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Betania nel mondo
In questo tempo di vacanze, un tempo di riposo fisico e di ristoro spirituale, c’è una casa, quella di Betania, dove l’aria che si respira rafforza le relazioni nel segno della gratuità e dell’amicizia.
Ed è proprio in estate che trova collocazione la festa di Santa Marta che, ormai dallo scorso anno, è la festa di tutti e tre i fratelli (Marta, Maria e Lazzaro). Una festa che richiama lo spirito di distensione, di libertà e di amicizia per rinsaldare dinamiche relazionali serene e autentiche. Sono le “Betanie” presenti anche oggi e che vorremmo si moltiplicassero a dismisura. Penso in particolare ad ogni Suora di Santa Marta che fa parte di una BETANIA del mondo.
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In essa c’è Marta la donna che ospita, accoglie e si affanna per servire con amore l’Ospite, Maria la donna che “ai piedi” del Maestro ascolta la Sua Parola e Lazzaro colui che obbedisce al comando di Gesù passando dalla morte alla vita. Tre atteggiamenti da imitare senza tradire il DNA di Suore di Santa Marta. Un giorno caro a tutte le Consorelle, per le quali imploro protezione e benedizioni dalla nostra Santa Protettrice Marta perché ci aiuti a diventare “sollecite” nel creare, dove siamo, questo clima di casa.
Credo sia questo il modo più bello per realizzare il “sogno” del nostro Padre Fondatore, il Beato Tommaso Reggio, essere là dove siamo, pronte ad accogliere e ad amare per far crescere “ciò che è necessario” ad ogni vita!
E tuttavia è un giorno caro anche a tutte quelle persone che si sforzano di praticare l’ospitalità e l’accoglienza secondo la fratellanza sollecitata molto da Papa Francesco: verso i fratelli migranti, verso chi fugge da luoghi di guerra, verso chi è segnato da lutti, malattia o sofferenza di altro genere… verso ogni fratello fragile ed indifeso che bussa alla porta delle nostre betanie.
In questo tempo estivo in cui sperimentiamo di ospitare o essere ospitati, l’avvertimento di Papa Francesco ci fa da guida:
“L’ospite non va semplicemente servito, nutrito, accudito in ogni maniera. Occorre soprattutto che sia ascoltato (…) va accolto come persona, con la sua storia, il suo cuore ricco di sentimenti e di pensieri, così che possa sentirsi veramente in famiglia”.
Che lo spirito di Betania sia lo spirito di ogni nostra famiglia in ogni incontro con l’altro.