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Consumarci nel fuoco, fiamma e azione

Studenti appartenenti alla pastorale JUCEC, del Collegio Santa Marta di Osorno, hanno svolto missioni invernali nella località di Quilacahuín, paese appartenente al comune di San Paolo, il cui motto è stato:

“CONSUMARCI NEL FUOCO, FIAMMA E AZIONE”. Hanno partecipato a questa attività dodici giovani di 3° e 4° medio, oltre alla consulente pastorale Suor Emilia Opazo e l’insegnante, Maria Paz Uribe insieme alla sua mamma, la signora Maria Cristina, che generosamente ha prestato il suo aiuto nel servizio della cucina.

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In questa missione, tutti noi che partecipiamo constatiamo la mano provvidenziale di Dio; in più di un’occasione, insieme alla professoressa Maria Paz, pianifichiamo un piano B, nel caso non potessimo realizzarlo, e Dio, con i suoi segni, ci faceva pensare che dovevamo andare avanti con i preparativi e la loro realizzazione.

La partenza si è svolta venerdì mattina 8 luglio, dopo un bellissimo invio, da parte della comunità religiosa, nella persona di suor Erica. Abbiamo iniziato con entusiasmo questa esperienza, che per molti era la prima.

Arrivando sul posto siamo stati accolti dal parroco della zona, Padre Oscar e abbiamo iniziato la nostra avventura. Sono stati quattro giorni e tre notti in cui si sono intrecciati, formazione, azione sociale, Eucaristia e momenti di preghiera.

Il motto di questa missione è stato ispirato dal nostro Santo Cileno: Sant’Alberto Hurtado. Il venerdì sera, per introdurre la formazione, abbiamo visto il film “Quanto costa fare un occhiello”, il giorno dopo abbiamo lavorato con i giovani su alcuni testi dove si invita, appunto, ad essere “fiamma, fuoco e azione”; oltre ad approfondire, insieme alla professoressa Maria Paz, la dignità dell’essere umano, utilizzando i documenti della dottrina sociale della Chiesa.

La tematica è nata quando ci siamo resi conto della sensibilità degli studenti, di fronte alle ingiustizie di carattere sociale, è per questo che abbiamo ritenuto opportuno riflettere sul tema.

Abbiamo voluto trasmettere principalmente che il nostro “fare” come cristiani ha la sua base e fondamento in Cristo e nella Chiesa; e da questa convinzione e dalla nostra fede possiamo farlo conoscere agli altri.

Abbiamo avuto mattine e pomeriggi di azione sociale (a seconda del giorno), che consistevano nell’aiutare a tagliare la legna, a ordinarla, fare compagnia, ascoltare e pregare insieme alle famiglie.

Padre Oscar ci ha portato nei luoghi più lontani dove conosceva le famiglie che avevano più bisogno, in particolare gli anziani che vivevano da soli. E in un’altra occasione abbiamo realizzato un “porta a porta” in capanne del luogo. Entrambe esperienze di arricchimento. È stato bello condividere quello che abbiamo vissuto, quando eravamo a cena, lì decantavamo ogni esperienza vissuta e comunicavamo momenti piacevoli di risate e conoscenza reciproca. Prima di dormire facevamo qualche attività ricreativa: abbiamo visto un film, giocato a bingo e anche a carte. Con nostalgia nel cuore, ci siamo preparati alla partenza, lunedì 11 luglio alle 18.00 circa, dopo aver vissuto l’Eucaristia di ringrazia- mento e aver detto a Dio che eravamo felici di averci permesso di vivere tanti bei momenti. Il disagio e il freddo del luogo non è stato un impedimento per far conoscere Gesù e alla fine rimaniamo con quei volti e nomi concreti che rimarranno nella nostra memoria, nella preghiera e nel nostro cuore.

Ringrazio in modo particolare la comunità religiosa di Osorno per sostenere e rendere possibile, in diversi momenti e con gesti concreti, questa istanza arricchente non solo per i giovani, ma anche per noi adulti che partecipiamo, dall’organizzazione fino alla fine.

Il Signore benedica i giovani che hanno partecipato a questa prima esperienza di missione invernale, padre Oscar che ci ha accolto e tutte le persone che abbiamo potuto incontrare…

di Matteo Salvatti Saiano

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