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Lizard, l'ict si fa solidale

L’azienda trentina, che offre soluzioni Ict, ha messo gratuitamente a disposizione delle aziende di Confindustria Trento piattaforme di audio-videoconferenza a garanzia dell’operatività aziendale.

Massimiliano Vece fondatore di Lizard

"È UN DOVERE morale sostenere le altre aziende, mettendo a disposizione con umiltà le nostre conoscenze e competenze”. Sono queste le parole con cui Massimiliano Vece, fondatore di Lizard, motiva l’iniziativa di attivare piattaforme gratuite per Confindustria Trento e Aquila Basket, in un momento in cui l’intero sistema socio-economico italiano è messo a dura prova dall’emergenza sanitaria causata dal Covid-19. Fornendo servizi essenziali nel settore Ict, Lizard, in deroga al Dpcm del 22 marzo 2020, ha potuto continuare con la propria

attività e, in collaborazione con il partner tecnologico Lifesize, ha voluto mostrare concretamente la propria solidarietà alle altre imprese del territorio, lanciando un’iniziativa volta a supportare l’operatività aziendale. La proposta consiste nel fornire alle imprese, che ne facciano richiesta, l’accesso al servizio di audio-videoconferenza professionale gratuitamente per sei mesi. L’offerta prevede la possibilità di effettuare audio-videoconferenze con un elevato numero di partecipanti per un numero illimitato di ore, accedendo da diversi dispositivi come smartphone, tablet (iOS e Android), PC (MacOS e Windows), apparati da sala o Chrome senza installazioni. Un’ iniziativa che, in un momento come questo, assume un’importanza strategica per le imprese, ma che il fondatore di Lizard non ha voluto pubblicizzare. “Non ho voluto mettermi in mostra, se vuoi aiutare qualcuno lo fai perché lo vuoi fare, non per trarne dei vantaggi a livello di business”. Un’affermazione in linea con il modo di presentarsi di Massimiliano, discreto e pacato. Un imprenditore per il quale l’obiettivo non consiste solo nel guadagno, ma che sa apprezzare il lato umano del suo lavoro, il valore delle persone e delle relazioni. “Questo periodo difficile, che ha messo tutti a dura prova e che lascerà il segno, mi ha portato a riflettere su due aspetti – spiega Massimiliano – Il primo riguarda il fatto che ci ha permesso di riappropriarci del tempo per parlare e per ascoltare. Le relazioni sono diventate più vere. Abbiamo scoperto il lato umano della tecnologia. Strumenti come lo smart working, costringendo le persone ad aprire i propri spazi, ci offrono la possibilità di creare una relazione diversa, più intima, più autentica. Sembra di essere tornati indietro di trent’anni, quando le telefonate erano più lunghe e il dialogo poteva abbracciare molteplici argomenti. Il secondo aspetto – continua – riguarda invece la presa di consapevolezza della possibilità di utilizzare strumenti diversi per lavorare. Soluzioni come lo smart working o il telelavoro rappresentano un grande potenziale per le aziende. Le imprese che con lungimiranza riusciranno a cogliere questo aspetto e a rivedere il modello di business avranno un grande vantaggio competitivo”. Lizard ha

Il gruppo Calzedonia ha riconvertito la produzione a supporto dell’emergenza sanitaria

Il Gruppo Calzedonia fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria per Covid-19 ha risposto all’appello delle istituzioni con gesti concreti e immediati a sostegno dell’attività e dell’impegno di chi ogni giorno combatte contro il virus. A partire dal 23 marzo ha infatti messo a disposizione impianti e risorse dell’azienda riconvertendo alcuni dei propri stabilimenti alla produzione di mascherine e camici ad uso medico. Un’operazione fortemente voluta dal Presidente Sandro Veronesi che fin dall’inizio ha dimostrato la sensibilità del Gruppo nei confronti dei propri dipendenti, clienti e dell’emergenza sanitaria in corso. Gli stabilimenti riconvertiti alla produzione di presidi sanitari sono quelli di Avio (TN) e Gissi (CH), per quanto riguarda il territorio italiano, e gli stabilimenti basati in Croazia, Serbia, Sri Lanka ed Etiopia, di proprietà del Gruppo veronese. La conversione è stata possibile sia grazie all’acquisto di macchinari speciali per la creazione di una linea semi-automatica, sia formando le cucitrici al nuovo tipo di produzione. Questo nuovo assetto permette la produzione giornaliera di 75mila mascherine e 3mila camici. La consegna delle mascherine, iniziata il 23 marzo con le prime donate all’ospedale di Verona e al comune di Verona, è stata successivamente estesa ad altri ospedali sul territorio italiano, protezione civile, comuni e ONLUS.

iniziato l’attività nel 2004 e oggi, oltre alla sede trentina dove sono impiegati 12 collaboratori, possiede un ufficio a Milano e un’altra sede a Lille in Francia. Nel 2010 è stata fra le prime aziende in Italia a occuparsi di soluzioni per audio-videoconferenze, smart working e telelavoro, fornendo strumenti tecnologici innovativi non solo ad altre imprese, ma anche a enti e istituzioni come la Protezione Civile, i Comuni, le Province, le Regioni, le banche. “In questi anni” – racconta Massimiliano – abbiamo riscontrato da parte di molti un interesse solo parziale nei confronti della trasformazione digitale, ritenuta non indispensabile. Ora le aziende sono state costrette a ricorrere a queste tecnologie e spero che i manager riescano a cogliere i vantaggi che ne possono derivare in termini di produttività. Non si tratta però solo di attivare una serie di strumenti informatici, ma serve un cambiamento culturale”. Quello che infatti il Digital Workplace, ossia il lavoro a distanza, porta con sé, è la necessità di rivedere gli schemi tradizionali, pensando a diversi modelli di organizzazione aziendale incentrati sull’ottimizzazione dei tempi, sulla qualità, sul risultato. Un nuovo paradigma, dunque, che deve essere accompagnato da una profonda attenzione alla sicurezza informatica e al dato. “Nell’arco di due anni” – spiega Massimiliano – ci troveremo di fronte ad una mole di dati cinque volte maggiore di quella attuale. L’imprenditore ha un dovere morale enorme in questa circostanza. Gli utenti devono conoscere gli strumenti che stanno utilizzando per poterne fare un uso corretto e consapevole. Quello che noi di Lizard ci proponiamo di fare non è solo fornire la tecnologia alle aziende, ma promuovere la conoscenza di questi strumenti e il loro consapevole utilizzo”. (gt)

Alessandro Molinari, amministratore delegato e direttore generale ITAS

ITAS sta affrontando l’emergenza legata al Coronavirus. Come vede la Compagnia?

ITAS ha reagito molto bene: innanzitutto è riuscita senza alcun problema a svolgere la propria attività in modo smart, da remoto, fin dai primissimi giorni dell’epidemia. Abbiamo dato assoluta continuità al servizio ai nostri soci assicurati, pagando con estrema regolarità i sinistri e fornendo la consulenza necessaria attraverso i nostri Agenti. Mi lasci però ricordare in modo particolare il legame che ITAS ha con il territorio: si tratta di

una realtà molto importante per il Trentino avendo qui la propria sede sociale. Il Gruppo ITAS nel suo complesso è in grado di generare un ampio valore aggiunto a favore di molte categorie di soggetti. Le iniziative sostenute in ambito culturale, anche attraverso le università, il sostegno dello sport e dei giovani, sono quelle che mi piace ricordare in modo particolare.

Quali iniziative avete posto in campo per i soci ITAS?

Abbiamo contribuito anche economicamente, spesso assieme ai nostri Agenti, a diverse iniziative di carattere sanitario e sociale. Ma abbiamo scelto di stare soprattutto vicini ai nostri soci assicurati, ai quali dobbiamo doverosamente riservare il “primo intervento”. A coloro che avevano una polizza malattia, abbiamo quindi riconosciuto la copertura diaria da ricovero anche a seguito di contagio da Covid-19 con l’ulteriore estensione anche in caso di quarantena domiciliare per tampone positivo per la quale viene riconosciuto un forfait straordinario. Per questo ITAS ha stanziato un budget straordinario di 1,5 milioni di euro. Abbiamo inoltre esteso il periodo di comporto: a 60 giorni per le polizze Rami Elementari e Vita e a 30 giorni per il ramo Auto. Altre importanti iniziative, i nostri agenti le sapranno ben offrire ai soci assicurati.

Quali gli obiettivi del prossimo futuro?

Siamo nati 200 anni fa, vogliamo però continuare a mantenerci al passo dei tempi diventando una delle compagnie più moderne. Per questo spingeremo la nostra innovazione tecnologica, non trascurando mai il costante rafforzamento del nostro patrimonio che perseguiamo da sempre. Come Mutua non abbiamo la necessità di rispondere a degli azionisti e questo ci permette di porre al centro della nostra azione il socio assicurato. Chi viene in Trentino trova oggi servizi all’avanguardia, ma anche un territorio stupendo in chiave ambientale. A tale aspetto vogliamo dare un nostro ulteriore contributo, sostenendo anche attraverso l’assicurazione un’agricoltura moderna e rispettosa e diffondendo una cultura di sostenibilità ai nostri giovani.

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