Essere Impresa Febbraio 2018

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01 • FEBBRAIO 2018 Anno 08 - Direttore Responsabile Roberto Faggiotto - Mensile di informazione tecnica, economica, sindacale - Forlì, viale Oriani, 1 - Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale in regime libero - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”

Legge di Bilancio un approfondimento Lo scorso 9 febbraio, il direttore nazionale delle politiche fiscali di Confartigianato Andrea Trevisani ha dialogato con il presidente forlivese Luca Morigi, per fare chiarezza sulle principali novità introdotte dalla legge di Stabilità 2018. L’incontro è stato l’occasione non soltanto per un approfondimento tecnico, ma anche per illustrare i numerosi interventi che la Confederazione ha promosso per un fisco maggiormente attento alla micro e piccola impresa. Tra i provvedimenti recepiti nella legge, il pacchetto di incentivi mirati a favorirne la formazione e a ridurre il costo del lavoro per le aziende che assumono giovani, tema molto caro a Confartigianato.

in evidenza L’EDITORIALE: Il presidente Luca Morigi ricorda l’impegno della Confederazione per sostenere l’imprenditoria e le difficoltà di fronte a un Governo distratto dalle sirene della grande industria. Ma i piccoli devono diventare la priorità. A pagina 3

IL NOTIZIARIO TECNICO: Le news dai servizi; detrazioni Iva, le novità. I contributi per l’alternanza scuola lavoro. Gli sgravi per incentivare l’occupazione giovanile. Un nuovo accordo per la manutenzione del verde. Da pagina 15 a pagina 20

ASSOCIAZIONE: Elezioni 2018, le richieste delle micro e piccole imprese: ridurre la pressione fiscale, favorire l’accesso al credito, sostenere la crescita e la competitività, incrementare gli interventi per il lavoro e la formazione, favorire la digitalizzazione. Da pagina 10

I MOVIMENTI: Anap ha consegnato un pulmino attrezzato per il trasporto di anziani all’associazione la Rete Magica, una sinergia per aiutare i soggetti più deboli. I Giovani Imprenditori organizzano per prossimo il 13 marzo un incontro con il coach Paolo Svegli sui fattori di successo. Da pagina 21 a pagina 25


associazione editoriale Informazione libera, senza condizionamenti

Il dovere della verità • di Roberto Faggiotto

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on c’è democrazia senza opinione pubblica, non c’è sovranità popolare senza informazione”, una citazione di Aldo Loiodice che stigmatizza l’importanza di essere cittadini consapevoli e della libertà di accedere alle fonti informative, che consentano di costruirsi un’autonoma visione della realtà. Non a caso, la comparsa dei social network è stata la grande rivoluzione dell’ultimo decennio, non soltanto nel mondo dell’informazione, consentendo il moltiplicarsi dei soggetti in grado di diventare protagonisti della diffusione delle notizie. Da un lato è apparso un fenomeno nuovo, il giornalismo partecipativo, in cui il lettore dotato di un semplice cellulare può improvvisarsi reporter, dall’altro il moltiplicarsi dei social network ha consentito al grande pubblico il dialogo diretto con i protagonisti della comunicazione. Un’evoluzione, una circolazione di notizie che permette di essere aggiornati in tempo reale sugli accadimenti di ogni angolo del globo. Un’opportunità, garantita dalla libertà di informazione e dal diritto a essere informati, che finiamo col dare per scontata. Dimenticando coloro che non ne possono beneficiare. Basti pensare al ruolo svolto da Twitter durante la rivoluzione in Iran nel 2009 o durante le primavere arabe del 2011, raccontate dai persone comuni, testimoni, che aggiravano l’oscuramento imposto dai governi, ottenendo visibilità grazie all’eco riportata dai media occidentali. Strumenti preziosi, che devono essere trattati con estrema cura, il rovescio della medaglia di questo enorme potenziale è, infatti, il cattivo uso che se ne può fare, talvolta utilizzati per addomesticare, se non manipolare la realtà. Per questo oggi il dibattito sulle notizie false, le famigerate fake news è acceso e si ribadisce l’urgenza del controllo dei fatti e della verifica delle fonti per garantire i fruitori dell’informazione. Un’urgenza che avvertiamo anche noi, come partner dell’impresa. Proprio per migliorare la nostra offerta informativa abbiamo deciso di rinnovare il portale www.confartigianato.fo.it, semplificando le funzioni e integrandole maggiormente coi social, per aumentare la condivisione. Sempre con l’impegno di raccontare i fatti, con onestà e disincanto. Un dovere per noi e un vostro diritto. Viale Oriani, 1

Direttore Responsabile Roberto Faggiotto

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Redazione Roberta Zoli

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Anno VIII • n. 01 FEBBRAIO 2018

Tariffa R.O.C: “Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale in regime libero

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2 • febbraio 2018 • • • essere impresa

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009

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il commento associazione La politica riporti al centro la piccola impresa

Il Governo supporti la vivacità delle aziende • a cura del presidente Luca Morigi

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l 2018 è iniziato con un segnale estremamente positivo da parte del sistema imprenditoriale, la rinnovata voglia di fare. Nonostante le gravi difficoltà che la crisi ha dispensato in dieci anni, le micro e piccole imprese continuano a raccogliere la sfida e a reagire positivamente. È quanto evidenzia la risposta massiccia ai voucher digitalizzazione. La misura prevede un contributo, tramite voucher, finalizzato all’adozione di interventi di digitalizzazione dei processi aziendali e di ammodernamento tecnologico. Le numerose domande, presentate tramite l’ufficio credito di Confartigianato Forlì, testimoniano la voglia di investire dei nostri imprenditori, di crescere, di rinnovarsi, cogliendo le opportunità offerte dalla tecnologia. Chi fa impresa è pronto, non altrettanto la politica, visto che questo provvedimento è stato atteso per ben cinque anni. Dall’emanazione del decreto “Destinazione Italia” nel 2013, la copertura economica è stata deliberata soltanto la scorsa estate. Tempi inaccettabili per chi, quotidianamente, deve competere in un mercato sempre più agguerrito. Per questo Confartigianato continua a confrontarsi con le istituzioni, a ribadire le richieste della piccola impresa e, in occasione della campagna elettorale, a far sentire la voce degli imprenditori chiarendo quali siano le nostre necessità, non più prorogabili. Non stiamo chiedendo un trattamento di favore, ma di tenere nella giusta considerazione coloro che, di fatto, sono il motore produttivo del Paese. La struttura produttiva italiana vede il ruolo primario delle piccole e micro imprese: l’Italia è leader tra i maggiori Paesi dell’Unione Europea per rilevanza dell’occupazione nelle pmi, con il 78,7% degli addetti delle imprese - di cui 45,6% relative a imprese fino a 10 addetti. La politica non può ricordarsi di noi unicamente in campagna elettorale, per poi non dar seguito a quanto promesso. Abbiamo delle priorità che non possono più essere ignorate e le abbiamo sintetizzate in cinque punti e diffuse con un documento presentato a tutte le forze politiche in campo. Difficoltà di accesso al credito denunciate da anni, la riduzione della pressione fiscale accompagnata dalla pressione burocratica, il nuovo codice degli appalti che, da grande speranza, si è rivelato un’occasione mancata soprattutto perché non sono stati applicati i principi, tanto affermati e poco praticati, dello Small Business Act e maggiore attenzione a percorsi formativi che avvicinino i giovani all’artigianato e al fare impresa. Proposte semplici, improntate alla concretezza, perché non è più il momento dei grandi sogni, è l’ora del fare e di consentire a chi ne ha voglia e capacità di operare al meglio, senza iniqui gravami. essere impresa • • • febbraio 2018 • 3


associazione Legge di Bilancio

Il confronto con Andrea Trevisani 9 Febbraio 2018 Ore 17.30

Venerdì

LEGGE DI BILANCIO 2018 La manovra economica e l’impatto sulle imprese Sede di Confartigianato Forlì • Viale Oriani 1 Forlì

I

l 9 febbraio Confartigianato Forlì, ha promosso un approfondimento sui contenuti della Legge di Stabilità 2018, per fare il punto, assieme ad Andrea Trevisani, sulle più importanti novità per le piccole imprese. Il relatore è il direttore nazionale delle politiche fiscali di Confartigianato Imprese e interlocutore per la Confederazione nelle sedi istituzionali deputate. L’incontro è stato aperto dal presidente dell’associazione forlivese Luca Morigi che ha spiegato “il testo, approvato dal Parlamento, ha lasciato aperte numerose questioni sollevate in questi mesi dagli imprenditori, punti chiave che Confartigianato non intende accantonare, tanto che sono confluiti in un documento predisposto in vista delle elezioni del prossimo 4 marzo, come sprone ai candidati e come linea d’azione per la compagine che risulterà vincente. Non siamo politicamente schierati, ma siamo pronti a garantire piena collaborazione con chi riconosca il ruolo chiave della piccola impresa per l’economia nazionale. Da troppo tempo la grande industria domina la scena, mentre i numeri 4 • febbraio 2018 • • • essere impresa

rendono lampante il ruolo delle microimprese fino a 10 addetti, che costituiscono il 95,4% delle imprese, occupando il 46% della forza lavoro, che sale al 65,3% se allarghiamo l’orizzonte alla piccola impresa. Dati di rilievo, che purtroppo, ancora oggi pesano meno di quello che dovrebbero. Troppo spesso la politica dimentica la vivacità del sistema delle piccole imprese e dell’artigianato, trascurando coloro che, di fatto, sono il vessillo del made in Italy nel mondo.” Per Morigi quando si affronta il tema della Legge di Stabilità, lo strumento base della politica economica del Governo, non si può prescindere dall’obiettivo per cui è nata: il pareggio di bilancio. “Siamo ben consapevoli che i provvedimenti adottati non possano derogare dagli impegni assunti in sede europea, portando a intervenire su tasse e imposte. Tuttavia è necessaria una più accorta gestione delle risorse, per impedire che la piccola impresa divenga il “mulo” da caricare con pesi e oneri maggiormente gravosi.” E continua “lo scorso anno il carico fiscale ha raggiunto in Italia il 42,8% del PIL e rispetto al 41,5% dell’Eu-

rozona la differenza vale 22.624 milioni di euro, pari a 373 euro per abitante. Per questo abbiamo chiesto di fare in modo che la sterilizzazione delle aliquote IVA non assorba la quasi totalità delle risorse disponibili, lasciando, di fatto, margini quasi inesistenti per le politiche per lo sviluppo e la competitività. Dalla rimodulazione delle aliquote IVA potrebbero scaturire le risorse per sostenere la riduzione della tassazione personale, indispensabili per la ripresa. La pressione fiscale resta molto alta e, dietro lo schermo del contrasto all’evasione, ci sono onerosi obblighi di comunicazione a carico delle imprese. Per questo Confartigianato chiede di ridurre la pressione fiscale e di semplificare il sistema tributario per rendere più competitivo il Paese.” Tema ripreso anche da Andrea Trevisani che, con grande chiarezza ha messo in luce che, per Confartigianato, vanno eliminati gli ostacoli alla produzione garantendo, in primis, parità di trattamento nella tassazione indipendentemente dalla natura giuridica del soggetto, nonché agevolando la tassazione sui Continua a pagina 5 • • •


associazione

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Il confronto con Andrea Trevisani redditi d’impresa incrementali. Per ridurre la pressione fiscale in modo equo e finalizzato alla crescita, è necessaria la riduzione IRPEF. Le politiche fiscali dovranno essere differenziate sulla base della dimensione aziendale e dovranno essere ispirate tanto alla semplificazione dei rapporti tra l’amministrazione finanziaria e i contribuenti quanto alla stabilità nel tempo delle norme, certe ed univocamente interpretate. Morigi ha spiegato “un altro provvedimento sul quale ci

siamo a lungo battuti concerne l’esclusione dall’IMU degli immobili strumentali, la sua mancata applicazione, mantiene un iniquo prelievo fiscale sulle imprese, generando l’effetto perverso di ulteriori tasse sulle tasse. Valutando i dati forniti dal Parlamento il minore gettito per IRES, IRPEF e IRAP che sarebbe determinato dalla deducibilità integrale, a regime, sarebbe pari a 636 milioni di euro, oggi scaricati sulle imprese.

Gli imprenditori sono stanchi di pagare senza ricevere in cambio servizi pubblici di qualità migliore, infrastrutture moderne e funzionali, un’amministrazione efficiente e tecnologicamente adeguata. L’impegno di Confartigianato con le imprese non viene meno, continueremo a far sentire la nostra voce in tutte le sedi deputate, perché anche la politica fiscale sostenga il rilancio delle piccole imprese.” Tra i temi affrontati dal relatore anche il nodo della fatturazione elettronica, da gennaio 2019 scatterà l’obbligo per tutte le imprese di emettere e ricevere fatture in formato elettronico, ma già dal prossimo luglio ci sarà l’obbligo per le cessioni di benzina o gasolio per motori e per le prestazioni dei subappaltatori nel quadro di un contratto di appalti pubblici. Confartigianato aveva auspicato un’introduzione graduale del provvedimento, una linea adottata per tutte le normative che impattano sugli adempimenti burocratici a cui Continua a pagina 6 • • • essere impresa • • • febbraio 2018 • 5


associazione

Fotoservizio Sabatini • • • Segue da pagina 5

Il confronto con Andrea Trevisani sono tenute le aziende. In parallelo le imprese dovranno gestire la ricezione di fatture elettroniche dai propri fornitori: sulla base dei dati dell’Istat a oggi il 20,2% delle imprese riceve fatture elettroniche in formato adatto all’elaborazione e in tal caso nel 2019 il nuovo adempimento includerà il 79,9% delle imprese, pari a 3.464.000 unità. Per questo la Confederazione ha avanzato undici richieste a seguito dell’introduzione della fatturazione elettronica. In pri-

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mo luogo l’abrogazione dell’obbligo di comunicazione delle liquidazioni IVA e delle operazioni intercorse con soggetti non residenti, l’invio annuale della comunicazione telematica dei dati delle fatture emesse e ricevute e la soppressione della disciplina dello “split payment” all’avvio della fatturazione elettronica obbligatoria. Tra le altre proposte, la riduzione della ritenuta sui bonifici relativi a spese che concedono detrazioni fiscali, la modifica alla disciplina della

detrazione dell’IVA, l’esclusione dall’obbligo di comunicazione trimestrale di alcune fattispecie di fatture, la non applicabilità delle sanzioni per i tardivi invii di fatture e liquidazioni IVA e la previsione di rimborsi IVA prioritari. Non da ultimi anche l’incremento del limite da cui scatta l’obbligo di apposizione del visto di conformità per la compensazione di crediti IVA e la soppressione della disciplina del “reverse charge” applicato al settore edile.


associazione Una battaglia su più fronti

Confartigianato all’UE: i piccoli al centro

L’

Europa non tiene in giusta considerazione la realtà del tessuto produttivo formato per il 99,4% da micro e piccole imprese con meno di 50 dipendenti. Le politiche europee sono fatte su misura per il restante 0,6% delle aziende. Risulta evidente che 23,2 milioni di artigiani, micro e piccole imprese, che danno lavoro a 70,2 milioni di addetti (pari al 51,1 per cento del totale degli occupati nelle aziende dell’Unione Europea) subiscono costi e complicazioni per adeguarsi a norme e interventi pensati per taglie d’impresa extralarge. È necessario un nuovo modo di legiferare che sia fatto per il 99,4 per cento delle imprese e semmai poi derogato per lo 0,6 per cento, e non viceversa come avviene oggi. La richiesta di Confartigianato è chiara e viene riportata in audizione al CESE (Comitato Economico e Sociale Europeo) da Pietro Francesco De Lotto, rappresentante italiano e portavoce della Categoria PMI, il quale ha insistito sulla necessità di correggere il paradosso e ribaltare il paradigma che guida le scelte europee di politica economica. Per Confartigianato l’Unione deve ripartire dagli impegni assunti nei confronti delle piccole imprese, innanzitutto dallo ‘Small Business Act’, che ispirandosi all’idea-guida “Pensare anzitutto al piccolo”, con-

tiene orientamenti e proposte di azioni politiche da attuare a livello europeo e negli Stati membri per valorizzare i 23,2 milioni di micro e piccole imprese europee. C’è un comune impegno nei confronti delle istituzioni europee affinché le indicazioni dello Small Business Act siano rapidamente attuate, in Italia e in Europa, con norme semplici, chiare, di diretta applicazione, proporzionali alla dimensione aziendale e al settore di attività. L’Europa deve ascoltare la maggioranza dei suoi imprenditori. La tenuta del sistema politico e sociale, il rilancio dell’economia, in Europa e in Italia, impongono interventi urgenti per le micro e piccole imprese: a cominciare dal fisco e dal credito, dalle politiche per la formazione e l’occupazione, dagli interventi per l’innovazione e l’internazionalizzazione.

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associazione Innovazione e giovani capitoli importanti

Sostenere gli investimenti per il rilancio dell’impresa

“S

conti fiscali e credito agevolato: nel pacchetto incentivi per spingere l’innovazione delle imprese, contenuto nella legge di Stabilità, il Governo ha recepito le sollecitazioni della Confederazione e ha confermato misure particolarmente gradite ai piccoli imprenditori.” I vertici di Confartigianato evidenziano come il testo approvato, riconosca lo sforzo dei piccoli imprenditori nell’innovare l’artigianato. Iper ammortamento, super ammortamento, Nuova Sabatini sono gli strumenti per dare gambe al Piano Impresa 4.0, che ha l’obiettivo di rilanciare gli investimenti e ammodernare la produzione delle piccole imprese italiane. E continuano “con il provvedimento, il fisco premia le aziende con due tipologie di incentivi. Il primo è l’iper ammortamento, vale a dire la maggiorazione del 150% ai fini fiscali dei costi deducibili per l’acquisto di prodotti e tecnologie innovative. Il secondo è il super ammortamento, ossia la maggiorazione del 30% ai fini fiscali dei costi deducibili per l’acquisto di beni strumentali. Per queste due misure, nel triennio 2018-2020 sono stati 8 • febbraio 2018 • • • essere impresa

stanziati 10,5 miliardi di euro. Che per le imprese si traducono in quasi 3,5 miliardi di euro all’anno di minore pressione fiscale.” Da rilevare anche qualche neo; per il super ammortamento l’aliquota dello sgravio scende dal 140 al 130% e sono esclusi gli acquisti di veicoli. Ma gli incentivi nella legge di bilancio riguardano anche il fronte del credito con maggiori risorse alla ‘Nuova Sabatini’che finanzia a tassi agevolati gli acquisti delle piccole imprese in macchinari, impianti e attrezzature e dedica una riserva del 30% per le spese in tecnologie digitali. Per Confartigianato “non c’è che l’imbarazzo della scelta, per dare il via all’operazione innovazione. Del resto, proprio gli investimenti digitali sembrano essere una tendenza consolidata nelle scelte degli imprenditori. Secondo le rilevazioni del nostro ufficio studi, tra il 2014 e il 2016, il 45% delle imprese con almeno 10 addetti ha investito in tecnologie per la sicurezza informatica, il 28% ha puntato su beni e servizi legati a applicazioni web o app e il 10% ha investito nell’internet delle cose.” Da evidenziare che il 46% dei piccoli imprenditori dichiara

come siano proprio gli incentivi e le agevolazioni fiscali la molla per investire nella digitalizzazione. Basti dire che, al suo debutto nel 2015, il superammortamento è stato utilizzato da 300mila imprese, metà delle quali sono ditte individuali e lavoratori autonomi. Altro punto da rilevare è l’attenzione dedicata ai giovani. La Legge prevede un pacchetto di incentivi mirati a favorirne la formazione e a ridurre il costo del lavoro per le aziende che li assumono. Si tratta di misure che vanno nel senso più volte indicato da Confartigianato per colmare la distanza tra scuola e mondo dell’impresa. Un gap che condanna i giovani alla disoccupazione e priva le aziende di quelle figure professionali necessarie ad affrontare le nuove sfide del mercato. La leva utilizzata dagli interventi del Governo è quella della riduzione del costo del lavoro. Le aziende che nel 2018 assumeranno a tempo indeterminato con contratto a tutele crescenti gli under 35 godranno, infatti, di uno sconto del 50% dei contributi previdenziali. Da gennaio 2019 lo sgravio si applicherà agli inserimenti fissi dei giovani fino a 29 anni. E per la prima volta l’esonero contributivo si applica anche in caso di trasformazione di un contratto di apprendistato. Lo sgravio sale poi al 100% per gli imprenditori che assumono a tempo indeterminato giovani che hanno svolto nell’azienda attività di alternanza scuola-lavoro e periodi di apprendistato. Ed è Continua a pagina 9 • • •


associazione Bonus casa

Un vantaggio per famiglie e aziende

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avoro per le imprese, risparmio per le famiglie, ambiente più pulito. Sono gli obiettivi delle misure della Legge di bilancio dedicate alla casa con gli incentivi per favorire le ristrutturazioni, la riqualificazione energetica, l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, la cura del verde. Quattro filoni di intervento che per le piccole imprese valgono, complessivamente, 688 milioni di euro l’anno. Confartigianato si è battuta • • • Segue da pagina 8

Sostenere gli investimenti per il rilancio dell’impresa totale anche l’esonero contributivo per le assunzioni di giovani under 35 nelle aziende operanti nelle regioni del Mezzogiorno. Gli incentivi della Legge di bilancio si allargano poi ai dipendenti di tutte le età con il credito d’imposta applicabile al 40% delle spese sostenute dalle imprese per formare o aggiornare il personale nelle nuove tecnologie previste dal Piano Impresa 4.0. Da rilevare che la manovra economica mette a disposizione 271 milioni di euro destinati a finanziare percorsi di istruzione e formazione professionale, iter formativi relativi all’alternanza scuola-lavoro e ai contratti di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, attività di formazione riguardanti l’apprendistato professionalizzante. Dalle imprese alla scuola, la legge di bilancio incrementa con 65 milioni di euro nel triennio 2018-2020 le risorse per il sistema degli Istituti tecnici superiori, con l’obiettivo di dare impulso alla formazione di figure professionali specializzate, necessarie alle imprese per affrontare la sfida della digitalizzazione e per recuperare competitività.

affinché venissero inseriti nella manovra economica e ora insiste per farli diventare permanenti. Per Marco Valenti vicesegretario di Confartigianato Forlì “vengono incentivati gli interventi per riqualificare le abitazioni, grazie alle detrazioni Irpef confermate al 50% delle spese sostenute. Stessa percentuale di detrazione per chi intenda rinnovare l’arredamento e gli elettrodomestici. Lo sconto fiscale aumenta al 65% per gli interventi finalizzati al risparmio e all’efficienza energetica degli edifici. Ma non è finita. Quest’anno, ha debuttato il cosiddetto bonus verde. Chi mette mano a giardini, terrazzi e balconi, anche condominiali, può godere di una detrazione Irpef del 36 per cento.” I bonus casa sono tra le misure più gradite a cittadini e imprenditori, come evidenziato da una rilevazione di Confartigianato, secondo la quale per rimettere a nuovo il patrimonio immobiliare, gli italiani hanno speso, negli ultimi 7 anni, qualcosa come 169 miliardi di euro. L’utilizzo maggiore dei bonus casa avviene a Trento, Bolzano e in Val d’Aosta. Continua Valenti “è in crescita soprattutto la richiesta di incentivi per gli interventi di risparmio ed efficienza energetica: nel 2016 sono state presentate oltre 400mila domande, con un aumento del 21,5% rispetto al 2015.” I bonus casa sono utili alle famiglie, quindi, ma diventano fondamentali per le oltre 500.000 imprese artigiane del settore costruzioni alle prese con una crisi che non è passata. Tanto è vero che quest’anno produzione e occupati mostrano ancora segni negativi. “La strada da seguire è quella di rendere permanenti e strutturali i bonus casa. In questo modo si otterrebbero molti risultati: oltre a rilanciare le imprese delle costruzioni, verrebbero alla luce le attività irregolari, con relativo maggior gettito per lo Stato e si risparmierebbe energia con una più efficace azione di tutela dell’ambiente.”

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associazione Elezioni 2018

Le richieste di Confartigianato In occasione della tornata elettorale Confartigianato vuole ribadire le priorità per la piccola impresa.

1) Ridurre la pressione fiscale e semplificare il sistema tributario per rendere più competitivo il Paese La pressione fiscale resta molto alta e si colloca in un sistema fiscale profondamente iniquo che, dietro lo schermo del contrasto all’evasione, ha imposto onerosi obblighi di comunicazione a carico delle imprese. La nostra proposta è tesa a ridurre la pressione fiscale e a semplificare il sistema tributario per rendere più competitivo il Paese. Vanno infatti eliminati gli ostacoli alla produzione garantendo, in primis, parità di trattamento nella tassazione indipendentemente dalla natura giuridica del soggetto (confermando dal 2018 l’entrata in vigore dell’IRI), nonché agevolando la tassazione sui redditi d’impresa incrementali. Per ridurre la pressione fiscale in modo equo e finalizzato alla crescita, deve realizzarsi necessariamente una riduzione IRPEF. Le politiche fiscali dovranno essere differenziate in ragione della dimensione aziendale e dovranno essere ispirate tanto alla semplificazione dei rapporti tra l’amministrazione finanziaria e i contribuenti quanto alla stabilità nel tempo delle norme, certe ed univocamente interpretate, le cui eventuali modifiche dovranno sempre rispettare i principi dello Statuto del contribuente. Va posto un obiettivo chiaro di reale riduzione degli adempimenti, prevedendo, anche in relazione all’entrata in vigore della fatturazione elettronica, un abbattimento immediato degli oneri amministrativi almeno pari al 25% e attuando subito concrete azioni di semplificazione: ➤ abrogare l’obbligo di comunicazione delle liquidazioni IVA e dei dati delle fatture; ➤ sopprimere la disciplina dello split payment; ➤ ridurre la ritenuta dell’8% al 4% sui bonifici relativi a spese che concedono detrazioni fiscali; ➤ ridurre i tempi dei rimborsi IVA; ➤ incrementare a 50.000 euro il limite da cui scatta l’obbligo di apposizione del visto di conformità per la compensazione di crediti d’imposta; ➤ sopprimere la disciplina del reverse charge applicato al settore edile. Va previsto un avvio graduale della fatturazione elettronica magari scaglionandone l’entrata in vigore in ragione della dimensione aziendale. Inoltre, è necessario: ➤ rendere pienamente operativa la tassazione per cassa del reddito delle imprese in contabilità semplificata introducendo la possibilità di riporto delle perdite; ➤ escludere dall’IMU gli immobili strumentali, considerando che si tratta di beni che non rappresentano una forma di accumulo di patrimonio. In subordine, va introdotta la totale deducibilità dell’IMU dal reddito e

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dal valore della produzione ai fini dell’IRAP; ➤ ridurre l’imposizione IRAP, mediante un progressivo incremento della franchigia per le piccole imprese; va anche valutata la possibilità di sopprimere il tributo trasformandolo in una addizionale al reddito d’impresa garantendo invarianza di gettito, nonché operare una chiara individuazione delle imprese prive di autonoma organizzazione e non soggette all’IRAP; ➤ far entrare in vigore dal 2018 i nuovi indicatori sintetici di affidabilità fiscale per promuovere la compliance ed introdurre elementi di premialità per i contribuenti “più affidabili”; ➤ garantire che il recupero dei proventi derivanti dalla lotta all’evasione e all’elusione sia effettivamente destinato alla riduzione del carico fiscale.

2) Favorire l’accesso al credito delle imprese Le tensioni relative all’offerta di credito stanno producendo effetti significativi sulle Micro e Piccole imprese, che dipendono in larga misura dal sistema bancario ed accedono con difficoltà a canali alternativi di finanziamento. Strumenti alternativi sono ancora poco sviluppati, sia nella componente di finanziamento fornita dalla borsa sia in quella dei canali di finanziamento mobiliari indipendenti dalle banche. Vanno inoltre evidenziate negativamente le politiche adottate dai maggiori istituti bancari: avversione al rischio, disponibilità liquide allocate in funzione assicurativa, regolamentazione bancaria. Ne deriva un circolo vizioso: non cresce credito, non cresce attività economica, non crescono i depositi. Per sciogliere il pericoloso nodo che si è venuto a creare e fare in modo che la liquidità arrivi alle piccole imprese, è necessario attivare strumenti di finanziamento eccezionali ed innovativi, anche alternativi al credito bancario. Sarebbe opportuno, dunque, anche nel nostro Paese, individuare un soggetto finanziario pubblico appositamente dedicato alle micro e piccole imprese così come favorire la partecipazione di fondi, investitori istituzionali e soggetti pubblici a forme innovative di finanziamento di iniziative imprenditoriali di piccole dimensioni. Si pensi anche a quanto fatto in altri Paesi, con la creazione di strumenti ‘non convenzionali’ per favorire l’accesso al credito per le piccole imprese: la tedesca Kfw (fondata nel 1948), alla British Business Bank, al programma Funding for lending nel Regno Unito, alla Banque Publique d’investissement francese, ai Credit Funds di USA, Canada e Australia. Il fenomeno del ritardo dei pagamenti da parte della PA è tutt’altro che superato. La soluzione radicale del problema da noi da tempo proposta consiste nell’applicazione della compensazione generale dei crediti non formalmente contestati dalla P.A. con debiti di qualunque genere verso qualunque ente o organismo pubblico (tributari, fiscali, contributivi, sanzionatori), introducendo una procedura innovativa basata sull’automatismo dell’autoliquidazione del credito. Continua a pagina 11 • • •


Elezioni 2018 associazione • • • Segue da pagina 10

Le richieste di Confartigianato 3) Sostenere la crescita e la competitività Occorre: ➤ prevedere una corsia preferenziale con l’introduzione di una quota di riserva per le MPMI nel procurement pubblico; ➤ rilanciare la tutela del Made in Italy anche con una forte azione tanto a livello nazionale quanto a livello europeo. Mercato pubblico degli appalti - Il nuovo codice degli appalti ha rappresentato una grande speranza, ma finora si è rivelato un’occasione mancata soprattutto perché non sono stati applicati i principi, tanto affermati e poco praticati, dello Small Business Act in favore delle MPMI. Il giudizio negativo si rafforza considerando il mancato raggiungimento degli obiettivi della Legge Delega: massima semplificazione e rapidità dei procedimenti; lotta alla corruzione e ai conflitti d’interesse per favorire la trasparenza; riduzione degli oneri documentali ed economici a carico delle imprese; razionalizzazione delle procedure di spesa; efficienza e professionalizzazione delle stazioni appaltanti; valorizzazione della territorialità e della filiera corta. La frettolosa abrogazione del previgente Regolamento in assenza delle norme di attuazione del codice, ha generato il sostanziale blocco degli appalti. Il buon senso impone il suo urgente ripristino. Inoltre, la riforma del codice non è ancora conclusa e non vi è stata semplificazione. Il numero esiguo di provvedimenti emessi rispetto a quelli da emettere ne è la dimostrazione. La funzione di vigilanza svolta dall’ANAC unita al suo ruolo di “legislatore” ha indotto di fatto una paralisi nelle stazioni appaltanti che in alcuni casi, approfittando del vuoto legislativo, hanno operato una selezione artificiosa degli operatori economici. È necessario che principi come il “km 0” e la “filiera corta”, che permetterebbe l’inclusione delle micro e piccole imprese del territorio, vengano resi effettivi e valorizzati tra i criteri di aggiudicazione. Ad oggi, nonostante un indirizzo politico forte, anche supportato dal sistema delle Regioni, non sono stati attuati.

4) Proseguire e migliorare gli interventi per il Lavoro e la Formazione Istruzione e formazione professionalizzante: il valore artigiano delle imprese italiane ha bisogno di competenze. Competenze antiche da trasmettere che si fondono con competenze nuove richieste dalla rapida innovazione tecnologica. È quindi fondamentale, per la competitività del sistema Paese, il sostegno e rilancio dell’istruzione e formazione professionalizzante in un’ottica di filiera che metta a regime il sistema duale (alternanza scuola lavoro e apprendistato), rafforzi i percorsi tecnici e professionali di qualità e valorizzi il livello Terziario con gli ITS - Istituti Tecnici Superiori, che devono uscire dall’attuale status di buona pratica di nicchia. Negli ultimi anni sono state fatte riforme che hanno modernizzato e semplificato i meccanismi di regolazione del mercato

del lavoro, degli ammortizzatori sociali e del welfare. I Paesi che hanno reagito alla crisi meglio di noi avevano già attuato tali riforme. Bisogna proseguire nel percorso riformatore avvalendosi ancor di più della spinta dell’autonomia collettiva, che in un quadro certo di regole sulla rappresentanza potrà essere determinante per contribuire alla ripresa della produttività e della competitività. Lo Stato non può pensare a tutto: bisogna favorire l’adozione di politiche fiscali e contributive di maggior vantaggio per gli strumenti di welfare (a partire da quello bilaterale contrattuale), favorendo la sussidiarietà. No al salario minimo legale: il salario minimo fissato dalla legge danneggia l’autonomia collettiva, perché è un forte disincentivo alla contrattazione. Significa avere meno sussidiarietà, meno welfare, meno opportunità per le imprese, meno salario reale per i lavoratori (poiché il salario legale finirebbe con lo spingere in basso tutti i salari), meno coesione sociale. No a riduzioni della durata del tempo determinato.

5) Costruire un percorso di successo per Impresa 4.0 e l’utilizzo del digitale Abbiamo apprezzato il piano Impresa 4.0, che tende all’armonica integrazione delle nuove tecnologie digitali e dei nuovi approcci manageriali con le tecnologie e i metodi tradizionali di fare impresa, al fine di perseguire i nuovi livelli di produttività e flessibilità richiesti dal mercato. È necessario che tale Piano produca gli effetti attesi e non sia rallentato a causa di resistenze, burocrazia, distrazione dagli obiettivi iniziali. Conoscendo la capacità degli artigiani di trovare soluzioni dove sembrano non esserci, crediamo quindi che Impresa 4.0 produrrà effetti positivi se fornirà strumenti di conoscenza agli imprenditori e li lascerà liberi di sperimentare e scegliere senza ingabbiarli in filiere e soluzioni rigide e precostituite o riducendo il potenziale rivoluzionario del processo all’acquisto di tecnologie fine a se stesso. L’impresa artigiana e la piccola impresa con le sue peculiarità (flessibilità, innovazione creatrice, attenzione alla qualità, predisposizione a lavorare in reti informali, etc.) flessibilità e capacità di creare e progettare con dinamismo, incarnano il modello imprenditoriale del futuro. Grazie alle tecnologie digitali, gli artigiani possono creare nuovi prodotti, conquistare nuovi mercati, raggiungere obiettivi prima preclusi. Il tutto senza smettere di produrre bellezza. L’obiettivo è che gli imprenditori comincino a “pensare in digitale” il proprio business. È un processo di ri-orientamento e aggiornamento culturale, oggi lontano da essere compiuto, che viene necessariamente prima dell’applicazione delle tecnologie. Un processo per il quale è necessario poter consentire anche agli imprenditori di accedere ad incentivi alla formazione per sé e per i propri dipendenti senza il vincolo della contrattazione aziendale o territoriale. Riteniamo quindi che si debba pensare alle imprese (a partire da quelle artigiane) che intraprendono il percorso di trasformazione digitale come i veri attori del sistema dell’innovazione nella sua via italiana, attribuendo loro il medesimo interesse comunicativo, le stesse corsie preferenziali burocratiche e le medesime risorse speciali attribuite a start-up e PMI tecnologiche. essere impresa • • • febbraio 2018 • 11


economia & lavoro Innovazione

Per la competitività vince la tecnologia

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a tecnologia è un fattore decisivo per supportare l’aumento della produttività e oggi più che mai è una variabile che rallenta la crescita del PIL in Italia. Sebbene si rilevi un utilizzo più diffuso ed evoluto dell’information technology tra le imprese, persiste un gap rilevante dell’Italia rispetto agli altri paesi europei, che ci penalizza. Se i segnali sono tutti positivi, bisogna rilevare che si parte da una situazione di svantaggio, in Italia continua infatti ad aumentare la quota di imprese con almeno 10 addetti che si connettono in banda larga mobile, dal 63,8% del 2016 al 70,9% del 2017. In crescita, dal 16,5% nel 2016 al 23,6% nel 2017, anche la percentuale di imprese connesse in banda lar-

ga fissa ultralarga. In particolare, una più elevata connettività a banda ultralarga influenza la crescita della produttività delle micro imprese e in modo più accentuato nel settore dei servizi. In aumento le imprese che utilizzano almeno un social media (44%, nel 2016 39,2%) ed è in lieve crescita anche la percentuale di quelle che dichiarano di utilizzarne almeno due (17,5%, nel 2016 15,6%). Il 72,1% delle imprese ha un proprio sito web ma solo il 15% (13,8% nel 2016) permette ai visitatori del sito di effettuare online ordinazioni o prenotazioni; nel settore energetico sale al 81,7% la quota di imprese con presenza online mentre scende al 9,9% l’incidenza della raccolta ordini/ prenotazioni via web. Continua a crescere anche la quota di imprese che vendono online che arriva al 12,5% a fronte dell’11%

nel 2016. Il 42,7% delle imprese effettua acquisti in rete, in salita rispetto al 40,9% del 2016. Le imprese necessitano di capitale umano e competenze adatte ad accompagnare i processi di digitalizzazione. Il 16,2% delle imprese impiega esperti informatici e un incremento degli addetti con tali competenze è segnalato dal 5,6% delle imprese. Il 12,9% delle imprese ha organizzato corsi di formazione per sviluppare e aggiornare le conoscenze dei propri collaboratori. Proprio per offrire un supporto alle aziende, Confartigianato di Forlì, in collaborazione con l’ente di formazione Form.Art sta predisponendo percorsi formativi per gli associati, per imparare a districarsi al meglio nel complicato mondo del digital e local marketing, per conoscere meglio le opportunità offerte da Google e da Facebook.

UFFICIO CREDITO CONFARTIGIANATO Presso i nostri uffici troverete gli strumenti necessari per la gestione finanziaria della vostra impresa. In particolare ci occupiamo di: ➽ Analisi dei flussi finanziari aziendali ➽ Richiesta finanziamenti a tassi estremamente convenienti, attraverso l’utilizzo di garanzie previste dal FONDO EUROPEO PER GLI INVESTIMENTI e dal FONDO REGIONALE DI CO-GARANZIA. ➽ In convenzione con Unifidi è possibile ottenere finanziamenti a medio/lungo termine per investimenti, liquidità e consolidamento dei debiti, così come anche garanzie su linee di credito a breve (fido di c/c, SBF, e anticipo fatture) e su leasing, ➽ Condizioni bancarie vantaggiose, con la possibilità di controllare sia i tassi “dare” (scoperto di c/c, portafoglio sbf, anticipo fatture) sia i costi fissi (spese di chiusura, RI-BA, sconto e incasso SBF, giorni di valuta per assegni ed effetti, ecc.), ➽ Richiesta di agevolazioni all’impresa. ➽ In accordo con Fraer Leasing SpA siamo in grado di proporre soluzioni diversificate per l’acquisizione di beni strumentali (autovetture, veicoli commerciali, camion/rimorchi, macchine utensili, macchine operatrici, macchine da cantiere, immobili). Per informazioni contattare l’ufficio credito di zona Tel. 0543/452811 - Fax 0543/452843 - e-mail: credito@confartigianato.fo.it

12 • febbraio 2018 • • • essere impresa

80.000 imprese, un solo consorzio di garanzia.

Emilia Romagna


storie di impegno e successi aziende Un imprenditore si racconta

In un libro la storia di Varide Cicognani

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aride Cicognani è uno sportivo. Appassionato tiratore di carabina ha indossato i colori dell’Italia nella squadra nazionale, prima come atleta e poi come allenatore. Ma è anche un imprenditore affermato, titolare di un laboratorio che ha sede a Forlì, in cui progetta e realizza calciature e accessori innovativi. Come egli stesso afferma “l’innovazione tecnologica dei particolari è di fondamentale importanza. Alcuni elementi, che non possono essere prodotti direttamente, sono realizzati da una ditta che prepara accessori per una celebre casa automobilistica di Formula Uno.” L’armeria ha un’ampia offerta di prodotti a marchio Cicognani, frutto di anni di ricerca e studi, così come prodotti introvabili, ricercati da professionisti e amanti dello sport, trasformando il laboratorio in un punto di riferimento per tiratori e cacciatori. L’intera carriera imprenditoriale di Cicognani costituisce il naturale continuum della precedente attività sportiva: l’innovazione costante, capace di tradurre concretamen-

te le intuizioni dell’atleta nate sulla linea di tiro, ha permesso al brand Cicognani di qualificarsi come il più apprezzato dagli autentici conoscitori del tiro sportivo. Una serie di importanti traguardi professionali, che oggi l’imprenditore si appresta a raccontare in una pubblicazione, dal significativo titolo “Oltre il bersaglio”, che racchiude la sua storia e quella di una grande passione per le armi lunghe da competizione. L’avventura imprenditoriale e sportiva di Varide Cicognani si inserisce in un filone, quello delle eccellenze italiane, che resiste nonostante la crisi, anzi, ne costituisce l’antidoto più efficace. La dedizione alla propria attività, infatti, non lascia margini governabili dalla paura e permette di disegnare prospettive laddove i più non scorgono che incertezze. Durante l’Udienza papale del 25 ottobre 2017 (nella foto), Cicognani ha fatto dono al Pontefice di una carabina sportiva del tutto inoffensiva, coronando una carriera capace di sfidare un luogo comune ben radicato nella menta-

lità collettiva, il binomio armi e violenza. Come lui stesso spiega “la disciplina dello sportivo, necessaria a dominare l’attrezzo e a gestire compiutamente la propria sfera emotiva, riesce a sconfiggere alla radice ogni tendenza impulsiva di matrice irrazionale a cui la violenza deve le proprie origini.” Sintetizzare il percorso fin qui compiuto per ritrovarvi consapevolmente le proprie coordinate è necessario per perseguire l’obiettivo più autentico della sua notevole attività: trasformare le armi in strumenti di conoscenza di sé e di dominio della propria potenza, quindi in strumenti di pace. L’orizzonte individuale di Cicognani non esclude l’altro: nel suo libro vengono soprattutto evidenziati i benefici sul piano psicofisico che tale sport - ritenuto al momento ancora di nicchia - comporta. La storia di un uomo, un atleta, un imprenditore, è capace di coinvolgere chi legge ma, soprattutto, è dotata di una qualità straordinaria: stimolare nel lettore la fiducia in se stesso e nella potenzialità delle proprie risorse, ingrediente imprescindibile nella ricostruzione del tessuto economico e sociale del nostro Paese.

essere impresa • • • febbraio 2018 • 13


14 • febbraio 2018 • • • essere impresa


notiziario tecnico

Consulenza fiscale • a cura di Francesco Bandini Chiarimenti sulla detrazione IVA Con la circolare n. 1/E del 17 gennaio 2018, l’Agenzia delle Entrate fornisce i tanto attesi chiarimenti in materia di detrazione dell’IVA e, con una interpretazione comunitariamente orientata, risolve le criticità evidenziate ed in massima parte legate, come detto, alla tempistica con cui esercitare il diritto alla detrazione. Si ricorda che con il D.L. n. 50 del 2017 il legislatore era intervenuto modificando l’art. 19, comma 1, del D.P:R. n. 633 del 1972, stabilendo che il diritto alla detrazione Iva “sorge nel momento in cui l’imposta diviene esigibile ed è esercitato al più tardi con la dichiarazione relativa all’anno in cui il diritto alla detrazione è sorto ed alle condizioni esistenti al momento della nascita del diritto medesimo”. Inoltre è stato riformulato anche l’art. 25 del medesimo decreto prevedendo che la fattura di acquisto deve essere annotata “in apposito registro anteriormente alla liquidazione periodica nella quale è esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta e comunque entro il termine di presentazione della dichiarazione annuale relativa all’anno di ricezione della fattura e con riferimento al medesimo anno”. Oltre all’evidente riduzione del termine entro il quale recuperare l’IVA addebitata, un ulteriore problema per i contribuenti deriva dal disallineamento tra il termine per la registrazione delle fatture passive e il termine entro il quale esercitare il diritto alla detrazione dell’imposta, in quanto la letterale applicazione delle norme citate rischiava di escludere la detrazione dell’imposta relativa a fatture correttamente registrate entro il termine massimo previsto dall’art. 25, comma 1, ma oltre quello (più breve) indicato dall’art. 19, comma 1 del D.P.R. n. 633 del 1972. L’Agenzia delle Entrate, nella circolare in oggetto, per garantire il diritto alla detrazione e basandosi sui principi comunitari espressi dalla Corte di Giustizia UE nella sentenza 29 aprile 2004, C-152/02, ha precisato che “il coordinamento tra le due norme non possa che essere ispirata ai principi dettati per il diritto alla detrazione dal legislatore unionale, così come declinati dalla Corte di Giustizia… L’applicazione dei principi unionali determina quindi, in sede di coordinamento delle norme interne (articoli 19, comma 1, e 25, primo comma, del D.P.R. n. 633 del 1972, come riformulati dal D.L. n. 50), che il dies a quo da cui decorre il termine per l’esercizio della detrazione deve essere individuato nel momento in cui in capo al cessionario/committente si verifica la duplice condizione i) (sostanziale) dell’avvenuta esigibilità dell’imposta e ii) (formale) del possesso di una valida fattura redatta

conformemente alle disposizioni di cui all’articolo 21 del menzionato D.P.R. n. 633. É da tale momento che il soggetto passivo cessionario/committente può operare, previa registrazione della fattura secondo le modalità previste dall’art. 25, primo comma, del D.P.R. n. 633 del 1972, la detrazione dell’imposta assolta con riferimento agli acquisti di beni e servizi, ovvero alle importazioni di beni”. Pertanto, ai fini dell’esercizio del diritto alla detrazione dell’IVA, oltre al requisito dell’esigibilità dell’imposta, deve sussistere anche quello formale del possesso della fattura d’acquisto. Seguendo tale impostazione, è stato chiarito che il diritto alla detrazione può essere esercitato quando in capo al soggetto passivo siano verificati entrambi i presupposti e il diritto alla detrazione andrà esercitato nell’anno in cui il contribuente riceve la fattura, annotandola in contabilità e facendo confluire l’Iva nella liquidazione del mese/trimestre di competenza. In base alla soluzione adottata dall’Agenzia:  l’IVA risultante da fatture ricevute nel 2017, relativa ad operazioni effettuate e la cui imposta sia divenuta esigibile sempre nel 2017, può essere detratta alternativamente: - previa registrazione entro il 31 dicembre 2017, secondo le modalità ordinarie, nella liquidazione del 16 gennaio 2018 ovvero in dichiarazione annuale nel caso di soggetti trimestrali; - previa registrazione (tra il 1° gennaio 2018 ed il 30 aprile 2018) in un’apposita sezione del registro IVA degli acquisti 2018, facendo concorrere l’imposta medesima alla formazione del saldo IVA della dichiarazione relativa al 2017, da presentare entro il 30 aprile 2018. L’annotazione del documento contabile in un’apposita sezione del registro IVA consente di evidenziare che l’imposta non deve essere computata nelle liquidazioni periodiche IVA relative al 2018. I contribuenti possono, in ogni caso, adottare soluzioni gestionali e informatiche diverse dall’annotazione nel registro IVA sezionale, a condizione che le stesse garantiscano tutti i requisiti richiesti per una corretta tenuta della contabilità, consentendo, altresì, un puntuale controllo nel tempo da parte dell’amministrazione finanziaria.  l’IVA risultante da fatture ricevute nel 2018 ma relative ad operazioni effettuate (e la cui imposta è divenuta esigibile) nel 2017, può essere detratta, alternativamente: - previa registrazione nel 2018, secondo le modalità ordinarie, in una delle liquidazioni periodiche di tale anno; - previa registrazione tra il 1° gennaio 2019 ed il 30 aprile 2019 in un’apposita sezione del registro IVA degli acquisti relativo al 2019, facendo concorrere Continua a pagina 16 • • • essere impresa • • • febbraio 2018 • 15


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 15

l’imposta medesima alla formazione del saldo IVA della dichiarazione relativa al 2018, da presentare entro il 30 aprile 2019. L’Agenzia fa salvi i comportamenti difformi, in attuazione dei principi dello Statuto del contribuente: quindi, non sono sanzionabili i contribuenti che, avendo ricevuto entro il 16 gennaio 2018 fatture relative ad operazioni con IVA esigibile nel 2017, abbiano fatto concorrere l’imposta a credito alla liquidazione relativa al mese di dicembre 2017.

Comunicazione dati fatture: proroga e semplificazione L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il Provvedimento n. 29190 del 5 febbraio 2018 con cui ha indicato i nuovi termini di presentazione della comunicazione dati fatture relative al 2° semestre 2017 nonché una serie di semplificazioni dell’adempimento. Il citato Provvedimento, quindi, nel rispetto delle norme dello Statuto del contribuente, richiamate al punto 1.5, posticipa la data di presentazione della comunicazione dati fatture relativa al 2° semestre 2017, originariamente fissata al 28 febbraio 2018, al 6 aprile 2018. Alla stessa data è fissata la scadenza per le eventuali integrazioni e per la trasmissione telematica opzionale dei dati delle fatture emesse e ricevute. Inoltre, le comunicazioni delle fatture riferite alle operazioni del 2018 - anche per chi esercita l’opzione - potranno essere inviate con cadenza trimestrale o semestrale. Il Provvedimento in oggetto, inoltre, recepisce le semplificazioni introdotte dal D.L. n. 148/2017 consentendo di inviare il documento riepilogativo delle fatture di importo inferiore a € 300 registrate cumulativamente e viene limitato il numero delle informazioni da trasmettere in quanto diviene facoltativo compilare i dati anagrafici di dettaglio delle controparti.

Compensazione credito IVA Limiti e regole dopo l’entrata in vigore del DL 50/2017 La compensazione del credito derivante dalla dichiarazione IVA può essere fruita secondo diverse modalità, a seconda degli importi considerati in quanto esistono precisi limiti all’utilizzo ed alla compensazione del credito IVA. La discriminante fondamentale è l’importo dei 5.000 euro. Fino a questo importo, infatti, è possibile fruire della compensazione ed utilizzare il credito IVA, sia in compensazione verticale che orizzontale. Se, invece, l’importo della compensazione del credito IVA è superiore ad euro 5.000 allora occorre attendere la presentazione della dichiarazione Iva 2018. Compensazione ed utilizzo credito dichiarazione IVA

16 • febbraio 2018 • • • essere impresa

2017: differenza tra compensazione verticale ed orizzontale. In linea generale la compensazione dei crediti fiscali può essere di due tipi: orizzontale e verticale.  La compensazione orizzontale si ha quando il credito considerato viene utilizzato per compensare un debito relativo a imposte di natura diversa (ad esempio quando si utilizza il credito IVA per compensare il debito Irpef o Inps).  La compensazione verticale, invece, si realizza quando il credito fiscale viene utilizzato per compensare un debito della stessa natura (rimanendo al caso dell’IVA quando il contribuente decide di utilizzare il 6099 per compensare il debito del I trimestre 2017).

Compensazione ed utilizzo del credito risultante dalla Dichiarazione IVA 2018 La compensazione del credito IVA è soggetta ai seguenti limiti specifici e relativi alla compensazione orizzontale:  per importi inferiori o uguali a 5.000 euro la compensazione può essere effettuata dal 1° giorno del periodo successivo a quello in cui la dichiarazione si riferisce e fino alla data di presentazione della dichiarazione successiva (quindi dal 1° gennaio 2018 per le dichiarazioni IVA dei contribuenti con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare);  per importi superiori a 5.000 euro la compensazione può essere effettuata dal 10 giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, solo se la dichiarazione IVA è presentata con il visto di conformità da parte di un soggetto abilitato. Riepilogando: i limiti degli importi di cui sopra si riferiscono esclusivamente al caso della compensazione orizzontale, ovvero quella dell’IVA su debiti fiscali di natura diversa. Se, invece, la compensazione è di tipo verticale - compensazione IVA su IVA o compensazione interna - non ci sono limiti alla compensazione.

Contabilità semplificata per cassa e gestione delle rimanenze di magazzino La Legge di Bilancio dello scorso anno ha riformato il regime contabile dei semplificati (o, più correttamente, dei contribuenti minori), introducendo il regime di cassa come unica modalità di gestione contabile e fiscale per questa categoria di soggetti. Con la contabilità semplificata per cassa 2018 il legislatore ha obbligato le partite IVA rientranti in questa categoria ad abbandonare il principio di competenza economica, con un duplice obiettivo. Da un lato si vuole avvicinare il più possibile il momento dell’incasso dei ricavi con l’esigibilità delle relative imposte; dall’altro, si è voluto introdurre un regime che, secondo i tecnici del Mef, favorisce i controlli e quindi riduce il Continua a pagina 17 • • •


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 16

rischio di evasione fiscale. Ai fini della determinazione del reddito dei soggetti in contabilità semplificata “per cassa” non rilevano le rimanenze finali e le esistenze iniziali di merci, lavori in corso su ordinazione di durata sia infrannuale che ultrannuale e titoli, fatta eccezione per la gestione delle rimanenze nel primo periodo di applicazione del regime. Il reddito del primo periodo d’imposta in cui è applicato il principio di cassa è ridotto “delle rimanenze finali … che hanno concorso a formare il reddito dell’esercizio precedente secondo il principio della competenza”. Quindi , le rimanenze finali 2016 costituiscono un costo deducibile nel 2017 mentre le rimanenze finali dell’esercizio sono irrilevanti anche se rimane comunque la necessità di gestire e quantificare l’entità del magazzino stesso. Alla luce di quanto sopra illustrato, per i soggetti in contabilità semplificata “per cassa” le rimanenze, pur non rilevando nella determinazione del reddito, devono comunque essere rilevate ai fini:  della compilazione del quadro RG del mod. REDDITI 2018;  dell’applicazione degli studi di settore (sulla base delle prossime integrazioni ai modelli);  dell’annotazione nell’inventario.

Credito • a cura di Collabora Percorsi di alternanza scuola-lavoro Contributi per l’attivazione La Camera di Commercio della Romagna ha messo a disposizione 132.000 euro per le PMI che realizzano percorsi di alternanza scuola/lavoro con studenti della scuola secondaria di secondo grado e dei centri di formazione professionale. I percorsi dovranno avere una durata minima di 80 ore ed essere concretizzati nel periodo 01/11/2017 - 31/8/2018. Il contributo ammonta a:  €. 1.000 per la realizzazione da 1 a 5 percorsi individuali di alternanza;  €. 1.500 per la realizzazione da 6 o più percorsi;  Ulteriori €. 200 nel caso di inserimento in azienda di studenti diversamente abili certificati ai sensi della L. 104/92. L’impresa richiedente deve essere in possesso dei seguenti requisiti: 1. regolarità contributiva (DURC), 2. non avere in corso contratti di fornitura beni/serivizi con la CCIAA della Romagna,

3. non aver già beneficiato di altri aiuti pubblici per la stessa iniziativa, 4. essere iscritta nel Registro Nazionale dell’alternanza: http://scuolalavoro.registroimprese.it 5. non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione, amministrazione controllata, di concordato preventivo, 6. essere in regola col pagamento del diritto camerale. Le domande possono essere presentate entro il 31/07/2018, utilizzando la modulistica pubblicata sul sito www.romagna.camcom.gov.it, firmate digitalmente e inviate via PEC all’indirizzo: cameradellaromagna@pec.romagna.camcom.it allegando copia della convenzione stipulata con l’Istituto scolastico. Per ulteriori chiarimenti potete contattare l’Ufficio Credito: credito@confartigianato.fo.it

Consulenza del lavoro • a cura di Susi Silvani Le novità in materia di lavoro previste dalla legge di bilancio 2018 Nuovo sgravio contributivo per incentivare l’occupazione giovanile La legge n. 205 del 27/12/2017 (Legge di Bilancio 2018) prevede un nuovo incentivo all’occupazione destinato ai datori di lavoro privati che, a partire dal 1° Gennaio 2018 assumono, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a tutele crescenti, soggetti che non abbiano compiuto il 30° anno di età. (limitatamente per l’anno 2018 l’esonero è riconosciuto in riferimento ai soggetti che non abbiano compiuto il 35° anno di età) e non siano mai stati occupati a tempo indeterminato con il medesimo o con altri datori di lavoro. Fa eccezione il caso di assunzione di un lavoratore con precedente contratto di apprendistato presso un altro datore di lavoro e non confermato da quest’ultimo. L’incentivo consiste:  nell’esonero dal versamento del 50% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro (con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail)  per un periodo massimo di 36 mesi  nel limite massimo di 3.000,00 euro annui, riparametrati e applicati su base mensile. Continua a pagina 18 • • • essere impresa • • • febbraio 2018 • 17


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 17

La legge inoltre precisa che l’esonero troverà applicazione anche: a) in caso di trasformazione di un contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato, a condizione che il lavoratore non abbia già compiuto il 30° anno di età al momento della trasformazione; b) in caso di prosecuzione a tempo indeterminato di un contratto di apprendistato, per un periodo massimo di 12 mesi (decorrenti dal mese successivo a quello in cui termina l’applicazione dell’aliquota agevolata prevista dalla legge per l’apprendistato), a condizione che il lavoratore non abbia già compiuto il 30° anno di età al momento della prosecuzione del rapporto. Fermo restando il rispetto dei criteri generali per la fruizione degli incentivi normativamente stabiliti, viene espressamente previsto che l’incentivazione in oggetto non spetta ai datori di lavoro che, nei 6 mesi precedenti, abbiano effettuato licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo ovvero licenziamenti collettivi, nella medesima unità produttiva nella quale sarebbe assunto il lavoratore. L’incentivo non trova applicazione per i datori di lavoro domestico e nel caso di assunzione con contratto di apprendistato e il beneficio non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote contributive previste dall’ordinamento.

Assunzione di studenti La Legge di Bilancio 2018 stabilisce che lo sgravio sopra descritto sia elevato alla misura dell’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail, fermo restando il limite massimo di 3.000,00 euro su base annua e l’età anagrafica dei soggetti interessati, ai datori di lavoro privati che assumono, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a tutele crescenti, entro sei mesi dall’acquisizione del titolo di studio, i seguenti lavoratori:  studenti che hanno svolto presso il medesimo datore attività di alternanza scuola-lavoro pari almeno al 30% delle ore di alternanza previste dai rispettivi programmi formativi;  studenti che hanno svolto, presso il medesimo datore di lavoro, periodi di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore, il certificato di specializzazione tecnica superiore ovvero periodi di apprendistato di alta formazione e ricerca.

Cooperative sociali La Legge di Bilancio prevede un contributo per le cooperative sociali che nell’anno 2018 assumano lavoratori con contratto a tempo indeterminato. I lavoratori assunti devono essere persone a cui sia stata

18 • febbraio 2018 • • • essere impresa

riconosciuta protezione internazionale a partire dal 1° gennaio 2016. Il contributo, entro il limite di spesa di 500.000 euro annui, a riduzione o sgravio delle aliquote per l’assicurazione obbligatoria previdenziale ed assistenziale dovute riguardo ai suddetti lavoratori assunti, viene erogato per un periodo massimo di 36 mesi. I criteri di assegnazione dei suddetti contributi saranno definiti con apposito decreto del Ministro del Lavoro.

Incremento soglie reddituali bonus 80 euro Dal 2018 aumenta la soglia di reddito per accedere al bonus mensile di 80 euro (cosiddetto Bonus Renzi) a sostegno dei lavoratori dipendenti. L’importo del bonus spetta in misura intera solo se il reddito è inferiore a euro 24.600,00 (nuova soglia dal 2018), mentre si riduce, fino ad azzerarsi completamente, per chi supera nel corso dell’anno la nuova soglia di euro 26.600,00.

F24 con compensazioni “a rischio” Dal 2018 è facoltà dell’Agenzia delle Entrate, in presenza di profili di rischio, sospendere l’esecuzione del modello F24 contente delle compensazioni, fino a trenta giorni dalla sua presentazione, al fine di verificare il credito. Nel caso in cui non vi siano rischi, la delega viene eseguita e i versamenti si considerano effettuati alla data della sua presentazione; se invece vi sono profili di rischio, la delega non viene eseguita e i versamenti contenuti si danno per non effettuati.

Premio nascite Viene esteso anche ai figli nati o adottati dal 01 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 l’assegno di 960,00 euro annui previsto dalla Legge 190/2014. L’ importo è erogato direttamente dall’INPS in quote mensili, a decorrere dal mese di nascita o di adozione, previa domanda dell’interessato e verrà corrisposto fino al compimento del primo anno di età ovvero del primo anno di ingresso nel nucleo familiare a seguito dell’adozione

Pagamento delle retribuzioni La Legge di Bilancio stabilisce che, a decorrere dal 1° luglio 2018, i datori di lavoro o committenti saranno tenuti a corrispondere le retribuzioni o i compensi ai lavoratori mediante: bonifico bancario; strumenti di pagamento elettronico; pagamenti in contanti presso lo sportello bancario o postale in cui il datore di lavoro abbia aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento; assegno consegnato direttamente al lavoratore o ad un suo delegato in caso di impedimento. Pertanto i datori di lavoro non potranno più corrispondere le retribuzioni ai lavoratori per mezzo di denaro contante, indipendentemente dalla tipologia di rapporto di lavoro instaurato tra le parti, con l’unica Continua a pagina 19 • • •


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 18

esclusione dei rapporti di lavoro domestico e di quelli costituiti con le pubbliche amministrazioni In caso di violazione del suddetto obbligo, è prevista per il datore di lavoro una sanzione amministrativa da euro 1.000,00 a euro 5.000,00.

Proroga tenuta del LUL presso il Ministero E’ stato prorogato a gennaio 2019 l’adempimento (previsto dall’art. 15 del D. Lgs. n. 151/2015) relativo alla nuova modalità di tenuta telematica del Libro Unico del Lavoro presso il Ministero del Lavoro.

Incentivo occupazione NEET anno 2018 Con decreto n. 3/2018 è stata introdotta dall’ANPAL l’agevolazione “Incentivo Occupazione NEET” istituita nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Iniziativa Occupazione Giovani”. L’agevolazione riguarda tutti i datori di lavoro privati che effettuano assunzioni di giovani di età compresa tra i 16 ed i 29 anni iscritti al programma “Garanzia Giovani” con una delle seguenti tipologie contrattuali (anche in caso di lavoro a tempo parziale):  contratto di lavoro a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione  contratto di apprendistato professionalizzante Rientrano nell’ambito di applicazione del beneficio anche i soci lavoratori di cooperativa con i quali vengano stipulati i predetti contratti, mentre l’agevolazione è esclusa per i contratti di lavoro domestico, occasionale o intermittente. L’incentivo è pari alla contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro (quindi al 100% dei contributi previdenziali) con esclusione di premi e contributi dovuti all’INAIL, per un periodo di 12 mesi a partire dalla data di assunzione, nel limite massimo di 8.060, 00 euro annui per lavoratore assunto, riparametrato e applicato su base mensile e proporzionalmente ridotto in caso di part time.

quota complessiva massima di 30.850 ingressi per lavoro subordinato stagionale e non stagionale e per lavoro autonomo, con le modalità di ripartizione previste dalla normativa. Le relative domande possono essere presentate fino alla data del 31 dicembre 2018 e saranno trattate in base all’ordine cronologico di presentazione.

Assunzione disabili: novità dal 1° gennaio 2018 Si ricorda che dal 1° gennaio 2018, per le aziende che occupano da 15 a 35 dipendenti computabili ai sensi della Legge 68/99, è in vigore l’obbligo di assumere un lavoratore disabile iscritto nelle apposite liste. Tale obbligo, già previsto dalle modifiche legislative apportate dal D.Lgs. 151/2015 ( ma rinviato al 2018 per effetto del decreto Milleproroghe 2017) prevede quindi che le imprese con almeno 15 dipendenti computabili dovranno assumere un disabile entro i successivi 60 giorni, senza poter attendere una nuova assunzione.

Certificazione Unica (CU/2018) Si informa che le Certificazioni Uniche (CU) 2018, relative al periodo d’imposta 2017, dovranno essere consegnate dal datore di lavoro ai lavoratori entro il 3 aprile 2018. Resta fermo il termine del 7 marzo 2018 prescritto per la trasmissione in via telematica della Certificazione Unica all’Agenzia delle Entrate.

Ambiente e Sicurezza • a cura di Alberto Camporesi Nuovo accordo per lo smaltimento e la manutenzione del verde

Con DPCM del 15/12/2017 e successiva Circolare congiunta n. 35/0000167 del 17/01/2018 di Ministero del Lavoro e Ministero dell’Interno, è stata stabilita la programmazione transitoria dei flussi di ingresso dei lavoratori extracomunitari, per lavoro stagionale e non stagionale, nel territorio dello Stato per l’anno 2018.

Un nuovo accordo per il servizio di trattamento delle potature: sfalci e ramaglie, laddove non contaminati da materiali estranei, saranno considerati sottoprodotti, quindi non disciplinati dalla norma sui rifiuti bensì gestiti come materiale da utilizzare in agricoltura o per produrre energia, senza rischi per l’uomo o l’ambiente. L’accordo pubblico è stato ufficialmente sottoscritto il 1° febbraio dagli enti territoriali competenti, da Alea Ambiente e da Confartigianato Forlì assieme alle associazioni del territorio, con l’obiettivo di generare vantaggi per i manutentori del verde, gli agricoltori e tutti i cittadini. Il servizio era stato momentaneamente sospeso per individuare, con tutti i soggetti coinvolti, una soluzione condivisa e idonea allo status giuridico

Complessivamente, per il 2018, è autorizzata una

Continua a pagina 20 • • •

L’incentivo è fruito nel rispetto del Regolamento UE sugli aiuti di Stato e può eventualmente essere fruito, in caso di superamento dei limiti del regime de minimis, solo in presenza di particolari altre condizioni previste dalla normativa

Decreto flussi 2018

essere impresa • • • febbraio 2018 • 19


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 19

di Alea Ambiente, società pubblica; con questo documento, valido per il 2018, il servizio sarà garantito gratuitamente per le utenze in regola e appartenenti al territorio gestito da Alea Ambiente. L’accordo è stato raggiunto anche alla presenza di ATERSIR che nella fase di stesura ha seguito gli aspetti di sua competenza con particolare riferimento alle dinamiche tariffarie complessive del bacino e quelle relative alle categorie di utenze interessate dal servizio. Con questa soluzione gli sfalci e le potature, derivanti dalle attività di manutenzione del verde privato e pubblico, saranno valorizzati come materiali nobili non dannosi per l’uomo e per l’ambiente e potranno diventare fonte di energia e materiale di valore per l’agricoltura. Una risorsa preziosa in sintonia con il raggiungimento degli obiettivi dell’economia circolare. Di fatto, i manutentori del verde potranno conferire gratuitamente negli impianti di valorizzazione delle biomasse in convenzione con Alea Ambiente e individuati in collaborazione con le associazioni di categoria del territorio. A garanzia di trasparenza e tracciabilità del materiale trattato, gli operatori dovranno accreditarsi presso Alea Ambiente o le Associazioni di Categoria e dovranno essere in regola con le norme di settore. Quindi dopo la firma dell’accordo farà seguito la diffusione di una campagna informativa sulle modalità per accedere al servizio incluse le informazioni necessarie allo svolgimento corretto dello stesso: perché è importante che tutti i materiali siano tracciati e quantificati. Pertanto presso Confartigianato Forlì, sarà possibile aderire all’Accordo di Programma “Manutentori del Verde” che consentirà di utilizzare tali opportunità. Per informazioni e per aderire contattare Alberto Camporesi al numero 0543/452906.

Concessioni demanio idrico Entro il 31 marzo il canone Per l’anno 2018 i canoni relativi all’utilizzo di beni del demanio idrico devono essere versati entro il 31

20 • febbraio 2018 • • • essere impresa

marzo. Il canone è dovuto sulla base del provvedimento di concessione ma può essere soggetto alla rivalutazione dell’Indice generale FOI pubblicato sul sito dell’ISTAT, qualora la Giunta non abbia emesso una delibera di adeguamento generale. Nel 2016 non vi è stata alcuna rivalutazione, nel 2017 è stato del +0,1%, nel 2018 è pari al +0,8%. Il pagamento può essere effettuato presso tutti gli uffici postali o sportelli bancari mediante una delle seguenti modalità: mediante bollettino postale generico sul conto corrente postale n. 001018766707 intestato a Regione Emilia - Romagna - somme dovute utilizzo beni demanio idrico STBR 45 oppure mediante bonifico bancario alle coordinate IBAN IT 25 R 07601 02400 001018766707 intestato a Regione Emilia - Romagna - somme dovute utilizzo beni demanio idrico STBR 45. In entrambe i casi nella causale di pagamento deve essere indicato l’anno a cui si riferisce il pagamento e il codice della concessione (es. Canone 2018 - Pratica FC….etc.). Se si paga oltre la data di scadenza sono dovuti gli interessi. Per l’annualità 2018 gli interessi maturano a partire dal 1° aprile 2018. Il nuovo tasso di interesse legale è pari allo 0,3% annuo. Per qualsiasi chiarimento possono essere contattati gli uffici Arpae SAC - Unità Gestione Demanio Idrico di Forlì - Cesena ai seguenti numeri telefonici: - Forlì: per le concessioni di risorse idriche tel. 0543 451706 451712 - 451731 per le concessioni di aree tel. 0543 451404 - 451433 - 451457. Si ricorda che Arpae non è tenuta ad inviare bollettini precompilati e che l’avviso di pagamento è solo uno strumento facoltativo di cui l’Amministrazione può servirsi, in casi eccezionali. Il mancato ricevimento dell’avviso di pagamento non esonera dall’obbligo di pagare il canone che nasce dall’atto di concessione come corrispettivo dovuto per l’utilizzo personale/aziendale di un bene pubblico. Si rammenta che la presentazione dell’istanza di rinnovo della concessione non sospende l’obbligo di pagamento del canone in quanto il concessionario per il tempo di svolgimento dell’istruttoria continua a usufruire del bene pubblico.


COSTRUIAMO INSIEME LA TUA DICHIARAZIONE MOD. 730 PREVIDENZA SOCIALE ❖ Gestione posizioni assicurative ❖ Pensioni (invaliditàanticipata-vecchiaiasuperstiti-sociali)

❖ Prestazioni integrative (domande disoccupazioni ordinarie-agricole-requisiti ridotti)

❖ Modello RED/INPS

❖ Invalidità civile

❖ Compilazione ed invio dei modelli per titolari di invalidità civile, accompagnamento ed assegni sociali

❖ Indennità accompagnamento

❖ Versamenti volontari

PRATICHE EXTRACOMUNITARI

❖ Infortuni sul lavoro ❖ Riconoscimento malattie professionali ❖ Costituzioni rendite

ASSISTENZA

❖ Dichiarazione ISEE

❖ Assegni familiari

❖ Ricostituzioni e supplementi

INFORTUNISTICA

730, e modello Unico per privati

❖ Rinnovi, conversioni, richiesta permessi di soggiorno ❖ Ricongiungimenti familiari ❖ Richiesta di cittadinanza italiana

❖ Indennità di maternità

CAAF

❖ Cure termali

❖ Compilazione del modello

❖ Compilazione modulo per il bonus sociale energia e gas ❖ Calcolo dei versamenti IMU e relative pratiche ❖ Servizio di redazione e gestione rinnovi dei contratti di affitto per immobili appartenenti a privati cittadini essere impresa • • • febbraio 2018 • 21


movimenti anap Un aiuto da Anap Confartigianato per chi vive la malattia

Trasporto di anziani e malati un nuovo mezzo attrezzato

A

nap Confartigianato di Forlì è in prima linea per tutelare e difendere i diritti degli anziani e dei più deboli. Per questo ha deciso di affidare all’Associazione“La Rete Magica onlus Amici per l’Alzheimer e il Parkinson” la gestione di un pulmino attrezzato per il trasporto di anziani e di persone con difficoltà a spostarsi autonomamente per recarsi a fare terapie e visite in ospedale. Il veicolo è stato affidato al personale de la Rete Magica che, da tempo, collabora con Anap per le campagne di sensibilizzazione sulle malattie degenerative legate all’invecchiamento. La consegna del mezzo è avvenuta alla presenza delle autorità civile e religiose giovedì 4 gennaio, nel piazzale della sede di viale Oriani 1, nel corso di una cerimonia che ha visto la presenza dei vertici di Confartigianato e Anap nazionale. Come spiegato dal presidente del movimento Ernesto Partisani “il mezzo aiuterà coloro che, impossibilitati a muoversi in autonomia, devono recarsi per visite o terapie presso strutture sanitarie. Vogliamo dare un aiuto concreto a chi è in difficoltà. Il nostro obiettivo primario è valorizzare la terza età, dare l’opportunità di vivere con pienezza anche l’invecchiamento, con molteplici iniziative in svariati ambiti. La stessa partnership con la Rete Magica, che si consolida di anno in anno, è volta a promuovere stili di vita sani, per contrastare le patologie degenerative, dall’impatto devastante non solo su chi ne è affetto, ma anche per chi affianca il malato nel doloroso decorso.” Fondamentale rilevare che Confartigianato per il Sociale propone un’ampia gamma di strumenti per il welfare territoriale, che abbraccia i bisogni di imprenditori e cittadini, delle fasce più bisognose e delle imprenditrici, nella convinzione che il futuro della società si costruisca non lasciando indietro nessuno. Come ricordato dal presidente di Confartigianato Forlì, Luca Morigi “l’associazione, negli anni ha dimostrato di essere sensibile non solo alle tematiche più strettamente connesse alle imprese, ma a tutto ciò che gravita attorno alla vita dell’imprenditore, soggetto sociale, parte di un tessuto familiare e di relazioni.” 22 • febbraio 2018 • • • essere impresa


anap movimenti Un corso riservato ai soci

L’ABC dell’informatica per comunicare

A

nap e Formart, l’ente di formazione di Confartigianato promuovono un corso per imparare a utilizzare correttamente l’informatica. Lo scopo del corso è di aiutare le persone che non vogliono sentirsi tagliate fuo-

ri, aggiornandole sull’uso degli strumenti informatici per comunicare utilizzando la posta elettronica e Internet tramite il PC, Notebook, Tablet, Ipad, Iphone, Smartphone, sul Web, sui Social, e sugli ambienti di condivisione documenti e immagini. Il cor-

so della durata di 15 ore ha un costo di 122 euro ed è riservato ai soci Anap. Tra i contenuti le nozioni di base sull’uso di un sistema operativo, i concetti base di Internet, la navigazione, i preferiti, salvataggio di file, la posta elettronica, la consultazione home-banking, sito INPS, INAIL e la stampa CUD, prenotare un viaggio e utilizzare i social Facebook, Twitter, Pinterest e Instagram, condividere con Dropbox e i supporti mobile. Per informazioni potete contattare Giuseppe Mercatali al numero 0543 452809.

Pensioni, qualche segnale positivo

Torna l’indicizzazione dei trattamenti Un segnale positivo per i pensionati. Arriva un piccolo aumento con la rivalutazione automatica e per chi vuole smettere di lavorare diventano pienamente operativi sia l’anticipo pensionistico volontario, sia quello social con i costi a carico dello Stato. Quest’ultimo si allarga a più categorie: anche a disoccupati e a chi assiste familiari invalidi o disabili. C’è poi un anticipo ad hoc, al massimo di 2 anni, per le mamme lavoratrici. Sono queste, in campo previdenziale, le principali novità che scattano con il nuovo anno. Con la rata di pagamento del 3 gennaio è tornata l’indicizzazione dei trattamenti, dopo due anni di blocco. Gli assegni sono stati rivalutati in base all’inflazione del 2017 che è, per ora, provvisoriamente stimata pari all’1,1%. Si allarga la platea di chi può accedere all’anticipo pensionistico/Ape social a carico dello Stato. Oltre a quelli che hanno già potuto accedere a questo strumento, potranno beneficiarne anche 15 categorie di lavoratori che hanno svolto attività considerate usuranti, coloro che hanno 63 anni e sono disoccupati, gli invalidi, oppure impegnati nella cura di parenti disabili. Per le mamme lavoratrici con figli viene concessa la possibilità di accedere all’anticipo pensionistico a carico dello

Stato, è prevista una riduzione pari a un anno per ogni figlio, con un tetto complessivo di 2 anni. Per quanto attiene all’anticipo pensionistico volontario dopo l’attesa vana di a maggio per i ritardi accumulati, dovrebbe finalmente essere operativo l’Anticipo pensionistico (APE) volontario, dopo la firma delle convenzioni con banche e assicurazioni. L’APE volontario è la possibilità di anticipare l’andata in pensione attraverso una sorta di prestito da restituire. Infine da segnalare l’equiparazione uomo-donna: si conclude nel 2018 il percorso iniziato sei anni fa e che ha portato a un allineamento dell’età per la pensione di vecchiaia tra uomini e donne che, per ora, è di 66 anni e 7 mesi. essere impresa • • • febbraio 2018 • 23


movimenti anap Festa del Socio 2018 e Nonni e Nipoti

Gli appuntamenti per i pensionati Anap

D

al 9 al 16 giugno 2018 presso il Village Club Ortano Mare a Ortano (LI) Isola d’Elba si terrà la Festa dei Nonni e Nipoti. La quota di adesione prevista per ciascun socio partecipante è di 580 euro a persona in camera doppia, con supplemento in camera singola € 255, più la quota per i nipoti variabile in base all’età. Le camere disponibili sono 100 e verranno assegnate in ordine di prenotazione. Si ricorda, inoltre, l’appuntamento con la festa del socio, che si svolgerà presso il complesso Gran Valentino Village a Castellaneta Marina (TA), dal 9 al 19 settembre 2018 (10 notti/11 giorni). La Festa è occasione di incontro e confronto tra i soci e un momento per rafforzare le capacità organizzative del sistema ANAP nella sua totalità. La manifestazione intitolata “SENIOR 2018” nasce in collaborazione, con ANCoS e con artQuick partner di Confartigianato e oltre al soggiorno

marino offrirà tantissimi momenti di confronto e di svago. La quota di adesione prevista per ciascun socio partecipante è di € 645 a persona in camera doppia. Le camere disponibili

sono 550 e verranno assegnate in ordine di prenotazione entro il 31 marzo 2018. Per tutte le informazioni è possibile contattare il coordinatore Anap Giuseppe Mercatali allo 0543 452809.

A Modigliana una serata di riflessione

Anziani e cittadini: il punto sulla sicurezza Il Comune di Modigliana, in collaborazione con l'Arma dei Carabinieri e Anap Confartigianato Forlì, ha promosso un incontro pubblico gratuito, in sala Bernabei in piazza Matteotti, il 21 febbraio dal titolo “Informare per prevenire: la sicurezza in strada, in casa e su internet”. Fra le relazioni, quelle del sindaco di Modigliana Valerio Roccalbegni, del Luogotenente dei Carabinieri Alessandro Albonetti e del presidente di Confartigianato Forlì Luca Morigi. Nel suo intervento Morigi ha ricordato come, grazie all’impegno di Anap, Confartigianato abbia avviato, già da alcuni anni, una collaborazione con le Forze dell’Ordine per mettere in guardia i cittadini contro le truffe e i raggiri. “Bisogna essere attenti, ma anche affidarsi con fiducia a chi può difenderci. Per questo l’alleanza con gli organi preposti mira a un’azione comune per difendere i cittadini, soprattutto per tutelare le fasce più deboli nei confronti delle quali si moltiplicano i rischi. Tra le azioni, anche la campagna informativa “Più sicuri Insieme” che ha consentito la distribuzione di materiale informativo contenente poche semplici regole, concertate con gli esperti, per difendersi dai rischi di truffe”.

PIANI E OFFERTE ASSICURATIVE IN CONVENZIONE PER GLI ASSOCIATI ANAP GRUPPO TERRITORIALE DI FORLÌ L’Agenzia di Generali Italia di Forlì con la stipula di questa Convenzione è in grado di offrire una serie di piani e offerte assicurative a condizioni agevolate riservate agli associati ANAP, riguardanti la persona e l’ambito familiare. Vi presentiamo le garanzie offerte: - protezione della famiglia e dell’abitazione del socio - rischi della circolazione - rischi professionali - tutela della salute. La nostra Agenzia è il punto di riferimento per offrire soluzioni dedicate a: - previdenza integrativa e complementare - prodotti assicurativi a contenuto finanziario - prodotti per il risparmio. Vieni a trovarci. Scoprirai che investire in serenità è molto più semplice di quello che immagini.

Agenzia Generale di Forlì Via A. Manzoni, 2 Tel. 0543 27 700 www.agenzie.generali.it/forli • email agenzia.forli.it@generali.com

24 • febbraio 2018 • • • essere impresa


giovani imprenditori movimenti Martedì 13 marzo

Una serata con Paolo Svegli

I

giovani imprenditori organizzano per martedì 13 marzo alle 17.30 un incontro con il coach Paolo Svegli. Nella sede dell’Associazione il movimento che raggruppa gli under 40 aderenti a Confartigianato approfondirà l’affascinante tema de “i fattori di successo delle imprese. Un modello vincente per la next generation”. Il docente ha già lavorato coi Giovani Imprenditori affrontando concetti come il valore della gratitudine e della passione, per trasformare il lavoro in una professione, ribadendo l’importanza della definizione degli obiettivi, dei risultati desiderati per individuare la strategia più adeguata per raggiungerli. Per Svegli è necessario ricordare la centralità delle informazioni di cui ognuno dispone, che, se ben sfruttate, offrono le migliori opportunità per ottenere risultati in modi che prima non erano neppure immaginabili. Indispensabile uscire da automatismi, meccanismi, abitudini, consuetudini di fare le cose, che generano si un risultato, ma spesso proprio perché inconsapevoli e non scelti, non portano esattamente all’obiettivo atteso o

sperato. Diviene indispensabile chiarire a se stessi come un certo comportamento determini un risultato. È un metodo, è un’abitudine di successo. Imparare a concentrarsi sul presente, su ciò che c’è e non su ciò che manca, per evitare di creare un’abitudine all’insoddisfazione. Un cambio di prospettiva per essere in grado di vedere ciò che di bello c’è, ponendosi come obiettivo quello di migliorarlo. Una sferzata positiva sull’umore e sulla capacità di avere nuove idee. Come scrive il relatore “quando sogniamo in realtà cominciamo a immaginare quello che non c’è, ma che ci piacerebbe moltissimo che ci fosse. E lì c’è un sacco di energia. Lì, se riusciamo a stare col nostro sogno e a mandare via quelle vocine che dicono che tanto non si può fare, che dicono di restare coi piedi per terra, lì c’è tantissimo. C’è tutta l’energia per realizzare i sogni. Ecco, lì inizia tutto. E se sappiamo vedere in questo un momento di creazione che va seguito da un momento di sviluppo e da un momento di progettazione, che trasforma il sogno in un obiettivo e poi in un progetto che passo dopo passo ti fa vivere la tua passione, ecco, allora abbiamo creato i presupposti per una vita veramente straordinaria.”

Raggiungere i risultati una tecnica efficace

I FATTORI DI SUCCESSO DELLE IMPRESE Un modello vincente per la next generation

Martedì 13 marzo 2018 • ore 17.30 Un nuovo modello di impresa Cos’è il vero successo e quali sono i fattori di successo? A partire da una ricerca internazionale il coach Paolo Svegli illustrerà una modalità di approccio al lavoro che consente di vivere la propria passione e di incanalare l’ambizione per fare la differenza. Imparare a concentrarsi sul presente, su ciò che c’è e non su ciò che manca, per evitare di creare un’abitudine all’insoddisfazione. Un cambio di prospettiva per essere in grado di vedere ciò che di bello c’è, ponendosi come obiettivo quello di migliorarlo. Una sferzata positiva sull’umore e sulla capacità di avere nuove idee.

Interviene Paolo Svegli - Paolo Svegli, ingegnere gestionale, coach aziendale e trainer di programmazione neuro linguistica, collabora con il Dilts Strategy Group.

Sede di Confartigianato Forlì • Viale Oriani 1 Forlì Tel. 0543 452811 • confartigianato@confartigianato.fo.it www.confartigianato.fo.it

Paolo Svegli affianca gli imprenditori a raggiungere il successo, vivendo più felicemente in azienda. Il coach spiega che, se affiancato “ogni imprenditore potrà vedere diversamente e in modo più ricco di opportunità il proprio business. Opportunità di maggior valore creato, di maggior entusiasmo quotidiano. Gli spunti operativi potranno essere messi in pratica fin da subito e consentiranno di vivere quotidianamente in maggior connessione con i propri sogni, vedendo e sentendo il collegamento tra la propria attività e le proprie passioni. Creare relazioni sempre più efficaci con i propri clienti, riuscendo a sviluppare più fatturato e migliorare più facilmente il proprio prodotto e servizio. Espandere il proprio business creando valore, riuscendo ad acquisire le risorse fondamentali per farlo. Essere più coinvolgenti con partners e creare nuove alleanze che diano effetto leva al proprio business. Aumentare le competenze e l’allineamento del proprio team, facendo fluire ancora più efficacemente il lavoro.” essere impresa • • • febbraio 2018 • 25


CON LO SPORTELLO ENERGIA DI CONFARTIGIANATO RISPARMI SUI CONSUMI di CASA e in AZIENDA VERIFICA GRATUITAMENTE LE TUE BOLLETTE di LUCE e GAS RIVOLGITI ALLA REFERENTE: Fabiola Foschi • Tel. 0543 452844 • ffoschi@confartigianato.fo.it

26 • febbraio 2018 • • • essere impresa


categorie e mercato Più attenzione all’ambiente

Efficienza delle risorse con l’economia circolare

Una economia sostenibile richiede un utilizzo efficiente delle risorse e a tal scopo è necessario un più deciso orientamento a un sistema economico circolare, in cui il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse si mantenga maggiormente a lungo nel tempo e si riduca al minimo la produzione di rifiuti. Gli interventi possibili sono ad ampio spettro: l’alleggerimento, allungamento della vita utile dei prodotti; la riduzione del consumo di energia e di materie, la sostituzione di materie pericolose o difficili da riciclare, la progettazione ecocompatibile basata sulla concezione di prodotti facili da mantenere in buono stato, da riparare, ammodernare, rifabbricare o riciclare, lo sviluppo dei servizi di manutenzione e riparazione, gli incentivi per ridurre i rifiuti e per l’adozione di sistemi di raccolta differenziata, la collaborazione intersettoriale per evitare che i sottoprodotti diventino rifiuti e il maggiore orientamento al noleggio e prestito o condivisione invece dell’acquisto e la creazione di mercati delle materie prime secondarie (riciclate). Le imprese che rappresentano l’offerta di servizi dell’economia circolare in Italia, danno lavoro a 502.598 addetti, creano un valore ag-

giunto per 17.757 milioni di euro e determinano investimenti in beni materiali per 1.610 milioni di euro. I tre quarti dell’occupazione (79,1%) nell’offerta di servizi dell’economia circolare sono concentrati nelle piccole imprese. Nella comparazione europea l’economia circolare in Italia evidenzia un peso sull’occupazione totale più elevata degli altri maggiori Paesi europei. L’oltre mezzo milione di addetti nei settori di offerta dell’economia circolare collocano l’Italia, in valore assoluto, al secondo posto tra le maggiori economie dietro alla Germania; in rapporto agli occupati complessivi l’Italia sale al primo posto dell’Unione Europea con l’economia circolare che pesa il 2,1% dell’occupazione totale, davanti a Spagna (2,0%), Regno Unito

(1,6%), Francia (1,5%) e Germania (1,4%). Un approfondimento realizzato dall’Ufficio Studi della Confederazione ha individuato il perimetro settoriale delle imprese che attivano processi per la riduzione dei rifiuti, che, alle imprese della riparazione, aggiunge l’intero comparto manifatturiero. Nel 2017 sono 873.422 le realtà interessate dall’economia circolare, in cui l’artigianato è prevalente: sono 535.114 le imprese artigiane operanti nelle attività di ottimizzazione della produzione di rifiuti, pari al 61,3% di quelle interessate dal modello imprenditoriale. Nel dettaglio, l’artigianato coinvolto nell’economia circolare è formato per il 53,7% da imprese manifatturiere e dal 46,7% di imprese che si occupano di riparazione e recupero.

Energia elettrica

Il 2018 parte coi rincari Dal 1 gennaio 2018 il costo annualizzato dell’energia elettrica per una micro-piccola impresa è stimato a 12.144 euro, in crescita del 5,9% rispetto al trimestre precedente (679 euro in più) e del 10,9% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (1.195 euro in più). La crescita rilevata in ottica congiunturale è da imputarsi all’aumento del 7,9% della spesa per la materia energia e del 7,2% degli oneri fiscali e parafiscali mentre diminuisce del 2,2% la spesa per il trasporto e la gestione del contatore. L’aumento, rilevato in ottica tendenziale, è da imputarsi all’intensa crescita del 23,8% della spesa per la materia energia e in misura minore al +4,5% della spesa per oneri di sistema. In diminuzione del 2,2% la spesa per il trasporto e la gestione del contatore. Per quanto riguarda il costo del dispacciamento pagato, dopo aver toccato il picco massimo nel 2016, per l’avvio del 2018 si osserva un rimbalzo: sale, infatti, sui 684 euro l’anno dopo essere sceso nel precedente trimestre sui 552 euro, valore minimo dall’inizio delle rilevazioni nel 2013. Nel complesso gli oneri fiscali e parafiscali pesano per il 40,7% del costo totale, incidenza inferiore di 3,1 punti percentuali rispetto a quella della spesa per la materia energia (43,8%) mentre negli otto trimestri tra il II trimestre 2015 ed il I trimestre 2017 la loro incidenza era stata superiore fino a toccare il gap massimo di 11,7 punti percentuali nel II trimestre 2016. essere impresa • • • febbraio 2018 • 27


categorie e mercato Edilizia

Con gli incentivi per le ristrutturazioni prospettive di recupero Sulla base degli ultimi dati disponibili nei primi 11 mesi del 2017 la produzione delle costruzioni in Italia ristagna (+0,1%), in controtendenza all’Unione Europea dove sale del 2,6%. La produzione in Italia valutata in 166,2 miliardi di euro è determinata per il 25,9% da nuove costruzioni (8,3% residenziale e 17,6% diverso da residenziale) e per il 73,1% da rinnovo, composto da un 21,8% di manutenzione ordinaria, 21,5% da manutenzione straordinaria di immobili non residenziali e 29,9% residenziali. Un ulteriore 1% della produzione è relativo fonti energetiche rinnovabili (FER). Segnali di miglioramento dell’attività edilizia provengono dai permessi di costruire, indicatore che usualmente anticipa la produzione. Nel 2017 i permessi di costruire hanno mantenuto un forte orientamento positivo sia in termini di numero di abitazioni in nuovi fabbricati residenziali (+11,7%) sia di superficie utile abitabile residenziale (+11,8%). Anche l’andamento dei permessi per nuova edilizia non residenziale è tornato vivace, con un forte balzo (+37,7%) della superficie nel primo semestre del 2017. I permessi di costruire fabbricati residenziali (relativi a 47.466 abitazioni nell’ultimo quadrimestre monitorato) con una media di 89 mq ciascuna, rappresentano l’83% in meno del massimo del 2005 quando i permessi si riferivano a 278.602 abitazioni da 74 mq ciascuna; nell’ultimo anno la superficie della nuova edilizia non residenziale è di 9 milioni di mq, in riduzione del 64,1% rispet28 • febbraio 2018 • • • essere impresa

to al massimo di 36 milioni del 2002. L’eccesso di offerta accumulato nel corso degli ultimi quindici anni e il valore della riconversione e riuso degli immobili produttivi sono fenomeni ben noti. Per sostenere il fragile ciclo economico delle costruzioni rimangono essenziali gli incentivi fiscali alla domanda: le detrazioni per favorire le ristrutturazioni, la riqualificazione energetica, l’acquisto di mobili ed elettrodomestici e la cura del verde valgono per le piccole imprese 688 milioni l’anno. Su questo fronte va segnalato che nel 2017 il valore della spesa incentivata da detrazioni fiscali ristagna (-1,5%) dopo la robusta crescita (+16,2%) registrata nel 2016. Nel difficile contesto economico vanno menzionate le criticità causate dallo scarso rispetto da parte della P.A. dei tempi di pagamento e dalla elevata mole dei debiti con i propri fornitori. Sulla base delle stime di Banca d’Italia (2017) il debi-

to commerciale della pubblica amministrazione, 64 miliardi di euro, in discesa rispetto al recente passato, mantiene una componente non fisiologica, legata a ritardi e non a dilazioni di pagamento definite contrattualmente, pari a oltre la metà (55%) del debito, mentre il restante 45% è coerente con i tempi di pagamento stabiliti contrattualmente dalle parti.

Costruzioni: quali settori? Il settore delle costruzioni è un comparto composito di cui il 74,5% della produzione si riferisce all’edilizia, il 12% all’installazione di impianti elettrici, il 9,6% a installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento dell’aria e il 3,9% ad altri lavori di costruzione e installazione (ascensori e scale mobili, isolamento termico, acustico o antivibrazioni).

L’andamento del 2017 Nel 2017 le imprese artigiane registrate sono state 1.327.180 con una dinamica demografica data da 80.836 iscritte, tasso di iscrizione del 6%, e 92.265 cessate, pari a un tasso di cessazione del 6,9%. Si è registrato un saldo negativo di 11.429 unità, equivalente a un tasso di crescita del -0,9%, in miglioramento rispetto al -1,2% dell’anno precedente, dato migliore degli ultimi sei anni. Pur in un contesto ancora selettivo, va sottolineato che, tenuto conto delle giornate lavorative in cui è possibile registrare un’impresa, nel corso del 2017 sono nate 311 imprese artigiane al giorno. Il miglioramento della dinamica delle imprese artigiane si inserisce in un contesto di ripresa che però deve ancora consolidarsi. Il calo complessivo dello 0,9% delle imprese artigiane è determinato prevalentemente dalla dinamica negativa delle imprese delle Costruzioni (-1,3%) e di quella del Manifatturiero (-1,2%), mentre nei Servizi, il primo comparto dell’artigianato per numero di occupati (37,5%), c’è una sostanziale tenuta (-0,2%).


categorie e mercato Il manifesto dell’imprese edili

Costruzioni al centro delle politiche della crescita Far ripartire il settore significa far crescere il Pil di mezzo punto in più all’anno agganciando così i livelli di crescita degli altri paesi dell’Unione Europea, recuperare i 600mila posti di lavoro persi nel settore negli ultimi 10 anni. Per questo le associazioni dell’artigianato hanno proposto un manifesto alle forze politiche per una maggiore attenzione al comparto. L’Italia ha un pesante ritardo infrastrutturale che rende urgente l’adozione di misure per accelerare la realizzazione di opere pubbliche necessarie per la qualità della vita e per la crescita. Manutenzione del territorio, sicurezza delle scuole e degli edifici pubblici, infrastrutture per la competitività delle città e dei territori sono indispensabili per lo sviluppo sociale oltre che economico del Paese. Diviene indispensabile liberare gli investimenti in infrastrutture dai vincoli di bilancio. Per ottenere un titolo autorizzativo occorrono tempi biblici. La burocrazia è un macigno che blocca il Paese e costa alle imprese circa 4,4 miliardi l’anno. Un costo altissimo anche in termini di competitività: secondo la Banca mondiale l’Italia è solo al 46° posto su 190 Paesi per facilità di fare business. L’eccesso di burocrazia significa più corruzione e porta alla deresponsabilizzazione dei funzionari pubblici. Le imprese chiedono di dare attuazione alla nuova Agenda per la semplificazione (2018-2020), attraverso la digitalizzazione e la messa a rete delle procedure. Altro punto chiave è il Codice degli appalti, rimasto in gran parte inattuato, dopo quasi 2 anni dall’entrata in vigore dalla riforma. Su 60 provvedimenti attuativi ne sono stati adottati meno di un terzo. Gli obiettivi prefissati dalla legge delega non sono stati raggiunti: la soft law, così come è stata attuata e il decreto correttivo del 2017 non sono riusciti a imprimere il tanto atteso cambio di passo. Predisporre un articolato più semplice, suddiviso in lavori, servizi e forniture, accompagnato da un unico regolamento attuativo porterebbe notevoli benefici alle aziende. Secondo l’Istat nei prossimi anni la popolazione tenderà a diminuire, mentre il numero delle famiglie sarà in aumento e si concentrerà nelle aree urbane più sviluppate. La sfida del futuro sarà, quindi, quella di rigenerare le periferie e le aree degradate delle città attraverso politiche mirate alla sostenibilità e alla sostituzione edilizia, evitando così ulteriore consumo di suolo. Serve una norma nazionale che consenta di riconosce-

re la pubblica utilità degli interventi, per conferire al Comune e al soggetto promotore del progetto particolari poteri d’azione. Le parole chiave sono sicurezza, innovazione e ambiente. Dare stabilità a medio lungo termine agli incentivi fiscali. Serve un’accelerazione degli iter autorizzativi dei lavori e un impegno dello Stato per sensibilizzare i cittadini all’avvio degli interventi. È necessario emanare i decreti attuativi per rendere operativo il Fondo per l’efficienza energetica, a supporto delle fasce deboli. La leva fiscale risulta strategica per qualsiasi disegno di politica industriale nel settore delle costruzioni. L’esempio europeo dimostra che per uscire dalla crisi è necessario utilizzare l’immobiliare come motore per la crescita e per creare nuova occupazione. La casa per troppo tempo è stata usata come un bancomat per le casse dello Stato: deve tornare a essere un valore e non solo un costo. Tra le richieste anche la riduzione del costo del lavoro attraverso la ridefinizione del sistema contributivo, puntando all’equilibrio nelle singole gestioni tra quanto versato dalle imprese e quanto speso per le specifiche prestazioni. Indispensabile rafforzare la verifica della regolarità delle imprese attraverso un sistema unico e integrato di gestione dei dati, superando la responsabilità solidale. Il settore edile chiede legalità non solo sulla carta. La tutela delle imprese dalle infiltrazioni della criminalità organizzata e la lotta alla corruzione costituiscono un presupposto imprescindibile per garantire il corretto funzionamento del mercato, consentendo l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali e l’afflusso di investimenti esteri. Il rispetto della legalità deve essere perseguito attraverso prassi virtuose e con controlli stringenti da parte delle istituzioni preposte. Adempimenti e procedure meramente formali non rendono più efficaci i controlli e finiscono per frenare l’azione imprenditoriale invece che il malaffare. essere impresa • • • febbraio 2018 • 29


categorie e mercato autotrasporto Multe stradali in formato digitale

Cosa cambia per imprese e professionisti Dal 17 gennaio 2018 tutti i soggetti, persone fisiche o persone giuridiche, in possesso di un indirizzo di posta elettronica certificata PEC presente nei pubblici elenchi riceveranno le multe in formato digitale. Lo prevede un decreto del Ministero dell’Interno del 18 dicembre scorso, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 12 del 16/01/2018, che disciplina le “procedure per la notificazione dei verbali di accertamento delle violazioni del codice della strada tramite posta elettronica certificata”. Il provvedimento prevede che gli organi di polizia utilizzino esclusivamente l’indirizzo PEC del trasgressore, se è stato identificato, oppure, in caso di contestazione successiva, l’indirizzo PEC dell’obbligato in solido, cioè del proprietario del veicolo. Gli agenti per ottenere la PEC possono consultare l’Ini-PEC, l’Indice nazionale degli indirizzi PEC (inipec.gov.it), gestito dal Ministero dello Sviluppo Economico e aggiornato quotidianamente con i dati provenienti da Registro imprese e ordini e collegi professionali (la PEC, dal 2009, è obbligatoria per aziende e professionisti). Gli agenti inoltre chiederanno al trasgressore comunque l’indirizzo di posta elettronica certificata direttamente in sede di contestazione immediata della violazione, oppure potranno ricercarla in qualsiasi pubblico elenco per notificazioni e comunicazioni elettroniche. Non cambiano i termini di notifica previsti dal Codice della strada, infatti, la notifica si compie nel momento in cui il sistema genera la ricevuta di

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accettazione della PEC. Mentre per il destinatario i termini decorrono dal momento in cui il sistema genera la ricevuta di avvenuta consegna della PEC. Per l’Organo Accertatore da quel momento decorreranno, a prescindere dal fatto che il destinatario legga la mail (anche oggi la notifica si compie automaticamente decorsi dieci giorni di giacenza dell’atto presso l’ufficio postale), i termini per il pagamento della sanzione scontata (5 giorni), quelli per il pagamento della sanzione in misura ridotta (60 giorni) oppure i termini per fare ricorso, 30 giorni per opporsi al giudice di pace, 60 per presentare opposizione al prefetto. La notifica elettronica comporterà l’azzeramento delle spese di notifica così come previsto da una legge del 2013. Le amministrazioni potranno porre a carico di chi è tenuto al pagamento della multa solo le spese di accertamento, cioè il costo che il comando sostiene per ricavare, dai pubblici registri (ANV-Archivio nazionale veicoli oppure PRA-Pubblico registro automobilistico) o altri il nome dell’obbligato in solido. È evidente che per le persone fisiche non dotate di un indirizzo di posta elettronica certificata non cambierà nulla, riceveranno il verbale nelle modalità attuali, tramite Poste Italiane oppure con un corriere privato con l’aggravio delle sempre esagerate spese di notifica. Si ricorda che tutti i cittadini italiani o residenti saranno obbligati ad avere un domicilio digitale come previsto dal Codice dell’amministrazione digitale.


associazione

Convocazione assemblea dei soci - assemblee separate È convocata l’assemblea generale dei delegati della intestata società per il giorno 19 aprile 2018, alle ore 20.00 presso la sede sociale, ed occorrendo in seconda convocazione, per il giorno venerdì 20 aprile 2018 sempre presso la sede sociale e alle ore 20.00, per discutere e deliberare sul seguente

ordine del giorno 1. Bilancio d’esercizio al 31 dicembre ‘17 - approvazione e provvedimenti connessi e conseguenti; 2. Modello organizzativo ex legge 231/2001 - determinazioni; 3. Varie ed eventuali. ***** In previsione della detta assemblea, sono convocate, con lo stesso ordine del giorno, come segue, le assemblee separate: A. Assemblea della Sezione Marzeno presso Sala Bernabei - Piazza Matteotti n° 3 a Modigliana per il 3 aprile 2018 alle ore 06.00 in prima convocazione e per mercoledì 4 aprile 2018 alle ore 20.30 in seconda convocazione. B. Assemblea della Sezione Montone Rabbi presso sala consiliare del Comune di Castrocaro Terme - V.le Marconi 81 Castrocaro Terme per il 4 aprile 2018 alle ore 06.00 in prima convocazione e per giovedì 5 aprile 2018 alle ore 20.30 in seconda convocazione.

limpopoli - Piazza Fratti a Forlimpopoli per il 5 aprile 2018 alle ore 06.00 in prima convocazione e per venerdì 6 aprile 2018 alle ore 20.30 in seconda convocazione. D. Assemblea della Sezione Alto Bidente presso sala del Consiglio del Comune di Civitella - Largo Medaglie d’Oro angolo Viale Roma19 a Civitella di Romagna per il 8 aprile 2018 alle ore 06.00 in prima convocazione e per lunedì 9 aprile 2018 alle ore 20.30 in seconda convocazione. E. Assemblea della Sezione soci sovventori presso la sede sociale, per il 9 aprile 2018 alle ore 06.00 in prima convocazione e per martedì 10 aprile 2018 alle ore 20.00 in seconda convocazione. F. Assemblea della Sezione Forlì presso la sede sociale in Confartigianato - Viale Oriani 1 Forlì, per il 9 aprile 2018 alle ore 06.30 in prima convocazione e per martedì 10 aprile 2018 alle ore 20.30 in seconda convocazione. Il progetto di bilancio sarà a disposizione degli aventi diritto nei termini di legge presso la sede sociale e presso le unità locali della scrivente. Si presume che saranno raggiunti i quorum costitutivi in seconda convocazione. Attesa l’importanza degli argomenti da trattare si auspica la massima partecipazione. Distinti Saluti. IL PRESIDENTE

C. Assemblea della Sezione Basso Bidente presso sala del Consiglio (scala esterna) Comune di For-

(Alvaro Ravaglioli)

Confartigianato Servizi Forlì - Società Cooperativa Sede legale a Forlì (FC) in Via Oriani, n.1 tel 0543 452811 - fax 0543 452852 C.F. e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Forlì-Cesena 01941330407 - REA n°229976 - Albo Cooperative n° A107986 Posta Elettronica Certificata (P.E.C): consorziosata.fo@pec.confartigianato.it

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SAPETE COME RADDRIZZARE L’ITALIA? Cari candidati, per tornare a crescere, va raddrizzata la rotta: ripartite dalle piccole imprese. L’Italia ha 4,3 milioni di piccole imprese, il 99,4% del tessuto produttivo, che danno lavoro a 10,6 milioni di addetti, il 65,3% degli occupati. Ecco perché LE PICCOLE IMPRESE SONO L’ITALIA! E allora: ripartiamo dalle Piccole Imprese. Ripartiamo dal valore artigiano che unisce la storia, la cultura, l’economia del Paese, che lega la tradizione manifatturiera con il futuro dell’innovazione tecnologica. Costruiamo un Paese ‘a misura’ di piccola impresa: con leggi semplici e chiare, con un fisco leggero, un credito orientato alla competitività ed incentivi all’innovazione digitale, con una formazione che unisca scuola e lavoro, il sapere e il saper fare. Ripartiamo da una nuova legge per regolamentare la rappresentanza, dalla legge annuale delle MPMI che

allinei tutte le misure di politica economica e sociale al principio europeo ‘Pensare innanzitutto al piccolo’, da una nuova Legge quadro sull’artigianato che superi vincoli di settore, dimensione e professione. L’Italia del 2018-2023 potrà essere ancora un grande Paese europeo e occidentale, dentro l’Unione Europea e dentro l’Euro, se e soltanto se:  il PIL riprenderà a crescere a ritmi più sostenuti rispetto ai competitor, trainato da innovazione tecnologica, esportazioni, consumi interni  il debito pubblico verrà riportato sotto controllo, aumentando l’efficienza della pubblica amministrazione centrale e decentrata, con una giustizia civile e penale funzionante  l’assetto dei poteri tra Stato e Territorio verrà riequilibrato, riducendo il divario Nord-Sud e rendendo l’ambiente amministrativo e istituzionale più efficiente, attento alle imprese, orientato all’innovazione.

Con le piccole imprese l’Italia cresce bene.

Le proposte di Confartigianato in vista delle elezioni politiche del 4 marzo 2018


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