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Con Sanifonds un’alleanza sempre più forte

Si rafforza l’intesa tra Sanifonds e il mondo industriale trentino. Nuove polizze anche per i dipendenti di Confindustria Trento e per le associate Costerplast e Tecnocoster.

copertura sanitaria per ampliare le politiche di welfare aziendale è stata stipulata da Confindustria Trento con Sanifonds, il fondo sanitario integrativo della Provincia di Trento, che rappresenta una delle prime esperienze di fondo a carattere territoriale. Costituito nel 2016, il fondo conterà nel 2020 oltre 60mila iscritti trentini e 8,5 milioni di euro rimborsati ad oltre 20mila persone. L’iniziativa è rivolta a tutti i dipendenti di Palazzo Stella che, con il 2020, potranno beneficiare della copertura “grandi rischi”. Si tratta di una copertura sanitaria che, potenziando le prestazioni già in essere con il Fondo “Cesare Pozzo”, prevede l’erogazione di un indennizzo monetario una tantum di 12mila euro, in seguito all’insorgenza di gravi malattie come Alzheimer, Sla, Parkinson, patologie cardiache, neoplasie. “Partiamo dal presupposto che il patrimonio primario della nostra Associazione sono i collaboratori – spiega il Direttore Generale di Confindustria Trento, Roberto Busato –. A favore del loro benessere e in risposta ai loro bisogni abbiamo deciso di implementare il nostro welfare aziendale con questa nuova copertura. Riteniamo sia fondamentale prevedere un aiuto concreto ai nostri collaboratori anche nei momenti di maggiore difficoltà”. UNA NUOVA

TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB-MAR 2020 Solo pochi mesi fa Gpi, società quotata sul mercato MTA leader nei Sistemi Informativi e Servizi per la Sanità e il Sociale, ha attivato in collaborazione con Sanifonds una copertura assicurativa a sostegno delle spese sanitarie per gravi malattie. L’iniziativa va a integrare il welfare aziendale ordinario già attivo in Gpi, includendo circa 6mila collaboratori, compreso il personale operativo sugli appalti (Cup). Come emerge dal Rapporto Welfare Index Pmi 2020, quello della sanità integrativa rappresenta il settore del welfare aziendale in cui le imprese investono di più. Nel 2019, infatti, ben il 46% delle PMI ha attivato iniziative di sanità integrativa e assistenza per i dipendenti e per i familiari, mentre nel 2016 offriva questa opportunità solo il 32% delle PMI e nel 2018 il 42%. “Il welfare aziendale – spiega il rapporto - fa crescere l’impresa e fa bene al Paese”. Un concetto condiviso dal Gruppo Coster, azienda storica del nostro territorio, presente in Trentino dal 1964 con Coster Tecnologie Speciali, a cui si sono aggiunti negli anni Ottanta e Novanta gli stabilimenti Costerplast e Tecnocoster. Questi ultimi, in linea con le politiche di welfare aziendale che contraddistinguono il Gruppo, hanno stipulato a partire dal 2020 una copertura sanitaria con Sanifonds, in risposta alla volontà dei dipendenti che hanno esercitato all’unanimità la facoltà di aderire al fondo provinciale. Il piano sanitario, esteso anche ai familiari, prevede la possibilità di effettuare visite specialistiche, cure odontoiatriche ed esami diagnostici presso qualsiasi struttura sanitaria o professionista, senza vincoli legati al convenzionamento. A questo si aggiunge anche la possibilità di richiedere il rimborso di “spese ordinarie”, quali ad esempio quelle sostenute per le cure odontoiatriche, le lenti correttive, le protesi, e spese per eventi straordinari come rimborsi per la riabilitazione in seguito ad infortunio, indennità in caso di gravi malattie, la rendita in caso di non autosufficienza. Grande soddisfazione ha espresso il Presidente di Sanifonds Trentino Paolo Burli, che definisce gli accordi con Confindustria Trento, GPI e il Gruppo Coster un fondamentale passo avanti nello sviluppo del Fondo sanitario provinciale e nella sua diffusione anche nel settore privato.

Progetto 4.Manager: terzo atto

Fra i temi: le politiche attive, le dinamiche relazionali tra imprenditori e manager, il ruolo delle competenze digitali e come rafforzare il proprio personal branding.

appuntamento, a Palazzo Perlerhof, a Mezzocorona, per l’originale progetto “Managerial skills for personal growth and new opportunities”, promosso da Confindustria Trento e da Federmanager Trento e finanziato da 4.Manager. Il workshop di fine gennaio, attraverso gli approfondimenti di Riccardo Salomone, presidente dell’Agenzia del Lavoro di Trento, Roberto Busato, direttore generale di Confindustria Trento e Gianluca Schiavi, presidente di Federmanager Trento, TERZO

ha focalizzato l’attenzione sugli strumenti utili ad intercettare l’attuale domanda espressa dal mondo del lavoro – in particolare attraverso lo strumento del temporary management - e alle politiche attive in Trentino. A questi sono seguiti gli interventi di Stefano Fontanari, presidente AdHoc Interventi Manageriali e Laura Fumagalli, psicologa psicoterapeuta, che hanno approfondito lo strumento del Temporary Manager, riflettendo sull’incrocio del fabbisogno e sull’interazione relazionale tra imprenditore e manager. Mediante la presentazione di casi concreti, si è fatto riferimento ai contesti relazionali e alle dinamiche organizzative che determinano la capacità di risposta delle aziende di fronte a momenti di svolta e cambiamento, oltre ad evidenziare le “trappole psicologiche” che possono bloccare o rallentare il processo di rinnovamento. Un focus su Linkedin, lo strumento di comunicazione più immediato ed efficace per far incontrare aziende e professionisti, e un approfondimento sul Personal Branding, strategia imprescindibile per differenziare la propria immagine personale e aziendale, sono state le tematiche trattate infine da Osvaldo Danzi, presidente di FiordiRisorse, che ha offerto una panoramica degli usi del noto social network, inteso come strumento e opportunità di politiche attive. Il prossimo workshop, che si terrà giovedì 26 marzo a Pressano presso il Maso Poli, sarà incentrato sul tema dell’autoimprenditorialità.

Per informazioni Area Lavoro e Welfare lavoro@confindustria.tn.it T 0461 360008

Nasce ITAS Mia, il nuovo progetto previdenziale dedicato ai soci ITAS

ITAS Mutua, la Compagnia assicurativa più antica d’Italia nata in Trentino Alto-Adige nel 1821, ha lanciato recentemente il programma ITAS Mia che permette agli aderenti attuali e futuri di Plurifonds (il Fondo Pensione Aperto di ITAS Vita S.p.A.), che risultino essere anche contraenti di una polizza ITAS Mutua, di ricevere dalla Compagnia ulteriori contributi pensionistici vedendo così incrementata la loro posizione previdenziale.

Raffaele Agrusti, amministratore delegato ITAS, è particolarmente orgoglioso di questa iniziativa: “Uno degli impegni statutari della Mutua è quello di consentire ai propri soci assicurati l’accesso facilitato a coperture assicurative di previdenza integrativa e tutela della persona e del patrimonio: attraverso ITAS Mia, tutti gli aderenti a Plurifonds, che risulteranno soci assicurati

avranno un considerevole vantaggio dal lato dei costi gravanti sui loro versamenti. Verranno infatti riconosciuti loro ulteriori contributi, a carico di ITAS Mutua, che andranno a compensare una buona parte delle commissioni che hanno gravato sui loro contributi previdenziali, incrementando così, in modo significativo, la posizione previdenziale dell’aderente socio assicurato e garantendo, in prospettiva, una maggior pensione integrativa e al contempo l’equilibrio economico dell’offerta per il Gruppo. L’offerta ITAS risulterà, in base a tale meccanismo di riconoscimento, come la più conveniente nel nostro mercato di riferimento (quello dei Fondi pensione aperti e dei PIP). Per avere un’idea concreta, tale vantaggio potrebbe raggiungere per un aderente che versa per

35 anni 2.500 euro di contributi annui, un incremento tra l’offerta di ITAS e quella media di mercato di più di 25.000 euro, con delle punte che possono raggiungere un accumulo superiore ai 50.000 euro (questi benefici si potrebbero quindi sostanziare in pensioni integrative finali annue di circa 8.000 euro contro una media di 6.700). L’offerta è completata da una serie di coperture assicurative in modo tale da consentire al nostro socio assicurato che lo desidera, il raggiungimento del suo obiettivo previdenziale indipendentemente da eventi che possono limitare la sua capacità di produrre reddito. La valenza sociale dell’iniziativa assume ancora maggiore rilievo se si tiene conto che l’offerta è estesa anche ai figli e ai nipoti minori dei nostri soci assicurati.”

Proposte per il miglioramento continuo

In Trentino con Edison Facility Solutions, Edison promuove la crescita e l’innovazione, attraverso le nuove tecnologie 4.0 e modelli di sviluppo sostenibile.

valore accrescendo la competitività e l’indipendenza energetica, minimizzando l’impatto ambientale e rafforzando il legame con il territorio. È questa la mission di Edison, la più antica società europea nel settore dell’energia, attiva nell’approvvigionamento, produzione e vendita di energia elettrica e gas naturale, che propone alle grandi, medie e piccole imprese servizi energetici e ambientali su misura”. Dagli uffici milanesi, dove ha sede Edison, esprimono così lo scopo della società, che opera in Italia, in Europa e nel bacino del Mediterraneo impiegando oltre 5mila persone. Edison è presente in Trentino con Edison Facility Solutions, una società specializzata nella progettazione, esecuzione, manutenzione e gestione impiantistica ed energetica degli edifici civili, ospedalieri e industriali. Edison Facility Solutions è stata costituita ufficialmente nel 2018. Ma la sua storia ha radici più lontane, ben radicate nel territorio. La società inizia l’attività nel 1981 in Trentino con il nome di Energy Service, diventa PVB Solutions nel 2010 e nel 2017 cambia nome in Energon Facility Solutions. Nel dicembre dello stesso anno viene acquisita al 100% da Fenice Spa, una controllata di Edison, ed entra a far parte del grup"CREARE

po. Quindi, da marzo 2018 assume la ragione sociale di Edison Facility Solutions Spa, con sede a Trento in Via dei Viticoltori 5. Alla fine dello scorso anno, poi, è avvenuta la fusione con un’altra società di Edison (Zephyro), anch’essa operante nel settore dell’efficientamento, manutenzione e gestione di uffici pubblici. Oggi la società opera prevalentemente in Trentino, Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia, dove serve oltre 2.200 edifici tra strutture pubbliche, ospedali, case popolari, scuole e condomini. Edison si pone come partner di lungo periodo per lo sviluppo e l’implementazione di un percorso di efficienza energetica attraverso un approccio integrato che parte dall’ascolto delle esigenze del cliente e del territorio di cui fa parte. “Siamo in grado – spiegano i vertici dell’azienda – di offrire un’ampia gamma di soluzioni: consulenza e diagnosi energetiche; supporto e ottenimento certificazioni e incentivi; progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione di impianti di autoproduzione e di efficienza energetica; progettazione e realizzazione in BIM di riqualifica-

zioni energetiche sugli edifici; servizi digitali di gestione e servizi ambientali”. Decarbonizzazione e digitalizzazione rappresentano oggi un binomio obbligato e vincente per la trasformazione degli ecosistemi e per l’orientamento delle strategie aziendali, delle scelte dei cittadini e delle preferenze dei consumatori verso modelli di sviluppo più consapevoli e sostenibili. In questa direzione, nell’ambito della mobilità sostenibile – continuano da Edison – proponiamo alle aziende soluzioni di mobilità elettrica efficienti, rispettose dell’ambiente ed economicamente vantaggiose a partire dall’analisi della flotta di veicoli. La nostra offerta include anche l’installazione e gestione di colonnine di ricarica, la messa a disposizione di corporate car sharing elettrico e la consulenza per l’ottenimento degli incentivi. Entro il 2040 saranno in circolazione nel mondo 500 milioni di auto elettriche. La mobilità sostenibile è una sfida imprescindibile per la trasformazione delle città e per la lotta ai cambiamenti climatici. Per le aziende questo significa farsi accompagnare nelle analisi dei percorsi stradali, della flotta e del comportamento dei veicoli. A conclusione delle analisi, che possono durare da uno a tre mesi, forniamo con il nostro Edison Fleet Audit un report dettagliato che fotografa la situazione: la lista dei veicoli sostituibili, il posizionamento e il dimensionamento dell’infrastruttura di ricarica, il risparmio economico, il risparmio di Co2, la riduzione di sprechi e inefficienze”. Nell’ambito dei sistemi digitali applicati all’industria e alla gestione delle città Edison si sta muovendo verso un’industria 4.0. “L’accessibilità alle informazioni attraverso le più avanzate tecnologie

digitali rappresenta oggi un motore di crescita. In tutti i settori industriali stiamo assistendo a un cambio di business model. Per un’azienda, trasformazione digitale significa investire in progettazione di soluzioni innovative. Nel settore energetico il primo passo per acquisire consapevolezza è il monitoraggio dei consumi in tempo reale, per poi progettare interventi di efficientamento. Grazie al sistema Edison Smart Audit è possibile fare tutto questo: raccogliere, monitorare ed elaborare i dati di consumo energetici, termici e ambientali di impianti, siti industriali e strutture commerciali per formulare proposte di miglioramento continuo. Edison Smart Audit è una piattaforma di Energy Management System per monitoraggio, analisi e previsioni dei propri consumi energetici”. Per maggiori informazioni: www.efficienzaenergetica.edison.it (adb)

25 anni di immagini ed emozioni

Nitida Immagine festeggerà a giugno i 25 anni di attività. Nata come casa editrice è oggi un’agenzia di comunicazione a 360 gradi.

con la sua distesa irregolare di meleti, bucolica e amena, a cui fanno da cornice le Dolomiti di Brenta, custodi silenziose di un paesaggio depositario di storia e tradizioni, ad ispirare ogni giorno chi dell’amore per le immagini e per le emozioni che riescono ad evocare, ne ha fatto un vero e proprio lavoro. Si tratta di Virginio Zanella, Nardo Concini e Sandro De Manincor, che, accomunati dall’amore per le immagini e per il proprio territorio, nel 1995 fondano Nitida Immagine, agenzia di comunicazione con sede a Cles, che da allora porta avanti con sempre rinnovata energia, la sfida di raccontare attraverso le immagini progetti, fatti, storie, persone. Nata come Casa Editrice, Nitida Immagine ha ampliato negli anni la propria attività, includendo oltre all’editoria, alla grafica e alla pubblicità, anche l’organizzazione di eventi, gli allestimenti fieristici e museali, gli uffici stampa, le produzioni televisive, la realizzazione di siti web e la gestione dei social network. Nitida Immagine, nuova associata di Confindustria Trento, conta oggi, oltre ai soci fondatori, dieci dipendenti di cui tre grafici, due copywriter, un ingegnere informatico e un social È LA VAL DI NON,

media manager. Un team di professionisti, di giovani figure che, come evidenzia Zanella, amministratore di Nitida Immagine, rappresentano delle risorse preziose, nuova linfa vitale, portatrici di valore aggiunto e innovazione. “Nitida Immagine - prosegue Zanella - è infatti oggi una delle poche agenzie di comunicazione del nostro territorio in grado di operare a 360°, seguendo interamente e autonomamente dal suo interno, mediante i propri professionisti, l’intera realizzazione del

prodotto, sia esso l’elaborazione di un logo, la realizzazione di un evento, la produzione di un video”. L’organizzazione della 50° edizione della Saslong in Val Gardena, di cui l’agenzia ha curato anche la diretta per la RAI, la realizzazione del Golden Theatre di Melinda o l’allestimento del museo Album per Dalmec sono solo alcuni esempi dei numerosi progetti che Nitida Immagine ha realizzato nei suoi 25 anni di attività. Un compleanno importante quello che l’agenzia festeggerà a giugno. “25 anni di impegno, determinazione, passione, entusiasmo - ricorda l’amministratore - di expertise consolidate e qualificate, che hanno saputo creare con i clienti e con i partner un rapporto speciale, basato sull’ascolto e sulla condivisione”. Imprese, istituzioni, enti, consorzi, associazioni e organizzazioni hanno potuto trovare in Nitida Immagine qualcuno che riuscisse a cogliere non solo le loro esigenze, ma soprattutto la loro essenza, il loro valore, e che riuscisse a comunicarli attraverso immagini immediate ed efficaci, in grado di parlare al cuore ancor prima che alla mente. “Professionalità e tecnologie all’avanguardia, tradizione e innovazione - conclude Zanella - in un brulicare di immagini, storie e connessioni, in cui oggi sempre di più occorrono valori ancorati alle radici per essere riconoscibili e strumenti ad alto valore aggiunto per scoprire quel tratto della propria identità, del proprio brand, che prima non c’era”.

Imprenditori trentini a caccia d’innovazione

Un gruppo di aziende trentine, accompagnate da Confindustria Trento e Hub Innovazione Trentino, in study tour nel bergamasco, tra Cosberg e Kilometro Rosso.

di DANIELE BERTI

quaranta tra imprenditori e manager trentini hanno preso parte a una visita studio nella sede di Terno d’isola, in provincia di Bergamo, di Cosberg Spa, azienda manifatturiera specializzata nell’automazione industriale, che rappresenta un modello per l’innovazione e la digitalizzazione dei processi produttivi. L’appuntamento è stato organizzato nell’ambito delle attività del Digital Innovation Hub del Trentino da Confindustria Trento in collaborazione con Hub Innovazione Trentino: per l’anno in corso è il primo di una serie di attività pensate per far toccare con mano casi concreti ed eccellenti di applicazione delle nuove tecnologie in campo 4.0. Le imprese hanno in particolare assistito alla presentazione dell’azienda da parte di GianOLTRE

luigi Viscardi, presidente di Cosberg Spa e del Digital Innovation Hub Lombardia, insieme al figlio Michele, direttore dello sviluppo business. L’azienda, riconosciuta a livello internazionale per la costruzione di macchine per l’automazione industriale, è riuscita tramite una continua riorganizzazione e l’utilizzo massivo della digitalizzazione, a sviluppare il concetto di completa personalizzazione del prodotto, propria del paradigma Industry 4.0. Il patron Viscardi ha inoltre voluto concedere del tempo per cercare di dare una sua interpretazione di questo particolare periodo storico di profondo mutamento industriale. In particolare, si è soffermato sulle sue molte cariche istituzionali, che gli permettono di dar voce, su molti tavoli politici, a necessità e bisogni delle piccole e medie imprese italiane.

Non da ultimo ha voluto concentrare l’attenzione della nostra delegazione sul processo per “rendere qualcosa di intangibile tangibile”. Il loro business digitale e orientato all’innovazione e il loro approccio si basano, infatti, su pratiche di condivisione delle conoscenze, rendendo la conoscenza e il know-how un asset concreto della loro azienda. Infine, ha deciso di condividere quello che per lui è il segreto che sta alla base del suo successo imprenditoriale: rendere ogni giorno la propria azienda vendibile, per poi non venderla mai. Di seguito la delegazione ha visitato lo stabilimento sempre in compagnia di Viscardi, che all’età di 68 anni ha dimostrato un livello di competenza e passione altissimo nei confronti dei propri processi e del proprio business. Conclusa la visita si è poi è concesso a domande e considerazioni da parte dei nostri imprenditori. Le curiosità e gli approfondimenti, dopo le ore indubbiamente dense di informazioni, non sono mancate. Il tema centrale di questo ultimo momento in Cosberg è stato quello della non ricattabilità dell’imprenditore. Un tema molto sentito dal ceo, che spiega sarà la condizione fondamentale in un momento di massimo cambiamento sia tecnologico che generazionale: la capacità dell’imprenditore di spostare il valore della propria azienda dalla sua stessa persona al know-how aziendale. Viscardi ha più volte messo l’accento sulla urgenza di un cambiamento di mentalità comune, in cui il valore deve risiedere nell’azienda non nelle persone che la compongono. Nel pomeriggio la delegazione si è spostata al Kilometro Rosso, dove è stata accolta dal direttore dello Sviluppo Roberto Marelli che ha introdotto il Parco Scientifico e le sue principali peculiarità. Molto interessante è stata la presentazione di Intellimech che rappresenta un consorzio privato di grandi, medie e piccole aziende finalizzato alla ricerca interdisciplinare nell’ambito della meccatronica che opera in un contesto di open Innovation. Spostandosi poi di un centinaio di metri a ovest lungo il muro rosso, il nostro gruppo di imprenditori ha potuto visitare la nuova sede di Confindustria Bergamo. Qui l’incontro con il direttore generale Paolo Piantoni, che ha mostrato i nuovi spazi riservati ai 110 dipendenti dell’Associazione bergamasca. La sede rappre

In un momento di massimo cambiamento, la capacità dell’imprenditore di spostare il valore della propria azienda dalla sua persona al know-how aziendale sarà la condizione fondamentale

senta un vero gioiello e vuole riproporre lo stile dei grandi colossi IT come Google ed Apple, al fine di stimolare la creatività e favorire il benessere dei dipendenti.

Digital Europe 2021-2027

C’è il programma di finanziamento europeo dedicato alla trasformazione digitale. Si stima che i primi bandi saranno pubblicati verso la fine del 2020.

di GIANLUCA FEDRIZZI, Confindustria Trento

nelle infrastrutture digitali strategiche, miglioramento delle competenze avanzate e modernizzazione dell’interazione tra i governi e i cittadini: sono queste le sfide che la Commissione europea ha indicato per sostenere la trasformazione digitale dell’economia e della società europea. Come ha anche più volte ribadito la neo presidente della Commissione Ursula von der Leyen, “l’Europa deve cogliere pienamente le potenzialità dell’età del digitale, sfruttando al meglio l’intelligenza artificiale e i big data e migliorando la cybersicurezza”. Per allineare il prossimo bilancio europeo 2021-2027 a queste crescenti e nuove sfide digitali, la Commissione ha proposto di istituire un nuovo programma di finanziamento a favore soprattutto di imprese, enti pubblici, università e istituti di ricerca, denominato “Digital Europe”, a cui saranno destinati 9,2 miliardi di euro. Opererà in modo indipendente rispetto al futuro programma “Horizon Europe”: mentre quest’ultimo fornirà gli strumenti per gli investimenti essenziali alla ricerca e all’innovazione, Digital Europe si baserà sui risultati per creare le infrastrutture necessarie a sostenere la diffusione e il rafforzamento delle capacità nei settori dell’intelligenza artificiale, della robotica, del calcolo ad alte prestazioni e dei big data. Il programma sarà articolato su cinque obiettivi specifici. L’area tematica che avrà la dotazione finanziaria maggiore, 2,7 miliardi, è il “Calcolo ad alte prestazioni”, che intende sostenere la realizzazione di un’infrastruttura di dati allo scopo di creare un ecosistema integrato a livello dell’Unione per il calcolo ad alte prestazioni. A seguire, con circa 2 miliardi ciascuna, troviamo “Intelligenza artificiale” che intende migliorare l’accesso alle strutture di sperimentazione e “Cybersicurezza” che sostiene l’acquisizione di infrastrutture di dati e strumenti avanzati per la sicurezza informatica. Completano il programma le priorità “Competenze digitali avanzate” per sostenere corsi di formazione rivolti a imprenditori e professionisti informatici e “Trasformazione digitale e interoperabilità” che promuoverà l’applicazione delle tecnologie digitali più avanzate in diversi settori come la sanità, l’istruzione, la giustizia, i trasporti, l’energia e l’ambiente. Digital Europe sarà implementato attraverso programmi di lavoro e schemi di finanziamento che prevedono contributi a fondo perduto e la collaborazione con partenariati pubblico-privati. Si stima che i primi bandi saranno pubblicati verso la fine del 2020. Un ruolo centrale sarà svolto anche dai Dih, i Digital innovation hub, a cui spetterà il compito di diffondere le competenze nei vari settori dell’economia, favorendo la trasformazione digitale dell’industria e del settore pubblico. INVESTIMENTI

Presentato il progetto Dhomo

A fine gennaio, a Klimahouse, il convegno organizzato per dare conto dello stato dell’arte del progetto dedicato al comfort abitativo e nato al tavolo del Polo Edilizia 4.0.

Dhomo, è stato presentato a Klimahouse il 23 gennaio scorso, ed è un ambizioso progetto nato al tavolo del Polo Edilizia 4.0: il protocollo di intesa che riunisce 11 enti impegnati nel settore dell’edilizia trentina con l’obiettivo di farla diventare un centro di innovazione e sviluppo in tutte le fasi del ciclo di vita degli edifici e delle infrastrutture urbane. Dhomo è l’innovativo studio di edifici ad alte prestazioni, realizzati con tecniche differenti per raggiungere l’obiettivo di massimo benessere abitativo. Il comfort è la nuova sfida di progettisti e costruttori, che dovranno dare vita a edifici piacevoli da abitare, progettati nel rispetto dell’ambiente e consumando pochissima energia. Il progetto ha indagato sia caratteristiche fisiche determinate dalle tecnologie costruttive con parametri soggettivi incentrati sulle persone e un avanzato sistema di monitoraggio. Tra i risultati della ricerca emerge Puro Comfort, presentato dal Gruppo al proprio stand (Stand B09/22 Pad AB) con 12 prodotti privi di inquinanti, studiati per migliorare il benessere abitativo e la salubrità dell’aria respirata in casa. La gamma di Puro è costituita da malte, intonaci, massetti, rasanti, finiture, collante per cappotti e adesivo per piastrelle, tutti prodotti che rispettano appieno gli studi emersi dal progetto di ricerca. Tra i relatori del convegno Roberto Covi, amministratore delegato di Miniera San Romedio, che insieme ad Andrea Basso, presidente del Polo Edilizia 4.0 e Rossano Albatici, docente universitario e responsabile scientifico del progetto Dhomo, ha introdotto l’indagine in chiave scientifica sul comfort abitativo, valorizzando l’approccio “saluto-genico” utilizzato all’interno del progetto. A intervenire anche Stefano Zanon, ricercatore dell’Università di Trento presso il progetto Dhomo SI CHIAMA

e Mauro Marinelli, ricercatore Dhomo e progettista architettonico. Completamente all’avanguardia nel suo genere, il progetto Dhomo ha in fase di sviluppo sei reali abitazioni, realizzate attraverso diverse modalità costruttive, tra loro confrontabili, che saranno monitorate con particolari sonde lungo il corso di un intero anno. A collaborare a questa ricerca sono importanti aziende della filiera edile, sostenute dall’Università di Trento, tra i principali partner scientifici di riferimento in grado di coinvolgere varie figure professionali e ricercatori universitari.

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