03 › GIUGNO 2022
Anno 12 - Direttore Responsabile Roberta Zoli - Mensile di informazione tecnica, economica, professionale - Forlì, viale Oriani, 1 Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale in regime libero D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”
Un nuovo inizio Avvicendamento alla direzione di Confartigianato di Forlì. Dallo scorso 29 marzo il nuovo segretario è Mauro Collina, nominato dal gruppo dirigente guidato dal presidente Luca Morigi. Occupato in Associazione dal 1988, dapprima nella sede mandamentale di Castrocaro, di cui è originario e tuttora residente e poi nella sede di viale Oriani 1 a Forlì. Da oltre vent’anni impegnato nell’area credito, che ha diretto negli anni più complessi della crisi, caratterizzati da un costante irrigidimento dei rapporti fra mondo imprenditoriale e quello bancario, ha maturato una profonda conoscenza della realtà produttiva locale, confrontandosi con le istituzioni locali e regionali. L’EDITORIALE: Pandemia, guerra, crisi energetica e dei materiali stanno portando alla rivalutazione del lavoro autonomo, luogo di autorealizzazione, per una migliore gestione dei tempi di vita. A pagina 3
IL NOTIZIARIO TECNICO: I contenuti del decreto PNRR2. L’Ispettorato del lavoro chiarisce l’applicazione della Maxisanzione per lavoro nero e la nuova comunicazione preventiva recentemente introdotta. Da pagina 15 a pagina 19
L’EVENTO: Anap ha promosso la tavola rotonda dedicata al futuro della sanità locale, per individuare un modello che sia vicino alle esigenze del malato e di chi se ne prende cura. Da pagina 6
I MOVIMENTI: I Giovani Imprenditori dell’Emilia Romagna hanno organizzato un approfondimento sull’impresa che verrà, con Stefano Zamagni. Donne Impresa promuove un workshop dedicato alla resilienza. Da pagina 20
editoriale
Vita associativa
Inauguriamo una nuova pagina › a cura del segretario Mauro Collina
S
ettantasei anni di storia di Confartigianato costituiscono un passato ricco di traguardi e sfide vinte. Eppure, mai come in questo momento storico, è difficile fare programmi a lungo termine, la complessità della situazione che stiamo vivendo impone un nuovo modello, che sia flessibile, in grado di cogliere le opportunità e modificare le strategie rapidamente. Il quadro in cui operano oggi le imprese e, conseguentemente, in cui si esplica l’azione di Confartigianato, è tempestoso e, in questo nuovo paradigma, non ci sono più certezze. Oggi si è imposta la logica del profitto, a detrimento delle esigenze della persona. Pensiamo solo al rapporto fra banche e clienti: chiudono gli sportelli bancari nei comuni più piccoli, da Cusercoli a Bertinoro e aumenta la distanza, non solo fisica, fra istituti di credito e i cittadini. Un vuoto che l’associazione ha il compito di colmare, l’attenzione e la sensibilità ai bisogni della comunità, fatta di imprese e di persone, sono alla base della nostra azione. La pandemia ha accelerato il ricorso ai mezzi tecnologici, dando l’illusione di poter ricreare nell’etere una presunta normalità, nella realtà è stato incrementato il distacco fra le persone, creando uno scollamento nei rapporti interpersonali. Il massiccio ricorso alla digitalizzazione non ha portato l’auspicata semplificazione, anzi, la macchina pubblica ha finito per nascondersi dietro a una gamma di procedure sempre più ridondanti, duplicando le modalità di accreditamento e le registrazioni necessarie per accedere alle pratiche online. Il nostro obiettivo è quello di infrangere le barriere dell’estrema spersonalizzazione fra cittadino-utente e amministrazione, facendo da trait d’union per ridurre le distanze e per ridare la giusta attenzione alle esigenze di chi fa impresa. Al contempo, come Confartigianato di Forlì, siamo impegnati a crescere, per essere ancora più efficaci nella nostra azione, per questo stiamo investendo nella formazione e nel rinnovamento del personale, per essere più snelli e al contempo maggiormente reattivi, facendo tesoro delle competenze già acquisite. Un’associazione che vuole essere al passo con il cambiamento che sta permeando il sistema delle imprese.
Viale Oriani, 1 tel 0543 452811 • fax 0543 452852
Direttore Responsabile Roberta Zoli Redazione a cura di Confartigianato Forlì Fotocomposizione e Stampa Litocartotecnica Citienne srl Forlì Tel. 0543 480580 • www.citienne.com
redazione@confartigianato.fo.it
Reg. Naz. Stampa 06185 del 17/2/98 - ROC 5252 Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/1978 Tariffa R.O.C: “Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale in regime libero D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009
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Chiuso in tipografia il 23 maggio 2022
Immagini generiche di Freepik.
ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE
Anno XII • n. 03 GIUGNO 2022
essere impresa
2 › giugno 2022
Il prezzo di abbonamento al periodico è pari a 6 € ed è compreso nella quota associativa. La quota associativa non è divisibile. La dichiarazione viene effettuata ai fini postali.
il commento
Superare crisi e pandemia
Piccola impresa sintesi di creatività e tecnologia › a cura del presidente Luca Morigi
C
i troviamo di fronte a una fase di cambiamento inevitabile. La crisi economica, la pandemia e persino lo spettro di un conflitto mondiale, stanno mettendo a dura prova la società. La stessa percezione del lavoro sta subendo una evoluzione inaspettata: recentemente è stato evidenziato dai media il fenomeno delle grandi dimissioni di massa, diffuso soprattutto fra gli under 45, che, dopo il Covid hanno deciso di rimettere in gioco il proprio futuro professionale, molti dei quali optando per un’occupazione in proprio. Una rivalutazione del lavoro autonomo, che consente una gestione flessibile del tempo, e persino del luogo, da dedicare al proprio impiego. Dopo i lockdown si è diffusa una nuova consapevolezza dell’importanza di bilanciare al meglio tempi di vita, la carriera e la soddisfazione professionale. Attraverso il lavoro, la persona trova la propria realizzazione. Per citare le parole di un noto sociologo, molto vicino alla nostra realtà associativa, Mauro Magatti la “trasformazione ruota attorno a un punto centrale: tornare a convincerci che la prosperità economica, sociale e istituzionale di un paese (e del mondo intero) ha fondamentalmente a che fare con la capacità di creare valore. Un processo che dipende in maniera decisiva dalla qualità del lavoro e con esso dalle ragioni e dalle motivazioni in grado di mobilitare le energie psichiche e spirituali delle persone. E così esaltare la creatività e lo spirito di iniziativa diffuse. Il nocciolo della questione è semplice: la prosperità ha a che fare col tipo di beni che si producono e con le modalità della loro produzione. Non solo standardizzazione e quantità ma anche differenziazione e qualità. Non solo tecnologia e organizzazione sistemica, ma anche creatività e personalizzazione.” Ecco sintetizzata nitidamente l’essenza dell’impresa artigiana: una realtà in cui il titolare è impegnato in azienda, affianca collaboratori e dipendenti nella gestione delle varie fasi del processo produttivo. Uomini e donne del fare, detentori di saperi che sanno trasmettere con passione. Individui che orgogliosamente producono valore, che va oltre il prodotto o il servizio che offrono, creano lavoro, formano nuove leve, trasferiscono conoscenza, consentendo di non disperdere la tradizione del vero made in Italy. Nella piccola impresa, infatti, coesistono cultura e abilità antiche, ricerca della massima qualità, tecniche innovative, nuove lavorazioni. Questo è il messaggio che ci preme diffondere, anche fra i più giovani: l’artigianato e la piccola impresa sono il luogo, sebbene ancora poco noto, in cui la persona può valorizzare il talento e mettere a frutto le competenze acquisite nel percorso scolastico. essere impresa
giugno 2022 › 3
a cura di Casa Artusi
Raccontare la cucina italiana 15 anni di Casa Artusi e Mariette
S
i è svolta lo scorso 14 maggio la cena ‘A tavola con Casa Artusi e la cucina delle Mariette’ con il patrocinio del Comune di Forlimpopoli lungo la via del Gusto, ovvero la nuova via Andrea Costa, neo-riqualificata e pronta a ospitare turisti, visitatori e i tanti appassionati di cucina che da tutto il mondo giungono in Casa Artusi nella città del gastronomo forlimpopolese autore de ‘La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene’. La cena, che aveva come obiettivo quello di dare un piccolo assaggio di ciò che avverrà il 1° luglio 2022 in Casa Artusi, in occasione delle celebrazioni dei 15 anni di Casa Artusi e Mariette, durante la 26° edizione della Festa Artusiana, è stata l’occasione per ritrovarsi finalmente tutti insieme ai piedi del complesso monumentale illuminato a festa per l’evento dove da 15 anni si celebra la cucina italiana nel mondo Le Mariette hanno allietato i presenti con piatti interamente preparati da loro nella Scuola di cucina di Casa Artusi con prodotti di alcune delle realtà del territorio che così facendo hanno dato un loro contributo al progetto ‘Raccontare la cucina italiana’, su cui Casa Artusi e Mariette stanno lavorando per celebrare i loro 15 anni di attività L’intero ricavato della cena infatti è andato a beneficio del progetto e dunque a supporto dell’evento del 1 luglio 2022 di videomapping a tavola con momenti di degustazione delle eccellenze enogastronomiche e dimostrazioni pratiche di pasta fresca: la cornice ideale per raccontare le anime che hanno caratterizzato questi 15 anni di lavoro dal mattarello al videomapping, dalla pratica in cucina alle tante parole, traduzioni e saperi che sono stati linfa vitale per tutto il sistema di valori artusiani a Forlimpopoli i quali trovano massima espressione in Italia e nel mondo con Casa Artusi e le Mariette Via Costa e la città di Forlimpopoli, ma naturalmente tutto il territorio si preparano quindi a festeggiare con grande emozione quest’importante tappa per Casa Artusi e le Mariette volendo ospitare persone, enti e realtà che sono vicine alla missione artusiana e che avranno modo di godere di uno spettacolo e di una Casa Artusi ‘letteralmente’ vestita a festa per l’occasione in compagnia di un gruppo di Mariette che allieteranno i presenti con tanta pratica al mattarello Non resta quindi che aspettare ancora qualche settimana per brindare al lavoro fatto ma soprattutto al lavoro ancora da fare in nome di Artusi! Mattia Fiandaca, Gastronomo e collaboratore di Casa Artusi
essere impresa
4 › giugno 2022
a cura di Casa Artusi
L’
estate a Forlimpopoli si prospetta nuovamente ricca di attività per i turisti che dopo due anni di ‘fermo’ hanno modo di tornare nel cuore della Romagna proprio in Casa Artusi per conoscere meglio l’opera del gastronomo forlimpopolese con visite guidate alla Fondazione che celebra l’Artusi e cingere un grembiule mettendosi con le mani in pasta alla scoperta delle eccellenze di Romagna La Scuola di cucina di Casa Artusi durante tutto il corso dell’estate accoglie turisti per corsi di cucina!
Corso personalizzato di Pasta fresca in Romagna Il Maestro di Cucina, partendo semplicemente da farina di grano tenero di tipo 0 da filiera corta 100% grani locali e da uova da allevamento biologico, realizza l’impasto rigorosamente a mano e poi “tira” (stende) la sfoglia con il mattarello realizzando, in un percorso ideale lungo la via Emilia, alcuni dei più iconici tipi di pasta fresca fra cui tagliatelle, tagliolini, garganelli, maltagliati, tortelli, ravioli e naturalmente i cappelletti romagnoli.
viduale completamente attrezzata per cucinare, sempre con l’aiuto del Maestro di Cucina prepara il suo impasto (rigorosamente a mano) e poi lo tira (con il mattarello) realizzando i diversi ritagli di pasta e i cappelletti con i formaggi
A seguire ogni partecipante, in postazione indi-
€ 75 per persona (minimo 2 persone) IVA 22% inclusa
Al termine i partecipanti portano a casa tutta la pasta preparata.
Corso pratico di cucina Durata 3 ore circa
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Mercoledì 15 giugno alle ore 20,00 presso la sede di Confartigianato Forlì in Via Oriani 1 Forlì
ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI L’Assemblea di Confartigianato Servizi Forlì Soc. Coop. è convocata in seduta ordinaria e in prima convocazione martedì 14 giugno alle ore 6,30 presso la sede di Confartigianato Forlì in Via Oriani 1 e, in caso non venisse raggiunto il numero legale, in seconda convocazione per:
Per discutere il seguente ordine del giorno: Bilancio d’esercizio al 31/12/2021 - approvazione e provvedimenti connessi e conseguenti; Cooptazione di due consiglieri - provvedimenti ex art. 2386 c.c. - deliberazioni inerenti e conseguenti; Varie ed eventuali.
Il Presidente Alberto Brunelli essere impresa
giugno 2022 › 5
associazione
Assistenza agli anziani
Il futuro della sanità forlivese al convegno di Anap
V
enerdì 13 maggio si è tenuta nella sede di Confartigianato in viale Oriani 1 a Forlì la tavola rotonda dal titolo “Sanità a km zero. Quale futuro per l’assistenza agli anziani?”, promossa da Anap Forlì. Un interessante approfondimento sulla sanità locale, con un’attenzione particolare agli anziani e alla delicata situazione venutasi a creare con la pandemia. Introdotto dal presidente di Confartigianato Luca Morigi e moderato dalla consigliera del movimento dei pensionati Franca Compostella, l’appuntamento ha visto alternarsi gli interventi di Fosco Foglietta, già coordinatore dei Servizi Sociali ASL di Cesena, direttore Generale della ASL di Bologna Sud e dell’ASL di Ferrara che ha presentato i contenuti del libro “Covid e fragilità” di cui è autore e di Loretta Vallicelli vice presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Forlì-Cesena che ha evidenziato il ruolo di coordinamento dell’infermiere, dall’emergenza urgenza all’assistenza, collocando la persona nel posto più adatto all’esigenza del paziente, svolgendo il ruolo di case manager. Come ha spiegato nel suo contributo il presidente Morigi “l’appuntamento promosso congiuntamente da Confartigianato di Forlì e da Anap, è il primo in presenza, dopo tanti mesi di meeting via web che, pur avendo consentito di continuare il dialogo, non favoriscono un confronto vivo e coinvolgente. Tornare a incontrarsi di persona, soprattutto per dibattere temi così importanti come quelli oggetto del nostro appuntamento, è un arricchimento prezioso, quindi è doveroso un ringraziamento al consiglio dell’Anap di Forlì, che ha saputo organizzare un incontro di questo livello, riunendo allo stesso tavolo alcuni dei protagonisti della sanità forlivese. Anap Forlì si è resa protagonista, anche in questi ultimi mesi di restrizioni, di numerose iniziative organizzate sempre nel rispetto della normativa Covid, dalla pianificazione di visite culturali, in città d’arte e musei, alla promozione delle nostre attività nei mercati cittadini, per tornare vicino alle persone. La pandemia ha infatti messo a rischio le relazioni e la socialità, elementi fondamentali per il benessere psicofisico delle persone, soprattutto per gli anziani. Naturale quindi promuovere una riflessione sul futuro post pandemia. Il tema scelto, la sanità e il futuro dell’assistenza agli anziani, ben s’inserisce anche fra gli scopi di Confartigianato di Forlì, associazione di rappresentanza della piccola impresa, degli imprenditori artigiani e dei loro collaboratori. Che sono in primo luogo persone, membri di una famiglia e inserite in una comunità di cui sono parte attiva e vitale. Per questo, da più di dieci anni, in seno all’associazione è stata costituita Confartigianato Persone, a cui fa capo anche Anap Forlì, coi suoi Continua a pagina 7 ›››
essere impresa
6 › giugno 2022
associazione
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Il futuro della sanità forlivese al convegno di Anap oltre tremila soci pensionati. Nella consapevolezza che la persona è il fulcro da cui prende vita la piccola impresa, scaturendo dall’intuizione dell’imprenditore, dal suo talento, dalla sua voglia di mettersi in gioco. E l’imprenditore non è solo soggetto economico, ma anche sociale, con bisogni che non attengono unicamente alla vita professionale. Confartigianato Persone mira a dare risposta anche a queste necessità accompagnando i nostri associati in ogni fase della vita, anche in quella del meritato riposo, dopo una vita di lavoro.” Ha poi concluso “il tema della sanità è trasversale, ci tocca sia come cittadini sia, talvolta, come utenti. Per questo è importante creare momenti di incontro per comprendere quali sono le opportunità di collaborazione
e quali strumenti possono essere messi in campo anche dai privati per implementare una sanità che sia realmente vicina al cittadino. Un meccanismo che promuova l’interazione fra le associazioni del territorio, in primis quelle che operano nel sociale e tutti coloro che sono attivi nel territorio, nella convinzione che, costruendo una rete, si possano trovare soluzioni condivise e praticabili.” Franca Compostella ha lanciato ai relatori qualche spunto che il movimento Anap vuole fornire a chi dovrà costruire il futuro della sanità del territorio “in primo luogo sarebbe fondamentale creare una agenzia unica digitale per la non autosufficienza. Una piattaforma raggiungibile dagli utenti per creare un unico luogo virtuale in cui reperire tutte le informazioni, con un’attenzione speciale ai caregiver, con l’istituzione di un centro di ascolto da remoto. E sempre per i caregiver è importante pensare a cooperative di sostituzione, agenzie a chiamata o assistenti territoriali per dare momenti di sollievo dal lavoro di cura, estremamente usurante per chi lo vive quotidianamente. Fondamentale anche creare percorsi di alfabetizzazione psicosanitaria, oltre che digitale.” L’incontro rappresenta un primo confronto per creare uno scambio di esperienze fra chi conosce il tema, offrendo il punto di vista di chi, in qualità di supporto al cittadino, comprende le esigenze dell’utenza. Tra i contributi portati al dibattito anche l’intervento di Rosaria Tassinari, assessore del comune di Forlì al welfare e alla famiglia e di Francesco Sintoni, da marzo alla guida del distretto socio-sanitario del forlivese. seguici su Otoplus
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giugno 2022 › 7
CAMPAGNA NAZIONALE CONTRO L’ABUSIVISMO OCCHIO AI FURBI! METTETEVI SOLO IN BUONE MANI!
C’è un’Italia ‘sommersa’ che minaccia il lavoro dei piccoli imprenditori, la sicurezza dei cittadini, l’occupazione regolare e sottrae risorse finanziarie allo Stato. Questo tempo di crisi e di incertezza fa proliferare i furbi che si spacciano per artigiani, ma che di legale non hanno nulla: nessuna qualificazione, autorizzazione o permesso, niente tasse, né contributi, nessun rispetto per le norme e per la sicurezza. I falsi artigiani si annidano ovunque, ma colpiscono soprattutto i settori dei trasporti, degli impianti, dell’edilizia, dell’autoriparazione, del benessere e della comunicazione.
CONFARTIGIANATO Mette in guardia i consumatori dal rischio di cadere nelle mani di operatori ‘improvvisati’. Valorizza la qualità, la durevolezza nel tempo, il rispetto delle norme, la convenienza e la sicurezza del lavoro ‘a regola d’arte’. Richiama le Autorità ad un’azione di controllo e repressione del fenomeno e di contrasto all’evasione fiscale e contributiva.
WWW.CONFARTIGIANATO.IT
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8 › giugno 2022
associazione
Stop all’abusivismo la campagna di Confartigianato
C
onfartigianato ha lanciato una campagna contro l’abusivismo “Occhio ai furbi! Mettetevi solo in buone mani”, evidenziando che sono 709.959 le aziende italiane maggiormente esposte alla concorrenza sleale di 1 milione di operatori abusivi che si spacciano per imprenditori, ma che di regolare non hanno nulla. Dai dati raccolti risulta, infatti, irregolare il 14% dei soggetti che svolgono attività indipendente e questa quota è aumentata di 0,6 punti percentuali in un decennio. I numeri che caratterizzano l’EmiliaRomagna - 61.200 lavoratori irregolari, di cui 5.800 nella provincia di Forlì-Cesena - sono indagati da un focus del centro studi regionale, evidenziano una situazione generale migliore rispetto alla media nazionale: una percentuale media del 9,5% (inferiore al 12,6% nazionale), tuttavia si rilevano valori superiori in agricoltura (13,3%), servizi (10,9%) e costruzioni (9,8%); mentre per il manifatturiero esteso il peso del lavoro irregolare è la metà di quello totale (4,7%). La quota di valore aggiunto generato da impiego di lavoro irregolare rilevata per la nostra regione è pari al 3,9% (maggiore del 3,7% del Nord Est). A livello nazionale le unità di lavoro equivalenti non regolari sono 3 milioni e 586 mila, e superano del 6,9% i 3 milioni 353 mila lavoratori nelle Amministrazioni pubbliche. Nell’arco di vent’anni la pressione del lavoro indipendente non regolare è addirittura salita: era il 14% nel 1999 mentre, in parallelo, la quota di lavoro irregolare dipendente è scesa di due punti percentuali, passando dal 17,1% del 1999 al 15,1% del 2019. A livello settoriale si evidenzia per la componente indipendente una forte presenza di lavoro irregolare, alla base del fenomeno dell’abusivismo, nei servizi con il 16% seguiti dalle costruzioni con il 12,6% mentre il manifatturiero esteso si ferma sul 10,1%. Sono diversi i meccanismi della concorrenza sleale del sommerso: le imprese che evadono possono mantenere prezzi più bassi e mettono fuori mercato i competitor regolari, generando una pressione verso il basso delle dinamiche retributive; l’evasione fiscale rende difficile condurre politiche fiscali
espansive di riduzione delle aliquote fiscali applicate alle imprese regolari; si inibisce la crescita dimensionale delle imprese in quanto le imprese che evadono hanno minor propensione all’investimento e all’ampliamento del volume d’affari e al contempo spiazzano gli investimenti delle imprese regolari che non raggiungono spesso la redditività adeguata per crescere. La ricerca del prezzo più basso è la maggiore determinante per la domanda di servizi offerti da lavoratori indipendenti irregolari ed è rilevata nel 64% dei casi in Italia, a fronte del 48% della media dell’Unione europea.
I numeri dell’abusivismo 1.003.500 unità indipendenti non regolari 14,4% tasso di irregolarità del lavoro indipendente +0,7% aumento indipendenti non regolari nell’ultimo anno (2019), a fronte del calo del 2,4% dei dipendenti non regolari +0,4 punti, l’aumento tasso di irregolarità degli indipendenti in vent’anni 3,2 milioni di occupati non regolari 11,3% peso sul PIL dell’economia non osservata (sommerso + illegale) 37,9% quota del lavoro irregolare sull’economia non osservata 46,4% pressione fiscale reale stimata sull’economia emersa per il 2022, +5,2 punti superiore rispetto al 41,2% di pressione fiscale effettiva 587.523 imprese artigiane nei settori sotto pressione per la concorrenza sleale dell’abusivismo, 82,8% delle 709.959 imprese totali 45,9% dell’artigianato nei settori esposti alla concorrenza sleale del sommerso essere impresa
giugno 2022 › 9
associazione
Comparto edile in fermento
Banche tornino a erogare il credito
C
onfartigianato di Forlì raccoglie le preoccupazioni delle imprese che operano nel comparto edile e nella filiera della casa. Il segretario Mauro Collina ne sintetizza il pensiero “gli imprenditori denunciano la brusca frenata dell’attività del comparto causata dal nodo della gestione dei crediti, oggi bloccati dai principali istituti bancari, che ha portato molti committenti a procrastinare i lavori, non disponendo delle risorse finanziarie per farvi fronte. Alcune imprese, pur di continuare l’attività, stanno facendo credito ai clienti, di fatto svolgendo il ruolo che spetterebbe alle banche. Un disagio che aggrava una situazione resa complessa dall’aumento incontrollato dei costi dell’energia e delle materie prime e dalle difficoltà di reperimento delle stesse.” Sin dalla sua istituzione, il superbonus, introdotto dal Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34 ha presenta-
to diverse criticità che ne hanno resa complessa l’applicazione, situazione aggravata dalle numerose modifiche che si sono susseguite. “Il provvedimento ha sicuramente contribuito a rilanciare il settore, ma è un rilancio fittizio; si tratta di un intervento temporaneo che proprio per l’entità del contributo, il 110%, ha provocato una forte richiesta a cui le imprese e i professionisti hanno faticato a far fronte, e
che ha innescato un incremento indiscriminato dei prezzi dei materiali, di fatto azzerando i margini di trattativa fra domanda e offerta.” Alla crisi delle materie prime e all’aumento dei costi energetici si aggiunge la complessa gestione dello sconto in fattura e della cessione del credito. “Il problema della cessione del credito è stato più volte affrontato dalla Confederazione nazionale che è intervenuta presso gli Istituti di credito e gli enti preposti affinché riconsiderassero le modalità di gestione delle acquisizioni di crediti legati ai bonus per l’edilizia. Restano le perplessità su di un provvedimento che se, da una parte ha contribuito a rimettere in moto la filiera della casa, dall’altra ha mostrato enormi limiti, legati alle complessità burocratiche e alla gestione dei crediti e che, auspichiamo, dopo il boom, non provochi una crisi del comparto peggiore di quella del 2008.”
Bonus edilizia
Bloccato il mercato delle costruzioni La norma del Dl ‘Taglia prezzi’, approvata il 12 maggio dal Senato, che introduce l’obbligo per le imprese di possedere un’attestazione SOA per operare nel mercato dei bonus edilizi, ha riportato nell’incertezza cittadini e imprese che ora si trovano in una giungla normativa nella quale hanno difficoltà a districarsi. Lo sottolinea Confartigianato, che, essere impresa
10 › giugno 2022
assieme alle altre associazioni dell’artigianato, chiarisce “come era prevedibile, il solo annuncio dell’approvazione della norma ha nuovamente bloccato il mercato, dopo le ultime disposizioni che cercano di riattivare le cessioni dei crediti e hanno facilitato l’accesso al beneficio sino al 31 dicembre 2022 per le unità abitative unifamiliari. È iniziata
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associazione
Filiera casa
Abusivismo e concorrenza sleale pesano sul settore
D
alle rilevazioni di Confartigianato emerge che a correre i rischi maggiori di infiltrazione abusiva sono 587.523 imprese artigiane, soprattutto nei settori dell’edilizia, dell’acconciatura ed estetica, dell’autoriparazione, dell’impiantistica, della riparazione di beni personali e per la casa, del trasporto taxi, della cura del verde, della comunicazione, dei traslochi. Dati che in edilizia trovano evidenza anche nelle parole di Bruno Giordano, capo dell’Ispettorato nazionale del lavoro, che ha recentemente dichiarato che, nel 2021, su oltre 5mila imprese edili ispezionate sono state registrate irregolarità nell’80% dei casi, con il 38% di sospensioni per lavoro nero e il 62% per mancato rispetto delle norme sulla sicurezza. Dati che hanno subito una accelerazione con l’incremento di richieste da parte della committenza per usufruire dei bonus edili. Proprio l’aumento della domanda ha portato alla nascita di numerose aziende nel settore, non sempre correttamente formate.
EDILIZIA
IL MESTIERE NON SI IMPROVVISA ATTENZIONE AI FURBI Mettiti solo in buone mani Ci sono tanti "muratori"
e tanti "pittori"
CAMPAGNA NAZIONALE CONTRO L’ABUSIVISMO
WWW.CONFARTIGIANATO.IT
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Bloccato il mercato delle costruzioni la corsa alla ricerca di imprese in possesso di una qualunque delle attestazioni SOA che, peraltro, non rappresenta garanzia assoluta di qualificazione di un’impresa”. “Forse l’intenzione non dichiarata di chi ha promosso la norma è quella di introdurre una barriera di accesso alle opere di valore più elevato in favore di un piccolo numero di imprese certificate SOA (complessivamente 23.000, di cui solo circa 17.000 per le categorie interessate), a scapito delle quasi 500.000 imprese operanti nel comparto delle costruzioni, che costituiscono la vera ossatura del settore e rappresentano la prima risposta alle istanze dei cittadini. Il risultato ottenuto è l’ennesimo stop a una misura che evidentemente è stata messa sul percorso del declino.” Si ribadisce che questa non è la strada giusta né per contrastare il fenomeno delle frodi né per raggiungere gli obiettivi di riqualificazione del patrimonio edilizio in un’ottica green. Servirebbe, piuttosto, una legge - da tempo attesa dal settore - che riconosca il profilo professionale ed i requisiti delle imprese edili senza imitare,
senza ragione, negli appalti privati gli istituti tipici del settore pubblico. Confartigianato è impegnata a contrastare il tentativo di introdurre l’obbligo della qualificazione SOA per le imprese che effettuano lavori legati ai bonus dell’edilizia, con l’ennesimo e inutile sbarramento burocratico al mercato delle riqualificazioni edili. Ancora una volta si rischia di compromettere il buon esito dell’unica misura anticiclica di sostegno all’economia e alla domanda interna, in un periodo che torna a essere difficile, attraverso un intervento che metterebbe una barriera di accesso a tutte quelle imprese che, non operando per gli appalti pubblici, garantiscono comunque qualità e serietà al committente anche senza attestazione SOA. Più volte Confartigianato ha richiamato l’attenzione di Governo e Parlamento sulla inutilità delle SOA per la garanzia di qualificazione e trasparenza e per arginare le frodi. Introdurle per i lavori dell’ecobonus significherebbe compromettere la ripresa del settore delle costruzioni, con il rischio di esclusione della grande maggioranza delle imprese del settore, per garantire unicamente l’aumento del giro d’affari per le società autorizzate al rilascio delle attestazioni SOA. essere impresa
giugno 2022 › 11
essere impresa
12 › giugno 2022
territorio
Turismo slow occasione di rilancio
Intervista a Liviana Zanetti
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l saggista George Steiner scrisse che “l’Europa è stata, e viene ancora, camminata. La cartografia dell’Europa è il frutto delle possibilità del piede umano, degli orizzonti che ci può far percepire.” La storia dell’Europa è fatta di lunghe marce e la Via Romea Germanica è uno dei cammini più frequentati dagli appassionati di trekking, inserita anche nell’Atlante dei Cammini d’Italia del Mibact, seconda, per notorietà, solo alla Via Francigena. In questi giorni l’antica via dei pellegrini ha avuto risalto sui media locali per l’impresa che sta affrontando Michele Agostinetto, che, affetto da sclerosi multipla, ha deciso di sfidare la malattia e mettersi alla prova percorrendola integralmente, passando anche da Forlì. La Romea Germanica, infatti, attraversa il territorio forlivese, congiungendo Ravenna a Bagno di Romagna, rappresentando di fatto un ulteriore strumento di valorizzazione del turismo collinare e montano e, conseguentemente, un’opportunità per le imprese che operano nei comuni della vallata del Bidente. A ripercorrere le tappe della riscoperta di questo collegamento viario è l’assessore al turismo e alle attività produttive del Comune di Castrocaro e presidente dell’Associazione Italiana Via Romea Germanica Liviana Zanetti, fino al 2018 presidente dell’Azienda di Promozione Turistica della Regione Emilia Romagna, che sintetizza “il progetto è nato 12 anni fa dall’impegno di due amministratori del forlivese, Flavio Foietta, ora presidente dell’European Association of Via Romea Germanica e Rodolfo Valentini, vice-
presidente dell’Associazione Italiana della Via Romea Germanica, all’epoca sindaci rispettivamente dei comuni di Santa Sofia e Galeata.” L’assessore Zanetti, che è anche presidente della Commissione Cammini delle Guide Ambientali Italiane, evidenzia l’attento lavoro di ricerca di Foietta e Valentini per ricostruire il cammino verso Roma seguito nel 1225 da Padre Alberto di Stade, come descritto dallo stesso pellegrino nel suo diario di viaggio, aggiustando il percorso in base allo sviluppo urbanistico del territorio. “È un cammino facilmente percorribile, anche da chi ha disabilità ed è uno dei percorsi maggiormente apprezzati da chi ha scelto di aderire al movimento lento. Un progetto nato dal basso, per merito della collaborazione fra le diverse comunità locali e dai volontari che hanno lavorato assieme per valorizzarlo. Un risultato che ha una valenza turistica importantissima. Soprattutto dopo le restrizioni imposte dalla pandemia, le persone hanno riscoperto il piacere della vacanza nella natura per mettere in equilibrio corpo e mente.” La cultura dello slow travel si sta diffondendo, raccogliendo crescenti consensi, diviene indispensabile che l’offerta turistica degli operatori locali sia pronta a cogliere l’opportunità. Occorre un cambio culturale, una rinnovata sensibilità e attenzione nei confronti di chi sceglie di vivere la propria vacanza in cammino. La Regione accompagna i comuni con una comunicazione mirata, lo stesso progetto “I love cammini Emilia Romagna” propone attività ed escursioni per attraversare in maniera lenta e autentica il territorio. Un’opportunità anche per gli imprenditori, che operano nell’indotto, di giovarsi di questa nuova attenzione ai territori collinari.
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giugno 2022 › 13
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14 › giugno 2022
notiziario tecnico
Consulenza fiscale › a cura di Francesco Bandini
2021, ragguagliati ad anno, di entità superiore a € 25.000,00 (invece per i soggetti al disotto di detto limite l’avvio dell’obbligo è previsto con decorrenza dal 1° gennaio 2024).
DECRETO PNRR 2
Nella fattura devono necessariamente essere indicati, come regola:
Ė stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 100 del 30 aprile 2022 il D.L. n. 36/2022 (decreto PNRR 2), recante “Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)”.
i dati fondamentali (data, numero, denominazione e partita Iva, sia dell’emittente, sia del destinatario
Il provvedimento è articolato in 9 Capi che prevedono, rispettivamente:
tenendo presente che:
misure in materia di Pubblica Amministrazione, università e ricerca, SNA; misure in materia finanziaria e fiscale; misure in materia di ambiente, fonti rinnovabili, efficientamento energetico e salute; misure per la transizione digitale; misure in materia di infrastrutture, beni culturali, Zone Economiche Speciali e Zone logistiche semplificate; misure in materia di turismo; disposizioni in materia di giustizia; disposizioni finali.
Misure in materia finanziaria e fiscale Sanzioni per mancata accettazione di pagamenti con POS Intervenendo sull’art. 15, c. 4-bis, D.L. n. 179/2012, si anticipa dal 1° gennaio 2023 al 30 giugno 2022 l’entrata in vigore delle sanzioni per gli esercenti e i professionisti che non accettano i pagamenti con POS. La sanzione è pari a 30 euro per ciascuna transazione e a prescindere dall’ammontare della spesa sostenuta, aumentata del 4% del valore della transazione. Viene esclusa la possibilità, prevista dalla legge n. 689/1981 di procedere al pagamento in misura ridotta (oblazione amministrativa).
Estensione fattura elettronica Con l’art. 18, comma 2, del D.L. 30 aprile 2022, n. 36 saranno obbligati all’emissione della fattura in formato elettronico anche: i contribuenti minimi; i soggetti che applicano il regime forfetario; coloro che rientrano nell’ambito del regime forfetario ex L. 398/1991 - associazioni sportive aventi ricavi e/o compensi del periodo d’imposta
la descrizione dei beni ceduti e/o dei servizi resi l’ammontare del corrispettivo complessivo non deve essere esposta l’Iva (aliquota e tributo); deve risultare riportata la dicitura che indichi che il documento è emesso da un soggetto che applica il regime forfetario, ad esempio: “Operazione senza applicazione dell’Iva ai sensi dell’art. 1, comma 58, L. 190/2014 - regime forfetario”; i compensi di artisti e professionisti non sono soggetti alla ritenuta d’acconto, è opportuno quindi indicare una frase del tipo “Operazione non soggetta a ritenuta fiscale d’acconto ai sensi dell’art. 1, comma 67, L. 190/2014” se l’ammontare della fattura è di importo superiore ai € 77,47 si rende dovuta l’imposta di bollo di € 2,00. In sede di emissione della fattura elettronica le operazioni senza applicazione dell’Iva poste in essere dai contribuenti minimi e/o forfetari devono risultare contraddistinte dal “codice natura: N2.2”.
Le sanzioni per emissione di fattura cartacea All’applicazione delle sanzioni amministrative in caso di non emissione della fattura elettronica, si precisa che in relazione al comma 3 dell’art. 18 del D.L. 30 aprile 2022, n. 36 è stato previsto un periodo transitorio “dal 1° luglio 2022 al 30 settembre 2022”, durante il quale nell’ipotesi di emissione della fattura elettronica entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione non trovano applicazione le sanzioni di cui all’art. 6, comma 2, del D.Lgs. 18 dicembre 1997, n. 471, la cui entità varia: dal 5% al 10% dei corrispettivi non documentati e/o non registrati; da € 250,00 a € 2.000,00 nell’ipotesi in cui la violazione non rileva ai fini della determinazione del reddito. Si ritiene che le medesime si rendono applicabili ai soli contribuenti in regime forfetario o dei minimi (le cui operazioni sono contraddistinte dal codice natura Continua a pagina 16 ››› essere impresa
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Chi deve presentare l’autodichiarazione
“N2.2”) e non anche dai contribuenti in regime forfetario ex L. 398/1991 “associazioni sportive” (che applicano un regime particolare di detrazione Iva).
La dichiarazione sostitutiva deve essere presentata da tutti gli operatori beneficiari degli aiuti che rientrano nel regime “ombrello”, elencati nell’art. 1, c. 13, D.L. n. 41/2021.
Invio giornaliero dati pagamenti elettronici Novità anche in materia di trasmissione dei dati relativi alle operazioni giornaliere saldate con mezzi di pagamento elettronici. In particolare, viene previsto che gli operatori che mettono a disposizione degli esercenti i sistemi di pagamento elettronico sono obbligati a inviare giornalmente all’Agenzia delle Entrate, anche tramite PagoPA, le seguenti informazioni: dati identificativi degli strumenti di pagamento elettronico; l’importo complessivo delle transazioni giornaliere effettuate mediante gli stessi strumenti. A seguito della norma, l’obbligo di trasmissione telematica riguarda tutti i dati dei pagamenti elettronici, sia quelli dei consumatori finali che quelli degli operatori economici.
Monitoraggio eco e sisma bonus Al fine di effettuare il monitoraggio degli interventi agevolati con l’eco e il sisma bonus, compresa la valutazione del risparmio energetico da essi conseguito, si prevede la trasmissione per via telematica all’ENEA delle informazioni sugli interventi effettuati. L’ENEA elaborerà le informazioni pervenute e trasmetterà una relazione sui risultati degli interventi al Ministero della Transizione Ecologica, al Ministero dell’economia e delle finanze, alle Regioni e alle Province autonome di Trento e di Bolzano, nell’ambito delle rispettive competenze territoriali.
Misure in materia di giustizia Codice della crisi d’impresa Viene prorogata di 2 mesi, dal 16 maggio al 15 luglio 2022, l’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa, di cui al D.Lgs. n. 14/ 2019. Viene inoltre abrogato il comma 1-bis dell’articolo 389, che rinviava al 31 dicembre 2023 l’entrata in vigore del titolo II della Parte prima recante le procedure di allerta e di composizione assistita della crisi.
AUTODICHIARAZIONE AIUTI DI STATO Via libera dell’Agenzia delle Entrate al modello, con le relative istruzioni e specifiche tecniche, per la presentazione dell’autodichiarazione sugli aiuti di Stato Covid. essere impresa
16 › giugno 2022
La presentazione non è obbligatoria per i soggetti che hanno già reso una dichiarazione sostitutiva in sede di presentazione della comunicazione/istanza per l’accesso agli aiuti per i quali il relativo modello includeva l’autodichiarazione (come, ad esempio, l’istanza per il riconoscimento del contributo a fondo perduto perequativo), a condizione che il beneficiario non abbia successivamente fruito di ulteriori aiuti tra quelli riportati nel suddetto articolo 1. In tale ultimo caso, l’autodichiarazione deve essere presentata specificando i dati degli ulteriori aiuti successivamente fruiti nonché di quelli già indicati nella precedente dichiarazione sostitutiva già presentata.
Come si presenta la dichiarazione La dichiarazione deve essere presentata all’Agenzia delle entrate, in via telematica, direttamente dal beneficiario o tramite un intermediario di cui all’art. 3, c. 3, D.P.R. n. 322/1998, mediante: il servizio web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate; i canali telematici dell’Agenzia delle entrate, nel rispetto dei requisiti definiti dalle specifiche tecniche. A seguito della presentazione della Dichiarazione è rilasciata una ricevuta che ne attesta la presa in carico, ovvero lo scarto a seguito dei controlli formali dei dati in essa contenuti. Si considerano tempestive le dichiarazioni trasmesse entro i suddetti termini ma scartate dal servizio telematico, purché ritrasmesse entro i 5 giorni successivi alla data contenuta nella comunicazione dell’Agenzia delle Entrate che attesta il motivo dello scarto.
Quando si presenta la dichiarazione L’autodichiarazione deve essere presentata dal 28 aprile al 30 giugno 2022. I contribuenti che si avvalgono della definizione agevolata (di cui all’art. 5, c. da 1 a 9, D.L. n. 41/2021), devono inviare la dichiarazione entro il 30 giugno o, se successivo, entro il termine di 60 giorni dal pagamento delle somme dovute o della prima rata (provvedimento dell’Agenzia delle entrate del 18 ottobre 2021, come modificato dal provvedimento del 3 dicembre 2021). Continua a pagina 17 ›››
notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 16
Nel caso in cui il suddetto termine cada successivamente al 30 giugno 2022, i contribuenti che hanno beneficiato anche di altri aiuti tra quelli elencati nell’art. 1, D.L. n. 41/2021 sono tenuti a presentare: una prima dichiarazione, entro il 30 giugno 2022; una seconda dichiarazione, oltre il 30 giugno 2022 ed entro 60 giorni dal pagamento, con riferimento alla definizione agevolata, sempre che detta agevolazione non sia stata già inclusa nella prima dichiarazione. Negli stessi periodi è possibile inviare una nuova dichiarazione, che sostituisce integralmente quella precedentemente trasmessa. L’ultima dichiarazione validamente trasmessa sostituisce tutte quelle precedentemente inviate.
Cosa va indicato nella dichiarazione La dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà ha ad oggetto il rispetto da parte del dichiarante dei requisiti previsti dalla Sezione 3.1 del Temporary Framework. Per gli aiuti per i quali il dichiarante manifesta l’intenzione di fruire dei massimali di cui alla Sezione 3.12 del Temporary Framework, la dichiarazione sostitutiva ha ad oggetto il rispetto delle condizioni previste dalla suddetta Sezione 3.12. Ai fini della verifica del rispetto dei massimali previsti dalle predette Sezioni, occorre tenere conto delle misure fiscali elencate nel quadro A (avendo cura, per ogni misura, di barrare la casella corrispondente alla Sezione del Temporary Framework nel cui ambito l’aiuto deve considerarsi ricevuto), comprese tutte le altre misure agevolative riconosciute nell’ambito delle citate Sezioni 3.1 e 3.12, diverse da quelle espressamente elencate nella sezione I per le quali va compilata la sezione II “Altri aiuti”, del quadro A (come ad esempio, il credito d’imposta per le rimanenze di magazzino). I massimali previsti dalle Sezioni 3.1 e 3.12 sono cumulabili. Pertanto, il massimale complessivo risulta essere pari a 11,8 milioni di euro, non per gli stessi costi ammissibili.
Risulta possibile “allocare” la medesima misura in parte nella Sezione 3.12, sussistendone i requisiti previsti, e in parte nella Sezione 3.1, qualora residui il massimale stabilito.
Superamento massimali Nella dichiarazione vanno indicati, tra l’altro, gli eventuali importi eccedenti i massimali previsti che il beneficiario intende volontariamente restituire o sottrarre da aiuti successivamente ricevuti per i quali vi sia capienza nei relativi massimali. Gli importi sono comprensivi degli interessi da recupero. In assenza di nuovi aiuti a favore del beneficiario o nel caso in cui l’ammontare dei nuovi aiuti non sia sufficiente a garantire il completo recupero, l’importo da recuperare deve essere effettivamente riversato. Il riversamento volontario di quanto dovuto in restituzione, per superamento dei massimali, dovrà essere effettuato con modello F24 (con futura risoluzione saranno istituiti gli appositi codici tributo). In ogni caso, è esclusa la compensazione.
Consulenza del lavoro › a cura di Susi Silvani Collaborazione autonoma occasionale In data 19/04/2022 l’INL, Ispettorato Nazionale del Lavoro, ha reso pubblico un manunale aggiornato sull’applicazione della Maxisanzione per lavoro nero facendo riferimento in particolar modo al lavoro autonomo occasionale ex art. 2222 c.c. e alla nuova comunicazione preventiva recentemente introdotta. Ai sensi dell’art. 2222 c.c., il contratto d’opera è quel contratto in forza del quale una persona si obbliga a compiere un’opera o un servizio, verso un corrispettivo, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente. Continua a pagina 18 ›››
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giugno 2022 › 17
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Tra le parti sorge un’obbligazione di risultato avendo il contratto come base la sinallagmaticità delle prestazioni (compimento di un’opera dietro pagamento di un corrispettivo), pertanto deve potersi agevolmente individuare un risultato concretamente apprezzabile al cui raggiungimento mira il committente. A tale fondamentale requisito si accompagna il rischio economico posto a capo del lavoratore autonomo. Solo ove il risultato richiesto dal committente sia compiutamente raggiunto, secondo gli accordi precedentemente pattuiti, il lavoratore autonomo avrà diritto al proprio compenso, indipendentemente dall’impegno e dal lavoro profuso. Caratteri essenziali della collaborazione autonoma occasionale sono pertanto: a) prestazione di lavoro prevalentemente personale;
le medesime previste per il lavoro intermittente, per cui, alternativamente, SMS, posta elettronica e più in generale tutte le modalità operative previste dall’art. 15 del D.Lgs. n. 81/2015 già in uso per i lavoratori a chiamata. La mail individuata per il nostro territorio è forlicesena.occasionali@ispettorato.gov.it La comunicazione dovrà contenere: dati del committente e del prestatore; luogo della prestazione; sintetica descrizione dell’attività; data inizio prestazione e presumibile arco temporale entro il quale potrà considerarsi compiuta l’opera o il servizio (ad es. 1 giorno, una settimana, un mese). Nel caso in cui l’opera o il servizio non sia compiuto nell’arco temporale indicato sarà necessario effettuare una nuova comunicazione;
b) assenza del vincolo di subordinazione;
ammontare del compenso, qualora stabilito al momento di effettuazione della comunicazione.
c) occasionalità della prestazione (carattere episodico della stessa);
In mancanza di anche solo uno di questi elementi la comunicazione verrà considerata omessa.
d) corresponsione di un corrispettivo.
Una comunicazione già trasmessa potrà essere annullata o i dati indicati potranno essere modificati in qualunque momento, purché antecedente rispetto all’inizio dell’attività da parte del collaboratore autonomo occasionale. Eventuali errori nella comunicazione che non compromettano la possibilità di individuare le parti del rapporto, la data di inizio della prestazione o il luogo di svolgimento non configurano comunque la fattispecie dell’omissione della comunicazione (da cui la non sanzionabilità). Per concludere proprio col quadro sanzionatorio, la mancata osservanza dell’obbligo di comunicazione è passibile di una sanzione amministrativa di importo compreso da € 500 a € 2.500 per ciascun lavoratore autonomo occasionale per cui è stata omessa o ritardata la comunicazione (il che significa più sanzioni se i collaboratori privi di comunicazione sono più di uno). Non trova peraltro applicazione la procedura di diffida ex art. 13 Dlgs 124/04, per cui non sarà possibile sanare l’omissione “ora per allora” con ammissione al pagamento della sanzione in misura minima. L’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con la nota n. 573 del 28/03/2022 comunica che dalla stessa data è stata resa disponibile sul sito del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, la procedure utile ad effettuare le comunicazioni telematiche per l’instaurazione dei rapporti di lavoro autonomi occasionali. La comunicazione preventiva, diventata obbligatoria dal 21/12/2021, salvo un periodo transitorio fino al 18/01/2022, veniva assolta tramite l’invio di una mail ad un apposito indirizzo istituzionale con l’indicazione di dati essenziali. Dal
La collaborazione genuina è legata, pertanto, all’accertamento in concreto dei suddetti requisiti, con particolare riguardo alla mancanza dei tradizionali indici della subordinazione e all’occasionalità della prestazione, intesa come assenza dei requisiti della professionalità e della prevalenza. A seguito di ispezione che escluda la natura autonoma della prestazione, l’Ispettore verificherà se la prestazione è nota alla Pubblica Amministrazione, anche facendo riferimento alla nuova comunicazione preventiva prevista dall’articolo 13 del D.L. 146/2021 a parziale modifica dell’articolo 14, comma 1, del D.Lgs 81/2008. La legge di conversione del D.L. 146/2021 ha infatti introdotto l’obbligo per i committenti di comunicazione preventiva all’Ispettorato del lavoro di ogni prestazione autonoma occasionale instaurata, recepita dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro con nota dell’11/01/2022 con la quale ha fornito i primi chiarimenti. La comunicazione riguarda i soli committente che operano in qualità di imprenditori. L’obbligo è entrato formalmente in vigore dalla data di entrata in vigore della norma, per cui dallo scorso 21 dicembre, ma l’INL ha previsto un periodo transitorio. Entro il 18/01/2022 infatti dovevano essere effettuate le comunicazioni per le prestazioni di lavoro autonomo occasionale instaurate dopo il 21/12/2021 nonché quelle instaurate precedentemente ma ancora attive all’11/01/2022. La comunicazione va inoltrata all’Ispettorato del lavoro competente per territorio in ragione del luogo dove si svolge la prestazione; le modalità di effettuazione della comunicazione sono essere impresa
18 › giugno 2022
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notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 18
28/03/2022 è stata prevista una nuova procedura totalmente telematica sul sito del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali accessibile con SPID o CIE che sostituisce l’invio della mail. I dati richiesti sono i medesimi della mail, con la particolarità che nel campo “termine entro il quale sarà conclusa l’opera o il servizio” il modello permette di scegliere tramite un menù a tendini, solo tre opzioni: entro 7 giorni, entro 15 giorni o entro 30 giorni. Se l’opera o il servizio non sarà terminato entro il termine indicato, sarà necessario procedere con una nuova comunicazione. È stato previsto un periodo transitorio di entrata in vigore della procedura telematica. Infatti sarà possibile assolvere all’obbligo tramite mail fino al 30/04/2022. Dall’01/05/2022 sarà considerata valida solo la procedura telematica, pertanto in mancanza di questa ed eventualmente in presenza della mail, l’Ispettorato procederà comunque alla sanzione. Successivi chiarimenti hanno poi reso noto che la comunicazione tramite mail resterà valida nel caso di malfunzionamento dei sistemi informatici o di assenza dell’intermediario abilitato alla trasmissione della comunicazione. Le comunicazione non telematiche potranno però dare origine a controlli ispettivi. Nel caso fosse presente la comunicazione, l’Ispettore provvederà alla riqualificazione del rapporto di lavoro. La maxisanzione potrà essere quindi applicata solo nel caso di assenza della comunicazione preventiva e nel caso non siano già stati assolti, al momento dell’accertamento ispettivo, gli ulteriori obblighi di natura fiscale e previdenziali, ove previsti, idonei ad
escludere la natura “sommersa” della prestazione. La sanzione è stata graduata per fasce in base alla durata del comportamento illecito ed è: da euro 1.800 a euro 10.800 per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore sino a 30 giorni di effettivo lavoro; da euro 3.600 a euro 21.600 per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore da 31 a 60 giorni di effettivo lavoro; da euro 7.200 a euro 43.200 per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore oltre 61 giorni di effettivo lavoro. Le sanzioni sono aumentate del 20% in caso di impiego di: lavoratori stranieri non regolari; minori in età non lavorativa (cioè coloro che non possono far valere 10 anni di scuola dell’obbligo e il compimento dei 16 anni); percettori del reddito di cittadinanza di cui al D.L. n. 4/20219. Oltre all’aumento del 20% delle sanzioni, la norma ha previsto il raddoppio delle stesse nel caso in cui il medesimo datore di lavoro sia stato destinato di sanzioni amministrative o penali per i medesimi illeciti. Venendosi ad instaurare un rapporto di lavoro subordinato, vige anche l’obbligo di pagamento con strumenti tracciabili. Se non si potesse dimostrare il pagamento tracciabile verrebbe applicata anche la sanzione prevista dall’articolo 1, comma 913 della Legge n. 205/2017 in aggiunta alla maxisanzione per il lavoro nero.
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giugno 2022 › 19
movimenti
Giovani imprenditori a colloquio con Stefano Zamagni
L’Impresa che verrà giovani protagonisti del futuro
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l 16 maggio a Bologna, il Movimento giovani imprenditori di Confartigianato regionale ha organizzato un confronto con Stefano Zamagni, professore ordinario di Economia Politica all’Università di Bologna. Introdotto da Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna e Lorenzo Bernardi, presidente del Gruppo Regionale dei Giovani Imprenditori, l’appuntamento è stato moderato da Valerio Baroncini, vice direttore de Il Resto del Carlino. Al centro dell’intervento dell’economista gli sviluppi futuri del mondo del lavoro, un’analisi effettuata sulla base di consolidate teo-
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20 › giugno 2022
rie economiche, riviste alla luce dei cambiamenti repentini oggi vissuti a livello mondiale. Come sintetizzato da Zamagni, la crisi pandemica ha fatto riscoprire il valore della micro e piccola impresa, anche in ambito europeo, per la reattività e la flessibilità con le quali ha saputo adeguarsi ai mutati scenari. In merito alla crescita del tasso di abbandono volontario del lavoro, iniziata negli Stati Uniti e da alcuni mesi fenomeno anche europeo, il docente ha ricordato che esistono due dimensioni del lavoro, una acquisitiva, per la quale l’occupazione è solo un mezzo per provvedere al proprio sostentamento, l’altra espressiva, per cui il lavoro consente di esprimere il proprio potenziale di vita. Nella piccola impresa è quest’ultima dimensione a prevalere, il datore di lavoro è maggiormente attento alle potenzialità dei dipendenti consentendo al singolo di realizzarsi nella professione. L’imprenditore, a differenza del manager che agisce sulla base di cognizioni e conoscenze acquisite, è un esploratore che cerca nuove vie, spesso non conosciute. Nel corso dell’appuntamento, Manuel AnContinua a pagina 21 ›››
movimenti
Opportunità per le imprese femminili
Donne innovatrici 2022 premio europeo
L
a Commissione Europea ha pubblicato il bando per il Premio europeo per le donne innovatrici 2022, che si rivolge a tutte le donne imprenditrici e innovatrici che sono state capaci di creare un impatto rilevante sull’ecosistema dell’innovazione, trasformando le loro idee in prodotti e/o servizi nuovi e avanzati a beneficio dei cittadini europei. Lo scopo di questo premio è
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L’Impresa che verrà giovani protagonisti del futuro dreini, presidente del movimento di Forlì, ha chiesto al docente se la previsione di Elon Musk, sulla sostituzione del lavoro umano con l’intelligenza artificiale, sia attuabile. Zamagni ha spiegato che esistono due scuole di pensiero quella transumanista nata in California e sostenuta dalle maggiori multinazionali dell’IT occidentali Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft, secondo cui, nel 2050, non ci sarà più necessità del lavoro dell’uomo e l’intelligenza artificiale sarà talmente sviluppata da riconoscere i sentimenti umani. La scuola neoumanista di stampo europeo, al contrario, vede il progresso al servizio dell’uomo, ma il lavoro, in quanto bisogno per la autorealizzazione, non verrà meno. La forza della prima tesi risiede, chiaramente, nelle multinazionali che la sostengono, ma, per fortuna, il futuro rimane ancora tutto da scrivere.
quello di aumentare la consapevolezza pubblica sul potenziale, l’importanza e il contributo delle donne all’ecosistema dell’innovazione e per creare degli esempi capaci di ispirare altre donne a diventare esse stesse innovatrici. I premi previsti sono: 100.000 euro per le prime 3 donne classificate per la categoria principale “Women Innovators”; 50.000 euro per 3 donne under 35 (al momento della candidatura) che si aggiudicheranno il premio speciale “Rising Innovators”. Le candidature saranno valutate e classificate in base ai seguenti criteri: breakthrough innovation: l’azienda fondata o co-fondata dalla candidata fornisce un prodotto o servizio veramente innovativo. Il candidato dimostrerà cosa rende questo prodotto o servizio unico, in relazione ad altre soluzioni esistenti; l’impatto del prodotto o servizio, come affronta un bisogno o una sfida specifica della società, con benefici significativi per i cittadini e per l’economia. Il richiedente deve supportare la sua risposta con dati numerici, compresi le misure e gli indicatori di performance; l’ispirazione della candidata la leadership attiva e come ha giocato un ruolo fondamentale nel successo dell’azienda. Per partecipare al bando è necessario rispondere ai seguenti criteri di eleggibilità: • essere donna; • essere residenti in uno Stato membro dell’UE (compresi i Paesi e territori d’oltremare) o un Paese associato a Horizon Europe; • essere fondatrice o co-fondatrice di una società innovativa attiva registrata almeno due anni prima del termine di presentazione della candidatura. È possibile inoltrare la propria candidatura fino al 18 agosto 2022 e la valutazione delle proposte ricevute avverrà tra agosto e novembre 2022 con consegna dei premi tra novembre e dicembre 2022. Per informazioni contattare la responsabile di Donne Impresa Confartigianato Forlì Fabiola Foschi allo 0543452844. essere impresa
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movimenti
Il meeting formativo di Donne Imprese
Educazione finanziaria al centro dell’evento
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en 140 dirigenti e delegate del Movimento Donne Impresa di Confartigianato provenienti da tutta Italia si sono date appuntamento, l’8 e il 9 maggio, a Ospedaletto di Pescantina, in provincia di Verona, per animare il ritorno in presenza del Meeting formativo nazionale dal titolo “Donne, Impresa, Credito… Prospettive di crescita”. Due giorni di full immersion sul tema dell’educazione finanziaria delle imprenditrici, per rafforzare competenze indispensabili al potenziamento della competitività delle aziende. Le sessioni formative sono state organizzate in partnership con Banca d’Italia, che si è avvalsa di suoi esperti formatori, e con Global Thinking Foundation, con la straordinaria partecipazione della sua Presidente Claudia Segre, che da anni sostiene e promuove iniziative e progetti legati all’alfabetizzazione finanziaria in particolare delle donne. “La soddisfazione per questo ritrovarci dopo lungo tempo è immensa - ha affermato Daniela Biolatto, presidente nazionale di Donne Impresa Confartigianato -, come quella di vedervi così numerose, per imparare, per confrontarci, per rafforzare non solo il ruolo dell’imprenditoria femminile, ma anche le fondamenta di valori sulle quali si basa l’azione del nostro movimento”. L’evoluzione tecnologica nel mondo della finanza, l’impatto della pandemia sui settori produttivi, i nuovi strumenti di supporto pubblico, il rialzo dei costi energetici sono questi rapidi e inattesi cambiamenti di fronte ai quali molte imprese di piccole dimensioni faticano a orientarsi, tanto che potrebbero non cogliere le opportunità che si presentano,
rischiando di fare scelte finanziarie sbagliate. Ed è proprio partendo da questo appuntamento con Donne Impresa che Banca d’Italia si è resa disponibile a proseguire con un programma di formazione innovativo, on demand, con percorsi didattici online, pensato proprio per accrescere la cultura finanziaria e migliorare i rapporti fra gli istituti di credito e le Imprese che la Confederazione rappresenta.
L’imprenditoria femminile in sintesi In Italia si contano 1.342.703 imprese femminili, pari al 22,1% del totale imprese. Di queste, 219.198 sono imprese artigiane (pari al 17% del totale artigianato e al 16,3% del totale imprese femminili). Selezionando come indicatore le donne con cariche in imprese artigiane, si contano 345.974 imprenditrici che ricoprono la carica di titolare, socio o amministratore. Un esercito che a livello nazionale rappresenta il 21,5% degli imprenditori artigiani.
Confartigianato di Forlì mette a disposizione dei propri associati la bacheca per tutti coloro che vogliono inserire annunci di compravendita di macchinari, licenze o attrezzature. Gli annunci vanno inviati a bacheca@confartigianato.fo.it oppure chiamando il numero 0543 452909
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22 › giugno 2022
Sabato 18 GIUGNO 2022 ORE
9:30
Sede Sala corsi Confartigianato di Forlì Viale Oriani 1, Forlì - 3° piano
La dottoressa Monica Mambelli, psicologa e psicoterapeuta, illustrerà le pratiche del benessere. L’obiettivo principale del workshop infatti è quello di fornire strumenti pratici e pronti all’uso per la gestione e la regolazione dello stress e delle proprie emozioni, per mantenere performance efficaci e stimolare la creatività. Una mente stressata è poco lucida, le funzioni di attenzione e concentrazione mancano e la lettura della realtà può risultare ristretta. Gestire lo stress e reagire in modo controllato a situazioni cariche di tensione consente di fronteggiare le molteplici richieste che provengono dai diversi ruoli che quotidianamente assumiamo, intrattenendo relazioni interpersonali efficaci. Il workshop mira a illustrare i fondamentali teorico scientifici sulla regolazione dello stress e lo stile di vita sano, a cui seguiranno pratiche di tecniche antistress e meditative guidate e una breve condivisione dell’esperienza. Per informazioni e iscrizioni Fabiola Foschi • coordinatrice Donne Impresa Confartigianato di Forlì tel. 0543452844 • email ffoschi@confartigianato.fo.it In collaborazione con Gruppo Giovani Imprenditori e Anap
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giugno 2022 › 23
categorie e mercato
Più forti della crisi
Buone performance per l’alimentare
Continua l’attività di rilevazione dell’ufficio studi di Confartigianato. Oggetto di indagine i riflessi della guerra in Ucraina sui prezzi dei prodotti agricoli, in particolare il mais e, in misura maggiore, il grano, in quanto Russia e Ucraina assieme coprono quasi il 30% delle esportazioni globali di grano. Gianluigi Bandini responsabile del settore alimentazione per Confartigianato di Forlì evidenzia alcuni aspetti “sulla base delle proiezioni del Fondo monetario, nel 2023 i prezzi del settore rimarranno superiori del 7,5% a quelli del 2021 e del 39,5% sopra i livelli del 2019, prima dello scoppio della pandemia. La componente alimentare, dopo quella energia, sta contribuendo all’aumento dei prezzi dei beni,
un fenomeno che interessa tutta l’Europa. In base agli ultimi dati disponibili, in Italia i prezzi alla produzione dei prodotti alimentari a marzo salgono del 11,7%, un tasso di crescita che non si registrava da luglio 2008. Nel confronto internazionale, disponibile a febbraio, in Italia i prezzi alla produzione aumentano del 9,5%, un ritmo meno intenso del 10,4% dell’Eurozona. Questo perché, nonostante una maggiore crescita dei costi dell’energia, le imprese italiane trasferiscono con minore intensità i rincari delle commodities sui listini di vendita.” Malgrado l’impegno delle imprese, i prezzi al consumo sono in crescita, ad aprile si registra un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari del 6,3%, in accelerazione rispetto al 5,5% di marzo. Continua Bandini “la situazione riguarda circa 50 mila micro e piccole attive nel settore alimentare, che danno lavoro a 254 mila addetti, pari al 61,1% dell’occupazione del settore, nel quale è marcata la connotazione artigiana: le realtà artigiane sono circa 34 mila, con 148 mila addetti, pari a oltre un terzo (35,7%) degli addetti.” Aziende
che stanno reagendo con grande grinta. “Nonostante il succedersi di pandemia, crisi energetica e accelerazione dei costi delle materie prime determinata dalla guerra in Ucraina, le imprese italiane della produzione alimentare hanno registrato una migliore performance rispetto ai competitor europei. A febbraio 2022 in Italia la produzione alimentare è del 2,3% superiore al corrispondente periodo pre-pandemia, facendo meglio dei produttori di Francia (+1,6%), Spagna (+1%) e di Germania (-0,1%).” Ulteriore conferma arriva dall’export, il cibo italiano è ancora protagonista sui mercati internazionali, con le esportazioni del 2021 che risultano del 15,2% superiori ai livelli pre-pandemia del 2019. Nel confronto internazionale, il recupero dell’Italia è migliore rispetto al +10,8% dell’Unione europea, del +9,7% della Francia e del +5,2% della Germania. In chiave territoriale, tra le maggiori regioni la migliore performance è ottenuta dalla Campania dove l’export supera del 19% il livello del 2019, seguita da Emilia-Romagna con +16,7% e Lombardia con +15,6%.
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24 › giugno 2022
categorie e mercato
Cibus 2022
Artigianato alimentare sempre più richiesto Successo per la 21° edizione di Cibus, il salone internazionale dell’alimentazione Made in Italy tenutosi a Parma dal 3 al 6 maggio 2022 e che ogni anno fa da raccordo tra le imprese italiane e i buyer di tutto il mondo. Tra i protagonisti dell’appuntamento Confartigianato Imprese Alimentazione, con una collettiva di 16 imprese, in rappresentanza dell’eccellenza e della varietà delle specialità alimentari artigiane made in Italy. Gianluigi Bandini, responsabile sindacale del settore riassume la partecipazione all’evento “CIBUS è uno degli eventi principali tra quelli fieristici del settore, è una prestigiosa vetrina internazionale nell’ambito della quale vengono promosse al meglio le nostre produzioni alimentari. Lo spazio dedicato a Confartigianato consente alle imprese una visibilità specifica all’interno di un’area rappresentativa dei vari mestieri dell’alimentare e dell’intero territorio nazionale, permettendo nel contempo ai visitatori di accedere in un unico spazio alle tipicità della produzione artigiana.” Dopo lo stop determinato dall’emergenza Covid è stata forte la volontà di ripartire mettendo a disposizione degli imprenditori associati le migliori opportunità per valorizzare le loro produzioni; un primo passo di un progetto che intende costituire un aggregato di imprese, ciascuna con le proprie specificità, che potrà successivamente essere implementato con l’obiettivo di partecipare collettivamente anche in contesti internazionali in cui è apprezzato il cibo made in Italy, in particolare quello offerto dai produttori artigiani che puntano su qualità della materia prima e rigorose regole di lavorazione, unite alla creatività di esecuzione. Nell’ambito del Salone internazionale è stato consegnato un altro prestigioso riconoscimento al
birrificio associato “Mazapégul” di Civitella di Romagna, che ha ottenuto il premio Birra dell’Anno 2022, nel concorso organizzato da Unionbirrai, con la birra Curva Mare, premiata come miglior Session Ipa in Italia.
Campagna Amica e artigianato
Siglato un accordo con Coldiretti Confartigianato Emilia-Romagna, Coldiretti Emilia Romagna e Fondazione Campagna Amica hanno firmato mercoledì 5 maggio, nell’ambito della manifestazione fieristica Cibus un protocollo d’intesa per valorizzare e promuovere l’economia locale attraverso la vendita diretta di prodotti agricoli e artigianali, all’interno degli spazi espositivi di Campagna Amica, l’iniziativa che dal 2008 organizza e promuove i punti di eccellenza della filiera agricola italiana dal produttore al consumatore e a km zero. Il presidente di Confartigianato Emilia Romagna Davide Servadei ha commentato “con questa firma prende il via un percorso sperimentale che da subito permetterà agli artigiani inseriti nelle varie comunità, aderenti a Confartigianato, di essere presenti nei mercati di Campagna Amica in regione. Ciò al fine promuovere insieme il ‘Made in Italy’ attraverso i prodotti del territorio. Nel frattempo un gruppo di lavoro, forte anche dei risultati della sperimentazione, valuterà la fattibilità e la realizzazione di un progetto di collaborazione continuativo”. Per informazioni contattare Gianluigi Bandini allo 0543452895.
Geometra Alessandro Cucchi
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giugno 2022 › 25
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Le tendenze del credito alle piccole imprese
Dinamica negativa per la nostra regione
La dinamica dei prestiti alle piccole imprese, analizzata dall’ufficio studi dell’Associazione, evidenzia un miglioramento generalizzato nel corso del 2020 seguito da un netto rallentamento nel 2021. A giugno 2020 i prestiti alle piccole imprese dell’Emilia-Romagna sono entrati in territorio positivo (+2,3%) per la prima volta da marzo 2012. Successivamente in Emilia-Romagna si è rilevata una crescita fino al massimo di +6,9% nel marzo 2021, seguita da un rallentamento che riporta i prestiti alle piccole imprese a dicembre 2021 in territorio negativo con un calo del -0,4%, in linea con il -0,3% del totale imprese della regione, performance peggiore rispetto al +1,1% rilevato per le piccole imprese in Italia. L’Emilia-Romagna è una delle quattro regioni e province autonome, assieme a Provincia Autonoma di Trento, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, che a dicembre 2021 registra una dinamica negativa del credito alle piccole imprese, l’unica regione, oltre al Lazio, a vedere questa dinamica in calo anche per il totale imprese. Preoccupa non solo il ritorno in ambito negativo della dinamica del credito, ma anche il timore di un incremento dei tassi di interesse; soprattutto per le micro e piccole imprese che, a giugno 2021, hanno pagato un tasso di interesse annuo effettivo (TAE), che oltre al costo del tasso di interesse considera anche quello in commissioni e spese, pari al 5,81%, più del doppio del 2,70% delle imprese medio-grandi. Tra le misure adottate a sostegno del mercato del credito il Fondo di garanzia ha ricevuto, al 26 aprile 2022, oltre 250 mila domande in Emilia-Romagna, il 41,3% delle quali per operazioni fino ai 30 mila euro, per essere impresa
26 › giugno 2022
un ammontare complessivo dei finanziamenti di 24.071 milioni di euro in regione. Il ricorso alla garanzia pubblica, misurato rapportando l’ammontare dell’importo finanziato al valore aggiunto del territorio, si attesta al 18,9% in Emilia-Romagna, risultando superiore alla media nazionale (18%). Il ricorso alla garanzia pubblica più elevato nella regione si osserva a Forlì-Cesena (21,9%), Ravenna (21,4%) e Modena (21,1%). Per il 35,2% delle imprese associate nel 2021 è aumentato il fabbisogno di credito rispetto all’anno precedente. Una impresa su tre (il 35,8%) ha avanzato almeno una richiesta di credito alle banche nel corso del 2021: nel 38,9% dei casi per sostenere investimenti, nel 32,1% dei casi per finanziare il capitale circolante e nel 29% dei casi per ristrutturare il debito. Queste imprese hanno ottenuto dalle banche le concessioni richieste nell’89,7% dei casi, e per lo più a condizioni pari o migliori rispetto al passato, come indicato da oltre il 90% degli imprenditori. Poco diffusi rimangono gli strumenti di finanziamento alternativi agli istituti di credito, come indicato da un limitato 9,1% delle imprese che ne ha fatto uso nel corso del 2021. Attraverso l’indagine dei dati Istat si rileva tra le imprese emiliano-romagnole con almeno 3 addetti che la richiesta di prestiti assistiti da garanzia pubblica è considerata uno strumento importante o molto importante principalmente per finanziare l’attività corrente dell’impresa (85%), coprire i costi fissi non comprimibili (es. canoni di locazione) (55,2%), aumentare le scorte di liquidità a scopo precauzionale (55%), ripagare debiti in essere o la componente di servizio del debito (50,8%) e finanziare la riconversione dell’attività (29,6%). Durante l’emergenza da Covid-19 da giugno a novembre 2021 quasi metà delle imprese (il 49,7%) ha avuto bisogno di ricorrere a strumenti finanziari per soddisfare il proprio fabbisogno di risorse. Una su cinque (il 21,3%) ha fatto ricorso ad attività liquide presenti in bilancio, più di una su dieci (il 14,7%) ha acceso nuovo debito bancario con garanzia pubblica, il 14,4% ha fatto ricorso ai margini disponibili sulle linee di credito e il 7,8% ha modificato le conContinua a pagina 27 ›››
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Emilia-Romagna: occupazione in recupero
Mancano figure professionali a misura di impresa L’ufficio studi regionale di Confartigianato ha analizzato l’andamento occupazionale in Emilia-Romagna. Nel 2021 gli occupati sono 1 milione 978 mila, in crescita dello 0,6% rispetto al 2020 (+12 mila unità) ma ancora sotto ai livelli pre-pandemia del 2019 (-2,3%) cumulando un calo di 48 mila occupati. Rispetto al 2019 sono in particolare difficoltà gli indipendenti che registrano un tasso negativo del 6,7%, superiore a quello del 6,4% nazionale mentre è più contenuta e pari al -1,1% la flessione nell’occupazione dipendente. A livello settoriale recuperano i livelli pre-crisi le costruzioni (+13,9%) mentre sono in ritardo il manifatturiero esteso (-3,6%) e i servizi (-3,4%). In termini di genere si registra una diminuzione diffusa con gli uomini a -1,2%, ‹‹‹ Segue da pagina 26
Dinamica negativa per la nostra regione dizioni e i termini di pagamento con i propri fornitori. Il ricorso a strumenti di finanziamento più evoluti e alternativi al debito bancario, come obbligazioni, crowdfunding, piattaforme di prestito peer-to-peer sono limitate a un segmento molto esiguo di imprese, pari allo 0,5%.
e le donne in maggior ritardo con -3,8%. L’analisi dei principali tassi del mercato del lavoro, indica per il 2021 il tasso di occupazione (15-64 anni) a 68,5% - secondo in Italia dopo la Provincia Autonoma di Bolzano - in miglioramento di 0,3 punti percentuali rispetto al 2020 ma inferiore rispetto al livello del 2019 attestandosi a -1,9 punti. Il tasso di disoccupazione (15 anni e più) pari al 5,5%, migliora nell’ultimo anno calando di 0,4 punti percentuali e rimanendo al di sotto rispetto al 2019 di 0,1 punti. Per quanto attiene al tasso di inattività è pari al 27,5%, costante nell’ultimo anno. Da segnalare che a livello provinciale il tasso di occupazione registra miglioramenti più decisi a Rimini (+2,5), Ravenna (+2,2) e Parma (+1,5); mentre si rileva una più alta difficoltà di recupero per Forlì-Cesena e Bologna (entrambe a -3,1). Il tasso di disoccupazione in un anno peggiora più marcatamente nelle province di Ferrara (+0,4), Reggio Emilia (+0,3), Forlì-Cesena (+0,2); Anche il tasso di inattività peggiora rispetto al 2019 nella nostra provincia registrando una delle crescite più sostenute, dopo Modena (+4) si trovano infatti Forlì-Cesena (+3,4) e Bologna (+3,1). Permane la difficoltà nel trovare profili professionali di cui necessitano le imprese, segnale evidente che il dialogo fra mondo dell’istruzione e mondo del lavoro deve essere intensificato.
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giugno 2022 › 27
categorie e mercato
Continua il monitoraggio del Ministero
Autotrasporto in crescita Nel primo trimestre di quest’anno è stata registrata un forte incremento dei flussi per tutte le modalità di trasporto rispetto all’analogo periodo del 2021, con aumenti del 7% per i veicoli pesanti in autostrada. Rispetto al 2019 il traffico stradale di veicoli pesanti si conferma stabilmente superiore ai livelli pre-pandemici. Questi i principali dati contenuti nel Report trimestrale dell’Osservatorio sulle tendenze di mobilità predisposto dalla Struttura Tecnica di Missione (STM) del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Nel dettaglio, il traffico stradale di veicoli pesanti per il trasporto merci ha mostrato un andamento leggermente diverso da quello osservato per i veicoli leggeri, registrando una contrazione fino a oltre il 75% nel periodo marzo-aprile 2020, recuperando tuttavia gran parte di quanto perso già a luglio 2020 (-5% su rete ANAS e -10% su rete autostradale rispetto al 2019) e risentendo molto meno dell’aumento dei contagi nel periodo autunnale e delle corrispondenti politiche restrittive dalla mobilità attuate. Già da ottobre 2020 si è osservato un recupero quasi totale dei traffici stradali merci, fenomeno confermato anche nel 2021, fatta eccezione per un leggero calo (-20%) registrato ad aprile dell’anno scorso. Le analisi consentono di monitorare l’evoluzione e le esigenze del settore dei trasporti e della logistica,
anche per pianificare in modo sempre più efficace gli investimenti nelle infrastrutture e nei servizi di trasporto. Per il traffico merci stradale, nel primo trimestre di quest’anno si conferma la tendenza all’aumento degli spostamenti, ormai stabilmente superiori a quelli del 2019 (+2% sulla rete autostradale e +5% su quella ANAS).
Ripartite le risorse
Aiuti al trasporto Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto relativo alla ripartizione delle risorse finanziare destinate al settore dell’autotrasporto merci per conto di terzi per un totale di 720 milioni di euro nel triennio 2022-2024. L’ammontare annuo delle risorse strutturali destinate al settore è pari a 240 milioni di euro e saranno così ripartite: - 70 milioni di euro sono destinati alle deduzioni forfettarie di spese non documentate a favore degli autotrasportatori che effettuano personalmente i servizi di trasporto a bordo del proprio veicolo; - 140 milioni di euro sono destinati al Comitato Centrale per l’albo naContinua a pagina 29 ›››
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28 › giugno 2022
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Realizzato un seminario
Il restauro tra tradizione e innovazione L’Italia detiene un immenso patrimonio storico, artistico e culturale che richiede un’intensa attività di cura e di valorizzazione, di cui sono protagoniste le imprese di restauro. Confartigianato però ricorda come la conservazione del passato vada realizzata con uno sguardo al futuro, il settore del restauro deve infatti abbracciare l’innovazione per adeguare l’organizzazione aziendale, le tecniche, gli apporti del mondo professionale alle esigenze di un mercato in rapida evoluzione, fermo restando l’obiettivo di salvaguardare l’identità e l’autenticità che rendono unici al mondo i beni artistici e culturali dell’Italia. Per favorire il confronto su questi temi, venerdì 13 maggio, si è tenuto a Milano, a Palazzo Giureconsulti, il convegno “Il restauro guarda al futuro”. Con questa iniziativa, Confartigianato Restauro mira a contribuire alla valorizzazione del ‘bello e ben fatto’ in Italia che è combinazione unica di memoria del passato e protagonismo nel futuro, tradizione e innovazione, capacità competitiva, coesione sociale, identità territoriale. Il convegno ha analizzato i processi innovativi (procedurali, digitali) che possono far evolvere una disciplina e una prassi oramai consolidata, sia sul piano dei principi sia operativa, nella quale i restauratori, i progettisti e le imprese italiane sono già all’avanguardia nel mondo. Attenzione anche alla necessità di massimizzare l’efficacia e l’efficienza degli interventi secondo le logiche della conservazione preventiva e della valorizzazione, tenendo in debito conto che ‹‹‹ Segue da pagina 28
Aiuti al trasporto zionale degli autotrasportatori per la riduzione compensata dei pedaggi autostradali; - 5 milioni di euro sono destinati all’incentivazione di ulteriori interventi a favore della formazione professionale, secondo le procedure da adottarsi con decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili; - 25 milioni di euro sono destinati per investimenti finalizzati allo sviluppo dell’intermodalità e della logistica e a iniziative dirette a realizzare processi di ristrutturazione imprenditoriale e ammodernamento del parco veicolare.
le sollecitazioni poste dalla quarta rivoluzione industriale e dalle tecnologie digitali inevitabilmente interrogano anche un settore, come quello del restauro, per sua natura ancora molto legato alla tradizione. Perseguire interventi di cura costante al posto dell’intervento a guasto comporta, nell’ambito dei Beni Culturali, minori costi, maggiore conservazione, incremento delle conoscenze, sviluppo delle competenze locali, recupero dei saperi artigianali tradizionali, diretti alla valorizzazione dei beni culturali come oggetti nei quali si riconosce l’identità collettiva. Il settore necessita, inoltre, di sedimentazione delle conoscenze, valorizzazione e comunicazione, ma anche di processi innovativi nella gestione del cantiere, che trovano, oggi, supporti molto efficaci nelle tecnologie digitali. Per Confartigianato Imprese Restauro l’incontro si è proposto di portare l’attività di crescita professionale e formazione sul territorio. Il restauro e il dialogo con l’innovazione sono oramai la quotidianità della categoria dei Restauratori di beni culturali. Progettazione, documentazione e intervento su tutte le superfici, frutto di una manifattura di qualità, devono essere tramandate grazie alle sapienti competenze del Restauratore. In particolare, nell’ambito del restauro e della conservazione del costruito storico e dei Beni Culturali mobili, le imprese di Confartigianato sono eredi di un sapere tramandato da secoli, che ha fatto del nostro Paese un unicum al mondo, ma che si sta perdendo. Una rete capillare di operatori appassionati del proprio lavoro e consapevoli delle proprie competenze che, però, sanno essere in continua evoluzione. essere impresa
giugno 2022 › 29
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Microimprese alla prova della crisi energetica
Ora indispensabile una vera semplificazione Il freno alla ripresa provocato dallo scoppio della guerra in Ucraina emerge con chiarezza dall’analisi dei dati pubblicati a inizio maggio dall’Istat, con la produzione manifatturiera che a marzo flette dello 0,2% rispetto al mese precedente, mentre su base trimestrale si rileva un calo congiunturale dello 0,8% a fronte di un aumento dell’1,1% rispetto al primo trimestre del 2021. Sulle imprese manifatturiere pesano il divergente andamento dei prezzi dell’energia, già evidente nel corso della seconda metà dell’anno scorso, e il rallentamento dell’economia cinese, accentuato dai lockdown che si sono susseguiti interessando diverse aree produttive del paese. Un prolungamento del conflitto e l’acuirsi della crisi energetica potrebbero compromettere gli eccellenti risultati della manifattura made in Italy degli ultimi tempi, traguardi conseguiti grazie all’apporto delle micro e piccole imprese. L’apertura del divario competitivo penalizza, purtroppo, la locomotiva della manifattura europea. Proprio l’Italia, con una più bassa dimensione media delle imprese (10 addetti medi per impresa) rispetto ai competitor europei come Germania (media di 39 addetti) e Francia (media di 15 addetti), registra una maggiore crescita del volume di valore aggiunto, pari al +5,1% tra il 2016 e il 2021, a fron-
te del limitato +0,7% in Francia e del calo del 3% registrato in Germania. La migliore performance è stata resa possibile dalla maggiore resilienza nella pandemia, con il valore aggiunto che nel 2021 recupera interamente (+0,3%) il livello del 2019, a fronte del ritardo del 5,1% della Francia e del 5,8% della Germania. L’eccellente risultato è stato conseguito con un aumento di efficienza delle imprese italiane: nell’arco del quinquennio in esame, nonostante gli effetti disastrosi del contagio mondiale da Covid-19, la produttività della manifattura in Italia, valutata con l’indicatore del valore aggiunto per ora lavorata, sale del 5,2%, a fronte del +1,3% della Francia e dello 0,4% della Germania. Questi risultati contraddicono le tesi secondo la quale l’insufficiente crescita italiana va attribuita prevalentemente alla ridotta dimensione media delle imprese. Il problema dell’Italia non sono i piccoli imprenditori ma l’ambiente che li circonda: l’Italia è ancora al 58° posto tra 190 Paesi nel mondo per la facilità di fare impresa, è al quart’ultimo posto nell’Unione europea per qualità dei servizi pubblici, mentre nel 2021 registra una pressione fiscale più alta di 1 punto di PIL rispetto alla media dell’Unione europea a 27.
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30 › giugno 2022
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giugno 2022 › 31
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