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Zobele Group: la sicurezza da una visione “globale

Un comitato di coordinamento centrale gestisce quotidianamente l’emergenza in tutti i siti del Gruppo. I dipendenti: “Qui ci sentiamo più sicuri che a casa”.

RADICI profonde nel territorio locale e ramificazioni estese in tutto il mondo: questa condizione, che è tipica di ogni multinazionale, consente al Gruppo Zobele di sviluppare una visione aziendale di largo respiro. Tutto ciò si traduce non solo in un vantaggio competitivo, ma anche – come le vicende di questi ultimi mesi hanno dimostrato – nella necessità di rispondere in maniera più articolata ed efficace a problematiche di portata enorme, come la pandemia di Covid-19.

Dalla prima esperienza di Shenzhen agli altri siti nel mondo. Zobele è stata coinvolta in questa grave crisi sanitaria mondiale ben prima di molte altre aziende occidentali. Fin dallo scoppio dei primi casi del virus a Wuhan, coincidente con la festa del Capodanno cinese, lo stabilimento del Gruppo a Shenzhen – pur distante dal focolaio epidemico – ha subìto le prime significative ripercussioni. Per questo, Zobele ha posto in essere una serie di provvedimenti che sarebbero poi risultati utilissimi per tutti gli altri stabilimenti del Gruppo. Da subito è stato creato un apposito Comitato di coordinamento centrale per la gestione dell’emergenza, che monitora quotidianamente la situazione dei vari stabilimenti e coordina le attività di prevenzione e di messa in sicurezza dei dipendenti. Recentemente un progetto in particolare ha riguardato a livello globale tutti i siti del Gruppo: si tratta di un “home safety kit”, che l’azienda distribuisce a tutti i suoi dipendenti allo scopo di mantenere l’attenzione sulla propria salute e sicurezza contro il virus anche fuori dall’ambiente di lavoro.

La situazione a Trento, headquarter del Gruppo. Anche nel sito di Trento, sede centrale del Grup

po, le attività di prevenzione e sicurezza messe in atto tengono conto della preziosa esperienza maturata in Cina, delle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e delle indicazioni e degli obblighi previsti dal Governo italiano. In taluni casi addirittura precedendoli: così è stato, per esempio, per l’implementazione dello smart working. Fra le principali azioni messe in campo ci sono la rilevazione quotidiana della temperatura corporea, una riorganizzazione generale degli spazi per consentire il distanziamento fra le persone, la disinfezione delle aree comuni, la limitazione severa degli accessi esterni, la sospensione dei viaggi di lavoro e delle riunioni, che vengono effettuate in modalità remota, la somministrazione di dispositivi di sicurezza, comprese le mascherine. L’elenco delle iniziative introdotte sarebbe molto lungo. Su tutto, va ricordata inoltre una intensa e quotidiana attività di comunicazione interna. Altri provvedimenti sono stati adottati su due versanti: per i dipendenti e per la comunità locale.

Operatori dotati di DPI su una linea di produzione nello stabilimento in Messico

Controllo della temperatura corporea per consentire l’accesso dei dipendenti allo stabilimento in Cina.

Home Safety

Kit: prodotti e informative per proteggere la salute dei dipendenti di Zobele Italia fuori dall’azienda.

In favore dei dipendenti, Zobele Group ha deciso di attivare una copertura assicurativa specifica per l’emergenza ed è stato stanziato uno speciale “bonus presenza” oltre a quello già previsto dal decreto Cura Italia. Per quanto riguarda la comunità locale, è stato de

ciso congiuntamente con la Rsu di effettuare un prelievo di 2mila euro dal Fondo di Solidarietà Zobele a favore dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento in relazione alla raccolta fondi per l’emergenza, che si è sommato ai precedenti 10mila euro già versati da Zobele Holding SpA. Infine, sono state donate 500 mascherine chirurgiche alla Cooperativa Sociale Assistenza Onlus.

Le criticità incontrate. Queste settimane così eccezionali e per molto aspetti drammatiche hanno visto il Gruppo alle prese soprattutto con due criticità. La prima, la più immediata, è stata rappresentata dalla ondata di apprensione che ha inevitabilmente coinvolto i dipendenti di tutti gli stabilimenti, risolta grazie a una capillare e mirata azione di comunicazione e grazie all’adozione di tempestive misure di prevenzione. Segno evidente della grande fiducia che i dipendenti ripongono nella loro azienda. “Qui ci sentiamo più al sicuro che altrove” è stato detto infatti da molti di loro in queste settimane. Una seconda criticità ha riguardato il coordinamento di tutte le iniziative, di non semplice attuazione proprio tenendo conto della ramificazione di Zobele nel mondo.

Ora è necessario un orizzonte di serenità. Da oggi in poi Zobele Group è impegnato a proseguire nel duplice impegno di assicurare da una parte il mantenimento del business e del relativo mercato (impegno indispensabile per continuare a dare una certezza di futuro ai suoi oltre 5mila dipendenti nel mondo, alle loro famiglie, a tutto il microcosmo dell’indotto); dall’altra nell’opera di continua prevenzione, cura e sicurezza dei propri dipendenti. A tale proposito, Zobele proseguirà nel mantenimento di elevati standard di prevenzione anche ben oltre il tanto sospirato “ritorno alla normalità”. Per fare questo, c’è bisogno però anche che si sviluppi con il concorso di tutti una “cultura della serenità”: non significa abbassare la guardia nei confronti di questi temibili “nemici”, ma convincerci tutti che è possibile coniugare sicurezza e quotidianità, prevenzione e lavoro, salute e vita sociale. (df)

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