Essere Impresa novembre 2013

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05 • NOVEMBRE 2013 Anno 03 - Direttore Responsabile Roberto Faggiotto - Mensile di informazione tecnica, economica, sindacale - Forlì, viale Oriani, 1 - Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”

Donne Impresa promuove il benessere Nuovo appuntamento con la salute e il benessere. Donne Impresa Confartigianato ha organizzato lo scorso 28 ottobre, il secondo convegno dedicato alla prevenzione, con un approfondimento su una patologia purtroppo sempre più diffusa fra le donne, il tumore al seno. Dopo la serata incentrata su nutrizione e corretti stili di vita, il direttivo del movimento forlivese ha promosso un incontro sul delicato tema dei carcinomi alla mammella. Il momento conclusivo del ciclo “mens sana in corpore sano” si terrà a febbraio 2014 con una serata sulla gestione dello stress. A pagina 5

in evidenza L’EDITORIALE: il segretario Roberto Faggiotto presenta l’assemblea 2013 del gruppo giovani imprenditori, una riflessione sul lavoro e il merito. A pagina 2 TERRITORIO: La strada Statale 67 di nuovo al centro di numerose polemiche per la mancata manutenzione dell’importante asse viario. Forlimpopoli inaugura l’area artigianale Melatello. Da pagina 8 a pagina 9 IL NOTIZIARIO TECNICO: nell’inserto centrale gli ap-

profondimenti in materia di consulenza fiscale con gli acconti di novembre, del lavoro, sulla legge di stabilità, le novità del cassetto previdenziale Inps e l’antiriciclaggio. Da pagina 13 a pagina 20 I MOVIMENTI: Anap interviene sull’introduzione dei costi standard nella sanità, la compagine forlivese di Donne Impresa ha preso parte alla convention nazionale, il Gruppo Giovani Imprenditori incontra gli studenti dell’ITIS Marconi. Da pagina 22 a pagina 27


associazione editoriale

Senza merito non c’è futuro • di Roberto Faggiotto

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estituire alle giovani generazioni l’opportunità di avere un futuro. Un obiettivo apparentemente complesso, che potrebbe tradursi in realtà attribuendo nuovamente un ruolo alla meritocrazia. Per poter ridare fiducia ai ragazzi è, infatti, indispensabile che tornino in auge i valori del lavoro, l’etica, il merito e la cultura d’impresa. Un neodiplomato che si affaccia al mondo del lavoro, oggi, quali prospettive può avere? Il tasso di disoccupazione negli under 24 ha raggiunto livelli record, come evidenziato dai dati del nostro ufficio studi e la mancanza di prospettive spinge molti ad abbandonare la ricerca di un lavoro, senza continuare il percorso di studio, andando a ingrossare le fila di coloro che vengono definiti Neet, ragazzi che non hanno né un impegno lavorativo, né di studio. Siamo convinti che lo sviluppo dei talenti, che ciascuno possiede, e l’affermazione del merito, siano gli unici mezzi per combattere la raccomandazione. Investire sui giovani, dare loro gli strumenti per costruire il futuro, può ridare speranza alla nostra società, messa a dura prova non solo dalle difficoltà economiche ma dalla crisi di valori. Vogliamo ribadire che ogni individuo possiede dei talenti unici, che possono sbocciare unicamente se coltivati. Come ben sa ogni imprenditore, qualsiasi compito si svolga, merita di essere fatto al meglio, perché è portato a termine non solo per se stessi ma come proprio contributo al risultato finale. È questo il messaggio che i Giovani Imprenditori desiderano trasmettere ai ragazzi dell’Istituto Tecnico Industriale Marconi, con l’assemblea del 30 novembre: fare impresa è un “progetto di vita” che coinvolge non solo il destino dell’imprenditore e la sua ambizione, ma la famiglia, i collaboratori e l’intera comunità. Il capitalismo personale è, quindi, una risorsa fondamentale, per affrontare sfide competitive sempre nuove e per conquistare gli obiettivi posti. Certo, intraprendere è un’opportunità, ma ciò che vogliamo rendere chiaro agli studenti è che non deve mai mancare l’orgoglio di essere parte attiva di una realtà produttiva, indipendentemente dalla mansione svolta, perché senza ogni singola fase non si potrebbe realizzare alcunché.

ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE Anno III • n. 05 NOVEMBRE 2013 redazione@confartigianato.fo.it www.confartigianato.fo.it

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Viale Oriani, 1

Direttore Responsabile Roberto Faggiotto

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Redazione Roberta Zoli

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Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/1978 Tariffa R.O.C: “Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009

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il commento associazione

La salute, bene da difendere

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are prima, fare bene. Per un’efficace prevenzione delle patologie del seno femminile” è il titolo del secondo appuntamento nell’ambito del progetto “mens sana in corpore sano” promosso dal movimento Donne Impresa. L’iniziativa è nata col preciso scopo di promuovere la diffusione dei corretti stili di vita, di cui la prevenzione è sicuramente elemento fondamentale. In particolare, il direttivo di Donne Impresa ha scelto di approfondire, lo scorso 28 ottobre, grazie al contributo di due medici esperti, come il senologo Giorgio Pagni e il chirurgo Alberto Grassigli, il tema del tumore al seno, che, tra i casi di cancro, rappresenta la prima causa di morte nella popolazione femminile e costituisce il 29% delle diagnosi oncologiche. Un tema dunque di estrema attualità, che merita la massima diffusione: poter individuare e curare in tempo le patologie del seno significa ridurre la percentuale di rischio di mortalità nell’iter della malattia. Confartigianato di Forlì da anni opera per tutelare non soltanto l’impresa e il sistema produttivo locale, ma anche l’imprenditore, i collaboratori e le famiglie, con la consapevolezza che il benessere della collettività è elemento imprescindibile per lo sviluppo del territorio. Da qui l’impegno costante dell’Associazione nel promuovere iniziative che travalicano l’ambito dei servizi tradizionali, incentrate sull’individuo e i suoi bisogni. Senza dimenticare che, con la crisi, anche le spese per la salute subiscono ripercussioni a causa della riduzione del reddito familiare. Le spese sanitarie spesso vengono procrastinate, con pesanti rischi. Come chiarito dal vicepresidente Luca Morigi nell'introduzione alla serata occorre tenere a mente che la salute non è un di più, è fondamentale. Lo stress, i risparmi sulla prevenzione, la rinuncia all’attività sportiva o all’alimentazione sana come frutta e verdura, che diventano quasi un lusso, sono elementi che incrementano i rischi d’insorgenza di patologie che possono compromettere gravemente la salute. Il percorso “mens sana in corpore sano” è stato predisposto per ribadire la centralità dei corretti stili di vita, il benessere non è un lusso, significa prendersi cura di sé. La situazione attuale rischia di peggiorare per colpa delle scelte in ambito di politica sanitaria, col ridimensionamento dei finanziamenti per l’assistenza sanitaria, attuato già dal 2012 e con l’incremento dei ticket, che assieme ai tagli praticati per contenere le spese, ha indebolito l’efficacia del sistema sanitario nazionale. Non è un caso, dunque, che Confartigianato Forlì si sia attivata, assieme ad altre realtà del forlivese, per dar vita al poliambulatorio privato Forlì Welfare, in grado di offrire servizi sanitari di qualità a prezzi contenuti. Assieme per garantire l’accesso alle prestazione mediche per tutti, a condizioni particolarmente favorevoli per gli associati e i loro familiari. essere impresa • • • novembre 2013 • 3


vita associativa Una sinergia tra due attori del territorio per il rilancio dell’economia locale

Confartigianato Forlì e Credito di Romagna assieme per le imprese associate È sempre più arduo tenere monitorati i costi del conto corrente, confusi fra le tante voci che lo compongono. L’opportunità che propone l’accordo fra Confartigianato Forlì e Credito di Romagna è ghiotta, perché prevede condizioni tali da consentire, in molti casi, una riduzione degli oneri bancari. Nella convenzione, riservata alle imprese associate a Confartigianato Forlì, fatto salvo il merito creditizio, sono stabilite in modo semplice e trasparente le seguenti voci: scoperto di c/c (fido di cassa): 6,25%, Commissione Disponibilità Fondi 0,2% trimestrale; fido SBF/export: 4,75%, senza applicazione di CDF; fido anticipo fatture al 5%, senza applicazione di CDF; spese trimestrali fisse di 20 euro, spese per singola operazione: 0,50 euro. I bonifici via web sono gratuiti, la commissione anticipo Ri.Ba. su supporto cartaceo è pari a 2,50 euro, mentre quella su supporto magnetico/ telematico è di 1,50 euro

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l credito per gli imprenditori è una chimera, come emerge dall’indagine di Confartigianato sull’andamento dei prestiti bancari alle aziende, i cui dati evidenziano la diminuzione di 41,5 miliardi di euro, pari al -4,2% dei prestiti alle imprese. Assume quindi particolare rilievo il recente accordo siglato fra Confartigianato di Forlì e Credito di Romagna volto a offrire condizioni particolarmente vantaggiose alle imprese associate. Chiarisce il presidente di Confartigianato Forlì Giorgio Grazioso (nella foto) “al calo della quantità di finanziamenti destinati al sistema produttivo, purtroppo si accompagna l’aumento dei tassi di interesse. Nel corso dell’ultima rilevazione realizzata, il tasso medio per i prestiti fino a 1 milione di euro era del 4,36%, percentuale che saliva al 4,85% per i prestiti fino a 250mila euro. Con questi valori, l’Italia è seconda soltanto alla

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Spagna per i tassi più alti d’Europa e le più penalizzate sul fronte dei tassi di interesse sono proprio le piccole imprese con meno di 20 addetti, la maggioranza dei nostri soci.” Continua Grazioso “per dare un aiuto concreto a chi, quotidianamente, s’impegna per mantenere in attività la propria azienda, abbiamo siglato un accordo con Credito di Romagna, con cui è possibile mantenere vivo un dialogo, per valutare l’azienda non soltanto sulla base di freddi indicatori statistici, ma considerando elementi come la solidità, il radicamento nel tessuto produttivo e la capacità di creare indotto nel locale, dati che non possono in alcun modo essere indicizzati.” Tale accordo, prevede un fondo importante costituito per un terzo dall’Associazione e per due terzi dall’Istituto di credito a condizioni estremamente interessanti per i nostri associati. Conclude il presidente “il problema del credito è particolarmente sentito dalle micro e piccole imprese, rappresentando uno degli ostacoli allo sviluppo e alla sopravvivenza delle stesse. Vogliamo ribadire l’importanza dell’accordo stipulato, dando merito a Credito di Romagna di avere dimostrato grande sensibilità e attenzione nei confronti delle imprese artigiane accogliendo la richiesta della nostra Associazione e mettendosi in gioco assieme a noi.” Per valutare singolarmente le opportunità più consone per ogni caso aziendale, s’invitano gli associati a visionare i contenuti dell’accordo contattando l’ufficio credito di Confartigianato Forlì allo 0543 452811, o il team di Collabora all’indirizzo e mail collabora@confartigianato.fo.it


vita associativa Mens sana in corpore sano

“Fare prima, fare bene”

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unedì 28 ottobre è stato realizzato il secondo appuntamento del ciclo dedicato alla salute e al benessere promosso da Donne Impresa Confartigianato Forlì (nelle foto alcune fasi). “Mens sana in corpore sano è la nostra risposta a un bisogno sempre più diffuso tra le donne, il desiderio di ritagliare del tempo per se stesse, da riservare alla cura del sé.” Spiega la presidente del movimento Patrizia Carpi, che ha introdotto i lavori “le imprenditrici sono chiamate a svolgere con la massima efficienza una pluralità di compiti, non guidano soltanto un’azienda con le molteplici incombenze a essa legate, ma devono riuscire a conciliare la vita privata, spesso arricchita dalla presenza di figli che necessitano di cure e attenzioni o di anziani, che devono essere accuditi. Non è raro che, le donne, prese da mille impegni finiscano con il trascurare le proprie necessità, con gravi rischi per la salute. La prevenzione e l’attenzione ai segnali inviati dal corpo sono indispensabili per stare bene.” Nel corso degli interventi del senologo Giorgio Pagni e del chirurgo Alberto Grassigli sono emersi numerosi spunti per ribadire l’importanza di effettuare sin dalla giovane età una visita di controllo senologica. I medici hanno chiarito che dedicare un’ora all’anno alla prevenzione è un dovere di tutte le donne, il tumore al seno è una patologia

Con ForlìWelfare per la prevenzione

sempre più diffusa, che annualmente vede l’insorgere di 37mila nuovi casi in Italia. La prevenzione e la diagnosi precoce sono strumenti indispensabili per combattere l’incidenza della malattia, senza dimenticare l’importanza dei corretti stili di vita. L’attività fisica in primis e la rinuncia al tabacco sono due delle principali armi che ogni donna possiede. Fare sport in maniera moderata, ma continuativa, sin dalla giovane età riduce del 20% il rischio di sviluppare un tumore alla mammella. Conclude Carpi “vogliamo contribuire alla diffusione di comportamenti virtuosi, trovare tempo per se stessi è un diritto. Ogni donna deve avere l’opportunità di rivolgersi con fiducia a medici specialisti per monitorare il proprio stato di salute e per informarsi, dialogando con serenità, così da chiarire ogni dubbio. Per questo Confartigianato Forlì ha preparato una convenzione con il poliambulatorio ForlìWelfare per dare la chance di effettuare un check up completo coi professionisti che operano la struttura, usufruendo di tariffe agevolate.”

Obiettivo Donna è l’iniziativa promossa dal poliambulatorio privato ForlìWelfare, per una prevenzione e una diagnosi precoce del tumore al seno e alla cervice uterina, che prevede una visita specialistica comprendente un pap test, una visita senologica e una ecografia mammaria al costo di 100 euro. Per informazioni è possibile contattare il poliambulatorio al numero 0543-818893. essere impresa • • • novembre 2013 • 5


economia & lavoro

Collabora è il nuovo servizio proposto da Confartigianato di Forlì per offrire consulenza creditizia, legale e finanziaria. Fanno parte del team Collabora professionisti del sistema, attivi in ambito fiscale e creditizio, coadiuvati da tecnici esterni.

Servizi di Collabora: Verifica della Centrale Rischi e dell’estratto conto bancario; Risposte veloci su problemi di carattere creditizio, finanziario e legale; Controllo regolarità dell’applicazione di condizioni, commissioni e tassi sui contratti di natura finanziaria (mutui, leasing, prestiti), verifica soglia usura; Analisi indicatori di bilancio e controllo di gestione; Valutazione del merito creditizio e scelta degli idonei strumenti finanziari; Consulenza tecnico-legale su qualsiasi problematica o controversia sorta con banche e operatori finanziari;

Redazione di progetti aziendali per ottimizzare le risorse e ripristinare l’equilibrio patrimoniale e finanziario. Saranno individuate azioni di salvataggio, di risanamento, ma anche di crescita aziendale e di sviluppo. L’imprenditore verrà coinvolto in ogni processo decisionale e le analisi verranno condivise, passo per passo. Questo perché il significato di “collaborare” è, appunto, quello di “lavorare assieme”.

Il Team: Credito: Mauro Collina 0543 452873 • Debora Lugaresi 0543 452816 • Alice Panzavolta 0543 452878 Finanziario: Catia Degli Angioli 0543 452832 • Nadia Fucci 0543 452825 • Erica Pasi 0543 452827 Corporate Advisor Barbara Pasi Legale: Avvocato Alessandro Rocchi e-mail: collabora@confartigianato.fo.it

UFFICIO CREDITO CONFARTIGIANATO Presso i nostri uffici troverete gli strumenti necessari per la gestione finanziaria della vostra impresa. In particolare ci occupiamo di: ➽ Analisi dei flussi finanziari aziendali ➽ Richiesta finanziamenti a tassi estremamente convenienti, attraverso l’utilizzo di garanzie previste dal FONDO EUROPEO PER GLI INVESTIMENTI e dal FONDO REGIONALE DI CO-GARANZIA. ➽ In convenzione con Unifidi è possibile ottenere finanziamenti a medio/lungo termine per investimenti, liquidità e consolidamento dei debiti, così come anche garanzie su linee di credito a breve (fido di c/c, SBF, e anticipo fatture) e su leasing, ➽ Condizioni bancarie vantaggiose, con la possibilità di controllare sia i tassi “dare” (scoperto di c/c, portafoglio sbf, anticipo fatture) sia i costi fissi (spese di chiusura, RI-BA, sconto e incasso SBF, giorni di valuta per assegni ed effetti, ecc.), ➽ Richiesta di agevolazioni all’impresa. ➽ In accordo con Fraer Leasing SpA siamo in grado di proporre soluzioni diversificate per l’acquisizione di beni strumentali (autovetture, veicoli commerciali, camion/rimorchi, macchine utensili, macchine operatrici, macchine da cantiere, immobili). Per informazioni contattare l’ufficio credito di zona Tel. 0543/452811 - Fax 0543/452843 - e-mail: credito@confartigianato.fo.it

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Emilia Romagna


a cura di Mauro Collina economia & lavoro Per ridare fiducia agli investitori

Regole europee per le banche italiane

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uella che inizierà a breve sarà un’operazione trasparenza senza precedenti: la Banca Centrale Europea controllerà i bilanci di 128 istituti bancari (fra questi, anche 15 italiani) che compongono l’85% dell’attivo dell’Eurozona. Lo scopo è quello di ristabilire la fiducia degli investitori privati nel settore bancario. La rinnovata trasparenza farà emergere eventuali carenze patrimoniali e la conseguente, necessaria, ricapitalizzazione delle banche, dovrebbe far ripartire il credito, dando fiato alla ripresa. La valutazione della BCE si concentrerà su una voce di bilancio in particolare, quella dei crediti deteriorati, che gravano pesantemente sulle nostre banche. Da un calcolo di R&S Mediobanca, su 100 milioni di crediti lordi erogati dalle più importanti banche italiane, il 14,2% risulta a sofferenza, una cifra che fa rabbrividire, se confrontata al 4,3% tedesco, al 4,9% francese, al 2,3% olandese. Vero è che in Italia le banche sono sottoposte a criteri più severi nel calcolare i crediti deteriorati, per esempio, da noi vengono considerati tali anche quelli che, seppur non pagati, sono comunque interamente coperti da garanzie reali. Un fronte su cui a soffrire maggiormente sono le banche del nord è quello della presenza a bilancio di titoli “tossici” e derivati (Deutsche Bank, BNP Paribas, Credit Agricole). Tornano invece penalizzate le banche spagnole e italiane per l’eccessiva esposizione sui titoli di Stato dei propri Paesi. Un recente studio dell’agenzia di rating Fitch conferma come i principali istituti di credito (considerati

“di rilevanza sistemica”) abbiano spostato le risorse da un impiego all’altro, aumentando del 26% l’esposizione verso i debiti sovrani acquistando titoli di Stato, tagliando i prestiti alle imprese del 9%. Gli analisti di Fitch annotano che questo comportamento è motivato dal fatto che l’erogazione di credito alle imprese assorbe un quantitativo di capitale 10 volte superiore a quello dei bond sovrani. Di conseguenza, i finanziamenti alle aziende devono generare rendimenti significativamente più elevati rispetto a quelli dei titoli di Stato per ottenere una redditività confrontabile. Stavamo dimenticando forse che le banche sono imprese, che devono far tornare i conti, a salvaguardia di azionisti e risparmiatori? Certamente no, ma dobbiamo anche ricordare il ruolo della banca commerciale: raccogliere denaro dai depositanti per investirlo nell’economia reale. Lo sforzo, doveroso, di uniformare gli Istituti di Credito a livello europeo, rischia di generare un ulteriore ostacolo ai finanziamenti alle aziende, non è questo quello che vogliamo. È necessario un vero dialogo, un’alleanza, fra banche e aziende, perché la natura imprenditoriale, con rischi e opportunità appartiene a entrambe. Riportiamo il suggerimento del direttore generale di Bankitalia, Salvatore Rossi, “le banche aumentino la capacità di fare un’intelligente selezione del credito”. È un invito che accogliamo e allarghiamo, dalle banche, a Unifidi: ci sono ditte con reali potenzialità, che hanno bisogno di finanziamenti per investire, a queste occorre credere e fornire risposte rapide.

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territorio Dura presa di posizione del Comitato Zonale di Confartigianato

Strada Statale 67 intervenire subito per tutelare imprese e cittadini

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e imprese aderenti a Confartigianato Forlì che operano nella vallata del Montone, si sono riunite per discutere del grave problema che, da anni, blocca lo sviluppo dell’area di Castrocaro Terme, Dovadola, Rocca San Casciano e Portico di Romagna: lo stato di degrado nel quale versa la Strada Statale 67. Gli imprenditori, guidati dal presidente del Comitato Zonale e vicepresidente di Confartigianato Forlì, Oriano Rimini (nella foto), hanno deciso di supportare la protesta dei sindaci della zona che chiedono l’intervento dell’Anas, per ribadire che, senza provvedimenti di carattere strutturale, la strada rischia di diventare un pesante vincolo per gli operatori economici che ancora operano nella vallata. La situazione, oltre a essere pericolosa per tutti coloro che transitano lungo la Statale, costituisce un ulteriore aggravio in termini di costi e disagi per chi quotidianamente la percorre per lavoro, non essendo solo soggetta a invasioni di detriti in caso

La Statale 67 è al centro di numerose polemiche apparse sulla stampa in queste ultime settimane. Una viabilità sicura è indispensabile per cittadini e operatori economici. Un’arteria viaria che collega la Romagna alla Toscana meriterebbe interventi strutturali, per sanare il manto stradale sconnesso, la carreggiata deforme e rumorosa e i danni delle frane che limitano la circolazione, con pesanti ripercussioni per chi opera e vive nella vallata

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di condizioni meteo avverse, ma caratterizzata da un cattivo stato di conservazione e presentando il manto stradale fortemente compromesso e lesionato in più punti. Gli operatori economici dell’area, già provati dalla lunga crisi economica di questi anni, che ha determinato chiusure eccellenti e perdite ingenti in termini di fatturato e di posti di lavoro, chiedono provocatoriamente che la SS67 diventi strada provinciale, come le altre arterie di collegamento per le altre vallate, perfettamente mantenute e oggetto di costante intervento da parte dell’Amministrazione Provinciale. Spiega Rimini “la viabilità è essenziale per le aziende che resistono nel territorio, gli imprenditori non possono essere costretti a pagare il prezzo delle inefficienze dell’Anas e del disinteresse delle amministrazioni provinciale e regionale.” Conclude il presidente “Anas deve immediatamente porre rimedio alla mancata manutenzione, rimandata da oltre un decennio, provvedendo alla pulitura dei fossi di scolo laterali e riparando le buche, veri e propri crateri, che mettono a repentaglio la sicurezza degli automobilisti.”


territorio Forlimpopoli

Inaugurazione dell’area artigianale Melatello

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abato 16 novembre, alla presenza del vicepresidente della Provincia Guglielmo Russo e del sindaco di Forlimpopoli Paolo Zoffoli (nella foto sopra), è stata inaugurata la nuova area artigianale “Melatello” del comune artusiano, in Piazzale Giovanni Spadolini. Il consorzio Melatello, costituito allo scopo nel 2007, da quindici imprese locali, malgrado la crisi economica che ha caratterizzato l’ultimo quinquennio, è riuscito a

Le quindici imprese proponenti Adjutor s.r.l. Almacolor s.r.l. Artecolor di Gjuzi Betim C.m.t. S.r.l. Edilizia Tartarotti Sergio Elettromeccanica Angelini s.r.l. Emmea Trade & Service s.r.l. Fo.Eco s.n.c. Ge.graf s.r.l. Immobiliare Mauritius s.r.l. Isolanti s.r.l. Sara Immobiliare s.r.l. Sem s.r.l. Sif s.r.l. Vitali Luciano

completare l’opera, che vede l’insediamento di ben cinque realtà produttive del comprensorio: Almacolor Srl, Artecolor di Gjuzi Betim, Emmea Trade & Service Srl, Isolanti Srl e Sif Srl. Spiega l’imprenditore Claudio Carbonari, presidente del Consorzio “l’inaugurazione dell’area artigianale (nella foto) è un segnale sicuramente positivo per l’economia dell’intera provincia. Quando Confartigianato di Forlì e Cna Forlì-Cesena, in risposta a un’esigenza manifestata dalle aziende, si sono mobilitate, di concerto con l’amministrazione comunale di Forlimpopoli, per trovare una zona adiacente alla via Emilia nella quale dar vita a un nuovo insediamento produttivo la crisi non si era ancora manifestata in tutta la sua virulenza. Lo scenario economico è radicalmente mutato in questi anni, contrazioni nel fatturato, licenziamenti e addirittura chiusure di realtà imprenditoriali sono, purtroppo, all’ordine del giorno. Di fronte a questa situazione di grande complessità, poter tagliare il nastro di un’opera costata quasi tre milioni di euro, solo per il Comparto B, di perti-

nenza del consorzio Melatello e che, una volta a regime, ospiterà quindici aziende locali è una ventata di ottimismo.” L’opera di grande prestigio, sull’asse viario più importante del comune, comprende altri due stralci, il comparto A e il comparto C, completamente urbanizzati, offrirà quindi spazi liberi e già serviti per futuri insediamenti, anche in vista dell’auspicata ripresa economica. Come chiarito dal sindaco del comune artusiano Zoffoli, un altro elemento di rilievo che merita di essere evidenziato è la ricaduta economica sul territorio “i lavori di urbanizzazione e di opere extrastandard sono stati svolti da un’associazione temporanea di imprese, tutte insediate sul territorio, ciò implica che quanto speso è andato a sostenere l’economia locale. Senza dimenticare che ciò che è stato incassato dall’amministrazione comunale negli anni, per esempio con l’ICI prima e l’Imu poi, nonché con le monetizzazioni della rete ecologica, delle piste ciclabili e dei parcheggi è stato impiegato in servizi per la nostra comunità.”

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associazione

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associazione Inaugura il temporary shop

Una vetrina per le imprese nel centro cittadino

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veicolando immagini, loghi, tipologie di attività. L’esperienza del temporary shop è anche l’occasione per gli imprenditori di vivere esperienze finalizzate alla conoscenza e alla creazione di reti tra i partecipanti.

dicembre aprirà il temporary shop di Confartigianato. L’Associazione offrirà, compatibilmente agli spazi espositivi a disposizione, a tutte le imprese di produzione e di commercializzazione di Forlì e comprensorio, la possibilità di esporre, vendere, proporre idee innovative o artistiche, all’interno dei locali dello stabile “Stazione Vittoria”, ubicato in viale Matteotti, area a ridosso del centro di Forlì, ben servita da parcheggi e di grande passaggio.

Per le imprese associate, la partecipazione all’iniziativa sarà gratuita. Per manifestare il proprio interesse a disporre di uno spazio condiviso all’interno del progetto è possibile compilare la scheda di adesione che dovrà essere compilata in tutte le sue parti e inviata a:

Le attività all’interno del Temporary Shop, hanno lo scopo di consentire alle imprese, anche appartenenti a diverse categorie merceologiche, di disporre di spazi condivisi per offrire assieme prodotti, aumentando le opportunità di vendita,

FABIOLA FOSCHI Tel. 0543/452811 - fax 0543/452852 E-MAIL: ffoschi@confartigianato.fo.it

SCHEDA DI ADESIONE TEMPORARY SHOP Cognome e Nome / Intestazione Ditta .......................................................................………………………………………………… Indirizzo / Sede Impresa ................................................................................................………………………………………………… Comune di residenza ......................................................................................................………………………………………………… E-MAIL ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………… TEL. ..................................................................................

FAX ........................................…………………………………………....

Persona di riferimento ....................................................................................................………………………………………………… Associata Confartigianato dal .......................................................................................………………………………………………… Descrizione prodotti / servizi da esporre ...................................................................………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Nello spirito di corretta applicazione delle norme vigenti, ai sensi della Legge 196/2003 La informiamo che i dati personali in nostro possesso saranno trattati attraverso strumenti idonei a garantire la riservatezza nel rispetto delle norme di sicurezza previste dalla predetta legge.

DATA ................................................................................................ TIMBRO E FIRMA...................…………………………………………....

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associazione Mobilitazione di Confartigianato

Storie di ordinaria follia burocratica

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a burocrazia soffoca l’impresa. Come rilevato più volte dalle indagini di Confartigianato l’organizzazione della Pubblica Amministrazione e la gestione della spesa pubblica implicano frequenti e onerose relazioni con cittadini e imprese. Spiega Marco Valenti vicesegretario di Confartigianato Forlì (nella foto) “la nostra Confederazione sta raccogliendo le testimonianze degli imprenditori per conoscere quali siano le difficoltà burocratiche che bloccano processi aziendali o che complicano la vita di chi fa impresa. Sul sito www. confartigianato.it è presente in home page il banner col quale collegarsi al questionario online. La raccolta dati rimarrà aperta fino al 31 gennaio 2014, tutte le informazioni ottenute saranno inserite nel Rapporto finale di proposte che sarà presentato al Governo e al Parlamento.” In Italia - dato confermato dal confronto internazionale - questi processi determinano extra costi per le imprese mettendo in evidenza un utilizzo non ottimale delle ingenti risorse, siano esse umane, investimenti o spese per consumi, messe in campo dalla macchina statale. Il costo per oneri amministrativi per le piccole e medie imprese, misurato su 93 procedure ad alto impatto in nove aree di regolazione, ammonta a 30.980 milioni di euro: la burocrazia pesa per 2 punti di Pil. Chiarisce Valenti “il monitoraggio dei costi amministrativi evidenzia un costo di 7.091 euro per

impresa. Ciascuna procedura ad alto impatto di burocrazia costa all’intero sistema delle Pmi 333 milioni di euro, in pratica tre procedure generano, in media, un maggiore costo per le imprese di 1 miliardo di euro. Nell’arco degli ultimi cinque anni sono state approvate 491 norme fiscali, di cui 288 con impatto burocratico sulle imprese: il fisco si complica alla velocità di 1 norma ogni 6,4 giorni. Le norme a impatto burocratico rappresentano il 58,7% di quelle esaminate: più di una norma fiscale, su due promulgate, ha incrementato i costi per le imprese.” Conclude il vicesegretario “delle norme esaminate dall’ufficio studi di Confartigianato, promulgate negli ultimi cinque anni solo il 13,6% rappresentano semplificazioni che riducono il carico burocratico per le imprese, il 27,7% sono neutre e non producono alcun impatto, mentre, il 58,7% presenta un impatto negativo sulle imprese. Nel dettaglio il 42,4% delle norme produce un impatto più contenuto, l’11,8% un impatto medio e un 4,5%, equivalenti a 22 norme, determina un grande impatto, complicando le incombenze per le aziende. Al contrario, sono pochissime le norme che semplificano la gestione fiscale, solo 67 nel quinquennio esaminato. La politica di semplificazione appare come una “tela di Penelope”: per una norma che riduce il carico di lavoro ne vengono emanate 4,3 che introducono complicazioni per chi gestisce un’impresa.”

Operazione approvata dalla Provincia di Forlì – Cesena con Determina Dirigenziale n. 57692/564 del 15/03/2013. L’operazione è stata approvata dalla Provincia, e cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo -Asse I adattabilità DM 80%

INNOVAZIONE, RETI DI IMPRESA E SVILUPPO DELL’IMPRENDITORIALITÀ PERIODO DI SVOLGIMENTO 2013 / 2014 Riservato a titolari e dipendenti di imprese del settore privato, iscritte alla CCIAA e precisamente imprenditori, responsabili d’impresa, dirigenti, e figure chiave per l’impresa che operano nell’area gestione amministrativo contabile con ruoli di responsabilità e coordinamento. Si darà priorità nella misura del 60% a titolari e manager di piccole e medie imprese e 25% a donne e stranieri. Non è prevista nessuna quota cash a carico dell’azienda. Il contributo aziendale previsto sarà valorizzato in base al mancato reddito. Al termine di ciascun corso verrà rilasciato un attestato di frequenza. • LA GESTIONE FINANZIARIA D’IMPRESA

DURATA: 16 ore d’aula e 6 ore in autoapprendimento

• L’ACCESSO AL CREDITO

DURATA: 24 ore d’aula e 10 ore in autoapprendimento

Per informazioni e/o prenotazioni rivolgersi a UFFICIO FORMAZIONE CONTINUA: FORMart – Viale Italia 47, 47122 Forlì (FC) - Tel. 0543 / 20.200 - Fax 0543 / 21.840 - info.forli@formart.it - www.formart.it

12 • novembre 2013 • • • essere impresa


notiziario tecnico

Consulenza fiscale • a cura di Roberto Mambelli GLI ACCONTI DI NOVEMBRE Entro il 02.12.2013 i contribuenti sono tenuti al versamento degli acconti Irpef, Ires, Irap, Ivs (per artigiani e commercianti), nonché del contributo Inps per la gestione separata dei lavoratori autonomi. Il pagamento si effettua con Mod. F24 ed è possibile avvalersi della compensazione tra posizioni debitorie e creditorie di tributi, contributi e premi facenti capo allo stesso contribuente. Il versamento del secondo acconto 2013 non può essere oggetto di rateazione.

Irpef Le persone fisiche devono versare l’acconto dovuto per l’anno 2013 nella misura del 100% dell’imposta dovuta per l’anno precedente, codice tributo per il versamento 4034. (Aumento dal 99% al 100 % disposto dalla Legge n. 99 del 9 agosto 2013 di conversione del Dl n. 76/2013 “decreto lavoro”). Gli effetti dell’incremento sono validi in sede di versamento della seconda o unica rata.

Cedolare Secca affitti L’acconto per l’anno 2013 della cedolare secca è dovuto in misura del 95% del rigo “Totale imposta ce-

dolare secca” ed in particolare la 2° rata d’acconto sarà pari a RB11c3 2012 x 0,95 - prima rata d’acconto, codice tributo per il versamento 1841.

Ires Le società di capitali ed enti equiparati sono tenuti al versamento dell’acconto Ires nella misura del 101% (invece del 100%) ma l’aumento è valido solo per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2013. Codice tributo per il versamento 2002.

Irap Gli incrementi delle percentuali di acconto previsti per le imposte sui redditi hanno effetto anche ai fini dell’Irap quindi le persone fisiche e Società di persone sono tenuti al versamento dell’acconto irap nella misura del 100% del rigo IR Totale Imposta - prima rata d’acconto, codice tributo per il versamento 3813. Le società di capitali ed enti equiparati sono tenuti al versamento dell’acconto irap nella misura del al 101% del rigo IR Totale Imposta ed in particolare la 2° acconto si calcola (IR Totale Imposta x 1,000) - prima rata d’acconto, codice tributo per il versamento 3813.

Inps Gli artigiani, i commercianti, nonché i rispettivi collaboratori ed i soci di società di persone sono tenuti al versamento del contributo in acconto sulla parte di reddito eccedente il minimale (per il 2013 pari a Euro 15.357,00). La percentuale è pari al 21,75% per i redditi da Euro 15357,00 a Euro 45530,00 ed è pari al 22,75% per i redditi da Euro 45530,00 a Euro 75883,00. Continua a pagina 14 • • •

essere impresa • • • novembre 2013 • 13


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 13

Il contributo in acconto per l’anno 2013 è dovuto sulla totalità dei redditi d’impresa prodotti nel 2012. Acconto contributi previdenziali dovuti da liberi professionisti iscritti alla gestione separata dell’INPS L’obbligo di versamento dei contributi alla Gestione separata INPS riguarda esclusivamente i soggetti titolari di reddito di lavoro autonomo sprovvisti di altra copertura previdenziale (c.d. professionisti senza cassa). Il Calcolo dei Contributi Inps che i lavoratori iscritti alla Gestione Separata devono pagare per l’anno 2013 va effettuato sul Reddito effettivamente percepito nell’anno di imposta di riferimento e le Nuove Aliquote 2013 sono illustrate dalla circolare Inps n. 27 del 12/02/2013 ovvero  non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie 27,72% (27,00 IVS + 0,72 aliquota aggiuntiva)  titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria 20,00%

MODELLO DI COMUNICAZIONE POLIVALENTE È disponibile sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate il modello di comunicazione polivalente, con le relative istruzioni e le specifiche tecniche, per comunicare operazioni rilevanti effettuate a partire dal 2012. Il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 2 agosto 2013 ha disposto che, in un’ottica di semplificazione degli adempimenti, si utilizzi un unico modello per varie comunicazione ed in particolare:  può essere utilizzato, sempre a decorrere dalle operazioni relative all’anno 2012, dagli operatori commerciali che svolgono attività di leasing finanziario e operativo, di locazione e/o di noleggio di autovetture, caravan, altri veicoli, unità da diporto e aeromobili, al posto possono del tracciato record allegato al provvedimento del direttore dell’Agenzia del 21 novembre 2011. Nel caso, modalità e termini sono quelli dello spesometro  va utilizzato per la comunicazione delle operazioni di acquisto da operatori sammarinesi, relativamente a quelle annotate dal 1° ottobre 2013 (la comunicazione è trasmessa in modalità analitica entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di annotazione)  va utilizzato per la comunicazione dei dati relativi alle operazioni, effettuate a decorrere dal 1° ottobre 2013, nei confronti di operatori residenti o domiciliati in Paesi black list (fermi restando i periodi di riferimento e i termini specifici di questa comunicazione, fissati dagli articoli 2 e 3 del Dm

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30 marzo 2010). Per le operazioni black list e gli acquisti da San Marino, effettuati fino al 31 dicembre 2013, accogliendo le richieste degli operatori economici, è consentito utilizzare, in alternativa al nuovo modello polivalente, le precedenti modalità di comunicazione. Il modello deve essere presentato esclusivamente in via telematica, direttamente dal contribuente o tramite intermediari abilitati.

Operazioni rilevanti ai fini Iva (articolo 21, Dl 78/2010 “Spesometro” A partire dall’1 gennaio 2012, relativamente alle operazioni per le quali sussiste l’obbligo di emissione della fattura, occorre comunicare per ciascun cliente e fornitore, tutte le operazioni effettuate, indipendentemente dall’importo. Solo per quelle, per cui non sussiste l’obbligo di emissione della fattura, invece, la comunicazione è dovuta per operazioni di importo non inferiore a 3.600 euro, Iva compresa. In sede di prima applicazione delle disposizioni, per le operazioni relative agli anni 2012 e 2013, è consentita la comunicazione delle operazioni attive per le quali viene emessa fattura di importo unitario pari o superiore a 3.600 euro al lordo dell’Iva. Con decorrenza 2014, invece, dovranno essere comunicate senza limiti di importo. Per le operazioni per le quali non viene emessa fattura rimane ferma la trasmissione delle singole operazioni con valore a partire dai 3.600 euro lordi.

Scadenza Per le comunicazioni relative al 2012, i contribuenti che effettuano la liquidazione Iva mensile dovranno provvedere all’invio, tramite i servizi telematici Entratel o Fisconline entro il 12 novembre 2013 mentre i “trimestrali” entro il 21 novembre 2013. A regime, invece, le scadenze saranno rispettivamente il 10 e il 20 aprile dell’anno successivo a quello di riferimento. Attenzione: l'amministrazione finanziaria precisa che la comunicazione può essere validamente effettuata fino al 31 gennaio 2014. Entro lo stesso termine si potranno inviare anche gli eventuali file che annullano o sostituiscono i presedenti invii.

BONUS ARREDI L’argomento è già stato sviluppato anche nelle informative on line presenti nel sito della Confartigianato Forlì a cui si rimanda e qui si fa solo un breve richiamo all’ultima circolare pubblicata dall’Agenzia delle Entrate n. 29/E del 18 settembre 2013 in cui si segnalano chiarimenti utili alla corretta applicazione delle detrazioni per riqualificazione energetica e ristrutturazioni edilizie ed in particolare il principale chiarimento fornito sulla detrazione per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici è quello relativo alle Continua a pagina 15 • • •


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 14

modalità di pagamento. In sostanza, i contribuenti hanno a disposizione due vie: quella classica, che prevede l’effettuazione di un bonifico bancario o postale, obbligatoria per i pagamenti dei lavori di ristrutturazione, e quella “straordinaria” con carte di credito o di debito, possibilità concessa in considerazione del tipo di beni comperati. La circolare, infine, si sofferma sulla natura dello specifico sconto d’imposta, affermando che è strettamente correlato a quello relativo alle ristrutturazioni edilizie. Infatti, la norma riconosce “… una detrazione dall’imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, nella misura del 50 per cento delle ulteriori spese documentate e sostenute dalla data di entrata in vigore del presente decreto per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, nonché A per i forni, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione” (articolo 16, comma 2, Dl 63/2013). Di conseguenza, possono beneficiare del bonus arredi i contribuenti che hanno avviato lavori di recupero del patrimonio edilizio dal 26 giugno 2012, data di entrata in vigore dell’articolo 11, comma 1, del Dl 83/2012, che ha innalzato l’agevolazione dal 36 al 50 per cento. In ogni caso, è possibile acquistare i beni in argomento anche prima della ristrutturazione, a condizione, però, che la data di inizio lavori sia precedente a quella in cui sono state sostenute le spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.

Consulenza del lavoro • a cura di Susi Silvani LEGGE DI STABILITÀ 2014 Il Governo ha approvato, lo scorso 15 ottobre, il disegno di legge di Stabilità 2014, ora all’esame delle Camere. Tra le principali misure introdotte che interessano l’area lavoro si segnalano le seguenti: 1) aumento delle detrazioni Irpef per i lavoratori con fasce di reddito mediobasse, l’incremento dell’importo potenziale della detrazione da euro 1.338 ad euro 1.840; 2) defiscalizzazione, fino a 15.000 euro, dell’Irap per le nuove assunzioni, purché le stesse siano

aggiuntive rispetto alla media dell’organico; 3) restituzione del contributo addizionale Aspi dell’1,40% in caso di trasformazione del rapporto di lavoro a tempo determinato in tempo indeterminato; attualmente il predetto contributo può essere recuperato in relazione al massimo a sei mensilità. 4) destinazione di 600 milioni di euro alla cassa integrazione guadagni in deroga; 5) concessione della possibilità di fruire della social card, al cui fondo sono destinati 250 milioni di euro, anche ai cittadini comunitari e agli stranieri in possesso di permesso di soggiorno di lungo periodo; 6) rivalutazione delle pensioni secondo un nuovo sistema a 4 scaglioni anziché a 3. L’indicizzazione dei trattamenti non sarà effettuata per coloro che incassano un importo superiore di 6 volte rispetto al minimo; 7) blocco, anche per il 2014, della contrattazione nel pubblico impiego; 8) i soggetti ultra 65enni che presentano domanda per l’indennità di accompagnamento o che già beneficiano della stessa non potranno avere un reddito superiore a 60.000 euro se non coniugati o di 80.000 euro nell’ipotesi di cumulo con il reddito del coniuge. Per l’approvazione o modifica di tali misure e delle altre contenute nel disegno di legge si attende ora l’esito dell’iter parlamentare.

Intervallo temporale tra contratti a termine: precisazioni Il decreto lavoro ha sostanzialmente ridotto l’intervallo temporale minimo che deve trascor­rere tra la stipulazione di due contratti a termine: dal 28 giugno 2013 è, infatti, consentita la riassunzione a termine del lavoratore, a condizione che tra la fine del precedente contratto e l’inizio del nuovo rapporto trascorra un intervallo minimo di:  20 giorni (invece di 90, come previsto dalla previgente normativa), se il contratto scaduto aveva una durata superiore a 6 mesi;  10 giorni (invece di 60, come previsto dalla previgente normativa), se il contratto scaduto aveva una durata pari o inferiore a 6 mesi. Il ministero del Lavoro ha precisato che la regolamentazione degli accordi collettivi che, in base alla previgente normativa, aveva ridotto la durata degli intervalli tra la stipulazione di due contratti a termine fino a 20 giorni (per i contratti scaduti di durata superiore a 6 mesi) o 30 giorni (per i contratti scaduti di durata inferiore a 6 mesi), è di fatto superata dal recente intervento normativo che ha ridotto in via ordinaria lo spazio temporale tra due contratti a 10 e Continua a pagina 16 • • • essere impresa • • • novembre 2013 • 15


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20 giorni. Gli accordi collettivi stipulati dal 28 giugno 2013 possono, invece, prevedere una riduzione o un azzeramento degli intervalli(di 10 o 20 giorni) nelle ipotesi definite dagli stessi e con effetti nei confronti di tutti i soggetti rientranti nel campo di applicazione degli accordi. La contrat­tazione collettiva può prevedere, inoltre, intervalli anche di maggior durata ma tali disposiz­ ioni possono produrre effetti solo nei confronti delle parti stipulanti.

Lavoro intermittente: addetti alle attività di inventario

 personale artistico, teatrale e cinematografico. Agli apprendisti non si applica la riduzione dell’importo delle prestazioni, dal momento che per tali lavoratori l’aliquota contributiva è dovuta da subito nella misura piena dell’1,61%. La riduzione della prestazione al 20% si applica, invece, ai soci lavoratori di cooperative di trasporto e facchinaggio ed al personale artistico, teatrale e cinematografico, per i quali nel 2013 viene versata un’aliquota contributiva ASPI pari allo 0,32%.

Indennità Aspi E Miniaspi: liquidazione anticipata in unica soluzione

Possono essere assunti con contratto di lavoro intermittente anche gli addetti alle attività di inventario, incaricati al conteggio di prodotti e colli (stoccati o esposti in vendita), mediante l’utilizzo di specifiche attrezzature fornite dal datore di lavoro. Gli addetti all’inventario rientrano infatti nella categoria professionale dei “pesatori, maga­ zzinieri, dispensieri ed aiuti”, nella misura in cui effettuano un’attività di conteggio dei prodotti secondo le direttive ricevute dal coordinatore, in occasione della redazione del bilancio o della chiusura del trimestre e dell’anno solare e/o fiscale.

In via sperimentale - per ciascuno degli anni 20132015 e nei limiti delle risorse stanziate - il lavoratore può richiedere la liquidazione anticipata in un’unica soluzione degli importi rel­ativi alle indennità ASPI e MiniASPI non ancora percepiti. L’INPS ha fornito le istruzioni operative riguardanti le modalità di liquidazione di tali somme.

Aspi e Miniaspi per alcune categorie di lavoratori: precisazioni

 intraprendere un’attività di lavoro autonomo, cioè l’esercizio di arti o professioni che com­porta l’assoggettamento all’obbligo di iscrizione ad un regime assicurativo diverso da quelli previsti per i lavoratori dipendenti;

L’ASPI, istituita dal 1° gennaio 2013, si applica, a differenza della precedente assicurazione contro la disoccupazione involontaria, a tutti i lavoratori dipendenti. In relazione all’estensione della nuova assicurazione ad alcune tipologie di lavoratori in pre­cedenza non rientranti nel campo di applicazione dell’assicurazione contro la disoccupazi­one la legge ha disposto, a determinate condizioni, un allineamento graduale del contributo ASPI all’aliquota contributiva ordinaria (1,61%: 1,31% + 0,30%) per gli anni dal 2013 al 2017; fino al pieno allineamento alla nuova ali­quota ASPI, per queste categorie, la misura delle prestazioni ASPI (e MiniASPI) è ridetermi­nata annualmente con Decreto Ministeriale, in misura proporzionalmente ridotta, in funzione dell’aliquota di effettiva contribuzione. Per il 2013 il decreto ha stabilito che le prestazioni siano dovute per un importo pari al 20% della misura delle indennità ordinarie. A tale riguardo l’INPS, nel fornire disposizioni attuative del decreto, ha precisato che rien­trano nell’assicurazione ASPI i lavoratori dipendenti appartenenti alle seguenti categorie:  apprendisti; - soci lavoratori di cooperative di trasporto e facchinaggio;

16 • novembre 2013 • • • essere impresa

Campo di applicazione La facoltà di richiedere la liquidazione anticipata è ricono­sciuta ai lavoratori beneficiari dell’indennità mensile ASPI (o MiniASPI), che intendono:

 avviare un’attività di auto impresa o micro-impresa che comporta l’assoggettamento all’obbligo di iscrizione ad un regime assicurativo diverso da quelli previsti per i lavoratori dipendenti;  associarsi in cooperativa;  sviluppare a tempo pieno un’attività autonoma già iniziata durante il rapporto di lavoro dipendente (ora cessato);  intraprendere attività di collaborazione a progetto o di collaborazione coordinata e continuativa svolta con committente diverso dal datore di lavoro con cui è cessato il rapporto di lavoro o diverso da eventuali società controllate o collegate.

Presentazione della domanda I lavoratori devono trasmettere domanda all’INPS, esclusivamente in via telematica: 1. nella generalità dei casi, entro la fine del periodo di fruizione della prestazione ASPI o MiniASPI e, comunque, entro 60 giorni dalla data di inizio dell’attività; 2. se alla data del 9 ottobre 2013 (data di pubblicazione della circolare in esame) già beneficia­vano Continua a pagina 17 • • •


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 16

dell’indennità ASPI o Mini-ASPI e avevano avviato una delle attività che consente la liq­uidazione anticipata del trattamento, entro l’8 dicembre 2013; 3. se l’attività è iniziata durante il rapporto di lavoro dipendente, la cui cessazione ha dato luogo alla prestazione ASPI o Mini-ASPI, entro 60 giorni dalla data di presentazione della domanda di indennità di disoccupazione ASPI o Mini-ASPI. La domanda deve essere inoltrata attraverso uno dei seguenti canali:  WEB, attraverso lo sportello del cittadino accessibile dall’utente nei servizi online dell’INPS;  Patronati/intermediari dell’INPS;  Contact Center Multicanale INPS-INAIL.

Erogazione della prestazione Se gli accertamenti sulla sussistenza del diritto alla prestazione in capo ai richiedenti hanno esito positivo, l’INPS eroga l’anticipazione dell’indennità di disoccupazione ASPI o MiniASPI mediante:  accredito su conto corrente bancario o postale o su libretto postale;  bonifico domiciliato presso Poste Italiane allo sportello di un ufficio postale rientrante nel CAP di residenza o domicilio del richiedente. Per il periodo di trattamento anticipato non spettano ANF e contribuzione figurativa. Se il soggetto interessato beneficia dell’indennità ASPI o MiniASPI in misura ridotta per un importo pari all’80% dei proventi preventivati per lo svolgimento di attività lavorativa in forma autonoma, la prestazione viene erogata in misura intera.

Credito • a cura di Mauro Collina Corso di formazione

L’ACCESSO AL CREDITO Collabora, il nuovo servizio di Confartigianato Forlì di consulenza creditizia, legale e fiscale, di concerto con l’ente di formazione Form.Art, promuove un corso gratuito per approfondire i principali aspetti in materia creditizia. L’attività formativa, che si articolerà in 24 ore d’aula più 10 ore di project work, è rivolta a titolari e dipendenti di imprese del settore privato iscritte alla Camera di Commercio: imprenditori, dirigenti e figure chiave in azienda, in particolare coloro che operano

nell’area amministrativa e contabile, con ruoli di responsabilità e coordinamento. La sede di svolgimento è la sede di Form.art in viale Italia 47 a Forlì. Tra gli argomenti che verranno affrontati gli accordi di Basilea I e II e l’impatto sul sistema imprenditoriale e bancario del nostro Paese; Basilea III e la sua influenza sul credito; l’approfondimento degli strumenti di valutazione per la concessione del credito alle imprese; le politiche gestionali delle banche; gli strumenti, gli accordi e le convenzioni esistenti per favorire l’accesso al credito delle pmi; il rating e le sue applicazioni e il ruolo dei Confidi; la determinazione del fabbisogno finanziario d’impresa e le diverse tipologie di finanziamento disponibili, la redazione del business plan da presentare agli istituiti di credito e la valutazione prospettica dell’impresa. Un percorso completo, in grado di offrire una visione d’insieme globale e puntuale sul come rapportarsi con gli istituti di credito e su quali strumenti finanziari impiegare per le diverse esigenze aziendali. Per ulteriori informazioni e iscrizioni è possibile contattare Form.Art al numero 0543 20200.

Affari generali • a cura di Monica Gori Privacy - aggiornamento annuale misure minime di sicurezza Il Decreto semplificazioni convertito nella Legge n. 35/2012 ha previsto l’abolizione del Documento Programmatico sulla Sicurezza (D.P.S.) Tutte le imprese che trattano dati personali, sensibili e giudiziari attraverso strumenti informatici non hanno più l’obbligo, già dal 2012, di redigere il DPS entro il 31 marzo di ogni anno né, tanto meno, di farne menzione nella relazione di bilancio (per le SRL). Le stesse imprese hanno comunque l’obbligo di aggiornare le altre misure minime di sicurezza. Sono, infatti, rimasti invariati tutti gli altri aspetti della normativa sulla privacy, compresa la parte relativa al disciplinare tecnico e all’adozione di misure minime di sicurezza da aggiornare annualmente. In particolare non sono stati cambiati tutti gli aspetti tecnici della normativa: 1) autenticazione informatica (password di accesso al computer e ai programmi); 2) istruzioni agli incaricati; Continua a pagina 18 • • • essere impresa • • • novembre 2013 • 17


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3) aggiornamento periodico elenco incaricati e out sourcing; 4) protezione degli strumenti elettronici e dei dati rispetto a trattamenti illeciti, ad accessi non consentiti e a determinati programmi informatici (antivirus); 5) adozione di procedure per il salvataggio dei dati backup; 6 assistenza software programmata; 7) manutenzione hardware. Nulla è mutato per quanto concerne l’informativa ai clienti. Si tratta quindi di una semplificazione parziale che non esonera le imprese dall’applicazione della legge sulla privacy. Occorre quindi ogni anno dimostrare di avere proceduto alla verifica annuale dell’applicazione delle misure minime. Le imprese possono:  Certificare di avere aggiornato le misure minime di sicurezza attraverso la sottoscrizione della dichiarazione sostitutiva con data 31 dicembre di ogni anno, se non ci sono state modifiche rispetto all’anno precedente;  Aggiornare il documento sulla sicurezza che, già nella sua prima impostazione, rappresentava l’elenco delle misure minime di sicurezza con data 31 dicembre di ogni anno. Per ulteriori informazioni contattare il 0543 452849 per Forlì oppure rivolgersi alla sede territoriale di riferimento.

Inps - Cassetto previdenziale Avvisi bonari Il Cassetto Previdenziale Artigiani e Commercianti nasce dall’esigenza di facilitare gli iscritti alle gestioni previdenziali di artigiani e commercianti nella consultazione dei dati contenuti negli archivi dell’Inps, ottenendo in tempo reale la situazione della propria posizione previdenziale, fino a procedere alla stampa dei mod. F24 per effettuare il versamento della contribuzione dovuta. Ricordiamo che dal 2013 l’Inps non invia più le comunicazioni con i dati e gli importi utili per il pagamento della contribuzione dovuta queste informazioni devono essere scaricate dal contribuente nel sito internet dell’istituto previdenziale tramite l’opzione contenuta nel Cassetto Previdenziale. Confartigianato si è attivata per garantire la gestione del Cassetto Previdenziale direttamente, per conto degli associati, presso gli uffici dell’Associazione. Dall’inizio del 2013 è possibile ottenere qualsiasi informazione e scaricare i modelli F24 presso tutte le sedi di Confartigianato Forlì attraverso la sottoscrizione di delega di accesso al Cassetto Previdenziale.

18 • novembre 2013 • • • essere impresa

Ora il Cassetto Previdenziale Artigiani e Commercianti è stato implementato con un nuovo servizio di consultazione che riguarda le lettere di comunicazione dei codici Inps e degli importi per i versamenti inerenti l’imposizione contributiva 2013, con i mod. F24 direttamente stampabili e gli avvisi bonari, questi non verranno più spediti dall’Inps al domicilio del contribuente ma saranno a disposizione dello stesso nel proprio cassetto previdenziale. Rinnoviamo l’invito a tutti gli associati, che, per qualsiasi motivo non hanno potuto pagare una o più rate di contributi previdenziali art/com, di recarsi presso la sede di riferimento per verificare attraverso l’accesso al Cassetto Previdenziale la propria posizione controllando la presenza di avvisi bonari. A oggi l’Inps ha pubblicato nel cassetto previdenziale gli avvisi bonari relativi alle rate dei contributi IVS art/com in scadenza a agosto 2013 non pagate.

Verifica periodica strumenti di misura La verifica periodica degli strumenti di misura è l’accertamento del mantenimento, nel tempo, della loro affidabilità metrologica. Tutti gli strumenti, a esclusione dei misuratori di gas, di acqua ed elettrici, devono essere sottoposti alla verificazione periodica entro 60 giorni dall’inizio della loro prima utilizzazione e, in seguito, secondo la periodicità prevista dalla legge. La verifica periodica è eseguita dalle Camere di Commercio ovvero dai laboratori a esse appartenenti o dalle stesse accreditati. Per richiedere la verifica periodica occorre formulare apposita domanda, redatta su modello predisposto dall’ufficio disponibile presso gli uffici dell’Associazione, nella quale l’interessato, indicando il luogo ove intende che la verificazione sia effettuata, identifica gli strumenti che sottopone al controllo. Qualora la richiesta sia formulata da un riparatore di strumenti metrici egli, identificandoli, deve altresì dichiarare che gli stessi non hanno subito modificazioni e mantengono i requisiti originari dichiarati dal fabbricante per l’ammissione a verifica metrica. A seguito di verifica verrà emessa fatturazione e i pagamenti debbono essere effettuati alla Camera di commercio I.A.A. Forlì-Cesena coordinate bancarie CASSA DEI RISPARMI DI FORLÌ E DELLA ROMAGNA SPA FILIALE N. 190 - SERVIZIO TESORERIA ENTI C.so della Repubblica 14 - 47100 FORLÌ C/C 074000004000 IBAN : IT25 S060 1013 2900 7400 0004 000 Continua a pagina 19 • • •


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 18

L’esito positivo della verificazione periodica è attestato mediante l’applicazione di una targhetta autoadesiva, distruttibile con la rimozione, indicante la data di scadenza della stessa. In caso di esito negativo è ammesso ricorso gerarchico al Segretario Generale della Camera di Commercio di competenza. La verificazione periodica, indipendentemente dalla scadenza della precedente, va richiesta anche a seguito di ogni ordine di aggiustamento o modifica o riparazione che dovesse rendersi necessaria sullo strumento. Gli utenti metrici sono soggetti all’obbligo di garantire il corretto funzionamento dei loro strumenti, conservando ogni documento a esso connesso e mantenere l’integrità della targhetta di verificazione nonché di ogni altro sigillo presente sullo strumento.

Professioni, arriva la tessera europea Una tessera europea per agevolare l’esercizio della professione in qualsiasi Stato membro dell’UE. Lo stabilisce la direttiva approvata dal Parlamento europeo per promuovere la mobilità professionale all’interno dell’Unione che prevede il rilascio di una tessera elettronica ai titolari di una qualifica professionale: tra cui medici, farmacisti e architetti. Le nuove norme, permetteranno ai professionisti che desiderano accelerare il riconoscimento delle loro qualifiche da parte di un altro Stato membro di optare per la tessera europea delle qualifiche professionali. Le tessere professionali saranno fornite dagli Stati membri d’origine, principalmente per brevi periodi di lavoro all’estero e dallo Stato membro ospitante nel caso in cui la pratica sia stata trasferita.

Il sistema si baserà sull’attuale sistema d’informazione del mercato interno tra le amministrazioni degli Stati membri. In questo modo, si accelererebbero i tempi di procedura e si faciliterebbe il processo di riconoscimento, poiché il titolare di una qualifica professionale potrebbe chiedere al proprio paese di origine di completare tutte le fasi preparatorie invece di dover far domanda presso il paese ospitante, come avviene attualmente.Qualora uno Stato membro ospitante non adotti una decisione entro il termine stabilito dalla direttiva, la tessera professionale europea si considererà rilasciata e sarà inviata automaticamente al titolare di una qualifica professionale. La direttiva approvata mira a prevenire che gli operatori sanitari - tra cui medici, infermieri, veterinari e specialisti di assistenza per l’infanzia - condannati per un crimine o sottoposti a grave azione disciplinare possano esercitare la professione in un altro Stato membro. Tutti gli Stati membri dell’UE dovrebbero essere informati di tali condanne o decisioni entro tre giorni. In base all’attuale direttiva sulle qualifiche professionali esistono circa 800 professioni regolamentate, di cui 7 automaticamente riconosciute in tutti i paesi membri. Per garantire maggiore trasparenza nel mercato dei servizi professionali, la Commissione svilupperà e terrà aggiornata una banca dati delle professioni regolamentate che sarà accessibile al pubblico. In essa saranno inserite le informazioni fornite dagli Stati membri, specificando le attività contemplate da ogni professione e dimostrando che i requisiti a esse correlati non siano discriminatori. Per esempio, attualmente i fioristi e i tassisti non risultano regolamentati in tutti gli Stati membri dell’UE. La nuova direttiva, adottata con 596 voti favorevoli, 37 contrari e 31 astensioni, dovrà ora essere approvata formalmente dagli Stati membri.

essere impresa • • • novembre 2013 • 19


notiziario tecnico collabora@confartigianato.fo.it Antiriciclaggio

Da gennaio 2014 nuova stretta sulle transazioni in contanti

L

o scorso 3 aprile il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha emesso il provvedimento “recante disposizioni attuative in materia di adeguata verifica della clientela ai sensi dell’art. 7, comma 2, del Decreto Legislativo 21 novembre 2007, n. 231”. Probabilmente, il fatto che l’entrata in vigore delle previsioni contenute in questo documento fosse posticipata al 1° gennaio 2014, ha contribuito a tenere lontane le attenzioni dei media (e quindi delle imprese) dai nuovi adempimenti a carico degli istituti di credito contro il riciclaggio e le attività di finanziamento del terrorismo. Il provvedimento costituisce attuazione diretta della normativa comunitaria e del decreto legislativo n. 231/2007. Si prevede, in particolare, che le banche, Poste Italiane, le S.i.m. (e gli altri soggetti indicati dalla norma), adottino una vera e propria profilatura della clientela attraverso un’attività costante di monitoraggio delle movimentazioni e di tutte le operazioni che il cliente effettua nell’ambito del rapporto con il proprio istituto di riferimento. Tra l’altro questo elenco di attività di controllo si aggiunge alla recente attivazione della nuova anagrafe bancaria a fini di controllo fiscale. Dal primo gennaio 2014, quindi, le banche e gli altri destinatari del provvedimento effettueranno un controllo costante sulle operazioni dei clienti, siano essi persone fisiche o giuridiche, adottando una serie di criteri di valutazione al fine di determi-

nare l’opportunità di segnalazioni antiriciclaggio al Ministero dell’Economia ovvero alla Guardia di Finanza. Per effettuare in maniera efficace i propri controlli, le banche saranno tenute ad interrogare il cliente che dovrà giustificare le proprie operazioni, indicare i soggetti coinvolti nelle transazioni e gli eventuali beneficiari, a prescindere dalla natura continuativa od occasionale dell’attività. Si segnala in particolare l’operatività attraverso banconote di grande taglio (euro 200 o euro 500), nel caso in cui vengano effettuate “operazioni di deposito, di prelievo, di pagamento o di qualsiasi altra operazione con utilizzo di banconote di grosso taglio (500 euro e 200 euro) per importi unitari superiori a 2.500 euro”. In queste circostanze la Banca d’Italia prevede che ove il cliente non giustifichi l’operazione svolta, gli istituti di credito “si astengono dall’effettuazione dell’operazione e/o dalla prosecuzione del rapporto continuativo già in essere e valutano se inviare una segnalazione di operazione sospetta.” In altre parole, in caso di operazioni in contanti per importo pari ad almeno 2.500,00 euro, effettuate con banconote di grosso taglio, le banche potranno valutare conseguenze che vanno dalla segnalazione all’Autorità sino alla chiusura del contratto bancario, con intuibili ricadute in ordine di gravità, su conti correnti, affidamenti e accesso al credito in generale, per aziende e persone fisiche. Si consiglia la lettura integrale del provvedimento che contiene una più ampia elencazione di operazioni assoggettabili a controllo: http://www. bancaditalia.it/vigilanza/normativa/norm_bi/disposizioni-vig/provv_110413 Avv. Alessandro Rocchi

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essere impresa • • • novembre 2013 • 21


movimenti Anap

Anap favorevole a una ristrutturazione della sanità pubblica

A

nap condivide lo scenario futuro prospettato dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in merito alla sanità pubblica, in linea con quanto l’Associazione va sostenendo da sempre anche se l’auspicio è che i programmi non restino buone intenzioni. Chiarisce il presidente di Anap Confartigianato Forlì Ernesto Partisani (nella foto) “è indi-

spensabile il convincimento anche degli altri attori istituzionali, le Regioni, il Governo e il Parlamento. Una volta che i programmi dovessero divenire realtà, sarebbe essenziale che nella fase operativa e, soprattutto, in quella di definizione dei nuovi modelli ci fosse il coinvolgimento delle Associazioni dei pensionati. Senza dimenticare la necessità di abbattere gli sprechi: dalle liste d’attesa ai macchinari molto costosi, utilizzati solo per poche ore al giorno, sino alla giungla degli appalti.” Proprio nella salvaguardia dei pensionati e delle fasce più deboli della società, Anap appoggia il Ministro nel sottolineare la necessità, in aggiunta al già deliberato mancato aumento dei

ticket, che sarebbe dovuto scattare dal 1° gennaio, di 2 miliardi (se verrà mantenuto il previsto andamento dei conti pubblici) da investire in infrastrutture, nell’adeguamento degli ospedali, nella tecnologia, nella sicurezza e per rendere più competitivo il Sud. Come è importante, altresì, l’attuazione di un sistema sostenibile che assicuri, a una popolazione sempre più anziana, cure appropriate e un’adeguata assistenza socio-sanitaria. Anap auspica che il Ministro attivi entro Natale, come promesso, il ‘Patto-Salute’ con la programmazione nazionale di best practices, che coinvolgano dagli ospedali al sistema farmaceutico, dalle cure 24 ore su 24, alla prevenzione, a partire da quella primaria.

Il Cupla interviene per difendere i pensionati “È necessario che al centro del dibattito politico non figurino soltanto l’economia, i lavoratori e le imprese, ma trovino spazio anche i pensionati”. Così il Cupla (Comitato Unitario Pensionati Lavoro Autonomo) sintetizza la propria posizione presentata in un documento per fare il punto sulle condizioni economiche e sociali dei pensionati e chiedere adeguate politiche d’intervento nei loro confronti. Le crescenti difficoltà che questa categoria di cittadini si trova ad affrontare sono aggravate da pesanti iniquità alle quali è indispensabile trovare una soluzione immediata. L’adeguamento delle pensioni al “reale” costo della vita, la cancellazione di un’immotivata discriminazione che esiste tra i pensionati ex lavoratori autonomi e gli altri pensionati sugli assegni familiari, il cumulo della pensione ai superstiti con altri redditi, sono solo alcuni dei temi contenuti nel documento e che a giudizio del Cupla, che associa complessivamente 2,5 milioni di iscritti in rappresentanza di 5 milioni di pensionati autono22 • novembre 2013 • • • essere impresa

mi - confermano una situazione di estrema preoccupazione sotto il profilo economico e rappresentano un allarmante segnale circa le ingiustificate disparità di trattamento di questa fascia della popolazione. Se poi si aggiungono i diversi trattamenti introdotti dalla riforma “Fornero” con riferimento alle lavoratrici autonome rispetto a quelle dipendenti del settore privato, circa i requisiti anagrafici per l’accesso alla pensione di vecchiaia, e, più in generale, alla mancata previsione del regime agevolato per il riconoscimento della pensione anticipata per gli autonomi, si ottiene il quadro esaustivo di una situazione già denunciata dal Cupla e sulla quale da troppo tempo si attendono risposte concrete. È importante che i governanti, i ministri e i politici capiscano che i pensionati, tutti insieme, con i propri valori, con le proprie identità e con le proprie certezze sono già oggi e lo saranno sempre più in futuro, una categoria forte e coesa e non soltanto una condizione sociale da non considerare.


Anap movimenti Indagine del Ministero della Salute

Italiani più longevi, ma mancano le risorse economiche

L’

Italia si conferma il Paese in cui si vive più a lungo in Europa, ma gli anziani, nonostante migliori l’aspettativa di vita, manifestano difficoltà crescenti, soprattutto dal punto di vista delle risorse economiche. È quanto emerge dal rapporto sugli ultra 64enni italiani, promosso dal Ministero della Salute e coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità - CNESPS. Circa il 60% degli intervistati dichiara di avere difficoltà economiche, il 20% vive da solo, il 51% riceve aiuto nelle attività principali della vita quotidiana. Il 9% della popolazione intervistata fuma e circa il 19% ha un consumo di

alcool considerabile a rischio. Il 38% dichiara di non essere stato vaccinato contro l’influenza nell’ultima stagione. Di particolare interesse il dato sulla

depressione, dichiarata come propria condizione dal 26% delle donne intervistate e dal 14% degli uomini. La depressione si associa al rischio di isolamento sociale e alla mancanza di attività fisica. Molte delle condizioni di rischio per la popolazione anziana si possono contrastare con adeguate attività di prevenzione o di cura, prevenendo opportunamente alcuni fattori di rischio e favorendo l’invecchiamento attivo. Il 75% degli intervistati dichiara facilità di accesso alla consulenza del medico di base, mentre tale proporzione diminuisce se riferita ai servizi della propria ASL (66%).

Legge di stabilità: no all’ennesimo attacco ai danni dei pensionati “È inaccettabile il blocco, anche se solo parziale, della rivalutazione delle pensioni tenendo anche conto che il loro potere d’acquisto già diminuisce ogni anno di circa il 3%”. Dura presa di posizione dell’Anap in merito

alla Legge di Stabilità approvata dal Governo, che penalizza coloro i quali, dopo una vita di lavoro, si trovano a dover lottare con una pensione sempre più risicata. Non è pensabile che i nostri politici siano sordi alle

Costi standard in sanità Anap interviene sull’introduzione dei costi standard nella Sanità, al momento in fase sperimentale e che verranno attuati in modo definitivo a partire dal 2014. L’eliminazione degli sprechi è una pratica indispensabile e più volte richiesta da Anap, tuttavia il timore è che a pagarne le conseguenze possano essere, ancora una volta, i cittadini e, in modo particolare, gli anziani, che sono per alcuni aspetti più vulnerabili. Se, da una parte, i costi standard rientrano nel Patto per la Salute che sarà siglato tra Governo e Regioni introducendo significativi risvolti positivi, come la disponibilità dei medici di famiglia 24 ore al giorno, altre decisioni appaiono decisamente discutibili basti pensare la riduzione dei posti letto e la chiusura o la riconversione dei piccoli ospedali. Alla luce dell’assetto che presto si configurerà, Anap ritiene prioritaria la promozione di una maggiore integrazione tra servizi sanitari e servizi sociali.

grida d’allarme che provengono da milioni di pensionati che non sanno più come e dove ridurre le proprie spese. Al Parlamento ribadiremo il nostro punto di vista e, al tempo stesso, daremo indicazioni su cosa serve, a nostro avviso, per migliorare la situazione del Paese: dalle riforme strutturali ai tagli agli Enti inutili, fino alla vendita del patrimonio pubblico non utilizzato; e la lista, ovviamente, potrebbe continuare. “Occorrerebbe - concludono i vertici di Anap - un po’ di buon senso, di equità e, soprattutto, di coraggio che, probabilmente, è ciò che manca alle Istituzioni in questo periodo di crisi economica che il Paese sta attraversando”.

essere impresa • • • novembre 2013 • 23


movimenti donne impresa Donne che resistono

Le donne imprenditrici e la crisi In Emilia Romagna le donne imprenditrici sono 144.261, pari al 16,6% del totale delle occupate, dato aggiornato al primo trimestre 2013, con un calo del -1,7% sullo stesso periodo del 2012, un risultato migliore della media nazionale in calo del -2,4%

C

inque anni di crisi hanno lasciato il segno sugli imprenditori italiani: tra il 2008 e il 2013 sono diminuiti di 511.000 unità, pari all’8,4% in meno. Meglio è andata per le imprese in rosa, che hanno reagito meglio dei colleghi maschi ai colpi della congiuntura negativa. Negli ultimi 5 anni, il numero delle lavoratrici indipendenti italiane (imprenditrici, lavoratrici autonome, libere professioniste) è diminuito di 123.000 unità, pari al 6,7% in meno. Un calo inferiore a quello registrato dalla componente maschile del lavoro indipendente che, dal 2008 al 2013, è diminuita del 9,1%, con una perdita di 387.900 unità. A reagire alle difficoltà di questi anni sono state soprattutto le donne alla guida di aziende con dipendenti che, tra il 2008 e il 2013, sono addirittura aumentate di 28.900 unità, pari all’8% in più. La fotografia dell’imprenditoria in rosa e del suo ruolo nell’economia italiana è stata scattata dall’Osservatorio sull’imprenditoria femminile realizzato dall’Ufficio studi di Confartigianato ed è stata presentata alla 15° Convention di Donne Impresa Confartigianato, il Movimento che rappresenta 365.000 imprenditrici artigiane, organizzata a Roma il 21 e 22 ottobre scorsi. Le donne che lavorano in proprio nel nostro Paese sono 1.719.000, rappresentano il 30,8% del totale dei lavoratori indipendenti attivi in Italia e il 18,4% del totale dell’occupazione femminile. E tra le fila dell’esercito delle attività autonome rosa spiccano 364.942 imprenditrici alla guida di imprese artigiane. La propensione imprenditoriale delle italiane fa guadagnare al nostro Paese il primato 24 • novembre 2013 • • • essere impresa

in Europa per il maggior numero di attività autonome guidate da donne. Ci seguono la Germania, con 1.373.400 imprenditrici, e il Regno Unito (1.264.400). A livello regionale, il record per il maggior numero di lavoratrici indipendenti, pari a 305.720, appartiene alla Lombardia. Secondo posto al Lazio (172.459) e terza posizione per la Toscana (154.152). “I dati del nostro Osservatorio - ha messo in luce Edgarda Fiorini, Presidente di Donne Impresa Confartigianato (nella foto con la presidente del movimento forlivese Patrizia Carpi) - dimostrano che fare impresa è sempre più un mestiere da donne. Siamo in presenza di una imprenditoria femminile che va incoraggiata. Al pari dei nostri colleghi abbiamo bisogno di interventi che ci liberino dai troppi vincoli e costi che soffocano le iniziative imprenditoriali. E vogliamo contare su un welfare che permetta alle donne di conciliare lavoro e famiglia e di esprimere nell’impresa le nostre potenzialità”. A questo proposito, la Presidente Fiorini ha sollecitato la riattivazione, da parte del Governo, del Tavolo dell’Imprenditoria Femminile con la rappresentanza delle associazioni imprenditoriali. Ed ha chiesto di rendere finalmente fruibili i 20 milioni di euro destinati con un decreto dello scorso marzo alla sezione speciale del Fondo centrale di garanzia dedicato alle imprese femminili. “Quei 20 milioni - ha detto - sono importanti per le donne che vogliono fare impresa e che hanno maggiori difficoltà di accesso al credito rispetto ai colleghi maschi”. La Presidente di Donne Impresa Confartigianato ha poi proposto una nuova edizione della legge 215 per l’imprenditoria femminile che ha consentito la nascita di oltre 70.000 aziende guidate da donne e ha permesso un incremento occupazionale di oltre 90.000 unità.


donne impresa movimenti Rapporto di Confartigianato sull’imprenditoria femminile

Welfare per la famiglia: maglia nera all’Italia

L’

Italia non è un Paese per mamme che lavorano, siano esse dipendenti o autonome: a tenere distanti le donne dal mondo del lavoro è anche il basso investimento nei servizi di welfare che dovrebbero favorire la conciliazione tra attività professionali e cura della famiglia. La spesa pubblica per aiutare le donne a far nascere e crescere i figli è pari a 20,3 miliardi, equivalente all’1,3% del Pil e inferiore del 39,3% rispetto alla media dei 27 Paesi Ue. Il dato emerge dall’Osservatorio sull’imprenditoria femminile curato dall’Ufficio studi di Confartigianato. L’analisi rivela, in particolare, che in Italia la spesa pubblica per le prestazioni a favore delle nascite è pari a 3,1 miliardi, inferiore del 26,6% rispetto alla media europea, quella a sostegno della crescita dei bambini è di 2,8 miliardi, più bassa del 51,2% rispetto alla media Ue, e quella a favore dei giovani under 18 è di 6,6 miliardi, inferiore del 51,5% rispetto all’Ue. Crisi economica e qualità dei servizi pubblici per la famiglia influenzano la natalità: infatti, al gap Italia-Ue per gli investimenti nel welfare familiare si accompagna un costante calo delle nascite diminuite tra il 2008 e il 2001 del 7,3%. La diminuzione delle nascite si accompagna al diminuito utilizzo di alcuni strumenti di welfare a sostegno della maternità e della conciliazione lavoro-famiglia: congedo obbligatorio retribuito di maternità, congedo parentale, assegno di maternità dello Stato e dei Comuni, assegno al nucleo familiare. In particolare il congedo obbligatorio retribuito di maternità che spetta alla lavoratrice madre, dipendente o autonoma, nel 2012 ha visto un calo del 6,8% degli utilizzatori rispetto al 2011. Nel dettaglio, la diminuzione è stata del 5,6% per le dipendenti, mentre è crollata del 17,6% per le la-

voratrici autonome e del 18,6% per le artigiane. Stessa sorte per il congedo parentale, i cui utilizzatori sono diminuiti sono diminuiti del 4,9% tra il 2011 e il 2012. Per quanto riguarda poi l’assegno di maternità dello Stato e dei Comuni, il calo dei beneficiari è stato del 4%. Segno negativo anche per l’assegno al nucleo familiare i cui beneficiari sono diminuiti dello 0,9% tra il 2011 e il 2012. L’Osservatorio di Confartigianato ha preso in esame anche la qualità di alcuni servizi pubblici utili per le donne che devono conciliare lavoro, famiglia e maternità. A cominciare dai servizi comunali per l’infanzia (asilo nido, micronidi o servizi integrativi e innovativi) utilizzati soltanto dal 14% dei bambini sotto i 3 anni. Non va meglio per la quota di posti letto nei presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari che sono, in media nazionale, pari a 7 ogni 1.000 abitanti. Molto bassa anche la percentuale degli anziani over 65 che utilizzano il servizio di assistenza domiciliare integrata (ADI): appena il 4,1%. Il welfare italiano non aiuta l’occupazione femminile. Secondo l’Osservatorio di Confartigianato, quantità e qualità della spesa pubblica per la famiglia influenzano la partecipazione al mercato del lavoro: in Italia quasi 1 donna su 2 (46,5%) è inattiva. Con differenze molto marcate tra Nord e Sud: se infatti a Bolzano il tasso di inattività femminile è pari al 31,9%, in Campania tocca il record negativo del 64,4%. Eppure, malgrado il contesto così problematico per il lavoro femminile, l’Italia mantiene la leadership in Europa per il maggior numero di imprenditrici e lavoratrici autonome: 1.524.600, pari al 16,3% delle donne occupate nel nostro Paese, rispetto alla media europea del 10,3%. In particolare le imprenditrici artigiane sono 364.895.

essere impresa • • • novembre 2013 • 25


movimenti giovani imprenditori

ASSEMBLEA 2013

...e dopo?

Come approcciarsi al mondo del lavoro Situazione, contesto, prospettive, opportunità, idee, progetti

Sabato 30 novembre 2013 - ore 10.00 DESCRIZIONE Per la prima volta nella storia del nostro paese, la disoccupazione giovanile fra gli under 24 anni ha superato il 40% pari a 667 mila persone in cerca di lavoro. Non c’è dubbio che a determinare questa situazione abbia contribuito pesantemente la crisi economica tuttavia è naturale chiedersi se sia stato fatto il possibile per agevolare l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e per aumentare le opportunità occupazionali, facilitando la ricerca di figure professionali da parte delle aziende. I Giovani Imprenditori di Confartigianato Forlì con questa iniziativa offrono alcune argomentazioni utili per stimolare il dibattito, individuando quali profili professionali siano oggi richiesti dalle imprese.

PROGRAMMA ore 10.10 Saluto e introduzione Eliana Fiorini Dirigente Scolastico I.T.I.S. “G. Marconi” Forlì ore 10.20 Il mercato del lavoro: la fotografia locale, il panorama nazionale, le prospettive Alberto Zambianchi Presidente Camera di Commercio Forlì Cesena ore 10.50 Valori e riferimenti per la creazione di una giusta cultura del lavoro Giorgio Grazioso Presidente Confartigianato di Forlì Federimprese ore 11.20 Dibattito ore 11.45 Presentazione progetto e conclusioni Fabrizio Giovannini Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Confartigianato di Forlì Federimprese

In collaborazione con:

Con il contributo di:

I.T.I.S. G. Marconi - Aula Magna - Viale della Libertà 14 - Forlì 26 • novembre 2013 • • • essere impresa


giovani imprenditori movimenti Assemblea 2013

Giovani e lavoro: binomio impossibile?

I

l mercato del lavoro sta attraversando una delle fasi più difficili dal secondo dopoguerra del ventesimo secolo, la combinazione con la crisi fiscale dello Stato diminuisce l’efficacia delle politiche del lavoro: la ricerca dell’equilibrio del bilancio pubblico richiede non soltanto un elevato prelievo fiscale sul costo del lavoro ma rende anche più incerta la spesa a sostegno dell’occupazione. Le condizioni del mercato del lavoro giovanile sono drammatiche. Spiega Paolo Gabelli responsabile del movimento Giovani Imprenditori (nella foto) “la sfida è straordinaria, anche in una prospettiva di lungo termine: il basso ritmo di crescita dell’economia italiana allontana il recupero dei livelli occupazionali pre-crisi. Il secondo ciclo recessivo 2012-2013, dopo la grande recessione 2008-2009, ha

effetti devastanti sul mercato del lavoro. Come messo in evidenza da uno studio di Confartigianato rispetto al 2008 gli occupati nello stesso periodo del 2013 - al netto della stagionalità - registrano una diminuzione di 961.300 unità, equivalente a una diminuzione del 4,1%: in questi 60 mesi il ritmo della caduta è stato di 526 occupati in meno al giorno. L’onda lunga delle due recessioni ha generato un eccesso di offerta senza precedenti. In presenza della combinazione di una domanda di lavoro in contrazione e una maggiore offerta nei primi cinque mesi del 2013 il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 12% e aumenta di 1,5 punti percentuali nei dodici mesi”. Per quanto riguarda i disoccupati, il 2013 si è aperto con il superamento dei 3 milioni di unità: non era mai accaduto dall’inizio delle rilevazioni. L’ultimo dato di aprile registra 3.083.500 disoccupati che in anno crescono di 373.000 unità, pari al 13,8% in più. Conseguentemente rispetto al minimo pre crisi di 1.432.900 disoccupati datato ad aprile 2007, esattamente 6 anni prima, le persone in cerca di occupazione in Italia sono più che raddoppiate, salendo di 1.650.600 unità, pari al 115,2% in più. Tra i giovani fino a 24 anni le persone in cerca di lavoro sono 656.000 e rappresenta-

no il 10,9% della popolazione in questa fascia d’età. Il loro tasso di disoccupazione, dato dal rapporto tra coloro che cercano lavoro e l’intera forza lavoro (occupati e chi è in cerca di lavoro), ha superato per la prima volta il 40% nel mese di marzo dell’anno (40,3%): ad aprile arriva al 40,5% e sale di 5,9 punti in un anno. L’incremento del tasso di disoccupazione giovanile è di intensità più che doppia rispetto al peggiore risultato del trentennio precedente alla Grande crisi che si registrò nel 1984, quando il tasso salì di 2,5 punti in un anno. In cinque anni l’occupazione degli under 35 è scesa del 23,7% mentre, all’opposto, gli occupati più anziani, over 55, sono aumentati in modo considerevole, addirittura del 27,5%. Il progressivo invecchiamento delle coorti più giovani e il restringimento dei percorsi di uscita verso la pensione hanno contribuito allo spiazzamento dell’occupazione più giovane. Conclude Gabelli “di fronte a un quadro così complesso i Giovani Imprenditori di Confartigianato Forlì hanno organizzato un incontro coi ragazzi dell’Istituto Tecnico Industriale Statale per promuovere una riflessione sul rapporto tra scuola e mercato del lavoro, per favorire l’inserimento delle nuove leve nel mondo produttivo”.

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categorie e mercato edilizia Vittoria sindacale di Confartigianato Costruzioni

Prorogati gli incentivi per rilanciare l’economia Importante vittoria sindacale della Confederazione nazionale. Confartigianato Costruzioni ha fortemente caldeggiato la proroga degli incentivi nel comparto edile, il cui accoglimento risponde a numerosi obiettivi, dal rilancio delle imprese delle costruzioni, alla riqualificazione del patrimonio immobiliare, alla valorizzazione del risparmio energetico e della difesa dell’ambiente, all’emersione di attività irregolari. Confartigianato Costruzioni esprime un giudizio positivo sulle misure contenute nella Legge di stabilità che prorogano al 2015 gli incentivi per le ristrutturazioni e l’efficienza energetica in edilizia, per l’acquisto di mobili e gli interventi antisismici. La proroga delle misure per il sistema casa assume un particolare rilievo per sostenere le imprese anche nel corso del prossimo anno, quello che può essere considerato come di svolta per il settore delle costruzioni che, non va dimenticato, ha anche un potente effettoleva per il rilancio di molte attività economiche dell’indotto. Secondo Confartigianato, uno dei principali effetti degli incentivi per le ristrutturazioni edili e il risparmio energetico sarà la creazione di quasi 14mila posti di lavoro nel settore costruzioni. Del resto, le rilevazioni effettuate dall’ufficio studi dell’Associazione indicano che sono 2 milioni i proprietari di immobili orientati a effettuare nei prossimi 12 mesi un intervento di manutenzione, e grazie alle misure del Governo,

28 • novembre 2013 • • • essere impresa

il loro numero è aumentato del 22,2% rispetto a luglio dello scorso anno. In crescita anche la spesa per ristrutturazioni e riqualificazione energetica che, prevede Confartigianato, nel secondo semestre di quest’anno aumenterà di 1.565 milioni, pari al +26%, di cui 1.065 milioni per ristrutturazioni edili e 500 milioni per risparmio energetico. Gli incentivi fiscali hanno già mostrato in passato il loro effetto benefico sull’edilizia: Confartigianato rivela, infatti, che nel 2011 le detrazioni sono state utilizzate da 6.752.644 contribuenti italiani per una cifra di 3.595 milioni e hanno inciso per il 4,2% del valore aggiunto del settore costruzioni. La spesa complessiva effettuata nel 2011 per interventi di ristrutturazione ammonta a 12 miliardi di cui 3,5 miliardi (29,1%) per il risparmio energetico e 8,5 miliardi (70,9%) per il recupero del patrimonio edilizio. Tale spesa rappresenta il 5,8% del valore del fatturato nel settore delle costruzioni e il 13,9% del valore aggiunto.


categorie e mercato Professioni sanitarie riabilitative

Estetica e acconciatura

Riconoscimento dei titoli

Comune di Forlì orario per festività 2013

Con la presente si ricorda agli associati operanti nel settore delle professioni sanitarie che possono essere presentate le domande per il riconoscimento dell’equivalenza dei titoli (attestati, corsi di formazione e altri seguiti da esperienza lavorativa) del pregresso ordinamento, ai titoli universitari delle Professioni Sanitarie (come previsto dal decreto legislativo n. 502/1992). Possono presentare domanda esclusivamente coloro che hanno frequentato e concluso un corso di formazione autorizzato dalla Provincia e svolto nel proprio territorio. Devono aver conseguito il titolo entro il 17 marzo 1999 e il relativo corso formativo deve aver avuto inizio entro il 31 dicembre 1995.

Secondo quanto stabilito dal regolamento del Comune di Forlì, le attività di estetica e acconciatura, nelle giornate del 25, 26 dicembre 2013 e 1 gennaio 2014 dovranno rispettare la chiusura. Facoltativa la giornata dell’8 dicembre, sempre nel mese di dicembre è data la possibilità di apertura per tutte le domeniche fino al 5 gennaio 2014 compreso, eventuali aperture sono da indicare nell’orario di lavoro esposto. Per ulteriori informazioni, contattare la responsabile di categoria Fabiola Foschi al numero 0543.452844.

La domanda riguarda, in questa fase, le professioni sanitarie riabilitative podologo, fisioterapista e massofisioterapista, logopedista, ortottistaassistente in oftalmologia, terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, tecnico dell’educazione e riabilitazione psichiatrica e psicosociale, terapista occupazionale, educatore professionale. I termini per la presentazione delle domande scadranno il 22 dicembre 2013, coloro i quali ritengano di poter rientrare nella casistica sopra riportata e volessero chiarimenti in merito, possono rivolgersi entro il prossimo 30 novembre agli uffici di Confartigianato Forlì e sedi zonali per verificare ogni posizione individuale e per predisporre la domanda.

Odontotecnici

Offerta OMEC sulle attrezzature per laboratori Confartigianato ha siglato un accordo con OMEC (Officine Meccaniche Elettriche Carnevale), azienda leader nel settore della costruzione di attrezzature per laboratori odontotecnici. La proposta, particolarmente interessante e vantaggiosa, prevede per gli odontotecnici iscritti all’Associazione uno sconto incondizionato del 40% sui prezzi di listino al pubblico, a eccezione della saldatrice laser, in tutte le sue versioni, per la quale lo sconto sarà del 10% + 5%. Tutte le attrezzature della gamma OMEC sono esposte presso la sede dell’azienda sita a Muggio’

(MB) in Via dell’Artigianato, 3/5 e possono essere testate, previo appuntamento, o durante le giornate tecnologiche organizzate ad hoc dall’azienda. Si precisa che, per usufruire delle suesposte agevolazioni, è necessario che gli interessati dimostrino di essere soci di Confartigianato attraverso l’esibizione della tessera di adesione oppure della lettera rilasciata dagli uffici dell’Associazione comprovante l’appartenenza alla Confederazione. Per qualsiasi ulteriore informazione è possibile contattare l’Ufficio Commerciale ed Export Omec allo 039 793740. essere impresa • • • novembre 2013 • 29


categorie e mercato internazionalizzazione Vittoria per lo stile italiano

Il Parlamento europeo approva le nuove norme su ‘made in’ È stata raggiunta una tappa storica per le imprese italiane e per la tutela dell’origine dei prodotti made in Italy. Confartigianato plaude all’approvazione, da parte della Commissione Mercato interno e Protezione dei Consumatori del Parlamento europeo, dell’obbligo di indicazione di origine controllata contenuto nella proposta di Regolamento sulla sicurezza dei prodotti. In pratica, si definiscono nuove disposizioni in materia di ‘made in’ per garantire la piena tracciabilità del prodotto, come già avviene nei principali Paesi aderenti al WTO (per esempio negli Stati Uniti, in Giappone, Canada e Corea). In base alle disposizioni approvate a Bruxelles, tutti i prodotti dovranno quindi presentare il marchio ‘made in’ sulla propria etichetta per essere immessi nel mercato. Confartigianato evidenzia il ruolo di Antonio Tajani in seno alla Commissione Ue per garantire l’indicazione dell’origine dei prodotti nonché il sostegno da parte degli Europarlamentari italiani, grazie ai quali sono stati colti molteplici obiettivi: valorizzare il patrimonio manifatturiero dell’artigianato e

dell’impresa diffusa, difendere il diritto dei consumatori a una corretta informazione sull’origine dei beni acquistati, combattere il fenomeno della contraffazione. Confartigianato si batte da sempre per una chiara e univoca identificazione dell’origine dei prodotti e delle lavorazioni, perché il mondo cerca il Made in Italy e i consumatori sono disposti a pagare un premium price pur di avere un prodotto fatto in Italia, a regola d’arte. Con il provvedimento anche i Governi nazionali dovranno fare la propria parte e per questo la Confederazione auspica che il Governo Letta si impegni per difendere e valorizzare il ‘modello Italia’. Con una piena attuazione della sua difesa. Un’informazione più dettagliata e una maggiore trasparenza sull’origine delle merci possono contribuire a rilanciare produzione e consumi. In base a una ricerca dell’Ufficio studi di Confartigianato condotta su dati Eurobarometro risulta che un cittadino europeo su tre, vale a dire 130 milioni di persone nella Ue, sceglie cosa acquistare sulla base dell’origine dei prodotti riportati in etichetta. In Italia l’attenzione all’origine dei prodotti riguarda 25 milioni di persone.

Aperte le iscrizioni per la partecipazione alla Collettiva Italiana organizzata da ICE a Maison&Objet 24 - 28 gennaio 2014, Parc des Expositions di Paris Nord Villepinte tro, porcellana, argento, metallo, legno e cuoio. Saranno realizzati stand aziendali dove è previsto un ambiente espositivo e uno spazio per le contrattazioni

Sono aperte le adesioni, per le imprese italiane, alla prossima edizione di Maison & Objet, che si svolgerà dal 24 al 28 gennaio 2014 presso il Parc des Expositions di Paris Villepinte. L’ICE -Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, con la collaborazione di Confartigianato Imprese, organizza tre aree espositive:  Hall 3 - “La Table” - prodotti per la tavola. Le aziende avranno a disposizione una zona di presentazione collettiva dei loro prodotti e un proprio spazio espositivo predisposto anche per le contrattazioni  Hall 4 - “Côté Déco” - accessori decorativi per la casa, complementi d’arredo in ceramica, ve30 • novembre 2013 • • • essere impresa

 Hall 8 - “Now!” - mobili, illuminazione, tappeti, accessori, oggetti contemporanei connotati dall’innovazione e dalla ricerca di contenuti altamente creativi e di design, destinati a una clientela di alta gamma. Gli imprenditori interessati possono contattare la Direzione Artistica Artex:

Tiziana Burrini - t.burrini@artex.firenze.it

Attilio La Pietra - a.lapietra@artex.firenze.it

Per ulteriori informazioni è possibile contattare Fabiola Foschi allo 0543 452844.


internazionalizzazione categorie e mercato Un mercato ricco di opportunità

L’agroindustria regionale alla conquista della Polonia Debutta un nuovo progetto per la creazione delle condizioni per l’apertura di un ufficio vendite e di una solida base commerciale in Polonia, attraverso una strategia di ingresso che possa creare un clima di affidabilità e continuità nell’offerta di prodotti di qualità (food & beverage) a vantaggio delle imprese emiliano-romagnole coinvolte e dei portatori d’interesse in Polonia, con prevalenza delle logiche di dialogo tra operatori. Il progetto si articolerà in fasi dall’analisi della domanda (mercato polacco) e raccolta del materiale promozionale già disponibile, all’organizzazione di seminari informativi e di approfondimento per le imprese: presentazione kit dei servizi offerti (informazioni, contatti con operatori, logistica, incontri B2B, etc.), dalla mappatura dell’offerta (check up aziendale delle imprese interessate a partecipare al progetto) alla strategia di promozione e piano di marketing dell’iniziativa per raccontare il territorio

e i suoi prodotti (prodotti agroalimentari ed offerta turistica relazionata). Sarà realizzata inoltre la promozione di percorsi di incoming in Emilia Romagna:  accoglienza delegazioni straniere in visita e posizionamento offerta territoriale emilianoromagnola presso tour operator specializzati operanti sul mercato polacco;  incontri B2B in Polonia: missioni delle imprese nel paese target per presentare l’offerta al mondo professionale della distribuzione in Polonia;  costumer satisfaction e incontro finale di valutazione e follow-up con imprese italiane e partner polacchi. Alle imprese che aderiranno formalmente al progetto verrà richiesta una quota a titolo di cofinanziamento, a copertura del costo del “kit di servizi” offerto dal progetto.

Il servizio per le aziende che operano nei mercati esteri L’ufficio internazionalizzazione di Confartigianato Forlì è a disposizione di tutte le aziende che commerciano o hanno intenzione di avviare collaborazioni coi mercati esteri. Un servizio di consulenza e supporto aziendale per coadiuvare gli associati a orientarsi tra le molteplici opportunità fieristiche e di apertura di nuovi mercati. Attraverso la conoscenza della realtà aziendale, i consulenti di Confartigianato potranno individuare le migliori opportunità a disposizione dell’imprenditore per avviare o incrementare le relazioni con l’estero. Fabiola Foschi referente del servizio è a disposizione delle aziende per ricercare le opportunità maggiormente indicate e a misura d’impresa.

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Forlì Via Oriani, 1 • Tel 0543 452811 • Fax 0543 452852 www.confartigianato.fo.it Castrocaro Terme e Terra del Sole • Piazza Mazzini, 11 Castrocaro • Tel 0543 452950 • Fax 0543 766742 Civitella di Romagna • Piazza Matteotti, 6 • Tel 0543 452980 • Fax 0543 983733 Dovadola • Via Ranieri Biscia, 13 • Tel 0543 452950 • Fax 0543 766742 Forlimpopoli e Bertinoro • Via Montegrappa, 5 Forlimpopoli • Tel 0543 452937 • Fax 0543 742750 Galeata • Via IV Novembre, 9/B • Tel 0543 981240 • Fax 0543 981240 Meldola • Viale Roma, 172 • Tel 0543 452910 • Fax 0543 490568 Modigliana • Corso Garibaldi, 67 • Tel 0543 452960 • Fax 0546 940285 Predappio • Via Roma, 100/B • Tel 0543 452921 • Fax 0543 921584 Premilcuore • Piazza Caduti, 3 • Tel 0543 452920 • Fax 0543 921584 Rocca San Casciano • Piazza Garibaldi, 53 • Tel 0543 452970 • Fax 0543 960068 Santa Sofia • Via Giovannetti, 6 • Tel 0543 452980 • Fax 0543 970170 Tredozio • Via XX Settembre - angolo Vicolo Biscanto, 1 • Tel 0546 943493 • Fax 0546 943493


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