Connessioni - Agosto/Settembre August/September 2013 / Anno Year 8th / n. 16 - Euro 7,00
OS-1 PER L’ARENA DI VERONA L’impianto che c’è ma non si sente OS-1 FOR THE ARENA OF VERONA The system which is present but can’t be heard
PEAVEY HIsys
PERSHING 108’
L’evoluzione della specie The development of the species
Tecnologia e tradizione al servizio della personalizzazione Technology and tradition at the service of customisation
l’integrazione di sistemi nell’arte Tra sviluppo e prospettive
SYSTEMS INTEGRATION in the art Between development and outlooks © Connessioni S.r.l.- Firenze - Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o delle foto sono riservati - In caso di mancato recapito inviare i resi al CMP di Firenze per la restituzione al mittente.
PASO Una lunga storia di tecnica e cultura A long story of techniques and culture
CONNESSIONI.BIZ THE INTEGRATED SYSTEMS MEDIA
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Monitor Professionali
Il meglio per i professionisti AV
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Agosto/Settembre August/September 2013 / Anno Year 8th / n. 16
EDITORIALE COMMENT
Scrivo questo editoriale nel bel mezzo dell’ennesimo passaggio di Caronte (ormai anche i lettori di altre nazionalità hanno imparato che piace molto, in Italia, battezzare le ondate di calore estive), eppure siamo già proiettati sulle (molte) attività e novità dell’autunno. La prima sarà la seconda tappa, scusate il gioco di parole, del SIEC On The Road, il percorso che ci vede a fianco dell’associazione SIEC e presenti attivamente in fiere di settore strategiche per l’integrazione di sistemi: con un grande stand comune dedicato all’accoglienza e alle attività editoriali, e con tante proposte per la formazione, saremo a MADE Expo (Milano, 2-5 ottobre), la manifestazione fieristica incentrata su tecniche e tecnologie per l’architettura. L’occasione giusta per approfondire il (proficuo) legame tra integrazione di sistemi e il mondo del costruire e, tramite un confronto con i professionisti di quel settore, porre le basi per un sempre migliore dialogo. La seconda ci vede invece organizzatori di AudioForum, un percorso pensato per “riunire intorno allo stesso tavolo” la community dell’audio sulla base di argomenti comuni: un’occasione per aggiornarsi e per la cultura di settore, ma anche per ritrovarsi, stringersi la mano e mettere in comune esperienze e idee. Un percorso che inizierà già a ottobre su queste pagine, con un numero speciale sui protocolli per l’audio digitale; tema che costituisce il “filo rosso” del progetto. La tappa finale sarà invece un momento di incontro e aggregazione “live”, che avrà luogo all’interno della SIEC Convention (21-22 novembre), la seconda edizione della fiera convegno organizzata annualmente dall’associazione per riunire professionisti e aziende del settore. Durante i due giorni della manifestazione AudioForum avrà uno spazio tutto suo nel quale saranno offerti seminari e aggiornamenti sul tema prescelto, a cura di esperti del settore; un primo assaggio lo trovate a pagina 82, ma le notizie aggiornate dell’ultimo minuto le troverete sulla pagina dedicata del nostro sito connessioni.biz. Infine, non mancherà tanto tempo libero per la “magica parolina”, ovvero quel networking che sta alla base di tante alleanze e spunti di business. Saremo poi nuovamente impegnati con la produzione della WebTv della Settimana della Domotica, con l’organizzazione dei nuovi workshop promossi dall’associazione Konnex Italia e con la produzione dell’house organ associativo, con un importante restyling, progettuale ed estetico, di tutti i nostri media, con la collaborazione per i seminari previsti durante Sistemi Integrati, la mostra convegno organizzata da Senaf in dicembre… ma forse adesso stiamo andando troppo in là, avremo modo di riparlarne. Riguardo a questo numero, ci siamo dedicati a un tema un po’ insolito, ma che sempre offre tanti spunti di riflessione: l’adozione delle tecnologie audio e video da parte degli artisti contemporanei come mezzo per la creazione artistica. Ma non intesi come strumento, o come fine, o come elemento di stupore, ma davvero al pari di qualunque altro mezzo creativo, dalla tela, al marmo alla matita. Un excursus che non è un diversivo dai più comuni argomenti, ma un punto di vista differente e uno spunto per l’industria. Vi lascio alla penna, ops, ai bit che compongono la scrittura di Valentina che, prima di essere coinvolta dalla giostra dell’audio e video, si occupava proprio di arte contemporanea… chi meglio di lei per accompagnarvi in questo mondo.
www.connessioni.biz
Chiara Benedettini President & Editor in Chief I am writing this editorial right bang in the middle of the umpteenth passage of Caronte (by now even non-Italian readers will have learnt that we love to give names to our summer heat waves) and yet we are already looking ahead at the many activities and novelties of autumn. The first will be the second leg, excuse the pun, of SIEC On The Road, the event which sees us alongside the SIEC association and present directly at strategic fairs for systems integration: with a large shared stand dedicated to welcome and editorial activities, and with many training proposals, we will be at MADE Expo (Milan, 2-5 October), the fair which focuses on techniques and technology for architecture. The perfect occasion to get a greater insight into the successful bond between systems integration and the world of construction and, by means of debate between professionals of this sector, lay the foundations for ever improved dialogue. The second will see us as organisers of AudioForum an event designed to bring the audio community together around the same table on the basis of shared topics: an occasion to update oneself and make culture, but also to find each other, shake hands and share experiences and ideas. An event which will begin in October, on these pages, with a special issue on the protocols for digital audio; a theme which is the “unifying thread” of the project. The final leg will be a moment of meeting and live networking which will take place within SIEC Convention (21st to 22nd November) the second edition of the fair organised annually by the association to bring together professionals and companies of the sector. During the two days AudioForum will have a space all of its own in which experts from the sector will offer seminars and updates on the chosen themes; you will find a first taste on page 82, but you you will find updated last minute news on the dedicated page of our website connessioni.biz. Finally, there will be plenty of free time for that “magic word” networking which is at the basis of many alliances and business ideas. We will be working again on the production of the WebTv of Home Automation week, on the organisation of the new workshops promoted by the Konnex Italia association and on the production of the associative house organ, on an important design and aesthetic restyling of all our media and on the cooperation for the seminars planned during Integrated Systems, the show convention organised by Senaf in December... but we are probably looking too far ahead... there will be time to speak about it in the future. As regards this issue, we have dedicated ourselves to an unusual theme, but which always offers plenty of food for thought: the adoption of audio technology and video by contemporary artists as a means for artistic creation. But not intended as tool, or as an end, or as element of stupor, but truly on a par with any other creative tool, from the canvas, to marble, to a pencil. An excursus which is not a diversion from more common topics, but a different point of view and an idea for industry. I leave you to the pen, or rather the bits of Valentina’s writing who, before being involved by the whirlwind of audio and video, dealt precisely with contemporary art so... what better person to guide you into this world.
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INFO
INTERAGIRE CON IL SISTEMA CONNESSIONI
Mentioned companies A&P Mediatech
KNX
ACCREDIA
IMT Lucca
AES Italia
Lavazza
AMX
Microsoft
ANIE Sicurezza
Milano Congressi
Apparati Effimeri
Molpass
Arena di Verona
MoMa
AssoDS
Monacor
Axis Communication
MuSe
Barco
Musical Box Rent
Bose
Naviop
CEDIA
Nicefall
CERN
Optocore
Christie
Pandora Box
Conservatorio “Luigi Cherubini”
Paso
Control 4
Peavey Italia
Crestron
Pershing Yacht
Daily Telegraph
Promediabox
Digidesign
Rako
Extron
RCF
Eyevis
Sennheiser
FBT Elettronica
SIEC
PHOTO
Ferrari
Team Italia
VIDEO
Ferretti Group
Tecno Service
Fiera Milano Rho
Triennale di Milano
Fondazione Cassa di Risparmio Lucca
UNI
Fondazione Maxxi
Videoworks
Fondazione Sandretto
Visual Technology
Geloso
Yamaha
Gruppo Bosch
ZKM Museum
K-Array
Zp Engineering Srl
INTERACTION WITH THE CONNESSIONI SYSTEM Connessioni è un’azienda di comunicazione integrata, dedicata al mondo dell’integrazione di sistemi Connessioni is a company that deals with integrated communication, dedicated to the systems integration sector Grazie al connubio QR Code/smartphone è possibile ad oggi mettere in relazione gli articoli stampati con approfondimenti che utilizzano piattaforme digitali. Negli articoli sarà presente un QR Code: con un solo scatto fotografico dello smartphone, sarà possibile accedere a contenuti di vario genere: siti web, gallery fotografiche, filmati e blog. Sarà quindi possibile godere delle interattività che fino ad oggi la carta non ci poteva offrire. Le icone riportate sopra il QR Code sono un’indicazione del tipo di contenuto al quale si accederà. The QR Code/smartphone alliance has made it possible to connect print articles with insights which use digital platforms. A QR code will be present in each article: with a single photographic shot of the smartphone, you can access content from several sources; websites, photo galleries, videos and blogs.You can then enjoy the interactivity which, to now, paper was unable to offer us.The icons placed above the QR Code indicate the type of content that will be accessed.
SITO WEB INFO BLOG QRCODE link
2
Aziende citate
Ottobre October 2011
Informazione integrata. Inquadra il QR con la fotocamera del cellulare dopo aver aperto il lettore.
Integrated information access. Frame the QR with the phone camera after opening the player.
Kaleidescape
Agosto/Settembre August/September 2013 / Anno Year 8th / n. 16
SOMMARIO
01 Editoriale Comment 02 Aziende Citate Mentioned companies 94 Colophon/Redazione/Collaboratori Colophon/Editorial Staff/Contributors 96 Inserzionisti Advertisers
TABLE OF CONTENTS
SOLUZIONI/SOLUTIONS
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PERSHING 108’
Tecnologia e tradizione al servizio della personalizzazione Technology and tradition at the service of customisation
INCONTRI/MEETING
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PASO Una lunga storia di tecnica e cultura A long story of techniques and culture
04 IN COPERTINA Roberto Pugliese – Aritmetica di Architetture Sonore – dalla mostra Noise, curata da Bruno Barsanti e Alessandro Carrer e ospitata fino al 20 ottobre negli ex Magazzini di San Cassian, in Santa Croce, come evento collatorale della Biennale d’arte di Venezia 2013. Tutte le misurazioni architettoniche che riguardano lo spazio dell’installazione (superficie, altezza, umidità, ecc.) sono state trasformate in frequenze audio che vengono poi trasmesse dai diffusori per dare al visitatore l’impressione di essere completamente avvolto nello spazio. Roberto Pugliese – Aritmetica di Architetture Sonore – works from Noise exhibition, curated by Bruno Barsanti and Alessandro Carrer and hosted until 20 October in the ex Magazzini di San Cassian, at Santa Croce, as collatorale event of the Biennale di Venezia 2013. All measurements concerning installation’s architectural space (area, height, humidity, etc.) have been transformed into sound frequencies. Then, these are transmitted by the speakers to give the visitor the impression of being completely enveloped in space.
L’INTEGRAZIONE DI SISTEMI nell’arte
STRUMENTI/TOOLS
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Tra sviluppo e prospettive systems integration in the art Between development and outlooks
PEAVEY HISYS L’evoluzione della specie The development of the species
SOLUZIONI/SOLUTIONS
26
74
EXTRON XTP CROSSPOINT Matrici modulari universali per il mondo AV Universal modular matrixes for the AV world
CON TE PARTIRò
Arte e tecnologia alla Triennale Art and technology at the Triennale
AGGIORNAMENTI/UPDATE
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30
SIEC ON THE ROAD AL MADE EXPO Seconda tappa dei progetto itinerante di SIEC e Connessioni SIEC ON THE ROAD AT MADE EXPO Second step of the travelling show of SIEC and Conessioni
OS-1 PER L’ARENA DI VERONA
L’impianto che c’è ma non si sente OS-1 FOR THE ARENA OF VERONA The systems which is present but can’t be heard
82
CONNESSIONI PRESENTA AUDIOFORUM CONNESSIONI introduces AUDIOFORUM
DALLE ASSOCIAZIONI/ASSOCIATIONS WORLD TECNOLOGIA/technology
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SIEC: A NOVEMBRE GLI “STATI GENERALI” DELLA SI SIEC: SI “GENERAL ASSEMBLY” IN NOVEMBER
88
KNX, FORMAZIONE E CERTIFICAZIONE KNX, TRAINING AND CERTIFICATION
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ASCOLTARE L’ARTE
La tecnologia al servizio della diffusione sonora museale LISTENIG TO ART Technology at the service of the use of sound in museums
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ASSODS, WEBINAR E FORMAZIONE ASSODS, WEBINAR AND TRAINING
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CEDIA: PREMI, VINCITORI E NUOVI PROGETTI CEDIA: AWARDS, WINNER AND NEW PROJECTS
SCENARI SCENARIES
www.apparatieffimeri.com http://domenicoquaranta.com www.molpass.it www.monacor.it www.nicefall.it www.promediabox.com www.robertopugliese.com www.studioazzurro.com www.valentinatanni.com www.visualtechnology.it
l'integrazione di sistemi nell'arte 4
Tra sviluppo e prospettive
Agosto/Settembre August/September 2013
SCENARI SCENARIES
Š Studio Azzurro
SYSTEMS INTEGRATION IN THE ART Between development and outlooks A distanza di pochi anni Connessioni torna a occuparsi di arte contemporanea o, anche, di arte multimediale, per fornire ancora una volta ai nostri lettori una chiave di lettura di come questo settore si interconnetta profondamente con quello dell’integrazione di sistemi www.connessioni.biz
Text: Valentina Bartarelli
A few years on Connessioni goes back to dealing with contemporary art or, also, with multimedia art to provide its readers with an interpretation of how this sector is deeply interconnected with that of systems integration
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SCENARI SCENARIES
Fabrizio Plessi's installation at Palazzo Te, Mantova h
Iniziamo questa disamina con una specifica: comunemente si intende per arte multimediale quella forma artistica comparsa già nella prima metà del secolo scorso che vede gli artisti impegnare nella realizzazione delle loro opere video, proiettori, software, diffusori sonori ecc. A distanza di poco più di cinquant'anni questa definizione ha già un che di fuorviante; oggi infatti la tecnologia è e può essere presente in tutte le forme artistiche, da quelle comunemente dette, appunto, multimediali a quelle considerate invece più comuni come la pittura, la scultura o la fotografia. Quello di cui questo lasso di tempo è stato testimone infatti è un'irruzione totale della tecnologia nella vita di tutti i giorni. Non più qualcosa di lontano a cui possiamo o no approcciarci, ma un mezzo “comune” che semplifica la vita negli uffici come negli atelier degli artisti. Questa naturale intrusione nella vita di ognuno di noi ha cambiato anche la definizione di arte multimediale, considerata oggi quella parte dell'arte contemporanea dove la tecnologia risulta imprescindibile dal valore intrinseco e dal significato espresso dall'opera: non solo il mezzo ma una componente fondamentale della sua poetica. “Per certi aspetti i nuovi media” dice Domenico Quaranta, curatore e critico, “hanno cessato di risplendere. In questi termini convergono diverse istanze e diverse questioni, tra cui la massificazione delle tecnologie digitali e l'emergere di una generazione di “nativi digitali” che le vive non più come una novità, ma come un dato di fatto; dopo anni spesi a rincorrere le potenzialità creative messe a disposizione dalle nuove tecnologie, gli artisti avvertono la loro presenza come naturale, e cercano una loro più completa integrazione con gli altri strumenti creativi”.
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Agosto/Settembre August/September 2013
LO SVILUPPO TECNOLOGICO
Se allora la tecnologia diventa parte integrante di un'opera d'arte qual è, dall'altro punto di vista, l’accrescimento che l'arte dà alla tecnologia? Siamo appena alla metà degli anni '70 quando l'artista scienziato Myron Krueger, docente di informatica all'Università del Wisconsin, presenta al mondo Videoplace; un'opera interattiva (adesso in mostra permanente presso il Museo statale di Storia Naturale dell'Università del Connecticut) dove da uno spazio fisico – all'interno del quale lo spettatore, privo di occhiali o di qualsiasi altro dispositivo, viene invitato a muoversi con naturalezza – si crea, attraverso proiettori, videocamere e hardware, uno spazio virtuale che riproduce esattamente i movimenti dello spazio sorgente. Niente di meno di quello che Microsoft ha trasformato, esattamente 40 anni dopo, nel famoso Kinect per Xbox. “Quello che più di tutto separa l'artista dai produttori o dalle altre figure dell'industria tecnologica” spiega Valentina Tanni, esperta di arte multimediale che ha prestato la sua consulenza per la realizzazione di questo focus “è la totale distanza da certe logiche di mercato. La visione artistica è pura e non ha nessun tipo di intrusione utilitaristica, mentre lo sviluppo tecnologico si muove gioco forza intorno alle esigenze del mercato e dei consumatori. Se i produttori rispondono a delle richieste precise nell'ordine anche di prevederle o addirittura crearle, l'artista si muove invece senza fini precisi se non quello di realizzare la propria idea”. “L'artista restituisce una visione esterna del percorso tecnologico, molto spesso orientato da principi legati
SCENARI SCENARIES
j Stan VanDerBeek, MoviDrome, Stony Point Biennale d'Arte di Venezia 2013
www.connessioni.biz
alle risorse economiche e i vantaggi commerciali”. Specifica Leonardo Sangiorgi di Studio Azzurro. “In questa sua capacità di alternare “viste dirette” e “sguardi laterali” in entrambi gli ambiti di ricerca, sta un’azione di reciproco vantaggio per l’arte e la tecnologia. D’altra parte la qualità innovativa delle tecnologie che seleziona attraverso meccanismi commerciali e di marketing i propri risultati, è fonte di interesse per un arte che ultimamente tende a uscire dai tracciati tradizionali del Mercato dell’Arte, celebrato dai suoi “sacerdoti” (critici, galleristi, collezionisti ecc.) e vuole avere un contatto più diretto, meno “mediato” con il pubblico che in particolare con le espressioni dell’arte elettronica interattiva, esprime direttamente e immediatamente, su scala planetaria, il successo o l’insuccesso di un’opera”. “Quando la tecnologia viene utilizzata per fare arte” riprende Quaranta, “quest'ultima esplora potenzialità e limiti del mezzo, ne fa emergere le criticità, ne aggira i vincoli in maniera creativa; oppure soccombe in maniera passiva al mezzo che usa, o ne celebra entusiasticamente le potenzialità solo apparentemente illimitate. È noto che Nam June Paik (artista statunitense di origine norcoreana considerato uno dei padri della videoarte) ha collaborato con un ingegnere per realizzare il primo prototipo di video-sintetizzatore, un dispositivo che è poi entrato in tutti gli studi televisivi. Ugualmente sappiamo come la scena della musica 8bit sia cresciuta su strumenti creati dagli stessi musicisti attraverso modifiche hardware e software a tecnologie obsolete; ma gran parte di questa scena è costituita da musicisti che non sanno nulla di programmazione e circuit bending, e che usano
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SCENARI SCENARIES
PROFILI Profiles
PAOLO BARBIERI Amministratore di PromediaBox, azienda che si occupa dal 1989 di sistemi audio e video professionali. Offrono progettazione, consulenza, direzione tecnica, supporto logistico per coprire tutte le professionalità specifiche per affrontare qualsiasi tipo di problema sia tecnico sia strutturale. Lavorano con fonici, ingegneri acustici, cameraman, programmatori su sistemi domotici e hanno collaborato per installazioni con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino e il museo MAXXI di Roma. www.promediabox.com He is a manager at PromediaBox, a company which has been specialising in pro audio and visual systems since 1989. It offers design, consulting, technical management and logistical support to cover all the specific expertise to tackle any kind of technical or structural problem. It works with sound and acoustic engineers, cameramen and programmers on home automation systems. It has also worked for installations with Fondazione Sandretto Re Rebaudengo of Turin and the MAXXI Museum in Rome. ALFONSO BELFIORE Impegnato nella sperimentazione di nuove tecnologie elettroniche e informatiche applicate alla composizione musicale. Insegna Musica elettronica e coordina il Dipartimento di Musica e Nuove Tecnologie del Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, ha fondato e dirige Segni Digitali, laboratorio per la produzione multimediale. Presidente dell'Istituto Internazionale Arte e Tecnologia e direttore artistico di "Progetto Fortissimo" per UNICEF, collabora come "visiting professor" della New York University. He is strongly committed to the experimentation of new electronic and information technology applied to musical composition. He teaches electronic music and coordinates the Department of music and New Technologies of the “Luigi Cherubini” academy of music in Florence. He founded and manages Segni Digitali, a laboratory for multimedia production. He is President of the International Art and Technology Institute and artistic director of “Progetto Fortissimo” for UNICEF. He is a visiting professor at New York University. FEDERICO BIGI Creativo e fondatore di Apparati Effimeri, collettivo artistico che realizza opere di video mapping, contenuti visivi 3D, interaction design, object projection e stereoscopia per indagare e sperimentare attraverso i nuovi linguaggi visivi. www.apparatieffimeri.com He is a creative designer and founder of Apparati Effimeri, an artistic group which produces video mapping works, 3D visual contents, interaction design, object projection and stereoscopy to investigate and experiment using new visual languages. RICCARDO GAVIOLI È consulente per la formazione di Molpass, azienda presente in settori tecnologici legati all'intrattenimento e all'integrazione di sistemi: dal controllo della luce ai media server video, dalla meccanica al sollevamento dei carichi, dalle reti digitali all'amplificazione per tutti i tipi di spazi. Molpass, produce e distribuisce componenti ed apparecchiature tutti gli spazi 8 Agosto/Settembreper August/September 2013e contenitori in cui si
per suonare un Gameboy su cui hanno installato “Nanoloop” o “LSDJ”, due cartucce create negli anni Novanta da due musicisti e distribuite in rete”. “L'artista”, continua Valentina Tanni, “cerca nella tecnologia l'ispirazione o il mezzo di espressione più appropriato alla propria visione, ma vale anche il contrario, e non è un caso che sempre più aziende o centri di ricerca (vedi box dedicato al progetto in corso al CERN di Ginevra, ndr) ospitino in residenza artisti per concretizzare queste influenze”. “L'arte e la tecnologia sono come due flussi paralleli che continuamente si attirano e influenzano a vicenda”. Marcello Pontalto di NiceFall. “La nostra è un’azienda di system integrator che, con competenze tecniche, si muovono all’interno del settore artistico con grande soddisfazione e comprensione dell’ambiente nel quale stanno lavorando. Se esistono periodi in cui è l’arte che con una sperimentazione più libera segna la tappe dello sviluppo tecnologica, ci son periodi in cui è il contrario. Adesso le installazioni d’effetto, e verso cui molti si orientano, sono quelle che interagiscono con lo spettatore. E sono ormai disponibili centinaia di modi per fornire dati sullo spettatore al sistema tecnologico, sta tutto all'ingegno e alla fantasia degli artisti combinarli per realizzare qualcosa di nuovo”.
Questa naturale intrusione nella vita di ognuno di noi ha cambiato anche la definizione di arte multimediale, considerata oggi quella parte dell'arte contemporanea dove la tecnologia risulta imprescindibile dal valore intrinseco e dal significato espresso dall'opera This natural intrusion in the life of each individual has also changed the definition of multimedia art, which is today considered to be that part of contemporary art where technology is essential to the intrinsic value and significance expressed by the work
LALA GUERRA GUERRA E’ FINITA! E’ FINITA! Wireless Music Bridge Wireless Music Bridge Che si tratti di una playlist di iTunes dal tuo Cheservizio si trattidi distreaming una playlist iTunes dal tuo iPad o del di di Spotify® iPad o del servizio di streaming proveniente dal tuo Samsung Galaxy, il di Spotify® proveniente dalcollega tuo Samsung Galaxy, il Wireless Music Bridge qualsiasi Wireless MusicControl4, Bridge collega qualsiasi dispositivo al sistema fornendo una dispositivo al sistema Control4, fornendo una brillantezza di suono sorprendente, ovunque brillantezza di suono sorprendente, ovunque tu desideri in casa tua. tu desideri in casa tua.
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SCENARI SCENARIES
UNA FORMAZIONE SPECIFICA
h Mapping the Celestins, Videomapping
j Mapping the Celestins, Videomapping
CONNESSIONI ISTITUZIONALIZZATE
L’irreversibile incursione della tecnologia nell’arte giunge adesso a una sua sempre più totale istituzionalizzazione. Nei musei è entrata di diritto da alcuni anni a più livelli; da quello funzionale nella fruizione degli spazi museali a quello principale, come parte di opere acquisite ma anche come protagonista di veri padiglioni o sezioni dei musei. “Il processo di legittimazione istituzionale è incorso sin da quando, intorno all’anno 2000, alcuni musei americani se ne sono interessanti al punto da creare dipartimenti specializzati” Elena Giulia Rossi, “e risale al 2009 la fondazione, per volontà dell'artista Miltos Manetas (pittore e artista multimediale greco), del Padiglione Internet alla Biennale di Venezia, che delimita e legittima il network come vero e proprio territorio geografico. Ciò non toglie che una parte del settore opponga ancora una certa resistenza dovuta alle problematiche conservative e di natura effimera di queste arti. Aspetto già familiare con arte concettuale, video e fotografia, laddove la materializzazione creativa non conta altri che sugli apparati tecnologici e sul loro funzionamento”. Eppure la tendenza perdura; basti pensare al recente annuncio dello Smithsonian Museum di quattro importanti acquisizioni di opere, con il quale si intende comunicare un impegno crescente del dipartimento di Film e Media. Anche le iniziative del MoMA (The Museum of Modern Art di New York) confermano l’interesse e l’impegno in questa direzione, con una mostra interamente dedicata al suono, e non è da meno l'Europa che vanta in Germania il ZKM Museum con la più grande collezione di arte multimediale e il neonato MuSe di Trento, museo di scienze naturali, che si è dotato delle più recenti tecnologie per un percorso didattico interattivo e di grande effetto. Che sia connesso al contenuto oppure al contenitore la tecnologia oggi ha veramente un posto in primo piano nell'istituzione museale. E va da sé che dove la tecnologia c'è, i tecnici sono i benvenuti.
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Agosto/Settembre August/September 2013
Ma in che modo un installatore può approcciarsi a un mondo, quello dell'artista, apparentemente così distante? “L'approccio del tecnico con l'artista” specifica Gianni Guerrini, titolare di Visual Technology che si occupa di installazioni video professionali e lavora con alcuni tra i più grandi artisti multimediali, “è potenzialmente problematico. Spesso infatti manca la giusta preparazione nell'interloquire: noi ragioniamo in termini tecnici mentre gli artisti in termini estetici o di risultato finale. Hanno un'accuratezza spasmodica e a volte degli obbiettivi che esulano dalle possibilità effettive dello strumento. Il punto è che se l'installatore necessita di una formazione specifica un po' diversa rispetto a quella che necessitano altri campi operativi, l'artista deve sforzarsi di sviluppare una fiducia nel confronti dei tecnici a cui affida le proprie realizzazioni. Mi è capitato per esempio di trovare artisti affezionati a strumenti ormai superati nel mercato professionale, e a cui era difficile spiegare, proprio per la distanza che c'è tra i due linguaggi (tecnico e artistico), la via giusta da seguire”. A conferma di questo, molti artisti si avvalgono di un vero e proprio interprete che, a metà tra la tecnica e il concetto, si pone come intermediatore nell'allestimento di una mostra o di una singola opera. Di questo si occupa Antonio Trimani, collaboratore di artisti internazionali come Fabrizio Plessi, Vito Acconci, Michelangelo Pistoletto e Peter Campus, tanto per fare degli esempi. “A volte risulta difficile” racconta “trasmettere ai tecnici l'accuratezza estetica fondamentale per l'artista. Recentemente abbiamo lavorato con Plessi a un'installazione a Palazzo Te di Mantova (in corso fino al 15 settembre) dove dei monitor sincronizzati sono stati incassati in assi di legno. È stato un lavoro particolarmente impegnativo, sia per quel che riguarda la soluzione estetica che per quella tecnica. Trovare la soluzione più adatta non sempre significa adoperare l'ultima novità di un'azienda produttrice ma anzi valutare attentamente quella più funzionale all'esigenza dell'installazione. Può capitare anche che, una volta terminato il lavoro, l'artista osservi l'opera e ci dica che è lontana dalla sua idea, e quindi ci ritroviamo a dover ricominciare il lavoro da capo. In questo senso specializzarsi significa interpretare esattamente l'idea dell'artista e metterlo in condizione di realizzare l'opera”.
SCENARI SCENARIES
svolge l'attività alla presenza del pubblico. In particolare offre soluzioni nell'industria dello spettacolo, nella tecnologia dell'informazione. www.molpass.it Insomma una differenza di linguaggi e anche di priorità, ma non solo: in quanto settore particolarmente fluido, che si muove trasversalmente senza limiti geografici o convenzionali, le prospettive in gioco cambiano su vari livelli, per esempio nel museale. “Lavoro a installazioni museali da anni”, ci racconta Paolo Barbieri di PromediaBox, consulente tecnico Fondazione Maxxi e Fondazione Sandretto per la parte AV professionale, “e le difficoltà maggiori dipendono dal fatto che ogni messa in opera coinvolge figure – installatore, artista, museo – con una formazione decisamente diversa e con gli artisti con approcci alla tecnologia più di tipo consumer. Questo comporta una certa difficoltà a far capire agli interessati perché occorre fare delle scelte piuttosto che altre, anche se il prezzo è meno conveniente. Una mostra aperta almeno dieci ore al giorno ha bisogno di prodotti che garantiscano sia funzionalità, gestibili quindi da personale non addetto, sia affidabilità. Altra difficoltà è dovuta all’allestimento, ogni opera vuole essere inserita armonicamente nello spazio che occupa, per cui ci sono degli accorgimenti estetici da tenere presenti per esempio rendere invisibile un proiettore. O al contrario metterlo proprio al centro della scena. Infine, ci sono le normative di sicurezza da rispettare, che variano da paese a paese (qualora l’opera provenga da altri musei) e per cui è necessario aggiornarsi al fine di non commettere errori. Specialmente intorno all’impianto elettrico ci sono davvero tante cose di cui tenere conto e cui l’artista difficilmente pensa, proprio perché proviene da un mondo diverso”.
He is training consultant for Molpass, a company operating in the technological sector connected with entertainment and systems integration: from lights control to video server media, from mechanical to hoisting of loads, from digital networks to amplification for all kinds of spaces. Molpass produces and distributes components and appliances for all spaces and containers in which it carries out activities in the presence of a public audience. In particular it offers solutions in show business in information technology. GIANNI GUERRINI Fondatore della Visual Technology, struttura specializzata nella video proiezione professionale ad alta luminosità. Dotata di un'ampia gamma di mezzi tecnici specializzati, offre servizi e materiali alle strutture professionali attingendo ad una ampia casistica di applicazioni avanzate: dai proiettori ai software di gestione fino agli accessori per applicazioni speciali. Guerrini collabora con artisti per la realizzazione e installazione di opere. www.visualtechnology.it He is the founder of Visual Technology, a company specialising in professional high brightness video projection. It avails of a large range of specialist technical means, offers services and materials to professional structures drawing on a large case history of advanced applications: from projectors to management software to accessories for special applications. Guerrini works with artists to realise and install their works. GIULIO MORSELLINO AD di Monacor azienda che da oltre 45 anni produce, progetta e distribuisce prodotti e sistemi per la sonorizzazione pubblica, l'audio professionale, il lighting e sistemi di videocontrollo. È rappresentata in oltre 40 paesi nel mondo con centro logistico in Germania.
Quando la tecnologia viene utilizzata per fare arte, quest'ultima esplora potenzialità e limiti del mezzo, ne fa emergere le criticità, ne aggira i vincoli in maniera creativa When technology is used to make art, the latter explores the potential and limits of the medium, makes its critical issues emerge, creatively circumnavigates the constraints
www.monacor.it He is CEO of Monacor, a company with over 45 years in the field of producing, designing and distributing products and systems for public voicing, professional audio lighting and video control systems. It is represented in more than 40 countries worldwide with a logistical centre in Germany. MARCELLO PONTALTO Titolare di NiceFall azienda che si occupa di visual design, lighting design e system integration. Operante nello show business per eventi, concerti, sfilate di moda, opera e teatro, sviluppa applicazioni software ad hoc per installazioni fisse o semi-permanenti come mostre o ville di lusso. L'azienda si avvale di sistemi Coolux e realizza progetti di lighting e video design per eventi e installazioni fisse. www.nicefall.it He is the owner of NiceFall, which specialises in visual design, lighting design and system integration. It has been operating in show business for more than 10 years for events, concerts, fashion shows, opera and theatre; it develops ad hoc software applications for fixed or semi-permanent installations like exhibitions or luxury villas. The company uses Coolux systems and realises lighting and video design projects for events and fixed installations.
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SCENARI SCENARIES
ARS E TÉCHNE
Il termine latino Ars, nel suo significato più generico, indica il saper fare umano e traduce il termina greco Técne. Eppure i loro sviluppi etimologici nei secoli hanno separato questi due termini, mettendoli spesso in diretta opposizione. È vero che la maggior parte degli artisti contemporanei proviene e compie studi e formazione di tipo umanistico e letterario, ma non possiamo generalizzare, e sono tanti quelli che invece hanno una predisposizione per i numeri e si approcciano all'arte dopo studi di carattere scientifico. Il nostro giro di microfono ha coinvolto due giovani artisti multimediali che sicuramente riescono nelle loro opere a superare la dicotomia tra questi due campi. Maria Grazia Pontorno, artista che realizza immagini in 3D, ha da poco finito gli studi scientifici quando diventa assistente di Mario Sasso pittore e creatore di molte sigle televisive, e al suo interesse per la matematica si aggiunge quello per l'arte visuale. “Mi ha colpito la consapevolezza di come creatività e tecnica potessero coesistere e completarsi nella potenza di un messaggio espresso. I miei lavori non potrebbero esistere senza il supporto tecnologico e non per motivi realizzativi, ma in quanto strettamente connessi al messaggio che io voglio esprimere. Anche se è nel modo “reale” che trovo le mie ispirazioni, il mezzo con cui la realizzo è imprescindibile dalla poetica dell'opera finita. Le opere cercano di evidenziare proprio quell'irrisolto paradosso dell'uomo contemporaneo che vive la tecnologia come qualcosa di artificiale, quando invece è ormai connessa alla vita reale e naturale di ognuno di noi.
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© Igloo
j Mohammed Kazem, Walking on water, Emirates Pavilion, Biennale di Arte di Venezia 2013
Ricalcano situazioni naturali ma con mezzi tecnologici che allo stesso tempo colpiscono lo spettatore per la loro artificialità. Per farlo uso tecnologie che solitamente si adoperano negli effetti speciali del cinema, e contemporaneamente mi tengo aggiornata sugli sviluppi del mercato: a seguito di una delle mie ultime ricerche ho avviato una collaborazione con l'Università di Nottingam per l'utilizzo di un microscopio di ultima generazione in grado di ingrandire e disegnare delle immagini su elementi minuscoli”. Ancora più tecnica è la formazione di Roberto Pugliese, artista sonoro i cui lavori sono esposti nei musei più importanti d'Europa, e che attualmente è presente alla 55 Biennale di Venezia. Perito informatico che dopo aver studiato psicoacustica al conservatorio si appassiona alle installazioni sonore per le quali riesce a trovare la sponsorizzazione e collaborazione di Monacor. “Continuare a mettere in antitesi arte e scienza favorisce solo un’idea fuorviante dell’arte stessa. Storicamente i due concetti sono sempre stati uniti: perfino il colore a olio è frutto di uno studio, una tecnica. Ed è impossibile separare l’opera dal mezzo con cui la si realizza, perché ne diventa anima storica, la contestualizza
UN BUON ESEMPIO A fine example in un determinato momento temporale o culturale e ne determina in parte il valore. Nei miei lavori i messaggi sono trasmessi dai suoni che provengono da determinate misurazioni trasformate in frequenze, e dall’estetica dell’insieme che ugualmente deve chiamare il fruitore. In base ai progetti che voglio realizzare cerco i prodotti e le soluzioni ad hoc. Con Monacor c'è una collaborazione che va avanti da anni, loro mi forniscono i diffusori che io faccio funzionare con dei software che sviluppo da solo. Talvolta collaboriamo insieme a una modifica di un diffusore per adattarla alle mie esigenze; c’è molto rispetto reciproco”. “Apprezziamo Roberto come artista e come persona”, conferma Giulio Morsellino, AD di Monacor “altrimenti non avremmo investito su di lui. E al piacere di contribuire al successo di questo giovane creativo, per quanto riguarda la nostra azienda, questa collaborazione ha un ritorno in termini di immagine superiore all’investimento. Con Roberto siamo entrati in luoghi e in situazioni che difficilmente avremmo potuto raggiungere in altri modi”.
SCENARI SCENARIES
Talvolta aziende e artisti la formazione se la fanno, per così dire, a vicenda. Il collettivo Apparati Effimeri, creativi nella tecnica del video mapping che realizzano con Pandora Box hanno svolto la loro formazione da Molpass che a sua volta ha mandato dei propri tirocinanti per un periodo di apprendimento da Apparati Effimeri. “I primi lavori con Pandora Box erano frutto di una nostra curiosità per questo prodotto e le sue potenzialità, poi, grazie anche a Molpass abbiamo aumentato le nostre competenze e, ovviamente, affinato la tecnica” dice Federico Bigi. “Apparati Effimeri” dice Riccardo Gavioli, consulente per la formazione di Molpass “ci ha sempre coinvolto in lavori molto interessanti, inoltre la scelta di collaborare con loro rientra nell’obbiettivo di Molpass di creare una vera e propria Academy per la preparazione teorica dei ragazzi e il loro inserimento in contesti di apprendimento pratico di qualità”. www.apparatieffimeri.it www.molpass.it Sometimes companies and artists do reciprocal training, so to speak. Apparati Effimeri, creative designers in the technique of video mapping which they produce with Pandora Box have trained with Molpass which, in turn, sent its apprentices for a period of on-the-job learning to Apparati Effimeri. “The first jobs with Pandora Box were the fruit of our curiosity in this product and its potential; later, thanks also to Molpass we increased our skills and obviously refined our technique”, says Federico Bigi. “Apparati Effimeri” says Riccardo Gavioli, training consultant of Molpass “has always involved us in very interesting work; the choice to collaborate with them falls within the goal of Molpass to create a fully-fledged Academy for the theoretical preparation of young people and their placement in contexts of practical quality training".
INSTALLED SOUND
WHEREVER YOU HEAR
VSA 2050 VSA 1250 and VSA 850 are vertical steerable arrays. The VSA represents one of the latest RCF applications in terms of digital audio technology and with the integrated powerful DSPs (Digital Signal Processor) it processes the audio signal sent to each speaker for controlling its vertical acoustic dispersion. The VSA models are the ideal speaker for the indoor installations where the critical acoustic environment is an issue and where moderate visual impact is required.
* Circuito di delay programmabile fino a 99 metri * 9 punti di equalizzazione parametrica per correzioni della qualità timbrica * Idonei per sistemi di Emergenza, con circuito di autodiagnostica e alimentazione a 24Vcc.
sound culture VSA 2050 - 1250 - 850
www.rcf.it
SCENARI SCENARIES
CONCLUSIONI
Il settore dell’arte contemporanea, sia per quel che riguarda l’allestimento museale che delle singole opere, è di sicuro un segmento molto variegato per l’integratore di sistemi; numerosi e differenti sono i punti di vista delle persone coinvolte in un lavoro, spesso non convenzionali le richieste. La capacità sia di intendere le necessità da assolvere sia di proporre la propria soluzione è ancora più fondamentale e implica la necessità di una formazione e un aggiornamento tecnico, ma anche culturale. Ma al di là delle difficoltà, emerge la sensazione che l’integratore benefici dell’esperienza artistica quanto l’artista benefici della collaborazione di un esperto, forse perché entrambi accomunati dall’idea di creazione. E in un mondo come quello di adesso, con un panorama tecnologico sicuramente variegato e relativamente accessibile (vedi i software opensource e la lotta al ribasso che trascina il mercato), le possibilità si moltiplicano all’esprimersi di ogni singola idea. Per concludere con le parole di Alfonso Belfiore, referente del Dipartimento di Musica e Nuove Tecnologie del Conservatorio di Musica “Luigi Cherubini” di Firenze, “oggi possiamo sostenere che ogni processo della conoscenza si svolge nelle
i Studio Azzurro, In principio (e poi), videoinstallazione interattiva, Biennale di Arte di Venezia 2013
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configurazioni neurali della nostra mente, si concretizza in pensieri che altro non sono che attività di cellule e particelle di materia del nostro cervello. È così che il pensiero matematico, la mente logica, la mente tecnologica, coincidono con ciò che attiene alla sfera umana delle emozioni, dei sentimenti, dello stupore: coincidono perché sono tutti elementi della stessa sostanza. Tutto ciò che noi possiamo sapere o raggiungere del mondo, della realtà, vive nella nostra psiche, lì è il nostro mondo, l’unico mondo possibile. Appare così immanente la straordinaria coincidenza fra tutto ciò che esiste e la nostra coscienza, la nostra psiche, il nostro pensiero. L’universo, così come lo conosciamo, è totalmente espressione del nostro pensiero, del nostro stesso essere. È in questa dimensione che si esprime il legame profondo tra emozione, arte, pensiero matematico, tecnologia”. This analysis begins with a definition: multimedia art is usually seen as that artistic form which had already appeared in the first half of the last century and saw the artists engaged in realising their video works, projectors, software, speakers, etc. A little more than fifty years on, this definition is already tinged with a little deception; today, technology is and can be present in all artistic forms, from what is commonly called multimedia to those considered the most common, like painting, sculpture or photography. This time lapse has witnessed a total irruption of technology into everyday life. It is no longer something distant which we can or cannot approach, but a “shared” medium which simplifies office life and artists’ studios. This natural intrusion in the life of each individual has also changed the definition of multimedia art, which is today considered to be that part of contemporary art where technology is essential to the intrinsic value and significance expressed by the work: not only the medium but an essential component of its poetics. “In some ways the new media" says Domenico Quaranta, curator and critic, "has stopped shining. In these terms different needs and issues converge, including the massification of digital technology and
SCENARI SCENARIES
MARIA GRAZIA PONTORNO Lavora con il video, l'animazione, la fotografia e l'installazione. Dal 2004 insegna Installazioni Multimediali e Multimedia III presso l'Accademia di Belle Arti di Frosinone. La sua ricerca si focalizza sull'uso dell'animazione 3D per ricreare immagini che rimandano alla vita quotidiana e allo scorrere del tempo. Grazie all'uso di sofisticati software di videoanimazione, l'artista ricostruisce in modo realistico scene in cui il confine tra finzione e realtà appare labile e immateriale. She works with video, animation, photography and installation. Since 2004, she has been teaching Multimedia and Multimedia III installations at the Academy of Fine Arts in Frosinone. Her research focuses on the use of 3D animation to recreate images which recall daily life and the passing of time. Thanks to the use of sophisticated video-animation software, the artist realistically rebuilds scenes in which the boundary between fiction and reality appears labile and immaterial. ROBERTO PUGLIESE Artista appartenente a due principali correnti; sound art e arte cinetica e programmata. Si serve di apparecchiature meccaniche pilotate da software che interagiscono tra di loro, con l’ambiente che le circonda e con il fruitore, cercando di esaminare nuovi punti di ricerca su fenomeni legati al suono. Ha all'attivo numerose mostre collettive e personali, attualmente in mostra alla Biennale di Venezia, una sua opera è stata acquisita dal museo KZM di Karlsruhe. È perito informatico e insegna Musica Elettronica al Conservatorio. www.robertopugliese.com He is an artist belonging to two main currents: sound art and kinetic and programmed art. He uses mechanical appliances steered by different kinds of software which interacts with each other, with the environment which surrounds it and with the user, trying to examine new points of research on phenomena connected with sound. He has held many collective and solo exhibitions; he is currently exhibiting at the Biennial of Venice and one of his works has been purchased by the KZM museum of Karlsruhe. He is a technician and teaches Musical Electronics at the Academy of music. DOMENICO QUARANTA Critico e curatore d’arte contemporanea. Il suo lavoro si è concentrato sull'impatto degli sviluppi tecno-sociali sulle arti, con una particolare attenzione per l'arte in rete. Collaboratore per Flash Art e ad Artpulse, ha pubblicato NET ART 1994-1998: La vicenda di Äda'web (2004), Media, New Media, Postmedia (2010) e In My Computer (2011). Curatore di diverse mostre in Italia e all'estero, insegna presso l'Accademia di Brera e lo IULM di Milano. È co-fondatore e Direttore Artistico del LINK Center for the Arts of the Information Age. http://domenicoquaranta.com He is a critic and curator of contemporary art. His work focuses on the impact of technical-social developments on arts, with special attention to net art. He collaborates with Flash Art and Artpulse, he published NET ART 1994-1998: La vicenda di Äda'web (2004), Media, New Media, Postmedia (2010) and In My Computer (2011). He is the curator of different exhibitions in Italy and internationally and teaches at the Academy of Brera and the IULM in Milan. He is cofounder and Artistic Director of the LINK Centre for the Arts of the Information Age. ELENA GIULIA ROSSI Critica d’arte e curatrice indipendente, vive e lavora a Roma. In questi ultimi anni la sua ricerca ha rivolto particolare attenzione all’arte contemporanea e al suo incontro con le tecnologie e con la scienza. Negli Stati Uniti ha collaborato con la Renaissance Society e con la Joan Flasch Artists’ Book 16 Agosto/Settembre August/September 2013 Collection (2002) a Chicago e con il P.S.1 Contemporary Art Center (2001) a New York. I suoi scritti appaiono in diversi
the emergence of a generation of "native digitals" which no longer lives them as innovation, but as a fact; after years spent chasing the creative potential made available by the new technologies, the artists sense their presence as natural, and try to integrate them more completely with their other creative tools. TECHNOLOGICAL DEVELOPMENT If technology becomes an integral part of a work of art then, on the other hand, what enhancement does art give technology? We were barely in the mid 70s when the scientist-artist Myron Krueger, a teacher of I.T. at Wisconsin University presented Videoplace to the world; an interactive work (now permanently exhibited at the State Museum of Natural History of Connecticut University) where a physical space, within which the spectator, without eyeglasses or any other device, is invited to move naturally, is created through projectors, video-cameras and hardware, a virtual space which reproduces exactly the movements of the source space. This is on a par with what Microsoft has transformed, exactly 40 years later, into the famous Kinect for Xbox. “What separates artists the most from producers or from other figures of the technological industry” explains Valentina Tanni, an expert in multimedia art who has given her advice to produce this analysis "is the total distance from certain market logics. The artistic vision is pure and has no type of utilitarian intrusion, while technological development necessarily caters to the needs of the market and consumers. If producers respond to these precise needs also with the intention to foresee them or even to create them, the artist moves without any precise goal except that of bringing his/her idea to fruition". “The artist reproduces an external view of the technological route, which is very often steered by principles connected with economic resources and commercial advantages". Leonardo Sangiorgi, of Studio Azzurro, explains: “In his capacity to alternate “direct views” and “side glances” in both research areas, both art and technology benefit. On the other hand, the innovative quality of technology which selects its own results through commercial mechanisms and marketing is a source of interest for an art which has recently tended to move away from the traditional routes of the Art Market, celebrated by its “priests” (critics, art dealers, collectors, etc.) and it wants to have a more direct, less "mediated" contact with the public who, in particular, with the expressions of interactive electronic art, directly and immediately expresses, on a planetary scale, the success or failure of a work”. “When technology is used to make art” continues Quaranta, “the latter explores the potential and limits of the medium, makes its critical issues emerge, creatively circumnavigates the constraints; otherwise, it passively succumbs to the tool it uses, or enthusiastically celebrates its only apparently unlimited potential. It is well -known that Nam June Paik (an American artist of North Korean origin and considered one of the fathers of video art) has worked with an engineer to make the first prototype of a video-synthesiser, a device which came to be present in all TV studios. We also know how the 8bit music scene has developed on instruments created by the same musicians through hardware and software modifications with obsolete technology; however, a great part of this scene is formed by musicians who know nothing about programming and circuit bending and who, to play a Gameboy on which they have installed “Nanoloop” or “LSDJ”, use two cartridges
SCENARI SCENARIES
COLLIDE@CERN Nell'ottica di condurre un focus sui rapporti tra arte contemporanea e tecnologia non potevamo non dedicare almeno un piccolo spazio a uno dei progetti più emblematici di questa commistione: Collide@ CERN, il programma di residenza per artisti realizzato dal CERN di Ginevra con l'obbiettivo di mettere a stretto contatto per un determinato periodo di tempo artisti internazionali e i grandi scienziati del mondo. L'obbiettivo, sviluppare “collisioni creative”: valutare cioè in che modo e con quali risultati il lavoro degli artisti può influenzare quello degli scienziati e viceversa. Ce ne parla l'ideatrice del progetto Ariane Koek, head of arts development al CERN. C - Come nasce e si sviluppa Collide@CERN e con quali aspettative? Ariane Koek - Il programma, lanciato ufficialmente nel 2011, nasce dalla convinzione che scienza e arte rappresentino entrambi espressioni sublimi dell'essere umano e siano, in questo senso, destinate a dialogare l'un l'altra per il loro accrescimento reciproco. Determinante per il suo sviluppo è stata la partnership con il festival Ars Electronica di Linz che, in quello stesso anno, incentrò il programma sul tema della ricerca scientifica come potenziale modello per la ricerca artistica. L'interesse che tutto questo suscitò in centinaia di artisti confermò che stavamo andando nella direzione giusta e sulla stessa linea sviluppammo un programma di residenza per Ginevra. Attualmente il programma si avvale di un comitato di valutazione per la scelta degli artisti composto da: Beatrix Ruf, Direttore della Kunsthalle di Zurigo, Serge Dorny, Direttore Generale del Lyon Opera House; Frank Madlener, Direttore del IRCAM, Parigi; Christoph Bollman, Ginevra, e il Michael Doser, scienziato del CERN. C - Che rapporti avete con gli artisti? Chi ha partecipato alla residenza? AK - Molti degli artisti più innovativi che lavorano oggi sono patrocinatori creativi del programma Collide@ CERN. Per citarne alcuni; l'architetto svizzero Jacques Herzog, l'artista giapponese Mariko Mori, il fotografo tedesco Andreas Gursky, lo scultore inglese Antony Gormley, l'artista Frans Lanting, e la video artista svizzera Pipilotti Rist. Questi artisti di fama mondiale hanno tutti visitato il CERN e sono stati ispirati dal lavoro che facciamo qui. Anche le residenze stanno dando interessanti risultati e attraggono l'attenzione della stampa internazionale; per ora abbiamo ospitato artisti come Bill Fontana (attualmente in residenza), Julius von Bismarck e Gilles Jobin. I concorsi annuali attraggono centinaia di artisti provenienti da oltre 44 paesi in tutto il mondo.
With the aim of looking into the relationships between contemporary art and technology we had to dedicate at least one small space to one of the most emblematic projects of this commixture: Collide@CERN, the CERN artists’ residency programme in Geneva with the goal of putting into close contact, for a specific period of time, international artists and great world scientists. The goal is to develop “creative collisions”: assess in which way and with what results the work of artists can affect those of scientists and vice versa. Ariane Koek, project creator and head of arts development at CERN, spoke to us about it. C - How did Collide@CERN come about and develop and with what expectations? Ariane Kroek - The programme, which was officially launched in 2011, originates from the belief that science and art are both sublime expressions of the human being and they are, in this sense, destined to dialogue with each other for their mutual development. What has been essential for its development was the partnership with the Ars Electronica festival in Linz, which in that same year, was centred on the theme of scientific research as a potential model for artistic research. The interest which this arose in hundreds of artists confirmed that we were moving in the right direction and, along the same lines, we developed a residency programme for Geneva. The programme currently avails of an evaluation committee which chooses the artists, and it is composed of: Beatrix Ruf, Director of the Kunsthalle in Zurich, Serge Dorny, General Manager of the Lyon Opera House; Frank Madlener, Director of IRCAM, Paris; Christoph Bollman, Geneva, and Michael Doser, CERN scientist. C - What is your relationship with the artists? Who has taken part in the residency programme? AK - Many of the most innovative artists working today are creative sponsors of the Collide@CERN programme. To mention a few; the Swiss architect Jacques Herzog, the Japanese artist Mariko Mori, the German photographer Andreas Gursky, the English sculptor Antony Gormley, the artist Frans Lanting, and the Swiss video artist Pipilotti Rist. These internationally acclaimed artists have all visited CERN and been inspired by the work we do here. Even the residencies are showing interesting results and attract the attention of international press; for now, we have hosted artists like Bill Fontana (currently in residence) Julius von Bismarck and Gilles Jobin. The annual competitions attract hundreds of artists from over 44 countries worldwide. C - What type of relationship bonds technology and contemporary art? AK - Technology and contemporary art are intimately connected, and even more so today, thanks to the web. This has made new forms of art emerge, which move through a technical approach and make artistic research strictly connected to that of science. Equally, our project is based on the belief that even science can draw inspiration from creative imagination.
i Bill Fontana at CERN
C - Che tipo di relazione lega la tecnologia e all'arte contemporanea? AK - La tecnologia e l'arte contemporanea sono intimamente connessi, e ancora di più oggi, grazie al web. Questo ha fatto emergere molte nuove forme d'arte che passano attraverso un approccio tecnico e che rendono la ricerca artistica strettamente connessa a quella scientifica. Ugualmente il nostro progetto si fonda sulla convinzione che anche la scienza può trarre ispirazioni dall'immaginario creativo.
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created in the Nineties by two musicians and distributed over the network”. “The artist”, continues Valentina Tanni, “looks at technology to try and find the inspiration or means of expression which is best suited to his vision, but the contrary is also true, and it is not by chance that more and more companies or research centres (see box dedicated to the project underway at CERN of Geneva editors note) host artists in residency to give a tangible shape to these influences”. “Art and technology are like two parallel flows which continuously attract and influence each other”. Marcello Pontalto of NiceFall. “We are a company of system integrators who, with technical skills, move within the artistic sector with great satisfaction and understanding of the environment in which we are working. If there are periods in which art marks the stages of technological development with a freer form of experimentation, there are also periods in which the opposite occurs. Now effect installations, and towards which many are directing themselves, are those which interact with the spectator. There are now hundreds of ways to provide the technological system with data on the spectator, it is up to the artist to have the genius and imagination to combine them to create something new". INSTITUTIONALISED CONNECTIONS The irreversible incursion of technology in art has reached an increasingly more totalitarian institutionalisation. It has rightfully entered museums at more levels in recent years; from the functional level in the enjoyment of museum spaces to the main level, as part of works purchased, but also as the protagonist of true pavilions or sections of museums. “The process of institutional legitimisation has arisen since several American museums became interested in it in 2000, so much to create specialist departments” says Elena Giulia Rossi, "and the foundation, by wish of the artist Miltos Manetas (painter and multimedia Greek artist), of the Internet Pavilion at the Biennial in Venice, which delimits and legitimates the network as a fully fledged geographical territory, dates back to 2009. Nonetheless, part of the sector still harbours some resistance due to the conservative issues and ephemeral nature of these arts. This is already a familiar aspect with conceptual art, video and photography, where creative materialisation only matters as regards technological equipment and their operation”.
j Maria Grazia Pontorno, Giovanni, videoproiezione su sasso jj Maria Grazia Pontorno, Roots, videoanimazione 3D
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j Maria Grazia Pontorno, Alice Hair Deflector, still frame, 2004
The trend still persists; consider the recent announcement of the Smithsonian Museum of four important acquisitions of works with which it intends to communicate the growing commitment of its Film and Media department. The initiatives of MoMA (The Museum of Modern Art of New York) also confirm the interest and commitment in this direction, with an exhibition dedicated entirely to sound and, equally important, in Germany, Europe boasts the ZKM Museum with the largest multimedia art collection and the new born MuSe of Trento, a natural science museum which is equipped with the latest technology for an interactive didactic route with a big impact. Whether it is connected to content or to the container, technology now plays a leading role in museums. And it goes without saying that where technology is, technicians are welcome. SPECIFIC TRAINING But in what way can an installer approach the world of an artist, which is apparently so distant? “The approach of the technician with the artist", explains Gianni Guerrini, owner of Visual Technology which specialises in professional video installations and works with some of the greatest multimedia artists, "is potentially problematic. Often the right preparation to interact is missing: we reason in technical terms while artists in aesthetic terms or the final result. They have a spasmodic accuracy and, sometimes, they have goals which go beyond the actual capacities of the instrument. The point is that if the installer needs specific training which differs a little from that which other operational fields need, the artist must make an effort to develop trust in the technicians to whom he entrusts his
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works. It has happened to me for example to find artists attached to tools which have now been surpassed in the professional market, and to whom it has been difficult to explain the right way to go, precisely because of the distance between the two languages (technical and artistic)". To confirm this, many artists avail of a fully fledged interpreter who, between the technique and the concept, acts as a go-between in the process of setting up an exhibition or a single work. This is the work of Antonio Trimani, who collaborates with international artists like Fabrizio Plessi, Vito Acconci, Michelangelo Pistoletto and Peter Campus, to name but a few. “It is difficult sometimes”, he says "to transmit to technicians the aesthetic accuracy which is essential to the artist. Recently, we have worked with Plessi on an installation at Palazzo Te of Mantua (until 15th September) where synchronised monitors were fitted into wooden beams. It was particularly demanding work, in terms of aesthetics and technical solution. Finding the most suitable solution does not always mean using the latest innovation of a producer, but rather to attentively assess the more functional to the needs of the installation. It can also happen that once the work is over the artist observes it and says that it is distant from his idea and we have to start all over again. In this way, to specialise means to interpret exactly the idea of the artist and put him in the condition to produce the work”. In short, a difference in languages and priorities, but not only: as a particularly fluid sector, which moves transversally without geographical or conventional limits, the prospects at play change on various levels, for example in museums. “I have
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j Roberto Pugliese, Acustiche derive visionarie, installazione sonora interattiva
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cataloghi e riviste ed è autrice di Archeonet (Lalli Editore, Siena) e Editor di Eduardo Kac, Move 36 (Filigranes Editions, Parigi 2005).
been working on museum installations for many years”, says Paolo Barbieri of PromediaBox, technical consultant at Fondazione Maxxi and Fondazione Sandretto for the pro audio visual section,” and the greatest difficulties depend on the fact that every set-up involves figures, whether they be installer, artist, museum, with a decidedly different training background, and with artists with a more consumerist approach to technology. This implies some difficulty to make the interested parties understand why it is necessary to make some choices instead of others, even if the price is less convenient. An exhibition which is open for at least ten hours a day needs products that guarantee functionality, manageability by non-expert staff, and reliability. Another difficulty is due to the fit-out; every work wants to be harmoniously inserted into the space it occupies, so there are aesthetic stratagems that should be considered, for example, when making a projector invisible. Or, on the contrary, put it precisely at the centre of the scene. Finally, there are safety regulations to comply with, which vary from country to country (if the work comes from other museums) and for which it is necessary to update oneself so as not to commit errors. As regards the electrical system, in particular, there are many things that need to be considered which the artist finds it difficult to think about, precisely because he comes from a totally different background". ARS E TECHNE The Latin term Ars, in its most generic sense, means human ability and translates the Greek term Técne. And yet their etymological developments through the centuries have separated these two terms putting them often in direct opposition. It is true that the majority of contemporary artists have a humanistic and literary educational background and training, but we cannot generalise, and there are many who have a natural bent for numbers and approach art after a scientific-based education. Our round of interviews involved two young multimedia artists who are surely able to overcome the dichotomy between these two fields in their works. Maria Grazia Pontorno, an artist who produces 3D images, had completed her sciencebased studies a short time before she became assistant to Mario Sasso, a painter and creator of many television
She is an art critic and independent curator and lives and works in Rome. In recent years, her research has focused on contemporary art and its meeting with technology and science. In the United States she has worked with the Renaissance Society and with the Joan Flasch Artists’ Book Collection (2002) in Chicago and with P.S.1. Contemporary Art Centre (2001) in New York. Her writings appear in different catalogues and magazines and she is author of Archeonet (Lalli Editore, Siena) and Editor of Eduardo Kac, Move 36 (Filigranes Editions, Paris 2005). LEONARDO SANGIORGI Appartiene al gruppo Studio Azzurro, collettivo nato nel 1982, nei primi lavori viene sperimentata l’integrazione tra immagine elettronica e ambiente fisico, perseguendo l’intento di rendere centrale lo spettatore. Nel 1995 si delinea un nuovo interesse per le questioni dell’interattività e del multimediale, con la realizzazione di una serie di lavori definiti “ambienti sensibili”. Più recentemente, lo studio ha realizzato un ciclo di opere in cui viene sperimentata l'interattività coinvolgendo il visitatore nella scoperta del territorio locale, attraverso il racconto dei suoi abitanti. www.studioazzurro.com He belongs to the Studio Azzurro group, set up in 1982. In its early works the firm experimented with the integration between the electronic image and physical environment, pursuing the intent of making the spectator central. In 1995, it develops a new interest for the issues of interactivity and multimedia which leads to the realisation of a series of works called ”sensitive environments”. More recently, the firm has produced a cycle of works which experiments interactivity involving the visitor in the discovery of local territory, through the story of its inhabitants. VALENTINA TANNI Critica d’arte, curatrice e docente. Si interessa principalmente di new media art e di editoria multimediale. Ha curato numerose mostre, collabora con festival di arti digital, scrive per testate nazionali e internazionali e lavora come docente per istituzioni pubbliche e private. Fa parte dello staff di direzione editoriale di Artribune. www.valentinatanni.com
Se i produttori rispondono a delle richieste precise nell'ordine anche di prevederle o addirittura crearle, l'artista si muove invece senza fini precisi se non quello di realizzare la propria idea If producers respond to these precise needs also with the intention to foresee them or even to create them, the artist moves without any precise goal except that of bringing his/her idea
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She is an art critic, curator and teacher. She is interested primarily in new media art and editorial multimedia. She has curated many exhibitions, collaborates with digital art festivals, writes for national and international media and works as a teacher for private and public institutions. She is part of the editorial management staff of Artribune. ANTONIO TRIMANI Artista che lavora nell’ambito del multimedia e delle arti elettroniche da circa venti anni, ha curato rassegne di video d’autore; ha pubblicato lavori fotografici e saggi sul cinema e sulle arti elettroniche. Nel 2001 ha fondato lo studio di produzione creativa Ethical Imaging e dal 2003 è assistente del pioniere della video arte Peter Campus, per il quale ha realizzato numerose mostre personali. Fornisce consulenza tecnica a artisti come Vito Acconci, Fabrizio Plessi e molti altri. He is an artist who has been working within the multimedia and electronic arts sector for twenty years. He has curated auteur video events, published photographic works and treaties on cinema and electronic arts. In 2001, he founded the creative production studio Ethical Imaging and, since 2003, has been the assistant of video art pioneer Peter Campus, for whom he has realised many personal 21 exhibitions. He provides technical consulting to artists like Vito Acconci, Fabrizio Plessi and many more.
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i Mostra di Pipilotti Rist al Moma di New York
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Agosto/Settembre August/September 2013
tunes and, aside from mathematics, she is also interested in visual art. “I was struck by the awareness of how creativity and technique could co-exist and complete itself in the power of an expressed message. My works could not exist without their technological support and not for realization reasons, but because they are closely connected to the message which I want to express. Even if I find my inspiration in the “real” world, the medium with which I realise it is part and parcel of the poetics of the finished work. The works try to highlight precisely that unresolved paradox of contemporary man who experiences technology as something which is artificial, when instead it has become connected to the real and natural life of every individual. They copy natural situations, but with technological means which, at the same time, impress the spectator for their artificial nature. To do so I use technology which is usually used in the special effects of cinema and, at the same time, I keep updated on market developments: following one of my last studies I started cooperating with Nottingham University for the use of a latest-generation microscope which is able to enlarge and draw images on miniscule elements”. Roberto Pugliese, a sound artist whose works have been exhibited in the most important museums of Europe, and who is currently at the 55th Biennial of Venice, has an even more technical training background. He is a technician who studied psycho-acoustics at the academy of music and became enthusiastic of sound installations for which he succeeded in finding the sponsorship and cooperation of Monacor. “To continue to put art and science against each other encourages only a deceptive idea of art”. Historically, the two concepts have always been united: even oil colour is the fruit of research, a technique. It is impossible to separate the work from the medium with which it is produced, because it
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j ZKM Museum a Karlsruhe, Germania
becomes its historical soul, it contextualises it in a specific temporal or cultural time and in part determines its value. In my work the messages are transmitted by the sounds which come from specific measurements transformed into frequencies, and by the aesthetics of the ensemble which must equally attract the beneficiary. On the basis of the projects I want to produce I look for ad hoc products and solutions. There is a long standing collaboration with Monacor, they provide me with speakers which I operate with software that I develop. Sometimes we work together to modify a speaker, to adapt it to my needs; there is plenty of reciprocal respect”. "We appreciate Roberto as an artist and as a person”, confirms Giulio Morsellino, CEO of Monacor”, otherwise we would not have invested on him. Alongside the pleasure of contributing to the success of this young creative designer, as regards our company, this collaboration has a return in terms of image which is greater than the investment. With Roberto we have entered places and situations which it would have been difficult to do in other ways”. CONCLUSIONS The contemporary art sector, as regards the museum fit-out and single works, is surely a highly variegated segment for the system integrator; the points of view of the people involved in a work, where the requests are often unconventional, are many and different. The ability to understand the needs to cater for and to propose one’s solution is even more essential and implies the need for training and technical, but also cultural updating.
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Difficulties aside, there is the feeling that the integrator benefits from the artistic experience as much as the artist benefits from the collaboration of an expert, perhaps because both share the idea of creation. In a world like today’s, with a technological panorama which is surely variegated and relatively accessible (see opensource software and the battle to lower costs which drags the market), the possibilities multiply as each idea is expressed. To finish with the words of Alfonso Belfiore, contact person at the Department of Music and new Technologies of the Academy of Music “Luigi Cherubini” in Florence, “today we can confirm that each process of knowledge is carried out in the neural configurations of our mind, it materialises in thoughts which are nothing more than activities of cells and particles of our brain matter. This is how mathematical thought, the logical mind and the technological mind coincide with what pertains to the human sphere of emotions, feelings, stupor: they coincide because they are all elements of the same substance. Everything that we can know or reach of the world, of reality, lives in our psyche, our world is there, the only world possible. The extraordinary coincidence between everything that exists and our conscience, our psyche, our thought, appears so immanent. The Universe, as we know it, is the total expression of our thought, of our being. It is in this dimension that the deep bond between emotion, art, mathematical thought and technology expresses itself”.
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... che determina il successo di un club, i sistemi di altoparlanti Serie xS e Serie xA della gamma White d&b pulsano ad elevati livelli di pressione SPL con grande riserva di headroom, si fissano usando hardware della massima funzionalità ma dal minimo impatto visivo, e massimizzano la copertura e il controllo della dispersione per cui d&b è giustamente famosa. In breve: parlando delle applicazioni nei club della notte, d&b mette in cornice il successo.
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Lavazza con te partirò Video Mapping
vimeo.com/33213621 www.apparatieffimeri.com www.novembre.it www.christiedigital.com www.visualtechnology.it www.coolux.de
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Giugno/Luglio June/July 2013
CON TE PARTIRÒ
Arte e tecnologia alla Triennale Art and technology at the Triennale Una carrellata di immagini che hanno fatto la storia di un’azienda e richiamano nell’immaginario dello spettatore frammenti mnemonici famigliari. Lavazza ha celebrato il 20° anniversario del proprio calendario con una mostra fotografica alla Triennale di Milano e con un suggestivo connubio tra arte grafica e tecnologie digitali innovative
A round up of images which have made the history of a company and which recall familiar mnemonic fragments in the spectator’s imagination. Lavazza celebrated the 20th anniversary of its calendar with a photographic exhibition at the Triennale of Milan and with a striking blend of graphic arts and innovative digital technologies Text: Valentina Bartarelli
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SOLUZIONI SOLUTIONS
APPARATI EFFIMERI, I TECNICI DELL’ARTE Apparti effimeri, art technicians Apparati Effimeri è uno studio di visual design composto da Federico Bigi (Art Director e referente commerciale), Marco Grassivaro (Art Director e referente tecnico), Elisa Paluan (Project Manager) e Miguel Angel D’Errico (Composition e Photography). Il collettivo realizza contenuti visivi tridimensionali per ogni tipo di comunicazione; dal mapping 3d all’interaction design, l’object projection e la stereoscopia. “La difficoltà maggiore” ci dice Federico Bigi riguardo al lavoro per Lavazza, “è stata quella di far corrispondere il triangolo reale della superficie con quello realizzato in 3D. La proiezione, dunque, doveva essere estremamente precisa. Lo scopo principale era quello di creare illusioni ottiche. Ogni opera è uno stimolo per noi nello sperimentare nuove soluzioni. Molti altri effetti illusori sono stati concepiti sul posto”. “L’uso di proiettori Christie ci ha reso una perfetta calibrazione del colore e omologazione dei sei proiettori coinvolti. Devono mostrare un’immagine perfettamente liscia su una superficie di proiezione irregolare. Poiché si tratta di una mostra fotografica, contrasto, nitidezza e precisione del colore sono stati fondamentali per fornire i risultati giusti per il cliente”, conclude Marco Grassivaro. www.apparatieffimeri.com www.christiedigital.com Apparati Effimeri is a visual design studio run by Federico Bigi (Art Director and commercial contact) Marco Grassivaro (Art Director and technical contact) Elisa Paluan (Project Manager) and Miguel Angel D’Errico (Composition and Photography). The group realises three dimensional visual contents for all kinds of communication; from 3d mapping to interaction design, object projection and stereoscopy. “The greatest difficulty” says Federico Bigi concerning the work for Lavazza, “was to make the real triangle of the surface correspond with the triangle in 3D. The projection had to be extremely precise. The main goal was to create optical illusions. Each work is a stimulus for us to experiment with new solutions. Many other dreamlike effects were conceived in loco”. “The use of Christie projectors provided a perfect calibration of the colour and homologation of the six projectors involved. They must show a perfectly smooth image on an irregular projection surface. As it has to do with a photo exhibition, contrast, clarity and precision of colour were essential to satisfy customers’ 28 Giugno/Luglio June/July 2013 needs”, concluded Marco Grassivaro.
In occasione del ventesimo anniversario del calendario Lavazza, la nota azienda produttrice di caffè ha deciso di fare le cose in grande organizzando un evento dal titolo Lavazza con te partirò presso la Triennale di Milano, che si è svolto dal 13 ottobre al 9 novembre 2011. Le celebrazioni comprendevano, oltre all’esposizione delle immagini più famose che hanno fatto la storia del marchio italiano, un catalogo monografico e un progetto digitale di visual mapping architettonico, curato da Fabio Novembre e realizzato dal collettivo artistico Apparati Effimeri con la musica del sound designer Nicola Giannini.
CON TE PARTIRÒ
Di fronte agli spettatori, una struttura conica formata da trenta superfici triangolari, coperte con tessuto PBL Blackout, ricorda vagamente la forma di una tazzina e nasconde al centro l’ingresso fisico alla mostra fotografica – accessibile attraverso una scala sospesa – come se a trasportare lo spettatore all’interno del mondo Lavazza fossero quelle stesse immagini proiettate. Immagini di grandi maestri – da Newton e von Unwerth a Watson, LaChapelle, Mondino, Leiboviz e Recuenco – che nell’immaginario collettivo hanno contribuito a rendere il marchio quello che è. Seduzione e gusto, incarnati nella figura di Valeria, personaggio nato dalla penna di Milo Manara, trasportano il fruitore nel concept dell’opera realizzata grazie alla tecnica della mappatura 3D.
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Christie DS+8K SXGA+ DLP Projector Il DS+8K è un proiettore DLP 3-chip con risoluzione SXGA+ (1.400 x 1.050) che ha sempre occupato una posizione di rilievo nel catalogo Christie per quel che riguarda le installazioni e le applicazioni rental/staging. Tra le sue caratteristiche principali si sottolineano l’elevato livello di luminosità (8.500 ANSI lumen), il rapporto di contrasto da 2.000:1 e l’elaborazione a 10-bit, nonché le notevoli prestazioni offerte dalla tecnologia DLP e dal sistema di illuminazione basato su lampada Xeon che offrono doti eccellenti per quel che riguarda l’accuratezza e la precisione. Il proiettore Christie DS+8K può essere configurato in stack e utilizzato in modalità edge-blend per proiettare immagini estremamente luminose e di grandi dimensioni. Il tutto racchiuso in un proiettore semplice da usare e dalle dimensioni molto contenute che lo rendono adatto per molti tipi di installazioni. The DS+8K is a DLP 3-chip projector with SXGA+ (1.400 x 1.050) resolution which has always occupied a prominent position in the Christie catalogue for installations and rental/staging applications. Its main features include the high level of brightness (8,500 ANSI lumens), the contrast ratio of 2,000:1 and the 10-bit processing, as well as the considerable performances offered by the DLP technology and the Xeon lamp lighting system which offer excellent accuracy and precision. The Christie DS+8K projector can be configured in stacks and used in edge-blend mode to project extremely bright large images. Everything is enclosed inside a moderately sized user-friendly projector which makes it ideal for many types of installations.
GLI ASPETTI TECNICI
Il lavoro di visual mapping ha coinvolto da un punto di vista tecnico il partner Christie Gianni Guerrini, che ha raccomandato subito i proiettori Christie, e NiceFall, azienda che si occupa di visual design, lighting design e system integration nell’ambito dello show business. Sono stati utilizzati quattro proiettori Christie DS+8 K DLP (per la proiezione dal pavimento) e due Christie Roadster S+16 K DLP (per il frontale). Il video è stato trasmesso con un Coolux Pandora Box in MPEG2 codificati con un sistema di un manager e sei player. Ogni canale ha una risoluzione di 1.400x1.050 pixel. Tutti i player erano collegati via Ethernet con il Manager Pandora e controllati tramite la VPN. Il sistema Coolux Widget Designer si è occupato di tutta l’automazione di accensione/spegnimento di computer e videoproiettori, e ha reso la gestione del video abbastanza facile, tanto da farla gestire dal personale alla Triennale. For the 20th anniversary of the Lavazza calendar, the well-known coffee producer decided to go the whole hog by organising an event entitled Lavazza con te partirò at the Triennale of Milan, which was held from 13th October to 9th November 2011. The celebrations, aside from the exhibition of the most famous images which have made the history of the Italian brand, also included a monographic catalogue and a digital architectural visual mapping project, managed by Fabio Novembre, and accomplished by the artistic group Apparati Effimeri, accompanied by the music of sound designer Nicola Giannini. CON TE PARTIRò Before the spectators, a cone-shaped structure formed by thirty triangular surfaces, clad with Blackout PBL fabric, vaguely recalls the shape of a coffee cup and at the centre it conceals the physical entrance to the photographic exhibition, accessible through a suspended staircase, as if the spectator is brought inside the Lavazza world by those same images projected. Images of great masters, from Newton and von Unwerth to Waston, LaChapelle, Mondino, Leiboviz and Recuenco, who in the collective imagination have contributed to making the brand what it is. Seduction and taste, embodied in the figure of Valeria, created by the pen of Milo Manara, transport the user into the concept of the work realised thanks to 3D mapping.
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THE TECHNICAL ASPECTS The technical work of visual mapping involved Christie partner Gianni Guerrini, who immediately recommended Christie projectors and NiceFall, a company which manages visual design, lighting design and system integration in show business. Four Christie DS+8K DLP projectors (to project from the floor) and two Christie Roadster S+16K DLP (for the front) were used. The video was broadcast with a Coolux Pandora Box in MPEG2 coded with a system of a manager and six players. Each channel has a resolution of 1,400x1,050 pixels. All the players were connected via Ethernet with the Pandora Manager and controlled by VPN. The Coolux Widget Designer system managed the automation of turning on/off computers and video projectors, and made video management quite easy, so that even the Triennial staff were able to manage it.
MATERIALE INSTALLATO Installed Equipment 6 Pandora box player 1 Pandora box manager 1 Videoproiettore Christie Lx1500 - 15.000 ansi lumen - Xga (1024 x 768) 4 Videoproiettore Christie DS + 8K – Dlp 9350 ansi lumen – SXGA - 1400 x 1050 with opticals 2 Videoproiettore Christie Roadster S+16K – Dlp 16.000 ansi – SXGA - 1400 x 1050 with opticals
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OS-1 PER L’ARENA DI VERONA L’impianto che c’è ma non si sente
OS-1 FOR THE ARENA OF VERONA The system which is present but can’t be heard L’amplificazione sonora della lirica è considerata una specie di blasfemia… Verdi scrisse la Traviata molto prima che il primo trasduttore venisse inventato. D’altro canto l’opera è un’arte capace di attraversare intatta i secoli, e in particolari contesti può addirittura beneficiare di un contributo da parte delle tecnologie moderne… a patto di fare le cose per bene. E questo è certo il caso
Sound amplification for opera is considered a kind of blasphemy... Verdi wrote La Traviata a long time before the first transducer was ever invented. On the other hand, opera is an art which is able to travel from age to age and remain intact and, in particular contexts, it can even benefit from a modern technological input... as long as things are done by the book. This is certainly the case here
Text: Chiara Benedettini
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www.arena.it www.k-array.com/it www.musicalboxrent.com www.yamahaproaudio.com www.digidesign.com www.dbaudio.com/it.html www.sennheiser.com
Chi è stato a Verona in estate lo sa: avvicinandosi all’Arena si scorgono strani oggetti a grandezza innaturale: sono le scenografie del Festival Lirico Areniano, lasciate volutamente fuori dalla cerchia perimetrale in attesa del loro turno di applausi. Da cento anni (che si festeggiano quest’anno) l’Arena di Verona è un teatro conosciuto e riconosciuto in tutto il mondo per la lirica, dopo che appunto nel 1913 fu messa in scena la prima “Aida” a celebrazione della nascita di Giuseppe Verdi. Entrare in Arena è quindi un’emozione di per sé, e mentre il pubblico attende con trepidazione l’inizio del rito (più che di uno spettacolo) ci si intrattiene ammirando emozionati la magnificenza del luogo, intriso di due millenni di storia. Credo che l’opera sia come i classici: tratta i temi universali delle passioni umane, l’amore, la morte, la vittoria ma anche la disfatta e la vendetta, e per questo rimane sempre attuale anche in epoche diverse, pur cambiando nel tempo il modo di fruirla e di goderne. E di ascoltarla, dato che anche la sensibilità e la cultura dell’ascolto sono per forza di cose cambiati nel tempo… dalla spinetta all’iPad.
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LA CULTURA È TUTTO
Solo chi conosce bene questa forma d’arte, e conosce al contempo le possibilità tecniche, poteva pensare a un impianto di sound reinforcement per l’opera, idea che rischia infatti di risultare per gli appassionati una blasfemia: secondo la tradizione filologica non è ammissibile nessuna frapposizione tra la voce dei cantanti e l’orecchio dell’ascoltatore. Eppure Giambattista Zerpelloni di Musical Box Rent (la rental company che da anni si occupa del servizio tecnico per l’Arena) ha pensato che la tecnologia avrebbe potuto contribuire a rendere sempre migliore l’esperienza di ascolto delle opere, senza tuttavia interferire in nessuno degli aspetti propri della lirica. Nell’autunno del 2009 ha fatto quindi visita ad Alessandro Tatini, la mente creativa di K-array, azienda conosciuta appunto per l’innovazione e originalità dei suoi sistemi di diffusione sonora; insieme hanno coinvolto Mario Di Cola, progettista e sound engineer e, dopo una settimana, era già fissato un appuntamento con il Sovrintendente dell’Arena per esaminare una prima proposta. La collaborazione tra i tre professionisti e la Fondazione ha dato così vita all’OS-1, un impianto di sound reinforcement “che non si vede e non si sente” come dice Di Cola, pensato espressamente per l’Arena al fine di rendere piena e ancora più soddisfacente la fruizione delle opere.
Per gentile concessione della Fondazione Arena di Verona 31 Courtesy of Fondazione Arena di Verona
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L’idea di base era infatti non perdere nulla dell’ascolto dal vivo: il diverso timbro e volume a seconda che il cantante sia in proscenio, di spalle, seduto o in piedi, il frusciare delle vesti, la dinamica del coro e dell’orchestra, nel rispetto della direzione di provenienza del suono e della sua natura acustica. “Affidarsi all’elettronica sarebbe stato certo possibile, ma infinitamente complicato – ha raccontato Alessandro Tatini, ideatore dell’OS-1 – quindi ho preferito una base empirica, ispirandomi alla teoria del Wave Field Synthesis, che permette di riprodurre una sorgente in un’ampia area senza variazioni di percezione anche cambiando punto di ascolto.” “Dal punto di vista tecnico – aggiunge Di Cola, che s è occupato con il suo staff dell’ingegnerizzazione del sistema – desideravamo raccogliere il suono, voci e orchestra, e distribuirlo uniformemente tra gli uditori, anche quelli più lontani, rendere la riverberazione tipica dei teatri al chiuso e che per ovvie ragioni l’Arena non offre, esplicitare meglio la dinamica. Oggi la tecnologia ci permette di fare tutto questo senza snaturare e sopraffare l’opera lirica.” Un’autentica sfida, resa possibile grazie anche al contributo di Musical Box Rent: “Ci abbiamo creduto fin dal primo momento – racconta Michele Arduini della rental company – mettendo a disposizione gratuitamente le attrezzature durante tutto il primo periodo di test e verifica, prima tecnica e poi anche da parte dell’Arena. È una grande soddisfazione vedere che l’idea iniziale era valida e che ci sono stati nel tempo ampi margini di sviluppo.” E ovviamente anche grazie all’appoggio del Sovrintendente dell’Arena di Verona Francesco Girondini: “Da sempre l’obiettivo di Fondazione Arena di Verona è dare allo spettatore la possibilità di ascoltare l’Opera in modo chiaro e piacevole e di apprezzare a pieno non solo le scenografie degli allestimenti ma anche le qualità artistiche dei solisti e dell’orchestra. Ecco quindi la necessità di un sistema di rinforzo sonoro e poco invasivo, capace di garantire la corretta dinamica e fedeltà vocale in ogni parte dell’Arena, oltre che un aiuto agli interpreti in palcoscenico, in quanto riescono ad avere meno difficoltà nell’emissione vocale e quindi una maggiore resa interpretativa. Consapevoli delle problematiche tecniche e strutturali dell’Arena, sapevamo che non sarebbe stata cosa facile, poiché essendo un teatro all’aperto, seppur con un’ottima acustica, vengono a mancare quelle riflessioni sonore tipiche di un teatro al chiuso. Questo ci ha portato a sperimentare un impianto moderno, innovativo e in continua evoluzione che, senza aumentarne artificialmente la pressione sonora, ci ha permesso di rendere sempre più apprezzabili gli spettacoli Areniani.”
DAL PALCO ALLE GRADINATE
OS-1, con accorgimenti e apparecchiature differenti, rende uniforme la fruizione in tutte le aree dell’Arena, un sistema “cucito addosso” alle sue specifiche necessità e tutt’oggi in costante processo di affinamento ed evoluzione. E, per quanto sappiamo, unico al mondo. OS-1 è in realtà composto da parecchi elementi sonori che si integrano tra di loro: la prima parte è dedicata alla ripresa e restituzione delle voci, ed è formata da 128 colonnine disposte intorno alla curva del proscenio, composte a loro volta da un elemento di ripresa (microfoni Sennheiser ME36 supercardioidi), un corrispondente diffusore KK50 Kobra, completati da 32 subwoofer KU36 e amplificatori KA1-1 (customizzati per questa applicazione). Il risultato è un vero e proprio beam steering array, capace di rilanciare le voci a molti metri di distanza pur mantenendo la complessità, direzione e ricchezza del suono: infatti se da un lato i molti punti di ripresa vengono percepiti come un’unica sorgente dall’uditore, dall’altra riescono a restituire tutte le sfumature di quanto accade sul palcoscenico. In questo modo se per esempio il cantante si avvicina al proscenio per un assolo si percepirà anche l’incremento di volume della sua voce, mantenendo al contempo la verosimiglianza della provenienza del suono. Inoltre, è stato adottato un interessante escamotage per uniformare la fruizione a tutte le distanze dal palco: ogni coppia di altoparlanti interni ai KK50 è pilotata in maniera indipendente da un’uscita del DSP dell’amplificatore, cosicché il suono è orientato verso l’alto, diretto verso la fine della platea e le gradinate, senza coinvolgere la platea, già “servita” dal suono diretto delle voci e dell’orchestra. La seconda necessità era sostenere la dinamica dell’orchestra, ispirandosi all’effetto della naturale cassa di risonanza tipica della buca dell’orchestra del teatro d’opera: sotto le gradinate ascendenti della platea, tra la struttura metallica e il pavimento sabbioso dell’Arena, sono state installate quattro “linee” orizzontali di diffusori (E8 di d&b audiotechnik, e alcuni a due vie a marchio EAW) utili a far percepire a tutto il pubblico, anche se seduto molto lontano, la ricchezza dell’orchestrazione.
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L’Arena di Verona e il Festival Lirico Areniano The Arena of Verona and the Arena Lyric Festival Oggi l’Arena è un anfiteatro Romano ricordata da tutti per la lirica, ma non è stato sempre così: costruita nel I sec. d. C. ha ospitato corse di cavalli, feste, combattimenti tra gladiatori, giostre e attrazioni varie; in epoca più recente è stata anche abitata e alcune parti utilizzate come magazzini. Venne utilizzata per la prima volta come teatro della lirica nel 1913, per un’edizione di Aidache celebrava il centenario del suo compositore Giuseppe Verdi. Nel 2013 ricorre quindi il centenario del Festival Lirico Areniano, organizzato dalla Fondazione Arena. The Arena is a Roman amphitheatre remembered by all for opera, but it has not always been this way: built in 1st century B.C., it has staged horse races, celebrations, gladiator battles, jousts and various attractions; in more recent times it has also been used as a dwelling, and several parts as warehouses. It was used for the first time as an opera theatre in 1913, for an edition of Aida which celebrated the centenary of its composer Giuseppe Verdi. 2013 marks the centenary of the Arena Lyric Festival, organised by Fondazione Arena.
Nell’intenzione poi di rendere “democratica” la fruizione delle opera anche a coloro che sono seduti sulle gradinate più laterali o più alte, è stato installato un sistema di simulazione d’ambiente (proposto da Di Cola a integrazione degli altri interventi) composto da dieci diffusori K-array KK200, line array con ampia dispersione orizzontale, accompagnati da altrettanti KP102 Python per un suono più profondo; come supporto sono stati utilizzati i pali delle luci di emergenza dell’Arena strategicamente montati a metà altezza delle gradinate. Infine, elemento aggiunto quest’anno, la lunga fila di KAN200 Anakonda, i nuovi diffusori dal case flessibile di K-array, “sguinzagliati” come ha detto Paolo Calza (collaboratore di Di Cola) durante la visita all’impianto il luglio scorso, sotto le sedute del Palco d’Onore e nelle zone limitrofe, complice l’alta impedenza che permette agevolmente la creazione di lunghe file. Anche qui con l’obiettivo di creare un campo riverberato e offrire sostegno alla chiarezza delle percezione in una zona dove l’effetto dell’array frontale al palco è meno presente. Paolo ha anche sottolineato “l’importante evoluzione ‘concettuale’ dell’impianto rispetto agli anni passati, ovvero il passaggio a una sonorizzazione ambientale e riflessa, salvo ovviamente il suono proveniente dal palco.”
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L’ultimo, e invisibile almeno agli occhi, elemento è il grande e certosino lavoro di affinamento e calibrazione dell’OS-1 fatto, non senza una buona dose di disponibilità e adattabilità, dallo staff durante le prove delle opere. Ci hanno raccontato di chilometri di cavo da ritirare dopo le riprese microfoniche per i test di copertura con vari software (da Smaart a RME), ma anche tramite molto ascolto empirico. Un ultimo elemento indispensabile, come ha detto Tatini per “far coincidere e rendere coerente, in ogni punto e con medesima componente timbrica, il suono diretto con quello amplificato, in modo che si sommino senza cancellarsi, e che ha armonizzato i vari segmenti dell’impianto.”
REGIA DI SALA
Il trasporto dei segnali è stato effettuato con un network su fibra ottica di Optocore, e completo di schede di interfacciamento Yamaha per dialogare con le matrici DME 64 del costruttore giapponese. Grande novità di quest’anno, la presenza di una vera regia audio in sala: in realtà il sistema è concepito per essere autonomo, ma la presenza di un operatore sta permettendo di operare i piccoli aggiustamenti dell’ultimo minuto, necessari in relazione all’umidità, al tempo atmosferico, al numero di persone presenti ecc. Ma lasciamo la parola a Francesco Penolazzi, che collabora con Di Cola su questo progetto; la sera della nostra visita si trovava al mixer in sostituzione del sound engineer residente Massimo Bignotti: “Gli interventi al banco ci sono, anche se sempre leggerissimi, oppure relativi ai fuori campo voluti dalla partitura stessa. Quando si arriva in console si fa un check e poi attiviamo le memorie, seguendo sempre però l’andamento dello spettacolo. Ma è tutto molto ben organizzato, anche grazie allo staff audio residente di sette persone che fa capo a Musical Box.” In regia si trovano un mixer Digidesign Profile, insieme alle due matrici Yamaha DME64 che gestiscono il grande numero di linee in gioco: infatti ci sono 18 canali in uscita dal mixer, e oltre un’ottantina, tra analogici e digitali, in entrata; la necessità era una gestione a blocchi delle varie aree, facilmente ottenibile con una matrice di questo tipo. Subito accanto si trovano tre processori Lake LM-44, per velocizzare alcune operazioni di equalizzazione, e due processori di effetti M300 e M5000 di TC Electronics, utilizzati per ricreare l’ambiente tipico del teatro anche all’aperto.
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Ultima chicca, che testimonia la vocazione permanentemente bricoleur dei tecnici teatrali a dispetto (o in omaggio, a seconda dei punti di vista) dell’elettronica, una console luci. Ebbene sì: i vecchi banchi si sa lavoravano a 0-10 Volt e, considerando che anche i vca degli amplificatori KA1-1 di K-array fanno lo stesso, è stato sufficiente un’interfaccia DMX/0-10 Volt per ottenere facilmente una console audio. L’autore è Angelo Cremasco, capo della squadra audio di Musical Box Rent all’Arena che, come dice Paolo Calza, l’Arena l’ha praticamente costruita. Lo staff tecnico residente si occupa anche della microfonatura dell’orchestra e del monitoraggio di palco: infatti a ogni montaggio (ogni sera è in programma un’opera differente, con relativa sostituzione delle scene) vengono spostati anche i monitor e il relativo cablaggio, costituiti da KK50 Kobra inseriti direttamente all’interno delle scenografie. Ormai è ora dello spettacolo, salutiamo lo staff tecnico per sederci in sala e ascoltare finalmente l’impianto... devo dire che dopo tanto parlarne le aspettative sono state tutte soddisfatte. Rimane ora solo la curiosità di sapere gli ulteriori affinamenti previsti per l’anno prossimo.
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g Apparecchiature per sistema di simulazione d’ambiente Environment simulation system equipment
Anyone who has been to Verona in summer is well aware of this: as you approach the Arena you get a glimpse of strange objects of an unnatural size: they are the sets of the Arena Lyric Festival, left purposely outside of the perimeter circle as they await their round of applause. For a century (which is celebrated this year), the Arena of Verona has been an internationally known and recognised opera theatre, after the first Aida was staged here in 1913 to mark the hundredth anniversary of Giuseppe Verdi’s birth. Entering the Arena is an emotional experience in itself. The audience awaits the start of the rite (more than a show) with trepidation, and entertains itself by excitedly admiring the magnificence of the site, steeped in two millennia of history. I believe that opera is like the classics: it deals with the universal themes of human passion, love, death and victory, but also with collapse and revenge, and this is why it always remains contemporary, even in different eras, though changing the way it is enjoyed over time. And listening to it, considering that even the sensitivity and culture of listening have necessarily changed over time... from the spinet to the iPad.
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CULTURE IS EVERYTHING Only those with an excellent knowledge of opera and technical possibilities could have thought of a reinforced sound system for the opera, an idea which risks being blasphemous for enthusiasts: traditionally, logic allows no interposition between the singer’s voice and the listener’s ear. However, Giambiattista Zerpelloni of Musical Box Rent (the rental company which has managed the technical assistance for the Arena for many years) has thought that technology could contribute to improving the listening of operas, without interfering in any way with its innate aspects. In autumn 2009, he visited Alessandro Tatini, the creative mind of K-array, a company which is well-known for the innovative and original quality of its speaker systems; together they involved Mario Di Cola, designer and sound engineer and, after a week, an appointment had already been made to meet the Superintendent of the Arena to discuss a first proposal. The cooperation between the three professionals and the Foundation resulted in OS-1, a sound reinforcement system “which is invisible and cannot be heard” as Di Cola says, designed specifically for the Arena to make listening to the operas a full and even more satisfactory experience. The basic idea was not to lose any of the enjoyment that comes from listening to a live show: the different timbre and volume depending on whether the singer was in the proscenium, behind, sitting or standing, the whishing of the clothes, the dynamics of the choir and the orchestra, with respect to the direction of origin of the sound and its acoustic nature. “Entrusting ourselves to electronics would certainly have been possible, but infinitely complicated, said Alessandro Tatini, creator of OS-1, so I preferred an empirical base, drawing inspiration from the theory of Wave Field Synthesis, which allows to reproduce a source in a vast area without variations in perception, even changing the listening point.” “Technically speaking, added Di Cola, who engineered the system with his staff, we wanted to gather the sound, voices and orchestra, and distribute it evenly among the listeners, even those farthest away, create the reverberation which is typically found in closed theatres and which, for obvious reasons, the Arena cannot offer, and express the dynamics better. Today, technology allows us to do all this without distorting and overwhelming the opera.” An authentic challenge which is made possible, thanks also to the contribution of Musical Box Rent: “We believed in it since the word go, says Michele Arduini of the rental company, making the equipment available free of charge during the entire first test and verification, first technical period and then also by the Arena. It is a great source of satisfaction to see that the initial idea was valid and that great developments have been made over time.”
SOLUZIONI SOLUTIONS
K-array KAN200 Anakonda Anakonda KAN200, presentato a inizio 2013, è un line-array flessibile nel senso più letterale del termine: i trasduttori interni sono alloggiati in un supporto non rigido, e ricoperti da una “calza” di protezione. Perfetti per scomparire negli arredi, mimetizzarsi in una struttura dalla forma irregolare, o diventare un elemento di arredo in sé, Anakonda è fornito di preset dedicati, ed è impiegabile anche come PA (in abbinamento o meno con subwoofer K-array). Ciascun modulo, composto di otto trasduttori al neodimio da 1”, è lungo 2 metri ed è abbinabile ad altri Anakonda per un massimo di 16 elementi (32 metri consecutivi) grazie ai connettori speakon NL4 perfettamente integrati nella linea estetica dell’array; la risposta in frequenza (150 Hz – 18 KHz), i 96 dB di SPL massimo e la dispersione orizzontale di 160° lo rendono applicabile in contesti variegati. Made in Italy al 100%. Distribuito in Italia da Exhibo. www.K-array.com www.exhibo.it The K-array Anakonda KAN200, launched at the beginning of 2013, is a flexible line array in the true sense. They are born to meet the needs of places where few had dared to go up to now. Its dedicated presets allow KAN200s to serve as a flexible PA system - either standalone or combined with K-array subwoofers. Each KAN200 module is 2m (6.6 ft) long. Up to 32 modules
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can be interconnected, creating a continuous sound line, 64m (209,97 ft) in length. Integrated male and female speakon NL4 connectors hide all connections inside the “body” of the speaker, which creates an elegant, seamless line. Frequency response is from 150 Hz to 18 kHz, 96 dB SPLS and 160° orizontal dispersion make it suitable for many applications. Each KAN200 includes 2 fabric socks, one black and one white, which can be used to cover and protect the speaker from foreign objects such as dust. 100% Made in Italy. Distribuited in Italy by Exhibo.
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Lo spunto di base The basic inspiration Se è grazie a un’intuizione di Zerpelloni che è stata concepita l’idea di un sound reinforcement per l’Arena, è dalla… “creatività tecnica” di Alessandro Tatini di K-array che ha preso forma, e con il supporto di Mario Di Cola e del suo staff è divenuto realtà. Abbiamo chiesto ad Alessandro quale sia stata la sua ispirazione di base: AT - Forse Giambattista (Zerpelloni, ndr) è venuto da noi perché ha pensato che fossimo… “sufficientemente pazzi” come azienda per realizzare un’idea ai limiti dell’irragionevole. Infatti i nostri prodotti sono riconosciuti proprio per la carica innovativa e le soluzioni inusuali. Mi ci sono appassionato subito, all’inizio ho pensato all’elettronica, ma tra algoritmi e simulazioni, e viste anche le possibili numerose presenze in scena, la complessità sarebbe stata eccessiva. Ho pensato allora di ripartire dall’acustica, e il risultato è appunto un sistema semi acustico che ripropone il fronte sonoro di origine ma incrementato, e con le stesse caratteristiche fisiche e spaziali. L’idea di base viene dalla tecnica del Wave Field Synthesis, che permette di riprodurre un suono su un’area vasta, ma senza che vi siano differenze di ascolto all’interno di questa area: un principio trasferibile idealmente alla situazione dell’Arena, dove il pubblico siede in postazioni molto differenti. If it is thanks to one of Zerpelloni’s intuitions that the idea of a sound reinforcement system for the Arena was conceived, it is from the “technical creativity” of Alessandro Tatini of K-array that it has taken shape, and with the support of Mario Di Cola and his staff that it has become reality. We asked Alessandro what his basic inspiration was: AT - Giambattista (Zerpelloni, see editor’s note) probably came to us because he thought that we, as a company, would be.. “crazy enough” to bring an almost unreasonable idea to fruition. Indeed our products are recognised precisely for their innovative drive and unusual solutions. I was immediately enthusiastic; at the start I thought of the electronics but, between algorithms and simulations, and considering the possible numerous presences on stage, the complexity would have been excessive. I thought of starting with the acoustics, and the result is precisely a semi- acoustic system which re-proposes the original sound front but increased, and with the same physical and spatial characteristics. The basic idea came from the technique of Wave Field Synthesis, which allows to reproduce a sound over a vast area, but without there being sound differences within this area: a principle which is ideally transferrable to the situation of the Arena, where the public sits in very different positions.
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j Dall’alto verso il basso, da sinistra verso destra: (From top to bottom, from left to right) Francesco Penolazzi, Graziano Virgilio, Edoardo Beni, Alessio Sacchetto, Paolo Calza, Paolo De Carli, Davide Bazzani, Pietro Testoni
This is also thanks to the support of Francesco Girondini, the Superintendent of the Arena of Verona: “The goal of Fondazione Arena of Verona has always been to give the spectator the possibility to listen to Opera in a clear and enjoyable manner and to fully appreciate not only the sets but also the artistic quality of the soloists and orchestra. Consequently, the need arose for a sound reinforcement system, which would be little invasive, able to guarantee the correct dynamics and vocal accuracy in every part of the Arena, in addition to being an aid to the interpreters on stage, as they have less difficulty in vocal emission and, consequently, give a greater interpretative performance. Aware of the technical and structural issues of the Arena, we knew that it would not have been easy; being an open-air theatre, even if it has excellent acoustics, it lacks the typical sound reflections of a closed theatre. This led us to experiment with a modern innovative system which is constantly developing and, without artificially increasing the sound pressure, has allowed us to make the shows at the Arena more and more appreciated.” FROM THE STAGE TO THE TERRACES OS-1, with different stratagems and equipment, standardises enjoyment throughout the Arena by using a system which is tailored to its specific needs and continues to be refined and developed. There is no other system like it in the world, as far as we know. OS-1 is composed of many sound elements that integrate with each other: the first part is dedicated to recording and returning the voices, and it is formed by 128 columns placed around the curve of the proscenium, composed in turn by a recording element (Sennheiser ME36 supercardioid microphones), a corresponding KK50 Kobra speaker, completed by 32 KU36 subwoofers and KA1-1 amplifiers (customised for this application). The result is a fully-fledged beam steering array, able to resend the voices to many meters of distance away though maintaining the complexity, direction and richness of the sound: indeed, if on one side the many recording points are perceived as a single source by the listener, on the other they succeed in returning all the nuances of what happens on stage. In this way, if for example the singer approaches the proscenium for a solo the increase in the volume of the voice will also be perceived, while maintaining the realistic quality of the source of the sound. Furthermore, an interesting stratagem has been adopted to standardise the enjoyment at all distances from the stage: each couple of speakers inside the KK50 is steered independently by one of the amplifier’s DSP outputs, so that the sound
Tra arte e tecnica Between art and technique La sera della nostra visita all’Arena abbiamo potuto scambiare due parole con Raffaele Polcino, consulente del Direttore Artistico e di fatto figura di collegamento tra il comparto tecnico e quello artistico della Fondazione. RP - Ho sostenuto l’adozione del sistema di sound reinforcement perché ho sempre pensato che, se fatto bene, sarebbe stato di grande aiuto per un miglioramento dell’ascolto e per evitare ai cantanti sforzi che vanno anche a discapito dell’interpretazione. Ovviamente le condizioni erano che non si percepisse l’amplificazione, che si rispettasse la timbrica e la direzione del suono, ovvero che non si avesse la sensazione di un suono proveniente da una cassa e non dalla sorgente reale. E devo dire che, in particolare quest’anno, è stata ottenuta una grande omogeneità. Le obiezioni in merito all’ortodossia di questa soluzione? A mio parere bisognerebbe riflettere sul fatto che l’opera è scritta per un teatro chiuso, con i pizzicati, il canto sottovoce ecc. ma questi non si possono sentire in un teatro all’aperto che non beneficia delle stesse riflessioni sonore; quindi il Maestro è obbligato, per far sentire anche il pubblico più lontano, a portare tutto dal Mezzo Forte in su, e neanche questo è ortodosso rispetto alla partitura… allora a mio parere è meglio ricorrere a un sostegno sonoro. The evening we visited the Arena we had the pleasure of exchanging a few words with Raffaele Polcino, consultant of the Artistic Director and the person who acts as the go-between the technical and artistic division of the Foundation.
RP - I supported the use of the sound reinforcement system because I have always thought that, if done properly, it would have greatly contributed to improving audicen listening and preventing the singers having to make efforts which can also work against the interpretation. Obviously, the conditions were that the amplification could not be perceived, that the timbre and direction of sound would be respected, or rather that there wouldn’t be the feeling of sound originating from a speaker and not from the real source. I have to say that great homogeneity has been obtained, particularly this year. The objections regarding the orthodoxy of this solution? I believe it is necessary to reflect on the fact that opera is written for a closed theatre, with plucking, singing in a subdued manner etc. but these cannot be heard in an open-air theatre which does not benefit from the same sound reflections; consequently, the Maestro is forced to ensure that even those seated farthest away can hear everything, from the Medium-Loud up, and not even this is orthodox compared with the musical score.. so I believe that it is better to resort to a sound support.
i K-ARRAY KAN200 Anaconda
is orientated upwards, directed towards the end of the parterre and the terraces, without involving the parterre which is already “served” by the direct sound of the voices and the orchestra. The second need was to sustain the dynamics of the orchestra, drawing inspiration from the effect of the natural resonance box typical of the orchestra pit in an opera theatre: four horizontal “rows” of speakers were installed (E8 of d&b audiotechnik and several two-way EAW speakers) below the ascending terraces of the parterre, between the metallic structure and the sandy floor of the Arena, to allow the entire public to perceive the richness of the orchestration, even if they were sitting very far away. With the intention of making the enjoyment of the opera “democratic”, or rather available also to those sitting in the terraces which are the highest and furthest from the stage, an ambient simulation system was installed (proposed by Di Cola to integrate with the other interventions) composed by ten KK200 K-array speakers, line array with wide horizontal dispersion accompanied by as many KP102 Python speakers for a deeper sound; the lampposts of the Arena, strategically assembled at mid-height of the terraces, were used as support. Finally, an additional element of this year is the long row of KAN200 Anakonda, the new speakers with flexible case by K-array, “unleashed” as Paolo Calza (Di Cola’s collaborator) said when the system was visited last July, under the seats of the VIP stand and in the surrounding zones, aided by the high impedance which facilitates the creation of long rows. Here, too, the goal is to create a reverberated field and to offer support to the clarity of perception in a zone where the effect of the front array at the stage is not as present. Paolo also pointed out “the important ‘conceptual’ development of the system compared with recent years, or rather the move to an ambient and reflective voicing, except for the sound coming from the stage.”
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SOLUZIONI SOLUTIONS
The last element which is invisible, at least to the eyes, is the great and detailed work of refining and calibrating the OS-1 made, with the great assistance and flexibility of staff during the opera rehearsals. They told us about the Arena di Verona kilometres of cable to roll up after the mic recordings for the permanent audio equipment 2013 coverage tests with various types of software (from Smaart to RME), but also through plenty of empirical listening. “A last essential element, as Tatini said, “to make direct and Main audio system amplified sound coincide and consistent, in every point and 128 - ME 36 Sennheiser with the same timbre, so that they come together without 128 - KK50X Kobra K-array (custom for Arena) cancelling each other out, and which has harmonised the 128 - KA1-1X K-array - custom power amplifier for Arena various segments of the installation.” 32 - KU36X K-array - sub-woofer custom for Arena CONTROL ROOM Audio system under parterre The signals are transported by an Optocore fibre optics 8 - KK50vb Kobra K-array network and equipped with Yamaha interfacing cards 2 - KA10 K-array - power amplifier D Class to dialogue with the DME 64 matrixes of the Japanese 22 - E8 d&b audiotechnik - loudspeaker NL4 manufacturer. 3 - D6 d&b audiotechnik - amplifier NL4 This year’s big new entry is the presence of true audio control in the room: the system was actually conceived to be independent, but the presence of an operator makes Audio system for ambient simulation it possible to make small last-minute adjustments which 10 - KK200 Kobra K-array are necessary in relation to humidity, weather, audience 5 - KA10 K-array - power amplifier D Class size etc. Francesco Penolazzi, who works with Di Cola on 10 - KP102 Python K-array this project, said the following; the evening of our visit he 10 - Macro-Tech 2400 Crown - power amplifier was at the mixer to replace the resident sound engineer Massimo Bignotti: “Adjustments, though small, are made to Monitoring system (stage) the console or voice-off, which are required by the musical 24 - KK50 Kobra K-array score. When we arrive at the console we do a check 4 - KA10 K-array - power amplifier D Class and then activate the memories, always in line with the progress of the show. Everything is really well-organised, Orchestra microphones and this is also due to the resident audio staff of Musical 2 - C 414 B-XLS AKG - large-diaphragm condenser microphone Box.” The control room is equipped with a Digidesign mixer, 8 - MK 21g Schoeps - wide cardioid microphone capsule together with the Yamaha DME64 matrixes, which manage 4 - MK 4g Schoeps - cardioid microphone capsule the large number of lines involved: the mixer has 18 output 12 - CMC 6 Ug Schoeps - microphone amplifier P48/12 channels, and more than eighty input channels, between analogue and digital; it was necessary to block manage the Control various areas, which is easy to achieve with this kind of 1 - DM 2000 V2 Yamaha - digital mixing console matrix. Right next to it are two LM-44 Lake processors, to 2 - DME64N Yamaha - digital mixing engine speed up several equalisation operations, and two M300 2 - Computer Asus and M5000 of TC Electronics effect processors, used to 1 - Lightcommander LC 12/2 MA Lighting - lighting console recreate the typical ambient of theatre, including the openair kind. Fiber optic etwork The last gem, which bears witness to the permanently DIY 5 - DD32E Optocore - digital I/O module (external word clock) enthusiasm of theatre technicians in spite (or as a tribute, 3 - DD6NE Optocore - fast ethernet distribution switch module according to the points of view) of electronics, is a light console. The old consoles work at 0-10 volt and, considering 1 - DD4ME Optocore - dual MADI/video/dati module that even the KA1-1 K-array amplifiers do the same, it was 2 - X6-16OUT Optocore - D/A converter module 16 line Out enough to have a DMX/0-10 Volt interface to easily obtain 1 - X6P-16IN Optocore - A/D converter module 16 mic/line In an audio console. The author is Angelo Cremasco, head of 1 - X6P-8/8 Optocore - A/D D/A converter module 8 mic/line In 8 line Out the audio team of Musical Box Rent at the Arena who, as 1 - LX4AP Optocore - digital f.o.h. A/D D/A converter device 48 In 16 Out Paolo Calza says, has practically built the Arena. 9 - MY16AE Yamaha - digital interface AES/EBU 16 I/O The resident technical staff also manages the mic 5 - OptoCon 4/2 Optocore - pannello rack 1U con 2 OptoCon amplification of the orchestra and stage monitoring: indeed 1 - UPS 1000 VA at each assembly (every evening a different opera is staged, with relevant replacement of the sets) the monitors and Audio console relevant cabling are also moved, formed by KK550 Kobra 001 - VENUE Profile System - 96 mic/line In - 24 line Out - IOx Card inserted directly within the sets. 001 - PACE iLok USB Smart Key - VENUEPack 4 plug-ins The time for the opera has arrived, we say goodbye to the 001 - MADI Card VENUE - scheda MADI per FOH Rack e Mix Rack technical staff to sit down in the room and finally listen 004 - LM 44 Lake - 4x4 Digital Audio System Processor to the system.. I have to say that after so much talk the 002 - 1031A Genelec - studio monitor biamp 120+120W expectations have all been fully satisfied. Only the curiosity remains to know what the other refinements will be for next year.
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Milano, 21-22 Novembre 2013 / MiCo – Milano Congressi
nUove tecnoLogie, nUovi StanDarD, nUove praSSi neLL’integrazione Dei SiStemi avc SIEC (Systems Integration Experience Community), l’Associazione italiana che rappresenta produttori e operatori del settore AVC (audio, video, controlli) professionale, anche quest’anno chiama a raccolta tutti gli attori del mercato: produttori e distributori di apparati AVC professionali; integratori, installatori, fornitori di servizi AVC; contractor, architetti, progettisti, IT manager; utenti finali e buyer. Quest’anno SIEC Convention si svolgerà nell’arco di due giornate per ospitare il ricco programma di convegni e seminari. Fra gli argomenti trattati: → Qualità e professionalità: la prassi di riferimento UNI per gli integratori di sistemi. → aggiornamento: nuove specifiche HDMI per 4K, 100 Base T, EN-54 (PA/VA). → Sicurezza: come assicurarla nell’istallazione degli impianti Audiovisivi. → gestione: accesso al credito, locazione operativa, full leasing, aiuti europei. → residenziale e Hospitality: arredare con la tecnologia AVC. → tavola rotonda: “Architetti e Integratori: insieme fin dalle prime fasi del progetto”. Durante le pause dei lavori i partecipanti avranno modo di visitare l’area espositiva e entrare in diretto contatto con i produttori e gli integratori.
Sei intereSSato a partecipare come eSpoSitore? Se sei un operatore della Systems Integration, certamente riconoscerai tra i pubblici a cui ci rivolgiamo una fascia di tuoi clienti potenziali: non perdere dunque questa occasione di esporre i tuoi prodotti e/o servizi a SIEC Convention 2013. Poiché l’area espositiva è limitata, verifica subito la disponibilità presso la segreteria organizzativa.
Segreteria organizzativa SIEC Service S.r.l. a socio unico • via Cosimo del Fante • 20122 Milano • Fax 0293665776 • www.sieconline.it att.ne Piero di Camillo • segreteria@sieconline.it • cell. 3357987599
ASCOLTARE L’ARTE La tecnologia al servizio della diffusione sonora museale LISTENING TO ART Technology at the service of the use of sound in museums
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Oblique razzate di sole dalle alte finestre fan rilucere il pulviscolo dorato dei millenni nelle sale immense, mentre teche polverose nel rimpiattino di ombre or mostrano or nascondono lucenti tesori in un silenzio pieno di meraviglia. Questo, nel mio immaginario, rimarrà per sempre l’imprinting del Museo per eccellenza, l’Egizio di Torino, meta inesorabile insieme con la Centrale del Latte delle prime “gite” scolastiche
Oblique rays of the Sun through the high windows light up the golden dust of the centuries in the immense rooms, while dusty showcases in the hide-and-seek of shadows reveal or conceal the dazzling treasures in a silence loaded with marvel. This is how the Egyptian Museum of Turin, Museum par excellence, will remain forever in my mind, an inevitable destination, alongside the Dairy Factory, of my childhood school outings
Text: Giorgio Gianotto
Comunicazione di massa, mezzi informatici e tecnologie AV hanno rivoluzionato questo mondo di antiche tradizioni. Se il museo è un’istituzione pedagogica, la sua moderna fruizione non può essere legata a un’esposizione statica, proposta passivamente al visitatore; al contrario, occorre riportare negli oggetti la vis vitæ, reinserirli nel loro contesto e farne il pubblico partecipe. Nel raggiungere questo obiettivo, le tecniche museali più avanzate in poco differiscono da quelle sviluppate per i parchi di intrattenimento, anzi molto devono ad esse.
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E il suono? Ancora spesso recita la parte di Cenerentola. Non che sia superfluo, anzi il suo ruolo è essenziale, però non sempre il curatore sa come gestirlo. Negli scenari interattivi di una moderna esposizione la parte acustica gioca due diversi ruoli e concorre a creare: - un’immagine sonora localizzata - un campo sonoro localizzato
IMMAGINE SONORA LOCALIZZATA
Una proiezione video, uno schermo, un diorama richiedono una componente sonora che supporti e enfatizzi quella visuale. La scena è realistica solo se comprende anche i suoni e questi provengono dalla direzione coincidente con l’evento visivo. Spesso, purtroppo, ci si accontenta di una sorgente mono – un singolo altoparlante – o tutt’al più stereo: un supporto minimale realizzato sovente con poca scienza. Di recente, nella lussuosa sala di proiezione per visitatori di una nota Casa vinicola a Reims, in Francia, ho notato i diffusori collocati alle spalle degli spettatori (e luci di sottofondo poste davanti allo schermo… il mondo alla rovescia).
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“Critici ostinati ritmici” 41 Roberto Pugliese
TECNOLOGIA TECHNOLOGY
j Diffusori di schermo (non visibili) collocati alle spalle degli spettatori e luci davanti allo schermo. Il contrario di quanto consigliabile Screen speakers (invisible) placed behind the spectators and lights in front of the screen. This is the opposite of what is recommended
Il nostro cervello è abile a compensare informazioni sensoriali in contrapposizione tra loro quali suoni proveniente dalla direzione opposta a quella degli eventi che li generano. Tuttavia questo genera fatica d’ascolto, calo dell’attenzione e distrugge ogni parvenza di realismo. La posizione dei diffusori acustici principali deve sempre coincidere con quella dello schermo, come al cinema, ed è auspicabile un tocco di magia in più, aggiungendo al suono quel tanto di tridimensionalità consentito oggi da tecnologie come il surround. Quest’ultimo è sufficiente, anzi ideale, per i video, sia proiettati sia su monitor, ma ha il difetto di richiedere diffusori supplementari collocati in posizione laterale e posteriore. Difetto comunque superabile con diffusori ad altissima direzionalità (le “barre sonore”) per effetti provenienti dalla giusta direzione pur con un’unica sorgente vicina allo schermo, facendo rimbalzare le onde sonore contro le pareti. Un’immagine sonora surround è verosimile ma non accurata ed è difficile farla coincidere con la posizione di eventi visuali reali, come è invece necessario nei diorami. Per questa ragione, in certi contesti si preferisce adottare una strategia diversa, affidando la riproduzione dei suoni a singoli diffusori disposti accanto a ciascun soggetto e alimentati da tracce dedicate, in sincronia tra loro. Il tour su un carrello a guida automatica delle gallerie della cittadella sotterranea di Verdun è un buon esempio di applicazione di questa tecnologia. I video proiettati su schermo con un effetto pseudo 3D efficace
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ancorché più ingegnoso che tecnologico, si servono di diffusori di schermo per riprodurre i dialoghi e i suoni generici, e di diffusori collocati in altre posizioni per gli effetti. Per i visitatori del Gros Ouvrage di Simserhof, una delle maggiori fortificazioni della Linea Maginot, si è scelta una soluzione più sofisticata. I diffusori principali sono ospitati a bordo del carrello, mentre gli effetti sono riprodotti da diffusori fissi collocati lungo le gallerie. Entrambe queste soluzioni garantiscono un discreto realismo nella ricostruzione delle scene ma presentano il difetto di una certa complessità e l’impossibilità di garantire questo realismo anche ai visitatori di lingua straniera. Tutti i siti museali con elevato afflusso di visitatori stranieri, come molti musei italiani, dispongono di audio-guide nelle lingue principali. Queste apparecchiature consentono a tutti la fruibilità dei siti museali ma sono scomode, spesso poco intelligibili a causa della scarsa qualità e della concorrenza fra suoni originali e suoni riprodotti dalla audio-guida. Un’alternativa, molto più sofisticata senza essere necessariamente più costosa, prevede la sostituzione integrale dei diffusori fissi collocati sulla scena con apparecchi di riproduzione dedicati singolarmente a ciascun visitatore. Un dispositivo di questo tipo potrebbe essere una classica cuffia alimentata con un segnale olofonico. L’olofonia è una tecnica di riproduzione tridimensionale del suono che, tempo addietro, doveva essere registrato con apparecchiature dedicate (teste artificiali) ma che attualmente può essere elaborato con un computer. Le cuffie o i semplici auricolari però non sono gradite da tutti e costituiscono comunque un impedimento. Soprattutto, non sempre garantiscono una buona ricostruzione tridimensionale della scena sonora. Il sistema uditivo è peculiare di ciascun individuo e, anche se classificabile in una tassinomia di grandi famiglie, tra queste v’è comunque poca compatibilità. Il suono elaborato al computer può essere modellato sulle caratteristiche normalizzate di una sola famiglia e produce effetti sorprendentemente realistici per gli individui che possiedono quelle caratteristiche ma deludenti per tutti gli altri. Per essi, il suono non si espande tridimensionalmente intorno all’ascoltatore ma rimane confinato all’interno della testa. Una sensazione sgradevole, tipica dell’ascolto in cuffia. Per questa ragione le tecniche di riproduzione tridimensionale per mezzo delle cuffie non hanno avuto quella diffusione che ci si aspettava, malgrado gli studi in proposito perdurino da più di cinquant’anni.
SISTEMI TRANSAURALI
Molto più promettente sembra la tecnologia transaurale. I sistemi transaurali sono composti da due diffusori collocati davanti all’ascoltatore e formano con esso un triangolo equilatero, simile allo stereo ma con ben altra sofisticazione del segnale. La ricostruzione tridimensionale del suono è molto accurata (tranne, qualche volta, nel caso di suoni con provenienza posteriore all’ascoltatore) e la compatibilità con sistemi uditivi di caratteristiche differenti eccellente.
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Nel carrelli per la visita turistica dei siti citati in precedenza, i diffusori possono essere facilmente collocati negli schienali posteriori di ciascun sedile, di fronte all’ascoltatore nella fila successiva. I vantaggi di questo sistema sono la programmabilità con lingue differenti per ciascun visitatore, la gestione di un numero illimitato di sorgenti differentemente localizzate nello spazio circostante e la possibilità di variare le scene sonore, i diorami, le ricostruzioni o semplicemente le immagini sonore senza dover ricostruire l’intero sistema di diffusione. Da sottolineare che l’interferenze tra gli altoparlanti collocati nei sedili adiacenti possono essere gestite per mezzo di opportune tecniche di cancellazione del rumore, in modo che l’audio in una lingua non sia disturbato da quello in una diversa. Attualmente questi sistemi sono ancora oggetto di una sperimentazione i cui tempi lunghi non sono aiutati dalla ridotta valenza economica del settore, commercialmente piuttosto “povero”.
IL CAMPO SONORO LOCALIZZATO
Le grandi sale museali possono ospitare numerosi dispositivi audio-visivi che operano in concorrenza acustica tra loro e creano un elevato rumore di fondo, il quale si aggiunge a quello generato dai visitatori. Il sistema generalmente adottato per contenere l’emissione sonora di ciascun punto audiovisivo è racchiudere la scena ricostruita e/o il supporto audiovisivo in un box. La complicazione e l’impatto estetico generati da queste “scatole chiuse” non sono cosa da poco; sarebbe molto più accettabile dal punto di vista pratico ed estetico disporre di sorgenti sonore che limitino l’emissione alle aree da sonorizzare, lasciando in ombra il resto dell’ambiente. La ricerca di questo Santo Graal tecnologico ha portato ad almeno settant’anni di scoperte, invenzioni e tecnologie, senza che ancora si sia arrivati alla soluzione definitiva. Per un certo periodo ha generato molte speranze una tecnologia basata sugli ultrasuoni. Le onde sonore sono tanto più direttive quanto più elevata è la loro frequenza; un’emissione di ultrasuoni, caratterizzati da frequenza elevatissima, può essere indirizzata con grande accuratezza e limitata dispersione. Naturalmente gli ultrasuoni non sono udibili dagli esseri umani; tuttavia, modulandoli opportunamente è possibile riprodurre suoni udibili. Purtroppo ancora non si è riusciti a eliminare o quantomeno ridurre i loro due difetti principali: la risposta in frequenza “telefonica”, che li rende appena adatti a riprodurre il parlato, e il volume sonoro molto ridotto, utilizzabile solo in ambienti silenziosi. Un’altra soluzione, molto più comune, comporta l’adozione di sorgenti multiple operanti per interferenza, sotto forma di colonne o pannelli sonori.
Una soluzione di questo tipo, implementata nelle sale della Galleria Ferrari a Maranello, consente di seguire il commento sonoro dei punti audiovisivi nelle sale entro un’area quadrata di 1 metro di lato posta di fronte a ciascun monitor, senza che al di fuori di questa trapeli più di un mormorio. Infatti il 95% dell’energia sonora prodotta dal sistema di diffusione rimane entro i limiti di questo “spot”. Un suo ulteriore vantaggio è la versatilità, che consente di modellarla a seconda delle necessità di ciascun sito e di creare sistemi complessi di tipo Surround o per un’immagine sonora localizzata. Lo svantaggio cospicuo è invece il costo, sensibilmente superiore a quello di un sistema di diffusori convenzionale. L’attenzione delle strutture museali d’avanguardia si sta sempre più rivolgendo ai mezzi audio-visivi avanzati che affiancano, senza sostituirli, i classici modelli animati in scala e consentono una piena immersione nelle atmosfere che le opere intendono evocare. Suono e immagini hanno ancora molta strada da percorrere lungo questa strada, e molto si può imparare dalle esperienze maturate nei parchi di divertimento. E in Italia? In una mia recente visita a uno dei pochissimi musei scientifici della Capitale, ho dovuto constatare che parte dei punti audiovisivi predisposti, semplici monitor, non funzionava e la qualità delle immagini (per non parlare dell’audio) dei rimanenti era a dir poco sconfortante. A rialzare il tono dell’esposizione un modellino automata, ohimè uno solo, per fortuna operativo. Come cinquant’anni fa. Per giustificare le manchevolezze del nostro Paese si evoca sempre la scusa dei budget ridotti. Non è solo questo. Vedi Bagnoli e vedi, per fortuna, il recentissimo MuSe di Trento.
m La distribuzione estremamente delimitata dell’energia sonora diretta nei punti spot per audiovisivi in una sala museale utilizzando dei diffusori che operano per interferenza. Il rapporto di intensità sonora (SPL) tra l’area coperta dagli spot (in colore grigio) e il resto dell’ambiente (in blu) è di 1000 a 1 o più The extremely limited distribution of sound energy directed in the spots for audio-visual tools in a museum room using speakers which operate by interference. The sound pressure level (SPL) between the area covered by the spots (in grey) and the rest of the environment (in blue) is 1,000 to 1 or more
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Mass communication, information technology media and AV technologies have revolutionised this world of ancient traditions. If the museum is a teaching institution, its modern use cannot be bound to a static exhibition, proposed passively to the visitor; on the contrary, it is necessary to bring the living force back to the objects, reinsert them in their context and make the public get involved. In reaching this goal, the more advanced museum techniques are not very different from those developed for entertainment parks, indeed they owe them a great deal. And sound? It still often plays the part of Cinderella. Not that it is superfluous, indeed its role is essential, and yet the caretaker is not always able to manage it. In the interactive scenes of a modern exhibition the acoustic aspect plays two different roles and it contributes to create: - a localised sound image - a localised sound field LOCALISED SOUND IMAGE A video projection, screen and a diorama require a sound component which supports and emphasises the visual aspect. The scene is realistic only if it includes the sounds and these come from the direction which is coincidental with the visual event. However, we often make do with a mono source, a single speaker or at most stereo: minimal support, which is often realised with little science input. Recently, in the luxurious projection room for visitors of a well-known Winery in Reims, France, I noticed the speakers positioned behind the spectators (and background lights placed in front of the screen.. the world turned upside down). Our brain is able to compensate different elements of sensorial information in contraposition to each other like sounds coming from the opposite direction to that of the events which generate them. Nevertheless, this generates listening fatigue, fall in attention span and destroys any glimmer of realism. The position of the main speakers must always coincide with that of the screen, like at the cinema; an extra magic touch is desirable, by adding to the sound a little three dimensional quality allowed by technology like surround. The latter is sufficient, indeed ideal, for videos, which are either projected or shown on monitors, but it has the fault of requiring supplementary speakers positioned laterally and to the rear. This is a fault which can be overcome with high directional speakers (“sound barriers�) for effects coming from the right direction, even with a unique source close to the screen, making the sound waves bounce against the walls.
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A surround sound image is realistic but not accurate and it is difficult to make it coincide with the position of real visual events, as it is instead necessary in dioramas. Consequently, in certain contexts, it is preferred to adopt a different strategy, entrusting sound reproduction to single speakers positioned beside each subject and powered by dedicated tracks, in tune with each other. A tour of the subterranean citadel galleries of Verdun on an automatically driven trolley is a good example of this technology at work. The videos projected on the screen with a pseudo 3D effect, which is more ingenious than technological, use screen speakers to reproduce dialogues and generic sounds, and speakers positioned in other positions for the effects. A more sophisticated choice was made for visitors to the Gros Ouvrage of Simserhof, one of the large forts of the Maginot Line. The main speakers are positioned on the trolley, while the effects are reproduced by fixed speakers positioned along the galleries. Both these solutions guarantee discreet realism in reconstructing the scenes, but have the problem of being somewhat complex, and it is impossible to guarantee this realism to visitors of foreign languages. All the museum sites with large number of visitors, like many Italian museums, use audio guides in the main languages. These devices allow everyone to use the museums, but they are uncomfortable and often little intelligible due to their poor quality and the competition between original sounds and sounds reproduced by the audio-guide.
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TECNOLOGIA TECHNOLOGY
h Uno dei carrelli per il tour del Gros ouvrage di Simserhof One of the trolleys for the tour of Gros ouvrage of Simserhof
An alternative, which is much more sophisticated without being necessarily more expensive, is to replace the fixed speakers on the scene with reproduction devices dedicated to each visitor. A device of this kind could be a classic headphone fed with a holophonic signal. Holophonics is a three dimensional sound reproduction technique which, in the past, had to be recorded with dedicated devices (artificial heads) but which can now be processed by a computer. The headphones or simple earphones are not welcomed by all and, in any case, they are an impediment. Most of all, they do not always guarantee a good three dimensional reconstruction of the sound scene. Hearing is peculiar to each individual and, even if it can be classified within a group of large families there is still very little compatibility between them. Sound processed at the computer can be modelled on the standardised characteristics of a single family and it produces surprisingly realistic effects for the individuals who possess those characteristics but disappointing effects for the rest. For them, sound does not expand three dimensionally around the listener, but remains confined within the head. An unpleasant sensation, typical of listening in headphones. Consequently, the techniques of three dimensional reproduction using headphones have not had the popularity which had originally been expected, despite the fact that studies have been continuing on the subject for more than fifty years. TRANSAURAL SYSTEMS Transaural technology seems to be much more promising. Transaural systems are composed of two speakers positioned in front of the listener and with it they form an equilateral triangle, similar to stereo but with totally different signal sophistication. The three dimensional reconstruction of sound is very accurate (except, sometimes, in the case of sounds which originate from behind the listener) and the compatibility with hearing systems having different characteristics is excellent. In the trolleys allocated to tour of the sites mentioned above, the speakers can be easily positioned in the rear backrests of each seat, in front of the listener sitting in the next row. The advantages of the system are that it can be programmed with different languages depending on the visitor, the management of a limitless number of sources, which are located differently in the surrounding space, and the possibility to vary the sound scenes, the dioramas, the reconstructions or simply the sound images without having to rebuild the entire speaker system. To point out is that the interference between speakers positioned in adjacent seats can be managed by means of noise cancellation techniques, so that the audio in a language is not disturbed by that of another language. These systems are still the object of a lengthy experiment which is not helped by the reduced economic importance of the sector, which is commercially rather “poor”.
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THE LOCALISED SOUND FIELD The large museum rooms can welcome numerous audio-visual devices that work in acoustic competition with each other and create an elevated background noise, which adds to that generated by the visitors. The system which is generally adopted to contain the sound emission of each audio-visual point is to enclose the reconstructed scene and/or the audio-visual support in a box. The complication and the aesthetic impact generated by these “closed boxes” are important; it would be much more acceptable from the practical and aesthetic point of view to avail of sound sources which limit the emission to the areas to voice, leaving the rest of the area in shadow. The search for this technological Holy Grail has resulted in at least seventy years of discoveries, inventions and technologies, without coming to any definitive solution. For a certain period of time an ultrasound based technology generated high hopes. The sound waves are more directive the higher their frequency; an ultrasound emission, characterised by a very high frequency, can be addressed with great accuracy and limited dispersion. Naturally, ultrasounds are not audible to human beings; nevertheless, modulating them appropriately it is possible to reproduce audible sounds. Unfortunately, it has not been possible to eliminate or at least reduce their two main defects: the response in “telephone” frequency, which makes them just about suitable to reproduce voice, and the much reduced sound volume, which makes them usable only in silent environments. Another, and much more common, solution involves the adoption of multiple sources operating on the basis of interference, in the form of sound columns or panels. A solution of this kind, used in the rooms of the Ferrari Gallery in Mirabella, makes it possible to follow the sound comment of the audio-visual points in the rooms within an area of 1 metre squared at the side placed in front of each monitor, without a murmur escaping outside of this area. In fact, 95% of the sound energy produced by the speaker system remains within the limits of this “spot”. A further advantage is versatility, which allows to model them according to the needs of each site and to create complex Surround systems or for a localised sound image. The considerable disadvantage is the cost, which is considerably higher than that of a conventional speaker system. The attention of futuristic museum facilities is gearing itself more and more to advanced audio-visual tools which are used alongside, without replacing them, classic models animated in scale and allow full immersion in the atmospheres which the works intend to evoke. Sound and images still have a long road to travel and we can learn a lot from the experience gained in entertainment parks. What about Italy? During a recent visit to one of the very few science museums in the Capital I found, to my dismay, that some of the audiovisual points set up, simple monitors, were out of order and the quality of the images (not to mention the audio) of the remainder was to say the least disappointing. To raise the tone of the exhibition, I came across an automated model, just one.... and, fortunately, it was working. Like fifty years ago. To justify what our Country is missing, we always bring up the excuse of reduced budgets. There is more.... just take a look at Bagnoli and, fortunately, the very recent MuSe in Trento.
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OMNISHAPES DI EYEVIS
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L’unico limite è la fantasia OMNISHAPES BY EYEVIS Imagination is the only limit Piccoli display a retroproiezione che fanno la gioia di architetti e creativi. Singoli – sono disponibili in varie dimensioni – o da combinare in videowall a seconda delle proprie esigenze i prodotti della gamma omniSHAPES semplificano la vita e stimolano la fantasia
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Technical Features - Display sizes /shapes: 4:3 corresponds to 480 mm x 360 mm - Available shapes: rectangular shapes, six sided shapes, five sided shapes, and customized shapes on request - Depth of the entire unit: less than 400 mm - Resolution: depending on display shape, 4:3 corresponds to 1024 x 768 Pixel - Input: DVI Single Link up to 2k resolution - Internal split processor - DVI Loop Through function - Stand Alone concept: no external processor unit is necessary due to the internal signal processing - LED powered: more than 50.000 hours durability, no projector lamps, no colour wheel
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Small retroprojection displays which are the joy of architects and creative designers. Individually available in various dimensions or combined to make video walls as required, the products of the omniSHAPES range make life easier and stimulate imagination
Con la gamma omniSHAPES l’installazione videowall non ha più limiti: i piccoli display modulari infatti sono la risposta perfetta per architetti e creativi e che cercano la soluzione ideale a progetti ambiziosi di visualizzazione. Disponibili in diverse misure e in diverse forme, possono essere combinati praticamente all’infinito per creare dei video wall dall’impatto suggestivo e spettacolare e possono adattarsi a superfici curve come quadrate o di alter forme. In più, lavorano come unità autonome dal momento che ognuno ha una sua unità di elaborazione interna del segnale per la perfetta regolazione geometrica dell’immagine in ingresso. Grazie alla tecnologia LED proprietaria la resa delle immagini è nitida, realistica e adatta a ogni temperatura. Inoltre, l’autoregolazione della luminosità permette un utilizzo semplice e immediato come anche la possibilità di intervenire sull’apparecchio sia dalla parete anteriore che posteriore. Nel caso in cui invece uno dei moduli debba essere riparato o sostituito, l’operazione è fattibile senza dover in qualche modo modificare l’installazione.
SOLUZIONI COMPLETE
La proposta di eyevis non si limita alla realizzazione di display ma di vere e proprie soluzioni integrate; controller, software, accessori e tutto quello che necessita una soluzione video di alto livello. Per questo, eyevis si avvale della consulenza e del lavoro di installatori esperti che sono a disposizione per lo studio di progetti ad hoc.
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EYEVIS
UN ESEMPIO PRATICO
NOS (Nederlandse Omroep Stichting), emittente della TV olandese che si occupa di sport e attualità aveva l’esigenza di rinnovare look e identità; per questo ha lanciato una specie di contest a cui numerosi creativi hanno partecipato inviando fantasiose soluzioni e proposte per migliorare l’appeal di COS e renderlo giovane, dinamico e soprattutto versatile. L’esigenza principale costituiva nell’offrire una sceneggiatura flessibile e adattabile a tutte le trasmissioni dell’emittente e, ovviamente, che fosse facile da gestire da personale non specializzato. Il vincitore: lo studio di design belga Fisheye che ha stupito i dirigenti dell’emittente con il progetto di una parete composta da 274 omniSHAPES che oltre a far sembrare lo studio di registrazione più grande, permette di gestire facilmente i contenuti video con facilità e con una resa davvero sorprendente. Grande entusiasmo da parte di NOS quindi ma anche e sopratutto da parte degli organizzatori.
Video wall installation has no more limits with the omniSHAPES range: the small modular displays are the perfect answer for architects and creative artists looking for the ideal solution for ambitious display projects. Available in different measurements and shapes, they can be combined practically ad infinitum to create video walls with a striking and spectacular impact, and they can adapt to curved, squared or other shaped surfaces. They also work as independent units, since each has its own internal signal processing unit for perfect geometric adjustment of the incoming image. Thanks to LED proprietary technology the performance of the image is clear, realistic and suited to every temperature. Furthermore, auto-adjustment of the brightness makes its use simple and immediate, as does the possibility to work on the appliance from the rear or front wall. In the event that one of the modules needs to be repaired or replaced, the operation is feasible without having to modify the installation in any way.
Eyevis è leader nella produzione di grandi schermi per sale di controllo, sale operative, informazione, comunicazione, simulazione e realtà virtuale. Funzionalità e affidabilità sono le caratteristiche che contraddistinguono i prodotti eyevis, frutto di una ricerca tecnologica costante e al passo con i tempi. Un impegno costante, quello di eyevis, che garantisce l’ottima qualità dell’immagine per soluzioni chiavi in mano di tutti tipi, anche quelle che richiedono caratteristiche altamente performanti. eyevis fornisce inoltre soluzioni LED di altissima qualità e collabora con partner estremamente affidabili per cui risponde anche a esigenze di personalizzazione. Tra i campi di applicazione: Traffico e Trasporti, Energia e Public Utilities, Sicurezza, istituti militari e unità di crisi, Telecomunicazioni e centri dati, AV / Segnali Digitali / Telecomunicazioni, Realtà Virtuale e Simulazione. Eyevis is a leader in the production of large screens for control rooms, operations rooms, information, communication, simulation and virtual reality. Functionality and reliability are the characteristics which distinguish the eyevis products, fruit of an ongoing technological research which keeps in step with the times. An ongoing commitment that of eyevis which guarantees the excellent quality of the image for all kinds of turn-key solutions, including those which require highly performing characteristics. Eyevis provides LED solutions of the highest quality and works with extremely reliable partners so it also responds to customisation needs. The fields of application include: Traffic and Transport, Energy and Public Utilities, Military institutes and crisis response teams, Telecommunications and data centres, AV/Digital Signals / Telecommunications, Virtual Reality and Simulation.
COMPREHENSIVE SOLUTIONS The proposal of eyevis has no limits to the realisation of displays but of fully-fledged integrated solutions; controller, software accessories and all that a high level video solution needs. For this, eyevis avails of the consulting and work of expert installers who are available to study ad hoc projects. A PRACTICAL EXAMPLE NOS (Nederlandse Omroep Stichting), a Dutch TV channel which handles sport and current affairs, needed a new look and identity; consequently, it launched a contest to which numerous creative artists participated sending imaginative solutions and proposals to improve the appeal of COS and make it young, dynamic and above all versatile. The primary need was to offer a flexible and adaptable set to all the programmes of the channel and obviously, that would be easy to manage by non-specialist staff. The winner: the Belgian Fisheye design studio which amazed the directors of the channel with the project of a wall of 274 omniSHAPES which, aside from making the recording studio bigger, allows to easily manage video content with a truly amazing performance. Great enthusiasm by NOS, but also and above all by the organisers.
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RCF
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Un nuovo impianto audio per la Chiesa Santa Maria Goretti a Bologna A new sound system for the Church of Santa Maria Goretti in Bologna Seppur deputate a luoghi di ascolto e di raccoglimento dove, quindi, la percezione sonora richiede una particolare cura, in molte chiese sorte dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale l’edilizia e l’architettura hanno teso a trascurare indebitamente questo aspetto realizzando, di conseguenza, spazi poco godibili e fruibili
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Churches are places of listening and gathering, where sound perception requires special care, but the construction and architecture of many arisen after World War 2 have tended to unduly neglect this aspect and created spaces which are difficult to use and enjoy La Chiesa Santa Maria Goretti a Bologna – costruita negli anni ‘50 nella periferia est della capitale emiliana – ha una caratteristica struttura architettonica che vede appoggiata alla base, composta da un grande parallelepipedo, una navata centrale dal tetto particolarmente spiovente che ricorda certe costruzioni montane. I volumi interni sono intervallati da colonne che, insieme alla particolare altezza interferiscono nella godibilità acustica, creando un tempo di riverbero piuttosto lungo. Per correre ai ripari, la comunità e il parroco Don Roberto Parisini hanno affidato la completa ristrutturazione degli edifici alla ditta installatrice G.B. di Gianni Bonfiglioli, con sede a San Giovanni In Persiceto (BO), specializzata in sistemi elettrici e di automazione, che ha curato gli impianti di illuminazione e sicurezza e che ha chiamato RCF a occuparsi della parte audio.
LE NECESSITà
Alla richiesta di fornire alla chiesa un impianto di diffusore sonora che rendesse in termini di copertura e intelligibilità si sommava quella di mantenere il minimo impatto visivo possibile, per mantenere inalterato l’impatto del fruitore con l’originale architettura, una facile gestione anche da personale non esperto e la totale versatilità del sistema audio, in quanto il parroco intendeva usufruirne anche per diversi contesti e occasioni. Inoltre, c’era la necessità per la popolazione di continuare a fruire della Chiesa anche in fase di ristrutturazione, almeno per la funzione domenicale, e di terminare definitivamente i lavori per domenica 26 maggio, giorno della celebrazione della prima comunione per i bambini della parrocchia.
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L’IMPIANTO
In questo lavoro, rapido e preciso, impressiona soprattutto il numero di collegamenti predisposti: l’impianto audio riceve i segnali da ben 15 microfoni diversi dislocati nei vari luoghi liturgici della chiesa e un organo elettronico; il tutto ridistribuito su 7 aree di amplificazione distinte. Inoltre, l’unico modo per conciliare i lunghi riverberi e i pochi diffusori installati è stato quello di ricorrere ai diffusori modello VSA 2050, una coppia posizionata a desta e sinistra dell’altare. Altri due diffusori sempre serie VSA ma stavolta il modello a 12 altoparlanti VSA 1250 sono stati poi previsti per l’amplificazione in zona battistero e in zona cappella feriale. Tutti questi diffusori sono stati poi equalizzati autonomamente e per ogni microfono, tramite la matrice di gestione collocata in sacrestia, si è scelto in quali di questi diffusori dovesse essere amplificato. Infine, le altre zone da amplificare erano: presbiterio (per l’ascolto del celebrante, con diffusori MQ100L da 40 W), piazzale esterno (con diffusori DP4 da esterno da 10 W), uffici parrocchiali e appartamento del parroco (diffusori da incasso a parete da 6 W ELISA50). Tutte zone gestite in modo completamente autonomo rispetto alle altre. Completa la predisposizione del sistema un loop a spira induttiva per agevolare i portatori di protesi acustiche posato sotto il pavimento della cappella (che funge anche da navata destra della chiesa principale) e permette a chi indossa queste protesi di ricevere il segnale audio direttamente nelle proprie orecchie. Un lavoro importante quindi, eseguito con rapidità e precisione e che ha finalmente reso giustizia a un luogo dove un suono pulito e avvolgente è indispensabile per una sua completa fruizione.
THE INSTALLATION What is most impressive about this fast and precise work is the number of connections made available: the sound system receives the signals from 15 different microphones located in the various liturgical sites of the church and an electronic organ; everything is redistributed over 7 distinct areas of amplification. Furthermore, the only way to reconcile the long reverberation times and the few speakers installed was to resort to the VSA 2050 model of speakers, a couple positioned on the right and left of the altar. Two other speakers, always of the VSA range, but this time the VSA 1250 12-speaker model, were used to amplify the baptistery area and the weekday chapel area. All these speakers were then equalised independently and, for each microphone, through the management matrix positioned in the sacristy, it was chosen in which of these speakers it had to be amplified. Finally, the other zones to amplify were: presbytery (to listen to the priest, with MQ100L 40 W speakers), yard (with DP4 10 W outdoor speakers), parish offices and priest’s apartment (ELISA50 6 W walled- in speakers). All these zones are managed independently from each other. The system is completed by an induction loop to facilitate hearing-aid wearers; it is placed under the chapel floor (which also acts as a right nave of the main church) and allows wearers to receive the sound signal directly in their ears. An important work carried out quickly and precisely and which has finally rendered justice to a place where a clean and embracing sound is essential for its full use.
The Church of Santa Maria Goretti in Bologna, built in the 1950s, on the eastern outskirts of the capital of Emilia, has a characteristic architectonic structure with a central nave departing from the particularly sloping roof, which recalls several mountain constructions, resting on a base composed of a large parallelepiped. The interior volumes are spaced out by columns which, together with the particular height, interfere with acoustic enjoyment, creating a rather long reverberation time. To take corrective action, the community and the parish priest Don Roberto Parisini entrusted the full restructuring of the buildings to the installation company, G.B. of Gianni Bonfiglioli. The latter, with headquarters in San Giovanni in Persiceto (BO), is specialised in electrical and automation systems and managed the lighting and security systems, calling upon RCF for the sound aspect. THE REQUIREMENTS The requirement to maintain the smallest possible visual impact, to keep the impact of the user with the original architecture unaltered, easy management also by non-expert staff and total versatility of the sound system, were added to the request to provide the church with a sound diffusion system which would deliver in terms of coverage and intelligibility, considering that the parish priest also intended to use it for different contexts and occasions. The congregation also needed to continue to use the Church, even during the restructuring phase, at least for the Sunday Mass, and the works had to be definitively completed for Sunday 26th May, day of the First Holy Communion of the parish children.
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PERSHING 108’
Tecnologia e tradizione al servizio della personalizzazione Technology and tradition at the service of customisation
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www.pershing-yacht.com www.ferrettigroup.com www.naviop.com www.videoworks.it www.teamitalia.com
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Š Pershing
© Pershing
Il nuovo Pershing 108’ è uno yacht che coniuga a un’attenta cura per il design e i dettagli, tradizione consolidata del cantiere italiano, alle ultime innovazioni tecnologiche e ingegneristiche in termini di confort, servizi a bordo e resa propulsiva. Il tutto gestibile nella massima semplicità
The new Pershing 108’ is a yacht which merges an attentive care for design and detail and the consolidated tradition of Italian boatyards with the latest technological engineering innovations in terms of comfort, on-board services and propulsion performance. All managed with maximum simplicity
Text: Valentina Bartarelli
Player Kaeleidescape 5000 L’armatore di Pershing 108 ha espressamente richiesto a bordo il sistema Kaleidescape per la fruizione e l’archiviazione dei contenuti AV da godere sull’imbarcazione. Il player M500 si basa sulla tecnologia proprietaria M-Class ed è equipaggiato di interfaccia utente e supporto per il Blu-Ray. M500 permette di accedere ai contenuti attraverso un server e di trasferire i propri CD, DVD o Blu-Ray dal supporto tradizionale al server, per poi riprodurli a piacimento nelle diverse zone della casa. Supporta il video 1.080p a 24 frame al secondo, può riprodurre direttamente il disco CD, DVD o Blu-Ray oppure il file dal server, è dotato di uscite HDMI, Component (connettori RCA), S-Video e Composito (sempre RCA), uscite audio HDMI, coassiale RCA, ottica TosLink e analogica RCA. L’interfaccia prevede anche un aggiornamento dei titoli, 135.000 di cui oltre 3.300 su Blu-Ray. In Italia i prodotti Kaleidescape sono distribuiti da Gammalta.
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www.kaleidescape.com
The owner of Pershing 108 had specifically requested the Kaleidescape system on-board to use and archive AV contents to enjoy on the boat. The M500 player is based on the M-Class proprietary technology and is equipped with user interface and Blue-Ray support. M500 allows to access contents through a server and to transfer CDs, DVDs and Blue-Rays from the traditional support, to the server, to then reproduce them at will in the different zones of the home. It supports 1.080p video with 24 frames a second and can directly reproduce CDs, DVDs or Blue-Rays or the file from the server. It is equipped with HDMI, Component (RCA connectors), S-Video and Composite (always RCA) outputs, HDMI audio, RCA coaxial, TosLink optical and analogue RCA outputs. The interface also envisages an update of the titles, 135,000 of which over 3,300 on Blue-Ray. In Italy, Kaleidescape products are distributed by Gammalta.
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soluzioni solutions
32,90 metri di personalizzazione e versatilità che racchiudono dettagli inediti e soluzioni ricercate, per rendere l’esperienza della navigazione un’occasione di divertimento, relax e avventura a seconda delle esigenze dell’armatore. L’imbarcazione è composta da ampi spazi comuni, quattro cabine per gli ospiti e tre cabine per l’equipaggio curati nei minimi particolari e impreziositi da interni ricercati 100% made in Italy. Pershing 108’ nasce dalla collaborazione tra lo yacht designer Fulvio De Simoni, il Comitato Strategico di Prodotto e il Dipartimento Marketing del Gruppo, in collaborazione con Ferretti Group Engineering, il team degli ingegneri e architetti dell’azienda, ed AYTD (Advanced Yacht Technology & Design), il centro di ricerca del Gruppo. Segna in un certo senso un punto di svolta del brand Pershing che – avvalendosi dell’esperienza di Team Italia per la navigazione, Naviop per la strumentazione di bordo e Videoworks per l’entertainment – ha realizzato un’imbarcazione davvero moderna e avanguardistica per estetica e integrazione di sistemi che ha richiesto un anno di lavoro incluso un mese solo per i collaudi e i settaggi.
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UN MARE DI NOVITà
Diversamente dalla sua ‘sorella maggiore’ la 108’ di Pershing si presenta con una sinuosa ed elegante sovrastruttura allungata che vede nel sundeck superiore – accessibile con una scala in carbonio a comando elettroidraulico – una seconda plancia di comando, ovviamente a scomparsa per impedire che gli agenti atmosferici la danneggino. La seconda plancia si presenta identica alla prima sia per aspetto che per le funzionalità; munita di stazione radio e di tutti i dispositivi e i truss necessari per adeguarsi alla normativa charter, è composta da due schermi centrali – uno per il radar e uno per la cartografia – e due laterali sono invece dedicati alle telecamere di bordo e all’automazione. Gli schermi sono intercambiabili, e i loro contenuti visualizzabili a comando anche su gli altri schermi a bordo, per dare la possibilità all’armatore di gestire le proprie preferenze in termini di visualizzazione e soprattutto per garantire la massima sicurezza anche in caso di avaria. Lateralmente allo scafo, i classici oblò del salone sono stati sostituiti da ampie vetrate che sfruttano maggiormente la luce naturale e che, insieme alla porta a scorrimento, composta da due sezioni indipendenti
Position
Equipment
N°
P.H. Tech Area
Router HSDPA Globesurfer III
1
Access Point STD-N 2.4GHZ
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Engine/Systems Rooms
Telecamera New Technology CKD-6250 HIR
4
Cockpit/Aft Cockpit
Telecamera IR Sony GCAM VD70DR PAL
2
Pilot House
TVCC Honeywell HRDP 8 CH
1
Pilot House
Video Server Axis 241Q 4IN VIDEO
1
Salon
Matrice A/V 8x8
1
Salon
TVC LED 52" Sharp LC-52LE830E
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Salon
Sintoamplificatore Denon AVR 4311
1
Salon
Docking Station Ipod Denon Asd 11 R
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All Spaces
Altoparlante Sonance
19
All Spaces
Amplificatore Master
7
Master Cabin
TVC LED 46" Samsung UE46 D5500
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Guest Cabin Dx/Vip Cabin
TVC LED 32" Samsung UE32 C6000 UP
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Guest Cabin Sx
TVC LED 24" Sharp LC-24LE220E
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Kaeleidescape 5000
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Kaleidescape Modular Disc Vault Capacity For 320bd
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g Materiali installati Some of installed equiment
© Pershing
soluzioni solutions
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che si abbassano verso il pavimento creando un’unica zona giorno di oltre 70 mq, danno la possibilità all’armatore sia di godere di ulteriori spazi aperti sia di proteggersi da sole e maltempo in totale tranquillità. Altra novità del cantiere, il Pershing 108’ New Edition è dotato di una motorizzazione frazionata a tre MTU 16 V 2000 M94 L diesel da 2638 mhp (1939 kw) che, grazie alle tre eliche, possono spingere l’imbarcazione fino a una velocità massima di oltre 42 nodi. Il comando dei motori è gestito tramite due manette: l’armatore comanda i primi due motori mentre il terzo esegue quello che fanno i primi. Altamente performante quindi ma dai consumi ridotti per limitare l’impatto ambientale e, da non dimenticare, silenziosa.
L’IMPIANTO
Il sistema di automazione a bordo è stato progettato e installato da NaviOp, con VideoWorks per la parte dedicata all’entertainment. I sistemi gestiscono con comandi touch screen tutta la strumentazione di bordo; controllo luci, tendaggi elettrici, aria condizionata e sistema di telecamere a circuito chiuso i cui segnali video vengono trasportati da cavi RG. Il tutto risulta certificato secondo le normative e presenta ogni requisito necessario come ridondanze, sistemi di sicurezza, presa comando della postazione ecc. Sull’imbarcazione è presente inoltre un sistema di monitoraggio dei parametri di bordo per verificare, tra le varie funzioni, anche lo stato di chiusura degli oblò
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e delle porte esterne, il livello di tensione delle batterie e i rilevatori di fumo. In caso di malfunzionamenti o guasti non avvertiti dall’equipaggio è il sistema stesso che lancia l’allarme tramite segnali e sms. Questo permette all’armatore un controllo dello yacht semplice ma in totale sicurezza. Sull’albero dei segnali inoltre, è stata installata una telecamera termica, tracciabile e sovrapponibile alle carte, che può ruotare di 360 gradi e permette un sistema di puntamento di rotta e rivelazione di ostacoli efficace e particolarmente utile in caso di scarsa visibilità.
L’ENTERTAINMENT
All’avanguardia è anche il sistema di entertainment con una play-room e un sistema AV centralizzato gestibile, come detto sopra, da dispositivi mobili che attivano e regolano strumentazione e sotto dispositivi a seconda delle scelte dell’armatore. Questo permette per esempio che una volta toccata l’icona di Sky non solo la TV ma tutta la strumentazione coinvolta (diffusori audio, eventuali supporti meccanici) si predisponga da sola all’operazione richiesta. La connessione Internet è accessibile tramite un modem 3G da cui si collega una rete interna: attraverso una password i dispositivi si collegano al sistema ed è possibile gestire i contenuti video e la musica nelle varia zone dell’imbarcazione. Ugualmente è possibile impostare degli scenari, come quello Party, per diffondere la stessa musica in tutti gli ambienti. Secondo i propri standard Pershing ha dotato lo yacht di una TV satellitare che preleva il segnale associato ai decoder (almeno due per ogni ambiente), della Apple TV e dell’Airport Express per lo streaming dei contenuti ma, in questo caso, l’armatore ha richiesto di integrare il sistema con Kaleidescape, collegato con tutti i televisori presenti, per l’archiviazione di musica e dvd. Altra vera e propria chicca, tutta ideata e realizzata da Pershing, l’installazione nella zona tra salone e pozzetto di due schermi TV da 50’’ accoppiati e a scomparsa cioè che salgono e scendono verticalmente da dentro un mobile che permette di guardare la TV o dal salone o dal pozzetto o da entrambe le postazioni. Un ulteriore dettaglio per rendere la vita a bordo ancora più confortevole.
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CONFORT E SICUREZZA Due parole con Marco Plicchi e Davide Bellini di Pershing COMFORT AND SAFETY A few words with Marco Plicchi and Davide Bellini of Pershing L’intera imbarcazione è stata progettata per venire incontro alle esigenze armatoriali in fatto di confort e gestibilità, senza però trascurare la sicurezza, aspetto fondamentale quando si naviga. Ce ne parla Marco Plicchi, Product Manager di Pershing. Marco Plicchi: “Una parte fondamentale del nostro lavoro è quella sì di rispondere alle esigenze che l’armatore esprime, ma anche e soprattutto garantire che quest’ultime ben si combinino con ogni precauzione necessaria alla sicurezza dell’imbarcazione e dell’equipaggio. Per quanto riguarda la gestione dei sistemi tramite devices personali – che ci è stata appunto richiesta fin da subito – è possibile visualizzare dai dispositivi quali iPad, iPhone e Android tutti gli impianti domotici e le stesse schermate degli schermi touch screen oltre a eseguire un certo numero di comandi. Per garantire la massima sicurezza e non incorrere in danni o complicanze causati da comandi involontari però, il comando tramite device è limitato a certe operazione come il roll on e roll off, che permettono di impostare scenari, come quello Welcome quando si vuole trovare in porto la barca già illuminata, o per assicurarsi di aver spento ogni dispositivo. Diversamente dal device è possibile gestire completamente l’impianto di entertainment e AV. Una volta che i device sono connessi tramite l’immissione di una password alla rete WiFi o ai cavi di rete di bordo, automaticamente il dispositivo mobile si sintonizza con la strumentazione e può interagirci secondo le modalità appena descritte”. A riprova di quanto Pershing abbia lavorato per garantire un confort a bordo di buon livello Davide Bellini, Electronics and Instruments Platform Manager, ci spiega l’altra caratteristica che rende una crociera su questa imbarcazione davvero rilassante. Davide Bellini: “Dal primo Pershing 108’, presentato nella primavera 2011, Pershing ha introdotto la motorizzazione trimotorica, con l’obiettivo di garantire prestazioni elevate con un occhio di riguardo all’impatto ambientale. Con i tre motori in funzione al minimo, l’imbarcazione può compiere dei trasferimenti a moto lento con una grande silenziosità e totale assenza di vibrazioni e rumori, quasi non accorgendosi di averli accesi. In generale, sono stati misurati a bordo livelli di comfort elevatissimi, che se tradotti in dba ne fanno un nuovo benchmarking per questa categoria di imbarcazioni. Per far capire di cosa parlo, a 40 nodi di velocità sono stati registrati nel salone e in cabina di comando 69 dbA, 75 nella master cabin e 70 nella cabina Vip”. The entire boat was designed to cater to all the owner’s needs in terms of comfort and manageability without neglecting safety, which is essential during boating. Marco Plicchi, Product Manager of Pershing, talks to us about it. Marco Plicchi: “An essential part of our work is to respond to the needs which the owner manifests, but also and above all to guarantee that the latter perfectly combines with every necessary safety precaution of the boat and crew. As regards management of the systems through personal devices, which had been requested from the very beginning, it is possible to display all the home automation systems and the same screens of the touch screens from devices like iPad, iPhone and Android, in addition to performing several commands. To guarantee maximum safety and so as not to incur in damages or complications caused by involuntary commands, the command through device is limited to several operations like rollon and roll-off which allow to set scenarios; an example is Welcome, when you want to find the boat already lit-up in the port, or to ensure that you have switched off every device. Otherwise, from the device it is possible to fully manage the entertainment and AV system. Once the devices have been connected by entering a password in the Wi-Fi network or on-board network cables, the mobile device automatically tunes in with the instrument and can interact according to the methods just described”. To prove how much Pershing has worked to guarantee a good level of on-board comfort Davide Bellini, Electronics and Instruments Platform Manager, explains the other feature which makes a cruise on this boat so relaxing. Davide Bellini: “Since the first Pershing 108’, presented in spring 2011, Pershing has introduced the three engines with the objective of guaranteeing high performances with an attentive eye to environmental impact. With the three engines operating on minimum, the boat can perform transfers slowly and silently, with the total absence of vibrations and noise, almost without realising it has turned them on. Broadly speaking, high levels of comfort have been measured on board, which if translated into dBA make it a new benchmark for this category of boats. To understand what I am talking about, at a speed of 40 knots, 69 decibels 56 Agosto/Settembre August/September 2013 were recorded in the control cabin, 75 in the master cabin and 70 in the VIP cabin.
32.90 metres of customisation and versatility enclose innovative details and refined solutions to make boating an opportunity for fun, relaxation and adventure, depending on the owner’s needs. The boat consists of large common areas, four guest and three crew cabins, meticulously detailed and embellished by fine interiors which are 100% Made in Italy. Pershing 108’ is the result of the cooperation between yacht designer Fulvio De Simoni, the Product Strategic Committee and the Group’s Marketing Department, in association with Ferretti Group Engineering, the team of engineers and architects of the company, and AYTD (Advanced Yacht Technology & Design), the Group’s research centre. In a way it marks a turning point in the Pershing Brand which, availing of the experience of Team Italia for sailing, Naviop for on-board equipment and Videoworks for entertainment, has accomplished a truly modern and forward looking boat in terms of aesthetics and systems integration. This has taken a year of work, including one month just for the inspections and settings. A SEA OF INNOVATION Unlike its ‘big sister’, the 108’ Pershing has a lengthened sinuous and elegant superstructure. A second helm station, obviously retractable, to prevent it being damaged by atmospheric agents, is present on the top sundeck, which is accessible by an electro-hydraulically controlled carbon stairs. The second helm station is identical to the first in terms of appearance and functions; equipped with a radio station and all the devices and accessories required to conform to the charter regulation, it is composed of two central screens, one for the radar and one for the maps, and two side screens dedicated to on-board cameras and automation. The screens are interchangeable, and their contents can be displayed by command on the other on-board screens, to give the owner the opportunity to manage his preferences in terms of display and, above all, to guarantee maximum safety even in case of breakdowns. At the side of the hull, the classical portholes of the lounge have been replaced by large windows that exploit natural light and which, together with the sliding door, composed of two independent sections which lower to the floor creating a single day zone of more than 70 m2, give the owner the opportunity to enjoy more open spaces and to protect himself from the sun and bad weather in total relaxation. Another novelty of the boatyard: the Pershing 108’ New Edition is equipped with three MTU 16 V 2000 M94 L diesel 2638 mhp (1939 kw) engines which, thanks to the three propellers, can make the boat reach a maximum speed of over 42 knots. The engines are commanded by two levers: the owner commands the first two while the third does what the first do. Highly performing but with reduced consumptions to limit the environmental impact and, not to be forgotten, silent.
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THE INSTALLATION The on-board automation system has been designed and installed by NaviOp, the entertainment by VideoWorks. The systems manage all the on-board instruments by touch screen commands; lights control, electrical curtains, airconditioning and CCTV system, the video signals of which are transported by RG cables. It is all certified according to regulations and presents every necessary requirement such as redundancies, safety systems, taking the helm, etc. The boat is also fitted with a system to monitor the onboard parameters to check, among the various functions, also the status of closure of the portholes and external doors, the level of battery voltage and smoke detectors. In the event of malfunctions or faults which are not detected by the crew, the system itself raises the alarm using signals and SMS. This allows the owner to control the yacht simply, but in total safety. On the signal mast, there is also a thermal camera, which is traceable and can be superimposed on maps; it can rotate 360° and allows a route tracking and obstacle detection system which is efficient and particularly useful in poor visibility. ENTERTAINMENT The on-board entertainment system is also futuristic with a play-room and a centralised AV system which can be managed, as said above, by mobile devices that activate and regulate instruments and sub-devices according to the owner’s choices. Once the Sky icon has been touched, this allows the TV and all the tools involved (sound speakers, any mechanical supports) to set themselves up to perform for the required
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operation. Internet connection is accessible through a modern 3G from which an internal network is connected: through a password the devices connect to the system and it is possible to manage the video contents and the music in the various zones of the boat. It is equally possible to set the scenarios, like Party, to diffuse the same music in all the environments. According to its standards Pershing has equipped the yacht with sat-TV that takes the signal associated to the decoders (at least two for each environment), of the Apple TV and the Airport Express to stream the contents, but in this case the owner requested the integration of the system with Kaleidescape, connected with all the televisions present to store music and DVDs. Another gem, entirely designed and produced by Pershing, is the installation of two coupled 50” TV screens in the zone between the lounge and the cockpit. The screens are retractable, which means they rise and fall vertically from inside a cabinet so the TV can be watched from the lounge or from the cockpit, or from both. A further detail to make life on-board even more comfortable.
adnotam Mirror TV
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BOSE PER L’ALTA FORMAZIONE
Nuove sale convegni per IMT di Lucca Bose for high education The new meeting rooms of IMT in Lucca Bose ha saputo rispondere a tutte le necessità di due nuovi spazi, realizzati per IMT dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, e dedicati allo studio e alla comunicazione
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In un luglio denso di contrasti politici, con un clima economico poco appagante, fa piacere ricordare che anche l’Italia ospita esempi di cultura ed eccellenza. Nel 2005 è stata fondata IMT (Istituzioni, Mercati, Tecnologie) di Lucca, scuola post universitaria di alta formazione, la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che l’ha sostenuta fin dall’inizio, ha voluto dotare questa realtà di un campus nel centro storico di Lucca, con un investimento che sfiora i 50 milioni di euro, comprendente locali ristrutturati e attrezzati come sale congressi e inaugurati all’inizio del mese di luglio: la Chiesa di San Francesco e l’adiacente Cappella di Santa Lucia, detta Guinigi perché costruita nel 1300 per le sepolture della ricca famiglia. Il progetto è dell’architetto Stefano Dini, mentre delle dotazioni tecniche si è occupato Raffaele Massoni di Tecno Service di Lucca, in collaborazione con l’ufficio tecnico di Bose Italia.
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Bose has been able to cater for all needs of two new spaces made for IMT by Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Spaces are for study and communication
La Cappella Guinigi
Ambiente a pianta rettangolare, (16x11 metri) e con 120 sedute fisse, oggi rivisitato con equipaggiamenti di ultima generazione. La sala è dotata di un sofisticato impianto AV, con particolare attenzione alla resa acustica, data la rilevante altezza del soffitto e i relativi problemi di riverberazione. Dopo un’attenta valutazione, Tecno Service ha optato per due coppie di diffusori Bose Panaray® MA12, line array modulari capaci di una precisa direttività e di fedeltà e qualità sonora. Anche il loro posizionamento è stato studiato con cura: fissati su due supporti metallici a pavimento e progettati espressamente per questa applicazione, formano due colonne posizionate all’altezza delle prime file. Una posizione molto utile, che ha permesso ai Panaray MA12 di servire anche da monitor per i relatori seduti al tavolo. L’uso delle due colonne, pilotate da un amplificatore Entero 4200, è stato sufficiente a coprire interamente lo spazio. Inoltre, la Proprietà aveva dato indicazioni in merito alla semplificazione della gestione e necessità di utilizzare l’impianto anche in assenza di personale specializzato: a questo ha pensato il controller Bose CC64 che, programmato, presenta semplici scenari d’uso. Un ottimo lavoro è stato fatto per la taratura, come ha raccontato Massoni: “Abbiamo utilizzato un processore Bose ESP88, e siamo riusciti a raggiungere livelli di intelligibilità sorprendenti. Grazie anche al trattamento acustico fatto con pannelli assorbenti e opportuni tendaggi, con il quale il sistema Bose si è armonizzato perfettamente, il risultato ci ha sorpresi”.
Bose Panaray® MA12 Si tratta di un line array modulare per frequenze alte e medie, perfetto per la riproduzione della voce in spazi acusticamente difficili. Al suo interno si trovano 12 driver da 64 mm, che forniscono un’ampia copertura orizzontale (145°), un ferreo controllo verticale (20°, ma può variare in relazione al numero di moduli installati verticalmente) e una ottima gittata. Caratterizzato da una riposta in frequenza dai 155 Hz ai 12 kHz (+/- 3 dB), offre 113 dB medi di SPL a 1 m di distanza. It is a modular line array for high and average frequencies, perfect to reproduce voice in spaces which are acoustically difficult. Inside there are 12, 64mm drivers, which provide vast horizontal coverage (145°), strong vertical control (20°, but it can vary according to the number of modules vertically installed) and excellent throw. Characterised by a frequency response, which ranges from 155 Hz to 12 kHz (+/-3 dB), it offers 113 dB average of SPL at 1 m of distance.
La Chiesa di San Francesco
Posta sul lato Sud, si affaccia sull’omonima piazza; si tratta della chiesa a navata unica più grande della città, con i suoi 70 m di lunghezza, 20 di larghezza e 18 di altezza. Uno spazio capace di ospitare oltre 500 posti a sedere e caratterizzato da elementi architettonici legati al culto, che la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ha inteso mantenere integri, pur nella nuova destinazione di sala conferenza. E ovviamente anche le apparecchiature tecniche avrebbero dovuto essere meno invasive possibile: Massoni e Dini hanno riadattato la soluzione già adottata alla Cappella Guinigi, e realizzato due supporti (da parete e da pavimento) in grado di accogliere, oltre agli altoparlanti, le telecamere PTZ collegate con la regia, le telecamere TVCC, i rivelatori anti intrusione e le relative elettroniche. Una soluzione approvata anche dalla Sovrintendenza, e che ha permesso la necessaria libertà per l’ottimale collocazione degli apparati tecnici. Ma lasciamo la parola a Massoni: “Data anche qui la problematicità del riverbero acustico e, non ultima, la necessità di altoparlanti verticali ed esteticamente minimali, la scelta è nuovamente ricaduta su Bose Panaray MA12EX, installati a coppie su sei colonne da pavimento e singolarmente su quattro sostegni da parete. Per l’amplificazione abbiamo utilizzato due Bose Entero 4700, mentre i due diffusori usati come monitor per la zona relatori hanno un amplificazione dedicata. Dati gli ottimi riscontri dell’installazione alla Cappella, abbiamo installato un controller CC64 e un processore Bose ESP88, decisivo per una scrupolosa taratura, che ha permesso di contenere il riverbero e di ottenere una alta qualità acustica anche con livelli sonori decisamente sostenuti”. Installatore / Installer Tecno Service via la Viaccia 220 – Sant’Anna (Lucca) Tel +39.0583.511980
In July, dense with political contrasts and an economic-social climate which was far from satisfying, it is heartening to remember that our country is also home to examples of culture and excellence. In 2005, IMT (Institutions, Markets, Technology), an institute for advanced studies, was founded in Lucca. It occupies several buildings that have undergone attentive renovation in the historic centre of Lucca; it has recently benefited from the annexation of two important areas, which are currently used as congress rooms and inaugurated in early July: the Church of San Francesco and the adjacent Chapel of Santa Lucia, known as Guinigi because it was built in the 14th century to bury the rich family. The architect Stefano Dini is responsible for the project of the demanding recovery of the complex, while the two halls were fitted-out with technical equipment by Raffaele Massoni of Tecno Service in Lucca, with the assistance of the technical office of Bose Italia.
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the entire space. The Ownership had also given precise instructions as to the simplification of their management and need to use the system also in the absence of specialist staff: the Bose CC64 controller took care of this which, programmed as required, is user-friendly. Detailed work was done for the calibrations, says Massoni: “We used a Bose ESP88 processor, with which we succeeded in reaching truly surprising levels of intelligibility. This was also achieved thanks to the acoustic treatment with sound panels and appropriate curtains, with which the Bose system harmonised with perfection, the result truly surprised us”. THE CHURCH OF SAN FRANCESCO Placed on the south side of the complex, it faces onto the square of the same name; it is the largest single nave church in the city, with its 70 metres of length, 20 m of width and 18 m of height. A space able to hold over 500 people seated and strongly characterised by architectural elements connected to devotion, which the CRL Foundation has wanted to maintain whole, even in its new use as conference room. Obviously, the technical equipment needed to be as little invasive as possible: Massoni and Dini readapted the solution already adopted for the Guinigi Chapel and created two supports (for the wall and floor) able to welcome, in addition to the speakers, the PTZ cameras connected with the control room, the TVCC cameras, the break-in detectors and the relevant electronics. The solution was also approved by the Superintendence, and has provided the necessary freedom for the excellent positioning of the technical equipment in the space. Massoni says: “Considering the issue of the acoustic reverberation and, last but not least, the need for vertical and aesthetically minimal speakers, the choice again fell on Bose Panaray MA12EX, installed in couples on six floor columns and individually on four wall supports. For the amplification we used two Bose Entero 4700, while the two speakers used as monitors for the speaker zone have dedicated amplification. Given the excellent results with the installation in the Chapel, we installed a CC64 controller and a Bose ESP88 processor, decisive for scrupulous calibration, which has allowed to contain the reverberation and to obtain considerable acoustic quality, even with decidedly sustained sound levels”.
THE GUINIGI CHAPEL It is a rectangular shaped area (16x11 metres), with 120 fixed seats, which has been revisited with latest-generation furnishings and equipment. The hall is equipped with a sophisticated audio and video system, with special attention to the acoustic performance, considering the height of the ceiling and related reverberation problems. Following an attentive assessment, Tecno Service opted for two couples of Bose Panaray MA12 modular line array speakers capable of a directive preciseness and accuracy and sound quality. Their positioning was also carefully researched: secured to two metal supports on the floor and purposely designed for this application, they form two columns positioned at the height of the first rows. A strategically useful position, which has allowed the Panaray MA12s to also serve as monitors for the speakers seated at the table. The use of the two columns, steered by an Entero 4200 amplifier, has been more than sufficient to cover
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PASO
www.geloso.net www.paso.it www.fbt.it
Una lunga storia di tecnica e cultura A long story of techniques and culture
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Ufficialmente la storia di Paso comincia nel 1973, con la nascita del marchio italiano subito affermatosi anche all’estero per l’elevato contenuto tecnico e qualitativo delle soluzioni Public Address. Una tradizione che prosegue ancora oggi, dopo l’acquisizione da parte di FBT, e che anzi promette un rilancio aprendo le proprie vedute a nuovi mercati, ma che in realtà parte da ben più lontano: dal 1931, anno di fondazione della Geloso
1973 marks the official beginning of the Paso story. The Italian brand established itself immediately both nationally and internationally, thanks to the high technical and qualitative content of its Public Address solutions. This tradition continues, following its acquisition by FBT, and promises a revival by opening up to new markets; in truth, it starts from a distant past, 1931, the year in which the Geloso Company was founded
Text: Barbara Trigari
Chiunque sia appassionato di audio conosce il nome Geloso, legato a registratori e ricevitori audio, alla componentistica e anche alla formazione di base per gli appassionati e poi i professionisti dell’elettronica, grazie all’altrettanto famoso Bollettino. Tutto questo know how, apprezzato da noi in Italia ma anche all’estero, è alla base di quello che poi è divenuto il marchio Paso, quando nel 1972 l’azienda fu rilevata insieme a impianti e personale tecnico. Ne abbiamo parlato con l’AD Paso Claudio Gigli, entrato in carica a ottobre di quest’anno, e con Antonio Faccioni, Consigliere Delegato di Paso (CCO) oltre che Audio Contractor Division Manager di FBT Elettronica.
j Claudio Gigli
Agosto/Settembre August/September 2013
j Antonio Faccioni
incontri meeting
g Paso, sede Paso seat
C - Cosa ha portato FBT ad acquisire Paso, e quali sono i progetti per il futuro? Antonio Faccioni - Benché la precedente proprietà non valorizzasse appieno, a nostro parere, le potenzialità del brand Paso, abbiamo ritenuto l’azienda meritevole per la qualità del know how e dei progetti che nel tempo è stata in grado di esprimere. Sono competenze complementari a quelle di FBT – Paso è attiva soprattutto nel Public Address e nel Congressuale – e siamo interessati a rendere sempre più completa e mirata l’offerta della divisione FBT Audio Contractor, impegnata appunto in questi mercati e in quello degli impianti per l’emergenza. La Geloso è sempre stata un’azienda molto tecnica e Paso non a caso è stata tra le prime ad avere a catalogo un sistema di evacuazione audio certificato secondo le norme vigenti, dalle prime fino all’attuale EN54. Questo dimostra che le competenze sono forti e importanti, da qui l’occasione per FBT di imprimere un’accelerazione nel Public Address e Congressuale, sia sul mercato italiano sia estero, cui miriamo. C - Come è avvenuto l’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione? Cosa è cambiato in Paso? Claudio Gigli - Prima dell’acquisizione, Paso viveva come lontano satellite di un Gruppo il cui core business era molto distante da quello del marchio di audio. Di conseguenza, la casa madre aveva interessi e priorità poco allineate a quelle di Paso che, pur con tutto il bagaglio di prestigio e tecnologie, non era valorizzata come meriterebbe. Il 21 settembre 2012 l’acquisizione è stata completata, e il 9 ottobre si è insediato il nuovo consiglio di amministrazione, da me guidato. Il grande vantaggio consiste nel fatto che FBT è un partner
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industriale di settore; le due aziende quindi procedono a braccetto. Il primo atto della nuova amministrazione è stato quello di dare una lettura dell’azienda sotto il profilo commerciale, organizzativo e tecnico: fare il punto sulla situazione, per stabilire poi le iniziative da prendere per rendere Paso competitiva sul mercato e sinergica a FBT. C - A che punto è l’integrazione? CG - Dal punto di vista organizzativo, stiamo completando la procedura, a partire dal magazzino, che abbiamo riportato in azienda, passando per la ripartizione dei compiti; commercialmente stiamo selezionando i clienti in base all’affidabilità e alle concrete capacità di concludere le vendite. Dal punto di vista tecnico l’integrazione non poteva che avvenire attraverso la figura di Antonio Faccioni, insieme al quale svilupperemo nuovi prodotti e abbiamo programmato investimenti nell’area tecnico-progettuale e degli impianti commerciali. AF - L’aspetto tecnico è partito di pari passo con quello organizzativo: abbiamo cominciato subito con la progettazione in modo da arrivare al PL+S 2013 di Francoforte con delle novità, e abbiamo rispettato le tempistiche che ci eravamo prefissi. C - È cambiato o cambierà qualcosa rispetto alla distribuzione? AF - In Italia la struttura rimane la stessa di prima; all’estero invece la rete è tutta da sviluppare: alcune aree lavorano già molto bene, altre sono da rinforzare. E Paso e FBT procedono in maniera totalmente indipendente da questo punto di vista: altro aspetto che potrebbe cambiare nel tempo, vedremo. CG - Siamo partiti lavorando sulla completezza dell’offerta per entrambi i marchi; adesso stiamo valutando come meglio valorizzarla, al limite anche selezionando. La struttura è rimasta la stessa: c’è una rete di distributori, una diversa per ciascun marchio.
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Paso Spa La storia di Paso comincia nel 1973, ma le sue radici affondano ben prima, addirittura nel 1931, data di nascita di un’altra storica e amatissima azienda italiana, la milanese Geloso. L’avventura del marchio e dei prodotti Paso comincia infatti con la chiusura della Geloso, avvenuta nel 1972 in seguito alla morte del proprietario, e legata a una serie di problemi di gestione interna e forte concorrenza. Paso acquisisce marchio e know how, quindi anche manager e tecnici della Geloso, portando in casa un patrimonio di conoscenze addirittura pionieristico nel campo Public Address, quello che ha segnato le origini dell’industria dell’audio professionale e della diffusione radio-televisiva nel nostro Paese. Il solido background tecnico ha permesso a Paso di proseguire nello sviluppo di soluzioni di qualità e affidabili, fino alla creazione nel 2000 del marchio Aula dedicato a una linea di prodotti di fascia alta per il settore congressuale. Di pari passo con lo sviluppo italiano, quello all’estero con la fondazione già nel 1974 della consociata americana Paso Sound Products Inc., occasione per approfondire le competenze tecniche nei mercati statunitense e canadese, senza tradire l’italianità del marchio: la progettazione, sviluppo e fabbricazione dei prodotti Paso avviene completamente in Italia. Nel settembre 2012 Paso è stata acquisita da FBT. 1973 marks the beginning of Paso, but its roots go back further, to 1931, the year of another historic and much-loved Italian company, Geloso, from Milan. The adventure of Paso and its products began with the closure of Geloso, in 1972, following the death of the owner, and it was connected with a series of problems of internal management and strong competition. Paso acquires brand and know-how, and consequently the managers and technicians of Geloso, bringing a wealth and even pioneering knowledge to the Public Address sector, which has marked the origins of the professional audio industry and the distribution of radio and television in our Country. The solid technical background has allowed Paso to continue in its development of quality and reliable solutions to create the Aula brand in 2000 dedicated to a line of high range products for the conference sector. International development has occurred on a par with the national development, with the foundation in 1974 of the well-known American Paso Sound Products Inc. subsidiary, an opportunity to investigate the technical competencies in the US and Canadian market, without betraying the “Italianness” of the brand: the design, development and manufacture of Paso products is carried out completely in Italy. In September 2012, Paso was purchased by FBT. 2013 62 Agosto/Settembre August/September
C - Che tipo di competenze ha il vostro distributore-tipo? AF - I nostri agenti, elencati sul sito, sono persone competenti nel settore, sono in grado di leggere le richieste della clientela ma hanno skills prettamente commerciali. Quando si tratta di sviluppare un prodotto o fornire assistenza, interviene FBT all’interno della quale si trova il know-how specifico necessario a offrire la soluzione su misura: che è poi il nostro punto di forza. A parte le garanzie, le certificazioni e l’assistenza garantite da FBT e Paso, spesso i nostri distributori ne aggiungono di proprie, per esempio estendendo i tempi di garanzia: a dimostrazione della fiducia che ci viene attribuita. C - Come vi muoverete all’estero? CG - In alcune aree abbiamo distributori che ci rappresentano anche come immagine; aziende strutturate sulla falsariga di Paso, magari ex distributori Geloso che hanno vissuto un passaggio generazionale (come in Benelux): sono in grado di fare progetti a tutto tondo e di offrire un servizio completo. In altre aree, anche strategiche come Germania e UK, Paso è presente a macchia di leopardo. L’obiettivo è completare il quadro muovendoci anche in aree dove Paso non è presente o lo è poco, soprattutto nei paesi in via di sviluppo con tassi di crescita molto elevati: Russia, i paesi Brix. La Russia per esempio ha enormi potenzialità, ma occorre trovare il partner giusto, e in questo senso siamo aperti anche a partnership societarie, visto che in quel paese esistono anche fondi per sovvenzionarle. Stiamo valutando con molta attenzione: la strategia dipende dal mercato di riferimento, non è unica e uguale ovunque.
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C - Che tipo di partner è Paso? CG - Coerentemente con l’immagine aziendale, ci troviamo a trasferire know-how e a proporci come educatori della nostra rete e soprattutto di chi installa i nostri prodotti, l’ultimo anello della catena che prende Paso come interlocutore professionale, capace di essere a fianco del cliente e assisterlo al momento del bisogno. Questa è l’immagine che vogliamo diffondere: partner affidabili per chi installa, presenti anche dopo la vendita. Ma con la prerogativa della competitività, che dobbiamo mantenere anche grazie a FBT: entrambi possiamo sfruttare i vantaggi dati dalle ridotte dimensioni aziendali, la dinamicità e le spalle coperte di un’azienda sana. Per comunicare questa immagine probabilmente organizzeremo delle iniziative mirate. C - Quale la strategia rispetto a prodotti e soluzioni? AF - Gli investimenti si concentrano sui sistemi certificati EN54 per l’evacuazione, nei quali vediamo molte potenzialità. In generale c’è molto fermento anche intorno al tema delle normative, infatti siamo presenti in ANIE Sicurezza per discuterne. Chi meglio di Paso? I prodotti che abbiamo portato a Francoforte saranno disponibili entro quest’anno; li abbiamo progettati per ampliare la gamma, per esempio portando l’impianto sei zone di Paso a servirne fino a 256, per i grossi centri commerciali, ospedali o gli aeroporti: da impianti medio piccoli a situazioni vaste e complesse. Per Paso il mercato è quello del Public Address, che si sta riversando sempre più in quello della sicurezza. FBT invece, parlando della divisione Install Sound, si sta specializzando sempre più nell’installazione di fascia alta, con diffusori di ogni tipo, line array, colonne, digitali. Due marchi, due divisioni, e non c’è sovrapposizione, ma ciascun brand ha un compito ben preciso. C - Prevedete di avvicinare marchi e reti, nel processo di integrazione? CG - Paso ed FBT si integrano, mantengono ciascuna la propria caratterizzazione, con l’obiettivo di essere competitivi senza sacrificare nessuno dei due modelli di business, che appunto traggono vantaggio dalle sinergie. AF - L’interlocutore che ci troviamo oggi di fronte, spazia del semplice impianto PA di piccole dimensioni fino al sistema di evacuazione e all’impianto altamente professionale: la nostra offerta completa è disponibile presso un unico interlocutore, ma ciascuna azienda mantiene la propria caratterizzazione. CG - Se non credessimo in questa strategia non avremmo investito tanto tempo e risorse per attuarla. In soli otto mesi abbiamo attivato una serie di azioni importanti. Il metodo è la rapidità abbinata all’uso parsimonioso delle risorse, senza trascurarne nessuna, riacquistando il vero focus dell’azienda. C - Quali sono i tratti distintivi di Paso? CG - Il mercato ci ha sempre riconosciuto la capacità di fornire soluzioni tecnicoprogettuali a 360°: dall’idea fino alla realizzazione, passando per lo sviluppo e l’ingenierizzazione, per finire con il post vendita. Poi il made in Italy, che soprattutto in alcuni Paesi come quelli del Medio Oriente è molto richiesto e apprezzato, cui Paso aggiunge le certificazioni di sicurezza EN54-24, un ulteriore valore. Proprio a fine giugno è cominciata la produzione tutta italiana dei diffusori certificati presentati a Francoforte, e ora Paso produce anche per FBT. C - Come si conciliano l’elevato livello di servizio e la competitività sul mercato? CG - In effetti, la tipologia e qualità del servizio che vogliamo offrire ha un costo non indifferente, quindi per essere competitivi dobbiamo puntare su una organizzazione impeccabile, che sia capace di dare il servizio, anche se questo è difficilmente monetizzabile da parte del cliente seppure venga apprezzato. Questo deve essere il punto di forza su cui costruire Paso in Italia e all’estero, e che forse mancava un po’: l’internazionalizzazione. Sarà un percorso con obiettivi a lungo termine, nel frattempo dobbiamo stare sul mercato anche se gli scenari sono tutt’altro che rosei. Ma Paso è una azienda che ha sostanza: vedo opportunità e know-how per trovare spazi che fino a oggi non erano presidiati o affrontati nella maniera giusta. Insomma la macchina è buona, possiamo registrarla e metterla in grado di dare il massimo, razionalizzando tutti i processi e investendo sul nuovo con saggezza e accortezza, cercando di non fare salti nel buio, che oggi nessuno può più permettersi. Vediamo oltre l’immediato futuro, senza dimenticarci del presente.
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Audio enthusiasts are well aware of the name Geloso, which is connected with recorders and audio receivers, components and basic training for enthusiasts and professionals of electronics, thanks to the equally famous Bollettino. All this know-how, appreciated both nationally and internationally, forms the basis of what later became the Paso brand, when the company was taken over with installations and technical staff in 1972. We spoke about this with the CEO of Paso, CEO Claudio Gigli, who took over the position in October of this year, and with Antonio Faccioni, CCO of Paso and head of the Audio Contractor Division of FBT Elettronica. C - What made FBT purchase Paso, and what projects are planned for the future? Antonio Faccioni - Though the preceding ownership did not value the potential of the Paso brand to its fullest, we consider the company to be worthy for the quality of knowhow and of the projects which it has been able to express over time. They are complementary with the competencies of FBT. Paso is active above all in the Public Address and Conference sector, and we are interested in making the offer of the FBT Audio Contractor division even more complete and targeted, involved as it is in these markets and in that of emergency installations. Geloso has always been a very technical company and it is no wonder that Paso has been among the first to have an audio evacuation system in its catalogue that is certified according to the rules in force, from the first to the current EN54 regulation. This demonstrates that the competencies are strong and important, with the opportunity for FBT to impress an acceleration we are aiming for in the Public Address and Conference area, both nationally and internationally.
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g PA8506-V
C - How has the new board of directors settled in? What has changed in Paso? Claudio Gigli - Before Paso was acquired it was a distant satellite of a Group whose core business was very distant from that of the audio brand. Consequently, the parent company had interests and priorities which were not on a par with those of Paso, which was undervalued despite its prestigious and technological experience. On 21st September 2012, the acquisition was completed and on 9th October the new board of directors, led by me, settled in. The great advantage lies in the fact that FBT is an industrial partner of the sector; the two companies therefore proceed together arm in arm. The first act of the new board was to give a commercial, organisational and technical interpretation of the company: take stock of the situation, to then establish the initiatives to take, to make Paso competitive on the market and synergic with FBT. C - What point of the integration process are you at? CG - We are completing the organisational aspect starting from the warehouse, which we have returned to the company, passing through the allocation of tasks; commercially, we are selecting the clients based on reliability and concrete ability to conclude sales. Technically speaking, integration could only have come through the figure of Antonio Faccioni, with whom we will develop new products, and we have programmed investments in the technical-design and commercial installations area. AF - The technical and organisational aspects started off together: we immediately began with design to enable us to arrive at the PL+S 2013 in Frankfurt with new products, and kept to the timings we had set ourselves. C - Has distribution changed or will it change? AF - In Italy the structure remains the same as before; abroad, the network has to be developed: some areas already work very well, others need to be strengthened. Paso and FBT proceed independently from this point of view: this is another aspect which could change over time, we will see. CG - We started off by working on the completeness of the offer for both brands; we are now assessing how best to make the most of it, even if it means having to make selections. The structure has remained the same: there is a network of distributors, a different one for each brand. C - What type of competencies does your typical-distributor have? AF - Our agents, who are listed on the website, are competent in the sector. They are able to interpret the requests of customers but have strictly commercial skills. When we develop a product or provide assistance, FBT intervenes which has the specific know-how to offer the made to measure solution: this is our strong point. Aside from the warranties, the certificates and the assistance guaranteed by FBT and Paso, our distributors often add their own, for example extending the warranty times: this demonstrate the loyalty attributed to us.
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C- How do you work abroad? CG - In some areas we have distributors who also represent us in terms of image: structured companies along the lines of Paso, maybe former Geloso distributors who have experienced a generational passage (like in Benelux): they are able to make all-round projects and to offer a full service. In other areas, including strategic ones like Germany and the UK, there is a patchy presence of Paso. The goal is to complete the picture moving in areas where Paso is not present or is little present, above all in developing countries with very high growth rates: Russia, the BRICS countries. Russia, for example, has enormous potential, but the right partner needs to be found, and in this sense we are also open to company partnerships, considering that in that country funds also exist to support them. We are assessing the situation very closely: the strategy depends on the market of reference, it is not unique and the same everywhere. C - What type of partner is Paso? CG - Consistently with the business image, we transfer know-how and propose ourselves as educators of our network and, above all, of our products installers, the last link of the chain which sees Paso as the professional contact able to be at the side of the customer and assist him when required. This is the image we want to diffuse: reliable partners for the installer, present even after the sale, but with the prerogative of competitiveness, which we need to maintain also thanks to FBT: we can both exploit the advantages brought by the reduced business dimensions, the dynamic quality and our back covered by a healthy company. To communicate this image we will probably organise targeted initiatives. C - What strategy do you use for products and solutions? AF - We concentrate investments on EN 54 certified evacuation systems, in which we see enormous potential. Broadly speaking there is plenty going on around the theme of regulations, and we are present in ANEI Security to discuss it. Who better than Paso? The products which we took to Frankfurt will be available within this year; we designed them to expand the range, for example by taking the six zone system of Paso to serve up to 256, for large shopping centres, hospitals or airports: from medium to small installations to vast and complex situations. For Paso, the market is that of Public Address, which is continuing to reverse itself in security. Instead FBT, speaking of the Install Sound division, is specialising more and more in high range installation, with all kinds of speakers, line array, columns, digital. Two brands, two divisions and there is no superimposition, each brand has a well-defined task.
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Il Bollettino Tecnico Geloso Geloso Technical Newsletter Il Bollettino Tecnico Geloso, pubblicazione trimestrale gratuita contenente il necessario per la riparazione e la messa a punto delle apparecchiature Geloso, insieme a aggiornamenti, istruzioni, e tutto ciò che i tecnici e gli appassionati dell’epoca dovevano conoscere, fu fondato nel 1932 da John Geloso. Il suo merito fu quello di diffondere la conoscenza in un momento in cui i centri di istruzione e formazione adibiti al settore dell’elettronica erano rarissimi e le documentazioni tenute segrete. www.openfreedom.org/BTG/files/BTGeloso.htm Bolletino Tecnico Geloso (Geloso Technical Newsletter), the free quarterly publication containing what was necessary to perform repairs and fine tune Geloso appliances, together with updates, instructions, and all that technicians and enthusiasts of the time had to know, was founded in 1932 by John Geloso. It was credited with distributing knowledge at a time in which education and training centres for the electronics sector were rare and the documents kept secret.
C - Do you see yourselves bringing together brands and networks in the integration process? CG - Paso and FBT integrate; each maintains its own characterisation, with the goal of being competitive without sacrificing neither of the two business models, which take advantage of the synergies. AF - Today’s interlocutor ranges from the simple small size PA system to the evacuation system and highly professional system: our full range is available from a single contact, but each company maintains it own characterisation. CG - If we didn’t believe in this strategy we wouldn’t have invested so much time and resources to implement it. In just eight months we have activated a series of important actions. The method is fastness with the parsimonious use of resources, without neglecting any, reacquiring the true focus of the company. C - What are the distinctive features of Paso? CG - The market has always recognised the ability to provide all-round technical-design solutions: from the idea to its realisation, passing through the development and engineering process to finish with after- sales. Then there is the Made in Italy aspect, which in several Countries like those of the Middle East is very sought after and appreciated, to which Paso adds the EN 54-24 security certifications, a further value. The all-Italian production of certified speakers present in Frankfurt began in late June, and now Paso also produces for FBT. C - How do you reconcile the high level of service and competitiveness on the market? CG - In actual fact, the type and quality of the service we want to offer has a significant cost, so to be competitive we need to aim at an impeccable organisation, which is able to provide the service, even if this is difficult in monetary terms for the customer though it is appreciated. This must be the strong point on which to build Paso, nationally and internationally, and which may have been lacking: internationalisation. It will be a route with long term objectives; in the meantime, we must stay on the market even if the scenarios are anything but rosy. Paso is a company with substance: I see opportunities and know-how to find spaces which have not been managed or tackled in the right way. In short, the machine is good, we need to regulate it so that it can give its best, rationalising all the processes and wisely and shrewdly investing on the new, trying not to take leaps into the unknown, which no one can allow themselves today. We look beyond the immediate future, without forgetting the present.
Quando si tratta di sviluppare un prodotto o fornire assistenza, interviene FBT all’interno della quale si trova il know-how specifico necessario a offrire la soluzione su misura: che è poi il nostro punto di forza When we develop a product or provide assistance, FBT intervenes which has the specific know-how to offer the made to measure solution: this is our strong point
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NOVITà IN CASA COMM-TEC
Disponibili le ultime novità di Barco Il catalogo Comm-Tec si amplia ancora con una nuova serie di prodotti dalle caratteristiche sempre più performanti. Soluzioni per conferenze, video scaler e converter, switcher e molto altro, vediamoli bene e in ogni loro dettaglio PDS Series
Pensata per mettere a disposizione unità ‘seamless-switcher’ di qualità, facili da usare ed economicamente convenienti, la Serie è composta da tre modelli progettati per soddisfare gli odierni requisiti operativi e di configurazione nell’ambito di sistemi e applicazioni di varia natura – eventi live, installazioni fisse. Tutti i modelli includono un ingresso 3G/HD/SD SDI e quattro ingressi analogici universali, mentre per quanto riguarda il formato DVI-I (con supporto HDCP 1.0) le unità PDS-901 3G e PDS-902 3G dispongono di quattro ingressi, mentre il modello PDS-701 3G si limita a due ingressi. Le risoluzioni grafiche massime supportate sia in ingresso che in uscita arrivano a 2048x1080p@60Hz. Tutti i modelli presentano uscita program analogica RGBHV e digitale DVI-D parallele. Inoltre, i modelli PDS-902 3G e PDS-901 3G includono un’uscita SDI con supporto SD/HD/3G e BarcoLink (tecnologia proprietaria sviluppata da Barco per agevolare il
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j ScreenPRO-II l Encore
collegamento dei suoi proiettori, consentendo la trasmissione di segnali WUXGA tramite un singolo cavo coassiale fino a 100m di distanza), oltre ad un’uscita di Preview impostabile a risoluzione differente rispetto al program. I processori PDS consentono inoltre di catturare e salvare fino a tre immagini da usare come ‘ logo’ o “frame” durante le presentazioni. Il PDS-902 3G presenta anche le modalità PIP (immagine live in PIP sovrapposta su background live) e Dual PIP (due Picture-in-Picture posizionabili e dimensionabili ovunque nello schermo, usando come sfondo o un colore uniforme, o una delle immagini logo salvate), e la modalità Matrix, in cui le uscite Program e Preview operano in modo indipendente consentendo a ognuna delle sorgenti in ingresso di andare direttamente ad un’uscita. Ampie le capacità di networking e di controllo remoto, con la possibilità di poter controllare molteplici unità via browser.
ImagePRO-II Series
Le unità della Serie ImagePRO-II di Barco sono dispositivi ‘all-in-one’ con funzioni video scaler, scan converter, switcher e transcoder, capaci di convertire qualsiasi formato del segnale presente in ingresso in qualsiasi formato in uscita - Universal Analog, DVI (single - e dual-link), HDMI, DisplayPort e SD/HD/3G SDI. Si tratta di processori rivolti esplicitamente per gli eventi live, decisamente funzionali e semplici nella configurazione, oltre che estremamente robusti ed affidabili. Al cuore delle unità ImagePRO-II risiede lo scaler Athena, con tecnologia sviluppata da Barco e giunta alla quinta generazione, capace di supportare elevate risoluzioni (WQXGA), con svariate conversioni di formato e frame rate, garantendo sempre la massima qualità e il minimo delay nel processing. I modelli ImagePRO-II sono tre: Standard, Dual Output e Audio. Il modello Standard offre tutte le caratteristiche evolute già presenti nelle unità Serie ImagePRO. Il modello Dual Output, presenta una seconda uscita indipendente, sia in termini di formato che risoluzione; inoltre, è dotato di capacità di conversione di sorgenti 3D stereoscopiche (S3D), con il supporto di stream S3D Single o Dual in ingresso e in uscita. Il modello Audio offre diverse opzioni di de-embedding e embedding tra i segnali HDMI, DisplayPort e SDI e i segnali audio analogici e digitali AES, disponibili con la scheda audio DB-25.
ScreenPRO-II
Combinare capacità di ‘seamless switching’ ad un’ampia varietà di effetti video estremamente creativi: ScreenPRO-II è un’unità switcher per sistemi video multi-layer ad alta risoluzione che offre notevoli doti di versatilità nei sistemi per presentazioni, sia negli eventi dal vivo sia nelle installazioni fisse. ScreenPRO-II è un processore a 4 layer (background non-scalato, due layer live, ed un DSK non-scalato) con due scaler integrati, per avere effetti di transizione tra sorgenti, ed eventuali configurazione con doppio PIP su background live, con relativi effetti di keying. Grazie alla scheda opzionale EOC (Enhanced Output Card) è possibile disporre di ulteriori uscite che possono essere programmate a risoluzioni diverse provenienti
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dalle uscite Main/Preview. La scheda EOC permette di utilizzare i due ingressi DVI come layer live, e consente di memorizzare fino a 100 logo fissi.
Encore
Encore è un sistema rivolto all’elaborazione video e al controllo di presentazioni, capace di mettere a disposizione tutto ciò che occorre per la gestione professionale delle presentazioni video: selezione sorgente, acquisizione automatica e configurazione della sorgente, funzioni di windowing evolute, seamless switching, effetti video e funzioni di controllo integrate. L’architettura modulare e scalabile permette al sistema di supportare configurazioni di vario genere; è possibile supportare da 1 a 32 schermi in qualsiasi combinazione di schermi indipendenti o elementi wide-screen. Encore Barco è quindi una soluzione eccellente per le applicazioni ‘blended widescreen’ di grandi dimensioni. Composto da un controller e da uno o più unità di elaborazione video, il sistema Encore consente la realizzazione di multi-proiezioni in blending, con la possibilità di gestire fino a 6 layer con svariata effettistica. Il processore video Encore è racchiuso in un modulo da 3 unità rack che può essere configurato con una, due o tre schede M/E (Mixer/Effect), a seconda dei requisiti applicativi. Ciascuna scheda M/E dispone di due canali Athena scaler indipendenti con ingressi universali, in grado di gestire sorgenti video analogiche o digitali. Sono disponibili tre diversi Controller: Encore Controller SC (pensato per applicazioni con 24 ingressi video e il controllo di eventi che includono 1-6 schermi), Encore Controller LC (per applicazioni più avanzate: fino a 64 ingressi video e 1-32 schermi), Encore GC System (che include l’unità ECU/Encore Control Unit e l’applicazione Encore GC GUI, interfaccia di controllo per PC in sostituzione delle console Encore LC e SC). Tramite console, è inoltre possibile integrare e controllare matrici esterne, per incrementare il numero di sorgenti digitali e analogiche gestibili durante un evento.
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STRUMENTI TOOLS
PEAVEY HiSys
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L’evoluzione della specie
The development of the species Su richiesta della casa madre Peavey Italia ha progettato una linea di prodotti che si adattasse al mercato europeo. Il nome? HIsys, soluzione Pro-Audio applicata a prodotti destinati anche al settore musicale. Tutto Made in Italy
On request of the headquarter, Peavey Italy has designed a line of products that would fit the European market. The name? HIsys, PPro Audio solutions applied to products designed also for the music world. Everything is Made in Italy
Text: Iacopo Iacopini
La presentazione ufficiale è avvenuta durante l’ultimo MusikMesse a Francoforte, dove la demo room è stata decisamente l’area più frequentata dello stand; lì era possibile ascoltare i nuovi diffusori con le varie configurazioni disponibili e toccarne le prestazioni con mano.
I DIFFUSORI
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La serie, a breve disponibile sul mercato, è composta da cinque prodotti: tre diffusori full-range e due subwoofer. A colpire: leggerezza, compattezza e versatilità che accomunano un po’ tutti i modelli e rendono i prodotti una discreta soluzione per musicisti e per situazioni in cui la necessità è quella di un impianto dalle alte prestazioni e con una buona gestibilità. La resa acustica invece colloca HIsys a pieno diritto nel settore Pro-Audio. I satelliti, con altoparlanti da 10”, 12” e 15” sono accomunati da una tromba ruotabile con driver da 1” e un amplificatore in classe D da 500 + 100 Watt. La dissipazione dell’amplificatore è garantita da un’abbondante piastra di alluminio che irrobustisce il diffusore posteriormente e riporta il logo Peavey in nero opaco. Anche il processamento digitale è stato progettato per garantire elevate performance: un DSP a 96 kHz, 40 bit, con equalizzatori dinamici e selezione dei preset.
STRUMENTI TOOLS
j HIsys Series
Il pannello delle connessioni è ridotto all’osso pur avendo tutto il necessario per vari utilizzi: un connettore combo in ingresso con selettore MIC/LINE, un XLR di uscita per rilanciare il segnale ad altri diffusori, il volume, il selettore dei preset e il connettore di alimentazione con tasto per l’accensione e lo spegnimento. I preset disponibili su ogni diffusore sono quattro: Standard, per la maggior parte degli utilizzi; Indor, per applicazioni in piccoli spazi al chiuso; Monitor, per l’utilizzo come wedge monitor; Low Cut, per abbinare il diffusore a uno dei sub della stessa gamma. Molto interessante è la soluzione adottata per il posizionamento del pannello ingressi che si trova completamente incassato nel legno; questo, unito alla costruzione simmetrica, fa sì che il diffusore possa essere utilizzato come monitor in qualsiasi posizione. In questo modo infatti, dopo aver collegato tutti i connettori, solo i cavi eccedono dal profilo esterno della cassa e la connessione degli stessi risulta di facile e comodo approccio. Completano il diffusore i soliti accessori: supporto per stativo, piedini per il posizionamento come monitor, una maniglia ricavata nel legno nella 10” e nella 12” e due maniglie nella 15”.
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I SUBWOOFER
I subwoofer, per garantire la resa anche sulle basse frequenze, sono da 15” e 18”. Per questi è stato scelto l’utilizzo di un processamento analogico abbinato a un amplificatore, sempre in classe D, da 1000W. Anche qui un’abbondante piastra di alluminio funge da dissipatore e ospita il pannello delle connessioni di segnale e alimentazione. Inoltre, i subwoofer sono dotati di un ingresso stereo e delle rispettive uscite Thru. Grazie a questa soluzione è possibile abbinare un singolo sub a due satelliti della stessa gamma senza dover utilizzare un processore esterno e senza impegnare un’uscita dedicata del mixer. Completano il pannello, un pulsante per la selezione del crossover a 80 o 125 Hz, uno per la selezione della fase 0° o 180° e il potenziometro del volume. Anche qui sono stati applicati gli accessori necessari per rendere il diffusore estremamente versatile: un supporto M20 per stativo, molto più
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STRUMENTI TOOLS
robusto e affidabile rispetto al classico bicchierino, piedini di appoggio in gomma, due maniglie sempre ricavate nel legno e la predisposizione per il montaggio delle ruote vendute separatamente. Un ulteriore dettaglio al quale pochi fanno caso ma che in certe circostanze è fondamentale, è la dimensione “Truck size”: dal bilico al più piccolo furgone, le dimensioni permettono di incastrare i sub in maniera ottimale senza lasciare spazi vuoti nel carico.
ESTETICA E APPLICAZIONI
Differente dalle solite finiture, in questi diffusori viene utilizzato un particolare tipo di vernice goffrata, nera opaca che li rende eleganti e allo stesso tempo robusti e duraturi. Inoltre la griglia, bombata, rivestita internamente con foam e caratterizzata da un’originale foratura, completa e protegge il diffusore da urti e agenti atmosferici. Presso lo stand di Francoforte abbiamo ascoltato attentamente i diffusori nelle varie configurazioni, con e senza subwoofer. La perfetta sintonia è significativa, a stento si percepisce il passaggio da un diffusore all’altro se non per differenze di livello.
ULTERIORI DETTAGLI Further details Ancora non disponibili sul mercato siamo andati a dare un'occhiata proprio in casa Peavey dove Fulvio Pesenti Amministratore Delegato di Peavey Italia ci ha raccontato qualcosa di più sulla storia di questi prodotti. “Per la prima volta Peavey ha deciso di far sviluppare il progetto di un prodotto al di fuori dell'area americana. Mantenuta la filosofia della casa madre, si è cercato di renderlo più adatto alle esigenze del mercato europeo, favorendo così una maggiore attenzione alla qualità dovuta all'assenza di investimenti necessari per una produzione di grandi quantità. I diffusori HIsys dal punto di vista dell'assemblaggio e della componentistica sono al 100% italiani: viti, griglia, verniciatura, falegnameria e controllo di qualità acustica sono tutti “made in Italy”. E proprio sull'aspetto relativo al controllo, sono stati alzati notevolmente i parametri rispetto agli standard diffusi”. Hisys, il nome scelto per questa gamma di prodotti, è un marchio già registrato e relativo a una serie di diffusori Peavey dallo stesso nome, realizzati in Inghilterra a fine degli anni '90. “La nuova versione viene distribuita in una gamma di 5 modelli: 10”, 12”, 15” e due Sub da 15” e 18”. In legno, compatti, integrati, fanno sistema e sono esclusivamente attivi, garantendo un'ottimizzazione esasperata dei suoni mentre per quanto riguarda l'ingombro, rispetto ai prodotti competitor di altri marchi, risultano avere un litraggio inferiore del 25% per la forma simmetrica che li contraddistingue, favorendone la trasportabilità”. “I diffusori”, continua Pesenti “sono pensati con l'obiettivo primario di portare a un risultato estremamente elevato da un punto di vista acustico. La simmetria del full range garantisce inoltre l'utilizzo delle casse come floor monitor, perdendo la concezione del diffusore sinistro e destro: entrambe sono utilizzabili per entrambi i lati grazie all'alloggiamento centralizzato del comparto elettronico. Sono stati realizzati per un consumatore che ricerca versatilità, qualità, ergonomia, funzionalità e una particolare attenzione al dettaglio, piuttosto che per coloro che per motivi di low budget si accontentano invece del classico prodotto tradizionale come quello asiatico. Infine, dalla seconda metà di settembre è in programma un road map tour con serate evento e presentazioni dedicate agli addetti ai lavori come negozianti specializzati, installatori e società di noleggio”. Still not available on the market we went directly to Peavey where Fulvio Pesenti, CEO of Peavey Italia, gave us a bit more insight into the history of these products. “For the first time Peavey has decided to develop the design of a product outside
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America”. The philosophy of the parent company has been maintained, and we have tried to make it more suitable to the needs of the European market, encouraging a greater attention to quality due to the absence of investments for large-scale production. The HIsys speakers are made with Italian components and assembled in Italy: screws, grids, paints, carpentry and control of acoustic quality are all “Made in Italy”. As regards the control aspect the parameters have been considerably increased compared with the diffused standards”. Hisys, the name chosen for this range of products, is a brand which is already registered and pertinent to a series of Peavy speakers of the same name, made in England at the end of the 90s. “The new version is distributed in a range of 5 models: 10”, 12”, 15” and two Subwoofers of 15” and 18”. In wood, compact, integrated, they make a system and are exclusively active, guaranteeing an exasperated optimisation of sounds; in terms of size, compared with competitors, they have a capacity which is 25% lower for their symmetrical shape which distinguishes them, making them easier to transport”. “The speakers” continues Pesenti “are designed with the prime goal of achieving an extremely elevated acoustic result. The symmetry of the full range guarantees the use of cases as floor monitors, losing the conception of left and right speaker: both can be used for both sides thanks to the centralised housing of the electronics compartment. They have been made for a consumer looking for versatility, quality, ergonomics, functionality and special attention to detail, rather than for those who, for low budget reasons, make do with the classical traditional product which is made in Asia. Finally, from the second half of September, a road map tour has been scheduled with event evenings and presentations dedicated to insiders including specialist retailers, installers and rental companies”.
Tabella Datasheet
Acoustic Specs Type SPL Max Frequency Range Coverage
Speaker
Low Frequency High Frequency
Amplification Specs Peak Power LF Continuous power HF Continuous power Cooling Power Supply Rated Consumption Voltage
Controls & Connectors Connectors Input Sensitivity DSP Processing Application Preset Controls Indicators
Enclosure Specs Construction Finish Coulor Monitor Angle Flying Point Pole Socket Grille Dimension (WxHxD) Weight
Le caratteristiche timbriche, grazie anche al fatto di utilizzare un comune driver tra i modelli, sono coerenti tra i tre satelliti e la definizione ha poco da invidiare a prodotti adoperati per grandi installazioni professionali. Il naturale abbinamento con i sub fanno il sistema completo e in grado di erogare una discreta pressione anche con i modelli più piccoli. Inoltre, la compattezza e la versatilità li renderanno utilizzabili in piccoli locali per musica dal vivo e piccoli spazi all’aperto, come la forma ridotta e l’estetica studiata ne favoriscono l’utilizzo in convegni e conferenze grazie anche al preset Indor, pensato proprio per destinare la serie a questo utilizzo. Non è da escludere infine neanche l’utilizzo come floor monitor sui palchi più grandi... Insomma possiamo veramente dire che Peavey ce l’ha messa tutta per inserire nel mercato una serie di prodotti adatti a soddisfare un discreto numero di esigenze.
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H10
H12
H15
H15 sub
Self Powered 2 Way Fullrange 129 dB 131 dB 133 dB 59 Hz - 19 kHz 54 Hz - 19 kHz 49 Hz - 19 kHz 90° x 70° rotable horn 90° x 40° rotable horn
10” with 2” voice coil 12” with 2,5” voice coil 15” with 2,5” voice coil 1” Compression Driver
1200 Watt 500 Watt 100 Watt
200VA
Self Powered Subwoofer 133 dB 135 dB 45 Hz - 120 Hz 41 Hz - 120 Hz -
15” with 4” voice coil
-
18” with 4” voice coil
2000 Watt 1000 Watt -
Natural Convection SMPS
350VA
230 Vac
Combo IN (XLR/Jack 6,3 mm) with Thru Out +4 dBu (Line) / +34 dBu (Mic) Digital 96 kHz, 40 bit floating point 4: Standard, Indor, Low Cut, Monitor Signal Level, Mic/Live, Gnd lift Power ON, Dynamic Control
H18 sub
Dual Combo (XLR/Jack 6,3 mm) with dual Thru Out +4 dBu Analog 2: 80 Hz, 125 Hz Signal level, Phase, Gnd Lift Power ON
Birch Playwood Epoxy High Resistant paint Graphite Black
40° mirror Profile 2x top/bottom/side, 1x back 35 mm pole adapter M20 Threaded plate 16 gauge (1,6 mm) black coated steel grille with internal acoustic foam 327x530x230 mm 386x625x303 mm 455x715x355 mm 431x656x575 mm 500x600x637 mm 13,9 Kg 17,6 Kg 22,3 Kg 32,8 Kg 40,2 Kg
The range was officially unveiled at the last MusikMesse in Frankfurt. The demo room was decidedly the most popular area of the booth, where it was possible to hear the new speakers with the various configurations available and experience their performances firsthand. THE SPEAKERS The range, which is due out shortly, is composed of five products: three full-range speakers and two subwoofers. What strikes is the lightness, compactness and versatility shared by all the models and which make the products a discreet solution for musicians and situations where there is a great demand for an easy-to-manage high performing system. The sound performance rightfully places HIsys in the Pro Audio sector. The satellites, with 10”, 12” and 15” speakers, share a turnable horn with 1” driver and a class D amplifier from 500 + 100 Watt. A large aluminium plate, which strengthens the speaker in the rear and bears the Peavey logo in opaque black, acts as a heat sink for the amplifier. Digital processing has also been designed to guarantee high performance levels: a 96kHz, 40 bit DSP, with dynamic equalisers and a selection of presets. The connections panel has been stripped to the bone, but maintains all the necessary items for various uses: an incoming combo connector with MIC/LINE selector, an XLR output to resend the signal to other speakers, the volume, preset selector and the power connector with button to turn on and off. Each speaker has four presets: Standard, for the majority of uses; Indoor, for applications in small indoor spaces; Monitor, to use as a wedge monitor, Low Cut, to match the speaker to one of the subs of the same range. Of great interest is the solution adopted for positioning the input panel which is fully enclosed in the wood; this, together with the symmetrical construction, ensures that the speaker can be used as a monitor in any position. In this way, after having connected all the connectors, only the cables protrude from the external profile of the chassis and they can be easily and comfortably connected. The usual accessories complete the speakers: stand support, feet for positioning them like a monitor, one handle in the wood in the 10” and 12” models and two handles in the 15” model.
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THE SUBWOOFERS The subwoofers measure 15” and 18” to guarantee performance, also at low frequencies. For these, it has been chosen to use analogue processing matched with a 1000 W amplifier, always in class D. Here, too, a large aluminium plate acts as a heat sink and hosts the panel of the signal and power connections. The subwoofers are also equipped with a stereo input and resend the same channels with a total of two inputs and two outputs. Thanks to this solution it is possible to match a single sub with two satellites of the same range without having to use an external processor and without committing one of the dedicated outputs of the mixer. The panel is completed by a button to select the crossover at 80 or 125 Hz, one for the selection of the 0° or 180° phase and the volume potentiometer. Here, too, the accessories required to make the speaker extremely versatile have been applied: an M20 stand support, which is much sturdier and more reliable than the traditional glass, rubber support feet, two handles in the wood and the set-up for wheel assembly is sold separately. A further detail which many do not notice, but which is essential in certain circumstances, is the “Truck size”: depending on the loading compartment, the subwoofers can be interlocked and stowed in an optimal manner without leaving spaces. AESTHETICS AND APPLICATIONS Unlike everyday furniture, a special type of black opaque embossed varnish is used on these speakers which makes elegant, sturdy and long- lasting. The rounded grid, clad internally with foam and characterised by original boring, completes and protects the speaker from knocks and atmospheric agents. At the Frankfurt booth we listened attentively to the speakers in their various configurations, with and without subwoofers. Perfect tuning is significant, and it is difficult to perceive the passage from one speaker to the next, except for the differences in level. The timbre features, thanks to the user of a driver shared by all models, are consistent between the three satellites and the definition is just as good as the products used for large professional installations. Natural matching with the subwoofers makes the system complete and able to provide discreet pressure, even with the smaller models. Compactness and versatility will make them useable in small music pubs for live music and small outdoor spaces, in the same way that the reduced shape and the purposely-designed aesthetics favour its use at conferences and conventions thanks also to the indoor preset, designed precisely to allocate the series to this use. Its use as floor monitor on larger stages should not be excluded. In short, we can truly say that Peavey has done everything in its power to put on the market a range of products to satisfy a considerable number of needs.
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InCoRAggIAMo Il DIAlogo tRA IntEgRAtoRI, ARChItEttI E PRogEttIStI La tecnologia come elemento architettonico SIEC organizza il seminario per progettisti e architetti, 3 ottobre, ore 14:30, MADE expo (Fiera Milano Rho, Pad. 7, 2° piano, sala Alpha) Le tecnologie audio, video e controlli sono oggi largamente impiegate negli edifici e negli spazi – sia pubblici che privati – per informare, intrattenere, emozionare, coinvolgere, in una full immersion avvolgente e stimolante. Per la corretta applicazione di queste tecnologie architetti e designer hanno bisogno fin dalle prime fasi del progetto di un interlocutore competente e professionale: l’integratore di sistemi. SIEC intende favorire un dialogo costruttivo tra designer e architetti da un lato e integratori di sistemi dall’altro, per un perfetto connubio tra armonia e tecnologia, funzionalità e progettazione. Il seminario è gratuito previa registrazione. Per registrarsi: http://www.sieconline.it/registrazione-al-seminario-siec-a-made-expo
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EXTRON XTP CROSSPOINT
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Matrici modulari universali per il mondo AV Universal modular matrixes for the AV world Un impianto di distribuzione AV moderno non può prescindere da una grande modularità in quanto Input e Output, e dalla capacità presente e futura di accettare in pratica ogni tipo di segnale facente parte della dotazione di sorgenti e display. Extron si butta nella mischia delle matrici modulari con un prodotto dalle caratteristiche salienti di tutto rispetto
Text: Alberto Pilot
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A modern AV distribution system is inseparable from a great modularity as Input and Output and from the present and future ability to accept any kind of signal which is part of the equipment of sources and displays. Extron enters the fray of modular matrixes with a product having respectable salient characteristics
Oramai sono passati anni da quanto il concetto di matrice “pura”, sia essa audio piuttosto che video, ha lasciato uno spazio di mercato a una declinazione più promiscua e se vogliamo anche più “completa” di queste elettroniche di routing, che devono tenere conto dei diversi standard (analogici o digitali), della limitazione imposta dagli standard stessi (banda passante, lunghezza dei cablaggi, loro interconnessione), con un occhio sempre attento alle evoluzioni del mercato e alle sue mutevoli esigenze. In più, la richiesta sempre più sentita è quella di poter avere a valle un’elettronica che possa anche controllare delle apparecchiature locali, quando non ne recupera i segnali da ridistribuire all’interno dell’intera maglia costruita, cosa che di fatto rende obsoleto il concetto di matrice AV.
PRODOTTI PRODUCTS
NON SOLO SEGNALI AV
Oggi si vuole estendere a distanze fino a prima non percorribili il controllo di un computer (tramite USB MKV – Mouse Keyboard Video), oppure di un’elettronica dotata di presa USB – HID (Human Interface Device), portare i segnali Ethernet a tutte le elettroniche che ne facciano uso, sia per il controllo da parte di un supervisore, sia per accedere alla rete Intranet e Internet, piuttosto che ancora i segnali di comando (seriali e/o su IP) per le apparecchiature collegate. Se poi consideriamo che assistiamo molto spesso a “lotte fratricide” fra i vari produttori per promuovere e spingere un determinato standard piuttosto che un altro, dobbiamo anche pensare a queste elettroniche non solo con concetti di espandibilità per quel che riguarda le schede di I/O, ma anche a concetti di “protezione dall’obsolescenza” perché oggi parliamo di HDMI (o DVI con HDCP) e Display Port, domani discuteremo in modo più strutturato di Thunderbolt piuttosto che di HDBaseT. Ecco quindi che un’architettura flessibile, espandibile e che possa essere plasmata in funzione delle esigenze attuali del cliente, e garantire una continuità di funzionamento anche nei mesi e anni a venire è diventato il mantra di diversi costruttori e player del mercato professionale che da sempre si occupano di trasporto dei segnali e loro trasformazione; sì perché non dimentichiamoci che le elettroniche collegate alla matrice e cioè quelle che vanno al punto di destinazione, sono anche esse molteplici, in alcuni casi configurabili, e dotate a bordo di elettroniche per la transcodifica del segnali, quando proprio di un vero e proprio processing.
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Questo settore ha raggiunto oggi una certa maturità, per cui le soluzioni presenti nel mercato sono tutte mediamente affidabili e mediamente flessibili, anche se è quanto mai banale e scontato che ogni Brand cerchi di portare una ventata di innovazione alla propria serie di elettroniche piuttosto che dotarle di quel family feeling che rende il prodotto immediatamente riconoscibile nell’eco sistema del suo catalogo. In questo Extron non è stata la pioniera del mercato e sicuramente non sarà neppure l’ultima a immettere nel mercato la propria famiglia di matrici modulari, che nello specifico si chiamano XTP CrossPoint e che si declinano nel modello 1600 e 3200. Analizziamone le caratteristiche salienti.
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CARATTERISTICHE TECNICHE Some main features - Available in I/O sizes from 4x4 to 16x16 - 15.2 Gbps data-rate digital backplane - Compatible with all XTP integrated system products - Fully digital signal routing - Wide selection of input and output boards - RS-232 insertion from the Ethernet control port - Remote power to XTP transmitters and receivers - Supported HDMI specification features include data rates up to 6.75 Gbps, Deep Color up to 12-bit, 3D, and HD lossless audio formats - HDCP compliant For more details go to www.extron.com
XTP 1600 – XTP 3200
Per i più smaliziati sarà immediatamente comprensibile che la sigla del modello discrimina due tipi di telaio (chassis) modulare, con il primo modello che permette inserzioni di schede I/O nei formati da 4x4 (4 input e 4 output) fino a 16x16; la matrice più spaziosa, arriva “ovviamente” a 32x32 schede di I/O locali. Le schede di ingresso permettono il collegamento diretto con sorgenti AV analogiche e digitali, anche in alta risoluzione; tramite un singolo cavo rame in CATx è invece possibile inviare segnali video HD, audio, stringhe seriali RS-232 ed Ethernet fino a cento metri ai trasmettitori e ricevitori della famiglia XTP. Come già detto queste “room box” servono per portare i segnali alle elettroniche lì presenti (display, processori, altri organi di routing), piuttosto che recuperare dei segnali da una postazione remota e renderli disponibili sull’intera struttura realizzata (esempio tipico è un sistema di video conferenza in cui il video in ingresso può essere anche utile su display non presenti in sala). Questi sistemi non possono esimersi dall’essere compatibili con le protezioni digitali presenti nel protocollo HDCP e in tema di handshake dei segnali criptati, utilizzando una tecnologia proprietaria chiamata “SpeedSwitch” è possibile commutare diverse sorgenti video HD senza tempi di attesa e soprattutto senza possibili “sorprese” derivate dalla non perfetta sincronizzazione delle chiavi di criptatura. Ultimo ma non meno importante in tema di connessione video digitale, queste elettroniche hanno all’interno anche altri due brevetti molto utili agli integratori e per chi si cimenta in eventi congressuali o che richiedano apparecchiature a noleggio, che si chiamano EDID Minder e Key Minder, sistemi quindi di monitoraggio e capacità di controllo avanzati. Il cuore delle matrici XTP 1600/3200 è costituito da un backplane digitale ad alta velocità da ben 15,2 Gbps, quindi a prova di ogni tipologia di segnale che deve transitare fra ingresso e uscita, indipendentemente dalla propria risoluzione e banda passante. Come detto il design è modulare e personalizzabile, con le schede sostituibili a caldo in caso di guasto (hot swap), per evitare interruzioni al servizio, con gli slot non occupati che possono essere utilizzati nel futuro anche con schede di nuova concezione che saranno ingegnerizzate. Gli XTP Systems forniscono inoltre un’estesa trasmissione e gestione del segnale audio. Alcune di queste caratteristiche includono l’integrazione dell’audio stereo analogico insieme all’audio digitale HDMI, l’embedding e il de-embedding dell’audio HDMI, il breakaway dell’audio e il downmixing dei formati multi canale. Inoltre, può offrire l’estensione Ethernet e RS-232 e IR sullo stesso cavo twisted pair utilizzato per la trasmissione del video
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ad alta risoluzione e dell’audio. L’uso di un singolo cavo twisted pair per molteplici segnali ottimizza il controllo e il funzionamento dei dispositivi, semplifica le infrastrutture di cablaggio e riduce il bisogno di connessioni di rete aggiuntive. La matrice XTP CrossPoint può essere controllata attraverso RS-232, Ethernet e la porta USB sul pannello frontale. Grazie alla capacità di trasmissione di segnali di controllo sullo stesso cavo CATx dei segnali AV, gli XTP Systems consentono ampia flessibilità di controllo dell’intero sistema. I segnali RS-232 bidirezionali possono essere inseriti da un sistema di controllo nella porta Ethernet sulla matrice, consentendo il controllo RS-232 dei dispositivi connessi ai trasmettitori e ricevitori XTP. Le porte di inserzione bidirezionale RS-232 e IR sono incluse sulle schede input e output XTP CP, sui trasmettitori e ricevitori. Queste porte di inserzione consentono, per esempio, al sistema di controllo di inserire segnali IR in una scheda input XTP CP. I segnali sono poi comunicati al trasmettitore XTP per controllare un lettore Blu-ray. In modo analogo, lo stesso sistema di controllo può inserire anche segnali RS-232 in una scheda output XTP CP per la trasmissione a un ricevitore XTP interfacciato con un dispositivo display. Questa flessibilità nel sistema di controllo è possibile utilizzando lo stesso cavo CATx per inviare segnali di controllo, AV e Ethernet. Il risultato finale è un’infrastruttura di cablaggio semplificata che si traduce in costi ridotti e minore necessità di manutenzione. Collocata in un contenitore montabile a rack, la matrice XTP CrossPoint include un alimentatore ridondante per assicurare continuità alle operazioni in installazioni particolarmente critiche. Come caratteristica ulteriore, la matrice è capace di fornire alimentazione ai dispositivi XTP remoti utilizzando lo stesso cavo che trasmette video ad alta risoluzione, audio, RS-232 o IR, e Ethernet. L’uso di un singolo cavo per AV, controllo, e alimentazione semplifica l’integrazione dell’endpoint.
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j XTP 1600 n XTP 3200
CONCLUSIONI
Nel mare delle offerte presenti oggi giorno sul mercato, Extron sicuramente gode di un nome che per molti clienti significa affidabilità, serietà tecnica e continuità di un ecosistema conosciuto e reso ancora più funzionale. La possibilità di cucire la configurazione completa sulle reali necessità del cliente la rende un temibile concorrente commerciale per i competitors, sebbene come abbiamo già detto esistono soluzioni già presenti sul mercato da diverso tempo e che avendo raggiunto un numero di release cospicuo, sono avversari agguerriti e particolarmente prestanti. XTP 1600: www.extron.it/product/product.aspx?id=xtpcp1600&subtype=499&s=4 XTP 3200: www.extron.it/product/product.aspx?id=xtpcp3200&subtype=499&s=3 www.extron.it/product/index.aspx
Years have passed since the concept of “pure” matrix, be it audio rather than video, has left a space in the market to a more promiscuous and, perhaps, a more complete differentiation of these routing electronics, which must take into account the different standards (analogue or digital), the limitation imposed by the same standards (bandwidth, cable length, their interconnection) with an ever attentive eye on the evolutions of the market and its changing needs. What is more, the increasingly pressing request is that of being able to have an electronics downstream which can also control local appliances, when it does not recover the signals to redistribute inside the entire built mesh, something which in fact makes the AV matrix concept obsolete. MORE THAN AV SIGNALS Today, we want to extend the control of a computer (through USB MKV-Mouse keyboard Video), or of an electronics equipped with USB-HID (Human Interface Device) to distances which have been to date unreachable, take Ethernet signals to all the electronics which make use of it, both for monitoring by a supervisor, or to access the Intranet and Internet network, rather than the command signals (serial and/or on IP)
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for connected appliances. If we consider that we very often see “fratricidal battles” among various producers to promote and push a specific standard instead of another, we also have to think of these electronics no longer with just concepts of expandability for I/O cards, but also of concepts to “protect obsolescence” because today we are speaking of HDMI (or DVI with HDCP) and Display Port, tomorrow we will discuss Thunderbolt rather than HDBaseT in a more structured manner. This is how a flexible expandable architecture, which can be moulded according to the current needs of the customer and guarantee a continuity of operation also in the months and years ahead, has become the mantra of different builders and players of the professional market which have always taken care of signal transportation and transformation; let us not forget that electronics connected with the matrix and therefore those which go to the point of destination, are also multiple, in some cases configurable, and equipped on board with electronics to transcoding the signal, sometimes with a full-fledged processing system. This sector has reached a certain level of maturity, so the solutions present on the market all have a medium level of reliability and flexibility, even though it is highly trivial and a foregone conclusion that every Brand tries to bring a wave of innovation to its range of electronics rather than equip it with that family feeling which makes the product immediately recognisable in the eco system of its catalogue. Extron has not been the pioneer in this area on the market and it will certainly not be the last to put on the market its family of modular matrixes which are called XTP Crosspoint and which come in the 1600 and 3200 model. Let us now analyse the salient characteristics.
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XTP 1600 – XTP 3200 It will be immediately clear to the more worldly-wise that the acronym of the model describes two types of modular chassis with the first model that allows I/0 card insertions in the 4x4 (4 input and 4 output) to 16x16 formats; the most spacious matrix “obviously” arrives at 32x32 local I/O cards. The input cards allow to connect directly with analogue and digital AV sources, even in high resolution; instead, through a single copper cable in CATx it is possible to send HD video, audio signals, RS-232 serial strings and Ethernet to a distance of 100 metres to transmitters and receivers of the XTP family. As already said these “room boxes” serve to carry the signals to the electronics present (display, processors, other routing organs) rather than recover signals from a remote station and make them available on the entire structure realised (a typical example is a video conference system in which the incoming video can also be useful on displays not present in the room). These systems must be compatible with the digital protections present in the HDCP protocol and as regards the handshake of encrypted signals, using a proprietary technology called “SpeedSwitch” it is possible to commute different HD video sources without waiting times and, above all, without any possible “surprises” derived from an imperfect synchronisation of the encrypting keys. Last but by no means of less importance as regards digital video connection, these electronics have two very useful patents internally for integrators and for those who are getting to grips with congress events or who require hired equipment, which are called EDID Minder and Key Minder, monitoring systems and advanced control ability. The heart of the XTP 1600/3200 matrixes is a 15.2 Gbps high-speed digital backplane, which makes it suitable for any type of signal that has to transit between input and output, irrespective of its resolution and bandwidth. As said the design is modular and personalisable, and the cards can be hot swapped in the event of a fault, to avoid interruptions to the service, with unoccupied slots which can be used in the future also with newly conceived cards which will be engineered. The XTP Systems also provide an extended transmission and management of the audio signal. Several of these features include the integration of analogue audio stereo with HDMI audio digital, embedding and de-embedding of HDMI audio, audio breakaway and downmixing of multi channel formats. Furthermore, it can offer the Ethernet extension and RS-232 and IR on the same twisted pair cable used to transmit high resolution video and audio. The use of a single twisted pair cable for multiple signals optimises the control and operation of the devices, simplifies the cabling infrastructures and reduces the need for additional network connections.
la richiesta sempre più sentita è quella di poter avere a valle un’elettronica che possa anche controllare delle apparecchiature locali, quando non ne recupera i segnali da ridistribuire all’interno dell’intera maglia costruita the increasingly pressing request is that of being able to have an electronics downstream which can also control local appliances, when it does not recover the signals to redistribute inside the entire built mesh
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The XTP Crosspoint matrix can be controlled through RS232 Ethernet and the USB port on the front panel. Thanks to the ability to transmit control signals on the same CATx cable of AV signals, the XTP systems allow ample flexibility to control the entire system. The twodirectional RS-232 signals can be inserted by a control system into the Ethernet port on the matrix, allowing RS-232 control of the devices connected to the XTP transmitters and receivers. The two-directional RS-232 insertion ports and IR are included in the XTP CP input and output cards, on the transmitters and receivers. These insertion ports allow, for example, the control system to insert IR signals in an XTP CP input card. The signals are then communicated to the XTP transmitter to control a Blue-ray reader. In a similar way, the same control system can also insert RS-232 signals in an XTP CP output card to transmit them to an XTP receiver interfaced with a display device. This flexibility in the control system is possible using the same CATx cable to send control, AV and Ethernet signals. The end result is an infrastructure with simplified cabling that translates into reduced costs and maintenance. Located in a rack mountable container the XTP Crosspoint matrix includes a redundant power supply unit to ensure continuity to operations in particularly critical installations. As a further characteristic the matrix is able to supply power to the remote XTP devices using the same cable which transmits high resolution video, audio, RS-232 or IR, and Ethernet. The use of a single cable for AV, control and power simplifies the integration of the endpoint. CONCLUSIONS In the multitude of offers available on the market today, for many customers Extron is a name that stands for reliability, technical soundness and continuity of a familiar ecosystem made even more functional. The possibility to make the full configuration meet the real needs of the client makes it a formidable commercial rival for competitors; however, as we have said, solutions have already been available on the market for some time and, having reached a large release number, they are strong and particularly well-built adversaries. XTP 1600: www.extron.it/product/product.aspx?id=xtpcp1600&subt ype=499&s=4 XTP 3200: www.extron.it/product/product.aspx?id=xtpcp3200&subt ype=499&s=3 www.extron.it/product/index.aspx
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AGGIORNAMENTI UPDATE
SIEC ON THE ROAD AL MADE EXPO
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Seconda tappa dei progetto itinerante di SIEC e Connessioni SIEC ON THE ROAD AT MADE EXPO Second step of the travelling show of SIEC and Connessioni Specializzazione, internazionalità e biennalità: MADE Expo dal 2013 passa alla cadenza biennale allineandosi ai più importanti appuntamenti europei del settore dell’edilizia e delle costruzioni, e offrendo la risposta più efficace alle esigenze di rilancio. Un evento di indiscussa importanza a cui SIEC (Systems Integration Experience Community, l’associazione italiana che riunisce le aziende e gli operatori nell’ambito dell’integrazione di sistemi), ha deciso di partecipare, inserendolo tra gli appuntamenti del SIEC On The Road Text: Jacopo Manetti
Specialisation, internationalisation and two-year frequency: from 2013, MADE Expo becomes a two-year event, putting itself on a par with the most important European events in the building and construction sector, and offering the most effective response to the needs to relaunch it. An event of undisputed importance in which SIEC (Systems Integration Experience Community, the Italian association which brings together companies and operators in the systems integration sector) has decided to participate, making it one of the appointments of SIEC On The Road Made Expo 2013 non poteva certo mancare nel progetto itinerante “SIEC On the road”, sostenuto da Connessioni. Con il suo ampio numero di soggetti coinvolti, sarà un’occasione perfetta per continuare la propria mission, favorendo l’incontro con nuovi mercati di interesse per aziende e operatori, incentivando la presenza all’estero e creando occasioni di incontro e dialogo tra gli attori dell’industria di riferimento.
IL PROGRAMMA
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A tal proposito, il presidente dell’associazione, Carla Conca, ci ha illustrato come sarà strutturata la presenza di SIEC alla fiera: “SIEC sarà presente con uno stand istituzionale, accanto a quello di Connessioni, nostro partner nel programma SIEC On The Road. Sulle pareti degli stand sarà montata una fila di monitor da 55” dove verranno proiettate delle immagini a rotazione relative a realizzazioni degli integratori associati”. In programma anche un seminario sulle tecnologie audio, video e controlli e la loro valenza comunicativa e di elemento dinamico di arredo. “Saranno presentate una serie di case histories che dimostreranno come la collaborazione tra progettista e architetto da un lato e integratore di sistemi dall’altro abbia dato luogo a realizzazioni innovative e funzionali, ed esteticamente impeccabili” ha specificato Carla Conca. Al termine del seminario, è prevista invece una tavola rotonda sul tema “Architetti e Integratori: insieme fin dalle prime fasi del progetto”.
LA FIERA
MADE Expo, dal 2 a 5 ottobre 2013 presso la Fiera Milano Rho, prevede la presenza di sei saloni specializzati:
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with a corporate booth, beside that of Connessioni, our partner in SIEC On the Road. The walls of the booth will be clad with a row of 55” monitors to project images on rotation relating to the accomplishments of the associated integrators”. A seminar has also been organised on audio, video and control technologies and their importance in terms of communication and as a dynamic furnishing element. “A series of case histories will be presented to show how the collaboration between designer and architect on one side and systems integrator on the other has resulted in innovative and functional accomplishments, which are aesthetically impeccable” explained Carla Conca. At the end of the seminar, there will be a round table meeting on the theme “Architects and Integrators: together from the initial phases of the project”.
Costruzioni e Cantiere, Involucro e Serramenti, Finiture e Interni, Energia e Impianti, Software e Hardware, Città e Paesaggio. Una grande piattaforma di business con momenti dedicati all’approfondimento e tanti servizi dedicati agli operatori del settore. “Questo teoricamente potrebbe essere un valore aggiunto, ma esiste il rischio concreto che alcuni visitatori del padiglione Software/Hardware, potenzialmente interessati al nostro messaggio, non visitino il padiglione Energia/Impianti dove si trova il nostro stand. Essendo la prima volta che il MADE Expo adotta questa formula articolata, non esiste un’esperienza che ci possa dire se questo rischio esiste oppure no”, ha sottolineato Conca, anche se le aspettative sul buon esito dell’evento sono decisamente alte. “Dal punto di vista dei visitatori le prospettive sono interessanti, almeno se si considerano le presenze registrate nell’edizione del 2012 (231.729). Anche la tipologia di visitatori dello scorso anno è decisamente incoraggiante: oltre 83.000 progettisti, pari al 36% di visitatori”. La nuova edizione del MADE Expo non potrà non fare a meno di incentrarsi su un argomento più che mai attuale: l’esigenza del rilancio del settore. Settore al quale la system integration è strettamente collegata e il SIEC, guardando al futuro, vede piccoli spiragli di ripresa. “Lo scorso anno, in occasione di SIEC Convention 2013, InfoComm ha presentato le sue proiezioni per il mercato della System Integration relative al triennio 2012-2015, che prevedevano un tasso di crescita annuo (CAGR) per l’Europa del 7,4% contro il 20% di Cina e India (e analoghi tassi di crescita per Russia e Brasile). Non esistono dati per il mercato italiano ma non è difficile pensare che questi risentano sia della recessione sia delle difficoltà che le piccole aziende hanno nell’accesso al credito. Se il rinnovo fino a dicembre delle agevolazioni sulle ristrutturazione potrà effettivamente dare un po’ di ossigeno all’edilizia, certamente ci saranno delle ricadute positive anche nel nostro settore” Restando sul tema del rilancio, Made Expo 2013 prevede un progetto di relazione e incontri internazionali volti a favorire l’export e la penetrazione sui nuovi mercati. In merito a questo, è stato inoltre costruito un Comitato per l’Internazionalizzazione delle aziende espositrici di MADE Expo. L’unica via di uscita per risollevare il mercato è dunque quella di uscire dai confini nazionali? “Dalle previsioni di crescita, sembra chiaro che convenga rivolgersi all’estero e, per non andare dall’altra parte del mondo, a mercati come la Russia (ed ex repubbliche sovietiche), ma anche Polonia, Turchia, Emirati. Purtroppo, per rivolgersi ai mercati esteri, è necessaria una struttura solida e affrontare degli investimenti importanti come la partecipazione a fiere all’estero, investimenti che non sono alla portata delle piccole e micro-aziende che caratterizzano la realtà economica italiana e quindi anche il nostro settore. Per questo una delle ambizioni di SIEC On The Road è quella di essere presente in futuro alle più importanti manifestazioni fieristiche all’estero e offrire un appoggio organizzativo e logistico agli associati che vorranno far parte dell’iniziativa, con costi decisamente più affrontabili”. Made Expo 2013 could not miss being present at the travelling project “SIEC On the road”, supported by Connessioni. With the large and varied number of subjects involved, it will be a perfect opportunity to continue its mission, facilitating the meeting with new markets of interest for companies and operators, stimulating the presence abroad and creating opportunities to meet and dialogue among the players of the industry of reference. THE PROGRAMME Carla Conca, President of the Association, had the following to say on the matter and explained how the presence of SIEC will be structured at the fair: “SIEC will be present
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THE FAIR MADE Expo, from 2nd to 5th October 2013 at Fiera Milano Rho, includes the presence of six specialist shows: Construction and Building Site, Enclosures and Doors&Windows, Finishes and Interiors, Energy and Installations, Software and Hardware, City and Landscape. A large business platform with moments dedicated to in-depth analysis and many services dedicated to operators of the sector. “This could theoretically be an added value, but the real risk exists that some visitors of the Software/Hardware pavilion, potentially interested in our message, do not visit the Energy/ Installations pavilion which is where our booth is located. As it is the first time that MADE Expo adopts this articulated formula, there is no experience that can tell us if this risk exists or not”, underlined Conca, even if expectations are decidedly high that the event will be successful. In terms of visitors, the prospects are interesting, at least considering the attendance figures recorded for the 2012 edition (231,729). Last year’s type of visitor is also decidedly encouraging: more than 83,000 designers, which accounts for 36% of visitors”. The new edition of MADE Expo must focus on a topic which is as hot as ever: the need to relaunch the sector, a sector to which systems integration is tightly connected and, looking to the future, SIEC sees glimmers of recovery. Last year, at SIEC Convention 2013, InfoComm presented its forecasts for the Systems Integration market for the 2012-2015 triennial, which foresaw an annual European growth rate (CAGR) of 7.4% against the 20% of China and India (and similar growth rates for Russia and Brazil). There are no data for the Italian market, but it is not difficult to imagine that these will feel the brunt of the recession and of the difficulties which small companies have in accessing credit. If the renewal of the restructuring incentives until December can effectively energize the building sector, there are sure to be positive effects, even in our sector. Staying on the theme of relaunching the sector, Made Expo 2013 foresees a project of relationship and international meetings to facilitate export and penetration on new markets. A Committee for the internationalisation of companies exhibiting at Made expo has been put together to support it. Is going outside Italy the only way to revive the market? “Growth forecasts appear to make it clear that it is better to look abroad and, so as not go to the other side of the world, to markets like Russia (and the former Soviet republics), but also Poland, Turkey and Emirates. Unfortunately, to turn to foreign markets, it is necessary to have a solid structure and face large investments like the participation in fairs abroad, investments which are not within the reach of small and micro-companies which characterise the Italian economy and, consequently, also our sector. As a result, one of the ambitions of SIEC On The Road is to be present in the future at the most important fairs outside Italy and to offer organisational and logistical support to members who want to take part in the initiative, at costs which are decidedly more affordable”.
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AGGIORNAMENTI UPDATE
CONNESSIONI PRESENTA AUDIOFORUM CONNESSIONI INTRODUCES AUDIOFORUM Inizia il percorso di avvicinamento all’AudioForum, evento organizzato da Connessioni che raccoglierà la community dell’audio intorno a una “tavola rotonda”, in occasione della SIEC Convention del 21 e 22 novembre presso gli spazi di Milano Congressi. Per presentarvi il progetto, abbiamo intervistato Umberto Zanghieri, uno dei docenti che interverranno all’AudioForum
Text: Jacopo Manetti
The countdown to AudioForum has begun, the event organised by Connessioni, which will bring the audio community to a “round table meeting” at the SIEC Convention on 21st and 22nd November at the Milano Congressi facility. To present the project, we interviewed Umberto Zanghieri, one of the speakers at AudioForum
Dai numerosi incontri con le aziende del settore Audio, era emersa da tempo la necessità di creare un momento di incontro. Un meeting per riunire i professionisti e poter dialogare tra loro affrontando le tematiche che più da vicino riguardano il mondo dell’audio. Connessioni ha deciso quindi di rispondere organizzando quello che abbiamo deciso di chiamare AudioForum, un vero e proprio percorso dedicato a professionisti e aziende dell’audio per incontrarsi, fare cultura e coltivare opportunità di business. AudioForum è un percorso di aggiornamento che avrà come tappa finale l’incontro, realizzato all’interno della SIEC Convention in programma il prossimo 21 e 22 novembre presso il Mi.Co (Milano Congressi). Connessioni ha deciso di “approfittare” di questo evento dedicato all’integrazione dei sistemi per riunire intorno a un’immaginaria “tavola rotonda” una community legata al mondo dell’audio, che oggi giorno dimostra sempre più maggiori punti di contatto con altri settori del mercato tecnologico.
LE TEMATICHE Informazione integrata. Inquadra il QR con la fotocamera del cellulare dopo aver aperto il lettore. Integrated information access. Frame the QR with the phone camera after opening the player.
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Connessioni è un’azienda di comunicazione integrata, dedicata al mondo dell’integrazione di sistemi. La sua attività è “mettere in connessione” i protagonisti di questo settore, professionisti e aziende, perché tramite la condivisione di visioni, strategie, soluzioni e sinergie operative, sia possibile ampliare l’area di mercato, integrando i settori delle tecnologie audio e video, della home e building automation, dell’information technology, dell’energia e dell’ambiente, della safety e security, della salute. Al fine di costruire un mondo nel quale i sistemi integrati siano il fondamento di un modello di vita evoluto ma semplice, sostenibile e fruibile. Connessioni is a company that deals with integrated communication, dedicated to the systems integration sector. Its activity is to “connect” the protagonists of this sector, professionals and companies, in order to extend the market area by sharing views, strategies, solutions and operative synergies, integrating audio and video technologies, home and building automation, information technology, energy, environmental, safety and security, and health sectors. With the aim of building a world in which integrated systems constitute the basis of an evolved but simple, sustainable and usable life model.
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Per introdurvi questo progetto, e darvi un piccolo assaggio dei tanti argomenti che verranno trattati nella due giorni al Milano Congressi, abbiamo intervistato Umberto Zanghieri, uno dei docenti che parteciperanno con un proprio intervento all’AudioForum. Umberto Zanghieri, oltre che professionista operante nel settore, è Governatore e Vice Presidente della sezione South Europe dell’Audio Engineering Society (AES), società nata negli Stati Uniti che raccoglie i professionisti del settore audio nei vari ambiti applicativi. “A livello nazionale sono stato Presidente della sezione italiana per due anni e ora sono segretario della sezione. Sono coinvolto nei gruppi tecnici dell’AES relativi all’audio networking (TC-NAS), di cui sono stato presidente per due anni, e nei gruppi relativi agli standard per l’audio digitale (SC-02-02). Recentemente ho presieduto e ho contribuito ad organizzare la centotrentaquattresima Convention AES che si è svolta a Roma nel mese di maggio”.
AGGIORNAMENTI UPDATE
g Mi.Co Milano Congressi
All’AudioForum, ha deciso di partecipare perché ritiene possa essere uno strategico momento di incontro per fare il punto della situazione: “L’AudioForum, essendo dedicato a installatori e integratori, offrirà una panoramica delle novità più recenti nei settori tecnologici correlati al mondo delle installazioni audio-video”. Il tema che ha deciso di affrontare per l’AudioForum, sarà quello del trasporto audio in digitale: “Il mio intervento vuole offrire una panoramica del trasporto di audio digitale su reti e della sua rapida evoluzione negli ultimi anni, trainato dall’incessante miglioramento tecnologico dei sistemi di trasporto dati”.
I PROTOCOLLI DIGITALI
Entrando nello specifico, verrà effettuato un focus sui protocolli digitali utilizzati per il trasporto audio: “verranno analizzate le soluzioni presenti sul mercato, tra cui Ethersound, Cobranet, Dante, Ravenna, e verranno segnalate le novità più recenti relative ai protocolli disponibili e in fase di definizione. L’abbattimento di alcune voci di costo diviene un fattore irrinunciabile che ci spinge sempre più verso le reti digitali. Inoltre, le soluzioni più moderne possono convivere con il normale traffico dati sulla rete utilizzata, senza richiederne necessariamente una dedicata, ed essendo meno vincolate alle caratteristiche a basso livelli del trasporto, consentono di trarre vantaggio dalla rapida evoluzione tecnologica delle reti dati, tra cui l’impiego di layer fisici sempre più performanti, l’utilizzo delle fibre ottiche, il partizionamento in WLAN, la ridondanza mediante metodi standard senza ricorrere a soluzioni proprietarie”.
IL SETTORE PRO AUDIO
Abbiamo approfittato dell’occasione per chiedere a Zanghieri di fare una panoramica del mondo professionale dell’audio; settore che negli ultimi anni si sta sempre più evolvendo. “Nel mio ambito professionale, sto assistendo a una presenza sempre più evidente di sistemi di trattamento ed elaborazione dei segnali audio basati su processing nativo, ossia per i quali l’unità calcolo è basata su una piattaforma x86 embedded, quasi sempre con una variante di Linux a bordo. Ad esempio, nella piattaforma Q-SYS della QSC, notevole potenza di calcolo offerta dai moderni processori viene sfruttata per il trattamento audio multicanale”. Una sottolineatura, anche sul controllo dei sistemi: “Appare ormai chiaro che la flessibilità e la potenza dedicata al controllo dei sistemi sta diventando il fattore che differenzia le varie soluzioni presenti sul mercato, più della potenza di processamento
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dei segnali audio. Il controllo remoto e la possibilità di integrare sistemi e software differenti per giungere a una soluzione semplice da impiegare e affidabile diventano sempre più importanti”. “Lo stesso trend” aggiunge Zanghieri “si può osservare a livello normativo, in cui il monitoring dei sistemi diviene sempre più sofisticato ed è una parte essenziale delle caratteristiche necessarie per poter superare la certificazione”. Infine, un focus sull’evoluzione a cui stiamo assistendo nel settore del trasporto audio, che per esigenze di vario tipo può portare ad alcune problematiche, e pertanto è necessario avere un buon bagaglio di conoscenza: “Le esigenze creative o anche semplicemente operative possono facilmente saturare la rete di trasporto dati di cui si dispone, per cui diviene essenziale conoscere nel dettaglio le soluzioni e tecnologie utilizzate”. E per conoscere questi e tanti altri legati al mondo dell’Audio non resta che continuare a seguirci nel percorso che vi porterà dritti fino all’ultimo step, l’AudioForum di Milano. Un appuntamento per fare il punto sul tema dell’audio, strategico per il mercato di riferimento, acquisire nuove competenze e conoscenze. Già il prossimo numero di ottobre, sarà un ulteriore passo di avvicinamento all’evento. Per l’occasione, abbiamo deciso di dedicarlo interamente al mondo dell’audio: una vera e propria overture dell’AudioForum, che Connessioni non mancherà di raccontarvi in diretta dal MiCo, attraverso il sito internet e i social network, con contributi testuali e video sui seminari in programma e non solo.
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g Mi.Co Milano Congressi
Numerous meetings with the companies of the Audio sector have brought to light the need to bring professionals together and allow them to dialogue, tackling the themes dearest to them concerning the audio world. Connessioni has decided to respond by organising what we have decided to call AudioForum, a fully-fledged event dedicated to professionals and companies of the audio sector, so they can meet, share information and develop business opportunities. AudioForum is dedicated to updating participants; its final leg will be the meeting within the SIEC Convention scheduled for 21st and 22nd November at Mi.Co. (Milano Congressi). Connessioni has decided to “take advantage” of this event dedicated to systems integration, to bring a community connected to the audio sector, which is showing increasing points of contact with other sectors of the technological market, to an imaginary “round table”. THE THEMES To introduce this project, and give you a small taste of the many topics which will be handled during the two days at Milano Congressi, we interviewed Umberto Zanghieri, one of the many speakers who have decided to support the event and who will take part in AudioForum with his own contribution. Umberto Zanghieri, is a professional working in the sector, but he is also governor and deputy chairman of the Southern European section of the Audio Engineering Society (AES), a company set up in the USA which gathers professionals from the audio sector in the various spheres of application. “Nationally speaking, I have been Chairman of the Italian section for two years and I am now secretary of the section. I am involved in the technical groups of AES for audio networking (TC-NAS), of which I have been the Chairman for two years, and in the groups relating to standards for digital audio (SC-02-02). Recently I presided over and contributed to the organisation of the one hundredth and thirty-fourth AES Convention in Rome last May”. He has decided to take part in AudioForum because he believes it can be a strategic opportunity to meet and take stock of the situation: AudioForum, dedicated to installers and integrators, will offer an overview of the most recent innovations in the technological sectors related to audio video installations.” The theme he has decided to handle for AudioForum will be that of digital audio transport: “My contribution wants to offer an overview of digital audio transport over networks and its rapid development in recent years, driven by the continuous technological improvement of data transport systems”. DIGITAL PROTOCOLS To be more specific, we will focus on the digital protocols used for audio transport: “I will analyse the solutions present on the market, including Ethersound, Cobranet, Dante, Ravenna, and mention the most recent innovations relating to the protocols which are available and at the definition stage. Lowering several cost items becomes an essential factor which pushes us increasingly in the direction of digital networks. Furthermore, the most modern solutions can co-exist with normal data traffic on the network used, without necessarily requiring a dedicated one and, being less constrained by the low level characteristics of transport, they make it possible to benefit from the fast technological development of data networks, which include the use of increasingly performing physical layers, the use of optic fibres, partitioning into VLAN and redundancy through standard methods without resorting to proprietary solutions”.
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THE PRO AUDIO SECTOR We also have taken advantage of the opportunity to ask Mr Zanghieri for an overview of the professional audio world, a sector which has been continuously evolving in recent years. “In my professional sphere, I am seeing an ever greater presence of audio signal handling and processing systems based on native processing, or rather for which the calculation unit is based on an x86 embedded platform, almost always with a variant of Linux on board. For example, in the Q-SYS platform of QSC, the considerable power of calculation offered by modern processors is used to handle multichannel audio”. Emphasis is also put on system control: “It is now clear that the flexibility and power dedicated to system control is becoming the factor which differentiates the various solutions on the market, more than the power to process the audio signals. Remote control and the possibility to integrate different systems and software to achieve a simple solution which is user-friendly and reliable become increasingly more important”. “The same trend” adds Zanghieri “can be observed in terms of regulations, in which system monitoring becomes increasingly more sophisticated and it is an essential part of the characteristics required to pass the certification”. Finally, we will focus on the evolution currently underway in the audio transport sector, which, for many reasons, can lead to several issues and makes having a good level of knowledge essential: “The creative or even simply operational needs can easily saturate the data transport network we have, so it becomes essential to have a detailed knowledge of the solutions and technologies used”. And to become familiar with these matters and many others connected to the Audio world, you simply need to follow us on our route which will take you right to the last step, AudioForum in Milan. An appointment to take stock of the audio situation, which is strategic for the market of reference, and acquire new competencies and knowledge. The next issue of October will already be a further step towards the event. For the occasion, we have decided to dedicate it entirely to the audio world: a fully-fledged overture of the Audio Forum, which Connessioni will tell you about live from MiCo through its internet site and social networks, with textual contributions and videos on the planned seminars and much more.
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SIEC: A NOVEMBRE GLI “STATI GENERALI” DELLA SI SIEC: SI “GENERAL ASSEMBLY” IN NOVEMBER In arrivo SIEC Convention 2013, l’evento nazionale che chiama a raccolta tutti gli attori della Systems Integration: produttori, distributori, integratori, professionisti e, naturalmente, committenti e utenti dei servizi di integrazione dei sistemi AVC (audio-videocontrolli)
The 2013 edition of SIEC CONVENTION is approaching. This national event brings together the players of the Systems Integration sector, namely producers, distributors, integrators, professionals and, naturally, customers and users of the services of AVC system integration (audio-video-controls) Dopo il successo dello scorso anno e le sollecitazioni, pervenute dal mercato, a sviluppare e ampliare il programma di convegni e l’area espositiva, quest’anno SIEC Convention sarà un evento di due giorni (21 e 22 novembre) e si svolgerà in spazi più ampi (MiCo – Milano Congressi) per una superficie totale di 3.000 mq che potrà ospitare, oltre al Convegno, anche workshop, momenti formativi e stand espositivi delle aziende. Sono invitati a partecipare: operatori della system integration SIEC, operatori di altri settori che stanno prendendo in considerazione di entrare nel mondo della SI (installatori elettrici, antennisti, integratori di sistemi di telefonia, ecc.), buyer e contractor nei settori educational, building, trasporti, sanità, hospitality, wellness ed entertainment, ma anche progettisti, architetti, facility manager e IT manager.
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La Prassi è stata elaborata da un Tavolo condotto da UNI e costituito da esperti SIEC. Al convegno sono previsti interventi di UNI, Accredia, e rappresentanti dei buyer della grande utenza e pubblica amministrazione. I seminari verteranno sia su temi specifici di aggiornamento per gli operatori del settore sia su argomenti di grande interesse per gli utenti: architetti, progettisti, pubblica amministrazione, IT manager, facility manager, uffici acquisti. Fra gli argomenti trattati: nuove specifiche HDMI per 4K, 100 Base T, EN-54 (PA/VA), colour light ouput, la sicurezza nell’impiantistica audiovisiva, accesso al credito, locazione operativa, full leasing, aiuti europei, arredare con la tecnologia AVC e tavola rotonda “Architetti e Integratori, insieme fin dalle prime fasi del progetto”. SIEC Convention 2013 ospiterà anche il Forum Audio organizzato da Connessioni. Per ulteriori informazioni, per esporre e per registrarsi: http://www.sieconline.it/siec-convention-2013
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PRESENTATO IL PRIMO CORSO INFOCOMM IN ITALIANO
Il 17 luglio scorso è stato presentato, in forma di webinar, il primo corso InfoComm in italiano dal titolo Essentials of AV Technology, rilasciato da SIEC e riguardante gli elementi base delle tecnologie AV e controlli. Il corso, presentato da Alberto Pilot (Managing Director presso A&P MediaTech), è rivolto al personale tecnico commerciale e potenzialmente a tutti gli interessati alle tecnologie legate all’integrazione dei sistemi. Realizzato da Siec mantenendo il format originale, e adattandolo al contesto italiano, il corso è strutturato in tre appuntamenti. I primi due in programma per il 15 e 16 ottobre presso l’Hotel Studios di Cologno Monzese, mentre il terzo avverrà direttamente alla SIEC Convention del 21 novembre, dove gli iscritti dovranno sostenere un test per ottenere il diploma di partecipazione. Le nozioni verteranno su varie tematiche. Dall’audio al video (relativamente a luce, colore, cablaggi e tecniche degli apparati), si parlerà anche di controlli (standard di comunicazione, gateway, matrici modulari) e networking (cablaggi e infrastrutture tipiche del settore). Non mancherà un focus su standard e protocolli di comunicazione attuali e futuri (fine 2013, inizio 2014). La partecipazione, che permetterà di accrescere la propria autonomia nel settore e una maggiore prontezza nell’interfacciarsi con consulenti e progettisti, prevede agevolazioni per gli associati SIEC in termini di costo: 350 euro contro 480 per i non associati. Following last year’s success and requests from the market to develop and widen the programme of conferences and exhibition areas, this year the SIEC Convention will be a two-day event (21st and 22nd November) and take place in a larger location (MiCo-Milano Congressi) with a total surface area of 3000 m2. The area will host workshops, training moments and exhibition booths of the companies, in addition to the Convention itself. Invitation to the event is extended to SIEC integration system operators, operators of other sectors who are considering entering the world of SI (electrical installers, aerial fitters, telephony system integrators, etc.) buyers and contractors in the educational, building, transport, health, hospitality, wellness and entertainment sectors, but also designers, architects, facility managers and IT managers.
The seminars will deal with updating for operators of the sector and issues of great interest to users: architects, designers, public administration, IT managers, facility managers, purchasing offices. The issues handled will include: new HDMI specifications for 4K, 100 Base T, EN-54 (PA/VA), colour light output, safety in audiovisual installations, access to credit, operational location, full leasing, European aids, furnishing with AVC technology and the round-table discussion “Architects and Integrators, together from the early phases of the project”. The SIEC Convention 2013 will also host the Audio Forum organised by Connessioni. For further information, to exhibit and to register: http://www.sieconline.it/siec-convention-2013 THE FIRST INFOCOMM COURSE PRESENTED IN ITALIAN On 17th July this year the first Infocomm course was held in Italian entitled Essentials of AV Technology. Issued by SIEC it took the form of a webinar and dealt with the basic elements of AV technology and controls. It was presented by Alberto Pilot (Managing Director at A&P Media Tech) and geared to technical sales staff and potentially to all those interested in system integration-related technology. Realised by Siec maintaining the original format, and adapting it to the Italian context, the course will consist of three modules. The first two will be held on 15th and 16th October, at Hotel Studios in Cologno Monzese, and the third on 21st November, directly at the SIEC Convention, where the registered parties will have to sit an exam in order to receive the participation diploma. The notions will deal with various issues: from audio to video (relating to light, heat, cabling and technical specifications of the equipment) controls (communication standards, gateway, modular matrixes) and networking (cabling and typical infrastructure of this sector) will be discussed. There will also be a focus on current and future communication protocols and standards (late 2013, early 2014). Participation in the course will allow to develop independence in the sector and a greater readiness in interfacing with consultants and designers. Discounts are available for SIEC members: 350 euros instead of 480 euros for non-members.
The Event was developed by a round-table discussion conducted by UNI and composed of SIEC experts, and UNI, Accredia, and representatives of large buyers and public administration, are expected to make speeches over the two days.
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KNX, FORMAZIONE E CERTIFICAZIONE KNX, TRAINING AND CERTIFICATION Da sempre, il successo di una tecnologia è legato a concetti quali efficienza, qualità e funzionalità; non va dimenticato però che a tutto questo va aggiunta anche la professionalità e competenza degli operatori professionali che sono chiamati a usufruire, mettere in opera e implementare tali tecnologie
The success of technology has always been connected with concepts like efficiency, quality and function; we should not forget that the professionalism and competence of professional operators who are called to use, set up and implement these technologies is equally important
Text: Riccardo Bandini
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Se quanto detto vale in termini generali, il settore dell’automazione degli edifici non poteva certo essere l’eccezione. Inoltre, a differenza di altre tecnologie quali l’impiantistica elettrica tradizionale, il riscaldamento e la climatizzazione, nelle quali il livello di competenza minimo è generalmente presente tra gli installatori e deve essere solo incrementato attraverso corsi tematici, nel caso dell’automazione degli edifici è stato necessario in questi anni promuovere una grossa opera di alfabetizzazione domotica tra gli operatori, di provenienza principale dal settore elettrico. Nel mercato dei prodotti di automazione residenziale, alcuni costruttori hanno preferito infatti superare il gap informatico degli installatori proponendo tecnologie, con qualche limitazione nelle funzionalità, ma facili da configurare. KNX ha invece puntato a sviluppare una tecnologia che potesse essere in grado di soddisfare le più svariate esigenze nell’ambito dell’automazione degli edifici. La padronanza dei prodotti KNX ha così richiesto un grosso investimento in formazione, e la proposta formativa è sempre stata considerata centrale per il mondo KNX. A livello internazionale, dal 1996, anno dei primi corsi, a oggi, KNX Association ha certificato ben 32.561 “Partner KNX” in tutto il mondo (di cui oltre 1.570 solamente in Italia).
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I corsi di formazione organizzati in ambito KNX permettono agli operatori di utilizzare con successo i prodotti per l’automazione degli edifici, realizzati da oltre trecento aziende nel mondo e sono pensati per le varie figure professionali coinvolte nella realizzazione di un sistema di building automation, quali architetti, consulenti, progettisti, integratori, economisti, installatori puntando a soddisfare obiettivi specifici quali: - comprendere lo standard di comunicazione KNX; - individuare e suggerire le soluzioni più efficienti in funzione delle esigenze degli utenti; - elaborare e attuare installazioni KNX in conformità con le norme e le regole dell’arte; - comprendere i prodotti e gli strumenti di programmazione messi a disposizione; - acquisire le nuove competenze che il settore richiede per svolgere l’attività professionale, al fine di conquistare i mercati, la fidelizzazione dei clienti e quindi sostenere il business. Il Training Centre di KNX Italia e diversi altri nel nostro paese offrono un ampio catalogo di corsi che consentirà a tutti di scegliere il percorso formativo più adatto. I corsi sono tenuti presso centri autorizzati e certificati KNX, nel rispetto delle specifiche elaborate da KNX Association. Essi permettono agli studenti di ottenere la certificazione “KNX Partner” associata al proprio nome. L’azienda che ha nel suo organico personale certificato KNX, può beneficiare, a determinate condizioni, del diritto di utilizzare il logo “Partner KNX” per dimostrare la propria competenza nell’implementazione di soluzioni KNX. Recentemente KNX ha inoltre affiancato all’offerta formativa tradizionale, fatta di corsi in classe, anche la disponibilità di un percorso di avvicinamento alla tecnologia KNX fatto di sessioni webinars online. I corsi online attualmente sono solo in lingua Inglese e sono reperibili sul sito www.knx.org nella sezione KNX Academy.
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preferred to overcome the I.T. gap of installers by proposing technologies which are easy to configure but limited in their functions. Instead, KNX has aimed at developing technology which could satisfy the most varied needs of building automation. The mastery of KNX products has also required a substantial investment in training, and the training offer has always been considered a central point for the KNX world. Since 1996, the first year of the courses, the KNX Association has certified 32,561 “KNX partners” (more than 1,507 of these in Italy) worldwide. The training courses organised by KNX allow the operators to successfully use the products for building automation, manufactured by more than three hundred companies in the world and designed for the various professional figures involved in the construction of a building automation system, like architects, consultants, designers, integrators, economists and installers, aiming at satisfying specific goals like: - understanding the KNX communication standard; - identifying and suggesting the most efficient solutions according to users’ needs; - elaborating and implementing KNX installations in conformity with regulations and carried out to the highest standards; - understanding the products and programming tools made available; - acquiring new competencies needed by the sector to carry out the professional activity, in order to conquer markets, gain the loyalty of customers and support business. If what has been said is true in general terms, the building automation sector is no exception. Furthermore, unlike other technologies like traditional electrical installations, heating and air-conditioning, in which the level of minimum competence is generally present among installers and must only be increased by themed courses, in building automation it has been necessary to promote an important work of literacy in home automation among operators, who primarily originate from the electrical sector. In the market of residential automation products, several builders have
The Training Centre of KNX and others in Italy offer a vast choice of courses which will allow everyone to choose the one most suited to them. The courses are held at authorised centres which are KNX certified, in compliance with the specifications elaborated by KNX Association. They allow trainees to obtain the “KNX Partner” certification associated with their name. A company which has KNX certified staff can benefit, under specific conditions, from the right to use the “KNX Partner” logo to demonstrate its competence in the implementation of KNX solutions.Recently, alongside its traditional training offer, consisting of in-class courses, KNX has also added the availability of a course for those wishing to approach KNX technology, which consists of online webinar sessions. The on-line courses are currently only available in English and can be found on the www.knx.org site in the KNX Academy section.
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ASSODS, WEBINAR E FORMAZIONE ASSODS, WEBINAR AND TRAINING Tra le finalitá che accomunano le varie associazioni, a prescindere dall'ambito in cui operano, la formazione è quasi sempre presente. AssoDS non fa eccezione ritenendo che – come specificato in uno dei primi articoli del proprio statuto – la formazione, spesso sottovalutata dal mercato e vista come un puro costo, è invece una delle attività più importanti
Text: Luca Enea Spilimbergo Regional Manager di Gefen e consigliere dell'associazione Regional Manager of Gefen and association advisor
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One of the purposes shared by different associations, regardless of sector, is almost always training. AssoDS is no exception; as specified in one of the first articles of its statute, it believes that training, which is often underestimated by the market and seen purely as a cost is, in actual fact, one of the most important activities
Al di là della formazione di base, l'aggiornamento tecnologico è spesso rimandato a una concreta necessità con l'aggravante che i tempi ristretti lasciano poi poco tempo per "assimilare" e comprendere le novità. Meglio sarebbe giocare d'anticipo e cercare di restare sempre aggiornati sulle nuove tecnologie perché i vantaggi non sono trascurabili; sapere cosa offre il mercato vuol dire scegliere il prodotto giusto per il progetto in lavorazione, evitare costi nascosti e saper giustificare con il cliente la scelta fatta, oltre che saper spiegare perché non bisogna guardare solo il prezzo più basso. E chi meglio di un'associazione di categoria può occuparsi di formazione? All'interno di AssoDS troviamo infatti aziende e persone che necessitano di formazione ma al tempo stesso rappresentano preziose risorse che possono ricoprire il ruolo di formatori. Produttori di hardware/software, integratori di sistemi, fornitori di servizi: tutti ruoli che col tempo hanno portato ad accumulare esperienze condivisibili per elevare il livello di conoscenza del settore. AssoDS ha da sempre creduto in questa finalità e quest'anno ha spronato i propri soci a trasformarsi in relatori proponendo di utilizzare la formula del webinar (da web seminar, ovvero seminario tenuto online), una tecnologia che permette di tenere presentazioni a distanza, fruibili da pc o tablet. L'oratore può interagire con il pubblico sia vocalmente (è supportata la diffusione dell'audio sia via internet che tramite telefono) che utilizzando la chat. Dal punto di vista dei partecipanti la fruizione del webinar è molto semplice: scaricando il programma gratuito (WebEx) dal link ricevuto con l'invito.
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Il formato webinar è infine utile anche per l'associazione stessa che può registrare l'intero evento e renderlo disponibile per tutti coloro che se lo fossero perso. La prima sessione formativa, dal titolo Le nuove tecnologie di distribuzione dei segnali video, aperta a soci e non, si è tenuta lo scorso 26 giugno con la collaborazione di Gefen. Un tema di estrema importanza per quanti si occupano di Digital Signage, data la frequente necessità di portare il segnale video lontano dalla sorgente, così come l'offerta del mercato in fatto di extender su cavo rame, su fibra ottica, su rete LAN o wireless. L'evento è stato seguito da una dozzina di persone, valore contenuto ma più o meno standard per iniziative di questo genere e proporzionale al ridotto preavviso con il quale ne abbiamo dato comunicazione. Probabilmente in futuro riusciremo a dare maggiore visibilità all'evento o a proporlo in più fasce orarie. Dal punto di vista del relatore, l'esperienza del webinar è stata molto soddisfacente. Dopo un primo momento di smarrimento dovuto alla sensazione di parlare nel vuoto (i microfoni dei partecipanti vengono in genere chiusi per ridurre il rumore di fondo) l'interazione è buona: i partecipanti usano la chat per fare domande o per chiedere parola e il risultato é una piacevole ora in cui si scambiano quesiti e pareri. Dal punto di vista del contenuto, non è stato difficile dare maggiore risalto alla tecnologia, generalizzando i concetti trattati, e sfuggire alla tentazione di usare il webinar come uno dei tanti canali marketing disponibili. Uno strumento utile dunque per aiutare i soci a fare scelte tecnologiche consapevoli, ma anche per contattare potenziali clienti, diffondendo il brand e proponendosi come riferimento per eventuali approfondimenti sul tema. Insomma c'è quel che basta per accontentare quanti vorrebbero dare un taglio più commerciale all'associazione. L'augurio è che in futuro altri soci seguano questo esempio, parlando di tecnologia, di aspetti normativi, di scelte progettuali, di gestione dei progetti e dei clienti; chi fosse interessato può scrivere a info@assods.org. È anche grazie a piccoli sforzi che si può crescere insieme. Link al webinar: http://www.youtube.com/playlist?list=PL5PM68wYdvW4i cNJaW3dyBOwJwKd5YM80 Per info: www.assods.org Aside from basic training, the activity of keeping abreast of technology is often relegated to a practical need with the aggravating circumstance that time constraints leave little time to “assimilate” and understand what’s new. It would be better to be proactive and try to stay updated on new technologies because the advantages are anything but negligible; knowing what the market has to offer means choosing the right product for the project in hand, avoiding hidden costs and knowing how to justify the choice made with the customer, in addition to knowing how to explain why you have to consider more than just the lowest price. Who better than a trade association can handle training? Within AssoDS there are companies and people who need
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training but, at the same time, there are precious resources who can be trainers. Hardware/software producers, system integrators, service suppliers: over time, these roles have led to the accumulation of experience which can be shared to increase the level of knowledge in the sector. AssoDS has always believed in this purpose and this year it has encouraged members to become speakers by proposing the use of webinars (from web seminar, or rather seminar held online), a technology which allows to hold presentations at a distance, and which are also visible on PCs or tablets. The speaker can interact with the public using his voice (voice is supported by audio diffusion via Internet and phone) and by chat. From the participants point of view the webinar is very user-friendly: it is necessary to simply download the free program (WebEx) from the link received with the invitation. To conclude, the webinar is also useful to the association itself which can record the entire event and make it available for all those who may have missed it. The first training session, entitled ‘New technology of video signal distribution’, open to members and non-members was held on 26th June this year with the assistance of Gefen. This is a theme of extreme importance for those who deal with Digital Signage, given the frequent need to take the video signal far from its source, as is the offer of the market for extenders on copper cable, optic fibre, on the LAN network or wireless. The event was followed by a dozen people, a moderate number but more or less standard for this kind of initiatives and proportional to the little prior notification we gave of it. In the future, we will probably be able to give greater visibility to the event or to offer it at more times of the day. For the speaker, the experience of the webinar was highly satisfactory. After an initial moment of disorientation due to the feeling of speaking into a void (the microphones of the participants are usually closed to reduce background noise) interaction is good: participants use chat to ask questions or to speak and the result is a delightful hour in which queries and opinions are exchanged. As regards content, it was not difficult to put greater emphasis on technology, generalising the concepts handled, and to avoid the temptation of using the webinar like one of the many marketing channels available. It is a useful tool to help members make conscious technological choices, but also to contact potential customers, diffusing the brand and offering themselves as reference for any in-depth information on the theme. In short, there is enough to satisfy those who would like to give the association a more commercial edge. The hope is that in future other members may follow this example, and speak of technology, regulatory aspects, design choices, project management and customers; those interested may write to info@assods.org. Small efforts can also allow us to grow together. Link to the webinar: http://www.youtube.com/playlist?list=PL5PM68wYdvW4ic NJaW3dyBOwJwKd5YM80 For info: www.assods.org
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CEDIA: PREMI, VINCITORI E NUOVI PROGETTI CEDIA: AWARDS, WINNER AND NEW PROJECTS Tante novità dall’associazione CEDIA a cominciare dalla prossima partecipazione al Made Expo di Milano per il prossimo ottobre, il successo dei CEDIA Awards e l’elenco dei vincitori
CEDIA AL MADE EXPO DI MILANO DAL 2 AL 5 OTTOBRE
CEDIA parteciperà con il proprio stand al Made Expo, la fiera che si occupa di Architettura, Design e Edilizia e che si tiene dal 2 al 5 Ottobre a Milano. Questa è l’occasione giusta per visitare la fiera dedicata al mondo dell’Architettura e del Design (che ha attirato quasi 232.000 visitatori nel 2012) e per relazionarsi con le figure professionali più coinvolte nella progettazione delle abitazioni. La partecipazione di CEDIA a questo evento è in accordo con il percorso intrapreso da CEDIA, volto all’instaurare sinergie con le figure professionali maggiormente coinvolte, insieme ai system integrator, nella progettazione di abitazioni integrate e pronte per il futuro. Il percorso di maggiore interazione con gli interior designer e gli architetti è stato avviato in base alle richieste formulate dai membri Italiani del CEDIA durante l’ultima riunione di pianificazione delle attività per il 2013.
Informazione integrata. Inquadra il QR con la fotocamera del cellulare dopo aver aperto il lettore. Integrated information access. Frame the QR with the phone camera after opening the player.
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A lot of news by CEDIA: its participation at the Made Expo in Milan next October, the success of CEDIA Awards and the list of winners
CEDIA ANNUNCIA I VINCITORI dell'AWARD 2013
Cedia ha annunciato i nomi dei vincitori per l'ottava edizione dei CEDIA Awards lo scorso 28 giugno a un pubblico pienamente entusiasta nell'area del Pavillion della Torre di Londra. Sponsorizzato da AMX, Control 4, Crestron, Kaleidescape e Rako, i CEDIA Awards celebrano la progettazione, installazione e integrazione di eccellenza nel settore della home technology. Oltre 160 notevoli contributi provenienti da 15 diversi paesi, che rappresentano un incremento del 61% sulle voci rispetto all'anno precedente, hanno gareggiato per il top media room, home cinema, integrated home, superyacht e altri premi di categoria. “Siamo stati travolti dalla qualità eccezionale in questo anno da record per le categorie in gara", ha detto Gary Lewis, presidente di CEDIA Regione 1. "La creatività delle aziende partecipanti ha mostrato quello che è possibile realizzare attualmente in questo settore in espansione. I vincitori di quest'anno hanno davvero impostato il punto di riferimento più alto per il prossimo anno. Il continuo sostegno da parte dell'industria per il sistema è alla base del suo successo, e vorremmo ringraziare tutte le aziende che hanno avuto il tempo e lo sforzo di entrare nel CEDIA Awards 2013”. I vincitori hanno spaziato da un'eccezionale sala multimediale in Pakistan sensibilmente trasformata in un'invisibile area polivalente con elettrizzante qualità sonora a una casa ecologica davvero straordinaria nello Yorkshire, completamente integrata con il fotovoltaico e la raccolta dell'acqua piovana. La premiata scrittrice di tecnologia e broadcaster, Emma Barnett, attuale direttore del Daily Telegraph, ha consegnato i premi ai vincitori di fronte a più di 300 ospiti. I progetti rappresentano la crème de la crème del design e installazione di home technology in tutto il Regno Unito, Europa, Medio Oriente, Africa, India e Pakistan. Nella nuova categoria Showroom, Finite Solutions ha vinto nonostante il distributore Aldous Systems si sia accaparrato il premio Training Initiative of the Year e Crestron abbia vinto il Cedia Trade Supplier of the Year, un premio attribuito dal settore attraverso una votazione online.
CEDIA AWARDS 2013 Winners and highly commended Best Media Room under £15,000 Winner: ET Home Cinema, Badsworth Hall Study, UK Highly Commended: Sound Environment, Small but Soulful, UK Best Media Room over £15,000 Winner: Synergy Technologies, S M Media Room, Pakistan Best Home Cinema under £40,000 Winner: Finite Solutions, Garage Music Cinema, UK Highly Commended: Doneo, The Movie Den, Malta Best Home Cinema £40,000 - £100,000 Winner: Lifestyle Technologies, A 007 Class Theatre, Cyprus Highly Commended: T&T Automation, House on the Hill, UK Best Home Cinema over £100,000 Joint Winner: Imagine This, Luxury Screening Room, UK Joint Winner: De Opera Domotica, Cinema Tuschinski, Netherlands Highly Commended:The Big Picture, The Wave Cinema, UK Best Integrated Home under £30,000 Winner: Lewis Building Technology, The Croft, UK Best Integrated Home £30,000 - £100,000 Winner: Complete Home Control, Birch House, UK Highly Commended: Konnectiv, I Zero4, UK Best Integrated Home over £100,000 - £250,000 Winner: Grahams Hi-Fi, West View, UK Highly Commended: Henri Integrateur Domotique, Villa Jourdan, France Best Integrated Home over £250,000 Winner: De Opera Domotica, Dream Home, Netherlands Highly Commended: Sensory International, 20th Hole, UK Highly Commended: SMC, West Country Manor House, UK Best Marine Installation: Winner: Dawsons Group, Imperial Princess, UK Best Multiple Scheme for a Property Developer Winner: Perfect Integration, 65 Duke Street, UK Best Dressed Rack Winner: T&T Automation, Georgian Mansion, UK Highly Commended: The Big Picture, The Wave Cinema Rack, UK Best Innovative Solution - Residential Winner: Dawsons Group, Operation Smooth Zoom, UK Best Energy Management Solution: Winner: Konnectiv, I Zero4, UK Best Trade Supplier Winner: Crestron Best Training Initiative Winner: Aldous Systems Best Showroom Winner: Finite Solutions Highly Commended: Pulse Marketing Highly Commended: Projecting and Sounding Art
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CEDIA EXPO AT MADE OF MILAN FROM 2 TO 5 OCTOBER CEDIA will participate with its own stand at Made Expo, a fair that takes care of Architecture, Design and Construction and held in October from 2th to 5th in Milan. This is the perfect opportunity to visit the exhibition dedicated to the world of Architecture and Design (which has attracted almost 232,000 visitors in 2012) and for interaction with professionals more involved in the design of housing. The participation of CEDIA is consistent with the path taken by CEDIA in order to make synergies with the professionals, system integrators and in the design of homes for the future. The path to greater interaction with interior designers and architects has been launched on the basis of requests made by members of the Italian CEDIA during the last meeting of the planning of activities for 2013. CEDIA ANNOUNCES 2013 AWARD WINNERS CEDIA revealed the winners of its eighth annual CEDIA Awards to an enthusiastic industry audience in the regal surroundings of the Pavilion at the Tower of London on Friday 28th June. Sponsored by AMX, Control 4, Crestron, Kaleidescape and Rako, the CEDIA Awards celebrate the system design, installation and integration excellence in the home technology sector. Over 160 remarkable submissions from 15 different countries, representing a 61% increase on entries compared to the previous year, competed for the top media room, home cinema, integrated home, superyacht and other category prizes. “We have been overwhelmed by the outstanding quality in this record-breaking year for entries,” says Gary Lewis, Chairman of CEDIA Region 1. “The creativity of the participating companies has shown what is possible to achieve in the current expanding industry. This year’s winners have truly set the benchmark higher for next year. The continuing support from the industry for the scheme is the foundation of its success, and we would like to thanks all companies who have taken the time and effort to enter the CEDIA Awards 2013.” Winners ranged from a superb media room in Pakistan, sensitively converted into an ‘invisible’ multi-purpose living area with electrifying sound quality to a truly extraordinary eco home in Yorkshire, fully integrated with photovoltaics and rainwater harvesting. Award-winning tech writer and broadcaster, Emma Barnett, the current woman’s editor of the Daily Telegraph, presented the Awards to the winners in front of more than 300 guests in the dazzling black-tie ceremony. The projects represent the crème de la crème of home technology design and installation across the UK, Europe, Middle East, Africa, India and Pakistan. Alongside the winners, the judges awarded Highly Commended recognition to projects which reached an exceptionally high standard yet did not win the ultimate prize. In the new Showroom category, integrator Finite Solutions emerged victorious whilst distributor Aldous Systems scooped the Training Initiative of the Year award and Crestron won the CEDIA Trade Supplier of the Year, a prize chosen by the industry in an online vote.
Best Technology Feature In A Homes / Interiors Publication Winner: Emily Senior, House and Garden Highly Commended: Katrina Burroughs, FT How to Spend it Special Recognition Winner: Simon Buddle, SMC
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Redazione Editorial Staff
Chiara Benedettini
Anno Year 8th - n°16 Agosto/Settembre August/September 2013
President, Editor in chief
Director: Elisabetta Ferri
Studi letterari ed esperienza tecnica su campo, con diversi anni passati viaggiando per Italia e l’Europa come Direttore Tecnico in eventi e nello show business, nel 2005 inizia l’attività giornalistica di settore, che mette finalmente d’accordo le sue due vocazioni, tecnica e letteraria. Nel 2006 dà vita a Connessioni, nata per dar voce al settore, per l’epoca emergente, dell’integrazione di sistemi. Al suo interno si occupa della progettazione e del coordinamento editoriale, di progetti di comunicazione, di eventi e della gestione aziendale.
Editor in Chief: Chiara Benedettini - c.benedettini@connessioni.biz Advisor: Alessandro Vismara - a.vismara@connessioni.biz Project Manager Consultant & Contributor: Barbara Trigari - b.trigari@connessioni.biz Web Editor: Paolo Sacchetti - p.sacchetti@connessioni.biz Editor: Valentina Bartarelli - redazione@connessioni.biz Contributors for this issue: Riccardo Bandini, Giorgio Gianotto, Iacopo Iacopini, Jacopo Manetti, Alberto Pilot redazione@connessioni.biz Translations: Eurotrad Design: Studio Curious - www.studiocurious.it Graphic editing: Giulia Pellegrini, Federica Capoduri
Collaboratori
Literary studies and technical experience gained in the field, with several years spent travelling around Italy and Europe as Technical Director for events and in show business. In 2005 she began her activity as a journalist, bringing together both her technical and literary vocations. In 2006 she started Connessioni, to give voice to the system integration sector, which was in its early stages. She is in charge of its planning and editorial coordination, communications projects, events and business management.
Contributors
Administration: Sara Lepri - amministrazione@connessioni.biz Print: Menegazzo - www.menegazzo.it Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o delle foto sono riservati. Manoscritti, foto, disegni, quando non esplicitamente richiesti, non vengono restituiti.© Connessioni, Viale Poggio Imperiale 46/A, 50125 Firenze. Registrazione al Tribunale di Pesaro n.540 del 9/10/2006. Informativa ai sensi dell’art. 13, d.lgs 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per l’invio della rivista e per svolgere le attività ad essa connesse. Titolare del trattamento è: Connessioni, Viale Poggio Imperiale 46/A, 50125 Firenze. Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti alla registrazione, modifica, elaborazione dati e loto stampa, al confezionamento e spedizione delle riviste, al call center, alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art.7, d.lgs 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti tra cui consultare, modificare, aggiornare o cancellare i dati, rivolgendosi al titolare che succitato indirizzo. Informativa dell’editore al pubblico ai sensi dell’art.13 lgs 196/2003. Ai sensi del decreto legislativo del 30 giugno 2003, n°196 e dell’art.2, comma 2 del Codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica, Connessioni – titolare del trattamento – rende noto che presso i propri locali siti in Viale Poggio Imperiale 46/A, 50125 Firenze, vengono conservati gli archivi di dati personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti, pubblicisti e altri soggetti (che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano col predetto titolare attingono nello svolgimento della propria attività giornalistica per le fi nalità di informazioni connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i suddetti professionisti, nonché gli addetti preposti alla stampa ed alla realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art.7, d.lgs 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare. Si ricorda che, ai sensi dell’art.138, d.lgs 196/2003, non è esercitabile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art.7, comma 2, lettera a), d.lgs 196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionale, limitatamente alla fonte della notizia.
Connessioni Srl Viale del Poggio Imperiale, 46/a - 50125 - Firenze Tel/Ph.:+39 055 0139650 - Fax/fax:+39 055 0139653 info@connessioni.biz CONNESSIONI Magazine è stampato su carta Reprint DeLuxe, carta riciclata con marchio EcoLabel e prodotta con fibre provenienti da foreste gestite responsabilmente dalla cartiera Arjo Wiggins. www.arjowigginsgraphic.com
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Alessandro Bertoni
Audio Consultant & Contributor Da sempre animato da grande curiosità a volte un po’ troppo vivace, la sua formazione è stata variegata… una maturità scientifica seguita da studi in corso presso il DAMS Musica di Bologna, e affiancata da dieci anni di conservatorio come studente di organo e composizione, per approdare a un diploma alla Scuola di Acustica dell’Università di Ferrara. Ha però sempre lavorato nel mondo dell’audio, iniziando con uno studio di registrazione, per passare alla TV, agli inverni in teatro e le estati per palchi di festival jazz come sound egineer. Oggi è responsabile del settore Pro Audio di un’azienda italiana che distribuisce apparecchiature audio, video e lighting. He has always been driven by great curiosity, at times a little too lively. His educational background is somewhat variegated.. a scientific high school diploma followed by studies at the DAMS Musical college of Bologna, alongside 10 years of conservatory as an organ and composition student, to achieve a diploma from the Acoustic School of Ferrara University. He has always worked in the audio sector. Starting in a recording studio, he moved on to TV, and later to theatre in winter and jazz festivals in summer as a sound engineer. He is currently responsible for the Pro Audio sector of an Italian business that distributes audio, video and lighting equipment.
Stefano Cavese Contributor
Libero professionista, lavora nel campo delle installazioni e consulenza sui sistemi Audio/Video e integrazione con esperienza più che decennale nei diversi campi: residenziale, conference, educational e musicale. Da sempre è impegnato nel favorire la collaborazione tra i professionisti del settore, il confronto delle idee e il conseguente sviluppo di prodotti e servizi innovativi. Costantemente alla ricerca di aziende all’avanguardia, è attento ai rapporti tra scuola e impresa e promotore di progetti educativi e corsi professionali. A freelancer in the Audio/Video sector, specialising in system installation, consultancy and integration He has over ten years of experience in a range of different fields: residential, conference, educational and musical. From the start of his professional life, his main objectives have included encouraging collaboration between the professionals in the sector, and comparing ideas in order to then develop innovative products and services. He is constantly on the lookout for cutting edge companies, and committed to developing the relationship between school and business, by organising educational projects and professional training courses.
Bruno De Nisco Contributor
Ingegnere, master in HBA ed energie rinnovabili, è libero professionista, progettista di impianti integrati e tecnologie speciali per gli edifici, consulente di progettazione integrata e di aspetti energetici, ed esperto di normativa e conformità degli impianti e tecnologie. È altresì docente in master e corsi di specializzazione postuniversitari e di aggiornamento su tematiche energetiche e normative. Engineer, with a master’s degree in HBA and renewable-energy sources, he is a free lancer, designer of integrated systems and special technologies for buildings, consultant of integrated design and energy aspects, and expert on regulations and conformity of systems and technologies. He also teaches in master’s courses and post-graduate specialist and refresher courses on energy and regulatory issues.
Alessandro Vismara Advisor
Imprenditore nel settore nautico , con l’attuale azienda Vismara Marine ha creato un vero e proprio atelier ove si progettano e costruiscono imbarcazioni su misura ad alta tecnologia. Appassionato di ricerca e di integrazione di sistemi , in virtù della sua esperienza nella gestione aziendale e nelle nuove tecnologie, affianca il team di Connessioni in qualità di consigliere. Entrepreneur in the marine industry, with the current company Vismara Marine he has created a veritable atelier where high-tech motor and sail powered yachts are designed and constructed to specific customer requirement. Passionate about research and systems integration, by virtue of his experience in business management and new technologies, he is involved with Connessioni like a advisor.
Barbara Trigari
Project manager consultant & Contributor Giornalista pubblicista dal 2005, si occupa da sempre di tecnologia, dapprima legata all’ambito musicale, per le riviste SM Strumenti Musicali e Backstage, poi InSound, successivamente di audio e video professionale seguendo sin dalla nascita Connessioni. Come giornalista free-lance collabora anche con il settimanale specializzato GDOWEEK de Il Sole 24 ore, per il quale segue anche la rubrica fissa “Il Tavolo IDM-GDO”. Free-lance journalist since 2005, she has always dealt with technology, initially connected with the music sector, for the magazines SM Strumenti Musicali and Backstage, then InSound, later with professional audio and video supporting Connessioni from its birth. As a freelance journalist she also contributes to the specialist weekly magazine GDOWEEK of Il Sole 24 ore, in which she also has a column entitled “IL Tavolo IDM-GDO”
Paolo Sacchetti
Valentina Bartarelli
Sara Lepri
Si avvicina molto presto al mondo della musica e dell’audio, con uguale passione per l’aspetto artistico (come pianista professionista), che tecnico; con il boom della Rete si interessa a Internet e ai suoi linguaggi, in continua evoluzione. Tutto questo lo ha portato a diverse collaborazioni con molti importanti brand dell’audio professionale e strumenti musicali. Ultra-patito di Wordpress, è “ossessionato” dall’importanza dei contenuti come molla che alimenta la vita del Web e dei social media. Dal 2009 lavora con Connessioni.
Laureata in Logica del linguaggio, ha scritto per diversi quotidiani e settimanali per poi entrare nello staff di Exibart - piattaforma multicanale dedicata all’arte contemporanea dove è rimasta per otto anni prima di entrare nel team di Connessioni. Appassionata di fotografia, cinema, tecnologia e letteratura è curiosa per natura e loquace per vocazione.
Ha maturato esperienza in campo commerciale e amministrativo lavorando presso un’agenzia di rappresentanza e, successivamente, per una realtà che fornisce servizi agli studi di Commercialisti. Oggi lavora in Connessioni, dove tiene le redini dell’amministrazione e dell’ufficio con puntualità e piglio deciso, compensando la vena “estrosa” della redazione.
Web Editor
From a young age he became involved in the music and audio business, manifesting an equal passion for the artistic and technical aspect (as professional piano player); with the boom of the Web his interests widened to the Internet and its languages, in continuous evolution. This has resulted in several collaborations with many important brands in the professional audio and musical instruments sector. A fanatic of Wordpress, he is “obsessed” with the importance of contents as the spring which feeds the life of the Web and social media. He has been working with Connessioni since 2009.
Editor
Graduated in the Logic of language, has written for several newspapers and magazines before joining the staff of Exibart - multichannel platform dedicated to contemporary art - where it remained for eight years before joining the team of Connections. Passionate about photography, cinema, technology and literature is curious by nature and by vocation talkative.
Accounts department
She gained experience in the commercial and administrative sphere working with a representation agency and, later, with a company that provides services to Chartered Accountants offices. She currently works in Connessioni as administration and office manager and carries out her tasks with precision and decisiveness, making up for the “whimsical” streak of the editorial team.
Matteo Fontana
Alberto Forchino
Giorgio Gianotto
Laura Lazzerini
Lelio Simi
Laureato in Lettere, ma con interessi variegati e multiformi che vanno dalla letteratura al cinema, con tutto ciò che di umanistico e tecnologico c’è in mezzo. Scrittore di mestiere e di passione, si occupa anche di sceneggiatura, regia e produzione, e ama seguire da vicino lo sviluppo tecnologico nel settore del video professionale. Il tentativo, da letterato, è di offrire uno sguardo il più possibile eclettico e originale sul mondo del video e delle tecnologie connesse.
Ingegnere delle Telecomunicazioni, dopo diverse esperienze nel campo della ricerca applicata alle telecomunicazioni in Italia e negli USA, è oggi responsabile progetti di innovazione tecnologica in ambito Telecomunicazioni, Videosorveglianza, Sicurezza e infomobilità per il Gruppo Torinese Trasporti. In tale veste, è responsabile di progetti di Ricerca e Sviluppo finanziati dalla Commissione Europea quali Caretaker, Vanaheim, Smart-way.
Ingegnere Elettronico, Audio Video & Home Automation Designer certificato CEDIA, system integrator, ha collaborato alla realizzazione di progetti di prestigio, specialmente nel settore nautico, ma non solo. Nel 2011 ha vinto vinto il premio “Best Technician of the Year”, assegnato da CEDIA per la Regione 1 che comprende Regno Unito, Europa, Medio Oriente, Russia, Africa, India e Pakistan.
An arts graduate, but with variegated and multiform interests which range from literature to cinema, with all that is humanistic and technological in between. A writer by profession and passion, he also deals with scripts, direction and production, and enjoys closely following the technological development of the professional video sector. As a man of letters, his attempt is to offer the most eclectic and original view of the video world and connected technologies.
An engineer in Telecommunications, following experience gained in the field of research applied to telecommunications in Italy and in the USA, he is currently responsible for technological innovation projects in Telecommunications, Video surveillance, Safety and infomobility for Gruppo Torinese Trasporti. In this capacity, he is responsible for Research and Development projects financed by the European Commission such as Caretaker, Vanaheim, Smart-way.
GGG, come lo chiamano scherzosamente i colleghi europei e americani, dopo una vita al servizio del suono e più di vent’anni alla direzione tecnica di Bose Italia, è oramai in pensione. Ma non abbandonerà il mondo dell’audio (chi poteva dubitarne...), dedicandosi allo studio di Line Array avanzati, ai training per la progettazione di sistemi di rinforzo sonoro e, naturalmente, alla scrittura. Lasciando ampio spazio al suo hobby preferito: la fotografia naturalistica.
Giornalista professionista dal 2001, da quello stesso anno fa parte della redazione di una delle prime eMedia company italiane, per la quale si occupa di distretti industriali, nuove tecnologie e innovazione. Collabora poi per diverse testate nazionali online e tradizionali e, dal 2005, come freelance e consulente si occupa anche di innovazione (tecnologica e di processo) nelle pubbliche amministrazioni. Da qualche anno tiene il blog personale Senzamegafono, nel quale parla di futuro dei media e nuove forme di giornalismo.
Contributor
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Contributor
Contributor
GGG, as his European and American colleagues jokingly call him, is now retired, after a life spent at the service of sound and more than twenty years at the helm of Bose Italia. He continues to work in the audio world (who would have doubted it..), dedicating himself to the research of advanced line Array, to training for the design of sound reinforcement systems and, naturally, to writing. He leaves plenty of space for his favourite hobby: naturalistic photography.
Contributor
Electronic Engineer, CEDIA-certified Audio Video & Home Automation Designer, and system integrator, she has worked on the realization of important projects, primarily in the nautical sector, and many more. In 2011 she won “Best technician of the year” award, assigned by CEDIA for Region 1 which includes the UK, Europe, Middle East, Russia, Africa, India and Pakistan.
Contributor
Professional journalist since 2001, since then he has been part of an editorial team of one of the leading eMedia companies in Italy, for which he deals with industrial districts, new technologies and innovation. He also contributes to several national online and traditional newspapers and, since 2005, as a freelance and consultant he also deals with innovation (technological and process) in public administrations. For several years he has been managing his personal blog Senzamegafono, in which he deals with the future of media and new forms of journalism.
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Inserzionisti Advertisers
Adeo Group
via della Zarga, 50 38015 Lavis (TN) Tel +39.0461.248211 Fax +39.0461.245038 www.adeoproav.it
B.E.G. Brück Electronic GmbH
Schlosserstraße, 30 D-51789 Lindlar tonino.calanni@beg-luxomat.it www.beg-luxomat.it
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COMM-TEC
Centro Leoni A via G. Spadolini, 5 20141 Milano Tel +39.02.36704570
via Proventa, 90 48018 Faenza (RA) Tel +39.0546.622080 Fax +39.0546.622090 info@comm-tec.it www.comm-tec.it
d&b audiotechnik Italia
via Gigi Medini, 10 44100 Ferrara Tel +39.0532.772477 Fax +39.0532.770183 www.dbaudio.com
EIOM Ente Italiano Organizzazione Mostre
viale Premuda, 20 20129 Milano Tel +39.02.55181842 Fax +39.02.55184161 www.eiomfiere.it
Eurosell
via Stiria, 45/12-13 33100 Udine Tel +39.0432.525211 Fax +39.0432.525299 infosales@eurosell.it
Exhibo
Eyevis
Gammalta
via Leonardo da Vinci, 6 20057 Vedano al Lambro (MI) Tel +39.039.49841 Fax +39.039.4984280 www.exhibo.it
via Pazzano, 112 00118 Roma Tel +39.06.7919730 www.eyevis.it
via S. Maria, 19/21 56126 Pisa Tel +39.050.2201042 Fax +39.050.2201047 www.gammalta.it
Lightware
Peterdy 15, Budapest H-1071, Hungary Tel +39.39228191 adriano.dalessio@lightware.eu www.lightware.eu
pp. 18/19
p. 35
Made Expo
Foro Buonaparte, 65 20121 Milano Tel. +39.02.806041 Fax +39.02.80604395 info@madeexpo.it
p. 43
pp. 58/59
Mid-Expo Moscow-Russia
Tel +7.495.7377479 Fax +7.495).7376845 www.midexpo.ru
p. 79
via Raffaello, 13 42124 Reggio Emilia (RE) Tel +39.0522.274411 Fax +39.0522.232428 www.rcf.it
p. 13 pp. 50/51
p. 89
p. 9
pp. 66/67 RCF
p. 25
Roland Italy
viale delle Industrie 20020 Arese (MI) Tel +39.02.937781 Fax +30.02.93581312 www.rolandsystemsgroup.net
p. 47
SIEC
via Cosimo del Fante, 4 20121 Milano Fax +39.02.93665776 www.sieconline.it
Voome Networks AVstore
viale Lombardia, 51/53 20861 Brugherio (MB) Tel +39.039.2872429 Fax +39.039.2876554 www.voome.it www.avstore.tv shop.avstore.tv
II Cop.
Yamaha Musica Italia
viale Italia, 88 20020 Lainate (MI) Tel +39.02.93577241 Fax +39.02.9370956 www.yamahacommercialaudio.com/ commercial_audio/italy
IV Cop.
p. 23
III Cop.
p. 15 pp. 48/49 YCR
p. 57
via Traversa, 1 51017 Pescia (PT) Tel +39.0572.476258 Fax +39.0572.476258 info@ycrservizi.it www.ycrservizi.it
p. 39 p. 73
p. 85