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Impressioni che scaturiscono dal cuore...
Quest’anno, terminato il biennio filosofico, iniziamo con gli studi teologici e abbiamo potuto verificare come il Signore sia più presente nelle nostre classi, poiché, da percorsi in cui Dio era nascosto nel profondo della razionalità, siamo passati alla riflessione manifesta su Dio. Questo è qualcosa che ci incoraggia spiritualmente, perché saremo in grado di conoscerlo di più e, conoscendolo di più, potremo desiderarlo e amarlo, come Lui vuole che lo amiamo.
Le lezioni in presenza hanno reso il periodo di studi un’esperienza molto più arricchente, poiché possiamo condividere con altre persone, non solo nel campo educativo, ma anche a livello fraterno, e abbiamo l’opportunità di interagire con fratelli di carismi diversi, capirne la ricchezza e l’accompagnamento a crescere e a valorizzare la nostra vocazione, pregando gli uni per gli altri.
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In questo tempo, abbiamo riflettuto molto sulla vita spirituale emersa dallo studio, evitando tuttavia il rischio che tutto rimanga un concetto e non raggiunga il cuore. Per questo vogliamo far nostre le parole del Santo Padre:
«Il teologo è qualcuno che ha sperimentato Gesù Cristo e ha scoperto che senza di Lui non può più vivere. Sa che Dio si fa presente, come parola, come silenzio, come ferita, come guarigione, come morte e come risurrezione». (Padre Francesco ai membri della Commissione Teologica Internazionale, 5 dicembre 2014).
È il percorso che vogliamo seguire, e per questo chiediamo con tutto il cuore al Signore la grazia che la Teologia sia, per noi, più che una conoscenza intellettuale, un’esperienza spirituale, un’esperienza di vita che ci faccia crescere e maturare nella fede e nella nostra consacrazione.
Sebbene abbiamo imparato molte cose, davvero importanti per una fede ragionata, senza una profonda intimità con Dio esse rimangono vuote. Il nostro desiderio di conoscenza è ogni giorno più grande, perché più ci inoltriamo nella conoscenza del mistero di Dio, più l’anelito che proviamo per Lui è grande e ci fa percepire che non sarà mai del tutto soddisfatto.
Da juniores continuiamo a camminare nella