Connessioni - Novembre November 2011 / Anno Year 6th / N°03 - Euro 7,00
“STAY HUNGRY. STAY FOOLISH”
LO STUDIO VERSATILE DI ANTENA 3
Apple, “iBusiness”, interfacce “STAY HUNGRY. STAY FOOLISH” Apple,”iBusiness” and interfaces
The show must go on THE VERSATILE ANTENA 3 STUDIO - The show must go on
REGIONE LOMBARDIA: La prima “Giunta digitale” italiana THE LOMBARDY REGIONAL AUTHORITY: The first Italian “Digital Council”
BRIAN & BARRY IN DIGITALE Il flagship di Milano BRIAN & BARRY IN DIGITAL The flagship store of Milan
CONNESSIONI.BIZ THE INTEGRATED SYSTEMS MEDIA
© Connessioni S.r.l.- Firenze - Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o delle foto sono riservati - In caso di mancato recapito inviare i resi al CMP di Firenze per la restituzione al mittente.
SPAZI ALL’APERTO
La serie RCF P è stata progettata per essere resistente all’acqua e ai livelli di pressione sonora all’aperto. Pensata per spazi di grande dimensione. La serie P è in grado di soddisfare tutte le esigenze acustiche e di offrire una perfetta intelligibilità e grazie alla sua modularita’ può adattarsi a qualsiasi tipo di installazione.
SPAZI CHIUSI
Negli impianti al chiuso RCF è la giusta combinazione tra qualità e look, e’ in grado di offrire una linea completa di diffusori, dai piu’ semplice ai piu’ complessi sistemi multi-zona guidati da soluzioni PSP, il nostro catalogo di prodotti propone sia una serie di diffusori classici che prodotti di design.
LUOGHI DI CULTO Grazie ad una selezione di prodotti digitali di alta qualità, di altoparlanti orientabili a matrice e di colonne sonore tradizionali RCF e’ in grado di offrire una vasta gamma di soluzioni per installazioni complesse in cui gli ambienti architettonici possono essere molto impegnativi da insonorizzare . La gamma Installed Sound fornisce la soluzione perfetta per questo tipo specifico di impianti offrendo una gamma di prodotti tecnologicamente avanzati.
The solution for all acoustical challenges www.rcf.it
Novembre November 2011 / Anno Year 6th / n. 03
EDITORIALE COMMENT
A metà novembre abbiamo partecipato alla conference espositiva Ambiente Integrato (tenuta a battesimo anche da ISE) organizzata da Senaf, nella quale si è inteso fornire alcune riflessioni sul mercato dell’integrazione e sulla figura del system integrator. Connessioni è stata invitata a prender parte alla tavola rotonda moderata da Paolo Pogliani di Tecniche Nuove “L’integrazione di sistemi: un’opportunità tecnologica per la comunicazione, la sicurezza, il risparmio energetico”, accanto a IFMA (International Facility Management Association), Assistal (Associazione Nazionale Costruttori Impianti), la già nota, per i nostri lettori, InfoComm, SIEC (Systems Integration Experience Community) e Domotica Web. L’intervento di Connessioni, a mia cura, aveva l’obiettivo di fare il punto per l’ambito di riferimento in relazione all’Italia e, una volta di più, si è evidenziata l’assenza di numeri e indagini specifiche e super partes per il mercato italiano. Una statistica non può render conto di ogni dettaglio, ma è certo utile per definire i segmenti in crescita (o in decrescita), le tendenze, le prospettive, e offrire informazioni sulla grandezza del mercato, e se, e come e quanto, dedicarcisi. Molte aziende, specialmente le multinazionali, già commissionano indagini strategiche sul proprio posizionamento, andamento dei segmenti, confronto con i competitor, ma si tratta di azioni specifiche per uso interno. Si può contare d’altro canto sulle ricerche di mercato delle associazioni internazionali di settore (spesso di strettissima circolazione)… ma relative a macro aree geografiche. Tuttavia, qualche elemento ci è stato fornito comunque, e ringraziamo InfoComm che nel 2010 ha completato un esaustivo studio e reso pubblico qualche dato, e Integrated Systems Event (organizzatore di ISE) per i suoi numeri forniti durante la conferenza stampa dello scorso luglio. Tutti dati che possono esserci utili ma solo “per estensione”, ovvero come esempio e in parallelo con la situazione italiana (e facendo le dovute proporzioni): ISE ha quantificato il mercato europeo per residenziale e professionale (prodotti e servizi) in 17,9 mld di euro, mentre InfoComm quota quello US in 23 mld di euro (AV) e in 30 mld di euro quello AV+residenziale, tutti tendenzialmente in crescita per il 2012. Una tendenza specifica per l’Italia è invece il 22% in più di visitatori nazionali a ISE, dal 2009 al 2010: un dato che evidenzia la necessità per i professionisti di frequentare una fiera di settore, ma anche di fare formazione e networking, e di “annusare” tendenze e novità. Nonostante la non facile situazione generale e l’instabilità italiana in particolare, il dato comune è comunque quello della crescita, evidenziato numericamente all’estero e comunque anche dalla nostra esperienza di osservatori. I possibili mercati dell’integrazione infatti non sono oggi solo l’audio video nel building e residenziale, ma anche nella nautica, digital signage, cultura e parchi a tema, sale controllo e risparmio energetico, telemedicina, teleconferenza, hospitality ecc. Il system integrator è quindi la figura chiave che può interpretarli tutti, e offrire tramite cultura, accurata progettazione, design e sicurezza, un generale miglioramento della vita di tutti.
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Chiara Benedettini President & Editor in Chief
Mid-November we attended the conference show “Ambiente Integrato” (also assisted by ISE) organised by Senaf, which intended to provide food for thought on the Integration Market and the role of a systems integrator. Connessioni was invited to participate in the round table discussion chaired by Paolo Pogliani of Tecniche Nuove “Systems integration: a technological opportunity for communication, security and energy saving,” alongside IFMA (International Facility Management Association), Assistal (Associazione Nazionale Costruttori Impianti), already known to our readers, InfoComm, SIEC (Systems Integration Experience Community) and Domotica Web. The speech by Connessioni, written by me, had the goal of taking stock of the Italian situation and, once again, it was highlighted how the Italian market is short of numbers and specific unbiased research. A statistic cannot take account of every detail, but it is certainly of great use to define the segments in growth or decline, the trends, perspectives, and offer information on the size of the market and if, in what way and how long to dedicate oneself to it. Many companies, especially multinational companies, already commission strategic research on their position, trend of the segments and comparison with competitors, but these are specific activities for internal use. We, on the other hand, can rely on the market research of international associations of the sector (very often only barely circulated)… but relevant to large geographical areas. And yet, we have been provided with several elements. We thank InfoComm, who completed a comprehensive study in 2010 and made some information public, and Integrated Systems (ISE organizer) for the results provided at last July’s press conference. This is all data which can be of use to us, but only as an example and in parallel to the Italian situation (considering the necessary differences): ISE quantified the European residential and professional market (products and services) in 17.9 bn euros, while InfoComm quantified that of the US in 23bn euros (AV) and 30bn euros for AV+residential, all on the rise for 2012. A specific trend in Italy is represented by a 22% increase in national visitors to ISE, from 2009 to 2010: this fact proves the need for professionals to attend a trade show of the sector, but also to train, network and “sniff out” trends and novelties. In spite of the difficult situation overall and, in particular, Italian instability, growth has occurred and it is highlighted in the numbers abroad and also by our experience as observers. Today, the possible integration markets are not restricted to audio video in building and residential, but also extend to the nautical, digital signage and cultural world, amusement parks, control rooms, energy saving, telemedicine, teleconferencing, hospitality, etc. The systems integrator is a key figure that can interpret them all and offer a better lifestyle for everyone, through culture, accurate planning, design, and security.
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INFO
INTERAGIRE CON IL SISTEMA CONNESSIONI
Mentioned companies 3G Electronics
HTE
Adeo Group
K-array
AE Ventures
Idea PM
AMX
Integra
Antenna3
Intermark Sistemi
Apple
Lutron
Artofmusic
Magenta
Axis
Mar
B&C Audiospeakers
Matrox
BrightSign
M-Cube
BTicino
Mobilberg
Camvine
Net Display Systems
Chief
NuVo
Christie
Oki
Control4
Philips
Crestron
Powersoft
De Sisti
RCF
Domotica Integrata
Revel
Duemmegi
Samsung
Elemedia Sistemi Elettronici Informatici
ScreenLine
Epson
Si Computer
PHOTO
Exhibo
Sistema Casa
VIDEO
Flos
Siteco
GaspMedia
Somfy
Gruppo Masserdotti
Spectra Casa
HAI
Studio Vedi
HDL
Syscom
HP Sound Equipment
Sysline
Home Systems Consulting
Yamaha
INTERACTION WITH THE CONNESSIONI SYSTEM Connessioni è un’azienda di comunicazione integrata, dedicata al mondo dell’integrazione di sistemi Connessioni is a company that deals with integrated communication, dedicated to the systems integration sector Grazie al connubio QR Code/smartphone è possibile ad oggi mettere in relazione gli articoli stampati con approfondimenti che utilizzano piattaforme digitali. Negli articoli sarà presente un QR Code: con un solo scatto fotografico dello smartphone, sarà possibile accedere a contenuti di vario genere: siti web, gallery fotografiche, filmati e blog. Sarà quindi possibile godere delle interattività che fino ad oggi la carta non ci poteva offrire. Le icone riportate sopra il QR Code sono un’indicazione del tipo di contenuto al quale si accederà. The QR Code/smartphone alliance has made it possible to connect print articles with insights which use digital platforms. A QR code will be present in each article: with a single photographic shot of the smartphone, you can access content from several sources; websites, photo galleries, videos and blogs.You can then enjoy the interactivity which, to now, paper was unable to offer us.The icons placed above the QR Code indicate the type of content that will be accessed.
SITO WEB INFO BLOG QRCODE link
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Aziende citate
Ottobre October 2011
Informazione integrata. Inquadra il QR con la fotocamera del cellulare dopo aver aperto il lettore.
Integrated information access. Frame the QR with the phone camera after opening the player.
Novembre November 2011 / Anno Year 6th / n. 03
SOMMARIO
01 Editoriale Comment 02 Aziende Citate Mentioned companies 94 Colophon/Redazione/Collaboratori Colophon/Editorial Staff/Contributors 96 Inserzionisti Advertisers
TABLE OF CONTENTS
SOLUZIONI/SOLUTIONS
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OKI SPACE A MILANO - Stampanti e design OKI SPACE IN MILAN - Printers and design
INCONTRI/MEETING
04
40
“STAY HUNGRY. STAY FOOLISH” Apple, “iBusiness” e interfacce “STAY HUNGRY. STAY FOOLISH” Apple, “iBusiness” and interfaces
SOLUZIONI/SOLUTIONS
RCF - Da Reggio Emilia al resto del mondo RCF - From Reggio Emilia to the rest of the world
TECNOLOGIA/TECHNOLOGY
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ACUSTICA VERSO ARCHITETTURA - Amici o nemici? ACOUSTICS IN RELATION TO ARCHITECTURE - Friend or foe?
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IMPIANTI FOTOVOLTAICI E AUTOMAZIONE PHOTOVOLTAIC AND AUTOMATION SYSTEMS
STRUMENTI/TOOLS
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66
LO STUDIO VERSATILE DI ANTENA 3 The show must go on THE VERSATILE ANTENA 3 STUDIO The show must go on
HSYCO, LA NUOVA GENERAZIONE DELLA DOMOTICA Un supervisore per semplificarci la vita HSYCO, THE NEW GENERATION OF DOMOTICS A supervisor to make life easier
AGGIORNAMENTI/UPDATE
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CEA - TechHome Mediterraneo Summit 2011 CEA - TechHome Mediterraneo Summit 2011
20
REGIONE LOMBARDIA:
la prima “Giunta digitale” italiana THE LOMBARDY REGIONAL AUTHORITY: the first Italian “Digital Council”
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L’ASTRONAVE Inaugurazione del nuovo Palacongressi di Rimini THE SPACESHIP Inauguration of the new Palacongressi in Rimini
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OPEN DAY AUDIOGAMMA NuVo in mostra: arriva Portfolio OPEN DAY AUDIOGAMMA NuVo in expo the arrival of Portfolio
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CRESTRON UNIVERSITY CRESTRON UNIVERSITY
81
APPROFONDIMENTI IN TOUR SULLE TELECAMERE IP AXIS An in-tepth tour of the AXIS Ip network cameras
26
82
YAMAHA E WORK PROCA YAMAHA E WORK PROCA
89
MASTER DI I LIVELLO in ingegneria elettroacustica e dei sistemi audio FIRST LEVEL MASTER’S DEGREE in electro-acoustic engineering and audio systems
BRIAN & BARRY IN DIGITALE Il flagship di Milano BRIAN & BARRY IN DIGITAL The flagship store of Milan
DALLE ASSOCIAZIONI/ASSOCIATIONS WORLD
90
CEDIA
92
AssoDS
SCENARI SCENARIES
“STAY HUNGRY. STAY FOOLISH”
Apple, “iBusiness”, interfacce
“STAY HUNGRY. STAY FOOLISH” - Apple,”iBusiness” and interfaces
Informazione integrata. Inquadra il QR con la fotocamera del cellulare dopo aver aperto il lettore. Integrated information access. Frame the QR with the phone camera after opening the player.
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Novembre November 2011
Proprio mentre stavo pensando di scrivere un articolo sulle persone che hanno influenzato, in misura maggiore o minore, il mondo delle tecnologie che più interessano l’ambito al quale si dedica Connessioni, è morto Steve Jobs. È quindi naturale che questo testo venga dedicato a lui: che si ami o si odi Apple, è innegabile che Steve Jobs abbia profondamente influenzato sia la nostra vita quotidiana, sia il nostro modo di lavorare, oltre che di presentare il nostro stesso lavoro. Senza contare che migliaia di iPad e iPhone sono già utilizzati per ospitare interfacce utente anche nel nostro settore, e che da tempo infuriano le “App” per questi usi. Ma con quali vantaggi e svantaggi?
Just as I was thinking about writing an article on the people who have influenced, to a greater or lesser extent, the world of technologies which most interest the area dealt with by Connessioni, Steve Jobs passed away. It is therefore natural that this text should be dedicated to him: whether you love or hate Apple, you cannot deny that Steve Jobs has deeply influenced our day-to-day life, the way we work and how we present it, not to mention that thousands of iPads and iPhones are already used to host user interfaces even in our sector, and that because of these uses they have been infuriating the “Apps” for some time now. But what are the advantages and disadvantages?
Text: Alberto Forchino
Ho scritto poco fa “che si ami o si odi Apple”: sentimenti che dovrebbero essere totalmente estranei al nostro rapporto con la tecnologia, eppure i prodotti Apple (non solo loro, ma essenzialmente loro) hanno scatenato negli anni questo tipo di sentimenti, creando quasi delle fazioni tra gli utenti e i non utenti. Anche nella nostra stessa redazione ci sono gli “Apple-entusiasti” e gli “Apple-scettici”! Questo solo dovrebbe bastare a giustificare l’affermazione che Steve Jobs ha profondamente influenzato le nostre vite. Vorremmo però andare un poco più a fondo e capire cosa significa per il nostro lavoro questa influenza. Non siamo un media di cronaca, quindi non vi proporremo una biografia o un coccodrillo del fondatore di Apple: tutti noi ne abbiamo letto a sufficienza, dalle agiografie dei primi giorni fino ai caustici memorandum, come quello di Richard Stallman, guru della Free Software Foundation: “Non sono contento che sia morto, ma sono contento che se ne sia andato” e anche: “Nessuno merita di morire - né Jobs né Mr. Bill, neanche persone colpevoli di mali più grandi del loro. Ma tutti meritiamo la fine dell’influenza maligna di Jobs sull’informatica”.
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SCENARI SCENARIES
LA QUESTIONE DELLE INTERFACCE JOBS HA CREATO FENOMENI CHE CI HANNO VERAMENTE CAMBIATO IL MODO DI VIVERE E LAVORARE JOBS CREATED PHENOMENA WHICH HAVE TRULY CHANGED OUR WAY OF LIVING AND WORKING APPLE O NON APPLE, QUESTO È IL PROBLEMA
La questione fondamentale che sorge pensando ai prodotti tirati “fuori dal cilindro” di Jobs (e dei suoi collaboratori) è infatti: queste cose sono bellissime ma quanto mi lasciano libero di organizzarmi la mia vita e, nel caso dei nostri lettori, il mio lavoro? Se io sto progettando qualcosa, qualsiasi cosa, è giusto e/o utile per me e per i miei clienti che io includa nel mio progetto un elemento del quale non ho il controllo? Sovente i progettisti e gli installatori rispondono a questo tipo di domande e considerazioni evidenziando che avere uno strumento potente ed efficace sia la soluzione migliore per realizzare un prodotto capace di soddisfare le funzionalità minime richieste dal cliente. Se poi questo prodotto è “cool” come l’iPad o l’iPhone, le voci critiche vengono zittite ancora più facilmente, con l’argomentazione che è il cliente a desiderare un prodotto di sicuro effetto, che brilli della luce riflessa dal prodotto più “in” del momento. Senza contare, e non è una cosa da poco, che l’iPad o iPhone che sia, è già in mano di molti utenti (negli USA l’80% dei tablet è di provenienza Apple). Sono quindi molte sul mercato le interfacce di visualizzazione, controllo e comando sull’iPhone: e si punta alle volte su questa interfaccia per vendere un progetto che invece magari ha molti maggiori meriti, non così visibili ma molto più concreti.
LINK Esempi d’uso di tablet e smartphone come interfaccia Examples of tables and smartphone as interfaces
Ultimo numero di Connessioni:
Last issue of Connessioni: Pershing 115 pag. 17 Bticino myhome pag 31 Nextworks Symphony pag 48 Nextworks Symphony pag 52
touch panel touch panel touch panel iPhone / iPad
Penultimo numero di Connessioni:
Second last issue of Connessioni: Surgital/Crestron pag 6 Creston pag 58 Adeo-sanyo pag 82
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Novembre November 2011
touch/iPod tablet android iPod, iPhone
L’argomento delle interfacce tra l’uomo e il sistema, di qualunque sistema si parli, forse meriterebbe un ragionamento a sé, poiché è innegabile che un sistema perfetto ma difficile o impossibile da utilizzare difficilmente avrà successo, non attirerà l’attenzione di nuovi clienti e non permetterà quel family feeling che lo farà preferire ai concorrenti, magari anche meno performanti ma più facili da utilizzare. Qualche anno fa sono andato a visitare un centro di controllo di reti in fibra ottica di una importante multinazionale americana di Information&Communication Technology, ora non più esistente; la persona che mi accompagnava mi mostrò l’interfaccia di controllo di un certo livello di rete e mi disse: “Adesso ti faccio vedere cosa usiamo noi [interfaccia testuale a riga di comando], poi ti faccio vedere l’interfaccia per i capi [ovviamente l’interfaccia grafica]”. Ora, nel lavoro di system integration, quelli che erano “i capi” sono i nostri clienti, che siano manager, artisti o il grande pubblico, loro non hanno la familiarità che abbiamo noi con i nostri sistemi, dobbiamo quindi pensare a un’interfaccia che si avvicini a loro, senza obbligare loro ad avvicinarsi al sistema.
INVENZIONE E COMUNICAZIONE
Questo è uno dei motivi che hanno portato a utilizzare i prodotti Apple o i loro “imitatori”, essenzialmente “touch”, come interfaccia per i nostri sistemi; questa tendenza, assai diffusa come potete notare nei riferimenti ai progetti pubblicati su Connessioni negli ultimi numeri, (vedi tabella) ci porta a evidenziare una delle caratteristiche di Steve Jobs che più sono state citate: Jobs era un genio del marketing! Molti lo hanno scritto con ammirazione, altri come se fosse un tradimento, quasi non si dovesse puntare anche su quello per diffondere le proprie intuizioni e i propri prodotti. Vorrei scriverlo per quello che è: un dato di fatto. Con il suo modo di parlare, di entusiasmarsi, di presentare… Jobs ha creato fenomeni che ci hanno veramente cambiato il modo di vivere e lavorare. Anche se non ha inventato niente. Jobs non era Meucci… forse era più simile a Bell che a Meucci. Però Jobs ha messo in mano di tutti noi il mouse, l’iPod, l’iPhone, l’iPad. O forse sarebbe più corretto dire che ci ha messo in mano uno strumento per gestire interfacce grafiche sui computer, per ascoltare musica digitale compressa, un telefonino multifunzione con un’interfaccia uomo-macchina avanzata, e un computer portatile che, grazie alla presenza di uno o più digitalizzatori, permette all’utente di interfacciarsi con il sistema direttamente sullo schermo con le dita. E questo è l’altro grande motivo per il quale le “App”, o anche l’uso via Browser di schermate di controllo, si siano massicciamente diffuse. E di tutti questi prodotti esiste un inventore ufficiale che non è mai Apple, ma istituti di ricerca e laboratori di tecnologie avanzate in giro per il mondo. Eppure senza Jobs e Apple questi prodotti probabilmente non sarebbero arrivati tra le mani di tutti ma, nella migliore delle ipotesi, sarebbero rimasti dei “gadget per geek”. Da questo punto di vista Jobs ha ricoperto un ruolo fondamentale nella diffusione, e quindi liberalizzazione, della tecnologia e della cultura tecnologica; eppure le critiche (e l’apice sono le dichiarazioni di Stallman)
SCENARI SCENARIES
nei confronti di Jobs e della mentalità che ha instillato nell’ “iBusiness”, (come mi piace chiamare tutto quell’ecosistema creato attorno a iTunes, iPhone, iPad e i-chi-più-ne-ha-più-ne-metta), sono rivolte soprattutto alla chiusura e al controllo che finisce per esercitare su tutti i satelliti di questo sistema. In qualche modo vedo in questa mentalità un segno di debolezza del sistema stesso, perché non è necessario proteggere una tecnologia che abbia in sé tutte le caratteristiche e le potenzialità per soddisfare le esigenze degli utenti. Ma ovviamente le opinioni differenti sono le benvenute. Un esempio classico e affine al mondo del quale stiamo parlando viene da Internet stessa: si è sviluppata aperta a critiche e contributi di tutti, i suoi standard si chiamano RFC (Request For Comments), non ha brevetti sui suoi mattoni fondamentali ed è la vera ossatura su cui tutto l’iBusiness si fonda. Negli smartphone, invece, si sta consumando una vera e propria guerra dei brevetti in cui si cerca di proteggere idee e addirittura definizioni che sono oramai naturalmente “patrimonio dell’umanità”: lo si è visto nel tentativo (maldestro) di brevetto della parola “multitouch”, al quale si può aggiungere l’altrettanto maldestro tentativo di causa da parte di concorrenti che hanno cercato di dimostrare che l’iPad era sostanzialmente già presente 23 anni fa in un episodio di Star Trek. Questa debolezza del sistema iBusiness risponde, credo, alla domanda che ci siamo fatti all’inizio dell’articolo: se le tecnologie che utilizzo per creare il mio progetto devono essere difese a colpi di brevetti, e non sono aperte alla crescita che sfrutta l’intelligenza collettiva per migliorarsi, forse non sono sufficientemente robuste per garantirmi di fare ciò che veramente voglio e veramente ho in mente? Forse, però, tecnologie e prodotti con queste caratteristiche non sono ancora diffusamente disponibili e dovrò quindi fare un’analisi del rapporto costi/benefici prima di scegliere o buttare via un prodotto sensazionalmente innovativo o solamente “molto cool”.
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OSSERVAZIONI: MARKETING E INTERFACCE Dicevamo che i tablet e gli smartphone sono ormai entrati nell’uso comune, acquistati oltre che per le loro tante funzioni, (dalla telefonia allo smistamento delle mail, dalla consultazione di Internet alla gestione di documenti, file musicali, video ecc. fino alle innumerevoli “App” più o meno utili e/o ludiche), anche per le loro caratteristiche di portabilità, semplicità, design. Quindi questi oggetti, già acquisiti dagli utenti, sono stati presi in considerazione dall’industria (e dai professionisti) anche per divenire una sorta di “cavallo di Troia” nei confronti di clienti vecchi e nuovi. Caricare una App sul tablet del cliente, che lui già possiede, conosce, si porta dietro, e che di fatto spesso costituisce una sorta di “protesi elettronica” per le necessità quotidiane di lavoro e comunicazione, sarà per lui un passo più breve che acquisire, sia economicamente che nell’uso, un nuovo controller. Inoltre, avere tutto, dal telefono al computer al touch di controllo su un unico oggetto, semplifica di molto la vita dell’utente (e anche questa è un’efficace argomentazione sovente proposta dai produttori e sviluppatori ai clienti o possibili tali). Ecco quindi che anche i costruttori e rivenditori di controlli touch oggi forniscono App che replicano in parte le funzioni dei touch dedicati: non intendendole come soluzioni in concorrenza con i loro stessi prodotti dedicati, ma appunto come “canale” che può facilitare presso il cliente la decisione di acquisire, rinnovare, ampliare ecc. un sistema di controllo, automazione, audio ecc. Il rovescio della medaglia è però che l’uso massiccio delle “protesi elettroniche” di radice consumer può condurre a un po’ di confusione: infatti l’iPad o iPhone non sono apparecchiature dedicate e ovviamente non possono fare ciò che fa un touch o un software specificamente concepiti per la gestione di un impianto, o un software dedicato che si appoggia a questi device come interfaccia.
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SCENARI SCENARIES
esclusivo). Una possibile risposta al quesito potrebbe essere che il brevetto sulla tecnologia dell’oggetto non è utile per proteggerne anche tutto il “valore aggiunto” di cui sopra, ma anche qui i pareri possono essere discordanti.
JOBS/ MACALISTAIR RITCHIE
Per questo i progettisti e installatori dovranno una volta di più far bene il loro mestiere di (anche) consulenti, e aiutare il cliente a fare il giusto uso dei device personali, senza dimenticare la necessità delle interfacce di controllo e gestione dedicate: programmabili, aperte e controllabili al 101%. E questo sempre per la soddisfazione finale, e a lungo termine, del cliente.
E OBIEZIONI: MARKETING E SISTEMI PROTETTI
Che Apple tenda a proteggere i suoi prodotti e tecnologie, che passi al setaccio ogni App prima di renderla utilizzabile, e che non comunichi risorse e dettagli per rendere riadattabile/sfruttabile completamente l’hardware, non è una novità. Ed è certo una politica che lascia ad Apple ampio margine di manovra, anche in termini commerciali oltre che tecnologici. Tuttavia, tornando all’osservazione, tutta da discutere con i lettori ovviamente, che Jobs sia stato un genio del marketing più che dell’invenzione tecnologica, si potrebbe obiettare che anche la scelta di brevettare i prodotti vada incontro alla necessità di “proteggere” l’identità, più che la tecnologia, di Apple. Nell’intenzione di proteggere il prodotto intero come soluzione, costituito quindi anche da scelte estetiche, comunicazionali, di valore aggiunto, di sistema, con il fine ultimo di mantenere la “community degli utenti” legata al progetto Apple: un gruppo esclusivo (raggiungibile, ma almeno nell’immaginario appunto
DOBBIAMO PENSARE A UN’INTERFACCIA CHE SI AVVICINI AGLI UTENTI, SENZA OBBLIGARE LORO AD AVVICINARSI AL SISTEMA. QUESTO È IL MOTIVO PRINCIPALE CHE HA PORTATO A UTILIZZARE I PRODOTTI APPLE O I LORO “IMITATORI” WE HAVE TO THINK OF AN INTERFACE WHICH THEY CAN RELATE TO, WITHOUT OBLIGING THEM TO DRAW NEAR TO THE SYSTEM. THIS IS THE MAIN REASON THAT BROUGHT US TO USE APPLE PRODUCTS OR THEIR “IMITATORS”
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Novembre November 2011
Un’ultima riflessione, anche se già vista su tutti i giornali: “Stay hungry. Stay foolish”, la frase pronunciata da Steve Jobs a conclusione dell’ormai famoso discorso ai laureandi di Stanford è, credo, un’eredità che comunque durerà più di tutti i prodotti che abbiamo citato in quest’articolo: è l’idea che ha permesso di vederli nascere. Permettetemi inoltre un ulteriore ricordo: pochi giorni dopo la morte di Jobs è morto anche Dennis MacAlistair Ritchie, molto meno famoso ma altrettanto, se non di più, fondamentale per plasmare il nostro mondo moderno, immerso nei computer e nei loro software, molti dei quali scritti in “linguaggio C”, sviluppato da Ritchie negli anni settanta o nei suoi derivati. Il libro “The C Programming Language”, a volte chiamato K&R, dalle iniziali dei cognomi degli autori, Brian Kernighan e Dennis Ritchie, è stata una bibbia per tutti noi che abbiamo imparato a programmare nelle Università e nei Politecnici di tutto il mondo. Ritchie ha anche contribuito a sviluppare Unix, sistema operativo da cui derivano la maggior parte dei sistemi operativi installati nei server, nei computer, nei tablet, negli smartphone di oggi, tra cui anche quelli installati nei prodotti di Steve Jobs. Mi piace per questo ricordare i due uomini insieme. I have just written “whether you love or hate Apple”: feelings which should be totally estranged from our relationship with technology, and yet Apple products (not just them, but essentially them) have triggered this type of feelings over the years, creating almost factions among users and non-users. In our own editorial staff there are “Apple enthusiasts” and “Apple-sceptics”! This should be sufficient to justify the statement that Steve Jobs has deeply influenced our life. Still, we would like to delve a little deeper and understand what this influence means for our job. We are not a medium that covers news, so we are not going to offer you a biography or a preobituary of Apple’s founder: we have all read enough of them, from the hagiographies of the first few days to the harsh memorandum, like that of Richard Stallman, guru of Free Software Foundation: “I am not happy that he died, but I am happy that he is gone” and also: “No one deserves to die – neither Jobs nor Mr. Gates, not even people guilty of greater evils than theirs. But we all deserve the end of the evil influence of Jobs on informatics”. APPLE OR NO APPLE, THIS IS THE PROBLEM. The essential question which comes to mind when thinking about the products “pulled out of Jobs’ hat” (and that of his co-workers) is in fact: these things are magnificent but how free do they leave me to organise my life and, in the case of our readers, my work? If I am planning something, anything, is it right and/or useful for me and for my customers that my plans include an element which is out of my control ? It often happens that designers and installers answer this type of questions and concern by underlining that having a powerful and effective tool is the best solution to create a product able to satisfy the minimum functions requested by the customer. If this product is “cool” like the iPad or the iPhone, the critics are silenced even more easily, with
SCENARI SCENARIES
the argument that it is the customer who desires a product with a lasting impression, that shines brightly with the light reflected from the “trendiest” product of the moment, not to mention, and it is not a trivial matter, that whether iPad or iPhone, it is already in the hands of many users (in the USA 80% of the tablets are Apple). Therefore the display, control and command interfaces on the iPhone available on the market are many: at times, relying on this interface to sell a project which instead might have much greater merits, which are not so visible, but much more tangible. THE QUESTION OF INTERFACES The issue of interfaces between man and system, of any system, might deserve its own reasoning, because it is undeniable that a perfect but difficult or impossible system to use is hardly likely to become successful. It will not attract the attention of new customers and it will not create that family feeling which will make it the favourite over its competitors, perhaps even less performing but easier to use. Some years ago I went to visit a control centre for fibreoptic networks of an important American multinational company of Information&Communication Technology, which no longer exists; the person who escorted me showed me the control interface of a certain network level and said to me: “Now I will show you what we use [command-line interface], then I will show you the interface for the bosses [obviously graphic interface]”. Today, in the work of system integration, those who were the “bosses” are our customers, whether they are managers, artists, or the public at large, they lack the familiarity that we have with our systems, therefore we have to think of an interface which they can relate to, without obliging them to draw near to the system.
and the mentality he instilled in “iBusiness”, (as I like to call all that ecosystem created around iTunes, iPhone, iPad and the list could go on), is geared above all to the closure and to the control it pretends to exert on all the satellites of this system. In some way, in this mentality I see a sign of weakness of the system itself, because it is not necessary to protect a technology that contains all the characteristics and the potential to satisfy the users’ demands. A classic example and related to the world we are discussing comes directly from the Internet: it developed open to the criticism and contributions of all, its standards are called RFC (Request For Comments), it has no patents on its fundamental bricks and it is the true backbone on which all iBusiness is founded. Instead, in the smartphone area, there is a full fledged war of patents raging to protect the ideas and even definitions which have now become “wealth of humanity”: we have seen it in the clumsy attempt to patent the word “multi-touch”, to which can be added the equally clumsy attempt by competitors who have tried to show that the iPad was essentially already present 23 years ago in an episode of Star Trek. I believe that this weakness of the iBusiness system answers the question we asked ourselves at the beginning of the article: if the technologies I use to create my project must be protected by a battle of patents, and they are not open to the growth which draws on the collective intelligence to improve themselves, perhaps they lack the strength to guarantee that I can do what I really want and really have in mind. Perhaps, however, technologies and products with these characteristics are still not widely available enough, and so I will have to analyse the cost/benefit ratio before choosing or throwing away a sensationally innovative or “hyper-cool” product.
INVENTION AND COMMUNICATION This is one of the reasons that have led to the use of Apple products or their “imitators”, essentially “touch”, as interface for our systems; this trend, widely diffused as you can observe in the references of the projects published on Connessioni in the last two issues, leads us to highlight one of the characteristics of Steve Jobs which have been cited the most: Jobs was a marketing genius! Many wrote it with admiration, others as if it were a betrayal, almost as if it isn’t also necessary to focus on marketing to diffuse one’s intuitions and products. I would like to write it for what it is: a matter of fact. With his way of talking, captivating, presenting…. Jobs created phenomena which have truly changed our way of living and working, even if he didn’t actually event anything. Jobs was not Meucci.. perhaps he was more similar to Bell than Meucci, but Jobs gave us the mouse, iPod, iPhone and iPad. Perhaps it would be more correct to say that he gave us a tool to manage graphic interfaces on computers, to listen to compressed digital music, a multi-functional phone with an advanced man-machine interface, and a portable computer which, thanks to the presence of one or more digitisers, allows the user to interface with the system directly on the screen through his fingers.This is the other major reason why “Apps”, or also the use of control screens via Browser, have become so massively popular. And of all these products there is one official inventor which is never Apple, but research and laboratory institutes of advanced technologies around the world. And yet without Jobs and Apple these products would probably never have reached us; at best, they would have remained “gadgets for geeks”. From this point of view Jobs covered an essential role in the diffusion process and, consequently, the liberalisation of technologies and technological culture; and yet the criticism (and the culmination are the declarations by Stallman) against Jobs
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SCENARI SCENARIES
However, the other side of the coin is that the massive use of consumer-rooted “electronic prosthesis” can lead to a little confusion: in fact, the iPad or iPhone are not dedicated appliances and obviously they cannot do what a touch or a software specifically conceived to manage a system can do, or a dedicated software which relies on this device as interface. For this reason designers and installers must do their job (including that of consultants) even better and help the customer make correct use of personal devices, without forgetting the need of control interfaces and dedicated management: 101% programmable, open and controllable. And this is always for the ultimate and longterm satisfaction of the customer.
OBSERVATIONS: MARKETING AND INTERFACES We were saying that tablets and smartphones have now become items of everyday use. Aside from their many functions (from telephony to sorting mail, from consulting internet to managing documents, music files, videos, etc. to the innumerable “Apps” which are more or less useful and/or fun) they are also purchased for their characteristics of portability, simplicity and design. Consequently, these objects, already purchased by users, have been considered by the industry (and by professionals) also to become a sort of “Trojan horse” in relation to old and new customers. To upload an App on the tablet which the customer already possesses, knows, carries around with him, and which de facto often constitutes a sort of “electronic prosthesis” for his daily needs and communication, will be a shorter step for him to take, in terms of cost and use, than to purchase a new controller. Furthermore, having everything, from the telephone to the computer to the control touch over a single object, greatly simplifies the life of the user (and this is also a convincing issue which is often proposed by the producers and developers to actual and potential customers). As a result, today manufacturers and resellers of touch controls also provide Apps which partially replicate the functions of dedicated touch screens: not intending them as solutions to compete with their own dedicated products, but precisely as a “channel” which can help the customer to decide to purchase, renew, extend, etc. a control, automation, audio system, etc.
È INNEGABILE CHE UN SISTEMA PERFETTO MA DIFFICILE O IMPOSSIBILE DA UTILIZZARE DIFFICILMENTE AVRÀ SUCCESSO, NON ATTIRERÀ L’ATTENZIONE DI NUOVI CLIENTI E NON PERMETTERÀ QUEL FAMILY FEELING CHE LO FARÀ PREFERIRE AI CONCORRENTI, MAGARI ANCHE MENO PERFORMANTI MA PIÙ FACILI DA UTILIZZARE. IT IS UNDENIABLE THAT A PERFECT BUT DIFFICULT OR IMPOSSIBLE SYSTEM TO USE IS HARDLY LIKELY TO BECOME SUCCESSFUL. IT WILL NOT ATTRACT THE ATTENTION OF NEW CUSTOMERS AND IT WILL NOT CREATE THAT FAMILY FEELING WHICH WILL MAKE IT THE FAVOURITE OVER ITS COMPETITORS, PERHAPS EVEN LESS PERFORMING BUT EASIER TO USE.
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AND OBJECTIONS: MARKETING AND PROTECTED SYSTEMS. That Apple tends to protect its products and technologies, that it checks and sorts carefully every App before making it usable and that it does not communicate resources and details to make the hardware completely re-adaptable/ exploitable, is nothing new. This is certainly a policy which leaves Apple extensive room for manoeuvre, also in terms of sales and technology. Returning to the assumption, which is all to be discussed with the readers of course, that Jobs was more a genius of marketing than of technological innovation, you could object that even the choice of patenting products contributes to the need to “protect” the identity, more than the technology, of Apple. With the intention of protecting the product as a solution, which also involves choices regarding aesthetics, communications, added value and the system, with the ultimate goal of keeping the “community of users” connected to the Apple project: an exclusive group (reachable, but at least in the exclusive imaginary). A possible answer to the query could be that the patent on the technology of the object is not useful for protecting also all its “added value” above, but here too opinions can clash. Another objection that requires a response is whether those who choose Apple devices as a user interface to propose to their customers are making a limitative choice. We would say no (different opinions are also welcome here), because usually it has to do with one option, an application which is useable on the specific device, though the functions may also be available on other similar devices of other brands or simply on a computer connected to the network. JOBS /MACALISTAIR RITCHIE A final thought, even if it has already been seen in all the newspapers: “Stay hungry. Stay foolish”, the phrase pronounced by Steve Jobs at the end of the by now famous speech to the graduating students of Stanford is, I believe, an inheritance which will last longer than all the products we have mentioned in this article: it is the idea that has allowed them to be born. Permit me another memory: a few days after the death of Jobs, Dennis MacAlistair Ritchie also passed away. He was much less famous but equally, if not more so, essential for moulding our modern world, immersed in the computer and its software, many of which is written in “C language”, developed by Ritchie in the Seventies or in its offshoots. The book entitled “The C Programming Language”, sometimes called K&R, from the initials of the surnames of its authors, Brian Kernighan and Dennis Ritchie, has been a bible for all those who learnt to program at Universities and Polytechnics worldwide. Ritchie also contributed to developing Unix, an operating system from which the majority of the operating systems installed in today’s servers, computers, tablets and smartphones derive, including those installed in the products of Steve Jobs. This is why I like to remember these two men together.
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LO STUDIO VERSATILE DI ANTENA 3 The show must go on The versatile ANTENA 3 studio The show must go on Il canale televisivo spagnolo Antena 3 ha ristrutturato i propri studi in chiave spettacolare e digitale. L’obiettivo era lavorare in un ambiente più versatile e allo stesso tempo efficiente e comodo per i giornalisti. A definire lo stile dei notiziari adesso c’è anche un videowall che contribuisce con i suoi contenuti a rafforzare il messaggio trasmesso dagli speaker Text: Barbara Trigari Informazione integrata. Inquadra il QR con la fotocamera del cellulare dopo aver aperto il lettore. Integrated information access. Frame the QR with the phone camera after opening the player.
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Antena 3, the Spanish TV channel, has revamped its studios in a spectacular digital key. The goal was to work in an environment which would be as versatile as possible and, at the same time, efficient and spacious for journalists. A video wall and its contents contributes to reinforcing the message transmitted by the newscasters, to define the style of the newscasts.
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www.antena3.com www.christiedigital.co.uk www.videoreport.es
Il progetto è partito dalla Divisione Contenuti e Produzione di Antena 3, che desiderava aggiornare l’ambiente di lavoro del canale televisivo: nel caso specifico della redazione news, che coincide con lo studio dove vengono ripresi i telegiornali, ma anche il meteo ed eventualmente altri programmi giornalistici e interviste. C’era dietro un’esigenza di tipo tecnico, quella di poter operare con uno studio al passo con i tempi (l’ultima ristrutturazione, a parte qualche piccola modifica, risaliva a dieci anni prima), in digitale, ma anche un’esigenza di immagine da trasmettere agli spettatori: nuova, ma senza tradire l’identità del notiziario che il pubblico aveva mostrato di apprezzare.
LAVORO DI SQUADRA
Una volta completata la fase progettuale partita all’inizio del 2010, le modifiche alla struttura originaria sono state condivise con tutto il personale del canale, sia tecnico che televisivo, per fare sì che tutti fossero poi soddisfatti del nuovo ambiente di lavoro. Jesús Lozano Corchón, Direttore d’Immagine e Produzione di Antena 3, spiega che “Forse la cosa più complessa è stata mettere tutti d’accordo, per questo il progetto è stato condiviso con coloro che avrebbero dovuto poi lavorare nel nuovo studio. L’obiettivo infatti era di ottenere con una postazione lavorativa più gradevole, luminosa, comoda ed efficiente”. La ristrutturazione vera e propria è partita a settembre 2010 per terminare a dicembre dello stesso anno, ed è stata eseguita dai tecnici di Christie Marcos Fernández (Business Development Manager), Carlos Lachica (Applications Engineer) e Mario Carmona di Videoreport (gruppo Vértice 360, un partner di Christie in Spagna) con la collaborazione dell’Engineering Department di Antena 3, e di Matt Reed (Application Support Technologist) e Nick Wheeler, consulente tecnico per i prodotti Vista System. L’”inaugurazione” è avvenuta poi a gennaio 2011 con un’intervista a Zapatero.
IL PROGETTO È PARTITO DALLA DIVISIONE CONTENUTI E PRODUZIONE DI ANTENA 3. C’ERA DIETRO UN’ESIGENZA DI TIPO TECNICO, QUELLA DI POTER OPERARE CON UNO STUDIO AL PASSO CON I TEMPI MA ANCHE UN’ESIGENZA DI IMMAGINE DA TRASMETTERE AGLI SPETTATORI THE PROJECT ORIGINATED IN THE CONTENT AND PRODUCTION DIVISION OF ANTENA 3. THE REQUIREMENT STEMMED FROM A TECHNICAL NEED, TO BE ABLE TO OPERATE WITH A DIGITAL STUDIO IN TUNE WITH THE TIMES, ALSO THE NEED TO TRANSMIT A NEW IMAGE TO ITS AUDIENCE
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SCENOGRAFIA PER COMUNICARE
Lo studio, di 1.200 mq, accoglie da una parte i tavoli della redazione, dall’altra lo studio di ripresa vero e proprio, dominato dal videowall composto da 33 tile DLP Christie Entero da 50” con illuminazione LED, la “finestra sul mondo” del notiziario. La presenza in studio di schermi video non è una novità, ma prima del videowall questa era limitata a due schermi LED dotati di automatismo per alzarsi, abbassarsi e spostarsi a destra e sinistra. Ben più coinvolgente è invece l’effetto del videowall, la cui funzione varia da quella più tradizionale, ovvero la visualizzazione dei contributi durante il sommario del telegiornale, fino alla possibilità di mostrare tabelle con dati, il meteo o dei collegamenti in diretta per interviste e servizi giornalistici. In versione moderna però, perché oggi lo speaker non è più come una volta sempre immobile dietro a un tavolo, invece si muove, interagisce con ospiti dal vivo o in collegamento. Il videowall doveva rispondere alle nuove esigenze e, in più, offrire un supporto creativo anche per altri programmi, come il meteo, per esempio. Da qui la successiva implementazione dell’interattività touch per una porzione dello schermo, circa un terzo per 2x2 metri, con tecnologia della tedesca Radartouch e il motore grafico Vizrt. Aggiungiamo che il videowall misura 11x2,5 metri, è curvo, perché questa forma lo rende più attraente in TV, e ha una risoluzione SXGA+ (15.400x3.150 p), tutti aspetti delicati da gestire in fase di installazione e scelta dei componenti. Il committente infatti aveva richiesto un display di grandi dimensioni, che però non creasse problemi di condizionamento e di rumore, dato che
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lo spazio dello studio è condiviso da 150 persone che lavorano. Come se non bastasse, a complicare le cose c’è anche la luce del giorno che filtra dall’esterno (si tratta di uno studio “aperto”), insieme alle potentissime luci necessarie alle riprese televisive. Per motivi scenografici infatti, ha spiegato Lozano Corchón, il videowall doveva trovarsi sul fondale dello studio e arrivare fino al soffitto, ma questa posizione rendeva difficile la coabitazione con l’illuminazione, anch’essa nuova e affidata a De Sisti, e imponeva la scelta di display con una luminosità molto elevata. I problema è stato risolto curando molto i piazzamenti delle luci e le inquadrature delle telecamere: “ovviamente non tutte le posizioni delle camere sono ugualmente favorevoli, ma - continua Lozano Corchón - penso che sia stato raggiunto comunque un livello di qualità molto elevato”. La risposta più efficiente, tenendo conto anche del budget fissato dal canale TV e della necessità di lavorare su base 24/7 riducendo al minimo eventuali manutenzioni, sono stati proprio i moduli Christie a retroproiezione, scelti anche perché, una volta assemblati, creano una superficie uniforme grazie alla sottilissima cornice percepibile tra i cubi. Anche l’estensione nel tempo del funzionamento dei LED ha pesato: Entero è garantito per oltre 60.000 ore continuative. Si è trattato comunque di una installazione complessa anche per l’impostazione dei proiettori dietro a ciascuno dei 33 moduli, tutti da regolare per geometria e colorimetria, per comporre uno tra i display più grandi e più risoluti che si possano vedere in TV, a livello europeo.
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CHRISTIE SPYDER X20
Si tratta di un processore video molto versatile che integra le capacità di un routing switcher universale e di monitoring in tempo reale e simultaneo di tutti gli ingressi. Ha una banda di 20 megapixel per combinare le risoluzioni delle diverse sorgenti su un videowall la cui risoluzione totale supera quella del singolo display, che siano plasma, LED wall, cubi a retroproiezione o proiettori, o qualsiasi combinazione di questi dispositivi. A seconda dei modelli, può avere otto o 16 ingressi con supporto per video composito, S-Video, Component analogico, HDSDI, SDI e 3G SDO (SMPTE 424M), DVI e RGBHV progressivo; HDCP opzionale. La risoluzione (in entrata e in uscita) arriva a 2.560x1.600, con un massimo di 2.048x1.200 per singolo canale (altrimenti sono necessari due canali), scan rate fino a 120Hz. Le uscite possono essere quattro oppure otto, a seconda della risoluzione, in RGB analogico, component, DVI single e dual link, SDI, HD-SDI e 3G HD-SDI. Controllo via RS232 ed Ethernet 10/100. Tra le funzionalità ci sono l’impostazione indipendente di aspect ratio e frame rate, overlay, transizioni, conversioni nella aspect ratio, monitoring delle sorgenti integrato, image capture, rotazione delle uscite (portrait), auto-sync, supporto opzionale per la stereoscopia, bitmap borders, window tilting. Occupa quattro unità rack e pesa 27 kg. www.christiedigital.co.uk
This is a highly versatile video processor which integrates the abilities of a universal routing switcher and real time simultaneous monitoring of all inputs. It provides a 20 mega-pixel bandwidth to combine the resolutions of the different sources on a video wall, the total resolution of which exceeds that of the single display device, be they plasma screens, LED walls, rear-projection cubes or projectors, or any combination of these devices. Depending on the models, it can have eight or 16 inputs with support for composite video, S-Video, analog Component, HDSDI, SDI and 3G SDO (SMPTE 424M), DVI and progressive RGBHV; HDCP is optional. The resolution (in and outbound) reaches 2,560x1,600, with a maximum of 2,048x1,200 for a single channel (otherwise two channels are necessary), scan rate up to 120Hz. The outputs can be four or eight, depending on the resolution, in analog RGB, component, single and dual link DVI, SDI, HD-SDI and 3G HD-SDI. RS-232 control and 10/100 Ethernet. The functions include independent aspect ratio and frame rate set-up, overlays, transitions, aspect ratio conversions, integrated source monitoring, image capture, output rotation (portrait), auto-sync, optional stereoscopic support, bitmap borders, window tilting. It occupies the space of four rack units and weighs 27 kg.
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GRAFICA E CONTROLLO
La gestione di un display così grande ha poi portato a scegliere un controller performante che consentisse ai tecnici di Antena 3 di sbizzarrirsi con le possibilità del video, i PiP e gli effetti: anche questo, come sottolinea Lozano Corchón, è un aspetto che si evolve con il tempo e la pratica quotidiana, perché le possibilità creative sono sconfinate. La scelta è caduta sul video processore Christie Spyder X20, “scoperto” in occasione di un Road Show Christie, perché permette di convogliare molti contributi da sorgenti diverse, di visualizzarli su più riquadri (fino a 32 riquadri indipendenti), effettuare il PiP, impostare i contorni e le forme, e naturalmente applicare effetti. Il personale poi ha afferrato subito come sfruttare le risorse del controller e offrire ancora più scelta al regista nelle inquadrature, anche grazie all’introduzione di steady cam e polecam Toshiba (non proprio consuete per un notiziario) per rendere le riprese più dinamiche. I contenuti vengono lanciati da un mixer Grass Valley, un sistema Dalet, una libreria digitale Chyron e il sistema grafico Visrt per il meteo. La sempre maggiore importanza acquisita dalla tecnologia video in studio poi ha cambiato anche la maniera di lavorare, spostando più personale in produzione e dedicando alle grafiche uno script ad hoc. Il risultato è molto coinvolgente perché il video non appare come un corpo estraneo ma fa davvero parte della redazione, in maniera semplice, funzionale e allo stesso tempo spettacolare. Per verificarlo, date un’occhiata online al notiziario di Antena 3.
THE SHOW MUST GO ON
Uno degli aspetti più complessi della ristrutturazione di uno studio televisivo è il fatto che non è possibile interrompere le trasmissioni: il notiziario deve continuare ad andare in onda, e il pubblico non deve accorgersi di niente. Quindi i lavori sono stati fatti allestendo e cablando uno studio televisivo provvisorio il più possibile simile a quello “vecchio”, trasferendo redattori e tecnici per il tempo necessario. Man mano che si allestiva la nuova redazione-studio, il personale veniva nuovamente trasferito nella postazione definitiva, sempre senza stop alle trasmissioni. Circa 90 persone che dovevano poter lavorare senza intoppi: un progetto molto complesso, reso ancora più complicato dalla necessità di non sforare il budget. Per risolvere queste difficoltà la chiave è stata la collaborazione stretta tra tutti gli attori del progetto e la condivisione con il personale tecnico e di redazione. A conferma della validità dell’approccio, l’installazione per Antena 3 ha ricevuto la nomination per i Producción Profesional Awards nella categoria “Installation of the year”, e Videoreport nella categoria “Best Service Company”.
The project originated in the Content and Production Division of Antena 3, who wanted to modernise the TV channel’s working environment. In the specific case of newsroom staff, it concerned the studio which records the news, but also the weather forecast and any other journalistic programmes and interviews. The requirement stemmed from a technical need, to be able to operate with a digital studio in tune with the times (aside from small changes, the last revamping took place ten years before), but also the need to transmit a new image to its audience, whilst remaining faithful to the identity of the newscast which had won audience appreciation. TEAM WORK Once the design phase was completed in early 2010, the changes to the original structure were shared with all the channel’s staff, both technical and television, so that everyone would be satisfied with the new working environment. Jesús Lozano Corchón, Image and Production Manager at Antena 3, explains that “Perhaps the most difficult thing was to make everyone agree. This is why the project was shared with those who would have to subsequently work in the new studio. The aim was to achieve a more likeable, bright, comfortable, efficient and spacious workstation for all”. The true revamping process began in September 2010 and was completed three months later. It was managed by the technicians of Christie, Marcos Fernandez (Business Development Manager), Carlos Lachica (Applications Engineer) and Mario Carmona of Videoreport (Vértice 360 group, partner of Christie in Spain) with the assistance of Antena 3’s Engineering Department, and Matt Reed (Application Support Technologist) and Nick Wheeler, technical consultant for Vista System products. The “grand opening” was held in January 2011 and featured an interview with Zapatero.
SET FOR COMMUNICATION On one side, the 1,200 m² studio welcomes the editorial desks, on the other, the actual recording studio, dominated by the video wall consisting of thirty-three 50” Christie Entero LED tiles built on DLP technology, the “window on the world” of the newscast. The presence of video screens in the studio is not a novelty, but before the video wall this was limited to two LED screens equipped with mechanisms to lift, lower and move from right to left. The effect of the video wall is much more engaging, the function of which varies from the more traditional one, or rather to display the contributions during the news summary, to the possibility of displaying graphs with data, the weather forecast or live link ups for interviews and reportages. All this is done in a modern key, since the newscaster is no longer motionless, behind a desk, as he was in the past. Today, he moves and interacts with guests who are live in the studio or connected from the outside. The video wall had to satisfy the new requirements, and also offer creative support for other programmes, such as the weather forecast. This led to the subsequent implementation of the interactive touch for a portion of the screen, about one third for 2x2 metres. It uses German Radartouch technology and the Vizrt graphics motor. The video wall measures 11x2.5 metres and is curved to make it more attractive on TV and equipped with SXGA+(15,400x3,150p) resolution. These are all delicate aspects to manage when installing and choosing the components. The customer in fact had requested a large
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size display which would not create problems of climate control and noise, given that the studio space is shared by 150 employees. And if that was not enough, to complicate things there is also the sunlight which filters in from the outside (this is an “open” studio) together with the powerful artificial lighting required for television broadcasts. For scenic reasons Lozano Corchón explained, the video wall had to be located on the bottom of the studio and reach up to the ceiling, but this position made cohabitation difficult with the lighting, which was also new and entrusted to De Sisti, and imposed the choice of display with a very high level of brightness. The problem was solved by carefully managing the positioning of the lights and camera shots: “obviously not all the camera positions are equally favourable, but – continues Lozano Corchón – I believe that a very high level of quality has been achieved”. The most efficient response, considering the fixed budget of the TV channel and the need to work on a 24/7 basis reducing any maintenance work to a minimum, were the rear-projection modules by Christie. Once assembled they create an even surface thanks to the small seams which can be perceived between the cubes. The lengthened operating time of the LEDS was also of great importance: Entero is guaranteed for more than 60,000 continuous hours: It was a complex installation also because the projectors are set behind each of the 33 modules, all to be adjusted in terms of geometry and colorimetry, to compose one of the largest and most resolute displays which can be seen on European TV.
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GRAPHICS AND CONTROL The management of such a large display led to choosing a high performance controller which would also allow the technicians of Antena 3 to run riot with the possibilities of video, PiPs and effects: this too, as Lozano Corchón underlines, is an aspect which evolves over time and daily practice, because the creative possibilities are unlimited. The choice fell on the Christie Spyder X20 video processor, “presented” at a Christie’s Road Show, because it allows to bring together many contributions from different sources, to display them on more panels (up to 32 independent panels), make the PiP, set the surroundings and shapes, and naturally apply effects. The staff then immediately grasped how to exploit the controller resources and offer even more choice to the director in the shots, also thanks to the introduction of the Toshiba steady cam and polecam (not all that common for a newscast) to make television broadcasts more dynamic. The contents are launched by a Grass Valley mixer, a Dalet system, a Chyron digital library and the Visrt graphic solution for the weather forecast. The ever-greater importance acquired by video technology in the studio has also changed the way of working, moving more staff into production and dedicating an ad hoc script to graphics. The result is very engaging because the video does not appear as a foreign body but it is truly part of the editorial staff, in a simple, functional and spectacular manner. Take a look at the newscast of Antena 3 and check it out.
THE SHOW MUST GO ON One of the most complex aspects of revamping a television studio is the fact that it is not possible to interrupt transmissions: the newscast has to continue on air without the audience noticing anything. Hence the work was done by fitting out and cabling a new temporary TV studio which would be as similar as possible to the “old” one, transferring editors and technicians for the time required. As the new editorial-studio was being fitted out, the staff was transferred back to their definitive work-station, without ever halting the programmes. About 90 people had to be able to work without setbacks: a very complex project, made even more complicated by the need of staying within the budget. The solution was close-knit cooperation among all the players involved in the project and sharing with the technical and editorial staff. To confirm the validity of the approach, the Antena 3 installation received the nomination for the Producción Profesional Awards in the “Installation of the Year” category, and Videoreport in the category “Best Service Company”.
LA SEMPRE MAGGIORE IMPORTANZA ACQUISITA DALLA TECNOLOGIA VIDEO IN STUDIO HA CAMBIATO ANCHE LA MANIERA DI LAVORARE, SPOSTANDO PIÙ PERSONALE IN PRODUZIONE E DEDICANDO ALLE GRAFICHE UNO SCRIPT AD HOC. THE EVER-GREATER IMPORTANCE ACQUIRED BY VIDEO TECHNOLOGY IN THE STUDIO HAS CHANGED THE WAY OF WORKING, MOVING MORE STAFF INTO PRODUCTION AND DEDICATING AN AD HOC SCRIPT TO GRAPHICS.
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www.regione.lombardia.it www.sysline.it
REGIONE LOMBARDIA: La prima “Giunta Digitale” italiana The Lombardy Regional Authority: the first Italian “Digital Council” Piattaforma documentale, tavolo interattivo digitale multitouch, monitor per ogni postazione: raccontiamo la “rivoluzione” nei lavori di Giunta voluta da Regione Lombardia, progettata da Lombardia Informatica e realizzata con l’azienda milanese Sysline, e soprattutto il suo tavolo interattivo multitouch EDIT. Tutto Made in Italy per questo ambizioso progetto.
Text: Matteo Fontana
Informazione integrata. Inquadra il QR con la fotocamera del cellulare dopo aver aperto il lettore. Integrated information access. Frame the QR with the phone camera after opening the player.
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Document platform, digital interactive multi-touch table, a monitor for each workstation: we explain the “revolution” occurred in the Council works desired by the Lombardy Regional Authority. This ambitious project, designed by Lombardia Informatica and accomplished using the products of the Milanese company, Sysline, and, above all, the EDIT multi-touch interactive table, is 100% Made in Italy. Quando si entra nella sala della Giunta Regionale al “Pirellone”di Milano, o nel meno conosciuto, ma egualmente affascinante e moderno Palazzo Lombardia, situato subito dietro la più celebre sede, la prima sensazione che si prova è quella di efficienza. Un ambiente semplice, luminoso, recentemente arricchito dall’innovazione tecnologica: monitor sul tavolo delle riunioni dove siedono il Presidente della Regione e i suoi Assessori, e soprattutto il tavolo interattivo digitale dal quale, come una vera centralina di regia, il Segretario di Giunta dottor Marco Pilloni “orchestra” i lavori, una volta alla settimana tutte le settimane. Due sale identiche, una per ogni sede, in modo che le sedute della Giunta possano svolgersi indifferentemente nell’una o nell’altra: questo il risultato tangibile del lavoro congiunto di Lombardia Informatica, società di servizi interamente controllata da Regione Lombardia, e di Sysline, il system integrator con sedi a Milano e Roma che si è occupato di fornire i mezzi tecnici per la realizzazione del progetto. Ma come funziona esattamente questa “Giunta digitale”? Ne abbiamo parlato con alcuni dei responsabili del progetto, sia nella fase di progettazione e realizzazione che in quella di gestione quotidiana.
jL’entrata del Palazzo Lombardia The entrance of Palazzo Lombardia
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“La principale esigenza” – dice Roberto Pavone, manager della Direzione Sviluppo Mercato di Sysline – “era la de-materializzazione dei contenuti, ovvero la trasformazione della documentazione cartacea in documentazione informatica, digitale, con enorme risparmio di carta e maggiore facilità di archiviazione”. I lavori della Giunta, infatti, nei giorni precedenti la riunione richiedevano cospicui dossier cartacei in svariate copie, contenenti i testi delle singole delibere presentate e tutti gli allegati necessari. L’input per lo snellimento del lavoro è partito (e non poteva essere diversamente) dai vertici di Regione Lombardia, come ci spiega Andrea De Fre, responsabile della dematerializzazione dei documenti della Giunta: “Nel luglio 2010 i Sistemi Informativi di Regione Lombardia hanno suggerito di eliminare le copie delle proposte in discussione durante la seduta di Giunta, consentendo a tutti i partecipanti di consultarle direttamente nel formato digitale. Da lì in poi è stato un ottimo lavoro di squadra con Lombardia Informatica e con Sysline, tanto che c’è stata una accelerazione nell’ottobre 2010 e siamo riusciti a partire nel gennaio 2011 con le nuove dotazioni. Praticamente a tempo record!”
DA EDMA ALLA GIUNTA DIGITALE
E a proposito di sistemi informatici, andiamo a vedere, a questo punto, il sistema nel dettaglio, procedendo per “cerchi concentrici”, dal più grande al più piccolo. Come si è passati dai quintali di carta che ogni anno occorreva consumare per i lavori di Giunta all’attuale sistema, che prevede la digitalizzazione di ogni documento? La parola a Marco Ceccolini di Lombardia Informatica, Responsabile dell’Area Servizi Documentali e del Progetto EDMA: “La sala della Giunta come la vediamo oggi, attrezzata con il tavolo interattivo multitouch e con i monitor, è il risultato di un lavoro più lungo iniziato con il varo della piattaforma documentale EDMA, nel 2007. EDMA sta per Enterprise Document Management, ed è il sistema che accoglie, gestisce e archivia il patrimonio documentale di Regione Lombardia, in particolare le delibere della Regione e tutto il materiale ad esse connesso. Va ricordato infatti che digitalizzazione non vuol solo dire informatizzazione: la digitalizzazione si ha quando i documenti in formato digitale sono parificati a tutti gli effetti, in senso giuridico e amministrativo, a quelli su supporto cartaceo. La de-materializzazione parte dunque
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hLa sala della Giunta Regionale The Regional Council hall
dal lavoro di EDMA in quanto il sistema offre tutti i fattori abilitanti la dematerializzazione (firma digitale, marcatura temporale, posta elettronica certificata, conservazione sostitutiva) che portano alla sostituzione del documento cartaceo con un documento digitale”. Aboliti i giri viziosi di documenti da ufficio a ufficio, la ricerca affannosa di firme e controfirme, di timbri o bolli vari: il sistema distribuisce le informazioni e i testi da discutere e approvare. Quando un testo giunge allo step finale, ovvero alla discussione in Seduta di Giunta, è sufficiente “caricarlo” nel tavolo multitouch ed esso, assieme ad altri, sarà gestibile dal Segretario di Giunta durante la seduta. Salta agli occhi il risparmio di tempo e di materiali. “Naturalmente” – specifica Marco Ceccolini – “alcuni documenti nascono ancora su supporto cartaceo, e vengono scansionati in un secondo tempo. Ma il risparmio è comunque evidente”. A livello pratico il sistema è strutturato su un tavolo EDIT – touch screen 32” LCD full HD – che permette di lavorare e inviare contestualmente i contenuti selezionati ai quindici monitor a scomparsa installati sul tavolo riunioni. Il Presidente e gli Assessori possono così leggere sul proprio monitor i testi che vengono inviati dal tavolo del Segretario, e che svolge in pratica la funzione di “notaio” della seduta. La media è di quaranta delibere discusse per ogni seduta, ciascuna supportata dal proprio materiale documentale (testo, allegati, eccetera).
EDMA STA PER ENTERPRISE DOCUMENT MANAGEMENT, ED È IL SISTEMA CHE ACCOGLIE, GESTISCE E ARCHIVIA IL PATRIMONIO DOCUMENTALE DI REGIONE LOMBARDIA. EDMA STANDS FOR ENTERPRISE DOCUMENT MANAGEMENT, AND IT IS THE SYSTEM WHICH GATHERS, MANAGES AND ARCHIVES THE DOCUMENTAL WEALTH OF THE LOMBARDY REGIONAL AUTHORITY
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COME LA DIRETTA DI UN TG
“La Seduta di Giunta – aggiunge Ceccolini - non è che il momento culminante di un lavoro che dura una settimana intera. Le sedute si tengono di solito il mercoledì mattina, dunque dal giovedì della settimana precedente si comincia a lavorare, anche a livello tecnico, per preparare tutti i materiali: ordine del giorno, proposte di delibera, eventuali allegati alle proposte. Tutto ciò viene caricato sul tavolo multitouch, verificato… e poi si possono varare i lavori.” Ma vediamo da vicino questo tavolo multitouch commercializzato da Sysline (e dice Roberto Pavone, “Costruito interamente in Italia, sia per la parte hardware che software”). Si tratta di uno schermo da 32” LCD full HD, estremamente versatile quanto a possibilità di utilizzo, tanto che alcuni esemplari sono utilizzati anche in trasmissioni televisive. Il tavolo può uscire con segnali DVI o HDMI, ma per la Giunta si è optato per il DVI, viste le esigenze “non televisive”. Il segnale viene poi distribuito ai quindici monitor tramite degli scaler Tv One modello C2-2355 forniti da un’altra azienda milanese, Panatronics, che consentono inoltre di svolgere alcune necessarie operazioni di adattamento del materiale all’area del tavolo interattivo. Ad esempio l’operazione di crop, il “ritaglio” di una sezione dell’immagine complessiva, o del documento in questione. Attraverso una semplice serie di tools e una safe area, che corrisponde in sostanza con l’area di “messa in onda” del materiale, il tavolo interattivo consente di gestire documentazioni complesse e variegate. Inoltre, si tratta di un tavolo multitouch sul modello di fruizione di iPhone e iPad. “Questo sistema “ – conclude Pavone – “è stato costruito su misura per le esigenze di Regione Lombardia. Come azienda, Sysline è specializzata proprio in questo tipo di installazioni: partiamo da un prodotto-base che viene poi implementato con quanto occorre per ottenere il risultato voluto. Devo dire che ci ha molto aiutato l’esperienza televisiva maturata negli ultimi anni, dove appunto non sono ammessi malfunzionamenti che pregiudicano la diretta… in questo caso la riunione di Giunta”. Il tavolo interattivo si presterebbe inoltre a molte altre applicazioni, per esempio con una scheda Matrox aggiuntiva è possibile inviare nel touch un segnale video, e utilizzarlo come un mixer per la gestione del video live, o una vera regia full HD dotata di quattro ingressi e quattro uscite, o anche come monitor di controllo multi-view.
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jTavolo multitouch commercializzato da Sysline schermo da 32” LCD full HD. Multi-touch table by Sysline - 32” full HD LCD screen
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When you enter the room of the Regional Council at the “Pirellone in Milan” or, the less well known, but equally fascinating and modern Palazzo Lombardia, situated directly behind the more celebrated site, the first feeling you experience is one of efficiency. A simple, bright environment, recently equipped with technological innovation: a monitor on the meetings’ table where the President of the Region and his Councillors sit and above all the digital interactive table from where, like a true direction control board, the Council Secretary, Doctor Marco Pilloni, “orchestrates” the works, once a week every week. Two identical rooms, one for each location, so that the Council meetings can take place indifferently in one or the other: this is the concrete result of the combined effort of Lombardia Informatica, a services company fully controlled by the Lombardy Regional Authority and Sysline, the System Integrator with offices in Milan and Rome which supplied the technical equipment to realise the project. But how exactly does this Digital Council work? We discussed it with several of the project managers, during the design, realisation and daily management phase. “The principal need”- says Roberto Pavone, Market Development manager at Sysline – “was to de-materialise content, that is to transform paper documents into digital informatics documents achieving great saving on paper and greater archiving ease”. In fact, during the days preceding the meeting the Council works used to require large paper dossiers in numerous copies, containing the texts of the single resolutions presented and all the necessary annexes. The input to streamline the work initially began (and it could not have been otherwise) with the heads of The Lombardy Regional Authority explains Andrea De Fe, the Council’s document de-materialisation manager: “In July 2010, the Information Systems of The Lombardy Regional Authority suggested eliminating the copies of proposals discussed
during the Council meeting, allowing all participants to consult them directly in digital format. Since then, excellent teamwork has been carried out with Lombardia Informatica and with Sysline, which led to an acceleration in October 2010 and we succeeded in starting in January 2011 with the new equipment. Practically in record time!”. FROM EDMA TO THE DIGITAL COUNCIL As regards information systems, let’s now take a detailed look at the system, proceeding by “concentric circles”, from the largest to the smallest. How have you moved from tons of paper needed each year for the Council works to the current system, which foresees digitalisation of every document? The word goes to Marco Ceccoli of Lombardia Informatica, Manager of the Document Services Department and of the EDMA project: “The Council room as we see it today, equipped with the interactive multi-touch table and the monitors, is the result of longer work which began with the introduction of the EDMA document platform, in 2007. EDMA stands for Enterprise Document Management, and it is the system which gathers, manages and archives the documental wealth of The Lombardy Regional Authority, in particular the resolutions of the Region and all the related material. In fact, it should be remembered that digitalisation means more than computerisation: digitalisation is when digital documents are legally and administratively put on a par, to all effects and purposes, with those on paper. Dematerialisation starts with the work by EDMA as the system offers all the factors to enable the process (digital signature, temporal marking, certified e-mail, substitutive conservation) which lead to the substitution of the paper document with a digital document”. The vicious circle of documents passing from office to office and the frenetic search for signatures and counter
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signatures, of stamps or various seals have been abolished: the system distributes the information and the texts to be discussed and approved. When a text reaches the final stage, or rather the discussion stage at the Council meeting, it is sufficient to simply “upload” it on to the multi-touch table and, with the others, it can be managed by the Council Secretary during the Meeting. Saving on time and material are immediately obvious. “Naturally” – specifies Marco Ceccolini – “some documents still originate on paper, and are scanned at a later time. In any case, the saving is evident”. On a practical level the system is based on an EDIT table – 32” LCD full HD touch screen – which allows to work and contextually send the selected contents to fifteen slide-away monitors installed on the meeting tables. The President and Councillors can read the texts sent by the Secretary’s table on their own monitor. It practically replaces the “notary” at the meeting. The average is forty resolutions discussed for each meeting, each supported by its own documental material (text, annexes, etc.). LIKE THE LIVE BROADCAST OF A NEWSCAST “The Council meeting - adds Ceccolini - is nothing more than the culminating moment of a week’s work. The meetings are held on Wednesday mornings, so work is started from the Thursday of the previous week, also at a technical level, to prepare all the materials: agenda, resolution proposals, any annexes to the proposals. All this is uploaded on to the multi-touch table, verified…. and then the Council works can be introduced”. Let us now take a closer look at this multi-touch table sold by Sysline (and says Roberto Pavone, “The hardware and software is all Italian made”).
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It is a 32” full HD LCD screen, highly versatile in terms of possibility of use, to the extent that some examples are also used in TV programmes. The table can slide out with DVI or HDMI signals, but the Council opted for the DVI, considering the “non- television” requirements. The signal is then distributed to fifteen monitors through the TV One C2-2355 model scalers provided by another Milanese company, Panatronics, which also allow to carry out several necessary operations to adapt the material to the area of the interactive table. For example, the CROP operation, the “clipping” of a section of the overall image, or of the document in question. Through a simple series of tools and a safe area, which essentially corresponds to the “broadcasting” area of the material, the interactive table makes it possible to manage complex and variegated documents. It is also a multi-touch table based on the model used by iPhone and iPad. “ This system” – concludes Pavone – “has been tailor made to respond to the demands of The Lombardy Regional Authority. As a company, Sysline specialises precisely in this type of installations: we start with a basic product which is then implemented with whatever is required to achieve the desired result. The television experience gained in recent years has been of tremendous help to us, where malfunctions that compromise the live broadcast are not allowed… in this case the Council meeting”. The interactive table would also be suited to many other applications, for example with an additional Matrox card it is possible to send a video signal to the touch screen, and use it as a mixer to manage live video, or true full HD direction with 4 inputs and 4 outputs, or even as multi-view control monitor.
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www.brianebarry.it www.mcube.it www.samsung.com/it www.elemediaonline.com www.k-array.com www.exhibo.it
BRIAN & BARRY IN DIGITALE Il flagship di Milano Brian & Barry in digital The flagship store of Milan Milano è da sempre una delle piazze più interessanti per l’immagine dei retailer di abbigliamento, soprattutto grazie all’inscindibile collegamento con l’alta moda. Anche Brian&Barry, coerentemente con le proprie scelte in fatto di qualità e marchi di prestigio, ha deciso di realizzare il proprio flagship store a Milano, coinvolgendo nel progetto di materializzazione dell’immagine di modernità del brand Samsung, M-Cube e K-array Text: Barbara Trigari
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Milan has always been one of the most interesting centres for the image of clothing retailers, above all thanks to the inseparable link with high fashion. Brian & Barry, coherently with its choices in terms of quality and prestigious brands, has decided to create its flagship store in Milan, involving M-Cube and K-array in the project of materialising the modern image of the Samsung brand.
Via Durini, quadrilatero della moda milanese: il flagship Brian&Barry nasce nelle strutture di uno storico negozio di proprietà di Herman Srl (la società creata dai fratelli Zaccardi, i fondatori del marchio) e BBB Spa (Gruppo Boggi) rivisto dall’architetto Eliana Citterio. La superficie di vendita è stata ampliata a 1.500 mq, disposti su tre piani, per i quali è stato fatto un restyling completo che ha coinvolto anche le ben 17 vetrine del primo piano, in bella vista sulla trafficata e modaiola Via Durini, oggi trasformate in un unico display videowall di forte impatto. L’operazione di restyling ha coinvolto anche gli interni del negozio, che propone, nella tradizione dell’insegna Brian&Barry, abbigliamento di prestigiosi marchi internazionali selezionati in base a qualità e ricercatezza nelle proposte. Il brand è attivo in Lombardia e Piemonte con 22 negozi ripartiti nelle tipologie Donna, Classico e Club/Sportwear, in base all’assortimento, e si rivolge a una clientela esigente e attenta. Proprio per attrarla, informarla e seguirla meglio è nata l’idea di proporre uno shop-in-shop Samsung che completasse con le novità per la mobility in ambito IT e telefonia
l’offerta di abbigliamento del negozio. Ma l’investimento in tecnologia per Brian&Barry coinvolge l’intera struttura del negozio, che si è voluta trasformare in un vero e proprio mezzo di comunicazione offerto alla città di Milano. Da qui il coinvolgimento di Samsung per la realizzazione di uno dei videowall più grandi d’Europa, di Project Informatica per il coordinamento e di M-Cube per lo sviluppo del progetto e la messa in opera della piattaforma di digital signage basata sul software Scala, azienda della quale M-Cube è partner certificato. L’installazione audio video è poi stata seguita da Elemedia Sistemi Elettronici Integrati di Samarate (VA).
DIGITAL SIGNAGE
Il primo schermo nel quale il cliente si imbatte entrando da Brian&Barry è quello posto accanto alle scale al piano terreno: 3,6 metri di lunghezza per uno di altezza, ovvero un videowall composto da sei schermi Samsung SM-460UT2 da 46” con la cornice ultra-sottile. Un altro videowall è collocato al piano -1, quello dove si trova lo shop-in-shop Samsung, ed è composto da 3x3 monitor dello stesso modello SM-460UT2. Presto verrà installato anche il terzo display, al piano superiore, ancora smontato in attesa del completamento dei lavori di ristrutturazione. L’installazione per le vetrine è tra le più grandi realizzate in Europa: nove monitor Samsung SM-460UT2 in configurazione 3x3 per ciascuna delle 17 vetrine collocate al primo piano dell’edificio, posto all’incrocio tra via Borgogna e via Durini, a pochi passi da Piazza San Babila. Ben 102 mq di monitor.
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Simone Bettola, LFD & Network monitor BU Manager - Divisione IT di Samsung, spiega che la scelta è ricaduta sui prodotti che meglio potevano interpretare le esigenze di comunicazione digitale su grandi formati, quindi qualità d’immagine e affidabilità. In particolare, occorrevano schermi che garantissero il funzionamento continuativo 24/7 anche in condizioni estreme, di grande luminosità, poiché in vetrina i display (di colore nero) sono costantemente esposti al sole: proprio per limitare il surriscaldamento M-Cube ha predisposto un sistema di ventilazione per ciascuna finestra, con uno split dedicato. “La possibilità di intervenire durante la ristrutturazione del negozio” - spiega Luca Realini, responsabile del progetto per MCube – “anche se ha allungato i tempi, ha permesso una volta tanto di adattare l’ambiente alle esigenze della tecnologia, e non viceversa”. Quindi è stato possibile creare e fissare la struttura di sostegno dei monitor nella maniera migliore, mantenendo 10 cm circa di distanza tra schermo e vetri; inoltre si è potuto installare una struttura rimovibile, e non fissa, alla quale si accede per le manutenzioni tramite una semplice porta che, per ragioni estetiche, è stata nascosta dietro una tenda. Sempre grazie alla ristrutturazione è stato possibile installare vetri antiriflesso, invece di quelli tradizionali, appunto in vista del sistema di digital signage. Complessivamente i lavori hanno preso una ventina di giorni con 2-3 persone all’opera, cui vanno aggiunti i tempi per lo sviluppo software (Scala). Passando ai contenuti, a occuparsene è sempre M-Cube che, in accordo con la proprietà del negozio, produce
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nIl videowall Samsung all’entrata The Samsung videowall at the entrance
materiale ad hoc o adatta contenuti preesistenti. Come racconta Paul von Brandis, art director M-Cube responsabile del progetto, “si tratta di immagini ad elevato contenuto spettacolare e messaggi relativi al brand, con l’obiettivo di fare comunicazione per Milano, dare un tocco di classe, ravvivare la città con un tocco di colore”. Lo strumento però è “primo nella sua complessità”, racconta von Brandis, quindi “pensiamo a un progetto comunicativo che evolva e cresca col tempo, coinvolgendo probabilmente anche l’interattività”. Tutte le 17 vetrine sono sincronizzate come un unico schermo sul quale scorrono immagini pubblicitarie dei brand in vendita in negozio, Samsung compreso, ma anche ispirate alla moda, all’arte e ai lavori di giovani artisti, accademie, istituzioni, secondo il progetto “reinventing retail for the XXI century”. Anche secondo Levratto “la sfida sarà il rinnovamento continuo delle immagini, le nuove modalità per trasferirle in maniera coinvolgente e dinamica sui grandi schermi: in sintesi un nuovo linguaggio di comunicazione”.
L’INVESTIMENTO IN TECNOLOGIA PER BRIAN&BARRY COINVOLGE L’INTERA STRUTTURA DEL NEGOZIO, CHE SI È VOLUTA TRASFORMARE IN UN VERO E PROPRIO MEZZO DI COMUNICAZIONE OFFERTO ALLA CITTÀ DI MILANO. THE INVESTMENT IN TECHNOLOGY FOR BRIAN&BARRY INVOLVES THE ENTIRE STRUCTURE OF THE SHOP, WHICH HAS BEEN TRANSFORMED INTO A FULL FLEDGED COMMUNICATION MEDIUM OFFERED TO MILAN
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MUSICA DIFFUSA E CLUB
La richiesta del committente rispetto all’impianto audio era di un’installazione “di servizio” che offrisse diffusione musicale all’interno del negozio e, per l’area “Club” con postazione dj al piano -1, una diffusione audio un po’ più spinta. Non è previsto almeno per ora un audio dedicato ai videowall. In sostanza le zone da trattare sono tre, come i livelli del negozio, ma mentre ai piani terra-sopra terra l’audio è di sottofondo, al piano -1, dove si trova anche l’abbigliamento più sportivo e giovanile, la musica assume maggiore importanza e può anche essere suonata live da parte di un dj ospite per occasioni speciali. Daniele Colzani, Responsabile Tecnico Elemedia Sistemi Elettronici Integrati, racconta come i diffusori K-array siano stati scelti dopo il primo ascolto, e adottati per l’audio di tutto il negozio, non solo la zona dj come previsto inizialmente. Qui ha giocato anche l’estetica discreta dei diffusori Vyper KV50, che ben si conciliava con la sobrietà ed eleganza degli interni, mentre i sub KKS50 utilizzati per equilibrare la risposta in frequenza dell’impianto sono stati nascosti sui ripiani più alti dei mobili che espongono l’abbigliamento. Le più potenti Kobra KK50 sono state posizionate nella zona dell’ingresso e nell’area Club, appunto per offrire una pressione sonora leggermente più elevata. Un ulteriore rinforzo in basso per l’area dj, con il sub KL12. I diffusori passivi K-array sono pilotati da finali KA10 e KA10-10, mentre la matrice digitale Ecler MIMO88 permette il controllo e la gestione a distanza (comandi WPTouch) delle diverse zone del negozio. Per quanto riguarda i volumi, la musica non doveva essere invasiva, e soprattutto non doveva disturbare i momenti nei quali la clientela parla con il personale. Anche per l’audio vale il discorso di abbinamento merceologico realizzato per il video: Exhibo, distributore K-array, è anche partner Brian& Barry per l’area concept nella quale vengono proposti prodotti tecnologici, quindi controller dj Vestax DJ Spin e Typhoon, le cuffie Sennheiser PX360, HD238, HD 205 II, HD 598, fino al top di gamma HD 800. Eleganza e tecnologia vanno a braccetto.
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INTERVISTA A MARIO LEVRATTO - SAMSUNG MARIO LEVRATTO - SAMSUNG - INTERVIEW
Mario Levratto, Senior marketing manager at the IT Division of Samsung, tells us how the digital signage project for Brian & Barry was born.
Mario Levratto, Senior marketing manager - Divisione IT di Samsung, racconta come è nato il progetto di digital signage per Brian & Barry.
Levratto – If in countries like USA, especially, communication on large screens is a well-established experience, in Italy we are just taking our first steps; the unfavourable economic season has forced companies to concentrate their investments in day to day management and ds has often remained stuck at the intention stage.This is why the satisfaction was great when we saw the imposing video wall realised for the flagship store of Brian & Barry in Milan. Customer satisfaction, and satisfaction for the conviction that installations of this kind are a fascinating example of ds. Co-operation was initiated by a direct contact with Brian & Barry which immediately grasped the extraordinary opportunities of the media, and thanks to the combined work of the Large Format Display business unit, which works closely with the marketing section of the Information Technology division of Samsung Italia, of the marketing department, of the M-Cube partner, which has supported us with the development of the installation and management of contents, the project rapidly transformed into reality.
Levratto - Se in paesi come gli USA la comunicazione su grande schermo è un’esperienza consolidata, in Italia stiamo muovendo i primi passi; la stagione economica non favorevole poi ha fatto sì che le aziende concentrassero i propri investimenti nella gestione corrente e il ds rimaneva spesso solo nelle intenzioni. Per questo la soddisfazione è stata grande quando abbiamo visto realizzato l’imponente videowall del flagship store di Brian & Barry a Milano. Soddisfazione da parte del cliente, e soddisfazione per la convinzione che installazioni di questo genere rappresentino un esempio coinvolgente di ds. La collaborazione è nata da un contatto diretto con Brian & Barry che ha colto immediatamente le straordinarie possibilità del mezzo, e grazie al lavoro congiunto della business unit Large Format Display, che lavora in seno al marketing della divisione Information Technology di Samsung Italia, del marketing, del partner M-Cube che ci ha supportato con lo sviluppo sul fronte dell’installazione e della gestione dei contenuti, il progetto si è tradotto rapidamente in realtà. E come è nata l’idea dello shop-in-shop? ML - Una ricerca commissionata a Nextplora ci ha confermato che i prodotti di elettronica sono considerati status symbol al pari degli oggetti di moda e dei capi di abbigliamento: lo store Brian & Barry ci ha offerto un’occasione ideale per sviluppare l’abbinamento. La filosofia dell’insegna prevede che nessun cliente debba uscire insoddisfatto dal negozio, e così avviene anche per i notebook, tablet e smart phone Samsung in vendita al piano -1, che sono perfettamente coerenti con lo stile giovane, dinamico e always connected che connota le proposte Brian & Barry. Tornando al ds, quali sono le strategie di Samsung? ML - Ci troviamo davanti alla sfida di far decollare i progetti basati su schermi di grande formato, in svariatissimi ambiti applicativi. Samsung ha sempre venduto monitor da 42” in su, ma da due anni a questa parte i monitor sono diventati vere e proprie soluzioni integrate: videowall, schermi touch, pannelli informativi, misurazione dell’audience, totem outdoor, lavagne interattive multimediali... Samsung vanta un’offerta tra le più ampie del mercato, pensata per soddisfare le esigenze della clientela più diversa studiando insieme soluzioni su misura. Essere al centro di questa rivoluzione nel modo di trasferire la conoscenza e la comunicazione rappresenta uno stimolo continuo a migliorare, offrire qualità e sorprendere in positivo.
Quantity
And how did the shop-in-shop idea come about? ML – A study commissioned by Nextplora confirmed that electronic products are considered a status symbol on a par with fashionable objects and clothing: the Brian & Barry store offered us an ideal opportunity to develop this match.The philosophy behind the sign is that no customer should leave the shop unsatisfied.This is also the case for the Samsung notebooks, tablets and smart phones on sale on the lower ground floor, which are perfectly consistent with the young, dynamic and continuously connected style which represents the Brian & Barry proposals. Returning to ds, what are Samsung’s strategies? ML – We are faced with the challenge of making the projects based on large format screens, in wide-ranging application environments, take off. Samsung has always sold monitors measuring from 42” up, but for two years now monitors have become full fledged integrated solutions: video walls, touch screens, information panels, audience measurement, outdoor totem, interactive multi-media boards… Samsung boasts one of the widest offers of the market, designed to satisfy the needs of all customers by studying together tailor-made solutions. To be at the centre of this revolution in the way of transferring knowledge and communication represents a continuous stimulus to improve, offer quality and positively surprise.
INSTALLED EQUIPMENT OVERVIEW
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Display Samsung SM-460UT2 seamless (videowall inside + outside)
17
Videocontroller Scala (3x3)
1
K-array Vyper KV50
1
Sub K-array KKS50
1
Kobra KK50 for entrance and club
1
Amplifiers KA10 e KA10-10
1
Mtrix Ecler MIMO88
1
WPTouch
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Via Durini, the quadrilateral of Milanese fashion: the Brian&Barry flagship store is created inside a historic shop belonging to Herman Srl (the company created by the Zaccardi brothers, the brand founders) and BBB Spa (Gruppo Boggi) revisited by the architect, Eliana Citterio. The sale’s surface area has been increased to 1,500 m², on three floors, which have been fully restyled involving the 17 shop windows of the first floor, in full view on the busy and trendy Via Durini, today transformed into a single highly attractive video wall display. The restyling operation has also involved the shop interiors, which, in the tradition of the Brian & Barry sign, propose clothing of prestigious international brands selected on the basis of quality and elegance. The brand is available in Lombardy and Piedmont with 22 shops articulated into Women’s, Classic and Club/Sportswear based on the assortment, and it is geared to a demanding and attentive customer. Precisely to attract it, inform it and follow it better, the idea was born to propose a Samsung shop-inshop which would complete the clothing offer of the shop with the latest items for IT mobility. But the investment in technology for Brian&Barry involves the entire structure of the shop, which has been transformed into a full fledged communication medium offered to Milan. This is where Samsung comes in to create one of the largest video walls in Europe, Informatics Project to coordinate the work and
M-Cube to develop the project and set up of the digital signage platform based on software developed by Scala, a company of which M-Cube is a certified partner. The audio video installation was then managed by Elemedia Sistemi Elettronici Integrati of Samarate (VA). DIGITAL SIGNAGE The first screen which the customer encounters on entering Brian&Barry is the one positioned beside the stairs on the ground floor: 3.6 meters of length by one metre in height, a video wall composed of six Samsung SM-460UT2 46” screens with an ultra-slim frame. Another video wall is located on the lower ground floor where the Samsung shop-in-shop is found. It is composed by 3x3 monitors of the same SM-460UT2 model. The third display is due for installation soon; it is still unassembled, awaiting completion of the renovation works. The shop window installation is one of the largest in Europe: nine SM-460UT2 Samsung monitors in a 3x3 configuration for each of the 17 windows on the first floor of the building, at the crossroads between via Borgogna and via Durini, a short distance from Piazza San Babila. A full 102 m² of monitor. Simone Bettola, LFD & Network monitor BU Manager IT division of Samsung explains that the choice fell on the products which could best interpret the demands of digital communication on large formats, hence quality of image
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and reliability. In particular, screens were required which could guarantee continuous 24/7 operation, even in extreme conditions, of great brightness, as the displays (black) in the window are constantly exposed to the sun: precisely to limit overheating M-Cube arranged a ventilation system for each window, with a dedicated split. “The possibility to intervene during the shop renovation” – explains Luca Realini, project manager for MCube – “made it possible, for once, to adapt the environment to the needs of technology and not the other way round, even if it did take longer”. So, it was possible to create and fix the support structure of the monitors in the best way possible, maintaining approx. 10 cm of distance between screen and window; it was also possible to install a removable unfixed structure, which is accessed for maintenance through a simple door which, for aesthetic reasons, has been hidden behind a curtain. The renovation has also made it possible to install anti-reflective glass, instead of the traditional kind, precisely with a view to the digital signage system. Overall, the works took twenty days, employing 2-3 people, to which should be added the time required to develop the software (Scala). The contents were also handled by M-Cube. In agreement with the shop ownership it produces ad hoc material or adapts pre-existing contents. As Paul von Brandis, art director of M-Cube and project manager, tells us “these are images with a highly spectacular content and messages related to the brand, with the aim of making communication for Milan, giving a touch of class, brightening up the city with a touch of colour”. However, the tool is “first for its complexity”, says von Brandis, so “we are thinking of a communicative project which can evolve and develop over time, which will also probably involve interactivity”. All of the 17 windows are synchronised like a single screen on which the advertising images of the brands on sale in the shop, including Samsung scroll, but also images inspired by fashion, art, and the works of young artists, academies, institutions, according to the project “reinventing retail for the XXI century”. Levratto also believes that “the challenge will be the continuous renewal of the images, the new methods of transferring them in a fascinating and dynamic way to the big screens: in short, a new language of communication”.
L’INSTALLAZIONE PER LE VETRINE È TRA LE PIÙ GRANDI REALIZZATE IN EUROPA: NOVE MONITOR SAMSUNG SM-460UT2 IN CONFIGURAZIONE 3X3 PER CIASCUNA DELLE 17 VETRINE COLLOCATE AL PRIMO PIANO DELL’EDIFICIO THE SHOP WINDOW INSTALLATION IS ONE OF THE LARGEST IN EUROPE: NINE SM-460UT2 SAMSUNG MONITORS IN A 3X3 CONFIGURATION FOR EACH OF THE 17 WINDOWS ON THE FIRST FLOOR OF THE BUILDING
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SAMSUNG SM-460UT-2 Il display LCD SM-460UT-2 di Samsung è un pannello 46” caratterizzato da una cornice molto sottile, 4,3 mm dal lato esterno sinistro e superiore, 2,4 mm lato esterno destro e inferiore, e complessivi 6,7 mm per due cornici affiancate, come nei videowall. Ha una risoluzione pari a 1.366x768 e una luminosità di 700 cd/m2 con un rapporto di contrasto 3.000:1 e un angolo di visione di 178° sia in orizzontale che in verticale. Concepito per il funzionamento 24/7 tipico delle applicazioni di digital signage, 460UT-2 può funzionare con temperature comprese tra 0 e 40°C con un’umidità compresa tra il 10 e l’80%, consuma massimo 290W e 1W in stand-by con Energy Saving in On. Pesa 26,3 kg. L’installazione è semplificata dal meccanismo denominato Interlocking Display (ID), e anche l’accesso alle componenti interne avviene facilmente grazie alla possibilità di togliere il pannello posteriore senza dover smontare il videowall di cui il display fa parte. Completano le caratteristiche il modulo di rete integrato, la possibilità di aggiungere funzioni di interattività e le funzioni speciali: sensore di errore della lampada, anti retention, sensore della temperatura, digital daisy chain, smart scheduling, smart F/W update, uscita e ingresso IR, RS-232C/RJ-45 MDC, DDC2B, PIP/ PBP, funzione video wall fino alla configurazione 10x10 embedded, pivot display, blocco tasti. The Samsung SM-460UT-2 LCD display is a 46” panel characterised by an ultra-slim frame, 4.3 mm from the external left and top side, 2.4 mm on the external right and bottom side, and overall 6.7 mm for two sideby-side frames, like in video walls. It has a resolution equal to 1.366x768 and a luminosity of 700 cd/m² with a contrast ratio of 3.000:1 and a 178° viewing angle in horizontal and vertical. Designed to operate 24/7, a typical feature of digital signage applications, 460UT2 can operate with temperatures ranging from 0° to 40°C with a humidity between10 and 80%, maximum consumption 290W and 1W in stand-by with Energy Saving in On. It weighs 26.3 kg. The installation is simplified by the mechanism called Interlocking Display (ID), and access to the internal components is made easier with the possibility to remove the rear panel without having to disassemble the video wall which is part of the display. The net integrated module, the possibility to add interactive functions and the special functions below, complete the characteristics: lamp error sensor, anti-retention, temperature sensor, digital daisy chain, smart scheduling, smart F/W update, output and input IR, RS-232C/RJ-45 MDC, DDC2B, PIP/ PBP, function of video wall to the 10x10 embedded configuration, pivot display, key lock. www.samsung.com/it
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DIFFUSED MUSIC AND CLUB The customer’s request as regards the audio system was a “service” installation which would offer musical diffusion inside the shop and, for the “Club” area with a Dj position on the lower ground floor, audio diffusion which would be a little more daring. For now there is no plan to provide a dedicated audio system for the video walls. Fundamentally, the zones to handle are three, like the shop levels, but while for the ground and upper floors the audio is in the background, in the lower ground floor, where the most sporting and youthful clothing can be found, music takes on greater importance and it can also be played live by a guest Dj on special occasions.
TUTTE LE 17 VETRINE SONO SINCRONIZZATE COME UN UNICO SCHERMO SUL QUALE SCORRONO IMMAGINI PUBBLICITARIE DEI BRAND IN VENDITA IN NEGOZIO, SAMSUNG COMPRESO, MA ANCHE ISPIRATE ALLA MODA, ALL’ARTE E AI LAVORI DI GIOVANI ARTISTI, ACCADEMIE,ISTITUZIONI. ALL OF THE 17 WINDOWS ARE SYNCHRONISED LIKE A SINGLE SCREEN ON WHICH THE ADVERTISING IMAGES OF THE BRANDS ON SALE IN THE SHOP, INCLUDING SAMSUNG SCROLL, BUT ALSO IMAGES INSPIRED BY FASHION, ART, AND THE WORKS OF YOUNG ARTISTS, ACADEMIES, INSTITUTIONS 32
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Daniele Colzani, Technical Manager at Elemedia Sistemi Elettronici Integrati, tells us how the K-Array diffusers were chosen after a first listening to, and adopted for the audio of the entire shop, and not just for the Dj zone as was initially expected. The discreet aesthetics of the Vyper KV50 diffusers also had a role to play. They were a perfect match for the sobriety and elegance of the interiors, while the KKS50 used to balance the frequency response of the system have been concealed on the highest shelves of the furniture that exhibits clothing. The more powerful Kobra KK50 were positioned in the entry zone and in the Club area, precisely to offer a slightly higher sound pressure. A further reinforcement was made in the Dj area on the lower ground floor, with the KL12 sub. The passive K-array diffusers are piloted by KA10 and KA10-10 finals while the Ecler MIMO88 digital matrix controls and manages (WPTouch commands) the different shop areas from a distance. As regards the volumes, the music did not have to be invasive and, above all, it did not have to disturb the moments in which the customer speaks with staff. The matter of product matching realised for the video is also valid for the audio: Exhibo, K-Array distributor, is also Brian& Barry partner for the concept area in which technological products are proposed, hence Vestax DJ Spin and Typhoon controllers, Sennheiser headphones PX360, HD238, HD 205 II, HD 598, to the top of the range HD 800. Elegance and technology hand in hand.
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OKI SPACE A MILANO Stampanti e design
OKI SPACE IN MILAN - Printers and design L’azienda giapponese leader per le stampanti professionali ha aperto a Milano il secondo OKI Space italiano dedicato all’utenza professionale, dopo un primo esperimento a Catania. Nonostante il target attento all’estetica, però, la stampante non è esattamente un oggetto di design, e spesso i negozi vendita sono trascurati e trattati in stile “magazzino”. Ecco invece un’idea semplice ed efficace per valorizzare i prodotti OKI e allettare anche la clientela: grazie alla tecnologia Text: Barbara Trigari
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The Japanese leader in professional printers has opened its second Italian OKI space dedicated to professional users in Milan, after an initial experiment in Catania. In spite of a target audience which appreciates aesthetics, the printer is not exactly an object of ‘design’, and the stores are often neglected and treated like “warehouses”. Here, we present a simple and effective concept to enhance OKI products and attract customers: thanks to technology OKI System Italia, come ha spiegato il Marketing Manager Romano Zanon, ha ideato il progetto dei negozi o corner monomarchio (un’eccezione nel mondo delle stampanti) che poi ha condiviso con i propri dealer più attivi sparsi per l’Italia. Per quanto riguarda questi flagship della stampante, l’obiettivo sarebbe quello di averne uno al nord, uno al centro e uno al sud, perché oltre a rappresentare l’immagine OKI nella penisola, fanno anche da vero e proprio punto di riferimento per iniziative di formazione, eventi, dimostrazioni e presentazioni. Marcello Gottardi dello Studio Vedi di Milano si è occupato di definire la nuova visual identity OKI adottata per gli OKI Space, i corner e l’immagine aziendale in generale. Roberto Consonni di Mobilberg ha seguito l’allestimento.
SPAZIO OKI Il negozio milanese occupa una superficie di circa 200 mq ed è strutturato come un open space nel quale si possono individuare due zone principali, con funzionalità diverse: l’area espositiva e la zona per i meeting. In realtà non c’è separazione, anzi, l’obiettivo era proprio quello di poter disporre di uno spazio il più
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possibile flessibile, che si adattasse all’esposizione di una stampante in più o in meno, e si potesse anche liberare per accogliere un tavolo e delle sedie. Allo stesso tempo, aggiunge Piero Ficarra proprietario di Syscom e quindi dello Space, “Avevamo bisogno di accedere a tutte le stampanti in esposizione da qualunque punto del negozio, per dimostrarne le possibilità al cliente senza dover ogni volta tornare al computer per lanciare una stampa in un determinato formato”. L’oggetto stampante poi doveva essere sempre al centro dell’attenzione del potenziale cliente, senza distrazioni (come appunto il PC o una lungaggine tecnica), e anzi con dei rinforzi, quindi materiale informativo ed esempi di stampa direttamente sopra ciascuna stampante. Una volta individuate le caratteristiche estetiche della nuova immagine aziendale, Gottardi ha pensato di asciugare al massimo lo spazio espositivo ponendo l’accento sulla dimensione longitudinale, lungo la quale sono posizionati gli oggetti e sottolineata dalle strisce sul pavimento e dai supporti a vista sul soffitto per l’illuminazione. Il problema pratico di conciliare le esigenze estetiche con quelle dimostrative è stato risolto con la scelta di collegare tutti i modelli di stampante presenti in negozio in rete, e fornire la
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possibilità di controllo sia dalla singola postazione, che da un computer centrale, che “in remoto” (rispetto al computer) e wireless con un iPad (più maneggevole) o computer portatile.
LA SOLUZIONE Chi entra in negozio si trova davanti uno spazio aperto nel quale spiccano delle isole costituite dai modelli di stampante posti su pedane fornite di pannelli verticali modulari. Grande ordine, quindi, e facile interpretazione dello spazio: il cliente può girare intorno al prodotto che ritiene più interessante, spostarsi su un modello alternativo dalle opzioni simili (la disposizione tiene conto delle esigenze possibili), consultare la scheda tecnica e vedere da vicino la qualità della stampa della macchina. Le pedane si adattano alle diverse dimensioni delle stampanti regolando o togliendo i quattro dischi dai quali sono composte. L’asse verticale serve a contenere e nascondere alla vista i cablaggi per l’alimentazione delle stampanti e i collegamenti in rete. L’esempio classico è quello del grafico o architetto che entra con un progetto su una chiavetta USB e vuole vedere il risultato a stampa, per scegliere la macchina più adeguata alle proprie esigenze. Il progetto viene
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acquisito dal server del negozio via USB (anche wireless, se il cliente entra con un PC, per esempio), successivamente il cliente sceglie una delle stampanti e l’assistente alla vendita, con l’iPad in mano, regola i parametri di stampa e lancia il processo: senza mai allontanarsi dalla stampante, anche se poi il cliente vuole vedere cosa è in grado di fare, per esempio, la macchina posta accanto. La preferenza Mac per il sistema informativo dipende essenzialmente dalla prevalenza di questo marchio nel mondo della grafica e della progettazione, quello di riferimento per questo negozio OKI. La clientela ha già dimestichezza con l’iPad, e si sente più a casa, ma sostanzialmente è uno strumento che viene usato per dare ordini al computer che accede al server cui le stampanti sono collegate. L’iPad infatti per ora non è in grado di controllare stampanti se non wireless (ma gli upgrade sono frequenti), né una rete wireless tradizionale; per questo l’interfaccia è un software di connessione remota, TeamWeaver. Creando più sessioni, è possibile anche controllare più macchine contemporaneamente con più iPad, Iphone o iPad anche per gestire le presentazioni video o Power Point sullo schermo della zona presentazioni.
MASSIMA FLESSIBILITÀ La stessa postazione-stampante può essere utilizzata per qualsiasi stampante. Può servire per l’esposizione e dimostrazione in negozio, o per l’allestimento della vetrina. Si può spostare nello spazio, se le stampanti aumentano e si rende necessario riorganizzare il negozio, oppure si può togliere senza lasciare “tracce” per lasciare spazio alle sedie e a un tavolo per i meeting. Questo è quello che avviene nella parte più interna dell’OKI Space, già allestita con un tavolo davanti al quale, levando la pedana con il prodotto in esposizione, si possono appunto posizionare delle sedute. L’installazione dei tralicci in acciaio cromato per i cablaggi “aerei” non è stata tra le più semplici, come ha raccontato Roberto Consonni di Mobilberg, perché tutte le lavorazioni sono fatte su misura. Anche l’illuminazione è semplice ma particolare, visto che appoggia su canaline industriali che di solito sono collocate dentro il controsoffitto, mentre qui sono a vista. Quindi lampade molto leggere Siteco (meno di un kg) in foglio d’alluminio. Gli spot, invece, sono Flos Fort Knox con lampade Mastercolor Philips, dallo spettro molto vicino a quello della luce solare e consumo ridotto.
UNO SPAZIO APERTO NEL QUALE SPICCANO DELLE ISOLE COSTITUITE DAI MODELLI DI STAMPANTE POSTI SU PEDANE FORNITE DI PANNELLI VERTICALI MODULARI AN OPEN SPACE FEATURING ISLANDS COMPOSED OF THE PRINTER MODELS ON PLATFORMS PROVIDED WITH VERTICAL MODULAR PANELS
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OKI System Italia, as the Marketing Manager, Romano Zanon, explained, devised the project of the stores or single brand corner shops (an exception in the world of printers) which it then shared with its busiest dealers scattered throughout Italy. As regards these printer flagship stores, the goal would be to have one in the north, one in the centre and one in the south, so that in addition to representing the OKI image in the peninsula, they also work as reference points for training initiatives, events, demos and presentations. Marcello Gottardi of Studio Vedi in Milan took care of defining the new OKI visual identity adopted for the OKI Space, the corner shops and business image in general. Roberto Consonni of Mobilberg managed its fit-out. OKI SPACE The store in Milan covers a surface of 200 m² and is laid out like an open space in which two main zones can be identified, each with its own function: the exhibition area and the meeting area. In actual fact, there is no real separation; the objective was precisely to avail of a space which would be as flexible as possible, adapt to the exhibition of one more or one less printer, and could also be vacated to accommodate a table and chairs. At the same time, adds Piero Ficarra, owner of Syscom and consequently of the Space, “We needed to access all the printers on display from any point of the store, to show customers their possibilities without having to return to the computer every time to launch a print in a specific format”. Secondly, the printer always had to be at the centre of the attention of the potential customer, without distractions (the PC itself or a technical delay) and, indeed, with reinforcements, so information material and print samples directly above each printer. Once the aesthetic features of the new business image was identified, Gottardi thought of confining the exhibition space to a maximum by focusing on the longitudinal dimension, along which the objects are positioned and highlighted by the stripes on the floor and by the visible supports on the ceiling for the lighting. The practical
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problem of reconciling the aesthetic and demonstration needs was resolved with the choice of networking all the printer models in the store, and providing the possibility to control them from each single workstation, from a central computer, “remotely” (with respect to the computer) and wirelessly with an iPad (easier to manage) or a portable computer. THE SOLUTION Those who enter the store will find an open space featuring islands composed of the printer models on platforms provided with vertical modular panels. Great tidiness and easy interpretation of the space: the customer moves around the product they find most interesting, moves on to an alternative model with similar options (the layout keeps account of the possible requirements), consults the technical specifications and sees the printing quality at first hand. The platforms adapt to the different dimensions of the printers by adjusting or removing the four discs of which they are made. The vertical axis serves to contain and conceal the cables that power the printers and the network connections. The classic example is that of the graphic designer or architect who comes into the store with a project on a
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USB key and wants to see the result on paper, to choose the machine that best fits their requirements. The project is obtained by the store’s server by USB (also wireless, if the customer enter with their own pc, for example), the customer chooses one of the printers and the sales assistant, equipped with iPad, adjusts the print parameters and launches the process: without ever distancing themselves from the printer, even if the customer wants to see what the machine beside it is capable of doing. The preference of Mac for the information system is essentially a consequence of the prevalence of this brand in graphics and design, relevant for this OKI store. The customers are already on familiar terms with the iPad and feel more at home, but essentially it is a tool which is used to give orders to the computer which accesses the server to which the printers are connected. For now, the iPad is unable to control printers unless they are wireless (but upgrades are frequent), or a traditional wireless network; as a result, the interface is a remote connection software called TeamWeaver. By creating more sessions it is also possible to check more machines contemporarily with more iPads, Iphones or iPads, also to manage the video or Power point presentations on the screen of the presentation zone. MAXIMUM FLEXIBILITY The same workstation-printer can be used for any printer. It can be used for the exhibition and demonstration in the store or to fit out the store window. It can be moved in the space, if the printers increase in number and it becomes necessary to reorganise the store, or it can be removed without leaving any “trace” to leave room for chairs and a table for meetings. This is what happens in the inner most part of the OKI Space, already fitted out with a table in front of which it is possible to position chairs by simply removing the platform that displays the printer. The installation of the chrome plated steel pylons for the “overhead” wiring was not an easy task as Roberto Consonni of Mobilberg told us, because all the workmanship was made to measure. The lighting is also simple but special, because it rests on industrial raceways which are usually located inside a false ceiling; here, however, they are in full view. Consequently, lightweight Siteco lamps (less than 1 kg) in aluminium. The spotlights are Flos Fort Knox with Mastercolor Philips lamps, with the spectrum very close to that of sunlight; they also have the added feature of being energy-saving.
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Digital Signage secondo 3G Electronics Digital Signage, the 3G Electronics way L’offerta 3G Electronics rivolta al mercato digital signage è strutturata per coprire ogni esigenza, dalla più complessa e articolata a quella più semplice e cost conscious: attraverso tre soluzioni in partnership con altrettanti marchi internazionali, arricchite dal supporto tecnico e commerciale dell’azienda milanese. E selezionate con la massima attenzione alla qualità.
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3G Electronics’ structured product range for the digital signage market caters for all demands, from the most complex and articulate to the simplest and cost-conscious, via three solutions in partnership with as many international brands, featuring the technical and commercial support of the Milan-based company. Maximum attention is paid to quality during the selection phase.
PADS Professional della olandese Net Display Systems rappresenta la soluzione top di gamma, la più completa, scalabile e personalizzabile. Si tratta di un software “Public Area Display Systems”, come dice la sigla, in ambiente Microsoft Windows che si evolve assieme alla piattaforma (quindi non tramite patch aggiuntive) e che ha già superato le 100mila licenze vendute nel mondo. Quale distributore di prodotti a tecnologia avanzata, 3G Electronics si rivolge prima di tutto ai system integrator, offrendo loro quanto necessario a progettare la soluzione più adatta a ciascun cliente, anche consigliandolo alla scelta dell’hardware più idoneo. L’ultima novità in proposito è rappresentata dalla partnership NDS-Aopen, dalla quale è scaturito il PC certificato PADS, fornito ai clienti con una politica commerciale e di assistenza particolare, e la collaborazione con Discovery Reply per la creazione dei contenuti. PADS è ben affermato nel settore trasporti (tra le ultime installazioni, 2.500 licenze per gli aeroporti in Portogallo) ma ha le carte in regola per affermarsi come soluzione digital signage a 360°: interattività evoluta, gestione statistiche, multimonitor, interfacciamento con RFID sono solo alcune delle possibilità che offre.
DS, LE ALTRE OFFERTE
Non tutti i clienti però hanno necessità di un sistema articolato e complesso di digital signage, per questo 3G Electronics propone anche la soluzione più economica di BrightSign by Roku (azienda americana quotata in borsa). Si tratta di una serie di player composta da cinque modelli, cui si aggiungono gli accessori, in grado di supportare video in alta definizione, musica, immagini e interattività, a un prezzo accessibile. In soli due anni 3G Electronics ha superato le 1.500 unità vendute, a dimostrazione del favorevole rapporto qualità/prezzo e della capacità di rispondere realmente alle esigenze della clientela. La soluzione intermedia tra quelle illustrate è rappresentata dal SaS di Camvine, la inglese Cambridge Visual Network, da gestire completamente via Web tramite un software proposto stand alone o abbinato all’hardware. L’offerta commerciale prevedere canone annuo, a pacchetto della durata di tre anni o unlimited. Si tratta di un’ulteriore possibilità di scelta offerta da 3G Electronics ai system integrator a caccia di un sistema di digital signage passivo puro, di semplicissima realizzazione e concepito per essere usato da personale non tecnico. A completamento dell’offerta nelle tre gradazioni, le soluzioni Magenta per il trasporto a distanza del segnale, e la qualità Matrox per le soluzioni multidisplay. Professional PADS of Dutch company, Net Display Systems, is the top of the range solution, the most complete, scalable and personalisable. It is a “Public Area Display Systems” software, as the abbreviation says, in a Microsoft Windows environment which evolves with the platform (therefore not through additional patches) and it has already exceeded 100,000 licences sold worldwide. As advanced technology products distributor, 3G Electronics focuses on system integrators, offering them what is needed to design
j Digital signage per Paul & Shark di 3G Electronics Digital signage for Paul & Shark by 3G Electronics
solutions tailor-made to each customer, giving advice on hardware choice. The latest novelty is represented by the NDS-Aopen partnership, which has resulted in the PADS-certified PC, provided to customers with a special assistance and business policy, and the cooperation with Discovery Reply for content creation. PADS is firmly established in the transport sector (the latest installations include 2,500 licences for the airports in Portugal), but it has what it takes to become established as a comprehensive digital signage solution. Evolved interactivity, statistics management, multi-monitor, interfacing with RFID are just some of the possibilities on offer. THE OTHER OFFERS OF DS Not all customers require an articulated and complex digital signage system, which is why 3G Electronics also offers the entry level solution of BrightSign by Roku (American company listed on the stock exchange). It consists of a series of players composed by five models, to which accessories are added able to support high-definition video, music, images and interactivity, at an affordable price. In just two years, 3G Electronics has sold more than 1,500 units, which proves the encouraging quality/price ratio and the ability to tangibly respond to customer’s needs. The intermediate solution among those illustrated is SaS by Camvine, the English Cambridge Visual Network company, to manage entirely via Web through a stand alone software or matched with hardware. The business offer includes a yearly fee, packet with a duration of three years or unlimited. This represents a further possibility offered by 3G Electronics to system integrators in search of a pure passive digital signage system, of simple realisation and designed for use by a non-technical audience. Magenta solutions for remote transport of the signal, and the Matrox quality for multi-display solutions complete the range of products.
3G ELECTRONICS L’origine dell’azienda risale al 1956 a Milano, dove Luigi Gallo Gorgatti lavora come rappresentante di componenti elettronici; la data ufficiale di nascita è il 1969: 3G Electronics si propone al mercato come distributore di tecnologie innovative, rivolgendosi prima di tutto ai system integrator quale distributore a valore aggiunto di Camvine, Net Display Systems, BrightSign, Magenta e Matrox. Oggi è attiva nei settori visualization e digital signage, video editing e broadcast, con prestigiose installazioni tra le quali citiamo le sale controllo per Autostrade Italiane, la Sala Stampa del Viminale e, nel retail, Paul & Shark e Stroili Oro. 3G Electronics è il punto di riferimento per le sale controllo e la visualizzazione multimonitor grazie alla partnership con Matrox. Nel 2010 ha aderito all’associazione Asso DS che riunisce i professionisti dell’ambito digital signage. The company’s roots date back to 1956 in Milan, where Luigi Gallo Gorgatti works as a representative of electronic components; the official birth date is 1969. 3G Electronics is an innovative technologies distributor, which first and foremost addresses system integrators. It is the Italian distributor with added value for Camvine, Net Display Systems, BrightSign, Magenta e Matrox. It is active in the visualisation and digital signage, video editing and broadcast sectors, with prestigious installations including the control room for Autostrade Italiane (Italian Motorways), the Press Room of the Viminale (Ministry of the Interior) and, in the retail sector, Paul & Shark and Stroili Oro. 3G Electronics is the point of reference for control rooms and multi-monitor visualisation thanks to its partnership with Matrox. In 2010 it joins the Asso DS association which brings together the professionals of the digital signage sector.
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INCONTRI MEETING
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RCF
Da Reggio Emilia al resto del mondo RCF - From Reggio Emilia to the rest of the world Per la rubrica di questo mese abbiamo incontrato un produttore italiano storico nel campo dell’audio professionale: RCF. Già dal 2007 parte di un Gruppo quotato in Borsa, l’azienda è tra le italiane più attive a livello internazionale, pur conservando cuore e testa dell’attività nella Penisola. Di questo e di molto altro abbiamo parlato con Fausto Incerti, Direttore Generale RCF Spa
For this month’s column we met with a historical Italian producer in the audio professional field: RCF. Since 2007, part of the RCF Group was listed on the Italian Stock Exchange as one of the most active Italian companies on an international level, maintaining the heart and soul of the business on the Peninsula. This and other things were discussed with Fausto Incerti the General Manager of RCF Inc. (Spa). Text: Barbara Trigari
Dopo l’esordio negli anni ‘50 con la produzione di microfoni, apparecchi per PA e trasduttori, RCF si afferma come produttore OEM di trasduttori per conto di noti marchi internazionali; un settore nel quale rimane ancor oggi all’avanguardia, e prima in Europa ad aver realizzato un Centro di Ricerca dedicato. Parallelamente RCF amplia la produzione anche in ambito Public Address con soluzioni adatte a situazioni sempre più ampie e complesse. A partire dagli anni Ottanta comincia poi la produzione di casse acustiche professionali, ovvia conseguenza dell’esperienza acquisita con i trasduttori, e negli anni Novanta arriva il primo prodotto con amplificatore incorporato: la serie Art. Negli anni 2000 il primo con DSP.
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h Fausto Incerti, Direttore Generale RCF Fausto Incerti, General Director RCF
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Come è nato l’interesse di RCF verso il mondo dell’installazione professionale? Fausto Incerti - RCF è da sempre nel settore Commercial Audio e nella produzione di altoparlanti, che sono il cuore di un sistema audio. Dall’integrazione di queste due competenze si è sviluppato anche il settore dell’installazione, come sintesi dei due percorsi. Anche rispetto ai contractor che installano grossi sistemi, RCF li conosceva dal lato audio professionale quindi
l’apertura all’installazione pro è stata una logica conseguenza finché, negli anni 2004-2005, abbiamo scelto di sviluppare linee di prodotto specifiche. Il mercato stesso si è evoluto nel corso del tempo: se prima la richiesta verso l’audio era piuttosto basilare, oggi ci chiedono sempre più spesso prestazioni ottimali e versatilità, come per il nuovo stadio della Juventus da poco inaugurato. C’è stata una crescita dal punto di vista tecnologico e anche di mercato, la conseguenza è che in tutti i nuovi progetti vi sia un’attenzione maggiore all’audio, divenuto in alcuni casi l’elemento chiave per il successo: pensiamo per esempio agli esercizi commerciali. Come è organizzata la produzione dei diversi sistemi RCF? FI - RCF ha sede a Reggio Emilia e ha una sede distaccata ad Acquariva Picena (AP), ed è integrata verticalmente su tutto il processo produttivo delle parti strategiche. Quindi tutto quanto serve a ottimizzare la qualità del prodotto e mantenere sotto controllo gli aspetti chiave del processo produttivo, viene realizzato internamente. Alcuni componenti o semilavorati possono essere acquistati esternamente,
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ma le fasi chiave del processo produttivo, come la ricerca e sviluppo, il collaudo, l’assemblaggio finale e la fabbricazione della componentistica strategica rimangono in azienda. Ne consegue che una grossa parte della produzione RCF è fatta internamente: dei circa 800 diversi prodotti suddivisi nelle varie linee di business, a Reggio Emilia abbiamo conservato integralmente la produzione di quelli di fascia più alta. Seguite progettazione, produzione e assistenza post vendita? FI - Seguiamo la progettazione di tutto quello che facciamo, la fabbricazione di gran parte di quello che vendiamo e poniamo grande attenzione al servizio tramite uffici dedicati alla progettazione, a supporto di grandi progetti. Sia per far sì che le nostre soluzioni vengano impiegate al meglio, sia più recentemente per fare formazione. Nel 2010 infatti abbiamo costituito la RCF Audio Academy, iniziativa che ha riscosso grande successo, pensata per aprire le porte dell’azienda a tutti coloro che sono interessati ad approfondire alcuni temi: da come RCF opera, costruisce e progetta, fino all’insegnamento teorico relativo alla parte installazione, live, trasduttori, evacuazione. Attualmente abbiamo
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INCONTRI MEETING
h Il nuovo stadio per la Juventus in zona Continassa a Torino, 41.000 posti e 120 box executive, è un progetto seguito sin dall’inizio da RCF che tra gli altri prodotti ha installato diversi cluster di Acustica H1315WP. The new Stadium in Turin (Italy) for Juventus soccer team: 41.000 seats and 120 executive boxes; RCF has worked for the project from the beginning and installed many products, among them also some Acustica H1315WP clusters.
aperto quattro corsi e due workshop, suddividendo gli argomenti in moduli specifici. L’Academy ha successo perché affronta temi che normalmente l’Università non tratta, e che sono molto pratici e specifici del nostro settore. L’investimento nella formazione presuppone una visione di lungo termine del business: i prodotti da soli non bastano più? FI - Soprattutto nel mercato dell’installazione riteniamo che non sia sufficiente realizzare “solo” prodotti di qualità. Sicuramente ogni anno continueremo a investire in ricerca e sviluppo per mantenere
SE PRIMA LA RICHIESTA VERSO L’AUDIO ERA PIUTTOSTO BASILARE, OGGI CI CHIEDONO SEMPRE PIÙ SPESSO PRESTAZIONI OTTIMALI E VERSATILITÀ, COME PER IL NUOVO STADIO DELLA JUVENTUS DA POCO INAUGURATO IF THE FIRST DEMAND TOWARD AUDIO WAS VERY BASIC, TODAY WE OFTEN ASK OURSELVES FOR OPTIMAL AND VERSATILE PERFORMANCE, LIKE THE NEW JUVENTUS STADIUM WHICH WAS INAUGURATED RECENTLY
competitiva la nostra gamma di prodotti, e per introdurre nuove soluzioni; però riteniamo che occorra anche fornire tutta una serie di servizi che, per come il mercato si sta evolvendo, si rivelano sempre più importanti, e che vanno dalla progettazione all’assistenza, alla formazione. Per RCF sono aspetti che stanno diventando importanti al pari del fornire prodotti affidabili e di qualità. Fate formazione a partire dal prodotto RCF, o indipendente su tematiche tecniche? Come selezionate gli insegnanti? FI - La RCF Audio Academy nasce per fare formazione sui contenuti, non sui prodotti, anche se naturalmente parte del tempo viene dedicata all’ascolto di prodotti RCF o alla visita in fabbrica, ma sempre nell’ottica di fornire esempi pratici a rinforzo dei contenuti. Non a caso l’Academy è collocata in una sede distaccata da quella aziendale, perché il progetto prevede che acquisti sempre maggiore indipendenza per diventare un punto di riferimento nella formazione. Nella scelta degli insegnanti siamo partiti appoggiandoci a professionisti interni a RCF che si occupavano già da prima di formazione, non solo qui a Reggio Emilia ma in giro per il mondo: RCF infatti organizzava già eventi formativi presso i principali clienti in Asia,
RCF L’azienda è stata fondata oltre 60 anni fa, nel 1949, a Reggio Emilia, concentrando la propria attività dapprima nel settore commercial audio e nella realizzazione di altoparlanti, per poi allargare il business al più ampio mondo dell’audio professionale, del musicale e successivamente dell’installazione. Oggi RCF ha diversificato la propria offerta per offrire soluzioni a ogni esigenza di amplificazione sonora e musicale non solo in Italia, ma in 100 paesi nel mondo attraverso le sedi commerciali in Inghilterra, Germania, Francia, Spagna e Stati Uniti, e il network di distributori internazionali. In tutto impiega 250 dipendenti e ha conservato la sede di Reggio Emilia, presso la quale avvengono le lavorazioni manuali per driver a compressione e woofer ed è presente anche una falegnameria per la costruzione dei cabinet dei diffusori. Il catalogo attuale comprende sei categorie di prodotto, ovvero TT+ High Definition Turing and Theatre (ovvero soluzioni per grandi concerti, eventi, installazioni fisse in teatri e monitoraggio di palco), Professional Speaker Systems (diffusori e sistemi per i musicisti e service audio), Transducers (trasduttori professionali), Commercial Audio (prodotti e sistemi public address, emergenza ed evacuazione), Installed Sound (sistemi acustici professionali e amplificatori da installazione) e Congress Solutions (sistemi per conferenze). Da luglio 2007 la capogruppo RCF Group, che comprende RCF Spa e AEB Industriale Srl (dB Technologies), e oggi anche SGM per la produzione di apparecchi e soluzioni per il lighting, è quotata in Borsa sul segmento standard del mercato MTA. www.rcf.it
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The company was founded over 60 years ago in 1949, in Reggio Emilia, initially concentrating its activity in the commercial audio sector and in the production of speakers. Then they expanded the business to a larger world for professional audio, music and later installation. Today RCF has diversified its initial market to offer solutions to the needs of sound amplification and music not only in Italy, but in 100 counties worldwide through sales offices in England, Germany, France, Spain and the United States and a network of international distributors. It employs 250 employees and has retained its headquarters in Reggio Emilia, where the hands on production for compression drivers and woofers and also houses an in-house wood shop to build all the loudspeaker cabinets. The product catalogue includes six product categories, TT+ High Definition Turing and Theatre (solutions for big concerts, events, fixed theatre installations and stage monitoring), Professional Speaker Systems (loudspeakers and systems for musicians and audio service), Transducers (professional transducers), Commercial Audio (Public Address (PA), emergency, evacuation products and systems), Installed Sound (professional speaker systems and amplifiers for installation) and Congress Solutions (systems for conferences). In July 2007 the group leader RCF Group, which includes RCF Inc. and AEB Industries Ltd. (dB Technologies) and now SGM for the production of devices and solutions for lighting is listed on the Italian Stock Exchange on the standard segment of the MTA market.
INCONTRI MEETING
gLa sede della RCF Audio Academy a Reggio Emilia. The RCF Audio Academy in Reggio Emilia - Italy
Sud America, Medio Oriente prima che nascesse l’Academy. Abbiamo voluto dare seguito a questa attività con un investimento maggiore e contenuti più standardizzati appunto attraverso l’Academy. Abbiamo già programmato di invitare professionisti non RCF per insegnare ai nostri corsi su argomenti specifici. L’Academy è l’evoluzione di un atteggiamento che RCF ha sempre avuto, un investimento a lungo termine nel quale crediamo molto e che sta già dando parecchie soddisfazioni. Credo che non molte le aziende possano permettersi qualcosa di simile, soprattutto in termini di continuità progettuale. Le informazioni acquisite dai professionisti durante le attività di formazione e assistenza si riescono successivamente a canalizzare verso lo sviluppo di nuovi prodotti? - L’atteggiamento di RCF è sempre stato di apertura verso il mercato, che significa accogliere professionisti, clienti, persone interessate per fare loro conoscere la realtà aziendale. Si è rivelato il nostro miglior marketing. Il contatto diretto e costante con il mercato poi ha il grosso vantaggio di farci percepire come il mercato sta evolvendo e quali sono le esigenze, elemento per noi cruciale vista la mobilità del settore tecnologico e la necessità da parte nostra di concentrare le attività in modo da ottimizzare per esempio le caratteristiche dei prodotti, anticipare le richieste del mercato e quindi sviluppare una soluzione e un’offerta coerenti.
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Qual è il percorso per lo sviluppo di nuovi prodotti e soluzioni? - Ovviamente teniamo costantemente sotto controllo l’andamento dei prodotti e dei sistemi che vendiamo; parallelamente l’ufficio R&D tiene aggiornata l’offerta. Quindi è un esercizio dinamico e continuativo che si sviluppa attraverso riunioni mensili, nelle quali analizziamo l’andamento delle vendite e dei prodotti nuovi, e cerchiamo di aggiustare o accelerare il percorso di definizione delle novità a seconda di come percepiamo l’evoluzione del mercato. A volte alcuni progetti possono essere rallentati o dirottati verso nuove rotte, altre volte occorre accelerare su determinate scelte e soluzioni. Diciamo che quella di R&D è un’attività che fa parte della quotidianità, mentre quanto fa la differenza secondo noi è il nostro approccio, quindi gli investimenti per il supporto tecnico e di progettazione, la formazione e la dimostrazione diretta, e naturalmente la possibilità di velocizzare il time to market. Si tratta di una precisa scelta aziendale: RCF investe in R&D una percentuale del fatturato che va dal 3 al 5%, a seconda degli anni e dei settori. Sicuramente un investimento importante. RCF ha un ufficio di progettazione internazionale, come è nato e come lavora? - L’abbiamo costruito nel tempo investendo per riunire con un unico orientamento un gruppo di lavoro sempre più corposo: che lavorasse sia per la sede di Reggio
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INCONTRI MEETING
Tutti parlano di sostenibilità ambientale e di green: RCF come la pensa? FI - È una tendenza molto importante e che condividiamo, sulla quale soprattutto in questo periodo stiamo facendo delle valutazioni per capire quali misure adottare negli anni a venire, anche se al momento attuale non ci sono ancora iniziative davvero impattanti sul tema ambiente. Siamo interessati al tema e in una fase di valutazione, anche dal punto di vista degli investimenti.
Emilia, attraverso la progettazione di grandi impianti e soluzioni, sia attraverso viaggi finalizzati da una parte alla formazione, e dall’altra allo studio, sopralluogo o verifica di soluzioni specifiche. Naturalmente cerchiamo di servircene per i progetti più significativi, ma ormai è diventata anche questa un’attività abituale. L’esperienza del gruppo di lavoro poi viene condivisa costantemente e riportata all’interno dell’azienda per divenire parte della conoscenza comune. Infatti un altro aspetto fondamentale di RCF è che è un’azienda molto team work: siamo veramente un gruppo coeso tra commerciale, ufficio tecnico, ufficio progettazione; un gruppo di persone che lavorano insieme, condividono le esperienze in modo che le informazioni circolino e il know how aziendale sia ben distribuito. Quali sono i vantaggi che derivano dal trovarsi in un gruppo con AEB Industriale? - RCF Group permette delle sinergie che agevolano aziende che ne fanno parte: prese singolarmente gestirebbero in modo non coordinato la conoscenza tecnologica e le risorse. In questo modo le aziende del gruppo si sviluppano in modo più rapido e sinergico. C’è uno scambio di tecnologia che dà a tutti una base più solida senza per questo influenzare a livello di prodotto e di mercato. RCF ha affidato la diffusione dei prodotti in parte alle sedi commerciali, in parte a distributori. Qual è il criterio che ha determinato questa scelta? - Abbiamo scelto di costituire una nostra filiale e una rete di vendita nei principali paesi europei (Italia, Germania, Spagna, Francia e Regno Unito) e negli Stati Uniti, per avere un contatto più diretto con mercati importanti. In altri paesi invece abbiamo sviluppato rapporti continuativi e molto stretti con dei distributori, ovvero importatori dei nostri prodotti che lavorano a stretto contatto con RCF e a loro volta sono “testimonial” di contenuti, prodotti e soluzioni all’interno del proprio paese. Non è frutto di una strategia specifica: se intercettiamo importatori e distributori con i quali lavoriamo bene, non necessariamente prevediamo di costituire una filiale.
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After the beginning of the 1950’s of microphone production, devices for PA’s and transducers, RCF established itself as an OEM components manufacturer of transducers on behalf of well-known international brands. Today in this sector they continue to remain cutting edge in the market and the first in Europe and to have developed a research centre. At the same time RCF production has expanded also in the Public Address sector with practical solutions in an increasingly large and complex environment. In the 1980’s expansion continued and lead to the production professional speaker boxes was introduced. The result of acquired experience with transducers led to the first product of active composite-moulded cabinets: the ART series and in 2000 the first DSP. What idea interested RCF regarding the world of professional installation? Fausto Incerti – RCF has always been in the Commercial Audio industry and production of speakers which are the centre of audio systems. The integration of these two components has lead to the development also in the installation sector, like a synthesis of two paths. Also in respects to contractors that install these large systems, RCF understands the need of professional audio, hence started a Pro Audio team this was a logical answer, but between 2004-2005 we chose to develop a line of specific products. The same market itself has evolved over time: if the first demand toward audio was very basic, today we often ask ourselves for optimal and versatile performance, like the new Juventus stadium which was inaugurated recently. There was a recent growth from a technological standpoint and also from the market, the consequence is that in all new projects there is more attention to audio/ sound, which in some cases has become the key to success: i.e. if we look at the fiscal year. How is RCF systems production different from others? FI - RCF is based in Reggio Emilia, a branch in Acquariva Picena (AP) and is also complete with all production processes of strategic parts. So what are needed to optimize the quality of the product and maintain it under control are the key aspects of the production process which are carried out internally. Some components or semifinished products can be acquired externally, but the key phase of the production process is the how research and development, testing, assembling and strategic component manufacturing remains in the company. It follows a large part of the RCF production which is done internally: with approximately 800 different products divided in various lines of business, in Reggio Emilia we have maintained in full the higher end of production.
INCONTRI MEETING
Do you follow design, production and after salesassistance? FI - We follow the design of everything we do, the manufacturing of most of what we sell and pay great attention to service via offices dedicated to design and support for major projects. This is to ensure that our solutions are applied in the best possible way and more recently for training. In 2010 we set up the RCF Audio Academy, a business venture which has been very successful. The company’s intention is to open its doors to all those interested in elaborating certain topics: from how RCF works, builds and designs, to the theoretical training relating to installation, live, transducers and evacuation systems. We have recently started four courses and two workshops, splitting them into subjects for specific modules. The Academy is successful because it covers topics that are not normally addressed at University that are very practical and specific to our sector.
RITENIAMO CHE OCCORRA ANCHE FORNIRE TUTTA UNA SERIE DI SERVIZI CHE SI RIVELANO SEMPRE PIÙ IMPORTANTI, E CHE VANNO DALLA PROGETTAZIONE ALL’ASSISTENZA, ALLA FORMAZIONE WE BELIEVE THAT IT IS ALSO NECESSARY TO PROVIDE A WHOLE SERIES OF SERVICES WHICH PROVE TO BE EVERMORE IMPORTANT AND RANGE FROM DESIGN TO SUPPORT TO TRAINING
Investment in training requires a long-term view of the business: are the products alone no longer enough? FI - Especially in the installation market we believe that It is not sufficient to “just” make quality products. For sure, we will continue to invest in research and development every year to keep our range of products competitive and to introduce new solutions. Yet, we also understand the need to provide a whole series of services as the market is evolving; this is becoming increasingly more and more important, and they range from design to assistance to training. For RCF these are aspects which are just as important as providing reliable quality products. Do you offer training based on the RCF product or independently on technical issues? How do you select instructors? FI - The RCF Audio Academy was established to provide training on its contents not on its products, even if part of the time is naturally dedicated to RCF audio products or a visit to the factory; but always with a view to providing practical examples to reinforce the subject matter. It is no coincidence that the Academy is located in a detached branch of the company, because the project anticipates that it will acquire ever greater independence to become a benchmark for training. As regards the selection of instructors, we began with inhouse professionals at RCF who had already been involved in the training aspect, not just here in Reggio Emilia but also around the world. Before the Academy was established RCF already organised training events for its main clients in Asia, South America, and the Middle East. We wanted to follow up this activity with a larger investment and more standardized contents precisely through the Academy. We have already planned to invite non-RCF professionals to teach our courses on specific topics. The Academy is the development of an attitude that RCF has always had, it is a long-term investment in which we strongly believe and it has already borne great fruits. I believe that not many companies can afford themselves something similar, particularly in terms of continued planning.
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Can the information acquired during the professional training and assistance be transmitted to the development of new products? FI - The attitude of RCF has always been open towards the market, which means welcoming professionals, clients, interested persons to make them acquainted with the company. It has proved to be our best marketing tool. Direct and constant contact with the market has the great advantage of allowing us perceive how the market is evolving and what is required. This is a crucial element for us given the mobility of technology and the need for us to concentrate our efforts in a way that is optimized; for example product characteristics, anticipate market demands, develop solutions and offer consistency.
RCF GROUP PERMETTE DELLE SINERGIE CHE AGEVOLANO LE AZIENDE CHE NE FANNO PARTE: PRESE SINGOLARMENTE GESTIREBBERO IN MODO NON COORDINATO LA CONOSCENZA TECNOLOGICA E LE RISORSE THE RCF GROUP ALLOWS A SYNERGY THAT HELPS THE COMPANIES THAT ARE PART OF IT: IF TAKEN INDIVIDUALLY THEY WOULD MANAGE TECHNOLOGICAL KNOWLEDGE AND RESOURCES IN A NON-COORDINATED MANNER
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What is the route for developing new products and solutions? FI - We obviously believe in constantly monitoring the trend of the products and systems we sell; in parallel, the R&D office keeps us updated on the latest offer. So it is a dynamic and continuous exercise which is developed through monthly meetings, where we analyze the trend of sales and new products, and try to adjust or accelerate the route of defining novelties, depending on how the market is progressing. At times several projects can be slowed down or diverted towards new paths, other times it is necessary to speed up certain choices and solutions. Let’s say that R&D is an activity that is part of everyday life, where as we believe that what makes the difference is our approach. Then comes investment in technical and engineering support, training, direct demonstration and of course the possibility to speed up the time to market. This is a clear business decision: RCF invests between 3 and 5% of its turnover in R&D, depending on the year and sectors. This is surely an important investment.
INCONTRI MEETING
RCF has an International design office. When was it founded and how does it operate? FI - We built it over time, investing, to bring together an ever larger work group headed in a single direction; it would work for the Reggio Emilio branch, through planning large systems and solutions both through journeys finalised at training on one side and study, inspection or verification of specific solutions on the other. Naturally, we make use of this for the more important projects, but now this has also become a habitual practice. The experience of the work group is constantly shared and reported within the company, to become common knowledge. Another fundamental aspect of RCF is that it is a very team orientated company: we really are a cohesive group among commercial, technical office, planning department: a group of people working together that share the experience so that information can flow and the business knowhow can be well-distributed. What are the advantages that come from being in a group with AEB Industries? FI - The RCF Group allows synergies that help the companies that are part of it: if taken individually they would manage technological knowledge and resources in a non-coordinated manner. In this way the companies of these groups can develop at a faster and more synergic pace. There is an exchange of technology which gives everyone a stronger base without affecting the level of market and product.
In part. RCF has entrusted the circulation of products to its commercial branches and its distributors. What criterion has led to this choice? FI - We chose to build one of our affiliates and a sales network in the principle European countries (Italy, Germany, Spain, France and the United Kingdom) as well as the United States to have a more direct contact with important markets. Instead, in other countries we have developed ongoing close-knit relationships with distributors. These are importers of our products who work in close contact with RCF and in turn are “endorsers” of contents, products and solutions within their own country. It is not a result of a specific strategy: if we intercept importers and distributors with whom we work well, it is not necessary to set up a branch. Everyone is speaking about environmental sustainability and being green: What are RCF’s thoughts on this? FI - It is a very important trend and one that we share, especially at this time. We are making evaluations to understand which measures to take in the years to come, even if there are no immediate initiatives which have an impacting affect on the environment. We are interested in the issue and are currently at an assessment stage, also from the investment point of view.
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TECNOLOGIA TECHNOLOGY
http://hyperphysics. phy-astr.gsu.edu/hbase/ acoustic/revtim.html#c1 http://audacity.
sourceforge.net/?lang=it)
http://webphysics. davidson.edu/faculty/dmb/ py115/Reverb.measure. html
ACUSTICA VERSO ARCHITETTURA Amici o nemici?
ACOUSTICS IN RELATION TO ARCHITECTURE Friend or foe? Come annunciato nel numero di settembre, ecco il proseguo dell’incontro tra “l’Acustico” e il protagonista immaginario, ma plausibile, della nostra rubrica dedicata all’acustica. All’ordine del giorno, l’Acustica Architettonica, Sabine, ma soprattutto come affrontare praticamente le misure di un ambiente dove installare un impianto di sound reinforcement
As announced in our September issue, here is the continuation of the meeting between “The acoustics expert” and the imaginary, but plausible, protagonist, of our column dedicated to acoustics. Today’s agenda includes Architectural Acoustics, Sabine, but above all how to practically tackle the measurements of a room in which to install a sound reinforcement system. Text: Giorgio Gianotto
Ebbene, sì, lo ammetto: sono un cappuccinodipendente. La mia giornata non inizia veramente sino a quando non posso inebriarmi con il prezioso nettare, accompagnato – s’intende – dall’inevitabile cornetto ripieno di marmellata. Così, questa mattina, partito presto da casa per recarmi al capo opposto di Roma per lavoro, mi infilo subito in un baretto alla ricerca della adeguata carburazione per il resto della mattinata. I cornetti ripieni sono finiti e il caffè sa di bruciaticcio ma, in compenso, girandomi per uscire dal locale, scorgo nientemeno che l’Acustico, rintanato in un angolo a scrutare Il Messaggero. “Ohilà” l’apostrofo cordiale “Qual buon vento?”. L’Acustico mi occhieggia diffidente da lato del giornale. “Hanno ristrutturato un teatro qua vicino e, dopo i lavori, l’acustica non è più la stessa. Tipico. Così hanno chiamato me.”
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“Anch’io sono venuto per il teatro. Devo metterci i video, qualche altoparlante e la LAN” rispondo. “A che ora hai l’appuntamento?” “Alle nove.” “Allora abbiamo ancora qualche minuto. Senti, avevi promesso di spiegarmi…” “Io non ti ho promesso nulla. Invece ti avevo detto di leggere la mia rubrica...” “Su, non farti pregare…” “E va bene”, fa, ripiegando rassegnato il quotidiano. “Cosa vuoi sapere?” “Vorrei sapere perché gli altoparlanti che avevo installato l’ultima volta che ci siamo visti, pur ottimi in tante altre situazioni, in quell’ambiente non suonavano bene”, replico. “Voglio anche sapere come fare per capire subito cosa mettere e in che posizione. Ad esempio, visto che siamo qui, in questo teatro”.
SUONO E AMBIENTE “La risposta alla prima domanda è facile, la seconda è più complessa, ma vediamo di sintetizzare in poche parole. Quando collochi una sorgente sonora all’aperto – non fa differenza che sia un altoparlante o uno Stradivari – il suono si propaga direttamente, senza incontrare ostacoli. Parliamo quindi di Campo Sonoro Diretto. All’interno di un ambiente, invece, le cose vanno in maniera ben diversa. Il suono si propaga in linea retta solo per una breve distanza, poi, inevitabilmente, incontra l’ostacolo di un pavimento, un soffitto, una parete. Queste superfici riflettono l’energia sonora in tutte le direzioni e creano un secondo campo sonoro che chiamiamo Riflesso. Il risultato finale, ovvero quanto udiamo, è dato dalla sovrapposizione di questi due campi, Diretto e Riflesso, e può variare enormemente da un ambiente all’altro: il tuo soggiorno influenza il suono in modo molto differente da quanto fa una cattedrale. È importante capire che non ha senso parlare del suono prodotto da una qualsiasi sorgente, come un altoparlante, se non si considera la sua interazione con l’ambiente che lo ospita. Prendiamo ad esempio lo Stradivari che ho citato prima; se lo suoniamo all’aperto la sua timbrica perde molte di quelle straordinarie caratteristiche che lo hanno reso leggendario, ma la magia del suo suono torna a risplendere all’interno di
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una piccola sala da concerto, per la quale, in definitiva, è stato creato. Nel corso degli anni ho imparato una verità fondamentale: nessun sistema acustico suona meglio dell’ambiente che lo ospita. Risolvi o minimizza i problemi dell’ambiente e risolverai i problemi dell’impianto audio. L’importante è capire l’ambiente. Se riesci a capire come il suono si propaga in un edificio, capisci come trarre il miglior profitto dalle tue apparecchiature.” “Magnifico”, commento io “Ma come fai a capire l’ambiente?”. “In effetti facile non è. Gli antichi Greci e i Romani sapevano di acustica degli ambienti quel tanto che basta a creare le condizioni necessarie affinché le voci degli attori fossero ben comprese da tutti gli spettatori: non si poteva certo far conto sull’amplificazione… Però bisogna aspettare la fine dell’Ottocento perché l’acustica architettonica diventi una scienza per merito di un architetto bostoniano di nome Sabine. I parametri acustici che definiscono la propagazione dell’energia sonora in un ambiente sono tanti, ma tu non devi progettare un auditorium, quindi sarà sufficiente porre attenzione a tre elementi fondamentali. Il primo lo conosci già, perché ne abbiamo parlato quando mi hai chiamato per quella sala per conferenze [vedi Connessioni di Settembre]. È il Tempo di
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TECNOLOGIA TECHNOLOGY
Composition of sound field inside a room: Direct field, Reflected field and echoes ECHO?
Direct field First reflections
Around 8-10 dB
Level
Late reflections
AROUND 80 MS
Riverberazione. Definisce il tempo necessario affinché un impulso di energia sonora introdotto nell’ambiente riduca la propria intensità al di sotto di una certa soglia. Se batti le mani in una stanza, l’energia prodotta si propaga attraverso l’aria e rimbalza contro le pareti. Così facendo, in parte si disperde e in parte si trasforma in calore, sino a che svanisce. Il tempo che impiega a dissiparsi è appunto il Tempo di Riverberazione, famigliarmente abbreviato in T60. 60 indica l’attenuazione in dB sulla quale si basa il calcolo del tempo. Il T60 è un parametro fondamentale per la valutazione dell’acustica dell’ambiente, ed è necessario conoscerlo, quanto meno in maniera approssimativa.”
GIÀ, MA COME FACCIO A RILEVARE QUESTO T60? “In linea teorica, puoi calcolarlo usando la formula ideata da Sabine, però il calcolo è laborioso e poco preciso. Occorre conoscere l’estensione delle superfici dell’ambiente coperte con lo stesso materiale: intonaco, mattoni, cemento, poltrone e così via, poi l’assorbimento di ciascun materiale, chiamato coefficiente α. Una volta noti questi dati, puoi impostare il calcolo servendoti anche di un calcolatore in rete come quello sul sito di hyperphysics, che ti suggerisco di consultare anche per tante altre informazioni sull’acustica.
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Time
Inutile dire che questa soluzione può andar bene per un architetto che deve progettare un luogo destinato a ospitare eventi sonori, ma è ben poco praticabile per chi deve preparare rapidamente il preventivo di un sistema per il rinforzo sonoro. Quando l’edificio già esiste, è meglio misurare il T60 anziché calcolarlo, ed esistono molti dispositivi per effettuare questa e altre misure audio, piccoli e portatili. Tuttavia, ti voglio dare alcuni suggerimenti: l’investimento di tempo e denaro in un apparecchio di misura è giustificato se lo usi spesso, sennò conviene procedere in maniera diversa. Innanzi tutto, è bene disporre di una sorgente autonoma che generi l’impulso sonoro per la misura, e poi usare uno strumento che possa utilizzare questa sorgente. Non devi far conto sull’impianto audio eventualmente presente nel sito: potrebbe non funzionare oppure non essere in grado di produrre il volume sonoro necessario. Qualcuno utilizza un battito di mani, anche se non te lo consiglio. L’energia prodotta è poca e povera di basse frequenze. Altri adoperano un palloncino gonfiato con l’aria e fatto esplodere all’atto della misura… qualche volta l’uso anch’io quando non ho altro a disposizione, però lo scoppio del palloncino non è intenso quanto si potrebbe credere, oltretutto è povero di basse e alte frequenze. Di norma, invece, impiego una comunissima scacciacani, che produce un bel botto (è il suo mestiere… ) con una buona quantità di basse frequenze
TECNOLOGIA TECHNOLOGY
L’ARGOT DELL’AUDIO - AUDIO JARGON CAMPO SONORO DIRETTO: è generato da una sorgente sonora che invia l’energia direttamente verso l’ascoltatore.
DIRECT SOUND FIELD: it is generated by a sound source which sends energy directly to the listener.
CAMPO SONORO RIFLESSO: è generato da una sorgente sonora che invia l’energia verso l’ascoltatore solo dopo molte riflessioni da parte delle superfici dell’ambiente. Tipicamente, il campo Riflesso ha luogo solo all’interno di un edificio.
REFLECTED SOUND FIELD: it is generated by a sound source which sends the energy to the listener only after being reflected many times by the room’s surfaces. This field is usually only found within a building.
CARDIOIDE, SUPERCARDIOIDE E OMNIDIREZIONALE: caratteristica di un trasduttore, microfono o altoparlante, che lo rende sensibile o ne consente la radiazione rispettivamente in un solo semispazio, in un semispazio ridotto o nello spazio intero (sfera di radiazione).
CARDIOID, SUPERCARDIOID AND OMNI-DIRECTIONAL: characteristic of a transducer, microphone or loud speaker, which makes it sensitive or allows its radiation in a single semispace, in a reduced semi-space or in the entire space (radiation sphere).
COEFFICIENTE α DI SABINE: grandezza acustica utilizzata per determinare la capacità di un materiale (intonaco, pietra, stoffa, legno ecc.) di assorbire il suono.
SABINE COEFFICIENT α: acoustic measurement used to determine the ability of a material (plaster, stone, fabric, wood, etc.) to absorb sound.
ECO: ritorno all’ascoltatore di un segnale ritardato nel tempo a causa della distanza percorsa, e della velocità finita dell’onda, acustica o elettromagnetica. Tipicamente l’eco sonora è percepita quando, rispetto al segnale diretto, il ritardo supera 80 ms e la sua intensità è superiore a -8/10 dB.
ECHO: return to the listener of a signal delayed over time due to the distance travelled, and of the finished speed of the wave, acoustic or electromagnetic. The sound echo is perceived when, with respect to the direct signal, the delay exceeds 80 ms and its intensity is greater than –8/10 dB.
ECO FLUTTUANTE: eco ribattuta generata da due superfici riflettenti poste una di fronte all’altra.
FLUCTUATING ECHO: re-echo generated by two reflecting surfaces placed one in front of the other.
EFFETTO LARSEN: noto anche come effetto di feedback acustico. È il ritorno sulla membrana di un trasduttore (microfono o altro) del segnale da esso generato. Causa un forte rumore sotto forma di fischio, che può danneggiare diffusori e amplificatori e limita il guadagno (volume) del sistema.
LARSEN EFFECT: also known as acoustic feedback effect. It is the return on the membrane of a transducer (microphone or other) of the signal generated by it. It causes a loud whistling sound, which can damage diffusers and amplifiers and limits the gain structure (volume) of the system.
FORMULA DI SABINE: algoritmo matematico per il calcolo del Tempo di Riverberazione di un ambiente. Esiste in diverse varianti, che tengono conto della distribuzione delle superfici assorbenti nell’ambiente. METRO LASER: dispositivo con laser per misurare le distanze, sino ad oltre 100 m, in presenza di illuminazione ridotta. I modelli più sofisticati consentono la misura di superfici, volumi e distanze non direttamente accessibili. TEMPO DI RIVERBERAZIONE (T60): grandezza usata in Architettura Acustica. Valuta il tempo necessario (in secondi) affinché l’impulso di energia introdotto in un ambiente si riduca di 60 dB. All’aperto, il valore del T60 è 0 secondi o poco più.
e anche un po’ di frequenze medio-alte. Il botto lo registro con un piccolo registratore digitale, ovviamente portatile, collegato a un microfono. Non ne occorre uno di elevata qualità, ma deve essere omnidirezionale. I microfoni incorporati nei registratori non sono consigliabili: sono direzionali ma di tipo cardioide anziché omnidirezionale, e questo potrebbe alterare la misura. Devi registrare un po’ di botti con la scacciacani sempre nella medesima posizione, ma variando quella del microfono per coprire l’intero ambiente. Poni la massima attenzione a non sovramodulare la registrazione: la conseguente compressione dinamica comporterebbe come conseguenza una misura errata. Ovviamente devi registrare in un formato non compresso. Effettuate le registrazioni, almeno tre o quattro per un ambiente di dimensioni medie, una volta tornato al tuo ufficio le processi con il programma gratuito sul sito di
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SABINE FORMULA: mathematical algorithm to calculate the Reverberation Time of a room. It exists in different variants, which consider the distribution of absorbing surfaces in the room. METRO LASER: device with laser to measure distances, of up to more than 100m, in the presence of reduced lighting. The more sophisticated models measure surfaces, volumes and distances which are not directly accessible. REVERBERATION TIME (T60): measurement used in Architectural Acoustics. It assesses the time required (in seconds) for the energy impulse introduced into a room to fall to 60 decibels. Outdoors, the T60 value is 0 seconds or a little higher.
The α measurement of Sabine quantifies the ability of a material to reflect or absorb sound energy The α measurement of Sabine quantifies the ability of a material to reflect or absorb sound energy λ Reflecetd Wave Widht = A (1 - α )
Incident Wave Widht = A
λ Incident Wave Ø Widht = A
Reflecetd Wave Widht = A (1 - α )
Ø
Absorption = α Ø
Ø
Absorption = α
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TECNOLOGIA TECHNOLOGY
Reverberation Time recommended for the various types of use of a building 2,4
Houses of worship
2,2
Concert halls
Reverberation time, seconds
2,0
Opera halls
1,8
Chamber music halls
1,6
Cinemas
1,4
Conference rooms
1,2 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 0 300
3000
30000
Square meters volume
Audacity e, con un poco di pazienza, ottieni il Tempo di Riverberazione in ciascuna posizione. Dalla media delle varie posizioni ricavi la misura valida per l’intero ambiente. Sul sito trovi anche la procedura per misurare il T60. Il tempo di riverberazione ottenuto con Audacity è un po’ grezzo, sarebbe bene filtrare il segnale per bande di ottava prima di processarlo, in modo da poter effettuare la misura alle varie frequenze ma è più che sufficiente per una prima valutazione sul da farsi.” “Benissimo, registro un po’ di botti, smanetto con Audacity per ottenere la misura, e poi che faccio?” “Il passo successivo è determinare il volume dell’ambiente: lo puoi ricavare dalle planimetrie, che ti farai dare, oppure lo calcoli in loco con un metro laser. Non importa che il dato sia precisissimo. Adesso possiedi due “numeri” fondamentali: il volume in metri cubi e il tempo di riverberazione in secondi. Consulti una tabella dei tempi di riverberazione consigliati per vari ambienti in base alla cubatura, che puoi trovare facilmente in Rete, e controlli se il tuo ambiente ha un tempo di riverberazione congruo con quelli consigliati. Se è così, la scelta del sistema di amplificazione sonora dipende solo da considerazioni di budget, impatto estetico, dimensioni, copertura sonora ecc. Se, al contrario, il tempo di riverberazione misurato è superiore a quello suggerito, incominciano le difficoltà, tanto più serie quanto maggiore è il T60 e che richiederanno un’accorta strategia nella progettazione dell’impianto”.
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ECHI, CAMPO DIRETTO E RIVERBERATO “Tutto chiarissimo ma hai parlato di tre elementi fondamentali nella valutazione dell’acustica di un ambiente. Oltre al T60, quali sono gli altri due?” “Sono legati agli echi. Una sala ben progettata presenta un equilibrio, ovvero un’alternanza ideale di superfici che riflettono e assorbono il suono. Spesso però la realtà è lontana dall’ideale, non è raro avere pareti riflettenti poste una di fronte all’altra, che producono un suono ripetuto come un scarica di mitragliatrice. L’energia sonora rimbalza da una parete all’altra molte volte prima di estinguersi, e il risultato è un’eco molto fastidiosa, l’eco fluttuante, che spesso rende inintelligibile il suono. Ma gli echi non si limitano a quelli fluttuanti, pareti riflettenti nei pressi degli altoparlanti possono rimandare forti riflessioni verso il microfono, con conseguente effetto Larsen che limita il guadagno del sistema, ovvero il volume massimo che questo può generare. Pareti riflettenti lontane dagli altoparlanti generano invece un’eco che raggiunge gli ascoltatori nelle prime file. Per queste ragioni è molto importante che tu visiti accuratamente il sito prima di progettare il sistema acustico, e valuti i possibili problemi e le eventuali soluzioni. I progetti basati solo sulla carta, planimetrie e sezioni, sono sempre rischiosi, anche con il supporto di una ripresa video. L’occhio del progettista, la sua sensibilità ed esperienza sono insostituibili nel garantire il buon risultato”.
C L EA N S E A , C L E A N A I R
V50 HYBRID VISMARA, CLEAN SEA, CLEAN AIR L’innovativa tecnologia Vismara V-Hybrid permette, grazie anche ad una costruzione leggera e forme idrodinamiche che assorbono poca energia dall’ambiente, di ottenere un’autonomia energetica totale attraverso l’istallazione di una motorizzazione ibrida fuel-electric che sfrutta il trascinamento della elica durante la navigazione a vela per ricaricare le batterie. Vismara V-Hybrid, un sistema innovativo che oltre a rendere più performante e fruibile l’imbarcazione, ci aiuta a tenere il mare più pulito. Clean sea, clean air.
V50 HYBRID VISMARA, CLEAN SEA, CLEAN AIR The innovative technology of the Vismara V-Hybrid & the hydrodynamic shape & lightweight construction, allows to absorb little energy from the environment, to obtain the total energy autonomy through the installation of an fuel-electric hybrid engine that uses the drag of the propeller while sailing to recharge the batteries. Vismara V-Hybrid, an innovative system that maximize the performance & usability of the boat, helps to keep the water cleaner. Clean sea, clean air. The Vismotica, connects the integrated systems onboard to the innovative elements of design: evolution of automation for yachts, that allows to steer the boat through a single control panel. Propulsion, navigation, maneuvering, air conditioning, scurity, entertainment. An “intelligent” boat that brings closer to a new way of living the sea.
La Vismotica, ovvero l’integrazione di sistemi di bordo legata ad elementi innovativi nel design: un’evoluzione di yacht automation dedicata, con la quale è possibile governare l’imbarcazione attraverso un unico panello di controllo. Propulsione, navigazione, manovra, climatizzazione, sicurezza, entertainment. Una barca “intelligente” che ci avvicina ad un nuovo modo di vivere il mare. Media Partner:
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TECNOLOGIA TECHNOLOGY
“Certo… l’esperienza… quanto mi hai detto va bene ma che ne so io di echi fluttuanti, effetto Larsen, coefficiente di assorbimento, campo diretto, campo riverberato? Servirebbe un po’ di apprendistato.” “Beh, intanto possiamo andare a vedere come tutto questo si applica al nostro teatro. Anzi, l’analisi pratica delle problematiche di un ambiente reale va giusto a fagiolo per la mia rubrica sul prossimo numero di Connessioni. Dai, affrettiamoci, ché si è fatto tardi.” I have to admit it: I am a cappuccino-addict. My day doesn’t really start until I can intoxicate myself with the precious nectar, accompanied by the inevitable jam-filled croissant. So, this morning, having left home early to go to the opposite side of Rome for work, I immediately throw myself into a bar in search of the right fuel to keep me going for the day. The filled croissants are finished and the coffee tastes burnt but, to make up for it, as I turn around to head out of the bar, I catch sight of no less than The acoustics expert himself, hidden away in a corner intent on scanning Il Messaggero. “Hey there” the friendly welcome “ to what do I owe this pleasure?” He gives me a sideways glance, looking up from his newspaper. “They have rebuilt a theatre nearby, and now that the work is finished, the acoustics are no longer the same. A common occurrence. So, they called me”. “I have also come for the theatre. I have to install the videos, a few loud speakers and the LAN network” I answer. “ What time is your appointment at?” “Nine”. “We still have a few minutes. Listen, you promised to explain… to me” “I didn’t promise you anything. I told you to read my column…” “Go on, don’t make me beg you..” “Ok”, he says, folding the newspaper resigned. “What do you want to know?” “ I would like to know why the loudspeakers I installed the last time we met, perfect in many other situations, didn’t sound good in that room”, I replied. “ I also want to know how to understand immediately what to put where. For example, since we are here, in this theatre”.
È IMPORTANTE CAPIRE CHE NON HA SENSO PARLARE DEL SUONO PRODOTTO DA UNA QUALSIASI SORGENTE, COME UN ALTOPARLANTE, SE NON SI CONSIDERA LA SUA INTERAZIONE CON L’AMBIENTE CHE LO OSPITA IS IMPORTANT TO UNDERSTAND THAT IT MAKES NO SENSE TO SPEAK OF THE SOUND PRODUCED BY ANY SOURCE, LIKE A LOUD SPEAKER, IF WE DO NOT CONSIDER ITS INTERACTION WITH THE ROOM IN WHICH IT IS PLACED
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SOUND AND ROOM “The answer to the first question is easy, the second is more complex, but let’s try to sum it up in a few words. When you place a sound source outdoors – it makes no difference if it is a loudspeaker or a Stradavarius – sound propagates directly, without meeting any obstacles. Here we are talking about Direct Sound Field. Things are very different indoors. Sound propagates in a straight line for only a short distance, before it inevitably meets the obstacle of a floor, a ceiling, a wall. These surfaces reflect sound energy in all directions and create a second sound field which we call Reflected. The final result, or rather what we hear, is the result of the superimposition of these two fields, Direct and Reflected, and can vary greatly from one room to the next; your living room affects sound in a very different way form that of a cathedral. It is important to understand that it makes no sense to speak of the sound produced by any source, like a loud speaker, if we do not consider its interaction with the room in which it is placed. Let us take for example the Stradavarius I mentioned above; if we play it outdoors its timbre loses much of those extraordinary features which have made it legendary, but the magic of its sound returns triumphantly indoors (for example in a small concert hall), for which it was ultimately created. Over the years I have learnt an essential truth: no acoustic system sounds better than the room in which it is placed. Solve or minimise the problems of the room and you will solve the problems of the audio system. What is important is to understand the room. If you succeed in understanding how sound propagates inside a building, you will understand how to make the most of your equipment”. “Great”, I comment “But how do you understand the room?” “ It is actually quite difficult. The ancient Greeks and Romans knew enough about the acoustics of rooms to create the conditions required so that the actors’ voices could be understood by all of the spectators: there was certainly no amplification at the time… It wasn’t until the late 19th century that architectural acoustics became a science thanks to an architect from Boston called Sabine. There are many acoustic parameters that define the propagation of sound energy within a room, but you don’t have to plan an auditorium, so it will be enough to focus on three essential elements. You already know the first, because we spoke about it when you called me for that
TECNOLOGIA TECHNOLOGY
conference room [see the September issue of Connessioni]. It is the Reverberation Time, which defines the time required for an impulse of sound energy introduced into the room to reduce its intensity below a certain threshold. If you clap your hands in a room, the energy produced propagates through the air and bounces against the walls. So doing, it partly disperses and partly transforms into heat, until it disappears. The time it takes to dissipate is the Reverberation Time, commonly abbreviated to T60. 60 indicates the attenuation in dB upon which the time calculation is based. T60 is an essential parameter to assess the acoustics of the room, and you need to know it, at least in an approximate manner”. “OKAY, BUT HOW DO I FIND THIS T60?” “Theoretically, you can calculate it by using the formula created by Sabine, but the calculation is tricky and lacks precision. You need to know the dimension of the surfaces of the room which are clad in the same material: plaster, bricks, cement, armchairs and so on, and then the absorption of each material, called coefficient α. Once you know this information, you can set the calculation using an online calculator like the one on the hyper-physics site, which I also recommend consulting for plenty of other information on Acoustics. Needless to say this solution can suit an architect who has to design an area to house sound events, but it is not very practical for those who have to prepare an estimate for a sound reinforcement system in a hurry. If the building already exists, it is better to measure the T60 rather than calculate it, and there are many small and portable devices for doing this and other measurements. Still, I want to give you a word of advice: investing money and time in measuring equipment is only worth it if you use it often, otherwise it is better to proceed differently. First and foremost, it is best to avail of an independent source which generates the sound impulse for the measurement, and then use a tool which can use this source. Don’t rely on the audio system that may be on site: it might not function or be able to produce the necessary sound volume. Some clap their hands, but I don’t recommend it. Little energy is produced and it lacks low frequencies. Others use a balloon inflated with air
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and burst it when the measurement is taken…I also use it sometimes when I have no other device available, but the burst of the balloon is not as intense as you would imagine it to be. It also lacks low and high frequencies. I usually use a very common blank pistol, which produces a loud bang ( that is its job…) with a good quantity of low frequencies and a few mid-high frequencies. I record the bang on a small, obviously portable, digital recorder which is hooked up to a microphone. High quality is not required, but it must be omni-directional. Microphones incorporated inside recorders are not recommended: they are directional but of the cardioid rather than omni-directional kind, and this could alter the measurement. You must record a small number of bangs with the blank pistol always in the same position, but vary that of the microphone to cover the entire room. Focus on not over-modulating the recording: the consequent dynamic compression would lead to a wrong measurement. Obviously you have to record in an uncompressed format. Having made the recordings, at least three or four for an average-size room, once you are back in your office, process them with the free program on the Audacity site and, with a little patience, you obtain the Reverberation Time in each position. From the average of the various positions you obtain the valid measurement for the entire room. On the site you will also find the procedure to measure the T60. The Reverberation Time obtained using Audacity is a little unrefined, it would best to filter the signal into octave bands before processing it, to be able to measure the various frequencies, but it is more than sufficient for a first evaluation on what needs to be done”. “Very well, I record a few bangs, fiddle with Audacity to obtain the measurement, and then what ?” “The next step is to establish the room volume: you find this out from the layouts, which you will have to obtain, or calculate it on-site with a laser meter. The data does not have to be precise. You now have two essential “numbers”: the volume in cubic meters and the Reverberation Time in seconds. Consult a Reverberation Time table recommended for various rooms on the basis of the cubic volume, which you can easily find on the Internet, and check if your room has a Reverberation Time which fits the recommended ones. If so, the choice of
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TECNOLOGIA TECHNOLOGY
Two facing reflecting walls generate the annoying phenomenon called Fluctuating Echo
Flactuating Eco generated by two reflective walls
sound amplification system will only depend on the budget, aesthetic impact, dimensions, sound coverage, etc. If, on the contrary, the Reverberation Time measured is higher than that suggested, problems will arise and they are more serious the greater the T60: they will require a careful strategy during the system design phase.”
L’ENERGIA SONORA RIMBALZA DA UNA PARETE ALL’ALTRA MOLTE VOLTE PRIMA DI ESTINGUERSI, E IL RISULTATO È UN’ECO MOLTO FASTIDIOSA, L’ECO FLUTTUANTE, CHE SPESSO RENDE ININTELLIGIBILE IL SUONO THE SOUND ENERGY BOUNCES FROM ONE WALL TO THE OTHER MANY TIMES BEFORE EXTINGUISHING ITSELF, AND THE RESULT IS A VERY ANNOYING ECHO, THE FLUCTUATING ECHO, WHICH OFTEN MAKES SOUND UNINTELLIGIBLE
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ECHOES, DIRECT AND REVERBERATED FIELD “It is all crystal clear to me, but you spoke about three essential elements in evaluating room acoustics. Apart from T60, what are the other two?” “They are connected to echoes. A well designed room has a balance, more specifically, an ideal alternation of surfaces which reflect and absorb sound. However, the reality is often far from ideal and it is not rare to find reflecting walls facing each other that produce a repeated sound like a burst of machine-gun fire. The sound energy bounces from one wall to the other many times before extinguishing itself, and the result is a very annoying echo, the fluctuating echo, which often makes sound unintelligible. This type of echo is just one of many. Reflecting walls positioned close to loudspeakers can send strong reflections back to the microphone, with the consequent Larsen effect which limits the gain structure of the system, that is, the maximum volume which it is able to generate. Instead, reflecting walls positioned far from the loud speakers generate an echo which reaches the listeners in the front rows. For these reasons it is very important that you carefully visit the site before designing the acoustic system, and assess any possible problem and solution. Projects which are only based on paper, plans and sections, are always risky, even with the support of a video shot. The designer’s taste, sensitivity and experience are the essential requirements to guarantee a good result”. “Of course… experience.. what you have said is fine but what do I know about fluctuating echoes, Larsen effect, absorption coefficient, Direct field, Reverberated field? I would need some initiatory training”. “Well, in the meantime we can go and see how all of this applies to our theatre. Indeed, the practical analysis of the issues concerning a real room is perfect for my column on the upcoming issue of Connessioni. Come on, hurry up, it’s late”.
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TECNOLOGIA TECHNOLOGY
IMPIANTI FOTOVOLTAICI E AUTOMAZIONE Photovoltaic and Automation Systems Gli impianti fotovoltaici e gli impianti di automazione sono considerati uno strumento per valorizzare un immobile. Ma l’automazione può essere utile agli impianti di autogenerazione? Come? In questo articolo l’approfondimento dei legami tra le due tecnologie permetterà di comprendere meglio alcuni aspetti (ambientali, funzionali e amministrativi) della tecnologia fotovoltaica
Photovoltaic systems and automation systems are considered a tool to increase the value of a property. But how can this automation be useful in auto-generation? This article will provide a broader view of the connection between two technologies to give a better understanding of some aspects (environmental, functional and administrative) of photovoltaic technology. Text: Bruno De Nisco
EFFICIENZA ENERGETICA
Il concetto di efficienza energetica è riassumibile con la frase: “fare le stesse cose con meno energia” ossia non si rinuncia ad avere comfort e servizi ma si investe per ottenerli a costi energetici unitari inferiori (per quanto i costi monetari potrebbero anche essere superiori!). Ad esempio, per ottenere lo stesso livello di illuminamento e la stessa qualità di luce in una stanza posso sostituire gli apparecchi energeticamente poco efficienti con apparecchi molto più efficienti (apparecchi con tecnologia LED o lampade a scarica, riflettori migliori, alimentatori elettronici, ecc.). Quindi, in questo caso si utilizzano delle tecnologie più efficienti e si ottengono benefici ambientali (minor dispendio di energia) e la riduzione dei costi di gestione (minor costo della bolletta energetica). Inoltre, l’utilizzo dell’automazione permette, con il controllo degli apparecchi e con la disposizione in campo dei sensori necessari (per esempio di presenza, luminosità, ecc.), di migliorare le prestazioni degli apparecchi stessi, e non solo illuminotecnici. Quindi, si avrà un impianto efficiente che potrà reagire in modo efficace alle informazioni che provengono dal campo. La norma UNI EN 15232 elenca le tecnologie applicabili e i risparmi raggiungibili, a seconda del livello dell’impianto realizzato.
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Esempio di tabella per il calcolo dei fattori di efficienza per il riscaldamento e raffrescamento per edifici residenziali (tratta da EN 15232) Example table for calculated efficiency factors for heating and cooling in residential structures (taken from EN 15232) BACS/TBM efficiency factors fB, AC, HC Residential buldings
BAC efficiency factors fB, AC, HC Residential bulding types
Single family houses Apartment block Other residential buildings or similar residential buildinds
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D
C
B
A
Non energy efficient
Standard
Advanced
High energy performance
1,10
1
0,88
0,81
(Reference)
ENERGIE RINNOVABILI
I sistemi di generazione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili o assimilabili a esse, come ad esempio la cogenerazione, perseguono altri obiettivi. Un impianto di produzione da fonti rinnovabili porta sempre un beneficio ambientale. Infatti, se una frazione dell’energia elettrica utilizzata o immessa in rete proviene da un generatore che non usa processi di combustione o che li usa in modo efficiente, è possibile ridurre la quantità CO2 , principale prodotto di scarto della combustione dei carburanti fossili. La CO2 è causa primaria dell’aumento dell’effetto serra e quindi del riscaldamento globale. L’anidride carbonica presente nell’atmosfera circola liberamente e si miscela con le altre sostanze presenti, quindi la sua riduzione porta benefici globali indipendentemente dai luoghi in cui avviene la limitazione. Lo sviluppo delle cosiddette rinnovabili è importante anche per ragioni politiche. Infatti, l’Unione Europea è grande consumatrice di idrocarburi ma non possiede giacimenti o riserve sufficienti di idrocarburi quindi, ha la necessità di approvvigionarsi continuamente e di mantenere delle scorte sufficienti di energia per ragioni di sicurezza.
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TECNOLOGIA TECHNOLOGY
Dall'energia prodotta all'energia immessa in rete Energy produced to energy fed into the grid CONTATORE ENERGIA PRODOTTA
CONTATORE BIDIREZIONALE DI ENERGIA IMMESSA E PRELEVATA IN RETE
TRASFORMATORE
MODULI FOTOVOLTAICI
RETE ELETTRICA NAZIONALE
ENERGIA AUTOCONSUMATA
UTILIZZATORE (dal volume Scelte fotovoltaiche per l'edilizia abitativa, Maggioli Editore)
L’era atomica nasce per tali ragioni, indipendentemente dal costo del kWh nucleare, ossia per il desiderio e la necessità dei Paesi di essere indipendenti politicamente da quelli che detengono i giacimenti di idrocarburi, ed economicamente svincolati dai prezzi stabiliti dai paesi produttori (OPEC). Recentemente, con la politica di incentivi adottata dai diversi Paesi europei, si è ottenuto che l’energia prodotta da fonti rinnovabili sia sempre più economicamente conveniente. Inoltre, alcune tecnologie come il fotovoltaico sono scalabili, quindi si posso applicare anche alla piccola taglia residenziale. Si passa dunque al concetto di autogenerazione, ossia di produzione autonoma dell’energia elettrica, della quale si ha bisogno anche nel caso di utenze residenziali.
Organizzazione del mercato elettrico Electrical market organization Manufacturers
Terna
competition
monopoly
Generation
Trasmission
(dal volume Scelte fotovoltaiche per l'edilizia abitativa, Maggioli Editore) 60 Novembre November 2011
IMPIANTI FOTOVOLTAICI A ISOLA E AUTOMAZIONE
L’energia elettrica deve però essere utilizzata nel momento in cui viene prodotta altrimenti se non è immagazzinata viene persa (meglio, dissipata). Quindi, in alcuni casi si realizzano impianti a isola, ossia con batterie che immagazzinano l’energia elettrica e sono in grado di restituirla quando è necessario. Tale tipologia di impianto sembra l’ideale, ma bisogna considerarne anche i limiti: il costo economico e ambientale (aggiuntivo) delle batterie, e la possibilità di immagazzinare solo una frazione dell’energia prodotta. Il miglior modo di utilizzare in modo efficiente l’energia è proprio realizzare impianti di automazione che controllino tecnologie e utilizzatori di energia efficienti. Un connubio perfetto: in questo modo è necessario produrre e immagazzinare meno energia, in quanto gli impianti a valle offrono maggiore efficienza. In questo modo sarà così possibile “sottodimensionare” un impianto fotovoltaico in presenza di un impianto di automazione. Tuttavia, nella realtà il caso degli impianti a isola è poco diffuso, e si realizza essenzialmente solo quando non è possibile connettere direttamente l’utilizzatore alla rete di distribuzione nazionale.
Distributors
Consumers
monopoly
competition
Distribution
Sale
TECNOLOGIA TECHNOLOGY
IMPIANTI FOTOVOLTAICI CONNESSI IN RETE
Normalmente gli impianti fotovoltaici vengono allacciati alla rete elettrica nazionale, perché l’eccedenza energetica viene conferita alla rete che riconoscerà al “produttore” una tariffa ottimale legata alle regole del mercato elettrico. Per poter produrre, un impianto fotovoltaico connesso alla rete deve avere una sinusoide proveniente dalla rete nazionale, con la quale sincronizzarsi, mentre in mancanza di tale sincronismo l’inverter è automaticamente disattivato e l’impianto fotovoltaico non produce energia. Bisogna comunque considerare che se manca corrente alla rete per un guasto, una manutenzione o qualsiasi altra ragione tecnica, non è possibile intervenire per ripristinarla, ma se la mancanza di segnale deriva dai problemi dell’impianto elettrico dell’utente connesso, è possibile invece intervenire per evitare danni economici a causa della mancata produzione. In particolare, se l’edificio in cui è presente l’impianto non è presidiato durante il giorno si rischia di perdere un’intera giornata di produzione. Le ragioni del distacco possono essere varie: sovraccarichi, dispersioni a terra o disturbi elettromagnetici che facciano scattare le protezioni dell’impianto. In tal caso monitorare l’impianto, eliminare automaticamente il problema, filtrare l’eventuale disturbo e riarmarlo con appositi dispositivi (anche di automazione) permettono di evitare la perdita di produzione. Infatti, di solito si realizza un sistema di telegestione connesso all’installatore dell’impianto, o un sistema di invio del segnale di allarme. Se è presente un sistema di automazione evoluto che abbia già tale funzione, è possibile integrarlo con l’impianto fotovoltaico direttamente in caso di inverter evoluti, oppure indirettamente, inserendo sonde e sensori per il monitoraggio dell’impianto.
SCAMBIO SUL POSTO (SSP)
Il conferimento dell’energia prodotta dagli impianti più piccoli alla rete nazionale è regolamentato dall’Autority dell’energia (AEEG) con le regole sullo Scambio sul Posto. Inizialmente lo Scambio sul Posto era stato concepito come partita di energia: si calcolava la differenza tra l’energia prodotta e l’energia consumata e, se il bilancio energetico era a favore dell’utente o in pareggio, il produttore fotovoltaico aveva azzerato la bolletta energetica e nulla doveva al venditore di energia; diversamente pagava la parte residua della bolletta energetica. Quindi, in precedenza non era importante considerare quando avveniva il prelievo di energia dalla rete, in quanto risultava indifferente dal punto di vista contabile. Nella realtà questa regolamentazione dello Scambio sul Posto, in un mercato liberalizzato, ha creato confusione e difficoltà contabili per i venditori e per il GSE (Gestore dei Servizi Elettrici), dunque si è stabilito di articolarlo diversamente. Dal 2009 quindi l’utilizzatore paga completamente al venditore di energia l’energia prelevata dalla rete, e riceve dal GSE il corrispettivo per l’energia immessa in rete (venduta alla rete), oltre a ricevere l’incentivo sull’energia prodotta.
L’UTILIZZO DELL’AUTOMAZIONE PERMETTE, CON IL CONTROLLO DEGLI APPARECCHI E CON LA DISPOSIZIONE IN CAMPO DEI SENSORI NECESSARI, DI MIGLIORARE LE PRESTAZIONI THE USE OF AUTOMATION ALLOWS THE MONITORING OF EQUIPMENT AND THE LAYOUT OF SENSORS NEEDED, TO IMPROVE THE PERFORMANCE
NEWS PROVIDED FROM 2011 SSP
AS OF DATE
FUTURE
Payment method
Calculated measure of data
Estimated calculation of system data
Frequency of payment
Three-monthly if >100,00 euro
Six-monthly if >15,00 euro
Provision account
Restricted adjustment from previous year
Non restricted adjustment from previous year
Net Metering (SSP) modified supply (volume “Scelte fotovoltaiche per l’edilizia”, Maggioli Editore)
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TECNOLOGIA TECHNOLOGY
L’AUTOMAZIONE COME STRUMENTO PER OTTIMIZZARE IL RITORNO DELL’INVESTIMENTO
con i migliori prezzi orari riconosciuti ai produttori di energia elettrica della zona. In particolare, il fotovoltaico produce nelle fasce orarie nelle quali il prezzo dell’energia è maggiore e quindi all’impianto sarà riconosciuta una tariffa alta. Naturalmente il prezzo dell’energia prelevata dalla rete dall’utente risulta maggiore del prezzo che gli viene riconosciuto dal GSE per l’energia immessa in rete, quindi se l’utente non utilizza l’energia che lui stesso produce avrà sempre un rendimento economico dell’impianto inferiore a quello che otterrebbe autoconsumando l’energia elettrica. L’automazione quindi permette di calibrare i consumi elettrici sulla base dell’energia prodotta dall’impianto, permettendo di massimizzare l’autoconsumo ma di non sovraccaricare l’impianto elettrico (gestione carichi), che provocherebbe il distacco dell’impianto da parte del contatore. Anche nel caso in cui l’utilizzatore non sia presente nell’edificio, la gestione automatica potrebbe, a seguito di un’opportuna programmazione dell’impianto, consentire agli elettrodomestici e agli altri servizi di funzionare al meglio. Quanto appena detto è applicabile, se possibile con maggiori benefici economici, anche al terziario o alle industrie, che potrebbero quindi massimizzare l’autoconsumo degli impianti. In definitiva, quando è presente un impianto fotovoltaico la realizzazione di un impianto di automazione può apportare benefici economici rilevanti al committente, ma ciò avviene solo se gli impianti sono tra loro correttamente coordinati.
In questo punto si parla di: • energia auto consumata, cioè di una frazione dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico che viene istantaneamente consumata dal produttore; • energia immessa in rete, cioè di quella frazione di energia prodotta dall’impianto che non viene istantaneamente consumata; • energia prelevata dalla rete elettrica nazionale. Per comprendere come l’automazione possa essere uno strumento ideale per migliorare il rendimento del fotovoltaico, bisogna fare alcune considerazioni sui costi/prezzi dell’energia. L’incentivo previsto dal Conto Energia viene riconosciuto (per gli impianti andati in esercizio fino a dicembre 2012) sull’energia prodotta, quindi indipendentemente dal fatto che il produttore la autoconsumi o la immetta in rete. L’energia prelevata dalla rete ha un costo che deriva dal contratto stipulato con il venditore di energia elettrica: di solito se l’utente consuma grandi quantità di energia, ha maggiori possibilità di ottenere dal venditore un costo unitario (euro/kWh) basso. Inoltre, recentemente sono state introdotte le tariffe multiorarie (bioraria per i piccoli utenti) che prevedono un costo del kWh differente nelle diverse ore della giornata, secondo diverse fasce orarie: di notte e nei week end l’energia elettrica costa meno che durante il dì. Invece, l’energia immessa in rete viene valorizzata
Potenza e Consumo annuo stimato di alcuni dispositivi elettrici presenti nelle abitazioni
1400
2,5
1200
2
1000
1,5
800
1
400
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Computer and Printer
Boiler
Lighting
Refrigerator
Electrical Over
(Dal volume: “Scelte fotovoltaiche per l'edilizia abitativa”, Maggioli Editore)
Washing machine
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Iron
0
Freezer
0
Air Conditioning
200
Audiovisual
0,5
Annual consumption KWh
3
Hair Dryer
Power KW
Power and estimated annual consumption of some electrical devices
TECNOLOGIA TECHNOLOGY
ENERGY EFFICIENCY The concept of energy efficiency is summarized as “do the same things using less energy” . This means not renouncing to comforts and services but investing to achieve them at a lower unitary energy cost (as the monetary costs could also be higher). For example, to achieve the same level and quality of light in a room I can replace the less energy efficient equipment with much more efficient equipment (appliances with LED technology, discharge lamps, better spotlights, electronic power sources, etc.). Therefore, in this case more efficient technologies are used to achieve environmental benefits (less energy is used) reducing the operating cost (less costly energy bills). Moreover, the use of automation allows to improve the performance of the equipment itself and not just the lighting-technical one, by monitoring it and with the layout of the necessary sensors (for example presence and brightness, etc.). The result will be an efficient system that can effectively react to information coming from the field. UNI EN 15232 lists the applicable technology and achievable savings, based on the level of the system built. RENEWABLE ENERGY Systems that generate electricity from renewable sources or similar to them, such as cogeneration, pursue other objectives. A production system that produces renewable energy always carries environmental benefits.
For example, CO2 is a primary cause of increased greenhouse affect, hence global warming. If one fraction of electricity is used or fed into a network that comes from a generator that does not use combustion or uses it efficiently you can reduce the amount of CO2, the main waste product of burning fossil fuels. Carbon dioxide is present in the atmosphere, circulates freely and is mixed with other substances present. Its reduction brings global benefits regardless of the places in which limitation occurs. The development of the so-called renewable energy is also important for political reasons. The European Union is a big consumer of hydrocarbons (petroleum) but it does not have sufficient deposits or reserves of hydrocarbons, therefore it needs to continuously procure and maintain a sufficient energy supply for safety reasons. For these reasons the atomic age was born, independently from the kWh cost of nuclear energy , that is the want and need for countries to be politically independent from countries that hold the deposits of hydrocarbons, and economically free from prices established by producing countries (OPEC). Recently, with the incentive policy adopted by several European countries, the energy produced from renewable sources will always be economically convenient. Moreover, some technologies like photovoltaic are scalable, so they can also be applied to small residential areas. This leads to the concept of selfgeneration, that is independent production of electricity, which is also required in the case of residential consumers.
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TECNOLOGIA TECHNOLOGY
STANDALONE PHOTOVOLTAIC SYSTEMS AND AUTOMATION Electricity needs to be used when it is produced, otherwise, if it is not stored it is lost (better still dispersed). Therefore, in some cases, stand alone systems are built, that is batteries which store electrical energy and are able to return it when required. This type of system seems ideal, but its limitations must also be considered: the economic and environmental cost (additional) of batteries and the ability to store only a fraction of the energy produced. The best way to make efficient use of energy is precisely to build efficient automation systems that control technologies and consumers/users. A perfect match: in this way it is necessary to produce and absorb less energy, because the systems downstream offer greater efficiency. In this fashion it is possible to “minimize” a photovoltaic system in the presence of an automation system. However, in the case of the stand alone systems it is little diffused and it is only possible when a user is not able to connect directly to the national distribution network. NETWORK CONNECTED PHOTVOLTAIC SYSTEMS Normally photovoltaic systems are connected to a national grid because the surplus energy is assigned to the network which will recognize the “producer” a favourable rate that is determined by the rules of the Electrical market. In order to produce, a photovoltaic system connected to a network must have a sine wave (sinusoid) that comes from the national grid with which to synchronise itself. Without this synchronism the inverter is automatically deactivated and the photovoltaic system does not produce energy.
IL MIGLIOR MODO DI UTILIZZARE IN MODO EFFICIENTE L’ENERGIA È PROPRIO REALIZZARE IMPIANTI DI AUTOMAZIONE CHE CONTROLLINO TECNOLOGIE E UTILIZZATORI DI ENERGIA EFFICIENTI THE BEST WAY TO MAKE EFFICIENT USE OF ENERGY IS TO BUILD EFFICIENT AUTOMATION SYSTEMS THAT CONTROL TECHNOLOGIES AND USERS
It should also be considered that if there is an electrical failure due to a fault, maintenance or any other technical reason, it is not possible to intervene to restore it, but if the absence of signal derives from problems with the electrical system of the connected user, it is possible to intervene to avoid economic damage due to the lack of production. The reasons of detachment may vary: overload, ground dispersion, electromagnetic disturbances that can set off the safety circuit. In this case monitor the system, eliminate the problem automatically, filter any disturbance and reactivate it with appropriate devices (also automation) to avoid the loss of production. This usually calls for a remote control system connected to the system installer or a system set up to send the alarm signal. If there is an evolved automation system which already has these functions it is possible to integrate it with the photovoltaic system directly in the case of evolved inverters or indirectly by inserting probes and sensors to monitor the system. NET METERING (SSP) Conferral of the energy produced by the smaller systems to the National grid is regulated by the Authority of Energy-Electricity and Gas (AEEG) through the rules of Net Metering. Initially Net Metering was conceived as a batch of energy: it calculated the difference between energy produced and energy consumed. If the energy balance was favourable to the consumer or on a par, the photovoltaic producer would clear the energy bill and owed nothing to the energy seller; otherwise he would pay the remainder of the energy bill. Therefore, previous to this it was not important to consider when energy was drawn from the network, as it was indifferent from an accounting point of view. In actual fact, this regulation of Net Metering in a free market has created confusion and difficulties for accountants, vendors and the GSE (Gestore dei Servizi Elettrici – Management of Electrical Services) so it was decided to express things differently. Since 2009, the consumer has paid the energy vendor the full amount for the energy taken from the network and is compensated by the GSE for the energy put in (sold to the network), in addition to an incentive on the energy produced. AUTOMATION AS A TOOL FOR OPTIMIZING THE RETURN ON INVESTMENT This point discusses the following: • Self-consumed energy, i.e. a fraction of the energy produced by the PV system is instantly consumed by the producer. • Energy put into the network, i.e. a fraction of the energy produced by the system which is not consumed immediately • Energy taken from the national grid. To understand how automation can be an ideal tool to improve the performance of PV, we need to consider the cost/energy prices. The incentive provided by the Energy Bill is recognized for (systems that are operational until December 2012) the energy produced, regardless of whether the producer consumes it personally or puts it into an energy grid system.
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The energy taken from the network has a cost that comes from a contract stipulated with the electricity vendor: generally if the user consumes large amounts of energy, they are more likely to obtain a lower unitary cost (euro/ kWh) from the vendor. Moreover, multi-hour rates (twohourly for small users) have been recently introduced which include a different KWh cost at different hours of the day, depending on different time frames: at night and at weekends electricity costs less than during the day. Instead, energy put into the network is valued with the best hourly prices paid to the electricity producers of the area. In particular, PV produces energy during the times in which the price of energy is greater and so the system is paid a high rate. Naturally, the price of energy taken from the network by the user is greater than the price paid to him by the GSE for the energy put into the network. In other words if the user does not consume the energy he produces he will always have an economic yield from
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the system which is lower than that which he would obtain if he personally consumed the electricity. Therefore, automation allows you to calibrate electrical consumption based on the energy produced by the system, allowing you to maximize your own consumption but not overloading the electrical system (load manager). This would cause the system to be detached from the meter. Even if the user is not present in the building automatic management could, following appropriate programming of the system, make it possible for other household appliances and other services to function better. What has just been explained also applies, with greater economic benefits, to the tertiary or other industries. which could maximise the self-consumption of the systems. On a final note, when a photovoltaic system is present the realisation of an automation system can bring economic benefits for the consumer. However, this may only occur if the systems are correctly coordinated to each other.
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HSYCO, LA NUOVA GENERAZIONE DELLA DOMOTICA Un supervisore per semplificarci la vita HSYCO, THE NEW GENERATION OF DOMOTICS A supervisor to make life easier
Informazione integrata. Inquadra il QR con la fotocamera del cellulare dopo aver aperto il lettore. Integrated information access. Frame the QR with the phone camera after opening the player.
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Home Systems Consulting propone una soluzione per l’automazione basata esclusivamente su software, adattabile a interfacce e impianti diversi (anche già esistenti) e che non presuppone terze parti o dispositivi proprietari… una scelta particolare e che val la pena conoscere meglio Home Systems Consulting offers an exclusively software based automation solution, which can be adapted to interfaces and different systems (also existing ones) without the need for third parties or proprietary devices... a particular choice which is worth looking into.
Text: Alberto Pilot Home Systems Consulting ha scelto di caratterizzare HSYCO con un playoff che fa riferimento alla domotica… ma noi crediamo che la loro scelta tecnica e filosofica possa collocarsi nel mondo dell’integrazione dei sistemi vera e propria. Intendendo quest’ultima come la progettazione e messa in opera di impianti con un supervisore unico e in grado appunto di gestire e integrare apparecchiature destinate a funzionalità specifiche. Navigando sul sito del produttore si percepisce la passione alla base di questo progetto, e quale sia l’idea innovativa che ne sovrintende la nascita e la realizzazione, anche se di primo acchito quasi si viene più catturati dalle belle foto delle realizzazioni e dalle molteplici interfacce utente basate su dispositivi wireless Apple. Una che ormai incontra un trend ricorrente: basta tornare con la mente all’ISE di Amsterdam dello scorso febbraio, dove praticamente in tutti gli stand degli espositori (indifferentemente che trattassero audio, video, integrazione, luci o accessori) faceva bella mostra di sè un iPad o un iPod Touch, veri standard de facto della moderna società digitale, con soddisfazione degli Apple addicted e buona pace dei suoi competitor.
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Quindi una scelta ponderata ma diremmo vincente da parte di questa giovane azienda (comunque il loro sistema è basato su Web e, come tale, non vede limitazioni nel sistema operativo del dispositivo dotato del browser, sia esso basato su Windows come OS X per i fissi, sia su iOS o su Android per i portatili). Home Systems Consulting è nata nel 2007, con sede a Milanofiori (MI), e riesce a essere capillare sul territorio grazie a una fitta rete di partner commerciali certificati. Una realtà formata da una squadriglia di ingegneri con un passato recente costellato (per alcuni) di esperienze anche molto diverse dalle attuali, fatto che concorre comunque a mettere a sistema figure professionali specifiche per il settore informatico, delle reti cablate, telefonia, sicurezza, marketing, dell’hardware Apple e così via. Il mix che ne nasce è appunto questa realtà che si propone di soddisfare le esigenze del cliente, adattando e plasmando il proprio prodotto verso i
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suoi reali desiderata e le sue vere esigenze, e non fornendogli un pacchetto standard che possa andar bene, ma che poi non lascia troppi spazi di manovra, come accade per altre offerte presenti sul mercato. Dopo una prima base installata d’impianti pilota nella zona dell’hinterland lombardo, nei quali lo staff ha potuto affinare e migliorare le prestazioni di Hsyco, la successiva commercializzazione in Italia e all’estero ha permesso di ottenere una base di tutto rispetto, segno che il prodotto piace, ma soprattutto che è stabile e ben funzionante. Di cosa si tratta, e quali sono le peculiarità cui abbiamo accennato prima? Vediamole insieme nel dettaglio.
j Il software di Home Systems Consulting permette di controllare la sicurezza, consumi energetici e clima, audio video, scenari d’suo ecc. In questo caso sull’iPad è possibile vedere una preview delle telecamere di videosorveglianza. The Home Systems Consulting software allows to control safety&security, energy consumption, clima, audio and video ecc. In this case, the interface for iPad shows the videosuveillance preview
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HSYCO: ARCHITETTURA APERTA
Volendo aggredire un mercato potenzialmente vastissimo come quello residenziale (ma non solo), popolato da centinaia di prodotti, BUS di comunicazione, protocolli e hardware proveniente da ogni parte del mondo e, nello stesso tempo, fornire una soluzione “chiavi in mano” a un prezzo gestibile e compreso nella maggior parte dei budget stanziati per questo tipo di impianto, l’uovo di Colombo per la Home Systems Consulting è stato quello di non costruire l’ennesimo “black box”, o una serie di periferiche hardware ex novo, ma di inventare, scrivere e realizzare un software di supervisione e controllo per degli impianti già esistenti. In pratica non si deve comprare nulla di “fisico” (a parte alcune piccole eccezioni) rispetto a quanto installato nella propria abitazione precedentemente, o consigliato dal partner della Home Systems Consulting, perché il controllore Hsyco si prenderà cura di mettere in comunicazione fra loro le porzioni d’impianto “intelligente” (dotato per lo più di un sistema di comunicazione), e di fornirlo al cliente finale integrato e semplice da regolare/utilizzare, preferenzialmente tramite interfacce mobile Apple (o computer fissi), ma come già detto anche dotati di altro sistema operativo. Come ogni systems integrator sa bene, i campi d’intervento del proprio lavoro sono smisurati e tendenzialmente anche molto diversi fra loro. L’azienda lombarda, come il nome suggerisce, è principalmente votata al mercato residenziale e alla building automation, senza tralasciare altre opportunità interessanti nel settore dell’entertainment e della scenografia ambientale, come testimoniato nella sezione “progetti speciali” del sito internet aziendale. Quindi parliamo di luci e automazioni (mediante la supervisione d’impianti tipo MyHome BTicino o l’utilizzo d’interfacce a contatti e attuatori, oppure operanti in modbus, così da distribuirli agilmente su di una rete LAN), di climatizzazione, videosorveglianza, antintrusione, allarmi, VoIP, risparmio energetico, ma senza tralasciare la musica distribuita nei vari ambienti
L’UOVO DI COLOMBO PER LA HOME SYSTEMS CONSULTING È STATO QUELLO DI SCRIVERE E REALIZZARE UN SOFTWARE DI SUPERVISIONE E CONTROLLO PER DEGLI IMPIANTI GIÀ ESISTENTI THE COLUMBUS EGG FOR HOME SYSTEMS CONSULTING HAS RATHER TO INVENT, WRITE AND PRODUCE A SUPERVISION AND CONTROL SOFTWARE FOR EXISTING SYSTEMS
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g Anche l’interfaccia su iPhone permette il monitoraggio delle telecamere di sicurezza da remoto Also the iPhone interface allows to see the images from the videosurveillance system
o gli Home Theater. Per completare quindi il quadro delle compatibilità, citiamo anche i protocolli DMX, i bus Duemmegi sia per la building (Contatto) che per la home (Domino) automation e, nel giugno scorso, è stato anche lanciato il supporto completo del bus KNX. Le marche/modelli di hardware in questo momento già implementati sotto la supervisione di Hsyco sono ben evidenziati sul sito del produttore ma, trattandosi di un’architettura aperta, è facile immaginare che non vi siano vincoli nel creare dei gateway hardware/software anche per altri sistemi o prodotti che progressivamente usciranno sul mercato, o che si trovano già a casa del cliente che ne desidera l’integrazione assieme all’implementazione di altre peculiarità.
CUORE E INTERFACCIA
Il cuore del prodotto è un motore Java unito a un’interfaccia che sfrutta i dettami del cosiddetto “web 2.0”, basato però principalmente su Ajax e non Flash, linguaggio indigesto agli hardware portatili Apple ma che è stato recentemente scaricato anche da colossi della rete come Mozzilla e Google perché ritenuto troppo esoso in termini di risorse macchina (ossia di consumi per i dispositivi wireless), e potenzialmente indicato come l’anello debole per la sicurezza informatica del sistema, che potrebbe essere esposto a virus o altri tipi di attacco. In questo modo, per far girare Hsyco è sufficiente un accesso alla rete e un browser, nulla di più semplice. Lo shift tecnologico di questo prodotto è poi completato dall’editor di recente introduzione sul mercato. Una volta che il sistema è
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Connessioni è un’azienda di comunicazione integrata, dedicata al mondo dell’integrazione di sistemi. La sua attività è “mettere in connessione” i protagonisti di questo settore, professionisti e aziende, perché tramite la condivisione di visioni, strategie, soluzioni e sinergie operative, sia possibile ampliare l’area di mercato, integrando i settori delle tecnologie audio e video, della home e building automation, dell’information technology, dell’energia e dell’ambiente, della safety e security, della salute. Al fine di costruire un mondo nel quale i sistemi integrati siano il fondamento di un modello di vita evoluto ma semplice, sostenibile e fruibile. Connessioni is a company that deals with integrated communication, dedicated to the systems integration sector. Its activity is to “connect” the protagonists of this sector, professionals and companies, in order to extend the market area by sharing views, strategies, solutions and operative synergies, integrating audio and video technologies, home and building automation, information technology, energy, environmental, safety and security, and health sectors. With the aim of building a world in which integrated systems constitute the basis of an evolved but simple, sustainable and usable life model.
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stabile, efficiente e ben configurato, infatti, nasce la necessità di personalizzarlo e renderlo davvero vicino alle esigenze del singolo cliente, anche e soprattutto in step successivi; la fase di supporto (anche in quest’ambito) è demandata ai partner della Home Systems Consulting, ma è altrettanto chiaro che se poi, in una seconda fase, il cliente stesso (o un nuovo partner che non si è ancora impratichito totalmente dei tool di sviluppo) volesse modificare qualche schermata o crearne della altre, può semplicemente e in modo intuitivo usare i template a disposizione e comporre la videata (anche multipla) secondo le sue specifiche esigenze. La cosa importante è che questa pagina è attiva e funzionante immediatamente una volta che è stata salvata nel sistema, per cui ci si rende immediatamente conto se si è compiuto qualche errore piuttosto che se le impostazioni grafiche e funzionali scelte sono davvero vincenti rispetto alle proprie aspettative. j Altre schermate per il controllo del sistema da iPad e iPhone System management through iPad and iPhone
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Nel panorama nazionale un prodotto del genere è in pratica una mosca bianca, che cerca di ricavarsi il proprio spazio in un settore combattuto e particolarmente pregno anche di soluzioni non del tutto e non sempre funzionali e vincenti. Il problema della cultura di base esiste in ogni ambito, ma in quello dell’integrazione tecnologica è particolarmente sentito. Una realtà come Home Systems Consulting (che è diventata una Spa in pochissimo tempo, a testimonianza del buon lavoro svolto sino a qui) può sicuramente aiutare un settore che ha bisogno di certezze, competenza e figure di riferimento per poter crescere e avere il giusto risalto, così da essere recepito in modo capillare non solo fra gli operatori del settore, ma anche e soprattutto fra i clienti e i professionisti che si interfacciano fra il mercato e i system integrator, tipicamente progettisti, architetti e interior designer.
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Home Systems Consulting has chosen to characterise HSYCO with a playoff that refers to domotics.. but we believe that their technical and philosophical choice can be placed in the veritable systems integration world. The latter meaning the design and putting into operation systems with a single supervisor to manage and integrate equipment for specific functions. Navigating the producer’s website it is possible to perceive the passion behind this project, and the innovative idea which supervises its birth and accomplishment, even if at first you are almost attracted more by the photos of the creations and multiple user interfaces based on wireless Apple devices. One which now meets a recurring trend: simply go back to ISE in Amsterdam last February, where at practically all the exhibitor stands (indifferently of whether they handled audio, video, integration, lights or accessories) an iPad or an iPod Touch phone was a site to behold, true de facto standards of the modern digital society, with the great satisfaction of Apple addicts and approval of its competitors. A deeply felt but successful decision taken by this young company (their system is Web based and, as such, sees no limits in the operating system of the device equipped with browser, be it based on Windows like OS X for fixed pc or iOS or on Android for portables). Home Systems Consulting is set up in 2007, in Milanfiori (MI) and becomes nationwide thanks to a large network of certified commercial partners. A business formed by a team of engineers with a recent past studded (for some) with experiences very different from their current ones, a fact which contributes to creating specific professional figures for the information technology sector, of cabled networks, telephony, safety, marketing, of Apple hardware and so on. The mix that results is this business which proposes to satisfy the customers’ requirements, adapting and moulding its product to their true desires and needs, and not providing a standard packet which can work well, but leaves no room for manoeuvre, as it happens with other offers available on the market. Following a first installed base of pilot systems in the Lombard hinterland, in which the staff has been able to hone and improve the performances of Hsyco, the subsequent marketing activity in Italy and internationally has achieved a respectful base, a sign that the product is successful and, above all, stable and smooth operating. What is it, and what are the features we touched upon earlier? Let’s now take a closer look. HSYCO: OPEN ARCHITECTURE With the intent of attacking a potentially wide-reaching market like the residential one (but not only), populated by hundreds of products, communication BUS, protocols and hardware coming from any part of the world and, at the same time, providing a “turnkey” solution at an affordable price and included in the majority of budgets set aside for this kind of system, the Columbus egg for Home Systems Consulting has been not to build the umpteenth “black box” or a series of peripheral hardware ex novo, but rather to invent, write and produce a supervision and control software for existing systems. No need to buy anything “physical”(apart from a few exceptions) with respect to what is already installed in one’s home, or recommended by the partner of Home Systems Consulting, because the Hsyco controller will put the parts of the “intelligent” system (equipped for the most part with a communications
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system) into communication with each other, and provide it to the end customer integrated and simple to adjust / use, preferentially by a mobile Apple interface (or fixed computer) but, as we have already said, also with another operating system. As each systems integrator knows full well, the intervention fields of his job are unmeasured and tend to be very different one from the other. The Lombard company, as the name suggests, is focused on the residential market and building automation, without neglecting other interesting opportunities in the entertainment and environmental scenery sector, as witnessed in the section entitled “special projects” of the business website. We are talking of lights and automation (through system supervision like MyHomeBTicino or the use of contact and actuator interfaces, or operating in modbus, to distribute them easily on a LAN network), of climate control, videosurveillance, anti-intrusion, alarms, VoIP, energy saving, but without neglecting music distributed in the different settings or Home Theater. To complete the picture of compatibility, there are also DMX protocols, the Duemmegi buses for both building (Contatto) and home (Domino) automation. Last June, full support of the KNX bus was also launched. The current brands/models of hardware already implemented under the supervision of Hsyco are well highlighted on the producer’s website but, as it is open architecture, it is easy to imagine that there are no restrictions in creating hardware/software gateways also for other systems or products which will be progressively released on the market, or which can already be found in the home of the customer who wants integration and implementation with other features. HEART AND INTERFACE The heart of the product is a Java motor together with an interface which exploits the dictates of the so called “web 2.0”, principally based on Ajax and not Flash, a language badly digested by Apple portable hardware but which has also recently been downloaded by Internet giants like Mozilla and Google because considered too exorbitant in terms of machine resources (or rather consumption for wireless devices) and potentially indicated as the weak link for the information technology safety of the system, which could be exposed to viruses or other types of attack. In this way, all that is required to make Hsyco work is an
IL CUORE DEL PRODOTTO È UN MOTORE JAVA UNITO A UN’INTERFACCIA CHE SFRUTTA I DETTAMI DEL COSIDDETTO “WEB 2.0”, PER FAR GIRARE HSYCO È SUFFICIENTE UN ACCESSO ALLA RETE E UN BROWSER, NULLA DI PIÙ SEMPLICE THE HEART OF THE PRODUCT IS A JAVA MOTOR TOGETHER WITH AN INTERFACE WHICH EXPLOITS THE DICTATES OF THE SO CALLED “WEB 2.0”, ALL THAT IS REQUIRED TO MAKE HSYCO WORK IS AN ACCESS TO THE NETWORK AND A BROWSER- IT IS THAT SIMPLE.
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h L’interfaccia su iPad permette di gestire la diffusione sonora… … le telecamere per la videosorveglianza… … l’illuminazione dinamica The iPad interface allows to manage the sound difusion… … the videosurveillance…. … lighting levels
access to the network and a browser- it is that simple. The technological shift of this product is then completed by the editor recently introduced on the market. Once the system is stable, efficient and well-configured, it is necessary to personalise it and make it truly respond to the needs of each single customer, especially in subsequent stages; the support stage (also in this sector) is left to the partners of Home Systems Consulting, but it is equally clear that if, at a second stage, the customer himself (or a new partner who is not yet fully experienced with the development tools) wants to change screens or create others, then he simply and intuitively uses the template available to compose the video screens (also multiple) to respond to his specific requirements. What is important is that this page is active and operational immediately, once it has been saved in the system, so it can be seen immediately if any error has been committed, rather than if the graphic and functional settings chosen really satisfy expectations. Nationwide, a product of this kind, which tries to make space for itself in a difficult sector particularly full of solutions which are not always functional and successful, is very rare. The problem of basic culture exists in each sector, but in this particular one technological integration is particularly hard-felt. A business like Home Systems Consulting (which has become an Spa very quickly, thanks to the excellent work performed to date) is sure to help a sector which needs certainties, expertise, and figures of reference to develop and have the right focus, to be received by a wide-reaching area, not only among operators of the sector but, also and above all, among customers and professionals who interface between the market and the system integrator. These are usually designers, architects and interior designers.
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Scegli il leader dell’affidabilità Si amplia la gamma dei videoproiettori professionali Mitsubishi Electric, progettati per offrire grande versatilità di utilizzo e massima flessibilità d’installazione. La nuova serie 8000 va ad arricchire l’ampia gamma di videoproiettori dedicata ad applicazioni sia fisse che rental. Tra le principali caratteristiche l’avanzata tecnologia DLP (Digital Lighting Process) che garantisce un utilizzo ininterrotto di 24 ore per 7 giorni la settimana, la doppia lampada per ambienti luminosi, l’ampia gamma di ottiche intercambiabili per proiezioni di ogni dimensione e non ultima la funzione di edge blending per installazioni multi proiettore anche su superfici curve. Il massimo della definizione sempre e ovunque.
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CEA TECHHOME MEDITERRANEO SUMMIT 2011 CEA TechHome Mediterraneo Summit 2011 Stresa. Inizi di Ottobre. Un gruppo piuttosto numeroso di persone si appresta a salire su uno dei motoscafi ancorati vicino al Grand Hotel Regina Palace per recarsi a cena in una villa del Lago Maggiore. Un’idea e una situazione molto “american style”, e in effetti tutto quello che succederà a partire da quella cena è la concretizzazione di un’idea made in Virginia. Il CEA TechHome Mediterraneo Summit che si è svolto, per la prima volta in Italia, nella cittadina sul Verbano.
In Stresa at the beginning of October a large group of people are getting ready to board several motorboats anchored close to the Grand Hotel Regina Palace to attend a dinner in a villa on Lake Maggiore. An “American style” idea and situation. Everything that will happen, starting from that dinner is the realization of an idea originated in Virgina. The CEA TechHome Mediterraneo Summit is held for the first time in Italy, in a small town in area of Verbania. Text: Rolando Alberti
MAIN SPONSOR Adeo Group Epson Lutron NuVo
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L’evento si basa su un’idea tanto semplice, quanto originale, almeno per le nostre latitudini: quella di selezionare 50 tra gli installatori e i system integrator del settore più rappresentativi (a giudizio dell’organizzazione) e invitarli gratuitamente a incontrare un certo numero di aziende sponsor (in questo caso quelli fondatori erano Adeo Group, Epson, Lutron e NuVo, la lista completa è nel box di lato). Le stesse che producono e commercializzano i prodotti utilizzati (o utilizzabili) dai professionisti nel loro lavoro quotidiano. Il risultato è stato una serratissima serie di appuntamenti tipo “speed dating”, dove le aziende avevano 15 minuti durante i quali mostrare a ogni installatore il loro meglio. Dal canto loro gli ospiti, accettando l’invito, si impegnano a partecipare all’evento e a rendersi disponibili per gli incontri programmati. Si sono svolte anche alcune presentazioni, tra le quali: L’arrivo dell’automazione domestica per l’installazione di massa, a cura di Gorge De Marco, fondatore di Greater Alarm, e Previsioni per la gestione energetica, e la tavola rotonda sulle best practice. Ulteriore elemento di interesse, l’evento si è svolto in concomitanza con il CEA CEO, ovvero un Summit dedicato agli amministratori delegati al quale hanno preso parte manager provenienti da LG, Wal-Mart, Panasonic, Sony ecc. L’organizzatore ha anche previsto un momento di incontro e “sovrapposizione” tra i due eventi, ovvero il key note di Gary Shapiro, CEO della Consumer Electronics Association, dal titolo Preparatevi a crescere, che prevedeva anche la presentazione di una ricerca CEA sulle caratteristiche e tendenze del mercato italiano di riferimento.
AGGIORNAMENTI UPDATE
LA PROPOSTA
L’idea arriva dagli USA e più precisamente da AE Ventures che si occupa, tra l’altro, di creare questo tipo di eventi e il relativo sfondo, ci si passi il termine, commerciale-promozionale. Per completare il quadro occorre precisare che se AE Ventures è per così dire il Produttore Esecutivo della manifestazione, lo sponsor primario che l’ha sostenuta fin dall’inizio è CEA, ovvero la Consumer Electronics Association che riunisce sotto di sé qualcosa come 2000 aziende del settore elettronica di consumo. La stessa che organizza anche l’annuale CES Show di Las Vegas. Parlando con John Galante di AE Ventures, la nostra prima domanda è stata: ”Come avete fatto voi, che siete negli USA, a identificare i 50 installatori “top” in Italia?”. “Con una prima ricerca di mercato” ci ha detto Galante “supportata da alcuni consulenti sul territorio, abbiamo individuato una prima lista di potenziali imprese; successivamente li abbiamo contattati per ulteriori informazioni sul loro business. Alla fine la “lista” si è ridotta a 50 operatori che noi chiamiamo i THM 50”.
L’EVENTO SI BASA SU UN’IDEA TANTO SEMPLICE, QUANTO ORIGINALE, ALMENO PER LE NOSTRE LATITUDINI: QUELLA DI SELEZIONARE 50 TRA GLI INSTALLATORI E I SYSTEM INTEGRATOR DEL SETTORE PIÙ RAPPRESENTATIVI (A GIUDIZIO DELL’ORGANIZZAZIONE) E INVITARLI GRATUITAMENTE A INCONTRARE UN CERTO NUMERO DI AZIENDE SPONSOR
In sostanza le aziende di integrazione di sistemi e di installazione in Italia che, da quanto emerso, si sono distinte per tipologia di installazioni, fatturato, capacità di innovare e varie altre ragioni che sono meglio specificate sul sito del TechHome Mediterraneo all’indirizzo www.cea-thm-com.” Dopo la cena inaugurale, che si è svolta in concomitanza con la chiusura dei lavori del summit degli Amministratori Delegati di CEA, sono iniziati gli appuntamenti one to one, rigorosamente privati. I risultati saranno visibili nei prossimi mesi anche se, a sentire alcuni sponsor, le prospettive sono buone; il prossimo anno, con qualche aggiustamento, il THM sarà ridefinito, offrendo anche ad altre aziende di poter partecipare. Ad esempio Andrea Tamagnini di Crestorn, uno degli Sponsor dell’evento, ci ha dichiarato: “Crestron Italia è sempre favorevole agli eventi che tendono a creare uno scambio fattivo tra brand e installatori, quindi non poteva non partecipare ad un evento così interessante. Poter sentire la voce di tutti i maggiori installatori italiani e capire meglio le loro esigenze e le loro aspettative è un’occasione importante che non si doveva perdere. Il format americano è intrigante, ma crediamo possa essere migliorato in relazione alla localizzazione sul territorio, cosicché possa nel tempo divenire una data che tutti metteremo nelle nostre agende Mi piacerebbe inoltre nei prossimi anni un confronto produttivo tra i vari brand per un’evoluzione del mercato, e un miglioramento della visibilità delle proposte, anche con un ampliamento della parte espositiva.” Un altro suggerimento all’organizzazione da parte dei presenti è stato quello di ampliare i tempi degli incontri, sentiti come un po’ troppo brevi per un approfondimento. Ma si sa che eravamo solo alla prima edizione.
THE EVENT IS BASED ON A SIMPLE YET ORIGINAL IDEA, AT LEAST IN OUR OPINION: TO SELECT THE TOP 50 HOME INTEGRATORS AND INSTALLERS IN THE INDUSTRY (BASED ON THE ORGANISATION’S OPINION) AND OFFER THEM A FREE INVITATION TO MEET A CERTAIN NUMBER OF SPONSOR COMPANIES
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PROPOSAL The idea comes from the US and to be more exact from AE Ventures that deals amongst other things with creating similar events to these. To complete this picture it is also necessary to say that if AE Ventures is the “Executive Producer” of the event, the primary sponsor that has supported it from the start is CEA. That is Consumer Electronics Association which brings together some 2000 companies in the consumer electronics industry. The same that also organizes the annual CES show in Las Vegas.
The event was based on a simple yet original idea, at least in our opinion: to select the top 50 home integrators and installers in the industry (based on the organisation’s opinion) and offer them a free invitation to meet a certain number of sponsor companies (in this case the founders were: Adeo Group, Epson, Lutron and NuVo, the full list is in the box at the side). The same that manufacture and market products used for professionals in their daily job. The result was an event closely matched with appointments like “speed dating”, where the companies had 15 minutes to show every installer their best. In accepting the invitation guests were obliged to participate in the event and be available for the scheduled meetings. There were also some presentations which included: The arrival of home automation installation for the masses, by Gorge De Marco, founder of Greater Alarm and Forecasts for energy management and the round table discussion on best practices. Another element of interest is that the event was held in conjunction with the CEA CEO, to be more precise a Summit dedicated to the CEOs attended by managers from LG, Wal-Mart, Panasonic, Sony, etc. The organizers also planned a meeting that “overlapped” the two events, key note by Gary Shapiro, CEO of Consumer Electronics Association, titled “Get ready to grow”, which also included the presentation of CEA research on the characteristics and trends of the Italian market of reference.
Talking with John Galante of AE Ventures, our first question was: “Coming from the U.S., how did you come to recognize the “top” 50 installers in Italy?” “With an initial search on the market” said Galante “supported by several consultants in the area, we identified an initial list of potential companies; we then contacted them at a later stage for further information about their business. At the end, the “list” had been reduced to 50 integrators/installers which we call the THM 50”. In short, based on the findings, these systems integration and installation companies in Italy have distinguished themselves by their type of installations, sales, ability to innovate and various other reasons that are better explained on the website of TechHome Mediterraneo www.cea-thm-com.” After the inaugural dinner, which was concomitant with the end of the summit works of the CEOs of CEA, the oneone, strictly private appointments began. The results will be evident in the next few months even if, according to some sponsors, the outlook is good. Next year, with some adjustments, the THM will be redefined, offering other companies the possibility to participate. Andrea Tamagini of Crestron, one of the sponsors of the event, told us: “Crestron Italy always encourages events that tend to create an active exchange between brands and installers, so how could we not participate in such an interesting event. Being able to listen to opinions from all the major Italian installers and to better understand their needs and expectations is an important opportunity that cannot be missed. The American format is intriguing, but we believe it can be improved in relation to the location of the territory, so that in time it will become a date we will all mark in our calendars. In the next few years, I would also like to compare productivity between different brands for an evolution of the market and the visible improvement of proposals, including an expansion of exhibitions.” Another suggestion made to the organization from those present is to extend the time of meetings. It was felt they were a little too short to be in-depth. After all…, it was only the first edition.
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SEATEC È MEMBRO DI/ SEATEC IS A MEMBER OF:
QUALITEC DESIGN AWARD
components production & furniture
QUALITEC TECHNOLOGY AWARD
seatec
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ABITARE LA BARCA
Targa Rodolfo Bonetto
COMPOTEC
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F E B . 2 0 1 2 C A R R A R A _ I T A LY
seatec
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compotec
RASSEGNA INTERNAZIONALE COMPOSITI E TECNOLOGIE CORRELATE INTERNATIONAL EXHIBITION COMPOSITES AND RELATED TECHNOLOGIES
RASSEGNA INTERNAZIONALE TECNOLOGIE, SUBFORNITURA E DESIGN PER IMBARCAZIONI, YACHT E NAVI INTERNATIONAL EXHIBITION TECHNOLOGIES, SUBCONTRACTING AND DESIGN FOR BOATS, MEGAYACHTS AND SHIPS
www.compotec.it
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SPONSOR UNICO BANCARIO/ SOLE SPONSORING BANK:
CON IL PATROCINIO DI/ SUPPORTED BY: REGIONE
TOSCANA
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ORGANIZZATORE/ORGANIZER:
GRUPPO BANCA CARIGE
PR O M OZ I ON E
C.C.I.A.A. DI MASSA CARRARA
Cassa di Risparmio di Carrara S.p.A.
Business on the Move
CarraraFiere, Viale Galileo Galilei, 133 - 54033 Marina di Carrara (MS) - Italy - Tel. +39 0585 787963 Fax +39 0585 787602 - e-mail: info@carrarafiere.it
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L’ASTRONAVE Inaugurazione del nuovo Palacongressi di Rimini THE SPACESHIP Inauguration of the new Palacongressi in Rimini L’hanno ribattezzato da subito l’astronave, anche se quella facciata in realtà è stata pensata come una gigantesca conchiglia. Un omaggio a Rimini, città di mare e di turismo, e ora anche città dei congressi con il nuovo Palas
Text: Manuel Spadazzi
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It was immediately re-baptized spaceship, though its façade was originally designed to look like a giant shell. It is a tribute to Rimini, a city known for its seaside and tourism, and now also as congress city thanks to the new Palas.
Entrare nel nuovo Palacongressi di Rimini è davvero come salire a bordo di un’astronave. Per le sue tecnologie all’avanguardia. Per quell’architettura ultramoderna e al tempo stesso così essenziale che gli ha impresso Wolkwin Marg dello studio GMP di Amburgo, considerato uno degli architetti più apprezzati nel mondo, lo stesso autore dell’altro gioiello di Rimini, la Fiera. La prima cosa che stupisce del Palas di Rimini, il più grande d’Italia con i suoi 9.000 posti a sedere (e anche il più costoso: la spesa complessiva è stata di 117 milioni di euro) è il concentrato di tecnologie avanzatissime eppure così discrete,”nascoste” nella struttura per non guastare lo stile inimitabile con cui Marg ha progettato il palazzo. Tutte le 39 sale sono gestibili e collegabili da loro tramite una regia generale, sono dotate di un maxischermo, sono stati installati ben 80 microfoni, e sono presenti 54 postazioni per gli interpreti. Non solo: il sofisticato sistema video montato nel palazzo consente di organizzare videoconferenze tra le sale stesse e con altri centri congressi, (oltre a ricevere qualsiasi altra sorgente di segnale video esterno). Questo anche grazie al potente impianto Wi-Fi che copre completamente il palazzo, con una navigazione internet alla velocità di 100 Megabyte. Il sistema prevede infatti la possibilità di configurare reti virtuali interne, per organizzare anche sistemi di comunicazione diretta fra chi ascolta magari da remoto e il relatore, nel corso del convegno stesso. Per i relatori e i partecipanti ai congressi è quindi possibile interagire, esercitarsi, votare, esprimere commenti in tempo reale. Imponente anche l’impianto per la videosorveglianza e la sicurezza, con 120 telecamere a circuito chiuso e 2.670 rivelatori di principi di incendio e fuoriuscite di gas. Ma nel palazzo l’occhio vuole la sua parte, così come il rispetto per l’ambiente. Il legno domina: quasi tutta la pavimentazione è in parquet, e di legno sono anche gran parte degli arredi e dei rivestimenti. Grande attenzione è
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stata posta anche ai sistemi per il risparmio energetico. Un impianto di recupero delle acque piovane assicura l’irrigazione delle aree verdi, permettendo così di ridurre fortemente anche l’acqua diretta alla rete fognaria. All’interno del Palacongressi è stata inoltre realizzata una sorta di “banca del ghiaccio” che permette di ridurre in maniera consistente (fino al 50%) i consumi del sistema di condizionamento. Hi-Tech e stile sono dunque le due parole d’ordine del nuovo palazzo, un’opera con cui Rimini punta a diventare la capitale italiana dei congressi: il Palas, a regime, è una ‘macchina’ da 540mila presenze all’anno, con un indotto di 250 milioni di euro. “Una struttura meravigliosa”, l’ha definito il Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, arrivata il 15 ottobre a Rimini per tenere a battesimo l’astronave. Una struttura in grado di far competere Rimini con i centri congressi di tutto il mondo. E di rimettere in moto l’economia riminese. E allora, tutti a bordo dell’astronave.
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Entering the new Palacongressi of Rimini is like boarding a spaceship. For its state of the art technologies, the ultramodern yet essential architecture impressed upon it by Wolkwin Marg of GMP (Hamburg), one of the most appreciated architects of the world. He is also responsible for the Fiera, the other jewel of Rimini. The first outstanding feature about the Palas of Rimini, the largest in Italy, which seats 9,000 people (it is also the most expensive: the complete cost is said to be 117 million euro) is that it is equipped with the latest and most advanced yet discrete technologies, “hidden” in the structure so it does not taint the peerless design in which Marg had designed the building. All 39 rooms are manageable and connected to them by a general directory, they are furnished with a large screen, a total of 80 microphones were installed and there are 54 workstations for interpreters. The sophisticated video system installed in the structure allows video conferencing between the rooms and with other conference centres, (in addition to receiving other external video sources). This is also thanks to the powerful Wi-Fi system that covers the entire building with internet navigation with a speed of 100 Megabytes. The system allows the possibility to
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LA PRIMA COSA CHE STUPISCE DEL PALAS DI RIMINI, È IL CONCENTRATO DI TECNOLOGIE AVANZATISSIME EPPURE COSÌ DISCRETE,”NASCOSTE” NELLA STRUTTURA PER NON GUASTARE LO STILE INIMITABILE CON CUI MARG HA PROGETTATO IL PALAZZO THE FIRST OUTSTANDING THING ABOUT THE PALAS OF RIMINI IS THE EQUIPMENT, WITH THE LATEST AND MOST ADVANCED TECHNOLOGIES, “HIDDEN” IN THE STRUCTURE SO IT DOES NOT TAINT THE PEERLESS DESIGN IN WHICH MARG HAD DESIGNED THE BUILDING
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configure internal virtual networks, and to organize direct communication systems between the listener and the speaker by remote during conferences. For the speakers and participants in the conference it is therefore possible to interact, practice, vote and makes comments in real time. The video surveillance and security system with 120 CCTV cameras and 2,670 fire and gas leak detectors, is also imposing. The aesthetics are important in the building, as is respect for the environment. Wood dominates: almost all of the flooring is in parquet and a large part of the furniture and coverings are made of wood. Great attention was also given to an energy saving system. A system that collects rainwater ensures the irrigation of green areas, allowing the reduction of water directed to the sewer system. An “ice bank” has also been designed inside the Palacongressi which substantially reduces (up to 50%) the consumption of an air conditioning system. Hi -Tech and style are two buzz words of the new building, a piece of work which puts Rimini on the map to become the Italian conference capital: in operation, the Palas is a ‘machine’ with 540,000 visitors a year, with a profit of 250 million euros. “A marvellous facility”, defined by the Ministry of Tourism, Michela Vittoria Brambilla, who arrived on the 15th of October in Rimini to inaugurate the spaceship. A structure capable of allowing Rimini to compete with other conference centres around the world and reviving the economy of Rimini. Let’s all board the spaceship.
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APPROFONDIMENTI IN TOUR SULLE TELECAMERE IP DI AXIS An in-depth tour of Axis IP cameras
h Conferenza Stampa. Martin Gren, uno dei fondatori di AXIS e Andrea Sorri Global Business Development Director for Government Press Conference. Martin Gren, one of the founders of the company and Andrea Sorri, the Global Business Development Director for Government
La svedese Axis, leader mondiale nella tecnologia video di rete, ha organizzato a Milano un incontro stampa con Martin Gren, uno dei fondatori dell’azienda (insieme a Carl-Axel Alm, progettista) nonché membro del consiglio di amministrazione, in occasione dei primi 15 anni dalla nascita della prima telecamera di rete, la Axis 200. Axis, the Swedish global leader in network video technology, organized a press conference in Milan with Martin Gren, one of the founders of the company (together with Carl-Axel Alm, engineer) who is also a member of the board of directors. This was to mark the first 15 years of the birth of the first IP camera, the Axis 2000 Il compleanno ha offerto l’occasione per ripercorrere la storia dell’azienda, prima a lanciarsi nel mondo della sorveglianza in digitale, attraverso i prodotti e i salti tecnologici dall’ormai lontano 1984. Per quanto riguarda i prodotti, dopo la prima telecamera lanciata nel 1996 la cui risoluzione, ammette Gren, era molto bassa (1 frame ogni 17 secondi in 4CIF, 0,1 MP a 1 fps), a partire dal 2003 il digitale ha superato in prestazioni l’analogico, offrendo risoluzioni maggiori e soprattutto “special features” che in contesti di videosorveglianza più complessi possono fare la differenza. Per esempio la possibilità di leggere i colori, utilissimi al personale di sicurezza per bloccare un malintenzionato avvistato con le telecamere; oppure l’adozione della tecnologia termica dal settore militare, e la capacità di lavorare in condizioni di luce molto bassa.
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Nonostante i vantaggi tecnici e gestionali, il video digitale nel settore della sorveglianza si sta affermando lentamente: è un mercato che Axis stima per 2 mld di euro, (in crescita), grazie al quale ha realizzato nel 2010 un fatturato di 300 mio euro per la vendita dei prodotti, e conta di realizzarne 400 mio nel 2011. A rallentarne la crescita è il costo ancora superiore delle telecamere digitali, mentre tutto il comparto spinge verso la digitalizzazione, a partire dai nuovi televisori consumer in HD. Anche i costi stanno scendendo progressivamente: se nel 2002 per ridurli occorreva acquistare almeno 100 telecamere, oggi ne bastano 25, e il primo network in termini numerici arriva a 100.000 telecamere installate (un grosso retailer USA). Axis cita anche il primo reality show girato interamente con telecamere Axis, si chiama “I can dream”: la qualità è ormai abbastanza vicina a quella broadcast. All’incontro stampa era presente anche Andrea Sorri, Global Business Development Director for Government, Critical Infrastructure and City Surveillance, referente Axis per l’Italia, che ha illustrato la strategia di mercato dell’azienda. Sin dagli esordi Axis si è concentrata sul prodotto, affidandosi ai partner selezionati e specializzati per tutto ciò che ruota intorno alle telecamere: software, storage, accessoristica. La distribuzione si basa quindi su un ecosistema di integratori, distributori e aziende partner costituito per moltiplicare le opportunità e suddividere i rischi; la comunicazione aziendale invece è rivolta al cliente finale.
Text: Barbara Trigari The celebration offered the opportunity to go back over the history of the company, the first to launch into the digital surveillance world, through its products and technology leaps since 1984. In terms of products, after the first network camera was launched in 1996, Gren admits its resolution was notvery high (1 frame every 17 seconds in 4CIF, 0.1 MP to 1fps), since 2003 digital has surpassed analog in terms of performance, offering higher resolutions and above all “special features” that can make the difference in video surveillance. For example, the possibility to read colours are useful for security personnel to stop a prowler spotted by the cameras, or adopting thermal technology from the military sector and the ability to work in low lighting conditions. Despite technical and managerial advantages, the digital video surveillance industry is slowly establishing itself. It is a market which Axis estimates to be worth 2 billion euros (and rising). In 2010 Axis achieved a turnover of 300 million euros for product sales and expects to reach 400 million by the end of 2011. Growth is slowed down by the high cost of digital cameras, while the whole division moves towards digitisation starting with new consumer televisions in HD. Costs are also falling gradually: if, in 2002, it was necessary to reduce the cost by buying at least 100 cameras, today 25 are enough and the first network in terms of numbers comes to 100,000 installed cameras (a major U.S. retailer). Axis also mentions the reality programme “I can dream” which shot its entire show using Axis cameras: the quality today is quite close to that broadcast. Andrea Sorri, the Global Business Development Director for Government, Critical Infrastructure and City Surveillance was also present. He illustrated the market strategies of the company. He is also Axis representative for Italy. From the start Axis focused on the product relying on selected and specialist partners for everything that evolved around video cameras: software, storage and accessories. Therefore, distribution is based on an ecosystem of integrators, distributors and partner companies, established to multiply the opportunities and share the risks; on the other hand, corporate communication is addressed to the end customer.
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YAMAHA E WORK PROCA Yamaha e Work ProCA Yamaha ha deciso di avvicinare con decisione il mercato dell’installazione rivolgendosi ai professionisti con una nuova linea di prodotti in esclusiva, espressamente mirati alle loro specifiche esigenze
Yamaha has forcefully decided to bring the installation market closer by presenting professionals with a new range of exclusive products able to respond to their specific needs Text: Barbara Trigari La serie di elettroniche Yamaha a catalogo, infatti, finali e processori digitali, riusciva a rispondere solo in parte alle necessità dell’installazione, nelle quali non è sempre necessario avere a disposizioni grosse potenze e budget in proporzione. Da qui la scelta di affiancarvi una serie dedicata, che potesse essere immediatamente disponibile alla richiesta degli installatori. Nasce così il catalogo Work ProCA, un nuovo marchio (nato dall’evoluzione del brand Work verso il “CA”, Commercial Audio Yamaha) che raccoglie i prodotti disegnati e realizzati dal produttore spagnolo Equipson in esclusiva per Yamaha Commercial Audio Europe, e già disponibili per gli installatori europei.
LA LINEA DA INSTALLAZIONE
j Sandro Chinellato Commercial Audio Application Engineer, durante la presentazione Sandro Chinellato Commercial Audio Application Engineer, during the presentation
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Il catalogo WorkProCA comprende per ora speaker, subwoofer ed elettroniche, ma l’intenzione è di arricchirlo progressivamente. Già in occasione della presentazione a Milano è stato annunciato un nuovo prodotto presto disponibile, il woofer ultrapiatto NEOS8A. Per tutti c’è sempre attenzione all’estetica in modo da renderli interessanti anche in contesti “delicati”. Gli speaker a soffitto sono raccolti nelle serie CS Pro e CS T. La prima per i prodotti di fascia più alta, CS 4 e CS Pro, quindi mylar e polipropilene per tweeter e cono, progettazione a due vie, selettore del livello d’uscita per alta e bassa impedenza, case resistente ed equipaggiato con connettore Euroblock protetto da sportellino, peso da 2,2 kg a 3 kg. La SPL massima va da 97 dB a 104 dB. La serie intermedia è composta dagli speaker CS 50T, 60T e 80T e si rivolge ad applicazioni quali musica di sottofondo e paging con un sistema a due vie meno sofisticato del CS Pro ma comunque efficace e versatile. I modelli CS 5T, 6T e 8T rappresentano la fascia entry level per installazioni di piccole dimensioni e si distinguono per un unico cono “whizzer” che ne estende la risposta alle alte frequenze e pesi da 0,7 a 1,2 kg. Passando agli speaker in-wall, la serie si chiama WSP T con i modelli 1T, 2T e 3T in plastica ABS. Sistema a due vie con crossover passivo, a tre vie per 3T, sono adatte per l’impiego a voltaggio costante 70/100V e per la riproduzione di programmi musicali (la risposta in frequenza va da 30 Hz a 20 kHz per il modello maggiore, fino a 50Hz - 20 kHz per i più piccoli). La serie di speaker NEO propone prodotti attivi o passivi certificati IP54. NEOi, con i modelli passivi 40 i, 50 i, 60 i e 80 i. Disponibili in bianco o nero, con gli stand
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abbinati nel colore, i modelli presentano (da 30 a 70W) e risposta alle basse frequenze crescenti, e sono adatti ad applicazioni a bassa impedenza e a voltaggio costante. Disponibile anche l’accessorio di montaggio in metallo, invece che in plastica. I pesi sono relativamente contenuti rispetto alle dimensioni. I NEO versione amplificata sono 50 Ai e 60Ai, fornite a coppie (una cassa attiva e una passiva collegate) ed equipaggiate con un limiter elettronico. Si rivolgono alle installazioni fisse dove il passaggio di cavi è complesso con caratteristiche simili alle NEO passive. Infine il nuovo woofer ultrapiatto NEO S8A monta un amplificatore da 60W con uno spessore totale di 13 cm, da installare poggiato sugli appositi piedini, oppure sospeso al muro in orizzontale o in verticale. Può alimentare due casse fino a 4 Ohm. Sempre per quanto riguarda i woofer, WSA 10 e 12 sono due tradizionali bass-reflex con uscita per il finale o per pilotare un un ulteriore speaker, pensarti come rinforzo soprattutto nelle installazioni dove è previsto un programma musicale. Driver da 10” e da 12”, filtro passa bassi, design compatto, potenze da 250 a 400 W RMS.
LE ELETTRONICHE
Il mixer più semplice si chiama PCA 60 USB e apre l’omonima serie che comprende anche i modelli 120, 190 e 240 USB. Si tratta di un cinque ingressi (con controllo indipendente del volume e controllo master per livello, bassi e alti) con player e registratore audio su card SD (fino a 32 GB) o chiavetta USB, pensato per registrare messaggi audio o riprodurre musica di sottofondo. Adatto per speker a bassa impedenza (8 Ohm) o alta impedenza (25V, 70V comuni nel mercato USA e 100V), fornito di contatto per un chime (il tipico suono che precede gli annunci) e di un ingresso a 24V di backup per le emergenze. Stessa serie ma impostazione diversa e potenza superiore per il modello PCA 120 USB, con sei ingressi di cui quattro microfonici doppi con connettore DIN a 5pin (per i microfoni con la chiamata), un Aux e un ingresso CD, switch per selezionare la priorità. Per entrambi i modelli è possibile fare un insert con un processore di dinamica o EQ, anche se su presa RCA. Passando ai mixer multizona, PCA 190 USB (curiosamente da 180W) e PCA 240 USB (da 240W) condividono la sezione rec/plau USB e SD con i monozona, ma presentano a pannello frontale i pulsantini per l’invio dei segnali in ingresso (cinque) alle zone (quattro). Presente anche un pre-out per un monitor nel caso vengano collocati in una regia remota, switch per il chime e una connessione telefonica con priorità di emergenza per gli annunci. Sempre maggiore complessità, potenza e... peso (25,2 kg in 3u rack) per il modello PCA 410, un 4x250W versatile grazie alla possibilità di controllo indipendente del volume e del tono sulle quattro uscite. Prevede quattro ingressi configurabili indipendentemente come Mic o Line con Phantom 48V, inversione di fase e filtro passa alto, priorità selezionabile al primo ingresso Mic, due ingressi Aux, chime triggerabile da remoto, sirena e paging telefonico. L’ultimo della serie, PCA 500, è un finale di potenza mono da 480W con EQ a tre bande e controllo elettronico di cortocircuito (funzione di
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i Neo Family
auto-compressione) e temperatura (quando è eccessiva, comporta una diminuzione della potenza), adatto a speaker a bassa (4 e 8 Ohm) o alta impedenza (70/100V) e al collegamento di più unità tramite le uscite Link XLR o jack. Dulcis in fundo, iWA-1 è un piccolo amplificatore 2x25W (a 30V), alimentatore non di serie, da montare a parete. Si integra con l’estetica delle placche a muro ed è pensato per le abitazioni o gli hotel, dove l’ospite gradisce ascoltare la propria musica: ecco quindi la presa jack sul frontale, e la rotellina con i LED per pilotare il volume, spegnere, accendere e mettere in pausa. Da abbinare ai modelli CS Pro e NEO.
NASCE COSÌ IL CATALOGO WORK PROCA, UN NUOVO MARCHIO DERIVATO DALL’EVOLUZIONE DEL BRAND WORK VERSO IL “CA”, COMMERCIAL AUDIO YAMAHA THE NEW SERIES IS ENCLOSED WITHIN THE CATALOGUE OF THE WORK PROCA (THE EVOLUTION OF THE WORK BRAND TOWARDS “CA” COMMERCIAL AUDIO YAMAHA)
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QUALCHE AGGIUNTA YAMAHA
Per completezza segnaliamo i nuovi speaker Yamaha VS lanciati in occasione di InfoComm Expo di Orlando (giugno 2011), e Plasa (vedi Connessioni n.02 anno VI), sempre mirati all’installazione, e una serie di prodotti “ereditati” dal catalogi Hi-Fi ma che Yamaha propone al “nostro” mercato. Ecco quindi gli speaker NS AW 592, 392 e 992 dalla forma curva per montarle in configurazione “a banana”, però con impedenza inconsueta, 6 Ohm. Poi gli speaker da soffitto hi-fi NS IC800 e 600 con in più una versione stereo a due speaker (ma identica forma circolare) e griglia magnetica più facile da smontare. A questi prodotti si aggiungono le elettroniche Yamaha da sempre a catalogo che nelle diverse linee integrano sempre una versione che lavora a 100V. Inoltre, il controller remoto rack per finali ACD1, utile nelle installazioni che prevedono molti finali collocati in postazioni differenti.
l CS 6 Pro front j CS 80T
IL CATALOGO WORKPROCA COMPRENDE PER ORA SPEAKER, SUBWOOFER ED ELETTRONICHE, MA L’INTENZIONE È DI ARRICCHIRLO PROGRESSIVAMENTE FOR NOW, THE WORK PROCA CATALOGUE INCLUDES SPEAKERS, SUBWOOFERS AND ELECTRONICS, BUT THE INTENTION IS TO INCREASE IT PROGRESSIVELY
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The catalogue series of Yamaha electronics, amplifiers and digital processors, succeeded in only partially responding to installation needs, which do not always require high power and proportional budgets. This led to the decision of complementing it with a dedicated series, which would be available immediately to meet installer requirements. The new series is enclosed within the catalogue of the Work ProCA (the evolution of the Work brand towards “CA” Commercial Audio Yamaha) brand which brings together the products designed and created by the Spanish producer, Equipson, exclusively for Yamaha Commercial Audio Europe, and already available to European installers. THE INSTALLATION RANGE For now, the Work ProCA catalogue includes speakers, subwoofers and electronics, but the intention is to increase it progressively. A new product, the ultra-flat NEOS8A woofer, was announced at the presentation in Milan, and will be available shortly. Great attention is always paid to aesthetics to make them interesting, evening in “delicate” contexts. The CS Pro and CS T ranges include ceiling speakers. The first for the highest-end products, CS4 and CS Pro, hence Mylar and polypropylene for tweeter and cone, comes with a two-way design, exit level selector for high and low impedance, resistant speakers and a Euroblock connector protected by a small hatch. The weight ranges from 2.2 kg to 3 kg. The maximum SPL ranges from 97dB to 104 dB. The intermediate series consists of the CS 50T, 60T and 80T speakers and is designed for applications such as background music and paging with a two-way system which is less sophisticated than the CS Pro, but equally effective and versatile. The CS 5T, 6T and 8T models are the entry level range for small size installations and stand out for a single “whizzer” cone that extends the response at high frequencies. The weight ranges from 0.7kg to 1.2 kg. Moving on to the in-wall speakers, the series is called WSP T, with the 1T, 2T and 3T models made from ABS plastic. Two-way system with passive crossover, with three-way for the 3T version, are suitable for use with a constant voltage of 70/100V and for reproducing music programs (the frequency response ranges from 30 Hz to 20 kHz for the higher model, up to 50Hz –20kHz for the smaller ones). The NEO series of speakers presents active or passive products which are rated IP 54. The NEOi series, with passive models 40 I, 50 I, 60 I and 80i, is available in black or white, with stands in matching colours. The models present low impedance positions (from 30W to 70W) and response at increasingly low frequencies. They are suitable for low impedance and consistent voltage applications. The mounting bracket is available in both metal and plastic. The weights are relatively contained compared with the size. The amplified version of the NEO are the 50Ai and 60 Ai provided in couples (one active speaker and one passive speaker connected to each other) and equipped with an electronic limiter. They are designed for fixed installations where the passage of cables is complex, with similar characteristics to those of the passive NEO. Lastly, the new ultra-flat NEO S8A woofer includes a 60W amplifier with a total thickness of 13 cm, to be installed on specific feet, or hung horizontally or vertically on the wall. It can power two speakers up to 4 Ohm.
AGGIORNAMENTI UPDATE
WSA 10 and 12 woofers are two traditional bass-reflex speakers with output for the amplifier or to pilot a further speaker, designed primarily as a reinforcement in installations that include a music program. 10” and 12” drivers, low-pass filter, compact design, power from 250 to 400 W RMS. THE ELECTRONICS The simplest mixer is the PCA 60 USB and opens the series of the same name that also encompasses the 120, 190 and 240 USB models. It is equipped with five inputs (with independent volume control and master control of level, bass and treble tone) with player and audio recorder on SD card (up to 32 GB) or USB key, designed to record audio messages or reproduce background music. Suitable for both low (8 Ohm) or high impedance (25V, 70V which are common on the US market and 100V) speakers, it is provided with chime contact (the typical sound which precedes announcements) and a 24V backup input for emergencies. Same series but different setting and increased power for the PCA 120 USB model, with six inputs, four of which are double microphones with 5pin DIN connector (for microphones with call), an Aux and a CD input, switch to select priority. For both models it is possible to have an insert with a dynamic processor or EQ, also on an RCA socket. Moving on to the multi-zone mixers, PCA 190 USB (curiously of 180W) and PCA 240 USB (of 240W) share the USB and SD rec/play section with the mono-zone, but the front panel
is fitted with buttons to send incoming signals (five) to the zones (four). A pre-out for a monitor is also present if a chime switch and a telephone connection with emergency priority for announcements are connected in a remote control room. The PCA 410 model is an ever-greater complexity, power and… weight (25.2 kg in 3 u racks). It is a versatile 4x250W thanks to the possibility of independently controlling the volume and tone on the four outputs. It includes four inputs which can be independently configured as Mic or Line with 48V phantom, phase inversion and high-pass filter functions, selectable priority at first Mic input, two Aux inputs, chime that can be triggered remotely, siren and telephone paging. PCA 500, the last of the series, is a mono power 480W amplifier with three-band EQ and electronic control of shortcircuit (self-compression function) and temperature (when it is excessive, the power is reduced), suitable for low (4 and 8 Ohm) or high impedance (70/100V) speakers and for the connection of more units through the Link XLR or jack outputs. Last but by no means least, iWA-1 is a small 2x25W (30V) amplifier, non-standard power supply unit, to be wall mounted. It integrates with the aesthetics of the wall plates and is designed for homes or hotels, where guests enjoy listening to their own music: the jack socket and the wheel with LEDS to pilot the volume, switch off, turn on and pause functions, are positioned on the front. To combine with CS Pro and NEO models. SEVERAL YAMAHA ADDITIONS For the sake of completeness we mention the new Yamaha VS speakers launched at InfoComm Expo in Orlando (June 2011), and Plasa (see Connessioni issue n°.02 year VI), always dedicated to installation, and a series of products “inherited” from the Hi-Fi catalogues but which Yamaha presents to “our” market. These include the NS AW 592, 392 and 992 speakers with a curved shape to configured as “a banana”, but with unusual impedance, 6 Ohm. There are also the NS IC 800 and 600 hi-fi ceiling speakers with the addition of a two speaker stereo version (but identical circular shape) and magnetic grille which is easy to remove. These are joined by the Yamaha electronics which have always been catalogue products, and always integrate a version which works at 100 V in the different lines. The remote rack controller for ACD1 amplifier control devices useful in installations which include many amplifiers positioned in different areas, is also present. g iWA 1 - WORKiCA
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OPEN DAY AUDIOGAMMA
NuVo in mostra: arriva Portfolio OPEN DAY AUDIOGAMMA NuVo in expo: the arrival of Portfolio Il distributore Audiogamma ha accolto presso la propria sede milanese partner, clienti e stampa per presentare in anteprima la distribuzione dei prodotti della statunitense NuVo, e l’arrivo sul mercato del nuovo sistema NuVo Portfolio. Per l’occasione erano presenti George Gavuts Sales Manager e Steve Horton Technical Manager di NuVo, oltre a Giorgio Boschi e Giancarlo Valletta di Audiogamma Spa. Sul sito di Connessioni troverete le interviste video realizzate con Boschi e Horton.
The distributor Audiogamma at its Milan site welcomed clients and the press to preview the U.S. NuVo product distribution and the arrival of the new NuVo Portfolio system. Present on this occasion were George Gavuts, Sales Manager, Steve Horton, Technical Manage of NuVo others present also were Giorgio Boschi and Giancarlo Valleta of Audiogamma Spa. On the Connessioni website you will find a video interview with Boschi and Horton.
Text: Chiara Benedettini
Dopo un breve excursus storico sulla società, dagli esordi a Cincinnati (Ohio) come negozio di strumenti musicali nel 1924 fino all’attuale posizione di multinazionale, Horton spiega come NuVo sia nata nel 2002 successivamente a un’acquisizione nell’ambito della distribuzione audio effettuata dalla Hanser Music Group, società ancora legata al mondo della musica (B.C. Rich e Kustom sono due dei marchi che vi fanno capo), per coprire il mercato dell’audio multizona per la casa.
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Novembre November 2011
LE LINEE DI PRODOTTO
j Alcune immagini dei nuovi prodotti NuVo, dall’alto: System Concerto, System Essential, System Renovia, Systems Simplese Some new pictures of NuVo products from top: System Concerto, System Essential, System Renovia, Systems Simplese
Partendo dalla soluzione entry level, ecco nell’ordine i prodotti NuVo da subito disponibili sul mercato italiano per la distribuzione Audiogamma (ufficiale dal 1 ottobre). Simplese è per l’appunto la soluzione più “semplice” e conveniente per l’audio multizona con quattro sorgenti e altrettante zone d’ascolto; crescendo per complessità troviamo Essentia, con fino a sei zone disponibili, espandibile e fornita di keypad; poi ancora la top di gamma Grand Concerto, la più ricca di zone e opzioni. Nel 2010 è nata poi Powerline Renovia per la distribuzione audio attraverso la rete. Il prossimo passo per NuVo sarà la... nuvola, quindi la virtualizzazione dei contenuti audio, opzione richiesta espressamente dagli installatori, insieme all’interazione con lo smartphone.
AGGIORNAMENTI UPDATE
After a brief historical excursus of the company, from its beginnings in Cincinnati (Ohio) as a musical instruments shop in 1924 to its current multinational status, Horton spoke about the birth of the NuVo brand in 2002, later purchased by the Hanser Music Group in the audio distribution field, a company that is still linked to the music world (B.C. Rich and Kustom are two of the brands that are part of it) to cover the market of residential multi-zone audio.
PLAYER PORTFOLIO
Questo nuovo player NuVo disponibile a partire dall’inizio di gennaio 2012 è stato progettato unendo le caratteristiche di due prodotti NuVo particolarmente apprezzati: Concerto per la qualità audio, e Music Port per la possibilità di ascolto in streaming. Il risultato è un player (in tre diverse versioni) che, come racconta Boschi, “viaggia tra l’estremo consumer e il system integrator” per caratteristiche di semplicità ma anche di controllo tramite i sistemi Crestron, Control4, RTI, AMX e via KNX. Per quanto riguarda la compatibilità con i sistemi di controllo, questa è in realtà ancora in corso di definizione attraverso il dialogo con i produttori citati sopra, ma NuVo comunque offre un protocollo aperto per consentire a tutti di sviluppare i driver, come ha raccontato nell’intervista video Steve Horton. Tornando ai modelli per Portfolio, si tratta di tre versioni ovvero due wireless, P100 e P200, e la versione a rack P3100 (ovvero tre moduli P100). GW100 invece è il gateway WiFi per il trasporto del segnale wireless in alta qualità, da abbinare appunto ai player wireless quando non è possibile usufruire del tradizionale cablaggio. P200 e P3100 dispongono anche della connettività Bluetooth per la trasmissione di audio in alta qualità Bluetooth Streaming Looseless, caratteristica che li rende estremamente versatili rispetto all’onnipresente smartphone. In tutti i modelli è presente la presa USB. Sempre parlando di qualità audio, NuVo ha ulteriormente migliorato e caratteristiche dell’amplificatore facendo sì che il nuovo Portfolio si collocasse al top della gamma. La versione rack dispone anche di connessione network e della possibilità di collegare quindi più P3100 per poter ampliare le zone disponibili, ascoltare contenuti in streaming sia dal network che da Internet. Tutti e tre i player poi possono essere coordinati in un unico network controllabile con apposita applicazione via cellulare o tablet Android o Apple (disponibile da gennaio 2012, attualmente in fase di messa a punto). NuVo (e anche Audiogamma) conferma comunque grande attenzione verso la distribuzione wireless che, stando alle stime della Consume Electronic Association, cresceranno a discapito dei prodotti tradizionali.
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LINE OF PRODUCTS Starting with entry level solutions, here is the order of NuVo products that will soon be available on the Italian market and will be distributed by Audiogamma (official as of 1 October). Simplese is noted as the most “simple” solution and is suitable for multi-zone audio, with four-source and many other audio zones; moving onto a more complex model the Essentia , with six zones available, expandable and equipped with a keypad and, at the top of the line, the Grand Concerto, offering the ultimate audio capabilities and zones plus the most options. In 2010 the birth of Powerline Renovia was created for audio distribution across the network. The next step for NuVo will be… cloud, the virtualization of audio contents, options based on requests by installers interacting with each other via a smartphone. PLAYER PORTFOLIO This new NuVo player will be available in early January 2012. It was designed keeping in mind the characteristics of two NuVo products in particular: Concerto for the audio quality and Music Port for its audio streaming capabilities. The result is a player (in three different versions) which as Boschi says, “ travels between the extreme consumer and the systems integrator” for its simple and control characteristics through systems like Crestron, Contro14, RTI, AMX, via KNX. Looking at the compatibility of control systems, this is of course something to define through dialogue with the producers mentioned above. However NuVo offers an open protocol which allows the development of drivers just as Steve Horten mentioned in the video interview. Going back to the Portfolio models, we examine three versions: two wireless, P100 and P200 and the P3100 rack version (rather three P100 modules). GW100 instead is a Wi-Fi gateway of transport for a wireless signal in high quality that links together wireless players when it is not possible to use a regular connection. P200 and P3100 are also used in the Bluetooth connectivity to transmit audio in high quality Bluetooth Streaming Looseless, a characteristic which makes them extremely versatile compared with the ever-present smartphone. All the models have a USB socket. Always speaking about audio quality, NuVo has further improved the amplifying characteristics so that the new Portfolio is placed at the top of the range. The rack version will also have a network connection and the possibility to connect with more P3100 to expand the zones available, listen to streaming content whether it is from the network or the Internet. All three players can be coordinated in one network controllable with a display application via cellular or Apple or an Android tablet (available from January 2012, currently under development). NuVo (and also Audiogamma) confirms great attention to wireless distribution which Consume Electronic Association predicts will grow to the detriment of traditional products.
IL PROSSIMO PASSO PER NUVO SARÀ LA... NUVOLA, QUINDI LA VIRTUALIZZAZIONE DEI CONTENUTI AUDIO THE NEXT STEP FOR NUVO WILL BE… CLOUD, THE VIRTUALIZATION OF AUDIO CONTENT 87
AGGIORNAMENTI UPDATE
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CRESTRON UNIVERSITY CRESTRON UNIVERSITY Informazione, tecnica e di metodo, aggiornamenti, ma soprattutto un’occasione di incontro e scambio tra persone che vivono lo stesso mercato. Questo lo spirito della Crestron University
Technical information, education, updating, but especially an occasion for meeting and exchange views, between people who work in the same market. This was the atmosphere of the Crestron University
Text: Chiara Benedettini Recentemente Crestron Italia ha organizzato Crestron University, una giornata dedicata ai dealer e partner, con un fitto programma di brevi seminari, case history, presentazioni. Ma al di là dei contenuti uno degli obiettivi primari era creare, sulla base della cultura specifica, un momento di incontro tra l’ufficio italiano e i suoi partner più stretti, per fare il punto, rinsaldare i legami e per stringersi la mano di persona. La diretta conseguenza è stata che lo stesso spirito di condivisione ha coinvolto tutti i presenti, e anche le conoscenze (ovvie) tra i dealer sono state “rispolverate”, in barba alla concorrenza, sfociando nella messa in comune di esperienze, idee, visioni e, chissà, anche future collaborazioni su progetti comuni. Non a caso, nelle molte interviste (visibili su connessioni.biz) ai partecipanti, spesso il primo commento è stato una speranza che la Crestron University non restasse un evento occasionale, ma almeno annuale. A conferma che la “stretta di mano” di cui sopra è fondamentale nella costruzione di un buon business.
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http://www.connessioni.biz/?p=8531
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I partecipanti, una cinquantina provenienti da tutta Italia, si sono divisi tra le tre sale disponibili, e hanno potuto assistere a interventi di tipo tecnico o di aggiornamento sui prodotti e soluzioni (su Digital Media, Soonex, sul software Room View ecc.) a case history (come quella sul Borgo Astori, esempio di automazione e risparmio energetico, realizzato da Mar di Mar di Marcello Martinelli, dealer Crestron), a riflessioni su nuove aree di mercato, come il wellness. A fine giornata, spritz (e networking) per tutti, per chiudere l’evento con un momento di convivialità all’insegna dello scambio e della condivisione. Presente lo staff di Crestron al completo, impegnato sia nei seminari che nell’organizzazione; tra di loro Rosario Marseglia, Responsabile Commerciale di Crestron Italia, ci ha lasciato alcuni commenti (che potete anche riascoltare nell’intervista video su connessioni.biz): “L’idea della Crestron University è nata dalla necessità di offrire ai nostri partner informazioni e occasioni di incontro; certo, formalmente tra loro sono competitor, ma alla fine condividono lo stesso mercato e gli argomenti di scambio sono molti, e possono portare ad alleanze e collaborazioni. Siamo molto felici della riuscita, con la loro presenza i nostri dealer ci hanno dimostrato interesse e diremmo anche ‘attaccamento’ al brand e alla collaborazione con noi, basata su un rapporto di fiducia. Anche perché al momento non abbiamo fiere italiane di settore dove incontrare i partner, e non tutti riescono sempre a venire a ISE ad Amsterdam. www.crestron.eu
Recently Crestron Italia organised Crestron University, a full day dedicated to dealers and partners, with a tight program of short seminars, case histories, presentations. But contents apart, one of the first goal of the day was creating, on the common base of culture and learning, a meeting between the Italian office and its partners, to make the point, consolidate relationships, shake hands. The direct consequence was that this same sharing atmosphere involved the guests: also the relationships among the dealers were refreshed, notwithstanding the competition, and the result was that everybody shared ideas, experiences, visions and, probably, also future cooperation. And in the interviews (that you can see on connessioni. biz) to attendees, often the first comment was that they hope Crestron University to become a regular meeting. A confirmation that “shaking hands” is an essential ingredient in building a good business. The attendees were around 50 coming all over Italy, they attended technical courses on products an technologies (Digital Media, Soonex, on the Room View software), case histories (like the one about Borgo Astori, an example of automation through energy saving, realised by Mar, dealer Crestron) and considerations on new market areas, like the wellness. At the end of the day, aperitif (and networking) for everybody. Crestron staff was involved completely, and among them we interviewed Rosario Marseglia, Sales Manager Crestron Italia (that you can see in video at connessioni. biz): “The Crestron University idea was born from the necessity to offer to our partners informations and networking occasions; sure, in the everyday activities they are competitors, but finally they share the same market and this can bring to cooperation and even common projects. We’re happy about the success of the event, with their presence our Crestron dealers show us interest and even ‘attachment’ to the brand and to the cooperation with us. Also because we don’t have now a trade fair for our industry, in Italy, that can be of help to meet dealers and partners, and not all of them can come to ISE Amsterdam.”
AGGIORNAMENTI UPDATE
www.inea-lab.eu www.unifi.it/ CMpro-v-p-7611.html
MASTER DI I LIVELLO IN INGEGNERIA ELETTROACUSTICA E DEI SISTEMI AUDIO Università di Firenze, A/A 2011-2012 FIRST LEVEL MASTER’S DEGREE IN ELECTROACOUSTIC ENGINEERING AND AUDIO SYSTEMS University of Florence, A/Y 2011-2012 Connessioni al fianco di Università e aziende per il primo Master italiano in ElettroAcustica
Connessioni with Florence University and companies for the first Italian Master’s Degree in Electro-acoustics.
Dopo anni passati a lamentare l’assenza, nel panorama italiano, di percorsi formativi istituzionali o accademici abilitanti, ovvero portatori di un riconoscimento istituzionalmente valido per gli specialisti di discipline e tecnologie del settore AV e affini, dobbiamo ringraziare l’Università di Firenze, coadiuvata da alcune aziende attive da decenni nell’audio professionale, per aver dato il via al primo Master Italiano in Elettroacustica. I promotori sono appunto la Facoltà di Ingegneria di Firenze (in particolare i Dipartimenti di Meccanica e Tecnologie Industriali, di Elettronica e Comunicazione, di Sistemi e Informatica) riuniti nel Laboratorio per l’Ingegneria ElettroAcustica INEA, che coordinerà gli aspetti didattici, e un gruppo di aziende dell’area fiorentina: B&C Speakers, Powersoft, HP Sound Equipment. Connessioni affiancherà l’organizzazione del Master per quanto riguarda la comunicazione e la divulgazione del corso, inoltre ospiteremo una rubrica dedicata (video e sulla rivista) sulle attività di ricerca del Laboratorio INEA e sui temi del Master stesso. Per seguire insieme con voi le attività di ricerca e didattiche del Laboratorio e delle aziende coinvolte.
After years spent complaining about the absence, in Italy, of institutional educational or qualifying academic courses, for specialists of the disciplines and technologies of the AV sector and related activities, we have to thank the University of Florence, supported by several companies which have been operational for decades in the professional audio sector, for having launched the first Italian Master’s Degree in Electro-acoustics. The promoters are the Engineering Faculty of Florence (in particular the Departments of Mechanics and Industrial Technologies, of Electronics and Communication, of Systems and Informatics) joined in the INEA Laboratory for Electro-acoustic engineering, which coordinates the teaching aspects, and a group of companies from the Florentine area: B&C Speakers, Powersoft, HP Sound Equipment. Connessioni will support the organisation of the Master’s Degree by communicating and publishing its course. We will also include a dedicated column (on video and on the magazine) on the research activities of the INEA Laboratory and on the themes of the Master’s Degree, to follow the research and teaching activities of the Laboratory and the companies involved.
IL PROGRAMMA Informazione integrata. Inquadra il QR con la fotocamera del cellulare dopo aver aperto il lettore. Integrated information access. Frame the QR with the phone camera after opening the player.
Il Master prevede 900 ore di corso, suddivise tra lezioni frontali e stage presso le aziende coinvolte. L’obiettivo è strutturare le competenze di una figura professionale con solide basi tecnico scientifiche e orientamento al mondo dell’audio e acustica, della progettazione di componenti e sistemi, ma offrire anche spunti pratici e legati alle realtà aziendali, tramite gli stage. Le lezioni coinvolgeranno temi quali l’acustica ambientale e negli spazi confinati, Acustica applicata, analisi dei segnali, progettazione dei componenti dei sistemi audio ecc. Il programma completo è reperibile alla pagina Web: www.inea-lab.eu
INFORMAZIONI PRATICHE
Le domande di partecipazione possono essere presentate fino al 5 dicembre 2011 (ma con possibile proroga, da verificare sul sito del Master). Il Master è aperto, tramite prova di ammissione, a laureati delle discipline tecnico-scientifiche e ai diplomati in “Musica e Nuove Tecnologie”. Il costo dell’intero percorso è di 4.000 euro.
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THE PROGRAMMING SCHEDULE The Master’s Degree foresees 900 hours of course, split between front lecturing and work placements at the companies involved. The goal is to structure the competencies of a professional figure with solid technical scientific grounds and offer guidance in the world of audio and acoustics, of components and system design, but also offer practical ideas connected to the business realities, through work placements. Lessons will handle issues such as environmental acoustics and, in the confined spaces, applied acoustics, signal analysis, audio system component design, etc. The full programme is available at : www.inea-lab.eu PRACTICAL INFORMATION The registration forms may be presented until 5th December 2011 (but with a possible extension, to be verified on the Master’s Degree site). The Master’s Degree is open, through an admission test, to graduates of technical-scientific disciplines and to students holding a diploma in “Music and New Technologies”. The cost of the entire course is 4,000 euros.
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DALLE ASSOCIAZIONI ASSOCIATIONS WORLD
http://awards.cedia.co.uk www..cedia.co.uk.
DURANTE L’ANNUAL GENERAL MEETING, PRESENTATI IL NUOVO CHAIRMAN E IL NUOVO CONSIGLIO CEDIA NEW CHAIRMAN AND BOARD REVEALED AT AGM Gary Lewis di Future Systems guiderà il nuovo Consiglio Direttivo volontario di CEDIA, che introdurrà nuove importanti indicazioni strategiche per il settore della custom installation nella Region 1 (UK, Europa, Russia, Medio Oriente, India, Pakistan, Africa) Gary Lewis of Surrey-based integration company, Future Systems will Chair our new volunteer Board of Directors which provides important strategic direction and leadership for the custom installation industry across Region 1 (UK, Europe, Russia, Middle East, India, Pakistan and Africa).
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Gary Lewis è passato dall’incarico di Vice Presidente alla guida del nuovo Consiglio Direttivo, che oggi include rappresentanti di aziende dall’Uk, Irlanda, Francia, Belgio e Italia. I nuovi membri ESP in carica nel Consiglio sono Laura Lazzerini, dell’italiana Studio LGL (e collaboratrice di Connessioni, n.d.r), Michael Sherman dell’integratore francese Henri Intégrateur Domotique e Robin Shepherd della londinese Cornflake. Jason Aldous, del distributore Aldous Systems, fa parte del Consiglio come Trade Supplier. Matt Dodd di thinkingbricks è stato eletto Vice Presidente, mentre Rufus Greenway di Sound Environment e Wim de Vos di Genesis Technologies sono stati confermati come Consiglieri. David Graham di Graham Hi-Fi rimane in Consiglio ancora per un anno, a completamento del mandato. Terminano il loro mandato di Consiglieri Simon Williams di Olive AV, Marc-Etienne Huneau di Dark Side of the Room e Adrian Blundell di ACB Consulting.
UN FUTURO SEMPRE MIGLIORE
Durante l’AGM Robert Hallam, Presidente uscente di CEDIA, ha sottolineato le iniziative presenti e future alla base della piattaforma di lavoro per un futuro sempre migliore, quando “il nostro mercato beneficerà della ripresa economica”. L’AGM si è svolto di fronte a più di 80 Associati CEDIA, all’interno dell’evento in contemporanea AGM/Business and Technology Forum. Il Consiglio CEDIA ha presentato una carrellata delle attività nei trascorsi 12 mesi e una panoramica delle iniziative future. Il Business Forum ha incontrato il favore tra i presenti, con discussioni attive su alcune sfide che riguardano il settore, come i servizi basati sulla Cloud, con un coinvolgente contributo dello speaker Andy Kirkpatrick, Direttore di Connected Home, BT Innovate & Design. Gli altri temi discussi sono stati la distribuzione in HD, i benefici di gestire pochi grandi lavori contro l’averne molti, ma piccoli, e la sfida della tutela degli standard di qualità del settore. Hanno sponsorizzato l’evento annuale Connectivity UK, Opus, Philips Dynalite, Power Ethernet, Rako, Speakercraft e URC. CEDIA desidera ringraziare queste aziende per il loro tempo, coinvolgimento e supporto. Il CEDIA AGM ha avuto luogo giovedì 4 ottobre al Belton Woods Hotel nel Loncolnshire. Copia del Report Annuale prodotto da CEDIA per l’AGM è a disposizione di tutti gli associati. Per maggiori informazioni è possibile contattare gli uffici CEDIA allo +44 (0) 1480 213744 o per e-mail: info@cedia.co.uk.
L’UNIONE FA LA FORZA
Per i nuovi Associati CEDIA è disponibile un bonus di £75 come trainig voucher per la Region 1, per beneficiarne è sufficiente iscriversi prima del 31 gennaio 2012. Divenendo Associati CEDIA, i professionisti possono posizionarsi ai primi gradi del mercato dell’Integrazione di Sistemi, beneficiare dell’accesso a tutte le opportunità di trainig in merito alle ultime tecnologie e tecniche di installazione, ottenere informazioni sul business e process management, compreso le buone pratiche e gli ampi benefici nel marketing grazie al sito Web di CEDIA, il sistema degli Awards e il programma CPD.
h AGM presentazione iGary Lewis, new Chairman
I COMPONENTI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO: THE FULL BOARD OF DIRECTORS IS AS FOLLOWS: Gary Lewis (Future Systems): Chairman; Matt Dodd (thinkingbricks): Vice Chair; Rufus Greenway (Sound Environment); David Graham (Grahams Hi-fi); Laura Lazzerini (Studio LGL); Michael Sherman (Henri Intégrateur Domotique); Robin Shepherd (Cornflake); Wim de Vos (Genesis Technologies); Jason Aldous (Aldous Systems); Robert Hallam (InControl): Immediate Past Chairman.
AWARDS REMINDER!
La scadenza per le candidature si sta avvicinando, ed ecco un breve memorandum per gli Associati. Sul sito CEDIA dedicato agli Awars, è possibile trovare informazioni sulle categorie, scoprire i trucchi per presentare una candidatura con i giusti requisiti, trovare i case study dei vincitori delle passate edizioni, e scaricare il formulario per la partecipazione. La deadline per la candidatura è il prossimo 23 gennaio 2012. Visita http://awards.cedia.co.uk per le tutte le informazioni. Gary moves from Vice Chair to head up the new Board of Directors which now features member companies representing the UK, Ireland, France, Belgium and Italy. New ESP members appointed to the Board include Laura Lazzerini from Italian company, Studio LGL, Michael Sherman from French integrator, Henri Intégrateur Domotique and Robin Shepherd from London-based member, Cornflake. Jason Aldous of distributor Aldous Systems also joins the Board as a Trade Supplier representative. Matt Dodd from thinkingbricks moves to Vice Chair whilst Rufus Greenway from Sound Environment and Wim de Vos of Genesis Technologies have been re-elected to serve on the Board. David Graham of Grahams Hi-Fi will continue to serve on the Board of Directors with one year remaining of his term. Meanwhile, stepping down are Immediate Past Chair, Simon Williams of Olive AV, Marc-Etienne Huneau from Dark Side of the Room and Adrian Blundell of ACB Consulting. BRIGHTER FUTURE AHEAD At the AGM, Robert Hallam, outgoing Chair of CEDIA outlined the trade body’s current and future initiatives which are laying the platform for a “brighter future” when “a gathering economic recovery will benefit all our businesses”. The AGM took place in front of more than 80 CEDIA members, as part of the combined CEDIA AGM / Business and Technology Forum event. The CEDIA Board presented a review of activities in the past 12 months alongside an outline of future initiatives and plans. The Business Forum itself proved exceptionally popular, with active discussion on a range of challenges facing the industry, including Cloud-based services, with a fascinating contribution from headline speaker, Andy Kirkpatrick, Director – Connected Home, BT
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Innovate & Design. Other topics covered included HD distribution, the business benefits of fewer big jobs versus more smaller jobs and the challenges in protecting quality standards in the industry. Sponsors of the annual event included Connectivity UK, Opus, Philips Dynalite, Power Ethernet, Rako, Speakercraft and URC. CEDIA would like to thank each of these companies for their time, investment and support. The CEDIA AGM took place on Tuesday 4th October at the Belton Woods Hotel in Lincolnshire. A copy of the Annual Report which CEDIA has produced to accompany the AGM is available to all members. For further information contact the CEDIA office on +44 (0) 1480 213744 or email info@cedia.co.uk. JOIN AND REAP THE REWARDS New CEDIA members are being offered the chance to receive £75 worth of CEDIA Region 1 training vouchers as part of an Autumn/Winter membership offer. To apply for this offer, simply join before the 31st January 2012. By becoming a CEDIA member, organisations propel themselves to the forefront of the CI industry and enjoy benefits such as access to comprehensive education and training in the latest technologies and installation techniques, business and process management information including best practice guidance and extensive marketing benefits through the CEDIA website, Awards scheme and CPD outreach programme. Please visit www.cedia.co.uk/jointoday to make sure you don’t miss this exclusive offer. AWARDS REMINDER! With the entry deadline fast approaching, this is a quick reminder for members to use the CEDIA Awards website. Here, you can find out more about the categories, discover tips to help put together a successful entry, check out case studies from past winners and download the actual entry forms themselves. Deadline for entry is 23rd January 2012. Visit http://awards.cedia.co.uk for all the vital information and get those entries in!
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DALLE ASSOCIAZIONI ASSOCIATIONS WORLD
www.facebook.com/assods www.assods.org www.content.assods.org www.masserdotti.it www.visualcommunication.it
VISCOM 2011 PROSPETTIVE DIGITAL SIGNAGE LA SINTESI DELLE PROFESSIONALITÀ VISCOM 2011, PERSPECTIVES FOR DIGITAL SIGNAGE Synthesis of professionalism
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http://vimeo.com/31674878
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Sulla scorta delle esperienze degli anni passati, AssoDS e Reed Expo (organizzatore di Viscom) hanno iniziato un percorso al fine di instaurare un dialogo anche con la platea di operatori che si occupa di comunicazione in chiave tradizionale, ovvero di stampa e cartotecnica. E in effetti sono state molte le visite e le manifestazioni di interesse e curiosità, e anche le adesioni, presso lo stand AssoDS a Viscom.
Following past experiences, AssoDs and Reed Expo (Viscom organiser) commenced in a normal manner in order to start the dialog with the professionals coming from the traditional communication methods: printing and paper. In fact we had many interested and curious guests in the AssoDs booth at Viscom
Text: Giuseppe Andrianò Presidente AssoDS - AssoDS President
Nutrita anche la partecipazione a Viscom degli associati di AssoDS che, ciascuno per il proprio ambito di competenza, hanno contribuito a rendere più “comprensibile” il messaggio del Digital Signage anche presso i non addetti della comunicazione digitale. Nel dettaglio potremmo assegnare allo stand dell’associato IDEA PM il riconoscimento per la più estesa presentazione di tecnologie diverse e apparati legati al mondo della comunicazione digitale, dai sistemi di presentazione interattiva (per interni ed esterni), a quelli di analisi della fruizione dei messaggi visualizzati. Il Gruppo Masserdotti presentava invece l’innovativa piattaforma di dialogo DekoDigital dedicata a tutti gli operatori della comunicazione, inaugurando un “trialogo” (il dialogo è obsoleto) con i consumatori, ovvero integrando stampa, social network e nuove tecnologie. Alle spalle dello stand erano presenti Si Computer, che produce eleganti totem per le più diverse applicazioni con una logica veramente “sartoriale” e GaspMedia, che invece realizza le piattaforme software di dialogo interattivo. Sul teorico “asse AssoDS”, come abbiamo chiamato la fila degli associati presenti con propri spazi in Viscom, non poteva mancare lo storico brand del mondo retail Alfacod che, durante i seguitissimi convegni, ha spiegato come il DS possa affiancare il retail nel raggiungimento dei suoi obiettivi di business.
DALLE ASSOCIAZIONI ASSOCIATIONS WORLD
L’impegno di AssoDS quest’anno è partito molto prima dell’avvio della fiera, con la realizzazione di contenuti formativi (“Pillole dal Digital Signage” vedi Qrcode a lato), volti ad avvicinare gli operatori del mondo della stampa tradizionale, presenti in forze a Viscom, alle nuove modalità e possibilità offerte dal DS. Dato il gradimento segnalato dai lettori, abbiamo replicato i contenuti già presentati sul sito associativo ma in modalità più estesa, proponendoli nella “Guida AssoDS per il 2012”, perché fossero meglio fruibili dai visitatori (oltre 600 nel nostro stand). Apprezzato elemento della guida è stato inoltre il “Sinottico delle competenze AssoDS”, dove sono segnalati gli associati per l’anno 2012 con una specifica delle tecnologie e modalità (volutamente limitate a cinque ) coperte dalle aziende . Molti, e interessanti, i momenti di confronto durante gli speech di 30 minuti proposti da AssoDS nel “Teatro Digital Signage”: il 3 novembre abbiamo avuto una affollata partecipazione di studenti, con i quali abbiamo tentato un dibattito su cosa (dal loro punto di vista di consumatori) aspettarsi dal DS… ovvia un po’ di timidezza, ampiamente bilanciata il 4 da partecipanti di estrazione professionale. Le domande erano molto concrete e dimostravano un interesse reale per le opportunità della filiera: speriamo che le risposte e gli stimoli generati siano di concreto supporto nella decisione di intraprendere questo cammino. Grazie alla disponibilità degli associati, è stata inoltre disponibile una carrellata di esempi e tecnologie: il logo animato sviluppato di AssoDS su di un display olografico (vedi link al video) oppure il tavolo touch dove avevamo reso disponibili e fruibili le presentazioni raccolte durante il recente evento di OVAB e Invidis a Monaco. Come sempre, la collaborazione tra operatori e aziende che concorrono sul mercato non è evidente, ma è stata possibile all’interno delle attività di AssoDS, e i risultati che stiamo registrando ci spingono a continuare in questa direzione. Prossima tappa, PromotionExpo 2012. Full presence of the AssoDs member at Viscom: each within their own area of activity, they contributed to making the Digital Signage message more “understandable”, also among the beginners of digital communication. Going into detail, we would like to thank AssoDs’ member IDEA PM for its presentation of technologies and different equipment dedicated to the digital communication world, from the interactive presentation systems (indoor and out) to the ones used to analyse fruition of the visualised messages. Instead, Gruppo Masserdotti presented the innovative dialogue platform dedicated to communication operators, inaugurating a “trialogue” (dialogue is obsolete) with consumers that is integrating printing, social networks and new technologies, Behind the AssoDS booth were Si Computer, which produces elegant totems for the most diverse applications with a truly “sartorial” logic and Gasp Media which realises software platforms for interactive communication. Among the AssoDS member exhibitors, during a crowded seminar, Alfacod (specialist for the retail
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area), demonstrated how DS can be effective in a retail business market. This year the AssoDs work started long before the expo, bringing out some educational contents (“Pills from the DS world”, see Qrcode) to draw the many traditional printing operators present at Viscom close to the new methods and possibilities offered by DS. Due to the appreciation of the readers, we replicated the contents already presented on the association site but in a broader manner in the “AssoDS Guide for 2012”, so that visitors could benefit from them (more than 600 came to the booth). The “Synoptic of AssoDS competences”, as part of the Guide, was greatly appreciated: you can find a scheme of the 2012 members with specifications of the proposed technologies and methods (intentionally limited to five) covered by the companies. There were also many lively debates during the 30 minute speeches proposed by AssoDS in the “Digital Signage Theatre”: on 3 November we had a big student group, with whom we attempted a debate on what they expect from DS (as consumers)… they were a little shy, the group of professionals which joined the speech on 4 November was more interactive. We received very practical questions, which demonstrated a true interest in DS opportunities: we hope that the discussion stimulated the operators to join the DS world. Finally, thanks to the members’ availability, it was possible to propose many examples and technologies: for example the animated AssoDS logo on a holographic display (see link to video), or the possibility to see and share on a touch table the presentations and contents from the recent OVAB and Invidis conference in Monaco. As always, the cooperation between operators and companies that are market competitors was not obvious, but it was possible within the association’s activities, and the end results we are witnessing encourage us to continue in this direction. Next leg: Promotion Expo 2012, in Milan.
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Redazione Editorial Staff
Chiara Benedettini
Anno Year 6th - n°03 Novembre November 2011
President, Editor in chief
Director: Elisabetta Ferri
Studi letterari ed esperienza tecnica su campo, con diversi anni passati viaggiando per Italia e l’Europa come Direttore Tecnico in eventi e nello show business, nel 2005 inizia l’attività giornalistica di settore, che mette finalmente d’accordo le sue due vocazioni, tecnica e letteraria. Nel 2006 dà vita a Connessioni, nata per dar voce al settore, per l’epoca emergente, dell’integrazione di sistemi. Al suo interno si occupa della progettazione e del coordinamento editoriale, di progetti di comunicazione, di eventi e della gestione aziendale.
Editor in Chief: Chiara Benedettini - c.benedettini@connessioni.biz Business Development: Alessandro Vismara - a.vismara@connessioni.biz Project Manager Consultant & Contributor: Barbara Trigari - b.trigari@connessioni.biz Web Editor: Paolo Sacchetti - p.sacchetti@connessioni.biz New Media Consultant & Contributor: Rolando Alberti - r.alberti@connessioni.biz Contributors for this issue: Giuseppe Andrianò (AssoDS), Bruno De Nisco, Matteo Fontana, Alberto Forchino, Giorgio Gianotto, Alberto Pilot, Manuel Spadazzi. redazione@connessioni.biz Translations: Eurotrad Design and Graphic editing: Studio Curious - www.studiocurious.it Administration: Sara Lepri - amministrazione@connessioni.biz Print: Menegazzo - www.menegazzo.it
Collaboratori
Literary studies and technical experience gained in the field, with several years spent travelling around Italy and Europe as Technical Director for events and in show business. In 2005 she began her activity as a journalist, bringing together both her technical and literary vocations. In 2006 she started Connessioni, to give voice to the system integration sector, which was in its early stages. She is in charge of its planning and editorial coordination, communications projects, events and business management.
Contributors
Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o delle foto sono riservati. Manoscritti, foto, disegni, quando non esplicitamente richiesti, non vengono restituiti.© Connessioni, Viale Poggio Imperiale 46/A, 50125 Firenze. Registrazione al Tribunale di Pesaro n.540 del 9/10/2006. Informativa ai sensi dell’art. 13, d.lgs 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per l’invio della rivista e per svolgere le attività ad essa connesse. Titolare del trattamento è: Connessioni, Viale Poggio Imperiale 46/A, 50125 Firenze. Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti alla registrazione, modifica, elaborazione dati e loto stampa, al confezionamento e spedizione delle riviste, al call center, alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art.7, d.lgs 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti tra cui consultare, modificare, aggiornare o cancellare i dati, rivolgendosi al titolare che succitato indirizzo. Informativa dell’editore al pubblico ai sensi dell’art.13 lgs 196/2003. Ai sensi del decreto legislativo del 30 giugno 2003, n°196 e dell’art.2, comma 2 del Codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica, Connessioni – titolare del trattamento – rende noto che presso i propri locali siti in Viale Poggio Imperiale 46/A, 50125 Firenze, vengono conservati gli archivi di dati personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti, pubblicisti e altri soggetti (che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano col predetto titolare attingono nello svolgimento della propria attività giornalistica per le fi nalità di informazioni connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i suddetti professionisti, nonché gli addetti preposti alla stampa ed alla realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art.7, d.lgs 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare. Si ricorda che, ai sensi dell’art.138, d.lgs 196/2003, non è esercitabile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art.7, comma 2, lettera a), d.lgs 196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionale, limitatamente alla fonte della notizia.
Connessioni Srl Viale del Poggio Imperiale, 46/a - 50125 - Firenze Tel/Ph.:+39 055 0139650 - Fax/fax:+39 055 0139653 info@connessioni.biz CONNESSIONI Magazine è stampato su carta Reprint DeLuxe, carta riciclata con marchio EcoLabel e prodotta con fibre provenienti da foreste gestite responsabilmente dalla cartiera Arjo Wiggins. www.arjowigginsgraphic.com
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Novembre November 2011
Alessandro Bertoni
Audio Consultant & Contributor Da sempre animato da grande curiosità a volte un po’ troppo vivace, la sua formazione è stata variegata… una maturità scientifica seguita da studi in corso presso il DAMS Musica di Bologna, e affiancata da dieci anni di conservatorio come studente di organo e composizione, per approdare a un diploma alla Scuola di Acustica dell’Università di Ferrara. Ha però sempre lavorato nel mondo dell’audio, iniziando con uno studio di registrazione, per passare alla TV, agli inverni in teatro e le estati per palchi di festival jazz come sound egineer. Oggi è responsabile del settore Pro Audio di un’azienda italiana che distribuisce apparecchiature audio, video e lighting. He has always been driven by great curiosity, at times a little too lively. His educational background is somewhat variegated.. a scientific high school diploma followed by studies at the DAMS Musical college of Bologna, alongside 10 years of conservatory as an organ and composition student, to achieve a diploma from the Acoustic School of Ferrara University. He has always worked in the audio sector. Starting in a recording studio, he moved on to TV, and later to theatre in winter and jazz festivals in summer as a sound engineer. He is currently responsible for the Pro Audio sector of an Italian business that distributes audio, video and lighting equipment.
Bruno De Nisco Contributor
Ingegnere, master in HBA ed energie rinnovabili, è libero professionista, progettista di impianti integrati e tecnologie speciali per gli edifici, consulente di progettazione integrata e di aspetti energetici, ed esperto di normativa e conformità degli impianti e tecnologie. È altresì docente in master e corsi di specializzazione postuniversitari e di aggiornamento su tematiche energetiche e normative. Engineer, with a master’s degree in HBA and renewable-energy sources, he is a free lancer, designer of integrated systems and special technologies for buildings, consultant of integrated design and energy aspects, and expert on regulations and conformity of systems and technologies. He also teaches in master’s courses and post-graduate specialist and refresher courses on energy and regulatory issues.
Alessandro Vismara
Director & Business development Laureato nel 1984 alla Southampton University in Yacht Design, ha all’attivo numerosissimi progetti di imbarcazioni a vela da regata, vincitrici di titoli mondiali e nazionali. Con l’attuale azienda Vismara Marine ha creato un vero e proprio atelier di ricerca nautica, ove si progettano e costruiscono imbarcazioni su misura ad alta tecnologia sia a vela che a motore. Appassionato di ricerca e innovazione, ha sempre creduto nel lavoro di squadra. In virtù della sua esperienza imprenditoriale e legata alle nuove tecnologie, è coinvolto in Connessioni dal 2010. He graduated in Yacht design from Southampton University in 1984, and has numerous designs of regatta sailing yachts, winners of world and national titles, under his belt. With his current company, Vismara Marine, he has created a veritable atelier of nautical research, where high-tech motor and sail powered yachts are designed and constructed to specific customer requirements. Passionate about research and innovation, he is a strong believer in team work. In virtue of his entrepreneurial experience and its connection with new technologies, he has been involved with Connessioni since 2010.
Barbara Trigari
Project manager consultant & Contributor Giornalista pubblicista dal 2005, si occupa da sempre di tecnologia, dapprima legata all’ambito musicale, per le riviste SM Strumenti Musicali e Backstage, poi InSound, successivamente di audio e video professionale seguendo sin dalla nascita Connessioni. Come giornalista free-lance collabora anche con il settimanale specializzato GDOWEEK de Il Sole 24 ore, per il quale segue anche la rubrica fissa “Il Tavolo IDM-GDO”. Free-lance journalist since 2005, she has always dealt with technology, initially connected with the music sector, for the magazines SM Strumenti Musicali and Backstage, then InSound, later with professional audio and video supporting Connessioni from its birth. As a freelance journalist she also contributes to the specialist weekly magazine GDOWEEK of Il Sole 24 ore, in which she also has a column entitled “IL Tavolo IDM-GDO”
Paolo Sacchetti
Rolando Alberti
Sara Lepri
Si avvicina molto presto al mondo della musica e dell’audio, con uguale passione per l’aspetto artistico (come pianista professionista), che tecnico; con il boom della Rete si interessa a Internet e ai suoi linguaggi, in continua evoluzione. Tutto questo lo ha portato a diverse collaborazioni con molti importanti brand dell’audio professionale e strumenti musicali. Ultra-patito di Wordpress, è “ossessionato” dall’importanza dei contenuti come molla che alimenta la vita del Web e dei social media. Dal 2009 lavora con Connessioni.
Vive in Svizzera e ha iniziato a occuparsi professionalmente di audio e video negli anni ‘80 per approdare nel 2000, tra i primi in Europa, al D-Cinema, partecipando ad alcuni dei progetti più innovativi del settore tra cui quelli dell’Agenzia Spaziale Europea. Opera da svariati anni come consulente in tecnologie digitali applicate alla comunicazione e Internet marketing. Tra le sue passioni vi sono la montagna, la lettura, la musica, la fotografia. Collabora con Connessioni dal 2006, e dal 2011 in via stabile come parte della steering commitee.
Ha maturato esperienza in campo commerciale e amministrativo lavorando presso un’agenzia di rappresentanza e, successivamente, per una realtà che fornisce servizi agli studi di Commercialisti. Oggi lavora in Connessioni, dove tiene le redini dell’amministrazione e dell’ufficio con puntualità e piglio deciso, compensando la vena “estrosa” della redazione.
From a young age he became involved in the music and audio business, manifesting an equal passion for the artistic and technical aspect (as professional piano player); with the boom of the Web his interests widened to the Internet and its languages, in continuous evolution. This has resulted in several collaborations with many important brands in the professional audio and musical instruments sector. A fanatic of Wordpress, he is “obsessed” with the importance of contents as the spring which feeds the life of the Web and social media. He has been working with Connessioni since 2009.
He lives in Switzerland and began to professionally manage audio and video in the 80s to become one of the first in Europe, in 2000, to be involved in D-Cinema, participating in some of the most innovative projects of the sector, including those of the European Space Agency. He has been working for many years as a consultant in digital technologies applied to communications and Internet marketing. He is passionate about the mountains, reading, music, photography. He has been working with Connessioni since 2006 and, since 2011, has been a stable member of the steering committee.
Web Editor
New Media Consultant, Contributor
Accounts department
She gained experience in the commercial and administrative sphere working with a representation agency and, later, with a company that provides services to Chartered Accountants offices. She currently works in Connessioni as administration and office manager and carries out her tasks with precision and decisiveness, making up for the “whimsical” streak of the editorial team.
Matteo Fontana
Alberto Forchino
Giorgio Gianotto
Laura Lazzerini
Lelio Simi
Laureato in Lettere, ma con interessi variegati e multiformi che vanno dalla letteratura al cinema, con tutto ciò che di umanistico e tecnologico c’è in mezzo. Scrittore di mestiere e di passione, si occupa anche di sceneggiatura, regia e produzione, e ama seguire da vicino lo sviluppo tecnologico nel settore del video professionale. Il tentativo, da letterato, è di offrire uno sguardo il più possibile eclettico e originale sul mondo del video e delle tecnologie connesse.
Ingegnere delle Telecomunicazioni, dopo diverse esperienze nel campo della ricerca applicata alle telecomunicazioni in Italia e negli USA, è oggi responsabile progetti di innovazione tecnologica in ambito Telecomunicazioni, Videosorveglianza, Sicurezza e infomobilità per il Gruppo Torinese Trasporti. In tale veste, è responsabile di progetti di Ricerca e Sviluppo finanziati dalla Commissione Europea quali Caretaker, Vanaheim, Smart-way.
Ingegnere Elettronico, Audio Video & Home Automation Designer certificato CEDIA, system integrator, ha collaborato alla realizzazione di progetti di prestigio, specialmente nel settore nautico, ma non solo. Nel 2011 ha vinto vinto il premio “Best Technician of the Year”, assegnato da CEDIA per la Regione 1 che comprende Regno Unito, Europa, Medio Oriente, Russia, Africa, India e Pakistan.
An arts graduate, but with variegated and multiform interests which range from literature to cinema, with all that is humanistic and technological in between. A writer by profession and passion, he also deals with scripts, direction and production, and enjoys closely following the technological development of the professional video sector. As a man of letters, his attempt is to offer the most eclectic and original view of the video world and connected technologies.
An engineer in Telecommunications, following experience gained in the field of research applied to telecommunications in Italy and in the USA, he is currently responsible for technological innovation projects in Telecommunications, Video surveillance, Safety and infomobility for Gruppo Torinese Trasporti. In this capacity, he is responsible for Research and Development projects financed by the European Commission such as Caretaker, Vanaheim, Smart-way.
GGG, come lo chiamano scherzosamente i colleghi europei e americani, dopo una vita al servizio del suono e più di vent’anni alla direzione tecnica di Bose Italia, è oramai in pensione. Ma non abbandonerà il mondo dell’audio (chi poteva dubitarne...), dedicandosi allo studio di Line Array avanzati, ai training per la progettazione di sistemi di rinforzo sonoro e, naturalmente, alla scrittura. Lasciando ampio spazio al suo hobby preferito: la fotografia naturalistica.
Giornalista professionista dal 2001, da quello stesso anno fa parte della redazione di una delle prime eMedia company italiane, per la quale si occupa di distretti industriali, nuove tecnologie e innovazione. Collabora poi per diverse testate nazionali online e tradizionali e, dal 2005, come freelance e consulente si occupa anche di innovazione (tecnologica e di processo) nelle pubbliche amministrazioni. Da qualche anno tiene il blog personale Senzamegafono, nel quale parla di futuro dei media e nuove forme di giornalismo.
Contributor
www.connessioni.biz
Contributor
Contributor
GGG, as his European and American colleagues jokingly call him, is now retired, after a life spent at the service of sound and more than twenty years at the helm of Bose Italia. He continues to work in the audio world (who would have doubted it..), dedicating himself to the research of advanced line Array, to training for the design of sound reinforcement systems and, naturally, to writing. He leaves plenty of space for his favourite hobby: naturalistic photography.
Contributor
Electronic Engineer, CEDIA-certified Audio Video & Home Automation Designer, and system integrator, she has worked on the realization of important projects, primarily in the nautical sector, and many more. In 2011 she won “Best technician of the year” award, assigned by CEDIA for Region 1 which includes the UK, Europe, Middle East, Russia, Africa, India and Pakistan.
Contributor
Professional journalist since 2001, since then he has been part of an editorial team of one of the leading eMedia companies in Italy, for which he deals with industrial districts, new technologies and innovation. He also contributes to several national online and traditional newspapers and, since 2005, as a freelance and consultant he also deals with innovation (technological and process) in public administrations. For several years he has been managing his personal blog Senzamegafono, in which he deals with the future of media and new forms of journalism.
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Via L. da Vinci 6 20057 Vedano al Lambro (MI) Tel +39.039.49841 – Fax +39.039.4984280 www.exhibo.it
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