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il punto

il punto Una certa idea di futuro

Delle gioie e dei dolori dello smart working, in queste settimane, si è parlato in ogni modo. La pubblica amministrazione, gli uffici amministrativi delle aziende, le associazioni di categoria, le redazioni dei giornali: tutti vi abbiamo ricorso in maniera massiva in occasione di questa pandemia, scoprendone benefici e limiti, opportunità e condizionamenti.

Dell’ampio ordine di considerazioni che questo argomento suggerisce, a partire dalla constatazione che di “smart” si è visto ben poco, mi importa evidenziare qui due aspetti, che toccano da un lato il tema delle competenze e dall’altro la cultura del lavoro.

In questa delicata fase di transizione, una partita cruciale è giocata dalla trasformazione digitale: un processo già in atto, e che però è lontano dall’essere giunto a maturazione. C’è di sicuro ancora molto da fare sul fronte delle infrastrutture: per essere completamente operativi anche se “a distanza” ci vogliono una buona connessione e le opportune tecnologie, dall’hardware ai software. Molto resta però da fare anche sul fronte delle competenze: come Confindustria Trento, insieme a Hub innovazione Trentino, abbiamo messo a punto uno strumento, quello dell’assessment, per misurare la maturità digitale delle nostre imprese associate. Ma qual è il grado di maturità digitale di ciascuno noi? Siamo in grado di sfruttare appieno le potenzialità degli strumenti che impieghiamo, per lavoro o per passione?

Senza una preparazione adeguata dei nostri collaboratori, anche il sistema operativo più evoluto non sarà in grado di fare la differenza. Sono queste alcune tra le tematiche alle quali abbiamo dato maggiore attenzione nella promozione di una serie di attività formative e informative, rivolte agli imprenditori associati, ai collaboratori delle aziende trentine ma anche al nostro personale interno: corsi e seminari che abbiamo erogato in questi mesi rodandoci in un settore, quello del live streaming, nel quale ci muovevamo occasionalmente da tempo, ma del quale non avevamo mai sondato con reale determinazione le possibilità.

Con settembre partirà anche un percorso di alta formazione, con la partecipazione di relatori illustri, di varia estrazione, che operano a livello internazionale. Si chiama “Una certa idea di futuro”, è progettato in collaborazione con l’Università di Trento, ed è un ciclo di incontri virtuali che la nostra Associazione rivolge al suo pubblico di riferimento, quello degli imprenditori e dei top manager, ma che ci piace estendere alla fruizione di chiunque sia interessato a ragionare con noi di futuro.

L’esperienza dell’home working al tempo del lockdown ci ha insegnato anche questo: ad uscire dagli schemi, accettare il cambiamento e adattarci a nuovi contesti. Come quello che auspicabilmente ci vedrà – nel settore pubblico, come in quello privato – lavorare sempre di più per obiettivi e sempre meno per abitudine. Credo che questo ci renderà non solo dei lavoratori, ma anche delle persone, migliori di quelli che eravamo.

Roberto Busato

Direttore Generale di Confindustria Trento

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