Connessioni n°29 | Maggio 2011

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N° 29 maggio 2011 - 7,00

Connessioni n° 29 - maggio 2011

Speciale nautica

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Mercato, innovazione, opportunità

Brighella Automazione ante litteram

L’integrazione nelle imbarcazioni da diporto

Seatec 2011 Connessioni in navigazione

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L’ambito marine

non è per noi del tutto nuovo: già in passato abbiamo affrontato il tema con alcuni brevi testi su prodotti specifici per il settore, ma quest’anno abbiamo voluto fare meglio e proporvi uno speciale nautica. Si tratta di un settore che interessa i professionisti e le aziende perché c’è ancora molto da fare e da proporre, in termini di innovazione tecnologica, ma anche per quanto riguarda lo stesso approccio e filosofia dell’integrazione. Infatti l’ambito marine, dopo un periodo fiorente specialmente per la cantieristica italiana, nel quale si produceva in eccedenza rispetto agli ordini tanto il mercato si dimostrava ricettivo, negli ultimi due anni ha registrato un calo delle commesse che solo ora manifesta segnali di ripresa. La crisi mondiale ha messo lo zampino anche qui, certamente, ma, come tutti sappiamo, nei momenti di espansione forse si pone minor attenzione a ricerca e sviluppo. Ricerca e sviluppo che sono adesso proprio la chiave di volta della maggior fiducia che gli operatori ci hanno comunicato per questi primi mesi del 2011, un segnale importante da un settore che comunque coinvolge ancora 3,6 miliardi di euro del PIL nazionale (dati CNA per il 2009). L’innovazione tecnologica, ci hanno comunicato gli esperti del settore, potrà essere proprio lo strumento per recuperare le posizioni relative al 2007-08, quando il contributo della nautica al PIL nazionale raggiungeva i 5,5 miliardi di euro.

Chiara Benedettini Direttore editoriale

Per i nostri lettori un’opportunità tutta da cogliere, analizzando il mercato e trovando i giusti canali e modalità di lavoro. In questo numero troverete quindi alcuni contributi che speriamo vi potranno essere utili per fare il punto sugli scenari di mercato, su come funziona l’integrazione sulle imbarcazioni (e non si parla solo di audio e video, ma anche di automazione, navigazione ), su come operano le aziende del settore e sui prodotti specifici. Abbiamo inoltre partecipato a Seatec, la fiera dedicata alle forniture tecniche per la nautica: oltre a raccogliere pareri e opinioni, abbiamo incontrato molte realtà che propongono soluzioni di automazione e integrazione sulle imbarcazioni, e che ci hanno presentato lo spaccato di un settore che offre molti spunti di crescita. Le interviste video sono disponibili su www.connessioni.biz alla sezione eventi. Questo viaggio nel settore marine tuttavia non si ferma qui, i contatti e informazioni che abbiamo preso in questo periodo di studio ci daranno la possibilità di aggiornarvi ancora sugli sviluppi durante tutto l’anno nella certezza che saranno proprio l’innovazione e l’integrazione tecnologica gli strumenti dai quali ripartirà, e sta ripartendo, con il vento giusto, tutto il settore.

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>12 Speciale nautica

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Panthalassa

Speciale nautica

Mercato, innovazione Tecnlogia all’insegna del design

Brighella

Speciale nautica

L’integrazione di sistemi nella nautica da diporto e opportunità

(e viceversa)

Automazione ante litteram

>1 Editoriale >62 Appuntamenti > Dal Mondo >68 Workshop green a Tor Vergata >70 La giusta combinazione >72 Open day AVstore-LG >74 EAW e K-Array in ascolto >75 Roadshow europeo Harris

Anno 6 29 Numero maggio 2011

>76 News >80 inserzionisti/az. citate

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sommario

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Speciale nautica

Speciale nautica

CCLG

Dueventi

Passione per lintegrazione

Integrazione da diporto

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>64

Speciale nautica

Speciale nautica

Pillole

Dal mondo

Marine System Integration

Seatec 2011

Forza Giappone

Promotion Expo

Connessioni in navigazione

Il costo del disastro

L’evoluzione della tecnologia

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L’integrazione di sistemi nella nautica da diporto Lelio Simi

Mercato, innovazione e opportunità

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Innovazione e tecnologie, basso impatto ambientale, il concetto stesso di integrazione, sia a livello progettuale che di approccio lavorativo, sono le parole chiave del rilancio del settore nautica. Un’opportunità da cogliere per progettisti e system integrator in grado di offrire un servizio evoluto e completo

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Speciale Nautica

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er tracciare un quadro degli scenari all’interno dei quali si muove oggi il comparto dell’integrazione di sistemi nel settore nautico è necessario partire da due elementi che ne definiscono i contorni e ne

determinano le attuali dinamiche. Il primo elemento, di carattere economico, è relativo alla crisi che ha colpito il settore a partire dal secondo semestre del 2008: lo scoppio della bolla della nautica ha causato una diminuzione delle ordinazioni tanto da rappresentare, per gli operatori di questo comparto, una netta linea di demarcazione tra un “prima”, dove il problema era semmai tenere il ritmo dell’alto numero delle commesse, e un “dopo”, con gli imprenditori impegnati a ricalibrare le loro strategie alla ricerca di una rinnovata competitività. Il secondo elemento è di carattere tecnico: l’automazione trova nella nautica, ormai da alcuni anni, alcune delle sue applicazioni più complesse. Questo perché nella barca, a differenza di altri ambienti, l’integrazione dei sistemi non si limita a coinvolgere solo alcune, ma tutte le diverse componenti: dall’entertainment, alla comunicazione, dalla climatizzazione alla propulsione fino alla navigazione. Una tendenza, questa, sempre più marcata negli ultimi tre anni: se i clienti sono diminuiti, chi ancora è disposto a spendere pretende un prodotto con caratteristiche evolute, nella tecnologia, nelle funzioni, nelle prestazioni e anche, a differenza del passato, nell’impatto ambientale. Investire in innovazione e in ricerca, per i cantieri e le aziende di servizio, dai system integrator ai fornitori di materiali e componenti, diventa oggi sempre più strategico per stare al passo con le esigenze e le richieste del mercato. Si aprono così in questo settore scenari nuovi per le aziende legate all’integrazione di sistemi, che possono offrire quella affidabilità e qualità di prodotto che l’industria della nautica, in una logica di forte trasferimento tecnologico da altri comparti, sempre più ha necessità di realizzare. Abbiamo parlato di tutto questo con: Enzo Cortesi, presidente e fondatore di CCLG, tecnologia, sistemi, impianti, Antonio Gasperetti, responsabile del dipartimento elettronica di Perini Navi, Sergio Micheli, presidente di Navigo, Lorenzo Pollicardo, esperto del settore, Nada Serafini, Brand Manager Pershing - Gruppo Ferretti, Riccardo Trionfi, system integrator, Armando Villa di Dueventi, azienda impegnata nell’integrazione di sistemi, Alessandro Vismara, architetto navale e titolare dei cantieri omonimi.

Un po’ di storia... Di cosa parliamo (e di cosa non parliamo) quando ci riferiamo a sistemi integrati nella nautica? La domanda non è affatto banale, ci serve anzi per definire i confini del nostro percorso nella system integration applicata alle imbarcazioni, in un mercato nel quale spesso si parla di “domotica” limitatamente alla sola gestione audio, video e luci. “L’integrazione nella nautica è complessa, perché ha bisogno di tecnologie speciali”, ci spiega Riccardo Trionfi, “certo, in questi anni siamo andati molto avanti, e i settori dove si è fatto più integrazione sono principalmente quattro, navigazione, impiantistica, comunicazione e intrattenimento. Ognuno con una sua storia”. Una storia partita non più di dieci anni fa, quando ancora l’applicazione delle nuove tecnologie nella nautica registrava un passo più lento rispetto ad altri comparti. Una lentezza che può essere spiegata, secondo gli esperti, principalmente a fronte di due ragioni: un ciclo produttivo che da sempre mantiene e difende la propria “anima” artigianale, e una storica diffidenza ad affidare, in un ambiente così particolare qual è la barca, funzioni vitali a sistemi computerizzati. Si comincia a parlare di sistemi integrati intorno al 2002, quando Raymarine realizzò un unico dispositivo aggregando 94 strumenti fondamentali per la navigazione: il radar, il sestante, l’ecoscandaglio e il chartplotter, con un unico software, nel delicato ambito della navigazione. Ma ha rappresentato il vero punto di svolta. “Proprio in quegli anni si è iniziato a pensare che tutto ciò che aveva “dell’intelligenza” a bordo poteva

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Speciale Nautica colloquiare e creare maggiore efficienza per la barca” ci spiega Alessandro Vismara “questo vuol dire principalmente gestire con un “cervello” non solo 132

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la parte ludica, ma anche quella funzionale: propulsione, climatizzazione,

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comunicazione e il resto degli strumenti di bordo per la navigazione. Insomma:

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utilizzare un sistema computerizzato centrale per gestire i sistemi in modo che

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possano essere utili gli uni agli altri”.

Valore Volume 2005

Esistono differenze tra barche a vela e quelle a motore nel progettare sistemi

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2006

2007

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integrati? “Sostanzialmente no – ci risponde Antonio Gasperetti – le

2009

problematiche che si presentano sono le stesse, semmai nella barca a vela c’è La produzione nazionale nel comparto nautico, rapporto volume/valore, dal 2005

la necessità di una maggiore attenzione agli spazi”.

al 2009. Fonte: Osservatorio Mercato Nautico.

Negli anni del boom della nautica, invece di fare integrazione di sistemi si

UNITA’

faceva somma di sistemi, la barca veniva costruita partendo da uno scafo 600

vuoto “riempito” oggetti e tecnologie senza un progetto compiuto, e che

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consumavano una montagna di energia: questo il quadro dipinto dagli esperti

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in riferimento alle prime “integrazioni” nella nautica.

300

E oggi? “Gli investimenti destinati alla domotica diventano sempre più

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importanti – ci spiega ancora Gasperetti – l’integrazione viene applicata

100

principalmente ai sistemi di monitoraggio, di timoneria e nella comunicazione, e infine alla domotica e nell’entertainment. Inoltre, in Perini abbiamo

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Il portafoglio degli ordini a livello mondiale, per imbarcazioni oltre i 30 m.

perfezionato sistemi integrati dedicati alla gestione delle vele”. Un concetto quindi sempre più evoluto di barca che vede nella system integration la chiave per offrire più efficienza.“L’integrazione è una cultura che

Fonte: Yacht Report.

sta alla base del nostro futuro di sostenibilità – dichiara Alessandro Vismara

UNITA’

– una quindicina di anni fa un imprenditore della telefonia mobile mi disse ‘per 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0

anni siamo diventati matti a studiare delle batterie sofisticate che durassero di più, finché qualcuno non ha capito che, invece, bisognava studiare un software che permettesse di assorbire l’energia necessaria solo quando serviva’. Ecco, questo per me rappresenta il DNA dell’integrazione di sistema nelle barche: l’integrazione deve essere pensata e progettata affinché i sistemi Holland Italy

USA Turkey

UK

Germany France China Taiwan New Zealand

si parlino e funzionino solo nel momento in cui servono”. Le aziende di system integration oggi più attive nel mercato della nautica

Ordini per imbarcazioni sopra i 30 m, per paese. Fonte: Yacht Report.

(molte di loro hanno intrapreso un percorso di rinnovamento importante negli

I grafici provengono da uno studio di Lorenzo Pollicardo presentato all’ultima

anni, partendo dall’ambito elettrico per arrivare a proporre sistemi complessi)

edizione di Seatec.

sono quelle in grado di fornire un servizio chiavi in mano per il cantiere, dalla progettazione all’installazione, e che si sanno inserire attivamente in un gruppo di lavoro rispettandone modalità e tempistiche. Un approccio integrato sia in merito alle tecnologie che al modo di lavorare... e poi l’affidabilità, e la capacita di innovare, ingredienti fondamentali per divenire partner insostituibili nell’offerta ai clienti.

La barca “intelligente”: fruibile e affidabile Fruibilità, ovvero piena portabilità dei controlli in ogni punto, e affidabilità, grazie al trasferimento della cultura del mondo industriale al mondo della nautica: questi i due principali obiettivi progettuali dell’integrazione in

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Speciale Nautica

questo settore. “Tutti i nostri progetti più evoluti li abbiamo realizzati con la collaborazione di aziende che lavorano abitualmente nell’automazione industriale; per avere l’affidabilità è fondamentale coinvolgere system integrator, progettisti e fornitori di alto livello, che possano trasferire nel mondo della nautica metodologie, sicurezza e controllo degli impianti già realizzati normalmente nell’industria e nell’aeronautica” ci dice ancora Alessandro Vismara. L’innovazione tecnologica sta alla base anche della fruibilità, così su un qualsiasi tablet oggi è possibile vedere la cartografia, quante miglia mancano per arrivare a destinazione, e contemporaneamente, ad esempio, leggere le news sul quotidiano online, ascoltare musica, guardare un video. Un concetto che sottolinea anche Riccardo Trionfi: “La fruibilità è la cosa più richiesta, anche sulle barche

© Pershing

molto grandi, legata alla semplicità e modalità intuitiva d’uso. Uno strumento per risvegliare il mercato e per rispondere alle nuove domande della clientela.” Una missione che nelle sue applicazioni più innovative e avanzate porta alla costruzione di imbarcazioni complete di automazioni che

La plancia di navigazione

permettono di governarle anche con equipaggio limitato.

e controllo sul sundeck del Pershing 92.

Il mercato, la crisi, le nuove prospettive Lo abbiamo già accennato nell’introduzione: la crisi mondiale non ha risparmiato un settore che fino ad allora aveva conosciuto una crescita esuberante. I numeri forniti dall’UCINA (l’associazione che riunisce produttori e commercianti della nautica) evidenziano una contrazione, in Italia tra il 2008 e il 2009, dai 3,5 ai 2,5 miliardi, a fronte di un fatturato globale della cantieristica che si riduce, nel medesimo periodo, del 31,3%; il contributo al PIL, dopo i 5,5 miliardi del 2006, i 5,6 del 2008, si blocca ai 3,65 miliardi nel 2009. “Sicuramente siamo andati indietro di quasi 10 anni… i segnali potevano essere meglio interpretati? Forse sì, qualche segnale dai mercati più evoluti c’è stato, soprattutto nel Nord Europa, ma era sinceramente difficile, in questo contesto economico, pretendere dalle imprese significative azioni di warning” ci dice Lorenzo Pollicardo uno dei massimi esperti delle dinamiche economiche del settore nautico. Tra i dati di mercato però vale la pena rilevarne uno in particolare, quello evidenziato in una nota dall’Assilea (l’associazione delle società di leasing): “Lo stipulato del leasing per la nautica da diporto ha raggiunto nel 2009 un valore di poco più di un miliardo di euro, con un calo del 50% rispetto all’anno precedente”. La quota delle vendite finanziate tramite leasing, ci dicono ancora i dati Assilea, sono vicini al 90% fino al 2007, con percentuali importanti d’incremento (250% tra il 2003 e il 2007)… era la corsa alla barca come status symbol, accessibile a una fascia di utenti più ampia rispetto solo a qualche anno prima; fino alla fine del 2008 quando, in linea con politiche del credito internazionali più restrittive (tutto cominciò con la vicenda Lehman Brothers..), anche i finanziamenti per il settore nautico sono divenuti più difficili da ottenere. “Le banche hanno irrigidito l’erogazione dei finanziamenti, il vero colpo di grazia per il settore, al quale si sono aggiunti meccanismi fiscali nati con l’intenzione di bloccare l’evasione ma che di fatto hanno reso difficile sostenere fiscalmente l’acquisto di un’imbarcazione. Il risultato è che oggi chi ha comunque la volontà e la disponibilità per comprare una barca è disorientato...” ci racconta Armando Villa. “La conseguenza è che per le aziende come la nostra è cambiato tutto nel rapporto con i cantieri. Se negli anni scorsi si produceva comunque, anche in eccedenza rispetto agli ordini, dalla fine del 2009 le aziende dei sistemi integrati vengono coinvolte solo a barca venduta, e non come prima sui numeri di roduzione previsti per il cantiere”.

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Speciale Nautica Il mercato, l’innovazione, i nuovi scenari Tuttavia, dicono gli operatori, il peggio è passato e il futuro, anche quello più vicino, può rappresentare un’occasione per ripartire: “Adesso segnali positivi ci sono, soprattutto per un mercato come quello italiano che vive molto sull’export; ad esempio negli Stati Uniti prevedono un incremento della domanda interna vicino al 10%, una buona notizia anche per noi che abbiamo nel mercato statunitense un referente tradizionalmente forte” sostiene Lorenzo Pollicardo. “Sicuramente è aumentata la domanda – ci conferma Nada Serafini – rispetto al 2010, l’anno per noi peggiore ma che avevamo previsto e messo a budget. Abbiamo registrato un calo sensibile del mercato italiano, per noi storicamente il numero uno, ma ora non più. Oggi vendiamo © Pershing

sorprendentemente in zone come Venezuela, Australia, Angola, solo per fare degli esempi, ma anche Messico, Repubblica Domenicana, Tailandia.

La plancia del Pershing 72

Avevamo iniziato anche un ottimo lavoro nel Nord Africa, ma la situazione politica attuale ci ha costretti a mettere tutto in stand-by. In generale l’Europa dà segni positivi: con molta cautela in Italia, sicuramente in Francia, Inghilterra e Germania, mentre purtroppo elettroencefalogramma piatto per Spagna e Grecia. Se si pensa che erano per noi due mercati da dieci barche all’anno...” Nonostante tutto, l’Italia è riuscita a mantenere la propria posizione, soprattutto nei grandi yacht (70-80 metri), e comunque gli operatori, dai cantieri ai fornitori ai tecnici, hanno dovuto acquisire una metodologia di lavoro più adatta per affrontare le sfide di un nuovo mercato. gli © Vismara

stessi cantieri, che in tempi più floridi avevano rallentato la ricerca, ora si appoggiano proprio a questa come leva per far ripartire il mercato.

Il MY68, imbarcazione a motore dei cantieri Vismara Marine

Insomma: “Dalla crisi si esce in modo diverso, più maturi. C’è stata sicuramente una selezione tra le aziende, accompagnata dall’attenzione ai costi, alla scelta di fornitori di qualità… perché uno degli elementi più qualificanti oggi è l’innovazione. Le aziende attualmente fanno più ricerca, in maniera più solida e strutturata. Posso portare diversi esempi di eccellenze in questo senso, Perini Navi e, con volumi diversi, Vismara Marine, hanno capito che bisognava guardare al valore della tecnologia per qualificare i propri prodotti, ma anche Montecarlo Marine, nata proprio in periodo di crisi, ha puntato con successo più al setting dell’innovazione tecnica che non ai volumi di produzione”, precisa ancora Pollicardo. © Vismara

Per affrontare le nuove sfide però c’è bisogno, in alcuni settori, di un salto di qualità. Ad esempio nella formazione professionale e nell’innovazione:

Il V50 Hybrid dei cantieri Vismara Marine: propulsione mista a

“bisogna osservare che la nautica non è un sistema produttivo capital

gasolio e a elettricità, leggerezza e manovrabilità.

intensive ma labour intensive – sottolinea Micheli – la formazione è stata consegnata a dinamiche artigianali, di generazione in generazione. Adesso

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Speciale Nautica

è in atto un cambiamento importante, perché l’opera dei fornitori e delle maestranze si deve inserire in organizzazioni complesse; non basta più saper fare il falegname o l’elettricista, bisogna saperlo fare all’interno della gestione di una commessa che ha tempi e modalità integrate, e apportando al contempo nuovi spunti e innovazione”. Una dei principali fenomeni degli ultimi anni è stato il radicale cambiamento del profilo dei cliente: chi oggi decide di acquistare una barca ha, rispetto al passato, esigenze e richieste diverse; inoltre, la familiarità con l’integrazione e le nuove tecnologie è ormai patrimonio comune, ed è ovvio fornire nella barca gli stessi, e anche migliori,

Enzo Cortesi: titolare di CCLG azienda di progettazione e realizzazione di impianti nel campo civile e industriale che da anni ha attivato una divisione dedicata all’integrazione di sistemi nella nautica.

servizi che si hanno a casa. Infine, secondo operatori e progettisti è cambiata la

Antonio Gasperetti: responsabile del

filosofia, la ragione stessa per la quale si decide di possedere una barca: meno status

dipartimento di elettronica dei cantieri

symbol e più attenzione a prestazioni, contenuti tecnologici, anche a valori come

Perini Navi.

l’ecosostenibilità, attraverso l’innovazione. Una parola che può sembrare strana in questo contesto dove comunque gli investimenti sono ingenti, ma che sta invece divenendo un valore, in linea con la crescente responsabilizzazione degli armatori (o almeno alcuni di loro) nei confronti dell’ambiente. Ma non si tratta solo di etica:

Segio Micheli: presidente di Navigo, società toscana a capitale pubblicoprivato impegnata in servizi per la nautica da diporto.

la propulsione ibrida (gasolio/elettricità) permette una perfetta manovrabilità della barca in porto (una delle ultime tendenze è la possibilità di ormeggiare, operazione sempre delicata, in grande semplicità con un joystick), oppure consente di accedere ad aree protette, o di avere maggiore autonomia energetica diradando le fermate in porto. Non è un caso che recentemente cantieri importanti come Perini Navi e Benetti-Azmut abbiano ottenuto per due dei loro yacht la certificazione “Green” dal Registro navale italiano; mentre il V 50.02, attualmente in costruzione, dei cantieri Vismara, sta sperimentando batterie al litio e possibilità di ricarica dell’energia tramite

Lorenzo Pollicardo: per quasi dieci anni segretario generale dell’UCINA, l’associazione che riunisce i cantieri e le industrie nautiche italiane; oggi ricopre diversi incarichi per Expo Venezia, CNA nautica e l’agenzia di comunicazione The Docks.

l’energia cinetica che deriva dal trascinamento dell’elica durante la navigazione a

Nada Serafini: brand manager di

vela; un’imbarcazione che otterrà la notazione di classe addizionale Green Star Plus

Pershing, marchio del Gruppo Ferretti.

Platinum Rina, il massimo riconoscimento in ambito ecosostenibilità. “Il cliente ha aspettative molto alte, pretende una barca evoluta, che offra affidabilità e comodità”, sostiene Riccardo Trionfi, un concetto confermato e ampliato da Enzo Cortesi: “L’armatore arriva in cantiere con una maggiore consapevolezza rispetto al passato, sa cosa vuole e quanto vuole spendere. Cantieri e fornitori di tecnologie devono quindi essere all’altezza di richieste di livello: non si deve più

Riccardo Trionfi: progettista e system integrator di Dueventi, azienda specializzata in impianti e sistemi per la nautica; per molti anni nel settore dell’elettronica industriale, si occupa di nautica dal 1999.

pensare a produzioni in serie ma completamente customizzate: il mercato adesso è fatto di barche ogni volta diverse da quella precedente. Solo chi si adegua a queste

Armando Villa: amministratore

caratteristiche può essere ancora competitivo e addirittura avere ambizione di crescere”.

delegato di Dueventi, azienda che opera nell’integrazione di sistemi nel

Proposte per il futuro

settore della nautica.

Soluzioni per il futuro? Nessuno ha, ovviamente, la ricetta magica, ma indicazioni interessanti sì: ad esempio in un mercato nel quale vengono a mancare riferimenti precisi, e si registra un calo della domanda delle imbarcazioni di medie dimensioni, può crescere e qualificarsi il mercato del service; Pollicardo: “Sul refit ci sono buone prospettive per il futuro, ma si dovrebbe essere più reattivi: si è capito che il mercato

Alessandro Vismara, architetto navale, fonda nei primi anni Ottanta la Vismara Marine, cantieri riconosciuti per l’attenzione a ricerca e innovazione.

poteva essere strategico ma ci si è messi con le braccia conserte ad aspettare. Il tipo

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Speciale Nautica di refit inizialmente proposto è stato sul modello“maintened based”, mentre Unità composizione flotta mondiale

il mercato richiedeva un “extention major refit”. Gli esempi da seguire sono 4500 4000 3500 3000 2500 2000 1500 1000 500 0

quelli di aziende, non sto parlando solo di cantieri ma anche di integratori di 4129

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sistemi e fornitori in genere, che riescono a fare la differenza perché offrono delle soluzioni tecnologicamente all’avanguardia. La ricetta è quindi quella di

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operare nella logica di filiera perché il modello dell’azienda che si fa tutto in casa è superato”. Infine proprio dalle “ceneri” degli anni dell’euforia e degli acquisti facili, December 1999

April 2010

February 2011

secondo Enzo Cortesi, potrebbe nascere il nuovo mercato: “Oggi ci troviamo con un parco barche fermo perché acquistato con i meccanismi

Il mercato mondiale del refit&repair

N° CANTIERI

di credito; a mio parere il prossimo futuro, ma che in fondo è già cominciato 25

adesso, sarà proprio quello di riqualificare quel parco barche oggi in

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mano alle società di leasing, per monetizzarlo con nuovi armatori”. Un

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ruolo fondamentale lo giocherà la capacità – sono in molti a sottolinearlo – di integrare alla qualità artigianale, da sempre fiore all’occhiello della

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produzione made in Italy, le conoscenze tecnologiche più avanzate. “Molta 5

della produzione degli anni Duemila è stata realizzata, tranne qualche 0 Holland Germany UK

Croatia Greece France Italy

Malta Spain Slovenia Turkey

eccezione, con una base tecnica molto bassa, nei materiali, tecnica costruttiva e tecnologie; oggi l’uso di componenti elettronici evoluti, la loro

L’industria europea del refit&repair; l’Italia mantiene una posizione predominante.

capacità di dialogare, disegna uno scenario tutto nuovo, c’è necessità di un

Entrambi i grafici provengono da uno studio di Lorenzo Pollicardo presentato

livello tecnico di più alto profilo” sostiene Riccardo Trionfi, che propone: “A

all’ultima edizione di Seatec.

mio parere manca una nuova figura professionale, al di sopra anche dello stesso progettista, troppo influenzato dal cliente, che coordini tutti i diversi elementi progettuali senza che uno prevalga sull’altro; è necessario cominciare a integrare nella progettazione sulla barca elementi diversi – quello estetico, quello impiantistico – in modo omogeneo e corretto, dedicando molto mo tempo a questa fase”. Il rruolo dell’integrazione dei sistemi diventa sempre più strategico come confermano molti addetti ai

.it www.cclg na.it igotosca www.nav rininavi.it www.pe acht.com rshing-y www.pe

lavori: “Nel tempo ci siamo dovuti organizzare, la domanda di tecnologia e dotazioni integrate è cresciuta lav esponenzialmente in questi anni, e di conseguenza anche la nostra offerta. Automazione e comunicazione e integrata fanno parte della nostra offerta di base” precisa Nada Serafini. Per Alessandro Vismara inoltre ci sono spazi che si aprono per le imprese del settore dei sistemi integrati: “C’è sicuramente un grande futuro di mercato per le aziende della home e building automation che si impegnano alla creazione dei sistemi completi per la nautica. Chiaramente qui ci

net eventi.n www.du a.net www.ucin rine.it marama www.vis

sono altri numeri per chi è abituato a operare nel mondo business o quello dei grandi alberghi, ma sicuramente nella nautica c’è un grande spazio per ampliare le aree d’intervento, proprio perché nella barca l’integrazione è spinta in tutte le sue parti, dall’energia alla navigazione fino al comfort. Inoltre, c’è la necessità di personalizzare sempre il prodotto. Per questo il mercato offre, e offrirà sempre più alle aziende, molte più aree nelle quali sarà possibile intervenire e operare”.

Si ringraziano in particolare i cantieri Vismara Marine e Gruppo Ferretti per Pershing per il materiale fotografico, l’arch. Alessandro Vismara per il prezioso contributo per la realizzazione di questo articolo, il dott. Pollicardo per gli indispensabili dati messi a disposizione.

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Speciale Nautica

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Panthalassa Tecnologia all’insegna del design (e viceversa)

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Speciale Nautica

Panthalassa è un’imbarcazione a vela di 56 metri, un vero gigante del suo genere; è stata concepita principalmente per uso charter di lusso, ed è quindi un perfetto esempio di estetica e comodità… e con questa impostazione non possono mancare le dotazioni per l’entertainment e le comodità di bordo legate, grazie a un progetto di integrazione dei sistemi, alle funzioni di navigazione e comunicazione della barca Laura Lazzerini

P

anthalassa: un nome così particolare e ricco di significato rispecchia la peculiarità della barca a vela varata dal Cantiere Perini Navi nel Novembre 2009, frutto di un percorso di progettazione e realizzazione durato

circa due anni e mezzo che ha portato a riconoscimenti prestigiosi come il “Prix Du Design 2010” al Monaco Yacht Show e il premio “Barca dell’Anno 2010” nella SuperYacht Section del premio della rivista “Vela e Motore” per l’elevato grado di innovazione. Panthalassa è l’ottavo esemplare della serie di imbarcazioni di 56 metri dei cantieri Perini, anche se il termine serie è un po’ improprio perché ogni imbarcazione è diversa dall’altra e rappresenta il risultato di personalizzazioni mirate a soddisfare le richieste specifiche dell’Armatore. L’etimologia di Panthalassa, dal greco πᾶν-θάλασσα (tutto/ ogni-mare), esprime la passione e la volontà dell’Armatore di costruire un’imbarcazione capace di solcare ogni mare. Questo esemplare di ketch di 56 metri presenta innovazioni

Panoramica delle apparecchiature installate nello spazio multidisciplinare

tecnologiche sia dal punto di vista della progettazione navale che della realizzazione degli impianti elettronici di bordo,

1 sistema per videoconferenza Polycom VSX™ 7000e - ad-

risultato della interazione, specialmente per quanto riguarda gli

vanced video conferencing

spazi tecnici, tra lo studio inglese Foster and Partners che ha

1 Extron Hideaway® HSA 822MS surface access enclosure

curato la progettazione degli interni, il team di progettazione

1 AVoD - Kaleidescape Movie Player KPLAYER-6000

degli Impianti Elettronici del Cantiere Perini Navi, diretto

1 Remote Control - Philips Pronto TSU-9400

dall’Ing. Antonio Gasperetti, e i system integrator Videoworks

1 iPod interface - iPort IW-5, ipod in wall docking system

(entertainment e automazione) e Team Italia (navigazione).

1 Plasma Display TV - Samsung PS 42A456P2D 42”

Luce e design Panthalassa rappresenta un esempio di tecnologia all’insegna

1 Humax DTT-3500, DVB-T tuner per digitale terrestre 1 ricevitore satellitare con predisposizione per DVB-S

del design: ne sono una prova le novità introdotte sotto il

1 sintoamplificatore Denon AVR 2308

profilo della diffusione della luce. Partendo dal concept di

1 DVD Player - Denon DVD-1940CI

convogliare la luce naturale dagli ambienti esterni all’interno,

3 diffusori audio B&W VM1

sono stati creati alcuni grandi sky light. Il primo è stato

1 subwoofer attivo B&W AS-1

realizzato con un tavolo circolare in cristallo temperato sul fly

2 diffusori da soffitto B&W CWM 800 a due vie

bridge e permette di ricevere nel pozzetto di poppa la luce

1 touch panel AMX NXD_CV5 Modero Wall Mount

naturale del giorno, trasformandosi di notte in un cielo stellato

1 processore AMX NI-4100

realizzato con una serie di LED luminosi.

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Speciale Nautica Lo stesso concept si ripropone con un secondo sky light creato con l’impiego di nove finestre di luce posizionate nel pavimento del fly bridge che riforniscono di luce naturale in trasparenza il salone principale durante il giorno, e lo illuminano con luce LED di notte. La stessa originale soluzione è stata implementata nel salone principale per realizzare la diffusione della luce naturale all’interno del grande cilindro composto da lastre di vetro scorrevoli progettate per racchiudere uno spazio multidisciplinare e multifunzione. A questo si aggiunge la creazione di zone ad hoc su tutta la barca finalizzate a illuminare zone ben precise per mezzo di numerosi microspot e realizzate grazie a una attenta programmazione del sistema di automazione. Ultimo ma non ultimo, il gioco di luce creato dalla scala ellittica centrale che consente di portare Un’immagine del salone centrale

il cono di luce, evidenziato dalla struttura di contenimento trasparente, attraverso tutti e tre i ponti dell’imbarcazione.

Automazione sul main deck Lo spazio multidisciplinare posizionato sul main deck funge da esempio delle dotazioni e impostazioni presenti anche negli altri spazi, e assolve a tre funzioni a seconda delle esigenze degli ospiti: sala da pranzo, sala riunioni e sala massaggio. Il sistema di controllo AMX gestisce dai telecomandi l’impianto audio video (possibilità di accensione, spegnimento degli amplificatori e dei TV, regolazione del volume audio, scelta e controllo della sorgente), la regolazione della temperatura di zona (mediante interfacciamento con il sistema Condaria), la chiamata dell’equipaggio (con possibilità di invio dai touch panel delle zone ospiti di una chiamata riportata in tempo reale sul touch panel presente nella crew La disposizione degli spazi interni e della coperta

mess in zona equipaggio) e il comando delle luci e delle tende (tramite interfacciamento con il sistema domotico Lutron). In questo modo, a seconda del tipo di utilizzo, si imposta lo scenario corrispondente di luci, tende, condizionamento, musica, il posizionamento del tavolo e delle porte a vetri scorrevoli. La delicata gestione delle porte a vetri ha richiesto particolare attenzione in fase di progettazione, date le inclinazioni alle quali è sottoposta una barca a vela e visto che i sistemi di sicurezza di questo tipo sono soggetti a scrupolose verifiche da parte degli Enti di Classifica Navali. La multidisciplinarietà non è andata a discapito della tecnologia, anzi. La teleconferenza, comandata da una consolle a scomparsa, è realizzata con un sistema Polycom VSX 700e e risulta decisamente orientata alla “videopresenza”. L’audio, impostato secondo un progetto multizona, è realizzato grazie

Le scale interne che conducono in coperta

a speaker B&W e amplificatori Denon 2308; la sorgente, anche video, è rappresentata da uno storage Kaleidescape Movie Palyer 6000.

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Speciale Nautica

Il concetto di multifunzionalità, elemento indispensabile per imbarcazioni concepite, disegnate e costruite per uso charter come nel caso di Panthalassa, implica da parte della domotica una gestione “intelligente” di tutti gli spazi comuni. Ad esempio, nel caso di impostazione del Party Mode durante le feste a bordo, i vetri delle porte dei dayhead (bagnetti annessi alle cabine) sono oscurati e le porte orientate verso le cabine stesse restano chiuse, mentre i bagnetti restano accessibili dalla parte delle zone comuni. Il gioco delle porte vetrate si inverte nel caso di un utilizzo privato degli spazi. L’automazione di bordo integra il sistema di luci, il sistema tende, il condizionamento, il sistema TV e l’audio video on demand, aggiungendo alla possibilità di creare e impostare degli scenari personalizzati le funzionalità della chiamata equipaggio e la visualizzazione di informazioni da parte degli ospiti (infotainment). La ridondanza delle due antenne V-sat e delle due antenne TV-sat consente di assicurare agli ospiti, tramite un sistema di dual arbitrator per la selezione automatica sull’antenna che riceve il segnale in modo più efficace, un servizio

AMX NI-4100 NI-4100 permette di integrare un gran numero di segnali di tipologie diverse, al fine di distribuirli e gestirli in maniera semplice: proiettori, illuminazione, lettori di contenuti multimediali ecc., offrendo flessibilità e possibilità di crescita del sistema. Dotato di un potente processore da 64 MB, è pensato per installazioni in ambito business e home che necessitano di anche di funzionalità seamless. È dotato di sette porte seriali configurabili RS232/RS-422 e RS-485, e dispone di otto relay, otto porte seriali I/R e otto digitali I/O; opera con protocolli AxLink, ICSNet e Ethernet (TCP/IP). Il processore offre 404 MIPS di velocità e 64 MB di RAM (spendibile a 256), 3 GB di memoria Flash (espandibile a 4 GB) e 1 MB di memoria solida.

stabile e continuo sia per quanto riguarda la televisione che per quanto riguarda Internet.

www.amx.com

Il sofisticato sistema di monitoraggio, certificato AMS da parte dell’American Bureau Shipping, gestisce il monitoraggio di circa 1.400 segnali analogici e digitali che spaziano dalle grandezze relative ai generatori, alle batterie, ai livelli di sentina, fino ai parametri dei motori e al comando delle luci esterne, delle luci di navigazione e delle luci nelle zone comuni dell’imbarcazione. Il collegamento VPN permette di effettuare, previa autorizzazione alla connessione da remoto da parte degli incaricati dall’armatore, la diagnostica a distanza dei sistemi di automazione e di intrattenimento.

Il sistema di timoneria Vista l’importanza e la strategicità per la sicurezza dei segnali provenienti dal sistema velico e dal sistema di monitoraggio in generale, su questo tipo di sistema non è prevista l’interazione completa del sistema di automazione con altri sistemi, ma solo

rininavi.it

www.pe

l’acquisizione di segnali in lettura. Per quanto riguarda infine alcuni segnali provenienti dal sistema integrato di plancia (carteggio, radar, telecamere), il sistema di intrattenimento li invia in broadcasting rendendoli disponibili per la visualizzazione da parte degli ospiti sugli schermi TV. Il sistema integrato di timoneria è costituito da cinque monitor certificati per sistemi marini sui quali è possibile visualizzare le informazioni provenienti dai radar, dai chart plotter, dal sistema di automazione e dalle telecamere del sistema di videosorveglianza. I contenuti da visualizzare sono impostabili settando le sorgenti da associare ad ogni singolo monitor. I contenuti possono essere visualizzati singolarmente, ogni sorgente su un monitor, oppure più contenuti possono essere visualizzati contemporaneamente su un unico schermo.

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Speciale Nautica Il sistema di timoneria dispone di due plance di comando utilizzabili a seconda del tipo di navigazione che si desidera affrontare. Per la navigazione prevalentemente a vela, la plancia di comando posizionata sul fly bridge consente, grazie al sistema di controllo velico di Perini Navi, la gestione dell’imbarcazione da parte di una sola persona. Per la navigazione prettamente a motore, invece, è consigliata la postazione di timoneria interna, adeguatamente riparata e quindi perfetta per attraversate oceaniche in condizioni meteorologiche severe. “In una zona adiacente alla timoneria è stata ricavata, grazie alla collaborazione ricevuta dallo studio di interior designer che ha ideato e curato il progetto degli interni, una zona completamente dedicata ai rack per il sistema di intrattenimento audio video. Questo ha permesso”, ci dice Antonio Gasperetti, responsabile del Dipartimento di Elettronica Perini Navi, “la realizzazione di una zona centralizzata, climatizzata e finalizzata alla distribuzione delle sorgenti audio video su tutta l’imbarcazione”. Questa gestione intelligente degli spazi tecnici principali contenenti la componentistica per le sorgenti dei decoder Sat e AVoD ha reso possibile una ottimizzazione degli spazi tecnici dislocati localmente, in modo tale da mantenere nelle postazioni locali solo alcuni componenti del sistema audio video come il lettore DVD e la basetta iPod. Due ultime curiosità su questo splendido esempio di innovazione tecnologica, una di tipo elettronico e una di tipo architettonico: la predisposizione per una telecamera sottomarina in grado di mostrare agli ospiti le bellezze dei fondali marini e la presenza di sei cabine ospiti (e nessuna cabina armatoriale) che testimoniano la destinazione multiutente/ charter prevista per Panthalassa fin dalle fasi iniziali di progetto. I piani generali di Panthalassa e le foto curate da Zen Production (Dan Annett e Giuliano Sargentini): cortesia Cantieri PERINI NAVI Spa.

Fornitori

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Monitoraggio

Seastema

Impianto elettrico

Landucci Federigo & C

Apparecchi illuminanti

Palagi

Apparecchi illuminanti

Targetti Sankey

Apparati di navigazione

Team Italia

Impianto domotico e audio video

Videoworks

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dueven


Speciale Nautica

Sistema PowerPlex

®

Il Sistema su “bus CAN” per impianti elettrici ed elettronici per imbarcazioni

Modulo PowerPlex®

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Brighella Automazione Ante litteram Come ci ha detto il progettista dei sistemi di questa barca, l’integrazione non è solo una questione tecnica, ma principalmente di approccio progettuale e… “filosofico”. Ed ecco appunto un esempio di come questa filosofia sia stata ricercata e messa in pratica in anni nei quali se ne parlava appena Chiara Benedettini

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Speciale Nautica

B

righella è un’imbarcazione a vela di 18 m del 2004, progettata e costruita dai cantieri Vismara Marine. Perché parlare di un esempio “vecchio”, quando le tecnologie vanno così veloce tanto che, da un anno

all’altro, apparecchiature e sistemi sono già stati nel frattempo aggiornati? Perché Brighella rappresenta uno dei primissimi esempi di vera automazione in ambito marine, effettuata con soluzioni di provenienza industriale quando ancora di integrazione di sistemi marine si parlava pochissimo e non esistevano, come invece accade oggi, prodotti già sviluppati per queste applicazioni. Di questo esempio di automazione ante litteram in ambito nautico dobbiamo ringraziare Riccardo Trionfi che, all’epoca, operava tramite la sua SCS mare, progettista e installatore dei sistemi integrati di Brighella, e i già citati cantieri Vismara, da sempre impegnati in ricerca e sviluppo, oltre che caratterizzati da una storica propensione alla costruzione di imbarcazioni tailor made. Ma soprattutto va menzionato l’armatore che, in tempi “tecnologicamente remoti”, già chiese di portare su schermi touch screen i comandi della sua nuova barca a equipaggio ridotto (lui e sua moglie), denotando una notevole disponibilità all’innovazione. Brighella in questi anni ha realmente, e molto, navigato, confermando le sue doti di imbarcazione comoda ma anche veloce e leggera; per quanto riguarda le tecnologie ha subito alcuni aggiornamenti, anche recenti, volti sia ad aggiornare i componenti elettronici utilizzati che ad aggiungere nuove funzionalità a cui non si era pensato nel corso del progetto iniziale.

La struttura dell’impianto L’automazione, nel Brighella, coinvolge tutti gli aspetti della navigazione e dell’entertainment, dall’audio video, al radar e GPS, ai livelli di acqua e carburante. Ma cominciamo dall’inizio. L’impianto è stato costruito integrando e partendo da uno dei primi esempi di prodotti integrati per la navigazione, un sistema a marchio Raymarine che comprende radar, ecoscandaglio, rilevazione del vento e GPS. I segnali elettrici provenienti da queste apparecchiature, su protocollo NMEA, National Marine Electronics Association (protocollo di comunicazione dati usato specialmente nella nautica), sono stati ripresi e integrati nel sistema progettato da Trionfi che, come da desiderio dell’armatore, fa

I due timoni, con i touch

interamente capo a un display. O meglio, un grande display da 32” (davvero grande, se si pensa l’ambito d’uso)

di controllo

posizionato nella dinette, più due display più piccoli posti presso i due timoni, che rimandano le stesse informazioni (spesso le imbarcazioni di una certa metratura hanno due timoni per migliorare la visibilità del timoniere in determinate andature). La possibilità di visualizzare i dati di navigazione a una risoluzione soddisfacente su un grande display era una soluzione per l’epoca davvero unica, ma molto utile per vedere al meglio carte, segnali radar, meteo ecc. Il sistema di navigazione è stato recentemente aggiornato e sostituito con un prodotto più moderno, ma con funzioni simili al precedente. Per quanto riguarda la struttura dell’impianto elettrico, questa è di tipo tradizionale e utilizza componenti elettromeccanici, gli unici esistenti sul mercato a quell’epoca, concentrati in un quadro elettrico posto dietro al tavolo di carteggio.

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Speciale Nautica Se lo stesso impianto venisse messo in opera oggi, si utilizzerebbe sicuramente una struttura distribuita con componenti elettronici “solid state”, capaci di gestire dati in forma digitale e di trasmetterli su un BUS CAN. Infatti la struttura di tipo distribuito su CAN non solo facilita notevolmente il compito di gestire i dati e le informazioni da schermo touch screen, ma accresce anche la disponibilità di dati e informazioni tramite funzioni di auto-diagnostica fornite dai componenti elettronici dell’impianto stesso. Tuttavia, tutto questo non era possibile nel 2004, perciò è stato scelto di “sovrapporre” a un impianto tradizionale, comandato da pulsanti e da interruttori elettromeccanici, un sistema PLC che svolge la funzione di convertire i dati e i comandi in forma digitale e di trasferirli poi alle CPU collegate agli schermi. In questo modo si realizza un impianto “ridondante” nella misura in cui i comandi degli schermi sono generalmente un’aggiunta ai comandi eseguiti tramite componenti elettromeccanici (pulsanti, interruttori e relè). In pratica l’esperienza ha dimostrato che, se sono disponibili dei comandi a schermo, questi vengono usati normalmente anche perché è facile renderli disponibili in posizioni “comode” (ad esempio le ruote del timone), mentre i comandi tradizionali vengono normalmente ignorati e usati solo per funzioni di manutenzione o di emergenza. Il PLC è anche in grado di gestire segnali fisici provenienti da diversi impianti quali: - livello dei serbatoi; - dati motore (giri, pressione olio, temperatura acqua ecc.); - dati relativi all’energia elettrica in corrente continua e alternata (voltaggio, corrente consumata, frequenza della corrente alternata, livello di carica delle batterie ecc.) e di visualizzarli sugli schermi touch screen. Questi dati vengono normalmente gestiti da tipici strumenti analogici o digitali che, in questo caso, sono stati totalmente eliminati in quanto si è ritenuto che l’affidabilità del sistema PLC fosse elevata, e comunque tale da garantire la continua disponibilità di questi dati nonché, e questo è molto importante, la disponibilità di allarmi collegati a questi dati volti a prevenire il verificarsi di danni agli impianti in caso di malfunzionamento. Il PLC, dunque, elabora i dati in entrata sia dall’impianto elettrico che dai sensori degli altri impianti e li trasmette tramite una rete in protocollo Ethernet (allora già molto usata nell’area dei PC) a due CPU che svolgono il compito di trasformarli nelle pagine grafiche visualizzate sugli schermi. Il grande touch da 32 della dinette, da dove è possibile agire su tutti gli impianti, navigazione, energia, propulsione, entertainment, e monitorarli

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Queste CPU costituiscono il vero elemento di integrazione del sistema in quanto gestiscono: - i dati dell’impianto elettrico e degli altri impianti di bordo;

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CCLG spa - Via Ettore Benini, 4 - 47121 ForlĂŹ - tel. +39 0543 84173 - fax +39 0543 83272 - info@cclg.it - www.cclg.it

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Speciale Nautica

Il parere del progettista Riccardo Trionfi: L’integrazione, nella mia opinione, non è tanto figlia della tecnologia ma direi più della volontà di gestire le cose in questa direzione. Certo oggi ci sono a disposizione modalità e strumenti più evoluti di quanto non si sia fatto per il Brighella, ma questo rimane un esempio del voler veramente fare integrazione di sistemi; un esempio portato a termine in un’epoca nella quale l’integrazione, l’uso delle reti, erano ancora agli albori. La soluzione installata su Brighella costituisce, attualmente, quello che il mercato della nautica da diporto considera “lo stato dell’arte” del settore, benché esistano già delle soluzioni tecniche più avanzate e che realizzano un livello migliore di integrazione e di gestione dei dati e dei comandi, ma il mercato della nautica da diporto si è fino ad oggi dimostrato un po’ lento nell’accettare le innovazioni tecnologiche. Un’opportunità, per chi saprà coglierla, per gli integratori di sistemi.

- tutti i dati del sistema di navigazione e della strumentazione elettronica di bordo; - la comunicazione dati via modem wireless di terra per quanto riguarda la connessione a Internet e, più in particolare, la ricezione di informazioni meteo relative alla zona in cui la barca si trova a navigare. Si noti che nel 2004 i sistemi satellitari di comunicazione erano molto grandi e costosi, e comunque inadatti a una barca di queste dimensioni; - le funzioni di intrattenimento quali gestione e visualizzazione dei canali TV, del sistema HiFi e di film su DVD; - infine ad esse è connessa anche una piccola stampante.

Focus sulle CPU Una breve nota sulle CPU: sono da distinguere dai normali PC, perché si tratta di computer di tipo industriale ma con caratteristiche particolari: hanno dimensioni compatte e sono totalmente allo stato solido, dato che non hanno nessuna parte in movimento (elemento fondamentale per queste applicazioni, ovviamente). Inoltre, usano processori di tipo particolare (a basso consumo) capaci di operare senza ventole di raffreddamento anche in ambienti ostili in termini sia di temperatura che di umidità. Usano un sistema operativo realizzato da Microsoft e perciò utilizzano software che opera in ambiente Windows, ma che ha caratteristiche molto diverse dai sistemi operativi tipo Office, sia come funzionalità che come stabilità di funzionamento. Basti dire che il sistema operativo viene “tagliato su misura”, in funzione delle caratteristiche hardware delle singole CPU. Utilizzano modalità di alimentazione e di gestione dei programmi che impediscono l’eventualità che i file del sistema operativo vengano rovinati in caso di improvvisa cessazione dell’alimentazione elettrica. Infine, dettaglio non da poco, sono praticamente immuni da virus, dato che il sistema operativo è totalmente protetto e non può essere modificato da programmi esterni. Nonostante queste caratteristiche ed elementi di garanzia sull’affidabilità, il progetto originale ha previsto di installare due CPU separate, ambedue con software identico, che permettono non solo una funzione di ridondanza, ma anche di visualizzare programmi e funzioni diverse su ognuno dei tre schermi della barca. E vale la pena di sottolineare che, in sei anni di esercizio, nessuna delle due CPU ha mai avuto un problema di funzionamento. Sul piano operativo, l’armatore ha dichiarato la sua soddisfazione per l’affidabilità delle soluzioni implementate, ma ha comunque voluto aggiornare ogni anno il sistema aggiungendo nuove funzioni, proprio per renderlo sempre più aderente alle proprie esigenze di conduzione della barca in equipaggio estremamente ridotto… la migliore conferma dell’utilità, e soprattutto dell’affidabilità dei sistemi integrati. Recentemente sono state infatti

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50m

3m

1,5m

3m

7m

3m

Trs. Speed

14m TERMINALE

10m

VHF GSM

ANT.

40m

10m

ST290 Graphic

14m

Trs. Depth

0,4m

Depth Pod

10m

TV

1m 10m

FM

ANT.

40m

Antenna VHF/GSM/TV

Wind Speed Pod 0,4m Pod

VHF 230E

12Vdc

1,5m

ST290 Trs. Wind

12m

9m

3m

Trs. Rudder 9m

9m

9m

Fluxgate

9m

2m

2m 2m 2m

LAN

Splitter VGA

2m

2m

COM4 COM5 COM6 COM7

220Vac

Barografo

220Vac

Modem

PLC

24Vdc

2m

10m 10m 9m

TV 2m 2m Tuner

2m

Pozzetto

Albero

PS/2 USB

Interno

VISMARA OFC 54 – 2 Sig. Scarpa

Vedi Connessioni Monitoraggio

EMM-D4

220Vac

2m

TERM. HSB2

Splitter VGA

Carteggio 220Vac

5m

220Vac

Ethernet Switch

3m

220Vac

2m 2m 2m 2m

RS232 RS232 NMEA NMEA

2m

10m

220Vac

Nmea 0183 Nmea Gyro Hsb2 LAN 2m SeaTalk 1 SeaTalk 2 Antenna Sensori

2m 2m VGA VGA VGA KVM PS/2 2m PS/2 2m PS/2 Switch PS/2 2m 2m PS/2 PS/2

LAN/4xRS232

24Vdc

PS/2 USB

220Vac

220Vac

Non Compreso nella confezione

Alimentazione Compreso nella confezione

5m 9m 10m 10m

RE85001

3m TERM. HSB2

9m

15m

220Vac

Antenna Radar

RADAR RL70RC+ 12Vdc

1m

ST290 Remote

9m

GPS

Course Computer S3 G 12Vdc

1m

ST290 MOB

TERMINALE

ST290 Graphic

5m

0.4m

ST290 Pilota

Actuator

DPU

1m

ST290 Remote

0.4m

ST290 Graphic

Lo schema dei collegamenti dell’impianto di bordo

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Speciale Nautica aggiunte alcune funzioni, come per esempio un comando a schermo per il rollaranda (un motore che avvolge su se stessa la vela più grande) o per i winch del pozzetto, necessari per gestire le vele; tutte automazioni semplici (con interruttore) create per governare la barca semplicemente e in due.

Il software Il software di gestione è stato completamente sviluppato da SCS mare all’epoca della costruzione della barca, e poi aggiornato nel tempo; questo è responsabile in definitiva della gestione dell’intera imbarcazione. È stato scritto su base S.C.A.D.A. (Supervisory Control And Data Acquisition), di diretta derivazione industriale per la ricezione e gestione dei dati; una piattaforma che si presta molto bene alla customizzazione e che offre allo stesso tempo l’affidabilità desiderata. Perché non è facile intervenire su una Una schermata del software di SCS mare, per il controllo e monitoraggio

barca in navigazione, oltre al fatto che rimanere senza operatività lontano

delle apparecchiature elettriche di servizio

dalle coste può essere un vero problema. Un programma che permette di intervenire in maniera semplice nei giorni di test prima del varo, ma anche di operare la teleassistenza in caso di necessità. Il software è installato su un PC, in ridondanza con un secondo PC.

Comunicazione e intrattenimento Il display della dinette ha funzioni di touch screen per le operazioni di bordo, e per il monitoraggio dell’impianto, ma è anche un elemento di arredo dedicato all’entertainment; su di esso è possibile far giare contenuti video come film (archiviati nel computer di bordo), oppure ricevere segnali televisivi. Per la TV, si è scelto di non collegarsi a un sistema satellitare, come invece accade ora spesso, ma di affidarsi a una semplice, ma efficiente, antenna di ricezione (dato che specialmente in Mediterraneo i Il controllo delle luci esterne tramite una schermata del software di SCS mare

segnali sono captabili quasi dappertutto). Il collegamento a Internet è realizzato appoggiandosi alla rete wireless di terra, con un sistema analogo a quello attualmente fornito dagli

operatori telefonici: collegamento utile per le funzioni classiche di accesso alle informazioni, ma ope anche per l’aggiornamento dei dati per il GPS o il meteo. Salvo esigenze particolari dell’armatore, su an

rine.it marama www.vis m mare.co www.scs

imbarcazioni di media stazza di solito si preferisce non installare un sistema satellitare, mediamente im più lento del wireless; questo sia per le dimensioni stesse dell’apparecchiatura di ricezione (anche se p recentemente si sono molto ridotte), sia perché la barca naviga, se in Mediterraneo ed è questa la maggioranza dei casi, in aree non troppo remote e quindi non troppo lontane dalle connessioni. Brighella è dotato di un impianto audio distribuito, con tre zone indipendenti (dinette, cabina armatoriale e pozzetto) e interfacciato con il resto del sistema sempre attraverso il famoso display; ar

i diffusori e il sistema di riproduzione sono B&W, a testimonianza, ancora una volta, della particolar attenzione dell’armatore agli aspetti tecnologici. Anche se non proprio parte dell’intrattenimento, anche l’illuminazione è stata integrata nel sistema di automazione, sia per le luci regolamentari di navigazione, che per quelle interne, per cui dal touch è possibile agire direttamente accendendo o spegnendo le luci singolarmente o a gruppi, secondo la programmazione predefinita.

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CCLG Barbara Trigari

Passione per l’integrazione

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Dall’impianto elettrico alla system integration per la navigazione, la storia di CCLG comincia trent’anni fa a Forlì dalla passione di Enzo Cortesi e Liano Casadei. Tra i primi lavori ce n’è uno di quelli che non si dimenticano: l’impianto a bordo della mitica Azzurra, la prima barca italiana a gareggiare per la Luis Vitton Cup. Abbiamo intervistato Enzo Cortesi, titolare di CCLG, che racconta la propria azienda.

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Speciale Nautica

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opo gli esordi nel mercato elettrico, nel 1978, i soci fondatori di CCLG e i colleghi di percorso Luciano Linari e Massimo Giunchi della Linari e Giunchi Srl uniscono le esperienze e le competenze per indovinare

gli sviluppi nel settore nautico. La professionalità e forse un pizzico di fortuna li portano a intuire la strada dell’integrazione di sistemi anche per gli impianti realizzati sulle imbarcazioni. Oggi l’azienda è composta da quattro divisioni: nautica, fonti alternative, domotica, impiantistica tradizionale e sviluppo software. Enzo Cortesi - Abbiamo fatto le scelte giuste al momento giusto. Il settore della nautica benché sia d’immagine e ricco, è comunque relativamente piccolo, per questo i grandi gruppi industriali non si sono mai impegnati a realizzare prodotti specifici: non ci sono i volumi. In questo contesto ci siamo fatti strada, con la serietà e la capacità di adattarci alle diverse richieste della clientela

CCLG

facendo system integration con ciò che riteniamo ci sia di meglio sul mercato.

L’attività del gruppo CCLG non si limita

Trent’anni fa abbiamo cominciato con il know how acquisito con Comar, l’azienda

all’ambito navale, l'azienda infatti è attiva

che ha portato la vela a essere uno sport popolare anche in Italia proponendo barche

nella realizzazione di impianti di ambito

piccole, governabili e carrellabili, fino ai cabinati a vela costruiti con un concetto

civile, industriale, terziario, pubblico e

industriale che allora vinse su una struttura preesistente che non seppe rinnovarsi,

privato nei settori del fotovoltaico, eolico

quella di Alfa. Comar invece seppe rappresentare lo stile italiano, ma si fermò davanti

e system automation. Oggi è presente

all’internazionalizzazione, dove invece i francesi sono stati più bravi.

in Italia con tre sedi, quella centrale di Forlì, poi La Spezia con Sole Nuove

C - Il settore marine di CCLG però è legato all’Adriatico.

Energie e in provincia di Taranto con

EC - Le prime barche importanti le abbiamo fatte in Romagna e poi a Pesaro, dove

CCLG Sud Tecnoimpianti, e un totale di

c’erano le officine Cobao e altri cantieri che man mano si sono sviluppati. Dopo siamo

circa 220 dipendenti. Le altre società del

andati in Francia con Janneau e Benetteau e oggi lavoriamo con Brasile, Stati Uniti,

gruppo sono CCLG Energy dedicata al

Tunisia, Slovenia... abbiamo guardato all’estero in tempi non sospetti, cosa che ci ha

fotovoltaico, Windesign per la produzione

permesso di superare la crisi.

di micro turbine eoliche e Sisa, la software house per l’automation. CCLG comincia

C - Quando avete cominciato a pensare all’integrazione dei sistemi per le barche?

l’attività nel 1978 come società di impianti

EC - L’approccio all’integrazione risale agli anni Novanta, quando visitando una fiera

elettrici civili e nautici con il nome di CC

lasciammo una brochure al gruppo Janneau, che si mostrò interessato e volle venire a

Cortesi e Casadei; fin da subito, già nel

conoscerci. Il ricordo mi fa sorridere perché allora eravamo in affitto in un capannone

1983, entra in progetti quali l’impianto

prima usato per l’allevamento dei polli quindi la nostra immagine era inesistente, e

di Azzurra dello skipper Cino Ricci e del

alla richiesta dei francesi ci prese il panico! Abbiamo risolto chiedendo in prestito

Moro di Venezia alla America’s Cup 1992.

l’ufficio a un collega, un’azienda piccola ma decorosa; facemmo una discreta figura

Risale al 2004 l’incontro con la Linari e

e ci assegnarono una linea di barche a vela sui 6 metri per le quali fornivamo loro

Giunchi, specializzata nel settore civile

premontati. I francesi erano dei colossi nel settore, ma rispetto a sicurezza nel lavoro

e industriale che dà luogo alla nascita

e tecnologia erano all’età della pietra: rimanemmo delusi la prima volta, anche perché

della CCLG. Nello stesso anno viene

la Romagna è la patria per questi aspetti, a partire dalla passione per i motori. Si

lanciato il sistema gi8 per la gestione

cominciava quindi a ragionare sulla possibilità di premontare e posare a bordo per

e monitoraggio dell’impianto elettrico

ridurre i costi: niente di inventato, era un concetto mutuato dall’automotive che

di bordo. CCLG segue il cliente in ogni

portammo ai francesi. Janneau quindi decise di provare i nostri premontati, che

fase del progetto studiando soluzioni

spedivamo anche in scatole di cartone riciclate... L’importante era lavorare, e tutto

personalizzate.

doveva costare poco. Poi siamo cresciuti e un po’ cambiati, ma lo spirito è quello,

www.cclg.it

guardiamo poco alle apparenze e molto alla sostanza.

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Speciale Nautica C - Qual è stato il primo sistema che avete proposto? EC - L’abbiamo presentato avvicinandoci a un gruppo che si occupava di elettronica nel packaging, settore più avanzato che però non aveva rapporti con la nautica. Costituimmo una società che però durò appena un anno a causa di divergenze sulle scelte intraprese. Mio padre che faceva il contadino mi ha insegnato che la serietà a

_

lungo andare paga, e infatti CCLG è cresciuta molto. Quindi siamo passati dall’elettromeccanico alla gestione elettronica, all’integrazione dei sistemi di bordo, fatto per il quale siamo citati anche in Francia come innovatori: in pratica integriamo tutte le funzioni che una volta erano indipendenti (dal controllo di alcune parti del motore fino alla temperatura dei frigo, l’acqua di sentina e Applicazione Sistema gi8 su Tablet PC

l’entertainment) migliorando di molto la sicurezza, senza incidere troppo sui costi. I nostri sistemi sono integrabili con quelli più venduti, Crestron per citarne uno. C - Parlando di entertainment, vi occupate anche di questo aspetto, magari attraverso delle partnership? EC - CCLG offre un pacchetto completo chiavi in mano. Per esempio abbiamo una partnership con Bose per la nostra divisione di La Spezia in Liguria, quindi facciamo vendita e installazione; a Forlì invece non abbiamo accordi specifici perché siamo più concentrati su altri aspetti. Insomma seguiamo ogni ambito, dalla progettazione alla vendita, installazione o fornitura, compresa la formazione necessaria affinché l’installazione sia fatta a regola d’arte. In Brasile per esempio, dove spediamo i materiali, abbiamo nostri tecnici che fanno formazione per la posa e l’installazione, e in caso di necessità ci occupiamo noi del collaudo attraverso la rete. Facciamo anche assistenza sia da remoto che sul posto, grazie al Gruppo Ferretti del quale siamo fornitori, per cui ovunque ci siano delle imbarcazioni abbiamo nostri punti di riferimento diretti. Il service Ferretti lavora in collaborazione con il nostro. È anche la situazione del mercato a imporlo, sarebbe un grosso rischio per un cantiere assumere dipendenti diretti, se poi deve essere flessibile. Si tende a

Enzo Cortesi - Presidente CCLG

subappaltare le eccedenze a ditte esterne, aziende come la nostra. L’obiettivo quindi è cercare di specializzarsi sempre di più nel fornire un servizio completo: se saremo capaci, il cliente sarà anche disposto a dare un minimo di valore in più, ma se non si è in grado di sar farlo, far il cliente potrebbe scegliere qualcun altro. C - La tecnologia è diffusa oggi anche nei piccoli cantieri, oppure no?

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EC E - No, i piccoli hanno scarse capacità finanziarie e difficilmente riescono a fornire prodotti di estrema qualità, e se ci riescono, non sono quelli a fare il mercato. Anche il gruppo importante guarda al prezzo, ma per essere presenti sui mercati internazionali bisogna rispettare le normative che indirizzano a scegliere tecnologia, e di conseguenza sicurezza. C - CCLG possiede un reparto ricerca e sviluppo interno? EC - Sì, abbiamo quattro uffici tecnici, 47 persone tra ingegneri e periti su un totale di 220 addetti. C - Quale aspetto vi differenzia dai concorrenti? EC - Non saprei dirlo... guardiamo sempre quello che fanno gli altri, ma le scelte le facciamo in base a progetti nostri. A volte ci prendiamo, altre no.

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Speciale Nautica

Dueventi Barbara Trigari

Integrazione da diporto Dueventi si propone come un interlocutore unico, in grado di fornire alla clientela un progetto “chiavi in mano” eseguito e calibrato sulle specifiche esigenze del cliente, in ogni fase del suo sviluppo. La storia dell'azienda in compagnia del suo fondatore.

A

ntesignano dell’integrazione tra funzioni elettriche ed elettroniche a bordo, Armando Villa fonda nel 2009 la società Dueventi Srl proprio intorno al concetto dell’integrazione tra l’impianto elettrico dell’imbarcazione

e la strumentazione elettronica, di monitoraggio e di controllo. Dueventi mette insieme però trent’anni di esperienza nella fornitura di componenti e nella realizzazione di impianti elettrici per la nautica da diporto, con le competenze tecnologiche espresse dalla società SCS mare, attiva da oltre dieci anni nella realizzazione di sistemi elettronici avanzati. Ne parliamo con il fondatore e Amministratore Delegato, Armando Villa. C - Come è nata Dueventi? Siete sul mercato da ben prima del 2009. AV - È stato un percorso familiare trasmesso di padre in figlio: ha cominciato mio nonno negli anni ‘40, poi mio padre che a sua volta mi ha trasmesso l’esperienza e la cultura per gli aspetti che riguardano la parte elettrica. I primi impianti realizzati sulle barche risalgono al 1980, quando gli accessori elettrici erano pochissimi e cominciava un’evoluzione il cui modello è l’abitazione. Avevo acquistato la prima imbarcazione nel 1979, e

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Speciale Nautica

naturalmente non ero soddisfatto della parte elettrica, così l’ho realizzata io, e da lì è nata quella che oggi è un’attività a tutti gli effetti: l’hobby del mare è diventato una professione. Nel 1986 producevamo mediamente 600-700 impianti l’anno, con un picco di circa 1.000 negli anni 1988-89, poi però è arrivata la crisi del 1991...

Dueventi La società opera dal 2009 nel settore della nautica da diporto ed è nata con

C - Come è avvenuto il passaggio dal servizio elettrico a quello elettronico, e alla

l’ambizione di fondere due aree di

system integration?

competenza tradizionalmente separate,

AV - I primi tentativi risalgono al 2001-2002 in collaborazione con un’azienda svizzera

ma fondamentali per la costruzione

legata all’Università di Lugano che stava sviluppando sistemi elettronici molto

di imbarcazioni a vela e a motore:

sofisticati per i quali abbiamo cercato delle applicazioni. Alcune barche sono anche

l’impiantistica elettrica e la strumentazione

state realizzate, ma il progetto è terminato perché non rispondeva alle esigenze e alle

elettronica. Il know-how aziendale si

caratteristiche del mercato della nautica. Qualche anno dopo abbiamo interpellato

basa su oltre trent’anni di esperienza

la Matex, azienda che si occupa dei sistemi di monitoraggio a bordo delle macchine

nella fornitura di componenti e nella

per la Formula 1 e delle moto da competizione, e con l’Ing. Marco Gestri abbiamo

realizzazione di impianti elettrici per

cominciato a sviluppare il sistema installato per la prima volta cinque anni fa su una

la nautica da diporto, cui il fondatore

Azimut Atlantis 39. È stata la prima barca-laboratorio per sperimentazioni, analisi,

e AD Armando Villa ha affiancato le

verifiche, ma anche una barca “reale” acquistata da un armatore e attualmente in

competenze tecniche e il personale della

uso.

società SCSmare, attiva da oltre dieci anni

C - Cosa distingue il vostro approccio al progetto imbarcazione? AV - La grossa differenza rispetto ai concorrenti, sia sul lato hardware che software, è il fatto che Dueventi offre effettivamente un servizio “chiavi in mano”, dallo studio alla progettazione, fino alla realizzazione della parte elettrica ed elettronica, e per alcuni cantieri, come per esempio Vismara, addirittura installazione, collaudo e messa in acqua. Un’unica azienda che racchiude tutto, ovviamente utilizzando prodotti di varie aziende quali ABB, E-T-A per batterie, caricabatterie, monitor ecc., di conseguenza il cliente non ha oneri aggiuntivi. Insomma, siamo un’azienda di servizi, realizziamo tutto ciò che non si vede, ma senza il quale niente funziona: software, cablaggi, interfacciamento fornendo il 100% dell’impianto elettrico. Normalmente invece i nostri concorrenti forniscono solo parte degli impianti necessari su una imbarcazione, quindi necessitano di essere affiancati da partner per ciò che non riescono a integrare.

nella realizzazione di sistemi elettronici nei vari settori della strumentazione, monitoraggio e controllo impianti per le imbarcazioni da diporto. Oggi Dueventi fornisce soluzioni tecniche allo stato dell’arte basate sul modulo PowerPlex della società tedesca E-T-A (specializzata nella componentistica elettrica ed elettronica nel settore automobilistico, aereo e nautico, con filiali in tutto il mondo), della quale è Partner Certificato. Offre al cliente un servizio “chiavi in mano” che va dalla consulenza preliminare, alla progettazione del sistema elettrico ed

C - Come selezionate i fornitori?

elettronico, fino alla sua realizzazione

AV - Questo aspetto è molto importante: innanzitutto abbiamo dei fornitori storici

(quadri elettrici e cablaggio), il collaudo

come ETA, con cui lavoriamo ormai da 35 anni, o ABB, addirittura da 50 anni.

(inclusa la configurazione del software

Abbiamo sposato dei fornitori forti sia a livello d’immagine che di marketing e

Dueventi), l’installazione, la messa in

produzione, che ci hanno permesso di crescere a nostra volta.

marcia, il collaudo finale e l’assistenza.

C - L’assistenza rivestirà un ruolo cruciale, anche se i prodotti diventano sempre più

Lavora con cantieri quali Benetteau,

affidabili.

Maxidolphin, Vismara, Yacht 2000,

AV - È vero che l’elettronica ha fatto da due anni a questa parte un bel passo

Azimut, Montecarlo Yacht.

avanti sotto l’aspetto dell’affidabilità, forse proprio in concomitanza con la crisi, e

www.dueventi.net

sicuramente siamo solo all’inizio, pensiamo all’iPad! Grazie all’elettronica di uso e consumo giornaliero c’è stata una grossa evoluzione nella qualità dei prodotti

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Speciale Nautica in generale. L’assistenza oggi non è tanto legata al guasto, perché l’affidabilità, e questo vale per tutti, si dà per scontata. Le difficoltà invece nascono nell’utilizzo di impianti che possono essere molto complessi. Se una volta l’utente era in grado di intervenire direttamente per una sostituzione o una riparazione, oggi non può più farlo. Noi però siamo in grado di intervenire anche da remoto: se un’imbarcazione in viaggio ai Caraibi, come è successo, ha un problema sulle pompe di sentina, ci colleghiamo via Internet e possiamo rifare il settaggio degli allarmi. Questo ci consente di dare maggiore tranquillità all’utilizzatore. È un po’ quello che è successo nel settore dell’automobile: deve intervenire un operatore specializzato. C - Come sono cambiate le professionalità in questo settore? La ricerca di Una schermata di controllo delle utenze elettriche del software Dueventi

personale qualificato è diventata più complessa? AV - Sì, è molto complicata. I cantieri hanno sentito questo bisogno molto prima, già dal 2005 è aumentato il fabbisogno di ingegneri, di “teste pensanti”, rispetto al numero degli operai: per migliorare gli stampi, i disegni, la sequenza della lavorazione. Non tanto la parte elettronica, perché lì interveniamo noi con i nostri tecnici. Il problema oggi è proprio trovare i tecnici, perché la scuola non dà questa preparazione, nemmeno l’Università. Noi facciamo corsi in azienda, meeting, ma purtroppo non è sufficiente a colmare le lacune dell’istruzione italiana, e siamo a Varese, figuriamoci la situazione nel Sud Italia. C - Il luogo comune dell’integrazione in versione nautica è che si tratti

Alcune immagini della realizzazione dei sistemi elettrici ed elettronici

sostanzialmente solo di audio e video, invece c’è ben di più... AV - Gli impianti che vengono utilizzati a bordo vengono comunemente

Dueventi, nella sede di Gallarate (Va).

chiamati “impianti domotici”, anche se la domotica è tutt’altra cosa. Purtroppo spesso i nostri interlocutori se parlano di domotica pensano prima di tutto alla casa, con le tapparelle, la TV, gli elettrodomestici. Noi abbiamo voluto sin dall’inizio dare un servizio tangibile attraverso l’integrazione: la parte elettrica e quella di monitoraggio, o le interfacce utente, devono servire al cliente per avere una reale visione di quello che il proprio impianto sta facendo, lo stato reale delle batterie, delle correnti, dei consumi, gli allarmi dell’acqua in sentina piuttosto che delle lampadine bruciate. Insomma, un reale monitoraggio; quindi abbiamo integrato tutti i servizi elettrici con dei sistemi di verifica, controllo, comando e monitoraggio. Il cliente può interagire con il proprio impianto in maniera diretta, operando e verificando esattamente ciò che sta facendo. Chiaramente l’integrazione ha permesso di poter inserire anche il video, l’audio, l’iPod e l’iPad: è una piattaforma unica all’interno della quale si può integrare tutto. L’importante è che vi sia una reale interazione, con informazioni che viaggiano nelle due direzioni. C - I fornitori per questa parte dell’impianto sono di tipo industriale? AV - Crestron, AMX... perché hanno già sviluppato tecnologie molto avanzate in contesti terrestri (alberghi, auditorium ecc.). Prima erano sistemi chiusi, quindi tutti usavano piattaforme personali, poi l’integrazione ha permesso di utilizzare un unico protocollo CAN bus 19-39 standard, su piattaforme quali Linux o XP. Ciascuno poi realizza il

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Speciale Nautica

proprio software facendolo dialogare con i marchi e chiudendolo verso eventuali accessi non autorizzati da parte di utenti non addetti ai lavori: il classico “tuttofare” della barca. Impediamo anche l’accesso a Internet, per evitare virus. C - Tecnologia sempre più spinta, quindi, che però non va sempre di pari passo con la qualità della barca. AV - Assolutamente! Il cantiere è un interlocutore molto difficile, soprattutto oggi che la logica dei tagli colpisce più i responsabili della crisi, che gli operai, dall’America in poi. Questo è avvenuto nell’industria ma anche nei cantieri, dove c’è stata un'attenzione a marketing e pubblicità per sostenere il marchio, però alla fine il cantiere lavorava con gli indiani e i pakistani, economici ma

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eventi.ne

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mediamente poco specializzati. Si vendeva un oggetto molto bello, con una logica produttiva molto deludente. Oggi tutti hanno tagliato i rami secchi e si tende a guardare ad aziende come la nostra che offrono un pacchetto chiavi in mano, con un costo definito. C - Come siete organizzati come azienda? AV - Dueventi è un’azienda nuovissima, creata da cinque soci nel giugno 2009 dalla precedente Varese Quadri. La scelta è stata quella di far confluire persone che avessero una grossa conoscenza del

mercato sia nautico che elettronico; oggi quindi siamo in 11, ciascuno competente in un settore specifico, con struttura piramidale classica. Quindi c’è un settore progettazione, uno produzione quadri e uno produzione cablaggi. L’anno scorso abbiamo fatturato 800mila euro, quest’anno abbiamo un break even intorno a 1,3 - 1,4 mio euro, per arrivare su una base di produzione standard attorno ai 2 mio euro entro il 2012.

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Speciale Nautica

L’integrazione delle funzioni nelle imbarcazioni da diporto L’evoluzione della tecnologia Audio e video, certamente, ma anche controllo della navigazione, dell’energia, della sicurezza: l’integrazione dei sistemi in ambito marine propone sfide importanti e ancora tutte da giocare Riccardo Trionfi

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Speciale Nautica

Premessa Gli ultimi dieci anni, fino alla crisi del 2008, hanno visto una vera e propria esplosione delle vendite di imbarcazioni da diporto a vela e a motore di dimensioni variabili tra i 10 e i 50 metri di lunghezza. Questo ha portato anche a una evoluzione delle barche stesse che, seguendo le richieste dei clienti, sono diventate a tutti gli effetti delle “case galleggianti”, dotate di tutti i servizi di una normale abitazione più o meno lussuosa. Tuttavia le barche non possono accedere, se non in misura limitata, ai “servizi” che sono stati predisposti a terra e che sono disponibili per ogni abitazione: devono potere navigare lontano dalle coste e avere una totale indipendenza da qualsiasi collegamento appunto ai “servizi di terra”. Questo semplice fatto ha reso necessaria non solo l’installazione di impianti decisamente diversi e più complessi di quelli esistenti nelle case, ma sopratutto l’utilizzo di tecnologie ben più evolute di quelle utilizzate a terra. Un processo né semplice né univoco: anzi, in generale, si tratta di una situazione tuttora in piena evoluzione, nel senso che in molti settori dell’impiantistica e della strumentazione di bordo l’evoluzione tecnica è ancora molto attiva. Tuttavia, il denominatore comune di questa evoluzione risiede proprio nella integrazione delle funzioni di tutti gli strumenti e impianti. In questo contesto la funzione di integrazione non si esprime nel modo classico, che consiste nella realizzazione di processi di automazione che coinvolgono impianti o apparecchiature diverse, come avviene per esempio per i processi industriali. Nel mondo della nautica da diporto l’integrazione si riferisce specificamente alla capacità di visualizzare informazioni e di inviare comandi che permettano di eseguire le svariate funzioni necessarie a bordo di una barca. Questa esigenza trova le proprie radici non solo nella varietà e complessità degli impianti installati a bordo, ma anche nella necessità di farlo da posizioni opportunamente scelte in funzione dell’esigenza di suddividere lo spazio dedicato al comfort dell’armatore e dei suoi ospiti, da quello dedicato appunto agli impianti, alla navigazione e all’equipaggio. Su qualsiasi barca lo spazio disponibile è comunque limitato, e il conflitto tra queste due esigenze costituisce una problematica con cui armatori e cantieri si confrontano ogni giorno. Ed è appunto la capacità di integrare la gestione e il controllo di funzioni diverse, a offrire nuove e più interessanti soluzioni a questa problematica tipica delle imbarcazioni da diporto.

Gli strumenti dell’integrazione delle funzioni di bordo Guardando le cose dal punto di vista dell’operatore, lo strumento ideale attualmente disponibile per attuare l’integrazione sono gli schermi dotati di funzione touch screen. Semplificando i concetti oggi si può dire che, nel mondo delle barche da diporto, l’Integrazione consiste appunto nella capacità di gestire tramite schermi le informazioni e i comandi di tutte le funzioni di bordo, che su qualsiasi imbarcazione sono legate a quattro aree principali, presenti in misura più o meno evoluta su ognuna di esse. Eccole: 1.

le funzioni di navigazione;

2.

le funzioni di monitoraggio e controllo degli impianti;

3.

le funzioni di comunicazione tramite voce o dati;

4.

le funzioni legate ai sistemi di intrattenimento (televisione, radio, musica, film ecc.).

È tecnicamente possibile gestire le funzioni legate a queste aree tramite degli schermi capaci di integrare al loro interno varie funzioni, ed è evidente che il numero e la posizione degli schermi preposti dipendono dalla dimensione della barca e dalle esigenze dell’armatore. Tuttavia, lo sviluppo della gestione di queste tecnologie

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Speciale Nautica e funzioni diverse tramite schermi non è stato né rapido né unidirezionale, proprio perché non solo le funzioni da integrare sono estremamente diverse tra loro ma, soprattutto, perché la necessità di una loro integrazione non è né evidente né tanto meno semplice. Una volta di più, proprio in questo campo, la percezione degli utenti e le loro esigenze precedono decisamente la capacità dei produttori di soddisfarle in modo opportuno. Facciamo un esempio molto attuale: per molti l’iPad è diventato oggi uno strumento inseparabile di utilizzo in situazioni di lavoro o anche semplicemente di “vita comune”. Di conseguenza, anche chi compra una barca, si aspetterebbe oggi di potere gestire le funzioni di bordo se non con un semplice iPad, almeno con modalità simili a quelle che vengono impiegate appunto da questo strumento. E in realtà la gestione della grande Una schermata di controllo dell’attività dei motori dell’imbarcazione

maggioranza delle funzioni di bordo consiste appunto nel ricevere delle informazioni e nell’inviare dei comandi a degli strumenti o a degli impianti: quale migliore strumento per fare questo se non uno schermo touch screen? Se poi questo schermo è anche portatile, come è il caso dell’iPad, e perciò può essere utilizzato in qualsiasi punto della barca, perché no…. visto che esiste già? Sono ragionamenti forse un po’ semplicistici ma che qualsiasi persona che sia abituata a utilizzare delle interfacce evolute come quelle descritte, si trova inevitabilmente a fare. Purtroppo i produttori che hanno sviluppato gli strumenti e i sistemi che riguardano le quattro aree di operatività indicate sopra, non hanno sempre considerato questa esigenza di integrazione nelle loro specifiche di progettazione. Anzi, questa esigenza è stata generalmente vista come una possibile debolezza nei riguardi dei concorrenti, in quanto rende facilmente intercambiabili strumenti prodotti da società diverse, che

Schermata del software di gestione, per il monitoraggio dei

diventano sostituibili con prodotti “concorrenti”, e perciò spesso è stata

generatori di energia

volutamente trascurata. Inoltre, l’idea di sostituire dei semplici e tradizionali pulsanti e strumenti indicatori analogici con complessi schermi digitali che, per ragioni del tutto inspiegabili, possono smettere di funzionare nei momenti meno opportuni, trova tuttora una forte opposizione sia a livello degli utilizzatori che, di conseguenza, dei cantieri. È indubbio che questa prevenzione abbia un fondamento e più avanti parleremo dell’importante funzione di “ridondanza” dei sistemi integrati, ma per il momento limitiamoci a constatare che, indipendentemente dai fattori tecnici, la possibilità di soddisfare l’esigenza di integrazione espressa dagli utilizzatori non sembra essere né semplice né di immediata realizzazione.

La CPU può essere fisicamente applicata dietro allo schermo o installata separatamente, ad esempio nel caso che essa debba gestire

L’integrazione delle funzioni

più di uno schermo

Lo schermo touch costituisce l’interfaccia di cui si serve l’operatore per gestire le funzioni che vengono rese disponibili, ma lo schermo deve essere

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Speciale Nautica

L’integrazione su schermi, un esempio pratico Trasferendo questi concetti sul piano operativo, lo schema riportato visualizza la struttura di un sistema di bordo di una imbarcazione di circa 60/70 piedi. Per ragioni di spazio sono stati visualizzati solo i principali componenti: il numero e tipo degli schermi (evidentemente molto variabile). Come si può vedere esiste una rete in protocollo Ethernet, sulla quale transitano tutti i dati che vengono visualizzati sugli schermi in forma digitale. Nell’esempio che riportiamo troviamo diverse CPU, alcune delle quali dedicate a compiti specifici, le quali, attraverso opportuni programmi di software, acquisiscono i dati che circolano sulla rete e li visualizzano sullo schermo a cui sono connesse in forme grafiche diverse. Al contrario, le CPU sono in grado di visualizzare sullo schermo dei pulsanti di comando: quando il pulsante viene premuto, la CPU invia un segnale digitale sulla rete le cui caratteristiche possono essere “riconosciute e implementate” dall’utenza cui esso è destinato. Facendo un esempio semplice: il radar invia i propri segnali sulla rete e la CPU li riceve e li visualizza sullo schermo nella forma grafica prevista. A sua volta la CPU genera dei pulsanti di comando del radar sullo schermo, i quali generano a loro volta comandi riconosciuti e implementati dal radar stesso per variarne la sensibilità o per scegliere un diverso “range” di visualizzazione ecc. Questo meccanismo si applica a tutte le funzioni di bordo: se la CPU dispone dei programmi di software necessari ed è in grado di generare dei segnali che possono essere riconosciuti dai vari strumenti e impianti installati a bordo della barca, il corretto funzionamento del sistema è garantito. Antenna GPS

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Unità CPU solid state

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TV Ospiti

Ethernet TCP/IP VGA, DVI o video CAN Altre

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Speciale Nautica comunque dotato di una “intelligenza”, di una CPU, in grado di svolgere le funzioni di ricezione e trasmissione dei dati dei vari sistemi di bordo, e di elaborarli per visualizzarli appunto sullo schermo. Lo schermo e la CPU sono gli elementi hardware dell’integrazione, inevitabilmente accompagnati dai programmi di software residenti che ne determinano le modalità operative. Oggi esiste sul mercato una gamma amplissima di strumenti che combinano schermi touch screen e CPU, i cosiddetti Panel PC, così come troviamo una gamma altrettanto ampia di schermi gestiti da CPU separate che rispondono alle specifiche tipiche dell’ambiente marino in cui si troveranno a operare (controllo della luminosità, © Pershing

impermeabilità, resistenza gli urti ecc.). Così come nel campo dei programmi software dedicati sia alla gestione del sistema operativo della CPU che alla gestione delle funzioni operative dello schermo le possibilità di scelta sono estremamente ampie. Evidentemente esiste una notevole problematica di scelta dei componenti hardware e software più adatti alle singole applicazioni, e in particolar modo per i programmi che gestiscono le funzioni operative del sistema; la struttura grafica delle singole “pagine”, inoltre, è normalmente oggetto di specifica personalizzazione… dopo tutto questa è la parte “visibile” del sistema ed è quella su cui tende quasi inevitabilmente a basarsi il giudizio degli operatori. Ogni schermo dovrà poter ricevere e inviare tutti i dati e i comandi di tutte le

© Pershing

funzioni di bordo… anche se nella pratica poi alcuni schermi tendono a essere specializzati nella gestione di funzioni specifiche. Per fare un esempio, uno schermo televisivo di grandi dimensioni posto in un salone (o in una “dinette”

come si usa dire sulle le barche più piccole) non sarà mai utilizzato come strumento principale delle funzioni di navigazione della barca, ma nulla esclude che su questo stesso schermo possano essere visualizzate, ad esempio, le carte nautiche e i dati di navigazione che permettano all’armatore di vedere e mostrare ai propri ospiti dove la barca sta andando e tra quanto tempo si arriverà a destinazione. Una volta identificate le esigenze, sembra abbastanza facile soddisfarle da un punto di vista tecnico, infatti tutti i componenti e le apparecchiature adottate in campo nautico utilizzano ormai elettronica digitale, che permette appunto di trasmettere su un unico cavo dati molto diversi, come possono essere ad esempio l’immagine di un radar, i comandi di accensione o di spegnimento di una pompa, o un e-mail da inviare tramite Internet. A loro volta le CPU collegate agli schermi sono ampiamente in grado di ricevere e interpretare questi dati e di trasformarli in pagine grafiche. A questo punto perciò il problema si sposta sulle caratteristiche della rete che li collega, e soprattutto sulla generale problematica dell’utilizzo di protocolli comuni che permettano a strumenti diversi di colloquiare tra loro. Questa è una problematica tipica di qualsiasi sistema di integrazione di dati e segnali provenienti e diretti a strumenti diversi, ma che nel mondo della nautica assume una importanza particolare. Vale la pena di accennare al fatto che alcuni componenti evoluti installati a bordo (tipicamente i sistemi di navigazione e di intrattenimento) dispongono già di proprie CPU che gestiscono le loro funzioni, e di reti per la trasmissione dei dati tra strumenti diversi appartenenti allo stesso sistema. In questo caso può essere interessante portare l’integrazione a livello dello schermo, e cioè utilizzare i segnali video in uscita dalle varie CPU e, utilizzando schermi con un adeguato

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Speciale Nautica numero di ingressi, demandare allo schermo la scelta della funzione da visualizzare. In questo settore la tecnologia sta procedendo rapidamente, soprattutto sotto la spinta dell’integrazione dei sistemi audiovisivi, immettendo sul mercato dei componenti sofisticati quali matrici video dotate della capacità di scambiare non solo i segnali video, ma anche quelli dei touch screen o di eventuali sistemi di puntamento quali mouse e tastiere. Questa soluzione è praticamente l’unica disponibile nel caso di strumenti evoluti già dotati di proprie reti, ma per i quali il produttore non permette l’accesso al proprio protocollo da parte di utilizzatori esterni. Come detto, è una situazione ancora molto diffusa nel mondo della nautica da diporto, anche se i produttori più avanzati cominciano a vedere i vantaggi dell’utilizzo di protocolli standard. Le telecamere di bordo rimandano un’immagine della sala macchine

Le reti e i protocolli di bordo Fatte le necessarie premesse, è comunque evidente una chiara tendenza a livello internazionale a utilizzare protocolli specifici che, nell’uso comune, appaiono più indicati per soddisfare le esigenze di integrazione di sistemi diversi tra loro: si sta almeno standardizzando la parte hardware della rete, sulla quale è possibile trasmettere e ricevere “stringhe” di tipo diverso che molto spesso utilizzano “standard” proprietari. Infatti a livello di connessione delle CPU sta ormai definitivamente prevalendo l’uso di reti Ethernet con protocolli TCP-IP, che sono lo standard assoluto in tutti i sistemi basati su PC: l’elevatissima capacità di trasmissione di dati e la larga disponibilità di componenti hardware e software evoluti per gestire queste reti, ne stanno determinando l’affermazione anche in campo nautico. Vediamo di analizzare lo “stato dell’arte” di questa tecnologia in relazione ai quattro settori indicati

La plancia di commando di un Azimut 105

al capitolo precedente.

Funzioni di navigazione I principali produttori mondiali di questi strumenti ormai da anni utilizzano CPU con propri protocolli, e hanno tutti adottato l’uso di reti Ethernet TCP-IP. L’accesso ai dati che circolano sulle reti è stato per anni impedito a CPU esterne, cosa che ha portato ad alcune limitazioni all’integrazione di questa importante parte delle funzioni di una barca. Anzi, spesso i produttori hanno arricchito le funzioni delle proprie CPU inserendo la possibilità di gestione di telecamere, dei dati motore o addirittura dell’intrattenimento, proprio per conquistare una posizione ai propri touch. Tuttavia, apparentemente questa strategia non ha dato i risultati sperati e la tendenza dei produttori del settore è realizzare software di supporto, che possono operare ad esempio in ambiente Windows, e che permettono la gestione dei dati tramite CPU e schermi esterni. Una soluzione che salvaguarda gli elementi proprietari del protocollo, pur permettendo un livello

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L’autore Riccardo Trionfi opera dal 1975 nell’area dell’elettronica dei Sistemi di automazione dei processi industriali quale imprenditore o Socio di diverse Società. Dopo aver lavorato nell’automazione industriale e nel ramo dell’elettronica, nel 2000 riunisce in un’unica attività lavorativa le due passioni della sua vita, il mare e l’elettronica, fondando la SCSmare. Per 10 anni SCSmare progetta e fornisce sistemi elettronici basati sulla tecnologia dei PC e delle reti digitali, per gestire il monitoraggio e il controllo della navigazione e degli Impianti delle barche a vela e a motore. Nel 2010 SCS mare viene assorbita dalla Dueventi, che si propone di integrare la tecnologia della SCSmare nella produzione di impianti elettrici ed elettronici che coprano tutte le esigenze delle barche da diporto. Riccardo Trionfi collabora attualmente con Dueventi per lo sviluppo di applicazioni basate appunto sulle nuove tecnologie elettriche/elettroniche dedicate al settore nautico.

di integrazione avanzato dei sistemi di navigazione. Appare significativo il fatto che da circa tre anni i principali produttori stanno proponendo sul mercato strumenti touch screen, che però tendono a essere limitati alla integrazione delle funzioni proprie della navigazione, trascurando le altre opportunità.

Funzioni di monitoraggio e controllo degli impianti È il settore di gran lunga più promettente sul piano dell’integrazione, in quanto l’utilizzo di elettronica digitale è ancora agli inizi e, per il momento, non esistono produttori internazionali capaci imporre sul mercato una propria strategia volta all’affermazione e protezione dei propri prodotti. Esistono inoltre almeno due aree separate caratterizzate da un livello tecnologico molto diverso: - la grande area degli impianti elettrici di bordo che generalmente utilizzano ancora componenti elettromeccanici; - l’area delle telecamere che invece operano già su reti Ethernet. L’area degli impianti elettrici è attualmente coinvolta in una rapida evoluzione che sta portando alla ribalta nuovi componenti elettronici capaci di funzioni di autodiagnostica avanzate, e sopratutto in grado di comunicare tra loro su BUS di campo su cavo singolo, che permettono di scambiare tra loro dati e comandi. È opportuno sottolineare che questo approccio è ancora agli inizi, sebbene i componenti che lo supportano siano ormai sul mercato da 4 o 5 anni. Il tipo di BUS di campo che si sta affermando in questo ambito è il CAN, un protocollo che ha trovato svariate applicazioni sia in campo automobilistico che industriale. La versione J1939 del CAN è attualmente utilizzata per il controllo dalla grande maggioranza dei motori a combustione interna e perciò ha una diffusione enorme; nell’ambito della nautica da diporto, la versione NMEA 2000 è stata standardizzata dall’americana National Marine Electronic Association, la più importante associazione mondiale nel mondo nautico, che ha stabilito praticamente gli unici standard esistenti in questo campo, e tra essi l’importantissimo standard di gestione dei dati del sistema GPS. Il protocollo CAN è molto semplice, appositamente studiato per gestire dati che hanno una variabilità molto veloce, a scapito del numero delle “stringhe” che possono essere trasmesse nell’unità di tempo (larghezza della banda). Si presta quindi ottimamente per gestire funzioni quali l’accensione e lo spegnimento di una utenza di bordo, per la quale non è ammissibile dovere aspettare anche un solo secondo tra il momento in cui si preme un tasto su uno schermo e quello in cui il segnale viene ricevuto ed eseguito dall’utenza. Perciò, per i sistemi elettrici, l’integrazione viene attualmente realizzata su due livelli di reti:

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Speciale Nautica - il “BUS” CAN è ormai impiegato sempre più generalmente per gestire il livello inferiore della trasmissione e ricezione dei segnali che vengono scambiati con le utenze di bordo; - la rete Ethernet, nella quale viene “convertito” il protocollo CAN ai fini della connessione con le CPU di livello superiore collegate alle interfacce operatore (schermi touch screen). L’area delle telecamere è invece molto più avanzata in termini di integrazione, in quanto utilizza già il protocollo Ethernet TCP-IP per la trasmissione delle immagini ed è perciò totalmente compatibile con la struttura generale del sistema di integrazione di cui parliamo. Quanto detto sopra sottolinea che sia i segnali video delle telecamere che i dati riguardanti le funzioni elettriche della barca transitano sulla stessa rete, e questa è una caratteristica normale delle reti Ethernet. Più interessante è notare che normalmente la struttura di questa rete non è del tipo Master/Slave: ogni componente intelligente della rete ha un proprio indirizzo IP e a ognuno di essi spetta il compito di riconoscere e gestire i dati che gli vengono “indirizzati”. Appare quindi evidente che questo tipo di rete si presta a realizzare un notevole livello di “ridondanza” del sistema, evitando così di avere componenti “altamente critici” il cui mancato funzionamento può mettere in crisi tutte le funzioni di sistema. Uno dei concetti più difficili da far accettare nel mondo della nautica da diporto è il fatto che i sistemi elettronici integrati, sebbene siano caratterizzati da una maggiore complessità e difficoltà di accesso se non da parte di tecnici specializzati, sono normalmente più affidabili in quanto dispongono di più punti di comando o di ricezione dei dati. In parole semplici, se uno schermo o una CPU cessa di operare, è normalmente possibile eseguire le stesse operazioni utilizzando un’altra posizione, fino al momento in cui possa essere eseguita una riparazione. Un aspetto fondamentale per le imbarcazioni che si trovano spesso lontano dalla costa e senza possibilità di intervento tecnico immediato.

Funzioni di comunicazione tramite voce o dati È l’area nella quale le reti Ethernet trovano la loro migliore applicazione, ed è perciò quella più facilmente integrabile con gli altri sistemi. In realtà la necessità di integrare questa area è molto poco sentita se non per una funzione che sta assumendo una importanza sempre maggiore nel mondo della nautica da diporto, ovvero l’assistenza da remoto. Infatti se la funzione di integrazione delle funzioni di bordo è stata realizzata in modo completo e tutti i componenti sono collegati a una rete Ethernet cui fanno capo le varie CPU delle interfacce operatore, è molto facile realizzare il collegamento a questa stessa rete di ulteriori CPU, che magari si trovano al di fuori della barca, anche a grande distanza da essa, tramite la connessione a una rete telefonica di terra (se si è in porto) o a un satellite di comunicazione (se la barca è in navigazione ). Significa che un tecnico seduto nel proprio ufficio magari a migliaia di chilometri di distanza, non solo può vedere sullo schermo del proprio PC le stesse immagini visualizzate sugli schermi di bordo, ma anche “operare” sugli schermi stessi e perciò accedere a singoli sistemi o apparecchi di bordo per diagnosticare eventuali malfunzionamenti e, nei limiti del possibile, mettere in atto degli interventi utilizzando appunto la connessione

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Speciale Nautica

remota. Oggi è del tutto normale scaricare nuovi file di software o eseguire procedure di taratura di strumenti utilizzando questo mezzo.

Funzioni legate ai sistemi di intrattenimento (televisione, radio, musica, film ecc.) Questi sistemi utilizzano normalmente strutture di connessione e protocolli proprietari, ma le loro “interfacce operatore” sono normalmente progettate per connettersi a CPU esterne e per gestire i segnali che esse trasmettono. In altre parole, un moderno televisore è in grado non solo di visualizzare i vari canali televisivi, ma può anche essere collegato a una CPU esterna ed essere usato per visualizzare una qualsiasi funzione di bordo, può trasmettere un programma televisivo, un film in DVD o anche permettere la scelta di brani musicali tramite uno qualsiasi degli schermi. Questo è evidentemente un esempio banale, ma spiega come il mondo dell’intrattenimento sia generalmente molto “aperto” in termini di integrazione con altri sistemi esterni, e come in misura crescente venga usato appunto come strumento di integrazione delle varie funzioni di bordo.

Conclusioni Le considerazioni delle pagine precedenti sembrano indicare che non esistono dei reali problemi di carattere tecnico che impediscono lo sviluppo di sistemi completamente integrati su schermi a bordo delle imbarcazioni da diporto, tuttavia sono ancora poche le imbarcazioni sulle quali questo concetto di integrazione su schermi viene realizzato in modo completo. Evidentemente lo sviluppo dell’integrazione dell’area del monitoraggio e del controllo costituisce un elemento propulsore importante di questo processo di integrazione e, come detto, questa è appunto l’area in cui è in corso una vera e propria rivoluzione. Questa evoluzione trova attualmente i propri limiti nei problemi psicologici e di resistenza all’innovazione tipici del settore, mentre i mezzi tecnici per realizzarla sono già oggi disponibili sul mercato. Un elemento che dovrà necessariamente essere tenuto in debita considerazione da chiunque voglia operare nel futuro nel mercato della nautica da diporto, e si troverà inevitabilmente a confrontarsi con le problematiche di integrare i propri strumenti e le proprie funzioni con altri strumenti e funzioni prodotti da società che operano nello stesso mercato.

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Seatec 2011 Chiara Benedettini Rolando Alberti

Connessioni in navigazione Nona edizione della fiera tecnica per la nautica di Carrara: motorizzazioni ibride e materiali, design e tecnologia, ma soprattutto integrazione di sistemi evoluta in un padiglione interamente dedicato. Connessioni è stata presente con un suo stand, le interviste video e il daily elettronico, ma soprattutto con occhi e orecchie aperti per offrirvi tendenze, spunti e novità da questo importante settore

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eatec, organizzata in parallelo con Compotec per materiali e compositi, è la manifestazione fieristica internazionale dedicata ai fornitori tecnici del settore nautico, come recita il pay off: tecnologie, subforniture

e design per imbarcazioni. Arredamento e design, materiali e meccanica navale, cantieristica e sicurezza, ma anche impiantistica, elettronica e automazione, ambiti decisamente affini agli interessi dei nostri lettori. Seatec si svolge da nove anni nei padiglioni di Carrara fiere, la struttura più grande della toscana, a due passi da Viareggio, una delle aree di maggior interesse per il settore nautico, in particolare per yacht e mega yacht. Dopo un lungo percorso di avvicinamento ai temi dell’automazione per la nautica, che ha visto alcune incursioni documentate da vari contenuti sul tema pubblicati su Connessioni, quest’anno abbiamo voluto prendere l’argomento “di prua”, ed è il caso di dirlo, partecipando in maniera attiva a Seatec. Con il nostro staff impegnato nell’ormai consueto reportage giornaliero in formato elettronico Connect speciale, con le interviste video, la presenza in stand, con due partner d’eccezione, Yamaha e i cantieri Vismara Marine. Un’occasione in più, oltre a tutti gli altri contributi dei quali potrete leggere sulle pagine di questo speciale, per capire le dinamiche del settore, vedere prodotti e soluzioni, incontrare gli operatori e offrire qualche spunto per i lettori che già operano e frequentano il mondo della nautica, e qualche approfondimento a coloro che già vi operano. A noi, neo espositori, la fiera è apparsa addirittura più grande e frequentata di quanto ci aspettassimo: oltre 750 espositori (270 stranieri), dei quali una settantina legati all’integrazione di sistemi, per 32.000 m2 di esposizione e circa 9.200 visitatori B2B (il 5% in più rispetto all’anno scorso). Ci è sembrata anche ben organizzata, con diversi convegni, premi collaterali e iniziative di incontro a livello internazionale, come quelli tra professionisti organizzati da ICE (Istituto per il Commercio Estero) in un’area dedicata con le delegazioni di Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Inghilterra, Malta, Polonia, Paesi Bassi,

c.it

www.sea-te

Slovenia, Turchia, e dalla Camera di Commercio di Lucca, nell’ambito del progetto Made in Italy, con rappresentanti di Turchia, Marocco, Egitto, Tunisia e Libano. Diversi gli eventi: dalle cerimonie di premiazione del Myda (Millennium Yacht Design Award) e dei Qualitec Technology & Qualitec Design Awards, alle mostre in fiera di progetti e prototipi. Seatec ha offerto anche un buon panorama di seminari e incontri sui temi del design, dei materiali, della progettazione, con qualche interessante incursione nell’automazione e tecnologia: Domotica e design per lo yacht, a cura di Elfi, Nautica DVB-T? No problem, organizzato da Sound Light & Technologies, Evoluzione dei sistemi fotovoltaici per la nautica, organizzato da Ismar/CNR. Interessanti anche gli incontri di riflessione sul mercato e le sue dinamiche: abbiamo assistito a La filiera della nautica italiana e la crisi: tra criticità e nuove prospettive, che, senza tanti giri di parole, ha inteso offrire alcuni dati e spunti sulla situazione ancora critica del comparto; per fortuna nel quadro di una ripresa, a detta dei relatori ma anche dei molti operatori che abbiamo incontrato e intervistato nel nostro stand durante i tre giorni di manifestazione. I circa 70 espositori con attività legata all’automazione erano quasi tutti riuniti nel padiglione E, ed è stato quindi facile farsi un’idea del loro profilo e attività: integrazione di sistemi nella nautica significa gestione dell’imbarcazione a 360°, dal monitoraggio della pare motoristica e dei consumi, dell’energia e delle riserve di acqua e carburante, all’uso integrato della strumentazione di bordo (GPS cartografico, radar, previsioni meteo e del mare ecc.) alla sicurezza. Delle dotazioni di bordo fanno ormai immancabilmente parte anche la “domotica” intesa come automazione dei servizi legati al confort e alla sicurezza, e naturalmente l’audio video, inteso come intrattenimento ma anche come possibilità di monitorare da diverse zone dell’imbarcazione, e magari anche su un device personale, la navigazione. I dati di mercato raccontano del recente periodo di crisi del settore, e certamente le commesse sono molto diminuite e accompagnate da una generale tendenza verso scelte oculate e ponderate; tuttavia quando le barche si costruiscono i capitali in gioco sono comunque importanti

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Speciale Nautica e l’integrazione di sistemi, intesa come gestione ma anche come confort e intrattenimento, non manca mai. Anzi, ricerca e tecnologia sembrano proprio la giusta leva per creare valore e fiducia intorno alle grandi commesse. I system integrator dell’area marine offrono quindi sistemi piuttosto complessi, spesso proprietari e di autonoma produzione, nei quali vengono implementati anche l’audio e il video, alcune volte sviluppati e installati autonomamente, alle volte in collaborazione con partner esterni. Una buona opportunità per i professionisti del nostro settore.

Il profilo degli integratori nella nautica A uno sguardo generale, gli integratori di sistemi partecipanti a Seatec avevano principalmente due profili: aziende medie e piccole provenienti dal settore elettrico e con lunga esperienza di lavoro nei cantieri, e che nel tempo hanno sviluppato competenze specifiche per l’automazione, oppure aziende di più recente vita che, spesso partendo dalla fornitura di plance, hanno in breve tempo fatto il salto verso, appunto, l’automazione. I loro clienti sono per massima parte i cantieri stessi, perché è molto raro che sia l’armatore a scegliere dotazioni e fornitori. Certo per tutti le parole chiave sono qualità e soprattutto affidabilità: è difficile e spiacevole gestire emergenze tecnologiche in mezzo al mare (immaginate un guasto all’impianto video, quando si deve visualizzare la rotta data dal GPS) e, quando capitano, spesso comportano per l’assistenza interventi costosi e logisticamente complicati. (Non a caso i fornitori spesso si organizzano con l’assistenza da remoto per tutto quanto è possibile). La maggior parte dei fornitori propone sistemi proprietari e, se alcuni (le medie e piccole aziende provenienti dall’ambito elettrico) spesso divengono per il cliente il punto di riferimento anche per la progettazione e installazione, gli altri per lo più sono fornitori di soluzioni e apparecchi, che poi si affidando a partner di fiducia (di molta fiducia, visto l’ambito), per l’installazione. Certo è che la formula vincente, in un caso o nell’altro, è la capacità di gestire le commesse con soluzioni chiavi in mano, dalla progettazione all’assistenza, approccio che facilita non poco i cantieri. Non sono mancati gli spunti legati al binomio tecnologia/design, principalmente provenienti dalle aziende del lighting: ormai anche qui si trovano varie proposte per un’illuminazione funzionale ma anche gradevole, o addirittura scenografica; LED (che offrono anche un importante risparmio energetico, cosa non trascurabile in barca), controlli e scenari d’uso, oppure anche materiali particolari: era questo il caso dell’installazione curata dall’architetto Marzorati in sinergia con Eyeon, Status e Grandi Architetture, e che aveva l’ulteriore pregio di offrire una visione d’insieme, ovvero una soluzione d’uso dalla quale partire per eventualmente immaginarne di altre. Un approccio particolarmente utile nel dialogo con gli architetti.

Il filone green Il trend del green living e risparmio energetico è ormai approdato anche nella nautica: motorizzazione ibrida, uso di nuovi materiali che rendono la barca più leggera e quindi meno onerosa nella navigazione, possibilità di ricaricare le batterie di bordo con l’energia cinetica dell’elica durante la navigazione a vela, controllo dei consumi elettrici attraverso l’automazione… Certo, quando un armatore decide di spendere milioni di euro per un mega

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Speciale Nautica

Connessioni a Seatec Stand d’angolo, tavolo e sedie per redigere Connect speciale Seatec, il divanetto per le interviste video e i diffusori del nostro partner per la fiera Yamaha. E poi lo staff: Chiara Benedettini, Rolando Alberti, Lelio Simi, Maya Bach e Alessandro Vismara, oltre a Sandro Chinellato per Yamaha e a Vismara Marine. Connessioni ha partecipato a Seatec, fiera tecnica per il settore nautico, nell’intento di approfondire i temi che state trovando in questo speciale, raccogliendo interviste, incontrando i protagonisti, vedendo direttamente le novità. E ha messo in opera alcune attività, editoriali e di networking, utili a mettere in contatto i player del settore e informare gli utenti sul mercato della nautica: ha redatto e inviato, con il supporto tecnico di Paolo Sacchetti della redazione Web, le tre edizioni di Connect speciale Seatec in coincidenza con i giorni della manifestazione con pareri, interviste, relazioni dai seminari, news dalla fiera; inoltre ha creato nel proprio stand uno spazio di incontro e appoggio, dove stringere contatti e rinsaldare quelli già esistenti, parlare di innovazione e mercato: la Casa dell’Integrazione Tecnologica, CIT. Rolando Alberti si è infine occupato delle interviste video agli espositori specializzati nell’integrazione di sistemi, andandoli a trovare nei loro stand e coinvolgendoli in commenti, punti di vista e illustrazione dei loro prodotti: potrete visionarle nella sezione Eventi-Connessioni channel su www.connessioni.biz. Un ringraziamento speciale a Yamaha, sezione Commercial Audio, che ha condiviso con noi l’avventura di Seatec e ha presentato le sue soluzioni mirate per l’outdoor e il settore di riferimento. www.connessioni.biz

yacht, sembra trascurabile il risparmio che si può ottenere da qualche litro di carburante in meno… tuttavia il panorama è più articolato. Intanto le scelte “green” sono legate spesso anche a un approccio più ampio che ha a che fare con l’efficienza stessa dell’imbarcazione (per esempio, l’ottimizzazione dell’energia permette di non doversi fermare spesso in porto, oppure di poter godere della navigazione e del riposo senza dover tenere accesi i generatori), le prestazioni generali, se la barca ha una vocazione regatiera, la manovrabilità (grazie alla propulsione elettrica e alla timoneria con joystick, l’ormeggio diventa un affare da giocatori di playstation), la scelta di materiali innovativi. Ma anche, ci piace pensarlo, all’etica e, perché no, all’immagine.

Siemens Una multinazionale organizzata in tre settori, tra i quali l’industriale, all’interno del quale è nata la divisione nautica e automotive che ha presentato a Seatec una soluzione in grado di agevolare la gestione del ciclo di vita dei prodotti: Life Cycle Management, un software che permette di sviluppare, mantenere e gestire i prodotti dall’impianto produttivo fino alla commercializzazione. Maggiore è la complessità del prodotto e maggiore è la necessità di disporre di un ambiente software condivisibile con altri attori all’interno della filiera. In pratica i prodotti Siemens aiutano a tenere “ordine” negli ambienti in cui molti sistemi diversi tra loro devono condividere informazioni e dati, a prescindere dalle singole soluzioni proprietarie adottate dai vari attori, integrando ciò che già esiste in modo da velocizzare e organizzare tutto il processo produttivo. www.industrysolutions.siemens.com/marine/en/

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Speciale Nautica CCLG

C.M.D

Gruppo industriale ma basato su una

Green living e risparmio energetico, ovvero

filosofia artigianale, il cui core business

il sistema ibrido di propulsione FNM Marine:

è l’elettricità sotto ogni aspetto,

a seconda della posizione della frizione

tanto che si occupa anche di energie

elettroidraulica, il sistema può funzionare da

alternative con la produzione di micro

generatore diesel autonomo, propulsione o

generatori eolici per la nautica. Dispone

extra spinta. Il motore, 190 cv, con la modalità

anche di una divisione di domotica

elettrica genera 15 kW a 48 Wolt, per

che propone prodotti specifici per la

appunto ottenere un boost o semplicemente

nautica utilizzabili anche nel settore civile. L’azienda inoltre

manovrare facilmente in porto… o non

commercializza marchi terzi e sviluppa software per l’uso nelle

contaminare con rumore e fumi aree protette

automazioni terrestri e nautiche. (Vedi articolo dedicato nella

durante la navigazione.

sezione incontri).

www.fnm-marine.com

www.cclg.it

Dueventi L’impresa, di lunga esperienza nel settore elettrico, propone sistemi elettronici integrati e si sta evolvendo velocemente nell’integrazione di tutti i sistemi tecnologici di bordo di un’imbarcazione tipica. Ha così sviluppato hardware (display e PC marini) sistemi e software per il monitoraggio, navigazione, meteorologia, comunicazione, videosorveglianza ecc. Boat monitoring è il software di monitoraggio degli impianti di bordo, per il controllo dei motori, batterie, impianto elettrico ecc. che visualizza i dati provenienti dai sensori; è composto da un kit che comprende software operativo, moduli di interfaccia precablati e schemi di cablaggio. Dueventi opera come partner “chiavi in mano”, divenendo per il cliente un interlocutore in grado di offrire soluzioni in ogni fase della vita della barca, dalla progettazione fino alla navigazione. www.scsmare.com

Quanta con Cadland Il 3D può essere un valido aiuto sia nella progettazione che per la presentazione commerciale delle imbarcazioni, per aiutare il cliente a sognare la sua prossima barca. Da qui nasce la collaborazione Quanta-Cadland: quest’ultima protagonista di un’installazione 3D stereoscopico per “toccare con mano” le varie fasi del processo industriale (ideazione, produzione, materiali…) www.quanta.com

www.cadland.it

Quick Marine Lighting Secret Light, che contiene 36 LED ad alta luminosità con temperatura di colore calda, è dotato di un sistema che permette di far rientrare completamente il cilindro nel suo alloggiamento, spegnendo la sorgente di luce e facendolo così assomigliare a una delle tante bocchette per acqua o carburante che si trovano sulla coperta. Misure: 195 mm dalla superficie, diametro 88 mm, consumi circa 9 W. www.quickmarinelighting.com

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Speciale Nautica

Tra i seminari di Seatec, mercato e innovazione

Lelio Simi

“Come ci ha cambiato la crisi?” è questa la domanda di partenza del workshop “Dai protagonisti della catena produttiva marina nuove soluzioni per i nuovi scenari di mercato” organizzato da Atena (l’associazione italiana di tecnica navale) e Ascomac-Unimot (federazione nazionale commercio macchine), che nella seconda giornata del Seatec ha cercato di fare il punto sulle prospettive e sulle proposte per affrontare con un nuovo slancio i prossimi anni post-crisi, con proposte per il futuro. Luca Pagani presidente di Unimot (l’unione italiana motori marini) ha voluto sottolineare come nel periodo negativo le aziende abbiano avuto l’occasione per adottare strategie che hanno premiato il contenimento dei costi e l’attenzione verso l’innovazione e lo sviluppo: “oggi una delle risposte vincenti – ha sostenuto Pagani – è sicuramente rappresentata dalla capacità di differenziare le proprie attività, sia rispetto alla concorrenza, sia per creare nuovi punti di sbocco”. Secondo Alessandro Gallifuoco quality manager di Benetti-Azmut, il mercato sta offrendo nuovi orizzonti con i paesi emergenti che stanno sempre più pesando sul portafoglio clienti, per questo “nei nuovi scenari di mercato sarà necessario fornire un livello sempre più alto di qualità, sia dal punto di vista del prodotto, con il made in Italy che caratterizza tutta la filiera, ma anche sui processi produttivi con capacità manageriali adeguate ad affrontare le sfide dell’internazionalizzazione”. Alessandro Stefani di Consilium Marine ha messo l’accento sulla qualità dell’inovazione per il settore, in particolare su una “open innovation” come simbolo di un atteggiamento che sappia valorizzare l’etica e la visione di sistema come elementi per andare oltre le attuali prospettive. Ancora di innovazione - che da sempre è uno dei temi forti del Seatec - si è parlato alla presentazione del progetto Somain organizzata da Navigo. Il progetto, realizzato nel distretto toscano della nautica, si propone come una delle punte avanzate della ricerca in questo settore: per l’innovazione nei processi produttivi - con la sperimentazione di logiche modulari - per l’utilizzo delle piattaforme ICT per lo scambio di informazioni dati tra le aziende, e infine per una forte logica di eco-compatibilità (nel ciclo di vita dei materiali, nel design e nella progettazione). “Per la nautica - ha detto Sergio Micheli presidente di Navigo, Centro per l’innovazione e lo sviluppo della nautica toscana sarà sempre più importante quell’innovazione che coinvolgerà i modelli organizzativi, i rapporti tra le imprese con gli enti pubblici favoriti dalle nuove tecnologie, la qualità e la tracciabilità dei prodotti”. La riflessione sulle nuove prospettive per il settore è continuata nell’ultima giornata della

L’area Ascomac predisposta per i convegni nei padiglioni del Seatec

manifestazione con il convegno organizzato da CNA “La filiera della nautica italiana e la crisi: tra criticità e nuove prospettive” con un’approfondita analisi di Lorenzo Pollicardo sulle prospettive del mercato internazionale: “La nostra cantieristica è ancora leader mondiale sia per le barche oltre i 24 metri e, ancora di più, per quelle oltre i 30 metri. La crisi però sta facendo una selezione tra i competitor, e si punta molto anche sul refit dove crescono i clienti potenziali. Ma per le aziende è fondamentale non aspettare con le braccia conserte e investire in tecnologia per qualificare i loro servizi”. Infine Pollicardo ha delineato un ultimo passaggio sui mercati emergenti, in particolare sulla Cina “È uno dei mercati emergenti, sono previste nel 2025 160mila barche vendute. Ma gli ultimi dati evidenziano che per adesso la Cina punta prioritariamente sul mercato interno, e a sviluppare barche di piccole dimensioni, intorno agli 8 metri. Questo ci dice due cose: la prima che ancora riconoscono la nostra capacità produttiva e qualitativa sulla fascia di yacht di dimensioni superiori, e di conseguenza delle opportunità che questo mercato

Il convegno La filiera della nautica italiana e la crisi: tra criticità e

rappresenta per le nostre aziende e i nostri cantieri”.

nuove prospettive

www.atenanazionale.it

www.azimutbenetti.it

www.consilium.se

www.ascomac.it

www.cna.it

www.navigotoscana.it

unimot.ascomac.it

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Speciale Nautica Eyon, Status, Grandi Architetture, Marzorati per Seart Soluzioni illuminotecniche (Grandi Architetture), apparecchi per l’illuminazione (Altis nautical division del Gruppo Status), controllo e integrazione (Eyeon), con il tocco dell’architetto Massimo Marzorati: la loro sinergia ha reso possibile la mostra Seart, all’interno dei padiglioni della fiera, un percorso tra materiali innovativi (il “legno” della coperta si trasforma in una superficie luminosa quando si accende la luce proveniente dal suo interno), uso dei LED in chiave scenografica, scenari luminosi. L’integrazione e la programmazione erano resi possibili dai sistemi Eyeon, su protocollo proprietario Eyelink ma compatibili Konnex, composti da attuatori, moduli e bellissimi touch dalla grafica pulita e personalizzabile per il cliente, capaci di gestire dall’illuminazione, appunto, agli allarmi tecnici, alla security, ai sistemi per l’intrattenimento. Sono disponibili sia soluzioni chiavi in mano (come Ebridge, sistema entry level completo per il controllo via Web di automazione e sicurezza), che componibili e adattabili alle esigenze specifiche. Eyeon nasce per applicazioni residenziali e alberghiere, e si sta ora affacciando al mondo della nautica. www.eyeon.it

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www.status.it

www.gaprtners.eu

Mar

Logic

L’azienda bergamasca ha

Logic è un’azienda fondata nel 1962,

presentato un cruscotto

storicamente legata all’aeronautica (fornitori

che alloggia un sistema di

Boeing, per esempio), in particolare elettronica

gestione il quale, con semplici

hardware e software: gestione e uso di

cavi di rete, si connette

dati e informazioni. Dal 2009 si è affacciata

all’imbarcazione attraverso

alla nautica con una soluzione propria per

un sistema Crestron e dei

la gestione delle imbarcazioni, integrando

touch panel. È così possibile

strumentazione Furuno; con due soli touch si

controllare autopilota, sistema

possono coordinare due radar, cartografica,

di navigazione integrato e tutti

ecoscandaglio, e visualizzare livelli e

i sistemi di bordo. Inoltre il cruscotto può richiudersi su se

andamento dei consumi e delle riserve. Vista

stesso diventando un comodo e utile tavolo.

la complessità del sistema, il suo “limite”, se

Mar ha poi mostrato al pubblico un sistema di navigazione

così lo si può chiamare, è il fatto di essere

innovativo che permette di “interrogare” la barca e la

adatto a imbarcazioni dai 30 m in su. Marco

navigazione da qualsiasi punto dell’imbarcazione stessa.

Foresio, Vice Presidente, ci ha spiegato

Fra i tanti contenuti si possono gestire film, audio ma anche

quanto l’esperienza aeronautica, che impone

strumenti di navigazione e sistemi di rappresentazione

standard strettissimi, faccia la differenza: il

tridimensionale che permettono di mostrare la barca in

sistema è completamente ridondato, il software

condizioni di navigazione. Quest’ultima funzionalità è utile

validato e certificato, i materiali rispondono a

anche ai cantieri, per presentare la barca ai clienti e per la

certificazione per vibrazioni, umidità, corrosione

formazione degli addetti attraverso la simulazione.

ecc.

www.mar-snc.com

www.logic-spa.com

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Speciale Nautica

Ranieri e Tonissi

Naviop

Azienda italiana importatrice dei motori marini

Da sempre Naviop significa sistemi di monitoraggio e

Man e della gamma di sistemi di automazione

presenta al Seatec alcune novità tra cui l’unità T-BOX

e tecnologia Böning, che ha portato a Seatec

NA04, con involucro in alluminio impermeabile e capacità

sia prodotti di domotica che di automazione

di trasferimento termico; permette di collegare le terze

e controllo dell’imbarcazione. In particolare, il

parti (dai sistemi di entertainment all’aria condizionata,

ponte integrato Böning BIBS, di progettazione

dai motori ai generatori), e si svincola dal classico display

e costruzione propria, utilizzabile sia su piccole

touch proprietario per andare verso soluzioni di display

che grandi imbarcazioni; può visualizzare i dati

di altre marche richieste

provenienti da sensori e apparecchiature del

dagli armatori. Il risultato

costruttore tedesco (per esempio AHD-DPS02,

è un impianto a plancia

sistema di controllo delle luci di navigazione, che

integrata che permette

supporta tutte le tensioni e dotato di 14 canali nella

accesso a tutti i sistemi

versione base, su protocollo CAN-BUS, oppure

della barca, adatto a ogni

il convertitore CAN universale di visualizzazione

tipo di imbarcazione e

dei dati dei sensori di bordo), ma anche di altri

sistema di bordo. Offre

fornitori; i pannelli sono con trackball (AHD-DRMT)

fino a quattro porte di

o con rotella (AHD-DRM R). I pannelli, da 6” a

comunicazione CAN-BUS,

19”, presentano il vantaggio di disporre tutti delle

porte RS232/422/485, una porta Ethernet 10/100 Mbit e

stesse caratteristiche visive e avere alle spalle

compatibilità con oltre 100 protocolli di comunicazione,

ingeneri che si occupano solo della progettazione

per interfacciarsi con i sistemi di bordo.

degli impianti e del software di sviluppo.

Il monitoraggio in casa Naviop prevede anche la

www.boening.com

possibilità di utilizzare dispositivi wireless per il comando da PC, IPad, IPod, IPhone e Tablet PC di vario genere,

www.mandieselturbo.com

anche lontani dalla plancia.

www.tonissi.com

www.naviop.com

Yamaha Il costruttore giapponese ha recentemente presentato alcuni diffusori in-ceiling per installazioni particolarmente adatti all’ambito marine. La sezione commercial audio italiana, ospite nello stand di Connessioni con il suo referente Sandro Chinellato, esponeva appunto i nuovi NS-IC400, NS-IC600, NS-IC800 a due vie; costituiti da un cono da, rispettivamente 4”, 6”, 8”, per medie e basse frequenze, e completati da un tweeter da 1” raffreddato a liquido per la riproduzione delle alte frequenze, per una risposta in frequenza in sequenza: 95 Hz-40 kHz, 65 Hz-28 kHz, 50 Hz-28 kHz. Design sottile e protezione della parte retrostante per salvaguardare il crossover e lo stesso diffusore da polvere e umidità. È possibile verniciare la griglia frontale del colore desiderato. Gli NS-ICS600 si differenziano per la presenza di due coni da 6 e 1/2” e la presenza di due tweeter, per input stereo. Gli NS-AW392, NS-AW592, NS-AW992 sono invece diffusori da esterno water resistant a due vie, in tre modelli per adattarsi alle necessità, dotati di cono rispettivamente da 5-1/4”, 6”, 5”, 8” waterproof e soft dome tweeter da 3/4 (392) o 1”; risposta in frequenza 60 Hz-20 kHz, 55 Hz-20 kHz, 50 Hz-20 kHz. www.yamahacommercialaudio.com

http://usa.yamaha.com/products/audio-visual/speaker-systems/

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Speciale Nautica Team Italia/Onyx Marine Stand condiviso, forse il più grande del padiglione e dedicato all’automazione, tra Onyx Marine e Team Italia; la prima è produttrice di moduli di controllo e hardware in genere per il settore marine (CPU,moduli I/O digitali, analogici e di potenza, touch screen tutto su CAN-BUS e con grado di protezione IP 65 o IP 67), la seconda si propone come fornitore di soluzioni integrate chiavi in mano ai cantieri, dalle plance integrate ai sistemi di controllo, tutti personalizzabili. Team Italia ha proposto al Seatec uno degli ultimi progetti, che si riferisce a una installazione su una barca di 70 metri la cui plancia ha ottenuto l’approvazione Lloyd, sinonimo di massima affidabilità e sicurezza. Presenti per il terzo anno, le due aziende hanno rilevato un crescente interesse per gli aspetti tecnologici di gestione da parte del pubblico. Team Italia è presente sia sul lato tirrenico, dove ha la propria sede commerciale e di amministrazione, sia su quello adriatico dove sviluppa i progetti, sebbene in ognuna delle sedi offra servizio tecnico di assistenza in loco. www.team-italia.it

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www.onyxmarine.com

Raymarine

Telemar Yachting

Produttore storico di

Telemar Yaching, system integrator dedicato alla

strumentazione, dagli ecoscandagli,

nautica, si avvale da anni della collaborazione di machi

ai radar, autopiloti, sistemi di

consolidati come Yamaha, Denon, Nad, Crestron e AMX,

comunicazione ecc. L’ultima

sembra puntare sempre di più su personalizzazione e

novità è E-series Widescreen

fruibilità. I sistemi progettati da Telemar sono orientati

con HybridTouch (display marino

all’integrazione audio video e danno la possibilità di

antivibrazioni, antiumidità). Sullo

visualizzare, per ogni ambiente, segnali TV provenienti

spazioso display, le cui icone sono personalizzabili,

dalla connessione satellitare, servizi IPTV tramite

è possibile passare dalla visualizzazione delle

connessione VSAT, film e musica sia da una library

carte nautiche e funzioni GPS, ai sistemi di allarme

centralizzata gestita da un sistema Keleidescape, sia

per fondali bassi e ostacoli sulla rotta, al radar ed

attraverso l’integrazione con dispositivi portatili. I sistemi

ecoscandaglio. L’ultima frontiera di Raymarine è

possono essere comandati da un unico panel, da tablet o

l’integrazione con le videocamere a infrarossi: facilitano

smartphne dotati di apposite interfacce. Telemar fornisce

la navigazione laddove il radar non è in grado di

inoltre sistemi completi per la navigazione, la sicurezza, il

operare o di produrre informazioni significative.

collegamento via satellite.

www.raymarine.com

www.telemar-yaching.com

www.raymarine.it

Lighting e design Barthel

Volvo Penta

Azienda fiorentina dell’ambito lighting, ha

Filosofia green per Volvo Penta, per

proposto un connubio interessante tra

armatori consapevoli dell’impatto

innovazione, risparmio energetico, design e

ambientale: i motori ibridi inquinano e

tradizione: lampade dal gusto retrò, che fanno

consumano meno, permettendo inoltre

pensare ad antiche imbarcazioni in legno, ma

manovrabilità semplice in ormeggio con

equipaggiate con LED alla medesima temperatura

un comando tipo joystick. L’automazione

di colore delle lampade a incandescenza.

farà il resto in termini di ottimizzazione.

www.riccardobarthel.it

www.volvopenta.com

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Speciale Nautica

Sealux da Nextworks

SLT

Il Fleet Control System consente da remoto di

Trentennale esperienza nel mondo dell’audio

monitorare in real time, ma anche accedendo

professionale per SLT, Sound Light&Technology (nuovo

alla documentazione archiviata, la sensoristica di

marchio di Audio Pro Group) si è riorganizzata e allargata

bordo, il controllo

al settore della nautica. A Seatec

degli impianti

presentava un’antenna passiva

domotici e di

specifica, DVB-T, per la ricezione

automazione, il

del digitale terrestre a bordo,

tracciamento

senza la necessità di puntare

dell’imbarcazione

verso il ripetitore di riferimento e

ecc., sia localmente

senza perdita di segnale anche in

che da remoto via Internet, per esempio dal

movimento. Può essere utilizzata

proprio smartphone. Si interfaccia con ogni

con i decoder specifici dell’azienda

sorgente dati o dispositivo di controllo.

ma anche con altri decoder DTT.

www.sealux.it

www.sltweb.it

www.nextworks.it

Yachtica Un marchio nato circa 10 anni fa e che tra i primi ha portato i principi della domotica nella nautica. Propone soluzioni con componenti specifici per la nautica, in particolare per l’illuminazione a LED e per l’automazione, in quest’ultimo caso in partnership con Ave: da questa collaborazione è nata la gamma Easy Touch, pannelli di controllo con placche di cristallo temperato e combinabili con interruttori a scomparsa, per la creazione di scenari d’uso (welcome, night, all on all off). Ha presentato i nuovi trasformatori marini elettronici e toroidali 12/24 V e i driver LED, i primi specificamente studiati per il mercato marine: resistono alle alte temperature, sono dotati di protezione elettronica, voltaggio specifico (1-20 V), e hanno piccole dimensioni. Si dividono in tre famiglie: a corrente costante, a corrente e voltaggio costante, oppure driver dimmerabili. Approvati dai maggiori organi di controllo qualità (KEMA, VDE, ETL…). www.yachtica.com

Navel Nata nel 1997, produce impianti elettrici navali e di automazione, citiamo in particolare il sistema M.Y.S.S My Yacht Supervision System, che comprende diversi componenti, sensori, touch e sistemi di visualizzazione per la gestione dell’impianto elettrico di bordo (l’unità centrale, in forma di terminale grafico industriale o di PC con display touch, ha memoria flash per maggiore affidabilità), e My Yacht Domotic Control, per la gestione integrata del confort, della sicurezza e dell’illuminazione di bordo. Si è presentata a Seatec 2011 con una plancia integrata touch e un sistema di comunicazione su interfaccia iPod e iPad che interagisce con il sistema di monitoraggio presente a bordo o altri servizi legati all’utilizzo dell’imbarcazione e alla sua sicurezza. www.navelitaly.com

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informazione pubblicitaria

Analog Way Una nuova “Smart” serie progettata per integrazioni “Smart” Analog Way, il produttore francese di convertitori di immagine e switcher per presentazioni, ha sviluppato una nuova serie composta da sei potenti prodotti che ben si adatta al mercato dell’integrazione e dell’installazione. Grazie a questa nuova gamma di soluzioni, Seamless Edge Blending, Scaled Seamless Matrix Switching, Multi-Format Quadravision e Multi-format Mixing, vengono soddisfatte le esigenze di ogni tipo di installazione

A

nalog Way è un produttore francese specializzato nel settore tecnologico della conversione da segnali

grafici a segnali video. Fondata nel 1989, l’azienda progetta una vasta gamma di scan converter,

scaler, switcher seamless e up/down converter. I prodotti sono utilizzati in tutto il mondo e in una varietà di applicazioni come sale riunioni e di controllo, luoghi di culto, ospedali, applicazioni militari e della sicurezza. I prodotti Analog Way si trovano anche nel settore Rental & Staging così come in installazioni di alto profilo

professionale Broadcast & Video. Nel 2010, Analog Way ha rafforzato la sua presenza in Europa attraverso l’apertura di diversi uffici di vendita diretta nel Regno Unito, in Germania e Italia. Analog Way Italia nasce nel luglio 2010 a Milano. Demetrio Faroldi, che è il responsabile dell’ufficio, sta lavorando in stretta collaborazione con i clienti locali per fornire loro le soluzioni più adatte alle loro

esigenze, nonché di formazione e di supporto tecnico di 1° livello.

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informazione pubblicitaria

Serie Smart: progettata per il mercato dell’integrazione Durante Integrated Systems Europe 2011 ad Amsterdam, Analog Way ha presentato Smart Quad e ha completato la sua serie Smart progettata per offrire agli integratori A/V il meglio delle funzionalità con un ottimo rapporto prezzo-prestazioni: Quadravision multi-formato con Smart Quad, Seamless Edge Blending con Smart Edge, commutazione Scaled Seamless a matrice con Smart MatriX / Smart MatriX LE e miscelazione multi-formato con Smart Vu / Smart Vu LE. Franck Facon, Marketing & Communications Director di Analog Way spiega: “Il mercato integrazione Pro A/V è caratterizzato da esigenze ben focalizzate, e la ricerca di prodotti performanti e durevoli. Con la nuova serie di Smart, proponiamo una raccolta di sei potenti soluzioni dirette, per soddisfare le esigenze di qualsiasi tipo di installazione”. Smart Quad (Rif. SQD200) - Hi-Res. Seamless Switcher con modalità Quadravision.

Smart Quad offre sette ingressi analogici universali più due DVI e due HD-SDI. Esso consente la visualizzazione di quattro computer o sorgenti video sull’uscita principale. La visualizzazione delle quattro finestre può essere fatta in base a 12 diversi preset pre-programmati, completamente ridefinibili a piacimento. Sono disponibili diversi effetti per transizioni seamless

(zoom, cut, fade, wipe, slide, smooth move, ecc.). Un ulteriore uscita video, disponibile di serie,

azioni: Per ulteriori inform Demetrio Faroldi Analog Way Italia 43 Tel: +39 02 3949 39 57 68 21 76 Cell : +39 32 roldi@analogway.com E-mail : demetrio.fa alogway.com E-mail: salesitaly@an

fornisce in formato SD o HD-TV, vari segnali da Video Composito a HD-SDI. m logway.co www.ana

Smart Edge (Rif. STE100) - Hi-Res. Seamless Switcher con doppia uscita Edge Blending. Smart Edge è un Seamless Switcher e un sistema Edge Blending, con sei ingressi analogici universali più due DVI e due HD-SDI. Esso permette di creare schermi in blending sia orizzontalmente che verticalmente. Si possono ottenere molteplici schermi in blending collegando insieme fino a tre unità Smart Edge, il risultato è quello di ottenere un’immagine panoramica con un massimo di sei videoproiettori senza alcuna perdita di sincronizzazione. Inoltre, Smart Edge offre una vera transizione seam-less, con transizioni di tipo cut, fade, wipe e slide. È disponibile inoltre un tasto di Keying utilizzabile per inserire effetti di titolazione. Smart MatriX (Rif. SMX200) e Smart MatriX LE (Rif. SMX100) - Switcher a Matrice Nativa.

Smart Matrix è una potente matrice che offre 12 ingressi di cui sei universali analogici, quattro SDI e due DVI-D. Esso offre una matrice nativa scalata 12x2 in modalità true seamless e con funzionalità PIP su entrambe MatriX Mode

le uscite indipendenti. Un’ulteriore uscita video, disponibile di serie, fornisce in formato SD o HD-TV, vari segnali da Video Composito a HD-SDI. Smart MatriX è disponibile anche in un’edizione Light, Smart

Soft Edge Blending

Mixer Mode QuadraVision Mode

MatriX LE, con dieci ingressi. SmartVu (Rif. SVU300) e SmartVu LE (Rif. SVU200) - Hi-Res. Mixer Seamless switcher. SmartVu dispone di sette ingressi diretti di cui uno DVI e due dotati di SD/HD-SDI. Esso consente la visualizzazione di un massimo di due sorgenti live di cui una su PIP e una su fondo live, e offre transizioni seamless ed effetti tipo cut, fade, wipe e

Smart

Series

slide. SmartVu è disponibile anche in un’edizione light, SmartVu LE, con cinque ingressi.

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pillole

Forza Giappone! Barbara Trigari

Il costo del disastro Tutti abbiamo seguito con apprensione gli eventi disastrosi che nei giorni scorsi hanno colpito il Giappone: il terremoto, poi lo tsunami, e infine l’emergenza nucleare. Quali saranno le conseguenze sull’economia è difficile prevedere. Possiamo fare qualche considerazione e una panoramica sulle aziende del nostro settore che hanno la sede e gli stabilimenti in Giappone

L

’11 marzo si è verificato uno degli venti più catastrofici che la storia del Giappone ricordi, un terremoto di magnitudo 8.9 sulla scala Richter, mille volte più violento di quello subito da L’Aquila nel 2009. L’epicentro

si trovava a 100 km dal centro abitato più vicino, in pieno Oceano Pacifico; le onde sismiche provocate dalla subduzione delle placche oceaniche erano a bassa frequenza, quindi onde lunghe il cui effetto è di danneggiare maggiormente le grosse strutture. L’eccezionale violenza dell’evento naturale ha provocato uno tsunami con onde alte fino a 10 metri che hanno devastato le coste orientali, arrivando fino alla centrale nucleare di Fukushima. Due dei sei reattori hanno rilasciato vapore radioattivo, contaminando anche l’acqua. Grave e in continuo aggiornamento il bilancio delle vittime: oltre 9.000 morti e 12.600 dispersi.

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Economia in emergenza Mettendo in campo prima di tutto la solidarietà con il Giappone, anche gli analisti hanno cominciato a disegnare scenari possibili delle ricadute economiche del terremoto. A queste valutazioni si incrociano quelle seguite alla crisi libica con la risoluzione Onu e l’intervento dei cosiddetti “volenterosi”. Molte imprese italiane lavorano in Libia, della quale siamo il primo cliente per il petrolio. Una situazione internazionale piuttosto complessa e di difficile interpretazione, anche a causa delle notizie confuse e contraddittorie diffuse dalla stampa e dai protagonisti (governi e organismi internazionali). Ma concentriamoci sul Giappone. Il primo effetto del terremoto è stato il crollo della borsa di Tokyo, -10,55%, legato anche al fatto che il Giappone ha un ingente debito pubblico, secondo solo a quello dello Zimbabwe. Immediatamente è intervenuta la Banca del Giappone immettendo liquidità per finanziare la ricostruzione: 250 mld di dollari. Il costo del disastro è stato stimato intorno ai 200 mld di dollari, che graveranno sul già elevatissimo debito giapponese (stime IHS Global Insight). Le ricadute sulla crescita dovrebbero essere comprese tra un -0,2 e un -0,5% per il 2011, mentre già dall’anno prossimo ci sarà una crescita compresa tra lo 0,5 e l’1%, (ma la crisi nucleare potrebbe costringere a rivedere queste stime in negativo). L’impatto sulla crescita a livello globale è stato stimato intorno allo 0,1-0,2% nel 2011. Per quanto riguarda il settore privato giapponese (in particolare quello assicurativo), potrebbe decidere di vendere le azioni del tesoro statunitensi causando un apprezzamento dello Yen. Interverrebbe però la banca del Giappone per compensare.

La produzione Il Giappone è noto per la produzione nei settori automobilistico, delle telecomunicazioni e dell’elettronica di consumo. Nel nostro settore, Sony, DNP (Dai Nippon Printing), Epson, Panasonic, Canon, Sharp, NEC, Mitsubishi, Yamaha, per fare dei nomi. In realtà molti dei siti produttivi di questi marchi si trovano in aree non toccate dall’evento catastrofico; subiscono

ml 11/mar13e.ht om/news/20 .c on an .c ml w ww /20110314.ht t/news/2011 ne c. ni so na www.pa ml s/110314.sht m/SCA/pres www.sony.co ml 1103/1801.ht jp/press/en/ www.nec.co.

tuttavia le conseguenze del fermo delle infrastrutture distrutte (strade, ponti, dighe, aeroporti), oltre che del calo di fiducia e la prudenza degli investitori. Ci sono poi i produttori stranieri

www.nec.co.jp/press/en/1103/1801.html

che importano componenti dal Giappone per realizzare prodotti finiti: anche questi potrebbero

http://global.epson.com/newsroom/2011/

subire contraccolpi.

news_20110314.html www.mitsubishielectric.com/

Texas Instruments ci aggiorna sullo stato dei siti produttivi giapponesi di Miho e Aizu, fornitori di

news/2011/0314.html

chip per proiettori DLP, dove ai danni materiali si aggiunge la difficoltà di reperire le materie prime

www.ti.com

per le lavorazioni a causa dei problemi logistici, la cui risoluzione è ancora difficile prevedere. A Miho (nord-est di Tokyo) la produzione riprenderà in aprile, e a pieno ritmo da metà giugno; ad Aizu, a nord di Tokyo, la produzione riprenderà a pieno ritmo già in aprile. TI ha stimato perdite nei guadagni nel primo e nel secondo quadrimestre dell’anno, anche se si è attivata per compensare la mancata produzione con il lavoro in altri siti (Germania, USA). Nel 2010 gli Stati Uniti hanno importato apparecchiature hi-tech (il secondo settore per importanza dopo quello delle automobili) dal Giappone (computer e accessori, semiconduttori, apparecchiature per le telecomunicazioni) per 12 mld di dollari. Se componenti importanti come i semiconduttori non fossero disponibili oltre un certo periodo di tempo, gli stabilimenti USA finirebbero con l’interrompere la produzione (o cambiare fornitore...). Tra le aziende interessate, anche Apple con l’iPad.

Notizie dalle aziende Canon segnala danni significativi agli uffici di Utsunomiya e nello stabilimento di Fukushima, con 15 feriti. Attività sospesa anche a Torride e Ami e in sei stabilimenti di società del gruppo. Nell’eventualità di un fermo prolungato, la società ha annunciato che supplirà con il lavoro delle fabbriche non danneggiate. Nel frattempo ha messo in piedi una task force per

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pillole l’emergenza che valuterà i piani di recupero e lavora per ridurre i consumi, anche quelli dei lavoratori nelle proprie case. Attualmente non è stata fornita una data per la ripresa dell’operatività. Canon ha donato 300 mio di yen alla Croce Rossa giapponese e altre associazioni umanitarie, e si è dichiarata disponibile anche per fornire attrezzature. Lo stabilimento DNP si trova a 300 km dalla centrale nucleare coinvolta, vicino a Tokyo, e per ora non ci sono notizie di stop. Epson ha subìto danni nello stabilimento di Minami-Soma (sulla costa, vicinissima alla centrale di Fukushima, un’area che è stata evacuata) e ad altre tre fabbriche con danni minimi (semiconduttori), delle quali sta verificando le condizioni e la disponibilità di energia per riprendere la produzione. Ciò nonostante, donerà 100 mio di yen a supporto delle vittime. Anche Hitachi ha pianificato una donazione, 300 mio yen per le vittime e la ricostruzione, inoltre ha diramato un comunicato per i danni al centro produttivo primario nella prefettura di Ibaraki attualmente in fase di controllo e ripristino utenze. Si è ripreso a lavorare il 17 marzo nella fabbrica di Tochigi-shi (condizionatori, frigo), a Kanagawa (sistemi informatici e di telecomunicazione) e a Osaka (batterie). Danni sono stati segnalati in ben sette strutture tra uffici e siti produttivi di display, automotive, sistemi informatici e di controllo. Costituito Le regioni di Miyagi e Fukushima,

un quartier generale di emergenza presso gli uffici di Chiyoda-Ku (Tokyo) che raccoglierà le informazioni sulle

e l’epicentro del terremoto.

vittime, sui danni e studierà le appropriate contromisure. In particolare Hitachi sta collaborando a risolvere l’emergenza nucleare di Fukushima con propri tecnici, materiali e lavoro. Sono due gli stabilimenti Mitsubishi colpiti dal sisma: quello di Sendai sta continuando a lavorare mentre l’altro, a Koriyama nella prefettura di Fukushima (CCTV e apparecchiature per le comunicazioni) è fermo e l’azienda sta verificando le condizioni di sicurezza. Annunciato a breve un nuovo comunicato stampa per un bilancio dei danni subiti. La solidarietà si fa sentire concretamente anche in questo caso, con una donazione di 500 mio di yen, apparecchiature (allo studio la modalità) e un programma per incrementare la somma con le donazioni dei dipendenti. NEC ha diramato un comunicato stampa segnalando quattro siti produttivi sotto ispezione e che necessitano di interventi. Uno si trova nel distretto di Fukushima. Lo stop della produzione è compensato dal magazzino, in particolare per apparecchiature per le comunicazioni, componenti elettronici, POS, telefoni, terminali portatili. L’azienda poi sta contribuendo agli interventi di emergenza donando materiali e apparecchiature utili. Il comunicato diramato sul sito Panasonic segnala la riduzione dei consumi delle fabbriche giapponesi, per favorire l’impiego dell’energia dove è più utile, e l’impegno per riprendere la produzione in sicurezza negli stabilimenti colpiti (ma non precisa quali e quanti). Ha già stanziato 300 mio yen per contribuire alla ripresa del Paese, donerà apparecchiature (tra cui le pile LED solari Sanyo, società del Gruppo) e sta lanciando una campagna di raccolta fondi presso i propri dipendenti. Sharp invece sta valutando i danni. Sul fronte degli aiuti, l’impegno riguarda la fornitura di sistemi per l’energia solare progettati per le esigenze dei terremotati, in collaborazione con Shin-Kobe Electric Machinery, per supplire alla carenza di energia per gli usi più comuni (a partire dalla ricarica dei cellulari). Donati anche 100 mio yen e vari elettrodomestici per le case in ricostruzione, promossa una raccolta di fondi presso i dipendenti. Sony ha nove impianti fermi per i danni tra Fukushima (due fabbriche), Miyagi, Ibaraki e Saitama, più il centro di Tagaiyo, e altri tre che hanno sospeso la produzione volontariamente per limitare i consumi di energia non

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strettamente legati all’emergenza; se la produzione potesse riprendere in un paio di settimane non ci sarebbero effetti grazie alle scorte di magazzino. I prodotti coinvolti sono semiconduttori, laser, dischi Blu-ray, batterie e testine magnetiche; inoltre a causa della mancanza di materie prime e componenti verrà sospesa la produzione di TV, videocamere, fotocamere e microfoni. Nonostante questo, Sony donerà 300 mio di yen per uscire dall’emergenza. Il Presidente di Yamaha Corporation Mitsuru Umemura ha inviato un messaggio di cordoglio e sostegno a chi è stato colpito dalla catastrofe, e di scuse verso i clienti Yamaha per i possibili disagi. Verrà inoltre fatta una donazione di 10 mio yen alla quale si aggiungeranno le donazioni dei dipendenti, che Yamaha intende raddoppiare. Per quanto riguarda i danni, questi sono lievi negli uffici di Sendai, nei negozi e scuole di musica, anche se alcune sono state chiuse. Nessuno stop per le fabbriche. Fortunatamente nessuna di queste aziende ha segnalato vittime tra i propri impiegati e operai.

Bilancio Tutto sommato il terremoto, anche se in questo caso è stato di proporzioni inedite, è un evento che il Giappone ha imparato ad affrontare e che in genere è noto anche agli analisti economici. La vera incognita invece è il disastro nucleare, anche se, dispiace dirlo, non è la prima volta per il Giappone. Le case, le fabbriche, le infrastrutture si possono ricostruire, ma i terreni, le

te/info/

pora orld.com/cor www.sharp-w 317_2.html notices/110 a.com/news_ www.yamah ml /20110315.ht release/2011 linsight.com www.ihsgloba etitalia.com www.wallstre

falde, l’acqua di mare contaminata rimangono tali per generazioni. Gli effetti sulla popolazione, già provata per i cari scomparsi a causa del terremoto e dello tsunami, sono terribili e purtroppo

duraturi.

Dopo un evento del genere, la politica potrebbe decidere di rivoluzionare le proprie scelte di approvvigionamento energetico e di sviluppo ricostruendo il paese su nuovi principi. Le aziende giapponesi sono tra le più impegnate e sensibili verso l’ambiente, potrebbe essere una chiave per rialzare la testa: riprogettare il futuro.

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informazione pubblicitaria

Sennheiser ADN L’Audio Distribution Network del 21° secolo Qualità elevata e resa molto naturale della voce, abbinate a semplicità di installazione e di utilizzo, estrema flessibilità e design elegante: sono le caratteristiche principali del nuovo sistema conferenze ADN di Sennheiser, Audio Distribution Network, presentato in occasione di InfoComm a Las Vegas e di ISE ad Amsterdam

I

l sistema conferenze digitale ADN è composto da una unità centrale e da una serie di unità “presidente” e “delegato/relatore” che, grazie al software Conference Manager di facile utilizzo, si installano velocemente e

senza problemi. Anche la configurazione richiede poco tempo, sia che avvenga attraverso un PC esterno che tramite l’unità centrale stessa: l’intuitiva interfaccia utente facilita i settaggi e le personalizzazioni con l’accesso diretto ai parametri. Il controllo dell’intero sistema è altrettanto intuitivo e allo stesso tempo affidabile, e può avvenire in loco come da remoto, via LAN/WAN.

Comunicazione perfetta La qualità dell’ascolto è cruciale per una conferenza, e non è sempre facile da gestire. Il sistema ADN di Una sala equipaggiata con

Sennheiser punta a componenti di qualità, come la capsula KE10 super cardioide con soppressione del rumore

il sistema ADN

e del feedback, utilizzata per il microfono delle unità “presidente” e “delegato”. L’elevata intelligibilità è poi

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informazione pubblicitaria

garantita dalla presenza di due altoparlanti equalizzabili per ciascuna unità, con una risposta in frequenza da 150 Hz a 14,5 kHz e rapporto segnale/rumore >70 dBA, soppressione dell’effetto “pop” e limiter basato su DSP. In questo modo l’audio viene diffuso in maniera chiara e uniforme in tutta la sala, anche quando sono attive solo poche unità “presidente” e “delegato”.

Design e funzionalità Unità centrale, “presidente” e “delegato” sono accomunate da un design moderno, elegante e discreto, che risponde alla necessità di non sfigurare sul tavolo conferenze dirigenziale e allo stesso tempo di facilitare la vita agli utenti con controlli intuitivi e di facile comprensione. I colori sono quelli classici, nero e grigio chiaro, per un’immagine aziendale al passo con i tempi e sempre elegante. Per quanto riguarda la funzionalità, l’attivazione del microfono per esempio è segnalata sia dagli anelli luminosi posti attorno al microfono stesso, che dal pulsante rosso sull’unità “presidente” (ADN C1) e “delegato” (ADN D1). L’unità “presidente” ADN C1 poi è equipaggiata con i pulsanti Priorità/Cancel e Next, per una gestione efficiente della conferenza scegliendo la priorità degli interventi, l’esclusione delle postazioni delegato, le richieste a parlare ecc. Entrambe le unità dispongono di due altoparlanti con griglia in metallo, capsula Made in Germany,

L’unità “presidente” C1 del sistema ADN

uscita cuffia/uscita per deboli d’udito. I cablaggi sono opportunamente nascosti alla vista. L’unità centrale ADN CU1 occupa due unità rack da 19” ed è il cuore del sistema, grazie al PC industriale con il software di gestione preinstallato; a essa vengono collegate in daisy chain le unità C1 e D1, successivamente l’uscita audio bilanciata su XLR permette di distribuire l’audio in vari modi: tramite una console di mixaggio per indirizzarla a un sistema public address, a un sistema radio oppure a un sistema di supporto auditivo per portatori di problematiche legate all’ascolto. L’unità ADN CU1 è equipaggiata con due porte RJ-45, ingresso e uscita audio bilanciati con trasformatore e XLR-3, VGA (monitor), due prese USB (mouse e tastiera) e porta di rete con indirizzo IP dinamico o statico. Il pannello frontale reca un LCD grafico per il settaggio; il menu è disponibile in multilingua,

L’unità centrale

italiano incluso.

A prova di futuro Volutamente semplice e lineare, il sistema conferenze ADN è un investimento a prova di futuro perché la piattaforma sulla quale si basa è in grado di accogliere nuove funzioni e di ampliarsi

Exhibo

S.p.A.

con nuove postazioni conferenza addizionali, nel caso sia necessario ingrandire il sistema per rispondere a nuove esigenze aziendali. Inoltre prevede già tutte le principali interfacce di uso

a Vedano

comune nella presente tendenza al digital networking, quali XLR, Ethernet, IP Address, USB, VGA. Oltre ai componenti principali unità centrale ADN CU1, unità “presidente” ADN C1 e unità

0057

ci, 6 - 2

o da Vin

ard Via Leon

(MB) l Lambro 2 498428 ax 039 F , 1 4 8 9 l. 039 4

Te

hibo.it

www.ex

“delegato” ADN D1, Sennheiser mette a disposizione alcuni accessori: il sistema ADN TR1 antistresss per i cavi dell’unità centrale nelle installazioni fisse, il kit di montaggio a rack per l’unità centrale ADN N RMB-2 e i cavi RJ-45 e Cat5(e) disponibili sulle lunghezze di 2, 3, 10, 20 e 50 m.

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appuntamenti a cura della redazione

Screenmedia expo London, Earls Court, 18-19 maggio

S

i svolgerà a Londra il 18 e il 19 maggio, nei padiglioni dell’Earsl Court, la sesta edizione di Screenmedia expo, la manifestazione europea

dedicata alle tecnologie e ai media digitali. L’edizione 2011 si presenta non solo focalizzata su digital signage e applicazioni DOOH, ma più in generale sulla visual communication. La convergenza sarà il grande tema di quest’anno, nella consapevolezza che sarà sempre maggiore l’impatto che i canali di comunicazione emergenti come mobile, interattività, realtà aumentata, 3D e social media stanno avendo sul settore tradizionale del digital signage.

Perché andarci Benché sarà presente anche un’area espositiva, il cuore dell’iniziativa saranno i seminari e i workshop, suddivisi in quattro “track” e altrettante sale: 24/7 Digital sarà dedicato all’esperienza che ognuno di noi fa quotidianamente al lavoro, in viaggio, durante lo svago e lo shopping, in un mondo dove la comunicazione visiva la fa da padrone; case studies spiegheranno come coinvolgere il pubblico attraverso la comunicazione digitale. Exlpoiting digital: per informare i titolari e i responsabili dei punti vendita sui benefici, e su come utilizzare al meglio, le potenzialità del ds. Joining the dots farà il punto sulle possibilità di integrazione dei media digitali, da quelli personali, al 3D, ai maxi schermi, per una sempre maggiore efficacia. Power to the people si propone infine di fare il punto proprio su come le persone vivono e interpretano i digital media. Oltre ai quattro tracks, saranno disponibili, sostenute dagli sponsor dell’evento, anche due conference per i professionisti, la prima sui trend, metodi e opportunità per gli investitori, la seconda celebrerà la cratività, e alcuni seminari e workshop. Gli organizzatori hanno pensato infine di guidare il visitatore in un “digital day” uk/ ts.co.

even screen www. 11/ xpo20 e n e e scr

dove far scoprire attraverso schermi, installazioni interattive, chioschi digitali, l’impatto delle tecnologie digitali nella vita di tutti i giorni.

Info pratiche Gli orari di apertura saranno dalle 9,30 alle 17,30 per il 18 e fino alle 16,30 per il 19 maggio. Earls Court è raggiungibile tramite la metropolitana e bus, partecipazione gratuita tramite registrazione on-line. Hotel facility reperibili sul sito.

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appuntamenti

ShowWay 2011 Bergamo, 15-17 maggio

T

orna dopo un periodo di stand-by (la prima edizione si era svolta nel 2008), ShowWay il salone nazionale dedicato

ai professionisti delle tecnologie dell’intrattenimento e dello spettacolo. La seconda edizione della manifestazione, voluta da Apias, l’associazione che riunisce i costruttori e gli importatori di attrezzature per lo spettacolo, si svolgerà dal 15 al 17 maggio nei saloni del polo fieristico di Bergamo. Un’edizione che oltre a presentare le novità del mercato nei settori luce, audio, video, sistemi multimediali, strutture per palcoscenico, scenografie, attrezzature per tour e concerti,vuole anche essere – fanno sapere gli organizzatori – un momento di approfondimento e confronto tra aziende, professionisti e produttori sulle diverse problematiche connesse alla realizzazione degli spettacoli: dalla sicurezza e la formazione tecnica fino alle nuove figure professionali. Tra le diverse presenze di quest’anno anche quella dell’Aild, l’associazione dei lighting designers, che sarà a ShowWay oltre che con un’installazione in collaborazione con le aziende del settore lighting anche con diverse altre iniziative: incontri personalizzati per i professionisti con le aziende produttrici di tecnologie della luce, presentazione di nuovi progetti come l’archictural project mapping.

Perché andarci In Italia sono molte le aziende e i professionisti che hanno interessi sia nel mondo delle installazioni che in quello del live, e Show Way può essere l’occasione per incontrare queste realtà. Accanto alla parte espositiva, sarà organizzato un panel di seminari sia di tipo tecnico, come quello sul LED, argomento di ispirazione creativa per i designer, sia più generali come

www.showway .com

la tre giorni che avrà ospiti per confronti e racconti architetti, ingegneri, scenografi, sound e lighting designer di fama internazionale. Segnaliamo anche l’area che sarà animata da IFSArt, dove alcuni professionisti e aziende parleranno sui temi dell’architettura e arti sceniche.

Info pratiche Il Polo fieristico di Bergamo beneficia di una logistica semplice, ampi parcheggi e servizi, ed è facilmente raggiungibile in aereo, auto e treno. Sul sito maggiori info su alloggi e facility. Ingresso gratuito previa registrazione on-line.

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po.it

motionex

www.pro

Promotion Expo 2011 Barbara Trigari

Fieramilanocity, 9-11 marzo

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La fiera della comunicazione e del marketing di relazione Promotion Expo, organizzata da OPS (Organizzazione Promozione Spazi), è giunta alla ventesima edizione; accoglieva anche quest’anno una sezione dedicata al digital signage, proposto congiuntamente all’In-Store, oltre alle aree espositive Gift&Premium (regalistica, fidelizzazione, iniziative promozionali) e B2B service. Accanto, la consueta programmazione di convegni a tema focalizzati su specifiche esperienze promozionali o di marketing.

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A

bbiamo quindi visitato la sezione In-Store/Digital Signage dedicata alle soluzioni per la valorizzazione della shopping experience e dell’esposizione dei prodotti sul punto di vendita. In parallelo, anche un’offerta di

seminari e workshop, sui temi della regalistica e promozione, tra i quali segnaliamo “Il direct marketing tra i social network e il mobile”. Tra le aziende di tecnologia presenti alla manifestazione abbiamo incontrato M-Cube, Lifetronic, Jumbo Screen, Idea TV, Ehome/Nemes, Videomag e la nuova associazione degli operatori del digital signage Asso DS (www. assods.org). Presenti anche diversi associati in veste di visitatori. La fiera è stata un’occasione per entrare in contatto con le aziende che per mestiere organizzano eventi promozionali e con chi, all’interno di società con fini diversi, si occupa di marketing e promozione.

Guidati da Giuseppe Andrianò, presidente e fondatore di Asso DS, arriviamo dal system integrator Lifetronic che espone Dreamoc XL. SI tratta di un prisma di varie dimensioni che integra la tradizionale presentazione del prodotto con l’oggetto bene in vista a effetti olografici che lo animano, attirando l’attenzione dei passanti. In pratica si tratta di un monitor montato sopra un prisma trasparente, all’interno del quale si può posizionare l’oggetto (o ricrearlo attraverso le immagini). Le animazioni proposte sullo schermo si proiettano sulle pareti del prisma creando i più vari effetti di movimento, ispirati dalla fantasia di chi progetta i contenuti, la cui importanza rimane sostanziale. Non a caso la proposta verso le aziende da parte di Lifetronic consiste nel creare una rete di agenzie e graphic designer capaci di elaborare progetti di comunicazione utilizzando la tecnologia; in questa maniera i risultati dovrebbero essere migliori, e il system integrator non entra in concorrenza con le agenzie di comunicazione, ma continua a fare il proprio mestiere lasciando ai professionisti più competenti il difficile compito di pensare ai contenuti. www.lifetronic.it

AV Net Embedded

Jumbo Network Screen

ha portato tra le altre

è un network (Urban TV)

soluzioni (display

ideato da Bipiemme

da scaffale, player

Communication che vanta

custom) il 3D senza

attualmente 1.131 postazioni

occhialetti in versione

digitali out of home gestite

da 42” e da 22”,

secondo le formule della

rivolto soprattutto ai

concessione, del noleggio o

centri commerciali

della vendita. Aggiornamento

o ai negozi per la sua capacità di attrarre l’attenzione del

in modalità Web based,

cliente. In seguito all’accordo concluso proprio in febbraio,

ampia compatibilità di formati multimediali.

Avnet Embedded è diventato distributore europeo della

www.jumbonetworkscreen.com

statunitense Magnetic 3D, la cui tecnologia Enabl3D contraddistingue una gamma di prodotti che vanno dal software, ai display e servizi per la creazione di contenuti. www.avnet-embedded.eu

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dal mondo IdeaTV era presente con le sue proposte per la comunicazione dinamica, dalla scelta dei monitor allo sviluppo dei contenuti e gestione del sistema. In particolare 3D senza occhiali, software per la creazione e gestione di playlist da remoto, touchscreen ultrasottili, monitor studiati per l’uso nelle vetrine o in formati particolari, il biglietto da visita elettronico. www.idea-tv.it

M-Cube in collaborazione con Cefla, azienda specializzata nella produzione di arredi per il punto di vendita, ha realizzato l’integrazione con il digital signage, inserendo un monitor Samsung nello scaffale e offrendo molte possibili variazioni sul tema (tipo di scaffale, posizionamento dello schermo). Una soluzione molto interessante per il retail, che attira l’attenzione del cliente e offre la possibilità di coordinare in tempo reale la comunicazione relativa a un negozio o a un reparto, e di interagire tramite touch screen. I partner M-Cube, oltre a Samsung, sono Scala (software ds), Trumedia (misurazione dell’audience) e PushPull (contenuti instore radio). Il servizio offerto è completo, dalla consulenza all’assistenza tecnica successiva all’installazione, passando per la system integration e i contenuti, anche su network complessi per dimensioni e condizioni particolari. www.mcube.it

www.ceflaarredamenti.com

Ehome Italia Services - Nemes.

PGE, Produzioni Globali Espositive, società

Gesto è il brand identificato dal

del Gruppo Espo & Cartotec specializzata

system integrator Nemes per i

in soluzioni di visual merchandising, era

propri prodotti e servizi legati alla

presente con diverse proposte signage,

comunicazione basata sulle nuove

tra cui l’immancabile assistente virtuale,

tecnologie. L’offerta è all-inclusive,

instancabile presentatrice di prodotti in loop.

dallo sviluppo del progetto di

www.pge-espositori.it

comunicazione selezionando le tecnologie più appropriate, fino all’assistenza post vendita; tre le categorie principali: audio, visual e interactive. In fiera in particolare era visibile il sistema HoloPrisma, display olografico 3D, e il touch da 40” integrabile con la tecnologia RFID. Stand in condivisione con Ehome, rappresentante in Italia di Christie della quale abbiamo visto i già noti Microtiles. www.gesto.biz www.ehomeitalia.com

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Workshop a Tor Vergata Bruno De Nisco

Studio e approfondimento delle tecnologie “green” Grazie a politiche pluriennali nazionali e internazionali di incentivazione e di promozione, le tecnologie “verdi” rappresentano attualmente una fonte di risparmio sulla bolletta energetica o addirittura di guadagno per privati, aziende e pubblica amministrazione. Ma il mondo “green” è variegato e in continua evoluzione per cui è necessario conoscerlo nella sua complessità per intuirne i possibili sviluppi

I

l panorama delle tecnologie per il risparmio energetico è ancora in divenire: se da una parte si è creata una filiera specializzata che opera in modo efficiente sia dal punto di vista tecnico che da quello finanziario,

dall’altra si affacciano aziende che investono in nuove tecnologie, pronte a entrare nel mercato o ancora in fase sperimentale. Lo stesso scenario legislativo è in continua evoluzione, dovendo esso sia garantire la diffusione tecnologica (semplificando le procedure e incentivando la produzione e l’efficienza) sia limitare i costi a carico dell’utenza e dello Stato (calibrando gli incentivi e le detrazioni). In tale fase è fondamentale formare personale specializzato che possa attingere le “best practices” dei soggetti economici già presenti sul mercato, ma anche conoscere lo stato dell’arte delle nuove tecnologie “verdi”. Per

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queste ragioni si è deciso di organizzare presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Tor Vergata di Roma un ciclo di workshop aziendali, con appuntamenti settimanali per tutto il mese di febbraio, all’interno di un corso di formazione di operatori del settore.

Gli interventi Le aziende partecipanti hanno sviluppato ampiamente alcuni temi proposti dagli organizzatori, illustrando esperienze, metodi, strumenti e prodotti e rispondendo alle domande tecniche ma anche alle curiosità degli intervenuti, un pubblico formato da tecnici e da operatori di settore. HT Italia, leader nella produzione di strumenti di misura, partendo dalla normativa vigente nel settore fotovoltaico ha illustrato la procedura di misura e collaudo delle caratteristiche elettriche degli impianti. Esaminando la strumentazione HT (i filmati sono reperibili anche su Youtube), si è notato come gli strumenti di misura si siano evoluti negli ultimi anni, diventando sofisticati (con procedure di controllo e curve I-V integrate nello strumento e aggiornabili) ma nello stesso tempo semplici da utilizzare (facilità di redazione e stampa di report completi). ValeCap, azienda di consulenza per gli investitori “green”, ha illustrato le varie fasi di realizzazione dei grandi campi fotovoltaici, spiegando il ruolo dei vari attori (studi di progettazione, banche, EPC, investitori). Infatti, per gli impianti fotovoltaici di taglia rilevante (potenze superiori a qualche MW), gli aspetti finanziari sono fondamentali e non è possibile comprendere tale mercato senza esaminare la struttura del project financing e le procedure di diligence.

www.arimaeco.com www.carda.it www.fontecal.it

Carda, società specializzata nella realizzazione di impianti fotovoltaici di taglia medio-piccola,

www.htitalia.it

si è organizzata negli anni per fornire un servizio completo ai suoi clienti, dalla progettazione alla ricerca del finanziamento, ai servizi postvendita. La mission aziendale è la realizzazione dell’impianto

www.thesan.com

“chiavi in mano”; focus sulle procedure amministrative, di connessione e di richiesta degli incentivi,

www.valecap.com

che vengono aggiornate e modificate frequentemente: eventuali intralci metterebbero a rischio

www.uniroma2.it

l’investimento, quindi è necessario essere organizzati per minimizzare ritardi ed errori procedurali. Thesan, azienda innovativa del gruppo Savio, ha presentato una soluzione di tetto fotovoltaico integrato e coibentato (Hemera): impianti su edifici con tetti adeguatamente coibentati e nel contempo a basso impatto estetico. I centri storici di molte città italiane sono stati preservati dai “francobolli” fotovoltaici applicati sui tetti, ma a scapito dell’efficienza: la soluzione Hemera permetterà di implementare in tale contesto e a costi di mercato la tecnologia fotovoltaica senza snaturare il patrimonio storico edilizio esistente. Arimaeco, società con sede produttiva italiana che sviluppa e produce impianti fotovoltaici a concentrazione solare (CPV), ha illustrato come la tecnologia a concentrazione abbia ricevuto un nuovo impulso dall’incentivazione presente a partire dal terzo conto energia. Il CPV, di derivazione spaziale, è quindi pronto ad atterrare nel mercato “terrestre” italiano nonostante l’attuale presenza di alcune difficoltà normative (i privati non possono accedere agli incentivi per la realizzazione di impianti CPV). Arimaeco ha già stretto importanti accordi con Università ed Enti per la validazione in campo scientifico della tecnologia e iniziato una politica di investimenti per la diffusione commerciale della tecnologia. Infine Fontecal, società leader nel settore delle caldaia a condensazione ad altissima efficienza e nel solare termico, ha descritto i vantaggi economici derivanti da una integrazione completa di tali tecnologie, convenienti indipendentemente dalla scala dell’intervento. Attualmente la proroga delle misure di detrazione fiscale del 55% a tutto il 2011 e le richieste di efficienza impiantistica già presenti nel regolamento edilizio di molti comuni stanno premiando soprattutto le tecnologie che risultano convenienti per l’utente che li installa.

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La giusta combinazione Chiara Benedettini

il roadshow Epson, Crestron, Kramer, Screenline Integrazione di sistemi… un’impostazione tecnica, ma anche di mentalità: da questo approccio è nato il roadshow di quattro aziende che propongono al mercato soluzioni e prodotti combinabili tra loro

E

pson: videoproiettori e prodotti video per l’educational, Crestron, strumenti di controllo e automazione, Kramer, apparecchiature per la gestione dei segnali, ScreenLine, gli schermi da proiezione. Ecco quattro

aziende che propongono al mercato prodotti combinabili all’interno dello stesso progetto… da questa idea è nato il roadshow High Brightness, che si è svolto in tre tappe tra Milano (8 marzo), Padova (10 marzo) e Roma (22 marzo). Perché l’integrazione non è solo una questione di tecnologia ma anche di filosofia. Abbiamo partecipato all’ultima delle date previste, presso il Black Hotel di Roma, che ha visto la partecipazione di una cinquantina di addetti, tra professionisti del settore e partner delle aziende organizzatrici. “Un progetto nato I rappresentanti di Epson, Crestron,

all’interno dell’associazione SIEC, alla quale aderiscono le quattro aziende promotrici dell’evento; l’intenzione è

Kramer e ScreenLine per la foto di

comunicare come integrare tra loro le apparecchiature di ognuna, al fine di ottenere sistemi complessi come ormai

chiusura dell’evento

il mercato richiede ai system integrator”, ci ha spiegato Andrea Tamagnini, Lighting Manager di Crestron Italia.

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“I partecipanti hanno avuto diversi spunti per impostare il loro lavoro nel futuro. Inoltre, in questo modo abbiamo potuto suddividere gli sforzi organizzativi e i costi, ma anche mettere in comune i contatti di ogni azienda, in maniera reciproca. Un modello che ha funzionato bene, visto il numero incoraggiante dei professionisti intervenuti” ha precisato Isacco Petrucci, Epson. “L’interesse dell’iniziativa è legata anche al fatto che qui è possibile vedere in funzione i prodotti delle aziende, provarli e valutarli, da soli o in sistema con quelli degli altri marchi presenti”, ha raccontato Antonio Greco, Responsabile Centro-Sud Italia per Kramer. “I partecipanti – ha detto Stefano Sanna, Responsabile Commerciale Italia ScreenLine – sono tutti rivenditori e professionisti del settore professionale, dal congressuale, alla cinematografia e settore didattico; quello nel quale ci muoviamo”. La giornata si è aperta con un’introduzione di Isacco Petrucci, che ha spiegato lo spirito dell’iniziativa e proposto un breve focus sui prodotti presentati nella demo room: leggerissimi e compatti, come la serie di videoproiettori EB-1750 (XGA), EB-1760W (WXGA) o il modello professionale da installazione con otica intercambiabile EB-G5750WU (WXGA, 4.500 ANSI Lumen) o EB-Z8000WU. Nella sala demo erano visionabili anche i prodotti per l’educational, area nella quale l’azienda è molto forte: la document camera Visual Presenter e il videoproiettore interattivo

on.it www.eps stron.eu www.cre .com meritalia www.kra enline.it www.scre

EB-455Wi. Successivamente ha preso la parola Kramer per introdurre il VB 747, mixer grafico anche utilizzato live per la visualizzazione di immagini e grafiche durante la presentazione al Black Hotel, e gli scan converter anche per segnali digitali, apparecchiature molto richieste dal mercato. Andrea Tamagnini ha invece introdotto la filosofia Crestron legata alla gestione dei segnali, e in particolare ha spiegato le potenzialità del Room View, sistema di supervisione di sale multimediali, e il Digital Media 8G, che permette distribuzione di segnali audio e video in alta definizione fino 1.080p con un singolo cavo in rame o singola fibra ottica. Ha chiuso la mattinata Stefano Sanna di Screenline (distributrice di Epson per il settore professionale), che ha mostrato il valore dello schermo da proiezione nella catena della visualizzazione delle immagini: materiali e customizzazione, secondo gli usi richiesti dal progetto, possono aumentare molto la percezione qualitativa di

Isacco Petrucci durante

una videoproiezione da parte dello spettatore. Ha inoltre richiamato l’attenzione sulle certificazioni e sulle reali

la sua presentazione

caratteristiche antincendio di uno schermo, davvero importanti per la sicurezza.

I partecipanti In compagnia della nostra ormai inseparabile telecamera, abbiamo poi filmato alcuni contributi (visibili su www.connessioni.biz) da parte degli intervenuti, che hanno confermato l’importanza, per un professionista, di partecipare a incontri diretti con le aziende del settore; Vittorio Dalerci, Eurosell: “Sono venuto per vedere i nuovi prodotti ma anche per capire meglio le strategie dei vari marchi, il loro posizionamento, e ottenere una più ampia visione sul mercato”. Stefano Dussello, TV Service: “Siamo partiti come riparatori 10 anni fa, ma quando abbiamo visto il televisore nel rack con gli altri apparecchi, abbiamo cercato di evolverci verso il mercato dell’integrazione, stimandolo interessante. Molto positiva la giornata, ho visto che i marchi si integrano perfettamente e questo mi ha fornito molti spunti proprio sul concetto dell’integrazione”.

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Open day LG Electronics e AV Store

Barbara Trigari

Digital signage dalle soluzioni ai modelli di business Il digital signage è stato al centro dell’open day organizzato il 29 marzo scorso da Avstore ed LG Electronics Italia, in collaborazione con noi di Connessioni. A ospitare tutti, la sede LG Electronics Italia a San Donato Milanese (MI) dove, oltre al tradizionale spazio convegni con sedie e proiettore, è allestita una esposizione dei prodotti LG. Un’occasione di approfondimento sui prodotti e gli approcci al mercato ds, che ha offerto anche un’opportunità di confronto tra esperti, rivenditori, consulenti e potenziali clienti, e di aggiornamento ai meno esperti del settore. Abbiamo intervistato in video alcuni dei partecipanti e gli organizzatori: i filmati sono già disponibili sul sito www.connessioni.biz.

T

utto ruota attorno al display video che diventa un oggetto multifunzione, sul quale vengono diffusi contenuti informativi e/o pubblicitari, formativi e anche... televisivi. Così Massimiliano Carlesi, B2B Manager Business

Solution Group di LG, ha aperto i lavori, presentando le soluzioni professionali dell’azienda rivolte al ds nei diversi ambiti di applicazione. SuperSign è la soluzione all-in-one LG che integra hardware e software, quindi display, media player e software di gestione, il primo step verso il ds. Proprio il settore hospitality, nel quale LG è entrata per l’hotel TV, è l’ambito di riferimento per la soluzione Pro:Centric, che riunisce un televisore con logica on-board a un server. Oltre alla possibilità di gestire, aggiornare, monitorare da remoto tutti i display nelle diverse camere dell’hotel, apre un canale di comunicazione con il cliente offrendo servizi aggiuntivi per aumentare i guadagni. Network Monitor invece offre la possibilità di ridurre i costi per applicazioni nelle quali, come quelle business o educational, sono richiesti molti display ma non altrettanti computer. Due le possibili versioni: “D”, che sta per Direct Connection Mode, con cablaggio semplificato, fino a 11 utenti su un unico PC, e “E”, ovvero Ethernet Connection Mode, su base Ethernet, fino a 31 utenti senza limitazioni nella distanza. Per quanto riguarda quest’ultima soluzione, è in fase beta e sarà disponibile da metà 2011 il protocollo PC over IP per estendere la stessa funzione su rete geografica (non LAN).

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Il ds secondo Voome Emanuele Pollastri, titolare di AVStore, anima commerciale di Voome Networks, ha messo a disposizione la propria esperienza per uno scambio di opinioni con i presenti sulla maniera di affrontare il ds, sia nel modello di business che proprio nell’approccio allo sviluppo dei progetti. Non esiste un modello che si adatti a tutte le situazioni, viceversa occorre di volta in volta, nel dialogo con il cliente, ricercare la soluzione più adeguata. Significa disporre di una comunità di professionisti competenti in ambiti diversi, capaci di rispondere alle richieste di una tecnologia che vede sempre di più la convergenza tra mondo audio-video e IT. Da qui la scelta di proporre, attraverso il marchio AV Store, prodotti complementari che costituiscono un ecosistema e che vanno tra di loro integrati per aderire alle esigenze del singolo progetto. I partner sono LG, 3M, KeeSquare e SpinetiX. Per quanto riguarda LG, in evidenza i nuovi display presentati a ISE con il trattamento anti blackening (per le condizioni più impegnative di esposizione alla luce), cornice ultrasottile e prezzi competitivi, oltre ai touch con cornice a infrarossi. In collaborazione con 3M, AV Store propone la pellicola per retroproiezione Vikuiti, la cui caratteristica distintiva è la capacità di massimizzare la luce del proiettore rispetto a quella di altre sorgenti che potrebbero ridurne l’effetto. KeeSquare è lo spin-off del Politecnico di Milano per l’audience inteligence, e SpinetiX offre invece il player, in realtà un prodotto ibrido dedicato alle applicazioni di ds, presentato a ISE nella nuova versione con software Fusion. Attorno a queste partnership Voome Networks lavora con delle piattaforme software base MySql dedicate a diversi mercati verticali: Voome 4 Retail, Corporate, Hospitality, Advertising, Government. Infine Gabriele Formenti, sempre di AV Store, ha illustrato vari esempi di possibili architetture ambientate nei diversi contesti.

Ds, per non sbagliare Alla fine della mattinata Pollastri ha proposto una sorta di vademecum dell’integratore di ds, nato dall’esperienza e dall’osservazione del mercato. Tra gli aspetti da curare, la scelta dell’hardware (non consumer), che deve tener conto anche degli aspetti estetici (perché spesso sono molto

me.it www.voo tore.tv www.avs

rilevanti per il cliente... e perché in Italia c’è in generale una maggior attenzione al design), e la

om

www.lg.c

professionalità dell’installazione. Per quanto riguarda i contenuti, spesso ci si può permettere di sfruttare il patrimonio iconografico e informativo che le aziende (quelle più grandi) già possiedono per altri fini, adattato opportunamente. Se invece queste competenze non sono presenti in azienda, meglio affidarsi alla partnership con professionisti dell’immagine. Riguardo poi la progettazione del sistema di ds, molte difficoltà nascono dal fatto che il cliente per primo ha le idee poco chiare, perché non ha gli strumenti per comprendere pienamente le potenzialità del ds. Qui sta la bravura di chi propone il sistema, che deve essere propositivo, prospettare le diverse possibilità prima che sia troppo tardi per metterle in pratica. I modelli di business che fin’ora hanno dato risultati, o vengono più richiesti, sono quelli che prevedono contenuti informativi: la pubblicità può arrivare, ma non è la molla che fa scattare la richiesta di un sistema ds.

Un giro di microfono Interessante anche lo scambio di battute che noi di Connessioni abbiamo avuto con i partecipanti, per mettere a fuoco le ragioni della partecipazione e le loro necessità; le interviste video sono visibili su www.connessioni. biz. In generale apprezzata l’iniziativa: i presenti sono intervenuti per saperne di più sulle soluzioni presentate dalle aziende organizzatrici ma anche per confrontarsi sui modelli di business disponibili; il ds è sentito come un’opportunità da cogliere, ma con le giuste competenze, anche per gli aspetti creativi.

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EAW e K-array in ascolto

Barbara Trigari

Il Palaphenomenon di Fontaneto D’Agogna (NO) ha ospitato Exhibo con EAW e K-array per gli ascolti rivolti ai professionisti, lo scorso 15 marzo. Edoardo Ravelli, Product manager Exhibo, ha illustrato le caratteristiche principali dei sistemi, conducendo una sessione di ascolto con modalità diverse (flat e a volume sostenuto) Il Palaphenomenon è di per sé una struttura interessante: un locale con annessa piscina estiva cui è stata aggiunta “un’appendice invernale”, che copre temporaneamente l’area piscina (con un sistema di binari) trasformandola in uno spazio concerti/discoteca per 1.500 persone… davvero un multifunzione. Proprio in questa parte del locale, di ispirazione rockettara, spiccava il sistema EAW NTL720, composto da dieci

non.it phenome www.pala , da Exhibo Distribuito ibo.it www.exh

NTL720 ai lati del palco e quattro subwoofer attivi NTS250 sul parterre. La caratteristica distintiva è, oltre a quella di essere l’unico attivo di EAW, la possibilità di collegare tutto tramite un anello Cat5 che invia sia il segnale audio che quello di controllo. In aggiunta il cablaggio analogico, come dotazione di sicurezza. Per dimensionare l’impianto con prodotti EAW è disponibile il software Resolution, mentre Pilot gestisce il sistema con un controllo anche molto dettagliato, rivolto agli addetti ai lavori. Per quanto riguarda le “teste”, ciascuna contiene tre amplificatori da 500W in una configurazione composta da due coni da 6” sulle fiancate, altri due coni da 6” usati come midrange e sei driver da 1” su due file da tre, per le alte frequenze. Infine, un processore che sfrutta la tecnologia Focusing per ridurre o eliminare alcuni difetti tipici dei diffusori caricati a tromba, come l’effetto honky (suono nasale) e il comportamento ai transitori.

Impianti sul palco Ascolto anche per il sistema EAW JFL 210 (in configurazione con due teste e un subwoofer da 18” per lato, due amplificatori Ecler DPA 4000, uno per le teste e uno per i sub), a curvatura costante ovvero fissata dal costruttore, la cui caratteristica distintiva è la versatilità, ovvero il funzionamento anche in configurazione minima, con due sole teste e un sub (per esempio da conferenza). Dopo l’ascolto dei già noti sistemi PA compatti RedLine KR100S e KR200S che, viste le dimensioni della sala, hanno comunque fatto la loro figura anche in flat e a volume contenuto, è arrivato il momento del nuovo KR400S, il più grande della serie. È composto da due subwoofer attivi da 21” e due satelliti che integrano 12 coni da 3”, per 132 dB continui e 130 dB di picco. Compattezza e pesi ragionevoli, viste le potenze: compatibile con il bagagliaio di una station wagon. I satelliti, oltre al montaggio sopra i sub, si possono anche sospendere. DSP a bordo con 16 preset. K-Array KH15 è un elemento amplificato per line array utilizzabile anche come singolo satellite e DSP che gestisce i preset con diverse configurazioni del crossover e risposta in frequenza, potenza massima 2.000W + 250W, SPL massimo 130 dB continui e 136 dB di picco, copertura orizzontale 120°, verticale 15°. Monta due driver da 8” al neodimio con bobina da 3” per le medio-alte e due driver planari da 1” al neodimio con bobina da 1,75” per le alte. L’ascolto è avvenuto in combinazione con il subwoofer (sempre amplificato) KS4 con “figura a 8” 120°. KH4 è l’ultimo elemento line array compatto K-array presentato all’ascolto dei tecnici, per appendimenti che non richiedono strutture di particolari dimensioni: è il sistema utilizzato in occasione della prima della Scala e la diffusione all’Ottagono a Milano.

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Harris, roadshow europeo

Matteo Fontana

Recente il lancio sui mercati medio-orientali (prima presentazione al CABSAT MENA di Dubai, nel febbraio 2011) ed europeo di un nuovo prodotto Harris, la piattaforma Selenio. Il lancio è avvenuto, per l’Europa, mediante un “roadshow” in più tappe che è ancora in corso e che finora ha toccato Italia, Spagna, Svizzera e Germania. Selenio si presenta come una piattaforma unica, di solida costruzione, in grado di supportare apparati video e audio tradizionali, di compressione e di networking che usano lo stesso formato di card. Insomma, un prodotto molto flessibile, studiato per andare incontro alle più disparate esigenze, di livello indubbiamente alto, munito di schede per tutte le applicazioni Consente l’elaborazione video e audio multicanale, la distribuzione e la compressione nella maggior parte dei formati utilizzati tra cui MPEG-2 e H264, lo streaming anche per contribuzioni di qualità e la conversione fra tutti i formati e standard SD-HD, SDI e 3G. Una piattaforma, dunque, adatta a ogni ambiente di produzione televisiva, sia fissa che mobile, come anche agli impianti di trasmissione digitale terrestre, via cavo, satellite e IPTV. In generale, tutte le realtà che hanno a che fare con sorgenti multiformato e che si trovano a dover redistribuire segnali multiformato. Per meglio inquadrare l’impatto che Selenio potrebbe avere sul mercato e le potenzialità del prodotto in particolare per l’Italia, abbiamo scambiato due parole con Valter Bordignon, responsabile vendite per Harris nell’area del Sud Europa, Italia, Grecia, Malta, Spagna e Portogallo. C - Cosa può dirci della nuova piattaforma Selenio? Quali sono, secondo lei, le principali caratteristiche, i vantaggi sui quali porre l’accento? VB - La principale caratteristica è la versatilità. Tutti i sistemi attualmente sul mercato, sia di Harris che di nostri competitor, sono dedicati a funzioni particolari: networking o video in banda base. Non esistono piattaforme che uniscano questi due mondi. Selenio è la prima in grado di avvicinare il video in banda base al mondo della compressione. È stata progettata anche per essere flessibile, eclettica, espandibile. Un prodotto sul quale Harris punta molto. C – A quale fascia di mercato pensate di rivolgervi? VB - Soprattutto a televisioni, broadcaster, centri di post-produzione, mezzi mobili. La piattaforma può allocare ogni tipo di processo, quindi ha il vantaggio di essere fruibile per tutti.

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C - Perché si è deciso un lancio così particolare, con i “roadshow” in diversi Paesi, e prima del tradizionale appuntamento del NAB? VB - Sì, è vero, è stato un lancio un po’ anomalo, di solito si procede con il NAB e, per l’Europa, l’IBC. Ma l’esigenza era partire dai mercati medio-orientali ed europeo, così si è deciso di mettere al lavoro due squadre simultaneamente per organizzare un tour in diversi Paesi. Abbiamo già toccato Roma, Zurigo e Madrid. La prossima tappa è la Germania.

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news

cerca nuovi collaboratori Nel quadro di una generale crescita dell’azienda e dello sviluppo dei prodotti editoriali, Connessioni sarà lieta di valutare le candidature di professionisti e amanti del settore in previsione di nuove collaborazioni per le sue aree comunicazione ed editoriale. Gli interessati possono inviare i loro curriculum vitae alla e-mail redazione@connessioni.biz, o parlare direttamente con la redazione al numero 0721.208696.

Legrand e la teleassistenza Il gruppo francese Legrand, specialista delle infrastrutture elettriche e digitali dell’edificio, presente in Italia con il marchio BTicino, ha annunciato a marzo l’acquisizione di Intervox Systèmes, leader dei sistemi di teleassistenza con un fatturato di 12 mio euro nel 2010. Con questa mossa Legrand diventa il leader francese per i sistemi elettrici dedicati all’assistenza all’autonomia. Si tratta di un mercato destinato a crescere a causa dell’aumento dell’età della popolazione (+40% degli over 65 tra 2010 e 2030 in Europa) e quindi della domanda da parte di privati come di enti pubblici. Legrand intende quindi completare la gamma di prodotti per la teleassistenza già sviluppati (prese di facile manipolazione, citofoni con miglioramento della percezione delle suonerie, segnalazione luminosa dei percorsi) avvalendosi dell’esperienza di Intervox Systèmes. www.bticino.it

Proiettori Mitsubishi al Photoshow La fiera del photo e digital imaging (Photoshow)

Outline potenzia la forza vendita

di Milano è di solito territorio di appassionati

Nuova nomina in casa

di fotografia, professionisti del settore e della

Outline con Chris Hinds,

stampa delle immagini.

direttore vendite per

Mitsubishi ha portato

Europa, Medio Oriente

anche la gamma

e Africa (EMEA). Il

di videoproiettori

costruttore di sistemi di

professionali, incluso

altoparlanti ha deciso di

il top di gamma per

avvalersi dell’esperienza

il segmento home

dell’inglese Hinds, prima

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news Crestron per luxury yach e cruise ship Leader di mercato per l’entertainment nella nautica di lusso e cruising, Crestron propone diversi prodotti specifici per questo tipo di applicazioni. Per quanto riguarda i telecomandi, WPR-48 è per l’appunto waterproof e fornito di rivestimento per una presa più sicura. Dispone di nove pulsanti multifunzione ed è configurabile per comandare 9, 18, 27 oppure 48 diverse funzioni, comunicando via RF o IR. Batterie ricaricabili via docking station. Resiste all’immersione (e galleggia) UFO-WPR-3ER, telecomando dalla forma circolare con display LCD a colori, docking station per interni ed esterni (anche ventosi!), resistenza al cloro e alla salsedine. True feedback con grafica e testi dinamici, RF a due vie esteso Crociere di lusso con il Michaello

a 2,4 GHz, ampio raggio d’azione estendibile con il roaming. Crestron realizza anche dispositivi di controllo da

e la tecnologia Crestron.

guida DIN con alimentazione 24VDC (se l’imbarcazione non dispone di inverter a 220VDC), per applicazioni di illuminazione e automazione medio-piccole. Sempre per la navigazione, il tastierino CresLight (IP40) è altamente personalizzabile sia nell’estetica che nelle funzioni, in ciascuna delle zone tattili individuate da sei LED rossi a spillo (o tre, a seconda della configurazione). www.crestron.eu

Tecnology+Design: convegno CNM Il Consorzio Navale Marchigiano (CNM) ha organizzato in occasione di Seatec il convegno intitolato “Tecnology+Design”, molto seguito, centrato sul tema di come meglio conciliare le esigenze estetiche con quelle tecnologiche, attraverso la customizzazione e la co-progettazione per gli yacht Made in Italy. La scelta dei relatori si è concentrata sull’obiettivo di offrire un parere da parte di tutti gli attori della filiera, coinvolgendo tutti nel confronto aperto. Quindi gli armatori (Alessandro Gallifuoco per Azimut-Benetti), tecnici (Massimo Minella per Team Italia, Vicko Jankovic per ISEL), architetti (Andrea Vallicelli, Tommaso Spadolini), cantieri (Massimo Petrini per CRN-Gruppo Ferretti), system integrator specializzati (Ilaria Mauric per Videoworks), la formazione (Benedetta Spadolini per l’Università di Genova). Ha coordinato i lavori il Presidente del CNM, Gianluca Fenucci. I convenuti condividono la necessità di modificare l’approccio culturale alla co-progettazione creando sinergie, creando rete, anche come opportunità per uscire dalla crisi, pur senza rinunciare alle singole identità aziendali. Il settore nautico è al quinto posto per quanto riguarda le esportazioni del nostro Paese, a dimostrazione del peso e della rilevanza che assume per la nostra economia, e potrebbe ancora crescere, mentre è penalizzato dalla percezione dei clienti esteri che apprezzano il talento dei professionisti italiani ma richiedono anche ordine e metodo nella gestione. CNM ha in programma simili iniziative di confronto per metà maggio, in occasione del Fano Yacht Festival. cnm.seatec@gmail.com www.videoworks.it

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Anno 6° - n°29 maggio 2011 Direttore Responsabile:

Elisabetta Ferri Direttore Editoriale:

Chiara Benedettini c.benedettini@connessioni.biz Redazione:

redazione@connessioni.biz Tel/Fax 0721 208696 Redazione web:

Paolo Sacchetti p.sacchetti@connessioni.biz Hanno collaborato a questo numero:

Matteo Fontana, Laura Lazzerini, Bruno De Nisco, Lelio Simi, Barbara Trigari, Riccardo Trionfi Progetto grafico:

Atlante Associati - Pesaro Grafica e impaginazione:

Andrea Gasperoni Ferri Stampa:

Tipografia Toscana Amministrazione:

amministrazione@connessioni.biz

Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o delle foto sono riservati. Manoscritti, foto, disegni, quando non esplicitamente richiesti, non vengono restituiti © B2B Media, Viale della Libertà, 9 - 47039 Savignano sul Rubicone [FC] Per la corrispondenza: casella postale 107, uff.postale Pesaro Centro 61100, Pesaro [PU] Registrazione al Tribunale di Pesaro n.540 del 9/10/2006

Gli inserzionisti AllMeA Partners s.r.l. Via E. Barsanti, 10 4 7122 Forlì (FC) Tel. 0543 724980 - Fax 0543.751539 www.naviop.com

p. 25

Raymarine Italia S.p.A Via B. Quaranta, 57 20139 Milano Tel 02.5695906 – Fax 02.5397746 www.raymarine.com

p. 39

Analog Way Italia Parc du Moulin 33 rue du Saule Trapu, BP 218 91882 Massy Cedex (Francia) Tel +33.1.64471414 Tel Analog Way Italia 02.39493943 www.analogway.com

p. 54

Seatec Show Management CarraraFiere Srl Viale G. Galilei 133 54033 Marina di Carrara (MS) Tel 0585.787963 – Fax 0585.787602 www.sea-tec.it

p. 29

p. 21

ShowWay Via Lunga c/o Fiera Bergamo 24125 Bergamo (BG) Tel 035.3230911 – Fax 035.3230910 www.showway.com

p. 67

CCLG Spa Via Ettore Benini, 4 47121 Forlì (FC) Tel 0543.84173 – Fax 0543.83272 www.cclg.it

p. 17

Vismara Marine S.r.l Via San Benedetto del Tronto snc 55049 Viareggio (LU) Tel 0584.371194 – Fax 0584.371253 www.vismaramarine.it

III cop.

Dueventi S.r.l Via Gran Bretagna, 5 21013 Gallarate (VA) TEL 0331.771802 – Fax 0331.792422 www.dueventi.ne

p. 60

Vogel’s Products Italia S.r.l. P.za F. Caltagirone 75 20199 Sesto San Giovanni (MI) Tel 02.24420100 – Fax 02.24420199

p. 11

Exhibo S.p.A Via L. Da Vinci 6 20057 Vedano al Lambro (MI) Tel 039.49841 – Fax 039.4984280 www.exhibo.it

p. 58

Molpass srl Via Newton 1/e 40017 San Giovanni in Persiceto (BO) Tel 051.6874711 – Fax 051.6874726 www.molpass.it

p. 43

Voome Networks S.r.l Via F. Baracca 17 20047 Brugherio (MI) Tel 039.882049 – Fax 039.2876554 www.woome.it www.avstore.tv

II cop.

Yachtica di V.Y.C Srl Via Poggio alle Viti, 1187 55054 Massarosa (LU) Tel 0584.383354 – Fax 0584.383270 www.yachtica.com

p. 79

RCF Via Raffaello 13 42124 Reggio Emilia (RE) Tel 0522.274411 – Fax 0522.232428 www.rcf.it Roland Systems Group C.so Trapani 16 10139 Torino (TO) Tel 011.19710332 – Fax 011.19710347 www.rolandsystemsgroup.net

p. 33

Yamaha Musica Italia Viale Italia 88 20020 Lainate (MI) Tel 02.93577241 – Fax 9370956 www.yamahacommercialaudio.com/ commercial_audio/italy

IV cop.

Le aziende citate Informativa ai sensi dell’art. 13, d.lgs 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per l’invio della rivista e per svolgere le attività ad essa connesse. Titolare del trattamento è: B2B Media srl – Strada della Romagna 371 – 61100 Colombarone [PU]. Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti alla registrazione, modifica, elaborazione dati e loto stampa, al confezionamento e spedizione delle riviste, al call center, alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art.7, d.lgs 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti tra cui consultare, modificare, aggiornare o cancellare i dati, rivolgendosi al titolare che succitato indirizzo. Informativa dell’editore al pubblico ai sensi dell’art.13 lgs 196/2003. Ai sensi del decreto legislativo del 30 giugno 2003, n°196 e dell’art.2, comma 2 del Codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica, B2B Media srl – titolare del trattamento – rende noto che presso i propri locali siti in Strada della Romagna 371 – 61100 Colombarone [PU], vengono conservati gli archivi di dati personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti, pubblicisti e altri soggetti (che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano col predetto titolare attingono nello svolgimento della propria attività giornalistica per le finalità di informazioni connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i suddetti professionisti, nonché gli addetti preposti alla stampa ed alla realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art.7, d.lgs 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare. Si ricorda che, ai sensi dell’art.138, d.lgs 196/2003, non è esercitatile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art.7, comma 2, lettera a), d.lgs 196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionali, limitatamente alla fonte della notizia.

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