N° 27 febbraio 2011 - € 7,00
Connessioni n° 27 - febbraio 2011
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Est europeo, quali prospettive?
Cultura distribuita
HDBaseT
ISE Preview
AV al Complesso Didattico e di Ricerca di Firenze
Killer vero o presunto?
Le anticipazioni da Integrated Systems Europe
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In linea con il completo rinnovamento e ampliamento della struttura aziendale e delle attività, Connessioni ha riunito, identificando sotto un unico marchio, tutti i suoi prodotti: dalla rivista, ai servizi on-line, agli eventi di comunicazione. Un’evoluzione che coinvolge anche il Web: il nuovo dominio di riferimento per il sito di Connessioni, la newsletter, le caselle di posta elettronica e le future iniziative è da oggi
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Redazione:
Informazioni:
redazione@connessioni.biz
info@connessioni.biz
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Ancora qualche novità Chiara Benedettini Direttore editoriale
da Connessioni, e questa volta è il turno del marchio. In linea con il rinnovamento e ampliamento della nostra struttura aziendale e delle sue attività, da gennaio sono stati riuniti sotto lo stesso marchio tutti i nostri prodotti e iniziative, per una completa identità tra l’azienda e i suoi strumenti. Connessioni quindi sarà l’unico marchio sotto il quale si svilupperanno la rivista, le attività on-line, gli eventi, le iniziative di comunicazione. Di conseguenza anche il sito di Connessioni, la newsletter e le caselle di posta elettronica hanno ormai lo stesso dominio: www.connessioni.biz. Appuntatevi dunque le nostre nuove e-mail, ci farà piacere avere sempre un migliore e più proficuo scambio con tutti voi, lettori e partner, per rendervi partecipi delle attività future e naturalmente conoscere anche le vostre: redazione@connessioni.biz, per le attività editoriali, e info@connessioni.biz per le informazioni. In questo numero inauguriamo anche una nuova rubrica della rivista, che si chiamerà Incontri. La storia delle aziende e delle persone che le hanno fondate e sviluppate, le loro strategie e visioni sul futuro sono spesso un barometro interessante sull’andamento, evoluzione e prospettive del nostro mercato. Questa rubrica è dunque dedicata a loro, per conoscerle meglio e offrire qualche spunto ai professionisti, che con loro, i loro prodotti e i loro progetti si confrontano quotidianamente. Ecco quindi il primo Incontro sui temi del cinema digitale e del video, in compagnia di Christie. Dal 1 al 3 gennaio, ormai è una data nell’agenda di tutti gli operatori del settore, avrà luogo l’edizione 2011 della fiera ISE - Integrated Systems Europe ad Amstredam. È la manifestazione di riferimento per il nostro mercato, dove si possono vedere tutte le novità di prodotto e le tendenze dell’anno appena iniziato, e anche durante questa edizione rinnoveremo il nostro impegno come operatori della comunicazione per tenervi al corrente su prodotti, tecnologie, persone ed eventi. Facendo da tramite tra la realtà italiana e quella internazionale che parteciperà alla manifestazione. Dal punto di vista editoriale, oltre alla preview che potete leggere in questo numero con informazioni e anticipazioni, durante ISE produrremo come già l’anno scorso un daily di informazione quotidiana dalla fiera, Connect speciale ISE, che conterrà la cronaca di quanto avverrà nei tre, sicuramente frenetici e interessantissimi, giorni di attività. Dopo ISE, invece, su Connessioni potrete leggere il reportage, con informazioni, tendenze e riflessioni sull’edizione appena conclusa. Ma soprattutto quest’anno Connessioni sarà presente con un suo spazio che dedicherà e metterà a disposizione degli italiani in fiera, visitatori ed espositori. Un luogo dove incontrarsi, stringere contatti e rinsaldare gli esistenti, dove parlare di innovazione e mercato, di cultura di settore e di futuro. Vi aspettiamo quindi al CIT, la Casa dell’Integrazione Tecnologica, la casa degli Italiani a ISE.
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Soluzioni
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Preview ISE
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Anticipazioni da ISE
Le nuove aule del
Tendenze, tecnologie, novità
Complesso Didattico e di
della prossima edizione
Ricerca universitaria di Firenze
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Il teatro virtuale Soluzioni dell’università Shanghai Expo 2010 di Milano La regione Marche e le Winx Stereoscopia per la ricerca
al padiglione italiano
>1 Editoriale >60 Appuntamenti Dal Mondo >72 Training Spinetix
>73 News dal mondo >74 News Anno 6 27 Numero febbraio 2011
>80 inserzionisti/az. citate
Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation
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Soluzioni
Incontri
RealtĂ virtuale e medicale
Christie Dalla pellicola al 3D, dai chip
Videoproiezione per la salute
DLP ai canvas digitali
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Vox technologica
Vox technologica
Pillole
Dal Mondo
HDBaseT
Misurazione mobile
IS Russia
Il presunto killer dello
Soluzioni in telemedicina
La frontiera del mobile web
Tendenze e prospettive
standard HDMI?
Prodotti e progetti del
dall'Est europeo
mercato italiano
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Anticipazioni da ISE Integrated Systems Europe Tendenze, tecnologie e novità della prossima edizione Tra pochi giorni ISE aprirà i battenti: per programmare al meglio la visita, o per prendere la decisione di andarci, ecco alcune informazioni sull’edizione 2011, completate da un’intervista al management della manifestazione, con anticipazioni e riflessioni, e da alcune anteprime di prodotto Chiara Benedettini e Marino Petrelli
A
nche quest’anno occhi puntati sull’ISE, Integrated System Europe, la più importante manifestazione fieristica del settore dell’integrazione di sistemi
che si svolgerà, come ormai dal 2006, ai padiglioni espositivi del RAI Centre di Amsterdam dal 1 al 3 febbraio 2011. Una location non estranea al successo della manifestazione: comoda per spazi e logistica, che offre strutture ricettive per tutte le tasche e necessità, in una città interessante, cosmopolita, moderna, ma anche bella e affascinante. ISE è organizzata dalle due maggiori associazioni di settore a livello mondiale, che si affiancano in questo progetto completando così il panorama dell’integrazione di sistemi: CEDIA, Custom Electronic Design & Installation Association, che riunisce aziende e professionisti del settore system integration residenziale, e InfoComm International, più legata a quello dell’audio video professionale. La fiera è dedicata agli operatori professionali, dai system integrator, ai progettisti, agli installatori, ma anche designer e architetti, gestori di locali e di alberghi… a tutti coloro che in qualche modo legano la propria attività a questo ambito. La passata edizione, che ha presentato diverse proposte legate al crescente business del digital signage (la seconda edizione del DOOH – Digital Out Of Home - Conference, e un’area espositiva dedicata) ha registrato un incremento di visite superiore al 20% rispetto al 2009, con quasi 12 mila utenti pre-registrati, e ha superato le 28 mila presenze. Un ISE che per il 2011 si prevede ancora più frequentato, anche in virtù delle tante iniziative in fase di preparazione, e gli espositori saranno oltre 700: ormai è qui che vengono presentati i nuovi prodotti e soluzioni dalle aziende del mercato, sia piccole che multinazionali. Come sanno bene i nostri lettori, un’occasione imperdibile per vedere le novità e saggiare le tendenze per l’anno appena iniziato. Ultima nota, crediamo utile per coloro che l’ultimo giorno di fiera corrono per cercare di concludere il programma di incontri e visite che si erano proposti, quest’anno la manifestazione rimarrà aperta fino alle 18.00 anche l’ultimo giorno (gli altri anni solo fino alle 16.00).
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ISE Preview Nuovi padiglioni e aree di interesse La visita a ISE 2010 ci aveva stimolato una riflessione: se in Italia il modello fieristico sembra essere alla ricerca di nuovi spunti e modalità (con un proliferare di fuori salone ed eventi esterni, e di roadshow per la mancanza di occasioni espositive di settore), ISE continua a essere una fiera nel senso più classico del termine: imperdibile per vedere i nuovi prodotti e tendenze tecnologiche, e per partecipare a momenti di formazione e incontro. E, pur nel segno dell’evoluzione e spingendo ulteriormente sul pedale della cultura e dei corsi, rimane fedele alla sua vocazione: un enorme spazio da visitare per andare a caccia di novità, armati di scarpe comode. Eh sì, perché ISE sta crescendo ancora in termini di spazi, e quest’anno avrà due nuovi padiglioni a disposizione (anche grazie alla ristrutturazione e completamento delle strutture del RAI), il 6 e il 9, “per dare spazio a richieste di stand di metratura maggiore e per assecondare quelle dei nuovi espositori”, come ha dichiarato Mike Blackman, Managing Director della manifestazione. Il padiglione 6, inoltre, sarà dedicato prevalentemente alle aziende dell’audio, fino all’anno scorso dislocate in maniera discontinua negli spazi; riconfermata, e ampliata, anche l’area digital signage (padiglione 10) dove si svolgerà anche la consueta visita guidata alle aziende che operano in questo ambito.
Prima di tutto, la cultura di settore Ricco, come sempre, il programma delle conferenze: un’occasione per ampliare le proprie conoscenze ma anche per incontri e confronti tra colleghi. Per operatori e interessati al digital signage, e strategicamente previsto per il 31 gennaio, il meeting “Digital Signage Conference” (DiSCO) Sopra: due immagini di ISE 2010
sostituirà, per nome e approccio, la Digital Out Of Home Conference degli anni passati: andando maggiormente incontro agli interessi dei system integrator e installatori; gli interventi si propongono di offrire spunti in merito all’interazione nel ds con dispositivi mobili e interattività, di fare il punto sul ROI (Return Of Investment), definire i numeri del mercato e le possibilità di crescita, ridurre il TCO (Total Costo Of Ownership) a carico degli utenti finali. È gestito da Invidis Consulting e sponsorizzato dall’associazione di categoria Ovab Europa. Dopo la mattinata comune, DiSCO prevede due programmi paralleli: il primo, “business & strategy”, proporrà alcune presentazioni di realtà chiave del settore in merito a tecnologie, progettazione di sistemi, creazione di contenuti, il secondo è dedicato alle best practices, con vari case study ed esempi di applicazioni. Maggiori info sul sito: www.disco-europe.org Mike Blackman, Managing Director ISE
Il fitto calendario previsto di seminari è poi suddiviso tra incontri gratuiti a cura delle aziende espositrici (come ad esempio il “DM certified designer”
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Connessioni a ISE Proprio l’integrazione di sistemi è l’ambito di elezione di tutte le attività, editoriali e non, di Connessioni: ovvio quindi che ISE rappresenti un momento fondamentale nell’arco dell’anno, nel quale rinnovare l’impegno per fare da tramite con il mercato italiano, offrendo aggiornamenti, informazioni, momenti di incontro tra gli operatori. Per quanto riguarda le attività redazionali, Connessioni ha studiato un percorso che coinvolge tutti i suoi prodotti: dopo la preview che state leggendo, il nostro staff, come l’anno scorso, sarà impegnato durante i giorni di fiera con Connect speciale ISE, il giornalino in formato elettronico in cinque edizioni (dal giorno precedente a quello successivo alla fiera) prodotto sul posto e in tempo reale, su novità, eventi e persone della manifestazione; il reportage su Connessioni di marzo sarà invece il momento delle interviste a espositori e visitatori, per fare il punto sulle tendenze in atto e le prospettive per il 2011. Connessioni è inoltre media partner di ISE da tre edizioni. Ed è proprio frequentando la fiera che ci siamo resi conto dell’importante aumento di visitatori ed espositori italiani, tanto importante da portarci a pensare che fosse arrivato il giusto momento per creare uno spazio di condivisione e dialogo per la comunità degli italiani presenti in fiera. Un luogo dedicato all’aggregazione, al mettere in comune le idee, alla comunicazione, dove confrontarsi e parlare di tecnologia, innovazione e mercato. Un luogo dove incontrare la stampa (Connessioni avrà qui la sua redazione) e le istituzioni, e dove fare cultura insieme agli altri attori del mercato, nazionali e internazional. Veniteci a trovare a CIT, casa dell’Integrazione Tecnologica, la casa degli italiani a ISE.
di Crestron, per apprendere tutti i segreti del suo Media System, oppure “Journey into listening” di d&b audiotechnik, nuovo espositore a ISE) e sessioni, la maggior parte a pagamento, tenute da CEDIA e InfoComm. Con tempi variabili (si va dall’ora all’intera giornata per quelli più complessi), avranno luogo seminari di tipo tecnico, come “Fiber Optics AV: not just for hi-end system” (InfoComm) o “IP for Integrators” (CEDIA), ma anche di metodo, ovvero che intendono offrire agli ascoltatori supporto nelle strategie di business o per lo sviluppo aziendale; un esempio è “Building a functional organisation” tenuto da Utz Baldwin di CEDIA. A chiudere il secondo giorno, l’atteso dibattito sullo sviluppo dello standard IEEE 802.1 Audio Video Bridging (AVB) e come influenzerà il settore A/V. Per il 3 febbraio, segnaliamo le sessioni di esami per il CEDIA EST2, la certificazione di base per la progettazione in ambito residenziale. Il 31 gennaio, invece, sarà interamente dedicato al Visual Communications Summit, presentato da Wainhouse Research e InfoComm, dedicato alle tecnologie e tendenze per l’anno a venire, oltre che prodotti e servizi nell’ambito della comunicazione visiva, un classico della formazione InfoComm in USA ora accessibile a ISE.
ISE 2011… la parola agli organizzatori In dicembre, durante IS Russia a Mosca, abbiamo incontrato Mike Blackman e Dan Goldstein, PR/Press Manager di ISE, davvero una bella occasione per un’intervista sull’edizione 2011 di ISE: novità e tendenze, ma anche qualche riflessione sul “modello fiera” e sulle molte, cangianti sfaccettature del mercato europeo. C – Quali sono i settori in crescita a ISE 2011? Mike Blackman - Quello residenziale, e avremo anche più audio pro: questo settore è cresciuto molto, con marchi importanti in passato non presenti e che in questa edizione lo saranno… anzi, ne mancano pochi se guardiamo al totale del mercato, cosa per noi davvero incoraggiante. Inoltre, molti produttori hanno pianificato il lancio europeo delle novità in occasione di ISE, vi garantiamo che vedrete prodotti mai visti prima. ISE sta diventando davvero l’appuntamento dell’anno.
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InAVation Awards, pronti alla premiazione Come ogni anno durante ISE, la rivista inglese InAVate organizzerà gli InAVation Awards, attribuiti durante una serata di gala (2 febbraio) a prodotti e progetti di maggior interesse e innovazione. Ne abbiamo parlato con Chris Fitzsimmons, Redattore capo della pubblicazione: CF - Ogni anno introduciamo un cambiamento o qualcosa di nuovo per rispondere al mercato, e quest’anno la novità è stata dedicarsi solo a categorie di area business commercial, ovvero quella nella quale siamo più esperti e alla quale i nostri lettori sono interessati, lasciando fuori quelle di ambito residenziale. Poi abbiamo meno categorie, solo nove, per circa 110-120 candidature. C - Come è composta la giuria? CF - Abbiamo un bel mix, che rappresenta tutto lo spettro dell’AV: consulenti, giornalisti, tecnici. Tra gli altri vorrei citare Dan Goldstein PR/Press Manager ISE, Thomas Hülsmann, vincitore l’anno scorso del premio come consulente dell’anno, John Sykes di Ovab Arup, Oliver Schweder di Invidis, il gruppo di consulenza dedicato al digital signage, Adrian Cotteril Editor in Chief di Daily DOOH. C - Per la cerimonia cosa state preparando? CF – Già l’anno scorso la cerimonia ha avuto luogo durante ISE (non più la sera subito precedente l’inaugurazione) per incentivare la presenza anche dei professionisti che visitano ISE: non tutti arrivano già ad Amsterdam dalla sera prima. Il format sarà simile al 2010: stessa location, il RAI lounge, molto informale e rilassato, e appuntamento alle 18, alla chiusura della fiera, per finire in tempo per chi ha impegni serali di lavoro. www.inavationawardsonthenet.net
C - Nella passata edizione il digital signage è stato molto presente, e nella prossima? MB - Anche il ds è cresciuto molto in fiera: l’anno scorso con Invidis abbiamo organizzato DOOH Conference, oggi DiSCO. Un cambio di nome che significa anche una variazione di impostazione: in passato abbiamo cercato di interessare e richiamare le agenzie di pubblicità, quindi possibili acquirenti per il ds, poi però abbiamo capito che i system integrator erano rimasti esclusi, perché non c’erano contenuti focalizzati sui loro interessi. Contenuti che abbiamo previsto per il 2011. Il digital signage è cresciuto, e occuperà tutta la Hall 12 e oltre la metà della Hall 10, ma troverete tecnologie dedicate anche in altre aree: per esempio i sistemi outdoor e i ledwall ecc. sono nella Hall 11 e 1. C – Oggi le fiere servono per vedere i prodotti e incontrarsi, mentre il business si svilupperà solo successivamente… MB – È la natura del business in ambito professionale: i visitatori vengono a informarsi, a cercare soluzioni per un progetto particolare o idee per promuovere i prodotti o fare offerte di progetti. Hanno bisogno prima di tutto di conoscere, capire il prodotto e il prezzo. Qui non si parla di decisioni da qualche centinaia di euro, è logico che ci sia bisogno di capire e ponderare, e ISE è il luogo chiave dove prendere il primo contatto. Dan Goldstein - L’Europa è un mercato molto frammentato, ed è necessario avere il giusto canale di distribuzione in ciascun territorio per ottenere risultati: man mano che l’industria AV cresce, penso che vedremo
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sempre più produttori alla ricerca del miglior partner di canale per ciascun paese europeo. Noi attraiamo praticamente tutti i distributori-chiave europei, dal Nord Africa al Middle East all’Europa centrale, e a ISE è facile trovare i giusti contatti anche per le distribuzioni. Il nostro slogan quest’anno è “tutte le connessioni di cui hai bisogno” (All the connections you need), un pò come Connessioni: significa la connessione fisica, quella fra gli oggetti della tecnologia per integrare i sistemi, ma anche quella del business, le persone e le aziende che c’è bisogno di conoscere per arrivare al mercato. Mike ha ragione, ISE non è una fiera dove si compera in loco: ciascun progetto è diverso dall’altro, e i visitatori si guardano intorno con approccio aperto alla ricerca della soluzione giusta per un progetto preciso, e penso sia per questo che i distributori più importanti vengono a ISE. C – Cosa pensate dei roadshow? Sono utili per anticipare, sostenere una fiera? MB - Per anni abbiamo organizzato roadshow, con successo per i produttori che vi hanno partecipato. Gli stessi produttori, associati InfoComm, ci hanno però chiesto, negli ultimi 24-18 mesi, di fare una pausa per via del clima economico, preferendo investire in altri progetti. Però ultimamente siamo stati coinvolti per rivedere il concept dei road show e rilanciarli, quindi stiamo considerando come, dove e quando farne. C – Dato il vostro lavoro, avete una visione ampia sulla realtà europea… secondo voi quali sono stati i paesi che hanno sofferto di più e quelli emergenti l’anno scorso, e quelli che saranno in crescita l’anno prossimo? MB - Si vede già dalla situazione del mercato del lavoro ed economica: alcuni paesi dell’Eurozona, come Grecia, Irlanda e Spagna, stanno faticando, e l’Inghilterra soffrirà un po’ nel settore educational. Certo c’è sempre un minimo di delay tra lo sviluppo dei progetti, le delibere di spesa e le realizzazioni, ma è questo il feedback che abbiamo avuto dai system integrator nel mondo. Ci aspettiamo che la Germania cresca sul fronte manifatturiero, mentre è la Russia a salire ancora, sta risorgendo, i progetti sono stati tutti recuperati, quindi sarà un mercato in crescita, ma penso che anche altri faranno bene. DG - Sì, l’Irlanda è un caso a sé perché il settore costruzioni è stato molto sopravvalutato, creando speculazione e indebolimento. Fortunatamente per la nostra industria, la nostra audience è molto versatile: se alcune aziende hanno lavorato fino a poco tempo fa in ambito residenziale, queste sono perfettamente in grado di reinventarsi e cambiare settore, focalizzandosi in altri ambiti. Inoltre, il settore in alcuni casi ha beneficiato degli aiuti governativi anticrisi: istruzione, salute… tutti ambiti perfetti per l’audio video. Senza dimenticare le possibili nuove applicazioni per il settore: visual communication, digital advertising… aree molto diverse. Il nostro settore è comunque ben avviato e robusto, e lo testimonia sia l’aumento degli espositori a ISE, sia il fatto che, benché alcune aziende abbiano dovuto affrontare ristrutturazioni o contrazioni delle strutture, in pochissime abbiano chiuso i battenti.
Anticipazioni e preview Ogni anno a ISE vengono presentati un gran numero di nuovi prodotti e tecnologie… ecco qualche anticipazione.
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ISE Preview Analog Way Di-VentiX II ed Eikos Due novità, tra le altre, per i mixer/switcher video Analog Way che verranno presentati a ISE 2011. Eikos è un mixer multi layer, switcher e scaler indirizzato, per caratteristiche tecniche, agli ambiti rental e staging e all’integrazione di sistemi in contesti avanzati. Può accogliere un massimo di 12 sorgenti in entrata, di cui quattro SDI e due DVI-D. L’elaborazione è al 100% digitale, con la possibilità di produrre in uscita segnale digitale o analogico (DVI o VGA RGBHV) simultaneamente, in molti formati diversi, dall’HDTV al Computer 2K. Sono previste tre modalità operative: Multi Layer Mixer, 12 by 2 Seamless Native Matrix Mixer e QuadraVision. In modalità multi-layer, Eikos è in grado di visualizzare fino a sei layer, di cui tre sorgenti live, un frame e due loghi. Inoltre si possono visualizzare fino a due picture in picture su uno sfondo di immagini live, oppure tre PIP su uno sfondo statico. I layer Live sono customizzabili con diversi attributi (bordi, movimenti, zoom, cut, fade, wipe, slide...), ed è presente un ricco assortimento di effetti per le transizioni. Un’uscita va in preview, l’altra per l’audience; in modalità Still Mosaic Full Preview il display mostra un’immagine fissa per ciascuna delle 12 sorgenti coinvolte. In modalità Seamless Native Matrix Eikos si comporta come una matrice scaler 12x2 nativa true seamless switching. Lo switching tra le 12 sorgenti può avvenire come cut o fade e si può sincronizzare alle due uscite. Possibilità di visualizzare due PIP su uno sfondo statico, e di “specchiare” uno dei PIP sulla seconda uscita. Infine la modalità QuadraVision permette di visualizzare quattro computer o sorgenti video sull’uscita Main, con quattro preset per le caratteristiche delle finestre, ed effetti di Il mixer/scaler/switcher multi layer Di-VentiX II
transizione. Eikos possiede una memoria non volatile, connessioni Ethernet LAN ed RS232 (per update e memorizzazione dati), switcher audio stereo integrato con 12 ingressi (8 analogici e 4 SDI embedded) e due uscite. L’uscita video supporta diversi formati SD o HDTV, può essere usata per registrare live e con qualsiasi cablaggio. Controllo da pannello, da software (incluso), via console Orchestra, RK-300 e TRK800. Versione light per progetti meno complessi: Eikos LE. Sempre nell’ambito dei mixer/scaler/switcher multi layer, Di-VentiX II offre ingressi
Il mixer multi layer Eikos
e uscite universali digitali e analogici, elaborazione digitale full HD, effetti live e tre modalità operative: Multi Layer Mixer, Stand alone Embedded Edge Blending e 8 by 2 Seamless Sync Matrix. In Multi Layer il mixer utilizza un’uscita come preview (sulla quale si può visualizzare in maniera completa i materiali in uscita Main) e una per l’audience, con visualizzazione di fino a sette layer (4 da sorgenti live, customizzabili, un frame, un logo e una maschera). Di-VentiX II in modalità Sync Matrix offre una matrice 8x2 true seamless switching (cut/fade, sincronizzazione con le due uscite). In modalità Embedded Edge Blending entrambe le uscite vengono utilizzate come Main per altrettanti proiettori in orizzontale o verticale, su uno schermo unico (edge blending). Le funzioni sono le stesse della modalità Multi Layer Mixer, ma come preview è possibile utilizzare l’uscita opzionale Video Out. Le caratteristiche di connessione mantengono la filosofia descritta per Eikos. Si possono linkare più Si-VentiX II per l’edge blending multi screen, con Cross Blender II (incluso), per fino a 16 proiettori in orizzontale o verticale. Di-VentiX II viene proposto da Analog Way come mixer/switcher per presentazioni AV, semplice da usare e adatto anche per rental e staging. www.analogway.com Contatto per l’Italia: demetrio.faroldi@analogway.com
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ISE Preview
Spinetix e Voome Networks Voome Networks, azienda di Brugherio specializzata in prodotti e servizi per la videocomunicazione out-ofhome in diversi ambiti, sarà presente all’ISE di Amsterdam presso lo stand della svizzera SpinetiX, con la quale ha confermato per il 2011 l’accordo di distribuzione per l’Italia. La distribuzione dei prodotti Spinetix (ma anche LG Electronics e 3M, sempre partner di Voome Networks) avviene in Italia tramite il marchio Avstore e riguarda l’Hyper Media Player HMP-200 (modello che succede al primo HMP-100, affiancandolo con prestazioni superiori) e il nuovo software Fusion disponibile a bordo del player HMP-200, oltre che del player HMP-100 e del software di gestione HMD (Hyper Media Director). Il rapporto tra Voome Networks e SpinetiX (come per gli altri partner citati) non si limita a un semplice accordo di distribuzione, ma comprende l’integrazione dei prodotti all’interno di soluzioni mirate sulle possibili esigenze della clientela. Tra queste, Voome 4 Retail è una piattaforma studiata da Voome Networks per la gestione della videocomunicazione nel punti di vendita, palestre o centri estetici; Voome 4 Corporate si rivolge invece ad aziende e grandi edifici con presenza di
Il nuovo Media Player HMP-200 di Spinetix ora anche in full HD:
pubblico. Entrambe si basano su hardware SpinetiX integrando diversi
sempre piccolo e compatto
dispositivi, includono una serie di applicazioni leggere installate su un server e sono scalabili. La presenza di personale Voome Networks a ISE, quindi, servirà da supporto ai visitatori italiani nell’illustrare le caratteristiche dei prodotti e le possibili soluzioni per le specifiche esigenze. SpinetiX HMP-200 ripropone con prestazioni superiori le caratteristiche del primo e innovativo HMP-100, dispositivo non-PC dedicato per la distribuzione di contenuti audio, video, grafici, informativi ecc., compatto, semplice da integrare e parco nei consumi. HMP-200 incorpora il nuovo software SpinetiX Fusion per la visualizzazione di contenuti Full HD (1.080p, da 25 a 60 Hz), realizzazione di videowall di qualsiasi dimensione e forma, oppure allestimento di chioschi interattivi e touch screen. Il software è di formato aperto, senza licenze periodiche da pagare e con la possibilità di integrare da subito e con facilità dispositivi e software di terze parti. L’architettura non-PC protegge HMP-200 dai virus e lo rende
un’applicazione di monitor con immagini sincronizzate,
un dispositivo più mirato alle funzioni richieste, che utilizza tutte le risorse
realizzata da Voome con i player Spinetix
per le funzioni richieste, con maggior efficienza e un ridotto consumo: 7W a piene funzioni. Per lo stesso motivo, non ha parti meccaniche soggette a rotture, quindi SpinetiX riesce a offrire una garanzia a vita. Espandibile via USB, fornito di memoria interna, connessione RS-232 e modem 3G. Il software Fusion già installato nel player permette di pubblicare materiali di formati molto diversi da subito, senza bisogno di altri software, in contesti medio-piccoli. L’applicazione è intuitiva, utilizza la modalità drag&drop, e non richiede nemmeno l’installazione sul proprio PC: via web, basta collegare il player per caricare i contenuti da qualsiasi computer (cross platform). Compatibile con formati video, immagine, testo, streaming, feed rss, xls, csv, xml, consente di creare la propria playlist e stabilirne la messa in onda nel tempo, configurare il network (definendo un player master) e l’aggiornamento del firmware avviene in maniera automatica. SpinetiX mette a disposizione sul proprio sito template, slide e varie risorse utili per migliorare il proprio palinsesto. SI tratta quindi di una soluzione all-in-one mirata su contesti medio-piccoli. www.spinetix.com
www.voome.it
www.avstore.tv
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ISE Preview d&b audiotechnik serie White d&b audiotechnik lancerà a ISE la nuova gamma di diffusori White, rivolta agli integratori per installazioni nei contesti più diversi. I modelli dalle dimensioni più compatte, appartenenti alla xS-Series, sono progettati per tutte le applicazioni nelle quali il contributo audio serve ad animare il pubblico, come hotel, bar, ristoranti, outlet, negozi e boutique. I diffusori della gamma White dalle dimensioni maggiori sono, invece, destinati a luoghi più ampi nei quali l’audio riveste un’importanza centrale: per esempio cinema, o luoghi pubblici. La serie dalle prestazioni più importanti, la xA-Series, mira invece alle installazioni all’interno di arene sportive, spazi multifunzione o in esterno. Le novità d&b audiotechnik verranno presentate ai visitatori della fiera attraverso due sessioni dimostrative: la prima, sarà un viaggio nell’ascolto, “Journey into listening”, programmato per martedì 1 febbraio alle 13 e alle 16,30, mercoledì 2 febbraio alle ore 10, alle 13 e alle 16,30, infine giovedì 3 febbraio alle 10 e alle 14,45. La seconda sessione invece è un viaggio nel reame dell’integrazione attraverso tre contesti differenti risolti attraverso il d&b Remote network: l’accesso a scenari preimpostati tramite PLC integrato, grazie al quale lo spazio si “trasforma” alla semplice pressione di un tasto per accogliere una cena, un club o una discoteca; poi l’integrazione in un sistema di ”show controll”, e infine l’importantissima integrazione con i sistemi di evacuazione, dove è molto importante che ciò che si sente sia ciò che davvero serve sentire. Il “Viaggio nell’integrazione” è programmato per il 1 febbraio alle 14,45, il 2 febbraio alle 11,45 e alle 14,45, e il 3 febbraio alle 11,45 e alle 13,00. Per verificare orari e location, e consultare l’intero calendario delle demo d&b, visitate il sito all’indirizzo: www.dbaudio.com/sitegeist/calendar www.dbaudio.com www.democracyforlisteners.com Distribuito in Italia da Molpass, www.molpass.com
Riedel Anche il noto marchio Riedel, tra i più importanti marchi legati al mondo dei sistemi di comunicazioni su rame, fibra e wireless, ha scelto il 2011 per segnare la sua prima presenza all’ISE. Negli ultimi anni, i sistemi Riedel hanno visto crescere in maniera significativa il loro utilizzo nel grande mondo delle installazioni fisse: i consolidati sistemi di comunicazione Artist e Performer sono già da tempo parte integrante della vita produttiva di molti studi televisivi e di teatri. Nell’imminente edizione di ISE, nello stand di Riedel l’accento sarà posto su due sistemi, tra i più giovani presenti nel catalogo del produttore tedesco, e già protagonisti di importanti installazioni. RockNet è il primo di questi. Si tratta di un network per il trasporto di audio e dati su infrastruttura CATt.5 o fibra, con caratteristiche di grande affidabilità e versatilità, completamente integrabile con console digitali di diversi produttori. Mentre il secondo sistema, MediorNet, è un innovativo network in fibra ottica rivolto al trasporto e al processamento di segnali video (fino a 32 x 32 segnali 720p/1080i), audio, intercom e dati. www.riedel.net Distribuito in Italia da Molpass, www.molpass.com
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ISE Preview Projectiondesign per il corporate Con la sua presenza a ISE 2011 il produttore norvegese projectiondesign intende focalizzarsi sulle applicazioni corporate, di comando e controllo, caratterizzate dalla necessità di prodotti flessibili per l’installazione. Dopo gli importanti lanci di nuovi prodotti avvenuti lo scorso anno, tra cui il proiettore FR12 Remote Light Source, un vero salto di paradigma grazie alla possibilità di dislocare il corpo lampada rispetto all’ottica, quest’anno projectiondesing presenterà appunto FR12 integrato con la ErgoDesk FR12 Remote Light Source
Multifunctional Industrial Workstation, console configurabile per control room realizzata dall’azienda specializzata Suveren Rørmøbelfabrikk AS. In mostra anche il proiettore DLP F35 con risoluzione WQXGA (2.560x1.600p), proiettori con fonti luce LED a stato solido, proiettori 3D. In programma, inoltre, una serie di seminari di formazione nell’ambito dell’offerta di InfoComm, approvati per il rinnovo della certificazione professionale internazionale CTS. Temi: la tecnologia 3D di base e avanzata, colour matching e calibrazione colore. www.projectiondesign.com
Distribuito in Italia da AGMultivision, www.agmultivision.it
Christie a ISE con luci e videoproiezione Tante novità per Christie in esposizione all’ISE, tra cui i proiettori DHD670-E e DWU670-E, Mirage WU7K-M, proiettori 4K per il cinema, sei nuovi modelli per il 3D e la nuova serie Nitro Solutions digital luminaries. Partiamo da questa: si tratta di alcune piattaforme motorizzate adatte ad accogliere sia apparecchi per l’illuminazione che videoproiettori fino a 20.000 Ansi Lumen, unendo le caratteristiche di mobilità della luce a quelle delle proiezioni. Nitro Solutions si rivolge alle proiezioni su grandi superfici irregolari, come gli edifici, all’ambito architetturale, parchi a tema ed eventi live, con la possibilità di posizionare le macchine a terra oppure sulle truss. La serie infatti prevede due opzioni per il sostegno mobile: a braccio singolo, per proiettori più piccoli da 5.700 a 15.000 ANSI Lumen, e a due bracci, per proiettori da 12.000 a 20.000 ANSI Lumen. Proprio come per l’illuminazione, è previsto il controllo DMX512 e l’attacco quick lock. Offerto con tre anni di garanzia e supporto Christie. I sei nuovi modelli 3D DLP compatti sono equipaggiati con un’ampia dotazione di connessioni, per accogliere segnali 3D di formati diversi, dal Blu-ray alla PS3 alle specifiche Nitro Solutions per proiettori dai
3D dell’HDMI v1.4a, un processore immagine a doppio ingresso, Christie Twist per l’edge blending e il warping,
12.000 ai 20.000 ANSI Lumen
lenti progettate specificamente. Gli ambiti ai quali Christie mira con questi apparecchi sono, oltre ai classici del 3D quali home entertainment, museale, education, rental e staging, il mondo corporate e conference, grandi eventi. La serie di cui fanno parte è la Mirage M, i modelli sono DS+6K-M, DS+10K-M, HD6K-M, HD10K-M, WU7K-M e WU12K-M con risoluzioni SXGA+ (4:3), HD (16:9) e WUXGA (16:10). Christie rende disponibile un upgrade 3D per chi possiede un proiettore Mirage DLS hi-end 2D. www.christiedigital.com/emeaen Distribuito in Italia da Ehome, www.ehomeitalia.com
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3D secondo Runco Runco lancerà la nuova serie di proiettori serie 3Dimension, due proiettori tre chip DLP che vanno ad arricchire la serie LightStyle (modelli LS-10d ed LS10i) e due display per il 3D ultra sottili, V-50HD e V-63HD. Per la serie 3Dimension Runco afferma di aver sviluppato una tecnologia propria e differente rispetto a quelle in commercio, che riproduce il 3D basandosi sugli stessi principi sui quali si basa il riconoscimento della profondità per l’uomo: si tratta dell’architettura Constant Stereoscopic Video (CSV). Con questa soluzione, i proiettori riuscirebbero a offrire una visione 3D priva di artefatti, o di affaticamento per lo spettatore, basandosi su occhialetti passivi. I proiettori offrono naturalmente anche immagini tradizionali 2D. I due nuovi proiettori per la serie LightStyle di Runco hanno risoluzione 1.080 p e si rivolgono all’home cinema e alle sale media, nuove o da aggiornare, puntando come segnala Runco sul rapporto favorevole qualità/prezzo, su prestazioni superiori per la serie e su un design curato. L’estetica è stata rilevante anche nella realizzazione dei display Vistage, pannelli 3D ready personalizzabili per adattarsi alle esigenze di stile del cliente. www.runco.com
Pannelli touch Extron TouchLink Extron ha realizzato due nuovi pannelli touch screen TouchLink caratterizzati da uno schermo di maggiori dimensioni e risoluzione: 10” e 1.024x600 pixel, per visualizzare meglio e più dettagliatamente grafiche e controlli sofisticati. I modelli, sviluppati espressamente su richiesta della clientela Extron, sono TLP 1000MV e TLP 1000TV (dove TLP sta per TouchLink Touchpanel), rispettivamente per il montaggio su superfici piane (pareti, leggii) o su tabletop/VESA standard, con adattatore opzionale. Entrambi sono caratterizzati dall’attenzione all’estetica, con la cornice sottile e un look studiato per inserirsi nei contesti di stile più vari, e dalla presenza di ricevitore twisted pair (MTP) per sorgenti S-Video o Composito su cavi Cat 5 standard. Disponibile anche la possibilità di alimentazione direttamente dalla rete (PoE), per favorirne il posizionamento anche in contesti dove non sia disponibile una presa per l’alimentazione, o si preferisca non utilizzarla. Entrambi i modelli sono completamente configurabili tramite il software GUI Configurator, per utilizzare il quale non sono richieste particolari capacità: si basa infatti su template pronti all’uso che coprono le più frequenti occasioni di utilizzo, dalla più semplice alla più complessa come nei sistemi multi-immagine o per le video conferenze. Eventualmente i template sono a loro volta personalizzabili, da parte di utenti più esigenti, sempre senza la necessità di possedere nozioni di grafica. I due touch screen possono essere inseriti in sistemi che prevedano qualsiasi modello di Extron IP Link Control Processor (per esempio, IPL 500 Control Processor), e sono rivolti alle applicazioni audio/video nelle quali è previsto il controllo completo e l’interattività si sistemi conferenza, display, switcher e apparecchi di riproduzione A/V. La comunicazione tra processore e pannelli avviene attraverso la rete Ethernet, quindi senza necessità di modificare completamente gli impianti preesistenti, ma con la possibilità di aggiornarli. www.extron.com
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Cultura distribuita Le nuove aule del Complesso Didattico e di Ricerca Universitario di Firenze
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Un problema può diventare un’opportunità… così è stato anche per il Complesso Didattico di Via Laura, dove la mancanza di un’Aula Magna di dimensioni adeguate e i vincoli architettonici hanno dato lo spunto per la creazione, tramite un’opportuna interconnessione audio e video, di una grande Aula Magna… distribuita. Chiara Benedettini
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ia Laura, a Firenze, è ben conosciuta dagli studenti: il vecchio convento, che già ospitava le Facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche, è oggi il nuovo Complesso Didattico e di Ricerca Universitario, una
struttura pensata per l’insegnamento agli studenti dell’area umanistica fiorentina. La ristrutturazione architettonica ha avuto luogo dalla fine degli anni ’90, e il Complesso di Via Laura ospita oggi 17 aule di diversa grandezza e dotazioni, distribuite sui tre piani della struttura, più un’Aula Magna; il bando, redatto dall’ing. Guidi dello CSIAF (Centro Servizi Informatici e Informativi dell’Ateneo Fiorentino), è stato pubblicato nel 2009, e ad aggiudicarsi i lavori per l’area degli impianti speciali è stata 3P Technologies. L’azienda è specializzata nelle installaizoi di sistemi audio-video-multimediali, e ha ultimato i lavori a tempo di record, in soli 50 giorni, nell’estate dello stesso anno. Il progetto preliminare è dell’architetto Francesco Pilati, anche direttore dei lavori.
Le premesse L’adeguamento delle strutture di Via Laura è iniziato negli anni ‘90: un intervento strutturale importante, sulla scia del progressivo adattamento della legge sulla sicurezza (promulgata dopo il terribile incendio, nel 1983, del Cinema Statuto di Torino) e che ha coinvolto anche le dotazioni tecnologiche dell’immobile. Una bella struttura, quella di Via Laura, ma che purtroppo non ha un ambiente adatto per un’Aula Magna di dimensioni adeguate… Come spesso succede, quello che è sembrato un ostacolo in un primo mento, è divenuto poi un’opportunità, attuabile in questo caso attraverso le tecnologie: le sette aule maggiori sono state messe in connessione audio e video con l’Aula Magna, in modo da ottenerne una unica, distribuita, per circa 1.000 posti, strutturata sui concetti di flessibilità e pluralità d’uso. Un’idea interessante per tutte le strutture, didattiche e non, che hanno necessità di sale conferenza grandi ma che non ne hanno o non possono averne per via di vincoli architettonici o artistici. Ma ecco dalle stesse parole dell’ing. Guidi le linee guida che hanno orientato la stesura del capitolato per le dotazioni tecnologiche per Via Laura: “Si desiderava ottenere un Complesso per la didattica moderno e adeguato alle esigenze attuali anche per le dotazioni tecnologiche, che integrasse
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scenari audio e video, che avesse una struttura adattabile alle diverse necessità, collegando in rete più aule, che fosse gestibile anche da personale non specializzato (il Complesso ha un tecnico di riferimento che si occupa di tutte le necessità dell’edificio, non solo dell’audio video), utilizzabile facilmente anche dai docenti meno “tech-friendly”. Inoltre, vi era la necessità di un’aula centrale grande, cosa qui non possibile”. Il progetto è stato quindi strutturato sulla base di una rete parallela a quella informatica, su cavo CAT 5: per controllare le periferiche audio (digitale su Cobranet) e video, gestire in maniera automatizzata i servizi, e soprattutto scalabile e combinabile tra le varie aule. A capo di tutto, una regia virtuale centralizzata che fa da centro stella, controllata da un PC sul quale è caricato un software di gestione e l’applicativo Da Vinci di Biamp. Quest’ultimo permette di configurare, gestire, ottimizzare l’impianto audio I monitor per rendere perfettamente visibili I contenuti video nelle aule più grandi
strutturato tramite processori AudiaFlex: è possibile definire preset, gruppi e collegamenti tra le varie aule, grazie a una programmazione oculata, operata da 3P. Il PC della “regia virtuale” è raggiungibile da remoto da qualsiasi computer abilitato, come infatti alle volte succede da parte del servizio informatico di Polo dello CSIAF negli uffici del Rettorato di Piazza San Marco. Christian Pieretto di 3P Technologies, invece, ci ha esposto come le premesse definite dal capitolato sono state poi messe in pratica e rese concrete con la scelta di apparecchiature adeguate: “L’audio, in digitale, viene trasportato su protocollo Cobranet e gestito con processori Biamp, programmati con il software proprietario Da Vinci. Tramite la programmazione ci è stato possibile creare dei preset di configurazione
L’ing. Guidi spiega il software della “regia virtuale”
audio (livelli, filtri ecc.) per rendere più facilmente gestibili le combinazioni di interconnessione tra le varie aule, richiamabili con semplici click. Nell’Aula Magna un touch Cue permette di richiamare alcune predisposizioni, funzioni che pannelli più semplici con pulsanti espletano nelle altre aule”. “L’impianto è strutturato in modo che una persona senza particolari competenze possa utilizzare in autonomia le dotazioni audio e video di ogni aula, e collegarsi alla rete dati, ma se si tratta di definire le connessioni tra le aule, allora ci pensa il tecnico della struttura. Praticamente il docente, dopo aver prenotato, anche via Internet, l’aula di interesse, segnalando le eventuali necessità particolari, dovrà solo passare dal tecnico per ritirare chiavi e radiomicrofono. Una volta finito il lavoro di installazione e il monitoraggio nel primo periodo di attività, non siamo stati coinvolti ulteriormente: è vero che il contratto prevede l’assistenza in caso di
L’inaugurazione del Complesso il 26 ottobre 2009; presenti la Preside della Facoltà di Scienze della Formazione. Prof. Simonetta Ulivieri, e il Magnifico Rettore dell’Ateneo Fiorentino prof. Alberto Tesi
guasti ma fino a oggi non si sono verificate criticità”. La scelta di questa struttura e del trasporto in digitale dell’audio hanno inoltre reso possibile l’interfacciamento diretto con i sistemi antincendio conformi alla normativa EN 60849: in caso di incendio i segnali audio in atto vengono chiusi per
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Il parere dell’installatore Christian Pieretto è contitolare di 3P Technologies, l’azienda specializzata nell’installazione di sistemi audio-videomultimedia aggiudicataria del bando per le aule di Via Laura. Ci ha lasciato qualche commento sulla scelta delle apparecchiature per una commessa così importante, e raccontato della vera incognita del lavoro: la gestione di un cantiere nel centro storico fiorentino nel mese d’agosto. CP – Il progetto si basava su un’infrastruttura audio e video tecnologicamente molto evoluta e sofisticata. La difficoltà era rendere indipendenti, ma allo stesso tempo “collegare” tra loro diverse sale, disposte su più piani, tenendo conto delle problematiche delle notevoli distanze di collegamento, operando in una struttura architettonica complessa. Il cuore dell’impianto audio è rappresentato dai processori digitali AudiaFlex, con scheda SIP e scheda di cancellazione eco (importante per l’audio conferenza); i processori sono configurati a seconda della tipologia dell’aula e delle specifiche esigenze, ma in generale sono stati utilizzati al massimo delle loro possibilità. Per il routing dei segnali audio è stato utilizzato il protocollo Cobranet, mentre il routing dei segnali video sono state scelte piattaforme AnalogWay e Intellix. Ciascuna aula è attrezzata con un videoproiettore Panasonic PT-FW300NTE, scelto per alcune peculiarità, quali il filtro autopulente, la lunga durata della lampada, il collegamento LAN e WLAN, oltre alle prestazioni del proiettore stesso. C – Firenze in agosto è deserta, e non è facile gestire un cantiere nel centro storico… CP – La gara è stata bandita a metà luglio, e ci preoccupava molto il tema dell’approvvigionamento e della logistica in piena estate. Grazie alla collaborazione di importanti partner/distributori, siamo riusciti ad ottenere le forniture nel rispetto dei tempi prefissati. L’installazione è avvenuta con quattro squadre di lavoro, due si occupavano delle predisposizioni impiantistiche, due dei cablaggi. Infine, le difficoltà per raggiungere via Laura: l’approvvigionamento avveniva quotidianamente per poter utilizzare mezzi di piccole dimensioni, e tutti i cablaggi sono stati eseguiti in loco non essendo possibile il trasporto degli armadi rack già precablati. Insomma, un grande sforzo organizzativo ripagato sicuramente da un grande risultato. www.trepi.it
normativa EN 60849: in caso di incendio i segnali audio in atto vengono chiusi per dare spazio esclusivo a una messaggistica che guida le persone verso le uscite, e funzionante anche in caso di mancanza di corrente elettrica. Un’attenzione particolare, anche nella collocazione delle apparecchiature, è stata posta per l’impatto visivo, importante in un ambiente di pregio come quello di Via Laura, e come anche il capitolato prevede: per esempio la scelta di diffusori da incasso ha ragioni funzionali, come vedremo, ma anche estetiche. L’Aula Magna, le aule grandi (tipo X) e la saletta nell’altana, pensata prevalentemente per un uso riunione da parte dei docenti, sono dotate sia di audio che di videoconferenza: l’audio è gestito sempre grazie ai processori Audia, che sono stati collegati al centralino telefonico attraverso una scheda specifica su protocollo SIP (tra le molte che Biamp mette a disposizione per allargare le possibilità dei suoi processori). Potenzialmente è quindi possibile ottenere collegamenti con tutto il mondo attraverso il centralino del Complesso. Il video è invece gestito da un’apparecchiatura specifica, che viene collegata di volta in volta secondo necessità nelle varie aule, collegata alla connessione per PC. La ristrutturazione ha portato anche un adeguamento dal punto di vista acustico: uno studio specifico ha guidato la scelta dei materiali più adatti per il trattamento delle sale e la definizione del progetto di diffusione sonora.
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scenari L’Aula Magna L’Aula Magna è una elegante sala affrescata, arricchita alle pareti da grandi scaffalature chiuse che contengono centinaia di volumi. Come detto, non si tratta di un ambiente molto grande (circa 100 posti), soprattutto impossibile da ampliare, per i vincoli estetici e strutturali imposti da una location storica. Dal punto di vista tecnologico, è stata dotata di videoproiezione, possibilità di registrazione audio e video, audio conferenza, scenari d’uso diversi (per esempio per conferenza e per proiezione) e predisposizione per l’assistenza tecnica di un operatore, in casi particolari. L’aula può essere utilizzata sia in modalità stand alone che in collegamento audio bidirezionale e video monodirezionale con le altre aule (di tipo X, ovvero le più grandi). In pratica può funzionare, (come anche le aule di tipo X delle quali parleremo tra poco) sia come aula di docenza che come aula didattica Da sinistra: Christian Pieretto di 3P, Guidi del dello CSIAF (Centro Servizi
(dove avviene la ricezione); dalle aule didattiche è possibile anche
Informatici e Informativi dell’Ateneo Fiorentino) e Francesco Pilati, l’architetto
intervenire in audio nelle aule di docenza. Proprio nell’ottica dell’Aula
che progettato e seguito la ristrutturazione del complesso di via Laura
Magna “distribuita”. Le apparecchiature di gestione sono posizionate in un rack: oltre ai lettori e registratori video (DVD recorder, Blu-ray), sono presenti una matrice di commutazione video 4x4 AV Comm Tec MTX44CA per la gestione dei segnali locali, un processore audio AudiaFlex (equipaggiato con scheda per l’audio conferenza), i quattro amplificatori Apart, una centralina di controllo per sistemi multimediali Cue IPCue Gamma. Una telecamera riprende l’area dei relatori, e ovviamente è presente un videoproiettore con superficie di proiezione posta alle spalle del tavolo relatori. Il tavolo dei relatori è dotato di uno sportellino a scomparsa (una soluzione studiata dall’architetto Pilati), dove si trova la connettività: presa VGA per PC, presa di rete, prese microfoniche. Sul tavolo sono anche presenti quattro microfoni a pulsante e, lateralmente, il pannello touch screen di Cue con connettività Wi-Fi per richiamare localmente alcuni scenari d’uso della sala. Un’attenzione particolare è stata posta per l’impianto audio, per ottenere perfetti livelli di intelligibilità e volume, e il capitolato prevedeva una diffusione sonora a direttività controllata, poi realizzata con diffusori Tannoy Q-Flex; una linea di ritardo garantisce la perfetta intelligibilità a tutte le file di sedute e gli 89 dB di minimo previsti sono stati rigorosamente rispettati. L’area del tavolo relatori è inoltre completata da alcuni monitor audio
I corridoi della Facoltà di Scienze della Formazione all’interno del Complesso
(tarati a -12 dB rispetto alla diffusione in esterno, per non creare Didattico e di Ricerca Universitario di Firenze
disturbi e sovrapposizioni) e da due display al plasma da 42” per la videoconferenza posti a terra, una soluzione semplice e poco invasiva.
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Le aule di tipo X Il Complesso didattico di Via Laura dispone di sette aule del tipo X, ovvero grandi: mediamente si tratta di sale di circa 18 m di lunghezza e circa 7-8 di larghezza, una conformazione particolare ma non modificabile per le solite ragioni storiche ed estetiche. La struttura di rete le rende collegabili bidirezionalmente per quanto riguarda il video e unidirezionalmente per l’audio con le altre aule dello stesso tipo e con l’Aula Magna; in pratica, una o più di esse possono essere programmate come master e una o più come slave: si può così diffondere l’audio anche nelle altre aule collegate, e inviare, ma anche ricevere, segnali video. Una possibilità molto utile in caso di lezioni particolari, proiezioni di video o di una lectio magistralis, quando si dovranno accogliere molti studenti, dando loro, e al relatore, la possibilità anche di vedere in contemporanea, con la
Il panorama che si può
funzione di Picture-in-Picture, immagini da più sale contemporaneamente. In questo modo è possibile avere una
godere dal terrazzo antistante
sensazione molto realistica di compresenza.
all’altana, dove si trova la
Le aule sono servite da un impianto audio, sempre su Cobranet, con diffusori a soffitto di Soundtube, ad
piccola sala riunioni
ampio angolo di diffusione, per raggiungere uniformemente tutti gli uditori. Tuttavia, nel caso di proiezioni video, per mantenere la verosimiglianza nella provenienza del suono in coincidenza con la proiezione delle immagini, sono stati aggiunti due diffusori point source dietro il tavolo relatori. Nonostante le aule non abbiano una conformazione molto adatta alla diffusione sonora (strette e lunghe, con soffitto basso, superfici lisce e grandi finestre), si è comunque ottenuto un buon risultato grazie al trattamento delle pareti con materiale fonoassorbente e alla controsoffittatura, che impedisce le interferenze tra le aule adiacenti. Per il video, ogni aula dispone di videoproiettore e telo da proiezione, oltre a una telecamera puntata verso l’area
Tannoy QFlex 16 QFlex è una serie di array da installazione studiata per ambienti con problematiche acustiche, come sale conferenza, chiese, centri commerciali ecc. Il modello Qflex 16 offre il controllo della direttività tramite DSP interno ed è amplificato con 16 finali; alloggia otto woofer da 3” al neodimio, otto tweeter di titanio da 1” su guida d’onda. La diffusione rimane uniforme su tutto il piano di ascolto, perché QFlex è in grado di creare una diffusione asimmetrica che offre livelli simili di pressione acustica a distanze anche diverse dal diffusore. La dispersione verticale è regolabile da 10° a 100°, quella orizzontale è di 120°. Azimuth regolabile elettronicamente nel range ±70°, risposta in frequenza da 130 Hz a 20 kHz, massimo livello di SPL pari a 94 dB a 30 m. Recentemente il case è stato ottimizzato per uso outdoor. www.tannoy.com Distribuito in Italia da Prase Engineering: www.prase.it
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Via Laura, da convento a Complesso Didattico L’architetto Francesco Pilati è il referente che ha elaborato il progetto preliminare e ha diretto i lavori dell’ultima ristrutturazione del Complesso di Via Laura, e ci ha raccontato la sua interessante storia: FP – La struttura ha ospitato con ogni probabilità un convento fino al 1866, data della soppressione demaniale e del cambiamento della destinazione d’uso. Dopo una prima ristrutturazione degli ambienti legata alla presenza della Corte dei Conti, successivamente negli anni 1950-51 l’immobile ha subito ulteriori importanti lavori di ampliamento e trasformazione al momento della sua acquisizione da parte dell’Ateneo fiorentino, al fine di ospitare le Facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche. Gli interventi furono progettati ed eseguiti dall’arch. Nello Baroni, uno dei cinque professionisti, insieme all’arch. Michelucci, coinvolti alla fine degli anni ’30 anche nella costruzione dell’innovativa, per l’epoca, stazione ferroviaria cittadina. Il progetto di Baroni per Via Laura era all’avanguardia sotto molti aspetti e in particolare per quelli audiovisivi delle aule: oltre a progettare personalmente l’allestimento degli arredi dell’intero Complesso, Baroni, forte della sua esperienza nell’ambito delle sale da proiezione, aveva previsto nelle aule già degli schermi convessi per correggere le proiezioni, e progettato anche le apparecchiature per i sistemi di proiezione. Evidentemente è una vocazione dell’immobile, l’essere all’avanguardia per i sistemi audiovisivi… Negli anni ’90 le Facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche sono state trasferite alle nuove strutture del quartiere di Novoli, e sono cominciati i lavori per rendere questo stabile il nuovo Complesso Didattico per le facoltà umanistiche. L’edificio, inaugurato il 26 ottobre del 2009, oggi ospita la Facoltà di Scienze della Formazione, una sezione della Biblioteca Umanistica e la sede del Dipartimento di Scienze dell’Educazione e dei Processi Culturali e Formativi. Nonostante i vincoli storici e architettonici, è stato fatto il possibile per rendere la struttura adatta alla realtà e alle esigenze contemporanee: dotazioni tecnologiche, automazione e risparmio energetico. Per quanto riguarda il risparmio energetico purtroppo siamo rimasti a metà tra le ultime due direttive nazionali … ma abbiamo comunque implementato alcuni accorgimenti: il recupero dell’aria attraverso scambiatori di calore, (l’aria esterna viene pre-riscaldata prima di essere messa in circolo), fatto il possibile per l’isolamento, e abbiamo automatizzato uso dell’energia per illuminazione. La luce nelle aule è proporzionale a quella che penetra dall’esterno (con sensori), e le lampade si spengono tutte dopo 20 minuti dall’orario di chiusura, e comunque dopo 20 minuti che nell’aula non si trova più nessuno. Piccoli interventi che però nell’insieme costituiscono un risparmio per la gestione del nostro Ateneo.
relatori, per registrare la lezione oppure inviare il segnale alle altre aule. Difficile però poter vedere distintamente un video a diversi metri di distanza, e per giunta se l’altezza del soffitto è poca (circa 3 m), di conseguenza anche la grandezza dello schermo… ecco che sono stati aggiunti, su tutta la lunghezza della sala e a distanza cadenzata, una serie di display al plasma da 42” che rimandano i segnali video anche a coloro che sono seduti nelle retrovie… neanche i pinocchi potranno avere scuse. Il sistema di audio e video conferenza è esteso anche a questa tipologia di aule, con la stessa modalità diretta tramite processore e scheda dedicata per il collegamento al centralino per l’audio, e con un device collegabile su necessità per il video. Sempre per rendere user friendly le aule, e per offrire autonomia di gestione ai relatori nelle funzioni di base, ogni aula dispone di un rack con le dotazioni audio e video locali: due ricevitori per radiomicrofono, un HD recorder, un player Blue-ray, un convertitore da VGA a video component, uno switch per la commutazione dalla rete separata a quella parallela per i segnali audio su Cobranet e gli altri che scorrono su IP, infine una
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Europe’s No.1 show for professional AVscenari and electronic systems integration presented by
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Principali apparecchiature installate - 22 videoproiettori Panasonic PT-FW300NTE
- 7 amplificatori audio Apart PA240P
- 1 videproiettore Panasonic PT-DZ6700EL
- 7 amplificatori audio Apart PA2120MKII
- 39 monitor plasma 42” TH-42PH11EK
- 72 diffusori da controsoffitto Soundtube CM500W
- 7 telecamere dome Elmo PTC 450C
- 14 diffusori da parete Tannoy DI8DCW
- 3 visual presenter Elmo P10
- 2 diffusori monitor Tannoy Reveal 5A
- 7 seamless switcher 4 In universaly Analog Way Quattro Vue FX
- 8 diffusori da soffitto/parete Penton PBC 10T
- 1 seamless switcher 8+1 ingressi universali Analog Way
- 13 amplimixer Apart Concept 1 - 8 sistemi audio networking su Cobranet Biamp AudiaFlex CM
OCTO-VUE-FX - 19 lettori DVD Panasonic DVD511
- 32 schede 2 In Biamp IP2
- 8 registratori HDD/DVD Panasonic DMR EX89
- 10 schede 2 In Biamp echo canceller
- 6 schede PC embedded CPU 1 GHz ETX-1312C1000
- 25 scehde 2 Out Biamp OP2
- 1 matrice videocomposito 4x4 Av Comm Tech MTX44CA
- 8 schede VoIP Biamp VoIP2
- 14 distributori VGA 1:4 Av Comm Tech DA14VS
- 8 pannelli di controllo Biamp Red1
- 1 distributore VGA 1:8 Av Comm Tech DA18V
- 8 controller per sistemi multimediali Cue IPCue Gamma
- 1 scan converter Analog Way SCAN 1600
- 1 controller per sistemi multimediali Cue IPCue Delta
- 14 console da incasso push tu up Extron HSA200S
- 7 tastiere con 8 pulsanti Keypadcue-1G
- 16 kit radiomicrofono Audio Technica ATW-3141A
- 1 touch panel wireless 8,4” Cue Aircue 8X10
- 7 kit radiomicrofono Audio Technica ATW-3110A
- 21 distributori/filtro di rete Furman M10XE
- 7 headset PRO92cWTH
- 10 convertitori RS232-LAN Altusen SN3101
- 9 microfoni Audio Techinica U857QL
- 1 matrice RGBHV e audio 8x8 Av Comm Tech MX88RA2
- 20 registratori CF portatili
- 8 switch multilayer 8 porte 10/100 HP Procurve 2600-10P
matrice 4x4 per il video e una centralina di controllo per i segnali multimediali. Questa è stata programmata per controllare pan e tilt della telecamera, il videoproiettore, il DVD player, la matrice per l’interconnessione delle aule ecc. attraverso l’interfaccia utente touch screen sempre Cue, oppure tramite il recentissimo (per l’epoca dell’installazione) Biamp Red-1. Un pannellino di comando locale su rete Ethernet semplicissimo da usare, che permette di selezionare direttamente le varie configurazioni audio della sala; a questo si affianca una semplice pulsantiera per selezionare le sorgenti video, e passare, per esempio, dalla visualizzazione del docente a quella del DVD. Il tavolo dei relatori dispone di facility analoghe a quelle dell’Aula Magna: uno sportellino a scomparsa nasconde le connessioni VGA, elettriche, microfoniche.
Le aule di tipo Y, le aule computer, l’altana Le aule piccole (tipo Y) hanno dotazioni simili ma semplificate rispetto a quelle delle aule grandi: prevedono la diffusione audio, sempre a soffitto, e un impianto di videoproiezione; è anche qui presente il rack con le dotazioni locali, ridotte ad amplificatore, ricettore per radiomicrofono, matrice e le prese da tavolo per la connettività di PC e microfono per il docente. Sono anch’esse collegate alla regia centrale, per settaggio e programmazione, ma non sono collegate alle altre aule nella filosofia “dell’aula distribuita”, rimanendo fondamentalmente stand-alone.
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scenari
Infine, il Complesso ha anche alcune aule informatiche, raggiunte però solo dalla rete dati per il collegamento dei computer e dalla diffusione audio d’emergenza. Il fatto che il Complesso Didattico sia in centro a Firenze, non ha ripercussioni solo sulla grandezza delle sale… ci sono aspetti impagabili come quelli che ci siamo trovati di fronte salendo all’altana dell’edificio, dalla quale si gode di una vista su tutto il centro storico. Fortunati quindi i frequentatori di questa piccola e luminosa saletta, pensata per riunioni, videoconferenze ecc. La saletta accoglie soli 25 posti, disposti intorno a un tavolo quadrato corredato di microfoni per la ripresa per la video e audio conferenza, e ha quattro display che servono da monitor video al centro del tavolo. Un apparecchio
f.unifi.it www.csia ifi.it www.un
per la videoconferenza completa le dotazioni.
Il tocco finale Durante la nostra intervista l’architetto Pilati le ha chiamate bacheche elettroniche… ma in realtà in Via Laura è stato installato un piccolo servizio di digital signage a profitto degli studenti, con orari,
iamp.com biam w.b www www.analogway.com www.tannoy.com
appuntamenti ecc. Le informazioni sono caricate su un server al quale accedono via rete le bacheche dotate di PC embedded e browser http. “Certo che se si facesse un servizio di bacheca esterna, non solo interna… qui è pieno di fogliolini…” questa è stata l’idea che ci ha espresso Pilati, ovvero la possibilità di inserire i classici annunci “affitto camera singola” oppure “vendo testi per preparazione esame di …” in un palinsesto, magari con un piccolo fee che possa aiutare a sostenere le sempre più vuote casse delle facoltà. Il Complesso è anche provvisto di rete Wi-Fi con accesso tramite registrazione obbligatoria, una rete estesa due anni fa a tutte le facoltà, su progetto CSIAF WI UNIFInet.
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Barbara Trigari
approfondimenti
Teatro virtuale all’Università di Milano La stereoscopia per la ricerca
La stereoscopia per la visualizzazione di qualcosa che non si potrebbe vedere nella realtà: solidi sviluppati su quattro dimensioni (le tre tradizionali più il tempo)
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Da aprile 2007 l’Università degli Studi di Milano dispone di un teatro virtuale per la stereoscopia, realizzato anche grazie al contributo di professori e studenti, a scopo di ricerca. Tra le tematiche affrontate, lo studio e la valutazione della realtà virtuale, l’approfondimento tecnico su come realizzare e calibrare la stereoscopia, i colori, la percezione della profondità, l’interazione tra la tecnologia e i biosegnali.
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L
a storia del teatro virtuale dell’Università degli Studi di Milano comincia cinque anni fa, quando il prof. Daniele Marini del Dipartimento di Informatica e Comunicazione (DICo) ha presentato il primo progetto
con richiesta di finanziamenti. Dopo una prima bocciatura, lo stesso progetto revisionato ha ottenuto la cifra necessaria per far partire una procedura di gara, svoltasi regolarmente con l’individuazione del fornitore nella società 3D (non più attiva), sotto il coordinamento dell’Ingegner Giorgio Merlani, oggi titolare di Virtual Lab. Successivi ulteriori finanziamenti del progetto Virthualis (www.virthualis.org) hanno poi permesso di completare la sala con altri importanti componenti, tra cui anche l’audio. Una volta consegnato il materiale, a gennaio del 2007, la sala è stata completata in aprile per difficoltà organizzative, burocratiche e anche tecniche. Infatti, il primo finanziamento copriva circa metà delle risorse necessarie per portare a termine il teatro virtuale, quindi l’Università ha puntato sulle proprie forze mettendo in gioco le competenze e la disponibilità volontaria di studenti e professori. Come racconta Merlani: “Abbiamo messo insieme un team composto da persone del fornitore e... del fornito! È stata proprio una sfida: il foglio in mylar dello schermo semicilindrico è sostenuto da una struttura in legno che abbiamo montato con gli studenti dell’Università. Ci siamo occupati anche dell’ancoraggio e del posizionamento dei proiettori, non banale, visto che dovevano trovarsi al centro dello schermo, alle distanze e altezze giuste”.
Tecnologie Il progetto per il teatro virtuale universitario ha dovuto conciliare l’inconciliabile, ovvero finanziamenti ridotti all’osso e la volontà di dotarsi, come ovvio per un istituto che fa ricerca e formazione, di tecnologie allo stato dell’arte. “Per fortuna - racconta Marini - “lo spazio che abbiamo ‘ereditato’ accoglieva prima il centro televisivo universitario, quindi aveva una struttura da teatro di posa che abbiamo recuperato”. In tutto circa 100 m2 con 4,70 m in altezza e una capacità di circa 35 persone sedute. Oltre al teatro virtuale, la struttura universitaria prevede una sala regia e una sala per le apparecchiature (collegata alla regia). Per le tecnologie, la scelta è caduta su quattro proiettori Barco Sim5 Plus, necessari a coprire solo in parte la superficie dell’ampio schermo curvo a sezione cilindrica alto 2,70 m e lungo 8 metri, con un raggio di 3 metri. Nonostante questa forzata limitazione imposta dal budget, il risultato di immersività è comunque notevole, anche grazie all’impianto audio 7.1. I proiettori sono sospesi al soffitto tramite un supporto regolabile progettato appositamente da Merlani e realizzata da un fabbro. Troppe infatti le variabili in gioco per avvalersi di una struttura normalmente in vendita
Il DICo Dipartimento di Informatica e Comunicazione dell’Università degli Studi di Milano. Si trova in Via Celoria 20, Edificio 3 - Piano 2°. Responsabile: Prof. Daniele Marini Collaboratori: Alessandro Rizzi, Davide Gadia, Alberto Viale, Cristian Bonanomi, Dario Villa, Francesco Cerutti, Saim Rasheed.
Occhialini Infitec e controller touch by Crestron nel teatro virtuale del DICo di Via Celoria, 20 a Milano.
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approfondimenti anche sul mercato professionale: l’altezza del soffitto, l’elasticità del soffitto stesso, che tende a muoversi quando vi sono persone nella sala di
© Cortesia DICo, Università degli Studi di Milano
proiezione. Tutto è stato predisposto per accogliere comunque sei proiettori (e non quattro), nell’eventualità di una futura implementazione. Oggi, nel 2010, sarebbe possibile coprire l’intera superficie dello schermo anche con solo quattro proiettori, perché è aumentata la risoluzione delle macchine. Nel 2007, invece, il top era 2.416x1.050 p (RGBHV), appunto quella dei quattro Barco Sim5 Plus, che però lasciano scoperto un metro di schermo per lato. La streoscopia è di tipo passivo con occhiali Infitec e ha un campo di visione di circa 90° in verticale e 120° in orizzontale da una distanza di 3 m. La scheda video è una Nvidia Quadro FX 5800 con quad buffer (per il rendering dei due canali separati). A gestire i contenuti video c’è una matrice Extron Crosspoint 300 8x8 e due
Il montaggio “in proprio” della sala virtuale del DICo: lo schermo.
splitter Barco, mentre il controllo del Teatro e delle configurazioni è affidato a un sistema Crestron CP2E (via RS-232) cui sono collegate due console © Cortesia DICo, Università degli Studi di Milano
touch: una si trova in regia, l’altra nel teatro virtuale. Controllano ogni
Il montaggio dei proiettori Barco Sim5 Plus sul loro sostegno custom.
parametro del teatro virtuale, dai proiettori all’audio, con i diversi ingressi e uscite. In sala regia e nel teatro virtuale sono collocati anche due laptop collegati alla matrice video. L’audio stereo 7.1 è affidato a un sinto/amplificatore Denon Multi Zone AVR2307, casse passive e sub attivo, tutto fornito sempre da Merlani conciliando le esigenze di budget. Per l’interattività la sala è dotata di un data glove (manipolazione oggetti), diversi joypad (navigazione, esplorazione) e Wiimote, mentre è già avviato un progetto che prevede la Brain Computer Interaction.
Ostacoli custom Nonostante l’installazione sia stata seguita in ogni dettaglio da professionisti, e anche finalmente supervisionata e “approvata” dai tecnici Barco, le © Cortesia DICo, Università degli Studi di Milano
particolari condizioni di realizzazione hanno complicato le procedure.
La calibrazione dei proiettori.
Infatti installando “in proprio” le apparecchiature fornite dalle aziende, spesso vengono a galla incompatibilità e problemi specifici che altrimenti rimarrebbero ignoti alla committenza. Per esempio, tra sala e regia ci sono pochi metri di distanza, ma sufficienti a creare un lieve rumore nella trasmissione del video: una leggera oscillazione al bordo dell’immagine. Una volta certificata l’attenuazione di segnale tramite un oscilloscopio messo a disposizione da un collega di fisica del prof. Marini, sono state installate due unità per amplificare i segnali, fornite da Barco con i videoproiettori, precedentemente escluse perché limitavano la flessibilità dell’impianto. Un altro scoglio superato grazie alla pazienza di professionisti, professori e studenti è stato quello della configurazione della scheda grafica del
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computer. Le esigenze dell’Istituto Universitario imponevano la scelta della scheda Nvidia più recente (e performante), che naturalmente non era stata ancora testata da Barco con i proiettori Sim5 Plus. Il lavoro se lo sono sobbarcato gli studenti, a caccia di driver e delle impostazioni più corrette in merito alle specifiche del segnale video e della modalità della sua ricezione. Parlando di videoproiettori, abbiamo già descritto le difficoltà incontrate per la sospensione a soffitto e accennato alla calibrazione delle macchine. Questa è stata particolarmente complessa per il team universitario, poiché entravano in ballo molte varianti da curare, tra cui le distorsioni geometriche, l’uniformità di illuminazione, colori e contrasto sull’intera superficie dello schermo, la messa a fuoco. Per calibrare la geometria della proiezione, davanti alle macchine sono stati installati due pannelli di diodi laser che creano sullo schermo un reticolo di punti rossi di riferimento. A ulteriore conferma che in una installazione professionale è difficile attenersi a degli standard, e spesso occorre personalizzare sia la tecnologia che la sua configurazione.
Un’immagine in stereoscopia per il progetto Virthualis sullo studio
Semiotica della stereoscopia
del fattore umano attraverso la
Ovvero, i progetti di ricerca del Dipartimento di Informatica e Comunicazione dell’Università degli Studi di
ricostruzione virtuale di impianti
Milano, la ragione d’esistere del teatro virtuale.
petrolchimici
La ricerca si è mossa fin dall’inizio su due binari, quello degli aspetti fondazionali della realtà virtuale, quindi sulle specifiche del linguaggio e della tecnologia che lo contraddistingue, e poi su quello dell’addestramento a procedure complesse di tipo industriale. Il primo progetto attivato è stato Virthualis, per lo studio del fattore umano attraverso la ricostruzione in virtuale di impianti petrolchimici, al fine di ridurre incidenti e costi. Il successo e gli elementi raccolti attraverso Virthualis hanno poi offerto lo spunto per interessanti ricerche sul livello di coinvolgimento emotivo della realtà virtuale. Altre ricerche hanno coinvolto le caratteristiche della realtà virtuale, quindi come calibrare al meglio i parametri per renderla più efficace, come controllare i colori e altri aspetti di carattere percettivo psico-fisico. Tra di essi, la percezione della profondità, ovvero se si ottengono risultati migliori con la stereoscopia oppure con altri trucchi ottici. Paradossalmente, la stereoscopia ha dimostrato di offrire un effetto molto realistico ma falsante, perché astratto, quindi meno adatto alla corretta percezione delle distanze in profondità.
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L’ultimo aspetto indagato è stato quello della rivelazione dei comportamenti attraverso i biosegnali (elettroencefalogramma). I dati ricavati da questo studio, portato avanti da un computer interaction (per esempio in progetti rivolti a disabili e anziani), quindi realizzare e testare
com www.crestron. t www.infitec.ne
virtualmente ausili di nuova concezione senza dover spendere risorse per costruirli nella realtà.
www.vitual-lab.
dottorando, serviranno poi per controllare la navigazione nella realtà virtuale attraverso la brain
it
Un’altra possibile applicazione sarà la simulazione di brain computing interaction per la domotica, sempre negli ausili per persone non autosufficienti: il controllo luci attivato direttamente da un impulso cerebrale, piuttosto che l’apertura e chiusura delle porte dell’abitazione.
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Shanghai Expo 2010 Giuseppe Orlando
La Regione Marche e le Winx al Padiglione Italiano L’esposizione mondiale quest’anno ospitata dalla Cina ha offerto molte occasioni per un uso spettacolare della tecnologia. Il Padiglione Italiano, per esempio, ha accolto a turno le iniziative promozionali delle regioni italiane con installazioni ad hoc, come quella della Regione Marche, che ha puntato sulle fatine Winx per far conoscere le proprie eccellenze al pubblico orientale
L
’allestimento della Regione Marche al World Expo Shanghai 2010, visibile dal 1 al 14 giugno, consisteva in una grandiosa proiezione 3D alla quale il pubblico ha assistito durante la visita, indossando appositi
occhialini usa e getta. L’installazione, insieme alla fornitura dei materiali e all’assistenza durante tutto il periodo di tempo a disposizione delle Marche, è stata curata da Cadland di San Benedetto del Tronto (AP). Protagoniste del filmato “Marche: land of magic” proiettato a Shanghai e ambasciatrici della regione, le fatine Winx, anch’esse tra le eccellenze marchigiane poiché a crearle è la Rainbow, con sede a Loreto (AN).
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Tutto in un giorno Il rapido avvicendarsi delle regioni italiane nello stesso padiglione ha costretto gli installatori a smantellare e allestire la proiezione 3D in una sola giornata. Nella sala già oscurata, dalle dimensioni di 14x12 m, Cadland si è occupata di montare lo schermo argentato non depolarizzante da 6x3,3 m e di posizionare il sistema di proiezione. Il pubblico dell’Expo avrebbe attraversato la sala, soggiornandovi il tempo necessario a vedere il filmato (originariamente della durata di 4’, ridotti a 2’ per motivi di sicurezza), per poi uscirne rapidamente lasciando spazio al successivo gruppo di visitatori. Il padiglione italiano è stato tra i più frequentati, quindi la Regione Marche prevedeva da subito un grande afflusso di persone (confermato dai fatti, con una media di 30mila visitatori al giorno e punte di 40mila nel fine settimana); da qui la scelta da parte di Cadland della tecnologia 3D passiva perché consente di utilizzare occhialini polarizzati usa e getta, dal costo ridotto, semplici da distribuire e che possono diventare anche un gadget personalizzato con i colori della Regione. Il 3D passivo, però, costringe a un’installazione più complessa rispetto a quello attivo, in virtù dei due proiettori da allineare, un problema serio se il tempo a disposizione è limitato a una sola giornata (notte inclusa!). Lo stereo attivo, invece, con un solo proiettore, sarebbe stato molto più rapido da allestire... Cadland ha trovato una via di uscita servendosi di uno speciale filtro polarizzatore posizionato davanti al proiettore (uno solo) e capace
Il filtro DepthQ posto davanti al proiettore
di “trasformare” il 3D da attivo in passivo, fruibile con gli occhialini polarizzati. Per inciso, ne sono stati prodotti 250.000 e non sono bastati ad accontentare tutti gli spettatori, quindi si è cercato di riutilizzarli almeno in parte. Il videoproiettore scelto per Shanghai era il modello Mirage HD8 Christie, preferito per la possibilità che offre di realizzare il 3D stereo attivo su uno schermo di grandi dimensioni, come quello della sala della Regione Marche; quindi potenza e luminosità adeguate. Davanti al proiettore, il filtro Polarization Modulator di DepthQ, capace di cambiare l’orientamento della polarizzazione (in questo caso, lineare) della luce che lo attraversa,
Le Winx in 3D nelle grotte di Frasassi
grazie a una combinazione di cristalli liquidi. Nonostante questo accorgimento, l’installazione è terminata appena in tempo, all’alba del giorno dell’inaugurazione, racconta Bruno Arina della Divisione Virtual
Apparecchiature utilizzate
Reality di Cadland. I tempi sono stati rispettati anche grazie alla scelta di rinunciare a installare un impianto audio ex novo, per utilizzare il sistema 5.1 già presente nella sala della proiezione.
1 videoproiettore Christie Mirage HD8 2 videoserver 7th Sense 1 filtro DepthQ Polarization Modulator
Distribuzione
1 schermo argentato non depolarizzante 6x3,3 m
Tempistiche a parte, un altro problema affrontato dai tecnici Cadland è
1 distributore Extron DVI DA2
stato quello della distanza tra la regia e la sala di proiezione, collocata
1 estensore Extron DVI 104
appunto all’interno del Padiglione Italia, lungo un percorso obbligato di
2 PC
visita: 35 m da percorrere per il segnale video. Per conservare la qualità
250.000 occhialini polarizzati
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Christie Mirage HD8 Il proiettore HD8 fa parte della serie Mirage HD di Christie, e si rivolge a quelle applicazioni nelle quali si adotti la stereoscopia, attiva o passiva, full HD (1.920x1.080), sia utilizzando un singolo proiettore che in array con più proiettori. Supporta lo stereo attivo fino a una frequenza di 120 Hz in uscita e fino a 60 Hz in entrata, senza necessità di DVI con banda ultralarga o di analoga infrastruttura. Queste caratteristiche lo rendono adatto a sale conferenza, auditorium di grandi dimensioni, applicazioni business dove sia richiesta semplicità di installazione e una proiezione su schermo di ampie dimensioni con una luminosità elevata (8.000 ANSI Lumen), qualità dell’immagine (elaborazione a 10 bit). Ampia anche la disponibilità di ottiche, cui si aggiunge il modulo Twist di Christie per l’edge blending e l’adattamento a ogni tipo di superficie di proiezione. Mirage HD8 supporta la modalità picture in picture con più sorgenti stereoscopiche e/o mono simultaneamente. Il rapporto di contrasto variabile è pari a 2.000:1, modulo lampada pre allineato 1,2KW Cermax Xenon durata 1.500 ore, tecnologia 3 chip DLP 0,95” Darkchip3, compatibilità in ingresso da VGA fino a QXGA (2.048x1.536), formati HDTV/DTV, decoder video multi standard, scaling orizzontale e verticale, lens shift orizzontale e verticale. Fornito di tre connessioni RS-232 e una RS-422, RJ45 e remote IR. Le dimensioni del proiettore sono 66x56,6x31,3 cm, peso 36,6 kg. Christie ha recentemente aggiornato la propria gamma di proiettori rivolti alle applicazioni indicate per Mirage HD8 (oggi fuori produzione), con i modelli Matrix WU12 e Mirage WU18. www.christiedigital.com
full HD digitale del segnale, Cadland ha utilizzato un distributore Extron DVI DA2 e un estensore sempre Extron, ma DVI 104, con cablaggio in fibra ottica. In regia invece, a garantire il funzionamento 24/7 della proiezione, due videoserver 7th Sense (uno in più per coprire eventuali guasti, poi mai verificatisi nel 15 giorni di funzionamento). Il server inviava due segnali (uno per ciascun occhio) a 25 frame al secondo interlacciandoli, quindi con una frequenza di 50Hz. In sala, il proiettore collegato a un computer per il play (anch’esso ridondato per sicurezza), raddoppiava la frequenza per garantire agli spettatori il refresh di 100 Hz sufficiente per una visione 3D senza avvertire fastidio o disturbi nella qualità del filmato.
In funzione arche .gov.it/ita/m lia a it 0 1 0 2 www.expo t www.rbw.i q.com www.depth n.com ensedesig www.7ths nd.it www.cadla
Il pubblico numerosissimo ha visitato il padiglione creando lunghe code all’ingresso, già dalle 9,30 del mattino quando veniva aperto l’Expo, fino alle 22,30, ininterrottamente. d Altrettanto ininterrottamente era richiesto che funzionasse il sistema di proiezione 3D A con un flusso continuo di persone. Il filmato con le Winx quindi, contenente riprese panoramiche in 3D del paesaggio marchigiano all’interno delle quali agivano le fatine animate, veniva proiettato in loop alternato a momenti di pausa necessari per il deflusso dei visitatori e l’ingresso di un nuovo gruppo. “Grazie alla flessibilità del sistema - spiega
Arina di Cadland - siamo stati in grado di creare degli automatismi. Abbiamo programmato il software di play sul computer adattandolo alle tempistiche del flusso dei visitatori. Bastava accendere la macchina al mattino, perché tutto procedesse senza intoppi fino alla sera”. Cadland ha anche garantito l’assistenza in loco durante i 15 giorni dell’evento Marche, ma per fortuna non c’è stato bisogno di alcun intervento di riparazione. Infine, anche il trasporto del materiale dall’Italia alla Cina non è stato un’impresa facile, quindi Cadland ha dovuto provvedere a speciali flight case capaci di proteggere proiettore, server, computer e apparecchiature varie nel lungo tragitto.
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Scegli il leader nelle soluzioni videowall Dal successo della serie Fifty nasce la nuova serie Seventy a retroproiezione: maggiori funzionalità, automazione e flessibilità. Ben sei tipi di motore ottico (di cui uno LED), 7 tipologie di cabinet, 13 opzioni di schermo tra cui il nuovo 60” che si aggiunge ai già esistenti 50”, 67” e 80”: sarà possibile scegliere la risoluzione, la dimensione e il tipo di accesso per installazione e manutenzione. Il vostro Display Wall potrà avere un controller integrato, ruote colori speciali per applicazioni broadcast, lampade ad alta luminosità, schede di ingresso SDI, regolazione motorizzata e connettività di rete completa. Il massimo della modularità in un unico prodotto.
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Realtà virtuale e medicale Videoproiezione per la salute Dalla collaborazione tra projectiondesign e Motek Medical è nata un’applicazione medicale per la realtà virtuale, utile alla terapia riabilitativa di pazienti con traumi fisici o psicologici che ne limitano o modificano le capacità motorie Barbara Trigari “CAREN” è un acronimo che sta per “Ambiente riabilitativo assistito dal computer”, in pratica un progetto della olandese Motek Medical che coinvolge lo studio del movimento umano, in senso lato, e quindi anche la riabilitazione dei pazienti reduci da battaglie, incidenti o infortuni sportivi. Attualmente il sistema è all’opera in diverse strutture ospedaliere nel mondo, in particolare faremo qui riferimento alle ultime due installazioni che vedono la collaborazione di projectiondesign, il Naval Health Research Center di San Diego in California e la McGill University in Canada.
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L’obbiettivo di CAREN è quello di simulare la realtà in un ambiente controllato e misurato dalle apparecchiature, in modo che il paziente si comporti (si muova) proprio come se si trovasse negli ambienti proposti dal sistema, facilitando il personale medico nello studio delle terapie più idonee. La realtà simulata, quindi, dovrà apparire quanto più realistica possibile; non si tratta solo di immagini perfette, dalla risoluzione elevatissima nonostante l’ampia superficie di proiezione, dai colori naturali e privi di imperfezioni, ma di un sistema perfettamente sincronizzato e capace di rispondere in tempo reale alle variazioni introdotte dal paziente. Sostanzialmente, un panorama che per essere credibile e
ign.com tiondes c je ro m www.p dical.co otekme .m w w w
stimolare una reazione naturale in chi lo sperimenta, deve variare il proprio aspetto ogni volta che il paziente decide di fare un movimento.
Caratteristiche del sistema CAREN è costituito da un tapis roulant, uno schermo panoramico a 180° e un sistema di proiezione tridimensionale con tre proiettori DLP projectiondesign F125, un sistema di rilevamento del movimento in tempo reale e una workstation grafica. Le simulazioni proposte sono quelle della vita quotidiana del paziente: una passeggiata in città, guidare la macchina, una escursione in montagna, una gita in barca; i movimenti del tapis roulant sono sincronizzati con quelli della realtà virtuale tridimensionale, in modo che questa “reagisca” in maniera naturale ai movimenti rilevati dal computer. Per ottenere un risultato convincente i proiettori devono avere una risoluzione molto elevata e, soprattutto, una notevole frequenza di aggiornamento, capace di seguire i movimenti della persona. I tre proiettori, poi, devono essere perfettamente identici nella resa del colore, perché l’immagine è ottenuta tramite edge blending e qualsiasi imperfezione verrebbe subito notata. Non ultima, l’esigenza di ottimizzare gli spazi, poiché i laboratori dove CAREN trova applicazione sono di solito di dimensioni ridotte: da qui la scelta di proiettori che offrono lenti con angoli particolarmente aperti.
CAREN presso il McGill University
La misurazione del movimento avviene sui tre assi cartesiani simultaneamente, con un campionamento a 120
Pain, Mind, and Movement
Hz e un margine di errore compreso tra 0,5 e 1,4 mm. I dati digitali ricavati da CAREN vengono poi sottoposti
Research Lab del Constance
a rilevazioni statistiche. Il sistema di rilevazione del movimento è montato su un anello metallico che avvolge la
Lethbridge Rehabilitation Centre
postazione, con luci monocromatiche e telecamere, e marker che riflettono luce.
in Canada
I vantaggi La realtà simulata ha permesso una misurazione e uno studio del movimento molto più accurato rispetto ai sistemi tradizionali, con i quali vengono utilizzati sensori solo su alcune parti del corpo (non su tutto il corpo) e tutto si svolge in un laboratorio, alterando il naturale comportamento della persona. Ha inoltre permesso un risparmio rispetto all’alternativa di svolgere le osservazioni all’esterno, e non in laboratorio. La realtà simulata costituisce quindi una soluzione molto interessante, grazie alla quale si riescono ad acquisire informazioni più accurate, quindi anche diagnosi più precise, con un risparmio di risorse e un impatto minore sulla psicologia del paziente.
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OS-1 nasce come modello sonoro per l’opera Come ogni prodotto K-array, OS-1 è stato ingegnerizzato e messo a punto per soddisfare esigenze specifiche e particolarmente impegnative. Alla base della progettazione di questo sistema infatti c’è l’ambizione di voler migliorare la fruizione dell’ascolto durante le rappresentazioni operistiche in ambienti aperti quali anfiteatri e arene, facendo particolare attenzione alle difficili esigenze di ascoltatori ed esecutori
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a Fondazione Arena di Verona ha per prima voluto sperimentare i benefici di un sistema così avanzato per il Festival Arena di Verona 2010, quest’anno dedicato interamente alle regie e scenografie del maestro Franco Zeffirelli.
L’OS-1, progettato dallo staff tecnico di K-array diretto da Alessandro Tatini, è stato fornito da Exhibo S.p.A. (distributore italiano di K-array e di Sennheiser) alla Musical Box Rent di Verona che è stata il riferimento verso la Fondazione Arena di Verona. Mario Di Cola, progettista di sistemi di altoparlanti, ha curato l’ottimizzazione e la messa a punto del sistema. Giambattista Zerpelloni, di Musical Box di Verona, è stato il coordinatore dell’intera operazione. Ormai da molto tempo è sensibilmente percepito il desiderio di poter migliorare l’esperienza di ascolto del suono durante le rappresentazioni arricchendo ed esaltando le sfumature sonore dell’orchestra e della voce. OS-1 non si pone l’obiettivo di realizzare un’amplificazione massiva del suono poiché, se così fosse, il suono risulterebbe in generale innaturale. Durante la fase di studio e di progettazione del sistema sono stati individuati una serie di punti che sintetizzano molto bene le ragioni per le quali tale intervento risulta essere opportuno
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informazione pubblicitaria
e quali delle principali caratteristiche dell’ascolto di un opera debbano essere assolutamente preservate per non mutare quell’esperienza unica di ascolto in cui il Melodramma vorrebbe vedere coinvolti gli spettatori. 1. L’acustica del luogo dedicato all’ascolto dell’Opera è parte fondamentale dell’Opera stessa e la sua influenza sulla percezione dell’impatto sonoro e della ricchezza armonica è un elemento essenziale su cui la stessa immaginazione dei compositori probabilmente si basava durante la stesura del pentagramma. Diversamente da altri tipi di teatro, quello per l’Opera nasce in luoghi chiusi, di dimensioni contenute, fortemente legati ad un periodo storico che viveva il teatro come luogo di continua ricerca della perfezione, soprattutto in ambito acustico, ricerca che ha reso nel tempo il teatro denominato “all’Italiana” proprio il più diffuso di ogni altro. 2. Ambienti aperti come le antiche arene, pur essendo tra le più preziose testimonianze del nostro A.
patrimonio storico-artistico, non nacquero come teatri, ma come luoghi dedicati a giochi e ad altri
Exhibo S.p.
eventi di massa tipici dell’epoca Romana. L’acustica di un’arena quindi, non risponde ai canoni di
Via Leonardo
perfezione a cui si tendeva ad attenersi nel ‘600 e nel ‘700 ed in particolare nel Melodramma. Andiamo
Vedano al La
quindi ad analizzare nel dettaglio le problematiche legate ad una rappresentazione operistica all’aperto che il nuovo sistema OS-1 si propone di risolvere nell’ordine: dimensioni molto più grandi di quelle di
da Vinci, 6 -
20057
mbro (MB) 84282
1, Fax 039 49 Tel. 039 4984 it www.exhibo.
un teatro dedicato alla musica e distanze tra spettatori e palco di gran lunga maggiori fanno percepire al pubblico inevitabilmente una minore intensità sonora; la maggior parte dell’energia sonora prodotta si disperde verso il cielo non raggiungendo affatto gli spettatori; le gradinate e spalti, una volta riempite di pubblico, divengono superfici quasi perfettamente assorbenti e pochissima energia acustica va a formare la necessaria coda di riflessioni e di riverberazione che costituiscono una delle componenti più belle e più ricche del suono ascoltato in teatro; entrambi i punti precedenti possono essere causa di scarsa percezione del livello sonoro e delle sfumature espressive; luoghi spesso immersi in un contesto urbano molto frequentato, anche durante le ore delle rappresentazioni, risultano avere al loro interno un livello di rumore di fondo notevolmente più elevato di quello che si può avere all’interno di un teatro. 3. OS-1 cerca di evitare in ogni modo l’appiattimento dello spettacolo lirico. L’approccio scelto, infatti, non è quello di amplificare semplicemente il suono. In questo caso infatti le sfumature timbriche e dinamiche verrebbero appiattite e la localizzazione della
Composizione e disposizione del sistema Diffusori frontali: -
sorgente sonora nello spazio completamente annullata. L’intervento progettato vuole invece arricchire il suono di quel contributo che ad esso un adeguato teatro darebbe.
line-array KK50 e 2 sub woofer KU36 Ripresa microfonica palco: -
4. Il complesso tessuto di riflessioni e riverberazioni proprie di un teatro all’italiana, in un ambiente aperto come un’arena è praticamente inesistente. Il progetto si propone di ricrearne artificialmente almeno una parte.
16 mainframe composti ciascuno da 8 diffusori
16 unità composte ciascuna da 8 microfoni direzionali a condensatore Sennheiser ME36
Ripresa microfonica e missaggio orchestra: -
è per il momento affidato ad una fornitura esterna all’impianto.
5. L’Opera, infine, come d’altronde il teatro tutto, nasce da una partecipazione attiva della società nei suoi molteplici aspetti. Mai ci fu un limite alle ricerche, alle prove,
Anello simulazione ambiente: -
un KK50
che diverse figure di artigiani, architetti a scenografi, pittori, costruttori misero in atto per rendere la fruizione della lirica sempre migliore. Anche questo intervento vuole incarnare appieno questo spirito. Voler preservare ciecamente la totale aderenza della rappresentazione ad un modello integrale della rappresentazione in teatro, anche
Amplificazione: -
possibili. Si tratta quindi di mettere in atto, in questo caso, una ricerca tecnica che è
640 canali di amplificazione per il sistema frontale.
-
laddove in teatro non si è, rischia di ridurre l’Opera a reperto storico. Oggigiorno lo sviluppo tecnologico raggiunto può aiutare ad apportare miglioramenti laddove sono
10 cluster composti da un diffusore KK200 e
20 canali di amplificazione per il sistema di simulazione ambientale
-
170 DSP per il sistema frontale e l’anello di simulazione ambientale
-
2 matrici 32x32 per la gestione del sistema
sempre stata al fianco di ogni espressione artistica, in ogni periodo, in ogni tempo.
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Christie Dalla pellicola al 3D, passando per i 3 chip DLP e i canvas digitali Inauguriamo con Christie una nuova rubrica di Connessioni, una serie di interviste ai rappresentati delle principali aziende del nostro settore di riferimento. Pensiamo che possa essere interessante per i lettori conoscere meglio i produttori delle tecnologie, le loro strategie, il profilo aziendale, la storia, i metodi di produzione e di sviluppo di nuovi prodotti, l’approccio al mercato italiano. Ecco quindi un focus su Christie con un’intervista parallela a Dale Miller, Vice Presidente EMEA e responsabile Business Development and Mangement per Christie, e Giuseppe di Marco di E-Home, referente di Christie per l’Italia Chiara Benedettini e Barbara Trigari C - Qual è secondo voi la caratteristica distintiva di Christie? Dale Miller - Prima di tutto il nostro orientamento al canale: i sistemi Christie sono costruiti attorno a uno specifico utilizzo, con la possibilità di sviluppare opzioni di progettazione “outside the box”. Abbiamo collaborato con numerosi clienti e partner al fine di sviluppare sistemi sempre migliori; il nostro team di ingegneri
Dale Miller Christie, Vice
è supportato da uno staff che lo aiuta a dare il meglio al cliente finale. I nostri proiettori hanno un costo di
Presidente EMEA e responsabile
esercizio inferiore rispetto a quelli di molti concorrenti, e Christie è nota per la qualità del servizio di assistenza
Business Development and
e garanzia (per esempio, i proiettori Christie 3 chip DLP ha tre anni di garanzia), con una reputazione costruita
Mangement per Christie
in 80 anni di attività nell’industria cinematografica, nella quale Christie si è occupata di tutte le tecnologie, Christie poi è stata la prima licenziataria di molte nuove tecnologie. C - Quali sono attualmente le tecnologie o i prodotti che proponete? DM - Per quanto riguarda il cinema, siamo stati i primi a offrire una soluzione 4K ready, e i primi a introdurre la tecnologia Texas Instruments Serie 2 DLP Cinema. Di recente abbiamo lanciato tre nuovi prodotti su tecnologia LED: Christie Matrix StIM, Christie Entero e Christie MicroTiles, il nuovo canvas digitale. Matrix StIM è il primo sistema di simulazione a consentire il controllo indipendente e simultaneo sia dello spettro visibile che di quello posteriore a infrarossi, sfruttando l’illuminazione LED. È il primo sistema studiato per la simulazione e il
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incontri training che adotta illuminazione LED a stato solido, quindi non utilizza consumabili, per un sistema che virtualmente non ha mai bisogno di manutenzione. La serie LED Entero è il sistema top di visualizzazione DLP a risoluzione elevata, lunga durata, affidabilità 24/7 e vantaggioso rapporto qualità/prezzo per applicazioni in control room e display videowall. Una delle nostre ultime innovazioni, lanciata a ISE l’anno scorso, sono i Christie MicroTiles: la loro durata è stimata in 65.000 ore, e sono la soluzione ideale per video wall in numerosi ambiti, dal monitoring broadcast, al rental e staging, passando per le centrali di controllo network e le sale executive. C - Quali sono oggi i mercati di riferimento per Christie, e in quali mercati vorreste essere maggiormente presenti? Northampton University (Partner: Virtalis)
DM - Siamo molto attivi nei settori della realtà virtuale e della visualizzazione avanzata. Recentemente abbiamo installato, insieme al nostro partner Virtalis, una suite di visualizzazioni immersive ActiveWall HD presso la sede di Case New Holland (CNH) a Zedelgem in Belgio (una simile si trova a Modena, sempre presso CHN, società del Gruppo Fiat). Stiamo lavorando anche nel settore Education, sempre in partnership con Virtalis: l’Università di Western Cape in Sud Africa e l’Università VEC di Liverpool in UK adottano l’ultimo proiettore Mirage WU7K-M. Abbiamo osservato anche un certo interesse nel mercato eventi, per il quale le aziende vorrebbero sfruttare dati 3D sia internamente che esternamente. Il prossimo passo sarà il broadcast 3D. Storicamente il mercato rental staging è stato tra i più importanti per
Simulazione di pilotaggio sui Boeing Apache
Christie, infatti recentemente abbiamo rilasciato una nuova serie, Nitro Solutions digital luminaires: una serie di moving yokes motorizzati grazie ai quali è possibile ottenere proiezioni video fino a 20.000 ANSI Lumen per creare immagini a elevata luminosità su qualsiasi superficie, da qualsiasi punto. I “yoke” possono essere caricati sia con un video proiettore che con un testa mobile, e si possono installare a terra o su una truss. Hanno molte applicazioni diverse, dalle proiezioni sugli edifici all’illuminazione architetturale e cittadina, parchi a tema ed eventi live quali concerti e presentazioni indoor. C - Quali sono le vostre strategie per il 2011? DM - Il 3D rappresenterà una parte rilevante del business Christie del nuovo anno (siamo presenti da tempo con proiezione su misura, per
MicroTiles al New Look Store di Dublino (Partner Mood Media)
entrambe le applicazioni industriali del modelling e del prototyping veloce del design industriale, produzione e testing). Cercheremo poi di conquistare il supporto di fornitori chiave nel settore
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educational all’interno delle nostre attività di training, perché è importante la cultura quando le tecnologie sono sofisticate. Abbiamo poi intrapreso cinque anni fa un programma di sponsorizzazione con la NFTS 5 di Londra, un altro con il Dipartimento Film and Television dell’Università dello Stato di San Pietroburgo, e stiamo cercando di fare lo stesso con altre istituzioni in Germania e Francia. Per ovvie ragioni non posso fare anticipazioni sulle novità di prodotto, ma sentirete ancora parlare di 3D per Christie: realtà virtuale, education, digital cinema, simulazione ecc, e presenteremo la nostra nuova linea di proiettori 3D a ISE 2011. C - Qual è la visione del mercato oggi secondo Christie, e cosa si aspetta nel futuro? DM - È stato un anno difficile, ma sono soddisfatto della nostra risposta, infatti la crescita prevista rispetto all’anno passato è del 20%. Il cinema digitale ci ha sorretto significativamente, e stiamo godendo i frutti di anni di impegno. Anche il 3D è stato un driver importante per il successo nei settori Education ed eventi, che sta riconquistando posizioni insieme alla comunità Rental/Staging. A proposito di cinema, il mercato EMEA si trova ancora in una fase iniziale della digitalizzazione, se paragonato al mercato nord-americano. Christie ha spinto molto negli anni su questo tema, pensando che il dominio del digitale sarebbe stato presto inevitabile, e ci aspettiamo una maturazione del mercato EMEA entro i prossimi cinque anni. Probabilmente gli Studios smetteranno di produrre contenuti in 35 mm, e con il crescente numero di produzioni 3D i gestori delle sale stanno accelerando i propri piani. C - Qual è la struttura produttiva di Christie, come funziona il settore R&D? DM - Christie possiede fabbriche a Kitchener in Ontario, Canada e a Shenzhen in Cina. La fabbrica canadese dispone di oltre 200.000 m2 di superficie di produzione e occupa oltre 600 addetti, è certificata ISO 9001:2000 e ISO 14001. Il nostro centro di produzione di Shenzhen, con superficie di 85.000 m2, è attivo dalla primavera
Evento di proiezioni architetturali a
2010 e si occupa di assemblare e spedire i proiettori Christie CP2220 DLP. Lo staff di questa fabbrica è tra
Padova - Partner: Target Due
i più competenti al mondo, e adotta principi e processi assolutamente in linea con gli standard qualitativi Christie. I processi di produzione Christie si basano sulla filosofia (giapponese) Kaizen Lean Manufacturing, ovvero la metodologia 5S: Accuratezza (Seiton), Ordine (Seiri), Pulizia (Seiso), Disciplina (Shitsuke) e standardizzazione (Seiketsu). Il nostro reparto R&D impiega oltre 125 addetti, sviluppiamo continuamente nuovi proiettori e tecnologie che aiutino i nostri clienti a raggiungere i loro obiettivi. I nostri ingegneri non si limitano a racchiudere le performance migliori nel proiettore più compatto, affidabile e veloce possibile, ma sono anche attenti alle sfide della responsabilità ambientale e del contenimento dei costi. Christie ha fatto un consistente investimento nelle infrastrutture per aumentare l’efficienza dello
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Christie in Italia: intervista a Giuseppe Di Marco, Ehome Giuseppe Di Marco - EHome nasce nel 1998: inizialmente come consulente commerciale di Christie per il mercato italiano, e oggi è il suo referente esclusivo; per Christie curiamo tutti gli aspetti tecnici e commerciali. Siamo partiti con sistemi di proiezione digitale ad alta luminosità 3 chip DLP, ovvero il core business Christie quando abbiamo cominciato, passando dalle varie innovazioni multimediali fino alla parte immersive quindi alla stereoscopia, e nell’ultimo anno e mezzo il cinema digitale. Christie è molto legata al cinema: si occupava del cinema meccanico negli Stati Uniti sfiorando il 52% come quota di mercato, ma è stata molto lungimirante riguardo ai possibili sviluppi del settore e nel 1999 è nato l’accordo con ElectroHome. Successivamente Christie ha deciso di affrontare in maniera massiccia il nascente mercato del cinema digitale con il brand Christie, e quel mercato è letteralmente esploso. Giuseppe Di Marco di E-Home, referente di Christie per l’Italia
C – Il cinema è un settore molto verticale, come vi siete mossi per acquisire clienti? GM - Abbiamo prima di tutto affrontato la conoscenza di questo mercato molto specifico: è stato un lungo percorso, ma oggi siamo in grado di coprire ogni aspetto, dalla progettazione fino all’installazione e messa a punto del sistema nelle sale, sia direttamente che avvalendoci di quattro partner commerciali. Siamo partiti dalle fiere di settore, prima tra tutte le Giornate Professionali del Cinema di Sorrento, poi è bastato realizzare i primi sistemi per fare partire il passaparola, dai piccoli cinema alle grandi catene di multisala. Per il cinema digitale in particolare puntiamo sul rapporto con il cliente, la conoscenza delle sue esigenze, il progetto, al fine di arrivare a una proposta chiavi in mano. Fondamentale è quindi l’assistenza post vendita, e nel 2011 ci lavoreremo sempre più sia con i nostri tecnici interni sia con quelli esterni sul territorio nazionale, al momento circa una ventina. C – Sviluppo del digitale nel cinema e 3D vanno ovviamente a braccetto… GM - Come ho già detto in tempi non sospetti, il 3D è stato il fattore scatenante della digitalizzazione delle sale, almeno in Italia, dove gran parte delle 700 sale digitali devono ringraziare proprio la stereoscopia e i film della Disney o Avatar. Ma penso che questo grande interesse si sposterà anche all’ambito industriale, quindi agli eventi e alle presentazioni aziendali. Sicuramente è anche una moda, ma perché non sia una cosa passeggera, sono gli operatori a doversi impegnare realizzando contenuti di qualità, pensati per il 3D. Penso che possa avere uno sviluppo notevole, anche in settori di nicchia come la progettazione, l’automotive o il medicale e perché no, anche la comunicazione pubblicitaria. Anche qui, la qualità dei contenuti è determinante. C - Oltre al cinema digitale, quali sono gli altri mercati su cui puntate nel 2011? GM - Puntiamo sicuramente a mantenere la leadership nel settore rental staging con i sistemi 3 chip DLP ad elevata luminosità e in HD, per il quale prevediamo ottimi risultati. Poi puntiamo sul canvas digitale MicroTiles che, a livello europeo, sta ottenendo ottimi risultati. L’Italia come al solito è spesso la prima a manifestare entusiasmo per le nuove tecnologie, ma poi ci mette un po’ più di tempo per adottarle, anche se alla fine le adotta sempre! MicroTiles è il prodotto sul quale concentreremo la maggior parte dei nostri sforzi nel 2011, soprattutto promuovendone l’applicazione presso le società di rental e nel design. C - A livello di comunicazione, ci sono peculiarità italiane rispetto alle linee guida Christie a livello internazionale? GM - Christie ha una strategia di comunicazione globale molto precisa, che si adatta bene a tutta l’Europa: puntare su prodotti di qualità alta, il cui utilizzo possa durare nel tempo. Purtroppo in Italia non abbiamo fiere di settore, quindi ci tocca andare in Europa con ISE o InfoComm. Il mercato italiano è un po’ anomalo, non solo nel nostro settore, e molto differenziato: avviene un po’ come per il cibo, in Italia ogni regione, ogni paese ha le sue ricette tipiche. www.ehomeitalia.com
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sviluppo prodotto e promuovere l’innovazione: in apparecchiature per la prototipazione più rapida e per testare internamente i concept. Poi le apparecchiature di test ambientale quali camere termiche, camere anecoiche e tavoli mobili/vibranti per testare i limiti dei nostri prodotti sottoponendoli a ogni tipo di condizione di lavoro. Dedichiamo anche una parte del budget aello studio di concetti nuovi e innovativi, quali la tecnologia laser. C - Come è organizzato il canale distributivo Christie, in particolare in Italia? DM - Abbiamo uffici collocati nei principali continenti e abbiamo un approccio al business che mette al centro il cliente. Oltre al quartier generale di Wokingham in UK, abbiamo uffici locali in Francia, Germania, Ungheria, Spagna, Dubai (per il Medio Oriente), e referenti in Italia e Sud Africa. In Italia EHome rappresenta Christie da 15 anni.
m iedigital.co www.christ .uk/ iedigital.co www.christ x s/default.asp emea/page eitalia.com www.ehom
Lavoriamo quasi esclusivamente con partner e integratori in grado di aggiungere le proprie conoscenze ai nostri prodotti: è importante per il buon andamento poter contare su persone che capiscono il mercato, e consolidare nel tempo il nostro rapporto con i più qualificati. Storicamente forniamo ai partner formazione tecnica gratuita, presso i nostri centri di formazione attivi nelle sedi in UK e Germania.
Christie: storia e profilo aziendale Attiva nell’ambito della videoproiezione professionale sin dal 1979, il suo catalogo include proiettori 3LCD e DLP, proiettori DLP per il cinema digitale, soluzioni di networking, moduli DLP a retroproiezione, controller per display-wall e tecnologie per la stereoscopia, la realtà virtuale e la simulazione. Christie propone tecnologie di visualizzazione e soluzioni per il cinema, grandi sale, control room, presentazioni business, strutture per la formazione, 3D e realtà virtuale, simulazione, educazione, media e settore pubblico. Christie, fondata nel 1929, fa parte della storia del cinema con 80 anni di esperienza nella produzione di macchine per la riproduzione meccanica delle pellicole cinematografiche. Nel 1999 ha acquisito Electrohome Projection Systems, produttore internazionale di sistemi di proiezione commerciali, divisione di Electrohome, operazione che ha consentito di realizzare l’attuale produzione di apparecchiature per la proiezione digitale di Christie. Christie è una società privata sussidiaria della società giapponese capogruppo Ushio Inc, fa parte del gruppo Ushio dal 1992, dopo la fusione con Ushio America, controllata di Ushio Inc. Nel 2007 Christie ha acquisito Vista Control System Corp, produttore del sistema di elaborazione video più potente al mondo, grazie al quale Christie può disporre di soluzioni per l’elaborazione dell’immagine e la videoproiezione per il mercato della visualizzazione professionale. I numeri di Christie: - Dipendenti a livello mondiale: >1.000 - Brevetti: 13 - Academy Awards: 2 - Industry Awards: 28 - Lancio di prodotti “primi” nella loro categoria AV: >40 - Lancio di prodotti “primi” nella loro categoria con tecnologie proprietarie DLP e DLP Cinema: 34 - Sale dotate di proiettori Christie Digital Cinema nel mondo: >15.000 - Percentuale del mercato dei cinema digitali nel mondo: 62%
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HDBaseT Il presunto killer dello standard HDMI?
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Ci siamo appena abituati a cambiare il nome delle versioni e varianti della High Definition Multimedia Interface (HDMI), ed ecco che in sordina una nuova alleanza di big dell’elettronica di consumo cerca di ricavarsi il proprio spazio all’interno di un mercato che evidentemente va spremuto oltre il concetto del classico limone: i poveri utenti finali avranno mai un po’ di chiarezza, anche e soprattutto dagli operatori del settore? Alberto Pilot
I
l concetto che sta alla base di questo nuovo standard che tenta di imporsi a livello globale è quanto mai banale: perché pagare le royalty al consorzio HDMI, quando sarebbe possibile ottenere gli stessi risultati, se
non superiori, con costi di gestione e di infrastruttura nettamente più convenienti? Se questa domanda se la fosse fatta un’azienda qualunque, probabilmente tutto sarebbe rimasto circoscritto a un esercizio di semantica e stile, ma dato che invece chi si è interrogato è stata la Valens Semiconductors, realtà ben radicata nel mercato quale leader nella costruzione di semiconduttori per il trasferimento su lunga distanza di segnali audio/video Hd non compressi, ecco che il tutto assume decisamente altri contorni. Questa azienda ha capito sin da subito che se i suoi prodotti fossero stati relegati “solo” all’interno di extender o altri orpelli per la gestione dei segnali digitali “di altri” (quelli veicolati tramite lo standard HDMI, appunto, o comunque DisplayPort), probabilmente sarebbero finiti nel limbo delle elettroniche che si fanno la guerra all’ultimo centesimo di dollaro, non potendo invece mettere a frutto il loro potenziale tecnico e di know-how. L’uovo di Colombo per questa realtà, quindi, è stato creare a sua volta un’alleanza con partner di livello internazionale, e difatti ha visto in prima battuta coinvolte realtà del calibro di LG Electronics, Samsung Electronics e Sony Pictures Entertainment, perché la
Il sistema “all in one” di
volontà forte era che questo nuovo standard prendesse piede in modo veloce e capillare.
Valens Semiconductors
La tecnologia HDbaseT Dopo tutto questo panegirico, stiamo parlando di un sistema a basso costo e alte prestazioni per cablare tutti gli impianti audio/video domestici tramite del comune cavo Cat5e, che può raggiungere una distanza di 100m fra punto e punto della catena, e che quindi non rappresenta almeno in prima battuta una novità così sostanziale. A ben vedere, però, le specifiche di questo standard lo rendono particolarmente appetibile per il mercato, viste le prestazioni promesse. Nel dettaglio, le caratteristiche salienti del brevetto HDbastT si trovano descritte all’interno del set chiamato “5Play” che prevede la convergenza proprio di cinque elementi, fra cui i segnali non compressi per l’HD video, l’audio, 100BaseT Ethernet, alimentazione elettrica e controlli vari, tutti gestiti e trasmessi tramite
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HDBaseT in pillole: vantaggi e potenzialità HDbaseT è la prima e unica tecnologia per fornire connettività “all-in-one”, offrendo un set di funzionalità che nessun’altra nel settore può eguagliare. La tecnologia HDbaseT fornisce modalità avanzate, efficaci, e di facile utilizzo, il tutto in un’unica soluzione per tutta la casa, facendo convergere video full HD non compresso, audio, 100baseT, ethernet e altri controlli ad alta potenza su un unico cavo
Tipo di dispositivo
HDMI 1.4
DiiVA
Display Port 1.2
HD Base T 1.0
Video/Audio non compressi
10.2Gbps
13,5Gbps
Fino a 21,6 Gbps (17 G di dati effettivi)
HD Base T è capace di “up scaling” fino a 20 Gbps
Lunghezza massima del cavo
Pochi metri
26m
15m per 5G (limitato a 1080p, 24 bit) 3m per 5G - 21,6 Gbps
Fino a 100m. Compreso il supporto di “multi-hops” (100m x 8).
Cavo
HDMI
Proprietario DiiVA
Display Port
Standard Cat5e/6 LAN a basso costo
Connettore
HDMI
Proprietario DiiVA
Display Port
Standard RJ-45
Utilizzabilità per l’alimentazione elettrica
No
5W
No
Fino a 100W. Utilizzabile per alimentare apparecchi TV remoti
Ethernet
100Mbps
Gigabit
720Mbps
100 Mbps HDBaseT è capace di “up scaling” fino a Gigabit
Daisy Chain
No
Sì
Sì
Sì
Facilità di connessione
No
No
No
Sì. Possibilità di usare i cavi di connessione esistenti, field terminated connector.
USB
No
Sì
Sì
Sì
No
Daisy Chain e a stella
Daisy Chain e a stella
Network in serie (“daisy chain”) e a stella (“star topology”) a portata potenziata. Copertura residenziale integrale e possibilità di installazione commerciale e industriale.
Network
dei chipset sviluppati appunto dalla Valens e che vengono veicolati tramite comune cavo standard per le trasmissioni telematiche.
Queste sono le specifiche complete: -
audio/video non compresso fino a 10.2 Gpps. La tecnologia HDBaseT è in grado di scalare fino a 20 Gpps il segnale di uscita abilitando il supporto multi-stream;
-
supporto dell’Hdcp;
-
lunghezza massima del cavo 100m, che include il supporto per rilanci di segnale multipli fino a 8x100m;
-
cavi standard Cat5e/6 di tipo LAN di costo contenuto (crimpati all’estremità in RJ45);
-
fornisce fino a 100W di potenza elettrica, che può essere utilizzata per alimentare una TV ad esempio, che sia lontana da altre fonti di alimentazione;
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supporto per segnali Ethernet fino a 100 Mbp, con la tecnologia HDBaseT che è in grado di scalare il tutto fino a un segnale Gigabit Ethernet;
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-
installazione semplificata, che può utilizzare dei cavi di rete già installati precedentemente in ambiente per altri scopi;
-
supporto della USB;
-
funzionamento anche con configurazioni dei vari punti secondo la topologia a stella, o quella chiamata daisy chain (ghirlanda, in inglese), con i punti collegati di seguito l’uno all’altro.
A prima vista, quindi, una semplificazione notevole per quanto riguarda il cablaggio delle varie catene audio/video, poiché ricordiamo che uno dei limiti più pressanti della tecnologia HDMI (a parte il connettore a zero tenuta meccanica e che si sfila “solo a guardarlo”) è che da proprio standard i cavi non potrebbero essere più lunghi di 8/10 metri massimo, dovendo ricorrere a extender o booster per coprire tratte maggiori. In più
IFA -Berlino, il salone mondiale
al tutto si unisce il costo del cablaggio stesso (del comunissimo Cat5e/6), che diventa ridicolo se confrontato
dell’elettronica di consumo
direttamente proprio con i cavi HDMI, anche quelli “solo” funzionali, con buona pace dei feticisti dei cablaggi esoterici o dei “puristi” dell’audio/video, che pretendono di spendere cifre per questi accessori anche superiori alle sorgenti stesse: una vera e propria perversione presente solo nel mondo consumer, per fortuna. Ancora, a differenza dell’ultima incarnazione della High Definition Multimedia Interface, con la High Speed with Ethernet, che ha preso il nome della versione 1.4 “completa”, abbiamo anche a disposizione 100W elettrici, che magari qualche integratore di sistemi troverà modo di utilizzare in modo creativo e funzionale al resto dell’impianto.
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Quindi? Solo aspetti positivi, quindi? Onestamente non lo sappiamo. Certo le premesse sono molto più che interessanti, anche perché a ben vedere questo brevetto non soppianta lo standard HDMI (o DisplayPort, che nell’ultima incarnazione è molto simile al secondo), ma lo supporta e lo integra in una modalità di trasporto del segnale più semplice e pratica, oltre che potenzialmente già presente in molte abitazioni. Spesso infatti nelle case è presente un’infrastruttura di rete capillare per ogni stanza, mentre una distribuzione HDMI è relegata forse solo alla sala principale e alla camera padronale, nel migliore dei casi. Il fatto di poter collegare in un’unica catena fino a otto punti, distanti fra loro 100m, poi, copre le esigenze installative di una gran parte delle abitazioni, con forse la possibilità di unire più catene singole sotto un unico controllore, in modo da andare a gestire anche gli impianti più complessi, o presenti in cantieri di dimensioni più generose. Al momento però questa caratteristica non n è così chiara ed esplicitata nelle white paper dello standard. La vera incognita è rappresentata dalla certezza su quante e quali sorgenti/periferiche che integrino al loro interno queste caratteristiche siano già presenti sul mercato, o per lo meno quante
t.org/
e w.hdbas http://ww
arriveranno nel breve periodo. L’idea della HDBaseT circola in rete e fra gli appassionati da pochi mesi in effetti, e ha trovato la finalizzazione in questa alleanza di aziende solo il 14 giugno 2010, con il rilascio delle caratteristiche 1.0 dello standard, non senza prima aver alimentato rumors e dato il via alle classiche “leggende metropolitane” tipiche delle comunità telematiche. La dimostrazione pratica al grande pubblico è avvenuta all’IFA di Berlino per gli appassionati e potenziali clienti europei, e in seguito al CEDIA di Atlanta, entrambe nel settembre 2010. Le prime
apparecchiature introdotte nel mercato dotate di questa funzionalità (ricordiamo che processori, lettori, display e proiettori con prese di rete LAN esistono da diverso tempo) dovrebbero essere rese disponibili per gli acquisti di Natale o successivamente nel primo quarto del 2011 (anche se non è chiarissimo in quale continente, se pur con maggiore probabilità in quello americano). La vera sfida, secondo chi vi scrive, sarà quella di “convincere” le aziende che non fanno parte dell’alleanza di questo standard ad acquistare i chip della Valens per inserirli nei layout delle loro elettroniche, trovandosi di fronte a battaglie politiche con gli altri fornitori (Silicon Optix e Texas Ins. in primis) che invece producono e
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supportano i chip per la trasmissione della HDMI fra la catena A/V, e che sono fornitori di molti altri integrati che si trovano all’interno delle stesse elettroniche. In secondo luogo, bisognerà capire come si comporterà il passaggio e la lettura/accettazione della Hdcp fra i vari “nodi” di questa infrastruttura di rete, fatto che potrebbe non essere così secondario, ma che evidentemente sarà stato verificato e implementato al massimo da chi intende lanciare questo nuovo standard nel mercato. Terzo, ma non ultimo, sarebbe interessante capire come implementare questo nuovo standard all’interno di una catena di integrazione tecnologica tipica, che implichi anche la gestione dell’audio/video (i classici AMX, Crestron o Vantage in ordine alfabetico), se tramite una periferica (all’interno della catena HDBaseT), o proprio tramite degli switcher di rete appositi. Insomma, di carne al fuoco sembra essercene parecchia, ma l’esperienza ci ha insegnato che non sempre la soluzione più intelligente o “migliore” dal punto di vista tecnico è quella che poi viene premiata dal mercato, perché concorrono a decretarne il successo o la morte commerciale anche tanti e tali fattori che sono a volte fuori controllo rispetto all’utilizzo e alla praticità intrinseca di uno standard. Attendiamo fiduciosi che le prime apparecchiature arrivino, sperando di poterci mettere la mani sopra in tempi brevi, così che dopo una prova pratica sarà già molto più semplice trarre delle conclusioni oggettive.
6 – 9. 4. 2011 Media Systems Focus sulla tecnologia multimediale e i sistemi integrati! Alla fiera specializzata internazionale Prolight + Sound a Francoforte, progettisti, installatori di sistemi tecnologici multimediali e allestitori di impianti tecnologici per edifici e location per eventi possono trovare una vastissima offerta di prodotti e soluzioni per l’installazione fissa di sistemi tecnologici display, video, audio e d’illuminazione. Il Media Systems Congress, che si svolgerà in parallelo alla rassegna specializzata, offrirà risposte alle innumerevoli domande sulle tecnologie e le questioni legali nell’ambito di seminari e workshop. Informatevi subito e acquistate i biglietti d’ingresso! www.mediasystems.messefrankfurt.com
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Soluzioni in telemedicina Prodotti e progetti del mercato italiano In ambito sanitario le applicazioni che meglio riescono a soddisfare le esigenze della società moderna sono quelle in mobilità, dal WiFi, al Gprs, fino al Voip e l’Rfid. Scopriamo le priorità dell’agenda Ue in tema di sanità elettronica. Ma anche le proposte e i prodotti di Cap (sistema Easylife), Cisco Systems, e Techlab Works, i progetti nazionali, come Telesal, e l’esperienza dell’Ismett, uno dei primi centri ospedalieri in Italia ad aver informatizzato totalmente alcuni processi Marino Petrelli
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a telemedicina sta crescendo in modo esponenziale in Europa e nel mondo. E anche in Italia ci si aspetta una crescita significativa del mercato sulla spinta della necessità di migliorare la qualità dei servizi. Una
indagine di Frost & Sullivan rivela che il mercato europeo della telemedicina ha generato un giro d’affari di 150 milioni di dollari nel 2009 e si stima una crescita fino ai 236 milioni di dollari entro il 2014. Secondo la Commissione europea, organizzatrice tra l’altro dell’European Health Telematics Observatory, l’Osservatorio delle applicazioni mediche della telematica, la telemedicina è “integrazione, monitoraggio e gestione dei pazienti, nonché l’educazione dei pazienti e del personale, usando sistemi che consentano un pronto accesso alla consulenza di esperti e alle informazioni del paziente, indipendentemente da dove il paziente o le informazioni risiedano”. Spingere sull’utilizzo dell’ICT nel comparto sanitario per facilitare l’accesso alle cure, l’inclusione sociale e l’abbattimento della spesa pubblica, che è anche la ricetta del commissario europeo all’Agenda digitale, Neelie Kroes. L’obiettivo è creare un unico sistema sanitario digitale entro il 2015 dove si potrà consultare la storia clinica di ogni paziente. “Negli ultimi anni, l’impegno della Ue si è tradotto in più di 450 progetti di collaborazione che coinvolgono partner provenienti da tutta Europa, e più di 1 miliardo di euro di finanziamenti - ha dichiarato la Kroes -. I consulti medici online, i dispositivi portatili e molto altro ci aiuteranno a risparmiare tempo e a mantenere sotto controllo i costi pubblici per le spese sanitarie”. In ambito sanitario le applicazioni che meglio riescono a soddisfare le esigenze della realtà attuale sono le applicazioni mobili, dal WiFi, al Gprs, fino al VoIP e l’Rfid. Nel corso degli ultimi anni prodotti e strumenti sempre più sofisticati permettono una “connessione” sempre più capillare tra le strutture sanitarie, i medici di medicina generale e i pazienti, soprattutto quelli lontani o impossibilitati a recarsi direttamente presso le strutture di riferimento.
I prodotti Entriamo nel dettaglio. Cap, società che offre soluzioni di sviluppo applicazioni gestionali per aziende, progettazione di infrastrutture It e strategie di web marketing, ha sviluppato una soluzione di telemedicina che si chiama “Easylife” e permette di monitorare a distanza i pazienti. “Easylife è in funzione da circa un anno, dopo aver svolto un importante studio settoriale per capire quali fossero le reali esigenze dei pazienti – spiega a Connessioni Matteo Rossi, Business solutions health care consultant di Cap -. Abbiamo impiegato le risorse umane delle sedi di Sassari e Genova per un costo complessivo, che riguarda lo sviluppo totale del sistema,
Il sistema Easylife
di quasi 600 mila euro”. In pratica, Easylife è composto da una fascia toracica in modalità bluetooth, un software installabile sui principali cellulari e un’applicazione Web, fruibile da PC o smartphone. La fascia (“o qualsiasi altro strumento richiesto dal paziente, se per esempio non può portare la fascia”, dice Rossi) permette la rilevazione e la trasmissione via bluetooth al cellulare dei dati riguardanti temperatura corporea, elettrocardiogramma, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria e postura e il medico può leggere i dati da remoto con qualsiasi strumento, sia esso un pc, un netbook oppure un iPhone, iPad etc. “Il sistema è molto semplice, sia per il medico che per il paziente – aggiunge Rossi -. Intanto va detto che il programma può girare su tutti i cellulari di fascia bassa, quindi è compatibile anche con telefoni di vecchia generazione. Questo permetterà ai pazienti di non effettuare una nuova spesa. Dal punto di vista specialistico, il medico di
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vox technologica medicina generale ha a propria disposizione un sito internet dove inserendo username e password si aprirà una schermata con l’anagrafica del paziente, con la possibilità di lavorare direttamente sulla cartella clinica dei singoli pazienti”. Abbiamo provato di persona il sistema e abbiamo verificato la semplicità di gestione dei dati di ogni paziente, divisi nella schermata iniziale a sinistra con l’elenco degli assistiti e a destra con quelli in evidenza, quelli che secondo il medico significano un cambiamento delle condizioni cliniche e necessitano di essere monitorati con maggiore attenzione”, spiega il manager di Cap. Stesso procedimento per i pazienti che devono soltanto recarsi in farmacia e ritirare una scheda, simile a una ricarica telefonica, dove troveranno user e password da inserire sul sito. Una volta fatto, basta inserire il proprio numero di telefono e il “gioco è fatto e si è in contatto Endoscopy information system (Eis) - Techlab Works
diretto con il proprio medico. Il sistema funzionerà anche come reminder, ovvero all’orario stabilito avviserà con un segnale acustico il paziente per le medicine da prendere”. Questo sistema è attualmente in sperimentazione presso il dipartimento di cardiologia pediatrica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma: l’obiettivo è estendere l’assistenza domiciliare a un numero maggiore di bambini, in modo che possano curarsi in un ambiente familiare, con conseguente miglioramento dello stato psicofisico. Da gennaio, invece, dicono da Cap, sarà avviata una nuova sperimentazione in Liguria in collaborazione con i medici di medicina generale per ridurre le visite in ambulatorio di alcuni pazienti affetti da fibrillazione atriale. In ogni caso, Easylife tratterà pazienti con criticità non acute, quindi quelli meno gravi. Recentemente, è stato presentato il sistema Ewitals, una valigetta che comprende tutto il necessario per consulti di telecardiologia,
L’Ismett, l’Istituto mediterraneo per trapianti e terapie ad alta specializzazione
dall’elettrocardiografo, al sfigmomanometro, pulsossimetro, pirometro e Holter BP. Incluso anche un pc (o netbook) che permette di effettuare rilevazioni in qualsiasi parte del mondo avvalendosi dell’assistenza di un paramedico, senza la necessaria presenza fisica di un professionista. I dati acquisiti attraverso un semplice sistema di immagazzinamento dei dati vengono poi inviati a un server a disposizione del medico refertatore. A questo punto il medico specialista, collegandosi al sistema, sarà messo in condizione di fornire una diagnosi e redigere un referto firmandolo digitalmente con una smart card che gli sarà consegnata al ritiro della valigetta e che sarà strettamente personale, ma usufruibile anche da altri apparecchi elettronici. Cisco Systems, invece, mira a proporre l’adozione di reti interoperabili, sicure e affidabili con l’obiettivo di elevare la qualità delle cure e contenere l’incremento della spesa. Il “Cisco connected health” offre soluzioni che ottimizzano la gestione e il flusso delle immagini, soluzioni che
Easylife: interazione tra pc e telefono
supportano i processi clinici indipendentemente dalla distanza e soluzioni che semplificano il workflow clinico e aumentano la collaborazione tra il
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personale sanitario. Techlab Works, società di sistemi elettronici e moduli di intelligenza artificiale applicata ai video e alle immagini che ha partecipato con la nostra rivista a Expobit, il salone Euromediterraneo dell’innovazione tecnologica svoltosi a novembre a Catania, ha presentato l’Endoscopy information system (Eis) che permette la gestione della cartella clinica e la gestione dei processi ambulatoriali e di ricovero tramite postazioni di accettazione, refertazione e di sala operatoria. Il sistema si compone di un pc dvd recorder medicale, una stazione in grado di acquisire video e immagini endoscopiche, salvarli su cd o file system ed esportarli in tutta la struttura ospedaliera. Con un display touchscreen 12” integrato permette di collegarsi a un monitor per visualizzare le immagini. Ha possibilità di streaming fino alla risoluzione full HD, connettività usb, fireware, Ethernet, WiFi.
I progetti nazionali E’ utile ricordare alcuni progetti sul territorio nazionale. Innanzitutto Telesal, l’ambizioso programma di assistenza medica a distanza basato sulle tecnologie satellitari, sviluppato da Asi con il ministero della Salute e un team di aziende italiane, università, istituti di ricerca ed enti pubblici. Telesal significa impiegare le telecomunicazioni satellitari per rendere possibili applicazioni e servizi di telemedicina. Nonostante qualche intoppo iniziale, il progetto può dirsi svolto all’80% ed è probabile che il programma entrerà in piena operatività durante il mese di gennaio. “Arsenàl.IT” è invece un programma costituito nell’ottobre del 2005 e ha svolto funzione di Osservatorio sulla telemedicina in Veneto eseguendo ricognizioni sistematiche delle numerose applicazioni specifiche sviluppate nel tempo dalle aziende consorziate. A
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Bolzano è in corso di svolgimento “Abitare sicuri” di Ibm e Dr. Hein GmbH, risultato dell’accordo siglato tra comune e Tis Innovation Park alla fine del 2009. Obiettivo del progetto, che coinvolgerà 30 persone anziane, è quello di testare un nuovo sistema di tele-monitoraggio e tele-assistenza per l’assistenza domiciliare. Metà del gruppo di anziani comunicheranno attraverso sistemi touch screen, l’altra metà attraverso device mobili. Le informazioni raccolte vengono visualizzate su un cruscotto in una sala di
ll.iitt www.telesa t rzioarsenal.i www.conso .edu www.ismett
controllo e veicolate su dispositivi mobili Android a un operatore via e-mail, sms o twitter. Italtel, in collaborazione con ADitech, azienda marchigiana attiva nell’innovazione nella sanità, ha messo a disposizione dell’associazione “Concreta-Mente” la tecnologia necessaria per avviare presso il VI Municipio di Roma una sperimentazione di telesoccorso agli anziani, soprattutto in estate. Gli anziani vengono dotati di un braccialetto della dimensione di un orologio che registra i dati biometrici della persona, ne rileva l’attività fisica (es. eventuali cadute) e, in caso di valori fuori dalla norma o di pericolo, lancia automaticamente messaggi a un centro servizi il quale attiva le chiamate di soccorso al 118 e ai familiari. Uno dei primi centri ospedalieri in Italia che si avvale di processi interamente informatizzati, per garantire la miglior assistenza e sicurezza al paziente è infine l’Ismett (Istituto mediterraneo per i trapianti e terapie ad alta specializzazione), presente anch’esso a Expobit a fianco di Connessioni, che ha potuto verificare sul campo tale metodologia, che ha consentito al centro di diventare uno dei primi esempi di ospedali “paperless”, non solo sotto l’aspetto clinico ma anche amministrativo. Il “Computerized physician order entry” (Cpoe) consente, poi, l’inserimento degli ordini medici direttamente sulla cartella clinica elettronica, prevenendo eventuali errori o duplicazioni di prescrizioni. Inoltre in ospedale sono installate numerose postazioni wireless a disposizione di medici e infermieri, utilizzati per operazioni che vanno dalla verifica dello stato di salute dei pazienti al controllo dei referti medici e degli esami di laboratorio.
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Misurazione mobile La frontiera del mobile web Agli italiani, si sa, piace il telefonino. Nonostante la crisi, questo oggetto sempre più omnicomprensivo, capace ormai di assisterci in moltissime attività della nostra vita in mobilità, prende sempre più piede attirando su di sé l’attenzione di chi si occupa di comunicazione. Già, perché ormai la separazione tra i media non è più così netta, e il cellulare potrebbe, forse, diventare il dispositivo capace di metterli insieme tutti, dalla televisione alla carta stampata, fino ad arrivare naturalmente a Internet Barbara Trigari
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erto, si tratta solo di una ipotesi di lavoro. Ma se il cellulare acquisisse il ruolo di mediatore tra le tecnologie e tra i media, molto probabilmente anche il system integrator dovrebbe tenerlo presente (in
realtà, lo fa già...) quando programma un sistema consumer oppure professionale, almeno alla stregua di qualsiasi altro apparecchio di controllo e gestione. Lo status a metà tra telecomando e porta virtuale aperta sulla connessione, per comunicare e informarsi, rende il cellulare uno strumento molto versatile, sul quale potrebbero ipoteticamente transitare contenuti di tipo molto diverso, mirati a fornire un servizio all’utente che va ben oltre la semplice telefonata. Tutto questo è già realtà, per chi possiede uno smartphone. Quello che manca è la consapevolezza e la coordinazione rispetto a quello che si potrebbe fare o comunicare con un piccolo ma potentissimo cellulare. I primi a riflettere sul tema sono stati naturalmente coloro che si occupano di pubblicità: la metrica però, ovvero la misurazione dell’efficacia di una campagna pubblicitaria al fine di stabilire un listino prezzi per le aziende, è ancora alle prime armi se parliamo di cellulari.
Qualche numero In occasione dello IAB Forum a Milano, lo scorso novembre, TNS ha anticipato alcuni dati della ricerca intitolata Digital Life, incentrata proprio sull’utilizzo del cellulare per l’accesso a Internet: nelle quattro settimane precedenti il Forum (indicativamente, il mese di ottobre), il 15% degli italiani che frequentano Internet dichiarano di avervi avuto accesso anche via mobile. Nel Sud Europa la percentuale sale al 18%, al 22% in Nord Europa e addirittura al 40% in Cina. Tornando in Italia, il 68% di questo 15% che naviga con il cellulare è costituito da uomini tra i 25 e i 44 anni. Tra gli intervistati, il 95% accede giornalmente alla rete (solo il 58% guarda la TV tutti i giorni, ancora meno leggono magazine cartacei: solo il 17%), e pensa che in futuro la modalità di accesso alla rete via mobile si diffonderà maggiormente. Le attività per le quali gli utenti dichiarano di accedere a Internet in mobilità sono: social networking/connection, gestione delle attività giornaliere, interessi personali e intrattenimento multimediale online. A questi numeri, aggiungiamo quelli resi noti da Audiweb nella ricerca sulla diffusione dell’online in Italia. Su una base di 10.000 interviste a cittadini tra gli 11 e i 74 anni, Audiweb stima la crescita della disponibilità di accesso individuale a Internet da cellulare in Italia per un +26,1%, ossia l’11% della popolazione, 5,3 milioni di persone. In tutto, gli italiani
Diffusione dell’online in Italia:
“connessi” (indipendentemente dalla modalità) sarebbero 32,9 milioni, l’8,7% in più rispetto al 2009, e
i dati Audiweb
guardando alle famiglie, il 14,3% in più del 2009. Le principali attività in mobilità censite da Audiweb sono la semplice navigazione, con il 50,4% del campione, l’accesso ai motori di ricerca (26,3%), ai social network (24,5%), alla posta elettronica (24%), a itinerari e mappe (20,7%). Altri interessanti dati sono consultabili sul sito Audiweb. Ufficialmente, la penetrazione dei cellulari in Italia si aggira intorno al 96%, facendo la tara delle Sim silenti perché acquistate e non utilizzate dall’utente finale o dai dealer, e tenendo conto di una percentuale (comunque minima) della popolazione che non possiede il cellulare. Infatti confrontando il numero delle Sim card, dopo il Giappone l’Italia è il paese con il livello di penetrazione più ampio. “Non è così per quanto riguarda invece l’utilizzo del mobile internet”, spiega Carolina
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pillole Gerenzani, Technology Sector Head TNS Italia, “dove l’Italia è molto indietro. Secondo i dati in nostro possesso, a ottobre 2010 solo il 15% degli internauti ha navigato mobile, una percentuale bassa se confrontata con quelle rilevate nei paesi emergenti, dove in effetti la situazione geopolitica e culturale fa sì che gli adopter del cellulare diventino subito user di Internet su mobile, saltando un passaggio”. Un ultimo dato: grazie all’iniziativa di alcune aziende (anche la nostra) che hanno scelto di dotare i propri collaboratori di uno smartphone, il target di penetrazione del mobile Internet comincia a spostarsi dal profilo giovane dell’utilizzatore di social media a uno più maturo, tra i 35 e i 50 anni, con elevato livello culturale e spesso anche una capacità di spesa superiore.
Misurare la cusomer experience mobile Va bene, siamo ancora in pochi, ma la tendenza è di rapida crescita. Ma se l’audience online viene misurata da Audiweb, un joint industry commitee composto da operatori del mercato, è ancora in fase di definizione uno standard italiano per il rilevamento dell’audience internet mobile. Quale sarà poi l’esperienza di navigazione degli utenti da cellulare? Come ottimizzarla? Che tipo di comunicazione pubblicitaria è più adeguata al mezzo? Sempre in occasione dello IAB Forum, TNS Italia e QAim hanno affrontato la questione. L’azienda specializzata in ricerche di mercato e consulenza di marketing, infatti, ha sviluppato insieme alla finlandese QAim, attiva proprio nella gestione della customer experience mobile, un servizio di mobile audience measurement in Finlandia. Obbiettivo, offrire un ranking indipendente e soprattutto confrontabile degli accessi a siti ottimizzati per i cellulari. Ecco il parere di Harri La dimensione del mercato
Tami, VP Sales QAim: “L’audience legata al Web è un mondo frammentato, che offre tante risposte diverse,
mobile secondo iStrategy
in un ambiente sparpagliato, sparso. Quando la misurazione è semplice, rimane sempre la domanda su come presentare in maniera corretta l’utente unico, che rappresenta il criterio di scelta della location da parte delle aziende. La grossa differenza della pubblicità mobile consiste nella capacità potenziale di intercettare un target molto preciso, proprio per questo è ancora più necessario misurare tutto in maniera corretta”. Di conseguenza, occorre raccogliere molti più dati e dettagli rispetto a una misurazione dell’audience sul web. In Italia non esiste ancora una misurazione dell’audience mobile, ma TNS rileva una sempre maggiore richiesta di questo tipo di informazioni, sia da parte di chi produce contenuti, che da parte di chi si muove nei media. Manca insomma un Audit per il mobile web, e per realizzare questo tipo di indagini istituzionali certificate, continua Carolina Gerenzani, “occorre mettersi attorno a un tavolo e trovare finanziamenti,
www.audiweb.it .it www.tns-global
perché non si tratta di impianti di ricerca banali, ma richiedono tecnologia, investimenti e costi diretti notevoli. Ci sono però degli istituti, come TNS, che si stanno preparando a questo tipo di misurazione”. Non basta applicare uno standard già in uso all’estero, perché ogni sponsor definisce le proprie regole e non ne esiste una universale. Una cosa è certa: le aziende hanno bisogno di dati oggettivi e confrontabili per prendere le loro decisioni e pianificare gli investimenti.
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appuntamenti a cura della redazione
Broadcast Video Expo (BVE) 15-17 febbraio Londra, Earls Court, Regno Unito Ritorna a Londra Broadcast Video Expo (BVE), la fiera che si occupa delle produzioni televisive e radio, e che offre la possibilità agli operatori di vedere le novità del settore (kit e noleggio di attrezzature, studi audio e video, luoghi e veicoli, sale per la formazione e molto altro) e allacciare contatti nel settore. Nel 2010 ha attirato 12.614 visitatori e oltre 240 tra distributori, produttori e rivenditori. Quest’anno si prevede una presenza di oltre 250 espositori, 180 seminari gratuiti e ci sarà la possibilità, di fare business face to face con le aziende leader del settore, tra cui Harris, Playbox, Groovy Gecko, IdeasUnlimited.tv, SIS Live, Eutelsat, Globecast, Grass Valley, Telestream, Partner Garland.
Perché andarci I numeri appena descritti confermano l’importanza della manifestazione, ormai da anni punto di incontro per gli operatori e per il mercato. Interessante il programma dei convegni per la nuova edizione: in particolare, i seminari sul tema dei luoghi e relative tecnologie di ripresa, post produzione, audio room e le nuove tecnologie offerte da Blackmagic Design, che presenta le novità in ambito di programmi audio/video attraverso l’utilizzo dei Mac e dei computer di ultima generazione. Un’altra sezione da mettere in agenda è quella che vedrà i broadcast europei incontrare l’IT (“Broadcast meets IT”): parteciperanno tra gli altri rappresentanti di Sky Italia, dell’Itfc, di Harmonic, Video Rescue. L’obiettivo (e la speranza) è di arrivare a un dibattito completo e anche definitivo su dove va il mercato e quali sono le prospettive e le potenzialità dell’utilizzo dell’IT da parte dei broadcaster.
Info generali Il Bve si svolgerà all’Eco, Earl’s Court & Olympia Exhibition Centre a Londra, due edifici k o.co.u
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collegati tra loro ritenuti due vere e proprie icone della città. Si trova a 40 minuti dagli aeroporti di Heathrow e Gatwick, vicino a tre stazioni metro, e ha un parcheggio per 2mila auto. La registrazione e l’ingresso all’expo sono gratuite fino all’11 febbraio, basta registrarsi al sito internet dell’evento; dopo quella data, sia su Internet che all’ingresso dell’Eco, costerà 15 sterline. Sul Web si trovano la lista degli espositori, le informazioni generali su come arrivare e la lista aggiornata dei seminari che si svolgeranno nei due giorni di fiera. Gli orari di ingresso sono dalle 9.30 alle 18.00 i giorni del 15 e 16, mentre l’ultima giornata si chiude alle 16.30.
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appuntamenti
FTTH Conference 8-9-10 febbraio Milano, Centro Congressi Milano, considerata una delle città più avanzate nello sviluppo della fibra ottica, ospiterà la nuova edizione della FTTH Conference, evento internazionale dedicato a questo tema, organizzato dal FTTH Council of Europe, patrocinato dal comune di Milano e dal ministero dello Sviluppo Economico e sponsorizzato dalle più importanti aziende del settore, tra le quali Alcatel-Lucent, 3M, ADC Krone, Cisco, Corning, Ericsson, Huaei. Nel 2010 l’evento si è tenuto nella città di Lisbona, e ha visto la partecipazione di 2.600 visitatori provenienti da 65 paesi del mondo. Milano, come accennato, è una delle prime città in assoluto in cui la Ftth (Fiber to the home) è stata implementata grazie a Fastweb, che ha cominciato a installare una rete metropolitana in fibra già nel 2000. Una rete che oggi tocca due milioni di abitazioni e conta quasi 300 mila abbonati. Questo successo, assieme a quello ottenuto in altre città, ha permesso all’Italia, prima tra la principali nazioni europee, di entrare nel “FTTH Ranking”, la speciale classifica dei paesi in cui più dell’1% delle famiglie è abbonato a servizi in fibra. Il FTTH Council of Europe è stato istituito nel luglio 2001 come risultato di un’azione promossa da AlcatelLucent, Corning Incorporated e Optical Solutions. Il fine ultimo del Council era in origine la promozione, l’educazione e l’accelerazione della fibra ottica in casa per tutto il Nord America, (azione oggi estesa all’Europa e non solo), e ha visto l’adesione di aziende di telecomunicazioni e informatica, così come tradizionali fornitori di servizi di telecomunicazioni. Nelle intenzioni degli organizzatori, e degli sponsor, la conferenza vuole offrire un’opportunità di scoprire quali benefici la fibra possa portare in vari ambiti: dai fornitori di servizi alle comunità locali, all’economia del Paese in generale.
Perchè andarci Il programma, molto denso e pieno di interessanti sessioni di studio, può essere scaricato attraverso il link www.ftthcouncil.eu/nl/programme. Da segnalare il workshop di apertura (che proseguirà anche nella seconda giornata) su come finanziare un progetto o una rete FTTH. Nelle tre sessioni si parlerà di finanziamenti pubblici, privati e delle iniziative in ambito europeo. Un altro momento importante sarà costituito dalle cosiddette “Breakout sessions”, ovvero i case history delle principali
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aziende europee impegnate nella realizzazione di infrastrutture in fibra, mentre nella giornata finale è
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previsto l’atteso intervento di Neelie Kroes, commissario europeo per l’Agenda digitale, che prevede di
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dotare tutti i cittadini europei di connessioni a banda larga entro il 2013 e di linee ultra broadband entro
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ncil.eu/
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il 2020, oltre che riallocare lo spettro lasciato libero dal passaggio alla TV digitale agli operatori mobili, per rafforzare la capacità delle reti senza fili.
Informazioni generali FTTH Conference si svolgerà presso il Milano Convention Centre (MIC), in via Giovanni Gattamelata 5 dall’8 al 10 febbraio. La prima giornata si aprirà alle ore 13,00, orario di chiusura le 18,00; gli altri giorni l’orario sarà dalle 9,00 alle 18,00 (il 9 ci sarà anche un welcome cocktail dalle 17,45 alle 19,00). Il costo dell’ingresso per tutte e tre le giornate è di 600 euro + iva. La registrazione online offre invece uno sconto del 25%.
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IS Russia Tendenze e prospettive dall’Est europeo
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Nell’ottica di una maggiore presenza di Connessioni ai più importanti appuntamenti nazionali e internazionali del settore, quest’anno abbiamo partecipato a IS Russia, giunto alla quarta edizione, che si è svolto dal 7 al 9 dicembre a Mosca. Un’esperienza interessante, alla scoperta di un mercato vivace e in crescita, che può offrire molti spunti anche a noi italiani. E non solo in termini di una realtà da osservare, ma anche come sbocco per l’espansione in ambito est-europeo Chiara Benedettini Non è certo una novità che l’Est europeo sia un territorio in crescita, con opportunità interessanti, e la Russia lo è a maggior ragione. Dopo l’uscita dalla fase sovietica, come i media ci hanno raccontato, c’è stato un gran movimento e una corsa alla ricostruzione di un’economia di mercato più liberista. Non è nostro compito dire se questo sia stato un bene a livello sociale, certo è che la Russia di oggi è un paese vivace… diremmo quasi aggressivo, pragmatico, capace di una veloce risposta agli stimoli del business.
Un’immagine del nuovo quartiere di uffici… vetro, cemento e…
Almeno per quanto riguarda le due aree economiche più importanti, quelle che
digital signage
gravitano attorno a San Pietroburgo e Mosca, per il resto ci è stata restituita, attraverso le interviste e i contatti avuti, l’immagine di un territorio sconfinato e con una realtà economica (e quindi tecnologica, per tornare ai nostri temi) disuguale. Ma volendo vedere l’altra faccia della medaglia, è possibile che il potere di acquisto divenga progressivamente più uniforme nelle varie regioni, trasformando gli investimenti in Russia in una opportunità sempre migliore. Mosca è una città moderna dal sapore europeo, con grandi centri commerciali popolati dai marchi italiani e francesi della moda e del design (uno dei più importanti e chic è proprio sulla Piazza Rossa), con palazzi eleganti e grandi viali sempre intasati del traffico dei 10 milioni di abitanti, ma anche con quartieri in crescita vertiginosa (come il nuovo quartiere del business con alti grattacieli in vetro e acciaio) e molto digital signage in esterno. Nonostante questa allure europea, ci vuole ancora il visto per andarci e ci sono difficoltà pratiche per l’esportazione e importazione. E questo crediamo che sia uno dei motivi per i quali è nato IS Russia, insieme ovviamente all’opportunità di raggiungere un mercato interessantissimo, con molto spazio da coprire (si costruisce e ristruttura molto, in Russia), e dinamico, con buon potere di acquisto da parte dei fortunati (e/o rampanti) che hanno colto l’occasione del passaggio a un’economia libera. Certamente, però, c’è stata anche la buona risposta e le garanzie di professionalità dell’organizzatore locale, perché IS Russia è frutto della
Digital signage in chiave natalizia all’interno del centro commerciale Gunp nella Piazza Rossa
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dal mondo partnership tra Integrated Systems Events (organizzatrice di ISE di Amsterdam) e Mid Expo di Mosca. Segno della “filiazione” diretta da ISE erano infatti le presenze dirette dei rappresentanti delle associazioni che hanno costituito ISEvents: InfoComm (e abbiamo avuto il piacere di salutare il suo Direttore Generale per l’Europa, Godwin Demicoli), e CEDIA (era presente la Operation Manager Wendy Griffith). Non potevano mancare il General Manager di ISE Mike Blackman e Dan Goldstein, PR/ Press Manager.
La Fiera IS Russia ha avuto luogo in un edificio storico a due passi dalla Piazza Rossa, una sorta di manège coperto. In realtà l’organizzazione ha affiancato in maniera interessante due fiere complementari nello stesso spazio: IS dedicata all’AV professionale, dove hanno esposto molti marchi internazionali tramite le filiali russe (da Crestron a Mitsubishi, da Sharp a LG), alcuni marchi esteri alla ricerca di una posizione in Russia e i grandi distributori russi. Hi-Tech Bulding, la seconda fiera in programma, era invece incentrata sul mercato residenziale, ed erano presenti alcuni marchi esteri di componenti per l’automazione per la casa (sensori, L’area dell’arena, dove si è svolto il party per i Pro Integration Awards, già gremita di ospiti
videosorveglianza, PLC ecc.) ma soprattutto diverse aziende locali del settore, alla ricerca di visibilità, nuovi sbocchi e nuovi dealer. In Hi-Tech Bulding c’era anche una sezione dedicata alla casa auto sostenibile e una alle aziende legate alo standard LON e alla sua associazione nazionale. Un bel panorama che integrava due realtà complementari e andava incontro alle necessità di molti installatori russi che, come in Italia, accade si sdoppino tra attività in ambito terziario e residenziale. In totale erano presenti circa 50 espositori per fiera, e possiamo confermare un buon afflusso da parte dei visitatori, provenienti principalmente dalle due regioni delle città maggiori, ma non solo. Ne abbiamo incontrati alcuni che invece hanno fatto molte ore di volo o di treno per venire in fiera, indice di un interesse reale, di una necessità di conoscenza e cultura e, non ultimo, della voglia di fare un investimento sulla propria professionalità. Il target era comunque quello di ISE Amsterdam, ma legato al locale, ovvero installatori, system integrator, progettisti, designer ecc. Con in più l’interessante categoria dei “decision maker” dell’ambito pubblico, una realtà che in Russia si muove su canali propri e spesso indipendenti dal mercato privato. Durante l’incontro che abbiamo avuto con Mid Expo gli organizzatori si sono detti molto soddisfatti della riuscita, testimoniata dall’alta percentuale di rinnovi per gli spazi; Alyona Burtseva, Show Manager: “Siamo molto soddisfatti della frequentazione e del numero di presenze degli espositori, che rappresentano ormai buona parte del mercato di riferimento. Tanto che per le prossime edizioni dovremo pensare probabilmente a un’altra location che ci offra più spazio”.
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Riflessioni sul futuro La sera del primo giorno di fiera c’è stato un party per l’attribuzione dei Pro Integration Awards, nel tipico stile di creare un evento intorno alla celebrazione dei progetti e delle aziende più innovative. E Mike Blackman nel suo discorso di benvenuto, dopo aver reso conto della notevole crescita russa degli ultimi sei mesi, ha espresso spunti interessanti sul prossimo futuro dell’integrazione di sistemi, non più da intendersi come il solo ambito dell’AV professionale, ma in chiave più ampia, estesa naturalmente all’automazione ma anche al risparmio energetico, alla safety and security, alle reti e networking e in particolare all’ITC. Una prospettiva a 360° che coinvolge i concetti di servizio e qualità della vita, che va a toccare mercati diversi ma tangenti a quello storico, e che potrebbero rappresentare la nuova frontiera per la crescita del settore. Anche in onore del business, ovviamente.
Testare il terreno Ma al di là delle specifiche tecnologie e dei prodotti presentati (specialmente i rappresentanti dei marchi internazionali hanno portato le soluzioni già in catalogo, attendendo ISE Amsterdam per sfoderare le novità), la manifestazione è stata un’occasione interessante: per scambiare punti di vista sul mercato, per cogliere spunti e modelli di business, ma anche e soprattutto per capire se la Russia può essere un mercato fertile per le aziende italiane. Oppure l’Italia per quelle russe. Anche perché nei prossimi anni in Russia avranno luogo alcuni importanti appuntamenti sportivi che offriranno golose opportunità di lavoro per le aziende dell’AV: tra queste i Mondiali di calcio del 2018. Abbiamo quindi raccolto diverse interviste ad aziende con profili diversi, anche grazie all’impagabile aiuto degli amici di InAVate Russia: Lev Orlov, Direttore Responsabile, e la redattrice Oksana Uzhva, che ci hanno aiutato sia con la lingua (non proprio tutti parlavano inglese) sia nella scelta degli interlocutori, ai quali ci hanno presentato. In generale è emerso un quadro di un mercato ottimista, con ampi spazi ancora da coprire; c’è molto da fare
Education a IS Russia A IS Russia non è mancato un programma educational, che si è aperto con un convegno dal titolo “Innovative technologies for sport”: nei prossimi anni avranno luogo in Russia diversi eventi importanti per lo sport e ci si attendono importanti occasioni di business per il settore AV. Nei giorni successivi si sono avvicendati alcuni seminari tenuti dalle aziende espositrici, da CEDIA e InfoComm, secondo la loro mission associativa di offrire cultura ai professionisti del settore, e alcune sessioni trasversali a cura degli organizzatori: un workshop “3D technologies for business” e una conference dal titolo “Digital Education - Informatization strategies in education: AV, ICT in action” per fare il punto sulle tecnologie in ambito educational e sulle opportunità di mercato. www.isrussia.ru/en/isrussia/digital_education/
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Pro Integration Awards Stringere contatti e celebrare l’innovazione portata dalle aziende, questo il senso del frequentato party a invito per l’attribuzione dei Pro Integration Awards, che si è tenuto la prima sera di fiera. Premiati i migliori system integrator russi e le migliori soluzioni AV per il settore commercial e residenziale (sulla base di progetti). Musica e animazione, vodka e buffet libero per tutti, per confrontarsi sui progetti presentati e iniziare la fiera stringendo nuove utili conoscenze.
Musica e… animazione durante il party per i Pro Integration Awards
per la formazione, per questioni puramente cronologiche, ma i system integrator si dimostrano molto ricettivi. Spesso è venuta fuori la difficoltà di coprire un territorio vasto, impossibile da seguire direttamente, da qui la scelta di ricorrere a dealer di zona. La crisi è stata registrata anche qui, ma sembra in misura minore, visto che le fasce di utenza che accedono a determinate soluzioni non hanno cambiato di molto il loro potere di spesa. E la vecchia Europa, benché ancora forte del suo storico e del fatto “di essere arrivata prima” in questo settore, crediamo che comunque abbia qualcosa da imparare dalla dinamica realtà dell’Est europeo. Crestron è un marchio internazionale che non ha bisogno di presentazioni, e la filiale russa è stata aperta solo due anni fa: Valery Skuntsev, Sales&Office Manager: Nonostante i soli due anni di attività (anche se il marchio era già presente tramite i dealer), non abbiamo fatto che crescere, il nostro centro è stato il numero uno in Europa, e lavoriamo in un mercato promettente; ormai ci sentiamo appieno nel mercato europeo. Offriamo supporto tecnico, formazione, lavoriamo con i distributori per aiutarli nella progettazione, nella vendita delle apparecchiature: sono complesse, quindi non sono semplici da vendere. Abbiamo organizzato un centro di formazione e in Russia ogni anno formiamo 400 persone. C - Non è un problema operare in un’area così vasta? VS- Sì, la Russia è enorme, ma noi operiamo soprattutto nelle regioni di Mosca e San Pietroburgo, dove si raccolgono tutte le risorse economiche. Naturalmente è nostro interesse espanderci ma non è una cosa facile, perché le persone devono prima di tutto avere il denaro per acquistare.
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C - Per voi è più importante l’area residenziale o commerciale? VS - Entrambe, abbiamo soluzioni per tutti; di solito nel professionale cominciamo a lavorare come fornitori di strutture e cablaggi, e poi maturiamo la fiducia anche per i sistemi integrati. C – In Italia accade che i system integrator lavorino sia nel terziario che nel residenziale, diversamente da altri paesi dove i sistemi integrati hanno una storia più lunga. E in Russia? VS - In Russia ci sono società molto grosse che si concentrano solo nel mercato commercial, con un grosso database; invece quelle più piccole cercano di fare di tutto. Sharp Russia si muove invece dichiaratamente nel settore commercial, e il suo Corporate Account Manager Oleg Pavlovsky ci ha raccontato di una realtà in crescita netta, come testimoniano i dati di fatturato: OP – Mi occupo del mercato pro e la mia opinione è limitata a questo settore, che sta crescendo stabilmente. Il più redditizio credo sia quello delle control room, poi l’education... anche se è un settore molto attento al prezzo. C – Il mercato digital signage? OP - Per noi è interessante, ma non penso che sia una buona idea lavorarci adesso perché il
Carlo Lastrucci, Presidente
nostro interesse sta prima di tutto nelle commesse governative AV, quindi control room e sport,
Powersonf, e Vladimir Marchenko,
mentre il ds riguarda solo progetti privati, dove è anche più facile vengano operati tagli.
Direttore Generale DSS, distributore Powersoft in Russia
C - Quest’anno è stato l’anno successivo alla crisi, come è andata e come andrà il 2011? OP - Sarà migliore del precedente, anche nei risultati finanziari. Per l’anno prossimo il budget vendite sarà più elevato, quindi anche il quello del marketing. Parlando di digital signage, che in Russia è diffuso più che da noi, abbiamo intervistato Dismart, azienda russa specializzata nel settore, che distribuisce anche Scala.
Timul, Project Manager - I nostri clienti maggiori sono i centri commerciali, le banche, ma lavoriamo anche in esterno. Forniamo progetti chiavi in mano, dall’installazione ai contenuti, e il mercato è orientato prevalentemente verso i sistemi di grandi dimensioni, gestiti per lo più a livello centrale. Il modello di business funziona, perché di solito sono i clienti stessi che ci commissionano e saldano il lavoro, sono poi magari loro a trovare delle modalità di rientro dagli investimenti con le agenzie di pubblicità. C - In Russia c’è un mercato interessante? Quali i margini di crescita? T - I margini di crescita sono enormi, ci sono ancora ampi spazi da coprire e molto interesse per il mezzo. Nel 2011 la percentuale di crescita potrebbe essere del 10-11%.
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dal mondo Italiani in Russia Alcune aziende italiane hanno già trovato i propri canali in Russia, e in fiera abbiamo potuto incontrarli e farci un quadro di come si sono creati i contatti, i mercati e le opportunità. Powersoft, azienda fiorentina specializzata in amplificatori di potenza digitali, ha trovato terreno fertile proponendo innovazione: Carlo Lastrucci, Presidente Powersoft - Abbiamo cominciato a distribuire Powersoft in Russia 10 anni fa, perché una delegazione è venuta dai noi in visita a Firenze, comprendendo che erano i prodotti giusti per quel territorio: innovativi, performanti. I russi, per le caratteristiche della loro cultura, cercano le cose nuove, e infatti il mercato è cresciuto molto velocemente da subito. Qui vendiamo principalmente la serie K, molto trasversale per applicazioni importanti (fino 9.000 W per canale) e i suoi cugini più piccoli K1, K2, K3, e poi la serie M, il cui modello più performante offre 2x1.000 W a 4 Ohm in stereo e 1x2.000 W a 8 Ohm in Bridge, e che ha avuto un successo direi insperato. Vladimir Marchenko, General Director Digital Sound Systems Company – È il prodotto giusto per la Russia perché è piccolo ma potente, facile da trasportare, diverso da quello dei competitor. È stato accolto molto bene da chi usava amplificatori tradizionali. C - Quali sono i settori principali di mercato per Powersoft in Russia? VM - Questi prodotti sono particolarmente interessanti per i sistemi all’interno di grosse infrastrutture, come aeroporti, strutture sportive, stadi, più installazione che live. I grossi sistemi scalabili necessitano di una grande potenza per essere alimentati, e questi amplificatori se confrontati con i modelli tradizionali, hanno un’efficienza del 95%, e sul lungo periodo, significa migliaia di euro risparmiati, davvero. C- Prima DSS si occupava più di live, però. VM – Ce ne occupiamo ancora, ma i canali sono diversi naturalmente, e le installazioni ci danno molte soddisfazioni. C - Come è andato il mercato nel 2010, rispetto al 2009? VM - All’inizio di questa crisi finanziaria c’è stato un taglio nel budget sia nel touring che nelle installazioni, a partire dalle commesse governative. Le compagnie di touring quindi hanno diminuito gli acquisti e nelle installazioni alcuni grossi progetti governativi sono stati rimandati, ma globalmente il lavoro ha proseguito. C – Per Powersoft la Russia è un mercato importante? CL – Lo è stata soprattutto all’inizio, adesso però vendiamo anche molto in USA, Sud America e Asia, e la Cina è un altro grande mercato. Dipende anche dal fatto che alcuni nostri prodotti sono stati replicati da altre aziende Iberi, distributore del marchio italiano InOut, di Prase Engineering
a prezzi più bassi (abbiamo otto cause contro aziende cinesi!), ma noi cerchiamo di mantenerci allo stato dell’arte, di lanciare ogni anno nuove
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soluzioni innovative. In passato si diceva che nel mercato dell’audio non c’era piĂš niente da inventare, e invece no, ci sono ancora opportunitĂ . Un altro punto di vista è quello di Ennio Prase, Vice Presidente e CEO di Prase Engineering, che in Russia ha un suo distributore per i prodotti con il proprio marchio InOut: “Siamo soddisfatti del lavoro del nostro distributore, il mercato ci sembra ricettivo e in evoluzione, e soprattutto piĂš mobile e pronto di quello italianoâ€?. Nei corridoi di ISE abbiamo inaspettatamente incontrato anche Jes Enevolsen, rappresentante in Italia (ma anche in Russia, abbiamo appreso) del produttore di schermi da proiezione danese dnp denmark‌ la posizione adatta per fare un confronto tra le due realtĂ e offrire spunti per chi desidera trovare una nicchia in Russia: JE - Al confronto col resto d’Europa, la Russia è un mercato migliore per noi, ancora in sviluppo, non abbiamo sentito la crisi che invece si è avvertita in Italia. Operiamo tramite cinque key accounts, un mix tra system integrator e distributori, ma stiamo lavorando su un partner program per aumentarli: offriamo soluzioni e servizi ma chiediamo da parte loro determinati standard di qualitĂ . C - Qual è l’area nella quale siete piĂš attivi? JE - Per tradizione quella corporate, professionale, e i nostri partner, aziende medie,
Corridoi affollati dell’Hi-Tech Building
+# 1$'.X EN Â&#x2DC; GNNFN 18'06# &+ +#8' j '0'<+#k Â&#x2DC; 6#.; Â&#x2DC; '.T xGM NHFE IKEHEE Â&#x2DC; #: xGM NHFE IKEHLN Â&#x2DC; 999T24#5'T+6 Â&#x2DC; +0(1u24#5'T+6
q 6LVWHPL GL DPSOLILFD]LRQH H GLIIXVLRQH VRQRUD 3$ 9$ SHU FDEODJJLR VWDQGDUG H VX UHWH (WKHUQHW 7&3 ,3 q &RQIRUPH DOOD QXRYD QRUPDWLYD (1
SOUND THAT MOVES PEOPLEâ&#x201E;˘
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dal mondo hanno buon accesso agli appalti governativi, grazie a buoni contatti… ma ci sono sviluppi nel ds, per esempio, con la serie Supernova per proiezioni anche in luce diurna. Nel 2018 ci saranno i Mondiali di calcio e sarà un’opportunità da non perdere. In Russia è interessante il residenziale, bisogna però trovare il giusto canale, farsi conoscere e stabilizzarsi nel settore. Bisogna stare pronti perché l’economia si rafforza sempre più e questo per noi è un’opportunità. C - In Russia è importante essere ben integrati negli equilibri locali... JE - Sì, la Russia è particolare, le procedure di importazione sono complicate, il numero dei partner che hanno un contatto diretto con produttori dell’Europa Occidentale è ancora limitato…c’è da fare. C - Come è andata nel 2010? JE - Non ho i dati perché il nostro anno fiscale finisce a marzo, ma abbiamo fatto meglio qui in Russia rispetto al 2009.
Qualche spunto Come dicevamo, gli espositori di IS Russia erano principalmente i rappresentanti locali dei grandi marchi (le novità le vedremo a ISE Amsterdam) e grossi distributori (quindi idem…), ma in Hi-Tech Bulding abbiamo rintracciato qualche azienda locale e qualcuna estera alla ricerca di espansione. D’altronde siamo nel mercato globale… anche in Russia.
Saia Burgess è svizzera, ma è distribuita con successo in Russia tramite MC2 ed è presente anche in Italia. Producono sistemi di automazione, e in particolare vi segnaliamo i touch Haptic che offrono anche la sensazione tattile della funzione attivata. Se si tratta di un motore da far girare più veloce, per esempio, toccando il tasto “più” si avvertono sotto il dito delle scariche a velocità crescente. Il 10” basa la sensazione tattile sul piezoelettrico, il 12” su attuatori solenoidi. Enrico Fiechter, Int Sales Manager, ci ha spiegato che l’azienda è caratterizzata da scelte quali la produzione in insourcing, perché i loro clienti hanno necessità di sistemi altamente customizzabili (e affidabili); dato che hanno una porzione di mercato Enrico Fichter mostra i touch che restituiscono
specialistica, l’azienda ha avuto un buon andamento nel 2010
sensazione tattile durante l’uso
nonostante la situazione europea. www.saia-pcd.com
www.smart-bus.ru www.isrussia.ru www.dsspro.ru www.dnp-screens.com www.powersoft.it
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www.sbc-support.ch
Smart-bus invece presentava il suo sistema di automazione su CAT5 compatibile Konnex (possibili anche moduli per DMX, DALI, TCP-IP), per la gestione di tutti i servizi residenziali: audio distribuito, safety e security, clima, illuminazione ecc. L’interfaccia utente può essere a pannello (soluzione proprietaria) o tramite touch pad con software Android 1.6.
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Altra azienda estera in cerca di espansione, ThinkVP produce dal 1987 supporti per display e rack. In particolare ci è piaciuto il supporto per iPad, da parete e da tavolo, dal design molto pulito e “Apple friendly”, dotato di uno snodo che permette di ruotare l’apparecchio secondo le esigenze d’uso. www.thinkvp.com
www.sharp.ru www.dismart.ru Argus Spectrum è invece un costruttore russo (San Pietroburgo) specializzato in sensori, pannelli di controllo e sistemi wireless per antincendio e sicurezza, dalle importanti aperture sull’estero: per
www.cedia.net www.infocomm.org
esempio ha partecipato alla fiera milanese Sicurezza, e i suoi prodotti rispondono agli standard
www.crestron.eu
internazionali per l’esportazione. Strelec è appunto un sistema antincendio wireless pensato per siti dove è difficile (per questioni tecniche o pratiche) o impossibile (per vincoli o mancanza di budget) predisporre nuovi cablaggi. Lavora su protocollo proprietario bidirezionale, e il sistema è composto da expander, sensori (di fumo, di intrusione, di rottura) attuatori (moduli di comando, sounder e voice device) e controlli (keypad); il sistema arriva a gestire fino a 16 expander (ogni expander può essere collegato fino a un massimo di 32 sensori) e 256 attuatori. www.argus-spectr.ru
INTELLIGENT AUTOMATION EXPERIENCE
: gestisci e controlla ANCHE con il tuo i-Phone o i-Pod IAX è un sistema intelligente di automazione e domotica impiegabile sia in contesti di tipo residenziale come appartamenti, ville, interi edifici e complessi residenziali sia ambienti quali uffici, sale meeting/riunioni, sale conferenze/multimediali, sale direzionali grazie al quale è addirittura possibile arrivare a controllare anche intere strutture abitative o lavorative, anche in impianti preesistenti. Da pochi mesi è possibile gestire e controllare sia localmente che da remoto le appliances elettriche, le apparecchiature elettroniche e gli apparati audio e video anche mediante l’iPhone e/o l’i-Pod come client periferico. Seguendo la filosofia di semplicità che contraddistingue queste periferiche anche l’interfaccia grafica IAX per i-Phone/i-Pod è stata studiata e sviluppata in maniera graficamente intuitiva e molto user-friendly.
Per maggiori informazioni collegati alla pagina www.omniabit.com/presentazione_IAX.html
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www.omniabit.com Via Val Camonica 11 - 20128 Milano Tel. 02/973728.11 - Fax 02/2573548 Videoconference IP @ 4 Mbps 81.208.56.111 Videoconference ISDN @ 768 Kbps 02/27080901
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Training Spinetix
Matteo Fontana
Lo scorso 1 dicembre 2010, Voome Networks, che commercializza per l’Italia i players multimediali Spinetix, e che è anche partner di LG e 3M, ha organizzato il “Training Spinetix”, una giornata dedicata all’aggiornamento tecnico e al vero e proprio addestramento all’utilizzo dei players multimediali Spinetix e dei software ad essi dedicati e recentemente migliorati. All’Infocomm Asia, nel novembre 2010, è stata infatti presentata la nuova versione del player multimediale HMP-200 e, assieme ad essa, anche il nuovo software Fusion, Abbiamo chiesto a Emanuele Pollastri, fondatore e amministratore di Voome Networks, alcune considerazioni, partendo dalla giornata rivolta agli installatori di sistemi di digital signage e di comunicazione dinamica. C - Il “Training Spinetix”, pur targato Voome Networks, è presentato sotto un altro marchio: Avstore. Cos’è? EP- Avstore è la sezione della nostra azienda che si occupa della distribuzione dei prodotti legati al digital signage. Sta per Audio Video Store, perciò è la parte dell’azienda specializzata nell’audiovisivo. Sul piano materiale, Avstore è una selezione di prodotti tra loro complementari e un sito web (www.avstore.tv) interamente dedicato all’integrazione AV/IT. C - Nella presentazione del Training si parla di “ecosistema di prodotti”. La locuzione si riferisce a questa selezione di prodotti? EP - E’ qualcosa di più. Diciamo che, se l’ambito tipico del lavoro di un distributore audio/video si limita Immagine di repertorio evento
a periferiche video, monitor LCD o touchscreen, e accessori connessi, noi ci allarghiamo ulteriormente,
Voome Networks-LG
estendendo l’orizzonte alle piattaforme gestionali dei contenuti video, ai software,ai player multimediali. C - In che direzione va questo mercato? EP - In generale, il mondo viaggia verso l’universo It. E’ nostra convinzione che l’It vada incorporato e occorra pensarlo sempre più presente nei prodotti della filiera digital signage. Avstore si pone di integrare il mondo Audio/Video con il mondo It. C - Qual è il maggior problema, al momento, per questo settore del mercato? EP - Per quanto riguarda l’audio/video, è senza dubbio la mancanza di cultura IT. AV e IT sono sempre, tradizionalmente, molto separati. Noi siamo nel mezzo tra questi due poli e ci sforziamo di creare una mediazione, rivolgendoci ad entrambe le parti. La crisi ha rallentato lo sviluppo, ma sono sempre di più i punti vendita o i locali pubblici che si riempiono di monitor. Insomma, il mercato è in grande espansione e offre molte diverse possibilità. Oggi i monitor vengono pensati contestualmente al punto vendita per l’esplicito scopo di creare comunicazione dinamica. C - Quali sono le previsioni per il 2011 e quante giornate come queste organizzerete? EP - Filosoficamente queste giornate sono fondamentali e un incontro al mese sarebbe perfetto. Finora però siamo riusciti ad organizzarne 6 in un anno. Vogliamo almeno replicare le 6 edizioni poi, se riusciremo ad organizzarci logisticamente, potremmo anche aumentare il numero di incontri.
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Barco e Scala a Piccadilly Circus
Nasce Leading Technologies
Piccadilly Circus dismette le insegne al neon e passa
Il 1 gennaio 2011 è nata Leading
progressivamente al LED: anche TDK ha finalmente deciso
Technologies Srl, frutto della fusione
l'aggiornamento coinvolgendo Barco in collaborazione con MT2
tra le aziende Audio Equipment
(project management, per conto della proprietà degli spazi) e il system
e A&DT i cui marchi e nomi non
integrator Beaver Solutions. La sfida consiste nel farsi notare in un
verranno più utilizzati, a vantaggio
mare di insegne luminose, quindi puntando anche sulla luminosità e
di una razionalizzazione delle
il contrasto, ma senza dimenticare l'economizzazione dei consumi,
risorse e delle professionalità.
visto che già lo spazio per esporre il marchio a Piccadilly Circus ha
Marco Porro, Direttore Generale,
costi notevoli e sono insegne sempre in funzione. Barco rispondeva
spiega la fusione con la necessità
a tutte queste esigenze, distinguendosi rispetto alla concorrenza,
di costituire una realtà societaria
con 105 moduli TF-16BK LED da 16 mm che danno il risultato di 378
più forte e moderna, che segua
pixel, governati dal software di content management Scala. Un'altra
meglio i cambiamenti in atto a livello
esigenza infatti era quella di
internazionale e le nuove sfide,
poter caricare dontenuti in
basandosi però sull’esperienza
formati diversi, a seconda
di oltre trent’anni acquisita nel
delle esigenze dei creativi,
mercato. La nuova Srl ha sede in Via
e naturalmente di avere
Solferino, 54 a Monza.
la massima affidabilità nel
www.leadingtech.it
funzionamento. www.barco.com www.scala.com
Coemar illumina X-Factor Non solo la versione italiana, ma anche quella ucraina (la prima) del programma X-Factor 2010, vedono la presenza di proiettori Coemar. In particolare, da noi Coemar ha fornito alla trasmissione settanta Infinity Wash XL che sono serviti a illuminare pubblico, giurati e il perimetro del palcoscenico, scelti per la luminosità (lampada da 1.400 W) e la flessibilità (zoom da 5° a 84° senza cambiare la lente). Sono stai impiegati anche 94 ParLite Led, per il minor consumo energetico nonostante l'elevata luminosità. In Ucraina gli apparecchi impiegati sono stati sempre gli Infinity Eash XL, poi Infinity Spot M, Testa 2500 e Testa 1200, in tutto sessanta apparecchi scelti dal lighting designer Ievgen Tsybinogin e forniti dalla rental company locale Alight. In Ucraina Coemar è rappresentata da Lightek. www.coemar.com
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news
Marchio unico per B2B Media, editore della rivista Connessioni, della newsletter Connect e del sito www.connessionionline.it, ha intrapreso un completo rinnovamento della struttura interna e dei propri prodotti, per essere sempre più un elemento forte di… “connessione” tra gli attori del mercato. In linea con questo impegno, ha unificato sotto il marchio Connessioni le attività aziendali e la denominazione stessa della società, per una totale identità tra l’azienda e i suoi prodotti, offrendo in questo modo a utenti e partner un unico riferimento: Connessioni sarà il marchio all’interno del quale si svilupperanno i vari ambiti di attività dell’editore, dalla rivista, alle attività on-line, agli eventi e iniziative di comunicazione. Un’evoluzione che sta coinvolgendo anche gli strumenti Web, riuniti oggi sotto un unico dominio: il nuovo dominio di riferimento per il sito di Connessioni, per Connect e per le caselle di posta elettronica è www.connessioni.biz. Auspicando un sempre migliore e maggiore contatto con la nostra Redazione, Vi comunichiamo che dal 1 gennaio 2011 sono cambiate quindi anche le e-mail di riferimento per le attività redazionali: Redazione: redazione@connessioni.biz Informazioni: info@connessioni.biz
Nec per l’educational Nec amplia la propria gamma di proiettori per l’educational con i quattro modelli ultra short throw della nuova serie U, adatti anche per la visualizzazione 3D. La serie è progettata per adattarsi anche ad ambienti dalle dimensioni ridotte, infatti il sistema di riflessione richiede meno di 25 cm di distanza dal cabinet del proiettore, per impieghi a soffitto, su un tavolo o su carrello mobile. Ampia dotazione di connessioni, per la compatibilità con sorgenti di molti formati diversi, analogici o digitali, compresi l’HDMI, il collegamento a computer, la porta LAN per controllo e monitoring da remoto (funzione Virtual Remote). In previsione di un utilizzo continuativo, Nec equipaggia i proiettori con un filtro specifico, e un filtro aggiuntivo indicato per ambienti particolarmente polverosi con intervallo di pulizia fino a 5.000 ore. Le caratteristiche della serie U non escludono applicazioni a di fuori del settore educational, come conferencing, modellazione e digital signage. I quattro modelli della serie U, già disponibili, si differenziano nelle risoluzioni e nella luminosità, con due proiettori XGA e due WXGA, e luminosità da 2.500 a 3.200 Ansi Lumen. In dotazione il telecomando IR, un cavo mini D-Sub, una staffa per il montaggio a parete, manuale e guida rapida. Garanzia tre anni/3.000 ore per la lampada previa registrazione. www.nec-display-solutions.it
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Meyer Sound per il cinema
Interattività da U-Touch
L’interesse crescente di Meyer Sound per il mondo
Ecco alcune delle numerose novità introdotte in
delle sale cinematografiche l’ha spinta a nominare una
questo principio 2011 da U-Touch, produttore inglese
nuova squadra di professionisti che si dedicheranno
specializzato in tecnologia touch. Lo schermo LCD
espressamente a sviluppare strategie e prodotti mirati,
True Multi-Touch da 46” (tipico l’impiego come tavolo
in quella che Meyer Sound chiama la linea EXP (nuova
interattivo) reagisce
denominazione da dicembre 2010, in precedenza
fino a 32 “tocchi”
Cinema Experience). Dal 2011 a occuparsi delle sale
contemporaneamente,
ci sono Steve Shurtz come direttore tecnologico,
quindi tre persone
Mauricio Saint Martin come direttore vendite globale,
vi possono lavorare
Brian Long come senior manager per cinema e live
sopra tranquillamente. Il particolare software di cui
sound design, e Jim Sides, business development
è fornito offre una risposta molto rapida al contatto,
director EXP (ex
quindi “scrivendoci” sopra con le dita il risultato è
CEO di Meyer
immediato; inoltre è possibile lavorare, per esempio
Sound Germany).
modificando o visionando delle fotografie, mentre
L’azienda sta
sullo schermo sono poggiate delle tazze, come
crescendo nel
appunto se si trattasse di un comune tavolo da
settore cinema, e
bar. Lo schermo prevede anche il rivestimento anti-
sente il bisogno di
riflesso e resistente all’acqua. Sempre LCD, ma
fornire maggior supporto ai propri partner. Dal punto di
questa volta da 70”, con risoluzione HD e tecnologia
vista tecnologico significa la diretta collaborazione con
dual touch ottica: è il nuovo grande schermo
il settore ricerca e sviluppo, per lo sviluppo appunto di
U-Touch, offerto con garanzia tre anni. In ambito
nuovi prodotti e applicazioni, in collaborazione anche
educational, U-Touch ha in catalogo uno schermo
con interlocutori quali sound designer, case di post
touch LED da 55” ultra sottile, che oltre a consumare
produzione, mixing, studi.
meno rispetto a tecnologie alternative, riscalda meno
www.meyersound.com
ed è meno rumoroso. www.u-touch.co.uk
Subwoofer Proel SW A completamento della propria gamma di diffusori full range, Proel renderà disponibili entro il primo trimestre di quest’anno la serie di subwoofer SW, in tutto tre nuovi modelli e un aggiornamento del modello FlashH15S, presentato anche con un nome nuovo. Per coprire ogni esigenza rispetto ai diversi modelli full range, la gamma SW propone sub da 15” a 18”, con amplificatori in classe D o in classe H. SW118H e 115H montano altoparlanti Celestion con magneti al neodimio da 15” e 18”, come suggerisce il nome, e amplificatori in classe D rispettivamente da 1.000 e da 500 W; il modello SW115, sempre con il woofer da 15”, ha un amplificatore da 350 W in classe H. Tutti i modelli della serie sono accomunati da una sezione di preamplificazione stereo, crossover da 24 dB/oct con frequenza d’incrocio selezionabile e interruttore per l’inversione di fase, cabinet in compensato (15 o 18 mm) con maniglie di metallo e rotelle metalliche da 75 mm. Visibili in anteprima al Namm di Los Angeles. www.proelgroup.com
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news Lighting Control Engine di e:cue LCE, in breve, è un dispositivo per la gestione di progetti illuminotecnici complessi, un server (con suite software e:cue) con performance elevate (fino a 65.536 canali DMX) che riunisce le caratteristiche di due precedenti prodotti e:cue, oggi fuori produzione: LCS-1 e Media Engine 2. Compatibile con i protocolli DMX/RDM, e:net, Art-Net e KiNET, possibilità di integrare apparecchiature e contenuti diversi audio, video, trigger esterni (via RS-232, DMX, Midi, Ethernet, SMPTE Timecode, utilizzando file o hardware esterno), LCE promette il controllo di ogni aspetto del progetto, in maniera affidabile e continuativa, occupando una unità rack da 19”. Consente anche il controllo da remoto (oltre che dal touch screen del pannello frontale o via tastiera e mouse) via browser web: LCE infatti include la suite software e:cue su Windows 7 (con email per status e notifiche) e un server web per la gestione dei progetti via LAN. Offre due uscite DMX (XLR5-Pin), due RS232, Midi, DVI, Audio, 16x Dry Contact; le uscite sono video, DMX, RS-232, Midi e 16 Dry contact. Il display touch ha risoluzione XGA 1.024x768. Presenti due hard disk Raid 1 da 250 GB ciascuno. www.ecue.com
Hitachi Ultimate Ultimate Short Throw è la nuova linea di proiettori short throw Hitachi, tre modelli contraddistinti dalle sigle CP-AW250NM, CP-A300NM ed ED-A220NM, che puntano molto su dimensioni compatte e leggerezza dell’hardware: pesano ciascuno 3,8 kg e misurano 34,5x8,5x30,3 cm. Le caratteristiche che accomunano la serie sono un rapporto di 0,35:1 per la distanza di proiezione (che significa ottenere immagini da 80” a una distanza di proiezione di 50 cm per il modello EDA220NM), una distorsione inferiore allo 0,5% da angolo ad angolo, altoparlante da 10 W integrato, ingressi HDMI (supporto Full HD), RGB e video (Component, Composito o S-Video), porta RS-232 per la creazione e gestione di network di proiettori, Ethernet. Con questi proiettori Hitachi si rivolge alle installazioni business ed educational, al retail per le vetrine e in generale al digital signage, alle applicazioni in retroproiezione e infine all’entertainment casalingo e al gaming. Gli Ultimate infatti possono essere installati anche da una sola persona, sia a soffitto che a parete, e integrano alcune funzioni per semplificare le impostazioni iniziali. Perfect Fit per esempio offre otto punti di regolazione della centratura/distorsione dell’immagine per superfici di proiezione irregolari; Daytime corregge la qualità dell’immagine per adattarla ad ambienti molto luminosi. Attenzione all’ecologia con lampade e filtri della durata di 4.000 ore, case senza verniciatura, imballi riciclabili, semplificazioni costruttive per ridurre i guasti, consumo in stand-by inferiore a 0,3 W. Il modello CP-AW250NM ha risoluzione WXGA (1.280x800), luminosità 2.500 Ansi Lumen, rapporto di contrasto 2.000:1, diagonale dell’immagine proiettabile compresa tra 60” e 100”. Simili le caratteristiche degli altri due modelli che si differenziano nella risoluzione, per entrambi XGA (1.024x768) e nella luminosità, rispettivamente 3.000 Ansi Lumen per CP-A300NM e 2.200 Ansi Lumen per ED-A220NM. Garanzia tre anni sul proiettore e sei mesi per la lampada, eccetto l’ultimo modello per il quale vale tre anni anche la garanzia sulla lampada. www.hitachiultimateprojector.com
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www.hitachidigitalmedia.com
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Proiettori compatti da Sanyo Da Sanyo tre nuovi modelli di proiettori compatti dedicati alle presentazioni (ma non solo) e presentati come i successori della serie XD: sono PLC-XK220, PLC-XK2600 e PLC-XK3010, rispettivamente da 2.200 Ansi Lumen, 2.600 e 3.000 Ansi Lumen. Per tutti, la lampada è da 215 W, il rapporto di contrasto 2.000:1, la risoluzione 1.024x768 p in 4:3 (da 40” a 300”), peso 2,9 kg e dimensioni 33,4x10,5x24,7 cm. Lampada e sistema di raffreddamento sono nuovi e più efficienti: la lampada ha una durata di 6.000 ore in modalità risparmio energetico e il consumo di energia è di 0,7W in stand-by, mentre il filtro dell’aria (chiamato Longlife e costituito da tre strati sovrapposti) garantisce 5.500 ore di esercizio senza manutenzione. Tra le dotazioni, anche un altoparlante da 10 W integrato per le esigenze di sale conferenza e aule scolastiche sprovviste di impianto audio. Visto il target, Sanyo ha cercato di semplificare al massimo l’utilizzo dei proiettori tramite funzioni quali Direct Power on/off, che attiva/disattiva la macchina semplicemente collegando o scollegando il cavo di alimentazione, senza dover aspettare il raffreddamento della lampada. Il settaggio è facilitato dal riconoscimento automatico dei segnali in entrata, dalla correzione verticale automatica ±30° e dalla possibilità di selezionare il colore della superficie di proiezione (b/n o colore). Prevista la possibilità di collegamento in rete per il monitoring di alcune funzioni quali durata della lampada, temperatura di esercizio, interruzione del segnale, segnalazione di guasti via email. Contro i furti, funzione Key Lock, blocco tramite Pin, Kensington Lock. Garanzia Sanyo tre anni sul proiettore, un anno sulla lampada con sostituzione in 24 ore. www.sanyo.com
Processori Soundweb London Blu-101 e Blu-102 In ambito conference, Soundweb London ha introdotto due nuovi processori nella serie 100, più conveniente dal punto di vista economico ma comunque equipaggiata con gli stessi algoritmi dei processori di livello più elevato quali Blu-800 e Blu-320. I due processori hanno rispettivamente dieci (Blu-101) e 12 ingressi (Blu-101), otto uscite e un ibrido telefonico (connessione RJ-11), elaborazione AEC (Acoustic Echo Cancellation), bus audio fault tolerant e con banda ampia. La filosofia è ad architettura aperta, da configurare con HiQnet London Architect in modalità drag&drop. Blu-102 integra un sistema di elaborazione dedicato per un massimo di otto algoritmi AEC indipendenti, applicabili a segnali da ingressi analogici locali o via bus audio digitale, offrendo così una soluzione in grado di soddisfare le esigenze di spazi conferenza multipli con un unico apparecchio. Gli algoritmi AEC prevedono anche l’Automatic Gain Control (AGC) e la cancellazione del rumore (NC), per esempio di condizionatori o ventole di proiettori. L’audio bus digitale a bassa latenza da 48 canali adotta cavi Cat 5e per distanze fino a 100 m, oppure in fibra per distanze superiori (fino a 40 km). Ingressi analogici con gain configurabile via software in passi da 6 dB fino a +48 dB per canale, Phantom, controllo da pannello frontale con LED per Phantom, segnale e clip. Oltre alla compatibilità con tutti gli apparecchi della serie Soundweb London, e la corrispondenza tra i canali 1-48 del bus digitale con i corrispondenti canali digitali sui maggiori Blu-320, Blu160, Blu-120, Blu-Bib e Blu-Bob, il dispositivo è compatibile con tutte le apparecchiature GPIO, e la Casa fornisce un manuale per l’integrazione con prodotti di terze parti. Blu-101 si differenzia nel numero di ingressi e di algoritmi AEC (fino a 12) attivabili indipendentemente. www.bssaudio.com
Distribuito in Italia da Audio Equipment, www.audioequipment.it
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news Proiettori DLP Panasonic serie PT La flessibilità nel sapersi adattare a molteplici situazioni d’uso è ciò su cui punta Panasonic per la serie di proiettori PT-DZ570, per ora composta da tre modelli single chip DLP: PT-DZ570, PT-DW530 e PT-DX500. Le differenze riguardano la luminosità, massima nel modello DX500 con 4.500 Ansi Lumen e di 4.000 Ansi Lumen per gli altri due proiettori, e nella risoluzione, con il WUXGA (1.920x1.200) del modello DZ570, WXGA (1.280x800) nel DW530 e XGA (1.024x768) nel DX500; comune invece il rapporto di contrasto di 2.000:1 e la lampada da 300 W. Tra i possibili ambiti di utilizzo Panasonic elenca l’education, il museale, il live, conferencing. Al fine di migliorare la qualità dell’immagine, i tre proiettori dispongono di un RGB booster che combina la tecnologia proprietaria Vivid Color Control con un sistema di modulazione della lampada che ne gestisce l’intensità in funzione del colore, ottimizzandone la resa. Una ulteriore elaborazione che agisce sulla frequenza video di ciascuna scena contribuisce a una migliore resa dei dettagli su tutta la superficie di proiezione. La serie è equipaggiata con un sensore di luminanza per adattarsi ad ambienti più o meno illuminati, e con un simulatore Dicom Part 14, per visualizzare meglio in conferenza referti medici a raggi X. Il modello DZ570 dispone anche di un sistema di regolazione manuale o automatico dei livelli del nero e del bianco visualizzando le forme d’onda sullo schermo, utile a compensare i difetti legati al cablaggio o alla performance del dispositivo sorgente. La serie è collegabile e gestibile via LAN (con email in caso di guasto), supporto PJLink classe 1, con software Panasonic. Tra le caratteristiche, zoom 2x, lens shift +60° verticale e ±10° orizzontale, possibilità di rotazione di 360° per l’installazione, lente centrale, modulo wireless opzionale (ET-WM200). www.panasonic.it
DS Vision Digital da Minicom Leader della connettività “ultimo miglio”, così si autodefinisce Minicom Digital Signage, attiva nella ricerca di soluzioni semplici e complete per la distribuzione multimedia. La novità di prodotto si chiama DS Vision Digital e serve alla distribuzione di contenuti, la visualizzazione in remoto e il controllo del corretto funzionamento del sistema di visione/distribuzione “proof of performance”. Le applicazioni spaziano dagli ambienti retali fino ai trasporti, intrattenimento, hospitality, salute ed educational: tutti hanno bisogno di verificare che il contenuto distribuito venga visualizzato, e che questo sia fatto in maniera corretta, ma nessuno ha la possibilità di verificare personalmente schermo per schermo, o di spegnere/accendere ciascun display, regolare il volume e così via. Con DS Vision Digital (e il software Management Gateway) tutte le regolazioni si possono fare da remoto, e la possibilità di collegare apparecchi IP, come telecamere per esempio, consente le misurazioni dell’audience. Scalabile, per modellarsi a eventuali aggiunte nel network, DS Vision Digital supporta contenuti HD non compressi 1.080p/60 Hz, 48 bit per pixel, cablaggio semplice e poco costoso (Ethernet/IP e CatX) finoa 600 m di distanza senza fibra ottica, HDMI (1.3 fino a 10,2 Gbps) e DP++ (Display Port). Collegando due dispositivi nel sistema ci si assicura la totale assenza di fermi per malfunzionamento, e comunque l’architettura è modulare, per creare in maniera semplice e meno costosa sistemi anche complessi. Garanzia tre anni. www.minicomdigitalsignage.com Per l’Italia contattare info.italy@minicomds.com
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RCF, nuovo PR & Strategic Marketing
Nuovo partner per Panasonic Imaging
Nuovo ruolo per il marketing RCF, e nuovo
Know K è il partner selezionato da Panasonic Imaging
acquisto in termini di personale: dal 1 gennaio
Group, divisione di Panasonic System Networks Europe
Kenneth Bremer ricopre la carica di PR &
che si occupa di scanner e lavagne elettroniche, per
Strategic Marketing all’interno di RCF. Il suo
la distribuzione delle lavagne elettroniche multimediali
compito è quello di interfacciarsi con la squadra
interattive (LIM). Know K è
marketing dell’azienda al fine di sviluppare le
una società con sede legale
migliori strategie di PR e di marketing a livello
a Foggia e sedi operative
internazionale, nel rapporto con i media di
a Milano e Roma, attiva
riferimento, nel supporto alla clientela in termini
dal 1995 nell'ambito della
di informazione sulle novità di prodotto e sulle
formazione professionale,
possibilità di investimento
dello sviluppo software,
nell’ambito audio. Bremer
delle tecnologie per la
farà anche da supporto
comunicazione e nella
per la divisione vendite e
installazione, gestione e
quella di ricerca e sviluppo
manutenzione di soluzioni
RCF, al fine di trasmettere
informatiche e reti locali e geografiche. Nell'attività di
un messaggio coerente
Know K è compresa l'importazione e distribuzione di
presso i distributori
LIM, attorno alla quale l'azienda è così in grado di fornire
sostenendone le attività sul territorio e il contatto
una serie di servizi e tecnologie correlate, e l'aggiunta di
diretto con la clientela. Kenneth Bremer vanta
Panasonic ai propri partner rappresenta una possibilità
un’esperienza di oltre 25 anni in diversi ambiti del
in più di venire incontro alle esigenze della clientela
settore audio, dal retail, alla distribuzione, anche
italiana: le scuole pubbliche e private.
a livello internazionale.
www.panasonic.it
kenneth.bremer@rcf.it
www.knowk.it
www.rcf.it
Player Blu-ray M500 Kaleidescape La possibilità di archiviare i propri film su una memoria esterna, invece di conservare DVD e dischi vari, si amplia con i Player di nuova generazione e architettura M-Class: M500 è un player Blu-ray per la visualizzazione di contenuti video (in alta definizione fino a 24 frame/sec, Dolby TrueHD e DTS-HD Master Audio) direttamente dal disco Blu-ray, DVD, CD oppure dalla copia immagazzinata su un server. Per il Blu-ray deve essere presente fisicamente il disco nel lettore, anche per la lettura dalla copia digitale. Il vantaggio è quello di poter fruire i contenuti in maniera rapida, saltando la navigazione di complicati menu e di eventuali contenuti pubblicitari. Dispone di uscite HDMI, RCA (Component YpbPr e Composito), S-Video, uscita audio TosLink, digitale coassiale e stereo analogica (RCA), USB. Network 100Base-TX, 100Base-T Ethernet. www.kaleidescape.com
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Anno 6° - n°27 febbraio 2011
Gli inserzionisti
Direttore Responsabile:
Elisabetta Ferri Direttore Editoriale:
Chiara Benedettini c.benedettini@connessioni.biz In redazione:
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Matteo Fontana, Giuseppe Orlando, Alberto Pilot, Barbara Trigari Progetto grafico:
Atlante Associati - Pesaro Grafica e impaginazione:
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Tipografia Toscana Amministrazione:
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ISE- Integrated Systems Europe p. 25 Zuidplein 37 1077 XV Amsterdam Tel +31(20)7997736 – Fax 31(20)7997801 www.iseurope.org
SIM2 Multimedia II cop.-p. 1 Via Lino Zanussi 11 33170 Pordenone (PN) Tel 0434.383256 – Fax 0434.383260 www.sim2.com
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Vogel’s Products Italia S.r.l. Piazza F. Caltagirone, 75 20199 Sesto San Giovanni (MI) Tel 02.24420100 - Fax 02.24420199 www.vogels.com
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Mitsubishi Electric Europe B.V. Viale Colleoni 7 20041 Agrate Brianza (MI) Tel. 039.60531 - Fax 039.6053214 www.mitsubishielectric.it/
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Yamaha Musica Italia Viale Italia, 88 20020 Lainate (MI) Tel 02.93577241 Fax 02.9370956 www.yamahacommercialaudio.com/ commercial_audio/italy
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Dismart E-Home Exhibo Extron Hitachi Infitec Leading Technologies srl Meyer Sound Minicom Digital Signage Nec Panasonic Powersoft Prase Engineering Proel Group projectdesign Rainbow Runco
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Killer vero o presunto?
Le anticipazioni da Integrated Systems Europe
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