Connessioni Magazine - #23 May 2014

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Connessioni - Maggio May 2014 / Anno Year 9th / n. 23 - Euro 7,00

ANALOGICO VS DIGITALE Da che parte stare? ANALOGICAL VS DIGITAL Who should we side with?

MANGUSTA 110 Lusso ad alte prestazioni High-performance luxury

3G ELECTRONICS

HDMI E OLTRE

Dagli albori della telecomunicazione From the dawn of telecommunications

Tecnologie di distribuzione dei segnali video digitali HDMI AND MORE In-depth analysis of distribution technologies for digital video signals

THE REPORTAGE

Š Connessioni S.r.l.- Firenze - Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o delle foto sono riservati - In caso di mancato recapito inviare i resi al CPO di Lucca per la restituzione al mittente.

CONNESSIONI.BIZ THE INTEGRATED SYSTEMS MEDIA


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Maggio May 2014 / Anno Year 9th / n. 23

EDITORIALE COMMENT

Il Digital Signage, in Italia, sembra tirare un (piccolo) sospiro di sollievo: così dicono i risultati dell’importante lavoro di Invidis Consulting – società di consulenza a livello europeo dedicata al mondo del DS –, in collaborazione con AssoDS – l’associazione italiana che sostiene le aziende che operano nel DS –, messi a disposizione con il contributo di OVAB. Già dall’anno scorso, infatti, alcuni operatori stanno regolarmente rispondendo a domande legate al mercato e in particolare all’andamento del proprio business, e grazie a loro è possibile avere un quadro, empirico ma molto utile, del comparto in alcuni paesi europei. Per quanto riguarda appunto l’Italia, benché si parli di un mercato circoscritto, si registra una qualche ripresa, con un indice di positività (DBCI*) del 16% registrato nel bimestre marzo-aprile; certo, non molto rispetto ai 70,10 punti dell’area Germania/Austria, ma certo meglio dei -0,01 del bimestre gennaio-febbraio 2014. Appare soprattutto una rinnovata positività: in questo bimestre il 47,6% degli intervistati ha definito in miglioramento le aspettative del proprio business, contro il 33,3% del bimestre precedente. Andando più nel dettaglio, emerge che ben il 75% delle commesse è per un network fino ai 10 display (a differenza dell’area germanica, dove questa percentuale è del 55%), un dato solo apparentemente poco positivo: infatti se è vero che da un lato questo ribadisce le piccole proporzioni del nostro mercato e delle aziende che vi operano (infatti solo pochissimi operatori dichiarano di volere/potere curare network oltre i 100 display, per ragioni prevalentemente finanziarie) dall’altro è possibile realizzare proprio qui un margine maggiore, dovuto alla minore incidenza di sconti e agevolazioni per il cliente. Il mercato più ricettivo per il DS era e rimane di gran lunga il Retail, con circa il 40% del totale, al secondo posto l’Healthcare, con circa un 10% e poi a scalare Corporate Communication e fiere ed esposizioni. Un profilo quindi, quello italiano, di un mercato basato su modelli “classici”, ma che lascia sperare in un migliore andamento per i prossimi mesi. Il prossimo survey sarà divulgato a fine maggio, vi terremo aggiornati. Intanto qualche anticipazione sul prossimo numero che, a differenza di quello attuale contenente vari argomenti, sarà dedicato agli “Smart Environments”, ovvero quegli ambienti arricchiti da dotazioni multimediali e dove è possibile lavorare, studiare, collaborare, in maniera nuova, mobile. Abbattendo le “mura”, in senso figurato e letterale, degli ambienti nei quali passiamo molte ore della nostra giornata. Come di consueto negli speciali, troverete un testo introduttivo sulle tendenze, modalità, numeri del settore, seguito da alcuni esempi applicativi di pregio e un punto sulle tecnologie. Tanti spunti per gli operatori che si cimentano con questo ambito in forte evoluzione.

www.connessioni.biz

*Digital Signage Business Climate Index, indice di soddisfazione dell’andamento del business ottenuto dal survey di Invidis Consulting

Chiara Benedettini President & Editor in Chief Digital Signage seems to be breathing a (shallow) sigh of relief in Italy. So say the results of the important work carried out by Invidis Consulting, a European consultancy company that specialises in the world of DS, in cooperation with AssoDS, the Italian association that supports DS companies. The results have been made available with the contribution of OVAB. In fact, since last year some operators of the sector have been regularly answering questions related to the market and, in particular, the evolution of their own business. Thanks to these participants, we can now have an empiric yet very useful view of the sector in some European countries. Although the Italian market is limited, a certain degree of recovery has been observed, with a positivity index (DBCI*) of 16% in the March-April period. Of course, it is far from the 70.1% of the Germany/Austria area, but it is certainly better than the – 0.01% of the January-February period. In particular, it appears that positivity is renewed: this bimester, 47.6% of the people interviewed have stated that their expectations regarding their own businesses have improved, against only 33.3% in the last bimester. Digging deeper, we learn that 75% of the orders involve networks of up to 10 displays (unlike the Germany area, where this percentage is only 55%), a figure that doesn’t seem to be very positive. In fact, although, on one hand, this emphasises the small size of our market and of the companies that make up the market (in fact very few business owners have declared their wish/ willingness to deal with networks involving more than 100 displays, mainly for financial reasons), on the other hand this is exactly where more profit can be made, as less discounts and facilitations are to be expected by the client. The most receptive market regarding DS has by far always been retail, with about 40% of the overall market, followed by healthcare, with about 10%, and by the corporate communication, trade shows and exhibitions. The Italian profile is therefore that of a market based on “classic” models, but that leaves us hoping for a better evolution in the upcoming months. The results of the next survey will be made public in late May. We’ll keep you posted. Meanwhile, we would like to offer you a preview of the upcoming issue. Unlike this one, which contains articles on different subjects, it will be entirely dedicated to smart environments, those enriched with multimedia equipment and where one can work, study, cooperate, in a completely new and mobile manner. By pulling down the “walls”, both literal and figurative, of the places where we spend several hours a day. As usually happens in our special issues, you’ll find an introductory text on the trends, modes and figures of the sector, followed by some important examples of application, and a text on technologies. Several interesting articles for operators who are establishing themselves in this strongly evolving sector. *Digital Signage Business Climate Index, a satisfaction index of business evolution obtained from the survey by Invidis Consulting

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INFO

INTERAGIRE CON IL SISTEMA CONNESSIONI

Aziende citate Mentioned companies Baobab Tree Events

LAMP

Bose

Leyard

BTicino

LG Electric

INTERACTION WITH

CEDIA

Nextworks

THE CONNESSIONI SYSTEM

Chateau d'Ax

Over Marine

China Hotel Association

Panasonic

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Phoenix

Crestron

Powersoft

Delphina

Prase Engineering

Denon

Proel

Epson

Resort Valle Dell'Erica

Exhibo

Samsung

Focal

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GBE Riccione

Screenline

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Hitachi

Tascam

INFO

InfoComm

Triennale Milano

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KNX China

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Yachtica

Connessioni è un’azienda di comunicazione integrata, dedicata al mondo dell’integrazione di sistemi Connessioni is a company that deals with integrated communication, dedicated to the systems integration sector Grazie al connubio QR Code/smartphone è possibile ad oggi mettere in relazione gli articoli stampati con approfondimenti che utilizzano piattaforme digitali. Negli articoli sarà presente un QR Code: con un solo scatto fotografico dello smartphone, sarà possibile accedere a contenuti di vario genere: siti web, gallery fotografiche, filmati e blog. Sarà quindi possibile godere delle interattività che fino ad oggi la carta non ci poteva offrire. Le icone riportate sopra il QR Code sono un’indicazione del tipo di contenuto al quale si accederà. The QR Code/smartphone alliance has made it possible to connect print articles with insights which use digital platforms. A QR code will be present in each article: with a single photographic shot of the smartphone, you can access content from several sources; websites, photo galleries, videos and blogs.You can then enjoy the interactivity which, to now, paper was unable to offer us.The icons placed above the QR Code indicate the type of content that will be accessed.

PHOTO VIDEO

BLOG QRCODE link

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Novembre November 2011

Informazione integrata. Inquadra il QR con la fotocamera del cellulare dopo aver aperto il lettore.

Integrated information access. Frame the QR with the phone camera after opening the player.


Maggio May 2014 / Anno Year 9th / n. 23

SOMMARIO

01 Editoriale Comment 02 Aziende Citate Mentioned companies 78 Colophon/Redazione/Collaboratori Colophon/Editorial Staff/Contributors 80 Inserzionisti Advertisers

TABLE OF CONTENTS

TECNOLOGIA/TECHNOLOGY

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ANALOGICO VS DIGITALE?

HDMI E OLTRE Tecnologie di distribuzione dei segnali video digitali HDMI AND MORE In-depth analysis of distribution technologies for digital video signals

AGGIORNAMENTI/UPDATE

60

Da che parte stare? ANALOGICAL VS DIGITAL Who should we side with?

INTEGRATION EXPERIENCE TOUR Città varie, 8/13/15/22/27/29 maggio Various cities, 8/13/15/22/27/29 May

INFOCOMM CHINA

62

Pechino, 9-11 aprile 2014 Beijing, 9-11 April 2014

SAMSUNG PER IL DS SAMSUNG FOR DS Milano, 15 aprile 2014 Milan, 15 April 2014

SOLUZIONI/SOLUTIONS

64

SALONE & FUORISALONE Milano, 8-13 aprile 2014 Milan, 8-13 April 2014

24

CONFERENCE IN GALLURA Sole, mare e tecnologia CONFERENCES IN GALLURA Sun, sea and technology

DALLE ASSOCIAZIONI/ASSOCIATIONS WORLD

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SIEC PER LA CERTIFICAZIONE DELLE AZIENDE SIEC FOR COMPANY CERTIFICATION

70

INFOCOMM PRESENTA APEX INFOCOMM LAUNCHES APEX

72

32

NUOVO WHITE PAPER CEDIA IN ARRIVO NEW CEDIA WHITE PAPER COMING SOON

MANGUSTA 110 Lusso ad alte prestazioni High-performance luxury

INCONTRI/MEETING

DURA LEX...

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LE GARANZIE WARRANTIES

MARKETING/MARKETING

75 SELF MARKETING IMMAGINE DI COPERTINA cover IMAGE China Dream

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3G ELECTRONICS Dagli albori della telecomunicazione From the dawn of telecommunications

GLI ANTENATI/THE ANCESTORS

76 SYSTEM INTEGRATORS… NEL NEOLITICO! SYSTEM INTEGRATORS… IN THE NEOLITHIC ERA!


ANALOGICO VS DIGITALE Da che parte stare? ANALOGICAL VS DIGITAL Who should we side with? Text: Alberto Forchino

Analogico o digitale? A volte è questione di fede, a volte di filosofia: ecco una serie di riflessioni, considerazioni ed esempi per dire che – al di là di ogni purismo, credo o atteggiamento mentale – è solo una semplice questione di professionalità e buona progettazione Analogical or digital? Sometimes it is a matter of faith, sometimes of philosophy. Here is a series of reflections, considerations and examples to say that beyond every conviction, belief or mental attitude, the choice is only a matter of professionalism and good planning



SCENARI SCENARIES

Recentemente la mia vita professionale ha cambiato un po’ direzione: sono passato dall’essere una sorta di spirito libero della progettazione di sistemi tecnologici, peraltro in un mondo lavorativo che tanto tecnologico non è, al dovermi occupare dei quotidiani mal di pancia relativi alla manutenzione di sistemi con livelli di tecnologia delle più diverse ere geologiche, dalla pila di Volta al tablet geolocalizzato. Questo cambiamento, ma soprattutto le diverse sensibilità delle persone che lavorano con me, mi ha fornito diversi spunti di riflessione sul rapporto tra analogico e digitale e sui fattori che influenzano la scelta tra queste due “filosofie” di progettazione, soprattutto per quanto riguarda la gestione AV.

PURISMO ANALOGICO

Ho poch’anzi scritto “filosofie” di progettazione ma, talvolta, si potrebbe parlare addirittura di “fedi” poiché molti progettisti (ma anche installatori e manutentori), lungi dal far considerazioni logiche, economiche, tecniche e/o scientifiche, si affidano a veri e propri dogmi, il più diffuso dei quali è: “Niente suona o suonerà mai bene come il vinile!”. Badate bene che citando questo dogma io ho scritto solo un punto esclamativo ma nella testa del “fedele” ce ne sono almeno un centinaio. Questa affermazione ovviamente potrebbe rispondere a verità, se contemporaneamente fossero verificate altre condizioni, quali per esempio: il vinile è ben stampato, è vergine, l’impianto che lo suona è di un certo tipo, l’ambiente acustico è ottimizzato per le frequenze che usciranno dal mio impianto, e chi più ne ha più ne metta. In sintesi: niente suona bene come un vinile se il progetto, tenendo conto di tutte le condizioni al contorno, è ben fatto.

COMPULSIONE DIGITALE

Dall’altra parte c’è chi considera la parola analogico un sinonimo di dinosauro. Qualche volta, devo confessarlo, mi è capitato di militare tra queste schiere, ma certi livelli di disponibilità dati da solidi progetti degli anni '70 del secolo scorso, dove venivano utilizzati almeno 20 poli per trasportare un singolo segnale passando per almeno quattro strade diverse e dove adesso si userebbero due switch da 30 euro (che diventano il single point of failure) e un paio di patch Ethernet, mi hanno indotto a fare valutazioni più approfondite. L’esempio sul digitale che fa da contraltare all’esempio del vinile, secondo me, è dato dai sistemi di videosorveglianza e dalle telecamere digitali: è fuori da ogni dubbio che lo standard H.264, ormai definitivamente adottato in qualunque installazione, sia robusto, efficiente e flessibile. Insomma, una buona scelta tecnologica. Se però l’utilizzo di H.264 è l’unico paletto tecnologico che si mette in un progetto, non penso che si arriverà a costruire un sistema di videosorveglianza soddisfacente. La progettazione di un sistema digitale deve infatti avere una forte attenzione alla qualità dei sensori e terminali ma anche, oserei quasi dire soprattutto, alla rete che lo supporta. La qualità dei sensori, nel caso della videosorveglianza, vuol dire la qualità della telecamera in termini di lenti e focali (e siamo di nuovo nel dominio

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jjj Space Invaders (1978) jj Pac Man (1980) j Tennis (1977)


SCENARI SCENARIES

analogico) nonché del sensore di immagine vero e proprio (CMOS e CCD fanno differenza). La rete sottostante un impianto digitale non si vede tanto e, come tutte le cose che normalmente non si vedono, quando sono deficitarie ce ne accorgiamo amaramente e a nostre spese!

COMPATIBILITà

In un sistema AV, per esempio, è assolutamente fondamentale la capacità di una rete IP di gestire correttamente la QoS (qualità del servizio) per permettere di far arrivare nel millisecondo giusto quello specifico pacchetto, che peraltro contiene quel pezzo di informazione fondamentale del mio flusso AV senza il quale sento solo un fischio su campo verde. Sui ritardi e sulla perdita di pacchetti, però, siamo tutti già sufficientemente attenti, forse perché tutto sommato sono grandezze fisiche, ossia analogiche, quindi di fatto legate ai nostri cinque sensi e alla nostra sensibilità del mondo reale. Un rischio maggiore è invece dato dalla scelta dei protocolli da abilitare o disabilitare sulla nostra rete, dalla gestione del routing e della ridondanza, poiché ovviamente per stare tranquilli faremo una rete quasi completamente magliata dal punto di vista fisico, poi però i pacchetti devono fare sempre la strada giusta altrimenti ci saremo solo dati la zappa sui piedi.

Un altro rischio che corre chi è abituato a pensare a un sistema AV analogico è la gestione degli allineamenti e upgrade del software e del firmware. Il progettista fa la rete perfetta, il sistema perfetto con i sensori e terminali perfetti e poi, dopo un lungo periodo di idilliaca perfezione… tutto smette di funzionare! Cosa è successo? Abbiamo fatto l’upgrade del firmware di quel componentino lì, di poco conto, che però non parla bene con l’upgrade del firmware di quel componentone là, che è peraltro il cuore del nostro sistema. Mamma mia! E adesso, cosa facciamo? Semplicemente stiamo attenti a verificare sempre la compatibilità di tutto quando andiamo a toccare qualcosa.

E FLESSIBILITà

A questo punto dell’articolo, i “fedeli” dell’analogico staranno gongolando e stappando le bottiglie dello spumante buono, quello che riservavano per le occasioni speciali. Non credo sia proprio il caso: c’è il rovescio della medaglia nel loro semplice e perfettamente fisico mondo. Il rovescio di questa medaglia ha una scritta a caratteri cubitali che recita: “mancanza di flessibilità”. Penso sia questo infatti il grosso limite del mondo analogico dei nostri sistemi AV: se sei bravo puoi fare il sistema perfetto per le tue esigenze odierne, ma se nasce qualche nuovo capriccio (e i committenti ne hanno molti, soprattutto all’ultimo momento) che fai? Butti via tutto? O fai un’aggiustatina che necessariamente ti farà scendere dalla tua turris eburnea di perfezione, raggiunta faticosamente e solamente attraverso studi e calcoli che hanno tenuto conto di decine e decine di variabili? È a questo punto, quindi, che i “fedeli” del digitale iniziano a gongolare e a invitare gli “analogici” a rimettere il tappo allo spumante buono. Nel momento esatto in cui pensi a un sistema digitale, che sia audio, video o un qualsiasi segnale esoterico e complicato, lo pensi comodamente appoggiato a una rete IP (quindi a un livello 3 della pila ISO/OSI) o, alla peggio, a una rete Ethernet (quindi a un livello 2 della pila ISO/OSI).


SCENARI SCENARIES

Questo “comodamente appoggiato” che ho scritto poc’anzi significa che, nel momento in cui il progettista ha stabilito i requisiti minimi di banda, latenza e jitter della rete su cui far girare i suoi segnali, il suo sistema funzionerà, immune da condizioni fisiche esterne (ovviamente non immune dai guasti, a tutto c’è un limite) e lo potrà applicare a stadi, mezzi di trasporto, centrali nucleari, bellezze architettoniche… in locale o distribuite geograficamente, tanto oramai un rete IP la interconnetti a un’altra rete distante quanto vuoi come se fosse nella stanza accanto (ritardo permettendo: se passi attraverso un satellite i tuoi 250ms non te li leva nessuno). Flessibilità non è però solo un’espressione geografica: se codifichi il tuo segnale in digitale, potrai avere (ed è il caso dello standard H.264 già citato per il video) tutta un serie di flussi di differente qualità contemporaneamente, per poter scegliere in maniera dinamica la soluzione migliore per te in quel preciso istante, in quelle precise condizioni, senza dover buttare via tutto o duplicare o disperarsi perché il risultato non era quello atteso. Questa flessibilità è quindi anche sinonimo di libertà e di robustezza della soluzione di fronte ai mutevoli desideri dell’utilizzatore finale.

Penso sia questo infatti il grosso limite del mondo analogico dei nostri sistemi AV: se sei bravo puoi fare il sistema perfetto per le tue esigenze odierne, ma se nasce qualche nuovo capriccio che fai? I personally believe that this is the greatest limitation of the analogical world of our AV systems. If you’re good, you can create the perfect system for your current needs, but what if some new request comes up?

QUALCHE ESEMPIO

Recentemente mi è capitato di parlare con il capo progetto di un sistema di videosorveglianza puramente digitale che però magnificava la scelta, in un altro contesto, di un sistema di controllo dell’incarrozzamento in un mezzo di trasporto assai semplice: una telecamera analogica, un cavo coassiale, un monitor analogico. Nel difendere questa soluzione esaltava la semplicità, l’economicità, la robustezza, il basso ritardo. Dimenticava però di citare il fatto che se installi un sistema del genere su migliaia di mezzi non puoi averne una diagnostica remota (fondamentale, se vuoi controllare tutti i dispositivi coinvolti), se vuoi utilizzarla per fare della videosorveglianza con registrazione devi introdurre elementi aggiuntivi che inficiano il tuo schema ideale di semplicità, economicità e robustezza, se vuoi fare dell’analisi automatica, quale il conteggio passeggeri che in questi tempi di difficoltà economiche è sempre più rilevante, devi buttare via tutto e fare da capo. Se butti via tutto, dove è andata a finire la tua economicità? Se devi introdurre elementi aggiuntivi, dove è andato a finire il tuo basso ritardo? Le tue telecamere analogiche sono economiche davvero? Oramai costa di meno fare una telecamera digitale di fascia bassa, quindi i produttori cosa fanno? Fanno una telecamera sola e, per i nostalgici che vogliono l’uscita analogica, incorporano poi un convertitore digitale/ analogico, introducendo quindi ritardi e rumore.

g Super Mario Bros (1985)

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j Un'immagine dall'ultima versione di Elden Scrolls (2014) An image from the new version of Elden Scrolls (2014)

Un altro mito che i “fedeli” dell’analogico portano a sostegno delle loro scelte racconta la storia degli operai incaricati della manutenzione che vengono solitamente dipinti come uomini abituati a usare quali strumenti di precisione solo accette, martelli, cacciaviti grandi come punteruoli. Per mia fortuna la squadra di manutenzione che da qualche mese collabora con me è la chiara dimostrazione dell’errore a cui porta il pregiudizio che ho grottescamente enfatizzato poco sopra: pur essendo oltre vent’anni che opera senza avere avuto il pungolo per guardare dentro i sistemi dal punto di vista informatico/telematico, vedo un notevole entusiasmo e interesse a capire e gestire efficacemente anche gli aspetti più critici di un sistema digitale come li ho descritti sopra imparando velocemente a evitare le trappole che si nascondono tra indirizzi IP, porte da aprire, firmware da aggiornare, configurazioni da trasmettere da remoto.

CONCLUSIONE

In conclusione: è meglio un sistema AV analogico o digitale? Nessuno dei due e tutti e due, direi. È meglio un sistema ben progettato, che tenga adeguatamente conto dei requisiti del cliente, che non si limiti a valutare solo le esigenze dell’”hic et nunc” ma sappia espandersi ed evolversi nel tempo, che abbia come linee guida la semplicità, l’omogeneità e la flessibilità. Se posso scegliere, però, quando faccio io il progetto, punto sul digitale perché mi permette con più facilità di seguire le mie tre linee guida: semplicità, omogeneità e flessibilità.

La progettazione di un sistema digitale deve infatti avere una forte attenzione alla qualità dei sensori e terminali ma anche, oserei quasi dire soprattutto, alla rete che lo supporta The planning of a digital system must in fact pay particular attention to the quality of sensors and terminals, but also, and I daresay first and foremost, to the network that supports them

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NEW


SCENARI SCENARIES

The quality of the sensors, in the case of video surveillance, means the quality of the cameras in terms of lenses and focus (and here we are again in analogical ground), and of the image sensor itself (CMOS and CCD do make a difference). The network underlying a digital system is not very visible, and, like everything we don’t normally see, rears its ugly head when something goes wrong – and then we can be sure we’ll never forget it again.

j Il nuovo FIFA WORLD CUP BRAZIL (2014) The new FIFA WORLD CUP BRAZIL (2014)

My professional life has recently shifted direction a little. I changed from being a sort of free spirit of technological systems designing, and in a work environment that is not particularly technology-prone, to taking care of everyday headaches related to the maintenance of systems with technology levels of the most varied geological eras, from Volta’s battery to geolocalised tablets. This shift, but most of all the different sensitivities of the people who work with me, has given me a lot of food for thought on the relationship between analogical and digital and on the factors that influence the choice between these two design “philosophies”, in particular regarding AV management. ANALOGICAL PURISM I used the term “design philosophies” above, but in certain occasions the word “faith” is more suitable, as many designers (and installers, and maintenance technicians) forego making logical, economical, technical and/or scientific considerations and instead put their trust in veritable dogmas. The most diffuse of these dogmas is “Nothing will ever sound as good as vinyl records!”. I used a single exclamation mark, but this same sentence in the mind of the faithful will be concluded with a hundred of them. This statement can obviously be true if the record is well made and virgin, if the device used to play it is of a certain level, if the acoustic environment has been optimised for the frequencies that will be issued by my system, and so on and so forth. In brief: nothing sounds as good as a vinyl LP if the project, taking into account all the surrounding conditions, is well made.

COMPATIBILITY In an AV system, for instance, it is crucial to have an IP network capable of properly managing QoS (Quality of Service), to make sure that the specific package arrives at the proper millisecond (the package contains that fundamental piece of information of my AV flow without which I can only hear a whistle on a green field). Everyone is sufficiently aware of delays and losses of packages, perhaps because they are somehow physical – i.e. analogical – dimensions, and therefore linked to our five senses and our sensitivity for the real world. Choosing which protocols to enable or disable on our network is riskier, as is managing the routing and redundancy, because so as not to worry we will create a network almost fully physically threaded. But packages must always follow the correct pathways, otherwise we can be sure to be backfiring. Those who are used to thinking of an analogical AV system also risk with the management of software and firmware alignment and upgrades. The designer creates a perfect network, the perfect system with perfect sensors and terminals, and all of a sudden, after a long period of idyllic perfection… It all stops working! What happened? We have upgraded the firmware of that little component, one that hardly matters, but which doesn’t communicate quite well with the firmware upgrade of that large component there, the core of our system. Mamma mia! What do we do now? We can simply be sure to verify the compatibility of everything whenever we put our hands on anything at all.

DIGITAL COMPULSION On the other hand, there are those that consider “analogical” a synonym for “dinosaur”. I have to admit I’ve found myself in this position, but certain levels of availability given by solid projects of the 70’s, where at least 20 poles were used to transport a single signal through at least 4 different pathways and where now two 30-euro switches would be used (working as single points of failure), together with a couple of Ethernet patches, have made me re-evaluate things. The example of digital going against the LP example, in my opinion, is given by surveillance systems and digital video cameras: there is no longer any doubt that the H.264 standard, by now definitely adopted in any installation, is sturdy, efficient and flexible. To sum it up, it is a good technological choice. If, however, the use of H.264 is the only technological asset included in a project, I don’t think the final result will be a satisfying video surveillance system. The planning of a digital system must in fact pay particular attention to the quality of sensors and terminals, but also, and I daresay first and foremost, to the network that supports them.

So: which one is better, a digital or an analogical AV system? Neither, I think. The best solution is a well-designed system In conclusione: è meglio un sistema AV analogico o digitale? Nessuno dei due e tutti e due, direi. È meglio un sistema ben progettato

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AND FLEXIBILITY At this point of the article, the “faithful believers” of analogical are probably cheering and opening their most expensive bottles of champagne, those kept aside for special occasions. But I don’t think it’s a good idea: their simple and perfectly physical world also has a drawback. And this drawback flashes neon letters that spell “lack of flexibility”. I personally believe that this is the greatest limitation of the analogical world of our AV systems. If you’re good, you can create the perfect system for your current needs, but what if some new request comes up (and commissioning clients have plenty of these, especially on the last possible minute)? What do you do then? Are you supposed to just ditch everything? Or can you tweak a couple of things, which means you’ll have to step down from your perfect tower, which you only managed to climb after much fatigue and tons of studies and calculations taking into account dozens and dozens of variables? At this point, the “faithful believers” of the digital begin to cheer and to tell their analogical counterparts to save their good champagne for some other occasion. At the exact moment you think of a digital system, be it audio, video or any esoteric and complicated signal, you do it comfortably supported by an IP network (and so to a level 3 of ISO/OSI), or, in the worst-case scenario, by an Ethernet network (and so to a level 2 of ISO/OSI). This “comfortably supported” I mentioned means that, the moment the designer establishes the minimum requisites of band, latency and jitter of the network on which the signals are to run, the system will work, immune from external physical conditions (which obviously does not mean immune from faults; there is a limit to everything, after all). It can then be applied to stadiums, means of transportation, nuclear plants, architectural beauties… Either locally or geographically distributed – it makes no difference, as an IP network can be connected to a distant network as if they were in adjoining rooms (although some delay is to be expected: if the signal has to go through a satellite, you’ll always lose those 250 ms). Flexibility, however, is more than just a geographic expression: if you code your signal in digital, you can have (and one example of this is the H.264 standard, already mentioned regarding video) a series of flows of different quality all at the same time, so you can dynamically choose the best solution for you in that precise instant, in those precise conditions, without having to get rid of everything or to duplicate or to despair because the result was not what you were expecting. This flexibility is thus also a synonymous of freedom and of sturdiness of the solution when faced with the ever-changing whims of final users.

Le immagini per questo articolo sono state scelte perchè evocative di un passaggio (quello tra i video giochi degli anni Ottanta, su cassetta, e quelli di oggi) importante tanto quanto quello avvenuto per le codifiche dei segnali audio e video, cui si fa riferimento nel testo. The images for this article have been chosen because they evoke a passage (that between the video games of the Eighties, on tape, and those of today) as important as what happened to the codes of the audio and video signals, which are referenced www.connessioni.biz in text.

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SCENARI SCENARIES

A FEW EXAMPLES I have recently had the chance to talk to the head of the project for a solely digital video surveillance system, who however defended the choice, in another context, of a very simple control system mounted on a means of transportation: an analogical video camera, a coaxial cable, an analogical monitor. He kept highlighting how simple, cheap, sturdy this solution was, how little delay it produced. But he forgot to mention the fact that if you install a system of this kind on thousands of vehicles, it’s impossible to have remote diagnostics (fundamental if you wish to control all the devices involved). If you want to use it to record the video surveillance images, you must add other elements that will nullify your ideal scheme of simplicity, low cost and sturdiness. If you wish for automatic analysis, for instance, passenger counting, a kind of data that is increasingly relevant in these times of crisis, you must throw everything again and start from scratch. And if you have to get rid of everything, where has your low cost gone? If you need to introduce additional elements, where is your low delay now? It’s now cheaper to make a low-quality digital video camera, so what do manufacturers do? They make a single video camera. For those who still want an analogical output, they incorporate a digital/analogical converter, which add delay and noise.

i Gran Turismo (2014)

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Maggio May 2014

Another myth that analogical “faithful believers” use to support their choices tells the story of the workers in charge of maintenance, usually portrayed as men used to working with instruments such as axes, hammers and so on. I am lucky to have been working with a maintenance team, for a few months now, that clearly shows how the prejudice I grotesquely emphasised above can make you err. Although they’ve been working for over twenty years without looking into the systems from the IT/telematics point of view, I now see how much enthusiasm and interest they’re showing in efficiently understanding and managing the most critical aspects of a digital system like the ones I’ve described above. And they are learning to avoid the traps hidden among IP addresses, doors to open, firmware that needs updating and configurations to be transmitted from afar. CONCLUSION So: which one is better, a digital or an analogical AV system? Neither, I think. The best solution is a well-designed system that carefully takes into account the client’s requirements, that doesn’t just evaluate the “hic et nunc” demands, but that can expand and evolve through time, that uses simplicity, homogeneity and flexibility as guidelines. When I’m in charge of the project and I’m allowed to choose, I usually go for digital, because it makes it easier for me to follow my three guidelines: simplicity, homogeneity and flexibility.


When it comes to designing sound systems, there’s no such thing as an easy installation. But no matter the size or shape of the room,

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InfoComm China THE REPORTAGE

INFOCOMM CHINA

https://infocomm-china.com/en

Pechino, 9-11 aprile 2014 Beijing, 9-11 April 2014 È di questi giorni l’eclatante, ma non inattesa, conferma che il mercato cinese già da quest’anno sorpasserà quello statunitense, oggi il primo al mondo come volumi e numeri. Certo la notizia non è priva di ma e di se, ma certo ci è saltata all’occhio, quando, appena tornati da Pechino, abbiamo messo mano a questo report

Text: Chiara Benedettini

InfoComm China - Videogallery

http://www.connessioni.biz/?page id=36823 Maggio May 2014

Infatti Connessioni, in linea con un più ampio progetto di internazionalizzazione a profitto del Made in Italy nei nuovi mercati, è sbarcata a Pechino per InfoComm China 2014, che si è tenuta tra il 9 e l’11 aprile. Un lungo viaggio dalle molteplici motivazioni: offrirvi un report di prima mano perché, come si sa, visitare una fiera non significa solo fare un approfondimento tecnico, ma venire in contatto con l’importante barometro del mercato, merceologico e geografico, che essa rappresenta; ma anche per via della recente collaborazione che abbiamo stretto con InfoComm Asia per far meglio conoscere anche in Italia le fiere che l’organizzazione propone nei nuovi mercati (oltre alla Cina, anche India – 17/19 settembre – ed Emirati – 13/16 ottobre).

UN PO' DI STORIA

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The shocking yet not unexpected news that the Chinese market will overcome the American one – today’s first in terms of volume and figures – are very recent. This information is, of course, not free of buts and ifs, but it certainly stood out when, just coming back from Beijing, we set our eyes on this report

InfoComm China è giunta quest’anno alla sua undicesima edizione, le prime si tennero a Shanghai per spostarsi nel 2007 a Pechino, per una maggiore vicinanza con il mondo istituzionale. La manifestazione è cresciuta nel tempo arrivando quest’anno a un + 30% di spazio occupato rispetto al 2013, 249 espositori in sei padiglioni e quasi 21.000 visitatori provenienti non solo dalla Cina ma anche, in ordine di importanza, dall’India, Sud Corea, Taiwan, e in generale dall’Asia del Sud Est. Divenendo così, secondo le stime ufficiali, la maggiore manifestazione di questo mercato nell’area Asia Pacific. InfoComm China si propone di coprire il settore delle tecnologie AV e controlli, con applicazioni negli ormai molti mercati verticali: dall’education alla sicurezza, healthcare e defence, retail, hospitality, entertainment ecc.


Si svolge presso il China National Convention Center (CNCC), una moderna costruzione nel quartiere olimpico di Pechino accanto al “Bird’s Nest”, lo stadio nazionale che abbiamo tutti visto in centinaia di foto delle Olimpiadi del 2008, e molto ben raggiungibile in metro, aspetto da non trascurare in una città dal traffico caotico. La fiera è organizzata da InfoComm Asia, l’ufficio dell’associazione con sede a Singapore che copre l’area Asia Pacific, con la collaborazione, per la parte logistica, dell’agenzia Baobab Tree Event. La fiera beneficia del supporto di importanti associazioni quali: China Hotel Association, Guangdong Public Security Protection Technology Association (GDPSPTA), Intelligent Building Branch of China Construction Industry Association (IBB) e KNX China.

LA FIERA

Ma al di là delle presentazioni ufficiali, ecco una panoramica dal punto di vista del visitatore alla prima esperienza. Anche senza conoscere i numeri, le presenze apparivano già numerose al primo colpo d’occhio, “gestite” da parecchio personale di servizio (riconoscibile dalla caratteristica maglietta gialla) e tanti piccoli “trucchi” che incoraggiavano la corretta guida dei flussi. Per esempio era possibile concorrere

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all’assegnazione di un iPad per coloro che si aggiudicavano la serie completa di bollini comprovanti la visita a determinati stand. Abbiamo inoltre registrato molto interesse anche nei vari padiglioni, dove le persone arrivavano a fare la fila ai desk dei brand più conosciuti per ricevere il sacchetto con catalogo e gadget. La manifestazione è in linea, per quanto riguarda modalità e mercati, con le manifestazioni organizzate dall’associazione InfoComm anche in altre parti del mondo, con prevalenza dell’AV professionale e significative incursioni nel residenziale e building management. Tuttavia non manca di alcune peculiarità legate alla situazione locale: in fiera (spesso tramite i loro uffici di zona) c’erano infatti molti dei grandi marchi che incontriamo anche negli USA o in Europa, affiancati da numerosi distributori – tra i quali abbiamo visitato quelli di marchi italiani, come Powersoft, K-array, Proel –, e poi diversi produttori locali, specialmente dell’area video (LED e display) che in Europa abbiamo visto magari solo a ISE, oppure che non sono conosciuti per niente e che invece in Cina hanno un nome di rilievo. Interessante, per chi è a caccia di soluzioni sempre nuove. Il comunicato stampa di fine fiera insiste molto, quindi, sul tema che InfoComm China è divenuta, sempre più nel tempo, il contesto nel quale le aziende lanciano le loro novità: una conferma delle potenzialità di attrattiva della manifestazione, e della maturità del mercato che essa rappresenta.

CORSI E SEMINARI

InfoComm ha tra le finalità associative anche la formazione, come strumento di evoluzione del mercato, e in Cina ci sono state ben 39 sessioni sotto l’egida della InfoComm International University, suddivise in sette “industry tracks”: Entertainment, Education, Enterprise IT, Government & Security, Hospitality, Building, Security.

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InfoComm China THE REPORTAGE

Abbiamo notato un grande interesse, sale piene e volontà di restare fino all’ultima frase e cogliere opportunità di miglioramento delle proprie conoscenze. Un tema ribadito anche dagli organizzatori, che hanno ravvisato negli anni un interesse crescente per i seminari “commercial-free” (e non solo), e un generale avanzamento delle competenze.

MERCATO E MERCATI

Giusto per orientarci, abbiamo recuperato i dati di crescita del mercato cinese, dove le vendite in ambito AV si prevede passino dagli 8,8 miliardi di dollari nel 2012 agli oltre 15 nel 2015. In fiera l’euforia era ben percepibile anche al di là dei numeri, confermata dagli espositori che abbiamo intervistato, ma altri due elementi molto importanti sono emersi da questi scambi: che la Cina non è (più) solo un produttore di apparecchiature e componenti a basso costo, ma è divenuto un vero mercato, più consapevole e ricettivo e con ancora molti spazi e opportunità (leggi occasioni di business e sviluppo) da coprire. Bramoso inoltre di innovazione, design, affidabilità ed eccellenza tecnologica, tutte aperture significative per i marchi internazionali, che infatti in Cina stanno avendo un crescente successo. Senza contare che il Made in Italy rappresenta di per sé un valore, sinonimo appunto di originalità e innovazione. Kay Ho, responsabile del marketing di Phoenix, distributore di Guagzhou specializzato in audio professionale, che tra i marchi distribuiti annovera anche l’italiana Proel, ci ha detto: “Siamo molto soddisfatti del mercato cinese, grazie alla generale crescita dell’economia. I clienti cinesi apprezzano i marchi stranieri per la loro reputazione, perché significano per loro affidabilità e qualità. Inoltre ormai tutti sono al corrente di quanto avviene anche in altre parti del mondo, e anche qui si desidera medesimi qualità e status.” Lars Sandlund, COO di Dataton, ci ha offerto invece l’interessante punto di vista del costruttore, presente da tempo nel mercato cinese: “È stata un’ottima fiera, abbiamo avuto molte visite e molta curiosità; abbiamo incontrato sia i clienti che conosciamo che nuove persone. Il nostro distributore è a Shanghai, e siamo presenti in molti mercati, dal live agli eventi, ai musei e business center... e poi l’Expo di Shanghai del 2011 è stata per noi un’ottima referenza. Il mercato in Cina è molto interessante: non solo è in crescita, ma è anche più maturo rispetto a qualche anno addietro; prima qui si copiava per lo più altri prodotti, ora invece il mercato ha un suo stile, sta sorpassando i suoi stessi limiti, ed è anche molto challenging.” Viceversa la visione di Norman Lao, VP International di Leyard, conosciuta anche in Europa e USA per i suoi LEDwall, ci offre la prospettiva del costruttore cinese alle prese con i mercati internazionali: “Prima c’era un pregiudizio rispetto alla tecnologia cinese, e difficilmente veniva accolta all’estero per incarichi importanti; oggi invece dimostriamo di saper fare ricerca e di proporre soluzioni tecnologicamente molto avanzate, e questo ci viene riconosciuto dai nostri clienti in Germania, Giappone, ecc.”

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Maggio May 2014

j LEDTV Leyard con Wii Leyard LEDTV with Wii

TECNOLOGIE E TENDENZE

j Frigorifero Digital Signage di Tsingtoo Digital Signage fridge by Tsingtoo

Nonostante l’audio sia statisticamente più presente rispetto alle passate edizioni, il video era preponderante in fiera; per una carrellata sulle novità vi rimandiamo alla videogallery sul nostro sito, ma vale la pena fare una overview, (impresa non facile anche per l’assenza di solito di informazioni per la stampa o in inglese) per presentarvi anche qualche azienda che in Europa non ha (ancora) canali distributivi ma (già) una posizione in Cina. Per quanto riguarda il video, anche in Cina il 4K è il tema del momento, e diverse erano le aziende che esponevano LEDwall o anche display con questa definizione; tra queste vi segnaliamo LAMP (che in Europa è sbarcata già con una presenza a ISE) con i suoi LEDwall a 4K con passo 2,0, 1.100 cd/mq, alti livelli di grigio e completi piattaforma di controllo per segnali multipli e installazioni complesse, e software per la gestione dei contenuti (www.szlamp.net). Tsingtoo produce invece display di vari formati e touch, anche senza cornice per la composizione di wall, oppure da inserirsi in totem; l’azienda propone anche unità di controllo per la gestione interattiva multi touch dei contenuti; segnaliamo inoltre un modello trasparente, esposto in fiera come superficie frontale di un frigorifero per bibite, per nuove modalità di digital signage (www.tsingtootec.com). Non poteva mancare Leyard, con i suoi già conosciuti e belli LEDwall a risoluzione 4K, ma soprattutto segnaliamo le nuove LEDTV, ovvero composte da LED, da 144” e 164”, esposte in fiera con una Wii a disposizione del pubblico, con una visione a un metro di distanza comparabile a un TV. Il passo è di soli 9,1 cm, risoluzione 2K o 4K, 3D ready e sound surround integrato, touch ready su richiesta (www.leyard.com). In anteprima abbiamo visto anche il videoproiettore per proiezioni super ravvicinate di Hitachi, SP-1.


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InfoComm China THE REPORTAGE

Due parole con Richard Tan - Executive Director di InfoCommAsia Two words with Richard Tan - Executive Director of InfoCommAsia C - Di che salute godono la fiera e il mercato AV in Cina? Richard Tan - InfoComm Cina è cresciuta di sette volte dalla sua nascita, riuscendo a diventare il più grande e frequentato evento AV pro della zona Asia-Pacifico, e attirando oltre 20.000 visitatori nell'edizione 2014. Parte di questa espansione è dovuta al fatto che il mercato AV in Cina è ancora all'inizio. La consapevolezza del suo valore ha coinvolto solo una piccola percentuale di imprese che operano qui e via via che questa consapevolezza si allarga, cresce anche il mercato. C - Il vostro è un ruolo chiave nel mercato Asiatico. RT - Il ruolo più distintivo che InfoComm Cina svolge rispetto a tutte le fiere AV del mondo è quello di essere il gateway per i mercati asiatici. La Cina è ora il mercato AV più grande in Asia, e sempre più produttori si stanno rendendo conto dell'importanza di portare le loro novità tecnologiche in fiera, perché qui è dove compratori e progettisti asiatici vengono a cercare l'ultima e la miglior soluzione disponibile. Stiamo vedendo sempre più professionisti non cinesi che vengono a visitare la mostra, ad aggiornarsi e a incontrare nuovi produttori cinesi e asiatici. Come i nostri InfoComm e ISE soddisfano rispettivamente i mercati americani ed europei, InfoComm Cina ha adesso lo stesso ruolo per il mercato Pan asiatico. Naturalmente partecipare è un'opportunità unica per entrare nel mercato AV cinese. Per i numerosi produttori che sono stati abbastanza astuti da raggiungere il mercato cinese presto, questo è ormai diventato il loro più importante appuntamento commerciale. C - Quali le novità di questa edizione? RT - Sicuramente un aumento dei produttori audio venuti per la prima volta. Molti dei quali partecipavano anche a un altro show AV che si tiene ogni anno a Pechino da molto tempo e che adesso riconoscono la crescente importanza di InfoComm Cina, soprattutto per la presenza di acquirenti di fascia alta che cercano qualità e novità AV da produttori di fiducia. Stiamo anche assistendo a come sempre più espositori decidano di lanciare novità tecnologiche e di prodotto proprio a InfoComm Cina. Questo è un riconoscimento della crescente importanza della Cina come forse il secondo più grande mercato AV dopo gli Stati Uniti. C - Un commento sul programma di formazione? RT - Ho deciso di spostare InfoComm China da Shanghai a Pechino e introdurre l'InfoComm China Summit nel 2007 dopo essere stato nominato General Manager. Credo che la formazione, sia per i professionisti AV che per gli utenti finali istituzionali, sia molto importante per la crescita del mercato in Cina. Senza capire come la tecnologia AV possa aiutare le aziende e gli enti a migliorare il proprio lavoro queste realtà non investiranno in tali tecnologie. Questa crescente consapevolezza, spinta dall'attività di formazione gratuita che forniamo a un pubblico sempre più grande ogni anno, è stata un importante motore della rapida crescita del mercato AV della Cina, in un momento in cui la sua economia registrava un piccolo rallentamento. Quando abbiamo introdotto il programma l'InfoComm China Summit, avevamo meno di 10 partecipanti per ogni sessione e non più di 200 totali. Dati molto scoraggianti. Fortunatamente abbiamo perseverato e con ogni edizione il numero è cresciuto. Quest'anno sono orgoglioso di annunciare che il vertice l'InfoComm China Summit 2014 ha registrato 3.455 persone, un aumento del 46 % rispetto al 2013, un record. Ad alcune sessioni hanno partecipato più delegati di quanto le aule potessero ospitare, eppure la gente era disposta a stare in fondo alle sale ad ascoltare gli altoparlanti per un'ora. Questo testimonia l'entusiasmo dei cinesi nell'imparare. C - Perché un'azienda europea non dovrebbe perdere l'occasione di esporre a InfoComm China? RT - È evidente da questa edizione che quello asiatico è oggi il più grande mercato AV, e che quello cinese in particolare continuerà a crescere rapidamente. Eravamo abituati a dire agli espositori che dovevano investire nel futuro e che qui era il futuro. Ora, questo non è più vero; Il futuro è arrivato, e la stella nascente è diventata la gallina dalle uova d'ora. E coloro che ancora non colgono questa opportunità devono sapere che la finestra non rimarrà aperta per sempre. C - How are the Fair and the AV market in China? Richard Tan - Since its foundation InfoComm China has grown 7 times in size to become the largest and most attended pro AV event in the Asia Pacific, attracting more than 20,000 visitors to its 2014 event. Part of this expansion is driven by the fact that the AV market in China is still in its infancy. Awareness of the benefits of AV has only reached a small percentage of businesses operating here and as this discovery widens, it will keep propelling the expansion of the AV market in China. C - Yours is a key role in the Asian market. RT - The most distinctive role that InfoComm China plays among all our AV shows worldwide is that of being the gateway to the Asian markets. China is now the largest AV 20 market Maggio in MayAsia, 2014 and more and more manufacturers are realising the importance of

introducing their latest technologies at this show because this is where Asia Pacific buyers and specifiers come to look for the latest and the best. We are seeing more AV professionals come from outside China to visit the show to update themselves and to meet with new Chinese and Asian manufacturers. While our InfoComm and ISE shows cater to the American and European markets respectively, InfoComm China is now THE AV show for the Pan Asian market. Of course, being held in China means that InfoComm China also offers the unique opportunity for exhibitors to drill deep into the Chinese AV market. For the many manufacturers who were astute enough to enter the China market early, this has now become their largest contributor to sales and profits globally. C - What was new in this edition? RT - The 2014 edition of InfoComm China saw the participation of many more audio manufacturers who were participating in the show for the first time. Almost all these new exhibitors have been participating in another AV show held annually in Beijing for many years, but they are now recognizing the growing importance of InfoComm China, especially for high end buyers who are looking for high quality and new AV technology from trustworthy manufacturers. We are also seeing more exhibitors than ever choosing to launch their new or latest products and technologies to the global market for the first time at InfoComm China. This is in recognition of the growing importance of China as possibly the second largest single country AV market after the US. C - A comment on educational program? RT - I relocated InfoComm China from Shanghai to Beijing and introduced the InfoComm China Summit in 2007 after joining InfoCommAsia as their General Manager. I feel that the education of the market, both for AV professionals and institutional end-users, is very important to the growth of the AV market in China. Without understanding how AV technology can help businesses and organizations improve their operations, these organizations will not invest in such technology. I would like to think that this growing awareness, spurred by the free education that we have been delivering to a larger and larger audience each year, has been a significant driver of the rapid growth of China’s AV market at a time when its economy has been slowing down. When we first introduced the InfoComm China Summit program in 2007, we used to have less than 10 delegates attending each session and no more than 200 delegates in total for the entire Summit. It was very discouraging. Fortunately, we persevered, and with each presentation of the Summit the numbers grew. This year, I am proud to announce that the 2014 InfoComm China Summit was attended by a record 3,455 delegates, a 46% increase over the 2013 Summit. Many of the sessions were attended by more delegates than the classrooms could accommodate, and yet people were willing to stand at the back of the rooms for an hour to listen to the speakers. This is testimony to the enthusiasm of the Chinese to learn. C - Why do you think an european company shouldn't miss the opportunity to exhibit in the show? RT - It is already evident from the 2014 InfoComm Global AV Market Definition & Strategy Study that the Asia Pacific is now the largest AV market in the world, and that China’s AV market is projected to continue growing rapidly into the future. We used to tell exhibitors that they should invest in the future, and Asia and China is where the future is. Now, this is no longer true. The future has arrived, and the rising star has become the golden goose. And for those we are still missing out on this opportunity to tap into this market, this window of opportunity will not stay open forever.


InfoComm China THE REPORTAGE

We also noticed intense interest for the various pavilions, where visitors queued at the desks of the most well-known brands just to receive a bag with a catalogue and a gadget. In terms of methods and markets, the fair is in line with other events organised by the InfoComm association in other parts of the world, with a prevalence of professional AV and significant incursions in house and building management. However, the local situation resulted in a few peculiarities: the fair was attended by several of the large brands we find in the USA or in Europe, often through their local area offices, together with numerous distributors (we visited those of Italian brands, such as Powersoft, K-array and Proel), and several local manufacturers, in particular from the video area (LED and displays), which in Europe had only been seen before at ISE, or were not known at all, although famous in China. Interesting for those always hunting for new solutions. In fact, the press release at the conclusion of the fair insists on the fact that InfoComm China has increasingly become, over time, the context in which companies launch their new products. This confirms the potential of attractiveness of the fair and the matureness of the market it represents.

Connessioni, in line with a wider project of internationalisation of “Made in Italy” products in new markets, disembarked in Beijing for InfoComm China 2014, held between 9 and 11 April. A long trip motivated by several factors: we wanted to offer you a first-hand report because, as everyone knows, visiting a trade show means more than just obtaining new technical information. It means coming into contact with the important market thermometer, in terms of goods as well as of geography, that a trade fair represents. Another reason to attend the show was our recent close cooperation with InfoComm Asia, to improve Italian awareness of the trade fairs that the organisation offers in the new markets (in addition to China, also India, from 17 to 19 September, and the Arab Emirates, from 13 to 16 October). A BIT OF BACKGROUND This year InfoCom China has reached its eleventh edition. The first events were held in Shanghai, and were then moved to Beijing in 2007, closer to the institutional world. The fair has grown over time, and this year it occupied 30% more space than in 2013, with 249 exhibitors in six pavilions and almost 21,000 visitors, mostly from China but also, in order of importance, from India, South Korea, Taiwan and in general south-eastern Asia. According to official estimates, becoming the largest trade fair of the sector in the Pacific Asia area. InfoComm China covers the sector of AV and control technologies, with applications in the now numerous vertical markets: from education to safety, from health care to defence, and including retail, hospitality, entertainment and more. It is held at the China National Convention Centre (CNCC), a modern building in Beijin’s Olympic district, right next to the Bird’s Nest, the national stadium we all gawked at in hundreds of pictures from the 2008 Olympic Games. The convention centre is easy to access with the underground, an important thing to consider in a city famous for its chaotic traffic. The fair is organised by InfoComm Asia, the association’s office with headquarters in Singapore and which covers the Pacific Asia area. For the logistic part, it counts with the cooperation of the agency Baobab Tree Event. The fair is supported by important associations, such as China Hotel Association, Guangdong Public Security Protection Technology Association (GDPSPTA), Intelligent Building Branch of China Construction Industry Association (IBB), and KNX China. THE FAIR Beyond official presentations, this is our overview from the point of view of first-time visitors. Even without knowing the figures, people seemed numerous right at the first glance, “managed” by lots of service personnel (recognisable from their characteristic yellow T-shirt) and by several small “tricks” that encouraged them to follow the flow correctly. For instance, those who completed a chart with a stamp for each of certain stands they visited could win an iPad.

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COURSES AND SEMINARS The purposes of the InfoComm association include training as instrument of market evolution. In China, as many as 39 sessions have been held under InfoComm International University, subdivided in seven “industry tracks”: Entertainment, Education, Enterprise IT, Government & Security, Hospitality, Building, and Security. We noticed great interest, full rooms and the wish to remain until the last statement and to use the opportunity to improve one’s own knowledge. The organisers, who have noted an increasing interest for “commercial-free” seminars and a general improvement in skills over the years, highlighted this. MARKET AND MARKETS Just to find our bearings, we have recovered the growth figures for the Chinese market, where AV sales are expected to jump from 8.8 billion dollars in 2012 to over 15 in 2015. A certain level of euphoria was easily perceived at the fair, regardless of the numbers, and it was confirmed by the exhibitors we interviewed. Two other very important elements came out of these conversations: China is not (only) a manufacturer of low-cost devices and components. It has become a veritable market, more aware and open and still with plenty of room and opportunities (read: business and development opportunities) to be covered. It is also a country hungry for innovation, design, reliability and technological excellence, all significant openings for international brands, which are becoming, accordingly, ever more successful in China. Not to mention the fact that products made in Italy are a value unto themselves, a synonym of originality and innovation. Kay Ho, marketing director of Phoenix, a Guagzhou distributor that specialises in professional audio (among the brands it distributes, it boasts Italia Proel) said: “We are very satisfied with the Chinese market, thanks to the general growth of its economy. Chinese customers appreciate foreign brands for their reputation, because they mean reliability and quality. Furthermore, everyone knows pretty much everything that happens in other parts of the world, and also in this case everyone wants the same quality and status”.

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InfoComm China THE REPORTAGE

Lars Sandlund, CEO of Dataton, offers the interesting point of view of the manufacturer, present in the Chinese market for a long time now. “This was a great fair. We had many visitors and saw a lot of curiosity. We met clients we already know as well as new people. Our distributor is at Shanghai, and we are present in several markets, from live to events, museums and business centres… And the 2011 Shanghai Expo was an excellent reference for us. The Chinese market is very interesting: not only is it growing, but it’s much more mature than a few years back, when its products were mostly copies of those by other manufacturers. Now it’s a market with its own style, it’s overcoming its own limits, and it’s also very challenging”. Normal Lao, International VP of Leyard, has more to say on the subject. The company is known in Europe and the USA for its LED walls, and he gives us the point of view of a Chinese manufacturer dealing with international markets. “There used to be a lot of prejudice towards Chinese technology, which was rarely used abroad in important events. Now we have shown that we can do research and offer solutions that are very advanced from the technological point of view, and this is acknowledged by our clients in Germany, Japan etc”. TECHNOLOGIES AND TRENDS Although audio was statistically more present than in previous editions of the event, video was still the predominant subject. For a load of novelties, check the video gallery on our website, but an overview (not an easy task because, as usual, little information in English is available) of the event is worth reading: we would like to introduce you to companies that (still) have no distribution channels in Europe but that (already) have established a certain position in China. Regarding video, 4K is the talk of the town in China as well. Several different companies exhibited LED walls or displays using this definition. Among these, we would like to introduce you to companies such as LAMP (which set foot in Europe with a presence at ISE), with its 4K LED walls, 1,100 cd/m2, high levels of grey and complete with control platform for multiple signals and complex installations, and software for content management (www.szlamp.net). To Tsingtoo, which manufactures displays of different formats and touch screens, with or without frames, the latter used to create walls or totems; the company also offers control units for multi-touch interactive content management, including a transparent model, exhibited at the fair as the front surface of a vending machine for drinks, for new modalities of digital signage (www.tsingtootec.com). Of course there was also Leyard, with its well known and beautiful 4K LED walls, but in particular we would like to highlight their new LEDTVs, measuring 144” and 164”, exhibited at the fair with a Wii that visitors could use, with vision from 1 metres of distance equal to that of a TV. With a gauge of only 9.1 cm, 2K or 4K resolution, 3D-ready and built-in sound surround, touch ready upon request, it is available at www.leyard.com. We also had a preview of video projectors for super close-up projections, by Hitachi, the SP-1.

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La Cina non è (più) solo un produttore di apparecchiature e componenti a basso costo, ma è divenuto un vero mercato, più consapevole e ricettivo e con ancora molti spazi e opportunità da coprire China is not (only) a manufacturer of low-cost devices and components. It has become a veritable market, more aware and open and still with plenty of room and opportunities to be covered


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Maggio May 2014


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Text: Stefano Cavese

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Delphina Hotels & Resorts è una catena di alberghi di alta fascia situati nella Gallura, una delle zone più belle del Mediterraneo – si stende dal Golfo dell’Asinara alla Costa Smeralda della Sardegna –, e non solo. Oltre allo splendido mare e alle classiche attrezzature ricettive di prim’ordine, la proprietà ha voluto dotare uno dei loro hotel, il Resort Valle Dell’Erica, di un moderno centro congressi, affidando il lavoro alla GBE di Gianluca Bordoni, azienda romagnola con grande esperienza negli allestimenti AV in centri congressi, discoteche, hotel, parchi a tema, palestre, teatri, negozi. Un know how perfetto per una proposta di allestimento volta a puntare su alcuni fattori strategici: impianto AV completamente digitale e in alta definizione, progetto illuminotecnico integrato con l’AV, partnership con le aziende fornitrici e con quelle installatrici locali.

IL CENTRO CONGRESSI

L’esigenza era quella di dotare il Resort Valle dell’Erica di una sala convegni di circa 500 mq da 450 posti (sala A), e un’altra di 100 mq da 50 posti (sala B), oltre che la reception per l’accoglienza dei delegati. La proposta è stata quella di centralizzare in un’unica regia tutti gli apparati di gestione e controllo quali matrice, processore audio, amplificatori, centrale microfonica;

i Sala A / Room A

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così da installare nelle sale esclusivamente gli apparati I/O come videoproiettori, monitor, telecamera PTZ, microfoni, diffusori, moduli per collegamento PC. Sempre nella regia sono stati inseriti i sistemi di controllo e automazione che, oltre a gestire gli apparati AV, sovrintendono gli apparecchi LED per l’illuminazione, fornita anch’essa dalla GBE. Un lavoro articolato insomma, che ha richiesto il coordinamento delle varie maestranze coinvolte – costituite sia da programmatori, fornitori, installatori locali sia dai responsabili tecnici della Delphina – ottimizzando così le fasi della progettazione e della realizzazione la cui prova del nove, e inaugurazione, si è tenuta – con ottimi risultati – in occasione di un importante convegno alla presenza del ministro dei trasporti Maurizio Lupi.

VIDEO

Uno dei fattori su cui si è voluto puntare da subito, è stato quello di realizzare una sala con segnali video completamente digitali e in alta definizione, per garantire un sistema che potesse mantenere il più possibile una certa attualità negli anni. Per la sala A sono stati scelti due videoproiettori Epson G5750WU con due rispettivi schermi Screenline motorizzati, da 3,90x2,20 metri, posizionati uno fronte sala e un’altro a metà, per facili-tare la visione alle ultime file. Per l’acquisizione dei segnali dei PC delegati sono stati impiegati due trasmettitori Kramer SID-XI Multiformato e due ricevitori Kramer PT 572+ nella regia. Gli SID-XI evitano l’utilizzo di diversi tipi di extender video, dando la possibilità di selezionare la tipologia di collegamento desiderato; posizionati sul tavolo, ognuno di essi è dotato di un ingresso HDMI, uno VGA e un Display Port, così da permettere il collegamento video di qualsiasi dispositivo quali notebook, tablet o smartphone.



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Kramer SID-XI Multiformato Kramer SID-XI Multi-format L’SID-XI è un trasmettitore su cavo CAT 6 di segnali audio, video e controlli. La sua particolarità è quella di avere in un unico box tre diversi connettori AV: HDMI, VGA più audio 3,5 mm, e Display Port selezionabili direttamente da un apposito switch. In questo modo si facilita il cablaggio in quanto non occorre usare cavi di diverso tipo ma basta un semplice CAT 6 e il gioco è fatto. L’SID-XI è compatibile con i ricevitori Kramer PT 572+ e con altri ricevitori e matrici KRAMER, purchè abbiamo l’ingresso Digit KAT. Infine permettono di veicolare segnali video Full HD fino a distanze di 100 metri. The SID-XI is a CAT 6 cable transmitter for audio, video and control signals. Among its special features, this unit provides a single interface for three different AV connectors, including HDMI, VGA and 3.5mm audio, as well as a Display Port that can be selected directly via a dedicated switch. In this manner, the unit facilitates wiring operations as it does not require the use of different types of cables: all it takes is a simple CAT 6, and the rest is history. The SID-XI is compatible with the Kramer PT 572+ receivers, as well as other receivers and KRAMER matrices, provided that the Digit KAT input is present. Finally, they allow for Full HD video signals to be transferred over distances of up to 100 metres.

Per la gestione dei segnali è stata utilizzata una matrice video 8x8 Kramer VS 88H e come distributore un Kramer VM 4HXL, mentre tutti i flussi video per gli apparati di output (videoproiettori e monitor) sono stati effettuati con degli extender Kramer PT574(rx) - PT573(tx). Completano la dotazione della sala, alcuni monitor Samsung S24C450M, utilizzati sul tavolo per gli oratori perchè non siano costretti ad assumere posizioni scomode per guardare il maxischermo, e a metà sala, per quando questa viene divisa in due parti. Stessa cosa per la sala piccola. La ripresa video è stata affidata a una telecamera Panasonic AW HS 60, in grado di generare flussi in alta definizione, munita di PTZ ottico e controllabile tramite RS232 o TCP-IP, che consente la funzione di “puntamento automatico” della persona che sta parlando. Nella sala B e nella reception, viste le dimensioni contenute, sono stati preferiti due monitor Samsung ME da 46”, un trasmettitore Kramer SID-XI (solo nella sala B), e due extender Kramer PT 574(rx) per ricevere i segnali video dalla matrice in regia.

AUDIO

La gestione dell’audio in entrambe le sale è stata affidata al processore Bose ESP88; nella sala A sono presenti otto diffusori Bose MA 12 pilotati da un amplificatore Bose PM 8500, mentre nella sala B due diffusori Bose DS40SE pilotati da un amplificatore CLOUD CXA 450. La ripresa microfonica invece comprende, per la sala A, una centrale Sennheiser ADN CU1 con quattro unità delegato ADN D1 e due radio microfoni Senneheiser G3, mentre nella sala B troviamo altri due radiomicrofoni dello stesso tipo. Infine, la distribuzione dei segnali audio dei radio microfoni è affidata alle interfacce BSS Blu BIB da otto ingressi (una per ogni sala) e a Blu BOB da otto uscite in regia per ricevere i rispettivi segnali. In entrambe le sale è stato utilizzato un registatore Tascam CF SSR100.

LIGHTING E AUTOMAZIONE

Caratteristiche tecniche Technical features INPUTS: 1 HDMI, 1 DVI on a Molex 24−pin connector, 1 DisplayPort, 1 UXGA on a 15−pin HD connector, 1 unbalanced stereo audio on a 3.5mm mini jack

OUTPUT: 1 DGKat on an RJ−45 connector STANDARDS: HDMI with Deep Color, x.v.Color™ and 3D; HDCP: works with sources that support HDCP repeater mode

MAXIMUM STEP-IN DISTANCE: 50m (164ft) up to 1080p @60Hz POWER CONSUMPTION: 12V DC, 800mA

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Come già accennato, la GBE si è occupata anche della parte illuminotecnica con 16 proiettori Dts FOS 100 e sei Dts TITAN tutti impiegati nella sala A. Tutti i sistemi installati sono controllabili e gestibili da un processore Crestron AV2 con infrarosso, RS232, TCP-IP e DMX, mentre il comando è stato delegato a un touch panel da 10” Crestron TSW 1050 installato in regia e due Crestron TSW 750 da 7”, installati nelle due sale con grafiche molto intuitive e funzionali. Insomma un’installazione dove niente è stato lasciato al caso, neppure la parte che riguardava i cablaggi, che ha richiesto un lavoro scrupoloso e una qualità adeguata; per il video sono stati stesi circa 1000 metri di cavo BC KAT 623 della Kramer, 500 metri di cavo di potenza antifiamma per i diffusori audio e 200 metri di cavo DMX per le luci.


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Principali apparecchiature Main equipment Delphina is a chain of high-end hotels located in the Gallura region, one of the most beautiful zones in all the Mediterranean, which extends from the Gulf of Asinara to the Emerald Coast of Sardinia. And that’s not all. In addition to the magnificent coastline and the traditional first-class accommodation facilities, the client also wanted to equip one of its locations, the Valle Dell’Erica Resort, with a modern conference centre, entrusting the work to Gianluca Bordoni’s Emilia Romagna-based company GBE, which boasts vast experience in the field of AV equipment installations for conference centres, night clubs, hotels, theme parks, gyms, theatres, shops, and more. The company boasted the perfect know-how for an installation project that would be focused upon certain strategic factors: a fully-digital, high-definition AV system, with lighting design integrated into the AV itself, and partnerships with local installers and suppliers. THE CONFERENCE CENTRE The requirement was to furnish the Conference Centre at the Valle dell’Erica Resort with a 500 square-metre conference room with 450 seats (room A), as well as another 100 square metre room with 50 seats (room B) and a reception hall for welcome guests. The proposed project centralized all the management and control equipment, such as the matrices, the audio processor, the amplifiers and the microphone control unit within a single control room, in such a way so as to only install the I/O equipment, such as the projectors, the monitors, the PTZ video camera, the microphones, the speakers, and the PC connection modules, in the conference rooms themselves. The project also included control and automation systems, which, in addition to managing the AV equipment, would also oversee the LED lighting devices, also supplied by GBE. It was therefore an articulated job that would require the coordination of the various workers involved - which included programmers, suppliers and local installers, as well as by Delphina’s technical experts - thus optimizing the design and construction phases in order to ensuring their successful implementation at the time of the inauguration, which was marked by an important conference attended by the minister of transport, Maurizio Lupi. VIDEO One of the factors upon which the project wanted to focus from the outset was the creation of a room with entirely highdefinition digital video signals, in order to ensure a system that would remain as up-to-date as possible over the course of the years. For room A, two Epson G5750WU video projectors were selected, respectively with two 3.90 x2.20 metre Screenline motorized screens, one positioned at the front of the room, and the other in the middle in order to facilitate viewing from the rows at the back. For the acquisition of the delegated PC signals in the control room, two Multi-format Kramer SID-XI transmitters were employed, along with two Kramer PT 572+ receivers. The SID-XI units allow for the use of different types of video extenders to be avoided, thus offering the possibility of selecting the type of connection desired. Positioned on the table, each unit is equipped with a Display Port and an HDMI and VGA input, thus allowing for video connections with various types of devices, including notebooks, tablets and smartphones.Together with a Kramer VM 4HXL distributor, an 8x8 Kramer VS 88H video matrice has been employed for the management of the signals, while all the video streams for the output devices (video projectors and monitors) have been provided using Kramer PT574(rx) - PT573(tx) extenders. The room’s features have been completed with a number of Samsung S24C450M monitors, which have been positioned on the speakers’ table so as to allow them to avoid assuming awkward positions to view the big screen, as well as in the

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MANAGEMENT SYSTEM Control room

1 Touchpanel 10” Crestron TSW 1050 1 Processor Crestron AV 2

Control room

1 Touchpanel 7” Crestron TSW 750

large/small room

Audio for the rooms 4 Radiomicrophone Sennheiser G3 serie

large/small room

1 President unit Sennheiser ADN C1 / 4 delegated units Sennheiser ADN D1

large room

2 Transmitter 8 channels BSS BLU-BIB

large/small room

8 Speakers Bose MA 12

large room

2 Speakers Bose DS 40 SE

small room

control room 2 Receiver 8 channels BSS BLU-BOB 1 Conference system Sennheiser ADN CU1 1 Audio Matrix Bose ESP 88/ 1 Amplifier Bose PM 8500 / 1 Amplifier Cloud CXA 450 1 Recording on CF Tascam SS R100 Video for the rooms 2 Multiformat transmitter Kramer SID-XI (n.1 small room)

large/small room

2 Monitor Samsung S24C450M (n.1 small room)

large/small room

1 Monitor Samsung ME 46”

small room

1 Receivers Kramer PT 574 / 1 Trasmitters Kramer PT 573

large room

2 Motorized screen Screenline 390 x 220

large room

2 Videoprojetor Epson G5750WU

large room

2 Receivers Kramer PT 574 (n.3 small room)

large/small room

1 Videocamera Panasonic AW HS 60

large room

Video reception 2 Monitor Samsung ME 46” / 2 Receivers Kramer PT 574 control room 2 DVD Player Tascam DV D01U 1 Video Matrix Kramer VS 88H + 2 Kramer Supplier VM 4HXL 3 Rx Kramer PT 572+ / 1 Rx Kramer PT 574 / 8 Tx Kramer PT 573 1 Monitor Samsung S24C450M lighting for the rooms 16 Projector DTS FOS 100 / 6 Projector DTS Titan

middle of the room, for situations in which the room itself needs to be divided into two parts. The same type of configuration was also employed for the smaller room. The video recording functionalities were entrusted to a Panasonic AW HS 60 video camera capable of generating high definition video streams, which is equipped with PTZ optics, can be controlled via RS232 or TCP-IP, and allows for the “automatic tracking” of the speaker. Due to their smaller sizes, two 46” Samsung ME monitors were installed in room B and the reception hall, along with a Kramer SID-XI transmitter (exclusively in room B), and two Kramer PT 574(rx) extenders for receiving the signals from the video matrice during recording. AUDIO For both rooms, the audio management was entrusted to a Bose ESP88 processor. Room A features eight Bose MA 12 speakers controlled by a Bose PM 8500 amplifier, while room B is equipped with two Bose DS40SE speakers controlled

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AZIENDE COINVOLTE Companies involved Il lavoro di squadra richiesto ai diversi professionisti e fornitori è uno degli aspetti più interessanti di questo progetto che ha saputo integrare perfettamente e coordinare le diverse attività. Il tutto ha coinvolto: il programmatore Crestron Mirco Ricci della ditta MRPS di Bologna, Giuseppe Cherchi della ditta SIT di Sassari che ha realizzato la rete informatica e la stesura dei cavi audio/video/luce, Fabrizio Alba, Responsabile IT per Delphina Hotels & Resorts, che ha fornito assistenza alla GBE (fornitura degli indirizzi IP e dell’accesso internet dall’esterno per l’assistenza da remoto) e la DTS di Misano Adriatico, che ha realizzato il progetto Illuminotecnico. Bose, Bss, Cloud, Sennheiser, Tascam per l’audio, Epson, Kramer, Panasonic, Samsung, ScreenLine per il video e Crestron per il controllo. The teamwork required of the various professionals and suppliers was one of the most interesting aspects of this project, allowing for all the various activities to be seamlessly integrated and coordinated. In fact, the project saw the involvement of Crestron programmer Mirco Ricci, from the Bologna-based company MRPS, Giuseppe Cherchi, from the company SIT in Sassari, who installed the computer network and laid the audio, video and lighting cables, Fabrizio Alba, the IT Manager for Delphina Hotels & Resorts, who provided support for GBE (providing IP addresses and external Internet access for remote assistance), and the company DTS from Misano Adriatico, which was in charge of designing and installing the lighting system. In terms of equipment, the project included elements by Bose, Bss, Cloud, Sennheiser, Tascam for the audio installation, Epson, Kramer, Panasonic, for the video system, and Crestron for the control-related 30 Samsung, Maggio MayScreenLine 2014 aspects.

by a CLOUD CXA 450 amplifier. In terms of microphone recording, on the other hand, room A features a Sennheiser ADN CU1 control unit with four delegated ADN D1 units and two Senneheiser G3, radio microphones, while room B is equipped with two additional radio microphones of the same type. Finally, the distribution of the radio microphones’ audio signals has been entrusted to BSS Blu BIB interfaces with eight inputs (one for each room), and to Blu BOB recording units with eight outputs for receiving the relative signals. A Tascam CF SSR100 recording unit was utilized in both rooms. LIGHTING AND AUTOMATION As previously mentioned, GBE was also in charge of the lighting project, which included 16 Dts FOS 100 and six Dts TITAN spotlights, all of which were installed in room A. All the installed systems can be controlled and managed via a Crestron AV2 processor with infrared, RS232, TCP-IP and DMX, while the control functions have been delegated to a 10” Crestron TSW 1050 touch screen panel installed in the control room and two 7” Crestron TSW 750 touch screen panels installed in the two conference rooms themselves, featuring extremely intuitive and functional graphic displays. In short, it’s an installation in which nothing has been left to chance, not even the wiring, which required the utmost quality and painstaking work: for the video system, in fact, approximately 1000 metres of Kramer BC Kat 623 cable was laid, in addition to nearly 500 metres of flame retardant power cable for the audio speakers and 200 metres of DMX cable for the lighting system.



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MANGUSTA 110 Lusso ad alte prestazioni High-performance luxury

Informazione integrata. Inquadra il QR con la fotocamera del cellulare dopo aver aperto il lettore. Integrated information access. Frame the QR with the phone camera after opening the player.

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“Prendete il meglio che esiste negli yachts Mangusta e miglioratelo ulteriormente. Se non esiste, allora progettatelo.” Queste le parole che Maurizio Balducci – seconda generazione della famiglia fondatrice del gruppo Overmarine – ha rivolto al proprio staff di ingegneri, progettisti e artigiani. E questo è lo spirito che incarna la nuova famiglia Mangusta 110, pensata per emozionare e stupire

“Get the best of Mangusta yachts and improve it. If it does not exist yet, then design it.” These were the words that Maurizio Balducci, second generation of the family that founded the Overmarine group, said to his staff of engineers, designers and artisans. And this is the spirit that incarnates the new Mangusta 110 family, conceived to touch and to marvel Text: Valentina Bartarelli


Un marchio, quello di Mangusta, che appartiene alla storia delle imbarcazioni da diporto: nato nel 1985 nei cantieri Overmarine, che hanno continuato a rinnovarlo, grazie alla combinazione di un know-how maturato in anni di esperienza, con una continua ricerca verso l’innovazione tecnologica. Presentato lo scorso febbraio al Salone di Miami, ha riscosso un grande successo di pubblico ed è stato subito acquistato da un armatore europeo.

LE NOVITà

Rispetto ai suoi predecessori, il 110 mantiene il suo profilo allungato ed ergonomico ma presenta aree esterne, sia a prua che a poppa – dove è stato incorporato lo spazio per i tender e i watertoys – più grandi e spaziose. I ponti sono attrezzati per garantire il massimo relax e divertimento, compreso un sundeck integrato nel layout tipicamente sportivo e totalmente personalizzabile, oltre alla possibilità di avere una seconda plancia di comando. L’idea, infatti, era quella di mantenere le linee ergonomiche caratteristiche dei modelli precedenti, aumentando però il comfort e il relax degli ospiti. Il pozzetto di poppa, infine, è dotato di una vasca idromassaggio, convertibile in zona prendisole. Il ponte e la sovrastruttura sono realizzati con laminati in fibra di vetroresina ma con l’aggiunta di fibra di carbonio e Kevlar il cui nucleo possiede elevate proprietà meccaniche e resistenza al fuoco. I vantaggi di questo tipo di costruzione sono: maggiore sicurezza, una sensibile riduzione del peso, maggiore stabilità, migliori prestazioni e isolamento termico e acustico. Gli spazi interni, disegnati dal cantiere e arredati con legno e pelle chiari, sono divisi tra ampie zone comuni, quattro cabine, che possono ospitare fino a nove persone, lo spazio per l’equipaggio e la sala macchine, tutto ovviamente modificabile e ridisegnabile su richiesta per i nuovi modelli della serie. A poppa si trova la cabina armatoriale caratterizzata da una grande finestratura a pelo d’acqua che consente un contatto continuo con il mare. Sicuramente da menzionare anche le vetrate della struttura superiore realizzati con materiali che impediscono ai raggio del sole un aumento delle temperature all’interno, risparmiando energia per la climatizzazione. I soffitti e i pavimenti sono realizzati con speciali pannelli in tamburato di alluminio che garantiscono l’isolamento acustico e alleggeriscono tutto lo scafo. La zona equipaggio è composta da una dinette, con un secondo sistema di controllo, un’area di servizio, la cabina del comandante e due cabine equipaggio. Da qui, una porta stagna fornisce l’accesso diretto alla sala macchine. La propulsione a idrogetti KameWa Roll Royce, insieme ai due motori MTU 16V 2000M94 (ognuno dei quali produce 2.600 HP), permette di raggiungere grandi velocità mantenendo stabilità. Inoltre, un sistema di controllo e di isolamento acustico minimizza le vibrazioni garantendo il minimo livello di rumorosità. Oltre alle caratteristiche estetiche e performanti, il 110 è frutto di un’attenzione totale al comfort di bordo; il suddetto sistema di isolamento acustico, la stabilità garantita dagli idrogetti, e le dotazioni tecnologiche assicurano infatti una navigazione sicura, divertente e rilassante.

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Principali apparecchiature Main equipment STRUMENTI DI NAVIGAZIONE

La sua strumentazione – composta in prevalenza da componenti Simrad – è completa e adatta a ogni condizione. La timoneria ha due Processor Box NSO, un controller OP40, un’antenna GPS GS 15 a 5 Hz, una bussola elettronica HS 70 (con repeater HR 80) e un radar TX06S. Il Sounder è il BSM-1 con trasduttore di velocità, temperatura e profondità B744V mentre il sensore del vento (velocità e angolo) è l’IS20; i dati sono visualizzati dai display IS40 e IS20. L’autopilota è l’AP70 che si interfaccia al processore AC80A; non manca poi il controllo remoto QS80; tutti i componenti sono marchiati Simrad tranne la cartografia elettronica Navionics Platinum Plus 33+P. La sezione radio prevede una postazione Sailor VHF DSC 6222 e un Simrad VHF AIS RS35 con handset wireless VHFHS35; il trasponder AIS è il Simrad NAIS400. Il ricevitore NAVTEX è il Furuno a due canali NX700 mentre i monitor sono Böning, 2 da M19L da 15” e un M19-L da 19”. Il Flybridge dispone di vari apparecchi Simrad: un controller OP40, un display IS40 e un controllo remoto autopilota QS40; i dati sono visualizzato su un Böning M15 e il collegamento WHF è gestito da un handset VHFHS35. Interessante è anche il sistema di videosorveglianza Böning, che prevede una matrice video AHD-VDCU 8/8, due pannelli di controllo AHD-VCS e due telecamere dome motorizzate AHD-VC735. Il tutto è completato da una videocamera a infrarossi FLIR M324L mentre le immagini sono visualizzate da tre monitor Hatteland X-Series HD12T21 MMD, dei 12 pollici HD capaci di visualizzare simultaneamente molti segnali: cartografia, video, scandaglio e così via. Per garantire in ogni situazione disponibilità energetica sono installati due generatori Kholer da 33 KVA, è presente inoltre un sistema di gestione intelligente della centrale elettrica, sviluppato dall’ufficio tecnico Overmarine Group, che accende o spegne i generatori in funzione degli assorbimenti presenti a bordo.

Networking

Cisco - SG 300-28P, 24 ports 10/100/1000 Mbps, 24 PoE ports, 4x SFP, QoS, VLAN

1

Nextworks - Centralized Enterprise Wi-Fi AP controller, rackmount 1U

1

Nextworks - Enterprise Wi-Fi Access Point

4

Option - Globesurfer

1

Nextworks - nXwall 200, 4 ports firewall and service selector

1

Nextworks - Harbour 2.4 Ghz Wi-Fi Access Point

1

Entertainment

Samsung - 60" ES6100 Series LED SmartTV 3D Full HD

1

Samsung - 46" F8000 Series LED SmartTV 3D Full HD

2

Samsung - 26" EH4000 Series Led TV

2

Samsung - 22" ES5400 Series Led TV

3

Sonance - XTR weatherproof speakers

12

Focal-JMLAB - Electra IW106, 60W 2-way In-Wall speaker

17

Focal-JMLAB - Cub, 150W active bass-reflex subwoofer

4

Focal-JMLAB - Electra IW706, 75W, 2-way In-Wall speaker

9

Apple - Apple iPad Mini 16GB Wi-Fi

7

Denon - DVD Blu-Ray Player DBT 1713

2

Nextworks - SeaLux HD/3D streaming A/V client with slot-in DVD reader, HD audio, HDMI 1.4

5

Nextworks - SeaLux HD/3D streaming audio video client, HD audio, HDMI 1.4

2

Denon - AVR-X1000 A/V Surround Receiver

5

Alpine - Over Head Monitor with DVD

4

Denon - A VR 3313

1

Denon - AVR-X2000 A/V Surround Receiver

2

Technical Space

Nextworks - Automatic media loader for CD/DVD/BD

1

Nextworks - VoD Server, net external storage 6 TB, up to 7 A/V clients

1

ENTERTAInMENT E DOMOTICA

La fornitura della parte relativa all’entertaiment e al networking è stata affidata a Nextworks, con cui il cantiere collabora da anni. Progettazione e messa in opera hanno impiegato l’azienda per due mesi con risultati davvero soddisfacenti per Overmarine e per l’armatore che ha acquistato l’imbarcazione. Per la parte video sono stati usati tre monitor LED Samsung a diversi polliciaggi, per le cabine ospiti e la cabina VIP, due Samsung 46” F8000 Series LED SmartTV 3D Full HD, uno nella cabina armatoriale e l’altro nel salone inferiore mentre un Samsung 60” ES6100 Series LED SmartTV 3D Full HD nel salone principale. In ogni postazione video, oltre ai contenuti AV centralizzati e quelli distribuiti dal lettore Blu-ray per leggere CD/DVD/BD, è presente il sevizio TV Satellitare, non è possibile però visualizzare su gli schermi né mappe né informazioni legate alla navigazione. L’audio è stato affidato a 26 speakers da incasso a due vie e quattro subwoofer di Focal-JMLAB amplificati con sistemi surround da apparecchiature Denon.

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MARINE SELECTION


Ogni area fornita ha a disposizione la funzione ‘airplay’ consentendo di ascoltare la musica disponibile nei dispositivi mobili dell’imbarcazione. Per la realizzazione e gestione dell’architettura domotica è stata quindi messa in campo la suite SeaLux appartenente al pacchetto di soluzioni realizzate da Nextworks per il settore nautico; una scelta dovuta alla flessibilità di questi prodotti che garantiscono la gestione di tutti i contenuti multimediali attraverso interfacce intuitive e personalizzabili e apertura all’integrazione di controlli domotici, oltre a un risparmio di costi, spazio e messa in opera per il cablaggio. I prodotti SeaLux si appoggiano infatti a un software sviluppato da Nextworks comunicando tramite protocollo IP, a questi è possibile collegare i propri devices personali (il Mangusta 110 è stato dotato di sette iPad mini), scaricando l’App iSealux, per controllare in remoto tutte le funzioni della suite tramite un server centralizzato. Come detto, è possibile interfacciare questo prodotto con altri standard o protocolli disponibili sul mercato come per esempio KNX, Modbus o Yachtica che infatti si è ccupata della fornitura e della messa in posa delle tapparelle e del sistema di illuminazione. In particolare, i moduli inseriti in questa imbarcazione sono il SeaLux Living System e il SeaLux Entertainment. Tramite il primo si possono controllare il clima, l’illuminazione, la posizione delle tende e la musica diffusa negli ambienti registrando degli scenari completi per riprodurre ogni volta l’atmosfera desiderata; SeaLux Entertainment invece consente di distribuire tutti i contenuti AV, memorizzati in uno storage centralizzato e caricati direttamente dall’armatore, su gli schermi e sui dispositivi mobili collegati.

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j Plancia di comando Control bridge

CONNESSIONE DI RETE

Un aspetto importantissimo in un’imbarcazione come il Mangusta, dove l’armatore ricerca un luogo dove rilassarsi ma anche lavorare tranquillamente, è il collegamento a Internet. Per questo Nextworks ha installato il suo Nxwall, creando una rete di collegamento interna wireless con collegamento a Internet WiFi a tre canali di uscita: WiFi di porto, modem UMTS e Shoreline, ovvero la linea di terra. L’accesso alla rete è gestibile sempre con iPad consentendo all’armatore di sapere chi è connesso e, in caso di necessità, bloccare alcuni accessi. Il Mangusta 110 non è stato fornito di un sistema di telefonia; l’impianto elettrico è predisposto ma i telefoni non sono installati e il collegamento a Internet consente comunque eventuali audio e video conferenze e l’interfacciamento a Skype.

CARATTERISTICHE TECNICHE Technical specifications Length Overall - 110’ 99’’ FT / 33.8 M Displacement at half load - ~130 T Beam - ~23’ 56’’ FT / 7.18 M Max Draft - ~5’ 58’’ FT / 1.7 M Fuel Capacity - ~3434 US GALS / 13000 L Water capacity - ~528 US GALS / 2000 L Maximum speed half load - Approx. ~33 KNOTS Max Range Economical Cruising Speed - ~350 N. MILES Engines - 2 x MTU 16V 2000 M94 2600 HP EACH Transmission - 2 x KAMEWA 63 S3 NP

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Nextworks - NXwall NXWall è un dispositivo firewall pensato esplicitamente per applicazioni yachting. È progettato per ottimizzare le comunicazioni marittime e la raccolta di informazioni su rete, nonché per la gestione contabile delle attività dello yacht (accounting, chartering) e per applicazioni di security. Le sue principali funzioni sono: - Selettore di Servizi: NXwall fornisce l’equipaggio di una interfaccia con cui muoversi tra i diversi servizi on line di cui l’imbarcazione solitamente dispone: VSAT, Immarsat Fleet Broadband, LTE/3G, Wi-Fi e Shore Connections; - Sicurezza: il modulo di sicurezza NXwall fornisce una soluzione di difesa, integrata nella gestione della rete dello yacht, contro eventuali attacchi da remoto; - Bandwidth Manager: protezione e controllo dell’utilizzo della larghezza di banda; - Link Aggregation: essendo disponibili a bordo, solitamente, diverse opzioni per la connessione ad Internet (VSAT, hotspot Wi-Fi, LTE/3G, Shore Line, ecc.), NXwall può velocizzare e semplificare l’accesso a Internet mediante la combinazione di due o più canali in un singolo collegamento; - Funzione di contabilità: con il modulo Captive Portal, NXwall consente di tenere traccia del tempo di connessione ad Internet degli utenti e di preparare automaticamente rendiconti e fatturazioni per noleggi; - Monitoraggio: questa funzione consiste nel mantenere informazioni sull’uso della rete, in continuo aggiornamento, oltre che sulle impostazioni del firewall, sul traffico ecc.; - Remote Access: possibilità di istituire un canale di comunicazione sicuro per raggiungere un dispositivo NXwall da altri yacht o da una location a terra. Funzione utile per fornire assistenza continua e ulteriore sicurezza, ad esempio con la videosorveglianza da terra, o con un continuo scambio di informazioni sui pescherecci presenti in zona o su altri dati utili.

The brand Mangusta is part of the history of leisure vessels. It was created in 1985 in Overmarine’s shipyards, and it has been continuously renewed, thanks to the combination of know-how obtained over years of experience and continuous research for technological innovation. Presented last February at the Miami Trade Show, it was widely successful with the public, and one of them was immediately acquired by a European ship owner. THE NEWS When compared with its predecessors, the 110 maintains its elongated and ergonomic profile, but it has larger outer areas, on bow and stern, in which a space for tenders and water toys have been incorporated. The decks are equipped to ensure maximum relax and fun, including a sundeck integrated in the typically sportive and fully customisable layout. It is also possible to install a second command board. In fact, the idea was that of maintaining the ergonomic lines that characterised the previous models, while increasing comfort and relax for guests. The stern sump is equipped with a Jacuzzi that can be converted into a tanning area. The deck and the overstructure are made of fibreglass laminates, with the addition of carbon fibre and Kelar, whose core has high mechanic properties and is resistant to fire. The advantages of this kind of construction are increased safety, a marked reduction in weight, more stability, better performance and better thermal and acoustic insulation. The inner rooms, designed by the shipyard and decorated with light-coloured wood and leather, are wide common

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www.nextworks.it NXWall is a firewall device explicitly conceived for yachting applications. It was designed to optimise maritime communications and the collection of information in a network, as well as for the accounting and chartering management of the yacht and for security applications. - Service Selector: NXwall provides the crew with an interface among the different online services the vessel usually has: VSAT, Immarsat Fleet Broadband, LTE/3G, Wi-Fi and Shore Connections; - Safety: the NXwall safety module provides a defence solution that is integrated to the network management of the yacht against remote attacks; - Bandwidth Manager: protects and controls the use of bandwidth; - Link Aggregation: as there are usually different options for Internet connection on board (VSAT, hotspot Wi-Fi, LTE/3G, Shore Line etc), NXwall speeds up and simplifies access to Internet by combining two or more channels in a single connection; - Accounting function: with its Captive Portal function, NXwall keeps trace of Internet connection time for each user and automatically prepares statements and invoices in case of rented vessel; - Monitoring: this function consists in constantly updating information on the use of the network, other than firewall, traffic and other configurations; - Remote Access: possibility to create a safe communication channel to reach a NXwall device from other yachts or from a land-based location. This function is useful to supply continuous assistance and additional safety, for instance, with video surveillance from land, or through continuous exchange of information on the fishing vessels present in the area, or other useful information.

areas, four cabins (which can sleep up to nine people), the crew area and the engine room, all obviously modifiable and redesignable upon request for the new models of the series. The main cabin is located on the stern, with large windows at sea level to maintain continuous contact with the sea. Worth of mention are the glass windows of the upper structure, made with materials that prevent sunrays from increasing the temperature inside, thus saving the power used for air conditioning. Floors and ceilings are made of special panels of aluminium hollow panels that ensure acoustic insulation while making the entire vessel lighter. The crew area consists of a dinette, with a second control system, a service area, the captain’s cabin and two crew cabins. From here, a watertight door leads to the engine room. A hydrojet propulsion system, Rolls Royce KameWa, and the two engines MTU 16V 2000M94 (producing 2,600 HP each), reach a high speed while maintaining stability. In addition, a control and acoustic insulation system minimises vibration, ensuring minimum levels of noise. In addition to the aesthetic and performance features, the 110 is the result of full attention to comfort on board: the acoustic insulation system, the stability ensured by the hydrojets, and the technological equipment ensure a safe, fun and relaxing navigation. NAVIGATION TOOLS Its instrumentation, consisting mostly of Simrad components, is complete and suitable for any condition. The steering gear is equipped with two NSO Processor Boxes, an OP40 controller, a 5-Hz GPS 15 antenna, an HS 70 electronic compass with HR 80 repeater, and a TX06S radar. The Sounder is a BSM-1 with B744 speed, temperature and depth transducer, while the wind sensor (speed and direction) is an IS20. The data are displayed on IS40 and IS20 screens. The autopilot is an AP70, which interfaces with processor AC80A. There is also a QS80 remote control. All devices are Simrad, except for the electronic cartography by Navionics, Platinum Plus 33+P. The radio section includes a Sailor VHF DSC 6222 and Simrad VHF AIS RS35 with VHFHS35 wireless handset. The AIS transponder is a Simrad NAIS400. The NAVTEX receiver is a two-channel NX700 Furuno, while the monitors are Böning, two 15” M19L and one 19” M19-L.


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The flybridge is equipped with several Simrad devices: an OP40 controller, an IS40 display and an autopilot remote control QS40. The data are displayed on a Böning M15 monitor and the WFH connection is managed by a VHFHS35 handset. There is also an interesting Böning video surveillance system, with an AHD-VDCU 8/8 video matrix, two AHD-VCS control panels and two motorised dome video cameras, AHD-VC735. The ensemble is completed with an infrared video camera FLIR M324L, while images are displayed on three Hatteland X-Series HD12T21 MMD monitors, 12-inch HD screens that can simultaneously display several signals: cartography, video, depth plumbing and so on. To ensure power availability in any situation, two 33KVA Kholer generators were installed. There is also an intelligent management system for the powerhouse, developed by the Overmarine Group technical department to switch the generator on or off according to power consumption. ENTERTAINMENT AND DOMOTICS All entertainment and networking equipment was entrusted to Nextworks, with whom the shipyard has been working for years. The company was kept busy designing and creating the system for two months, with very satisfactory results for Overmarine and for the person who acquired the vessel. The video part employs three Samsung LED screens of different sizes: two Samsung 46” F8000 Series LED SmartTV 3D Full HD, in the main bedroom in and the lower common room, and a Samsung 60” ES6100 Series LED SmartTV 3D Full HD in the main common room. In each video station, in addition to centralised AV contents and those

distributed by the Bly-ray player, that reads CD/DVD/BD, there is also a satellite TV service. The screens do not display maps or any other information related to navigation. The audio part is entrusted to 26 built-in, two-way speakers and four subwoofers by Focal-JMLAB, amplified with surround systems using Denon devices. For the installation and management of the domotic architecture, the vessel uses the SeaLux suite, part of the package of solutions created by Nextworks for the nautical sector. Their products offer the flexibility necessary to ensure the management of all multimedia contents through intuitive and customisable interfaces and are open to integration with domotic controls; they are also convenient in terms of costs, space and cabling operations. SeaLux products use a software developed by Nextworks and communicate through an IP protocol, and they can be connected to one’s own personal devices (the Mangusta 110 comes with seven iPad minis) by downloading the iSeaLux app, to remotely control all the functions of the suite using a centralised server. This product can be interfaced with other standards or protocols available in the market, such as KNX, Modbus or Yachtica, the latter in charge of supplying and installing window shades and the lighting system. In particular, the models installed in this vessel are the SeaLux Living System and the SeaLux Entertainment. The first controls the temperature, the lighting, the position of the shades and the diffuse music in the different rooms, recording complete scenarios in order to reproduce the entire atmosphere desired. SeaLux Entertainment distributes all AV contents, memorised in a centralised storage system and loaded directly by the ship owner, to the connected screens and mobile devices. NETWORK CONNECTIONS A very important aspect of a vessel such as the Mangusta, where the ship owner wants a place to relax but also to work in peace, is Internet connection. Nextworks thus installed its Nxwall, creating an internal wireless network with WiFi Internet connection to three output channels: port WiFi, UMTS modem and Shoreline, or landline. Access to the network is managed from the iPad, so the ship owner always knows who is connected and, if necessary, block one or more accesses. The Mangusta 110 is not equipped with a telephone system; the electrical system is designed but the phones are not installed and audio and video conferences and Skype interface are possible thanks to the Internet connection.

Gammalta Marine Selection The most exclusive entertainment products. La migliore selezione di prodotti audio/video per l’entertainment di alta gamma a bordo: i brand più apprezzati dalla clientela internazionale servizio di assistenza e post vendita esemplare, soluzioni custom, affidabilità nel tempo superiore. Rendiamo i vostri clienti entusiasti dell’entertainment on board.

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3G ELECTRONICS Dagli albori della telecomunicazione From the dawn of telecommunications www.3gelectronics.it

Nata a Torino per volontà di Gigi Gallo Gorgatti e oggi basata a Milano: la storia di 3G Electronics è fatta di scommesse, molte delle quali vinte, circa il modo di evolversi delle tecnolgie in Italia e nel mondo, ma anche di buone intuizioni e quel pizzico di buona sorte che non guasta mai

Founded in Turin by Gigi Gallo Gorgatti and now headquartered in Milan: the story of 3G Electronics is made of challenges, several of which have been successful, on the evolution of technology in Italy and abroad, and also of good intuitions and of that sprinkle of good luck that can never be too much Preparato e lungimirante sugli sviluppi delle comunicazioni via etere Gigi Gallo Gorgatti decide, nel dopoguerra, di collaborare come agente con importanti società tedesche e americane, operando in settori come quelli dei trasmettitori, dei ricevitori a onde medie e nella ricambistica. Nel 1969, l’attività di libero professionista si trasformò e fu creata la società 3G electronics (dalle iniziali del suo fondatore!) per distribuire componentistica e strumentazione elettronica sul territorio nazionale. Oggi la società è guidata dal figlio Sergio Gallo Gorgatti che incontriamo per sapere cosa vuol dire per un’azienda avere più di quarant’anni.

i Uno scorcio della sala dimostrazioni A view of the demonstration room Informazione integrata. Inquadra il QR con la fotocamera del cellulare dopo aver aperto il lettore. Integrated information access. Frame the QR with the phone camera after opening the player.

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C - Siete nati nel 1969 per il mercato dell’elettronica e dell’informatica, e poi? Come si sono evolute le vostre attività? Sergio Gallo Gorgatti – Era il 1980 quando nasce la collaborazione con la “giovanissima” società canadese Matrox, cresciuta successivamente a ritmi vertiginosi nei settori computer graphics, imaging e digital video. Negli anni ‘90, 3G Electronics diviene il riferimento Matrox in Italia nel campo delle schede grafiche professionali per la visualizzazione di alta qualità su uno e più monitor con elevata velocità 2D e 3D. Successivamente, 3G assorbe le competenze della consociata 3G Videogroup nel ramo della tecnologia a servizio del Broadcast. Nell’ultimo lustro, 3G Electronics concentra sempre più il suo campo d’azione sulla tecnologia a servizio della comunicazione/informazione digitale in genere, in particolare sulle sale di controllo, sull’emergente Digital Signage e sui prodotti ad alta tecnologia a supporto del video (rassegna stampa e applicazioni touchscreen per la diretta TV, streaming, sistemi avanzati per il broadcast e le regie mobili, archiviazione, gestione di asset video, ecc).


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j Il fascino della tecnologia: Digital Signage all’ingresso del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano The charm of technology: Digital Signage at the entrance of the Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci in Milan

Attualmente stiamo arricchendo la commercializzazione delle tradizionali linee di prodotti hardware e software, fra cui spiccano Matrox Graphics, Matrox Video, BrightSign, Magenta e Net Display Systems, con lo sviluppo di software applicativi personalizzati. C - Come vi sentite dopo tutti questi anni di attività? Quali sono stati i momenti di maggiore effervescenza del mercato? E quelli peggiori? SGG - Come ci si sente? “Storici”! Più momenti positivi; dal 1969 infatti si sono susseguite tre generazioni cui oggi si aggiungono valenti collaboratori associati. Inoltre, “storicamente” – dagli anni ’70 a oggi – abbiamo assistito ai fasti delle ere e delle mode tecnologiche, tendenze che ci hanno condizionato sia quando eravamo fornitori di componentistica sia dopo, con la fornitura di interfaccie per monitor e poi di soluzioni complete. Dobbiamo riconoscerci una valida capacità di coniugare le richieste del mercato con importanti collaborazioni internazionali: cioè saper proporre i prodotti e i servizi giusti nel momento giusto. Inoltre, la concentrazione delle energie nelle nicchie così individuate e il mantenimento delle competenze all’interno della società ci permettono di far fronte anche a periodi economici deflattivi come quello attuale. Il mondo cambia in fretta ed è importante saper interpretare questi cambiamenti prevedendo le richieste di domani. Questo comporta saper evolversi, rinnovarsi. C - Il vostro modo di proporvi è quindi cambiato? SGG - Chiaramente, se prima era la competenza tecnica a pilotare principalmente la vendita, oggi nell’approccio commerciale privilegiamo un “consultance, service, maintenance behaviour”, ovviamente continuando a impiegare il nostro prezioso know how tecnologico. Abbiamo avuto colpi di fortuna ma anche saputo cambiare la nostra offerta e, soprattutto, il linguaggio per proporla. C’era ancora poca dimestichezza con il concetto di marketing quando 3G Electronics cercava già di lasciare un segno nel modo di fare comunicazione ed educare alla tecnologia: per un periodo abbiamo anche editato una piccola rivista – Elettronica Novità – che siamo arrivati a distribuire a 6.000 persone.

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C - Siete nati come agenzia e poi siete diventati distributori. In che modo una scelta vi ha portato all’altra? SGG - Un’attività di così lunga data è nata inizialmente come agenzia italiana di Brand internazionali all’epoca e ancor oggi rinomati. Successivamente, da un lato la globalizzazione e dall’altra l’essere riconosciuti come interfaccia dei produttori anche a livello di supporto, competenza tecnica e comunicazione, ha trasformato 3G in distributore nazionale a valore aggiunto. C - Con quali criteri avete formato il vostro portfolio prodotti? SGG - La lunga tradizione di 3G Electronics nel settore IT ha fatto sì che alcuni partner ci abbiano espressamente contattato come punto di riferimento e altri ancora siano stati incontrati sul campo, nella realizzazione di progetti comuni. Inoltre, lo sviluppo tecnologico e le alleanze dei nostri partner storici ci hanno dato preziose indicazioni. Quello che cerchiamo di fare è offrire soluzioni complete, soluzioni che richiedono l’accesso a un portfolio di prodotti che si adattino l’uno con l’altro, che siano complementari tra loro. Se prima si poteva scegliere pensando a un singolo prodotto ora la soluzione ricercata va pensata per intero, nella sua totalità e complessità. E soprattutto va tagliata a misura dell’esigenza del cliente.

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3G ELECTRONICS 3G Electronics ha sede a Milano in via Carlo Boncompagni 3/B, una posizione altamente strategica e ben raggiunbile. Collocata su due piani, si avvale di ampie zone laboratorio, sala dimostrazioni/corsi e magazzino. Opera a livello nazionale come fornitore di soluzioni all’avanguardia e distributore specializzato a valore aggiunto di prodotti hardware e software ad alto grado di innovazione, dedicati alla Comunicazione Visiva e applicazioni collegate, offrendo progettazione ad hoc, consulenza, fornitura, servizi a supporto di progetti aventi al centro la gestione ad alta qualità dell’immagine/video con eccellente rapporto prezzo/prestazioni. Digital Signage, Control Room, Security, Large Screens, Editing Video, Broadcast ecc. sono i principali settori applicativi in cui agisce 3G Electronics attraverso la fornitura di installazioni o di prodotti hardware e software per realizzare multi-display (local o remote), largescreen/touchscreeen e digital video professionale e broadcast. 3G Electronics has its headquarters in Milan, in Via Carlo Bomcompagni 3/B, a highly strategic location that is very easy to access. Occupying two floors, it has wide laboratory areas, demonstration/course room and a warehouse. It works all over Italy as a supplier of avant-garde solutions and specialised distributor with added value of hardware and software products with a high level of innovation, dedicated to visual communication and related applications. The company offers ad hoc projects, consultancy, supply, services to support projects that focus on high-quality management of image/video with excellent quality/price ratios. Digital Signage, control room, security, large screens, video editing, broadcasting and similar services are the main sectors at which 3G Electronics works, supplying installations or hardware and software products for the creation of multi-displays (either local or remote), large screen/touchscreen and professional digital video and broadcasting.

C - Il DS rappresenta sicuramente uno dei vostri core business, è casuale o c’è stato un disegno preciso dietro a questa decisione? SGG - Nel 2005, visitando un vasto mall canadese, siamo rimasti colpiti da un enorme display composto da più monitor. Al nostro “Wow!” chi ci accompagnava ha aggiunto: “That’s the future! Think about”. E, data la nostra “vocazione” pionieristica, ci abbiamo pensato! In fondo, abituati a gestire il multi schermo grazie alle innovazioni Matrox, anche con il Digital Signage si trattava di gestire più schermi… da remoto e dislocati in più location! Insomma ne abbiamo colto il potenziale e l’abbiamo abbracciato in pieno. C - Come ritenete il mercato del DS di oggi rispetto a quello di ieri, e quali aspettative avete per quello del futuro? SGG - Il mercato DS in Italia ha avuto uno sviluppo minore rispetto al Nord America e al Nord Europa, ciò non toglie che finalmente qualcosa adesso si stia muovendo anche qua. Dopo una fase adolescenziale, il mercato sta diventando più consapevole e maturo ed è auspicabile una robusta ripresa del settore qualora si allenti la crisi in atto. Si è passati dalle installazioni di un singolo monitor a quelle dove è richiesta una progettualità più scenica, con superfici di visualizzazione più ampie come video-wall o multi monitor. Si richiede il colpo d’occhio, il fattore wow. Per la nostra esperinza, troviamo maggior terreno fertile dove alla guida delle aziende investitrici ci sono persone o marketing manager che capiscono la potenza delle comunicazione, persone con le quali occorre parlare un certo linguaggio. Poi è stato importante dimostrare come il DS fosse facile da usare e quali reali vantaggi potesse comportare per l’azienda.

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C - C’è un lavoro particolarmente rappresentativo che volete citare per il successo e la soddisfazione che vi ha procurato? SGG - Mai chiedere ai pennelli e alla tavolozza quali sono i quadri più importanti dipinti! A parte la battuta, il DS è un settore dove l’immagine è tutto e l’hardware e il software sono il backstage. Architetti, designer, agenzie di pubblicità si sbizzarriscono nelle realizzazioni più ardite e…protette dal diritto d’autore! Però possiamo dire che, grazie a partnership di successo, insieme ai nostri integratori abbiamo realizzato importanti installazioni – sia a singolo monitor con aggiornamento centralizzato sia in formati multi monitor – nel settore retail del lusso. Inoltre, nel ventaglio delle realizzazioni, citiamo soluzioni per ospitalità, turismo, musei, università, banche, centri commerciali e multi cinema, ecc… C - Come gestite l’offerta DS, completa di contenuti o relativa alle apparecchiature? SGG - Il DS per noi non è solo una bella visualizzazione di messaggi; include fasi quali creazione contenuti multimediali, organizzazione degli stessi e loro distribuzione. Per ciascuna fase 3G Electronics può offrire: consulenza, progettazione, fornitura, personalizzazione e messa in opera. Poiché i nostri clienti sono essenzialmente System Integrator e VAR, 3G Electronics interviene collaborando secondo le specifiche richieste. Chi si rivolge a noi non acquista una “scatola” ma trova una soluzione alla propria esigenza. Una risposta che comprende prodotti selezionati e competenza: dalla personalizzazione software più raffinata all’installazione fisica più impegnativa. Dalla “mente”… al “braccio”! Noi aiutiamo a utilizzare e gestire i contenuti ma non ci occupiamo della creazione, alcuni nostri partner invece se ne occupano: crediamo molto nella rete di impresa. La portatibilità dei contenuti, cioè la possibilità di scaricare per esempio dei contenuti su qualsiasi device comincia a essere richiesta, anche se si tratta di un mercato custom, nel senso che ognuno ha le proprio soluzioni singole e questo non ne aiuta la diffusione. Non ha uno standard ben definito. Per differenziarci mettiamo in campo la nostra estrema tecnicità, la parte che preoccupa il cliente è infatti che il sistema funzioni bene. Il cliente in noi riconosce una sicurezza in termini di investimento, poi assistenza pre e post vendita. C - Che tipo di servizi proponete? Offrite servizi di assistenza post vendita? SGG - In sintesi: possiamo offrire servizi pre-vendita come dimostrazioni nella nostra sala demo o presso il cliente, consulenza e progettazione e servizi postvendita quali training e assistenza. Il nostro intervento dipende anche dall’installatore che spesso se la cava benissimo, altrimenti lo supportiamo laddove richiesto. Cerchiamo di stare sempre un passo avanti più degli altri, aggiornandoci continuamento e sperimentando.


C - Come vi muovete per quel che riguarda la ricerca di nuovi prodotti? SGG - Lo stretto contatto con i nostri fornitori e la conoscenza delle loro partnership sono un criterio fondamentale, ma siamo aiutati anche dalla conoscenza del nostro mercato e dall’evoluzione delle esigenze dei nostri clienti. Importanti, e non da meno, sono la visita alle mostre internazionali di settore e l’analisi dell’attualità tecnologica su Internet. C - Quali sono i vostri piani per il futuro? SGG - 3G Electronics è costantemente alla ricerca di nuove aree di mercato e di applicazione per i prodotti trattati ed è aperta all’introduzione di nuovi brand a corredo delle sue proposte. Il Modus Operandi è che le linee di prodotto siano sempre complementari e integrabili, in modo da offrire sempre piena soddisfazione ai mandanti e ai clienti. Per quanto riguarda il futuro prossimo, nel corso dell’anno verranno annunciate interessanti novità e partnership.

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C - Come siete organizzati da un punto di vista aziendale? SGG - Questi sono tempi della flessibilità e delle collaborazioni strategiche: all’interno dell’azienda risiedono le competenze tecniche, progettuali e direttive. La vendita si avvale di un canale selezionato di rivenditori specializzati e, nell’anno in corso, per seguirli capillarmente nelle aree più sensibili al DS si stanno organizzando agenzie di zona. C’è una forte commistione tra commerciale e tecnica, tutto nasce dal progetto.

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Well-prepared and farsighted regarding the developments of ether communications, Gigi Gallo Gorgatti decided, after WWII, to work as an agent for important German and American companies, in sectors such as transmitters, medium-wave receivers and spare parts. In 1969 he terminated his career as a freelancer, and founded 3G Electronics (named after the initials of its founder), to distribute electronic parts and instruments in Italy. The company is now guided by his son Sergio Gallo Gorgatti, whom we met to understand what being more than forty years old means to a company. C - Your company was founded in 1969, for the market of electronics and computers, and then what? How did your business evolve? Sergio Gallo Gorgatti - In 1980 we initiated our cooperation with the “super young” Canadian Matrox, which later grew like crazy in the sectors of computer graphics, imaging and digital video. In the 90’s, 3G Electronics became Matrox’s reference in Italy in the sector of professional graphic boards for high-quality visualisation on one or more monitors with 2D or 3D high speed. Later, 3G absorbed the skills of associate 3G Videogroup in the field of technology at the service of broadcasting. 3G Electronics increasingly focuses on technology at the service of digital communication/information in general, in particular control rooms, the emerging Digital Signage and high-tech products that support video (press reviews and touch-screen applications for live TV, streaming, advanced broadcasting and OB, archiving, video asset management etc). We are currently increasing the trade of traditional lines of hardware and software products, in which Matrox Graphics, Matrox Video, BrightSign, Magenta and Net Display Systems stand out with the development of personalised software apps. C - How do you feel after all these years of activity? What were the most interesting moments in the market? And the worst moments? SGG - How do we feel? “Historical”! More positive moments than negative. In fact, since 1969 three generations have followed each other, with the addition of good associates. In addition, “historically” – from the 70’s to today – we have witnessed abundance and technological “fashions”, trends that conditioned us while we were suppliers of parts as well as later, when we supplied interfaces for monitors and then complete solutions. We need to recognise a valid ability to combines market requests and important international partnerships. This means knowing how to offer the right products and services at the right time. Furthermore, the concentration of energy in the market niches identified in this manner, and the fact that we have maintained our skills within the company, allows us to face negative economic periods, such as the one we are going through right now. The world changes fast and it’s important to know how to interpret these changes, predicting future requests.

C - So your way of offering yourselves has changed? SGG - Clearly, if the first it was the technical competence to drive mainly the sale, today in a commercial approach we favor “consultance, service, maintenance behavior”, of course we also continue to use our valuable technological know-how. We have been lucky, yes, but we have also changed our offer and, in particular, the language used to sell it. When 3G Electronics was attempting to leave its mark in its way of communicating and educating technology when no one was very familiar with the concept of marketing. For some time we even published a small magazine, “Elettronica Novità”, which we distributed to as many as 6,000 people. C - You were born as agency, and then became distributors. How did one choice lead to another? SGG - Such an “old” company was initially founded as an Italian agency of international brands, famous then and now. Then came globalisation, on one hand; on the other hand, we were acknowledged as interface with manufacturers also in terms of support, technical skills and communication, and this turned 3G into a national distributor with added value. C - What criteria have you used to create your product portfolio? SGG - 3G Electronics’ long tradition in the IT sector has led to the fact that some partners expressly contacted us as points of reference, while others were met in the field, while working on jobs in common. In addition, technological development and alliances with our historical partners have given us precious experience. What we try to do is to offer complete solutions, solutions that require access to a portfolio of products that adapt to one another, who are complementary. While previously it was possible to make a choice thinking of a single product, solutions must now be thought of as a whole, no matter their complexity. And, in particular, they must be created according to clients’ demands. C - DS is surely one your core businesses. Is this a casual thing or was there a specific design behind this decision? SGG - In 2005, while visiting a large mall in Canada, we were left speechless by this huge display consisting of several monitors. We went “wow!” and added, “That’s the future! Think about it”. Given our vocation as pioneers, we did think about it! We were used to managing several screens at once thanks to Matrox innovations, and Digital Signage also involved managing several screens… Except that the screens were located in different places and they were managed from afar! To sum it up, we grasped the potential of this technique and embraced it fully.

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g Le potenzialità Digital Wall Digital Wall power


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Uno stand alla mostra Promotion Expo di Milano h A booth at the Promotion Expo Milano

C - How do you see today’s DS market when compared with the past? What expectations do you have for the future? SGG - The DS market in Italy has developed less than in North America and northern Europe, but this doesn’t mean that it’s not going anywhere. After a “teenage” phase, the market is now becoming more aware and mature, and we expect a strong recovery of the sector once the worst of this crisis is over. We have shifted from single-screen installations to those that require a more scenic project, with wider display surface, such as video walls or multimonitors. The market now requires the thing that catches the eye, the “wow” factor. In our experience, we have found a more fertile terrain where investing companies are led by people or marketing managers that understand the power of communication, people with whom a certain language is required. It was also important to show how DS is easy to use and what real advantages it can give a company.

C - Is there a particularly representative job you may want to mention, for its success and for the level of satisfaction it gave? SGG - Never ask brushes and palette what their favourite paintings are! Joking apart, DS is a sector in which imagination is everything, while hardware and software are the backstage. Architects, designers, advertisement agencies all go crazy and come up with the weirdest ideas… protected by copyright! But we can say that, thanks to some successful partners, together with our integrators we have created very important installations, using single monitors with centralised update as well as multi-monitors, in the sector of luxury retail. We can also boast jobs in other sectors: hospitality, tourism, museums, universities, banks, shopping malls, multi-screen movie theatres etc.

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j Control Room in un importante Centro di Sorveglianza Control Room at an important Surveillance Center

C - How do you manage the DS offer, complete with contents or regarding equipment? SGG - For us DS is more than just a pretty message display. It includes phases such as the creation of multimedia contents, their organisation and distribution. For each phase, 3G Electronics can offer consultancy, planning, supply, customisation and installation. As our clients are mostly system integrators and VAR, 3G Electronics intervenes by cooperating according to specific requests. A response that includes selected products and skills: from the most refined software customisation to the most complicated physical installation. From “mind” to “hands”! We help use and manage these contents, but we are not involved in their creation. On the other hand, some of our partners do. We strongly believe in company networking. Content portability, i.e. the ability to download, for instance, contents to any device, is beginning to be requested often, although this is a custom market, in the sense that everyone has their own single solutions, and this obviously makes diffusion more difficult. There is no well-defined standard. In order to stand out from the mass, we use our extreme technical skills – in fact, what worries clients the most is whether a system works well. Clients see in us a guarantee in terms of investment, with pre- and after-sales assistance.

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C - What kinds of services do you offer? Do you have an after-sales assistance service? SGG - In brief: we can offer pre-sales services such as demonstrations in our demo room or at the client’s premises, consultancy and design, and after-sales services, such as training and assistance. Our intervention also depends on the installers, who often work very well by themselves; if our help is needed, we step in. We always try to be a step ahead of everyone else, continually updating ourselves and experimenting. C - How is the company organised? SGG - These are the times of flexibility and strategic cooperation. Our company possesses technical, design and managerial skills. Our sales department uses a selected channel of specialised retailers, and this year, in order to follow our retailers in the areas more sensitive to DS, area agencies are being organised. Sales and technical aspects are closely related, as everything is born out of a project. C - How do you search for new products? SGG - We maintain a close contact with our suppliers, and knowing their partners is a fundamental criterion. Being familiar with our market and with the evolution of our clients’ requests also helps. Last but not least, we attend international trade fairs of the sector and study technological advancements on the Internet. C - What are your plans for the future? SGG - 3G Electronics is constantly looking for new market areas and new applications for the products it deals, and it is open to the introduction of new brands to expand its catalogue. Our modus operandi is having product lines that are always complementary and possible to integrate, in order to offer full satisfaction to commissioners and clients. Regarding the near future, before the year is over we will announce interesting news and partnerships.


Biennale Internazionale di Security & Fire Prevention

Fiera Milano (Rho) 12.14 NOVEMBRE 2014

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San Paolo - Brasile 13.15 Maggio 2014

Feira Internacional de Segurança e Proteção International Fair of Safety and Protection

San Paolo - Brasile 08.10 Ottobre 2014


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HDMI E OLTRE Tecnologie di distribuzione dei segnali video digitali HDMI and more In-depth analysis of distribution technologies for digital video signals

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TECNOLOGIA TECHNOLOGY

Proseguendo con gli approfondimenti tecnologici iniziati con il recente speciale Digital Signage, analizziamo ora le soluzioni disponibili sul mercato per un’esigenza specifica ma molto frequente: l’estensione dei segnali video Continuing with our technological in-depth study initiated with the recent special on Digital Signage, we will now study the solutions available in the market for a specific but very common request: extension of video signals Text: Luca Enea-Spilimbergo / Gefen

L’evoluzione della tecnologia porta sempre miglioramenti e, a volte, qualche sorpresa. Ci si è così presto resi conto che, mentre in passato distribuire segnali video analogici a distanza era tutto sommato semplice, portare segnali digitali oltre le distanze standard è più complesso e nasconde molte insidie. Gli attuali standard DVI e HDMI trasmettono infatti una ingente quantità di dati, sia per via delle frequenze/risoluzioni in gioco che per le informazioni aggiuntive presenti. Nel caso dei segnali HDMI oltre alla traccia video in alta risoluzione (FullHD o UltraHD) e con elevata profondità colore (DeepColor) abbiamo anche l’audio multicanale ad alta qualità e segnali di controllo quali CEC e LipSync. Una normale connessione HDMI 1.3 trasporta segnali che possono raggiungere una frequenza superiore ai 300MHz e una banda intorno ai 10Gbps. È facile quindi rendersi conto che portare questi segnali oltre i 10/15m nominali sia tutt’altro che scontato. Affronteremo qui due problematiche distinte, vedendo quali tipologie di prodotti possono venire in nostro aiuto.

EXTENDER PUNTO-PUNTO

Da molti anni i produttori affrontano il tema dell’estensione dei segnali video con soluzioni di vario tipo, ciascuna con pregi e difetti. Partiamo con l’esigenza più semplice: realizzare un collegamento uno-uno: una sorgente e un display. Il primo step, che molti trovano risolutivo, consiste nel continuare a utilizzare gli attuali cavi video (DVI o HDMI) ma di ricorrere a speciali dispositivi che ricondizionano, equalizzano e amplificano il segnale video, permettendogli di essere trasmesso per altri 10/15m senza problemi. Questi dispositivi sono in genere chiamati “repeater”, se vanno installati in mezzo a due cavi da 10/15m, oppure “booster” se sono adatti ad essere installati alla fine di un cavo (fino a 45m circa). Alcuni produttori li chiamano “equalizer”. Per garantire queste distanze, necessitano sempre di un’alimentazione aggiuntiva da fornire con apposito alimentatore. Il mercato offre anche particolari cavi HDMI in cui uno dei connettori integra già un booster. Si ottengono così cavi fino a 50m immediatamente utilizzabili senza componenti aggiuntivi. Oltre tali distanze, oppure nei casi in cui non sia agevole passare cavi HDMI/DVI in corrugati o canaline per via della dimensione dei connettori, il passaggio al cosidetto Extender è obbligato. Queste soluzioni sono composte da un trasmettitore che converte il segnale video e lo invia su un cavo differente. All’estremo opposto, un opportuno ricevitore ricrea il segnale con lo standard originale. Da molti anni esistono soluzioni che portano su cavo CAT il segnale video con gli eventuali segnali aggiuntivi; in passato tutte utilizzavano tecnologie proprietarie per la trasmissione su cavo CAT e fino a prima del 2010 tutte le soluzioni richiedevano necessariamente una fase di taratura. Sulle lunghe distanze infatti, le quattro coppie di conduttori presenti nel cavo CAT non hanno la medesima lunghezza. Su 100m di cavo la differenza può attestarsi anche sui 60-70cm. I ritardi nella propagazione dei segnali andavano perciò compensati con appositi trimmer di regolazione, oppure, nei modelli più evoluti, con l’impostazione digitale del ritardo di compensazione. Qualche produttore ha introdotto speciali cavi skew-free, ma il loro costo ne ha frenato l’utilizzo. Una nota importante: qui e nei paragrafi successivi, si parlerà spesso di cavo CAT, lo stesso cavo utilizzato per la realizzazione delle reti locali Ethernet. Nel caso degli extender video, salvo diversamente specificato, il cavo CAT è puramente un mezzo trasmissivo ma i segnali che trasporta non sono assolutamente compatibili con reti Ethernet.

TECNOLOGIA DELLA CONVERGENZA

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Negli ultimi anni, la definizione dello standard HDBaseT ha cambiato le carte in tavola e ha permesso di eliminare la delicata fase di taratura in impianto grazie a una trasmissione completamente digitale che sfrutta una tecnologia denominata Pulse Amplitude Modulation. Ma, come più volte citato, i vantaggi di HDBaseT non terminano qui: ha portato la distanza limite fino a 70m (HDBaseT Lite), 100m (HDBaseT) e oggi anche a 150m (HDBaseT Long Reach) garantendo tali limiti a prescindere dalla risoluzione video (cosa che in passato non accadeva); ha garantito la piena compatibilità con il protocollo di protezione dei contenuti HDCP (e di conseguenza anche con i dati del profilo EDID, vedi box) ed è stata definita la “tecnologia della convergenza”, grazie alla possibilità di portare su un singolo cavo CAT fino a cinque segnali diversi: video, audio, controllo, ethernet e alimentazione. Per esempio sul singolo cavo CAT si possono quindi portare oltre ad audio e video anche uno o due canali infrarosso (in un’applicazione consumer posso controllare la sorgente, posta a 100m di distanza, con il suo telecomando stando seduto davanti al TV), oppure un canale RS232 (per controllare il monitor in un’applicazione professionale) o ancora una connessione USB (per gestire un touch-screen o una postazione con tastiera/mouse – in questo caso si parla di extender KVM – Keyboard/ Video/Mouse). Ultimo vantaggio molto apprezzato è la disponibilità di extender che hanno l’unità ricevitore alimentata tramite il cavo CAT, eliminando quindi l’alimentatore dal lato monitor/proiettore con ovvi vantaggi sia di semplificazione 47 impiantistica che di immunità ai disturbi.


TECNOLOGIA TECHNOLOGY

I vari produttori hanno scelto di realizzare diversi prodotti dotati di alcune o tutte queste caratteristiche in modo da soddisfare tutte le esigenze e tasche. Due note sulle prestazioni: dal punto di vista AV non vengono introdotte limitazioni e l’extender si comporta esattamente come un ipotetico lungo cavo HDMI. HDBaseT è però in grado di supportare anche Ethernet sullo stesso cavo, in questo caso la banda disponibile è di 100Mbps, sufficiente per applicazioni quali SmartTV o controllo proiettori. Analogamente l’estensione USB si attesta intorno ai 30Mbps, ragione per cui esistono extender KVM che utilizzano due cavi CAT: il primo per la parte HDBaseT e il secondo per garantire un collegamento USB2.0 da 480Mbps, tale da consentire l’uso di masterizzatori o dischi esterni.

j EXT-HDMI1.3-CAT5-ELR - Extender con tecnologia HDBaseT: un solo cavo CAT-5e o CAT-6A trasporta video/audio/ethernet e infrarosso con collegamento diretto Extender with HDBaseT technology: a single CAT-5e or CAT-6A carries video/audio/ethernet and infrared with a direct connection

j EXT-HDKVM-LAN - Extender con tecnologia VideoOverIP: la rete locale ethernet viene utilizzata come mezzo di trasporto per video/ audio/seriale/usb/infrarosso Extender with technology VideoOverIP: the local Ethernet network is used to transport video/audio/serial/usb/infrared

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La tecnologia HDBaseT ha anche costituito il primo mattone per l’interoperabilità: tutti gli extender HDBaseT sono compatibili tra loro (almeno per la parte Audio/ Video/Ethernet) a prescindere dal produttore. È quindi possibile mettere in comunicazione due apparati con porte HDBaseT anche se di marche differenti; il primo esempio concreto di questa reale possibilità sono i proiettori dotati di ingresso HDBaseT.

FIBRA OTTICA

A oggi HDBaseT rappresenta quindi lo standard de-facto per l’estensione AV su cavi rame. Esistono però molte applicazioni in cui il cavo rame mostra i propri limiti: sono i casi in cui è necessario garantire totale protezione dai disturbi elettromagnetici oppure raggiungere distanze superiori a quelle indicate. Diventa perciò obbligatorio il passaggio a un altro mezzo trasmissivo: la fibra ottica. Anche il panorama degli extender su fibra ottica è vasto. Si parte dagli extender base, spesso con un fattore di forma che ne consente il collegamento direttamente al connettore video di uscita della sorgente (molto diffuse le versioni DVI), che utilizzano da una a quattro fibre ottiche per estendere la sola porzione TMDS del segnale video (è la parte con le codifiche AV) con una trasmissione monodirezione e omettendo il bus di comunicazione DDC e altri segnali. Questi extender non risultano quindi compatibili con segnali protetti da HDCP e affrontano il problema della comunicazione del profilo EDID tramite una funzione chiamata “virtual EDID” con la quale il trasmettitore memorizza il profilo EDID del monitor e lo mostra alla sorgente. La relativa economicità di queste soluzioni ne ha permesso una notevole diffusione, anche grazie alle notevoli distanze raggiungibili (300, 500, 1000 metri a seconda dei modelli). Per risolvere il problema del mancato canale di comunicazione DDC, senza variare di molto il costo della soluzione, sono disponibili “extender HDCP compliant” in cui i segnali AV vengono trasmessi su fibra ottica (in genere quattro fibre) mentre i dati relativi a EDID e HDCP corrono su un cavo CAT aggiuntivo. Con la limitazione della distanza (in genere 100m max) si ottiene la piena funzionalità con la garanzia di immunità dai disturbi. La fibra ottica è il mezzo disponibile anche per extender KVM, in questo caso dotati anche di un’estensione USB, quasi sempre 2.0 da 480Mbps; qui si utilizzano fibre ottiche multiple in entrambe le direzioni ottenendo così anche il pieno supporto ad HDCP, EDID, ecc. Ma la fibra ottica dà il meglio di se quando non si bada a spese (la tecnologia costa...): extender che integrano trasmettitore e ricevitore in un unico modulo ottico (per trasmissione bidirezionale) ricorrendo a particolari tecnologie che consentono un canale di ritorno sulla stessa fibra usata per la trasmissione. Si arriva così a extender molto compatti (interessanti i recenti con fattore di forma definito PigTail) con estensioni possibili fino a 1000m e oltre, con supporto UltraHD, HDCP, reale trasmissione del profilo EDID e a volte con il trasporto di segnali di controllo quali RS-232 e infrarosso, il tutto su una singola fibra!!!


TECNOLOGIA TECHNOLOGY

Sul mercato si trovano cavi DVI e HDMI che integrano al loro interno i due componenti dell’extender su fibra. Si ottiene così un cavo apparentemente standard ma in grado di raggiungere lunghezze fino a 100m. Molto nota e apprezzata anche una soluzione ibrida che prevede una vera e propria scheda video (da installare all’interno di un computer) con un’uscita in fibra ottica, in grado di trasportare più segnali video (la classica applicazione multi-monitor) a postazioni di lavoro distanti. Chiudiamo questa panoramica sulle estensioni punto-punto eliminando l’elemento che fin’ora ha fatto la differenza tra le soluzioni proposte: il cavo! Negli ultimi anni infatti le tecnologie di trasmissione senza fili si sono evolute fino a diventare un sicuro sostituto delle altre tecnologie. Abbandonata la frequenza dei 2.4Ghz (troppo affollata dalle reti WiFi) si è arrivati alla tecnologia WHDI che utilizza frequenze intorno ai 5Ghz. Pur essendo una frequenza non esclusiva e con banda limitata, ha permesso di realizzare prodotti con una discreta portata (25-30m) e con buona capacità di penetrazione delle pareti (in alcuni modelli). L’affidabilità della connessione può dipendere dal luogo di installazione ma nella maggior parte dei casi si hanno risultati positivi. Recentemente è invece apparsa la tecnologia WirelessHD che, grazie all’uso della frequenza libera sui 60GHz annulla le possibilità di interferenze garantendo sempre ottimi risultati. L’elevata banda a disposizione (circa 7Gb/s) permette la trasmissione senza compressione e con una latenza quasi nulla, rendendola una soluzione adatta anche in casi dove i ritardi non sono ammessi (es. conferenze con diffusione sonora separata o gaming). Lo scotto da pagare per l’elevata frequenza è la distanza, limitata in 10m ma sufficiente per le classiche applicazioni in contesti storici dove posare nuovi cavi è impossibile.

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25/03/14

A oggi HDBaseT rappresenta quindi lo standard de-facto per l’estensione AV su cavi rame. Esistono però molte applicazioni in cui il cavo rame mostra i propri limiti Today HDBaseT is therefore the de facto standard for video/ audio extension on copper cables. But copper cables have limitations in several applications

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IL PROFILO EDID Nelle trasmissioni video digitali (DVI ed HDMI in primis), la sorgente e l’apparato di visualizzazione iniziano il colloquio scambiandosi un pacchetto di informazioni denominato “profilo EDID” (Extended Display Identification Data). Queste informazioni risiedono in un’apposita memoria all’interno del monitor/ proiettore e descrivono quali risoluzioni, frequenze, spazio colore, audio il monitor è in grado di gestire. In questo modo la sorgente (computer, Blu-Ray, DVD) è in grado di generare un segnale compatibile con il monitor collegato. La maggior parte dei problemi di distribuzione dei segnali video ha una causa riconducibile al profilo EDID. Strutture di distribuzione con splitter, matrici o extender non correttamente configurati (che quindi non gestiscono correttamente la trasmissione del profilo EDID) oppure anche monitor con profili EDID corrotti, possono portare a incompatibilità tra i dispositivi. Qualora gli apparati utilizzati per la distribuzione video non offrano le necessarie funzionalità di gestione EDID, appositi accessori (chiamati “EDID Detective” o “EDID Minder”) sono disponibili per risolvere questi problemi e per fornire alla sorgente video un riferimento preciso e costante. In digital video transmissions (DVI and HDMI in primis), the source and the visualisation apparatus initiate a dialogue by exchanging a package of information called “EDID profile” (Extended Display Identification Data). This information is stored in its own memory inside the monitor/projector, and describes which resolutions, frequencies, colour space, audio the monitor can manage. In this manner, the source (computer, Blu-ray, DVD) can generate a signal that is compatible with the monitor connected to it. Most of the problems of video signal distribution can be traced back to the EDID profile. Distribution structures with splitters, matrixes or extenders that have not been configured correctly (therefore not properly managing the transmission of the EDID profile), or monitors with corrupted EDID profiles, can lead to incompatibility between the devices. Should the devices used for video distribution fail to offer the necessary functions for EDID management, there are accessories available (EDID Detectives or EDID Minders) to solve these problems and to supply the video source with an accurate, constant reference.

ARCHITETTURE DISTRIBUITE

Il tema dell’estensione di segnali AV è ovviamente presente anche in casi più complessi, in cui una singola sorgente video deve essere distribuita a più schermi. Nulla vieta di ricorrere ai classici distributori (splitter) video e poi realizzare tante tratte con extender, ma il mercato offre soluzioni più interessanti. Diversi produttori hanno presentato le cosidette soluzioni a cascata/albero. Si tratta di prodotti in cui il ricevitore, oltre a rigenerare il segnale video per il monitor in standard HDMI o simile, offre un’ulteriore uscita estesa su cavo (rame o fibra ottica) che permette una nuova estensione fino al successivo ricevitore. Alcuni prodotti offrono due uscite e consentono così di creare due rami della rete di distribuzione. Il vantaggio di queste soluzioni è evidente: è possibile posare i cavi seguendo la topologia dell’installazione (la posizione dei monitor) ottimizzando le distanze e garantendo al contempo la perfetta sincronizzazione di tutti i monitor.

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Discorso completamente differente, e molto promettente, è invece quello che ci porta in un nuovo mondo: il mondo delle reti IP. Le tecnologie di compressione sviluppate per la distribuzione di contenuti video su Blu-Ray e/o via satellite non sono state ignorate dai produttori di extender. Si è arrivati così a coniugare algoritmi di compressione quali l’H264 con il più noto protocollo di trasmissione dati, il TCP/IP: sono così apparse negli ultimi anni molteplici soluzioni di distribuzione video su rete IP. Il principio base è comune alle varie soluzioni presenti sul mercato: codificare il flusso AV con un protocollo standard che sia in grado di viaggiare sulle normali infrastrutture di rete, evitando così l’onere di un cablaggio dedicato (come avveniva con gli exteder trattati in precedenza) e guadagnando la flessibilità che vedremo tra breve. Con ovvie differenze nelle finalità perseguite si sono viste soluzioni di diverso tipo. Si è partiti da soluzioni pensate per l’uso geograficamente distribuito, con schede da installare dentro i computer e con occupazione di banda ridottissima (1-2Mbps) in modo da garantire il collegamento con connessioni ADSL/HDSL. Si è poi poi passati a soluzioni che consentivano di tarare liberamente la banda occupata sulla rete (in modo da evitare la congestione della stessa, ovviamente con ripercussioni più o meno gravi sulla qualità video offerta) fino ad arrivare a soluzioni con finalità KVM che offrono occupazione di banda costante (in genere intorno ai 100-150Mbps per flusso video), ottima qualità video, funzionalità aggiuntive (audio analogico, RS232, USB2,0) e garanzia di latenza contenuta (inferiore ai 50ms) in modo da poter essere utilizzati anche per remotizzare una postazione di lavoro completa. Quali sono gli altri vantaggi di queste soluzioni? in primis la flessibilità: è infatti possibile avere più ricevitori che riproducono il segnale di un singolo trasmettitore (broadcast con protocollo multicast) oppure modificare “al volo” l’associazione tra un trasmettitore e un ricevitore (per esempio per far fronte ad un guasto della sorgente video o a una variazione di destinazione d’uso di una o più sale). Non va poi sottovalutato il fatto che il segnale che viaggia in rete è indipendente dallo standard video con cui era stato generato (VGA/DVI/HDMI); avremo quindi la possibilità di trasmettere un segnale VGA e ricevere lo stesso in formato HDMI per collegarlo a un monitor di ultima generazione. In conclusione, il tema dell’estensione dei segnali AV è complesso ma è interessante notare come il mercato abbia risposto offrendo molteplici soluzioni; starà alla professionalità dell’installatore identificare quella più adatta per il progetto specifico, eventualmente confrontandosi con produttori/distributori o rivenditori per una consulenza pre-vendita. E il futuro ci riserva parecchie sorprese, con HDMI2.0 e HDBaseT2.0 alle porte...


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TECNOLOGIA TECHNOLOGY

The evolution of technology always brings improvement, and sometimes a handful of surprises too. And so we soon noticed that while distributing analogical video signals through a distance used to be quite simple in the past, transporting digital signs over standard distances is more complex, and the process often hides traps. The current DVI and HDMI standards transmit a huge amount of data, thanks to the frequencies/resolutions available and to the additional information present. In the case of HDMI signals, in addition to HD video contents (Full HD or Ultra HD) and to high depth of colour (DeepColor), we also have high-quality multichannel audio and control signals such as CEC and LipSync. A normal HDMI 1.3 connection transports signals that may reach a frequency above 300 MHz, and a bandwidth of around 10 Gbps. It’s easy to see how taking these signals over 10/15 rated metres is something that can’t be taken for granted. We will study two different problems, defining which types of products can be used to our help. Point-to-point extender For several years now manufacturers have faced the subject of video signal extension with different types of solutions, each with its own pros and cons. Let’s start with the most simple of needs: creating a one-on-one connection (a source and a display). The first step, that in many cases is sufficient to solve the problem, consists in continuing to use current video cables (DVI or HDMI), but employing special devices that recondition, equalise and amplify video signals, making it possible to transmit them for an additional 10/15 metres without problems. These devices are usually called repeaters if installed between two 10/15-metre cables, or boosters, if suitable for installation at the end of a cable (up to 45 metres, approximately). Some manufacturers call them equalisers. To guarantee these distances, they always need additional power supply (a specific charger). The market also offers particular HDMI cables, where one of the connectors has a built-in booster. The result is a 50-metre cable that can be used immediately, without additional parts. Beyond these distances, or in cases in which passing HDMI/DVI cables through corrugated or troughs is difficult due to the size of the connectors, switching to an extender is absolutely necessary. These solutions consist of a transmitter, that converts the video signal and sends it to a different cable, and a receiver on the opposite extremity, which recreates the signal using the original standard. For several years now that have been solutions that use a CAT cable to transport the video signal, with any additional signals that may exist. In the past, everyone used proprietary technologies for transmission on CAT cables, and before 2010 all solutions required a calibrating phase. In fact, on long distances the 4 couples of conductors present in the CAT cable are not equally long. On 100 metres of cable, this difference may reach 60-70 cm. Delays in signal propagation were thus compensated by regulation trimmers, or, in the more evolved models, with the digital configuration of the compensation delay. Some manufacturers have introduced special skewfree cables, but their excessive cost has restrained its use. An important note: here and in the upcoming paragraphs we’ll often mention CAT cables, the same cables used to create local Ethernet networks. In the case of video extenders, unless specified otherwise, the CAT cable is nothing more than a means of transmission, but the signals it transmit are absolutely not compatible with Ethernet networks. technology of convergence In the past few years, the definition of standard HDBaseT has changed the game, making it possible to eliminate the delicate phase of system calibration thanks to a fully digital transmission, using a technology called Pulse Amplitude Modulation. But, as mentioned before, these are not the only advantages of HDBaseT: it has increased the maximum distance to 70 metres (HDBaseT Lite), 100 metres (HDBaseT), and now even to 150 metres (HDBaseT Long Reach), guaranteeing these thresholds independently of video resolution (something which was previously impossible). It has ensured full compatibility with the protection protocol of HDCP contents (and, as a consequence, with EDID profile data, please read box), and has been defined the “technology of convergence”, thanks to the possibility to carry up to 5 different signals through a single CAT cable (video, audio, control, Ethernet and power supply). For instance, through a single it is possible to transmit audio and video signals and one or two infrared channels (in a consumer application, it’s possible to control the source, placed 100 metres away, using a remote control, sitting in front of your TV), or an RS232 channel (to control the monitor in a professional application), or still a USB connection (to manage a touchscreen or a work station with keyboard and mouse. In this latter case, we’re talking about a KVM (Keyboard/Video/Mouse) extender. A last, very appreciated advantage is the availability of extenders with a single receiver, powered through the CAT cable. This eliminates the power source from the monitor/projector side, simplifying installation and increasing immunity to disturbances. Different manufacturers have decided to create different products equipped with some or all of these features, to satisfy all possible demands (and bank account sizes). Two brief notes on performance: from the audio/video point of view, no limitations have been introduced, and extenders behave exactly like hypothetical long HDMI cables. However, HDBaseT can only support Ethernet in the same cable. In this case, the available bandwidth

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is 100 Mbps, enough for applications such as SmartTV or projector control. Similarly, the USB extension is around 30 Mbps, which is why there are KVM extenders that use two CAT cables: the first for the HDBaseT part and the second to guarantee an USB 2.0 connection of 480 Mbps, enough to allow the use of CD burners or external disks. The HDBaseT technology was also the first brick in the building process of interoperability: all HDBaseT extenders are compatible with each other (at least for the Audio/Video/Ethernet), regardless of the manufacturer. It is therefore possible to have two devices with HDBaseT doors communicate with each other, even when they were produced by different manufacturers. The first concrete example of this real possibility are projectors equipped with HDBaseT door. FIBRE OPTICS Today HDBaseT is therefore the de facto standard for video/audio extension on copper cables. But copper cables have limitations in several applications: there are cases in which it is necessary to guarantee full protection against electro-magnetic disturbances or to reach distances longer than those indicated. In these situations, switching to fibre optics is inevitable. The scenario of fibre optics extenders is also very wide. We start with basic

extenders, often shaped in such a manner that they can be connected directly to the output video connector of the source (DVI versions are very popular). These use from one to four optic fibres to extend only the TMDS portion of the video signal (the part with audio/video codifications) with a one-way transmission and omitting the DDC communication bus and other signals. These extenders are therefore not compatible with signals protected by HDCP, and the problem of communication of the EDID profile is solved with a function called “virtual EDID�, with which the transmitter memorises the EDID profile of the monitor and shows it to the source. The relatively low cost of these solutions has made them very popular, also thanks to the remarkable distances they reach (300, 500 or 1000 metres, according to the model). To solve the problem of missing DDC communication channel, without great changes in the cost of the final solution, there

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are HDCP-compliant extenders available in the market, in which audio/video signals are transmitted through fibre optics (usually 4 fibres), while the data relative to EDID and HDCP run through an additional CAT cable. With distance limitation (usually a maximum of 100 metres), full functionality is obtained, together with the guarantee of immunity against disturbances. Fibre optics are the means also available for KVM extenders, in this case equipped with a USB extension, almost always 2.0 and 480 Mbps. Here multiple optic fibres are used in both directions, resulting in full support to HDCP, EDID etc. But fibre optics perform better when price is not an issue (good technology is expensive…): extenders with built-in transmitters and receivers in a single optic module (for two-way transmission), using particular technologies that allow for a return channel in the same fibre used for the transmission. We now have very compact extenders (the recent PigTail models are very interesting) with the possibility of extension up to 1000 metres and more, with Ultra HD and HDCP support, actual transmission of EDID profile and sometimes with the transportation of control signals such as RS-232 and infrared, all in a single fibre! The market has DVI and HDMI cables that contain the two components of the extender on fibre. The result is an apparently standard cable that can reach lengths of up to 100 metres. A hybrid solution that is very popular and appreciated includes a veritable video board (which must be installed in a computer) with an optic fibre output, capable of transporting several video signals (the classic multi-monitor application) to distant workstations. Let us closet his panoramic overview of point-to-point extensions by eliminating the element that has, up to now, differentiated the solutions proposed: the cable! In fact, in the past few years wireless transmission technologies have evolved to the point that they are a safe replacement of other technologies. Once the 2.4 GHz frequency was abandoned as it was too crowded by Wi-Fi networks, we arrived at the WHDI technology, that uses frequencies around 5 GHz. Although it is not an exclusive frequency and in spite of its limited bandwidth, it has made it possible to create products with discrete performance (25 – 30 metres) and with good penetration through walls (in some models). The reliability of the connection may depend on the place of installation, but in most cases, results are positive. A recent technology is Wireless HD, which, thanks to the use of free frequency on 60 GHz, eliminates interferences, always guaranteeing excellent results. The high bandwidth available (around 7 Gb/s) makes transmission possible without compression and with almost zero latency; it is therefore a solution suitable even in cases in which delays are not tolerated (e.g. conferences with separate audio diffusion or gaming). The drawback of a high frequency is the limited distance: no more than 10 metres, which should, in any case, be sufficient for applications in historical buildings, in which installing new cables is impossible.

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The basic principle is common to the various solutions available in the market: codifying the video/ audio flow with a standard protocol capable of traveling on normal network infrastructures, thus avoiding the costs of a specific cabling Il principio base è comune alle varie soluzioni presenti sul mercato: codificare il flusso AV con un protocollo standard che sia in grado di viaggiare sulle normali infrastrutture di rete, evitando così l’onere di un cablaggio dedicato


TECNOLOGIA TECHNOLOGY

Distributed architectures The subject of video/audio signal extensions is obviously present even in more complex cases, in which a single video source must be distributed to several screens. Classic video splitter can, of course, be used, and several segments can be created with extenders, but the market has more interesting solutions to offer. Several manufacturers have presented their cascade/ tree solutions. These are products in which the receiver regenerates the video signal to the monitor in HDMI standard or other, and also offers an additional extended output on cable (copper or fibre optics), allowing for a new extension until the next receiver. Some products offer two outlets, making it possible to create two branches of the distribution network. The advantage of these solutions is evident: it is possible to install cables according to the topology of the installation (the position of the monitors), optimising distances and guaranteeing perfect synchronisation among all monitors. A completely different (and very promising) issue is the one that takes us to a new world: the world of IP networks. The compression technologies developed for the distribution of video contents on Blu-Ray and/or via satellite have not been ignored by extender manufacturers: they have managed to combine compression algorithms, such as H264, with the most popular data transmission protocol, the TCP/IP. As a result, several solutions of video distribution on IP network have appeared in the past years. The basic principle is common to the various solutions available in the market: codifying the video/audio flow with a standard protocol capable of traveling on normal network infrastructures, thus avoiding the costs of a specific cabling (as used to happen with the extenders described above) and resulting in a certain level of flexibility, which we will soon examine. With obvious differences regarding their purposes, there are solutions of various kinds. We started with solutions designed for geographically distributed use, with boards to be installed in computers and with very small bandwidth occupation (1-2 Mbps), to guarantee ADSL/HDSL connection. Then came solutions that made it possible to freely calibrate the bandwidth used (in order to avoid bandwidth congestion, with obvious more or less serious effects on the quality of the video material offered), up to KVM solutions that offer constant bandwidth occupation (usually around 100 – 150 Mbps for video flow), excellent video quality, additional functions (analogical audio, Rs232, USB 2.0) and guaranteed contained latency (inferior to 50 ms), to be used even for the remote control of a full workstation. What other advantages do these solutions have to offer? First of all, flexibility: it is in fact possible to have several receivers that reproduce the signal of a single transmitter (broadcasting with multicast protocol), or to quickly change the association between a transmitter and a receiver (for instance, to face a problem with the video source or a variation of destination of use of one or more rooms). We should not underestimate the fact that the signal traveling through the network is independent from the video standard used to generate it (VGA/DVI/HDMI). It is therefore possible to transmit a VGA signal and to receive it in HDMI format to connect it to a last-generation monitor. In conclusion, the subject of video/audio signal extension is complex, but it is interesting to notice how the market has responded by offering multiple solutions. Installers must be skilled enough to identify the solution most suitable for a specific project, perhaps contacting manufacturers/ distributors or retailers for pre-sales consultation. The future has several surprises in store: HDMI 2.0 and HDBaseT 2.0 are almost at our doors…

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LG MONITOR 21:9 Nuove famiglie UM65 e UM95 New UM65 and UM95 families www.lge.com

La serie di monitor Ultrawide LG 21:9 cresce con la presentazione di due nuovi modelli, progettati per target specifici: multitasking, fotografia professionale, architettura/design e gaming Un successo indiscusso quello registrato dai nuovi monitor LG e confermato anche dal ricevimento del premio TIPA Awards 2014 per la categoria Best Photo Monitor. L’associazione Technical Image Press Association (TIPA), di cui fanno parte 29 testate attive nel settore della fotografia e dell’immagine e che ogni anno conferisce questo prezioso riconoscimento ai migliori prodotti delle aziende più meritevoli del mercato, ha infatti scelto il modello 34” 34UM95 21:9 di casa LG per la versatilità e le caratterische innovative che lo contraddistinguono. Il design elegante e ultra sottile, combinato con la tecnologia d’avanguardia, permette – tramite la funzione 4-Screen Split – la visualizzazione fino a quattro finestre in otto diverse posizioni, funzioni che rende questi prodotti particolarmente adatti e funzionali in ambito gaming e professionale. I monitor, inoltre, sono dotati di tecnologia Dual-Link, quindi collegabili a due periferiche diverse nello stesso momento. A tutto questo si aggiunge un basso consumo energetico e, infine, la perfetta compatibilità con Mac; condizione imprenscindibile quando si parla di web o graphic design.

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Maggio May 2014

LG’s series of 21:9 UltraWide monitors has grown with the introduction of two new models, designed for specific targets: multitasking, professional photography, architecture/design and gaming 34UM95

Top gamma di tutta la serie, è il primo monitor PC da 34’ UltraWide 21:9 con risoluzione QHD (3.440x1.440). La tecnologia Thunderbold 2, che gli permette di supportare display ad alta risoluzione e dispositivi dati tramite un’unica connessione, insieme alla possibilità di trasferire dati a una velocità fino a 20 Gbps e a una capacità di calcolo collegando fino a sei dispositivi tramite una semplice configurazione, assicurano delle prestazioni davvero uniche. Mentre lo scaler integrato e il software True Color Finder, per regolare i colori, donano alle immagini particolare vivacità e realismo. Realizzato con estrema attenzione in ogni suo dettaglio, questo monitor presenta un design caratterizzato dal formato Cinema Screen (senza bordo), uno stand in cristallo trasparente e una resa di immagine quasi due volte superiore a quella di un monitor Full HD, grazie al dispay IPS QHD UltraWide. Completano le dotazioni un angolo di visione di 178° e un basso consumo energetico. L`award TIPA ottenuto certifica il monitor 34” 34UM95 come il miglior monitor in ambito fotografico.

25UM65 E 29UM65

Disponibile in due differenti polliciaggi (25” e 29”) l’UM65 è pensato per soddisfare i professionisti e appassionati più esigenti. La tecnologia UltraWide Full HD con risoluzione 2.560x1.080 e gli altoparlanti stereo da 7W garantiscono un’esperienza veramente immersiva mentre la tecnologia IPS di LG assicura totale fedeltà cromatica con una resa colori senza precedenti. Le tecnologie già citate, il formato Cinema Screen, un angolo di visione di 178°, i bassi consumi e due entrate per connessione HDMI completano le dotazioni di questi prodotti davvero all’avanguardia. I monitor 25” 25UM65 e 29” 29UM65 sono la soluzione perfetta per chi desidera realmente lavorare con differenti applicazioni contemporaneamente.


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LG’s new monitors are an undisputable success, confirmed by the TIPA Awards 2014 in the Best Photo Monitor category. The Technical Image Press Association (TIPA), consisting of 29 active magazines on photography and imaging that every year award this precious acknowledgement to the most deserving companies of the sector, has selected LG’s 21:9 34” model 34UM95 for its versatility and innovative features. Its elegant, ultra-thin design, combined with its state-of-the-art technology, makes it possible, through its 4-Screen Split function, to display up to four windows in eight different positions, making this product particularly suitable and functional in the professional and gaming worlds. The screens are also equipped with Dual-Link technology, which means they can be connected to two different peripherals at the same time. Their power consumption is very low and they are perfectly compatible with Macs, a crucial feature when the subject is Web or graphic design. 34UM95 The top product of the entire line, this is the first 21:9 UltraWide 34” PC screen with QHD resolution (3,440 x 1,440). The Thunderbolt 2 technology allows for the supporting of high-resolution displays and data devices through a single connection and the possibility to transfer data at a speed of up to 20 Gbps; these features, in addition to its calculation capacity that connects up to six devices through a single configuration, guarantee a unique performance. Its integrated scaler and the True Color Finder software, used to regulate colours, make images particularly lively and realistic. Manufactured with extreme attention to every single detail, this monitor was designed in the cinema screen format (without frames), a transparent crystal stand and image yield almost twice that of a Full HD monitor, thanks to its IPS QHD UltraWide display. It is also equipped with 178° angle of vision and low power consumption. TIPA award certifies the 34” 34UM95 as the best monitor in photography. 25UM65 AND 29UM65 Available in two different sizes (25” and 29”), the UM65 was conceived to fulfil the needs of the most demanding professionals and aficionados. The UltraWide Full HD technology with 2,560 x 1,080 resolution and the 7W stereo speakers ensure a full-immersion experience, while LG’s IPS technology guarantee full colour fidelity with an unprecedented colour yield. The previously mentioned technologies, the cinema screen format, the angle of vision of 178°, the low power consumption and its two HDMI inputs complete this truly avant-garde product. The monitors 25“ 25UM65 and 29” 29UM65 are the perfect solution for those who really want to work with several applications at once.

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IL SISTEMA ULX-D La trasmissione audio wireless digitale THE ULX-D SYSTEM Wireless digital audio transmission

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Il sistema ULX-D rappresenta un passo avanti nel mondo della trasmissione audio wireless digitale grazie all’introduzione, da parte di Shure, di innovazioni tecnologiche che ne incrementano l’efficienza in termini di gestione dello spettro RF disponibile, l’affidabilità e la flessibilità di instradamento dei segnali audio

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La gamma comprende due trasmettitori, uno in versione palmare (ULXD2) e uno bodypack (ULX1), e tre ricevitori rispettivamente nella versione a singolo e doppio canale (ULX4 e ULX4D) e nella versione a 4 canali (ULXD4Q). Le versioni a 2 e 4 canali, oltre alle uscite analogiche, dispongono di un’interfaccia per il protocollo Dante, che permette di distribuire i segnali in forma digitale, evitando la conversione D/A interna al ricevitore. Così, oltre a garantire massima flessibilità di instradamento dei segnali e compatibilità diretta con le consolle digitali del mondo live che utilizzano Dante, è possibile contenere ulteriormente la latenza che raggiunge la soglia massima dei 2.9 ms per le uscite analogiche, traguardo eccellente per un sistema digitale. Il sistema offre qualità audio senza compromessi implementando conversioni analogico digitali con profondità di campionamento di 24 bit a 48 KHz e garantendo una gamma dinamica di 120 dB che diventa di ben 130 dB per le uscite digitali su Dante.

ULXD124D B87A Dual System h

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Maggio May 2014

The ULX-D system is a step forward in the world of wireless digital audio transmission, thanks to the introduction, by Shure, of technological innovations that increase its efficiency in terms of management of the available RF spectrum, reliability and flexibility of audio signal routing Uno dei vantaggi delle trasmissioni digitali è sicuramente l’immunità a disturbi e interferenze da intermodulazione e, con ULX-D, Shure garantisce stabilità e le migliori performance. La banda utilizzabile è estesa a 72 Mhz, nella versione per il mercato europeo, e il sistema permette di far convivere fino a 22 canali audio contemporaneamente nello spazio di un canale TV digitale di 8 MHz quando è impostato nella normale modalità di funzionamento, con potenza di trasmissione dei ricevitori fino a 20 mW. Con questa modalità si possono coprire distanze di trasmissione “line of sight” che raggiungono i 100 m. La speciale modalità “High density”, invece, permette di far convivere fino a 63 canali in un singolo canale DTV a discapito però della potenza di trasmissione, che si riduce a 1mW con la conseguente riduzione della distanza di copertura che raggiunge un massimo di 30 m. Entrambi i trasmettitori sono realizzati con robuste strutture in alluminio e display LCD retroilluminati.


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La versione palmare ULXD2 è disponibile con capsule microfoniche SM58®, SM86, SM87A, Beta 58A®, Beta 87A, Beta 87C e KSM9. Le funzionalità principali comprendono la scansione automatica delle frequenze libere e la sincronizzazione dei trasmettitori tramite porta ad infrarosso. È presente anche un’interfaccia Ethernet ridondata per le impostazioni e il controllo da remoto tramite il software Wireless Workbench 6® o per l’integrazione di sistemi multicanale che vedono l’utilizzo di più ricevitori. Per quest’ultima tipologia di sistemi si deve considerare che l’ULX-D è compatibile con il dispositivo Shure AXT600 Spectrum Manager del sistema Axient®, in grado di pianificare l’utilizzo dei canali liberi disponibili monitorando costantemente lo spettro RF dell’ambiente di utilizzo. Altra funzionalità dei ricevitori ULXD4D e ULXD4Q riguarda la diversità in frequenza. Impostando due canali del ricevitore in questa speciale modalità e fornendo lo stesso segnale microfonico a due bodypack, si riesce a garantire un ulteriore grado di sicurezza nella trasmissione: il ricevitore è in grado di assicurare il segnale in uscita commutando la ricezione tra i due canali radio in maniera automatica e trasparente ogni volta si verificassero problemi di interferenze. I due offrono inoltre la funzione “Audio summing” cioè la possibilità di mixare due o più canali in un’unica uscita permettendo di regolare in modo indipendente il livello dei segnali allo scopo di ottenere il mix desiderato. Anche i ricevitori prevedono una solida struttura metallica su unità rack a 19” e includono antenne a ½ onda e uscite “RF cascade” per creare sistemi di più ricevitori senza dover ricorrere a distributori d’antenna. La navigazione dei menù avviene in maniera rapida grazie alla presenza di un comodo jog control e di un display LCD retroilluminato. I livelli RF e audio sono monitorabili direttamente dal frontale del ricevitore attraverso indicatori a barre LED. ULX-D eredita dal fratello maggiore Axient® il sistema di carica intelligente delle batterie Shure Advanced Power Management disponendo di batterie al litio con effetto memoria nullo e garantendo per i trasmettitori una durata di trasmissione continua superiore alle 11 ore e un tempo di ricarica massimo di 3 ore. Il sistema monitora la durata della batteria indicando il tempo residuo di funzionamento con un’accuratezza di 15 minuti. La gamma prodotti include due versioni di carica batterie nell’opzione a 2 e a 8 alloggiamenti di carica. Ulteriore punto di forza del sistema, soprattutto per applicazioni in ambito professionale, è il fatto di garantire la riservatezza della comunicazione permettendo la crittografia delle trasmissioni mediante l’utilizzo dell’algoritmo AES a 256 bit. In questo modo il segnale trasmesso potrà essere decodificato solo dal ricevitore associato. The line consists of two transmitters, one in a palm version (ULXD2) and one body pack (ULX1), and three receivers, respectfully in the single and double channel versions (ULX4 and ULX4D), and in the 4-channel version (ULXD4Q). The versions with 2 and 4 channels have, in addition to the analogical outputs, an interface for the Dante protocol, which distributes signals in digital form, thus avoiding the D/A conversion within the receiver. This guarantees maximum flexibility of signal routing and direct compatibility with the digital consoles of the live world that use Dante. Latency can be further contained, reaching a maximum threshold of 2.9 ms for analogical outputs – an excellent threshold for a digital system. i ULXD group image with SBC Chargers

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The system offers audio quality without compromises, implementing analogical-digital conversions with a depth of sampling of 24 bits at 48 kHz and guaranteeing a dynamic range of 120 dB, which turns into as many as 130 dB for digital outputs on Dante. One of the advantages of digital transmissions is surely immunity to disturbances and interferences caused by intermodulation, and with ULX-X, Shure guarantees stability and better performances. The band used is extended to 72 MHz, in the version for the European market, and the system makes it possible to have 22 simultaneous audio channels in the space of a digital 8 MHz TV channel, when it is set in the normal working mod, with a power of transmission for the receivers of up to 20 mW. In this mode, it is possible to cover line of sight transmission distances reaching up to 100 metres. The special high-density mode allows for the use of 63 channels in a single DTV channel, with a smaller transmission power, reduced to 1 mW with the consequent reduction of the covered distance, which does not exceed 30 metres. Both transmitters are manufactured with sturdy aluminium structures and backlighted LCD displays. The palm version ULXD2 is available with SM58®, SM86, SM87A, Beta 58A®, Beta 87A, Beta 87C and KSM9 microphone capsules. The main functions include automatic scanning of free frequencies and synchronisation of transmitters through an infrared door. There is also an Ethernet interface for the configuration and remote control using wireless Workbench 6® software or for the integration of multi-channel systems that use several receivers. For this latter type of system, it should be noted that ULX-D is compatible with Shure’s AXT600 Spectrum Manager device of the Axient® system, capable of planning the use of free available channels by constantly monitoring the RF spectrum of the use environment. Another functionality of the ULXD4D and ULXD4Q receiver involves frequency diversity. By configuring two channels of the receiver in this special mode and supplying the same microphone signal to two body packs, it is possible to ensure an additional level of safety for the transmission: the receiver can ensure the outgoing signal by commuting reception between the two radio channels automatically and in a transparent matter, should interference problems rise. They also offer an audio summing function, i.e. the ability to mix one or more channels in a single output, making it possible to independently regulate the level of signals with the purpose of obtaining the desired mix. The receivers are also made of a sturdy metal structure on 19” racks, and include half-wave antennas and RF cascade outputs to create systems with several receivers without having to use antenna distributors. Menu navigation is fast thanks to the presence of a useful jog control and a backlighted LCD display. RF and audio levels can be monitored directly from the front of the receiver, through LED bar indicators. ULX-D inherits from its older brother Axient® the intelligent charging system of Shure Advanced Power Management batteries, with lithium batteries with zero memory effect. This ensures that transmitters have a continuous transmission duration that exceeds 11 hours, with a maximum charging time of 3 hours. The system monitors the duration of the battery, displaying the remaining time of use with an accuracy of 15 minutes. The line of products includes two versions of battery chargers in the versions with 2 and 8 charging seats. Another plus of the system, in particular for professional uses, is the fact that it guarantees confidential communication, allowing transmissions to be encrypted using the AES algorithm (256 bits). In this manner, the transmitted signal can only be decrypted by its associated receiver.

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AGGIORNAMENTI UPDATE

INTEGRATION EXPERIENCE TOUR Città varie, 8/13/15/22/27/29 maggio Various cities, 8/13/15/22/27/29 May www.intermark.it

Integration Experience Tour - Videogallery

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Un unico format per sei città; non un semplice road show ma un momento di approfondimento per conoscere l’azienda romana e i benefici di installazioni sapientemente integrate dal catalogo prodotti Intermark, appena rinnovato da interessanti new entries

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Maggio May 2014

A single format for six cities. More than just a road show: a moment of in-depth exploration to get to know the Roman company and the benefits of wisely integrated installations from the Intermark product catalogue, recently renewed with interesting additions

La prima tappa a Roma, di cui già vi abbiamo parlato sul sito, poi Firenze, Bologna, Padova, Milano e infine Torino. Un tour di un mese con lo scopo di offrire ai visitatori (integratori ma anche clienti finali) una panoramica completa delle soluzioni più efficienti per l’integrazione di tecnologie audio, video, controllo, luci e digital signage. Senza nessun orario, o agenda da rispettare, se non quelli di apertura e chiusura della sala, i visitatori possono toccare con mano i prodotti presentati, vederli all’opera e porre domande allo staff di Intermark. Le zona espositive, infatti, sono state divise in più aree, ognuna delle quali allestita per ospitare un marchio dell’offerta. “Questa serie di eventi” dice Fabio Concezzi, Amministratore Delegato dell’azienda, “si discosta un poco dalla normale e consueta attività formativa portata avanti, anche attualmente, da Intermark. Con Integration Experience Tour vogliamo mostrare la nostra vocazione all’integrazione, presentare un catalogo dove i prodotti risultano complementari e perfettamente adatti a installazioni più o meno complesse. Ci rivolgiamo agli installatori, clienti vecchi e nuovi, per mostrare loro tutte le funzionalità disponibili e le tecnologie che stanno dietro a ogni prodotto; ma anche ai clienti finali, manager o amministratori delegati, che possano così vedere con i loro occhi e senza un eccessivo carico di informazioni tecniche i vantaggi di una installazione all’avanguardia per il loro business o organizzazione aziendale”. L’occasione è buona anche per presentare alcune novità e recenti new entries, come il catalogo Televic Conference, tra cui il sistema multimediale uniCOS e quello entry-level D-Cerno. Una gamma completa di hardware, software e accessori, realizzata con tecnologie digitali, disponibile sia in formato cablato che in wireless e integrabile con i sistemi di controllo e distribuzione AV AMX, personalizzabili (dai materiali al layout) in base alle esigenze del cliente e adattabili sia per installazioni fisse che per il noleggio. In mostra anche il sistema di registrazione Bee 8 di Reach, produttore di sistemi professionali per la registrazione e lo streaming multimediale. Con Bee 8 è possibile registrare e archiviare qualsiasi evento, offre tre ingressi video (due HD e uno VGA) – registrabili in formato MP4 e poi scaricabili tramite la porta USB – e numerose funzionalità: controllo delle telecamere


AGGIORNAMENTI UPDATE

g Bee 8 - Reach

e del mixer audio, archiviazione fino a 1TB oltre alla possibilità di caricare la registrazione su FPT. Il tutto è gestibile attraverso il pannello frontale, App dedicate e scaricabili gratuitamente o con i sistemi AMX. E oltre a prodotti WolfVision per la visualizzazione, i supporti Chief, i prodotti per la gestione domotica Philips Dynalite e le soluzioni per la trasmissione dei segnali su fibra ottica CSI, non potevano mancare le novità AMX – componenti principe di ogni installazione e testimoni di un rapporto di distribuzione di lunga data, che ha portato a Intermark diversi premi e riconoscimenti – presentate all’ultimo ISE di Amsterdam. Nel corner dedicato i nuovi sistemi Modero S e Modero X colpivano l’attenzione dei visitatori con grafiche accattivanti e design raffinati in ogni loro formato disponibile. Con colori brillanti a 24 bit, alimentazione PoE, Bluetooth, connettività USB, intercom e streaming video la serie S è veramente un giusto compromesso tra l’alta qualità e il prezzo contenuto. Funzionalità aumentate anche per i multi-touch panel della serie X, il cui rinnovato design (senza cornice) li rende adatti a ogni tipo di installazione sia a muro che negli altri formati disponibili.

Integration Experience Tour Giovedì 8 maggio - Roma Martedì 13 maggio - Firenze Giovedì 15 maggio - Bologna Giovedì 22 maggio - Padova Martedì 27 maggio - Milano Giovedì 29 maggio - Torino

The first stop was Rome, and we talked about it on our website. Then came Florence, Bologna, Padua, Milan and, finally, Turin. A one-month tour with the purpose of offering visitors (integrators and final users) a complete overview of the most efficient solutions for the integration of audio, video, control, lighting and digital signage technologies. With no scheduled events except for the opening and closing of the room, visitors can touch the products presented, see them at work and ask questions to the Intermark staff. The exhibition areas were divided in several sub-areas, each for a different brand. Fabio Concezzi, the company’s CEO: “This series of events is somewhat different from the usual training courses currently organised by Intermark. With Integration Experience Tour we wish to show our vocation for integration, to introduce a catalogue whose products complement each other and are perfectly suitable for installations of different levels of complexity. Our targets are installers, old and new clients, to show them all the functionalities available and the technologies behind each product, but also final users, managers or CEOs, who can then see with their own eyes, and without too much technological information, the advantages of an avant-garde installation for their business or company organisation”. The occasion is also perfect to introduce novelties and new products, such as the Televic Conference catalogue, including the uniCOS multimedia system and the D-Cerno entry-level system. A complete range of hardware, software and accessories, created with digital technologies, available in cabled and wireless formats and which can be integrated to AMX AV distribution and control systems, customisable (from materials to layout) according to the client’s requests, and suitable for fixed and rental installations. Reach’s Bee 8 recording system is also on display. Reach is a manufacturer of professional systems for multimedia recording and streaming. With Bee 8 it is possible to record and file any event; it has three video inputs (two HD and one VGA), recordable in mp4 format and then downloaded through the USB door, and numerous other features: control of video cameras and audio mixer, up to 1 TB of storage and the possibility to upload the recording using FPT. All managed through the front panel, specific free apps or AMX systems. And, in addition to WolfVision display products, Chief supports, Philips Dynalite domotic management products, and CSI solutions for the transmission of signals through fibre optics, AMX novelties just had to be present. These are the main components of each installation, and testimonies of a long distribution relationship that has resulted in Intermark’s numerous awards and acknowledgements; they were introduced at the last Amsterdam ISE. At the corner dedicated to the new Modero S and Modero X system, visitors were drawn to their captivating graphics and refined design, in all formats available. With bright 24-bit colours, PoE supply, Bluetooth, USB connectivity, intercom and streaming video, the S series really is the perfect balance between high quality and affordability. Increased functionalities also for the multi-touch panels of the X series, with a renewed, frameless design that makes them suitable for all types of installation, on walls and in other available formats. Integration Experience Tour Thursday 8 May - Rome Thursday 13 May - Florence Thursday 22 May - Padua Tuesday 27 May - Milan Thursday 29 May - Turin

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AGGIORNAMENTI UPDATE

www.samsung.com/it

SAMSUNG PER IL DS Milano, 15 aprile 2014 SAMSUNG FOR DS - Milan, 15 April 2014 Samsung ha presentato, presso lo Spazio Zegna di Milano, il proprio upgrade per il Digital Signage a diversi livelli: una nuova serie di Large Format Display pensati per applicazioni sempre più smart e facilmente gestibili

Text: Matteo Fontana

At the Spazio Zegna of Milan, Samsung presented its upgrade for Digital Signage at several levels: a new series of Large Format Displays, easy to manage and conceived for increasingly smart applications

Le nuove frontiere del DS sembrano quelle dell’interazione e della gestibilità; sempre più spesso l’utilizzatore cerca la possibilità di organizzare direttamente e distribuire i contenuti che gli occorrono. E in casa Samsung la piattaforma Samsung Smart Signage Platform (SSSP) si aggiorna e si migliora col lancio di una nuova serie di display SoC (System on Chip); caratterizzati dalla possibilità di creare, modificare e condividere contenuti in modo semplice, e in molti casi con una interfaccia “on screen” che non richiede neppure l’appoggio di un PC esterno.

I MONITOR

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Maggio May 2014

Nella presentazione si è parlato anzitutto di due categorie di software basati sulla tecnologia MagicInfo: Magic Info Premium S (SoC) e Magic Info Premium I (player basato su architettura PC, sempre Samsung). Il vantaggio di un monitor SoC è che non richiede un player esterno per gestire i contenuti perché il display – dotato di vari ingressi video (DVI, HDMI, DP, VGA, Composite/Component) e di porta USB – può essere “rifornito” con una chiavetta e/o tramite un Server se collegato in rete. Il monitor ha una memoria interna di almeno 4GB, per cui è possibile tanto riversarvi i contenuti (per poi gestirli dal menu del telecomando) quanto lasciarli sulla chiavetta come memoria esterna dalla quale il display “pescherà” i contenuti a seconda del palinsesto stabilito. Il primo livello, più semplice, di DS orchestrabile con questo tipo di display è rappresentato da contenuti full screen in loop (MagicInfo Lite); ma è possibile altresì impostare un template tra quelle disponibili (oltre 60) e inserire un contenuto per ogni area dello schermo. Se non occorrono particolari “lavorazioni” e si dispone già – ad esempio – di filmati o spot, è sufficiente – come si è detto – averli su un device di memoria USB; però, mediante un software gratuito – MagicInfo Author – è possibile anche costruirli, non solo video (fino a due contemporaneamente a risoluzione FullHD) ma anche immagini fisse, testi (anche feed RSS da Internet), loghi, presentazioni PowerPoint, filmati Flash, ecc. In questo caso, con un PC esterno su cui si sia installato MagicInfo Author (licenza gratuita) si costruiscono i contenuti, il palinsesto e la modalità di distribuzione: durata e ordine delle singole clip, Picture in Picture, tipologia di bordi, effetti di transizione ecc.


AGGIORNAMENTI UPDATE

È possibile quindi distribuire i contenuti in locale tramite chiavetta USB o in maniera centralizzata tramite il Server MagicInfo, se i monitor sono collegate in rete. La serie MagicInfo Premium I si differenzia in quanto necessita un PC esterno (accessorio Samsung), montato sulla parte posteriore dello schermo (con il quale si integra perfettamente anche a livello funzionale), e molto sottile. Questi monitor sono pensati in particolare per una struttura a network, con i contenuti gestiti da un server. Sempre tramite MagicInfo Author, è possibile costruire e gestire i contenuti da mandare sui diversi monitor che, a seconda della collocazione e delle fasce orarie, possono ospitare contenuti diversi. Disponibile anche l’ingresso HDMI, per costruire, ad esempio, un Picture in Picture che collochi un contributo da USB all’interno di una partita di calcio “prelevata” direttamente da un decoder, oppure una previsione meteo (da HDMI) all’interno di un filmato aziendale, a mo’ di informazione di utility.

VIDEOWALL

Diversi monitor della serie Premium I possono essere accostati a formare complesse strutture con i contenuti “spalmati” su tutti i monitor. Per la creazione dei contenuti si utilizza la versione “VideoWall” del già citato MagicInfo Author, su un PC esterno, mentre della distribuzione si occupa un altro software, MagicInfo Videowall Console. Con un programma si crea il contenuto e con l’altro lo si pubblica. Impostando e calibrando un solo monitor con i settaggi desiderati, inoltre, è possibile estendere automaticamente quei settaggi a tutti gli altri monitor del VideoWall. La cornice dei display, infine, è stata resa più sottile, passando da 5mm a 3,5 mm sul modello UD55D (da 55”), con l’intenzione di migliorare l’esperienza visiva.

FORMATI E APPLICAZIONI

La linea Large Format Display Samsung è disponibile in formati che vanno dai 32” ai 95” del modello ME95C. In più, è di marca Samsung anche il colossale modello da 110”, una specie di “fuori categoria” che è attualmente il più grande LFD del mondo (arrivo previsto in Italia durante la seconda metà dell’anno). La luminosità va da 320 a 1.500 candele, per poterli utilizzare anche sotto la luce solare diretta. Si tratta di monitor full HD; la versione UHD (Ultra HD) è prevista per settembre/ ottobre di quest’anno. Ma in configurazione VideoWall, quattro display full HD accostati (1.920x1.080) realizzano di fatto già ora il 4K (3840x2160). The new frontiers of DS seem to be those of interaction and manageability. Users want the possibility to directly organise and distribute the contents they need. And at home the Samsung Smart Signage Platform (SSSP) is updated and improved with the launching of a new series of SoC (System on Chip) displays. These are characterised by the possibility to easily create, modify and share contents. In several cases there is an on-screen interface that doesn’t even require the support of an external PC. THE MONITORS The presentation focused mostly on two categories of software based on the MagicInfo technology: Magic Info Premium S (SoC) and Magic Info Premium I (player based on PC i Un momento della presentazione / A moment of the presentation

architecture, Samsung as well). The advantage of an SoC monitor is that it doesn’t require an external player to manage the contents, because the display, equipped with some video inputs (DVI, HDMI, DP, VGA, Composite/Component) and USB port, can be supplied with a flash drive and/or with a server connected to the network. The monitor has an internal memory (at least 4GB), so that it’s possible to copy the contents (which can then be managed from the remote control menu) to the monitor or to leave them in the flash drive as external memory from which the display will use the contents according to the schedule. The first and simpler level of DS that can be used with this type of monitor consists of full-screen loop contents (MagicInfo Lite), but it’s also possible to set a template among those available (more than 60) and insert different contents for each area of the screen. If no particular “processing” is required and you already have, for instance, video footage, all you need is to keep it in a USB memory device. But a free software – MagicInfo Author – is enough to help you build contents, not only video (up to two simultaneously with FullHD resolution) but also fixed images, texts (including RSS feeds from Internet), logos, PowerPoint presentations, Flash videos etc. In this case, with an external PC on which MagicInfo Author is installed (free licence) you can build the contents, the schedule and the distribution mode: duration and order of each clip, Picture in Picture, types of edges, transition effects etc. It’s possible distribute content locally via USB or in a centralized manner through the MagicInfo Server, if the monitors are connected to the network. The MagicInfo Premium I series stands out for needs an external PC (Samsung accessory), mounted on the rear of the monitor (with whom he is perfectly integrated at the functional level). These monitors were particularly conceived for a network structure, with contents managed by a server. MagicInfo Author builds and manages the contents sent to the different monitors, which, according to their position and showing time, cay host different contents. There is also an HDMI socket available, to build, for instance, a Picture in Picture using contents from a USB within a soccer match broadcast directly from a decoder. Or the weather forecast (from HDMI) within a company video, as utility information. VIDEO WALLS Different monitors of the Premium I series can be placed side by side in order to form complex structures, with the contents “spread” on all the screens. To create contents, simply use the “VideoWall” version of previously mentioned MagicInfo Author on an external PC, while the distribution is entrusted to another software, MagicInfo Video Wall Console. One programme is used to create contents and the other to publish it. By setting and calibrating a single monitor with the desired settings, it is also possible to automatically extend these settings to all the other monitors of the VideoWall. Finally, the monitor frame is now even thinner, 3.5 mm instead of the previous 5 mm on UD55D model (55”), with the purpose of improving the visual experience. FORMATS AND APPLICATIONS Samsung’s Large Format Display line is available in formats from 32” to the 95” of the ME95C model. Samsung also manufacturers the colossal 110” model, a sort of “hors concours” which is currently the world’s largest LFD (in Italy during the second half of the year). Luminosity ranges from 320 to 1,5000 candles, so they can also be used under direct sunlight. These are full HD monitors. The UHD (Ultra HD) version is expected to be launched in September/October of this year. But in a VideoWall configuration, four full HD displays (1,920 x 1,080) placed side by side actually create a 4K (3,840 x 2,160).

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AGGIORNAMENTI UPDATE

SALONE & FUORISALONE

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Milano, 8-13 aprile 2014 Milan, 8-13 April 2014 Text: Valentina Bartarelli

Giunto alla sua 53a edizione il Salone del Mobile di Milano resta uno degli eventi fieristici più importanti del paese sia per giro di affari registrato che per la numerosa presenza di addetti ai lavori e non che affollano i padiglioni e partecipano ai numerosi eventi a latere. Una vetrina preziose per il design, i complementi di arredo e – sempre di più – per i Sistemi Integrati

Now in its 53rd edition, the Salone del Mobile of Milan (the Milan Furniture Fair) is still one of the country’s most important trade shows in terms of recorded business and of attendance (including people who don’t work in the sector), with visitors that crowd the pavilions and take part of the numerous events. A precious display window for design, decoration and, increasingly, Integrated Systems

357.212 visitatori, di cui 311.781 operatori del settore (un incremento del 13% rispetto all’edizione 2013) per un totale di 160 paesi venuti a esporre. E questi sono solo i numeri ufficiali diffusi dall’ufficio stampa della manifestazione di Rho e che, quindi, non comprendono tutta la folla che in questa settimana ha toccato anche zona Tortona, Brera, Lambrate e la Triennale. Connessioni era presente soprattutto per seguire i brand del mercato AVC che di anno in anno fortificano la propria presenza a questo evento.

357,212 visitors, of which 311,781 work in the sector (a 13% increase when compared with the 2013 issue), for a total of 160 countries who took part in the exhibition. And these are only the official numbers released by the press office of the Rho event, numbers that do not include the crowd that also touched the area of Tortona, Brera, Lambrate and the Triennale this week. Connessioni was present mostly to follow the brands of the AVC market, which strengthen their own presence at this event every year.

GEWISS

Salone del Mobile 2014 Intervista a Fabio Nappo di Gewiss Interview with Fabio Nappo, Gewiss

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Maggio May 2014

j Master ICE, Gewiss

Di stanza nella propria nota showroom, lo spazio Chorus della Fiera di Milano – dove l’azienda ha realizzato una casa domotica da visitare e toccare con mano –, Gewiss ha annunciato ufficialmente l’accordo di collaborazione con Expo 2015 e Padiglione Italia; oltre alla fornitura di dispositivi per l’automazione, l’illuminazione e la gestione dell’energia l’azienda fornirà il proprio know how nella realizzazione degli impianti del Padiglione Italia dell’Expo il cui tema, perfettamente in linea con la mission che da sempre Gewiss porta avanti, recita “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”. Alla conferenza stampa hanno partecipato Domenico Bosatelli, Presidente di GEWISS, Diana Bracco, Presidente Expo 2015 e Commissario Generale di Sezione per il Padiglione Italia, Antonio Acerbo, Responsabile unico del procedimento di Padiglione Italia e Commissario Delegato Opere Infrastrutturali Expo 2015, e Marina Geri, Direttore Marketing e Commerciale di Padiglione Italia. Oltre ad esprimere la soddisfazione per l’accordo e le modalità di intervento di Gewiss, l’occasione è stata colta per presentare Master ICE, nuovo prodotto per la supervisione domotica che va


AGGIORNAMENTI UPDATE

a inserirsi nella già ricca offerta premium di Gewiss. Il pannello touch screen permette di supervisionare e controllare da un’unica posizione, o tramite device, tutto l’impianto domotico. L’obbiettivo è rendere la gestione della casa facile e a portata di tutti. Gestire l’illuminazione, le tapparelle, il climatizzatore, il sistema di videosorveglianza e il citofono solo solo alcune delle possibilità di Master ICE; la sua interfaccia semplice e pulita, personalizzabile a seconda delle esigenze e della planimetria dell’abitazione, permette un utilizzo intuitivo, anche da remoto, e di registrare scenari preimpostasi e attivabili con una leggera pressione delle dita. Infine, il dispositivo è in grado di gestire contenuti multimediali come messaggi vocali, media Player, email, web radio ecc, e di mandare immagini provenienti dalle telecamere e SMS al suo proprietario. www.gewiss.com At home in its own famous show room, the Chorus space of the Milan Fair, where the company created a domotic house that can be visited and touched, Gewiss officially announced the cooperation agreement with Expo 2015 and Padiglione Italia. In addition to supplying devices for automation, lighting and power management, the company will supply its own know-how for the creation of the systems at Padiglione Italia of the Expo, whose subject, perfectly aligned with the mission that Gewiss has always held dear, is “Nourishing the planet. Power for life”. Domenico Bosatelli, Gewiss CEO, Diana Bracco, President of Expo 2015 and General Section Commissioner for the Italian Pavilion, Antonio Acerbo, Single manager of the Italian Pavilion procedures and Delegated Commissioner of Infrastructure Works for Expo 2015, and Marina Geri, Marketing and Sales Director of Padiglione Italia, presented the press conference. In addition to expressing their satisfaction regarding the agreement and Gewiss interventions, they also presented Master ICE, a new product for domotics supervision that will join the already rich line of products offered by Gewiss. Through the touch screen panel users can supervise and control, from a single position or through a device, the entire domotic system. The purpose is to make it easier to manage your house – easy for everyone. Managing lighting, blinds, air conditioning, the video surveillance system and the intercom are just a few of the possibilities offered by Master ICE. Its simple and clean interface can be customised according to personal needs and to the plan of the household. Its use is intuitive even with the remote control, and a light pressure with a finger is enough to record and activate preset scenarios. Finally, the device can manage multimedia contents such as voice messages, media player, e-mail, Web radio etc., and to send images from the video cameras and text messages to the owner.

j Conferenza Gewiss Gewiss press conference i MyHome Screen 10 BTicino allestimento Chateau D’Ax MyHome Screen 10 BTicino in Chateau D’Ax booth

BTICINO@SALONE

L’azienda di Varese era ben presente nell’ambito della manifestazione sia all’interno che negli eventi a latere. La troviamo in primis allo stand Chateau d’Ax (Pad12 – D21-E18) nell’ambito della Casa Eco-friendly; spazio realizzato per mettere in mostra la perfetta integrazione tra design e tecnologia a vantaggio del vivere quotidiano. Lo soluzioni domotiche di BTicino, grazie al loro design curato e minimale, impreziosiscono infatti l’elegante ambiente domestico ricostruito per l’occasione con divani, poltrone e complementi di arredo, permettendo ai visitatori di verificarne con mano la funzionalità e facilità di gestione. Oltre alle sottilissime placche a sfioramento Livinglight Air, nello stand era possibile testare le caratteristiche di MyHome Screen 10, touch screen multimediale, perfettamente inserito nell’arredo, attraverso cui è possibile controllare l’intera abitazione: luci, tende, diffusori audio, visualizzazione delle telecamere installate nello show room, impostare scenari personalizzati, utilizzare contenuti multimediali, e vedere chi suona alla porta grazie a Videocitofono Sfera. Tutto a portata di mano attraverso il piccolo touch screen, o dei sensori installati oppure da device mobili e da remoto (MyHome Web). Ma la Casa Eco-friendly è solo il primo passo di una fortunata collaborazione – inaugurata proprio in occasione del Salone – tra le due aziende; nei prossimi mesi, infatti, questa partnership si strutturerà con la realizzazione di strutture domotiche dimostrative all’interno degli show room Chateau d’Ax. Per dare al pubblico una visione estetica di un impianto domotico perfettamente in armonia con le esigenze dell’abitare moderno. Nello stesso padiglione, a pochi metri di distanza, lo stand Smart Home – realizzato dall’architetto Giuseppe dell’Orto – invitava a testare in ogni suo angolo un’abitazione moderna ricreata ad hoc grazie alla collaborazione di alcuni grandi marchi del settore dell’arredamento e a BTcino, fornitore anche in questo caso dell’impianto domotico. www.bticino.it www.chateau-dax.it www.smarthomemilano.it

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AGGIORNAMENTI UPDATE

Salone del Mobile 2014 Intervista a Sergio Puricelli di BTicino Interview with Sergio Puricelli, BTicino

The company from Varese was well present at the trade show and its collateral events. We first met it at the Chateau d’Ax stand (Pav12 – D21-E18), at the Casa Eco-friendly (environmentally friendly house), an area created to display the perfect integration between design and technology, to the advantage of everyday life. BTicino’s domotics solutions, thanks to their sophisticated and minimal design, improved the elegant domestic environment rebuilt for the occasion with sofas, armchairs and decorative items, so that visitors could touch and check their functionality and easiness of management. In addition to Livinglight Air super thin touch-plates, in the stand visitors could also test the characteristics of MyHome Scren 10, a multimedia touch screen that is perfectly built in the decoration and through which users can control the entire house: lights, curtains, sound speakers, the video cameras installed in the show room. It is also possible to set personalised scenarios, use multimedia contents and see who is at the door thanks to Videocitofono Sfera intercom. All readily available through the small touch screen or the sensors installed, or through mobile and remote devices (MyHome Web). But the environmentally friendly house is just the first step of a successful cooperation, inaugurated at the Salone, between the two companies. In the next two months, this partnership will be structured by the creation of demonstrative domotic structures within Chateau d’Ax show rooms, to provide the public with the aesthetic vision of a domotics system that is in perfect harmony with the requirements of modern living. In the same pavilion, a few metres away, the Smart Home stand, created by architect Giuseppe dell’Orto, invited visitors to test every single corner of a modern household recreated ad hoc thanks to the cooperation of large brands of the interior design sector and of BTcino, supplier of the domotics system in this case as well.

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Maggio May 2014

j Home-Office BTicino “The art of Living”

BTICINO@TRIENNALE

A cura di Living-Corriere della Sera Interiors Magazine e progettata e allestita da Migliore+Servetto Architects, la mostra dal titolo “The art of Living” – alla Triennale di Milano dall’8 al 27 aprile – ha come protagonista il design italiano e il suo costante dialogo con l’arte contemporanea. Attraverso alcuni ambienti domestici, ricostruiti con i pezzi più significativi del design contemporaneo, da alcuni giovani artisti affermati (Francesco Simeti, Marco Andrea Magni, Paolo Gonzato, Nicola Gobbetto e Alice Ronchi) la mostra indaga il modo di vivere contemporaneo. E in questo contesto di eccellenze artistiche non poteva mancare BTcino che con la linea Thin Revolution – presentata in anteprima in questa occasione – ha animato l’installazione dedicata all’Home Office di Francesco Simeti: estetiche minimali e perfettamente contestualizzate, spessori estremamente sottili (solo 3,5 mm dalla superficie del muro) e l’elegante monocromatismo sono solo alcune delle caratteristiche di questa nuova serie. www.bticino.it www.triennale.it Organised by Living-Corriere della Sera Interiors Magazine and designed and assembled by Migliore+Servetto Architects, the exhibition called “The art of Living”, at the Triennale of Milan from 8 to 27 April, has Italian design as its main protagonist, with its constant dialogue with contemporary art. Through a few domestic environments, rebuilt with the most significant pieces of contemporary design by a handful of young and renowned artists (Francesco Simeti, Marco Andrea Magni, Paolo Gonzato, Nicola Gobbetto and Alice Ronchi), the exhibition contemplates the contemporary way of life. BTcino had to be present in this context of artistic excellence, of course, with its Thin Revolution line, previewed in this event. It animated Francesco Simeti’s installation dedicated to Home Office: minimal and perfectly contextualised aesthetics, extremely thin items (only 3.5 mm from the surface of the wall) and elegant monochromatism are just some of the characteristics of this new series.


AGGIORNAMENTI UPDATE

j Room with a view

VOOME

Visitare il Salone del Mobile non può prescindere ormai da un bel giro in Zona Tortona, appuntamento ormai di fatto istituzionale all’interno della manifestazione. Oltre ad ammirare le novità dei designer emergenti di tutto il mondo siamo andati a vedere l’installazione “Room with a view” (dall’8 al 13 aprile in via Tortona, 20) realizzata dall’artista Guido Prussia in collaborazione con Voome Networks. Con l’applicazione Room with view è possibile trasformare uno schermo in una finestra che guarda ai luoghi più belli del mondo: accendendo a una pagina web l’applicazione (sviluppata per l’occasione da Voome Networks) permette di selezionare il panorama desiderato tra i tanti messi a disposizione dalle riprese effettuate da Prussia nei suoi viaggi e riprodurlo sullo schermo con tanto di colonna sonora. “Quella in mostra è solo una delle tante applicazioni possibili, grazie alla piattaforma software” – spiega Emanuele Pollastri, CEO di Voome Networks – “si può accedere al servizio, ad oggi, utilizzando uno speciale decoder, ma presto sarà sufficiente dotarsi di un televisore connesso a Internet”. Un cavo HDMI collega l’Hyper Media Player di Spinetix allo schermo dove vengono trasmessi i contenuti disponibili in rete e controllati e selezionati da PC o device tramite il software dal quale è possibile scegliere anche il tipo di finestra (con l’apertura delle ante rigorosamente verso l’esterno).

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www.voome.it www.guidoprussia.com Visiting the Salone del Mobile cannot but include a nice walk in the Tortona area, now an institutional appointment of the event. In addition to admiring the novelties of emerging designers from all over the world, we also went to see the installation “Room with a view” (from 8 to 13 April, in Via Tortona, 20) by artist Guido Prussia in cooperation with Voome Networks. With the Room with View app it’s possible to transform a screen into a window overlooking the most beautiful places of the planet. The app, developed by Voome Networks specifically for this occasion, allows users to select the desired landscape from among the many available – all video footage made by Prussia during his travels – and reproduce it on the screen, with a soundtrack. “What you can see here is just one of the several possible applications,” explains Emanuele Pollastri, CEO of Voome Networks. “Thanks to the software platform, today you can access the service using a special decoder, but soon all you’ll need is a television connected to the Internet”. An HDMI cable connects Spinetix’s Hyper Media Player to the screen, which displays contents available on the Internet and controlled and selected through a PC or device, using the software, which also allows users to select the type of window (with the shutters always opening towards the outside).

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DALLE ASSOCIAZIONI ASSOCIATIONS WORLD

www.sieconline.it

SIEC PER LA CERTIFICAZIONE DELLE AZIENDE SIEC FOR COMPANY CERTIFICATION Il 5 giugno si riunirà per la prima volta il tavolo che dovrà mettere a punto lo Schema di Certificazione da sottoporre all’approvazione di Accredia, L’Ente Italiano di Accreditamento. Fanno parte del tavolo: 3P Technologies, CM, Crestron Italia, Epson Italia, Lindy, Prase Engineering, STS Engineering. In una seconda fase il tavolo sarà aperto anche ai contributi delle altre parti interessate

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Maggio May 2014

June 5th will be the day of the first reunion of the board that will prepare the Certification Framework, to be submitted to Accredia (the Italian Accreditation Institution) for approval. The members of the board are 3P Technologies, CM, Crestron Italia, Epson Italia, Lindy, Prase Engineering, and STS Engineering. During the second phase, the board will also be open to contributions of other interested subjects

Oggetto dello Schema è la rispondenza dell’azienda ai requisiti di servizio di progettazione, installazione, configurazione e taratura, programmazione e verifica tecnica erogato dalle aziende che lavorano nell’ambito del mercato dell’integrazione dei sistemi audio, video e controlli. Nelle varie riunioni che si succederanno, sotto la supervisione di un ispettore di Accredia, il tavolo dovrà definire le regole di certificazione, fornire un’adeguata descrizione del processo di certificazione, definire le modalità e le frequenze di prova, definire i requisiti di competenza del personale in relazione alla varie fasi del processo di certificazione (con particolare – ma non esclusivo – riguardo agli ispettori, a chi riesamina tutti i risultati di ispezioni e prove e a chi delibera la certificazione), il marchio di certificazione e le norme di concessione relative. Sono previste quattro o cinque riunioni per mettere a punto lo Schema: il lavoro è naturalmente facilitato dall’esistenza della prassi di riferimento UNI/PDR 4:2013 “Servizi di integrazione dei sistemi audio, video e controlli (AVC) - Requisiti di progettazione, installazione, configurazione, taratura, programmazione e verifica tecnica”. E intanto…

CONTINUANO LE ADESIONI DELLE AZIENDE ALLA PRASSI Una della prime è stata STS Engineering di Gessate (MI), azienda che ha da poco celebrato i 25 anni di presenza sul mercato. Dal 1989 offre la propria esperienza e competenza a studi di architettura e progettazione affiancandoli dalla nascita del concept fino alla realizzazione chiavi in mano, per proseguire poi con un completo servizio post-vendita che va dalla manutenzione tecnica preventiva programmata degli impianti, alla assistenza tecnica ai convegni mediante l’ausilio di personale qualificato.


DALLE ASSOCIAZIONI ASSOCIATIONS WORLD

Abbiamo intervistato Cesare Capitanio, titolare dell’azienda. SIEC - Ci spiega perché ha deciso di aderire alla PDR? Cesare Capitanio - Sono anni che aspettavamo qualcosa che potesse portare un po’ di ordine in un mercato caratterizzato da troppe improvvisazioni. Nel nostro settore, per poter realizzare installazioni che possano soddisfare appieno la committenza è necessario investire molto nella formazione per creare le competenze necessarie e nell’organizzazione per non lasciare nulla al caso. In una parola, occorre investire sulla qualità. Purtroppo spesso il cliente guarda solo il prezzo: dobbiamo fagli capire che un elemento decisivo per valutare un’offerta è la qualità che si riesce a garantire. La prassi di riferimento è finalmente qualcosa che può creare un elemento distintivo e orientare il cliente nelle sue scelte. S - Significa che il mercato è chiuso per le new-entry? CC - Non ho detto questo. È naturale e anche positivo che aziende che provengono da esperienze in qualche modo “affini” vogliano diversificarsi entrando nel mondo dell’integrazione dei sistemi audio-video. Penso che la PDR possa essere qualcosa che facilita il loro compito perché può dar loro un’idea molto chiara su come entrare con successo su un mercato per loro nuovo. È un po’ come quando uno deve fare un curriculum: spesso non sa da che parte cominciare ed è probabile che venga fuori una schifezza… Ma se qualcuno gli dà qualche dritta su come fare perde molto meno tempo e ha più probabilità di successo. S - Che cosa le piace di più della PDR e cosa suggerirebbe per migliorarla? CC - Ho molto apprezzato il fatto che la PDR si concentri molto sulle fasi di progetto. Tutti sappiamo che un buon progetto è la chiave per una realizzazione a regola d’arte. Secondo me serve fare un passo in avanti e rendere gli allegati, presentati come esempi, più prescrittivi. In altre parole serve che la PDR diventi una norma, cosa che credo sia fattibile nel giro di un paio d’anni. Non ha senso che opere il cui valore economico può essere dell’ordine di qualche centinaio di migliaia di euro (e spesso anche superare il milione) non siano sottoposte a una normativa che offra una doppia tutela: al committente che si può mettere al riparo da spiacevoli sorprese e al fornitore che può farsi forte dell’adesione alla norma perché venga dato il giusto valore ai suoi investimenti sulla qualità.

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The subject of the Framework is company response to the requisites of the designing, installation, configuration and calibration service, programming and technical verification provided by companies that work in the market of audio, video and control systems integration. In the various meetings that will be held under the supervision of an Accredia inspector, the board must define the accreditation rules, provide a suitable description of the certification process, define how and how often to carry out the tests, define the skill requisites of the personnel regarding the various phases of the certification process (in particular, but not only, regarding inspectors, those who review all inspection and test results and those who deliberate the certification), the certification marking and the relative concession norms. Four or five meetings are expected to be necessary to draw up the Framework. Work will naturally b made easier by the existence of reference praxis UNI/PDR 4:2013“ Audio-Video and Controls (AVC) integration services – Requirements for design, installation, configuration, calibration, programming and technical verification”. Meanwhile… MORE AND MORE COMPANIES ADHERE TO THE STANDARDS One of the first companies to join was STS Engineering, of Gessate (province of Milan), which has recently celebrated 25 years of presence in the market. Since 1989 it has been offering its experience and skills to architecture and design firms, following them from concept to ready-to-use constructions, then proceeding with a complete after-sales service that ranges from scheduled preventive technical maintenance of systems to technical assistance for conventions, using qualified personnel. We have interviewed Cesare Capitanio, the company’s CEO. SIEC - Why have you decided to adhere to PDR? Cesare Capitanio - For years we had been waiting for something that could give some order to a market characterised by too much improvisation. In our sector, creating installations that can fully satisfy the commissioner requires large investments in training, to create the necessary skills, and in organisation, to avoid the unexpected. In brief, it requires investments in quality. But price is often the only thing a client sees. We need to make clients understand that a decisive element to evaluate an offer is the quality that can be guaranteed. These reference standards are finally something that can create a distinctive element and help orient clients in their choices. S - Does this mean that the market is closed to new companies? CC - That’s now what I said. It’s natural, and even positive, that companies coming from somehow “similar” experiences wish to diversify their activities by entering the world of audio-video system integration. I think PDR can be something that makes their job easier, because it can give them a very clear idea of how to successfully enter a market that is new to them. It’s more or less when you have to write your CV: you often don’t know where to start, and the result will likely be awful. But if someone helps you, you’ll spend less time doing it and you’ll be more likely to succeed. S - What do you like the most about PDR, and what are your suggestions to improve it? CC - I appreciate the fact that PDR focuses on project phases. We all know that a good project is the key element for a construction according to the rules of the trade. I think an additional step is necessary to make the attachments, presented as examples, more descriptive. In other words, the PDR must become a standard, something I think is feasible in a couple of years. It’s absurd that works worth a couple of hundred thousand euros (and often exceeding a million) are not subject to standards that offer double protection: to commissioners, who are protected against unpleasant surprises, and to suppliers, who can boast their adherence to the standards, giving the right value to their investments in quality.

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DALLE ASSOCIAZIONI ASSOCIATIONS WORLD

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INFOCOMM PRESENTA APEX INFOCOMM LAUNCHES APEX InfoComm International presenta il suo nuovo programma Audiovisual Providers of Excellence. InfoComm APEx sostituirà il famoso Certified AudioVisual Service Provider Program (CAVSP), che si concluderà alla fine dell'anno

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Maggio May 2014

InfoComm International introduces its new Audiovisual Providers of Excellence designation. InfoComm APEx replaces InfoComm’s Certified AudioVisual Service Provider Program (CAVSP), which will conclude at the end of the year

"Dopo dieci anni di CAVSP, era giunto il momento di rivedere questa iniziativa e valutare se essa continuasse a soddisfare gli obiettivi dei soci e dell'associazione. Siamo giunti alla conclusione che il mercato di oggi richiede un programma più robusto e volto a promuovere la qualità del settore", ha dichiarato David Labuskes, CTS, RCDD, Direttore Esecutivo e CEO di InfoComm International. "Per esempio, è importante per il cliente AV avere un ruolo nel determinare o meno la soddisfazione verso un lavoro svolto. Per questo le valutazioni positive dei clienti sono diventate un requisito del programma".
 InfoComm APEX, inoltre, riconoscerà un più ampio numero di certificazioni del settore, oltre a quella CTS di InfoComm, come segno di impegno per la qualità. "La certificazione CTS, ancora estremamente preziosa, non dovrebbe essere l'unica a determinare il livello di eccellenza di un'azienda nel settore", ha detto Labuskes. "Molti membri InfoComm offrono certificazioni e corsi sulle specifiche dei prodotto di grande valore. Ci sono inoltre altre certificazioni, rinnovabili, che sono garanzia di qualità e devono quindi essere considerate quando si valuta l'impegno di un'azienda". Il programma InfoComm International Audiovisual Providers of Excellence raccomanda anche l'uso di due standard di settore per favorire una migliore comunicazione tra il fornitore AV e il cliente. "Questo perchè sia ANSI/INFOCOMM Standard Guide for Audiovisual Systems Design and Coordination Processes sia l'AV System Performance Verification Standard sono stati sviluppati in un processo aperto, basato sul consenso, approvato da un organismo esterno indipendente, e sono finalizzati a fornire una corretta comunicazione e documentazione tra l'industria AV e il cliente. Il loro utilizzo è quindi un requisito fondamentale nella realizzazione dei progetti. Per questo InfoComm rende disponibili tutti i suoi standard per gli associati gratuitamente: al fine di spingere verso l'adozione di pratiche che porteranno avanti l'industria", ha aggiunto Labuskes. La creazione di un programma che riconosce l'eccellenza della aziende era una priorità, e i requisiti richiesti per la certificazione variano in base al numero di dipendenti dell'azienda. InfoComm investirà in una campagna online per promuovere le aziende APEx ai clienti finali. Inoltre, un toolkit che le aziende APEx potranno utilizzare per promuovere la loro professionalità sarà reso disponibile per i partecipanti.


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Mentre questo programma è rivolto a system integrator e consulenti di design, InfoComm presenterà anche i programmi correlati per gli eventi live, per i produttori e i tecnici entro la fine dell'anno, con il contributo di queste realtà professionali. Per maggiori informazioni www.infocomm.org/apex

CRESTRON E INFOCOMM INTERNATIONAL PER IL 4K

I leader del settore si uniscono per offrire una formazione sulle tecnologie 4K e la loro progettazione. Crestron sta collaborando infatti con InfoComm International per offrire un corso di un giorno sul 4K presso le aule di Crestron in tutto il mondo. Il corso sarà offerto a diverse centinaia di professionisti al fine di rendere realizzazione e distribuzione del 4K più semplice, intuitiva e redditizia per integratori e produttori. Per la prima metà della giornata, InfoComm University istruirà sulla tecnologia e progettazione degli elementi relativi al 4K. Questa sezione affronterà le sfide più importanti come quando si tratta di distribuire segnali in 4K e di progettare soluzioni che coinvolgono risoluzioni non corrispondenti, oppure quando si riscontrano problemi di integrità del segnale, limiti di lunghezza dei cavi e compatibilità sorgente/display. Nella seconda metà della giornata Crestron subentrerà a InfoComm mettendo in mostra soluzioni Crestron, dimostrazioni, visite guidate del centro e confrontandosi con le domande degli studenti. "In un mercato che va sempre più nella direzione del 4K, è importante per i professionisti del settore diventare esperti di questo formato per rimanere competitivi," ha detto David Labuskes. " InfoComm è grata a Crestron per l'ospitalità e il contributo offerto, in modo che più professionisti dell'audiovisivo possono imparare a superare le sfide che questa tecnologia rappresenta." "I nostri clienti richiedono il meglio. E non c'è dubbio che la qualità e la bellezza del 4K Ultra HD sia proprio questo", ha dichiarato Randy Klein, Presidente di Crestron.

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“After ten years of CAVSP, it was time to reevaluate this initiative, and consider whether it continues to meet the goals of the members and the association. We reached the conclusion that today’s business environment demands a more robust program aimed at promoting industry quality,” said David Labuskes, CTS, RCDD, Executive Director & CEO, InfoComm International. “For example, it is important for the AV customer to have a role in determining whether or not client satisfaction is achieved, therefore positive customer evaluations are a program requirement.” InfoComm APEx will also recognize a broader base of industry certifications beyond InfoComm’s CTS credential as a sign of commitment to quality. “CTS certification, while extremely valuable, should not be the lone-determinant of a company’s achievement of industry excellence,” said Labuskes. “Many InfoComm members offer product-specific certifications and courses that are valuable. There are other renewable certifications that are highly-regarded and they should be considered when evaluating a company’s commitment to quality.” The InfoComm International Audiovisual Providers of Excellence program also mandates the use of two industry standards to foster better communication between the AV provider and the client. “Because both the ANSI/INFOCOMM Standard Guide for Audiovisual Systems Design and Coordination Processes and the AV System Performance Verification Standard were developed in an open, consensus-based process, approved by an independent outside body, and are aimed at providing proper communication and documentation between the AV industry and the client, using both on several projects is a requirement. InfoComm makes all of its standards available to its members at no charge in order to drive the adoption of practices that will advance the industry”, said Labuskes. Creating a program that acknowledges outstanding companies of all sizes was a priority, and requirements vary based on the number of company employees. InfoComm will invest in a substantial online campaign to promote APEx companies to end-customers. A toolkit that APEx companies can use to promote their designation will be made available to participating companies. While this program is aimed at integrators and design consultancies, InfoComm will unveil related programs for the live events, technology manager and manufacturing communities later this year, with input from these constituencies. Visit www.infocomm.org/apex for more information. CRESTRON AND INFOCOMM INTERNATIONAL LEAD THE WAY ON 4K Industry leaders team up to offer training on 4K technology and design Rockleigh, NJ – Crestron is collaborating with InfoComm International to offer a comprehensive one-day 4K course at Crestron’s classrooms around the globe. The 4K in a Day sessions will be offered to several hundred professionals in order to make 4K implementation and distribution easier, more intuitive and more profitable for integrators and third-party manufacturers. For the first half of the day, InfoComm University will instruct on the technology and design elements relating to 4K products. This section of the class will address the leading challenges when it comes to distributing and engineering 4K solutions including mismatched resolutions, signal integrity issues, new cable length restrictions and source/ display compatibility. The second half of the day, Crestron takes over from InfoComm, showcasing Crestron 4K distribution product solutions, including demonstrations, tours of the hosting Crestron experience center and valuable interchange between Crestron trainers and students. “With market needs driving 4K dominance, it is important for industry professionals to become proficient in this format to stay competitive,” said David Labuskes. “InfoComm is grateful to Crestron for hosting and underwriting a significant portion of these classes, so that more audiovisual professionals can learn how to overcome the challenges this format presents.” “Our clients demand the best. There’s no question that the quality and beauty of 4K Ultra HD is just that” said Randy Klein, Crestron President.

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DALLE ASSOCIAZIONI ASSOCIATIONS WORLD

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NUOVO WHITE PAPER CEDIA IN ARRIVO NEW CEDIA WHITE PAPER COMING SOON CEDIA continua ad ampliare la sua biblioteca di white paper in lingua italiana e attualmente è impegnata nella traduzione del documento che fornisce informazioni utili sulla tecnologia 4K, per i professionisti della home technology

CEDIA is continuing to grow its library of white papers in Italian and is currently translating a document which provides useful information on 4K technology to home technology professionals

Con i display a risoluzioni sempre più grandi, i cablaggi e la rinnovata e rielaborata tecnologia 3D, gli schermi TV stanno diventando sempre più curati, realistici e visivamente accattivanti. La tecnologia Ultra HD-4K si avvale di maggiore densità di pixel, schermi più grandi e riesce a creare immagini sugli schermi più dettagliate e realistiche. Il white paper ‘Understanding 4K Technology: What you need to know as an industry professional’ descrive questa tecnologia dettagliatamente, la direzione nella quale sta andando e spiega cosa questo cambiamento rappresenti per i membri CEDIA. Così come le informazioni più generali, il testo affronta gli aspetti tecnici comprese le specifiche HDMI, la velocità e larghezza di banda, la distribuzione e le piattaforme di uscita del segnale. Una volta tradotto, i membri CEDIA avranno accesso a questo documento attraverso il sito della formazione CEDIA all'indirizzo www.cediaeducation.com/resources/ whitepapers

Informazione integrata. Inquadra il QR con la fotocamera del cellulare dopo aver aperto il lettore. Integrated information access. Frame the QR with the phone camera after opening the player.

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Maggio May 2014


DALLE ASSOCIAZIONI ASSOCIATIONS WORLD

CEDIA AWARDS 2014 SUPPORTA TOGETHER FOR SHORT LIVES

CEDIA è orgogliosa di supportare Together for Short Lives durante gli Awards di quest'anno. Together for Short Lives è il principale ente di beneficenza britannico a sostegno di bambini gravemente malati e di tutte le persone che si prendono cura di loro. Dal momento della diagnosi, l'associazione aiuta le famiglie a rimanere unite in questo brutto momento. "Il denaro che speriamo di racogliere condizionerà fortemente la vita di questi bambini", spiega Wendy Griffiths, Direttore Esecutivo CEDIA per la Regione. "È meraviglioso essere in grado di organizzare un evento che mette in evidenza il duro lavoro del nostro settore e contemporaneamente contribuisce ad aiutare per una buona causa. Molti di noi hanno familiarità con questo tipo di beneficienza, a causa del lavoro che Ian Morrish sta facendo all'interno del nostro settore. Alcuni associati CEDIA hanno infatti donato i loro prodotti per il progetto di un home cinema in tutti gli ospedali per bambini del Regno Unito, quindi questa è una grande opportunità per continuare a dare il nostro sostegno". Together for Short Lives riceverà cinque sterline dalla vendita di ogni biglietto per la serata degli Awards. CEDIA cercherà inoltre di raccogliere altri fondi durante la cerimonia di premiazione che si terrà venerdì 11 Luglio 2014 presso l'Old Royal Naval College di Greenwich, Londra. "Siamo lieti di essere il partner di CEDIA Awards per quest'anno", dice Stephen Ballantyne, direttore della raccolta fondi. "Gli ospedali per bambini hanno già incredibilmente beneficiato del generoso sostegno del settore AV ed è fantastico vedere come questo sostegno continui. Sostenere le famiglie, i professionisti, i servizi e i 49 ospedali aiuta l'associazione a garantire che i bambini possano ottenere la migliore assistenza possibile, dove e quando ne hanno bisogno." Dal 2009 l'industria AV ha offerto la propria professionalità e generosità per portare l'esperienza dell'home cinema nella vita di bambini malati terminali. Sono già stati installati 11 sistemi e ce ne sono altri tre in programma per il 2014.

BIGLIETTI PER I CEDIA AWARDS 2014

È ancora possibile acquistare i biglietti per i CEDIA Awards che si svolgeranno presso il Royal Naval College di Greenwich a Londra, venerdì 11 luglio 2014. Per comprare il biglietto, che include una cena seduti più bevande, il prezzo è di 135 sterline a persona, 2.070 sterline per un tavolo da 18 persone e 1.080 sterline per metà tavolo. I biglietti per i non soci costano 150 sterline a persona. Lo sconto è disponibile fino a sabato 31 maggio 2014.

With display resolutions, cables and 3D technology being revamped and reworked, TV displays are becoming more detailed, lifelike and visually appealing. Ultra HD-4K technology makes use of higher pixel density, larger screens and the human eyes’ visual acuity to create a more detailed, in-depth image on display screens. ‘Understanding 4K Technology: What you need to know as an industry professional’ details what Ultra HD-4K technology is in greater detail, examines where the technology is heading and discuss what this means for CEDIA members. As well as the more general information, the white paper covers technical aspects including HDMI specification, signalling speed, Bandwidth, distribution and delivery platforms. Once translated, CEDIA members will have access to the document via the CEDIA education website which can be located in the resources section at www.cediaeducation. com/resources/whitepapers CEDIA AWARDS 2014 SUPPORTS TOGETHER FOR SHORT LIVES CEDIA is proud to announce Together for Short Lives as its nominated charity for this year’s CEDIA Awards. Together for Short Lives is the leading UK charity for children with life-threatening and lifelimiting conditions and all those who support, love and care for them. From the moment of diagnosis, for whatever life holds, the charity helps to ensure that families make the most of their precious time together. “The money we hope to raise is going to have a massive effect on the lives of the children” explains Wendy Griffiths, CEDIA’s Region 1 Executive Director. “It’s wonderful to be able to run an event which highlights our industry’s hard work, alongside contributing to a good cause. Many of us are familiar with the charity, due to the work Ian Morrish has been doing within our industry. A number of CEDIA members have been donating their products and time to install home cinemas into children’s hospices throughout the UK, so it is great opportunity to continue this support.” As the chosen charity, Together for Short Lives will receive £5 from the sale of each CEDIA Award's ticket. CEDIA will be looking to rally further support for the charity at the awards ceremony which is being held on Friday 11th July 2014 at the Old Royal Naval College in Greenwich, London. “We are delighted to be the charity partner for this year’s CEDIA Awards” says Stephen Ballantyne, Director of Fundraising. “Children’s hospices have benefited from the incredibly generous support of the AV industry for a number of years and it is fantastic to see this continue. Supporting families, professionals and services, including all 49 children's hospices across the UK, the charity helps to ensure that children can get the best possible care, wherever and whenever they need it.” Since 2009, the AV industry has pulled together as a powerful, charitable force to bring the home cinema experience into the lives of terminally ill children, by donating products to Children’s Hospices in the UK. The scheme, Together for Cinema, has already installed 11 home cinemas and there are another three planned for 2014. TICKETS FOR THE CEDIA AWARDS 2014 It is still possibly to buy tickets to the CEDIA Awards which is taking place at The Royal Naval College in Greenwich, London on Friday 11th July 2014. To buy your Early Bird ticket to CEDIA’s black tie event, which includes a sit down dinner and drinks are priced at £135 per person, or £2,070 for a full table of 18 guests and a half table priced at £1,080. Tickets are priced at £150 per person for non-members. Please note that the discount is available until Saturday 31st May 2014. For more information, visit www.cediaawards.org

Per ulteriori informazioni, visitare il sito www.cediaawards.org

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Dura lex...

LE GARANZIE WARRANTIES Negli ultimi numeri abbiamo parlato degli aspetti che definiscono il rapporto tra distributore e produttore. Adesso ci spostiamo verso quelli che regolano i rapporti tra il cliente finale e il venditore, a cominciare dalle garanzie

Avvocato Irma Tiribilli, civilista con ampia esperienza nei settori della consulenza contrattuale e societaria. Vive ed esercita a Firenze. irmatiribilli@gmail.com

Il problema delle garanzie dei beni venduti è stato oggetto di una specifica disciplina, relativamente recente: il Decreto Legislativo n. 206/2005 così detto Codice del Consumatore. In particolare, la normativa individua due tipi di garanzie: quella legale, di cui parleremo, e quella commerciale o contrattuale, a discrezione delle figure coinvolte. Occorre premettere che in questa fase ci riferiamo a garanzie rivolte al consumatore, definito nel Codice del Consumatore, all'art. 3, come “la persona fisica che agisce per scopi estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta”. Parliamo quindi di installazioni di tipo residenziale passando nei prossimi numeri a gli altri casi.

Garanzia legale

Le sue caratteristiche principali, la cui disciplina è indicata dagli art. 128 e seguenti del Codice del Consumatore, sono l'obbligatorietà (e quindi la sua inderogabilità)e il periodo di validità predeterminato. Per quanto riguarda il primo aspetto, il venditore è obbligato a prestare detta garanzia e nessun tipo di accordo tra le parti può escluderla. Il venditore è inoltre il soggetto al quale il consumatore si deve rivolgere se rileva nel bene acquistato dei difetti di conformità o mancanza delle caratteristiche promesse. Il venditore non può, quindi, come purtroppo accade, indirizzare l'acquirente al produttore o al centro di assistenza. Per quanto riguarda la durata della garanzia questa opera per due anni dalla vendita, tuttavia il consumatore è tenuto a comunicare al venditore, entro due mesi, il difetto riscontrato o la mancanza delle caratteristiche promesse. Ogni forma di comunicazione è “teoricamente” valida ma è opportuno usare mail, fax o raccomandata, cioè un mezzo del quale rimanga data certa. L'art. 130 del Codice del Consumo, stabilisce poi quali sono i diritti del consumatore e quindi le possibili soluzioni adottabili se il bene acquistato presenta difetti; il venditore deve riparare o sostituire il bene o, nel caso in cui ciò non sia possibile o sia troppo oneroso, ridurre il prezzo o risolvere il contratto e quindi restituire il corrisposto.

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Maggio May 2014

In the past issues, we talked about the aspects that define the relationship between distributor and manufacturer. Let us now switch to the aspects that regulate the relationship between final clients and sellers, starting with warranties

The problem of the warranty of sold goods is the subject of a specific discipline that is relatively recent: Legislative Decree 206/2005, the so-called Consumers Code. In particular, these regulations defines two types of warranty: the legal warranty, of which we will be talking, and the commercial or contractual warranty, dependig of involved people. In this phase, we are referring to warranty related to consumers, defined by article 3 of the Consumers Code as “the natural person that acts with purposes not related to any business, commercial, artisan or professional activity the person may conduct”. We are therefore talking about domestic installations. The next issues will deal with other cases. Legal warranty Its main characteristics, whose discipline is indicated by articles 128 and subsequent of the Consumers Code, are compulsoriness (and therefore the fact that it is binding) and a predetermined period of validity. Regarding the first characteristic, it simply means the seller is obliged to provide the warranty, and no kind of agreement between the parties can exclude it. The seller is also the subject to which the consumer must turn should the product be faulty or fail to correspond to the promised characteristics. The seller cannot, therefore (and as it unfortunately happens), direct the buyer to the manufacturer or to an assistance centre. As for the duration of the warranty, it is valid for two years after the sale. However, consumers are obliged to report to the seller, within two months, any detected defect or missing characteristic. In theory, any means of communication is valid, but e-mails, faxes or registered letters are definitely better (they are marked with the day of their sending). Furthermore, article 130 of the Consumers Code establishes consumers’ rights and therefore the possible solutions that can be adopted should the purchased good present defects: the seller must repair or replace the good or, if that is not possible or if it is too costly, reduce the price or cancel the contract and therefore return the buyer’s money.


marketing marketing

SELF MARKETING Self marketing, ovvero promuovere la propria professionalità attraverso strategie, strumenti e canali che aiutino a valorizzare il prodotto “se stessi”. E come farsi capire da nuovi, potenziali clienti usando una comunicazione accessibile?

Per evidenziare bene il valore della professionalità proviamo a usare un aneddoto: un tecnico viene chiamato per aggiustare un computer complesso e costoso. Seduto di fronte allo schermo, preme un paio di tasti, asserisce con la testa, mormora qualcosa e spegne il computer. A quel punto prende un cacciavite e dà un giro e mezzo a una minuscola vite. Dopo di che, riaccende il computer e verifica che questo funzioni. Il presidente dell'azienda, felicissimo, si offre di pagarlo immediatamente. "Quanto le devo?" chiede. "Sono mille euro" risponde il tecnico. "Mille euro per stringere una vitina? Mi sembra una cifra esagerata. Pagherò se mi manderà una fattura dettagliata che la giustifichi”. Il tecnico acconsente e se ne va. Il mattino dopo il presidente riceve la fattura e la paga senza obbiettare. La fattura diceva: Servizi effettuati: - Avvitamento di una vitina: 1 euro - Sapere quale vitina avvitare: 999 euro. Due le cose importanti: ciò che ha un prezzo nella professione è la competenza, ovvero la conoscenza teorica che è applicata al lavoro e si trasforma in valore distintivo. L’altra cosa è saper “vendere” questa competenza, per non trovarsi a dover rispondere ai clienti che ci chiedono, o si chiedono, quale sia il nostro valore. Come far capire al cliente che una soluzione innovativa sarà per lui fonte di maggior guadagno, quando questa non è visibile a priori e si basa sull’integrazione di apparecchi visibili separatamente? Il linguaggio esperto deve avvicinarsi a quello dell’inesperto, tradursi in parole e concetti comprensibili da chi li deve capire, modellarsi su interlocutori che ancora stanno decidendo se la soluzione e l’innovazione fanno per loro, e sono proiettati sul costo ancor prima di averne afferrato il beneficio. Qual è il metodo? Tradurre parole tecniche e specifiche in parole alla portata del cliente, e davanti a lui anticipare la cosa con frasi del tipo: “Stiamo parlando di soluzioni integrate ovvero… (e lo spiego con parole alla portata di chi non ne sa nulla)”. Così andranno tradotti concetti quali multimediale, Hi-Tech, audio digitale, protocollo di trasmissione, licenser, ecc… La tecnologia è importante per chi la ama, per gli altri è solo un mezzo. Così in ogni attività e nell’aneddoto sopra, dare per scontato che l’interlocutore capisca il valore del proprio lavoro, e rispondere per cenni del capo, produce poco.

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Self-marketing: promoting your own professional skills using strategies, tools and channels that help add value to the “yourself” product. How to make yourself understood by new, potential clients using accessible communication?

Let us use an anecdote to illustrate the value of professionalism. A technician is called to repair a complex, costly computer. Seated in front of the screen, he pushes a couple of keys, nods, mumbles and switches the computer off. Then he uses a screwdriver to slightly turn a minuscule screw. He restarts the computer and makes sure it is working. The CEO, by now very happy, offers to pay him immediately. “How much do we owe you?” he asks. “A thousand euros”, answers the technician. “A thousand euros to tighten a tiny screw? It sounds a bit too much. I’ll only make the payment if you draw up a detailed invoice that justifies this cost”. The morning after the CEO receives the invoice and pays it without blinking an eye. The contents of the invoice were: Services rendered: - Tightening a screw: 1.00 euros - Knowing which screw to tighten: 999.00 euros This story tells us two important things: firstly, that what has a price in any profession is the professional’s skill, i.e. the technical knowledge that is applied to work and transforms into a distinctive value. Secondly, knowing how to sell this skill, to avoid finding yourself in the position of having to answer to clients who ask you, or ask themselves, how much you are worth. How can you make clients understand that an innovative solution will make them make more money, when this is not visible right at first and is based on the integration of devices that are visible separately? The expert language must not stray far from that of laymen, it is important to translate itself into words and concepts that are understandable by those who need to understand them, to model itself on clients who are still deciding whether the solution and the innovation suit them and have focused on the price before grasping the size of their benefit. What is the method? Translate technical and specific words into terms that clients can understand, and, in their presence, anticipate things with lines such as “We’re talking about integrated solutions… (and then you explain the concept using words comprehensible even to those who know nothing of the subject)”. This will help you translate concepts such as multimedia, hi-tech, digital audio, transmission protocol, licenser etc. Technology is important to those who love it, but for everybody else it’s just a means to an end. This applies to all activities. And in the anecdote above, assuming that your client understands the value of your own work and responding with crisp nods is very little profitable.

Maria Chiara Talamo Psicologa, lavora come consulente senior nel campo delle Risorse Umane e collabora stabilmente con LUISS Business School dove coordina il corso di "Sviluppo Manageriale". Nicola migliore Giovane laureato in “Organizzazione e Gestione del Patrimonio Culturale e Ambientale”, collabora con i web magazine Tafter e Amolamusica e la Commissione Cultura di Confindustria.

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GLI ANTENATI THE ANCESTORS

SYSTEM INTEGRATORS… NEL NEOLITICO! SYSTEM INTEGRATORS… IN THE NEOLITHIC ERA! Liquidiamo subito le fastidiose interpretazioni magicoesoteriche di quel celeberrimo complesso megalitico che va sotto il nome di Stonehenge, e che troppo spesso viene usato – in libri di scarsa qualità e trasmissioni televisive dozzinali – come “luogo misterioso” o “magico” sempre connesso (chissà perché) a strani complotti, misteri, enigmi e chi più ne ha più ne metta

Text: Matteo Fontana

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Maggio May 2014

Let us get done, right away, with the bothersome magical-esoteric interpretations of the very well known megalithic complex named Stonehenge, which is too often used (in bad literature and corny TV programmes) as “mysterious” or “magical place”, always involved, who knows why, in strange conspiracies, mysteries, enigmas and so on and so forth

Stonehenge, come ampiamente accertato dagli studi archeologici, era un osservatorio astronomico, o meglio: un complesso di megaliti (salvatosi solo in parte, e peraltro riposizionato e restaurato, anche in modo invasivo, più volte nel corso dei secoli) orientato con precisione verso il punto in cui sorge il Sole il giorno del solstizio d’estate. Nulla di strano che gli antichi popoli della attuale Inghilterra celebrassero l’arrivo dell’estate. Costruito – a quanto pare – tra il 3100 e il 2500 a.C., Stonehenge è il prodotto di un’epoca lontana nella quale l’inverno non era certo affrontato con i comfort di cui disponiamo oggi! L’inverno uccideva, portava carestia e sofferenza, e l’arrivo della stagione calda era puro anelito di vita, possibilità di ristoro, di coltivazione, di risanamento. Che si celebrasse il Sole estivo non è così strano, dunque. Ciò detto. Stonehenge resta un complesso meraviglioso e affascinante. Come fu costruito, e da chi? In quanto tempo? Come furono tagliate, trasportate e collocate le grandi rocce che lo compongono?


GLI ANTENATI THE ANCESTORS

Le recenti scoperte lasciano pensare che siano occorsi alcuni secoli, e migliaia di uomini, perché il complesso venisse ultimato. Non possiamo evitare di chiederci chi sia stato il progettista di questo complesso. Certamente un antico astronomo, uno studioso del cielo e delle stelle, del Sole e della Luna. Una figura a metà tra l’astronomo e l’architetto, tra il fisico e il geometra. Insomma, un… system integrator specializzato in astronomia che sapeva esattamente come collocare le pietre in modo da incanalare, accarezzare, blandire e omaggiare la luce salvifica del Sole di giugno! Perché parliamo, in modo ovviamente un po’ provocatorio, di “integrazione di sistemi” in relazione a Stonehenge? Si potrebbe pensare, con sufficienza: in fondo non sono che pietroni incastrati nel terreno! Vero, ma in un’epoca in cui non era certo facile come oggi ricavare le pietre giuste, tagliarle, modellarle, trasportarle e metterle – come si suol dire – “in opera”, occorrevano certo competenze specifiche in diverse discipline per riuscire nell’impresa. I costruttori di Stonehenge, come anche degli altri celebri complessi megalitici che costellano il pianeta, possono essere pensati come dei lontani antenati dei moderni system integrators, gente che si intendeva tanto di tipologia di pietre quanto di astronomia e geografia, un po’ come il system integrator odierno si trova a dover conoscere tutta la filiera di prodotti necessari a realizzare un impianto, o un sistema. Certo, le differenze sono molte, ma ci mancherebbe! Si tratta pur sempre di un’opera tardo-preistorica… E più ancora del complesso in sé, ad impressionare sono le competenze astronomiche sulle quali esso doveva essere basato, competenze che giungono veramente dalla notte dei tempi, e che devono essersi edificate sulla base di secoli e secoli, se non millenni, di pazienti osservazioni del cielo, del Sole, delle stelle… Stonehenge è persino, se vogliamo, un complesso “recente”! Si pensi che a Göbekli Tepe, in Turchia, è stato rinvenuto un complesso religioso in pietra databile attorno al 9500 a.C.! Diversi millenni precedente Stonehenge, dunque, e persino più mastodontico, figlio di una antichissima cultura di cui non ci restano altre tracce. Quel che è certo è che… l’integrazione di sistemi tra le competenze religiose, architettoniche e astronomiche ha prodotto, nel corso dei millenni, luoghi e installazioni affascinanti e in grado di resistere, appunto, ad una delle forze più impressionanti che si conoscano: il passare del Tempo.

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Stonehenge, as is now widely proven by archaeological studies, was once an astronomical observatory, or, rather: a complex of megaliths (only partially preserved, and also repositioned and restored, often using invasive methods, several times throughout the centuries). It was oriented precisely towards the point at which the sun rises on the day of the summer solstice. It is not surprising to know that the ancient inhabitants of what is now England used to celebrate the coming of the summer. Apparently built between 3100 and 2500 BCE, Stonehenge is the product of a remote era, when winter was something far removed from the comforts we have today! Winter could kill, it brought hunger and suffering, and the arrival of the warm season was brimming with the hope of life, of food, of crops, of healing. Nothing unusual with celebrating the summer sun, then. Nonetheless, Stonehenge remains a marvellous and fascinating complex. How was it built, and by whom? How long did it take to build it? How were the huge rocks cut, transported and placed where they are now? Recent discoveries have led us to hypothesize that a few centuries, and thousands of men, were required to finish the complex. We cannot help but wonder who designed it. Certainly an astronomer, a scholar of the sky and the stars, of the sun and the moon. A figure somewhere between an astronomer and an architect, a physicist and a surveyor. To sum it up, a... system integrator specialised in astronomy, who knew exactly how to place the rocks in such a way as to channel, caress, soothe and pay homage to the summer sun's saving light! Why are we connecting Stonehenge and system integration, obviously in an provocative fashion? One might simply think, “Stonehenge is nothing more than large rocks tossed on the ground!”. And that it is, but in an era in which it was not easy to find the right stones, cut them, model them, transport them and “implement” them, specific knowledge in several different subjects was necessary in order to successfully carry out such a project. Whoever built Stonehenge and other famous megalithic complexes scattered all over our planet can be thought of as ancestors of modern system integrators, people who were familiar with types of rock as well as with astronomy and geography, just like system integrators today need to know the entire production chain of the products required to assemble a system. Of course there are many differences between these figures! Stonehenge is a late pre-historical work after all... And more than the complex itself, what truly amazes us are the astronomy skills on which it was based, skills that truly were known since the dawn of time, and must have been honed through centuries and centuries, and perhaps millennia, of patiently observing the skies, the sun, the stars... All this considered, Stonehenge can even be called a “recent” thing, especially when we know other complexes, such as the religious one discovered in Göbekli Tepe, Turkey, dating 9500 BCE! Not only does it predate Stonehenge by a long shot, it is also much larger, a mammoth of a complex, the fruit of a very ancient culture of which no other traces remain. What is true is that the integration of systems among religious, architectural and astronomical skills has produced, through the millennia, fascinating places and installations that can resist the most impressive power known to man: the passage of time.

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Redazione Editorial Staff

Chiara Benedettini

Anno Year 9th - n°23 Maggio May 2014

President, Editor in chief

Director: Elisabetta Ferri

Studi letterari ed esperienza tecnica su campo, con diversi anni passati viaggiando per Italia e l’Europa come Direttore Tecnico in eventi e nello show business, nel 2005 inizia l’attività giornalistica di settore, che mette finalmente d’accordo le sue due vocazioni, tecnica e letteraria. Nel 2006 dà vita a Connessioni, nata per dar voce al settore, per l’epoca emergente, dell’integrazione di sistemi. Al suo interno si occupa della progettazione e del coordinamento editoriale, di progetti di comunicazione, di eventi e della gestione aziendale.

Editor in Chief: Chiara Benedettini - c.benedettini@connessioni.biz Advisor: Alessandro Vismara - a.vismara@connessioni.biz Project Manager Consultant & Contributor: Barbara Trigari - b.trigari@connessioni.biz Web Editor: Paolo Sacchetti - p.sacchetti@connessioni.biz Editor: Valentina Bartarelli - redazione@connessioni.biz Contributors for this issue: Stefano Cavese, Luca Enea-Spilimbergo, Matteo Fontana, Alberto Forchino, Nicola Migliore, Maria Chiara Talamo, Irma Tiribilli redazione@connessioni.biz Translations: Verto Group Design: Studio Curious - www.studiocurious.it Graphic editing: Giulia Pellegrini, Federica Capoduri

Collaboratori

Literary studies and technical experience gained in the field, with several years spent travelling around Italy and Europe as Technical Director for events and in show business. In 2005 she began her activity as a journalist, bringing together both her technical and literary vocations. In 2006 she started Connessioni, to give voice to the system integration sector, which was in its early stages. She is in charge of its planning and editorial coordination, communications projects, events and business management.

Contributors

Administration: Sara Lepri - amministrazione@connessioni.biz Print: Cartografica Toscana - www.cartograficatoscana.com

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Maggio May 2014

Alessandro Bertoni

Audio Consultant & Contributor Da sempre animato da grande curiosità a volte un po’ troppo vivace, la sua formazione è stata variegata… una maturità scientifica seguita da studi in corso presso il DAMS Musica di Bologna, e affiancata da dieci anni di conservatorio come studente di organo e composizione, per approdare a un diploma alla Scuola di Acustica dell’Università di Ferrara. Ha però sempre lavorato nel mondo dell’audio, iniziando con uno studio di registrazione, per passare alla TV, agli inverni in teatro e le estati per palchi di festival jazz come sound egineer. Oggi è responsabile del settore Pro Audio di un’azienda italiana che distribuisce apparecchiature audio, video e lighting. He has always been driven by great curiosity, at times a little too lively. His educational background is somewhat variegated.. a scientific high school diploma followed by studies at the DAMS Musical college of Bologna, alongside 10 years of conservatory as an organ and composition student, to achieve a diploma from the Acoustic School of Ferrara University. He has always worked in the audio sector. Starting in a recording studio, he moved on to TV, and later to theatre in winter and jazz festivals in summer as a sound engineer. He is currently responsible for the Pro Audio sector of an Italian business that distributes audio, video and lighting equipment.

Stefano Cavese Contributor

Libero professionista, lavora nel campo delle installazioni e consulenza sui sistemi Audio/Video e integrazione con esperienza più che decennale nei diversi campi: residenziale, conference, educational e musicale. Da sempre è impegnato nel favorire la collaborazione tra i professionisti del settore, il confronto delle idee e il conseguente sviluppo di prodotti e servizi innovativi. Costantemente alla ricerca di aziende all’avanguardia, è attento ai rapporti tra scuola e impresa e promotore di progetti educativi e corsi professionali. A freelancer in the Audio/Video sector, specialising in system installation, consultancy and integration He has over ten years of experience in a range of different fields: residential, conference, educational and musical. From the start of his professional life, his main objectives have included encouraging collaboration between the professionals in the sector, and comparing ideas in order to then develop innovative products and services. He is constantly on the lookout for cutting edge companies, and committed to developing the relationship between school and business, by organising educational projects and professional training courses.

Bruno De Nisco Contributor

Ingegnere, master in HBA ed energie rinnovabili, è libero professionista, progettista di impianti integrati e tecnologie speciali per gli edifici, consulente di progettazione integrata e di aspetti energetici, ed esperto di normativa e conformità degli impianti e tecnologie. È altresì docente in master e corsi di specializzazione postuniversitari e di aggiornamento su tematiche energetiche e normative. Engineer, with a master’s degree in HBA and renewable-energy sources, he is a free lancer, designer of integrated systems and special technologies for buildings, consultant of integrated design and energy aspects, and expert on regulations and conformity of systems and technologies. He also teaches in master’s courses and post-graduate specialist and refresher courses on energy and regulatory issues.


Alessandro Vismara Advisor

Imprenditore nel settore nautico , con l’attuale azienda Vismara Marine ha creato un vero e proprio atelier ove si progettano e costruiscono imbarcazioni su misura ad alta tecnologia. Appassionato di ricerca e di integrazione di sistemi , in virtù della sua esperienza nella gestione aziendale e nelle nuove tecnologie, affianca il team di Connessioni in qualità di consigliere. Entrepreneur in the marine industry, with the current company Vismara Marine he has created a veritable atelier where high-tech motor and sail powered yachts are designed and constructed to specific customer requirement. Passionate about research and systems integration, by virtue of his experience in business management and new technologies, he is involved with Connessioni like a advisor.

Barbara Trigari

Project manager consultant & Contributor Giornalista pubblicista dal 2005, si occupa da sempre di tecnologia, dapprima legata all’ambito musicale, per le riviste SM Strumenti Musicali e Backstage, poi InSound, successivamente di audio e video professionale seguendo sin dalla nascita Connessioni. Come giornalista free-lance collabora anche con il settimanale specializzato GDOWEEK de Il Sole 24 ore, per il quale segue anche la rubrica fissa “Il Tavolo IDM-GDO”. Free-lance journalist since 2005, she has always dealt with technology, initially connected with the music sector, for the magazines SM Strumenti Musicali and Backstage, then InSound, later with professional audio and video supporting Connessioni from its birth. As a freelance journalist she also contributes to the specialist weekly magazine GDOWEEK of Il Sole 24 ore, in which she also has a column entitled “IL Tavolo IDM-GDO”

Paolo Sacchetti

Valentina Bartarelli

Sara Lepri

Si avvicina molto presto al mondo della musica e dell’audio, con uguale passione per l’aspetto artistico (come pianista professionista), che tecnico; con il boom della Rete si interessa a Internet e ai suoi linguaggi, in continua evoluzione. Tutto questo lo ha portato a diverse collaborazioni con molti importanti brand dell’audio professionale e strumenti musicali. Ultra-patito di Wordpress, è “ossessionato” dall’importanza dei contenuti come molla che alimenta la vita del Web e dei social media. Dal 2009 lavora con Connessioni.

Laureata in Logica del linguaggio, ha scritto per diversi quotidiani e settimanali per poi entrare nello staff di Exibart - piattaforma multicanale dedicata all’arte contemporanea dove è rimasta per otto anni prima di entrare nel team di Connessioni. Appassionata di fotografia, cinema, tecnologia e letteratura è curiosa per natura e loquace per vocazione.

Ha maturato esperienza in campo commerciale e amministrativo lavorando presso un’agenzia di rappresentanza e, successivamente, per una realtà che fornisce servizi agli studi di Commercialisti. Oggi lavora in Connessioni, dove tiene le redini dell’amministrazione e dell’ufficio con puntualità e piglio deciso, compensando la vena “estrosa” della redazione.

Web Editor

From a young age he became involved in the music and audio business, manifesting an equal passion for the artistic and technical aspect (as professional piano player); with the boom of the Web his interests widened to the Internet and its languages, in continuous evolution. This has resulted in several collaborations with many important brands in the professional audio and musical instruments sector. A fanatic of Wordpress, he is “obsessed” with the importance of contents as the spring which feeds the life of the Web and social media. He has been working with Connessioni since 2009.

Editor

Graduated in the Logic of language, has written for several newspapers and magazines before joining the staff of Exibart - multichannel platform dedicated to contemporary art - where it remained for eight years before joining the team of Connections. Passionate about photography, cinema, technology and literature is curious by nature and by vocation talkative.

Accounts department

She gained experience in the commercial and administrative sphere working with a representation agency and, later, with a company that provides services to Chartered Accountants offices. She currently works in Connessioni as administration and office manager and carries out her tasks with precision and decisiveness, making up for the “whimsical” streak of the editorial team.

Matteo Fontana

Alberto Forchino

Giorgio Gianotto

Laura Lazzerini

Lelio Simi

Laureato in Lettere, ma con interessi variegati e multiformi che vanno dalla letteratura al cinema, con tutto ciò che di umanistico e tecnologico c’è in mezzo. Scrittore di mestiere e di passione, si occupa anche di sceneggiatura, regia e produzione, e ama seguire da vicino lo sviluppo tecnologico nel settore del video professionale. Il tentativo, da letterato, è di offrire uno sguardo il più possibile eclettico e originale sul mondo del video e delle tecnologie connesse.

Ingegnere delle Telecomunicazioni, dopo diverse esperienze nel campo della ricerca applicata alle telecomunicazioni in Italia e negli USA, è oggi responsabile progetti di innovazione tecnologica in ambito Telecomunicazioni, Videosorveglianza, Sicurezza e infomobilità per il Gruppo Torinese Trasporti. In tale veste, è responsabile di progetti di Ricerca e Sviluppo finanziati dalla Commissione Europea quali Caretaker, Vanaheim, Smart-way.

Ingegnere Elettronico, Audio Video & Home Automation Designer certificato CEDIA, system integrator, ha collaborato alla realizzazione di progetti di prestigio, specialmente nel settore nautico, ma non solo. Nel 2011 ha vinto vinto il premio “Best Technician of the Year”, assegnato da CEDIA per la Regione 1 che comprende Regno Unito, Europa, Medio Oriente, Russia, Africa, India e Pakistan.

An arts graduate, but with variegated and multiform interests which range from literature to cinema, with all that is humanistic and technological in between. A writer by profession and passion, he also deals with scripts, direction and production, and enjoys closely following the technological development of the professional video sector. As a man of letters, his attempt is to offer the most eclectic and original view of the video world and connected technologies.

An engineer in Telecommunications, following experience gained in the field of research applied to telecommunications in Italy and in the USA, he is currently responsible for technological innovation projects in Telecommunications, Video surveillance, Safety and infomobility for Gruppo Torinese Trasporti. In this capacity, he is responsible for Research and Development projects financed by the European Commission such as Caretaker, Vanaheim, Smart-way.

GGG, come lo chiamano scherzosamente i colleghi europei e americani, dopo una vita al servizio del suono e più di vent’anni alla direzione tecnica di Bose Italia, è oramai in pensione. Ma non abbandonerà il mondo dell’audio (chi poteva dubitarne...), dedicandosi allo studio di Line Array avanzati, ai training per la progettazione di sistemi di rinforzo sonoro e, naturalmente, alla scrittura. Lasciando ampio spazio al suo hobby preferito: la fotografia naturalistica.

Giornalista professionista dal 2001, da quello stesso anno fa parte della redazione di una delle prime eMedia company italiane, per la quale si occupa di distretti industriali, nuove tecnologie e innovazione. Collabora poi per diverse testate nazionali online e tradizionali e, dal 2005, come freelance e consulente si occupa anche di innovazione (tecnologica e di processo) nelle pubbliche amministrazioni. Da qualche anno tiene il blog personale Senzamegafono, nel quale parla di futuro dei media e nuove forme di giornalismo.

Contributor

www.connessioni.biz

Contributor

Contributor

GGG, as his European and American colleagues jokingly call him, is now retired, after a life spent at the service of sound and more than twenty years at the helm of Bose Italia. He continues to work in the audio world (who would have doubted it..), dedicating himself to the research of advanced line Array, to training for the design of sound reinforcement systems and, naturally, to writing. He leaves plenty of space for his favourite hobby: naturalistic photography.

Contributor

Electronic Engineer, CEDIA-certified Audio Video & Home Automation Designer, and system integrator, she has worked on the realization of important projects, primarily in the nautical sector, and many more. In 2011 she won “Best technician of the year” award, assigned by CEDIA for Region 1 which includes the UK, Europe, Middle East, Russia, Africa, India and Pakistan.

Contributor

Professional journalist since 2001, since then he has been part of an editorial team of one of the leading eMedia companies in Italy, for which he deals with industrial districts, new technologies and innovation. He also contributes to several national online and traditional newspapers and, since 2005, as a freelance and consultant he also deals with innovation (technological and process) in public administrations. For several years he has been managing his personal blog Senzamegafono, in which he deals with the future of media and new forms of journalism.

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Inserzionisti Advertisers

3G Electronics

via C. Boncompagni, 3B 20139 Milano Tel +39.02.5253020 Fax +39.02.5253059 www.3gelectronics.it

p. 23

Bose

Centro Leoni A via G. Spadolini, 5 20141 Milano Tel +39.02.36704570

p. 15

Casio

via Ludovico di Breme, 9 20156 Milano www.casio-edu.it

Crestron Italia

via Verona, 16 20063 Cernusco sul Naviglio (MI) Tel +39.02.9214375 Fax +39.02.92729770 www.crestron-int.be www.crestron.com

Dataton AB

Ågatan 40 SE 582 22 Linköping - Sweden Tel +46.13.102450 info@dataton.com

Euroscreen

via Stiria, 45/16 33100 Udine Tel +39.0432.522755 info@screenint.com www.screenint.com

Exhibo

Eyevis

Fiera Milano Spa

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Maggio May 2014

via Leonardo da Vinci, 6 20057 Vedano al Lambro (MI) Tel +39.039.49841 Fax +39.039.4984280 www.exhibo.it

via Pazzano, 112 00118 Roma Tel +39.06.7919730 www.eyevis.it

S.S. 33 del Sempione, 28 20017 Rho (MI) Tel +39 0249976224 Fax. +39 0249976252 www.fieramilano.it

p. 43

p. 9

p. 55

p. 41

p. 53

p. 19

p. 45

Gammalta

via S. Maria, 19/21 56126 Pisa Tel +39.050.2201042 Fax +39.050.2201047 www.gammalta.it

p. 37

InfoComm Asia

35 Tai Seng Street #01-01 Tata Communications Exchange Singapore 534103

p. 27 p. 31

LG Electronics Italia

via Aldo Rossi, 4 20149 Milano Tel +39.02.51801453 www.lg.com/it

pp. 56/57

Lightware

Peterdy, 15 Budapest H-1071, Hungary Tel +39.39228191 adriano.dalessio@lightware.eu www.lightware.eu

p. 7

Prase Engineering

via Nobel, 10 30020 Noventa di Piave (VE) Tel +39.0421.571411 Fax +39.0421.571480 www.prase.it

p. 11 pp. 58/59

RCF

via Raffaello, 13 42124 Reggio Emilia (RE) Tel +39.0522.274411 Fax +39.0522.232428 www.rcf.it

II Cop.

Sommer Cable

Humboldtstraße 32-36 75334 Straubenhardt Germany http://sommercable.com/

Voome Networks AVstore

viale Lombardia 51/53 20861 Brugherio (MB) Tel +39.039.2872429 Fax +39.039.2876554 www.voome.it www.avstore.tv shop.avstore.tv

Yamaha Musica Italia

viale Italia 88 20020 Lainate (MI) Tel +39.02.93577241 Fax +39.02.9370956 www.yamahacommercialaudio.com/ commercial_audio/italy

p. 13

p. 49

IV Cop.


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Connessioni è un’azienda di comunicazione integrata, dedicata al mondo dell’integrazione di sistemi. La sua attività è “mettere in connessione” i protagonisti di questo settore, professionisti e aziende, perché tramite la condivisione di visioni, strategie, soluzioni e sinergie operative, sia possibile ampliare l’area di mercato, integrando i settori delle tecnologie audio e video, della home e building automation, dell’information technology, dell’energia e dell’ambiente, della safety e security, della salute. Al fine di costruire un mondo nel quale i sistemi integrati siano il fondamento di un modello di vita evoluto ma semplice, sostenibile e fruibile. Connessioni is a company that deals with integrated communication, dedicated to the systems integration sector. Its activity is to “connect” the protagonists of this sector, professionals and companies, in order to extend the market area by sharing views, strategies, solutions and operative synergies, integrating audio and video technologies, home and building automation, information technology, energy, environmental, safety and security, and health sectors. With the aim of building a world in which integrated systems constitute the basis of an evolved but simple, sustainable and usable life model.

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