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Un nuovo progetto imprenditoriale per la valorizzazione delle nostre montagne

“Un nuovo progetto imprenditoriale per la valorizzazione delle nostre montagne”

È ufficiale la nuova gestione triennale del Corno alle Scale di Lizzano in Belvedere, frutto di uno sforzo congiunto dell’imprenditoria locale. Marco Palmieri, presidente e CEO di Piquadro racconta il progetto di rilancio del comprensorio sciistico.

Dott. Palmieri, la nuova gestione degli impianti del Corno alle Scale è il frutto di uno sforzo congiunto da parte di un gruppo di imprenditori del nostro Appennino. Cosa vi ha spinti a partecipare al bando?

La passione per la nostra terra, il senso di riconoscenza e la responsabilità sociale. La montagna non deve spopolarsi, i ragazzi devono progettare la loro vita lì, non dovrebbero essere obbligati ad andarsene per avere un futuro, solo perché dove sono nati non possono lavorare.

Tra i principi che orienteranno il vostro operato, la valorizzazione di un turismo sostenibile. Quali sono i progetti per il futuro?

La sostenibilità ambientale guiderà ogni nostra scelta, ogni cosa che faremo avrà un inevitabile impatto ambientale. Dovremmo trovare un equilibrio tra far fruire l’ambiente senza deturparlo, meglio ancora contribuire a far crescere una sensibilità ambientale. Come prima cosa ci stiamo confrontando con chi di montagna e di ambiente ne sa più di noi: associazioni ambientaliste, appassionati di montagna, guide, soccorso alpino. Sarà una nostra sfida coniugare le esigenze di chi vive e lavora in montagna, il turismo e l’ambiente. La prima cosa sulla quale abbiamo investito è stato potenziare il sistema di innevamento artificiale. Mai scelta è stata meno tempestiva: abbiamo due metri di neve e impianti chiusi. Stiamo progettando l’estate in quanto riteniamo possa valere, in termini di presenze, almeno quanto l’inverno. L’accoglienza nella stazione in generale verrà migliorata con la ristorazione e attività come la mountain bike, le camminate, la disponibilità di guide. Vogliamo collaborare con la comunità locale per costruire un’offerta ampia e strutturata.

Nell’incertezza sull’apertura degli impianti sciistici determinata dall’emergenza sanitaria, sarà senz’altro importante, nei mesi a venire, garantire il rispetto di tutte le normative di sicurezza. Quali soluzioni avete individuato?

Speriamo innanzi tutto di aprire, e se lo faremo, sarà in sicurezza. Il Corno non ha cabinovie e questo aiuta la sicurezza. Stiamo anche sperimentando un sistema di contact tracing basato sui passaggi ai tornelli degli impianti di risalita (tutto sviluppato in casa) e un sistema digitale per la vendita degli skipass per evitare code.

La scelta di mettersi in gioco per il rilancio della stazione sciistica del Corno deriva certamente da un forte legame con il territorio, espresso anche negli ultimi mesi, nel primo periodo di emergenza sanitaria, con la donazione di respiratori e altra attrezzatura sanitaria all’ospedale di Porretta Terme e di computer portatili con relativa connessione wireless a 70 famiglie di Gaggio Montano e Alto Reno Terme, per permettere ai ragazzi di partecipare alle attività didattiche a distanza. Come è nata quest’ultima idea?

Queste iniziative e altre simili, che gestiamo con mia moglie Beatrice e con i miei figli, fanno parte dei progetti di sostenibilità sociale di Piquadro. Sostenere famiglie che non avevano un computer in casa, donandoglielo per permettere la didattica a distanza, è un modo tangibile per promuovere la crescita sociale tramite la formazione e cercare di ridurre le “distanze” che il Covid ha aumentato. Purtroppo, anche questo è uno degli effetti meno visibili e di lungo termine di ciò che ci sta capitando. fare 83

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