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Cogliere l’opportunità anche dalla crisi

“Cogliere l’opportunità anche dalla crisi”

Alberto Zanetti, amministratore delegato dell’omonima ditta: “Abbiamo delle responsabilità che devono andare oltre lo stato d’animo, siamo imprenditori e da noi dipende il destino della nostra attività”.

È UNA VOCE energica e allo stesso tempo tranquilla, da cui traspare una buona dose di entusiasmo, quella di Alberto Zanetti, amministratore delegato dell’omonima azienda perginese, leader nella realizzazione di facciate continue in vetro. Una carica che non è scontata, considerato il clima di incertezza che sta caratterizzando il sistema socio-economico italiano, a causa dell’epidemia da Covid-19 e ai conseguenti problemi che le imprese si trovano ad affrontare. “Abbiamo delle responsabilità che devono andare oltre lo stato d’animo – spiega Alberto – siamo imprenditori e da noi dipende il destino della nostra attività, sta a noi reagire per cogliere l’opportunità anche dalla crisi”. In seguito al Dpcm del 22 marzo 2020, per la prima volta dalla sua fondazione nel 1972, l’azienda è stata costretta a chiudere e a chiedere la cassa integrazione per i suoi dipendenti. Quarantacinque collaboratori con cui Alberto e la sorella Donatella, con lui a capo dell’attività, hanno un rapporto che va al di là di quello tra datore di lavoro e dipendenti. Un legame basato sulla stima reciproca, sulla voglia di collaborare per raggiungere l’obiettivo comune. “Non abbiamo mai chiesto la cassa integrazione in 48 anni – racconta Alberto – è una cosa di cui vado orgoglioso. Siamo sempre riusciti a far fronte ai periodi di crisi con le nostre risorse, ma questa volta non abbiamo potuto farne a meno”. Di fronte all’improvvisa ondata pandemica e ai conseguenti provvedimenti governativi, anche la Zanetti ha dovuto abbassare le serrande. Quello che però il Covid-19 non è riuscito ad intaccare è lo stato d’animo con cui l’imprenditore perginese e i suoi collaboratori hanno deciso di reagire agli avvenimenti. Quarantadue anni, una laurea in economia e un master negli Stati Uniti, Alberto non ha solo le conoscenze e le competenze tecniche indispensabili per guidare un’azienda, ma soprattutto quel qualcosa in più, quel valore aggiunto che deriva dalla capacità di reagire a ciò che accade, da personali doti di resistenza e resilienza. “Sono convinto che il futuro se lo costruisca l’azienda. L’impresa – prosegue – deve essere sempre pronta ad adottare iniziative per affrontare i problemi che si possono presentare. “In queste settimane di chiusura forzata abbiamo continuato a lavorare da casa, a pensare, a progettare. Abbiamo voluto sfruttare questo periodo per concentrarci su quelle attività a cui prima non riuscivamo a dedicare abbastanza tempo”. L’implementazione del controllo di gestione mediante l’analisi dei dati relativi alle commesse degli ultimi dieci anni, l’adozione di software Mes per la completa digitalizzazione 4.0 della produzione, il nuovo sito aziendale, la definizione di una nuova politica di marketing e comunicazione, l’ampio ricorso di attività R&S per il lancio di un nuovo prodotto sono alcuni dei progetti a cui Alberto e i suoi collaboratori si sono dedicati durante le settimane di lockdown. “Dobbiamo riuscire a guardare alla situazione da un altro punto di vista e coglierla come un’occasione per creare valore aggiunto”. È con fiducia e ottimismo che Alberto ha sempre pensato al rientro in azienda. Ogni dettaglio è stato pianificato con precisione. A tutti i collaboratori viene regolarmente misurata la temperatura con termometri a raggi infrarossi. Gli operai, dotati di mascherine, sono divisi su due turni per garantire le misure di distanziamento, mentre gli impiegati lavorano prevalentemente in smart working garantendo la presenza in ufficio a rotazione. I

pasti sono forniti da un’azienda di ristorazione e consumati in un apposito locale adibito a mensa. Gli ambienti vengono regolarmente sanificati e a tutto il personale sono state date istruzioni precise, “perché – sottolinea Alberto – un comportamento individuale poco responsabile può causare gravi danni per tutti”. “Il futuro dell’economia è incerto – prosegue – abbiamo due mesi di fatturato pari a zero, ma sono fiducioso che la nostra azienda continuerà nel proprio percorso di crescita. Le nostre basi sono solide, abbiamo lavorato tanto e siamo ripartiti con una nuova progettualità e una nuova carica. Molti clienti erano ansiosi di riprendere i lavori e di portarli a termine”. Negli ultimi mesi si è parlato delle misure che il Governo e la nostra Provincia, dovrebbero adottare per aiutare le imprese a superare questa crisi. Disposizioni che, secondo Alberto, devono essere attentamente ponderate. “L’importante – precisa – è che ci sia un equilibrio. Provvedimenti come la sospensione dei mutui o la liquidità da parte delle banche sono sicuramente utili nell’immediato, ma non bisogna dimenticare che si tratta pur sempre di un debito che va restituito. Quello su cui bisogna concentrarsi è una politica economica a medio e lungo termine che agevoli lo sviluppo delle aziende. Una misura che ritengo efficace sarebbe la promozione da parte della nostra Provincia di appalti rivolti ad aziende locali”. Ma la risorsa che, secondo Alberto, più di ogni altra può salvare le imprese sono le imprese stesse. “Sono convinto – prosegue – che gli imprenditori debbano concentrarsi su ciò che loro stessi possono fare per affrontare la situazione, sul come (ri) strutturare la propria azienda per far fronte alle conseguenze che ci sono e ci saranno. Le imprese trentine dovrebbero fare più rete tra loro. Dobbiamo ragionare con maggiore senso di appartenenza ad una comunità con un progetto d’intenti univoco. Fare squadra e prediligere le filiere trentine. Solo così avremo delle fondamenta abbastanza solide per affrontare gli eventi avversi, anche i più imprevedibili”. (gt)

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