Connessioni n°17 | aprile/maggio 2009

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N° 17 aprile/maggio 2009 - € 7,00

Connessioni n° 17 - aprile/maggio 2009

Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation

Protezioni, chiavi, standard... districare la matassa della In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa di restituzione.

distribuzione video

cop17.indd 1

projectiondesign F32

Nuovo audio e video all’Autodromo del Mugello

Le prospettive della custom installation

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VAIS 1000

una risposta integrata alla norma per ogni via d’uscita

Vais 1000 è un sistema integrato d'allarme vocale, completamente

rispondente ai requisiti della norma EN 60849. In un unico apparecchio compatto vengono integrate una molteplicità di funzioni: · · · · · ·

Funziona in condizioni standard e di emergenza Trasmette messaggi audio di allerta e di allarme in condizioni di emergenza Indica qualsiasi malfunzionamento dell'impianto E’ dotato di 2 amplificatori da 60W più un amplificatore di scorta da 60W Fornisce un'interfaccia per qualsiasi sistema antincendio E’ dotato di una batteria interna che garantisce il funzionamento anche in condizioni di assenza dell’alimentazione primaria · Può essere montato sia a parete che a rack di dimensioni standard 19”

Display

Stato del sistema

Due porte USB: per connessione PC e riproduzione di file musicali MP3 per sottofondo

Videowall Mitsubishi: Dettaglio perfetto, visione totale.

Proiettori

LCD

LED

Videowall

Microfono per Vigili del Fuoco

I Videowall Mitsubishi Electric sono ideali per tutte le sale operative di controllo ed emergenza dove occorre eccellente visione globale, garanzia di funzionamento 24 ore su 24, affidabilità ed espandibilità. L’uniformità di visione e la facilità di installazione anche in centrali di dimensioni contenute sono garantite da un chip integrato nelle componenti e dalla manutenzione frontale dei cubi. Mitsubishi Electric, soluzioni che trasformano l’emergenza in operatività ordinaria.

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info@fbt.it 10/04/09 15:39


Mi prenderò

lo spazio di queste righe per annunciare ai lettori la prossima iniziativa editoriale di Connessioni: continueremo il lavoro di approfondimento sul tema del digital signage su un cospicuo numero di pagine che verranno pubblicate nel prossimo numero di giugno/luglio. Ancora digital signage? Eh sì, perché sembra che sia davvero l’argomento più “hot” dell’ultimo periodo, e lo sarà di certo anche nei prossimi mesi. Non solo se ne parla moltissimo, e frequenti sono le iniziative che tendono a fare il punto sull’argomento, come la Conference Digital Out Of Home che si è tenuta il giorno precedente dell’inaugurazione di ISE – Integrated Systems Europe di quest’anno, ma stanno nascendo anche diverse manifestazioni fieristiche per creare uno spazio di incontro tra operatori del settore. Per esempio il prossimo maggio in Germania avrà luogo il Digital Signage Expo, fiera interamente dedicata. In Italia siamo ancora un po’ indietro, ma diverse manifestazioni fieristiche che hanno un’attinenza col digital signage gli hanno già dedicato una sezione specifica: sia mostre rivolte all’audio/video, che condividono col digital signage l’argomento tecnologico, sia quelle su temi legati alla comunicazione, che ne rappresenta il cuore. Esempio pratico sono le recenti Viscom, sulla visual communication, che ha presentato un’area dedicata, o Promo Expo, una fiera tradizionalmente legata all’incentive, agli eventi, regalistica aziendale ma anche alla comunicazione sul punto vendita e all’in-store marketing. E da lì il passo al digital signage è stato breve, come si può vedere dal reportage pubblicato sul presente numero a opera di Carlo

Giorgio Ungania Direttore Responsabile

Solarino. E man mano che ci addentriamo nella materia, è sempre più chiaro che il nocciolo della questione è rappresentato dai contenuti, e in particolare dal rapporto tra questi e la tecnologia che li supporterà: se infatti il contenuto non viene attentamente calibrato rispetto alla struttura tecnologica prescelta (e viceversa), all’utenza, al tipo di messaggio da diffondere, al prodotto nonché alla collocazione stessa di display o proiezioni, il rischio è di fare investimenti che possono divenire anche importanti, a fronte invece di un ritorno incerto. Le variabili sono moltissime, come si vede, e l’attenta valutazione di ognuna è fondamentale per ottenere i risultati che il digital signage promette e può sicuramente mantenere. Il prossimo approfondimento di Connessioni sul digital signage prenderà quindi in considerazione tutti questi aspetti, chiamando in causa operatori e aziende, e offrirà riflessioni, esperienze, case hisotry per cercare di chiarire i passaggi fondamentali di questo mercato in crescita. Un mercato nuovo, che si sta costruendo intorno a un linguaggio dinamico e ancora per buona parte da inventare. Al prossimo numero, dunque.

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>22

>4

>8

Soluzioni

Soluzioni

Soluzioni

Dalla domotica alla custom installation

Autodromo del Mugello

French Home

La nuova veste di Luisa Via Roma

La tecnologia al

Declinazioni audio

Cambiare prospettiva

I nuovi impianti audio video

servizio dello stile

video in boutique

>16

Soluzioni

>1 Editoriale

>62 Pillole RFID di seconda e terza generazione

>64 Appuntamenti

>66 Anno 4 17 Numero gio ag /m le ri ap 2009

Dal Mondo Il Digital signage da Promotion Expo

>70 Dal Mondo Open day

>72 News

>80 Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation

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inserzionisti/az. citate

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>30

>36 Vox technologica

sommario

>26 Soluzioni

Vox technologica

Scenografia virtuale con Data Display Wall

Distribuzione del segnale digitale

Dall’altoparlante alle orecchie, passando per l’ambiente

I rinnovati studi televisivi

Chiavi, memorie

Valutare segnale, situazione e

di Class Editori

e altri impicci

diffusori per soluzioni ad hoc

>44

>52

>58

Approfondimenti

Approfondimenti

Approfondimenti

Crestron

projectiondesign

Systemline

Digital Media

F32

Modular

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scenari s cenari

Chiara Benedettini

Dalla domotica alla custom installation

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Home e bulding automation, domotica, e ancora custom installation, integrazione di sistemi… sono ormai diversi i nomi e le terminologie utilizzate per definire l’integrazione tra le varie tecnologie all’interno degli ambienti nei quali viviamo e lavoriamo. E se la locuzione “nomen omen” ci insegna che il “nome è un presagio”, attraverso il diffondersi del termine custom installation ci è sembrato di percepire una progressiva virata di intenzioni e strategie tra gli operatori del settore, significativa di una equivalente evoluzione e precisazione delle tendenze

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scenari

S

e la crescente diffusione del termine custom installation implichi poi un effettivo cambiamento tecnico e tecnologico e, oppure anche, una maniera per dare rilevanza a determinate strategie di marketing e

per comunicare meglio il valore delle proposte agli utenti, abbiamo cercato di appurarlo attraverso alcune chiacchierate con diversi operatori presenti sul mercato a vario titolo e quindi portatori di punti di vista differenti. Abbiamo parlato sia con coloro che vivono il lavoro in prima linea come consulenti, progettisti e system integrator (Sergio Caridi, Roberto Gamba, Andrea De Martino), che con responsabili di strutture per la formazione e il sostegno al mercato (Giulia Prampolini del Laboratorio di Domotica di Modena e Marcello Traversi di Labdom di Firenze), oppure svolgono la loro attività come rappresentanti di costruttori (Andrea Tamagnini per Crestron) o come dealer e distributori (Giorgio Boschi, settore Custom Installation di Audiogamma).

Il custom installer Opinione di tutti i nostri intervistati è che il termine “domotica” stia subendo un’evoluzione, almeno nell’accezione comune che se ne fa nel mercato italiano, e che con sempre più convinzione si stia facendo largo il termine “custom installation”, sostituendo così al concetto di automazione della casa (dal greco domos – casa – e ticos, suffisso che indica le discipline applicative), quello di installazione customizzata, ovvero cucita intorno al cliente. E anche noi abbiamo percepito un relativo cambiamento di prospettiva da parte dei professionisti: la tendenza a un vero ascolto e conseguente interpretazione delle esigenze dell’utilizzatore finale, a introdurre modalità operative di ampio respiro con conseguente allargamento degli ambiti di attività. Infatti, ormai anche nel settore residenziale si tende a offrire impianti, come avviene da tempo nel terziario, che integrano molte tecnologie (non solo luci e climatizzazione, ma anche audio e video, videosorveglianza, controllo accessi, sicurezza delle utenze…) e potenzialmente già pronti per una significativa evoluzione e aggiornamento nel futuro. D’altronde “custom installation” è un termine già consolidato all’estero, dove il custom installer nell’approccio può essere assimilato, come ha giustamente osservato Roberto Gamba, “alla figura del personal shopper, una persona che, avendo bene in mente le esigenze del cliente, si fa da tramite tra lui e il mercato, tra le sue esigenze e i servizi per soddisfarle nel migliore dei modi e al prezzo più vantaggioso”. Un cliente mediamente più evoluto, già abituato all’elettronica e con richieste più alte, come ha asserito Caridi. Di pari passo, anche il panorama tecnologico ha subìto un’evoluzione: se fino a tre, quattro anni fa il problema degli standard era molto sentito, con relativi problemi di dialogo e integrazione tra apparecchi di costruttorii diversi, oggi il mercato ha imboccato la direzione dell’interoperabilità. Aspetto che ha molto aiutato la dinamicità delle scelte tecniche e la possibilità di scegliere effettivamente apparecchi e modalità secondo una logica da custom installer. Un circolo virtuoso che le tendenze mostrate dai progettisti, e la risposta dei costruttori con prodotti sempre più “aperti”, stanno sostenendo di pari passo. Andrea De Martino: “stiamo velocemente procedendo verso uno standard commerciale di comunicazione europeo, l’EIB Konnex, che permette di integrare tramite un bus comune apparecchi di marchi differenti

stron.eu www.cre t monline.i www.pro dom.it www.lab ons.it ringsoluti e e in g n www.e .it iogamma www.aud

all’interno dello stesso sistema, e di adeguarsi al variare o all’evolversi delle necessità del cliente o delle tecnologie disponibili. Finanche i produttori che continuano ad avere un loro standard, come alcuni dell’area climatizzazione, forniscono oggi interfacce e codici per la programmazione necessari per integrare i loro prodotti con i più usati sistemi di gestione. Si parla ultimamente di smart house, volendo intendere la casa intelligente ma anche… interattiva”. Alcune aziende hanno scelto proprio la strada della trasversalità; Andrea Tamagnini: “Crestron di partenza non produce apparecchi dedicati alla domotica o al residenziale in modo esclusivo, ma oggetti pensati in relazione

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scenari al tipo e quantità di periferiche da controllare… non abbiamo neanche cataloghi divisi, casomai gruppi di prodotti a seconda delle destinazioni d’uso. Starà poi al professionista scegliere quelli più adatti al cliente e a proporgli le relative soluzioni”.

Passare dal prodotto alla soluzione Un passaggio significativo, quindi, che sposta di fatto l’attenzione dalla tecnologia alle soluzioni, dagli apparecchi agli effetti che si ottengono attraverso il loro uso. Il risultato sarà un rapporto diverso con il cliente, di consulenza e non più basato sulla vendita ma sul concetto di creazione di un servizio, un rapporto quindi di fiducia da rinnovare e coltivare nel tempo e che darà probabilmente spazio a una collaborazione non più “spot” ma prolungata, quindi più interessante anche per l’operatore. Un reale cambiamento di prospettiva, indipendentemente da quanto sia grande l’appartamento per il quale si progetteranno i servizi. Come ci ha fatto notare Giulia Prampolini del Laboratorio di Domotica “le possibilità di integrazione e automazione sono molto variegate, e possono introdurre funzioni legate per esempio al risparmio energetico, o all’assistenza alla persona e alla telemedicina. Molti sono ormai i proprietari di appartamenti o case che pensano di rimanere a lungo nella stessa abitazione, con conseguente evoluzione anche dei bisogni. Il progettista potrebbe farsi interprete di queste necessità, e proporre soluzioni implementabili e adattabili anche nel futuro”. Non basteranno più, quindi, esperienza tecnica e aggiornamento tecnologico, e all’interno dell’azienda dovranno essere sviluppate anche competenze più legate al marketing specifico per il settore. Come acquisirle? Ancora Giulia Prampolini: “le aziende a profilo internazionale, ma anche molte nazionali, hanno compreso il valore della formazione e propongono seminari sui loro prodotti, a volte anche sulle tecnologie. Sarebbe utile affiancare a queste iniziative di tipo tecnico, di per sé già molto importanti, anche moduli per creare un’uniformità di strategie e tecniche di comunicazione e vendita tra i dealer e distributori dello stesso marchio”. Il sostegno nelle fasi del rapporto con il cliente è una delle strategie di Labdom, come ci ha spiegato Traversi: “per noi sostenere il mercato significa anche supporto alle attività degli operatori, per cui oltre ai seminari tecnici proponiamo un affiancamento del professionista durante la fase di incontro con il cliente e definizione del progetto, in modo da accompagnarlo nelle fasi che presentano più variabili”. Un altro importante strumento per l’acquisizione di competenze sia tecniche sia più generali è l’adesione ad associazioni di settore, nell’ottica della creazione di un network tra operatori e aziende che sia di aiuto per la crescita dei singoli, delle dinamiche di mercato e per la definizione di uno standard di qualità. Giorgio Boschi ha raccontato la sua esperienza in merito, Audiogamma è infatti tra i primi aderenti italiani a CEDIA: “all’estero esiste già un meccanismo di certificazione della professione, attraverso percorsi formativi i system integrator

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scenari

acquisiscono competenze che rappresentano un valore aggiunto e una garanzia per il cliente. Anche perché le associazioni esistono da tempo,

Le voci in campo

sono accreditate e più radicate sul territorio. Apporre quindi un determinato

Giorgio Boschi, responsabile della Custom

logo o sigla sul biglietto da visita diventa un valore aggiunto che il cliente è

Installation Business Unit di Audiogamma.

pronto a riconoscere, anche da un punto di vista economico”.

Sergio Caridi, progettista e system integrator attivo nell’area lombarda.

Sì, ma la crisi?

Andrea De Martino, progettista e system

Certo per un professionista non è facile riposizionare attività e competenze,

integrator, opera tramite la propria società

a maggior ragione nei momenti di difficoltà economica… tuttavia, proprio

Engineering Solutions con sede a Roma.

la necessità dei costruttori del settore immobiliare di trovare una soluzione

Roberto Gamba, progettista e consulente per varie

al rallentamento del mercato (le stime parlano di un 20-30% di riduzione

società di installazione e system integration.

delle vendite, per quanto i grandi progetti, il terziario e le abitazioni di lusso

Giulia Prampolini, responsabile del Laboratorio

ne risentano meno e diversamente) sta offrendo spunti interessanti per

di Domotica di Modena, struttura all’interno

progettisti, system integrator e distributori. “L’attività di monitoraggio del

dell’agenzia di sviluppo e marketing territoriale

territorio dell’Emilia Romagna - ha detto Giulia Prampolini - ha messo in

ProMo.

evidenza che i costruttori, al fine di contrastare l’abbassamento dei prezzi

Andrea Tamagnini, Lighting Manager Italia per

di mercato, stanno offrendo alcuni plus, come le soluzioni per l’integrazione

Crestron Italia.

dei servizi. Anche qui sarà opportuno capire le effettive necessità, creare

Marcello Traversi, responsabile di Labdom,

una sinergia col costruttore e un contatto con l’utente finale in modo da

Laboratorio di Domotica, un’iniziativa di Firenze

offrire progetti congrui, tagliati su misura, adattabili e ampliabili nel tempo”.

Tecnologia, CNA Firenze, CCIAA Firenze.

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soluzioni

Quest’anno Valentino Rossi si sentirà meglio I nuovi impianti AV dell’Autodromo del Mugello Tranquilli, nessun pericolo per la salute del campione di Tavullia, quello che quest’anno si sentirà (e vedrà) meglio saranno invece i contenuti audio e video, grazie al totale rinnovo, progettuale e tecnico, delle dotazioni dell’Autodromo del Mugello Chiara Benedettini

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soluzioni

L

o scorso novembre durante il Ferrari day all’Autodromo del Mugello il presidente di Ferrari Montezemolo ha tenuto un discorso davanti alle tribune centrali al centro della dirittura di arrivo, sonorizzato con un nuovo

impianto. Nell’apparente calma, due figure lavoravano nell’ombra: Maurizio Montini, progettista specializzato nell’area audio, si aggirava nello spazio ascoltando la resa dei diffusori da poco installati, mentre Marco Cappellotto e Dario Sari dell’ufficio progettazione di Prase Engineering, con un PC collegato alla rete Ethernet, dalla pit lane e in contatto con Montini si occupavano della taratura e regolazione dell’impianto. Ma avrebbero potuto anche essere in regia principale o in qualsiasi altro punto dell’Autodromo: per come è stato concepito il nuovo sistema audio, è possibile accedere, controllare e gestire da un qualsiasi punto dell’impianto ogni zona dell’impianto stesso, grazie alle possibilità offerte dalle tecnologie digitali e di networking. La nuova dotazione audio si appoggia infatti su una rete Ethernet con protocollo Cobranet, prevede l’inserimento di linee per il trasposto dei segnali in fibra ottica ed è stata pensata e costruita per risultare flessibile, gestibile da postazioni diverse, aperto a usi modulabili e soprattutto implementabile, in previsione di ulteriori ampliamenti. Al Mugello, in consonanza con un generale rinnovamento delle infrastrutture, è in atto una completa trasformazione degli impianti audio e video, già iniziata nel 2007 e che sarà portata a termine probabilmente nel 2010. Nel frattempo, per non lasciare utenti e operatori scoperti dal servizio, i due impianti “si stanno dando il cambio” con un periodo di compresenza e interoperabilità che lascerà il campo a dotazioni completamente digitali. Ma si parla già di un ulteriore ampliamento delle strutture dell’Autodromo, che prevede la costruzione di nuove aree per l’accoglienza del pubblico e che coinvolgerà ancora il settore AV ben oltre questa data.

La logica I lavori di adeguamento delle dotazioni tecniche dell’Autodromo sono stati coordinati da Fabiano Nardi, referente tecnico per la società di gestione del circuito, affiancato da diversi collaboratori tra i quali Maurizio Montini per l’area audio (suoi sono progetto e direzione dei lavori, con il supporto dell’ufficio tecnico di Prase Engineering, azienda di cui Montini è referente per Toscana, Umbria e La Spezia) e per l’area video da Cosmo Sat. Al momento gli spazi coinvolti dall’aggiornamento (il Gran Premio d’Italia del 2008 è stato il momento di verifica di molte novità), sono la press room, dotata di regia autonoma, diffusione sonora multi zona, monitor e connessione Internet per ogni postazione, l’area VIP, sei salette modulabili con regia e dotazioni audio e video, la diffusione audio interna ed esterna nei box (pit lane), la grande area paddok, l’area podio, la griglia della pista oltre alla tribuna centrale, la postazione degli speaker, infine la regia principale. A breve i lavori coinvolgeranno le salette dove i piloti vengono intervistati (la briefing room e la conference room), sarà inoltre completata la diffusione esterna per il pubblico tramite trasporto dei segnali in fibra ottica (al momento solo le tribune centrali sono servite dal nuovo impianto, mentre il resto delle tribune e le zone prato sono ancora di competenza del vecchio sistema con classici diffusori a tromba). Il rinnovamento non ha significato solo un miglioramento delle apparecchiature, ma una vera e propria evoluzione nella logica stessa: per quanto riguarda l’audio, ad esempio, è stato costruito un impianto su rete Ethernet, potenzialmente adeguabile ed espandibile all’infinito. L’adozione di processori evoluti ha reso possibile la gestione e controllo di tutte le aree sia come zone autonome, sia come un unico impianto, inoltre i

9 © Mike Curran Conn_17.indb 9

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soluzioni processori adottati, i Biamp AudiaFlex, possono essere impostati su layer diversi, cosicché è possibile differenziare a livello logico due aree di intervento, con un’interfaccia preposta alla creazione del layout (filtri, potenziometri, funzioni di room combining e di processamento ecc.) di competenza del programmatore, e una seconda interfaccia grafica di controllo, chiamata DaVinci, utilizzabile dall’utente e strutturata in questo momento su tre layout rispettivamente per l’intero Autodromo, l’area VIP e la press room. Attualmente sono attive tre regie: la principale, presenziata da operatori e tecnici e dove si trovano la maggior parte delle apparecchiature di controllo, la regia della press room e quella delle sale VIP. In realtà, però, da ognuna di esse è possibile intervenire direttamente su tutti i segnali audio presenti nel La sala stampa durante il MotoGP 2008

network e su tutte le zone dell’impianto. La gestione dei segnali è ugualmente flessibile e determinabile, per cui gli ingressi (la linea dello speaker, segnali sonori convenzionali, le musiche di sottofondo, la voce per le premiazioni nel podio ecc.) possono essere inviati in qualunque zona dell’impianto: un esempio classico è quando il giornalista incaricato effettua le interviste a piloti e squadre nelle ore precedenti la gara, la sua voce può essere inviata alle sale VIP, alla sala stampa, al pubblico stesso, o a tutti questi nello stesso momento.

La regia principale La regia principale è la sala dove sono presenti i direttori di gara, i tecnici, il medico e altri operatori coinvolti a vario titolo nelle gare La postazione video nella regia principale

motoristiche. Per quanto riguarda l’audio, è presente un mixer analogico collegato a una patch bay per gestire alcuni segnali al volo, come

© Marco Cappellotto

quello dello speaker durante le premiazioni, e a varie sorgenti (lettore CD, media server, la linea dello speaker ufficiale di Dorna, la società che organizza il MotoGP ecc); le uscite sono dirette ai modulatori di radiofrequenza per la diffusione TV interna ed esterna gestita dagli operatori broadcast, ai videoregistratori per le registrazioni di archivio, alla sala stampa, alle sale VIP, infine sono presenti le uscite generali separate per gli spazi esterni e interni. Diverse matrici AudiaFlex Biamp si occupano di gestione, processamento, distribuzione dei segnali audio, indirizzati verso le varie zone di competenza. Da qualche mese il processore

La pit lane durante il Ferrari day; si vedono i nuovi diffusori Community sulla sinistra, fissati al muro dei box.

Biamp gestisce anche una serie di sonde microfoniche installate sul percorso di gara in corrispondenza dei diffusori: servono a rilevare il rumore di fondo, come per esempio al passaggio di una

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soluzioni

Biamp AudiaFlex Il processore AudiaFlex rappresenta il vertice della produzione Biamp di sistemi per il settore system integration, e si articola in diversi modelli che si differenziano principalmente per la loro configurazione hardware e le risorse DSP disponibili. Offre funzioni di processamento, distribuzione, auto mixing, room combining. Per la connessione con il mondo delle apparecchiature audio, può essere dotata di funzionalità Cobranet. Per quanto riguarda le connessioni analogiche sono presenti 12 slot che possono essere completati con schede di ingresso/uscita per un totale di 24 canali. Le schede disponibili, oltre ai consueti in e out a livello microfonico e linea, permettono l’integrazione di molte funzioni. Sono poi presenti porta Ethernet, porta Remote Control Bus per il collegamento di vari pannelli di controllo e unità di espansione sempre Biamp, varie RS-232. Il controllo di AudiaFlex avviene solo con device esterni e, in particolare, con due software: il primo, denominato Audia, permette di programmare il sistema, mentre il DaVinci permette la realizzazione della relativa interfaccia utente di controllo. www.biamp.com

Distribuito in Italia da www.prase.it

moto, in modo da abbassare e alzare di conseguenza il volume

Apparecchi installati (audio)

della diffusione… chi ha partecipato ai Gran Premi motoristici Sala regia audio/video primo piano

Podio/retro podio

1 Sonos ZP80

2 Community R.5 HP

1 Sonos BR100

2 Community R. 5 Sub

1 Sonos CR 100

1 Community R.25-94TZ

1 Lacie HDD320GB

Sistema di diffusione sala stampa

1 In Out Securty Player S01

primo piano

2 Biamp NPS 1

4 Clock Audio C34ESR

2 Biamp Audia Flex CM 12 in / 12 out

2 Clock Audio CW 9000

1 Biamp Audia Expi

1 Audia Flex CM 12 in / 12 out

1 Biamp Audia Expo

1 Biamp VS 8

1 Biamp VS 8

1 Biamp Logic Box

1 Biamp Logic Box

1 Australian Monitor Amis 26

4 Apart Buzz Stop

1 Australian Monitor Amis Multican

1 Australian Monitor Amis 26

1 Australian Monitor Amis 120 PF

5 In Out SM1P

2 Australian Monitor SY 400V

1 Biamp MCA 8050

2 Apart SDQ5PW

19 Bittner XV 1600

33 Soundtube CM 500

sonora più estesa, per un suono efficace ma anche gradevole.

2 Tannoy Reveal 5A

1 Switch Ethernet 24 porte

Inoltre, era necessario scegliere diffusori che rappresentassero

1 Switch Ethernet 24 porte

1 Mobile rack APW

1 PC Dell

Sistema di diffusione sale VIP

un giusto compromesso tra potenza e dimensione, per non

1 Mobile rack APW

terzo piano

ostacolare la visibilità del pubblico, e che fossero adatti a

Sala regia speaker secondo piano

1 Audia Flex CM 12 in con

1 Biamp Audia Flex CM 12 in / 12 out con

AEC2HD / 12 out

un’installazione in esterno, affidabili e “anti-vandalismo”. Sono

linea telefonica

1 Biamp VS 8

stati dunque scelti i Community modello R.25 per l’area pit-

3 Biamp VCB

1 Biamp Logic Box

3 Australian Monitor Amis Multican

3 Apart Buzz Stop

lane e tribune sul rettilineo d’arrivo: montano un dirver da 1” e

3 Clock Audio CPL 1000

1 Australian Monitor Amis 26

un woofer da 8” (all’interno di una tromba in ABS stampato);

2 Tannoy Reveal 5A

1 Australian Monitor Amis Multican

Pit Lane/Box/Tribune/Paddok

1 Biamp MCA 8150

modello R-5 con analoghe caratteristiche ma woofer da 12”, per

62 Community R.25-94TZ

2 Apart Mask 6

l’area del podio.

20 Apart Mask 4T

12 Soundtube CM 500

Piazzale centro medico

1 Switch Ethernet 24 porte

La regia principale ospita anche i display per il monitoraggio delle

4 Community R 1-94Z

1 PC Dell

telecamere ai bordi della pista. Il segnale è attualmente distribuito

Parcheggio televisioni

Materiale vario no audio

4 Community R.25-94TZ

6 Totem Video Tagliabue sistemi (sala VIP)

intuirà il loro uso ricordando il rumore assordante dei motori da competizione! L’impianto di diffusione sonora è strutturato secondo la logica delle linee a 100V, ed è già normato rispettando le direttive della EN60849, per quanto ancora in Italia la norma sia stata recepita ma non applicata, dato che non esiste ancora un decreto attuativo. Consapevoli dei limiti del precedente sistema, che pur avendo servito egregiamente negli anni era condizionato dalla tecnologia disponibile al momento della realizzazione, per quanto riguarda i diffusori esterni si è cercato di utilizzare apparecchi capaci di generare un’elevata pressione ma anche una gamma

su cavo coassiale, ma a breve si prevede un passaggio alla fibra

Cavi bilanciati Bespeco professional

ottica. La sala è divisa in due postazioni video, una prima che

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soluzioni prevede un videowall composto da 36 schermi, ognuno di competenza di una delle telecamere presenti sulla pista, una seconda postazione (per il medico, personale dell’antincendio ecc.) è servita da un numero inferiore di display, con la possibilità di sintonizzarsi sulle diverse telecamere. Gli input delle telecamere arrivano in regia e vengono gestiti da quattro distributori a sette uscite: una è dedicata alla prima postazione video, una alla seconda, una è per il patch panel, le rimanenti vanno ai videoregistratori per le registrazioni d’archivio, attualmente ancora su VHS ma presto anche queste trasferite in formato elettronico. In coincidenza di gare e occasioni importanti Dorna invia sette segnali ufficiali, che la regia principale metterà poi a disposizione attraverso specifici modulatori, nelle diverse aree come le salette

Gli output del sistema visualizzati con DaVinci

VIP, i box, il paddok. Sono le stesse immagini che vedono i telespettatori a casa, naturalmente selezionate e mixate dalle varie regie televisive. L’impianto permette la ricezione e la distribuzione di canali terrestri e dei canali trasmessi dal satellite Eutelsat/Hot Bird (13° Est) e Astra (19,2°Est) nonché quelli della regia. Sono rispettivamente otto canali terrestri analogici, 10 canali SAT digitali QPSK-PAL e 40 canali interni (segnale A/V della regia). Da giugno scorso è cambiata anche la centrale di testa televisiva (su progetto di Brian Carraretto di Cosmo Sat) della distribuzione sia terrestre che satellitare, attualmente con centrale Hirschmann CSE 2000/CSE 3100 per la gestione di segnali analogici e digitali; amplificatori serie GPV in classe A e conformi alle norme EN 50082-1, EN 50083-3, classe di qualità 2 (adatti La visualizzazione dei livelli degli altoparlanti sulla mappa del circuito

per i segnali digitali); il prossimo passo sarà l’implementazione del digitale terrestre.

La press room I giornalisti accreditati per le attività al Mugello possono godere di una sala stampa ampia e confortevole, dotata di diffusione audio, connessione Internet per ogni postazione di lavoro e monitor per la visione delle fasi di gara e delle grafiche di servizio. Molto curata, riflette la volontà degli organizzatori di mettere i giornalisti a proprio agio perché possano lavorare al meglio: basta pensare al ruolo chiave che i media hanno avuto negli ultimi anni nel crescente seguito di cui ormai gode il MotoGP. La regia di competenza è indipendente ma comunica via Cobranet con la regia principale: gestisce in L www.biamp.com

locale quattro microfoni e due radiomicrofoni, le grafiche di servizio (per esempio classifica e informazioni lo

www.cosmo-sat.it

ssui piloti) oltre ai segnali audio e video provenienti dalla regia principale; da poco anch’essa è dotata di un

www.montinim.it

AudiaFlex (in precedenza alloggiava un processore Nexia sempre di Biamp, con funzionalità analoghe ma A

www.mugellocircuit.it

senza la possibilità di essere inserito nel network). sen L’audio, con diffusori Sound Tube a pioggia, è strutturato su sei zone diverse, in modo che si possa L’a

e.iitt www.pras ester. munity.ch www.com pa.us m logway.co www.ana

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variare il volume da una zona all’altra, oppure dividere le aree o ancora riportare l’ambiente all’uso di va una grande sala conferenza. un Varie batterie di pannelli LCD montati a soffitto rimandano le informazioni e le immagini di prove V e gare; il segnale è trasportato da due dorsali in coassiale (ma presto in fibra), che veicolano un segnale in standard PAL. Data la necessità di rimodulare in questo standard tutti i segnali

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vi presentiamo la nuova nu uov ov va a ffamiglia a am miiig m gl dei nostri proiettori professionali E per er fe festeggiar esteggia teggiare gg are vi of offr friam rriam iiaam moo uno unno di ddei seguenti upgrade a scelta per ogni proiettore acquistato:

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soluzioni provenienti da sorgenti video diverse e da PC, è stato installato uno scanconverter Scan 1600 di AnalogWay.

L’area VIP L’area dedicata alla frequentazione esclusiva si trova sopra gli uffici, gode di una vista su quasi tutto il percorso di gara attraverso ampie vetrate, oltre a un’area all’aperto costituita dall’attico. Accuratezza nelle dotazioni e nelle finiture e totale privacy sono le parole d’ordine, tanto che la stessa regia tecnica, ubicata a fianco delle salette, è sprovvista di aperture e di telecamere che rimandino le immagini al tecnico presente. L’area VIP è costituita da sei salette indipendenti separate da pannelli mobili, in modo che all’occorrenza si possano ottenere spazi di dimensioni diverse fino ad avere una grande sala unica in previsione di meeting e conferenze. È

© Marco Cappellotto

infatti già predisposto il cablaggio per l’aggiunta di schermo e videoproiettore. L’audio è strutturato su sei zone indipendenti (anche queste dotate di diffusori a incasso Soundtube), ognuna delle salette è corredata inoltre da due apparecchi al plasma Panasonic, uno a muro e un secondo alloggiato su un elegante totem di Tagliabue Sistemi. È quindi possibile per gli occupanti scegliere liberamente tra i canali video disponibili, da quelli interni a quelli diffusi dai broadcaster, rimodulati da appositi modulatori Hirchmann presenti in regia. La regia funziona in maniera analoga a quella della press room, anche questa indipendente ma legata alla principale: l’attuale dotazione è sufficiente a gestire l’audio delle salette ma la regia è pronta per essere in futuro dotata di ulteriori apparecchiature per la gestione del video e della eventuale automazione.

L’esperienza del progettista Maurizio Montini già da vent’anni si dedica alla progettazione e consulenza per impianti audio, oltre a essere consulente tecnico/commerciale di diverse aziende del settore AV sia in Italia che all’estero; eppure il Mugello ha rappresentato un’avventura del tutto nuova, vista la particolarità delle necessità del committente. Montini – Non è una… “cosa normale” pensare l’audio di un autodromo! Le variabili e le necessità sono molte e parecchio diverse da quelle di progetti che capita più frequentemente di fare, come una sala conferenza o una regia. Tuttavia, il Mugello lo conoscevo già bene: quando si è cominciato a parlare di ristrutturazione degli impianti, ci lavoravo già da una decina d’anni come referente per l’audio in occasione di eventi particolari. Nonostante questo, il lavoro di progettazione è stato comunque lungo, con molti incontri con il committente per capire le reali necessità della struttura, per il presente ma soprattutto per il futuro. Inoltre, mi sono dovuto confrontare con aspetti specifici, come la necessità di canali di allarme o di rispetto delle procedure internazionali di gara o di sicurezza. Da parte sua il committente, nelle persone del referente tecnico Fabiano Nardi, di Alessandro Guidi e Roberta Ferrari dell’ufficio tecnico, del direttore Fausto Cappi, ha accordato una fiducia totale ai nostri suggerimenti. Non capita sempre di poter lavorare con tale flessibilità e con la possibilità, anche nel tempo, di ottimizzare ulteriormente il progetto.

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French home La tecnologia al servizio dello stile Proseguiamo con le installazioni meritevoli segnalate a Connessioni da CEDIA e vincitrici di uno degli Award consegnati nel 2008 dall’associazione internazionale. In questo caso il premio conferito è quello di “Best Integrated Home” tra 100.000 e 250.000 sterline. Ad aggiudicarselo Henri Integrateur Domotique, che ha seguito la ristrutturazione di una villa con giardino in un piccolo ed elegante comune della Région Parisienne Barbara Trigari

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a villa che ha ricevuto l’Award di CEDIA è un’abitazione in stile moderno su tre livelli più due interrati. Gli ambienti sono, partendo dal secondo e primo seminterrato, locali tecnici e lavanderia, spa con

idromassaggio e hammam, poi al piano terra cucina, sala da pranzo, salone con angolo caminetto e giardino nella corte anteriore; al primo piano: zona ufficio, bagno, dressing room e camera padronale, al secondo piano quattro camere da letto per i bambini e una camera per i giochi, infine all’ultimo piano l’attico con terrazza. L’intervento dell’integratore francese è arrivato al momento della ristrutturazione, che ha coinvolto completamente gli interni e l’attico, costruito ex novo. I lavori per l’automazione si sono svolti in coordinazione con quelli di ristrutturazione, anche grazie al fatto che lo stesso Henri Integrateur Domotique era incaricato della messa in opera dell’impianto elettrico. Nonostante la sincronia, la previsione di 14 mesi di lavoro è stata disattesa e il cantiere si è protratto per venti mesi: gli imprevisti, che come ci ha detto Lionel Sherman di Henri Integrateur Domotique “…quando non ce ne sono?!”, hanno coinvolto soprattutto i cablaggi e in generale le strategie per ottimizzare gli spazi; si è cercato quindi di sistemare i cavi in modo che occupassero meno spazio possibile, incastrare il proiettore nel muro, e ovviamente nascondere tutto quanto potesse intralciare il progetto estetico dell’architetto belga che conduceva i lavori, Vincent Van Duysen.

Pieno controllo, con stile Le priorità del cliente, oltre a quella di disporre della tecnologia più aggiornata, erano le possibilità di controllo remoto e il risparmio energetico. La necessità di assentarsi per lunghi periodi infatti costringe il padrone di casa e gli altri membri della famiglia a occuparsi dell’edificio a distanza anche per lunghi periodi, verificando per esempio quali membri del personale domestico sono passati e quando. L’integratore ha optato quindi per un sistema di controllo centralizzato Crestron che offrisse “a portata di dito” tutte le automazioni della casa dalla sicurezza, al clima, alla playlist dell’iPod: cinque touchpanel TPS-2000L montati a parete, tre pannelli touch wireless TPMC-4X, un TPMC-10 Wi-Fi e un CEN-Idoc per la musica, grazie al quale dagli stessi touch panel è possibile navigare nella playlist dell’iPod che si trova posizionato sulla docking station della casa, e naturalmente ascoltare musica in tutte le stanze. Per quanto riguarda invece il risparmio energetico, il condizionamento, riscaldamento e sistema di ventilazione, Henri ha dovuto sviluppare un’interfaccia personalizzata, sempre attraverso i touch screen Crestron. Il cliente infatti non voleva vedere i soliti scatolotti che danno accesso al controllo del clima nelle stanze, problema che è stato risolto con un sistema centralizzato Daikin controllato direttamente dai touch Crestron, con tecnologia LONworks. Da ogni panel è possibile definire la temperatura di ogni stanza, sia quella dalla quale si accede al sistema, sia delle altre, e variare l’intensità della ventilazione. Quando la casa rimane vuota, e viene attivato il sistema di allarme, scatta l’impostazione “risparmio” che spegne le luci e limita l’utilizzo dell’impianto di climatizzazione.

La cucina, corredata di flat TV e touch panel di controllo

L’illuminazione (luci e automazione degli scuri) viene controllata attraverso un

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soluzioni sistema Homeworks Lutron integrato con il sistema Crestron AV2: il cliente può richiamare gli scenari impostati, oppure scegliere le impostazioni manuali attraverso l’interfaccia personalizzata disegnata per i touch Crestron. Tutte le opzioni disponibili sui touch Crestron sono controllabili anche via Web, o via cellulare (anche se questa opzione non è stata ancora attivata dal cliente).

Multimedialità In una abitazione tecnologica, non poteva mancare l’intrattenimento. È stato infatti installato un sistema multiroom Russound per la diffusione della musica per ciascun membro della famiglia. Il soggiorno, alla pressione di un comando sul touch Crestron, si trasforma in una sala home-cinema con videoproiettore BenQ, DVD Blu-ray, schermo Da-lite e audio 5.1 affidato ad altoparlanti Sonance. Lo schermo di proiezione è nascosto nel controsoffitto, in modo che non sia visibile se non utilizzato, stessa sorte per il videoproiettore, il cui “incasso” nel calcestruzzo della parete ha richiesto notevoli sforzi. I canali televisivi digitali vengono ricevuti

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www.christiemseries.com

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tramite parabola, ADSL e quattro decoder, e poi distribuiti nella camera da letto padronale, in cucina, nel salone e in bagno su sei schermi plasma ed LCD. L’audio viene distribuito per zone nella spa, in cucina, nel soggiorno, in bagno, nella stanza padronale e nell’attico, per lo piÚ utilizzando altoparlanti a soffitto. Le sorgenti sono l’iPod e due tuner radio.

Crestron AV2 AV2 è un sistema di controllo AV, pensato per installazioni mediograndi. Dotato di un processore a 32 bit Freescale ColdFireÂŽ e architettura dual bus, offre una completa connettivitĂ : otto porte IR/seriale, sei seriali RS-232/422/485, otto I/O Versiport, otto porte Relay, alloggiamento per schede di espansione, connessione Ethernet per controllo remoto, supporta uso tramite indirizzo IP statico e dinamico. Ăˆ possibile, con l’apposito selezionatore, utilizzare AV2 in modalitĂ master o slave. Ăˆ abilitato per l’uso con e-Control 2, che permette il controllo dell’apparecchio tramite indirizzo IP, e di Room View, il software proprietario che facilita la gestione delle risorse. La memoria interna può essere ampliata fino a 4 GB.

www.crestron.com

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Cosa occorre per creare un proiettore di qualità superiore, senza un prezzo superiore, che possa comunque essere un Christie? Occorre la combinazione della tecnologia a tre chip DLPŽ, delle doppie lampade PViP e degli esclusivi sistemi d’illuminazione e di elaborazione del colore che troverete solo nella nostra serie M. U pro Un roie iett ie ttor tt o e ch or he ri r du duce ce not otev evol ev olme lme ment n e i co nt cost sti,i, off st ffre rend rend ndo o al con onte temp te mpo mp po la llum um min nos osit ittà , ll’u ’uuni nifo form fo rm mit ità à e la ffed ed del eltà tà ddei eii ccol olor orii ch he si esi sige gee da un pro oie iett t orre Ch tt Chri r st ri stie ie.. In ie Insi siiem emee add ogn gnii si sing ngol ng olaa ccaaraatt ol tter e is er isti tica ti ca che gl g i utenti AV proffes e siion o ali si s aspetttano da noi. Ognu Og nuno no ddii lo loro ro..

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when it matters.

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soluzioni Apparecchi installati Sicurezza: Videocitofoni Vario Siedle Videosorveglianza sistema Optec Bullet Illuminazione: 1 sistema Lutron Homeworks 5 tastierini Lutron KP5 Audio: 1 sistema Russound CAM6.6 1 lettore MP3 Russound SMS3 1 sintonizzatore radio Russound ST2 1 base iPod Crestron IDoc 20 diffusori Sonance Symphonie 4 diffusori Sonance Mariner

Home cinema: 1 schermo Da-Lite Electropole 1 videoproiettore Benq PE-8720 5 diffusori Sonance Symphonie (1 sub) Controllo: 1 processore AV Crestron AV2 5 touch screen Crestron TPS 2000L 3 telecomandi touch TPMC-4X 1 touch screen Crestron TPMC-10X 1 interfaccia Crestron CG-LON

Sicurezza A protezione di un simile gioiello tecnologico l’integratore ha posto un videotelefono Siedle e un sistema di sorveglianza che, oltre ad assolvere alla sua funzione primaria di controllo, possibilmente sparisse alla vista: la scelta è caduta sulle telecamere miniaturizzate Optec a infrarossi. Quando la casa è vuota, sono controllabili in remoto su Internet, grazie ad una serie di pagine di visualizzazione espressamente create dal system integrator. La sicurezza ha richiesto particolare attenzione perché l’edificio ha molte vetrate, quindi sono stati posti rilevatori di presenza in tutte le stanze e telecamere

Uno scorcio della terrazza

o.uk edia.c c . w ww fr henri. www.

dentro e fuori casa, programmate per funzionare a zone ma attivabili anche singolarmente. Il fulcro del sistema si trova nella camera padronale e viene gestito dall’immancabile touch screen Crestron, cui si aggiunge il touch

all’ultimo piano, corredata

posto all’ingresso. In caso di intrusione si attivano varie contromisure, dalle

anch’essa dall’integrazione

sirene locali all’allarme presso un’agenzia privata di sorveglianza, inoltre il

dei servizi.

proprietario riceve un messaggio sul Blackberry.

Il system integrator Lionel Sherman ha fondato la società Henri Integrateur Domotique nel 1970, dedicandosi fin dall’inizio all’installazione di sistemi integrati. Associato CEDIA da dieci anni, ha curato in prima persona il lavoro per la villa oggetto dell’articolo. Ma cosa gli aveva richiesto il committente? Lionel Sherman - Il cliente non aveva le idee molto chiare, si è rivolto a noi sulla fiducia e si è limitato a richiederci “le ultime tecnologie”, senza sapere bene di cosa si trattasse. Da parte nostra, nel rispetto della certificazione ISO9001 che abbiamo ottenuto, come primo step abbiamo cercato di capire le reali necessità del cliente e di interpretare i suoi gusti, e per questo abbiamo previsto molti incontri con lui. Una volta comprese le sue priorità, come il bisogno di controllare tutto da remoto, abbiamo sì implementato molte soluzioni tecnologiche, ma soprattutto abbiamo fatto in modo che fossero facili da usare, per tutta la famiglia.

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soluzioni

SISTEMA A MATRICE DIGITALE MULTICANALE ATTIVA PER LA DISTRIBUZIONE DI AUDIO E ANNUNCI

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…IN UN SEMPLICE SISTEMA PLUG & PLAY Il cablaggio è semplice e ridotto al minimo per permettere ad ogni installatore, anche se non specializzato in sistemi audio, la corretta installazione del sistema. La configurazione avviene tramite PC utilizzando una semplice interfaccia grafica. Le console microfoniche sono disponibili in tre modelli per assecondare le diverse esigenze di installazione. Tutti i collegamenti di console e controlli remoti sono realizzati con cavo CAT 5.

Disponibile con collegamento su fibra ottica a doppio anello.

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La nuova veste di Luisa Via Roma Boutique, locale, galleria d ’arte… declinazioni di un punto vendita L’ultimo restiling della boutique fiorentina si appoggia su una importante introduzione di soluzioni audio e video, per una custom experience sempre nuova Chiara Benedettini

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soluzioni

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ntrare in un negozio, poterlo visitare liberamente, guardare con calma gli articoli esposti mentre intorno a noi vari scenari luminosi e sonori si avvicendano, fermare l’attenzione sul display che ci offre informazioni

sui prodotti, gli stilisti e le maison, potersi sedere per un drink mentre la persona che è con noi prova l’abito prescelto, osservare le opere d’arte della mostra temporanea… tutto questo fa parte della custom experience, l’esperienza che il cliente prova al momento della visita al negozio, che ricorderà nel tempo e, se si sentirà in consonanza, lo porterà a tornare alla boutique e a frequentarla anche per motivi diversi rispetto all’acquisto. Tutti questi elementi sono presenti nel negozio Luisa Via Roma di Firenze, boutique storica nel cuore del capoluogo toscano che nei suoi anni di attività ha saputo rinnovarsi, profondamente e molte volte. L’ultima avventura estetica di Luisa Via Roma risale all’estate scorsa e ha previsto un totale restyling dei locali ma anche una nuova concezione di accoglienza del cliente: la boutique è divenuta un’elegante “scatola da riempire con eventi ed esperienze sempre differenti - come ha spiegato a Connessioni Monica Lai, Direttrice del negozio – da frequentare in momenti diversi del giorno e per le ragioni più varie. Inoltre abbiamo alcune salette per i clienti che hanno bisogno di più tempo o maggior privacy”. Infatti gli spazi possono facilmente cambiare e divenire di volta in volta luoghi per feste e sfilate, per mostre e happening, per nottate con i dj del momento… e l’ambiente sarà sempre all’altezza della situazione. Segno evidente di questo approccio è la presenza di un direttore creativo, Felice Limosani, che affianca la proprietà nelle scelte estetiche e nella programmazione delle attività.

Ad ogni uso… il suo audio Limosani ha dato un tocco molto tecnologico al progetto di restyling di Luisa Via Roma: illuminazione dinamica, proiezioni video e musica distribuita, oltre alle dotazioni di volta in volta sempre nuove per la vetrina, per comunicare anche ai passanti la specificità dell’ambiente che troveranno all’interno. Molti sono stati i fornitori e i collaboratori chiamati a contribuire alla nuova veste del negozio, tra quelli impegnati nell’AV c’era anche James

Un particolare del piano terra

Lewis (MP Elettronica) supportato da Grisby Music distributore per l’Italia di Meyer Sound, chiamato per il progetto e installazione audio e che ha seguito poi il cantiere fino all’inaugurazione. La diffusione sonora da Luisa è stata particolarmente curata: la richiesta del cliente è stata quella di un impianto di qualità, flessibile e adatto sia ad accompagnare i clienti durante le loro visite al negozio, sia a offrire il necessario impatto in occasione di sfilate, party, happening. Inoltre, avrebbe dovuto essere meno invasivo possibile, e integrarsi perfettamente con l’estetica generale. Il risultato è stato una sonorizzazione su sei zone, calibrata per soddisfare queste due necessità; il salone al piano terra e la terrazza coperta al primo piano (due zone) sono le aree dotate di apparecchi adatti a ottenere pressioni sonore elevate e senza distorsioni; gli altri ambienti e le salette VIP (quattro zone) godono invece di una diffusione di accompagnamento. La divisione in zone rende possibile per i gestori avere un volume differente per i vari ambienti e, all’occorrenza, lasciarne uno o più nel silenzio o anche diffondere sorgenti diverse nelle varie stanze. Nel salone e sulla terrazza del primo piano sono stati così installati rispettivamente otto altoparlanti miniaturizzati Meyer Sound MM-4XP

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soluzioni amplificati, capaci nonostante le ridottissime dimensioni di pressioni ragguardevoli (113 dB a 1 m), accompagnati per le basse frequenze da subwoofer UMS-1P sempre Meyer Sound. Tutti i case sono stati verniciati con tinte in armonia con i colori del negozio e sono stati integrati nell’ambiente: i sub dietro le appenderie degli abiti esposti, gli MM-4XP nelle fessure create per la ventilazione; un vincolo necessario e difficile da rispettare perché condizionante nel posizionamento dei diffusori, ma che a giudicare dalla resa non ne ha compromesso l’efficacia generale. In terrazza si trova inoltre un accogliente bar con tavolini e sedute, completato da un postazione dj collegata all’impianto generale per le serate più coinvolgenti. Il resto delle zone sonore sono servite da altoparlanti QSC da incasso, perfettamente integrabili nell’ambiente e adatti a una diffusione uniforme e gradevole. L’elaborazione e la distribuzione del segnale, oltre che la creazione di opportuni scenari sonori

a.com www.luisaviarom

per le varie occasioni, sono ottenuti tramite processori Allen&Heath IDR-8; per offrire semplicità

www.bmvision.it

di gestione in ogni occasione, anche a partire da postazioni diverse del negozio, l’impianto audio

www.digivision.it

è stato collegato a un sistema di automazione Crestron, dal quale è possibile controllare volume

ic.it www.grisbymus

e scenari sonori oltre che definire e richiamare le play list più opportune.

Video per intrattenere e comunicare a.iitt lettronic

pe www.m tali.it www.na trol.com psocon ly a .c w ww

A completare l’impatto estetico di Luisa Via Roma sono previste alcune installazioni video: oltre a essere un modo per decorare in maniera dinamica gli spazi, è un mezzo di comunicazione immediato ed efficace, vicino a ogni tipo di pubblico. Nella parte centrale del negozio troviamo infatti un videowal composto da 16 plasma Hantarex

Meyer MM-4XP L’MM-4XP è un diffusore miniaturizzato attivo, adatto a musica e parlato, disegnato per sistemi distribuiti anche in ambienti con particolari necessità estetiche, i cabinet infatti si nascondono e armonizzano facilmente in qualsiasi tipologia di ambiente. Discendente diretto dell’MM-4, offre la semplicità dei diffusori attivi e minori problemi di gestione del cablaggio. Con un trasduttore di 4” è capace di emettere fino a 113 dB SPL, con risposta in frequenza dai 120 ai 18.000 Hz; l’amplificatore interno in è in classe D. In caso di impianti estesi, il costruttore consiglia di utilizzare un alimentatore MPS-488 per fornire alimentazione e segnale audio bilanciato fino a otto MM-4XP. www.meyersound.com Distribuito in Italia da Grisby Music: www.grisbymusic.it

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soluzioni

Apparecchi installati Audio

8 Meyer Sound MM-4XP

1 sistema di controllo Crestron CP2E

1 alimentatore Meyer Sound MPS-488P

2 touch panel Crestron TPMC-8L

2 subwoofer attivi Meyer Sound UMS-1P

2 processori audio Allen&Heath iDR-8

Video

1 unità d’espansione Allen&Heath IDR-In

16 schermi al plasma Hantarex 42”

2 altoparlanti QSC AD-S52

2 video player Mantis

2 subwoofer QSC AD-C81TW

1 sistema di controllo Calypso

28 altoparlanti QSC AD-S32

4 videoproiettori Panasonic PT-D 5600

1 amplificatore QSC CX 254

4 DVD player

3 amplificatori QSC RMX 850

da 42” installati in verticale a muro, a formare una lunga striscia di circa

Le videoproiezioni al piano interrato

8x1 m: si tratta di apparecchi con un bordo esterno ridottissimo, adatti a costruire installazioni di grande formato senza interruzioni. L’intenzione di Limosani era proporre grafiche in 3D e filmati di qualità, quindi l’installatore BM Vision di Firenze ha dovuto affrontare diverse problematiche legate al mantenimento di uno standard di visione elevato, considerando anche che le sorgenti si trovavano a diversi metri di distanza. Si è quindi scelto di suddividere in partenza il segnale in 16 porzioni, invece che scomporre l’immagine e ricomporla al momento della visione; il lavoro viene svolto da due videoplayer Mantis a otto canali, che gestiscono un segnale MPEG-2, collegati poi su RS-232 a un sistema di controllo Calypso, che converte i segnali di rete in seriale. La manutenzione è di competenza di Natali Multimedia, che ha anche ottimizzato un software di gestione in Visual Basic per ottenere un

La terrazza coperta, al primo piano

sincronismo temporale perfetto tra i segnali. Al piano interrato, una seconda installazione video anima la zona dedicata attualmente alla moda giovane: quattro videoproiettori Panasonic PT-D 5600 proiettano le immagini dei brand esposti e animazioni grafiche. Il segnale viene gestito in maniera semplice e diretta, a partire da altrettanti DVD player. Ma non è finita qui… a fianco delle installazioni permanenti, la zona della vetrina è un laboratorio continuo per gli artisti e le maison, protagonisti di eventi particolari spesso arricchiti da una dose importante di tecnologia. Al memento della nostra visita era appena stata smontata l’installazione relativa al marchio Adidas, un LEDwall che ha inondato di luce ed effetti il marciapiede davanti al negozio, e che ha abbagliato i moltissimi… spettatori, più che semplici passanti, coinvolgendoli già fuori dal negozio in un’esperienza insolita.

Il bar al primo piano.

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Delio Rovelli Divison Manager Visual Information Systems Division di Mitsubishi Electric, con il professor Veronesi

Carlo Solarino

Scenografia virtuale con Data Display Wall Lo studio televisivo di Class Editori, società attiva nella stampa e nella comunicazione multimediale, si è di recente arricchito di un suggestivo impianto scenico realizzato con sei DLP Cube Mitsubishi Electric

C

lass Editori: il principale gruppo editoriale italiano nell’informazione finanziaria con attività che abbracciano la stampa quotidiana (Italia Oggi, Milano Finanza) e periodica (Capital, Class) oltre alla produzione di

news d’agenzia in accordo con Dow Jones. Ma che, da alcuni anni a questa parte, vanta un’intensa attività nei new media tra i quali la TV digitale satellitare e terrestre, la video informazione (Telesia Sistemi) trasmessa nei network televisivi di aeroporti e metropolitane, per finire con alcuni canali radiofonici. Lo spunto per parlare di questa importante realtà ci deriva però da un motivo strettamente tecnico, dato che il suo principale studio di produzione televisiva si è di recente arricchito di un suggestivo videowall a copertura dello scenario di fondo realizzato tramite i display wall di Mitsubishi Electric. L’impianto, come ci è stato detto in occasione di un recente incontro, è stato allestito alla fine dello scorso agosto ed è subito entrato nelle correnti produzioni. Tant’è che, durante la stessa occasione, si è potuto assistere alle riprese di un programma di divulgazione medica condotto da Alessandro Cecchi Paone, con interviste al celebre oncologo Umberto Veronesi.

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soluzioni

Sei schermi da 50” Tra le principali offerte di Mitsubishi per l’area multimediale professionale figurano infatti i display wall che, basati su tecnologia DLP a retroproiezione, vengono incontro alle necessità di numerose situazioni di monitoraggio: dal controllo industriale a quello del traffico, dalle quotazioni in borsa alle centrali di pubblica sicurezza fino, appunto, ad applicazioni broadcast. I sei DLP Cube montati negli studi di Class Editori, modello VS-50XL, presentano dimensione di 50” e definizione d’immagine XGA con 1.024x768 pixel ciascuno. Ma quali le caratteristiche, in termini di risultati televisivi, offerte da questi display wall? Un essenziale problema da risolvere nelle applicazioni broadcast riguarda la taratura del colore: illuminati, come sono, da luce artificiale, gli studi televisivi presentano infatti dominanza di rossi, con l’obbligo dunque di dover generare tale gradazione anche sui display (i colori verranno poi filtrati dalle telecamere, col risultato di fornire immagini finali dal corretto equilibrio cromatico). “La taratura del colore - ha precisato a Connessioni il Key Account Visual Display Solutions di

/vis

ctric.it ishiele b u s it m www. ori.it ssedit la c . w ww

Mitsubishi Electric, Antonio Troiano - sui DLP Cube Mitsubishi può essere eseguita grazie all’apposita funzione Color Space Control che agisce sul guadagno di ciascun colore primario così come su qualsiasi sfumatura intermedia, con correzione automatica dei colori impostati”. Tra le altre caratteristiche utili in ambiente broadcast, il Digital Gradation Circuit, che provvede a garantire uniformità di illuminazione su tutto lo schermo senza variazioni tra il centro e i margini, e il 12 bit Gamma Circuit che, contrariamente a quanto di solito avviene sulla base di soli 8 bit, fornisce una gamma di gradazioni cromatiche pressoché infinita. Ulteriori elementi che ne hanno favorito la scelta riguardano le caratteristiche antiriflesso nonché il sottile margine di delimitazione tra gli schermi, inferiore al millimetro. A corredo dell’installazione, Mitsubishi ha fornito anche le apposite scaling board VC-B50KA, che consentono di gestire a piacere la costruzione delle immagini: da un’unica grande immagine a copertura dei sei schermi fino a una singola immagine per ciascuno schermo, con ogni possibile

Il nuovo display negli studi di

soluzione intermedia. Vengono collocate in ingresso ai Cube e accettano sia segnali analogici (su

Class, durante le riprese

connettore VGA D-Sub vaschetta a 15 pin) sia digitali (su connettore DVI-D). Gestiscono immagini in formato 4:3 con definizione fino a UXGA (Ultra eXtended Graphic Array) con 1.600x1.200 pixel, la loro massima capacità di scaling arriva fino a 32x32 cube con qualsiasi configurazione intermedia (se tuttavia si usa la connessione DVI-D, la massima capacità di scaling arriva a 16x16). Nel caso Class l’input proviene direttamente da un PC integrato in regia, con possibilità di inserire a piacere immagini in movimento, immagini fisse, scritte o grafica. Il complesso dei lavori di installazione del nuovo schermo è stato condotto nell’arco di una sola settimana, grazie alla agile modularità e facilità di montaggio su campo, entrambi elementi che concorrono alla validità ed efficacia del prodotto. Mitubishi Electric, per la verità, non è nuova a queste installazioni con i suoi display wall già presenti in numerosi studi nel mondo e, in particolare, nelle sedi di quattro emittenti europee: in Inghilterra, Svezia, Lussemburgo e Spagna.

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informazione pubblicitaria

Via della Mag

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Tel 06.60292

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Con Bose l’atletica dà spettacolo ®

Torino ha ospitato dal 3 al 5 marzo, presso il Palaoval, i Campionati Europei di Atletica Indoor, un’ulteriore occasione per la città di salire sul podio internazionale dei grandi eventi sportivi. Lo stesso podio sul quale era presente Bose® in qualità di sponsor tecnico, avendo messo a disposizione un impianto sonoro indiscutibilmente all’altezza dell’evento ’impianto Bose® per gli Europei di Atletica è stato progettato per andare ben oltre la sola necessità, per

L

quanto molto importante di per sé, dell’amplificazione dello speaker: avrebbe dovuto essere in grado di

offrire il giusto vigore anche al programma musicale previsto per gli intermezzi e l’accompagnamento delle competizioni. Infatti da qualche tempo le gare sportive, e in particolare l’atletica, stanno diventando veri e propri eventi e vengono accompagnate da performance, musica, animazioni ecc. per coinvolgere il pubblico in uno show a tutto tondo, del quale apprezzare il lato agonistico ma anche visivo e spettacolare. Come ha spiegato il Vice Assessore allo Sport della Città di Torino Gianni Ventura, intervistato il giorno dell’inaugurazione: “negli Stati Uniti già da tempo si è compreso che l’audio è fondamentale per creare uno spettacolo nello spettacolo, coinvolgere il pubblico e renderlo partecipe di un vero evento. In Italia c’è ancora poca cultura in materia, ma noi a Torino ci abbiamo creduto e le strutture sportive della città sono state allestite con impianti professionali. Mi auguro che l’alta qualità dell’impiantistica per l’intrattenimento sia nel futuro di tutti gli impianti sportivi

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informazione pubblicitaria

italiani”. In occasione degli Europei di Atletica il Palaoval è stato dotato di tutte le strutture tecniche e sportive necessarie: “dopo le Olimpiadi Invernali l’Oval è rimasto come un guscio vuoto che ospita eventi di vario tipo e che va allestito in maniera specifica per ognuno di essi – ci ha detto Anna Riccardi, Direttore Generale del Comitato Esecutivo - questi adeguamenti sono importanti non solo dal punto di vista mediatico, ma anche per far godere ai nostri ospiti la visione del Campionato in maniera più dinamica e interessante. Abbiamo avuto l’opportunità di avere il supporto di Bose®, un’azienda davvero di altissimo livello qualitativo, che ci permetterà con dei piccolissimi diffusori, posti accanto a un grande videowall, di diffondere ciò che noi chiamiamo la nostra ‘event presentation’, ovvero le comunicazioni degli speaker e la musica che accompagneranno tutto il campionato”.

Il progetto L’impianto è stato concepito in maniera classica ed efficace allo stesso tempo: due serie di colonne sonore Panaray® MA12, completate da alcuni diffusori per le basse frequenze Panaray® MB24, sono state installate ai lati del videowall posto in corrispondenza di uno dei lati corti della pista, in modo da coprire tutto lo spazio occupato dal pubblico sugli spalti e dagli atleti. L’installazione è stata a cura del service audio video Corsinotti di Grugliasco (To). Bose® Italia è stata coinvolta in prima persona nella progettazione dell’impianto di cui Giorgio Gianotto, Responsabile Tecnico, ci ha svelato i segreti: "Il concetto base di questo impianto è l’'onda cilindrica'. Quando un altoparlante emette un suono, vige la regola del quadrato inverso, per cui al raddoppio della distanza l’intensità e la pressione sonora si dimezzano e l’energia diminuisce di un quarto; ma se la propagazione avviene su una superficie sferica e raddoppiando il raggio, la superficie coperta diventa quattro volte più grande. I Panaray® MA12 irradiano onde cilindriche, quindi la loro emissione non si propaga secondo la legge del quadrato inverso: l’intensità è attenuata solo della radice 2 (1,4) e l’energia della metà, quindi il suono si sente in modo regolare sia nel caso che il pubblico sia

Due Panaray® MA12 utilizzati per la conferenza

vicino o più lontano dal diffusore, cioè il risultato necessario in questa location.

stampa internazionale.

Sul piano orizzontale, poi, possiamo contare su una buona dispersione che ci permette di coprire tutto lo spazio. Per quanto riguarda le frequenze gravi, è stata utilizzata la tecnologia chiamata bass array: permette molta direttività, elemento importante dato che ci troviamo in un ambiente molto riverberante. Gli effetti di un mancato controllo sarebbero maggiore riverbero, minore pressione sonora e peggiore qualità dell’ascolto. I sub Panaray® MB24 sono diffusori reflex ad alta efficienza, in questa sede montati in colonna e distanziati opportunamente, in modo da accentuare la direttività e l’uniformità di diffusione anche a distanze di ascolto diverse. Per scelta non abbiamo utilizzato processori, si tratta di un impianto di struttura molto semplice ma che si appoggia su tecnologie molto sofisticate". Paolo D’Innocenzo, Sales Manager della Divisione Professionale Bose® ha espresso il suo compiacimento per l’operazione: “È per noi fonte di grande soddisfazione poter essere di supporto a un evento prestigioso e di così larga audience. Bose® da sempre è impegnata a diffondere la cultura dell’ascolto di qualità, e credo che in questa occasione ne abbiamo dato prova ancora una volta”

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Trasporto del segnale video digitale: chiavi, memorie e altri impicci Nell’era dell’alta definizione televisiva (HDTV) non è raro dover trasportare segnali digitali anche in ambito Pro, e doversi scontrare con protezioni anti-copia, chiavi di criptatura e memorie varie. Una panoramica sullo scenario della compatibilità nel percorso del segnale Alberto Pilot ino a qualche anno fa le apparecchiature pensate e destinate al mercato professionale (broadcast) erano

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notevolmente diverse da quelle riservate al mercato consumer (o pro-sumer), sia per funzionalità che per

parco connessioni, oltre che per possibilità operative. L’arrivo dell’alta definizione televisiva ha introdotto un netto miglioramento delle prestazioni visive dei display, ma ha anche generato una sovrapposizione di standard di trasmissione tra l’ambito Pro e consumer, creando alcuni “problemi collaterali”. Dal momento che i display erano collegati al massimo tramite un connettore DB15-HD (High Density, anche erroneamente chiamato VGA, come una risoluzione a standard VESA), oppure attraverso gli analoghi 5 BNC per i segnali RGBHV analogici, i migliori che qualitativamente si potessero trasmettere fra la sorgente e queste apparecchiature, s’incorreva “solo” nel problema di coprire distanze di svariati metri fra le elettroniche: questo causava perdite di segnale dovute alla resistenza del rame con cui sono costruiti i cavi, con conseguente degrado dell’immagine o, nel peggiore dei casi, la sua completa scomparsa dal video. L’evoluzione di questa connessione è la DVI (Digital Video Interface o anche Digital Visual Interface) che continua a portare un segnale RGBHV però, appunto, nel dominio digitale. Questo standard ha subìto diversi aggiornamenti nel corso tempo, e anche lo stesso connettore è stato poi identificato in DVI-A, DVI-D e DVI-I, sia single che dual-link, in base alla tipologia di segnali che poteva trasportare, e alle loro caratteristiche in termini di risoluzione e frequenza di quadro (refresh).

Essere pro, o non essere pro Il vero problema, e parte centrale del nostro approfondimento, è sorto quando si è deciso di portare una connessione digitale per il video anche nelle apparecchiature domestiche. La DVI, nelle sue varianti, è nata come standard professionale, e per questo atta a trasportare segnali secondo lo standard VESA; nel mercato consumer sono invece gli standard ATSC a giocare un ruolo predominante, per cui le maggiori aziende nell’elettronica di consumo hanno deciso di costruire un nuovo tipo di connessione, decisamente più aderente alle caratteristiche delle loro elettroniche e soprattutto ai loro scopi commerciali. Da un Consorzio, espressamente formatosi, è nata la HDMI (High Definition Multimedia Interface), una sorta di presa SCART dell’era moderna in grado di veicolare sia segnali video che audio, entrambi nel dominio digitale.

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vox technologica La peculiarità di questa connessione, però, è che tramite HDMI il segnale in alta risoluzione viene sempre protetto mediante un algoritmo che si chiama HDCP (High-bandwidth Digital Content Protection), per espressa volontà delle Major di Hollywood, preoccupate di combattere la pirateria audio/visiva. Dato poi che il consorzio HDMI è formato, fra le altre, da aziende del calibro di Hitachi, Panasonic, Philips, Sony, Thompson, Toshiba e Silicon Image, e che gode dell’appoggio dei principali produttori cinematografici quali Fox, Universal, Warner Bros e Disney, è chiaro che ognuno di essi ha tentato di apportare le “proprie” Un connettore Display Port

modifiche allo standard, che dal 2002 (anno in cui si è riunito il consorzio per la prima volta) a oggi ha subito diverse varianti, anche importanti e sostanziali. La successiva commistione di prodotti fra i due mondi (professionale e consumer) ha comportato un mescolamento di questi standard, con il conseguente insorgere delle problematiche nelle quali ognuno di noi prima o poi è incappato: display per il mercato consumer a risoluzione nativa secondo lo standard VESA e dotati di connessione DVI (magari con HDCP, come da ultima variante di questo standard), oppure matrici e switcher di segnali HDMI, nate espressamente per il mercato professionale. Vediamo, quindi, di raccapezzarci un pochino.

Un connettore HDMI

Mille e uno HDMI La protezione veicolata dal segnale HDMI si basa su un concetto che vuole un generatore di chiavi di criptatura all’interno del chip trasmettitore (inserito nella sorgente) e uno all’interno del chip ricevitore del segnale (inserito nel display): il segnale che “parte dalla sorgente” contiene le chiavi appena menzionate, le quali devono trovare corrispondenza da parte del chip che deve ricevere detto segnale, quest’ultimo ne decodifica il contenuto per essere in grado di visualizzarlo (in gergo questa procedura si chiama handshake - letteralmente “stretta di mano”). Se una delle elettroniche non è compatibile con questo tipo di segnali si otterrà solo una laconica schermata vuota o una serie di disturbi a video, ma non il contenuto che s’intendeva visualizzare. I chip che fisicamente si occupano di

Un connettore DVI

codificare e de-codificare il segnale sono per la maggior parte di produzione della stessa Silicon Image, con la possibilità che a diverse varianti dello standard HDMI corrispondano anche partite diverse di questi apparecchi. Il rischio (non troppo remoto) è di trovare ancora qualche sorgente dotata di una versione più datata di questi chip, mentre il display ne monta una più aggiornata e recente. Il risultato potrebbe essere una sorta di incompatibilità, con conseguente assenza di segnale a video, sebbene entrambe le elettroniche siano dotate di logo ufficiale dello standard sullo chassis e presa HDMI fra il parco connessioni. E nel momento in cui s’inseriscono altri anelli nella catena video dotati di presa HDMI (matrici, switcher, transcoder per fibra ottica, transcoder per cavi Cat5/6, processori video, ecc.),

Un connettore VGA

in pratica si inseriscono altri di questi chip ricevitori/trasmettitori nel percorso di segnale, complicando non poco la vita agli installatori.

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vox technologica La memoria EDID Praticamente, più elettroniche si vanno a inserire in una catena A/V e più alta è la probabilità di incontrare problemi nella distribuzione e visualizzazione del segnale. Ma non è finita qui. Accanto a questi chip, nello standard HDMI, è possibile (anche se sempre più di uso comune) inserire all’interno delle elettroniche di controllo del segnale una memoria EDID (Extended Display Identification Data), un dispositivo che dovrebbe, e il condizionale è d’obbligo, semplificare le installazioni domestiche. Così facendo, anche chi non è esperto di segnali, risoluzioni e configurazioni potrebbe effettuare facilmente i cablaggi limitandosi a collegare sorgente e display: questa memoria contiene tutti i dati sensibili di una o dell’altra elettronica, rendendone la combinazione immediatamente funzionante sulla base del “migliore” dei segnali (nell’accezione più ampia del termine) possibili fra le due. All’atto pratico invece, questa EDID impedisce di forzare delle risoluzioni desiderate dall’utente, se per qualche motivo queste non sono presenti nelle lista contenuta nella memoria, oppure impedisce la visualizzazione delle immagini perché il display non è in grado di accettare quel tipo particolare di segnale. Mettiamoci anche che se la sorgente è di natura “televisiva”,

Varie tipologie di adattatori

come un lettore Blu-ray Disc, un lettore DVD o un STB per il segnale satellitare in HD, e il display è un pannello piatto o un videoproiettore a risoluzione VESA (una SXGA 1.280x1.024 in 5:4 o magari la sua variante wide WSXGA+ 1.680x1.050 in 16:10) non riusciremmo mai (purtroppo è così!) a visualizzare l’immagine a pieno schermo perché i rapporti d’aspetto fra l’immagine di partenza e quella che il display deve visualizzare sono diversi. Questo comporterà stiramenti del quadro, perdita di informazioni o, peggio, l’intervento dei (dannosi, per la maggior parte) circuiti di elaborazione delle immagini contenuti proprio nel display. Insomma, una vera tragedia per chi deve lavorare in ambito rental o realizzare un progetto di digital signage e desidera ottenere la migliore immagine possibile. In questo caso alcune aziende corrono in aiuto degli installatori; citiamo a puro titolo di esempio l’HDMIFIX di Spatz oppure i processori video/matrici con capacità di elaborazione avanzata come il VP-728 proposto da Kramer.

Le alternative A fronte di un panorama simile, è chiaro come ancora oggi qualche progettista preferisca utilizzare una distribuzione del segnale in RGB, o in Component YCrCb entrambi analogici, piuttosto che affidarsi a elettroniche che trattino il segnale nel dominio digitale. E non solo a causa del loro costo (più alto in assoluto di quelle tradizionali), ma proprio per evitare degli inutili mal di testa. Non è un mistero che molti Yacht o MegaYacht presentino ancora oggi sistemi di distribuzione del segnale che hanno l’unica opzione del trattamento analogico, con le sorgenti dotate di presa HDMI (Decoder Satellitari HD, lettori Blu-Ray o DVD) nei pressi del display, minimizzando di fatto il percorso dei segnali veicolati tramite questo standard. Certo il tutto è più costoso, ridondante a volte, ma quasi sicuramente esente dai problemi descritti, anche se la certezza assoluta del buon funzionamento si può avere solo pre-assemblando (per quanto possibile) l’impianto in laboratorio prima di installarlo in cantiere o a bordo delle imbarcazioni. La soluzione di convertire il segnale

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HDMI tramite un

processore video a monte della catena

di distribuzione, per poi poter gestire solo dei segnali analogici e riconvertirli in digitale in prossimità dei display, Kramer VP-728

non è efficace, poiché le troppe trasformazioni D/A ed A/D inevitabilmente comportano un degrado del segnale; inoltre tutto il processo risulterebbe “lento” anche a causa dell’handshake, che si dovrebbe ricreare a ogni cambio di sorgente in alta definizione verso il display… decisamente una soluzione da non percorrere. Negli ultimi mesi però sono state introdotte sul mercato apparecchiature pensate per la distribuzione e il trattamento del segnale HDMI anche a lunga distanza tramite fibra ottica,

Spatz HDMIFIX

che potrebbero sconvolgere in pratica quanto affermato solo poche righe sopra. Si tratta di prodotti relativamente recenti (visti all’ISE appena concluso) e che quindi hanno bisogno di un certo periodo di rodaggio e affinamento, ma che finalmente cercano di affrontare un problema affatto secondario, se si pensa appunto alla situazione attuale del mercato. Potrei dire di aver finito ma c’è un ultima chicca, la migliore: VESA ha recentemente introdotto assieme ad altre aziende un nuovo standard, il Display Port, che nelle recenti versioni è diventato completamente compatibile con la HDMI (e soprattutto con l’HDCP), ma che ha il netto vantaggio di non dover pagare nessuna royalty al Consorzio,

www.hdm

riducendo di molto il costo complessivo delle apparecchiature che sono dotate di

www.disp

questa connessione (schede video per PC e schede madri, sempre per computer, al momento). Questo apre però uno scenario preoccupante nel momento in cui anche i

i.org

layport.org www.spatz -tech.com /spatz/ hdmifix.htm

produttori di elettroniche per il mercato Pro (quello a cui si rivolge questo standard), inizieranno a utilizzarlo in modo massivo. Significherà ricominciare a cercare adattatori meccanici? Speriamo di no, e che per una volta il buon senso prevalga sui meri profitti. E adesso vado a prendere due aspirine.

italia. www.kramer /item. com/indexes VP-728 asp?name= om www.belkin.c

Per saperne di più Come tutti sappiamo, Internet è una fonte immensa di informazioni, ma spesso non verificate. Le stesse voci di Wikipedia, l’enciclopedia on line, sottostanno ad un meccanismo di autocontrollo da parte degli stessi utenti, ma anche per lei non c’è certezza che tutto sia inappuntabile. Tuttavia, siamo andati a verificare alcune voci su argomenti citati nel testo e che, per ovvie ragioni di spazio, non possono avere una trattazione completa nell’articolo, voci che abbiamo riscontrato come valide e interessanti: vi segnaliamo dunque il link a Wikipedia sugli argomenti Display Port, memoria EDID, standard VESA e l’algoritmo HDCP. http://it.wikipedia.org/wiki/DisplayPort http://it.wikipedia.org/wiki/Extended_Display_Identification_Data http://it.wikipedia.org/wiki/VESA http://en.wikipedia.org/wiki/High-bandwidth_Digital_Content_Protection

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Dall’altoparlante alle orecchie, passando per l’ambiente Da un contributo di John Taylor, Educational Specialist d&b audiotechnik A cura della Redazione

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Il percorso elettrico che compie un segnale audio per essere trasferito dalla sorgente al diffusore, non comporta rischi di gravi danni alla qualità del segnale. Ciò che invece può apportare profonde modifiche è il viaggio che questo segue dall’altoparlante, attraversando l’aria, sino alle nostre orecchie. Percorso acustico del segnale, “anatomia dei diffusori” e rapporto tra tipi di altoparlanti e ambiente sono gli argomenti trattati in una recente lezione da John Taylor, Educational Specialist d&b audiotechnik, tenuta durante il SIB Forum di Rimini e alla quale si ispira il presente articolo

S

i è sempre molto attenti alla comunicazione visiva ma quella uditiva ha un ruolo altrettanto importante, anche se non sempre ne siamo coscienti. Andare a un concerto e sentire bene, stando seduti in fondo alla

sala o in prima fila, o capire tutte le parole pronunciate dal relatore anche se siamo in piedi accanto alla colonna laterale, fa parte di quella “democrazia per gli ascoltatori” alla quale dovremmo aspirare tutti (e che dovremmo pretendere, specialmente quando paghiamo un biglietto). Per raggiungere questo obiettivo è necessario studiare bene il proprio progetto e l’ambiente nel quale operiamo, porre molta cura nel posizionare i diffusori e, grazie alla caratteristica di direttività costante delle trombe, mantenere il corretto equilibrio timbrico lungo tutta l’area d’ascolto. Semplicemente cambiando il posizionamento di un singolo altoparlante, è infatti possibile ridurre la differenza di livello tra le prime file e gli ultimi ascoltatori (Figura 1 e 2). Inoltre, è fondamentale il corretto dimensionamento del sistema di altoparlanti

Figura 1: diffusore a 1 m di altezza, orientamento 0°

in relazione al reale utilizzo per il quale viene concepito: 3 dB di headroom in eccesso significano il doppio della potenza impiegata. Soprattutto oggi, quando l’economia di un’installazione è un fattore essenziale, è importante anche in termini di competitività sul mercato utilizzare sistemi che garantiscano la massima efficienza possibile ottimizzando l’utilizzo degli amplificatori, mantenendo garantita l’affidabilità e la longevità dei diffusori.

Suono e ambiente

Figura 2: diffusore a 4,4 m di altezza, orientamento 12° verso il basso

Qual è l’applicazione più impegnativa con la quale si confronta un tecnico del suono? Di certo la corretta e intelligibile riproduzione del parlato negli ambienti molto riverberanti. La situazione si fa ancora più delicata quando, in alcune installazioni sensibili, l’intelligibilità ha importanza anche in termini “legali” (pensiamo, ad esempio, alle sale consiliari dove vengono effettuate importanti votazioni, o in contesti processuali). La riverberazione è un fenomeno presente in tutti gli ambienti confinati, e che fa parte delle nostre abitudini d’ascolto di occidentali; ci aspettiamo, infatti, una certa riverberazione per la musica orchestrale, che è diversa da quella adatta alla musica

Figura 3: le riflessioni di una sorgente sonora in un ambiente riverberante

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vox technologica d’organo, ecc. Ma quando abbiamo a che fare con una situazione che richiede un rinforzo del segnale acustico, quello che vorremmo è la quasi totale assenza di riverbero! Un modello in 3D di una stanza rettangolare realizzato con un software di simulazione visualizza cosa succede all’energia erogata da un diffusore: oltre al suono diretto, che raggiunge in maniera rettilinea l’ascoltatore, il resto dell’energia viene riflessa molte volte dalle pareti (Figura 3). L’insieme è molto caotico ma il nostro sistema percettivo, in base anche alle caratteristiche acustiche delle superfici della sala, è in grado di discernere tra

Figura 4: distanza critica

il suono diretto e le riflessioni. Queste ultime vanno a creare un campo diffuso o campo riverberante, caratterizzato da un livello energetico praticamente costante. E infatti, più l’ascoltatore si allontana dalla sorgente, più si trova immerso nel campo riverberante, dove il contributo energetico del suono diretto proveniente dai diffusori diventa sempre meno determinante. Il punto nel quale il livello del campo riverberante diventa prevalente viene definito Distanza Critica (Figura 4). Figura 5: la dispersione di un altoparlante. A sinistra un diagramma polare, a destra una visualizzazione in 3D

In questa posizione l’intelligibilità è ancora buona, grazie anche all’efficienza del nostro sistema percettivo in grado di estrarre informazioni utili per l’intelligibilità del contenuto sonoro anche quando il suono diretto è 10 dB al di sotto del livello del campo riverberante. Questa nostra caratteristica è

quel “qualcosa” che ci permette di cogliere sfumature nella complessità del messaggio sonoro che sfuggono anche agli strumenti di misura. Quando parliamo di riverbero, intendiamo il parametro RT60, definito come “il tempo necessario affinché, una volta cessato lo stimolo, il livello energetico nell’ambiente diminuisca di 60 dB”. Ovviamente esiste un valore di tempo di riverberazione per ogni frequenza, che dipende dalle caratteristiche assorbenti delle superfici dell’ambiente stesso. Per situazioni di sound reinforcement, l’ideale sarebbe un tempo di riverberazione simile in tutte le frequenze, evitando l’eccesso di riverberazione nella gamma media e bassa. Negli ambienti molto riverberanti, cosa possiamo quindi fare per migliorare il rapporto tra suono diretto e campo diffuso? Potremmo avvicinare l’ascoltatore alla sorgente, provare ad alzare il volume, ma questo funzionerebbe solo dove la causa della scarsa intelligibilità è il rumore di fondo, oppure possiamo tentare di aumentare l’assorbimento delle superfici della sala; ma si tratta di un’ipotesi un po’ difficile da praticare. Una soluzione potrebbe essere quella di utilizzare un sistema di altoparlanti direttivo, così da eccitare il meno possibile il campo diffuso. E senza dimenticare il suo corretto posizionamento, così da fargli irradiare tutta l’energia solo sulle aree d’ascolto. Infatti, il sistema di altoparlanti ideale sarebbe quello che, a tutte le frequenze, irradia solo sulle zone desiderate. In definitiva, come insegnano molti esempi, il servizio migliore che possiamo offrire come consulenti e installatori al nostro cliente che ci chiede di sonorizzare una sala dall’acustica difficile, non è quello di fargli acquistare decine di piccoli diffusori, ma di consigliargli un bravo consulente acustico. L’intervento, infatti, forse non ci farà vendere molti altoparlanti, ma di certo renderà l’ambiente confortevole per gli ascoltatori, inoltre sarà poi molto più semplice per noi ottenere una buona intelligibilità, e soprattutto ci farà mantenere il cliente.

Il fattore altoparlante Tra i parametri che più ci interessano in un altoparlante c’è sicuramente la sua efficienza, ossia quanta pressione riesce a generare con un watt di potenza applicato (pressione misurata ponendo un microfono alla distanza

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vox technologica di un metro). Questo parametro, insieme all’informazione su quanta potenza è in grado di reggere il diffusore (e per quanto tempo) ci permette di stabilire qual è la pressione sonora massima che è in grado di generare, e quindi l’headroom che rende disponibile. Un altro elemento essenziale, sopratutto per la nostra discussione, è la dispersione; la sua misura strumentale può essere ottenuta eccitando il diffusore, posizionato su un supporto girevole e graduato, con del rumore rosa filtrato per bande di ottava o terzi di ottava. Quando il microfono rileva un valore di pressione di 6 dB più basso del valore in asse, quello è il punto di dispersione nominale a quella frequenza.

Figura 6: la tipica dispersione di un altoparlante da 5”

La dispersione può essere rappresentata in diversi modi: tramite i diagrammi polari, che rappresentano l’attenuazione ai diversi angoli di misura, e in maniera tridimensionale (Figura 5). La dispersione di un singolo altoparlante ha un andamento abbastanza tipico: il fascio di emissione si restringe proporzionalmente all’aumentare della frequenza, mentre il comportamento direttivo alle frequenze medio basse è in funzione delle dimensioni del cabinet del diffusore (Figura 6). Lo strumento che ci permette di controllare in maniera precisa la dispersione di un diffusore, in particolare alle frequenze più alte, è la tromba a direttività costante. Figura 7: un altoparlante con direzionalità fino a 2.000 Hz.

Il suo compito consiste nel concentrare l’energia prodotta dal driver per le alte frequenze in uno spazio definito in sede di progetto, ma non solo; la definizione “direttività costante” significa che tutte le componenti dello spettro audio affidate alla tromba devono avere le stesse caratteristiche di dispersione, così come un’attenuazione fuori asse coerente e morbida. Il range di frequenze che una tromba è in grado di controllare dipende essenzialmente dalla sua dimensione. Tra i punti più critici nella progettazione di un diffusore vi è la corretta risoluzione del punto di incrocio (crossover) tra le diverse vie del sistema. I sistemi con le prestazioni migliori in termini di direttività e di risposta in fase sono proprio quelli dove il passaggio tra le diverse vie del sistema avviene alla frequenza a cui la

Figura 8: un altoparlante con direzionalità fino a 600 Hz.

dispersione dei due componenti è simile. Se prendiamo in considerazione una situazione reale, spesso avviene che la stragrande maggioranza degli ascoltatori sia

posizionata fuori dall’asse dei diffusori, quindi ciò che conta è proprio la loro prestazione in quest’area. Inoltre, il fatto che uno spettatore si trovi in corrispondenza della distanza critica, o oltre, dipende dal comportamento direttivo del diffusori, elemento fondamentale anche per l’omogeneità del campo riverberante e le caratteristiche timbriche. Prenderemo ad esempio due situazioni diverse di interazione di due diffusori con il campo riverberante (Figura 7 e 8). Il primo è in grado di direzionare l’energia sull’area d’ascolto fino ai 2.000 Hz, mentre il secondo estende il suo controllo giù fino a 600 Hz. Il risultato sarà, nel secondo caso, italiana ociazione www.ass a.it diacustic udio.it www.dba

una minor eccitazione del campo diffuso alle frequenze medie, ottenendo quindi una Distanza Critica maggiore (più lontana dalla fonte sonora). La semplice scelta di un diffusore più direttivo consente pertanto di ottenere una migliore intelligibilità. Il segreto è quindi proiettare la maggior quantità di energia possibile, e nel range di frequenze più ampio ottenibile, solo sull’area occupata dagli ascoltatori. E questo è uno dei motivi per il quale i sistemi line array, grazie alla loro marcata direttività verticale, sono diventati così popolari in questi ultimi tempi.

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CREATO O DAGLI O INSTALLATORI

vox technologica

E’ TEMPO DI CAMBIARE Ispirata dagli installatori, la nuova gamma di sistemi di montaggio FUSION™ di CHIEF è stata progettata per risolvere i tipici problemi di installazione a parete dei display LCD e Plasma di grande formato.

La serie FUSION ha delle caratteristiche uniche che velocizzano il montaggio, permettono personalizzazione e regolazioni anche dopo aver installato il display a parete.

10 anni di garanzia.

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news n ews

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news n ne ws s

Connessioni presenta Osservatorio sul Digital Signage Sul prossimo numero il secondo speciale, 40 pagine sul rapporto tra tecnologia e contenuti nel digital signage. Dopo il primo approfondimento su mercato e tendenze, il tema cruciale rimane quello della gestione dei contenuti. Né televisione né radio e neppure grafica o semplice cartellonistica, il digital signage è un mix di linguaggii diversi che divengono un unico, specifico e speciale mezzo di comunicazione.

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Il panorama italiano

Il problema della redemption

Strutture tecnologiche e contenuti

Le specificità del digital signage interattivo

Esempi e case history

Digital signage community

Modelli dall’estero

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approfondimenti

Crestron Digital Media Strada maestra per il Full HD Con questo nuovo sistema di commutazione a latenza zero, ecco l’anello mancante per reti professionali in alta definizione con canali surround ed evolute connessioni a computer. A tutto vantaggio di impianti multi-room d’alta classe e spazi business, fino a interessare gli stessi studi broadcast. Garantisce inoltre il supporto a ogni segnale tradizionale audio, video, dati, analogico o digitale Carlo Solarino

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approfondimenti

C

he si tratti di distribuzione residenziale multi-room, di grandi o piccole aule scolastiche, di sale convegno o congressi, fino ai centri operativi di reti comunque complesse, gli impianti multimediali puntano ormai

tutti su immagini in alta definizione. E questo grazie alla progressiva disponibilità di riproduttori – schermi al plasma, LCD, videoproiettori – dalle prestazioni d’alta classe e dai costi sempre più competitivi. Ciò malgrado, nella catena distributiva dei segnali d’immagine HD agli stessi riproduttori, un anello rimane debole: quello delle infrastrutture di cablaggio basate per lo più sullo standard HDMI, High Definition Multimedia Interface. Nato per ambiente consumer e ad esso più che adeguato, l’HDMI non è propriamente in grado di supportare le esigenze degli impianti professionali attestati su ben più alti livelli di affidabilità, qualità di trasporto, tempi di risposta, distanze di collegamento e numero di terminali. La sua prevalente applicazione avviene infatti nello scenario domestico dove, similmente alle SCART per tv analogica, provvede a semplici connessioni a televisore HD di ricevitori satellitari, lettori di Blu-Ray oppure foto e videocamere. Connessioni che però nulla hanno a che vedere con il mondo professionale. Supera adesso completamente questo empasse di cablaggio il nuovo sistema di distribuzione Digital Media di Crestron che, basato su matrici di commutazione 8x8 oppure 16x16, gestisce qualsiasi segnale audio video dati a oggi conosciuto, compresi dunque quelli in HD in ogni loro aspetto fino al Full HD (1.920x1.080 interlacciati e progressivi), con i relativi segnali audio surround nelle versioni a 5.1 oppure 7.1 canali. Digital Media rappresenta l’evoluzione del precedente sistema QuickMedia, sempre di Crestron, adatto a segnali video ma in definizione standard senza dunque entrare nell’HD, e spalanca così la porta dell’alta definizione all’ambiente professionale dal quale era finora rimasta esclusa. Ma può offrire inoltre, come vedremo, interessanti opportunità anche allo stesso ambiente broadcast, notoriamente al top della multimedialità integrata.

In rapida commutazione Digital Media si basa su matrici di commutazione 8x8 oppure 16x16 a ingressi universali, con conversione dei segnali in formato adatto alla trasmissione su cavo CAT5e/CAT6 o fibra ottica in relazione alle distanze, e riconversione ai formati nativi per riproduzione sulle apparecchiature

.eu

on crestr

www.

terminali. Malgrado la complessità e il “peso” dei segnali, soprattutto se in alta definizione, l’operatività à è sempre in tempo reale, senza latenze intrinseche che limiterebbero il livello di qualità dei risultati. Ciò viene ottenuto grazie alle prestazioni generali di sistema e, in particolare, alla tecnologia proprietaria Quick Switch che, basata su apposito DSP, agisce in modo ottimizzato tagliando qualsiasi tempo morto anche negli intervalli tra i pacchetti di dati. Per chi ha confidenza con l’ambiente audio video professionale, la “latenza zero” è un fattore di estrema importanza, capace com’è di eliminare qualsiasi possibile interruzione, tanto più fastidiosa quanto più sono belle le immagini e accurati i suoni, assicurando inoltre un perfetto sincro-labiale a delta nullo tra i due segnali anche a fronte di lunghi percorsi di collegamento.

Le schede d’ingresso L’acquisizione dei segnali avviene grazie a un’estesa serie di schede di input a installazione modulare, in relazione alle

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approfondimenti diverse esigenze d’impiego. Si presentano in 12 differenti modelli, tutti dal semplice montaggio basato su due sole viti. Ciascuna di esse, oltre ai vari ingressi, presenta uscita diretta HDMI sia per eventuale monitoraggio locale sia, soprattutto, come input verso nuove schede per espansioni a cascata su un numero di terminali estendibile a piacere. Nel loro complesso le schede supportano segnali audio, video e dati analogici e digitali in ogni configurazione conosciuta. Tralasciando quelle più tradizionali (per segnali Component, S-Video, Composito, audio

Scheda d’uscita per cavi CAT5e/CAT6

stereo bilanciato e sbilanciato), ecco invece le più evolute e interessanti per immagini in HD e audio surround, per audio in formato digitale e per ingressi da PC: - scheda HDMI: con input HDMI 1.3a, consente l’ingresso video e audio a ogni sorgente dotata di questa porta, come foto e videocamere amatoriali e professionali, lettori di Blu-Ray, set-top-box per HD. Da notare in particolare che la versione 1.3a, la più evoluta di questo standard, Il retro del Digital Media nella sua versione 8x8

garantisce bitrate superiore ai 10 Gbps con segnali video “thin color” dall’altissimo numero di gradazioni e audio, oltre che stereo, surround nelle versioni a 5.1 oppure 7.1 canali per i due ambienti d’ascolto Dolby Digital e DTS (Digital Theater System). Supporta inoltre pienamente il protocollo HDCP (High bandwidth Digital Content Protection) a protezione dei diritti d’autore;

Scheda d’ingresso con porta HDMI, oltre a uscite USB e audio analogico

- scheda SDI/HD-SDI: l’interfaccia SDI (Serial Digital Interface) supporta il tipico segnale digitale Component non compresso in uscita da telecamere digitali broadcast e lo stesso vale per l’HD-SDI (High Definition SDI) per l’alta definizione, che raggiunge l’ordine di alcuni Gbps. Questa scheda dunque, dalle altissime prestazioni, può essere impiegata per diffondere immagini in occasione di riprese professionali di eventi anche in HD, come

Scheda d’ingresso per video analogico e audio digitale SPDIF

pure in evolute infrastrutture di stazioni televisive; - scheda con audio digitale: oltre al video, accetta l’audio in formato

digitale in standard SPDIF (Sony Philips Digital Interface Format), con i due canali serializzati su unico cavo; - scheda DVI-I: lo standard DVI (Digital Visual Interface), evoluzione del VGA (Video Graphic Array), supporta l’uscita di immagini da PC. Si presenta in versione analogica (DVI-A), digitale (DVI-D) e integrata (DVI-I), caratteristica di questa scheda. Essa consente dunque l’acquisizione di immagini da computer nei due aspetti analogico (RGB/HV) e digitale con immagini fino a 2.560x1.600 pixel; - scheda Display-Port: l’interfaccia Display Port, estensione del DVI per segnali in uscita da PC, trasporta anche l’audio stereo. Questa scheda si presta dunque a ricevere immagini con definizione fino a 1.920x1.200 pixel e i relativi canali audio; schede Digital Media e per fibra: accettano, con ingressi RJ-45 o prese per fibra multimodo, segnali provenienti da altri sistemi Digital Media. Le schede d’ingresso in definiva, nelle quali risiede gran parte del valore aggiunto dell’intero sistema, assicurano il dialogo con tutto il mondo della multimedialità audio-video-dati, analogico o digitale che sia, fino agli estremi valori oggi conosciuti.

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A significant product for the Digital Sign-Age

approfondimenti

… the 1T-C2-750 Dual DVI Scaler PLUS 4HE 4 # $UAL $6) 3CALER 0,53 PROVIDES TWO HIGH QUALITY GRAPHIC SCALERS CAPABLE OF WORKING AT FULL $6) VIDEO RATES !MONGST OTHER USES ITS TWO SCALERS ALLOW IT TO BE USED AS A $UAL 0)0 DEVICE OR AS A SEAMLESS SWITCHER #OMBINED WITH OTHER 46 /NE PRODUCTS IT PROVIDES A COMPLETE RANGE OF $6) 3$ ($ 3$) AND ($-) SOLUTIONS #ALL FOR OUR 0RODUCT #ATALOG FOR MORE INFORMATION ON $6) 3$ ($ 3$) ($-) 3WITCHER 3CALERS &ORMAT #ONVERTERS 2OUTERS #!4 %XTENDERS AND $ISTRIBUTION !MPLIl ERS

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approfondimenti Le uscite tra schede, cavi e room box Le schede d’uscita, disponibili in moduli 4x4 oppure 8x8, presentano come detto output RJ-45 per cavo CAT5e/ CAT6 oppure per fibra, in relazione alle diverse distanze di collegamento richieste. Con riferimento all’alta definizione Full HD, il cavo non schermato CAT5e supporta distanze di collegamento fino a 30-45 m, in relazione alle scansioni interlacciate o progressive; il cavo schermato Digital Media CAT6 supporta distanze di 45-60 m; la fibra raggiunge distanze di 1.000 m anche su segnali deep color. Ricordiamo che il deep color si riferisce a codifiche cromatiche basate su numeri di bit superiori a 8, valore di riferimento per i sistemi consumer, ovvero 10, 12 e anche 16 bit per miliardi di miliardi di sfumature (ma anche dai bitrate e pesi alquanto Il commutatore Digital Media di Crestron in versione 16x16.

elevati!). Realizzate sul principio della connessione aperta le schede si possono indirizzare, oltre che ai terminali di fruizione, a dispositivi complementari quali altri commutatori Digital Media,

ripetitori di segnale, sistemi di distribuzione audio, box per soluzioni multi-room. In sede di fruizione finale dei segnali, il sistema si completa con una serie di Room Box per CAT5e/CAT6 e fibra, per la riconversione dei segnali nel loro formato nativo. Disponibili in vari formati e con differenti caratteristiche, si presentano in versioni compatte dalla facile installazione anche a ridosso degli stessi dispositivi di riproduzione. Tutto il sistema, la cui programmazione avviene secondo le convalidate metodologie Crestron, si avvale infine di evoluti programmi di diagnostica e auto diagnostica.

I limiti dell’interfaccia HDMI per impieghi professionali Creata e standardizzata per ambiente consumer a supporto di semplici collegamenti tra sorgenti (Blu-Ray player, Set-Top-Box, ecc.) e televisori in alta definizione, l’interfaccia HDMI, se impiegata in ambienti di cablaggio professionali, presenta alcuni limiti. Limiti strutturali -

La connessione è priva di aggancio di sicurezza per garantirne il bloccaggio.

-

I connettori non possono essere terminati su campo, così c’è l’obbligo di ricorrere a cavi di lunghezze standard.

-

I cavi non sono adatti a passaggio in canaline standard.

-

La massima lunghezza dei cavi difficilmente supera i 10 m.

Limiti intrinseci -

La qualità delle immagini finali può dipendere dalla qualità dei singoli marchi.

-

Non esistono dispositivi di distribuzione multi room, ma solo per pochi display.

-

Si possono manifestare disturbi sulle immagini (flicker, sincronismi instabili) in relazione alle lunghezze del collegamento e alla

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-

Si possono verificare errori nel trattamento dell’HDCP (High bandwidth Digital Content Protection) con blocco delle immagini.

-

A seguito di commutazioni, si possono creare ritardi di alcuni secondi sulle immagini e sull’audio.

ADMARCA i

presenza di box di derivazione.

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approfondimenti

Caratteristiche tecniche - Matrice di commutazione 8X8 o 16X16 audio e video

- Output audio: DM su fibra o cavo e HDMI

- Input video: configurabile con card specifiche, gestisce HDMI,

- Formati audio supportati, HDMI: Dolby® TrueHD 7.1, Dolby

DVI, RGB, component (YPbPr), S-Video (Y/C) e video composite; DM su cavo o fibra

Digital Plus 7.1, DTS-HD Master Audio™ 7.1, DTS-HD alta risoluz 7.1, 6 canali PCM, 8 canali PCM

- Output video: configurabile con schede specifiche, output HDMI

- Formati audio supportati, HDMI e SPDIF: Dolby Digital AC3 5.1, Dolby Digital EX 5.1, DTS 5.1, DTS-ES Matrix 5.1, DTS-ES

- Formati: HDMI v.1.3a w/Deep Color, DVI v.1.0, RGBHV fino a UXGA/WUXGA, HDTV fino a 1080p60, NTSC o PAL - Risoluzione video in ingresso HDMI/DVI e RGB: da 640x480 a 2.048x1.152, oltre a qualsiasi risoluzione supportata da HDMI

Discrete 6.1, DTS 96/24 5.1, 2 canali PCM - Formati audio, analogico: stereo due canali - Connettività di rete: 10/100/1000BaseT, auto-switching, autonegotiating, auto-discovery, full/half duplex, - TCP/IP, UDP/IP, CIP, DHCP, IEEE 803.U compliant

v.1.3a - Risoluzione video in ingresso, Component: 480i, 576i, 480p,

- Connettività: 1 porta 10/100/1000BaseT Gigabit Ethernet port

576p, 720p50, 720p60, 1080i25 (1125 linee), 1080i30, 1080p24,

(panello posteriore); 16 porte 10BaseT/100BaseTX Ethernet,

1080p25, 1080p30, 1080p50 (1125 linee), 1080p60

porta USB tipo B, USB 1.1

- Risoluzione video in ingresso, S-Video: 480i, 576i

- Schede: 8 slot per schede di espansione

- Input audio: confugurabile con schede plug-in che supportano

- Dimensioni: 17,68x43,90x46,5 (HxLxP)

HDMI, analogico, SPDIF e DM su fibra o cavo

- Peso: 9,1 kg

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Exhibo presenta “Abrixis” Da oltre 50 anni Exhibo S.p.A. commercializza e distribuisce sul mercato italiano una vasta gamma di prodotti di primarie case mondiali nell’ambito dell’audio, della comunicazione e della sicurezza. Nel tempo Exhibo ha acquisito sempre maggiori conoscenze tecnologiche e ha sviluppato una propria offerta di soluzioni complete nel campo della sicurezza, insieme a un ampio ventaglio di servizi di pre-vendita, di supporto alla fase di installazione e di post-vendita La nuova piattaforma SW di gestione e supervisione In ambito security, in casa Exhibo è appena nata una rivoluzionaria piattaforma Sw di gestione “tutta Italiana” denominata ABRIXIS. È una soluzione integrata di supervisione, gestione e centralizzazione di impianti e sistemi di sicurezza di diversa natura e funzionalità che, tramite la sua struttura aperta e modulare, è in grado di gestire vari sottosistemi tra cui:

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Antintrusione

Supervisione sistemi tecnologici

Videosorveglianza

Sottosistemi di evacuazione sonora

Video Imaging

Controllo accessi

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informazione pubblicitaria

La gestione di tutti i sottosistemi sopra elencati è realizzata da un’unica interfaccia software-operatore user-frendly. Il sistema è basato su un’architettura client-server interconnessi attraverso una rete IP standard. La comunicazione tra client e server avviene in modo sicuro e criptato: tutte le operazioni fatte dagli operatori sui client sono tracciate e salvate sul server in modo da poter controllare l’attività e la responsabilità di ogni operatore. ABRIXIS è composto da diversi moduli tra i quali citiamo: · Antintrusione: permette l’acquisizione di allarmi attraverso l’interfacciamento con sensori e contatti standard di varia tipologia. I sensori sono collegati a schede di interfaccia, le quali sono a loro volta interconnesse e interfacciate al server attraverso la rete IP. Gli allarmi possono essere anche acquisiti da centrali di allarme pre-esistenti di terze parti; inoltre a

.p.A. Exhibo S 057 ci, 6 - 20 rdo da Vin Via Leona (MI) l Lambro Vedano a 82 9 49842 1, Fax 03 4 8 9 4 9 Tel. 03

ogni tipologia di emergenza è possibile associare degli eventi automatici, quali l’abilitazione

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di sirene o comandi ausiliari, comandi che possono inoltre essere definiti manualmente da appositi pulsanti configurabili e posizionabili sulla cartografia. · Videosorveglianza: permette di utilizzare le nuove tecnologie di videosorveglianza su IP, integrandole con gli altri moduli del sistema. Il modulo videosorveglianza consente l’integrazione tra tecnologie differenti e apparati di produttori diversi. · Analisi Video: grazie ad evoluti algoritmi di analisi video, è possibile generare allarmi direttamente dai flussi video relativi a movimenti anomali, abbandono di oggetti, lettura targhe ecc. · Supervisione impianti tecnologici: permette il monitoraggio di grandezze fisiche quali temperature, livelli, velocità, ecc., di tipo analogico o digitale, e di generare allarmi relativi a stati anomali. L’acquisizione degli stati e delle grandezze è realizzata attraverso l’interfacciamento di moduli di acquisizioni di terze parti secondo i più diffusi standard industriali quali Modbus, ecc. · Controllo accessi: questo modulo fornisce un sistema per il controllo e l’autorizzazione degli accessi da parte di personale alle aree riservate. L’implementazione di questo modulo prevede l’installazione di terminali di accesso dotati di differenti sistemi di autenticazione quali codice PIN, tessere magnetiche, tessere di prossimità, biometrico o combinati collegati al server tramite la rete LAN via IP. Attraverso moduli opzionali e l’architettura standard del database server è possibile estendere il sistema per la gestione di altri aspetti aziendali diversi dalla sicurezza,

Una schermata del nuovo Software Abrixis.

quali la gestione presenze.

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approfondimenti

projectiondesign F32 L’ultima edizione della fiera ISE-Integrated Systems Europe, tenutasi ad Amsterdam lo scorso febbraio, ha visto debuttare la più recente generazione di un progetto nato qualche anno fa, ma che nel corso del tempo ha saputo migliorarsi e adattarsi alle mutate necessità del mercato: la “piattaforma 3”, il prodotto che incarna in modo più eloquente il know-how di projectiondesign, nella sua veste F32 Alberto Pilot

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approfondimenti

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on una storia alle spalle relativamente recente, sebbene derivata da solide basi tecniche, la norvegese projectiondesign ha sempre costruito completamente in casa videoproiettori DLP dotati della tecnologia

basata sul processore a microspecchi DMD, di proprietà di Texas Instruments. Con una mossa strategica che si è rivelata vincente nel tempo, projectiondesign ha composto la sua offerta di prodotto suddividendola in “piattaforme”, ossia progetti modulari che si adattano alle diverse esigenze del mercato. Il videoproiettore F32 si posiziona nel settore professionale, ed è diretta evoluzione dell’apprezzato F30; è dotato di un chip DMD di risoluzione diversa in base alle specifiche esigenze, di un percorso ottico a doppia lampada (e doppia ruota colore, con brevetto proprietario DuArch Technology) e di altre caratteristiche che vedremo in seguito, ma soprattutto è la prima famiglia di videoproiettori DLP a utilizzare l’ultima versione del brevetto Philips per la lampada UHP (Ultra High Pressure), chiamato VIDI (vedi box), che garantisce prestazioni superiori in termini di accuratezza colorimetrica o di luminosità, salvaguardando nel contempo la vita della lampada stessa.

Caratteristiche e peculiarità Il modello F32 si presenta con un cabinet di foggia oramai “conosciuta” (disponibile nelle varianti colore Black metallic o Silver), ma ricco di contenuti all’avanguardia. Partendo dalla risoluzione nativa, infatti, il prodotto si può acquistare nelle varianti WUXGA (ossia 1.920x1.200 punti in 16:10, adatta ai segnali VESA derivanti da un PC o da Media server), 1.080p (ossia 1.920x1.080 punti in 16:9, per segnali ATSC di una sorgente per l’alta definizione TV) ed SXGA+ (ossia 1.400x1050 in 4:3, adatta a segnali VESA per presentazioni o impieghi professionali), sebbene tutti e tre i sotto-modelli possano essere adattati a diversi scopi. Com’è ovvio, in base alla differente dimensione del chip DMD (diagonale e area riflettente), cambiano anche i valori di luminosità che l’F32 può garantire, arrivando comunque al considerevole valore dichiarato dalla casa madre di quasi 6.100 ANSI Lumen nel modello SXGA+ e di circa 5.700 ANSI Lumen per gli altri due, a fronte di un contrasto (dichiarato full on/full off) di ben 7.500:1; un valore di tutto rispetto che, sebbene non abbiamo misurato direttamente sul campo, garantisce comunque alla prova pratica ottime immagini tridimensionali e per nulla “digitali”. Punto di forza sono le ottiche intercambiabili (che assumono anch’esse valori di “tiro” differenti in base alla diagonale del chip DMD, naturalmente), che permettono di posizionare l’F32 a diverse

Caratteristiche tecniche

distanze dalla superficie di proiezione (da un minimo di mezzo metro a oltre 30 m),

Tipologia: videoproiettore a singolo chip DLP

per immagini con diagonale dichiarata

Risoluzione: 1.920x1.200 (wuxga), 1.920x1080 (1080p), 1.400x1.050 (sx+)

(forse un po’ troppo ottimisticamente) fino

Luminosità: 5.700 Ansi Lumen (wuxga e 1.080p), 6.100 (sx+)

ai 20 m.

Contrasto: 7.500:1

È possibile scegliere tre tipi di ruote colore

Aspect ratio: 16:10 (wuxga), 16:9 (1.080p), 4:3 (sx+) Tre ruote colori disponibili

da far installare in fabbrica, a seconda

Dimensione dell’immagine: 0,5 - 20 m

che si debba utilizzare il prodotto per

Compatibilità: segnali da PC (RGBHV, RGBs, RGsB), segnali video (HDTV, EDTV, SDTV,

simulazione (VzSim, con particolare

NTSC, PAL, SECAM)

attenzione alla correttezza cromatica),

Porte input da computer: 1 DVI, 1 HDMI1.3a, 1 VGA, 1 RGBHV, RGBs, RGsB, YUV ( 5 BNC)

per presentazioni business (Graphics,

Porte input video: 1 HDMI1.3a, 1 Component, 1 S-Video, 1 Composito

con minore saturazione delle singole

Porte comunicazione: 1 RS-232, 1 RJ-45, 1 USB, 2 12V trigger, controllo remoto IR

componenti colore, ma ottima luminosità) oppure per applicazioni in condizione di

Dimnesioni: 375x510x223 mm Peso: 12,6 kg (+ lente) Temperatura di utilizzo: 0 - 40 °C

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approfondimenti luce ambiente non controllata (High Brightness). Naturalmente dal punto di vista degli “accessori” Texas Instruments (se possiamo chiamarli così), il proiettore è dotato dell’ultima versione dell’algoritmo Brilliant Color, che permette di sfruttare i filtri dicroici della ruota colore anche per i secondari (Cyan, Magenta,Yellow), oltre che per i classici primari (Red, Green, Blu), al fine di ottenere una saturazione migliore, minori “interferenze” fra di essi, e un ridotto apporto di dithering nella costruzione delle immagini. Il parco connessioni del proiettore, completo e

In fatto di calibrazione projectiondesign cala in tavola l’asso di denari, e propone

adatto a tutte le esigenze

un proprio tipo di gestione denominato Real Color, che esula dal classico tracking usato per garantire l’uniformità della scala di grigi andando ad agire direttamente sulle coordinate colore dei primari (e complementari) e sulla saturazione degli stessi. Una volta misurate con un apposito strumento le coordinate colore e inserite nel menù di calibrazione, un algoritmo interno al proiettore provvederà a correggere lo scostamento di questi valori (ottenuti, lo ricordiamo, dalla situazione proiettore/ambiente/schermo, quindi dipendenti direttamente dall’installazione) rispetto a quelli “ideali” di riferimento in base alla tipologia di segnale in ingresso. Una funzione comoda, potente e flessibile, che consente di regolare finemente tutti i parametri dell’immagine a schermo, con evidenti vantaggi sulla qualità complessiva del risultato. Se poi si desidera ottenere un bianco a specifiche D65, è sufficiente spuntare l’apposita casellina nel menù a schermo. Come nota a margine, precisiamo che nei modelli Home Theater di analoga

L’alloggiamneto per la lampada

piattaforma (Optix a marchio Avielo, il brand dedicato di projectiondesign) il Real Color è molto più flessibile e permette regolazioni ancora più fini, in relazione ovviamente alla funzione che un prodotto del genere è tenuto a sostenere. Questo non deve ingannare, però, portando alla facile conclusione che l’F32 sia meno curato sotto quest’aspetto, anzi, proprio in relazione alle diverse applicazioni per le quali è stato concepito offre alcune regolazioni specifiche modificabili (il tipo di risoluzione nativa e ruota colore da adottare di fabbrica), risultando perfettamente adattabile alle esigenze della committenza. Un vantaggio tutt’altro che trascurabile.

Connettività e installazione Dal punto di vista dell’installazione, il fatto di poter contare su uno shift motorizzato delle lenti che opera sui due assi garantisce una certa libertà di movimento, che si traduce in una facilità di centratura “meccanica” dello schermo evitando le dannosissime (per l’immagine) regolazioni di Keystone. Naturalmente ci sono anche i piedini regolabili che permettono di trovare il corretto allineamento geometrico fra lo schermo e l’immagine proiettata. Questi aspetti, uniti a un parco ingressi di tutto rispetto, fanno sì che non ci siano praticamente limitazioni nell’utilizzo dell’F32. Una doppia porta (In/Out) RS232 (su vaschetta DB9) ne permette il controllo in contesti di integrazione tecnologica (tramite sistemi AMX o Crestron, tanto per citarne un paio), e anche di collegare a cascata altre unità, in modo da poter agire su di esse tramite un unico cavetto. In alternativa, il collegamento LAN servirà per inserire il proiettore in un network già predisposto. Una porta USB sul retro permette di connettere un mouse da PC, nel caso si debba sfruttare (tramite apposite applicazioni) il prodotto come schermo multimediale per presentazioni o altro, infine due porte “non standard” denominate X-Port 1 e 2 permettono l’interfacciamento con tipologie di segnali proprietari per utilizzi specifici.

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approfondimenti

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approfondimenti

Philips: veni, VIDI, vici! D’accordo, forse l’affermazione è alquanto pretenziosa, ma è perfetta per descrivere l’ultima evoluzione del controllo delle lampade UHP (Ultra High Pressure, brevetto Philips). Croce e delizia del gestore del magazzino ricambi, le lampade per i video proiettori sono uno di quegli elementi “consumabili” forse considerati meno importanti (a volte) di quello che sono in realtà, dato che sono fondamentale per la buona riuscita dell’immagine a schermo. Senza entrare in disquisizioni tecniche sullo spettro luminoso di una lampada UHP, magari confrontata con una allo Xenon, la chiave per il suo corretto funzionamento è l’alimentatore proprietario, chiamato “ballast” (letteralmente “zavorra”). Nel funzionamento di un proiettore DLP a singolo chip, più complesso ma equiparabile per certi versi anche a quello di un tre-chip, l’aspetto più importante è il sincronismo. Per ottenere un’immagine a schermo, quindi, è indispensabile che “il sistema” faccia coincidere : 1 - lo scoccare dell’arco voltaico all’interno del bulbo; 2 - il passaggio della luce “nel filtro dicroico voluto” della ruota colore; 3 - il posizionamento dei microspecchi sulla superficie del DMD. Per tale ragione, c’è un unico “cervello” che sovrintende a queste operazioni, per l’F32 un ASIC (Application Specific Integrated Circuit) di Texas Instruments, direttamente collegato con il ballast, il controllo trifase del motore della ruota colore e ovviamente con il DMD stesso. Per migliorare la resa della lampada, Philips si è concentrata proprio sul controllo elettronico del ballast: questo permette diverse configurazioni del videoproiettore senza cambiare la tipologia della ruota colore (quindi colori più saturi e naturali, o aumentata luminosità a seconda delle necessità), un aumento del contrasto percepito a tutto vantaggio della qualità dell’immagine, infine una migliore gestione termico/elettrica del bulbo stesso, che si traduce sia in maggiore durata della lampada che in prestazioni uniformi durante tutto l’arco della sua vita. Le lampade sono pilotate in corrente continua, con il verso che varia in sincrono con la frequenza di quadro (refresh dell’immagine), proprio per evitare il fastidioso effetto flickering (letteralmente “lampeggio”) che è uno dei sintomi della mancanza di sincronismo nel processo che abbiamo descritto precedentemente. Quindi, un’immagine a 50 Hz (come una televisiva a standard PAL, per esempio) vede cambiare la polarità degli elettrodi fra i quali scocca l’arco ben 50 volte al secondo. Questo permette di “rigenerare” gli elettrodi stessi (per un processo chimico), i vantaggi sono l’allungamento della vita della Single Chip Projector Coor Wheel

lampada ma anche la possibilità di sfruttare due tipi di impulso, quello “luminoso” e quello “buio”. Nel suo recente aggiornamento Philips ha ottimizzato questo processo introducendo un “tuned plateau” per l’impulso luminoso, in modo da modificare questo livello proprio in base al filtro dicroico della ruota colore che la luce prodotta sta per attraversare in quell’istante. Di contro, nell’impulso buio la modulazione dell’amplitudine della luce ha permesso di ottenere 2

DLP CONTROL ASIC

bit extra, riducendo per brevi istanti del 25% l’intensità del flusso luminoso e migliorando così la linearità della scala di grigi, ma soprattutto l’apporto di dithering (o tecnica a errore diffuso). Imprescindibile nella creazione delle sfumature nelle immagini in sistemi digitali (1 – 0), il dithering è richiesto in maniera nettamente minore, con riduzione del rumore digitale.

Come è facilmente visibile, è l’ASIC della TI che

Philips permette l’utilizzo di 12 modi di controllo del ballast, ottimizzati proprio in base all’utilizzo

sovrintende a tutte le operazioni al fine di ottenere

previsto del videoproiettore; possono essere selezionati via SW

un’immagine a schermo

agendo sulla libreria dell’ASIC, in modo da adattarlo a diverse

1 Video Frame Rotation 1

esigenze ma con lo stesso hardware (fondamentalmente, la

Rotation 2

ruota colore). Un vantaggio sicuramente importante. Lamp Current

Per maggiori informazioni o approfondimenti : http://www.lighting.philips.com/gl_en/global_sites/ application/projection/uhp_technology/new_technologies/ vidi.php?main=global&parent=6450&id=gl_en_projection_ lamps&lang=en

Brilliant Pulse

Dark Pulse

Tuned Plateau

Ecco come è possibile ottenere una regolazione “fine” dell’impulso luminoso e di quello buio, nel controllo della lampada.

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approfondimenti

Dalla parte dell’utilizzatore Come noto, un videoproiettore DLP (ma l’esempio calza anche per altre tipologie di display basate su altre architetture/tecnologie) è formato sostanzialmente da tre parti principali: - l’elettronica di Front-End, ossia la pletora di chip che costituiscono il processamento video dell’immagine - il software, inteso come firmware dei singoli chip e poi software di gestione del processore principale (in questo caso un PixelWorks che lavora con parole digitali a 10 bit), che deve permettere un’integrazione armonica fra le varie funzionalità al fine di ottenere il migliore dei risultati con qualunque ingresso o specifica catena video; - il “light engine”, ovvero tutte le componenti ottiche che sono coinvolte nel trattamento del fascio luminoso, immediatamente dopo la lampada per arrivare alle lenti di proiezione. Ebbene, in questo F32 la sintesi di questi tre elementi arriva a un risultato interessante, tanto da richiedere l’uso di un processore video esterno solo nel caso del trattamento di segnali particolarmente ostici e poco risoluti, che comunque mal si coniugano con un prodotto del genere. A livello di ottiche di proiezione, poi, la qualità è visibile già nell’oggetto stesso, impressione confermata anche a schermo, con una accurata capacità di risoluzione di linee/mm (quindi della funzione di trasferimento dell’ottica stessa). Un prodotto quindi poliedrico, ben progettato da un’azienda con una solida reputazione nel mercato, ed estremamente “onesto”, nel senso che dà esattamente quello che promette.

n.com ndesig io t c je pro www. alia da o in It it u ib r w. Dist n, ww ltivisio u M AG n.it ltivisio agmu

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approfondimenti

Carlo Solarino

Systemline Modular

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Tipica delle applicazioni di domotica, la distribuzione multi zona di segnali multimediali è di solito riservata ad ambienti di pregio. Ma ecco un’interessante soluzione basata su strutture di cablaggio su cavo Cat5 che, grazie ad apposite opzioni, svolge ruoli aggiuntivi dall’evoluto livello di customizzazione

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approfondimenti

L

a diffusione audio e video nei diversi ambienti di una casa (soggiorno, cucina, ecc.) così come nelle differenti aree di una show room, anziché tramite un riproduttore per ogni singolo spazio, come avveniva

fino a qualche tempo fa, può essere ottenuta con un unico impianto di diffusione multi-room o multi-zona. Dopo un periodo nel quale questa soluzione è stata tipica dei cataloghi di produttori di sistemi indirizzati al residenziale di pregio, il mercato sta proponendo già da qualche tempo soluzioni ottimizzate per fasce d’utenza più allargate, rivolte sia all’ambiente domestico non propriamente esclusivo, che ad ambiti civili quali sale d’attesa, hotel e così via. Ne è un evidente esempio il sistema Modular sviluppato dalla società inglese Systemline del gruppo Armour International, di recente acquisito in distribuzione per l’Italia da parte di Audiogamma di Milano. Senza nulla togliere alla qualità dei messaggi diffusi, il sistema si avvale di innovative e semplici soluzioni di distribuzione e controllo dei segnali, ponendosi a metà strada tra i sistemi minimalisti e quelli di più alta complessità, e dimostrandosi aperto anche a complete soluzioni di domotica.

Rete in Cat5

Soluzione d’impianto audio

Un sistema di diffusione multiroom oltre all’infrastruttura di cablaggio è costituito da due unità funzionali (e

multiroom/video strutturato

concettuali) di riferimento: il distributore dei segnali e il sistema di gestione e controllo. A esse va poi aggiunta

tramite hub

la sorgente dei contenuti, spesso indicata come music o video server, contenente i messaggi da diffondere. Senza soffermarci su di essa (può essere rappresentata da svariate apparecchiature disponibili sul mercato come audio o video recorder ecc.), nella sua tipologia base il nuovo sistema Modular comprende un concentratore, che agisce da centrale di smistamento, e un insieme di tastierini da cui effettuare i controlli. Il concentratore o hub è disponibile in svariate soluzioni, in relazione alle necessità dell’utente: per esempio per una sorgente audio stereo da distribuire su sei zone, oppure per sei sorgenti e otto zone; come pure per sei sorgenti video su otto zone o, ancora, per audio in versione home cinema a 5.1 canali. Dalla linea elegante e dotati di prese per audio e video, i tastierini sono installabili anche in numero considerevole per una gestione capillare dell’impianto. Oltre a essi, è poi disponibile un telecomando per operare in modalità wireless. Realizzato con caratteristiche compatibili con la quasi totalità degli apparati audio/video attualmente in commercio rappresenta, propriamente, un telecomando con funzionalità universale. L’infrastruttura di cablaggio, infine, è realizzata su rete di cavi Cat5, da installare preventivamente negli appartamenti in simultanea con i lavori edili. Per essa, è disponibile un’ampia scelta di accessori di interconnessione (hub con svariate porte, prese fisse o mobili ecc.) per attuare qualsiasi operazione di collegamento, sia nei confronti delle apparecchiature terminali, sia per estendere le coperture di rete.

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approfondimenti Ampliamenti e opzioni Quanto detto si riferisce alle funzioni essenziali del sistema Modular, per l’inoltro multi-room dei segnali audio video, ma Systemline propone anche numerose opzioni pensate sia per estenderne le prestazioni di base, sia per supportare alcune funzionalità legate all’automazione. Il Systemline MusicServer con Touch screen System Net, nella

Touch screen da incasso per il controllo

modalità per il controllo delle luci

delle varie parti dell’impianto

capacità di 160 GB opera come sorgente di segnale su cui, tramite comando locale o da remoto con telecomando, registrare la propria musica preferita oppure creare le playlist di emissione; l’unità iPort agisce da interfaccia con i terminali iPod, per acquisire sia file musicali compressi in MP3 che immagini. Di rilievo, in termini di installazione, la disponibilità di appositi diffusori attivi da incasso, alimentati direttamente dal cavo Cat5 dello stesso impianto, che ben si inseriscono in qualsiasi ambiente

Modulo MIM-4 per la distribuzione audio

HCCP, presa combinata per Home Cinema

senza alterarne le linee progettuali. Mentre, per gli appassionati che prediligono le tradizionali casse passive, sono disponibili unità di amplificazione. Ancora per gli appassionati ma, questa volta, del

Elementi del sistema Modular distribuiti in Italia

relax nella vasca da bagno, ecco un altro “accessorio” di corredo

Tastierini:

al sistema: il televisore Aquavision Bathroom Tv, costruito per

KPM1.1: tastierino a pressione a due tasti

funzionare in ambienti dall’alto tasso di umidità.

KPM7: tastierino multi sorgente

Il sistema Modular inoltre, nella sua veste più evoluta dal nome

Moduli di connessione: SIM: presa audio (2 x stereo input)

SystemNet, oltre alla principale funzione di diffusione audio

IRM: modulo IR

video multi-room è in grado di svolgere alcuni compiti tipici di un

CIM: input audio/output control IR (2 x stereo in, 4 x IR out)

impianto di domotica. Per il controllo dell’impianto di illuminazione

CIM/PI: presa combinata (2 x stereo in, 2 x IR out, 1 audio out bilanciato

può interagire infatti con apparecchiature in standard Lutron

su RJ-45) HCCP: presa combinata per Home Cinema (audio 5.1, 1 x IR out, 1

mentre, per il controllo di apparecchiature elettriche può operare in

power out)

ambiente KNX/EIB (European Installation Bus). E infine è in grado

MIM-4: audio input fino quattro sorgenti/output control IR (8 x stereo in,

di svolgere funzioni di rete multimediale integrata potendo gestire,

4 x IR out)

oltre all’audio video, comunicazioni telefoniche e Web così come

VBLN: nodo bidirezionale (video) Hub:

diffondere immagini riprese da telecamere di sicurezza. Il principale

HM1: hub audio singola sorgente

dispositivo di ampliamento delle funzionalità base è rappresentato

AM8: hub audio multi sorgente

da un “hub centrale di rete” disponibile in varie taglie e versioni

VM8: hub video multi sorgente Amplificatori:

che, dall’aspetto elegante e compatto, trova ovunque facile

ZAM-40: amplificatore di zona

collocazione.

Telecomandi:

In definitiva, grazie ai suoi nuovi livelli e

RM1: telecomando semplice per Modular

di competitività e alla sua

LRN7: telecomando per controllo AV Diffusori audio:

flessibilità con numerosi

Vari modelli di altoparlanti a muro e da incasso, attivi e passivi.

possibili ampliamenti, il sistema

Alimentatori:

Modular può destare l’interesse

PSM130: alimentatore per hub e fino a sei zone PSM45: alimentatore per espansioni e zone derivate

di sistemisti e integratori

PIM: connessione per alimentazione di PSM45

particolarmente sensibili a

PIM3: alimentatore ponte per PSM130 per tre zone (su RJ-45)

interventi di custom installation.

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18>20 Rimini Fiera

a p rile

approfondimenti

2010

Orario d’apertura 10,00 - 18,30

22a Mostra Internazionale delle Tecnologie per lo Spettacolo, l’Installazione e il Broadcast

The heart of Technology N EW!

Organizzato da

Con il patrocinio di

61 >C;D/ Project Manager: Angela Bellavista - Tel. 0541 744206/300 Fax +39 0541 744850 - a.bellavista@riminifiera.it

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pillole

RFID di seconda e terza generazione Barbara Trigari

Un mercato in crescita

L’uso di RFID nella moda: leggendo l’RFID si ottengono informazioni sul prodotto.

Ormai due anni fa ci siamo occupati approfonditamente del mercato degli RFID. Già allora emergeva chiara la tendenza alla crescita di un settore in particolare, quello degli RFID attivi. Oggi si parla di RFID attivi di seconda e terza generazione, i quali rispondono sempre meglio alle esigenze di localizzazione di merci e persone sul territorio facendo prevedere, in un futuro molto prossimo, lo sviluppo di un mercato che IDTechEX (ente indipendente che si occupa di ricerca e analisi di mercato nei settori RFID e printed electronics) definisce multimiliardario. E c’è spazio anche per i tag passivi...

I

n origine fu l’RFID attivo, per intenderci dal tag del telecomando per l’apertura della portiera dell’automobile al sistema usato dalle forze armate

per gestire beni e forniture: si intuisce un giro d’affari significativo, almeno per numero di ordini. Poi fu la seconda generazione di tag attivi, ovvero quelli impiegati per i sistemi di rilevamento in tempo reale (RTLS - Real Time Locating Systems), che si differenziano dai precedenti proprio per la capacità di controllo continuo su distanze comprese tra 30 e 300 metri, e in 3D. Anche questo tipo di RFID è in rapida crescita, soprattutto grazie al progressivo calo dei costi e alla crescente richiesta di sistemi capaci di monitorare uomini e merci. È già apparsa poi una terza generazione di tag, i quali integrano le funzioni di semplice reader a quella di network a maglie, i cosiddetti Ubiquitous Sensor Network (USN) o Wireless Sensor Network (WSN), sistemi dalle dimensioni e funzioni adattabili alle esigenze e scalabili, che fanno riferimento all’ultima versione del protocollo IEEE 802.15.4. Questo ambito di utilizzo dei tag RFID è quello che si prevede crescerà maggiormente in volume nel prossimo futuro, ma che sta già dimostrando vivacità se non altro dal punto di vista della qualità dei progetti.

Tipologie e numeri In generale, per quanto riguarda tutte le tipologie di tag, attivi e passivi, il mercato è in crescita costante; il giro d’affari rispetto al numero di tag è passata da 1,02 miliardi di dollari nel 2006 a 1,74 miliardi nel 2007 e infine

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2,16 miliardi nel 2008. Per il 2009 la previsione è di un +23% in valore rispetto al 2008, che nel 2010 diventerà +25%. Le previsioni di crescita sono giustificate dalla rapidità con la quale vengono messi a punto reti e soluzioni sempre più precise e abbordabili (anche se c’è ancora molto da fare): per esempio gli UWB RTLS (Ultra Wide Band RTLS), che però hanno ancora un costo elevato, o combinazioni di chip che lavorano sul Time of Arrival (TOA, ovvero la trilaterazione del tempo di percorrenza entro punti di riferimento dati, definita anche TOF, Time Of Flight) e Angle of Arrival (AOA, ovvero la triangolazione del tempo impiegato nel percorso rispetto a punti di riferimento dati, utilizzando più di un ricevitore per la misurazione) per localizzazioni sempre più accurate, e poi lettori portatili (come Loc8tor). Un’altra tendenza è quella che vede la convergenza tra Ubiquitous Sensor Network e RTLS, anche per le soluzioni di risparmio energetico, poiché in entrambi i casi le direzioni intraprese sono le cellule fotovoltaiche (facilmente applicabili anche su superfici non omogenee, come quelle offerte dai tag) e le nuove “supercarbattery”, tra batteria e condensatore. Qualsiasi sia la forma di elaborazione del segnale utilizzata, TOA, TDOA (ovvero il differenziale del tempo di percorrenza tra punti di riferimento dati ricavato utilizzando più di una frequenza per la misurazione), AOA, l’identificazione delle celle (Cell ID, attraverso più lettori dal raggio di

x.com dteche www.i 2.org eee80 www.i .com fiditalia www.r fid.eu tworkr e n e c a www.r

portata sovrapposto) o l’RSSI (Received Signal Strenghth Indication), è negli ultimi due anni che i sistemi RTLS hanno cominciato a crescere significativamente; anche se il giro d’affari che muovono è ancora attorno ai 200 milioni di dollari, diversi analisti (IDTechEX, Frost & Sullivan, Yankee Group) hannpo stimato di arrivare a superare i due miliardi di dollari entro i prossimi dieci anni. Difficile essere più precisi, perché i sistemi coinvolti hanno costi che vanno dalle poche centinaia di dollari a diversi milioni di dollari.

I fattori che sostengono la crescita A spingere per esempio ospedali, compagnie petrolifere e aeroporti verso l’adozione di sistemi RTLS ci sono gli elevati costi legali che questi enti sono costretti a sostenere proprio per le conseguenze derivate dall’incapacità di controllare in tempo reale uomini e merci. Un grosso aiuto è arrivato anche dalla definizione degli standard per i tag sui 2,4 GHz (UWB), per la comunicazione Wi-Fi e ZigBee tra lettore e computer e dallo sviluppo di dispositivi conformi al nuovo standard IEEE 802.15.4a (nato per rimpiazzare i Phisical Layer ZigBee con apparecchi più efficienti sul fronte del risparmio energetico e della elaborazione dei dati). L’anno scorso poi tre aziende, Mojix, RF Controls e Wirama, hanno sviluppato un sistema RTLS basato sui vecchi tag passivi UHF,

L’arrivo dei tag RFID di terza

facendo prevedere lo sviluppo di sistemi affidabili a un costo sempre più basso. Annunci di nuove soluzioni e sistemi

generazione, con le relative

avvengono continuamente, a dimostrazione che molte aziende hanno già investito molto nella ricerca sugli RFID.

proiezioni di crescita.

Fiere e gruppi di lavoro Il fermento del settore diventa evidente osservando quante iniziative legano le aziende e gli osservatori del mercato RFID. A parte le due fiere di settore, RFID Europe (settembre, a Cambridge UK) e Active RFID, RTLS e Sensor Networks (Novembre, Dallas, USA), è stato annunciato proprio a marzo di quest’anno un progetto che coinvolge stesso tavolo produttori e utenti interessati alle applicazioni RFID, al fine di promuoverne lo sviluppo attraverso un approccio collaborativo. L’iniziativa si chiama “RFID in Europe” e coinvolge già 25 partner

©IDTechEX

addirittura la Comunità Europea e che ambisce a riunire attorno a uno

provenienti da 17 stati membri. Per i dettagli del progetto visitate il sito www.race-networkrfid.eu.

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appuntamenti a cura della redazione

LivinLuce Milano, 26-30 maggio Ormai imperdibile manifestazione internazionale che abbina le tematiche del building (materiale di installazione elettrica, sicurezza, home & building automation) all’illuminazione (componenti, apparecchi, sorgenti luminose e soluzioni) per coprire due ambiti in stretta sinergia. Livinluce, che nel 2007 ha scelto date invernali, torna nel 2009 alla storica collocazione temporale a fine maggio, per meglio rispondere alle esigenze del mercato. La fiera si svolge in contemporanea con EnerMotive, dedicata invece al settore power e factory, e ha scelto di accentuare la propria vocazione tecnica.

Perché andarci Oltre alla consueta ampia zona espositiva (padiglioni 9-14 e 18), LivinLuce offre una serie di focus tematici che quest’anno sono dedicati all’eco-compatibilità e sicurezza nell’impiantistica elettrica, alla valorizzazione della domotica, all’uso efficiente dell’energia e all’innovazione tecnologia nella progettazione illuminotecnica. .it tech lano i m a .it .fier tions u l www o s n.urba www

Particolarmente sviluppata sarà tutta l’area building, nella sua dimensione multidisciplinare. Un’altra novità del 2009 è l’attenzione alle richieste della pubblica amministrazione locale con l’area dedicata “Urban solutions”, dove avranno luogo convegni e una mostra, inoltre è previsto l’assegnazione di un premio (promosso da FieraMilanTech, Politecnico di Milano, Torino e Bari) dedicato a progetti il cui obiettivo sia la promozione e valorizzazione delle esperienze di risparmio energetico compiute sul territorio da Enti pubblici.

Informazioni generali LivinLuce si tiene quest’anno presso i nuovi padiglioni di Fieramilano a Rho. Sarà aperta dalle 9,30 alle 18,00 con possibilità di preregistrazioni via Web per ottenere sconti sul biglietto d’ingresso. È anche possibile acquistare biglietti scontati per visitare la fiera tutti e cinque i giorni. Fieramilano è raggiungibile dall’omonima uscita in tangenziale Ovest a Milano o da quella sulla A4-Venezia, oppure da Milano città con la linea rossa della metropolitana.

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appuntamenti

InfoComm Orlando, Florida, 14-19 giugno La trasferta a Orlando va preventivata, e vista l’importanza di questo appuntamento fieristico abbiamo pensato di segnalare l’expo di InfoComm con il dovuto anticipo. InfoComm International è un’associazione di professionisti e aziende del settore AV professionale fondata nel 1939; oggi conta 5.000 iscritti di cui il 17% risiede fuori dagli Stati Uniti e si fa promotrice di iniziative per la formazione (è possibile anche conseguire una certificazione internazionale InfoComm) e la creazione di un efficace network fra gli aderenti. La fiera annuale è espressione dell’associazione, ed è la fiera leader a livello mondiale per gli operatori del settore.

Perché andarci InfoComm expo è un’importante occasione per conoscere e “annusare” le novità del settore, in termini di prodotti e tecnologie ma anche di tendenze e spunti di crescita del mercato. Sei le sezioni della fiera: audio, lighting&staging, NSCA (National Systems Contractors Association)

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Electronic Systems dedicata ai sistemi “low voltage”, Unified Collaborative Conferencing in collaborazione con IMCCA (Interactive Multimedia Collaborative Communications Alliance) per il settore videoconferenza, Technologies for Worship, a testimonianza di quanto il settore sia importante, infine una sezione intera sul digital signage. Inoltre, ci saranno varie aree speciali, come quella dedicata alle dimostrazioni audio o del digital signage, e visite organizzate a realizzazioni e impianti di particolare interesse. Imperdibile il programma educational: già dal 14, in anticipo sulla fiera, avranno luogo i primi seminari, e si potranno anche frequentare corpose sessioni di approfondimento come quella dedicata al risparmio energetico (sezione Special Interest Training).

Informazioni generali Dopo le scorse edizioni a Las Vegas, InfoComm sarà quest’anno a Orlando presso l’Orange County Convention Center; i giorni 14, 15, 16 giugno saranno dedicati esclusivamente alla formazione, dal 17 si aprirà anche la sezione espositiva. Orario dalle 9.00 alle 17.00 (dalle 8.00 per alcuni seminari). Per viaggio e alloggio è possibile consultare il sito della manifestazione, esiste anche una sezione per agevolare la richiesta del visto; i prezzi di ingresso e per i seminari variano di molto, dai 100 USD per il solo accesso all’esposizione (non membri, gratuito per gli aderenti InfoComm), ai 495 USD per un Full Conference Pass.

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dal mondo

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Carlo Solarino

Il digital signage da Promotion Expo La tradizionale mostra milanese dedicata al marketing aziendale in ogni sua forma ha visto anche quest’anno una significativa presenza di espositori specializzati in tecnologie multimediali per punti vendita. Tra essi, nell’ottica di proporre sistemi completi e soluzioni finite, si è avvertita la tendenza alla concentrazione di più marchi con prodotti complementari. Ecco la nostra panoramica

G

iunta alla sua 18a edizione Promotion Expo, la mostra dedicata al marketing nei punti vendita che si è tenuta a Milano dall’11 al 13 marzo, anche quest’anno ha dedicato un focus espositivo al Digital Signage,

richiamando una decina di operatori specializzati. Rispetto allo scorso anno, si è tuttavia notata una sorta di concentrazione di espositori sotto un unico marchio di riferimento, in linea peraltro con quelle che sono le effettive esigenze del digital signage nella sua soluzione finita. Intendiamo dire che, tra server di rete, player locali, infrastrutture di connessione e cablaggio, display e videoproiettori, pacchetti di contenuti ecc., un completo sistema di digital signage prevede la confluenza di operatori diversi, ciascuno con la propria specializzazione. Da cui appunto la presenza congiunta di svariati marchi rappresentati in relativamente pochi stand, ciascuno di essi però con visione completa dell’intero processo hardware-software di comunicazione al pubblico. Con una battuta potremmo dire “pochi ma buoni” che, nel nostro caso, diventa propriamente “pochi ma a completo livello di servizio”.

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dal mondo

3G Electronics Cinque i marchi presenti nel suo stand, ciascuno con proprie precise specializzazioni. Matrox anzitutto, nome da sempre nel catalogo di 3G con soluzioni di editing e monitoraggio, ha presentato la sua nuovissima soluzione di rete Veos, studiata per digital signage. Basata su tre unità, rispettivamente Master in uscita dalla sorgente di segnale, Repeater per distanze superiori a 100 m e Display per connessione finale al riproduttore, fa ricorso a cavo coassiale con capacità di trasferire segnali in definizione standard e in Full HD (1.920x1.080). Distribuisce fino a tre canali su un numero di terminali ampliabili a piacere. Di nuovo soluzioni di rete con il marchio americano Magenta, questa volta basate su cavi Cat5/Cat6 per distanze fino a 600 m e su fibra per distanze fino a 10 km. Massima apertura nei confronti dei segnali, come pure massima flessibilità di configurazione delle architetture. Il software per la creazione e gestione dei contenuti è invece affidato al brand olandese Net Display Systems con il suo pacchetto di riferimento PADS disponibile in varie versioni: Designer per la parte creativa, Manager per la pianificazione delle presentazioni, Server per la distribuzione, Agent per controllo e monitoraggio dei messaggi lanciati. La riproduzione e visualizzazione dei contenuti possono fare capo al marchio Roku, con un’ampia scelta di player di rete compatti e competitivi e con riproduttori professionali della linea BrightSign, adatti anche a chioschi. L’interattività con lo spettatore è infine affidata alle soluzioni Touch Window dell’italiana Pixart con sede a Cervia, indicate per vetrine e punti informativi e ottenute sia tramite videoproiezione che su schermo LCD. Nello specifico caso della vetrina nessun dispositivo è posto all’esterno, con l’interazione in modalità “touch” capace di attraversare lo stesso vetro. www.3gelectronics.it, www.matrox.com, www.magenta-research.com, www.nds-nl.com, www.brightsign.biz, www.touchwindow.it

2beON Nata dalla partnership tra AGMultivision, azienda specializzata nella distribuzione di tecnologie per la comunicazione multimediale e video professionale, e Interpop, operante nel settore dell’internetworking e della comunicazione, 2beON è una nuova realtà dedicata al digital signage, che ha scelto Promotion Expo per il suo debutto. Anch’essa ha raccolto nel suo stand i marchi di importanti produttori in vista di soluzioni complete. La piattaforma Hw/Sw di riferimento fa capo ai marchi Dzine e iCalm, con il software Page Editor per la creazione dei contenuti, con l’infrastruttura di distribuzione Display Server e con i dispositivi di riproduzione e visualizzazione Displayer adatti a qualsiasi monitor o videoproiettore. Per i display di riproduzione il marchio prescelto è quello della linea Samsung Electronics, con schermi LCD in vari formati e allestimenti in versioni stand alone oppure in videowall e anche con totem touch screen interattivi. La parte installazione dei riproduttori si avvale infine del marchio Chief, che dispone di una completa e dettagliata serie di dispositivi di montaggio per videoproiettori e display con aggancio a pavimento, parete o soffitto, di tipo statico o dinamico con soluzioni a scomparsa con telecomando. www.dzine.be, www.icalm.eu, www.chiefmfg.com, www.samsung.com, www.2beon.it

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dal mondo M-Cube Tra le “veterane” del settore in Italia (l’avvio delle sua attività risale al 2000) anche questa azienda punta su una rosa di partner tra i quali spiccava il nome di Panasonic: nello stand troneggiava il display Full HD da 103”, record nel suo genere, con funzionamento tanto in orizzontale quanto in verticale. Uno dei punti focali dell’offerta di M-Cube è tuttavia (e notoriamente) rappresentato dal software Scala il cui pacchetto di riferimento, Info Channel, è in grado di coprire l’intero ciclo di creazione, gestione e report dei messaggi. In linea con la sua strategia di operare in outsourcing nell’ottica di un servizio globale, il pacchetto consente infatti l’editing delle immagini, la costruzione di palinsesti su misura, le programmazioni, la gestione e il controllo della programmazione da remoto via Web. Infine, la valutazione dell’audience è affidata al sistema di face detection dell’israeliana Trumedia. www.tru-media.com, www.panasonic.eu, www.scala.nl, www.mcube.it

TS Vision Con dieci anni di vita e sede principale a Parma, Technology Shop opera nella distribuzione del settore I&CT, ma da circa due anni ha dato vita alla business unit Ts Vision guidata da Roberto Evoli, dedicata alla videocomunicazione professionale. Nell’ambito del digital signage l’azienda si rivolge in prevalenza a supermercati, negozi, hotel, farmacie, banche, il suo approccio al mercato è di fornire soluzioni complete. Le offerte possono riguardare specifici prodotti da inserire e integrare in eventuali impianti preesistenti, come pure l’intero progetto contenuti compresi. Tra i più interessanti prodotti esposti, la sottile quanto elegante colonna informativa Digital Sign Board ideale per spazi trendy (negozi di moda, locali, ecc.) con schermo da 46” oppure 57” e opzione touch screen. www.tsvision.it

Gli espositori monomarca A Promotion Expo, sempre in merito al digital signage, non sono poi mancati espositori per così dire tradizionali legati solo al proprio marchio. Tra essi, Fujitsu Service con schermi LCD lineari e interattivi, con complete piattaforme software e con l’evoluto sistema di valutazione della redemption Quividi; Adelsey con i network player Winmate lineari e interattivi, per definizione standard e alta, in compressioni MPEG-1, -2, -4. In merito ai contenuti, infine, segnaliamo la società 3C (Creare Comunicare Coccolare) specializzata nella creazione di messaggi audio e video su misura per impiego professionale. www.fujitsu.com/it, www.adelsey.it, www.myspace.com/crearecomunicarecoccolare

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dal mondo

LIVINLUCE BUILDING E ILLUMINAZIONE. Quando la tecnologia diventa business. LivinLuce, la manifestazione internazionale dedicata al building e all’illuminazione, si ripropone nello storico mese di maggio. In contemporanea con EnerMotive 2009, mostra dedicata al power e al factory, insieme rappresentano, dal 2007, la continuazione storica del marchio INTEL e rientrano ora sotto il nuovo “marchio-ombrello” Tech For Business. LivinLuce 2009 si caratterizza per un maggior sviluppo del building e una valorizzazione dell’aspetto tecnico della luce. Con LivinLuce 2009 a fieramilano, dal 26 al 30 maggio, la tecnologia di building e illuminazione diventa business.

fieramilano 26-30 MAGGIO 2009 www.livinluce.com Segreteria Organizzativa: FIERA MILANO TECH S.p.A. Tel. +39 02.3264.418-410-823-283 areatecnica2@fieramilanotech.it www.fieramilanotech.it

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dal mondo

Exhibo presenta K-Array

Barbara Trigari

Il 16 febbraio scorso Exhibo ha ospitato clienti e giornalisti presso la propria sede di Vedano al Lambro per annunciare la distribuzione esclusiva sul territorio italiano dei prodotti K-Array. Si tratta del marchio audio professionale proprietà di HP Sound Equipment di San Piero a Sieve (FI), che oltre a produrre i line array KH4, KH15 e KS4, conosciuti per avere uno spessore di poche decine di centimetri, realizza anche prodotti più legati al mondo dell’installazione fissa quali i diffusori passivi Kobra, Vyper e Tornado e quelli attivi della serie Redline. A parlarci di K-Array c’era Leonardo Dani, Export Manager di HP Sound Equipment, il quale ha ripercorso rapidamente la storia aziendale, con la nascita tre anni fa della linea Pro, K-Array. Passando ai diffusori e procedendo in ordine di grandezza, Tornado KT 20 è un piccolo diffusore passivo a sorgete puntiforme da 10 W, con un driver da 2” full range a lunga escursione, rivolto alle installazioni di audio distribuito ove oltre all’intelligibilità del parlato sia richiesta anche la diffusione musicale. Fornisce 107 dB SPL di picco, risposta in frequenza 150 Hz-18 kHz a bassa distorsione. Consigliato in abbinamento agli amplificatori digitali della serie KA e con uno o più subwoofer KKS50. Vyper KT50 è un diffusore 3D line array configurabile come orizzontale o verticale che, oltre alle dimensioni ridotte, offre una copertura verticale di soli 10°, adatta all’impiego in ambienti dall’acustica critica. Monta otto driver al neodimio da 1” a lunga escursione con bobina da 0,75”, potenza 150 W, risposta in frequenza operativa 240 Hz-19 kHz Il diffusore Kobra

a ±3 dB, max SPL 1W/1m 86 dB. In abbinamento con uno o due subwoofer KKS50 e con gli amplificatori KA10, KA10-10, KA15 e KA40 (pilotando fino a 16 unità KV 50 per canale). I diffusori Kobra riprendono la logica dei Vyper ma con maggiore potenza e scalabilità, sempre a fronte del limitato ingombro. I modelli sono due, KK50 e KK200. Si collegano direttamente all’amplificatore e hanno rispettivamente 150 W e 600 W di potenza, la frequenza operativa è per entrambi 150 Hz -19 kHz, copertura 100°

ay.com www.k-arr o.it www.exhib

orizzontale per entrambi, mentre 10° verticale per KK50 e 7° per KK200. La Redline è caratterizzata dall’abbinamento tra diffusori lineari e woofer, sono KR100S e KR200S, rispettivamente 124 dB continui e 127 dB continui con un metro o due metri di diffusore lineare. KF12S è il satellite, sempre 127 dB SPL continui e possibilità di utilizzo stand alone come monitor.

SGM, introducing Giotto Digital

Chiara Benedettini

Un momento della

Il “tono” dell’incontro che SGM ha proposto lo scorso febbraio presso la sua sede di Tavullia (PU), era quello di

presentazione presso SGM

una riunione di intenditori: lighting designer, tecnici luci, proprietari di rental company e pochissimi membri della stampa erano presenti per un vedere l’ultimo nato, testimone della più recente tendenza di mercato nell’ambito lighting, la creazione di proiettori in grado di gestire luce, effetti grafici e video. Si tratta del proiettore a testa mobile Giotto Digital, del quale nell’occasione è stata presentata in anteprima anche la versione Beam, dotata cioè di un fascio luminoso molto diretto e potente, ottenuto grazie a una speciale ottica. Come è stato subito chiarito, Giotto Digital parte come strumento per il lighting, arricchito poi anche da funzioni di grafica e video, oltre che di “lavorazione” del fascio luminoso (iris, gobos, effetto caleidoscopio, zoom, sagomature, tutti digitali); una scelta importante che spiega molti aspetti (per esempio l’adozione

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dal mondo

di un solo chip DLP) e l’attenzione particolare a tutta la parte legata all’emissione luminosa, come il sistema ottico che porta la luce al DLP (brevetto SGM) o il silenzioso e affidabile raffreddamento ad acqua. Monta lampada a scarica con attacco fast fit da 1.200 W con ballast regolabile. Per quanto riguarda la parte video, Giotto Digital è in grado di gestire file .avi, MPEG, Xvideo e DVX; viene comandato interamente in DMX da qualsiasi console digitale, occupando 64 canali per operatività completa. Il software di gestione è proprietario, su piattaforma Windows XP embedded e disco fisso interno di 80 Gbite, ed è stato concepito per lavorare su due layer differenti, per poter quindi offrire la somma fra le caratteristiche di luminosità e resa del colore tipiche dell’ambito lighting e

gm.it

www.s

il movimento e la varietà di quello grafico e video. Alla fine della presentazione, tutti i partecipanti hanno potuto conoscere il Giotto Digital fino nei suoi intimi segreti aprendolo e provandolo e verificando, grazie a un’animazione, tutte le sue potenzialità.

Con Ecler l’audio si fa bello!

Alberto Forchino

Il 19 marzo siamo andati a una sfilata in un tempio del design, colmo di oggetti e supercar meravigliose: presso ItalDesign a Moncalieri, sede del Museo Giugiaro, Ecler e il suo partner italiano Exhibo hanno presentato i nuovi diffusori sonori Ecler delle serie Verso e Audeo Giugiaro Design. Evento dedicato alla stampa, erano presenti i rappresentati di diverse testate europee di rilievo, da InAVate a AV Mag, e anche Connessioni. Verso è una serie di diffusori sonori a due vie full range da utilizzare sia per applicazioni fisse che mobili, o come monitor. Il design è moderno ed equilibrato, frutto della collaborazione con Giugiaro; la gamma comprende tre versioni: Verso 8, Verso 10 e Verso 12, rispettivamente con woofer da 8”, 10” e 12”; per Verso 8 risposta in frequenza tra 70 Hz – 18 kHz e pressione in uscita 93 dB

La serie Verso

SPL 1 W/1 m, per Verso 10 si va dai 60 Hz ai 18 kHz, con uscita 95 dB SPL 1 W/1 m, infine Verso 12 offre tra 50 - 18 kHz, 98 dB SPL 1 W/1 m; per tutti dispersione 60°x80°. La gamma VersoP offre caratteristiche analoghe ma incorpora gli amplificatori separati per le 2 vie e alcune funzionalità di mixing. Audeo è una serie di diffusori full range a due vie sempre con design Giugiaro, ideali per l’integrazione in una realizzazione architetturale; anche qui tre versioni, Audeo 103, 106 e 108, possono essere utilizzati in maniera tradizionale o per linee a 100 V, offrono grado di protezione IP54, staffa di fissaggio a muro di serie e possibilità di nascondere i cavi, sono disponibili in bianco o in nero. Le nuove serie di Ecler sono significative di un approccio alla diffusione sonora

Da sinistra: Enric Casimiro Damians, General Manager Ecler,

non solo tecnicamente valida, ma che prenda in considerazione anche l’aspetto

Fabrizio Giugiaro, Styling Director di Italdesign, Daniel Gonzàles,

estetico tra quelli primari: il progettista (ma anche l’architetto o l’installatore) è

Marketing Director Ecler

auspicabile infatti che concepisca un’installazione globalmente ottima, e non solo dal punto di vista tecnico, avvolgendo chi deve godere di quell’installazione in un ambiente coerentemente piacevole per tutti i sensi. Concludendo, forse non potremo dire insieme a Fedor Dostoevskij che “La bellezza salverà il mondo”, ma potrà sicuramente rendere migliori i nostri progetti.

www.exhibo.

it www.ecler.com

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news Ufficio accuratezza

D-Tools in Europa con The Distribution Channel

A differenza di quanto scritto nell'articolo sulla serata degli

D-Tools, lo sviluppatore dell’omonimo

InAVation Awards, all’interno del reportage su ISE pubblicato

software di system integration nato per

sullo scorso numero, i progetti italiani in gara erano due e

progettare e gestire sistemi complessi A/V,

non uno. L'altro concorrente era AVD, che partecipava con

ha deciso di affrontare il mercato europeo

il progetto Memorabilia per la categoria Residential Project;

con l’aiuto di The Distribution Channel,

inoltre, AVD era già stata premiata nel 2006 agli Awards per il

un distributore con base a Malta, che si

suo Luxury Theatre. Ringraziamo l'azienda coinvolta che ha

occuperà della vendita e del supporto.

segnalato l'inesattezza e ci scusiamo con i lettori.

www.d-tools.com

www.tdceu.com

SGM illumina i Nobel Il Municipio di Stoccolma ospita tradizionalmente la cena di gala per gli ospiti della serata di consegna dei premi Nobel, 1.300 gli invitati quest’anno. Il disegno luci che ha creato l’atmosfera della serata e decorato le facciate dell’edificio è stato progettato dal lighting designer Per Sunding utilizzando apparecchi cambiacolori LED SGM. Il municipio è costruito in mattoni e ha una torre alta 106 m, illuminata per l’occasione con quattro Palco 5 LED RGB controllati via W-DMX: un fascio di luce sufficientemente potente e concentrato da illuminare l’edificio dal basso, con effetti e sfumature. Per la punta della torre sono stati usati 32 Genio Mobile IP 65 disposti a corona, che hanno sottolineato la struttura ad archi utilizzando due tonalità di colore. La Princess Gallery al piano superiore del municipio è stata illuminata sempre con cambiacolori Genio Mobile RGB posti a ridosso delle pareti. Fornitore degli apparecchi, il distributore svedese di SGM Interlite. www.sgm.it

Kaleidescape Mini System

Fiat Lux, fotovoltaico in chiesa

A un costo del 40% inferiore rispetto al

Fiat Lux è un progetto sottoposto all’Istituto Centrale

Kaleidescape System, il Mini System integra un

Sostentamento Clero che prevede entro il 2009

sistema multizona Kaleidescape completo e la

l’installazione di pannelli fotovoltaici, piccoli generatori

possibilità di controllo remoto per gestire materiali

eolici e impianti di solare termico su chiese e campanili

audio e video in casa. È espandibile

italiani. Titolare di tutti gli impianti ecologici sarebbe

aggiungendo server o altri Mini

l’Istituto Centrale che diverrebbe in breve tempo il più

System, ma offre già una zona movie

grande soggetto titolare di impianti

e due musica che consentono di

di energie rinnovabili in Italia,

impiegarlo subito in più aree della casa, insieme alla retro-compatibilità per il mercato

e privilegiato. Ideatore di Fiat Lux è

europeo, non aggiornato come quello inglese.

Alessandro Maria Fucili, ingegnere

Può gestire fino a 75 DVD o 825 CD (espandibile

capo Goran Zepponi. L’obiettivo

con cartucce Disk), il contenuto è protetto con la

è evitare la frammentazione in

tecnologia Kaleidescape Raid-K contro eventuali

favore di un consorzio che potrebbe porsi come reale

malfunzionamenti del drive.

concorrente nella fornitura di energia, a tariffe migliori e

www.kaleidescape.com Distribuito in Italia da www.gammalta.it

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quindi un interlocutore autorevole

con gettiti migliori. www.rinnovabili.it

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news

Mitsubishi WL2650U Presentazioni, conferenze, educational, questi gli ambiti indicati da Mitsubishi per il nuovo proiettore a risoluzione WXGA denominato WL2650U. Oltre alla risoluzione 1.280x800 pixel, alla luminosità di 3.500 Lumen e contrasto 600:1, il proiettore è dotato di alcune caratteristiche che lo rendono particolarmente versatile e semplice da utilizzare. Innanzitutto si tratta di un 16:9 che permette di visualizzare due segnali 4:3 affiancati; lens-shift, ottiche intercambiabili e potenza della lampada (durata 4.000 ore a 220 W in modalità Low e 2.000 ore a 261 W in modalità Standard), insieme alla possibilità di controllo via LAN, le connessioni disponibili e la compatibilità con PC 640x480, 1.920x1.080, 1.280x800 (nativo), ne facilitano il posizionamento e l’utilizzo nelle situazioni più varie. Il proiettore sfrutta la tecnologia LCD maggiore efficienza, qualità e durata. www.mitsubishielectric.it/vis

Supporto Big Bend di Euromet Big Bend è il nuovo supporto per monitor creato e brevettato da Euromet, azienda di Loreto che si distingue per l’originalità e il design dei propri prodotti oltre che per una solida base artigianale, che fa la differenza nella progettazione. Proprio per allontanarsi dal tradizionale e “noioso” tubo diritto, Big Bend ha una struttura più articolata e personalizzabile: si possono scegliere i colori della parte in plexiglass (per es. la mensola in dotazione), di applicare una mensola per una videocamera (per applicazioni di videoconferenza) o il logo aziendale. Due i modelli realizzati 3R e 4R, entrambi caratterizzati dalla capacità di sostenere pesi notevoli, rispettivamente a tre o quattro ruote pivottanti. La versione con tre ruote (una è a forma di “pinna”) sostiene monitor fino a 50”, la versione con quattro (due

La Fiorentina sceglie Lighthouse

news

BrightEra, basata su film inorganico a orientamento verticale che, stando alle indicazioni della Casa, garantisce

I tifosi della Fiorentina hanno una ragione in più per frequentare lo stadio di casa: la società calcistica ha deciso di rendere più

spettacolare la partita installando uno schermo LED Lighthouse P12-ER grande 9,60x7,20 metri, 6x6 pannelli LED a risoluzione 12 mm. Oltre che per visualizzare i punteggi serve per le campagne pubblicitarie o qualsiasi altro tipo di contenuto

coerente con lo sport. P12-ER è stato scelto anche perché è

un pannello specifico per le installazioni legate al mondo dello sport: è leggibile anche in pieno sole (luminosità di 5.000 nit)

e ha un angolo di visione molto ampio. L’elevata risoluzione è stato un altro degli aspetti che hanno determinato la scelta. Il

sistema di controllo è costituito dal processore LIP-XGA, sempre Lighthouse, con uno scaler X-Drive Pro collegato con fibra

ottica; i contenuti vengono inviati dal software Class X di Project Italia. Vendita e installazione dello schermo sono stati curati da

Lighthouse Southern Europe, e si tratta della prima installazione di questo genere promossa da un club calcistico italiano.

“pinne”) è pensata per monitor da 50” a 70”.

www.lighthouse-tech.com

www.euromet.com

Distribuito in Italia dalla filiale: infoEurope@lighthouse-tech.com

Marchio Intertek “Quality&Performance” Come certificare presso i clienti la qualità e le prestazioni dei propri prodotti? Intertek ha creato per questo il marchio “Quality&Performance” che certifica tramite test effettuati da un ente terzo (Intertek) cinque caratteristiche di performance qualificanti. Sono durabilità, funzionalità, ciclo vitale, usabilità e manodopera, tutte componenti fondamentali di ogni prodotto. L’opzione CheckPlus Performance adatta i test alle specifiche indicate dall’azienda. www.intertek.com

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news Switcher a matrice Vista URS-1608 da Christie

Scala 4 e SaaS

Vista USR-1608 è in grado di accettare segnale da

Il provider di soluzioni per il digital signage Scala

fino a 16 sorgenti in qualsiasi formato, e di indirizzarlo

ha presentato a ISE la versione 4 del proprio

verso otto uscite configurabili singolarmente, per

software, e una versione “as a service” (SaaS).

qualsiasi formato d’uscita, video o computer,

La release 4 del software Scala implementa

digitale o analogico, interlacciato o progressivo,

servizi Web per il content manager, l’integrazione

ad alta o bassa risoluzione, da Component

di questo con Ad Manager (il software per la

analogico 480p a digitale 4K (per risoluzioni

gestione completa dei sistemi di comunicazione

superiori a 2.048x1.200 sono necessari due

pubblicitaria, anche tradizionali) più una serie

ingressi e due uscite). Lo switcher attua tutte le

di ulteriori miglioramenti come i controlli di

elaborazioni necessarie, scaling, aspect ratio

Media Playback, Time Trigger, monitoraggio dei

(inclusa la rotazione, configurabile per ciascuna

playback, plugin in Photoshop. “Software-as-a-

uscita), spazio colore, frame, senza necessità

service” è un servizio on-line che dà accesso,

di aggiungere altri apparecchi. Offre inoltre il

dietro pagamento di una quota d’iscrizione, al

monitoring integrato delle sorgenti con visione in

software Scala per il digital signage, senza dover

tempo reale di tutti e 16 gli ingressi in un’unica uscita

per forza disporre di un server o installare il

configurata su una matrice 4x4. Controllo da pannello

software. Basta collegarsi alla rete per disporre

frontale oppure dal PC via Ethernet o tramite sistema

degli strumenti necessari ad avviare un primo

esterno. Conforme alle normative EMC, UL/CSA/IEC

progetto di digital signage, anche di dimensioni

60950, FCC Classe A, CE, CCC, RoHS e WEE.

medio-grandi.

www.christiedigital.com

www.scala.com

Distribuito in Italia da E-Home: www.e-home.it

Partner italiano M-Cube: www.mcube.it

HK Audio serie Premium PR:O La serie dei diffusori in legno PR:O di HK Audio si amplia con due nuovi modelli compatti in versione attiva o passiva, PR:O 8A e PR:O 10XA (attivi), PR:O 8 e PR:O 10X (passivi), rispettivamente da 8” e 10”. I diffusori attivi si possono utilizzare singolarmente o in piccoli sistemi, grazie alla disponibilità di una uscita amplificata per il collegamento di un diffusore passivo, inoltre il modello da 10” è ottimizzato per l’uso come monitor da pavimento. I modelli attivi full range della serie PR:O hanno il controllo del guadagno, commutatore Mic/Line e un controllo di tono a regolazione continua che li adatta alla situazione di utilizzo. PR:O 8A monta un driver da 1” con tromba 80°x80°, un amplificatore di potenza da 600 W RMS in classe D, filtro subsonico per l’eliminazione dei rumori a bassa frequenza, Limiter RMS/Peak. La risposta in frequenza è compresa tra 89 Hz e 19 kHz (±3 dB), max SPL 118 dB half space. PR:O 10XA ha caratteristiche simili ma SPL max di 121 dB half space, driver Il modello PR:O 10X.

con tromba 90°x60°. PR:O 8, il full range passivo, si può abbinare al subwoofer PR:O 18 S, capacità di carico 1.200 W, nominale 300 W, risposta in frequenza compresa tra 89 Hz e 19 kHz (±3 dB), sensibilità 1 W a 1 m pari a 91 dB, tromba da 1” 80°x80°, frequenza di crossover 2,5 kHz, 12 dB/ottava. Infine PR:O 10X ha una risposta in frequenza compresa tra 9 Hz e 19 kHz (±3 dB), pressione sonora massima a 1 m pari a 126 dB, tromba 90°x60°, frequenza crossover 2,2 kHz, 12 dB/ottava. www.hkaudio.com Distribuito in Italia da Sisme, www.sisme.com

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news

Kramer 640T e 640R per HDMI

Controllo integrato Crestron Green Light

Sono un trasmettitore e un ricevitore per segnali HDMI

Il modo migliore per risparmiare e rispettare l’ambiente in una installazione

e IR pensati come soluzione per chi ha necessità di

domotica consiste in un sistema di controllo integrato. Ecco quindi la soluzione

implementare l’HDMI in una installazione preesistente

Crestron, che sotto il cappello della tecnologia (e linea di prodotti) Green Light

fornita di cavi BNC (coassiali).

raccoglie tutti i dispositivi (integrati) necessari

Il 640T converte un segnale

alla gestione del monitoraggio, dell’A/V e della

HDMI (fino a 1.3a) o IR in

programmazione dell’ambiente, dell’illuminazione,

cinque segnali coassiali

della temperatura degli ambienti, di tende,

che il 640R ri-converte nel

tapparelle e motori. Gli apparecchi, oltre a offrire

formato originario. Il sistema

tutte le possibilità di gestione richieste a controlli

funziona per distanze fino

di tipo avanzato, e a essere progettabili con un

a 150 m, con una velocità

apposito software Green Light Designer, rispondono anche a più stringenti

massima di trasmissione

normative di rispetto ambientale, come gli standard ASHRAE, CEC Title 24, la

pari a 10,2 Gbps. Sistema

direttiva EU 202/95/EC RoHS; inoltre Crestron è membro del Green Building

Power Connect per il quale, se i dispositivi sono a una

Council americano. Tra le funzioni avanzate di programmazione previste da

distanza di 50 m tra di loro, è necessario collegare

Crestron c’è per esempio quella che permette di prenotare una sala meeting

il trasmettitore o il ricevitore a una sorgente di

usando Outlook dal touch panel Crestron. Una volta prenotata, la sala “si

alimentazione. Supporto opzionale RK-3T per montare

accende” portando clima, luci e impostazioni a un programma definito prima

tre dispositivi con ingombro di una unità rack.

che abbia inizio il meeting, per successivamente “spegnersi” a evento finito.

www.krameritalia.com

www.crestron.eu

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news RCF premiata per Art 7

Dromedian GeoBlue

La serie di diffusori amplificati Art 7 di RCF

La comprensione delle esigenze dei consumatori è uno degli aspetti

ha conquistato quest’anno il Red Dot Design

più importanti nella calibrazione delle iniziative di comunicazione

Award per la categoria “Product Design”,

pubblicitaria. Si rivolge in particolar modo ai centri commerciali

confermandosi all’avanguardia per quanto

questa soluzione software-hardware proposta da Dromedian:

riguarda l’innovazione estetica e il design

Geoblue. Si tratta di un software di geolocalizzazione che utilizza

di prodotto. Il Red Dot Design Award è un

lo scanning degli apparecchi Bluetooth per

concorso internazionale di design promosso

monitorare i flussi di utenti all’interno di grandi

dal Red Dot Museum del complesso di

superfici commerciali, con il vantaggio di

archeologia industriale di Zollverein a Essen

poter ottenere informazioni utili allo sviluppo

in Germania, noto per essere il più vasto

del business anche da quei visitatori che

museo internazionale di design. Il progetto

non fanno acquisti, sfuggendo quindi

estetico dei diffusori della serie Art 7 è stato

all’osservazione effettuata con le carte fedeltà.

sviluppato dal reparto Ricerca e Sviluppo

Dromedian offre il software più l’installazione e il supporto: il costo

di RCF in collaborazione con lo studio di

ridotto delle antenne Bluetooth permette di creare un reticolo anche

industrial design ID-EE di Forlì e si basa

molto fitto. Il sistema rispetta la privacy perché anche se identifica

su un’idea di design nata osservando le

univocamente l’utente, non lo collega a un nominativo specifico.

caratteristiche (immodificabili!) del diffusore

Tuttavia, non tutti i possessori di cellulare con Bluetooth lo tengono

acustico di nuova concezione e da scelte

attivato, ma il sistema permette di organizzare facilmente campagne

legate anche alle necessità funzionali,

per spingere gli utenti a farlo, anche fidelizzandoli alla visita al centro

come per esempio l’uso dell’alluminio su

commerciale. Geoblue offre di fatto, insieme al monitoraggio, anche

un diffusore in plastica, più efficiente per

la possibilità di interagire in tempo reale con gli utenti con messaggi

la dissipazione del calore ma anche più

pubblicitari mirati, costruiti in base alle informazioni raccolte,

gradevole all’aspetto.

corredati da servizi, indispensabili per spingere le persone a leggere i messaggi.

www.rcf.it

www.dromedian.com

Serie T di d&b I diffusori della serie T si rivolgono ad applicazioni da piccole a medie sfruttando la combinazione in line array o singole casse in modalità stand alone. Si focalizza su una diffusione neutra, che non colora il suono e mira alla massima intelligibilità e trasparenza anche in presenza di alte pressioni sonore, da qui la cura nell’ottenere il massimo della direttività alla frequenza più bassa possibile. Dimensioni e peso ridotti (11 kg), nonostante l’elevata potenza, look discreto. T10 è il diffusore a due vie dal crossover passivo, ha direttività orizzontale di 90° costante fino a 600 Hz se montato in line array, e verticale di 105°. In posizione verticale, con la rotazione del cono (operabile facilmente senza ricorrere ad attrezzi o rimuovere la griglia), il T10 diventa un diffusore full range stand alone con pattern direttivo orizzontale di 90° e verticale di 35°. Monta due driver da 6,5” e un driver a compressione da 1,4” per le alte frequenze. Il cabinet è di poliuretano rifinito con un trattamento anti-urto, e integra l’hardware per l’impilamento in line-array. Risposta in frequenza 68 Hz - 18 kHz, la pressione sonora massima varia in base all’amplificatore adottato, tra 127 e 132 dB. Ideale ma non esclusivo abbinamento è il subwoofer T-Sub, posizionabile anch’esso in cima a un array di T10 o come colonna separata, per estendere la banda di frequenze verso il basso fino a 47 Hz. Questi sfrutta un driver da 15” ad alta escursione con magnete al neodimio e impiega la tecnologia SenseDrive di d&b, se pilotato da un amplificatore D12. www.dbaudio.com

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news

TecnoVision Net-Led e Luxio Nome di spicco dell’industria italiana per la produzione di schermi a LED destinati a stadi, stazioni o concerti, la società ha lanciato due novità di rilievo: Net-Led è un grande arazzo trasparente trapunto di LED destinato ad arredo scenografico sia in interni che in esterni, per installazioni pubblicitarie e per coprire intere facciate di edifici. Realizzato con strisce di LED su una speciale infrastruttura di acciaio e allumino, presenta peso ridotto, elevata luminosità e trasparenza, forte resistenza al vento che facilita grandi installazioni pubblicitarie in esterni. Resistente all’acqua. Luxio è una linea di “LEDTV”, ovvero televisori a schermo piatto in tecnologia a LED che, contrariamente a quanto si può pensare, presentano definizione anche in HD. Con formati in 16:9 da 90” a 205” e su richiesta anche maggiori, offrono immagini fortemente luminose, fluide, dai colori naturali e dall’ottima resa cinematografica. Insomma, l’home theater (e forse chissà, la stessa sala cinematografica) sta trovando una nuova risorsa. www.tecnovision.com

Nuovi proiettori professionali da Panasonic

Monitor Hyundai

Li avevamo visti a ISE, ma ci sono stati mostrati a dovere in una

Molte novità “digital display solution” in casa Hyundai:

efficace presentazione in azienda che ha ufficialmente introdotto al

per applicazioni outdoor, con misure di 46” e 70” in

mercato italiano i nuovi proiettori DLP a un chip della linea

16:9, tecnologia LCD e retro illuminazione a LED, due

PT-D6K, sviluppati per il settore pro e disponibili da marzo. Con una

i nuovi monitor presentati a ISE caratterizzati entrambi

risoluzione nativa full HD+ (1.920x1.200) e una luminosità di 6.000

da capacità di resistere all’acqua, pioggia battente

ANSI Lumen, sono dedicati ad applicazioni rental, digital cinema,

compresa, e protezione antivandalo (IP 55/64/65).

musei, centri conferenza che prevedono un uso 24/24. L’intera linea

Sempre per esterni sono disponibili apposite soluzioni

è equipaggiata da device che assicurano alte prestazioni nel tempo

con box di protezione in metallo. Per interni, le offerte

anche in condizioni difficili, come la gestione della doppia lampada, il

sono molto estese e riguardano monitor singoli oppure

gruppo ottico sigillato e raffreddato a liquido e un intelligente sistema

in configurazione wall, con

di filtraggio a filtro elettrostatico della polvere denominato Auto

protezione in vetro temperato

Cleaning ACF. Il funzionamento è semplice quanto efficace: un sensore

oppure in versione touch screen

rileva il grado di sporcizia del filtro, che

(da 15”, 17” e 19”), come

come il vecchio nastro delle macchine

pure in qualsiasi formato per

da scrivere si avvolge su se stesso.

coprire aree espositive di ogni

Intanto che la parte nuova si sostituisce

forma e dimensione. Il loro

a quella vecchia, quest’ultima passa su

funzionamento è in rete oppure

Un’immagine dello stand Hyundai a ISE –

una spazzola che la ripulisce per buona parte, riducendo le operazioni

in modalità stand alone con vari

Integrated Systems Europe di Amsterdam.

di manutenzione. L’operazione si ripete nei due sensi finché il sensore

pacchetti software di content

non determina che è ora di cambiare la cartuccia, e Panasonic

management e differenti forme di input: dalla chiavetta

assicura che questo succede ogni 10.000 ore. Ma la nuova linea

USB al completo PC integrato (display All-In-One).

annuncia miglioramenti anche dal punto di vista della riproduzione del

Ma Hyundai non dimentica la spettacolarità: tramite

colore attraverso un sistema che modula la potenza della lampada

appositi occhiali con lenti polarizzate e ricorrendo

in funzione del segnale video, in combinazione con tecnologia Vivid

ai suoi software DDD TriDef per PC standard, alcuni

Color Control, e una nuova ruota colore che vede l’eliminazione degli

dei suoi monitor da 22”, 24” e 46”, oltre a immagini

spazi tra i segmenti. Ovviamente non mancano modalità di correzione

in 2D, offrono anche immagini stereoscopiche per

della geometria per proiezioni su superfici curve, e una funzione che

intrattenimento o videogiochi.

visualizza contemporaneamente due sorgenti nell’ambito della stessa proiezione, in modalità live split screen.

www.hyundaiq.com www.hyundai.it

www.panasonic.it

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news Tannoy serie Di

Nasce 2beON

Indicati per applicazioni residenziali e professionali, i

AGMultivision, che

diffusori Tannoy della serie Di sono adatti anche per

distribuisce sistemi

le ambientazioni in esterno, per musica diretta o di

video professionali ha stretto una partnership con

sottofondo. La casa ha puntato su un involucro in

Interpop, operante nel settore dell’internetworking

HIPS, ovvero High Impact Polystryrene, resistente

e della comunicazione su media digitali, dando

alle intemperie, che offre grado di protezione IP64. I

vita a 2beON, nuova realtà che offre soluzioni

modelli disponibili sono tre, differenziati nelle dimensioni

complete di digital signage con costi certi e

dell’altoparlante: Di5 (altoparlante da 4,40”), Di6 (da 6,50”)

prevedibili. Due le soluzioni principali offerte,

e Di8 (da 20”) oltre che nella tecnologia costruttiva. Di5

una prevede investimenti contenuti e agile

e Di6 sfruttano unità driver ICT, i modelli marcati “DC”

struttura tecnologica e di gestione, la seconda

utilizzano il sistema Dual Concentric mentre quelli marcati

con capacità di esercizio virtualmente infinita ma

con la “t” sono dotati di trasformatore. Finiture bianca,

comunque semplice, con possibilità per il cliente

Le versioni nera e

nera con mascherina in gomma, oppure in colori custom.

di noleggiare o acquistare la propria rete di digital

bianca del Di8

www.tannoy.com

signage senza problemi di gestione degli asset.

Distribuito in Italia da Prase Engineering: www.prase.it

www.2beon.it

Kramer SummitView™ SummitView™ è l’innovativo sistema di Kramer Electronics per facilitare l’installazione dei sistemi audio/ video multimediali, sviluppato per sale riunioni medio/piccole, sale consiliari e aule didattiche, e ovunque ci sia la necessità di commutare due, tre computer e al massimo due sorgenti video tradizionali, un minimo di controllo domotico, un ingresso per un eventuale microfono e nessuna necessità di scaling. È stato pensato come alternativa ai classici presentation switcher, una soluzione certamente più elegante e prestazionale ma che porta a un aggravio dei costi. Il sistema si compone di uno switcher/controller SV-551 e di un modulo di controllo remoto a parete che permette di comandare l’intero apparato. I segnali vengono trasferiti con trasmettitori da incasso su tecnologia Twisted Pair allo SV-551, che può controllare il sistema di visualizzazione (proiettore o un display) via RS-232 o IR. L’SV-551 accetta segnali su CAT5 e li ripropone sulle uscite analogiche corrispondenti: per esempio se si manda un segnale VGA su CAT5 all’SV-551, questi lo riproporrà tale e quale sull’uscita VGA analogica diretta al proiettore; l’idea di fondo è quindi sfruttare tutti gli input disponibili del proiettore/display al fine di evitare l’inserimento di uno scaler, controllando la commutazione via RS-232 o IR direttamente dallo switcher. Inserire le stringhe di comando risulta poi semplicissimo grazie al programma di configurazione fornito assieme al prodotto. Lo switcher SV-551 possiede inoltre dei relé interni per controllare eventuali schermi o apparati presenti nella sala, oltre a due uscite audio: una preamplificata 2x10W e una di linea per servire un amplificatore esterno. La filosofia che Kramer Electronics ha seguito nella progettazione del SummitView può essere ricondotta alla parola “semplificazione”: si può cablare tutta la sala utilizzando solo cavi CAT5 STP per la trasmissione dell’audio/video e dei semplici cavi audio stereo per la connessione con i pannelli di controllo. Viene sfruttata la tecnologia Power Connect™ per i TX su cavo CAT5 e la connessione K-Net™ per i moduli di controllo, e le uniche connessioni con cavo dedicato sono quelle che vanno dallo switcher al proiettore/monitor. Sempre nell’ottica della semplificazione, SummitView verrà proposto in due kit all-inclusive: uno essenziale e uno standard, che comprende anche le staffe universali per l’installazione a soffitto del proiettore e dell’SV-551. www.krameritalia.com

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aprile / maggio ‘09 • n. 17

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news

Novità Medialon

SGM diviene parte di RCF Group

Specializzata in sistemi di controllo destinati

Il 16 aprile scorso sono state portate a

a Show & Media per eventi, musei, parchi e

termine le operazioni per l’acquisizione,

presentation (sua, in particolare, una delle

da parte di RCF Group, del 51% di SGM.

soluzioni adottate dalle Olimpiadi di Pechino

RCF Group è formata da RCF e AEB,

della scorsa estate), la società francese propone

società di primo piano a livello mondiale

svariate novità destinate a questo impiego.

nel settore Pro Audio, mentre SGM

Anzitutto è stata rilasciata l’ultima release,

Technology for Lighting è ormai da 30 anni un riferimento nel mercato

Medialon Manager V5, del software per Windows

internazionale dell’illuminazione architetturale e per lo spettacolo.

capace di operare su ogni rete e con ogni

Soddisfazione è stata espressa da Gabriele Giorgi, Managing Director

protocollo. Medialon Scheduler è un nuovo

di SGM, per il quale l’accordo è “un’occasione per consolidare la nostra

pacchetto destinato a meglio organizzare e

posizione di leadership nel mercato […] e per meglio affrontare le sfide

coordinare tutte le risorse (sempre più numerose)

future mantenendo la nostra identità aziendale e i nostri valori”, e da

disponibili in sistemi di visualizzazione per musei o

Arturo Vicari, Managing Director di RCF Group: “Le nostre aziende

aree di intrattenimento. Mentre Showmaster è un

condividono lo stesso impegno e la stessa passione, e abbiamo da subito

controller a rack operante su TCP/IP a supporto di

trovato un perfetto intendimento. […] SGM continuerà a coltivare il suo

gestione remota di strutture video, audio e luci.

modello di business, a sviluppare il suoi prodotti, strategie di vendita e

www.medialon.com Distribuito in Italia da AV Comm-Tec, www.avcomm-tec.it

marketing beneficiando al contempo di accresciute sinergie e risorse. Siamo felici di dare il benvenuto a SGM in RCF Group.” www.sgm.it

www.rcf-group.it

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Gli inserzionisti Anno 4° - n°17 aprile / maggio 2009 Direttore responsabile:

Giorgio Ungania Coordinamento:

Vincenzo Ametrano - v.ametrano@b2bmedia.it

AGMultivision Via Plinio, 43 20129 Milano Tel 02.45471864 – Fax 02.45471865 www.agmultivision,it

p. 13, 41

Bose Via della Magliana 876 00148 Roma Tel 06.60292292 – Fax 06.60292159 www.bose.it

p. 28, 29

In redazione:

Chiara Benedettini, Barbara Trigari, Alessandra Voltani redazione@b2bmedia.it Hanno collaborato a questo numero:

Alberto Forchino, Alberto Pilot, Carlo Solarino Progetto grafico:

Atlante Associati – Pesaro Grafica e impaginazione:

Andrea Gasperoni Ferri Stampa:

Pazzini Stampatore Editore Pubblicità:

traffico@b2bmedia.it - Tel 0721 208696 Fax 0721 1791084

Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o delle foto sono riservati. Manoscritti, foto, disegni, quando non esplicitamente richiesti, non vengono restituiti © B2B Media, Viale della Libertà, 9 - 47039 Savignano sul Rubicone [FC] Per la corrispondenza: casella postale 107, uff.postale Pesaro Centro 61100, Pesaro [PU] Registrazione al Tribunale di Pesaro n.540 del 9/10/2006 Informativa ai sensi dell’art. 13, d.lgs 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per l’invio della rivista e per svolgere le attività ad essa connesse. Titolare del trattamento è: B2B Media srl – Strada della Romagna 371 – 61100 Colombarone [PU]. Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti alla registrazione, modifica, elaborazione dati e loto stampa, al confezionamento e spedizione delle riviste, al call center, alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art.7, d.lgs 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti tra cui consultare, modificare, aggiornare o cancellare i dati, rivolgendosi al titolare che succitato indirizzo. Informativa dell’editore al pubblico ai sensi dell’art.13 lgs 196/2003. Ai sensi del decreto legislativo del 30 giugno 2003, n°196 e dell’art.2, comma 2 del Codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica, B2B Media srl – titolare del trattamento – rende noto che presso i propri locali siti in Strada della Romagna 371 – 61100 Colombarone [PU], vengono conservati gli archivi di dati personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti, pubblicisti e altri soggetti (che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano col predetto titolare attingono nello svolgimento della propria attività giornalistica per le finalità di informazioni connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i suddetti professionisti, nonché gli addetti preposti alla stampa ed alla realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art.7, d.lgs 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare. Si ricorda che, ai sensi dell’art.138, d.lgs 196/2003, non è esercitatile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art.7, comma 2, lettera a), d.lgs 196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionali, limitatamente alla fonte della notizia.

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Biamp Bittner Bose BM Vision Calypso CEDIA Chief Christie Corsinotti Crestron Class Editori Clock Audio Community Cosmo Sat

Daikin Da-Lite d&b audiotechnik Dell Digivision d-Tools dZine Dromedian Ecler Exhibo Euromet Ferrari Fiera Milano Tech Fujitsu Services

Christie Digital Systems Canada Inc. p. 18, 19 EMEA Head Office View Point, 200 Ashville Way Workingham, Berkshire, RG41 2PL, U.K. Tel +44 (0) 118.9778000 Fax +44 (0) 118.9778100 www. christiedigital.co.uk Crestron Italia S.r.l Via Verona 16 20063 Cernusco sul Naviglio (MI) Tel 02.9214375 – Fax 02.92729770 www.crestron-int.be www.crestron.com

p. 39

Euromet S.r.l Z.i. Brodolini 60025 Loreto (AN) Tel 071.976444 - Fax 071.978988 www.euromet.com

p. 49

Exhibo S.p.A. Via L. da Vinci 6 20057 Vedano al Lambro (MI) Tel 039.49841 – Fax 039.4984280 www.exhibo.it

p. 50, 51, 55

FBT Elettronica S.p.A Zona Industriale Squartabue 62019 Recanati (MC) Tel. 071.750591 - Fax 071.7505920 www.fbt.it

III cop

Fiera Milano Tech S.p.A. Via Gattamelata 34 20149 Milano Tel 02.3264.282 - Fax 02.3264.284 www.fieramilanotech.it

p. 69

Mitsubishi Electric Europe B.V. Viale Colleoni 7 20041 Agrate Brianza (MI) Tel. 039.60531 – Fax 039.6053214 www.mitsubishielectric.it/vis

II cop

Nuova Videosuono S.r.l. Via Albertini 36 60131 Ancona (AN) Tel 071.2868418 – 071.2910028

p. 75

Panatronics S.r.l Via Maderna 8 20138 Milano. ITALIA Tel 02.55195561 - Fax 02.55195658 www.panatronics.com

p.47

Promovisione S.r.l Via Imperia 28 20124 Milano Tel 02.98289198 – Fax 02.700500137 www.promovisione.it

p. 15

RCF S.p.A. Via Raffaello 13 42100 Mancasale (RE) Tel 0522.274411 - Fax 0522.232428 www.rcf.it

p. 21

Rimini Fiera Via Emilia 155 47900 Rimini Tel 0541.744111 – fax 0541.744200 www.riminifiera.it

p. 61

Robe Multimedia Via Mercadante 25 47841 Cattolica (RN) Tel 0541.833103 – fax 0541.833074 www.robemultimedia.it

p. 33

Roland Systems Group C.so Trapani 16 10139 Torino Tel 011.19710332 – Fax 011.19710347 www.rolandsystemsgroup.net

p. 57

Sisme S.p.A. Via Adriatica 11 60027 Osimo Stazione (AN) Tel 071.7819666 Fax 071.781494 www.sisme.com

p. 7

Yamaha Musica Italia IV cop Viale Italia, 88 20020 Lainate (MI) Tel 02.93577241 Fax 02.9370956 www.yamahacommercialaudio.com/commercial_ audio/italy

Le aziende citate Grisby Music Hantarex Henri Integrateur Domotique HP Sound HK Audio Hirschmann Hyundai InfoComm Intertek Kaleidescape Kramer Electronic Lighthouse QSC Magenta

Mantis Matrox M-Cube Meyer Sound Mitsubishi Electric MP Elettronica Natali Multimedia Net Display Systems Panasonic Pixart Prase Egineering Projectiondesign RCF Roku

Russound Samsung Scala SGM Siedle Sistemline Sonance Sonos Sound Tube Tagliabue Sistemi Tannoy TecnoVision Ts Vision Trumedia

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