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Cardioline. La rivoluzione della telemedicina
Cardioline ha puntato sulla telemedicina e da alcuni anni le ambulanze italiane sono state dotate di apparecchi per l’elettrocardiogramma a firma dell’azienda. L’ultima novità si chiama ClickSalute.
di GENNY TARTAROTTI
suo nome è ClickSalute ed è l’ultima novità nell’ambito della telemedicina. Una piattaforma multiservizi pensata per le farmacie, nata dall’incontro di tre importanti player del settore: Cardioline, specializzata nella progettazione e realizzazione di elettrocardiografi e soluzioni destinate al mondo della diagnosi cardiologica e della telemedicina, Corman, produttore e distributore di farmaci, dispositivi medici e prodotti per la cura della persona e Abbott, azienda farmaceutica con grande esperienza nella diagnostica. Presentata all’edizione 2022 di Cosmofarma, l’annuale appuntamento dedicato al settore farmaceutico e all’incontro tra quest’ultimo e il mondo industriale, ClickSalute integra strumenti e soluzioni a disposizione della telemedicina in farmacia. “Grazie a questa piattaforma sarà possibile razio-
IL nalizzare l’offerta medica nelle farmacie con un impatto positivo importante sulla medicina territoriale”. Fabio Rangoni, ceo di Cardioline con quarant’anni di esperienza nel settore, ha dedicato molti anni allo studio della telemedicina, dei suoi risvolti e applicazioni. “Grazie a questa piattaforma il paziente può prenotare la prestazione di cui ha bisogno nella farmacia più vicina a casa, recarsi in negozio per effettuarla e confrontarsi con lo specialista che ne valuterà l’esito da remoto. Quella della telemedicina è una vera e propria rivoluzione in ambito sanitario che, oltre a facilitare l’accesso da parte del paziente alla prestazione specialistica, consente di ridurre i tempi di accesso, la mortalità, i costi, gli spostamenti e di conseguenza le emissioni di CO2. “Con la pandemia la telemedicina ha conosciuto un’importante
sviluppo e noi di Cardioline, grazie a un’intuizione avuta già una decina di anni fa e agli importanti investimenti in ricerca e sviluppo, ci siamo ritrovati in netto vantaggio rispetto ai competitor”. Quando nel 2014 Rangoni, insieme ad alcuni soci rileva l’azienda, fino a quell’anno di proprietà della famiglia Castelli, intuisce la necessità di rivedere la gamma prodotti diventata ormai obsoleta. “Abbiamo subito capito che in questo processo di rilancio dovevamo concentrarci in particolare su tre aspetti: la connettività degli apparecchi, il mobile computing (in quanto la maggior parte delle persone accede ai servizi online dallo smartphone) e l’utilizzo del cloud. Quando con la pandemia il settore è stato protagonista di un’inaspettata e rapida accelerazione, noi avevamo già a disposizione tutte le tecnologie di ultima generazione”. Nel 2021 il fatturato di Cardioline raggiunge i 15milioni di euro, con un incremento di più del 20% all’anno negli ultimi tre anni, per un totale di 12mila apparecchi progettati, sviluppati e venduti ogni anno in ben 65 paesi in tutto il mondo. “Da poco – specifica Rangoni – abbiamo raggiunto anche gli Usa che da soli rappresentano il 50% del mercato mondiale. Anche l’America Latina offre sbocchi importanti in quanto, essendoci pochi medici, grazie all’implementazione di queste tecnologie sempre più persone possono accedere ad una visita specialistica”. Con 12mila apparecchi prodotti e venduti ogni anno, grazie ai 65 collaboratori che lavorano nello stabilimento di Trento Nord, headquarter dell’azienda, ai quali si aggiungono i 10 impiegati dell’ufficio di Milano dedicato al settore commerciale e al marketing, Cardioline si posiziona tra i più importanti player del settore. “Dal 2015 – spiega Rangoni – sulle ambulanze italiane sono stati installati apparecchi Cardioline per l’elettrocardiogramma a 12 derivazioni con una diminuzione importante del tasso di mortalità per Stemi, infarto miocardico acuto. Purtroppo non abbiamo dati precisi in merito, perché non vengono raccolti in modo uniforme, ma disponiamo invece di informazioni precise relative al time to balloon, ossia il tempo che intercorre tra l’insorgenza dei sintomi nel paziente e l’ingresso in sala operatoria. Se prima dell’implementazione di questi strumenti il tempo che intercorreva tra l’arrivo in ospedale e l’intervento era di circa due ore, grazie alla possibilità di effettuare l’elettrocardiogramma in ambulanza anziché in pronto soccorso, l’attesa scende a trenta minuti con conseguenze significative sulla prognosi e quindi sulle possibilità di sopravvivenza”. La telemedicina rappresenta una soluzione particolarmente utile in quei territori dove, a causa delle peculiarità geografiche, gli spostamenti risultano difficili. Tra questi le isole greche, nuova frontiera di Cardioline. “Queste isole – prosegue – sono poco presidiate dal punto di vista medico. Grazie ai nostri prodotti sarà possibile effettuare gli esami in una farmacia o in un ambulatorio del posto. Uno specialista li potrà valutare da Atene e se necessario far decollare un elicottero per prelevare il paziente e portarlo presso una struttura specializzata in grado di fornirgli le cure necessarie”.