FARE n. 42 - DICEMBRE 2018

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premio estense

Aquila d’oro 2018 a Federica Angeli di Generoso Verrusio

È

Federica Angeli la vincitrice della cinquantaquattresima edizione del Premio Estense, il riconoscimento promosso da Confindustria Emilia che dal 1965 premia l’eccellenza del giornalismo italiano. Il suo “A mano disarmata. Cronaca di millesettecento giorni sotto scorta”, edito da Baldini&Castoldi, una documentata ricostruzione della storia giudiziaria di cui la cronista è suo malgrado protagonista, ha messo d’accordo la giuria tecnica presieduta da Guido Gentili, direttore editoriale del Gruppo 24 Ore, e composta da Tiziana Ferrario, Paolo Giacomin, Giordano Bruno Guerri, Alberto Faustini, Laura Laurenzi, Gianni Riotta, Alessandra Sardoni e Luca Traini, e quella popolare composta da 40 lettori ferraresi. Alla quarta votazione, con 25 preferenze, ha avuto la meglio sugli altri finalisti Ezio Mauro, Enrico Franceschini ed Ernesto Galli della Loggia. Dopo le votazioni del mattino, avvenute a Palazzo Roverella, Federica Angeli è stata premiata ufficialmente nel pomeriggio di sabato 29 settembre al Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara. A consegnarle l’Aquila d’oro il presidente della Fondazione Premio Estense nonché vicepresidente di Confindustria Emilia, Riccardo Maiarelli, alla presenza del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. Durante la cerimonia di premiazione un momento toccante è stato riservato al ricordo di un grande amico del premio ferrarese, Folco Quilici, il documentarista scomparso lo scorso febbraio. “Alzare la testa e cambiare in meglio è possibile. Basta solo scegliere nella vita da quale parte si vuole stare e da quale parte afferrare la medaglia della vita. Il coraggio e la paura sono due facce della stessa medaglia. No, non vince in eterno la mafia”, ha commentato a caldo e visibilmente emozionata

la cronista di Repubblica. L’inizio della fine di una vita normale e tranquilla, per Federica Angeli, comincia nel 2013 quando dal balcone di casa sua, a Ostia, alle porte di Roma, assiste a un crimine. Due spari nella notte, e il boss del quartiere in cui anche lei è nata e cresciuta che le intima di richiudere le finestre e farsi i fatti suoi. Se i vicini rientrano obbedienti e impauriti, lei decide di denunciare ciò che ha visto. Dal giorno dopo la sua vita è stravolta: per la sua incolumità le viene assegnata una scorta. Da questo momento, armata di una penna e di un taccuino, comincia la sua personalissima battaglia contro la mafia di Ostia, anticipando, di fatto, sulle colonne del quotidiano di Largo Fochetti, l’inchiesta di Mafia Capitale sul “mondo di mezzo”, e su quell’insopportabile puzzo del compromesso morale di certi ambienti malavitosi così tristemente noti all’Italia repubblicana degli ultimi cinquant’anni. Dal suo libro, ha modo di confermare direttamente Federica Angeli, verrà tratto un lungometraggio Rai per la regia di Claudio Bonivento con l’attrice Claudia Gerini che vestirà i panni della giornalista. “Non sarà un film come Suburra o Gomorra. La vicenda verrà raccontata ponendo l’accento sull’introspezione, sarà una storia famigliare, rappresenterà l’angoscia quotidiana mia, di mio marito e dei miei figli. Il clan Spada apparirà poco, quanto basta per delineare il contesto di prepotenza e omertà”, ha evidenziato Federica Angeli. “Il libro ha il merito indiscutibile di aver scoperchiato un verminaio che nemmeno tanti romani conoscevano”, ha ricordato la giornalista Rai Tiziana Ferrario, che nella giuria tecnica con il suo voto ha contribuito alla vittoria di Federica Angeli. “Con questo successo mi auguro di dimostrare che la speranza per un mondo più giusto è di tutti. Se ce l’ho fatta io, moglie, donna e mamma di tre figli, ce la può fare

Sopra: Federica Angeli con l'Aquila d'Oro 2018 Sotto: Franco di Mare con la riproduzione della Colubrina “La Regina“ del riconoscimento Gianni Granzotto

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