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Una preziosa eredità

“Se tu mi addomestichi la mia vita sarà come illuminata… Tu hai i capelli color dell’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato, il grano che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…”

E quando l’ora della partenza del piccolo principe fu vicina: “Ah!”, disse la volpe, “piangerò”. “La colpa è tua”, disse il piccolo principe, “io non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi e che diventassimo amici…”. “È vero”, disse la volpe. “Ma sapevi che avresti pianto!”, disse il piccolo principe. “Certo”, disse la volpe. “Ma allora che ci guadagni?” “Ci guadagno”, disse la volpe, “il colore del grano”…

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È uno dei passi più belli e più commoventi del Piccolo Principe, la grande opera di Saint-Exupery letta da grandi e piccoli, che ben esprime il valore di relazioni autentiche.

Quando si creano legami di vicinanza affettiva e di amicizia vera, non ci sono realtà che possono spezzare questa comunione: né tempo né luoghi!

Sono legami che si vivono in famiglia, nei gruppi, tra persone accomunate da stesse esperienze, in parrocchia, a scuola, nei luoghi di lavoro… momenti segnati da cura, dedizione e attenzioni particolari, da appuntamenti e riunioni vissuti come incontro, come scambio nel dare e ricevere.

E così in questo intreccio di legami c’è chi ha imparato a credere nelle proprie capacità o nella vita, a crescere secondo i principi e i valori cristiani, a vivere nella gioia, a fare le cose con cura e con amore, ad aprirsi agli altri e ad impegnarsi per loro, a saper vivere la gratuità e il dono, a fidarsi di Dio e a camminare sulle sue strade… tanto è il bene ricevuto attraverso parole e testimonianza di vita!

Ora l’estate, un tempo per distendersi e ritemprarsi, diventa pure un tempo di saluti, di trasferimenti, di passaggi… trasferimenti di suore verso nuove comunità, di insegnanti verso altre scuole, chiusura di strutture o di servizi apostolici/lavorativi prestati, dipartite verso il cielo di persone care…

Ma partire, lasciare, morire apre sempre la porta a nuovi dolori e a nuovi orizzonti.

È in questo scenario che si vivono le emozioni più contrastanti, che riaffiorano ricordi, gesti, parole e vissuti che riportano al cuore il passato con una tale vividezza che volti e legami diventano il presente.

In ogni legame c’è una grande eredità di valori, di insegnamenti che costituiscono quel bene prezioso che ci portiamo dentro ovunque saremo o andremo, quel tesoro che ci appartiene per sempre e il cui valore è conosciuto solo dalla persona che lo riassapora tra nostalgia, rimpianto, gioia o sofferenza…

Un patrimonio personale, dunque, che nessuno potrà rubarci!, anzi non è solo una preziosa eredità, ma un capitale da investire nell’oggi e nel domani proprio in forza di quelle belle e semplici relazioni costruite nel tempo e che sopravvivono oltre la dimensione temporale.

I ricordi ci sostengano e ci diano quella spinta giusta per non fermarci quando siamo stanchi, in difficoltà o ci sentiamo soli…

Sia il coraggio di saper guardare il campo di grano nella gratitudine di ciò che è stato!

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