensibili anche ai temi della sostenibilità e della produzione a km 0. Per Confartigianato, uno sviluppo urbano sostenibile non può prescindere dalla piccola impresa: solo il lavoro, e in particolare quello artigiano, può garantire un armonioso governo delle complessità. Questo significa innanzitutto combattere l’esclusione economica e sociale, affinché le città possano continuare a essere, nel migliore dei modi, il luogo in cui le cose accadono.

ste per la gestione del centro estetico.” Nel 2009 a seguito del mancato rinnovo dell’affitto dei locali di Corso della Repubblica, tutta l’attività venne concentrata in piazzale Giovanni XXIII, attuale sede del negozio. Come spesso accade, l’evoluzione di un’attività si intreccia strettamente con quella della città, la fisionomia del Corso cambiò radicalmente nei primi anni duemila, connotandosi per la massiccia presenza di istituti bancari e assicurativi che sostituirono molte vetrine delle attività commerciali, privandolo della sua attrattività, trend che oggi pare invertito, ma che per anni ne ha indebolito l’immagine. Patrizia, in seno a Confartigianato, è stata presidente del settore commercio e consigliera del comitato zonale di Forlì, con una sensibilità molto attenta ai problemi del centro storico, che pur con potenzialità di rilievo, non riesce a essere amato neppure dai forlivesi, che troppo di frequente, lo criticano senza praticarlo. La scelta di aprire un secondo punto vendita in un’area residenziale si è rivelata vincente, un quartiere tranquillo, molto amato da chi vi risiede, ricco di piccoli esercizi di qualità e che contribuiscono al benessere della comunità, offrendo i servizi necessari. Continua l’imprenditrice “abbiamo creato un bellissimo rapporto con molte delle nostre clienti, che trascende la mera relazione commerciale, dopo aver comunicato la decisione di ritirarci dall’attività abbiamo ricevuto moltissime attestazioni di affetto e in questi giorni siamo sopraffatte dalla commozione.” Fra i ricordi più belli dell’imprenditrice, c’è la vittoria di un’edizione della “Rosa d’Oro” il concorso che premia la professionalità in profumeria, indetto dalla Federazione Nazionale Profumieri e che consta in due prove, uno scritto e una simulazione per testare le tecniche di vendita del candidato. Una vittoria inattesa, ma che attesta l’abilità e le competenze delle sorelle Piovacari, il cui sorriso, garbo e competenza mancheranno molto a chi ha frequentato la Profumeria.

COME REALIZZARE IL TUO SOGNO IMPRENDITORIALE

Con gli esperti di Confartigianato di Forlì è più facile

Consulenza e assistenza per tutte le pratiche di inizio attività. Ti assistiamo in tutte le fasi: dalla valutazione dell’idea imprenditoriale, all’individuazione della formula giuridica della ditta, dalla verifica di fattibilità e dei requisiti professionali necessari per attività soggette a leggi di settore, alla redazione del Business Plan. Contatta il servizio creazione e consulenza d’impresa e diventa imprenditore con noi.

Il Dis-accordo

La II Edizione del workshop “Persone e Risultati”

Due giorni a Rimini per confrontarsi sul disaccordo. È l’evento annuale di LAM Consulting srl SB, di cui anche Confartigianato di Forlì è sponsor, ritenendo il tema fondamentale per l’imprenditore e per chi ricopre ruoli apicali in azienda. Andrea Magnani, Ceo e founder di LAM, nel presentare l’iniziativa che si svolgerà il 17 e 18 ottobre prossimi spiega “due giorni in autunno nella Riviera Romagnola sono un modo per prolungare i benefici dell’estate, facendo relazione con altri imprenditori e affrontando un tema chiave, che spesso è ostacolo al cambiamento. Sappiamo infatti che rinnovarsi, fare qualcosa di diverso è fondamentale per la crescita imprenditoriale, eppure si incontrano resistenze che rallentano i processi di cambiamento. Ci siamo quindi domandati come sia possibile ridurre queste criticità, lavorando sulla coesione e l’orientamento al

risultato dei ruoli apicali. Sulla base dei dati raccolti negli ultimi anni, abbiamo rilevato che il punto più debole del leadership group è la capacità di gestire il disaccordo in modo sano e costruttivo. Esistono due estremi da una parte i soggetti che non si espongono che non manifestano il proprio pensiero, dall’altro chi si pone in modo conflittuale, non costruttivo. Obiettivo della due giorni riminese è alzare il velo e indagare a fondo il fenomeno.” Continua Magnani “la circolazione delle informazioni è vitale per l’impresa, però purtroppo accade che il titolare non venga a conoscenza di informazioni sia perché i collaboratori, temendo di infastidirlo, preferiscono tacere, sia perché invece di presentare dati oggettivi, ricadono nella lamentela

che spesso è inascoltata. A Rimini vogliamo individuare i motivi e trovare soluzioni, non con ricette precostituite ma aiutando tutti i partecipanti a tradurre in modo concreto, calato nella propria realtà, quanto emerso. L’obiettivo è di creare una community, una condivisione che non termini con l’evento di ottobre, ma che continui anche successivamente.” Il segretario di Confartigianato di Forlì Mauro Collina ricorda “stiamo collaborando coi formatori di LAM con percorsi mirati per i funzionari dell’Associazione e i risultati ottenuti ci hanno spinto a supportare l’iniziativa di Rimini, ritenendola un’opportunità per i nostri associati per mettersi in gioco, per rivedere le proprie convinzioni e aprendosi a nuovi punti di vista.”

Governance strumento competitivo fondamentale

Sempre più di frequente si cita l’acronimo ESG, lo strumento per misurare il grado di compatibilità ambientale (Environmental), sociale (Social) e di visione strategica (Governance) di una attività economica. Questi fattori sono, e lo diventeranno in misura sempre crescente, fondamentali per le imprese, col rischio, qualora non si lavori per conseguire degli standard adeguati, di perdere competitività sul mercato di riferimento, sia che ci si rivolga a un consumatore, sia che si operi in filiera. La scelta di supportare un percorso che aiuti a gestire il dissenso in azienda, nasce dalla necessità di aiutare le imprese a intervenire su questi tre fattori adottando politiche e strategie nuove. Imparare a gestire più efficacemente le risorse, creando un clima aziendale positivo, in cui ognuno si senta realmente valorizzato è sicuramente un primo passo per ottemperare alla “G” di Governance che attiene a una gestione aziendale ispirata a buone pratiche e a principi etici. Obiettivo di Confartigianato di Forlì è innescare un circuito virtuoso che favorisca la diffusione di esperienze positive per creare un ambiente di lavoro che valorizzi la persona.

Il servizio fiscale e tributario offre professionalità qualificate a tutte le aziende che ricercano la massima tranquillità sul corretto adempimento degli obblighi normativi in materia.

www.confartigianato.fo.it/fiscale-e-tributario

Giovani

e

lavoro

Ancora pesante la percentuale di inattivi

Secondo una rilevazione di Eurobarometro, per il 42,9% delle micro, piccole e medie imprese (MPMI) italiane la carenza di competenze impedisce all’impresa di essere più sostenibile per l’ambiente, quota superiore di quattro punti al 38,9% della media europea. Per questo oltre due imprese su tre (67,3%) hanno adottato interventi per attrarre e trattenere il personale qualificato. Più diffusi gli incrementi salariali, adottati dal 34,1% delle imprese e la flessibilità negli orari di lavoro, registrata nel 29,2% dei casi. Le imprese ricorrono anche alla concessione di maggiore autonomia sul lavoro nel 20,1% dei casi, all’accesso a benefit aziendali (auto aziendale, agevolazioni nella fruizione di servizi, assicurazioni personali ecc.) nel 14,8% dei casi, al coinvolgimento nelle decisioni aziendali nel 13,1% dei casi, e a incentivi per attività di auto-formazione e crescita professionale, anche esterne all’impre-

Il caldo torrido che sta caratterizzando l’estate 2024 può comportare rischi per la salute dei più fragili, per questo Anap invita a tutelare le fasce più deboli nel periodo più gravoso per la salute. Le alte temperature specialmente con un elevato tasso di umidità, incidono maggiormente sugli anziani, portando spesso a spossatezza e indebolimento. Queste condizioni pesano maggiormente se si soffre di patologie cardio respiratorie, riducendo le facoltà fisiche e mentali.

sa, nel 12,2% dei casi. Sulla mancanza di candidati pesa il calo demografico: nell’arco degli ultimi dieci anni, tra il 2014 e il 2023, il Paese ha perso circa un milione 350 mila residenti. Considerando il totale della popolazione, l’Italia nei cinquant’anni tra il 2030 e il 2080 perderà in media annua 247 mila abitanti: come se al passare di ogni anno sparisse pressoché interamente la popolazione del comune di Venezia (251 mila abitanti). Si registra anche la difficoltà data da un milione 477 mila giovani inattivi tra 25 e 34 anni (due su tre sono donne) che non si offrono sul mercato del lavoro, pari al 24% della rispettiva popolazione, di quasi dieci punti sopra alla media europea del 14,4%. In un caso su quattro (25,7%) i giovani inattivi possiedono un diploma di laurea. A fronte di una riduzione dell’offerta di lavoro di giovani maggiormente scolarizzati, diventano strategici gli investimenti in formazione per poter

affrontare le trasformazioni derivanti dalla digitalizzazione, accelerata dalla diffusione delle tecnologie di intelligenza artificiale e dalla riduzione dell’impatto sull’ambiente dei processi produttivi. Le imprese reagiscono effettuando attività di formazione. Tra le imprese che utilizzano corsi di formazione, il 30,3% li realizza nell’ambito della transizione green e sostenibilità ambientale e il 41,6% nell’ambito della digitalizzazione.

Attenzione ai più fragili, i consigli di Anap

Caldo, i rischi per la salute

Le ondate di calore se non affrontate nel modo corretto, possono portare a un affaticamento del fisico, causando astenia, sonnolenza, irritabilità, cefalee, tachicardie, nausee, capogiri e nausea. Condizioni da evitare, con piccoli accorgimenti e soprattutto evitando di lasciare soli a casa gli anziani o peggio ancora fuori casa. I rimedi rimangono sempre gli stessi, proprio perché funzionali e facili da applicare. Anap ha stilato un elenco di consigli da seguire o da far seguire se si ha un anziano o un anziano disabile in casa: rinfrescare l’ambiente con un climatizzatore munito di umidificatore, portando la temperatura tra i 25 e i 27°. Se non si possiede un climatizzatore va bene anche un ventilatore. Ogni tanto occorre arieggiate l’ambiente. Indossare abiti leggeri come lino o cotone e di colore chiaro. Questo fa sì che la pelle respira

con più facilità evitando un aumento eccessivo della temperatura corporea. L’idratazione è fondamentale bere acqua, evitando bevande gassate, alcoliche e contenenti caffeina. Limitare le uscite alle ore meno calde evitando la fascia oraria dalle 12 e le 18. Mangiare sano con cibi leggeri è la buona norma per tutti, consigliati frutta, verdura, pasta e gelati alla frutta. Doccia fresca, o un bagno parziale, aiuta a sopperire l’afa giornaliera. Anche semplici spugnature possono aiutare specialmente per i disabili e gli allettati. Continuare le proprie terapie farmacologiche e in caso di bisogno consultare il proprio medico di fiducia. Fondamentale la vicinanza, basta una telefonata o una visita veloce per non far sentire soli e abbandonati gli anziani, migliorandone lo stato psicologico e di conseguenza quello fisico.

Convenzione

La polizza sanitaria per i soci Anap

Gli associati Anap possono usufruire di gamma di prodotti assicurativi studiati appositamente per loro. Grazie alla collaborazione con una delle migliori compagnie assicurative, sono state create delle soluzioni su misura per soddisfare tutte le esigenze. Tra le opportunità in caso di ricovero per infortunio o malattia, a partire dal 6° giorno e fino al 15°, si ha diritto a un’indennità giornaliera di 15 euro; dal 16° al 30° giorno a un’indennità giornaliera di 25 euro. L’indennità spetta ai soci paganti da almeno 180 giorni e il sinistro deve essere denunciato all’assicurazione, necessariamente tramite gli uffici Anap, entro 30 giorni dalla data di dimissioni o decesso. La polizza prevede, per tutti gli iscritti paganti, un indennizzo in caso di infortunio da incidente provocato da veicoli durante la circolazione che provochi un’invalidità permanente o la morte. Prevista anche la prevenzione odontoiatrica, con una visita specialistica e una seduta di igiene orale professionale l’anno in strutture convenzionate. C’è poi un pacchetto emergenza odontoiatrica, con una serie di prestazioni dentarie d’emergenza a seguito di infortunio (massimo una volta l’anno), in strutture convenzionate. Previste visite specialistiche, una visita gratuita all’anno solo presso i centri autorizzati convenzionati Previmedical e programmi di prevenzione cardiovascolare (una volta l’anno) e oncologica (una volta ogni due anni).

Per ottenere ulteriori informazioni, contattare Silvia Foschi allo 0543 452909 (dal lunedì al giovedì dalle 8,30 alle 12,30) e-mail silviafoschi@confartigianato.fo.it per ricevere il supporto necessario per l’utilizzo delle prestazioni sanitarie.

Ringraziamento ai colleghi di Cuneo

Anap

Forlì in gita nelle Langhe

A novembre 2023, Anap Cuneo ha donato un contributo economico agli imprenditori pensionati alluvionati, aderenti alle territoriali di Forlì, Cesena e Ravenna. L’atto di generosità è stato un sostegno concreto in un momento di grande bisogno. I beneficiari della generosità a quasi un anno di distanza organizzano un viaggio dal 18 al 20 ottobre 2024 nelle Langhe per ritrovarsi coi donatori in segno di gratitudine e condivisione. La gita non è solo un’opportunità per godere delle bellezze del territorio, ma rappresenta anche un gesto simbolico di riconoscenza. La coordinatrice Anap Silvia Foschi evidenzia “la collaborazione innescata dimostra come la solidarietà possa unire le persone e creare legami duraturi. L’incontro tra gli associati delle diverse territoriali sarà l’occasione per rafforzare questi legami e per pianificare future iniziative congiunte, continuando a promuovere i valori di mutualità e supporto reciproco”. Un esempio tangibile di come la gratitudine e la solidarietà possano trasformarsi in momenti di condivisione, amicizia e crescita comune.

Categorie e Mercato

Forte crisi per gli articoli in pelle

Comparto moda ancora in stallo

Torna a crescere il commercio mondiale di beni, dopo la stagnazione del 2023. Per l’Italia è previsto un aumento del 2% del volume delle esportazioni, in miglioramento rispetto al più prudente +0,5% stimato ad aprile dal Fondo monetario internazionale. Eppure, l’analisi dei dati statistici disponibili indica un ritardo nella ripresa delle esportazioni, in particolare per i prodotti della moda. La responsabile del comparto moda, Vanessa Foschi,

commenta i dati “nei primi cinque mesi del 2024 ristagnano l’export manifatturiero e il settore dei prodotti tessili e dell’abbigliamento, pelli e accessori, si registra una tenuta degli articoli di abbigliamento (+2,5%) mentre sono in territorio negativo i prodotti tessili (-7,6%) e gli articoli in pelle (-8,4%). Nei primi quattro mesi del 2024 la moda registra un calo nelle esportazioni del 9,9%, mentre il manifatturiero si ferma a -0,8%.” La debole domanda internazionale si ripercuote sull’attività delle imprese manifatturiere che nei primi cinque mesi del 2024 vedono la produzione flettere del 3,1% su base annua. E continua “il settore della moda è quello con la flessione più ampia, il calo del 4,9% degli articoli di abbigliamento si amplia al -7,2% per il tessile per arrivare al -15,8% per gli articoli in pelle. Nel 2023 nella moda il fatturato è stimato pari a 97,5 miliardi di euro, nel primo quadrimestre del 2024 il valore dei ricavi nel tessile, abbigliamento e pelli scende del’8,1% su base annua. Alla fine del primo trimestre del 2024, si contano 82.129 imprese nel settore moda, di cui il 50,8% sono le 41.735 imprese artigiane. Il settore impiega 445.993 addetti, con il 31,1%

Moda e abusivismo

Il peso del mercato dei falsi

Ad aggravare la situazione delle imprese della moda contribuisce l’elevata esposizione alla contraffazione: sulla base dei dati Euipo, l’Italia è uno dei paesi più colpiti dalla contraffazione nel settore dell’abbigliamento, con 1,7 miliardi di euro di mancate vendite e 19mila posti di lavoro persi ogni anno. L’offerta di prodotti contraffatti spiazza le vendite al dettaglio. I prodotti della moda registrano un valore delle vendite al dettaglio che nel 2024 risulta inferiore al livello del 2019, con un ritardo dell’1,3% per abbigliamento e pellicce e del 2,2% per calzature, articoli in pelle e da viaggio, mentre nel quadriennio in esame il totale delle vendite al dettaglio non alimentari segna un aumento del 10,5%.

nell’artigianato e il 63,8% nelle 52mila micro e piccole imprese con meno di 50 dipendenti.” Da rilevare che l’Italia si posiziona al primo posto nell’Unione europea per numero di occupati nel settore moda, superando Portogallo, Polonia, Romania, Germania, Francia e Spagna. A luglio 2024 la moda è il secondo settore per difficoltà nel reperimento di personale, fenomeno che interessa il 64% delle figure lavorative previste in entrata e supera di ben 15,6 punti percentuali il 48,4% indicato dal totale delle imprese.

L’Italia è il primo paese per export diretto delle micro e piccole imprese manifatturiere, con 66,6 miliardi di euro nel 2022, pari al 27,8% del totale dell’Unione europea, inoltre si conferma al primo posto per numero di occupati nelle imprese manifatturiere, pari a 1,9 milioni, il 20,8% del totale. Italiani primi anche per occupazione in 14 comparti manifatturieri, in cui le imprese artigiane danno lavoro a 159mila addetti.

L’artigianato è rilevante per la qualità e la differenziazione dei prodotti, con il 12,3% delle imprese attive nell’elaborazione artistica di materiali del comparto non alimentare. Gli interventi che valorizzano la produzione manifatturiera traslano i propri effetti anche ad altri settori, in particolare nel commercio e nei servizi, lungo le filiere produttive. Il turismo è un driver forte della domanda di prodotti di qualità della manifattura italiana: nel 2023 sono salite a 447 milioni le presenze turistiche, di cui oltre la metà sono straniere, un aumento dell’8,5% rispetto al 2022. Nel 2023, inoltre, c’è stato un incremento pari a 11,8 miliardi di euro nella spesa dei turisti stranieri per shopping e altre tipologie di acquisti (diverse da alloggio, ristorazione e tra-

Tessile-moda, chimica-ceramica

Confartigianato firma il contratto

Il 16 luglio, Confartigianato Moda, Confartigianato Chimica, Confartigianato Ceramica, le altre organizzazioni datoriali e i sindacati dei lavoratori Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil hanno firmato l’intesa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dell’area tessile - moda, chimica - ceramica. L’accordo, che copre il quadriennio 2023-2026 e interessa circa 25mila imprese con oltre 140mila addetti, prevede i seguenti incrementi a regime: per il settore abbigliamento livello 3 pari a 172 euro lordi; per il settore tessile calzaturiero livello 3 pari a 173 euro lordi; per il settore lavorazioni a mano e su misura livello 3 pari a 171 euro lordi; per il settore pulitintolavanderie livello 3 pari a 172 euro; per il settore occhialeria livello 3 pari a 174 euro; per il settore chimica, concia, gomma, plastica, vetro livello 3 pari a 184 euro lordi; per il settore ceramica, terracotta, gres e decorazione piastrelle livello E pari

Categorie e Mercato

Manifattura italiana e del made in Italy Leadership da rafforzare

sporto). Da non sottovalutare il fatto che l’offerta di prodotti di qualità legati al territorio può intercettare anche il consumo interno, una domanda di prossimità sostenibile, con il 23,5% degli italiani orientati all’acquisto di prodotti a chilometro zero e con una maggiore accentuazione (25,6%) per le donne.

L’alta qualità dei prodotti manufatti caratterizza il successo del made in Italy nel mondo: nel lungo periodo, infatti, si registra una dinamica del valore intrinseco dell’export superiore a quella dei prezzi. La qualità è definita da design, materie prime di alto livello e nuove funzionalità derivanti da processi di innovazione e sviluppo, a cui si aggiunge la differenziazione legata al territorio. A favore della valorizzazione della produzione italiana anche il decreto del Ministero delle Imprese e del made in Italy pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 8 luglio, che prevede sostegno alle imprese per ottenere la certificazione di Indicazione Geografica Protetta (Ig no food introdotte dal Regolamento Ue del 2023) per la propria produzione.

Si tratta di un provvedimento che alimenta le concessioni di contributi finalizzati alla predisposizione del disciplinare dei prodotti industriali e artigianali tipici, volto a valorizzarne i processi di tutela e obbligatori dal primo dicembre 2025 ai fini della presentazione della domanda di registrazione di un’Indicazione geografica protetta (IGP).

a 174 euro lordi. A integrale copertura del periodo di carenza contrattuale è stato riconosciuto un importo forfettario una tantum di 110 euro da erogare in due tranche. Per la prima volta, in un contratto collettivo nazionale dell’artigianato, sulla base di una espressa richiesta di Confartigianato, viene data copertura al settore della concia artigiana Per i lavoratori di questo comparto si applicheranno le tabelle salariali del settore chimica, gomma plastica vetro.

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Comparto benessere

Per tutelare la salute no all’abusivismo

Continua la campagna di sensibilizzazione contro l’abusivismo nei settori dell’acconciatura e dell’estetica. A promuoverla Confartigianato e Cna con il patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. La campagna è stata diffusa sui canali web e social delle due Confederazioni attraverso tre uscite congiunte. Nel nostro Paese, l’abusivismo nel settore dei servizi alla persona (tra cui rientrano le attività di acconciatura ed estetica) è in continua crescita con un tasso di irregolarità del 27,6%. Si tratta del valore più alto tra i vari settori e supera di gran lunga il tasso medio nazionale, che si ferma al 14,4%. Tale fenomeno è stato aggravato dalle conseguenze della pandemia Covid-19 - che hanno consentito l’inserimento nel mercato di figure che, a dispetto delle disposizioni di chiusura di saloni di acconciatura e centri estetici, hanno erogato prestazioni a domicilio, sottraendo in tal modo clientela agli operatori regolari. Si aggiunge al quadro il recente proliferare di piattaforme online che operano indisturbate, proponendo prestazioni a domicilio o addirittura in forma ambulante, senza curarsi dei limiti imposti dalle normative di settore e dai regolamenti comunali. Per sensibilizzare la popolazione sull’importanza di affidarsi esclusivamente a imprese regolari e professionisti qualificati, è stata realizzata questa campagna di comunicazione congiunta, che intende porre al centro la tutela della salute dei cittadini, garantita principalmente da servizi sicuri e di qualità. Obiettivo è sensibilizzare la collettività sul fatto che affidandosi a operatori non qualificati ci si espone a seri rischi, per la pelle, per le unghie e per il cuoio capelluto. In una situazione di inosservanza delle norme vigenti, si può correre addirittura il rischio di ricevere a propria insaputa trattamenti che possono

DIVENTA UN CLIENTEDELLA PRIMA PRIVATE BANK ITALIANA

Fideuram è la prima(1) private bank italiana e tra le prime nell’Area Euro con 359,8 miliardi di Euro di masse amministrate di cui 222 miliardi di risparmio in gestione(2)

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A garanzia della sicurezza dei propri clienti.

(1) Fonte: Magstat, indagine 2023. Ranking realizzato sui dati di stock al 31 dicembre 2022.

(2) Fonte: Annual Report al 31 dicembre 2023 - dati Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking. Fideuram è una B nca d

essere effettuati solo da personale medico specializzato, che possono comportare danni, perfino molto gravi, alla salute. La campagna di sensibilizzazione mira anche a porre l’attenzione sul tema del lavoro a domicilio mettendo in guardia i cittadini sul fatto che ricevere trattamenti nella propria abitazione o in locali non a norma è illegale e che scegliere di rivolgersi a imprese regolari vuol dire sostenere i diritti dei lavoratori, l’economia del Paese e lo sviluppo delle imprese.

La sinergia, iniziata a giugno, continua per contrastare la piaga, con l’auspicio di una sempre maggiore collaborazione fra associazioni di rappresentanza e istituzioni al fine di ottenere risultati significativi in termini di riduzione dell’abusivismo in settori particolarmente esposti come quelli dell’estetica e dell’acconciatura, a tutto vantaggio del benessere collettivo e a tutela delle imprese che operano nella legalità.

Sessant’anni di lavoro sono un traguardo importante ed è quello che Maria Zimelli, socia dell’Antica Pasticceria, azienda associata a Confartigianato di Forlì ha raggiunto il 27 giugno. Orfana di padre in tenera età e cresciuta in collegio, nell’estate del 1964, appena sedicenne, iniziò a lavorare alla “Pasticceria del Corso”, imparando come si gestisce il rapporto col cliente e, all’occorrenza, aiutando in laboratorio “come si faceva allora, quando si era presi a bottega per imparare il mestiere”. E l’imprenditrice non si è mai risparmiata, come rivela orgogliosamente il marito Maurizio Corzani “c’era un motto che la riguardava: alla fine di tutti i guai Maria non manca mai, a sottolineare la sua disponibilità, si prodigava per ogni necessità e, anche da dipendente, ha sempre dato il massimo, come se ne avvertisse la responsabilità.” Nel 1981 inizia l’avventura imprenditoriale, nasce in Corso Mazzini l’Antica Pasticceria (nella foto) con Maurizio e Maria assieme a gestire l’attività in tutti i suoi aspetti “ci sono state molte notti insonni, le lavorazioni richiedevano tempi più lunghi e i macchinari non erano all’avanguardia, nonostante avessimo fatto un investimento importante e dato fondo a tutte le risorse per creare un ambiente accogliente e in grado di soddisfare la

Festa all’Antica Pasticceria

Sessant’anni

di lavoro per Maria Zimelli

clientela e siamo stati premiati. Abbiamo anche avuto una buona intuizione, a Forlì non c’erano altre attività che offrissero prodotti salati, oltre alle classiche pizzette e tartine, noi abbiamo diversificato l’offerta, con la massima disponibilità al cliente.” Nel 1992 poi il trasferimento nell’attuale sede, in viale Oriani, accanto agli uffici di Confartigianato di Forlì, caratterizzandosi sempre per la qualità a ogni livello, dalle materie prime, ai prodotti offerti e al servizio. Racconta ancora “Maria è sempre stata molto attenta alla cura del cliente, che oltre a poter fruire di una produzione di qualità, deve essere accolto in un ambiente sempre curato, pulito e in ordine. In negozio ci siamo sempre divisi le competenze, io in laboratorio, lei in negozio, ma abbiamo sempre voluto offrire la stessa qualità che pretendiamo per noi stessi.” Attenzione che viene apprezzata dalla clientela affezionata che quotidianamente viene accolta dal sorriso di Maria, sempre presente, assieme al figlio e terzo socio dell’attività, Fabrizio Leoni e ai sette dipendenti Lorella, Francesca, Matteo, Bekzat, Mattia, Daniele e Maria Pia.

Valorizzare la pasticceria

Come afferma la professoressa Roberta Garibaldi “il patrimonio enogastronomico italiano ha una valenza strategica oltre che un valore culturale. La sua ricchezza, diversità, qualità e capillarità - con ogni singolo territorio che può vantare eccellenze riconosciute e distintive - è espressione di conoscenze, saperi, tradizioni, usi e costumi consolidati nel tempo, nei territori e tra le persone che vi vivono.” Un riconoscimento alla dedizione e l’impegno degli imprenditori artigiani che ogni giorno realizzano eccellenze, frutto di passione e attenzione alla qualità delle materie prime e dei processi produttivi. Sul tema il presidente di Confartigianato Marco Granelli e quello di CONPAIT (Confederazione Pasticceri Italiani) Angelo Musolino hanno firmato, il 24 luglio, un protocollo d’intesa che punta a tutelare e promuovere gli interessi delle imprese nel settore della pasticceria. L’accordo prevede una collaborazione stretta e sinergica per rafforzare la rappresentanza del settore. CONPAIT opererà come partner di Confartigianato, partecipando alle iniziative nazionali, usufruendo del supporto politico offerto dalla Confederazione, oltre a collaborare con le strutture territoriali. Soddisfazione da parte di entrambe le realtà per la firma dell’intesa, giudicata “una preziosa opportunità per potenziare la capacità di rappresentanza, sostegno e valorizzazione dell’eccellenza delle imprese della pasticceria, fiore all’occhiello dell’agroalimentare made in Italy”.

Categorie e Mercato

Comuni montani e artigianato

La crisi demografica mette

a rischio l’imprenditoria

In Emilia-Romagna ci sono 66 comuni montani, pari al 20% dei 330 comuni totali della regione, in cui risiedono 185mila abitanti. Oltre un quinto di questi comuni si colloca nella provincia di Parma con 15 comuni pari al 22,7% del totale, mentre la nostra provincia ne conta cinque. Questi territori si caratterizzano per una alta vocazione artigiana: in Italia l’artigianato ha un’incidenza superiore nei comuni montani rispetto ai non montani (24,4% contro il 20,8%). L’Emilia-Romagna, con le sue 6mila imprese artigiane operanti in montagna, raggiunge l’incidenza del 29,8% a fronte del 27,5% del resto della regione. Tuttavia le imprese in montagna hanno una minore accessibilità alle principali infrastrutture di trasporto rispetto al resto d’Italia: un imprenditore di montagna in Emilia-Romagna in un anno impiega più del doppio di tempo (+155%) rispetto a un imprenditore in area non montana per accedere ad autostrade, stazioni ferroviarie, aeroporti e porti più prossimi. Un driver importante per l’economia delle aree montane è rappresentato dal turismo, che fa registrare quasi un milione di presenze. Le aree di montagna necessitano più di altre di investimenti per contrastare gli effetti del cambiamento climatico: per quanto riguarda le fragilità del territorio, oltre due imprese su cinque (il 44,1%) nei comuni montani è a rischio frana, a fronte del 26,4% medio nazionale in territorio montano e del 3,7% delle imprese a rischio frana dell’intera Emilia Romagna. Quote più elevate di unità d’impresa a rischio frana si osservano nei comuni montani della provincia di Bologna (89,7%), Forlì-Cesena (37,3%) e Parma (34,6%). L’occupazione nelle aree montane è cresciuta del 4,1% dal 2021 al 2023. Positivi anche i dati delle esportazioni. Permane intanto la criticità della carenza di manodopera, più accentuata nelle 13 province italiane a prevalenza montana rispetto al resto d’Italia, e in crescita di 14,5 punti tra il 2021 e il

Le strategie di futuro

Recuperare terreni abbandonati, ripristinare la rotazione delle colture, applicare modelli di allevamento sostenibili e compatibili con il contesto sono alcune tra le numerose azioni che l’uomo può mettere in atto per rendere la montagna un luogo abitabile, ospitale e produttivo. Senza il controllo dell’uomo la montagna tornerebbe alla sua natura più selvaggia e impervia. E poi il turismo, che deve essere sostenibile, accessibile, consapevole e in armonia con le peculiarità del contesto delle aree interne. Un turismo lento, legato all’esperienza e alle radici, come rilevato di recente in uno studio di Confartigianato su 255 milioni di arrivi turistici, di cui 93 milioni stranieri, le attività esperienziali sono quelle che attirano sempre di più il viaggiatore, che trae piacere nell’immergersi nel contesto del luogo che visita. Un ambito ancora da sviluppare ma di sicuro interesse anche per chi fa impresa è il potenziamento dell’artiturismo, una forma di soggiorno e organizzazione di esperienze che coinvolgono i laboratori artigiani, proponendo attività culturali, didattiche e di degustazione legate all’artigianato e alle sue tradizioni locali.

2023. forniscono una panoramica sulle tendenze dell’occupazione, che nelle aree montane è cresciuta del 4,1% dal 2021 al 2023, con una accentuazione nella manifattura di montagna del Nord-Est (+8,7%). Permane intanto la criticità della carenza di manodopera, più accentuata nelle 13 province italiane a prevalenza montana rispetto al resto d’Italia, e in crescita di 14,5 punti tra il 2021 e il 2023. Per quanto riguarda le esportazioni, le vendite all’estero di prodotti manifatturieri delle 13 province a prevalenza montana, pur rappresentando il 5,7% del totale nazionale, hanno contributo in modo importante alla stabilità delle vendite del made in Italy in un anno di crisi del commercio internazionale: nelle aree montane l’export è salito, infatti, del +3,5% rispetto al 2022, a fronte del - 0,2% del resto d’Italia e della stabilità dell’export totale. Sulla salute del tessuto imprenditoriale e sociale della montagna influisce la crisi demografica, che vede un calo del 5,1% della popolazione nei comuni di montagna negli ultimi 10 anni (è il -2,1% la media nazionale).

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