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Un’intuizione vincente

Nel 2008 alcuni imprenditori, trentini e altoatesini, decidono di rispondere alla crescente richiesta da parte del mercato di prodotti biologici e biodinamici. Nasce così Dolomiti Fruits.

di ALESSANDRO DE BERTOLINI

SIAMO NEL 2008. Quattro soci, due trentini e due altoatesini, capiscono che nel settore alimentare del biologico e del biodinamico c’è l’esigenza di rispondere a una domanda crescente per la lavorazione di frutta di alta qualità, destinata al mercato dei succhi, delle puree e dei semilavorati. Sulla base di questa intuizione, nasce una nuova impresa, espressione brillante, dinamica e coraggiosa del territorio trentino e tirolese. Loro, i soci, sono Alessandro Cammelli, Maurizio Toniolli, Franz Schweigkofler e Hans Klotz. L’azienda è la Dolomiti Fruits Srl, che viene fondata nel 2008 a Nanno, in Val di Non. “Dopo circa un anno, nel 2009, avevamo già le prime produzioni”, spiega Cammelli. “Eravamo partiti fiduciosi, ma i risultati sono andati oltre le aspettative”. Oggi, Dolomiti Fruits conta una trentina di collaboratori stabili, è presente sui mercati di quasi tutto il mondo – Europa, Stati Uniti, Russia, Cina, Africa – e realizza circa 25mila tonnellate di prodotti all’anno. E non è tutto: “Continuiamo a crescere – sottolinea Cammelli – pensando di raggiungere a breve le 35mila tonnellate”. Lo stabilimento di Nanno, dove l’azienda è nata, è già superato e dall’inizio del 2020 rappresenta solo una delle sedi di Dolomiti Fruits. La principale è stata costruita da poco a Mezzocorona: uno stabilimento di ultima generazione, caratterizzato da innovazione tecnologica, che consente una produzione industriale automatizzata e interconnessa. “Siamo venuti a Mezzocorona – continua il socio fondatore – sia per ragioni logistiche sia per motivi di spazio. La sede di Nanno era troppo piccola e la movimentazione delle merci verso la valle dell’Adige richiedeva costi di trasporto troppo alti, generando anche un forte impatto ambientale”. Per le consegne dei prodotti ai clienti e per l’acquisto delle materie prime, Dolomiti Fruits muove circa 25 camion al giorno in entrata e in uscita. “Abbiamo inaugurato il nuovo sito nel mese di gennaio di quest’anno” – racconta Cammelli. “I lavori sono terminati appena in tempo, prima del lockdown. Siamo stati fortunati. Altrimenti, se l’emergenza sanitaria ci avesse sorpreso un mese prima, saremmo stati costretti a bloccare la produzione. Mezzocorona è diventato il nostro cuore pulsante. Avviene qui tutta la produzione e anche

la maggior parte delle attività di confezionamento. Queste ultime, per circa il 10%, si svolgono ancora nella sede di Nanno. Si è trattato di un investimento importante e necessario per la nostra crescita”. I prodotti di Dolomiti Fruits sono destinati principalmente a ditte che operano nel settore degli alimenti per l’infanzia, succhi, marmellate, e altri prodotti a base di frutta. Si collocano in una fascia di mercato ben determinata, la più alta. “Siamo protagonisti nel campo dei prodotti per bambini e per l’infanzia, certificati biologici e biodinamici”. In azienda si lavorano diversi tipi di frutta: mele, pere, pesche, albicocche, lamponi, mirtilli, fragole, prugne, kiwi, frutti particolari come l’olivello spinoso e il sorbo, ma anche varie tipologie di ortaggi (carote, zucca, spinaci, piselli, rapa rossa, cavolfiore e altri). Cerchiamo di acquistare la materia prima in Trentino e in Alto Adige, soprattutto per quanto riguarda mele, pere e kiwi. Il nostro territorio produce eccellenze in questo campo. Mi riferisco, per esempio, alle mele della Val di Non e a quelle della Val Venosta, ma anche ai piccoli frutti di Sant’Orsola e ad altre realtà nostrane”. Per gli altri tipi di frutta, al fine di soddisfare la domanda, Dolomiti Fruits si rifornisce della materia prima in altre regioni italiane e all’estero, cercando di volta in volta i prodotti con la qualità migliore. “Siamo in grado di rispondere alle esigenze del cliente, producendo quello che ci viene richiesto, rispettando i tempi e le modalità, consegnando i nostri prodotti in tutto il mondo via terra, via mare e via aereo”. L’offerta si basa sui succhi (si ottengono attraverso una spremitura e pastorizzazione della frutta senza zuccheri aggiunti), sulla purea (ottenuta lavorando la frutta con una passatrice a freddo e successiva pastorizzazione, mantenendo inalterate le caratteristiche organolettiche della frutta) e sul macinato (macinando la frutta a freddo con separazione di semi e piccioli). Succhi e purea sono utilizzati direttamente per bevande e nettari di frutta. Il macinato viene principalmente venduto alle distillerie. Una volta prodotti, succhi e puree vengono confezionati per essere spediti. Il confezionamento, come il prodotto, risponde alle esigenze del cliente e può essere fornito in ‘bag in box’ da 3,5 o 10 litri, in fusti metallici, arcabins, octabins, goodpack o in cisterne. Alla base del successo dell’azienda, anche il rapporto di fiducia con il committente. “Lavoriamo in un settore – conclude Alessandro Cammelli – dove si fa molta fatica a conquistare un cliente, ma poi, quando si instaura un rapporto, il legame si salda e rimane nel tempo. Il cliente cerca la qualità e la sicurezza, in un ambito, quello del cibo biologico e per l’infanzia, dove le aspettative sono molto alte e i controlli e le certificazioni molto rigorose”.

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