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Tecnologie abilitanti per un’innovazione “concreta

Intervista ad ALFREDO MAGLIONE, presidente della Sezione Informatica e Tecnologie Digitali di Confindustria Trento

Alfredo Maglione IL RICORSO massivo alle risorse digitali, la prepotente virtualizzazione dei processi di lavoro, di condivisione, di comunicazione e di collaborazione innescati dalla pandemia, fanno pensare che il periodo che stiamo vivendo abbia inciso positivamente sui bilanci delle aziende della sezione che lei presiede e rappresenta. Lo scenario è eterogeneo. Alcuni player hanno mantenuto i fatturati ai livelli dell’anno precedente, quando addirittura non li hanno incrementati. Altri hanno subito un’importante battuta d’arresto: mi riferisco in particolare ai fornitori di software e piattaforme impiegate nel settore alberghiero, o della ristorazione, che sono stati e continuano ad essere pesantemente danneggiati dalle restrizioni introdotte per fare fronte alla pandemia. Quello che rappresento è però un settore per sua stessa natura talmente vocato alla creatività e all’innovazione, che ha i numeri e le risorse per rimettersi in piedi e rilanciarsi.

La Sezione Informatica e Tecnologie Digitali è una novità nel panorama delle Sezioni merceologiche di Confindustria Trento. È una sezione che nasce lo scorso anno nell’ambito di una più ampia operazione di riorganizzazione. Quella che fino ad allora era stata la Sezione Servizi Innovativi e Tecnologici è stata suddivisa in due sezioni distinte con l’obiettivo di valorizzare gli interessi e gli aspetti peculiari delle due anime principali che la costituivano: la nostra, per l’appunto, e quell’altra, che porta ora il cappello dei Servizi alle imprese, Engineering e Finanza. All’interno di questo nostro “ramo” siedono oggi le aziende del settore informatico (dunque prevalentemente sviluppatori di software, piattaforme e applicativi), imprese degli impianti e dei servizi per le telecomunicazioni, operatori delle tecnologie digitali, come la sensoristica e l’elettronica.

La nuova dimensione della Sezione favorisce una più puntuale gestione delle priorità dei settori interessati. Abbiamo mantenuto le dinamiche virtuose innescate negli anni scorsi in seno alla sezio-

ne Sit. Abbiamo individuato alcuni progetti – pochi, ma importanti, che significa capaci di avere un impatto concreto sulle aziende – che svilupperemo attraverso le attività condotte nell’ambito di tre gruppi di lavoro ristretti, composti ciascuno da quattro, cinque imprenditori e manager di altrettante aziende, che possano concentrarsi su tematiche specifiche ritenute cruciali. Il primo si sta occupando di smartworking, il secondo dell’ecosistema della ricerca e di trasferimento tecnologico, il terzo di formazione al digitale, alle discipline informatiche, con particolare riguardo alla contaminazione e alla collaborazione con l’ateneo.

Con quali attività state supportando queste priorità e a che punto siamo… Dietro le quinte lavoriamo senza soluzione di continuità, promuovendo momenti di confronto finalizzati all’elaborazione di proposte, che proiettiamo sull’esterno intervenendo nel dibattito, anche attraverso l’organizzazione di eventi e momenti pubblici di riflessione e approfondimento. In questo cambiamento epocale, gli attori della nostra sezione sono protagonisti: perseguiamo quella che io chiamo l’innovazione “concreta”, con l’obiettivo di “scaricare a terra” soluzioni che abbiano ricadute immediate e tangibili. Abbiamo un ruolo decisivo, per il rilancio dell’economia locale ed europea. E lo abbiamo in un momento che è sì, delicatissimo, ma che è anche un’occasione per prendere decisioni cruciali, per definire le strategie future. Penso al Piano per la ripresa dell’Europa, al Programma pluriennale della ricerca trentino, all’impatto decisivo delle tecnologie e delle competenze abilitanti che sono il nostro core: siamo di fronte a una fase di rilancio in cui dobbiamo e vogliamo parlare di vision, soprattutto se il contesto fa fatica ad averla. (db e sb)

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